Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli ......2017/12/19 · Corso di Tecnologia...
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Chiusura orizzontale superiore: le coperture
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CP Corso di Laurea in Architettura Tecnologia dell‘Architettura B a.a. 2017/18 Prof.ssa Caterina Frettoloso [email protected]
Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale
Corso di Tecnologia dell‘Architettura B a.a. 2017/18
Prof.ssa Caterina Frettoloso
Le coperture CP
Tadao Ando's Casa Wabi is an artist's retreat that stretches along the Mexican coast
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Prof.ssa Caterina Frettoloso
Le coperture CP
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Prof.ssa Caterina Frettoloso
Le coperture CP
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Prof.ssa Caterina Frettoloso
Le coperture CP
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Prof.ssa Caterina Frettoloso
La funzione principale della copertura è di proteggere l’edificio e chi ne fa uso da:
Le coperture CP
Freddo, caldo, vento, sole e precipitazioni atmosferiche
La copertura determina la configurazione architettonica del coronamento dell’edificio.
Sopporta i carichi naturali e quelli dovuti all’utilizzo impedendo il passaggio di persone, animali e oggetti anche nei casi di shock meccanico; controlla il passaggio di sostanze liquide e gassose e il passaggio di energia termica fra interno ed esterno.
La copertura in architettura è definita come una frontiera orizzontale superiore.
Costituisce la parte dell'edificio soggetta direttamente all'attacco degli agenti atmosferici esterni. Quindi di particolare rilevanza sono la scelta dei materiali, la conformazione geometrica, la curabilità della copertura .
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Prof.ssa Caterina Frettoloso
La funzione principale della copertura è di proteggere l’edificio e chi ne fa uso da:
Le coperture CP
Smaltimento acque meteoriche
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione Le coperture CP
Morfologia Continue/discontinue
Strati funzionali caratteristici Isolate e non/ventilate e non
Accessibilità Grado di accessibilità
Geometria Planari/curve
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione Le coperture CP
caratteristiche dello strato di tenuta all'acqua
Continue Discontinue
Comportamento termoigrometrico
non isolate e non ventilate isolate e non ventilate ventilate e non isolate isolate e ventilate
Grado di accessibilità
classe A: accessibile esclusivamente per la sua manutenzione. classe B: accessibile per la sua manutenzione e per quella degli impianti classe C: accessibile ai pedoni (carico 400 kg/m2). classe D: accessibile ai veicoli leggeri (< 2 t per asse). classe E: accessibile ai veicoli pesanti (> 2 t per asse). classe F: soddisfa le funzioni relative al giardino pensile (sollecitazioni meccaniche e chimiche).
caratteristiche geometriche con implicazioni formali per l'edificio
planari orizzontali: la pendenza è inferiore a 1%. planari suborizzontali: la pendenza varia da 1% a 5%. planari inclinate: la pendenza è superiore a 5%. curve: la superficie dell'estradosso delle coperture presenta un andamento curvo
Le chiusure orizzontali. Quaderni del manuale di progettazione edilizia
Di Arie Gottfried, Hoepli, Milano (2010) da pp. 37
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione Le coperture CP
caratteristiche dello strato di tenuta all'acqua
Continue Discontinue
Strato di tenuta all’acqua
Ha la funzione di conferire alla copertura l’impermeabilità all’acqua meteorica, e deve essere in grado di resistere alle sollecitazioni causate dall’ambiente esterno, dai movimenti della struttura e dall’uso della copertura.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Coperture continue Le coperture CP
In questo sistema la tenuta all'acqua è ottenuta mediante uno strato che non presenta soluzione di continuità (elemento continuo), indipendentemente dalla pendenza della superficie della struttura. Questa tipologia si avvale del carattere stagno dello strato di tenuta, il che comporta particolarità di messa in opera e di scelta dei materiali privilegiando le modalità di connessione e di protezione dell'elemento di tenuta all'acqua. Non essendo vincolato né a particolari pendenze né a specifiche morfologie questa soluzione permette la realizzazione di coperture curve o piane orizzontali o suborizzontali.
Copertura continua curva (A. Loos, Casa Steiner) Copertura continua piana orizzontale (Fire Station Zaha Hadid)
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Coperture discontinue Le coperture CP
Esse realizzano la tenuta all'acqua in particolari condizioni di pendenza della struttura. La pendenza, adeguata in base al materiale impiegato e alle condizioni ambientali, e in relazione all’organizzazione geometrica degli elementi, deve impedire infiltrazioni attraverso la discontinuità dello strato di tenuta.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione Le coperture CP
Comportamento termoigrometrico
non isolate e non ventilate isolate e non ventilate ventilate e non isolate isolate e ventilate
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione in base agli strati funzionali Le coperture CP
Tale caratterizzazione può essere associata a qualunque tipologia di copertura indipendentemente dalla pendenza (sia coperture piane che inclinate)
1. Coperture non isolate e non ventilate. In questa tipologia non c'è controllo della trasmissione di energia termica e del comportamento termo-igrometrico attraverso gli starti funzionali. 2. Coperture ventilate e non isolate. Controllano, attraverso uno strato funzionale specifico, il comportamento termo-igrometrico ma non controllano la trasmissione del calore.
3. Coperture isolate e non ventilate. Attraverso strati funzionali specifici c'è controllo riguardo alla trasmissione del calore ma non è verificato il comportamento termo-igrometrico. 4. Coperture isolate e ventilate. Assicurano il controllo del comportamento termo-igrometrico e della trasmissione del calore attraverso strati funzionali specifici.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione in base agli strati funzionali Le coperture CP
Tale caratterizzazione può essere associata a qualunque tipologia di copertura indipendentemente dalla pendenza (sia coperture piane che inclinate)
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione in base agli strati funzionali Le coperture CP
Differenza di scambi termici tra una copertura ventilata ed una non ventilata nel periodo estivo
Differenza di scambi termici tra una copertura ventilata ed una non ventilata nel periodo invernale
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Classificazione Le coperture CP
caratteristiche geometriche con implicazioni formali per l'edificio
planari orizzontali: la pendenza è inferiore a 1%. planari suborizzontali: la pendenza varia da 1% a 5%. planari inclinate: la pendenza è superiore a 5%. curve: la superficie dell'estradosso delle coperture presenta un andamento curvo
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Le coperture CP
Unità tecnologica
Chiusure superiore
Classi di elementi tecnici
Coperture
Elemento tecnico
Copertura inclinata
Classe di Unità tecnologica
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Copertura inclinata Le coperture CP
Il tetto, sin dalle origini, ha rappresentato una delle manifestazioni più efficaci del bisogno di protezione dell'uomo nei confronti di agenti esterni di qualsiasi natura e il termine, in molte lingue, si eleva a significato di 'scudo', 'riparo', 'rifugio', finanche di 'protezione materna’. Per i Romani, il tectum designava genericamente il luogo abitato.
Se si osservano le rappresentazioni che i bambini fanno della casa o si riflette su alcune espressioni di uso comune si capisce che il tetto è qualcosa in più di un'unità tecnologica: è una metafora dell'abitare che evoca e sintetizza il concetto stesso di casa, il concetto di spazio delimitato in cui vive l'uomo
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Terminologia geometrica
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Terminologia elementi complementari/soluzioni di continuità
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Morfologia
In relazione alla giacitura delle falde si individuano:
Tetti a displuvio nei quali l’acqua è convogliata verso il perimetro esterno dell’edificio Tetti a impluvio nei quali l’acqua è convogliata verso un punto o una linea di gronda interna all’edificio
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Morfologia
A leggio il deflusso dell’acqua avviene lungo una sola superficie. La falda poggia su pareti perimetrali poste ad altezze diverse. Rappresentano la matrice di base di tutte le coperture inclinate che sono sempre riconducibili a sommatorie di leggii tra loro giustapposti. A capanna le due falde convergono in alto lungo una linea di colmo l’intersezione delle falde con le pareti di testata avviene secondo linee inclinate che delimitano una porzione di muro triangolare detta timpano. A padiglione lo smaltimento delle acque avviene su tutti i lati del poligono di base. La linea di gronda corre lungo tutto il perimetro. Le intersezioni tra falde contigue danno luogo a compluvi o displuvi.
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Requisiti
Un tetto deve rispondere ad una pluralità di requisiti in relazione reciproca che possono essere soddisfatti mediante idonei strati ed elementi funzionali.
Requisiti tecnologici controllo della tenuta all’acqua controllo igrometrico del manto comfort termico resistenza ai carichi verticali ed orizzontali
Strati funzionali strato di tenuta all’acqua strato di micro-ventilazione strato termo-isolante/di ventilazione strato portante
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo della tenuta all’acqua
Garantire la tenuta all’acqua significa impedire le infiltrazioni delle precipitazioni atmosferiche. I manti di copertura in laterizio garantiscono la tenuta all’acqua mediante la sovrapposizione di piccoli elementi posati in pendenza (tegole).
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo della tenuta all’acqua
Fattori di controllo
1. Pendenza di falda 2. Regolarità geometrica 3. Lunghezza di falda
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo della tenuta all’acqua
1. La pendenza di falda
La pendenza condiziona l’entità della sovrapposizione tra elementi e determina le modalità di fissaggio. A causa della sovrapposizione degli elementi, la pendenza effettiva del manto (pendenza di esercizio) è sempre minore della pendenza di falda.
pendenza di esercizio
pendenza di falda
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo della tenuta all’acqua
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo della tenuta all’acqua
2. Regolarità geometrica delle falde
La regolarità geometrica della falda si traduce nell’attitudine del canale di gronda a raccogliere in ogni tratto del suo sviluppo una pari quantità di acqua: si ottiene, in termini rigorosi, solo quando la linea di gronda e quella di colmo hanno la stessa lunghezza, sono parallele ed orizzontali (falde rettangolari o quadrate). Ogni qualvolta tale condizione è disattesa si determinano problemi - più o meno gravi - di deflusso. Un tipico caso di discontinuità geometrica è costituito dai compluvi inclinati che convogliano in una zona estremamente circoscritta del canale di gronda la pioggia caduta su un’ampia superficie di falda.
Da Antonio Lauria, I manti di copertura in laterizio, Il progetto e la posa in opera.
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo della tenuta all’acqua
3. La lunghezza di falda
È direttamente proporzionale alla pendenza ed inoltre dipende dal tipo di manto e dalla zona climatica; quando è considerevole in caso di pioggia torrenziale, la grande quantità d’acqua che scorre lungo la falda può oltrepassare i bordi di tenuta delle tegole infiltrandosi al di sotto del manto.
grembialina
In presenza di falde molto lunghe è necessario prevedere una interruzione di falda ed il raddoppio del canale di gronda:
Da Antonio Lauria, I manti di copertura in laterizio, Il progetto e la posa in opera.
Lunghezza massima di falda per tetti di pendenza compresa tra il 30 e il 35%, in rapporto al tipo di elementi del manto e alle diverse regioni climatiche.
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo igrometrico
La micro-ventilazione del sottomanto è essenziale per l’efficienza e l’affidabilità del tetto e consente di tenere asciutto l’intradosso del manto, impedendo l’imputridimento e il degrado degli elementi di supporto del manto. Si attua posando a secco gli elementi del manto su supporti paralleli alla linea di gronda.
Fuoriuscita dell’aria Soluzione di colmo
Ingresso dell’aria Soluzione di gronda
Effetto camino (e, per manti in coppi, effetto dissipativo dovuto ai giunti).
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo termico
Per il buon comportamento termico particolarmente importante è la ventilazione sotto-manto che si realizza normalmente mediante una doppia orditura di listelli: la prima - che crea lo spessore dello strato di ventilazione - è perpendicolare alla linea di gronda; la seconda - di supporto delle tegole - è parallela alla linea di gronda. Lo strato di ventilazione sovrasta sempre lo strato termo-isolante.
Copertura ventilata ad unica intercapedine
Dimensioni camera di ventilazione - UNI 9460
Manti di copertura in TEGOLE
550 cm2/m di larghezza di falda
Manti di copertura in COPPI
225 cm2/m di larghezza di falda
Dimensioni camera di ventilazione - DIN 4108/3 (per p >10%)
Sezione ingresso (alla gronda)
Sezione uscita (al colmo)
h libera camera di ventilazione
> 2% di superficie di falda >200 cm2 /m di lunghezza di gronda
> 0,5% della superficie del tetto
> 2 cm >200 cm2 /m di lunghezza di falda
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Controllo termico
In certi casi si ricorre a soluzioni con doppia intercapedine che sono più efficaci di quelle ad intercapedine unica poiché pongono meno ostacoli ai moti convettivi. Inoltre, consentono di smaltire il vapore d’acqua proveniente dal sottotetto anche in presenza di eventuali membrane di tenuta all’acqua, che potranno essere poste al di sopra della sotto-copertura.
Copertura ventilata a doppia intercapedine
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Resistenza ai carichi
Le nove zone di ventosità Le tre zone di nevosità
Una prerogativa del tetto è la resistenza ai carichi dovuti alla neve, al ghiaccio e alla spinta del vento. Ai fini del dimensionamento strutturale i valori di tali sovraccarichi sono stabiliti in relazione alle diverse zone climatiche già indicate dal Decreto Ministeriale del 16.1.1996 che divideva l’Italia in tre zone climatiche di nevosità e in nove zone climatiche di ventosità. Coefficienti e procedure di calcolo sono indicate nel DM 14.01.2008.
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Resistenza ai carichi
Per pendenze < del 36% (20°) la neve si accumula in strati stabili; per pendenze > del 76% (60°) la neve non si accumula. Per pendenze tra 20° e 60° la neve si accumula in blocchi che possono scivolare verso il basso, pertanto, è opportuno ricorrere a speciali dispositivi – quali elementi ferma neve o staccionate d’arresto – per impedire la caduta rovinosa di cumuli di neve ghiacciata.
Tegole fermaneve
Disposizione delle tegole fermaneve. A sinistra, per siti di altitudine < 750 m slm;
A destra, per siti di altitudine 750 – 1200 m slm.
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Resistenza ai carichi
Nelle zone ventose, in corrispondenza delle linee di bordo, di colmo e dei corpi emergenti, gli elementi del manto vanno opportunamente fissati al supporto. I dispositivi di fissaggio si dividono in due grandi categorie:
Fissaggio di coppi con nasello ai listelli di sostegno
Ganci, staffe, fili metallici Chiodi o viti
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Le coperture CP
Le tipologie costruttive sono :
1. A piano portante continuo 2. A piano portante discontinuo
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Copertura inclinata_ Costruzione piano di falda
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Costruzione piano di falda
Il piano di falda continuo si può realizzare con solai inclinati in cemento armato e laterizio con le stesse tipologie costruttive dei solai orizzontali.
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Le coperture CP
Piano di falda discontinuo realizzato con sistema a falsi puntoni (copertura spingente). Una struttura si considera spingente se, sotto l’azione di carichi verticali, trasmette ai propri vincoli esterni azioni orizzontali, ovvero “spinte” che devono essere contrastate dalle strutture inferiori sulle quali si trasmettono i carichi di copertura.
Soluzione costruttiva a falsi puntoni con muro di colmo
Soluzione costruttiva a falsi puntoni con trave di colmo
Copertura inclinata_ Costruzione piano di falda
Travi inclinate dell’orditura alla piemontese, sollecitate principalmente a flessione, aventi sezione di 12x18 - 16x23 cm, disposti ad interasse di 100/150 cm.
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Le coperture CP
Piano di falda discontinuo con sistema ad arcarecci (non trasmette spinte ai muri portanti)
Copertura inclinata_ Costruzione piano di falda
Gli arcarecci sono componenti portanti che corrono paralleli alla gronda e sostengono la membrana di copertura dei tetti. Possono essere posizionati sulle capriate o agganciati tra di esse.
Elementi orizzontali dell’orditura alla lombarda (sezione 12x17 cm - 19x25 cm) disposti ad interasse di 120/170 cm.
Gli arcarecci si calcolano come travi semplicemente appoggiate soggette a flessione deviata
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Costruzione piano di falda
Le capriate, sono strutture non spingenti appoggiate ai muri perimetrali. Trasmettono sui muri di appoggio solo carichi verticali, sono strutture piuttosto rigide (perché reticolari) e di costruzione relativamente semplice, essendo i collegamenti tra le varie aste affidati a giunti realizzati con intagli (giunti di carpenteria).
1. capriata semplice 2. capriata semplice con monaco 3. capriata palladiana con monaco e saette 4. capriata composta con sotto-catena 5. capriata composta con sotto-catena e saette
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Le coperture CP
Copertura inclinata_ Costruzione piano di falda
Piano di falda discontinuo con sistema a capriate (non trasmette spinte ai muri portanti)
Nomenclatura degli elementi e nodi della capriata
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Le coperture CP
Copertura continua
Unità tecnologica
Chiusure superiore
Classi di elementi tecnici
Coperture
Elemento tecnico
Copertura orizzontale
Classe di Unità tecnologica
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Smaltimento dell’acqua piovana
L’acqua piovana viene convogliata, mediante opportune linee di compluvio, in bocchettoni collocati preferibilmente lungo il perimetro nelle zone più basse della copertura dove tende a defluire l’acqua. I canali discendenti (pluviali) sono collegati ai bocchettoni.
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Smaltimento dell’acqua piovana
Tabella per il numero e dimensionamento dei pluviali
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Tipologia “a tetto caldo” È il sistema più diffuso per la sua semplicità ed economicità di esecuzione. In esso l’isolante è collocato al disotto dello strato impermeabile. Il principale svantaggio di questo sistema è che lo strato impermeabile è esposto a notevoli sbalzi termici e nel tempo si deteriora. Inoltre il funzionamento del pacchetto dipende molto dall’efficacia della barriera al vapore.
Tipologia “a tetto rovescio” Nel tetto rovescio l’isolamento è posto sopra l'impermeabilizzazione che è lo strato più delicato, proteggendolo dalle escursioni termiche, dalle radiazioni ultraviolette e dagli eventuali danni meccanici. Questo modello funzionale permette l'infiltrazione delle acque fra lo strato isolante e quello di tenuta. I pannelli termoisolanti vanno scelti fra quelli con caratteristiche di basso assorbimento d'acqua e non idrofili; devono, inoltre, essere obbligatoriamente protetti dagli agenti esterni e zavorrati per evitare rischi d'asportazione da parte del vento.
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Tipologia “a tetto caldo”
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Tipologia “a tetto rovescio”
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Isolamento termico
I materiali per l’isolamento termico sono, dal punto di vista morfologico, essenzialmente di tre tipi:
Pannelli rigidi Sono generalmente autoportanti, spesso accompagnati da materiale di rivestimento ed hanno i bordi sagomati per consentire il collegamento per incastro tra i pannelli stessi, al fine di evitare dispersione di calore. Possono essere costituiti da materiali di origine naturale (sughero, legno) o sintetica (polistirene, poliuretano, fibre minerali). Materassini Non sono autoportanti, sono costituiti da fibre di origine naturale o sintetica Materiali sciolti Sono costituiti da granulati leggeri (argilla espansa, perlite, lapillo, vermiculite) che possono essere messi in opera a secco o sotto forma di conglomerato.
http://certificazione-energetica.net/servizi-e-informazioni/normativa-certificazione-energetica/
Normativa in materia di certificazioni energetiche
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Le coperture CP
Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Caratteristiche fisico-meccaniche significative:
Resistenza a compressione Conduttività termica Densità Resistenza alla diffusione del vapore
La letteratura di settore definisce come isolanti materiali con un valore di conduttività termica inferiore a 0,065 W/m·K (i materiali isolanti comunemente commercializzati hanno valori tra 0,030 e 0,045 W/m·K).
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Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Pannelli rigidi
Pannello in fibra di legno mineralizzata con cemento Pannello in sughero
Pannello in polistirene estruso
Pannello in lana di roccia
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Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Materassini
Fibra vegetale – canapa e kenaf
Lana di vetro
Lana di roccia ad alta densità
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Copertura orizzontale_ Isolamento termico
Materiali sciolti
Argilla espansa
Lapillo vulcanico
Vengono usati come inerti per calcestruzzi destinati alla realizzazione dei massetti di pendenza
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Le coperture CP
Coperture verdi
Renzo Piano’s California Academy of Sciences - San Francisco's Golden Gate Park - http://www.fondazionerenzopiano.org/project/91/california-academy-of-sciences/genesis/?l=it
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Le coperture CP
Coperture verdi
Renzo Piano’s California Academy of Sciences – foto di R. Mariconte (2014)
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Le coperture CP
Coperture verdi
II giardino deve trovarsi anche al di sopra. Mentre per secoli il tetto è stato costruito a spioventi per eliminare rapidamente la pioggia evitando infiltrazioni e, accentuandone l'inclinazione (nei paesi settentrionali), anche la neve, il cemento armato permette il tetto piano, anzi concavo, perché, sottoposto alla possibilità di «fessurazioni» per gli sbalzi climatici, ha bisogno di mantenere l'umidità costante, con la sola condizione che il lastrico solare sia protetto da sabbia, ricoperta di spesse lastre di cemento a giunti allargati seminati di erba; cosi, sul tetto, fioriranno i giardini. (Le Corbusier- 2° punto dell’architettura nuova)
TETTI VERDI – copertura discontinua TETTI VERDI – copertura continua
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Le coperture CP
Coperture verdi
Il tetto verde garantisce l’equilibrio termico, in quanto trattiene nello strato di terra parte dell’acqua piovana che, evaporando lentamente impedisce l’eccessivo riscaldamento della copertura e contemporaneamente impedisce la fuoriuscita del calore del fabbricato nei mesi invernali.
Questa soluzione, inoltre, contribuisce sensibilmente a ridurre le emissioni di CO2 (la vegetazione assorbe alcuni dei maggiori inquinanti emessi in atmosfera, quali ossidi di carbonio, azoto, zolfo, anidride solforosa) e a migliorare l'aspetto delle città. Tra le principali caratteristiche "di valenza ambientale" dei sistemi costruttivi a verde vi sono l'assorbimento acustico, e l'ottimizzazione idrica. Il tetto verde o tetto giardino infatti alleggerisce il carico sulla rete di canalizzazione delle acque bianche, rendendo percorribile la strada del riutilizzo delle acque piovane, previo recupero e filtrazione. La scelta delle specie vegetali da utilizzare deve tenere in considerazione ogni aspetto climatico che possa compromettere non solo la crescita ridotta o sbagliata della vegetazione, ma, soprattutto, il funzionamento sia della copertura che della parete.
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Coperture verdi
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Coperture verdi
E' prassi abbastanza comune definire un inverdimento come "estensivo" quando questo è caratterizzato da basso spessore e peso della stratificazione e da vegetazione rustica a contenuto sviluppo in altezza. Al contrario, l'intensivo viene definito come un intervento con alto spessore e peso e con vegetazione ricca e a sviluppo maggiore.
Verde estensivo Verde intensivo
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Le coperture CP
Coperture verdi
La caratteristica del sistema di tetto verde della Geoplast è il modulo COMPLETA, costituito da un sistema drenante realizzato in plastica rigenerata atossica, dotato di cuspidi forate alla base, che consentono il miglior deflusso dell'acqua piovana e ne permette la risalita; lo strato drenante viene intasato con granello di pomice e riempito completamente con un substrato di coltivazione VULCAFLOR in cui vengono piantumate delle talee ricoperte con ghiaia per favorire la radicazione. Il modulo COMPLETA viene successivamente riempito e messo in coltivazione per un periodo dai 6-12 mesi.
Verde estensivo
Corso di Tecnologia dell‘Architettura B a.a. 2017/18
Prof.ssa Caterina Frettoloso
Le coperture CP
Coperture verdi
Malmo – Quartiere Bo01
http://www.empirismoeretico.it/wp-content/uploads/2013/11/02-APPROFONDIMETO_-PREDA.pdf