UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA · nell'evoluzione della sua vita: ... primitive hanno usato in...

12
16 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA In principio era la danza La danza e` sempre esistita, fin dal principio della vita umana, nella storia dei popoli come nella storia dell'individuo. Cio` deve portarci a riconoscerla come un'attivita` umana antica, le cui radici profonde risiedono nella natura stessa dell'essere umano. Essa nasce nel momento in cui viene creato il mondo. Secondo la religione induista, il dio Siva crea il mondo nel corso di una danza sacra, il cui ritmo permette all'universo di nascere, evolversi e conservare il proprio equilibrio. Un inno sacro dell'India descrive la divinita` indu` come “il dio danzatore che, simile al calore del fuoco quando avvolge la legna, irradia il suo potere nello spirito e nella materia, e travolge anche loro nella danza”. Anche per i cinesi l'armonia del cosmo ha origine da una danza: l'universo stellato e` il palcoscenico del movimento rappresentativo dei pianeti e degli dei. Il filosofo e poeta ellenico Eraclito sosteneva, all'alba del pensiero greco, che il mondo fosse un “fuoco che si accende e si spegne a tempo”, movimento e ritmo consentono l'ordine cosmico. La tarda teologia ebraica e persino il cristianesimo, complice della “morte” della danza, riconosce “un tempo per danzare” (Ecclesiaste 3, 4) e il re Davide “danza con tutte le forze davanti al Signore”, “salta e danza” (Samuele 6, 12-23). Curt Sachs, musicologo tedesco, definisce la danza come la “madre di tutte le arti”. Nessun'altra forma d'arte ha confini cosi` ampi: essa coinvolge il corpo, la mente, l'anima, il bisogno e il desiderio di danzare. Nel corso dei secoli, i popoli hanno riconosciuto nella danza un importante strumento di comunicazione e danzare ha significato, fin dalla notte dei tempi, esprimere, con la massima intensita`, il rapporto dell'uomo con la natura, con la societa`, con la religione. La danza e` innanzitutto preghiera, sacrificio, devozione, riconoscenza, rito. L'uomo danza di fronte a cio` che e` misterioso, ignoto, soprannaturale, poiche` e ` l'unico mezzo per entrare in contatto con cio` che non comprende. Le parole possono spiegare solo i semplici e comprensibili avvenimenti della vita quotidiana, ma non le cose sconosciute. Se la parola potesse esprimerle verbalmente, non avrebbe il bisogno di danzarle.

Transcript of UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA · nell'evoluzione della sua vita: ... primitive hanno usato in...

16

2

UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

In principio era la danzaLa danza e` sempre esistita, fin dal principio della vita umana, nella storia dei popoli comenella storia dell'individuo. Cio` deve portarci a riconoscerla come un'attivita` umana antica,le cui radici profonde risiedono nella natura stessa dell'essere umano. Essa nasce nelmomento in cui viene creato il mondo. Secondo la religione induista, il dio Siva crea ilmondo nel corso di una danza sacra, il cui ritmo permette all'universo di nascere, evolversie conservare il proprio equilibrio. Un inno sacro dell'India descrive la divinita` indu` come“il dio danzatore che, simile al calore del fuoco quando avvolge la legna, irradia il suopotere nello spirito e nella materia, e travolge anche loro nella danza”. Anche per i cinesil'armonia del cosmo ha origine da una danza: l'universo stellato e` il palcoscenico delmovimento rappresentativo dei pianeti e degli dei. Il filosofo e poeta ellenico Eraclitososteneva, all'alba del pensiero greco, che il mondo fosse un “fuoco che si accende e sispegne a tempo”, movimento e ritmo consentono l'ordine cosmico. La tarda teologiaebraica e persino il cristianesimo, complice della “morte” della danza, riconosce “un tempoper danzare” (Ecclesiaste 3, 4) e il re Davide “danza con tutte le forze davanti al Signore”,“salta e danza” (Samuele 6, 12-23).Curt Sachs, musicologo tedesco, definisce la danza come la “madre di tutte le arti”.Nessun'altra forma d'arte ha confini cosi` ampi: essa coinvolge il corpo, la mente, l'anima,il bisogno e il desiderio di danzare.Nel corso dei secoli, i popoli hanno riconosciuto nella danza un importante strumento dicomunicazione e danzare ha significato, fin dalla notte dei tempi, esprimere, con lamassima intensita`, il rapporto dell'uomo con la natura, con la societa`, con la religione.La danza e` innanzitutto preghiera, sacrificio, devozione, riconoscenza, rito. L'uomo danzadi fronte a cio` che e` misterioso, ignoto, soprannaturale, poiche` e ` l'unico mezzo perentrare in contatto con cio` che non comprende. Le parole possono spiegare solo i semplicie comprensibili avvenimenti della vita quotidiana, ma non le cose sconosciute. Se la parolapotesse esprimerle verbalmente, non avrebbe il bisogno di danzarle.

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

17

Scultura di divinita` indiana

La storia della danza racconta la storia della cultura e dei costumi di un popolo; l'uomodanza per sentirsi parte del proprio gruppo etnico, sociale e culturale.Nelle civilta` primitive, gli uomini danzavano tutti i passaggi della propria vita: nascita,circoncisione, iniziazione, nozze, malattia, morte, ma anche lunazioni, semina e raccolto,caccia e guerra, onoranze ai capi, vittoria e conclusione di pace. Tutto diveniva il soggettodi danze rituali.E` possibile distinguere due generi di danza che hanno accompagnato l'uomonell'evoluzione della sua vita: la danza astratta e la danza imitativa. La prima si pone alservizio di un'idea, di un fine religioso. Essa tende a raggiungere uno stato di ebbrezza nelquale il danzatore trascende l'umano e il sensibile e, liberato dal suo Io, acquista il poteredi partecipare agli eventi che governano il mondo. La danza estatica si esprime nella formadi un cerchio magico dove la forza di coloro che stanno all'esterno passa alla persona postanel centro o, viceversa, da questa a coloro che la circondano. In alcune danze diguarigione, il malato viene deposto nel centro del cerchio, mentre i danzatori,raggiungendo la stato di estasi, dominano lo spirito del male e lo cacciano via.Nelle danze imitative, gli uomini tendevano, invece, a rappresentare e imitare gli

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

18

avvenimenti desiderati per assicurarsi la realizzazione. I popoli primitivi danzavano alcunimomenti della caccia e della battaglia, cosi` come il giungere delle piogge per garantirsiraccolti abbondanti. Il danzatore e` posseduto dal suo ruolo; egli diviene l'individuo,l'animale, lo spirito, il dio che raffigura. Il soggetto che sceglie si impadronisce del suocorpo, cosicche` possa agire come questo agirebbe.Per le civilta` primitive, il prodotto artistico e` “un doppio”, una riproduzione attraversocui e` possibile contattare le forze della natura e di conseguenza intervenire sull'originale(si vedano per esempio i feticci, le pitture, ecc...).Ben prima che la scienza moderna riconoscesse all'arte un'efficacia terapeutica, le societa`primitive hanno usato in modo istintivo degli elementi artistici per curare i loro malati.Poiche` l'arte aveva per loro un potere magico, e` naturale che essi vi facessero ricorso percombattere l'azione degli spiriti invisibili responsabili della malattia.Come per altri generi rituali propiziatori, anche nei rituali di guarigione l'arte crea undoppio in grado di agire sul mondo ulteriore. In questo caso riproduce con le sue formel'alterazione in atto al fine di ristabilire l'originaria armonia tra l'individuo malato, sestesso, il gruppo sociale di appartenenza, la natura e gli dei.

L'arte e la danza oggiA differenza delle culture tradizionali, le sedicenti culture civilizzate hanno perso ilcontatto diretto con la natura e con il soprannaturale. Il nostro attuale stile di vita riservapoco o nessuno spazio alla danza. Curt Sachs sottolinea come la danza oggi sia distante daivari momenti della nostra esistenza e in particolare evidenzia come ormai manchino lepreghiere danzate. “Per gli occidentali, in ragione dello sviluppo scientifico, gli dei si sonomessi a tacere e il mondo e` diventato muto; abbiamo in qualche modo smarrito il segretodel linguaggio divino della natura”. La cultura occidentale e` pervasa dall'esigenza diesplorare e conoscere. Il nostro approccio al sapere si delinea come volonta` di analizzareil mondo reale per utilizzare cio` che offre. Tendiamo a scindere i campi del sapere. Idiversi aspetti della natura umana (fisico, psichico-emotivo, spirituale) vengono affrontatiattraverso discipline diverse tra loro per contenuti, per applicazioni, per sistemiepistemologici (si pensi ai vari campi della medicina, della psicologia, della psichiatria,della psicoterapia, della psicoanalisi e alla teologia, alla mistica, alle “nuove disciplinespirituali”, alla storia delle religioni). Il ruolo che nella tribu` era dello sciamano ora vienesuddiviso tra varie figure professionali: il medico, l'esperto della psiche, l'artista, ilsacerdote,...Questo genere di evoluzione sicuramente ha portato notevoli vantaggi in termini disviluppi delle singole scienze e delle relative applicazioni cliniche (si pensi allo sviluppodella medicina che ha migliorato e salvato molte vite umane).Tale processo ha pero` creato una sorta di schizofrenia culturale a causa della quale l'uomodel nostro tempo ha perso la sua integrita`. Non siamo piu` in grado di considerare noistessi come una globalita`, ma migriamo da una scatola all'altra per curare i pezzi di cuisiamo composti.Al di la` del significato ampio di questa scissione a noi interessa quello relativoall'evoluzione dell'arte che risulta fortemente impoverita, derubata della sua anima edestinata ad un pubblico di consumatori d'elite. Non e` piu` un'esperienza che irrompenella quotidianita` di ogni individuo e della sua comunita`, uno spazio in cui anima,

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

19

sentimenti e corpo vengono curate come un tutt'uno perche` trovano una risposta ai bisogniesistenziali, spirituali, rituali, estetici, sociali, emotivi, fisici.Diventa un ambito separato dalla quotidinita`, spesso riservato a chi se lo puo` permettere eincapace di comunicare con le masse che non riescono piu` a riconoscersi nei suoi simboli.Lo storico della medicina Castiglioni afferma che, “la storia della medicina ci insegna che,nella realta` dei fatti, la scissione tra la scienza e l'arte e` fatalmente nociva”. E secondo ilcelebre oncologo L. Israel, “la prospettiva di eliminare l'arte dall'approccio medico e difarne un'attivita` puramente scientifica e` del tutto illusoria”.Certamente lo sciamanesimo non e` un sistema che possa adattarsi alla nostra cultura erestituirci una visone olistica dell'uomo. Puo` offrire pero` spunti filosofici sul concetto dimalattia e di terapia.La danzaterapia e l'arteterapia in generale ripropongono un approccio integrato allamalattia, in cui sono coinvolti tutti i canali conoscitivi (ragione, esperienza,immaginazione) ed espressivi (linguaggio verbale, non verbale, artistico), al fine divalorizzare uomini e donne nella loro interezza. I pionieri dell'arteterapia sono quasisempre artisti che, avendo sperimentato personalmente il processo creativo, ne hannoriscontrato le valenze terapeutiche in prima persona, proprio come gli sciamani. Dopo averguarito se stessi con l'arte, hanno provato a utilizzarla come strumento di cura per altrepersone. Solo dopo che l'applicazione di queste tecniche ai pazienti e` risultata efficace e`sorta l'esigenza di dare un fondamento teorico che permettesse di comprendere meglio esistematizzare il processo terapeutico.La danza, essa e` iscritta nel profondo di ogni persona, appartiene all'uomo, eppure oggisoffre di una profonda divisione all'interno del suo essere. A ogni sua sezione sonoriservati luoghi e tempi diversi. Corpo, mente e spirito vivono realta` separate. L'uomoavverte la necessita` di recuperare il senso dell'unita`, ha bisogno di ritrovare il rapportocon il suo corpo e del suo corpo con il mondo. Non sono le palestre che promettonomiracolose trasformazioni in corpi aitanti, belli e atletici a far recuperare e vivere il sensodell'unita`, esse propongono una serie di attivita` pseudosportive che non considerano,pero`, l'individuo nella sua globalita`. Le forme di movimento maggiormente apprezzatedalle masse oggi sono quelle rappresentate dagli sport di competizione e di lotta, in unasocieta` caratterizzata da rapporti di concorrenza e rivalita`, dove vince il piu` forte, chi hapiu` potere. La danza sembra non trovare il suo ruolo all'interno di questa societa`, se nonquello di spettacolo che assicura divertimento. Tuttavia, essa dona all'uomo qualcosa dipiu` straordinario: la completezza. Tutto l'essere e` impegnato: corpo, mente e spirito.

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

20

La rivoluzione della danza moderna

I danzatori moderni, liberando i loro corpi in innumerevoli nuovimodi, si rivolgono alla terra come supporto, come partner, non

evitano l'insistenza della gravita`. Invece di scappare dal suolo, siadagiano su esso, si inginocchiano, si girano e rotolano sopra,cadono e si rialzano. Consciamente in contatto con la terra, illoro movimento comunica la realta` terrena, acrobati di Dio,

riportano la Dea in mezzo a noi.

Joan Dexter Blackmer

Se si e` giunti alla definizione e realizzazione del concetto di danzaterapia, e` graziesicuramente alla nascita ed evoluzione della danza moderna. La Modern dance e` quellacorrente di pensiero, di attivita` e di creativita` che ha rivitalizzato una disciplina artistica,la danza, che prima del Novecento non avrebbe mai potuto offrirsi come strumentoterapeutico. Questa meravigliosa rivoluzione ha restituito alla danza la sua originariavocazione espressiva.Presso i greci la danza ricopriva ancora un ruolo importante: essa veniva riconosciuta comeespressione di bellezza, di forza e di armonia fisica, e assumeva una funzione morale ededucativa. Con i romani, invece, popolo di soldati, amministratori e giuristi, ogni formad'arte venne rifiutata, distrutta e degradata. Fu poi il cristianesimo a condannare la danza,ritenendola “roba del diavolo”. Il corpo venne disprezzato in quanto sede dei sensi edespressione del male, esso ostacolava lo spirito ove giaceva il bene nell'uomo. La danzacontinuo` a sopravvivere nella tradizione popolare fino al XII secolo e uomini e donne ingirotondo accompagnavano i salmi; in seguito venne assolutamente estromessa dalleliturgie. Fu l'epoca rinascimentale a reintrodurre le arti e a considerare la danza qualestrumento educativo, finalizzato a costruire un certo tipo di uomo. Le arti in generale,tuttavia, divennero in seguito, per lungo tempo, l'espressione della ricchezza e dellapotenza degli aristocratici di corte. Per circa due secoli, in Europa, la danza divenne un'artedecorativa, disumanizzata e imbalsamata. Nell'Ottocento il balletto accademicotradizionale ha come unico obiettivo quello di mostrare belle forme in atteggiamentigraziosi. Si tratta di un'arte priva di impulsi creativi e di ricerca e quindi incapace diesprimere le emozioni della vita reale. Le persone rappresentate dal balletto, infatti, sonoassolutamente irreali: la donna viene intrappolata in una concezione artificiosa eidealizzante della femminilita`. E` un essere aereo, irraggiungibile e unicamente spirituale,la danza classica esprime questa convinzione romantica elevando la ballerina sulle punte digesso. Descrive una donna sterile, priva delle linee rotonde che la rendono sensuale. Ilruolo del ballerino e` ridotto a quello di porteur, o di uno strumento intermediario tra loscarpino dalla punta rigida e il cavo a cui viene sospesa la ballerina perche` voltegginell'aria.Ovviamente una forma artistica di questo genere non puo` essere strumento terapeutico ingrado di favorire l'integrazione dell'individuo, di accogliere i suoi conflitti, cosi` come diesprimere la sua vitalita`.Nel XX secolo accade una vera e propria rivoluzione nel mondo delle forme artistiche:occorreva mettere in discussione tutto cio` che apparteneva al passato, a partire dai romani,e ricominciare da capo. Il primo grande nome di questa rivoluzione fu quello di IsadoraDuncan (1878-1927), la quale riteneva che la danza dovesse esprimere i sentimenti e le

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

21

emozioni dell'umanita`.“Fin dall'inizio, non ho fatto altro che danzare la mia vita. Bambina danzavo con la gioiaspontanea degli esseri in crescita. Adolescente danzavo con una gioia che si trasformava inapprensione, correnti oscure e tragiche che cominciavo a prevedere”.Questa straordinaria ed eccentrica donna apre la strada alla Modern Dance e, con il suoatteggiamento di ricerca, continua ad ispirare, ancora oggi, la pratica della danzaterapia. Siallontana dal balletto classico perche` questo “combattendo invano contro le leggi naturalidi gravita` o contro la naturale predisposizione dell'individuo, imponendo una forma ed unmovimento in disaccordo con la forma e il movimento della natura, produce un movimentosterile che non genera movimenti futuri, ma muore appena compiuto”. La nuova danzaclassica, secondo Isadora, dovra` essere in grado di liberare il corpo e la mente.

Isadora Duncan

Secondo Isadora Duncan, la danza per sua natura e` in grado di esprimere l'anima. L'animae` quel luogo del corpo in cui parte il “primo movimento”, da cui, con naturalezza,sgorgano, quasi involontariamente, tutti gli altri.Sempre alla Duncan si deve il concetto di musica come stimolo emozionale e corporeo:

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

22

Ascoltate la musica con l'anima. Non sentite un essere interiore che vi si risvegliadentro? E` per lui che la testa vi si drizza, che le braccia si sollevano, che camminatelentamente verso la luce... Questo risveglio e` il primo passo della danza come laconcepisco io .Inoltre la Duncan intuisce l'importanza di utilizzare costumi che svelino il corpo, invece dinasconderlo e comprimerlo: libera i danzatori dalle stecche, dai tutu` e dalle scarpette conla punta di gesso. La danzatrice ritiene che il nudo sia la forma piu` compiuta dell'arte, ma,per concessione alla morale vittoriana, utilizza tuniche di mussola ispirate alla Greciaclassica. Una soluzione che si rivelera` comunque troppo trasgressiva per l'epoca, che innome dell'austerita` morale non riuscira` a comprenderla.La Duncan cerca di recuperare nella danza il contatto con la terra: Isadora danza scalza,non sfugge alla terra, i suoi piedi nudi diventano l'essenziale punto di contatto conquell'humus terreno che e` la vita. Riprendendo contatto con il suolo, la sua danza riprendecontatto con la realta` vitale.Altra figura importante fu Martha Graham (1894-1991), la quale diede alla danza unnuovo vocabolario. Considerata la piu` autorevole figura nel campo della danza modernaamericana, ella attinse da tradizioni occidentali e non. La pioniera americana si ispira tral'altro, per i suoi lavori, alle teorie freudiane e junghiane (simboli, miti, inconscio collettivoe archetipi). Con la Graham la danza torna a essere un modo per comunicare direttamentecon l'inconscio e svelarne i movimenti segreti: “la danza viene dalle profondita` dellanatura dell'uomo, dell'inconscio...”.Il suo obiettivo e` raccontare attraverso la danza “i problemi del nostro secolo, in cui lamacchina sconvolge i ritmi del gesto umano e in cui la guerra ha frustrato le emozioni,scatenato gli istinti”. Fondare uno stile in cui la danza, restando arte, non rappresenti unmondo idealizzato ma esprima la vita nella sua realta`, includendo anche gli aspettidrammatici, senza un senso, inaccettabili. La danza per lei e`: “Il simbolo dellarappresentazione della vita...lo strumento attraverso cui la danza si esprime, e` anche lostrumento attraverso cui la vita e` vissuta..., il corpo umano. Trattiene nella sua memoriatutti i casi della vita, dell'amore e della morte”.La danza non e` solo un evento, limitato alla dimensione estetica e ricreativa: “La funzionedella danza e` la comunicazione. La responsabilita` di mantenere attiva la sua funzionericade su noi che danziamo”. Torna alla ribalta il problema di una tecnica che, invece difrustrare il corpo affinche` aderisca a canoni estetici irreali (balletto classico), fornisca unvocabolario espressivo, un codice di comunicazione.La Graham introdusse il concetto di tensione e i movimenti di contrazione e rilassamentodel torso, rivelando cosi` lo sforzo del movimento che continuamente s'irradia dalla partecentrale del corpo. Sviluppo` un vocabolario di movimenti che descrivevano emozioni inun linguaggio fisico piuttosto che verbale, usando le torsioni del corpo per mostrare ilsenso del dolore o del desiderio.Nella tecnica della Graham il rapporto col suolo e` importante, rapporto con la terra intesacome energia. Da questo contatto, infatti, deriva la consapevolezza del rapporto del corpocon lo spazio circostante e con le forze che lo regolano.Martha Graham conosce molto bene il valore pedagogico della danza: l'utilizzoconsapevole dell'anologia tra la vita e la danza consentira` di aprire la strada all'utilizzoriabilitativo e terapeutico di quest'ultima perche` imparare a danzare significa imparare avivere.

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

23

Martha Graham in Medea

Vi sono anche altre porte che la Graham ha aperto alla danzaterapia: innanzitutto Martha e`la prima danzatrice a operare una sintesi tra danza e teorie della psiche, funzionale, nel suocaso, alla costruzione di un codice comunicativo per parlare con gli uomini del suo tempo.La Graham intuisce, inoltre, che la danza puo` comunicare direttamente con la dimensionesimbolica dell'inconscio, l'inconscio del danzatore parla attraverso la danza e la danzaviene recepita in modo diretto dall'inconscio dello spettatore. Lo studio dei significatisimbolici della danza e` presente in tutte le forme di danzaterapia, con particolareriferimento a quelle tecniche in cui vale l'equivalenza danzaterapia = psicoterapia con ladanza (per esempio la danzaterapia a indirizzo junghiano).Il rapporto con il suolo viene esplorato anche nella danzaterapia. Il suolo e` fonte dienergia quando su di esso “pulsano” i piedi, e` il luogo della regressione quando il peso delcorpo si abbandona al pavimento.

Quando il corpo ha ricominciato a essere considerato e vissuto come strumentodell'espressione dei desideri e delle emozioni, quando l'uomo ha smesso di addestrarlo perl'esecuzione di movimenti codificati, la danza ha potuto recuperare il senso che essa avevaanticamente, presso i popoli primitivi. La danza moderna, sebbene il termine risultiinadeguato data la grande ricchezza e diversita` di metodi e sistemi che comprende,rappresenta il superamento della restrizione dei modelli classici. Purtroppo oggi questotermine in Italia designa i movimenti televisivi o dei musical, modelli che sono espressionedi una danza caratterizzata da un vocabolario fissato del movimento, che deve essere

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

24

eseguito nel modo in cui e` prescritto per ottenere il massimo della perfezione. La danzaclassica sembra non avere legami con la vita dell'uomo e non tenere conto delle naturalitendenze del corpo. I danzatori moderni hanno riscoperto che la vera essenza della danzarisiede nel movimento: esso puo` variare nello spazio, nel tempo, in qualita` e intensita`,ma rimane sempre una costante. Nel balletto il movimento assumeva decisamente un ruolodi secondo piano e i ballerini classici si esprimevano attraverso pose e atteggiamenti; conla danza romantica qualcosa di importante cambio` e il sentimento, centro di interessemaggiore, comincio` a essere comunicato per mezzo della musica. Tuttavia, il movimentonon era ancora riconosciuto come materia essenziale della danza. La danza romantica fu ilprincipio di un cammino verso la liberazione del corpo, ma si componeva ancora di gestipantomimici, atteggiamenti e passi del balletto e pose prese in prestito dalle splendideraffigurazioni che rivestivano i vasi greci.La danza moderna fece suo il concetto di “metacinetica”, termine coniato dai metafisici perspiegare la teoria che fisico e psichico sono due aspetti di un'unica realta`. Nella danza,piu` che in ogni altra forma artistica, universo interiore e mondo esterno sonoindissolubilmente legati. Un altro importante merito della danza moderna sta nell'avererecuperato il senso di dinamismo: la danza non e` piu` composta da una serie di posecollegate, ma e` la materia che connette le cose, e` movimento continuo e sostenuto. Siriconoscono in essa delle pause ma non esistono elementi statici.I primi anni del Novecento sono quindi caratterizzati, in generale, da un viaggio all'internodell'uomo e della conoscenza, grazie anche alle nuove scoperte scientifiche e soprattuttopsicoanalitiche. Queste ultime hanno infatti permesso un nuovo tipo di approccio allapersona, riscoprendo l'interiorita` dell'essere umano, la psiche e individuando i rapportiesistenti fra essa e il corpo, la parte piu` materiale e concreta dell'uomo. Ogni individuoincominciava a essere pensato come persona che possiede una parte nascosta, che emerge esi manifesta attraverso un corpo, la parte piu` esterna dell'uomo. Non si pensava piu` amente e corpo come realta` distinte e opposte, ma come due entita` legateindissolubilmente; le scienze sostengono la persona non esiste se non ha il corpo che rivelala sua anima e che l'anima non puo` esistere se non si manifesta attraverso il corpo. Siriconosce il carattere evolutivo di corpo e psiche, le quali vengono, di conseguenza,considerate entita` plasmabili e modificabili dalle circostanze esterne e se interno edesterno sono un'entita` inscindibile, si ritiene allora possibile agire sul corpo per agirecontemporaneamente sul mondo interiore della persona e viceversa.La danza si propone come come strumento di educazione del corpo, proprio perche` portail corpo all'armonia, al ritrovamento di qualita` sentite come buone perche` naturali, innate,perche` assecondano le modalita` anatomiche del movimento del corpo umano e quellepsicofisiche che legano questo movimento all'espressione. Cosi` facendo diviene possibile,secondo i pensatori della danza del Novecento, formare la persona perche`, educando ilcorpo, viene educato anche il sentimento, l'emozione, il pensiero, la volonta`.L'impatto della danzatrice Isadora Duncan sulla danza europea e` stato decisamenteintenso. Nel XIX secolo l'educatore tedesco Friedrich Froebel conio` il concetto diKindergarten (asilo) e promosse l'allenamento fisico per sviluppo dei bambini. All'iniziodel XX secolo, Emile Jaques-Dalcroze, musicista svizzero, sviluppo` una corrente dettaeuritmia, per l'educazione alla musica: egli incoraggiava l'esercizio musicale che prendevaspunto dai ritmi spontanei del corpo, il quale, secondo lui, aveva ritmi ben definiti. I ritmivennero trasformati in danza e i risultanti movimenti del corpo venivano a loro voltatrasformati di nuovo in musica.

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

25

Tra danza ed educazione: il contributo di Rudolf Von LabanIl contributo di Rudolf Von Laban (1879-1958) si trova per certi versi in un'area di confinetra il mondo della Modern Dance e quello della danzaterapia. C'e` chi ha definito il teoricoungherese un turbine di idee lanciate generosamente a chi poi le fara` fruttare. Le suescoperte, infatti, daranno un notevole apporto sia alla danza moderna sia alla danzaterapia.Per Laban, tutto e` movimento: l'attivita` del nostro cervello, le cellule che nascono emuoiono, il respiro, il battito del cuore, ogni manifestazione fisica e mentale. Egli ritenevanecessario che ogni individuo imparasse a dominare il proprio movimento per trovare unequilibrio nel proprio comportamento espressivo-motorio e vivere con maggioreconsapevolezza e armonia la relazione con se stessi e con gli altri. Nell'uomo esiste unprofondo legame tra le azioni motorie e gli impulsi interiori che le determinano, impulsiche derivano da bisogni materiali, morali e spirituali; a differenza degli animali, i cuimovimenti scaturiscono da stimoli esterni e quindi sono istintivi, l'uomo attraverso le sueazioni motorie parla di se`. Le cause del movimento del corpo umano possono esserespiegate razionalmente, servendosi delle leggi della fisica: il peso del corpo segue la leggedi gravita`; lo scheletro puo` essere paragonato a un sistema di leve tramite il quale sicoprono distanze e si seguono direzioni nello spazio; queste leve vengono attivate da nervie muscoli che forniscono la forza necessaria per sostenere il peso delle parti del corpo chesi muovono. Il flusso del movimento e` controllato dai centri nervosi, i quali reagiscono astimoli interni ed esterni. I movimenti occupano un certo periodo di tempo, che puo` esseremisurato con esattezza. La forza che aziona il movimento e` l'energia, prodotta da unprocesso di combustione che avviene negli organi del corpo. Una spiegazione meccanicadel movimento e` quindi possibile e corretta, ma non e` sufficiente: ogni singolo aspetto diesso, ogni gesto di qualsiasi parte del corpo, rivela un particolare della nostra vita interiore.Secondo Laban, il movimento puo` nascere dalla tensione verso un oggetto al quale l'uomoattribuisce valore, oppure emergere da uno stato mentale. Puo` rappresentare uno statod'animo momentaneo o i tratti costanti della persona, oppure puo` essere influenzatodall'ambiente circostante. Il movimento e` l'esperienza fisica piu` elementare della vitaumana. Esso e` presente nel vitale movimento funzionale della pulsazione che tiene in vitail corpo, come nell'espressione di tutte le emozioni. Il corpo spesso si serve di movimentipiccoli e intensi per rivelare i nostri pensieri: quando siamo imbarazzati, il sangue sale alvolto e arrossiamo; quando siamo spaventati, il sangue fugge dal volto e impallidiamo;quando siamo tristi le lacrime salgono agli occhi. Il nostro corpo prende parte a tutte leemozioni che viviamo e i nostri muscoli si contraggono e si rilassano in continuazione.La Laban Movement Analysis e` un vero e proprio sistema di esplorazione, osservazione ecodificazione del movimento nelle sue forme e nelle sue qualita`. Tale sistema sviluppa laconsapevolezza dei gesti, delle posture, degli spostamenti nello spazio, delle formecorporee, delle attitudini nei confronti della focalizzazione spaziale, del peso, dellevibrazioni del flusso, dei ritmi, degli accenti, dei fraseggi. Tutto diviene parte di unvocabolario che consente alla persona di ascoltare e capire i messaggi del corpo che simuove o rimane immobile. La traduzione del linguaggio del movimento e` risultata, perlunghi tempi, complessa e ha dato luogo, in alcuni casi a fraintendimenti. Se, tuttavia, dauna parte si riconosce l'impossibilita` di esprimere a parole il significato profondo di unadanza, dall'altra diviene necessario trovare una modalita` di trascrizione del movimento,nasce quella che viene chiamata “Labanotation”, la notazione paragonabile a quella che siusa per la musica. Il movimento e quindi la danza, possiede un suo vocabolario specifico,che la rende una forma artistica riconoscibile e riconosciuta.Laban sottolinea, nella sua teoria del movimento, la presenza importante di una qualita`

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

26

che definisce effort, sforzo, ed e` la quantita` di energia impiegata dalla persona percompiere un'azione corporea. Secondo Laban, l'effort e` il modo in cui una persona usa lapropria energia ed esprime le proprie attitudini interne nei confronti del flusso, del peso,del tempo e dello spazio.Rudolf Von Laban si interessa al movimento in senso ampio, antropologico. Partito conl'idea di rinnovare la danza, non si limitera` a fare il ballerino e il coreografo, maassumera` il ruolo del pedagogo che cerca di unificare il sapere per renderlo comprensibile.La sua pedagogia piu` che trasmettere un sapere acquisito punta al risveglio del potenzialeinsito nel corpo umano. Il pedagogo auspica l'ampliamento delle possibilita` espressive diogni corpo.La sua attivita` pedagogico-didattica si basa su una serie di esercizi fondati sui principi ditensione e di rilassamento che hanno lo scopo di ampliare i limiti del corpo al fine direnderne vitale e consapevole l'espressivita`. Von Laban ritiene che le facolta` spiritualicrescano e si armonizzino, parallelamente allo sviluppo delle capacita` motorie, nellamisura in cui l'individuo impara a conoscere se stesso.

I cinque obiettivi della danzaterapiaLa danza non e` una tecnica, ne` un modo di fare le cose, bensi` un mezzo d'espressioneche arriva forse piu` vicino di qualsiasi altro linguaggio intimo dell'uomo. Ecco perche` e`nata la danzaterapia.La danzaterapia puo` rappresentare un itinerario, personale e collettivo, che consente a tutticoloro che ne fanno esperienza di far emergere la propria creativita`, troppo spesso latente,sotto forma di e sotto la spinta del movimento corporeo. La danzaterapia offrel'opportunita` di esprimere le emozioni e di favorire l'integrazione psico-corporea, poiche`e` in grado di aumentare le potenzialita` espressive caratterizzanti il linguaggio corporeo,inserendo la persona in un percorso di relazione profonda capace di liberarla da tutte quellebarriere soggettive, culturali, sociali, insite (nostro malgrado o per nostra causa) nellacomunicazione.Scopo principale della danzaterapia sembra, dunque, essere quello di aiutare le persone adaffrontare le difficolta` o i disturbi di origine emotiva, cognitiva, comportamentale o fisicache possono incontrare nel corso della vita. Aiutare ad affrontare e non risolveredirettamente: questo vuol dire che l'azione del danzaterapeuta e` sempre sostenuta da unenorme fiducia nell'uomo e nelle risorse che ciascun essere umano ha a disposizione perevolvere verso traguardi di benessere psicofisico.Per tale ragione, vi e` una certa concordanza tra gli operatori del settore nel ritenere cheessa promuova:

• Il piacere funzionale. La danzaterapia, e` pur sempre un'attivita` fisica. Vi e`dunque un piacere intrinseco nel movimento, anche in quello che si esplica al di la`di una finalita` esplicita.

• L'affinamento delle funzioni psicomotorie. Nel momento in cui si eseguonomovimenti ritmici e coordinati si mettono in azione diversi gruppi muscolari. Unasollecitazione di questo genere, condotta mediante una guida esperta, consente allapersona di potenziare la muscolatura e di rendere piu` ottimale la funzionalita`

CAP. 2 UNO SGUARDO ALLA STORIA DELLA DANZA

27

articolare.

• L'unita` psicomotoria. Si ribadisce un concetto fondamentale, precedentementesottolineato. La danzaterapia si propone come una prospettiva di intervento olistica,considerando i rapporti che si instaurano tra le emozioni, il corpo, le reazionimuscolari. Le persone esprimono le emozioni e i sentimenti soprattutto a livellocorporeo (poiche` con le parole si puo` dire di tutto, ma anche il contrario di tutto).Ebbene, intraprendendo una terapia incentrata sul movimento e sulla danza, e`possibile intervenire sulle strutture e sulle relazioni muscolari per esternare unaemozione o un sentimento ed esse collegate. Grazie al movimento si giunge adottenere un migliore orientamento in relazione al nostro corpo, poiche` ilmovimento e` un fattore unificante. Infatti, non si puo` conoscere molto del propriocorpo se non lo si muove. E non si puo` conoscere molto del rapporto che ci legaalla realta` esterna se non permettiamo, mediante il movimento, al corpo di entrarviin contatto. Dunque, il modello di portamento del nostro corpo va costruito. Talemodello e` una creazione, una costruzione e non un dono.

• La simbolizzazione a livello corporeo. Questo aspetto e` importante in quantopone l'accento selle potenzialita` della danza come arte. Se si intende ladanzaterapia come forma di gioco, nell'accezione winnicottiana di spaziotransizionale, ecco che questo percorso si configura per la sua elevata connotazionesimbolica, poiche` permette alle persone di esprimere conflitti ed emozioni,ricercare ed affermare la propria identita`, dare corpo ad istanze profonde,consentire libero accesso alla fantasia mediante l'immaginazione. Nelladanzaterapia, si pensi all'Expression Primitive ma anche nel metodo della Fux, sicompiono movimenti, azioni, gesti, altamente simbolici: incarnare una figuraarchetipica, evocare e rivivere momenti fondamentali della propria esistenza;oppure raffigurare atti dal significato universale, come raccogliere, tessere, dare,aprire, avvicinarsi, allontanarsi.

• L'immagine corporea e la stima di se`. La danzaterapia e` una occasioned'incontro significativo, poiche` vi si realizzano una serie di interazioni dinamichemultidimensionali di vitale importanza sul piano psicologico, sociale, culturale: trail danzaterapeuta e il singolo, tra il singolo e il gruppo, tra il danzaterapeuta e ilgruppo. Ci troviamo dinnanzi ad una comunicazione multidirezionale, grazie allaquale si instaurano una vasta gamma di relazioni interpersonali ricche disignificato. Pertanto, e` compito del danzatore terapeuta di creare un ambienteadeguato alle condizioni presenti in quel particolare gruppo con cui si trova adinteragire; un ambiente protetto, all'interno del quale possano svolgersi lereciproche funzioni di specchio tra i protagonisti, mediante le quali ciascuno deimembri puo` operare su di se` per migliorare la propria immagine, la propriaautostima e il proprio senso di autoefficacia.