Un nuovo impianto catechistico per l’iniziazione cristiana · condivide, accoglie e accompagna,...

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Un nuovo impianto catechistico per l’iniziazione cristiana Il tema del mese

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Un nuovo impianto catechisticoper l’iniziazione cristiana

Il tema del mese

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Gli orientamenti già presenti nelle diocesi italiane

ANDREA FONTANA

■ Affermano i recenti Orientamentipastorali per il decennio 2010-2020:«Esperienza fondamentale dell’edu-cazione alla vita di fede è l’iniziazionecristiana che non è una delle tante at-tività della comunità cristiana, mal’attività che qualifica l’esprimersiproprio della Chiesa... Essa ha assuntoun’ispirazione catecumenale che con-duce le persone a una progressivaconsapevolezza della fede, medianteitinerari differenziati di catechesi e diesperienza cristiana (Educare alla vitabuona del Vangelo, 2010, n. 40).

■ Già il Direttorio generale per la ca-techesi della Congregazione per il cle-ro (1997) affermava: «Il catecumena-to battesimale è il modello ispiratoredi ogni azione catechizzatrice».

■ Da vari decenni sono state appro-fondite alcune linee, già presenti nelDocumento di base (DB, 1970) e sonostati fatti diversi tentativi di rinno-vamento, limitandosi spesso a intro-durre solo correttivi metodologici.Mentre il problema è, invece, la ri-strutturazione dell’impianto dellainiziazione cristiana.

■ Gli orientamenti oggi sono chiari econdivisi, ma la realizzazione prati-ca tarda a diventare realtà sistema-tica. Per questo occorre acquisire una

nuova mentalità, coraggiosa e lun-gimirante, superando il timore deicambiamenti.

■ Il coraggio profetico – già vissutoda molte diocesi e comunità in Italia– ci spinge a rinnovare i nostri per-corsi, le tappe e i ritmi della catechesi,persino a volte il modo di presentarei contenuti.

■ I catechisti vivono le delusioni e ifallimenti di una catechesi non piùadeguata ai nuovi scenari culturali ereligiosi presenti oggi in Italia. LaLettera dei vescovi per i 40 anni delDB invita a «compiere ulteriori passiin avanti nell’opera di evangelizza-zione e di catechesi» (Annuncio e ca-techesi per la vita cristiana, n. 9).

■ In queste pagine richiamiamo gliorientamenti più significativi giàpresenti nel DB: essi possono trova-re piena realizzazione in un itine-rario rinnovato sul modello catecu-menale.

■ Nella seconda parte, invece, ac-cenniamo ad alcune esperienze inatto nelle diocesi e parrocchie ita-liane. Esse stanno producendo mol-ti frutti, soprattutto là dove si è im-posta la logica di un vero percorsodi «iniziazione».

Premessa

25Dossier Catechista Settembre-Ottobre 2011

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Iniziare alla vita ecclesiale■ Nel Documento di base (DB) l’«iniziazione allavita ecclesiale» è posta tra gli obiettivi della cate-chesi (nn. 42-43). Afferma in particolare il DB aln. 200: «Prima sono i catechisti e poi i catechismi;anzi, prima ancora, sono le comunità ecclesiali».■ Senza il contesto di una comunità di adulti checondivide, accoglie e accompagna, il catechismodei ragazzi continuerà a essere una formalità: «Gliadulti sono in senso più pieno i destinatari delmessaggio cristiano» (DB n. 124).

Coinvolgendo le famiglie■ Per questo nel caso della iniziazione cristiana deiragazzi in stile catecumenale non si può più pre-scindere dal coinvolgimento dei genitori e della fa-miglia: i catechisti dovranno sostenere le famiglieaffinché risveglino la loro fede e la vivano in casa,in modo che i ragazzi la assorbano dalle abitudinifamiliari e dalla parola dei genitori.■ Non si tratta dunque di fare qualche conferenza

ai genitori per informarli su quanto accade al ca-techismo, ma di proporre loro un vero itinerariocon i figli.■ Non è più pensabile una catechesi ridotta a un’o-ra alla settimana con numerosi ragazzini incon-trollabili. Va proposto un cammino a piccoli grup-pi con una decina di famiglie, affinché stringanorelazioni sempre più fraterne e comincino a viverein casa gli appelli della vita cristiana. Così vera-mente «l’iniziazione cristiana diventerà espressio-ne di una comunità che educa con tutta la sua vi-ta...» (La formazione dei catechisti, n. 6).

Il «primo annuncio»■ La pietra fondamentale posta dal DB per il com-pito educativo della comunità è Gesù Cristo: «Ilcentro vivo della fede è Gesù Cristo. Cristiano è chiha scelto Cristo e lo segue».■ Ed è chiaro che non possiamo iniziare alla fedesenza partire dal primo annuncio di Gesù Cristo,senza narrare la storia della salvezza, che continuanella nostra vita. «Anche per i fanciulli che inco-minciano la catechesi a 6/7 anni è oggi quanto mainecessario un adeguato primo annuncio del Vange-lo» (Annuncio e catechesi per la vita cristiana, n. 14).

Non si diventa automaticamente cristiani■ Siamo così condotti a cambiare mentalità circa ilBattesimo: esso non basta da solo a «fare i cristia-ni». Essendo celebrato nei primi mesi di vita, si ge-nera la convinzione che si è cristiani fin dalla na-scita. Invece, il Battesimo basta per salvarci, manon per diventare cristiani. Per questo è necessa-ria la «conversione», cioè la risposta libera allachiamata di Gesù: Vieni e seguimi.■ Inoltre non possiamo più dare per scontato chechi si avvicina alla parrocchia abbia la fede in Ge-sù: bisogna suscitarla, risvegliarla, motivandoun’adesione esplicita e consapevole a lui. Si par-te dal primo annuncio, accettato esplicitamente, poisi passa al catecumenato, e quindi alla mistagogia.

ANDREA FONTANA

Il tema del mese

Radicati nel passato, protesi verso il futuroOggi nella catechesi vanno proposti itinerari di iniziazione cristiana che coinvolgano l’intera comunità parrocchiale, sia nella progettazione che nell’accompagnamento, per aggregare i ragazzi e le loro famiglie.

26Dossier Catechista Settembre-Ottobre 2011

Andrea Fontana.

Ragazzi in attività a Imola.

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■ Fare un itinerario biblico non significatrastullarsi con la Bibbia, lasciando ai ra-gazzi di sbizzarrirsi in mille interpretazio-ni personali, ma provocarli a cambiare ilmodo di pensare, a decidere nuovi stili divita, a stabilire una relazione d’amore conil Dio di Gesù Cristo.

Celebrare la fede■ Nella famiglia, nel gruppo, nella comu-nità a poco a poco gradualmente cresce lafede e si acquisiscono nuove abitudini di vi-ta, caratterizzate dall’amore cristiano: le

tappe del cammino segnano il passaggio a un li-vello successivo di adesione a Cristo e alla Chiesa esi esprimono in riti e celebrazioni.■ Esse educano al celebrare cristiano per culminarenella Confermazione e nell’Eucaristia. Perché il ce-lebrare cristiano ha come centro il mistero pasqua-le di Cristo morto e risorto e la forza dello Spirito.■ La Cresima non è una festa popolare folcloristi-ca, i cui protagonisti sono i ragazzi, né il termine ditutto il cammino. Il cammino continua con la mi-stagogia per aiutarci a vivere ciò che abbiamo ce-lebrato, aggregandoci definitivamente alla comu-nità, percepita come un «noi», già sperimentatonel gruppo catecumenale.

Una nuova mentalità■ Queste linee condivise da tutti portano a cam-biare il nostro impianto catechistico, non soltantoa usare nuove tecniche o a variare la sequenza deicontenuti. Alcuni orientamenti qui ricordati sonoormai divenuti punti fermi: chi li ha accolti s’èformato una mentalità nuova per svolgere il servi-zio catechistico non più isolato, ma in coppia neivari gruppi, confrontandosi in équipe per uno sti-le condiviso.■ Tutti questi criteri, già presenti nel DB, sono ac-quisiti e realizzati da coloro che attuano l’itinera-rio di tipo catecumenale, come è indicato nellaGuida per l’itinerario catecumenale dei ragazzi dai 7 a14 anni del Servizio nazionale per il catecumenato(Elledici, 2001). (*)

(*) Da tale itinerario è nato il Progetto Emmaus con isuoi 5 volumi (Guide + Schede per i ragazzi), precedu-to da un Numero Zero che ne illustra la logica e seguitodal volume per i genitori Accompagnare i genitori nell’i-tinerario con i figli, Elledici.

Al centro la Parola di Dio■ Tale lavoro è possibile se, come suggerisce il DB,riportiamo la Bibbia in primo piano: «La Scrittu-ra è il Libro, non un sussidio, fosse pure il primo.Ignorare la Scrittura, sarebbe ignorare Cristo» (nn.105-107).■ In questo modo, l’itinerario di iniziazione cristia-na diventa veramente un cammino per diventarecristiani, non per prepararsi a un sacramento;diventa un percorso nel quale a poco a poco ci silascia modellare dalla Parola di Dio che ci inter-pella, ci fa ardere il cuore, ci suggerisce le scelte divita. Anche se un percorso costruito sulla Bibbia habisogno di essere completato dalla testimonianzadegli adulti, della comunità e dalla fede espressanel magistero ecclesiale e nella liturgia celebrata.

27Dossier Catechista Settembre-Ottobre 2011

LABORATORIO PER IL GRUPPO DEI CATECHISTIIl testo di Andrea Fontana aiu-ta a riflettere sui nuovi orien-tamenti catechistici proposti

dalla CEI, dagli anni del Docu-mento di Base ai nostri giorni.

• Dopo aver letto il testo, ognuno dica quali sonole sue reazioni, perplessità, attese.• Esaminiamo insieme le scelte che hanno fattoin questi anni alcune diocesi e alcune parrocchieitaliane (pp. 28-29).• La nostra comunità come si colloca di fronte aquesti nuovi orientamenti?• Quali scelte ha compiuto o pensa di compiereper promuove una nuova mentalità catechisticae nuovi orientamenti pratici?

Trento. Incontrodi ragazzi.

Non si può dare per scontato che i ragazzidel catechismo abbiano già ricevuto il«primo annuncio» su Gesù e il suo Vangelo.

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Iniziative di rinnovamento■ Molti vescovi e parroci tardano a muoversi, for-se intimoriti dalle novità, forse preoccupati della«dottrina», forse sfiduciati. Probabilmente sonoancora la maggioranza delle comunità a conser-vare un tipo di impianto catechistico sorto neglianni ’60.■ Ciò non significa che non si tenti, pur nell’im-pianto ordinario, di attrezzarsi con strumenti etecniche innovative: i sussidi sono ben preparati,le attività proposte ai ragazzi sono interessanti.Molti scelgono la strada della Bibbia, utilizzandouna rigorosa metodologia adatta ai ragazzi.■ Altri elaborano con tecniche d’avanguardiaschede o catechismi propri, attingendo ai cate-chismi della CEI o ad altri sussidi. In alcune real-tà si integra il cammino ordinario con eventi ce-lebrativi, sia nelle unità pastorali, sia a livellodiocesano. Si radunano stuoli di ragazzi nel tem-po della catechesi crismale (incontri con il vesco-vo, feste dei cresimandi, conclusioni dell’anno

catechistico...). Ma spesso questi eventi ri-mangano fine a se stessi.

Ma in molte diocesi ci si muove■ Alcuni orientamenti sono talmente evidenti cheparecchi li hanno introdotti nell’impianto di ini-ziazione cristiana. Mi riferisco innanzitutto al co-involgimento dei genitori: la diocesi di Trentoha avviato da tempo una proposta diocesana,pubblicata da EDB (Lo racconteremo ai nostri figli).Prende il nome di catechesi familiare e, secondola logica, privilegia il servizio della comunità cri-stiana alla famiglia, affinché torni a essere vera-mente il luogo in cui si fa iniziazione cristiana,piccola chiesa attrezzata a vivere con i figli la di-mensione quotidiana della fede. Il percorso fa-miliare, accolto con coerenza, offre risultati inte-ressanti perché la prima impronta cristiana vienedalla famiglia, comunque essa sia formata. Mol-te diocesi seguono l’esempio di Trento.■ La diocesi di Verona attua una catechesi in

quattro tempi, scandendo i vari mo-menti ogni mese con incontri tra le fa-miglie, incontri con la comunità inte-ra; momenti di ascolto della Parola edi celebrazione, momenti di formazio-ne con i ragazzi. Si supera così l’orasettimanale sul modello scolastico perattuare incontri prolungati e dunquepiù articolati affinché si possano sta-bilire nuove relazioni tra i partecipan-ti, trasformando la vita personale e fa-miliare. Impianto diffuso nel Trivenetoe altrove.■ Alcune diocesi si affidano alla sceltatra itinerari diversi: propongono ad

ANDREA FONTANA

Il tema del mese

Dove si promuoveuna nuova realtà catechistica

Cremona. L’itinerario catecumenale è stato avviato in tutte le parrocchie,insieme a un tempo di preparazione.

28Dossier Catechista Settembre-Ottobre 2011

Oggi, in Italia, siamo di fronte a una pluralità di esperienze circa l’iniziazione cristiana.Alcune diocesi e parrocchie si limitano a timidi correttivi. Altri hanno intrapreso l’itinerariocatecumenale, curando la formazione dei catechisti e facendo maturare le comunità.

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consapevoli che «cristiani non si nasce, ma sidiventa». Ciò che rimane notevole in questaesperienza è il lavoro del parroco e dei cate-chisti per assimilare il percorso, formarsi incampo biblico e cambiando la propria men-talità di «insegnanti» per diventare «accom-pagnatori» delle famiglie. I primi testi sonostati pubblicati dalla Elledici con il titolo Figlidella Risurrezione.■ Per impulso del vescovo, la diocesi di Cre-mona ha proposto l’itinerario a tutte le par-rocchie, offrendo un tempo congruo di for-mazione affinché poco per volta maturasse-ro nella convinzione e nella decisione. Ilmateriale necessario e la struttura del per-corso è pubblicato nel sussidio della Queri-

niana. Altre diocesi in Italia stanno seguendo leorme della formazione dei catechisti e dei presbi-teri in vista della ristrutturazione dell’iniziazio-ne cristiana in forma catecumenale: Nicosia, Ce-rignola, Acireale, Oristano, Cassano allo Jonio,Palmi Oppido, Taranto, Foggia, Pozzuoli, Se-nigallia, Genova, Firenze, Massa, Venezia, Pa-dova, Brescia, Torino, Chiavari, ecc. Natural-mente, l’elenco è approssimativo in due sensi:primo, ci sono sicuramente altre diocesi che ionon conosco; secondo, non posso dire fino a chepunto le diocesi nominate hanno realizzato l’iti-nerario nella sua pienezza.■ La diocesi di Locri Gerace, avendo iniziato lasensibilizzazione e la formazione dei catechistialcuni anni fa, ha avviato in molte parrocchiel’itinerario catecumenale con ottimi risultati. Inuna verifica fatta due o tre anni fa, un parrocoaffermò: «Questa impostazione mi sta cambian-do il volto della parrocchia». Altri raccontano digenitori contenti per aver ritrovato la fede. Altriancora di ragazzi che per la prima volta vannocon gioia in parrocchia e si trovano a proprioagio con la Bibbia in mano.■ Purtroppo non mancano sussidi e parrocchieche si appropriano della dicitura itinerario cate-cumenale senza aver nulla di catecumenale; o neacquisiscono alcuni elementi, a volte secondari,tralasciando le cose più importanti. E continuanoa fare un percorso scolastico, piuttosto improdut-tivo ai fini del «diventare cristiani».■ Attenzione particolare meritano le diocesi chepresentano un progetto di iniziazione cristianache coinvolge la famiglia fin dal Battesimo deibambini e che si sviluppa fino all’età maggio-re: ad es. Milano, Bologna, Brescia, alcune dio-cesi del Triveneto...

es. il percorso dell’Azione cattolica o degli Scout,accanto agli itinerari di cui sopra. Anche questiitinerari permettono di aderire maggiormente al-la vita dei ragazzi, con esperienze di preghiera,di gioco, di pratica cristiana nella solidarietà enella comunione, di testimonianza e di presenzanella comunità. Indubbiamente è una catechesipiù «incarnata» nell’esperienza e fortemente ca-ratterizzata da tappe progressive, con scelte gra-duali e personali nella vita di fede.

Itinerari di tipo catecumenale■ Altre diocesi o singole parrocchie hanno accol-to l’ispirazione catecumenale come «nuovo or-dinamento» per trasformare il catechismo in ve-ra iniziazione cristiana. Partendo dalla convin-zione del vescovo o dalla spinta di presbiteri co-raggiosi hanno cominciato a proporre la Notasull’iniziazione cristiana dei ragazzi e la successivaGuida e hanno provveduto a formare i catechistiper aprire la strada, modellata sul catecumenato.L’ispirazione catecumenale esige che tutti gliorientamenti esposti vengano armonizzati nelnuovo impianto, adattando lo schema del cate-cumenato degli adulti alla situazione concretadei ragazzi e delle famiglie.■ La parrocchia di Mattarello (Trento) ha mes-so in atto la logica catecumenale, proponendolaalle famiglie. I risultati raggiunti dopo dieci annidall’inizio sono straordinari e permettono ai ra-gazzi e agli adulti di risvegliare la propria fede,

29Dossier Catechista Settembre-Ottobre 2011

Chiesa del Sacro Cuore a Gerace. La diocesi di LocriGerace ha avviato in molte parrocchie l’itinerario

catecumenale. «Questa impostazione sta cambiando il volto della parrocchia», ha detto un parroco.

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