Unità Operativa di Cardiochirurgia...sa la chirurgia dell’arco aortico, dell’a- orta...

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1 U.O. di Cardiochirurgia AUDIT REPORT ATTIVITÀ 2016 AUDIT REPORT ATTIVITÀ 2016 Unità Operativa di Cardiochirurgia

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U.O. di Cardiochirurgia AUDIT REPORT ATTIVITÀ 2016

AUDIT REPORT ATTIVITÀ 2016

Unità Operativadi Cardiochirurgia

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U.O. di Cardiochirurgia AUDIT REPORT 2016

U.O. di Cardiochirurgia - Audit Report Attività 2016Supplemento al n. 21 - luglio 2017 del S.Anna Hospital MagazineProgetto Grafico Il Segno di Barbara RotundoCoordinamento redazionale Marcello BarillàStampa Rubbettino Print, Soveria Mannelli (CZ)

INDICE

5 PREMESSA

7 INTRODUZIONE

8 METODOLOGIA

RISULTATI

9 RIVASCOLARIZZAZIONE MIOCARDICA ISOLATA

QUALITÀ DELLA RIVASCOLARIZZAZIONE

10 SOSTITUZIONE VALVOLARE AORTICA ISOLATA

MORTALITÀ COMPLESSIVA IN CHIRURGIA VALVOLARE

CHIRURGIA DELL’AORTA

11 CHIRURGIA MITRALICA ENDOSCOPICA

VALVE TEAM E CENTRALITÀ DEL PAZIENTE

12 LA TERAPIA È ORIENTATA SUL PAZIENTE E NON SULLA PATOLOGIA

PROGRAMMA TAVI

13 PROGETTO E-CABG

INFEZIONI

Sant’Anna HospitalStruttura Ospedaliera Privata AccreditataCentro di Riferimento del S.S.N. per l’Alta Specialità del Cuore

Viale Pio X, 111 - 88100 CatanzaroTel 0961.5070111 - Fax 0961.5070765www.santannahospital.it - [email protected]

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Membro della Federazione CISQ

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Anche per l’anno 2017il S.Anna Hospital presenta i risultati

ottenuti nell’anno precedente dalla propria U.O. di Cardiochirurgia.

Essi sono stati ricavati con un sistema di raccolta dati, analisi e controllo della qualità,

in linea con i più elevati standard internazionali

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PREMESSA

Il S.Anna Hospital è lieto di presentare, per il terzo anno consecutivo, il Report sull’attività della propria Unità di Cardiochirurgia, diretta dal dottor Daniele Maselli.

Siamo lieti ma anche - ci sia consentito scriverlo - orgogliosi dei risultati ottenuti, perché essi con-fermano quanto è stato acclarato nel tempo sia da valutatori pubblici, sia da public reporting in ambito sanitario e cioè che il Centro calabrese di Alta Specialità del Cuore è tra i più a� dabili in Italia per volume e qualità di prestazioni erogate.

Quelli che presentiamo sono risultati che custodiscono, inoltre, un ulteriore e non meno signi� -cativo valore. Ci parlano infatti dell’impegno, della dedizione e del senso di responsabilità con cui tutto il personale del S.Anna, nessuno escluso, svolge i propri compiti al servizio dei pazienti. A ciascuno, quindi, è doveroso che vada il nostro ringraziamento sincero e, riteniamo, anche quello dell’intera comunità calabrese per il contributo di immagine che ne deriva alla nostra regione.

Tre anni fa abbiamo deciso per la prima volta di produrre il Report e di renderlo pubblico. Una scelta che oggi continuiamo a ritenere opportuna. Una buona pratica che pensiamo connoti po-sitivamente il nostro modo di intendere il lavoro che facciamo. Sottoporsi volontariamente all’au-tovalutazione dei propri risultati, infatti, è il modo migliore per innalzare l’e� cienza e la qualità complessiva della propria organizzazione.

Entrambi gli obiettivi, e� cienza e qualità, caratterizzano da sempre il S.Anna e sono stati persegui-ti negli anni con costanza, nell’interesse dei nostri pazienti, sia per quanto riguarda l’innovazione tecnologica al servizio dei percorsi di diagnosi e cura, sia per quanto riguarda il know how in tema di metodiche di intervento. Era dunque conseguenziale introdurre una valutazione dei risulta-ti ottenuti, prodotta con criteri oggettivi, che rendessero riscontrabili da chiunque quegli stessi risultati che da tre anni o� riamo all’attenzione della comunità medico scienti� ca, dei cittadini e soprattutto dei malati.

A questi ultimi, vada in� ne un ringraziamento caloroso per la � ducia che continuano a dimostrarci e che resta l’elemento più autentico e vero per dare senso al nostro lavoro.

Giuseppe Failla Direttore Generale

S.Anna Hospital

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INTRODUZIONE

Carissimi pazienti, egregi colleghi,

riportiamo anche quest’anno i risultati del processo di analisi della nostra attività chirurgica nei dodici mesi precedenti. I volumi si mantengono a livelli molto elevati e confermano la forte capa-cità di richiamo del nostro Centro. Il report dell’AGENAS, recentemente pubblicato, ci pone tra i primi in Italia per volume di attività (ottavo posto su circa cento Centri scrutinati) e al terzo posto sull’intero territorio nazionale per mortalità nel by-pass aorto coronarico.

I dati dell’Agenzia pubblica confermano quanto già riportato autonomamente dal S.Anna Hospital nelle edizioni precedenti del Report sull’attività cardiochirurgica. Si conferma dunque il ruolo pri-mario della nostra struttura nel contrastare, con risultati di qualità, la forte emigrazione sanitaria che ancora, purtroppo, a� igge la Calabria.

Il volume di attività registrato nel 2016, pari a 928 procedure maggiori cardiochirurgiche, ci pone, come si diceva, fra i primi Centri italiani. I risultati ottenuti nelle categorie di intervento ritenute comparabili a livello ministeriale (interventi di rivascolarizzazione miocardica e interventi riparativi e sostitutivi sulle valvole cardiache) ci pongono, dal canto loro, a un livello di assoluta eccellenza.

Registriamo un importante ulteriore incremento della percentuale di pazienti pervenuti al S.An-na Hospital in regime di urgenza o emergenza, trasferiti da altri centri della regione, dal 34% del 2014 a poco più del 50% nel 2015 � no al 56% del 2016. Alla luce di questo dato la bontà dei no-stri risultati acquista un valore ancora maggiore perché sono stati ottenuti in un contesto, quello dell’urgenza/emergenza, notoriamente gravato da risultati peggiori e da un più alto tasso di com-plicanze.

Sono esiti che ci confortano e che ci sostengono nel nostro sforzo.

Da calabresi, rinnoveremo il nostro impegno per sostenere, difendere e migliorare il S. Anna Ho-spital, una istituzione calabrese al servizio dei calabresi con una mission chiara: o� rire ai cittadini, sul loro territorio di residenza, qui e non altrove, uno standard elevato di cure nell’ambito delle malattie cardiovascolari.

Daniele MaselliDirettore U.O. di Cardiochirurgia

           S. Anna Hospital

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METODOLOGIA

La popolazione in studio comprende tutti i pazienti sottopo-sti ad intervento cardiochirurgico presso il SAH nel periodo compreso fra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2016. Avevamo già registrato un incremento di circa il 20% dei pazienti rife-riti al SAH nel 2015 rispetto al 2014 (da 777 a 930); tale risul-tato si é mantenuto nel 2016 (928 pazienti). Da questi 928 sono stati esclusi tutti i pazienti sottoposti ad intervento per trauma, TAVI o trattamento di aneurismi con endoprotesi. La popolazione in studio risulta composta dunque da 838 pazienti, di cui 590 maschi e 248 femmine; età media 67,2 +/- 17,1 anni; pervenuti in regime di elezione nel 44% dei casi, in regime di urgenza - emergenza nel 56 % dei casi e distribuiti per procedura come nella � gura a � anco.

Fig. 1. Distribuzione della casistica. BP = by-pass aortocoronarico in circolazione extracorporea, OPCAB = by-pass aortocoronarico a cuore battente, PLM = riparazione della valvola mitrale, SVA = sostituzione valvola aortica.

Le complicanze postoperatorie intraospedaliere sono state registrate nel database istituzionale, le complicanze occorse durante il decorso riabilitativo e quelle veri� catesi a domicilio sono state registrate in occasione della visita di controllo postoperatoria a trenta giorni dall’intervento.I risultati sono esposti come mortalità grezza senza fattori di correzione che avrebbero richiesto l’accesso alle codi� che ICD-9 dei precedenti ricoveri. L’Euroscore 2 è stato usato come parametro di riferimento per la strati� cazione del rischio chirurgico.

RISULTATI

La mortalità globale a 30 giorni, nel 2016, è stata del 3,82% (mortalità attesa: 5,8%). L’anno pre-cedente, era stata del 4,08% (mortalità attesa: 6,1%). Nel 2014 era stata del 3,68%; tuttavia, in quell’anno il rischio medio della popolazione era più basso (Euroscore medio 4,8%). Se si conside-ra poi che il dato di mortalità globale include gli interventi per dissezione aortica e per le compli-canze meccaniche dell’infarto miocardico e inoltre pazienti in shock o pervenuti all’intervento con supporto meccanico al circolo (contropulsazione intra aortica o ECMO), il risultato può ritenersi sicuramente ottimo.

3,68% 4,08% 3,82%

COMBINATI26,5% BP/OPCAB

40,9%

PLM6,8%

AORTA14,8% SVA

11%

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RIVASCOLARIZZAZIONEMIOCARDICA ISOLATA

Sono stati sottoposti a intervento chirurgico di rivascolarizzazione miocardica (by-pass aortoco-ronarico) 343 pazienti (40,9% della popolazione) contro i 329 del 2015 (39,4% della popolazio-ne) e i 253 del 2014. I volumi sono ben al di sopra dei 200 casi considerati come soglia minima di interventi che un Centro di cardiochirurgia deve seguire per poter o� rire risultati di qualità. Il 51% (66% nel 2015 e 52% nel 2014) degli interventi di rivascolarizzazione è stato eseguito a cuore battente senza ausilio di circolazione extra-corporea. La mortalità osservata a 30 giorni è stata del 2% contro una mortalità attesa del 3,8%. L’anno precedente, era stata dell’1,2% contro una mortalità attesa del 4,1%, mentre nel 2014 la percentuale era stata dell’1,97% contro una mor-talità attesa del 5,9%. Nei pazienti operati senza circolazione extracorporea (O� -Pump) la mortalità osservata è stata del-lo 1,14% contro una mortalità attesa del 3,7%. Nei pazienti operati in circolazione extracorporea (On-Pump) la mortalità osservata è stata del 2,98% contro una mortalità attesa del 3,8%. Sul dato di mortalità ha pesato un elevato numero di pazienti pervenuti all’intervento in condizioni di elevatissi-mo rischio in quanto già sottoposti a supporto meccanico.

QUALITÀ DELLA RIVASCOLARIZZAZIONE

Dei 343 pazienti sottoposti a rivascolarizzazione miocardica, 322 - pari al 93,8% della popolazione (89,9% nel 2015 e 94,8% nel 2014) - hanno ricevuto almeno un’arteria mammaria e 239 - pari al 69,6% della popolazione (53,8% nel 2015 e 34% nel 2014) - hanno ricevuto due arterie mamma-rie. L’incremento statisticamente signi� cativo della percentuale di rivascolarizzazione miocardica totalmente arteriosa ri� ette uno standard elevatissimo e dimostra lo sforzo costante del S. Anna Hospital nella ricerca della massima qualità nella rivascolarizzazione miocardica.

MORTALITÀ RIVASCOLARIZZAZIONE MIOCARDICA

1,14% 2,98%

2%

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SOSTITUZIONE VALVOLARE AORTICA ISOLATA La mortalità osservata a 30 giorni per sostituzione valvola aortica isolata è stata pari al 2,2% contro una mortalità attesa del 2,9%. L’anno precedente era stata dell’1,3% contro una mortalità attesa del 2,9%, mentre nel 2014 la percentuale era stata dell’1,2%. I pic-coli ordini di grandezza della serie in esame fanno sì che un singolo evento possa spostare in maniera sensibile i risultati � nali. Quindi è utile tenere presente che i casi di SVA isolata sono stati in tutto 92 nel 2016 contro i 73 del 2015 e i 93 del 2014.

MORTALITÀ COMPLESSIVA NELLA CHIRURGIA VALVOLARE

Nell’ambito della chirurgia valvolare si è registrata una morta-lità complessiva del 2,9% contro una mortalità attesa del 4,5%. Nell’anno precedente, la percentuale era stata del 2,7% contro una mortalità attesa del 4,6%, mentre nel 2014 la mortalità si era atte-stata al 2,75%.

CHIRURGIA DELL’ AORTA

Il S.Anna Hospital si conferma centro di riferimento per la chirurgia aortica di alta complessità, sulla scia dell’in-tensa attività di ricerca precedente-mente condotta dal team chirurgico presso lo European Hospital di Roma. Le metodiche endovascolari per il trattamento degli aneurismi dell’aor-ta toracica e addominale hanno avu-to un grande impulso e fanno parte dello sforzo quotidiano condotto dal Centro calabrese di Alta Specialità del Cuore nella ricerca di metodiche sem-pre meno invasive per il trattamento delle patologie cardiovascolari.La mortalità nella chirurgia dell’aorta eseguita in regime di elezione (inclu-sa la chirurgia dell’arco aortico, dell’a-orta discendente e quella complessa della radice aortica) è stata del 2,2% contro una mortalità attesa pari al 5,2%. Nell’anno precedente la percentuale era stata del 2,7% contro una mortalità attesa del 5,4%, mentre nel 2014 la mortalità si era attestata all’1,39%. Nell’ambito della chirurgia

Fig. 2 - Intervento di “Reimplantation”. Al � ne di evitare la sostituzione valvolare aortica negli interventi per aneurisma dell’aorta, si elimi-na il solo aneurisma e si lasciano i lembi della valvola nativa che vengono reimpiantati nella neo-aorta.

2,2%

2,9%

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aortica eseguita in regime di emergenza (dissezione dell’aorta) la mortalità è stata del 10,5%, (21% nel 2015 e 14,3% nel 2014). La mortalità attesa in questo ambito varia molto secondo le modalità di presentazione del paziente e la rapidità di accesso alla terapia chirurgica (nel 2016 la mortalità attesa era pari al 20%, mentre nel 2015 era pari al 34,5%). I dati sono in linea con quanto riportato nei principali registri internazionali. Il più recente registro clinico italiano riporta una mortalità a 30 giorni del 25,7%.

CHIRURGIA MITRALICA ENDOSCOPICA

La chirurgia mitralica endoscopica è attualmente praticata di routine al S. Anna Hospital. L’ approc-cio alla valvola mitrale è ottenuto tramite un accesso minimo (circa 5 cm) senza alcun divaricatore costale e quindi con un traumatismo minimo che si traduce in un recupero molto rapido e in un risultato estetico eccellente. I pazienti vengono dimessi in terza/quarta giornata postopera-toria e tornano alle normali attività in tempi molto rapidi. Il livello raggiunto in questo ambito di altissima speciali-tà è stato certi� cato dall’attivazione di un rapporto di consulenza che fa del S. Anna Hospital un punto di riferimento internazionale per l’apprendimento delle tecniche mininvasive. Al dottor Daniele Maselli, direttore del Dpt di Chirurgia Cardiovascolare, è stato infatti a� dato il prestigioso incarico di proctor per le metodiche mininvasive che si sostanzia nell’insegnamento della tecnica ad altri chirurghi, sia presso i loro centri di origine, sia presso lo stesso S. Anna.

Nel 2016, sono stati eseguiti 139 interventi di riparazione della valvola mitrale con una mortalità globale pari allo 0,7% contro una mortalità attesa del 5,5%. La mortalità, nei casi eseguiti con metodica endoscopica, è stata pari allo 0%.

VALVE TEAM E CENTRALITÁ DEL PAZIENTE

La disponibilità di tecniche innovative per il trattamento del-le valvulopatie (chirurgia mininvasiva, chirurgia endoscopica, tecniche percutanea, come ad esempio la TAVI) ha cambiato radicalmente lo scenario delle opzioni disponibili per ogni singolo paziente. Presso il S.Anna Hospital opera un team di professionisti che individua in maniera integrata la scelta della metodica migliore per ogni singolo paziente. Chirurghi, ecocardiogra� sti, cardiologi clinici, radiologi, emodinamisti, psicologo, nurse, pneumologo, geriatra, lavorano ogni giorno � anco a � anco in un Heart Team permanente allargato. Que-sto garantisce che la scelta della metodica più adatta non sia frutto della decisione di un singolo, in base alle opzioni di-sponibili nel suo armamentario ma di un gruppo a� atato e soprattutto coeso, il cui interesse unico è la scelta “sartoriale” della tecnica migliore per quel paziente.

0,7% 0,0%

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LA TERAPIA È ORIENTATA SUL PAZIENTE E NON SULLA PATOLOGIA

La sostituzione valvolare aortica viene eseguita ove possibile per via ministernotomica. Lo scre-ening dei pazienti, inteso a valutare la fattibilità della procedura senza incrementare i rischi per il malato, comprende la valutazione della posizione nel torace dell’arteria aorta e delle sue dira-mazioni, la valutazione della qualità della parete dell’aorta, la valutazione della morfologia della valvola mediante l’ecocardiogra�a transesofagea, la valutazione dello stato delle coronarie. Attraverso una incisione di circa 5 cm praticata all’altezza della porzione centrale dello sterno, si accede all’aorta e alla valvola aortica per eseguire interventi di sostituzione valvolare aortica, sostituzione dell’aorta ascendente, sostituzione combinata di valvola e aorta secondo Wheat o Bentall. Tale incisione è molto vantaggiosa soprattutto in pazienti obesi o con patologie respi-

ratorie. L’équipe chirurgica del S. Anna Hospital ha migliorato la propria esperienza con la protesi a rilascio rapido “Intuity Élite” e il dottor Daniele Maselli ha ricevu-to, anche per questo tipo di pro-cedura, l’incarico di proctor per l’insegnamento della metodica a livello internazionale. Così come era già accaduto per la chirurgia mitralica endoscopica, il Centro calabrese di Alta Specialità del Cuore e i suoi chirurghi diventano punto di riferimento anche per la di�usione delle tecniche chirurgi-che più avanzate e meno trauma-tiche.

PROGRAMMA TAVI

La TAVI (impianto di valvola aortica transcatetere) è una procedura che consiste nell’impianto di uno stent, contenente una valvola, all’interno della valvola aortica nativa del paziente senza circolazione extracorporea. Il S.Anna Hospital ha esteso il programma di impianto delle valvo-le aortiche per via percutanea con l’implementazione dell’accesso transaortico extra pericardico (impianto diretto nell’aorta a cuore battente attraverso una minima incisione praticata nella parte alta dello sterno con minima divaricazione del solo manubrio sternale) che consente una rapida mobilizzazione e dimissione del paziente. Il S.Anna ha un ruolo di assoluta avanguardia in questo ambito grazie all’adozione di accessi chirurgici minimamente traumatici e caratterizzati da un bas-sissimo tasso di complicanze. Anche la casistica TAVI è in crescita numerica (46 interventi nel 2016, 42 interventi nel 2015) e qualitativa (nessun decesso).

La protesi a rilascio rapido Intuity Elite viene guidata da tre sole suture nella sua posi-zione de�nitiva nell’anello aortico dove l’ espansione dello stent sottovalvolare attua il �ssaggio de�nitivo.

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PROGETTO E-CABG

Dal gennaio 2015 il SAH fa parte del progetto europeo E-CABG un gruppo di ricerca multicentrico che coinvolge dodici tra i migliori centri europei e che si propone l’obiettivo di dare risposte ai molti quesiti ancora aperti sulla rivascolarizzazione miocardica chirurgica.

INFEZIONI

Non esistono Centri chirurgici senza infezioni. Esse rappresentano un problema estremamente attuale ma non eliminabile. A livello internazionale i Centri migliori presentano una positività di antibiogram-mi intorno al 5-6% e incidenza di infezioni del sito chirurgico al di sotto del 4%.

Dal 2014 ci siamo pre� ssi il raggiungimento di un obiettivo molto ambizioso: quello di portare i nostri risultati al livello di quelli dei centri di altissima fascia. Il CIO, Comitato per le Infezioni Ospe-daliere, istituito all’interno del S.Anna Hospital, ha intrapreso una serie di misure atte a migliorare la pro� lassi delle infezioni. I pazienti ricoverati per intervento cardiochirurgico sono stati sottopo-sti di routine all’esecuzione di tamponi nasali e rettali per lo screening di batteri patogeni come lo Sta� lococco aureus e gli enterobatteri multiresistenti. È stata portata avanti una campagna per il lavaggio antisettico delle mani per tutti gli operatori sanitari e per tutti i familiari dei degenti. Un’attenzione estrema ai protocolli intraoperatori e l’isolamento dei pazienti con infezione attiva e potenziale di di� usione hanno contribuito al conseguimento del risultato. Abbiamo osservato negli ultimi anni una riduzione drastica delle infezioni ospedaliere rispetto agli anni precedenti.

Trend delle infezioni ospedaliere dal 2012 al 2016(pazienti con antibiogramma positivo)

Trend delle infezioni del sito chirurgico dal 2012 al 2016

I dati illustrati testimoniano in maniera inconfutabile come la messa in opera di ferrei protocolli di prevenzione, riconoscimento e trattamento precoce delle infezioni e la loro scrupolosa osser-vazione unitamente a un severo programma di monitoraggio, consentano il raggiungimento di un livello di sicurezza elevatissimo, quello che siamo oggi in grado di garantire al S.Anna Hospital.

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