Una passeggiata - Turistička zajednica grada Zagreba · stili architettonici, visto che in questo...

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Passo per passo

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Passo per passo

B Passo per passo

Una passeggiata per la città

2 Città Alta 6 Piazza Bano Josip Jelačić 8 Kaptol14 Dolac16 Via Tkalčićeva18 Krvavi most (Ponte di Sangue)19 Via Radićeva20 Kamenita vrata (Porta di Pietra)22 Via Opatička26 Piazza Marko32 Piazza Katarina34 Viale J. J. Strossmayer

36 Città Bassa 40 Piazza Nikola Šubić Zrinski44 Piazza Re Tomislav48 Piazza Marulić50 Piazza della Repubblica di Croazia54 Via Masarykova56 Piazza Petar Preradović60 Via Ilica64 Via Jurišićeva

68 Centro allargato

Benvenuti a Zagabria!

Questa selezione di patrimoni culturali e storici di Zagabria sarà d`aiuto ad

ogni visitatore che vuole conoscere la città. Qui è

stato presentato lo stile di vita degli abitanti passo

dopo passo nei secoli, dalla fondazione della città ad

oggi, dalle leggende ai personaggi storici. Non

vi perderete nei labirinti stradali poiché in ogni

momento vi potrete fermare e chiedere direzioni.

L` ospitalità degli abitanti è stupefacente.

2 Passo per passo Passo per passo 3

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Città Alta1. Piazza Bano Josip Jelačić

2. Kaptol

3. Dolac

4. Via Tkalčićeva

5. Ponte di Sangue

6. Via Radićeva

7. Porta di Pietra

8. Via Opatička

9. Piazza Marko

10. Piazza Katarina

11. Viale J. J. Strossmayer

1. Bano Josip Jelačić

Fontana Manduševac

Piazza Bano Josip Jelačić

Piazza Bano Josip Jelačić

La parte centrale della città è Piazza Bano Josip Jelačić. Questa piazza è situata alla base dei due villaggi Kaptol e Gradec, accan-to alla sorgente Manduševac. Nel 1641 il governo cittadino decise che qui avrebbero avuto luogo i mercati. Gli edifici odierni vennero costruiti all`inizio del XIX secolo. Sulle loro facciate si riconoscono diversi stili architet-tonici, dai neostili del XIX secolo quali Biedermeier e Secessione agli stili moderni e postmoderni.La piazza ha cambiato nome di-verse volte nel corso della storia. Agli inizi, siccome la piazza era al

centro di attività commerciali, fu denominata “Harmica”, unghere-se per ”dazio” che si pagava sulla merce. Poi, nel 1848, durante la vita del bano Josip Jelačić, la piaz-za prende il suo nome. Dopo la seconda guerra mondiale la piaz-za venne chiamata Piazza della Repubblica. Nell`anno 1990 le venne ridato il suo vecchio nome.Oltre alle varie manifestazioni ed alle feste popolari che si tengono in questo luogo, la piazza cen-trale è anche il posto d`incontro dei suoi abitanti che di solito si danno appuntamento “sotto l`orologio” oppure “sotto la coda”.

Bano Josip Jelačić

Il monumento del bano Josip Jelačić è opera dello scultore au-striaco Anton Fernkorn. È stato esposto nel 1866 e poi rimosso nel 1947. Dopo la petizione dei cit-tadini la scultura viene riposizio-nata il XVI ottobre 1990, data di compleanno del bano. Da questo giorno il monumento è orienta-to verso sud e non più verso nord (cioè verso l`Ungheria), come era

posizionato ori-ginariamente nel XIX secolo.

Fontana Manduševac

Alla base della fontana Manduševac si trova la sorgente che forniva d`acqua la città fino alla fine del XIX secolo. Nei documenti sulla persecuzione delle streghe, la sor-gente viene menzionata come il loro luogo d’incontro. A questa sorgente è legata la leggenda sulla formazione del nome della città: durante una giornata di sole un bano di ritorno dalla battaglia, stanco ed assetato, chiese alla bella Manda di attingergli dell’acqua dalla sorgente (attingere = zagra-biti). La sorgente fu denominata Manduševac e la città Zagreb. In passato si diceva che chi beve la sua acqua tornerà sicuramente a Zagabria; oggi si dice che porta fortuna lanciarci una moneta.

Conte Josip Jelačić Bužimski (1801 - 1859), generale e bano croato da 1848 a 1859. Ha abolito la servitù della gleba

ed ha istituito le prime elezioni per il governo croato. Ai tempi della rivoluzione in Ungheria nel 1848 ha vinto diverse

battaglie contro i ribelli. In Croazia viene considerato un eroe nazionale. La sua immagine si trova sulla ban-conota di 20 kune.

Passo per passo 9Passo per passo 9

2. Kaptol

La cattedrale

La cattedrale dell`Assunzione della Beata Vergine Maria è uno dei simboli della città di Zagabria. Essa rappresenta un esempio eccezionale del mutamento di stili architettonici, visto che in questo edificio si trovano quasi tutti gli stili esistenti. La diocesi di Zagabria è stata fondata nel 1094; poco tempo dopo ha avuto inizio la costruzione della cattedrale. Il santuario a tre absidi poligonali è stato costruito verso la fine del XIII secolo in stile primo gotico. Le

tre navate che tendo-no ad uniformare le altezze, una caratte-

ristica del tardo gotico, sono state costruite nel XIV e XV secolo. Nel momento in cui i costruttori sono giunti al campanile, è iniziato il pe-ricolo dell’invasione dei Turchi: la costruzione è quindi stata spostata ai bastioni. Finito il pericolo di aggressione, nel XVII secolo viene costruito il campanile. In questo periodo lo stile barocco pervade l`intera edificazione, oggi parti-colarmente notevole sugli altari lussuosi. Durante il XVIII secolo le due braccia della fortezza – quello meridionale e quello orientale - vengono ricostruite nel monumen-tale palazzo vescovile dallo stile

classicista. Il grande terremoto del 1880 ha creato notevoli danni alla cattedrale ed alla città: di seguito inizia la restaurazione della cattedrale in stile neogoti-co in corrispondenza con i trend europei. La costruzione è stata guidata da Herman Bollé seguendo i disegni del costruttore austriaco Friedrich von Schmidt. La catte-drale ha quindi raggiunto la forma che mantiene fino ad oggi con due torri snelle, visibili da ogni parte della città. L`altezza delle torri è di circa 105 metri, anche se gli zagabresi hanno pareri contra-stanti riguardo alla loro altezza.

Le mura rinascimentali

Le mura di difesa con le torri in-torno alla cattedrale di Zagabria sono state costruite durante il periodo del pericolo causato dai Turchi. Sono state costruite in tempi brevissimi, dall`anno 1512 al 1521. Durante il restauro della cattedrale verso la fine del XIX se-colo una delle torri, quella di fron-te all`entrata della cattedrale, è stata rimossa per lasciare libera la vista sulla cattedrale. Nonostante la modifica, queste mura di di-fesa rinascimentali sono tra le meglio conservate nell`Europa.

Il vescovo DuhIl primo vescovo di Zagabria era Duh. Il fondatore della diocesi, re Ladislav, ha ordinato questo Ceco dal nome strano (Duh

significa Spirito) intorno al 1094. Duh non è rimasto a lungo a capo della nuova dio-cesi, ma era una persona molto capace ed ha

vissuto una vita onorevole. E’ pro-babilmente stato lui ad avviare la costruzione della cattedrale, visto che era obbligato ad usare una delle

chiese già esistenti come cattedrale temporanea. In suo onore le scale che collegano la via Tkalčićeva con Opatovina porta-no il suo nome.

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La cappella di Santo Stefano

Il vescovo Stefano II (Stjepan II) ha fatto costruire nella prima metà del XIII secolo, dopo le invasioni dei Tartari, la cappella in onore al suo omonimo, Santo Stefano Primo Martire, accanto alla cattedrale. La cappella veniva usata quando nella cattedrale venivano eseguiti grandi lavori di costruzione. La cappella in stile romanico gotico è stata incorporata nel palazzo arcivesco-vile nel XVIII secolo. È rimasta ben conservata a tutt’oggi. I suoi affre-schi gotici del XIV secolo sono un esempio eccezionale di arte croata.

La tesoreria

La tesoreria della cattedrale di Zagabria fà da testimone ai 14 secoli di continuità del cristia-nesimo in questa regione. Gli oggetti liturgici costruiti in oro, argento, legno e pergamena sono conservati sopra la sagrestia nella cattedrale. L`oggetto più antico e il più importante è il Plenario d`avorio con 10 scene della vita di Cristo. Si trova a Zagabria dall` XI secolo. Una volta il Plenario è stato rubato da un falso conte che si è presentato come un ap-

passionato d`arte; ne ha fatto una coppia, ha rubato l`originale e lo ha venduto in America. La truffa è stata scoperta casual-mente. Oggi sia l`originale che la copia si trovano nella Tesoreria. Prima della seconda visita del papa Giovanni Paolo II in Croazia in 1998 le scene del Plenario sono state riprodotte sulle cornici d`argento dell`Evangelario che è stato regalato al Santo Padre.

Madonna con gli angeli

Finito il restauro della cattedrale in stile neogotico, davanti alla cattedrale viene costruita una fontana secondo il progetto dell`architetto Herman Bollé, il quale ha anche fatto alcuni pro-getti per la cattedrale. Lo scultore austriaco Fernkorn è l`autore delle sculture dorate della Madonna e dei quattro angeli che rappre-sentano i valori del cristianesimo: la Fede, la Speranza, l`Innocenza e l`Umiltà.

Anton Dominick Ritter von Fernkorn (1813 - 1878), scultore austriaco noto per i monu-menti realistici dei cavalieri. Zagabria custodisce diver-

se sue opere: le statue equestri del bano Josip Jelačić e di San Giorgio, il rilievo del Mercurio e la Madonna con i quattro Angeli.

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La cattedrale Le mura

rinascimentali

Madonna con gli angeli

Parco Ribnjak

Chiesa di San Francesco

La torre di Prišlin

Parco Ribnjak

Una volta vi si trovavano i vivai di pesce vescovili ed ogni venerdì i sacerdoti di Kaptol ci venivano a pescare. Nel XIX secolo il luogo è stato trasformato in giardino pub-blico di impronta inglese. Solamente il nome del parco ricorda i tempi passati (Ribnjak = vivaio di pesce). Oggi qui troviamo piante esoti-che, sculture, panchine, giostre per bambini e una cappella. Tutto ciò fa di questo parco un posto ideale per riposare, passeggiare e giocare, pur rimanendo nel centro della città.

Chiesa di San Francesco

L’odierna chiesa dell`ordine fran-cescano che si trova su Kaptol è stata costruita nel XVII secolo. La chiesa con il monastero esiste-va già nel XIII secolo. Secondo la leggenda qui abitava San Francesco d`Assisi. La chiesa in stile barocco del XVII secolo era stata danneggiata nel grande ter-remoto del 1880 e nel processo di ricostruzione le è stata data la fisionomia esterna in stile neo-gotico. Le vetrate (1961 - 1964) di Ivo Dulčić con le scene della vita di San Francesco d`Assisi creano un`atmosfera speciale all`interno della chiesa. All`interno del monastero si trova una cap-pella di stile manieristico-ba-rocco della fine del XVII seco-lo. All`interno, sulle pareti della cappella, si trovano affreschi con le immagini dell`incontro di San Francesco con Katarina Galović, un`aristocratica del XIII secolo.

La torre di Prišlin

Il piccolo parco di Opatovina è un`oasi verde nel centro della città. Fino all`inizio della seconda guerra mondiale qui si trovavano gli orti di frutta e verdura delle case vesco-vili di Kaptol. Per paura di attacchi da parte dei Turchi gli abitanti di Kaptol hanno costruito, in epoca medievale, le mura di difesa intorno all`intero villaggio e non solo in-torno alla cattedrale. Le parti delle mura e l˙unica torre conservata nel parco odierno fanno da testimo-ni dei tumultuosi tempi passati. Alla torre è stato dato il nome del comandante dei soldati di difesa, Prišlin. Durante le serate estive essa si presta a fare da scenogra-fia naturale per spettacoli teatrali.

La chiesa di Santa Maria

Petrica Kerempuh

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3. Dolac

Il mercato Dolac

Una delle peculiarità di questa città sono i mercati all`aperto. Quasi ogni quartiere ne ha uno, ma il più noto è il mercato Dolac, nei pressi della cattedrale. Ogni giorno al mattino qui si vende frutta fresca, verdura, carne e pesce. Questo mercato è un posto speciale, spesso chiamato “ventre della città”, dove i buongu-stai trovano prodotti stagionali provenienti da tutte le regioni croate. All`inizio del XX secolo, a decreto dell`autorità locale, sono stati ab-battuti gli edifici in zona Dolac per co-struire e avviare nel 1930 un moderno mercato a tre livelli.

La chiesa di Santa Maria

La chiesa parrocchiale di Santa Maria del XVIII secolo è stata costruita sul posto della chiesa cistercense del XIII secolo. La chiesa a tre navate è un esempio eccellente della formazione dello spazio sacrale in stile barocco, e mostra il lusso degli altari di

marmo e degli affreschi illusionistici. L`entrata nella chiesa si trova quasi nascosta sotto le arcate

nel passaggio che collega il mercato con la via Tkalčićeva.

Petrica Kerempuh

La statua di Petrica Kerempuh, opera dello scultore Vanja Radauš, è stata collocata nel 1955 in una piccola piazza che di giorno ospita il mercato di fiori. Petrica Kerempuh è un personaggio della letteratura croata, profeta plebeo, furbacchione e commentatore cinico dell’attualità; una sorta di antecessore dei comici stand-up di oggi. Le sue avventure più note vengono raccontate nelle Ballate di Petrica Kerempuh (1936), opera dello scrittore Miroslav Krleža.

Miroslav Krleža (1893 - 1981), scrit-tore ed enciclope-dista. Le sue opere hanno definito la letteratura croata del XX secolo. È nato a Zagabria, ha fre-quentato la scuola media a Kaptol. Le sue opere più note sono il poema Le

ballate di Petrica Kerempuh, il ro-manzo Sull`orlo della ragione ed il dramma Signori Glembay. Krleža è stato il fonda-tore dell`Istituto Lessicografico (che oggi porta il suo nome) ed ha promosso diver-

se enciclopedie. Durante la sua vita non sono state pubblicate le sue opere integrali, e nel suo testamento ha dato il divieto alla disposizione dei suoi mano-scritti, i quali oggi sono per la maggior parte cu-

stoditi ed elaborati nella Biblioteca Nazionale Universitaria a Zagabria. Nel periodo dall`anno 1993 al 1998 è stata pubblica-ta l`enciclopedia dedicata alla vita e opera di Krleža (Krležijana, I–III).

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Marija Jurić Zagorka La glittoteca HAZU

Ponte di Sangue San Giorgio4. Porta di Pietra

La farmacia più anticaVia Tkalčićeva

Via Tkalčićeva

Al posto di questa via pittoresca, dal nome popolare Tkalča, una volta scorreva il ruscello Medveščak. Questo ruscello divideva i due vil-laggi Kaptol e Gradec. Il lato orien-tale apparteneva al Kaptol ecclesia-stico, mentre quello occidentale al Gradec laico. Vi si costruivano mu-lini e nel XVIII secolo vi è stata fon-data la prima manifattura di stoffa di lana, di sapone, di carta e di liquori. A causa dell`inquinamento, verso la fine del XIX secolo il ru-scello viene coperto e sopra di esso viene costruita la strada. Di seguito in questa via vengono riposizionati varie botteghe di artigianato, negozi, osterie e case di tolleranza che rendevano que-sta via vivace sia di giorno che di notte. Oggigiorno la Tkalča attira la gente di ogni età con i suoi piccoli boutique, negozi tradizio-nali, ristoranti e tantissimi bar.

Marija Jurić Zagorka

Marija Jurić Zagorka (1873 – 1957), giornalista e scrittrice croata. Proviene da una famiglia nobile e scrive con lo pseudonimo di Zagorka. Era avanti al suo tempo, essendo prima donna giornalista professionale e combattente per la parità di diritti. Scriveva roman-zi popolari nei quali intrecciava

storie d`amore con elementi di storia nazionale. Una delle sue opere più note è il ciclo di roman-zi La strega di Grič, il racconto sulla persecuzione delle streghe a Zagabria. Il monumento, in-nalzato nel 1991, è opera dello sculto-re Stjepan Gračan.

La glittoteca HAZU

La glittoteca dell`Accademia Croata delle Scienze e delle Belle Arti (Hazu) è situata nel prose-guimento della Tkalčićeva, nella via Medvedgradska, all’interno dell’ex cuoieria. L`incendio del 1938 ha distrutto la maggior parte della grande fabbrica; successi-vamente l`edificio industriale del XIX secolo diventa la casa delle sculture. Sono presentati qui gli originali ed i calchi in gesso di noti monumenti croati del XIX e XX secolo. Occasionalmente si orga-nizzano le mostre d`arte moderna.

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5. 6.Ponte di Sangue

Ponte di Sangue

La corta via che porta il nome Ponte di Sangue nel passato era il ponte che collegava Gradec e Kaptol. Il nome cruento trae origi-ni dal fatto che nel Medioevo vi si tenevano spesso scontri tra i due villaggi per motivi economici. Il ponte è stato abbattuto nell`anno 1899, ma il nome è rimasto. Con il passare del tempo la sto-ria di questa via diventa più

bella. Nell’odierna libreria è stata aperta la prima centrale telefoni-ca, appena undici anni dopo che Alexander Bell in America bre-vettò il telefono. Nel 1887 Vilim Schwarz ha ottenuto la licenza dal Ministero per lo Sviluppo e le Comunicazioni ed ha avviato la centrale per i suoi primi 45 utenti.

Le streghe della Città AltaL`inquisizione ecclesiastica a Zagabria all`inizio del XVII secolo ha condannato a morte per rogo di-verse persone con l’accusa di strego-neria, per le quali si credeva che

fossero associate in una setta segre-ta e che volassero alle riunioni spal-mate d’unguente magico. Le unioni si sarebbero te-nute di notte agli incroci stradali, nella Città Alta, presso la sorgente Manduševac e

sulle colline di Medvednica e di Klek. Verso la metà del XVIII se-colo l`imperatrice Maria Teresa ha abolito i processi contro le stre-ghe in Croazia. Ispirata da questi fatti storici, la scrittrice Marija

Jurić Zagorka, agli inizi del XX secolo, attualiz-za il problema della persecuzio-ne delle donne innocenti nei suoi romanzi ed esorta le donne del suo tempo alla lotta per i loro diritti.

Via Radićeva

Via Radićeva

La via ripida che porta dalla piazza centrale alla Città Alta (Gornji Grad) porta il nome del politico Pavao Radić che fu ucciso nell`attentato durante l`assemblea di Belgrado nel 1928. Prima veniva chiamata Via lunga. Le case di legno che qui si trovavano spesso venivano distrutte negli incen-di; per questo motivo, col tempo, vengono sostituite con edifici in cemento di più piani. Nel XIX secolo questa via era il centro mercantile della città ed al nume-ro 30 viene eretta la prima banca

– Prima cassa di risparmio croata. Al numero 7 si trova la casa dove nacque lo scrittore Miroslav Krleža.

San Giorgio

L`opera degli scultori austriaci Kompatscher e Winder è arrivata a Zagabria agli inizi del XX se-colo come regalo della famiglia Mažuranić. La scultura si trova in questo posto dal 1994. Si trat-ta di uno dei pochi esempi della rappresentazione di San Giorgio nel momento in cui ha già ucci-so il drago e ne rende l`onore.

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7. Porta di Pietra

Porta di Pietra

Nella Città Alta si entra per la Porta di Pietra, l`unica antica porta della città rimasta conser-vata. Viene menzionata già nel Medioevo e la forma odierna le viene data nel XVIII secolo quando è stata ricostruita. In quella occa-sione nel passaggio viene eretta la cappella della Madonna intorno all`icona, uscita miracolosamente illesa dal terribile incendio del 1731. Da quel momento la Porta di Pietra diventa un luogo di pellegrinaggio dove persone da tutto il mondo giungo-no per rendere grazie alla Madre di Dio. Il giorno della città di Zagabria si festeggia il 31 Maggio, il giorno festivo della Madonna della Porta di Pietra. Santa Maria è la protettrice della città di Zagabria.

Le catene della nave Victory

Le catene che dal 1878 hanno il loro posto a Zagabria pro-vengono dalla famosa nave da guerra britannica HMS Victory. Nell`anno 1805, sotto il comman-do dell`ammiraglio Nelson, ha avuto luogo la battaglia navale del Trafalgar, la più importante battaglia navale condotta duran-te le guerre napoleoniche, nella quale la Gran Bretagna ha scon-

fitto la flotta di Napoleone. L`ammiraglio Nelson

ha perso la vita nella fase finale della battaglia sulla nave Victory.

Dora Krupićeva

Dora Krupićeva è un personag-gio del romanzo L`oro dell`orefice di August Šenoa, primo roman-zo storico croato (dal 1871). La trama si svolge a Zagabria nel XVI secolo. È un racconto tragico dell`amore tra un nobile e una cittadina. Dora è figlia di un ore-fice, buona, gentile e bellissima, avvelenata a causa dell`amore non corrisposto. Abitava nella Via di Pietra (Kamenita ulica), al numero 5. La sua statua di bronzo, opera dello scultore Ivo Kerdić, è stata eretta nel 1929.

La farmacia più antica

Nella Via di Pietra (Kamenita ulica) si trova la farmacia più an-tica di Zagabria, aperta nel 1355. Nicolò Alighieri, bisnipote di Dante Alighieri, autore della Divina commedia, viene menzionato come suo farmacista nel lontano 1399. La farmacia non ha smesso di operare dalla sua fondazione ed è ancora oggi in funzione.

August Šenoa (1838 – 1881), scrittore di ro-manzi croato, narratore, poeta, critico e appendi-cista. È l`autore più influente e più produttivo del XIX secolo. I suoi

romanzi storici sono la parte più importante della sua opera. In essi Šenoa narra di avvenimenti di diversi periodi della storia croata. August Šenoa è morto a causa di

complicazioni per una polmonite polmonite, presa mentre, come sin-fdaco della città, aiutava le vittime del grande terre-moto del 1880.

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Via Opatička 10 Via Opatička 18

Il Museo della Città di Zagabria

Piazza Illirica Torre del Sacerdote8. Via Opatička

Via Opatička 10

Le imponenti facciate dei palaz-zi di via Opatička raccontano il passato e gli avvenimenti storici della città. Il palazzo al numero 10 di via Opatička ci fa ritorna-re nel XIX secolo, ai tempi della presa di coscienza dell’identità nazionale. Il palazzo a tre braccia è stato modificato in quel periodo per le necessità del Dipartimento di Liturgia e Istruzione, sede della direzione culturale e isti-tuzionale della Croazia di quei

tempi. L`entrata imponente, con il recinto di ferro ed i busti dei filosofi greci Platone e Aristotele sopra l`entrata annunciano l`atmosfera solenne della Sala d`Oro. Gli artisti più importanti del periodo tra i due secoli come Vlatko Bukovac, Celestin Medović, Oton Iveković e Robert Frangeš-Mihanović formano il pantheon della cultura croata. Oggi vi è situato l`Istituto Storico Croato.

Via Opatička 18

Ai tempi dell’espansione cittadina, spinto dal desiderio di autonomia politica della Croazia come parte della Monarchia asburgica, all`inizio del XIX secolo nella Città Alta viene fondato il Palazzo Pubblico. Il palazzo in stile neo-classico sull`indirizzo odierno in via Opatička n. 18, viene occupato da membri del movimento risorgi-mentale croato, gli Illiri, nell’occa-sione della vendita delle sue azioni. Il palazzo del conte Drašković viene così trasformato nel Palazzo Pubblico nella cui sala principa-le, chiamata Sala risorgimentale, venivano organizzati incontri politici e si organizzavano balli.

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Illuminazione pubblica a gas La Città Alta e Kaptol hanno mantenuto l`illuminazione pubblica a gas dell`inizio del XIX secolo. Ogni giorno al tramonto due incaricati accen-dono più di 200 lanterne a gas.

Il Museo della Città di Zagabria

Il museo della città di Zagabria è situato nell`edificio rinnovato dell`antico monastero delle suore di Santa Chiara, le quali danno anche il nome a questa via. Le suore cla-risse arrivano a Zagabria nel XVII secolo, richieste dai signori croati le cui figlie entrano nell`ordine religioso. Le monache fondano la prima scuola femminile e, oltre all’istruzione primaria, insegnano il canto e la musica. La facciata dell`edificio era priva di finestre: un metodo di costruzione in voga al tempo, ma anche un metodo per isolare le suore dalla vita re-golare, come previsto dalle regole severe del loro ordine religioso.Dall 1947 qui è situato il Museo della Città di Zagabria nel quale si possono esplorare gli avvenimenti del passato della città interpretati in modo moderno e divertente, dalla preistoria al giorno d’oggi.

Piazza Illirica

Il punto più settentrionale della Città Alta è Piazza Illirica che nasce sull`incrocio di tre strade. Il nome deriva dal movimento illirico, un movimento nazionale politico della prima metà del XIX secolo. La cappella con la statua al centro della piazza ed i suoni del pianoforte che si sentono dalla scuola di danza classica creano una rara atmosfera romantica.

Torre del Sacerdote

La torre, nota agli abitanti di Zagabria come Torre del Sacerdote, è stata costruita nel XIII secolo come parte della cinta muraria di difesa intorno a Gradec a causa del pericolo dall’invasione turca. Nel XVII secolo le torri e le mura perdono la loro funzione originaria, e la Torre del Sacerdote diventa un magazzino di alimentari cittadino. Successivamente viene adibito a luogo di insegnamento per le suore clarisse, mentre dal 1903 sulla cima della torre viene ospi-tato l`osservatorio astronomico.

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Chiesa di San Marco La Corte del Bano Il parlamento

Matija Gubec Studio artistico

Meštrović9. Piazza di Marko

Chiesa di San Marco

Piazza di Marco è il punto centrale della Città Alta; una volta era la piazza centrale del Gradec antico. Al centro della piazza si

trova la chiesa parrocchiale di San Marco costruita nel XIII

secolo. Da questa fase di costru-zione in stile romanico si manten-gono le tre navate con le colonne massicce. Le volte in stile gotico ed il santuario vengono costruiti nella seconda metà del XIV secolo, quando è stato costruito parzial-mente anche il portale orientale con 15 statue nelle nicchie, al-cune delle quali realizzate nel 1420 dai maestri Parler di Praga. Herman Bollé restaura la chiesa in stile neogotico verso la fine del XIX secolo. In questa occasione viene creato il tetto con i due stemmi: del Regno Trino della Croazia, Dalmazia e Slavonia,

e della città di Zagabria.L’interno viene restaurato dal 1936 al 1938 dallo scultore Ivan Meštrović e dal pittore Jozo Kljaković. Delle opere di Meštrović qui si trovano: il grande crocifisso sopra l`altare principale, la Pietà nell`abside e la croce d`argento, nell`abside orientale la Madonna impersonata da una contadina. Kljaković ha fatto gli affreschi sui muri con scene dell`Antico e del Nuovo Testamento e, nella vicina cappella dei SS. Fabiano e Sebastiano, scene della storia croata.

La Corte del Bano

La Corte del Bano, situata in Piazza di Marco al numero 1, è la sede del Governo croato e l’ufficio del primo ministro. Il pa-lazzo è stato costruito all`inizio del XIX secolo ed è stato la sede dei bani croati dal 1808 al 1918. Qui è vissuto ed è morto il leg-gendario bano Josip Jelačić.

Il parlamento

In questo luogo si mantengo-no le sessioni del parlamento dalla prima sessione nel 1737. Dall’inizio del Novecento assu-me le sembianze odierne. Qui sono state prese le deliberazio-ni per la scissione dall`impero Austro-Ungarico nel 1918 e dalla Jugoslavia nel 1991.

Museo storico CroatoL`Antico palazzo

municipaleIl Museo d`Arte Naíf

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Matija Gubec

Matija Gubec era il condottiero della grande insurrezione dei con-tadini in Croazia. Egli conduceva l`esercito dei contadini nella lotta contro i nobili presso le Terme di Stubice nell`anno 1573. Dopo la sconfitta dei contadini Gubec viene arrestato e portato a Zagabria. Lì viene giustiziato il 15 Febbraio dello stesso anno e, secondo la leggenda, tortu-rato in pubblico sulla Piazza di Marco: incoronato come re dei contadini con una corona di ferro bollente e poi squarciato. Si crede che la faccia sull`angolo dell`edificio rappre-senti proprio lui.

Studio artistico Meštrović

Lo studio artistico Meštrović fa parte della Fondazione Ivan Meštrović, scultore croato di fama mondiale. La collezione delle sue opere è esposta nella casa in cui viveva con la sua fa-miglia dall`anno 1922 al 1942. Meštrović ha acquistato due case i cui proprietari nel XVIII secolo erano: fabbricatori di bottoni, un

maestro di poesia, un sarto e delle famiglie di nobili. Coll`aiuto dei suoi amici

Meštrović trasformò le case nel studio artistico e nell`appartamento che usava e che di seguito regalò a sua patria Croazia.

Ivan Meštrović (1883. – 1962.), il più grande sculto-re croato di tutti i tempi di fama mondiale. La sua biografia ha un inizio romantico: il suo talento viene scoperto quando ancora era bambi-no, nel suo paese natio nella Zagora. I suoi concitta-dini, di comune accordo, decidono di finanziargli lo studio a Vienna.

Di seguito vive e lavora nelle più importanti ca-pitali artistiche d`Europa. Le sue sculture si trova-no in giro per il mondo alle espo-sizioni permanenti ed arricchiscono le aree pubbliche. Le sue statue equestri, Indiani, erette a Chicago negli Stati Uniti, sono famose in tutto il mondo.

Museo storico Croato

Palazzo Vojković – Oršić – Rauch, il palazzo barocco più noto della Città Alta, costruito verso la fine del XVIII secolo, ha spesso cambiato proprietari e abitanti. Si racconta che il primo pro-prietario, Vojković, ha ottenuto lo stabile attraverso matrimoni con delle donne anziane e molto ricche. Nonostante ciò, ai tempi d`oro delle carrozze e delle cri-noline, i membri dell’élite sociale croato ben volentieri si radunava-no ai balli ed ai concerti tenu-tisi nella sala al primo piano.Il palazzo è la sede del Museo storico dal 1959. Collezioni ricche di ritratti, divise, bandiere, armi, mappe e fotografie portano i visitatori a fare un viaggio attra-verso la storia culturale, eco-nomica e politica della Croazia dal Medioevo fino ad oggi.

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Via Ćirilometodska

Via Ćirilometodska (di Cirillo e Metodio) una volta veniva chia-mata via Signorile. Ancora oggi, in accordanza con l’antico nome, qui si trovano lussuosi palazzi in stile barocco delle famiglie aristocra-tiche di Zagabria. La via porta il nome odierno in onore dei due apostoli slavi, i fratelli Cirillo e Metodio, che nel IX secolo hanno composto l`alfabeto glagoliti-co, il primo alfabeto slavo. Porta lo stesso nome anche la chiesa greco-cattolica, rinnovata nel XIX secolo secondo il concetto dell`architetto Herman Bollé.

Nomi delle vieParecchie vie della Città Alta hanno cambiato i loro nomi durante la storia. Durante la fase di restauro

della zona sono stati ritrovati, sulle facciate dei palazzi, gli antichi cartelli con i nomi delle vie scritti in due lingue: nel

dialetto caicavo del croato scrit-to con caratteri latini, ed in tede-sco scritto con caratteri gotici.

L`Antico palazzo municipale

L`Antico palazzo municipale è il complesso dei palazzi sull`angolo della Via Ćirilmetodska. In que-sto luogo si tenevano le sedute dei funzionari municipali sin dal Medioevo. Nel 1833 sullo stesso posto è stato costruito il primo teatro di Zagabria. La costruzione è stata finanziata dal mercante Kristofor Stanković dopo aver vinto alla lotteria di Vienna. Due anni dopo la fondazione, durante l`intermezzo di una recita te-desca, per la prima volta su un palcoscenico si è potuta sentire la lingua croata. Nell`anno 1840

viene eseguito il primo spettaco-lo recitato interamente in lingua croata “Juran e Sofija“, scritto dal nobile Ivan Kukuljević, e sei anni dopo la prima opera croata

“Ljubav i zloba” (Amore e mali-zia) di Vatroslav Lisinski. Dopo la Seconda guerra mondiale, la sede dell’Ufficio di amministra-zione locale è stata trasferita nella parte più moderna della città mentre nell`antico palazzo municipale ancor’oggi vengono tenute le sessioni di Municipio. Per molti cittadini di Zagabria questo palazzo ha un posto spe-ciale nei loro cuori poiché molti vi hanno celebrato il matrimonio.

Il Museo d`Arte Naíf

Il Museo Croato d`Arte Naíf è situato in una parte del palazzo signorile in stile barocco in via Ćirilmetodska, al numero 3. Questo museo viene considerato il primo museo d`arte naíf del mondo. Sono esposte qui le opere di una ventina di maestri di naíf, come Generalić, Lacković Croata e Rabuzin. Le loro opere sono piene di emo-zioni, simboli ed energia vitale.

32 Passo per passo

Chiesa di Santa Caterina

Il primo liceo zagabrese

Galleria Klovićevi dvori

La veduta da Gradec10. A. G. Matoš La funicolareTorre LotrščakPiazza Katarina

Chiesa di Santa Caterina

La più bella chiesa in stile barocco a Zagabria domina Piazza Katarina. La costruzione della chiesa fu ordinata dai gesuiti nella prima metà del XVII secolo. La chiesa, ad una navata con sei cappelle late-rali e con il santuario che finisce con un muro diritto coperto di un grande affresco illusionistico è il tipo di chiese gesuite create sul modello de “Il Gesù” a Roma. Nelle cappelle si trovano cinque altari di legno in stile barocco della se-conda metà del XVII secolo e uno di marmo del 1729. La facciata frontale della chiesa è stata ricostruita dopo il terremoto del 1880, secon-do il progetto di Herman Bollé.

Il primo liceo zagabrese

I gesuiti, ordine della chiesa cat-tolica romana noto per il suo impegno scientifico ed educati-vo, hanno fondato il primo liceo di Zagabria nell`anno 1607. La scuola si occupava dell`educazione classica regolare per centinaia di studenti di origine contadi-na, cittadina ed aristocratica.

Galleria Klovićevi dvori

La Galleria Klovićevi dvori è si-tuata nell`ex monastero gesuita sulla piazza Jezuitski trg, chiamata secondo questo ordine clericale arrivato a Zagabria dietro invito da parte di nobili croati. Il com-plesso del monastero si appog-gia alla chiesa di Santa Caterina ed era costruito in varie fasi, dal XVII al XVIII secolo. Oggigiorno qui si tengono esposizioni artistiche di autori nazionali e stranieri. Di fronte all`entrata della galle-ria si trova la scultura Il pesca-tore di Simeon Roksandić. Essa è la prima fontana della Città Alta, eretta nell`anno 1911.

La veduta da Gradec

Dietro alla chiesa di Santa Caterina da Gradec si apre la veduta su Kaptol e sulla catte-drale, sul mercato Dolac, sulla piazza centrale zagabrese e sulle cupole monumentali del cimitero principale zagabrese Mirogoj nel verde della collina.

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11. Viale J. J. Strossmayer

Viale Strossmayer

Il Viale Josip Juraj Strossmayer, situato sotto il bastione meridio-nale di Gradec, è stato realizzato verso la fine del XIX secolo grazie alle donazioni dei cittadini. Porta il nome del vescovo, illumini-sta, politico e personaggio più autorevole della scena sociale e politica della Croazia nel XIX secolo. Nell`edificio dell`Istituto Idrometeorologico, sull`altezza di 158 metri al di sopra del livello del mare, i meteorologi ogni giorno sin dal lontano 1862 misurano e an-notano le informazioni sulle condizioni meteo-rologiche. Sono poche le città che possono vantare una simile costanza di mi-surazione grazie al quale si possono studiare mu-tamenti climatici globali.

A. G. Matoš

Nel viale sotto gli alberi di casta-gno i passanti godono del panora-ma più romantico di Zagabria, in compagnia del poeta A.G. Matoš. Pur non essendo nato a Zagabria, Antun Gustav Matoš (1873 – 1914) era molto innamorato della città in cui è cresciuto. Scrive appen-dici, memorie di viaggio, critiche e polemiche con uno stile molto aperto, grazie alle quali sbalor-disce ed anima i suoi contem-

poranei; il suo opus lirico è tra i più importanti della letteratura croata. Ha

avuto una vita scapigliata e solitaria, scompare in età giovane e rimane ricordato come un sedizioso e sogna-

tore. La sua scultura, opera dello scultore Ivan Kožarić, è stata inaugurata nel 1978.

La funicolare - Uspinjača

La funicolare che collega la Città bassa con la Città Alta, con la corsa di soli 66 metri, è il più corto sistema di trasporto pubblico a guida vincolata al mondo. La fu-nicolare supera il dislivello di 30,5 metri in 55 secondi, può portare 28 persone e parte ogni 10 minuti. Ha trasportato i suoi primi viag-giatori nel 1890 quando ancora era alimentata a vapore: questo significa che essa è il mezzo di trasporto più antico di Zagabria poiché è stata messa in funzione un anno prima del tram a cavallo.

Torre Lotrščak

L`unica torre conservata della fortez-za cittadina medievale del XIII secolo. Nel XIX secolo in cima alla torre viene posizionata una torretta. In passato le campane della torre Lotrščak esorta-vano al tramonto i cittadini a tornare nella sicurezza delle mura poiché la porta della città veniva chiusa a chia-ve. In memoria di questi tempi passati ogni giorno, dal 1877, il mezzogiorno viene segnalato con un colpo di can-none. Esistono diverse versioni della storia riguardante l’origine del can-none: si crede che il re ungarico Bela IV nell`anno 1242 abbia lasciato un cannone come segno di gratitudi-ne ai cittadini che l`hanno protetto dai Tartari, a patto che lo usino una volta al giorno in modo da non arrug-ginire. Non sappiamo se il cannone sia stato magari parte del bottino di guerra dopo la vincita contro i Turchi, ma è noto che i cittadini zagabresi ogni giorno regolano i loro orologi al tuono del cannone del mezzogiorno.

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Città Bassa12. Piazza Nikola

Šubić Zrinski

13. Piazza Re Tomislav

14. Piazza Marulić

15. Piazza della Repubblica di Croazia

16. Via Masarykova

17. Piazza Petar Preradović

18. Via Ilica

19. Via Jurišićeva

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12. Piazza di Nikola Šubić Zrinski

Zrinjevac

La piazza prende il nome Nikola Šubić Zrinski (1508 – 1566), bano croato ucciso nella difesa eroica del Szigetvár dai Turchi. Nella nostra città ricca di piazze verdi Zrinjevac è la più conosciuta. Risulta diffi-cile immaginare che alla fine del XIX secolo questo luogo era un pascolo che ospitava il mercato del bestiame. Questo spazio è stato trasformato nel viale lussuoso con i platani importati da Trieste, con il padiglione musicale, fontane e busti dei personaggi di fama. Zrinjevac è la prima di una serie di otto piazze ideate dall’ingegnere Milan Lenuci nel suo progetto di sviluppo ur-banistico. Questa serie di piazze viene chiamata Ferro di Cavallo di Lenuci in suo onore, e richiama nella sua forma la Ringstrasse di Vienna. Qui si inizia la passeggiata attraverso la Città Bassa, galleria all’aperto della cultura cittadina del XIX e del XX secolo.

La colonna meteorologica

Sin dal lontano 1884 questa colonna misura le condizioni meteorologiche. E’ stata un regalo alla città di Zagabria da parte del medico Adolf Holzer. Vale la pena fermarsi di fronte alla colonna di marmo, controllare la temperatura e la pressione dell`aria, controllare l`ora esatta sul suo orologio. Nel XIX secolo molti cittadini benestanti hanno regalato alla città degli oggetti di valore, come

ad esempio il vicino padiglione musicale.

La prima fontana

La prima fontana zagabrese è stata eretta poco dopo l`inaugurazione dell`acquedotto a Zagabria nell`anno 1878. È stata progettata dall`architetto Herman Bollé e rinfresca i pas-seggeri durante le calde serate estive. A causa del suo aspetto particolare è stata chiamata Fungo Porcino (Vrganj).

Il Museo archeologico

Nel palazzo in stile storicistico Vranyczany-Hafner a Zrinjevac si trova il Museo archeologico che nel suo patrimonio di circa 400.000 artefatti espone molti segreti archeologici. Il libro di lino zagabrese ha una storia affasci-nante ancora inesplorata. Il corpo della moglie del sarto di Tebe era avvolto nel tessuto di lino sul quale è riportato il calendario liturgico etrusco. Oggi questo telo è il più antico testo etrusco conservato, non ancora del tutto decodificato. La donna di Salona, secondo il parere di parecchie persone, è il più bel ritratto della scultura romana ed è di certo l`inquilina più graziosa del museo. Si trova qui anche la colomba di Vučedol, il più famoso reperto archeologico croato, parte di un rituale mistico della cultura ene-olitica risalente a 3000 anni a.C.

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La colonna meteorologica

La prima fontana Il Museo

archeologico

HAZU – Accademia Croata

Galleria Moderna

HAZU

L`Accademia Croata delle Scienze e delle Belle Arti, l`istituzione più importante nel campo scienti-fico ed artistico croato, si trova nel palazzo in stile neorinasci-mentale, costruito esclusivamen-te per questo scopo nel 1880. Nell`atrio viene custodita la lapide di Bescanuova in originale, una lapide con una delle più antiche scritte in lingua croata a caratteri glagolitici, risalene al periodo a cavallo tra i secoli XI e XII. Nella Galleria dei Maestri Antichi di

Strossmayer sono custodite le opere create dal XV al XIX secolo, collezionate da J.J. Strossmayer, fondatore dell`Accademia. È inevitabile visitare il qua-dro Abramo sacrifica Isacco di Federico Benković che evoca in modo maestrale la tensione del momento emotivo in cui il padre sacrifica il figlio primogenito.

Galleria Moderna

Di fronte all`Accademia, in un pa-lazzo di stile storicistico, è situata la Galleria Moderna, il museo di arte figurativa moderna croata del XIX e XX secolo. Due secoli di pittura e scultura croata sono pre-sentati dagli autori più conosciuti. Le opere sono esposte cronologi-camente: dalla rappresentazione degli eventi storici nei quadri di Oton Iveković e Vlaho Bukovac,

al simbolismo misterioso della Secessione croata, alle ombre mor-bide e poetiche del pittore Emanuel Vidović. Sono esposte le opere di valore dei pittori Kraljević, Račić e Becić dagli inizi del XX secolo, un periodo movimentato della cultura artistica europea. In esposizione permanente si trova anche una selezione delle opere degli autori contemporanei affermati.

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13. Piazza Re Tomislav

Re Tomislav

Il monumento al re Tomislav, primo re croato, si trova sull’omo-nima piazza. Questo guerriero coraggioso ha difeso la Croazia continentale dagli attacchi di conquista degli Ungheresi e per la prima volta ha unito tutte le regio-ni croate in un paese unico. Il so-vrano saggio decide di trasformare il principato nel Regno di Croazia e così, nel 925, è stato incorona-to con la benedizione della Santa

Sede. La sua morte tre anni dopo rimane ad oggi avvolta nel mistero. Nella storia croata il re Tomislav si afferma come il personaggio più illustre tra i grandi del pas-sato. Lo scultore Robert Frangeš-Mihanović ha creato la sua statua equestre nell`anno 1938, ma a causa di tante polemiche e dello scoppio della Seconda guerra mondiale il monumento venne inaugurato solamente nel 1947.

Parole zagabresifurt = semprefrtalj = un quartohaustor = cancello d’ingressoplac = mercato, piazzašuster = calzolaiotaubek = piccionegemišt = vino bianco con acqua minerale gassataštenge = scalešpancir = passeggiatapuca = fanciulla

purger = abitante di Zagabriaura = orologiošnicl = bisteccagelender = corrimanokefa = spazzolafest = con forzaviršle = wurstel , salsiccia di Viennafašnik = carnevalelajbek = panciottogrincajg = misto di verdu-re per minestrone

La stazione ferroviaria principale

Il primo treno è arrivato a Zagabria nel 1862 quando la città aveva 40.000 abitanti. Zagabria era colle-gata con Vienna e Budapest, centri economici e culturali. L`edificio in stile storicistico della stazione ferroviaria è stato progettato da Ferenc Pfaff, uno specialista un-gherese per le stazioni ferroviarie. È stata costruita nell`anno 1892 racchiudendo una serie di piazze della parte orientale del Ferro di cavallo di Lenuci. I viaggiatori e i visitatori di Zagabria, uscendo dalla stazione ferroviaria, si trovano di fronte ad una delle più belle vedute della città con il monumento del re Tomislav, il Padiglione Artistico, il campanile della cattedrale ed i pendii verdi del monte Medvednica.

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Re Tomislav La stazione

ferroviaria principale Il Padiglione Artistico Hotel Esplanade

Il Padiglione Artistico

Il Padiglione Artistico è situato su Piazza Re Tomislav. È stato costrui-to in occasione dell`Esposizione Millenaria a Budapest nel 1896. La Croazia si è presentata con il pro-prio padiglione. Nella sua costru-zione sono state adoperate le tec-niche più attuali della edificazione a ossatura metallica. Ciò rese pos-sibile lo smontaggio del padiglio-ne a Budapest, il suo trasporto in

treno a Zagabria ed il rimontaggio sulla posizione dove si trova oggi. L`inaugurazione avviene nell`anno 1898 con la grande esposizione degli artisti contemporanei. Così il Padiglione Artistico è diventato il primo luogo d`esposizione costrui-to appositamente per questo scopo. Al suo interno vengono organiz-zate le esposizioni dei più grandi artisti croati ed internazionali.

Il confortino - LicitarA Zagabria il confortino a forma di cuore, di color rosso viva-ce, rappresenta l`espressione tra-dizionale d`amore e d`affetto. Nella Croazia conti-nentale questo dolce col miele che originalmente

era commestibile viene venduto da secoli nelle sagre e si prepara per le occasioni speciali. Si prepara con le sagome e viene vistosamente decorato. È molto ricercato anche come addobbo tradizionale per l`albero di Natale.

Hotel Esplanade

L`albergo nei pressi della stazio-ne ferroviaria è stato costruito in breve tempo nel 1925. Il suo scopo originale era quello di for-nire alloggi di qualità ai viag-giatori dell`Orient Express, linea ferroviaria di lusso nella quale Zagabria era una delle fermate sul tragitto da Parigi a Istanbul. Qui si sono soffermati diversi ospiti rispettabili e venivano organiz-zati vari eventi sociali interes-

santi. L`attenzione speciale del pubblico è stata manifestata a causa della presenza della dan-zatrice provocante di carnagione scura Josephine Baker nell`anno 1929, per la quale le dame virtuo-se locali hanno mostrato il loro malcontento. Qui ha avuto luogo anche il primo concorso di bellez-za, nell`anno 1926, e la ragazza scelta è stata incoronata Miss Europa un anno più tardi a Berlino.

I guardiani congelatiGli osservatori attenti, durante la loro passeggia-ta per Zagabria, possono notare figure strane sulle facciate, colonne, balconi e torrette, vicino alle finestre e sopra le porte. Bestie, demoni, gufi bibliotecari,

angeli e geni non sono un semplice adornamento architettonico. Si crede che tutti loro hanno una missione segreta e che solo i più fortunati li abbia-no visti in azione, perché durante il giorno loro rimangono guar-diani congelati.

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14. Archivio Statale

Croato Orto botanico Museo

EtnograficoPiazza Marulić

Archivio Statale Croato

Piazza Marulić viene dominata dall’edificio che prima ospitava la Libreria Universitaria Nazionale e che oggi serve all’Archivio Statale Croato. È senza dubbio il più bell’edificio dell’architettura della Secessione in Croazia, costruito nel 1913, progettato dall’architetto Rudolf Lubynski. Per la costruzione sono stati usati materiali moder-ni: cemento armato e costruzione in ferro. Quatro gufi che portano globi sono situati sulla parte ester-na della cupola sopra la principale sala di lettura, pronunciando così la funzione dell’edificio, insieme alle allegorie della scienza e della biblioteconomia sulle facciate. Nella realizzazione di questo sfar-zoso e complesso progetto hanno partecipato diversi artisti di fama. La realizzazione di ogni dettaglio, dai caulicoli della facciata ai mobili interni è stata pen-sata con molta attenzione.

Marko Marulić, letterato ed umanista (1450 – 1524). Ha scritto opere in latino, italiano e croato. La sua maggior opera poetica è il poema epico religioso Judita in croato. Ispirato dall’eroi-na dell’Antico

Testamento, Judita, e dalle avanzate dei Turchi, Marulić propaga i valori cristiani e incita suoi connazionali alla difesa della patria. Marulić spesso viene denominato il padre della let-teratura croata.

Orto botanico

Nella via che prende il nome dell’autore dell’inno nazionale cro-ato Lijepa naša domovino, Antun Mihanović, si trova l’orto botanico. È situato vicino alla linea ferrovia-ria e fa parte della successione dei giardini pubblici del verde Ferro di cavallo di Lenuci. L’orto è chiuso per il pubblico d’inverno, ma ogni primavera dal XIX secolo ad oggi apre le sue porte al pubblico in una esposizione di circa diecimila specie di piante diverse, da quelle esotiche alle autoctone piante croate, l’orgoglio dell’orto. L’orto è aperto fino al tramonto e l’in-gresso è gratuito, ma le regole di comportamento sono rigide: è vie-tato calpestare l’erba, fare chiasso, andare in bici o cogliere fiori. Il verde, i profumi e la pace ne fanno una vera oasi nel centro della città.

Museo Etnografico

Il Museo Etnografico si trova nel palazzo seccesionistico della ex Casa dell’Artigianato costruita nel 1903. Il museo è stato fondato nel 1919, per iniziativa di Salamon Berger, mercante di tessili e fab-bricante d’origine slovacca. Il fondatore ha donato al museo una delle prime e più grandi col-lezioni di costumi nazionali e di tessili. Oltre ad essa i visitatori possono venire a conoscenza di vari oggetti d’uso e strumenti mu-sicali del patrimonio etnografico croato. Sono molto interessanti le collezioni donate al museo da parte di famosi esploratori croati, i fratelli Stevo e Mirko Seljan. Loro hanno portato vari oggetti eso-tici indigeni dalle loro spedizioni nelle zone sconosciute dell’Africa e del Sud America nel XIX secolo.

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15.Piazza della Repubblica di Croazia

Teatro Nazionale Croato

Il Teatro Nazionale Croato si trova nella piazza che oggi si chiama Piazza della Repubblica di Croazia, e prima era conosciu-ta come Piazza Universitaria o anche Piazza del Teatro. Essendo per certi versi il centro di cultura della città, la piazza viene per ultima nella successione di otto piazze verdi che insieme formano la base della piano urbanistico per lo sviluppo della città nel XIX secolo. L’architettura dello stile storicistico che interpreta-va le esuberanti forme barocche del Seicento è stata conside-

rata ideale per la costruzione di un teatro. I famosi architet-ti viennesi Ferdinand Fellner e Herman Helmer, autori di una quarantina di edifici teatrali in tutta Europa, hanno progettato anche questo centro zagabrese di teatro, danza e opera. Il teatro è stato inaugurato nel 1895. Da quel giorno quest’istituzione, con il suo ricco repertorio che varia dai classici internazionali alla tradizione nazionale e alle ten-denze contemporanee, arricchi-sce la vita culturale di Zagabria.

Sorgente di vita

La fontana dal nome Sorgente di vita è opera dello scultore Ivan Meštrović, creata all’inizio del Novecento, quando ha trova-to il suo posto davanti al Teatro Nazionale Croato. Molti la consi-derano una delle fontane più belle mai realizzate, per la creatività nella realizzazione, la semplicità ed il trattamento impressionisti-co della superficie. La fontana è il capolavoro di Meštrović, appar-tenente alla sua prima giocosa fase creativa. Ogni passante può interpretare a modo suo il mes-saggio simbolico dei nudi umani intrecciati, che stendono le mani per raccogliere l’acqua della vita, dai bambini agli anziani. Nessuno rimane indifferente davanti a quel tema universale e umanistico.

Università di Zagabria

Nella parte settentrionale della piazza si trova l’edificio del Rettorato dell’Università di Zagabria. L’Università di Zagabria, fondata nel 1669 e in funzione ininterrottamente da allora, è la più antica università in Croazia ed è tra le più antiche univer-sità d’Europa. Oggi consiste di 29 facoltà, tre accademie ed un centro universitario. L’edificio del Rettorato è stato costruito nel XIX secolo. All’inizio l’edificio ospitava un’ospedale, e per un periodo vi operava anche una fabbrica di tabacco. Davanti all’entrata si trova la scultura Storia dei Croati, simbolo nazionale croato, posto lì nel 1971. Il modello per quell’ope-ra dello scultore Ivan Meštrović era un ritratto di sua madre.

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Teatro Nazionale Croato Sorgente di vita Università di Zagabria

Museo d’Arte e d’Artigianato San Giorgio Museo Mimara

Museo d’Arte e d’Artigianato

Nella parte occidentale della piazza si trova il Museo d’Arte e d’Artigianato, fondato nel 1880. Era una delle prime istituzioni di quel tipo in Europa. Il suo compito primario all’inizio era la salvaguardia dei valori tradizio-nali dell’artigianato popolare e la coltivazione dell’estetica del nuovo ceto cittadino. Per questo accanto al Museo viene fondata la Scuola d’Artigianato, oggi Scuola Superiore delle Arti Applicate e del Design. L’esposizione permanente occupa tre piani e rappresenta lo sviluppo della produzione artistica ed artigianale dallo stile gotico all’art-déco. Sono in esposizione le collezioni di oro-logi, metallo, vetro, ceramica e tessili. Il museo, inoltre, organizza occasionali esposizioni tematiche, molto ben frequentate, e anche le esposizioni dei vecchi maestri e degli autori contemporanei.

San Giorgio

San Giorgio uccide il drago è un tema medievale ricorrente sulla lotta del bene contro il male e sulla vittoria del cristianesimo sui barbari pagani. La scultura è opera dello scultore austriaco Anton Dominik Fernkorn. È stata realizzata per un palazzo viennese nel 1853. Il getto di zinco è stato acquistato e trasportato a Zagabria, dove ha cambiato diverse volte posizione. Nel 1908 la statua del bronzo viene finalmente messa sul posto dove si trova oggi e sul quale già da un secolo si erge il cavaliere valoroso che uccide lo drago.

Museo Mimara

Su Piazza Roosevelt, nel palazzo neorinascimentale della fine del XIX secolo, si trova una collezio-ne eclettica di opere d’arte del Museo Mimara. Il museo è nato dalla donazione del collezionista d’arte Ante Topić Mimara ed è stato aperto al pubblico nel 1987, quando Zagabria ha ospitato le Universiadi, i giochi olimpici uni-versitari mondiali. L’esposizione permanente è organizzata se-condo un ordine cronologico di periodi storico-stilistici. Dal periodo dell’antico Egitto, all’ar-te greca antica, fino alla pittura ed ai disegni dei grandi mae-stri come Raffaello, Velasquez, Rubens, Rembrant e Goya. La

collezione di vetri presenta una quantità eccezionale di oggetti artistici di valore

dell’artigianato vetrario.

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16. Casa Kallina L’appartamento

dell’architetto Kovačić Il primo grattacielo

di Zagabria Nikola TeslaVia Masarykova

Casa Kallina

Nella via di Tomaš Masaryk, primo presidente della Repubblica Cecoslovacca, vengono costruiti, a partire dal XIX secolo, importanti edifici residenziali e commercia-li. Il più interessante è l’edificio angolare Kallina costruito all’ini-zio del XX secolo, progettato dall’architetto Vjekoslav Bastl. La facciata è rivestita in piastrelle di ceramica, ed è la terza costru-zione di quel tipo nell’Europa centrale. E’ importante sottoline-are che l’investitore era proprie-tario di una fabbrica di piastrelle ceramiche. I dettagli della facciata nello stile secessionista meritano ammirazione, mentre i pipistrelli stilizzati sono una vera sorpresa.

L’appartamento dell’architetto Kovačić

Nella via Masarykova, al numero 21-23, all’interno dell’edificio progettato dall’architetto Viktor Kovačić è stato conservato il suo appartamento, arredato dall’ar-chitetto stesso. L’edificio, resi-denziale e commerciale, è stato costruito all’inizio del XX secolo, durante il periodo dell’espansione della borghesia. Viktor Kovačić (1874 - 1924) si industriava intorno alla logicità e alla prati-cità dell’architettura, ritenendo che gli apartamenti vengano costruiti per la gente che li abita e non per i suppellettili. Il suo appartamento in mansarda è uno di rari appartamenti perfetta-mente conservati, un bellissimo esempio della cultura dell’abitare degli inizi del Novecento.

Il primo grattacielo di Zagabria

L’angolo di via Masarykova ha l’onore di ospitare il primo gratta-cielo di Zagabria. L’edificio di nove piani, alto 35 metri, è stato costru-ito nel 1933 in un tempo record di 79 giorni lavorativi, grazie ai nuovi metodi di costruzione. I cittadini hanno iniziato a chiamarlo “il grattacielo” spontaneamente, seb-bene lo stesso autore, Slavko Löwy, negava quel soprannome in-cisivo perché l’edificio non era granché alto. Anche se non gli concediamo il nome di grattacie-lo, l’edificio è uno dei primi esempi dell’eleganza razionalistica dell’architet-tura croata moderna nel pe-riodo tra le due guerre mondiali.

Nikola Tesla

Sul luogo d’incrocio tra via Masarykova e via Teslina sorge il monumento a Nikola Tesla (1856 – 1943), inaugurato per il 150esimo anniversario di quell’ec-cezionale scienziato e innovato-re. Nikola Tesla è nato e cresciu-to in Croazia. Finite le scuole in Europa, parte per gli Stati Uniti dove trascorre il resto della sua vita. Tesla ha scoperto il campo magnetico rotativo ed ha introdot-

to la distribuzione elettrica polifase. Grazie al visiona-rio Tesla oggi possiamo usare internet, radio ed i comandi a distanza. Per i suoi contemporanei egli era un mago per-ché non potevano capire tante delle sue invenzioni e sperimenti. Ancor oggi non sono interpretati tutti i segreti di Tesla.

17. Tin Ujević Passaggio di Miškec Ottagono

Il Sole Atterrato Il grattacielo

di Napredak

Piazza Petar Preradović

Piazza Petar Preradović

Piazza Petar Preradović prende il nome dal poeta della lirica pa-triottica e amorosa, di profes-sione generale (Petar Preradović 1818 – 1872). La sua statua si

trova nel centro della piazza. Però il nome ufficiale della piazza è raramente in uso perché tutti la chiamano Piazza dei Fiori. Dal Trecento questa piazza ha ospi-tato diversi tipi di mercati, però il suo nome popolare lo deve ai numerosi negozi di fiori che la popolano. Nella parte settentrio-nale si trova la Chiesa Ortodossa della Santa Trasfigurazione co-struita verso la fine del Ottocento sul posto della chiesa cattolica di Santa Margherita. L’atmosfera rilassata dei café all’aperto sulla piazza e lungo le vie circostan-ti è un esempio della cultura zagabrese rilassata e spontanea. Sorseggiando un café si concludo-no affari e si incontrano cari amici.

Tin Ujević

Il monumento che celebra uno dei maggiori poeti croati, Augustin Tin Ujević (1891 – 1955), è stato eretto vicino a Piazza dei Fiori nell’occa-sione del centenario della nascita del gran poeta. Era l’ultimo vero Bohémien, nel corso della sua vita ha sempre sfuggito alle conven-zioni e viveva da vero poeta. I suoi versi, che parlano in maniera molto letterale di tutte le cose della vita, vengono insegnate ai ragazzi in scuola e tutti saprebbero recitare almeno uno dei suoi versi. Esiste una miriade di aneddotti legati alla persona di Tin, dal suo cappotto vecchio e grande, al suo cappello sempre in testa, al tempo che passava nelle osterie di Zagabria sorseggiando un bicchiere di vino. Tin rimarrà per sempre un perfetto esempio di nomade urbano.

Passaggio di Miškec

Il passaggio che collega via Masarykova con via Varšavska pren-de il nome di Miškec e dietro il nome c’è una storia umana commovente. Miškec, di vero nome Mihael Erdec, era un acrobata circense nel perio-do precedente alla Seconda guerra mondiale, ma un incidente lo ha ri-dotto a vivere per strada. Ha trovato alloggio nel locale delle caldaie del cinema situato nel passaggio. Faceva piccoli lavoretti manuali e suonava l’armonica a bocca. Quelli che se lo ricordano serbano soltanto bei ricor-di di lui ed è noto anche il suo gran-de amore non corrisposto per Štefica Vidačić, la prima Miss Zagabria.

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Ottagono

L’Ottagono, la più famosa galleria di Zagabria, deve il nome alla sua parte centrale, di forma ottagona-le con il soffitto in vetro. Questa galleria commerciale collega la rumorosa e affollata Ilica con l’atmosfera rilassata di Piazza dei Fiori. L’imponente edificio ad uso abitativo e commerciale della ex-Prima Cassa di Risparmio Croata è stato eretto verso la fine dell’Ot-tocento in un tempo record di soli 15 mesi. Una costruzione così veloce è stata possibile grazie alle nuove tecnologie architettoniche.

CravattaLa Croazia è patria della cravatta, un accessorio inevita-bile di ogni uomo d’affari. I militari croati che serviva-no il re francese durante la Guerra

dei trent’anni nel Seicento portava-no al collo dei faz-zoletti che hanno destato l’interesse dei parigini, da sempre molto attenti alla moda. Questo dettaglio

accessorio, detto à la croate, era di particolare inte-resse al Re Sole Luigi XIV e da quel momento la cra-vatta è entrata in voga conquistan-do tutta l’Europa.

Il Sole Atterrato

Sicuramente la più famosa scul-tura contemporanea di Zagabria è il Sole Atterrato di Ivan Kožarić. Questa sfera dorata realizzata in fibra di vetro viene esibita per la prima volta di fronte al Teatro Nazionale Croato. Di seguito una versione nuova e più duratura della scultura, realizzata in bronzo, viene sistemata in via Bogovićeva. La scultura rappresenta un sole semplice ma allo stesso tempo insolito ed incuriosisce i passan-ti che la scorgono in mezzo alla foresta di tavolini, ombrelloni e

sedie dei bar. Alcuni provano a farla rotolare, altri invece si chie-dono quanto può valere una pepita d’oro così grande. Questa scultura ha anche ispirato la creazione del

“sistema solare di Zagabria”: i nove pianeti del sistema solare sono stati disposti in giro per Zagabria secondo criteri rigidi di astrologia ed aritmetica calcolando la loro distanza rispetto al Sole, e trovarli tutti è una sfida partico-larmente interessante per i più avventurosi.

Il grattacielo di Napredak

L’angolo delle vie Bogovićeva e Gajeva dal 1936 viene accentuato dall’edificio residenziale-aziendale della Società culturale Napredak. L’edificio a sette piani con il so-laio ovale è opera dell’architetto Stjepan Planić. Ai tempi della sua costruzione veniva considerato un vero e proprio grattacielo, e continua ad essere chiamato tale. La facciata dell’edificio ricorda la ruota dentata, una parte del marchio della Società Napredak. Il colore azzurro della facciata è un omaggio dell’architetto all’archi-tettura tradizionale ed al solfato

di rame. Nelle parti rurali della Croazia il solfato di rame

si usa per la protezione della vite dalle malattie.

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18. Ilica

Ilica

La più famosa via di Zagabria è Ilica. Per tanto tempo, con la sua lunghezza di 6 chilometri, era la via più lunga della città; oggi è soltanto quarta, per colpa dei nuovi viali più lunghi. Cionostante, Ilica ha mantenuto una vitalità piena e ricca, riservandosi il ruolo di arteria principale della città con i suoi numerosi negozi, uffici amministrativi, teatri, e addirittu-ra la prima fabbrica di birra. È una delle poche vie che mantiene il suo nome invariato dal XV secolo. Siccome è posizionata sull’asse est-ovest, è nota anche per il sole abbagliante quando nel pomerig-gio vi dirigete per essa verso ovest.

Il tramIl tram zagabrese è uno dei simboli della città. Nel lon-tano 1891 per le vie di Zagabria ha iniziato ad opera-re il tram trainato da cavalli. Questo tipo di traspor-to pubblico non era tanto veloce e nel 1910 viene sostituito con il tram elettrico. Dieci anni dopo, tutti i tram za-gabresi vengono tinti di azzurro, il colore ufficia-le di Zagabria. Attualmente la città ha una rete di 15 linee diurne e 4 notturne.

A. K. Miošić

Via Mesnička, una delle poche vie ancora pavimentate con gli sto-rici cubi di granito, sin dai tempi medievali porta il nome dei pro-pri abitanti: i macellai (mesnica = macelleria). Il monumento ad Andrija Kačić Miošić (1704 –1760) è situato in fondo alla ripida via che collega Ilica con la Città Alta.

Il monumento al frate, poeta e illuminista Kačić Miošić è stato eretto nel 1891, opera dello scul-tore Ivan Rendić. Il canzoniere di Miošić Razgovor ugodni naroda slovinskoga è stato pubblicato per la prima volta nel 1756 e rimane tutt’oggi, con oltre 70 edizioni, l’opera più letta in lingua croata.

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A. K. Miošić Piazza Britannica Chiesa di San Biagio

Piazza Britannica

Britanski trg (Piazza Britannica) è una piazza pittoresca che porta di-versi nomi popolari: Piazza d’Ilica oppure Mercatino. Di mattina nei giorni feriali vi si trova il mercato di frutta e verdura fresca. La piaz-za rappresenta anche un posto di ritrovo per amici e luogo preferito per duelli di scacchi, mentre nel finesettimana si trasforma in una mostra d’antiquariato all’aperto. Amanti dell’antichità, dell’arte, dei vecchi dischi o fumetti trove-ranno qualcosa che gli si addice oppure passeranno la mattinata a sorseggiare un caffé sotto il sole.

Penkala (Penna stilografica)Uno strumento piccolo ma molto importante per la scrittura è stato inven-tato proprio a Zagabria. All’inizio

del Novecento un’invenzione pra-tica di Slavoljub Penkala ha so-stituito la piuma e l’inchiostro. In brevissimo tempo la “penkalomania“ ha conquistato il

mondo. Comincia la produzione della penna a sfera e della stilo-grafica a Zagabria e l’esportazione in una settantina di paesi del mondo. Il pioniere della

scrittura moderna, il signor Penkala (1871 – 1922), ha anche costruito il primo aero-plano croato il quale ha volato per la prima volta nel 1910.

Chiesa di San Biagio

La chiesa di San Biagio (di Sebaste), santo e martire famoso per i suoi miracoli di guarigione, si trova all’incrocio tra Prilaz Gjure Deželića e via Primorska, a pochi minuti di cammino dal Teatro Nazionale Croato. L’architetto Viktor Kovačić ha progettato questa chiesa mo-numentale, con una combinazione di costruzione bizantina, di edilizia tradizionale croata e delle tenden-

ze contemporanee dell’architet-tura dell’inizio del Novecento. La costruzione della chiesa comin-cia nel 1912 ma i lavori vengono interrotti a causa della guerra. La cupola di cemento armato è la prima di questo tipo di costruzio-ni in Croazia. Durante il periodo natalizio in chiesa viene esposto un presepe bellissimo, opera dello scultore Vojta Braniš del 1916.

64 Passo per passo

19. Stjepan Radić La posta

La Borsa HDLU

Via Novakova Via VlaškaAugust ŠenoaVia Jurišićeva

Via Jurišićeva

Via Jurišićeva porta dalla prin-cipale piazza zagabrese all’est della città. Oltre ai palazzi delle istituzioni finanziarie vi si trova dal 1904 il grande edificio delle poste. All’inizio della via, di fron-te alla storica libreria di Radić, potete ammirare il monumento a Stjepan Radić (1871 – 1928). Questo prominente politico e patriota croato è stato ucciso in un attentato nel parlamento di Belgrado. Era un abilissimo oratore e rimane ad oggi il po-litico più popolare in Croazia.

Viktor Kovačić, architetto croato (1850 – 1937). Con le sue idee progressistiche ha esercitato una forte influen-za sull’archi-tettura dei suoi tempi, all’inizio del XX secolo. Egli accentuava la

responsabilità sociale dell’ar-chitetto. Raccomandava la funzionalità dell’architettura che risponde alle esigenze con-temporanee ed alle pretese alla comodità rifiutan-do la falsità dello

storicismo. Nelle sue opere, pre-valentemente si-tuate in Zagabria, riesce a unire la tradizione con il contemporaneo. È considerato il precursore dell’era moderna dell’architet-tura croata.

La Borsa

Alla fine di via Jurišićeva, su Piazza Hrvatskih Velikana, si trova l’edificio, progettato dall’archi-tetto Viktor Kovačić ed eretto nel 1922 per ospitare la borsa. La Borsa di Merci e Valori esiste a Zagabria dal 1907, però per motivi politici ha avuto diversi periodi di inattività. La Borsa viene chiusa nel 1945 perché un istituzione votata al profitto non poteva fare parte del programma socialista. Kovačić usa elementi classici sem-plici che rispecchiassero la sobrie-tà dell’istituzione. Oggi l’edificio ospita la Banca Nazionale Croata.

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HDLU

La piazza nelle vicinanze, Trg žrtava fašizma, viene adornata dall’edificio che ospita la Società Croata delle Arti figurative (HDLU), nel quale si organizzano esposi-zioni e manifestazioni culturali. Questo spazio espositivo singolare, dal piano circolare, nasce dall’idea dello scultore Ivan Meštrović. Eretto nel 1983 come il padiglio-ne artistico, durante la Seconda guerra mondiale viene trasforma-to in una moschea e gli vengono aggiunti minareti. Anche se questo luogo ospita la Società delle Arti Figurative da diverso tempo, gli zagabresi continuano a chiama-re quest’edificio eccezionale con il nome di džamija (moschea).

Via Novakova

Il corso irregolare di via Novakova si trova vicino a via Vlaška e al parco Ribnjak. Presenta un esempio interamente conservato di case familiari costruite nello stile della scuola zagabrese di architettura moderna. Come nel resto d’Europa, l’architettura del primo Novecento si dedica al mi-glioramento della qualità di vita. Vengono utilizzati nuovi materiali ed è prevalente la costruzione di tetti piani, un’innovazione per quei tempi. La scuola zagabrese con la nuova generazione di ar-chitetti croati combinava, nel suo approccio alla progettazione, le due correnti internazionali di fun-zionalità e formazione organica.

Via Vlaška

Via Vlaška mantiene immuta-ta anche nel XXI secolo la sua atmosfera tradizionale, grazie alle antiche case borghesi a un piano e botteghe artigianali. Si stende sotto le mura che circon-dano la cattedrale nella parte orientale della città. Prende il nome dai suoi abitanti di una volta: i negozianti italiani che vi operavano. In questa via è nato il letterario August Šenoa e proprio lì è stato eretto il monumento che lo mostra appoggiato su una colonna per affissi. Su di essa è stampata una poesia di Šenoa che racconta della sua bella e fiera città nativa a cui il poeta teneva enormemente.

Paprenjak - Pan pepatoUn dolce aromati-co – il pan pepato

– è una vecchia ricetta della Zagabria d’altri tempi, ma viene preparato ancora oggi. Viene prepa-rato con un’inso-lita combinazione di ingredienti: miele, noci e pepe. Questo fa di lui un dolce molto po-polare d’inverno e nel periodo natali-zio. Quel boccone dolce-piccante si gusta meglio con una tazza di thé caldo. È utile sape-re che quel dolce friabile con tempo acquista un sa-pore più ricco.

Centroallargato Museo Tecnologico

Viale Vukovar

Il Museo d’Arte Contemporanea

Fiume Sava

Bundek

Jarun

Mirogoj

Parco Maksimir

Medvednica

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Centro allargato

Museo Tecnologico

In via Savska, la strada molto trafficata che unisce il centro città con il fiume Sava, si trova il Museo Tecnologico. Ed è proprio li, nell’innovativo edificio costru-ito in legno ed eretto negli anni cinquanta, che si conservano i conseguimenti scientifici e tecnici. I visitatori hanno la possibilità di passare dalle miniere alle stelle. Qui sono esposti i tram traina-ti da cavalli, vengono presentati gli inizi dello sviluppo dell’astro-nautica e le navicelle spaziali. I visitatori possono anche provare loro stessi a replicare uno degli esperimenti del famoso Nikola Tesla. La Croazia è il paese di in-ventori di fama: oltre a Tesla esi-stono anche Faust Vrančić e Ruđer Bošković, le cui storie vengono raccontate nel MuseoTecnologico.

Viale Vukovar

Dopo la Seconda guerra mondiale comincia un periodo davvero ricco e creativo per l’architettura croata. In quel periodo nasce viale Vukovar, progettato per essere un viale che ospitasse grandi edifici residenziali ed istituzioni statali. In quel perio-do gli architetti croati, da sempre influenzati dalle correnti europee, hanno accolto i dettami del rea-lismo socialista ed hanno iniziato a costruire edifici con il principale scopo di fornire abitazioni qua-litative, come l’edificio di Drago Galić. Comincia la costruzione dello straordinario Palazzo Municipale, progettato dall’architetto Kazimir Ostrogović. Poco dopo viene costru-

ita la Sala concertistica „Vatroslav Lisinski“, che prende il nome del compositore della prima opera cro-ata „Ljubav i zloba“ (Amore e ma-lizia). Vicino alla Sala concertistica, negli anni Novanta viene costruito il nuovo edificio della Biblioteca Nazionale Universitaria con un cor-pus di 2 milioni e mezzo di libri cu-stoditi su 114 chilometri di scaffali.

Il Museo d’Arte Contemporanea

A Zagabria Nuova si trova il nuovo Museo d’Arte Contemporanea che apre le sue porte ai visitatori ed agli amanti dell’arte. Il pubblico può ammirare l’allestimento per-manente delle collezioni croate e straniere dell’arte contemporanea dagli anni ‘50 del XX secolo fino ad oggi. Nell’edificio di recente co-struzione che si estende per quasi 15.000 metri quadrati, gli zagabresi e gli ospiti della loro città possono venire a conoscere opere originali della scultura, pittura, fotografia, film, video, istallazioni o perfor-mance, di autori croati fino a quelli di fama internazionale. Periodiche esposizioni seguono i trend del momento nel mondo artistico.

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Bundek

Nei pressi del fiume Sava potete trovare Bundek, 35 ettari di tran-quillità nel verde della natura, a due passi dal centro della città. Gli zagabresi vi vanno a trascor-rere il finesettimana facendo sport, passeggiando o riposan-dosi. Il parco è particolarmente adatto ai bambini perché offre campi da gioco ben attrezzati, adatti a tutte le età. Gli amanti della pesca vi vanno a pescare nei laghi popolati da anatre e cigni.

Fiume Sava

Sava è un fiume lungo 940 chi-lometri, ed è uno dei tre mag-giori fiumi di Croazia. Sorge in Slovenia e sbocca nel Danubio. Il fiume Sava ha avuto un ruolo enorme nella creazione della città di Zagabria. La città è cresciuta prima sulla sponda settentriona-le del fiume, ma dopo la Seconda guerra mondiale si espande anche sulla sponda meridionale: quella parte della città si chiama Novi Zagreb (Zagabria Nuova). Nel passato Sava proteggeva la città dai nemici, però con i suoi frequenti straripamenti presen-tava anche una minaccia per i cittadini. Successivamente alla grande alluvione del 1964 che ha inondato la città il fiume viene arginato con la costruzione di canali. Il fiume Sava unisce e di-vide le due sponde della città.

Jarun

Nella parte orientale della città si trova il lago Jarun, il cosiddetto mare di Zagabria. Jarun è forma-to dal lago Maggiore e dal lago Minore, i quali si sono formati nella zona dove venivano effet-tuati scavi di ghiaia, durante la catastrofica alluvione del 1964. I laghi vennero risanati e sistemati negli anni Ottanta del XX secolo per far fronte alle esigenze delle Olimpiadi Universitarie del 1987. Il lago è stato sistemato per gare di canottaggio, sono stati costruiti

campi sportivi e la pista ciclabile, facendo di Jarun il più grande cen-tro ricreativo sportivo di Zagabria. Le spiagge di ghiaia d’estate si affollano di bagnanti. Oltre ai laghi, Jarun ha le isole: Isola delle Universiadi, Isola Trešnjevka, Isola della Gioventù Croata, Isola dei Canottieri, Isola Selvatica, Isola d’Amore. Durante il giorno Jarun è pieno di passanti, sportivi e sa-lutisti, e di notte i vari club sulle spiagge del lago attraggono le persone in cerca del divertimento.

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Mirogoj

Situato fuori dal centro città, ai piedi del monte Medvednica po-tete trovare Mirogoj, il cimite-ro principale di Zagabria. Prima della formazione di quel cimitero, alla fine del XIX secolo, Zagabria aveva altri dieci cimiteri. Le arca-te monumentali, i padiglioni e le cupole sono opera dell’architetto Herman Bollé. Vi vengono seppel-

lite persone di diverse confessio-ni religiose. Il primo funerale è stato dell’insegnante di scherma Miroslav Singer nel 1876. Il cimi-tero Mirogoj è un posto di vera pace per i defunti ed è uno dei più bei cimiteri d’Europa, essendo allo stesso tempo un parco bellissimo ed una galleria d’arte all’aperto.

Herman Bollé,architetto e urbanista (1845 – 1926). L’architetto nato in Germania arriva a Croazia nel 1876 per occuparsi della restaurazione della Chiesa di San Marco nella Città Alta. Da allora rimane a Zagabria e gioca un ruolo fondamentale nella creazio-ne di progetti

architettonici e urbanistici dopo il terremoto cata-strofico del 1880. I suoi progetti più importanti sono la restaurazione della Cattedrale in stile neogotico, che assomiglia alla cattedrale di Colonia, la città nativa di Bollé, le neorinascimen-tali mura del cimitero Mirogoj ed il Museo d’Arte e d’Artigianato.

Parco Maksimir

Nella zona orientale della città, non lontano dalla piazza princi-pale della città, si trova il parco Maksimir. Quando è stato aperto nel 1794 era il primo parco urbano dell’Europa sudorientale. IL vesco-vo zagabrese Maksimilijan Vrhovac ha fatto trasformare il bosco di quercia circondata dai prati e intersecato dai ruscelli in un giar-dino alla francese. Prendendo il nome del suo fondatore, il giardino è stato nominato „Maksimilijanov mir“ (La pace di Maksimilijan) ovvero abbreviato: “Maksimir“. Il parco rimane tutt’oggi un’oasi di pace nel verde profondo, il posto giusto per riposarsi e per l’attività fisica. In una parte del parco nella prima metà del XX secolo è stato fondato lo zoo che ospitava, ai tempi, soltanto tre volpi e tre gufi. Nell’odierno Zoo di Zagabria sulla superficie di 7 ettari oggi convi-vono 275 specie degli animali.

Medvednica

Zagreb è una delle poche città che possono vantare un parco naturale a due passi dal proprio centro. Quel parco è Medvednica, con Sljeme, la vetta del monte che protegge Zagabria dai freddi venti setten-trionali. Questo monte è meta d’escursione prediletta degli zaga-bresi. Per arrivare alla vetta, che si trova a 1035 metri di altezza, si possono seguire numerosi sentieri montani e, arrivati alla destinazio-ne, una sosta d’obbligo comprende la consumazione di un tradiziona-le piatto di fagioli. Sebbene oggi gli orsi non ci sono più, una volta il monte Medvednica ne era den-samente popolato e deve anche il suo nome proprio a quell’animale (medvjed = orso). Nei primi giorni dell’anno, ormai per tradizione, sul monte si radunano i migliori scia-tori del mondo per partecipare alla gara sciistica di Zagabria, una delle tappe della Coppa del Mondo di Sci.

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Editore:Ente turistico della città di Zagabria

Autore del testo:Martina Petrinović

Traduzione:Mediatranslations

Revisione:Rachele Arcese e Marco Bergonzoni

Fotografie:Želimir HorvatJuraj KopačŽeljko KrčadinacPatrik MacekIvo PervanTomislav RastićTomislav ŠklopanIvor VodanovićGoran VranićArchivio AMZArchivio HAZUArchivio TZGZGalleria fotografica MGZ

Art designer:Ivan Doroghy

Designe e impaginazione:DZN Studio

Stampa:Kerschoffset

ISBN 978-953-228-026-5

Ente turistico della città di Zagabria

10000 Zagabria

Kaptol 5

www.infozagreb.hr

[email protected]

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