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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Corso Sistemi Informativi Aziendali,Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali.
Sistemi informativi aziendali
di Simone Cavalli ([email protected])
Bergamo, Aprile 2008
Informatica applicata ai sistemi informativi aziendaliUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Supply Chain Management
Oggi è raro che un’azienda completi in sé stessa tutto il ciclo produttivo che realizza il suo
business. Tipicamente, un’impresa è un anello di una catena che comprende altre entità
(subfornitori, distributori, partner commerciali….) e che raggiunge, infine, i clienti.
Ottimizzare tutta questa catena non significa quindi solo intervenire nelle attività interne di
ogni suo singolo anello, come si cerca di fare con l’ERP, ma agire a un livello più ampio e
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incentrato soprattutto sulle interazioni tra gli anelli stessi.
BUYSIDE
IN SIDE SELLSIDE
CLIENTI/MERCATO
CONCORRENZA
PROFILO
FORNITORI/COLLABORATORI
CRMportale WebEtc.
E-procurementSupply-chainE-marketplaceEtc.
ERP
Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali
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Supply Chain Management: definizione
E’ possibile definire la Supply Chain Management (SCM) come una “strategia di
business per migliorare il valore di un’impresa attraverso l’ottimizzazione dei flussi,
dei processi e dei servizi e delle informazioni correlate al la catena del valore ”
[Gartner Group].
In pratica, la SCM è l’insieme di attività che permette ad un’organizzazione di portare i
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beni e i servizi che produce là dove necessitano , nel momento giusto , nella quantità
appropriata e a costi accessibili , soddisfacendo le richieste del livello di servizio
[R.Blackwell].
Gestire in modo efficace questi processi richiede tra l’altro la supervisione delle relazioni
con i fornitori e clienti, il controllo dei magazzini, la previsione della domanda e
l’acquisizione di un feedback costante su ciò che accade in ogni fase della catena del
valore.
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Supply Chain Management: punti chiave
La definizione di SCM mette in evidenza l’importanza non solo delle attività interne, ma di
tutte le attività svolte dalla catena di produzione e distribuzione. L’SCM si pone l’obiettivo
di ottimizzare la delivery al cliente, basato sull’efficienza della comunicazione tra i diversi
soggetti presenti lungo la catena.
I punti chiave dell’SCM sono: la flessibilità , l’affidabilità , il lead-time e i livelli di
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I punti chiave dell’SCM sono: la flessibilità , l’affidabilità , il lead-time e i livelli di
magazzino .
Il giustoprodotto
FlessibilitàSpedizionipuntuali
Nella quantitàgiusta
Delivery timeLead Time
Al momentogiusto
Livello dellescorte
Al minimocosto
Il SUPPLY CHAIN MANAGEMENT amplia gli obiettivi delle organizzazioni oltre il livello di impresaincludendo le relazioni esterne
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“DAI FORNITORI DEI TUOI FORNITORI AI CLIENTI DEI TUOI CLIENTI”
FLUSSO DI PRODOTTI
FLUSSO MONETARIO
FLUSSO DI PRODOTTI
FLUSSO MONETARIO
Supply Chain Management: punti chiave
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FLUSSO INFORMATIVO
FORNITORI DISTRIBUTORI CONSUMATORI
PRODUTTORI CLIENTI
FLUSSO INFORMATIVO
FORNITORIFORNITORI DISTRIBUTORI CONSUMATORI
PRODUTTORIPRODUTTORI CLIENTICLIENTI
(Fonte SCOR Model)
Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali
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Supply Chain Management: evoluzioneL’SCM nasce e si sviluppa come evoluzione della gestione della logistica, ovvero come gestione delprocesso di distribuzione fisica dei prodotti e delle relazioni tra magazzino e funzione di trasferimentoprodotti. In un secondo momento, alla gestione della logistica si aggiungono e integrano altre funzioni qualila gestione della produzione, degli approvvigionamenti, degli ordini. Attualmente l’SCM integra un numerodi funzioni ancora maggiore, andando a coprire l’intera catena di attività e relazioni che legano l’azienda aisuoi fornitori e clienti finali.
La progressiva evoluzione del SCM e la tendenza all’ampliamento delle funzionalità supportate sono
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guidate da una serie di fattori:
� Una crescente e sempre più pervasiva focalizzazione sul cli ente : è necessario che l’azienda siain grado di assicurare un adeguato servizio basato sulla qualità, sulla personalizzazione del prodottoe sulla velocità di consegna.
� Un utilizzo più avanzato della tecnologia : flussi di dati e informazioni interessano tutte le fasi dellaSupply Chain. Inoltre, il progressivo sviluppo di internet fa si che le fasi di vendita siano più dirette eche al cliente sia erogato un servizio migliore.
� Misurazione delle performance : in ogni momento nella Supply Chain vengono monitorati tempi ecosti, oltre ad altri parametri, e valutati rispetto agli obiettivi finali nell’ottica di un progressivomiglioramento delle performance.
� La globalizzazione : si creano per l’azienda nuove possibilità di acquisto di materie prime a bassicosti dalle economie emergenti e nello stesso tempo si creano nuove possibilità di vendita.
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Supply Chain Management: funzionalità
Le applicazioni di SCM possono essere suddivise in due segmenti:
� Supply Chain Planning;
� Supply Chain Execution.
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Supply Chain Management: SCP
� Supply Chain Planning : adotta algoritmi di analisi per prevedere l’andamento della
domanda e dei flussi di beni e materiali nella catena del valore, in modo da
ottimizzare i processi aziendali e ridurre gli inventari. L’efficacia del SCP è
direttamente legata alla qualità delle informazioni che elabora.
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SCP è la suite che coordina le risorse al fine di ottimizzare la distribuzione di
beni/servizi e l’informazione dal fornitore al consumatore, bilanciando domanda e
offerta. Una suite SCP è logicamente collocata al di sopra del sistema esecutivo al
fine di fornire la pianificazione, l’analisi degli scenari e la domanda in tempo reale.
Solitamente comprende il Network Planning, il Capacity Planning, il Demand
planning, il Manufacturing Planning, lo Scheduling, il Distribution e Deployment
Planning, il Trasportation Planning e lo Scheduling.
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Supply Chain Management: SCE
� Supply Chain Execution : utilizza le informazioni generate dal SCP per guidare la
produzione, la logistica e i movimenti di materie prime, componenti e prodotti finiti;
può essere usato per determinare la capacità produttiva e creare un piano di
produzione che soddisfi le esigenze di domanda e sia adattabile ai cambiamenti.
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produzione che soddisfi le esigenze di domanda e sia adattabile ai cambiamenti.
Comprende le applicazioni orientate all’esecuzione che abilitano la fornitura dei
beni/servizi e dell’informazione al di là dei confini dell’impresa al fine di soddisfare la
domanda. In senso lato il SCE comprende i Manufacturing Execution Systems
(MES), i Warehouse Management System (WMS) e i Transportation Management
Systems (TMS)
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Supply Chain Management: funzionalità
Supply Chain Planning
Livello di Pianificazione
Esecutivo
International Trade Logistics
Transportation Management
Warehouse Management
Order Management
Supply Chain ExecutionSupply Chain Event Management
Operativo
Pagina 10
Supply Chain Network Design
Demand Planning and Forecasting
Supply Planning
Supply Chain Collaboration
Distribution Planning
Manufacturing Planning
Production Scheduling
Secondi / Minuti
Ore / giorni Settimane / mesi Anni
Orizzonte temporale
Livello di Pianificazione
Tattico
Strategico
Inventory Management
International Trade Logistics
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Supply Chain Management: funzionalità
Funzionalità più avanzate dell’SCM sono:
� Advanced Planning System (APS ): strumenti di pianificazione più diffusi ma a
“raggio” limitato: permettono di realizzare un planning settimanale o mensile della
produzione, ma non monitorano in tempo reale cosa accade tra una pianificazione e
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produzione, ma non monitorano in tempo reale cosa accade tra una pianificazione e
l’altra, quindi non tengono conto di eventi eccezionali.
� Supply Chain Event Management (SCEM) : si basa sull’idea che eventi non previsti
(ad esempio un ritardo nella consegna delle materie prime) debbano essere gestiti in
automatico non appena si verificano (attivando automaticamente il ricorso ad uno
stock di materie prime in giacenza), in modo di avere una catena del valore reattiva.
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Supply Chain Management: obiettivi
I tre principali obiettivi di un sistema di SCM sono:
� Diminuzione dei costi di inventario legando la produzione alla domanda: le
applicazioni utilizzano algoritmi di pianificazione per prevedere la domanda sulla
base delle informazioni contenute nei database;
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base delle informazioni contenute nei database;
� Riduzione dei costi totali di produzione velocizzando il flusso di merci all’interno
del processo produttivo e migliorando il flusso informativo tra l’azienda, i fornitori, i
distributori. L’SCM permette all’azienda di diminuire i tempi morti, le scorte e
prevenire i colli di bottiglia nel processo produttivo;
� Miglioramento della soddisfazione del cliente offrendo velocità di consegna e
personalizzazioni di prodotto.
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Supply Chain Management: benefici diretti
I principali benefici legati all’adozione di soluzioni SCM sono chiaramente identificati dalle
tre “C”:
� Cooperazione : attraverso la comunicazione e lo scambio di informazioni relative a
livello delle scorte, dati previsionali, trend di vendita, trend della domanda, il livello di
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livello delle scorte, dati previsionali, trend di vendita, trend della domanda, il livello di
cooperazione tra i soggetti presenti lungo la Supply Chain aumenta in modo
significativo;
� Coordinamento : il coordinamento delle operazioni permette di ridurre i tempi tra
l’ordine e la consegna, adottando un approccio in just in time;
� Comunicazione : la comunicazione attraverso protocollo IP consente di monitorare in
modo efficace le diverse fasi di gestione dell’ordine.
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Supply Chain Management: benefici indotti
Ulteriori vantaggi derivanti dall’adozione di soluzioni SCM sono:
� Riduzione del capitale circolante, che può essere ottenuta tramite minori scorte e
tramite un ciclo “cash to cash” più veloce;
� Efficienza degli investimenti, ottenibile effettuando un ridimensionamento dei
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� Efficienza degli investimenti, ottenibile effettuando un ridimensionamento dei
magazzini e avendo una maggior disponibilità di informazioni a supporto del
processo decisionale in area produzione;
� Miglioramento del servizio al cliente finale;
� Riduzione dei costi, ottenibile automatizzando le operazioni ripetitive quotidiane, il
comparto packaging e le spedizioni;
� Incremento dei ricavi, raggiunto grazie alla possibilità di personalizzazione del
prodotto.Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali
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Supply Chain Management: catena del valore
Per comprendere che strada debba seguire un processo di Supply Chain Management e
quanto essa possa influenzare, direttamente o indirettamente, i vari dipartimenti di
un’azienda, è essenziale porsi una domanda: quali processi interni e rivolti verso
l’esterno compongono la catena del valore?
Pagina 15
BUY SIDE INSIDE
Gestionedelle
materie primeTrasformazione
Marketing& vendite
Distribuzione Post vendita
Approvvigionamenti
Sviluppo delle tecnologie
Gestione delle risorse
Infrastruttura
SELL SIDE
CO
RE
SU
PP
OR
TO
Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali
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Supply Chain Management: SCOR Model
Il fatto di non conoscere appieno come “scorre” la supply chain è considerato uno dei
fattori principali del fallimento dei progetti di SCM , in quanto i processi di una filiera
sono anche trasversali ai “silos” funzionali di un’azienda, quindi non è immediato
comprendere gli impatti a monte e a valle di eventuali modifiche al processo stesso.
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Inoltre, i dipartimenti di un’impresa possono avere obiettivi e strategie pienamente
giustificati ma che in effetti si contrappongono tra loro (Es: ufficio vendite vs magazzino).
Uno dei molti modelli seguiti per “mappare” la supply chain è lo SCOR (Supply Chain
Operations Reference ).
L’idea di fondo di questo modello è che i processi di ogni nodo della catena del valore rientrinoin cinque macro-aree (Plan, Source, Make, Deliver, Return ) e che la filiera stessa non siaaltro che una successione delle funzioni Source, Make e Deliver, con i relativi flussi di beni,materiali, informazioni e documenti.
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Plan
Make DeliverSource Make DeliverMakeSourceDeliver SourceDeliverSource
Return Return Return Return Return Return Return Return
Supply Chain Management: SCOR Model
Pagina 17
Supplier Customer Customer’sCustomer
Suppliers’Supplier
Internal or External Internal or External
Your Company
SCOR Model SCOR Model
Return Return
Building Block Approach
Processes Metrics
Best Practice TechnologyTecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali
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Plan: Bilanciare le esigenze dei clienti e le caratteristi che dei fornitori nel rispetto dei vincoli del business e degli obiettivi di efficienza ed efficaciaVerifica di massima della capacità Produttiva e Distributiva, Decisioni di Make orBuy, Definizione di un Piano di Investimenti infrastrutturali, Business plan,Valutazioni sui canali di approvvigionamento e distribuzione
Plan
Plan
Deliver
(Rif. SCOR model)
MakeSource
Supply Chain Management: SCOR Model
Pagina 18
Source:Assicurare materiali e servizi perrispondere alla domanda, reale opianificata, di Prodotti FinitiApprovvigionare, ricevere,controllare, stoccare i materiali.Scegliere e certificare i fornitori.Definire i contratti d’ acquisto
Make:Trasformare i materiali in prodotti finitiper rispondere al fabbisogno reale opianificatoRichiedere e ricevere i materiali in ProduzioneProdurre, testare, confezionare e versare iprodotti finitiControllare gli avanzamenti di produzione e ilrispetto della qualità attesaDefinire la schedulazione delle linee produttivee le capacità puntuali
Deliver:Distribuire prodotti e servizi neitempi e modi definiti dalfabbisogno dei clientiDefinire e gestire i livelli di stock diprodotti finitiGestire i magazzini, validazione,prelievo allestimento degli ordiniclienteGestire e bilanciare i trasporti
(Rif. SCOR model)
Supplier Customer Customer’sCustomer
Make DeliverSource Make DeliverMakeSourceDeliver SourceDeliver
(internal or external) (internal or external)Your Company
Source
Supplier’sSupplier Return Return
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Cus
tom
ers
Cus
tom
ers
Sup
plie
rsS
uppl
iers
P1 Plan Supply ChainP1 Plan Supply ChainPlanPlan
P2 Plan SourceP2 Plan Source P3 Plan MakeP3 Plan Make P4 Plan DeliverP4 Plan Deliver
SourceSource MakeMake DeliverDeliver
S1 Source Stocked ProductsS1 Source Stocked Products M1 MakeM1 Make--toto --StockStock D1 Deliver Stocked ProductsD1 Deliver Stocked Products
P5 Plan ReturnsP5 Plan Returns
Supply-Chain Operations Reference-model (SCOR) 6.1
Pagina 19
Cus
tom
ers
Cus
tom
ers
Sup
plie
rsS
uppl
iers
S1 Source Stocked ProductsS1 Source Stocked Products M1 MakeM1 Make--toto --StockStock
M2 MakeM2 Make--toto--OrderOrder
M3 EngineerM3 Engineer--toto--OrderOrder
D1 Deliver Stocked ProductsD1 Deliver Stocked Products
D2 Deliver MTO ProductsD2 Deliver MTO Products
D3 Deliver ETO ProductsD3 Deliver ETO Products
S2 Source MTO ProductsS2 Source MTO Products
S3 Source ETO ProductsS3 Source ETO Products
Return Return SourceSource
Return Return DeliverDeliver
EnableEnable
D4 Deliver Retail ProductsD4 Deliver Retail Products
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Supply Chain Management: SCOR Model
Classificazione dei Processi
Cosa Comprende Alcuni Esempi
Source, Make, Deliver, Return sono processi esecutivi (execution) in quanto lanciati dalprocesso di Plan o dagli ordini dei clienti. Lo SCOR inoltre identifica una particolarecategoria di processi, detta enable, volti alla preparazione, archiviazione, gestione delleinformazioni necessarie ai processi di pianificazione ed esecuzione.
Pagina 20
Plan
I processi che mettono in relazione la domanda deiclienti con la fornitura di materie prime: in un datoorizzonte temporale, sviluppa le linee di azione perl’acquisizione di risorse e determina scadenze edoutput delle attività esecutive.
La gestione delle regole di business darispettare; la raccolta dei dati sul campo; gliinventari.
Source
I processi atti a ricavare beni o servizi in modo dasoddisfare la domanda della clientela: negoziazione,approvvigionamento, ricevimento di materiali, prodotti,servizi.
La gestione delle consegne e dei relativipagamenti; la gestione del magazzino;l’identificazione dei fornitori.
MakeI processi che trasformano semilavorati in prodottofinito per soddisfare la domanda.
Programmazione della produzione; R&S;gestione impianti
DeliverI processi che portano i beni e i servizi dalla clientela Gestione Ordini, trasporto e distribuzione;
fatturazione.
ReturnI processi legati alla restituzione dei prodotti da partedella clientela
Gestione Resi, gestione consegne ineccesso
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DE
SIG
NS
OU
RC
E/M
AK
E
Identificazione
BisognoRP.1
Sviluppo ProdottoRP.2, RP.3
ModificheProdotto
RP.4
Pianificazione innovazione di
processoRA.1, RA.2
Program. Produz.
e approvvigionam
.P3.1, P2.1
ProduzioneM1.1, M1.3a, M1.3b,
M1.3c Manutenzione
EM.5
E E E P E
P E
EN
Piano sviluppo
nuovi prodottiRP.0
Logistica INS1.3
E
__
__
Controlloqualità
Controlloqualità
ID. /Selez.Fornitori
ES.7
MP/semilavorati
N
Piano sviluppoAssetsRA.0
Approvvigionamenti
S1.1, S1.2
Gestione qualità
Innovazione di processo
RA.3, RA.4
E
Movimentazione/stoccaggio
materialiM1.2, M1.5WIP
x.x
Esempio di layout dei processi As-Is mappati con il modello SCOR
Supply Chain Management: SCOR Model
Pagina 21
SO
UR
CE
/MA
KE
SE
LL /
DE
LIV
ER
MA
NA
GE
MKTGPromozione
MK.4
Definizione
listino prezziV1.1
BudgetCommer
cialiV1.2
Vendita M-T-SITA-EST
V1.3, V1.4.1, V1.4.2, V1.5
P P
E
P
Marketing acquisti PFMK.1, MK.2
P/E
Gestione qualitàEM.8
N
ID./selez.Commerc
ialiEV.7
N
Pianocommerc
ialeV1.0
P
MKTGVenditaMK.5
Vendita M-T-O / A-T-O
ITA-ESTV2.5, V2.6
E
Evasione ODVD1.8, D1.9
Programmazione
spedizioniD1.5, D1.7
Spedizione &consegna
D1.10, D1.11, D1.12
MKTGPost Vendita
MK.6
E
ServiziPost Vendita
V1.7EEP/N
Gestione informazioni industrializzazione (costi industriali)EM.3
N
Business Analysis e controllo di gestioneEB.1, EB.2, EB.3, EB.4, EB.5, EB.6
Contabilità e bilancioEA.3
Gestione contrattiEA.2
Gestione risorse umaneEA.1
Servizi assistenza IT / Implementazione progetti ITEE.1, EE.2
N
P/N
N
N
N
MKTGPianificazion
eMK.3
E E E
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Assemblaggio
[RDP]
IdentificazioneBisogn
o
Def. Concept
[Mktg-Ute-Rs]
Svil. Prodotto
[Rs-Stamp-
Ute-Mktg]
ModificheProdotto
[UTE]
Sviluppo Prodotto
Identificazione
Necessità[DTP]
AnalisiCosti-
Benefici[CGE]
Implementazione[RDP]
Progr. prode Approvv.
[PP]
AcquistoMP/semilav
.[ACQ]
Schedul.Produz.[RDP/ST
P]
Movimentazione
Materiali[RLP]
Produzione
Semilavorati
[RDP/STA
Manutenzione
[ATT]
Stoccaggio
[RLP/SPE]
CostiStanda
rd[IND, CGE]
PianoInvestime
nti[DTP/CGE
]E E E E P P E E
Innovazione di Processo
Include anche il µ-processo “ricerca materiali”
Piano sviluppo
nuovi prodotti
Distintabase
Ricez. Verif.
MP[RLP/DA
Q]
__ __ __
Controlloqualità
Controlloqualità
Controlloqualità
ID. /Selez.Fornitori[ACQ ]
MP/semilavorati N
RP.0 RP. 1 RP. 2 RP. 3 RP. 4 RA.1 RA.2 RA.3 RA.4
Non esiste il processo
(derivato da Business Plan)
Piano sviluppoassets
Non esiste il processo(derivato da Business Plan)
RA.0
Scheduling
consegne
[ACQ ]
Gestione
qualità[DAQ]
N EM.8EM.3
Produzioniesterne
__
Controlloqualità
DE
SIG
NS
OU
RC
E/M
AK
ESupply Chain Management: SCOR Model
Esempio di layout dei µ-processi As-Is mappati con il modello SCOR
Pagina 22
[ACQ] P] [RLP] [RDP/STAMP]
Ricez. ODVM-T-O A-T-
O[GVIT/GVE
S]
Preventivaz.
M-T-O[CIT/CGE
]
E]
MKTGPromozion
e[MKTG]
Definizionelistino prezzi[PM/CGE]
BudgetCommerci
ali[GVIT/GV
ES]VenditaITA-EST
[GVIT/GVES]
RicezioneOrdini
[GVIT/GVES]
Scontistica
[CGE]
ServizioPost
Vendita[AC/TPE/C
IT]
Picking[SPE]
Fatturaz.[SPE/ADM]
Servizi ITOrdinari[EDP]
Project Man.
Progetti IT
[EDP, SIP]
EDP
AnalisiProfittab
ilitàx DP/DA
Budgeting
Budget
Tesoreria
Contabilità e
bilancio[CONT]
GestioneRU
[GRU]
Gestionecontratti[CONT]
ADMGestio
nepartiteInfragruppo
BilanciCivilisti
coConsolidato
Benchmark
Concorrenti
Business Analysis [CGE]
MKTGVendita[MKTG]
MKTGPost
Vendita[MKTG]
Da MAKE: ODC
P E E E E E E N
E E
P P
E E
E E E E
E
E EE
Due budget distinti, per estero realizzato da CGE su serie storiche
WIPx.x
Q]E
SelezioneCorriere/t
rasp.[SPE]
Scheduling
consegne
[SPE]EE
Piano marketingquinquennale
Promozione
tecnica[GPT/TPE
]E
N
P/NP/NN N N N N N N N N
ID. SelezioneFornitori[MKTG ]
Contrattaz./
Personalizz.
[MKTG ]
MKTG Acquisti prodotti finiti
P/E EMK.1 MK.2
MK.4 MK.5 MK.6
V1.1 V1.2 V1.3
V1.4.1 V1.5
D1.8 D1.10 V1.7
V1.4.2
ES.7[ACQ ]
ES1.1 S1.2 S1.3 M1.1 M1.2 M1.3.a M1.3.b M1.5P3.1 EM.5
D1.7D1.5
Release
[SPE]
Evasione ODV
E D1.9
Ricezione&
verifica[SPE]
Carico e spedizio
ne[SPE]
Spedizione ODV
D1.11 D1.12ID./selez.Commerc
iali[GVIT/GV
ES]N EV.7
V2.5 V2.6
EE.1 EE.2 EA.1 EA.2 EA.3 EB.1 EB.2 EB.3 EB.4 EB.5 EB.6
Pianomktg 5 anni
[MKTG]P V1.0
esterne[RLP/SCM
SK]M1.3.cE
MK.3P
MKTG Plansolo
comunicaz.[MKTG]
SO
UR
CE
/MA
KE
SE
LL /
DE
LIV
ER
MA
NA
GE
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2.3 Layout dei principali processi AS-IS: µ-processiD
ES
IGN
SO
UR
CE
/MA
KE
Assemblaggio
[RDP]
Identificazion
eBisogn
o
Def. Concept[Mktg-
Ute-Rs]
Svil. Prodotto
[Rs-Stamp-
Ute-Mktg]
Modifiche
Prodotto[UTE]
Sviluppo Prodotto Identificazione
Necessità
[DTP]
AnalisiCosti-
Benefici[CGE]
Implementazione[RDP]
Progr. prod
e Approvv.[PP]
AcquistoMP/semil
av.[ACQ]
Schedul.Produz.[RDP/S
TP]
Movimentazione
Materiali[RLP]
Produzione
Semilavorati
[RDP/STAMP]
Manutenzione[ATT]
Stoccaggio
[RLP/SPE]
CostiStand
ard[IND, CGE]
PianoInvestim
enti[DTP/CG
E]E E E E P P E E
P E E E E E E N
Innovazione di Processo
Include anche il µ-processo “ricerca materiali”
Piano sviluppo
nuovi prodotti
Distintabase
WIPx.x
Ricez. Verif.
MP[RLP/DA
Q]E
__ __ __
Controlloqualità
Controlloqualità
Controlloqualità
ID. /Selez.Fornitori[ACQ ]
MP/semilavorati
N
N
RP.0 RP. 1 RP. 2 RP. 3 RP. 4 RA.1 RA.2 RA.3 RA.4Non esiste il
processo(derivato da
Business Plan)
Piano sviluppoassets
Non esiste il processo(derivato da Business Plan)
RA.0
ES.7
Scheduling
consegne
[ACQ ]ES1.1 S1.2 S1.3 M1.1 M1.2 M1.3.a M1.3.b M1.5P3.1 EM.5
Gestione
qualità[DAQ]
N EM.8EM.3
Pianomktg 5
Produzioni
esterne[RLP/SC
MSK]M1.3.cE
__
Controlloqualità
Pagina 23
I µ-processi puntinati non esistono oggi in azienda; i µ-processi tratteggiati non sono attualmente strutturati.
SE
LL /
DE
LIV
ER
MA
NA
GE
Ricez. ODV
M-T-O A-T-O
[GVIT/GVES]
Preventivaz.
M-T-O[CIT/CG
E]
MKTGPromozio
ne[MKTG]
Definizionelistino prezzi
[PM/CGE]
BudgetCommer
ciali[GVIT/G
VES]
VenditaITA-EST[GVIT/GV
ES]
RicezioneOrdini
[GVIT/GVES]
Scontistica
[CGE]
ServizioPost
Vendita[AC/TPE/
CIT]
Picking[SPE]
Fatturaz.
[SPE/AD
M]
Servizi IT
Ordinari[EDP]
Project Man.
Progetti IT
[EDP, SIP]
EDPAnalisiProfittabilità
x DP/DA
Budgeting
Budget
Tesoreria
Contabilità e
bilancio[CONT]
Gestione
RU[GRU]
Gestionecontratti[CONT]
ADMGestio
nepartiteInfragruppo
Bilanci
Civilistico
Consolidat
o
Bench
mark
Conco
rrenti
Business Analysis [CGE]
MKTGVendita[MKTG]
MKTGPost
Vendita[MKTG]
Da MAKE: ODC
E E
P P
E E
E E E E
E
E EE
Due budget distinti, per estero realizzato da CGE su serie storiche
Selezione
Corriere/trasp.[SPE]
Scheduling
consegne
[SPE] EE
Piano marketingquinquennale
Promozione
tecnica[GPT/TP
E]E
P/NP/NN N N N N N N N N
ID. Selezion
eFornitori[MKTG ]
Contrattaz./
Personalizz.
[MKTG ]
MKTG Acquisti prodotti finiti
P/E EMK.1 MK.2
MK.4 MK.5 MK.6
V1.1 V1.2 V1.3
V1.4.1 V1.5
D1.8 D1.10 V1.7
V1.4.2
D1.7D1.5
Release
[SPE]
Evasione ODV
E D1.9
Ricezione&
verifica[SPE]
Carico e
spedizione
[SPE]
Spedizione ODV
D1.11 D1.12ID./selez.
Commerciali
[GVIT/GVES]N EV.7
V2.5 V2.6
EE.1 EE.2 EA.1 EA.2 EA.3 EB.1 EB.2 EB.3 EB.4 EB.5 EB.6
mktg 5 anni
[MKTG]P V1.0
M1.3.c
MK.3P
MKTG Plansolo
comunicaz.
[MKTG]
Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali
Informatica applicata ai sistemi informativi aziendaliUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Supply Chain Management: implementazione
I progetti di SCM non sono mai esclusivamente un problema di implementazione di
software più o meno complessi, ma arrivano a coinvolgere anche aspetti legati alla
reingegnerizzazione di processi interni.
Esistono due alternative:
� Top-down : tiene conto degli aspetti organizzativi. Si analizzano i processi e si
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� Top-down : tiene conto degli aspetti organizzativi. Si analizzano i processi e si
definiscono a priori le soluzioni per gli eventuali problemi. Il rischio è quello di forzare
i processi aziendali ad adeguarsi all’applicativo che si è scelto.
� Bottom-Up : viene adottato quando si è già cercato di ottimizzare la catena del valore
ma in maniera limitata. In questi casi si cerca di sfruttare ciò che è già stato fatto,
incorporando le soluzioni tecnologiche e le strategie definite dai singoli anelli della
Supply Chain in una soluzione e in una strategia più ampia ed estesa a tutta la filiera.
Lo svantaggio è che l’implementazione risulta molto complessa.
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Supply Chain Management: organizzazione
Indipendentemente dagli approcci utilizzati, automatizzare la catena del valore può
diventare uno dei processi organizzativamente più complessi che un’impresa possa
affrontare.
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La parte più difficile è legata alla peculiarità della SCM, ossia che la sua complessità è
anche organizzativa e si estende al di fuori delle mura aziendali. I dipendenti interni
dovranno cambiare modo in cui operano, ma lo dovranno fare anche i dipendenti dei
fornitori che si vogliano integrare nel sistema di Supply Chain Management.
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Supply Chain Management: variabili decisionali
Nella gestione della Supply Chain si devono definire in modo corretto tutte le variabili che incidono
maggiormente sui parametri di prestazione della catena logistica stessa. La combinazione di queste
variabili determina l’efficienza e la dinamicità dell’int era rete in termini di capacità di
soddisfazione della domanda del consumatore finale.
Le principali variabili di una Supply Chain sono:
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� Impianti assegnati ai prodotti: nel caso di produzioni decentralizzate, indica quale impianto produrrà un
determinato prodotto ed in quale quantità;
� Livello e numero dei magazzini: consiste nell’individuazione del numero e della loro capacità, nonché
della loro localizzazione;
� Numero di livelli della catena;
� Centri di distribuzione;
� Relazioni con i fornitori;
� Punto di specializzazione o differenziazione dei prodotti;
� Numero di prodotti per ogni tipo necessari in magazzino;
� Scheduling di produzione e distribuzione.
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Supply Chain Management: misure di prestazione
L’assunzione di decisioni riguardo la struttura e la gestione della Supply Chain richiede la definizione
dei criteri di valutazione, la raccolta dei dati e l’analisi della situazione attuale, delle eventuali modifiche
e il confronto con le possibili opzioni strategiche.
Stabilite le variabili, si devono definire anche le misure di prestazione o metriche che serviranno per
monitorare la performance e stabilire il livello di efficienza ed efficacia della catena logistica.
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Le misure di prestazione si possono suddividere in qualitative e quantitative:
Misure qualitative Misure quantitative
Soddisfazione del cliente Misure basate sui costi
Flessibilità Misure basate sulla risposta al cliente
Rischio effettivo di organizzazione Misure basate sulle prestazioni dei fornitori
Prestazione dei fornitori Misure basate sui rapporti inter-aziendali
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Supply Chain Management: misure qualitative
Le misure qualitative danno delle indicazioni di qualità che non possono essere espresse
numericamente sulle prestazioni della Supply Chain.
� Soddisfazione del cliente : indica quanto il prodotto o il servizio offerto risponde alle aspettative
del cliente. La definizione qualitativa di tale indice di prestazione consente di definire un indice
quantitativo, quale il livello di servizio da garantire al cliente, che rientrerà nel sistema di gestione.
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quantitativo, quale il livello di servizio da garantire al cliente, che rientrerà nel sistema di gestione.
� Flessibilità : misura la velocità con cui la Supply Chain riesce a rispondere alle variazioni
nell’ambiente esterno e alle fluttuazioni della domanda. Dipende dalla capacità dei vari attori della
catena di evidenziare il più rapidamente possibile gli scostamenti dalla situazione normale, ovvero
dalla individuazione e risoluzione delle “exeption” (Cooperazione, Coordinamento,
Comunicazione).
� Rischio effettivo di organizzazione : la cooperazione nella Supply Chain riduce il rischio di ogni
entità partecipante.
� Prestazione dei fornitori : misura il peso dei fornitori all’interno della Supply Chain e la dinamicità
della struttura.
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Supply Chain Management: misure quantitative
Sono quelle direttamente esprimibili in quantità numeriche:
� Misure basate sui costi :
• Costi per l’intera catena o per un singolo livello;
• Livelli delle vendite;
• Livello dei profitti;
• Investimenti per i magazzini;
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•
• Roi.
� Misure basate sulla risposta al cliente :
• Ordini soddisfatti per unità di tempo;
• Ritardo di produzione;
• Tempo di risposta al cliente;
• Lead time;
� Misure basate sulle prestazioni dei fornitori :
• Pezzi difettosi alla consegna;
• Tempi di consegna;
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Supply Chain Management: metodi di misurazione
I metodi di misurazione della performance della Supply Chain sono considerati uno dei
punti deboli del sistema di gestione. I metodi maggiormente utilizzati allo scopo di
monitorare i risultati sono:
� Balanced Scorecard (BSC);
� SCOR Model;
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� SCOR Model;
� Logistic Scoreboard;
� Activity Based Costing (ABC);
� Economic Value Added (EVA).
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Supply Chain Management: performance
Una volta rilevate le misure e sviluppati i risultati si deve valutare la performance.
� Confronto con target storici;
� Benchmarking interni;
� Benchmarking esterni;
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� Target teorici;
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