UN RICORDO INDIMENTICABILE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II · scenza di tutti i popoli verso ... l’Anno...

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Fiamme Gialle 4 / 2005 3 UN RICORDO INDIMENTICABILE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II di Tommaso Santamaria La nostra Associazione si unisce con la mente e col cuore alle innu- merevoli manifestazioni, che a Roma e, in tutto il mondo, si vanno moltiplicando per rendere un dove- roso e sentito omaggio ad un Gran- de Papa Santo, Buono, Pellegrino, al Papa dei giovani, che ha anche toccato il cuore e la mente dei Nella foto, con il Santo Padre l’Ordinario Militare Mons. Mani, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Mosca Moschini e il Presidente Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A. Di Marco, con le rispettive Signore, assieme ad un folto grup- po di Ufficiali del Corpo. Il Presidente Nazionale dell’AN- FI, Gen. C.A. Pietro Di Marco, accompagnato dalla gentile consorte, Sig.ra Gianna Balzari, offre al Santo Padre, a nome dell’ANFI, il Crest d’argento del- l’Associazione.

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UN RICORDO INDIMENTICABILE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II

di Tommaso Santamaria

La nostra Associazione si uniscecon la mente e col cuore alle innu-merevoli manifestazioni, che a

Roma e, in tutto il mondo, si vannomoltiplicando per rendere un dove-roso e sentito omaggio ad un Gran-

de Papa Santo, Buono, Pellegrino,al Papa dei giovani, che ha anchetoccato il cuore e la mente dei

Nella foto, con il Santo Padre l’Ordinario Militare Mons. Mani, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A.Mosca Moschini e il Presidente Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A. Di Marco, con le rispettive Signore, assieme ad un folto grup-po di Ufficiali del Corpo.

Il Presidente Nazionale dell’AN-FI, Gen. C.A. Pietro Di Marco,accompagnato dalla gentileconsorte, Sig.ra Gianna Balzari,offre al Santo Padre, a nomedell’ANFI, il Crest d’argento del-l’Associazione.

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Grandi della Terra, con la suavoglia di Libertà, con la sua Verità,con il suo Dolore ma anche con lasua voglia di vivere, di conoscenzae di dialogo con tutti i popoli e contutte le religioni.

Quando nel 1979 tornò dal suoprimo viaggio in Messico per incon-trare la realtà sociale di quel grandePaese devoto a Nostra Signora diGuadalupe, nessuno avrebbe maipensato che sarebbe ripartito peraltri 103 viaggi nei Paesi ove il suocuore di Papa lo portava; baciandoogni terra che toccava e abbrac-ciando e toccando tutti, bianchi, nerio di diverso colore, che gli si avvici-navano con grande trasporto filiale;portando ovunque la sua serenità,la sua gioia, la sua solidarietà e lasua parola di grande Comunicatore;e dimostrando ovunque la suaeccezionale, forte e superiore Per-sonalità, anche nei momenti piùduri della sua sofferenza nel corsodella sua vita, iniziata nella casa diun militare della Polonia e termina-ta a Roma sul Soglio di Pietro.

L’estremo saluto che milioni dipersone di tutta la Terra hannovoluto portare al loro Papa nella

Basilica di San Pietro sono, pertan-to, il segno più evidente della suaSantità e soprattutto della ricono-scenza di tutti i popoli verso ilPapa, che ha saputo infondere inloro la speranza di una vita miglio-re nel segno di Maria, della Madredi Dio, ma anche di tutte le madri ditutti i popoli della Terra, che aveva-no capito il segnale forte che ilPapa indirizzava soprattutto a lororiconosciute artefici dei destini delMondo.

Tutto questo pensano oggi i socidell’A.N.F.I. che, il 28 ottobre 1998,in occasione del XIV RadunoNazionale di Fiuggi, si portarono aRoma per partecipare ad unasolenne Udienza papale, in PiazzaSan Pietro, dove il Santo Padre, abordo della sua “papa-mobile” erapassato in mezzo alle migliaia dinostri soci e a moltissimi militari del-la Guardia di Finanza e loro familia-ri, accolto con grandi e prolungatiapplausi.

Particolarmente toccante è statoil momento della celebrazione dellaSanta Messa nel sagrato dellaBasilica, quando il Papa ha rivolto ilsaluto e la benedizione a tutti i

Finanzieri in congedo e in servizio,fatto segno a grandi applausi e dalvivacissimo sventolio dei foulard deifamiliari dei soci che avevano lette-ralmente colorato di giallo-verdePiazza San Pietro.

Al termine della grandiosa ceri-monia il Comandante Generale delCorpo, Gen. C.A. Rolando MoscaMoschini, che era intervenuto allatesta dei suoi Finanzieri, a nome ditutta la Guardia di Finanza, hadonato al Santo Padre una artisticastatuina raffigurante un ufficiale delCorpo a cavallo in divisa storica,mentre il Presidente Nazionale del-l’A.N.F.I., Gen. C.A. Pietro Di Mar-co, a nome di tutta l’AssociazioneNazionale Finanzieri d’Italia, hadonato un Crest d’argentodell’A.N.F.I.

Tutti i convenuti all’Udienzapapale ricorderanno sempre l’avve-nimento con grande emozione eletizia.

Di questo felice e grande incon-tro riportiamo alcune foto ricordo,che possono testimoniare ancora ladevozione della nostra Associazio-ne verso l’eccezionale Papa Gio-vanni Paolo II.

Una veduta di Piazza San Pietro, gremita di soci dell’ANFI, con i loro familiari al momento della benedizione del Santo Padre.

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Sabato 12 febbraio, a Bergamo,presso l’Aula Magna dell’Istituto, si èsvolta la cerimonia d’inaugurazione del-l’Anno Accademico 2004/2005 alla pre-senza del Ministro dell’Economia e del-le Finanze, Prof. Domenico Siniscalco,del Comandante Generale della Guar-dia di Finanza, Gen. C.A. Roberto Spe-ciale, del Comandante in Seconda,Gen. C.A. Osvaldo Cucuzza, dell’Ispet-tore per gli Istituti d’Istruzione, Gen.C.A. Italo Pappa, del Capo di StatoMaggiore della Guardia di Finanza,Gen. C.A. Nino Di Paolo, del Coman-dante dell’Accademia, Gen. B. Domeni-co Minervini e di numerose altre Auto-rità istituzionali, civili e militari.

Erano presenti, inoltre, il Ministroper gli italiani nel mondo, On. MirkoTremaglia, e il Giudice costituzionaleProf. Romano Vaccarella.

Il Comandante dell’Accademia nellarelazione inaugurale ha tracciato unbilancio dell’attività svolta. Con questoAnno Accademico, in aderenza a quan-to già attuato nelle università italiane,entra a pieno regime il nuovo piano distudi per i frequentatori dei Corsi d’Ac-cademia, che prevede, su un arco dicinque anni, l’acquisizione della laureatriennale in “Scienza della SicurezzaEconomico Finanziaria” in Bergamo e,nel biennio successivo, il conseguimen-to dell’omonima laurea specialistica aRoma. Nel prossimo mese di lugliosaranno immessi in servizio gli UfficialiAllievi del 100° Corso, tra i quali i primi10 tenenti di sesso femminile che han-no frequentato un regolare quinquenniodi formazione.

Ha preso quindi la parola il Ministrodell’Economia e delle Finanze, Prof.Domenico Siniscalco, la cui presenza aquesta inaugurazione è stata particolar-mente intensa. Il Ministro, infatti, giuntoa Bergamo già il venerdì precedente,ha voluto, oltre che fermarsi a dormirein Accademia, trascorrere con gli Allievi“una piacevolissima serata”, parteci-pando ad una cena, presso la salamensa allievi, durante la quale ha avu-to modo di conoscere e dialogare conalcuni cadetti, traendone “un’impressio-ne notevolmente positiva e di notevoleforza”. Inoltre, a differenza degli anniprecedenti, il Ministro ha tenuto la pro-

Nelle foto: sopra, il Comandante dell’Accademia, Gen. Minervini, durante la suarelazione inaugurale; in basso il Ministro, Prof. Siniscalco, presente il Coman-dante Generale del Corpo, riceve dal Gen. Minervini in omaggio una statuetta raf-figurante un ufficiale del Corpo in divisa storica.

lusione inaugurale sul tema: “La cresci-ta europea nel quadro della nuova glo-balizzazione”, offrendo un personalecontributo alla comprensione dei princi-pali fenomeni in atto, sia in sede globa-le che in sede europea.

Ha preso poi la parola il Comandan-te Generale della Guardia di Finanza,Gen. C.A. Roberto Speciale, che haespresso la propria soddisfazione circale risultanze dell’attività operativa perl’anno 2004. Per gli allievi e le allieve haavuto parole intense dichiarandositestimone dell’importanza dell’attivitàche essi svolgono. Con tali sentimenti,

a conclusione del proprio intervento, ilComandante Generale ha dichiaratoufficialmente aperto l’Anno Accademico2004/2005.

La cerimonia si è conclusa con lapremiazione degli Allievi Ufficiali e degliUfficiali Allievi, primi classificati neirispettivi corsi durante l’Anno Accade-mico 2003/2004.

Per l’Associazione Nazionale Finan-zieri d’Italia era presente alla cerimonia,in rappresentanza del PresidenteNazionale, Gen. C.A. Pietro Di Marco, ilConsigliere Nazionale dell’ANFI, Gen.D. Espedito Finizio.

INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2004/2005

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significato tradizionale che, attraver-so una metafora efficace, traduciamoin termini di “spina dorsale” del Cor-po». Li ha esortati a dare sempre ilmeglio nello svolgimento delle lorofunzioni con la consapevolezza el’orgoglio di appartenere ad un’Istitu-

zione che si adopera per la tutela deicittadini e la difesa della sicurezzaeconomico-finanziaria del Paese edell’Unione Europea.

La Scuola ospita in questo perio-do 700 allievi, ai quali se ne aggiun-geranno a breve altri 300.

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SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI DELLA GUARDIA DI FINANZAINAUGURATO L’ANNO DI STUDI 2004-2005

Oggi, 12 marzo 2005, presso laScuola Ispettori e Sovrintendenti del-la Guardia di Finanza di L’Aquila, èstata celebrata l’apertura ufficiale del-l’Anno di studi 2004-2005, cerimoniaa cui sono intervenute le principaliAutorità politiche, militari e religiosedella Regione Abruzzo; per l’ANFI èintervenuto il Presidente Nazionale,Gen. C.A. Pietro Di Marco.

La relazione introduttiva è statatenuta dal Comandante della Scuola,Gen. B. Gaetano Giancane, il qualeha tra l’altro evidenziato che l’ordina-mento degli studi prevede materiericonosciute dalle università per con-seguire la laurea in aree giuridicheed economiche. La prolusione è sta-ta quindi pronunciata dal Prof. Gio-vanni Palmerio sul tema: “Le pro-spettive della politica economica ita-liana nel quadro europeo ed interna-zionale”.

Successivamente, ha preso laparola il Gen. C.A. Italo Pappa, Ispet-tore per i Reparti d’Istruzione, il qua-le ha posto l’accento sui risultati con-seguiti dalla Guardia di Finanza inqualità di polizia economico-finanzia-ria, con la lotta all’evasione fiscale eal sommerso, la tutela dei mercati,attraverso una “lotta serrata” al rici-claggio di denaro sporco, all’usura,alla pirateria intellettuale e alla con-traffazione dei marchi; significativo inquest’ambito il protocollo d’intesasiglato con la Confindustria.

Altri risultati – ha continuato ilGenerale Ispettore – sono stati rag-giunti nel contrasto all’immigrazioneclandestina e al traffico di stupefa-centi. Il Generale Pappa ha, infine,sottolineato l’importanza del ruoloche gli allievi e le allieve, futuri Ispet-tori e Sovrintendenti della Guardia diFinanza, andranno a ricoprire al ter-mine dei corsi. «L’Ispettore dellaGuardia di Finanza – ha concluso ilGen. Pappa – ha ereditato dalla sto-rica figura del “maresciallo” quel

di Giovanni Valerio

Il Gen. C.A. Italo Pappa, Ispettore per gli Istituti di Istruzione, durante il suo inter-vento.

Il Comandante della Scuola Ispettori e Sovrintendenti, Gen. B. Gaetano Gianca-ne, durante la sua relazione introduttiva che ha tenuto ad evidenziare come l’or-dinamento degli studi preveda materie che nelle università sono riconosciuteidonee al conseguimento di lauree in materie giuridiche ed economiche.

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IL 24 MAGGIO DI 90 ANNI FA SCOPPIAVA LA PRIMA GUERRA MONDIALEI FINANZIERI NE FURONO PROTAGONISTI FIN DALL’INIZIO

Il 24 maggio del 1915, e cioè 90anni fa, l’Italia entrava in guerra, laprima guerra mondiale, a fiancodell’Inghilterra e della Francia con-tro l’Austria.

Un mese prima, il 26 aprile1915, era stato firmato a Londra untrattato (rimasto segreto fino al1917 e quindi non noto al Parla-mento né all’opinione pubblica) cheimpegnava l’Italia a entrare in guer-ra entro un mese dalla firma e san-civa, tra l’altro, l’unione all’Italia del-le terre popolate da italiani e sog-gette all’Austria.

Il Governo italiano, allora presie-duto da Salandra, il successivo 3maggio denunciava la TripliceAlleanza, concordata nel 1882 conl’Austria e la Germania, ed intantomanovrava le manifestazioni dipiazza che ebbero il loro massimosviluppo proprio in quel mese dimaggio (furono queste le “radiosegiornate di maggio”) per appoggia-re un intervento già deciso.

Il 20 maggio il Parlamento, con407 voti favorevoli contro soli 74contrari, votava i pieni poteri alGoverno. Il 23 maggio l’Italia indi-rizzava un “ultimatum” all’Austriaed il giorno successivo entrava inguerra, per il momento solo controquesta (e non anche contro laGermania, alla quale verrà estesasolo il 28 agosto dell’anno succes-sivo).

Ora, proprio nella notte dal 23 al24 maggio 1915, e precisamentealle ore 2,40 del giorno 23, primaancora che venisse dichiarato lostato di guerra, due giovani finan-zieri, Costantino Carta e Pietro Dal-l’Acqua, di guardia al ponte di Braz-zano sullo Iudrio, il piccolo fiumeche segnava il nostro confine orien-tale dal 1866, spararono i primi col-pi di fucile contro una pattuglia diguastatori austriaci che tentavano

di far saltare l’opera e, come hascritto il prof. Alberto Maria Ghisal-berti, che fu Presidente dell’Istitutoper la Storia del Risorgimento Ita-liano, “persuasero quella pattugliacon un ben centrato fuoco a rinun-ciare all’azione”.

Poche ore prima, nel tardopomeriggio di quel 23 maggio, dalcanto loro, gendarmi austriaci ave-vano sparato da Porto Buso, col-pendone lo scafo e la Bandiera,contro un motoscafo, l’Aurora, inforza ai finanzieri della brigata diMarano, mentre era diretto allacaserma di Canal Muro, posta sullalinea di confine, per portare il plicoriservato recante l’ordine di iniziodelle ostilità.

Nella stessa notte tra il 23 e il 24maggio entrarono in azione i finan-zieri delle brigate di frontiera e deidistaccamenti speciali e quellidislocati ad Anfo e Ponte di Legnoparteciparono all’occupazione del-l’abitato di Condino e del passo diErcavallo e ad azioni di pattugliecon gli alpini del Battaglione Edolo.Mentre un altro finanziere, AntonioBeccantini, sia pure in un diversoteatro operativo, essendo in servi-zio di difesa costiera sulla spiaggiadi Viserba, nei pressi di Rimini,all’alba del 24 maggio, cercò diabbattere a colpi di moschetto, inun pur vano, solitario e ingenuotentativo ma non per questo menoardimentoso e degno di esserericordato, il dirigibile che guidava iltiro della squadra austriaca chebombardò Rimini.

E ancora in quel mese di mag-gio di 90 anni fa, nella notte delsuccessivo giorno 28, un altrocurioso episodio vide in azionefinanzieri intraprendenti e attentiche, più fortunati del Beccantini,costrinsero ad arrendersi due avia-tori di un velivolo austriaco che, per

un guasto al motore, aveva dovutoatterrare nella Valle di Volano.

Ben più consistente e significati-vo fu poi l’apporto organico delleFiamme Gialle ad opera del XVIIbattaglione che, costituito a Romaper operare lungo le coste, venneinvece impiegato all’inizio dellaguerra nella Val Lagarina e rinfor-zato, in seguito alla nomina a uffi-ciali, nel maggio del 1915, di 19allievi del 16° Corso, entrati nellaScuola nel 1912, partecipò il 27maggio alla presa di Ala insiemecon le truppe comandate dal Gene-rale Antonio Cantore, che verrà col-pito a morte poco meno di duemesi dopo, il 20 luglio, presso Cor-tina d’Ampezzo, durante una rico-gnizione in prima linea.

E proprio con riguardo a siffattoepisodio, per la prima volta la pre-senza in guerra delle Fiamme Gial-le sarà attestata, in data 29 mag-gio, dal Bollettino del ComandoSupremo che, nel ricordare il suc-cesso dell’operazione, preciseràche le truppe di fanteria erano sta-te “rinforzate da guardie di finanzae artiglieria”. E invero, il XVII Batta-glione non fu l’unico reparto della

Il Magg. Giovanni Macchi, eroe del PalPiccolo.

di Salvatore Gallo

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Guardia di Finanza ad essere pre-sente in quella prima fase dellaguerra, perché altri battaglioni, ini-zialmente destinati, nel piano dimobilitazione, alla difesa costiera,di fatto operarono in montagna, neipiù aspri settori, con formazionisimili a quelle degli alpini, distin-guendosi in numerosi atti di orgo-glioso coraggio e dolorose perdite.

Basti ricordare, per tutti, in queiprimi tragici giorni di guerra il nobi-le sacrificio del Maggiore GiovanniMacchi, Comandante del XX Batta-glione, che il 13 giugno 1915,impegnato a respingere sul Pal Pic-colo un duro attacco austriacoappoggiato da un bombardamentoviolentissimo, avendo chiesto inva-no l’aiuto di truppe fresche, imbrac-ciato un fucile, guidò e animò lastrenua resistenza dei suoi finan-zieri nel luogo più esposto, ovemaggiore era il pericolo, soldato frai soldati, e in 5 ore di disperata lot-ta seppe scrivere una mirabilepagina della storia della Guardia diFinanza, rimanendo fermo sulposto, nonostante l’accerchiamen-to nemico, fino a che cadde mortal-mente ferito alla testa. Il suo corpofu recuperato solo alcuni mesi piùtardi per essere sepolto accanto aisuoi nel piccolo cimitero di Timau ealla sua memoria fu concessa laMedaglia d’Argento.

E in Val Sugana, all’inizio delleoperazioni belliche, cadde pure ilMaresciallo Gaetano Pizzighella,comandante di brigata, che nelperiodo precedente il conflitto ave-va svolto un’intensa attività infor-mativa lungo la frontiera.

Ma a testimoniare il valore dimo-strato dalle fiamme gialle in queiprimi giorni di guerra, più di qual-siasi commento, valgono le signifi-cative e sincere espressioni di unprode e generoso avversario, l’Ar-ciduca Giuseppe d’Asburgo,Comandante del VII Corpo d’arma-ta austro-ungarico, indirizzate nel1929 al Generale della Guardia diFinanza Sante Laria, che nel 1915,col grado di Tenente Colonnello alcomando del II Battaglione mobili-

tato si era distinto nell’attacco alleposizioni austriache sul Podgora:“Trovandomi in Carnia, all’iniziodelle ostilità, fui informato che certiposti italiani erano tenuti dai finan-zieri. Giudicai che ciò avrebbesignificato una facilitazione perquelle operazioni delle mie truppe,in quanto sapevo che le guardie difinanza erano destinate alla guar-dia di frontiera piuttosto che allaguerra vera e propria. Ritenevo,cioè, che avrei dovuto contare su di

una difesa meno tenace di quella dicui sarebbero stati capaci i famosialpini. Ma ben presto la mia opinio-ne mi si dimostrò completamenteerrata, avendo dovuto constatare lameravigliosa ed eroica maniera dicondursi dei finanzieri. Mi apparveallora che la situazione delle truppead essi opposte era assai difficile,perché le guardie di finanza nonsolo si erano dimostrate entusiasteed ardite, ma per nulla inferiori aglialpini, i valorosi figli dei monti”.

I Finanzieri Costantino Carta e Pietro Dall’Acqua, che nella notte del 23 maggio1915 frustrarono il tentativo austriaco di far saltare il ponte di Brazzano.

Il ponte di Brazzano sullo Judrio in una foto dell’epoca.

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Come negli anni precedenti, in con-comitanza con l’Assemblea annuale deisoci e del 30° anniversario della fonda-zione della Sezione ANFI di San Donàdi Piave, ha avuto luogo a Caposile lacerimonia in ricordo dei Finanziericaduti in guerra.

Si è iniziato alle ore 10,15 con lacelebrazione della Santa Messa officia-ta da Mons. Don Armando, parroco diCaposile. Al termine della S. Messa èstata deposta una corona di fiori al Mili-te Ignoto del Piave nella cripta sotto-stante la Chiesa. Tale deposizione èstata accompagnata dalle commoventinote della “Canzone del Piave”, esegui-te dal Coro parrocchiale.

I partecipanti si sono poi portati incorteo presso il vicino Monumento deiCaduti in guerra, eretto presso unasponda del fiume Piave Vecchio. Qui siè proceduto all’alzabandiera al suonodell’Inno Nazionale. Quindi il Parroco diCaposile ha proceduto alla benedizionedel Monumento. Successivamente, alsuono di tromba del “Silenzio” è statadeposta una corona di alloro al Monu-mento ed un’altra corona di alloro è sta-ta lasciata cadere dal Ponte Vecchionelle acque del Fiume Sacro alla Patria.

Al discorso ufficiale del Presidentedella Sezione di San Donà di Piave,Sergio Folador, sono seguiti quelli delCol. Giulio Piller, Comandante Provin-ciale della Guardia di Finanza di Vene-zia; del Ten. Col. Vincenzo d’Amato,Consigliere Nazionale ANFI, in rappre-sentanza del Presidente Nazionale,Gen. C.A. Pietro Di Marco; dei Sindacidei Comuni di S. Donà e di Musile.

Sono stati presenti alla cerimoniauna larga rappresentanza di Associa-zioni Combattentistiche consorelle con iloro labari; guardie urbane con i gonfa-loni dei Comuni di S. Donà di Piave eMusile; Autorità militari e civili; un drap-pello di militari in servizio assieme alCap. Giovanni Marchione, Comandan-te della Compagnia della Guardia diFinanza di San Donà di Piave.

Al termine è stato offerto ai presentiun rinfresco.

Nell’occasione, ai due sindaci con ilConsigliere Nazionale, Ten. Col. d’A-mato, il Presidente della Sezione Fola-dor ha consegnato i “crest” raffigurantil’Associazione.

La giornata si è conclusa con il pran-zo sociale al quale hanno partecipatoAutorità militari e civili, i soci della Sezio-ne con i rispettivi familiari e i rappresen-tanti di altre Associazioni d’Arma.

Nelle foto: in alto, il Presidente della Sezione Fin. Sergio Folador durante la suaallocuzione; al centro, i finanzieri portano la corona d’alloro che sarà lasciatacadere nelle acque del Piave dal Ponte Vecchio; in basso, i soci delle SezioniANFI presenti alla cerimonia.

CERIMONIA COMMEMORATIVA A RICORDO DEI FINANZIERI CADUTI IN GUERRACAPOSILE 8 DICEMBRE 2004

di Sergio Folador

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Aggirandosi per i paesi, vie e con-trade nell’Altopiano di Asiago, qua e là,si scoprono numerose antichità comecapitelli, lavatoi, acquedotti ed altro,che costituiscono un patrimonio storicoe culturale di notevole interesse, lascia-to in eredità ai cittadini altopianesi dalleantiche generazioni.

Sul quotidiano locale “Altopiano” deldicembre 2004 si legge che è statanotata una Lapide marmorea dellaGrande Guerra 1915/18, rinvenuta sul-la parete di un vecchio edificio delComune di Cesuna (uno dei settecomuni dell’Altopiano di Asiago). Trat-tasi di una Stele marmorea che ricordale gesta eroiche della Guardia di Finan-za compiute durante le numerose ecruente battaglie combattute sull’Alto-piano nel corso della Grande Guerra1915/18.

Sulla Lapide risulta impressa l’iscri-zione, di fattura senz’altro bellica, chedice: “I GIALLI DEL CALVARIO – GRI-DANO AL NEMICO GIA’ VINTO SUL-L’ISONZO – DI QUI NON SI PASSA”.

L’articolista passa alla descrizionedella frase: la prima riga dell’iscrizione“I GIALLI DEL CALVARIO” pone inrisalto, senza ombra di dubbio, che lamano autrice del bassorilievo siaappartenuta al Corpo della Guardia diFinanza, che veniva inquadrata comefanteria di linea, già durante la guerra1915/18 e che si contraddistingueva,ora come allora, per il colore giallo del-le mostrine appuntate sul bavero e delmedesimo colore era la cornetta sor-montata dalla fiamma ricamata in giallosul berretto grigioverde.

Nell’affermare la veridicità della sco-perta, l’articolista prosegue la descrizio-ne del significato della seconda riga cherecita: “GRIDANO AL NEMICO GIÀVINTO SULL’ISONZO”, facendo riferi-mento ad un precedente impiego delcontingente della Regia Guardia diFinanza sul fronte Isontino di almeno treReggimenti che poi, per esigenze stra-tegiche, vengono trasferiti sul fronte del-l’Altopiano, ove in quel settore, i GIALLIvennero messi a dura prova e coinvoltiin una manovra di ripiegamento.

Quindi non dobbiamo stupirci se inseno alla truppa ci fosse il desiderio di

riscatto e di gloria che poi portò alla finevittoriosa delle ostilità.

Ecco motivata la volontà di testimo-niare con una Stele marmorea, scolpitain piena guerra, le gesta valorose deiGIALLI. Molti di loro avevano dato lapropria vita per questo angolo d’Italia eper tale motivo volevano che qui fossericordato il loro sacrificio.

Rileggere, dopo tanti anni, con tre-pidazione e commozione questa Stelemarmorea ci riporta ai duri ed inenarra-bili sacrifici di ogni genere vissuti dainostri soldati per difendere quel lembodi terra della nostra Patria.

A quelle vicende belliche possonoessere accomunate, in questi giorni,con la “Giornata del Ricordo”, lemigliaia di vittime, ivi compresi i nostri97 finanzieri prelevati il 2 maggio 1945dalla caserma di Trieste di Via CampoMarzio e gettati come spazzatura nellafoiba di Basovizza, vittime innocenti peril solo fatto di essere cittadini italiani.

Rievocando tutti questi tragici avve-nimenti, si accappona la pelle, vedendoed ascoltando testimonanze deisopravvissuti; sembra perfino irreale esconcertante che una mente umanapossa pensare ad idee ed azioni cosìdiaboliche.

Ora, ritornando al tema della Stelemarmorea ritrovata, è doveroso rende-re omaggio ad un uomo, qualunqueesso sia, che ha dato comunque il suocontributo alla storia di tutti noi, immor-talando su una Stele il coraggio e la fer-

mezza fino all’olocausto dei nostrifinanzieri.

I resti di 31 mila soldati italiani chegiacciono nell’Ossario di Asiago sonola prova tangibile che i nostri soldatihanno retto valorosamente, a costo diuna cerneficina, all’offensiva nemica.Racconta lo scrittore vicentino Giusep-pe De Mori che tra Passo Baule e ConiZugna gli assediati si difendevano consassi perché avevano esaurito tutti iproiettili, le nostre truppe calavano dal-la montagna come torbide acque dopol’uragano.

I racconti delle storiche gesta arric-chiscono le più che millenarie tradizio-ni delle popolazioni dell’Altopiano. Scri-ve Giuseppe Tommasi, della BrigataSassari: “Niente era più impressionan-te del sibilo lacerante del terribileproiettile che al minimo urto contro isassi, contro gli alberi, contro gli uomi-ni esplodeva in lunghe e sinistre fiam-melle deformandoli come niente erapiù orribile delle ferite che produceva-no penetrando nelle carni, aprendole esquarciandole”.

Conclude l’articolista affermandoche molti Finanzieri avevano dato lavita per questo angolo d’Italia e proprioqui volevano fosse ricordato il lorosacrificio attraverso quel motto immor-talato sulla Stele marmorea.

Probabilmente siamo al cospettodell’unico monumento alla Guardia diFinanza presente sull’Altopiano dei set-te Comuni di Asiago.

SCOPERTA SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO UNA NUOVA LAPIDE DELLA GUARDIA DI FINANZA DELLA GUERRA 1915/18

di Elio Teodori

La Lapide che riporta l’iscrizione.

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di Gregorio Totaro

Il 29 e 30 gennaio 2005 la SezioneANFI di Pescara ha effettuato, in occa-sione della 611^ edizione dello storicoCarnevale di Putignano, una gita socioculturale nelle sotto elencate localitàpugliesi:

Grotte di CastellanaÈ stato visitato il più grandioso e

affascinante complesso speleologicod’Italia scoperto il 23 gennaio 1938. LeGrotte, che costituiscono un’insieme dicavità sotterranee alte in alcuni punti 40metri, offrono uno spettacolo indimenti-cabile di bellezza, dove centinaia di sta-lattiti e stalagmiti hanno dato luogo acreazioni dalle forme insperate e incre-dibili fino a giungere, dopo aver percor-so 1.500 metri, alla “Caverna Bianca”,definita la grotta più bella del mondoper l’incomparabile bellezza delle can-dide concrezioni cristalline.

Nel piazzale antistante l’ingresso ilgruppo è stato accolto dal Sindaco diCastellana, Dott. Simone Pinto, al qua-le il Presidente della Sezione e Consi-gliere Nazionale per le Regioni Marche,Abruzzo e Molise, M.M.A. c.s. Cav. Uff.Ernesto Di Pietro, nel ringraziarlo perl’accoglienza ricevuta e l’interessamen-to profuso ai fini della visita, gli hadonato il gagliardetto della SezioneANFI di Pescara.

Trulli di AlberobelloÈ stato visitato il paese più singola-

re non solo di Puglia ma di tutta Italiaper i caratteristici trulli, antiche abitazio-ni in forma cilindrica in pietra. Sopra lemura imbiancate con la calce si levanoi tetti conici (formati da chiancarelle),mentre all’apice vi è un pinnacolo (piz-zinnorr) di pietra calcare.

A seguire è stata effettuata la visitaal Trullo Sovrano, caratteristico trullo adue piani ed alla Basilica dei SantiMedici Cosma e Damiano, protettori delluogo.

Carnevale di PutignanoNella mattinata del 30 gennaio il

gruppo è stato ricevuto, nella sala con-siliare del Palazzo di Città, dal primocittadino Dott. Avv. GianvincenzoAngelini De Miccolis, dal Presidentedella Fondazione del Carnevale Dott.Roberto Bianco, dall’Assessore allacultura Dott. Giuseppe Genco e dalConsigliere Comunale Giuseppe DeTomaso.

Al termine dell’incontro denso e illu-minante sulla realtà del carnevale edalcuni cenni storici su Putignano, il Pre-

sidente della Sezione ha donato: al Sin-daco del luogo, il Crest della Presiden-za Nazionale, ricevendone un volumeillustrato “La Puglia nel Mediterraneotra natura, storia e cultura” e al Presi-dente della Fondazione il gagliardettodella Sezione.

Alla Sezione è stato donato, inoltre,un prototipo stilizzato della caratteristicamaschera “Farinella” rappresentativadel carnevale di Putignano “Farinella”.

Successivamente, è stata effettuatala visita al centro storico ed alla Chiesamadre di San Pietro Apostolo, ove isoci, ricevuti dall’Arciprete Mons. Gio-vambattista Romanazzi, hanno dappri-ma ascoltato l’illustrazione della struttu-ra architettonica e delle opere d’arte inessa contenute e poi partecipato allacelebrazione della Santa Messa.

La mattinata si è conclusa con unincontro conviviale presso il rinomato ecaratteristico ristorante Santa Chiara,presenti Autorità locali civili, militari ereligiose.

Nelle ore pomeridiane, prima di farerientro a Pescara, il gruppo sociale haassistito, in allegria, alla favolosa sfilatadei carri allegorici, delle maschere dicarattere e dei gruppi mascherati delpiù antico (nasce nel 1394) e più lungo(inizia il 26 dicembre dell’anno prece-dente) carnevale d’Italia.

I soci partecipanti esterrefatti dallebellezze ammirate nei luoghi visitati edall’accoglienza calorosa ricevuta dalleAutorità e dalla popolazione hanno, altermine della gita, ringraziato ed elogia-to i componenti lo staff organizzativoper la buona riuscita della gita.

GITA SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI PESCARA NELLA REGIONE PUGLIA

Nelle foto: sopra, il gruppo dei soci e familiari della Sezione di Pescara sostadavanti all’ingresso delle Grotte di Castellana; sotto, la comitiva dei soci assistea Putignano alla 611^ edizione del Carnevale.

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12 Fiamme Gialle 4 / 2005

GITA SOCIALE IN GRECIA DELLA SEZIONE ANFI DI BARI

Nell’ambito delle attività sociali, laSezione di Bari ha realizzato la festadi fine d’anno 2004 e di Capodanno2005 in Grecia, con la partecipazionedi 70 aderenti, tra soci e familiari. Vihanno partecipato anche alcuni socidelle Sezioni di Barletta, Bisceglie ePolignano a Mare.

L’imbarco è avvenuto a Brindisi, abordo di una nave di linea che, parti-ta nella mattinata del 29 dicembre2004, è giunta a Igoumenitsa, in Epi-ro, nella serata. Con due pullman ilgruppo si è trasferito poi a Perdikaper sistemarsi nell’Hotel Regina Mare– categoria 4 stelle.

In attesa del Capodanno sono sta-te effettuate visite guidate in località:Parga (situata in una pittoresca inse-natura chiusa da isolotti e dominatada una fortezza veneziana, ora dive-nuto sicuro rifugio per diportisti);Syvota, località scelta per le sostedurante le crociere nelle isole dell’E-piro; Ghiromeri, con visita, sempreguidata, del Monastero bizantino,costruito nel 1300 e dedicato all’As-sunzione: custodisce numerosi affre-schi ed icone del 1679.

Nella notte del 31 dicembre 2004– 1 gennaio 2005 è stato festeggiatoil veglione di fine anno con musiche eballi.

Il giorno 1° gennaio 2005 è statoaffettuosamente festeggiato il socio,Ten. r. Salvatore Damato, in compa-gnia della consorte, che ha compiutol’82° compleanno. Nel discorso diprammatica il festeggiato, nel ringra-ziare il Direttivo della Sezione ANFI diBari per la bella gita realizzata, hacaldamente formulato a tutti i più fer-vidi auguri, auspicando giorni sempremigliori. Sono seguiti applausi e com-mossi abbracci.

Ultima visita guidata è stata effet-tuata nella località di Perdika, sededell’Hotel Regina Mare, che ospitava ilgruppo dei soci della Sezione di Bari.Trattasi di cittadina con una storiaammirabile e un paesaggio fisicoeccezionale, fatto di corsi d’acqua,campi, foreste e splendide insenature.

I gitanti sono regolarmente rientra-ti in sede nella mattinata del giorno 2gennaio 2005.

Il gruppo dei soci della Sezione di Bari ripresi davanti all’Hotel “Regina Mare” nelgiorno di Capodanno a Perdika (Grecia).

Il Consigliere Nazionale e Presidente della Sezione di Bari, Comm. Antonio Fiore,offre al titolare dell’Hotel “Regina Mare” il Crest dell’ANFI ed una confezione delliquore “Amaro del Finanziere”.

Il Comm. Fiore e gli altri soci festeggiano il Ten. Salvatore Damato per il suo 82^compleanno il 1° gennaio 2005.

di Antonio Fiore

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Fiamme Gialle 4 / 2005 13

“Montagne mie vallate, voi siete ilmio tesor” così recita una dellenostre più belle canzoni da cantaresulle vette “intemerate”. Ritengo cheper ogni fiamma gialla, la vita in mon-tagna sotto qualsiasi situazione cli-matica, abbia rappresentato il coro-namento di una passione particolare.Ora i tempi sono cambiati, moltireparti sono stati chiusi in relazionealle diminuite esigenze di vigilanza edi controllo. In un non lontano passa-to il servizio alpestre con tutti i suoidisagi, era avvincente quanto impe-gnativo.

L’isolamento contribuiva a creareun perfetto aggregato del quale cia-scuno si sentiva elemento determi-nante. A partire dal comandante, sulquale confluivano i doveri della caricauniti ad elevata funzione di guida deipropri collaboratori, nella maggiorparte dei casi provenienti direttamen-te dal reparto di istruzione. Ragazziche le prime avversità inerenti le fun-zioni del servizio trasformavano rapi-damente in “anziani” pronti ad affron-tare qualsiasi esigenza.

Ricordo con nostalgia il momentodelle ispezioni ai reparti. Era pur sem-pre un controllo ma ben presto la pre-senza del superiore finiva per incute-re soggezione, sino al rituale invito:“Signor Tenente, si ferma con noi?”che non era una domanda ma unaconsolidata consuetudine. Ed imme-diatamente tutto il reparto entrava inagitazione, il cuoco preparava un“pranzo speciale” innaffiato da buonvino rosso e concluso dalle nostrecanzoni. Era il momento in cui cia-scuno esternava il proprio animo,manifestava qualche desiderio, vole-va rendere il comandante partecipedella propria vita.

Particolarmente significativo ilcontrollo delle pattuglie sul posto diservizio. Pur essendo quasi sempreubicati su cresta, spesso il raggiun-gerli era faticoso, specialmente ininverno quando era necessario utiliz-zare gli sci. Ricordo la soddisfazionedei militari nel vedere l’ufficiale sulloro appostamento sudato ed affati-cato, come loro e perfettamente con-sono delle difficoltà del loro servizio,

il rifornimento dei viveri. La situazionedel mio reparto sul Lago di Como sipresentava difficoltosa perché ireparti di montagna non avevano,tranne uno, vie rotabili che li raggiun-gevano. I viveri venivano trasportatida una ditta convenzionata, a dorsodi mulo e con notevoli inconvenienti oritardi. Inoltre in caso di emergenzanon era possibile intervenire conimmediatezza.

Iniziai durante le ispezioni unattento studio della zona. Dalla briga-ta raggiungibile con la campagnolapartiva una carrareccia con alcunipunti critici ma che tutto sommato conalcuni lavori consentiva di raggiunge-re gli altri due reparti. Nella zona sor-gevano diverse case di montagna perraggiungere le quali si incontravanole stesse difficoltà.

Presi contatto con il sindaco diCarate Urio ed intavolai trattativesegnalando quali potevano essere ivantaggi per la zona di una rotabilein grado di collegare velocemente la

sicuro viaggio in campagnola.Ottenni dal comando Legione lacostituzione presso il reparto piùlontano di un drappello automobili-stico munito di campagnola, chequotidianamente scendeva a valletrasportando posta e personale inpermesso e risaliva con i viveri fre-schi per tutti i reparti. Con notevolerisparmio di fondi dell’Amministra-zione essendo subito stato disdettoil contratto con la ditta che rifornivacon i muli.

Ho effettuato recentemente unviaggio nella zona e sono salito sinoalla prima brigata che al tempo sichiamava Bisbino. L’ho vista trasfor-mata in una moderna villa e debboalla cortesia del proprietario l’averlapotuta visitare. Era rimasto intatto ilcaminetto presso il quale ci si ferma-va dopo pranzo. Ed ho immaginato ilperché. Nel saluto era compresa que-sta frase “Ho comprato questa casaperché ho fatto servizio negli alpini edamo la montagna!”.

LA MONTAGNA

Campo Imperatore (L’Aquila) con l’albergo-rifugio e la stazione d’arrivo dellafunivia, dominato dal Corno Grande del Gran Sasso d’Italia.

di Vittorio Alvino

che spesso veniva premiato da signi-ficativi risultati.

Tra le varie attività di servizio delcomando di Tenenza la mia attenzio-ne era particolarmente rivolta allenecessità dei reparti di montagnaspecialmente per quanto concerneva

montagna alla pianura. Dopo lunghediscussioni ottenni l’invio di un bull-dozer con alcuni operai dei qualifacilitai il lavoro ospitandoli pressole mense dei reparti interessati ailavori. Dopo circa un mese la stradaera pronta e la inaugurai con un

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14 Fiamme Gialle 4 / 2005

Processo mancato

L’operazione era stata preparatanei minimi dettagli, anche con l’appor-to, come oggi si direbbe, dell’ “Intelli-gence”. Pedinamenti, appostamenti,orari di lavorazione, punti di interven-to. Si trattava di sorprendere alcunefabbriche clandestine di grappa ope-ranti in Val di Cembra e l’ora dell’in-tervento era stata studiata con cura:non troppo presto, per non operare intempo di notte; non troppo tardi, per-ché di primo mattino i “fabbricanticlandestini” tornavano alle loro abi-tuali occupazioni. A conti fatti, biso-gnava partire da Trento alle cinquedel mattino e con un numero di uomi-ni piuttosto consistente, tenuto contodei numerosi punti di intervento.

A Trento, in quel periodo, siamonella seconda metà degli anni Cin-quanta, la prassi era che la Tenenza,che io comandavo, chiedeva con unmodulo all’Ufficio motorizzazione ladisponibilità degli automezzi. Il pome-riggio precedente il giorno X, seguii laprassi e, tenuto conto del numero dipersone da trasportare, chiesi (se benricordo, ma il numero ha scarsaimportanza) quattro automezzi).

Qualche minuto prima delle cinquemi rtrovo in autorimessa con i mieiuomini ma vedo solo tre autieri. “E ilquarto?”, chiedo. “No, il quarto nonc’è – mi risponde uno dei presenti –perché il tenente (il capo ufficio moto-rizzazione) ha detto che tre automez-zi sono più che sufficienti”. Resto piut-tosto sconcertato, perché il pomerig-gio precedente, pur essendo rimastoin ufficio fino a tardi, nessuno mi ave-va detto niente. Che fare? Lasciare aterra uomini che avevano fatto unalevataccia ma, soprattutto, compro-mettere l’esito dell’operazione?Davanti ai miei occhi c’erano tanti bel-lissimi automezzi lucidi e con il pienodi benzina, il patentino militare lo ave-vo, dunque che cosa aspettavo? Saliisul quarto automezzo e partimmo infila indiana.

L’operazione ebbe pieno succes-so, tanto che fu necessario, per tra-

sportare a Trento tutto il materialesequestrato, a parte quello distruttosul posto, chiedere l’intervento diautomezzi pesanti. Si era fatto anchetardi quando tornai a Trento, perchéavevo l’abitudine, finite le operazioni,di installarmi nella sede comunale percompilare tutti gli atti necessari (diperquisizione, di sequestro, di interro-gatorio ecc.). Quando riportai l’auto-mezzo in autorimessa, qualcuno miguardò in un certo modo. “Ma che haicombinato?”, chiese. “Prendere unautomezzo senza autorizzazione!”.

Mamma mia, vuoi vedere che quimi processano per furto d’uso? Mipresentai al Signor ColonnelloComandante, come da ordine ricevu-to. Non mi aspettavo le feste per il“risultato di servizio” ma nemmenoun’accoglienza, come dire?, così pro-blematica. Chiesi però di poter espor-re le mie ragioni. Concesso. Spiegaial Signor Colonnello come eranoandate le cose e, giunto al punto cru-ciale, le cinque di quel mattino, gliuomini pronti, il servizio che rischiavadi andare all’aria per un automezzo inmeno, gli chiesi: “Se Lei fosse stato almio posto, che cosa avrebbe fatto?”.“Avrei preso il quarto mezzo”, mirispose. E la cosa finì lì.

Il Signor Colonnello Comandantesi chiamava Amedeo Palmese. Altritempi, altri uomini.

La guerra dei poveri

Winston Churchill è autore di unamonumentale opera dal titolo: “Laseconda guerra mondiale”, che riper-corre tutte le fasi del conflitto, dallapreparazione all’epilogo.

Grazie alla disponibilità di materia-le di prim’ordine, è forse la trattazionepiù completa ed informata delle vicen-de che hanno sconvolto il mondo.

Churchill era anche un bravo scrit-tore, e quindi la sua opera non è solouna esposizione di fatti ma anche unainterpretazione, talvolta ironica, di tuttoquanto accadde in quegli anni terribili.Così, ad esempio, egli fa seguire a cia-scun titolo dei sei volumi che compon-

gono l’opera, una specie di didascalia“letteraria”. Per il primo volume, dedi-cato a “L’addensarsi della tempesta –1919 -1940”, la “didascalia” è laseguente: “Come i popoli di linguainglese / per imprevidenza / per non-curanza e gentilezza d’animo / permi-sero ai malvagi / di riarmarsi”. E quisembra aprirsi un ampio discorso –che non è certamente questa la sedeper affrontare – su quella che oggi sichiamerebbe “guerra preventiva”.

Ma è su un’altra “didascalia”, quel-la del terzo volume, che vorrei soffer-marmi: “Come il popolo britannico / trale aspre rinunce / continuò la lotta /finché Russia e Stati Uniti / furono tra-scinati / nel grande conflitto”.

Ciò diede luogo alla “Grandealleanza”, che avrebbe distrutto l’av-versario.

Questa didascalia enuncia, direibrutalmente, i due più grandi erroristrategici commessi da una parte deicontendenti. Il primo è addebitabile adHitler, il quale, dopo essersi coperto lespalle ad Oriente con il patto di nonaggressione con l’Unione Sovietica,poi violò quel patto (tutti i patti per ilfolle austriaco erano carta straccia) e,dimentico di ciò che era già successoa Napoleone, invase la Russia, in talmodo obbligando lo Stato sovietico adentrare in guerra. Il secondo errore èaddebitabile al Giappone, il quale cre-dette di poter aver ragione degli StatiUniti d’America, distruggendo prodito-riamente la sua flotta a Pearl Harbour.Viceversa, gli Stati Uniti d’America,come già era successo anni prima(ma quando mai la storia ha insegna-to qualcosa?) furono anch’essi“costretti” ad entrare in guerra, gettan-do sul piatto della bilancia il loroincommensurabile peso bellico.

E l’Italia? L’Italia non aveva il“peso” militare né dell’Unione Sovieti-ca né degli Stati Uniti d’America, eppu-re anch’essa commise il suo tragicoerrore con l’entrata in guerra. Si discu-terà all’infinito se Mussolini fu spinto adentrare in guerra a fianco della Germa-nia perché sembrava che questa stes-se lì per lì per vincere la guerra. Si

DAL “TACCUINO”di Giuseppe Giuliani

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potranno fare soltanto delle ipotesi, piùo meno aderenti alla realtà.

Ma quando penso che fu l’Italia, inun momento successivo, a presenta-re la dichiarazione di guerra agli StatiUniti d’America, non so se piangere oridere.

Fatto sta che io non avevo l’età perandare al fronte ma ci sono stati mol-ti miei colleghi di corso che ci sonoandati. È a loro che penso in questomomento, così come penso a tuttiquei soldati, di professione o di leva,che la guerra l’hanno dovuta combat-tere. Oggi, col senno di poi, qualcunodice “dalla parte sbagliata”. Lascereistare questi giudizi di valore, che èpossibile esprimere soltanto “dopo”,quando la storia, come è sempreaccaduto, la scrivono i vincitori. Iodirei, piuttosto, “dalla parte dei pove-ri”, perché è questo il mio chiodo fis-so. Come potevamo pensare di vince-re la guerra con i fucili modello 91 ocon le suole di cartone sulle steppeinnevate della Russia?

La guerra è sempre una follia,anche se talvolta inevitabile, ma lanostra è stata una follia alla ennesimapotenza. Ed è proprio questa folliache rende vieppiù meritorio il sacrifi-cio di coloro che al fronte ci andaronoe che, al ritorno, magari con le piaghenella carne, si sentirono dire che ave-vano partecipato ad una guerra “fasci-sta”, quasi come se la guerra l’aves-sero dichiarata loro.

Diciamo la verità, abbiamo vissutoanni, ma che dico anni, decenni, difollia, una follia di altro tipo ma dellostesso genere di quella che avevagenerato la nostra partecipazione allaguerra. La follia del volersi nasconde-re che le guerre le dichiarano i capima le fanno i gregari, ai quali le leggidell’onore militare, valide in tutto ilmondo civile, chiedono di fare soltan-to il loro dovere. Ed è pura follia volerriversare su questi gregari le respon-sabilità, dirette od indirette, dei conflit-ti. Come parimenti è pura follia chie-dersi da che parte i gregari hannocombattuto, quasi che i sacrifici, leferite, le mutilazioni o le morti potes-sero essere “buone” o “cattive”, daelogiare o da punire, a seconda del-l’esito della battaglia. Come menteumana, sia pure fuorviata o distortada appartenenze politiche, possa pro-durre pensieri del genere, è, e saràsempre, per me, un mistero.

Perciò, oggi che il vento sta cam-biando, oggi che – bisogna dirlo, gra-zie soprattutto all’opera silenziosa macostante, discreta ma incisiva, di Car-lo Azeglio Ciampi – il vento sta cam-biando, bisogna esprimere una cautasoddisfazione. Forse, i valori univer-sali, dopo tanta tempesta, si stannofacendo nuovamente strada.

L’aforisma

Perché denunciare il reddito dopoil bene che ci ha fatto? (Marcello Mar-chesi).

I numeri

In vista delle prossime vacanze, èstata presentata al pubblico la Por-sche Carrera 911 S. Fa i 293 chilo-metri all’ora e costa 99.062 euro (miraccomando i 62 euro). È stata altresìpresentata la Ferrari F430 Spider:310 Km. orari e 175.000 euro.

Sempre per le vacanze, prenderenota che all’Hotel Burj al Arab, sul lun-gomare di Dubai, una suite costa tra i7.000 ed i 10.000 euro per notte. Peròci sono i rubinetti in oro ed il cinemaprivato. In alternativa, si può scegliereuna suite al Cafè de Paris di Monte-carlo, al prezzo di 7.630 euro a notte.

Per restare in tema di numeri,sono calcolate tra i 30 e 40 milioni le

persone che muoiono ogni anno difame nel mondo, nel mentre nella solaAfrica sono 200 milioni le persone chesoffrono la fame. Sono 20, e tutte afri-cane, le nazioni in cui il 20 per centodei bambini non vive oltre i cinqueanni. Sempre in Africa, sono stati 20milioni i morti di AIDS negli ultimi die-ci anni.

Latinorum

Omnia munda mundis (Tutto èpuro per i puri – San Paolo).

Galateo militare

Il 28 giugno 1940 Italo Balbo sor-volò con il suo aereo la città di Tobrukappena bombardata dagli inglesi.Mentre si abbassava per atterrare, ilsuo aereo fu scambiato per avversa-rio ed abbattuto dalla contraerea ita-liana. Il successivo giorno 29 unaereo inglese si abbassò sulla car-cassa del velivolo e lanciò un mazzodi fiori ed un messaggio. Il messaggiodiceva: “La RAF (Royal Air Force –ndr) esprime la sua sincera partecipa-zione alla morte del Maresciallo Bal-bo, un grande comandante, un prodeaviatore, che il fato mi ha posto nelfronte avversario. Anthon LongmoreComandante in Capo delle ForzeAeree Inglesi nel Medio Oriente”.

Predazzo (Trento), anno 1952.Il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Alcide De Gasperi, visita la ScuolaAlpina della Guardia di Finanza, accolto dal Comandante della Scuola, Magg.Fausto Musto. Nella foto, l’On. De Gasperi passa in rassegna il Battaglione Allie-vi Finanzieri.

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SOCIALIZZARE È UN PONTE VERSO GLI ALTRI

di Romano Bacci

Ieri, l’appartenenza al Corpo dellaGuardia di Finanza per quanto miriguarda ha funzionato talvolta da filtroe da diaframma verso l’esterno. Oggi,nell’A.N.F.I., luogo naturale verso nuo-ve forme di condivisione e di testimo-nianza, ritrovo un quadro di riferimentomorale che conferisce un ulteriore sen-so alla vita sociale.

Non si tratta soltanto di una scelta diappartenenza che porta ad adottareatteggiamenti e comportamenti concre-tamente importanti, al senso di disponi-bilità, alla generosità e alla solidarietà,ma di valori.

L’A.N.F.I. è il luogo per raccontarsile comuni emozioni, tramandare il testi-mone del passato e aprire insieme pro-spettive nuove sull’avvenire.

In questa consapevolezza di valori èstata salutata, in data 19 dicembre2004, la visita alla Sezione ANFI di Sapridel nuovo Comandante la Tenenza,Tenente Antino Puca, ricevuto dal Presi-dente della Sezione e dai ConsiglieriMartinelli, Guida, D’Arienzo, Frodella eCaruso, che al termine dei benauguran-ti voti di buon lavoro, hanno consegnatoal gradito ospite il Crest dell’Associazio-ne Nazionale Finanzieri d’Italia.

Il Ten. Antimo Puca, Comandante della Tenenza di Sapri, consegna all’App. Alber-to Caruso l’attestato di benemerenza concessogli dal Presidente Nazionale del-

Nello stesso giorno e con lo stessospirito di Corpo, sono stati festeggiati isettant’anni dall’arruolamento dell’Ap-puntato Alberto Caruso, classe 1916.

Arruolatosi nel Corpo nel 1934 ven-ne catturato dai tedeschi ed internato inun campo di concentramento in Ger-mania nel 1943.

“Una storia di sacrifici, ma anche diesaltanti ricordi”. Il Presidente Naziona-le dell’ANFI, Generale di Corpo d’Ar-

mata Pietro Di Marco, ha voluto confe-rire al socio Caruso, per i suoi trascor-si, l’attestato di benemerenza.

A festeggiare l’App. Caruso, sonostati non solo i commilitoni in servizioed in congedo, ma anche i nipoti e pro-nipoti, tutti insieme a tramandare unmomento irripetibile che, per i nostrivalori, è storia da inserire in quel qua-dro di riferimento morale che conferiscesenso alla nostra vita.

RIENTRATA AD ALBA LA SALMA DEL FIN. MARIO VIBERTI DECEDUTO NEL CAMPO DI LAVORO DI WANGENS IN GERMANIA NEL 1943

Il giorno 11 dicembre 2004 si è svol-ta ad Alba (Cuneo) la tumulazione del-le ceneri del Fin. Mario Viberti, prigio-niero di guerra, deceduto in Germaniaall’età di 29 anni, il 9 dicembre 1943.

Alla cerimonia funebre hanno parte-cipato oltre ai familiari del Viberti unafolta rappresentanza di soci dellaSezione di Alba, con il loro PresidenteCap. Federico Felicetti, il Cap. FabrizioBonello, Comandante della Compagniadella Guardia di Finanza di Alba, il Sin-daco di Alba, Avv. Rossetto, con il Gon-falone della città, il Vescovo e le rap-presentanze delle varie Associazionid’Arma e Combattentistiche locali. Altermine del rito funebre le ceneri delFin. Viberti sono state tumulate nelSacrario perenne dei Caduti.

Nella foto, la tumulazione delle ceneri del Fin. Mario Viberti nel Sacrario dei Cadu-ti di Alba alla presenza delle Autorità civili e militari della città.

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LA GOTTA MALATTIA DEI RE

di Gian Franco CavicchioliGeriatra in Roma

È proprio vero che i libri diEmilio Salgari sono rimastiimpressi nella memoria di chi liha letti nella sua infanzia.

Vedendo alla televisione unfilm di avventure che avevanoeccitato la fantasia di tutti gliassidui lettori di quei libri, lamente è ritornata alle vicendedei corsari, ambientate in marilontani.

L’anziano e bonario governa-tore di quelle sperdute isole sof-friva di attacchi dolorosi allegambe e ai piedi. Le sue soffe-renze lo inducevano a richiederel’aiuto di un medico, ingiusta-mente condannato ai lavori for-zati sulle patrie galee. Tra lealtre cose di quei libri era sem-pre rimasto impresso lo stranonome della malattia del governa-tore: la gotta.

Questa è una malattia cono-sciuta fin dai primordi della storiadella medicina; ne parlavano imedici dell’antica Grecia e diRoma, come Ippocrate e Gale-no. Il nome “gotta” deriva dal lati-no “gutta”, cioè goccia: infatti sipensava che gli umori malignidel nostro corpo gocciolasserodolorosamente nelle articolazio-ni. La gotta è un’infermità che siriscontra con una certa frequen-za e colpisce il sesso maschilepiù di quello femminile. È chia-mata anche podagra, cioè maleai piedi, per la sua prevalentelocalizzazione agli arti inferiori.

È una malattia dovuta all’ac-cumulo di cristalli di acido uricoin un’articolazione. L’attaccoacuto ha le quattro caratteristi-che dell’infezione acuta, cioèrossore, gonfiore, calore e dolo-

re della parte colpita. Normal-mente il primo attacco si mani-festa di notte alla base dell’allu-ce; provoca un dolore tanto for-te da costringere il paziente adalzarsi dal letto, perché nonsopporta neppure il peso dellelenzuola sul piede. L’attaccopuò durare delle ore, a volteanche dei giorni.

Nei pazienti colpiti dalla gottac’è un’alterazione del metaboli-smo dell’acido urico del sangue,per eccesso di produzione o perdifetto di eliminazione attraversole vie urinarie. Successivamentel’acido urico e l’urato di sodio delsangue si depositano in variorgani e in particolare nelle arti-colazioni: si avrà quindi una got-ta articolare. Se invece i cristallisi depositano nei reni, si avràuna nefropatia gottosa; una cal-colosi urinaria se l’accumuloavverrà nelle vie urinarie con for-mazione di calcoli. La gotta èuna malattia a carattere eredita-rio e colpisce in genere l’uomodopo i quarant’anni, la donnadopo la menopausa.

Gli individui che soffrono digotta sono generalmente di pesosuperiore alla norma, sono fortimangiatori e bevitori, fanno vitasedentaria. L’accumulo diabbondanti quantità di acido uri-co può dar luogo a noduli di variagrandezza, chiamati “tofi”, condeformazione della parte colpita.Le sedi preferite dai tofi sono learticolazioni, i tendini, il lobo del-l’orecchio. L’attacco di gotta èseguito di solito da un lungoperiodo di assenza di dolori.Questi attacchi però, se non sisegue un’adatta terapia, si ripe-

tono sempre con maggior fre-quenza e intensità. La cura del-l’attacco di gotta si attua con lacolchicina o con il fenilbutazone,con cui si calma l’infiammazioneacuta e di conseguenza il dolore.Per prevenire invece gli attacchisi usano dei prodotti che diminui-scono la formazione di acido uri-co nel sangue, come l’allopurino-lo e altri che permettono di elimi-nare l’accumulo di acido uricoattraverso le urine. Bisognatener presente che durante que-ste terapie occorre somministra-re abbondanti bevande alcaline,per evitare che l’acido urico siconcentri e cristallizzi nelle vieurinarie formando calcoli.

Chi ha la costituzionale ten-denza a soffrire di iper-uricemiae di attacchi di gotta deve, vitanatural durante, seguire unaregime dietetico particolare edevitare la vita sedentaria. Dovràastenersi dalle abbondantiassunzioni di alcolici e dall’ec-cessiva ingestione di alimenti.Dovrà in particolare evitare dimangiare le interiora degli ani-mali, come il fegato, il cervello,la coratella, i rognoni, le animel-le; dovrà evitare i salumi, la cac-ciagione, la carne di maiale, icrostacei, il caffè, il tè, gli spina-ci, le fave, i piselli, i funghi e, nonsolo per il prezzo proibitivo, i tar-tufi. Sono tutti alimenti che, sep-pure graditi al palato, aumenta-no l’acido urico e gli urati dell’or-ganismo.

Sono tutti cibi che un tempo sipotevano permettere solo le per-sone altolocate; per questo intempi ormai lontani la gotta erachiamata la malattia dei re.

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18 Fiamme Gialle 4 / 2005

RINNOVO DELLE ISCRIZIONI ALL’A.N.F.I. PER L’ANNO 2005

La Presidenza Nazionale ricorda a coloro che non hanno ancora versato la quota sociale per l’anno 2005 allerispettive Sezioni di appartenenza che, ai sensi degli artt. 6 e 7 dello Statuto, tale quota andrebbe versata entro il 31marzo 2005.

Successivamente, il socio non in regola con la quota sociale, per causa di forza maggiore, ha facoltà di essereriammesso al Sodalizio se effettua il relativo pagamento entro il 31 dicembre 2005, dopo di che, il tardivo pagamentodella quota sociale viene considerato come nuova iscrizione, perdendo conseguentemente l’anzianità d’iscrizioneacquisita all’Associazione, che costituisce uno dei requisiti preferenziali previsti dall’art. 61 dello Statuto per la forma-zione della graduatoria di merito per l’iscrizione, quale candidato, nella scheda di votazione prevista per la elezionedegli organi sociali.

www.assofinanzieri .it

Molti soci dell’A.N.F.I. hanno manifestato il desiderio di poter conoscere, anche attraverso il sito ufficiale dell’As-sociazione Nazionale Finanzieri d’Italia, in tempo reale, se vi sono in atto arruolamenti nel Corpo della Guardia diFinanza.

A tale scopo la Presidenza Nazionale ha provveduto a modificare la Home page, per cui chiunque visiti il sito del-l’A.N.F.I., potrà accedere direttamente nel sito ufficiale della Guardia di Finanza – www.gdf.it – dove troverà appositepagine dedicate ai Bandi di Concorso per l’arruolamento nel Corpo della Guardia di Finanza.

CONVENZIONE DELLA C.A.S.P.I.E. PER LE PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SANITARIAAGLI ASSOCIATI DELL’A.N.F.I. – PROPOSTA DI ADESIONE

Si rammenta che la segnalazione di adesione alla particolare convenzione proposta a tutte le categorie di soci del-l’A.N.F.I., da parte della Cassa Autonoma di Assistenza Sanitaria tra il Personale dell’Istituto di Emissione(C.A.S.P.I.E.), dovranno pervenire alla Presidenza Nazionale entro il 31 maggio 2005.

A tale proposta, la cui attivazione è condizionata dalla preliminare adesione di almeno 2.000 unità (nuclei familiaricomposti da socio e coniuge convivente), possono concorrere anche tutti i militari di ogni grado in servizio nella Guar-dia di Finanza, purché iscritti all’A.N.F.I. in qualità di soci.

La Presidenza Nazionale, considerata l’eccezionalità della convenzione, era convinta che tale numero di adesionisarebbe stato raggiunto in tempi brevi.

A tutt’oggi, però, ciò non si è verificato per cui, sperando in un ripensamento da parte dei soci, la Presidenza Nazio-nale, nell’interesse primario degli stessi, ripropone alla loro attenzione la proposta in argomento affinché, riesaminatain ogni dettaglio e confrontata eventualmente con quelle analoghe pubblicizzate dalle varie assicurazioni, sia conside-rata l’opportunità di riferire in senso positivo.

Informazioni particolareggiate in merito potranno essere rilevate dai soci presso le rispettive Sezioni di appartenen-za, oltre che sui numeri 10 e 12 del 2004 e 1 e 2/3 del 2005 del periodico “Fiamme Gialle” o sull’Home page del sitointernet della Presidenza Nazionale www.assofinanzieri.it in collegamento diretto con il sito della C.A.S.P.I.E.

NOTIZIE UTILI

a cura di Giuseppe Ruggieri

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Fiamme Gialle 4 / 2005 19

V A R I E

L’Albergo Savoia – UNUCI – catego-ria 3 stelle – di Chianciano Terme (Sie-na) conferma per l’anno 2005 la con-venzione seguente per i soci dell’ANFI:

Direttore Comm. Paolo Svetoni

L’Albergo Savoia ospita:

– Ufficiali in congedo iscritti UNUCI;– Ufficiali in servizio attivo;– Amici dell’UNUCI;– Associati ANUPSA e ANUMPSE;– Associati ANUA;– Associati A.N. Artiglieri d’Italia;– Associati ANC;– Associati ANFI;– Confederati CIOR e CIOMR

(Conf.ne Interalleata Ufficiali dellaRiserva);

– Ufficiali in congedo di tutte le Asso-ciazioni d’Arma.

Periodo di apertura 2005:21 aprile – 20 ottobre

TARIFFE STAGIONE(pensione completa, bevande escluse)

aprile, maggio, giugno e dal 21 settembre a fine ottobre € 45,00;luglio € 49,00;agosto € 57,00;1°-20 settembre € 52,00;supplemento singola € 2,00;supplemento balcone a persona € 2,00.

Bambini: fino a 7 anni gratuiti; da 7a 12 anni sconto del 50%.

La Direzione è disponibile, 24h/24,con servizi di segreteria telefonica, fax,posta elettronica ed il lunedì, merco-ledì, venerdi, dalle ore 10.00 alle 12.00,vi risponderà il personale addetto.

ALBERGO SAVOIA U.N.U.C.I.(Unione Nazionale Ufficiali in Congedo

d’Italia)Viale della Libertà, 510

53042 Chianciano Terme (SI) – Italiatel. 0578.60191 r.a. – fax 0578.64883

e-mail: [email protected] Internet: www.hotelsavoia-unuci.it .

RICERCA DI COMMILITONI

Pubblichiamo volentieri la lettera delS.Ten. Valentino Baldassarre, VicePresidente della Sezione ANFI di Lec-co, per il suo contenuto pieno di nostal-gici ricordi durante il servizio svolto alNucleo di Polizia Tributaria di Milanonegli anni dal 1964 al 1967 dal Baldas-sarre assieme a colleghi e superiori chenon si dimenticano facilmente:

«Leggo attentamente il periodico“Fiamme Gialle” che trovo interessan-te in tutte le sue rubriche e nonnascondo di attenderne la sua ricezio-ne con desiderio.

Io ho vissuto 30 anni in Finanza espesso mi intravedo in scritti, comme-morazioni, servizi fotografici pubblicatiriferiti al nostro passato e presente.Considero questo interessante mezzodi informazione come un inesauribilearchivio i cui dati e notizie vengonopuntualmente e magistralmente rappre-sentati in questa grande “bacheca”costituita dalle singole rubriche.

Questa volta la carica che ha fattoesplodere in me la mina dell’emozionee della nostalgia è stata la richiesta diGuido Soglia nella “ricerca di commili-toni” sul periodico nr. 12 del 2004.

Ebbene, io non sono uno di quelliche cerca ma, il nome di GianfrancoNatali mi ha fatto fare un balzo dimemoria negli anni ’70 rendendomicontemporaneamente felice e triste,orgoglioso e deluso, insomma ho pro-vato tutte quelle sensazioni e sentimen-ti che alimentano il mio spirito vitale.

Vorrei tanto ricordare a GianfrancoNatali quando si studiava assieme aComo e quando, forse nel suo vissutopeggiore, nel centro di riabilitazionedell’Ospedale di Cantù, con l’insepara-bile chitarra e la sua meravigliosa voce,riusciva ad allietare i cuori tristi e soffe-renti di grandi e piccini. Mi pregio augu-rare ogni bene al Generale Natalianche da parte di mia moglie.

Grazie di cuore a codesta spettabi-le Direzione per le opportunità che ciconcede».

SOGGIORNO PRESSO L’ALBERGO SAVOIA DI CHIANCIANO TERME (SIENA)

Il piacere di ritrovarsi in prima fila, per una piacevole vacanza esalutari cure termali, in assoluta tranquillità e privacy. Ritirato nelverde dei suoi giardini è un posto in posizione strategica, a pochimetri dalle terme sulla passeggiata centrale.

Dotato di ogni servizio: sala meeting attrezzata, ampie salecomuni tutte climatizzate, terrazzo panoramico coperto, ampiogiardino e parcheggio privato, camere con telefono, TV e paledi ventilazione a soffitto.

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20 Fiamme Gialle 4 / 2005

***Il M.C. Giovanni VALENTE, socio

della Sezione ANFI di Caserta, vor-rebbe mettersi in contatto con even-tuali colleghi che abbiano prestatoservizio negli stessi reparti in cui hasvolto servizio lui. All’uopo riportiamoi nominativi dei reparti e il periodo ditempo in cui il Valente vi esplicavaservizio:– Brigata di Brusinpiano (Varese)

dal 10.8.1958 al 6.11.’59;– Brigata di Colombirolino (Como)

dal 19.1.’60 al 13.1.’61;– Tenenza di Campodolcino (Son-

drio) dal 14.1.’61 al 24.7.’61;– Brigata di Salina Infersa (Trapani)

dal 24.7.’61 al 16.7.’62;– Brigata di Pantelleria (Trapani) dal

17.7.’62 al 23.8.’63;– Brigata di San Vito Lo Capo (Tra-

pani) dal 24.8.’63 al 19.2.’64;– Nucleo pt di Caltanissetta dal

3.3.1965;– Legione Napoli e Nucleo pt Napo-

li dal 1967 al 1973;– Nucleo pt Caserta dal 1973 al

2001.

Per eventuali comunicazioni scri-vere a Giovanni Valente, Viale Euro-pa, 79 – 81022 Casagiove (CE).

Nella foto in alto, il Valente è il 1°da sinistra in piedi.

A BUSTO ARSIZIO INAUGURATO IL PORTICHETTO DELLE MEMORIE

Il 4 novembre 2004, nella ricorrenzadell’86° Anniversario della Vittoria èstato inaugurato il “Portichetto dellememorie” che sorge nella rinnovatapiazza antistante la Chiesa di SantaCroce di Busto Arsizio. Nel portichetto,progettato dall’Architetto Valentini,hanno trovato definitiva sistemazione ibassorilievi, le statue, i medaglioni ed irosoni, originariamente posti sullepareti interne della Chiesa, che leAssociazioni Combattentistiche e d’Ar-ma hanno dedicato ai propri Caduti ditutte le guerre.

Alla cerimonia di inaugurazionesono intervenute Autorità civili e milita-ri, i Presidenti ed i soci di tutte le Asso-ciazioni Combattentistiche e d’Armacon bandiere e labari, nonché numero-si cittadini che con la loro partecipazio-ne hanno voluto esprimere larga rico-noscenza e solidarietà a tutte le Asso-ciazioni Combattentistiche e d’Armapresenti con le “Memorie”.

Ai Caduti della Guardia di Finanza èstato dedicato un bassorilievo, operarealizzata dallo scultore Muzio Merellidi Busto Arsizio.

Bellamonte (TN), Hotel Torretta.

Anche quest’anno l’Hotel Torretta diBellamonte, in collaborazione con laSezione A.N.F.I. di Predazzo, proponela dodicesima edizione della “settimanaverde”, dal 3 al 10 luglio 2005, per i sociA.N.F.I. al prezzo di 315,00 €.

La suddetta tariffa è riferita a 7 gior-ni di pensione completa, per persona,tutto compreso, bevande escluse.

Per la camera singola supplementodi € 8,00 al giorno. Per il 3° e 4° lettosconto del 10%. Ai bambini inferiori a 7anni sconto del 20%.

Nel prezzo sono compresi: drink dibenvenuto, pranzo tipico all’aperto,serata dell’ospite e coordinamento diun ricco programma settimanale.

Per le prenotazioni telefonare diret-tamente all’Hotel Torretta, tel.0462.576120, fax 0462576125. e-mail:[email protected] – sito:www.infotrentino.net/torretta.

“SETTIMANA VERDE” A BELLAMONTE DI PREDAZZO (TN)

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Fiamme Gialle 4 / 2005 21

Continuiamo a parlare di pensioni;così, alla buona, da pensionati a pen-sionati, cercando di capire quello cheaccade alla nostra categoria.

L’occasione, questa volta, è diquelle importanti, ma importanti dav-vero. La Corte dei Conti della Regio-ne Puglia, con propria sentenza n. 70del 5 marzo 2004 (diffusa sulla stam-pa solo a fine febbraio 2005, e pub-blicata sul periodico Fiamme Gialle n.2/2005), ha riconosciuto ad un pen-sionato della Marina il “diritto alla rili-quidazione del trattamento pensioni-stico con aggancio ai miglioramentieconomici concessi al personale dipari qualifica e anzianità di servizio,con decorrenza dal collocamento ariposo”, disponendo inoltre che ilmeccanismo vada applicato ancheper il futuro.

Il calcolo fatto è stato molto sem-plice. La Corte dei Conti ha chiesto iltotale del trattamento pensionisticopercepito dal ricorrente dalla datadel congedo (1977) a quella delricorso (2002); ha chiesto, poi, diricostruire quale sarebbe stato iltotale degli stipendi che l’interessatoavrebbe percepito nello stessoperiodo – a parità di condizioni – sefosse rimasto in servizio. La differen-za è stata di 27.680,96 €, pari al24,737%.

Questa è la differenza, con gliinteressi legali e la rivalutazionemonetaria per 25 anni, che gli dovràessere liquidata ora, a seguito dellasentenza.

Benissimo, diciamo. Era ora.Affrettiamoci tutti a fare ricorso alleSezioni della Corte dei Conti dellenostre Regioni, con l’augurio di otte-nere analoghi risultati.

Ma senza “farci la bocca buona”troppo presto. Intanto, non è dettoche le altre Corti Regionali sentenzie-ranno nello stesso modo. E poi, lasentenza della Puglia sarà sicura-

mente impugnata, e lo Stato si difen-derà (già: da noi pensionati…) “fero-cemente”, con tutti i suoi organi giuri-sdizionali, per non riconoscerci quelloche chiediamo.

Possiamo già immaginare anchequale sarà l’esito finale: sarebbe mol-to bello accontentarvi, cari pensiona-ti, ma non si può: le casse sono vuo-te. Ce lo diranno i magistrati. Ma loro,l’aggancio automatico ce l’hannogià… E ce lo dirà il legislatore. Maanche i parlamentari, in quanto a lorovolta agganciati ai magistrati (o vice-versa, non si capisce mai bene...), ilproblema l’hanno già risolto nel modomigliore (per loro).

Ce lo dicono anche gli esperti.Cito per tutti un riconosciuto luminaredi questa materia, il Prof. GiulianoCazzola (in “Il Sole 24 Ore”,24.02.2005). In un testo di notevolechiarezza e onestà intellettuale, ilProf. Cazzola fa una serie di precisa-zioni per ricordarci che:

a) anche i diritti debbono fare iconti con le risorse disponibili;

b) che fino alle riforme pensionisti-che dei primi anni ’90, le pensioni siavvalevano di un doppio sistema diperequazione (cioè di riequilibrio):rispetto al costo della vita e rispettoalle retribuzioni dei lavoratori attivi.Dal 1992 il primo sistema è statolegato al tasso di inflazione “ufficiale”,il secondo (quello cui si riferisce lasentenza della Puglia) è stato abro-gato, così, semplicemente e total-mente;

c) che in questo modo la riformapensionistica arriverà al suo obiettivo:e cioè (nel 2030), ad un risparmiocomplessivo di 7 punti di P.I.L. (Pro-dotto Interno Lordo). Di questi, 5saranno conseguenza dell’abrogazio-ne del collegamento pensioni-stipen-di. Cioè, saranno ottenuti (sembre-rebbe) “sulla nostra pelle”, rispar-miando su di noi.

TRATTAMENTI PENSIONISTICI

PARLIAMO UN PO’ DI PENSIONI(SECONDA PUNTATA)

Ora, è chiaro che nel 2030 la mas-sima parte di noi attuali pensionati –con gran sollievo di INPDAP, INPSecc. – non avrà più di questi proble-mi, perché sarà passato … a migliorvita. Però, lo stesso, questo meccani-smo perverso, che ci colpisce tutti,chi più, chi meno, è un qualcosa chedà fastidio, che brucia, che dà la brut-tissima sensazione di essere presi ingiro una volta di più.

Intanto, il meccanismo di perequa-zione legato al tasso di inflazione uffi-ciale è lontano, lontanissimo dalgarantire le pensioni dalla perdita divalore rispetto all’inflazione. I tassiufficiali, attorno al 3%, sono tutt’altracosa rispetto all’inflazione reale,come vediamo bene tutti, ogni giorno.

In secondo luogo, come mai le“casse” (per quanto ci riguarda: quel-le degli Enti Previdenziali) sono vuo-te? Dove sono finiti i contributi versa-ti da milioni e milioni di persone, soldi“buoni”, sudati, trattenuti per essercierogati nella vecchiaia come “salariodifferito”?

Soldi che avrebbero potuto essereinvestiti e gestiti meglio, per assicura-re il massimo rendimento possibile equindi finanziare e sostenere gliaumenti dei trattamenti pensionisticiche ci spettavano e ci spettano?

Sono stati usati per aiutare cate-gorie di lavoratori più sfortunati? Se ècosì, essendo denari nostri, nonavremmo dovuto essere – in qualchemodo – interpellati per sapere cosane pensavamo? E poi a sostegno dichi sono andati? E in che misura?Anche questo sarebbe stato benesaperlo prima.

Oppure sono stati investiti in patri-moni che non hanno reso nulla?Penso in particolare al patrimonioimmobiliare (case, appartamenti,

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22 Fiamme Gialle 4 / 2005

palazzi ecc.): patrimonio che altri (adesempio le Società di Assicurazione)sanno far fruttare al punto da garan-tirsi utili stratosferici e far arricchire ipropri azionisti, e che in mano agliEnti Previdenziali si rivelano tantocostosi che sembra convenga sven-derli (con sconti fino al 45%!) piutto-sto che tenerli.

Oppure la gestione è stata cosìpoco avveduta che i costi di manteni-mento delle strutture degli Enti Previ-denziali si sono divorati gli “utili”disponibili? Qui si tratta di altri temi,su cui si potrà ritornare. Basti per oraaccennare a pochi numeri, tratti dalConsuntivo INPDAP 2003:– Compensi e rimborsi agli Organi

direttivi INPDAP: € 3.966.000;previsione 2004 € 5.000.000(quasi 10 miliardi)!

– Compensi non ordinari, e cioèstraordinari, incentivi di produzio-ne, turni pomeridiani, notturni efestivi del personale: €

91.301.328 (quasi 177 miliardi divecchie lire! Però, erano 197miliardi nel 2001: abbiamo rispar-miato 20 miliardi!).

– Spese per strutture sociali, centrivacanza, borse di studio e asse-gni universitari € 72.043.387 (140miliardi; ma sono preventivati 180miliardi di lire per il 2004).

In controtendenza emerge peròun altro dato, decisamente sorpren-dente: l’INPDAP ha avuto un AVAN-ZO di amministrazione di 4,4 miliar-di di Euro nel 2001, di 5,2 nel 2002e di 5,7 nel 2003 (totale € 15,3miliardi).

Anche al netto dei movimenti inconto/capitale (saldo € 7,9 miliardi) sitratta pur sempre di una eccedenzapositiva di 7,4 miliardi di euro, pari aoltre 14.300 miliardi di lire; con untrend positivo che va avanti almenoda tre anni.

E allora? I soldi ci sono, o non cisono? E chi sta vigilando perchéalmeno questi 14.300 miliardi nonsubiscano la sorte degli altri?

Cercheremo di analizzarlo – sem-pre così, alla buona, da poveri pen-sionati che non capiscono più niente(e che peraltro nessuno si preoccupadi informare) – nei prossimi articoli.

di Vincenzo d’Amato

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI CASSINO

La rappresentanza della Sezione di Cassino durante la cerimonia della consegnadegli attestati di benemerenza nella Sala Consiliare del Comune di Sant’Apolli-nare.

Il 28 novembre 2004, unarappresentanza della SezioneANFI di Cassino, nella salaConsiliare del Comune diSant’Apollinare (FR), ha pre-senziato alla consegna di dueattestati di benemerenza con-cessi a soci ottantenni.

Gli attestati sono stati con-segnati alla presenza dei lorofamiliari ed AmministratoriComunali ai soci nati e resi-denti a Sant’Apollinare, Brig.Augusto Del Maestro e App.Angelo Erminio Scittarelli,entrambi veterani e reducidella seconda guerra mondia-le che hanno combattuto sulfronte Greco-Albanese, ovenella memorabile battaglia diDobrej (Albania), in seguitoalla conquista dell’importanteposizione strategica dellafamosa quota “548” perse lavita il loro compagno d’armi, ilvaloroso Finanziere Domeni-

co Mallozzi, al quale è intitola-ta la Sezione di Cassino,anch’egli nato a Sant’Apolli-nare.

Hanno consegnato gli atte-stati il Presidente della Sezio-ne, M.M.A. c.s. Antonio Lepo-re, e il socio ANFI nonchéVicesindaco del Comune diSant’Apollinare, M.M. OresteSerrecchia.

Al termine della cerimonia ilSindaco di Sant’Apollinare,Sig. Michelino Persechino,con un significativo discorsoha concesso alla SezioneANFI di Cassino una meda-glia ricordo con la seguentemotivazione: “Alla Bandieradella Sezione dell’Associazio-ne Nazionale Finanzieri d’Ita-lia di Cassino per la suacostante partecipazione neltempo alle cerimonie comme-morative organizzate dalComune di Sant’Apollinare”.

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Fiamme Gialle 4 / 2005 23

CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICApresso la Presidenza Nazionale dell’ANFI

di Antonio Taviano

Per opportuna informazione deisoci interessati, si trascrive il conte-nuto della circolare n. 53691 del21.2.2005 del Comando Generale –Servizio Amministrativo (III Divisione)– con la quale vengono impartite lerelative istruzioni ai Reparti TecniciLogistici Amministrativi del Corpo peruniformare le modalità di calcolo del-l’indennità di ausiliaria, comprensivadell’indennità di imbarco, degli aventidiritto.

La circolare nr. 140386/670 del17.04.2003 relativa alla pensionabi-lità dell’indennità di imbarco, a cui faseguito la predetta circolare, è statapubblicata sul periodico “FiammeGialle” n. 6/2003.

«1. L’articolo 52, comma 5, delD.P.R. 18 giugno 2002, n. 164, hadisposto la pensionabilità dell’inden-nità di imbarco secondo le misure e lemodalità stabilite dalla legge sulleindennità operative (legge n.78/1983).

Con la circolare cui si fa seguitosono state fornite indicazioni relativealle modalità di calcolo della suddettaindennità in favore del personale ces-sato dal servizio con decorrenza pario successiva al 2 gennaio 2002.

2. Si ritiene ora opportuno fornireulteriori indicazioni di dettaglio perdisciplinare uniformemente le moda-lità di calcolo dell’indennità di ausilia-ria, nell’ipotesi in cui tale indennitàdebba essere attribuita al personaleche ha anche titolo all’attribuzionedell’indennità di imbarco nella deter-minazione della pensione ordinaria.

3. Dall’esame della normativa chedisciplina il calcolo dell’indennità diausiliaria e dall’esame dell’articolo52, comma 5, del D.P.R. n.164/2002, non è stata rilevata l’espli-

cita esclusione dell’indennità diimbarco ai fini del calcolo dellaindennità di ausiliaria.

Si perviene, pertanto, ad un orien-tamento favorevole in ordine all’inclu-sione di tale emolumento nel calcolodella suddetta indennità di ausiliaria.

Passando poi all’esame dei casiconcreti, sono state individuate, indettaglio, le seguenti fattispecie:

a. personale che all’atto del con-gedo percepisce l’indennità diimbarcoIn questa ipotesi nell’elenco delle

voci che compongono il trattamentoeconomico del parigrado in serviziol’importo iniziale dell’indennità diimbarco da considerare sarà quellopercepito dal militare all’atto dellacessazione dal servizio e dovrà poiessere adeguato, virtualmente, all’im-porto attribuito nel tempo al persona-le in servizio;

b. personale che all’atto del con-gedo percepisce l’indennità dicui all’articolo 52, comma 3, delD.P.R. n. 254/1999 (c.d. trasci-namento)In questa ipotesi nell’elenco delle

voci che compongono il trattamentoeconomico del parigrado in serviziodeve essere incluso l’importo dell’in-dennità di trascinamento (anziché l’im-porto dell’indennità di imbarco) perce-pito all’atto della cessazione dal servi-zio e che dovrà poi essere adeguato,virtualmente, all’importo attribuito neltempo al personale in servizio;

c. personale che ha esercitatol’opzione di cui agli articoli 52 e100 del R.D. n. 3458/1928In favore del personale richiamato

in servizio, che ha diritto alla pensio-nabilità dell’indennità di imbarco eche ha esercitato l’opzione di cui agli

articoli 52 e 100 del R.D. n.3458/1928, si precisa che:• personale che all’inizio percepi-

va l’indennità di imbarco: ai finidel calcolo dell’indennità di ausi-liaria, nell’elenco delle voci checompongono il trattamento econo-mico del parigrado in servizio l’im-porto iniziale dell’indennità diimbarco da considerare sarà quel-lo percepito dal militare all’attodell’inizio del richiamo e dovrà poiessere adeguato, virtualmente,all’importo attribuito nel tempo alpersonale in servizio;

• personale che all’inizio delrichiamo percepiva l’indennitàdi trascinamento: ai fini del cal-colo dell’indennità di ausiliaria,nell’elenco delle voci che compon-gono il trattamento economico delparigrado in servizio dovrà essereinserito l’importo dell’indennità ditrascinamento percepita all’iniziodel richiamo e dovrà poi essereadeguato, virtualmente, all’impor-to attribuito nel tempo al persona-le in servizio.

Si precisa che per il personale inesame, atteso che ha diritto alla pen-sionabilità dell’indennità di imbarco,l’indennità in parola e l’indennità ditrascinamento devono essere esclu-se dalla liquidazione delle competen-ze accessorie e non devono esserepertanto comunicate al Servizio Infor-matica con le procedure previste peril personale in servizio.

4. Per quanto concerne il perso-nale che alla data del 1° gennaio2002, data di entrata in vigore delD.P.R. n. 164/2002, si trovava giànella posizione dell’ausiliaria, siritiene che, da tale data, l’indennitàdi imbarco possa essere inserita nel-l’elenco delle voci che compongono il

COMPUTO DELL’INDENNITÀ DI IMBARCO DI CUI AL D.P.R. 11 OTTOBRE1988 NEL CALCOLO DELL’INDENNITÀ DI AUSILIARIA

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trattamento economico del parigradoin servizio ai fini del calcolo dell’in-dennità di ausiliaria nel caso in cuil’indennità di imbarco era percepitaall’atto della cessazione dal servizio.Per quanto riguarda il personale cheall’atto della cessazione dal serviziopercepiva l’indennità di trascinamen-to sarà invece quest’ultimo importoad essere inserito nell’elenco dellevoci che costituiscono il trattamentoeconomico del parigrado in servizioai fini del calcolo dell’indennità diausiliaria.

I suddetti importi dovranno poiessere successivamente adeguatinel corso dell’ausiliaria analoga-mente a quanto avviene per gli altriemolumenti attribuiti al parigrado inservizio.

Potrebbe peraltro verificarsi che lelocali Sezioni di Controllo della Cortedei Conti, non ammettano a registra-zione i provvedimenti redatti con lemodalità di cui sopra, sostenendo latesi secondo cui l’indennità di imbar-co debba essere esclusa dall’elencodelle voci che compongono il tratta-mento economico del parigrado inservizio in quanto tale indennità nonera pensionabile all’atto della cessa-zione dal servizio.

In considerazione di tale possibi-lità, si suggerisce a codesti EntiAmministrativi di procedere all’ema-nazione di un solo “decreto pilota”evitando il contestuale invio di tutti iprovvedimenti pensionistici potenzial-mente coinvolti.

Il suddetto provvedimento “pilota”dovrà essere opportunamente segui-to presso i competenti Organi di Con-trollo onde consentire, in tempi ragio-nevoli, la definizione del procedimen-to amministrativo e la successivadefinizione di tutti gli altri provvedi-menti pensionistici.

5. Si rammenta, infine, che neiconfronti del personale che alla datadel 1° gennaio 2002 aveva già con-cluso il periodo di ausiliaria, l’inden-nità di imbarco è esclusa sia nelladeterminazione del trattamento pen-sionistico che dell’indennità di ausi-liaria.

IL DIRIGENTE DELLA DIVISIONE(Dr.ssa Maria Grazia Valente)»

CONFERMATO DALLA CORTE COSTITUZIONALE IL DIRITTO ALLA PERCEZIONE DELLA DOPPIA

INDENNITÀ INTEGRATIVA SPECIALE SU PIÙ PENSIONI

Con ordinanza n. 89/2005 del 24 feb-braio 2005, depositata l’8 marzo 2005, ilcui testo viene pubblicato integralmente,la Corte Costituzionale ha ribadito il prin-cipio che, fino a quando non vi sarà sulpunto un intervento legislativo, l’inden-nità integrativa speciale, già riconosciutapacificamente ai precettori di pensione estipendio, debba essere data anche aiprecettori di più pensioni.

ORDINANZA

«Nei giudizi di legittimità costituzio-nale dell'art. 99, secondo comma, deld.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092(Approvazione del testo unico dellenorme sul trattamento di quiescenzadei dipendenti civili e militari dello Sta-to), promossi dalla Corte dei conti,sezione giurisdizionale per la RegioneSicilia, con ordinanze del 1°, del 4 e del5 agosto 2003, dalla Corte dei conti,sezione giurisdizionale per la RegioneSardegna, con ordinanza del 21 luglio2003, dalla Corte dei conti, sezionegiurisdizionale per la Regione Sicilia,con ordinanze del 28, del 29 luglio edel 23 settembre 2003, dalla Corte deiconti, sezione giurisdizionale per laRegione Sardegna, con ordinanze del21 luglio 2003 (n. 2 ordinanze), dallaCorte dei conti, sezione giurisdizionaleper la Regione Sicilia, con ordinanzadel 6 ottobre 2003, dalla Corte dei con-ti, sezione giurisdizionale per la Sarde-gna, con ordinanza del 14 luglio 2003,dalla Corte dei conti, sezione giurisdi-zionale per la Regione Puglia, con ordi-nanza del 1° marzo 2004, rispettiva-mente iscritte ai numeri da 845 a 848,da 1018 a 1020, 1045, 1046, 1114 e1124 del registro ordinanze 2003, ed alnumero 589 del registro ordinanze2004 e pubblicate nella Gazzetta Uffi-ciale della Repubblica, numeri 43, 48 e49, prima serie speciale, dell'anno2003 e numeri 1, 2 e 26, prima seriespeciale, dell'anno 2004.

Visti gli atti di costituzione di D.S.M., di B. B. e C. G. ed altri nonché gliatti di intervento del Presidente delConsiglio dei ministri;

udito nell'udienza pubblica del 25gennaio 2005 e nella camera di consi-glio del 26 gennaio 2005 il Giudicerelatore Francesco Amirante;

uditi l'avvocato Paolo Guerra per B.B. e per C. G. ed altri e l'avvocato del-lo Stato Giuseppe Nucaro per il Presi-dente del Consiglio dei ministri.

Ritenuto che nel corso del giudizioin materia pensionistica promosso daD.S. M. (r.o. n. 845 del 2003) – avver-so il provvedimento col quale era statarespinta la sua richiesta di erogazionedell'indennità integrativa speciale sullapensione di reversibilità, godendo laricorrente della medesima indennitàsulla pensione diretta – la Corte deiconti, sezione giurisdizionale d'appelloper la Regione siciliana, ha sollevatoquestione di legittimità costituzionale,in riferimento agli artt. 3 e 38 Cost., del-l'art. 99, secondo comma, del d.P.R. 29dicembre 1973, n. 1092 (Approvazionedel testo unico delle norme sul tratta-mento di quiescenza dei dipendenticivili e militari dello Stato);

che il giudice a quo premette che, aseguito del ricorso avverso il provvedi-mento di diniego, il giudice di primogrado ha riconosciuto il diritto alla per-cezione dell'indennità integrativa spe-ciale su entrambi i trattamenti di pen-sione e che detta sentenza è stataappellata dall'INPDAP con riferimentoalla sentenza di questa Corte n. 494del 1993;

che, pertanto, è necessario affron-tare il problema della duplicazione del-l'indennità integrativa speciale su duetrattamenti pensionistici, già oggettodella sentenza n. 494 del 1993 nellaquale la Corte costituzionale, nel faresalvo il diritto del pensionato alla per-cezione dell'integrazione al minimoINPS sul secondo trattamento pensio-nistico, ha peraltro mantenuto fermo ilgenerico divieto di percepire per duevolte l'indennità integrativa speciale;

che nella successiva sentenza n.516 del 2000 questa Corte ha chiaritoche l'illegittimità costituzionale nonderiva dal divieto di cumulo in sé, ben-sì dalla mancata fissazione di un limite

di Antonio Taviano

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di trattamento complessivo al di sottodel quale il divieto di percezione di unadoppia indennità non deve operare, edha contestualmente stabilito che spettaal legislatore la scelta tra diverse solu-zioni, ferma restando la necessità distabilire quel limite;

che nel dispositivo della sentenzan. 516 del 2000 la Corte remittente rav-visa una diversità rispetto alla prece-dente sentenza n. 376 del 1994, detta-ta in materia sostanzialmente identica,perché mentre in quest'ultima è statadichiarata l'illegittimità costituzionale diuna legge regionale siciliana nella par-te in cui non prevedeva, in caso diduplicazione dell'indennità in questionesu più pensioni o assegni vitalizi, la sal-vezza dell'importo del trattamento mini-mo previsto dall'INPS, la più recentesentenza n. 516 del 2000 ha dichiaratol'illegittimità costituzionale di un'altralegge regionale siciliana (di contenutopressoché identico) "nella parte in cuinon determina la misura del trattamen-to complessivo oltre il quale diventioperante, per i titolari di pensioni edassegni vitalizi, il divieto di cumulo del-la indennità di contingenza ed inden-nità similari";

che in base alla sentenza del 2000,dunque, al giudice a quo pare che ladecurtazione dell'indennità integrativaspeciale in presenza di più trattamentipensionistici goduti da dipendenti pub-blici sia da ritenere illegittima "anchequando sia salvaguardata l'integrazio-ne al minimo INPS", con evidente vio-lazione degli artt. 3 e 38 Cost.; e per-tanto il remittente chiede che la normaimpugnata venga dichiarata costituzio-nalmente illegittima "nella parte in cuinon determina la misura del trattamen-to complessivo oltre il quale diventioperante, per i titolari di pensioni, ildivieto di cumulo della indennità inte-grativa speciale";

che la sezione remittente osserva,quanto alla rilevanza, che l'appello puòessere accolto solo se permanga nel-l'ordinamento la disposizione oggettodella presente questione;

che nel corso di altri sei giudizi pen-sionistici la medesima Corte dei conti,sezione giurisdizionale d'appello per laRegione siciliana, ha sollevato un'iden-tica questione di legittimità costituzio-nale, in riferimento ai medesimi para-metri (r.o. numeri 846, 847, 1018,1019, 1020 e 1114 del 2003);

che le ordinanze di remissione,identiche nella motivazione, si diffe-renziano solo in punto di fatto, essen-do diverse le vicende dei vari giudizi aquibus;

che nei giudizi ora indicati si sonocostituiti davanti a questa Corte le par-ti private D.S. M. e B. B., con distintememorie;

che D.S. M. rammenta, innanzitut-to, che la questione sollevata dallaCorte dei conti siciliana è identica aquella dichiarata manifestamenteinammissibile da questa Corte con l'or-dinanza n. 179 del 2003, precisandoche, a suo parere, il giudice a quoavrebbe dovuto confermare nel meritola sentenza di primo grado senza ripro-porre l'odierna questione, in quantodeve ritenersi dominante l'orientamen-to giurisprudenziale che afferma latotale eliminazione del divieto di doppiapercezione dell'indennità integrativaspeciale, anche in relazione al caso didoppia pensione;

che, qualora questa Corte non con-cordi su detta impostazione, la partesollecita l'accoglimento della questio-ne, perché sarebbe del tutto irragione-vole ammettere il cumulo delle inden-nità in argomento per il pensionato chepresti opera retribuita e negarlo per chigode di due pensioni;

che la parte privata B. B. fa presen-te, innanzitutto, che la questione relati-va alla possibilità di una doppia perce-zione dell'indennità in oggetto ancheper chi sia titolare di due o più pensionideve essere ripensata dopo che lesezioni riunite della Corte dei conti, conla sentenza n. 14/2003/QM, hannodiversificato il caso del pensionato chepercepisca un'altra pensione da quellodel pensionato che presti opera retri-buita, andando in tal modo di contrarioavviso rispetto alla precedente giuri-sprudenza contabile largamente mag-gioritaria, nonché alla sentenza n. 516del 2000 ed alle ordinanze n. 438 del1998 e n. 517 del 2000 di questa Corte;

che il principio di massima di cuialla sentenza n. 14/2003/QM, peraltro,è stato prontamente smentito danumerose pronunce dei giudici conta-bili le quali riconoscono, diversamentedal giudice a quo, che le sentenzecostituzionali che hanno inciso nellamateria hanno natura ablatoria, sicchéil divieto in questione dovrebbe ritener-si venuto meno;

che, pertanto, l'ulteriore questioneoggi riproposta dalla Corte dei contisiciliana dovrebbe essere inammissi-bile, essendo ormai il diritto viventenel senso di ammettere la doppia per-cezione;

che la Corte dei conti, sezione giu-risdizionale per la Regione Puglia – nelcorso del giudizio pensionistico pro-mosso da un gruppo di dipendenti del-la pubblica amministrazione (o di priva-ti) per vedersi riconosciuto il diritto allapercezione dell'indennità integrativaspeciale sia sulla pensione privilegiatache su quella ordinaria – ha anch'essasollevato questione di legittimità costi-tuzionale, in riferimento agli artt. 3 e 38Cost., dell'art. 99, secondo comma, deld.P.R. n. 1092 del 1973, negli stessitermini di cui alle ordinanze della Cortedei conti siciliana (r.o. n. 589 del 2004);

che il remittente, pur evidenziandocome, in caso di pluralità di opzioniinterpretative, sussista il potere diseguire un'interpretazione diversa daquella ritenuta incostituzionale, tuttaviaè del parere di dover ugualmentedenunciare la presunta illegittimità del-la norma impugnata, perché la decur-tazione dell'indennità in oggetto in pre-senza di più trattamenti di pensione è,a suo dire, "priva di qualsiasi ragione-vole giustificazione, con violazionedegli artt. 3 e 38 Cost., in quanto nonstabilisce un ragionevole limite minimodi trattamento economico complessivo,al di sotto del quale il divieto debbaessere necessariamente escluso";

che nel giudizio promosso dallaCorte dei conti, sezione giurisdizionaleper la Regione Puglia, si sono costitui-te tutte le parti private ricorrenti, colpatrocinio del medesimo difensore;

che l'ampia memoria difensiva, nelripercorrere le tappe della complessavicenda, conclude affermando che laquestione di legittimità costituzionaledovrebbe essere dichiarata inammissi-bile alla luce del chiaro contenuto dellepiù recenti citate pronunce di questaCorte, poiché la norma impugnata èstata cancellata dall'ordinamento inconseguenza del mancato esercizio,da parte del legislatore, del potere diindicare il tetto pensionistico al di soprao al di sotto del quale possa ritenersiammissibile il divieto stesso; con laconseguenza che il giudice a quoavrebbe potuto seguire un indirizzodiverso da quello delle Sezioni riunite,

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senza sollevare alcuna questione dilegittimità costituzionale;

che solo in relazione all'ipotesi incui la Corte ritenga di poter entrare nelmerito della questione le parti chiedo-no un'ulteriore sentenza di accogli-mento, che dichiari l'illegittimità costi-tuzionale della norma impugnata nellaparte in cui non stabilisce il tetto com-plessivo del trattamento pensionisticoconcorrente;

che la Corte dei conti, sezione giu-risdizionale per la Regione Sardegna –nel corso di quattro distinti giudizi pen-sionistici promossi contro l'INPDAPper ottenere il riconoscimento del dirit-to alla percezione dell'indennità inte-grativa speciale su due diversi tratta-menti pensionistici (r.o. numeri 848,1045, 1046 e 1124 del 2003) – haanch'essa sollevato questione di legit-timità costituzionale, in riferimento agliartt. 3 e 38 Cost., dell'art. 99, secondocomma, del d.P.R. n. 1092 del 1973,negli stessi termini di cui alle ordinan-ze sopra menzionate;

che le argomentazioni della Cortedei conti della Sardegna ricalcanoquelle delle altre sezioni giurisdizionaliremittenti;

che in tutti i giudizi davanti a questaCorte è intervenuto il Presidente delConsiglio dei ministri, rappresentato edifeso dall'Avvocatura generale delloStato, chiedendo con distinte memoriedi identico contenuto che la questionevenga dichiarata non fondata;

che l'Avvocatura dello Stato osser-va che i giudici a quibus hanno in realtàassimilato due ipotesi che sono fra lorodiverse, regolate rispettivamente dalsecondo e dal quinto comma dell'art.99 del d.P.R. n. 1092 del 1973;

che nel caso del pensionato chepresti opera retribuita – oggetto dellafondamentale sentenza di questa Cor-te n. 566 del 1989 – ci si trova, infatti,in presenza di un emolumento esatta-mente determinato, cioè la pensione,cui si affianca un secondo emolumen-to variabile, come la retribuzione, sic-ché la declaratoria di illegittimità costi-tuzionale consegue alla mancata indi-viduazione di un limite minimo dell'ul-teriore attività retribuita al di sotto delquale il divieto non deve operare, men-tre nel caso di doppia pensione i dueemolumenti sono entrambi sicuramen-te determinati, sicché l'erogazione diuna sola indennità integrativa speciale

è coerente rispetto al fine dell'inden-nità medesima, che è quello di garan-tire il mantenimento del valore pensio-nistico.

Considerato che questa Corte èchiamata a scrutinare, in riferimentoagli artt. 3 e 38 Cost., la legittimitàcostituzionale dell'art. 99, secondocomma, del d.P.R. 29 dicembre 1973,n. 1092 (Approvazione del testo unicodelle norme sul trattamento di quie-scenza dei dipendenti civili e militaridello Stato);

che le questioni proposte dallenumerose ordinanze di remissione,avendo ad oggetto la medesima normae caratterizzandosi, nel complesso, peruna sostanziale identità di contenuti,possono essere riunite e decise conuna sola pronuncia;

che la norma censurata stabiliva nelsuo testo originario che nel caso di plu-ralità di pensioni l'indennità integrativaspeciale fosse dovuta ad un solo titolo;

che sulla legittimità costituzionaledi tale disposizione la Corte costitu-zionale si pronunciò con la sentenzan. 494 del 1993 con la quale nedichiarò l'illegittimità nella parte in cuinon prevedeva che nei confronti deltitolare di due pensioni, pur restandovietato il cumulo delle indennità inte-grative speciali, dovesse comunquefarsi salvo l'importo corrispondente altrattamento minimo di pensione previ-sto per il Fondo pensioni lavoratoridipendenti;

che secondo tutti i remittenti la nor-ma censurata, anche nel testo risultan-te dal suindicato intervento additivo diquesta Corte, si pone in contrasto conl'art. 38 Cost. perché può comportareuna riduzione al di sotto del minimoidoneo ad assicurare ai pensionati imezzi adeguati alle loro esigenze divita e perché del tutto irragionevolmen-te riserva un trattamento deteriore alpluripensionato, rispetto a quello rico-nosciuto al pensionato che sia anchepercettore di retribuzione, dopo chealcune pronunce di questa Corte han-no escluso il divieto di cumulo traindennità integrativa sulla pensione esulla retribuzione in quanto le normeapplicabili non precisavano la misuradella retribuzione oltre la quale diven-tava operante l'esclusione e il congela-mento dell'indennità integrativa specia-le (cfr. sentenze n. 566 del 1989, n.204 del 1992);

che i remittenti, pur non ignorandol'esistenza nella giurisprudenza conta-bile successiva agli ultimi interventi diquesta Corte in materia di indennitàintegrativa speciale (cfr. ordinanza n.438 del 1998, sentenza n. 516 del2000, ordinanza n. 517 del 2000) didiversi orientamenti non tutti afferma-tivi della persistenza del divieto dicumulo delle indennità integrativespeciali in caso di titolarità di più pen-sioni, non spiegano le ragioni per lequali ritengono di non adottare l'opzio-ne interpretativa che siffatta persisten-za esclude;

che, secondo un principio nondiscusso e più volte espressamenteaffermato da questa Corte, una norma-tiva non è illegittima perché suscettibi-le di una interpretazione che ne com-porta il contrasto con precetti costitu-zionali, ma soltanto perché non puòessere interpretata in modo da esserein armonia con la Costituzione;

che i remittenti non hanno espres-samente affermato che nessuna altrainterpretazione della norma censurataè possibile se non quella che genera idubbi di costituzionalità da loro manife-stati, e tantomeno hanno esposto leragioni di tale esclusione;

che alla Corte viene così richiestodi dirimere un contrasto sulla interpre-tazione della legge ordinaria;

che pertanto la questione è mani-festamente inammissibile.

P.Q.M.LA CORTE COSTITUZIONALE

riuniti i giudizi,dichiara la manifesta inammissibi-

lità della questione di legittimità costitu-zionale dell'art. 99, secondo comma,del d.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092(Approvazione del testo unico dellenorme sul trattamento di quiescenzadei dipendenti civili e militari dello Sta-to), sollevata, in riferimento agli artt. 3e 38 Cost., dalla Corte dei conti, sezio-ne giurisdizionale d'appello per laRegione siciliana, dalla Corte dei conti,sezione giurisdizionale per la RegionePuglia, nonché dalla Corte dei conti,sezione giurisdizionale per la RegioneSardegna, con le ordinanze indicate inepigrafe.

Così deciso in Roma, nella sededella Corte costituzionale, Palazzo del-la Consulta, il 24 febbraio 2005».

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Premessa

I nostri soci più anziani ricorde-ranno ancora che, prima della rifor-ma fiscale del 1972/1973, il sistematributario era molto complesso ecomposto sia pure da “cento tasse”,ma aveva pur sempre un assetto,che rispondeva all’economia di queitempi a base agricola. In breve quelsistema, infatti, era impostato, comericorderanno, su una ripartizione deivari tributi in diversi settori: impostedirette sui redditi, tasse e imposte in-dirette sugli affari, dazi e diritti doga-nali, imposte di fabbricazione (oggichiamate Accise), diritti di monopo-lio e tributi locali, che comprendeva-no anche le cosiddette imposte diconsumo, controllate anche alle bar-riere dei singoli comuni.

In particolare le imposte direttesui redditi comprendevano: le impo-ste dirette reali, quali le imposte sulreddito dominicale, sul reddito agra-rio, sul reddito dei fabbricati, sui red-diti di ricchezza mobile (con aliquotediversificate per i redditi di categoriaA di capitale, per i redditi di catego-ria B di capitale e lavoro, per i reddi-ti di categoria C/1 per i redditi di la-voro, delle minori imprese e delle at-tività professionali, e di categoriaC/2 per i redditi di lavoro dipenden-te), sui redditi di società e sulle ob-bligazioni, la ritenuta d’imposta sugliutili di società; e l’imposta direttapersonale quale imposta comple-mentare progressiva sul reddito glo-bale, per assicurare progressività al-l’imposizione determinata con leprecedenti imposte (che ricalcavaanche l’impostazione di un tributo lo-cale, l’imposta di famiglia). Mentrefra le tasse e le imposte indirette su-

gli affari primeggiava una impostageneralizzata sui consumi di beni eservizi, denominata Imposta genera-le sull’entrata, imposta che applica-va aliquote diverse su cessioni dibeni e servizi, con un sistema detto“a cascata”, perché le aliquote d’im-posta si applicavano anche sullostesso bene ad ogni cessione, percui il carico fiscale finale su unostesso bene dipendeva dal numerodelle loro cessioni.

Con la riforma del 1972/1973quel sistema tributario subì unaprofonda trasformazione, dopo alcu-ni anni di preparazione, per ade-guarlo a tutti i principi costituzionalidel diritto tributario e avviarlo versouna sentita e prevista “Armonizza-zione” dei sistemi tributari dei variPaesi che facevano parte della Co-munità Economica Europea.

Il primo tributo armonizzato è sta-ta l’imposta sul valore aggiunto, chericalcava l’impostazione della Tassasul valore aggiunto, già operativa inFrancia e che fu prescelta a tale fi-ne, perché, fra tutte le imposte ge-neralizzate sui consumi dei variPaesi della Comunità, assicuravatrasparenza e soprattutto neutralitàsia nei rapporti interni (non produce-va i predetti effetti a cascata) e sianei rapporti internazionali (perchénon consentiva la possibilità di favo-rire con il sistema fiscale le proprieesportazioni); questo almeno nellelinee molto generali ed essenzialidella nuova imposta europea, che inostri soci più esperti possono inte-grare con altri aspetti particolari,fortianche della pratica di servizio in ve-rifiche fiscali.

Allo stato attuale, è noto, l’armo-nizzazione fiscale in materia di im-

posizione diretta nell’ambito dellaUnione Europea è tutta da divenire,non solo per effetto dei necessaricoordinamenti con i Paesi nuovi en-trati o che si prevede entreranno,ma quanto perché l’imposizione di-retta dei vari Paesi è più strettamen-te legata alle diverse economie tra-dizionali dei vari Paesi, che ad essesono anche legate soprattutto per lepossibilità di attrattiva di investimen-ti tradizionali di capitali esteri, non-ché per assicurare la produzione na-zionale di beni e servizi a condizioniormai affermatesi come ottimali peril consumo interno e le esportazioni.

Mentre in questi ultimi tempi, pe-raltro, i sistemi tributari dei vari Pae-si si vanno adeguando al fenomenoirresistibile della “globalizzazione”,per cui essi, se da una parte tendo-no a semplificarsi, eliminando formedi tributi superati dalla evoluzionedella economia e degli assetti costi-tuzionali interni, dall’altra prevedononuovi istituti e nuove forme di tribu-ti,che assimilano le forme più evolu-te in campo internazionale, che pos-sano essere introdotte gradualmen-te a tutela degli stessi interessi tribu-tari di ciascuno Stato, ma sempreentro limiti di salvaguardia fissatidalla Unione Europea.

Sono anche emersi così, nel no-stro ordinamento tributario, nuoviistituti tributari,che assumono diret-tamente le denominazioni in inglese,se provenienti da istituti già introdot-ti di Paesi di madre lingua inglese; sisviluppano i collegamenti informaticianche in campo internazionale; sicreano Agenzie fiscali, si miglioranogli apparati di controllo, preparando-li per accertamenti più sofisticati incampo tributario e finanziario; si

IL CASO DELL’I.R.A.P. (IMPOSTA REGIONALE SULLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE). IL PROBLEMA DELLA SUA PRETESA ILLEGITTIMITÀ

E L’AMPIO DIBATTITO DI ESPERTI SU POSSIBILI SOLUZIONI

IL PUNTO SULLE NOVITÀ TRIBUTARIE E AMMINISTRATIVE

di Tommaso Santamaria

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adattano le sanzioni tributarie, ecc…e da tutto questo tanti soci anzianicomprendono perché i nostri Repar-ti di Istruzione sono sempre più im-pegnati nell’aggiornamento e nellaspecializzazione, a tutti i livelli, di mi-litari chiamati a svolgere compiti piùimpegnativi di polizia tributaria e fi-nanziaria, anche all’estero.

Detto questo, possiamo dire cheessi si chiederanno anche perchéuna imposta legittimamente istituitadi recente e operativa dal 1998, l’I-RAP (Imposta regionale sull’attivitàproduttiva), potrebbe essere oggettodi “sostituzione” o semplicemente di“manutenzione”, sotto la spinta dimotivazioni di diritto comunitario,che possono toccare anche quantidi loro svolgono attività professiona-le. Tentiamo di dare una rispostasemplice (se possibile) tracciandonelle linee generali la vicenda giuri-sdizionale sollevata dalla Banca Po-polare di Cremona e presentandotalune ipotesi avanzate da espertidel settore.

Ben sapendo che una parola de-cisiva e orientativa sui provvedimen-ti da assumere per assicurare l’at-tuale gettito soprattutto per la Sa-nità, sarà espressa fra qualche me-se dalla Corte di Giustizia dellaUnione Europea. E non sarà que-stione di poco conto considerato chenegli ultimi anni il gettito dell’IRAPaccertato ha superato i 30.000 milio-ni di Euro all’anno, che è stato ripar-tito fra tutte le Regioni per assicura-re soprattutto le esigenze primariedella Sanità.

Il caso dell’IRAP

L’Avvocato Generale della Cortedi Giustizia della Unione Europea,Francis Jacobs, nel procedimentopregiudiziale che vede la Banca Po-polare di Cremona opposta allaAgenzia delle Entrate - per ottenereil rimborso delle quote versate all’E-rario nel 1998 e 1999 - ha ritenutoche l’IRAP è illegittima in quanto, neisuoi caratteri essenziali, è uguale al-l’IVA e, come tale, è vietata dall’arti-colo 33 della VI Direttiva IVA comu-

nitaria, accogliendo la tesi sostenutadai consulenti della citata Banca nelricorso presentato alla competenteCommissione tributaria, che ha sol-levato il caso della incompatibilità fral’Irap e la disciplina della U.E.

Per la sentenza finale bisogneràaspettare, però, alcuni mesi, ed in-tanto si è acceso il dibattito sulle mo-tivazioni del caso sollevato, sulleconseguenze di una possibile sen-tenza contraria all’imposta italiana,esulla soluzione che daranno le Istitu-zioni, chiamate a provvedere di con-seguenza.

Ma quali sono gli elementi essen-ziali dell’IRAP? L’imposta è stataistituita con D.Lgs. 15.12.1997 n.446 come imposta regionale,di cuida tempo se ne richiedeva la previ-sione come tributo da destinare so-prattutto ad assicurare le esigenzeregionali per la Sanitภcon caratterereale e senza possibilità di deducibi-lità ai fini delle imposte sui redditi(quest’ultimo carattere è stato peral-tro uno dei motivi di sofferenza di-mostrata dai soggetti passivi).

Presupposto dell’imposta è l’eser-cizio di una attività autonoma “orga-nizzata” (termine che ha fatto sorgereinteressi dei lavoratori autonomi allaesclusione dal tributo se non avesse-ro tale organizzazione), diretta allaproduzione e allo scambio di beni ov-vero alla prestazione di servizi; percui soggetti passivi dell’imposta sonocoloro che esercitano dette attività.

La base imponibile è costituitadal valore della produzione netta de-rivante dall’attività esercitata nel-l’ambito della Regione; essa è detta-gliatamente indicata dalla legge perspecifiche attività soggette.

Con l’entrata in vigore della leggea decorrere dal 1998, furono abolitialcuni tributi, che nel 1997 detteroun gettito pari a 36,15 miliardi di Eu-ro): l’ILOR, contributi sanitari vari, laTassa sulla salute, l’ICIAP, l’Impostapatrimoniale, la Tassa sulla partitaIVA, e le Tasse di concessione co-munali.

L’imposta aveva, quindi, una esi-genza di semplificazione del siste-ma tributario e la necessità di istitui-re finalmente una imposta regionale

orientata soprattutto a soddisfare leesigenze della Sanità.

Considerata la diversa naturadell’IRAP e le modalità di calcolodell’imposta sul valore della produ-zione netta (genericamente indicatocome valore aggiunto determinatodalla deduzione di determinati costida determinati ricavi), l’impostaavrebbe potuto essere assimilatapiù ad una imposta diretta che al-l’imposta comunitaria sul valore ag-giunto (che non è mai determinatasu un valore aggiunto accertato perperiodo d’imposta, detraendo dallasommatoria dei ricavi la sommatoriadei costi,ma dalla semplice detrazio-ne dell’imposta pagata in un periodod’imposta dall’imposta ricevuta nellostesso periodo per ciascuna opera-zione soggetta di cessione di servizio di prestazione di servizi). L’impo-sta comunitaria è, per definizionedelle stesse Direttive, una impostageneralizzata sui consumi (e pertan-to colpisce le singole cessioni di be-ni e le prestazioni di servizi) e che -soltanto per la peculiare tecnica im-positiva - viene assolta per masse dioperazioni periodiche (mensili o tri-mestrali) riepilogate annualmente inuna dichiarazione annuale di con-guaglio, che non determina comun-que l’ammontare dell’imposta an-nuale riferendola ad un valore ag-giunto accertato sottraendo costi aricavi, che possono essere soggettianche a diverse aliquote, ma soltan-to riepiloga gli ammontari delle im-poste liquidate periodicamente perciascuna delle operazioni soggetteal tributo comunitario, che, lo ripetia-mo, è un tributo che colpisce ciascu-na operazione imponibile, come “tri-buto generalizzato sui consumi dibeni e servizi”. Ed anche di questasistematica si tenne conto nella pre-visione dell’IRAP, atteso il divietoespresso dalla VI Direttiva comuni-taria di istituire tributi incompatibilicon l’IVA comunitaria.

La Corte Costituzionale, peral-tro, sulle eccezioni sollevate damolte Commissioni tributarie sullacostituzionalità dell’imposta, consentenza n. 156 del 2001 ne sancìla costituzionalità.

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Ed allora che cosa non ha funzio-nato nel tempo, per arrivare a di-chiarare la illegittimità dell’IRAP daparte dell’Avvocato generale Ja-cobs, il quale - osserva il Prof. DeMita -frequentemente dichiara che“non rileva il fatto che l’Irap non siauguale all’Iva in tutti i suoi profili”,mentre un elemento importante del-l’IVA comunitaria è la previsione del-la rivalsa obbligatoria, che non èprevista per l’IRAP, rivalsa che è di-retta a garantire la neutralità dell’im-prenditore. Concludendo pure che lamaggiore ampiezza dell’IRAP rispet-to all’IVA per la presenza di elemen-ti diversi relativi ai soggetti e alle ba-si imponibili non sembra tale da rita-gliare un’IRAP ridotta, che, solo inquanto tale, si sovrappone all’Ivasenza contare i diversi scopi di poli-tica tributaria che si perseguono coni due tributi.

L’Irap, infatti, diversamente dall’I-VA, come imposta regionale sul va-lore della produzione, serve a ripa-gare le Regioni delle spese incenti-vanti la stessa produzione. E sottoquesto profilo l’imposta era censura-bile in sede interna, senza che lapretesa si trasformasse in illegitti-mità comunitaria, per cui il nodo del-l’IRAP avrebbe dovuto essere risoltoda tempo e non ora sotto la spintadella Giustizia europea.

In questa ottica anche l’ex Mini-stro delle finanze Francesco Fortedichiara che l’abolizione dell’Irap daparte della Corte di giustizia euro-pea, è una buona opportunità persostituire questo onere, che ostaco-la la competitività con una tassazio-ne migliore; ed avanza l’ipotesi chefinora non si è provveduto a rimpiaz-zare l’Irap con una imposta migliore,per non far cadere un tributo che erastato considerato un pilastro della fi-nanza regionale.

Sotto la spinta comunitaria, quin-di, l’Irap sarà sostituita o oggetto direvisione con un’altra forma di impo-sta regionale; ma saranno grossiproblemi sotto il profilo finanziario eproblemi di gettito non facilmente ri-solvibili nel breve periodo.

Il Governo assicura che il tributosarà modificato con la prossima

Legge finanziaria e il Ministro dell’E-conomia e delle Finanze ha già pre-cisato che è da tempo allo studio larevisione del tributo regionale.

Ampio dibattito sul tema

Su riviste e quotidiani specializ-zati si è aperto un ampio dibattito,che affronta essenzialmente i temidella compatibilità o non dell’Irapcon la normativa comunitaria, e del-la possibilità del rimborso dell’Irap,se dichiarata illegittima.

Fra i favorevoli alla dichiarazionedi illegittimità dell’Irap possiamo ci-tare anzitutto Falsitta (Gaspare),che conclude la sua analisi sullemolte somiglianze fra Iva e Irap, af-fermando che, in base al diritto vi-gente della Corte di Giustizia in ma-teria di divieto di istituzioni e di dop-pioni dell’IVA, l’esito della controver-sia appare scontato: l’Irap saràespulsa dal sistema italiano perchéincompatibile con l’Iva Europea.Concordando con Fantozzi, che havisto accolte dall’Avvocato generaleJacobs le sue argomentazioni sullaincompatibilità fra Irap e disciplinaeuropea, puntando anche sulla irre-troattività della sentenza, per cui lostesso Fantozzi precisa che il Go-verno italiano potrebbe avere il tem-po necessario per trovare soluzionialternative all’Irap “ senza dover re-stituire neanche un centesimo”.Passando alle misure da prenderel’ex Ministro delle finanze - che asuo, tempo si occupò anche dellaistituzione dell’Irap interessando l’al-lora Prof. Franco Gallo (poi Ministrodelle finanze ed ora Giudice allaCorte Costituzionale) - non escludeche fra le soluzioni possibili si possaavere una manovra sulle aliquote(interessando la U.E. se si trattassedi aliquote IVA) oppure un pacchet-to di strumenti per ricalibrare impo-ste attuali, con l’avvertenza che ilpeso fiscale non schiacci gli incenti-vi alle imprese e alla produzione.

Anche l’ex Ministro delle Finan-ze Francesco Forte è intervenutosull’argomento, dichiarandosi d’ac-cordo per togliere la tassa ”odiosa”indicando come fare, e motiva la

sua proposta di far pagare alle im-prese non l’Irap ma a favore delleRegioni una imposta sul margineoperativo netto, costituito dai profit-ti e interessi passivi con un tetto pa-ri al 4,3% e un contributo sanitariosul reddito lordo di lavoro, con l’ali-quota massima del 6%. Se il gettitonon coprisse l’attuale gettito, la dif-ferenza andrebbe a beneficio dellacompetitività, con un problema dicopertura che, per esempio, an-drebbe risolto tagliando le sovven-zioni alle imprese.

Raffaello Lupi mette in evidenzaancora la mancanza, nelle relazioniufficiali della Commissione così co-me negli articoli favorevoli alla in-compatibilità, di qualsiasi esamedelle diversità strutturali fra Iva eIrap, soffermandosi soltanto su so-miglianze esteriori. Anche il Prof.Pasquale Russo interviene sull’ar-gomento proponendo anche l’utiliz-zo di tasse collegate allo svolgimen-to delle funzioni e all’erogazione diservizi pubblici, da modulare con iprincipi della capacità contributiva inuna ottica di efficienza e perequa-zione sociale.

Del pensiero del Prof. De Mitaabbiamo gia tracciato un quadro illu-minante sulle sue considerazioni difondo e sulle aspettative dell’inter-vento istituzionale al riguardo.

E chiudiamo con le prime conclu-sioni e l’auspicio contenuto in un co-municato della Confindustria, checonferma il suo giudizio negativosull’Irap espresso da tempo, inquanto essa rappresenta una tassasugli occupati e sull’indebitamentonecessario per investire e colpiscele imprese con un’ impropria desti-nazione del gettito al finanziamentodella Sanità. E considera aperta oral’opportunità di ragionare su forme diprelievo, che non penalizzino le im-prese ed in particolare il costo del la-voro; individuando strumenti compa-tibili con gli investimenti e la produ-zione e con gli obiettivi di crescitadell’economia.

Seguiremo ancora l’evoluzione diquesta importantissima materia, chetocca, come capirete, punti nevralgi-ci dell’Economia e della Sanità.

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30 Fiamme Gialle 4 / 2005

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Ischia

Il 28 ottobre 2004, il Cap. Giovan-ni Giove, Comandante della Tenenzadi Ischia, ha reso visita di commiatoalla locale Sezione ANFI in seguito alsuo trasferimento al Comando dellaCompagnia di Avellino.

Nella foto, il Cap. Giove con il Ten.Arnaldo Malvaso che lo sostituiscenel Comando della Tenenza di Ischia.

Sezione di Lodi

L’11 dicembre 2004, organizzatadal Consiglio di Sezione, è stata ef-fettuata una riunione conviviale perfesteggiare i soci che hanno superatogli 80 anni di età e per farsi gli augurinatalizi.

Nel corso della riunione è statoconsegnato agli interessati il relativoattestato di benemerenza concessodal Presidente Nazionale dell’ANFI.

La foto ritrae il Comandante Pro-vinciale della Guardia di Finanza di

Lodi, Ten. Col. Rosario Amato, ac-canto all’ultraottantenne Sindaco ef-fettivo della locale Sezione, M.M.A.c.s. Cav. Giovanni Pagnano, al qualeha consegnato l’attestato di beneme-renza.

Sezione di Cerignola

Il 21 novembre u.s. il Consiglio Di-rettivo della Sezione ha organizzato ilpranzo sociale al quale hanno parte-cipato soci e familiari della Sezione.

Nella foto, il taglio della torta.

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Fiamme Gialle 4 / 2005 31

Sezione di Civitavecchia

Il 24 ottobre u.s., in un noto risto-rante di Tarquinia, si è tenuto il pran-zo sociale dei soci della Sezione diCivitavecchia, organizzato dal Brig.Vincenzo De Benedetto al quale han-no partecipato numerosi soci di Civi-tavecchia, Tarquinia e Montalto diCastro.

Nell’occasione sono state festeg-giate le nozze d’argento del Brig. Gio-vanni Leopardi e della Sig.ra France-sca Di Battista.

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Roma-2/Ovest

La sezione di Roma-2 Ovest il 18dicembre 2004 ha effettuato una gitasociale alla Parrocchia di Pantano diCivitavecchia ove è custodita la sta-tua della Madonna che piangeva la-crime di sangue.

Sezione di Cuneo

Il 14 novembre 2004 presso l’Hotel“La Ruota” di Pianfei (CN) ha avutoluogo il pranzo conviviale di Sezione.Sono intervenuti circa ottanta com-mensali fra soci, simpatizzanti, fami-liari ed amici.

Ha partecipato al convivio il Magg.Maurizio Santagati, Comandante delNucleo di Polizia Tributaria di Cuneo,che ha rivolto una breve e gradita al-

Sezione di Oristano

Il 18 dicembre 2004, in occasionedel Santo Natale, i soci della Sezionedi Oristano, unitamente al Presiden-te, M.M.A. c.s. Cav. Salvatore Dianae ai familiari, hanno organizzato ilpranzo sociale presso un noto risto-rante Oristanese.

Alle gentili Signore presenti è sta-to offerto un omaggio floreale.

La foto ritrae i soci partecipanticon le gentili Signore al convivio.

Sezione di Ciampino

La rappresentanza dei soci conbandiera della Sezione ANFI diCiampino, accompagnata dal suoPresidente, S. Ten. Cav. Uff. Italo Si-mone, ha partecipato alla cerimoniamilitare del 4 novembre u.s., svoltasipresso il Monumento ai Caduti diCiampino alla presenza delle Auto-rità comunali.

Sezione di Aprilia

Un gruppo di soci della SezioneANFI di Aprilia, accompagnati dal lo-ro Presidente, S. Ten. Genino Cafa-ro, hanno effettuato una gita sociale aBracciano (Roma), visitando il Ca-stello degli Odescalchi, il Museo del-l’Aeronautica Militare e il Museo dellaCiviltà popolare e contadina di An-guillara Sabazia.

locuazione all’indirizzo dei convenuti.Sono stati festeggiati i 97 anni del-

l’App. Alfonso Fabbri, presente con la

sua gentile consorte (sessanta annidi matrimonio già compiuti).

Nella foto un momento del convivio.

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32 Fiamme Gialle 4 / 2005

VITA NELLE SEZIONI

sorte del Col. Gaetano Barberi, Co-mandante Provinciale di Bologna, edalla Signora Annamaria Antonietta Ma-stroluca, consorte del Col. Biagio DeNittis, dei fiori ed il foulard giallo verdedell’Associazione.

Nella fotografia il momento dellaconsegna dei bouquet di fiori alle pre-dette Signore.

Sezione di Lecce

La Sezione il 14 dicembre 2004 hapartecipato con un folto gruppo di socie di militari in servizio alla cerimonia de-gli auguri per le festività natalizie.

All’incontro è intervenuto il Coman-dante Provinciale, Col. t.ST Antonino

Sezione di Bologna

Il 18 dicembre 2004 la Sezione AN-FI di Bologna ha organizzato un incon-tro conviviale per lo scambio degli au-guri per le Feste Natalizie.

L’incontro ha avuto luogo presso ilrinomato Ristorante “Nuovo Parco deiCiliegi” di Zola Predosa (Bologna).

All’incontro conviviale hanno parte-cipato oltre 250 persone, tra soci e fa-miliari. Il Presidente della Sezione,M.M.A. Ermanno Gelsi, ha offerto allegentili Signore presenti un omaggio flo-reale.

Dopo il saluto finale con gli auguri atutti i partecipanti il M.M.A. Gelsi ha of-ferto alla Dottoressa Patrizia Lupi, con-

Maggiore, al quale è stato consegnatoil Crest della Sezione.

Nella foto il Col. t. ST Antonino Mag-giore con il Presidente della Sezione,M.M.A. Pasquale Andriani e con alcunisoci nei locali della Sezione.

Sezione di Este

Il 19 dicembre 2004 la Sezione diEste ha organizzato il pranzo sociale difine anno al rinomato ristorante “Beatri-ce d’Este”. Vi hanno partecipato 85persone fra soci e familiari.

Sono stati consegnati ai soci ul-traottantenni gli attestati di beneme-renza concessi dal Presidente Nazio-nale dell’ANFI. Alla cerimonia di con-

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Fiamme Gialle 4 / 2005 33

VITA NELLE SEZIONI

segna ha assistito anche l’Assessorealla Cultura del Comune di Este, Dott.Sergio Gobbo.

Nella foto, da sinistra, il S.Ten. Bru-nello Dai Prà, Presidente della Sezio-ne, il Ten. Venceslao Fotia, l’AssessoreDott. Sergio Gobbo, l’App. Dante Tasi-nato, l’App. Giglio Braggion, il Fin. EmoSaoncella, il Fin. Fortunato Zanaica, e ilLuogotenente Marino Mori, già Coman-dante della locale Tenenza del Corpo.

Sezione di Toritto

La Sezione di Toritto, in occasionedello scambio di auguri per le festivitàNatalizie, ha organizzato un incontroconviviale al quale hanno partecipato,

oltre ai soci della Sezione, il Cap. Mer-curino Mattiace, Comandante della 2^Compagnia della Guardia di Finanza diBari e il Comm. Antonio Fiore, Consi-gliere Nazionale ANFI per la Puglia.(Ved. foto a lato)

Sezione di Brindisi

La Sezione ANFI di Brindisi ha ef-fettuato il 19 dicembre 2004 un pranzosociale di fine anno, allietato da un fe-stoso trattenimento danzante, nel rino-mato ristorante e salone di ricevimenti“Villa Reale”, sito in agro di FrancavillaFontana (BR), al quale hanno parteci-pato oltre 120 soci e loro familiari.

Graditi ospiti sono stati il Coman-dante della Compagnia di Brindisi, Cap.Giuseppe Dell’Anna, il Comandantedella Compagnia Pronto Impiego diBrindisi, Cap. Valerio Bovenga, il Co-mandante della Sezione Operativa Na-vale di Brindisi, Cap. Franco Ancona.

Durante il convivio sono state con-segnate le targhe ricordo ai soci più an-ziani: Brig. Giuseppe Renzulli e App.Tonino Verderame.

Sezione di Rovigo

In occasione della festività del S.Natale 2004 la Sezione di Rovigo, diconcerto con il Comandante Provincia-le della Guardia di Finanza ha organiz-zato la cerimonia religiosa svoltasi nel-la Chiesa dei Frati Cappuccini di Rovi-go, celebrata dal Cappellano Militare

presso la Colonia Daltrozzo, al qualehanno partecipato oltre cento personefra soci e familiari. Il Presidente dellaSezione, M.M. Giuseppe Mascotto, harivolto il benvenuto ai soci presenti chehanno assistito alla celebrazione dellaS. Messa, nel corso della quale è stataricordata la figura di Padre Eusebio Iorinel 25° anniversario della morte. Tra iconvenuti anche alcuni soci delle Se-zioni di Trento, Rovereto e Fiera di Pri-miero e la gradita presenza del Sinda-co di Borgo Valsugana, Sig.ra LauraFroner, di Padre Giorgio Valentini, diMons. Mario Mucci, del ConsigliereProvinciale Pino Morandini e del Co-mandante della Brigata della Guardia diFinanza di Borgo, Maresciallo Quarta.

del Reparto Tecnico Logistico Ammini-strativo della Regione Veneto con lar-ga partecipazione di militari in servizioe dei soci A.N.F.I.

Al termine della funzione ha avutoluogo il pranzo in un noto ristorante cit-tadino.

Al termine del pranzo sono stati do-nati due Crest della Sezione al Co-mandante Provinciale e al CappellanoMilitare e sono stati fatti gli auguri dibuone Feste Natalizie a tutti i presenti.

Sezione di Borgo Valsugana

La Sezione ha festeggiato anchenel 2004 il Patrono S. Matteo con un si-gnificativo incontro a Sella Valsugana

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Soci che si fanno onore

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

Giorgio MICCOLI

Il 17 e 18 dicembre 2004 si è svolta a Udine la 6^ Edizione della “Staffettaper Telethon 24x1 ora”, gara podistica a staffetta. Gli eventi sono stati finaliz-zati per raccogliere fondi destinati alla ricerca per tutte le malattie genetiche diorigine ereditaria. Alla manifestazione hanno partecipato 1.300 atleti suddivisiin 53 squadre. Con la Squadra regionale Friuli-Venezia Giulia dell’UnioneNazionale Veterani dello Sport ha gareggiato anche il podista-plurimaratone-ta, Tenente Cav. Uff. Giorgio MICCOLI, di anni 57, Presidente del Gruppo Mar-ciatori “Millepiedi” di Monfalcone e socio della locale Sezione ANFI. Il Miccoliha completato i prescritti 12 giri del percorso, contribuendo ad incrementarecosì la somma considerevole devoluta a scopo di beneficenza.

Antonio SANTORO

Il 17 ottobre 1999 la Comunità di Schiavonea – Corigliano Calabro (Cosen-za) ha ricordato i 50 anni di erezione a Parrocchia della Chiesa di “S. Maria adNives”, complesso parrocchiale che oggi comprende l’Oratorio “S. Leonardo”e la costruzione “Riposo del Pellegrino”.

Il Brigadiere Capo Antonio SANTORO, socio della Sezione ANFI di Cori-gliano Calabro (CS), è stato nominato rappresentante della Comunità eresponsabile dell’Oratorio “S. Leonardo” e del “Riposo del Pellegrino”, attivitàche il Santoro svolge con grande senso di responsabilità ed abnegazione rice-vendone stima ed ammirazione dalla Comunità parrocchiale stessa.

All’inaugurazione sono stati presenti l’Arcivescovo di Rossano – Cariati,Mons. Andrea Cassone, l’Arcivescovo di Matera, Mons. Antonio Ciliberti, il Sin-daco della Città, Dott. Giuseppe Geraci, il Parroco Don Anselmo Pedrolo e unagran folla di fedeli che hanno assistito commossi alla benedizione del com-plesso.

Nel luglio 2000 il Brig. Santoro aveva tenuto a battesimo la prima campana(220 Kg. di peso) della Chiesa di S. Maria ad Nives che assieme ad altre cin-

34 Fiamme Gialle 4 / 2005

Nella foto, il Miccoli durante la gara podistica a staffetta.

que campane costituiscono il campa-nile del complesso parrocchiale “S.Leonardo”.

Nella foto sopra, il Brig. CapoAntonio Santoro.

Luigi TEDONE

Il Fin. Luigi TEDONE, socio dellaSenzione ANFI di Como, da alcunianni si dedica con molta passione allascultura e alla pittura riscuotendolusinghieri apprezzamenti di pubblicoe di critica e partecipando a mostresia in Italia che all’estero. Dall’Acca-demia Federico II a Corato (Bari),paese natale dell’artista, ha ottenuto ilDiploma di Accademico “honoris cau-sa”. Le sue opere sono in mostra per-manente presso l’Hotel Regina Olgadi Cernobbio (Como), ove dal 1962risiede e svolge la sua attività artisticanello studio di Via Garibaldi, 9.

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Fiamme Gialle 4 / 2005 35

PromozioniI seguenti militari in congedo sono

stati promossi al grado superiore nelruolo d’onore:

a Maresciallo Ordinario

– Brig. m. Leo MERCENARO, sociodella Sezione di Genova.

a Brigadiere

– V.Brig. Antonino SCARINGI, sociodella Sezione di Genova.

Il seguente militare in congedo èstato promosso al grado superiore atitolo onorifico:

a Vice Brigadiere

– App. Silvio VERI’, socio dellaSezione di Pescara.

Il seguente sottufficiale in conge-do è stato promosso al grado supe-riore nel ruolo della riserva di comple-mento:

a Sottotenente

– M.A. Rocco Valerio LOLLO,Vice Presidente della Sezionedi Catania.

CompleanniIl 18 gennaio 2005, il V.Brig. Nico-

la SOCCIMARRO, socio della Sezio-ne di Forlì, ha festeggiato gli 89 annidi età.

Il 21 gennaio 2005, la Sig.ra Filo-mena LA MORGIA, mamma del Fin.Tullio Di Giuseppe, socio della Sezio-ne di Pescara, ha festeggiato i 100anni di età.

Il 15 febbraio 2005, il Ten. Cav.Arcangelo AMORE, socio dellaSezione di Bologna, ha festeggiato i90 anni di età.

Il 18 febbraio 2005, il Fin. AngeloFERINA, socio della Sezione diNovara, ha festeggiato i 102 anni dietà.

Nozze di diamanteIl 5 febbraio 2005, i coniugi Sig.

Biagio MEZZASALMA e Sig.ra Tere-sa FINOCCHIARO, genitori dell’App.Giuseppe, socio della Sezione diRagusa, hanno festeggiato il loro 60°anniversario di matrimonio.

Nozze d’oroIl 21 agosto 2004, il Brig. m. Cav.

Uff. Giuseppe CARONTE, socio dellaSezione di Salerno, e la consorteSig.ra Michelina RIZZO, hannofesteggiato il loro 50° anniversario dimatrimonio in compagnia di parentied amici a S. Nicolò di Ricadi, paesenatale di entrambi i coniugi, in provin-cia di Vibo Valentia.

Il 22 gennaio 2005, il Brig. PaoloROSSI, socio della Sezione di Cor-mons, e la consorte Sig.ra NormaTRACOGNA, hanno festeggiato illoro 50° anniversario di matrimonio.

Il 24 gennaio 2005, l’App. LuigiMAIORINO, consigliere della Sezio-ne di Nocera Inferiore, e la consorteSig.ra Maria TESTA, in compagnia diparenti ed amici hanno festeggiato illoro 50° anniversario di matrimonio.

Il 30 gennaio 2005, l’App. MicheleLENTINO, socio della Sezione di Bia-cesa, e la consorte Sig.ra Irene, han-no festeggiato il loro 50° anniversariodi matrimonio con il figlio, la nuora, inipoti e gli amici.

Il 6 febbraio 2005, l’App. CarmineSTORNAIUOLO, socio della Sezionedi Ischia, e la consorte Sig.ra Esteri-na GALLUCCI, hanno festeggiato illoro 50° anniversario di matrimonio incompagnia di parenti, amici, e nume-rosi soci della stessa Sezione.

AnniversariIl 9 gennaio 2005, il S.Ten. Valter

BERTOCCI, consigliere della Sezio-ne di Treviso, e la consorte Sig.raPasqualina VIA, hanno festeggiato incompagnia di parenti ed amici, il loro40° anniversario di matrimonio.

Il 22 febbraio 2005, il M.A.c.s.Domenico ORLANDO, socio dellaSezione di Bari, e la consorte Sig.raTeresa SASSANELLI, hanno festeg-giato il loro 30° anniversario di matri-monio in compagnia dei figli, parentied amici.

Nozze d’argentoIl 24 ottobre 2004, il Brig. Giovan-

ni LEONARDI, socio della Sezione diCivitavecchia, e la consorte Sig.raFrancesca DI BATTISTA, hannofesteggiato il loro 25° anniversario dimatrimonio.

Il 9 febbraio 2005, l’Ing. France-sco TRANI, socio simpatizzante dellaSezione di Ischia, e la consorte Sig.raAnnamaria COSTAGLIOLA, in com-pagnia dei figli, parenti ed amici han-no festeggiato il loro 25° anniversariodi matrimonio.

NozzeIl 6 giugno 2004, nella Chiesa di

Sant’Antonio di Chiavari, la Dott.ssaSabrina LAGANA’, figlia del Brig.Antonino, Vice Presidente dellaSezione di Chiavari, si è unita inmatrimonio con il Geom. ClaudioMONTEVERDE.

Il 25 settembre 2004, nella Chie-sa Parrocchiale S. Francesco d’Assi-si di L’Aquila, il Sig. SalvatoreLOSTIA, figlio del Fin. Antonio, sociodella Sezione di L’Aquila e fratellodell ’App. Marco in servizio alComando Provinciale Guardia diFinanza a quella sede, si è unito in

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

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36 Fiamme Gialle 4 / 2005

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

matrimonio con la Dott.ssa FedericaDI SANTO.

Il 4 dicembre 2004, il Dott. Ales-sandro DI LORENZO, figlio del Sig.Michele, socio simpatizzante dellaSezione di Salerno, si è unito inmatrimonio con la Sig.na RosannaPASSAFIUME.

Il 15 gennaio 2005, la Dott.ssaMarinella LA SCALA, figlia del Brig.Cav. Vito, sindaco effettivo dellaSezione di Agrigento, si è unita inmatrimonio con il Maresciallo deiCarabinieri Mauro D’ACQUISTO. Lacerimonia nuziale si è svolta nellaCattedrale ottocentesca San Nicoladei Templi in Agrigento.

Il 16 gennaio 2005, l’Avv. RenatoMUOIO, figlio del Fin. Vincenzo,socio della Sezione di Salerno, si èunito in matrimonio con la Dott.ssaMaria DI SALVIO.

Il 22 gennaio 2005, presso laTomba di Giulietta in Verona, si sonouniti in matrimonio la Sig.na MariaCIOCOIU e il Sig. Ottaviano CERNI-GLIA, figlio del V.Brig. Carmelo, sociodella Sezione di Verona.

Il 22 gennaio 2005, nella Chiesa diSanta Rita in Bologna, il Brig. EnnioSPACCIALBELLI, socio della Sezio-ne di Bologna, si è unito in matrimo-nio con la Sig.na Nuccia CEFALÙ.

CulleL’11 gennaio 2004 è nato France-

sco, primogenito dei coniugi Dott.ssaanna Maria D’AMATO e Dott. PaoloLOMOLINO. Ne danno i con gioia illieto annuncio i nonni materni, M.C.Vincenzo, socio della Sezione di SanSevero, e consorte Sig.ra AntoniettaMalerba.

Il 16 marzo 2004 è nato Lorenzo,ne danno il lieto annuncio i nonnipaterni, Sig.ra Ines CORRADINI e il

M.M.cs. Cav. Emanuele MARGANI,consigliere della Sezione di Belluno.

Il 29 luglio 2004 è nato Samuele,primogenito dei coniugi Sig.ra NadiaFORMISANO e Ing. Andrea MIELE.Lo annunciano con gioia i nonnimaterni, Sig.ra Liliana Preziuso e ilBrig. m. Pasquale, socio della Sezio-ne di Gaeta.

Il 12 ottobre 2004 è nato Michele,primogenito dei coniugi Sig.ra Miche-la SOLINA e Sig. Luigi MORANA. Loannunciano con gioia i nonni mater-ni, Sig.ra Domenica Bosco e ilM.M.A. Antonino, socio della Sezio-ne di Trapani.

Il 28 ottobre 2004 è nata Giulia,figlia dei coniugi Sig.ra SerafinaCARROZZO e Sig. AntoninoANDREACCHIO. Ne danno il lietoannuncio i nonni paterni, Brig.C.Pasquale, socio della Sezione diMessina e consorte.

Il 29 novembre 2004, la casa delDott. Maurizio FONTANA e dellaSig.ra Silvia è stata allietata dallanascita del primogenito Valerio. Loannunciano con gioia i nonni paterni,Brig. C. Osvaldo, socio della Sezionedi L’Aquila, e consorte Sig.ra Franca.

Il 16 dicembre 2004 è nato Carlo,figlio della Sig.ra Nicoletta GHIRN-GHELLI e del Sig. Davide TROTTA.Ne dà il lieto annuncio il nonno pater-no, Fin. Giovanni, socio della Sezionedi Olgiate Comasco.

Il 17 dicembre 2004 è nato Mat-teo, primogenito dei coniugi Sig.raBarbara PIRAS e Sig. GiovanniSABA. Ne danno il lieto annuncio inonni paterni, Sg.ra Giovanna Mon-giu e l’App. Diego, socio della Sezio-ne di Alghero.

Il 21 dicembre 2004 è nato Massi-miliano. Ne danno il lieto annuncio igenitori, il fratellino Federico e i nonnimaterni, Sig.ra Anna Garbinato e il

Brig. C. Angelo D’Arata, socio dellaSezione di Belluno.

Il 26 dicembre 2004 è nato Tom-maso, figlio della Sig.ra Lia PICCIA-RELLI SERRAGONI. Ne dà il lietoannuncio il nonno paterno, M.M.A.cs.Osvaldo Serragoni, Presidente dellaSezione di Grosseto.

Il 31 dicembre 2004 è nata Gine-vra, primogenita dei coniugi COR-REDDU - MARCIAS. Ne danno il lie-to annuncio i nonni paterni, Sig.raGiulia Dore e l’App. Erminio Marcias,socio della Sezione di Alghero.

Il 3 gennaio 2005 è nato LuigiMaria, figlio del M.C. Pietro CAMMA-ROTO. Ne dà con gioia il lieto annun-cio il nonno paterno, M.A. Luigi, sociodella Sezione di Messina.

Il 3 gennaio 2005 è nato Tomma-so, primogenito dei coniugi Sig.raBarbara RECINE e Sig. GianlucaVALERI. Lo annunciano con gioia inonni materni, M.A. Antonio, sociodella Sezione di Roma 3/Est, e con-sorte Sig.ra Anna MIGLIACCIO.

Il 3 gennaio 2005 è nata Sara, pri-mogenita dei coniugi Sig.ra SimonaSABA e Sig. Massimo SOTGIU. Nedanno il lieto annuncio i nonni mater-ni, Sig.ra Luisa Mangatia e il Brig.Giommaria Saba, socio della Sezionedi Alghero.

Il 5 gennaio 2005 è nata Martina,primogenita dei coniugi Sig.ra MarieClaire FLORIS e Sig. MassimilianoZANETTI. Ne dà il lieto annuncio ilnonno paterno, App. Adriano, sociodella Sezione di Domodossola.

Il 9 gennaio 2005 è nato il primo-genito dei coniugi Dott.ssa CristinaTOSCANO e Dott. Emiliano RAN-TUCCI. Lo annunciano con gioia inonni paterni, Sig.ra Berenice Pie-trantoni e il M.A. Edoardo Rantucci,socio della Sezione di Bergamo.

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Fiamme Gialle 4 / 2005 37

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

Il 10 gennaio 2005 è nato Ame-deo, secondogenito dei coniugi Sig.raRossella CERUTTI e Sig. GianluigiMANCONI. Ne danno la lieta notizia inonni paterni, App. Giuseppe Manco-ni, socio della Sezione di Verbania, ela consorte Sig.ra Peppina Piras.

L’11 gennaio 2005 è nata Giorgia,primogenita dei coniugi Sig.ra AlessiaMASSARONI e Sig. Stefano BOR-GOBELLO. Ne danno il lieto annun-cio i nonni paterni, App. Adriano,socio della Sezione di Roma 2/ Ove-st, e la consorte Sig.ra AnnamariaBarcellona.

L’11 gennaio 2005 è nato MarcoDIPASQUALE. Ne dà il lieto annun-cio il nonno materno, App. SalvatoreSavarino, consigliere della Sezione diRagusa.

Il 18 gennaio 2005 è nata Noemi,figlia dei coniugi Prof.ssa LauraSCHIAVONE e del M.C. dell’EsercitoMarco MOLITIERNO. Lo annuncianocon gioia i nonni paterni, Sig.ra Mar-gherita Bortolotti e il Brig. C. AngeloMolitierno, consigliere della Sezionedi Aversa.

Il 20 gennaio 2005 è nata Aurelia,figlia dei coniugi Sig. StefanoCASARTELLI e Sig.ra Alessandra DILELIO. Ne dà il lieto annuncio il non-no materno, Fin. Comm. Filippo DiLelio, Presidente della Sezione diLecco.

Il 25 gennaio 2005 è nato Luca,primogenito dei coniugi Sig.ra SilviaDIANA e Sig. Andrea SCINTU. Nedanno il lieto annuncio i nonni mater-ni, Sig.ra Antonia Pollino e il M.A. cs.Cav. Salvatore Diana, Presidentedella Sezione di Oristano.

Il 26 gennaio 2005 è nato Giovan-ni, secondogenito dei coniugi Sig.Federico VISENTIN e Sig.ra DanielaCECCHETTO. Ne danno la lieta noti-zia i nonni paterni, App. FerruccioVisentin, consigliere della Sezione di

Castelfranco Veneto, e la consorteSig.ra Emilia Ballan.

Il 29 gennaio 2005, la casa deiconiugi Sig. Andrea SONNINO eSig.ra Roberta ANZALDI è stata allie-tata dalla nascita del primogenitoLorenzo. Ne danno notizia con gioia inonni materni, App. Giovanni, sinda-co della Sezione di L’Aquila, e con-sorte Sig.ra Cleonice.

Recentemente sono nate Valeriae Simona GIANCOLA, figlie del Fin.Lorenzo, in servizio presso la Com-pagnia Guardia di Finanza di Berga-mo. Ne dà il lieto annuncio il nonnopaterno, Brig. C. Manlio, socio dellaSezione di Sulmona.

Recentemente è nata Julia,secondogenita dei coniugi Sig.raEleonora CATANESE e Sig. DavideCOLOMBO. L’annunciano con gioia inonni materni, Sig.ra Mina Curti, e ilM.A. Aniello Catanese, socio dellaSezione di Lecco.

Recentemente è nata Giulia. Nedanno notizia, assieme ai genitori,con gioia i nonni Giuliana e AngeloDe Vizzi, socio della Sezione diLecco.

LaureeSi sono recentemente laureati:

– Sig.na M.Grazia ALBERTI, figliadel M.O. Giuseppe, socio dellaSezione di Trapani, in “Conserva-zione dei Beni Culturali” presso l’U-niversità di Viterbo, con il punteg-gio di 105/110.

– Sig.na Barbara ARLIA, figlia delBrig. Luigi, socio da Sezione diAncona, in “Storia e Conservazio-ne dei Beni Culturali” presso l’Uni-versità di Macerata, con il punteg-gio di 108/110.

– Sig.na Alia AVALLE, figlia del M.A.Amedeo, socio della Sezione diL’Aquila, in “Scienze e Tecnologie

per L’Ambiente” con il massimo deivoti, presso l’Università di L’Aquila.

– Sig.ra Marzia BERTULEZZI,moglie del M.M.A. Domenico Scar-cella, socio della Sezione di Berga-mo, in “Psicologia” presso l’Univer-sità di Torino, con il punteggio di110/110 e lode.

– Sig.na Valentina BRACCO, nipotedel Fin. Cav. Rosario, socio dellaSezione di Verona, in “Scienze del-le Comunicazioni” con il punteggiodi 108/110, presso l’Università diVerona.

– Sig. Marco CALARESU, figlio delBrig. C. Giorgio, socio della Sezio-ne di Iglesias, in “Giurisprudenza”presso l’Università di Cagliari, conil punteggio di 110/110.

– Sig.na Milena COPPOLA, nipotedel Cav. Salvatore Sorbo, sociodella Sezione di Caserta, in “Infor-matica” presso l’Università di Baro-nissi (Salerno), con il punteggio di110/110 e lode.

– Sig.na Federica DE PASCALI,figlia dell’App. Pantaleo, Vice Pre-sidente della Sezione di Brindisi, in“Ingegneria Gestionale” presso l’U-niversità di Lecce, con il punteggiodi 107/110.

– Sig. Pierluigi LOCCI, figlio dell’App.Luigi, socio della Sezione di Este,in “Ingegneria Gestionale” pressol’Università di Bologna, con ottimopunteggio.

– M.A. Ruggero MASSA, in serviziopresso la Brigata Guardia di Finan-za di Assisi, figlio dell’App. Gerar-do, in “Economia e Commercio”con ottimo punteggio.

– Sig.na Sabrina MOIA, nipote delM.M.a. Italo Masci, socio dellaSezione di Livorno, in “Biologia”presso l’Università di Milano, con ilpunteggio di 110/110 e lode.

– Sig.na Francesca PAGANO, nipo-te del M.O. Michele Cozzolino,segretario della Sezione di NoceraInferiore, in “Lettere” con il punteg-gio di 110/110 e lode.

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38 Fiamme Gialle 4 / 2005

– Sig.na Elisabetta PALMARO, figliadell’App. Antonio, socio dellaSezione di Foligno, in “ Economiadelle Istituzioni e dei Mercati Finan-ziari” presso l’Università di Siena,con il punteggio di 110/110 e lode.

– Sig.na Chantal PANI, figlia del-l’Appuntato Marcello, socio dellaSezione di Ivrea, in “Lingue e Let-terature Straniere” presso l’Uni-versità di Torino, con ottimo pun-teggio.

– Sig.na Maria Assunta PELLEGRI-NI, nipote dell’App. Mario Velocci,socio della Sezione di Frosinone,in “Giurisprudenza” presso l’Uni-versità La Sapienza di Roma, conottimo punteggio.

– Sig. Lorenzo PETRINI, figlio del-l’App. Tommaso, socio della Sezio-ne di Varese, in “Economia e Com-mercio”, presso l’Università diVarese.

– Sig.na Francesca PETRUCCI,figlia dell’App. Antonio, socio dellaSezione di Pescara, in “Matemati-ca” presso l’Università di L’Aquila,con il punteggio di 110/110 e lode.

– Sig. Mario PINCHERA, figlio delS.Ten. Cav.Uff. Riccardo, sociodella Sezione di Roma 1/Nord, in“Giurisprudenza” presso l’Univer-sità La Sapienza di Roma, con otti-mo punteggio.

– Sig.na Nadia SERAFINI, figlia del-l’App. Dario, consigliere dellaSezione di Biacesa, in “ScienzeGiuridiche Europee e Transnazio-nali” presso l’Università di Trento,con il punteggio di 104/110.

– M.C. Gianfranco SURICO, figliodel Brig. Michele, socio dellaSezione di Taranto, in “Economia eCommercio” con ottimo punteggio.

– Sig.na Manuela Maria TOTARO,figlia del S.Ten. Gregorio, segreta-rio economo della Sezione diPescara, in “Psicologia” presso l’U-niversità di Urbino, con il punteggiodi 110/110 e lode.

– Sig.na Evania TRIBERIO, figliadel Cap. Carmelo, consigliere del-

la Sezione di Bergamo, in “Scien-ze Politiche” presso l’UniversitàCattolica di Milano, con ottimopunteggio.

TristiaSono deceduti i seguenti soci oloro congiunti:

– Sig.ra Giovanna ALESSANDRET-TI, cognata del Brig. Renato Man-tovani, socio della Sezione di Peru-gia, il 27.2.2005.

– Sig.ra Elisabetta ALFONSI, suoce-ra del M.A. Nunzio Ciancarella,socio della Sezione di L’Aquila, il29.1.2005.

– App. Pietro ANGELONE, socio del-la Sezione di Livorno, il 24.1.2005.

– Sig.ra Maria Vincenza ANTICO,suocera del Fin. Comm. AntonioFiore, Consigliere Nazionale e Pre-sidente della Sezione di Bari, il19.2.2005.

– Sig.ra Maria Salome ARCI, mam-ma del S.Ten. Cav.Uff. ArmandoIaboni, socio della Sezione diRoma 1/Nord, l’8.2.2005.

– Sig. Pasquale ARENA, fratello delM.A. m. Francesco, socio dellaSezione di Messina, il 23.1.2005.

– Sig. Giuseppe BAGLIONE, suoce-ro del M.A. m. Angelo Sterrantino,socio della Sezione di Gallipoli,l’8.2.2005.

– App. Giovanni BENFARI, sociodella Sezione di Sciacca,l’8.10.2004.

– App. Giuseppe BERLANDA, sociodella Sezione di Borgo Valsugana,il 25.1.2005.

– Sig.ra Alda Mery BETTINI, vedovaFerrigo, socia della Sezione diVerona, il 22.1.2005.

– Brig. Arnaldo BOSIMINI, socio del-la Sezione di Perugia, il 10.2.2005.

– Cav. Nicolino BRANCIFORTI,socio della Sezione di Bardolino direcente.

– Sig.ra Mariangela BULCIOLU,mamma del S.Ten. Pietrino Bian-co, socio della Sezione di La Mad-dalena, l’11.2.2005.

– V.Brig. Giovanni CAFARO, sociodella Sezione di Acqui Terme, il29.1.2005.

– Sig. Giuseppe CALABRESE,padre del Brig. Vito, socio dellaSezione di Tricase, nel mese digennaio 2005.

– App. Antonio CALGARO, consi-gliere della Sezione di San Donà diPiave, il 12.12.2004.

– Lgt. Carlo CARMAZZI, socio dellaSezione di Roma 1/Nord, il9.4.2004.

– Sig. Suemo CASALI, padre delM.C. Cesare, socio della Sezionedi Como, il 10.2.2005.

– Sig. Donato CHIARELLO, padredel M.A. Cosimo, sindaco dellaSezione di Tricase, nel mese digennaio 2005.

– App. Dario COMINA, socio dellaSezione di Predazzo, il 16.2.2005.

– App. Vito CORAZZESI, socio dellaSezione di Rovereto, il 9.2.2005.

– Sig. Domenico DALBIS, fratellodell’App. Michele, socio dellaSezione di Gioia Tauro, il 7.1.2005.

– Dott. Pietro D’ANDREA, socio sim-patizzante della Sezione di Cervi-gnano del Friuli, il 16.2.2005.

– Sig.ra Eleonora DE BIASI, ved. delV.Brig. Giro Angelon, già consiglie-re della Sezione di San Donà diPiave, l’11.2.2005.

– Sig.ra Bianca DE CARLO, mammadell’App. Andrea De Francesco,consigliere della Sezione di Trica-se, nel mese di gennaio 2005.

– Fin. Mauro DI BIASE, socio dellaSezione di Lanciano, il 10.2.2005.

– App. Nicola DI FULVIO, socio dellaSezione di Genova, il 31.1.2005.

– Fin. Antonino DI PIETRO, sociodella Sezione di Monza, il5.2.2005.

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

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Fiamme Gialle 4 / 2005 39

– Brig. Antonio DI SARRO, Vice Pre-sidente della Sezione di Prato, il29.1.2005.

– Sig. Walter FABRIZI, figlio del Brig.Umberto, socio della Sezione diLanciano, il 5.2.2005.

– Sig. Luigi FAIELLA, padre dell’App.Antonio, socio della Sezione diSalerno, il 5.11.2004.

– Sig.ra Adriana GIAMPIERI, madredel Col. Pilota Antonio Rosso,socio della Sezione di Bologna, il14.2.2005.

– Sig. Francesco GIGLIO, padre delLgt. Crocifisso, in servizio presso laCompagnia Guardia di Finanza diGallipoli e socio della locale Sezio-ne, il 12.2.2005.

– Brig. Vincenzo GUALATO, dellaSezione di Palermo, il 10.2.2005.

– Brig. Giuseppe INDELICATO, sin-daco effettivo della Sezione diPalermo, il 18.1.2005.

– Sig.ra Rosaria LECCI, mamma delBrig. C. m. Donato Preite, in servi-zio presso la Sezione OperativaNavale Guardia di Finanza di Galli-poli e socio della locale Sezione, il9.2.2005.

– App. Salvatore LIGRESTI, sociodella Sezione di Belluno, il18.1.2005.

– Sig.ra Stella LOMBARDO, sorelladel M.A. Giuseppe, socio dellaSezione di Siracusa, il 2.2.2005.

– Sig.ra Maria MALERBA, mammadel M.A. Raffaele Manta, socio del-la Sezione di Genova, e nonna delM.C. Giuseppe in servizio pressola Brigata Guardia di Finanza diBusalla, il 5.2.2005.

– Sig.ra Nicoletta MANGIONE, suo-cera dell’App. Giovanni Rosu,socio della Sezione di Trani, il5.2.2005.

– Sig.ra Rosa MANNI, madre delM.A. Salvatore Paiano e suoceradell’App. Marcello Cosimo Mari-gliano, entrambi soci della Sezionedi Gallipoli, il 27.1.2005.

– App. Agostino MANZO, socio dellaSezione di Milano, il 29.1.2005.

– Sig.ra Alba MARCHI, madre delsocio della Sezione di Pistoia, Giu-seppe Nardini, il 28.1.2005.

– Fin. Biagio MATTEA, socio dellaSezione di Ivrea, il 18.2.2005.

– Sig. Giuseppe MENNILLO, padredel Brig. C. Felice, socio dellaSezione di Cervignano del Friuli, edel Brig.Salvatore, in servizio pres-so il Comando Provinciale dellaGuardia di Finanza di Ferrara, il12.2.2005.

– M.A. Angelo MOLTONI, socio dellaSezione di Genova, il 27.1.2005.

– Sig.ra Amelia MONACI, mammadel Cap. Tito Marini, Presidentedella Sezione di Alessandria, il9.2.2005.

– Sig.ra Maria NAGLIERI, sorella delSig. Giuseppe, socio simpatizzantedella Sezione di Vasto, il 2.2.2005.

– M.O. Antonio NOCITRA, socio del-la Sezione di Marsala, il 17.2.2005.

– Sig.ra Maria PALMARO, mogliedel Brig. Osvaldo Terzoli, sociodella Sezione di Bologna, il6.11.2004.

– Sig. Alberto PASQUALUCCI, suo-cero del M.A. Arsenio Armagno,consigliere della Sezione di Dia-mante, il 4.2.2005.

– Sig. Andrea PERAINO, fratello diTommaso, socio della Sezione diTrapani, il 6.2.2005.

– Sig. Armando PERRONE, suocerodel Brig. C. m. Gennaro ALFIERI,socio della Sezione di Gallipoli edella Sig.ra Maria, socia benemeri-ta della stessa Sezione, il7.2.2005.

– Sig.ra Giustina PISTILLI, madredell’App. Domenico Di Ruzza,socio della Sezione di Cassino, il9.2.2005.

– Sig.ra Rosina RIGHESSO, sociasimpatizzante della Sezione diMestre, il 24.1.2005.

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio.

– V.Brig. Ignazio ROMEO, socio del-la Sezione di Messina, il10.2.2005.

– Sig.ra Concetta RUBERTI, mam-ma del M.M.A. Giovanni Carrapa, il27.1.2005.

– Sig.ra Margherita RUCHTI, mogliedell’App. Salvatore Proietto sociodella Sezione di Roma, il14.1.2005.

– Sig.ra Vincenza SANTARELLI,mamma dell’App. Ercole GuicciardiFerrusi, socio della Sezione di Lidodi Ostia, il 15.2.2005.

– Sig.ra Virginia SARA’, consorte deldefunto Col. Giambattista Spada emadre del Col. ris. Piero, socio del-la Sezione di Lecco, il 27.1.2005.

– App. Angelo SCARIATI, socio del-la Sezione di Como, il 26.1.2005.

– Sig. Konrad SCHWIENBACHER,socio simpatizzante della Sezionedi Merano, il 20.1.2005.

– M.M.A. Battista SIMONE, sociodella Sezione di Pistoia, i l15.2.2005.

– Sig.na Maria Grazia SINAGRA,figlia del V.Brig. Francesco, Presi-dente della Sezione di Jesolo, il26.12.2004.

– Sig. Bruno SPERA, fratello diRenato, consigliere della Sezionedi Avezzano, l’11.2.2005.

– Brig. Cav. Edo STELLA, socio del-la Sezione di Vicenza, il 24.1.2005.

– Sig.ra Emilie Mayr TAPPEINER,mamma del Sig. Kurt Mayr, sociosimpatizzante della Sezione diSilandro, il 10.2.2005.

– M.O. Domenico TEMPERA , sociodella Sezione di Piacenza, il9.2.2005.

– App. Paolo TROCINO, socio dellaSezione di Monza, il 7.1.2005.

– Fin. Riccardo WIESER, socio dellaSezione di Brunico, il 3.2.2005.