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Anno XVIII n.106 del 19 settembre 2012 Università dell'Aquila “Scandalo Affittopoli”: RINVIO A GIUDIZIO PER DI ORIO? Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected] Direzione e amministrazione: via G. Caldora - Terminal Bus L.Natali , 67100 L’Aquila 0862405082 fax 0862422554 Stampato in proprio. Periodico Indipendente Distribuzione gratuita Il pubblico ministero, David Mancini, ha chiuso le indagini preliminari sulla scan- dalosa vicenda dei fitti super gonfiati dell'ex Optimes, ed ha contestato al (per niente magnifico) rettore dell'Università dell'Aquila, Ferdinando Di Orio, all'ex direttore amministrativo, Filippo Del Vecchio e all'imprenditore Marcello Gallucci, proprietario dell'immobile, i reati: 323, 81, 110, 640 C.P., tra cui l'a- buso d'ufficio e truffa. Di Orio, inoltre, è iscritto nel registro degli indagati per il reato: 595 comma 3 C.P. Meglio tardi che mai. Mi dispiace per loro, ma son contento per me. Perché cari lettori, voi ricorderete senz'altro che il sottoscritto, per aver scritto quello che “solo oggi” il pm rileva, nella richiesta di rinvio a giudizio “per diffamazione a mezzo stampa”, è già stato sottoposto ad indagini, ed è stato rinviato a giudizio con dibattimento già in corso. Questa storia mi fa proprio ridere e vo- glio proprio vedere il comportamento del giudice nei miei confronti, dicevo pri- ma: “mi dispiace per loro”, ma come soleva ripetere mio nonno in casi analo- ghi: “morte tua....vita mea”, nel senso che se venisse condannato lui, automati- camente sarebbe prosciolto il sottoscrit- to, per non aver diffamato Di Orio, ma per aver scritto il vero. Stranamente, la notizia è stata riportata da “Il Messaggero” e dai diversi siti web, ma non dal quotidiano più diffuso in Abruzzo, evidentemente per le loro logiche editoriali sono più noto e degno d'attenzione io, che non il rettore Di O- rio. Di questo, li ringrazio. Inizia quindi oggi, una fase giudiziaria nei confronti dell'intoccabile rettore che, nella sua carriera “ne ha fatte più lui che Carlo in Francia”. Ma andiamo per gradi, provan- do a scrivere il suo curriculum vitae. Coniugato con prole, già il suo cognome desta interrogativi; il padre e tutta la sua generazione ha avuto il cognome Di Iorio, lui si chiama (o si fa chiamare?) Di Orio. Vi sembra una cosa possibile? Dopo il periodo scolastico delle elemen- tari e primarie, negli anni '60 si iscrive alla sezione MSI Prenestino-Labicano di Roma, con il nomignolo “il quadrunviro di Preneste” ed in tale periodo è stato notato molto attivo in numerose manife- stazioni nelle quali si “picchiava”, con una certa facilità; nel 1972, visto che nella Balena Bianca (trovando la strada giusta) era facile fare carriera, si iscrive alla Democrazia Cristiana, scegliendo la corrente a lui più confacente, quella del boss della politica romana Sbardella, detto evidentemente per la sua voracità, “lo squalo”, nella quale vive la sua pri- ma trafila di carriera. Nel 1973 si laurea in Filosofia, presso l'Università La Sa- pienza. Nel 1974 viene assunto come impiegato della FILAS CISL, in quota Sbardella; nel 1977 ottiene un incarico di insegnamento a contratto nella facoltà di Magistero alla Sapienza; Di Orio: la vita… la storia

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Anno XVIII n.106 del 19 settembre 2012

Università dell'Aquila “Scandalo Affittopoli”:

RINVIO A GIUDIZIO PER DI ORIO?

Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected] Direzione e amministrazione: via G. Caldora - Terminal Bus L.Natali , 67100 L’Aquila 0862405082 fax 0862422554 Stampato in proprio.

Periodico Indipendente Distribuzione gratuita

Il pubblico ministero, David Mancini, ha chiuso le indagini preliminari sulla scan-dalosa vicenda dei fitti super gonfiati dell'ex Optimes, ed ha contestato al (per niente magnifico) rettore dell'Università dell'Aquila, Ferdinando Di Orio, all'ex direttore amministrativo, Filippo Del Vecchio e all'imprenditore Marcello Gallucci, proprietario dell'immobile, i reati: 323, 81, 110, 640 C.P., tra cui l'a-buso d'ufficio e truffa. Di Orio, inoltre, è iscritto nel registro degli indagati per il reato: 595 comma 3 C.P. Meglio tardi che mai. Mi dispiace per loro, ma son contento per me. Perché cari lettori, voi ricorderete senz'altro che il sottoscritto, per aver scritto quello che “solo oggi” il pm rileva, nella richiesta di rinvio a giudizio “per diffamazione a mezzo stampa”, è già stato sottoposto ad indagini, ed è stato rinviato a giudizio con dibattimento già in corso. Questa storia mi fa proprio ridere e vo-glio proprio vedere il comportamento del giudice nei miei confronti, dicevo pri-ma: “mi dispiace per loro”, ma come soleva ripetere mio nonno in casi analo-ghi: “morte tua....vita mea”, nel senso che se venisse condannato lui, automati-camente sarebbe prosciolto il sottoscrit-to, per non aver diffamato Di Orio, ma per aver scritto il vero. Stranamente, la notizia è stata riportata da “Il Messaggero” e dai diversi siti web, ma non dal quotidiano più diffuso in Abruzzo, evidentemente per le loro logiche editoriali sono più noto e degno d'attenzione io, che non il rettore Di O-rio. Di questo, li ringrazio. Inizia quindi oggi, una fase giudiziaria nei confronti dell'intoccabile rettore che, nella sua

carriera “ne ha fatte più lui che Carlo in Francia”. Ma andiamo per gradi, provan-do a scrivere il suo curriculum vitae. Coniugato con prole, già il suo cognome desta interrogativi; il padre e tutta la sua generazione ha avuto il cognome Di Iorio, lui si chiama (o si fa chiamare?) Di Orio. Vi sembra una cosa possibile? Dopo il periodo scolastico delle elemen-tari e primarie, negli anni '60 si iscrive alla sezione MSI Prenestino-Labicano di Roma, con il nomignolo “il quadrunviro di Preneste” ed in tale periodo è stato notato molto attivo in numerose manife-stazioni nelle quali si “picchiava”, con

una certa facilità; nel 1972, visto che nella Balena Bianca (trovando la strada giusta) era facile fare carriera, si iscrive alla Democrazia Cristiana, scegliendo la corrente a lui più confacente, quella del boss della politica romana Sbardella, detto evidentemente per la sua voracità, “lo squalo”, nella quale vive la sua pri-ma trafila di carriera. Nel 1973 si laurea in Filosofia, presso l'Università La Sa-pienza. Nel 1974 viene assunto come impiegato della FILAS CISL, in quota Sbardella; nel 1977 ottiene un incarico di insegnamento a contratto nella facoltà di Magistero alla Sapienza;

Di Orio: la vita… la storia

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nel 1978, viene nominato (sempre in quota Sbardella) nel Comitato di gestione della SAUB Policlinico; nel 1980 fonda la Cisl-Università e viene nominato membro del Consiglio Universitario Na-zionale, quale rappresentante sindacale. Nel 1983, nella sua qualità di membro del CUN, si adopera (riuscendovi egre-giamente) per far bandire un concorso da professore ordinario di Statistica, sempre come membro del CUN approva la nomi-na dei commissari, dalla partecipazione al concorso (si fa per dire) alla vincita dello stesso...il passo è breve. Nel 1985 è professore Ordinario di Stati-stica presso l'Università degli Studi del-l'Aquila. Nel 1986 è stato eletto Direttore di Dipartimento e nel 1987 è eletto Presi-de della Facoltà di Medicina, nella stessa università. Ora voi vi domanderete, ma come ha fatto ad essere eletto preside della facoltà di medicina, se era “semplicemente” laureato in Filosofia? Misteri della fede! Ma non dovete preoccuparvi più di tanto perché nel 1988, “il nostro”, si laurea in Medicina nell'Università di Messina, sostenendo esami (?) e discutendo la tesi, nel mentre era già Preside in un'altra Fa-coltà di Medicina. Appare sicuramente irrilevante il fatto che l'allora Rettore dell'Università di Messina, fosse condannato per reati con-tro la Pubblica Amministrazione. Nel 1989, cambia casacca e da corrente di Sbardella, passa a quella di “Forze Nuo-ve” con Franco Marini. Nel 1992, Ferdinando Di Orio si specia-lizza (sempre presso l'Università di Mes-sina) in Igiene Mentale. Nel 1993, cam-bia nuovamente casacca e, altro gi-ro...altro regalo, si mette al servizio di Mariotto Segni e contribuisce, insieme ad Adornato, Ajale, Bordon ed altri, alla nascita del movimento “Alleanza De-mocratica” (AD). Successivamente da catto-comunista si avvicina ai Cristiano-sociali ed incomin-cia a frequentare la chiesa; sino ad arri-vare al 1994, quando fu candidato ed eletto in Senato. Successivamente passa al PdS, con la gioiosa macchina da guer-ra di Achille Occhetto e nel 1996 viene rieletto senatore in quota PdS nel colle-gio L'Aquila-Avezzano. Grande aiuto gli fu dato da un suo zio prete, in Avezzano, che lo appoggiò incondizionatamente, anche sotto il profilo economico. I suoi repentini salti della quaglia e la sua

totale inaffidabilità, lo resero poi inviso a tutti. Di qui il suo declino politico. Nel 1998 fu eletto consigliere comunale al-l'Aquila, con soli 400 voti, nella lista PdS. Nel marzo del 2001 non fu ricandi-dato dai Ds che gli preferirono Cialente ed allora...lascia i Ds e resta, ma solo per un attimo, senza partito. Sempre nel 2001 fu eletto preside della Facoltà di Medicina. Nel 2005 fonda il Laboratorio per la Democrazia e nel 200-6 tenta la candidatura in Parlamento in quota SDI, non candidato, tenta la nomi-na a sottosegretario alla Sanità nel gover-no Prodi, cosa che non gli riuscì in quan-to fu nominata una seguace di Rosi Bin-di. L'incazzatura fu tale e tanta che, addi-rittura, si rifugiò in Africa con un'asso-ciazione no-profit, (come medico?). Sarà stato senz'altro casuale, ma in quel periodo aumentò il numero di mortalità. Sempre nel 2006, tenta la candidatura a sindaco dell'Aquila, prima in quota MpD e poi con Rifondazione Comunista, senza successo. Ormai era nota a tutti la sua fama di banderuola della politica. Ormai era passato in tutti i partiti dell'arco costi-tuzionale e non....dall'MSI a Rifondazio-ne Comunista. La sua storia politica, almeno per ora è finita qui, non prima di aver tentato una candidatura nell'Idv. Ferdinando Di Orio quindi, almeno dal-l'esame del suo curriculum, più che uomo di scuola e di cultura, appare ai più, come sindacalista e politico della peggior spe-cie, un voltagabbana di mestiere, un op-portunista, avvezzo a mestare nel torbido e nell'ambito più becero del clientelismo politico. Di Orio, non è stato mai un vero politico, ma è comunque l'espressione chiara del consociativismo che ha carat-terizzato la vita politica degli ultimi 40

anni. Con questi titoli non certamente culturali o scientifici, “il nostro” è riuscito a fare tutta la carriera universitaria, sino a farsi eleggere (mai magnifico) Rettore della prestigiosa (una volta) Università dell'A-quila. Con questi poco edificanti titoli, nel maggio del 2007, si candidò nuovamente e tenta con tutti i mezzi, di farsi rielegge-re Rettore dell'Università dell'Aquila; al primo turno non ci riuscì, in competizio-ne con il prof. Edoardo Alesse, docente di Biotecnologie. Avrebbe dovuto essere questo un mo-mento di grande riflessione in modo che ogni elettore avrebbe dovuto riappro-priarsi delle sua libertà ed autonomia dal despota, mandando alla malora i ricatti, le pressioni, i piccoli favori e l'agevola-zione di carriera. Avrebbe dovuto esserci un profondo rinnovamento, che non pote-va non toccare anche l'Università dell'A-quila. Ma come nella migliore tradizione della longevità accademica, dopo una modifica che porta l'incarico a 4 anni, Di Orio si appresta, attraverso un lavoro di tessitura e di alleanze, di minacce e di promesse, a conservare lo scettro del potere accademico. Ed è un ingenuo chi crede che all'interno delle università, non si siano incrostate vere e proprie consor-terie e gruppi di potere che portano avan-ti gestioni personalistiche, attraverso negoziati e scambi di favori, tanto da trasformare l'Ateneo in una gigantesca fiera ove si mercanteggiano cattedre, consulenze e finanziamenti, oltre a catte-dre riservate ai figli, ai figli dei figli, alle amanti, agli amici degli amici ed ai com-pagni di merende.

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L’Aquila

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CONSIGLIO REGIONALE: PAPERONI...E NON SENTIRLO! Partiamo da quello che ha scritto Sergio Rizzo qualche tempo fa sul Corriere della

Sera. Il Presidente Chiodi, è quello che ha ridotto maggiormente il compenso: "5.394 euro in me-no rispetto a Del Turco", è anche vero che Vendola gua-dagna il doppio di lui, ma nella giungla dei privilegi, i nostri politici regionali, nonostante una serie di potature, male non se la passano. Prima, sicuramente gli andava meglio, ma oggi, in tempi di vacche magre, non faticano certo ad arrivare a fine mese. Guai a dirgli se si sentono dei privilegiati a fare questo lavo-ro, che fa campare bene anche chi ne fa un altro contempora-

neamente. In attesa del ritorno sui banchi del Consiglio Re-gionale, i nostri Assessori fan-no anticamera spulciando tra le scartoffie, mentre fuori dai cancelli, Pio Rapagnà, il pasio-nario dell'Ater, grida col me-gafono che sono ladri, ruboni e le case all'Aquila non le hanno ancora ricostruite, perchè si pappano tutto loro con 10mila

euro al mese. L'Assessore al Lavoro Paolo Gatti, un tempo il micio preferito di Chiodi, ricorda di essere il meno paga-to con 7.900 euro netti al me-se, di aver ottenuto 10mila preferenze, e lancia la sfida ai cassintegrati e al popolo in mobilità, a fare un Consiglio Regionale. Gli fa da eco, un vecchio vol-

pone della politica, Mauro Febbo, Assessore all'Agricol-tura, che ricorda in ordine di apparizione, i virtuosismi di questa maggioranza. Elimina-zione listino, metà dei debiti sanati, taglio vitalizi (dalla prossima amministrazione), taglio consiglieri etc. Ma, co-me si suol dire, anche se la legge Elettorale pare prender forma, rimane l'arcano della soglia di sbarramento (che interessa al Pd e ad Acerbo) e l'eventuale doppia preferenza per salvaguardare la "specie" femminile. Per il momento aspettiamo la Legge, e poi facciamo di nuovo i con-t i . . . s e n t i a m o . . . . S u

www.leditoriale.com, testo ed

interviste di Matilde Albani.

In questo scenario si muovono la quasi totalità delle università italiane ed ad esso appartiene l'Ateneo aquilano che, con Di Orio, ha vissuto elementi clientelari e nepotistici, con fasi di localismo sfrenato. Bene. Anzi male...malissimo, perché Di Orio, nonostante tutto, vuole a tutti i costi essere rieletto allo scranno di (magnifico?) rettore dell'Università degli Studi dell'Aquila. Ed infatti, da qualche mese a questa parte l'attività promoziona-le del “poco magnifico” Rettore, Ferdi-nando Di Orio, ha un crescendo continuo; ha battuto ogni record: due comunicati ed una conferenza stampa al giorno, coinvol-gendo “in modo ruffiano” i vari presidi di facoltà ed i vari dipartimenti. Non disdegnando di elargire somme con-sistenti (del contribuente) alle testate giornalistiche amiche. Non si era mai vista tanta attività promozionale; ed i maligni, malignamente, che fanno?

...Logicamente...malignano ed attribui-scono tutto questo attivismo, ad un tenta-tivo di rilancio della sua persona per il calo di simpatie che il rettore registrereb-be all'interno dell'Ateneo, tanto da mette-re a rischio la sua rielezione. L'ultima Dioriata, “il nostro” l'ha portata a termine con il famoso imbroglio dell'en-nesima proroga, all'incarico di rettore, tanto da meritare il titolo di “Rettore At-tak”. Ma ormai, sarà anche ricco, è arrivato alla fine. Ed ora che non è nessuno, gli arrive-ranno “fra capo e collo”, tutti i rinvii a giudizio delle varie illegalità da lui com-messe: dalla denuncia querela del prof. Tiberti, per il reato di concussione, gia-cente nel “porto delle nebbie” della Pro-cura di Roma, alla vergognosa vicenda dell'accordo truffa con la fantomatica Società Antrodoco Terme srl e con il Co-mune di Antrodoco per il regalo (prezzo

irrisorio) di un vasto appezzamento di terreno con destinazione agricola, reso poi immediatamente edificabile, dalla truffa delle Società Spin-off, per seguire con le varie affittopoli, concorsopoli, ed arrivare ad una strana vicenda di un'eredi-tà di uno zio prete (di nome Di Iorio) ottenuta, secondo alcuni parenti, con fir-ma apocrifa. Ecco, l'Università dell'Aquila è retta da questo rettore. Ma quel che è peggio, se peggio ancora può esserci, tra gli eredi di cui si parla, figurano i nomi della Cifone (iscritta nel registro degli indagati per i reati di cui agli art.li 595 e 594 C.P.) e della Inverardi, incappata nella vicenda Spin-off. Sicuramente seguiremo gli sviluppi, e ve ne faremo ampio resoconto.

Peppe Vespa

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CONSORZIO BENI CULTURALI,

POLITICA O DIRIGENZA? … NO PROBLEM Stamattina, mentre in Comune si dibatteva la questione dello scioglimento del Consorzio provinciale dei Beni culturali, a seguito del quale si dovreb-be riassorbire nell’amministra-zione il direttore Vladimiro Placidi, in qualità di dirigente, e in quella provinciale l’im-piegata Daniela Sibilla, lo stesso Placidi, partecipava come assessore ai beni cultu-rali del capoluogo (ma è anco-ra assessore?) ad una confe-renza stampa sul restauro del mammuth, grazie ad una do-nazione dei finanzieri ai terre-motati. E’ pacifico, che l’assessore entrò come tecnico nella Giunta Cialente, più che come politico, anche se poi è attri-buita al senatore Lombardi l’indicazione di Placidi, quella stessa rimarcata oggi dalla politica, come a dire che la scelta di Placidi, in fondo tan-to tecnica non era, per questo non sarà facilissimo, per chi deve decidere, collocare la figura dell’ex assessore in un quadro gestionale che la rifor-ma, separa nettamente dalla sfera dell’indirizzo politico. Un ruolo che i commissari avrebbero voluto inquadrare meglio, stamattina, non tanto per la professionalità e capaci-tà, quanto sulla base di una riorganizzazione della macchi-na comunale, che ancora non c’è, per cui scegliere ad occhi chiusi Placidi, come figura strategica per la gestione dei beni culturali, anziché, ad esempio, prendere l’impiega-ta. Messa così andrebbe benissi-mo, non staremmo a pesare le parole per osservare con quan-ta agilità è facile passare dalla politica alla dirigenza e vice-

versa, in barba alla riforma che vede l’intreccio di tali poteri, non più accettabile. Guarderemmo comunque alla sostanza delle cose, in questo momento così drammatico per L’Aquila. La questione è diventata inve-ce paradossale quando, solo per aver chiesto, la gran parte dei commissari, alcuni chiari-menti sui compensi, sullo sti-pendio, se resterà lo stesso o raddoppierà, sul come siano stati selezionati il direttore e l’impiegata, e sul fatto se ci sia un accordo per il loro rias-sorbimento tra Provincia e Comune (pare solo verbale), in sala consiliare oltre all’as-sessora Pezzopane e alla diri-gente Del Principe è interve-nuto Massimo Cialente in persona e al seguito pure il segretario generale, in caso di chiarimenti interpretativi ur-genti, sulla norma di legge. Che di fatto affida le scelte sul

personale alla Giunta, ed allo-ra perché aver bisogno del pronunciamento del Consiglio comunale? Lo scioglimento del Consor-zio provinciale dei Beni cultu-rali, di cui il Comune dell’A-quila, con la Provincia ed altri comuni è socio, ha trovato d’accordo le tre commissioni consiliari, riunite questa matti-na congiuntamente per espri-mersi in merito, non è andata bene sui dipendenti da riassor-bire, per cui un emendamento, anche se l’ultima parola spet-terà al Consiglio, ha stabilito solo lo scioglimento, del Con-sorzio, e non anche “la dispo-nibilità dell’ente ad assorbire” il direttore come dirigente. Che se la veda la Giunta, visto che è una sua competenza, questo il concetto, che è sem-pre quello, appena un consi-gliere cerca di andare più a fondo, gli si lascia intendere di farsi i fatti propri a suon di

frecciate, e stamattina ne ab-biamo intercettate diverse. Con il concorsone in vista per la ricostruzione, le stabilizza-zioni potrebbero arrivare per un gran numero di persone che hanno solo un contratto di tipo fiduciario, con l’ammini-strazione pubblica, cercare di capire meglio con quanta faci-lità un direttore di consorzio, potrebbe diventare dirigente nella pubblica amministrazio-ne non è, un peccato mortale. Gli aquilani hanno bisogno di chiarezza e trasparenza e che la macchina cominci a funzio-nare, non si può remare contro continuando a far passare al-cune cose sottobanco, sempre in maniera poco chiara e con evidente imbarazzo, perfino da parte di chi le propone.

Alessandra Cococcetta

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L’Aquila

ZONA FRANCA DEL RE: REGOLAMENTO ATTUATIVO FACCIA CHIAREZZA

“Il regolamento attuativo del “decreto” istitutivo la “Zona Franca Urbana dell’A-quila (ZFU) sarà determinante per “superare” alcune perplessità interpretati-ve emerse da una lettura più approfondita delle Decreto 26 giugno 2012 (pubblicato sulla G.U. n. 204 dello scorso 1 settem-bre) che di fatto rischiano di vanificare sin da ora, gli obiettivi stessi del decreto in termini di rilancio economico-sociale del territorio e delle piccole e medie im-prese che vi operano”. Quanto affrontato in riunione dal segreta-rio provinciale di CNA, Agostino Del Re, evidenzia alcuni aspetti che, se non chiariti sin da ora, rischiano di vanificare l’accesso al regime agevolato e le forti aspettative della stragrande maggioranza di imprese interessate. “Determinante sarà il regolamento attuati-vo che dovrebbe essere emanato entro il 30 settembre o nei primi giorni del mese di ottobre e che, auspichiamo possa darà concrete risposte ad alcune delle preclu-sioni contenute nel decreto stesso che, se

non correttamente interpretate, potranno essere causa di esclusione (vedi “imprese in difficoltà” ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato” ma che potrebbe rischiare di essere esteso a chiunque abbia una cartella esattoriale in sospensione). Un altro elemento che desta dubbi, è se l’accesso al regime agevolato sarà garantito anche alle imprese che han-no usufruito della decurtazione del 60% delle tasse sospese dall’evento sismico al

30 giugno2010.” Utile il confronto con le rappresentanze economiche del territorio, Camera di Commercio della Provincia di L’Aquila promotrice di un incontro per il prossimo 1 ottobre, in cui si augura un’unanime richiesta di ulteriori risorse e di un mag-gior coinvolgimento del territorio che costituisce il Sistema Locale di Lavoro in cui ricade la ZFU individuata. “Sono certo” che le istanze provenienti dal territorio troveranno la giusta atten-zione: sarebbe veramente paradossale, assistere altrimenti e sin da ora, ad un fallimento di “una misura” pensata per ridare un forte impulso alla ripresa econo-mica e occupazionale dell’Aquila e che al tempo stesso potrà essere un volano per la creazione di nuove attività, creando un circuito virtuoso che vedrebbe coinvolto l’intero territorio colpito dal sisma.”

Il Direttore Provinciale

Agostino Del Re

PRECARI RICOSTRUZIONE, DUE PESI E DUE MISURE? “Buongiorno in allegato invio il decreto

del dipartimento per lo sviluppo delle

economie territoriali del 13/09/2012 che

assegna 90 persone, (prima in servizio

presso UCR, STM, Soggetto attuatore per

la rimozione delle macerie), alla Provin-

cia, alla Regione e addirittura a Roma. Il

primo considerato nelle premesse fa ben

capire come ci sia la volontà di proroga-

re e/o stabilizzare tutte queste persone,

anche a seguito delle note inviate dal

Sindaco Cialente, dal Presidente Chodi e

da tanti altri, note che si leggono anche

nelle premesse. Un decreto per i precari

del comune di L'Aquila invece non poteva

essere emesso? E soprattutto se queste

persone sono state ricollocate in enti che

non hanno più la gestione della ricostru-

zione, a parte il comune di L'Aquila, per-

chè si è dovuto procedere con una simile

manovra. Ad esempio mi riferisco al Sog-

getto Attuatore per la Rimozione delle

macerie il cui compito scadeva il 31-

/08/2012 e invece si è trovato il modo di

farlo rimanere sempre a 5000 euro al

mese lui e 3000 euro al mese i componen-

ti della sua struttura, senza dimenticare

che il 99% delle macerie, dovute a crolli

o ordinanze di demolizione sindaca-

le,sono state già rimosse. Ah! Ma forse si

vuole fare anche un altra manovra! Si

credo che voglian mettere mano anche

sulle macerie dei privati. In che modo?

Gli edifici da demolire con pratica priva-

ta, vengono demoliti dalla ditta incarica-

ta, che dovrà provvedere a caricare le

maceire tal quali e portarle in un sito

ancora da identificare, molto probabil-

mente vicino paganica, per farle poi lavo-

rare ai 170 dipendenti assunti da ASM

che naturalmente dovranno essere anche

loro stabilizzati, sempre a discapito della

pianta organica del Comune di L'Aquila.

ecco perchè il sito sarà vicino a Pagani-

ca, perchè così ASM potrà fare casa e

chiesa, visto che la loro sede è nel nucleo

industriale di Bazzano. Quindi il nostro

caro Sindaco ha parole per tutti, tranne

che per i suoii precari. Come mai? Ma

allora non è vero che i precari del Comu-

ne di L'Aquila sono dei raccomandati?

Perchè se lo fossero avrebbero ricevuto

lo stesso trattamento che stanno riceven-

do tutti gli altri. Quindi i precari del Co-

mune di L'Aquila dovranno fare il

"concorsone" che non presenta aspetti di

meritocrazia, mentre tutti gli altri verran-

no sistemati dal nostro caro Sindaco.

Signori L'Aquila da oggi in poi si fermerà

una volta per tutte. Questa città non verrà

mai ricostruita finchè ci sarà gente come

Cialente, Chiodi, Lolli, Barca che non

voglion fare il bene della nostra città. Un

precario Aquilano che a gennaio andrà a

casa con figli e mutuo a carico mentre gli

altri continueranno a fare i loro porci

comodi. Spero che almeno la stampa pos-

sa arrivare a capire e denunciare quello

che stanno facendo. Cordiali saluti."

Lettera firmata

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L’Aquila

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Questa è una bella cosa, e ha pure il nome giusto! ....Grazie alla manica larga dei finanzieri italiani, che hanno devoluto una giornata di lavoro alle popolazioni colpite dal terre-moto, si potrà tornare di nuovo ad ammirare uno dei gioielli più rari della nostra preistoria che abitava l'aquilano, e che sicuramente è stata la prima visita scolastica di tutti noi. Parliamo del Mammuth, alzi la mano chi non lo ha ancora visto, conosciuto come il Mammuthus Meridionalis Ve-stinus ospitato al Forte Spa-gnolo fino al giorno del terre-moto, e che non avendo ripor-tato danni, è rimasto sempre di "guardia" al Museo Nazionale D'Abruzzo, in attesa che qual-cuno ci mettesse mano. Ebbene, lo hanno fatto le Fiamme Gialle, che, oltre a scovare situazioni poco piace-voli, tra cantieri, contributi, truffe etc, hanno deciso di re-

cuperare l'enorme scheletro risalente a più di un milione di anni fa, con la sostanziosa cifra di 600mila euro. Si tratta di un restauro conser-

vativo e di un più moderno allestimento espositivo, che dovrebbe avvenire in contem-poranea con i lavori di restauro dell'asse principale del monu-

mento. Proprio per far conoscere la donazione della Guardia di Finanza, la Direzione Regio-nale dei Beni Culturali insieme alla Fondazione Carispaq, al Comune e al Teatro Stabile d'Innovazione l'Uovo, hanno organizzato uno spettacolo dal titolo "Forte..e possibile" per giovedi 20 settembre alle 21, presso il piazzale antistante il Forte Spagnolo. Il tutto è stato affidato all'anar-chia musicale della Banda Osiris e alla raffinata comicità di Dario Vergassola, oramai di casa all'Aquila. Se piove, spe-riamo di no, tutti al Ridotto del Teatro Comunale. Ad annunciare la donazione, il Generale Francesco Attardi e il Direttore dei Beni Culturali Fabrizio Magani...sentiamo. Su www.leditoriale.com, testo

ed interviste di Matilde Albani

LA GUARDIA DI FINANZA, RESTAURA IL MAMMUTH

INNOVAZIONE TECNOLOGICA, WORKSHOP INTERNAZIONALE ALL’AQUILA

L’Università degli Studi dell’Aquila, in particolare il Dip.nto di Ingegneria Indu-striale e dell'Informazione e di Econo-mia, DIIIE, ha organizzato un Workshop con lo Shibaura Institute of Technology di Tokyo nel periodo 17-28 settembre c.a., da svolgersi a L’Aquila. L’obiettivo del Workshop è la progettazione di mas-sima di una sedia a rotelle innovativa, servo assistita, che possa essere utilizzata in condizioni tipiche di un territorio con salite e discese, come la citta' dell'Aquila. Al Workshop prenderanno parte studenti e docenti giapponesi e italiani. La delegazione giapponese e' guidata dal prof. Takashi Komeda, che e' un docente conosciuto a livello internazionale nel-l'ambito dell'ingegneria degli ausili e della bioingegneria in generale. I docenti italiani organizzatori sono i proff. Walter D'Ambrogio, Terenziano Raparelli, Pier-luigi Beomonte Zobel e Francesco Du-

rante dell'Universita' dell'Aquila e gli studenti giapponesi sono tutti iscritti al corso di laurea di ingegneria biomedica-le. La delegazione giapponese e' formata da circa 17 persone, di cui 14 studenti uni-versitari e 2 docenti, mentre quella italia-na da 12 studenti, 2 ricercatori collabora-tori, gli ingg. Gabrio Antonelli e Flavio Prattico, oltre ai docenti citati. Nella giornata di oggi 18 settembre 2012 è stata effettuata una visita presso l’O-spedale San Raffaele in Sulmona (AQ), struttura medica di eccellenza, come par-te integrante della esperienza formativa. Nella giornata di domani 19 settembre 2012, alle ore 10:00, presso la sede Opti-mes della Facoltà di ingegneria in Campo di Pile, alla presenza delle autorità acca-demiche e cittadine, si terrà la cerimonia inaugurale dell’evento per i saluti della città e dell’ateneo ai partecipanti

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Provincia

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LA DESTRA, A TRASACCO ADERISCE IL CONSIGLIERE ANGELINI

“Oggi è un giorno importante per La De-stra marsicana, l’ingresso nel partito di Jacopo Angelini, Consigliere Comunale di Trasacco, arricchisce il nostro movi-mento. Angelini è un giovane pieno di idee e mosso da grande passione politica ed amministrativa e rappresenterà la nuo-va classe dirigente che offriamo ai nostri concittadini.” È quanto afferma il Segre-tario Abruzzese de La Destra Luigi D’E-ramo dopo l’adesione di Angelini al parti-to di Storace. “La Destra cresce di giorno in giorno a dimostrazione di quanto siano stati im-portanti i nostri sforzi finalizzati a creare un partito serio al servizio del cittadino, la coerenza è un valore che nell’attuale politica è difficile da riscontrare, noi l’ab-

biamo ben interpretata e per questo la gente ci stima e ci segue” continua D’E-ramo che aggiunge “negli ultimi dieci

giorni hanno aderito al partito, in provin-cia, ben tre consiglieri comunali ed un assessore, riceviamo decine e decine di richieste di iscrizioni, come ho già detto in altre occasioni era dai tempi di Allean-za Nazionale che non vedevo un così forte e sano coinvolgimento”. “Ringrazio il Segretario Regionale Luigi D’Eramo e quello Provinciale Valerio Di Pasquale per avermi conferito l’incarico di Segretario della Sezione di Trasacco e quello più importante di componente l’E-secutivo Provinciale, cercherò di dimo-strare con il mio impegno che la risposta a questo periodo storico non è l’antipoliti-ca, bensì la concretezza e serietà che si respirano nel nostro partito”, è quanto dichiara il Consigliere Angelini.

PROVINCE, PEZZOPANE: "MEGLIO ABOLIRLE TUTTE" “In un momento in cui il no-stro Paese sta vivendo una gravissima crisi economica e va incontro a decisive elezioni politiche, la politica abruzzese è costretta a dibattere su come riorganizzare le Province e si sente, a tal proposito, un gran vociare con gravi punte di campanilismo”. È quanto ha dichiarato l’assessore Stefania Pezzopane, ex Presidente della Provincia, intervenendo nel dibattito sulla riorganizzazione delle Province che ha preso il via già da diverso tempo. “Partiamo dal dato più vero. – ha dichiarato la Pezzopane – Di fatto con la riduzione delle funzioni già realizzata dalla spending review, l’enorme diminuzione dei trasferimenti dello Stato e, con la nomina dei rappresentanti provinciali non più dalla popolazione ma come le comunità montane, di secondo livello, le Province sono morte. La politica abruz-zese farebbe bene a prenderne atto e ad essere più realista del ‘re Monti’, proponendo di abolirle tutte. La riforma delle Province è una riforma a metà strada, poiché non sceglie ef-

fettivamente e sostanzialmen-te, rinvia ogni decisione strut-turale alla prossima legislatu-ra. La riorganizzazione di questi Enti, così come è stata pro-grammata attualmente, è asso-lutamente inutile e avrà senso solo e quando andrà a miglio-rare la loro efficienza e a raf-forzare il rapporto tra cittadini e istituzioni. In questo conte-sto, il silenzio di Chiodi è ecla-tante. Traccheggia come sem-pre, magari illudendosi che altri decidano al suo posto, o

che si possa cogliere questa occasione per diminuire il ruo-lo dell’Aquila, che l’attuale legge di riordino salvaguarda. Fare un salto di qualità sarebbe necessario, uno spicco d’ala che la classe dirigente abruz-zese non sembra voler fare”. “Nel contesto dato dal dibatti-to e dal Cal (Consiglio delle autonomie locali) è chiaro che L’Aquila non deve e non può perdere il suo ruolo di capitale d’Abruzzo. - ha continuato la Pezzopane – La nostra Città deve mantenere le sue funzioni

essenziali soprattutto in un momento in cui, oltre i disagi derivanti dal sisma, la Regione Abruzzo non ha voluto riorga-nizzare adeguatamente i servi-zi e ha marginalizzato stru-menti importanti di program-mazione. L’Aquila è da tempo a lavoro per realizzare la città territorio, capace di ricostruire un nuovo rapporto con i Comuni, così come sarebbe importante con aree più vaste come Avezzano con la Marsica e Sulmona con la Valle Peligna e l’alto San-gro e, per dare vita ad un opera di integrazione che vada a superare l’antico dualismo tra linea adriatica e zone interne, affinchè le differenze territo-riali diventino un elemento di crescita e non di divisione. Guardiamo a Teramo non con desiderio di annessione ad una Provincia che non ha più senso e funzioni importanti, ma co-me ad un territorio dove svi-luppare insieme un modello di governo del territorio basato sulla valorizzazione del Gran Sasso, sulla ricerca scientifica e sul sistema dei Parchi”.

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Regione

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COOP LEONARDO, GIORNATA DI MOBILITAZIONE ALLA REGIONE

Si è svolta ieri mattina presso la villa comu-nale la nostra giornata di mobilitazione in difesa del nostro lavoro e, più in generale, per la difesa dei servizi sociali nel nostro territorio. Alla manifestazione hanno aderi-to la Fp CGIL, Il Partito della Rifondazione Comunista, Sel, Spi cgil alto aterno, Udu, Uds. Durante la mattinata in cui decine di persone si sono avvicinate a noi per cono-scere la natura della nostra vertenza una nostra delegazione si è incontrata con l'As-sessore regionale Gatti, il quale si è assunto l'impegno di lavorare con urgenza per sbloccare le risorse legate ai fondi FAS da trasferire agli enti d'ambito per rilanciare il comparto dei servizi. Si è anche impegnato

ad intervenire presso la cooperativa e la comunità montana per sospendere tempora-neamente le convenzioni e attivare le proce-dure di cassa integrazione in deroga nel frattempo che gli enti appaltatori abbiano trasferita la liquidità per ripartire con l'ero-gazione delle assistenze. Il 25 settembre è previsto un incontro tra la comunità monta-na montagna dell'Aquila e i sindaci per verificare lo stato della situazione. Annun-ciamo già da ora che chiederemo anche in quella sede chiarezza e risorse per non ab-bandonare i nostri utenti.

Le operatrici e gli operatori della

cooperativa sociale Leonardo

PER LUSI, DOMICILIARI NEL CONVENTO DEI "BISOGNOSI" Il senatore Luigi Lusi e' giunto al santuario della Madonna dei Bisognosi di Pereto (L'Aquila) intorno alle 17 di ieri, accom-pagnato dai suoi legali. E' qui, come stabilito dal giudice, che trascorrera' gli arresti domici-liari. Il senatore, dopo 91 gior-ni trascorsi nel carcere di Re-bibbia, ha ottenuto gli arresti domiciliari presso il convento di Santa Maria dei Bisognosi a a Pereto - Rocca di Botte, località di Monte Serra Sec-ca (L'Aquila). Lo ha deciso il gip Simonetta D'Alessandro. Il giudice ha così accolto la richiesta di scarcerazione pre-sentata dagli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiaco-no, previo il parere favorevole della procura. Accusato assie-me ad altre persone, tra cui la moglie, di associazione per delinquere finalizzata all'ap-propriazione indebita di una somma compresa tra i 23 e i 25 milioni di euro spariti dalle casse della Margherita, Lusi, ex tesoriere del disciolto parti-to, era finito in carcere il 20 giugno scorso. Una precedente richiesta di arresti domiciliari in convento in Abruzzo era stata presentata dalla difesa ai primi di settem-bre al tribunale del riesame il

quale, però, si era detto contra-rio a una ipotesi di scarcera-zione di Lusi alla luce del suo atteggiamento reticente e delle sue dichiarazioni volutamente ambigue rese agli inquirenti. Lusi dovrà trascorrere gli arre-sti domiciliari in una camera singola e priva di linee internet o telefoniche (fisse o cellulari). L'esigenza principale, condivi-sa con la procura, era quella di evitare che il senatore potesse

comunicare con l'esterno e avere colloqui "con ogni pro-babilità inquinanti e preparato-ri di disegni calunniosi". Acquisiti gli accertamenti, "dall'esito tranquillizzante", del comando provinciale dei carabinieri dell'Aquila sull'ido-neità del Santuario ad acco-gliere Lusi, il giudice ha anche disposto che l'ex tesoriere del-la Margherita abbia un collo-quio settimanale con la moglie

Giovanna Petricone (anche lei indagata) presso la biblioteca del Santuario con facolta' di vedere la bambina di due anni. "Nella situazione interinale - e' l'auspicio del gip - Lusi po-trebbe operare la restituzione del denaro trasferito in Cana-da, con inequivoco sintomo di affrancamento dal sistema criminale in cui egli sembra essere vissuto: una specifica volontà in tal senso, d'altronde, e' gia' desumibile dal vincolo creato con la costituzione del pegno sulle quote delle società canadesi, in favore della pro-cura di Roma". "Accogliamo con piacere la decisione del giudice di dimi-nuire il regime di custodia cautelare a cui e' sottoposto il nostro assistito". E' il com-mento degli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiaco-no, difensori del senatore Lui-gi Lusi. "Riteniamo - hanno aggiunto - che d'ora in poi possa prendere forza un percorso che porterà alla soluzione del problema e che passerà anche attraverso la restituzione di tutti gli immo-bili di competenza della Mar-gherita. Il patrimonio verrà posto a disposizione dei liqui-datori del partito".

Il senatore Luigi Lusi