Un programma per proteggere l’acqua e razionalizzare gli usi...finale di livello nazionale che si...

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nuti dalle suddette attività e nel- l’intento di riprodurre l’espe- rienza già avviata anche in altre regioni per disporre di un cam- pione più significativo della realtà territoriale del paese, il ministero dell’Ambiente ha ravvisato la necessità di finanziare la reda- zione di Programmi di azione locale in altre cinque regioni, tra le quali l’Emilia-Romagna. Il 18 dicembre 2007 la Regione Emilia-Romagna ha provveduto a sottoscrivere l’accordo di collabo- razione proposto dal ministero per la realizzazione del Pal che fa parte di un quadro complessivo di interventi per la lotta alla siccità e desertificazione già implementati o in fase di elaborazione. Con deliberazione 193/2008 del 18 febbraio 2008 la giunta regionale ha approvato l’accordo di collabo- razione tra il ministero dell’Am- biente e la Regione Emilia- lità di definire le azioni operative specifiche di lotta alla siccità e alla desertificazione e le loro modalità di attuazione a livello locale, indi- cando anche quattro settori priori- tari di intervento (protezione del suolo, gestione sostenibile delle risorse idriche, riduzione d’im- patto delle attività produttive, riequilibrio territoriale). Il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, a partire dal 2004, ha finanziato e promosso attività specifiche volte a fronteggiare il rischio di siccità e desertificazione sul territorio nazionale; una prima fase di finan- ziamenti si è avuta nel 2005, quando si avviò la predisposizione di un Programma di azione locale di lotta alla siccità e alla desertifica- zione in sette regioni italiane: Sici- lia, Sardegna, Puglia, Basilicata, Calabria, Abruzzo e Piemonte. Sulla base dei primi risultati otte- I Programmi di azione locale di lotta alla siccità e desertificazione (Pal) sono progetti operativi e piani di azione specifici, relativi a comprensori omogenei dal punto di vista ambientale, volti alla pre- venzione, alla mitigazione e all’a- dattamento dei fenomeni di sic- cità e desertificazione. La legge 170/1997 ratificò la Con- venzione delle Nazioni Unite per la lotta alla siccità e alla desertifi- cazione (Unccd – United Nations Convention to Combat Desertifi- cation); successivamente il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 trasferì alle Regioni e agli enti locali ulteriori funzioni e com- petenze in materia ambientale. Il Programma nazionale per la lotta alla siccità e alla desertifica- zione (Pan), di cui alla delibera Cipe 21 dicembre 1999, n. 229, attribuì poi alle Regioni e alle Autorità di bacino la responsabi- Romagna per la realizzazione di un Programma di azione locale di lotta alla siccità e desertificazione. Il supporto tecnico è stato assicu- rato da Arpa Emilia-Romagna. La definizione di un Pal fa riferi- mento a una metodologia scienti- ficamente condivisa con l’ausilio di un adeguato set di indicatori per l’individuazione di specifiche aree del territorio regionale. Deve inoltre contenere indicazioni per la quantificazione del fabbisogno finanziario e suggerire le fonti di finanziamento. I Pal implemen- tati, per ognuna delle aree inda- gate, rappresentano il principale riferimento per la predisposizione del Pan. Per l’elaborazione dei singoli Pal, si segue di norma uno schema così articolato: 1) presentazione del contesto regionale e della zona relativa al Pal. Analisi dei documenti carto- grafici esistenti e dei dati speri- mentali disponibili e popola- mento dei principali indicatori 2) analisi critica della situazione attuale (ostacoli e potenzialità), con particolare riferimento all’im- plicazione della componente “ambientale” (criticità della vul- nerabilità alla desertificazione, ecc.) 3) individuazione delle azioni specifiche in compartimenti omo- genei − ad esempio, proposte di misure antierosive − anche sulla base di una prima valutazione delle misure previste dalla condi- zionalità (sistemazioni diffuse di versante, metodi di irrigazione, reti di monitoraggio) 4) analisi del fabbisogno finanzia- rio e analisi costi/benefici 5) obiettivi a breve, medio, e lungo termine (effetti e impatti attesi). Il risultato punta all’individua- zione di uno o più progetti opera- Un programma per proteggere l’acqua e razionalizzare gli usi Il ministero dell’Ambiente, a partire dal 2004, ha finanziato e promosso attività volte a fronteggiare il rischio di siccità e desertificazione in diverse regioni. Il Pal della Regione Emilia-Romagna, approvato nel 2008, mira alla valorizzazione e protezione delle risorse idriche, anche al fine di evitare conflittualità nei diversi usi. È stato effettuato il monitoraggio della situazione delle valli del Lamone-Marzeno, per individuare i limiti dello sfruttamento del territorio a fini produttivi e definire gli strumenti per una gestione sostenibile dell’irrigazione in agricoltura. Siccità e desertificazione ARPA Rivista N. 3 maggio - giugno 2009 FOTO: G. SPADA 26

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nuti dalle suddette attività e nel-l’intento di riprodurre l’espe-rienza già avviata anche in altreregioni per disporre di un cam-pione più significativo della realtàterritoriale del paese, il ministerodell’Ambiente ha ravvisato lanecessità di finanziare la reda-zione di Programmi di azionelocale in altre cinque regioni, trale quali l’Emilia-Romagna. Il 18 dicembre 2007 la RegioneEmilia-Romagna ha provveduto asottoscrivere l’accordo di collabo-razione proposto dal ministero perla realizzazione del Pal che faparte di un quadro complessivo diinterventi per la lotta alla siccità edesertificazione già implementatio in fase di elaborazione. Condeliberazione 193/2008 del 18febbraio 2008 la giunta regionaleha approvato l’accordo di collabo-razione tra il ministero dell’Am-biente e la Regione Emilia-

lità di definire le azioni operativespecifiche di lotta alla siccità e alladesertificazione e le loro modalitàdi attuazione a livello locale, indi-cando anche quattro settori priori-tari di intervento (protezione delsuolo, gestione sostenibile dellerisorse idriche, riduzione d’im-patto delle attività produttive,riequilibrio territoriale). Il ministero dell’Ambiente e dellatutela del territorio e del mare, apartire dal 2004, ha finanziato epromosso attività specifiche volte afronteggiare il rischio di siccità edesertificazione sul territorionazionale; una prima fase di finan-ziamenti si è avuta nel 2005,quando si avviò la predisposizionedi un Programma di azione localedi lotta alla siccità e alla desertifica-zione in sette regioni italiane: Sici-lia, Sardegna, Puglia, Basilicata,Calabria, Abruzzo e Piemonte. Sulla base dei primi risultati otte-

I Programmi di azione locale dilotta alla siccità e desertificazione(Pal) sono progetti operativi epiani di azione specifici, relativi acomprensori omogenei dal puntodi vista ambientale, volti alla pre-venzione, alla mitigazione e all’a-dattamento dei fenomeni di sic-cità e desertificazione.La legge 170/1997 ratificò la Con-venzione delle Nazioni Unite perla lotta alla siccità e alla desertifi-cazione (Unccd – United NationsConvention to Combat Desertifi-cation); successivamente ildecreto legislativo 31 marzo 1998,n. 112 trasferì alle Regioni e aglienti locali ulteriori funzioni e com-petenze in materia ambientale. Il Programma nazionale per lalotta alla siccità e alla desertifica-zione (Pan), di cui alla deliberaCipe 21 dicembre 1999, n. 229,attribuì poi alle Regioni e alleAutorità di bacino la responsabi-

Romagna per la realizzazione diun Programma di azione locale dilotta alla siccità e desertificazione.Il supporto tecnico è stato assicu-rato da Arpa Emilia-Romagna.

La definizione di un Pal fa riferi-mento a una metodologia scienti-ficamente condivisa con l’ausiliodi un adeguato set di indicatoriper l’individuazione di specifichearee del territorio regionale. Deveinoltre contenere indicazioni perla quantificazione del fabbisognofinanziario e suggerire le fonti difinanziamento. I Pal implemen-tati, per ognuna delle aree inda-gate, rappresentano il principaleriferimento per la predisposizionedel Pan. Per l’elaborazione dei singoli Pal,si segue di norma uno schema cosìarticolato: 1) presentazione del contestoregionale e della zona relativa alPal. Analisi dei documenti carto-grafici esistenti e dei dati speri-mentali disponibili e popola-mento dei principali indicatori2) analisi critica della situazioneattuale (ostacoli e potenzialità),con particolare riferimento all’im-plicazione della componente“ambientale” (criticità della vul-nerabilità alla desertificazione,ecc.)3) individuazione delle azionispecifiche in compartimenti omo-genei − ad esempio, proposte dimisure antierosive − anche sullabase di una prima valutazionedelle misure previste dalla condi-zionalità (sistemazioni diffuse diversante, metodi di irrigazione,reti di monitoraggio)4) analisi del fabbisogno finanzia-rio e analisi costi/benefici 5) obiettivi a breve, medio, elungo termine (effetti e impattiattesi).Il risultato punta all’individua-zione di uno o più progetti opera-

Un programma per proteggere l’acqua e razionalizzare gli usiIl ministero dell’Ambiente, a partire dal 2004, ha finanziato e promosso attività volte a fronteggiare il rischio disiccità e desertificazione in diverse regioni. Il Pal della Regione Emilia-Romagna, approvato nel 2008, mira allavalorizzazione e protezione delle risorse idriche, anche al fine di evitare conflittualità nei diversi usi. È stato effettuatoil monitoraggio della situazione delle valli del Lamone-Marzeno, per individuare i limiti dello sfruttamento delterritorio a fini produttivi e definire gli strumenti per una gestione sostenibile dell’irrigazione in agricoltura.

Siccità e desertificazione ARPA Rivista N. 3 maggio - giugno 2009

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tivi specifici a scala locale nellearee del territorio nazionale sog-gette a ricorrenti siccità e feno-meni di desertificazione, tenendoconto dello stato delle conoscenzegià disponibili. La definizione di un Pal si basainfine su un approccio partecipa-tivo sia nella diagnosi della situa-zione attuale del territorio oggettodi studio, con particolare riferi-mento alle risorse naturali, sianella pianificazione delle solu-zioni da adottare per uno svilupposostenibile secondo logica di tipobottom–up e con il coinvolgi-mento di tutti.

IL PAL IN EMILIA-ROMAGNA

L’accertato cambiamento clima-tico, con la riduzione degliapporti meteorici, la diversa di-stribuzione degli eventi e l’accre-scersi della loro intensità, ha sol-lecitato l’applicazione di scelteconsapevoli e mirate, volte allavalorizzazione e alla protezionedelle risorse idriche, per evitarel’innescarsi di processi degenera-tivi che conducano alla perditadel potenziale produttivo del

suolo. Il corretto uso dell’acqua inagricoltura attraverso tecniche dirisparmio e di razionalizzazione èuna necessità non più rinviabileanche in regioni ove la disponibi-lità della risorsa era consideratafino a poco tempo fa illimitata. Lericorrenti stagioni siccitose hannoinoltre determinato una chiaraconsapevolezza della possibileconflittualità tra gli usi principalidella risorsa. La priorità dell’usoidropotabile, in condizioni di sic-cità, potrebbe infatti sottrarrerisorse all’agricoltura proprionella stagione irrigua, arrecandogravi problemi al settore e diffi-coltà di gestione della situazionedi crisi. Per la soluzione delle pro-blematiche sopra esposte, ibilanci idrici, nella programma-zione a scala territoriale e azien-dale, rappresentano una viaobbligata alla gestione sostenibiledelle attività agricole per ridurreil disequilibrio ambientale, cheprecede l’instaurarsi di fenomenidi degrado e desertificazione. In questo ambito, il Pal dellaRegione Emilia-Romagna haprevisto la prosecuzione e l’ap-

profondimento dell’azione dimonitoraggio e studio della situa-zione agro-ambientale delle vallidel Lamone-Marzeno, giàincluse nella perimetrazionedelle aree soggette o minacciateda siccità, degrado del suolo eprocessi di desertificazione (Dlgs159/99) e nella lista delle areesoggette a fenomeni di desertifi-cazione di cui alla delibera Cipe229/1999. Con il progetto Inter-reg IIIC Desertnet (2002-2004) èstata avviata una prima fase cono-scitiva della situazione ambien-tale, del conflitto d’uso dellarisorsa idrica e della dinamica deifenomeni di desertificazione. Il Programma di azione locale dilotta alla siccità e desertificazioneintende descrivere l’attuale dina-mica dei fattori di criticità, indivi-duando i limiti dello sfrutta-mento del territorio ai fini pro-duttivi agricoli e integrando lelinee guida della pianificazioneregionale nell’ambito di un’areadi nota fragilità. Dal programmasi vogliono derivare le indicazioniper l’uso di strumenti atti allagestione sostenibile dell’irriga-

zione in agricoltura in un territo-rio regionale soggetto a intensosfruttamento antropico. Nello studio sono stati utilizzatinuovi strumenti di analisi del ter-ritorio non disponibili almomento del primo piano di stu-dio, quali immagini telerilevate amaggiore risoluzione geometricae il modello di bilancio idrico ter-ritoriale integrato Criteria Geo.Inoltre, è intenzione dell’ammi-nistrazione regionale valutaresuccessivamente la possibileestensione del programma in unaltro ambito critico (ad esempio ilProgetto Colt, che ha consideratola pianura emiliana delle Pro-vince di Bologna, Modena e Reg-gio Emilia).La conclusione dei lavori saràcelebrata con una Conferenzafinale di livello nazionale che siterrà a Bologna il 15 ottobre 2009.

Emanuele CimattiRosanna Bisso liServizio tutela e risanamentorisorsa acquaRegione Emilia-Romagna

ARPA Rivista N. 3 maggio - giugno 2009

Fig. 1 I confini amministrativi e geografici del bacino del fiume Lamone e dei suoiaffluenti

Conferenza finale

del Programma di azione locale

di lotta alla siccità e desertificazione (Pal)

15 Ottobre 2009 Ore 9-14

Sala Polifunzionale, Viale Aldo Moro 50, Bologna

Interventi previsti

Regione Emilia-Romagna, assessorato Ambiente e svi-luppo sostenibile, Direzione generale Ambiente edifesa del suolo e della costaComitato nazionale per la lotta alla siccità e alla deser-tificazione (Cnlsd), ministero dell'Ambiente e dellatutela del territorio e del mare

Le esperienze del Pal nelle regioni italiane

Regione Emilia-Romagna e Arpa Emilia-RomagnaRegione ToscanaRegione LiguriaRegione Campania e Autorità di bacino dei fiumi Liri,Garigliano e Volturno

Conclusioni

Assessore all’Ambiente e allo sviluppo sostenibile dellaRegione Emilia-Romagna