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    Eckhart Tolle

    UN NUOVO MONDO

    Riconosci il vero senso della tua vita

    Traduzione di Stella e Marina Borruso

    MONDADORI

    www. librimondadori. it

    ISBN 978-88-04-57781-2

    Copyright 2005 by Eckhart Tolle 2008 Arnoldo Mondadori Editore S. p.A., Milano

    Titolo dell'opera originale: A New Earth. Awakening to Your Life's Purpose I edi

    zione maggio 2008 Anno 2009 - Ristampa 4

    This is a Namaste Publishing book

    Indice

    9 Introduzione

    13 I il fiorire della coscienza umana

    Rievocazione, 13 - Il proposito di questo libro, 16 - La disfunzionalit che abbiamo ereditato, 18 - Lanuova coscienza emergente, 22 - Spiritualit e religione, 25 - L'urgenza della trasformazione, 27 - Unnuovo cielo e una nuova terra, 29

    31 II L'ego: lo stato attuale dell'umanitIl s illusorio, 33 - La voce nella testa, 35 - Il contenuto e la struttura dell'ego, 38 - L'identificazionecon le cose, 39 - L'anello perduto, 41 - L'illusione del possesso, 44 - La bramo

    sia: il bisogno di averedi pi, 47 - L'identificazione con il corpo, 49 - Sentire il corpo interiore, 51 -L'oblio dell'Essere, 53 -Dall'errore di Cartesio all'intuizione di Sartre, 53 - La pace che sorpassa ognicomprensione, 54

    57 III Il nucleo dell'egoLamentarsi e risentirsi, 58 - Reattivit e rancore, 61 - Avere ragione, dare torto, 63 - Difendendoun'illusione, 63 - La verit relativa o la verit assoluta? 65 - L'ego non personale, 67 La guerra unfilm mentale, 69 - Volete la pace o il dramma? 71 - Al di l dell'ego: la vostra identit, 71 - Tutte le

    strutture sono instabili, 73 - La necessit dell'ego di sentirsi superiore, 74 - L'ego e la fama, 75

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    79 IV La rappresentazione dei ruoli: le molte facce dell'egoIl cattivo, la vittima, l'amante, 80 - Lasciar andare le definizioni di s, 82-i ruoli prestabiliti, 83-iruoli temporanei, 85-il monaco dalle mani sudate, 86 - La felicit come ruolo verso la vera felicit,

    86 - L'essere genitori: ruolo o funzione? 87 - Soffrire coscientemente, 91 - Essere genitori coscienti,92 - Riconoscere il vostro bambino, 93 - La rinuncia a interpretare dei ruoli, 95 - L'ego patologico,97 - L'infelicit di fondo, 100 - Il segreto della felicit, 101 - Le forme patologiche dell'ego, 104 - Illavoro, con e senza l'ego, 106 - L'ego nella malattia, 108 - L'ego collettivo, 109 - Le proveincontrovertibili dell'immortalit, 111

    113 V Il corpo di doloreLa nascita dell'emozione, 115 - Le emozioni e l'ego, 117 - L'anatra con una ment

    e umana, 119 -Portarsi dietro il passato, 120 - L'individuale e il collettivo, 122 - Come si rinnova il corpo di dolore,125 - Come il corpo di dolore si nutre dei vostri pensieri, 125 - Come il corpodi dolore si nutre deldramma, 127 - i corpi di dolore densi, 130 - L'intrattenimento, i media e il corpo di dolore, 131 - Ilcorpo di dolore femminile, 132 - I corpi di dolore nazionali e razziali, 135

    137 vi LiberarsiLa Presenza, 139 - Il ritorno del corpo di dolore, 142 - Il corpo di dolore neibambini, 143 -L'infelicit, 146 - Rompere l'identificazione con il corpo di dolore, 147 - I fatt

    ori di attivazione, 150- Il corpo di dolore come mezzo per risvegliarsi, 152 - Liberarsi dal corpo di dolore, 154

    157 VII Scoprire chi siete veramenteChi credete di essere, 158 - L'abbondanza, 160 - Conoscere voi stessi e conoscere "di" voi stessi,162 - Il caos e l'ordine pi alto, 163 - Bene e male, 165 - Non dare importanza aci che accade, 167- Ah! cos? 168 - L'ego e il momento presente, 169- Il paradosso del tempo, 171 - Eliminare il tempo, 173-Il sognatore e ilsogno, 175 - Andare oltre lelimitazioni, 176 - La gioia di essere, 178 - Permettere che l'ego venga sminuito, 179- Come fuori, cos dentro, 181

    187 VIII Scoprire lo spazio interioreLa coscienza degli oggetti e la coscienza dello spazio, 190 - Cadere al di sottoo innalzarsi al di sopra delpensiero, 191 - La televisione, 192 - Riconoscere lo spazio interiore, 194 - Puoi sentire il torrente dimontagna? 197 - La giusta azione, 198 - Percepire senza attribuire nomi, 199 - Chi colui che sperimenta?

    201 - Il respiro, 203 - Le dipendenze, 205 - La consapevolezza del corpo interiore, 206 - Lo spazio interiore edesteriore, 208 - Accorgersi degli intervalli, 210 - Perdete voi stessi per ritro

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    vare voi stessi, 211 - La quiete, 212

    215 IX Il vostro proposito interiore

    Il risveglio, 216 - Un dialogo sul proposito interiore, 219

    233 X Una nuova terra

    Una breve storia della vostra vita, 235 - Il risveglio e il movimento di ritorno, 236 - Il risveglio e il movimentoesteriore, 240 - La coscienza, 242 - Il fare risvegliato, 243 - Le tre modalit del fare risvegliato, 244 - Isostenitori della frequenza, 253 - La nuova terra non un'utopia, 254

    1

    IntroduzioneAbbiamo perso nella nostra cultura il senso della funzione di un illuminato, loabbiamo allontanatodal nostro quotidiano e lo abbiamo rinchiuso in uno spazio devozionale, spesso esclusivamenteintimo e personale. Eckhart Tolle un maestro spirituale. Appartiene alla nostra cultura ma, e questo il gioiello, isuoi insegnamenti sono impregnati di altre dottrine tradizionali e contemporanee, religiose emistiche, senza tuttavia identificarsi con nessuna di esse. Il suo un insegnamento che usa la forma,

    le parole del sapere antico, per accedere alla non- forma: la Coscienza. Tolle un occidentale che unisce e sintetizza mirabilmente Oriente e Occidente,rendendol'insegnamento spirituale attuale, e adeguandolo alla nostra vita contemporanea.Come lamaggioranza dei maestri spirituali stanno facendo, oggi qui per mostrarci quell'unica via, che vi sempre stata, al di l delle strutture mentali, al di l delle dottrine di separazione. Le sue parole ci aiutano a fare un passo avanti, perch concentrano, esplicitano, rendono possibileproprio quell'apertura che porta finalmente la devozione, la contemplazione, lospazio nellafrenetica attivit della nostra vita quotidiana. Tolle ci prende per mano e svolgedavanti a noi laconsapevolezza di un percorso attento nelle piccole e "difficili" cose di tuttii giorni.

    10La traduzione di Un nuovo mondo stata un'avventura. stata il praticare l'essen

    za diquesto libro. Dove il tradurre si manifestava in un doppio lavoro in contemporan

    ea: latraduzione a livello della forma, cio le parole e, a livello della non- forma (per citare Tolle),

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    artisti, poeti e mistici. Ges ha detto di contemplare i fiori per imparare da loro a vivere. Si raccontache il Buddha abbia tenuto una volta un sermone silenzioso durante il quale ha solamente guardato

    un fiore. Dopo un Po, uno dei presenti, un monaco chiamato Maha- Kshyapa, ha cominciato asorridere. Si dice che sia stato l'unico a comprendere il sermone. Secondo la leggenda, quel sorriso(che viene detto "realizzazione" passato successivamente attraverso ventotto maestri fino adivenire pi tardi l'origine dello Zen. Vedere la bellezza in un fiore pu, anche se brevemente, risvegliare gli umani alla bellezzaperch questa una parte essenziale del loro pi profondo essere, della loro vera natura. L'inizialericonoscimento della bellezza stato uno degli eventi pi significativi nell'evoluz

    ione dellacoscienza umana. I sentimenti di gioia e di amore sono intrinsecamente connessicon quelriconoscimento. Senza che ce ne rendessimo completamente conto, i fiori sarebbero diventati pernoi un'espressione della forma di ci che pi alto e pi sacro, in definitiva di una non- formadentro di noi. I fiori, pi fragili, pi eterei e pi delicati delle piante dalle quali spuntano, sarebberodiventati quasi dei messaggeri di un altro regno; quasi un ponte fra il mondo della forma e quellodella non- forma. Non solamente avevano un aroma soave e piacevole per gli umanima avevano in

    s anche una fragranza del mondo dello spirito. Usando la parola "illuminazione" in un senso piampio di quello convenzionalmente accettato, potremmo vedere i fiori come l'illuminazione dellepiante. Qualunque forma di vita in ogni regno, sia esso minerale, vegetale o animale pu essere soggettaall"illuminazione". Ma in ogni caso un avvenimento estremamente raro poich pi cheunaprogressione nell'evoluzione: comporta anche una discontinuit nello sviluppo, unbalzo a un livelloben differente dell'Essere e, molto pi importante, una diminuzione della materialit.Cosa pu essere pi pesante e pi impenetrabile di una

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    pietra, la pi densa di tutte le forme? Eppure alcune pietre subiscono un cambiamento nella lorostruttura molecolare trasformandosi in cristalli, e cos diventano trasparenti alla luce. Alcunicarboni, sotto l'azione di un calore e di una pressione inimmaginabili, si trasformano in diamanti ealcuni minerali pesanti in pietre preziose. Molti rettili che strisciano, fra tutte le creature quelle pi legate alla terra

    , non sono cambiati permilioni di anni. Ma ad alcuni sono spuntate le piume e le ali e sono diventati uccelli, sfidando in tal

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    modo la forza di gravit che li aveva trattenuti per cos tanto tempo. Non hanno imparato a strisciareo a camminare meglio, hanno invece trasceso completamente lo strisciare e il camminare. Fin da tempi immemorabili, i fiori, i cristalli, le pietre preziose e gli uccelli hanno avuto, per lospirito umano, uno speciale significato. Come tutte le forme di vita, sono ovvia

    mentemanifestazioni temporanee di una sola Vita che contiene tutto, di una sola Coscienza. La ragione elo speciale significato per cui gli umani ne sono affascinati e sentono quest'affinit possonoattribuirsi alla loro qualit eterea. Quando vi un certo grado di Presenza, di quiete e di attenzione vigile, gli esseri umani possonopercepire in ogni creatura, in ogni forma vitale, l'essenza divina della vita, la consapevolezza infusao lo spirito, e possono riconoscerla come la loro stessa essenza e cos amarla come loro stessi. Fino

    a che ci non accade, molti umani vedono solamente la forma esterna, e quindi si identificano solocon la forma fisica e psicologica, inconsapevoli dell'essenza interiore, propriocome sonoinconsapevoli della loro stessa essenza. Nel caso di un fiore, di un cristallo, di una pietra preziosa o di un uccello,anche qualcuno conpoca o nessuna Presenza pu di tanto in tanto percepire che vi in quella forma pi della meraesistenza fisica e sentire un'affinit senza sapere che questa la ragione per la quale ne attratto.Per la loro natura incorporea, quelle forme oscurano lo spirito che le abita meno di quanto accada in

    altre forme di vita.Fanno eccezione tutte le forme di vita appena nate: i bambini

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    , i cagnolini, i gattini, gli agnelli e cos via. Sono fragili, delicati, non ancora stabilizzati nellamateria. In loro risplendono ancora una innocenza, una dolcezza, una bellezza che non sono diquesto mondo. Sono una fonte di grande gioia persino per umani relativamente insensibili. Quando siete in uno stato vigile e contemplate un fiore, un cristallo o un uccello, senzaetichettarlo mentalmente, ci diventa per voi una finestra sulla non- forma. Vi allora un'aperturainteriore, anche se piccola, verso il regno dello spirito. Questo il motivo peril quale queste treforme di vita illuminata hanno avuto una parte cos importante nell'evoluzione della coscienzaumana fin dai tempi pi antichi; per esempio, il gioiello nel fior di loto un simbolo fondamentalenel Buddhismo, e un uccello bianco, la colomba, simboleggia per il Cristianesimolo Spirito Santo. Hanno preparato il terreno per un pi profondo cambiamento nella coscienza plane

    taria destinatoad accadere alla specie umana. Questo il risveglio spirituale del quale siamo testimoni adesso.

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    coscienza collettiva cresce e facilita il compito agli altri. Se non sapete cosasignifica "risveglio",continuate a leggere. Solamente risvegliandovi potrete conoscere il vero significato di questaparola. Un'improvvisa intuizione, anche solo un lampo, sufficiente per iniziareil processo delrisveglio, che irreversibile. Per qualcuno questa luce improvvisa giunger leggend

    o questo libro.Per molti altri, il processo gi iniziato anche se non se ne sono

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    resi conto. E questa lettura li aiuter a esserne consapevoli. Per qualcuno, il processo pu aver avutoinizio a causa di una perdita o attraverso la sofferenza, per altri entrando incontatto con un maestroo con un insegnamento spirituale, con la lettura del Potere di Adesso o grazie a

    qualche altro librospiritualmente vivo, quindi con la capacit di indurre una trasformazione. Oppurecon qualsiasi altracombinazione delle cose citate sopra. Se il processo del risveglio gi iniziato invoi, la lettura diquesto libro lo accelerer e lo intensificher. Una parte essenziale del risveglio il riconoscimento di quel "voi" che non risvegliato: l'egoche pensa, parla, agisce, cos come il riconoscimento dei processi mentali collettivamentecondizionati che perpetuano lo stato di inconsapevolezza. Ecco perch questo libromostra gliaspetti principali dell'ego e come questi operano sia a livello individuale sia

    a livello collettivo. Ci importante per due ragioni in relazione tra loro: la prima che, fino a quando non conoscerete ilmeccanismo di base che c' dietro al lavoro del vostro ego, non sarete in grado diriconoscerlo, el'ego vi inganner facendovi identificare con lui ancora e ancora. Questo significa che vi sopraffa,un impostore che fa finta di essere voi. La seconda ragione che l'atto stesso del riconoscimento una delle vie attraverso la quale avviene il risveglio. Nel momento in cui riconoscete in voil'inconsapevolezza - quello che rende possibile il riconoscimento proprio la consapevolezzaemergente - il risveglio. Non potete lottare contro l'ego e vincere, allo stessomodo in cui nonpotete lottare contro l'oscurit. La luce della coscienza tutto quello di cui c' bisogno. Voi sietequella luce

    La disfunzionalit che abbiamo ereditatoSe osserviamo pi attentamente le antiche religioni e le tradizioni spirituali d

    ell'umanit,troveremo che, sotto le molte differenze superficiali, ci sono due intuizioni fondamentali che le

    accomunano. Le parole usate per descrivere

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    ivate dalla paura,dall'avidit e dal desiderio di potere sono state avvenimenti comuni nella storiadell'umanit, coscome lo sono state la schiavit, la tortura, la violenza diffusa, inflitte per ragioni religiose eideologiche. Gli umani hanno sofferto pi per mano gli uni degli altri che a causadi disastri

    naturali. E comunque nel 1914, l'intelligente e brillante mente umana aveva inventato non soltantoil motore a combustione interna, ma anche bombe, fucili automatici, sottomarini,lanciafiamme egas venefici. Intelligenza al servizio della pazzia! Nelle trincee in Francia ein Belgio, milioni diuomini sono morti per conquistare pochi metri di fango. Quando la guerra fin, nel1918, isopravvissuti guardarono con orrore e incredulit alla devastazione rimasta: diecimilioni di esseriumani uccisi e moltissimi altri mutilati o sfigurati. Mai prima di all'ora la pazzia umana aveva avuto

    degli effetti cos distruttivi, cos evidenti. Non si sospettava che fosse solo l'inizio. Alla fine del ventesimo secolo il numero di persone perite di morte violenta per mano dei lorosimili superer i cento milioni. Morti non solo a causa delle guerre tra nazioni,ma anche per glistermini di massa e i genocidi, come l'assassinio dei venti milioni di persone classificate come"nemici di classe, spie e traditori" in Unione Sovietica sotto Stalin, o per gliindicibili orroridell'Olocausto nella Germania nazista. Molti sono morti anche in innumerevoli conflitti interniminori, come nella guerra civile spagnola, o durante il regime dei Khmer rossi i

    n Cambogia, doveun quarto della popolazione stata assassinata.

    21Dobbiamo solo guardare i notiziari alla televisione per renderci conto che la

    pazzia non diminuita ma che sta continuando nel ventunesimo secolo. Un altro aspetto delladisfunzionecollettiva della mente umana la violenza senza precedenti che gli umani stanno infliggendo allealtre forme di vita e allo stesso pianeta: la distruzione di foreste che producono ossigeno, e ladistruzione della vita di altre piante e di animali, la crudelt sugli animali negli allevamenti,l'avvelenamento dei fiumi, degli oceani e dell'aria. Gli umani, guidati dall'avidit, inconsapevolidella loro connessione con il tutto, persistono in un comportamento che, se continua a essereincontrollato, pu solo condurre alla loro stessa distruzione. Le manifestazioni collettive della follia che alla base della condizione umanacostituiscono lamaggior parte della storia dell'umanit. in gran parte una storia di pazzia. Se lastoria dell'umanitfosse la storia di un caso clinico di un singolo essere umano, la diagnosi dovre

    bbe essere: fissazionecronica a sfondo paranoico, propensione patologica a commettere omicidi, atti diestrema violenza e

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    crudelt contro coloro che vengono percepiti come "nemici". la sua stessa inconsapevolezzaproiettata all'esterno. follia criminale con qualche breve intervallo di lucidit.Paura, avidit, sete di potere sono quelle forze motrici psicologiche che non so

    lo stanno dietro leguerre e la violenza fra le nazioni, le trib, le religioni e le ideologie, ma son

    o anche la causa diconflitti incessanti nelle relazioni personali. Sono quelle forze a causare unadistorsione nella vostrapercezione degli altri e di voi stessi. In questo modo fraintendete ogni situazione, il che conduce acompiere azioni sconsiderate per liberarvi dalla paura e per soddisfare il vostro bisogno di avere dipi: un buco senza fondo che non potr mai essere riempito. importante comprendere, comunque, che la paura, l'avidit, la sete di potere nonsono ladisfunzione di cui stiamo parlando, ma sono esse stesse create dalla disfunzione, che la fissazione

    collettiva profondamente radicata che

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    esiste nella mente di ogni essere umano. Molti insegnamenti spirituali ci diconodi lasciar andare lapaura e il desiderio, ma queste pratiche spirituali di solito non hanno successoperch non vannoalla radice della disfunzione. Paura, avidit e desiderio di potere non sono i fattori ultimi. Cercare didiventare un essere umano buono o migliore sembra una cosa senz'altro raccomanda

    bile e degna diconsiderazione, tuttavia un tentativo destinato al fallimento fino a che non accade uncambiamento nella consapevolezza. Questo perch fa ancora parte della stessa disfunzione, ciouna forma pi sottile e rarefatta del rafforzamento del s, del desiderio di avere di pi, e di unconsolidamento della propria identit concettuale dell'immagine di se stesso. Voinon diventatebuoni cercando di essere buoni, ma cercando il buono che gi in voi e permettendoche questobuono emerga. Ma questo pu emergere solo se qualcosa di fondamentale cambia nel vostro statodi coscienza.La storia del comunismo, in origine ispirato da nobili ideali, illustra con ch

    iarezza ci che accadequando le persone tentano di cambiare la realt esterna per creare una nuova terra, senza nessuncambiamento precedente nella loro realt interiore, nel loro stato di coscienza. Queste personefanno dei piani senza considerare l'impronta della disfunzione che ogni essere umano porta in s:l'ego.

    La nuova coscienza emergente

    La maggior parte delle antiche religioni e delle tradizioni spirituali condivi

    de la visione comune

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    che lo stato normale della mente sia guastato da una fondamentale imperfezione.Da questa visionedella natura della condizione umana, che potremmo definire la cattiva notizia, emerge una secondavisione: la buona notizia della possibilit di una trasformazione radicale della coscienza umana.Nell'insegnamento dell'Induismo (e qualche volta anche nel Buddhismo), questa tr

    asformazione chiamata illuminazione. Nelle parole di Ges, la salvezza, e nel Buddhismo,

    Il fiorire della coscienza umana 23

    la fine della sofferenza. Liberazione risveglio sono altri termini usati per descrivere questatrasformazione. La pi grande realizzazione dell'umanit non sono le opere d'arte, le scoperte scientifiche o le

    invenzioni tecnologiche, bens il riconoscimento della propria disfunzione, dellapropria pazzia. Inun lontano passato, questo riconoscimento era gi avvenuto ad alcuni individui. Unuomo, chiamatoGautama Siddharta, vissuto in India 2600 anni fa, stato forse il primo a vederlocon assolutachiarezza. Pi tardi gli fu conferito il titolo di Buddha. Buddha significa "il risvegliato". All'incircanello stesso periodo, un altro fra i primi risvegliati dell'umanit emerse in Cina. Egli ha lasciato unatestimonianza del suo insegnamento in uno dei pi profondi libri spirituali mai scritti, il Tao TeChing.

    Riconoscere la propria pazzia , naturalmente, sintomo di salute, l'inizio dellaguarigione e dellatrascendenza. Una nuova dimensione di coscienza aveva cominciato a emergere sulpianeta, unprimo tentativo di fioritura. Quei pochi individui allora parlarono ai loro contemporanei. Parlaronodel peccato, della sofferenza, dell'illusione. Dissero: "Guardate come vivete. Vedete quello che statefacendo, la sofferenza che create". E quindi indicarono la possibilit di risvegliarsi dall'incubocollettivo della "normale" esistenza umana. Mostrarono la via. Il mondo non era ancora pronto per loro, eppure furono una parte vitale e necessaria per ilrisveglio umano. Inevitabilmente furono in gran parte fraintesi dai contemporanei, come anchedalle generazioni successive. I loro insegnamenti, anche se semplici e allo stesso tempo potenti,sono stati distorti e mal interpretati, in qualche caso anche quelli trascrittidai discepoli stessi. Nelcorso dei secoli, sono state aggiunte molte cose che non avevano nulla a che fare conl'insegnamento originale, ma che riflettevano un fraintendimento fondamentale. Alcuni dei maestrisono stati ridicolizzati, insultati o uccisi; altri adorati come di. Gli insegnamenti che indicavano la

    via al di l della disfunzione

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    differenza delle principali religioni, i loro insegnamenti enfatizzavano la realizzazione e latrasformazione interiore. stato attraverso queste scuole o movimenti esoterici che le principalireligioni hanno ritrovato il potere di trasformazione degli insegnamenti originali, anche se nellamaggioranza dei casi vi ha avuto accesso solamente una minoranza di persone. Il

    loro numero non mai stato abbastanza elevato da avere un qualche impatto significativo sulla profondainconsapevolezza collettiva della maggioranza. Nel tempo, alcune di queste scuole sono diventateesse stesse troppo rigidamente formalizzate o concettualizzate per rimanere valide.

    Spiritualit e religioneQual il ruolo delle religioni istituzionali nel risvegliarsi della nuova cosci

    enza? Molti di voi

    sono gi consapevoli della differenza fra spiritualit e religione. Hanno compreso che avere unsistema di credo, un insieme di pensieri che considerano come verit assoluta, nonli rendespirituali, qualunque sia la natura di queste credenze. Infatti pi voi costruitela vostra identit suivostri pensieri (credenze), pi vi tagliate fuori dalla dimensione spirituale che in voi. Moltepersone "religiose" sono bloccate a questo livello. Per loro la verit e il pensiero si equivalgono, esiccome sono totalmente identificati con il pensiero (la loro mente), pretendonodi essere gli unicidepositari della verit in un tentativo inconscio di proteggere la propria identit.

    Non si rendonoconto delle limitazioni del pensiero. A meno che voi non crediate (pensiate) esattamente come loro,ai loro occhi siete sbagliati, e in un passato non troppo lontano, si

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    sarebbero sentiti giustificati a uccidervi per questo. E qualcuno lo fa tuttora. Una nuova spiritualit, la trasformazione della coscienza, sta emergendo in granparte al di fuoridelle strutture delle religioni istituzionalizzate esistenti. Vi sono sempre state sacche di spiritualitperfino nelle religioni dominate dalla mente, anche se le gerarchie istituzionalizzate le hannopercepite come minacce e spesso hanno cercato di sopprimerle. Una grande apertura di spiritualital di fuori delle strutture religiose sta avendo uno sviluppo completamente nuovo. Nel passatoquesto sarebbe stato inconcepibile, specialmente in Occidente, fra tutte le culture quella pidominata dalla mente, nella quale la Chiesa cristiana ha virtualmente l'esclusiva sulla spiritualit.Non potevate semplicemente alzarvi e parlare di spiritualit o pubblicare un libro

    spirituale a menoche non aveste l'avallo della Chiesa e, se non lo avevate, vi avrebbe zittito molto in fretta. Ma ora,

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    zioni del suocondizionamento con un salto evolutivo.Si crede che le forme di vita su questo pianeta si siano dapprima evolute nel mare. Quando nonc'erano ancora animali sulla terra, il mare era gi pullulante di vita. A un certopunto, una dellecreature marine deve aver iniziato ad avventurarsi sulla terraferma. Pu darsi che

    dapprincipio abbiastrisciato per qualche centimetro, e che poi, esausta

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    per l'enorme forza di attrazione gravitazionale del pianeta, sia ritornata all'acqua dove la gravitquasi non esiste e dove poteva vivere molto pi facilmente. E poi ha tentato ancora, ancora eancora, per poi, molto pi tardi, adattarsi a vivere sulla terra, far crescere zampe al posto di pinne,

    sviluppare polmoni al posto di branchie. Sembra incredibile che una specie si avventuri in unambiente cos alieno e sopporti una tale trasformazione evolutiva a meno che non sia obbligata afare cos da una situazione di crisi. Deve esserci stata una grande area del mareche si separatadall'oceano nella quale le acque si sono ritirate gradualmente per migliaia di anni, obbligando ipesci ad abbandonare il loro habitat e a evolversi. Questa la sfida dell'umanit ora: rispondere alla crisi radicale che minaccia lanostra stessasopravvivenza. La disfunzione dell'egoica mente umana, riconosciuta gi pi di 2500anni fa dagli

    antichi maestri di saggezza e ora messa sempre pi in evidenza dalla scienza e dalla tecnologia, staminacciando per la prima volta la sopravvivenza del pianeta. Fino a tempi moltorecenti, latrasformazione della coscienza umana, indicata anche dagli antichi maestri, non stata niente pi diuna possibilit, realizzata da pochi rari individui in diverse parti del mondo, aprescindere dal loroambiente culturale o religioso. Una fioritura estesa della coscienza umana non accadde perch nonera ancora impellente. Una parte significativa della popolazione della terra riconoscer presto, se nonlo ha ancora fatto,che l'umanit ora si confronta con una difficile scelta: evolversi o morire. Una percentuale ancorarelativamente piccola di umanit, che per sta crescendo rapidamente, sta gi sperimentandointeriormente il frammentarsi degli schemi della vecchia mente egoica e l'emergere di una nuovadimensione di coscienza. Ci che sta ora emergendo non un nuovo sistema di credenze, una nuova religione,un'ideologiaspirituale o una mitologia. Stiamo arrivando alla fine non solamente delle mitologie ma anche delleideologie e dei sistemi di credenze. Il cambiamento avviene pi profondamente del

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    contenuto della vostra mente e pi profondamente dei vostri pensieri. Infatti, alcuore dellanuova coscienza giace la trascendenza del pensiero, la capacit nuova di innalzarsi al disopra del pensiero, di incontrare una dimensione interiore che infinitamente pi vasta delpensiero. In questo modo non ricavate pi il senso della vostra identit, di chi sie

    te,dall'incessante flusso di pensiero che nella vecchia coscienza scambiavate per voi stessi.Quale liberazione accorgersi che "la voce nella mia testa" non sono io. E allorachi sono io?Colui che vede questo. La consapevolezza che precede il pensiero, lo spazio nelquale ilpensiero, o l'emozione, o la percezione sensoriale accade. L'ego non niente altro che questo: l'identificazione con la forma, che in primo luogosignifica le forme di pensiero Se il male in qualche modo reale, una realt relativa e non

    assoluta, questa anche la sua definizione: la completa identificazione con la forma, leforme fisiche, le forme di pensiero, le forme emozionali. Ne deriva una totaleinconsapevolezza della mia connessione con il tutto, della mia intrinseca unioneconl'"altro", della mia connessione con la Fonte. Questa dimenticanza il peccato originale, lasofferenza, l'illusione. Quando quest'illusione di completa separazione alla base e governaqualsiasi cosa io pensi, dica o faccia, che genere di mondo sto creando? Per trovare unarisposta a questa domanda, osservate come si relazionano gli umani l'uno con l'altro, leggete

    un libro di storia o guardate questa sera il notiziario alla televisione. Se le strutture della mente umana rimangono immutate, finiremo sempre per ricreare lostesso mondo, gli stessi mali, la stessa disfunzione.

    Un nuovo cielo e una nuova terraL'ispirazione per questo libro venuta da una profezia della Bibbia che sembra

    picalzante ora che in qualunque altro tempo nella storia dell'umanit. C' sia nel Vecchio sianel Nuovo Testamento e parla del crollo dell'ordine

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    esistente del mondo e dell'emergere di "un nuovo cielo e una nuova terra".1 Dobbiamocomprendere che il paradiso non un luogo fisico ma che si riferisce al regno interiore dellacoscienza. Questo il significato esoterico della parola e anche il senso che hanell'insegnamento diGes. La terra d'altronde la manifestazione esteriore nella forma, che sempre un riflesso

    dell'interiore. La coscienza collettiva umana e la vita sul nostro pianeta sonointrinsecamenteconnesse. "Un nuovo cielo" l'emergere di uno stato trasformato della coscienza u

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    mana, e "unanuova terra" il suo riflesso nel regno fisico. Poich la vita e la coscienza umanasonointrinsecamente una sola cosa con la vita del pianeta, mentre la vecchia coscienza si dissolve, visaranno necessariamente sovvertimenti naturali, geografici e climatici, sincronici in molti luoghi del

    pianeta, di alcuni dei quali siamo gi testimoni.

    1 Apocalisse 21,1 e Isaia 65,17.

    II

    L'ego: lo stato attuale dell'umanit

    Le parole, sia che vengano pronunciate ed espresse verbalmente sia che rimanganopensieri

    inespressi, hanno sempre un effetto quasi ipnotico. facile che vi perdiate in esse e che vi facciateipnotizzare e che, di conseguenza, vi convinciate automaticamente che, una voltaattaccata unaparola a qualcosa, sapete di che si tratta. La verit che non lo sapete. Avete solo coperto il misterocon una etichetta. Ogni cosa - un uccello, un albero, perfino una semplice pietra e, di sicuro, unessere umano - in definitiva non conoscibile. Questo perch ha una profondit imperscrutabile.Quello che riusciamo a percepire, sperimentare, su cui riflettiamo, lo strato superficiale dellarealt, meno della punta di un iceberg.

    Sotto l'apparenza superficiale, non solo ogni cosa collegata con ogni altra, maanche con quellaFonte di tutta la vita da cui proviene. Persino una pietra e, in maniera pi evidente, un fiore o unuccello vi possono mostrare la via che vi riconduce a Dio, alla Fonte, a voi stessi. Quando guardateuna cosa o la prendete e la lasciate essere senza imporle un nome o una etichetta mentale, nasce invoi un senso di riverenza, di meraviglia. La sua essenza vi viene comunicata insilenzio e rispecchiala vostra stessa essenza. Questo ci che i grandi artisti percepiscono e riesconoa trasmettere nellaloro arte. Van Gogh non disse: "Questa solo una vecchia

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    sedia". L'ha guardata, guardata e guardata. Ha percepito lo stato dell'Essere della sedia. Poi si seduto davanti alla tela e ha preso il pennello. Una sedia che poteva essere venduta per pochi soldi.Il dipinto di quella stessa sedia sarebbe stato venduto per pi di venticinque milioni di dollari. Se non coprite il mondo con parole ed etichette, quel senso di miracoloso chel'umanit perse

    tanto tempo fa, quando invece di usare il pensiero cominci a esserne posseduta, ritorna nella vostravita. Alla vita viene restituita profondit. Le cose riacquistano la loro novit, la

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    Una volta risvegliati, invece, userete ancora la parola "io", ma verr da uno spazio interiore piprofondo. La maggior parte delle persone sono totalmente identificate con un incessanteflusso mentale dipensieri incontrollati,

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    in gran parte ripetitivi e senza senso. Non esiste un "io" separato dai propri processi mentali e dalleemozioni che lo accompagnano. Questo il senso di essere spiritualmente inconsapevoli. Quando sispiega a queste persone che nella loro testa c' una voce che non smette mai di parlare, virisponderanno: "Che voce?" oppure negheranno astiosamente, e a parlare proprio quella voce, colui che pensa, la mente non osservata. Si potrebbe quasi considerarla come un'entit che si

    impossessata di loro. Alcune persone non dimenticano mai la prima volta che si sono disidentificatedai propri pensieri,sperimentando cos uno spostamento di identit dall'essere il contenuto della loro mente all'essere laconsapevolezza che c' dietro. Per altre si verifica in un modo tanto sottile chese ne accorgonoappena, o avvertono soltanto un afflusso di gioia o di pace interiore, senza saperne il motivo.

    La voce nella testaIl mio primo barlume di consapevolezza avvenne quando ero uno studente al prim

    o anno diuniversit a Londra. Due mattine alla settimana, di solito intorno alle nove, verso la fine dell'ora dipunta, prendevo la metropolitana per andare alla biblioteca universitaria. Una volta una donnaappena trentenne si sedette di fronte a me. L'avevo vista altre volte su quel treno. Non si poteva farea meno di notarla. Nonostante il treno fosse pieno, i sedili accanto a lei, su entrambi i lati, eranovuoti. Questo perch aveva indubbiamente un aspetto da folle. Appariva estremamente tesa eparlava senza sosta da sola con una voce forte e arrabbiata. Era tanto assorbitadai suoi pensieri dasembrare totalmente inconsapevole della gente o di ci che la circondava. La sua testa era piegataverso il basso e leggermente a sinistra, come se si rivolgesse a qualcuno sedutonel sedile vuotoaccanto a lei. Sebbene non ne ricordi il contenuto preciso, il suo monologo suonava pressappococos: "E poi lei mi disse... e allora io le dissi sei

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    una bugiarda, come osi accusarmi di... quando sei tu quella che hai approfittatodi me, io avevofiducia in te e tu hai tradito la mia fiducia...". Nella sua voce c'era il tono

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    astioso di chi statooffeso, di chi deve difendere la sua posizione se non vuole essere annientato. Mentre il treno si avvicinava alla stazione di Tottenham Court Road, si alz incamminandosiverso le porte, senza che il flusso di parole che uscivano dalla sua bocca subisse alcuna interruzione.Quella era anche la mia fermata, cos scesi dietro di lei. Una volta arrivati in s

    trada, cominci acamminare verso Bedford Square, ancora immersa nel suo dialogo immaginario, continuando adaccusare rabbiosamente e a difendere la propria posizione. Ero incuriosito, e decisi di seguirlafinch avesse continuato nella mia stessa direzione. Nonostante fosse totalmente presa dalla suaconversazione immaginaria, sembrava sapere dove stava andando. Presto ci trovammo nei pressidell'imponente struttura della Casa del Senato, una costruzione a pi piani del 1930, checomprendeva l'edificio centrale amministrativo dell'universit e la biblioteca. Er

    o sconcertato.Possibile che fossimo diretti verso lo stesso posto? S, era l che entr. Era forse un'insegnante, unastudentessa, un'impiegata, una bibliotecaria? Forse faceva parte di un progettodi ricercapsicologica. Non lo seppi mai. Camminavo dieci passi dietro di lei e mentre entravo nell'edificio(che ironicamente era il set della centrale della "Mind Police" nella versione cinematografica delromanzo di George Orwell, 2984), lei era gi stata inghiottita da uno degli ascensori.Quello che avevo appena visto mi aveva colto alla sprovvista. Ero una matricoladi venticinque

    anni, mi immaginavo come un futuro intellettuale, ed ero convinto che tutte le risposte ai dilemmidell'esistenza umana potessero venir trovate attraverso l'intelletto, cio attraverso il pensiero. Nonmi rendevo ancora conto che il pensiero privo di consapevolezza il problema principale dell'essereumano. Consideravo i professori dei saggi che possedevano tutte le risposte e guardavoall'universit come al tempio della37

    conoscenza. Come poteva una persona come lei essere parte di tutto ci? Stavo ancora riflettendo su questo mentre entravo nel bagno che si trova primadella biblioteca.Mentre mi lavavo le mani mi trovai a pensare: speriamo di non fare la stessa fine. L'uomo accanto ame mi lanci uno sguardo veloce, e mi resi conto con sgomento che non avevo solo pensato questafrase, ma l'avevo borbottata ad alta voce. "Oh mio Dio! sono gi come lei!" Non era forse la miamente incessantemente attiva come la sua? C'erano solo delle differenze minime fra noi. Dietro isuoi pensieri, l'emozione predominante sembrava essere la rabbia. Nel mio caso si trattavaprincipalmente di ansia. Lei pensava ad alta voce. Io pensavo, quasi sempre, nel

    la mia testa. Se leiera pazza, allora tutti erano pazzi, me compreso. C'erano solo differenze di intensit.

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    Per un momento fui in grado di fare un passo indietro e guardare la mia mentee vederla da unaprospettiva per cos dire pi ampia. Ci fu un piccolo spostamento dal pensiero allaconsapevolezza.Ero ancora nel bagno, adesso ero solo, e osservavo il mio viso allo specchio. Inquel momento didisidentificazione dalla mente, scoppiai a ridere forte. Poteva sembrare folle,

    ma era una risata sana,la risata del Buddha dalla gran pancia. "La vita non cos seria come la mia mentemi fa credere."Questo era quello che sembrava dire la mia risata. Ma fu solo una breve aperturache sarebbe statapresto dimenticata. Avrei passato altri tre anni della mia vita nell'ansia e nella depressione,completamente identificato con la mente. Dovevo andare vicino al suicidio primache questaconsapevolezza ritornasse, e poi fu molto pi che una breve apertura. Mi liberai dal pensierocompulsivo e del falso "io" costruito dalla mente.

    Questo avvenimento non solo provoc una prima intuizione di consapevolezza, ma insinu ilprimo dubbio sulla validit assoluta dell'intelletto. Qualche mese pi tardi un tragico evento fececrescere ulteriormente questo dubbio. Un luned mattina andammo ad ascoltare la lezione di un

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    professore, il cui pensiero ammiravo profondamente, ma ci fu detto che durante il fine settimana si

    era suicidato sparandosi un colpo di rivoltella. Ero sbalordito. Era un insegnante molto rispettato esembrava possedere tutte le risposte. In quel periodo, non riuscivo ancora a vedere un'alternativa a coltivare il pensiero. Non mirendevo conto che pensare solo un aspetto minimo della coscienza che siamo, nonconoscevol'ego e tanto meno ero in grado di riconoscerlo dentro di me.

    Il contenuto e la struttura dell'egoLa mente egoica totalmente condizionata dal passato. Il suo condizionamento du

    plice.Consiste di contenuto e struttura. Nel caso di un bimbo che piange disperatamente perch gli stato tolto il suo giocattolo, cirappresenta il contenuto. E sostituibile con qualsiasi altro contenuto, qualsiasi altro giocattolo ooggetto. Il contenuto con cui vi identificate condizionato dall'ambiente, dall'educazione e dallacultura che vi circonda. La sofferenza causata da questa perdita non diversa siache si tratti di unbambino ricco o di uno povero, oppure che il giocattolo sia un pezzo di legno aforma di animale oun sofisticato gadget elettronico. La causa di questa profonda sofferenza nascos

    ta nella parola"mio" ed strutturale. La compulsione inconscia di esaltare la propria identit mediante

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    "societ dei consumi" che il tentativo di trovare se stessi attraverso le cose nonfunziona. Lasoddisfazione dell'ego ha vita breve e allora si continua ancora a cercare qualcos'altro, a comprare,a consumare. Di certo, nella dimensione fisica in cui nostri s superficiali dimorano, le cos

    e sono una partenecessaria e imprescindibile delle nostre esistenze Abbiamo bisogno di abitazioni, vestiti, mobili,strumenti, trasporti. Nelle nostre vite ci possono essere cose a cui diamo valore per la loro bellezzao le loro qualit intrinseche. Dobbiamo onorare il mondo delle cose e non disprezzarlo. Ogni cosa Essenza, una forma temporanea che ha origine in quella Vita unica al di l della forma, che l'origine di tutte le cose, di tutti i corpi, di tutte le forme. In quasi tuttele culture antiche, le personecredevano che ogni cosa, anche quello che chiamiamo un oggetto inanimato, avesse

    uno spirito chela possedeva, e in un certo senso erano pi vicini alla verit di quanto lo siamo noi oggi. Quando sivive in un mondo reso insensibile dalle astrazioni mentali, non si riesce pi a percepire la vitalitdell'universo. La maggior parte delle persone non vive una realt viva, ma una realtconcettualizzata. Non possiamo per onorare veramente le cose se le usiamo per un'auto- esaltazione, cio secerchiamo di trovare noi stessi attraverso queste. E ci proprio quello che fa l'ego.L'identificazione dell'ego con le cose crea l'attaccamento alle cose, l'ossessio

    ne con le cose da cuinasce la nostra societ dei consumi e la struttura economica nella quale l'unica misura del progresso sempre il di pi. Questa corsa incontrollata per avere di pi, per una crescita senza fine, unadisfunzione e una malattia. la stessa disfunzione che manifesta la cellula cancerosa, il cui solofine moltiplicarsi, inconsapevole di provocare la propria morte, distruggendo l'organismo di cui parte. Alcuni economisti sono cos attaccati al concetto di crescita che non riescono a liberarsi diquella parola, e per questo si riferiscono alla recessione come al tempo della "crescita negativa".Gran parte della vita di molte persone si consuma in

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    un'eccessiva preoccupazione per le cose. Ecco perch uno dei mali dei nostri tempi laproliferazione degli oggetti. Se non riuscite pi a sentire la vita che c' in voi,probabilmentecercherete di riempire la vostra quotidianit di cose. Come pratica spirituale visuggerisco diinvestigare la vostra relazione con il mondo delle cose mediante l'auto- osservazione, in particolare

    di quelle cose che sono definite dalla parola "mio". Dovete essere molto attentie onestinell'esaminare, per esempio, se il valore che attribuite a voi stessi legato a c

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    utti si rendono ancheconto che, mentre per l'intera vita avevano cercato un pi completo senso di s, quello che stavanoin realt cercando, il loro Essere, era sempre stato l, in gran parte oscurato dalla loroidentificazione con le cose, che alla fine vuol dire identificazione con la mente.

    "Siano benedetti i poveri di spirito" disse Ges "perch loro il Regno dei Cieli."1 Cosa vuoldire "povero di spirito"? Nessun bagaglio interiore, nessuna identificazione. N con le cose, n conalcun concetto mentale che abbia un senso del s. E cosa il "Regno dei Cieli"? Quella semplicema profonda gioia dell'Essere che esiste quando lasciate andare tutte le identificazioni e diventatecos "poveri di spirito".Ecco perch la rinuncia a tutti i propri averi stata un'antica pratica spiritualesia in Oriente sia inOccidente. La rinuncia ai propri beni, tuttavia, non vi liberer automaticamente d

    all'ego. Essocercher di assicurarsi la sopravvivenza trovando qualcos'altro con cui identificarsi, per esempioun'immagine mentale di se stesso come qualcuno che ha trasceso ogni interesse nei beni materiali,ed dunque superiore, pi spirituale degli altri. Vi sono persone che hanno rinunciato a tutto mache hanno un ego pi grande di alcuni miliardari. Se togliete un certo tipo di identificazione, l'egone trover subito un'altra. In definitiva non gli importa con cosa si identifica,basta che abbiaun'identit. L'opporsi al consumismo o alla propriet privata solo un'altra forma- pensiero,

    un'altra posizione mentale che pu prendere il posto dell'identificazione col possedere. Grazie aquesto potreste darvi ragione e dar torto agli altri. Come vedremo pi avanti darsi ragione e daretorto agli altri uno dei principali schemi:Matteo 5,3.

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    della mente egoica, una delle forme principali di inconsapevolezza. In altre parole, il contenutodell'ego pu cambiare, ma la struttura mentale che lo mantiene in vita non cambia. Uno dei presupposti dettati dall'inconsapevolezza che, identificandosi con unoggetto attraversol'inganno della propriet, l'apparente solidit e permanenza di quell'oggetto materiale fornir ancheil vostro senso di s di una maggiore solidit e permanenza. Ci si riferisce in particolar modo allecase e ancora di pi alla terra, proprio perch credete che sia l'unica cosa che nonpossa esseredistrutta. L'assurdit di possedere qualcosa diventa ancora pi evidente nel caso della terra. Nei

    giorni della colonizzazione dei bianchi, i nativi del Nord America trovavano lapropriet della terraun concetto incomprensibile. Fu cos che l'hanno persa quando gli europei fecero f

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    irmare loro pezzidi carta che erano altrettanto incomprensibili. Essi sentivano di appartenere alla terra, ma che laterra non apparteneva a loro. L'ego tende a equiparare l'avere con l'Essere: io ho, dunque sono. E pi ho, pi sono. L'ego viveattraverso il paragone. Il modo in cui vi vedono gli altri diventa il modo in cu

    i vedete voi stessi. Seognuno vivesse in un palazzo e fosse ricco, il vostro palazzo o la vostra ricchezza non viservirebbero ad accrescere il vostro senso del s. In quel caso vi potreste trasferire in una semplicecapanna, dare via la vostra ricchezza e riconquistare un'identit considerandovi evenendoconsiderati pi spirituali degli altri. Come siete visti dagli altri diventa lo specchio che vi dice comesiete e chi siete. La percezione che l'ego ha della propria importanza , nella maggioranza dei casi,legata all'importanza che avete agli occhi degli altri. Avete bisogno degli altr

    i per avere un sensodel s e se vivete in una cultura che lo fa equivalere in gran misura con quanto ecosa possedete, senon riuscite a leggere attraverso questa illusione collettiva, sarete condannatia rincorrere ilpossesso delle cose per il resto della vostra vita nella vana speranza di trovare in esse il valore e lapienezza del vostro senso del s.Come liberarsi dall'attaccamento alle cose? Non47

    provateci nemmeno. impossibile. L'attaccamento alle cose cade da solo nel momento in cui non

    cercate pi di trovare voi stessi in esse. Nel frattempo, siate solamente consapevoli del vostroattaccamento alle cose. A volte potrete anche non sapere di essere attaccati a una cosa, vale a direidentificati con questa, fino al momento in cui la perdete, o temete di perderla. Se allora vi turbate,diventate ansiosi e via dicendo, vuol dire che siete attaccati. Se siete consapevoli di essereidentificati con una cosa, l'identificazione non pi totale. "Io sono la consapevolezza che consapevole che vi attaccamento." Questo l'inizio della trasformazione della coscienza.

    La bramosia: il bisogno di avere di piL'ego si identifica con l'avere, ma la sua soddisfazione di avere relativament

    e superficiale e dibreve durata. Al suo interno rimane nascosto un senso di insoddisfazione profondamente radicato,un'incompletezza, un "non abbastanza". "Non ho ancora abbastanza" che per l'egosignifica "Nonsono ancora abbastanza". Come abbiamo visto, l'avere, il concetto di propriet, un inganno creato dall'ego per darsisolidit e permanenza e rendersi unico, speciale. Poich non potete in ogni caso tro

    vare voi stessiattraverso l'avere, vi un'altra spinta pi potente che appartiene alla struttura dell'ego: il bisogno di

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    avere di pi, che possiamo anche chiamare "bramosia". Nessun ego pu sopravvivere alungo senzail bisogno di avere di pi. Dunque la bramosia mantiene vitale l'ego pi che l'avere. L'ego vuole pivolere di quanto vuole avere. Cos la soddisfazione superficiale di avere sempre rimpiazzata damaggior bramosia. Questo il bisogno psicologico di avere di pi, cio pi cose con le

    qualiidentificarsi E un bisogno indotto, non autentico. In alcuni casi il bisogno psicologico di avere di pi o la sensazione di non avere abbastanza, tantocaratteristica dell'ego, vengono trasferiti sul piano fisico e si trasformano

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    in fame insaziabile. Le persone bulimiche spesso si costringeranno a vomitare, cos da poter

    continuare a mangiare. la loro mente che ha fame, non il loro corpo. Questo disturbodell'alimentazione potrebbe essere curato se chi ne soffre, invece di identificarsi con la mente,potesse entrare in contatto con il proprio corpo e cos sentirne i bisogni reali,invece dei falsibisogni della mente egoica. Alcuni ego sanno quello che vogliono e perseguono il loro fine con una determinazione feroce esenza scrupoli, Gengis Khan, Stalin, Hitler, tanto per dare qualche esempio eclatante. Tuttavial'energia dietro alla loro bramosia genera una energia contrastante di eguale intensit che alla fine li

    porta alla rovina. Nel frattempo rendono infelici se stessi e molti altri o neicasi pi eclatanti creanoun inferno in terra. La maggior parte degli ego hanno desideri contraddittori. Vogliono cose diversein momenti diversi e possono anche non sapere quello che vogliono, eccetto che non voglionoquello che c': il momento presente. Disagio, inquietudine, noia, ansiet, insoddisfazione sono ilrisultato di una bramosia non soddisfatta. La bramosia strutturale e dunque nonvi contenuto chepossa dare un appagamento durevole, fino a che quella struttura mentale rimane al suo posto.Un'intensa bramosia che non ha uno specifico oggetto si pu spesso trovare nell'ego non ancorasviluppato di alcuni adolescenti, che si trovano in uno stato di insoddisfazionee di negativitpermanente. I bisogni fisici di cibo, di acqua, di un tetto, di vestiti e di comodit elementari potrebbero esserefacilmente soddisfatti per tutta l'umanit, se non fosse per lo squilibrio delle risorse creato dal follee rapace bisogno di avere di pi, dall'avidit dell'ego. Esso trova la sua espressione collettiva nellestrutture economiche mondiali, come per esempio le smisurate societ di capitali,che sono entit

    egoiche che si sfidano l'una con l'altra per avere di pi. Esse inseguono ciecamente un unico scopo:il profitto, e lo perseguono con assoluta mancanza di scrupoli. La natura, gli a

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    nimali, la gente epersino i loro stessi dipendenti non sono altro che

    49cifre in un libro contabile, oggetti inanimati che una volta usati, verranno scartati.

    Le forme- pensiero "me", "mio", "pi di" o "voglio", "ho bisogno", "devo avere"e "nonabbastanza" non appartengono al contenuto, ma alla struttura stessa dell'ego. Ilcontenuto intercambiabile. Fino a che non riconoscete in voi queste forme- pensiero, finchrimangonoinconsce, crederete in quello che vi dicono; sarete condannati ad agire seguendoquei pensieriinconsci, condannati a cercare senza trovare, perch quando queste forme- pensierosono in azione,nessuna propriet, luogo, persona o condizione vi potr mai soddisfare. Finch la struttura egoica

    rimane immutata, nessun contenuto vi soddisfer mai. Qualunque cosa abbiate o otteniate, nonsarete mai felici. Continuerete sempre a cercare qualcosa che vi promette un appagamento pigrande, che vi promette di dare pienezza a questo senso incompleto del s, e di riempire quellamancanza che sentite dentro di voi.

    L'identificazione con il corpo

    Oltre che con gli oggetti, un'altra forma elementare d'identificazione quellacon il "mio" corpo.Innanzitutto il corpo maschile o femminile e quindi il senso di essere un uomo o

    una donna ha,nella maggior parte delle persone, un ruolo fondamentale nella percezione del proprio s. Il generemaschile o femminile diventa identit. L'identificazione con il sesso viene incoraggiata fin dallaprima infanzia, e vi spinge dentro un ruolo, in uno schema condizionato di comportamento, cheinfluenza non soltanto la sessualit ma tutti gli aspetti della vostra vita. un ruolo nel quale moltagente resta completamente intrappolata, cosa che accade ancora di pi in alcune societ tradizionaliche nella cultura occidentale, dove l'identificazione con il sesso sta cominciando in qualche modo adiminuire. In alcune culture tradizionali il peggior destino per una donna quello di rimanerevedova o di non essere fertile e per un uomo di non avere potenza

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    sessuale e di non essere in grado di generare dei figli. La realizzazione dellavita intesa come larealizzazione dell'identificazione con il proprio sesso. In Occidente la vostra apparenza fisica, il corpo, che contribuisce enormement

    e al senso dichi credete di essere; la sua forza o la sua debolezza, la sua bellezza o la suabruttezza cos come

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    appaiono agli occhi degli altri. Per molta gente il senso del proprio valore intimamenteconnesso con la forza fisica, la bella presenza, l'essere in forma e le apparenze esteriori. Moltihanno uno scarso senso del proprio valore perch percepiscono il loro corpo come brutto oimperfetto.

    In qualche caso l'immagine mentale o il concetto del "mio corpo" una completadistorsionedella realt. Una giovane donna pu credere di essere sovrappeso e per questo ridursi alla famequando in realt magra. Non pi in grado di vedere il suo corpo. Tutto quello che "vede" ilconcetto mentale del suo corpo, che dice: "Sono grassa" o "Diventer grassa". Allaradice di questocondizionamento c' l'identificazione con la mente. Man mano che le persone si sono sempre piidentificate con la mente, che poi l'intensificarsi della disfunzione egoica, vi stato in tempi

    recenti, un aumento drammatico di casi d'anoressia. Se quella persona che soffredi anoressia,invece di soffrire, potesse vedere il suo corpo senza l'interferenza dei giudizidella mente, o anchesolo riconoscere quei giudizi per quello che sono, invece di crederli veri, o meglio ancora se potessesentire il suo corpo dall'interno, questo sarebbe l'inizio della guarigione. Coloro che sono identificati con la bella presenza, la forza fisica o con le loro capacit, soffronoquando tutto ci comincia a indebolirsi, come naturalmente accade. In questo casoil collassominaccia quella falsa identit. Le persone, sia belle sia brutte, traggono una parte importante della

    propria identit, sia in negativo sia in positivo, dal corpo. Per essere pi esattitraggono la propriaidentit dal pensiero che hanno dell'io, lo uniscono erroneamente all'immagine mentale o alconcetto del loro corpo, che dopo tutto non

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    altro che una forma fisica, che condivide il destino di tutte le altre forme, l'impermanenza e ildeclino finale. Eguagliare l'io con il corpo fisico percepito dai sensi, destinato a invecchiare, a perdere vitalit ea morire, presto o tardi conduce alla sofferenza. Evitare l'identificazione conil corpo non significatrascurarlo o disprezzarlo o non prendersene cura. Se forte, bello o vigoroso, potete godervelo eapprezzare queste qualit finch durano. Potete anche migliorare le condizioni del corpo con ilmovimento e con una dieta sana. Se non scambiate il vostro corpo con chi siete realmente, quandola bellezza svanisce, il vigore diminuisce, e le sue capacit decrescono, questo non avr alcunainfluenza sul senso del vostro valore o sulla vostra identit. Infatti, quando ilcorpo comincia a

    indebolirsi, la dimensione senza forma, la luce della coscienza, pu risplendere pi facilmenteattraverso la forma che si sta indebolendo.

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    Non sono solamente le persone che hanno un corpo perfetto che lo identificanocon chi sono.Potete altrettanto facilmente identificarvi con un corpo "problematico" e fare delle imperfezioni,della malattia o dell'invalidit la vostra identit. Allora penserete o parlerete divoi stessi come"sofferenti" di questa o quella malattia o invalidit cronica. E in questo modo ri

    ceverete grandiattenzioni dai medici e dagli altri, che vi confermeranno costantemente la vostra identit concettualedi sofferente o di paziente. Quindi vi afferrate alla malattia perch diventata laparte piimportante di chi percepite essere voi stessi. diventata un'altra forma di pensiero con la quale l'egosi pu identificare. Una volta che l'ego ha trovato un'identit, non la abbandona tanto facilmente. sorprendente, ma non infrequente, che l'ego in cerca di un'identit pi forte possacreare unamalattia per rinforzarsi grazie a questa.

    Sentire il corpo interioreBench l'identificazione con il corpo sia una delle pi elementari forme dell'ego,

    la buona notizia che questa anche

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    la pi facile da lasciare andare. Questo si fa non cercando di convincere voi stessi che non siete il

    vostro corpo, bens spostando la vostra attenzione dalla forma esterna e dai pensieri sul corpo -bello, brutto, forte, debole, troppo grasso, troppo magro - alla sensazione di vibrante vitalit che vi all'interno. Qualunque sia l'apparenza del vostro corpo, al di l della forma esterna vi un intensocampo energetico di vitalit. Se non avete familiarit con la consapevolezza del corpo interiore, chiudete gliocchi per unmomento e cercate di sentire se vi vita dentro le vostre mani. Non chiedetelo alla vostra menteperch vi direbbe: "Non sento niente". O anche: "Dammi qualcosa di pi interessantea cuipensare". Allora invece di chiedere alla mente, rivolgete l'attenzione direttamente alle mani. Conquesto voglio dirvi di diventare consapevoli della sottile sensazione di vitalitche vi in esse. l.Dovete solamente focalizzare l la vostra attenzione per accorgervene. Potreste provare dapprimauna leggera sensazione di vibrazione e quindi una sensazione di energia o di vitalit. Se manteneteper un Po la vostra attenzione sulle mani, il senso di vitalit si intensificher. Alcuni non devononeppure chiudere gli occhi per sentirlo. Sono in grado di percepire le loro "mani interiori" anche

    mentre stanno leggendo queste parole. Poi rivolgete l'attenzione ai piedi e mantenetela l perqualche minuto, e cominciate a percepire mani e piedi contemporaneamente. Includ

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    ete nella vostraattenzione anche altre parti del corpo, gambe, braccia, addome, petto e cos via,fino a che nonsarete consapevoli dell'intero corpo come un unico campo di vitalit.Quello che io chiamo "corpo interiore" in realt non pi il corpo, ma energia vita

    le, il ponte trala forma e la non- forma. Prendete l'abitudine di sentire il corpo interiore pi s

    pesso che potete.Dopo un Po non avrete pi bisogno di chiudere gli occhi per sentirlo. Osservate, per esempio, sepotete percepire il corpo interiore mentre ascoltate qualcuno. Sembra quasi un paradosso: quandosiete in contatto con il corpo interiore, non siete pi identificati con il corpo,ma neppure con lamente. Questo significa che non siete pi

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    identificati con la forma, ma vi state staccando dall'identificazione con essa per andareverso la non- forma, che si pu anche chiamare Essere. la vostra vera identit, lavostra essenza. La consapevolezza del corpo non solo vi ncora al presente, ma laporta di uscita da quella prigione che l'ego. La consapevolezza del proprio corpo,inoltre, rinforza il sistema immunitario e la vostra capacit di autoguarigione.

    L'oblio dell'essereL'ego sempre l'identificazione con la forma; sempre alla ricerca di se stesso

    si perdesempre in qualche forma. Le forme non sono solo oggetti materiali e corpi fisici

    . Le piimportanti sono le forme di pensiero che continuamente si ergono nel campo dellaconsapevolezza. Sono formazioni di energia, pi sottile e meno densa della materiafisica, ma sono anch'esse forme. Potete forse essere consapevoli di una voce nellavostra testa che non smette mai di parlare, e quello il flusso incessante e compulsivodel pensiero. Quando la vostra attenzione assorbita completamente dai pensieri,quando siete cos identificati con quella voce nella testa e con le emozioni chel'accompagnano, al punto di perdervi in ogni pensiero e in ogni emozione, allorasietecompletamente identificati con la forma e cos imprigionati nella morsa dell'ego.L'ego un agglomerato di forme di pensiero ricorrenti e di schemi condizionati mentaliedemozionali investiti da un senso dell'io, da un senso del s. L'ego emerge quandoilvostro senso dell'Essere, dell'io SONO che coscienza senza forma, si mescola conlaforma. Questo il significato dell'identificazione. Questo l'oblio dell'Essere, l'erroreprimario, l'illusione della separazione assoluta che trasforma la realt in un incubo.

    Dall'errore di Cartesio all'intuizione di Sartre

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    Il filosofo del diciassettesimo secolo, Cartesio, considerato come il fondatore dellamoderna filosofia, nel suo famoso

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    detto "Penso, dunque sono" che egli credeva una verit fondamentale, espresse invece un errore dibase. Questa era la risposta che egli diede alla domanda: "Vi nulla che io possaaffermare conassoluta certezza?" Credeva che il fatto che egli stesse sempre pensando era indubitabile, e cosequipar il pensare con l'Essere, che come dire l'identit, l'io SONO, con il pensiero. Invece dellaverit assoluta aveva trovato le radici dell'ego, ma non lo sapeva. Ci sono voluti circa trecento anni prima che un altro famoso filosofo vedessequalcosa di cui

    Cartesio, come tutti gli altri, non si era accorto. Il suo nome era Jean- Paul Sartre. Si reseimprovvisamente conto, considerando attentamente la dichiarazione "Penso, dunquesono" che, perdirlo con le sue parole, "la coscienza che dice IO SONO non la coscienza che pensa". Che cosaintendeva con questo? Quando siete consapevoli che state pensando, quella consapevolezza non parte del pensiero. una diversa dimensione della coscienza. Ed quella consapevolezza che dice"io sono". Se in voi non ci fossero altro che pensieri, non sapreste nemmeno chestate pensando.Sareste come un sognatore che non sa di stare sognando. Sareste cos identificati

    con ogni pensierocome il sognatore lo con ogni immagine del sogno. Molte persone vivono ancora in questo modo, come sonnambuli, intrappolati in vecchi giochimentali disfunzionali che ricreano la stessa realt da incubo. Quando sapete che state sognando, visiete risvegliati dentro il sogno. Siete in un'altra dimensione di coscienza. L'implicazionedell'intuizione di Sartre profonda, anche se lui stesso era ancora troppo identificato con il pensieroper comprendere il pieno significato di ci che aveva scoperto: una nuova dimensione emergente dicoscienza.

    La pace che sorpassa ogni comprensioneVi sono molte testimonianze di persone che hanno sperimentato questa nuova cos

    cienzaemergente dopo aver vissuto

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    una tragica perdita. Alcuni hanno perso tutti i loro averi, altri i loro figli oi consorti, laposizione sociale, la reputazione o la salute. In alcuni casi hanno perduto tutt

    e queste cosecontemporaneamente a causa di un disastro o di una guerra e si sono ritrovati senza

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    "niente". Potremmo chiamare questa una situazione limite. Con qualunque cosa sisianoidentificati, qualunque cosa desse loro un senso del s, era stata portata via. Poiimprovvisamente e senza motivo, l'angoscia o l'intensa paura che avevano sentitoinizialmente ha lasciato il posto a un sacro senso di Presenza, a una pace e a u

    na serenitprofonde e a una totale libert dalla paura. Questo fenomeno deve essere stato moltofamiliare a san Paolo, il quale ha usato l'espressione: "La pace di Dio che sorpassa ognipreoccupazione umana".2 senza dubbio una pace che sembra non avere senso e le personeche l'hanno sperimentata si sono chieste: "Perch sento una tale pace di fronte aquesto?" Una volta che vi rendete conto di che cosa sia l'ego e di come funzioni, la risposta semplice. Quando le forme con le quali vi siete identificati, e che vi hanno dat

    o un senso dels, crollano o vi sono tolte, ci pu fare crollare anche l'ego, visto che questo identificazione con la forma. Ma quando non c' pi nulla con cui identificarsi, allora voichi siete? Quando le forme intorno a voi muoiono o quando si avvicina la morte,allora ilvostro senso dell'Essere, dell'io SONO, si libera dal suo legame con la forma. Lo Spirito silibera dal suo imprigionamento nella materia. E vi rendete conto della vostra identitessenziale, quella senza forma, come una Presenza che tutto pervade, dell'Essereche eraprima di ogni forma, di ogni identificazione. Vi rendete conto della vostra vera

    identitcome coscienza pura, invece che come coscienza identificata con qualcosa. Questa la pacedi Dio. La verit ultima di chi siete non : io sono questo o io sono quello, ma : ioSONO.Non tutti quelli che vivono grandi perdite sperimentano

    Lettera ai Filippesi 4,7.

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    questo risveglio, questa disidentificazione dalla forma. Qualcuno crea immediatamente una forteimmagine mentale, o una forma di pensiero nella quale vede se stesso come vittima, dellecircostanze o degli altri o di un destino avverso, o anche di Dio. Questa formadi pensiero insiemealle emozioni che crea e con le quali si identifica - rabbia, risentimento, autocommiserazione e cosvia - prende immediatamente il posto di ogni altra identificazione spazzata viaprecedentementedalla perdita. In altre parole, l'ego trova velocemente una nuova forma. Il fatto che questa nuova

    forma sia profondamente infelice non preoccupa molto l'ego, basta infatti che questo abbia unaidentit, buona o cattiva che sia. Questo nuovo ego sar pi contratto, pi rigido e imp

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    enetrabile delvecchio. Nel caso di una tragica perdita, voi o resistete o vi arrendete. Alcune persone diventanoamareggiate e provano un profondo risentimento, altre diventano compassionevoli,sagge eamorevoli. Arrendersi vuol dire una profonda accettazione di ci che accade. Aprir

    si alla vita. Laresistenza una contrazione interiore, un indurirsi della corazza dell'ego. Sietechiusi. E qualunqueazione intraprendiate in uno stato di resistenza interiore, che potremmo anche chiamare negativit,creer ancor pi resistenza all'esterno e l'universo non sar dalla vostra parte. La vita non vi sard'aiuto. Se le imposte sono chiuse, la luce del sole non pu entrare. Una nuova dimensione dicoscienza si apre quando non opponete resistenza interiormente, quando vi arrendete. Nel caso incui l'azione sia possibile o necessaria, questa sar in sintonia con il tutto, sos

    tenuta dall'intelligenzacreativa, da quella coscienza incondizionata, con la quale divenite una sola cosa quando siete in unostato di apertura interiore. Le circostanze e le persone allora vi aiutano e collaborano con voi.Avvengono delle coincidenze. Se non possibile alcuna azione, rimanete nella pacee nella quieteinteriore che si accompagna all'arrendersi. Voi riposate in Dio.

    III

    Il nucleo dell'ego

    La maggior parte delle persone cos completamente identificata con la voce nella testa, conquell'incessante flusso di pensiero involontario e compulsivo e con l'emozione che lo accompagna,che potremmo definirla posseduta dalla propria mente. Fino a che ne siete completamenteinconsapevoli, credete che colui che pensa sia chi siete. Questa la mente egoica. La chiamiamoegoica, perch vi un senso del s, dell'io (l'ego), in ogni pensiero, in ogni memoria, in ogniinterpretazione, opinione, punto di vista, reazione, emozione. E spiritualmenteparlando questa l'inconsapevolezza. Il vostro pensare, il contenuto della vostra mente, ovviamente condizionatodal passato, dalla maniera in cui siete stati educati, dalla vostra cultura, dalla situazione familiare ecos via. Il nucleo centrale di tutta la vostra attivit mentale consiste in pensieri ed emozioniripetitivi, in schemi reattivi con i quali siete fortemente identificati. Questaentit l'ego stesso. Come abbiamo gi visto, in molti casi, quando dite "io", non siete voi ma l'egoche parla. costituito da pensiero ed emozione, con un insieme di memorie che identificate c

    ome "me e la miastoria", di ruoli abituali che interpretate senza neppure saperlo, di identificazioni collettive come

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    nazionalit, religione, razza, classe sociale, fede politica. Non solamente identificazione personalecon ci che si possiede, ma anche con le opinioni, le apparenze, i vecchi

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    risentimenti, e le idee su voi stessi (sono meglio degli altri o non sono cos bravo, sono unoche ha successo o sono un fallito). Anche se la struttura di tutti gli ego la stessa, il suo contenuto varia da persona apersona. In altre parole, l'ego differisce solamente nell'aspetto superficiale,nel profondosono tutti uguali. In che modo sono uguali? Esistono tutti grazie all'identificazione e allaseparazione. Se vivete attraverso il s creato dalla mente - l'ego, che fatto di pensieri ed

    emozioni - le basi della vostra identit sono instabili perch pensiero ed emozionesono perloro natura effimeri, passeggeri. Per questo, ogni ego si sforza continuamente disopravvivere, cercando di proteggersi e di ingrandirsi. E per confermare il pensiero che hasu di s ha bisogno del pensiero opposto, che poi quello "dell'altro". Il concetto"io" nonpu sopravvivere senza il concetto "altro". E quando guardo gli altri come nemici,gli altrisono soprattutto l'altro. A un'estremit della scala di valori di questo schema egoicoinconscio c' l'abitudine compulsiva di cercare manchevolezze e di lamentarsi degl

    i altri.Ges si riferiva proprio a questo quando diceva: "Perch guardi la pagliuzza che nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che nel tuo?"1 All'altra estremit di quella scala di valori vi sono la violenza fisica fra lepersone e gli attibelligeranti fra le nazioni. Nel Vangelo la domanda di Ges rimane sospesa, ma ovviamentela risposta : perch quando critico o condanno un altro, mi sento superiore.

    Lamentarsi e risentirsiIl lamentarsi una delle strategie favorite dall'ego per acquisire forza. Ogni

    lamentela una storiella che la vostra mente si costruisce e alla quale voi credete ciecamente. E

    1 Luca 6,41.

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    non fa differenza che la esprimiate ad alta voce o che la pensiate soltanto. Alcuni ego che nonhanno altro con cui identificarsi, sopravvivono facilmente ed esclusivamente grazie alla lamentela.Quando siete nella morsa di un ego come questo, il lamentarsi, soprattutto degli

    altri, abituale ed ovviamente inconsapevole, e questo significa che lo fate senza saperlo. Spesso parte di questo

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    ssere umano,nell'essenza di lui o di lei. L'ego ama lamentarsi e risentirsi non solo degli altri, ma anche delle situazioni. Ci chepotete fare con una persona, lo potete anche fare con una situazione: farne un nemico.L'implicazione sempre la stessa: questo non dovrebbe succedere; io non voglio es

    sere qui;io non voglio farlo; mi trattano ingiustamente. E il pi grande nemico dell'ego ,naturalmente, il momento presente, che come dire, la vita stessa.Il lamentarsi non deve essere confuso con l'informare l'altro di un errore o diuna mancanzacos da poterla correggere. E trattenersi dall'esprimere la lamentela non significanecessariamente tollerare le cattive qualit o i cattivi comportamenti. Non vi egonel direal cameriere che la minestra fredda e bisogna che la scaldi, e questo se vi attenete ai fatti,che sono neutri. "Come osa servirmi una minestra fredda..." questo invece lament

    arsi,perch vi un "me" che ama sentirsi offeso personalmente da una minestra fredda, un"me"che gode nel giudicare sbagliato il comportamento dell'altro. Il lamentarsi di cui stiamoparlando61

    al servizio dell'ego e non del cambiamento. Qualche volta infatti evidente che l'ego nonvuole un cambiamento perch cos pu continuare a lamentarsi. Provate a fare attenzione alla voce nella vostra testa, magari proprio nel momento in cui si

    lamenta di qualcosa, e se potete riconoscerla per quella che : la voce dell'ego,niente altroche uno schema mentale condizionato, un pensiero. Ogniqualvolta sentite quella voce, virenderete anche conto che non siete la voce, ma chi ne consapevole. Siete laconsapevolezza che ne consapevole. Dietro vi la consapevolezza, davanti c' la voce,colui o colei che pensa. In questo modo diventate liberi dall'ego, liberi dallamenteinosservata. Il momento in cui diventate consapevoli dell'ego che in voi, strettamenteparlando non pi l'ego, ma solo un vecchio schema mentale condizionato. L'ego comportainconsapevolezza. La consapevolezza e l'ego non possono coesistere. Il vecchio schemamentale o l'abitudine mentale possono ancora sopravvivere, riapparire per un Po,perch visono dietro migliaia di anni di inconsapevolezza collettiva umana, ma ogni voltache vienericonosciuta si va indebolendo.

    Reattivit e rancoreAnche se il risentimento l'emozione che pi frequentemente si accompagna alla

    lamentela, pu anche accompagnarsi a una emozione ancora pi forte, come per esempio

    larabbia oppure il sentirsi offesi. In questo modo quel lamentarsi si carica ancora pi di

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    energia, diventando reattivit, un'altra forma che usa l'ego per farsi pi forte. Visono moltepersone che stanno solo aspettando un'occasione per reagire, per sentirsi infastidite oseccate e non ci mettono molto per trovarla. "Questo un oltraggio" dicono. "Comeosi...","Questo mi irrita". Sono dipendenti dalla rabbia e dal sentirsi offesi cos come a

    ltri lo sonodalla droga. Reagendo a questo o a quello, confermano e rinforzano il loro sensodel s.Un risentimento che dura da molto tempo viene detto

    62

    rancore. Portarsi dentro un rancore vuol dire essere sempre contro e questo il motivo per il quale irancori costituiscono una parte importante dell'ego di molta gente. Rancori coll

    ettivi possonosopravvivere per secoli nella psiche di una nazione o di una trib, e alimentare un ciclo senza finedi violenza. Un rancore una forte emozione negativa legata a un avvenimento che appartieneal passato eche viene mantenuto vivo da un pensare compulsivo, raccontando la storia oppureripetendola solonella mente, "ci che qualcuno mi ha fatto" o "ci che qualcuno ci ha fatto". Un rancorecontaminer anche altre aree della vostra vita. Per esempio, mentre pensate o sentite il vostrorancore, quella energia emozionale negativa pu distorcere la vostra percezione di

    un evento che staaccadendo, o influenzare il modo in cui parlate o vi comportate nei confronti diqualcuno, nelpresente. Un solo forte rancore sufficiente a contaminare grandi aree della vostra vita e amantenervi nella morsa dell'ego. Si richiede onest da parte vostra per riconoscere se siete ancora prigionieri del rancore, se vi qualcuno nella vostra vita che non avete completamente perdonato, un "nemico". Se c', diventateconsapevoli del rancore, sia a livello del pensiero che di quello dell'emozione,diventate consapevolidei pensieri che lo mantengono in vita e sentite l'emozione che la risposta delcorpo a queipensieri. Non cercate di liberarvi dal rancore. Cercare di lasciar andare, di perdonare, non funziona.Il perdono arriva naturalmente quando vi accorgete che non vi nessun altro proposito che quello dirinforzare un falso senso del s, di mantenere l'ego al suo posto. Il vederlo ve ne libera.L'insegnamento di Ges sul "Perdonare i vostri nemici" fondamentale per disfare una dellestrutture pi importanti della mente umana. Il passato non ha il potere di impedirvi di essere presenti adesso. Solamenteil vostro rancore

    verso il passato pu

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    La Verit non pu essere separata da chi siete. S, voi siete Verit. Se la cercate daqualche altraparte, sarete costantemente ingannati. L'Essenza di chi siete veramente Verit. Ges ha cercato dicomunicarcelo: "Io sono la Via, la Verit e la Vita" .2Queste parole pronunciate da Ges sono le pi potenti

    2 Giovanni 14,6.

    67

    fra quelle che ci indicano la Verit, se sono comprese correttamente, ma se sono fraintese,divengono un grande ostacolo. Ges parla dell'importanza dell'io SONO, dell'essenzadell'identit di ogni donna e di ogni uomo, in realt di ogni forma di vita. Egli parla dellavita che siete. Alcuni mistici cristiani lo hanno chiamato il Cristo interiore.Il Buddhismo lo

    ha chiamato "la vostra natura buddhica", e per gli induisti l'Atman, il Dio infuso. Quandosiete in contatto con quella dimensione dentro di voi, e questo non un risultatomiracolosoma il vostro stato naturale, tutte le vostre azioni e le vostre relazioni rifletteranno quellaunit con la vita stessa che sentite profondamente dentro di voi. Questo l'amore.Le leggi, icomandamenti, le regole, sono necessari per coloro che sono tagliati fuori da chi sono, dallaVerit interiore. Prevengono i peggiori eccessi dell'ego e molto spesso non ci riescononeppure. "Amate e fate ci che volete" ha detto sant'Agostino e non vi possono ess

    ereparole pi vicine alla Verit di queste.

    L'ego non personaleA un livello collettivo, lo status mentale "Noi abbiamo ragione e loro torto"

    fermamentestabilizzato proprio in quelle parti del mondo dove i conflitti fra nazioni, razze, tribreligioni o ideologie sono antichi, estremi ed endemici. Ambedue le parti in conflitto sonougualmente identificate con il proprio punto di vista, con la propria "storia",come direidentificate con il pensiero. Entrambi sono ugualmente incapaci di vedere che non solo puesistere un'altra prospettiva, un'altra storia, ma che questa pu anche essere valida. Loscrittore israeliano Yossi Halevi parla della possibilit di "far coesistere interpretazionicontrastanti",3 ma in molte parti del mondo la gente non pu ancora o non vuole

    3 Yossi K. Halevi, Introspective as Prerequisite for Peace, "New York Times", 7settembre 2002.

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    fare questo. Ambedue le parti si credono depositarie della verit. Entrambe vedonose stesse comevittime e gli altri come demoni e poich hanno concettualizzato, e per questo disumanizzato l'altro,considerandolo come il nemico, possono uccidere e infliggere ogni genere di violenza all'altro,anche ai bambini, senza sentire n la loro umanit e neppure la sofferenza. Sono rim

    asti intrappolatinell'insana spirale del perpetrare e punire, dell'azione e reazione. Qui appare ovvio come l'ego umano nel suo aspetto collettivo come "noi" contro"loro" ancorapi folle dell'ego individuale, del "me", anche se il meccanismo lo stesso. La maggior parte dellaviolenza che gli umani hanno inflitto gli uni agli altri non opera di criminalio di squilibratimentali, ma di cittadini normali e rispettabili, al servizio dell'ego collettivo. Si potrebbe dire che si andati cos tanto oltre che, su questo pianeta, "normale" equivale a folle. Che cosa c' alla radice di

    questa follia? C' una completa identificazione con il pensiero e con l'emozione,che come direcon l'ego. Su questo pianeta dilagano ancora dappertutto avidit, egoismo, sfruttamento, crudelt e violenza.Ma quando voi non riconoscete queste manifestazioni, sia quelle individuali siaquelle collettive,come una disfunzione di fondo, come una malattia mentale, allora cadete nell'errore dipersonalizzarle. E costruite cos un'identit concettuale, sia per un individuo siaper un gruppo,dicendo a voi stessi che cos questa persona, cos questo gruppo. Quando confondetel'ego che

    percepite nell'altro con la sua identit, a parlare il vostro ego che sta usando il suo errore divalutazione per rinsaldarsi e lo fa credendo di aver ragione e sentendosi comunque superiore,reagendo con una condanna, indignandosi con chi percepisce come un nemico. Tuttoquesto enormemente soddisfacente per l'ego. Rinforza il suo senso di separazione fra voi e gli altri, equesto essere diversi cresciuto cos tanto che non siete pi capaci di sentire la vostra umanitcomune, e neppure l'essere radicati in un'unica Vita che condividete con ogni altro essere umano, lavostra divinit comune.Quegli schemi egoici, che vi fanno reagire pi intensamente69

    quando li vedete negli altri e che scambiate con la loro identit, generalmente tendono a essere glistessi che sono in voi, ma che non potete o non volete vedere in voi stessi. Inquesto senso avetemolto da imparare dai vostri nemici. Che cosa vi infastidisce di pi in loro? Forse l'egoismo,l'avidit, la loro sete di potere e di controllo? O la mancanza di sincerit, la disonest, la tendenzaalla violenza? Qualunque cosa vi faccia risentire e vi faccia reagire intensamen

    te anche in voi. Manon altro che una forma di ego e, per questo, totalmente impersonale. Non ha niente a che vedere

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    r unnuovo nemico, un nuovo demone, uguale o perfino peggiore di quello sconfitto. Vi unacorrelazione profonda fra il vostro stato di coscienza e la realt esterna. Quandosiete nellamorsa di un film mentale di guerra, la vostra percezione diviene non solo estremamente

    selettiva, ma anche distorta. In altre parole, vedete solamente ci che volete vedere e nedistorcete il senso. Potete immaginare che genere di azione nasca da un sistemaingannevole, illusorio come questo. O, invece di immaginarlo, guardate le notizie allatelevisione questa sera.Riconoscete l'ego per quello che : una disfunzione collettiva, la malattia dellamenteumana. Quando lo riconoscete per quello che , smettete di scambiarlo per l'identit diqualcuno. Quando vedete l'ego per quello che , diventa molto pi facile non reagire. Non

    ne farete pi un fatto personale. Non vi saranno pi lamentele, accuse o giudizi4U. S. Department of Justice, Bureau of Justce Statistics, Prison Statistics, giugno 2004.

    71

    negativi. Nessuno ha sbagliato. solamente l'ego. La compassione arriva quandoriconoscete che tutto sofferenza che deriva dalla stessa malattia della mente, in modo pi omeno intenso. A quel punto non alimentate pi il dramma, che parte di tutte le relazioniegoiche. E cosa che lo alimenta? La reattivit. L'ego su questa, prospera.

    Volete la pace o il dramma?Voi volete la pace. Non vi nessuno che non voglia la pace. Ma vi comunque qual

    cosain voi che vuole il dramma, che vuole il conflitto. Pu darsi che per ora non siate in grado direndervene conto. Forse dovrete aspettare una situazione oppure un pensiero chefacciapartire in voi una reazione: magari qualcuno che vi accusi di questo o di quello, qualcunoche non vi riconosca, che invada il vostro territorio, mettendo in discussione la maniera incui agite, magari un diverbio a proposito di soldi... Potete in quel momento sentire lapotente ondata che si alza in voi, la paura, magari mascherata dalla rabbia e dall'ostilit?Sentite la vostra voce diventare roca o penetrante, o pi alta o pi bassa di qualche ottava?Potete essere consapevoli della vostra mente che si slancia a difendere le sue posizioni, agiustificare, ad attaccare, a ferire? In altre parole, potete in quel momentod'inconsapevolezza, risvegliarvi? Potete sentire che vi qualcosa in voi che in guerra,qualcosa che si sente minacciato e vuole sopravvivere a ogni costo, che ha bisog

    no deldramma per confermare la propria identit come un personaggio vittorioso di unaproduzione teatrale? Sentite che vi qualcosa in voi che vuole aver ragione piutt

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    osto cheessere in pace?

    Al di l dell'ego: la vostra identitQuando l'ego in guerra, sappiate che ci che sta lottando per sopravvivere non n

    iente

    altro che un'illusione. Quell'illusione crede di essere voi. Non facile all'inizio essere ltestimoniando la Presenza, specialmente quando l'ego

    72

    in uno stato d'animo di sopravvivenza o quando si attivato un qualche schemaemozionale che viene dal passato, ma una volta che ne avete avuto un assaggio, il poteredella vostra Presenza crescer e l'ego perder la sua presa su di voi. A quel punto

    nellavostra vita vedrete arrivare un potere che molto pi grande dell'ego, pi grande dellamente. Tutto ci che necessario per liberarsi dall'ego esserne consapevoli, infatticonsapevolezza ed ego sono incompatibili. La consapevolezza il potere che nascosto nelmomento presente. Ecco il motivo per cui la possiamo anche chiamare Presenza. Ilvero eultimo obiettivo dell'esistenza umana, il vostro proposito, portare quel poterein questomondo. E ci perch liberarsi dell'ego non pu essere un obiettivo da raggiungere in un

    certo momento nel futuro. Solamente la Presenza pu liberarvi dall'ego, e voi potete soltantoessere presenti Adesso, non ieri e non domani. Solo la Presenza in grado di sciogliere invoi il passato e trasformare cos il vostro stato di coscienza. Cosa la realizzazione spirituale? Il credere che siete spirito? No, quello unpensiero. Un Po pi vicino alla verit del pensiero che crede che voi siete chi diceilvostro certificato di nascita, ma comunque sempre un pensiero. La realizzazionespirituale vedere chiaramente che ci che io percepisco, sperimento, penso o sentonon chi sono veramente, e che non posso trovare me stesso in tutte quelle cose checostantemente muoiono. Il Buddha stato forse il primo essere umano che si resochiaramente conto di questo, e quindi l'anatta, il non- s, divenne uno dei punticentralidel suo insegnamento. E quando Ges ha detto: "Negate voi stessi" ci che intendeva :negate, quindi disfate, l'illusione del s. Se il s, l'ego, fosse veramente chi sono io,sarebbe assurdo negarlo.Ci che resta la luce della coscienza nella quale le percezioni, le esperienze, ipensieri e isentimenti vanno e vengono. Quello l'Essere, che il vero e pi profondo io. Quando

    conosco me stesso come quello, qualunque cosa accada nella mia vita non pi di assolutama soltanto di relativa importanza.

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