Un goal per l'inclusione sociale presentazione del 4 ottobre 2016

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Un Goal per l’inclusione sociale Q4 Isolotto

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Un “Goal per l’inclusione sociale” è un progetto che mira alla promozione dell’inclusione di bambini e ragazzi con disabilità intellettive attraverso lo sport e il calcio in particolare

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l’inclusione si può fare in modo sempliceSituazioni poco strutturate sostenute dal volontariato

l’inclusione si può fare in modo articolatoSituazioni organizzate e sostenute da professionisti

Obiettivo ad alto contenuto sociale ma circoscritto a microcontesti

Obiettivo ad alto contenuto sociale e sportivoestendibile a macrocontesti

Attraverso lo Sport…

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Un Goal per l’inclusione sociale si propone di realizzare i seguenti obiettivi:

DIVERTIMENTOè la prima parola cui pensiamo quando immaginiamo dei bambini che giocano con un pallone, siano essi con disabilità intellettiva o non disabili ESPERIENZA LUDICO-MOTORIAvivere un’esperienza ludica, ma anche svolgere un’attività per sostenere lo sviluppo delle abilità motorieAPPARTENENZA AL GRUPPOsperimentare il senso di appartenenza a un gruppo, avere la possibilità di sentirsi compagno di squadraCOMPETERE ED ESIBIRSIconfrontarsi con gli altri e mettersi in gioco davanti ai propri coetanei e agli adulti

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Le attività programmate sono orientate allo sviluppo delle seguenti aree:

Autonomia: per acquisire maggiore capacità di movimento all’interno di uno spazio definito

Sviluppo delle abilità cognitive e motorie

Stima e fiducia in se stessi: per sperimentarsi in un ruolo riconosciuto dal gruppo

Socializzazione: per favorire le capacità comunicative e relazionali fra pari e con adulti di riferimento

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Obiettivi raggiunti con l’esperienza pilota rivolti a tutti i ragazzi:

• divertimento • opportunità di vivere un’esperienza ludica • sperimentare il senso di appartenenza al gruppo

Il non disabile che gioca accanto al disabile è stato educato alla comprensione delle capacità degli altri, che come loro sentono forte il desiderio di mettersi alla prova e di far vincere la propria squadra. La sensibilità, la generosità e il divertimento fanno parte del corredo del grande campione. E’ il nostro auspicio, la nostra ambizione e la nostra sfida è stata ed è far crescere i ragazzi con i veri valori dello sport del calcio.

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Come si è strutturato il progetto per l’anno 2016/2017

Sono state elaborate le linee guida

E’ stato individuato uno spazio specifico

E’ stato stabilito uno staff

E’ stato studiato un piano dei costi

Sono stati individuatati degli interlocutori oltre che col mondo dello sport anche col mondo della sanità e della scuola

Disponiamo di un piano di formazione per estendere l’esperienza a livello cittadino

La prospettiva di misurarsi con esperienze simili su territorio regionale e nazionale attraverso Special Olympics

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Le professionalità

Coordinatore Tecnico Organizzativo

Coordinatore Socio-pedagogico

Neuro-psicomotricista

Due psicologhe:Una psicologa dedicata ai genitoriUna psicologa che collabora con gli atleti sul campo

Per ogni squadra (configurazione base 4 + 3): 1 allenatore, 1 educatore, 1 psicomotricista

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I costi

Oltre alle spese della struttura sportiva.

Basti pensare che per ogni squadra composta da 4 disabili intellettivi + 3 non disabili lavorano:

un allenatore, uno psicologo sul campo e/o educatore, una psicologa per i genitori, un neuropsicomotricista, uno psicomotricista

Per una squadra composta da 15/20 giocatorici sono un allenatore e uno psicomotricista

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Il progetto si pone l’obiettivo di estendere l’iniziativa alla città

mettendo a disposizione un kit di formazione per avviare l’esperienza di calcio integrato

per diffondere la pratica del “dare opportunità a tutti di fare sport”

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E’ in programma di far parte della “grande famiglia” Special Olympics

Special Olympics è già presente a Firenze con la “società canottieri” e in Toscana con il calcio ed altre discipline sportive

Obiettivi principali Realizzare e partecipare ad eventi sportivi cittadino/regionale/locale

Diffondere nel mondo la cultura dell’inclusione attraverso lo sport

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Chi si è impegnato lo scorso anno (partner) per il progetto pilota

Ci aspettiamo nuovi partner

Avere nuovi partner vuol dire recepire le risorse necessarie per: garantire l’attività sportiva programmata

creare nuove figure professionali

diffondere l’idea che fare inclusione non è solo volontariato

Con i fondi ricevuti dalla Fondazione Artemio Franchi, dall’assessorato al sport del comune di Firenze e dal contributo delle famiglie abbiamo abbiamo coperto circa il 35% dei costi

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Per realizzare un percorso coerente a favore dell’inclusione

è necessaria una sinergia tra chi si occupa di:Sport, Sanità, Scuola e Sociale

Sostegno delle forze politiche del territorio e della città

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Quale impegno politico si può ipotizzare da parte del Quartiere e della città?

L’esperienza “All Stars” di Arezzo

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Un goal per l’inclusione sociale non vuole essere progetto di nicchia ma ambisce a sollecitare soluzioni concrete, perché il progetto nasce sulla sensibilità acquisita da parte delle forze politiche del Quartiere 4 e nello specifico da parte della Commissione Sport

Perché è risaputo come lo sport possa avere ricadute positive sul sociale, sulla sanità, sul benessere psicofisico di tutti, nessuno escluso

E’ un’opportunità di crescita sul piano dell’apprendimento e della sfera metacognitiva

Quali le possibili strategie per trovare risorse da investire per

poter esprimere a pieno l’iniziativa?

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Il Quartiere 4 ha già espresso la disponibilità a:

Studiare i bisogni dei disabili nelle loro diverse articolazioni

Creare rete per progetti e iniziative culturali da sviluppare nelle scuole e nelle attività di tempo libero

Creare opportunità operative per sostenereIl tema dell’inclusione

Impegnarsi nella ricerca di risorse