Un cielo sopra i trucioli - Home - Ammonitoreweb · pressione fiscale della curva di Laffer,...

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Anno 71 - n. 1 Gennaio/Febbraio 2015 www.ammonitore.com L’Europa a una svolta di Fabio Chiavieri Nulla sarà più come pri- ma è il ritornello che trop- po spesso abbiamo senti- to in questi anni di pesan- ti trasformazioni econo- miche, ambientali e socia- li che hanno coinvolto il nostro pianeta. Ed è vero. Ma la questione è un’altra: stia- mo parlando di una giusta evoluzione o di una scellerata involuzione? Tutte le faccende umane contengono una naturale ambiguità – il famoso rovescio del- la medaglia – che deve indurre, ogni qual volta ne valga la pena, a fare delle riflessio- ni. La bellezza della vita, in fondo, sta pro- prio nella sua imprevedibilità e nel dover affrontare le situazioni più disparate belle o brutte che siano. L’etimologia della paro- la crisi anche nella lingua italiana rimanda al significato di “punto di svolta” che per l’Europa, oggi più che mai, rappresenta un momento di straordinaria importanza, per- ché in gioco c’è la dignità di milioni di per- sone. Da che parte andare dunque? Un esempio ci arriva da oltreoceano con la politica eco- nomica statunitense. I dati americani di di- cembre registrano nel terzo trimestre un PIL pari a + 5%, miglior risultato dal 2003, frut- to di investimenti e strategie occupaziona- li, ma, rovescio della medaglia, con un de- bito pubblico che è aumentato di 3,45 mi- liardi di dollari al giorno. Politiche econo- miche in netta opposizione alla tanto auspi- cata – soprattutto dai tedeschi – austerità europea. Se non saranno le scelte di Obama a far cambiare idea ai vertici di Bruxelles, lo saranno probabilmente le indicazioni giun- te dagli elettori greci che hanno voluto Ale- xis Tsipras come nuovo Premier. Tutti fer- mi sulle proprie posizioni, ma al contempo tutti a dire “parliamone”. Ed è il motivo per cui il risultato delle elezioni in Grecia, culla della democrazia occidentale, potrebbe non essere così negativo come qualcuno preve- de, bensì innescare circoli più virtuosi di quanto visto finora. Di virtuosismi l’Italia ne ha tanto bisogno, incanalata ormai oltre la soglia relativa alla pressione fiscale della curva di Laffer, pas- sata la quale gli introiti dello Stato diminui- scono per un effetto domino che parte dal rallentamento dei consumi e arriva alla cri- si di interi settori quali, per citarne due ecla- tanti, l’Edilizia e il Nautico. Non voglio chiudere il mio editoriale senza provare a dare una risposta alla domanda iniziale. Il mondo si evolve e, in questo pro- cesso, molto del merito va alla tecnologia, ma i mutamenti non necessariamente sono positivi se non ci mettiamo nelle condizio- ni di saperli sfruttare. E qui entrano in gio- co il cambiamento culturale, l’apertura mentale e il pensiero parallelo. Questo è poi il grande messaggio che sup- porta il concetto di Industrie 4.0, la quarta rivoluzione industriale, le cui potenzialità possono essere infinite se ci crediamo vera- mente. Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI Editoriale www.ammonitore.com [email protected] Il robot che non imma- gini, LBR iiwa, è stato presentato ufficialmente da Kuka, uno dei princi- pali player del settore, che ha scelto un’eccel- lenza italiana, Telerobo- tlabs, per studiare nuovi canali di applicazione fi- nora preclusi. Amico Robot Macchine utensili Futuro fa rima con Multitasking DMG MORI ha organizzato un’open house presso lo stabilimento Graziano Tortona. L’evento ci ha permesso di fare il punto della situazione sul settore della tornitura multitasking, intervistando il Direttore commerciale del Gruppo per l’Italia Diego Spini. Un cielo sopra i trucioli [pag. 8] Sicurezza Le prestazioni delle grandi macchine utensili a traversa mobile, utilizzate sia nei centri stile dell'auto sia nel settore aeronautico, sono sempre più elevate. Il truciolo, la polvere e i fumi possono uscire anche dall'alto, un'area in passato spesso priva di protezioni; oggi anche il cielo deve essere coperto. [pag. 6] Automazione [pag. 14] Un nuovo impianto in- diano di acciaierie e lami- natoi utilizza la soluzione di controllo integrata di ultima generazione e rag- giunge, in pochi giorni dal test, la velocità di pro- duzione ottimale. [pag. 12] Casi applicativi Architettura integrata: basta vincoli di tempo! Casi applicativi Tra innovatori ci si intende La collaborazione tra Vi- macchine e Brembo, che vanta ben 450 macchine già installate, si è consoli- data ulteriormente con l’inaugurazione, lo scorso maggio, del nuovo stabi- limento Brembo per la produzione di dischi fre- no a Homer nel Michigan. Sul numero di ottobre 2014 de L’Ammonitore abbiamo dedi- cato un articolo alla saldatura a ultrasuoni di componenti plastici in ambito medicale e automotive. Ma questa tecno- logia è oggi ormai impiegata anche per la giunzione di me- talli. Vediamo come. Parliamo di metalli [pag. 16] Saldatura a ultrasuoni [pag. 18] Il design eleva la carrozzeria a elemento di comunicazione, al di là dell’aspetto pura- mente estetico. Questo concetto è alla base del successo di Fishform, azienda veneta di cui Paolo Perbellini è uno dei fondatori. [pag. 22] Design Intervista a Paolo Perbellini [pag. 24] Dal 5 al 7 febbraio 2015, a Erba, torna Fornitore Offresi, il salone dedicato alla piccola e media impresa. Fiere Speciale Fornitore Offresi 2015 Scarica la App per leggere È gratis www.crmtools.it [email protected] C.R.M. di Mazzoccato Arturo & Figli s.r.l. Via S.S. dei Giovi, 44 22073 Fino Mornasco (Co) Italy tel 031 92 83 52 - fax 031 88 06 42

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  • – Anno 71 - n. 1 Gennaio/Febbraio 2015

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    L’Europa a una svoltadi Fabio Chiavieri

    Nulla sarà più come pri-ma è il ritornello che trop-po spesso abbiamo senti-to in questi anni di pesan-ti trasformazioni econo-miche, ambientali e socia-li che hanno coinvolto il

    nostro pianeta. Ed è vero. Ma la questione è un’altra: stia-mo parlando di una giusta evoluzione o diuna scellerata involuzione? Tutte le faccende umane contengono unanaturale ambiguità – il famoso rovescio del-la medaglia – che deve indurre, ogni qualvolta ne valga la pena, a fare delle riflessio-ni. La bellezza della vita, in fondo, sta pro-prio nella sua imprevedibilità e nel doveraffrontare le situazioni più disparate belleo brutte che siano. L’etimologia della paro-la crisi anche nella lingua italiana rimandaal significato di “punto di svolta” che perl’Europa, oggi più che mai, rappresenta unmomento di straordinaria importanza, per-ché in gioco c’è la dignità di milioni di per-sone.Da che parte andare dunque? Un esempioci arriva da oltreoceano con la politica eco-nomica statunitense. I dati americani di di-cembre registrano nel terzo trimestre un PILpari a + 5%, miglior risultato dal 2003, frut-to di investimenti e strategie occupaziona-li, ma, rovescio della medaglia, con un de-bito pubblico che è aumentato di 3,45 mi-liardi di dollari al giorno. Politiche econo-miche in netta opposizione alla tanto auspi-cata – soprattutto dai tedeschi – austeritàeuropea. Se non saranno le scelte di Obamaa far cambiare idea ai vertici di Bruxelles, losaranno probabilmente le indicazioni giun-te dagli elettori greci che hanno voluto Ale-xis Tsipras come nuovo Premier. Tutti fer-mi sulle proprie posizioni, ma al contempotutti a dire “parliamone”. Ed è il motivo percui il risultato delle elezioni in Grecia, culladella democrazia occidentale, potrebbe nonessere così negativo come qualcuno preve-de, bensì innescare circoli più virtuosi diquanto visto finora.Di virtuosismi l’Italia ne ha tanto bisogno,incanalata ormai oltre la soglia relativa allapressione fiscale della curva di Laffer, pas-sata la quale gli introiti dello Stato diminui-scono per un effetto domino che parte dalrallentamento dei consumi e arriva alla cri-si di interi settori quali, per citarne due ecla-tanti, l’Edilizia e il Nautico.Non voglio chiudere il mio editoriale senzaprovare a dare una risposta alla domandainiziale. Il mondo si evolve e, in questo pro-cesso, molto del merito va alla tecnologia,ma i mutamenti non necessariamente sonopositivi se non ci mettiamo nelle condizio-ni di saperli sfruttare. E qui entrano in gio-co il cambiamento culturale, l’aperturamentale e il pensiero parallelo. Questo è poi il grande messaggio che sup-porta il concetto di Industrie 4.0, la quartarivoluzione industriale, le cui potenzialitàpossono essere infinite se ci crediamo vera-mente.

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    Futuro fa rima con MultitaskingDMG MORI ha organizzato un’openhouse presso lo stabilimento GrazianoTortona. L’evento ci ha permesso di fareil punto della situazione sul settore dellatornitura multitasking, intervistando ilDirettore commerciale del Gruppo perl’Italia Diego Spini.

    Un cielo sopra i trucioli

    [pag. 8]

    Sicurezza

    Le prestazioni delle grandi macchine utensili a traversa mobile, utilizzate sia nei centri stile dell'auto sia nel settore aeronautico, sono sempre più elevate. Il truciolo, la polvere e i fumi possono uscire anche dall'alto, un'area in passato spesso priva di protezioni; oggi anche il cielo deve essere coperto. [pag. 6]

    Automazione

    [pag. 14]

    Un nuovo impianto in-diano di acciaierie e lami-natoi utilizza la soluzionedi controllo integrata diultima generazione e rag-giunge, in pochi giornidal test, la velocità di pro-duzione ottimale.

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    Tra innovatori ci si intendeLa collaborazione tra Vi-macchine e Brembo, chevanta ben 450 macchinegià installate, si è consoli-data ulteriormente conl’inaugurazione, lo scorsomaggio, del nuovo stabi-limento Brembo per laproduzione di dischi fre-no a Homer nel Michigan.

    Sul numero di ottobre 2014 deL’Ammonitore abbiamo dedi-cato un articolo alla saldaturaa ultrasuoni di componentiplastici in ambito medicale eautomotive. Ma questa tecno-logia è oggi ormai impiegataanche per la giunzione di me-talli. Vediamo come.

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    Intervista a Paolo Perbellini

    [pag. 24]

    Dal 5 al 7 febbraio 2015, a Erba, torna Fornitore Offresi, il salone dedicato alla piccola e media impresa.

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  • www.ammonitore.com2 Gennaio/Febbraio 2015

    a cura di Cristina Gualdoni

    Lo scorso 15 gennaio, Alberto Ca-prari è stato eletto Presidente diANIMA, la Federazione della Mec-canica Varia di Confindustria.«Anima rappresenta indubbiamente un settorefondamentale per l’economia e l’immagine del-l’Italia nel mondo. - afferma Alberto Caprarineo Presidente ANIMA -Avverto la responsabilità delcompito affidatomi che cer-cherò di svolgere con grandespirito di squadra. Una squa-dra fatta da 34 Associazioni ecomposta da mille associatiANIMA che possono metterea fattor comune importanticompetenze specifiche e gran-de motivazione. Due elemen-ti imprescindibili per supera-re l’empasse in cui si trova aoperare la manifattura italia-na ed europea. In armonia conla visione e il programma delPresidente Squinzi, ANIMAconfida di dare un contribu-to significativo alle imprese per il loro sviluppoin Italia ma soprattutto all’estero. - prosegueCaprari - Come Federazione metteremo in cam-po azioni mirate a supportare le imprese dellameccanica verso una sempre maggiore interna-zionalizzazione e specializzazione dedicandocinon solo all’Europa, ormai il nostro mercato do-mestico, ma verso il mondo intero. In questo

    contesto Expo 2015 rappresenta un’occasioneche non possiamo farci sfuggire per rafforzarela nostra immagine di qualità e, ancora di più,di affidabilità agli occhi del mondo. Oggi piùche mai è necessaria grande attenzione verso lePMI, ossatura portante sia della meccanica ita-liana che dell’indotto correlato. - conclude Ca-

    prari - La Federazione ANI-MA dovrà rafforzare ancoradi più il suo ruolo di interlo-cutore privilegiato per le isti-tuzioni italiane ed Interna-zionali sui temi che vedono lamanifattura quale motorecompetitivo del XXI secolocome identificato, peraltro,nei programmi di sviluppodella Commissione Europea».Alberto Caprari è coniuga-to con due figli. Imprendi-tore di terza generazione.E' Vice Presidente e Diret-tore Esecutivo di Caprari

    SpA, azienda europea leadernella produzione di Pompe e

    soluzioni avanzate per il Ciclo Integratodell'Acqua, fondata nel 1945 e attiva nelmondo. Già Presidente di Assopompe, nel2008 è entrato nel Consiglio Direttivo diANIMA, nel 2009 è stato invitato fra i mem-bri della Giunta. Nel 2010 è stato eletto Vi-ce Presidente ANIMA con delega allo svi-luppo.

    L’esito delle votazioni che lo scorsomese di dicembre è stato ratifica-to nel corso dell’Assemblea Gene-rale dei soci, ha riconfermato alarghissima maggioranza il presidenteuscente Sebastian Fabio Agnello al vertice diGISI, l’Associazione delle Imprese Italiane diStrumentazione, per il prossimo triennio2015-2017.Le procedure di voto, che quest’anno si sonosvolte telematicamente avvalendosi diun’apposita piattaforma software certificata,hanno inoltre sancito la riconferma di Clau-dio Bertoli (Ametek) alla Vice Presidenza edi Raffaele Calgani (Ascon Tecnologic) allacarica di Tesoriere.Alcune novità hanno invece interessato lasquadra dei sei consiglieri. Accanto ad Ange-lo Colombo (Elettrotec), Roberto Gusulfino(Endress+Hauser), Piergiorgio Giovane (Tec-nova HT) e Lino Ferretti (Emerson ProcessManagement), hanno fatto il loro ingressoMaurizio Puricelli di ABB - Div. Process Au-tomation ed Erminio Campanelli di Parcol.«Sono particolarmente onorato di essere stato ri-confermato alla presidenza di GISI, la più grandee rappresentativa associazione indipendente disettore, che con 250 aziende operanti in ambito distrumentazione e tecnologie per i mondi del con-trollo di processo, dell’automazione industriale edel laboratorio rappresenta uno dei comparti stra-tegicamente più importanti per l’economia indu-striale italiana», afferma il presidente Seba-stian Fabio Agnello.«Il prossimo triennio sarà molto importante perla nostra Associazione – prosegue il PresidenteSebastian Fabio Agnello – non solo per eventicome Expo 2015, che vedranno il nostro Paeseprotagonista, ma anche nell’ottica di una pienaimplementazione dell’ambizioso programma di

    rinnovamento, che GISI si è dato sin dal 2008 eche passo dopo passo ha visto l’Associazione cam-biare pelle per essere sempre più vicina alle realiesigenze di un mercato in continua evoluzione».Tra le linee programmatiche della riconfer-mata presidenza, spiccano l’attenzione alletecnologie digitali, quale mezzo abilitanteper offrire servizi sempre più tempestivi e diqualità agli associati, e la volontà di costitui-re nuovi comitati su strumentazione ponde-rale, reti di comunicazione, wireless, valvolee strumentazione per fluidi.Particolare attenzione sarà inoltre posta almondo del lavoro - con iniziative che do-vranno essere sviluppate per agevolare l’in-contro tra domanda e offerta - e ovviamentealle attività di internazionalizzazione, che ol-tre alla Cina vedranno l’esplorazione di altrearee di interesse per gli associati. Un focus particolare, inoltre, sarà posto sulleattività di analisi e monitoraggio del merca-to, che saranno riorganizzate al fine di ren-dere le indagini e il tradizionale Osservato-rio strumenti sempre più aggiornati e, quin-di, efficaci.

    UCIMU aderisce all’ITS Meccatronico Veneto

    Alberto Caprari nuovo Presidente ANIMA

    Alberto Caprari è il nuovo Presidente ANIMA

    In primo piano

    Sebastian Fabio Agnello (SMC Italia) riconfermato Presidente GISI peril triennio 2015-2017

    Sebastian Fabio Agnello al vertice di GISIanche per il trienio 2015-2017

    UCIMU-SISTEMI PER PRODUR-RE, l’associazione dei costrutto-ri italiani di macchine utensili,robot e automazione, è entrata afar parte di ITS Meccatronico Veneto di Vi-cenza/Padova/Treviso, l’istituto per la for-mazione superiore di superperiti attivo dal2010.L’adesione al progetto ITSMeccatronico, avvenuta nelmese di novembre, è stataresa ufficiale mercoledì 17dicembre in occasione di unincontro ospitato presso lasede dell’istituto e presen-ziato dal vicepresidente diUCIMU, e titolare di Omera,Massimo Carboniero accol-to dal presidente di ITS Lui-gi Rossi Luciani.Nell’occasione, Massimo Carboniero ha il-lustrato ai circa 30 studenti, ai tutor, alle isti-tuzioni e ai membri della Fondazione pre-senti, l’attività e il ruolo di UCIMU-SISTE-MI PER PRODURRE, che riunisce circa 200imprese costruttrici di macchine utensili inrappresentanza di oltre il 70% della produ-zione nazionale di settore.«UCIMU ha deciso di aderire al progetto – haspiegato Carboniero – perché ritiene che la si-nergia con ITS meccatronico sia utile strumen-to per facilitare l’avvicinamento del mondo del-la scuola a quello del lavoro e delle imprese, in

    un territorio, quello vicentino, a elevatissimaconcentrazione di aziende della meccanica emeccatronica. Essere tra le istituzioni che fannoparte della Fondazione, infatti, significa poterdare suggerimenti e indicazioni pratiche indi-rizzando i programmi dei corsi affinché si avvi-cinino il più possibile alle reali esigenze del mon-do dell’industria».

    Massimo Carboniero ha an-che distribuito a studenti etutor il “Tecnicario” dellamacchina utensile, reperto-rio tecnologico di circa 4.600espressioni tecniche, tra lepiù diffuse tra gli operatoridel comparto, in italiano, in-glese, tedesco e francese,strumento di lavoro e di for-mazione concepito nel più

    ampio progetto di UCIMU“La fabbrica per l’uomo” per gli studentiche seguono percorsi di formazione tecno-logica.Con ITS Meccatronico Veneto sono tre gliistituti nei quali UCIMU-SISTEMI PERPRODURRE è presente: la nuova parteci-pazione nell’istituto vicentino si aggiungea quella in due istituti lombardi: IstitutoTecnico Superiore Meccatronico pressol’Opera Salesiana di Sesto San Giovanni eIstituto Tecnico Superiore per le nuove tec-nologie per il made in Italy presso Abbaziadi San Paolo d’Argon (Bergamo).

    Massimo Carboniero,titolare di Omera

    e vicepresidente Ucimu

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  • 4 Gennaio/Febbraio 2015 www.ammonitore.com

    Lo scorso 9 dicembre ASCOMUT(Associazione Italiana MacchineTecnologie e Utensili) ha dato vitaa un vivace e stimolante workshopdedicato al tema della leadership azienda-le. L’aula, composta da 25 imprenditori emanager associati, è stata animata da Mau-rizio Nichetti, regista, attore e produttorecinematografico, e da Giampaolo Rossi, for-matore e comunicatore. Due ore intense intitolate “Leadership e Ci-nema” nel corso delle quali, grazie alla bril-lante testimonianza di Nichetti e alle sugge-stive citazioni cinematografiche proposteda Rossi, sono stati forniti spunti di rifles-sione sulla gestione del gruppo, la motiva-zione della squadra, l’esercizio della funzio-ne di guida in ambito aziendale attraversocontinue correlazioni con il mondo del gran-de schermo e similitudini con il lavoro delregista nei rapporti con la troupe.

    «Riteniamo che sia importantissimo creare oc-casioni di incontro e di confronto, in un’otticaformativa di alto livello, in grado di trasferireconcetti di importanza strategica attraverso mo-dalità comunicative coinvolgenti e apparente-mente meno impegnative – afferma il Presi-dente Bianchi. Si tratta di un primo passo acui ne seguiranno altri, sempre nell’ottica dellavoro sulle competenze trasversali, così impor-tanti nella realtà aziendale come anche in quel-la associativa».Tra le tematiche trattate in questo incontro,meritano di essere sottolineate le caratteri-stiche del leader: la capacità “visionaria”(lo sguardo sul futuro), la capacità di co-struire un “asset valoriale” forte e condivi-so, la capacità di far crescere il team in mo-do che diventi sempre più coeso e perfor-mante, la capacità di ascolto e la valorizza-zione dell’errore in un’ottica di crescita e dimiglioramento continui.

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    Industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione:buone prospettive per il 2015

    In primo piano

    Si chiude positivamente il 2014 dell’in-dustria italiana costruttrice di macchi-ne utensili, robot e automazione. Cre-sce la produzione e riparte il consumoitaliano che segna un incremento a doppia ci-fra trainando consegne dei costruttori e im-port. Stabile l’export. Positive le previsioni peril 2015. Questo lo scenario illustrato questamattina dal presidente Luigi Galdabini, in oc-casione della conferenza stampa di fine annodi UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE. Come emerge dai dati di preconsuntivo ela-borati dal Centro Studi & Cultura di Impresadi UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel2014, la produzione è cresciuta a 4.695 milionidi euro, segnando un incremento del 4,6% ri-spetto all’anno precedente.Le esportazioni si sono confermate sul livellodel 2013, attestandosi a 3.360 milioni di euro,-0,7%, penalizzate dalla generale riduzionedel commercio mondiale e, in particolare, dal-la decisione dell’Unione Europea di limitarel’export di macchine utensili verso la Russa aseguito delle tensioni tra la Federazione el’Ucraina.Secondo l’elaborazione UCIMU sui datiISTAT, nei primi nove mesi dell’anno, princi-pali paesi di destinazione del made in Italy disettore sono risultati: Cina (-18,6%) 264 milio-ni euro, Stati Uniti (-8,4%) 258 milioni, Ger-mania (+0,2%) 231 milioni, Russia (-16%) 110milioni, Francia (+0,8%) 102 milioni, Turchia(+0,6%) 81 milioni, Polonia (+17,1%) 71 milio-

    ni, India (-35,5%) 62 milioni, Messico (+11%)61 milioni, Brasile (-37,3%) 60 milioni. Particolarmente rilevante la crescita del con-sumo italiano che, tornato di segno positivo,si è attestato a un valore di 2.420 milioni di eu-ro, il 18,2% in più rispetto al 2013, evidenzian-do la ripresa degli investimenti del manifat-turiero italiano in sistemi di produzione. Di questo trend ne hanno beneficiato princi-palmente i costruttori, le cui consegne sul mer-cato interno sono salite, del 21,1%, a 1.335 mi-lioni di euro. Le importazioni hanno invece registrato unincremento più contenuto (+14,9%), attestan-dosi a 1.085 milioni di euro. Dopo sei anni di crescita, scende il rapportoexport/produzione, fermandosi al 71,6%, inragione della ripresa del mercato interno ver-so il quale i costruttori italiani hanno subitori-orientato parte della propria offerta.Nel 2015 proseguirà il trend positivo dell’in-dustria italiana di settore che, secondo le pre-visioni, vedrà un incremento per tutti i prin-cipali indicatori economici. Continueranno a crescere anche le consegnedei costruttori che si attesteranno a 1.390 mi-lioni di euro, segnando un +4,1%, trainate daltrend positivo del consumo domestico cheraggiungerà i 2.530 milioni di euro, il 4,5% inpiù rispetto al 2014. Anche l’import benefice-rà della vivacità della domanda espressa da-gli utilizzatori italiani, salendo a quota 1.140milioni di euro, +5,1% rispetto al 2014.

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    Protezioni per macchine utensili

    Fidia S.p.A. ha festeggiato loscorso anno il suo quarantesimoanniversario. Nata nel settore del-l'elettronica e del software per ControlliNumerici, l'azienda, che ha sede a SanMauro Torinese, si è progressivamentespostata nella meccanica, proponendocentri di lavoro di grande robustezza eprecisione. La gamma oggi è partico-larmente completa, soprattutto nel set-tore delle macchine di dimensioni

    medio-grandi, a volte imponenti, spe-cialmente adatte al settore dell'auto-mobile, dell'energia e dell'aerospazio;l'azienda piemontese annovera tra ipropri clienti i migliori fornitori mon-diali della componentistica aeronau-tica. In particolare, i modelli della linea GTF(GanTry Fidia) sono tutti caratterizzatida eccellenza di prestazioni, con nu-merose soluzioni tecnologiche svilup-pate e brevettate proprio per garantireuna affidabilità al di sopra di ogni com-

    promesso. Infatti l'azienda ha sempremostrato una forte vocazione all'inno-vazione, con investimenti in ricerca esviluppo in tutti gli ambiti della pro-pria tecnologia, quella dell’Alta Velo-cità in particolare. Pionieri già nel 1994nella convinzione di eliminare la fini-tura manuale al termine del processodi fresatura, nonché di realizzare formedi maggiore complessità e migliorequalità con una consistente riduzionedei tempi di lavorazione, i sistemi difresatura Fidia si collocano ai vertici

    zdel mercato, offrendo vantaggi sia pervolume di materiale asportato, sia nellacapacità di lavorare direttamente ma-teriali difficili (leghe austenitiche, tem-prati, nitrurati, ma anche titanio ecompositi). Si tratta di un settore conelevate prospettive di crescita, dovutealla sempre crescente diffusione di si-stemi ad alta velocità nel settorestampi, unitamente alla necessità di ab-battere i costi della manifattura aero-spaziale, riducendone i tempi diattraversamento ed eliminando costoseoperazioni manuali.Nel panorama delle aziende che pro-ducono macchine utensili una partico-larità la contraddistingue: Fidia è tra lepochissime aziende che possono for-nire tutta l'elettronica di comando econtrollo, nonché tutto il software diprocesso. I prodotti Fidia vengono dasempre venduti sul mercato globale,come testimonia la presenza di filialinei quattro continenti. Infatti, a partiredal 2000, ai mercati tradizionali (Eu-ropa e Nord America) si sono affiancatii paesi emergenti, in particolare il Bra-sile e la Cina che rappresenta ormai unmercato di riferimento.

    Nuove esigenze di protezioneLa costruzione delle macchine Fidia ètutta italiana. I sistemi di protezione so-nagoso forniti da PEI Srl, azienda ita-liana leader in questo settore a livellointernazionale. Essa si conferma, in-fatti, l'unica azienda del settore in Eu-ropa capace di offrire tutti i tipi ditecnologie nel campo delle protezioniper macchine utensili: rulli avvolgibili,tapparelle, soffietti con e senza lamelle,coperture telescopiche e raschiaolio.Ovunque esista un organo dinamico daproteggere dal truciolo o dal lubrore-frigerante, un sistema PEI può farlo; lostesso vale per la sicurezza degli ope-ratori e per l'ambiente di lavoro. Ungruppo di esperti progettisti per ogniprodotto può soddisfare le esigenze di

    Le prestazioni delle grandi macchine utensili a traversa mobile, utilizzate sia nei centri stile dell'auto sia nel settore aeronautico, sono sempre più elevate. Il truciolo, la polvere e i fumi possono uscire anche dall'alto, un'area in passato spesso priva di protezioni; oggi anche il cielo deve essere coperto.

    di Luca Vieri

    ▲ Fidia si distingue per le sue macchine utensilia tecnologia Gantry

    Una unità Fidia in costruzione evidenzia la sua struttura modulare, con basamenti dell'asse X rialzati e traversa longitudinale

    Un cielo sopra i trucioli

  • 7Gennaio/Febbraio 2015www.ammonitore.com

    SICUREZZA

    ogni cliente, che trova in PEI un partnerstrategico capace di fornire un alto va-lore aggiunto.La collaborazione tra Fidia e PEI è dilunga data, come conferma Franco Va-lentini, Direttore di Produ-zione Sistemi di Fresatura:«A parte la grande qualità deiprodotti e la completezza del-l'offerta, apprezziamo moltol'ascolto che Pei ci dedicanella soluzione dei nostri pro-blemi. Noi esprimiamo le no-stre necessità, i loro tecnicisono sempre in grado di con-sigliarci sulla migliore solu-zione da adottare; un vero eproprio "codesign". Peresempio, cerchiamo insiemedi mettere a punto meccani-smi che non debbano sopportare inutili sol-lecitazioni; a volte ci suggeriscono diapportare modifiche alla carteratura pro-prio per ottenere migliori prestazioni. Cosìdai prodotti standard possiamo otteneredelle protezioni personalizzate; per non dire

    quando abbiamo bisogno di prodotti specialie innovativi che solo loro hanno sviluppatosul mercato».È il caso di "Wave Sky", una coperturatotale per trattenere all'interno truciolie fumi durante la lavorazione nellemacchine a traversa mobile, proprio latipologia di impianti in cui Fidia si di-stingue. Si tratta di macchine utensilicaratterizzate dai basamenti dell'asse Xrialzati e da una traversa che si muovelongitudinalmente. Gli sforzi dei pro-

    gettisti sono tesi ad aumentare larigidità della traversa e ad al-leggerirla per aumentare le pre-stazioni; la velocità ditraslazione è quindi elevata,così come elevato è il numero digiri del mandrino con tempiciclo di tutto rispetto. Le prestazioni sempre piùspinte determinano la fuoriu-scita del truciolo, specialmente

    nel caso dell'alluminio, al di fuorie anche al di sopra dell'area operativa,che dovrebbe quindi essere circoscrittaanche in altezza. Pure i materiali com-positi non sono esenti da problemi, poi-ché dall'alto fuoriescono fumi e polveriritenuti tossici, la cui dispersione nel-l'ambiente di lavoro non è ammessa.Inoltre queste macchine sono di di-mensioni imponenti; possono avereanche decine di metri di lunghezza. Unaltro problema da risolvere era anche ilbuio perenne che una semplice coper-tura totale avrebbe imposto.

    Un tetto silenzioso e robustoPer offrire una soluzione atutti questi problemi, PEI ha

    realizzato Wave Sky, una copertura conossatura in alluminio e mantice in tes-suto a doppia trama in poliuretano tra-slucido e antistatico, accortezzadoverosa per evitare di attirare le pol-veri di materiali resinosi. Si tratta di un

    sistema leggero, che permette quindi diseguire facilmente i rapidi movimentidella traversa, lasciando passare co-munque una buona quantità di luceper mantenere al di sotto un ambienteadatto alle lavorazioni. Wave Sky per-mette di chiudere efficacementeun'area che varia in dimensioni conti-nuamente, a seconda della posizionedella traversa; non sarebbe possibile al-trimenti attuare un contenimento deiresidui di lavorazione. I tecnici PEI hanno messo a puntoWave Sky, una costruzione modulare; èfacile così produrlo di volta in voltanelle dimensioni richieste dal cliente,senza dover riattrezzare stampi o ese-guire piazzamenti particolari che ne

    aumenterebbero ilcosto: «Questa caratte-ristica si sposa perfetta-mente con la tradizioneFidia, che, pur partendoda un catalogo di mo-delli definito, prevedesempre di soddisfareesigenze speciali dellasua clientela operandomodifiche e integrazionisu ogni unità. L'archi-tettura delle nostremacchine è basata suuna costruzione a bloc-chi, una soluzione con-solidata e matura che

    consente di coniugare alta potenza, elevataprecisione e straordinaria stabilità».Wave Sky agevola l'aspirazione deifumi e dei vapori pericolosi e impedi-sce al truciolo di uscire. È un prodottoche offre anche al costruttore della mac-

    china dei vantaggi, in termini di ergo-nomia ed economicità d'uso: per esem-pio, senza la copertura, l'aspirazionedelle polveri richiederebbe una po-tenza molto maggiore dell'impianto,con un imponente flusso d'aria. Come di consueto nelle tecnologia PEI,la copertura è ancorata alla traversa,mentre è stato adottato un opportunosistema di smorzamento a materiale fo-noassorbente. Infatti, essendo le mac-chine Fidia ad alta dinamica, il rapidomovimento della protezione avrebbepotuto dare luogo a rumore continuo efastidioso: in Wave Sky pattini di scor-rimento autolubrificanti, a rulli di metallo rivestito in polimero, contri-buiscono ad assicurare silenziosità difunzionamento e robustezza. Questasoluzione impedisce che le vibrazionisi trasmettano alla traversa, salvaguar-dando la precisione e la silenziosità. Leguide laterali modulari e regolabili fa-cilitano il montaggio del sistema anchesu macchine già in opera, senza neces-sità di speciali adattamenti.

    La copertura modulare Wave Sky vista dall’alto

    Particolare della copertura Wave Sky vista dall’interno della macchina

    Wave Sky è una copertura inventata da PEI Srl e impiegata da Fidia per trattenere

    trucioli e fumi durante la lavorazione

    Altri tipi di protezione PEI sono impiegati sulle macchine Fidia; qui un soffietto

    Prodotti unici sul mercatoInnovazione, qualità e prezzi con-correnziali sono i valori trainanti diPEI nel progettare e costruire prote-zioni per macchine utensili. PEI col-labora direttamente con i piùimportanti costruttori di macchineutensili mondiali, operando in co-progettazione per dare vita a un pro-dotto perfettamente ottimizzato,"confezionato" su misura per ogniproblema da risolvere. Michele Benedetti (nellafoto), Responsabile Inno-vazione e Sviluppo del-l'azienda bolognese,precisa: «I nostri prodottisono di norma destinati aicostruttori di macchineutensili, ma in molti casi sipuò eseguire un retrofit, in-stallando Wave Sky su qua-lunque unità già in servizio in officina.Sempre più spesso ci capita di interve-nire su macchine esistenti, sia per chiu-dere la parte alta, sia per coprire la buca.Prima delle nostre recenti invenzioni inquesti ambiti, non esistevano sul mer-cato prodotti che svolgessero quei com-piti; oggi, mediante i nostri innovativiprodotti, le aziende possono sicuramentemigliorare la sicurezza interna dei loroimpianti».

  • www.ammonitore.com8 Gennaio/Febbraio 2015

    AUTOMAZIONE

    “Il Robot che non immagini” è iltitolo dell’evento tenutosi loscorso dicembre, grazie al qua-le Kuka e Telerobotlabs hanno presen-tato LBR iiwa. Definirlo robot è quasi banale, trattan-dosi di una macchina intelligente, sen-sibile flessibile, intuitiva, delicata e pre-cisa. Il nome completo è “Leichtbauro-boter iiwa”: Leichtbauroboter significa“robot leggero” mentre iiwa è l’acroni-mo di intelligent industrial work assi-stant che porta con sé l’idea di un assi-stente intelligente nel lavoro industria-le. Luogo della presentazione è stata scel-ta la sede genovese di Telerobotlabs,un’eccellenza italiana scelta da Kukaper studiare nuovi canali di applicazio-ne finora preclusi.

    Una giornata dalle tante sfumatureTecnologia, amore, cultura, tra passatoe futuro, sono gli ingredienti che han-no dato sapore al susseguirsi di inter-venti, catturando l’attenzione delle tan-te persone accorse.Ma sono le parole di David Corsini Am-ministratore delegato di Telerobotlabs,usate per introdurre Lorenzo Licalzi,autore del libro “Un lungo fortissimoabbraccio”, che meglio di tante altre co-se danno il senso di quanto avvenuto:«Oggi non si parlerà di robotica, ma parle-remo di amore, perché ciò che rappresenta-no questa azienda e le persone che vi lavo-rano è amore puro, e di futuro». Ma qual è il nesso tra un romanzo e lapresentazione di LBR iiwa, lo ha spie-gato in maniera molto suggestiva loscrittore e psicologo Licalzi: «Oggi stia-mo assistendo a un evento che darà l’inizioa una nuova strada per il concetto di robo-tica. Da oggi il robot non sarà più “per l’uo-mo” ma “con l’uomo”. Ed è quello che rac-conto nel mio libro, ambientato in un futu-ro non troppo lontano, circa il 2100, dove

    si arriverà a toccare l’ultima frontiera qua-le punto di partenza per una nuova era.Una storia che stimolerà molti punti di ri-flessione».

    La sfida tecnologicaCon LBR iiwa Uomini e robot per la pri-ma volta possono lavorare fianco afianco nella risoluzione di compiti al-tamente complessi, le barriere protetti-ve vengono meno, nascono nuove areedi lavoro e l’automazione trova spazidove prima era impossibile: il livellotecnologico che fino a ieri, con la robo-tica cosiddetta convenzionale, era unpunto d’arrivo oggi con LBR iiwa di-venta un punto di partenza.«LBR iiwa è un robot intelligente che inte-ragisce con gli uomini. È sensibile, leggero,flessibile, preciso. È dotato di sensori, perce-pisce gli ostacoli, impara e replica le azionisenza la necessità di una programmazionevia software. È già stato utilizzato con suc-cesso nei sistemi di assemblaggio flessibili esta trovando future aree di utilizzo. La ro-botica industriale si apre a un nuovo ambi-to applicativo e va oltre per diventare, an-che, robotica di servizio» ha detto AlbertoPellero Strategic Development Managerdi Kuka Roboter Italia Spa.«È uno strumento, è stato progettato permigliorare le condizioni di lavoro. Permet-te di eseguire operazioni nocive o comples-se senza che vi sia l’esposizione diretta del-l’uomo. Pensiamo a chi opera nelle acciaie-rie o nelle centrali nucleari; o ancora, con-sente di lavorare con maggiore precisionenei sistemi di assemblaggio con materialidelicati o con componenti piccoli e di formediverse. Questo robot apre nuove sfide»continua Francesco Becchi DirettoreGenerale Telerobotlabs. «LBR iiwa è una macchina nata per colla-borare con gli uomini, è una frontiera pros-sima, un inizio. Chiude il cerchio della ro-botica industriale convenzionale e ne apreuno della robotica collaborativa, umana,flessibile, facile da utilizzare. È un robotamico» dichiara David Corsini.LBR iiwa verrà utilizzato anche in cam-

    po sanitario, a partire dal settore riabi-litativo, come ha illustrato il Prof. Pa-trizio Sale del Dipartimento di Neuro-riabilitazione - IRCCS San Raffaele pi-sana Roma: «Il medico prende la macchi-na e la guida nel compiere un’azione, chesimula il movimento terapeutico per la ria-bilitazione di un arto; il robot ha la capaci-tà di memorizzarlo, di impararlo e di ripe-terlo da solo. LBR iiwa è altamente flessi-bile e riconfigurabile, permette di creareprogrammi terapeutici personalizzati perle specifiche esigenze di ogni paziente». Oltre che alla grande industria, i robotpotranno essere utili anche nelle PMI:«La maggior parte degli addetti ai lavori ri-tiene che le PMI siano il mercato con piùalto potenziale proprio per quella robotica"nuova" e cooperante di cui stiamo parlan-do. Già oggi molte PMI impiegano robot inapplicazioni convenzionali, quali ad esem-pio la saldatura o la manipolazione. L’obiet-tivo è fornire un dispositivo ragionevol-mente economico, sufficientemente presta-zionale e facilmente riprogrammabile -puntualizza David Corsini. I robot sonoestremamente diffusi in diversi settori del-l'industria, tanto da essere, in molti casi,la soluzione più ovvia, rapida e immediataa tantissimi problemi di automazione. Co-me è riscontrabile dai numeri, i robot non

    Robotica

    Amico RobotIl robot che non immagini,LBR iiwa, è stato presentatoufficialmente da Kuka, uno dei principali player del settore, che ha sceltoun’eccellenza italiana, Telerobotlabs, per studiarenuovi canali di applicazionefinora preclusi.

    di Fabio Chiavieri

    David Corsini Amministratore delegato di Telerobotlabs

    Lorenzo Licalzi è l’autore del libro“Un lungo fortissimo abbraccio”

    Alberto Pellero Strategic Development Manager di Kuka Roboter Italia Spa

    Giorgio Metta Direttore iCub Facility, IIT

    Patrizio Sale del Dipartimento di Neuroriabilitazione -IRCCS San Raffaele pisana Roma[continua a pag. 10]

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    tolgono il lavoro alle persone; anzi eseguo-no dei lavori che gli uomini non possonofare. Ricordiamoci che dietro ad un robot,c'è sempre qualcuno che lo progetta, lo pro-duce e lo fa funzionare».

    Tutto parte dagli umanoidiTra i relatori della giornata anche Gior-gio Metta Direttore iCub Facility, IIT(Istituto Italiano di Tecnologia), un pro-getto che nasce all’incrocio di discipli-ne differenti come l’intelligenza artifi-ciale, la robotica e le neuroscienze, e hal’obiettivo di indagare l’intelligenzaumana e di ricrearne le condizioni e lecaratteristiche in una piattaforma ro-

    botica umanoide, il robot iCub.Esso si avvale anche della collaborazio-ne del dipartimento Robotics, Brainand Cognitive Sciences (RBCS) guida-to dal Prof. Giulio Sandini, del diparti-mento Advanced Robotics (ADVR) edal dipartimento di Pattern Analysisand Computer Vision (PAVIS).Il progetto iCub ha come obiettivoprincipale lo sviluppo e il manteni-mento di una piattaforma roboticaaperta (open source) sia per quanto ri-guarda l’hardware che il software.Questa piattaforma allo stato dell’arte– chiamata iCub – consente di studiareproblemi connessi al controllo del mo-

    vimento, alla visione artificiale, all’ap-prendimento automatico e, in genera-le, all’intelligenza artificiale in un con-testo incorporato umanoide. iCub ha avuto un considerabile succes-so e in questo momento ci sono più di20 laboratori nel mondo che usano unrobot iCub per i loro studi sull’intelli-genza.La piattaforma iCub ha la forma e le di-mensioni di un bambino di circa 4 an-ni, da cui il nome “cub” che in inglesesignifica “cucciolo”. Possiede 53 “sno-di” (gradi di libertà) di movimento, lamaggior parte dei quali sono nellebraccia e nelle mani per consentireazioni di presa e di manipolazione finedegli oggetti. iCub ha telecamere cheriproducono la vista, microfoni per laricezione di suoni, sensori inerziali cheriproducono il sensodell’equilibrio, e sen-sori tattili e di forza permisurare l’interazionecon l’ambiente.Tali caratteristiche ren-dono iCub, un robotumanoide che è in gra-do di vedere l’ambien-te che lo circonda, rico-noscere alcuni oggetti,capire se una personaè presente di fronte aesso, rispondere asemplici comandi vo-cali oppure al contattofisico con le persone.

    Inoltre, a comando può afferrare ogget-ti ed eseguire alcune azioni come spo-stare, prendere, rovesciare, ecc. Ogni azione è eseguita da iCub in ma-niera autonoma, contando solo sui suoisensori.Questi risultati sono stati possibili inparte grazie a numerosi progetti finan-ziati all’interno dalla Commissione Eu-ropea quali per esempio: ITALK (lin-guaggio), CHRIS (interazione uomo-macchina), RoboSKIN (sviluppo pellerobotica), Poeticon (azione e linguag-gio), eMorph (sviluppo sensori visiviinnovativi), RobotDoc (training), Viac-tors (attuatori), EFAA (architettura co-gnitiva), Xperience (architettura cogni-tiva), Darwin (controllo delle azioni),ImClever (curiosità e motivazioni).

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    Lo scenarioAutomazioni Industriali Capitanio S.r.l.(AIC) è un system integrator che opera alivello mondiale e progetta, costruisce ecommercializza sistemi di automazione,principalmente per l'industria siderurgi-ca. Da quasi 40 anni opera con successonella progettazione, costruzione e messain servizio di impianti di automazione in-dustriale per il controllo dei processi nel-l'industria del ferro e dell'acciaio. Alla ba-se di questo successo una consolidataesperienza su varie tipologie di sistema,che includono acciaierie, colata continua,laminatoi per barre e rotoli per prodottilunghi, vergella e profilati, impianti ditrattamento acque e sistemi di depolve-razione.L’azienda offre un’ampia gamma di atti-vità basate su diverse tecnologie elettri-che tra cui quadri di media tensione, tra-sformatori di media e bassa tensione,pannelli azionamenti CA & CC, centri dicontrollo motori (MCC), pannelli di di-stribuzione e PLC , quadri di automazio-ne PLC di sicurezza. A tutto ciò si aggiun-ge la progettazione, la costruzione e l'in-stallazione di banchi principali di con-trollo e di stazioni di controllo locali, si-stemi SCADA & OP, CCVE, sistemi PLCdi sicurezza completamente integrati, in-stallazione e messa in servizio di impian-ti elettrici e progetti chiavi in mano. I pro-dotti sono sempre pensati su misura persoddisfare le esigenze puntuali di clientidi tutto il mondo.Oggi AIC è uno dei fornitori leader di so-

    luzioni elettriche e di automazione perl'industria siderurgica mondiale - in par-ticolare laminatoi per barre e rotoli perprodotti lunghi - con oltre 700 installazio-ni in più di 40 paesi - molte delle quali uti-lizzano soluzioni Rockwell Automation.L’azienda ha sede a Brescia, ed è in gradodi offrire assistenza completa ai propriclienti in tutto il mondo. Oltre ai siti ita-liani, la società supporta i mercati localiattraverso AIC Nord America Corp, NewYork, USA e AIC India Ltd., Calcutta, In-dia.Per un recente progetto di unnuovo laminatoio in India, AICha associato la propria espe-rienza a quella di prodotto e didominio di Rockwell Automa-tion con l’obiettivo di sviluppa-re una soluzione di controllocompletamente integrata intempi estremamente ristretti.

    La sfidaIl progetto, realizzato per con-to di un produttore indipen-dente indiano di acciaio, com-prende la progettazione, la co-struzione, il collaudo e la mes-sa in servizio dei sistemi elet-trici di un impianto per la pro-

    duzione di prodotti lunghi in acciaioinossidabile laminati a caldo (barre e ver-gella) da affiancare a strutture già esisten-ti, tra cui un altro laminatoio. Marco Capitanio, Managing Director diAIC afferma: «Il cliente indiano ha commis-sionato la parte meccanica del progetto adun’azienda svedese, mentre noi ci siamo oc-cupati di quella elettrica seguendo le specifi-che della società svedese e le direttive di unconsulente indiano».Il livello di interazione tra le parti è stato

    molto alto in ogni fase del progetto cheera stato suddiviso in segmenti distinti -commerciale, kick off, ingegneria (pro-gettazione), ingegneria (software), pro-duzione del materiale elettrico nel nostrolaboratorio italiano, test interni (inclusol’s/w), spedizione in India, montaggio,messa in servizio a freddo e a caldo e, in-fine, assistenza e formazione.L’acciaieria è stata progettata per l’accia-io e per barre in acciaio speciale, tondinie profilati, comprende stazioni multiple,tra cui stand, cesoie, blocchi, linee di fini-tura e piani di raffreddamento, ognunadelle quali richiede un diverso tipo di in-frastruttura elettrica, e in ultima analisi,tutti questi elementi vengono controllatida diverse unità di comando locali e daun banco di comando principale.«A rendere ancor più ampia la portata e lacomplessità dell'installazione - continua Ca-pitanio - il rispetto dei tempi stretti per ilcompletamento del progetto, oltre alle diversemetodologie di lavoro utilizzate da noi, dal-l'OEM svedese, dal consulente di progetto edal cliente indiano. Tuttavia, siamo un’azien-da globale e in quanto tale siamo abituati adoperare con prassi e procedure diverse, cer-cando di imprimere a tutte il nostro passo».La soluzioneAIC ha definito le specifiche, fornito/co-struito e installato tutti i motori principa-li e ausiliari, tutti i convertitori CA e CCprincipali e ausiliari, tutti i PLC, tutti ibanchi di controllo principali e locali, tut-ti software per PLC e HMI, il sistema HMIe il database e le reti; fornendo nel con-tempo i servizi necessari per il completa-mento del progetto (progettazione, mes-sa in servizio e assistenza in remoto).La soluzione fornita da Rockwell Auto-mation è al cuore di questa importante in-stallazione. Quattro controllori di auto-mazione programmabili Allen-BradleyControlLogix 5000 provvedono al con-trollo primario della linea, comunicandoattraverso 3.500 I/O con non meno di 42rack lungo tutta la sua lunghezza. Suirack sono stati istallati una serie di mo-duli a seconda della loro posizione e fun-zione, ma, in totale, sono stati utilizzati19 inverter DC Allen-Bradley Power-Flex® inclusi i convertitori CC PowerFlex2000A SAR e le schede di controllo. Percontrollare le rulliere, i trascinatori a ce-soie, la posa per formare la testa e la bar-ra e la movimentazione di bobine sonostati utilizzati anche 69 convertitori CAAllen-Bradley PowerFlex755 insieme aquattro soft starter SMC FLEX™ per lepompe. Gli HMI Allen-Bradley PanelView ™

    Plus sono stati utilizzati peralcuni pannelli operatore as-sociati a FactoryTalk® SCA-DA installato sui PC nelle va-rie stazioni di controllo. Sonostate impiegate due reti:EtherNet/IP® per SCADA,HMI e convertitori (questi ul-timi in configurazione ridon-dante) e ControlNet® per gliI/O.«Usiamo il controllo assi fornitodal PAC ControlLogix per con-trollare lo start/stop del taglio ela posa della testa - spiega Ca-pitanio - e il sistema è molto ef-ficiente. Le prestazioni in termi-ni di tolleranza (taglio/posizio-namento) sono molto buone. Il

    I prodotti lunghi in acciaio inossidabile laminati a caldo (barre e vergella) realizzati dal costruttore indiano

    Architettura integrata: basta vincoli di tempo!

    Un nuovo impianto indianodi acciaierie e laminatoi utilizza la soluzione di controllo integrata di ultima generazione e raggiunge, in pochi giornidal test, la velocità di produzione ottimale.a cura della Redazione

    La soluzione fornita da Rockwell Automation è il cuoredi questa importante installazione

  • 13Gennaio/Febbraio 2015www.ammonitore.com

    software AIC di automazione e HMI consen-te ai clienti la gestione integrata di ogni areadell'impianto, dal forno di riscaldo fino allamovimentazione dei prodotti finiti, tramiteun’unica piattaforma».

    I risultati«Il nostro cliente indiano dispone ora diun’architettura di controllo completamenteintegrata, che oltre ad aver contribuito allamessa a servizio, ha anche consentito di rag-giungere la capacità nominale dopo pochigiorni dal test a caldo» sottolinea Capita-nio. «Sebbene i tempi di start up e progettosiano stati più brevi rispetto alla media delmercato indiano, abbiamo raggiunto tutti gliobiettivi primari in linea con il calendarioprogetti». Il cliente di AIC ha, inoltre, avuto mododi apprezzare i benefici dell’accesso re-moto. In un primo momento c’era sem-pre qualcuno sul posto per risolvere tem-pestivamente eventuali problemi. «L’abbiamo fatto all’inizio - spiega Capita-nio - ma ora non è più necessario perché pos-siamo gestire tutto da remoto. La manuten-zione è molto più semplice grazie a Architet-tura Integrata di Rockwell Automation®».«Lavoriamo con Rockwell Automation daprima del 2000 - conclude Capitanio. Findal nostro primo progetto, abbiamo stabilitoun ottimo rapporto di lavoro. Il personale èmolto flessibile ed i suoi ottimi prodotti of-frono gli elevati livelli di prestazione da noirichiesti. Il problem solving è sempre sempli-ce e veloce. Per questo progetto abbiamo coin-volto Rockwell Automation anche in India,dimostrando un’ottima capacità di intera-zione a livello locale».

    Il caso applicativo in sintesiLa soluzioneLa soluzione Rockwell Automation ogget-to dell’articolo comprende: • 4 controllori di automazione program-

    mabili Allen-Bradley ControlLogix 5000che comunicano con non meno di 42rack

    • 3.500 I/O • 19 convertitori CC Allen-Bradley Power-

    Flex • Allen-Bradley PowerFlex 2,000A SAR e

    schede di controllo • 69 convertitori CA Allen-Bradley Power-

    Flex 755 • 4 soft starter SMC Flex • HMI Allen-Bradley PanelView Plus • FactoryTalk SCADA installato sui PC nel-

    le varie stazioni di comando • EtherNet/IP per SCADA HMI e per gli

    azionamenti e ControlNet per gli I/O I risultati• Tasso di produzione ottimale raggiunto

    già dalle prime fasi di produzione • Progetto completato con successo entro

    Itempi brevi, in parte grazie a Architet-tura Integrata

    • Tecnologie di automazione innovative • Questo è il primo laminatoio in tutto il

    mondo con i nuovi convertitori CC Po-werFlex per stand principali

    • Ogni postazione di controllo è stata pro-gettata con un approccio user-friendly egli operatori del cliente sono stati capa-ci di gestire l’impianto senza alcuna dif-ficoltà o problema

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  • 14 Gennaio/Febbraio 2015 www.ammonitore.com

    MACCHINE UTENSILI

    Tornitura multitasking

    L’evoluzione delle macchine utensili viaggia ormaisu binari ben chiari. La necessità di ridurre i tempiciclo preservando al contempo la qualità della la-vorazione, induce i costruttori a produrre sistemi multita-sking in grado di restituire un pezzo pressoché finito senzache esso abbia subito nessuno spostamento da una mac-china a un‘altra. A questo tipo di evoluzione non sfugge nemmeno il tornio,macchina tradizionalmente più diffusa nelle officine mec-caniche italiane.Lo stabilimento di GRAzIANO Tortona, uno dei marchi ita-liani storici nel comparto della tornitura e fresatura multi-tasking, è stato protagonista lo scorso novembre di unaopen house durata quattro giorni.Quale migliore occasione, quindi, per parlaredi tornitura, e soprattutto di tornitura multi-tasking, sfruttando competenza ed esperienzadi Diego Spini, Amministratore Delegato Ag-giunto e Direttore Commerciale della filialeitaliana del colosso tedesco-giapponese DMGMORI.

    Ing. Spini, l’Italia è il secondo mercato euro-peo per quanto riguarda il settore della tor-nitura. Come si posiziona DMG MORI inquesto settore e quali sono i margini di cre-scita?DMG MORI è un gruppo in costante crescitaed espansione a livello mondiale, estrema-mente attento alle esigenze del mercato in ter-mini di qualità e innovazione. Un gruppo che si posiziona in maniera strategica nel mer-cato europeo e soprattutto italiano, dato che due degli sta-bilimenti di tornitura sono proprio nel nostro territorio, lostabilimento di GILDEMEISTER Italiana di Brembate diSopra (BG) dedicato alla produzione di torni da barra e plu-rimandrino e GRAzIANO Tortona in provincia di Alessan-dria, dedicato alla produzione di torni universali emultitasking.

    L’ammodernamento dello stabilimento di Brembate diSopra, inaugurato nel giugno del 2014 e che è valso un in-vestimento di oltre 15 milioni di euro, rappresenta il com-pimento del progetto di ristrutturazione strategica deglistabilimenti italiani del Gruppo, iniziata con GRAzIANOe ora proseguita con GILDEMEISTER Italiana. Obiettivo èaumentare la vicinanza e offrire un servizio sempre più

    completo per i nostri clienti, da qui la scelta diprodurre per il mercato europeo, consideratal’elevata domanda locale, il modello di puntadella serie NLX, NLX 2500SY/700, proprionello stabilimento di Brembate di Sopra. In questo modo vogliamo fornire al cliente unportafoglio prodotti il più completo possibile,prestando sempre molta attenzione alle esi-genze di questo settore. In quest’ottica si ponela recente acquisizione di un altro costruttoredi torni, che andranno a integrare e comple-tare la nostra già ampia gamma di soluzionitecnologiche.

    Le esigenze dei clienti sono sempre piùorientate ad avere macchine multitasking ingrado di lavorare un pezzo praticamente fi-nito in un unico piazzamento. La produzione

    dei centri di tornitura DMG MORI avviene presso lo sta-bilimento GRAZIANO Tortona. Cosa significa questascelta?DMG MORI ha sempre mostrato, e continua a farlo, un’at-tenzione particolare agli andamenti del mercato, un mer-cato che mai come in questi anni ha dimostrato notevolicambiamenti e fluttuazioni. Lo studio attento e costantedelle esigenze del mondo della meccanica ci ha portato a

    investire molte risorse nel nostro territorio, riconoscendo ainostri stabilimenti italiani la competenza e l’eccellenza cheli contraddistinguono, realtà che hanno fatto la storia dellameccanica italiana e continuano a farla da protagonisti.La creazione di un team di Ricerca & Sviluppo congiunto eunico, che basa la sua forza su un team di ingegneri in co-stante scambio d’informazioni, conferma la scelta delGruppo di costruire nei mercati di utilizzo. Raccogliendo idati dalle macchine installate presso i nostri clienti in tuttoil mondo, siamo in grado di perfezionare i nuovi progetti emigliorare la serie direttamente in produzione, per offrireun prodotto sempre più efficiente. Un team attivo 24 su 24ore grazie alle presenza capillare in tutto il mondo, per ri-spondere reattivamente alle esigenze della nostra clientela.Una produzione sempre al passo con le nuove tendenze tec-nologiche. Grazie ad esempio alla nuova interfaccia CELOSintuitiva come uno Smartphone, è stato possibile imple-mentare la tecnologia touch e creare APP per la gestionedella produzione e dell’intero ciclo del prodotto, facilitandoe velocizzando il lavoro in officina.Presso lo stabilimento italiano di GRAzIANO Tortona, ba-sandosi sull’esperienza acquisita nella produzione di mac-chine multitasking, particolarmente richieste dal mercatoper ottenere lavorazioni efficienti e la riduzione dei tempipassivi, si è creato un centro di eccellenza multitasking.Nella fase di progettazione e studio delle tecnologie per lanostra produzione, il Gruppo mostra particolare attenzioneallo sviluppo di nuove applicazioni al fine di ottimizzarel’intero ciclo di prodotto. Il DMG MORI Experience CenterTurn&Mill è il Centro di esperienza ed eccellenza per la la-vorazione multitasking, che integra tornitura e fresatura inuna sola macchina. Inaugurato nel giugno del 2010, l’Expe-rience Center mette al servizio del cliente la propria espe-rienza offrendo la possibilità di verificare le tecnologie ditornitura e fresatura direttamente a bordo macchina, ese-guendo prove di lavoro in un ambiente tecnologicamenteavanzato. In collaborazione con partner d’eccellenza del set-tore, il team di esperti DMG MORI sono in grado di offriresoluzioni “chiavi in mano” altamente competitive e di ele-vato livello tecnologico, studiando le esigenze tecniche eproduttive del cliente per ottimizzarne i cicli di lavoro.

    Può darci qualche numero su GRAZIANO Tortona in ter-mini di fatturato, numero di macchine prodotte, addetti?Lo stabilimento di GRAzIANO Tortona è dedicato alla pro-duzione di torni universali e centri di tornitura e fresaturaa elevata tecnologia. Conta 135 dipendenti e offre una ca-pacità produttiva di circa 400 macchine all’anno, seguendol’intera catena di processo, dallo sviluppo e progettazionedei componenti fino alla produzione. Ospita, inoltre, in col-laborazione con lo stabilimento di Shanghai, il centro dicompetenza e sviluppo dei torni delle serie ecoTurn.L’elevato know-how tecnologico di GRAzIANO è messo alservizio del cliente anche tramite il servizio di post-vendita

    Futuro fa rima con MultitaskingDal 5 all’8 dello scorso novembreDMG MORI ha organizzato unaopen house presso lo stabilimentoGRAzIANO Tortona. L’eventoci ha permesso di fare il punto dellasituazione sul settore della tornituramultitasking, intervistandoil Direttore commerciale di DMG MORI Italia Diego Spini.

    di Fabio Chiavieri

    Diego Spini, Amministratore Delegato

    Aggiunto e Direttore Commerciale

    di DMG MORI Italia

    La sede di GRAZIANO Tortona

  • www.ammonitore.com15

    Gennaio/Febbraio 2015

    MACCHINE UTENSILI

    di assistenza del suo personale tecnico, chein grado di rispondere con efficienza e tem-pestività.

    Qual è la macchina di punta che offre oggiDMG MORI in questo settore?In occasione dell’Open House di Tortonaabbiamo esposto il centro universale CTXbeta 800 TC, che completa la serie di suc-cesso CTX TC e rappresenta la soluzione ot-timale ad un prezzo vantaggioso per lalavorazione completa Turn & Mill di pezzicon diametro massimo di 500 mm e lun-ghezza tornibile fino a 800 mm.Le possibilità di impiego e i destinatari delnuovo CTX beta 800 TC sono molteplici.Pensata per soddisfare soprattutto le esi-genze dei classici utenti di un tornio uni-versale, questa macchina si rivela in realtàmolto più flessibile, grazie al cambio uten-sile integrato che annulla le dispendioseoperazioni di riattrezzaggio sulla torretta,che vanta fino a 80 utensili. La macchina dispone di una corsa in Y da±100 mm, assoluta novità per i torni uni-versali di queste dimensioni, sebbene ilvero punto di forza sia l’asse B con DirectDrive e campo di brandeggio continuo di±110° e dotato del nuovo mandrino di tor-nitura / fresatura ultracompatto. La strut-tura del mandrino, che integra il cilindro disbloccaggio del portautensile, consente unacoppia pari a 120 Nm con una lunghezza disoli 350 mm. Rispetto ad un mandrino tra-dizionale, il risultato è un aumento dellazona lavoro di 170 mm ad una coppia piùelevata del 20% e permette inoltre di utiliz-zare utensili standard più economici ancheper la lavorazione di angoli.Anche la quinta generazione della serieCTX offre, nel complesso e sin nei minimidettagli, le funzioni essenziali che assicu-rano valore aggiunto alla Vostra produ-zione: maggiore efficienza, coppia piùelevata, precisione migliorata, zona lavoropiù ampia, multifunzionalità, ergonomiaottimizzata ed una flessibilità ancora mag-giore. E, per finire, un incremento della red-ditività grazie al miglioramento delleprestazioni fino al 25%. Accanto all’ecce-zionale dotazione di serie, l’asse Y in op-zione e il contromandrino aprono nuoviorizzonti in fatto di maggiore flessibilità edi possibilità di lavorazione completa. In particolare il tornio CTX beta 800 lineargarantisce fino al 30% di produttività in piùe lavorazioni di tornitura con 1 g di accele-razione grazie al motore lineare sull’asse X.Gli azionamenti digitali e il motore man-drino integrato raffreddato ad acqua con-sentono precisione e dinamica elevate.

    Qual era l’obiettivo della recente openhouse DMG MORI alla GRAZIANO Tor-tona? Siete soddisfatti dell’evento dalpunto di vista della partecipazione e di ciò

    che volevate ottenere?Gli ospiti hanno potuto visionare le tecno-logie di tornitura e fresatura dell’Expe-rience Center Turn & Mill, con applicazioniin tempo reale delle serie CTX / CTX TC.Attraverso le dimostrazioni a bordo mac-china con lavorazioni dal vivo diamo modoal cliente di vedere le potenzialità delle no-stre macchine in termini di precisione, per-formance, facilità d’utilizzo e semplicità diprogrammazione. Abbiamo organizzatocorsi di formazione gratuiti dedicati allaprogrammazione, che riteniamo un’oppor-tunità di notevole rilievo per gli operatori epersonale tecnico delle aziende utilizzatricidi macchine utensili. Inoltre un’Open House ospitata all’internodi uno stabilimento produttivo dà la possi-bilità di vedere da vicino la realtà della pro-duzione, le sue fasi di costruzione, peravere una visione completa del prodotto intutte le sue fasi di processo. Il visitatore puòvedere a pochi passi dalla sua sede comevengono prodotte le macchine e riceveresupporto e consulenza direttamente dal co-struttore nella propria lingua. Una fabbricadove le macchine vengono progettate, co-struite ed adattate sulle specifiche esigenzedel cliente, che può progettare insieme ainostri specialisti i propri componenti e rea-lizzare prove di lavoro direttamente pressol’Experience Center. La nostra esposizione è stata arricchitadalle macchine dedicate alla tornitura diproduzione ed alla fresatura, sulle qualispiccava il nuovo Design DMG MORI el’innovativa piattaforma CELOS. Il nuovodesign DMG MORI è sinonimo di mag-giore funzionalità, semplicità d’uso e man-tenimento del valore nel tempo. Gli ampivetri di sicurezza garantiscono la massimavisuale nella zona lavoro, per un miglioremonitoraggio del processo di lavorazione.Sono anche smontabili dall’esterno, inmodo da facilitare gli interventi di assi-stenza. Novità assoluta nel settore dellemacchine utensili sono anche le superfici alunga durata con microstruttura che garan-tisce una maggiore resistenza ai graffi eprotezione contro i danni. Infine sono dotati della nuova interfacciaCELOS con schermo multi-touch da 21,5”e controllo Siemens. CELOS di DMG MORIsemplifica e accelera l’intero processo, dal-l’idea al prodotto finito. Infatti, le APPCELOS consentono all’utente di gestire, do-cumentare e visualizzare in modo completoi dati della macchina, del processo e del-l’ordine.Siamo molto soddisfatti della partecipa-zione che abbiamo riscontrato, soprattuttoripensando alla qualità degli incontri chene sono scaturiti e dall’interesse manife-stato da chi è intervenuto. Una risposta delmercato che ci dà conforto per l’aperturadel 2015.

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    www.ammonitore.comGennaio/Febbraio 2015

    TECNOLOGIE

    Saldatura a ultrasuoni

    La saldatura a ultrasuoni è una tecnologia relati-vamente recente essendo stata introdotta circa40 anni orsono per la giunzione dei materialitermoplastici ove ha trovato vasti campi di applica-zione ed è in continua espansione. Successivamente,la stessa tecnologia di base, e cioè la vibrazione ad al-ta frequenza di un utensile (sonotrodo), è stata svi-luppata per la giunzione dei metalli non ferrosi (ra-me, alluminio, argento, oro ecc.), trovando svariateapplicazioni soprattutto nel settore elettrotecnico,La differenza fondamentale della saldatura a ultra-suoni dei metalli rispetto a quella dei materiali ter-moplastici consiste nel fatto che non si ottiene una fu-sione, ma bensì una integrazione molecolare in fasefredda ciò che consente di non modificare le caratte-ristiche metallurgiche del materiale. Ciò è ottenutograzie alla frizione ad alta frequenza del sonotrodosul particolare superiore premuto sul particolare in-feriore come si può rilevare dalla fig. 1.

    Il particolare inferiore sarà mantenuto fermo in posi-zione e quello superiore sarà posto in vibrazione dalsonotrodo. Analogamente alla saldatura dei materia-li termoplastici, i parametri che entrano in gioco perottenere la giunzione desiderata sono: ‒ la frequenza di oscillazione (compresa fra 15 – 20 e

    40 kHz a seconda del materiale e delle dimensionidella giunzione;

    ‒ la pressione (forza) esercitata dal sonotrodo sul ma-teriale;

    ‒ l’ampiezza dell’oscillazione (compresa fra pochimicron e 80-90 micron picco-picco);

    ‒ il tempo durante il quale si esercita la pressione ela vibrazione.

    Una saldatrice a ultrasuoni per metalli comprende ilgeneratore che, partendo dalla normale tensione direte di 230 V ca a 50 Hz, genera una tensione ad altafrequenza (15 kHz, 20 kHz, 40 kHz) che sarà trasmes-sa tramite un cavo HF a un convertitore piezoelettri-co ove avverrà la conversione da frequenza elettricaa oscillazione meccanica. L’ampiezza di questa oscil-lazione può essere controllata e modificata sia elet-tronicamente, agendo sul generatore, sia meccanica-mente tramite la geometria del sonotrodo e del “boo-ster” che è un particolare meccanico normalmente in-terposto fra convertitore e sonotrodo, e che funge an-che da punto di supporto del gruppo vibrante.Il gruppo vibrante dovrà essere integrato sia in unamacchina da banco (pressa), che in un’automazionea seconda delle necessità.Come sopra accennato, la lavorazione in fase fredda

    (si raggiungono temperature massime dell’ordine di80°C - 90°C nel punto di giunzione) unita alla rapi-dità del processo compresa fra pochi decimi di se-condo e massimo 3-4 secondi, ne fanno una so-luzione particolarmente adatta per processi dilavorazione in serie, automatici o anche manua-li. Il minimo consumo di energia è inoltre un fat-tore determinante nella scelta di questa tecnolo-gia. I generatori impiegati vanno da una potenza di500 W a ca. 6000 W.

    Un’alternativa validaper l’alluminioUn importante van-taggio della tecnolo-gia a ultrasuoni è rap-presentato dalla pos-sibilità di saldare l’al-luminio, un materialeda sempre ostico aiprocessi di saldatura“convenzionali”.L’alluminio per carat-teristiche chimico/fi-siche potrebbe sosti-tuire in molteplici applicazioni materiali più costosicome rame, ottone ecc. ma è da sempre non conside-rato per l’impossibilità di essere saldato.La descrizione di cui sopra non si intende natural-mente esaustiva, ma solo come indicazione del pro-cesso tecnologico. A fronte di queste caratteristiche,la casa americana Sonics & Materials, Inc. (rappresen-tata in Italia da Sermac), attiva nel settore della sal-datura ad ultrasuoni delle materie plastiche da oltre40 anni, ha sviluppato una serie di attrezzature (ge-neratori, macchine da banco, componenti per auto-

    mazione, sonotrodi e appoggi universali o de-dicati a specifiche applicazioni, che permettonodi soddisfare le esigenze di un’ ampia gammadi clienti nei vari settori.A titolo di esempio possiamo citare alcuni setto-ri nei quali la saldatura ad ultrasuoni dei metal-li ha trovato applicazione con notevoli vantaggitecnico-economici ‒ saldatura di terminali di cavi ‒ compattazione di trecciole in rame o allumi-nio

    ‒ saldatura di piastrine di contatto (in rame o argen-to) su leve di contatto di interruttori

    ‒ reofori di pile e condensatori ‒ unione multistrato di “layers” e “tabs” in allumi-

    nio o rame per batterie al litio ‒ realizzazione di alberi di cavi per automotive ‒ sigillatura di estremità bulbi per termostati ‒ sigillatura e taglio di tubetti di riempimento gas per

    frigoriferi ‒ saldatura in continuo di tubetti di rame su piastre

    assorbenti per pannelli solari.

    Parliamo di metalliSul numero di ottobre 2014 de L’Ammonitore abbiamo dedicato un articolo alla saldatura a ultrasuoni di componenti plastici in ambito medicale e automotive. Maquesta tecnologia è oggi ormai impiegata anche per la giunzione di metalli.Vediamo come.

    a cura di Sonics & Materials, Inc

    Fig. 2 Compatibilità tra materiali nella saldatura a ultrasuoni

    Fig. 1 Schema esemplificativo del processo di saldaturaa ultrasuoni dei metalli

    Fig. 3 Il gruppo vibrante prodotto dalla Sonics

    Fig. 4 Esempio di saldatura rame-alluminio

  • 17Gennaio/Febbraio 2015www.ammonitore.com

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    Per inserti M3-M12

    RIV 949

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  • 18 Gennaio/Febbraio 2015 www.ammonitore.com

    CASI APPLICATIVI

    Macchine utensili

    Tra innovatori ci si intende

    Quale sede per confermare l’importante e plu-riennale cooperazione tra queste due impor-tanti realtà industriali è stato scelto Kilometro

    Rosso – uno dei principali parchi scientifici italiani –dove Brembo ha il suo Centro Ricerche e Sviluppo(meccatronica, sensoristica e meccanica).Presenti alla conferenza stampa Alberto Moro, Diret-tore Operations della Divisione Dischi Brembo, Mo-nica Michelini, Responsabile Ufficio Stampa di Brem-bo e Giampaolo Santin, Direttore generale Vimacchi-ne.Per meglio inquadrare la portata di tale partnershipè bene ricordare che Brembo – che nel 2011 ha com-piuto 50 anni di attività – è una multinazionale ope-rante in tre continenti e dispone di siti produttivi insedici nazioni. Fanno parte del Gruppo presiedutoda Alberto Bombassei alcune società e marchi:–Brembo, società leader mondiale nella progettazio-

    ne e produzione di sistemi frenanti per auto e mo-to a elevate prestazioni, sia stradali sia da compe-tizione, e veicoli commerciali;

    – Brembo Racing, marchio che propone una gammacompleta di prodotti dedicati al Racing;

    –AP Racing, società inglese leader nel mercato dellafornitura di freni e frizioni per auto e moto da com-petizione (società acquisita nel 2000 rimasta auto-noma rispetto al Gruppo);

    – Marchesini marchio di ruote in lega leggera permotocicli da competizione e uso stradale;

    – Sabelt leader nel settore della sicurezza passiva;– ByBre - acronimo di “By Brembo” - marchio speci-

    ficatamente dedicato ai sistemi frenanti per scoo-ter e motociclette di piccola e media cilindrata (fi-no a 600 cc).

    Brembo ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con unfatturato pari a 1,34 miliardi di euro, in crescita del16,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno prece-dente. A oggi sono più di 7.700 i dipendenti sparsi intutto il mondo.Relativamente più breve, ma ugualmente affascinan-te, la storia di Vimacchine. Fondata a Vicenza nel1980, nel 1990 è acquisita dalla famiglia Dalla Fonta-na. Andrea Dalla Fontana, nominato Presidente edAmministratore Delegato nel 1997, iniziò un rinno-vamento della società che culmina, nel 2009, con l’in-

    gresso di Giampaolo Santin nel ruolo di Direttore Ge-nerale. In questi anni la società cambia volto e da di-stributore locale si afferma su tutto il territorio na-zionale, moltiplicando il suo fatturato di 4 volte: nel2013 il Gruppo, inclusi i marchi Proteo e VimacchineAutomazione, ha fatturato oltre 30 milioni di euro. Le Case rappresentate coprono tutti i diversi seg-menti della produzione: Hyundai Wia, Dah Lih, He-delius, Shuster, Fuji, Unisign, Hankook, Enshu, Li-con MT, Skoda, Aba-Elb e Frog, cui si aggiungono lacontrollata Proteo e la divisione Vimacchine Auto-mazione. La vera forza dell’azienda veneta è la capacità di ana-lizzare processi produttivi, progettare e realizzare si-stemi automatizzati di produzione in Italia e di in-stallarli poi ovunque nel mondo, come è accadutoproprio con Brembo. Dice Giampaolo Santin: «One Global Supplier è il mot-to che caratterizza la nostra missione aziendale. Grazie aquesta visione siamo riusciti a crescere nonostante gli at-

    tuali momenti di mercato non facili, anche perché non so-no molti i concorrenti in grado di gestire una commessacompleta con clienti fortemente globalizzati come Brembo.Noi partiamo dal progetto, per poi passare all’ingegneriz-zazione del processo per selezionare la soluzione giusta peri particolari da lavorare; quindi selezioniamo le macchinepiù idonee, aggiungiamo, nel caso, l’automazione, realiz-ziamo il sistema e lo installiamo dove il cliente ha stabili-to, in qualsiasi parte del mondo. Vimacchine può offrireuna risposta chiavi in mano o segmentata in base al servi-zio che desidera il cliente che può scegliere, indicativamen-te, tra 4 livelli: macchine stand alone, macchine comples-se, macchine con integrazione robotizzata, l’installazionecompleta». Coinvolta direttamente nella collaborazione con ilGruppo bergamasco è la Casa coreana Hyundai Wia(di cui Vimacchine è il più grande dealer europeo),specializzata in macchine per tornitura, fresatura ealesatura specificatamente per il settore Automotivee che produce circa 200 modelli. Hyundai Wia ha pro-

    La collaborazione tra Vimacchine e Brembo, che vanta ben 450 macchine già installate, si è consolidata ulteriormente con l’inaugurazione, lo scorso maggio, del nuovo stabilimento Brembo per la produzione di dischi freno a Homer nel Michigan.

    La sede di Homer dello stabilimento Brembo

    Da sinistra Rick Snyder, Sergio Marchionne e Alberto Bombassei

    ▲ Taglio del nastro da parte del Presidente del Gruppo Brembo Alberto Bombassei, nella foto con Dan Sandberg (a sinistra) e Rick Snyder

    di Fabio Chiavieri

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    CASI APPLICATIVI

    dotto nel 2013 circa 11.000 macchine utensili, il chesignifica circa 50 macchine al giorno.

    Una partnership in divenireLa collaborazione con Brembo data diversi anni e siconcretizza nel 2010 con la fornitura delle primemacchine presso il plant di Nanjing.Da allora sono state fornite e installa-te circa 450 macchine in tutti gli sta-bilimenti Brembo per la produzionedi dischi freno nel mondo: Cina, Bra-sile, Messico Argentina, Italia, Polo-nia e, ad Homer, Michigan, USA.Proprio ad Homer, Michigan, USA, loscorso 21 Maggio Brembo ha inaugu-rato il nuovo stabilimento alla presen-za del Presidente del Gruppo Alber-to Bombassei, del Presidente e CEOdi Brembo North America (BNA)Dan Sandberg, di Sergio Marchion-ne Presidente e CEO di Chrysler

    Group LLC e del Governatore dello Stato del Mi-chigan, Rick Snyder, oltre, ad AndreaDalla Fontana e Giampaolo Santin.Prima dell’estate scorsa Brembo ha an-che annunciato la costruzione di unafonderia nello stesso sito produttivo.Ha dichiarato Bombassei durantel’inaugurazione: «Questo nuovo stabili-mento rappresenta un tassello importantenella nostra strategia globale e dimostra lanostra attenzione verso il mercato Nordamericano».«Il sodalizio tecnologico e commerciale conVimacchine – dichiara Alberto Moro – èiniziato nel 2010 con lo stabilimento di Nan-jing in Cina – dove ora sono in funzione piùdi 20 linee di produzione con macchineHyundai Wia -, nel momento cui aveva-mo bisogno di standardizzare le produ-zioni. Vimacchine si è subito posto come fornito-

    re globale in grado di dare lo stesso servizioin tutto il mondo. Soddisfatti da questa pri-

    ma esperienza il secondogrande passo è stato lo stabi-

    limento americano.Questo ci sta consen-tendo di avere dei pun-ti di forza notevoli ri-spetto ai nostri concor-renti proprio grazie al-la rapidità di allesti-mento delle linee diproduzione. Basti pen-sare che nello stabili-mento di Homer dove-vamo mettere in fun-zione oltre 50 mac-chine utensili in so-

    li 5 mesi e così è stato fatto». «Nello stabilimento di Homer –prosegue Moro - produciamo so-lo dischi freno per autovetture, sia-mo i primi fornitori di Chrysler efornitori negli Stati Uniti di tuttii costruttori europei con cui giàcollaboriamo nel resto del mondo».«Brembo ha rappresentato per Vi-macchine negli ultimi 4 anni me-diamente il 30% del fatturato,contribuendo così alla crescitavertiginosa, quanto impegnativa,

    della nostra società – sottolineaSantin. Attualmente a Homer sono in-stallate 114 macchine consegnate standalone con le caratteristiche richiestementre il know how di processo e di au-tomazione è di proprietà Brembo».

    Centro di fresatura verticale Hyundai Wia F410D

    Vimacchine Automazione è la divisione di Vimacchinededicata all’integrazione di sistemi di automazione

    all’interno di un sistema produttivo

    Centro di fresatura verticale Hyundai Wia i-CUT380Ti

    Da sinistra Alberto Moro, Monica Michelini e Giampaolo Santin

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  • 20 Gennaio/Febbraio 2015 www.ammonitore.com

    MACCHINE UTENSILI

    Centri di lavoro

    Nel cuore della tradizione motoristica

    Il futuro veloce dell'ItaliaVamec ha sede vicino a Bologna, in unaregione famosa per la sua tradizionemotoristica. Modena, città natale di En-zo Ferrari e sede di aziende quali Ma-serati e Lamborghini è a pochi chilome-

    tri di distanza, mentre il leggendariocircuito di F1 di Imola e il team di F1Toro Rosso sono vicini di casa. Le pareti degli uffici di Vamec sono ri-coperti di fotografie di giovani stelledel karting, una volta clienti dell'azien-da che sono diventati piloti di F1 vinci-tori del campionato mondiale, tra cui

    Michael Schumacher e Ayrton Senna. Le corse sono nel DNA di Vamec. Aisuoi tempi, il fondatore Vincenzo Van-nini era un pilota appassionato di garedi karting che è sceso sulla pista per laprima volta nel 1968. Dopo essere suc-cessivamente diventato preparatore emeccanico di diverse squadre di livel-lo internazionale, nel 1994 ha fondatola Vamec con l'intenzione di produrrecomponenti progettati su misura peruno sport che si era in passato affidatoa pezzi non specifici come quelli repe-ribili su motociclette, trattori e taglia-erba.Circa 20 anni più tardi, con i figli Mat-teo e Fabio alla guida rispettivamentedell'officina e della gestione ammini-strativa dell'azi