Un Testo Unico per l’urbanistica regionale I consigli di ...la Responsabilità” di Piero Pozzati...

32
PERIODICO DI INFORMAZIONE (CINECA-MIUR n. E203872) DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI TERNI www.ordingtr.it ISSN 1971 - 6648 Un Testo Unico per l’urbanistica regionale I consigli di disciplina Anno XXIV – N. 97 – gennaio-marzo 2014 – Sped. in A.P. – 45% – Filiale di Terni

Transcript of Un Testo Unico per l’urbanistica regionale I consigli di ...la Responsabilità” di Piero Pozzati...

  • PERIODICO DI INFORMAZIONE (CINECA-MIUR n. E203872)

    DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI TERNI www.ordingtr.it

    ISSN 1971 - 6648

    Un Testo Unico per l’urbanistica regionaleI consigli di disciplina

    Anno XXIV – N. 97 – gennaio-marzo 2014 – Sped. in A.P. – 45% – Filiale di Terni

  • 2

    LineaVitaR

    distributore Umbria per:

    Soluzioni per la sicurezza nei lavori in quota!

    Foligno (Pg) - Italy | Via A. Clareno 15/D, 06034 | Tel: 0742 320 920 Fax: 0742 32 90 98FAP srl | www.fapsrl.net | [email protected]

    Preventivi e sopralluoghi gratuitiRealizzazione di sistemi anticaduta - Verifica analitica della struttura di supporto

    Fornitura e posa in opera certificata mediante personale altamente specializzato - Collaudo in operaElaborazione del fascicolo tecnico - Progettazione e realizzazione di elementi di ancoraggio su misura

    FAP

    SRL

    - DU

    OM

    O O

    RVIE

    TO

    FAP

    SRL

    - DU

    OM

    O O

    RVIE

    TO

    FGM

    SRL

    - IT

    IS T

    ERN

    I

    L

  • Anno XXIV - n. 97gennaio-marzo 2014

    Il contenuto degli articoli firmatirappresenta l’opinione dei singoli Autori.

    [email protected]

    Direttore responsabile:CARLO NIRI

    [email protected]

    Redattore capo:SIMONE MONOTTI

    Segreteria di redazione:

    GIORGIO BANDINI

    SILVIA NIRI

    MARCO RATINI

    Redazione:

    PAMELA ASCANI

    MARIO BIANCIFIORI

    CLAUDIO CAPORALI

    MARCO CORRADI

    ALBERTO FRANCESCHINI

    LAURA GUERRIERI

    PIER GIORGIO IMPERI

    ATTILIO LUCCIOLI

    FRANCESCO MARTINELLI

    EMILIO MASSARINI

    ALESSANDRO PASSETTI

    ROBERTO PECORARI

    Sommario

    EditoreOrdine degli Ingegneri

    della Provincia di Terni

    05100 Terni - Corso del Popolo, 54

    Responsabile editorialePresidente pro-tempore

    Dott. Ing. EMILIO MASSARINI

    Direzione, redazione ed amministrazioneOrdine degli Ingegneri

    della Provincia di Terni

    Piazza M. Ridolfi, 4 - 05100 Terni

    Tel. 0744/403284 - Fax 0744/431043

    Autorizzazione del Tribunale

    di Terni n. 3 del 15/5/1990

    Composizione elettronica: MacAug

    Stampa: Tipolitografia Visconti

    Viale Campofregoso, 27 - Terni

    Tel. 0744/59749

    In copertina:«I principi generali rimarranno ispirati alla tutelae alla valorizzazione dei paesaggi dell’Umbria ...»«... con la totale salvaguardia delle aree boscate...».Vedi servizio sul Testo Unico per l’urbanistica regionale apag. 8

    3

    5 I consigli di disciplina di Alberto Franceschini

    7 È nata la consulta provinciale dei liberi prodessionisti di Aristide Paci

    8 Un Testo Unico per l’urbanistica regionale di Fabio Paparelli

    10 Prove tecniche di collaborazioni ordinistiche di Simone Monotti

    12 Un’altra azienda del territorio chiude di Laura Guerrieri

    13 L’Italia non attira di C. N.

    14 I fotovoltaici di ultima generazione costano meno

    15 “Le piscine dello stadio” di Matteo Bongarzone

    18 Agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie di Pier Giorgio Imperi

    24 Lo studio senza dipendenti non paga l’IRAP di C. N.

    25 Reti urbane di trasporto

    26 Le varie componenti della “IUC”

    27 La stampa in profonda crisi

    28 A portata di mano di Silvia Niri

    30 Vita dell’ordineINGENIUM è inserito nell’elenco

    delle riviste scientifiche CINECA-MIUR

    al numero E203872

  • 4

  • Per non restare indietro

    La nostra società è sempre piùtecnologica. La sua complessitàcresce in maniera esponenziale.Per non rimanere indietro bisognaaggiornarsi continuamente. Inve-ce, mentre da una parte l’età dellepersone si allunga, dall’altra l’e-ducazione scolastica rimane tutto-ra limitata ai primi 20/25 anni divita. Ma una società avanzata nonpuò permettersi che larghe sacchedi popolazione non siano più ingrado di capire il proprio tempo.Basta considerare per esempioquante siano a tutt’oggi le personedi mezza età che, avendo frequen-tato a suo tempo una scuola “car-ta e penna”, non si sono più ag-giornate e pertanto non sono an-cora in grado di manovrare uncomputer, di utilizzare internet o diconsultare un touch-screen.

    È anche per questo che, in unmondo dove tutto cambia semprepiù velocemente, abbiamo bisognodi un continuo adeguamento cultu-rale ad ogni età. Naturalmente l’e-sigenza è particolarmente sentitanel campo delle nuove tecnologie enelle attività professionali tecnico-scientifiche. Da quest’anno infatti,come può essere verificato dallacircolare dell’Ordine riportata apag. 29, anche per noi ingegneri èstato reso obbligatorio l’aggiorna-mento professionale continuo.

    5

    Etica nella Professione

    I CONSIGLI DI DISCIPLINALa legge n.148 del 14 settembre

    2011 di conversione del D.L. n 138del 13 Agosto 2011 ha segnato unanuova era per le professioni Regola-mentate.Sono ancora vigenti, dove non in

    contrasto con la recente “Riformadelle Professioni Regolamentate“, laLegge 24 Giugno 1923 n. 1395”, nor-mativa fondamentale che disciplinala tutela del titolo e dell’esercizio del-la Professione”, il R.D. n. 2537 del23 Ottobre 1925 concernente il re-golamento per l’attività professiona-le” e successivi leggi, decreti e re-golamenti.

    Il D.P.R del 7 Agosto 2012 n. 137“Regolamento recante riforma de-gli ordinamenti professionali” daattuazione al D.L. n. 138/2011(art.3 comma 5) convertito con leg-ge 148/2011.

    Le novità introdotte dal Regola-mento sono state presentate nel nu-mero di Ingenium n. 94 del bimestreAprile-Giugno 2013, a firma con-giunta di Simone Monotti e del sot-toscritto, Alberto Franceschini.Nel presente articolo non si par-

    lerà di Assicurazione obbligatoria, diFormazione continua di cui pensoche ormai ci sia adeguata informa-zione.

    Il tema complesso, dai contenutifortemente innovativi, che mi accin-go ad affrontare è quanto attiene al-l’introduzione dei “Consigli di Di-sciplina Territoriali”.Il Legislatore ha voluto separare

    le funzioni amministrative da quelledisciplinari con l’istituzione di orga-ni a livello territoriale (vedi Consi-glio di disciplina - Tribunale Terni)ai quali sono affidati l’istruzione, ladecisione delle questioni disciplina-ri e di un organo a livello nazionale.In Attuazione dell’art.8, comma 3,

    del Decreto del Presidente della Re-pubblica 7 Agosto 2012, n. 137, ilMinistero della Giustizia ha appro-vato il Regolamento per la designa-zione dei componenti i Consigli didisciplina territoriali degli Ordini de-gli Ingegneri.Per rappresentare funzioni, auto-

    nomia e competenze dei Consigli didisciplina è bene riportare quantocontenuto all’art. 2 del Regolamen-to ai commi di seguito trascritti:- 4. I Consigli di disciplina terri-

    toriali operano in piena indipenden-za di giudizio e autonomia organiz-zativa, nel rispetto delle vigenti di-sposizione di legge e regolamentarirelative al procedimento disciplina-re;

  • 6

    - 5. Le riunioni dei Consigli di di-sciplina territoriali hanno luogo se-paratamente da quelle dei Consigliterritoriali;- 6.I compiti di segreteria e di as-

    sistenza all’attività dei Consigli di di-sciplina territoriali sono svolti dalpersonale dei Consigli territoriali del-l’Ordine;- 7. Le spese di funzionamento dei

    Consigli di disciplina territoriali, in-cluse quelle dei procedimenti disci-plinari, sono poste a carico del bi-lancio dei Consigli territoriali del-l’Ordine.Il Regolamento è essenziale nel-

    la sua articolazione, fornisce indica-zioni per la designazione dei com-ponenti, del Presidente e del Segre-tario del Consiglio.Il Consiglio Nazionale Ingegneri,

    da quanto mi è dato sapere per averpartecipato alle Assemblee dei Presi-denti fino al settembre 2013, non haattivato ancora iniziative di studio perapprofondire argomento di tale com-plessità per essere schematizzato confacilità in un documento che sia diaiuto e orientamento.I codici deontologici sono la “sum-

    ma” di come si devono comportaregli iscritti agli Ordini professionali:rapporti tra colleghi e con clienti, con-flitti di interesse, aspetti economici.La deontologia professionale, dal

    greco deon “dovere”, consiste nel-l’insieme delle regole comportamen-tali, il cosiddetto codice deontologi-co, che si riferisce ad una determi-

    nata categoria professionaleL’etica è la ricerca di ciò che è giu-

    sto per l’uomo, di ciò che è giusto fa-re e non fare.È la ricerca e la disciplina che re-

    gola il comportamento degli esseriumani in relazione al concetto di “be-ne” e di “male”Sembra di poter azzardare che il

    codice deontologico, dove si confi-gura come codice etico, assuma il ca-rattere dell’universalità, supportatoda una logica inconfutabile.Le professioni sono cambiate sen-

    za che i codici deontologici si sianotrasformati e adeguati alle nuove si-tuazioni.Molte categorie, avvocati, archi-

    tetti medici, stanno cimentandosi nel-la specificità delle relative categorieper riscrivere i propri codici deonto-logici che abbiano comunque una va-lenza universale.I Consigli di disciplina sono chia-

    mati ad operare in materia partico-larmente delicata, devono rispettarele esigenze del singolo iscritto, del-l’intera categoria e della collettività.L’attività del Consiglio, quando si

    possano ravvedere inadempienze de-gli iscritti, opererà anche tramite l’ap-plicazioni di sanzioni che vanno daquelle più lievi fino alla radiazionedall’albo.Nel concreto, applicare le sanzio-

    ni si dimostra cosa non semplice epotrebbe essere soggetta a discrezio-nalità degli Ordini Territoriali per ec-cesso di lassismo o, al contrario, di

    severità degli organi giudicanti. La tutela, il controllo del rispetto

    del Codice deontologico sono l’am-bito primario in cui si eserciterà l’at-tività del Consiglio di disciplina ter-ritoriale.Sono temi su cui dovremo con-

    frontarci per ribadire e riconsegnarel’immagine dell’Ingegnere al ruoloche è chiamato a svolgere nel conte-sto sociale.Labili e incerti appaiono spesso i

    confini tra illecito giudiziario e com-portamenti non rispettosi del codicedeontologico, l’attività del Tecnicoabbraccia ambiti vasti, spaziando dal-la tutela dell’ambiente, alla garanziadella sicurezza per i cittadini, allacongruità economica nella gestionee previsione dei lavori.Mi viene alla mente un testo che

    ho letto anni fa “Verso la Cultura del-la Responsabilità” di Piero Pozzati eFelice Calmieri-Edizione Ambiente-Per quanti, e non solo, hanno fre-

    quentato L’Università degli Studi diBologna- Facoltà di Ingegneria- il no-me di Piero Pozzati si identifica conla “Tecnica delle Costruzioni“, suisuoi libri hanno studiato generazionidi studenti; non deve suscitare mera-viglia ma invece ammirazione l’inte-resse del Maestro per l’Etica nellaProfessione.

    Alberto Franceschini

    ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI TERNIINSEDIAMENTO DEL CONSIGLIO DI DISCIPLINA TERRITORIALE

    Su richiesta dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni, il Presidente del Tribunale di Terni, Dott. LanzillottoGirolamo con nota Prot. 218/14 del 28.01.2014, ha trasmesso l’atto di nomina dei membri effettivi e supplenti.

    Il giorno 20.02.2014 si è riunito per il suo insediamento il Consiglio di disciplina.A norma dell’art.2 comma 2 del Regolamento del Consiglio di disciplina, sono stati nominati:

    Presidente dott.ing. Franceschini. AlbertoSegretario dott.ing.junior Ministro DavideConsiglieri dott.ing. Galli Pier Giacinto

    dott.ing. Bandini Giorgiodott.ing. Liti Adrianodott.ing. Belinci Brunodott.ing. Martinelli Francescodott.ing. Bini Aldodott.ing. Ratini Marcodott.ing. Merlini Francodott.ing. Claudiani Nazareno

    Sono stati nominati membri supplenti:

    dott.ing. Cardarelli Raffaeledott.ing. Vitali Alessandrodott.ing. Locci Mauriziodott.ing. Sperandei Marcodott.ing. Pliatsidis Amilcaredott.ing.junior Albanesi Fabio

  • 7

    La Consulta dei liberi professioni-sti è l’organismo collegiale, istituitopresso la Camera di Commercio diTerni, in attuazione dell’art. 10,comma 6, della legge 29 dicembre1993 n.580 e dell’art. 8 del DM 4 ago-sto 2011 n.156, nonché dell’art.37dello Statuto Camerale che ne ha di-sciplinato la composizione, l’orga-nizzazione, il funzionamento attra-verso un apposito regolamento.La consulta ha come finalità di:1) Esprimere parere su richiesta

    degli Organi istituzionali della Cameradi Commercio nelle materie della re-golazione del mercato, della sempli-ficazione degli adempimenti a caricodelle imprese e della promozionedelle economie locali;2) Esprimere il rappresentante dei

    professionisti in seno al Consigliodella Camera di Commercio.La Consulta, nella prima seduta, ha

    manifestato apprezzamento per il pun-tuale lavoro istruttorio svolto dalla Ca-mera di Commercio, che ha consenti-to di attuare le disposizioni legislati-ve in materia.Particolare significato assumono le

    dichiarazioni rilasciate dal Presiden-te Cipiccia al termine della riunionedi insediamento:“Con l’istituzione della Consulta la

    Camera di Commercio apre le portealle libere professioni ed allarga la suarappresentatività. Gli Ordini profes-sionali diventano partners a pieno ti-tolo dell’attività dell’Ente in un mo-mento di grande crisi e di grandicambiamenti che dobbiamo affronta-re con unità di intenti e condivisione.La Consulta è uno strumento efficaceper affrontare alcuni dei temi più ri-levanti che collegano imprese e pro-fessionisti: in primo piano la sempli-ficazione degli adempimenti ammini-strativi, la competitività del sistema lo-cale, l’innovazione, la crescita eco-nomica.”

    In un momento in cui, da vari sog-getti, si cerca di delegittimare gli Or-dini Professionali in nome di un sfre-nato liberismo, la Consulta, con le suefinalità, rappresenta un riconosci-mento concreto, non simbolico, delruolo delle rappresentanze professio-nali, in particolare degli Ordini comeOrgani ausiliari dello Stato.Noi siamo, peraltro, convinti che gli

    Ordini necessitino di un ammoderna-mento per svolgere, appieno, la fun-zione di promozione, governo, valu-tazione, controllo e verifica dellaqualità e della dignità della profes-sione. In definitiva, Ordini professionali

    autonomi, autorevoli, che tutelino daun lato i legittimi interessi professio-nali degli iscritti e, dall’altro, assicu-rino il decoroso esercizio della pro-fessione.Purtroppo il ruolo degli Ordini e

    delle organizzazioni rappresentativedelle professioni è stato valutato,spesso, come non necessario anchenella nostra realtà.La nascita della Consulta, al di là

    delle finalità previste dalla legge,rappresenta una occasione da non per-dere per mettere insieme le variecompetenze di cui dispone ogni sog-getto coinvolto e per far sentire la vocedelle professioni attraverso un orga-nismo unitario.L’unità delle categorie professionali

    è un valore aggiunto che non possia-mo permetterci di disperdere.L’esigenza di “stare insieme” nella

    nostra città, attraversata da una gravecrisi socio-economica, assume parti-colare rilevanza.A proposito di unità delle categorie

    può essere richiamata la saggia af-fermazione:

    “un passo avanti di cento personeè molto meglio di cento passi di un sin-golo eroe”.

    Aristide Paci

    È nata la Consulta provincialedei professionisti di Terni. Il nuovoorganismo è composto dai presi-denti degli Ordini e dei Collegi pro-fessionali che operano sul nostroterritorio provinciale (Ordine degliIngegneri, Ordine dei Dottori Agro-nomi e Dottori Forestali, Ordine de-gli Architetti, Pianificatori, Paesag-gisti e Conservatori, Ordine degliAvvocati di Terni, Ordine degli Av-vocati di Orvieto, Ordine dei Con-sulenti del Lavoro- Consiglio Pro-vinciale di Terni, Ordine dei Medi-ci Chirurghi e degli Odontoiatri,Ordine dei Dottori Commercialistie degli Esperti Contabili, Collegioprovinciale dei Geometri e Geome-tri laureati, Collegio dei Periti Indu-striali e dei Periti Industriali Lau-reati, Consiglio Notarile, Ordinedei Farmacisti, Ordine dei MediciVeterinari, Collegio Ostetriche diTerni, Collegio Infermieri - IPAVSI- di Terni).L'insediamento è avvenuto il 20

    febbraio scorso presso la Camera diCommercio di Terni. L'intento èquello di affrontare i temi più rile-vanti che interessano sia le impreseche i professionisti quali, ad esem-pio, la ripresa economica, la sem-plificazione burocratica, l'innova-zione e così via.Al dottor Aristide Paci, che è sta-

    to nominato primo presidente dellaConsulta Professionale, Ingeniumha chiesto una breve illustrazionedelle motivazioni e degli obbiettividel nuovo organismo.

    Per rilanciare l’attività economica e sociale

    È NATA LA CONSULTAPROVINCIALE DEI LIBERI

    PROFESSIONISTI

  • 8

    La regione verso la semplificazione dei procedimenti

    UN TESTO UNICO PERL'URBANISTICA REGIONALE

    In coerenza con i principi sancitidalla legge regionale 8 del 2011 su“Semplificazione amministrativa enormativa dell’ordinamento e deglienti locali territoriali”, la RegioneUmbria sta compiendo un percorso diriordino normativo volto a favorire losviluppo, la competitività, la crescitaeconomica e l’innovazione del siste-ma produttivo, nonché le azioni e gliinterventi strategici per il migliora-mento dell’efficienza e l’efficacia del-l’azione amministrativa nei rapporticon i cittadini e le imprese. Il nuovo“Testo unico Governo del territorio ematerie correlate” ha l’ambizione diandare in questa direzione. Il provve-dimento consentirà infatti di ricom-prendere l’intera disciplina regionalein materia urbanistica in un unico te-sto normativo, andando ad abrogarealmeno 19 leggi regionali emanate apartire dagli anni ottanta, suddiviso innove titoli, conterrà 293 articoli afronte dei circa 600 attuali. Il nuovo te-sto introdurrà alcune modifiche detta-te dall'adeguamento alle disposizionivigenti, coordinando e semplificandoquanto previsto dalle diverse normati-ve di settore, così da riorganizzare l'in-tera disciplina per materie di interven-to, tendendo a razionalizzare, perquanto possibile, i relativi procedi-menti amministrativi. Il progetto di riordino complessivo

    è il frutto di una sintesi complessa,svolta dal servizio urbanistica dellaRegione con il contributo degli altriservizi regionali competenti per mate-ria, oltre che dai consulenti giuridiciappositamente incaricati dall'esecuti-vo. Ma è, soprattutto, il frutto di ungrande lavoro di concertazione con lecategorie imprenditoriali e degli ordi-ni professionali. Il testo, che è statopre-adottato dalla Giunta Regionale afine dicembre e che attualmente è an-cora al vaglio della seconda commis-sione del Consiglio Regionale, po-trebbe subire ulteriori modifiche ri-spetto alla formulazione originariasulla base dell’esito del processo diriordino istituzionale nazionale e, inparticolare, in seguito all’eventualeabolizione delle province. I principigenerali rimarranno, in ogni caso,ispirati alla tutela e alla valorizzazio-ne dei paesaggi dell’Umbria con unaforte spinta verso la semplificazionedei procedimenti che permetterà aglioperatori economici di avere maggio-re chiarezza su ciò che è consentito fa-re, nel rispetto di regole certe, accessi-bili e comprensibili. Nell’azione disemplificazione si eviterà, ad esem-pio, la riproposizione della logica deipiani a cascata, distinguendo puntual-mente le competenze dei diversi sog-getti coinvolti nel processo ammini-strativo. Ovvero: la Regione con il

    Programma Strategico Territorialeavente funzioni programmatiche sen-za alcun intendimento prescrittivo, e ilPiano Paesaggistico Regionale, qualestrumento unico di tutela, valorizza-zione e corretto inserimento paesag-gistico sul territorio delle opere del-l’uomo. La Provincia (se non riforma-ta) con funzioni di coordinamento del-la pianificazione locale e i Comunicon il Piano Regolatore Generale,quale strumento che prenderà atto del-le invarianze stabilite dai piani so-vraordinati e dai piani di settore, mache avrà ampi poteri di disegnare, rea-lizzare e riqualificare la città esistentee quella futura, facendo a meno, co-munque, di un’eccessiva normazione.Nel Testo unico saranno ricondottiinoltre tutti gli strumenti per l’attua-zione del piano regolatore generaleconcernenti i piani attuativi, le normeper la riqualificazione dei centri stori-ci, i programmi urbani complessi, iprogrammi di riqualificazione urbana.Nel procedimento di approvazione deipiani attuativi, ad esempio, si raffor-zerà la certezza del rispetto dei tempidel procedimento, con il recepimentodella normativa in materia di inden-nizzo da ritardo. Verrà altresì resa ap-plicabile per tutti i piani attuativi lapossibilità della contestuale approva-zione del piano e del rilascio dei rela-tivi titoli abilitativi, senza ulteriori ap-

  • 9

    pesantimenti documentali e procedu-rali, al fine di ridurre tempi ed oneridel procedimento stesso. Anche la di-sciplina del programma urbanisticoverrà semplificata per quanto attienele procedure sia in caso di iniziativapubblica che privata per la realizza-zione di interventi di riqualificazionee rigenerazione urbana. In particolareper i centri storici si giungerà ad unapiù agevole disciplina per l’individua-zione degli ambiti di rivitalizzazioneprioritaria (ARP) e per la redazione diquadri strategici di valorizzazione(QSV), finalizzata anche alla sempli-ficazione del sistema delle premialità.Le norme del così detto “Piano casa”pensate per i piccoli ampliamenti e lariqualificazione dell’edilizia residen-ziale, produttiva e per servizi attraver-so forme premiali, verranno diversa-mente modulate con alcune semplifi-cazioni normative, al fine di favorireanche la riqualificazione architettoni-ca ed ambientale degli edifici, uscen-do definitivamente dalla straordina-rietà che aveva indicato il “GovernoBerlusconi”. Ricordo che già con lal.r. 12/2013 “Norme su perequazione,premialità e compensazione” sonostati introdotti dei principi di forte li-beralizzazione nel governo del territo-rio al fine di favorire il riuso della“città esistente”, dando agli imprendi-tori l’opportunità di dimostrare di sa-per ripensare il “nuovo”, utilizzandogli edifici e gli isolati edilizi dismessi.Con i regolamenti regionali n. 5 e n. 6del dicembre scorso, sulla "obbligato-rietà dei piani attuativi" e sul “contri-buto di costruzione” si è inteso favori-re, anche con una forte riduzione deglioneri, l’adeguamento sismico degliedifici, la certificazione di sostenibi-

    lità ambientale dei medesimi e in par-ticolare il riuso dei centri storici. La Regione dunque intende essere

    di stimolo agli investitori e agli inse-diamenti di nuove attività, con l’au-spicio che i comuni sappiano coglieresempre meglio queste importanti op-portunità per la rivitalizzazione deicentri storici. Ad esempio l’obbligato-rietà del piano attuativo, è stato ridot-to all’essenziale, limitandola agli in-terventi negli insediamenti esistentiche rivestono valore storico culturale,nei nuovi insediamenti prevalente-mente residenziali con esclusione diquelli che prevedono la realizzazionedi un unico organismo edilizio ovverosuperficie utile coperta delle costru-zioni inferiore o uguale a 1.000 mq;agli interventi relativi agli insedia-menti produttivi, direzionali e per ser-vizi di nuova previsione con esclusio-ne di quelli che prevedono la realizza-zione di un unico organismo edilizioovvero superficie utile coperta dellecostruzioni inferiore o uguale a 3.000mq.; a quelli di ristrutturazione urba-nistica relativi agli insediamenti pro-duttivi, direzionali e per servizi di-smessi di cui all’art. 23 del R.R.7/2010, con esclusione di quelli cheprevedono la realizzazione di un uni-co organismo edilizio (ovvero SUC)inferiore o uguale a mq. 3.000 e la ri-strutturazione urbanistica relativa ainsediamenti prevalentemente resi-denziali esistenti di cui all’art. 20 delR.R. 7/2010, con esclusione di quelliche prevedono la realizzazione di ununico organismo edilizio inferiore ouguale a mq. 1.000. Il nuovo Testo unico disciplinerà

    ancor meglio il settore della tutela edell’uso del territorio regionale ri-

    comprendendo anche le regole perl’attività edilizia del territorio agrico-lo, con la totale salvaguardia delle areeboscate e degli oliveti. L’impresa agri-cola sarà l’unico soggetto titolato adesercitare la propria attività sul terri-torio agricolo, con azioni imprendito-riali a salvaguardia del territorio. Il Te-sto unico conterrà poi l’intera disci-plina per l’attività edilizia e i relativititoli abilitativi comprese le norme re-lative alla agibilità, vigilanza, respon-sabilità, sanzioni e controlli. Saràrafforzata ed ampliata qualitativa-mente, ad esempio, l’applicazionedella SCIA, prevista anche per tutti gliinterventi già definiti da piani attuati-vi approvati e convenzionati. Verràimplementata la disciplina per con-sentire l’attivazione di servizi telema-tici, che consentano a chi vi abbia in-teresse l’accesso a tutte le informazio-ni utili sullo stato di avanzamento del-le pratiche edilizie, nonché verrannoprodotte normative necessarie perconsentire la gestione telematica del-le istanze e dei relativi procedimentiedilizi. Il sistema della certificazioneviene confermato al procedimento perl’agibilità degli edifici con decorren-za dalla presentazione della stessa, va-lorizzando le funzioni dello sportellounico e dei controlli a campione. Verràinfine raggruppata tutta la disciplinatecnica nella materia edilizia per so-stenibilità ambientale, opere pubbli-che, espropriazioni, requisiti per la re-te viaria ed escursionistica, inquina-mento acustico e normativa sismica,rendendone più coerente la consulta-zione e quindi facilitandone l’applica-zione.

    Fabio PaparelliAssessore regionale all'urbanistica

  • 10

    Iniziative congiunte tra “vicini di casa”

    PROVE TECNICHE DICOLLABORAZIONI ORDINISTICHELa realtà organizzativa e gestiona-

    le degli Ordini Professionali sta vi-vendo da diversi anni, ed in partico-lare oggi, profondi cambiamenti edevoluzioni. Tempo fa si sentiva aleg-giare nell’aria una voce di possibileprogressiva diminuzione di compitied incarichi fino al punto di parlaredi soppressione. Successivamente iltrend ha invertito il senso di marciae nel giro di poco tempo oneri e re-sponsabilità sono aumentati sensibil-mente.Lungo è l’elenco di novità per un

    ente che fino a qualche anno fa ave-va il solo compito ufficiale di con-servare ed aggiornare l’albo degliiscritti. Dalla formazione continuaobbligatoria alla istituzione da partedel Tribunale del Consiglio di Disci-plina il passo è stato rapido ed è an-cora in evoluzione. In questa otticaappare evidente l’opportunità di “fa-re squadra” con realtà vicine caratte-rizzate da dimensioni ed esigenze si-mili o addirittura comuni.In questo quadro di riferimento

    l’Ordine della Provincia di Terni haeffettuato e sta effettuando incontripreliminari con Ordini “vicini di ca-sa”.

    Rieti.È ben noto come le provincie di

    Terni e Rieti siano da sempre “vici-ne” non solo geograficamente. Ana-lizzando la storia di queste due realtàdel Centro Italia possono trovarsiesempi concreti di contatti vivi e frut-tuosi per ambo le parti sin da tempiremoti.Nonostante l’appartenenza a di-

    verse regioni, oggi l’apertura del nuo-vo tratto della “Terni-Rieti”, di cui siè tanto parlato e scritto anche sullepagine di questa rivista, sembra averaccorciato ancora di più le distanzesia geograficamente che concettual-mente.

    Ciò si aggiunge alla nota colle-ganza professionale e lavorativa traquesti due centri. Il tutto è dimostra-to quotidianamente dai vari pendola-ri che da Terni si recano a lavorare aRieti nel settore chimico/farmaceuti-co od elettronico (tra cui anche in-gegneri) e dagli altrettanti reatini chea Terni vivono esperienze lavorativenei vari settori industriali e non solo.Nella logica comune dell’incon-

    trarsi, lo scorso 12 Febbraio, si è svol-ta a Rieti una riunione congiunta deidue consigli dei rispettivi Ordini de-gli Ingegneri registrando la quasi to-talità delle presenze a dimostrazionedell’importanza dell’iniziativa.Lo spirito dell’evento è stato ca-

    ratterizzato da profonda amicalità ecordialità, convergenza di vedute e diobbiettivi, e soprattutto dalla magi-strale ospitalità dei colleghi reatini,che hanno accolto i colleghi ternaninella suggestiva sede del loro Ordi-ne nel pieno centro di Rieti, nello sto-rico Palazzo Dosi in Piazza VittorioEmanuele II.Si è discusso a lungo ed aperta-

    mente della situazione professionaleattuale, avendo come moderatori ecoordinatori i due presidenti Inge-gneri Antonio Miluzzo ed EmilioMassarini. Tutti i partecipanti hannocomunque espresso in modo costrut-tivo proposte e spunti di riflessione.Non poteva certo mancare il tema

    dell’aggiornamento professionalecontinuo che ha occupato buona par-te del tempo.In conclusione è apparsa evidente

    l’opportunità di dare luogo ad unasorta di “gemellaggio preliminare”tra i rispettivi Ordini con il possibilefuturo concretizzarsi di vari aspettitra cui:

    • Intraprendere iniziative comunisul piano della formazione o comun-que promuovere ai propri iscritti le

    iniziative formative e non solo orga-nizzate dall’Ordine “gemellato”.• Prendere posizioni condivise e

    partecipate in occasione di eventi dicarattere nazionale.• Instaurare un “filo diretto” con-

    tinuo al fine di tenere vivi i contattianche attraverso possibili collabora-zioni tra le rispettive commissioni in-terne.

    Ingenium non è rimasto esclusodagli argomenti di conversazione.Molto probabilmente i colleghi del-l’Ordine di Rieti daranno nel futuroun contributo fattivo nella scrittura diarticoli e nel reperimento di materia-le tecnico da pubblicare. Parallela-mente il formato digitale di Ingenium(file PDF) sarà girato dalla segrete-ria reatina a tutti i loro iscritti.È anche questa una possibile for-

    ma di crescita e sviluppo nella spe-ranza che porti positivi frutti per lacategoria.

    Perugia.Più che evidente è il legame con

    la realtà Perugina, considerando chele due città sono i soli capoluoghi diprovincia presenti nella regione. Vec-chi campanilismi di matrice calcisti-ca mettono troppo spesso in ombrala realtà viva e dinamica di continuiscambi culturali e professionali. Leindustrie di Terni hanno visto e ve-dono ancora molti residenti nella Pro-vincia di Perugia coinvolti in primapersona dal punto di vista lavorativo.Fatto questo particolarmente incisivoa partire dal dopoguerra. Di contromoltissimi ternani hanno effettuatogli studi universitari a Perugia conparticolare riferimento all’ingegneriae non solo. Un grande numero di lo-ro, per lavoro e/o per vita sentimen-tale, ha poi trasferito la residenza nelcapoluogo di regione.Non va dimenticato inoltre che la

  • 11

    conformazione geografica della pro-vincia perugina favorisce anche uncerto pendolarismo lavorativo a bre-ve raggio verso centri come Spoletoe Massa Martana, dove operano va-rie realtà aziendali ben note. ProprioSpoleto è stata la “location” di un in-contro conviviale organizzato dai col-leghi dell’Ordine di Perugia lo scor-so 21 Febbraio. La scelta non è sta-ta casuale dal punto di vista concet-tuale. Spoleto si trova nella provin-cia degli organizzatori ma è più vici-na a Terni che a Perugia con netta co-modità di raggiungimento.L’ottima ospitalità da parte dei col-

    leghi ha coinvolto anche il consiglie-re nazionale CNI Ing. Massimo Ma-riani che per anni è stato presidentea Perugia, il quale ha espresso com-menti favorevoli e positivi riguardole possibili convergenze di vedute edi operatività dei due ordini. A faregli onori di casa è stato ovviamenteil presidente Ing. Roberto Balliani af-fiancato dal nostro presidente Mas-sarini. I due consigli erano presenticon pochissime assenze, motivate co-munque da cause di forza maggiore.Anche in questa occasione i temi

    affrontati sono stati moltissimi inun’atmosfera di serena convivialità,inevitabilmente condita da qualchereciproca spiritosa battuta di sdram-matizzazione e demolizione verso ilcampanilismo sopra citato. Si è discusso di tematiche analo-

    ghe a quelle descritte nell’incontrocon i colleghi reatini. In questo casoinoltre si è affrontata la possibilità didar vita ad organizzazioni in seno alCNI, in termini di federazione tra idue Ordini. Tale struttura, senza nul-la togliere alle rispettive autonomie erappresentanze, permetterebbe un’ul-teriore presenza decisionale umbraall’interno delle attività del CNI avantaggio del possibile peso del-l’Umbria in termini decisionali.Sono temi complessi che vanno ad

    interagire con realtà già esistenti co-me la Consulta degli Ordini del Cen-tro Italia. Da queste preliminari chiac-chierate dovranno seguire approfon-dimenti mirati da parte dei rispettiviconsigli.

    Simone Monotti

    Da sinistra Massimo Mariani consigliere nazionale CNI, Emilio Massarini presidenteordine terni, Roberto Baliani presidente ordine Perugia, Fabio Radicioni consigliere or-dine Perugia, Paolo Anderlini consigliere ordine Perugia e presidente fondazione ordi-ne Perugia.

    Momento di convivialità durante l'incontro di Spoleto

    Vista generale della riunione congiunta dei consigli di Terni e Rieti

    I due presidenti Emilio Massarini e Antonio Miluzzo

  • 12

    La SGL Carbon è in liquidazione

    UN'ALTRA AZIENDADEL TERRITORIO CHIUDE

    Un’altra azienda del territorio chiu-de. Un’azienda storica per Narni. LaSGL Carbon è ormai in liquidazione.Questa la notizia che a febbraio ha ge-lato le speranze del centinaio di lavo-ratori impiegati a Narni. Infatti, èproprio intorno alla SGL, un tempoElettrocarbonium, che si è sviluppatala città moderna negli anni 90 del-l’Ottocento. È stata la fabbrica ad at-tirare qui molti lavoratori, anche dafuori, che poi si sono stabiliti a Narni.Negli anni d’oro contava 1200 lavo-ratori diretti, poi sempre di meno, una

    riduzione dovuta sia alla politica di ri-dimensionamento che a quella, fisio-logica, dell’efficienza del lavoro. Dicrisi ne ha passate parecchie e lospauracchio della chiusura si era piùvolte affacciato ai cancelli, ma il pe-ricolo, finora, era sempre stato scon-giurato. Adesso però, anche a causa diuna fortissima specializzazione che haevitato la diversificazione del prodotto,insieme ai crescenti costi dell’energiae alla mancanza di sistema paese del-l’Italia, i proprietari hanno deciso dispostare la produzione a Wiesbaden,

    in Germania. Ma a pagarne le conseguenze non

    ci saranno solo i dipendenti. L’azien-da, come sempre succede, dava lavo-ro anche a molte altre persone, il co-siddetto indotto: aziende di servizi sa-tellite, studi di professionisti, impre-se di pulizie ed altro ancora. Eraanche nota per la sua attività sociale.Infatti, tra le altre, aveva un nutrito vi-vaio di giocatori di calcio, con età com-prese tra i cinque e gli undici anni. Poitutti passavano nelle fila della Narnese,la squadra titolare, ed erano comunque

  • 13

    oggetto delle attenzioni degli osser-vatori. Insomma, il danno sarà per l’in-tero territorio!La storia della fabbrica narnese è le-

    gata a doppio filo con quella della città.Nata appena dopo le Acciaierie di Terniper produrre elettrodi per la fusionedell’acciaio, ha impiegato negli annimigliaia di lavoratori, costituendo unafonte di vero benessere per il territo-rio. L’idea la ebbe un imprenditore chela chiamò Sife, Società Italiana ForniElettrici, ed a cui il Comune fornì gra-tuitamente il territorio. Anni dopo laMonti&Martini di Milano rilevò lafabbrica: una potenza che, però, allametà degli anni ’50 si trovò in crisi.Così fu acquistata dalla tedesca Sie-mens, che ristrutturò lo stabilimento ene fece una sezione destinata al solocarbone, la “Sigri”. Negli anni ’90 siaffiancò una società americana, la“Great Lakes Carbon”, per cambiareancora il nome nell’attuale “Sgl Car-bon”, le iniziali della proprietà. Al mo-mento la maggioranza delle azioni è

    in mano alla BMW, che ha trovato in-teressante l’evoluzione tecnologicadella Sgl Carbon anche per la costru-zione di componenti per automobili eper i dischi dei freni. Nel pacchettoazionario figurano anche i nomi diVolkswagen e Porche. Ora la fabbrica continuerà a mar-

    ciare a ritmo regolare fino a maggio,mentre i liquidatori sistemeranno iconti. Tra quelli da pagare, oltre aquanto riterrà opportuno l’Arpa per tu-telare il territorio, ci saranno la boni-fica dell’area e lo smantellamento disilos e della ciminiera, come già co-municato dall’assessore regionale Vin-cenzo Riommi. Quella ciminiera, altaoltre cento metri, fu fatta costruire perevitare che le polveri sottili, prodottedall’impianto, ricadessero nell’ag-glomerato di Narni Scalo, consenten-do una dispersione su superfici piùampie. Una ciminiera che è diventataparte del panorama narnese.

    Laura Guerrieri

    Gli ingegneri stranieri ci evitano

    L’ITALIANON ATTIRA Ormai da tempo i nostri colleghi

    stranieri non si affacciano più sullapenisola. Le ridotte possibilità oc-cupazionali ed i miseri compensigeneralmente offerti agli ingegnerinel nostro paese li tengono pruden-temente lontani.L’analisi è stata fatta recente-

    mente dal Centro Studi del Consi-glio nazionale degli ingegneri cheha elaborato i dati relativi al “rico-noscimento dei titoli professionaliconseguiti all’estero”. E’ risultatoche, negli ultimi due anni, il nume-ro di riconoscimenti è passato da3.355 (anno 2011) ai 2.033 (anno2013) mettendo in luce una diminu-zione di oltre il 39 per cento.È stato anche confermato che la

    scarsa mobilità dei professionistiverso il nostro paese non può esse-re imputabile alla disciplina che neregolamenta l’attività (dato che es-sa è basata come per gli altri paesieuropei sulla Direttiva 2005/36/Ce)ma soltanto alle sempre più ridottepossibilità occupazionali presentiin Italia. Non è un mistero, del resto, che

    una tale situazione sta spingendo datempo anche i professionisti italia-ni a tentare la “fuga”, cercando for-tuna all’estero verso occupazionipiù soddisfacenti e remunerative.

    C.N.

    La vecchia fabbrica in una immagine del Primo novecento.

  • 14

    Più efficienti, più piccoli, più affi-dabili. L'ultima generazione di pan-nelli fotovoltaici ad uso domestico of-fre prestazioni sempre migliori. «Nelcorso dell'ultimo anno l'efficienzamedia dei nuovi impianti è miglioratadel 2%», commenta Giuseppe Sofia,membro del consiglio direttivoAnie/Gifi (Gruppo imprese fotovol-taiche italiane). Questo significa che,a parità di potenza, è possibile instal-lare i moduli su superfici sempre piùpiccole. Anche la durata media di vitaè aumentata: «Sui modelli più vecchi,l'energia prodotta iniziava a diminuiredopo 20 anni dall'installazione. Oggi,un impianto moderno continua a ge-nerare l'80% della piena capacità an-che dopo 30-35 anni di vita», aggiun-ge l'esperto. Il segreto dietro a questi migliora-

    menti? Non va ricercato in grandi in-novazioni scientifiche o in nuovi me-todi di produzione, ma nei migliora-menti incrementali dell'industria in-ternazionale del fotovoltaico. «Ri-spetto al 2005, anno dell'introduzionedel primo Conto Energia, l'efficienzadegli impianti per villine e condominiè praticamente raddoppiata», rilevaSofia. A parità di potenza, un impian-to che prima avrebbe richiesto un tet-to da 20 metri quadrati oggi può esse-re installato in appena 10 metri qua-drati di superficie disponibile. «Con-temporaneamente – aggiunge – il co-sto si è ridotto a un sesto del prezzooriginario del 2005. Il trend al ribassoè però rallentato nell'ultimo anno, inseguito all'introduzione dei dazi euro-pei anti-dumping sui moduli e prodot-ti fotovoltaici cinesi». Proprio la con-correnza orientale aveva esercitato,negli anni passati, una forte pressionesui prezzi dei prodotti in Europa. Così, oggi, un impianto fotovoltai-

    co di dimensioni residenziali, da 3 kW,costa dai 6 ai 7mila euro tutto incluso.Il tempo di ammortamento, ora che il

    Conto Energia è esaurito e restano ladetrazione del 50% e lo scambio sulposto, si aggira intorno agli 8 anni. In-somma, la tecnologia del silicio monoe policristallino ha tenuto testa a di-versi tentativi di innovazione. Fino auno o due anni fa sembrava che il fu-turo del fotovoltaico dovesse risiederenei moduli a film sottile. Ma i pannel-li al silicio sono rimasti più competiti-

    vi grazie al miglioramento delle pre-stazioni, dei prezzi e della durata di vi-ta. Il merito risiede sia nelle economiedi scala di un'industria crescente, sianel miglioramento dell'automazione edelle tecniche di produzione.Ci sono però alcune innovazioni

    che coinvolgono anche i tradizionalimoduli a base di silicio. Sulle ultimegenerazioni di impianti, ad esempio,viene applicata una pellicola protetti-va particolarmente avanzata che mi-gliora sia la resa energetica sia la du-rata di vita dell'impianto. E si vannodiffondendo sempre di più i modulidotati di mini-inverter. Gli impiantitradizionali hanno infatti un inverterunico. Il problema è che se un filod'ombra oscura in parte un singolomodulo, la produttività di tutto l'im-pianto cala drasticamente. Con i mini-inverter si elimina questo problema esi riducono i costi di installazione, per-ché i moduli si assemblano come fos-sero tanti mattoncini. Il problema peròè che i pannelli hanno una vita lunga,mentre gli inverter possono guastarsifacilmente: un conto è ripararne unosingolo, situato in cantina, un altro èdoverne sostituire diversi, situati sultetto. «Nondimeno, i pannelli con mi-ni-inverter rappresentano negli StatiUniti già il 15% delle installazioni do-mestiche, mentre in Italia la quota dimercato è ferma al di sotto del 5%»,conclude Sofia.

    (da A. Curiat, Il Sole 24 ORE)

    Durano di più e occupano poco spazio

    I FOTOVOLTAICI DI ULTIMAGENERAZIONE COSTANO MENO

    Si informa che a partire dal 1° Aprile 2014, entrerà in vigore il nuovo orario diapertura della Segreteria, come di seguito riportato:

    LUNEDÌ - MERCOLEDÌ - VENERDÌ dalle 9.00 alle 13.00LUNEDÌ - MERCOLEDÌ - GIOVEDÌ dalle 16.00 alle 19.00

  • 15

    Il nuovo impianto sportivo polivalente di Terni

    “LE PISCINE DELLO STADIO”Il nuovo impianto sportivo denomi-

    nato “Le Piscine dello Stadio” è statopensato per essere un complesso che,oltre a svolgere la funzione primaria dipolo natatorio, potesse più in generaleessere utilizzato per il tempo libero, lacura ed il benessere fisico, tendendo adottenere servizi di qualità in grado disuscitare una capacità attrattiva cheandasse oltre i confini comunali.La formula scelta dall’Amministra-

    zione Comunale per la realizzazionedell’opera è stata quella della conces-sione-gestione. Sulla base di un pro-getto preliminare, elaborato dagli uf-fici tecnici del Comune di Terni, è stataindetta una gara di appalto per la con-cessione di progettazione, co-struzio-ne e gestione pluriennale dell’impian-to nell’ambito del partenariatopubblico-privato. La gara si è conclu-sa il 18 Settembre 2009 con la defini-tiva aggiudicazione all’ATI Todini-Tombesi. In data 1 Marzo 2012 è statosiglato il contratto di concessione conla società “Le Piscine dello StadioS.r.l.” per un importo dei lavori di8.674.000 euro, una gestione pari a 29anni ed un cofinanziamento comuna-le di 2.400.000 euro. Nei successiviapprofondimenti il progetto, a frontedell’immutato cofinanziamento co-munale, è salito ad 9.960.307,74 euro.I lavori per la costruzione di tutto l’in-tervento sono iniziati in data 26 Luglio2012 ed il loro termine è previsto perMarzo 2014 con l’obiettivo di aprire alpubblico per Giugno 2014. L’area diintervento è di circa 21.600 mq, con4.600 mq di impianti sportivi coperti e14.000 mq di impianti sportivi esternie parco.Il complesso si articola lungo l’as-

    se di viale dello Stadio, dove peraltroè previsto l’ingresso, ed è suddiviso intre “blocchi” funzionali: il volume pi-scine coperte, il blocco hall-reception-spogliatoi-palestre e il blocco centro ri-creativo bambini-estetica-ristorante.Al piano terra trovano posto: la hall

    d’ingresso che include anche un bar eduna piccola area commerciale, una pi-

    scina coperta ricreativa da 16,5x8 mdella profondità di 1,20 m, una pisci-na coperta per adulti da 25x16,5 mdella profondità di 1,80 m, gradinateper 138 spettatori, spogliatoi e serviziigienici. Sul lato sinistro della hall siattesta un centro ricreativo per bambi-ni ed il piano terra del ristorante. Alprimo piano si trovano i locali destinatiad ospitare le palestre con i relativiblocchi degli spogliatoi ed il primo li-vello del ristorante, il quale dispone diuna scala con andamento circolare in-terna di collegamento con il piano ter-ra. Accanto al ristorante ci sono dei lo-cali dedicati al centro estetico.Attraverso la scala interna che collegail piano terra al piano palestre si acce-de anche al piano delle coperture. Quisono stati collocati tutti i principali im-pianti per il trattamento aria, per laproduzione di energia alternativa co-stituita dal solare termico e dal foto-voltaico. Il piano interrato, sottostante al

    blocco piscine, ospita esclusivamentei locali tecnici necessari al funziona-mento delle piscine stesse. In partico-lare vi sono una centrale termica a gasmetano, una centrale di cogenerazionetermoelettrica a gas metano, centraliidriche di trattamento acqua delle pi-scine e due centrali di termoventila-

    zione a servizio delle due piscine co-perte. Ai locali si accede dall’esternoattraverso tre corpi scala indipendentisuperiormente grigliati. Il volume piscine, la cui struttura è

    in legno lamellare, è rivestito da unapelle metallica, incisa con profondi“graffi” obliqui che ne caratterizzanolo sviluppo orizzontale dei prospetti edisegnano le grandi vetrate asimme-triche. Le tamponature esterne sonorealizzate con pannelli-parete prefab-bricati ad alta prestazione energetica.Essi sono composti da un pannello in-terno a vista in legno lamellare a trestrati, da barriera al vapore con foglioin LPDE coperto con lamina in allu-minio, da travetti interni portanti da24 cm, con coibentazione in lana diroccia dello spessore di 24 cm e pan-nello di chiusura esterno in pressatoOSB. Il tutto è rivestito da una pareteventilata composta da una doppia la-stra ondulata in alluminio con struttu-ra autonoma di collegamento alla pa-rete portante. Lo stesso pannello vieneutilizzato per le coperture con l’ag-giunta di impermeabilizzazione me-diante doppia guaina armata in polie-stere.La vetrata di ingresso alla hall è rea-

    lizzata con facciata continua in allu-minio a taglio termico, vetrocamerabasso emissivo e lastra esterna tempe-rata. Analogamente la parete vetratadel corpo ristorante, che inoltre è se-gnata da brise-soleil realizzati in la-miera zincata forata e sorretti da men-sole anch’esse zincate.Il corpo delle piscine ha una sem-

    plice copertura inclinata monofaldanon accessibile, mentre il corpo ellit-tico del ristorante e il centro esteticohanno una copertura piana non prati-cabile, se non per manutenzioni. Par-ticolare è la copertura della doppia al-tezza della hall di ingresso, a doppiafalda con capriate in acciaio a vista adandamento irregolare in parte vetrate.All’esterno è ubicata una piscina

    scoperta da 50x25 m prevista per ilfunzionamento estivo, con illumina-

  • 16

    zione notturna e riscaldamento artifi-ciale dell’acqua. Grande importanzariveste la riqualificazione dello spazioverde esistente, impreziosito dalla pre-senza di alberature di grande pre-gio,da conservare e valorizzare, e con larealizzazione di nuovi percorsi pedo-nali con impianto d’illuminazione aled per la fruizione notturna del parco.Dal punto di vista strutturale sono

    state adottate due tecnologie costrutti-ve differenti, una per il blocco risto-rante-spogliatoi, realizzato in c.a. ec.a.p. prefabbricato e una per il bloccopiscine, realizzato in legno lamellare,separati da un adeguato giunto. Il si-stema fondale è realizzato in c.a. get-tato in opera, caratterizzato da plinti incorrispondenza dei telai in elevazionee da platee per il corpo piscine.L’intervento dal punto di vista tec-

    nologico è basato sulla riduzione mas-sima del fabbisogno energetico, per-seguendo un utilizzo razionale emirato delle fonti energetiche rinno-vabili. Sono stati adottati sistemi dicogenerazione ad alta efficienza perla produzione di energia elettrica e ca-lore, impianti fotovoltaici per la pro-duzione di energia elettrica e un im-pianto solare termico per lapro-duzione di acqua calda per uso sa-nitario e per integrazione al riscalda-mento delle piscine. Ulteriori accorgi-menti, quali pareti ventilate e solaiperformanti, garantiscono un’ottimacoibentazione dell’involucro edilizio.Essa è tale da abbattere i consumi dicirca il 60%.

    Matteo Bongarzone

    Matteo Bongarzone si laurea inIngegneria Civile nel 2005conspecializzazione in IngegneriaEdile presso l’Università degliStudi di Perugia. Dal 2005 al2008 collabora con lo studioTechnics Consulting di Perugia.Dal 2009 è dipendente delComune di Terni – DirezioneUrbanistica, dove si occupa diprogettazione, direzione lavoried appalto di opere pubbliche.

    • Prospetti del complesso

    • Sezione sulla piscina coperta

    • Planimetria parziale del piano terreno con, a sinistra, il corpo ellittico del ristorante e adestra la piscina coperta

  • 17

    R.U.P.: Arch. Piero GIORGINI

    Collaboratori R.U.P.: Ing. Matteo BONGARZONE

    Geom. Cinzia SABINA

    Impresa concessionaria: PISCINE DELLO STADIO srl

    Progettista: TODINI Costruzioni spa

    Ing. Walter SACCO

    Consulente architettonico: BALDI MARGHERITI Associati

    Consulente strutturale: Ufficio Tecnico EDILGORI

    Ing. Luciano BACCARELLI

    Consulente impianti: SINT Ingegneria srl

    Studi geologici: Società GEOLOGICA srl

    Coordinatore sicurezza: Geom. Maurizio LITI

    Direttore dei lavori: Ing. Enzo BARBATO

    Collaudatore statico: Ing. Danilo DI GIOACCHINO

    Collaudatore tecnico amministrativo: Ing. Claudio CAPORALI

    • Gruppo Lavoro “Piscine dello Stadio”

    • L’interno della piscina coperta da 25 metri

    • Una panoramica dei lavori alla piscina scoperta olimpionica da 50 metri

    • Il fianco verso il parco della piscina coperta

    • La piscina coperta vista dal lato di via Pettini

  • 18

    Premessa.

    La detrazione fiscale per in-terventi di ristrutturazione edilizia è di-sciplinata dall’art. 16-bis del D.P.R.917/86 (Testo unico delle impostesui redditi).Dal 1° gennaio 2012 l’agevolazio-

    ne è stata resa permanente dal D.L. n.201/2011 e inserita tra gli oneri de-traibili dall’IRPEF.Negli ultimi anni la normativa che

    regola la materia è stata più volte mo-dificata:- il D.L. 83/2012 ha elevato, per le

    spese effettuate dal 26 giugno 2012 al30 giugno 2013, la misura della de-trazione (50%, invece di quella ordi-naria del 36%) e l’importo massimo dispesa ammessa al beneficio (96.000euro per unità immobiliare, invece che48.000 euro);- il D.L. 63/2013 ha esteso questi

    maggiori benefici alle spese effet-tuate entro il 31 dicembre 2013;- la Legge 147/2013 (legge di sta-

    bilità 2014) ha prorogato al 31 di-cembre 2014 la possibilità di usufruiredella maggiore detrazione Irpef (50%),sempre con il limite massimo di spesadi 96.000 euro per unità immobiliaree stabilito una detrazione del 40% perle spese che saranno sostenute nel2015.Dal 1° gennaio 2016 la detrazione

    tornerà alla misura ordinaria del 36%e con il limite di 48.000 euro per unitàimmobiliare.La citata legge di stabilità 2014 ha

    inoltre prorogato:1. la detrazione delle spese sostenute

    (fino ad un massimo di 96.000 euro)per interventi di adozione di misure an-tisismiche su costruzioni che si trovanoin zone sismiche ad alta pericolosità,se adibite ad abitazione principale o adattività produttive (fissando le se-guenti misure: 65%, per le spese ef-fettuate dal 4 agosto 2013 al 31 di-cembre 2014; 50%, per le spese so-stenute dal 1º gennaio 2015 al 31 di-

    cembre 2015);

    2. la detrazione del 50% per l’ac-quisto di mobili e di grandi elettro-domestici di classe non inferiore allaA+ (A per i forni), finalizzati all’ar-redo di immobili oggetto di ristruttu-razione (per questi acquisti sono de-traibili le spese documentate e soste-nute dal 6 giugno 2013 al 31 dicem-bre 2014 e la detrazione va calcolatasu un ammontare complessivo non su-periore a 10.000 euro e ripartita in 10quote annuali di pari importo)Tra le principali regole e i vari

    adempimenti modificati da altre re-centi disposizioni si segnalano, infine:- l’abolizione dell’obbligo di invio

    della comunicazione di inizio lavori alCentro operativo di Pescara;- la riduzione della percentuale

    (dal 10 al 4%) della ritenuta d’accon-to sui bonifici che banche e Postehanno l’obbligo di operare;- l’eliminazione dell’obbligo di in-

    dicare il costo della manodopera, inmaniera distinta, nella fattura emessadall’impresa che esegue i lavori;- la facoltà riconosciuta al vendito-

    re, nel caso in cui l’unità immobilia-re sulla quale sono stati eseguiti i la-vori sia ceduta prima che sia trascor-so l’intero periodo di godimento delladetrazione, di scegliere se continuarea usufruire delle detrazioni non ancorautilizzate o trasferire il diritto all’ac-

    quirente (persona fisica) dell’immo-bile;- l’obbligo per tutti i contribuenti di

    ripartire l’importo detraibile in 10quote annuali; dal 2012 non è più pre-vista per i contribuenti di 75 e 80 annila possibilità di ripartire la detrazione,rispettivamente, in 5 o 3 quote annuali;- l’estensione dell’agevolazione

    agli interventi necessari alla ricostru-zione o al ripristino dell’immobile dan-neggiato a seguito di eventi calamito-si, se è stato dichiarato lo stato di emer-genza.

    La detrazione IRPEF per le spesedi ristrutturazione.

    A seguito delle disposizioni intro-dotte dal D.L. 83/2012, dal D.L.63/2013 e dalla Legge 147/2013, i con-tribuenti possono usufruire delle se-guenti detrazioni:- 50% delle spese sostenute (boni-

    fici effettuati) dal 26 giugno 2012 al31 dicembre 2014, con un limite mas-simo di 96.000 euro per ciascunaunità immobiliare;

    - 40% delle spese che saranno so-stenute nell’anno 2015, con il limitemassimo di 96.000 euro per unitàimmobiliare;

    - 36%, con il limite di 48.000 europer unità immobiliare, delle sommeche saranno spese dal 1° gennaio2016.

    L’agevolazione può essere richiestaper le spese sostenute nell’anno, se-condo il criterio di cassa.Se gli interventi realizzati in ciascun

    anno consistono nella prosecuzione dilavori iniziati in anni precedenti, perdeterminare il limite massimo dellespese detraibili, si deve tenere conto diquelle sostenute nei medesimi anni: siavrà diritto all’agevolazione solo se laspesa per la quale si è già fruito dellarelativa detrazione non ha superato il

    Alla luce della legge di stabilità 2014

    AGEVOLAZIONI FISCALI PERRISTRUTTURAZIONI EDILIZIE

  • 19

    limite complessivo previsto.Ipotesi particolari:- se gli interventi di ristrutturazio-

    ne sono realizzati su immobili resi-denziali adibiti promiscuamente al-l’esercizio di un’attività commercia-le, dell’arte o della professione, la de-trazione spetta nella misura ridotta del50%;- se gli interventi vengono effettuati

    sulle parti comuni dell’edificio, ilbeneficio compete con riferimentoall’anno di effettuazione del bonificoda parte dell’amministrazione delcondominio (la detrazione spetta al sin-golo condomino nel limite della quotaa lui imputabile, purchè effettiva-mente versata al condominio entro itermini di presentazione della dichia-razione dei redditi).

    Chi può beneficiaredell’agevolazione.

    Possono usufruire della detrazionesulle spese di ristrutturazione tutti icontribuenti assoggettati all’impostasul reddito delle persone fisiche(Irpef), residenti o meno nel territoriodello Stato.L’agevolazione spetta a:- proprietari o nudi proprietari;- titolari di un diritto reale di godi-

    mento (usufrutto, uso, abitazione o su-perficie);- locatari o comodatari;- soci di cooperative divise e indi-

    vise;- imprenditori individuali, per gli

    immobili non rientranti fra i benistrumentali o merce;- soggetti indicati nell’articolo 5 del

    Tuir, che producono redditi in formaassociata (società semplici, in nomecollettivo, in accomandita semplice esoggetti a questi equiparati, imprese fa-miliari), alle stesse condizioni previ-ste per gli imprenditori individuali chene sostengano le relative spese.Ha diritto alla detrazione anche il fa-

    miliare (coniuge, i parenti entro il terzogrado e gli affini entro il secondogrado) convivente del possessore o de-tentore dell’immobile oggetto del-l’intervento, purché sostenga le spesee siano a lui intestati bonifici e fattu-re (a prescindere dal fatto che le abi-litazioni comunali siano intestate alproprietario dell’immobile e non al fa-miliare che usufruisce della detra-zione).

    Se è stato stipulato un contratto pre-liminare di vendita (compromesso),l’acquirente dell’immobile ha dirittoall’agevolazione se:- è stato immesso nel possesso del-

    l’immobile;- esegue gli interventi a proprio ca-

    rico;- è stato registrato il compromesso.Chi esegue in proprio i lavori sul-

    l’immobile, può chiedere le agevola-zioni limitatamente alle spese di ac-quisto dei materiali utilizzati.

    Interventi e per cui è prevista l’agevolazione

    I lavori sulle unità immobiliari re-sidenziali e sugli edifici residenzialiper i quali spetta l’agevolazione fiscalesono:A. Quelli elencati alle lettere b), c)

    e d) dell’articolo 3 del D.P.R. 380/2001(Testo unico delle disposizioni legi-slative e regolamentari in materia edi-lizia): in particolare, la detrazione ri-guarda le spese sostenute per interventidi manutenzione straordinaria, per leopere di restauro e risanamento con-servativo, per i lavori di ristrutturazioneedilizia effettuati sulle singole unità im-mobiliari residenziali di qualsiasi ca-tegoria catastale, anche rurali, e sulleloro pertinenze;

    B. Quelli indicati alle lett. a), b), c)e d) dell’articolo 3 del D.P.R. 380/2001(manutenzione ordinaria, manuten-zione straordinaria, restauro e risana-mento conservativo, ristrutturazioneedilizia), effettuati su tutte le parti co-muni degli edifici residenziali;

    C. Gli interventi necessari alla ri-costruzione o al ripristino dell’im-mobile danneggiato a seguito di even-ti calamitosi, anche se detti lavorinon rientrano nelle categorie indicatenelle precedenti lettere A e B e a con-dizione che sia stato dichiarato lostato di emergenza;

    D. Gli interventi relativi alla rea-lizzazione di autorimesse o posti autopertinenziali, anche di proprietà co-mune;

    E. I lavori finalizzati all’elimina-zione delle barriere architettoniche,aventi a oggetto ascensori e montaca-richi;

    F. Gli interventi per la realizzazio-ne di ogni strumento che, attraverso lacomunicazione, la robotica e ognialtro mezzo di tecnologia più avanza-ta, sia idoneo a favorire la mobilità in-terna ed esterna all’abitazione per lepersone portatrici di handicap gravi, ai

  • 20

    sensi dell’articolo 3, comma 3, dellalegge 104/1992 (la detrazione competeunicamente per le spese sostenuteper realizzare interventi sugli immo-bili, mentre non spetta per le spese so-stenute in relazione al semplice ac-quisto di strumenti, anche se diretti afavorire la comunicazione e la mobi-lità interna ed esterna);

    G. Gli interventi di bonifica dal-l’amianto;

    H. gli interventi di esecuzione diopere volte a evitare gli infortuni do-mestici (non dà diritto alla detrazionel’acquisto, anche a fini sostitutivi, diapparecchiature o elettrodomesticidotati di meccanismi di sicurezza,mentre l’agevolazione compete, in-vece, per la semplice riparazione di im-pianti insicuri realizzati su immobiliquali la sostituzione del tubo del gaso la riparazione di una presa malfunzionante).Tra le opere agevolabili rientrano:- l’installazione di apparecchi di ri-

    levazione di presenza di gas inerti;- il montaggio di vetri anti-infortu-

    nio;- l’installazione del corrimano.

    I. Gli interventi relativi all’adozio-ne di misure finalizzate a prevenire ilrischio del compimento di atti illeci-ti da parte di terzi (comunque effettuatisull’immobile);

    L. Gli interventi finalizzati allacablatura degli edifici, al conteni-

    mento dell’inquinamento acustico, alconseguimento di risparmi energetici,all’adozione di misure di sicurezza sta-tica e antisismica degli edifici, all’e-secuzione di opere interne.

    Quanto agli interventi per l’ado-zione di misure antisismiche e per l’e-secuzione di opere per la messa in si-curezza statica, questi devono essererealizzati sulle parti strutturali degliedifici o complessi di edifici collegatistrutturalmente e comprendere interiedifici. Sono agevolate, inoltre, lespese necessarie per la redazionedella documentazione obbligatoriaatta a comprovare la sicurezza staticadel patrimonio edilizio, nonché per larealizzazione degli interventi necessarial rilascio della suddetta documenta-zione.Oltre alle spese necessarie per l’e-

    secuzione dei lavori, ai fini della de-trazione è possibile considerare anche:- le spese per la progettazione e le

    altre prestazioni professionali con-nesse;- le spese per prestazioni profes-

    sionali comunque richieste dal tipo diintervento;- le spese per la messa in regola

    degli edifici ai sensi del DM 37/2008- ex legge 46/90 (impianti elettrici) edelle norme Unicig per gli impianti ametano (legge 1083/71);- le spese per l’acquisto dei mate-

    riali;- il compenso corrisposto per la re-

    lazione di conformità dei lavori alleleggi vigenti;

    - le spese per l’effettuazione diperizie e sopralluoghi;- l’imposta sul valore aggiunto,

    l’imposta di bollo e i diritti pagati perle concessioni, le autorizzazioni e ledenunce di inizio lavori;- gli oneri di urbanizzazione;- gli altri eventuali costi strettamente

    collegati alla realizzazione degli in-terventi nonché agli adempimenti sta-biliti dal regolamento di attuazionedegli interventi agevolati (decreto n.41 del 18 febbraio 1998).Non possono invece ritenersi com-

    prese tra quelle oggetto della detra-zione le spese di trasloco e custodia deimobili per il periodo necessario al-l’effettuazione degli interventi di re-cupero edilizio.

    Manutenzione ordinaria.

    Gli interventi di manutenzione or-dinaria sono ammessi all’agevolazio-ne solo quando riguardano le parti co-muni. La detrazione spetta ad ogni singolo

    condomino in base alla propria quotamillesimale.

    Adempimenti

    Gli adempimenti, ad oggi, sonostati ridotti.Dal 14 maggio 2011 è stato sop-

    presso l’obbligo dell’invio della co-municazione di inizio lavori al Centrooperativo di Pescara dell’Agenziadelle Entrate e quello di indicare ilcosto della manodopera, in maniera di-

  • 21

    stinta, nella fattura emessa dall’impresache esegue i lavori. È sufficiente indicare nella dichia-

    razione dei redditi i dati catastaliidentificativi dell’immobile e, se ilavori sono effettuati dal detentore, gliestremi di registrazione dell’atto chene costituisce titolo e gli altri dati ri-chiesti per il controllo della detrazio-ne.Inoltre, occorre conservare ed esi-

    bire, a richiesta degli uffici, i docu-menti indicati nel provvedimento delDirettore dell’Agenzia delle Entrate del2 novembre 2011. In particolare, oltre alla comunica-

    zione all’Asl – di cui si tratterà nel pro-sieguo - fatture e ricevute comprovantile spese sostenute, ricevute dei boni-fici di pagamento, il contribuentedeve essere in possesso di:- domanda di accatastamento (se

    l’immobile non è ancora censito);- ricevute di pagamento dell’impo-

    sta comunale (Ici-Imu), se dovuta;- delibera assembleare di approva-

    zione dell’esecuzione dei lavori (per gliinterventi su parti comuni di edifici re-sidenziali) e tabella millesimale di ri-partizione delle spese;- dichiarazione di consenso del

    possessore dell’immobile all’esecu-zione dei lavori, per gli interventi ef-fettuati dal detentore dell’immobile, sediverso dai familiari conviventi;- abilitazioni amministrative ri-

    chieste dalla vigente legislazione edi-lizia in relazione alla tipologia di la-vori da realizzare (concessioni, auto-rizzazioni, eccetera) o, se la normati-va non prevede alcun titolo abilitativo,dichiarazione sostitutiva dell’atto di no-torietà in cui indicare la data di iniziodei lavori e attestare che gli interven-ti realizzati rientrano tra quelli age-volabili.

    Al di fuori delle ipotesi in cui i de-creti legislativi relativi alle condizio-ni di sicurezza nei cantieri non pre-vedono l’obbligo della notifica preli-minare all’Asl, deve inoltre essere in-

    viata all’Azienda sanitaria locale com-petente per territorio una comunica-zione (con raccomandata A.R. o altremodalità stabilite dalla Regione) conle seguenti informazioni: - generalità del committente dei la-

    vori e ubicazione degli stessi;- natura dell’intervento da realiz-

    zare;- dati identificativi dell’impresa

    esecutrice dei lavori con esplicita as-sunzione di responsabilità, da partedella medesima, in ordine al rispettodegli obblighi posti dalla vigente nor-mativa in materia di sicurezza sul la-voro e contribuzione;- data di inizio dell’intervento di re-

    cupero.

    Per fruire della detrazione è neces-sario che i pagamenti siano effettuaticon bonifico bancario o postale, da cuirisultino:- causale del versamento, con rife-

    rimento alla norma (articolo 16-bis delDpr 917/1986);

  • - codice fiscale del soggetto chepaga;- codice fiscale o numero di parti-

    ta Iva del beneficiario del pagamen-to.

    Detrazione per l’acquisto di mo-bili e di grandi elettrodomestici

    Il D.L. 63/2013 ha introdotto unadetrazione dall’Irpef del 50% perl’acquisto di mobili e di grandi elet-trodomestici di classe non inferiore allaA+ (A, per i forni), finalizzati all’ar-redo di immobili oggetto di ristruttu-razione.La legge di stabilità 2014 ha poi

    prorogato questa detrazione fino al 31dicembre 2014.Con la circolare n. 29/E del 18 set-

    tembre 2013 l’Agenzia delle Entrateha chiarito le regole per poter usufruiredell’agevolazione.Quando si può avere il principale

    presupposto per ottenere la detrazio-ne è l’effettuazione di un intervento direcupero del patrimonio edilizio, siasu singole unità immobiliari residen-ziali, sia su parti comuni di edifici re-sidenziali (per esempio guardiole,appartamento del portiere, lavatoi).Le spese per tali interventi devono

    essere state sostenute a partire dal 26giugno 2012.Gli interventi edilizi che consento-

    no di richiedere la detrazione sonoquelli:- di manutenzione straordinaria, di

    restauro e risanamento conservativo,di ristrutturazione edilizia, effettuati siasulle parti comuni di edificio resi-

    denziale sia sulle singole unità im-mobiliari residenziali;- di manutenzione ordinaria, effet-

    tuati sulle parti comuni di edificio re-sidenziale;- necessari alla ricostruzione o al ri-

    pristino dell’immobile danneggiato aseguito di eventi calamitosi, anche senon rientranti nelle categorie prece-denti e a condizione che sia stato di-chiarato lo stato di emergenza;- di restauro, risanamento conser-

    vativo e ristrutturazione edilizia, ri-guardanti interi fabbricati, eseguitida imprese di costruzione o ristruttu-razione immobiliare e da cooperativeedilizie che entro sei mesi dal termi-ne dei lavori vendono o assegnanol’immobile.Per usufruire della detrazione per

    l’acquisto di mobili e grandi elettro-domestici, è inoltre indispensabileche la data di inizio lavori sia anteriorea quella in cui sono sostenute lespese.Non è necessario, invece, che le

    spese di ristrutturazione siano soste-nute prima di quelle per l’arredo del-l’abitazione.La data di avvio dei lavori può es-

    sere dimostrata da eventuali abilita-zioni amministrative, dalla comuni-cazione preventiva all’Asl, quando lastessa è obbligatoria, da dichiarazio-ne sostitutiva di atto di notorietà, perlavori per i quali non sono necessariecomunicazioni o titoli abitativi.

    La detrazione spetta per le spese so-stenute dal 6 giugno 2013 al 31 di-cembre 2014per l’acquisto di:

    - mobili nuovi (letti, armadi, cas-settiere, librerie, scrivanie, tavoli,sedie, comodini, divani, poltrone, cre-denze, nonché i materassi e gli appa-recchi di illuminazione). È esclusol’acquisto di porte, pavimentazioni,tende e tendaggi, nonché di altri com-plementi di arredo;- grandi elettrodomestici nuovi di

    classe energetica non inferiore alla A+(A per i forni) quali frigoriferi, con-gelatori, lavatrici, asciugatrici, lava-stoviglie, apparecchi di cottura, stufeelettriche, piastre riscaldanti elettriche,forni a microonde, apparecchi elettricidi riscaldamento, radiatori elettrici,ventilatori elettrici, apparecchi per ilcondizionamento. Tra le spese da portare in detrazio-

    ne si possono includere quelle di tra-sporto e di montaggio dei beni ac-quistati.L’acquisto di mobili o di grandi elet-

    trodomestici è agevolabile anche se ibeni sono destinati ad arredare un am-biente diverso dello stesso immobileoggetto di intervento edilizio.

    Spetta una detrazione da ripartire indieci quote annuali di pari importo suimporto massimo di 10.000 euro (ri-ferito, complessivamente, alle spesesostenute per l’acquisto di mobili egrandi elettrodomestici), per singolaunità immobiliare, comprensiva dellepertinenze, o la parte comune dell’e-dificio oggetto di ristrutturazione.Come previsto per i lavori di ri-

    strutturazione, per avere la detrazionesugli acquisti di mobili e di grandi elet-trodomestici occorre effettuare i pa-gamenti con bonifici bancari o postali,sui quali va indicato:- la causale del versamento (è quel-

    la attualmente utilizzata da banche ePoste Spa per i bonifici relativi ai la-vori di ristrutturazione);- il codice fiscale del beneficiario

    della detrazione;- il numero di partita Iva o il codi-

    ce fiscale del soggetto a favore delquale il bonifico è effettuato.Stesse modalità devono essere os-

    servate per il pagamento delle spesedi trasporto e di montaggio dei beni.

    È consentito effettuare il paga-mento anche mediante carte di credi-to o carte di debito, ma non median-te assegni bancari, contanti o altrimezzi di pagamento.

    22

  • 23

    Il contribuente deve conservare:- la documentazione attestante il pa-

    gamento (ricevuta del bonifico, rice-vuta di avvenuta transazione per i pa-gamenti con carta di credito o di de-bito, documentazione di addebito sulconto corrente);- le fatture di acquisto dei beni, ri-

    portanti la natura, la qualità e la quan-tità dei beni e dei servizi acquisiti.

    Come si perde la detrazione

    La detrazione non è riconosciuta, el’importo eventualmente fruito vienerecuperato dagli uffici, quando:- non è stata effettuata la comuni-

    cazione preventiva all’Asl competen-te, se obbligatoria;- il pagamento non è stato esegui-

    to tramite bonifico bancario o posta-le o è stato effettuato un bonifico chenon riporti le indicazioni richieste;- non sono esibite le fatture o le ri-

    cevute che dimostrino le spese effet-

    tuate;- non è esibita la ricevuta del boni-

    fico o questa è intestata a persona di-versa da quella che richiede la detra-zione;- le opere edilizie eseguite non ri-

    spettano le norme urbanistiche ededilizie comunali;- sono state violate le norme sulla

    sicurezza nei luoghi di lavoro e quel-le relative agli obblighi contributivi

    (salvo si sia in possesso della dichia-razione di osservanza delle suddette di-sposizioni resa dalla ditta esecutricedei lavori).

    Incumulabilità.

    La detrazione per gli interventi direcupero edilizio continua a non esserecumulabile con l’agevolazione fisca-le prevista per i medesimi interventidalle disposizioni finalizzate al ri-sparmio energetico.

    Pier Giorgio Imperi

    Bibliografia:

    Agenzia delle Entrate, L’Agenzia Informa,Ristrutturazioni edilizie: le agevolazionifiscali. Aggiornamento Gennaio 2014, li-beramente consultabile sul sito www.agen-ziaentrate.it

  • 24

    Loc. Pentima Bassa - 05100 Terni [email protected]. / Fax 0744-492910 0744-492901 - 333-9110042www.strutture.unipg.it/laboratoriotr

    Laboratorio LASTRUprove su materiali e strutture(ufficiale ai sensi della legge 1086/71)Responsabile: prof. ing. Antonio BorriProve di carico

    Prove su calcestruzzo, acciaio, legnoProve sismicheProve meccanicheProve sulle malte

    Lo studio professionale che non hadipendenti non paga l’Irap (la mal-famata Imposta Regionale sulle Atti-vità Produttive). L'affermazione èdella Corte di Cassazione che lo hadichiarato con la recente sentenza2520/2014. La stessa Corte ha preci-sato anche che il principio vale purenell'eventuale caso che lo stesso stu-dio ospiti al suo interno dei praticanti,in quanto questi ultimi "si formanounicamente per il lavoro e non con-tribuiscono alla formazione del red-dito".Secondo la Corte, infatti, la pre-

    senza dei praticanti in studio non creail requisito dell’autonoma organizza-

    zione, che è il presupposto per as-soggettare un professionista all’Irap.Ne consegue che, diversamente daquanto avviene con il lavoro da di-pendente, il praticante non contri-buisce in modo autonomo alla for-mazione del reddito prodotto dallostudio. Questo concetto era stato a suo

    tempo delineato dall’Agenzia delleEntrate che, con la Circolare45/E/2008, affermava che lo scopodel tirocinio è prevalentemente quel-lo di formare il praticante al lavoro.Seguendo questo principio la Cas-

    sazione ha emesso la sua sentenza,accogliendo il ricorso di un profes-

    sionista che, in questo senso, agivacontro la Commissione Tributaria Re-gionale del Veneto. Il professionista,che era stato assoggettato ad Irap,aveva presentato istanza di rimborso,ma era rimasto però sconfitto dal si-lenzio-rifiuto dell’Agenzia delle En-trate. Si era successivamente rivoltoalla Commissione Tributaria, che ave-va però rigettato il suo appello, con-fermando il pagamento dell’Irap.La Cassazione gli ha invece dato

    finalmente ragione, confermando ilprincipio della sua non assoggettabi-lità all'imposta IRAP.

    C.N.

    La Corte di Cassazione conferma l'Agenzia Entrate

    LO STUDIO SENZA DIPENDENTINON PAGA L'IRAP

  • 25

    Le linee guida nell'ultimo Quaderno del Centro Studi

    RETI URBANE DI TRASPORTO

    Il Centro Studi del Consiglio Na-zionale degli Ingegneri ha lanciatouna nuova collana dei suoi tradizio-nali "Quaderni". Si tratta di pubbli-cazioni interamente dedicate alle te-matiche ingegneristiche più propria-mente tecniche. Il primo volume af-fronta il tema delle reti urbane di tra-sporto.“Con questa nuova collana – ha

    spiegato Luigi Ronsivalle, Presiden-te del Centro Studi - vogliamo ri-spondere all’esigenza da parte degliaingegneri di poter disporre di volu-mi monografici, affidati ad espertidelle diverse materie che illustranolo ‘stato dell’arte’ rispetto a specifi-ci temi ed argomenti. Per il primo vo-lume abbiamo scelto un tema ambi-zioso: l’analisi ed il progetto delle re-ti urbane di trasporto. La mobilità ef-ficiente e sostenibile risulta una del-le fondamentali esigenze da soddi-sfare in un contesto socio-economi-co particolarmente complesso comequello delle città”.Il volume, il cui titolo completo è

    “Reti urbane di trasporto: linee gui-da per l’analisi e il progetto”, è sta-to realizzato grazie alla collabora-zione del Centro Studi con i diparti-menti di ingegneria delle Universitàdi Benevento, Cagliari, Genova, Reg-gio Calabria, Salerno e Messina. Rac-coglie anche contributi di collabora-

    tori esterni delle Università FedericoII di Napoli e La Sapienza di Roma.La nuova iniziativa editoriale na-

    sce dalla necessità di fornire agli in-gegneri strumenti operativi e norma-tivi aggiornati alle ultime novità tec-niche e legislative, sempre in rapidaevoluzione. Nel caso specifico, que-sto Quaderno consentirà agli inge-gneri di disporre di una guida di fa-cile e immediata consultazione. Unostrumento in più per intervenire suiprocessi della mobilità urbana, ri-progettandoli ed ottimizzandone il lo-ro funzionamento, con l’obiettivo digovernare al meglio i numerosi mo-vimenti di persone e merci, renden-doli più efficienti ed efficaci.Il volume parte dal presupposto

    che un piano di trasporto è il prodottodi un processo di pianificazione eprogrammazione, caratterizzato dadifferenti dimensioni e interazioni trai soggetti coinvolti. Su questa basepropone una serie di metodi per met-tere in atto cinque azioni principali(valutazione delle alternative; anali-si dell’interazione domanda-offertacon domanda elastica; progetto dellaregolazione di intersezioni a livellolocale; progetto della regolazione diintersezioni a livello di area; proget-to della topologia).Il Consiglio Nazionale degli inge-

    gneri svolge un ruolo chiave nello

    sviluppo di iniziative come questa.“Il ruolo assunto oggi dai trasporti –spiega Gianni Massa, vicepresidentedel CNI - è rilevante e influenza losviluppo sostenibile. Per avere rica-dute positive sulla collettività è ne-cessario avere livelli di professiona-lità elevati per la pianificazione deisistemi, in modo specifico nelle fasidi progettazione, realizzazione e ge-stione degli interventi. In questo con-testo, così come in tutti gli altri, ilCNI ha inteso avviare un’attività dicollaborazione e supporto con il mon-do universitario anche nel settore del-l’ingegneria dei trasporti”. E conclu-de: “Il CNI ha inteso pubblicare que-ste linee guida in quanto la ricercapresenta diversi elementi di imme-diata applicabilità in contesti reali. Sitratta di un valido supporto per tuttii professionisti che intendono opera-re nel settore urbano della mobilitàmediante l’uso di metodi quantitati-vi: questi consentono di valutare econfrontare gli interventi, stimare glieffetti sulla rete di specifiche confi-gurazioni di progetto, progettare sin-goli elementi o porzioni di rete”.

    (da : centrostudicni.itdel 14/02/2014)

  • 26

    Promemoria fiscale

    LE VARIE COMPONENTIDELLA "IUC"

    Nel tentativo di fare un minimo dichiarezza nel vigente ginepraio fi-scale pubblichiamo, qui di seguito,un'utile tabella riepilogativa della

    nuova "Imposta Unica Comunale"(IUC) elaborata dal Bollettino di "Le-gislazione Tecnica-2/2014". Lo schema riporta le caratteristi-

    che essenziali dell'imposta articolatesecondo le tre componenti che lacompongono.

  • 27

    Una denuncia dell’Ordine Giornalistidell’Umbria

    LA STAMPA IN PROFONDA CRISI

    L’ordine dei giornalisti dell’um-bria, nella sua recente assembleaannuale, ha discusso la profondacrisi in cui versa la carta stampa-ta nella nostra regione ed ha lan-ciato il seguente allarme.“Redazioni che hanno chiuso ealtre che annunciano chiusure.Decine di posti di lavoro persi ealtre decine che rischiano di es-sere perduti per sempre. Tutti iquotidiani cartacei in grandesofferenza e sotto formale statodi crisi, tv già scomparse e altrein gravissima difficoltà, radio esiti internet che sono anch’essisegnati fortemente dalla preca-rietà che ormai sembra inarre-stabile ed unico elemento comu-ne di diverse generazioni. Comese non bastasse anche l’informa-zione del servizio pubblico vivesotto la minaccia di forti ridi-mensionamenti. Se la crisi del-l’editoria è pesantissima in tuttoil Paese, i suoi effetti sull’infor-mazione locale in Umbria sonoaddirittura devastanti.Il rischio che nella nostra picco-la regione si corre, come in mol-te realtà locali, è quello di vede-re addirittura calare il buio sutanti fatti importanti della vitasociale, politica ed economica.Se scompare o diventa irrilevan-te l’informazione professionalechi avrà più interesse a raccon-tare le tante vicende che segnanole nostre comunità, chi raccon-terà se funzionano i servizi pub-blici, dalle poste agli ospedali,chi andrà a sbirciare negli ufficidei comuni, della regione e deglialtri enti per controllare l’opera-to dei nostri amministratori?”

  • 28

    Senza una mano. Immaginate perun attimo cosa significhi per un in-dividuo simile perdita. Primo stru-mento del genere umano, organiprensili e modo d'espressione, le ma-ni costituiscono parte integrante delnostro contatto con il mondo, con glialtri e con noi stessi. Avere mani vuoldire avere possibilità e capacità d'a-zione, anche perché esse rappresen-tano un veicolo di comunicazioneuniversale. E la mano viene soventeusata quale simbolo artistico o di po-tere (ad esempio, in araldica, la ma-no aperta significa fiducia e quellachiusa segreto). In passato, e purtroppo ancora

    oggi in alcuni paesi, si puniva chiruba con il taglio delle mani. Mac'è pure chi le perde per motivi col-legati a malattie oppure, com'è ca-pitato al danese Dennis Aabo Sø-rensen, per un incidente. Questotrentaseienne del Nord Europa ètornato recentemente a sorridere

    grazie ad uno strepitoso regalo,frutto di una ricerca “made inItaly”: gli è stata impiantata la pri-ma mano protesica ad alto impattosensoriale! Un organo tattile artifi-ciale, capace di fargli sentire nuo-vamente gli oggetti per merito disottilissimi elettrodi. La chicca che ha reso possibile si-

    mile miracolo, unendo i prodigi del-l'ingegneria in nome della salute esposando perciò la causa della medi-cina, è opera del professionista Sil-vestro Micera, del suo team all’Eco-le polithecnique fédérale di Losannae dell’Istituto di BioRobotica dellaScuola Superiore Sant’Anna a Pon-tedera, Pisa. Misurando la tensionedentro i tendini artificiali che con-trollano il movimento del dito, tra-mutandola in corrente elettrica e tra-sformando il segnale ottenuto in unimpulso interpretabile dai nervi sen-soriali, Micera e tutto lo staff hannoagito sulla protesi di mano riuscen-

    do a realizzare il senso del tatto at-traverso i cavi di quattro elettrodi im-piantati in modo chirurgico in quel-lo che resta dei nervi dell’arto supe-riore di Sørensen.Questo glorioso esperimento non

    è che il primo passo verso la concre-tizzazione di una mano bionica. Unasuggestione accattivante, potente, fu-turibile. Una possibilità che un gior-no, forse non troppo lontano, sarà ac-quistabile in commercio. Per il mo-mento Dennis Aabo Sørensen è il so-lo ad aver provato cosa significhi ria-vere indietro una sensibilità parago-nabile a quella naturale, percependoe riconoscendo gli oggetti che tocca.Se la sua nazione, la Danimarca, de-tiene il primato di paese più felice almondo, anch'egli può finalmenteprendere parte a tanta contentezzagrazie alle ultime scoperte dell'inge-gneria. La gioia è a portata di mano.

    Silvia Niri

    Quando l'ingegneria sposa la salute

    A PORTATA DI MANO

  • 29

    VVIITTAA DDEELLLL’’OORRDDIINNEE

  • 30

  • 31��

    INGEGNERI, GEOLOGI E TECNICI SPECIALIZZATISONO A VOSTRA DISPOSIZIONE

    PER SOPRALLUOGHI, PREVENTIVI E CONSULENZE GRATUITE

    CAGLIARI | CATANIA | FIRENZE

    MONITORAGGI STRUTTURALI

    PROVE DI CARICO

    PROVE SU PALI E MICROPALI

    CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI (NTC 2008)

    PROVE NON DISTRUTTIVE

    PROVE DINAMICHE

    GEOTECNICA E GEOFISICA

    800-170999

    società con sistema di gestione della qualità conforme alla nor-ma UNI EN ISO 9001:2008

    i nostri operatori sono quali� cati come addetti alle prove su strutture in calcestruzzo, calcestruzzo armato e precompresso, muratura in conformità al regolamento RINA n. RC/C18

    www.tecnicamp.com

    ROMA Via Rapagnano 77 00138 RomaTel.+39 06 4060300Fax +39 06 [email protected]

    altre sedi

  • www.ordingtr.it