Un caso clinico di sindrome neurolettica maligna indotta...

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Un caso clinico di sindrome neurolettica maligna indotta da quetiapina (1) (2) (3) (1) (1) (4) (4) (4) (4) M. Anfuso Alberghina , P. Tarro , E. Garaffo , G. D'amore , C. Ferrigno , R. Macrì , C. Giardina , V. Sirna , V. Arcoraci . (1) P.O. Caltagirone - Asp 3 Catania; (2) P.O. Giarre - Asp 3 Catania; (3) P.O. Acireale - Asp 3 Catania; (4) U.O.S.D. Farmacologia Clinica - A.O.U. G. Martino Messina U.O.C. Medicina interna - U.O.C. Medicina Interna - U.O.C. Medicina Interna - XXXVI Congresso nazionale Sifo , Catania 22-25 ottobre 2015 Introduzione Materiali e metodi Caso clinico Conclusioni La sindrome neurolettica maligna (NMS) è una reazione avversa rara associata principalmente all’utilizzo di antipsicotici convenzionali ma può essere associata, con incidenza inferiore, anche ai nuovi antipsicotici atipici.Differenziare la NMS da altri disturbi neurologici, può essere molto difficile, i sintomi a volte sono mal interpretati come sintomi di malattia mentale ritardando il trattamento. E’ caratterizzata dalla triade: ipertermia, rigidità muscolare ed aumentata concentrazione serica della creatin-fosfochinasi. Possono far seguito tachicardia, aritmia, alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. Analisi di un caso di NMS osservato durante il monitoraggio delle cartelle cliniche del P.O. di Caltagirone nell’ambito del progetto di Farmacovigilanza attiva “Forward”. Per la valutazione del caso sono state utilizzate le banche dati Pubmed e Micormedex e la banca dati Eudravigilance. Donna di 81 anni, affetta da vasculopatia cerebrale cronica, demenza senile con turbe del comportamento, diabete mellito tipo 2, ipotiroidismo ed ipertensione arteriosa. Risultava assumere quietapina 25 mg/die (da circa 3 mesi), citicolina 500mg, levotiroxina 50 mcg, clopidrogel 75mg, atorvastatina 10mg, pantoprazolo 20mg, bisoprololo 1,25mg, metformina 850mg, insulina aspart, insulina glargine. Da qualche giorno presentava febbre, confusione mentale, peggioramento dello stato cognitivo per il quale si recava in PS e veniva ricoverata per le cure del caso. All’esame obiettivo mostrava disorientamento spazio-temporale, rigidità muscolare, iperpiressia (T 38,1°C), creatin-fosfochinasi aumentata (CPK 784UI/L) e alterazione della funzionalità renale (creatinina 2,91mg/dl, urea 117 mg/dl). La tac encefalo escludeva il dubbio iniziale di TIA, nel sospetto di NMS il trattamento con quetiapina venne sospeso e venne supportata una adeguata idratazione per via endovenosa. Già il giorno successivo, la paziente appariva più vigile e collaborante. L’osservazione clinica della paziente si protraeva per 15 giorni confermando la normalizzazione degli elementi clinico-laboratoristici che avevano giustificato il ricovero. (CPK 175 UI/L; Creatinina 0,89 mg/dl; urea 35 mg/dl). I casi di NMS segnalati in italia sono esigui, sebbene da una ricerca efettuata sulla banca dati Eudravigilance il 3% delle segnalazioni da quetiapina sono per NMS. La NMS si verifica generalmente nella prima settimana di terapia o dopo un cambiamento di dose, tuttavia, più raramente può manifestarsi dopo trattamenti di lunga durata.La possibile gravità e le sue conseguenze organiche sottolineano la necessità di un attento monitoraggio durante l’utilizzo di antipsicotici atipici e pongono una importante questione di sicurezza relativa all’ uso di questi farmaci soprattutto in pazienti anziani. L’algoritmo di Naranjo indica che la relazione di causalità farmaco-reazione avversa è . probabileSINDROME MALIGNA DA NEUROLETTICI Febbre Rigidità muscolare Incremento di CPK Un caso clinico di sindrome neurolettica maligna indotta da quetiapina Marica Anfuso Alberghina U.O.C. Medicina Interna - P.O. Caltagirone - ASP 3 CT [email protected]

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Un caso clinico di sindrome neurolettica maligna indotta da quetiapina

(1) (2) (3) (1) (1) (4) (4) (4) (4)M. Anfuso Alberghina , P. Tarro , E. Garaffo , G. D'amore , C. Ferrigno , R. Macrì , C. Giardina , V. Sirna , V. Arcoraci .

(1) P.O. Caltagirone - Asp 3 Catania; (2) P.O. Giarre - Asp 3 Catania; (3) P.O. Acireale - Asp 3 Catania; (4) U.O.S.D. Farmacologia Clinica - A.O.U. G. Martino MessinaU.O.C. Medicina interna - U.O.C. Medicina Interna - U.O.C. Medicina Interna -

XXXVI Congresso nazionale Sifo , Catania 22-25 ottobre 2015 Introduzione

Materiali e metodi

Caso clinico

Conclusioni

La sindrome neurolettica maligna (NMS) è una reazione avversa rara associata principalmente all’utilizzo di antipsicotici convenzionali ma può essere associata, con incidenza inferiore, anche ai nuovi antipsicotici atipici.Differenziare la NMS da altri disturbi neurologici, può essere molto difficile, i sintomi a volte sono mal interpretati come sintomi di malattia mentale ritardando il trattamento. E’ caratterizzata dalla triade: ipertermia, rigidità muscolare ed aumentata concentrazione serica della creatin-fosfochinasi. Possono far seguito tachicardia, aritmia, alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma.

Analisi di un caso di NMS osservato durante il monitoraggio delle cartelle cliniche del P.O. di Caltagirone nell’ambito del progetto di Farmacovigilanza attiva “Forward”. Per la valutazione del caso sono state utilizzate le banche dati Pubmed e Micormedex e la banca dati Eudravigilance.

Donna di 81 anni, affetta da vasculopatia cerebrale cronica, demenza senile con turbe del comportamento, diabete mellito tipo 2, ipotiroidismo ed ipertensione arteriosa. Risultava assumere quietapina 25 mg/die (da circa 3 mesi), citicolina 500mg, levotiroxina 50 mcg, clopidrogel 75mg, atorvastatina 10mg, pantoprazolo 20mg, bisoprololo 1,25mg, metformina 850mg, insulina aspart, insulina glargine. Da qualche giorno presentava febbre, confusione mentale, peggioramento dello stato cognitivo per il quale si recava in PS e veniva ricoverata per le cure del caso. All’esame obiettivo mostrava disorientamento spazio-temporale, rigidità muscolare, iperpiressia (T 38,1°C), creatin-fosfochinasi aumentata (CPK 784UI/L) e alterazione della funzionalità renale (creatinina 2,91mg/dl, urea 117 mg/dl). La tac encefalo escludeva il dubbio iniziale di TIA, nel sospetto di NMS il trattamento con quetiapina venne sospeso e venne supportata una adeguata idratazione per via endovenosa. Già il giorno successivo, la paziente appariva più vigile e collaborante. L’osservazione clinica della paziente si protraeva per 15 giorni confermando la normalizzazione degli elementi clinico-laboratoristici che avevano giustificato il ricovero. (CPK 175 UI/L; Creatinina 0,89 mg/dl; urea 35 mg/dl).

I casi di NMS segnalati in italia sono esigui, sebbene da una ricerca efettuata sulla banca dati Eudravigilance il 3% delle segnalazioni da quetiapina sono per NMS.

La NMS si verifica generalmente nella prima settimana di terapia o dopo un cambiamento di dose, tuttavia, più raramente può manifestarsi dopo trattamenti di lunga durata.La possibile gravità e le sue conseguenze organiche sottolineano la necessità di un attento monitoraggio durante l’utilizzo di antipsicotici atipici e pongono una importante questione di sicurezza relativa all’ uso di questi farmaci soprattutto in pazienti anziani.

L’algoritmo di Naranjo indica che la relazione di causalità farmaco-reazione avversa è .“probabile”

SINDROME MALIGNA DA NEUROLETTICI

Febbre

Rigidità muscolare

Incremento di CPK

Un caso clinico di sindrome neurolettica maligna indotta da quetiapina

Marica Anfuso Alberghina

U.O.C. Medicina Interna - P.O. Caltagirone - ASP 3 CT

[email protected]