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1 4 Evoluzione - Quarta parte - Edizione finale 5 ottobre (2013) UN DISCORSO CHIARO SULL'ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA E SULL'EVOLUZIONE Ovvero riflessioni sulla creazione, l'estinzione dei dinosauri, l'origine dell'uomo, il diluvio ed il battesimo PARTE QUARTA L’EVOLUZIONE CULTURALE Per capire che esiste una evoluzione naturale delle specie a livello fisico, bisogna che uno prima si renda conto che esiste una evoluzione o degenerazione culturale a livello psicologico. Questo avviene nel modo di capire le altre culture, di dialogare e di affrontare i problemi. È praticamente impossibile accettare l’evoluzione delle specie per un credente ultra conservatore, circonciso nella carne, se non si è reso conto dell’evoluzione culturale che sta accadendo attorno a lui, in quelli che giorno per giorno dialogano con lui. Questo presuppone che egli non abbia che preconcetti, che non lavori a compartimenti stagni, che non citi solo la Bibbia, ma che sappia mettere assieme differenti discipline della conoscenza umana, come io ho cercato di fare in questa lunga ricerca. Nell’intento di capire l’evoluzione, uno deve aprirsi ad altre frontiere anche se talvolta rischia d’annoiare qualcuno o di sconfinare nel ridicolo. LE SCONTRO DELLE IDEE Nei precedenti articoli, abbiamo visto che nella Chiesa di Cristo in Italia degli anni 60 e 70, sul piano dottrinale e sociale, alcuni punti distinguevano i missionari Americani circoncisi dai predicatori italiani incirconcisi, cioè i Gentili non circoncisi. Adesso abbiamo l’opportunità approfondire tali differenze, analizzando certi punti che sono stati precedentemente ignorati. Cercando di sintetizzare le differenze fra circoncisi americani ed incirconcisi italiani possiamo dire che almeno sei punti distinguevano i due gruppi. Sto presentando dei fatti accaduti negli anni 60 e 70 e perciò il discorso è al passato, ma ai nostri giorni la mentalità dei missionari americani non è per niente cambiata. Il primo punto di divergenza era quello del vino. Infatti, per i predicatori americani era peccato bere vino, anche un bicchiere mangiando, persino le poche gocce versate nei mini bicchierini della Cena del Signore o eucarestia, mentre alcuni predicatori italiani rifiutavano il succo d’uva perché seguivano l’esempio di Gesù che aveva detto che il vino vecchio è migliore (Luc 5:39).

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4 Evoluzione - Quarta parte - Edizione finale – 5 ottobre (2013)

UN DISCORSO CHIARO

SULL'ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA

E SULL'EVOLUZIONE

Ovvero riflessioni sulla creazione, l'estinzione dei dinosauri,

l'origine dell'uomo, il diluvio ed il battesimo

PARTE QUARTA

L’EVOLUZIONE CULTURALE

Per capire che esiste una evoluzione naturale delle specie a livello fisico, bisogna che uno prima

si renda conto che esiste una evoluzione o degenerazione culturale a livello psicologico. Questo

avviene nel modo di capire le altre culture, di dialogare e di affrontare i problemi.

È praticamente impossibile accettare l’evoluzione delle specie per un credente ultra conservatore,

circonciso nella carne, se non si è reso conto dell’evoluzione culturale che sta accadendo attorno

a lui, in quelli che giorno per giorno dialogano con lui. Questo presuppone che egli non abbia

che preconcetti, che non lavori a compartimenti stagni, che non citi solo la Bibbia, ma che sappia

mettere assieme differenti discipline della conoscenza umana, come io ho cercato di fare in

questa lunga ricerca. Nell’intento di capire l’evoluzione, uno deve aprirsi ad altre frontiere anche

se talvolta rischia d’annoiare qualcuno o di sconfinare nel ridicolo.

LE SCONTRO DELLE IDEE

Nei precedenti articoli, abbiamo visto che nella Chiesa di Cristo in Italia degli anni 60 e 70, sul

piano dottrinale e sociale, alcuni punti distinguevano i missionari Americani circoncisi dai

predicatori italiani incirconcisi, cioè i Gentili non circoncisi. Adesso abbiamo l’opportunità

approfondire tali differenze, analizzando certi punti che sono stati precedentemente ignorati.

Cercando di sintetizzare le differenze fra circoncisi americani ed incirconcisi italiani possiamo

dire che almeno sei punti distinguevano i due gruppi. Sto presentando dei fatti accaduti negli

anni 60 e 70 e perciò il discorso è al passato, ma ai nostri giorni la mentalità dei missionari

americani non è per niente cambiata.

Il primo punto di divergenza era quello del vino. Infatti, per i predicatori americani era peccato

bere vino, anche un bicchiere mangiando, persino le poche gocce versate nei mini bicchierini

della Cena del Signore o eucarestia, mentre alcuni predicatori italiani rifiutavano il succo d’uva

perché seguivano l’esempio di Gesù che aveva detto che il vino vecchio è migliore (Luc 5:39).

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Il secondo punto era il concetto del battesimo, perché per i missionari americani, solo il

battesimo nella Chiesa di Cristo, con la formula magica “per la remissione dei peccati”, era

valido e gli altri non avevano alcuna speranza di salvezza anche se vivevano giorno per giorno il

Vangelo.

Il terzo punto era la circoncisione. Nessun predicatore italiano era circonciso mentre i missionari

americani erano tutti circoncisi, come Mosé aveva comandato agli Israeliti (Lev 12:3). Quindi

essi erano visti dai predicatori italiani, a causa del loro sentimentale attaccamento all’Antico

Testamento, come dei discepoli di Mosè.

Il quarto punto era il creazionismo, cioè che Dio avrebbe fatto tutto in 6 giorni, circa 6 mila anni

fa, e perciò quelli che accettavano l’evoluzione e che la terra poteva avere parecchi milioni di

anni, sarebbe stati tutti eretici.

Il quinto punto era la posizione della donna, che non poteva parlare o pregare nel culto, che non

poteva partecipare ed esprimere le sue opinioni al consiglio di chiesa.

Il sesto punto era la non violenza, perché gli americani erano per le soluzioni sbrigative, quindi

l’uso della forza, la pratica della pena capitale e gli interventi militari all’estero.

1 - IL MODERATO USO DEL VINO

Bere o non bere vino è una questione si cultura, come bere o non bere birra, bere o non bere sakè

bere o non bere tè, bere o non bere Coca Cola, e non ci dovrebbe essere niente da dire in merito.

Poiché l’Italia è un paese mediterraneo, è naturale che gli Italiani a tavola abbiano le stesse

tradizioni Israelite, che gli Italiani bevano vino come lo faceva Gesù; vedi il banchetto alle nozze

di Cana dove Gesù trasformò l’acqua non in succo d’uva ma in buon vino (Giov 2:6-10). Paolo

suggerisce al giovane Timoteo di pere un po’ di vino per attenuare i suoi problemi di stomaco (1

Tim 5:23).

In Italia, lentamente, certi missionari non si opponevano più al vino ma essi non bevevano con

noi; evidentemente essi avevano paura di contaminarsi o di perdere il supporto dai fratelli in

America. Io trovai questo problema, ancora più forte, quando venni in Canada, soprattutto con

certi giovani fratelli americani.

Quando io cercavo di spiegare, pazientemente, ad un missionario americano in Kiev, che quello

che conta è la moderazione, in tutte le cose, sia nel mangiare che nel bere, egli mi rispondeva

arrogantemente: “Bere vino è sempre un peccato e bere moderatamente significa peccare

moderatamente, ma si tratta sempre di un peccato, di una trasgressione alla Parola di Dio.

Chi viola un punto è colpevole su tutti i punti (Giac 2:10) anche se lo ha fatto in modo

moderato”.

Ad un certo punto, io persi la pazienza, perché mi resi conto che avevo lasciato la Chiesa

Cattolica per entrare in una setta di astemi circoncisi nella carne.

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2 - IL VERO BATTESIMO

Per i nostri fratelli americani, solo il battesimo praticato nella Chiesa di Cristo é valido; i

membri delle altre chiese non sono veramente cristiani anche se vivono il Vangelo come noi. Per

essi non basta che i credenti accettino Cristo e siano immersi confessando il suo nome (Atti

22:16 ), ma al momento dell’immersione deve essere pronunciata la formula “per la remissione

dei peccati” (Atti 2:37-38), che a questo punto sembra una formula magica come Abbra Cadabra.

Seguendo tale interpretazione, quelli che non sono membri della Chiesa di Cristo, sarebbero tutti

perduti, ma noi sappiamo invece che nel Vangelo non é così perché Dio è il Padre di tutti (Efe

4:6) e vuole essere il salvatore di tutti (1 Tim 4:10) e lo sarà tanto più per i credenti anche se la

formula magica aveva una variazione o se eventualmente era una donna a pronunciarla.

3 - LA CIRCONCISIONE

La circoncisione è un tipico rito giudaico, comandato da Mosè (Lev 12:3), ma che viene da

lontano ed ha delle radici molto profonde che hanno a che fare con il paganesimo. Secondo

Paolo, quelli che si fanno circoncidere sono obbligati di seguire tutta la vecchia legge (Rom 2:25.

Gal 5:3,6). Nel Nuovo Testamento, Gesù non ha insegnato la circoncisione e Paolo ha

condannato tale pratica (Gal 5:2 ), specialmente con quelli che assillavano i credenti non

circoncisi (Gal 5:12).

Non avendo alcun passo del Nuovo Testamento che li giustifichi, gli ultra conservatori

continuano a circoncidere i loro figli, dicendo che lo fanno solo per ragioni igieniche. Quindi il

Vangelo sarebbe meno igienico che l’Antico Testamento!

Sarebbe come se dei genitori cattolici, dopo avere compreso che versare delle gocce d’acqua

fresca sul capo del neonato, come fa il prete nella cerimonia del battesimo, non è il vero

battesimo del Vangelo, ma per giustificare tale tradizione, essi dicessero: Noi facciamo

battezzare i nostri figli dal prete, non per una ragione religiosa ma è pîù una festa in famiglia e

l’acqua fresca li rende più sani. Versando delle gocce d’acqua fresca sul capo del bambino è un

modo per abituarlo ai cambiamenti di temperatura, in tale modo preveniamo il raffreddore e la

tosse, così difficilmente egli prenderà la polmonite.

Vediamo quindi che quando alcuni vogliono fare qualcosa, anche se non è secondo il Vangelo o

ch’é esplicitamente condannata dal Vangelo, com’è il caso della circoncisione, il diavolo trova

sempre una buona ragione per giustificarla, come nel caso del battesimo per neonati.

4 - IL CREAZIONISMO

I missionari americani circoncisi nella carne sono tutti creazionisti e negano categoricamente

l'evoluzione delle specie. Per essi, l'universo, il sole, la luna, la terra e tutti gli esseri viventi

furono creati in soli 6 giorni, approssimativamente 6000 anni fa, ma noi sappiamo invece che

tutto questo esisteva da molto più tempo.

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Abbiamo già visto che al tempo dell'Adamo ed Eva della Bibbia, l'universo esisteva già non solo

da qualche giorno o da 100 giorni o da 6000 anni o da 60000 anni, ma esisteva da circa 13,7

miliardi di anni. Inoltre, l'evolversi della vita su questo pianeta, dalle forme più elementari a

quelle superiori, anche se era stato originariamente programmato da Dio, é stato comunque un

lungo procedimento naturale che ha richiesto qualcosa come 4,4 miliardi di anni.

E SE LA VITA FOSSE VENUTA DALLO SPAZIO?

Alcuni giustamente affermano che la vita viene dallo spazio, che arrivò sulla terra miliardi di

anni fa attraverso le meteoriti, come una spora celeste o un seme extraterrestre. L’argomento è

affascinante ed anche molto complesso ma non si può escluderlo. Quindi, dell’origine della vita,

quando come e dove, non dovremmo mai farne una questione dottrinale. Su questo nella chiesa

dovremmo essere liberi di parlare, di esprimere la nostra personale opinione, senza mai sentirci

obbligati di arrivare ad una comprensione comune.

Per esempio: se Dio ha creato il nostro universo circa 13, 7 miliardi di anni fa e la vita sulla terra

4, 4 miliardi di anni fa, come affermano gli esperti, viene da chiederci che cosa Dio faceva

prima? Dormiva? In realtà Dio è sempre esistito (Ger 10:10) ed ha sempre creato, qui o altrove, e

la vita è sempre stata una delle sue manifestazioni o segni della Sua presenza, perché noi siamo

Sua progenie (Atti 17:28-29).

UN CAMPO NEL QUALE NON SI PUÒ ESCLUDERE NIENTE

É forte probabile che la vita si sia sviluppata in questo pianeta, come il risultato d’un lungo

procedimento naturale ch’è durato milioni di anni, ma non si può escludere che nel frattempo

siano arrivate anche delle spore dallo spazio e forse ne stanno arrivando alcune anche ai nostri

giorni e noi non lo possiamo sapere né escludere. Purtroppo conosciamo ancora poco della vita,

della sua origine e nel modo che può trasmettersi nello spazio siderale. In questo campo, non si

può escludere niente e forse ne sapremo un po’ di più solo quando riusciremo a mandare degli

astronauti sugli altri mondi lontani.

LA CREAZIONE IN SEI GIORNI COME UN ARCHETIPO

Seguendo tale principio, possiamo dire che il racconto dei sei giorni della creazione in Genesi, si

tratta solo d’una frazione di tempo o dello scampolo di tempo della creazione che c’era prima e

che continua ad esserci anche ai nostri giorni, e che continuerà ad esserci nell’infinito, fino alla

fine dei tempi. La descrizione della creazione in Genesi è quindi solo l’archetipo o il

prototipo o il modello di quello che Dio ha sempre fatto e continuerà a fare senza essere

limitato da alcuno schema o dai giorni o dagli anni, sia anche da milioni di anni che da

miliardi di anni.

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Come Pietro dice: “Ma voi, diletti, non dimenticate quest’unica cosa, che per il Signore, un

giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno” (2 Pie 3:8). Questo significa

che, per Dio, il tempo è infinito, non ha limiti, non ha inizio e non avrà mai fine perché Egli è

Eterno!

Infatti, se guardiamo l’universo o i molti universi, la terra è molto piccola. In paragone agli altri

astri, la terra non è che un granello di sabbia che vaga nell’infinito e noi siamo una infinita

piccola parte d’essa. Essendo così piccoli o minuscoli, noi dobbiamo accettare che anche quello

che sappiamo e che diamo per vero o che sentenziamo per sicuro potrebbe essere molto limitato.

Quindi, dobbiamo fare sempre attenzione a come parliamo e come citiamo certi versetti che a

stento comprendiamo.

A causa di questo, noi non possiamo stabilire delle regole o dei limiti a Dio, a quello che Dio ha

creato o che sta creando. Tale soggetto dovrebbe essere un campo di riflessioni e di libera

opinione, mai di rifiuto o di scomunica!

5 – LA POSIZIONE DELLA DONNA

Per i missionari americani circoncisi, la donna non dove parlare nell’assemblea dei credenti ma

rimanere zitta (1 Cor 14:34-35). La donna deve imparare dal marito in silenzio senza mai

protestare o senza mai cercare di correggerlo anche se si sbaglia (1 Tim 2:11-12) a causa d’Eva

che peccò prima d’Adamo (1 Tim 2:13-14). La donna sarà comunque salvata partorendo figli a

condizione che essi siano fedeli (1 Tim 2:15). Apparentemente, la responsabilità della

conversione dei figli ricade maggiormente sulla donna.

NON SOLO CONTRADDIZIONI APPARENTI

Noi sappiamo che i figli non sono responsabili dei peccati del padre e viceversa (Eze 18:4,

19-20), ma apparentemente, secondo Paolo non è così per le figlie nei riguardi della loro

madre o nonna o bisnonna o progenitrice o Eva (1 Tim 2:11-15). Evidentemente, qui c’è

una grossa contraddizione dottrinale e dobbiamo smetterla di dire che nella Bibbia ci sono

solo contraddizioni apparenti.

Probabilmente, quando Paolo scrisse così al giovane Timoteo non aveva bene riflettuto e non

sapeva che tale lettera personale sarebbe divenuta in seguito parte del Nuovo Testamento.

Seguendo il discorso di Paolo in 1 Tim 2:13-15 c’è da chiederci che succederà alle donne sterili

o a quelle che non si sono sposate o a quelle che non vogliono figli perché hanno un’altra

missione nella vita o solo perché non si sentono capaci di affrontare una così seria responsabilità.

Dopo tutto, per la società è meglio una donna senza figli che d’una che li ha in carcere.

A causa di queste affermazioni estremamente sessiste, certi predicatori italiani della Chiesa di

Cristo del nord Italia, consideravano Paolo un misogino. Questo quando nella nostra chiesa nel

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Nord Italia v’erano predicatori italiani, ma adesso ci sono solo missionari americani, che non si

pongono alcun problema, e non c’è più alcun progresso stabile, solo qualche fuoco di paglia.

È interessante notare che la posizione della donna, secondo i missionari americani ultra

conservatori che vengono della Bible Belt, potrebbe piacere a certi predicatori italiani che hanno

la tendenza di reprimere la donna o di segregarla e per questo il sud Italia stenta a decollare

economicamente ed ha sempre bisogno dell’aiuto del Nord Italia.

6 – I missionari americani circoncisi sono tutto orecchi sulla questione trinitaria, sull’immortalità

dell’anima, sulla resurrezione dei morti, sul battesimo, sulla Cena del Signore o eucarestia, sul

modo di pregare, di fare il culto e d’organizzare la chiesa, ma quando Gesù parla della non

violenza (Mat 5:38-48) ed anche Paolo (Rom 12:14-21. 1 Cor 4:11-13), essi non ascoltano

niente, ma seguono la variante dell’Antico Testamento (Eso 21:24. Lev 24:20. Deu 19:21);

questo perché essi hanno la missione di essere i gendarmi del mondo.

I missionari americani sono sempre per le soluzioni sbrigative, rapide, definitive; ed anche per

l’uso della forza, la pratica della pena capitale e gli interventi militari nei paesi all’estero. I

missionari americani pensano in tale modo perché, prima di essere dei cristiani, essi vogliono

essere dei buoni cittadini americani altrimenti gli Stati Uniti non potrebbero essere la prima

potenza mondiale.

DOVE I MISSIONARI ERANO INFLESSIBILI

I missionari americani circoncisi che erano in Italia negli anni 60 e 70, potevano accettare

d'ignorare o non menzionare quei passi del Nuovo Testamento che giustificano la dittatura e la

monarchia (Rom 13:1-2. 1 Pie 2:13) e quelli che giustificano la schiavitù (1 Tim 6:1. 1 Pie 2:18),

questo anche perché allora, nella penisola, la Chiesa di Cristo era perseguitata sia dallo stato che

dalla Chiesa Romana. Tuttavia, i missionari non volevano andare oltre. Guai a parlare loro del

bisogno di accettare l’emancipazione della donna nella chiesa come nella società.

Inoltre, ai missionari americani circoncisi nella carne non piaceva sentire parlare di parità di

salario per la donna nel caso che essa faccia lo stesso lavoro d’un uomo, e soprattutto, non

era il caso di preoccuparci a riguardo della segretaria che lavorava nell'ufficio della chiesa,

sempre sottopagata e spesso non in regola sindacale.

Fra l'altro, di tutti i predicatori italiani della Chiesa di Cristo, assunti in Italia, nessuno era in

regola con i sindacati. Per tale ragione, quando tali predicatori sono invecchiati, nessuno d'essi ha

ricevuto la pensione, o una compensazione finanziaria dalla vera chiesa, per il periodo di quando

non erano in regola.

Ho personalmente conosciuti alcuni predicatori che passano o hanno passato gli ultimi anni

della loro vita dimenticati da tutti, nella miseria più nera o sostenuti dai loro figli, quelli che

avevano figli. Evidentemente, fedeltà dottrinale ed equità sociale non sempre vanno d'accordo o

spesso non vanno assieme.

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Apparentemente, la ‘‘vera chiesa’’ è al di sopra delle leggi stabilite dagli uomini e così, senza

accorgerci, anche noi credenti rischiamo di accettare certi falsi principi o giustificazioni tortuose

che hanno permesso al clero di stabilire il Vaticano per non pagare le tasse.

UN’APERTURA CHE IMPROVVISAMENTE S’INCEPPA

Nel passato, nel Sud degli Stati Uniti, nella Bible Belt, la schiavitù era molto popolare ed era

giustificata fra i credenti basandosi sull’Antico Testamento (Gen 9:25-27. Eso 21:2-6. 25:44-45.

Lev 25:39-40), e lo fu fino alla sconfitta nella guerra di secessione (1861-1865), quando la

politica del Nord o degli “Yankees” fu imposta anche al Sud. Tuttavia, dobbiamo riconoscere

che, ai nostri giorni, i missionari americani circoncisi sono contro la schiavitù e sono per la

democrazia, questo anche se la parola democrazia non appare mai nella Bibbia.

Si noti però che nella Chiesa di Cristo nel sud degli Stati Uniti, almeno nella Bible Belt, di solito

i bianchi non adorano Dio con i neri e ci sono tuttora le chiese dei bianchi e quelle dei neri e che

c’è poca o quasi nulla relazione fra di loro.

Chiedendo ad un caro credente dell’Arkansas: “Come mai che non ci sono dei fratelli di colore

nelle Chiese di Cristo in questo stato? Ed egli mi rispose: Ce ne sono alcuni, ma di solito essi

preferiscono restare fra di loro perché fanno un culto più animato e non si trovano bene nel culto

dei bianchi dove c’è ordine e silenzio”.

Quando si parla con i fratelli americani, ultra conservatori circoncisi, a riguardo del

battesimo delle altre chiese, dell'emancipazione delle nostre sorelle in Cristo e

dell’inclusione dei predicatori di colore nel culto nelle congregazione dei bianchi, allora la

loro apertura o disponibilità improvvisamente s'inceppa o batte dei colpi a vuoto.

Se poi parliamo a loro anche della possibilità che ci sia stata un’evoluzione, allora essi si

demoralizzano, perdono ogni fiducia in noi e pensano che non siamo credenti o per lo meno

che siamo dei liberali o degli eretici dai quali è meglio prendere le distanze per non

compromettersi e non perdere la reputazione.

SOLO PER FARE TANTI BATTESIMI

Per capire bene la questione del battesimo e capire quello che accadeva nella Chiesa di Cristo in

Italia negli anni 60 e 70, bisogna tenere presente che i missionari americani venivano nella

penisola soprattutto per battezzare.

Se guardiamo bene, anche ai nostri giorni, tali missionari sono inviati in Italia per fare tanti

battesimi. Tutto é impostato in modo da ottenere il numero più alto possibile di battesimi ed il

resto, apparentemente, non conta molto. Per Paolo invece era tutto il contrario: "Perché Cristo

non mi ha mandato a battezzare ma ad evangelizzare" (1 Cor 1:17).

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Questo avviene perché molti fratelli americani si sentono colpevoli e per alleviare o per attenuare

i loro rimorsi di coscienza, essi sentono forte il bisogno di fare tanti battesimi, così essi possono

offrire nuove anime salvate a Dio, ragione per la quale essi non possono accettare che i battesimi

insegnati e fatti nelle altre chiese siano validi, altrimenti il loro supporto missionario diventa

inutile e non resta più per loro un modo di lavarsi la coscienza. Ma questo modo di procedere nel

regno di Dio non é retto o non é corretto.

LA POSIZIONE DELLA DONNA NELLA CHIESA

Negli anni 60 e 70, i missionari americani in Italia non erano disposti ad ignorare quei passi che

drasticamente limitano il ruolo della donna nella chiesa e perciò la discriminavano e continuano

a farlo ancora ai nostri giorni (1 Cor 14:34-35. 1 Tim 2:11-15). Siccome c'era l'idea che le sorelle

italiane non sono così brave e spirituali come quelle americane, certi missionari erano più rigidi

con le donne in Italia di quello che di solito lo erano con le donne in America e quindi vi fu una

reazione comprensibile.

É risaputo che certi predicatori americani sono particolarmente pazienti ed attenti a quello che

dicono o pensano le mogli degli anziani negli Stati Uniti, anche perché, se non piacciono alle

mogli degli anziani americani, essi spesso perdono il supporto.

Purtroppo, tali missionari circoncisi nella carne non hanno avuto gli stessi riguardi con le sorelle

in Italia perché esse non sono in grado far tagliare a loro il supporto. Questa attitudine

discriminatoria a riguardo delle donne italiane ha nuociuto molto alla chiesa in Italia, e molte

brave sorelle italiane furono accusate di essere delle femministe; quello ch'é successo poi nelle

nostre congregazioni é risaputo.

VISITA AGLI INSTITUTI ED OSPEDALI IN UCRAINA

Nei primi anni quando andavo in missione in Ucraina, fra il 1993 e 2003, non parlavo ancora il

russo e conoscevo poco il paese, andavo spesso assieme ad un fratello americano, circonciso

nella carne e completamente astemio, il quale era molto spirituale, pregava bene, ma notavo che

aveva certe strane idee in altri campi. Di certo egli amava il Signore, ma non faceva distinzione

fra l’armata americana e la missione della Chiesa di Cristo nel mondo, che per lui era sempre una

chiesa americana, mentre io mi forzavo di provare a tutti che la Chiesa di Cristo, che noi

volevamo restaurare in Ucraina, è una istituzione divina.

Tale missionario era molto fiero di suo figlio, il quale, al dire del padre, non aveva ancora deciso

in quale modo era meglio per lui di servire il Signore; se era meglio di divenire un missionario o

arruolarsi nei marines.

Riferendosi al figlio, il mio collega circonciso ripeteva spesso: L’importante è di fare le cose

bene. Evidentemente, per lui, fra l’essere missionario con la Bibbia in mano o sparare il mitra

con la Bibbia in tasca non cambiava molto. In entrambi i casi si trattava d’un servizio ed in

entrambi i casi ci voleva molta dedicazione!

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L’EMANCIPAZIONE DELLA DONNA UCRAINA

In Ucraina noi eravamo spesso invitati a parlare nelle scuole secondarie, nelle scuole superiori,

nelle università ed ospedali, soprattutto negli ospedali. Essi c’invitavano per sapere cosa si fa e

come si vive in America, nel Canada ed anche nell’Unione Europea, perché il comunismo li

aveva tenuti all’oscuro di tutto.

Gli ospedali c’invitavano soprattutto perché avevano saputo da altri che noi portavamo delle

medicine da regalare o così aiutavamo molta gente.

Quello che sorprendeva maggiormente il mio collega americano era che molti di tali istituti ed

ospedali erano diretti da delle donne emancipate e ben qualificate. Che le donne avessero tanta

autorità nella società ucraina, non mi disturbava personalmente, ma al mio collega sembrava

proprio antibiblico. Evidentemente, per lui si trattava di qualcosa che bisognava correggere per

emancipare i mariti e salvare le famiglie. Secondo me invece, è la determinazione di molte donne

ucraine che sta risollevando il paese dalla forte crisi economica.

IL LIBRETTO CONTRO LE DONNE EMANCIPATE

L’anno seguente, egli arrivò all’aeroporto di Kiev o Kyiv ben equipaggiato di materiale

‘‘didattico o “distruttivo” per correggere il grande problema dell’Ucraina: il sopravvento delle

donne sugli uomini!

Fra le varie valigie, egli portava con se anche uno scatolone con molte copie d’un nuovo libretto

bilingue, inglese e russo, di tendenze misogine, che spiegava dettagliatamente, citando numerosi

passi biblici, a chi deve andare l’autorità nella chiesa e nella società, negli istituti, nelle università

e negli ospedali; come si doveva organizzare tutto secondo la Parola di Dio, mettendo l’uomo al

posto che gli compete.

Sorpreso, io gli ricordai che noi eravamo in Ucraina solo per predicare Gesù Cristo; che anche

negli Stati Uniti vi sono delle donne sindaco, direttori d’università e presidenti di stato, ma non

c’era niente da fare. Il mio collega aveva la missione di rendere più umili le donne ucraine, le

quali, fra l’altro, erano state estremamente gentili con noi.

Quell’anno, quando visitavamo un istituto o un ospedale ed il mio collega prontamente offriva

alcune copie di quel libretto misogino alla donna in carica, io ero profondamente imbarazzato, mi

sentivo sprofondare nel pavimento.

Dopo la cerimonia del benvenuto, quando ci davano l’opportunità di parlare, il mio collega

americano predicava sull’importanza di mettere l’uomo al posto giusto ed io predicavo

sull’importanza di mettere Cristo al posto giusto.

A partire dall’anno seguente io preferii andare da solo, visitando altre aree dell’Ucraina, perché

non volevo che nessuno alcuno mi associasse a certe idee. Saputolo, altri fratelli americani

iniziarono a guardarmi con sospetto.

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LA STORIA SI RIPETE

Purtroppo, i missionari circoncisi nella carne hanno agito nei riguardi delle sorelle in Ucraina

nello stesso modo come avevano agito nel passato con le sorelle in Italia, questo anche perché

esse non potevano far tagliare il loro supporto.

In tale modo, le sorelle ucraine si sentivano spesso discriminate dai missionari, e così anche nella

Chiesa di Cristo in Ucraina ci sono state certe sorelle che hanno protestato, ma senza spogliarsi

come fanno in politica "le femen" o le famose femministe ucraine.

ALMENO IO C’HO PROVATO

Dopo avere molto subito, a causa dell’ignoranza dei miei colleghi e riflettuto sulla mia

prospettiva, a quel tempo, io mi resi conto che, nonostante quello che si dice, ciascuno si fa

una setta o modo suo o a modo del Papa, ma le cose non cambiano molto.

In paragone con molti altri colleghi, io almeno posso dire d’avere tentato di fare meglio, di

correggere l’ignoranza e di eliminare le ingiustizie, anche se poi non sempre ci sono riuscito

e sto cercando anche ai nostri giorni!!!

LA BARRIERA DELL' EVOLUZIONE

Purtroppo, anche ai nostri giorni, i missionari americani circoncisi assolutamente rifiutano la

possibilità che ci sia stata un'evoluzione; essi continuano a credere che Dio abbia creato ogni

cosa, universo, terra, luna, animali ed esseri umani in solo sei giorni, circa 6000 anni fa. Tuttavia,

questo é molto difficile da vendere agli Italiani dove nessuna scuola o università in Italia insegna

che l'universo ha solamente 6000 anni; questo eccetto la nostra Scuola Biblica di Firenze, a

Scandicci….. che non c'é più!!!

Dobbiamo riconoscere che la creazione non é avvenuta 6000 anni, che Dio non ha cercato di

imbrogliarci creando una terra che sembra vecchia anche se non lo è, ma che è stata creata

miliardi di anni prima e la creazione non è finita, essa continua ai nostri giorni, sotto i nostri

occhi che sono spesso distratti. Infatti, ogni anno spariscono delle specie, e grazie a Dio, delle

nuove specie si formano ed evolvono lentamente in altre forme, a secondo dell'ambiente dove si

trovano e dei pericoli che ogni giorno esse trovano. Questo senza contare quanti altri milioni di

pianeti abitabili ci possono essere nel nostro universo, o in qualcuno dei molti altri milioni o

miliardi di universi!

Certi fratelli americani sono anche adesso assolutamente fermi sul principio dei 6 giorni creativi

e dei 6000 anni di esistenza dell'universo, terra, luna ed esseri viventi. Togliere a certi fratelli

americani quei due punti é come togliere ai Cattolici ferventi l'autorità del Papa e la perpetua

verginità della Madonna o qualcosa del genere.

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ALCUNI ESEMPI DI EVOLUZIONE

Che l’evoluzione sia possibile lo si apprende in molti campi, non solo facendo dei grandi studi

sull’estinzione dei dinosauri o dei mammut, ma anche studiando le forme attuali di vita, quelle

più piccole o minuscole, delle quasi di solito non ci facciamo caso.

L’uso degli insetticidi nell’agricoltura uccide molti insetti ma anche causa delle mutazioni negli

insetti che sopravvivono al veleno, i quali cambiano di forma e di misura, diventano più

resistenti agli insetticidi e poi si moltiplicano più di prima. Per contenere il diffondersi degli

insetti più resistenti che sono una serie minaccia per i raccolti, gli agricoltori ricorrono spesso a

degli insetticidi sempre più potenti, i quali a loro volta producono altri tipi di danni non meno

deleteri come l’inquinamento del suolo e lo sviluppo d’altri insetti più resistenti ai nuovi

insetticidi.

Nella medicina, la scoperta degli antibiotici è stata salutare per fermare certe malattie e salvare

molte vite umane, ma in seguito si sono sviluppati altri microbi che sono resistenti agli

antibiotici. Così certe malattie come la tubercolosi che sembravano debellate per sempre stanno

riaffiorando e stanno divenendo adesso più perniciose che in precedenza.

Un altro esempio è dato dal virus dell’immunodeficienza umana detto comunemente AIDS o

HIV, il quale ha la caratteristica di cambiare continuamente.

In questi ultimi 30 anni il virus dell’AIDS si sta costantemente modificando o evolvendo,

facendo delle copie di se stesso, delle nuove copie che sono ogni volta leggermente differenti

dalle precedenti sia nella forma che nella grandezza, divenendo più resistenti alle nuove

medicine o terapie, e così sono sempre una minaccia al nostro sistema immunitario. A causa di

questi continue cambiamenti o evoluzioni è molto difficile fare un vaccino per prevenire l’AIDS.

SOLO UNA QUESTIONE D'EMOZIONE

Facendo uno studio sul Nuovo Testamento con una donna cattolica, a proposito di Maria madre

di Gesù, che essa non poteva essere stata sempre vergine perché ebbe altri figli, almeno sette

(Mat 12:46-50; 13:55-56. Mar 3:31-35. Giov 7:5. Atti 1:14), a un certo punto della

conversazione la donna mi disse: "Io capisco quello che abbiamo letto, che secondo il Vangelo

Maria non può essere sempre vergine perché ebbe almeno 7 figli, ma questo non lo posso

accettare sentimentalmente, perché va contro ai miei sentimenti e alla mia devozione alla

Vergine”. Ecco, questo é il punto; spesso é esattamente la stessa cosa con certi fratelli

Americani sulla questione dell'evoluzione delle specie.

Evidentemente, ciascuno di noi, senza accorgersi, tende ad essere bigotto o fanatico a modo suo

o a secondo della sua cultura o subcultura, ma questo é molto difficile capirlo da noi stessi,

perché é sempre più facile vedere gli errori degli altri che vedere i nostri.

12

SU JULIUS WELLHAUSEN

Precedentemente, ho parlato sulla differenza fra il codice Jahvista, dove é utilizzato il nome di

Dio Yahweh o Jahvé, ed il codice Elohista, dove é utilizzato il nome di Dio Elohim. Io ho

dimostrato che il codice Jahvista é venuto prima ed era orale, mentre il codice Elohista é venuto

dopo ed fu scritto quando c'erano già i sacerdoti leviti.

Tale distinzione dei codici non l'ho inventata io, ma é basata sull'ipotesi documentaria, un

importante lavoro di esegesi di Julius Wellhausen (1844-1918), famoso teologo protestante

tedesco, che ha dato l'inizio a tale tipo di studio, il quale presuppone che Genesi abbia avuto

differenti autori in periodi diversi.

L'ipotesi documentaria di Julius Wellhausen é vista come un attacco alla Bibbia; egli avrebbe

fatto alla letteratura della Bibbia, quello che in precedenza Charles Darwin (1809-1882),

naturalista britannico, aveva fatto con l'ipotesi sull'evoluzione delle specie.

Sarebbe inutile di dire che l'ipotesi documentaria di Wellhausen non é mai piaciuta agli ultra

fondamentalisti americani, perché essi ritengono che i cinque libri del Pentateuco siano stati tutti

scritti da Mosè.

MENZIONATO PIÙ SPESSO CHE GESÙ CRISTO

Quando ero uno studente della Scuola Biblica di Firenze, a Scandicci, dove ho conosciuto dei

bravi fratelli e sorelle, il programma d'insegnamento era completamente conservatore. Fra le

varie cose, si voleva dimostrare che l'Antico Testamento é un libro storico e scientifico e che i

cinque libri del Pentateuco sono tutti stati scritti da Mosé. Rimaneva comunque da spiegare come

Mosé poteva avere scritto Deu 34 che parla della sua morte e di quello che accadde dopo il suo

decesso.

Per realizzare tale programma conservatore, alcuni missionari americani cercavano di fare il

possibile di provare che l'ipotesi documentaria di Julius Wellhausen era sbagliata, nociva alla

fede e all'ortodossia cristiana. La tesi di Wellhausen doveva quindi essere completamente

rifiutata dai credenti. Così, quasi in ogni classe insegnata da certi missionari americani, si

cercava di dimostrare quanto fosse sbagliato quel tale teologo tedesco chiamato Wellhausen. A

partire da quel tempo, iniziai a sognare che un giorno io avrei studiato anche la lingua tedesca

per conoscere meglio i teologi tedeschi.

Alla fine dell'anno scolastico, uno dei missionari americani, quello che ci aveva insegnato

Genesi, chiese a noi studenti quale era stato il personaggio più menzionato duranti tutte le classi

bibliche, e noi rispondemmo in coro: "Wellhausen!". Sorpreso, l'insegnante replicò:

"Wellhausen é stato menzionato più spesso di Gesù Cristo?" E noi studenti in coro

rispondemmo: "Si, più menzionato di Gesù Cristo!". Fu così che, a partire d'allora, io iniziai ad

interessarmi seriamente al lavoro che Julius Wellhausen aveva fatto sulla Genesi.

13

Vorrei fare un parallelo fra questo evento, la reazione degli studenti della Scuola Biblica di

Firenze, con quello che dice Paolo: "Poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché

Gesù Cristo e lui crocifisso" (1 Cor 2:2).

AL MUSEO DELLE SCIENZE E DELLA STORIA NATURALE A KIEV

Nell'anno 2000, mi trovavo a predicare a Kiev o Kyiv, la capitale dell'Ucraina. Ero stato invitato

a parlare in alcuni istituti locali, e come riconoscenza per la mia collaborazione, io ricevetti

anche una medaglia al merito dalle autorità locali. In quella circostanza, degli studenti ucraini,

sapendo che a me piaceva visitare i musei, invitarono tutto il nostro gruppo a visitare il Museo

delle Scienze e della Storia Naturale ed io accettai volentieri. Con noi, molto preoccupato, venne

anche un missionario americano di Kiev, il quale, pur essendo interessato dell'opportunità o forse

solo incuriosito, si sentiva comunque imbarazzato di fare quella visita con degli studenti della

classe Biblica che lo questionavano spesso sulla Bibbia, la scienza e l'evoluzione.

Io trovai la visita al museo di Kiev estremamente interessante, perché c'erano molti resti fossili di

numerosi animali, dinosauri e mammut dalla Siberia, ben conservati, che non avevo mai visto

direttamente. Era impressionante vedere degli scheletri interi di tali giganteschi animali.

Nel Museo delle Scienze e della Storia Naturale a Kiev, m'interessava in particolare osservare

certi reperti a riguardo della relazione fra i mammut e gli uomini preistorici o primati umani. Era

bello vedere come si organizzavano i nostri lontani antenati siberiani, circa 20000 o 10000 anni

fa, e le armi in pietra o in selce che essi si facevano per fare la caccia ai mammut. Peccato che le

spiegazioni era scritte solo in lingua russa o ucraina e così per me era più difficile di capire bene

tutto.

Sapendo che il missionario americano é un convinto creazionista, che predicava spesso contro

l'evoluzione, gli studenti ucraini gli facevano certe domande alle quali egli non sapeva più come

rispondere. Ad un certo punto, il missionario rispose seccato: "La maggioranza di questi

reperti sono falsi; sono stati esposti nel museo da dei professori atei e lo hanno fatto solo

per confondere i credenti e farli divenire tutti comunisti ed atei." Ne seguì una risata

generale. Evidentemente, tale missionario non era ben istruito e, di sicuro, egli non aveva mai

visitato un museo sulle scienze naturali neppure in America, per esempio quello di New York

che é ben fornito anche a riguardo dell'evoluzione.

Vi sono dei musei simili a riguardo delle Scienze e Storia Naturale che presentano l'evoluzione a

Chicago, Los Angeles, San Francisco, Tokio, Beijing (Pechino), Londra, Parigi, Berlino o

Milano, che dovrebbero essere visitati dai missionari locali.

UNA CONCEZIONE DEL MONDO ASSURDA

Gli ultra conservatori prendono alla lettera tutto quello che riguarda la creazione come é

presentata in Genesi ed accusano gli altri di liberalismo o d'ateismo, persino quelli che hanno una

profonda fede in Dio. Purtroppo, gli ultra conservatori ignorano che, nella prima versione della

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creazione (Gen 1), c'é una concezione del mondo o una cosmogonia completamente fasulla, nella

quale c'é un grande firmamento o distesa o cupola che sostiene le acque o un grande mare su in

cielo (Gen 1:6-8).

Al di sopra di tale grande cupola o enorme volta celeste, vi i sono i depositi della grandine e della

neve (Giob 38:22-23) e pure la riserva dell'acqua dove vi sono le cateratte del cielo (Gen 7:11;

8:2) o delle otri d'acqua o delle anfore d'acqua del cielo (Giob 38:37), fatte non si sa di quale

materiale per essere così resistenti, forse di calcestruzzo armato!? Al di sopra di quelle alte acque

siederebbe Dio: "Egli siede sulla volta (o cupola ) della la terra, nella quale gli abitanti appaiono

piccoli come cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo prepara come una semplice tenda

per abitarvi" (Isa 40:20 o 22-23).

Dal suo trono, in alto, oltre la volta celeste o cupola in cemento armato o qualsiasi altro materiale

solido, Dio scaglierebbe fulmini o saette sui cattivi o sui peccatori in terra (Giob 6:4; 36:29-33;

37:1-5; 38:35. Salm 18:13-15; 38:2; 144:6). Con la nostra conoscenza scientifica del ventesimo

secolo, leggendo questi brani della Bibbia, ci sembra di leggere una fiaba, ma questo era il

concetto del mondo del tempo.

QUALCOSA CHE AVREBBE FATTO RIDERE PITAGORA

Secondo la cosmogonia del tempo, la terra era piatta, con quattro angoli o canti (Apo 7:1) e

posata su delle colonne (1 Sam 2:8). Allora, la terra non era concepita rotonda, come un globo

che gira su sé stessa mentre orbita attorno al Sole, ma come un complesso edificio, sostenuta da

delle colonne (Giob 9:6. Sal 75:3) e con delle colonne sopra per sostenere la cupola o il tetto del

cielo (Giob 26:11). Si tratta quindi d'una descrizione del mondo o dell'universo

immaginata, che di certo avrebbe fatto ridere non solo Pitagora (570-496 a.C.), ma anche i

sassi, come si soul dire! Se non proprio i sassi, ma farebbe di certo ridere anche i bambini delle

nostre scuole elementari.

La terra era posata saldamente su tali colonne e nessuno non l'avrebbe mai smossa "Dio

s'avvolge di luce come una veste, dispone i cieli come una tenda (padiglione o baldacchino). Egli

costruisce (o dispone) le sue alte stanze sull'acqua (l'acqua che si trova alto in cielo sostenuta

dalla grande cupola). Egli fa delle nubi il suo carro, vola sulle ali del vento. Fa dei venti i suoi

araldi, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. Egli fondò la terra sui suoi fondamenti (o le colonne

sulla quale posa), e non vacillerà non sarà mai smossa, in eterno" (Sal 104:2-5).

La terra era ritenuta piatta, sostenuta da delle colonne, tuttavia sotto di essa v'era il vuoto o uno

spazio vuoto che nessuno poteva spiegare: "Le ombre (o gli spettri dei morti) tremano di paura

nell'acqua sottoterra, il mondo dei morti giace scoperto di fronte a Dio; l'abisso non ha veli di

fronte a Lui. Egli stende il cielo del nord (o settentrione) sul nulla, tiene sospesa la terra sullo

spazio vuoto" (Giob 26:5-7).

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DOVE POSAVANO LE COLONNE DELLA TERRA?

Evidentemente, al tempo dell'autore di Giobbe, in Palestina la concezione del mondo e

dell'universo era piuttosto confusa. Per esempio, c'era l'idea che le stelle non fossero degli astri

come il Sole, ma che fossero degli esseri viventi, paragonabili ai figli di Dio (Giob 38:6-7).

A quel tempo vi era anche l'idea che se uno fosse stato capace di andare ai confini o ai limiti

della terra, dove il mondo finiva, e fosse disceso, egli avrebbe visto le grandi colonne sulle quali

appoggiava la terra o la grande pietra dell'angolo sulla quale la terra appoggiava e avrebbe potuto

ammirare il grande spazio vuoto. Le colonne della terra o la pietra angolare della terra,

apparentemente appoggiavano sul fondo del grande abisso o del mare primordiale, ma nessuno

sapeva spiegare di più, che cosa c'era sotto. Per questo viene chiesto: "Su che furono poggiate

le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare?" (Giob 38:6).

LA SOLUZIONE LOGICA

C'é da chiedersi come faceva la terra ad essere sospesa nel vuoto (Giob 26:7) se allo stesso

tempo la cupola del cielo o la volta in cemento armato, che sosteneva alto in cielo i depositi della

neve, della grandine e i serbatoi dell'acqua e gli otri o anfore dell'acqua (Giob 38:37), era

sostenuta da delle colonne (Giob 26:11)? Faccio notare che tutti questi passi citati sono in prosa

come tutti quelli riferiti alle profezie nei riguardi il Messia che doveva venire.

Abbiamo già visto che in Mesopotamia non ci sono delle alte montagne, quindi alcuni pensavano

che tutto il sistema del mondo, con il mare alto sostenuto dalla cupola o volta solida del cielo, la

terra e il mare inferiore o l'abisso con il mostro marino, formavano un blocco unico, un sistema a

parte che era tenuto assieme da delle colonne o pietra angolare o solo dalla volontà di Dio, senza

un appoggio particolare.

DIO ASSISO SULLA CUPOLA O VOLTA DEL CIELO

Abbiamo già visto che Dio è assiso sulla cupola che sostiene il mare superiore, i magazzini

dell’acqua piovana, i depositi della grandine e della neve, per cui si può capire quello che dice il

profeta: “Egli è colui che sta assiso sulla volta (ebraico - hug) della terra, e gli abitanti d’essa

sono per lui come locuste; egli distende i cieli come una pergamena, e li spiega come una tenda

per abitarvi” (Isa 40:22-23).

Io ho tradotto l’ebraico “hug” con volta, come fa la Marietti e molte altre versioni. Purtroppo, per

confonderci, la Luzzi riveduta traduce con “globo”, ma tale traduzione non è corretta come non

l’è la Nuova Diodati. Tali traduzioni danno l’impressione che a quel tempo, fra gli Ebrei, vi fosse

già l’idea che la terra fosse un globo ma non è affatto vero. Si tratta d’un bugia bianca come

molte altre.

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Traduce bene anche la traduzione dei Paolini: “Egli siede sopra la volta del mondo”. Quindi

sopra la terra c’è una volta, o una volta solida in cemento armato, e su tale volta, sostenuta da

delle colonne è assiso Dio.

Traduce bene anche la Bibbia di Gerusalemme: “Sopra la volta del cielo siede Dio”. Io sto

lavorando sulle traduzioni della Bibbia di Gerusalemme in Inglese e francese ed immagino che

sia così anche in Italiano. Traducono in modo corretto le versioni francesi Louis Segond e la

Colombe riveduta. Traducono così le più importanti versioni inglesi: The King James, The

Oxford Bible, The New International Version Good New Bible.

TRE TERMINI

A riguardo di questo ricordo che in ebraico vi sono tre termini distinti.

Il primo “galal” che significa ruota, turbine vortice ed anche volta celeste.

Il secondo “cedur” che significa palla, pallone sferico o sferica e quindi globo.

Il terzo “hug” (quello d’Isaia 40:22) che significa cerchio, circonferenza, volta celeste, volta del

cielo e volta dell’orizzonte, ma questo ultimo non si riferisce mai ad un globo o a una sfera.

Per ulteriori informazioni, suggerisco di verificare in “A Hebrew and English Lexicon of the Old

Testament”, based on William Gesenius, Oxford Books 1968. Vedi anche Vocabolario Ebraico –

Italiano, Roma Fondazione per la Gioventù Ebraica, 1965

NESSUNA ALLUSIONE CHE LA TERRA FOSSE UNA SFERA

Quando l'autore di Giobbe dice che Dio "tiene sospesa la terra nel vuoto" (Giob 26:5-7); egli non

intendeva dire che per lui la terra era una sfera che gira veloce attorno al sole. Egli invece

continuava a pensare come nella cosmogonia terreste babilonese, cioè che la terra era piatta,

quadrata, con quattro angoli o canti (Apo 7:1) emersa dal mare e sospesa su delle colonne (1 Sam

2:8). Per lui sopra la terra c'era il cielo o la volta solida sostenuta anch'essa da delle colonne

(Giob 26:11), dove c'erano dei magazzini con le provviste di neve, grandine ed acqua a volontà

(Giob 38:37); c'era il mare sotto la terra o l'abisso dove si muoveva o guizzava o giocava il

mostro marino, il Leviathan, il serpente antico o tortuoso (Giob 41. Sal 104:26. Isa 27:1).

COME UNA CASA O UNA CAPANNA SU DELLE PALAFITTE

A quel tempo, il mondo era dunque concepito come una casa o una capanna sulle palafitte o su

delle colonne. Chi o cosa sosteneva le colonne non si sa! Secondo alcuni, le colonne

appoggiavano su una grande palude; la palude primordiale che esisteva prima che Dio separasse

la terra dall’acqua (Gen 1:2). Abbiamo già visto che in quella palude primordiale o abisso

guizzava il Leviathan o il mostro antico.

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Possiamo quindi dire che i tre elementi della cosmogonia babilonese formavano un tutt'uno, un

sistema o un castello o un capitello ben ancorato, su delle solide colonne, stabile in perpetuo;

qualcosa che avrebbero potuto essere immobile anche per aria (Giob 26:5-7), senza mai essere

smosso in perpetuo (Sal 104:2-5).

MENTENDO A FIN DI BENE

Gli ultra conservatori hanno fatto di Giobbe 26:7, un passo in prosa, il loro cavallo di battaglia

per dimostrare ai liberali o agli atei che, molti secoli avanti Cristo, l'autore del libro di Giobbe,

ispirato da Dio, era già al corrente che la terra é un globo che gira attorno al Sole senza avere

alcun sostegno, ma questo contraddice tutto il contesto.

Infatti, Giobbe parla delle colonne che sostengono il cielo o la volta celeste o la grande cupola

portante (Giob 38:37) e parla della pietra angolare sulla quale posa la terra (Giobbe 38:6); una

terra che avrebbe delle fondamenta (Giob 38:4-7) e quindi non sarebbe mai stata smossa in

perpetuo (Sal 104:5).

Ai nostri giorni, noi possiamo dire che l'autore di Giobbe, dall'aspetto scientifico, astronomico e

geologico, era semplicemente un disastro. Allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che egli era

un conservatore o un conformista adeguato alla sua generazione; egli era quindi un figlio del suo

tempo, della cultura della Palestina del IV o III secolo a.C., e nulla più. Perciò sbagliano quelli

che oggi vedono in Giobbe molto di più!

Noi sappiamo bene che, per torcere il significato d'un passaggio della Bibbia, basta isolarlo dal

suo contesto letterario e d'ignorare tutti gli altri versetti paralleli, ma fare così non é appropriato.

Quindi, non bisogna mai dire delle bugie bianche per incoraggiare gli altri a credere a quello che

non é vero o a credere nella Bibbia. Dio non ha bisogno d'una stampella.

UNA GIUSTIFICAZIONE CONTRO LA PROSA

Secondo gli ultra conservatori, non dobbiamo prendere alla lettera quello che dice Giobbe a

riguardo della concezione del mondo perché si tratta d'un libro poetico o in prosa. Se questo

principio é valido, allora essi non dovrebbero utilizzare Giob 26:7 per dimostrare che l'autore

credeva già che la terra fosse un globo sospeso nello spazio o senza supporto.

In ogni caso, tale giustificazione ultra conservatrice non é valida perché le principali profezie

messianiche su Gesù sono tutte in prosa (Sal 2:1-2; 8;22; 22; 110:1; 118:22 Isa 9:5-6. 11:1-10;

28:16; 53. Gioe 2:28, 32. Zac 12:10. Mic 5:1-3). Sminuendo l'importanza della prosa biblica, si

negherebbero anche le profezie sulla venuta di Gesù e, quindi, si distruggerebbe tutto.

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TROPPI BUCHI NELLA CREAZIONE DI GENESI PER ESSERE VERA

Nelle due versioni sulla creazione di Genesi (Gen 1 e 2), vi sono dei grossi vuoti molto difficili

da colmare per essere autentiche. Per esempio, non si parla mai dei dinosauri e s'ignora pure la

presenza del plancton nell'oceano e gli insetti della terra.

Pertanto il plancton, fatto da molti tipi di micro organismi, é parte essenziale della catena

d'alimentazione per i pesci del mare, dai piccoli ai grandi pesci. Si nutrono di plancton il grande

Squalo Elefante o lo Squalo Balena, lungo 16-18 metri ed anche la grande Balena, un

mammifero dei mari, che può essere lungo fino a 33 metri.

Lo stesso si dica degli insetti, dei quali ve ne sarebbero nel mondo circa 925000 specie. Gli

insetti sono alla base della catena d'alimentazione del mondo; senza insetti non ci sarebbe vita

sulla terra e noi stessi spariremmo.

C'é da dire che i dinosauri non sono menzionati perché non esistevano più al tempo della

creazione di Genesi da circa 65 milioni di anni. Però il plancton del mare e gli insetti della

esistevano anche allora! C'è da chiedersi: Perché sono stati ignorati? Probabilmente non sono

stati menzionati perché erano troppo piccoli e giudicati insignificanti. Eppure plancton e gli

insetti sono parte integrale della catena dell'alimentazione. Non ci sarebbero pesci e balene nel

mare senza plancton e sulla terra non ci sarebbero animali, uccelli e rettili senza insetti.

Quindi, anche noi esseri umani indirettamente dipendiamo molto dagli insetti, che adesso

vengono considerati dai biologi come il cibo del futuro, perché si riproducono e si moltiplicano

molto presto senza inquinare. Io dico questo anche se io personalmente non sono fra quelli che

mangiano insetti fritti. Tuttavia, alcuni qui a Montréal, specialmente quelli che frequentano e

mangiano nel ristorante del locale insettario, un museo sugli insetti, considerano gli insetti un

cibo prelibato!.

SULL'ORIGINE DELLA VITA

Non dobbiamo farci confondere dagli ultra conservatori quando affermano apoditticamente che

tutto fu fatto da Dio in 6 giorni, circa 6000 anni fa. Abbiamo visto invece che l'universo nel

quale viviamo esiste da circa 13,7 miliardi di anni e che le prime tracce di vita sulla terra trovate

pietrificate nelle rocce risalgono 4,4 miliardi di anni fa. Abbiamo già visto che i dinosauri

dominavano la terra 230 milioni di anni fa, che i dinosauri si estinsero 65 milioni di anni fa

quando apparvero anche i primi mammiferi, che i primi uomini o primati umani apparvero 2,3

milioni di anni fa.

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Abbiamo già visto che non é possibile che i dinosauri siano stati creati al tempo di Adamo ed

Eva, 6000 anni fa, come dicono gli ultra conservatori, perché erano esistiti 230 milioni di anni

prima. Questo dimostra che esiste una realtà astronomica, geologica e biologica che gli autori

della Genesi ignoravano completamente e questo non per colpa loro, ma per ignoranza nella

scienza. Tuttavia, ci tengo a ricordare che lo scopo della rivelazione divina non è quella di

spiegare quando e come il mondo é stato formato o di presentare le varie fasi dell'evoluzione

naturale delle specie, ma l'origine del peccato, la nostra fragilità, che la carne é debole, e quindi

la necessità della venuta di Cristo, del suo sacrificio per riscattarci dal peccato.

A questo punto, é bene precisare che Gesù non ha mai insegnato che Dio creò il mondo in sei

giorni e che poi al settimo, quindi al sabato, Egli si é riposato. Reagendo a quelli che

l'importunavano, Gesù si é semplicemente proclamato il Signore del Sabato (Mat 12:8).

Allora perché eccitarsi tanto?

CON TANTE LACUNE A NON FINIRE

La descrizione della creazione, come é giunta a noi, nelle due versioni (Gen 1 e 2) é

semplicistica, con lacune a non finire, e senza alcuna base scientifica.

Non si capisce bene perché essi prendono tutto alla lettera quando un passo riguarda la creazione

e non prendono alla lettera Gesù quando c'insegna che dobbiamo amare anche i nostri nemici

(Mat 5:38-48). Essi si giustificano dicendo che quando vanno alla guerra, non uccidono per

volontà loro ma che essi, come soldati, eseguiscono gli ordini dello Stato e che, secondo Paolo,

lo stato é autorizzato ad uccidere (Rom 13:1-7). Questo non significa che i credenti si devono

arruolare volontari per uccidere in nome dello stato, ma essi hanno molte altre priorità da

realizzare per Cristo.

Gli ultra conservatori sono molto stretti nei giudizi a riguardo del creazionismo e di manica larga

quando si tratta di giustificare la violenza e l'aggressione armata. Essi fanno un po' come i preti

cattolici che insegnano a tutti di essere poveri e loro sono molto ricchi, ma non come persone

singole ma come collettività o ordine religioso o comunità ecclesiastica! Che ipocrisia!

UN DILUVIO CHE ASSOMIGLIA PIÙ AD UN'ALLUVIONE LOCALE

Nel concetto antico, basato sulle due versioni in Genesi (Gen 6 e 7), il diluvio di Noé avrebbe

dovuto essere un evento universale, almeno per la gente del tempo. Tale evento avrebbe dovuto

implicare tutti gli esseri viventi del pianeta. Apparentemente, Dio si era pentito di avere fatto

l'uomo (Gen 6:6) e così tutti gli esseri viventi nel mondo avrebbero dovuto morire a causa del

peccato di quella generazione (Gen 6:7).

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Come nelle due versioni sulla creazione non si parla mai dei dinosauri né del plancton e neppure

degli insetti (Gen 1 e 2), così anche nelle due versioni sul diluvio i dinosauri e gli insetti sono

completamente ignorati (Gen 6 e 7). É come se non fossero mai esistiti.

Ancora una volta, dobbiamo dire che i dinosauri non sono menzionati perché non esistevano più

da almeno 65 milioni di anni. Tuttavia, al tempo del Diluvio, gli insetti esistevano e

probabilmente sono stati ignorati perché erano troppo piccoli e non si conosceva la loro

importanza. Questo dimostra comunque la superficialità dei redattori che ignoravano

l'importanza della catena dell'alimentazione.

NEL CASO CHE IL MARE PRIMORDIALE SI FOSSE RIFORMATO

A riguardo di come avvenne il diluvio è scritto: “L’anno seicentesimo della vita di Noé, il

secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso

scoppiarono e le cateratte del cielo s’aprirono. E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta

notti” (Gen 7:11-12).

Nel diluvio di Noé, apparentemente, avvenne un procedimento completamente contrario a quello

della creazione, quando Dio avrebbe posto una grande volta o cupola o distesa in calce struzzo

armato per separare il mare superiore dal mare inferiore (Gen 1:6-7). Sotto la terra vi sarebbe

stato confinato un mare primordiale o un abisso nel quale guizzava il Leviathan o il mostro

antico (Sal 7:14; 104:26).

Abbiamo già visto che il diluvio non poteva essere universale, come affermano gli ultra

conservatori circoncisi nella carne, perché sul pianeta terra non v’è abbastanza acqua per coprire

le più alte montagne del pianeta. In ogni caso, poiché le acque dolci sono solo un limitata parte

delle acque della terra, forse il 5 %, quindi nel caso che si verificasse che tutte le fonti del grande

abisso scoppiassero e le cateratte del cielo s’aprissero (Gen 7:11), o nel caso che tutte le acque

delle nuvole del cielo, degli oceani e delle profondità della terra formassero un unico mare o

oceano, di certe tale oceano sarebbe salato e quindi si trasformerebbe, in poco tempo, in una

grande tomba galleggiante per tutti gli esseri viventi d’acqua dolce.

Io sto cercando qui di mettere assieme i dati che possediamo cercando di dare una logica a tutto

il discorso, ma evidentemente stiamo discutendo di dati fasulli perché si tratta di pura mitologia o

di una fiaba. Noi dobbiamo stare molto attenti a non mettere il mito del diluvio universale con la

fede cristiana, perché il Vangelo è tutt’altra cosa.

DIMENTICATI GLI ESSERI VIVENTI D’ACQUA DOLCE

A questo punto, voglio fare notare qualcosa assai importante sul diluvio che di solito anche

esperti e teologi ignorano completamente. Se il diluvio fosse stato veramente universale o se le

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acque fossero veramente salite al punto di coprire le più alte montagne della terra, di 15 cubiti o

di circa 7 metri (Gen 7:19-20), cioè coprire di 7 metri anche l’Everest, ch’è alto 8 848 metri,

allora sarebbe una catastrofe. In tale caso bisognerebbe dire che nel progetto di Dio sarebbero

stati dimenticati tutti i pesci, molluschi, crostacei, rettili e bisce d’acqua dolce, dei fiumi e dei

laghi, degli stagni e delle paludi, che assolutamente non potrebbero vivere un anno intero

nell’acqua salata di mare o dell’oceano.

C’è l’abitudine di dire il proverbio: “È sano come un pesce”, ma tutte le volte che abbiamo

comperato un pesciolino al negozio di animali, nonostante tutte le nostre cure dopo alcune

settimana ci è morto. Evidentemente, non era nel suo ambiente naturale e non lo nutrivamo nel

modo opportuno ed anche i pesci possono morire.

Vi sono molti pesci del mare che si avventurano anche nelle foci dei fiumi per qualche tempo o

dei pesci d’acqua dolce che s’avventurano per un po’ di tempo nell’acqua salata. Fra questi

ricordiamo i salmoni e le anguille, che nascono nell’acqua dolce e poi rimangono per lungo

tempo nelle acque salate degli oceani, ma vi sono molti pesci, molluschi, crostacei e rettili

d’acqua dolce che non sono mai stati in contatto con l’acqua salata, e che non sopravvivrebbero a

lungo o per un anno intero nell’acqua salata.

Per esempio, il pescecane è prettamente un pesce d’acqua salata, e ve ne sono un grande numero

di specie negli oceani, ma v’un un tipo o razza di pescecane nel Lago del Nicaragua, che vive

solo nell’acqua dolce, anche se assomiglia molto a certe specie di pescecani d’acqua salata egli

non è mai stato in contatto diretto con il mare. Evidentemente, tale specie di pescecane è stato

imprigionato in quel lago milioni di anni fa, forse a causa d’un cataclisma terrestre, quando si è

formato il lago separato dall’oceano. La parte dell’oceano imprigionata dal cataclisma che ha

formato il lago di Nicaragua, lentamente, è divenuta acqua dolce ed in tale lago sono

sopravvissuti solo i pesci ed i pescecani che si sono abituati a vivere solo nell’acqua dolce.

Questo è un lento e lungo procedimento naturale che fa parte dell’evoluzione, qualcosa che dura

milioni di anni.

Vi sono nel mondo diversi tipi di coccodrilli, alligatori o caimani, tutti d’acqua dolce, ma vi sono

anche dei coccodrilli di acqua salata in Australia, che sono i più grandi ed i più voraci. I

coccodrilli d’acqua salata non sopravvivrebbero un anno giusto nell’acqua dolce ed i coccodrilli

d’acqua dolce non sopravvivrebbero un anno intero nell’acqua salata. Così è di molte altre specie

di esseri viventi d’acqua dolce, come pesci, molluschi, crostacei, serpenti e bisce.

Abbiamo già visto che in un diluvio universale, le acque degli oceani avrebbero sommerso

completamente la terra; l’acqua sarebbe salita di 15 cubiti sopra le alte montagne (Gen 7:19-20),

Considerando che il diluvio avrebbe durato per un anno intero, come appare nel diluvio della

Genesi, allora sarebbero morti un grande numero d’esseri viventi d’acqua dolce, ma

evidentemente non sapevano niente di questo gli autori che scrissero le due versioni del diluvio.

22

A PROPOSITO DELLA FOGLIA FRESCA D’ULIVO

Se quello di Noé fosse stato veramente un diluvio universale d’acqua salata che sarebbe durato

un anno intero, dei grandi problemi avrebbero avuto per sopravvivere anche gli alberi e tutta la

vegetazione. Infatti, la grande maggioranza degli alberi e piante sarebbero morti. Ci sarebbe

veramente da dubitare, che alla fine del diluvio, la colomba sarebbe ritornata a Noé con in bocca

una foglia fresca d’ulivo (Gen 8:11). Non esiste un albero d’ulivo che possa resistere sommerso

nell’acqua salata per un anno intero e poi improvvisamente produrre foglie fresche.

Evidentemente, abbiamo a che fare con una fiaba. Non ci sarebbero tutti questi problemi se il

diluvio fosse stato solo locale

SULLA GRANDEZZA DELLA MITICA ARCA

L'arca in legno fu costruita per salvare il giusto Noé e la sua famiglia e con loro avrebbero

dovuto esserci 7 coppie di tutti gli animali puri ed una coppia di tutti gli animali impuri (Gen 7:2-

3), ma a quel tempo sarebbe stato impossibile costruire un' arca o barcone o chiatta di legno per

contenere tutti.

Secondo alcune teorie, basate sulla lunghezza dei 300 cubiti (Gen 6:15), con il nostro sistema

metrico l'arca in legno sarebbe stata lunga circa 120 metri. Altri ultra conservatori affermano che

era lunga circa 137 o 150 metri. In realtà non si é mai costruita una nave in legno più lunga di 70

metri, perché si spezzerebbe con le onde.

Cercando di mettere assieme tutti i dati raccolti, a mio avviso, la mitica arca di Noé non era poi

tanto grande come molti credenti hanno immaginato, perché il diluvio si riferiva solo ad

un'alluvione locale.

UNA TEORIA CONSERVATRICE CAMPATA PER ARIA

Secondo gli ultra conservatori, il Diluvio del tempo di Noé, avvenne circa 3000 anni a.C. o circa

5000 anni fa, ma tale data é molto dubbia. Per essi, il diluvio fu universale nel senso pieno che la

parola "tutta la terra" significa ai nostri giorni; come é detto che tutti i popoli e gli animali della

terra perirono, eccetto quegli animali, rettili ed uccelli che erano nell'arca; quindi la famiglia di

Noè e gli animali una coppia per razza di quelli impuri e 7 coppie per razza degli animali puri.

Noi abbiamo visto invece che il termini "tutta la terra" (Dan 2:37-38; 4:1; 6:25) o "tutta la

creazione sotto il cielo" (Col 1:23) avevano, a quel tempo, un significato molto diverso da quello

che essi hanno ai nostri giorni, questo anche perché la conoscenza del mondo allora era molto

limitata.

COME AVREBBERO ATTRAVERSATO L'OCEANO?

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I legalisti prendono alla lettera che entrarono nell'arca tutti gli animali della terra, rettili ed

uccelli, una coppia per gli animali impuri e 7 coppie per quelli puri; essi affermano questo senza

spiegare come tali animali tipici di altri continenti avrebbero fatto ad attraversare gli oceani per

andare in Mesopotamia da Noè.

Certi animali sono per natura molto lenti, non sanno nuotare e si muovono adagio, molto

lentamente, sempre arrampicati da un ramo all'atro dei grossi alberi tropicali, come i bradipi del

Mato Grosso. Qualcuno ha cercato di calcolare con l'ordinatore (o computer) quanti anni tali

animali ci avrebbero messo, passando da un ramo all'altro, ad arrivare dal Brasile fino alla

Mesopotamia, dove c'era Noé che li avrebbe attesi pazientemente con l'arca. Poiché fra i due

continenti c'é di mezzo non solo il mare, ma un oceano nel quale non ci sono alberi, qualcuno

potrebbe pensare che forse i bradipi avrebbero volato con un super jumbo in legno di gofer per

fare più presto.

Secondo la mia opinione, invece é che Noé non abbia mai visto nella sua vita certi animali, come

bisonti, elefanti, rinoceronti, giraffe, renne, alci, canguri, panda, condor, lama, koala, pinguini,

foche, trichechi, orsi polari, perché essi non facevano parte della fauna della Mesopotamia.

Infatti, tali animali non sono neppure menzionati nella Bibbia.

UNA DIFFICILE COABITAZIONE

Nessuno di questi ultra fondamentalisti ha mai cercato di spiegare minimamente come avrebbero

potuto coabitare nell'arca i carnivori con le pecorelle, la mangusta con i cobra, il riccio con le

vipere, il cavallo con il serpente a sonagli (rattlesnake), la puzzola con gli elefanti. Io sono

convinto che a causa dell'odore nauseante emanato dalle puzzole impaurite, gli elefanti ed i

rinoceronti impazziti avrebbero scassato le pareti dell'arca!

C'é da domandarci anche che cosa avrebbero mangiato tutti quegli animali così diversi gli uni

dagli altri e con diete completamente all'opposto? Logicamente, essi non potevano scannarsi fra

di loro altrimenti sarebbe finito lo scopo dell'arca! Per un anno intero sarebbero divenuti tutti

vegetariani? Forse, ma dove sarebbe cresciuta l'erbetta fresca? Ci sarebbero comunque dei casi

particolari, perché. il formichiere non ha la bocca come gli altri mammiferi; con la sua

proboscide egli può soltanto succhiare delle formiche.

COME SAREBBERO RITORNATI TUTTI DA DOVE ERANO VENUTI?

Dopo il diluvio, ci sarebbe anche da spiegare come avrebbero fatto tali animali così diversi l'uno

dall'altro, provenenti da continenti diversi, come panda, canguri, koala, lemuri, bradipi olinghi,

olinguiti ed armadilli ed altri ad attraversare nuovamente l'oceano e a ritornare esattamente allo

stesso posto di partenza, senza sbagliarsi di direzione.

Apparentemente, nessun paio d'animali si perse nel lungo tragitto o é arrivato in un altro

continente o é stato sbranato prima di arrivare alla meta. Non vi fu neppure una coppia di lama,

alpaca o vigogna (dell'America del Sud) che si sia fermato in Italia o in Europa. Non c'é nessuna

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coppia di canguri che sia andato in America, nessuna coppia di vigogna che sia andato in Cina,

nessuna coppia di koala che sia andata in Russia, nessuna coppia di bisonti che sia andata in

Australia, nessun orso bianco che è andato al Polo Sud. Perché tutte queste contraddizioni?

Il fatto che gli orsi bianchi non ci sono nell'Antartica, cioè nel Polo Sud, dimostra che gli orsi

bianchi sono il frutto di una lunga evoluzione naturale che è avvenuta solo nell'Artico, cioè nel

Polo Nord. Quando ci fu il diluvio, se nell'arca di Noé c'erano degli orsi bianchi, essi ritornarono

solo nel Polo Nord come i canguri ritornarono solo in Australia. Questo solamente se il diluvio

fu veramente universale e non locale come sembra dai fatti.

UN'ARCA SPECIALE PER CIASCUNA DELLE 7 ZONE MENZIONATE

Gli biologi ed altri ricercatori o esploratori della natura continuano a sorprendersi nel vedere

quanti sono e quanto sono diversi gli esseri viventi fra una zona della terra e le altre. Malgrado

che alcuni pensavano che tutti gli animali esistenti siano stati identificati, scopriamo invece

regolarmente nuovi tipi di insetti o altri animali. Infatti, recentemente, leggevo nel giornale

inglese The Gazette di Montréal, che è stato scoperta l'esistenza d'un nuovo piccolo carnivoro

notturno, che i biologi hanno chiamato ''olinguito'' che nel passato non si conosceva o era stato

scambiato per un olingo. L'olinguito ha la taglia d'un cagnolino e salta fra i rami degli alberi

nelle dense foreste dell'Ecuador e della Colombia ed assomiglia un poco ad un orso di peluche

incrociato con un gatto. ma forma una specie distinta.

Una tale varietà d'esseri viventi di tutti i generi, forme, colori e grandezze é dovuta a

indipendenti evoluzioni delle specie attraverso milioni di anni, e così ogni anno si scoprono

nuovi tipi d'animali, uccelli, rettili, insetti, pesci e micro cellulari, che continuano a crescere e a

moltiplicarsi mentre altre specie purtroppo stanno sparendo per sempre.

Considerando la grande diversità di esseri viventi, animali, rettili, uccelli ed insetti, che c'é fra

certe zone particolari della terra, come il Mato Grosso (Brasile) Africa Centrale, Madagascar,

India, Indonesia, Australia e Nuova Zelanda, per salvare almeno una parte di tali esseri viventi,

che continuano a moltiplicarsi, ed avere delle riserve alimentari per sfamarli tutti per un anno

intero, ci sarebbe voluto un' arca molto più grande o un'arca speciale per ciascuna di queste 7

zone del mondo.

In tale modo, ciascuna arca avrebbe avuto alla guida un Noé, predicatore di giustizia, che sarebbe

andato ad accogliere gli esseri viventi, sette coppie d'animali puri ed una coppia d'animali impuri

per specie, direttamente nella zona assegnatagli, così tutti quegli esseri viventi non avrebbero

dovuto attraversare l'oceano a nuoto o volare in un Jumbo di legno di gofer.

Immaginiamo poi se parliamo di salvare sette coppie d'animali puri ed una coppia degli animali

impuri per specie di tutti gli esseri viventi di tutti i continenti della terra, Europa, Asia, le due

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Americhe, tutte le isole del Oceano Pacifico, emisfero artico ed antartico, tutte, inclusi anche i

dinosauri, e di avere le riserve alimentari per sfamarli tutti durante un anno intero. Ebbene ci

vorrebbe molto più spazio.

Considerando che nel periodo d'un anno molti animali si riproducono, specialmente uccelli,

rettili ed insetti; certi insetti si moltiplicano almeno una volta al mese. Bene, in tale caso, per

avere abbastanza spazio e cibo per tutti, ci vorrebbero altre 7 grandi arche con alla guida

ciascuna un Noé, con lo stesso zelo! Evidentemente, colui o quelli che hanno scritto dell'arca e

del Diluvio Universale in Genesi non conoscevano molto delle meraviglie del creato e delle

scienze naturali, non avevano idea di quanto grande era la terra né del numero immenso e delle

varietà delle specie animali.

ESSI HANNO ANCORA UN PAPA DI CARTA

Evidentemente, certi credenti ultra conservatori, tutti circoncisi nella carne, rifiutano

categoricamente l'evidenza delle prove portate a riguardo dell'evoluzione. Essi non sono

interessati ad informarsi e rifiutano categoricamente il confronto; hanno paura di sapere di più

perché essi hanno un papa di carta, nel senso che essi prendono alla lettera tutto quello che

leggono nella Bibbia senza utilizzare la loro testa, cioè senza confrontare i dati e fare dei

paragoni. Infatti, è importante ricordarci che la Bibbia NON è stata dettata parola per parola e lo

scopo della Bibbia NON è quello di insegnare la scienza. Quello che è ispirato nelle Sacre

Scritture è solo il messaggio della salvezza che ciascun autore ha scritto a secondo della sua

cultura o comprensione.

In poche parole, tali fratelli guardano al testo della Bibbia con la stessa devozione che dei

cattolici ferventi guardano alla persona del Pontefice e leggono le sue encicliche. Fra i molti

missionari ultra conservatori, ve ne sono anche alcuni che rifiutano l'evoluzione solo perché i

loro anziani sono ultra conservatori ed essi perderebbero subito il loro supporto.

Il principio dell'evoluzione ha sempre fatto paura a molti credenti, specialmente a quelli che sono

deboli nella fede perché esso causa necessariamente alcuni cambiamenti, prima di tutto cambia il

nostro approccio alla Bibbia ed alla vita. Accettando che la creazione non é avvenuta di recente,

che il nostro universo esiste da almeno 13,7 miliardi di anni, c'é sempre il pericolo che la gente

non prenda alla lettera il resto della Bibbia e che tutto venga considerato una serie di leggende.

Accettando il principio dell'evoluzione, sparisce non solo il concetto di creazione diretta di Dio,

che non avrebbe più fatto l'uomo dalla terra e non avrebbe più fatto la donna con una costola

dall'uomo, ma sparisce anche l'idea del peccato originale e tutto quello che di solito gli é

connesso anche in modo non serio. Vedi la tesi che la donna deve ascoltare in silenzio l'uomo

perché Eva avrebbe peccato prima d'Adamo (1 Tim 2:11-15). Accettando il principio

dell'evoluzione non ci sarebbe più questa strana scusa per impedire alle donne, sorelle nella fede,

di parlare nelle assemblee.

26

Tutte le volte che c'é un cambiamento o un aggiustamento o che noi capiamo meglio un certo

passo delle Scritture, v'é un cambiamento al nostro approccio alla Bibbia e vi possono essere

degli aspetti positivi e negativi fra la gente, ma ciò non toglie che noi dobbiamo sempre

progredire, che non dobbiamo avere mai paura della verità, che dobbiamo essere figli del nostro

tempo per raggiungere gli altri.

Non hanno questo tipo di preoccupazione quei missionari ultra conservatori che non vedono un

palmo oltre i loro occhi o quei predicatori che non credono molto e che pensano solo alla loro

reputazione, a salvare la loro carriera di predicatori o alla loro casa editrice. Così con loro vince

sempre il Diavolo.

SUI MASSACRI DI POPOLI INTERI

Io avevo già precedentemente affermato che ho iniziato ad avere i primi dubbi sull'ispirazione di

certi passi violenti dell'Antico Testamento a riguardo del tempo della conquista della Palestina,

nei quali Dio comandava lo sterminio di popoli interi, anche di donne, bambini e neonati (Gios

6:21; 8:2, 22; 11:14), ed, in alcuni casi, adulti e lattanti erano uccisi persino con i loro animali

domestici (1 Sam 15:2-3).

Tali passi si adattano bene per la politica d'Israele dei nostri giorni. É risaputo che gli Israeliti

stanno rubando delle nuove terre ai Palestinesi; questo avviene giorno per giorno ed i politici

Israeliti sono ispirati dall'Antico Testamento; essi trovano nella Legge una giustificazione morale

o un supporto immorale al loro malsano operato. Questo spiega perché, per me, certi passi

politici mescolati alla Bibbia o alla Parola di Dio non li posso sopportare ed intendo smascherare

quelli che li usano.

Quando si parla di ispirazione della Bibbia, si dovrebbe intendere solo il messaggio che ci

avvicina a Dio per aiutarci à vivere in pace con tutti, secondo la Sua volontà, non per sapere se il

mondo è stato fatto in 6 giorni 6000 anni fa!

LA FIGURA CONTROVERSA D'ABRAMO

Uno dei personaggi più importanti dell'Antico Testamento, senza dubbio il più importante della

Genesi, é Abramo, al quale Dio avrebbe detto: "L'Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si fu

separato da lui; alza ora gli occhi tuoi e mira, dal luogo dove sei, a settentrione, a mezzogiorno, a

oriente, a occidente. Tutto il paese che vedi, lo darò a te alla tua progenie, in perpetuo. Farò si

che la tua progenie sarà come la polvere della terra; in guisa che, se alcuno può contare la

polvere della terra, anche la tua progenie si potrà contare. Levati, percorri il paese quant'é lungo

e quant'é largo, poiché io te lo darò. Allora Abramo levò le sue tende, ed venne ad abitare alle

querce di Mamre, che sono a Hebron; e quivi edificò un altare all'Eterno" (Gen 13:14-17).

In seguito, Dio avrebbe detto ad Abramo che abitava come straniero in Palestina: "Quanto a me,

ecco il patto che faccio con te; tu diventerai il padre di una moltitudine di nazioni; non sarai più

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chiamato Abramo (padre eccelso o patriarca o capostipite) , ma il tuo nome sarà Abrahamo

(padre d'una moltitudine o padre di molti popoli), perché io ti costituisco padre d'una

moltitudine. Ti farò moltiplicare grandissimamente , ti farò divenire nazione, e da te usciranno

dei re. Formerò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in

generazione; sarà un patto perpetuo, per il quale io sarò l'Iddio tuo e della tua progenie dopo di

te. A te e alla tua progenie dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di

Canaan, in possesso perpetuo; e sarò loro Dio" (Gen 17:4-8).

Evidentemente i due brani che veniamo di leggere (Gen 13:14-17; 17:4-8), più che essere due

messaggi spirituali di speranza per tutti i credenti di non importa quale paese, razza e cultura,

sono invece due messaggi con un contenuto fortemente politico, non solo politico ma che

puzzano di nazionalismo.

Viene da chiederci perché mai Dio avrebbe dovuto dare solo ai discendenti d'Abramo la terra che

allora apparteneva a Canaan o ai Cananei, ai Gebusei ed ai Filistei (Gen 13:14-17; 17:4-8)?

Leggendo questo brano si può capire il perché della maledizione di Cam, figlio di Noé. Si noti

che Canaan era figlio di Cam e da Canaan vengono i Cananei (Gen 9:25-27). Evidentemente,

tutto fu organizzato e scritto nella Genesi in anticipo per giustificare la conquista della

Palestina dalla parte degli Israeliti, ma in realtà Dio non ha niente a che fare con quella

mira politica sionista.

Ci tengo a precisa che io non sono antisemita, non sono uno di quelli che dicono che i sionisti

vogliono conquistare il mondo, ma che essi vogliano conquistare tutta la Palestina à discapito dei

Palestinesi nativi mi sembra più che ovvio.

SULLA TRABALLANTE FEDE D'ABRAMO

Si dice che Dio offrì la Palestina ad Abraham perché egli era pronto a sacrificargli anche suo

figlio, ma non é vero perché tale promessa di Dio avvenne prima di chiedergli il sacrificio

d'Isacco (Gen 22:1-19).

Si tenga presente anche che a quel tempo, in Mesopotamia, era un costume assai diffuso di

erigere o costruire le fondamenta di una nuova casa sul corpo del primogenito sacrificato ad un

dio particolare o agli dei in generale; lo si faceva per propiziarsi la protezione divina. Quindi da

questo aspetto Abramo o Abrahamo non fece niente di straordinario.

Vi sono altri aspetti della vita di Abramo che si solito sono ignorati. Per esempio egli chiese a

sua moglie Sara di mentire perché aveva paura (Gen 12:10-13), e di nuovo chiese a Sara di

mentire ad Abimelec (Ge 20:1-3).

Quando il Faraone si prese sua moglie Sara, egli non protestò, non la difese, non lo supplicò, non

chiese l'intervento del Signore, ma invece egli accettò volentieri dei regali; il suo silenzio fu

lautamente ricompensato dal Faraone che s'era invaghito di Sara (Ge 12:14-16).

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Nonostante queste stridenti contraddizioni, Paolo presenta Abramo come l'uomo della fede (Rom

4:19) ed il padre di quelli che credono (Gal 3:7). Evidentemente, in quelle due particolari lettere,

Paolo si stava indirizzandosi a dei fratelli convertiti a Cristo che venivano dal Giudaismo. Si dice

che un po' di diplomazia non faccia mai male a nessuno e nemmeno alla predicazione

GESÙ PRIMA D'ABRAMO E VERSO IL FUTURO

Si noti che Gesù non ha raccontato la storia d'Abramo, non ha esaltato la sua figura e la sua fede

come i Farisei erano usi fare. Quando fu questionato su Abramo, Gesù rispose: "In verità, in

verità vi dice: Prima che Abramo fosse nato, IO SONO" ( Giov 8:58). Alla risposta di Gesù i

Giudei s'infuriarono: "Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose ed uscì

dal tempio" (Giov 8:59). In poche parole, Gesù non guardava al passato, ma al futuro.

Per capire la forte reazione dei Giudei contro Gesù, si tenga presente che "IO SONO" é la

traduzione letterale di Yahweh o Jahvé, uno dei nomi di Dio nell'Antico Testamento, cioè

l'imperfetto del verbo essere in Ebraico. In tale modo Gesù aveva proclamato la sua divinità e la

sua superiorità su Abramo che i Giudei guardavano come il padre della loro nazione.

PROTEGGENDO ISACCO

Abramo era deluso che sua moglie Sara non gli aveva dato un figlio legittimo, ma di avere avuto

solo un figlio da Agar la serva o la schiava. Allora era considerato normale per il padrone di

coricarsi ed avere figli anche da una inserviente e lo é tuttora in certi ambienti, specialmente nei

paesi del terzo mondo. Su questo costume, vedi anche il Codice di Hammurabi.

In seguito, Sara ebbe Isacco, il primo figlio legittimo di Abramo, secondo la promessa (Gen

21:1-7), ma poi sorse una rivalità fra Sara ed Agar. Sara si sentiva minacciata per la presenza in

famiglia di Agar ed Ismaele (Pro 29:21) e, per assicurarsi che tutta l'eredità sarebbe andata a suo

figlio Isacco, Sara voleva cacciare la serva e suo figlio.

Alla domanda di Abramo, Dio avrebbe concesso di cacciare la serva Agar con il suo figlio

Ismaele, di abbandonare i due nel deserto, affinché Ismaele un giorno non divenisse suo erede

(Gen 21:8-14) e non avesse parte della Terra Promessa.

Noi sappiamo che Abramo lasciò Agar ed Ismaele nel deserto di Beer-Sheba (Gen 21:14), dove

sopravvissero. Sappiamo che poi Ismaele crebbe, sposò una egiziana e visse nel deserto di Paran

(Gen 21:21). Secondo la tradizione musulmana, invece, Abramo avrebbe affidato Ismaele a Dio,

nel deserto dove sarebbe sorta poi "la Mecca", la Gerusalemme dei Musulmani, il luogo più

santo per l'Islam. Fa allusione a questo anche Maometto nel Corano (Sura XIV:37/40).

ISACCO AVEVA UN CARATTERE DEBOLE

Ben protetto da sua madre Sara, apparentemente Isacco non aveva una forte personalità; era

debole di carattere e non era vigoroso e determinato come Ismaele; Isacco aveva bisogno dei

suoi genitori persino per trovare una moglie (Gen 24:1-5).

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Dopo la morte di sua madre Sara, Isacco sposò Rebecca (Gen 24:67), la moglie che i suoi

genitori gli aveva procurato fra quelli della loro casa, perché non volevano una moglie straniera

per il loro figlio (Gen 24:1-5). Quando Isacco andò nei paesi dei Filistei, aveva paura di essere

ucciso a causa di Rebecca che era una bella donna, così egli la presentava come fosse sua sorella

(Gen 26:7). Isacco mentiva a riguardo di sua moglie, come aveva fatto prima suo padre Abramo

a causa di Sara (Gen 12:10-13; 20:1-3).

DELLE STRIDENTI CONTRADDIZIONI

In precedenza, quando uno dei due o dei tre angeli annunziarono che finalmente avrebbero avuto

un figlio, Abramo e Sara era già vecchi, e la notizia faceva ridere: "Tornerò da te fra un anno; ed

ecco, Sara tua moglie avrà un figlio. Sara ascoltava all'ingresso della tenda ch'era dietro a lui. Or

Abrahamo e Sara erano vecchi, bene avanti negli anni, e Sara non aveva più i corsi ordinari delle

donne. E Sara rise dentro di sé, dicendo: Vecchia come sono, avrei io tali piaceri? E anche il mio

signore é vecchio" (Gen 18:10-12).

Qualche mese più tardi, prima che nascesse Isacco, Abrahamo andò nel paese di mezzodì, e si

preoccupava per la sua vita perché sua moglie, benché fosse molto vecchia, essa era ancora

molto attraente, così "Abrahamo diceva di Sara sua moglie: Essa 'é mia sorella". E Abimelc , re

di Gherar, mandò a pigliare Sara. Ma Dio venne di notte, in un sogno, ad Abimelec, e gli disse:

Ecco sei morto, a motivo della donna che ti sei presa; perche essa ha marito" (Gen 20:2-3).

Più tardi, quando nacque Isacco, Abramo aveva già 100 anni (Gen 21:5); era molto vecchia

anche Sara perché disse: "Iddio m'ha dato di che ridere; chiunque l'udrà riderà con me. E

aggiunse: Ci avrebbe mai detto ad Abramo che Sara allatterebbe figli? Perché io gli ho partorito

un figlio nella sua vecchiaia" (Gen 21:6-7).

A quel tempo Abrahamo e Sara dovevano apparire come due vecchietti, forse essi camminavano

appoggiandosi ad un bastone come fanno molti anziani dei nostri giorni; com'é possibile dunque

che Sara avesse attratto o sedotto Abimelc, il re di Gherar, il quale nella sua reggia aveva molte

altre belle e giovani donne, mogli e concubine. Qui c'é qualcosa che non quadra per niente.

Evidentemente, si tratta di storie o storielle antiche trasmesse oralmente e poi, messe assieme

senza guardare la prospettiva storica.

ABRAMO COME UN MODERNO PLAYBOY

Che Abramo abbia avuto un figlio nella vecchiaia, era già qualcosa di eccezionale, un vero

miracolo, perché parlando della fede d'Abramo Paolo dice: "Senza venir meno nella fede, egli

vide bensì che il suo corpo era svigorito (aveva quasi cent'anni) e che Sara non era più in grado

d'essere madre (era troppo vecchia); ma, dinanzi alla promessa di Dio, non vacillò per

incredulità, ma fu fortificato per la sua fede dando gloria a Dio" ( Rom 4:19-20).

Tuttavia, scopriamo che in seguito Abrahamo prese un'altra moglie, Ketura, dalla quale ebbe

molti figli (Gen 25:1-4); Abramo ebbe altri figli anche dalle concubine (Gen 25:5-6).

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Evidentemente ad Abramo, vecchio e svigorito (Rom 4:19) non bastavano più le donne che

aveva. Verosimilmente, tali mogli e concubine partorirono ad Abramo solo maschi!!! Poi

Abramo morì quando aveva 165 anni (Gen 25:7).

CHI ERA LA PRIMA MOGLIE?

Secondo certe tradizioni musulmane Agar era la prima moglie d'Abramo mentre Sara era la

seconda; quindi Ismaele era più importante che Giacobbe, il principale erede. Questo proprio non

piace ai Giudei.

Il Corano non menziona né Sara né Agar, ma solo Ismaele e Giacobbe figli di Abramo. Quindi,

non ci dovrebbe essere alcuna disputa su chi dovrebbe essere il legittimo erede del patriarca

Abramo, il quale, secondo la mentalità dei nostri giorni, non possedeva molto, solo tende,

cammelli e pecore che si spostavano spesso cercando nuova erba.

Anche se non é menzionata nel Corano, dobbiamo dire che Agar é molto importante nella

tradizione religiosa musulmana, primo perché si dice che Maometto discendeva da Abramo

attraverso Ismaele e quindi questo da più importanza ad Agar la serva egiziana. Si tenga presente

che anche oggi le scuole coraniche d'Egitto sono le più rinomate nel mondo per i musulmani.

Nel Corano si parla molto d'Ismaele, figlio di Abramo, dal quale avrebbe avuto origine

Maometto e si parla meno d'Isacco. Nel Corano si dice che Ismaele fu sincero nella sua

promessa, che era apostolo e profeta di Allah (Sure XIX:55/54).

Il commento ebraico che Agar non era una vera moglie di Abrahamo ma solo una schiava

egiziana non scoraggia i Musulmani dei giorni nostri, i quali sono meno legalisti degli Ebrei,

perché questo dimostrerebbe che Maometto ha avuto delle origini più umili che Isacco e Gesù,

quindi Maometto meriterebbe un doppio onore.

Fra gli Ebrei si é fantasticato troppo perché, secondo Genesi, Ismaele era figlio di Agar. una

schiava; mentre Isacco era figlio di Sara, la vera moglie. Evidentemente, anche Paolo. un po'

influenzato dalla sua mentalità farisea, specula troppo su tale differenza (Gal 4:23-30). Con una

tale attitudine negativa si colpevolizzano sempre i figli, soprattutto le figlie, a causa dei genitori.

Per me personalmente, che Sara fosse la vera moglie e che Agar fosse la solo la serva non

cambia niente della mia fede; sarebbe esattamente lo stesso se fosse il contrario come

dicono molti Musulmani. Secondo me, é arrivato il tempo di smetterla di maltrattare i figli

considerati illegittimi ma dobbiamo considerarli alla pari, almeno sul piano dei diritti e

della morale.

Il fatto che la Bibbia parli di Agar schiava é visto con molta simpatia da certi neri o Afro-

americani in Nord America, questo perché all'origine anche i loro antenati erano degli schiavi.

Che nella Bibbia sia riportato che Agar fosse una schiava e che i Cristiani dicano che essi non

sono figli di una schiava ma di una libera come Paolo scrive (Gal 4:23-30) é una affermazione

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che non é accettabile, difficilmente tollerabile o digeribile da tutti; non lo é specialmente da

quelli oggi che discendono dagli schiavi. Si tratta quindi d'un soggetto assai delicato o molto

sensibile ch'é stato sfruttato molto dal movimento dei Musulmani Neri in America per convertire

all'Islam certi cristiani neri confusi.

PERCHÉ ISMAELE FU COSÌ DISCRIMINATO?

Certi si domandano perché nella Bibbia v'é tale discriminazione nei riguardi d'Ismaele. Si tenga

presente che 4 capostipiti delle tribù d'Israele erano figli di due schiave. Infatti, Giacobbe ebbe

due schiave come concubine. Una era Bilha (serva di Rachele) che generò Dan e Neftali; L'altra

era Zilpa (serva di Lea) che generò Gad ed Ascer (Gen 29 e 30).

Dall'aspetto legale o legalista, i quattro figli di Giacobbe: Dan, Neftali Gad ed Ascer erano figli

illegittimi di Giacobbe, ma leggendo Genesi non c'é alcuna impressione che essi fossero meno

importanti degli altre 8 figli legittimi. Infatti, ciascuno dei 4 divenne il capostipite d'una tribù

israelita come gli altri 8. Si noti che nelle dispute fra tribù israelite non fu mai messo in questione

la loro legittimità solo perché ciascuno dei loro capostipiti proveniva da una madre schiava.

Viene da domandarci quindi perché tanta discriminazione nei riguardi d'Ismaele ch'era anch'esso

un figlio d'Abramo? É evidente che quella d'Ismaele si tratta d'una storia con un forte contenuto

politico e nazionalistico; il testo é stato scritto così per giustificare la separazione dei due popoli,

questo perché la Palestina doveva appartenere solo agli Israeliti.

COME CREARSI UNA MITOLOGIA PER DOMINARE GLI ALTRI

I Musulmani hanno due libri sacri, il Corano (una specie di Bibbia Musulmana) e l'Hadith (una

raccolta di libri sacri tardivi, una specie di Nuovo Testamento per i Musulmani, ma ch'é più

restrittivo nelle dottrine che il Corano).

Dopo la morte di Abrahamo (Gen 25:1-11) noi sappiamo che Dio benedisse Isacco, che avrebbe

dovuto divenire una moltitudine (Gen 26:2-5), ma una benedizione simile si trova per Ismaele

nel Corano e nell'Hadith, ma non nel senso nazionalistico che i suoi discendenti avrebbero

posseduto la Palestina e dominato altri popoli; questo perché l'islam non é una religione

nazionalista come il Giudaismo, ma si tratta d'una religione universale come dovrebbe essere

anche il cristianesimo.

Noi sappiamo dalla Genesi che Ismaele era figlio di Agar, che secondo certe tradizioni

musulmane avrebbe dovuto essere la prima moglie d'Abramo. Bisogna aggiungere che i

Musulmani di Montreal, e ve ne sono tanti, sono convinti che Agar fosse la prima moglie

d'Abramo e che Sara fosse la seconda. In tale modo, nelle Moschee di Montréal, gli imani (preti

o pastori musulmani) predicano il primato di Agar su Sara. Quindi per molti ferventi confusi si

tratta d'un vero rompicapo.

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Evidentemente, ciascun gruppo s'é fatto le sue tradizioni o s'é scritta la sua storia sacra o uno

speciale piano di salvezza divino, per giustificare le sue discriminazioni o i suoi olocausti. Invece

di coesistere in pace con le diversità etniche; ciascun popolo s'é creato la propria mitologia, per

avere più diritti dell'altro o per avere il diritto d'eliminare gli altri popoli in competizione per la

stessa terra. Che vergogna!

A questo punto, ci tengo a chiarire che se fosse stata veramente Sara la prima moglie di Abramo

o al contrario se fosse stata Agar, per me non cambierebbe proprio niente. Così, se fosse Isacco o

Ismaele il primogenito legittimo di Abramo, per me non cambia nulla; per me é come se tali

persone non fossero mai esistite o mai nate! Questo perché la mia fede cristiana é ben radicata in

Cristo Gesù e non intendo appellarmi al codice d'Hammurabi o alla Bibbia o al Corano o

all'Hadith per risolvere il conflitto fra le due parti.

UN MALORE PER TUTTA L'UMANITÀ

I diritti spirituali e territoriali che certi popoli pretendono d'avere sugli altri giusto perché gli

hanno ereditati dai loro lontani antenati o dai loro capostipiti leggendari sono molto spesso un

malore per tutta l'umanità.

Partendo dal presupposto che Dio il Signore é il Padre di noi tutti (Rom 8:15. Gal 4:6. Efe 4:6),

io credo profondamente in una storia della salvezza universale o un piano divino per noi tutti

(Mat 25:31-34), dove gli esseri umani nascono tutti uguali, dove nessuno nasce più uguale degli

altri, dove ciascuno può essere eletto da Dio solo in base al suo comportamento personale e non

per merito dei suoi parenti o dei lontani antenati (Gal 3:25-29); il più viene dal Diavolo.

BENEDETTO CHI BENEDICE ISRAELE?

Un altro esempio parallelo é la benedizione che Isacco avrebbe fatto a suo figlio Giacobbe, che

lo stava imbrogliando. Ispirato da Dio, Isacco avrebbe detto: "Iddio ti dia della rugiada dei cieli e

della grassezza della terra e abbondanza di frumento e di vino. Ti servano i popoli, le nazioni

s'inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli, e i figli di tua madre s'inchinino davanti a te.

Maledetto chiunque ti maledice, benedetto chiunque ti benedice" (Gen 27:28-29).

Si noti che in questa affermazione di Isacco a riguardo di suo figlio Giacobbe (Gen 27:28-29),

appare la parola "vino", che gli ultra conservatori cristiani, come i Musulmani, hanno in

abominio perché sono tutti astemi. Quando predicano, gli ultra conservatori traducono questo

passo sul "vino" con "mosto" o "succo di uva"; mentre io traduco Giacobbe o Israele con

straniero o immigrante. Quindi la traduzione viene così: Maledetto chiunque maledice lo

straniero e benedetto colui che benedice l'immigrante.

Questo principio non l'ho inventato io, ma si basa su quello che Gesù dice: "Venite voi, i

benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'é stato preparato sin dalla fondazione del mondo.

Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui straniero, e mi

accoglieste..." (Mat 25:34-35).

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Quelli che hanno il cuore puro e non discriminano il prossimo, hanno capito bene che tale passo

(Gen 27:28-29) non ha niente a che fare con Dio, ma che si tratta d'un imbroglio politico per

giustificare l'aggressione Israelita prima e giudaica poi, compresa anche quella dello Stato

d'Israele dei nostri giorni contro i Palestinesi.

Noi dobbiamo avere il coraggio di dire esattamente quello che pensiamo a riguardo dei dirigenti

d'Israele. Questo perché quello che succede ai nostri giorni in Palestina é una forma di genocidio,

che sta avvenendo con il tacito consenso delle grandi nazioni. Purtroppo, gli Israeliti dei nostri

giorni stanno facendo ai Palestinesi quello che i Nazisti hanno fatto a loro; é un'altra forma di

olocausto senza camere a gas, ma si tratta pur sempre della lenta eliminazione d'un popolo dal

suo suolo natio.

UNA LOTTA CONTINUA

Viene detto che la Palestina sarebbe appartenuta "in perpetuo" ai discendenti di Abramo (Gen

17:6-8), ma al tempo di Giacobbe in Palestina vi fu una grande carestia, così Giacobbe ed i suoi

figli scapparono in Egitto e dimorarono del paese di Gosen (Gen 46:1-34), dove essi passarono

430 anni in Egitto, molti dei quali in schiavitù (Eso 12:40); essi conquistarono la terra promessa

con Giosuè nel 1250 circa a.C. (Gios 3:1-17); ma spesso essi furono oppressi da altri popoli del

paese ed ebbero bisogno dei Giudici per respingere i Filistei e gli Ammoniti (Giud 10:6-18).

Saul, il primo re d'Israele, fece molte guerre contro gli altri popoli della Palestina, come gli

Amalekiti ed i Filistei; egli riuscì ad ottenere anche alcune importanti vittorie, ma alla fine morì

sul campo di battaglia con i suoi tre figli (1 Sam 31:1-10).

Davide, il secondo re d'Israele, conquistò altri territori della Palestina, inclusa Gerusalemme o

Jerusalem, che allora era la roccaforte costruita dai Gebusei o Jebusei, un altro popolo dal quale

la città porta appunto il nome (2 Sam 5:6-10). Poiché sparse molto sangue, Davide fu identificato

come il sanguinario (2 Sam 5:6-10. 1 Cro 22:8; 28:3).

C'é un episodio poco glorioso su Davide, che riguarda la sua conquista di Gerusalemme o a

Jebus, la città dei Gebusei (Giud 19:10-11), che era anche la fortezza di Sion perché situata in un

luogo elevato difficile a prendere. Conoscendo le intenzioni bellicose di Davide, i Gebusei

dissero di lui: "Tu non entrerai qua; giacché anche i ciechi e gli zoppi ti respingeranno! Volendo

dire: Davide non entrerà ma in Gerusalemme. Ma Davide prese la fortezza di Sion, ch'é la città di

Davide. E Davide disse in quel giorno: Chiunque batterà i Gebusei giungendo fino al canale (alle

mura merlate della fortezza), e respingerà gli zoppi ed i ciechi che sono odiati da Davide...Donde

viene il detto: Il cielo e lo zoppo non entreranno nella casa" (2 Sam 5:6-9)

Salomone, il terzo re d'Israele, divenne potente e molto ricco, ebbe troppi cavalli (1 Re 10:28-29)

troppe mogli e troppe concubine (1 Re 11:3), così sfruttò troppo il popolo per sostenere la sua

grande corte. Dopo la morte di Salomone, le 10 tribù d'Israele si ribellarono e divennero

indipendenti da suo figlio Roboamo che divenne re solo di Giuda (1 Re 12:3-17).

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Le dieci tribù d'Israele erano spesso in guerra e poi furono annientate; i superstiti furono

deportati in Assiria da Shalmaneser nel 722 a.C. circa. da dove non ritornarono più (2 Re 17:1-6;

18:9-11). Evidentemente, essi furono in maggioranza assimilati. Delle dieci tribù d'Israele

sopravvissero in Palestina solo pochi individui, i quali in seguito furono identificati come i

Samaritani

In seguito, i Giudei furono deportati in Babilonia da Nebucadnetsar nel 600 d.C. circa e vi

rimasero circa 50 o 70 anni (2 Re 25:8-30); i Giudei ritornarono in Palestina grazie ad un editto

favorevole di Ciro, il re dei Persiani, nel 538-525 a.C. circa (2 Cro 36:22. Esd 1:1); i Giudei

furono dominati nel II secolo a.C. dai Greci guidati da Antioco Epifane, o ''Epimane'', cioè

l'uomo matto o abbietto o spregevole (Dan 11:21-24); i Giudei furono sterminati dai Romani ed i

superstiti furono tutti deportati negli altri paesi dell'impero, nel 70 d.C., come aveva profetizzato

Gesù (Luc 21:5-19); e per circa 1900 anni non vi fu più la Giudea in Palestina.

Più tardi, nel periodo 1942-1945 i Giudei rischiarono di sparire completamente con l'olocausto

del nazisti quando ne morirono circa 5 o 6 milioni. I Giudei ritornarono in Palestina nel 1947 e vi

sono adesso nel mondo oltre un miliardo di Musulmani che fortemente disapprovano la politica

discriminatoria di Gerusalemme a riguardo dei nativi Palestinesi e molti di essi auspicano e

pregano intensamente per l'annientamento dello Stato d'Israele.

GESÙ MORTO PER TUTTI

Non dobbiamo dimenticare che un cambiamento radicale avvenne nella storia della Palestina,

circa 2000 anni fà, con Gesù che muore per tutti (Giov 3:14-15). In seguito Paolo dice: "Poiché

voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c'é qui né Giudeo né

Greco; non c'é né schiavo né libero; non c'é né maschio né femmina; poiché voi tutti siete in

Cristo Gesù. E se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abramo; eredi secondo la

promessa" (Gal 3:27-29)

Parlando ai credenti d'origine gentile o etnica della situazione del passato, prima di Cristo, Paolo

dice: "In quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti

della promessa, non avendo speranza, ed essendo senza Dio nel mondo. Ma ora , in Cristo, voi

che eravate lontani, siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. Poiché é lui ch'é la nostra

pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo ed ha abbattuto il muro di separazione"

(Efe 2:12-14).

Ancora Paolo dice: "Quanto a noi, la nostra cittadinanza é nei cieli, d'onde anche aspettiamo

come Salvatore il Signore Gesù Cristo" (Filip 3:20).

A RIGUARDO DEGLI OLOCAUSTI

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La storia dell'umanità va a cicli e così si ripetono gli stessi eventi o tragedie, un po’ come

afferma l'Ecclesiaste (Ecc 1:9), e purtroppo, attraverso i tempi, ci sono stati molti casi d'olocausti

e ce ne saranno altri nel futuro; questo fino a quando gli uomini non si convertiranno a Gesù e

cominceranno a ripetere: "fui straniero e mi accoglieste" (Mat 25:35).

Dobbiamo sempre accettare almeno quelli che vivono da molte generazioni in quella terra come

nel caso dei Palestinesi, molti dei quali sono della stessa razza dei Giudei, fisicamente sembrano

proprio dei Giudei del Medio Oriente. Essi erano degli antichi Israeliti che furono assimilati, che

sposarono donne di altre etnie, e che poi si convertirono all'Islam.

UNA POSIZIONE POLITICA SBAGLIATA ED INGIUSTA

Quello che mi dispiace maggiormente, é che molti fratelli americani sostengono fortemente ed

incondizionatamente le mire politiche d'Israele e sono favorevoli di cacciare tutti i Palestinesi

dalla loro terra natia per lasciare più posto ai Giudei che stanno arrivando dagli altri paesi del

mondo. Vergogna!

Nonostante tanti benedizioni ed alcune furberie a danno dei popoli della Palestina, il paese nel

quale doveva scorrere il latte ed il miele (Eso 3:8), adesso soffre per la penuria d'acqua potabile;

così il sogno di ritornare nella terra promessa sta perdendo il suo fascino. Delle volte non c'é

niente di peggio d'un sogno che diventa realtà.

UN PARAGONE FRA I DUE TESTAMENTI

Abbiamo già visto in precedenza che dobbiamo stare attenti a quelli che si vantano dicendo che

loro seguono tutta la Bibbia, che non trascurano un passo della Parola di Dio, perché quelli che

dicono di seguire tutto, alla fine non seguono niente e credono a poco.

Per esempio, nell'Antico Testamento c'erano la schiavitù (Eso 21:2-6. 25:44-45 ), la poligamia

(Eso 21:10-11. Deu 17:17. 20:14. 21:10-14), la discriminazione delle persone invalide, di quelle

illegittime e degli stranieri (Lev 21:16-21. Deu 23:1-6), la discriminazione della donna (Ecc 7:28),

la pratica della pena di morte anche per la violazione del sabato (Eso 21:24; Lev 24:20) e lo

sterminio di altri popoli, quindi la giustificazione per la santa guerra o le crociate (1 Sam 15:3).

Vediamo quindi che colui che ci dà l'impressione d'essere migliore degli altri credenti, perché

dice d'osservare tutta la Bibbia, alla fine cerca solo di giustificarsi per sfuggire alle strette regole

stabilite da Gesù: "Ama il prossimo come te stesso" (Mat 22:39).

LA DEFINIZIONE DEL TERMINE "PROSSIMO"

Alcuni, molti legati a Mosè e all'Antico Testamento, dicono che Gesù non ha insegnato niente di

nuovo, perché in realtà, per gli Israeliti, il dovere di amare anche il prossimo c'era già nell'Antico

Testamento (Lev 19:18). Evidentemente, costoro mancano di prospettiva storica ed etica. Si dice

giustamente che una buona parte del Vangelo esistesse già nascosto nell'Antico Testamento, ma

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purtroppo era molto bene nascosto alla gente e limitato da altre regole e norme obbligatorie,

mentre Gesù ce lo ha rivelato pienamente e lo ha ampliato.

É bene precisare qui che nell'Antico Testamento il termine "prossimo", spesso e volentieri, si

riferiva solo a quelli che abitavano vicino o ai vicini. In Israele i vicini dovevano essere solo

ebrei; quindi discendenti della stirpe d'Israele. Era così perché gli altri popoli bisognava cacciarli

o sterminarli, anche le donne e i bambini senza pietà perché si trattava di un ordine divino, così

allora si diceva (Gios 6:21; 8:2, 22; 10:10-11, 26. 1 Sam 15:3). ma io dubito molto che Dio

c'entrasse in tali massacri o olocausti.

In seguito, una volta stabilite definitivamente in loco le dodici tribù d'Israele, gli stranieri

avrebbero potuto risedere o dimorare temporaneamente in Israele solo come ospiti, senza diritti e

senza poter acquistare una proprietà; qualcosa del genere come accade ai nostri giorni per i

bianchi nelle riserve indiane e gli Inuit nel nord del Canada.

Di solito, gli Inuit del Canada sono chiamati ''eschimesi'', ma questo per loro è un insulto perché

il termine vuol dire ''mangiatori di carne cruda''. Sarebbe come chiamare gli Italiani: “mangiatori

di pizza e spaghetti” o chiamare gli Americani: “mangiatori di hot dogs e peanut butter” o

mangiatori di wurstels (un tipo di salsicce) e burro d’arachidi.

Questo spiega perché anche adesso gli Israeliti, spesso venuti di recente da altri paesi del mondo,

stanno facendo il possibile per mandare via i Palestinesi dalla loro terra natia e ci riescono anche

grazie i consistenti finanziamenti americani per costruire i nuovi insediamenti nei territori

all'ovest o all'ovest della Palestina.

Abbiamo visto che nell'Antico Testamento il termine "prossimo" si riferiva solo gli Israeliti e poi

i Giudei facevano lo stesso; mentre nel Nuovo Testamento il prossimo si riferisce anche agli

stranieri, nel senso pieno, come nella Parabola del Buon Samaritano. dove il Samaritano é

moralmente migliore anche dei Giudei o dei sacerdoti leviti (Luc 10:25-37).

LIBERATI DA GESÙ

Per molti di noi, vivendo in una società emancipata, sarebbe stato molto difficile vivere sotto la

legge di Mosè perché allora erano accettate come volontà di Dio e legalmente la schiavitù (Eso

21:2-6. 25:44-45 ), la poligamia (Deu 17:17. 20:14. 21:10-14), la discriminazione delle persone

disabili, di quelle illegittime e degli stranieri (Lev 21:16-21. Deu 23:1-6), la discriminazione della

donna (Ecc 7:28), la pratica della pena di morte (Eso 21:24; 31:15), veniva lapidato anche uno

che raccoglieva della legna in giorno di sabato (Num 15:32-36), lo sterminio di altri popoli per

prendere la loro terra (Num 31:17-18. Gios 6:21; 8:2, 22; 11:14. 1 Sam 15:3) e v'era quindi la

giustificazione per le guerre sante o le crociate .

Queste sono tutte cose che non sono accettabili nel Vangelo (Luc 4:18-19. Giov 9:1-3) e sono

adesso un abominio per noi. Grazie a Dio che Gesù é venuto per liberarci dalla schiavitù della

Legge (Rom 7:15-25. Gal 3:23-29). Tuttavia, certi fratelli americani che parlano sempre di Gesù,

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in realtà essi sono ancora discepoli di Mosè. Questo significa che ancora ai nostri giorni essi

sono pieni di preoccupazioni inutili.

L'EVOLUZIONE O IL PROGRESSO DELLE IDEE NELLA BIBBIA

Benché l'evoluzione é una scienza umana, il risultato di una deduzione o di un'analisi profonda

della natura, che fu presentata soprattutto da Charles Darwin (1809-1882), il grande naturalista

inglese, dobbiamo dire che il principio dell'evoluzione, almeno nelle idee, esiste anche nella

Bibbia, specialmente se iniziamo a fare dei paragoni fra l'Antico Testamento ed il Vangelo.

Un esempio di tale evoluzione l'abbiamo già visto che "in Cristo non c'é più differenza fra

Giudeo e Greco" (Gal 3:28); abbiamo visto com'é cambiato il significato del termine "prossimo",

nella Parabola del Buon Samaritano (Luc 10:25-37), dove il prossimo non ha più lo stesso

significato dell'Antico Testamento. Questa fu una vera evoluzione o una rivoluzione culturale

che va con il principio introdotto da Charles Darwin ed altri.

FINO ALLA QUARTA GENERAZIONE

Per esempio, al tempo di Mosè, Dio avrebbe detto: "Poiché io, l'Eterno, l'Iddio tuo, sono un Dio

geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figlioli fino alla terza e alla quarta generazione di

quelli che mi odiano" (Eso 20:5).

Ancora, Dio avrebbe comandato lo sterminio completo di alcuni popoli, come il caso di quello

Amalekita: "Ora va, sconfiggi Amalek, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo

risparmiare, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini"

(1 Sam 15:3)

Il primo esempio sarebbe avvenuto al tempo di Mosè, circa 1250 anni avanti Cristo ed il secondo

al tempo di Saul, circa 950 avanti Cristo. Tuttavia, in seguito, c'è stato un cambio di mentalità, ed

al tempo del profeta Ezechiele, circa 597 a. C., Dio dice esattamente il contrario, che ciascuno é

responsabile solo dei suoi peccati, che il figlio non porterà l'iniquità del padre, che il padre non

porterà l'iniquità del figlio, che ciascuno é responsabile solo delle sue colpe (Eze 18:4, 19-20).

Per esempio, al tempo di Mosè, circa 1250 a. C., Dio avrebbe dato molta importanza al modo

come dovevano essere fatti i sacrifici. Infatti, ci sono numerose pagine nei libri di Esodo e

Levitico per descrivere tali riti minuziosamente, sia per il sacrificio di animali, che per l'offerta

dei profumi e le feste religiose. Tutto é precisato in modo legalistico, a prova d'errore, e guai a

chi eventualmente sbagliava a fare il culto, perché egli veniva subito ucciso da Dio come

accadde a Nadab e Abihu (Lev 10:1-2).

Si noti che in tutte quelle rigide prescrizioni rituali e feste o noviluni non si parla mai di quale

doveva essere l'attitudine o la devozione o la fede o la giustizia o l'onesta o la pietà di quello che

faceva il sacrificio d'animali o che pagava il sacerdote levita per fare il sacrificio; questo perché

apparentemente allora era solo una questione di rito esteriore. A quel tempo regnava la formalità

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o il legalismo levita, e quindi era importante solo che il rito fosse fatto esattamente come era

stato comandato da Dio, secondo il modello (Eso 25:9, 40; Num 8:4).

In seguito avvenne un cambio di mentalità, ed al tempo d'Isaia, circa 740 avanti Cristo, Dio dice

esattamente il contrario: "Cessate dal recare delle oblazioni vane; il profumo io l'ho in abominio;

e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare radunanze, io non posso soffrire l'iniquità unita

all'assemblea solenne. I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l'anima mia le odia, mi sono un

peso che sono stanco di portare. Quando stendete le mani, io rifiuto di vederlo; anche quando

moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue. Lavatevi,

purificatevi, togliete d'innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate di fare il

male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate ragione all'orfano,

difendete la causa della vedova. Eppoi venite, e discutiamo assieme, dice l'Eterno; quand'anche i

vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; quand'anche fossero

rossi come la porpora, diventeranno come la lana" (Isa 1:13-18).

UN NUOVO MODELLO O UN MODELLO DIVERSO

Abbiamo visto in precedenza che al tempo di Mosé, era molto importante che il rito fosse fatto

esattamente come era stato comandato da Dio, secondo il modello (Eso 25:9, 40; Num 8:4), ma

in seguito tale mentalità cambiò.

Nel Nuovo Testamento, Paolo invece mette l'enfasi sul modello delle sane parole (2 Tim 1:13);

questo significa che la spiritualità e l'essenza della fede cristiana o la sostanza aveva preso la

prevalenza sulla forma o la formalità. Purtroppo, certi ultra fondamentalisti o dei ultra formalisti

dei nostri giorni continuano a dare un eccessiva importanza alla forma del battesimo e del culto,

mentre trascurano tutto il resto.

COLUI CHE VINSE CONTRO GLI UOMINI E CONTRO DIO

Per capire la grande differenza di morale e di etica fra l'Antico Testamento ed il Vangelo é

importante d'esaminare nuovamente la figura di Giacobbe, che riuscì a strappare la benedizione a

suo padre Isacco con un imbroglio e quindi rimpiazzò nell'eredità il suo fratello Esaù (Gen 27).

In seguito, Giacobbe si trovò di notte a lottare conto un uomo o un angelo o Dio, non si sa bene,

e di quale lotta é riportato: "Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all'apparir

dell'alba. E quando questo uomo vide che non poteva vincere, gli toccò la commensura dell'anca

(o all'articolazione del femore); e la commensura dell'anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello

lottava con lui. E l'uomo disse: Lasciami andare, che spunta l'alba. E Giacobbe: Non ti lascerò

andare prima che tu m'abbia benedetto! E l'altro gli disse: Qual é il tuo nome? Ed egli rispose:

Giacobbe. E quello gli disse: Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele (Colui che lotta con

Dio), poiché tu hai lottato con Dio e con gli uomini, ed hai vinto. E Giacobbe gli chiese: Deh,

palesami il tuo nome (dimmi il tuo nome). E quello rispose: Perché mi chiedi il mio nome? E lo

benedisse quivi. E Giacobbe chiamò quel luogo Peniel (faccia di Dio), perché disse: ho veduto

Iddio faccia a faccia, e la mia vita é stata risparmiata" (Gen 32:24-30).

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Lo strano evento termina con Giacobbe ch'é contento perché dice: "Ho veduto Iddio faccia a

faccia, e la mia vita é stata risparmiata". Nei tempi antichi, colui che aveva visto Dio, faccia a

faccia, aveva più autorità sul popolo, così fu per Giacobbe che divenne Israele (Gen 32:30).

QUALCOSA DIFFICILE A DIRE

A riguardo del diretto rapporto di Mosé con Dio, vi sono due versioni, una nella quale Mosé

parlava faccia a faccia con Dio, come una cosa normale, (Eso 33:11, Deu 34:10) ed un'altra

versione secondo la quale Mosé non poteva vedere la faccia di Dio, ma lo vide solo per di dietro

(Eso 33:18-23). Quali delle due versioni sia la più veritiera é difficile dirlo.

Si noti che tale affermazione é una espressione antropomorfa di Dio, come altre nella Bibbia

(Gen 2:1-2; 6:6), ma noi sappiamo che in realtà Dio è puro spirito (1 Re 19:11-12. Giov 4:23-24)

e quindi Egli non può avere ''davanti e di dietro''!

Dal testo di Gen 32:24-30 non si capisce bene se in questo caso Giacobbe abbia veramente

lottato con un uomo o con un angelo inviato da Dio o con Dio in persona; forse con l'arcangelo

Michele. Vi sono alcuni che addirittura dicono che Giacobbe lottò con il Verbo o con Gesù

Cristo e vinse contro tutti.

FU SOLO UN TRAVAGLIO SPIRITUALE?

Fra gli esperti, su questo brano vi sono molte discussioni perche appare irreale a molti. Alcuni

pensano che Giacobbe non abbia veramente lottato contro un uomo o con un angelo o con Dio;

che quella notte non sia avvenuto niente di fisico, ma che si tratti semplicemente d'un travaglio

spirituale, o d'una lotta interna psicologica o d'un sogno che Giacobbe avrebbe avuto. Qualcosa

che in seguito é stato trasmesso a secondo della cultura del tempo.

In quella lotta o travaglio notturno, di Giacobbe é detto: "Poiché tu hai lottato con Dio e con gli

uomini ed hai vinto". Se si tratta d'uno scontro fisico o solo d'un dramma psicologico o d'un

sogno, rimane un fatto che gli effetti di tale incontro sono veri, concreti, perché da quel momento

Giacobbe si chiamerà "Israele", cioè "Colui che lotta con Dio".

Anche oggi gli Israeliti sono molto fieri del loro patriarca o capostipite Israele, l'uomo che lottò

contro Dio e contro gli uomini é che vinse. Evidentemente, quel nome assunto da Giacobbe, che

imbrogliò il padre e spodestò il fratello Esaù, non ha niente di umile e di modesto.

LA DIFFERENZA FRA GIACOBBE E GESÙ

Io non ho niente contro lo zelo e la determinazione che uno deve avere per riuscire nella vita, ma

quando si tratta di frodare padre e fratello e di mettersi anche contro Dio o di lottare tutta la notte

contro un angelo di Dio, mi sembra troppo.

Infatti, la situazione é completamente diversa nel nostro capostipite Gesù, che nel Getsemani

umilmente disse: "Padre se vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la

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tua sia fatta. E un angelo dal cielo apparve per confortarlo, Ed essendo in agonia, egli prese vie

più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadevano in terra"

Luc 22:42-44).

Dalla croce prima di rendere il suo spirito, le ultime parole di Gesù nostro Salvatore sono: "Ed

all'ora nona: Gesù gridò con gran voce: Eloì, Eloì, Lamà sabactanì: Dio mio, Dio mio, perché mi

hai abbandonato? (Mar 15:34).

Di Gesù Paolo scrive: "Abbiate in voi lo stesso sentimento che é stato in Gesù Cristo; il quale,

essendo in forma di Dio, non riputò rapina l'essere uguale a Dio, ma annichilì se stesso,

prendendo forma di servo e diventando simile agli uomini; ed essendo trovato nell'esteriore come

un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce. Ed é

perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che é al disopra d'ogni nome,

affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni

lingua confessi che Gesù Cristo é il Signore, alla Gloria di Dio Padre" (Filp 2:5-11)

FRA I DUE TESTAMENTI

Notiamo una tale evoluzione o cambiamento soprattutto se facciamo un paragone fra l'Antico ed

il Nuovo Testamento, dove si sono verificati dei cambiamenti, qualcosa ch'é umanamente

spiegabile, ma non dovrebbe essere stato così se tutto fosse stato veramente ispirato da Dio nel

senso pieno del termine (2 Tim 3:16-17), parola per parola.

DI QUALE SCRITTURA PARLAVA PAOLO?

A riguardo dell'ispirazione, Paolo dice: "Ogni scrittura ispirata da Dio é utile ad insegnare, a

riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia compiuto, appieno

fornito per ogni opera buona" (2 Tim 3:16-17).

Faccio notare che la mia traduzione di 2 Tim 3:16 é diversa da quella di altri traduttori che

traducono "Ogni scrittura è ispirata da Dio...''. Io ho tradotto in modo diverso perché mi sembra

più logico e più coerente con il contesto. Questo perché sono convinto che il caso di Jefte che

squarta la figlia perché aveva fatto un voto a Dio (Giud 11:34-40), non sia affatto utile a

insegnare, a riprendere, a correggere, ad educare alla giustizia, come dovrebbe essere se

veramente ispirato da Dio (2 Tim 3:16-17). Confesso che tale episodio di Jefte a me fa solamente

arrabbiare o piangere.

Posso tradurre così perché nel testo greco originale del Nuovo Testamento di 2 Tim 3:16, non ci

sono le virgole e nemmeno il verbo "essere" e quindi possiamo spostare il verbo essere o l'enfasi

del passo nel modo che ci appare più corretto o logico al contesto.

Io posso fare così perché io non ho il programma di salvare tutti i libri, i capitoli o i versetti della

Bibbia, ma voglio solo dimostrare che Dio è corretto e giusto. In poche parole, io ho tradotto così

perché non cerco di piacere a tutti, anche ai bigotti o ai ''letteralisti'', e non ho un magazzino con

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molte Bibbie stampate da vendere, ma altri fratelli invece si sentono in obbligo di tradurre come

piace alla gente per non rovinarsi la reputazione o per vendere le loro Bibbie.

Per avere una corretta traduzione, dobbiamo mettere da parte la reputazione personale e gli affari

della compagnia. Dobbiamo piuttosto cercare di capire che cosa Paolo volesse veramente dire in

2 Tim 3:16-17 e a quale scrittura, libri, capitoli e versetti intendeva veramente riferirsi.

Di certo Paolo non poteva riferirsi a tutte le scritture in generale (Odissea di Omero ed l'Eneide

di Virgilio) e certamente non a tutto la storia dell'Antico Testamento, come nel caso di certi

massacri, di donne e bambini, ed anche di neonati (1 Sam 15:3). Io sono fermamente convinto

che nel piano di Dio per noi non c'é mai stata alcuna epurazione etnica e quando c'è stata era solo

dagli uomini.

Perciò quando diciamo che ogni scrittura ispirata da Dio é utile ad insegnare, a riprendere, a

correggere, ad educare alla giustizia, noi intendiamo riferirci a tutto quelle parti della Bibbia che

non sono in contraddizione con l'insegnamento di Cristo, "Poiché in Lui abita corporalmente

tutta la pienezza della Deità, e in Lui voi avete tutto pienamente. Egli é il capo d'ogni principato

e potestà (Col 2:9-10).

Così quando diciamo che la Scrittura é ispirata da Dio, dovremmo specificare anche di quale

scrittura stiamo parliamo. In più, parlando d'ispirazione noi non intendiamo dire che la Sacra

Scrittura é stata interamente dettata da Dio, parola per parola, anche nella scienza, geologia,

geografia e biologia.

Noi sappiamo invece che l'Antico Testamento é stato spesso un compromesso fra la volontà di

Dio é l'incapacità dell'uomo di capire o di eseguire la Sua volontà. Vedi il caso di Mosé che

permise al marito di divorziare per qualsiasi ragione (Mat 19:8-9).

A PROPOSITO DI SCANDALIZZARE

La storia di Jefte che offre in olocausto la figlia per mantenere una promessa sbagliata fatta a Dio

o che squarta la figlia per mostrarsi fedele a Dio (Giud 11:34-40) e come di quello che spara alla

figlia nel tentativo uccidere una mosca.

Colui che ha scritto la storia di Jefte e l’a inclusa nell’Antico Testamento, di sicuro fu un prete

levita che si proponeva senza dubbio d’insegnare qualcosa d’importante a tutti noi, ma

evidentemente anche lui aveva una mentalità contorta, tarata. Per me, la storia di Jefte che

sacrifica la figlia non ha niente d’onorevole ed è inutile di ricercarci sopra o di cucirci sopra

qualcosa di positivo e di spirituale. Come ho detto in precedenza, tale storia non contiene niente

di edificante, ma mi fa giusto arrabbiare e piangere.

Questo è proprio il caso di dire: “Lo zelo della tua casa mi consuma”(Sal 69:9. Giov 2:17).

Ancora:“Il nome di Dio, per cagione vostra, è bestemmiato fra i Gentili” (Eze 36:20. Rom 2:24).

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Non mi meraviglierei se qualcuno, leggendo questa sadica storia (Giud 11:34-40), si deprimesse

o che perdesse anche la fede. Vi sono quelli che non bevono un modesto bicchiere di vino

mangiando perché non vogliono scandalizzare e poi non ci fanno caso alla storia di Jefte che

squarta la figlia per dimostrare che manteneva la sua promessa al Signore. È lo stesso di quelli

che assolutamente non vogliono scandalizzare nessuno e poi ci passano sopra quando qualcuno

muore d’emorragia a causa della circoncisione.

SAREBBE STATO MOLTO DIFFICILE VIVERE SECONDO MOSÉ

Per molti di noi, vivendo in una società emancipata, sarebbe stato molto difficile vivere sotto la

legge di Mosé perché allora erano accettate legalmente la schiavitù (Gen 9:25-27. Eso 21:2-6.

25:44-45. Lev 25:39-40) e la poligamia (Deu 17:17. 20:14. 21:10-14); era imposta la

discriminazione delle persone disabili e dei figli illegittimi e degli stranieri (Lev 21:16-21. Deu

23:1-6), v'era la pratica della pena di morte anche per quelli che violavano il sabato (Eso 21:24;

31:15. Lev 24:20).

LO STUPRO DELLA DONNA VERGINE

É interessante notare che nella legge di Mosè non si parla mai dei sentimenti e della volontà della

donna. Quello che pensava o provava una donna, apparentemente, non interessava agli autori

sacri. Questa grave mancanza si verifica anche quando una donna subiva della violenza o era

stuprata. C’èra questo discriminatorio atteggiamento nei riguardi della donna perché gli uomini

allora non erano molto progrediti o evoluti e così essi pensavano che le donne fossero tutte

sciocche o irresponsabili (Ecc 7:28). La nozione dei diritti umani non era neppure considerata,

come non lo è ancora in molti paesi del mondo.

Secondo la Legge di Mosé, se uno violentava una vergine fidanzata, quindi già promessa ad un

altro uomo, si trattava d’una violazione molto grave. Stuprando la vergine fidanzata lo stupratore

aveva disonorato un uomo e quindi egli doveva morire (Deu 22:25-27). Nell’Antico Testamento

di solito non si parla molto del disonore che subiva una donna, ma piuttosto del disonore che

subiva il padre della donna, o il fidanzato o il marito.

Nel caso che uno violentava una vergine non fidanzata, quindi non promessa ad un altro uomo,

allora la violazione era molto meno grave perché con lo stupro nessun uomo era stato toccato o

gravemente disonorato. In tale caso, lo stupratore riparava al danno fatto pagando 50 sicli

d’argento, non alla donna stuprata, ma al padre della donna che era stato offeso (Deu 22:28);

questo perché, per la mentalità del tempo (che purtroppo, è ancora oggi la mentalità di certi

uomini in molti paesi del terzo mondo!), la parte offesa non era mai la donna stuprata ma suo

padre o il fidanzato o il marito.

A quel tempo, i 50 sicli d’argento era la somma che di solito lo sposo pagava al padre della sposa

per sposare la figlia. Tale costume è ancora in uso fra certi popoli dei paesi sottosviluppati, dove

le donne si acquistano come le mucche al mercato.

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Lo stupratore doveva sposare la donna che aveva violentata, senza aspettarsi la dote e tenerla

come moglie per sempre (Deu 22:29). Questo succedeva anche se lo stupratore era molto più

vecchio della donna stuprata ed anche se egli era già sposato, con concubine, e con molti figli,

perché nella legge di Mosè la poligamia era legalizzata (Deu 17:17. 20:14. 21:10-14). In poche

parole i diritti delle nonne erano molto ristretti, questo perché le donne non erano considerate

delle persone, ma una proprietà del padre o del fidanzato o del marito.

PUNTI IN CONTRADDIZIONE CON IL VANGELO

Abbiamo visto che questi dell'Antico Testamento sono tutti punti che non sono accettabili nel

Vangelo (Mat 8:11. Luc 4:18-19. Giov 9:1-3) e sono adesso un abominio per noi. Grazie a Dio

che Gesù é venuto per liberarci dalla schiavitù della Legge (Rom 7:15-25. Gal 3:23-29).

A proposito di quello che dovrebbe essere il nostro atteggiamento nei riguardi della donna, Pietro

scrive: “Parimenti, voi mariti, convivete con esse colla discrezione dovuta al vaso più debole

ch’è il femminile. Portando loro onore, poiché sono anch’esse eredi con voi della grazia della

vita, onde le vostre preghiere non siano impedite” (1 Pie 3:7).

Nonostante queste chiare differenze, certi fratelli cosiddetti ‘’Cristiani’’ ultra ortodossi circoncisi

nella carne, cioè i moderni discepoli di Mosé, vogliono farci ritornare sotto la legge per

giustificare il loro malsano operato, come l'applicazione della pena di morte, la discriminazione

della donna, la segregazione delle persone disabili ed anziane, la marginalizzazione delle

minoranze etniche e razziali, e l'aggressione degli altri paesi più deboli o meno organizzati.

UNA MEZZA EVOLUZIONE O RIVOLUZIONE

Vivendo in altri argomenti o temi o soggetti, noi siamo andati ben oltre a quello che gli apostoli

insegnavano a riguardo del rispetto per i dittatori e re (Roma 13:1-5; 1 Tim 2:1-2), ed il rispetto

per i padroni degli schiavi (1 Tim 6:1-2; 1 Pie 2:18). Si ricordi che a quel tempo uno schiavo non

veniva corretto giusto con un rimprovero, ma picchiato con le verghe come é detto: "Uno

schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce" (Pro 29:19).

C'era allora questa mentalità violenta, poco amorevole, non solo a riguardo degli schiavi, ma

anche a riguardo dei propri figli, perché é scritto: "Chi non usa la verga odia suo figlio, ma chi

l'ama lo corregge in tempo" (Pro 13:24).

Perciò non dobbiamo aspettarci un rapporto sereno ed equilibrato nei riguardi della donna o della

moglie o delle mogli, perché allora c'era la poligamia.

Non ci poteva essere un rapporto corretto fra marito e moglie, primo perché anche i saggi in

Israele avevano un concetto piuttosto negativo delle donne in generale come é scritto: "Fra mille

ho trovato un uomo saggio, ma una donna saggia fra tutte queste non l'ho trovata" (Ecc 7:28).

Nei Proverbi c'é una messa in guardia speciale contro le donne straniere, che erano considerate

tutte poco serie o abili o scaltre per sedurre gli Israeliti poco avveduti. La sapienza e

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l'intelligenza avrebbero preservano il giusto israelita dal farsi adescare dalla donna straniera:

"affinché ti preservino dalla donna altrui, dalla straniera, che usa parole lusinghevoli" (Pro 7:5).

Si possono comprendere certi interdizioni o limitazioni di Paolo nei riguardi della donna, che

non avrebbe dovuto fare delle domande in un'assemblea per non sminuire l'autorità o la

reputazione del marito (1 Cor 14:34-35 ) e che avrebbe dovuto ascoltare in silenzio l'uomo,

perché Eva aveva peccato prima di Adamo e via di seguito (1 Tim 2:11-15).

A RIGUARDO DELLE DONNICCIUOLE

Purtroppo molti di noi, specialmente certi fratelli americani, continuano ad essere estremamente

reticenti a cambiare a riguardo della posizione della donna a causa di quello che Paolo dice (1

Cor 14:34-35; 1 Tim 2:11-15). Da un lato é vero che, a quel tempo, Paolo dovette affrontare dei

problemi seri con certe donne difficili o donnicciole irrequiete piene di peccati (2 Tim 3:6), ma

molte sorelle nella chiesa sono migliori di molti uomini.

Apparentemente, Paolo dovette essere particolarmente rigido in alcuni casi specifici, per

comunicare con QUELLI o QUELLE della sua generazione, ma noi non dobbiamo mai

generalizzare. Noi abbiamo adesso l'opportunità d'essere più aperti a riguardo delle donne nella

chiesa perché almeno una parte dell'umanità, quella più emancipata, ricerca intensamente l'equità

e la giustizia.

Dobbiamo comunque ricordarci che quando era possibile, specialmente con i Galati, Paolo aveva

già allora espresso quello che egli pensava veramente a riguardo della posizione della donna e

d'altri: "Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'é qui

né Giudeo né Greco; non c'é né schiavo né libero; non c'é né maschio né femmina; poiché voi

tutti siete uno in Cristo" (Gal 3:27-28).

I LIMITI DELL'ISPIRAZIONE

Facendo un confronto fra Gal 3:27-28, dove Paolo é molto aperto nei guardi dell'emancipazione

della donna con 1 Tim 2:11-15, dove invece l'Apostolo appare molto restrittivo nei riguardi del

gentil sesso, molti si sono scandalizzati ed hanno accusato Paolo di essere un misogino, cioè uno

che odiava le donne. Altri invece hanno dedotto che non si tratta dello stesso autore, che il brano

di 1 Tim 2:11-15 si tratta semplicemente d'una interpolazione tardiva che non ha niente a che

fare con l'Apostolo delle Genti. Io penso invece che si tratti sempre di Paolo, il quale stava

affrontando due differenti problemi in un contesto storico e culturale molto diverso.

Il primo é che Paolo allora stava solo scrivendo delle lettere o dei biglietti con un corto

messaggio per cercare di risolvere dei casi particolari e temporanei. Evidentemente, Paolo non si

rendeva minimamente conto che, alcuni secoli dopo, tali scritti o biglietti o lettere sarebbero stati

incorporati come libri del Nuovo Testamento da fare circolare e leggere per tutta la cristianità. Io

sono convinto che se Paolo avesse saputo che stava per scrivere una parte del Nuovo

Testamento, egli ce lo avrebbe detto. In più, egli non si sarebbe sbilanciato tanto nel parlare e

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si sarebbe guardato bene di affermare certe cose senza ben riflettere. Di certo, egli sarebbe stato

meno offensivo nei riguardi delle sorelle in Cristo.

Il secondo é che allora Paolo pensava che la fine del mondo ed il giudizio finale sarebbe venuti

molto presto, in quella stessa generazione, mentre egli e gli altri suoi collaboratori erano ancora

in vita: "Poiché noi viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle

nuvole, a incontrare il Signore nell'aria" (1 Tes 4:17). Al contrario, dopo 2000 anni la fine

tarda ancora e noi dobbiamo affrontare il futuro con degli scritti di coloro che pensavano, 2000

anni fa, che la fine fosse ormai dietro l'angolo di casa.

Bisogna tenere presente questi due punti essenziali, i quali ci fanno capire i limiti dell'ispirazione

e quindi possono servire per noi come una chiave per risolvere o percepire molti altri misteri o

enigmi nella Bibbia.

L'ANTICO TESTAMENTO COME COMPROMESSO STORICO

Quando diciamo che la Bibbia é ispirata da Dio (2 Tim 3:16-17) non intendiamo dire che é stata

interamente dettata da Dio, parola per parola, anche nella scienza, la geologia, la biologia, e la

geografia. Vi sono dei seri dubbi che certi passaggi della Bibbia siano stati veramente ispirati da

Dio anche nella dottrina, nell'etica e nella morale.

Non tutti sono pronti ad ammetterlo, ma noi sappiamo bene che l'Antico Testamento é stato

spesso e volentieri un compromesso fra la volontà di Dio é l'incapacità dell'uomo di capire o di

eseguire la Sua volontà, come é scritto: "Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che

Mosé vi permise di mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ed io vi dico

che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagione di fornicazione (immoralità), e

ne sposa un'altra, commette adulterio" (Mat 19:8-9).

Che l'Antico Testamento sia un compromesso storico e morale o etico, fra la volontà di Dio é

l'incapacità umana di mantenersi fedele, non é una nostra invenzione, ma lo sappiamo da Gesù

ed é facile capirlo anche facendo un attenta analisi fra i due testamenti.

Stiamo attenti quindi a quei credenti ultra conservatori che parlano spesso di Mosé e che sono

sentimentalmente legati all'Antico Testamento; a quelli che si fanno circoncidere e che

circoncidono i loro figli senza domandare la loro opinione in merito, perché essi spesso

ragionano ancora con lo spirito dell'Antico Testamento (2 Cor 3:6).

L'OPERA DI DIO NON SI RIFORMA

Dobbiamo riconoscere che quando Dio fa qualcosa, la fa bene e per sempre: "Io ho riconosciuto

che tutto quello che Dio fa é per sempre; niente v'é da aggiungervi, niente da togliervi e che

Dio fa così perché gli uomini lo temano" (Ecc 3:14). Tuttavia nell'Antico Testamento, vi sono

molte cose da cambiare, da migliorare o da togliere o da dimenticare per sempre.

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Noi siamo stati istruiti o educati a pensare che nel passato Dio faceva in un certo modo e che poi

egli abbia improvvisamente cambiato, ma invece noi dobbiamo accettare che Dio é sempre lo

stesso e che Dio non cambia mai (Mal 3:6); per noi cristiani tale principio é sacrosanto.

Dobbiamo aggiungere che anche Gesù non cambia mai, perché di lui é detto: "Gesù Cristo é lo

stesso ieri, oggi, e in eterno" (Ebr 13:8).

Partendo dal presupposto che Dio non cambia mai (Mal 3:6), dobbiamo dedurre o concludere

che a cambiare radicalmente é stata soltanto la percezione che gli uomini hanno avuto di Dio

attraverso i secoli. Questo spiegherebbe perché nell'Antico Testamento vi sono delle posizioni

diverse in opposizione fra di loro (Eso 20:5, Eze 18:4, 19-20).

Nell'Antico Testamento, ci sono presentati degli aspetti diversi della presenza di Dio (1 Re

19:11-12) ma in realtà il Dio del Cielo é il TOTALMENTE ALTRO, il quale doveva rivelarsi

pienamente solo nel Verbo Incarnato del Figlio Unico (Giov 1:1-5).

Solo Gesù é la luce e prima di Gesù c'erano le tenebre (Mat 4:16); quindi Abramo, Isacco e

Giacobbe erano nelle tenebre. Di sicuro anche Mosé era nelle tenebre o aveva visto solo un

barlume da lontano o per di dietro (Eso 33:20-23). Lo stesso possiamo dire di Samuele,

Davide, Salomone, Nathan, Elia, Eliseo, Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele e di tutti gli altri

profeti. La completa rivelazione é avvenuta solo con Gesù nel Nuovo Testamento (Rom 16:25-

26. 2 Co 3:6), quando alla fine il Padre ha parlato a noi attraverso suo Figlio (Ebr 1:1-2).

SOLO ATTRAVERSO GESÙ

Fra i molti personaggi importanti della Bibbia, soltanto Gesù disse: "Io sono la via, la verità e la

vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giov 14:6). Quindi, noi abbiamo

accesso al Padre non per mezzo della Genesi o per mezzo del Battesimo o di nessun'altra cosa o

azione che noi possiamo fare, ma solo per mezzo di Gesù Cristo. Amen!

Molti credenti sono troppo attaccati a certi aspetti dell'Antico Testamento perché la loro fede non

é ben radicata in Gesù Cristo. Se vogliamo veramente renderci utili bisognerebbe fare come

Paolo che scrisse: "Quant'é a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziare la

testimonianza di Dio con eccellenza di parole o di sapienza; poiché mi proposi di non sapere

altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso" (1 Cor 2:1-2).

Se i redattori dell'Antico Testamento, per farsi intendere dai loro contemporanei, seguivano la

cosmogonia del loro tempo, anche noi dobbiamo tenere presente della moderna cosmogonia dei

nostri contemporanei, la generazione del telescopio Hubble, della teoria della relatività, cercando

di essere il più possibile figli del nostro tempo almeno per quello che riguarda il concetto del

mondo, dell'universo, della giustizia, dell'equità e dell'amore cristiano.

Silvio Caddeo

Edizione finale, 5 ottobre, 2013

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Laval, Québec, Canada

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