Un freno alla vecchiaia: il resveratrolo - vitabasix.com · più antiche . Ammurabi, re dei sumeri,...

27
Un freno alla vecchiaia: il resveratrolo Giovani più a lungo con la terapia del vino rosso

Transcript of Un freno alla vecchiaia: il resveratrolo - vitabasix.com · più antiche . Ammurabi, re dei sumeri,...

Un freno alla vecchiaia: il resveratrolo

Giovani più a lungo con la terapia del vino rosso

Un freno alla vecchiaia:

il resveratroloGiovani più a lungo con la

terapia del vino rosso

Indice1ª parte: Il vino, preziosa medicina universaleLa vite – pianta dai poteri curativi . . . . 6Enzimi e un succo di uva selvatica . . . . 7Una sensazione di ‹calda› euforia . . . . . 9«Le mani di Dio» . . . . . . . . . . . . . . . . 10Noè era viticoltore . . . . . . . . . . . . . . . 11Pigiatura dell’uva nella Valle del Nilo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12I primi integratori alimentari . . . . . . . 14Libagioni ed estasi . . . . . . . . . . . . . . 15Aesculapio e l’alcool . . . . . . . . . . . . . . 16Antidolorifico, sonnifero, corroborante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16L’impero dell’alcool . . . . . . . . . . . . . . . 17Il vino dei cristiani . . . . . . . . . . . . . . . 19

2ª Parte: Il fenomeno del vino rossoIl paradosso francese . . . . . . . . . . . . . 20La nascita del vino rosso come medicina . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21L’astinenza è un rischio . . . . . . . . . . . 22Vivere cinque anni in più . . . . . . . . . . 23Il vino e la scienza . . . . . . . . . . . . . . . 24Qualcosa più dell’alcool . . . . . . . . . . . 25Il potenziale dei polifenoli . . . . . . . . . . 26L’azione anti-radicali degli acini . . . . . 26Maggiore combustione dei grassi . . . . 28Ossa più sane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29L’uomo due bicchieri, la donna uno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Resveratrolo & Co . . . . . . . . . . . . . . . . 31Vino bianco o vino rosso . . . . . . . . . . 32

Fitoalexine: l’auto-medicazione della pianta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32L’intero è maggiore della somma delle sue parti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33Quercetina – azione antinfiammatoria 34OPC – azione protettiva . . . . . . . . . . . 35Catechine – azione antimicrobica . . . . 36Rimedio tradizionale . . . . . . . . . . . . . 37Il colore da solo non basta . . . . . . . . . 37Cos’altro può fare? . . . . . . . . . . . . . . . 38Per uomini e donne . . . . . . . . . . . . . . 40Anti-Aging in laboratorio . . . . . . . . . . 40Profilassi della demenza . . . . . . . . . . . 41Un rimedio contro il cancro dal vino rosso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42Riduzione delle calorie . . . . . . . . . . . . 44Un freno alla vecchiaia: il resveratrolo 46Un posto nella storia . . . . . . . . . . . . . 47Una capsula al posto di un bicchiere . . 48

Tutti i diritti riservati . È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo (in particolare mediante procedure elettroniche o meccaniche, fotocopie, microfilm o archiviazione ed elaborazione in sistemi elettronici) e la diffusione del presente documento senza la preventiva auto-rizzazione dell’editore . Fanno eccezione brevi citazioni di testo nelle recensioni .

Esclusione di responsabilità . La presente pubblicazione ha solo fini informativi e didattici . Fare immediatamente ricorso al pa-rere o all’intervento di un medico quando è necessario un aiuto professionale . L’autore, l’editore e tutti coloro che sono citati in questa pubblicazione declinano qualsiasi responsabilità in merito a perdite o danni derivanti o presumibilmente derivanti dalle informazioni divulgate nella presente pubblicazione .Published by Anti Aging News Inc . Copyright © 2009, Anti Aging News Inc .

Un freno alla vecchiaia: il resveratroloGiovani più a lungo con la terapia del vino rosso

6 7

con gli altri esseri viventi e acuiva la sua capacità di carpire i segreti del mondo circostante . I suoi sensi erano vigili, la sua memoria era acuta, ma non era ancora capace di scrive-re . Al resto contribuì la cosiddetta teoria della comunicazio-ne: ciò che viene scoperto in un luogo, finisce per diventare proprietà del genere umano . E lo stesso è accaduto per la sensazionale scoperta del vino .

Enzimi e succo di uva selvaticaGià 600 .000 anni fa l’uomo primitivo apprezzava il gusto dell’uva selvatica . Semi di vite selvatica sono stati rinvenuti in insediamenti neolitici . Un giorno i cacciatori e i raccoglitori hanno iniziato a portare con sé il succo d’uva selvatica negli intestini degli animali: una riserva di nutrimento energetico e dal sapore gradevole . Ecco come accadde probabilmente la prima volta: il succo d’uva si era guastato! Le soluzioni di miele erano già conosciute,

1ª parte: Il vino, preziosa medicina universale

La vite – pianta dai poteri curativiLe proprietà energizzanti e corroboranti del vino rosso deri-vano da una straordinaria sostanza che si chiama resve-ratrolo . Tra le 400 .000 fitosostanze con le quali le piante regolano e proteggono la loro sopravvivenza in natura, le molecole di questo fenolo sembrano possedere una serie di effetti che paiono fatti apposta per il corpo umano . Ma andiamo con ordine .

La fitoterapia risale all’antichità . Forse tutto è iniziato con l’applicazione di alcune erbe su una ferita . Da sempre l’uomo ha dovuto difendersi dal dolore, dalla malattia e dalla morte . E ha ricercato i mezzi per farlo nella natura, nel mondo vegetale, animale e minerale . Lo stretto contatto con la natura permetteva all’uomo di avere uno scambio diretto

8 9

Una sensazione di ‹calda› euforiaForse controvoglia, forse per curiosità, questa pozione venne bevuta . L’etanolo, nome comune: alcool, deve aver avuto un effetto singolare sui sensi di chi lo bevve . Quale, non sappiamo, perché dipende dalla concentrazio-ne di alcool nel sangue . I baccanali in onore di Dionisio, il dio greco del vino, erano ancora lungi a venire, ma si presume che attraverso una gola e l’altra sia passato sicuramente un litro di succo d’uva fermentato . Per un peso corporeo presunto di 60 chilogrammi è possibile che già al primo tentativo sia stata raggiunta una concentra-zione di un 1 per mille e oltre . Traducibile nei seguenti stadi: sensazione di calore, loquacità (fino allo 0,5 per mille), allungamento dei tempi di reazione (fino all’1,0 per mille) e disinibizione ed euforia (a partire dall’1,0 per mille) . Dove è successo tutto ciò? Presumibilmente nel vicino Oriente . Forse in Mesopotamia, l’attuale Iraq . Laggiù e in alcune regioni della futura Turchia, Siria,

agli albori dell’umanità le api erano più diffuse della vite . Solo nel 18º secolo il medico e naturalista svedese Carl von Linné scoprì che si trattava di un processo di fermen-tazione e putrefazione da parte di organismi microscopici, presumibilmente enzimi di lievito (saccharomyces cere-

visiae) . Un saccaromicete presente in natura sulla buccia dell’uva trasformava il fruttosio in etanolo e biossido di carbonio; la pozione formava vescicole, diventava torbida e non sembrava commestibile .

Ecco come accadde probabilmente la prima volta: il succo d’uva si era guastato!

10 11

Noè era viticoltorePer migliaia di anni gli uomini hanno cercato sostanze naturali con azione terapeutica e molte furono sperimen-tate in modo empirico . Il «guaritore» era una figura che non mancava mai nelle comunità; egli si basava su co-noscenze sacre, rivelate solo a uomini religiosi . In alcuni luoghi della terra, con l’emancipazione dell’umanità, an-che la medicina antica raggiunse livelli più elevati: nella zona del Tigri e dell’Eufrate, nell’ampia valle fluviale del Nilo e del Fiume Giallo in Cina . Il custode della medicina diventava il sacerdote, che riuniva in sé l’aspetto del cul-to e quello medico . Il vino era citato già nelle annotazioni più antiche . Ammurabi, re dei sumeri, che nel secondo millennio avanti Cristo ha portato Babilonia allo splendo-re, annotò nel suo famoso codice: «Il vino è uno dei frutti più preziosi della terra . Richiede amore e rispetto e noi lo dobbiamo onorare» . Nel primo libro di Mosé, Noè viene citato come viticoltore .

Giordania e Libano, gli archeologi hanno scoperto consi-derevoli agglomerati di semi di uva . E ciò è stato inter-pretato come l’inizio della produzione del vino .

«Le mani degli dei»Le più antiche di queste testimonianze risalgono al periodo di transizione tra il 9º e l’8º millennio prima della nascita di Cristo in cui la coltivazione della vite era diffusa tra il Caucaso e l’Hindukusch; più tardi intorno al 4 .000 avanti Cristo si sviluppò nel Sud-est della regione caucasica della Georgia, come documentato dal ritrova-mento di semi .

In seguito un medico greco chiamerà le piante officinali genericamente «mani degli dei» e non esiste definizione migliore per il succo d’uva fermentato . Infatti in tutte le principali culture il vino era considerato la bevanda degli dei, bevuto in loro onore e ad essi offerto .

12 13

veniva fatto invecchiare in anfore, spesso per anni; più tardi si aggiunsero aromi e miele . Sui contenitori era stampato il nome del faraone, l’anno del regno, con indicazione del luogo di coltivazione, della vigna e del vignaiolo .

Quasi tutto il calendario degli antichi egizi era dedicato a feste in onore delle divinità o in ringraziamento per il dono della vita . I monumenti funerari venivano decorati con scene di banchetti; nella tomba di Djeserkaraseneb, ad esempio, ad un’invitata viene attribuita la seguente espressione: «Dammi 18 tazze di vino, perché voglio bere fino ad ubriacarmi, il mio animo è come paglia» .

Pigiatura dell’uva nella Valle del NiloNell’antico Egitto, la coltivazione dell’uva era praticata con devozione . L’uva non cresceva selvatica . Pregiati vitigni venivano importati dalla Giordania e trapiantati in contenitori di legno . Le viti venivano quindi sistema-te, come colonne, nella terra . I fanciulli scacciavano gli uccelli, lanciando delle pietre . Il vino tebano era famoso per la sua dolcezza . Le pitture nei monumenti funerari riproducono interessanti tecniche di lavorazione: i grap-poli venivano originariamente inseriti in un lungo tubo, la cui estremità era fissata orizzontalmente ad un palo e tre schiavi giravano un’asta di legno e pigiavano il succo in un contenitore .

Anche la pigiatura con i piedi è stata scoperta nell’alta valle del Nilo: uomini a piedi nudi appesi a corde che scendevano dal soffitto, pigiavano i grappoli d’uva in un’enorme tinozza . Il succo parzialmente fermentato

Il succo parzialmente fermentato veniva fatto invecchiare in anfore, spesso per anni. Più tardi sono stati aggiunti aromi e miele.

14 15

La loro conoscenza ha influenzato il rapporto con il vino in tutta l’area del Mediterraneo .

Libagioni e estasiI greci scelsero Dioniso, il dio dell’estasi e della fecondi-tà, per il quale la vite e l’edera erano sacri, come figura centrale dei loro culti estatici ed orgiastici . Il momento culminante era la «Pithoigia», l’apertura dei vasi d’argilla contenenti il vino, con gare di bevute, gravi di conse-guenze . Movimenti religiosi di questa origine si diffusero attraverso Alessandro Magno verso l’India . Durante gli incontri dei filosofi, i simposi, il consumo di vino era un elemento irrinunciabile, che metteva le ali allo spirito, come sappiamo dalle testimonianze di Platone e Socrate .

I primi integratori alimentariSolo in epoca più recente gli archeologi hanno scoperto brocche per il vino con sostanze a base di erbe officinali, re-sina e altre sostanze fitoterapiche . Tali scoperte dimostrano che già un secolo e mezzo prima delle prime annotazioni scritte, intorno al 3 .300 a . c ., tali additivi venivano usati per scopi terapeutici . La fitoterapia era una colonna della medici-na egizia, come dimostrato dal papiro di Eber sulle terapie farmacologiche con una serie di descrizioni e ricette . Per il viaggio nel regno dei morti il rituale prevedeva cinque diversi vini . I guaritori egizi erano a conoscenza degli effetti delle sostanze vegetali, soprattutto se i loro alcaloidi venivano sciolti in una soluzione alcolica .

16 17

Aesculapio e l’alcoolL’idea del succo d’uva fermentato con i suoi additivi come sostanza terapeutica venne introdotto dai guaritori greci . I medici esercitavano la loro arte sotto la prote-zione di un dio, che è ricordato ancora oggi per il suo simbolo, un bastone circondato da un serpente: Aescula-pius . In suo onore si festeggiava e si beveva in oltre 200 luoghi di cura .

Analgesico, sonnifero, corroboranteLe scuole di Aesculapio diffusero la sua medicina . La scuola più significativa si trovava sull’isola di Cos, colti-vata a vite . Nel tempio di questa scuola un giovane medi-co della famiglia degli Ippocrati prestò il suo famoso giu-ramento . Egli insegnò ai medici del suo tempo a trovare la giusta via di mezzo tra le antiche tradizioni e le nuove

conoscenze . Motivo più che sufficiente per definirlo il padre della medicina . «Soprattutto non nuocere!» e «Il medico aiuta, ma la natura guarisce» erano alcune delle sue frasi celebri . Egli decongestionava il corpo malato e stimolava il potere curativo con alimenti e bevande ideate in modo magistrale; somministrava vino come calmante, sonnifero, contro il dolore e come corroborante – un pre-cursore della terapia delle malattie cardio-vascolari .

L’impero dell’alcoolPer i loro soldati e i gladiatori, i romani presero dai greci i medici migliori e anche il loro dio del vino, che chiamarono Bacco . Le ferite venivano disinfettate con il vino per prevenire le infiammazioni . Ai legionari romani, la bevanda degli dei veniva somministrata soprattutto per proteggere lo stomaco e l’intestino . Caio Giulio Cesare prescriveva ai propri soldati, durante le campagne militari, tre litri di vino diluito al giorno . Forse senza questa azione antibatterica, la gigantesca

18 19

Il vino dei cristianiIl Nuovo Testamento descrive come Gesù alle nozze di Cana abbia trasformato l’acqua in vino e come, nell’Ul-tima Cena, abbia paragonato il vino al proprio sangue . Dopo l’elezione a Papa Benedetto XVI, il Cardinale Joseph Ratzinger si definì semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore . Fu la continuazione di una lunga tradizione: nel Medioevo i conventi cristiani gestivano gli unici ospedali e praticavano la viticoltura . I monaci sco-prirono la produzione del vino rosso, lasciando fermen-tare il mosto, e quindi le bucce e i semi, per un periodo di quattro settimane .

Duemila anni dopo Ippocrate il succo d’uva fermentato costituiva il rimedio più efficace per sani e malati . Allora non si parlava ancora di fenoli o resveratrolo .

espansione dell’impero romano non sarebbe riuscita . Il medico più famoso dell’impero, Galeno, usava vari tipi di vino: pesante, dolce contro la febbre, marcatamente acido per migliorare l’appetito, ricco di tannino contro le

emorragie .

Il culto del vino a partire presumibilmente da una re-gione tra il Caucaso e l’Hindukusch, si diffuse in tutto il mondo . Gli stessi guaritori della lontana Cina sfruttava-no gli effetti dell’etanolo . I succhi e le fitosostanze della vite, del riso o del miglio venivano sottoposti a fermen-tazione per la produzione di essenze alcoliche . Nell’ide-ogramma «medicina» è contenuto anche il simbolo del vino .

Caio Giulio Cesare prescriveva ai propri soldati, durante le campagne militari, tre litri di vino diluito al giorno.

20 21

2ª Parte: Il fenomeno del vino rosso

Il paradosso franceseNel 1819 un medico irlandese di nome Samuel Black osservò il seguente fenomeno: nel sud della Francia, nonostante un’alimentazione ricca di grassi, l’incidenza d’infarti era relativamente bassa . Oltre un secolo e mez-zo più tardi, uno scienziato dell’Università di Bordeaux, il Dr . Renaud, stupì il mondo definendo questo apparen-

te controsenso come «il paradosso francese» . Nel 1978 nella città francese di Nancy egli iniziò ad studiare oltre 36 .000 uomini sani in relazione al consumo di vino . Dopo aver analizzato per anni una serie infinita di dati,

Renaud arrivò alla conclusione che in coloro che con-sumano due bicchieri di vino al giorno, la probabilità di morire per una malattia cardiaca era dimezzata rispetto a coloro che non ne facevano uso . Questo effetto protet-tivo si perdeva se la quantità veniva quadruplicata . Nel 1991 fu invitato alla popolare trasmissione televisiva americana «60 Minutes» che fu così intitolata «Bere come i francesi, morire come i francesi (Drink Like The French, Die Like The French)» .

La nascita del vino rosso come medicinaIl Dr . Renaud aveva scioccato e affascinato il pubblico: il francese medio rispetto ad un americano consumava quattro volte più burro, il 60 % di formaggio in più e tre volte più carne di suino . In un’età compresa tra 35 e 74 anni, negli USA si verificavano 118 infarti mortali ogni 100 .000 abitanti, ma in Francia solo 83 . Subito gli fu obiettato che, per esempio, in Lussemburgo e in

Duemila anni dopo Ippocrate il succo d’uva fermentato costituiva il rimedio più efficace per sani e malati.

22 23

Ungheria si consumava una quantità di vino maggiore . Il Dr . Renaud ha spiegato tale fenomeno con l’elevato consumo di vino rosso contenente particolari sostanze, che non sono presenti in tutti i tipi di vino .

L’astinenza è un rischioSe per la scienza il termine «vino rosso» era nuovo, l’entusiasmo della medicina per il vino invece non lo era . Dall’inizio del 20º secolo la relazione tra consumo di alcool e salute è stata oggetto di centinaia di ricerche . Praticamente tutti i risultati dimostrano che il moderato consumo di vino e altre bevande alcoliche scatena un effetto protettivo, prolunga la vita e favorisce il benesse-re . Ma non veniva fatta alcuna differenza tra vino bianco e vino rosso .

Vivere cinque anni in piùL’affermazione è «sobria», anche se si tratta di alcool: «L’aspettativa di vita era cinque volte più lunga negli uomini che bevevano vino, rispetto agli uomi-ni che rinunciavano agli alcolici» .

Ci si riferiva a uomini della piccola città olandese di Zutphen, esattamente 1 .373, nati tra il 1900 e il 1920 . A partire dai 50 anni fino ad oggi, gli scienziati hanno registrato le condizioni di vita di ogni singolo, tra cui l’alimentazione, quello che bevevano e le malattie . Una volta l’anno si traeva il bilancio, l’ultimo risale all’aprile 2009 .

astinente leggero moderato aumentato eccessivoConsumo di alcool Fonte: Dr. Bernd Kleine-Gunk

Alcool e salute del cuoreMolto elevato

elevato

aumentato

Rischio

ridotto

basso

Mortalità complessiva

Infarto

24 25

Il vino e la scienzaAlcuni risultati: con un consumo di alcool di 20 grammi al giorno, corrispondente a circa un bicchiere, si ha una notevole riduzione delle malattie vascolari del cervello e del cuore, ma anche la mortalità per altri motivi di salute . Così con il consumo di appena mezzo bicchiere al giorno .

La risposta alla domanda «da che cosa è costituita que-sta protezione per il cuore?» era irrefutabile: l’alcool fa bene ai vasi e incrementa la produzione del colesterolo HDL «buono», riduce l’ipertensione e il pericolo di trom-bosi, neutralizza la coagulazione del sangue e migliora il flusso sanguigno . Ciò consente di ridurre notevolmen-te la probabilità di amputazione . Per contro, l’alcool è l’unica componente del vino, che in grandi quantità può provocare danni .

Qualcosa più dell’alcoolL’inebriante percentuale di bevande alcoliche rappre-senta solo una parte del potenziale che si può ricavare dagli acini dell’uva . Attualmente i componenti sono stati analizzati in modo approfondito, in particolare i vari tipi di polifenoli, sostanze naturali con effetti dietetici, che scatenano, dopo l’assunzione, particolari effetti biologici . Nella letteratura scientifica si dice: «La loro presenza in grande quantità è correlata a diversi effetti favorevoli per la salute», in primo luogo il potere antinfiammatorio .

Il consumo di appena mezzo bicchiere al giorno riduce innanzitutto il numero di malattie cardio-vascolari che portano alla morte.

26 27

Il potenziale dei polifenoliL’effetto più impressionante è quello dei flavonoidi, ge-neralmente noti come antiossidanti; come la vitamina C ed E, essi eliminano nel corpo umano lo stress ossidativo e i danni alle cellule, causati dalle aggressive molecole di ossigeno . Infatti la temuta ossidazione distrugge le componenti essenziali delle cellule, inclusa la membrana e il DNA . Questi processi portano soprattutto a malattie neurodegenerative e cardiovascolari . Ma l’azione protet-tiva degli antiossidanti del vino non si limita al cuore ma è in tutto il corpo .

L’azione antiradicali degli aciniLe 4 .000 sostanze, fino ad ora conosciute, contenute nelle piante officinali, negli ortaggi o nella frutta agi-scono positivamente sul corpo umano . Esse possiedono la capacità di legarsi alle molecole di ossigeno libere . Le aggressive molecole di ossigeno si formano natural-

mente mentre il corpo consuma ossigeno . Fattori come il fumo, l’irradiazione (del PC ad esempio), sostanze chimiche e uno stress eccessivo rafforzano la loro pro-duzione . Le molecole di ossigeno favoriscono l’ossida-zione del colesterolo LDL nei vasi . Esse devono essere permanentemente rimosse da una miriade di cellule, per poter conservare intatti i processi metabolici .

I polifenoli antiossidanti neutralizzano queste molecole pericolose . Così sembrano essere per certi versi limi-tate anche alcune delle malattie più infide, ad esempio l’infarto, l’ictus, i disturbi della vista, l’Alzheimer e altri disturbi dell’intelligenza riconducibili a danni al cervel-lo . Ciò sembra valere anche per alcune forme di cancro, presumibilmente per gli effetti antibatterici . Persino gli stessi processi di invecchiamento sembrano rallentare grazie agli antiossidanti .

28 29

Maggiore combustione dei grassiPer questo motivo esiste un grande interesse per gli alimenti con proprietà antiossidanti e per la possibilità di integrare il loro potenziale con adeguate fitosostanze . Un’importanza sempre maggiore stanno acquisendo le sostanze contenute nel vino .

La ricerca può contare su scoperte a ritmo quasi setti-manale: ad esempio la spiegazione del perché le calorie del vino non comportano automaticamente un aumento di peso; evidentemente i polifenoli, e in particolare le catechine dell’uva, favoriscono la combustione dei grassi .

Ossa più saneOrprendenti sono altri due risultati pubblicati nel maggio 2009 .

Da Framingham, una cittadina del Massachusetts (USA): il moderato consumo di vino o birra ha effetti positivi sulla densità ossea, misurata sulle anche e sulla colonna vertebrale di 1 .182 uomini e 1 .289 donne a partire dalla mezza età . Già nel 2008 la valutazione di 33 indagini condotte ha evidenziato una ridotta incidenza di fratture in seguito all’assunzione dei polifenoli contenuti nell’al-cool .

Da Los Angeles, California (USA): un bicchiere di vino al giorno può ridurre il rischio di carcinoma laringeo del 56 %, secondo un’indagine condotta su 953 uomini e donne . Spiegazione: gli antiossidanti del vino neutraliz-zano i danni all’esofago, causati dagli acidi dello stomaco .

Evidentemente i polifenoli, e in particolare le catechine dell’uva, favoriscono la combustione dei grassi.

30 31

Resveratrolo & Co.Esistono notevoli differenze tra il succo d’uva e la sua fermentazione in vino . L’acino d’uva è costituito dal-la polpa del frutto, dai semi e dalla buccia . Durante la fermentazione si ha il rilascio dei polifenoli, suddivisi in due categorie: la polpa del frutto contiene solo fitoso-stanze non-flavonoidi, dalle quali in seguito si formano determinati acidi; la buccia e i semi contengono, invece, polifenoli di un tipo completamente diverso, la cui azione è molto più efficace: gli antiossidanti flavonoidi . La vite li genera in caso di bisogno e grazie ad essi si protegge dai parassiti, dal freddo e dal caldo .

Si conoscono un centinaio di questo tipo di sostanze in 15 tipi di piante . Le più importanti sono il resveratrolo, la quercetina con il suo derivato rutina e una serie di catechine .

L’uomo due bicchieri, la donna unoCiò che si intende precisamente con il termine «con moderazione», viene riportato in modo dettagliato alla fine di ogni studio, come av-vertenza contro un abuso che potrebbe avere gravi effetti sulla salute: per consumo moderato si intende una bottiglia di vino (750 ml) per una coppia di adulti . Due bicchieri per l’uomo e uno per la donna .

32 33

L’intero è maggiore della somma delle sue partiQuesta riflessione del naturalista e filosofo Aristotele è un’occasione per interessarsi ad altri componenti del vino rosso che han-no effetti positivi sulla salute . Il fondatore della logica come scienza, tuttavia, non poteva immaginare come i diversi polifenoli del vino rosso possono interagire tra di loro, integrando e incrementando i propri effetti . È necessario, infatti, considerare l’azione concertata dell’intera gamma dei componenti perché, nella somministrazione della «terapia al vino rosso», la sua capaci-tà di integrazione alimentare sia garantita dal contenuto . Oltre al resveratrolo sostan-ze citate di seguito contribuiscono al potere benefico del vino rosso:

Vino bianco o vino rossoIl vino bianco è il frutto della fermentazione della sola polpa, separata rapidamente dalle bucce e dai semi . I polifenoli flavonoidi particolarmente pregiati in que-sto processo non possono migrare . Invece, il vino rosso viene prodotto lasciando il succo e il mosto – la buccia e i semi – insieme per quattro settimane . Quasi tutte le fitosostanze vengono rilasciate in questo periodo . Si pro-duce la colorazione rossa e si crea una soluzione alcolica molto ricca di antiossidanti, che può essere chiamata vino al resveratrolo .

Fitoalexine: l’automedicazione della piantaLe sostanze per la difesa contro le malattie di alcune piante si chiamano fitoalexine e antocianidine . Si tratta di sostanze antibatteriche che si formano nell’arco di 24 ore, attraverso la muffa o la muffa nobile, dall’insorgere di un’infezione o di danni di altro tipo . Questa naturale reazione di difesa è stata scoperta nel 1941 . Essa ha luogo anche quando intervengono fattori naturali come lesioni, raggi UV, stress o freddo improvviso . Gli acini delle bio-viti contengono molto di più, perché devono difendersi da soli contro i funghi .

34 35

Quercetina – azione antinfiammatoriaQuesto flavonoide di colore giallognolo prende il nome dalla quercia (lat . quercus) . Come il resveratrolo esplica un’azione antinfiammatoria e antiossidativa . Possiede inoltre proprietà antiallergiche . Alla quercetina sono attribuiti ampi effetti positivi . Nei vasi sanguigni inibisce la predisposizione alla coagulazione delle piastrine ridu-cendo quindi il rischio di trombosi . Va inoltre ricordata la sua azione di prevenzione del cancro . La quercetina, infatti, è un fitoestrogeno, nel quale l’azione combina-ta degli ormoni vegetali e delle sostanze antiossidanti aiuta a prevenire il cancro . La quercetina possiede inoltre un effetto inibitore del cancro ed è stata approvata da alcune commissioni nazionali come farmaco per la cura del cancro . Tale potere è riconducibile all’inibizione di un particolare enzima .

OPC – azione protettivaLe proantocianidine oligomeriche (conosciute con la sigla OPC) sono sostanze che in natura sono presenti nelle piante, ma raramente nell’alimentazione, essendo contenute soprattutto nella buccia e nei semi . Hanno la tendenza a formare legami con altre sostanze chimiche rafforzando quindi l’azione delle vitamine e di altre bio-sostanze . Essendo polifenoli antiossidanti neutralizzano anche i radicali liberi . Nel corpo umano esplicano la loro azione protettiva prevenendo l’arteriosclerosi . Una parte

della loro funzione di protezione del sistema cardiocirco-latorio consiste nella capacità di abbassare la pressione sanguigna . Nella pelle favoriscono la rigenerazione del collagene – un chiaro contributo anti-aging .

Essendo polifenoli antiossidanti neutralizzano anche i radicali liberi.

36 37

Catechine – azione antimicrobicaLe catechine, note anche come «polifenoli del tè», svol-gono un’efficace azione antimicrobica, antivirale e anti-radicali liberi . Che il tè verde e il vino rosso contengano questa fitosostanza, è sicuramente una sorpresa per molti . Quello che vale per l’uno, vale anche per l’altro: il sistema immunitario si rafforza e i rischi di malattie cardiache o di cancro si riduce .

L’azione svolta dalle catechine contribuisce in larga misura allo sbalorditivo «paradosso francese» . Questi polifenoli rallentano l’accumulo di grassi nel fegato e in tutto il corpo . La loro azione antiossidante è fino a cento volte più efficace delle vitamine più conosciute . Le catechine del tè verde, in Asia, contribuiscono enorme-mente al basso insorgere di vari tipi di cancro rispetto ai paesi occidentali .

Rimedio tradizionaleCome le già citate catechine, anche il resveratrolo è pre-sente in concentrazioni elevate nelle piante del lontano oriente . In Asia questo polifenolo, estratto principalmen-te dal poligono giapponese, viene utilizzato da millenni nella cura delle infiammazioni e delle cardiopatie . Anche le piante officinali della medicina ayurvedica contengono il resveratrolo .

Il colore da solo non bastaSu questa sostanza e sui polifenoli concomitanti si è concentrata la ricerca, quando si è trattato di decifrare il «paradosso francese» . Esperimenti condotti con 165 vini hanno dato i seguenti risultati: la massima concentrazio-ne di resveratrolo era presente nei vini delle regioni in cui l’aspettativa di vita media era maggiore: in particolare nella Francia sud-occidentale, nel dipartimento di Gers nella regione Midi-Pirenei, con quasi 200 .000 abitanti,

38 39

dove regna l’uva Tannat e in Sardegna . Ricercatori dell’Università di Glasgow, i professori Roger Corder e Alan Crozier, hanno identificato il polifenolo biologica-mente più attivo di questi vini . Essi contenevano fino a due grammi di resveratrolo per litro – venti volte di più di altri vini rossi, attribuibile al processo tradizionale di vinificazione . Infatti, i processi moderni lasciano il succo e il mosto insieme solo per una settimana, il tempo suf-ficiente ad ottenere la colorazione rossa e utilizzano altri metodi di filtraggio .

Cos’altro può fare?Le domande successive sorgono naturali: come agisce il resveratrolo? Cos’altro può fare? L’analisi di grandi quantità di dati relativi a gruppi di popolazione e alle loro malattie ha confermato le dichiarazioni sull’aspettativa di vita: i bevitori di vino in questi studi di coorte vivevano in media cinque anni di più . L’astinenza risultava essere un elevato fattore di rischio per la salute! Il meccanismo

d’azione è stato pienamente esplorato: i processi infiam-matori sono più rari . L’ossidazione del colesterolo LDL è limitata . La predisposizione alla coagulazione delle piastrine è inibita .

Di questi effetti approfittano – e con grandi benefici – anche i diabetici . La valutazione del famoso Nurses’ Health Study con oltre 120 .000 infermiere ha dimostrato una riduzione del rischio di cardiopatie pari al 55 % . Simili riduzioni si sono verificate anche nelle infezioni del tratto gastro-intestinale e nella formazione di calcoli renali . Molti effetti del resveratrolo sull’uomo possono essere dimostrati mediante semplici esami . Ad esempio: nel processo di ossidazione dei grassi a bassa densità

I bevitori di vino in questi studi di coorte vivevano in media cinque anni di più. L’astinenza risultava essere un elevato fattore di rischio per la salute!

40 41

(colesterolo LDL) si forma un’aldeide di nome hexanal . Le misurazioni effettuate ne mostrano una riduzione quando vengono utilizzati i polifenoli del vino rosso .

Per uomini e donneÈ stata riscontrata un’azione diversa per uomini e don-ne? In linea di principio no, tuttavia l’organismo fem-minile è maggiormente minacciato dai possibili influssi dannosi dell’alcool, per quanto riguarda il cancro al seno .

Anti-Aging in laboratorioRisultati ancora più interessanti sono stati ottenuti in laboratorio, dove sono state confrontate le più diverse colture di materiale cellulare vivo con sostanze bioatti-ve . La moderna medicina molecolare consente di ana-lizzare quanto avviene a livello molecolare; ciò consente di continuare a scoprire nuove funzioni biologiche del resveratrolo, che per ora paiono infinite! Una rivista di

biomedicina ha quindi inventato per questo polifenolo antiossidante, estremamente versatile il soprannome di «coltellino svizzero della natura» (Nature’s Swiss Army Knife) .

Profilassi della demenzaPrendiamo come esempio un risultato pubblicato in una rivista neurologica che fornisce un sensazionale punto di riflessione in tema di demenza . Un’irrorazione distur-bata del cervello e lo stress ossidativo sono chiaramente riconducibili al deposito di rifiuti di alcune molecole proteiniche sulle pareti delle cellule nervose del cervello . Le cellule nervose, che inducono la proteolisi, sono state irrorate con resveratrolo . L’effetto negativo si è ridotto .

42 43OH

OH

HO

Formula strutturale del resveratrolo

6

6'

5'

4'

3'

2'

5

4

3

2

Un rimedio contro il cancro dal vino rossoLe infiammazioni croniche e spesso indolori (termine tecnico «silent inflammation») favoriscono, secondo recenti scoperte, la formazione e l’incremento delle cellule cancerogene . Il resveratrolo blocca questi processi . Ulteriori meccanismi antitumorali proteggono il DNA dalle molecole aggressive, bloccano i recettori ormonali nelle cellule cancerogene o inducono una sorta di autodistruzione (apoptosi); poiché, grazie ad un enzima, il piceatannolo, la crescita delle cellule cancerogene può essere rallentata . Tale

sostanza era conosciuta anche nella medicina po-polare del lontano oriente . La J . W . Goethe-Universität

di Francoforte ha dichiarato nel 2002, in seguito a studi

condotti sulle cellule cancerogene dell’intestino: «In base ai risultati

ottenuti, il piceatannolo può essere con-siderato una sostanza anticancerogena molto promettente» .

Risultati positivi sono stati ottenuti sugli animali o su colture cellulari in riferimento al cancro delle cellule del sangue

44 45

(leucemia), della pelle, del seno, dell’intestino e della prostata . Anche quando le cellule cancerogene sono resistenti alla chemioterapia, il resveratrolo sembra avere effetti positivi .

Riduzione delle calorieGià da circa 80 anni gli scienziati hanno sperimentato il principio secondo il quale l’effetto maggiormente auspi-cato delle misure Anti-Aging promette un prolungamento della vita . Sulle cavie da laboratorio ciò si è già verifica-to . Tuttavia questo principio promettente è difficilmente applicabile all’uomo, perché comporta una notevole rinuncia: una riduzione permanente delle calorie pari ad almeno il 30 %: in pratica patire la fame per tutta la vita, ovvero una vita senza piaceri!

Un ridotto apporto alimentare significa, nel complesso, un alleggerimento del metabolismo generale: un ridotto consumo energetico, un basso livello di zucchero nel

sangue e insulina con conseguente riduzione del rischio di ipertensione e danni vascolari, un minore apporto di energia alle cellule e una riduzione della formazione delle aggressive molecole di ossigeno, i cosiddetti radicali liberi . Lo stress ossidativo diminuisce per l’intero orga-nismo . Al prolungamento della vita contribuisce un altro effetto del «digiuno» che si verifica a livello di geni: la

mancanza di cibo pone le cellule in una situazione di ri-poso particolarmente intelligente . Il ridottissimo consumo energetico attiva un particolare processo di riparazione che prolunga la vita delle singole cellule . A tale scopo si formano speciali enzimi proteici, le sirtuine – i geni di lunga vita- il più importante dei quali è il gene SIR-2 .

La mancanza di cibo pone le cellule in una situazione di riposo particolarmente intelligente.

46 47

Un posto nella storiaSenza dubbio questi risultati potranno essere ottenuti anche sull’uomo, ma solo dopo anni di ricerca .

Ad ogni modo fino ad ora non si conosce alcun’altra sostanza Anti-Aging effica-ce quanto il resveratrolo . Come terapia al vino rosso, i fenoli flavonoidi hanno trovato il loro posto nella storia . Tuttavia ai fini degli effetti terapeutici dovremmo in teoria bere da 120 a 1 .000 litri di vino rosso al giorno, in base al tipo . Ma quale? Le singole uve contengono fino a 60 diversi polifenoli .

Un freno alla vecchiaia: il resveratroloIn molte migliaia di esperimenti sono state studiate sostanze che inducono lo stesso effetto del ‹digiuno› sulle cellule viventi: la simulazione di una riduzione delle calorie con conseguente prolungamento della vita .

Un ricercatore della Harvard Medical School, David Sinclair, ha scoperto che il resveratrolo possiede questa proprietà! Un chiaro prolungamento della vita è stato osservato in esseri viventi come drosofilidi, filiarie e per-sino in un tipo di pesce – il Nothobranchius furzeri .

Ad ogni modo fino ad ora non si conosce nessun’altra sostanza Anti-Aging efficace quanto il resveratrolo.

48

Una capsula al posto di un bicchierePer questo motivo è consigliabile assumere, per un’ade-guata integrazione alimentare, il resveratrolo in forma concentrata e farmaceutica pura in combinazione con altri polifenoli del vino rosso, il tutto in dosi mediche efficaci . Diversamente dalle monosostanze offerte sul mercato americano, gli integratori alimentari bilanciati come Resverol® di VitaBasix® offrono una combinazione di resveratrolo e di altri antiossidanti presenti nell’uva: la quercetina, l’OPC e le catechine del vino .

È consigliabile non assumere il resveratrolo solo dalla bottiglia anche per un altro importante motivo: durante l’invecchiamento del vino, i fenoli scompaiono poiché si ossidano mediante l’ossigeno, che passa attraverso i tappi di sughero .

Resverol® Produttore: VitaBasix®

Semplicemente assaporando un buon bicchiere di vino rosso, il resveratrolo non può dispiegare sulla salute i suoi molteplici effetti . L’integratore alimentare Resverol® di VitaBasix®, nella corretta concentrazione, può apportare all’organismo la quantità necessaria di resveratrolo . Una sola capsula al giorno è sufficiente . Essa contiene gli antiossidanti dell’uva, la quercetina, l’OPC e altre catechine in qualità farmaceutica pura .

Resverol® Info-Hotline:Tel.: 00800-1570 1570 (numero gratuito)o 0031-43-7999 317

o in Internet all’indirizzo:www.vitabasix.com

Il vino rosso contro i radicali liberi e per una lunga vita

Il resveratrolo è la fitosostanza anti-aging per eccellenza . È diventato famoso quando è stato scoperto che il vino rosso proteggeva gli abitanti del sud della Francia da malattie cardiache anche letali, nonostante consumassero un’alimentazione ricca di grassi . Tuttavia questo polifenolo agisce in tutto il corpo, proteggendolo da malattie gravissime come il cancro e l’Alzheimer . Con le sue stupefacenti proprietà rende attuabile il sogno dell’umanità: il resveratrolo attiva il gene di lunga vita e ci regala altri anni .

Per ulteriori informazioni, leggere questo opuscolo!