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UN UTILE AUSILIO A CARATTERE METODOLOGICO

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ED ANCORA….

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Fase 1 – Assegnazione della tesi

Fase 2 – Attività propedeutiche all’avvio del lavoro

Fase 3 – Predisposizione dell’agenda del lavoro

Fase 4 – Articolazione vera e propria del processo di redazione della tesi

Fase 5 – Discussione in seduta di laurea

Atteggiamento di fondo

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L’ATTEGGIAMENTO DI FONDO

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oppure

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Atteggiamento positivo e costruttivo

1. Dimostrazione di un vivo e continuativo interesse verso l’argomento prescelto o assegnato

2. Puntualità e rispetto dei tempi concordati per la produzione di determinati output (proposta di massima dell’argomento, bozza di indice, singoli capitoli o intero lavoro, introduzione e conclusioni, slides per eventuale presentazione in seduta di laurea, dati e tabelle, …)

3. Rispetto dei canoni elementari di scrittura e redazione

4. Osservanza delle indicazioni (suggerimenti, revisioni, ecc…) fornite dal docente per migliorare la qualità del lavoro (anche quando si tratta di scrivere ex novo una parte se non addirittura l’intera tesi)

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DOVERE per lo studente

• di svolgere la prova finale • di rispettare il Regolamento • di osservare le indicazioni

del docente

DIRITTO per lo studente

di essere assistito, consigliato e monitorato dal docente

durante tutto il percorso di ricerca

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<<Il lavoro di tesi misura anche il livello di onestà intellettuale dello studente e del suo docente-relatore. Tutto ciò che viene riportato nel lavoro deve essere documentato e citato. Ad esempio, da parte dello studente, la riproduzione fedele di testi consultati e citati (soprattutto da Internet) senza l’indicazione della fonte è inequivocabile segnale di un atteggiamento irriguardoso nei confronti della prova finale. Allo stesso modo, il docente-relatore deve astenersi dal formulare giudizi di merito, sbrigativi e frettolosi, quando non abbia completato la lettura dell’elaborato consegnato dallo studente Nell’attività di ricerca, condotta dallo studente, fabbricazione, falsificazione e plagio costituiscono comportamenti assai gravi e scorretti (si veda al riguardo l’articolo 7 del Codice etico approvato dall’Università di Udine il 25.01.2012 inerente lo svolgimento dell’attività di ricerca)>> dalla lavagna multimediale faracididattica.wordpress.com

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FASE 1 – ASSEGNAZIONE DELLA TESI: CONTATTO CON IL DOCENTE E DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA DI LAVORO

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Dopo l’assegnazione

Contatto col docente via mail e poi di

persona

All’incontro

Rappresentazione della propria situazione

accademica…

(CFU conseguiti, media scolastica, criticità)

… e indicazione del periodo nel quale

saranno intensificati gli sforzi per la redazione e conclusione del lavoro

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FASE 2 – ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE ALL’AVVIO DEL LAVORO: IL SIGNIFICATO DELLA TESI DI LAUREA

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E’ importante, infatti, comprendere pienamente il significato del lavoro di tesi come attività individuale di studio e di ricerca del laureando. Inoltre, è fondamentale conoscere le logiche di impostazione di un lavoro di tesi, potendo consistere in un lavoro compilativo o sperimentale, a taglio generalista (visione panoramica, come la definisce Umberto Eco) oppure specialista (visione monografica), ad indirizzo più scientifico oppure politico, su argomenti di attualità oppure abbastanza consolidati in letteratura (c.d. storico-teorici), etc… Di seguito sono forniti alcuni utili link che aiutano a comprendere meglio il significato e il valore di un lavoro scientifico (tipologia; ipotesi o domanda di ricerca; stile redazionale; selezione, lettura ed archiviazione dei materiali consultati; uso delle citazioni; etc..). Si suggerisce la consultazione e una lettura di tali materiali. dalla lavagna multimediale faracididattica.wordpress.com

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materiali didattici universitari trovati in rete : •istruzioni su come fare una tesi a cura dell’Università di Firenze; •suggerimenti per lo svolgimento della tesi di laurea a cura dell’Università di Brescia; •consigli pratici per la redazione della tesi di laurea a cura dell’Università di Torino; •alcuni consigli per la stesura della tesi a cura dell’Università di Pisa; •consigli e metodi per la stesura della tesi di laurea a cura dell’Università di Trento; •esempio di formattazione della tesi di laurea a cura dell’Università di Bergamo; •linee guida a cura dell’Università di Udine; •Guida di stile per le tesi di laurea a cura dell’Università di Pavia; •guida alla redazione delle tesi di laurea in materie giuridiche a cura dell’Università LIUC; •la redazione della tesi di laurea a cura dell’Università di Palermo; •guida alla stesura della tesi di laurea a cura dell’Università di Chieti; •citazioni bibliografiche: criteri e indicazioni a cura dell’Università di Milano Bicocca; •come preparare una bibliografia a cura della Luiss; •citazioni bibliografiche a cura dell’Università di Parma; •come fare una bibliografia a cura dell’Università di Bologna; •come si fa una scheda di lettura a cura dell’Università di Verona; •guida per la redazione della prova finale a cura dell’Università di Bergamo; •Piccolo Manuale di Stile;

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FASE 3 – PREDISPOSIZIONE DELL’AGENDA DI LAVORO

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Fin dal primo incontro col docente, si suggerisce allo studente di tenere un’agenda nella quale annotare ogni attività svolta per la redazione del saggio o della tesi. Il corso di laurea in Economia Aziendale ha fornito agli studenti una scheda-tipo da compilare ed aggiornare periodicamente al fine di monitorare lo stato di avanzamento del lavoro. E’ consigliato sottoporre periodicamente tale scheda al docente, in modo da informarlo sull’andamento delle attività. Accade sovente, infatti, che trascorra molto tempo fra il primo incontro, la scelta dell’argomento, la definizione di una bozza di indice del lavoro e i momenti successivi nei quali lo studente lavorerà più alacremente alla stesura del saggio o della tesi. Tutto ciò è assolutamente normale, tenuto conto del fatto che lo studente può non aver completato gli esami entro i tempi previsti o può essere andato incontro a qualunque altro fisiologico ritardo nella programmazione delle scadenze. La compilazione dell’agenda è utile anche per tenere sotto controllo il tempo, cioè la distribuzione delle ore dedicate a ciascuna delle attività fondamentali in cui si articola il processo di impostazione e redazione del lavoro di tesi. Un tempo maggiore viene infatti dedicato alla lettura dei materiali bibliografici e alla stesura del lavoro dalla lavagna multimediale di faracididattica.wordpress.com

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150 h

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FASE 4 – ARTICOLAZIONE VERA E PROPRIA DEL PROCESSO DI REDAZIONE DELLA TESI

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Si tratta della fase centrale dell’intero processo e pertanto è la più delicata. Pur mantenendo alcuni aspetti generali comuni a qualsiasi tipo di saggio o di tesi (si vedano al riguardo le informazioni propedeutiche riportate prima), essa varia a seconda del contenuto specifico della disciplina prescelta e alle “prassi” utilizzate dal docente relatore di tesi. Al Dipartimento di Economia e Impresa, infatti, le tesi possono riguardare temi di: • area matematico-statistica • area giuridica • area economica • area storico-geografico • area aziendale. In ambito aziendale, i contenuti differiscono a seconda delle discipline: contabili, gestionali, organizzative, etc… dalla lavagna multimediale di faracididattica.wordpress.com

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Per qualsiasi dubbio, lo studente è invitato a contattare il docente-relatore, al fine di evitare equivoci e fraintendimenti. Dovendo riprendere dimestichezza e familiarità con lo scritto, dopo lungo tempo, è opportuno – anche se non sempre il docente lo richieda espressamente – che lo studente presenti la proposta di massima del lavoro in due-tre pagine, illustrando – a partire dall’ipotesi di ricerca e dalle motivazioni a trattare quell’argomento – l’articolazione del lavoro (di tesi) rispetto agli obiettivi conoscitivi nonchè la metodologia che si intende impiegare. Sarebbe utile indicare poi, seppur in modo sommario, le principali fonti bibliografiche che si stanno utilizzando o di cui si intende avvalersi. In questa attività, può esser utile impiegare mappe mentali o concettuali al fine di rappresentare in modo visivo i principali temi da discutere nel lavoro.

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Per richiamare la distinzione proposta da Umberto Eco, c’è una sostanziale differenza fra saggio finale e tesi magistrale: 1. il primo è assimilabile ad una tesi di licenza,

necessaria per ottenere il titolo accademico di dottore (nella laurea di primo livello): di norma, anche se non necessariamente, è un lavoro più compilativo;

2. la seconda, pur necessaria per conseguire il titolo di dottore magistrale, è più simile ad una tesi di dottorato: dunque di norma è un lavoro di ricerca (sperimentale) che richiede un tempo di elaborazione più lungo, ma anche quando dovesse risultare compilativo necessita di un investimento (nell’acquisizione delle fonti e nella sistematizzazione dei materiali) superiore a quello richiesto per redigere un saggio della triennale.

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Risulteranno pertanto differenti tra saggio e tesi: • lunghezza del lavoro (di norma 35-50 pagine per il saggio, 100-150 pagine per la tesi); • impostazione (articolazione in capitoli, paragrafi e sotto-paragrafi) • analiticità dei contenuti (più approfonditi) • utilizzazione delle note a piè di pagina (bibliografiche, esplicative, critiche) • taglio metodologico. Nel caso della tesi magistrale, il periodo di

concepimento dell’ipotesi di ricerca è più lungo e va posta maggiore attenzione alla

metodologia che verrà impiegata per discutere l’ipotesi di ricerca prospettata.

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FASE 5 – DISCUSSIONE IN SEDUTA DI LAUREA

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Contenuti e modalità di discussione dell’elaborato (saggio o tesi) vanno sempre concordati col docente-relatore, al quale spetta formulare la proposta di voto che verrà discussa dalla Commissione d’esame.

• Lettura (più volte) della tesi

• Predisposizione di una scaletta di argomenti per la presentazione (anche in forma di mappa concettuale o mentale) da tenere bene in mente per poter sempre riprendere il filo del discorso

• Ripetizione orale (più volte) degli argomenti che saranno affrontati in seduta di laurea

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Di norma, la discussione del saggio avviene in un tempo non superiore ai 5 minuti; quella della tesi in un tempo non superiore a 8-10 minuti. Si consiglia, pertanto, ai laureandi di impostare la presentazione degli argomenti considerando il rispetto dei tempi come un vincolo. In taluni casi, concordandolo col docente e solo quando ve n’è stretta necessità, il lavoro può essere presentato avvalendosi di un supporto multimediale (slides in power point). In questo caso, è fondamentale che il laureando, in preparazione dell’esame di laurea, predisponga un numero di slides compatibile al (poco) tempo a disposizione per presentarle, senza appesantirle nel testo, evitando il ricorso a caratteri illeggibili, oppure ad uno sfondo che si visualizza poco (al riguardo, è sempre conveniente, utilizzare un carattere nero su uno sfondo bianco). Poichè in taluni casi possono presentarsi problemi di compatibilità fra il pc utilizzato a casa e quello disponibile in seduta di laurea, è sempre conveniente salvare in pdf una copia delle slides e, al limite qualora dovessero prospettarsi problemi, utilizzare la versione in pdf. Disporre anche di un “remote control” per l’avanzamento delle slides, evita il fastidio di dover avvicinarsi continuamente al pc per lo scorrimento delle diapositive. Per la discussione di un saggio finale, essendo assegnato un tempo non superiore a 5 minuti, di norma andrebbero commentate non più di 5-6 slides, utilizzando tutte le altre solo per una rapidissima (ma efficace) visualizzazione; in caso contrario, è meglio non includerle nella presentazione.

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In seduta di laurea, una volta che il candidato è convocato dal Presidente della Commissione e prende posto di fronte alla Commissione stessa, il docente-relatore procede alla presentazione del lavoro; subito dopo, il laureando comincia a discutere gli argomenti sui quali è invitato a riferire (un argomento specifico del lavoro; una sintesi dell’intero lavoro, nel caso del saggio; un argomento e la metodologia utilizzata per redigere il lavoro, nel caso della tesi; ecc…). Quando si avvale di slides, il candidato viene fatto alzare e, ponendosi nelle vicinanze del computer e del proiettore, procede all’illustrazione dei materiali multimediali. In generale, è buona norma osservare la Commissione, il Presidente e il docente-relatore durante la presentazione del lavoro, evitando di leggere pedissequamente il contenuto delle slides. Ove è previsto un correlatore, anche quest’ultimo potrà chiedere al candidato di affrontare un argomento specifico o rispondere ad una domanda.

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Essendo in forma orale la discussione in seduta di laurea, è opportuno che il laureando parli in modo tranquillo, scandendo le parole, esponendo in maniera ordinata gli argomenti, preparandosi a rispondere alle domande che il relatore, il correlatore, il Presidente o altro membro della Commissione dovessero rivolgergli. A differenza degli altri esami di profitto sostenuti durante la carriera accademica, lo studente deve riferire il contenuto di un lavoro proprio, non di altri. E’ importante, pertanto, anche il modo con cui il laureando riesce a “difendere” la propria tesi in seduta di laurea, riportando correttamente il proprio pensiero, differenziandolo da quello di altri autori (consultati o citati per la stesura del saggio o della tesi), riferendo dati e numeri (ove fossero richiesti), illustrando le principali conclusioni cui è pervenuto il lavoro. Pur nella consapevolezza che c’è un momento di comprensibile emozione, si suggerisce al laureando di evitare un’esposizione affrettata degli argomenti, la ripetizione “a cantilena” di intere parti del lavoro, l’intercalare di espressioni e frasi segnaletiche di una forte emozione (cioè, appunto…).

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Poichè la seduta è pubblica, e ad essa partecipano di norma familiari, parenti ed amici del candidato, è fondamentale concentrarsi bene sulla prova, evitando ogni distrazione tipica di una festa o cerimonia, rinviando gli eventuali momenti conviviali alla fine della proclamazione (al di fuori dei locali del Dipartimento!) E’ consigliabile provare ad esporre a casa il contenuto della presentazione (sia orale che in power point) ad un familiare per verificare se i contenuti (quantunque tecnici) siano esposti in modo chiaro, convincente, assertivo e con un linguaggio che consenta a tutti una adeguata comprensione. Non bisogna trascurare, infatti, che in sede di laurea possono esser presenti docenti di discipline molto diverse da quella in cui è incardinata la tesi; riuscire ad interessare tali commissari può rappresentare una interessante sfida. Al termine della discussione, il candidato è invitato ad accomodarsi. Sarà richiamato all’atto della proclamazione, quando – di fronte al Presidente della Commissione – conoscerà l’esito della prova e gli verrà attribuito il titolo di dottore. E’ prassi, oltre che regola di buona educazione, attendere che il Presidente della Commissione porga la mano destra al laureato che, nel ricambiare, accetta in tal modo le congratulazioni della Commissione per il conseguimento del titolo. Qualora il laureato dovesse indossare la toga e il tocco, sarebbe opportuno rimuovere quest’ultimo dal capo all’atto della proclamazione, in segno di rispetto verso l’intera Commissione.

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