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I determinanti di salute: i fattori che influenzano positivamente o negativamente la salute Prof. Silvano Monarca Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -

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I determinanti di salute: i fattori che influenzano positivamente o

negativamente la salute

Prof. Silvano Monarca

Università degli Studi di Perugia

Facoltà di SCIENZE POLITICHE – Laurea in SERVIZIO SOCIALE

Università degli Studi di Perugia

FACOLTÀ DI FARMACIA

CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -

Determinanti di Salute • I determinanti di salute sono quei fattori che influenzano lo stato di

salute e ne determinano le differenze (o disuguaglianze) di salute.

Sono diversi e comprendono:

– Fattori naturali e biologici: età, sesso e corredo genetico;

– Comportamento e stile di vita: fumo, uso di alcolici,

comportamento sessuale, alimentazione;

– Ambiente fisico e sociale: qualità dell’abitazione, cultura,

posizione sociale, reddito, rapporti sociali;

– Accesso a e qualità dei servizi sanitari.

• Tutti questi fattori sono tra loro collegati e differenze nella loro

distribuzione portano a disuguaglianze nella salute.

Fattori POSITIVI che concorrono a determinare il livello di

salute

VARIABILI FATTORI POSITIVI CONNESSI ALLA VARIABILE

PERSONALI

Aspetti fisici buono stato nutrizionale, sufficiente protezione immunitaria,

benessere fisico soggettivo

Aspetti psichici Identità affermata, stabilità emotiva, situazione affettiva

soddisfacente

Aspetti culturali Adeguata educazione sanitaria

COMPORTAMENTALI

Abitudini di vita Abitudini personali corrette, sonno e svago sufficiente

Lavoro lavoro appagante, stimolante e non stressante

AMBIENTALI

Ambiente fisico Buona qualità delle matrici ambientali (aria,acqua,suolo);adeguato

smaltimento dei rifiuti

Ambiente biologico Qualità ed adeguata disponibilità di alimenti, protezione

microbiologica

Ambiente sociale Buone condizioni igieniche delle abitazioni e delle città, disponibilità

di lavoro non nocivo, integrazione sociale e reazioni interpersonali

stabili, servizi sanitari scolastici e sociali adeguati

Modello elaborato negli Stati Uniti

DETERMINANTI DELLA SALUTE:

modello europeo

CLIMA

I determinanti globali di malattia nel mondo

DALY: disability-adjusted life years = anni di vita in condizioni di disabilità

Fattori immodificabili Età, sesso, genetica e malattie preesistenti

Influenzano notevolmente la nostra salute, ma sono fattori che non si possono modificare direttamente e dobbiamo considerarli inevitabili fattori di rischio per numerose malattie.

Agendo sui fattori modificabili possiamo però riuscire a gestire positivamente anche i fattori non modificabili. Ad esempio una persona con una storia familiare di diabete può diminuire il rischio di sviluppare diabete, attivando comportamenti positivi, quali l’attività fisica e una corretta alimentazione.

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Anziani e salute Il trascorrere degli anni comporta per ogni persona dei cambiamenti che riguardano il fisico, la psiche e il carattere. Alcuni sono facilmente avvertibili, mentre altri sono più difficilmente percepibili, come la crescente solitudine interiore e la resistenza ad accettare la declinante possibilità di partecipare attivamente alla vita del lavoro e dell’impegno sociale.

Malattie degli anziani le malattie cardiovascolari: scompenso cardiaco, le malattie coronariche, l’ipertensione arteriosa e le MCV;

il diabete: dopo i 65 anni colpisce il 12%;

le demenze: colpiscono il 5,3% degli uomini e il 7,2% delle donne dopo i 65 anni;

i tumori: il rischio di sviluppare un tumore nelle persone di 65 o più anni è circa 40 volte più elevato che nelle persone di 20-44 anni di età e di circa 4 volte nelle persone di 45-64;

l’osteoporosi;

le malattie respiratorie: bronchite cronica, enfisema e asma colpiscono più del 20% degli anziani;

i disturbi gastrointestinali.

Uso di farmaci da parte della popolazione anziana nei paesi

industrializzati

• 2/3 degli anziani >65aa assume 1 o più farmaci al giorno

• Gli anziani >70 aa assumono 3 o più farmaci al giorno

• Gli anziani istituzionalizzati assumono da 4 a 8 farmaci al giorno

Fattori che contribuiscono alla polifarmacia

• Numero di patologie croniche

• Sesso

• Terapie prescritte da piu’ medici ad es. specialisti.

• Automedicazione con farmaci prescritti e OTC.

• Aumentata mobilita’ degli anziani.

• Messaggi pubblicitari diretti al consumatore.

• Richieste da parte dei caregivers o personale infermieristico.

• Prescrizioni telefoniche del medico.

• I medici sono riluttanti a sospendere terapie prescritte da altri medici.

• Raramente la terapia farmacologica e’ sottoposta a revisioni periodiche.

• "Start slow, Go slow" puo’ portare a somministrazioni sottodosate di farmaci con insuccesso terapeutico.

I DIVERSI EFFETTI FARMACOLOGICI

SONO DOVUTI A :

- DIVERSA RISPOSTA RECETTORIALE

- DIVERSO GRADO D’ASSORBIMENTO DEL

FARMACO

- DIVERSA DISTRIBUZIONE NELL’ORGANISMO

- DIVERSA TRASFORMAZIONE METABOLICA

- DIVERSE VIE E PROCESSI DI ELIMINAZIONE

IN ULTIMA ANALISI

SI INSTAURA

NELL’ANZIANO

UNA DIVERSA

FARMACOCINETICA

ED UNA DIVERSA

FARMACODINAMICA

Mancanza di

TRIALS

CLINICI

Alterazioni

Fisiologiche

La Farmacologia dell’anziano:

Aderenza

terapia

Politerapie

Reazioni avverse

Farmaci multipli

Le prescrizioni, a causa dell’assunzione di farmaci multipli, sono spesso incompatibili e quindi foriere di effetti collaterali gravi.

Per questo, le politerapie sono notoriamente una causa frequente di morbilità e mortalità negli ospedali.

“Francesco Violi”, presidente Simi, e direttore della I Clinica Medica al Policlinico Umberto I di Roma

Studio “Reposi”

Gli effetti collaterali derivanti da terapie inappropriate, risultano essere la quinta causa di morte per gli anziani negli ospedali

Bambini e xenobiotici I bambini sono più suscettibili :

“finestre di suscettibilità”: durante la crescita e lo sviluppo degli organi esistono dei periodi vulnerabili.

metabolismo immaturo;

maggiore esposizione: i bambini sono maggiormente esposti per unità di peso corporeo perché, bevono, mangiano e respirano di più rispetto all’adulto;

maggiore durata di esposizione: a causa del maggiore assorbimento intestinale ( es. piombo) e cutaneo e per il comportamento dei bambini;

effetti di bioaccumulazione intergenerazionale: molti composti chimici sono trasferiti da madre a figlio;

esposizioni multiple.

Differenze tra bambino e adulto per la respirazione e

l’assunzione di alimenti e liquidi Sostanza Bambino (< 1

anno)

Adulto Rapporto

Bambino/adulto

Aria

Liquidi

Cibo

0.44 m3/kg-die

161 g/kg- die

140 g/kg- die

0.19m3/kg/die

33.5 g/kg/die

23 g/kg/die

2.3

4.8

6.1

Perché i bambini sono più suscettibili agli inquinanti aerei

– I polmoni sono ancora in sviluppo e le vie aeree sono più strette e più facilmente ostruibili

– I sistemi metabolici sono incompleti e le difese immunitarie sono immature

– L’esposizione nell’infanzia potrebbe influenzare lo sviluppo dei sistemi polmonare, nervoso, endocrino e immunitario

– I danni a polmoni in sviluppo riducono la loro capacità funzionale: il futuro adulto potrebbe essere più suscettibile a fumo di sigaretta, inquinanti occupazionali o ambientali

– Hanno frequentemente asma e infezioni respiratorie

Ricerche sulle polveri urbane frazionate

Campionatore ad alto volume per PM-10

www.mapec-life.eu

Frazioni del PM10: citotossicità e genotossicità

< 0,5 m

0,5-0,95 m

0,95-1,5 m

1,5-3 m

3-7,2 m

7,2-10 m

Indicatori di esposizione nelle cellule buccali dei bambini di 6-8 anni

Prelievo con spazzolino Analisi delle cellule

Ricerca danni precoci al DNA

Raccolta dati su inquinamento indoor e alimentazione

Osservazione al microscopio di cellule umane con danno cromosomico:Test dei micronuclei

micronuclei micronuclei

Aumento micronuclei= danno cromosomico=aumento rischi cancerogeni

Test della cometa

La metodica della microgel-elettroforesi su singole cellule (test della “cometa”) consente una valutazione quantitativa del danno primario al DNA, conseguente ad un eventuale insulto genotossico, in maniera rapida e sensibile. I frammenti di DNA, il cui numero dipende dall’entità del danno,

risultano in grado di penetrare nelle maglie del gel e migrare verso l’anodo, dando origine a formazioni simili a “comete” la cui lunghezza della “coda” è direttamente proporzionale all’entità del danno.

Osservazione al microscopio a fluorescenza e schermata al computer del danno al DNA su cellule umane

Head Length 21.97Tail % int ensity 18.53Tail Moment 3.16

Tail Length 47.60Total Area 639.36

Total Intensity 476477.11

Head % intensity 81.47Mean Grey Level 69.98

1 cell scored Image is f rozenx50 (Olio immersione)

Measure

Edi t

Live

Frozen

Dele te

DNA danneggiato

Sesso, genere e salute

Il sesso si riferisce a quelle caratteristiche che sono determinate biologicamente, mentre il termine genere viene usato per descrivere quelle caratteristiche dell’uomo o della donna che sono costruite socialmente. Eguaglianza di genere e eguaglianza di sesso significano uguale trattamento delle persone nelle leggi e nelle politiche e uguale accesso alle risorse e ai servizi all’interno della famiglia, della comunità e di tutta la società. In sintesi significa assenza di discriminazioni sulla base del sesso e del genere.

MALATTIE CARDIOVASCOLARI: PREVENZIONE CON APPROCCIO DI GENERE

• Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte negli uomini e nelle donne dei paesi più industrializzati. Negli ultimi anni è divenuto evidente che esistono differenze nell’incidenza delle malattie cardiovascolari tra i due sessi. Infatti, mentre negli uomini gli eventi cardiovascolari iniziano a manifestarsi già dalla quarta decade di vita, nelle donne tale incidenza è bassa prima della menopausa ma aumenta dopo i 60 anni.

• Dopo i 50 anni le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari rappresentano la causa principale di mortalità e disabilità nelle donne e la loro incidenza è maggiore di tutte le altre cause di morte messe insieme.

TUMORI E DONNE

• Dopo le malattie cardiovascolari, i tumori rappresentano la principale causa di morte femminile: sono infatti responsabili ogni anno del decesso di 89 donne ogni 10.000 sopra i 70 anni, e di 23 dai 50 ai 69. In Italia, tra il 2003 e il 2005 sono stati registrati ogni anno 622 casi di tumori maligni ogni 100.000 donne, dei quali il 29% sono tumori della mammella. La maggior parte di questi tumori però è oggi prevenibile, oltre che curabile.

OSTEOPOROSI

• L’osteoporosi colpisce una porzione elevata della popolazione italiana, soprattutto di sesso femminile, e presenta un tasso di crescita proporzionale al crescere dell’età. La prevalenza di osteopenia e di osteoporosi fra le donne risulta pari a 44,7 % e 18,5%, rispettivamente, mentre i corrispondenti tassi sono del 36 % e del 10% nel sesso maschile.

Tobacco al femminile

La donna ha maggiore vulnerabilità a sviluppare dipendenza e difficoltà ad acquisire la consapevolezza di esserne dipendenti e di aver bisogno di sostegno psicologico e/o aiuto terapeutico.

http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0014/128120/e93852.pdf

Alcol al femminile • Le donne sviluppano più frequentemente ed in

misura più marcata diverse patologie epatiche, danni neurologici e gastrointestinali e cardiomiopatie correlabili all’alcol, nonché epatiti e cirrosi, dimostrando così di essere particolarmente sensibili agli effetti tossici a breve e lungo termine dell’alcol. Inoltre, alla luce di diversi studi epidemiologici, l’abitudine all’alcol nelle donne sembra in aumento rispetto a quella degli uomini.

ALCOLPOPS E RAGAZZE

• Cancro. I due dei tumori più comuni che colpiscono le donne sono al seno e al collo dell'utero. Salute riproduttiva. Problemi di salute sessuale e riproduttiva sono responsabili di un terzo di problemi di salute per le donne di età compresa tra 15 e 44 anni. Salute materna. Nel 2013, quasi 300.000 donne sono morte per complicazioni durante la gravidanza e il parto. Infezioni sessualmente trasmesse. La sifilide non trattata è responsabile di più di 200.000 nati morti e morti fetali precoci ogni anno, oltre che del decesso di oltre 90000 neonati. Violenza contro le donne. Oggi, una donna su tre sotto i 50 anni ha subito una violenza fisica o sessuale. Salute mentale. Le donne sono più inclini degli uomini a sperimentare l'ansia, la depressione, e disturbi somatici. Le malattie non trasmissibili. Nel 2012, circa 4,7 milioni di donne sono morte a causa di malattie non trasmissibili prima di raggiungere i 70 anni Essere giovani. Le ragazze adolescenti devono affrontare una serie di sfide: le malattie sessualmente trasmissibili, l'HIV, e la gravidanza Invecchiare. Avendo lavorato spesso in casa, le donne più anziane possono avere minori pensioni e sussidi, un minor accesso alle cure sanitarie e ai servizi sociali rispetto ai loro colleghi maschi. Le donne anziane hanno anche un rischio maggiore di abusi e, in generale, peggiori condizioni di salute. 06 marzo 2015

Medicina di genere: perché?

• La MEDICINA DI GENERE è la scienza che studia l'influenza del sesso (accezione biologica) e del genere (accezione sociale) sulla fisiologia, fisiopatologia e clinica di tutte le malattie per giungere a decisioni terapeutiche basate sull'evidenza sia nell'uomo che nella donna. La medicina di genere è una nuova scienza multidisciplinare che vuole dedicarsi alla ricerca per

– descrivere le differenze anatomo-fisiologiche a livello di tutti gli organi e sistemi nell'uomo e nella donna;

– identificare le differenze nella fisiopatologia delle malattie;

– descrivere le manifestazioni cliniche eventualmente differenti nei due sessi

– valutare l'efficacia degli interventi diagnostici e terapeutici e delle azioni di prevenzione;

– sviluppare protocolli di ricerca che trasferiscano i risultati delle ricerche genere-specifiche nella pratica clinica;

L’OMS descrive il “sesso” come cio che

e dato dalle caratteristiche biologiche

che definiscono l’uomo e la donna, e

“genere” come il riferimento sociale di

comportamenti, attivita e attributi che

una societa considera specifici per

l’uomo e per la donna.

La donna vive più, ma….

Si sa che si vive di più e che le donne godono maggiormente di questo privilegio. Ma questo è effettivamente un privilegio e un vantaggio, soprattutto in termini di qualità di vita? Secondo i dati dell’indagine Istat presentata il 2 marzo 2008, l’8,3% delle donne italiane denuncia un cattivo stato di salute contro il 5,3% degli uomini.

La disabilità è piu diffusa tra le donne (6,1% vs. 3,3% degli uomini). Le malattie per le quali le donne presentano una maggiore prevalenza

rispetto agli uomini sono: le allergie (+8%), il diabete (+9%), la cataratta (+80%),

l’ipertensione arteriosa (+30%), patologie della tiroide (+500%), artrosi e artrite (+49%), osteoporosi (+736%), calcolosi (+31%), cefalea ed emicrania (+123%), depressione e ansia (+138%), Alzheimer (+100%).

Vivono di più, ma non bene.

Donne e salute nel mondo

ogni giorno 1600 donne e oltre 10.000 neonati muoiono per complicanze prevenibili durante la gravidanza e il parto (il 99% delle 500.000 donne morte per parto provengono dai paesi in via di sviluppo);

le donne nel mondo si occupano della cottura dei cibi e del riscaldamento della casa con metodi inquinanti: il fumo indoor è responsabile di 500.000 delle 1,3 milioni di morti per malattie polmonari (BPCO) e l’esposizione al fumo nelle case durante la gravidanza può causare problemi ai feti, con basso peso alla nascita e mortalità neonatale;

anche se le donne generalmente vivono più a lungo per motivi biologici e comportamentali, in alcuni paesi asiatici questi vantaggi vengono ridotti o annullati a causa delle discriminazioni;

una vita più lunga non comporta che sia una vita sana, dal momento che ci sono condizioni quali la gravidanza ed il parto che comportano rischi sanitari e necessitano di una assistenza idonea;

differenze di genere nell’educazione, il reddito e il lavoro limitano la capacità delle donne di proteggere la propria salute e quella dei propri figli.

Suscettibilità agli xenobiotici il fumo di sigaretta ha un effetto negativo sulla salute cardiovascolare maggiore tra le donne, le quali hanno più difficoltà a smettere e mostrano sindrome di astinenza più forte;

le donne hanno reazioni avverse ai farmaci in maniera differente, anche nel caso di farmaci comuni (antistaminici o antibiotici);

negli Stati Uniti gli psicofarmaci vengono prescritti per i 2/3 alle donne, e numerose ricerche hanno evidenziato che essi tendono a provocare loro maggiori effetti collaterali (variazioni ormonali cicliche possono avere un azione negativa sul tipo di farmaco, sulla dose necessaria per ottenere l’effetto ricercato e sul tipo di risposta);

le donne pesano di meno, hanno meno acqua nel corpo e hanno meno enzimi gastrici che metabolizzano l’alcol nello stomaco, e pertanto hanno una alcolemia più alta degli uomini per lo stessa quantità di alcol ingerita;

alcuni analgesici sono più efficaci nelle donne;

le donne hanno più difficoltà nella disassuefazione e mostrano sindromi di astinenza più gravi;

le donne sono da sempre sottorappresentate nelle sperimentazioni cliniche con il risultato che la donna consumatrice di farmaci è assimilata al maschio per quanto riguarda sia l'efficacia che le controindicazioni del farmaco.

http://www.equitychannel.net/uploads/Fact-Sheet-Gender-V3.pdf

Farmacologia di genere 8 marzo 2014

La medicina di genere è ormai una realtà. Una prova di quanto oggi la scienza medica

faccia attenzione alle differenze tra maschi e femmine viene da una notizia

recentemente rimbalzata dagli Usa. La Food And Drug Administration (Fda), ha deciso

di arrivare a definire due dosi diverse dello stesso medicinale in base ai sessi. Il

farmaco è zolpidem, una delle molecole maggiormente impiegate nel trattamento

dell'insonnia, e dopo oltre vent'anni dalla messa in commercio del medicinale l'ente

regolatorio ha studiato due dosaggi diversi in base al sesso. Il motivo? Uno studio ha

dimostrato che ha messo in rapporto i valori ematici del principio attivo con il rischio di

coinvolgimento in un incidente stradale. Risultato: le donne smaltiscono il farmaco

più lentamente e quindi tendono ad avere più a lungo valori elevati di zolpidem nel

sangue. Alla fine, per loro c'è il rischio anche di una maggior sonnolenza diurna. Il

caso verificatosi negli Usa, primo nella storia e ufficializzare una dose diversa per

donne e uomini da parte di un'agenzia regolatoria, è solo un esempio delle differenze

di genere, sempre più importante nella scienza moderna. Tante sono infatti le

condizioni che caratterizzano la situazione ormonale femminile imprimendo precise

"vie" alle reazioni organiche del corpo. Ad esempio l'epidemiologia mostra una

prevalenza doppia della depressione maggiore nelle donne rispetto agli uomini,

con una curva di prevalenza che sale proprio con il menarca, quando gli ormoni

differenziano il corpo femminile, all'inizio della fase fertile.

www.ondaosservatorio.it/ondauploads/2015/10/Manifesto-sulla-salute-della-donna_Onda.pdf

“Migliorare la salute delle donne significa migliorare la salute del

mondo” La lotta alla povertà e all’analfabetismo, i

miglioramenti educativi e culturali e l’aumento delle opportunità per la partecipazione alle attività

economiche, sociali e politiche delle donne contribuiranno non solo al progresso della salute

delle donne, ma anche alla salute delle loro famiglie, della comunità e dell’intera società.

http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs334/en/index.html

Relazione tra geni e ambiente nelle principali malattie

Relazioni tra geni, ambiente e comportamento

Lo studio delle relazioni tra geni, ambiente e comportamento può far conoscere perché le malattie colpiscono solo alcune persone. Le

informazioni sulla storia sanitaria della propria famiglia possono aiutare ad identificare persone che

mostrano più alti rischi di sviluppare alcune malattie.

http://www.cdc.gov/genomics/public/index.htm

Rischio relativo per la familiarità in alcune malattie

Malattia Rischio relativo*

Malattie cardiovascolari 2.0 – 5.4

Cancro alla mammella 2.1 – 3.9

Cancro colon-rettale 1.7 – 4.9

Cancro alla prostata 3.2 – 11.0

Melanoma 2.7 – 4.3

Diabete di tipo 2 2.4 – 4.0

Asma 3.0 – 7.0

Osteoporosi 2.0 – 2.4

*rischio di malattia per individui con familiarità/ rischio di individui senza familiarità

Conoscere la storia sanitaria familiare

delle malattie è importante perché può: • aiutare il medico a

predire i disturbi per prevenirle;

• motivare cambiamenti positivi dello stile di vita;

• aumentare la capacità di gestire la propria salute (empowerment);

• essere di aiuto nelle terapie.

56 http://www.hhs.gov/familyhistory/portrait/portraiteng.pdf

Chi determina i determinanti?

• Il contesto in cui le persone vivono determina

la loro salute, pertanto incolpare gli individui

per il fatto di avere una cattiva salute o

attribuire a loro il fatto che sia buona è

inappropriato.

• Gli individui hanno scarse probabilità di

controllare direttamente molti dei

determinanti di salute, specialmente i

determinanti sociali.

Determinanti sociali e salute

58

WHO Commission on the Social

Determinants of Health

« The causes of the causes »

Health is not simply about individual

behaviour or exposure to risk, but how the

socially and economically structured way of

life of a population shapes its health.

http://www.who.int/social_determinants/en/

(WHO CSDH, 2008)

Canada:14 determinanti sociali • distribuzione del reddito; • genere; • disabilità; • educazione; • esperienze nell’infanzia; • razza e gruppo etnico; • abitazione; • esclusione sociale; • lavoro e ambiente di lavoro; • disoccupazione e sicurezza del lavoro; • insicurezza alimentare; • status di immigrato o di minoranza etnica; • servizi sanitari; • servizi sociali.

•http://www.thecanadianfacts.org/The_Canadian_Facts.pdf

Vivere bene. Ecco perché il PIL non

basta più

• Inutile guadagnare di più se poi ci si ammala di asma o si resta incastrati nel traffico

• Il rapporto di "Sbilanciamoci" ridisegna la mappa della felicità

• Gli economisti rivoluzionano la classifica regionale dello sviluppo in base a un nuovo indice che, a differenza del prodotto lordo, tiene conto dei costi ambientali e dei benefici sociali. Scivolano Lombardia e Lazio; salgono Toscana, Marche e Umbria. Al primo posto il Trentino.

la Repubblica, sabato 19 settembre 2009

Diseguaglianze sociali ed economiche e salute

"Le profonde diseguaglianze nello stato di salute tra i

paesi più industrializzati e quelli in via di sviluppo,

così come all'interno dei paesi stessi, sono

politicamente, socialmente ed economicamente

inaccettabili" OMS, Alma-Ata, 1978

OGGI aumento delle diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza, nei consumi e nell’accesso ai servizi sanitari ed educativi

•20% popolazione consuma 80% delle risorse •87% spesa sanitaria per 15% popolazione

Commissione per i determinanti sociali della salute dell’OMS

• “In tutto il mondo le persone vulnerabili e socialmente svantaggiate hanno un minore accesso all’assistenza sanitaria, si ammalano di più e muoiono prima rispetto a chi ha una posizione sociale privilegiata. Queste disuguaglianze sono in crescita, nonostante la ricchezza globale e il progresso tecnologico non siano mai stati così grandi”

• Prof. Marmot, 2002

Esiste una profonda disparità sul livello di salute e del

carico di malattie e sulle risposte terapeutiche tra i paesi a basso, medio o alto reddito (health divide)

• carico globale di malattia: i paesi a basso e medio reddito hanno l’85% della popolazione mondiale ed il 92% del carico globale di malattia. Mancano di sistemi sanitari e infrastrutture adeguati, di sviluppo di biotecnologie e di risorse finanziarie per lo sviluppo medico e sanitario;

• ricerche sanitarie: secondo il Global Forum for Health Research il 90% di tutte le spese per le ricerche sanitarie si rivolge a problemi che affliggono solo il 10% della popolazione mondiale;

• sviluppo di farmaci: in molti paesi a basso reddito le malattie infettive sono la più grande componente del carico globale di malattia e la gestione di queste significa un enorme sforzo per i sistemi sanitari. Nonostante ciò tra il 1975 e 1999, il mercato farmaceutico ha prodotto solo 15 (1%) nuovi farmaci per le malattie tropicali e la tubercolosi, malattie che producono il 12% del carico globale di malattie. L’area delle malattie cardiovascolari, che sono responsabili dell’11% del carico globale, ha ricevuto 179 (13%) nuovi farmaci negli ultimo 25 anni.

• http://www.who.int/genomics/healthdivide/en/index.html

The unequal distribution of determinants underlies health inequalities

• Inequalities in ‘general socioeconomic & environmental conditions’ – unequal access to good education, secure employment, income etc

• Inequalities in living & working conditions from childhood to old age

• Inequalities in community resources

• Inequalities in lifestyle factors like cigarette smoking, diet & physical activity

Professor Hillary Graham

inequalities in

Health determinants model (Dahlgren & Whitehead, 1991)

Manifesto per l’Equità

• “Le disuguaglianze nella salute che vengono

socialmente determinate e che sono evitabili,

possono essere considerate uno dei principali criteri

di orientamento delle scelte per la sanità pubblica. In

chiave utilitaristica infatti rappresentano l’indicatore

più sensibile per identificare situazioni in cui è

possibile ottenere un misurabile miglioramento nella

salute; in chiave etica devono essere considerate

inique, perché contraddicono la comune nozione di

giustizia”.

• (Associazione Italiana di Epidemiologia)

http://www.dors.it/alleg/0200/manifestoequit.pdf

Globalizzazione e salute

• La globalizzazione, intesa come l’emergere ed il consolidarsi di un mercato globale, ha effetti negativi sulla salute degli individui e delle popolazioni attraverso meccanismi che portano all’aumento delle disuguaglianze tra paesi e, soprattutto, all’interno dei paesi. L’esplodere della crisi economica mondiale ha prodotto anche in Italia un aumento della povertà di ampi strati di popolazioni, con conseguenti riflessi negativi sulla salute della popolazione.

• La povertà, quindi, può essere considerata come “il singolo fattore più importante che determina cattive condizioni di salute”, essendo associata ad una maggiore mortalità infantile e morbosità, ad una crescente tendenza all’uso di sostanze dannose (alcol, fumo, droga) e ad una più elevata esposizione ai rischi ambientali (abitativi, lavorativi e sociali) è la prima causa di malattia e di morte nel mondo odierno

Differenze nella speranza di vita

Principali indicatori demografici e socio-economici

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INDICATORI DEMOGRAFICI E SOCIO-

ECONOMICI

NIGERIA INDIA POLONIA REGNO

UNITO

USA ITALIA

Età mediana (anni) 19 25 38 40 36 43

Tasso di crescita annuo della popolazione

(%)

0,2 0,1 0 0,1 0,1 0

Tasso di fertilità (bambini/donna) 5,2 2,7 1,3 1,9 2,1 1,4

Popolazione maggiore di 60 anni (%) 5 7 19 22 18 26

Popolazione inferiore a 15 anni (%) 43 31 15 17 20 14

PIL pro-capite ($) 1.980 2.930 16.710 36.240 46.790 30.800

Popolazione che vive con meno di 1 $/die

(%)

65,9 41,6 < 2 - - -

Alfabetizzazione degli adulti (%) 60,1 62,8 99,5 - - 98,8

Indicatori sanitari (1)

75

INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONI

A

REGNO

UNITO

USA ITALIA

Speranza di vita alla nascita (anni) 54 65 76 80 79 82

Speranza di vita sana (anni)

Healthy Life Expectancy (HLE)

42 56 67 72 70 74

Tasso di mortalità materna (per 100.000 nati vivi) 840 230 6 12 24 5

Tasso di mortalità infantile sotto 1 anno (per 1.000

nati vivi)

86 50 5 5 7 3

Tasso di mortalità sotto i 5 anni (per 1.000 nati vivi) 138 66 6 5 8 4

Tasso di mortalità tra 15-60 anni (per 1.000) 370 212 137 77 106 59

Mortalità per malattie infettive (per 100.000) 832 363 28 36 34 16

Mortalità per malattie non infettive (per 100.000) 809 685 546 401 418 342

Indicatori sanitari (2)

76

Mortalità per incidenti (per 100.000) 76 99 54 25 53 25

Anni di vita persi per malattie infettive (%) 81 52 5 8 9 5

Anni di vita persi per malattie non infettive (%) 14 35 80 83 72 86

Anni di vita persi per incidenti (%) 5 13 15 9 19 9

Percentuale di vaccinazioni anti-morbillo in bambini < 1

anno 41 71 98 86 92 91

Incidenza annua di tubercolosi (per 100.000) 296 168 24 12 4,1 6,4

Spesa pro-capite annua per la sanità ($) 69 45 804 3.285 7.410 3.328

INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONIA REGNO

UNITO

USA ITALIA

Africa

Negli ultimi 20 anni:

mortalità infantile

speranza di vita alla nascita

esplosione pandemia di AIDS

morbosità e mortalità per malattie infettive

C’ è posto per l’ Africa nel 21° secolo?

Si nasce … il parto

EUROPA

Muoiono 12 mamme ogni 100.000 mamme

AFRICA

muoiono 1100 mamme ogni 100.000 mamme

( 92 volte di più)

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

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n

Mortalità infantile 2006

La mortalità infantile è uno dei principali indicatori di salute di una nazione

Tasso di mortalità infantile sotto 1 anno (per 1.000 nati vivi)

2,0

1

2,1

1

2,2

0

2,3

6

2,4

6

2,5

1

2,5

6

2,7

8

2,7

9

3,0

2

3,1

5

3,3

8

3,3

8

3,6

7

3,6

9

3,8

8 4,1

9

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7 4,7

3

4,9

1 5,5

2

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3

4

5

6

7

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Tasso di mortalità infantile 2005 ISTAT

Si cresce … i bambini di età

inferiore a 5 anni

EUROPA

muoiono 11 bambini ogni

1000 bambini

AFRICA

muoiono 171 bambini ogni

1000 bambini

(16 volte di più)

Di che cosa muoiono i bambini

in Africa ?

Nel sud del mondo si muore soprattutto di: malaria

tubercolosi

diarrea

morbillo

infezioni respiratorie

AIDS

Avere acqua potabile salva molte vite

85

… Si diventa grandi …

speranza di vita

ITALIA

Donne : 84 anni

Uomini : 78 anni

AFRICA

Donne : 50 anni

Uomini : 48 anni

(35 anni nel 1882 e 43 anni nel 1901)

AIDS Una tragedia di proporzioni senza precedenti si sta consumando

in Africa. L’ AIDS sta causando più morti della somma totale

delle vittime di tutte le guerre, carestie, inondazioni e di flagelli

come quello della malaria.

L’ HIV/AIDS sta avendo un effetto devastante sulle famiglie, sulle

comunità, sulle società e sulle economie. Decenni sono stati

tagliati dalla speranza di vita della popolazione e la mortalità

infantile è destinata a raddoppiare nei paesi più colpiti.

L’AIDS è veramente un disastro: sta spazzando via i progressi

nello sviluppo fatti negli ultimi decenni e sta sabotando il futuro

dell’Africa.

N. Mandela

Conseguenze dell’AIDS in Africa • Rapida diffusione dell’epidemia.

• Forte calo dell’aspettativa di vita.

• Scomparsa della fascia produttiva della popolazione.

• Più di 12.000.000 di orfani.

• Sovraffollamento delle strutture sanitarie.

• Incapacità della società civile di portare il carico della malattia.

L’accesso alle poche centinaia di medicine essenziali

è diseguale tra le nazioni e nelle nazioni

http://essentialmedicine.org/

Universities Allied for Essential

Medicines (Our drugs. Our labs. Our responsibility).

Many important medicines and public health technologies are developed in academic

laboratories. Their accessibility in poor nations is profoundly affected by the research, patenting and

licensing decisions made by universities. We are a group of university students who believe

that our universities have an opportunity and a responsibility to improve global access to public

health goods. http://essentialmedicine.org/

91

Spesa Sanitaria Pro-capite in USD

PAESI RICCHI 2.000

PAESI POVERI 37

Italia 1855

USA 4187

Etiopia 4

Mozambico 5

www.who.int/whosis/whostat2007/en/index.html World Health Statistics 2007

FUMO E POVERTA’:Più fumatori tra i più

poveri nelle nazioni con minor reddito

Fumo e povertà nel 2030

Secondo le ultime stime oltre l’80% dei 8.3 milioni di morti tabacco-correlate che si stima per il 2030 avverranno nei paesi a basso-medio reddito

Dr. R. Horton, Direttore di Lancet

La povertà relativa in Italia nel 2005

• Nel 2005 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni

585 mila, pari all’11,1% delle famiglie residenti in Italia. Si tratta complessivamente di 7 milioni 577 mila individui, il 13,1% dell’intera popolazione. La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La spesa media mensile per persona rappresenta la soglia di povertà per una famiglia di due componenti e corrisponde, nel 2005, a 936,58 euro al mese (+1,8% rispetto alla linea del 2004).

• Istat, 2006

Povertà relativa, in Italia, per ripartizione geografica. 2005-2008 (%) (Istat)

Percentuali di bambini che vivono in condizioni di povertà

Professione e speranza di vita (England and Wales, 1997–1999):

le classi sociali più basse mostrano minore speranza di vita

TASSI DI MORTALITÀ CARDIACA: CONFRONTO FRA LA PRIMA ED ULTIMA CLASSE SOCIALE IN

INGHILTERRA

195

144

81

287

235243

1970/1972 1979/83 1991/93

Prima classe

Ultima classe

RR = Incidenza depr Incidenza abb Incidenza = nuovi casi

Livello socio-economico e rischio di dipendenza da alcol, nicotina e

droga (Great Britain, 1993): le classi più basse sono più coinvolte in alcol, nicotina e droghe

http://www.euro.who.int/document/e81384.pdf

Insicurezza sul lavoro, disoccupazione e salute: le persone con lavoro precario o disoccupate si ammalano di più

http://www.who.dk/document/e81384.pdf

Lo stress cambia età: colpiti due giovani su tre

• 14 ottobre 2009

La «generazione mille euro» soffre sotto il peso dello stress continuo; soprattutto le ragazze. Lo rivela un'indagine governativa inglese, e lo confermano anche gli psichiatri italiani riuniti in questi giorni in congresso a Roma: incertezza e precarietà aumentano del 30% l'incidenza dell'ansia; un vero dilemma generazionale. «Diciotto, vent'anni, l'età della spensieratezza, fino a qualche tempo fa. Cambiano i tempi, soffia il vento della crisi economica e nel 2009 questa è l'età dell'ansia: due under 25 su tre si sentono stressati e ansiosi almeno una volta alla settimana, rivela un'indagine condotta dal Rethink National Young Person's Programme inglese. Un fenomeno di proporzioni ancor più preoccupanti nelle donne: una ragazza su tre dice di essere ansiosa per la maggior parte della settimana, o addirittura tutti i giorni».

Povertà e condizioni di salute mentale interagiscono in un circolo vizioso

http://whqlibdoc.who.int/publications/2010/9789241563949_eng.pdf

• Le persone che vivono in povertà non solo mancano di

risorse economiche per mantenere uno standard di vita di

base, ma hanno una istruzione inferiore e minori

opportunità di lavoro. Sono inoltre esposti ad un ambiente

di vita degradato (slum, favelas, quartieri degradati, senza

acqua e servizi igienici), e sono meno capaci di usufruire

di servizi sanitari di qualità. Queste situazioni di stress

pongono queste persone povere a rischi più elevati di

sviluppare un disturbo mentale.

• Le persone con disturbi mentali sono spesso disoccupate

a causa dei loro sintomi. A causa di questa

discriminazione vengono negate opportunità lavorative o

perdono il posto, portandoli sempre più verso la povertà.

Molti di loro non hanno mezzi per pagare una idonea

assistenza.

• Il 10 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato l'Atlante della salute mentale, un importante documento che mostra come le risorse globali stanziate per le persone che soffrono di malattie mentali o disturbi neurologici siano ancora insufficienti per affrontare l'aumento dei bisogni e siano distribuite in maniera disomogenea nel mondo.

http://www.who.int/mental_health/evidence/mhatlas05/en/index.html

Isolamento e esclusione sociale

• L’isolamento e l’esclusione sociale sono associati all’aumento del tasso di morte prematura e alla diminuzione delle possibilità di sopravvivenza in

seguito ad alcuni eventi, come l’infarto

Integrazione

sociale e mortalità

in cinque ricerche

prospettiche

La prevenzione risente della classe sociale:La diminuzione

dei fumatori è più rapida tra le classi abbienti: scarsa efficacia di interventi preventivi (educazione sanitaria)

che non prendono in considerazione gli aspetti sociali

John Hubley and June Copeman's Practical Health Promotion, Wiley, 2008

È importante per il benessere delle persone lottare contro le discriminazioni nei

confronti di:

gruppi etnici e razze;

religioni;

donne;

disabili;

emigranti;

popolazioni indigene;

omosessuali 114

. DISCRIMINAZIONI E SALUTE Giornata Mondiale dei Diritti Umani si celebra il 10 dicembre

La salute per tutti nel 21° secolo

SOLIDARIETÀ ED EQUITÀ NELLA SALUTE

(OMS-EU: Health21) Obiettivo 1 – Solidarietà per la salute nella Regione

Europea: per il 2020, l’attuale differenza nello stato di salute fra gli Stati Membri della Regione Europea dovrebbe ridursi di almeno un terzo.

Obiettivo 2 – Equità nella salute: per l’anno 2020, la differenza di salute fra gruppi socioeconomici all’interno dei singoli Paesi dovrebbe essere ridotta di almeno un quarto in tutti gli Stati Membri, innalzando sostanzialmente il livello di salute dei gruppi svantaggiati.

L’equità nella salute

Diversa partenza=diversa salute!

Le diseguaglianze nella salute iniziano molto precocemente

• Le diseguaglianze nella salute iniziano molto precocemente nella vita, anche prima del concepimento (per es., le madri educate più probabilmente prenderanno acido folico prima della gravidanza). Attraversano anche le generazioni, influenzando la salute e la qualità della vita di adulti, dei loro figli e dei loro nipoti. Bambini nati in famiglie povere saranno più probabilmente prematuri e più a rischio per mortalità infantile e avranno più probabilità di essere poveri, di avere scarso sviluppo e avranno malattie croniche con l’andare degli anni.

• http://www.pharmacymeetspublichealth.org.uk/publichealthbackground_inequalities.html

New Health Inequalities Portal

Comunicare l’importanza dei determinanti sociali alla popolazione

http://www.thecanadianfacts.org/

Livello di istruzione come fattore protettivo

Mortalità e istruzione in uropa

Poca istruzione = pù rischi

• Dalle ultime indagini Istat sulle condizioni di salute, condotte nel 2000 e nel 2005 su campioni della popolazione italiana, risulta che le persone meno istruite, di ambo i sessi, tendono a manifestare:

• un peggiore stato di salute • una o più malattie croniche gravi • un rischio più che raddoppiato di disabilità rispetto

alle persone più istruite. • aumento della percentuale di persone obese,

soprattutto tra le donne • Aumento di fumatori tra gli uomini

Farmaci e istruzione • Asthmatics with poor health literacy skills

have a decreased understanding of how to manage their disease which results in more asthma exacerbations and more hospitalizations .This concept is also applicable to disease states such as diabetes mellitus, COPD, heart failure and many other conditions Individuals with low literacy levels are more likely to misinterpret medication instructions but even those with adequate literacy skills have a one-in-three chance of misinterpreting instructions.

Vulnerabilità per fattori sociali e ambientali

• Alcuni gruppi sono più vulnerabili di altri a causa di fattori sociali ed ambientali. Questi gruppi vulnerabili mostrano situazioni a rischio a causa del loro status sociale ed economico e delle condizioni di vita, tra le quali:

• pregiudizi e discriminazioni; • violenze ed abusi; • restrizioni nei diritti civili e politici; • esclusione dalla partecipazione piena nella società; • ridotto accesso a servizi sociali e sanitari; • ridotto accesso a servizi di emergenza; • mancanza di opportunità educative; • esclusione da fonti di reddito e di impiego; • aumento di disabilità e di morte prematura.

http://whqlibdoc.who.int/publications/2010/9789241563949_eng.pdf

Utilizzo di servizi sociali (bassa vs alta istruzione)

M

F

www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1144_ulterioriallegati_ulterioreallegato_1_alleg.pdf

Reddito salute e salute reddito

• E’ nota la correlazione esistente tra il reddito pro capite e lo stato di salute, notoriamente nella direzione che va dal primo al secondo, dato che miglior benessere comporta un maggiore accesso a beni e servizi sanitari di qualità, a cibi sani e acqua pulita, a migliori condizioni igieniche.

• Ma sta emergendo anche una relazione in senso inverso, cioè dalla salute al maggior reddito, per la quale sono individuabili quattro meccanismi : produttività, educazione, investimento nel capitale fisico, “dividendo demografico”.

1. le popolazioni sane tendono a essere lavorativamente più produttive, per il miglior stato fisico e mentale, le assenze scarse e la minore necessità di assistere familiari ammalati;

2. le persone più sane e longeve sono interessate a sviluppare le loro capacità per raccoglierne i frutti sul lungo periodo e la maggiore istruzione favorisce redditi più alti, mentre la buona salute contribuisce alla frequenza scolastica e all’apprendimento

3. l’allungamento della vita crea un aumentato bisogno di risparmi per quando ci si ritirerà dal lavoro e maggiori risparmi portano a maggiori investimenti e guadagni

4. il declino della mortalità infantile porta gradualmente a un incremento proporzionale di persone in età da lavoro che può aumentare il reddito pro capite, posto che tutti vengano assorbiti dal mercato del lavoro.

Malattia Povertà

Salute globale e giustizia sociale

La salute globale pone attenzione all'analisi dello stato di salute e dei bisogni della popolazione, e alle influenze che esercitano i determinanti socio-economici, politici, demografici, giuridici ed ambientali, esplicitando le interconnessioni tra globalizzazione e salute in termini di equità, diritti umani, sostenibilità, diplomazia e collaborazioni internazionali. In quest’ottica, la salute globale mette in evidenza le disuguaglianze in salute sia tra i diversi Paesi che al loro interno, analizzandole attraverso la lente della giustizia sociale.

http://saluteinternazionale.info/2011/03/salute-globale-informazione-per-cambiare/

Obiettivi globali di sviluppo internazionale (OMS)

Otto obiettivi di lotta alla povertà

Obiettivo 1: eliminare la povertà estrema e la fame Obiettivo 2: garantire l'istruzione primaria Obiettivo 3: promuovere l'uguaglianza di genere e l'

empowerment delle donne Obiettivo 4: ridurre la mortalità infantile Obiettivo 5: migliorare la salute materna Obiettivo 6: combattere l'HIV / AIDS, la malaria e altre

malattie Obiettivo 7: garantire la sostenibilità ambientale Obiettivo 8: Sviluppare un partenariato globale per lo

sviluppo

Millenium Development Goals

sviluppo umano, sociale e ambientale = benessere

Benessere

Sviluppo umano(cambiamento delle condizioni e risorse

dell’individuo)

Sviluppo sociale(cambiamento delle relazioni e

risorse sociali)

Sviluppo ambientale(cambiamento dell’accesso alle risorse

naturali ed ambientali e

nelle loro interrelazioni )

ElementiSalute

Istruzione

Mezzi di sussistenza

Energia

Nutrizione

Abitazione

Politica

Diritti umani

Relazioni tra sessi

Comunicazioni

Clima

Acqua

Demografia

Perché curare la gente ….senza cambiare ciò che la fa ammalare?

Iniziative per affrontare le disuguaglianze nella salute

• Rafforzare gli individui: modificandone i comportamenti,

con educazione sanitaria ed interventi di sostegno.

• Rafforzare le comunità: rafforzando la loro rete sociale,

modificando l’ambiente circostante.

• Migliorare l’accesso ai servizi essenziali: agendo sulle

condizioni di vita e di lavoro e sulla alfabetizzazione

sanitaria.

• Incoraggiare cambiamenti macro-economici: ri-

distribuendo le risorse, creando nuovi lavori.

Le strategie per contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni in Europa

• la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche potrebbe portare alla riduzione delle disuguaglianze nella salute;

• la grande variabilità delle disuguaglianze nella salute in Europa dimostra che si può operare con successo su questo versante;

• in molte nazioni interventi sull’abuso di alcol e sul tabagismo e sull’accesso a servizi sanitari di qualità sono stati fondamentali per ridurre le disuguaglianze;

• le disuguaglianze sulla salute si possono ridurre se c’è la volontà politica a volerle ridurre. • In Italia, secondo il Manifesto per l’Equità proposto dalla Associazione Italiana di

Epidemiologia, si rende necessario agire con appropriate politiche mirate a: – innalzare i valori di indicatori di salute nelle aree e nei gruppi sociali più svantaggiati; – diminuire la velocità con cui le diseguaglianze di salute tendono ad approfondirsi; – agire in profondità per rendere il più possibile omogenee le condizioni di salute nelle

diverse componenti della società; – effettuare interventi che devono richiamare a soluzioni di provata efficacia o, almeno,

a solide teorie eziopatogenetiche; – valutare preliminarmente gli effetti attesi dai singoli provvedimenti sulla salute anche

per quanto attiene all’equità della loro distribuzione sociale e territoriale; – valutare gli interventi in corso di attuazione con strumenti ed indicatori non solo

appropriati ma anche verificabili.

Prog. Commssone Europea:Eurothine

(http://survey.erasmusmc.nl/eurothine/index.php?ind)

Sanità federalista e disuguaglianze assistenziali

• E' stato presentato a Roma il Rapporto 2011 dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanità con risultati sconfortanti. Le liste d'attesa sono disomogenee, i punti nascita non sono sempre ben attrezzati, la cura del cancro è diversa per qualità da regione a regione. Il federalismo è troppo spesso utilizzato come un alibi. Le differenze strutturali esistenti tra le Regioni sono state di fatto legittimate, giustificandole come inevitabili.

• Sette Regioni , dal Veneto alla Calabria, non hanno ancora istituito i Cup regionali. Il Piemonte ha stabilito tempi massimi di attesa per 125 prestazioni, ma Abruzzo, Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria ne hanno definite soltanto 33. Scarso l'accesso ai farmaci anti-tumorali, le cure palliative sono state promosse solo in Lazio, Basilicata, Puglia, Molise, Marche, Emilia Romagna e Sardegna.

• Non si salva, infine, nemmeno l'Italia dell'assistenza alle future mamme e ai neonati. Il problema principale continuano a essere i troppi cesarei.

Strategie per ridurre le disuguaglianze (1)

• www.ucl.ac.uk/marmotreview

• 1. ridurre le disuguaglianze della salute è una questione di equità e giustizia;

• 2. esiste un gradiente di salute: più è bassa la posizione sociale della persona e peggiore è il livello di salute; è necessario pertanto ridurre questo gradiente;

• 3. disuguaglianze nella salute sono il risultato di disuguaglianze sociali, pertanto è necessario agire su tutti i determinanti sociali;

• 4. focalizzare l’azione solo sui più svantaggiati non riduce sufficientemente le disuguaglianze nella salute; è necessaria un’azione universale, ma con una scala ed una intensità proporzionale al livello di svantaggio (universalismo proporzionale);

• 5. azioni per ridurre le disuguaglianze nella salute saranno di grande beneficio per la società (riduzione di costi per malattie, aumento delle produttività);

• 6. la crescita economica non è la misura più importante per il successo di una nazione: la distribuzione equa della salute, del benessere e della sostenibilità sono obiettivi sociali molto importanti. Intervenire per ridurre le disuguaglianze e per contrastare i cambiamenti climatici devono camminare in parallelo.

Strategie per ridurre le disuguaglianze (2)

• 7. la riduzione delle disuguaglianze nella salute richiedono azioni su 6 obiettivi:

• - dare a ciascun bambino la migliore partenza nella vita;

• - fornire a tutti i bambini, i giovani e gli adulti gli strumenti per massimizzare le loro capacità e per avere il controllo sulla loro vita;

• - creare un buon posto di lavoro per tutti;

• - assicurare standard di vita sani a tutti;

• - creare e sviluppare luoghi e comunità sane e sostenibili;

• - rafforzare il ruolo e l’impatto della prevenzione delle malattie;

Strategie per ridurre le disuguaglianze (3)

• 8. raggiungere questi obiettivi richiederà azioni a livello centrale e locale, da parte del SSN e da parte dei privati;

• 9. Per raggiungere lo scopo è necessaria la partecipazione decisionale a livello locale. Ciò si può ottenere solo dando potere agli individui e alle comunità (empowerment)

Le disuaglianze nella salute

Assenza di empowermentDipendenzaCultura della povertàProblemi educativi

Comportamentipericolosi per la salute

MalattiaDisabilità

EsclusionesocialeDisoccupazioneBassi redditiAbitazioniinadeguate

Sviluppo della comunità

Health empowerment

Aiuti alle famiglie

Interventi in età precoce

Politicasociale/welfareLavoro/Casa Aiuti economiciCambiamenti socialistrutturaliMisure contro le discriminazioni (sesso, età, razza)Controlli dei prezzidelle merci di prima necessità (cibo) Servizi sanitari e riabilitativi accessibili e

appropriati

Educazionesanitaria rivoltaai gruppi piùsvantaggiati

I cicli della deprivazione e gli interventi

per cercare di contrastarli

Primo rapporto ISTAT sul benessere equo e sostenibile (BES) marzo 2013

http://www.istat.it/it/files/2013/03/bes_2013.pdf

Si vive sempre più a lungo, ma con forti disuguaglianze sociali

La vita media continua ad aumentare, collocando l’Italia tra i Paesi più

longevi d’Europa. Le donne, a fronte dello storico vantaggio in termini di

longevità, che tuttavia si va riducendo, sono più svantaggiate in termini

di qualità della sopravvivenza: in media, oltre un terzo della loro vita è

vissuto in condizioni di salute non buone.

Il Mezzogiorno vive una doppia penalizzazione: una vita media più

breve e un numero di anni vissuti senza limitazioni più basso.

La popolazione continua a essere minacciata da comportamenti a

rischio: l’obesità è in crescita, l’abitudine al fumo, sebbene in lieve

flessione, non diminuisce per i più giovani, tra i quali sono ancora

diffuse pratiche dannose come il binge drinking.

Uno stile di vita sedentario caratterizza una proporzione non indifferente

di adulti;inoltre, in Italia si consuma meno frutta e verdura di quanto

raccomandato.

Mezzogiorno e persone di estrazione sociale più bassa continuano ad

essere le più penalizzate in tutte le dimensioni considerate.

Stili di vita e salute

Gli stili di vita che influenzano la salute

Malattie cardiovascolari

Cardiopatie

Attacco cardiaco

Ipertensione

Aliment. sbagliata o eccessiva

Abuso di alcol

Tabagismo Mancanza di esercizio

fisico

Stress Inquinam. atmosfer.

+ +

+ + + + + + + +

+ + + + + + +

+

+ + + + + + + + +

Cancro

Colon-retto

Polmone

Bocca

Stomaco

+ +

+ + +

+ + +

+

Malattie respiratorie + + + +

Gli stili di vita che influenzano la salute

Cirrosi

Aliment. sbagliata o eccessiva

Abuso di alcol

Tabagismo Mancanza di esercizio

fisico

Stress Inquinam. atmosf.

+ +

+ + + + + + + + Diabete

Osteoporosi

Ulcera gastrica

Disturbi alimentari

+ + ++ + + +

+ + + + +

+ + + + + + + +

TUMORI MALATTIE CARDIO-CIRCOLATORIE

MALATTIE RESPIRATORIE TOTALE

uomini

donne

12740

6872 10.469

5.256

24.498

6.610

71.445

Morti attribuibili al fumo di tabacco ogni anno in Italia (2010): 71.445

Alcol e salute: 30.000 morti/anno

152

Morti causate da overdose di droga, abuso di alcol e tabagismo

• 374 MORTI PER DROGA (2010):eroina in 154 casi, cocaina in 42, metadone 9, a mdma e barbiturici uno ciascuno, alla cannabis zero; in 166 casi la sostanza non è stata indicata http://poliziadistato.it/articolo/22453/)

• 30.000 MORTI PER ALCOL.

• 70.000-80.000 MORTI PER TABACCO. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 80.000 morti l'anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.

• Un’alimentazione sicura ed equilibrata è essenziale per il benessere. Tra i principali fattori di malattie, invece, oggi sono riconosciuti:

• alimentazione troppo ricca di grassi (aterosclerosi) • eccessiva introduzione di calorie (obesità, infarto, tumori) • abuso di alcol (danni epatici, disturbi neurologici, tumori) • eccessivo consumo di zuccheri (obesità, diabete, carie) • consumo eccessivo di sale (ipertensione arteriosa).

Alimentazione, salute e malattie

Le Malattie della povertà: Fame e malnutrizione

• Anoressia e bulimia

• Obesità

Inattività fisica

157

IGIENE DEGLI ALIMENTI

Malattie derivate da alimenti

Allergie

Allergeni Intossicazioni

Infezioni

Piante o

animali

naturali

OGM

Microrganismi

Sostanze

chimiche tossiche

Xenobiotiche

Additivi

Tossine

Batteriche Tossine algali

Micotossine Sistemiche

Mucosa

intestinale

Invasive Tossinfezioni

Enterotossine Neurotossine

Investire in promozione di stili di vita sani, considerando innanzitutto i determinanti sociali

“I Geni caricano il cannone, gli Stili di vita premono il grilletto”

Dr. Elliot Joslin

Gli Stili di Vita

Fattori di rischio ambientali

I fattori di rischio presenti nell’ambiente fisico e sociale sono tradizionalmente:

• Fattori biologici (i microrganismi, gli insetti, ecc.) • Fattori chimici (ad es. le migliaia di inquinanti immessi

nell’ambiente) • Fattori fisici (come le radiazioni ionizzanti, il rumore, ecc.) • Più recentemente l’OMS punta l’attenzione anche su: • Fattori psicosociali e sociali (stress occupazionali, degrado

urbano, disagi di origine socio-economica, ecc.) che nel futuro avranno un impatto sempre maggiore sulla qualità della vita, specie nei Paesi industrializzati.

IGIENE AMBIENTALE (Environmental Health)

Ambien

te FisicoFatt

ori Fisici

Fattori Chimici Fattori B

iologici

Ambiente Sociale

Fattori Psicosociali

Fattor

i Soc

iali

Fattori Individuali

Planetary health

Le 4 matrici ambientali: acqua, aria, suolo e… alimenti sono tra loro correlate

165

VEICOLI matrici ambientali contaminate che, per l’uomo, diventano sorgenti secondarie

ARIA

ACQUA

SUOLO

(ALIMENTI)

VIE DI ESPOSIZIONE

INALAZIONE

INGESTIONE

CONTATTO DERMICO

Environmental health hazards LE 10-1

Physical hazard Chemical hazard

Biological hazard Cultural hazard

Attività umane SORGENTI PRIMARIE

emissioni

scarichi

aria

suolo

acqua

Trasporto, trasformazione e bioaccumulo

Ambiente SORGENTI SECONDARIE

ESPOSIZIONE

alimenti

TOSSICITA’

DOSE

CARICA INFETTANTE

MALATTIA

FAQ 1. Quali sono i fattori individuali non modificabili che possono

influenzare positivamente o negativamente la salute (determinanti)?

2. Quali influenze hanno i determinanti sociali sulla salute?

3. Quali sono le influenze degli stili di vita sulla salute?

4. Quali sono i determinanti ambientali di salute?

5. Che cosa sono le disuguaglianze nella salute e come si producono?

6. Che può fare la società per ridurre queste disuguaglianze?

Sitografia nazionale

• Ministero della Salute www.ministerosalute.it/

• Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle malattie www.ministerosalute.it/ccm/ccm.jsp

• Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute www.epicentro.iss.it/

• Istituto Superiore di Sanità www.iss.it/