UndergroundZine N.1 Luglio 2012

21
N.1 - Luglio 2012 RECENSIONI : Ibridoma Athene Noctua L’ultimo Atto – Avenue 92 Vibratacore Coffee Shock Peggio Emilia Ashtray NeVro Dll Viper Venom Sunburst Hells Lock Anthologies Please Daina Nymphea Mate LIBRI : Donatella Canepa INIZIATIVE : Salto nell’Emilia Compilation

description

recensioni, interviste, compilation, libri, iniziative

Transcript of UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Page 1: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

N.1 - Luglio 2012

RECENSIONI: Ibridoma – Athene Noctua – L’ultimo Atto – Avenue 92 –

Vibratacore – Coffee Shock – Peggio Emilia – Ashtray – NeVro – Dll – Viper Venom

– Sunburst – Hell’s Lock – Anthologies – Please Daina – Nymphea Mate

LIBRI: Donatella Canepa

INIZIATIVE: Salto nell’Emilia Compilation

Page 2: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

INTERVISTE Cari lettori di Undergroundzine oggi diamo il benvenuto ai NOMADAMA band a

distanza composta da Donatella Canepo (Genova) e Roberto di Maggio

(Palermo).

Cosa vi ha spinto a formare un gruppo a distanza?

R: Per caso è mi è capitato di conoscere Donatella ascoltando il lavoro che aveva

fatto con un suo gruppo e parlando mi sono reso conto che c'erano molte cose in

comune legate alla musica e non solo, anche il modo di lavorare sul piano inedito,

caratteriale e di mixaggio e da li mi è venuta l’ idea di provare e mi sono trovato

molto bene.

Come mai avete scelto questo nome Nomadama?

R: Una sera parlando con una ragazza di gruppi ha consigliato questo nome e

parlando con Donatella abbiamo deciso di usarlo non ha un particolare significato.

Non avete mai pensato di inserire una voce?

R: Si ma non è semplice trovare una voce e diventa molto più complesso per le

registrazioni ma l’ idea di inserirla c'è sempre.

Quali sono le vostre influenze principali? E a quali gruppi?

R: Le mie influenze oscillano dal rock al metal come: metallica, pink floyd, pfm,muse

ma mi piace tanta altra musica e mi piace variare anche per ascoltare sempre cose

diverse

D: Io sono abbastanza eclettica, il genere che preferisco è il rock in tutte le sue

sfumature, ma ascolto anche punk, folk, blues e un po’ di metal.

Gli artisti che mi hanno formato musicalmente sono stati molti, fra i quai: The Who,

Rolling Stones, The Clash, Neil Young, Bob Dylan, Bruce Springsteen, AC/DC, Deep

Purple, Muse… guardando agli autori italiani, Francesco Guccini.

Suonate in altri gruppi oltre ai Nomadama?

R: In passato alcune esperienze inedite ma non affermate. qualche esperienza con

una cover band rock anni 70 e attualmente faccio brani strumentali da solo.

questo è l'indirizzo della mia pagina facebook -

http://www.facebook.com/#!/pages/Roberto-Di-Maggio/180819175381581

D: Io suono nei Salto Nel Buio, un’altra band a distanza. Siamo molto attivi e presto

arriverà il nostro primo EP.

Page 3: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Collaboro anche con un musicista genovese nel progetto The Strange Connections.

In passato ho suonato nei Coffee Shock e in altre piccole band locali.

Qual è stata la reazione della critica di fronte al vostro ep “shine”, i riscontri da parte

delle redazioni sono stati buoni?

D: Per il momento siamo ancora in attesa di recensioni, ma direi che iniziano ad

esserci buoni riscontri da parte di piccole radio.

Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare

nei locali?

R: Non ci sono grandi prospettive per i locali, spesso

si suonano cover ma in formazione ridotta o

acustica... poco spazio per gli inediti

D: Anche in Riviera la situazione è simile, pochissimi locali che vogliono sono cover

band. A Genova va un po’ meglio, ma senza ritorno economico.

Avete in programma dei Live?

R: Difficile vista la distanza e la formazione del gruppo

Progetti futuri?

R: Al momento da parte mia ho bisogno di staccare un po’

poi penso di si, si vedrà

Ringrazio molto i Nomadama e come sempre l’ultima parola va alle band per le

conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori!

Martina Tosi

Info: http://www.facebook.com/nomadama

Page 4: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

RECENSIONI

Artista: Ibridoma

Titolo Album: Night club

Label: Sg Records

Sito: http://www.ibridoma.com/

Voto:69/100

Genere: Heavy Metal

Gli Ibridoma nascono nel 2001 e nel 2004 si aggiudica un premio interessante “Rock around the road” da

li scaturiscono idee e spinte emotive per il primo EP “Lady of darkness” con il quale ottengono un

contratto con la Nightmare Records ed un tour in Portogallo nel 2006. L’anno successivo hanno un cambio

di line pu e contestualmente creano il loro secondo lavoro “Page 26”. Dopo diverse apparizioni con molti

big della scena hard and heavy (Uli Jhon Roth, Kotzen, Linea 77, Necrodeath e Theatre of the vamipre

ed altri) un loro pezzo finisce nella compilation di Rock Hard ed alla fine del 2008 avviene un nuovo

cambio di line up. L’anno successivo li porta ad un nuovo lavoro,”Ibridoma” per l’appunto, e ad un nuovo

contratto discografico, con la SG records, dato che questo album sarà coprodotto da UK Division e SG

stessa. Ma questa è storia! Ora siamo di fronte al nuovo lavoro della band, il quale ha otto inediti che

dimostrano il passo in avanti fatto dalla band e la maturazione avuto con il nuovo lavoro.

Compositamente parlando, la band ha fatto dei miglioramenti rispetto al passato, i brani presentano uno

stile abbastanza riconoscibile , ma senza cascare nel “già visto e nel già ascoltato” che molte band hanno

suonando in un genere così “user frendly” quale l’heavy metal classico. Inoltre la composizione è

supportata e spinta da una produzione non di poco conto: “Micael Baskette”. Per capire di chi stiamo

parlando vi lascio giusto tre - quattro nomi di precedenti produzioni di Micael Baskette: Incubus, Stone

Temple Pilots, Limp Bizkit e Ratt; questo ovviamente permette alle otto tracce di “Night club” di andare

oltre il semplice prodotto “base”.

In buona sostanza abbiamo di fronte un album di heavy metal fatto bene, registrato bene e prodotto

bene. Faccio fatica a trovare delle pecche,è un album che si fa ascoltare volentieri, che ha un certo

spessore e un suo carattere, quindi direi che è consigliato in prima battuta ai fans del filone heavy

classico; in seconda battuta per tutti coloro che vogliono un album da colonna sonora per un viaggio lungo,

dato che il cd si fa riascoltare più volte in modo piuttosto piacevole.

Se a tutti i costi vogliamo trovare della difettosità, non la troveremo in ambito tecnico, ma magari in

ambito più empatico. Mi spiego meglio: per chi segue la band potrebbe aver trovato poco simpatico il

fatto di aver abbandonato la lingua italiana (che era presente nel precedente disco) ad una lingua più

commerciabile quale l’inglese. A mio avviso non è prettamente una pecca, ma solo la voglia della band di

ampliare il proprio raggio di fans; ma, torno a ripetere, se stiamo a cercare il difetto a tutti i costi

possiamo dire anche che è un album assolutamente godibile ma non ha picchi particolari. Non troviamo,

per farla breve, il “singolone da super vendite”. Questo lo si può accettare da band emergenti o al primo

album, un pochino meno da chi ha idee, e gli Ibridoma le hanno, originalità, ed anche questo non manca

alla band, e voglia da vendere.

Sicuramente il contenuto di “Night Club” è ben oltre la sufficienza sia chiaro, però mi sarei aspettato un

quid in più dalla band tale per cui permettere al gruppo di fare quel salto di qualità che ora è, a mio

avviso, in parte è sfumato.

In chiusura ribadisco il mio consiglio: prendetelo ed ascoltatelo è Heavy Metal fatto come si deve.

Consiglio per la band, c’è da inserire un singolo in ogni album, serve a trainare meglio le vendite. Una

canzone chatchy o un ritornello che resta in testa vende di più di mille altre cose.

Alessandro Schumperlin

Page 5: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Gruppo:Athene Noctua

Titolo album: Glayx

Genere: rock progressive

Voto: 84/100

Sito: http://www.myspace.com/athenenoctuapr

Tracklist: Remigio 7 Code / Black Heart & Creamy Horizon / El

Ciciu / Krautalamo Caravan.

Gli Athene Noctua vengono dalla provincia di Cuneo, ma il loro

sound è tutt’altro che provinciale. In effetti dire con precisione

che gruppo siano in nostri è in effetti difficile. A partire da un evidente sostrato rock progressive, figlio in

particolar modo degli anni ’70, si dipanano trame diversificate e mai simili in un viaggio che tocca l’alternative, la

psichedelia e svariate influenze che è ozioso star qui a elencare. Quello che preme ai nostri tuttavia è impedire in

ogni modo la cristallizzazione, il fine quindi sarà piuttosto la fluidità e l’apertura verso tutte le possibili

esperienze musicali ispirate dal momento. Nel loro sito (www.athenenoctuapr.com) essi descrivono felicemente il

proprio EP con queste parole: «"Glayx" vuole essere un compagno di viaggio, uno sfondo introspettivo e

contemporaneamente comunicativo, socievole, un confortevole "trip" tra passato e presente, tra post rock e prog

psichedelico, tra montagne e mare, come la terra da cui proviene». A confermare il quadro che gli Athene Noctua

tracciano di loro stessi vi è la traccia d’apertura Remigio 7 Code, forse il brano che più di tutti segna un’aderenza

alle radici prog e psichedeliche del gruppo col suo alternarsi di trame ritmiche e i suoi sviluppi inaspettati in senso

di velocità. Più ambient (se non addirittura chill out), se si vuole, sono le due tracce successive, ma sempre nel

rispetto del sostrato musicale di cui sopra. A parere di chi scrive il risultato migliore è rappresentato dalla

seconda traccia Black Heart & Creamy Horizon, perfetto equilibrio tra malinconia introspettiva e quieta solarità

esteriore non solo nel titolo ma anche nel suo tradursi in musica. La seguente El Ciciu è invece più simile a una

ballad psichedelica malata ma con criterio, direi sobriamente stralunata. Si tratta di un brano semplice,

dall’andamento tenue ma denso al tempo stesso. Il brano di chiusura, Krautalamo Caravan, rappresenta invece un

altro momento di grande ispirazione ed ha l’ambizione di essere una sorta di summa delle diverse alternative su cui

i nostri si sono dilettati a comporre. Si tratta anche del brano in cui le singole individualità trovano le più ampie

possibilità di esprimersi, in particolar modo il basso le cui trame sono qui decisamente accattivanti. Il motivo di

base è meditato, cullante e dolce, ma trova un imprevisto contraltare dopo poco più di tre minuti in un passaggio

più decisamente ruvido, acido e rock (anche se rarefatto e ovattato) che strizza l’occhio allo stoner. Insomma,

tirando le somme, questo prodotto è senza dubbio un sincero e riuscito tentativo di inserire nelle possibilità del

prog rock e della psichedelia nuovi tracciati. Non è possibile darne un inquadramento coerente e già questo

potrebbe bastare a segnare un punto a suo favore, dato che tra le dichiarazioni di intenti degli Athene Noctua c’è

la lotta agli apriorismi e ai dogmatismi di genere. Ma soprattutto i nostri vincono, a mio parere, nel loro auspicio di

comporre trip confortevoli: mettendo su le quattro tracce di Glayx, e impostando la ripetizione continua,

avvertirete costantemente la sua presenza e gli arrangiamenti riusciranno a impressionarsi nei vostri stati

d’animo; allo stesso tempo, nonostante questo, quasi non vi accorgerete della sua presenza ma anzi sarete come

accompagnati con discrezione in questo trip, senza che la musica arrivi a gravare in maniera invasiva su di voi. È in

definitiva un viaggio davvero interessante che mi sento di consigliare non solo a tutti i cultori del prog e della

musica sperimentale, ma in generale a tutti coloro che pensano che il rock possa e debba nutrirsi di forze fresche

anche se (è sempre bene ribadirlo) non per questo innovative. I nostri hanno ingranato bene la prima, attendiamo

di vedere dove e come sapranno portare avanti il proprio mezzo.

doc. NEMO

Page 6: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Gruppo: Avenue 92

Titolo Album: Youth Show down

Genere: punk

Sito: http://www.facebook.com/avenue92

Avenue 92 strike back! Tornano a piena voce gli Avenue 92, band

veneziana che dall’estate del 2007 porta con sé un sound post

hardcore influenzato dal pop punk californiano di Blink 182 e Sum 41.

Già due anni fa recensii il loro EP “Feelings and situations”

valutandolo molto bene e, ora che è in attesa d’uscita il primo album

ufficiale “Youth Showdown” (che ho l’onore di ascoltarlo

gratuitamente ed in anteprima), non posso fare a meno di darci un

ascolto e scriverci due parole.

Bene, analizziamolo dal punto di vista tecnico tralasciando la descrizione del gruppo: 10 canzoni in puro stile

Avenue 92 che riconfermano le loro melodie melanconiche e dolci mescolandole ai pesanti martelli distorti di

chitarra, basso e batteria. Anche la linea vocalica viene ribadita e in ”Live for Rookies” pure come “You’re not

invincible” si amalgama perfettamente allo scream e alla voce soffocata molto simile alla celeberrima Wait and

bleed degli Slipknot. L’unico difetto evidente è percepibile in “Writing on a diary”, dove l’accento veneto nella

strofa iniziale rovina un po’ l’effetto melodico della voce.

Musicalmente si nota un’evoluzione incredibile, i ragazzini sono molto cresciuti sebbene già in passato mostrassero

un’indole volta alla perfezione musicale tecnica, al miglioramento dei difettini e allo smussamento degli angoli in

modo tale da lasciare senza fiato gli ascoltatori. Molto bravi nel mantenere le stesse sonorità di partenza dopo 4

anni di nonostante sia molto rischioso (infatti mi auguro un lieve cambiamento in un futuro prossimo.)

Leggendo i testi posso solamente fare i complimenti per i bei versi scritti e composti da questi 3 giovani ragazzi

ed è per questo che li sollecito a scrivere qualcosa in italiano, solo così il loro messaggio arriverebbe diretto ai fan

e mostrerebbe con evidenza l’abilità poetica che indiscutibilmente posseggono. Ricordo a tutti che l’album uscirà a

giugno 2012 ma è possibile ascoltare in anteprima il brano “Burning fires” grazie al video che potrete trovare su

Youtube. L’album c’è, la volontà pure, mi resta solo da consigliare loro di spostarsi dalla “terra” in cui abitano e

cercare zone molto più fertili in cui trovare appigli per far sentire a maggior gente possibile quel masterpiece che

è “Youth Showdown”!

Carlo G.

Gruppo: Vibratacore

Titolo Album: Good Morning Pain

Genere: Hardcore, metal

Voto: 80/100

Sito: http://www.facebook.com/pages/vibratacore/46731856503

Sin dalla prima canzone si coglie l'essenza del lavoro della band

abruzzese, un mix energico di hardcore e crossover che risulta

essere molto coinvolgente.

L'EP è omogeneo e di impatto, un tema chiave sono i brevi riff di

chitarra che catturano l'attenzione dell'ascoltatore e valorizzano

una voce potente molto hardcore/metal che si differenzia dagli

scream modaioli odierni.

Una musica senza fronzoli, a tratti rude ma ben conscia del

percorso e delle influenze che han portato alla sua creazione, è un prodotto molto "core", adatto a chi cerca un

sound da poco col quale scatenarsi!

Si tratta di un lavoro pregevole, con anche una qualità di produzione adatta per il genere,nel quale risulta difficile

offrire "nuove interpretazioni", ma che presenta comunque buoni spunti.

La valutazione risente poco del fatto che questo stile musicale risulta non più all'avanguardia, ma ribadisce il suo

valore nell'ambito Crossover/Hardcore.

Andrea Ivan Bertacco

Page 7: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Gruppo: L’ultimo atto

titolo album:

genere:metalcore

voto:70/100

sito: http://www.facebook.com/ultimoatto

Sei brani per questa band nel loro demo. Come spesso capita un lavoro dalle due facce.

Fortunatamente diciamo che la medaglia presenta una faccia molto più vasta dell'altra,

metaforicamente parlando.

La faccia più vasta della medaglia è quella che contiene al suo interno i pregi. I difetti si trovano nella

parte più piccola e li affronteremo più avanti. Questo demo ha quei tipici suoni, non troppo

particolari, non troppo perfetti, non troppo esasperati, che a me piacciono un casino. Si può sentire

tra le righe una similitudine con gli ultimi soulfly anche se senza alcuna contaminazione brasilera.

Quindi riff semplici e schietti, cambi di passo più che di tempo, e una bella, bellissima, sana botta che

ti arriva nelle orecchie. La struttura dei pezzi è altresì semplice

ma non proprio banale, intendiamoci. Insomma un disco che fila liscio liscio, lineare, corre quando è

ora, ma preferisce camminare col suo passo cadenzato.

Camminare indifferentemente su un prato, sul cemento, su in montagna o all'inferno.

Restando su questo lato della medaglia c'è da aggiungere anche una cosa che, però, è presente anche

nel lato dei difetti.

Sto parlando del cantato. Non della voce, che come timbrica è azzeccatissima con il resto

dell'ensemble, ma del cantato in italiano. Colloco questa considerazione a metà tra le due parti

(positiva e negativa) perchè da un lato è una scelta coraggiosa, coraggiosissima.

L'italiano non è una lingua che ci sta benone con questo genere di musica, e ogni volta che sento

esperimenti in questo senso resto un pò con l'amaro in bocca. Ecco che entrando nel lato negativo

della medaglia, infatti, c'è questa decisione da parte della band di cantare in lingua madre.

Esperimento che in altri casi è anche stato accettabile, ma purtroppo non in questo.

In ogni caso nell'insieme il lavoro supera la sufficienza di molto.

Consigliato!

BR1

Gruppo: Coffee Shock

Titolo Album: Reazione Kimica

Genere: pop punk

Voto: 0 per la voce /con una voce decente 60/100

Sito: http://www.facebook.com/coffeeshockpunk

NEL CORSO DELLA VITA A TUTTI CAPITANO EVENTI PIU' O

MENO SPIACEVOLI: FARE PESSIME FIGURE IN PUBBLICO,

PERDERE QUALCOSA DI PREZIOSO, ESSERE SGAMATI A FARE COSE LOSCHE, NEL MIO CASO

SI TRATTA DI RECENSIRE QUESTO ALBUM. AVETE CAPITO BENE! HO CERCATO DI

SFORZARMI AD ASCOLTARE PER INTERO QUESTA -REAZIONE KIMICA-, ALBUM DI 9 PEZZI

DEL DUO COFFEE SHOP MA NON CE L'HO FATTA. MI RITENGO UNA PERSONA CHE PUR

AVENDO LE SUE PREFERENZE, NON DISDEGNA DI ASCOLTARE GENERI ANCHE

DIVERSISSIMI DAI MIEI ABITUALI E DI ME SI PUò DIRE TUTTO TRANNE CHE IO ABBIA I

PARAOCCHI. LE BASI NON SONO NEANCHE MALI, TRATTASI DI POP PUNK ROCK CON

QUALCHE INSERTO ELECTRO, TUTTO SOMMATO BASI DISCRETE. LA PIETRA DELLO

SCANDALO è LA VOCE: QUANTO DI PIU' PIATTO, FASTIDIOSO, IRRITANTE, FUORI LUOGO

IO ABBIA AVUTO LA SFORTUNA DI ASCOLTARE, NON PER FARE IL PROFESSORINO, MA NON

VI SIETE ACCORTI CHE LA VOCE MANDA A PUTTANE I VOSTRI ARRANGIAMENTI?

Page 8: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

ASCOLTATEVI IL PRIMO PEZZO -MARTA DAMMI MOLTO AFFETTO-, INIZIALMENTE

PENSAVO FOSSE UNA PRESA IN GIRO MA NEL CORSO DEGLI ALTRI PEZZI MI SONO

ACCORTO CHE LA VOCE ERA QUELLA. ARRIVATO AD ASCOLTARE PER INTERO FINO AL TERZO

PEZZO HO DETTO BASTA. SCUSATEMI MA DAVVERO GETTO LA SPUGNA. METTETE UN MIMO

AL POSTO DEL CANTANTE, PRENDETENE UNO IN OFFERTA AL LIDL, ASSUMETE UN MUTO

MA VI PREGO, CERCATEVI UN ALTRO CANTANTE!!! INSULTATEMI PURE, DITEMI PURE CHE

NON SONO RIUSCITO A COGLIERE IL LATO ARTISTICO DELLA VOCE, CHE NON CAPISCO

NIENTE, QUELLO CHE VOLETE. RESTA IL FATTO CHE LA VOCE PER ME è IMBARAZZANTE. SE

NEL FRATTEMPO AVETE RISOLTO IL PROBLEMA, SARò BEN LIETO DI RECENSIRVI DI NUOVO.

UNA SECONDA POSSIBILITà NON LA SI NEGA A NESSUNO.

LIDEL

Gruppo:Peggio Emilia

Titolo Album:Anticittadino

Genere:Hardcore/punk

Voto:90/100

Sito: www.facebook.com/peggio.emilia

DOPO AVER SENTITO L'ALBUM LE PRIME PAROLE CHE MI

SENTO DI USARE PER

DESCRIVERE QUESTO -ANTICITTADINO-, ALBUM DEI -PEGGIO EMILIA-,SONO: CHE BOTTA!

11 PROIETTILI DI SCUOLA HARDCORE CON CHITARRE IN QUALCHE FRANGENTE UN Pò

METAL MA SUONATO CON PIGLIO OLD SCHOOL.-SE- IL PRIMO PEZZO TRATTA IL TEMA

DELL'UGUAGLIANZA, -DALLA PARTE SBAGLIATA- CONTINUA A DEMOLIRE L'ASCOLTATORE

CON RITMI SERRATI E TESTO ISPIRATO, -IL VANGELO DELL'ODIO- RALLENTA (DI POCO)

L'ELEVATA VELOCITà DI CROCIERA DELLA BAND CON PARTI SUPPORTATE DA BEI

CHITARRONI STOPPATI, -LE PAROLE FANNO MALE- INIZIA CON UNA BELLA PARTE DI

CHITARRA SOLISTA E MI RICORDANO A LIVELLO DI SUONO BAND COME PETER PUNK (PER

FORTUNA NON CON I STESSI TESTI BANALISSIMI), ANZI IL TESTO è MOLTO

INTELLIGENTE E CATTIVISSIMO INTRISO DI PURO CINISMO MOLTO

REALE,PARAFRASANDO UN Pò IL TITOLO DEL PEZZO, QUESTE PAROLE FANNO MALISSIMO, -

VOX POPULI- PRENDE L'HARDCORE DEGLI ANNI 80 E LO CONTESTUALIZZA IN UN

CONTESTO MODERNO, SENZA PERDERE UN'ONCIA DELLA PURA VIOLENZA DI QUEL

DECENNIO. -GIOCHI SPORCHI-GIOCA SULL'INTRECCIO BEN RIUSCITO DELLE 2 CHITARRE

CHE SORREGGONO ALLA GRANDE LA TRACCIA, -MAL D'AFRICA- MI FANNO VENIRE I

PUNKREAS DEI BEI TEMPI ( PER CAPIRCI, I PRIMI 3 ALBUM), -RIPRENDIAMOCI LA MUSICA- è

PER ME IL PEZZO CON IL TESTO TRA I PIU' BELLI SENTITI DA UN Pò DI ANNI A

QUESTA PARTE: ASCOLTATELO BENE PERCHè è UN GIOELLINO, LA MUSICA è PIU'

SULPUNK (NON A BUON MERCATO O QUELLO ALL'ACQUA DI ROSE PROPOSTO DAL CIRCUITO

MAINSTREAM), è UNA VIA DI MEZZO TRA PUNK ITALIANO E CALIFORNIANO, -TUTTO

BENE- PRESENTA DELLE CHITARRE UN Po’ METAL NELL'INTRO E SI PROCEDE SU VELOCITà

PUNK A MEDIA VELOCITà,

-QUESTIONE DI GIORNI- è PIU' SULL'HARDCORE MELODICO CONTRAPPOSTO AD UN TESTO

CORROSIVO PEGGIO DELL'ACIDO MURIATICO, CHIUDE -NUOVI SCHIAVI- CHE è MOLTO

PUNK ROCK DI SCUOLA CALIFORNIANA. RIASSUMENDO:L'ALBUM NON MI HA MAI

ANNOIATO, I RAGAZZI CI SANNO FARE E HAN AVUTO L'INTELLIGENZA DI SFORZARSI DI

SCRIVERE TESTI NON IDIOTI, CHE AVREBBERO POTUTO VANIFICARE QUANTO DI BUON

Page 9: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

FATTO SIA IN TERMINI DI ESECUZIONE CHE DI REGISTRAZIONE. COMPLIMENTI!

Lidel

Gruppo: Ashtray

Titolo Album: Wake up

Genere: SCREAMO, PUNK DI DERIVAZIONE ALTERNATIVE

ORIENTED, METAL, POST ROCK, HC MELODICO, METAL,

Voto:90/100

Sito: WWW.FACEBOOK.COM/ASHTRAY.BAND

GLI ASHTRAY SONO UN COMBO CHE MISCHIANO IN MANIERA

CONVENIENTE STILI COME SCREAMO, PUNK DI DERIVAZIONE

ALTERNATIVE ORIENTED, METAL, POST ROCK. L'ALBUM SI CHIAMA -WAKE UP- ED è

COMPOSTO DA 11 PEZZI PIU' UN INTRO. PASSIAMO SUBITO AL PRIMO PEZZO VERO E

PROPRIO (IL SECONDO) -LIKE A LIGHTNING IN THE BLACKEST NIGHT- CHE PROPONE UNA

VOCE PULITA ALTERNATE A PARTI SCREAMO, -FEEL SO CLOSE-

ABBRACCIA ATMOSFERE VISTE DA GRUPPI COME FALL OUT BOY E BAND GRAVITANTI

NELL'ORBITA POP PUNK NON CAZZONE (OTTIMI CORI ED IL PEZZO POMPA A BESTIA), -

SPELL MY SOUL- PARTE CON UN BELL'ARPEGGIO DI CHITARRA E PIANO PIANO VA IN UN

CRESCENDO EMOZIONANTE ( DA PRENDERE COME FATTORE POSITIVO), DIREI QUASI UNA

ROCK BALLAD PERò CON UN Pò DI GRINTA (NON QUELLE ROBE CHE TI AMMOSCIANO),-INCH

OF A BLIND NIGHTMARE- è ENERGIA,STOP. -ETERNAL WAR ACOUSTIC VERSION- MI ODORA

DI AMERICAN ROCK BALLAD 90'S A MANETTA, MOLTO CONVINCENTE IN QUESTA

VERSIONE. -BACK ON MYSELF- PROPONE DELLE CHITARRE BELLE STOPPATE MOLTO METAL E

POI VIA A ROTTA DI COLLO CON HARDCORE MELODICO CON DEI BEI BREAK TIPO QUANTO

FANNO (CON LE DOVUTE PROPORZIONI) DEI MOSTRI SACRI COME I STRUNG OUT, -PUPPET-

PROSEGUE SUL SOLCO DELLA CANZONE TRACCIATO DAL PEZZO PRECEDENTE (E QUESTI 2

PEZZI MI PIACCIONO MOLTO), -JACK THE CLOWN- è UN PEZZO SCHIZOFRENICO IN TUTTO

( BAND TIPO AMBULANCE VS AMBULANCE VI POSSONO AIUTARE AD INQUADRARE QUESTO

PEZZO), E CREDO SIA MOLTO DIFFICILE IGNORARE QUESTO PEZZO (GRAN LAVORO DA

PARTE DI TUTTI), -SHIVER- è UNA VIA DI MEZZO TRA OFFSPRING E NOFX NEI PEZZI PIU'

LENTI, -LIGHT BEARER- INIZIA IN MANIERA QUASI STONER METAL CAFONE CON VOCE

ROZZA E POI NEL RITORNELLO C'è UNA VARIAZIONE DI VOCE PULITA CON QUALCHE

ACCELERAZIONE ED UN RADDOPPIO DI VOCE SCREAMO-GROWL, UN PEZZO CON UNA SUA

PRECISA IDENTITà. CHIUDE -ETERNAL WAR- IN VERSIONE ROCK CHE POTREBBE ESSERE UN

CURIOSO IBRIDO TRA U2 E COLDPLAY PERò ALIMENTATI A STEROIDI PER BESTIAME.

CONCLUDENDO:L'ALBUM è SUONATO/REGISTRATO MOLTO BENE, LA COPERTINA è

PERFETTA. NIENTE DA SEGNALARE IN NEGATIVO SECONDO ME. BRAVISSIMI!

Lidel

Gruppo:neVro

Titolo album: ep

Voto: 60/100

Genere: rock

Sito: http://www.facebook.com/nevrofficial

Apertura sinuosa e dolce dei neVro con “dietro le nuvole” una ballad

avvolgente che si inarca nel finale con una ritmica in buona evidenza precisa

Page 10: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

e ben amalgamata con il resto degli strumenti, compresa ovviamente la voce (certo non un

capolavoro di originalità) ma suonata con piglio giusto libero e liberato dai paragoni. MA è

“il tempo dei eroi” che non fa altro che confermare una certa staticità creativa, sebbene il

gruppo dimostra di avere tutti i numeri per fare un salto di qualità si dipana con modalità

similari alla prima traccia, niente di nuovo rispetto all’andamento dei pezzi precedenti con

“la città” sebbene il gruppo dimostra dia vere tutti i numeri per fare un salto di qualità.

“notte folle” pare più aggressiva e l’intro strumentale ci porta alla migliore canzone

presente in questo ep “vieni con me”.

Tutto sommato un lavoro un po scontato nelle tarme ma ben suonato, francamente ci

aspettiamo di più dai neVro.

Max ”doctor rock” Ugolini

Gruppo: DLL

Titolo Album: Octopus

Genere: Crossover

Voto:77/100

Sito: www.myspace.com/dllreload

Tracklist: Pressure / Real Fear / Nile / La Noia Del Boia / The Best

Is Yet To Come / Octopus.

Non sono tanti i gruppi che possono annoverare una bio interessante e caratterizzante come quella

dei DLL. Per riportarla in estrema sintesi (sulla loro pagina facebook, www.facebook.com/dllreload, la

troverete in forma più dettagliata), questo gruppo diviso tra la Puglia e il Molise nasce nel 2001

all’università dove si incontra il nucleo originario della band. L’incontro di esperienze e influenze

musicali varie ed eterogenee avviene all’interno di un contesto di forte impegno socio-politico,

impegno che ha un suo perno nella Casa dello Studente «De Lollis» da cui il gruppo trae il suo nome.

L’impegno e il legame con diverse iniziative sociali o politiche resterà un connotato inscindibile dal

nome dei DDL. Octopus è il loro secondo lavoro autoprodotto e ci restituisce un sound rabbioso,

introspettivo ed estremamente vitale e dinamico. Il filone d’appartenenza dei nostri potrebbe dirsi

essere, senza ombra di dubbio, il crossover. Un crossover nel senso più “contemporaneo” del termine,

ossia un incontro tra metal, hardcore, hip hop e funky che fa le dovute concessioni ai melodicismi e

agli incontri col rock cosiddetto “alternativo”. Tanti i nomi che tornano in mente ascoltando i DDL,

dagli Slipknot ai Rage Against The Machine passando per tutti i mostri sacri del genere. Ascoltando

Octopus non aspettatevi niente di particolarmente innovativo, aspettatevi semmai tutta la passione,

la personalità e lo spirito di questi ragazzi che ne hanno in quantità industriale. Se non vi basta la

traccia d’apertura, Pressure, col suo groove ritmico pesante e il suo andamento rapcore alternati a

momenti più meditati, e con un finale arrembante; sarete investiti immediatamente dopo dalla scarica

adrenalinica di Real Fear, un vero pugno in faccia tra l’hardcore e il metal che non perde comunque

nulla in termini di attenzione ritmica e sviluppa a sua volta un intermezzo più introspettivo. L’avvio del

disco è davvero esaltante per chi sa apprezzare il genere, emergono soprattutto le qualità vocali del

cantante capace di equilibrarsi tra i graffiati più cruenti e i canonici growl del caso. Altresì si

noteranno le qualità della sessione ritmica che si destreggerà in cambi di tempo e di tema per tutta la

durata dell’EP, supportata da un chitarrismo truce e violento ma capace di dipingere vividamente

tutte le diverse atmosfere create dai DDL. La successiva Nile, con i suoi echi mediorientali e un

lavoro ritmico pregevole, si rileva essere il pezzo più meditato tra quelli melodici compresi in

Octopus. Rispetto però alle prime tracce, qui i nostri pagano dazio nei confronti delle loro influenze e

Page 11: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

infatti il sound di questo pezzo perde molta della personalità dei nostri e finisce per risultare troppo

“già sentito”, in particolare il ritornello. La Noia Del Boia rialza notevolmente il tiro, forse è il pezzo

più riuscito del disco. Nonostante le evidenti tracce dei nostrani Linea 77, qui il testo, l’approccio al

pezzo e il tentativo di rendere il cantato in lingua italiana più decisamente crossover (e meno hip hop)

costituiscono elementi di grande interesse: è allo stesso tempo uno sprovincializzarsi del sound

crossover/rapcore italiano, avvicinandolo di più ai risultati ottenuti oltreoceano, e un ribadire le

radici non solo culturali ma anche personali dei nostri (soffermarsi sul testo per credere). Sincero,

ma calante dal punto di vista della buona ispirazione vista fin qui, è il successivo pezzo The Best Is

Yet To Come che rappresenta un altro tentativo dei nostri di passare su atmosfere lente e

introspettive: i primi quattro minuti di pezzo sono abbastanza scontati, è solo nei due minuti finali

che dei semplici giochi con gli effetti rendono il tutto più interessante anche se tutto sommato “già

sentito”. La title-track che chiude il lavoro dei DDL è la più difficile da inquadrare. Una lunga

introduzione strumentale dove troneggia una chitarra umorale e psichedelica per cinque minuti buoni,

fa posto a un altro tentativo del gruppo di portarsi su territori melodici che è su un livello migliore

rispetto a quelli già visti, specie per il suo svilupparsi in un rabbioso riffing cadenzato alla Deftones

che si porta progressivamente verso tempi più sostenuti prima di sfociare di nuovo nel melodico. Il

pezzo in sé è un tentativo interessante di mettere insieme diverse anime musicali, ma forse è un po’

pretenzioso soprattutto considerata la sua lunghissima durata e il suo essere relativamente in

controtendenza rispetto alla media dell’EP.

Nel complesso il lavoro dei DLL si direbbe sincero e sentito, ma migliore nel suo lato “duro” rispetto a

quello “morbido” e con un’incognita nel brano finale che, come un buco nero, sembra assorbire tutto

ciò che i nostri hanno dimostrato di buono col rischio di farci dimenticare cosa è venuto prima. Per

essere la seconda prova dopo la prima uscita del 2010 pare di poter dire che comunque gli ingredienti

buoni ci sono tutti, resta solo da amalgamarli in maniera migliore.

doc. NEMO

Gruppo: Anthologies

Titolo Album: Alpha

Genere: Gothic doom

Voto: 80/100

Sito: http://www.facebook.com/pages/Anthologies/129283993785036

Alpha. L'inizio. Speriamo l'inizio di una vita musicale longeva e ricca.

Il quintetto novarese dà alle stampe questo primissimo lavoro, anche

avendo già alle spalle un buon bottino di live, anche come supporto a band di un certo calibro.

Si potebbe definire un gotic doom, ma con influenze folk sia nella struttura dei pezzi sia nei testi

(baba yaga in prmis).

Il prodotto è confezionato con estrema cura, e seppur mantenendo una linea conduttrice ben precisa,

si permette di variare atmosfere più volte.

Se lo permette perchè sa di poterlo fare.

Il lato prettamente artistico di questo lavoro degli anthologies è quello che la fa da padrone, e che

tocca il suo apice in "one of these days". Dicendo lato artistico intendo il modo che ha una band di

usare le proprie abilità tecniche e compositive per tradurre in musica e parole quello che chi le crea

ha al suo interno.

E' un'esposizione fantasticamente riuscita nella sopracitata canzone, un pò meno nelle altre a dire il

vero, ma mai all'interno di "alpha" si sente un frammento di brano privo di personalità.

Cosa può mancare a un disco come questo?

In effetti qualcosa manca, ma non sono certo che dipenda solo dalla band.

Page 12: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Si potrebbe fare qualcosa di più a livello di produzione, più che altro migliorando i suoni, nello

specifico della batteria...(a mio avviso sarebbe più consono avere un set molto più profondo e un

rullante molto più squillante).

Per il resto l'amalgama è molto buono. Si intravede un futuro positivo, per gli anthologies, ma siamo

solo all'inizio (alpha). Vediamo se con il presunto disco beta il movimento sarà verso un miglioramento

di un qualcosa che già parte da un livello superiore alla media.

Ultimissimo consiglio, mantenete questa vena ragazzi!! Non cercate di adeguarvi al mercato!

Br1

Gruppo: Viper Venom

Titolo Album: In venom veritas

Genere: Metal

Voto: 65/100

Sito: http://www.facebook.com/vipervenomita

Nel veleno la verità. Così recita il titolo del ep dei pugliesi Viper venom.

Potrei controbattere dicendo che se ci fosse davvero una verità nel veleno, sarebbe sicuramente

corrotta e quindi per definizione non sarebbe più verità, cosa più unica che rara in tutta la storia

dell'uomo, ma ancora di più ai giorni nostri.

Disquisizioni e definizioni a parte, il lavoro della band capeggiata da Miriam, di vero, inteso come

genuino, ha ben poco. Per fortuna quel poco è abbastanza.

Di vero, inteso come genuino, c'è la vena compositiva ovvero l'idea di fondo, l'ossatura dei brani.

Di vero, inteso come genuino, ahimè vedo, o meglio sento, poco altro.

A partire dai suoni, (da tempo non sentivo una batteria così compressa), belli, ma "troppo" belli.

La voce anche essa bella, ma "troppo" bella.

E così per tutto il resto degli aspetti per cui si possa fare una valutazione.

Insomma si può paragonare questo disco ad una modella.

Una top model che sotto alle sue vesti ha un fisico sensazionale, ma che veste capi troppo sgargianti,

e troppo troppo alla moda.

Lo stridore è forte, perchè è evidente che la band avrebbe idee buone, ma sta forse aggrappando

troppo a quello che "il mercato" richiede, pare quasi che tenti di piacere più agli altri piuttosto che

piacere a se stessa.

Ad ogni buon modo, il disco merita la sufficienza anche se non molto di più.

BR1

Gruppo: Sunburst

Titolo Album: New Dawn Rising

Genere: Alternative Metal, Hard Rock, Post-Grunge

Voto: 80/100

Sito: http://www.facebook.com/sunburstrocks

Il quartetto di Savona ci propone questo ep di tre brani, che lasciano

dal primo minuto

di ascolto trapelare un certo buon gusto.

I sunburst sono di recentissima formazione, nascendo con questo nome a gennaio 2012, e

se la partenza è questa tutto lascia ben sperare.

Something real, New dawn rising, Another day i tre brani contenuti in questo demo.

Non amo fare analisi pezzo per pezzo, mi piace molto di più esprimere un parere più generale

Page 13: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

sull'interezza delle opere.

In questo caso però la title track (new dawn rising) è sensibilmente migliore rispetto agli

altri due pezzi. Brano maturo, personale, curato...come anche il resto del cd, ma

decisamente con una marcia in più, data forse da questo tempo sincopato, questi cambi in 3\4..

Davvero accattivante, un potenziale singolo che con una migliore produzione alle spalle

potrebbe funzionare nel mercato.

Forse il lato migliore di tutto questo lavoro dei Sunburst è per l'appunto

la buona capacità compositiva, che, pur avvertendo influenze di vario tipo, è riuscita ad

avere una discreta originalità. Fondamentalmente per me questo già basta per superare ampiamente

la sufficienza. E' il lato artistico quello più importante, dato che la musica è arte!

Per il resto anche i suoni e gli arrangiamenti sono buoni per essere questo il primogenito

della band.

Si può migliorare lavorando di più sui suoni, cercando di dare magari più impatto quando

è ora, e più profondità alle atmosfere su cui si snoda la voce.

Anche la voce per l'appunto: occhio che si può far meglio!!

Promossi a pieni voti!

BR1

Gruppo:Hell’ Lock

Titolo Album: Blood Revenge

Genere: Hard Rock

Voto: 50/100

Sito: http://www.facebook.com/pages/Hells-

Locks/121755274513075

Ok, va bene che il rock è prima di tutto libertà d'espressione, e va

bene anche

fregarsene di tutto. Però ad ogni cosa c'è un limite.

School of rock insegna, anche questo è vero, ma ahimè a volte le lezioni vengono capite male.

Siamo di fronte ad una band toscana che fa del suo (unico) punto forte l'entusiasmo

e la voglia di fare casino.

Ci sta, come detto sopra. Perchè no? Però si va ad ascoltare davvero un disco molto molto

mediocre, inserendo nel lettore blood revenge.

Solo tanta energia, quella si avverte senza dubbio.

Al giorno d'oggi oramai con pochi spicci si riesce anche in casa ad avere una registrazione

decente, e nemmeno qui ci siamo.

La questione spinosa degli hell's lock è una soltanto, ma decisiva.

Molto probabilmente se riuscissero a prendersi un pò più sul serio, e ad impegnare e impegnarsi

maggiormente nella loro musica, potremmo essere al cospetto di una delle band italiane

più vicine agli airbourne o agli ac\dc. Insomma c'è confusione un pò dappertutto,

negli arrangiamenti, nella registrazione, la voce... ed è un peccato!!

Se si riuscisse a canalizzare meglio l'energia che così disordinatamente sprizza da tutti

i pori, si cambierebbe volto ad un band che al momento è sotto la soglia della sufficienza.

BR1

Page 14: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

Gruppo: Please Diana

Titolo Album: demo

Genere: Alternative Rock

Voto: 70/100

Sito: http://www.facebook.com/PleaseDiana

L'Umbria è il cuore verde dell'Italia dicono, e a mio avviso dicono bene!

Proprio da questo cuore pulsante arrivano i Please Diana con una demo di

tre brani pop-rock, capeggiati dalla bella voce di Gloria Bianconi.

Il punto di forza di questo quintetto di Assisi, a mio avviso è la semplicità.

In questo caso specifico la semplicità che ci propongono i Please Diana è sinonimo di equilibrio, innanzi

tutto. E in secondo piano è anche sinonimo di veracità, genuinità. Insomma è come se ci dicessero: noi

siamo così, vi piacciamo?

La risposta è SI: ci piacete.

Ovvio che non sto parlando di un capolavoro assoluto, ma questa demo è un lavoro che con i dovuti

aggiustamenti, può dare grosse soddisfazioni a Gloria & Co.

A dire il vero da aggiustare non ci sono nemmeno grandi cose, anzi, sono quei dettagli che fanno di un

disco un gran disco.

Su tutto sarebbe bello sentire i Please Diana con una produzione di un certo calibro alle spalle, più

che altro perchè in certi momenti il suono manca di quella incisiva profondità che una produzione

superiore potrebbe dare.

Mi piace da pazzi il suono delle chitarre, mai esasperato, tondo...giusto!

Occhio alla voce che pur essendo molto particolare, si concede in alcuni frangenti alcune sbavature.

Gli arrangiamenti sono buoni, ma migliorabili.

Insomma un disco che per ora entusiasma, ma più che altro in ottica futura e futuribile.

Bene così... attendiamo il prossimo??? In bocca al lupo di gubbio ragazzi!!!

BR1

Gruppo: Nymphea Mate

Titolo Album: Endio

Genere: pop/rock/acutic/indie

Voto: 75/100

Sito: http://www.myspace.com/nympheamate

Tracklist: Sir Constance / Billy Vanilla / Camilla / This Is Mine

/ All Around You / The Embers / (beep) / Song For The

Leader / Ice Age / Carry On / All These Little Words /

Desperate / Waiting For The Bang

I Nymphea Mate vengono da Torino e danno alle stampe con la Hertzbrigade Records il loro primo LP,

Endio, dopo circa sei anni di carriera. Collocabili nella scia dell’indie e del pop rock, i nostri ci rendono

un lavoro scanzonato, schietto, solare e sognante. Le atmosfere del disco sono lineari ed essenziali,

figlie soprattutto del rock britannico anni ’60 (in particolare gli immortali Beatles, come da loro

stessi rilevato) ma anche di certo punk rock e dell’area alternative rock anni ’90. Non manca

l’impronta personale, nonostante le diverse e poliedriche influenze ravvisabili nelle tredici tracce di

Endio. Dei momenti più intimi e sognanti, come The Embers, che riecheggia a tratti la lezione rock

melodica dei Coldplay, Camilla, uno degli episodi a mio avviso più ispirati, All These Little Words, con

la sua surreale semplicità, e All Around You, si può cogliere la perizia nel curare la limpidezza e il

Page 15: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

sound cristallino. I Nymphea Mata sanno tuttavia essere anche più intransigentemente rock, senza

tuttavia sacrificare la loro orecchiabilità: il groove della conclusiva Waiting For The Bang è

decisamente coinvolgente, così come l riff di Ice Age e di Billy Vanilla. Il vero fiore all’occhiello del

lavoro è però con ogni probabilità Song For The Leader, un muro sonoro pesante ma allo stesso tempo

vivace e dinamico, che trova il suo coronamento in un ritornello che difficilmente non vi entrerà in

testa. In questo pezzo hanno collaborato ai cori due soci fondatori dell’etichetta dei nostri, a segnare

che il sodalizio discografico va oltre la mera professionalità ma si incontra anche a livello artistico. A

fronte di quanto di buono detto fin qui restano nondimeno momenti meno convincenti all’interno di

Endio. Per fare un esempio, Carry On appare abbastanza scontata o comunque meno ispirata rispetto

ai momenti più meditati di cui si è parlato poco fa e in cui i Nymphea Mate hanno dimostrato di saper

giostrarsi in scioltezza. Così anche Desperate risulta poco incisiva, specialmente nel ritornello dove

perde gran parte del suo potenziale. La stessa opener Sir Constance (nonostante sia uno dei singoli

estratti) suona come un passo falso, dando l’impressione di un brano debole o comunque al di sotto dei

connubi tra rock melodico e pop che i nostri ci hanno offerto in questo loro LP d’esordio.

Il primo passo della band torinese è in sostanza apprezzabile nella sua essenzialità, gli spunti sono

buoni e paiono metterci di fronte un gruppo con del potenziale. Il rischio in questo filone è

ovviamente il “già sentito”, il passare senza rendersene conto dalla semplicità alla banalità (il confine

tra le due è infatti labile). In generale Endio pare non ancora ben equilibrato tra anima più puramente

rock e melodicismo, un equilibrio difficile da raggiungere ma che pare essere l’obiettivo di lungo

periodo dei Nymphea Mate. Lavorando su queste fondamenta, e prestando attenzione a non scadere

nella mera imitazione della folta schiera di gruppi dell’area indie pop rock, si potrebbe veder mutare

questa che è ancora una miscellanea in una proposta ancora più definita, personale e di qualità. La

band stessa riconosce una certa ambiziosità al suo esordio, auspichiamo dunque che questo slancio

possa essere sorretto da basi sempre più mature e autonome anche se sempre nel solco delle proprie

ispirazioni.

doc. NEMO

Page 16: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

compilation in

free download

LINK PER IL DOWNLOAD http://www.mediafire.com/?f1yyhq072u1jlyn

ALESSANDRO GATTO &

DANIELE RINI

the only one

BRUTO FUZZ

swearing in the box

DECEIT

get your control

FIVE TANS OF FLAX

eris dance

FREYJA

God from hell

KISMET

we don t

MADNESS CIRCUS

dazed by the

silence

MY TIE IS EVIL

jump

OWL

neuer change

REALTA' DIVERSE

resistenti

RE-VE

se lo dice Freud

SALTO NEL BUIO

la paura non

trionferà

TWO MOONS

labyrinth

Page 17: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

INIZIATIVE

Abbiamo organizzato la compilation "Salto Nell'Emilia" per cercare di dare un

contributo, nel nostro piccolo, alle zone colpite dal sisma nel maggio 2012. Oltre ai

big, ci sono molti artisti indipendenti che si stanno mobilitando per dare una mano,

noi abbiamo deciso di farlo coinvolgendo altri gruppi, ci sembrava bello unire le

forze e creare qualcosa insieme che fosse, oltre ad un mezzo per raccogliere

fondi, un modo per dire "vi siamo vicini".

La compilation digitale sarà acquistabile su saltonelbuio.bandcamp.com al

prezzo di 5 euro.

Il ricavato sarà devoluto alla provincia di Modena.

Donatella (Salto nel Buio)

Page 18: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

libri

TITOLO - DEMONI IN SOFFITTA

AUTORE - DONATELLA CANEPA

È una comune notte come tutte le altre,

ma non riuscite ad addormentarvi.

Sentite qualcosa che si smuove dentro di voi.

Qualcosa che si muove per la soffitta di casa.

Stasera non avete letto Dylan Dog.

Salite le scale, impauriti.

Il rumore persiste.

Aprite la porta tremando.

Vi guardate attorno

Non c’è nessuno.

Neanche un topo.

Ma i rumori aumentano, vi frastornano la testa.

Una vecchia cassapanca.

Si muove.

Con la lentezza di un sogno.

Cercate di scendere e di tornare a letto.

Domani sarà mattina.

Domani si andrà a lavoro.

È solo un sogno.

Ma qualcosa di più forte,

di inspiegabile vi spinge verso la cassapanca.

Non è una fattore esterno, è qualcosa che viene da dentro di voi.

Siete voi che portate la vostra mano ad aprirla.

PREZZO: 10€ http://www.reteimprese.it/pro_A40124B186950

Scarica l’ultima compilation targata L’ANGOLO DELLA FOLLIA COMPILATION

http://www.angolodellafollia.com/le-nostre-compilation.html PER PARTECIPARE ALLE PROSSIME COMPILATION www.angolodellafollia.com

Page 19: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

live

Page 20: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

STAFF DIRETTORE

MARTINA TOSI

Interviste/ info/flyer/pubblicità

[email protected]

Info per label/info generali

[email protected]

Compilation (brano/logo) USCITA MENSILE

[email protected]

RECENSORI

BR1 Recensioni/Interviste/Articoli

Genere: alternative, metal, rock, stoner, indie, hard

core, industrial,

Contatti: [email protected]

Doc. NEMO Recensioni

Genere: metal, rock, punk in più o meno ogni

derivato.

Contatti: [email protected]

Page 21: UndergroundZine N.1 Luglio 2012

ALESSANDRO SCHUMPERLIN Recensore

Genere: Metal (gothic, death, classic, glam,

industrial, black, folk, pagan-vking, doom)

Rock(classico, alternative, hard rock e dark)

Contatti: [email protected]

LIDEL

Recensore

Genere: punk,hardcore, indie, hard rock,

grunge, thrash metal, rock

Contatti: [email protected]