Università delle LiberEtà Udine, 16 gennaio 2009 · allora tutte le altre parti del corpo persero...

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P. Oscar P. Oscar Morandini Morandini Mente e Corpo Mente e Corpo Università delle LiberEtà Udine, 16 gennaio 2009 "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato "Un discorso chiaro e perfetto è determinato da quattro cose: da quattro cose: da quattro cose: da quattro cose: da quattro cose: da quattro cose: da quattro cose: da quattro cose: da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da ciò che bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, da quanto bisogna dire, dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi dalle persone a cui bisogna rivolgersi e e e e e dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. dal tempo in cui bisogna dirlo. Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile Quello che bisogna dire deve apparire utile a chi ascolta; a chi ascolta; a chi ascolta; a chi ascolta; a chi ascolta; a chi ascolta; a chi ascolta; a chi ascolta; quanto bisogna dire quanto bisogna dire quanto bisogna dire quanto bisogna dire quanto bisogna dire quanto bisogna dire quanto bisogna dire quanto bisogna dire deve essere né più né meno deve essere né più né meno deve essere né più né meno deve essere né più né meno deve essere né più né meno deve essere né più né meno deve essere né più né meno deve essere né più né meno di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. di quello che è sufficiente per farsi capire. (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene (Diversamente non si parlerà bene e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). e si andrà incontro a un insuccesso”). (Platone) Folco: Sei stanco ora? TlZIANO: Un po'. Ma lo devo dire e ridire, nella mia vita ci sono state forse tre grandi cose senza le quali io non sarei stato chi sono. Una forse è questa casa all'Orsigna, me ne rendo conto ora che ci vengo a morire. Un'altra è Der Spiegel che mi ha dato lavoro e libertà. E una è la Mamma. La Mamma per me è stata un metro di paragone e anche un giudice, che ho sentito, di moralità, di drittezza. FOLCO: E come la si riconosce una persona così? TlZIANO: Non la si riconosce. Senti che non c'è alternativa. E devi ricordarti che al di là dei criteri bischeri con cui gli uomini scelgono le donne... Quando lavoravo all'Olivetti c'era un manager bravissimo che a un certo momento decise di sposarsi. Come raccontava a tutti, fece una lista degli attributi di cui aveva bisogno: un bel culo, tanti soldi, parla le lingue, sa muoversi in società. Poi elencò tutte le donne che conosceva, dette un punto a ogni attributo e sposò quella che aveva più punti. Voglio dire, sono due atteggiamenti diversi! Tiziano Terzani. La fine è il mio inizio. Longanesi pag.300 Giuseppe Ungaretti Giuseppe Ungaretti Giuseppe Ungaretti Giuseppe Ungaretti

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P. Oscar P. Oscar MorandiniMorandini Mente e CorpoMente e Corpo

Università delle LiberEtà Udine, 16 gennaio 2009

"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato"Un discorso chiaro e perfetto è determinato

da quattro cose:da quattro cose:da quattro cose:da quattro cose:da quattro cose:da quattro cose:da quattro cose:da quattro cose:

da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,da ciò che bisogna dire,

da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,da quanto bisogna dire,

dalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersidalle persone a cui bisogna rivolgersi

eeeeeeee dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.dal tempo in cui bisogna dirlo.

Quello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utileQuello che bisogna dire deve apparire utile

a chi ascolta;a chi ascolta;a chi ascolta;a chi ascolta;a chi ascolta;a chi ascolta;a chi ascolta;a chi ascolta;

quanto bisogna direquanto bisogna direquanto bisogna direquanto bisogna direquanto bisogna direquanto bisogna direquanto bisogna direquanto bisogna dire deve essere né più né menodeve essere né più né menodeve essere né più né menodeve essere né più né menodeve essere né più né menodeve essere né più né menodeve essere né più né menodeve essere né più né meno

di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.di quello che è sufficiente per farsi capire.

(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene(Diversamente non si parlerà bene

e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).e si andrà incontro a un insuccesso”).

(Platone)

Folco: Sei stanco ora?TlZIANO: Un po'. Ma lo devo dire e ridire, nella mia vitaci sono state forse tre grandi cose senza le qualiio non sarei stato chi sono. Una forse è questa casa all'Orsigna, me ne rendo conto ora che ci vengo a morire. Un'altra è Der Spiegel che mi ha dato lavoro e libertà.E una è la Mamma. La Mamma per me è stata un metrodi paragone e anche un giudice, che ho sentito,di moralità, di drittezza.FOLCO: E come la si riconosce una persona così?TlZIANO: Non la si riconosce. Senti che non c'è alternativa. E devi ricordarti che al di là dei criteri bischeri con cui gli uomini scelgono le donne...Quando lavoravo all'Olivetti c'era un manager bravissimo che a un certo momento decise di sposarsi.Come raccontava a tutti, fece una lista degli attributidi cui aveva bisogno: un bel culo, tanti soldi,parla le lingue, sa muoversi in società.Poi elencò tutte le donne che conosceva, dette un puntoa ogni attributo e sposò quella che aveva più punti.Voglio dire, sono due atteggiamenti diversi!

Tiziano Terzani. La fine è il mio inizio. Longanesi pag.300

M’illuminoM’illuminoM’illuminoM’illuminod’immensod’immensod’immensod’immensoGiuseppe UngarettiGiuseppe UngarettiGiuseppe UngarettiGiuseppe UngarettiS.Maria la Longa 20 gennaio 1917

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Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di Ovunque tu sia, è un punto di partenzapartenzapartenzapartenzapartenzapartenzapartenzapartenza

La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,La meta da raggiungere,ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso ti fa scegliere sempre il percorso miglioremiglioremiglioremiglioremiglioremiglioremiglioremigliore

Zeus, volendo castigare la Zeus, volendo castigare la superbia dellsuperbia dell’ ’ uomo,uomo,

senza distruggerlo, lo senza distruggerlo, lo tagliò in due.tagliò in due.

“Da allora ciascuno di noiè il simbolo di un uomo,

la metà che cerca l'altra metà,il simbolo corrispondente.”

(Platone, II Convito, XVI)Arte attica. Vulci.

"Pittore

di Cleofonte". Stamno (part):

partenza

del guerriero. Intorno al 430.

Monaco,

Staatliche

Antikensammlungen.

Terracotta.

•del vaso: m 0,266.

Grecia. 4. Grandi civiltà

Corriere della sera pag.271

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E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine,a nostra somiglianzae domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,sul bestiame,su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettiliche strisciano sulla terra".Dio creò l'uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò;maschio e femmina li creò.Dio li benedisse e disse loro:"Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra;soggiogatela e dominatesui pesci del maree sugli uccelli del cieloe su ogni essere vivente,che striscia sulla terra".

Genesi 1.26-28

Salvatore Fiume Adamo ed Eva (1986) Il colore della fede la religiosità in Salvatore Fiume. Edizioni paoline pag.30

MARIO DE BIASI SPIAGGIA DI SIDNEY 1981 LA FOTO SOCIALE parte terza. GRUPPO EDITORIALE FABBRI PAG.219

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Università delle LiberEtà Udine, 16 gennaio 2009

In una conferenza tenuta a Cattolica, i! cui testo è apparsoIn una conferenza tenuta a Cattolica, i! cui testo è apparsonel volume collettaneo nel volume collettaneo Che cosa fanno Che cosa fanno oggi oggi i filosofi? i filosofi?

(Bompiani, 2002), Norberto Bobbio (Bompiani, 2002), Norberto Bobbio -- di cui da poco sono di cui da poco sono iniziate le celebrazioni per i cent'anni dalla nascita iniziate le celebrazioni per i cent'anni dalla nascita -- faceva faceva presente che «non bisogna aspettarsi dalla filosofiapresente che «non bisogna aspettarsi dalla filosofiaciò che ci si aspetta dalla scienza, cioè risposte,ciò che ci si aspetta dalla scienza, cioè risposte,anche se parziali. Il compito della filosofia è porre domande, anche se parziali. Il compito della filosofia è porre domande, non lasciare l'uomo senza domande, e fare intenderenon lasciare l'uomo senza domande, e fare intendereche al di là delle risposte della scienza c'è sempreche al di là delle risposte della scienza c'è sempreuna domanda ulteriore, non appagarsi mai della risposta,una domanda ulteriore, non appagarsi mai della risposta,per quanto ardita e geniale, dello scienziato...per quanto ardita e geniale, dello scienziato...Anzi, in un certo senso, credevano di sapere di più Anzi, in un certo senso, credevano di sapere di più sull'universo quelli che ne sapevano meno.sull'universo quelli che ne sapevano meno.Oggi tanto più sappiamo, tanto meno sappiamo». Oggi tanto più sappiamo, tanto meno sappiamo».

Avvenire 15 gennaio 2009 pag.31

Sisse Brimberg2002 Siberia:

un padre parla alla moglie attraverso i vetri, perché

gli uomininon sono ammessi nel reparto

maternità.

IN: FOCUSUn secolo

di grandi ritrattiNATIONAL

GEOGRAPHICPag.410

STEVE MCCURRY 1985Ragazza afganain un campo profughi.

Pakistan

IN FOCUSUn secolo di grandi

ritratti

NATIONAL GEOGRAPHIC

Pag.355

STEVE MCCURRY 2002Una donna afghana posa con un suo ritratto, realizzato 17 anni prima

e pubblicato sulla copertina del numerodi NATIONAL GEOGRAPHIC

del giugno 1985.

(In: Through The LensNATIONAL GEOGRAPHICIL MONDO

[In un secolo di grandi immagini]

Pag.157)

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Francesco Zizola.Salvador de Bahia 1993OBIETTIVO FAMIGLIA EDIZIONI GRUPPO

ABELE pag.67

Kishin ShinoyamaNudo sulla retedi recinzione, 1969Fotografia del XX

secolo Taschen. pag.625

Con un vuoto di fame io cammino,Cibo non potrà riempirlo;Con un vuoto di spazio in me io cammino,Tempo non Io terminerà;Con uno spazio di solitudine in me io cammino,Nessuno lo colmerà,Per sempre solo, per sempre triste io cammino;Per sempre vuoto, per sempre affamato io cammino;Col vuoto di grande bellezza io cammino.

(---)(Canto dei Navajos)

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Uliano Lucas Napoli 1979 Senza casa accampati davanti al municipio. OBIETTIVO FAMIGLIA EDIZIONI GRUPPO ABELE pag.24 Henri Cartier-Bresson Campo di prigionia di Dessau, Germania, 1945 Fotografia del XX secolo Taschen. pag.101

Getty immages 1990 pag.123

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GENERALE, IL TUO CARRO ARMATO È UNA MACCHINA POTENTEspiana un bosco e sfracella cento uomini.Ma ha un difetto:ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.Vola più rapido d'una tempesta e porta più di un elefante.Ma ha un difetto:ha bisogno di un meccanico.

Generale, l'uomo fa di tutto.Può volare e può uccidere.Ma ha un difetto:può pensare.

Bertold Brecht. Poesie e canzoni. Einaudi pag.117

Con due fiabe

Un giorno la bocca chiese con arroganzaa tutte le altre parti del corpo: «Nonostanteil corpo sia uno solo,qual è l'organo più importante?».Gli occhi risposero: «Siamo noi di certo,osserviamo infatti tutto ciò che ci circonda».«No, siamo noi, dissero le orecchie,che sentiamo ogni piccolo rumoree avvertiamo il corpo dei pericoli».«Vi sbagliate, dissero le mani, perche siamo noi ad afferrare e impugnare le cose che servono».Il cuore, allora, prese la parola ed esclamò: «Sono io il più importante,perché faccio funzionare tutto l'organismo».«E io conservo gli alimenti e nutro il corpo», disse lo stomaco.E mentre tutti stavano così discutendo,una donna portò da mangiare.Gli occhi videro, le orecchie sentirono, il cuore si emozionò, lo stomaco si agitò, le mani afferrarono, ma la bocca non volle mangiare,allora tutte le altre parti del corpo perserole forze, e a quel punto la bocca chiesedi nuovo: «Chi è dunque l’organopiù importante del corpo?».E tutti gli altri in coro risposero: «Sei tu, senza dubbio, sei tu, o bocca,il nostro re!».(Fiabe e miti del mondo. CHINGULA E ALTRE STORIE

EDIZIONI DELL’ARCO pag.17-18)

Un bel giorno una donna stava cucinando,e mentre accendeva il fuoco fece cadere della brace sul cane, il quale si lamentòa gran voce dicendo così: «Signora, perché mi bruci?».La donna rimase esterrefatta: «Un caneche parla», disse fra sé, «è davvero incredibile!».Spaventata, cominciò allora a picchiareil cane con il grosso mestolo di legnoche stava utilizzando per cucinare.Il mestolo, a quel punto, disse: «II canenon mi ha recato alcuna offesa,perché dovrei picchiarlo?».Ora la donna, più che mai incredula,non sapeva più come comportarsi.

Decise perciò di andare dalle vicinea raccontare l'accadutoper consultarle sul da farsi,ma mentre usciva di casa la porta la avvertì con severità: «Non uscire da questa casa!Rifletti a fondo su quanto accaduto,ma ricordati che i segreti di una casanon vanno raccontati in giro».La donna pensò a quanto la porta le disse,e arrivò alla conclusioneche forse la causa di tutto era statoil suo comportamento impulsivo e violentonei confronti del povero cane.Chiese così perdono alla bestiola e divise con lui il cibo che stava preparando.(Fiabe e miti del mondo. CHINGULA E ALTRE STORIE

EDIZIONI DELL’ARCO pag.17-18)

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Protetti dai soldati francesi, alcuni bambini giocano nel campo

profughi di Niashishi, al sud del Ruanda, 30 giugno 1994.

Getty immages 1990 pag.94

Non si passa da un atteggiamento Non si passa da un atteggiamento all’altro spontaneamente.all’altro spontaneamente.Per salire sull’albero,Per salire sull’albero,non bastano i soldati francesi. non bastano i soldati francesi. Lo stato, l’esercito, possono Lo stato, l’esercito, possono garantire la libertà.garantire la libertà.Ma se non siamo liberi dentro,Ma se non siamo liberi dentro,che cosa garantiscono?che cosa garantiscono?

Getty immages 1990 pag.94

Roberto Benigni solleva Helen Hunt dopo

essere stato premiato con lo Screen Actors

Guild Award, 8 marzo 1999.

Getty immages 1990 pag.193

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Dopo l'ennesimo brindisi alla memoria di Ernest

Hemingway, un partecipante alle feste di San Fermin,

in occasione delle quali i tori corrono per le strade

di Pamplona, si tuffa fiduciosamente fra le braccia

ansiose dei suoi amici,

6 luglio 1999.

Getty immages 1990 pag.167

COSA VEDI QUI, AMICO MIO? Solo la solita vecchia pentola, ammaccata e nera di fuliggine.Sta sul fuoco, qui, su questo vecchio fornello a legna. Dentro l'acqua ribolle e il vaporeche si alza muove il coperchio. Carne con ossa e grasso sono nella pentola con una gran quantità dì patate. Sembra che non abbia alcun messaggio per noi, questa vecchia pentola,e tu non sprecheresti certamente alcun pensiero per lei, se non fosse che la zuppaha un buon odore e ti rende consapevole del fatto che hai fame. Ma io sono un Indianoe rifletto su queste cose di tutti i giorni, come questa pentola. L'acqua che bolle viene dalle nubi della pioggia.E' un simbolo del Cielo. Il fuoco viene dal Sole, che ci scalda tutti, uomini, animali, piante.La carne mi ricorda le creature a quattro zampe, i nostri fratelli, gli animali, che ci dannoil cibo col quale possiamo vivere. Il vapore è il simbolo del respiro vitale; esso era acqua; ora sale verso il cielo e diviene di nuovo nuvola. Tutto ciò è Sacro. Quando osservo questa vecchia pentola colma di buona zuppa, penso a come Wakan Tanka, il Grande Mistero, provvede a me in questo semplice modo.Noi Sioux riflettiamo spesso e molto sulle cose di tutti i giorni, che per noi hanno un'anima. Il mondo intorno a noi è pieno di simboli, che ci insegnano il significato della vita.Voi bianchi, come diciamo noi, siete completamente ciechida un occhio, perché vedete così poco. Noi vediamo molte cose che voi non notate piùda tempo. Potreste anche vederle, se solo lo voleste, ma non avete più tempo per questo; siete troppo occupati. Noi Indiani viviamo in un mondo di simboli e di immagini,dove lo Spirituale e il quotidiano sono uno. Per voi sono simboli, nient’altro che parole, parole dette o scritte in un libro. Per noi sono una parte della natura, una parte di noi stessi -la terra, il sole, il vento e la pioggia, i sassi, gli alberi e gli animali,persino gli insetti come le formiche o le cavallette. Noi cerchiamo di capirli, non con la testa ma con il cuore e un minuscolo cenno ci basta, per comprendere il loro messaggio.

Cervo Zoppo in: K.Recheis e G.Bydlinski Sai che gli alberi parlano? Il Punto pag.69

(…)

Ora con un Dio io cammino,Ora i passi muovono fra le vette,Ora con un Dio io cammino,A passi di gigante, oltre le colline.Io sono una preghiera in cammino.Mai solo, mai piangente, mai vuoto.Sul cammino delle età antiche,Sul cammino della bellezza, io cammino.

(Canto dei Navajos)