UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA...

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il uaderno del rillo iciclo il Quaderno del Grillo Riciclo REGIONE CALABRIA Assessorato alle Politiche dell’Ambiente UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA POR CALABRIA per la scuola primaria

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iciclo

ilQuadernodel

Grillo

Riciclo

REGIONE CALABRIA

Assessorato

alle Politiche dell’Ambiente

UNIONE EUROPEA

REPUBBLICA ITALIANA

POR CALABRIA

per la scuola primaria

Presentazione

a cura dell’Assessore all’Ambiente della Regione CalabriaOn. Diego Tommasi

La gestione dei rifiuti è oggi uno dei principali problemi della nostra civiltà.

I moderni stili di vita e l’imposizione di modelli di consumo improntati sull’usa e getta, di fatto, hanno

determinato l’aumento massiccio del quantitativo di rifiuti prodotti. Risultato: in molte realtà proprio

la gestione dei rifiuti è all’origine di criticità ambientali e in alcune città lo smaltimento dei rifiuti, si è

trasformato in una vera e propria emergenza.

La normativa comunitaria e quella nazionale, in considerazione del fatto che gran parte del materia-

le che finisce nell’immondizia può tornare a nuova vita, impone l’organizzazione di un servizio di

smaltimento integrato, ovvero un’organizzazione che prediliga la differenziazione, il recupero e il

riciclo dei rifiuti. L’obiettivo è duplice: da una parte ridurre drasticamente il quantitativo di rifiuti

destinati alle discariche, dall’altro trasformare vetro, alluminio, plastica, carta, ferro e la così detta

frazione umida in risorsa, reinserendole nei vari cicli produttivi o trasformandole in altro.

Nelle politiche di gestione dei rifiuti, di primaria importanza è la riduzione a monte. L’eliminazione

degli imballaggi, laddove è possibile, la predilezione di prodotti sfusi e non confezionati, determina un

abbattimento quantitativo del materiale destinato a finire nei cassonetti. Il ruolo del cittadino nelle

scelte di acquisto dei prodotti è fondamentale: nei supermercati della grande distribuzione, optare per

alimenti, frutta e verdura non confezionati contribuisce in maniera considerevole a ridurre i quantita-

tivi di rifiuti pro capite.

Da qui l’esigenza di sensibilizzare cittadini in relazione sia alle scelte di acquisto e sia alla partecipa-

zione ai programmi di raccolta differenziata che prevedono modalità di cooperazione come il porta a

porta.

L’ampiezza degli scenari in gioco in tema di rifiuti richiede che l’intera società si faccia carico di queste

sfide, facendo leva, in primis, sulle nuove generazioni. L’obiettivo, in senso lato, resta quello di contri-

buire a rendere i giovani protagonisti del loro futuro, perché sappiano operare le scelte che li attendo-

no in maniera critica e consapevole.

La formazione di coscienze critiche ed ecologiche, nell’ottica di un’educazione permanente e di

un’istruzione interdisciplinare è l’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere e per il quale stiamo

lavorando coinvolgendo le scuole ed, in generale, i presidi educativi presenti sul territorio.

In quest’ambito si colloca la presente iniziativa, interamente dedicata all’educazione, alla formazione

e all’informazione sullo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione agli stili di vita ecologici, alle

buone pratiche di gestione dei rifiuti e al loro intimo legame con la crescita di responsabilità e parteci-

pazione di cittadini e organismi istituzionali.

Più specificamente, l’azione divulgativa messa in campo ha inteso dotare le istituzioni scolastiche del

territorio ed i loro principali attori di un valido strumento pedagogico-didattico in materia di rifiuti, in

grado di stimolare la riflessione, il confronto e, se possibile, l’impegno anche personale per costruire e

sentirsi parte di un mondo più umano, giusto, solidale e sostenibile. Per far si che ciò avvenga, è neces-

sario che questi “percorsi” siano integrati armonicamente nella progettazione didattica quotidiana,

perché svolgano appieno la loro funzione sussidiaria all’insegnamento. La scuola, del resto, è il conte-

sto che meglio si presta ad essere “laboratorio”, ovvero luogo nel quale bambini e ragazzi - e perché no

- anche i loro educatori, possono avviare un confronto con l’ambiente in cui vivono, attraverso

esperienze concrete, con le quali scoprire in prima persona la complessità del reale e maturare la

necessità di interrogarsi sui fenomeni per capirne il significato.

Le grandi trasformazioni si realizzano solo a seguito di un profondo cambiamento di mentalità e di

comportamenti che proprio nella riconversione delle pratiche quotidiane e nella predilezione di

azioni consapevoli e sostenibili, trovano i migliori alleati per vincere una sfida che appartiene a tutti.

Testo diBrunilde Gambaro

Comitato di redazione ed EditingFabrizio Orsomarso, Carmine Passarelli, Fausto Orsomarso

Luigi Oliverio, Biagio Oliverio, Giada Passarelli, Marina Machì

IllustrazioniGiuseppe Franco

Impaginazione e graficaAlessandro Sardone, Gabriele Morelli,Massimo Barberio, Francesco Spinelli

Organizzazione generaleATI, Plane Srl, Orsa Sas

© Copyright 2008Regione Calabria, Assessorato Politiche dell’Ambiente

Finito di stampare nel mese di Marzo dell’anno 2008Presso la Stabilimento tipografico De Rose, Montalto, Cs

I contenuto del presente volume riflette l’opinione dell’autore.La Commissione Europea non è

responsabile dell’uso che potrebbe esserne fatto.

STAMPATO SU CARTA RICICLATA

INDICEINDICE

Un potere molto speciale La storia dei rifiuti Il mondo dei rifiuti La trasformazione dei rifiuti Il riciclo Un giro nel quartiere Riconoscere i materiali Imparare divertendosi La favola E' tempo di eco-rilassarci

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I rifiuti a casa nostra La gravità della distrazione I vostri genitori I materiali usa e getta Un breve riepilogoConclusioni

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UN POTEREUN POTEREMOLTO SPECIALEMOLTO SPECIALE

Cari bambini,questo quaderno servirà a farviconoscere un potere moltospeciale, che ognuno di voi possiede e alcuni già usano. Quando qualcuno vi domanda“Cosa vuoi fare da grande?”a questa domanda cosa vi piacerispondere? E vi è mai successo

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di cambiareidea?Sapete, non èraro cambiare ipropri progetti espesso ciò avvieneperché esistono isogni e lepossibilità perrealizzarli.

La strada che sceglierete perdiventare grandi è moltoimportante e sarà più bella emeno difficilese userete ivostri poteri.

Vi siete mai chiesticosa potrebbesuccedere sela vostramamma o il vostro

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papà smettessero di prendersicura di voi? Se smettessero dilavare i vostri vestiti,di cambiare le lenzuola,di aiutarvi nella cura quotidiana,di riordinare la vostracamera e lavare lestoviglie con le qualifate colazione,pranzo,merenda ecena?

Succederebbe che dopo pochigiorni la vostra camera sarebbeirriconoscibile, nonci sarebbero piùtazze per lacolazione, né piattiper il pranzo, névestiti da indossare,ma solo lenzuolasporche tra lequali dormire.

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Se tutto ciò non succede èperché i vostri genitori usanoalcuni dei loro poteri:l'amore eil rispetto.Ognuno di voi è inpossesso di una specie dibacchetta magica, unabacchetta che vi permetterà divivere meglio e di fare tantiprogetti per il futuro.Non dimenticate mai che il

rispetto per noi e per gli altridipende solo ed

esclusivamente dallenostre azioni e dai

nostri comportamenti.Se diamo acqua alla

terra, da essariceveremo solo ciò

che di buonopuò darci: tanti

fiori e tantibuoni frutti.

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LA STORIA DEI RIFIUTILA STORIA DEI RIFIUTI

Circa cinque milioni d'anni fa,l'uomo è comparso sulla Terravivendo in piccoli gruppi nei vil-laggi, e mantenendo l'equilibrionaturale delle risorse, poiché ipochi rifiuti che si producevanoerano completamente “riciclati”, cioè riutilizzati.Il cibo avanzato serviva comepasto per tenere a bada gli

animali che si avvicinavano alvillaggio, così come i resti di unavecchia capanna o i poveri abitinon più usati, servivano percostruire villaggi sempre piùsicuri daalluvioni e daanimaliferoci.

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Le prime città nacquero nel5000 a.C. e da allora, la maggiorparte delle famiglie che vivevanosia in città che incampagna, si abituarono ariciclare oggetti, evitandoqualsiasi tipo di spreco,considerato che le cose inutili e,quindi, da buttare erano vera-mente poche. Infatti, ad esem-pio, i vestiti venivano usati dapiù persone, passavano ai più

poveri o ai più piccini, e venivanoanche ricuciti e trasformati percreare dei pannolini. La cenereveniva usata comedetersivo perlavare piatti evestiti.

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Alla fine del 1700, la nascitadelle industrie nei paesi piùricchi della Terra, cambiò moltecose. I prodotti usciti dallefabbriche avevano un costoinferiore rispetto ai pro-dotti fatti in casa, così lecondizioni di vitadell'uomo gradatamentemigliorarono.Incominciarono pertanto adaumentare i rifiuti.

Il rifiuto più diffuso era ancorala cenere, ma già il vetro e imetalli erano scartati in quantitànon trascurabili.

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Dopo la seconda guerra mondialela situazione dei rifiuti siaggravò progressivamente con lanascita della “civiltà deiconsumi”.Iniziarono ad aumentare inmodopreoccupante le produzioni dimateriale organico,vetro, carta e prodottinuovi come la plastica

e altri rifiuti provenientidalle industrie.

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Gli agenti atmosferici, insiemead alcuni microrganismi, nonriescono a trasformare da soliquesti enormi quantitativi dirifiuti e l'equilibrio tra itempi della natura equellidell'uomo sonopericolosamente

compromessi.Molti dei nuovirifiuti, come la

plastica appunto, non sonobiodegradabili, l'ambiente natu-

rale non riesce a trasfomarlio i tempi di

smaltimento naturali sonolunghissimi, a volte praticamente

impossibili, poiché non c'è piùequilibrio tra i tempi dellanatura e quelli dell'uomo.

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IL MONDO DEI RIFIUTIIL MONDO DEI RIFIUTIAvete mai notato per strada,magari andando a scuola, deicassonetti pieni di sacchetti dirifiuti?Questo purtroppo succede moltospesso.Il vero problema è che, in molticasi, quelle buste verranno solospostate da un'altra parte.Tutto ciò significa che esistonoluoghi dove tutti i sacchetti, di

intere città, vengono depositati.Riuscite ad immaginarlo?

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È come se tutti i piatti dalavare, i calzini sporchi,le lenzuola usate, gli incarti dellemerendine e tutto ciò che ognigiorno gettate nella vostrapattumiera, venissero messinella vostra stanza.Probabilmente dopo pochissimigiorni nessuno potrebbe piùdormirci, tanto meno giocarci.Tutto questo potrebbe accadereanche nel mondo in cui viviamo.

Sicuramente vi staretechiedendo se i poteri a vostradisposizione possano risolvere oattenuare questo problema.Allora, cosapotrestefare di cosìimportanteper cambiare lecose?

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Sicuramente, vedendo altribimbi giocare, se loro non vifacessero entrare nel gruppo epartecipare, vi sentireste esclusied offesi.Allora, perché rinunciare apartecipare alla salvezza deivostri luoghi e del vostrofuturo?Perché non imparare a ricono-scere i rifiuti e a trasformarli inqualcosa di veramente utile?

LA TRASFORMAZIONELA TRASFORMAZIONEDEI RIFIUTIDEI RIFIUTI

Nulla si crea e nienteviene distrutto, ma tuttosi ricicla. Plastica, vetro,carta e alluminio, pile epoi ancora, mele e fogliedi lattuga, non andrebberomai gettate nellaspazzatura senza fareattenzione.

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Nonostante la vostra giovaneetà, sarete in grado di faregrandi cose per contribuire allapulizia dell'ambiente che vicirconda. Quando si parla dirifiuti, i bambini non sono gliunici a sbagliare. Spesso anchegli adulti cadono in errore,magari per distrazione o perchévanno di fretta.Leggere insieme ai vostrigenitori il contenuto di questo

quaderno vi aiuterà a capiremeglio e a fargli delle tiratined'orecchie quando viaccorgerete che non sono statiabbastanza attenti!Partiamo col dire che diversi tipidi rifiuti hanno la capacitàmagica di trasformarsi.Sapete, per esempio, che lebottiglie di plastica possonodiventare dei bellissimi maglioni?E ancora… che i vostri vecchi

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quaderni possono esseretrasformati in carta nuova eanche colorata?Sembra impossibile, ma è così!Guardate con attenzionee giocate con me nelmondo delriciclaggio!

vecchi cartoni

nuovi giornali

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=

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vecchiebottiglie

di plastica

vecchicontenitoridi plastica

nuova panchina

+=

vecchielattine

vecchiepentole

nuovi binari

+=31

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IL RICICLOIL RICICLO

Molte cose che gettiamo via inun unico sacchetto riuscirebberoad avere una seconda vita se lemettessimo “al posto giusto”.Prendiamo ad esempio un tappodi sughero:provate, con la fanta-sia, a trasformarloin una bellissimabarchetta!

Sapete com'è faciletrasformare in un castelloincantato il cartoncino dellacarta da casa?

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Riciclare significa proprioquesto: rendere utile e bella unacosa che normalmente avrestegettato via.Per questo ci sono tanti modi etante cose da riciclare, bisognasolo imparare a riconoscerli. Osservate ora con attenzione imiei consigli, vi spiegherò comeutilizzare il vostro magicopotere.

UN GIRO NEL QUARTIEREUN GIRO NEL QUARTIERE

Una delle prime cose da fare èun bel giro per il nostroquartiere. Approfittiamo di unabella giornata di sole e usciamo adare un'occhiata all'ambienteche ci circonda. Anzi, facciamoqualcosa di più utile, una speciedi “diario”!Proviamo a contare nel percorsoda casa a scuola quanti di questi

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oggetti troviamo per strada inun posto che non è il loro e poirispondiamo alle domande qui diseguito :

Quante cosedi carta haivisto?

Quanti cose di plasticahai visto?

Quante cosedi vetro

hai visto?

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Quante cose dilegno hai visto?

Quante cosedi alluminiohai visto?

Gli oggetti a cui ti abbiamochiesto di far attenzione sonofatti di materiali molto speciali.Gettarli insieme alle altre coseo, peggio, abbandonarli perstrada, significa nonapprofittare del dono chepossiedono ecioè il dono ditrasformarsiin qualcosa diutile e bello!

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Chi non presta attenzione nelgettare nel posto giusto questimateriali, considerati speciali,commette un'azione sbagliata. Facciamo un esempiocoloratissimo.Abbiamo dei contenitori ditipo diverso.

Un esempio molto facile si puòfare con le scatole dei vostrigiocattoli.

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Esiste un contenitore chepermetterà a quella scatola diessere “riciclata” e quindi didiventare nuovamente unoggetto utile invece di esseregettato via.La scatola è fatta di carta o dicartone ed èquello il nome dacercare sulcontenitore,il nome del

materiale.Basta quindiprendere la vostrascatola, metterla nelbidoncino ed augurarlebuon viaggio!Magari un giorno diventeràla pagina di un importantegiornale o una bella letterad'amore!

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I materiali di cui abbiamoparlato non sono gli uniciche si possono riciclare.Facciamo attenzione: di chemateriale sono, adesempio, le bucce di una banana?Quelle di una patata?Gli scarti di ciò che mangiamo?Può sembrare complicato, ma nonè affatto così!Tutte queste cose che vengonodirettamente dalla natura,

devono tornare allanatura e possono essereutilizzate in modomolto semplice, peresempio comefertilizzante, perconcimare campie giardini.

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RICONOSCERERICONOSCEREI MATERIALII MATERIALI

Non è sempre facile per voibambini riconoscere unmateriale.Sapete ad esempio “di cosa èfatto” il contenitore delrossetto della mamma?O ancora la scatola dei cereali?Ce ne sono alcuni facili daindividuare, altri un po' meno.

Proviamo, con questo simpaticogioco, ad individuare i materialidi cui sono fatte le cose cheusiamo tutti i giorni.

Basta collegare con una linea glioggetti al cassonetto in cuiandrebbero gettati.

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Non è poi così difficiledistinguere i materiali ed èimportantissimo imparare afarlo.I rifiuti, se non vengono messi alposto giusto, possono rimaneresulla terra e inquinarla anche persempre.Prova a raccontarci una tuaesperienza: un episodio della tuavita in cui ti sei accorto, per laprima volta, quanto brutto fosse

un paesaggio in cui comparivanooggetti gettati via da qualcuno,oggetti che secondo te possonodanneggiare o aver danneggiatoquel paesaggio.Potrebbe essere una gita inmontagna o al mare, o anche alparco.Descrivici cosa hai visto e fai letue riflessioni.

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In ogni lavoro che si rispetti, èfondamentale il gioco di squadraper ottenere un buon risultato.

Come i giocatori dicalcio, ognuno ha il suo ruolo e

tutti sono importanti,il portiere,

il difensore,l'attaccante.

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Allo stesso modo, tu e i tuoicompagni, potete fare cosemolto divertenti ed importantiinsieme.I vostri maestri saranno un po'come gli allenatori della squadraed ognuno di voi avrà unafunzione nel gioco.

IMPARARE DIVERTENDOSIIMPARARE DIVERTENDOSI

Esiste un gioco molto divertenteche potete organizzare tuttiinsieme. Ciò che dovete fare con i vostriinsegnanti, èorganizzare cinquebellissime giornate dapassareall'aperto.

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Basta scegliere dei luoghi daesplorare e decidere il temadella spedizione!Ogni giorno potrete scegliere undiverso materiale, ci sarà quindiil giorno della carta, quello dellegno, quello della plastica, delvetro e ancora quello dell’acciaio.Potrete dividervi in squadre connomi speciali come quelli deicartoni animati o con nomi dianimali, e alla fine della giornata

decretare la squadra vincitrice,quella cioè che avrà trovato piùmateriale inerente al temadell'escursione. La cosa piùimportante, alla fine di ogniappuntamento, sarà però quelladi scrivere un bel racconto, unarelazione sui materialitrovati e i luoghi incui sono statiabbandonati.Cosa ne pensate?

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Non è la prima volta che vi vienechiesto “cosa ne pensate”,il perché è semplice: è moltoimportante avere un vostroaiuto, perché non solo siete degliscolari, ma siete anche esoprattutto cittadini dei vostriluoghi e, quindi, avete il dirittodi esprimere la vostra opinione edi fare sentire la vostra voce,contribuendo a migliorarel'ambiente che vi circonda.

Magari la relazionepiù carina potrebbe, conl'aiuto dei vostri insegnanti,essere fatta recapitare alSindaco della vostra città!

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LaFavola...

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C'era una volta...C'era una volta...“PULILANDIA”“PULILANDIA”

Esisteva un tempo, un postomolto lontano, una collina moltostrana.Poche persone abitavano alle suependici e mai nessuno stranierosi era avvicinato al piccolocentro. C'erano strane leggende che siraccontavano su quei posti.

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Lì vicino c'era infatti unbellissimo paesino, chiamatoPulilandia, dove vivevano tantibambini ai quali non erapermesso superare il confine edavvicinarsi troppo alla stranacollina. Si raccontava che, moltie molti anni prima, un gruppo diuomini di Pulilandia, usciti peruna battuta di caccia, si era, nonvolendo, allontanato troppo espinto oltre i confini, ai piedi

della collina. All'improvviso unaterribile folata di ventomaleodorante li aveva travolti espazzati via. Dopo molti giorni,erano tornati feriti e nonriuscivano a respirare bene.Tutto ciò che ricordavano erasolo quell'odoraccio e nulla più.Un bel giorno un gruppo dibambini poco obbedienti avevafissato un incontro dopo lascuola. Si erano radunati nel

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capanno degli attrezzi dietrol'edificio.Erano in otto

ed avevano un progetto:un'escursione segreta al di là delconfine. Naturalmente, nessunoaveva detto ai propri genitori laverità e con una scusa eranoriusciti ad organizzarsi edallontanarsi da Pulilandia. Dopouna prolungata chiacchieratalungo il tragitto, già qualcunoaveva manifestato le primepaure:…“E se ci dovessesuccedere qualcosa?

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Chi darebbe l'allarme, chisaprebbe dove cercarci?” disseTommy, il più piccolo del gruppo.Gli altri si guardaronopensierosi: in effetti era propriovero ciò che diceva il loro amico,così decisero di dividersi.Quattro di loro sarebberoandati oltre il confine, gli altriquattro li avrebbero aspettatifino alle cinque e, se non liavessero visti tornare,

sarebbero andati a cercare aiutoo avrebbero avvisato i lorogenitori. Si era deciso chesarebbero stati estratti a sortei quattro destinati al viaggio. I bambini avevano raccolto ottobastoncini, di cui quattro corti equattro più lunghi.

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Ognuno di loro ne aveva estrattouno dalla mano di Checco, e cosìchi aveva estratto i più corti eradestinato a partire.Avevano conservato le merendedi scuola e portavano con loroanche due piccole bottiglied'acqua. Alle 13 in punto avevanosalutato i loro amici e si eranoavviati percorrendo il primotratto di strada, correndo quasipiegati, per non dare nell'occhio.

Gli altri quattro erano rimasti alcapanno con moltapreoccupazione.Fabrizio aveva tirato un sospiroe aveva detto:“Secondo me questa voltal'abbiamo fatta proprio grossa”.Gli altri non se l'erano sentita didire nulla. Fabrizio aveva ragionee l'odore del pericolo era giànell'aria.

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Intanto i quattro si erano messiin cammino lungo un sentiero chediventava sempre più fitto dialberi e sempre più in salita.Uno di loro, Carmine, avevainiziato a piagnucolare:“Ragazzi, non sarebbe il casodi tornare indietro. Secondome siamo ancora in tempo,potremmo dire di esserearrivati a destinazione e

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di non aver trovato nulla diinteressante!”.Fausto, che era il più convintodel gruppo, non avevamanifestato le sue paure efaceva la parte del duro:“Smettila di piagnucolare comeuna femminuccia, se non te lasenti puoi tornare indietro.Noi proseguiremo, vero ragazzi?”Gli altri avevano risposto di sìma in maniera poco convinta.

Il buio avanzava ed iniziava afare freddo.

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Avevano deciso di fermarsi aipiedi di un albero per consumarela loro colazione. Si erano sedutied in silenzio avevano iniziato amangiare. Dopo aver fattomerenda ed aver conservato concura negli zainetti gli scarti delcibo, ad un certo punto unafolata di vento li aveva fermati,non perché fosse fredda, maperché portava con sé un odorecosì cattivo che li disgustò a tal

punto da non riuscire più amuovere un passo.Tutti e quattro iniziarono atossire forte,non riuscivano a smettere.

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Alessandro provò così a distribuire un po' d'acqua aisuoi amici, ma questo non bastòa sedare la loro tosse.L'odore era talmente forte chequasi toglieva il respiro.

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Decisero allora,nonostante leloro forzefosseromesse a duraprova dallatosse, dirimettersi incamminoseguendo unastradinastretta e sporca.

Da subito saltòai loro occhi

la differenzacon le strade

della lorocittà,

semprecosì

pulite eprofumate.

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Dopo tante lamentele e colpi ditosse, Carmine si sciolseirrimediabilmente in un piantoche coinvolse immediatamenteanche gli altri. Ormai però iquattro erano più vicini altraguardo che alla partenza, e lavoglia di continuare era comune.Dalla loro posizione potevano giàscorgere le case del piccolocentro oltre la strana collina.Erano disposte in modo molto

disordinato e sembrava fosseromolto vecchie. Dopo dieci minutidi cammino, con Carmine chepiangeva, Alessandro chetentava di infondere coraggio, eFabrizio e Fausto al limite dellasopportazione, erano così giuntia destinazione. Lo spettacolo eraorribile. Mosche e insettidappertutto, sacchettidell'immondizia sparsi in ognidove, le strade sommerse di

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rifiuti. Poco più avanti deiragazzi giocavano a calcio conuna bottiglia di plastica, tra uncolpo di tosse e l'altro.I quattro amici eranoesterrefatti da unospettacolo cosìraccapricciante. Nel frattempo, aPulilandia, i lorogenitori

li aspettavano all'uscitadi scuola.

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Non vedendoli arrivareinsieme ai compagni, avevanosubito dato l'allarme.Gli insegnanti avevano chiestoagli altri ragazzi se avesseroloro notizie, finché Tommy,ormai esausto, decise diconfessare tutto.Immediatamente gli adulti simisero incammino alla volta del postoindicato da Tommy.

Una lunga corsa li portò lì,mentre nel frattempo i loro figli,in preda ad una tossesoffocante, avevano chiestoaiuto ai bambini e agli abitantidel posto. Molta gente si eraradunata ad ascoltarli e aprestare loro aiuto.In una piazzetta si ritrovaronocosì alcuni cittadini di Pulilandiae la gente del piccolo centrosporco oltre la strana collina.

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Sembrava si fossero incontratiper la prima volta due mondidiversi: da una parte gli abitantidi Pulilandia,profumati,ben vestiti,bennutriti;

dall'altra gli abitanti del piccolocentro, puzzolenti, sporchi in

viso e mal vestiti.Entrambi non

credevanoai loro

occhi, e,scrutandosi

l'unl'altro, si

chiedevano:

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”Ma perché siamo così diversi?”Tutto si trasformò in una accesadiscussione in cui i cittadini diPulilandia, cercando di tenerelontani gli abitanti del piccolocentro sporco, chiedevano a granvoce il perché della lorosporcizia. Fu allora che da unapiccola fontana al centro dellapiazzetta saltò fuori un piccologrillo, il quale portava disegnatasul petto una grande R.

”Smettetela di discutere”,intimò subito il piccoloanimaletto. “E tu chi sei?”chiese un bambino del piccolocentro sporco. ”Sono GrilloRiciclo”, rispose l'animaletto,”vi dirò io il perché di tantedifferenze e vi spiegherò comerispettarvi l'un l'altro el'ambiente che vi circonda”,aggiunse. Dal racconto del Grillosi scoprì allora che a Pulilandia,

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città in cui l'amore e il rispettoper l'ambiente accomunava tutti,c'erano meno persone ammalate,che la gente era più felice, che ibambini e il loro futuro erano piùal sicuro. Il solo fatto cheognuno aiutasse la comunità arimanere pulita e ordinatafacendo il minimo sforzo facevadi loro delle persone soddisfattee felici. Anche i disegni che iragazzi di Pulilandia facevano a

scuola erano più colorati edesprimevano serenità. La gentedel posto rimase in silenzio ariflettere su tutto ciò.Guardandosi intorno, quel chevedevano era sporcizia etristezza. “Una città sporca èuna città infelice”, concluse ilGrillo, e rivolgendosi agli abitantie ai bambini di Pulilandia, disseloro: ”Aiutate questa gente amigliorare il loro ambiente,

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mostrate loro le vostre strade,le vostre case, i vostri paesaggi,il vostro modo di vivere, digiocare e di amare la natura”,e di colpo sparì. ”Che ne dite di una bella gita?”,esclamò subito un cittadino diPulilandia rivolgendosi agliabitanti del piccolo centro oltrela strana collina. ”Tutti aPulilandia!!” risposero in coro.Una volta lì, i cittadini di

Pulilandia accolsero i loro ospiticon una grande festa espiegarono loro il modo in cuiriuscivano a tenere così pulita laloro città. La nuova amicizia fecein modo che le comunitàiniziarono una collaborazione perrendere migliore anche l'altropiccolo centro. Il lavoro non fufacile e la gente del postoall'inizio dovette faticare moltoper rimettersi al passo.

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Ma gli uomini di Pulilandiainsegnarono loro che le cose piùdifficili sono proprio quelle che

danno maggiore soddisfazionenel risultato.

Nel giro di poco tempo il piccolocentro sporco vide la luce.

Tutti i bambini inaugurarono lanuova piazza con tanti dolcini

e tanta musica e alla nuovacittà fu dato il nome di

Profulandia.

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Ah dimenticavo… i bambini che siallontanarono senza il permessodei genitori ebbero una sonorapunizione,quella noninquina…

È TEMPO DIÈ TEMPO DIECO-RILASSARCI!ECO-RILASSARCI!

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Unisci i puntinidal numero 1 al numero 53per scoprire quale rifiuto

dà fastidioal nostro amicoGrillo Riciclo!

PUNTINI DA UNIRE

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Trova il percorsoper gettare ogni rifiutonel cassonetto giusto.

LABIRINTO

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I RIFIUTII RIFIUTIA CASA NOSTRAA CASA NOSTRA

Capita spesso che, quando siamoin casa, decidiamo di dare unamano alla mamma. Beh, forse noncapita proprio così spesso!Ma nel vostro piccolo, aveteimparato a mantenere ordine trale cose, ogni tanto, in camera,mettete a posto i giochi.Per dare il vostro contributo,

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per esempio, quando fatemerenda al pomeriggio,gettate la carta del panino ol'incarto dellamerendinanella pattumiera,questo è giusto!

Il discorso che abbiamo fattosui materiali, però, deve partireproprio da casa.Se l'incarto della merendina è diplastica, è corretto, secondo voi,gettarlo nella pattumierainsieme alla carta?

Ovviamente No.

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Anche se il vostro gesto eraspinto da un buon proposito,bisogna fare un po' diattenzione.La cosa più giusta sarebbe averein casa diversebuste - contenitori in cui poterdividere le cose che non ciservono più.

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LA GRAVITA'LA GRAVITA'DELLA DISTRAZIONEDELLA DISTRAZIONE

Abbandonare i rifiuti è un gestomolto grave, la natura pagal'incoscienza dei nostri gesti pertantissimo tempo. Lo sapevateche….

una bottiglia di plastica impiegadai 100 ai 1000 anni ad esseresmaltita se non viene riciclata?Una bottiglia di vetroimpiegherà oltre 4000 anni, unfiltro di sigaretta 10 anni, unagomma da masticare 5 anni,

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una scatola di polistirolo 5 anni,una buccia di banana4 settimane,un giornale 1 mese.

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Le cose purtroppo non sonodiverse se i rifiuti vengonogettati in mare.

Non credete sia orribile arrivarein spiaggia, dopo tanti mesi discuola, e camminare su unasabbia sporca e piena di robacciaportata dalle onde?

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Una cosa importante da capire èche vivere in un mondo pulitorende tutti più felici: gli uomini,i pesci, i fiori, le piante...costruirne uno insieme non èimpossibile. Abbiamo già fatto l'esempiodell'incarto delle vostremerendine, la plastica con cuisono avvolte non deve esseredepositata insieme ad altririfiuti, se non in quelli dello

stesso materiale.Quando siamo a scuola, grazieall'aiuto dei nostri insegnanti,potremmo raccogliere insiemecon i nostri compagni i materialiin maniera corretta.Pensiamo non solo agli incartidelle merende, ma anche allaplastica delle penne che nonusiamo più, ai vecchi quadernisenza fogli disponibili, ai restidei nostri spuntini.

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Se vi state chiedendo di chemateriale sono le cose chemangiamo, sappiate che si trattadi “rifiuti organici”. Questi ,come dicevamo, possono tornarealla natura e anche in un modomolto utile. I rifiuti organicivengono riutilizzati per iconcimi e fanno in modoche le piante e i fiori continuinoa crescere e siano sempre piùbelli e profumati.

Questo avviene grazie al“compostaggio”: i resti di ciboandrebbero dunque gettati inuna “compostiera”.

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I VOSTRI GENITORII VOSTRI GENITORI

Passano intere giornate aspiegarvi cosa è giusto e cosanon lo è. Sono le persone piùimportanti, capaci di occuparsi divoi sempre ed in ogni momento,ma non per questo non potretefargli notare qualche piccoloerrore. Spesso per fretta o perdistrazione, gli adulti scelgono levie più comode per le piccole

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faccende domestiche, scegliendodi utilizzare materiali nonsempre appropriati. Facciamo qualche esempio.

I MATERIALII MATERIALIUSA E GETTA USA E GETTA

Dire di no ai prodotti usa egetta significa fare una sceltagiusta e consapevole.

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Ogni giorno gettiamo moltissimioggetti di plastica, un materialeche non è “biodegradabile”, cioèche la natura non riesce da solaa smaltire e che quindi potrebberestare nell'ambiente esporcarlo per molto tempo.Se poi viene gettato viainsieme con gli altri rifiutidiventa ancora più inquinante.

Ognuno di noi può fare qualcosaper ridurre questo spreco, ecome?

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Preferendo, per esempio, icontenitori di vetro,possibilmente con il vuoto arendere, rispetto a quelli diplastica ed allelattine dialluminio.

Utilizzando borse e carrelli perla spesa, che permettono di

portarci a casa meno sacchettidi plastica o, ancora meglio,

riutilizzando più voltegli stessi sacchetti.

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Quindi, quando accompagnamo lamamma o il papà a fare la spesa,prestiamo attenzione a ciò chedecidono di comprare e diamo ilnostro suggerimento.Se è proprio necessariocomprare qualcosa che in séincluda plastica, alluminio o altrimateriali “da riciclare”assicuriamoci che, una volta acasa, vengano gettati in uncontenitore a parte.

Non è ammissibile che percontenere delle bevande siutilizzi un materiale preziosocome l'alluminio, evitiamo quindile bibite in contenitoridi alluminio,

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anche perché sono di dubbiaigiene e spesso causa indirettadi emissioni di gas che provocanodanni alla natura (effetto serra).L'uso di contenitori “usa egetta” in alluminio è uno sprecoda evitare:questo materiale, per la sualeggerezza, per la suaflessibilità, per la suainossidabilità e per le suecaratteristiche elettriche,

meriterebbe un impiego migliore.Per questo motivo, andrebbeanche evitato l'uso delle teglieda forno “usa e getta” e dellapellicola di alluminio.

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Per surgelare i cibi, la pellicoladi alluminio potrebbe esseresostituita da contenitori achiusura ermetica o dalla cartada forno. Riepiloghiamo!Consigliamo a mamma e papà diridurre al minimo l’acquisto diprodotti usa e getta, soprattut-to in alluminio e di preferireprodotti e imballaggi che posso-no essere riutilizzati o più facil-mente riciclati.

Cosa gettareCosa gettarenei contenitorinei contenitoriper la CARTAper la CARTA

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I prodotti SI• fogli e fotocopie• giornali, riviste e fumetti• riviste

(anche in carta patinata)• quaderni e libri

(senza copertina)• scatole• sacchetti di carta • imballaggi in cartone ondulato• astucci, confezioni,

fascette in cartoncino

I prodotti NO• tutti i materiali non cartacei• contenitori di prodotti

pericolosi• carte sintetiche,

plastificate e oleate• ogni tipo di carta, cartone e

cartoncino sporchida alimenti

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Cosa gettareCosa gettarenei contenitorinei contenitori

per la PLASTICAper la PLASTICA

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I prodotti SI• bottiglie d'acqua, di bibite,

di latte• flaconi/dispensatori di

maionese, creme, ecc.• flaconi di prodotti

per l'igiene della persona(shampoo, bagno schiuma)

• contenitori in plastica

I prodotti NO• vaschette e oggetti

in polistirolo• cassette in plastica e legno• oggetti in gomma, giocattoli• posate, piatti, bicchieri

in plastica• vasi da fiori

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Cosa gettare neiCosa gettare neiNORMALINORMALI

CASSONETTICASSONETTI

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I prodotti SI• gomma e polistirolo• stracci sporchi• carta carbone, oleata,

plastificata• pannolini e assorbenti• cosmetici e tubetti

di dentifricio• sacchetti dell'aspirapolvere• piccoli oggetti in legno

verniciato• lampadine

I prodotti NOTUTTI I MATERIALIRICICLABILI

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UN BREVE RIEPILOGOUN BREVE RIEPILOGO

Facciamo un piccolo test

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1) È utile secondo te comprarealcuni prodotti invece di altri?

2) Tutto quello che consumi puòessere trasformato se riciclato?

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3) Quanto tempo impiega unabottiglia di plastica ad esseresmaltita dalla natura?

4) Cosa puoi fare a casa per ini-ziare a riciclare?

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5) Esistono materiali che non sipossono riciclare?

CONCLUSIONICONCLUSIONI

Cari bambini, ora è il vostroturno, dovreste essere pronti adaffrontare questa importantesfida: usate il vostro dono, iltocco magico che contribuirà arendere migliore il vostroambiente e il mondo intero.Questo significa non solo viverein città più ordinate e pulite, maanche, imparando a riciclare i

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rifiuti, a garantire un futuromigliore a voi stessi.

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Non sottovalutate le vostrepossibilità e l'importanza di ciòche fate ogni giorno, piccoligesti che danno un enormecontributo.Imparate a “leggere” i rifiuti,classificarli, depositarli nelcontenitore giusto e,soprattutto, fare in modo chepossano essere facilmentericiclati.

Utilizzate questo quaderno ognivolta che ne avrete bisogno, perricordare come si riconoscono imateriali e qual è il giustopercorso dei rifiuti.Usate sempre il potere piùimportante, il potere che viporterà lontano, il poteredell'amore e del rispetto.

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Il vostro caroamico,Grillo Riciclo!

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