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Forse, leggendo il titolo di questo edi- toriale avete pensato che Francesco, dopo l’articolo dal titolo Uno… Due… Tre scritto per presentare il calendario, incomincia (o se preferite continua) a dare i numeri. No almeno per questa volta non è così! Semplicemente voglio presentarvi l’ultimo nato della famiglia Strade Aperte, appunto, in ordine di tempo, il quarto: S.A. ONLI- NE. Forse i più attenti di voi ricorde- ranno che nel Piano redazionale 2007- 2010, approvato all’inizio del triennio, dal Consiglio Nazionale era previsto che: «… sarà presente nel costituendo portale del MASCI l’icona Strade Aperte online. Non un sito Web, ma una estensione in formato elettronico della copia cartacea, uno strumento al passo coi tempi, appositamente pensa- to, realizzato e gestito dagli stessi componenti la redazione». Promessa mantenuta. Dopo il glorioso Strade Aperte in forma cartacea (che resta l’ammiraglia della comunicazione a stampa), i Quaderni di S.A. e il calendario, ora dal sito web potete scaricare uno Strade Aperte ONLI- NE, graficamente gradevole, ma libe- ro dai limiti di spazio propri del fratel- lo maggiore. ON LINE si, ma non un sito Web, piuttosto una estensione in formato elettronico della copia a stam- pa, una estensione che se vorrete potrete avere anche in forma cartacea, basterà scaricarlo su di una penna e portarlo al più vicino negozio di foto- copie e farlo stampare in bianco-nero con pochi centesimi, o a colori con qualche euro. Con un vantaggio in più: sarete sicuri di riceverlo puntual- mente ogni mese, cosa che purtroppo, per un servizio talvolta carente delle Poste Italiane, non sempre succede ad alcuni di Voi con Strade Aperte. Buona Strada, anzi buona lettura, con Strade Aperte, che si fa in quat- tro per informarvi meglio e di più… RIVISTA MENSILE DI EDUCAZIONE PERMANENTE MASCI N UMERO 6 BIS GIUGNO 2010 - ANNO 52 SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA EURO 2,00 LA COPIA EDITORE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ: Strade Aperte Soc. coop. a.R.L., via Picardi, 6 - 00197 Roma, www.masci.it PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO Uno due tre e… quattro FRANCESCO MARCHETTI Direttore Strade Aperte

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Forse, leggendo il titolo di questo edi-toriale avete pensato che Francesco,dopo l’articolo dal titolo Uno… Due…Tre scritto per presentare il calendario,incomincia (o se preferite continua) adare i numeri. No almeno per questavolta non è così! Semplicementevoglio presentarvi l’ultimo nato dellafamiglia Strade Aperte, appunto, inordine di tempo, il quarto: S.A. ONLI-NE. Forse i più attenti di voi ricorde-ranno che nel Piano redazionale 2007-2010, approvato all’inizio del triennio,dal Consiglio Nazionale era previstoche: «… sarà presente nel costituendoportale del MASCI l’icona StradeAperte online. Non un sito Web, mauna estensione in formato elettronicodella copia cartacea, uno strumento alpasso coi tempi, appositamente pensa-to, realizzato e gestito dagli stessicomponenti la redazione». Promessamantenuta. Dopo il glorioso StradeAperte in forma cartacea (che restal’ammiraglia della comunicazione astampa), i Quaderni di S.A. e ilcalendario, ora dal sito web potetescaricare uno Strade Aperte ONLI-

NE, graficamente gradevole, ma libe-ro dai limiti di spazio propri del fratel-lo maggiore. ON LINE si, ma non unsito Web, piuttosto una estensione informato elettronico della copia a stam-pa, una estensione che se vorretepotrete avere anche in forma cartacea,basterà scaricarlo su di una penna eportarlo al più vicino negozio di foto-copie e farlo stampare in bianco-nerocon pochi centesimi, o a colori conqualche euro. Con un vantaggio inpiù: sarete sicuri di riceverlo puntual-mente ogni mese, cosa che purtroppo,per un servizio talvolta carente dellePoste Italiane, non sempre succede adalcuni di Voi con Strade Aperte.Buona Strada, anzi buona lettura,con Strade Aperte, che si fa in quat-tro per informarvi meglio e di più…

R I V I S TA M E N S I L E D I E D U C A Z I O N E P E R M A N E N T EMASCIN U M E R O 6 B I S G I U G N O 2 0 1 0 - A N N O 5 2

SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA

EURO 2,00 LA COPIA

EDITORE, AMMINISTRAZIONEE PUBBLICITÀ:Strade Aperte Soc. coop. a.R.L.,via Picardi, 6 - 00197 Roma,www.masci.it

PERIODICO MENSILE DEL

MASCI (MOVIMENTO ADULTI

SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE,PROPOSTA E CONFRONTO

Uno due tre e…quattroFRANCESCO MARCHETTIDirettore Strade Aperte

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IIddeeee ppeerr lloo ssvviilluuppppooIo penso che la causa principale delmalessere nel movimento sia lascarsa conoscenza del progetto delMASCI . Di conseguenza molti A.S.sono disorientati, insoddisfatti, prividi stimoli, pronti al giudizio e allaricerca continua del senso della loroadesione al MASCI. Allora ogni co-munità si crea un proprio progettoquello che più gli aggrada e lo per-segue. Nasce cosi il MASCI fai da te.Naturalmente le conseguenze sonosotto gli occhi di tutti. Bisogna pri-ma di tutto chiedersi il motivo del-l’adesione al MASCI e quali sono lenostre aspettative, se conosciamo ilprogetto e se lo condividiamo. A di-re il vero, il progetto per ogni A.S.c’è ed è ambizioso. B.P., ispirato daDio, lo ha reso indelebile nella pro-messa, nella legge e il MASCI con il

patto comunitario ha voluto daresenso compiuto allo stesso. Il pro-getto principale si fonda sul tripodeCuore, Città, Creato. La nostra sal-vezza passa attraverso l’incontrocon Cristo nella nostra vita.Scoprire Cristo nel Cuore, nellaCittà e nel Creato con lo stile e ilmetodo scout. Non è una passeg-giata, è un impegno difficile mapossibile. La strada è lunga e pienadi difficoltà, la fatica sarà più leg-gera se guardiamo tutti nella stessadirezione e crediamo nella meta daraggiungere, la nostra conversione. Questo è l’unico progetto nel qualel’Adulto scout si può riconoscere econdividere.Se aderiamo al progetto saremo deipellegrini sulla strada per cui «lafede è la borraccia, la speranza è ilsantuario di arrivo, la carità i passiche ci conducono». Naturalmente è

un percorso che non possiamo fareda soli contando solo sulle nostreforze, è necessario affidarci allaguida della madre chiesa e lasciareche ci guidi e ci orienti sulla stradagiusta, aiutandoci a comprendere ilmessaggio importante espressonella promessa, nella legge e nelpatto comunitario. Comprenderemoil significato dell’accoglienza, del-l’amicizia vera, del servizio, delrispetto, della giustizia, della tolle-ranza, del sacrificio, del dolore, del-l’umiltà, del senso della nostra vita.Perché siamo venuti al mondo,quale è la nostra missione. Per que-sto credo sia necessario che la chie-sa si riappropri del suo ruolo diguida spirituale con autorevolez-za.Oggi si assiste ad un disagio cheva da nord a sud ma si preferisceesorcizzarlo facendo finta che nonesista. Succede che comunità chiu-

Il Presidente rispondeRICCARDO DELLA ROCCAPresidente Nazionale

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dono, fratelli abbandonano il movi-mento, alle assemblee regionali ead altri eventi regionali e nazionalici sono sempre meno adesioni, lecomunità sono chiuse a se stesse, lecomunità avvertono un senso didistacco dalla regione e soprattuttodal nazionale. Nelle comunità sonosempre meno le persone che siimpegnano, si respira un disagioche non riesce ad emergere pertimore di creare problemi e o di nonessere accettati, questo appesanti-sce il cammino. Allora succede chedopo tanti anni di cammino ciaccorgiamo di essere rimasti alpunto di partenza e non riusciamo acapire il perché ed entriamo nellarassegnazione e nella solitudine. Ditutto questo non c’è traccia, non sene parla, si fa altro.Oggi abbiamo l’arcipelago fatto datante isole che hanno sostituito iseminari di animazione,sono esperienze positivepenso, non ho ancora avutopossibilità di visitarle. Credoche nell’arcipelago manchil’isola maggiore, l’isola dellaspiritualità che dà sapore a tuttele altre isole.È necessario far par-tire una scialuppa dall’isola mag-giore verso le altre isole per daresenso compiuto all’isola stessa.È opportuno organizzare tante scia-luppe che partono dall’isola mag-giore con a bordo un’èquipe forma-ta da A.S. e un assistente ecclesiasti-co che con il loro messaggio o temadell’anno provino ad arrivare intutte le regioni. Naturalmente il pro-getto va analizzato bene e organiz-zato altrettanto bene, prima di farlopartire. Credo che questo possa aiu-tare molto il movimento.Credo che sia opportuno promuo-vere e organizzare campi estivi re-gionali e nazionali in stile scoutcon tende e accantonamenti perdare compimento all’attività svoltadurante l’ anno. Ritengo che sareb-be molto utile rivisitare in primoluogo la promessa frase dopo frasescoprendo la bellezza del messag-

gio che contiene, poi con lo stessometodo rivisitare la legge puntodopo punto. Infine il patto comuni-tario, approfondirlo per gustare efar nostri gli insegnamenti che ilpatto ha in se. Questi tre capitoliinserirli rispettivamente anno dopoanno nel programma dell’isolamaggiore di spiritualità concluden-do il viaggio con un campo estivoregionale e/o nazionale. Sono sicu-ro che tutto questo darebbe un nuo-vo impulso vitale al movimento.Un altro punto importante è la tra-sparenza dei censimenti. Ogni A.S.

ha il dirittodi conosce-re, qualora lo volesse, i censiti alivello nazionale, regionale e comu-nitario, fino ad ora un mistero.Inoltre sarebbe auspicabile che alivello nazionale maturasse l’ ideadi promuovere un’impresa di soli-darietà concreta internazionale,adottando per esempio un villag-gio del Burkina Faso e far frontealle loro esigenze primarie. Le pri-me risorse potrebbero essere quel-le regionali, 1000 euro a regione,come media, poi il nazionale (co-me per il Burundi, ad esempio) conattività regionali e di comunità.

Naturalmente è solo un’idea su cuisi può lavorare. Secondo il miopunto di vista sarebbe ora di modi-ficare il metodo di promozionedelle iniziative fin qui utilizzato.Da anni la base è costretta a subi-re le iniziative che calano sistema-ticamente dall’alto in modo piùsensibile dal nazionale e moltevolte anche dal regionale. In que-sto modo, non partecipando allacostruzione dell’idea, l’interessecala sensibilmente. A questo siaggiunge anche la perdita di entu-siasmo a partecipare alle assem-blee nazionali e regionali in cui si

è costretti sempre ad ascoltare,lasciando pochissimo spazio achi ascolta di intervenire allafine quando, per mancanza ditempo, bisogna chiudere.Credo che sia necessario che lapersona scout partecipi allacostruzione dell’iniziativa pro-ponendo ciò che gli piacerebbecondividere con gli altri. Tuttele comunità sono chiamate a

proporre un’iniziativa che vor-rebbero realizzare concretamen-te, alla fine queste, potrebberotrasformarsi in un progetto che ilnazionale dovrebbe concorrere arealizzare nell’anno. Penso che

possa essere un buon modo perricominciare a camminare conentusiasmo ritrovato, consa-pevoli di essere protagonisti

della nostra storia.Infine credo che con questo nuovospirito le comunità non rimarrannochiuse a se stesse, ma si aprirannoattraverso iniziative non solo coin-volgendo comunità limitrofe, maanche comunità di altre regioni.Provate ad immaginare la bellezzadi tali incontri. Questi incontripotrebbero avere costi ancor piùcontenuti se proponessimo di apri-re le nostre case reciprocamente. Èsolo un idea. Un saluto fraterno

Orlando e Tonia AltomareComunità Regionale Apulia

Massafra (Ta)

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Carissimi Tonia ed Orlando,il compito di Presidente che miavete assegnato mi porta a girareper l’Italia e ad incontrare gliAdulti Scout di tante regioni e ditante Comunità ed onestamentenon mi sembra di poter condivide-re il giudizio generalizzato dimalessere che voi denunciate, cer-tamente c’è qualche regione pocovivace, c’è qualche comunità unpò stanca, un po’ in esaurimento;tuttavia il vostro giudizio mi sem-bra ingiusto ed ingeneroso nei con-fronti delle centinaia di comunitàattive: ambienti reali di educazioneper adulti, luoghi aperti dove ci sipone alla Sequela del Gesù diNazareth, realtà in cui, sia al livel-lo personale che al livello comuni-tario, il servizio è reale scelta divita. Una vitalità che abbiamoriscontrato recentemente al Sinododei Magister dove, presenti i rap-presentanti di tutte le regioni e diquasi tutte le comunità d’Italia, siè, con grande serietà e rigore,approfondito il senso ed ilcontenuto della missionedel MASCI (avretes i c u r a m e n t eletto quantoemerso dal Sino-do nel Quadernonº 5 di StradeAperte). Una vita-lità emersa anchenei lavori dei Polidi Eccellenzache tutte le re-gioni hannos v i l u p p a t onel corso

del 2009 ed i cui risultati avetesicuramente letto sul nº 5 di StradeAperte e che non sono cose slega-te tra di loro ma rappresentano ungrande patrimonio collettivo ditutto il movimento. Vitalità emersanell’impegno concreto di tantecomunità, dalla Sicilia al Friuli, afavore dell’Abruzzo, nell’impegnoa favore dei paesi più svantaggiati(Burkina Faso, Burundi, Malawi,Brasile, Togo,..) dove tanti adultiscout si sono recati per realizzareprogetti di partenariato a sostegnodell’autosviluppo nelle realtà piùpovere e svantaggiate. Vitalitàespressa soprattutto dalle mille ini-ziative nascoste e diffuse.Esiste sicuramente un problemadello sviluppo del MASCI, un pro-blema a mio avviso e come ho pro-vato a spiegare nel mio interventodi apertura al Workshop (che pote-te trovare sul Portale), che riguardapiù il grande potenziale davanti anoi che l’esistente. Il 19-21 marzotutte le Pattuglie Regionali per loSviluppo si sono ritrovate a FaraSabina per il Workshop (io preferi-sco chiamarlo bottega artigiana)sullo svilup-

po; ne

sono emerse indicazioni e pro-grammi di grande interesse che amio avviso potranno dare fruttiimportanti e che potete trovare suquesto Portale.Ovviamente lo sviluppo dovrà es-sere accompagnato da un adeguatopiano di formazione, per questo ènato l’Arcipelago delle Opportuni-tà, per questo il Consiglio Nazio-nale ha programmato ben 15 Isoleper il 2010.Carissimi, la vostra lettera poneinoltre altre proposte che sonoanche problemi, proverò a rispon-dere sinteticamente.

Personalmente sono contrarioad un’Isola della Spiritualità,

perché la spiritualità non è unacosa a parte e neanche una premes-sa, ma qualcosa che pervade la vitae tutte le esperienze; per questo ionon ritengo che debba esserci un’I-sola della Spiritualità ma che laspiritualità (se non diventa vuotospiritualismo), anche con le indica-zioni di metodo che voi date, deb-ba permeare in profondità tutte leIsole dell’Arcipelago.

Il tema della solidarietà:per questo abbiamo pro-mosso la nostra onlus EC-

COMI; ECCO-MI non è cosadiversa dal MA-SCI tanto è veroche tutti i Se-gretari Regio-nali sono soci didiritto di questa

onlus. Abbiamo sola-mente voluto una real-tà autonoma dal puntodi vista organizzativo,gestionale ed ammi-nistrativo perché

fosse totalmenteconcentrata

sui temi

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della Cooperazione, capace di cre-scere in competenza specifica, ingrado di coinvolgere persone an-che esterne al MASCI. Avete sicura-mente trovato la descrizione ditutti i progetti realizzati ed in corsonel 2009 sul nº 3 di Strade Aperte.I progetti in Burundi, in BurkinaFaso, in Brasile, in Togo, in Italiasono progetti del MASCI. Quest’an-no inoltre il CN ha lanciato la cam-pagna di raccolta fondi per Haiti,un progetto da realizzare in colle-gamento con l’ISGF (l’organizza-zione mondiale dello scautismodegli adulti) in accordo con loscautismo haitiano.

Infine il tema della democraziainterna del movimento. Premes-

so che i dati dei censimenti (suddi-visi per anno, per regione e percomunità), grazie all’impe-gno di un adulto scoutdel Piemonte, sonoregolarmente comunicati,dopo la scadenza del 30 giu-gno, a tutti i Magister e a tuttii Segretari Regionali e, se nonsbaglio sono disponibili sulPortale. Ritengo che questo sia untema sul quale occorre fare chia-rezza in via definitiva. Come hoprovato a raccontare rispondendoad un altro Adulto Scout della vo-stra regione (potete trovare questa

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risposta su Strade Aperte nº 4), leregole della partecipazione sonoesattamente definite dal nostroStatuto. Statuto che si può sempremodificare con le opportune pro-cedure, Statuto tuttavia che è statoapprovato all’unanimità all’As-semblea Straordinaria dove eranodelegati i rappresentanti di tutte lecomunità d’Italia e che recente-mente è stato approvato dal Consi-glio Permanente della ConferenzaEpiscopale Italiana. Statuto cheprevede un’articolazione precisadelle nostre forme reali di parteci-pazione e della nostra democrazia.Limitandomi al livello naziona-le, l’Assemblea Nazionale,che prevede la presenza deirappresentanti ditutte le comu-

nità, approvale Linee Programmatiche delmovimento, elegge gli organisminazionali tra cui il Presidente Na-zionale il Segretario Nazionale e10 Consiglieri Nazionali. Il

Consiglio Nazionale compostooltre che dalle persone elette inAssemblea Nazionale da tutti iSegretari Regionali imposta ilprogramma del triennio sullabase delle Linee Programmati-che approvate dall’AssembleaNazionale e ne affida la realiz-zazione al Comitato Esecutivoe ne controlla l’operato, i ver-bali dei Consigli Nazionalisono tutti inviati a tutti iMagister e comunque pubbli-cati ufficialmente sul Portale.Analoghe procedure sono pre-viste al livello regionale. Leprocedure democratiche si pos-sono sempre migliorare ma, se

non si vuol cadere in un vuotoassemblearismo, il metodo che ilMASCI ha scelto garantisce suffi-cientemente la trasparenza e lapartecipazione di tutte le realtàattive del movimento. C’è poisempre il problema ineliminabiledelle persone che sono elette echiamate con queste procedure adanimare le diverse realtà del movi-mento, con i loro difetti e con leloro virtù; dobbiamo sempre ricor-dare che si tratta di donne ed uomi-ni, ci vuole grande saggezza nellosceglierli e grande disponibilità asostenerli nell’esercizio del loro

impegnativo servizio.Non so se ho risposto allevostre perplessità che co-munque meritano di esserediscusse, non tanto e non

solo su Strade Aperte o sulnostro Portale, quanto nellesedi di partecipazione cheinsieme ci siamo dati; que-sto è l’anno dell’AssembleaNazionale, sono temi chepossono essere portati nelleAssemblee Regionali che si

svolgeranno in preparazione eattraverso i delegati della Comu-nità e della regione direttamenteall’Assemblea Nazionale, rispet-tando le procedure assembleari.

Fraternamente un abbraccio.

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Kimbol è un bambino di colore na-to dalla fantasia di un Adulto Scoutpotentino (A.T. ndr), nonno di duemeravigliosi nipotini che, cometutti i bambini di oggi, hanno moltigiocattoli, videogiochi, telefonini,vestitini firmati, per non parlaredei cattivi comportamenti alimen-tari che solo qualche ventennio fasarebbero risultati impensabili.Tutto questo, forse anche per colpadi noi nonni, perché abbiamo datoai figli tutto quello che nel primodopoguerra era solo un sogno;tutto quanto e… di più!. Quelloche negli anni cinquanta era unlusso che si potevano permetteresolo il farmacista del paese, il me-dico, il segretario comunale, oggi èalla portata dei più. Ai nostri gior-ni i bambini (ma soprattutto i ra-gazzi) non capiscono che fortunahanno avuto nascendo qui in Italia,nella Basilicata degli anni 2000.È lontano da loro (ma anche damolti adulti) il pensiero che in altreparti del mondo ci siano bambini ebambine trattati alla stregua dellebestie: violentati, affamati, schia-vizzati e privati dei diritti più ele-mentari, nonostante l’impegno diimponenti organizzazioni umanita-rie, tipo UNICEF, che davvero cela mettono tutta e, in qualche mo-do, riescono ad arginare le falle piùgrosse in questa diga del dolore.Anche gli Adulti Scout potentiniche aderiscono a tutti i progetti na-zionali ed internazionali, hannosentito il bisogno di dare un segna-le forte ad una città frastornata eavvilita dalla vicende accadute elegate al caso di Elisa Claps. Dome-nica scorsa con una cerimonia sem-plice ma densa di significati e sim-bolismi, hanno donato Il mappa-

mondo di Kimbol alla parrocchiadella Sacra Famiglia, in contradaRossellino dove il gruppo scout Po-tenza 3º è particolarmente attivo ecoinvolgente e il cui Parroco, DonAntonio Nolè, è anche Assistenteregionale del MASCI di Basilicata.Il planisfero di Kimbol è un grossomappamondo dove non ci sono in-dicate nazioni e stati, ma con ungioco sapiente di colori si riesconoa individuare i continenti. Inquie-tanti sono le macchie rosse che se-gnalano le zone dove il disagio e lasofferenza dei bambini e dellebambine è più forte.Si tratta di una grossa sfera metal-lica recuperata da persone di buo-na volontà che hanno in animo direalizzare intorno a questo mappa-mondo importanti obiettivi di sen-sibilizzazione con il coinvolgi-mento di associazioni, movimenti,scuole etc.È stato collocato su un pozzetto fo-gnario che, con i suoi sciacquoni el’aspetto non proprio edificante, nonera certo un’attrazione nel piccoloparco giochi della chiesa. Nell’im-mediata vicinanza un giovane ulivo,simbolo della Pace. Il nostro Ponte-fice, il 1º gennaio, giornata mondia-le della Pace, ha lanciato un temaparticolarmente accattivante per ilmondo scoutistico «Se vuoi coltiva-re la pace, custodisci il creato». L’al-bero sarà curato e custodito dai tregruppi scout cittadini, mentre l’ano-nima edicola adiacente sarà tenutain vita dal MASCI Potenza 1º con no-tizie, aggiornamenti testimonianze einformazioni sul mondo dellaCooperazione.Il Mondo di Kimbol e la sua storiavuole essere uno stimolo per gran-di e piccini a riflettere, a non can-

cellare dalla memoria i milioni dibambini che muoiono e si ponel’obiettivo di cercare, in qualchemodo, di ridurre quelle inquietantimacchie rosse, vergogna dell’inte-ra umanità, con azioni concrete epositive. Il cassettino posto al cen-tro del mappamondo dovrà serviresì per i messaggi dei più piccolidestinati a Kimbol, ma dovrà rac-cogliere anche idee, progetti, pro-poste per rimanere fedeli al mottodel nostro fondatore: «cerca di la-sciare il mondo un po’ miglioredi come lo hai trovato e… ricor-da che nella vita la vera felicità èrendere felici gli altri».Nel pomeriggio della stessa dome-nica presso il Parco Baden Powel,nei locali interrati del vecchio eospedale San Carlo si è svoltal’Assemblea Regionale del MASCI

Basilicata a cura dei S.R. MariaRicciuti e Ugo Mucig che hannopotuto registrare la vitalità delle al-tre Comunità MASCI lucane ad ini-ziare da quella di Melfi con lanascita della fondazione Amici diMarina Sinigaglia (www.fonda-zionemarinasinigaglia.it) che halanciato un concorso per le scuolemedie superiori sul tema dell’inte-grazione sociale. Quella di Filianoche si stà adoperando per l’apertu-ra di un gruppo AGESCI, per finire aquella di Valsinni che, non avendopiù ragazzi scout, per il grave calodemografico, gestisce un centro lu-dico che si pone come obiettivo ilcontrasto al disagio giovanile cheesiste anche nei piccoli paesi comeè appunto Valsinni. Ci si sta adope-rando anche a Matera per la riaper-tura della Comunità MASCI in unarealtà in cui lo scoutismo, da sem-pre, è stato simbolo di fratellanza,

Gli Adulti Scout potentini ed Il Mondo di KimbolATTILIO TORREMagister Potenza 1º

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integrazione, educazione dei gio-vani, valorizzazione del territorio.La Comunità di Potenza 1º, sortasubito dopo il terremoto dell’80,accoglie sia ex scout (anche sel’espressione non è corretta perchéBaden Powel, il nostro fondatore,diceva con orgoglio «una voltascout, sempre scout») che genito-ri di ragazzi impegnati nel percor-so educativo o chi semplicementecondivide i valori del nostro Movi-mento e li testimonia concreta-mente. E di testimonianze concretegli A.S. potentini ne hanno prodot-te davvero tante nei trenta anni distrada percorsi con passione,impegno e gioia. A parte le inizia-tive e le imprese internazionali ildrappello putenzese ha fatto unosplendido lavoro (per circa dueanni) con gli ammalati del Don

Uva, riuscendo a portare fuori daquelle fredde mura, un interoreparto femminile, per far vivere lacittà: i concerti, i presepi, il circoportato direttamente nel nosoco-mio e visto che non era possibilespostare i meravigliosi boschi diPierfaone ci hanno portato diretta-mente le ammalate, compresequelle in carrozzella.E che dire delle iniziative in favo-re della ex Jugoslavia, del Burun-di, dell’Albania. Dal 1993 invecela Comunità PZ 1º ha deciso didedicare il proprio impegno diServizio ai ragazzi lucani ammala-ti di Fibrosi Cistica ed è con gran-de soddisfazione che oggi inBasilicata presso l’Ospedale SanCarlo di Potenza esiste un Centrodi Eccellenza per la cura di questaterribile malattia a cui fanno riferi-

mento anche ammalati delle regio-ni limitrofe. Naturalmente nontutto è semplice e lineare: tante ledifficoltà, tanta la burocrazia ma ivecchi scout (il meno giovanecompie tra non molto gli 86 anni!)non si arrendono e continuano abattere il ferro anche quando que-sto non è proprio caldissimo, sia infavore dei Gruppi giovanili del-l’AGESCI che di tutti quelli che inqualche modo hanno bisogno diuna mano (Caritas, Vincenziane,UNITALSI, Banco alimentare etc.)Fedeli al vecchio adagio cineseche recita, più o meno così: «Ilvero saggio è quello che da moltovecchio continua a piantare alberipur sapendo che non assaggeràmai i frutti che produrranno!»Buona strada… e non perdiamo divista Kimbol!

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Attesa con un certo interesse LaPrima Giornata dei Giovani svol-tasi venerdì 26 febbraio, ha avutoil pregio di mettere al centro del-l’attenzione per il quarto anno con-secutivo il problema della sicurez-za dei Giovani, creando motivi diriflessione che sono apparsi assaiimportanti e che sono andati ben aldi là di un normale convegno.Era stata organizzata con grandecura ed anche con evidente passio-ne da parte della Famiglia Campocon la collaborazione del MASCI edil patrocinio dell’AmministrazioneComunale e della Provincia, ambe-due sensibili ed attenti alle proble-matiche in discussione.L’occasione è stata fornita allaFamiglia Campo dal desiderio diricordare il proprio figlio Dario,laureato da poco ed avviato versouna carriera che si preannunciavapiena di soddisfazioni, morto a 26anni a Roma per incidente ed incircostanze non ancora chiarite.Un ragazzo conosciuto anche qui aScicli per la frequenza e l’amoreche portava a questa nostra città diSCICLI, che come ha lasciatoscritto, «è una città bella e che si faamare». Era conosciuto anche perla sua indole disponibile ed attentaverso gli altri. Era assai noto per ilsuo amore per l o sport ed in parti-colare per i tamburelli beach. Sonorimaste famose alcune sfide con iforti giocatori di Cava d’Aliga, delPalo rosso e del Palo bianco e, sul-l’altro versante, di Caucana e diMarina di Ragusa..La manifestazione tuttavia nonvoleva essere commemorativa e

non ha guardato assolutamente alsingolo drammatico caso, ma haavuto come tema fondamentale Igiovani per invogliarli a guardarealla loro sicurezza ed a «costruireinsieme un futuro sicuro». E ciò èstato ripetutamente sottolineato dalMASCI e dalla stessa FamigliaCampo, la quale ritiene il modomigliore di ricordare il loro Dariosia quello di pensare ai Giovani edi portare avanti quel modello divita fatto di generosità, di amiciziae di altruismo, cui Dario si ispiravadurante la sua breve esistenza.I veri protagonisti sono stati perciòi Giovani ed in particolare gli stu-denti delle classi superiori che, conconvinzione ed entusiasmo, hannopreso in mano l’iniziativa, e nehanno dato una interpretazionetanto sorprendente quanto efficaceed a volte toccante.La manifestazione prevedeva unagiornata intera dedicata ai Giovani.E sono stati loro stessi che dalpalco hanno voluto dare, significa-tivamente, il saluto a tutti i presen-ti ed alle Autorità, anche a nomedei loro presidi ed insegnati.Nella prima parte svoltasi al matti-no al teatro Italia, illustri Relatori,del calibro del prof. Carlo AlbertoTregua, direttore del Quotidiano diSicilia (quotidiano economico),della Andreana Bassanetti, psicolo-ga e psicoterapeuta proveniente daParma e fondatrice di Figli in cieloin collaborazione della CEI (confe-renza episcopale italiana), si sonoconfrontati con gli studenti suidiritti e doveri e sul rapporto scuo-la-lavoro; il Prof. Franco Rando, ha

portato ai ragazzi il pensiero di unnostro grande filosofo, CarmeloOttaviano, regalando ad essi la let-tera ai giovani nella quale il mae-stro li invita ad affinare l’intelli-genza e la sensibilità umana e adamare la giustizia e la libertà.A tale proposito è intervenuto an-che il Provveditore agli studi diRagusa, che in sostituzione del dr.Gianni Bocchieri, trattenuto a Ro-ma dal Ministro della PubblicaIstruzione, oltre che a portare il sa-luto dell’Amministrazione, ha datonotizia dei progetti in corso permigliore le attività scolastiche.Sulla sicurezza stradale sono inter-venuti, con la competenza che lidistingue: Franco Bucchieri, presi-dente del Motoclub Ragusa tou-ring e Giorgio Cascone, delegatoprovinciale della federazione mo-tociclistica nazionale.Bucchieri ha fatto conoscere per laprima volta a Sclicli lo strumentodi guida sicura denominato Simu-latore di Guida, alcune studentessehanno potuto provarlo sul palcomentre le immagini di guida veni-vano proiettate sullo schermo.Cascone, motociclista lui stesso,ha parlato delle norme di compor-tamento e dei caschi, indicando co-me scegliere un casco appropriato.Il momento più toccante è stato laproiezione di un video, preparatodegli stessi studenti, con quale essihanno voluto ricordare tutti i ra-gazzi deceduti sulla strada, lorocompagni di scuola e/o di giochiconosciuti ed anche sconosciuti;ragazzi usciti di casa per… Vive-re… e non vi hanno fatto più ritor-

«Costruiamo insieme un futuro Sicuro»:la giornata dei giovani nel ricordo di Dario CampoINA MICEIComunità di Scicli

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no. Il video, sottolineato da unabase musicale tenera e struggente,riportava le foto dei ragazzi ac-compagnate da semplici e toccantiparole lette dalle ragazze stesse,per tratteggiarne il loro modo diessere e le loro… vite… spezzate!Nel pomeriggio, nella bella corni-ce di Palazzo Spadaro, gentilmentemesso a disposizione dall’Ammi-nistrazione Comunale, il Sac.Ignazio La china e la signora Bas-sanetti hanno intrattenuto le fami-glie, i papà e le mamme dei Giova-ni studenti sul tema dei rapporticon i figli e sul sistema educativo,una discussione spesso in dialogocon le stesse famiglie molto ap-prezzata da tutti i partecipanti, per-ché senza enfasi e con uno sguardosempre attento alla realtà concreta.La sera, i giovani hanno dato vita aPiazza Municipio ad uno spettaco-lo di giochi musica e danza da lorostesi ideato e condotto. Hanno stu-pito tutti per la compostezza e laserietà professionale con cui lohanno svolto. Hanno messo in evi-denza una bravura insospettata estupefacente. Riteniamo che tuttala cittadinanza abbia saputo ap-

prezzare la loro performance e nevoglia dare un plauso aperto. Qual-cuno ha detto che lo spettacolo se-rale con le sue luci suoni e colorinon solo è stato un degno comple-tamento della Giornata dei Giova-ni, ma ha fornito una atmosfera diluce che ha colorato di sentimentoe di valore l’intera giornata.Ed è stato davvero oggetto di am-mirazione che i rappresentanti degliIstituti scolastici all’inizio dellospettacolo abbiano voluto di loroiniziativa rilanciare il tema dell’a-micizia, e cioè quel tema che erastato scelto come slogan della ma-nifestazione… «Nel segno del-l’amicizia – hanno detto – dedichia-mo questo spettacolo ai nostri com-pagni che non ci sono più… Auspi-cando che si crei armonia fra di noie fra tutti che duri nel tempo!»L’insegnamento che si può trarre daquesta giornata per molti versi cosìsignificativa, come in tanti credia-mo, è che dobbiamo quanto menoessere riconoscenti a questi Giova-ni, speranze del futuro, e insieme atutta la cittadinanza ed in particolarea coloro che hanno responsabilitàpolitico – amministrative, promuo-

vere con loro un dialogo aperto epropositivo per rendere ragione alleloro istanze ed ai loro bisogni.Il MASCI è stato rappresentato dalSegretario Regionale Carmelo Ca-sano, che dal palco ha rivolto aiGiovani il saluto del Movimento eli ha incoraggiati a andare avantitenendo presenti ciò che è bello chedà senso alla vita, e abbandonandociò che è cattivo, che fa male.Il Segretario nazionale, Riccardo LaRocca, ha fatto pervenire, per l’oc-casione, un significativo telegram-ma usando parole suggestive di soli-darietà e speranza: «Carissimi, avreivoluto essere con voi ma precedentiimpegni, questa volta familiari, melo hanno impedito. L’evento che voioggi realizzate è un segno di spe-ranza. Da un grande dolore avetefatto nascere un’iniziativa per la vi-ta. Questo è il modo cristiano escout di affrontare l’esperienzaumana, questo stupendo pellegri-naggio attraverso la storia che vieneofferto a ciascuno di noi. Grazie perquesta testimonianza e l’invito acontinuare su questa strada. un ab-braccio. Riccardo Della Rocca Pre-sidente Nazionale».

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Il ventiquattro aprile, mentre laPreghiera per i raduni Scoutecheggiava nell’aria e i vessillis’innalzavano al cielo, la zonaSalerno ha dato inizio al CampoSan Giorgio 2010.Sin dalle prime battuteemergeva che questosarebbe stato un SanGiorgio particolareperché giunto nel-la fase della con-divisione. Faseche rappresenta ilterzo momento diun cammino inizia-to dalla zona neldicembre del 2008 conEccomi a Battipaglia e pro-seguito nell’aprile 2009 adAngri con Ammischiamoci. Ilgrande gioco del pomeriggio, conl’idea di Castellammare di catapul-tarci ai tempi dell’Antica Roma,con tanto di Marcantonio, Cleopa-tra, soldati romani, un mago dal-l’aspetto merliano, Matusalemme,avvenenti signore, Asterix e so-prattutto… Obelix, hanno impe-gnato gli Adulti Scouts, divisi incinque Legioni Romane, a cimen-tarsi nella soluzione di messaggicriptati, messaggi in morse e a su-perare prove di abilità comeil tiro con la fionda, la com-posizione di puzzle, la ricer-ca di sesterzi disseminatiqua e là, scoprire gli ingre-dienti della porzione magi-ca o misurarsi con domandesu cultura, sport e… musicaleggera. L’agape fraterna,preceduta dai Vespri anima-ti da Giovanna di Angri e daEnza di Gragnano, ci ha vi-sto partecipi di un altro mo-

mento comunitario di condivisio-ne. Dopo l’agape… il fuoco di bi-vacco. Un fuoco, acceso a distanzada una magica tecnologia del no-

stro tempo e un Antonio che, conl’agilità di un grillo, attraversa iltempo alla velocità della luce. Sì!…alla velocità della luce perchépassa, da Striscia la notizia, con leimmancabili veline, alla LegioneRomana per la rappresentazionescenica dedicata e frutto del gran-de gioco pomeridiano, per poi ri-tornare a presentare personaggidello spettacolo dei giorni nostri.La benedizione di Dio Padre, invo-

cata con il Canto del Tramonto,conclude il primo giorno delCampo San Giorgio che, data l’in-tensità con la quale è stato vissuto,è volato via in un batter… d’ali. La

Strada e Deserto e la SantaMessa, preceduti dalle Lo-

di animate, oltre che daGiovanna, da Angelo

di Battipaglia e daNina di Amalfi,hanno caratteriz-zato questa gior-nata. Ogni grup-po meditando sul

passo biblico asse-gnato, si è confronta-

to sulla condivisione(At 4, 34-35; Gv 17,21; Ef

4, 1-3 17-19; 1 Cor 12, 4-11; Col3, 12-13 18-22; Eb 13, 1-4). In sin-tesi, dal cerchio di verifica è emer-so che l’unicità di ognuno se restaa se stesso non compie la volontàdi Dio… E a ciascuno è data unamanifestazione particolare delloSpirito per l’utilità comune (Cor12, 7) ognuno, quindi, è comple-mentare all’altro. Per realizzarequesta condivisione c’è bisogno diumiltà, di spogliarsi del proprio io,di incamminarsi verso gli altri congli altri… rompere quel tranquil-

lizzante guscio di egoismo eindividualismo…La modalità è il camminarecon altri, in comunità (Sino-do dei Magister. Il tema diapertura. I care, mi importa,mi interessa).Il rinnovo della Promessa,l’ammaina e il Padre Nostroha concluso il Campo SanGiorgio della zona Salernocon un unanime e forte…alla prossima!

San Giorgio 2010 Zona MASCI SalernoPINO ROMEOComunità Battipaglia 2º

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Gli scout della Diocesi di Vi-terbo hanno festeggiato il loropatrono San Giorgio rinnovan-do la promessa. La cerimonia èavvenuta venerdì 23 aprile2010 nella Parrocchia di SanLeonardo Murialdo con l’inter-vento dei rappresentanti delMASCI (Movimento AdultiScout Cattolici Italiani) diViterbo 1, Viterbo 2 e Tuscaniaoltre ai gruppi giovanili delViterbo 4, Viterbo 5 e Tuscaniadell’AGESCI, del Viterbo 1 eViterbo 2 della FSE – Scoutd’Europa. Il Vescovo Mons.Lorenzo Chiarinelli ha presie-duto l’Eucarestia concelebran-do con gli assistenti don Ser-gio, Padre Pierluigi Sodani,don Flavio e Padre PierluigiBrizi.Erano presenti anche tanti exscout che hanno voluto ancoraricordare il loro passato scoutisti-

co partecipando a questo appunta-mento ormai consueto nel corsodegli anni. Nell’omelia il VescovoLorenzo ha ricordato la figura di

San Giorgio e, prendendo spuntodal Vangelo del giorno, anche laforte testimonianza cristiana diSan Paolo.

Dopo la preghiera dei fedeli trerappresentanti dei movimentiscoutistici presenti – MASCI,AGESCI e FSE – hanno rinnova-to la promessa a nome di tuttigli scout. Non a caso i rappre-sentanti erano tutti e tre disesso femminile per ricordareche quest’anno ricorre il cente-nario della fondazione delGuidismo.A conclusione nel piazzaleesterno della parrocchia si èsvolto un cerchio nel quale lanuova Comunità MASCI del Vi-terbo 2º ha consegnato a tuttiun segnalibro ricordo riprodu-cente l’effigie di San Giorgio.Ora non resta che dare a tuttil’appuntamento al prossimoanno.

Gli scout di Viterbo hanno rinnovato la promessaLA COMUNITÀ DI VITERBO

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Il 15 e 16 Maggio si è svolta in Au-gusta presso il parco dell’Hangarla 1º festa dell’aria, iniziativa vo-luta fortemente dalle realtà asso-ciative e di volontariato che opera-no nella nostra città. La nostra Co-munità ha partecipato attivamenteallestendo uno stand del MASCI eduna piccola mostra fotograficatematica sull’aria. È stato un gran-de successo di pubblico ed oltre10.000 persone hanno visitatol’Hangar con il suo parco e, gradi-ta sorpresa, Carmelo e Maria Car-mela della Comunità di Siracusasono stati con noi in un momentodella giornata a condividere lagioia dello stare insieme. Con que-sta festa si è voluto dare ampiavisibilità all’Hangar per dirigibilicome monumento di grande valen-za storica e culturale che costitui-sce una risorsa per il territorio;valorizzare il parco come luogo diaggregazione collettiva e beneambientale inestimabile da «tutela-re e salvaguardare per le genera-

zioni future». La nostra presenza èstata molto gradita e ci è stata datala possibilità di poter testimoniareil nostro impegno per il creatosuscitando interesse ed apprezza-mento dai numerosissimi visitatori

dello stand. Enorme è stata la rica-duta sulla nostra comunità, poichéil confronto con la gente e le altreassociazioni oltre a dare ampiavisibilità al movimento ci ha pro-curato nuova linfa ed entusiasmoper proseguire la nostra strada.Alla fine della giornata certo lastanchezza era grande, ma le stret-te di mano, i sorrisi e ringrazia-menti ricevuti nel congedarci cihanno colmato di gioia e di tuttociò ringraziamo nostro Signore.

L’hangar per dirigibili di Augusta

L’Hangar per dirigibili di Augustarappresenta una delle testimonianzesignificative dello sviluppo storicodella città. Un percorso di culture eciviltà che abbraccia un arco tem-porale lungo tre millenni è segnatoda importanti vestigia. A comincia-re dal villaggio di Tapsos (penisolaMagnisi) e dallo scalo marittimo

Augusta: festa dell’ariaGIANNA D’ONOFRIOComunità di Augusta)

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Il MASCI Matelica ha realizzato unalzabandiera permanente (Strut-tura in legno alta più di 10 metri)per il Campo Scout S. Anna diSala. La Comunità di Matelica si èofferta per la progettazione e la

realizzazione dell’opera. Dopoqualche mese di preparazione, ottoAdulti Scout matelicesi si sono re-cati sul posto e in due giorni di in-tenso lavoro hanno edificato lastruttura. Il progetto è partito qual-che tempo fa ed è stato realizzatoda Gianni, ormai passato alla storiaper i suoi alzabandiera dal penno-ne sospeso.La sera del 24 aprile era tutto pron-to, dopo il carico delle attrezzaturenecessarie per il montaggio, (unapagina di voci da spuntare per nondimenticare nulla), si parte alle 6 delmattino successivo; siamo in otto:Gianni, Venanzo, Orfeo, Gigino,Claudio, Lamberto, Egidio e Remo.Abbiamo trascorso due giorni indi-menticabili, in un territorio sconfi-nato ricco di boschi e prati ai piedidel Terminillo ancora imbiancato.È stato come rivivere i tempi dellanostra gioventù, l’esperienza di

preparare un campo scout. Il lavo-ro è stato intenso, ma l’affiatamen-to tra amici da sempre e le compe-tenze acquisite da una lunga vita divecchi lupi, hanno fatto sì che larealizzazione sia stata perfetta…

del Mulinello, entrambi databili trail XV e il XII secolo a.C., che testi-moniano l’esistenza di veri e propritraffici commerciali già nell’età delbronzo. In seguito la fondazionedella colonia di Mègara Iblea sullasponda di ponente della rada adopera di popolazioni venute dallaGrecia nel secolo VIII a.C. poi ilCastello Svevo edificato nel 1234per volere di Federico II ed all’om-bra del quale fu creato uno scalocommerciale. Ed ancora i FortiGarçia, Vittoria e di Avalos nel XVI

secolo baluardi contro le incursionisaracene nella rada per arrivare agliinizi del secolo scorso con lacostruzione dell’Hangar per dirigi-bili a difesa del naviglio dalle incur-

Alzabandiera permanente per SalaCOMUNITÀ MATELICA

sioni nemiche. Di questo lungo iti-nerario storico-culturale l’Hangar ètra le testimonianze più pregevoli.

Il parco

Il parco dell’Hangar è inserito inun territorio che negli ultimi cin-quanta anni ha subito un saccheg-gio indiscriminato a causa di unacrescita industriale selvaggia inspregio all’ambiente e alla suavivibilità.L’inquinamento del territorio, cheinteressa il suolo, l’acqua e l’aria,ha ormai raggiunto livelli insoste-nibili determinando una situazionedi estremo degrado e di grave crisi,o peggio, di disastro ambientale. In

pochi decenni, per carenze cultura-li, legislative e tecnologiche, èstato devastato un sito, quello dellarada di Augusta, le cui caratteristi-che di vivibilità sono state ricono-sciute e apprezzate, nel corso deimillenni, da tute le popolazioni delmediterraneo. È per questo motivoche il Parco dell’Hangar, con DPRdel 17-01-1995, viene inserito nelpiano di Risanamento Ambientalecome prolungamento del Parcosuburbano del Mulinello. Infattinella scheda viene indicato che«tale area potrà essere in futurooggetto di interventi di recupero esistemazione a verde attrezzato,con realizzazione di strutture perlo sport ed il tempo libero».

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Pomeriggio all’insegna della soli-darietà al Santuario Maria SS. del-la Consolazione, grazie all’iniziati-va della nostra comunità MASCI

Agape.Infatti un altro tragico evento ci haspinto a muoverci e ad organizzarequalcosa per raccogliere fondi a fa-vore di chi ha bisogno: nella fatti-specie per aiutare le già martoriatepopolazioni di Haiti che sono statecolpite da un gravissimo eventosismico. Con la collaborazione delgruppo AGESCI Termini Imerese 1º,il patrocinio del comune di TerminiImerese nella persona dell’Asses-sore alle Politiche Sociali, e la soli-darietà di alcuni cori locali, dome-nica 21 febbraio 2010 si è tenuto un

concerto di beneficenza. Il parroco,nonchè nostro Assistente Ecclesia-stico, ha sostenendo la nostra ini-ziativa devolvendo alcune colletteeffettuate durante le celebrazionieucaristiche di questa settimana emettendoci a disposizione i locali ele attrezzature necessarie per que-sta iniziativa. Dopo il saluto delnostro Magister Agostino Di Mariae del parroco don Giorgio Scimeca,è intervenuta l’assessore AnnaAmoroso manifestando l’appoggiodell’Amministrazione comunale adiniziative di questo genere tese asostenere chi ha bisogno di aiuto.Si sono esibiti: il coro Stesicoro e ilcoro delle voci bianche della scuo-la media Tisia d’Imera diretti dal

Mº Loredana Russo e il sopranoCristina Campagna del CentroStudi Musicali del Mº RobertoPeroverde. Nel corso della manife-stazione sono intervenuti alcuniragazzi extra-comunitari che si tro-vano ospiti della casa-famigliapresso l’Istituto delle suore diSant’Anna, ed altri che vivonopresso la sede dell’Opera don Cala-bria della nostra città. Hanno datola loro testimonianza relativa allaloro esperienza di immigrati prove-nienti da realtà molto distanti dallanostra ed hanno raccontato qualisono i loro progetti per il futuro e lasperanza di realizzarli grazie allasolidarietà della nostra città che liospita.

Un concerto per “Eccomi”GIOVANNA TESTAGROSSAComunità Termini Imerese 1º Agape

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Era qualche anno fa,quando allascoperta dell’Africa,ebbi occasio-ne di vedere a Nyeri,in Kenya,lasemplice tomba di Baden Powell.Mi tornarono allora subito alla me-moria i miei anni verdi quando an-che io, come tanti altri ragazzi, ini-ziai quella meravigliosa esperienzanel movimento scout sotto il profi-lo della formazione.La mia route di scout adulto mi hacondotto attraverso diverse espe-rienze anche in Kenya, soprattuttopresso gli ospedali missionari,inuna attività di cooperazione sanita-ria e di volontariato, facendomi co-noscere da molto vicino le difficilirealtà del Terzo Mondo.A poca distanza dalla MissioneCamilliana di Karungu ho scopertol’esistenza di un centro scout sortopresso il villaggio di Nyandiwa,sulle rive del lago Vittoria,fondatoda un gruppo MASCI di Milano eoperante già da molti anni con lapopolazione locale coinvolta intanti differenti progetti di sviluppo.

Tutto è iniziato circa 20 anni facon la costruzione di un acquedot-to che porta acqua potabile a circa10.000 persone. È stato poi co-struito un dispensario con finalitàsanitarie, vista l’emergenza saluteche colpisce in particolar modo laregione interessata.La scuola è stata una delle realiz-zazioni più importanti per un verosviluppo(soprattutto secondo lafilosofia scout). Un grande centrosociale (socialHall) ha rappresen-tato la migliore forma di dialogocon la gente del posto nella formu-la di lavorare insieme (HarambeeProjet) con fini educativi,ricreativie sociali: Annualmente in tale sedesi tiene un festival dei giovani. Unultimo progetto,in corso di realiz-zazione, è rappresentato dalla col-tivazione di alberi (Yatropa curcas)con la finalità di produrre oliocombustibile, indispensabile peruso domestico e alternativo all’im-piego indiscriminato della legna daardere. Voglio qui sottolineare co-

me ogni tipo di attività intrapresa èstata concordata con la locale po-polazione nella logica di condivi-dere dei progetti utili per una cre-scita di responsabilità e per il con-seguimento di un sano svilupposostenibile che riguarda i settoripiù importante quali l’istruzione,la salute e l’agricoltura. L’identitàscout trasmessa agli altri porta aseguire gli stessi valori in un climadi dialogo, solidarietà e servizio.La mia visita di questo anno alcentro di Nyandiwa è anche l’op-portunità per esprimere un apprez-zamento del lavoro eseguito grazieall’entusiasmo e alla volontà di chiha creduto nei sogni che talora siavverano e anche un’occasione perrivolgere un augurio a tutti quelliche lavorano ai vari progetti, Inparticolare alle persone da me co-nosciute, Antonio Labate, i signoriMonica e Wilfred Martens.Un caloroso invito a continuarecon entusiasmo e coraggio e… an-cora… Buona strada!

Un momento di grande commozio-ne è stato quello in cui un ragazzo,proveniente dall’Istituto per Geo-metri Stenio, è intervenuto dichia-rando l’intenzione da parte dellasua scuola di donare la somma rac-colta in suffragio di un suo compa-gno di scuola recentemente scom-parso a causa di un tragico inciden-te, alla stessa causa per cui noi era-vamo lì. Solidarietà dunque è statala parola d’ordine di questa giorna-ta dedicata alle popolazioni diHaiti. I fondi raccolti saranno con-vogliati alla Onlus Eccomi persostenere progetti concreti a favoredi queste popolazioni.

Scout senza confini un ricordo dal KenyaGIULIANO BACHECAMedico volontario a Karungu dal 1998

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Quest’anno al mio pellegrinaggiodi servizio a Lourdes non sono so-lo, mi accompagna un fratello, ilmio amico Raffaello, per tutti Lel-lo, un giovane scout MASCI di 49anni, con grave handicap, egli in-fatti è sordo, ma con una intelli-genza e sensibilità superiore allamedia. Abbiamo vissuto sempreinsieme ogni momento di questopellegrinaggio di servizio quasi insimbiosi, dalla mattina appenasvegli, al momento in cui alla serastanchi, ma felici ci salutavamoaugurandoci la buonanotte. PerLello è stata la sua prima volta aLourdes, e ho letto la felicità neisuoi occhi, non appena arri-vati, siamo andati allagrotta a rendere omag-gio alla Nostra Signo-ra, e anche se perme non è la primavolta, riveder-La, avvolta

nel suo manto bianco e come tor-nare ancora una volta a Casa. Maora subito in servizio, tanti amma-lati e sofferenti hanno bisogno dinoi!Quest’anno abbiamo scelto di sog-giornare al Salus Infirmorum pernon perdere tempo nei trasferi-menti e dedicarci anima e corpo aitanti nostri fratelli meno fortunati,che ci aspettavano per un sorriso,una parola, una battuta spiritosama anche di due braccia che lipotessero aiutare nei loro gestiquotidiani.Insieme abbiamo spinto tante ca-

rozzine, per

portare i nostri nonni alla grotta,ma anche alle basilica San Pio X,alla Via Crucis e abbiamo ripercor-so i passi di Bernardetta, accompa-gnandoli alla Fonte Battesimale, alCachot, al mulino di Boly eall’Hospice. E che momento èstato, quando spalla a spalla abbia-mo partecipato aux flambeau laprocessione Mariana, insieme atanti ammalati e tantissimi altrifedeli.Lourdes è uno luogo unico e stra-ordinario, qui Maria ci insegna apregare, a fare della nostra pre-ghiera un atto d’amore per Dio e dicarità fraterna.E io e Lello abbiamo pregato, aiu-tato, servito, ci siamo bagnati sottola pioggia, scaldati al sole, riso esorriso sempre insieme.E che gioia è stata per me accom-

pagnarlo alle piscine, erasuo desiderio potersi ba-

gnare nelle vasche.E fargli provare questaesperienza umana espirituale che non sipuò raccontare, ma sideve vivere.

Abbiamo vissuto an-che momenti par-

ticolari e sug-gestivi, comela cerimoniae il rinnovo

della pro-m e s s ascout

Lourdes 2010: «non sono solo»ROBERTO FABBRI

SAVIGNANO 1º E FB

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di titolarità FB di Maria Luisa, cheha visto, come per magia, la parte-cipazione, nella piccola cappelladel salus di tutti gli scout presenti aLourdes.Il nostro pellegrinaggio è finito eio non sono più solo, ho trovatoLello, un amico, un fratello, e in-sieme abbiamo iniziato a cammi-nare e fare strada… e chissà cheun giorno Raffaello non vogliaanche lui fare parte della miacomunità dei Foulard Bianchi, edimpegnarsi al servizio degli am-malati, dei giovani, a Lourdes eovunque attraverso la spiritualitàmariana.E che la Vergine Maria e santaBernardetta ci aiutino a vivere dafigli di Dio, ogni giorno della vo-stra vita.

Un fraterno abbraccio in NDL.

Buona strada

A volte pensi che hai già visto,sentito, vissuto tante cose, e nondebba più capitarti niente. Finchèun giorno accade di avere unachiamata… e ti chiedi, cosa vuoida me Signore? Cosa mi stai chie-dendo?Vivere la croce, in concomitanzaalla tua quaresima… ti trovi perstrada a chiedere, a chiedere il vo-to, senza vergogna, con sincerità,con fede, per un’altra persona, peruna giusta causa e lo fai con gioia,con passione, senza pensare al pre-mio finale. Ma la croce incalza, siprepara e nel percorso ti precede,diventi nessuno! Vieni dimenticata,

rinnegata, ti sorridono epromettono gli elettoriamici, amici? Girando lespalle ti tradiscono, i voltinon sono più volti ma maschere,maschere da togliere appena ti giri.Come sono strani i risultati… cam-mini di anni, ceste vuote! Ti sentisola e abbandonata da tutti, vacilliti pieghi, devi andare avanti dici ate stessa, hai una missione da com-piere, ti rialzi non hai forza, ma poiviene non ci speri e arriva, alla finestremata fai l’ultimo tratto, perchèil fine lo merita. Piano piano tornialla normalità, ti accorgi di nonessere più la stessa, i tanti chiodi

ricevutinel cam-

mino hanno leso lacarne, l’anima, ti giri intorno e vedil’erba falciata, che desolazione.Però i volti di amici nuovi cono-sciuti nella nuova prova, la fedeltàdi chi ti sta a fianco da anni, e pochima veri amici sinceri ti hanno datocalore. Perdonami, Signore, per unattimo ho pensato che tu mi avessiabbandonato! Ora capisco che conquesta ennesima esperienza o me-glio prova, mi hai prescelto, hai vo-luto che vivessi cosi la Pasqua!

Quaresima… e vitaPIRRONE FLAVIANAComunità Lamezia Terme 1º

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Non ho mai voluto far parte di ungruppo o di un’ associazione fino aquando non ho conosciuto il MASCI

del Ginosa 2º. Il giorno in cui miofiglio ha fatto la promessa nei Lu-petti mi sono avvicinata ad alcunicomponenti e mi sono subito senti-ta parte di questa grande famigliache è il MASCI.Mi sono stati vicini e mi hanno aiu-tata nelle difficoltà. Dopo circa dueanni insieme a loro io e mio maritoabbiamo deciso di entrare ufficial-mente nel gruppo. Fare laPromessa non è stato facile erava-mo preoccupati, ci siamo chiestipiù volte se fossimo pronti ad aiu-tare gli altri senza pregiudizi e serealmente eravamo pronti a daresenza riserve. Durante la veglia perla preparazione, fatta all’interno diuna piccola cappella della Madon-na D’Attoli posta poco fuori dalcentro abitato, ho capito questa è lanostra strada. Quando domenicamattina abbiamo indossato l’uni-forme e ci siamo trovati di fronte ilMagister l’emozione ci ha presoper mano e ogni cosa ha fatto il suocorso. Forse sembrerà strano oppu-

re retorica ma eravamo così emo-zionati che per un attimo abbiamodimenticato ciò che ci stava intornofino a quando il Magister non ci hadetto «benvenuti nella grande fa-miglia scout», e abbiamo ricevutola benedizione del Sacerdote. Dopoil rinnovo della Promessa, fatta daicomponenti del MASCI in occasionedel 15º anniversario della nascitadella Comunità MASCI Ginosa 2º, ilMagister ci ha sorpreso nominandomascotte due bambini: Rossana,nipote di un componente e mio fi-

11 aprile 2010: una data da ricordarePATRIZIA INTILIComunità Ginosa 2º

glio Emanuele di diciotto mesi.Non so descrivere l’emozione e lagioia che abbiamo provato. È statauna giornata intensa e carica diemozioni, avrei voluto non finissemai. C’è da dire che ogni qualvoltasvolgiamo un’attività ci rinnovia-mo e cresciamo ed è questa la cosache più mi piace e mi ha fatto capi-re che sono Scout, forse lo sonosempre stata senza rendermeneconto; so che la strada è lunga etortuosa, ma con l’aiuto di Dio so-no sicura che ce la faremo!

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Il tema che abbiamo scelto perquesto incontro non rappresentacerto una novità. Ormai da anni lacondizione della donna nellanostra società occupa l’attenzionedei mezzi di comunicazione, del-

l’opinione pubblica, del mondo dellavoro. Eppure siamo persuasi chemolte delle affermazioni sulla pre-senza e sulla condizione delladonna non siano del tutto evolutein reali cambiamenti. Forse in que-

sti ultimi anni, nel primo decenniodel Duemila, si sono verificatesituazioni e sono state effettuatescelte che a volte hanno deformatoo limitato la funzione della donna:la perdita di posti di lavoro e la dif-fusione dei contratti a termine; lacondizione della donna straniera;l’uso spregiudicato della donna vi-sta come oggetto nella vita politicadel Paese e il modello di donnaproposto dalle reti televisive; lacondizione della donna nella Chie-sa, e nelle chiese; la condizionedella donna religiosa, claustrale edi vita attiva. Di questo vorremmoparlare nell’incontro – aperto atutti – a cui vi invitiamo. Nostroobiettivo è unicamente di richia-mare l’attenzione su alcuni temiche ci sembrano urgenti, nella spe-ranza di contribuire in qualche mi-sura a compiere un passo avantinella società in cui viviamo.

Ricordando Gabriella Speluzzi Linati:«La condizione della donna nella realtà Italiana»LA COMUNITÀ DI SARONNO

6 GIUGNO 2010, ORE 9.15-17.00Condominio Solidale, Via Dell’Acqua 24, Casciago (VA).

MODERATRICE DELLA GIORNATA: Dott.a Virginia Bonasegale, Vicepresidente Nazionale MASCI

RELAZIONE INTRODUTTIVA: Dott.a Avvocata Grazia Villa, Presidente de La Rosa Bianca

IL 6 GIUGNO 2005 GABRIELLA SPELUZZI LINATI TORNAVA ALLA CASA DEL PADRE.

A CINQUE ANNI DALLA MORTE, QUESTO CONVEGNO È IL NOSTRO MODO PER RICORDARLA.

Giorno 25 aprile 2010 è venuto amancare Mons. Giuseppe Magrì,da tutti conosciuto come Don Pip-po, Sacerdote mite e riservato, fer-ventemente innamorato delloscoutismo cui ha dedicato granparte della Sua vita.

Don Pippo maestro di canto gre-goriano è salito al cielo… il Signo-re lo ha rapito nella melodiosamusica dei suoi Angeli.Al nostro assistente ecclesiasticorivolgiamo la più sentita gratitudi-ne per lo zelo e l’infinita bontà che

hanno contraddistinto l’eserciziodel Suo Ministero pastorale e per ilSuo incedere discreto nei sentieridella storia, ma sempre rigorosonei suoi principi e tenace nel porta-re avanti le varie iniziative che ilruolo, man mano rivestito nel

Come ricordare Don PippoANTONIA PUZZOMagister della Comunità Caltanissetta 2º Madre Teresa di Calculta

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mondo ecclesiale, Gli richiedevadi intraprendere. In questo mo-mento non è difficile farsi interpre-te dei sentimenti di quanti Lo ab-biamo conosciuto; sicuramenteringraziamo tutti il Signore per lafortuna di averLo incontrato, peravere sperimentato la nobiltàd’animo con cui ci motivava adintraprendere un cammino difede attraverso puntuali e ma-gistrali lezioni sulla parola diDio, senza mai assumere l’at-teggiamento del maestro, mafacendosi sempre umile com-pagno di viaggio nella cono-scenza e nell’approfondimentodelle tematiche svolte. Il suomodo di vivere la spiritualitàha lasciato nell’animo di moltiuna traccia significativa e, so-prattutto, ha segnato tappe fon-damentali nella vita di tantigiovani generazioni, alle qualiha trasmesso messaggi forma-tivi riconducibili alle esperien-ze acquisite nei vari impegniassunti sin dal lontano 1950-anno della sua ordinazione sa-cerdotale- fino alla scomparsa.È con spirito di filiale devozio-ne che vorremmo sottolinearegli incarichi da Lui rivestiti: vice-Parroco presso la Chiesa MadreCattedrale, vice assistente diocesa-no della gioventù dell’Azione Cat-tolica, assistente diocesano dell’A-

zione cattolica, insegnante di ma-terie letterarie presso la Scuolamedia ed il ginnasio del Semina-rio, docente, nonché vice Preside,presso la Scuola media G. Verga diCaltanissetta, Assistente regionaledelle giovani AGI, Assistente dizona e responsabile dello scouti-

smo diocesano, nonché assistenteecclesiastico del MASCI e rettoredella Chiesa di San Sebastiano dal1960 al 1997; tutte esperienze che,vissute anche alla luce degli inse-

gnamenti di B.P., ci lasciano unatraccia indelebile di quanto da Luiseminato lungo il percorso di vitaterrena; ne sono prova le testimo-nianze di affetto, stima e ricono-scenza espresse nell’occasionedell’ultima veglia in Suo onore daitanti giovani del Cl 4º dell’AGESCI

che Don Pippo ha guidato perparecchi anni condividendogioie, fatiche e speranze, non-ché dai componenti del MASCI

per i quali – con pazienza edumiltà – pregava sempre ilSignore perché mostrasse lorola giusta e retta via.«Quante difficoltà, quante in-comprensioni hanno segnato leesperienze vissute insieme; matali esperienze, connotate sem-pre dalla impareggiabile capa-cità di Don Pippo di farcigustare fino in fondo il saporedelle meraviglie dell’avventurascout, hanno lasciato tutte, inogni caso, un segno profondonella nostra crescita spirituale eci hanno aiutato a sperimentareil fare strada nel Cuore, nellaCittà e nel Creato».Vorremmo, con semplicità, sfo-gliare il libro dei messaggi che

custodiamo gelosamente nei nostricuori; come dimenticare la Suapassione per la musica e per il belcanto che lo hanno portato a svol-gere per tanti anni l’attività di mae-

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stro di organo – soprattuttonella Chiesa Cattedrale – ed acreare vari gruppi polifonici,che curava con molto esigenzanella ricerca dell’armonia deisuoni e delle voci!… come di-menticare quei momenti quan-do intonando i nostri cantiscout, quale quello della Pro-messa o quello della Madonnadegli Scout con una imposta-zione vocale ed un atteggia-mento spirituale consoni allaresponsabilità dell’impegno as-sunto o alla sacralità dell’invo-cazione alla Vergine Maria,Don Pippo gioiva come un fan-ciullo, lasciando trasparire uncuore tenero, ed i suoi occhi edil suo viso brillavano di im-mensa felicità!…Anche nell’occasione del com-miato, non potevamo non ri-cordare la solennità della Suaespressione quando, in quella mi-nuscola stanzetta di San Sebastia-no, dove ha fondato lo Scoutismo,una sera ci ha comunicato la noti-zia dell’incarico di parroco di unanuova Chiesa, la chiesa di Sant’A-gata al Collegio conferitoLe daSua Eccellenza Mons. Garsia, allo-ra vescovo della Diocesi di Calta-nissetta.Provammo tanta emozione, maanche disorientamento; non sape-vamo se accogliere con gioia lanotizia, oppure temere per laSua sensibilità in quantoritenevamo che si sareb-be sentito- in ogni caso-sradicato dal Suo cantuc-cio che, pur nella Sua minu-scola dimensione, custodiva i

Suoi bei ricordi, la Sua vita con gliscout, gli incontri con i suoi par-rocchiani, le vivaci riunioni setti-manali con il MASCI, la Sua scriva-nia illuminata dallo squarcio diluce proiettata dalla lampada che,per chiunque percorresse la viaPalermo, era il segno della Suapresenza in quella stanza. Tuttavia,bisognava affidarsi al Signore.Come dice San Paolo nella letteraai Romani, Don Pippo ha conti-

nuato ad offrire per la miseri-cordia di Dio il Suo corpocome sacrificio vivente, Santoe gradito a Dio; questo è stato ilSuo culto spirituale.Don Pippo non si è mai confor-mato alla mentalità del secolo,ma si è continuamente trasfor-mato rinnovando la sua menteper poter discernere la volontàdi Dio, ciò che è buono, a Luigradito e perfetto.Così ha esercitato i Suoi doveriverso l’Autorità Suprema.Noi, in virtù dell’insegnamentoche ci ha dato con il Suo esem-pio e del convincimento che ciha inculcato di essere ubbidien-ti alla parola del Signore epronti e disponibili al servizio,Lo abbiamo sempre aiutato aguidare la grande canoa. Perquesto ancora oggi vogliamoesprimerGli tutta la nostra rico-

noscenza per il martellare inces-sante dei Suoi insegnamenti cri-stiani e preghiamo perché Egli,anche dall’alto dei cieli, possaintercedere affinché tutti i fratellidel MASCI e dell’AGESCI siano per-severanti e coraggiosi nel portareavanti gli ideali più esaltanti delcammino intrapreso.Grazie, Don Pippo, per tutto quel-lo che hai fatto per la nostraComunità. Ti terremo sempre nei

nostri cuori e Ti affidiamoalla misericordia di Dioonnipotente e dellaSanta Vergine Maria.

Caltanissetta, 2 maggio 2010

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MASCIMovimento Adulti Scout Cattolici ItalianiComunità di Porto Empedocle

Porto Empedocle, li 30.01.2010

A S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento

Ecc/za Rev.ma,da quando il Signore l’ ha chiamata alla responsabile cura delle anime di questa nostra amata Diocesi, Ella si èsempre autorevolmente distinta per la concreta attenzione manifestata per la popolazione locale, unendo alladirezione spirituale, congeniale al Suo Santo Ministero, anche quella sollecitazione e tensione morale necessa-ria al risveglio delle coscienze, operando nel solco della irrinunciabile dottrina sociale della Santa Madre Chiesa.Quindi, attenzione agli ultimi, agli emarginati, agli abbandonati, dando sostegno e speranza a chi non ha piùvoce, né forza per chiedere, in piena adesione ed applicazione del messaggio evangelico, che non deve e nonpuò essere interpretato, ma abbracciato, capito, vissuto, diffuso e condiviso.Questo, in sintesi, amatissimo Padre Vescovo Ella ha sinora fatto, talora nelle omelie, sempre nelle catechesi, avolte anche nelle manifestazioni pubbliche: ciò, se da un lato indirizza le coscienze e traccia una strada per gliuomini di buona volontà, dall’altro suscita perplessità e spesso anche contrarietà in chi ufficialmente si amman-ta di perbenismo di maniera, ma –nella quotidiana realtà- si arrocca nelle difesa egoistica e cinica del propriosoggettivo potere.Per fortuna, non tutti i rappresentanti della cosa pubblica, siano essi della classe politica, economica, finanzia-ria, offrono ai media spunto di riflessioni negative e critiche per il Suo santo operato, sminuendo, se non attac-cando, la Sua meritoria azione.Ella, in quel di Favara, non solo è stato coerente con quanto da tempo gridato, ma ha saputo con costruttivacostanza sottolineare l’importanza e la necessità della solidarietà preventiva, del sostegno al ceto più debole,della rinuncia alle ipocrite ed inutili passerelle successive, suscitando la convinta commozione di quanti condi-vidono il messaggio dell’amore fraterno, ma anche il disappunto di chi, direttamente o indirettamente, in manie-ra spesso omissiva, non ha saputo operare in favore della collettività.Sappia, amatissimo nostro Don Franco, che noi tutti, sia singolarmente che nell’interezza della scriventeComunità, siamo a Lei affettuosamente vicini, sia per devozione ministeriale che per piena e consapevole con-divisione degli ideali che animano la Sua infaticabile e preziosa azione pastorale.Sappia, quindi, che, oltre alla nostre preghiere, potrà anche contare sulla nostra azione concreta, per tutto quan-to Ella riterrà utile e proficuo.E continui a guidarci sempre, con la stessa amorevole intensità e lo stesso carismatico indirizzo operativo, danoi interamente e senza remora alcuna pienamente compreso e spontaneamente seguito.Che la Nostra dolcissima Maria, Madre della Chiesa, vegli sempre su tutti noi, guidandoci sul cammino allaricerca di un mondo migliore, ove non esistano più primi o ultimi, dove non debbano più piangersi vittime inno-centi per l’incuria umana, dove la gente comprenda realmente che, se si è figli del Padre, si è conseguentemen-te fratelli.E che, soprattutto, voglia unirsi alla nostre preghiere in favore delle intenzioni del Nostro carissimo PadreVescovo.A nome mio e di tutta la Comunità, con ogni devota attenzione

Lettera aperta indirizzata a S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro,Arcivescovo di AgrigentoGIOVANNI BUTERAIl Magister

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«Estote parati!» Siate pronti, que-sto è il motto degli scout e natural-mente Ornella lo è stata sempre. Èentrata nella comunità MASCI diPontenure già dalla sua fondazio-ne, nel settembre del 2003, metten-dosi al servizio degli altri con lasua prorompente disponibilità. Lastrada che lei aveva scelto di per-correre come figlia di Dio, le hafatto incontrare e vivere lo scauti-smo come una chiamata, una voca-zione che le ha permesso di cresce-re in un cammino di fede e di pro-fonda amicizia all’interno di unaComunità. L’amore per le personee per l’avventura l’hanno sempreportata a superare la tentazionedella stanchezza e della malattia.Ornella ci ha proprio donata se

stessa con il suo canto che haaccompagnato le nostre Veglie e lenostre Promesse, con la sua intra-prendenza giocosa che spendeva inogni impresa, col suo coraggio chela portava a non fermarsi mai difronte a nulla e a sfidare la vita conla Vita vera. Pensare a lei è pensa-re al sorriso, al canto, al cammino.Ciò che è accaduto non è la fine ditutto, ma bensì l’inizio di una cosapiù grande. Cara Ornella, comeogni scout alla fine del tuo cammi-no hai preso la partenza, e noi, tuoifratelli nella fede e negli insegna-menti di Baden Powell, ci conge-diamo da te, in attesa un giorno dirivederci, com’è d’uso fare tra dinoi al momento della partenza.Ciao Ornella, buona strada.

Estote Parati: Ricordando OrnellaI FRATELLI SCOUT DELLA COMUNITÀ MASCI PONTENURE 1º

EDITORIALEUno, due, tre, e… quattro Francesco Marchetti 1

LETTERE A STRADE APERTEIl Presidente Risponde a cura di Riccardo Della Rocca 2

VITA DELLE REGIONI E DELLE COMUNITÀGli Adulti Scout potentini ed il “Mondo di Kimbol” Attilio Torre 6Costruiamo insieme un futuro sicuro Ina Micei 8San Giorgio 2010 – Zona MASCI Salerno Pino Romeo 10Gli Scout di Viterbo hanno rinnovato la promessa Comunità di Viterbo 11Augusta: festa dell’aria Comunità di Augusta 12Alzabandiera permanente per Sala Comunità di Matelica 13Un concerto per “Eccomi” Giovanni Testagrossa 14Scout Senza Confini – Un ricordo del Kenia Giuliano Bacheca 15Lourdes 2010 “non sono solo” Roberto Fabbri 16Quaresima… e vita Pirrone Flaviana 1711 aprile 2010 – una data da ricordare Patrizia Intili 18

PER NON DIMENTICARERicordando Gabriella Speluzzi Linati: la condizione della donna nella realtà italiana 19Come Ricordare Don Pippo Antonia Puzzo 19Lettera aperta indirizzata a S.E. Rev.ma Mons. Francesco Montenegro,Arcivescovo di Agrigento Giovanni Butera 22Estote Parati – Ricordando Ornella 23

SOMMARIO

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STRADE APERTEN° 6 BIS • ANNO 52 • GIUGNO 2010

ISCRITTO AL TRIBUNALE DI ROMA

al n° 6920/59 del 30/05/1959

PERIODICO MENSILE DEL MASCI

(MOVIMENTO ADULTI SCOUT

CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE

PERMANENTE, PROPOSTA E

CONFRONTO

PRESIDENTE NAZIONALE: Riccardo Della RoccaSEGRETARIO NAZIONALE: Alberto AlbertiniDIRETTORE RESPONSABILE: Pio CerocchiDIRETTORE: Francesco MarchettiVia Piave 1ª Traversa, 6

88046 Lamezia Terme

Tel. 0968.27445 – Cell. 339.6133506

E-mail: [email protected]

COLLABORANO IN REDAZIONE:Giorgio ArestiSalvatore BevilacquaRomano ForleoMario MaffucciFranco NerbiMaurizio NoceraMario SicaGiovanni Sosi

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«…Se tutti gli uomini avessero sviluppato in se stes-si il senso di fraternità, l’abitudine a considerare inprimo luogo le esigenze altrui e di posporre a questei propri interessi e le proprie ambizioni personali,avremmo un mondo molto differente in cui vivere.“Un sogno utopistico – dirà qualcuno – ma soltantoun sogno, e dunque non degno di essere perseguito”.Ma se non sognassimo mai, e non ci sporgessimo maia tentare di afferrare la sostanza dei nostri sogni, nonfaremmo mai alcun progresso…».

B.P.