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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca Studente/essa Aline Berclaz Corso di laurea Economia aziendale Tipo di documento Tesi di Bachelor Luogo e data di consegna Manno, 24 settembre 2018

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Una proposta di valorizzazione

territoriale: la ristrutturazione

dell’alpe di Cima Pianca Studente/essa

Aline Berclaz

Corso di laurea

Economia aziendale

Tipo di documento

Tesi di Bachelor

Luogo e data di consegna

Manno, 24 settembre 2018

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Titolo: Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe

di Cima Pianca

Autore: Aline Berlcaz

Relatore: Andrea Huber

Tesi di Bachelor in Economia aziendale

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale

Manno, 24 settembre 2018

“L’autore è l’unico responsabile di quanto contenuto nel lavoro”

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Desidero ringraziare il signor Claudio Delmenico, Presidente del Patriziato di Novaggio.

Egli mi ha concesso la possibilità di svolgere un lavoro dall’approccio pragmatico, che non

sarebbe stato possibile realizzare senza la sua costante disponibilità.

Ringrazio anche il prof. Andrea Huber per la sua disponibilità, il suo entusiasmo e la sua

professionalità.

"La natura non conosce pause nel suo progresso e sviluppo,

e maledice ogni genere d’inattività”

(J.W. Göethe)

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Abstract

Il tema della valorizzazione territoriale è oggigiorno sull’agenda politica di molti governi. La

Svizzera e il Canton Ticino non fanno eccezione. Come previsto dalla Nuova Politica

Regionale, a testimoniare questa tendenza vi sono i numerosi incentivi offerti ai promotori dei

progetti di sviluppo territoriale.

Nel presente scritto viene affrontato il tema dello sviluppo territoriale secondo un orientamento

concreto, ovvero relativamente a un caso reale. Infatti il patriziato del comune di Novaggio

vuole studiare delle destinazioni ipotizzabili per il recupero del complesso delle costruzioni

esistenti sull’Alpe di Cima Pianca, che allo stato attuale sono pressoché inutilizzabili.

La prima parte della tesi si basa principalmente su dati secondari e approfondisce dei concetti

teorici fondamentali legati allo sviluppo delle regioni quali la competitività, il marketing e il

management territoriali. Soltanto dopo questa infarinatura teorica si contestualizza il tema

dello sviluppo territoriale al Ticino, illustrando il meccanismo alla base della Nuova Politica

Regionale. In seguito lo scritto affronta il caso dell’Alpe di Cima Pianca. Grazie alla raccolta di

dati primari (interviste telefoniche) e secondari viene illustrato il contesto socio-economico e

istituzionale in cui l’Alpe di Cima Pianca è posizionata, e si sviluppano diversi scenari di utilizzo

del complesso edilizio presente sull’Alpe, facendo presente quali potrebbero essere i relativi

mercati obiettivo e gli eventuali finanziatori.

Il lavoro si conclude con delle raccomandazioni e un piano d’azione rivolti al patriziato di

Novaggio, i quali hanno l’obiettivo di fornire una base di partenza per la realizzazione del

progetto.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Indice

1. Introduzione ....................................................................................................................... 1

1.1 Domanda di ricerca e obiettivi ............................................................................................. 2

1.2 Metodologia ......................................................................................................................... 2

2. Analisi della letteratura riguardante il tema della valorizzazione territoriale ............ 4

2.1 La valorizzazione territoriale ............................................................................................... 4

2.2 La competitività territoriale .................................................................................................. 7

2.3 Il marketing territoriale e il management regionale............................................................. 8

3. Gli strumenti adottati dalla Confederazione e dal Cantone per valorizzare il territorio

........................................................................................................................................... 12

4. Analisi della situazione socio-economica e istituzionale dell’Alpe di Cima Pianca e

del suo contesto territoriale .................................................................................................. 15

5. Potenziali finalità di utilizzo degli edifici presenti sull’alpe di Cima Pianca ............ 25

5.1 Luogo per il teambuildig aziendale ................................................................................... 25

5.2 Ostello ................................................................................................................................ 27

5.3 Luogo dove organizzare feste ed eventi ........................................................................... 28

6. Analisi SWOT ................................................................................................................... 31

7. Breve analisi della fattibilità economico-finanziaria ................................................... 34

8. Il piano d’efficacia ........................................................................................................... 38

9. Il piano d’azione per la realizzazione della ristrutturazione di Cima Pianca............ 41

10. Raccomandazioni ............................................................................................................ 44

10.1 Raccomandazioni strategiche ......................................................................................... 44

10.2 Raccomandazioni operative ........................................................................................... 46

11. Conclusioni ...................................................................................................................... 48

Bibliografia .............................................................................................................................. 49

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Fonti bibliografiche ................................................................................................................... 49

Fonti elettroniche ...................................................................................................................... 52

Allegati ..................................................................................................................................... 56

Allegato 1: statistiche demografiche del comune di Novaggio ................................................ 56

Allegato 2: disegni effettuati dagli apprendisti disegnatori edili della SPAI per la ristrutturazione

di Cima Pianca.......................................................................................................................... 58

Allegato 3: preventivo per la ristrutturazione di Cima Pianca effettuato dagli apprendisti

disegnatori edili della SPAI ....................................................................................................... 60

Allegato 4: Intervista telefonica del 8.8.2018 a Marco Lupi, direttore delle scuole elementari di

Mendrisio .................................................................................................................................. 63

Allegato 5: Intervista telefonica del 8.8.2018 a Carlo Formenti, direttore delle scuole elementari

di Chiasso ................................................................................................................................. 64

Allegato 6: Intervista telefonica del 8.8.2018 ad Alessandro Zanetti, direttore delle scuole

elementari di Giubiasco ............................................................................................................ 65

Allegato 7: Intervista telefonica del 9 agosto 2018 a Monica Giandeini, gestore dell’alpe di

Pazz ......................................................................................................................................... 66

Allegato 8: Intervista telefonica del 23 agosto 2018 a Hansueli Müller, direttore delle scuole

elementari e medie della città di Lucerna ................................................................................ 67

Allegato 9: panoramica dei costi di ostelli ticinesi .................................................................... 68

Allegato 10: panoramica dei costi per la locazione di locali dove svolgere feste ed eventi.... 70

Allegato 11: tabelle per la determinazione dei costi e dei ricavi .............................................. 71

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Indice delle figure

Figura 1: il modello d’efficacia di Regiosuisse ......................................................................... 14

Figura 2: estensione del territorio patriziale alpestre (in giallo) di Novaggio........................... 15

Figura 3: strada d'accesso e segnaletica ................................................................................. 16

Figura 4: punto panoramico dell’Alpe ...................................................................................... 16

Figura 5: edifici di Cima Pianca ................................................................................................ 17

Figura 6: vista da Cima Pianca ................................................................................................ 17

Figura 7: cartello informativo presente sul sentiero tematico .................................................. 23

Figura 8: preventivo dei costi, dei ricavi e degli investimenti ................................................... 35

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Indice delle tabelle

Tabella 1: esempi di progetti territoriali di successo .................................................................. 5

Tabella 2: esempi di attività per il teambuilding ....................................................................... 26

Tabella 3: analisi SWOT ........................................................................................................... 31

Tabella 4: piano d’efficacia ....................................................................................................... 41

Tabella 5: esempi di offerte proponibili da parte di Cima Pianca ............................................ 46

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

1. Introduzione

I territori rurali1 sono particolarmente ricercati in ragione della loro offerta ricreativa, molto apprezzata da chi vive nei centri urbani. Questi luoghi vengono considerati come “ambienti di qualità” che salvaguardano il patrimonio naturale e la biodiversità. In Svizzera, così come in molti altri paesi, si stanno facendo importanti passi avanti per quanto riguarda lo sviluppo di queste zone, che spesso sono svantaggiate rispetto ai centri urbani a livello di indotto economico, di disponibilità di servizi ecc.

Le politiche di sviluppo delle zone rurali hanno lo scopo di valorizzare queste regioni al fine di massimizzare le loro potenzialità, le quali sono spesso inespresse. L’Alpe di Cima Pianca, oggetto della presente tesi, rappresenta il tipico esempio di zona montana il cui potenziale non è adeguatamente valorizzato.

L’idea di svolgere la tesi su un progetto di valorizzazione territoriale è nata durante una conversazione con il signor Claudio Delmenico, Presidente del patriziato di Novaggio, il quale si interrogava a proposito della ristrutturazione dell’Alpe di Cima Pianca. Quando mi ha accennato a quest’idea, egli stava riflettendo ormai da tempo in merito alle possibilità di utilizzo degli edifici presenti sull’Alpe. Infatti aveva già commissionato a una classe della SPAI di disegnatori edili il compito di effettuare, come lavoro di diploma, un progetto di ristrutturazione degli stabili. Il presente scritto ha lo scopo di sondare le varie possibilità di destinazione per l’Alpe al fine di massimizzare le sue potenzialità. Il patriziato di Novaggio ha intenzione di trovare una finalità d’uso per Cima Pianca in grado di perdurare a lungo termine in autonomia finanziaria, senza che generi necessariamente un profitto. Infatti il fine principale del patriziato consiste nel massimizzare la soddisfazione dei residenti e dei visitatori valorizzando le risorse della zona.

Questo progetto ha immediatamente suscitato in me un grande interesse in quanto conosco molto bene Cima Pianca, che personalmente reputo molto attrattiva dal punto di vista naturalistico. Inoltre sono un’amante della natura e ammiro molto i paesaggi ticinesi: l’idea di poter fare qualcosa per una loro valorizzazione mi ha subito allettato. Non da ultimo, reputo che una tesi dall’approccio concreto sia molto istruttiva dal momento che permette a chi la svolge di imparare ad adattare la teoria a contesti reali.

Nelle pagine seguenti vengono illustrati i principi fondamentali riguardo allo sviluppo regionale, i quali vengono in seguito applicati al contesto di Cima Pianca.

1 Per “territorio rurale” si intende una regione al di fuori degli agglomerati e delle città. Esso può assumere caratteristiche molto variegate a dipendenza dello stadio di sviluppo dello stesso e dalle strutture ivi presenti (Confederazione svizzera, 2016).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

1.1 Domanda di ricerca e obiettivi

La domanda di ricerca su cui si impronta la presente tesi è la seguente:

Come valorizzare l’Alpe di Cima Pianca attraverso un progetto basato sul modello d’efficacia proposto da Regiosuisse?

Questa domanda prevede l’utilizzo del modello d’efficacia, che verrà illustrato all’interno del capitolo teorico. Esso viene utilizzato per due motivi: innanzitutto è utile come base per strutturare il lavoro, e secondariamente si tratta di un modello molto apprezzato dagli enti preposti allo sviluppo territoriale. Esso potrà quindi venir utilizzato da parte del patriziato di Novaggio in sede di presentazione del progetto a potenziali finanziatori.

Gli obiettivi specifici del presente scritto sono i seguenti:

1. analizzare la letteratura riguardante la valorizzazione del territorio (in particolare approfondire i concetti relativi allo sviluppo regionale, alla competitività territoriale e al marketing territoriale);

2. analizzare gli strumenti adottati dalla Confederazione e dal Cantone per valorizzare il territorio;

3. analizzare la situazione socio-economica e istituzionale dell’Alpe di Cima Pianca e il suo contesto territoriale;

4. analizzare alcuni casi di studio dai contesti simili a quello dell’Alpe di Cima Pianca; 5. elaborare un piano di valorizzazione dell’Alpe basato sul modello d’efficacia proposto

da Regiosuisse; 6. sviluppare un piano d’azione per l’implementazione del progetto dell’Alpe di Cima

Pianca; 7. formulare delle raccomandazioni in grado di supportare le scelte del Patriziato di

Novaggio nell’ambito del progetto di valorizzazione dell’Alpe.

I primi due obiettivi hanno lo scopo di fornire un’infarinatura riguardo ai concetti teorici fondamentali nell’ambito dello sviluppo regionale. Essi costituiscono la base per la continuazione del lavoro, che prevede un’analisi del contesto in cui si trova l’Alpe. Quest’ultima è importante per capire quali sono le eventuali opportunità di sviluppo per Cima Pianca. L’esame di alcuni casi di studio (che non prevede un capitolo preposto a questo scopo) serve a fornire al patriziato degli input al fine di stimolare nuove idee. Il modello d’efficacia riassume a colpo d’occhio alcune possibili strategie di valorizzazione dell’alpe di Cima Pianca, le quali vanno tuttavia ulteriormente studiate ed analizzate, come indicato nelle raccomandazioni finali. Il piano d’azione ha invece l’obiettivo di fornire al patriziato di Novaggio un’indicazione concreta sul possibile modo di procedere per quanto concerne la continuazione del progetto di valorizzazione dell’Alpe.

1.2 Metodologia

La strategia di ricerca dell’intera tesi segue prevalentemente un approccio qualitativo. La prima parte dello scritto concerne l’analisi della letteratura sul tema della valorizzazione territoriale. Per svolgere questa fase iniziale è stato necessario avvalersi di fonti secondarie, costituite principalmente da articoli scientifici e rapporti.

Per quanto riguarda invece l’analisi degli strumenti Cantonali e della Confederazione è stato necessario approfondire la documentazione messa a disposizione dal Cantone e dalla Confederazione (es. Regiosuisse).

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L’analisi dei casi di studio riguardanti progetti esistenti si è basata sulla banca dati della Rete europea per lo sviluppo rurale2 (RESR) e sul rapporto dei progetti sostenuti dall’Ente Regionale di sviluppo del Luganese.

Il terzo obiettivo consiste nell’analisi della situazione socio-economica e istituzionale dell’Alpe di Cima Pianca. Si è trattato di una fase più “pratica” che ha richiesto una raccolta di dati specifici per la circostanza. Ci si è dunque affidati a fonti quali statistiche, siti internet locali (ad esempio il patriziato di Novaggio e Museo del Malcantone), siti internet degli enti turistici, rapporti, sito internet del Cantone ecc. In questo contesto è stato utile il lavoro di diploma svolto dalla classe di disegnatori edili della SPAI, che comprende informazioni di carattere architettonico/morfologico riguardanti l’Alpe. Anche lo studio del sig. Guidese (svolto come lavoro di diploma presso l’università di Zurigo) è stato un utile supporto soprattutto per quanto riguarda la storia dell’Alpe.

In seguito a questa analisi sono state ipotizzate delle possibili destinazioni per Cima Pianca: in quest’ambito il lavoro è stato approfondito grazie a interviste telefoniche semi-strutturate a potenziali clienti (direttori di diversi istituti scolastici) e ad attrattori turistici della zona (Alpe di Pazz). Sono inoltre stati contattati telefonicamente altri soggetti (come ad esempio la responsabile del monte Tamaro e un collaboratore dell’Ente regionale di sviluppo del Luganese) per ottenere alcune informazioni aggiuntive (si è trattato di poche e brevi domande che non hanno dunque richiesto la preparazione di una vera e propria intervista). Inoltre è stato molto importante il supporto del sig. Claudio Delmenico (presidente del partiziato di Novaggio), con il quale sono stati svolti diversi incontri informali e colloqui telefonici sia prima di iniziare il presente lavoro (per comprendere a fondo il tema) che durante il suo svolgimento. Per questioni di ottimizzazione delle tempistiche e vista la tipologia di contatto con il sig. Delmenico (incontri informali, che non prevedevano dunque l’allestimento di interviste) non sono stati allestiti dei verbali.

Gli ultimi obiettivi consistono rispettivamente nell’elaborare un piano di valorizzazione dell’Alpe basato sul modello d’efficacia proposto da Regiosuisse e nello sviluppare un piano d’azione per l’implementazione del progetto dell’Alpe di Cima Pianca. Si è trattato di una fase basata principalmente sulla rielaborazione delle informazioni raccolte precedentemente e sulla riflessione in merito al lavoro svolto.

2 La RESR è una piattaforma per lo scambio di informazioni volta a tutti coloro che desiderano contribuire allo sviluppo rurale nell’Unione europea. Essa contiene informazioni riguardo al funzionamento della politica, dei progetti e dei programmi di sviluppo rurale (European Commission, s.d.).

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2. Analisi della letteratura riguardante il tema della

valorizzazione territoriale

2.1 La valorizzazione territoriale

Per quanto attiene al canton Ticino, l’attenzione verso la tematica della valorizzazione territoriale è fondamentale al fine di mantenere il Ticino una meta turistica attrattiva (Cantone Ticino, Ufficio per lo sviluppo economico, s.d.). La valorizzazione territoriale (o sviluppo regionale) ha come obiettivo principale quello di migliorare la qualità di vita nelle regioni attraverso “Progetti di Sviluppo Regionale” (PSR)3 innovativi in grado di trasmettere impulsi di crescita sostenibile (Cantone Ticino, Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità, 2005). In quest’ambito la regione non è vista come un’area delineata da limiti territoriali ben definiti, bensì come una zona di intervento attraverso un PSR (Regiosuisse, 2014). Per definire l’area di intervento bisogna tenere conto delle risorse umane, della storia, delle tradizioni culturali e delle infrastrutture della zona (Corio, 2005).

Nel periodo del secondo dopoguerra lo sviluppo territoriale rurale seguiva l’approccio del modello esogeno. Esso percepisce l’area rurale come dipendente dai centri urbani sia a live llo tecnologico che economico e culturale. Secondo questa visione, il ruolo delle aree rurali consiste quindi unicamente nella produzione di alimenti e altri beni primari per il centro urbano, il quale è il solo ad essere in continua espansione. Il modello esogeno prevede dunque che lo sviluppo della regione rurale consista nell’industrializzazione e nella specializzazione dell’agricoltura, oltre che nell’aumento della manodopera in tali aree. Questo modello di sviluppo ha avuto un certo successo in termini di aumento di posti di lavoro nelle aree rurali, di miglioramento della tecnologia, della comunicazione e delle infrastrutture, così come nel contenimento del fenomeno della desertificazione o dell’urbanizzazione (Gkartzios & Scott, 2014), il quale spinge le persone a spostarsi verso i centri urbani a causa dell’insufficienza di servizi nelle aree rurali. Infatti i centri urbani offrono maggiori attività per il tempo libero (es. musei, locali notturni ecc.), una più vasta scelta di alloggi e di servizi quali negozi, ospedali, case di cura ecc. (European Commission, 1999). Il modello esogeno è stato oggetto di diverse critiche. La prima di queste riguarda il fatto che le aree rurali secondo questa visione sono costantemente dipendenti da investimenti esterni: ciò significa anche che i profitti non vengono distribuiti all’interno dell’area in questione, e che il potere decisionale è costantemente in mano a investitori esterni.

A partire dal 1990 la visione riguardo allo sviluppo rurale ha cominciato a trasformarsi. Dal modello esogeno si è passati a 3 nuove principali tipologie di modelli territoriali, illustrate di seguito.

- Il Modello endogeno

Questo approccio (utilizzato anche dal programma LEADER4 della Commissione Europea) prevede uno sviluppo territoriale basato sulle risorse presenti nell’area (intese come risorse

3 I PSR sono progetti di valorizzazione regionale gestiti da gruppi d’interesse o da organizzazioni che desiderano promuovere lo sviluppo economico della regione (Confederazione Svizzera, Ufficio Federale dell'Agricoltura (UFAG), s.d.). 4 LEADER (dall’acronimo francese di "Liaison Entre Actions de Développement de l'Économie Rurale", che tradotto significa

“Collegamento tra azioni di sviluppo dell’economia locale”) è una metodologia di sviluppo regionale utilizzata da ormai 20 anni dagli stati membri dell’Unione Europea.

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naturali, umane e culturali). Gli attori chiave in questo contesto non sono più soggetti esterni, ma le imprese locali. La promozione territoriale si concentra dunque sullo sviluppo delle competenze degli attori chiave e sul miglioramento delle istituzioni e delle infrastrutture, cercando di combattere l’esclusione sociale e la limitata capacità dei gruppi sociali locali di partecipare allo sviluppo economico della regione (Gkartzios & Scott, 2014). Questa visione presuppone che la regione sia dotata di tutti quei fattori che supportano la creazione di conoscenza (università, i centri di ricerca ecc.) e, nonostante si concentri sulla valorizzazione degli elementi già presenti nella regione, comprende comunque l’assorbimento della conoscenza da risorse esterne (Capello, 2017).

Nell’applicare questo modello, che è il più riconosciuto e utilizzato, bisogna prestare attenzione a non sviluppare iniziative a favore di soggetti che sono già dominanti e avanzati, trascurando quelli meno influenti. Questa è infatti una tendenza piuttosto comune, la quale è stata oggetto di diverse critiche (Gkartzios & Scott, 2014).

- Il Modello con applicazione creativa

Esso è caratterizzato dalla presenza di “attori creativi” (principalmente aziende) che cercano al di fuori dalla regione la conoscenza non presente localmente (Capello, 2017). La conoscenza acquisita dall’esterno viene ricombinata e integrata con quella limitata già presente in loco, in modo da applicarla concretamente creando un’innovazione utile ai bisogni della regione. Si tratta di un processo complesso che può prendere forma unicamente grazie a imprenditori intelligenti e creativi in grado di identificare le nuove esigenze dei clienti e i nuovi segmenti di mercato (Caragli & Lenzi, 2013).

- Il Modello imitativo

È il modello tipico delle aree periferiche e di quelle in declino a livello industriale, e prevede che gli imprenditori basino la loro capacità di innovazione su dei processi di imitazione. Si tratta dunque di un processo “passivo”, che può però essere innovativo nel momento in cui l’imitazione viene adattata al contesto locale (Capello, 2017).

La Commissione Europea ha allestito dei rapporti con esempi di progetti di sviluppo rurale di successo. Questi si basano sul promovimento di caratteristiche endogene della regione e sono gestiti da gruppi di attori pubblici e privati (associazioni, aziende, abitanti della zona, attori politici ecc.) che collaborano per realizzare i progetti seguendo una strategia comune (European Commission, 2008). Di seguito vengono illustrati alcuni esempi di questi progetti di successo, i quali potrebbero essere interessanti (adattandoli al contesto) anche dal punto di vista malcantonese.

Tabella 1: esempi di progetti territoriali di successo

Fonte: European Commission, 2009, p. 30

Reportage sul turismo nella natura

In una zona della Francia centrale denominata «Pays de la Touraine Côté Sud» è stato lanciato un progetto per promuovere lo sport e le attività nella natura a fini turistici. Questa zona, composta da 68 comuni, era infatti caratterizzata da una scarsa densità di popolazione ma anche da un elevato valore naturalistico (non valorizzato adeguatamente). Il progetto consisteva nel produrre filmati di circa mezz’ora ciascuno con lo scopo di far conoscere la regione soffermandosi sulla flora, la fauna, la cultura e la storia. Il fil rouge del filmato consisteva

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nella scoperta del territorio attraverso lo sport e altre attività (escursionismo, equitazione, ciclismo ecc.). Questa iniziativa ha suscitato un particolare successo in quanto ha avuto l’effetto di mobilitare l’intera regione nella promozione di un turismo incentrato sullo sport e sulla natura. Sono infatti stati creati dei percorsi di trekking, dei giri organizzati a piedi e in bicicletta, dei festival di tipo sportivo ecc. (European Commission, 2009).

Fonte: European Commission, 2008, p. 10

Passeggiata sulla cima degli alberi

La regione di Sauwald, in Austria, è contraddistinta da ampie superfici boschive e da ripide colline. Per molti anni il suo carattere rurale è stato visto come una debolezza, ma le cose sono cambiate anche grazie a un progetto di successo che ha potenziato gli elementi endogeni della regione.

Un gruppo di abitanti della zona ha deciso di costruire un “sentiero in cima agli alberi” lungo 170 metri e di un’altezza massima di 24 metri da terra, comprendente ponti sospesi, piccole case, dormitori ecc. Questa costruzione è immediatamente diventata molto famosa fra i turisti e i residenti della zona e ha ispirato altre regioni, le quali hanno intenzione di riprodurla (European Commission, 2008)

Fonte: Lotus Garden Botanicals, 2018

La conservazione e la valorizzazione dell’abete bianco

La regione Nordschwarzwald, in Germania, è composta principalmente da montagne, fiumi e foreste, tra cui la famosa Foresta Nera. Quest’area è caratterizzata dalla presenza dell’abete bianco, il quale è un elemento essenziale per l’ecosistema della regione. Quest’albero era diminuito di più del 10% negli anni precedenti al 2005; questa situazione ha fatto sì che venisse ideato un progetto in collaborazione con diversi attori (industrie, proprietari dei boschi, architetti ecc.) che si proponeva di sviluppare il potenziale di questa importante risorsa naturale. L’intenzione era quella di informare i clienti, i forestali, gli architetti ecc. riguardo alle diverse possibilità di utilizzo dell’abete bianco nelle costruzioni. Per farlo, state stampate 60'000 brochures e sono state organizzate conferenze sul tema. Il risultato è stato soddisfacente: la domanda di questo legname per le costruzioni è aumentata del 10% (European Commission, 2008).

Anche nell’ambito dello sviluppo regionale è di fondamentale importanza il concetto di innovazione, intesa come capacità di creare, di evolversi e di adattarsi a livello produttivo, di

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vendita, di formazione, di organizzazione ecc. (Mérenne-Schoumaker, 2007). Nell’ambito della valorizzazione territoriale sono stati sviluppati dei modelli di innovazione regionale, alla cui base vi sono gli “agenti” (costituiti da istituzioni, aziende e altri soggetti locali). Il processo di innovazione ha inizio grazie a una fonte di conoscenza (ad esempio un’università), che viene poi trasmessa agli agenti e tradotta in applicazioni innovative che permettono di aumentare la performance economica di una data area. In questo contesto l’innovazione e la conoscenza possono essere visti come dei concetti che si sovrappongono, in quanto si può affermare che la conoscenza crea l’innovazione, oppure che l’innovazione è data dalla disponibilità di conoscenza (Capello, 2017). È importante sottolineare che l’innovazione è un processo che richiede la collaborazione di molti soggetti, come ad esempio politici, università, centri di ricerca ecc. La capacità di interazione fra i vari soggetti è un fattore cruciale che dipende anche dal contesto socioeconomico della regione, il quale può favorire o meno l’apprendimento collettivo (Capello, 2017). Quest’ultimo concetto è anche descritto dal modello della Tripla Elica di Etzkovitz-Leydersdorff, che evidenzia le relazioni e le interdipendenze tra università, imprese e stato. Questo modello sottolinea come la collaborazione tra queste tre entità (e il conseguente trasferimento della conoscenza e della tecnologia) generi importanti vantaggi per la crescita economica e la coesione sociale (Etzkowitz, 1996).

2.2 La competitività territoriale

Le politiche di sviluppo regionale si basano sul concetto di competitività territoriale. Grazie alla globalizzazione, non sono più solo le aziende ad essere in concorrenza fra di loro, bensì anche i territori. Col passare degli anni si è quindi posta una sempre maggiore attenzione al concetto di competitività territoriale, che comprende la componente economica, ambientale, sociale e istituzionale.

La dimensione economica riguarda la capacità di creare e mantenere all’interno del territorio

il massimo potenziale di valore aggiunto (European Commission, 1999). Ciò significa attirare nella regione nuove attività e fattori di produzione (capitali, imprese, capitale umano ecc.). Tale concetto deve però anche comprendere la capacità del territorio di trattenere all’interno di esso i soggetti già presenti. Il principale indicatore di questa componente è dato dal numero di nuove imprese che si insediano sul territorio e dal numero di nuovi posti di lavoro che si creano (Mérenne-Schoumaker, 2007). Bisogna tuttavia tenere presente che per quanto riguarda le aree rurali, le si può definire come economicamente competitive anche se non registrano una vera e propria crescita economica. Spesso le sfide per queste regioni sono talmente importanti che le si può considerare di successo anche se sono unicamente in grado di mantenere stabile il loro numero di abitanti, di posti di lavoro offerti ecc. (Thompson & Ward, 2005).

La componente ambientale è da intendere invece come la capacità di valorizzare l’ambiente in quanto elemento distintivo del territorio, garantendo al contempo la tutela e il rinnovamento del patrimonio (storico e culturale) e delle risorse naturali (topografia, atmosfera, flora, fauna ecc.) (European Commission, 1999).

La componente sociale mette l’accento sulla capacità di interazione dei soggetti interessati (come ad esempio politici, aziende e associazioni), i quali dovrebbero avere un’idea comune del progetto (European Commission, 1999). Uno strumento utile per coordinare le idee e per far circolare l’informazione fra i vari responsabili di progetto è il modello d’efficacia proposto da Regiosuisse, illustrato nel terzo capitolo (Regiosuisse, 2011).

La dimensione istituzionale, ovvero il “posizionamento rispetto al contesto globale”, riguarda la capacità dei soggetti di trovare una propria collocazione rispetto agli altri territori e alle regioni adiacenti (European Commission, 1999).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Il concetto di competitività territoriale appena definito presuppone quindi che un’area, per essere considerata competitiva, non deve essere in grado di fronteggiare unicamente la concorrenza sul mercato, in quanto le altre componenti sopra descritte sono altrettanto importanti (European Commission, 1999).

Il capitale territoriale rappresenta il punto di partenza per sviluppare la competitività territoriale. Esso è definibile come l’insieme delle risorse (tangibili o intangibili) che costituiscono una determinata area. I vari elementi che costituiscono il capitale territoriale possono essere suddivisi in 8 categorie:

• immagine/percezione (sia interna che esterna alla regione); • relazioni esterne con il mercato (l’integrazione nel mercato esterno, le reti di

promozione ecc.); • attività e aziende (la loro dimensione, i vari settori coinvolti e il grado di concentrazione

delle aziende); • governance e risorse finanziarie (la struttura politica, le istituzioni, i risparmi ecc.); • know-how (le competenze esplicite e implicite, le capacità di ricerca e innovazione e il

livello tecnologico); • cultura territoriale (gli interessi degli abitanti, le loro attitudini ecc.); • risorse umane (gli abitanti nell’area con la relativa capacità di collaborazione, le

competenze collettive, la struttura sociale ecc. • risorse fisiche (topografia, flora, fauna, acqua, suolo ecc.) (European Commission,

1999).

L’importanza dei singoli elementi sopra elencati varia a dipendenza del contesto. Ad esempio, un’impresa che deve scegliere la regione in cui stabilirsi valuterà maggiormente elementi come le relazioni esterne con il mercato oppure la governance e le risorse finanziarie. Un turista invece reputerà particolarmente importanti le risorse fisiche del territorio e la sua cultura territoriale.

2.3 Il marketing territoriale e il management regionale

Lo sviluppo regionale richiede l’attuazione di una strategia di marketing territoriale. Con quest’ultimo termine si intende un processo finalizzato a sviluppare il potenziale di una determinata area valorizzando le sue caratteristiche chiave, in modo da distinguerla dalle altre mete (Lo scenario socioeconomico delle regioni ticinesi – Il Mendrisiotto, 2003). Il marketing territoriale mira ad attirare turisti, investitori e nuovi residenti in una determinata regione. I soggetti interessati alla promozione e allo sviluppo di un territorio sono individui (popolazione locale e turisti), istituzioni (politiche, sociali e culturali) e aziende.

Il punto cruciale del marketing territoriale consiste nell’individuare le caratteristiche competitive della regione. Per farlo è necessario tenere in considerazione le offerte già esistenti nella zona d’analisi (infrastrutture, ristorazione, alberghi, risorse storiche, culturali ecc.), così come l’accesso al territorio e gli attuali visitatori con le relative esigenze (European Commission, 1999). Come citato precedentemente nell’ambito della componente istituzionale della competitività territoriale, è importante che il “prodotto-territorio” sia ben integrato nel suo contesto ambientale. Ciò significa che i vari elementi che lo compongono devono essere collegati razionalmente e funzionalmente tra di loro, in modo da sfruttare eventuali sinergie (Corio, 2005). Gli elementi del territorio da valorizzare sono quelli senza i quali una determinata area diventerebbe pressoché anonima. Il processo di identificazione degli elementi distintivi fa

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in modo che si possano rivalutare alcune risorse in decadenza che potrebbero diventare degli elementi centrali della strategia di sviluppo progettuale. Allo stesso tempo è possibile porre sotto una nuova luce alcuni aspetti della zona considerati negativi (European Commission, 1999). In questo modo si identifica l’USP (ovvero l’ “unique selling proposition”, tradotta in italiano “argomentazione esclusiva di vendita”), un principio tipico del marketing che prevede di puntare su una caratteristica propria del territorio, inimitabile da parte della concorrenza (Huber & Alberton, 2014).

Il mercato obiettivo del “prodotto territorio” (inteso come territorio rurale, in quanto esso è l’oggetto della tesi) può essere distinto in due segmenti di clientela: i residenti e i non-residenti nella regione. I soggetti facenti parte di entrambe le categorie sono individui, istituzioni e aziende. Questa suddivisione permette di operare una distinzione fra “marketing interno” (indirizzato ai residenti) e “marketing esterno” (orientato ai soggetti esterni al territorio). Entrambe le categorie consumano l’offerta del territorio ma, considerate le loro diverse esigenze, è necessario operare una distinzione fra le due categorie (Dinis, 2004). I residenti sono particolarmente interessati a uno sviluppo economico e dello standard di vita. L’attenzione verso questi soggetti è di particolare importanza in quanto un territorio caratterizzato da un clima positivo (derivante da residenti soddisfatti) è particolarmente attrattivo. Quest’ultimo aspetto è addirittura più significativo rispetto alle infrastrutture presenti nella zona e agli incentivi finanziari e fiscali. Gli interessi del secondo segmento di clientela si concentrano invece ad esempio sul contatto con la natura, la tradizione del posto, il panorama, il clima ecc. (Corio, 2005, p. 8).

Il marketing territoriale deve quindi occuparsi di rispondere a entrambe le tipologie di bisogno. Da una parte deve cercare di trattenere sul territorio i residenti, combattendo dunque il fenomeno della desertificazione. Dall’altra parte, l’obiettivo del marketing territoriale è quello di convertire i non-residenti in residenti.

Quando si intraprende una strategia di marketing territoriale è importante fissare degli obiettivi, suddivisibili in “obiettivi generici” e in “obiettivi specifici”. I primi sono ad esempio il miglioramento del grado di soddisfazione dei visitatori e il loro contributo al rafforzamento dell’economia locale. Gli obiettivi più specifici (come ad es. la creazione di una nuova attrattiva) devono invece essere riassunti all’interno di un piano d’azione che ne determini le modalità di raggiungimento (Corio, 2005).

Un aspetto fondamentale del marketing territoriale è la promozione, che include tutte le attività di comunicazione verso il mercato obiettivo. Esse hanno lo scopo di informare i potenziali clienti in merito ai benefici del territorio. La promozione di una regione deve essere in grado di mettere in risalto il suo valore in modo che, oltre ad attrarre turisti, sia possibile aumentare la popolazione (è importante raggiungere almeno quel numero di abitanti necessario per permettere alla zona di svilupparsi). Al fine di creare una promozione efficace è di fondamentale importanza creare delle reti di contatto fra enti pubblici e strutture ricettive, così come organizzare iniziative come ad esempio buoni sconto, pacchetti turistici, eventi ecc.

Il ruolo del marketing manager di una regione consiste anche nel determinare i prezzi relativamente ai vari sotto-prodotti associati al territorio che rispondono alle esigenze dei clienti (ad es. il trasporto). Per fare ciò è importante capire la politica di prezzo applicata dalla concorrenza oltre che il valore aggiunto fornito dal territorio in questione, che è determinato in gran parte dalle esperienze offerte dalla regione. Infatti vi è una tendenza generale alla “ricerca dell’esperienza”, intesa come vari tipi di offerte in grado di accentuare la tipicità di un territorio. Degli esempi di proposte in questo senso sono ad esempio gli eventi tradizionali locali, che accrescono la tipicità della regione e si accordano con la comunità in cui si svolgono. Se essi si fondano su elementi caratteristici del territorio diventano esclusivi e inimitabili da parte della concorrenza, aumentando di riflesso il valore economico del territorio (Corio, 2005).

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Un elemento cruciale di cui deve disporre una regione per potersi sviluppare, riguarda l’identità territoriale. Essa è composta dalla percezione che hanno gli abitanti di una determinata zona riguardo al loro passato, alle tradizioni, al know-how, alla struttura produttiva, al patrimonio culturale, alle risorse materiali, al futuro ecc. Tale concetto varia nel tempo, e secondo l’esperienza acquisita da LEADER è estremamente importante che tale elemento sia posto al centro della strategia territoriale, in particolare per quanto riguarda le scelte nell’ambito del marketing. Infatti, in diverse regioni si è constatato che il fatto di aver “reinventato” l’identità territoriale (e quindi aver ridato vita e visibilità a delle aree precedentemente viste come “anonime”) è stata una strategia particolarmente azzeccata. Si è constatato che tale intervento cambia il modo in cui le persone percepiscono una determinata zona, e di conseguenza la sua immagine sul mercato, la sua attrattività e la sua unicità. L’identità territoriale può essere rilanciata ad esempio creando uno slogan o un’immagine associati a una determinata caratteristica della regione. Un altro esempio per rafforzare l’identità territoriale può essere quello di scegliere un tema a cui associare una varietà di progetti utili alla promozione del territorio (es. festival, workshop, negozi ecc.) (European Commission, 1999).

Nei paragrafi precedenti sono stati trattati i temi della valorizzazione, del marketing e della competitività territoriali. La domanda che sorge spontanea riguarda quali sono i soggetti che si occupano della messa in pratica di questi concetti. Tale ruolo spetta al management regionale, che può essere costituito da un unico manager o da un team, ed è definibile come un “polo di sviluppo regionale”. La sua funzione chiave riguarda la promozione dello sviluppo sostenibile della regione, ed è specificata all’interno di un contratto di prestazione con il relativo cantone. Per svolgere questo compito è essenziale creare una strategia ben definita e una fitta rete di relazioni che comprenda attori politici, sociali ed economici. Infatti, il management territoriale funge da mediatore fra i molti portatori di interesse, oltre che fra i vari livelli di governo (comuni, Cantoni e Confederazione) (Regiosuisse, 2011).

Gli attori con cui devono interagire i management regionali sono dunque molti e tra loro eterogenei. Essi sono ad esempio:

• responsabili di progetto; • associazioni tematiche (legno, turismo, sanità ecc.); • aziende, associazioni; • attori nell’ambito agricolo e della pianificazione territoriale; • altre regioni, comuni; • uffici federali e cantonali • istituti di formazione ecc (Regiosuisse, 2011).

Il “management regionale” è anche denominato in alcuni cantoni (come ad esempio in Ticino) “Ente regionale di sviluppo” (ERS) (Regiosuisse, s.d.). Quest’ultimo viene costituito dai comuni, e il suo compito principale consiste nel promuovere il potenziale economico e territoriale delle relative regioni in collaborazione con le autorità cantonali e federali (Ente regionale per lo sviluppo del Luganese, s.d.). Si può tuttavia affermare che in Ticino l’ERS non è l’unica forma di management territoriale, in quanto anche promotori di progetti territoriali (quali ad esempio patriziati, associazioni comunali o ditte) possono essere considerati come tali (Regiosuisse, 2011). Di conseguenza, i management regionali possono essere molto diversi fra loro in quanto le loro dimensioni e competenze variano significativamente. Il loro campo d’azione comprende tutte le attività che contribuiscono allo sviluppo regionale (Regiosuisse, s.d.).

Le principali attività dei management regionali riguardano:

• lo sviluppo regionale; • il coordinamento politico (è importante cercare di lanciare progetti che prevedano la

collaborazione di vari attori politici);

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• i servizi/compiti amministrativi (compiti operativi affidati dal comune, come ad esempio l’organizzazione di una scuola di musica).

A livello più specifico, i compiti del management regionale possono essere ad esempio quelli di organizzare eventi formativi e dibattiti, presentare le risorse e il potenziale regionale, svolgere attività di relazioni pubbliche, trattare le richieste e fornire informazioni riguardo alla NPR (consulenza professionale) ecc. Si tratta dunque di una serie di compiti polivalenti che richiedono un’ampia varietà di competenze trasversali. Affinché il management regionale sia in grado di far fronte ai suoi molteplici ed eterogenei impegni, è fondamentale che esso abbia a disposizione sufficienti risorse finanziarie (Regiosuisse, 2011).

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3. Gli strumenti adottati dalla Confederazione e dal Cantone

per valorizzare il territorio

In Ticino i primi passi verso una politica regionale sono stati intrapresi negli anni ’70, con la prima Legge sugli investimenti nelle regioni di montagna (LIM). Questa legge disciplinava l’attribuzione di sostegni finanziari per la costruzione di infrastrutture nelle regioni montane (Flury & Giuliani, 2017). I finanziamenti previsti dalla LIM erano sotto forma di mutui a lungo termine erogati a comuni di montagna, per lo più con tassi d’interesse pari a zero (Regiosuisse, s.d.).

Dall’ approccio “reattivo” degli anni ’60-’80 si è passati poi ad un approccio “offensivo e strategico” negli anni ’90-2000, quando si è iniziato a porre una maggiore attenzione riguardo a concetti come il marketing territoriale e il management regionale (Alberton, Economia dell'innovazione, 2008).

Nel 2008 è entrata in vigore la “Nuova politica regionale” (NPR), che sostituisce la Legge sugli investimenti nelle regioni di montagna (LIM). La NPR, sostenuta da “Regiosuisse” su incarico della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), supporta le regioni di montagna, le aree rurali e le zone di frontiera aiutandole ad affrontare e a gestire i cambiamenti strutturali allo scopo di migliorare durevolmente la competitività (Regiosuisse, s.d.).

La NPR ha un nuovo concetto di fondo rispetto alla LIM, non più basato sulla mera costruzione di infrastrutture. Essa si prefigge l’obiettivo principale di sostenere e promuovere le iniziative locali che permettono di generare valore aggiunto, soprattutto per quanto riguarda il turismo e settori affini (Flury & Giuliani, 2017). Questa politica si basa su tre componenti strategiche. La più importante, che è di competenza cantonale, riguarda proprio il sostegno (soprattutto finanziario) di progetti territoriali. La seconda componente incombe alla Confederazione, ed è considerabile come una “misura di accompagnamento”. Essa si prefigge l’obiettivo di coordinare la politica regionale e le altre politiche della Confederazione che hanno un’incidenza sul territorio, al fine di coordinare i mezzi e di sfruttare al meglio eventuali sinergie. L’ultima componente, anch’essa gestita dalla Confederazione, riguarda la diffusione della conoscenza in ambito territoriale. Quest’ultimo obiettivo viene perseguito grazie a una piattaforma informativa rivolta ai promotori dei progetti, che è gestita dal Centro della rete di sviluppo regionale Regiosuisse (Regiosuisse, s.d.).

Gli incentivi finanziari previsti dalla NPR consistono in contributi a fondo perso, in mutui a tassi d’interesse vantaggiosi e in agevolazioni fiscali (Regiosuisse, 2011). Tali finanziamenti devono essere stanziati dai cantoni almeno in misura equivalente al finanziamento concesso dalla Confederazione. Degli attori rilevanti nell’ambito della NPR sono i precedentemente citati ERS. Essi, oltre ad essere i partner di riferimento per la consulenza e lo sviluppo di progetti territoriali, fungono anche da finanziatori.

I cantoni e la Confederazione stabiliscono l’orientamento della NPR. La Confederazione emana le basi legali collegate alla politica e definisce all’interno di un programma della durata di 8 anni gli ambiti di promozione, le priorità territoriali e le tematiche della NPR.

Sulla base del programma emanato dalla Confederazione, i cantoni (responsabili dell’implementazione della NPR) elaborano programmi di attuazione quadriennali all’interno dei quali sono previste le misure e gli obiettivi strategici del cantone, oltre agli aspetti finanziari

Dal 2008 al 2015 la Confederazione e i

cantoni hanno sostenuto, nell’ambito della

NPR, più di 1800 progetti erogando

contributi a fondo perso e prestiti senza

interesse o a tasso agevolato

(Confederazione svizzera, Segreteria di

Stato dell'economia (SECO), 2017).

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per quanto riguarda il sostegno dei progetti. Questi programmi devono essere sottoposti alla Confederazione per la sua approvazione. Ogni cantone ha quindi diversi obiettivi strategici e priorità (Regiosuisse, 2014).

Il Canton Ticino, nel programma NPR 2016-2023 ha previsto i seguenti obiettivi:

1. l’aumento della capacità di innovazione e della competitività delle PMI; 2. l’aumento della competitività e dell’attrattivà del Ticino e delle sue destinazioni

turistiche; 3. il riposizionamento delle regioni periferiche (Cantone Ticino, Ufficio per lo sviluppo

economico, s.d.).

Il primo obiettivo è incentrato sulle piccole-medie imprese, le quali possono beneficiare del sostegno da parte di diversi soggetti (ad esempio la Fondazione AGIRE, i centri di competenza, le reti interaziendali ecc.).

Per quanto attiene al secondo obiettivo, si auspica a rilanciare il settore turistico intervenendo sotto vari aspetti, quali ad esempio lo sviluppo di nuovi prodotti e la loro promozione, la creazione di strutture professionali e specializzate ecc.

L’ultimo obiettivo è volto ad attenuare gli effetti negativi dovuti alla posizione geografica sfavorevole delle regioni periferiche. La NPR si propone di migliorare la qualità dell’offerta turistica in queste regioni sia attraverso la messa in rete delle offerte già presenti, che attraverso la creazione di nuove proposte turistiche (Cantone Ticino, Ufficio per lo sviluppo economico, s.d.).

Regiosuisse, che su incarico della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sostiene l’attuazione della NPR, consiglia ai promotori di progetti territoriali l’utilizzo di un modello di efficacia (vedi figura 1 sottostante), il quale viene definito come “l’impalcatura di base del lavoro orientato all’efficacia” (Regiosuisse, 2014, p. 29).

Si tratta di un modello che comprende tutti gli aspetti principali di un progetto territoriale. Grazie ad esso è possibile esplicitare in maniera chiara le idee relative al progetto. Tale modello incentiva la riflessione aiutando le persone responsabili del progetto a prevedere le conseguenze di determinate scelte. Esso rappresenta inoltre un’ottima premessa per allestire un documento a fini comunicativi, da presentare ad esempio a potenziali finanziatori oppure a politici. Grazie a questo documento si facilita anche la gestione del progetto e la sua valutazione, in quanto consente di verificare se le risorse disponibili vengono impiegate efficientemente ed efficacemente. Inoltre, evidenzia il collegamento fra azione (vedi sezioni “Input” e “Output”) ed effetto (vedi sezioni “Outcome” e “Impact”), ed è utile per rispondere a importanti interrogativi quali “Stiamo agendo nel modo corretto? Come possiamo migliorare il lavoro?” ecc. (Regiosuisse, 2014).

A questo modello possono essere associati degli indicatori utili a misurare l’efficacia delle attività svolte, che possono essere sia qualitativi che quantitativi (Regiosuisse, 2013).

La Confederazione ha stabilito che i

due sistemi prioritari si concentrano

sull’industria e il turismo; l’80% dei

contributi a fondo perso della

Confederazione verranno destinati a

queste due categorie principali

(Regiosuisse, 2014).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Figura 1: il modello d’efficacia di Regiosuisse

Fonte: Regiosuisse, 2013, p. 30

Per “gruppo target” si intendono quei soggetti che entrano in contatto direttamente con l’output. I “soggetti interessati” sono invece coloro che beneficiano o subiscono il comportamento modificato dei gruppi target. Questo schema verrà utilizzato per sviluppare nel concreto il progetto di Cima Pianca oggetto della tesi.

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4. Analisi della situazione socio-economica e istituzionale

dell’Alpe di Cima Pianca e del suo contesto territoriale

L’Alpe di Cima Pianca, situata a un’altezza di 1087 m.s/m. si trova in una zona soleggiata ai piedi del Monte Lema, nel comune di Novaggio. Il territorio patriziale dove è situata Cima Pianca, che comprende anche la zona di Pian Pulpito e Forcola, è composto da ca. 103.3 ha di bosco e da 37.9 ha di aree aperte in gran parte sfruttate quali zone di estivazione.

Figura 2: estensione del territorio patriziale alpestre (in giallo) di Novaggio

fonte: Ing. Piattini, 2018

Cima Pianca appartiene al patriziato di Novaggio. Come indicato sulla Legge organica patriziale, il patriziato è una corporazione di diritto pubblico con il compito di valorizzare le tradizioni locali e di gestire i beni patriziali, garantendone l’uso pubblico (Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino, 1992). L’attività del Patriziato di Novaggio, presieduto dal sig. Claudio Delmenico e dal sig. Matteo Muschietti (vice-Presidente) consiste nella gestione dell’area di Cima Pianca e della distilleria funzionante a legna presente nel paese di Novaggio. (Patriziato di Novaggio, 2013).

L’Alpe è raggiungibile soltanto a piedi a partire dall’alpe di Pazz (camminata di circa un’ora e mezza, con una percentuale di salita media dell’8%) (Catena cycling, s.d.) in quanto la strada forestale è chiusa da una barriera al fine di mantenere tale zona tranquilla e poco trafficata. Come spiegato dal sig. Claudio Delmenico, la chiave della barriera è affittabile unicamente dai proprietari di cascine nella zona (salvo alcune eccezioni come ad esempio le scolaresche) al costo di CHF 10 al giorno o di CHF 600 all’anno. I lavori di manutenzione della strada d’accesso (pulizia ecc.) vengono effettuati da un’azienda agricola della zona in corrispondenza di un pagamento annuo.

La differenza fra Patriziato e comune risiede nel fatto che nel secondo tutti i domiciliati hanno il diritto di voto e di eleggibilità, mentre nel primo tali diritti appartengono solo ai discendenti delle famiglie patrizie.I patriziati ticinesi, che contano oltre 90'000 patrizi, gestiscono il 75% dei boschi ticinesi in collaborazione con l’Ente pubblico. Essi si occupano della cura di boschi, del ripristino di archivi storici, della creazione e del mantenimento di pregiate zone di svago, della promozione di eventi culturali ecc. (Alleanza Patriziale

Ticinese, s.d.).

Essere patrizi di Novaggio non comporta alcun privilegio; ciò che mantiene vivo l’impegno di ogni membro è il senso di appartenenza alla zona, il quale viene rinvigorito ogni anno grazie a due incontri ricreativi organizzati dal Patriziato: una festa estiva sull’Alpe di Cima Pianca e un pranzo invernale. I cognomi dei patrizi novaggesi sono progressivamente cambiati nel tempo, testimoniando come anche Novaggio sia stato un comune di emigrazione, soprattutto verso l’Italia, l’Argentina, il Perù e la Francia (Patriziato di Novaggio, 2013).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Il sig. Claudio Delmenico ha riferito che il Patriziato sta valutando (con l’aiuto della società di consulenza ambientale Ecocontrol) la pubblicazione di un concorso per assegnare a un’azienda agricola della zona una gestione completa del comprensorio, che comprenda anche l’attività agricola. Ecocontrol ha il compito di valutare il territorio e individuare ottimizzazioni di sfruttamento. Lo scopo dello studio che sta svolgendo l’azienda di consulenza è anche quello di accedere a sussidi mirati che potrebbero essere impiegati come remunerazione per chi si occuperà della gestione del territorio.

Cima Pianca rappresenta un punto di passaggio per chi sale sul Monte Lema partendo da Novaggio, e viene spesso sfruttata come luogo di sosta dove fare un pic-nic o bere dalla storica fontana di legno (Patriziato di Novaggio, 2013). Come si può vedere dalle immagini sottostanti, il percorso verso Cima Pianca non è ben segnalato. La prima immagine attesta una totale assenza di segnaletica, mentre le altre mostrano come i cartelli non indichino espressamente la presenza dell’Alpe.

Figura 3: strada d'accesso e segnaletica

Fonte: Aline Berclaz, 2018

Sul sentiero da percorrere per raggiungere l’Alpe si trovano diversi punti panoramici dotati di panchine messe a disposizione dal Patriziato. Tuttavia questi ultimi non sono sufficientemente valorizzati in quanto quasi tutto il panorama viene nascosto dal bosco, come si può vedere dall’esempio nell’immagine sottostante.

Figura 4: punto panoramico dell’Alpe

Fonte: Aline Berclaz, 2018

Cima Pianca era un tempo utilizzata per la produzione casearia. All’epoca i prodotti caseari erano alimenti fondamentali per i ticinesi, che producevano il formaggio d’alpe, la formagella, i formaggini robiola e büscion, la ricotta e il burro (Associazione Comuni Regione Malcantone, 2005). Il complesso edilizio è composto dalla stalla, dal deposito del latte (attualmente adibito

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a “museo del cacciatore”) e dalla casera (luogo in cui si si lavora il latte prodotto durante l'alpeggio). Come indicato dal sig. Claudio Delmenico, la stalla e la casera rientrano nella categoria 1a della scheda del Piano di utilizzazione cantonale dei paesaggi con edifici e impianti protetti ai sensi della Scheda di coordinamento 8.5 del Piano direttore cantonale (PUC-PEIP). Ciò significa che entrambi gli stabili sono considerati meritevoli di conservazione ed è possibile prevedere un cambio di destinazione.

Figura 5: edifici di Cima Pianca

Fonte: Aline Berclaz, 2018

Fonte: Aline Berclaz, 2018

La costruzione presente a Cima Pianca è di proprietà del patriziato di Novaggio da diversi secoli, ma nel corso degli anni è stata più volte acquistata anche da privati e rivenduta. Il Patriziato ne è proprietario dal 1847, quando l’ha acquistata per 2800 lire milanesi, che allora era una cifra considerevole. Nel 1929 l’Alpe è stata riattata con un investimento di circa 40'000

Figura 6: vista da Cima Pianca

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

CHF, e negli anni successivi è stata affittata ad alpigiani. Fino al 1973 (anno in cui è stato avviato il progetto forestale) la destinazione dell’Alpe è rimasta principalmente agricola, e in particolare dedicata alla produzione casearia (Guidese, 1993).Tuttavia, durante le stagioni invernali del periodo tra il 1962 e il 1965, il sig. Plinio Demarta l’ha affittata affinché i membri dello Sci Club Monte Lema potessero sciare davanti alla stessa così come dalla vetta del Monte Lema, che ai tempi si raggiungeva soltanto a piedi (Sci Club Monte Lema, 2018).

Le aree come quella di Cima Pianca sono oggi quasi prive di valore economico, e proprio per questo motivo diventano oggetto di numerosi progetti di valorizzazione territoriale. Tuttavia bisogna sottolineare che non è sempre stato così: fino alla fine del secolo scorso la sopravvivenza dei ticinesi dipendeva proprio da queste aree (adibite a zone di pascolo, di raccolta della legna ecc.). Si trattava dunque di regioni molto ambite, e di conseguenza esse erano oggetto di numerose dispute legali. L’archivio del Patriziato di Novaggio testimonia questo fenomeno in quanto è composto in gran parte da incarti giuridici inerenti conflitti con i patriziati vicini, i quali si sono definitivamente risolti unicamente quando l’economia alpestre ha perso la sua importanza (Patriziato di Novaggio, 2013).

Nella metà degli anni Settanta il Patriziato di Novaggio è riuscito a instaurare una collaborazione fra l’Alpe e l’Istituto di selvicoltura del Politecnico federale di Zurigo, il quale si è insediato in quest’area per le sue ricerche. Ai tempi, il compito del Politecnico consisteva nel portare a termine, in collaborazione col Patriziato, un progetto forestale. Esso consisteva nello sviluppo di tecniche selviculturali al fine di risanare i boschi castanili, vittime del cancro della corteccia del castagno (Endothia o Chryphonectria parasitica), malattia importata dall’America e osservata per la prima volta in Ticino nel 1948. Si trattava di ricostruire 140 ettari di bosco e terreni abbandonati del comprensorio e trovare delle varietà di piante in grado di sostituire il castagno. Per portare a termine questo intervento sono stati eseguiti numerosi lavori, quali la costruzione della strada d’accesso, la piantagione di circa 20 ettari di bosco e il diradamento di soprassuoli. In tal senso è stato effettuato un investimento importante, che è stato reso possibile grazie ai sussidi federali e cantonali e a un investimento del patriziato. Quest’ultima partecipazione finanziaria è stata resa possibile grazie agli introiti derivanti dalla vendita di legna da ardere e pali utilizzati in Leventina per i ripari valangari (quest’attività non viene più svolta a causa di una diminuzione della domanda e di un aumento dei costi per la fornitura della legna) (Patriziato di Novaggio, 2013).

Il cancro corticale del castagno era particolarmente minaccioso in quanto questa pianta rappresentava un’icona del paesaggio e della storia ticinese, caratterizzata dalla forte presenza delle selve castanili (concentrate soprattutto nell’alto Malcantone), che per anni hanno rappresentato una fonte alimentare importantissima per i ticinesi5(Associazione Comuni Regione Malcantone, 2005). Fortunatamente, l’avvento della malattia del castagno in Europa non è stato spietato come in America. Infatti, anche grazie ai lavori svolti dal Politecnico, tale malattia è stata combattuta.

Una volta terminato il progetto forestale il Politecnico ha dato il via a un secondo progetto, durato dal 2005 al 2009. Esso aveva lo scopo di curare le piantagioni realizzate nei decenni precedenti. Ancora oggi il Politecnico sta svolgendo degli studi nei boschi in questione nell’ambito della ricerca forestale.

La presenza del Politecnico federale a Cima Pianca ha attirato nel comprensorio altri istituti di ricerca. Il primo fra questi è l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio

5 Con le castagne in Ticino si produceva una grande quantità di prodotti alimentari, quali ad esempio la farina, il

granulato, la marmellata, le castagne sciroppate, la pasta, il pane, i grissini, gli amaretti, il miele e le caramelle (Associazione Comuni Regione Malcantone, 2005).

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WSL, il quale monitora su una superficie dell’Alpe l’ecosistema bosco. Vi è anche l’Istituto privato di biologia vegetale applicata (IAP), che da più di 20 anni si occupa di valutare lo stato di salute del bosco della zona. La Rete nazionale di osservazione NABO è invece presente nella zona per monitorare il deterioramento del suolo.

Il paese di Novaggio in cui è situata l’Alpe fa parte della regione del Malcantone, che è una zona dal paesaggio molto variegato: si compone infatti di aree lacustri, valli, colline e numerosi alpeggi. Tale varietà si spiega con la marcata differenza di altitudine che c’è fra i paesi malcantonesi. Quelli più in pianura si situano a 270 metri, mentre il punto più alto è il monte Lema, che supera i 1600 metri. Questa varietà paesaggistica, unita al clima mite e all’abbondanza di corsi d’acqua, fanno della regione del Malcantone un posto dal potenziale turistico particolarmente alto, in cui è possibile praticare un’ampia varietà di attività sportive. La Regione conta una popolazione di quasi 20'000 abitanti, ed è ricoperta per quasi il 70% dal bosco. Essa si suddivide come segue.

• Il basso Malcantone, che comprende i comuni di Agno, Bioggio, Caslano, Magliaso,

Neggio, Ponte Tresa e Vernate è una zona pianeggiante lungo la parte occidentale del lago di Lugano, dove si concentrano molte attività produttive;

• Il medio Malcantone, di cui fanno parte i comuni di Astano, Bedigliora, Croglio, Curio, Monteggio, Novaggio, Pura e Sessa è costituito da un territorio collinare sulla Valle della Tresa;

• L’alto Malcantone è una regione in cui si trovano i comuni di Cademario, Iseo e Miglieglia e quello dell’Alto Malcantone (aggregazione delle frazioni di Arosio, Breno, Fescoggia, Mugena e Vezio), ed è un’area prealpina in cui le attività economiche si concentrano nel settore turistico e in quello agricolo (Associazione Comuni Regione Malcantone, 2005).

Per comprendere meglio il contesto territoriale in cui si situa Cima Pianca, viene svolta di seguito una breve analisi socio-economica e istituzionale della regione del Malcantone, incentrata sul medio Malcantone e con un particolare accento sul comune di Novaggio.

Accessibilità

La forte terziarizzazione obbliga i domiciliati nel Malcantone a spostarsi giornalmente nei centri urbani, contribuendo assieme ai frontalieri a trafficare la strada che da Ponte Tresa va in direzione di Lamone (Ryser, 2001). Questa situazione di forte traffico causa inevitabilmente disagi alla popolazione. La zona del medio Malcantone è raggiungibile con i mezzi pubblici grazie a un autopostale, il quale però non prevede corse serali. Inoltre l’autopostale si ferma nel centro del comune di Novaggio, il quale si trova a ben 40 minuti a piedi dall’Alpe di Pazz, dove inizia la salita verso Cima Pianca (Auto Postale, 2018).

Situazione demografica

La popolazione del Medio Malcantone ha visto una crescita continua a partire dagli anni ’60. Infatti, l’incremento della popolazione dall’inizio degli anni ’60 al 2001 ammonta a ben il 66%. La popolazione di Novaggio è cresciuta sopra la media malcantonese, con un aumento del 70% dagli anni ’60 al 2001 (Ryser, 2001). La tendenza all’incremento demografico a Novaggio è tutt’oggi evidente: basta infatti osservare le parecchie case in costruzione o in fase di ristruttuazine presenti nel villaggio per capire che sono in molti coloro che scelgono il paese come luogo di residenza. Le statistiche comunali (vedi allegato 1) mostrano infatti un aumento della popolazione anche dal 2001 ad oggi (si passa dalla popolazione di 725 abitanti del 2001 a quella di 833 abitanti nel 2017).

La struttura della piramide dell’età nel comune di Novaggio è considerabile equilibrata e segue la tradizionale forma di “urna”. Essa mostra come vi sia una marcata presenza di persone

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anziane (in particolare sui 60 anni) e una bassa natalità. Tuttavia l’anzianità della popolazione novaggese è meno marcata rispetto a quella ticinese vista la significativa presenza di giovani tra i 10 e i 19 anni. Si osserva inoltre che nel Comune la percenuale di stranieri è meno marcata rispetto a quella ticinese. (Cantone Ticino, Ufficio di statistica, 2018).

Nel Malcantone il livello d’istruzione medio è superiore alla scuola dell’obbligo, e in genere le professioni sono qualificate e non manuali (Huber & Alberton, 2014).

Attività economiche

Similmente alla situazione ticinese vi è una marcata presenza di piccole aziende (con meno di 5 addetti equivalenti al tempo pieno), che fanno parte prevalentemente del settore terziario. Trattandosi di un comune di montagna, non è tuttavia sorprendente che a Novaggio e nel Malcantone in generale le aziende del settore primario e secondario siano proporzionalmente più numerose rispetto alla media ticinese (Cantone Ticino, Ufficio di statistica, 2018). Nel Malcantone vi è una buona disponibilità di manodopera e il numero di addetti è in continua crescita dopo un calo tra il 1995 e il 2000. La quota di frontalieri nella regione è superiore rispetto a quella cantonale, e questo dato è in continua crescita. I posti di lavoro offerti dalle aziende malcantonesi sono relativamente pochi e prevalentemente collegati a servizi diretti alla popolazione residente (Huber & Alberton, 2014).

Occupazione

Il tasso di disoccupazione medio dei comuni malcantonesi risulta essere inferiore rispetto a quello rilevato nel Cantone tra il 1970 e il 2000 (Huber & Alberton, 2014). Il motivo di tale fenomeno riguarda sia l’invecchiamento demografico che la scarsa offerta di impieghi nella zona, soprattutto a tempo parziale per la popolazione femminile. Infatti solo il 37% dei residenti occupati nell’anno 2001 lavorava nella zona, che offre meno posti di lavoro rispetto a quelli che sarebbero necessari per occupare tutti gli attivi residenti. Per questo motivo il medio Malcantone si annovera principalmente come zona residenziale (Ryser, 2001).

Fiscalità

I comuni del medio Malcantone sono caratterizzati da un moltiplicatore elevato (il più basso è quello di Astano e di Curio che ammonta all’85%, mentre quello di Novaggio è del 100%) (Huber & Alberton, 2014).

Turismo

Il settore turistico ticinese fino al 2001 ha seguito andamenti simili a quelli registrati a livello svizzero. A partire dall’anno successivo al 2001 tuttavia si notano delle differenze: dal 2002 al 2016 in Ticino i pernottamenti sono calati di circa il 13%, mentre in Svizzera sono aumentati quasi dell’8%. Su entrambi i fronti si nota una tendenza comune, ovvero la riduzione della durata media del soggiorno, che è passata dal 2.6 del 1996 al 2 circa del 2016 sia per il Ticino che per la Svizzera (Ufficio di Statistica del Cantone Ticino, 2017). In Ticino i turisti provengono principalmente dal mercato domestico (nel 2018 il 63.9% dei turisti erano svizzeri), seguito da quello germanico (10.8%) e da quello italiano (6.7%).

Il Luganese beneficia di una stagionalità meno marcata rispetto alle altre regioni ticinesi (il turismo estivo è del 68%). Una possibile motivazione può essere data dal fatto che anche nelle stagioni invernali è possibile effettuare escursioni a piedi o in bici.

Il Luganese è particolarmente attrattivo per quanto riguarda lo sport, le avventure e le escursioni. Per quanto concerne le attività di famiglia, benessere, gusto, cultura ed eventi è leggermente superiore rispetto alla media del Cantone. L’osservatorio del turismo evidenzia

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una tendenza che può essere considerata come un’ottima opportunità per le aree rurali, ovvero una domanda turistica orientata al relax e a uno stile di vita sano e attivo. Per quanto concerne l’offerta, essa è sempre più personalizzata e il sito internet rappresenta il primo contatto con i potenziali clienti (O-Tur, 2017).

Punti d’attrazione

Nel medio Malcantone vi sono diverse zone dall’alto potenziale turistico tra di loro molto diversificate e in grado di soddisfare le esigenze più disparate. Di seguito vengono illustrate le principali, tra cui alcune si trovano proprio nella zona adiacente a quella di Cima Pianca (il monte Lema, l’alpe di Pazz, il sentiero tematico “Tra cielo e terra”, La clinica di riabilitazione con il suo parco botanico, l’aula nel bosco e i murales a Novaggio).

Il monte Lema

Il primo fra i punti d’attrazione nelle zone adiacenti a Cima Pianca è senza dubbio il monte Lema, famoso per le escursioni e l’attività di mountain bike (dispone infatti di una rete escursionistica di ben 80 chilometri). La vetta del Monte è inoltre ideale per gli appassionati di aeromodellismo e come punto di partenza per i voli in parapendio. La cima del Lema è anche nota per il suo panorama, che lascia intravedere le Alpi grigionesi e bernesi, le cime vallesane e la pianura padana. Sul Lema è inoltre presente un radar meteorologico, un osservatorio astronomico e un ristorante che funge anche da ostello. L’ostello, dotato di 11 camere con 40 posti letto, mette a disposizione dei visitatori un ristorante tipico ticinese con un’ampia terrazza panoramica. La società Lema SA organizza numerosi eventi che attirano parecchi clienti verso il ristorante/ostello, quali ad esempio passeggiate al chiaro di luna o al sorgere del sole, cene per la festa nazionale svizzera ecc. (Monte Lema, 2018).

La clinica di riabilitazione e il suo parco botanico

Sulla strada che porta all’Alpe di Pazz (situata ai piedi di Cima Pianca) si trova la prestigiosa clinica di riabilitazione di Novaggio, la quale è immersa in un magnifico parco con alberi secolari. Le piante e i fiori presenti nel parco (che è percorribile a piedi lungo una strada asfaltata) sono etichettate con il loro nome latino e italiano. Nel parco si può ammirare uno stagno affiancato da un’imponente scultura (Ente ospedaliero cantonale, s.d.).

L’aula nel bosco

Essa si trova nel campo dell’Alpe di Pazz, ed è stata creata per offrire la possibilità ai bambini di conoscere meglio la natura attraverso giochi all’aperto e attività manuali. L’aula viene affittata per CHF 100 al giorno principalmente a scolaresche oppure a coloro che organizzano corsi estivi destinati ai bambini (Comune di Novaggio, 2018).

Il Museo della pesca di Caslano

Inaugurato nel1993 e costantemente arricchito, esso si prefigge lo scopo di valorizzare le tradizioni legate alla pesca. Il museo propone un percorso didattico volto a ricordare le varie tecniche di pesca e la vita ittica dell’epoca. Vi si trova inoltre uno spazio nel quale i ragazzi possono sperimentare e approfondire quanto appreso durante la visita (Museo della Pesca, s.d.).

Il Museo del cioccolato a Caslano

Annesso alla fabbrica del cioccolato Alprose di Caslano si trova il Museo del cioccolato, dove vengono documentate le varie fasi di lavorazione del cioccolato e si presentano i primi impianti

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volti alla sua produzione. Dall’alto di una passerella è inoltre possibile visitare la fabbrica seguendo tutte le fasi di lavorazione del cioccolato (Lugano Region, s.d.)

Il museo del Malcantone di Curio

Nel museo (aperto al pubblico dal 1989) viene conservato un interessante patrimonio storico legato prettamente alla regione, valorizzandone la cultura e le tradizioni (museo del Malcantone, s.d.).

I Murales nel nucleo di Novaggio

Nell’anno 2004 il comune di Novaggio ha deciso di dare seguito alla proposta della defunta artista Elena Eng Gambazzi che consisteva nel creare una galleria di murales all’aperto. Artisti scelti dal comune di Novaggio si sono messi a disposizione per dipingere le loro creazioni sulle case di coloro che hanno aderito al progetto. Questa “galleria” di murales tra le vie del paese è stata inaugurata nel novembre del 2004 e contava allora circa tre dozzine di murales. Negli anni seguenti, visto il grande successo a livello di “arredo urbano” di questa iniziativa, molte altre persone hanno richiesto un affresco ad artisti della regione. Ora si contano una cinquantina di murales nel solo paese di Novaggio (che conta 860 abitanti).(Comune di Novaggio, 2018).

L’alpe di Pazz

Negli anni ’60 la Federazione esploratori svizzeri ha acquistato il terreno dell’alpe di Pazz di ca. 35000mq in quanto risultava difficile trovare luoghi in cui gli esploratori svizzeri potessero campeggiare. La cascina esistente è stata trasformata in dormitorio con servizi. Con il passare degli anni, l’occupazione da parte degli scout di quest’alpe andava via via incrementandosi attirando esploratori da tutta Europa. È quindi stato necessario un secondo intervento di ampliamento dello stabile. L’ alpe di Pazz dispone oggi di 36 posti letto (32 nel dormitorio e 4 nella struttura adiacente), docce, servizi igienici, una cucina e una distesa di prato dove campeggiare. La posizione dell’alpe di Pazz è particolarmente allettante per coloro che amano il mountain bike, ma anche per coloro che si vogliono rilassare tuffandosi nel laghetto d’Astano o nelle piscine dei Grappoli di Sessa. Il sistema di prenotazione per gli edifici di Pazz è semplice e funzionale. L’interessato verifica sul sito la disponibilità del “campo” dell’alpe, dopodiché spedisce la richiesta di prenotazione per e-mail, specificando tutti i dati necessari (Alpe di Pazz, 2018).

Le miniere d’oro di Sessa

Le miniere sono state soggette a diverse chiusure e riaperture. La prima apertura risale al 1858, mentre la chiusura definitiva risale al 1952. Negli ultimi due anni di attività sono stati estratti l’equivalente di due milioni di franchi di oro (ca.500 kg ); nonostante ciò, l’attività non era più redditizia a causa dell’elevato costo della sua estrazione. È l’unica miniera svizzera che consente di ripercorrere la storia dell’estrazione dell’oro. Si possono osservare i macchinari, i binari con i rispettivi carrelli e due chilometri di gallerie disposte su 5 piani scavati nella montagna. Sono prenotabili delle visite guidate (Ticino.ch, 2018) .

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Il sentiero “Tra cielo e terra”

Il Patriziato di Novaggio ha creato il sentiero tematico “Tra cielo e terra” che parte da Miglieglia e, passando dall’Alpe di Pazz e da Cima Pianca, raggiunge il Monte Lema (la durata della passeggiata è di circa 5 ore). Questo sentiero informa gli escursionisti riguardo all’evoluzione del paesaggio e dell’ecosistema. Invita inoltre i visitatori a conoscere il Museo del boscaiolo, il quale si propone di illustrare le tecniche e gli strumenti utilizzati dai boscaioli di un tempo. Un'altra tappa del sentiero è il “turbìn”, ovvero un casello refrigerante per il latte e i suoi derivati. È costruito completamente in sasso ed è alimentato da un corso d’acqua che garantisce all’interno del locale una temperatura costante. Questa costruzione, risalente al 1853, veniva utilizzata dagli alpigiani di Cima Pianca per conservare i latticini. Grazie alle informazioni fornite lungo il sentiero tematico i visitatori possono inoltre ottenere informazioni riguardo alla composizione della fauna e della flora della zona, all’evoluzione del paesaggio ecc. Lungo il sentiero è anche possibile ammirare un arboreto di circa 5000 metri quadrati, il quale raggruppa a scopo didattico una sessantina di specie di piante etichettate con il loro nome. Il patriziato ha inoltre provveduto a inserire dei giochi musicali in legno per i bambini proprio sotto l’Alpe di Cima Pianca (Patriziato di Novaggio, 2009).

Il sentiero del Castagno

Si tratta di un sentiero circolare che parte e termina ad Arosio. Nonostante si sviluppi su ca.10km, viene considerato ideale per famiglie e scolaresche in quanto il percorso si svolge con soltanto 150m di dislivello. Passando dalle selve castanili che si estendono sul territorio che comprende Vezio, Fescoggia e Breno, si trovano 8 postazioni che informano i visitatori sull’importanza che il castagno e il suo frutto hanno avuto nella storia della regione (Svizzera Turismo, 2018).

Il sentiero delle Meraviglie

È un sentiero circolare di ca.7 km percorribile in 4-5 ore che parte da Novaggio. Dei cartelli lungo il sentiero informano sulle tradizioni della regione e sulle le difficoltà a cui la gente del luogo doveva far fronte. Dal paese di Novaggio si sviluppa verso il Mulino di Vinera e porta ai ruderi del castello di Miglieglia. Prosegue quindi fino ad arrivare al Maglio di Aranno (Ticino.ch, 2018).

Il percorso del sole

Si tratta di un itinerario storico e didattico da percorrere in auto in quanto si sviluppa, con partenza da Arosio, lungo tutti i villaggi dell’Alto Malcantone per poi raggiungere Croglio e terminare nel basso Malcantone, a Bioggio. Lungo ca.44,5 km, porta i visitatori a scoprire una trentina di meridiane, gli antichi orologi solari che si differenziano tra loro sia per tipologia che per collocazione (museo del Malcantone, s.d.).

Il sentiero dell’Acqua Ripensata

Per sottolineare l’inizio del nuovo millennio, i comuni di Sessa e di Monteggio hanno voluto dare vita a questo sentiero circolare percorribile in ca. 2h, con inizio nel paese di Sessa. Il percorso vuole indurre gli escursionisti a riflettere sul rapporto tra uomo e acqua nel passato così come nel presente (Ticino.ch, 2018).

Figura 7: cartello informativo

presente sul sentiero tematico

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Il sentiero Tracce d’uomo

Si tratta di un sentiero circolare lungo 3 chilometri che collega Beride a Castelrotto. All’escursionista viene data la possibilità di apprezzare alcune caratteristiche che testimoniano la vita delle generazioni passate (Ticino.ch, 2018).

Il patriziato di Novaggio sta studiando un nuovo progetto per rendere ancora più attrattivo il suo comprensorio, che consiste nella costruzione di un tracciato per i ciclisti.

Servizi

Il medio Malcantone dispone di parecchie aziende nell’ambito dei servizi, tra cui anche la famosa Clinica di riabilitazione di Novaggio. In questo comune è presente tutto quel che serve per farne una località ben strutturata per quel che riguarda le attrezzature pubbliche e di servizi. Vi si può trovare una banca, un ufficio postale, parecchi negozi, alberghi e pensioni (per un totale di oltre un centinaio di letti), bar e ristoranti, attività artigianali, scuole elementari, studio medico e di architettura, studio di fisioterapia e studio dentistico, infrastrutture sportive come pista di hockey, campo da calcio ecc. Non mancano neppure dei luoghi e degli oggetti culturali come ad esempio vecchi mulini, meridiane, ecc. (Museo del Malcantone, 2018).

Per avere un’idea approssimativa del flusso di visitatori che passano da Cima Pianca è utile

sapere quanti sono gli escursionisti che fanno la traversata Tamaro-Lema, in quanto molti di

essi al termine di questa passeggiata decidono di non prendere la telecabina e scendono a

piedi dal monte Lema passando davanti all’alpe di Cima Pianca. La sig.ra Diana Cattaneo,

responsabile del Tamaro Park, ha comunicato telefonicamente il 9 agosto 2018 che in una

stagione (che indicativamente inizia in aprile e finisce in novembre) sono circa 12mila gli

escursionisti che acquistano il biglietto combinato per la telecabina del Tamaro e quella del

Lema. Questa quota di persone rappresenta dunque coloro che al termine della passeggiata

non scendono dal monte Lema passando per Cima Pianca. La sig.ra Cattaneo ha stimato che

coloro che fanno la traversata senza scendere con la telecabina sono circa 10 mila per

stagione. Di questi, si può ragionevolmente supporre che circa il 90% percorra il sentiero che

porta a Cima Pianca (infatti la discesa dal Lema più attrattiva a livello naturalistico è quella che

porta all’Alpe di Pazz). In conclusione, si può dedurre che i visitatori dell’Alpe di Cima Pianca

provenienti dalla traversata in una stagione siano circa 9 mila. Un’altra quota significativa di

passanti è rappresentata da coloro che salgono/scendono dal monte Lema. Per stimare il

numero di questi visitatori è stata contattata più volte la direttrice della Lema SA (sia da parte

della sottoscritta che da parte del sig. Claudio Delmenico), putroppo senza esito positivo. Vi

sono inoltre persone che salgono a piedi o in rampichino fino a Cima Pianca a partire da Pazz

o dall’Italia. Per capire la provenienza degli escursionisti è stato contattato telefonicamente il

9 agosto 2018 il sig. Silvio Molinari, che si occupa di offrire un servizio di navetta da Miglieglia

a Rivera per coloro che fanno la traversata. Il sig. Molinari ha riferito che vi è una piccola quota

di escursionisti ticinesi, la parte restante si suddivide circa omogeneamente fra le nazionalità

tedesche, svizzero tedesche, olandesi e francesi. Esiste un’ulteriore piccola quota di turisti

australiani.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

5. Potenziali finalità di utilizzo degli edifici presenti sull’alpe di

Cima Pianca

Come spiegato dal sig. Claudio Delmenico, è stata scartata sin da subito l’idea di adibire l’Alpe al suo utilizzo originario. Infatti il terreno agricolo è troppo ridotto per ipotizzare un’attività agricola redditizia. Inoltre sarebbe necessario un investimento finanziario non indifferente per adeguare gli stabili alle nuove norme agricole. Inizialmente il patriziato di Novaggio aveva anche pensato alla destinazione di grotto/ristorante, ma le autorità cantonali hanno informato il sig. Delmenico che non avrebbero concesso la licenza necessaria per svolgere questo tipo di attività a Cima Pianca. Si è allora ipotizzato di adibire gli edifici ad agriturismo, ma dopo alcune ricerche ci si è resi conto che l’investimento necessario per costituire un agriturismo (che richiede il rispetto di tutta una serie di norme, soprattutto riguardanti la gestione degli animali) sarebbe stato eccessivo rispetto alle disponibilità finanziarie del patriziato.

Nel 2008 il patriziato di Novaggio ha allora commissionato a una classe di disegnatori edili della SPAI un progetto di ristrutturazione dell’Alpe dal carattere “polivalente”, il quale è stato realizzato come lavoro di diploma sotto la supervisione dei docenti. Il progetto aveva lo scopo di trasformare la struttura in uno spazio adatto a molteplici destinazioni d’uso. Come si può notare dai disegni sull’allegato 2, all’interno della casera è possibile costruire una cucina, e al primo piano ci starebbero 8 posti letto. Il pian terreno della stalla invece lo si potrebbe adibire a refettorio (di circa 43 metri quadrati, con una cucina, un WC, le docce e un atrio), mentre il primo piano potrebbe essere utilizzato come dormitorio con 20 posti letto (letti a castello, è possibile dividere il dormitorio in due zone). Questo progetto, che come indica l’allegato 3 ha un costo preventivato di CHF 363'413, sarebbe compatibile con le possibili finalità di utilizzo degli stabili di Cima Pianca che sono elencate di seguito. Esse sono state selezionate dalla la sottoscritta Aline Berclaz in collaborazione con il Patriziato.

5.1 Luogo per il teambuildig aziendale

Il teambuilding (in italiano “costruzione del gruppo”) è un sistema di incentivazione dei collaboratori sempre più diffuso all’interno delle aziende. Esso ha lo scopo di motivare il personale, di instaurare un clima di fiducia e rispetto reciproco e di sviluppare competenze trasversali come lo spirito di squadra, la comunicazione ecc. Le attività di teambuilding sono molto variegate: possono essere ad esempio sportive, ludiche, artistiche, culturali ecc., e la loro durata varia a dipendenza delle esigenze aziendali (di solito però non supera i due giorni). L’efficacia di questo sistema di incentivazione è stata dimostrata da numerosi studi, i quali attestano, a seguito di questa attività, un effettivo miglioramento del clima all’interno dei gruppi e un conseguente incremento delle performance aziendali. Il formatore è la figura che si occupa di gestire il gruppo di teambuilding. Questa persona deve essere esperta nel campo di attività scelto (es. uno chef per un programma incentrato sulla cucina) e dotata di capacità organizzative e di motivazione di un gruppo (Teamworking, s.d.). Diverse aziende prediligono programmi di teambuilding immersi nella natura in quanto numerosi studi dimostrano come essa sia benefica per il benessere psico-fisico delle persone. Il contatto con la natura aiuta a potenziare le attività cerebrali: questo è il motivo per cui spesso le persone si “svuotano la mente” facendo una passeggiata nel verde. La natura è inoltre in grado di favorire il buon funzionamento cardiovascolare, la riduzione delle tensioni muscolari e dello stress, l’aumento dell’autostima, la riduzione dell’ansia, il miglioramento del livello di attenzione, la riduzione della depressione, l’aumento della creatività ecc. È stato provato inoltre che le comunità localizzate vicino ai boschi godono di un tasso di criminalità minore e di un maggior grado di soddisfazione della popolazione (Pryor, Townsend, Maller, & Field, 2006).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Cima Pianca sarebbe il luogo ideale per svolgere attività di teambuilding in quanto dispone di aule, boschi e prati incantevoli in cui organizzare attività quali la costruzione di muri a secco e di cassette per gli uccelli, il taglio della legna ecc.

Il sig. Claudio Delmenico ha riferito che in passato una multinazionale ha svolto questo genere di attività a Cima Pianca con un gruppo di ingegneri, i quali hanno costruito un muro a secco con l’aiuto di una persona esperta della zona. Oltre a mettere a disposizione questa persona e gli attrezzi necessari, il patriziato si è occupato di fornire un servizio di catering. Dal canto suo, l’azienda ha assunto uno psicologo che si è occupato di studiare le dinamiche all’interno del gruppo mentre svolgeva i lavori. Le attività che si possono svolgere a Cima Pianca (come ad esempio quelle elencate sopra) necessitano da parte dei partecipanti di un’intensa interazione. Grazie ad esse è possibile annullare le gerarchie aziendali e i colleghi hanno la possibilità di svolgere attività divertenti orientate alla collaborazione e allo spirito di gruppo, oltre che particolarmente benefiche sia per la mente che per il fisico. Per rendere questo tipo di offerta più attrattivo si potrebbe valutare la creazione di un “pacchetto” comprendente la locazione dei locali, gli attrezzi necessari per svolgere le attività, il formatore e il servizio di catering.

Sono molte le aziende svizzere che offrono attività di team building aziendale nella natura. Vengono proposte attività quali la costruzione di piccoli ponti, la comunicazione via radio nei boschi, la pittura di paesaggi rurali, la caccia al tesoro attraverso l’utilizzo di tablet ecc. (Agenzia turistica ticinese, s.d.). Di seguito vengono illustrati esempi di offerte di team building da parte di aziende svizzere che possono essere riprodotti sull’Alpe di Cima Pianca.

Tabella 2: esempi di attività per il teambuilding

Fonte: WWF, s.d.

Volontariato aziendale

L’obiettivo di questa tipologia di teambuilding, proposta dalla fondazione World Wide Fund for Nature (WWF), è quello di combinare il divertimento al sostegno ambientale. Vengono quindi organizzate attività come il riordino dei margini boschivi, delle siepi, dei prati secchi e dei vigneti, così come la risistemazione di vecchi drenaggi di paludi e delle rive dei ruscelli. Il WWF si occupa di cercare il luogo adatto, di allestire un piano di sicurezza della zona, di organizzare il materiale, i trasporti e i pranzi e di mettere a disposizione degli esperti che seguono il gruppo durante la giornata. Il prezzo indicativo per un gruppo di 30 persone ammonta a CHF 115 a testa (compresa una degustazione di prodotti tipici locali ) (WWF, s.d.).

Fonte: Old Down Country Park, s.d.

Team building di sopravvivenza

Questo tipo di attività è in grado di mettere alla prova la gestione dello stress e la capacità di collaborazione dei partecipanti. Si tratta di un “gioco di sopravvivenza” nella naura, che prevede attività come la costruzione di un’igloo, l’accensione di fuochi ecc. (Agenzia turistica ticinese, s.d.).

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Fonte: Hirschfeld, s.d.

Sfida di team nella natura

L’azienda svizzera tedesca Conray organizza, tra l’altro, attività di teambuilding all’aperto volte a promuovere abilità come la cooperazione, la fiducia, la comunicazione ecc. Per farlo propone giochi nella natura di vario genere, come ad esempio dei percorsi, delle camminate in equilibrio su dei ponti ecc. Il prezzo indicativo per 3 ore all’insegna di queste attività è di circa CHF 3000 per 20 persone, trasporto escluso. È possibile richiedere il servizio catering per un prezzo di CHF 59 a persona (barbecue) e di CHF 19 a persona (aperitivo) (Conray, 2018).

5.2 Ostello

Per la settimana verde

Cima Pianca sarebbe il luogo ideale da adibire come ostello per le scuole elementari o medie. Infatti sarebbe un ottimo posto dove trascorrere la settimana verde: oltre ad essere una zona tranquilla e immersa nel verde, si trova in un punto strategico in quanto vicina a diversi punti d’attrazione (come quelli illustrati nelle pagine precedenti). Al fine di comprendere meglio le esigenze delle scuole in merito alle strutture di accoglienza per la settimana verde, sono stati contattati telefonicamente i direttori delle scuole elementari di Mendrisio (Marco Lupi), di Chiasso (Carlo Formenti) e di Giubiasco (Alessandro Zanetti).

Dalle interviste telefoniche (vedi allegati 4-6) è emerso che la meta prediletta per le settimane di scuola verde è la Leventina, e vengono scelte per il pernottamento principalmente strutture di proprietà del comune di residenza della scuola oppure del Cantone, in modo da beneficiare di agevolazioni in termini di prezzo. Come evidenziato dagli intervistati, una struttura che accoglie le scuole elementari dovrebbe preferibilmente essere dotata dei seguenti elementi:

- una cucina (possibilmente i pasti devono essere preparati da una persona addetta); - dormitori che separino i bambini dalle bambine (alcune scuole richiedono un

minimo di 40 letti in quanto si spostano in due classi); - spazi comuni per i momenti di svago in caso di pioggia (meglio se dotati di beamer

per proiettare film, tavoli da ping-pong, stero per la “discoteca” ecc.); - un’aula (con lavagna ecc.); - uno spazio esterno per svolgere attività all’aperto.

Le scuole sono particolarmente interessate a quei luoghi dove si possono svolgere attività all’aperto (caccie al tesoro, bagni nel fiume, osservazione degli animali/insetti ecc.) senza che sia necessaria l’organizzazione di un trasporto. Cima Pianca sembra annoverarsi come una buona struttura per la scuola verde in quanto quasi tutti gli elementi richiesti dalle scuole sono attuabili. Per quanto riguarda l’aula, si può indirizzare le classi verso l’ “aula nel bosco” di Pazz illustrata nelle pagine precedenti.

Nel caso in cui la disponibilità di letti fosse insufficiente (ad esempio se venissero accolte 2-3 classi) si potrebbe pensare di suddividere la clientela fra Pazz e Cima Pianca; la sig.ra Giandeini (che gestisce l’Alpe di Pazz), ha riferito telefonicamente (vedi allegato 7) che sarebbe interessata a una collaborazione di questo tipo. Ha inoltre riferito che gli stabili a Pazz vengono richiesti spesso da parte di scuole provenienti dalla Svizzera interna, dal WWF e dalla scuola americana. Sono invece poche (circa 2-3 all’anno) le scuole ticinesi che richiedono questi spazi per la scuola verde, e si tratta principalmente di scuole per ragazzi diversamente abili. Probabilmente il fatto che le classi ticinesi non rappresentino un’importante quota della

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domanda globale si spiega con il fatto che esse prediligono (come citato in precedenza) luoghi di proprietà comunale o cantonale che offrono delle agevolazioni in termini di prezzo.

Sembra dunque che fra gli istituti scolastici potenzialmente più interessati alla struttura di Cima Pianca vi siano quelli provenienti dalla Svizzera tedesca (scuole medie ed elementari). Un aspetto importante che riguarda questa tipologia di clientela è la sentenza del Tribunale Federale in merito al principio di gratuità delle attività didattiche e sportive delle scuole dell’obbligo, che “ha ribadito il principio della gratuità della scuola dell’obbligo e ha ammesso solo le partecipazioni finanziarie delle famiglie fondate sui costi da esse economizzati in ragione dell’assenza dei figli da casa o estranee all’attività scolastica obbligatoria” (Repubblica e Cantone Ticino, 2018). Questa sentenza, come spiegato nell’intervista sull’allegato 8 dal sig. Müller (direttore delle scuole elementari e medie di Lucerna), molto probabilmente ridurrà il budget a disposizione delle scuole svizzere per quanto riguarda la settimana verde. Sarà dunque meno probabile che in futuro le scuole decidano di organizzare una settimana verde fuori cantone.

Per i cicloamatori

I possibili occupanti possono essere anche cicloamatori in cerca di un alloggio a costi contenuti. Infatti il Malcantone (e il monte Lema in particolare) è ideale per gli appassionati di bicicletta e di mountain bike (MTB), sport sempre più praticato in Ticino da residenti e da turisti Per migliorare l’offerta in questo senso, Lugano turismo sta promuovendo una rete regionale MTB. Nonostante la risalita in MTB sul Lema sia molto faticosa, il Monte è molto frequentato da questo tipo di turisti, che solitamente salgono sul Lema in telecabina e scendono in MTB (Canton Ticino, Dipartimento del territorio, 2017).

L’ostello potrebbe anche venir sfruttato dalle aziende che organizzano a Cima Pianca corsi di teambuilding (corsi della durata superiore a un giorno, per cui è quindi necessario un alloggio dove pernottare) e da turisti e residenti in Ticino che desiderano trascorrere delle giornate all’insegna della natura. Sarebbe interessante organizzare un sistema di prenotazione come quello utilizzato dall’Alpe di Pazz: come citato in precedenza, l’interessato verifica dapprima la disponibilità del luogo su un calendario online, dopodiché effettua la prenotazione tramite e-mail.

Al fine di avere un’idea riguardo ai prezzi vigenti sul mercato, nell’allegato 9 viene fornita una tabella contenente una panoramica dei costi di alcuni ostelli/rifugi/case presenti nella zona. Da questa tabella si evince che la media del prezzo per notte (colazione inclusa e per persona) in una capanna come quella presente sul monte Lema è di circa CHF 50. Per quanto riguarda gli ostelli, un pernottamento in un dormitorio ha un prezzo medio che supera i CHF 50 (colazione inclusa e per persona); se si sceglie una camera ad uso singolo invece il prezzo sale fra i CHF 90 e i CHF 150 per notte. Per quanto riguarda le zone strettamente adiacenti a Cima Pianca (Novaggio, Miglieglia e Alpe di Pazz), i prezzi per un pernottamento si aggirano intorno ai CHF 70 per persona (considerando il pagamento minimo per notte richiesto dall’Alpe di Pazz).

5.3 Luogo dove organizzare feste ed eventi

La domanda di luoghi discosti dove organizzare feste ed eventi è significativa. A testimoniare ciò vi sono le numerose richieste per i campi dell’Alpe di Pazz, che purtroppo spesso devono essere rifiutate a causa degli spazi di dimensione limitata (vedi allegato 7).

Cima Pianca potrebbe annoverarsi come luogo per svolgere questo tipo di attività in quanto dispone di tutti gli elementi necessari per questo scopo: ampi spazi esterni e interni e un ambiente rilassante. Oltre a ciò, l’Alpe è una zona completamente isolata dove è possibile fare

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rumore senza disturbare nessuno. Anche in questo contesto si potrebbe offrire un servizio di catering e dell’attrezzatura come ad esempio grill, coperte, tavoli, stoviglie ecc.

Sull’allegato 10 sono elencati i prezzi per l’affitto di locali dove è possibile organizzare feste ed eventi. Questa tabella aiuta ad avere un’idea in merito ai prezzi vigenti sul mercato. Tuttavia, questi locali non sono del tutto comparabili alla potenziale offerta di Cima Pianca. Si tratta infatti di luoghi meno discosti, che non godono della tranquillità e della cornice boschiva che Cima Pianca può offrire. Inoltre non mettono a disposizione dei posti letto. È però interessante notare che i prezzi si aggirano fra i CHF 100 e i CHF 350 (per sale con una capienza di 80-100 persone). Dal canto suo, Cima Pianca potrebbe ospitare circa 80 persone (i posti letto invece sono 28).

Un confronto più idoneo può essere quello con l’Alpe di Pazz (insediata in mezzo al bosco e dotata di letti), che richiede CHF 520 al giorno per il “forfait eventi”, che comprende la messa a disposizione di una cucina equipaggiata, di un grill, di tavoli e panchine. A questi vanno aggiunti CHF 18 a persona per un eventuale pernottamento. Un valore aggiunto offerto da Pazz riguarda la possibilità di richiedere un servizio di catering che viene fornito direttamente dall’azienda agricola Giandeini, che produce prodotti locali nostrani.

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Le due principali possibili destinazioni degli stabili elencate sopra (ostello e luogo dove organizzare feste ed eventi), data la loro natura versatile, possono indirizzarsi a mercati che non sono stati citati precedentemente. Ad esempio, dei possibili ospiti possono essere gli appassionati di parapendio e di aeromodellismo (il monte Lema è particolarmente attrattivo per queste categorie di persone), gli amanti delle escursioni con le racchette (nella stagione invernale) oppure piccole colonie estive. Anche il WWF può rappresentare un potenziale cliente in quanto organizza i cosiddetti “campi natura”, che sono una sorta di settimana verde per gruppi di bambini che normalmente non superano le 20 persone (WWF, 2018).

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6. Analisi SWOT

Di seguito è illustrata un’analisi SWOT6 (allestita in collaborazione con il sig. Claudio Delmenico) che riassume le minacce, le forze e le debolezze del comprensorio di Cima Pianca, tenendo conto delle considerazioni sopra elencate. Le croci rosse servono ad assegnare un differente grado di importanza ai vari elementi (una croce: poco importante o facilmente risolvibile, 2 croci: fattore mediamente significativo, 3 croci: fattore di rilievo).

Tabella 3: analisi SWOT

Opportunità Minacce

Aree verdi sempre più richieste, crescente attenzione per quanto

riguarda la salute e il benessere +++

Tecnologie nell’ambito della comunicazione: opportunità di rendere la

zona meno remota ++

Potenziale aumento di turisti grazie

all’apertura di Alp Transit ++ Potenziale sostegno da parte degli ERS,

di Ticino Turismo e di altri partner ++

Tendenza allo sviluppo delle aree rurali

anche in ambito politico ++

Offrire ai visitatori dei pacchetti turistici

++ Aumento della speranza di vita +

Mancanza di massa critica +++

Concorrenza con l’Alpe di Pazz +++

Concorrenza con l’ostello del monte

Lema +++

Sentenza del Tribunale Federale in merito al principio di gratuità delle attività didattiche e sportive delle scuole

dell’obbligo +++

Tendenza alla riduzione dei servizi nelle

aree rurali ++

Normative edilizie in contrasto con la predisposizione di un progetto ottimale ++

Possibile difficoltà nel trovare un gerente

per Cima Pianca ++

Avanzamento dei boschi +

Declino della tradizione alpestre +

Difficoltà economiche della Lema SA + Insufficiente ricambio generazionale nel

patriziato +

Necessità di persone che si occupino

della gestione della zona + Alptransit: l’accesso rapido favorisce

anche un turismo di giornata dai centri

svizzero tedeschi +

Forze Debolezze

Notorietà del Monte Lema +++ Trasporto pubblico limitato +++

Traffico nel basso Malcantone +++

Zona parcheggi limitata ++

6 SWOT è l’acronimo in inglese di Strengths, Weaknesses, Opportunities e Threats. Questo tipo di strumento di pianificazione strategica è utilizzato nei più svariati campi di ricerca.

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Presenza di attrazioni turistiche di rilievo

nelle zone adiacenti all’Alpe +++

Risorse naturali, potenziale turistico +++

Possibilità di svolgere attività nella natura che non necessitano il trasporto (di particolare importanza per le scuole, vedi allegati 4-6) +++

Interesse didattico-naturalistico per le

scuole +++

Destinazione adatta per mercati obiettivo

differenziati +++

Presenza di una strada d’accesso +++

Forte affluenza di turisti nel periodo estivo +++

Spirito di iniziativa e motivazione dei membri del patriziato ++

Esperienza del sig. Claudio Delmenico nel settore delle start-up (tra le altre cose, egli è impiegato come consulente presso Fondounimpresa) ++

Comprensorio di grandi dimensioni ++

Familiarità e cordialità (caratteristica tipica dei piccoli territori rurali) +

Presenza sul territorio di importanti istituti di ricerca+

Luogo di sosta già conosciuto e frequentato da ciclisti ed escursionisti +

Perimetro del progetto totalmente sulla proprietà del Patriziato +

Progetto in corso in collaborazione con Ecocontrol +

Disponibilità di attrezzi (martelli, rastrelli, falci ecc.) utilizzabili per svolgere delle

attività (es. teambuilding) +

Tempi di trasferta a piedi per raggiungere l’Alpe accessibili quasi per

tutti +

Sentiero “Tra Cielo e Terra” scosceso ++

La ristrutturazione di Cima Pianca non fa parte di un progetto più ampio ++

possibile disagio per i residenti (parcheggi affollati, rifiuti nei boschi ecc.) +

Mancanza di una gestione agricola dell’Alpe (pulizia dei sentieri, manutenzione delle fontane ecc.) +

Strutture in parte da ricostruire +

Segnaletica quasi assente sui sentieri per raggiungere Cima Pianca +

Scarso spirito d’accoglienza di alcuni soggetti nelle zone adiacenti all’Alpe di Cima Pianca (es. ristoranti) +

Limitata capacità d’investimento del patriziato +

Stagionalità della zona +

Fonte: elaborazione dell’autore

Per quanto riguarda le opportunità, è stata valutata come importante la tendenza delle persone alla ricerca di aree verdi. Infatti, Cima Pianca e i suoi dintorni sono caratterizzati da un ambiente incontaminato e variegato dal punto di vista naturalistico.

Dal lato delle minacce, tra quelle più significative vi è la possibile mancanza di massa critica: il Ticino è infatti ricco di territori simili a quelli di Cima Pianca. Per contrastare questa situazione è di fondamentale importanza effettuare una promozione adeguata. La necessità di personale e l’avanzamento dei boschi sono invece minacce eliminabili attuando le dovute misure. I noti problemi economici della Lema SA non sono stati considerati come una minaccia particolarmente grave in quanto la società, molto importante per il turismo ticinese, difficilmente verrà lasciata fallire da parte dei comuni e del Cantone. Infatti, sulla base delle ultime notizie sul tema apparse sui media traspare l’intenzione da parte dei cantoni e dei comuni di salvaguardare quest’importante attrazione turistica. È importante tenere in

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considerazione che il progetto di Cima Pianca può rappresentare un’opportunità per la Lema SA, in quanto è potenzialmente in grado di attirare visitatori sul Monte. La concorrenza con l’Alpe di Pazz è una minaccia considerevole, in parte attenuata dalla potenziale collaborazione che può essere instaurata (ad esempio, come spiegato dalla sig.ra Giandeini nell’intervista presente nell’allegato 7, le richieste in eccesso dell’alpe di Pazz possono venire indirizzate verso Cima Pianca). Bisogna tenere conto del fatto che Pazz offre numerosi vantaggi rispetto a Cima Pianca: è più facilmente raggiungibile, ha una maggior disponibilità di parcheggi, gli spazi (sia interni che esterni) sono più ampi e il complesso edilizio è composto da diverse strutture. Anche la potenziale concorrenza dell’ostello del monte Lema è una minaccia considerevole. Il principale vantaggio offerto da esso rispetto a Cima Pianca è dato dal fatto che gode di un’ampia terrazza con vista e di un ristorante. D’altra parte, attualmente i prezzi sono piuttosto alti (si veda allegato 9). Un’ulteriore minaccia rilevante che potrebbe compromettere la domanda relativa alle suole, riguarda la sentenza del Tribunale Federale in merito al principio di gratuità delle attività didattiche e sportive delle scuole dell’obbligo indicata nel capitolo precedente. Si cita poi la possibile difficoltà nel trovare un gerente in quanto si tratterebbe di trovare qualcuno impiegato a tempo parziale, ma che sia allo stesso tempo disponibile ogni qualvolta arrivano delle richieste dagli ospiti.

I punti di forza della zona riguardano innanzitutto il paesaggio e il suo potenziale turistico (dato anche dai punti d’attrazione adiacenti). La localizzazione dell’Alpe ai piedi del Lema è un aspetto molto importante in quanto assicura un minimo di afflusso di visitatori, soprattutto nel periodo estivo (ad esempio cicloamatori che scendono dal Monte). È stata assegnata un’importanza particolare alla presenza di attrazioni turistiche di rilievo nelle zone adiacenti all’Alpe in quanto queste ultime possono attirare sul territorio di Cima Pianca un ampio bacino di visitatori. Il fatto che il perimetro del progetto sia totalmente di proprietà del Patriziato è un elemento interessante perché permette di evitare a monte potenziali conflitti di interesse e dispute con altri soggetti interessati. La familiarità e la cordialità tipica dell’ambiente rurale è stata valutata come un elemento non particolarmente significativo in quanto sull’Alpe non vi sono abitanti: gli edifici presenti nella zona si limitano quasi esclusivamente a quelli di proprietà del patriziato. Questo aspetto è in contrasto con lo “scarso spirito d’accoglienza di alcuni soggetti nelle zone adiacenti all’Alpe di Cima Pianca (es. ristoranti)”, elemento identificato come debolezza. Anch’esso è un fattore tipico delle zone di montagna, le quali sono caratterizzate allo stesso tempo da un ambiente familiare e informale e da una mentalità chiusa. Un aspetto positivo di Cima Pianca riguarda la disponibilità di una strada d’accesso percorribile in automobile. Oltre a ciò, è importante il fatto che il progetto di ristrutturazione degli edifici di Cima Pianca sia adatto per un ampio ventaglio di mercati obiettivo

Per quanto concerne le debolezze, il trasporto pubblico limitato è stato valutato come fattore rilevante e può incidere significativamente sull’afflusso di visitatori. Tuttavia è parzialmente contrastabile adottando delle misure adeguate (ad esempio mettendo a disposizione una navetta).

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7. Breve analisi della fattibilità economico-finanziaria

Il presente capitolo ha l’obiettivo di fornire una stima molto indicativa in merito ai potenziali costi e ricavi che genererà Cima Pianca. Inoltre, in questa sezione si vogliono presentare le varie opportunità di finanziamento per il progetto. Le ipotesi di partenza riguardo all’occupazione di Cima Pianca sono elencate nelle tabelle sull’allegato 11 (si ricorda che i posti letto disponibili nella stalla e nella casera sono in totale 28). La prima tabella rossa riporta la situazione ipotizzabile nel caso in cui si verifichi uno scenario negativo. Questo tipo di scenario (meno probabile rispetto all’altro) prevede innanzitutto la chiusura della Lema SA, che porterebbe inevitabilmente a una netta diminuzione di persone che passano da Cima Pianca. Secondariamente, questo scenario assume un’importante diminuzione di pernottamenti da parte delle scuole a seguito della sentenza del tribunale federale del mese di dicembre 2017 (citata precedentemente). La tabella verde riporta le ipotesi di uno scenario positivo. Esso è il più credibile, e potenzialmente si verificherà nel caso in cui le condizioni attuali rimangano invariate. I ricavi annui sono stati calcolati considerando una media di 12 persone pernottanti al giorno (si presume infatti che Cima Pianca venga prevalentemente utilizzata da gruppi). Per i calcoli relativi all’utilizzo “ostello” è stato preso in considerazione un prezzo per persona di CHF 13, che si può considerare molto concorrenziale rispetto agli altri ostelli (vedi allegato, che indica un prezzo medio superiore a CHF 50). Per quanto riguarda l’utilizzo “per feste ed eventi”, si è calcolato un forfait di CHF 200 a notte. Anche questo è un ottimo prezzo rispetto a quelli di mercato (vedi ad esempio il forfait applicato dall’ Alpe di Pazz, che ammonta a CHF 520). Sono stati considerati unicamente i mesi tra aprile e settembre in quanto si assume che la struttura di principio rimanga chiusa nel periodo invernale. Con la casella “altri giorni” si fa riferimento principalmente ai giorni festivi (ad esempio Natale e capodanno) durante i quali si potrebbe mettere a disposizione gli edifici (su richiesta) per feste ed eventi. Con “pernottamenti” ci si riferisce all’occupazione relativa all’utilizzo degli stabili come ostello, mentre con “affitto per eventi” si intende l’utilizzo a scopo di feste ed eventi. Quest’ultima finalità d’uso rimane invariata per entrambi gli scenari (si ipotizza che la potenziale chiusura della Lema SA e la diminuzione della domanda relativamente alle scuole non intacchi l’occupazione per quanto riguarda le feste e gli eventi). Sempre sull’allegato 11 vengono invece elencati i principali costi a cui bisognerà fare fronte. Questi sono stati stimati con il supporto del sig. Claudio Delmenico, che grazie alla sua esperienza professionale e privata è al corrente dei costi di gestione indicativi a cui deve far fronte una struttura come quella di Cima Pianca. Le spese comprendono anche il pagamento di un interesse ipotecario, che è calcolato su una cifra di CHF 100'000. Infatti, in base all’esperienza del sig. Claudio Delmenico, si può ragionevolmente supporre che sarà necessario richiedere un credito bancario che approssimativamente ammonterà a questo importo.Trattandosi di stime molto indicative, non è stato ritenuto opportuno inserire anche i costi e i ricavi relativi all’offerta di un servizio di ristorazione. Anche i costi (espressi in cifre arrotondate) sono divisi secondo due scenari, in quanto i costi di pulizia e il salario del custode sono direttamente correlati al grado di occupazione. Si calcola per entrambe le voci una media di 2 ore e mezza di lavoro al giorno, con un salario di CHF 25 all’ora. Oltre ai costi elencati precedentemente bisogna tenere conto di un margine di circa CHF 1'000-2’000 all’anno per interventi di manutenzione e migliorie, indispensabili per mantenere Cima Pianca una meta attrattiva.

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La figura seguente mostra a grandi linee le principali voci di costo, i ricavi e gli investimenti più importanti che verranno effettuati.

Figura 8: preventivo dei costi, dei ricavi e degli investimenti

Fonte: elaborazione dell’autore Dall’immagine soprastante si nota che nel caso dello scenario positivo si prevede un utile iniziale di CHF 7’500 annui, mentre in quello negativo si verifica una perdita di CHF 8'000. Bisogna considerare tuttavia che la perdita preventivata per il secondo scenario non è così preoccupante perché bisogna tenere conto che con il passare degli anni è probabile che l’Alpe diventerà sempre più conosciuta e i suoi tassi di occupazione aumenteranno. Dal momento che lo scopo del patriziato non è quello di generare profitto, eventuali utili derivanti da questa attività potranno essere reinvestiti per migliorare ulteriormente l’attrattività dell’Alpe (ad esempio attraverso la manutenzione e la riattazione degli stabili o investimenti per offrire servizi aggiuntivi, come quelli proposti nel capitolo riguardante le raccomandazioni).

Per quanto concerne l’aspetto finanziario, come esplicitato dal sig. Claudio Delmenico, il patriziato può investire una somma di CHF 150'000. L’importo restante dovrà essere messo a disposizine da finanziatori esterni.

Un primo potenziale finanziatore del progetto è il Fondo di aiuto patriziale, il cui scopo è sostenere i patriziati finanziariamente più deboli che si trovano in difficoltà nell’attuare un progetto di interesse pubblico. Il fondo è amministrato dal Consiglio di Stato ed è regolato dalla Legge organica patriziale (LOP) e dal Regolamento di applicazione della Legge organica patriziale (RALOP). L’alimentazione di questo fondo avviene attraverso i contributi dei patriziati che conseguono redditi netti annuali superiori a CHF 5'000 e grazie a un contributo dello Stato almeno pari a quello globale dei patriziati. Il patriziato di Novaggio ha già avanzato una richiesta di finanziamento a questo fondo, la quale è stata accettata. La cifra messa a

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disposizione ammonta a CHF 90'000 (Repubblica e Cantone Ticino, Dipartimento delle istituzioni, s.d.).

Un’ulteriore fonte di finanziamento è la piattaforma di crowfunding promossa dagli ERS “Progettiamo.ch”. Essa ha lo scopo di raccogliere fondi online al fine di finanziare progetti imprenditoriali, iniziative turistiche e culturali oppure il settore non profit. I metodi di raccolta fondi sono tre: “sosteniamo” (per finanziare progetti senza fini lucrativi, come ad esempio iniziative di valorizzazione storica), “doniamo” (per iniziative a scopo di beneficenza) e “finanziamo” (per il finanziamento di iniziative imprenditoriali ticinesi) (Progettiamo.ch, 2014). Nel caso di Cima Pianca si tratterebbe di raccogliere fondi secondo la prima modalità; un metodo per incentivare i sostenitori potrebbe essere quello di offrire loro degli omaggi (come ad esempio un pannello di ringraziamento sull’alpe o l’offerta di un pranzo).

Anche il Fondo per la gestione del territorio si annovera come un valido finanziatore. Esso è stato creato per promuovere interventi di gestione e manutenzione del territorio promossi da enti patriziali e comunali (ad esempio la valorizzazione del patrimonio boschivo, il risanamento selviculturale, la manutenzione di sentieri, la ristrutturazione di cappelle ecc.). Allo stesso modo del fondo di aiuto patriziale, esso è regolato dalla LOP e dal RALOP ed è amministrato dal Consiglio di Stato. Per ottenere degli incentivi da questo fondo è necessario allestire un accordo programmatico con un programma di investimenti tra comune e patriziato (Repubblica e Cantone Ticino, dipartimento delle istituzioni, s.d.). Bisogna tuttavia considerare che si può ricevere un finanziamento o dal Fondo di aiuto patriziale o da quello per la gestione del territorio (e non da entrambi).

Il Fondo svizzero per il paesaggio (FSP) rappresenta un'altra possibile fonte di finanziamento.

È stato isituito nel 1991 con una dotazione di 50 milioni di CHF. Il suo scopo consiste nel promuovere la cura dei paesaggi rurali tradizionali. Esso garantisce i necessari incentivi finanziari per sostenere le iniziative finalizzate alla conservazione e alla ristrutturazione dei paesaggi e dei monumenti storico-culturali. Le richieste di finanziamento devono essere inoltrate per iscritto e devono comprendere gli elementi fondamentali inerenti al progetto quali l’ente esecutore, il contenuto del progetto e il suo finanziamento e la richiesta di contributo al FSP (Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP), 2018).

Il Padrinato coop per le regioni di montagna viene spesso finanziariamente utilizzato come

finanziatore per progetti simili a quello di Cima Pianca. La Coop si impegna dal 1942 a sostenere le regioni di montagna offrendo contributi finanziari per il risanamento delle abitazioni e delle infrastrutture. Gli obiettivi sono quelli di contrastare l’esodo delle popolazione di montagna, di conservare i paesaggi montani e alpini e di sostenere i contadini negli importanti lavori di salvaguardia delle regioni montane (Coop, s.d.).

Anche la sezione dell’agricoltura del canton Ticino, grazie ai suoi “Contributi per miglioramenti strutturali” rappresenta un possibile finanziatore. Essa concede contribuiti e crediti di investimento per quanto riguarda:

bonifiche fondiarie (strade agricole, protezione di edifici ecc.);

edifici di economia rurale (ad es. costruzione o ristrutturazione di installazioni alpestri);

costruzioni e impianti collettivi per la trasformazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli regionali ecc. (Repubblica e Cantone Ticino, Dipartimento delle finanze e dell'economia, s.d.).

Nelle pagine precedenti sono stati citati gli ERS, che sono i partner di riferimento per la consulenza e per lo sviluppo di progetti territoriali. Essi gestiscono i finanziamenti attraverso il Fondo di promozione regionale, che finanzia progetti medio-piccoli (di un

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

investimento complessivo massimo di CHF 200'0007). L’importo a disposizione del fondo è di CHF 500'000, ed è destinato a:

“Iniziative imprenditoriali che favoriscono un indotto economico diretto o indiretto;

progetti che valorizzano i potenziali locali e regionali (prodotti tipici, turismo, artigianato, energie rinnovabili);

progetti per mantenere o migliorare i servizi di base nelle aree più discoste. (Ente regionale per lo sviluppo del Luganese, s.d.)”.

I contributi (di massimo CHF 60'000) vengono concessi sottoforma di prestito senza interessi o di contributo a fondo perso e per un massimo del 50% dell’investimento totale. Il richiedente deve finanziare con i mezzi propri almeno il 10% delle spese previste. Il signor Stefano di Casola, collaboratore dell’ERS del Luganese, ha riferito telefonicamente il 17 agosto 2018 che il progetto di Cima Pianca sembra essere conforme ai requisiti necessari per beneficiare di un sostegno finanziario da parte di questo fondo. Ha inoltre specificato che il finanziamento può essere concesso anche se l’investimento complessivo per la ristrutturazione dell’Alpe supera i CHF 200'000.

La Legge sul turismo prevede la messa a disposizione di sussidi cantonali a favore degli investimenti e delle attività per il turismo, in modo da aumentare la capacità concorrenziale del Ticino. Il sussidio può essere concesso come contributo a fondo perso o come mutuo agevolato. Nella decisione di concessione dei sussidi vengono presi in considerazione molteplici fattori, tra cui la concordanza del progetto con gli obiettivi della strategia turistica cantonale e l’importanza del progetto per il turismo ticinese (Il Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino, 2014).

Dal momento che uno dei mercati obiettivo ipotizzabili per Cima Pianca sono i cicloamatori, può essere preso in considerazione come possibile finanziatore il Fondo Sport-toto. Esso è destinato alla promozione dello sport, e sostiene gli enti che operano a questo scopo. Fra i suoi vari settori d’intervento si annovera il contributo finanziario per la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi. Per ottenere tale contributo (che ammonta al massimo al 35% dei costi complessivi riconosciuti) bisogna provare che gli impianti sono destinati in modo preponderante alle società società sportive (Il Gran consiglio della Repubblica e Cantone Ticino, 2011).

Si consiglia dunque al patriziato di Novaggio di rivolgersi a questi enti al fine di ottenere la somma necessaria per la ristrutturazione. Oltre ad essi, il patriziato può richiedere un contributo anche al comune di Novaggio, a fondazioni private ed eventualmente a una banca.

7 Come riferito telefonicamente il 17 agosto 2018 dal sig. Di Casola, collaboratore dell’Ente regionale di sviluppo del Luganese, anche se sul sito internet dell’ERSL viene indicato che il Fondo finanzia progetti non superiori a CHF 200'000, non è da escludere a priori un eventuale finanziamento. Infatti in passato sono stati finanziati progetti che richiedevano investimenti di parecchi milioni di franchi.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

8. Il piano d’efficacia

Come indicato nella domanda di ricerca, di seguito viene illustrato il modello d’efficacia di Regiosuisse applicato al progetto di Cima Pianca. Va specificato che gli obiettivi a lungo termine sono provvisori, in quanto dipendono dalla strategia che adotterà il patriziato (si vedano ulteriori spiegazioni nel capitolo 11). Si indica un obiettivo di tasso di occupazione degli stabili del 50% in quanto, come indicato dall’Ufficio di statistica, il tasso di occupazione netto delle camere nel settore alberghiero nel Luganese è in media del 50% (il più alto fra tutti i comprensori turistici ticinesi) (Ufficio federale di statistica, 2018).

CONCETTO Ristrutturazione e valorizzazione dell’Alpe di Cima Pianca attraverso una sua

trasformazione in ostello e in locale dove svolgere eventi di vario tipo e attività di teambuilding.

Missione

Creazione di un ambiente tranquillo, rigenerativo e accogliente, adatto a favorire lo

spirito di gruppo, l’apprendimento e il rilassamento psico-fisico.

Obiettivo generale: valorizzare il comprensorio di Cima Pianca offrendo ai visitatori la possibilità di usufruire di una struttura semplice, moderna e accattivante.

Obiettivi a lungo termine:

diventare l’ostello di riferimento del Malcantone per i cicloamatori, le scuole e le aziende che svolgono attività di teambuilding.

Indicatore: grado di occupazione. Obiettivo: 50%

diventare la struttura di riferimento del Malcantone per feste ed eventi informali Indicatore: grado di occupazione. Obiettivo: 50%

diventare la struttura di riferimento per attività di teambuilding nella natura in Ticino

Indicatore: grado di occupazione. Obiettivo: 50%

Obiettivi concreti per il primo anno di attività:

almeno 73 prenotazioni durante la prima stagione (scenario negativo, vedi capitolo relativo alla fattibilità finanziaria)

almeno 121 prenotazioni durante la prima stagione (scenario positivo, vedi capitolo relativo alla fattibilità finanziaria)

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Potenziali Partner

Alpe di Pazz

ERSL

Azienda agricole agricole

Lugano Turismo

Risorse ambientali

zona tranquilla e centrale rispetto ai vari punti di attrazione elencati precedentemente

sentiero tematico “Cielo e Terra” da percorrere per raggiungere Cima Pianca;

prateria e boschi intorno agli edifici;

sentieri (per MTB, insubrici ecc.)

vicinanza al Monte Lema

varietà della vegetazione (grazie ai lavori svolti dal Politecnico e all’Arboreto sul sentiero “Tra cielo e terra

OUTPUT Prodotti e servizi

ristorazione e catering;

pernottamento;

personale e attrezzi necessari per svolgere le attività di teambuilding;

cucina equipaggiata

ristorazione e catering;

attrezzatura (tavoli, grill ecc.);

eventuale pernottamento;

cucina equipaggiata

INPUT Risorse umane

Si devono prevedere i seguenti ruoli:

addetto alle pulizie

persona di contatto per le richieste dei clienti, la gestione delle prenotazioni attraverso il sito internet e l’accoglienza degli ospiti

persona incaricata di preparare i pasti per i visitatori (colazioni e su richiesta, soprattutto per le scuole, pranzi e cene);

esperto per svolgere le attività di teambuilding (es. forestale)

addetti al servizio di catering Risorse immateriali

esperienza nel settore “start-up” del sig. Claudio Delmenico

ottima conoscenza del territorio e dei suoi attori da parte dei membri del Patriziato

marchio locale dei prodotti venduti sull’Alpe

buone relazioni del sig. Claudio Delmenico con l’amministratore dell’Alpe di Pazz

ricerca scientifica sul territorio (Politecnico, IAP, Istituto federale di ricerca WSL e Rete nazionale di osservazione NABO)

Risorse finanziarie

I potenziali finanziatori sono:

il patriziato di Novaggio

il Fondo di aiuto patriziale

Progettiamo.ch

il Fondo per la gestione del territorio

il Fondo svizzero per il paesaggio

il Padrinato coop per le regioni di montagna

la sezione dell’agricoltura del canton Ticino, grazie ai suoi “Contributi per miglioramenti strutturali”

il Fondo di promozione regionale

i contributi previsti dalla Legge sul turismo

il fondo Sport-toto

il comune di Novaggio

banche

fondazioni private

Elementi intangibili

ambiente alpestre incontaminato e autentico

paesaggio rurale, in grado di trasmettere tranquillità e benessere

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

IMPACT (effetto presso i soggetti interessati)

Il territorio alpestre di Cima Pianca (che attualmente rappresenta unicamente un luogo di

passaggio) diventa parte dei punti d’attrazione turistici malcantonesi

aumento della fruizione dell’Alpe e dei punti d’attrazione adiacenti

aumento del turismo nella regione

aumento dell’indotto per la regione

mantenimento e creazione di posti di lavoro nella regione

in particolare, il comune di Novaggio viene conosciuto e apprezzato per le sue numerose offerte sportive, culturali, di servizi ecc.

il monte Lema può beneficiare di un maggior afflusso di visitatori

OUTCOME (effetti sul gruppo target) In generale

Il sentiero di accesso all’Alpe “Tra cielo e terra” è conosciuto e apprezzato

gli ospiti dell’ostello vivono un’esperienza unica, immersi nella natura

i visitatori apprezzano la struttura e la regione e la consigliano a terzi

i turisti e i residenti sono incentivati a visitare il Monte Lema e villaggi adiacenti per i cicloamatori

possibilità di alloggiare in un luogo accogliente nelle vicinanze del monte Lema, luogo particolarmente apprezzato per la MTB

vicinanza rispetto a diversi percorsi di MTB del Malcantone per i gruppi di teambuilding

l’ambiente boschivo permette ai partecipanti di beneficiare di effetti positivi a livello fisico e psichico

Messa a disposizione di attrezzi di lavoro da parte del patriziato

Servizio di catering su richiesta

La zona è variegata dal punto di vista naturalistico (bosco, prato, ruscello sopra Cima Pianca ecc.) e permette dunque l’organizzazione di un’ampia varietà di attività

Messa a disposizione di un esperto (ad esempio un forestale) per svolgere attività di teambuilding da parte del patriziato

per le scuole

vicinanza rispetto a vari punti di attrazione (vedi elenco a pag. 21)

presenza dell’ “Aula nel bosco” a Pazz

La zona è variegata dal punto di vista naturalistico (bosco, prato, ruscello sopra Cima Pianca ecc.) e permette quindi l’organizzazione di un’ampia varietà di attività che non implicano il trasporto

per feste ed eventi

possibilità di beneficiare di ampi spazi esterni

servizio di catering su richiesta

possibilità di organizzare feste rumorose in quanto Cima Pianca è un luogo discosto

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

9. Il piano d’azione per la realizzazione della ristrutturazione di Cima Pianca

Di seguito viene illustrato un possibile piano d’azione perseguibile dal patriziato di Novagio.

Tabella 4: piano d’efficacia

Nr. Attività Obiettivi Indicatori del risultato dell'azione responsabile soggetti coinvolgibili 0 Condivisione del presente documento

(allestito informare i membri del patriziato in merito al lavoro fino

tutti i membri del patriziato sono al patriziato di Novaggio

Aline Berclaz, patriziato di

da Aline Berclaz) con il patriziato di Novaggio

ad ora svolto corrente del lavoro svolto Novaggio

Pia

nif

icazio

ne

1 Presa di contatto con l'ERSL ottenere una consulenza e un parere in merito al progetto

si ottengono degli input e dei consigli

patriziato di Novaggio

ERSL, politici del comune di

in merito alla fattibilità/validità del progetto

Novaggio

2 Serata informativa raccogliere consigli, idee e feedback riguardo al progetto

il patriziato ha un'idea chiara delle opinioni

patriziato di Novaggio

ERSL, politici e popolazione del

dei vari soggetti comune di Novaggio

3 Allestimento di un Business plan approfondire le varie componenti del progetto al fine

si è in possesso di un progetto definitivo

patriziato di Novaggio

Ticino Turismo, ERSL, potenziali

di comprenderne l'effettiva fattibilità/potenziale di finanziatori, potenziali clienti ecc.

successo

4 Richiesta all'assemblea patriziale di un ottenere il finanziamento necessario per allestire un

il credito viene concesso Claudio Delmenico

architetto progettista, funzionari

credito di progettazione progetto definitivo del dipartimento del territorio,

comune di Novaggio

R

ealizzazio

ne

5 Raccolta dei finanziamenti finanziare i lavori di ristrutturazione somma dei finanziamenti raccolti patriziato di Novaggio

tutti i potenziali finanziatori

6 Approvazione del progetto e del finanziamento

iniziare la realizzazione del progetto il progetto e i finanziamenti sono approvati

patriziato di Novaggio

assemblea patriziale, patriziato

da parte dell'assemblea

7 Lavori di ristrutturazione/migliorie rendere l'Alpe operativa e attrattiva ultimazione dei lavori entro la data patriziato di Novaggio

studio di architettura, impresa

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

prestabilita edile, funzionari del dipartimento

del territorio ecc.

8 Messa in atto della strategia promozionale

far conoscere l'Alpe di Cima Pianca e attirare la numero di canali su cui sono presenti

patriziato di Novaggio

società specializzata nel

definita nel Business plan clientela le pubblicità marketing e nella comunicazione

9 Reclutamento del personale rendere l'Alpe operativa tutte le mansioni hanno un responsabile

patriziato di Novaggio

agenzie di collocamento

Fonte: elaborazione dell’autore

Per ovvi motivi è difficile indicare un possibile orizzonte temporale lungo il quale si svolgeranno le varie attività. Tuttavia, con l’aiuto del sig. Claudio Delmenico sono stati ipotizzati degli obiettivi temporali riguardanti le attività più importanti illustrate nel piano d’azione. Essi sono illustrati di seguito.

Marzo 2019

Richiesta di un credito di progettazione

(alla data in cui avrà luogo l’assemblea ordinaria del Patriziato)

Entro fine 2019

Il progetto (svolto da parte di un architetto) è concluso

Marzo 2020 Approvazione del progetto da parte dell’assemblea

(alla data in cui avrà luogo l’assemblea ordinaria del Patriziato)

Entro fine 2021

La ristrutturazione degli edifici è conclusa

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Il piano d’azione sopra illustrato si suddivide in due fasi: quella di pianificazione e quella di realizzazione. È importante non sottovalutare la prima fase in quanto riguarda la presa delle decisioni più importanti relativamente al progetto, in grado di determinare la sua riuscita o il suo fallimento. La prima attività consiste nella presa di contatto con l’ERS del Luganese; infatti, come indicato precedentemente, esso oltre ad essere un potenziale finanziatore, è anche un consulente nell’ambito di progetti territoriali. Grazie alla sua consulenza sarà possibile capire quali aspetti vanno approfonditi nel Business Plan. La fase di realizzazione inizia con una richiesta di un credito di progettazione all’assemblea patriziale. Bisogna infatti prevedere l’assegnazione di un mandato a un architetto in quanto i disegni eseguiti dalla classe SPAI sono considerabili solo come base di lavoro. Per “lavori di miglioria” si intendono, ad esempio, il miglioramento della segnaletica sul sentiero che porta a Cima Pianca e il disboscamento dei punti panoramici (problematiche elencate nelle pagine precedenti). Queste sono due misure facilmente realizzabili che potrebbero avere un impatto positivo sulla buona riuscita del progetto.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

10. Raccomandazioni

Sulla base del lavoro svolto, di seguito viene fornita una lista di raccomandazioni che può essere utile al patriziato di Novaggio per decidere la sorte di Cima Pianca.

10.1 Raccomandazioni strategiche

Un buon compromesso sarebbe quello di creare una struttura polivalente, adatta a tutte le finalità d’uso identificate. In questo modo si assicurerebbe un maggior grado di occupazione degli edifici. Secondariamente, questa potrebbe essere una strategia per “sondare il terreno” e comprendere sul campo quali sono i mercati obiettivo più interessanti e quelli che invece sono marginali. Grazie a questa strategia sarebbe possibile decidere, in un secondo momento, su quali segmenti di clientela concentrarsi.

Come è stato evidenziato nell’analisi SWOT e sulla base del modello della Tripla Elica accennato nel capitolo teorico, sarebbe opportuno riflettere in merito all’introduzione di un progetto più ampio, che implichi la collaborazione e la messa in rete di tutti i portatori di interesse (imprese, istituzioni, centri di ricerca ecc.). Grazie a un progetto di questo tipo (improntato su un approccio partecipativo) si potrebbero instaurare collaborazioni e sinergie in grado di apportare un vantaggio comune a tutti. Ad esempio, in questo modo si potrebbero creare delle campagne promozionali comuni o dei pacchetti turistici in grado di far vivere una vera e propria esperienza ai visitatori. Infatti, grazie ad essi si potrebbe ad esempio combinare al pernottamento all’Alpe di Cima Pianca l’offerta di tutta una serie di altre attività. In questo modo si renderebbe Cima Pianca più attrattiva, in quanto il cliente acquisterebbe un’ “esperienza” e non un mero pernottamento (come evidenziato nel capitolo teorico, vi è una crescente tendenza verso la “ricerca dell’esperienza”). Secondariamente, grazie all’inclusione di altri soggetti, si aumenterebbe la conoscenza e l’indotto economico della regione. Un altro vantaggio relativo all’introduzione di un progetto più ampio riguarda il fronte dei finanziamenti. Infatti, i contributi cantonali previsti dalla NPR di cui si è discusso nella parte iniziale della tesi sono più facilmente ottenibili se il progetto è ampio. Per beneficiare di tali sussidi bisogna innanzitutto dimostrare che il progetto è in grado di contribuire al rilancio della destinazione turistica (in questo caso il Luganese). Inoltre, esso deve essere coerente con le strategie di Lugano Turismo e deve mettere in rete le offerte della zona. È dunque difficile che i contributi della NPR vengano concessi per la ristrutturazione di una singola struttura, a meno che si dimostri che essa costituisce la premessa fondamentale per lo sviluppo di tutta una serie di altre offerte (Repubblica e Cantone Ticino, 2015, p. 47).

Si consiglia di allestire un Business plan in modo da approfondire tutta una serie di elementi che non sono ancora stati studiati in profondità. Andrebbe posta una particolare attenzione allo studio della concorrenza e alla quantificazione del mercato potenziale. Infatti, oltre all’Alpe di Pazz e all’ostello del monte Lema, vi sono numerose strutture in Ticino che potrebbero essere considerabili dei concorrenti per Cima Pianca. L’alpe di Pazz e il monte Lema rappresentano i potenziali concorrenti più vicini a livello geografico, e quindi saranno molto probabilmente quelli più importanti. In questo senso sarà dunque fondamentale capire la direzione del trend futuro della domanda di Pazz e del Lema (soprattutto alla luce della sentenza del Tribunale Federale inerente al principio di gratuità delle attività scolastiche). Infatti, se il trend dovesse essere negativo, è molto probabile che anche per Cima Pianca lo sia. Come citato precedentemente, l’idea per Cima Pianca è quella di indirizzarsi inizialmente a un mercato diversificato, ed eventualmente concentrarsi in un secondo momento su

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

mercati obiettivo specifici offrendo loro servizi ad hoc. Questa strategia potrebbe essere un buon modo per differenziarsi rispetto all’offerta di Pazz e del Lema, e quindi attenuare la loro concorrenza. Un alto modo per ridurre la concorrenza è quello di sviluppare delle sinergie e delle collaborazioni fra le varie strutture (come spiegato precedentemente) in grado di apportare un vantaggio comune a tutti. Anche l’aspetto della promozione è un elemento fondamentale che va sviluppato in profondità all’interno del business plan. A questo proposito sarebbe interessante cercare di valorizzare Cima Pianca creando una strategia promozionale complessiva, che metta in risalto anche i punti di interesse adiacenti all’Alpe (ad esempio il sentiero tematico “Tra Cielo e Terra”, il monte Lema ecc.). In questo modo Cima Pianca acquisterebbe valore agli occhi dei potenziali visitatori, e allo stesso tempo si potrebbero ridurre i costi pubblicitari, i quali verrebbero ripartiti fra i vari soggetti interessati. Di seguito vengono illustrate delle idee di attività promozionali che potrebbero essere promettenti per il contesto in questione:

- reportage sugli sport che si possono effettuare nella zona (vedi esempio nella tabella 1);

- organizzazione di eventi e feste sull’Alpe (si vedano gli approfondimenti relativi all’importanza di eventi tradizionali nel capitolo teorico);

- pubblicità su siti internet quali quelli di Ticino Turismo, di associazioni cicloamatori, del comune di Novaggio e del Politecnico di Zurigo;

- creazione di un profilo su Tripadvisor, Facebook e Booking.ch;

- presa di contatto diretto con i potenziali clienti (gruppi di cicloamatori, direttori di scuole, WWF ecc.).

Come è stato evidenziato nel capitolo teorico, è importante creare una strategia promozionale in grado di rafforzare l’identità territoriale. Si tratta dunque di identificare delle caratteristiche tipiche e uniche della regione e di evidenziarle (ad esempio attraverso uno slogan o degli eventi a tema) al fine di creare un’USP. Si consiglia inoltre di inserire all’interno del Business plan un’analisi relativa a ulteriori potenziali mercati target (ad esempio le scuole per i ragazzi diversamente abili, che frequentano saltuariamente l’alpe di Pazz). Sarebbe pure interessante includere una ricerca in merito a possibili offerte per il periodo invernale, al fine di contrastare la stagionalità della domanda.

È importante creare una collaborazione con l’Alpe di Pazz affinché i suoi gestori indirizzino le richieste eccedenti verso Cima Pianca. Una buona cooperazione è necessaria affinchè si possano dividere fra i due stabilimenti i grandi gruppi.

Per rafforzare le peculiarità di Cima Pianca e per sfruttare la prateria di fronte agli stabili potrebbe essere interessante produrre dei prodotti caseari con un marchio locale, da vendere ai passanti o a coloro che soggiornano sull’Alpe.

Un esempio di progetto di messa in rete molto originale da cui

si può prendere spunto è quello della “Regione da scoprire”,

promosso da Mendrisiotto turismo e sostenuto

finanziariamente dall’ERS del Mendrisiotto e del basso

Ceresio. Si tratta di un’iniziativa promozionale volta a

rafforzare la visibilità della regione, che si indirizza alle scuole,

ai bambini e agli adulti, sia residenti in Ticino che turisti. Sul

sito “laregionedascoprire.ch” (tradotto in varie lingue) si

propone ai bambini una serie di cartoni animati dal carattere

comico e fiabesco che ha lo scopo di informare e incuriosire

in merito alla regione del Mendrisiotto. Questi cartoni animati

raccontano le storie dell’esploratrice “Morsetta”, una giovane

appassionata del territorio del Mendrisiotto. Sul sito si trovano

anche dei filmati per adulti che riprendono i luoghi più

affascinanti della regione (il monte Generoso, la Grotta

dell’Orso ecc.), dei prospetti e delle pagine informative

(Organizzazione turistica regionale Mendrisiotto e Basso

Ceresio, s.d.).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Un’idea per risparmiare sui costi potrebbe essere quella di assegnare il mandato di allestimento di un Business plan a un istituto di formazione (ad esempio alla SUPSI nell’ambito di un progetto didattico).

10.2 Raccomandazioni operative

Per quanto riguarda la finalità di utilizzo “ostello”, sarebbe importante servire almeno la colazione (come consigliato dalla sig.ra Giandeini).

Per valorizzare la zona, sarebbe importante disboscare i punti panoramici e migliorare la segnaletica.

Sarebbe interessante creare un sistema di prenotazione degli stabili di Cima Pianca pratico e funzionale come quello dell’Alpe di Pazz (“a calendario”).

Al fine di risolvere il problema legato alla carenza di mezzi pubblici sarebbe utile organizzare un trasporto che raggiuga Cima Pianca.

Nella fase di pianificazione del Piano d’azione si cita il reclutamento delle risorse umane e la definizione delle varie responsabilità in merito all’attuazione del progetto. In questo contesto è importante allestire un profilo completo delle competenze e del carico di lavoro richiesti per ogni posizione, per evitare di incappare in situazioni che potrebbero ostacolare la buona riuscita del progetto. Delle competenze particolarmente importanti per la buona riuscita del progetto riguardano il marketing, la comunicazione e la gestione delle strutture ricettive. Anche la conoscenza di diverse lingue è una competenza importante per chi sarà a contatto con la clientela: come illustrato a pag. 24, i turisti provengono da molte nazioni. Se si decide di realizzare un progetto più ampio (come consigliato precedentemente) sarà necessaria la figura del manager regionale discussa all’interno del capitolo teorico.

Come consigliato dal direttore delle scuole di Chiasso (vedi allegato 5), la messa a disposizione di giochi e accessori (ad esempio tavolo da ping-pong, beamer ecc.) rappresenta un importante vantaggio soprattutto per le scuole.

Per rendere Cima Pianca più attrattiva per vari segmenti di mercato, sarebbe interessante offrire delle attività collaterali. Ad esempio, si potrebbe riprodurre un progetto simile a quello attuato sull’Alpe di Zalto, come illustrato dall’esempio nella pagina seguente. L’introduzione di zone tematiche sull’Alpe al fine di far conoscere la sua storia e tradizione potrebbe rappresentare una logica continuazione del sentiero tematico “Tra cielo e terra” già esistente. Nella pagina seguente vengono elencate ulteriori proposte di attività accessorie che potrebbero venire riprodotte a Cima Pianca.

Tabella 5: esempi di offerte proponibili da parte di Cima Pianca

Sull’Alpe di Zalto, nella Capriasca, è stato portato a termine un progetto che consiste nella posa di cartelloni informativi permanenti di carattere didattico-naturalistico. Questi, indirizzati a bambini e adulti, si trovano lungo un percorso che parte da Gola di Lago e raggiunge l’Alpe Zalto. Essi informano i passanti sulla storia dell’Alpe, le sue leggende, la flora e la fauna. Inoltre, sull’Alpe vi sono zone tematiche che riguardano la vita all’alpe e la natura (Ente regionale per lo sviluppo del Luganese, 2015).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

fonte: ERSL

fonte: Mydays

Un modo originale per informare i visitatori riguardo alla storia dell’Alpe e alle sue tradizioni potrebbe essere quella di utilizzare dei “totem” che trasmettono dei contenuti multimediali divertenti (riguardanti l’alpe, la flora, la fauna ecc.), magari adatti anche ai bambini.

fonte: Digigreg

Un’attività molto apprezzata dai bambini che potrebbe essere svolta sull’Alpe è il “lama trekking”. Alternativamente ai lama, si possono organizzare passeggiate con pony o cavalli.

fonte: Travelglobe, 2018

Un’idea per far vivere ai visitatori la natura a 360 gradi può essere quella di costruire un percorso sensoriale (percorribile anche a occhi bendati con il supporto di una persona addetta). Tale percorso potrebbe consentire a bambini, adulti, ragazzi diversamente abili ecc. di percepire con maggior intensità i rumori, le forme e gli odori della natura. Esso si potrebbe concludere con una degustazione di prodotti tipici del luogo. Un’attività di questo tipo può essere svolta autonomamente dai visitatori così come con il supporto di un esperto. In questo senso la si può proporre come attività per le scuole, per i gruppi di teambuilding e per gruppi di privati.

fonte: Depositphotos

Agli ospiti che sono particolarmente amanti della natura si potrebbe offrire la possibilità di dormire in tenda. A tal fine si potrebbe riflettere in merito alla realizzazione di spazi appositi (ad esempio piattaforme in legno) dove appostare le tende. Per i servizi igienici invece si farebbe riferimento alla struttura principale.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

11. Conclusioni

La prima parte della ricerca è servita a comprendere gli aspetti teorici più importanti

relativamente allo sviluppo regionale. Questi concetti sono stati più volte applicati nel contesto

del progetto di Cima Pianca, il quale ha seguito un approccio basato sul modello endogeno di

sviluppo regionale. Ad esempio, è stata implicitamente evidenziata l’importanza della

componente sociale e istituzionale della competitività territoriale (si ricorda che la prima

evidenzia la rilevanza delle relazioni e collaborazioni fra i vari portatori di interesse per quanto

concerne un progetto di sviluppo territoriale, mentre la seconda componente mette in luce

l’importanza di considerare il contesto globale in cui si inserisce un progetto).

Dopo aver svolto un’analisi sulla situazione dell’Alpe, sono state approfondite le tre principali

destinazioni ipotizzabili per Cima Pianca, identificate da parte della sottoscritta in

collaborazione con il Patriziato (luogo per il teambuilding aziendale, ostello, luogo dove

organizzare feste ed eventi). Da queste analisi è emerso che è particolarmente a rischio la

domanda relativa a uno dei target principali pensati per l’ostello, ovvero le scuole (vedi

sentenza del Tribunale Federale in merito al principio di gratuità delle scuole dell’obbligo).

Questi tre differenti utilizzi degli stabili di Cima Pianca hanno il vantaggio di poter “coesistere”:e

in questo modo, il bacino di clientela verso cui può indirizzarsi Cima Pianca è particolarmente

ampio.

Il capitolo “breve analisi della fattibilità economico-finanziaria” mette in luce buone prospettive

di finanziamento del progetto, il quale sembra rientrare nei criteri richiesti dai principali

finanziatori ticinesi. Da un punto di vista economico il progetto sembra avere discrete

prospettive (lo scenario negativo, che prevede una perdita per il primo anno di CHF 8'000 è

meno probabile rispetto al primo).

La risposta alla domanda di ricerca la si trova in particolare nel capitolo in cui è illustrato il piano d’efficacia. Esso riassume a colpo d’occhio il progetto di valorizzazione territoriale basato sulle tre destinazioni d’uso identificate precedentemente. All’interno di questo vengono esplicitati gli aspetti più importanti inerenti al progetto, come la missione, gli obiettivi, le risorse necessarie, i benefici apportati al territorio ecc. Come citato in precedenza, questo piano può essere utile al patriziato di Novaggio in sede di presentazione del progetto a potenziali finanziatori. Ad esempio, esso è richiesto da parte degli Enti Regionali di Sviluppo. A questo proposito va sottolineato che la documentazione teorica di supporto all’allestimento di questo modello (fornita da Regiosuisse) è molto riassuntiva. Spesso le persone che si occupano di allestire tale modello nell’ambito di un progetto di sviluppo territoriale non sono esperte del ramo. Di conseguenza diventa difficile comprendere come allestire adeguatamente questo modello. Per questo motivo sarebbe auspicabile disporre di maggiore documentazione sul tema oppure, ad esempio, avere la possibilità di partecipare a delle sessioni di coaching, a delle serate informative ecc.

Per rendere il presente rapporto più pragmatico e utile per il patriziato di Novaggio sono stati

elaborati un piano d’azione e delle raccomandazioni. Queste ultime sono particolarmente

importanti in quanto evidenziano gli elementi che vanno approfonditi in studi successivi (si

consiglia in particolare di allestire un Business plan). Infatti il presente scritto non è sufficiente

per procedere all’implementazione pratica del progetto.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegati

Allegato 1: statistiche demografiche del comune di Novaggio

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 2: disegni effettuati dagli apprendisti disegnatori edili della SPAI

per la ristrutturazione di Cima Pianca

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 3: preventivo per la ristrutturazione di Cima Pianca effettuato

dagli apprendisti disegnatori edili della SPAI

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 4: Intervista telefonica del 8.8.2018 a Marco Lupi, direttore delle scuole elementari di Mendrisio

Dove svolgete attualmente la settimana verde? Per quale motivo?

Attualmente andiamo ad Airolo in quanto il comune di Mendrisio è proprietario della struttura in cui ci rechiamo.

Di quali servizi necessitate (es. cucina) in una struttura per la scuola verde?

Sarebbe preferibile avere una persona addetta a preparare e a servire i pasti. Inoltre è importante disporre di stanze in grado di separare i maschi dalle femmine, e sarebbe auspicabile che queste possano ospitare almeno 40 allievi, dal momento che sovente ci spostiamo in almeno due classi. Inoltre è importante avere degli spazi comuni dove organizzare momenti di svago in caso di pioggia (ad esempio per raccontare storie, proiettare un film ecc.).

Quali sono le attività nella natura preferite dai bambini?

Sono molto apprezzate attività come le camminate, i pic-nic, le caccie al tesoro… Per i docenti è preferibile svolgere attività che non richiedono il trasporto.

Cosa non avete apprezzato delle strutture in cui siete andati fino ad ora in settimana verde?

Spesso capitava che il materiale messo a disposizione non fosse funzionante (ad esempio la TV).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 5: Intervista telefonica del 8.8.2018 a Carlo Formenti, direttore delle scuole elementari di Chiasso

Dove svolgete attualmente la settimana verde? Per quale motivo?

Ad Arzo, in quanto lì il comune di Chiasso possiede una casa con 70 posti letto. Andiamo anche in Leventina, dove possiamo beneficiare di agevolazioni di prezzo in quanto la casa che ci ospita è della fondazione Don Willi di Chiasso.

Di quali servizi necessitate (es. cucina) in una struttura per la scuola verde?

Abbiamo bisogno di una persona che prepari i pasti e di circa 25 posti letto. Inoltre sarebbe preferibile avere a disposizione un locale comune per l’intrattenimento, possibilmente dotato di attrezzatura per i giochi (come ad esempio un tavolo da ping-pong). Inoltre bisogna prevedere una suddivisione fra maschi e femmine.

Quali sono le attività nella natura preferite dai bambini?

I bimbi apprezzano molto osservare gli animali e gli insetti, così come andare al fiume ecc.

Cosa non avete apprezzato delle strutture in cui siete andati fino ad ora in settimana verde?

Nella Leventina non è possibile svolgere molte attività che non implichino l’organizzazione del trasporto.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 6: Intervista telefonica del 8.8.2018 ad Alessandro Zanetti, direttore delle scuole elementari di Giubiasco

Dove svolgete attualmente la settimana verde? Per quale motivo?

Andiamo principalmente nella Leventina in quanto offre molte attrazioni.

Di quali servizi necessitate (es. cucina) in una struttura per la scuola verde?

È necessario che vi siano i posti letto per almeno due classi e uno spazio esterno dove giocare.

Quali sono le attività nella natura preferite dai bambini?

I bambini amano molto cantare e camminare.

Cosa non avete apprezzato delle strutture in cui siete andati fino ad ora in settimana verde?

La pulizia e la gestione del cibo non sono state sempre ottimali.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 7: Intervista telefonica del 9 agosto 2018 a Monica Giandeini, gestore dell’alpe di Pazz

Quanto sono richiesti gli edifici presenti sull’alpe di Pazz? Da quale tipologia di clientela?

La domanda varia molto da anno in anno, e l’ “alta stagione” si estende dalla primavera fino al mese di ottobre. Nell’anno 2017 ho dovuto rifiutare parecchie richieste in quanto la domanda era molto alta, soprattutto per quanto riguardava l’utilizzo dell’Alpe allo scopo di feste private. Le richieste pervengono spesso da parte di scuole provenienti dalla Svizzera interna, dal WWF e dalla scuola americana. Sono invece poche (circa 2-3 all’anno) le scuole pubbliche ticinesi che richiedono questi spazi per la scuola verde, e si tratta principalmente di scuole per ragazzi diversamente abili.

La domanda è caratterizzata da una stagionalità marcata?

Nella stagione invernale la domanda si limita principalmente a scopi privati (feste di compleanno, eventi aziedali ecc.) e si concentra nei weekend, a capodanno e a Natale.

Come mi ha anticipato il sig. Claudio Delmenico, lei è a conoscenza dell’intenzione del patriziato di avviare un progetto di ristrutturazione di Cima Pianca. Secondo lei sarebbe possibile instaurare una collaborazione tra Cima Pianca e Pazz (ad esempio suddividendosi i gruppi molto numerosi)?

Una collaborazione in questo senso potrebbe essere fattibile. Potrei indirizzare le richieste in eccesso (sempre che ve ne siano) verso Cima Pianca. Se l’intenzione è quella di adibire Cima Pianca a un ostello per i turisti, sarebbe indispensabile offrire loro almeno la colazione (offrire dunque una sorta di B&B).

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 8: Intervista telefonica del 23 agosto 2018 a Hansueli Müller,

direttore delle scuole elementari e medie della città di Lucerna

Il suo istituto scolastico sarebbe interessato ad organizzare dei soggiorni in Ticino?

Il Ticino è una meta molto apprezzata dagli svizzeri tedeschi in generale. Purtroppo non so come rispondere a questa domanda il quanto non so ancora se il budget che abbiamo a disposizione sarà sufficiente per una gita in un altro cantone, a seguito della sentenza del Tribunale Federale che ha ribadito il principio di gratuità della scuola dell’obbligo. Il contributo finanziario delle famiglie alle uscite didattiche non potrà superare i CHF 16 al giorno.

Secondo lei quale sarà l’impatto concreto di questa nuova misura?

Questa sentenza limita notevolmente la possibilità per le scuole pubbliche di organizzare soggiorni in altri cantoni. La logica conseguenza sarà quella che molto probabilmente le gite verranno organizzate all’interno del cantone di residenza della scuola o al massimo nei cantoni limitrofi. Probabilmente si ridurrà anche la durata del soggiorno.

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 9: panoramica dei costi di ostelli ticinesi

Nome Prezzo per notte (per persona)

Prezzo per notte (per camera/alloggio)

Servizi inclusi

Alpe di Pazz (casa)

Minimo per notte:

CHF 250 Tassa minima per fine settimana gruppi scout: CHF 300 Tassa minima per fine settimana per altri gruppi: CHF 500

Alpe di Pazz (appartamento)

CHF 75 (max 4 persone) Doccia e servizi privati

Ristorante-Ostello Vetta Monte Lema

Camera singola: CHF 70 Camera doppia e tripla: CHF 60 Camerata: CHF 45

colazione

Ostello per la Gioventù Lugano-Savosa

Camera singola: da CHF 91.90 a CHF 114.90 Camera a 2 letti: da

CHF 57.90 a CHF 79.90 Dormitorio a 6/8 letti: da CHF 45.90 a CHF 49.90

colazione

Hotel & Hostel Montarina (prezzi per il mese di agosto)

Camera matrimoniale: da CHF 113 a CHF 144 Dormitorio con bagno in comune:

CHF 82

colazione

Rifugio lago Ritom Camera con due, tre, quattro letti ad uso privato: da CHF 55 a

CHF 60

Ostello Casa Calina a Carona

Camera singola: da

CHF 60 a CHF 120 Camera doppia: da CHF 70 a CHF 120 Camera da tre: da CHF 80 a CHF 145

Rifugio Alpe Caviano a Castel San Pietro (casa con refettorio, bagno, camera e cucina)

CHF 15

Ospizio San Gottardo Camera doppia: CHF 200 Camera doppia ad uso singolo: CHF 150

colazione

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Camera singola: CHF 130

B&B Casa Santo Stefano a Miglieglia

Camera doppia: da CHF 75 a CHF 90

colazione

Pensione Novaggio a Novaggio

Camera singola: CHF 75 Camera doppia: CHF 140 Camera tripla: CHF 190

colazione

Capanna Monte Bar CHF 35

Capanna Tamaro Dormitorio: da CHF 17 a CHF 22

Agriturismo Alpe Rompiago

Refettorio con camera e servizi: CHF 75

Mezza pensione

Fonte: elaborazione dell’autore 8

Per la redazione della tabella si è fatto affidamento ai vari portali di strutture ricettive ticinesi

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 10: panoramica dei costi per la locazione di locali dove svolgere

feste ed eventi

Nome Prezzo (al giorno) Luogo e capienza

Servizi su richiesta

Agriturismo/scuderia “Al Piano”

CHF 350 Giubiasco 100 persone

colazione

Sal comunale a Manno Gratuita, ad uso esclusivo dei residenti nel comune

Manno 20 persone

Sala multiuso a Bedigliora CHF 230 (pulizia inclusa) Bedigliora 80 persone

Sala comunale a Caslano CHF 100 per i domiciliati Caslano 80 persone

Pulizia (CHF 50)

Sala comunale a Breno CHF 150 (pulizia inclusa) Breno 100 persone

Alpe di Pazz (casa) Forfait per eventi: CHF 520 Tassa minima per un giorno (refettorio e cucina):

CHF 200

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Una proposta di valorizzazione territoriale: la ristrutturazione dell’alpe di Cima Pianca

Allegato 11: tabelle per la determinazione dei costi e dei ricavi

9 Tasso di interesse stimato sulla base di quelli applicati dalla banca Migros (Banca Migros, 2018) 10 Tasso di interesse stimato sulla base di quelli applicati dalla banca Migros (Banca Migros, 2018)

SCENARIO NEGATIVO

Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Altri giorni

Totale

Pernottamenti (numero di giorni)

4 8 10 10 10 11 6 53

Pernottamenti (ricavo in CHF)

624 1248 1560 1560 1560 1716 936 9’204

Affitto per eventi (numero di notti)

1 1 1 4 4 3 6 20

Affitto per eventi (ricavo in CHF)

200 200 200 800 800 600 1’200 4’000

SCENARIO POSITIVO

Aprile

Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Altri giorni

Totale

Pernottamenti (numero di giorni)

8 16 20 22 22 23 12 101

Pernottamenti (ricavo in CHF)

1’248 2’496 3’120 3’432 3’432 3’588 1’872 19’188

Affitto per eventi (numero di notti)

1 1 1 4 4 3 6 20

Affitto per eventi (ricavo in CHF)

200 200 200 800 800 600 1’200 4’000

SCENARIO NEGATIVO

Energia, gas, controlli acqua, legna

CHF 2’200

Salario del custode responsabile

CHF 4’600

Spese generali per la manutenzione

CHF 3’000

Pulizia CHF 4’600

Interesse ipotecario medio sui finanziamenti bancari del 1.3%9

CHF 1’300

COSTI TOTALI CHF 15’700

SCENARIO POSITIVO

Energia, gas, controlli acqua, legna

CHF 2’200

Salario del custode responsabile

CHF 7'600

Spese generali per la manutenzione

CHF 3’000

Pulizia CHF 7’600

Interesse ipotecario medio sui finanziamenti bancari del 1.3%10

CHF 1’300

COSTI TOTALI CHF 21’700

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