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1 La diagnosi di malattia oncolo- gica produce sempre un impatto emotivo travolgente per i genitori ed il bambino e per tutto l’entou- rage familiare. Comunicare la diagnosi è compito del pediatra oncologo. Devono essere rispet- tati tempi, luogo e stato d’animo. La comunicazione della diagnosi deve essere fatta in un ambiente riservato, con telefoni spenti e il pediatra oncologo deve avere da- vanti i genitori del paziente, il bambino e deve riservarsi un ade- guato periodo di tempo. Bisogna prima di tutto ascoltare le do- Anno XVIII – luglio - agosto - settembre 2012 – trimestrale Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DBC Roma Registrazione Tribunale di Roma N. 240 del 2/6/1994 L’ ambiente ospedaliero e le persone che gravitano al suo interno sono parte non secondaria del percorso terapeutico, possono alimentare nel bambino un senti- mento di speranza o, viceversa, di rassegnazione, per questo è im- portante che il reparto che ospita dei bimbi con malattia oncologica risponda a determinate caratteri- stiche. La ristrutturazione del re- parto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I va in questa direzione, garantendo accesso ai familiari, la scuola, il gioco, facilitando la comuni- cazione medico-paziente-fami- glia, facendo sentire il bimbo a casa propria. Tutto ciò lo renderà più forte contro la sua malattia e accenderà in lui una luce di spe- ranza, elemento non secondario di guarigione. Io, domani… ha chiesto alla Prof.ssa Anna Clerico, Responsabile della UOC di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di descrivere il “reparto della speranza” per la cui realizzazione tanta fatica è stata spesa in questi anni. Ristrutturazione del reparto di Oncologia Pediatrica UN REPARTO A MISURA DI BAMBINO: ECCO COME SARÀ Facilitiamo la comunicazione medico-paziente-famiglia, facendo sentire il bimbo a casa propria

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La diagnosi di malattia oncolo-gica produce sempre un impattoemotivo travolgente per i genitoried il bambino e per tutto l’entou-rage familiare. Comunicare ladiagnosi è compito del pediatraoncologo. Devono essere rispet-tati tempi, luogo e stato d’animo.

La comunicazione della diagnosideve essere fatta in un ambienteriservato, con telefoni spenti e ilpediatra oncologo deve avere da-vanti i genitori del paziente, ilbambino e deve riservarsi un ade-guato periodo di tempo. Bisognaprima di tutto ascoltare le do-

Anno XVIII – luglio - agosto - settembre 2012 – trimestrale

Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art.1, comma 2, DBC Roma

Registrazione Tribunale di Roma N. 240 del 2/6/1994

L’ambiente ospedaliero e lepersone che gravitano al suo

interno sono parte non secondariadel percorso terapeutico, possonoalimentare nel bambino un senti-mento di speranza o, viceversa, dirassegnazione, per questo è im-portante che il reparto che ospitadei bimbi con malattia oncologica risponda a determinate caratteri-stiche. La ristrutturazione del re-parto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I va inquesta direzione, garantendo accesso ai familiari, la scuola, il gioco, facilitando la comuni -cazione medico-paziente-fami-glia, facendo sentire il bimbo acasa propria. Tutto ciò lo renderàpiù forte contro la sua malattia e accenderà in lui una luce di spe-ranza, elemento non secondariodi guarigione.Io, domani… ha chiesto alla Prof.ssa Anna Clerico, Responsabile della UOC di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di descrivere il “reparto della speranza” per la cui realizzazione tanta fatica è stata spesa in questi anni.

Ristrutturazione del reparto di Oncologia PediatricaUN REPARTO A MISURA DI BAMBINO:ECCO COME SARÀFacilitiamo la comunicazione medico-paziente-famiglia, facendo sentire il bimbo a casa propria

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mande che i genitori o il bambinopongono e dare risposte adeguatecercando di entrare in empatiacon loro. Si cerca di spiegare l’en-tità della malattia, la sua naturaed il percorso terapeutico ingrandi linee ponendosi comeobiettivo di dire la verità, ma inmodo graduale senza ostentare ot-timismo e senza presentare il pro-blema come una ineluttabilefatalità. Inoltre il bambino deveessere informato con parole com-prensibili rispetto alla sua età e alsuo stato emotivo, ma soprattuttonon si deve mai tradire la sua fi-ducia. Pertanto l’ambiente nel quale sisvolgerà tutto l’iter terapeutico èparte integrante del trattamento:deve essere un ambiente conforte-vole che consenta almeno ad ungenitore di poter assistere conti-nuativamente il bambino (giorno enotte), un ambiente che somigli inqualche modo alla cameretta dellapropria casa, con colori e disegnidivertenti alle pareti, dove il bam-bino possa svolgere le attività lu-diche o di studio che farebbenormalmente a casa o a scuola(uso del computer, telefono, televi-sore). Le famiglie devono poter accederead una cucina di reparto per pre-parare cibi secondo le richiestedel bambino e anche fuori degliorari del vitto ospedaliero poichéspesso a causa delle chemiotera-pie in corso non sempre al mo-mento del pasto il bambino è incondizioni di mangiare. Inoltre il reparto deve prevedereuno spazio adeguato per lascuola: nel nostro reparto fun-ziona regolarmente durantel’anno scolastico un servizio di-

staccato dal Provveditorato agliStudi per la scuola materna, ele-mentare, media e superiore vistoche i pazienti che afferiscono allenostre cure sono in età compresafra 0 e 18 anni.Accanto alla spazio della scuoladeve essere realizzata ancheun’area per l’accoglienza deinuovi casi in cui lo staff medico,infermieristico e psicologico pos-sano intrattenere i pazienti e i lorofamiliari coadiuvati dai volontaridelle Associazioni che si occu-pano di rilevare le varie necessità,specialmente per le famiglie nonresidenti a Roma o addirittura perquelle provenienti da Paesi stra-nieri (Paesi dell’Est Europa,dell’area Magrebina, del Medio-riente etc.) Tutte queste aree diaccoglienza sono state previste esono in corso di realizzazionenella ristrutturazione e riqualifi-cazione del Reparto di OncologiaPediatrica, come risulta dal pro-getto approvato e concordato fral’Associazione Io Domani, la Fon-dazione “Sapienza” Università diRoma, la Fondazione Vodafone el’Azienda Policlinico Umberto I.

Anna Clerico

Io, domani...Notiziario Trimestraledell’Associazione per la lottacontro i Tumori Infantili

Via G. Giolitti, 25500185 Roma

Direttore ResponsabileFrancesco Marabotto

Coordinammento editorialePaola Marianovia Giolitti, 25500185 ROMAtel. 06 44361240Fax 06 44360073

Numero Verde800 66 18 14

GraficaMaria Livia Pinchera

StampaGrafica Romana srl - ROMA

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www.iodomani.it

premio Scanno. Il progetto risalead alcuni anni fa e, ha aggiuntoLetta, è ‘’finalmente’’ in dirittura diarrivo.«Ci sono stati alcuni problemi bu-rocratici, ce ne sono ancora ma sifarà». La sede sarà a Roma conun decentramento da Harvard dialcuni ricercatori.Per avviare il centro di ricerca saràistituita una convenzione con il mi-nistero dell’Ambiente in quanto ilcentro avrà lo scopo di studiare gliaspetti della prevenzione, focaliz-

Un nuovo centro di ricercacontro i tumori nascerà a

Roma in collaborazione con l’uni-versità di Harvard di Boston(Usa).Lo ha annunciato Gianni Letta du-rante la premiazione dell’onco-logo Pier Paolo Pandolfi, direttorescientifico del Centro per la Ri-cerca e la Cura del Cancro del Di-partimento di Genetica dei Tumoridel BIDMC dell’Harvard MedicalSchool, nella cerimonia di asse-gnazione dei riconoscimenti del

PRESTO NUOVO CENTRO DIRICERCA SUI TUMORI A ROMAIl centro avrà lo scopo di studiare gli aspetti della prevenzione, focalizzandosi sull’impatto che l’ambiente ha sulla genesi del cancro

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Mamme e papà, ecco un buonmotivo per non fumare,

almeno davanti ai vostri figli: i bambini esposti al fumo deigenitori possono subire, negli annia venire, danni irreversibili allasalute, sviluppando un rischiomaggiore di andare incontro ad attacchi cardiaci e ictus. Infatti uno studio guidato da ricer-catori australiani ha evidenziatoche i bambini esposti al fumo pas-sivo perdono elasticità nelle paretidelle arterie, un indice premonitoredi cattiva salute cardiovascolare.Sono ben noti i danni provocatidal fumo passivo alla salute dei bambini, ma lo studio

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IL FUMO PASSIVO RESPIRATO DA BAMBINI LI “CONDANNA” A SVILUPPARE DANNI CARDIOVASCOLARII bambini esposti al fumo passivo perdono elasticità nelle pareti delle arterie

zando gli sforzi sulla compren-sione delle questioni genetichedella malattia ma anche sugliaspetti ambientali, sull’impattoche l’ambiente ha nella genesidel cancro.L’Università di riferimento aRoma per l’avvio della ricerca èquella di Tor Vergata, ha dichia-rato Pandolfi. “Il nostro obiettivoè quello dicreare un Istituto nazionale condue poli a Boston e a Roma – haspiegato Pandolfi - coinvolgendoricercatori italiani e statunitensi’’.

(continua a pag 4)

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Igas di scappamento dei motoridiesel sono “cancerogeni certi”

per gli esseri umani e l’esposi-zione a tali gas è associata ad un“rischio accresciuto di tumore alpolmone’’. A sancirlo è il Centrointernazionale di ricerca sul can-cro (Circ/Iarc) dell’Organizza-zione mondiale della Sanità(Oms). Già nel 1988, il Circ avevaclassificato le emissioni dei mo-tori diesel tra i cancerogeni “pro-babili’’ per l’uomo, ma gli espertidel Centro riunitisi di recente a

OMSI GAS DI SCARICO DEI MOTORI DIESELCAUSANO IL CANCRO

condotto dall’Istituto di ricerca Menzies della Tasmania, con lacollaborazione di colleghi finlan-desi, è il primo su scala interna-zionale che abbia esaminato glieffetti di lungo termine sui vasisanguigni dei piccoli “involontarifumatori”. Le sostanze chimichenel fumo interagiscono con la pa-rete dei vasi e possono impedireloro di espandersi e contrarsi cor-rettamente, ha detto l’autrice dellaricerca Seana Gall.I ricercatori in Australia e in Fin-landia hanno utilizzato i dati didue importanti studi. “Abbiamoosservato che chi era stato espostonell’infanzia al fumo dei genitoriaveva arterie meno elastiche. Equesto non era spiegato da diffe-renze in fattori classici di rischio,come lo status di fumatore dellapersona stessa. E l’effetto è statoosservato fino a 27 anni dopo, ilche suggerisce conseguenze dilungo termine eirreversibili del fumo passivonell’infanzia”, ha aggiunto.Il fumo passivo uccide ogni annopiù di 600 mila non fumatori nelmondo, mentre il 40% dei bam-bini vi sono esposti regolarmente,osserva Gall. La più alta preva-lenza del fumo è inoltre osservatanell’età in cui le persone diven-tano genitori per la prima volta edè motivo di preoccupazione.

(continua da pag 3)

Lione per un incontro hanno stabi-lito che ci sono al momento “provesufficienti’’ che dimostrano comel’esposizione ai gas dei motori die-sel sia associata ad un maggior ri-schio di cancro al polmone. “Leprove scientifiche sono inconfuta-bili e le conclusioni del gruppo dilavoro sono state unanimi: le ema-nazioni dei motori diesel causanoil tumore del polmone”, ha dichia-rato il presidente dell’Agenzia perla Ricerca su Cancro dell’OmsChristopher Portier.

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mativo. Alla conclusione di ciascun incontro èstato proposto ai partecipanti la compilazione diun questionario (in forma assolutamente ano-nima), la cui sintesi è di seguito riportata.Sul sito www.alteg.net è disponibile lo studiocompleto elaborato dall’Alteg con tabelle rias-suntive e istogrammi delle suddette domande/ri-sposte.

Nell’ambito della campagna prevenzione,parte integrante degli obiettivi istituzionali

dell’Associazione, è lo svolgimento del progettoALTEG LA PREVENZIONE E LA SCUOLA.Sono stati promossi, con l’ausilio dei medici vo-lontari dell’Alteg, una serie di incontri con gli stu-denti di alcune scuole superiori di Roma nelcorso dei quali è stato distribuito materiale infor-

L’ANGOLO DI ALTEGRASSEGNA STAMPA DELLE NOTIZIERIGUARDANTI RICERCHE, NOVITÀ,CONVEGNI E STUDI SUI TUMORI GIOVANILI

A cura di Federico Giannone

QUESTIONARIO SI NO senza risposta

1 Hai ritenuto opportuno, per la tua igiene sanitaria, informarti? 95% 4% 1%

2 Pensi che a te non toccherà mai e pertanto ritieni che meno se ne parla e meglio è? 2% 98% 0%

3 Sei mai venuto a conoscenza di affezioni tumorali nei tuoi parenti e ne hai mai discusso in famiglia? 72% 28% 0%

4 In caso affermativo hai chiesto delucidazioni al tuo medico di famiglia? 19% 68% 13%

5 Conosci i fattori che possono favorire l’insorgere dei tumori? 96% 4% 0%

6 Sei stato informato su come puoi indagare sul tuo corpo per controllare il tuo stato di salute? 78% 20% 2%

7 Conosci quali sostanze e ambienti possono favorire l’insorgere dei tumori? 87% 13% 1%

8 Conosci quale stile di vita può favorire l’insorgere di malattia? 93% 7% 0%

9 Hai mai discusso con il tuo medico di fiducia su quali esami e test puoi sottoporti per conoscere ed eventualmente prevenire un tumore? 16% 83% 1%

10 Sai che esistono associazioni alle quali puoi rivolgerti e che possono darti informazioni mediche e legali? 72% 27% 1%

11 Hai mai considerato che la complessità della vita richiede maturità, interesse per la vita stessa, partecipazione e condivisione? 95% 3% 2%

12 Ritieni di essere stato bene informato su come prevenire eventuali tumori? 72% 25% 4%

13 Hai paure specifiche o generiche? 31% 68% 1%

14 Se si quali?

ALTEG: LA PREVENZIONE E LA SCUOLA

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DALL’ISTITUTO MARIO NEGRI UNO STUDIO SULLAFARMACORESISTENZA

Il laboratorio di Far-macologia Antitumo-rale del Dipartimentodi Oncologia dell’Isti-tuto di Ricerche Far-macologiche ‘MarioNegri’, in collabora-zione con il Diparti-mento di Biologiadell’Universita’ di Pa-dova, la Fondazione‘’Edmund Mach’’ Centro Ricerca e Innovazione diTrento, il laboratorio di Genomica del cancrodella Fondazione Edo Tempia di Biella e il CNR diNapoli, ha pubblicato sulla pubblicazione scienti-fica PloS ONE, un articolo che riporta dei nuovidati sulla resistenza del farmaco di origine ma-rina trabectedina in cellule di liposarcoma sensi-bili e resistenti al farmaco. Combinando i dati ditrascriptomica (i diversi RNA messaggeri e microRNA presenti nelle cellule) con i dati di proteo-mica (le proteine presenti nella cellula) è statopossibile identificare il ruolo centrale di alcunigeni che regolano il ciclo cellulare e la morte cel-lulare nel meccanismo di resistenza al farmaco.

L’aspetto originale del lavoroè l’impiego di un approcciodi ‘’systems biology’’ percaratterizzare la complessarete di eventi biologici cheportano la cellula ad essereresistente al farmaco.

In modo semplice si può dire che i dati biologiciche riguardano l’espressione dei geni di questecellule e le proteine che vengono fabbricate dallecellule vengono integrati in modo tale da com-prendere la sequenza delle reazioni che sono al-terate nelle cellule resistenti al farmaco. “Il meccanismo d’azione dei farmaci antitumorali- commenta Maurizio D’Incalci, che guida il Di-partimento di Oncologia dell’Istituto di RicercheFarmacologiche ‘Mario Negri’ - e le basi biologi-che della sensibilità e della resistenza dei tumorisono argomenti di studio importanti perché il suc-cesso dell’impiego clinico delle terapie antitumo-rali si basa in grande misura su questeconoscenze. Ancora oggi però le nostre cono-scenze sono limitate anche perché la biologia dei

diversi tumori è eterogenea e complessa ‘’. ‘’L’ap-proccio ‘system biology’ - conclude D’Incalci - èstato utilizzato con successo per affrontare unproblema specifico come quello della sensibilità ela resistenza ad un farmaco come trabectedina,che viene, appunto, utilizzato in clinica per la te-rapia dei sarcomi, ma potrebbe avere delle ampieapplicazioni per lo studio della biologia dei tumorie per ottimizzare le terapie antitumorali’’.

L’INACCETTABILERITARDO  DELLA DIAGNOSI NEI TEENAGER

Da Angela M. Rao, volontaria dell'AssociazionePeterpan, riceviamo questo articolo.

I successi contro il cancro non riguardano i ra-gazzi, che scoprono la malattia troppo tardi. Eccocome i video su Youtube possono aiutare.CHICAGO - Il fatto è che loro non ci pensano,giustamente. La massima preoccupazione di unadolescente in fatto di salute può essere quelladi non trovarsi costretto a letto con la febbre o conqualche osso rotto. Certo non si tormentano al-l’idea di malattie gravi e non si angosciano sequalcosa non funziona. «Passerà» è la parolad’ordine. Così si perde tempo, che può invece es-sere prezioso e il risultato, purtroppo, lo si leggeanche tramite le statistiche oncologiche:

i teenager arrivano alla diagnosi di tumore conun inaccettabile ritardo e ne pagano poi il prezzo conun tasso di guarigioni minorerispetto ai bambini.

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Ana negli ultimi mesi la vedevo stanca. Alle mo-stre dove esponevamo le nostre opere era di-stante con lo sguardo sufficientemente spentoper pensare “che le succede”? Eppure ha sem-pre avuto successo con i suoi quadri, molto dipiù di quanto tutti noi, autori di mostre collettivedi pittura avessimo avuto. Madre di quattro figli piccoli ha sempre trovatoil tempo per riservarsi il suo spazio ed espri-mere le sue idee, senza mostrare un affannoparticolare in tutto il daffare quotidiano che ge-neralmente spetta alle neo mamme.Prima di lasciare il Paese avevo partecipato aduna sua interessante mostra nel museo Faderdi Mendoza e Ana, fiera e orgogliosa comesempre delle sue opere,

mi ha confessato di avernotato negli ultimi giorniun fastidio piuttosto fortenella deglutizione escherzando abbiamocommentato cheprobabilmente era l’ansiadella mostra che la stavaattaccando.

Dopo qualche mese mi ha scritto raccontan-domi la trafila intrapresa. Visite dal gastroente-rologo, radiografia dell’esofago, del torace eTac. La diagnosi è stata positiva, esofago di

Barret. I medici le hanno consigliato dunque unintervento piuttosto rapido per estrarre lamassa maligna, intervento cui Ana, obtortocollo, si è sottoposta per arginare l’ansia per sée per i suoi piccoli. L’operazione ha rilevato unalesione ampia che dovrà essere curata con ra-dioterapia e chemioterapia.Normalmente il tumore di cui è stata affetta èpiuttosto aggressivo, ma Ana è sicura di scon-figgerlo e di voler lottare con tutte le sue forzeper tornare a poter esprimersi sia nell’arte chenella vita come ha fatto finora. L’organizzazionefamiliare non è semplice perché i bimbi sono an-cora poco indipendenti ma è un motivo in più permetterci tutto l’impegno e togliersi di torno que-sta brutta avventura come lei stessa la definisce.

Francesca Morelli

LA BRUTTAAVVENTURA DI ANA

LO STUDIO - Non solo. Come riporta uno studiopresentato all’Asco (il convegno dell’AmericanSociety of Clinical Oncology) in corso a Chicago,teenager e giovani adulti fra i 16 e i 30 anni ma-lati di leucemia hanno una prognosi peggiore ri-spetto ai pazienti più giovani (fino ai 15 anni). «I loro tassi di sopravvivenza alla malattia sonopiù bassi mentre le probabilità di ricaduta sonomaggiori, così come maggiore risulta la tossicitàdelle terapie - spiegano i ricercatori statunitensiche hanno condotto la ricerca su un campione dioltre 500 16-30enni -. Da un lato abbiamo sco-perto che la leucemia in questi pazienti è partico-larmente resistente, dall’altro servono piùricerche mirate su questa fascia d’età per svilup-pare cure adeguate». Dal dibattito è poi emersoche gli esperti di riferimento per questi malati

scarseggiano e troppo spesso i ragazzi non rag-giungono il centro di cura adeguato o non otten-gono le terapie migliori.

PIÙ DI 4 MESI PER AVERE UNA DIAGNOSI –Del problema si è discusso durante convegnodell’Associazione italiana ematologia oncologiapediatrica (Aieop), tenutosi a Bari nei giorniscorsi, dove si è parlato anche di una nuova idea:

raggiungere e informare i più giovani usando il lorolinguaggio, Internet e i video su Youtube.

Secondo un’indagine che ha coinvolto 425 pazientied è stata presentata al convegno Aieop da Laura

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Veneroni, psicologa dell’Unità di pediatria oncolo-gica dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, seper i bambini l’intervallo medio che trascorre tra iprimi sintomi e la diagnosi è di 47 giorni, quando lamalattia interessa ragazzi d’età superiore ai 15 annisi arriva a ben 137 giorni. Come mai? «Dipende inparte da quanto rapidamente il paziente e la sua fa-miglia si rivolgono a un medico in seguito alla com-parsa dei sintomi – spiega Andrea Ferrari, oncologopediatra, responsabile del Progetto Giovani dell’Int –. Ma il ritardo è legato anche a un invio inadeguatodegli adolescenti ai centri qualificati». Sono circa mille i ragazzini italiani fra i 15 e i 19 anniche scoprono ogni anno di avere un tumore. Nellastragrande maggioranza dei casi si tratta di una neo-plasia che colpisce il sangue (per lo più leucemia),le ossa o i tessuti molli dell’organismo (sarcoma), ilcervello. Il trend di costante miglioramento in terminidi percentuali di guarigione registrato negli ultimianni per bambini e adulti, però, non si è osservatonei pazienti di età compresa tra 15 e 25 anni, che difatto raggiungono più raramente «il centro di curaadeguato» e hanno così minore accesso alle terapieadeguate e ai protocolli sperimentali.

TE LO SPIEGO SU YOUTUBE - Per questo Aieopha deciso di creare un’apposita Commissione na-zionale che crei una task force mirata a trovare so-luzioni e migliorare la situazione attuale. «Laconsapevolezza che anche gli adolescenti pos-sano ammalarsi di tumore è ancora insufficientenon solo tra i giovani e le loro famiglie, ma anchein ambito medico – dice Ferrari, che coordina laCommissione -. Visto che troppo spesso i ragazzi

PER DIALOGARE...

Alteg, mantenendo l’impegno di restare in contattocon tutti i suoi amici che cercano sostegno e informa-zioni si avvale dell’aiuto di Francesca Morelli alla qualepotete inviare le vostre storie personali all’[email protected]

L’utilizzo dei fondi dell’Associazione è strettamente vincolato al perseguimento degli obiettivi statutari.

Se pensi che occorra attivarsi per aiutare i giovani affetti da tumore e per promuovere una corretta

prevenzione puoi offrire il tuo contributo:

■ destinando il tuo 5 PER MILLE ad Alteg (C.F. 97173290582)

■ attraverso una LIBERA OFFERTA da effettuare in contanti oppure tramite:

– assegno bancario non trasferibile intestato ad ALTEG;

– bonifico bancario intestato ad ALTEG su c/c 000400088261

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e le famiglie trascurano i sintomi e si rivolgono a unmedico con grande lentezza abbiamo studiatonuovi strumenti di comunicazione, come i video suYoutube, molto seguiti dai giovani: ne abbiamopubblicati quattro, per ora, su adolescenti e tumori,rabdomiosarcoma , sarcomi e tumori rari». L’idea,ovviamente, è quella di non spaventare nessuno: ègiusto, sottolineano gli esperti, che l’adolescenzaresti l’età della spensieratezza. «Vogliamo solodare informazioni corrette – conclude Carlo AlfredoClerici, psicoterapeuta Int -, partendo da una sem-plice realtà: oggi molto spesso appena si ha undubbio, anche di salute, si cerca su Internet, manon sempre ciò che si trova è attendibile.

L’idea è quella di fare in modoche chi cerca notizie su unapatologia rara come i tumorinei teenager trovi subitorisposte adeguate e arrivi ilpiù in fretta possibile in uncentro di cura qualificato».

Un esempio pratico? Nel caso di una tumefazionedelle parti molli (simile ad un grosso ematoma o auna cisti, ad esempio su una gamba), solida e checresce costantemente, va valutata l’ipotesi chepossa essere un sarcoma. Fare una biopsia, unprelievo di pochi minuti in anestesia locale, piutto-sto che inutili indagini diagnostiche o addirittura te-rapie poco appropriate può chiarire ogni dubbio.

Vera Martinella (Fondazione Veronesi)Fonte: corriere.it 4.6.12

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Agiscono come una sorta di‘sveglia’ che riattiva il si-

stema immunitario ‘assopito’ e lospinge in armi contro le cellule tu-morali. È ciò che sono in grado difare particolari anticorpi, utilizzatiin quello che è considerato unnuovo e promettente approccio te-rapeutico nella lotta ai tumori: lacosiddetta immunoterapia del can-cro. Un ambito di ricerca all’avan-guardia di cui si è parlato alCongresso mondiale della Societàamericana di oncologia clinica(ASco) tenutosi a Chicago a giu-gno. E l’Italia è in prima linea conun importante studio coordinato dal

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Policlinico di Siena.“All’Asco - spiega Michele Maio,direttore della Immunoterapia On-cologica del Policlinico SantaMaria alle Scotte di Siena - presen-tiamo lo studio del Network ita-liano per la bioterapia dei tumori,Nibit N1, che ha coinvolto 7 centried è coordinato dal nostro Policli-nico: 86 pazienti con melanomametastatico sono stati trattati conl’approccio dell’immunoterapia. Aquesti pazienti sono stati cioè iniet-tati anticorpi detti “immunomodu-lanti”, che hanno la funzione diattivare il sistema immunitario, inassociazione ad un chemioterapico.

TUMORI

LE NUOVE CURE DANNO LA ‘SVEGLIA’ ALLE DIFESE NATURALI DEL NOSTROCORPO: IL SISTEMA IMMUNITARIOAnticorpi iniettati nei pazienti riattivano la risposta dell’organismo al male

“MICRO-MISSILI” CARICATI CONTRO LE CELLULE DEL CANCROScienziato italiano in Usa, svolta da utilizzo nanotecnologie

S imili a quelli usati nei pro-grammi spaziali, ma con un

compito del tutto inedito. Sono deimicroscopici ‘missili’ multistadiofatti di silicio che, carichi di farma-ci, vengono ‘lanciati’ nell’organi-smo ed hanno la capacità di centra-re solo il bersaglio scelto: le celluledel cancro. Le colpiscono e leinondano del farmaco che le ucci-derà, ma senza disperderne nean-che un po’ sulla altre cellule sane.È l’innovativa tecnologia alla qua-le lavora Mauro Ferrari, scienziatoitaliano a capo di uno dei maggioricentri di ricerca statunitensi, il Me-thodist Hospital Research Institutedi Houston, e ‘padre’ dei più recen-ti progressi delle nanomedicina.“L’approccio – ha spiegato Ferrariin occasione del Congresso della (continua a pag 10) (continua a pag 11)

Società americana di oncologia cli-nica (Asco) tenutosi a giugno aChicago - è semplice: applicare lenanotecnologie alla medicina e, inquesto caso, alla lotta ai tumori’’.La nanomedicina, ha spiegato, “sta cioè trasformando il modo dipensare alle terapie: la cautela è

I risultati sono stati molto positiviin termini di aumento della soprav-vivenza’’. Il principio alla basedell’immunoterapia è semplice:“Inseriamo anticorpi nell’organi-smo - spiega Maio - e questi agi-scono risvegliando il sistemaimmunitario, che così inizia a com-battere il cancro’’. Si è visto, sotto-linea l’esperto, che tali anticorpi“sono efficaci già da soli: nel casodei pazienti con melanoma, adesempio, è stato dimostrato che iltrattamento con l’anticorpo ipilimu-mab ha aumentato la sopravvivenzamedia a 5 anni portandola al 20%,contro il dato storico del 5%, e conminori effetti collaterali’’. Questasperimentazione, precisa l’onco-logo, “prima nel suo genere, rap-presenta dunque una ‘via italiana’contro il melanoma e si basa su unmeccanismo d’azione rivoluziona-rio che vede gli anticorpi agire al li-vello delle cellule del sistemaimmunitario rimuovendo i ‘blocchi’della risposta immunitaria antitu-morale’’. Già commercializzata inUsa, la molecola, afferma Maio,“dovrebbe essere autorizzata dal-l’Agenzia italiana del farmaco Aifadopo l’Estate per il melanoma, masiamo in fase di test sull’uomoanche per il suo utilizzo per il trattamento di altri tumori,

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ECCO IL GPS INDOORGuida le persone dentro gli edifici

metri: “Un esempio dellecaratteristiche sfruttate dal pro-gramma è la presenza di un ascen-sore, il cui movimento può essereregistrato attraverso gli smar-tphone – ha spiegato Romit RoyChoudhury, uno degli ideatori -oppure un particolare corridoiocon dei segnali Wi-Fi. Il softwareunisce tutti i dettagli di questotipo che trova per costruire unamappa che può essere limitata aun singolo telefonino o condi-visa”.Oltre alle applicazioni commer-ciali, il sistema potrebbe essereusato per guidare ad esempio unnon vedente in un edificio, o perle ‘case intelligenti’.

d’obbligo, ma i risultati sonoestremamente promettenti’’. I pri-mi nanofarmaci, ha aggiunto Fer-rari, ‘’risalgono a circa 20 anni fa,ma quelli che stiamo sperimentan-do sono farmaci con ‘nano-vettori’di ultima generazione: Finoral’obiettivo era costruire ‘vettori’(sorta di navicelle trasportatrici)che trasportassero il farmaco soloalle cellule malate ed in quantitàmassiccia, dato che con la chemio-terapia gran parte del farmaco si‘disperde’ prima di raggiungere lameta, e senza toccare le cellulesane al fine di evitare i forti effettitossici’’. Ma c’è un altro proble-ma: ‘’Per arrivare alle cellule ‘ber-saglio’ – ha precisato l’esperto - ilvettore deve superare indenne letante barriere dell’organismo e delsistema immunitario. Da qui la no-stra idea di costruire dei ‘micro-missili multistadio’, ovvero (pro-prio come quelli usati per la ricer-ca aerospaziale) con ‘moduli’ chesi sganciano nelle diverse fasi, su-perando un ostacolo per volta perarrivare, alla fine, alla cellula can-cerosa’’. Micro-missili finalizzati,in primo luogo, ha detto Ferrari,‘’a colpire le metastasi; l’obiettivoè, infatti, arrivare a colpire il tu-more anche nella sua fase piùavanzata’’. Su questo fronte i ri-sultati sono molto incoraggianti:‘’abbiamo verificato su topi di la-boratorio che i nano-vettori tra-sportatori di farmaci arrivano adeliminare le metastasi, con un con-siderevole aumento della soprav-vivenza’’. Una prospettiva sullaquale punta anche il governo Usa:‘’Per questo programma di ricerca– ha affermato lo scienziato - di-sponiamo di ingenti fondi federali,pari a circa 80 mln di dollari, econtiamo di iniziare i test sull’uo-mo, ovvero la fase clinica - annun-cia - già nel 2014’’. ‘’Oggi circa il5-10% del mercato dei farmaci èrappresentato da farmaci nanotec-nologici; credo che in pochi annisi arriverà al 50% e, nel tempo,alla totalità’’.

F inora il Gps ci poteva guidarefino alle porte di un edificio,

ma grazie a una applicazione svi-luppata dalla Duke university epresentata all’International Confe-rence on Mobile Systems, Appli-cations, and Services di LowWood Bay, in Inghilterra, da oggipotrà anche dirci dov’è per esem-pio un determinato prodotto in unsupermercato.Il sistema, chiamato UnLoc,sfrutta i segnali Wi-Fi, ma anchele radiofrequenze di altri cellularie altri dati per disegnare unamappa dell’edificio in cui ci sitrova e guidare l’utente. Nei primiesperimenti i ricercatori hannoraggiunto una precisione di 1,3

(continua da pag 9)Nanotecnologie

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AUGURI A GIACINTOE PATRIZIA

Il 1 Luglio scorso Giacinto e Patrizia si sono unitiin matrimonio e hanno scelto di condividere

questo momento della loro vita con “IO, domani...”E un grazie ai tanti amici hanno scelto le nostrebomboniere per festeggiare e donare speranza.Se volete avere maggiori informazioni contattatecial numero 06.44361240 o inviateci una mailall’indirizzo [email protected]. Sul sitowww.iodomani.it troverete le nostre idee solidali.

(continua da pag 9)

ROME BEHIND THE GLASSUna passeggiata insolita nel cuore di Roma

SISTEMA IMMUNITARIO

dal polmone al rene, e speriamonella disponibilità sul mercato entro2-3 anni’’. Ora, afferma Maio,“stiamo puntando anche all’asso-ciazione tra questi anticorpi e lachemioterapia, per realizzare un du-plice ‘attacco’ al cancro: la chemiouccide le cellule tumorali, gli anti-corpi ‘armano’ il sistema immuni-tario contro di esse’’. Una combinazione, rileva, “che hamigliorato la sopravvivenza conuna stabilizzazione della malattia,e sembra essere efficace anche inpazienti con metastasi cerebrali,ovvero nei casi più gravi’’.Insomma, l’immunoterapia, con-clude l’esperto, “è un approcciodestinato a svilupparsi, perchérappresenta un’ulteriore arma stra-tegica contro il cancro, insieme achemioterapia, radioterapia e chi-rurgia. Ed i risultati presentatiall’Asco lo dimostrano’’.

Come la scorsa estate IO, domani... ha proposto a

giugno la passeggiata in notturna peril centro di Roma, alla scoperta deiluoghi nascosti della città e delle sueleggende. Visto l’alto numero di ade-sioni nel 2011, quest’anno l’Associa-zione ha dotato di auricolari i parte-cipanti, per far si che le informazionifossero fruibili a tutti. La passeggiataè iniziata da Largo di Torre Argenti-na, dove abbiamo scoperto il luogodell’assassinio di Giulio Cesare, glidei Romani e il flop della prima delBarbiere di Siviglia al Teatro Argen-tina. Abbiamo poi proseguito per viadel Sudario alla ricerca della famosaTorre a casa del Bucardo, per poisbucare a Sant’Andrea della Valle,per conoscere la storia della secondacupola più grande di Roma e dell’an-gelo che fa da puntello. Immergen-doci poi nuovamente nel dedalo divicoletti del rione Sant’Eustachio ab-

NOTIZIE DAL TOGOCon grande soddisfazionevi comunichiamo che sonostati finalmente completatii lavori per l’ampliamento ela ristrutturazione del Re-parto di Oncologia Pedia-trica a Lomè (Togo).

biamo individuato il bar con il caffè più buono della cit-tà e siamo rimasti incantati dalla tor-tuosa eleganza del campanile di Sant’Ivo alla Sapienza. Abbiamopoi assaggiato l’acqua dell’acquedot-to più antico di Roma alla fontanadei Libri, e proseguito verso l’anticostadio di Domiziano, ovvero PiazzaNavona. Qui abbiamo avuto mododi conoscere due grandi del passato: Bernini, perfezionista allergico almatrimonio, e Borromini, dalla per-sonalità timida e tormentata. Prose-guendo per via di Santa Maria del-l’Anima, abbiamo ammirato losplendido campanile a squame mul-ticolore, e terminato la passeggiatafacendo un saluto al vecchio più bur-bero di Roma, Pasquino. A nomedell’Associazione vorrei ringraziaretutti i partecipanti e i volontari chemi sono stati di grandissimo aiuto.

Alice Mariani

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POTETE INVIARE IL VOSTRO CONTRIBUTO

ATTRAVERSO:

• c/c postale 73753006 intestato ad IO, domani Via Giolitti 255 00185 Roma

• c/c bancario 2782 Intesa San Paolo Via Parigi 13/15 00185 RomaIBANIT09S0306903213074000002782

• carta di credito direttamente dal sito www.iodomani.it

Vi ricordiamo che tutte le donazioni a IO, domani...

sono deducibili e godono dei benefici fiscali

previsti dalla legge.

Acquista un alberodi cioccolata “IO, domani...”

aiuterai a rendere felici i bambini del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma e le loro famiglie.

SetTembre 2012

Cari amici,

ho bisogno di Voi soci e amici sostenitori per ospitare finalmente

i bambini nel nuovo Reparto che stiamo rinNovando anche con i Vo-

stri contributi per rendere l’acCoglienza e la degenza meno ano-

nima e più atTenta a garantire spazi di riservatezZa e di autono-

mia nei servizi.

Mi rivolgo a Voi con questa richiesta per ovViare ad un ritardo

dei contributi regionali che rischiano di far chiudere il can-

tiere e, ancora più grave, lasciano i bambini degenti in una strut-

tura di emergenza scarsamente adatTa a ospitare dei bambini ma-

lati di tumore.

Parlo del Reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto

I per il quale, da anNi, racCogliamo fondi per procedere a ri-

strutTurare gli ambienti con il proposito di ospitare i bambini

e le famiglie in picColi alLogGi forniti di servizi.

Con fiducia nelLe PubBliche Istituzioni e asSumendosi tutTi gli

oneri l’AsSociazione ha avViato il cantiere nel genNaio di que-

st’anNo e provVeduto in sei mesi a completare le parti edili e i

servizi ma si trova ogGi in stalLo per la parte degli impianti tec-

nici e medicali di competenza del Policlinico in atTesa del be-

nestare dalLa Regione.

Per non restare in una pericolosa posizione di imMobilità che

avrebBe protratTo la permanenza dei bambini in ambienti inadatTi

l’AsSociazione ha ritenuto di dovere asSumere in proprio la spe-

sa necesSaria a terminare i lavori. Serve una spesa prevista in

circa Euro 400.000,00 che mi auguro di riuscire a racCogliere con

il Vostro contributo.

Mi rendo conto di quanto sia temeraria la proposta in presenza di

una “situazione Paese” segnata da sacrifici e rinunce, ma non posSo

non tentare il richiamo alLa nostra misSione che vede nel bambi-

no sano il futuro delLa nostra avVentura umana.

Sarò ben lieta di esSere contatTata personalmente per ogni altra

informazione a questi recapiti: [email protected] opPure

06.44361240.

Grazie.

Il Presidente

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