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Sezione 3 pag. 171 Provincia di Torino Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Introduzione La relazione previsionale e programmatica 2007-2009 segue ormai un percorso consolidato da diversi anni che ha permesso e, si ritiene, permetterà una lettura chiara e sistematica dei documenti di programmazione e successivamente di consuntivazione delle attività e dei programmi della Provincia di Torino. L’articolazione della relazione previsionale e programmatica in esame in programmi analiticamente dettagliati quanto a finalità e attività, segue gli schemi normativi vigenti, consentendo una visione più chiara ed esplicita del bilancio di previsione ormai costituente una sequenzialità di dati finanziari. Assume pertanto un ruolo di sintesi dei documenti di indirizzo ed in particolare del “programma di mandato” a cui si ispira, in una visione dettagliata e coerente. Nel seguito di questa breve introduzione sarà illustrata in prioritariamente la struttura “per programmi” del bilancio e della relazione previsionale e programmatica; quindi saranno delineate le modalità con cui è stato redatto ciascun programma, fornendo qualche indicazione utile alla lettura e alla interpretazione delle informazioni. Un bilancio per programmi L’ordinamento contabile degli Enti Locali (D.Lgs.77/1995 prima e D.Lgs.267/2000 poi) ha previsto l’affiancamento al bilancio finanziario esposto per “interventi di spesa” e per “risorse di entrata”, di una relazione articolata per programmi. L’esposizione dei dati finanziari nel bilancio di previsione annuale e pluriennale, non consente infatti più una lettura sistematica delle previsioni del triennio successivo, come invece avveniva con la struttura ex DPR 421/1976. In tale contesto ha assunto rilevanza la Relazione previsionale e programmatica, unica deputata annualmente ad esprimere le linee di indirizzo , le attività e le finalità che si intendono perseguire nel triennio. “Previsionale” e “programmatica”, nel duplice senso di impostazione di specifici “programmi” e di articolazione per “programmi” L’art. 165, comma 7, del Testo Unico Enti Locali n. 267/2000, prevede espressamente la definizione di “programma” inteso quale “complesso coordinato di attività, anche normative, relative alle opere da realizzare e di interventi diretti ed indiretti, non necessariamente solo finanziari, per il raggiungimento di un fine prestabilito, nel più vasto piano generale di sviluppo dell’ente”. Sono oggi individuati 14 ambiti diretti di intervento caratterizzabili come programmi, ciascuno dei quali è riconducibile alla responsabilità di un Assessore, anche in ragione della natura delle deleghe attribuitegli. Inoltre sono stati individuati anche 3 ambiti indiretti, che riguardano il funzionamento delle attività istituzionali e di supporto ai programmi e che, pur potendo essere trattati come gli ambiti diretti, è apparso opportuno trattare separatamente per la loro natura strumentale e non finale, ma che sono parimenti riconducibili alla responsabilità di un Assessore e, per quanto riguarda uno di essi, del Presidente.

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Provincia di Torino Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009

Introduzione La relazione previsionale e programmatica 2007-2009 segue ormai un percorso consolidato da diversi anni che ha permesso e, si ritiene, permetterà una lettura chiara e sistematica dei documenti di programmazione e successivamente di consuntivazione delle attività e dei programmi della Provincia di Torino. L’articolazione della relazione previsionale e programmatica in esame in programmi analiticamente dettagliati quanto a finalità e attività, segue gli schemi normativi vigenti, consentendo una visione più chiara ed esplicita del bilancio di previsione ormai costituente una sequenzialità di dati finanziari. Assume pertanto un ruolo di sintesi dei documenti di indirizzo ed in particolare del “programma di mandato” a cui si ispira, in una visione dettagliata e coerente. Nel seguito di questa breve introduzione sarà illustrata in prioritariamente la struttura “per programmi” del bilancio e della relazione previsionale e programmatica; quindi saranno delineate le modalità con cui è stato redatto ciascun programma, fornendo qualche indicazione utile alla lettura e alla interpretazione delle informazioni.

Un bilancio per programmi

L’ordinamento contabile degli Enti Locali (D.Lgs.77/1995 prima e D.Lgs.267/2000 poi) ha previsto l’affiancamento al bilancio finanziario esposto per “interventi di spesa” e per “risorse di entrata”, di una relazione articolata per programmi. L’esposizione dei dati finanziari nel bilancio di previsione annuale e pluriennale, non consente infatti più una lettura sistematica delle previsioni del triennio successivo, come invece avveniva con la struttura ex DPR 421/1976. In tale contesto ha assunto rilevanza la Relazione previsionale e programmatica, unica deputata annualmente ad esprimere le linee di indirizzo , le attività e le finalità che si intendono perseguire nel triennio. “Previsionale” e “programmatica”, nel duplice senso di impostazione di specifici “programmi” e di articolazione per “programmi” L’art. 165, comma 7, del Testo Unico Enti Locali n. 267/2000, prevede espressamente la definizione di “programma” inteso quale “complesso coordinato di attività, anche normative, relative alle opere da realizzare e di interventi diretti ed indiretti, non necessariamente solo finanziari, per il raggiungimento di un fine prestabilito, nel più vasto piano generale di sviluppo dell’ente”. Sono oggi individuati 14 ambiti diretti di intervento caratterizzabili come programmi, ciascuno dei quali è riconducibile alla responsabilità di un Assessore, anche in ragione della natura delle deleghe attribuitegli. Inoltre sono stati individuati anche 3 ambiti indiretti, che riguardano il funzionamento delle attività istituzionali e di supporto ai programmi e che, pur potendo essere trattati come gli ambiti diretti, è apparso opportuno trattare separatamente per la loro natura strumentale e non finale, ma che sono parimenti riconducibili alla responsabilità di un Assessore e, per quanto riguarda uno di essi, del Presidente.

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I programmi sia finali che strumentali sono individuati ed analizzati nelle pagine che seguono.

Il contenuto

I contenuti di ciascun programma rispettano i punti richiesti dallo schema ministeriale stabilito dal D.P.R 3 agosto 1998 n. 326. Si desidera qui di seguito richiamare l’attenzione sulle modalità con cui sono stati redatti alcuni dei punti. 3.4.1 – Descrizione del programma Il primo paragrafo delinea lo stato attuale delle competenze di legge e il ruolo che la presente Amministrazione intende svolgere in relazione ad esse. In esso sono elencate le principali funzioni svolte nell’ambito del programma . Dove l’elenco delle funzioni a valenza “esterna” non sia esaustivo dell’operatività della struttura, sono indicate anche le più rilevanti attività aventi valenza interna, o propedeutiche allo svolgimento di altre funzioni.

Il paragrafo nel suo complesso dà conto dell’insieme di attività che, per ciascun programma, in via continuativa e quotidiana contribuiscono al raggiungimento delle finalità proprie dell’ente. 3.4.2 - Motivazione delle scelte Questo secondo paragrafo definisce il contesto nel quale il Programma si inserisce fornendo, ove possibile, dati quantitativi descrittivi dei fenomeni in atto, ed evidenziando i problemi e/o le opportunità che ne emergono. In alcuni casi sono state richiamate, anche con citazioni testuali, le analisi e le indicazioni programmatiche contenute nel Programma di governo dell’amministrazione. 3.4.3 - Finalità da conseguire Il terzo paragrafo individua le Finalità specifiche da conseguire, gli obiettivi di sviluppo di miglioramento del servizio offerto, le questioni più urgenti, quelle che, per la loro urgenza e rilevanza, richiedono per prime l’attenzione dell’amministrazione. Ciascuna finalità è individuata sinteticamente con un titolo (su sfondo grigio); eventuali ulteriori informazioni di dettaglio sono fornite nelle righe successive: sul margine sinistro è specificata la natura delle informazioni di volta in volta fornite; si possono avere: - una descrizione dettagliata; - la tipologia: le finalità sono classificate in Interventi di sviluppo, oppure in

interventi consolidati; - le risorse necessarie: di queste può essere data una stima quantitativa, oppure

può essere indicata la natura prevalente (risorse umane o finanziarie), oppure ancora la provenienza nel caso che tutte o parte delle risorse siano fornite da soggetti esterni;

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- i tempi di realizzazione previsti; - le azioni prioritarie da avviare; - i principali problemi e le criticità che rischiano di rendere incerta la

realizzazione della finalità; - i risultati attesi, dove non già esplicitati negli altri punti; - la finalità generale (intesa come singolo “punto” del programma di governo

della Giunta, approvato nello scorso luglio dal Consiglio provinciale e pubblicato in estratto sul sito internet della Provincia) cui la finalità specifica contribuisce.

(ovviamente queste tipologie di informazioni di dettaglio non saranno sempre tutte rilevanti o disponibili). .

La successione e la numerazione dei Programmi

Si è già detto nei paragrafi precedenti del procedimento che ha portato ad identificare i nuovi programmi in coerenza con le competenze degli Assessori: i programmi medesimi vengono numerati in modo inusuale. Il problema della numerazione e codifica dei programmi è di natura contabile- informatico-organizzativa prima ancora che legato alla richiesta dello schema ministeriale di Relazione Previsionale e Programmatica

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3.1 Considerazioni generali e motivata dimostrazione delle variazioni rispetto all’esercizio precedente Linee strategiche

Dopo le elezioni del 2004, la Giunta Provinciale ha proseguito, apportando

importanti innovazioni programmatiche, nella guida della Provincia di Torino caratterizzata dalla continuità gestionale e programmatica e dall’acquisizione di importanti risultati per il nostro territorio: la realizzazione delle Olimpiadi, l’avvio di grandi infrastrutture, l’operato della rete diffusa di Patti Territoriali e degli investimenti connessi sono alcuni dei traguardi raggiunti.

La stagione del cambiamento, avviata in modo promettente, incontra però, ormai da quasi tre anni, le difficoltà conseguenti alla situazione di stagnazione economica internazionale e dalle sfide che comporta la globalizzazione; le difficoltà dell’economia si trasformano in difficoltà sociali: un diffuso impoverimento delle famiglie, la perdita di valore di stipendi e pensioni, la precarietà dei posti di lavoro.

La sfida del nuovo mandato amministrativo consiste nel mantenere fedeltà al rigore, approfondimento dei contenuti, determinazione istituzionale, orientamento ai cambiamenti. Occorre una rinnovata formula di concertazione e di ascolto: delle amministrazioni locali, anche le più piccole, delle associazioni portatrici di interessi e di ideali, dei semplici cittadini.

Gli effetti del quadro economico nazionale sull’economia torinese

È interesse di questa amministrazione salvaguardare e sostenere il

riferimento locale ai problemi del territorio e della comunità. Fedeli a questa interpretazione, il mandato viene perseguito consapevolmente dei principali problemi politici che investono il paese, coscienti delle ripercussioni che ne possono derivare.

Rispetto al passato, l’orizzonte economico nazionale si è aggravato: la

possibilità delle imprese nazionali e locali di operare sui mercati internazionali è diminuita; serpeggia una costante crisi di fiducia tra le famiglie e le imprese con conseguenti ripercussioni negative sugli investimenti e sui consumi.

E’ inevitabile che tali temi hanno profonde ripercussioni sul nostro

territorio: il processo di ammodernamento e di evoluzione degli enti locali nei rapporti con i cittadini e le imprese, che hanno impegnato con ottimi risultati la Provincia, il Comune di Torino e tutti gli enti locali, soprattutto durante il periodo olimpico, risulta attenuato dalla incertezza generale che caratterizza i prossimi esercizi sotto il profilo finanziario. I vincoli seppur sotto taluni aspetti positivi derivanti dalla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea determinano difficoltà di gestione; l’industria, che anche dai dati piemontesi appare essersi fortemente indebolita negli ultimi anni, ha trovato esclusivamente nelle iniziative regionali il sostegno necessario a garantirne una continuità.

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È quindi indispensabile continuare nel percorso intrapreso di affrontare in modo costruttivo le problematiche di ordine finanziario che incidono sui governi locali e proporre al Governo nazionale e alla Regione Piemonte un’agenda che dia sicurezze e stabilità nel lungo periodo, anche al fine di disporre di strumenti di governo adeguati a sostenere l’evoluzione dell’economia e della forza lavoro del torinese e a difendere le buone ragioni del territorio, promuovendone il futuro di regione industriale e centro di eccellenza tecnologico.

Lo spirito europeo della Provincia di Torino:

Ormai da dieci anni , la Provincia di Torino ha indirizzato la propria attività

ispirandola ad un profondo spirito europeo e ad un’attenta valorizzazione del rapporto con le istituzioni che l’UE ha messo a disposizione del Piemonte e di Torino in particolare. Sono stati ottenuti importanti risultati innanzi tutto sul piano della disponibilità di fondi e della capacità della Provincia di renderli a sua volta disponibili a tutto il territorio amministrato, in un quadro rispettoso del peso dell’area più vicina a Torino e allo stesso tempo attento alle ragioni di fondo di unità del territorio provinciale; inoltre, risultati significativi sono stati ottenuti sul piano della costruzione di rapporti con le regioni e i dipartimenti transfrontalieri , fino a fare della Provincia un interlocutore di primo piano con gli organismi deputati degli altri paesi europei.

E’ inevitabile, però, che tale europeismo ha bisogno di adattarsi alle nuove

condizioni europee e di rinnovarsi secondo profili più rispondenti alle nuove priorità dell’Europa allargata, anche dal punto di vista delle risorse finanziarie da intercettare e rendere disponibili per il nostro sviluppo.

Ma la priorità oggi, su questi temi, è innanzi tutta politica. È nel binomio tra

sicurezza interna e sostegno economico ad una politica fatta di realismo e di cooperazione che si deve sostanziare l’iniziativa internazionale delle amministrazioni locali.

L’afflusso di cittadini extra comunitari e il conseguente incremento delle

esigenze sociali degli stessi, deve infatti essere contemperato al notevole impatto positivo che tali masse di manodopera determineranno su alcuni settori economici nazionali ed europei. In tale combinazione deve muoversi la politica europea delle amministrazioni locali. I governi locali sono ormai obbligati, per le responsabilità che loro competono, a porsi il problema di un migliore e più penetrante controllo del territorio, finalizzato sia alla gestione del territorio sotto il profilo sociale ed economico, reso possibile da una più intensa cooperazione internazionale.

Tale esigenza appare evidente per la Provincia di Torino: soprattutto sul

piano geografico il nostro territorio è già, e sarà ancor più in futuro, uno snodo strategico di collegamenti, trasporti, ecc…e quindi un punto economico cruciale.

La Provincia non può quindi essere assente su questi temi; si tratta invece

di riuscire ad essere sede attiva di interlocuzione tra le comunità locali al fine di consentire lo sviluppo e la tutela delle realtà locali in coesione con le esigenze sociali delle nuove e delle vecchie etnie.

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La scena internazionale ed europea indica ai governi locali il tema della

cooperazione tra culture e sistemi di sviluppo diversi quale metodo per rafforzare la comprensione e per favorire l’affermazione di sistemi capaci di garantire la dignità sociale ed economica, la libertà politica, i diritti dei cittadini e delle donne in particolare.

Le difficoltà incontrate nell’approvazione della nuova Costituzione Europea,

le tensioni in atto sul Patto di Stabilità, l’incerto orientamento dei paesi ormai entrati nell’Unione, sono tutti fattori che collocano le ambizioni europee in uno scenario meno favorevole, per certi versi più aspro, nel quale è prevedibile che l’iniziativa europea della Provincia debba assumere connotati in parte diversi.

Nonostante queste difficoltà, l’orientamento europeo del governo

provinciale dev’essere richiamato con forza, sottolineando tre grandi questioni con le quali sarà inevitabile il confronto nei prossimi anni.

In primo piano una questione legata all’identità europea come luogo di

tolleranza, di dialogo e di confronto costruttivo che va oggi richiamata, pur all’interno di un progetto politico delimitato territorialmente ed istituzionalmente come quello che investe la Provincia di Torino. Proprio per l’ampio ruolo transfrontaliero che Torino ha assunto negli anni scorsi, questa dimensione dev’essere ribadita, di fronte a fenomeni che vanno dall’emarginazione sociale di parte dell’immigrazione, a quello di segregazione, soprattutto femminile, all’interno di comunità immigrate.

C’è poi una questione legata al funzionamento dei poteri locali e di quelli dello Stato nei contesti transfrontalieri, più in generale di fronte all’evoluzione dei poteri in Europa: la capacità di cooperazione a questo livello è, infatti, un’opportunità molto forte per costruire un’Europa “afferrabile” dai cittadini, oltre che una possibilità concreta di miglioramento della gestione organizzativa ed economica degli enti, alla luce di quanto la moneta unica consente di fare da anni.

C’è, infine, da preparare una fase difficile, nella quale i sostegni strutturali cui si aveva accesso da anni in Piemonte scompariranno e dovranno essere sostituiti in larga parte da politiche di finanziamento strutturale di tipo regionale e nazionale. Si dovrà passare, in Europa ma anche in Piemonte, da una politica di sostegno ai tessuti industriali ad una politica di maggiore intensità verso l’innovazione e la ricerca, in linea con quanto stabilito a Lisbona e con lo sforzo di riordino del bilancio comunitario attualmente in corso. Si dovrà fare in modo che la Provincia di Torino non giunga impreparata a queste scadenze, ma in qualche modo le sappia anticipare con orientamenti concreti.

La capacità di tradurre in governo locale la vocazione europea dell’amministrazione si misura dunque su queste nuove sfide: consolidare la vita democratica locale quale dimensione essenziale della democrazia europea, cogliere le opportunità concrete che l’integrazione e la moneta unica mettono a disposizione dei cittadini e delle imprese, rafforzare la costruzione comune europea.

È in questo spirito che può essere evocata, quale suggestione per

individuare un traguardo rispetto cui confrontarsi, la scadenza del 2011, centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Non per iniziare a domandare fin da ora stanziamenti straordinari, ma per arrivare a quella data con un rinnovato modello di sviluppo e di convivenza civile da proporre al paese, nello spirito di

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convergenza tra coscienza nazionale e civile, fiducia nel progresso tecnico e scientifico e capacità d’impresa che caratterizzarono il Piemonte di quegli anni, e con lo stesso spirito europeo che animava Torino cinquanta anni fa, quando si proponeva quale alternativa a Strasburgo come sede di istituzioni comunitarie di primo piano.

Fronteggiare i cambiamenti nell’economia, nella società e nelle istituzioni

La continuità di guida che le due Giunte precedenti hanno assicurato

affiancata dalla garanzia dei risultati attesi, dalla pregnanza delle relazioni mantenute con il territorio, dalla capacità progettuale, nonché da quella competitiva del tessuto produttivo locale, il rafforzamento e la diversificazione del territorio dove si compendiano cultura, turismo, agricoltura e ambiente, costituiscono un patrimonio molto significativo dal quale si intende proseguire.

Costituisce un elemento di novità la situazione economica generale del

paese, e più in particolare quella del nostro territorio. Dopo anni sostanzialmente positivi, nei quali la disoccupazione provinciale è diminuita, sono subentrate stagioni più difficili, nelle quali la stessa tenuta delle iniziative di crescita e sviluppo territoriale coordinate dalla Provincia (il sistema dei Patti Territoriali) è stata messa a dura prova. Nonostante al momento gli indicatori occupazionali non lancino segnali particolarmente drammatici, il periodo che abbiamo di fronte sarà improntato a complesse problematiche strutturali, quali l’indebolimento delle capacità di competere dell’export nazionale e regionale, un cambiamento di fondo dell’internazionalizzazione produttiva. La politica della Provincia ha teso a migliorare la capacità di attrazione, a incrementare la ricerca e l’innovazione, a consolidare processi convergenti tra imprese ed enti locali. Un’impostazione energica, richiedente però una serie di tarature importanti, pur all’interno di un sistema di competenze e di deleghe piuttosto fragili. Il punto politico sembra consistere, da un lato, nella presa di coscienza della necessità di accelerare fortemente l’evoluzione del sistema produttivo locale, la cui vocazione ad esportare deve essere difesa con mezzi più adeguati; dall’altro, nell’impossibilità di essere efficaci in questo campo con i soli strumenti della mano pubblica, per giunta di carattere locale. Si dovrà innescare una dinamica vasta nella società e nei ceti produttivi, coinvolgendo in primo luogo ambienti sociali e risorse umane che appaiono talvolta a rischio di assistere passivamente a quanto accade, ma anche dialogando con un mondo delle imprese più attento alle implicazioni generali della loro capacità di iniziativa. Il tema della responsabilità sociale dell’impresa, a cui sarà dedicato anche il triennio 2007-2009, va opportunamente richiamato.

Si tratta di costruire una progettualità ampia, identificare e proporre un modello di sviluppo che restituisca spazio alle radici endogene dello sviluppo stesso, incentrate sulla ricerca di nuovi rapporti tra lavoro, ricerca, capitale d’impresa e capitale finanziario attraverso scelte di politica economica, industriale, occupazionale e territoriale maturate in sede locale, puntando a superare la concezione talvolta prevalente di uno sviluppo che attende di essere innescato solo da decisioni del Governo nazionale, di grandi imprese o istituzioni nazionali.

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La scelta di fondo resta dunque quella di credere con forza, a fianco ai settori in sviluppo (quali il turismo, ecc…) all’industria quale asse portante, ma non esclusivo, dell’economia piemontese; un’industria certo innovativa, aperta a campi nuovi, dalle biotecnologie alle telecomunicazioni, alla multimedialità, ma con radici forti in campo manifatturiero e nelle produzioni complesse, anche se mature. L’eccellenza nella produzione dell’auto e dei sistemi ad essi dedicati è, in questo senso, un punto di forza da non indebolire o trascurare.

Per quanto importanti, e per la Torino del prossimo decennio certamente decisivi, siano gli aspetti di riconversione urbanistica e territoriale legati al nuovo assetto industriale torinese , essi tuttavia devono essere collocati in questa prospettiva più ampia. Sapendo, peraltro, che la vera sfida si gioca sulla crescita di una nuova generazione imprenditoriale e manageriale, più capace di competere e allo stesso tempo più attenta alle responsabilità sociali, e di nuove classi dirigenti locali, capaci di proporre coesione sociale e modernizzazione.

Altro fattore di parziale novità è dato dal nuovo equilibrio finanziario delle Province, dei Comuni, ecc.. La tendenza dei prossimi anni non sarà certamente orientata alla crescita delle risorse a disposizione di Comuni e Province, a causa del Patto di Stabilità interno e della difficoltà crescente ad operare con la tassazione locale, che impatta direttamente sulla domanda interna In questa logica, accanto alla pressione per interventi di riequilibrio, di coesione territoriale e per la ripresa seria di una concertazione istituzionale che non riguardi solo gli enti maggiori, occorre introdurre approcci finora implementati solo in piccola parte: ragionare seriamente a proposito di un rapido recupero di produttività dei servizi pubblici, di un’organizzazione del territorio strutturalmente orientata a mantenere sotto controllo i costi di questi servizi, di un apporto maggiore dei privati alla costruzione e gestione di opere di interesse collettivo, nell’ambito di nuove forme di copertura finanziaria. Su tutti questi fronti, è difficile sostenere che non vi siano margini anche cospicui di recupero di efficienza dei sistemi locali, resi più consistenti se perseguiti non singolarmente da Comuni e Provincia, ma come effetto di una strategia complessiva che si incardina su uno snodo politico: la piena valorizzazione del ruolo dei servizi pubblici nel determinare la qualità della vita e, allo stesso tempo, la convinzione che ad essi è opportuno tornare a guardare in un’ottica industriale, anziché di ingegneria societaria e finanziaria, come è accaduto nel recente passato, anche a seguito di legislazioni oscillanti e di liberalizzazioni incompiute.

Il momento particolarmente difficile dell’economia torinese e le ripercussioni sociali che essa provoca, con l’ingresso di nuove fasce di popolazione in una fase di ristrettezza economica, ha aperto dibattiti nuovi e stimolanti, aventi per oggetto la coerenza tra gli obiettivi “di profitto” delle aziende in crisi e la tutela della dignità sociale ed economica delle nuove popolazioni.

Il territorio e i suoi valori

Negli ultimi anni le difficoltà economiche diffuse in tante famiglie e la sensazione di precarietà che ha colpito i risparmi e la ricchezza sono cresciute. Come altrove in Europa, ma con maggiore accelerazione in Italia, il clima sociale tende a indebolire ulteriormente la politica come principio di coesione e di organizzazione collettiva. Si crea una sensazione di impazienza e di impotenza, nella quale sembra essere più facile la protesta senza regole che la costruzione condivisa di percorsi di cambiamento. Il nostro contesto sociale non ha finora mostrato che segni fisiologici in questo senso, consentendo alle istituzioni locali di

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muoversi in un quadro di ordine e rispetto della vita comunitaria. Non sfuggono tuttavia i rischi che incombono anche su Torino.

Alcune scelte relative alla localizzazione di grandi gruppi pubblici e privati operate negli ultimi anni si sono risolte sfavorevolmente per Torino e il suo territorio. Occorre quindi continuare a puntare su un patto tra le istituzioni locali e le organizzazioni economiche e sociali per difendere le nostre specificità di fronte al Governo nazionale e alle altre Regioni.

Il compito istituzionale di raccordare Torino al territorio circostante, senza generare squilibri e perdita di rappresentatività politica ed istituzionale per le aree più lontane, si fonda su una lettura attenta delle specificità del nostro territorio. Complice la minore disponibilità economica, sembra anche a Torino rallentare l’interscambio con il resto del territorio, su cui pure si è lavorato moltissimo negli ultimi anni in termini di valorizzazione culturale, ambientale e di offerta enogastronomia, tanto che le imprese agricole torinesi, in controtendenza rispetto alle imprese industriali, hanno raggiunto ritmi ragguardevoli di innovazione e progresso. Questa difficoltà rischia di inasprirsi in presenza di tendenze del turismo internazionale che prediligono permanenze brevi, poco inclini alla mobilità territoriale, con il risultato che l’interscambio turistico tra città e territorio può rivelarsi problematico. Le grandi tendenze del movimento di persone e merci, inoltre, non necessariamente individuano nel torinese un’area di sbocco a valore aggiunto, e rischiano dunque di far prevalere la dimensione del transito, con tutti gli inconvenienti che questo comporta, su quella della fermata e della riorganizzazione dei flussi.

Non vi sono in questa materia automatismi rassicuranti, né riguardo al rapporto tra città e aree circostanti, né in merito ai trasporti e all’economia locale. È necessaria una forte intenzionalità politica. Costruire politiche che diano al territorio, alle vallate come alle zone trascurate della pianura, un regime economico in grado di sostenersi, anziché un’economia di tipo sostanzialmente dipendente da trasferimenti di risorse a cittadini, imprese ed enti locali, mette il territorio stesso in grado di concorrere alla propria protezione e alla messa in sicurezza dai rischi, nonché di partecipare in un quadro costruttivo alla soluzione dei problemi collettivi.

Sarà necessaria una nuova elaborazione politica costruttiva, per passare dalla mentalità del rifiuto localistico alla difesa del territorio come sede di sviluppo di storia e civiltà.

Coinvolgere tutti i 315 Comuni della Provincia nella politica per lo sviluppo

La Provincia dovrà favorire la maturazione di identità locali dotate di un proprio convincente indirizzo di sviluppo economico e sociale. Atteggiamenti passivi, orientati sostanzialmente a gestire un’economia locale “assistita” e dipendente dai contributi degli enti maggiori sono a lungo termine insostenibili e contribuiscono ad impoverire gli spiriti imprenditoriali di cui i territori più marginali hanno estremamente bisogno.

Sotto questo profilo esiste una situazione generale soddisfacente, grazie alle iniziative dei Patti Territoriali e degli altri processi collettivi avviati negli ultimi anni. Molti di questi, peraltro, fronteggiano già da ora le difficoltà di ridefinizione dei propri obiettivi alla luce della prolungata stagnazione economica.

Esistono tuttavia anche situazioni meno favorevoli, di marginalità o di tensione tra aree forti e aree deboli all’interno della stessa comunità (ad esempio

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nel Canavese e nell’area di Ciriè e Lanzo). Su queste situazioni si intende intervenire per riesaminare i problemi ed identificare soluzioni più soddisfacenti.

Nelle aree più prossime a Torino, nelle quali l’attività di concertazione territoriale ed economica è stata particolarmente intensa e si è sviluppata in sintonia con il recupero di identità culturali e storiche precise, il problema urgente è acquisire i cambiamenti intervenuti nel contesto economico competitivo mondiale e darvi risposta.

In queste aree, come a Torino, gli effetti della globalizzazione, in particolare dello sviluppo della Cina, si risentono nella vita quotidiana delle imprese e dei laboratori artigiani, nonché nei prezzi della materie prime e dei beni intermedi.

A fronte di tutto ciò, occorre ridiscutere la scala territoriale più idonea per costruire iniziative capaci di fronteggiare in modo intelligente questi fenomeni, dal punto di vista dell’integrazione tra imprese, dell’accesso al credito, delle strutture in grado di permettere l’ingresso in nuovi mercati.

Sia per le aree più marginali che per quelle più dinamiche e reattive, si pone con forza il problema del rapporto con Torino: la città risulta in affanno a cogliere le ramificazioni lunghe dei propri comportamenti, delle proprie scelte, delle difficoltà che attraversa e delle opportunità che crea. Le Olimpiadi hanno certamente rappresentato una promettente svolta in questo senso, che tuttavia dovrebbe trovare il modo di divenire sistematica e di estendersi verso tutto il territorio circostante, dove già si colgono le prime preoccupazioni circa l’assetto territoriale che si determinerà quando le grandi infrastrutture di collegamento saranno funzionanti.

Non sfuggono alla questione le scelte che apparentemente investono solo la vita urbana (è il caso ad esempio del ridisegno del nodo ferroviario all’interno del perimetro torinese). Sotto un profilo di stretta competenza formale, si tratta spesso di interventi posti entro i confini di Torino, rispetto ai quali la Provincia e i Comuni vicini potrebbero apparire coinvolti solo per aspetti marginali. Ma sarebbe un limite, per la Provincia di Torino come per il Comune di Torino, non cogliere l’occasione di mettere progressivamente a punto una lettura complessiva e trasversale del territorio, adeguata rispetto alle competenze attuali dei diversi enti.

Si apre qui il tema della concertazione e della programmazione territoriale, economica e sociale, che è tra gli snodi più delicati, dal punto di vista istituzionale e politico, del rapporto tra il Comune di Torino, la Provincia e la Regione Piemonte.

Sul piano dell’organizzazione istituzionale, le correzioni introdotte dalla seconda metà degli anni novanta, dapprima attraverso la legislazione di primo grado, e poi tramite modifiche costituzionali, hanno modificato il tradizionale equilibrio dei rapporti tra la Regione, la Provincia, la Città di Torino, gli altri capoluoghi e l’insieme delle amministrazioni locali.

Le Regioni non sono più paragonabili, come poteva avvenire negli anni ottanta, alle grandi città capoluogo che un tempo potevano in qualche modo condizionarle e bilanciarle. Esse dispongono oggi di poteri e competenze ampie, su tematiche che investono direttamente l’organizzazione del territorio della città e delle zone limitrofe.

D’altra parte, il rafforzamento dei poteri delle Regioni apre a sua volta il capitolo dei rapporti tra esse e i governi locali, con più forza che in passato. Il tema dei rapporti tra le istituzioni assume un connotato particolare, del quale il caso torinese è tra i più emblematici. La cooperazione istituzionale in questo quadro non è un fatto che si connota di ambigui riflessi politici, ma il portato naturale di un sistema che in larga misura fa dipendere la buona riuscita di progetti, realizzazioni ed iniziative dal concorso di più entità territoriali.

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Introdurre criteri di semplificazione, razionalizzazione e responsabilità in questo contesto è del tutto ragionevole, senza tuttavia pensare a forzature inaccettabili per le loro conseguenze sul governo di area vasta, che costituisce forse l’acquisizione più significativa sul piano concreto e anche sul piano della cultura politica e amministrativa espressa dal territorio provinciale negli anni recenti.

La dimensione metropolitana di Torino va collocata in questo contesto. La Provincia, per le sue competenze e per la sua autorevolezza, può svolgere un ruolo determinante in questo quadro e contemporaneamente difendere le autonomie locali quali espressioni democratiche più direttamente soggette alla verifica dei cittadini, definendo sedi istituzionali per consentire la reale partecipazione delle amministrazioni comunali alla costruzione dello sviluppo economico e sociale della comunità provinciale e alla soluzione dei problemi sovracomunali.

In tal senso, la creazione della città metropolitana e di nuove province (Chieri, Pinerolo, Ivrea) aumenterebbe la marginalizzazione di parti importanti del territorio provinciale e determinerebbe l’ulteriore rafforzamento dell’area centrale della provincia torinese. La delimitazione di una città metropolitana appare come uno strumento rigido e quindi inadeguato per la varietà dei problemi da affrontare, che presentano ambiti territoriali di volta in volta variabili.

Si manifesta l’esigenza che la Provincia di Torino compia una scelta di fondo, riconducendo ad unità l’articolazione lungo la quale si svolge la concertazione territoriale e quella nella quale trova il suo svolgimento la concertazione relativa allo sviluppo locale, all’economia e al lavoro, allo stesso tempo ricomponendo le proprie strutture decentrate, come i circondari, in sintonia operativa con queste scansioni. Per questo motivo si intende procedere rapidamente ad un nuovo assetto della concertazione territoriale provinciale.

All’interno di questa visione integrata del territorio e dello sviluppo sarà più semplice organizzare il necessario confronto politico e territoriale relativamente alla distribuzione spaziale di servizi e infrastrutture, il funzionamento dei servizi pubblici locali e l’efficacia dei rapporti tra le diverse amministrazioni.

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3.2 Obiettivi degli organismi gestionali dell'Ente

Le Partecipazioni della Provincia

Il quadro di riferimento delle partecipazioni della Provincia di Torino in società, enti, fondazioni ed associazioni è riportato nella sezione 1 della presente Relazione. Nel corso del 2006 il novero delle partecipazioni si è ampliato grazie alla costituzione e all’adesione ad alcune nuove realtà operanti sul territorio provinciale. Nel prossimo triennio, l’attività della Provincia sarà diretta a favorire e a sostenere il processo di avviamento e di consolidamento delle attività degli enti e delle società che l’Ente ha costituito o a cui ha aderito nel corso dell’anno 2006. Tra queste, si annoverano, in via principale:

− la Società “Torino Nuova Economia S.p.A.”, siglabile “T.N.E. S.p.A.”, costituita con lo scopo di acquisire dal Gruppo FIAT le aree di Mirafiori e del Campo Volo di Collegno da riconvertire a nuovi usi produttivi e industriali;

− la “Fondazione 20 marzo 2006” costituita insieme alla Regione Piemonte e alla Città di Torino, la cui attività è finalizzata a favorire lo sviluppo economico regionale ed ultraregionale, con particolare riferimento alle attività turistiche, sportive, culturali e sociali attraverso la gestione del proprio patrimonio. Nello specifico, la Fondazione ha lo scopo di amministrare il patrimonio mobiliare ed immobiliare costituito dai beni realizzati, ampliati o ristrutturati in vista dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e IX Paralimpici, conferiti alla Fondazione medesima, favorendone l’utilizzazione e lo sfruttamento; nel corso dell’anno venturo la Provincia dedicherà parte delle proprie risorse per contribuire al funzionamento della Fondazione e per sostenerne l’attività.

ed inoltre:

− il “Consorzio di Ricerca, Sperimentazione e Divulgazione per l'Ortofrutticoltura Piemontese – Società Consortile a Responsabilità Limitata”, siglabile “CReSO S.c.r.l.”, con sede a Cuneo, società a capitale misto pubblico-privato, che svolge servizi di ricerca, sperimentazione e divulgazione nel settore ortofrutticolo in linea con gli obiettivi e la programmazione delle politiche di sviluppo definite dalla Regione Piemonte, dal Ministero per le Politiche Agricole e dall’Unione Europea;

− il “Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica – Società Consortile a Responsabilità Limitata”, siglabile “C.R.A.B. S.c.r.l.”, costituito con la C.C.I.A.A. di Torino allo scopo di svolgere attività afferenti ai servizi di sviluppo agricolo nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, ed in particolare in quella attuata con il metodo dell’agricoltura biologica;

− il Comitato “Torino 2008 World Design Capital” che si propone di organizzare, in accordo con ICSID – International Council of Societies of Industrial Design, l’evento Torino 2008 World Design Capital, sviluppando eventi e attività che mettano in mostra le eccellenze del territorio piemontese nell’ambito del design, ingegneria e ricerca e promuovendo la cultura del design italiano da un punto di vista economico, sociale e culturale;

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− la Fondazione “Centro di Alti Studi sulla Cina Contemporanea”, che persegue lo scopo di promuovere, realizzare e coordinare studi inerenti alla Cina contemporanea.

Nel corso dell’anno venturo continuerà l’attività di analisi e valutazione sui singoli enti partecipati per verificare il grado di coerenza di ognuno di essi con gli obiettivi di governo ed i programmi di intervento adottati dall’Amministrazione.

Alla luce di tali valutazioni si procederà ad individuare i settori strategici in cui è necessario mantenere o rafforzare la presenza dell’ente pubblico e quelli in cui, al contrario, l’ente pubblico ha ormai esaurito il proprio ruolo istituzionale.

Partendo dal settore dell'internazionalizzazione e dello sviluppo produttivo, l'anno venturo sarà caratterizzato da alcuni interventi della Provincia in nuovi soggetti.

Nell’ambito del processo di riorganizzazione del settore dell’export e dell’internazionalizzazione dell’economia piemontese, avviato con L.R. n. 1372006, si procederà alla costituzione di una nuova società destinata a sostituire, nell'attività e nella funzione, il “Centro Estero Camere Commercio Piemontesi” nonché ad incorporare progressivamente altri organismi che operano nei settori suindicati.

Inoltre, si prevede di ampliare il novero delle società partecipate con l’ingresso nella società Zona Ovest S.r.l., che svolge attività di promozione e sviluppo sociale, economico ed infrastrutturale nell'area metropolitana Ovest di Torino, attraverso la realizzazione di patti territoriali, progetti ed iniziative di finanziamento pubblico e privato; in A.T.C. Projet.to S.r.l., società che si occupa di consulting engineering e di commercial engineering; nel Consorzio Topix, costituito con lo scopo di creare e gestire un NAP (Neutral Access Point altrimenti denominato Internet Exchange - IX) per lo scambio del traffico Internet nell'area del Nord Ovest; nell’Associazione TECLA, Associazione per la cooperazione transregionale locale ed europea.

Accanto a questi nuovi interventi, si prevede di continuare le attività volte a potenziare e rafforzare patrimonialmente, ove necessario, alcuni soggetti partecipati tra i quali la Società per la Gestione dell’Incubatore di Imprese e il Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino soc. cons. e r.l.

Inoltre, verrà realizzato uno studio finalizzato ad individuare gli strumenti e le modalità operative ritenute più idonee (quali, ad esempio, una società finanziaria a socio unico provinciale) per gestire, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, gli assets patrimoniali della Provincia (ed in particolare le partecipazioni in società ed enti), nonché valorizzarli secondo le rispettive peculiarità, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi istituzionali dell’ente.

La Provincia assumerà un ruolo fondamentale per la definizione di indirizzi comuni per le società e gli enti partecipati. A supporto delle funzioni di indirizzo politico dovrà essere adeguatamente rafforzata la struttura amministrativa e gestionale, integrandola con competenze e risorse specializzate in materie economiche, giuridiche ed amministrative e mettendola in condizioni operative per svolgere le seguenti funzioni:

a) supporto tecnico nell’analisi e progettazione della struttura organizzativa della Provincia per identificare possibili economie di scala, sinergie organizzative e/o strategiche ottenibili attraverso ulteriori esternalizzazioni di servizi o attività;

b) individuazione delle diverse tipologie di società in ragione della loro missione di servizio diretta o indiretta nei confronti della cittadinanza e della necessità di più stretta e diretta relazione con l’Ente; definizione per ciascuna delle tipologie

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così individuate di possibili modelli di governance con riferimento ai necessari interventi statutari e/o agli accordi parasociali;

c) impostazione di un sistema che consenta, attraverso specifiche procedure, di migliorare, rendere costante e ampliare il flusso informativo da parte delle società partecipate;

d) organizzazione ed elaborazione dei dati al fine di fornire agli organi competenti della Provincia relazioni periodiche che consentano la valutazione delle performances e quindi la realizzazione delle funzioni di indirizzo e controllo che l’ordinamento (soprattutto per le società a esclusiva partecipazione pubblica) attribuisce all’Ente pubblico;

e) proposizione, agli organi competenti, di indirizzi comuni per le regole di governance delle società, con riferimento, ad esempio, ai requisiti necessari per l’assunzione delle cariche amministrative, alle modalità di regolamentazione del funzionamento degli organi sociali, ecc.

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3.3 QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER PROGRAMMA PG anno 2007 anno 2008 anno 2009

Spese correnti Spese correnti Spese correnti

N. consolidate di sviluppo spese per

investimento Totale consolidate di sviluppo spese per

investimento Totale consolidate di sviluppo spese per

investimento Totale

41 13.539.271 2.551.470 7.000 16.097.741 13.263.374 2.551.470 7.000 15.821.844 13.363.374 2.551.470 7.000 15.921.844

42 23.981.040 4.468.000 3.569.400 32.018.440 24.706.282 2.217.000 400.000 27.323.282 25.744.282 217.000 400.000 26.361.282

43 43.949.399 10.457.892 8.307.067 62.714.358 42.933.976 10.457.892 7.357.017 60.748.885 43.078.850 10.457.892 3.507.017 57.043.759

44 2.754.856 673.433 3.340.000 6.768.289 2.705.856 673.342 0 3.379.198 2.632.856 573.342 0 3.206.198

45 9.135.507 638.177 795.924 10.569.608 9.136.907 605.096 789.924 10.531.927 9.148.907 595.096 789.924 10.533.927

46 9.388.812 5.075.079 18.142 14.482.033 9.388.812 830.599 3.142 10.222.553 9.388.812 826.599 3.142 10.218.553

47 33.972.223 294.519 10.333.542 44.600.284 33.971.323 296.519 26.234.554 60.502.396 33.963.323 284.519 0 34.247.842

48 29.624.103 3.298.204 89.304.939 122.227.246 31.467.603 2.515.872 65.472.777 99.456.252 32.701.035 2.715.426 74.835.471 110.251.932

49 3.910.745 3.413.983 150.000 7.474.728 3.856.745 3.403.883 150.000 7.410.628 3.856.745 3.400.383 150.000 7.407.128

50 1.483.252 753.407 0 2.236.659 1.449.752 649.307 0 2.099.059 1.449.752 649.307 0 2.099.059

51 383.849 466.201 0 850.050 383.849 236.960 0 620.809 383.849 237.000 0 620.849

52 1.745.544 520.061 375.500 2.641.105 1.742.509 317.986 268.500 2.328.995 1.740.509 317.986 268.500 2.326.995

53 859.113 43.000 0 902.113 854.113 43.000 0 897.113 849.113 43.000 0 892.113

54 1.151.264 1.622.414 1.940.000 4.713.678 1.151.264 718.000 0 1.869.264 1.144.864 718.000 0 1.862.864

55 1.288.595 677.500 0 1.966.095 1.270.595 633.043 0 1.903.638 1.253.595 573.043 0 1.826.638

56 48.629.858 136.430.591 28.932.694 213.993.143 48.423.308 136.430.591 43.887.922 228.741.821 49.101.308 136.360.591 29.531.452 214.993.351

57 9.632.733 9.652.553 35.000 19.320.286 9.629.733 9.432.553 35.000 19.097.286 9.622.733 9.427.553 35.000 19.085.286

TOT 235.430.164 181.036.484 147.109.208 563.575.856 236.336.001 172.013.113 144.605.836 552.954.950 239.423.907 169.948.207 109.527.506 518.899.620

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Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei pag. 187

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Programma 44: ATTIVITÀ PRODUTTIVE, CONCERTAZIONE TERRITORIALE, COORDINAMENTO PROGRAMMI EUROPEI

Responsabile: Per gli incombenti di direzione politica e di controllo:

Assessore Giuseppina De Santis Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Relazioni e comunicazione; - il Dirigente del Servizio Relazioni e progetti europei ed internazionali; - il Direttore dell’Area Attività produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’area attività

produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Programmazione attività produttive. - il Dirigente del Servizio Concertazione territoriale.

3.4.1 Descrizione del programma Le competenze affidate alle Province dal dettato costituzionale e la possibilità di coordinare iniziative di promozione del territorio in un’ottica sovracomunale, in grado quindi di cogliere caratteristiche e punti di forza di sistemi economico-produttivi d’area vasta, fanno sì che l’Ente possa presentarsi in quanto soggetto in grado di svolgere uno specifico ruolo come agente di sviluppo economico. In tale contesto, l’esperienza compiuta dalla Provincia di Torino è basata su azioni volte a concretizzare beni pubblici locali per favorire un ambiente favorevole al fare impresa, nel rispetto e valorizzazione delle componenti ambientali e sociali. Si è inoltre operato sulle tematiche del sostegno alle prospettive di sviluppo del territorio provinciale e sul coordinamento di iniziative che consentissero ai diversi soggetti locali una progettazione integrata di area. Il territorio provinciale affronta ormai da diversi anni una fase di profonda trasformazione del proprio sistema produttivo; si conferma nell’ultimo quinquennio la configurazione di una struttura economica di un territorio sempre più caratterizzato dalla terziarizzazione dell’economia, in linea con quel processo di diversificazione economica ed industriale iniziato sin dagli anni ottanta. Tuttavia è necessario constatare come la connotazione industriale rimanga una peculiarità dell’area torinese, in quanto le aziende del comparto manifatturiero continuano a rappresentare il riferimento di mercato principale per la gran parte delle imprese operanti nel settore dei servizi alle imprese, per la maggior parte di piccole dimensioni.

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Pag. 188 Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei

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L’anno in corso ha registrato importanti segnali di ripresa economica, anche se i risultati finora ottenuti non sono probabilmente sufficienti a dimostrare una marcata inversione di tendenza rispetto alla situazione di crisi vissuta negli ultimi anni: in particolare per l’industria piemontese i dati indicano come dall’ultimo trimestre del 2005 la produzione manifatturiera sia tornata a crescere dopo un lungo periodo di flessione, che durava dal periodo ottobre/dicembre 2003. Permangono segnali contrastanti e criticità per alcune delle principali filiere produttive: il settore automotive, il tessile e la meccanica. Per questi settori è evidente la presenza di problematiche strutturali e di un profondo mutamento con percorsi e tempistiche variegati. In tal senso l’attività delle amministrazioni pubbliche si è indirizzata preminentemente ad azioni di tipo strutturale, perché strutturali, e non congiunturali, sono le trasformazioni attraversate dal tessuto produttivo. Le politiche e le azioni impostate – basti ricordare a tale proposito il Protocollo d’intenti siglato tra gli enti locali e Fiat Spa per la riqualificazione ed in prospettiva la valorizzazione dell’area di Mirafiori – vanno ora seguite attentamente nella fase di gestione, realizzazione e miglioramento. Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA GESTIONE)

Programmazione e coordinamento

Programmazione dello sviluppo del sistema economico-produttivo nei settori dell'industria, del commercio e dell'artigianato

Gestione di servizi pubblici Progettazione e realizzazione di iniziative di servizio alle imprese, anche tramite la concertazione con le forze istituzionali ed economiche del territorio (Sostegno ad iniziative di sviluppo locale e territoriale, alle principali filiere produttive e Distretti industriali locali, alla creazione d’impresa)

3.4.2 Motivazione delle scelte

Le opportunità fornite dalla nuova tornata di Fondi europei per il periodo 2007 – 2013 forniscono la principale occasione per poter intervenire con azioni di dimensione sufficiente sulle linee di innovazione strutturale del sistema economico impostate negli anni passati. Ciò potrà essere realizzato se, coerentemente con le strategie europee e nazionali, ma anche con l’impostazione programmatica manifestata dalla Regione Piemonte alla luce del quadro tracciato dalle strategie di Lisbona e di Goteborg, gli interventi seguiranno criteri fondamentali di selettività, integrazione e territorializzazione. Questo soprattutto attraverso l’utilizzo combinato di fondi di origine diversa e del confronto con i principali attori locali come riferimento per interventi integrati. Pare impossibile slegare la competitività del territorio provinciale dalla sua capacità di “essere innovativo” ed attraente per investimenti esterni, come pure accogliente

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Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei pag. 189

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per la nascita di nuovi soggetti imprenditoriali e la crescita dimensionale delle aziende oggi esistenti. Se tuttavia il principale obiettivo è creare un ambiente favorevole e coerente alla capitalizzazione del sapere, anche in un’ottica specificamente d’impresa e volta allo sviluppo territoriale, va ribadito che tale risultato può essere ottenuto soltanto attraverso un rapporto di interazione reciproca fra il mondo dell’impresa, quello accademico e della ricerca e quello degli enti pubblici come portatori di valori ed istanze e conoscenze del territorio. In questa visione l’ente locale può diventare collante fra ricerca scientifica, impresa, istanze di lavoro ed al contempo di miglioramento della qualità della vita provenienti dai cittadini. Le diverse iniziative seguite dalla Provincia di Torino devono quindi porsi come fattore comune l’attenzione a costruire connessioni fra livelli e settori diversi della realtà locale ed allo stesso tempo a favorire il collegamento del territorio con le realtà globali. Si pensi in tal senso da un lato alla partecipazione a progetti che mirano a rafforzare gli aspetti di sistema di filiere significative per la realtà economica locale, come ad esempio quella aerospaziale, dall’altro all’attenzione per le ipotesi di intervento sul tema dell’internazionalizzazione. In questo scenario assume importanza fondamentale il coinvolgimento diretto ed il coordinamento delle attività realizzate attraverso le Società costituite e partecipate, in particolare: Bioindustry park Spa, Environment park Spa, Icarus Scpa, Incubatore del Politecnico Scpa, Società per la gestione Incubatore Università Scrl, Plastlab, RTM Spa, TECHFAB s.r.l., Virtual reality e multimedia park Spa per le iniziative a sostegno dell’innovazione tecnologica; il Consorzio per il distretto tecnologico del Canavese, quello per gli insediamenti produttivi del Canavese, Canavese sviluppo Spa, Assot Srl, Zona Ovest s.r.l., per le politiche territoriali e di filiera, TNE Spa per lo sviluppo delle aree di Mirafiori, FinPiemonte Spa per le politiche di attrazione e di sistema. Per quest’ultimo soggetto vanno attentamente considerati i percorsi di evoluzione organizzativa ad oggi proposti dalla Regione Piemonte. E’ inoltre utile qui ricordare la partecipazione a Comitati nati fra soggetti del territorio per la realizzazione di uno specifico scopo: il riconoscimento di un ruolo all’interno del programma europeo Galileo, la proposta di costituzione formale di un distretto aerospaziale piemontese, la realizzazione delle manifestazioni legate alla designazione di Torino come capitale mondiale del design. I Patti territoriali rappresentano in questo scenario uno strumento consolidato di partecipazione del territorio in un’ottica progettuale e di coinvolgimento.

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Pag. 190 Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei

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3.4.3 Finalità da conseguire Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, sono qui indicate alcune finalità più specifiche.

SOSTEGNO ALLO SVILUPPO LOCALE E PIANIFICAZIONE STRATEGICA Descrizione dettagliata:

In materia di Patti territoriali, garantendo l’impegno nella gestione di quelli per i quali la Provincia è soggetto responsabile fino alla conclusione dei relativi procedimenti burocratici, si intende mantenere il metodo della programmazione negoziata quale strumento per la definizione ed il finanziamento di politiche di sviluppo di area vasta. Allo stesso modo, prestando particolare attenzione alle modalità di utilizzo dei fondi europei per il periodo 2007 – 2013, si sottolinea l’importanza delle iniziative di sostegno alla programmazione integrata territoriale attivate sul territorio regionale. Coerentemente con le indicazioni del Documento strategico per la politica di coesione 2007 - 2013 occorre sostenere la realizzazione di programmi territoriali integrati che promuovano lo sviluppo sotto il profilo economico, ambientale, sociale attraverso insiemi di servizi ed azioni concepiti in modo organico e coordinato tra loro. In questo quadro occorre: • realizzare una programmazione strategica di territorio, anche attraverso il coinvolgimento diretto delle

aree esterne della provincia, che in una logica integrata e plurifondo consenta di individuare gli interventi e le azioni di sistema con l’identificazione delle fonti di finanziamento;

• sostenere una capacità di progettazione degli enti locali per elaborare progetti condivisi e coerenti con la logica di utilizzo dei nuovi fondi strutturali, la quale affianca alle politiche a regia regionale quelle territoriali con l’intento di favorire azioni con caratteri di selettività e concentrazione territoriale degli investimenti; di conseguenza aumentare la capacità attrattiva del territorio sia per gli investimenti locali che per gli investimenti esterni attraverso misure integrate di localizzazione, agevolazione e formazione;

• favorire il rafforzamento degli Sportelli Unici per le attività Produttive – di idonea scala dimensionale anche a seguito di processi associativi – nella logica che la riduzione dei tempi di insediamento e ampliamento/riconversione delle attività produttive rappresenti una delle principali forme di agevolazione al sistema economico.

• Valorizzare l’esperienza dei Patti Territoriali nel quadro delle azioni – obiettivi di cui ai punti precedenti e gestire le procedure amministrative collegate all’erogazione dei fondi anche alla luce delle importanti modifiche alla normativa di riferimento (DM 215/06)

• Sviluppare le potenzialità dei Patti territoriali attivati nel territorio provinciale per realizzare politiche che coniughino obiettivi di sviluppo e risposte a situazioni di crisi industriale nella linea individuata con le rimodulazoni delle risorse attivate nel 2006

Occorre inoltre proseguire nella realizzazione del progetto di investimento sulla “banda larga” con risorse provenienti dalle rimodulazioni di alcuni patti territoriali (Canavese, Pinerolese, Sangone, Stura) con la pubblicazione della gara per la realizzazione e gestione della rete di fibra ottica – attività curate dal CSI Piemonte –. Le risorse verranno utilizzate in maniera coordinata rispetto a quelle rese disponibili allo stesso scopo dalla Regione Piemonte su fondi DOCUP. Completamento della progettazione della rete di fibra ottica anche per gli altri 4 patti territoriali (Area Torino Sud, Po, Valli di Susa, Zona Ovest).

Tipologia: Realizzazione strategica e mantenimento e miglioramento di servizio o iniziativa consolidata

Problemi e criticità: La nova carta degli aiuti a finalità regionale comporterà profonde modifiche: • tutto il territorio regionale rientrerà nell’obiettivo competitività regionale e occupazione, con

l’eliminazione di alcune rilevanti distorsioni nell’utilizzo delle risorse ma anche con una presumibile minor concentrazione delle stesse nel territorio provinciale

• non si avranno più aree ammesse alle deroghe degli aiuti di stato a finalità regionale (ex aree 87.3.c) sul territorio provinciale – ad esclusione probabilmente di alcuni piccole parti di territorio – con rilevanti ripercussioni sul sistema di incentivi alle imprese in primo luogo l’impossibilità del finanziamento della grande impresa.

Finalità generale (dal programma di governo):

Introdurre nel sistema dei Patti territoriali orientamenti e misure più direttamente rivolti al cuore strutturale del problema industriale, ossia la necessità di rafforzare rapidamente ed in modo consistente l’attività di ricerca e di innovazione, di prodotto e di processo, adottando allo stesso tempo una valida strategia di internazionalizzazione. Sostenere l’animazione territoriale svolta dai Soggetti Promotori dei Patti e la capacità del territorio di elaborare progetti condivisi per la valorizzazione delle potenzialità locali. Operare nell’ottica di coordinare i programmi riconducibili ai Patti territoriali con l’insieme della legislazione di incentivo, di carattere sia nazionale sia regionale, alla luce della riorganizzazione, in corso, delle leggi relative all’industria e considerando opportunità e caratteristiche del periodo di programmazione dei fondi strutturali europei 2007 – 2013.

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Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei pag. 191

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

FILIERE PRODUTTIVE E DISTRETTI INDUSTRIALI Descrizione dettagliata:

In una moderna economia basata sul valore della conoscenza fare sistema fra imprese, mondo della ricerca scientifica ed enti pubblici è fondamentale per creare presupposti di arricchimento della struttura produttiva locale. In questo senso occorre rivolgere grande attenzione alle filiere industriali già presenti nel nostro territorio che presentano le maggiori potenzialità di crescita, in cui occorre impegnarsi, anche per favorire la riconversione del tessuto industriale locale. Il territorio va letto in questo senso come un sistema integrato per lo sviluppo di nuove tecnologie: la ricerca, la formazione e l’innovazione sono gli strumenti fondamentali in tale visione. Sulla stessa linea e con un forte legame per quanto riguarda le attività di alta formazione va letto l’impegno degli enti locali per l’ampliamento e la trasformazione del Politecnico di Torino in una “cittadella politecnica”. Ciò da un lato per realizzare un grande complesso universitario basato sulle caratteristiche di eccellenza dell’Ateneo torinese, ma allo stesso tempo per integrare le attività didattiche e di conoscenza con le attività socio-economiche, scientifiche e culturali di maggiore interesse sul piano dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione presenti sul territorio. Infine la Provincia di Torino è fra i promotori di alcune iniziative che mirano a coordinare le azioni dei diversi soggetti operanti sul territorio in settori di particolare importanza per il futuro industriale del Piemonte, cogliendo altresì importanti occasioni di marketing territoriale: citiamo qui la costituzione del “Comitato Promotore per il Distretto Aerospaziale” e del “Comitato Torino 2008 World Design Capital”, oltre all’attiva partecipazione ai lavori che mirano ad individuare una filiera “piemontese” legata al tema – potenzialmente dotato di grandi potenzialità di crescita – delle tecnologie legate al settore dell’idrogeno e delle celle a combustibile. Il sostegno alle filiere produttive piemontesi va esplicato anzitutto in due settori di intervento ritenuti prioritari:

• l’internazionalizzazione, attraverso iniziative che sostengano la crescita internazionale di imprese operanti in comparti significativi per l’economia locale. Si cita a titolo di esempio il progetto SI-MEX, che ha promosso sul mercato messicano le imprese piemontesi costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma;

• il supporto all’innovazione delle Piccole e Medie Imprese, favorendo processi di trasferimento tecnologico per le aziende del territorio. Va qui ricordato che dal 2004, congiuntamente con il Comune di Torino, è seguita l’iniziativa "Trasferimento Tecnologico Torino". La Provincia partecipa, inoltre, e sostiene iniziative che hanno inteso dotare il territorio di strutture in grado di affrontare sistematicamente la sfida del sostegno all’innovazione tecnologica del sistema produttivo locale. Tra questi soggetti citiamo gli incubatori di imprese innovative del Politecnico di Torino (I3P) e dell’Università di Torino (2I3T) ed i Parchi tecnologici BioIndustry Park, Environment Park e Virtual Reality e Multi Media Park. L’avvio di Techfab s.r.l. e il successivo sviluppo delle attività nei prossimi anni consentirà di dotare il territorio provinciale, in particolare il canavese, di una realtà di grande rilievo nel campo delle micro e nano tecnologie.

In quest’ottica è stata recentemente avviata l’iniziativa Provincia Internazionale - PROV.INT - finalizzata al sostegno delle piccole e medie imprese per quanto attiene alla loro attività di internazionalizzazione attraverso l’inserimento in azienda di soggetti provenienti da percorsi di alta formazione Il progetto, realizzato sulla scorta della positiva esperienza dell’iniziativa PROV.IN è, ad oggi, nelle sue fasi iniziali e dovrebbe concretizzarsi nel biennio 2007 - 2008 Nel contesto sopra descritto è inoltre essenziale valutare, in una logica di sistema, i rapporti che la Provincia di Torino saprà costruire con il nuovo soggetto chiamato da Regione Piemonte e sistema camerale a svolgere, nell’insieme, tutte le principali attività oggi seguite dal Centro Estero delle Camere di Commercio Piemontesi, dalle agenzie regionali per l’attrazione degli investimenti (ITP) e la promozione turistica (ATR) e da altri enti oggetto di riorganizzazione. Questo nuovo attore locale, costituito nella forma della società consortile per azioni, sarà chiamato entro i primi mesi del 2007 ad operare su quattro specifiche aree di intervento:

• sostegno delle imprese piemontesi che operano all’estero e al loro rafforzamento sui mercati internazionali;

• attrazione degli investimenti e degli eventi in Piemonte; • promozione all’estero della filiera enogastronomia; • promozione dell’immagine del Piemonte nel mondo con particolare riferimento al mercato turistico

internazionale. Infine nella logica di filiera, o meta-distretto, saranno fondamentali le attiività sull’automotive e la mobilità sostenibile attivate a seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa sulle aree di mirafiori acquisite da T.N.E.. L’orizzonte d’azione va ben oltre il contesto metropolitano ed investe ampie parti del tessuto industriale della provincia storicamente legato al settore dell’auto.

Tipologia: Realizzazione strategica e mantenimento e miglioramento di servizio o iniziativa consolidata Problemi e criticità: Le politiche a sostegno del tessuto produttivo, in particolare di quello industriale, sono oggetto di revisione da

parte della Regione Piemonte a seguito dell’emanazione della legge regionale 34 del novembre 2004. E’ pertanto evidente che i regolamenti attuativi della legge, ormai di prossima emanazione, rappresentano il quadro di riferimento in cui si potranno sviluppare i vari interventi. Il novo periodo di programmazione 2007-2013 come delineato dai documenti programmatori regionali inciderà profondamente sull’attuazione delle politiche di filiera, le misure attuative di riferimento, contenute nei POR, saranno attive a partire dalla seconda metà del 2007

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Pag. 192 Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Finalità generale (dal programma di governo):

Rendere maggiormente competitivo il tessuto produttivo con particolare riferimento ai distretti ed alle aree di eccellenza: rafforzare formazione, ricerca e innovazione; favorire l'evoluzione verso produzioni ed attività a maggiore valore aggiunto. Migliorare le occasioni di cooperazione con aree produttive, europee e non, tramite la quale sia possibile l’insediamento su mercati esteri di piccole e medie imprese torinesi.

SOSTEGNO ALLA CREAZIONE DI IMPRESA Descrizione dettagliata:

Il sostegno alla creazione d’impresa è fra gli strumenti di sviluppo del territorio principali nell’esperienza della Provincia di Torino. Nel corso del 2006, la Regione Piemonte ha rinnovato la Convenzione con la Provincia per la realizzazione del programma di accompagnamento alla creazione di impresa denominato “Mettersi in Proprio” (MIP): l’attività proseguirà quindi fino al 2008. Tale iniziativa è inserita nell’ambito della Misura D3 per favorire l’imprenditorialità (Obiettivo 3) prevista dal Programma Operativo regionale, co-finanziato dall’Unione Europea (Fondo Sociale Europeo) e dallo Stato italiano (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). A distanza di 4 anni dall’avvio del programma, i dati indicano risultati soddisfacenti. Si sono costituite circa 530 piccole imprese, soprattutto nei settori del commercio, dell’artigianato, dei servizi alle imprese, con una significativa presenza in comparti innovativi. La metodologia di MIP risponde alle esigenze specifiche delle micro e piccole imprese, offrendo consulenze specialistiche, seminari e corsi di formazione oltre ad interventi di accompagnamento e tutoraggio gratuiti. La validità di tale percorso trova conferma soprattutto nel numero esiguo di cessazioni per le imprese seguite e nel sempre maggiore accesso ad esso da parte di giovani aspiranti imprenditori ed imprenditrici. Per il prossimo futuro si intende rafforzare il servizio con alcune azioni a favore di una migliore intercettazione della domanda per la creazione di imprese innovative (anche attraverso il maggior utilizzo di strutture di incubatore d’impresa esistenti), del terzo settore e per il sostegno all’imprenditorialità di soggetti svantaggiati. Sarà ampliato il bacino di utenza attraverso una costante attività di promozione dell’imprenditorialità e la realizzazione di iniziative quali la manifestazione “voglia di impresa” ed i concorsi “premia l’idea” e “premia l’impresa”.

Tipologia: Realizzazione strategica e mantenimento e miglioramento di servizio o iniziativa consolidata Finalità generale (dal programma di governo):

Rendere competitivo il sistema produttivo; rafforzare formazione, ricerca e innovazione; favorire l'evoluzione verso produzioni e attività a maggiore valore aggiunto. Creare un clima aperto favorevole al rischio di impresa.

INIZIATIVE COMUNITARIE E FONDI EUROPEI 2007-2013: FAVORIRE LA COSTRUZIONE DI

PARTENARIATI E LO SCAMBIO DI BUONE PRATICHE. Descrizione dettagliata:

La Provincia di Torino è membro attivo di numerose reti di enti locali europee che hanno lo scopo di favorire lo scambio di buone pratiche e la costruzione di partenariati tra i membri in vista della costruzione di progetti a livello europeo per affrontare problemi comuni. Si proseguirà dunque nelle attività connesse alla partecipazione alle reti.

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal programma di governo):

Adattare l’europeismo della Provincia di Torino ad una politica della Ue di maggiore intensità verso la ricerca e l’innovazione, e verso la pace, il confronto tra culture e sistemi di sviluppo diversi.

PROGRAMMAZIONE FONDI EUROPEI 2007-2013: PROMOVERE LA PARTECIPAZIONE DEL TERRITORIO AI PROGRAMMI EUROPEI.

Descrizione dettagliata:

Nella fase attuativa dei fondi strutturali 2007/2013 l’ente promuoverà la partecipazione del territorio ai programmi europei attraverso attività di ascolto, animazione e di assistenza tecnica. Parteciperà inoltre a tutte le attività di coordinamento e di cooperazione attivate dai livelli superiori di governo, rappresentando il punto di vista del proprio territorio.

Supporterà la presentazione dei progetti ritenuti prioritari e ne seguirà la realizzazione.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Passare da una politica di sostegno ai tessuti industriali a una politica di maggiore intensità verso l’innovazione e la ricerca, in linea con quanto stabilito a Lisbona così da costruire una competitività di lungo periodo.

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Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei pag. 193

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 3.340.000,00 € 0,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 3.428.289,00 € 3.379.198,00 € 3.206.198,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

2,5 8,7 3

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

2.133.073,71 € 67.995,68 € 31.144,34 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Per quanto riguarda la Programmazione negoziata gli interventi sono coerenti con gli indirizzi della programmazione regionale in particolare con le apposite deliberazioni regionali di coerenza sia in sede di finanziamento originale dei Patti territoriali sia in sede di rimodulazioni delle risorse. Gli interventi finanziati all’interno del Docup e del Por sono stati concordati con la Regione Piemonte così come gli interventi di sostegno alle crisi aziendali.

3.4.3.1 Investimento

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Pag. 194 Sezione 3: Attività produttive, Concertazione territoriale, Coordinamento Progetti europei

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 3.340.000,00 - -

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - -

Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate - - -

TOT. Entrate specifiche (A) 3.340.000,00 - -

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 3.428.289,00 3.379.198,00 3.206.198,00

Totale (A+B+C) 6.768.289,00 3.379.198,00 3.206.198,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 2.754.856,00 40,70% 2.705.856,00 80,07% 2.632.856,00 82,12% Spesa Corrente di sviluppo (b) 673.433,00 9,95% 673.342,00 19,93% 573.342,00 17,88%

Spesa Corrente 3.428.289,00 50,65% 3.379.198,00 100,00% 3.206.198,00 100,00% Spesa per investimento 3.340.000,00 49,35% - 0,00% - 0,00%

Totale 6.768.289,00 100,00% 3.379.198,00 100,00% 3.206.198,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 1,23% 0,63% 0,64%

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Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna pag. 195

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 45: AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE, MONTAGNA, FLORA E FAUNA

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo:

Assessore Sergio Bisacca

Per la gestione: - il Direttore dell’Area Agricoltura, montagna, e sviluppo rurale;

- il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area Agricoltura, montagna e sviluppo rurale; - il Dirigente del Servizio Agricoltura; - il Dirigente del Servizio Utenti Motori Agricoli e Uffici di Zona - il Dirigente del Servizio sviluppo montano, rurale e valorizzazione delle produzioni; - il Dirigente del Servizio Tutela della Flora e della Fauna;

- il Dirigente del Progetto integrato risorse strumentali agricoltura ed economia montana;

3.4.1 Descrizione del programma

L’acquisizione delle nuove competenze nel campo dello sviluppo agricolo e rurale, avvenuta

nel corso del precedente mandato, impegna la Provincia a rispondere davanti agli operatori del

settore non solo in quanto soggetto capace di proposte politiche e progettuali importanti, ma

anche come gestore di servizi e procedimenti che incidono quotidianamente sulla vita delle

aziende agricole.

Pertanto l’Amministrazione Provinciale, attraverso l’Assessorato che afferisce al programma in

oggetto, si propone di rafforzare il ruolo – acquisito in questi ultimi anni – di primo interlocutore

politico del mondo agricolo (sistema degli enti locali, associazioni di categoria, altri organismi di

rappresentanza, enti di assistenza tecnica, istituzioni di ricerca) con una gestione dell’attività

concentrata su alcuni obiettivi specifici e prioritari effettivamente rivolti ad affrontare nodi

strutturali del settore, anziché sull'affermazione di un più ampio, ma burocratico ruolo di tipo

amministrativo.

In questa prospettiva il Programma, finalizzato a sviluppare e promuovere le risorse agricole,

agroalimentari e forestali della provincia e a favorire la crescita del territorio montano

nell'ottica di uno sviluppo locale sostenibile e di una maggiore integrazione con la Città, si

propone di:

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pag. 196 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

• proseguire, con gli Assessorati della Provincia che lavorano su progetti a contenuto

agricolo e di sviluppo rurale, forestale e di tutela ambientale, la collaborazione con la

Regione Piemonte al fine di una maggiore razionalizzazione dell’uso delle risorse economiche e umane;

• implementare le iniziative volte a migliorare il rapporto tra la Provincia di Torino e l’utenza del settore agricolo attraverso azioni dirette ad informatizzare l'erogazione

dei servizi (e-government) nonché attraverso strumenti di informazione tradizionali o/e

innovativi;

• sollecitare nelle sedi preposte una riforma della Legge Regionale 17/1999 (Deleghe alla Provincia in materia di agricoltura) con la rinegoziazione delle risorse per

l’esercizio della funzioni

• attivare, nell’ambito del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, le azioni volte

alla valorizzazione della multifunzionalità delle Aziende Agricole;

• favorire, nell’ambito degli interventi previsti dal PSR 2007-2013 e dal Programma

Operativo Provinciale, l’insediamento e l’avviamento di nuove attività produttive;

• programmare gli interventi nel settore produttivo agricolo nell’ambito di uno sviluppo economico integrato del territorio, attraverso un tavolo di confronto e

coordinamento che coinvolga i settori delle attività produttive, del lavoro, della

formazione professionale e dell’istruzione;

• favorire lo sviluppo dell’innovazione energetica in campo agricolo con l’obiettivo di

creare e/o potenziare un nuovo modello di “agricoltura sostenibile” cioè in grado di

autoprodursi una quota significativa dell’energia necessaria;

• potenziare l’assistenza tecnica vitivinicola nelle aree meno avanzate (in

collaborazione con Enti e Organizzazioni competenti);

• proseguire nelle azioni di ricerca, divulgazione e sperimentazione, nel campo dell’agricoltura biologica, anche con un rafforzamento del ruolo del CRAB attraverso

l’allargamento della partecipazione ad altri Enti, pubblici, Istituzioni, Enti di ricerca,

soggetti pubblici e privati;

• rendere più efficace l’attività di valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche e

locali attraverso un tavolo di coordinamento delle politiche di promozione dei territori (Cultura, Montagna, Parchi, Sviluppo rurale, Turismo e Sport, Tutela Flora e

Fauna e Presidenza) e una pianificazione puntuale degli interventi;

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Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna pag. 197

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

• proseguire nelle attività di sensibilizzazione dei consumatori per un maggiore uso di

prodotti agricoli e agroalimentari di qualità, anche attraverso specifiche azioni di

promozione all’educazione alimentare.

L’Assessorato si propone altresì di proseguire, attraverso la Consulta delle Comunità

montane e la collaborazione della Delegazione piemontese dell’UNCEM, quell’attività di

sostegno, di coordinamento, di impulso e di accompagnamento che ha sempre

contraddistinto l’impegno della Provincia in favore delle sue montagne. In particolare si

intende:

• proseguire nell’assistenza tecnica alle Comunità montane per lo svolgimento delle funzioni delegate con la Legge Regionale n. 17/1999;

• proseguire nelle azioni di valorizzazione del prodotto legno come fonte di energia

alternativa o come materiale da costruzione, ma anche come fondamento di una

"cultura" da affiancare, come valore aggiunto ambientale, all'offerta turistica;

• supportare le Comunità montane nell’individuazione di alcuni elementi di metodo al

fine di costruire, in modo coordinato, percorsi condivisi di pianificazione e programmazione strategica dello sviluppo socioeconomico del territorio montano. A tal fine si intende avviare l’attività del Gruppo di lavoro interarea

appositamente costituito nel 2006 per:

a) concordare e proporre un insieme di indirizzi tecnico-metodologici per la formazione

dei Piani socio-economici di sviluppo, da sottoporre successivamente alla

discussione e adozione in seno alla Consulta dei Presidenti delle Comunità

Montane;

b) predisporre un sistema organizzato di informazioni inerenti il territorio montano da

mettere a disposizione delle Comunità Montane come base dati per la

pianificazione;

c) supportare l’attività di pianificazione delle Comunità Montane facilitandone

l’integrazione con i processi di programmazione gia avviati dalla Provincia nei diversi

settori;

d) proporre modalità di ottimizzazione dell’istruttoria interna che la Provincia dovrà

svolgere sui Piani di sviluppo socio-economico adottati dalle Comunità Montane.

Si intende, inoltre, mantenere elevata l’attenzione alle esigenze delle piccole realtà

comunali che da anni sanno di poter contare sulla Provincia per interventi di realizzazione e/o manutenzione di infrastrutture agricolo-rurali e montane. A tal fine anche con il

“Progetto integrato risorse strumentali agricoltura ed economia montana” e in rapporto

sinergico con l’Assessorato alla Viabilità, si cercherà di potenziare la disponibilità di operatori

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pag. 198 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

e mezzi per soddisfare le numerose richieste che pervengono da Comuni e Comunità

Montane.

Non di secondo livello infine, è la gestione delle risorse faunistiche e ambientali e

l’assoluta necessità di rendere compatibili gli attuali ecosistemi con le attività antropiche, tenuto conto della rapida evoluzione faunistica intervenuta in questi ultimi anni a

fronte di un profondo mutamento nell’uso del territorio e il conseguente riaffermarsi di

ambienti vegetazionali naturali. In questo contesto si intende sviluppare il concetto di fauna,

sia ittica che omeoterma, quale patrimonio e risorsa di tutta la collettività, in grado di

promuovere il territorio provinciale.

Nell'ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge le seguenti attività e

funzioni, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo

in atto, rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

AGRICOLTURA

Gestione interventi di sostegno Erogazione di aiuti per il miglioramento delle strutture aziendali ed

interaziendali per la produzione, trasformazione e

commercializzazione dei prodotti agricoli

Erogazione di premi per l’insediamento di giovani in agricoltura

Attuazione degli interventi previsti nell’ambito del Programma

Operativo Provinciale

Interventi a sostegno delle aziende agricole danneggiate da avversità

atmosferiche o calamità naturali

Erogazione di aiuti nell’ambito delle Misure agroambientali del

Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte 2007-2013

Interventi di sostegno per l’avviamento di nuovi insediamenti

produttivi, nell’ambito del PSR 2007-2013 e del Programma Operativo

Provinciale

Gestione di servizi pubblici Progettazione e affidamento di corsi per la formazione all'utilizzo di

prodotti fitosanitari

Progettazione e affidamento di corsi per la formazione professionale

di imprenditori agricoli

Programmazione e coordinamento Approvazione e gestione dei bandi provinciali

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Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna pag. 199

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Tipo di funzioni Attività

Regolazione di attività pubbliche e private - Regime autorizzatorio: prelievo di carburante a prezzo agevolato,

riconoscimento qualifica “utente motori agricoli”, vigneti, vivai, piante e

sementi, acquisto prodotti fitosanitari, tartufi

- Rilascio di certificati e licenze: certificato per ottenere la riduzione

della tassa di registro nel caso di fondi rustici, licenza per esercizio

trebbiatura e sgranatura meccanica

- Attività di gestione: elenco regionale operatori agricoltura biologica

- Attività di controllo: settore vivaistico viticolo, mercati agricoli, carni

bovini

- Attività di vigilanza e di ispezione: biovigilanza, corsi di formazione,

quote latte, settore bovino, settore vitivinicolo, registri e libri

genealogici e attuazione controlli funzionali sulle Associazioni

provinciali degli allevatori

- Attività di gestione dell’Anagrafe Agricola unica del Piemonte

Supporto e promozione di attività Assistenza gestionale alle aziende agricole

Gestione del Centro di riferimento per l’Agricoltura Biologica di

Bibiana e realizzazione dei relativi progetti sperimentali

Realizzazione del Programma di divulgazione agricola

SVILUPPO RURALE

Gestione interventi di sostegno Progettazione e realizzazione di iniziative volte allo sviluppo rurale:

- Progetto “Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino: dopo le

olimpiadi”

- Progetto “Turismo rurale”

- Piano vitivinicolo 2005-2007

MONTAGNA

Gestione interventi di sostegno Progetto valorizzazione filiere forestali

Progetto Interreg IIIC “Montagna e servizi”

Avvio presentazione Progetto Interreg “Agricoltura di montagna”

Consultazione e coordinamento Gestione della Consulta delle Comunità montane

Gestione del procedimento per l’approvazione dei Piani di Sviluppo

socio-economico delle Comunità montane in collaborazione con il

Servizio Pianificazione Territoriale dell’Assessorato alla Pianificazione

Territoriale, Difesa del suolo e Protezione civile

Gestione tavolo tecnico interassessorile per il supporto alla redazione

dei Piani Socio-economici delle Comunità montane

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pag. 200 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

Tipo di funzioni Attività

Supporto e sostegno di attività Interventi a sostegno delle strutture e delle infrastrutture montane

Supporto all’attività dell’UNCEM regionale

Assistenza e supporto alle Comunità Montane per agevolare lo

svolgimento delle funzioni delegate con Legge Regionale n. 17/1999

Tipo di funzioni Attività

TUTELA DELLA FLORA E DELLA FAUNA

Gestione di servizi pubblici Rimborso danni causati dalla fauna selvatica alle colture agricole

Progettazione e realizzazione degli interventi faunistico-ambientali

Progettazione e realizzazione di interventi di formazione di settore

Interventi di recupero e di riabilitazione della fauna selvatica

Programmazione e coordinamento Pianificazione e programmazione faunistico ambientale

Regolazione di attività pubbliche e private Regime autorizzatorio: settore fauna selvatica, settore caccia e pesca,

zone per l’addestramento di cani e gare cinofile

Rilascio di attestati e licenze: attività venatoria, allevamento di fauna a

scopo amatoriale e ornamentale, tassidermia, settore pesca

Attività ispettiva: tutela della fauna e dell’ambiente

Supporto e promozione di attività Consulenza e supporto per la gestione degli habitat naturali

Interventi di promozione didattica in ambito faunistico ambientale

3.4.2 Motivazione delle scelte

Dalla dettagliata fotografia del settore primario provinciale, “scattata” dall'IRES Piemonte,

emerge un'agricoltura di pianura tradizionale, intensiva e performante, a prevalente

indirizzo cerealicolo-zootecnico, strutturata su un modello ancora molto legato ai vincoli

ed agli incentivi della PAC, a cui si affiancano situazioni di maggiore debolezza

strutturale, ma promettenti sotto il profilo qualitativo, nei territori di collina e di montagna.

Si può quindi tranquillamente affermare che in provincia di Torino la ruralità

tradizionalmente intesa (bassa densità abitativa, ampia “superficie a verde'', alta

occupazione agricola) non esiste.

La provincia di Torino esprime invece un articolato tessuto di attività economiche, tra cui

l'attività agricola, fornitrice di beni e servizi, che interagiscono variamente, e talvolta in

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modo conflittuale, tra loro e con la maglia rappresentata dallo spazio territoriale. In questo

“gioco'' il rapporto città-campagna si esprime in forme varie e spesso innovative.

Ciò che emerge chiaramente è l'esistenza di tre tipi di situazioni:

1 - Agricoltura tradizionale (che possiamo stimare rappresenti l'80-90% dei produttori e

almeno il 60% della PLV) i cui caratteri essenziali sono:

• orientamento produttivo alla zootecnia da latte e da carne, con filiera lunga e non

sempre qualificata, anche se cominciano ad esservi esempi di concentrazione e

qualificazione dell'offerta che permettono alla parte agricola di controllare meglio

le fasi a valle della produzione (Consorzio Qualità Piemonte e Consorzio Coalvi,

ma anche l'accordo volontario di filiera Coldiretti di Torino-caseficio Conrado e

l'accordo Centrale del latte-Consorzio aziende del Carmagnolese);

• isole a produzione cerealicola svincolate dalla zootecnia (frumento nelle aree

pre-collinari del Chierese, nel Chivassese e nel Carmagnolese-Poirinese e mais

nel Vigonese) a filiera lunga e basate essenzialmente sull'ottimizzazione dei costi

e delle rese (anche qui esempi di filiera tracciata esistono ma sono

prevalentemente controllati dall'industria: si veda l'accordo Plasmon-CCC).

2 - Agricoltura in arretramento o in abbandono dove la competizione per l'uso del suolo

è andata a favore di forme alternative più redditizie: la Montagna turistica specializzata

(Alta Val di Susa e Alta Val Chisone), la Pianura Metropolitana (cintura torinese) che però

ospita ancora produzioni orticole e presenta interessanti tentativi di recupero “culturale''

del rapporto con la campagna (vedi i parchi Agricoli del patto Torino Ovest o il progetto

“Corona Verde'' o ancora le Cascine didattiche Falchera e Marchesa), la Collina

residenziale (periurbana Ovest e periurbana Est, con qualche eccezione per la

vitivinicoltura e la carne del Chierese). Qui non si può parlare di “economie rurali'' perché

la densità abitativa è molto alta e la presenza di altre attività economiche è prevalente.

3 - Agricoltura innovativa a filiera corta o qualificata (alcune aree della Montagna

Multifunzionale o anche per alcuni aspetti la Montagna residenziale industriale e la

Collina residenziale industriale): sono in particolare le aree del Pinerolese, con l'isola

frutticola di Cavour-Bibiana, la vitivinicoltura e gli esempi di agriturismo e turismo rurale

della Bassa valle di Susa, del Canavese collinare (l'area di Caluso con il vino, ed in parte

l'Alto Canavese, per la frutta). Ma molti esempi di agricoltura “qualificata'' a filiera corta o

controllata non sono concentrati in aree particolari del territorio: esempi di prodotti di

nicchia (tipici, biologici, tracciabili o innovativi), aziende agrituristiche, aziende che

forniscono servizi ambientali o di carattere sociale, aziende che trasformano e vendono

direttamente il loro prodotto, sono presenti su tutto il territorio provinciale.

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Sono quindi in evidenza, essenzialmente, due tipi di situazioni critiche: quella

dell'agricoltura tradizionale, che compete essenzialmente attraverso la riduzione dei costi,

che sarà sempre più soggetta ai rischi dell'apertura dei mercati (in particolare le aziende

cerealicole pure e le aziende da latte); quella dell'agricoltura di molte parti della Collina e

Montagna multifunzionale, che è in abbandono, senza che vi siano usi alternativi (come

avviene per la Pianura Metropolitana o la Montagna turistica specializzata): qui i rischi

ambientali e i costi sociali possono diventare rilevanti.

Nel prossimo futuro, le nuove prospettive offerte dalla riforma della PAC, che ha slegato

le scelte aziendali dal tipo di coltura e incentiverà le attività di “sviluppo rurale'', potranno

offrire nuove opportunità di intervento. Ma occorre sostenere ed orientare le scelte

innovative. Non solo: le scelte occorre sostenerle all'interno del modello di sviluppo che la

Provincia di Torino si è data.

Ricordiamo brevemente che le linee strategiche che l'Assessorato Agricoltura ha

impostato all'interno dell'attuale programma di governo sono orientate verso i principi

dello sviluppo sostenibile (cioè in equilibrio tra salvaguardia ambientale, attenzione per gli

aspetti sociali e di qualità della vita e sviluppo economico) e locale integrato.

Questa impostazione ha ben precisi risvolti nelle scelte di governo che implicano di:

• privilegiare uno sviluppo endogeno, che faccia leva prioritariamente sulle risorse

locali del territorio;

• avere un atteggiamento di concertazione delle scelte con tutti gli attori del

territorio;

• investire le risorse con ottica non settoriale ma con attenzione all'indotto (per

esempio un investimento a favore delle aziende agricole produttrici di prodotti

tipici, coinvolge anche gli agriturismi, i ristoranti e i dettaglianti specializzati);

• mantenere, in ogni scelta di sviluppo economico, un'attenta equità nella

distribuzione delle risorse (per esempio il prezzo dei prodotti) ed alle ricadute

ambientali, cercando anzi di innescare processi virtuosi per cui le performances

ambientali diventino occasione di sviluppo economico.

In questa ottica il ruolo dell'agricoltura si rovescia: viene evidenziata la produzione di

servizi, oltre che di beni, l'azienda diventa multifunzionale e trae il suo reddito anche da

attività ambientali e di miglioramento della qualità della vita.

Inoltre viene valorizzata la qualità dei beni, intesa come capacità aziendale di certificare i

”plus'' di cui il prodotto è dotato ed in particolare quelli che esaltano i valori sociali

(vendita diretta ai consumatori), culturali (i prodotti tipici) o di attenzione alla sicurezza

alimentare (carni e latte certificati con certificazione volontaria ed all'interno di accordi di

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filiera, alimenti a produzione integrata o biologici), ma anche etici (i prodotti del

commercio Equo e solidale, i cereali “OGM-free”).

In questo quadro diventano strategici l'attenzione verso le giovani generazioni che si

vogliono avvicinare o mantenere in agricoltura e la ricerca per l'innovazione.

Nell’ambito di un contesto evolutivo così articolato e complesso, il ruolo dell’Ente assume

necessariamente nuovi contorni. Oltre all’esercizio delle funzioni “vecchie” e “nuove”,

emerge la necessità di proporsi, a fianco agli Enti territoriali minori, come soggetto

animatore ed attuatore di interventi per lo sviluppo delle aree rurali, in grado di concertare

con la Regione e le altre province piemontesi interventi di ampio respiro a bando

regionale, di promuovere e governare lo sviluppo rurale dei territori di competenza,

mediante la realizzazione di progetti a bando provinciale o a regia.

Per quanto concerne l’utilizzo dei mezzi meccanici con operatore per la viabilità

agricola e le infrastrutture irrigue c’è la necessità di mantenerle funzionali attraverso una

adeguata manutenzione delle strade interpoderali e dei canali. E’ altresì necessario

garantire l’accesso alle bergerie alpine per la monticazione estiva delle mandrie e delle

greggi, nonché la funzionalità delle piste forestali.

Oltre alle competenze più marcatamente burocratico-amministrative, particolare valenza

per la salvaguardia e la gestione del patrimonio faunistico e floristico provinciale

assumono i compiti di pianificazione del territorio e progettazione e realizzazione di

interventi atti alla tutela e potenziamento degli habitat a vocazione faunistica e le

operazioni di riequilibrio delle specie animali selvatiche.

La fauna ungulata (cervi, caprioli, cinghiali, etc.) ha incrementato in via esponenziale i

suoi popolamenti occupando gran parte degli areali disponibili e, in alcuni casi,

interagendo significativamente con le attività antropiche.

Contrariamente si assiste ormai da anni ad una riduzione delle specie di fauna

omeoterma tipiche delle zone steppiche per un’evoluzione a favore delle aree boscate

nelle zone pedemontane, medio-montane e collinari e compromissione e sottrazione di

ampi spazi nelle zone di pianura.

Per quanto attiene gli ecosistemi acquatici, è in atto un progressivo depauperamento

delle portate dei corsi d’acqua superficiali con influenze significative sulla presenza di

ittiofauna.

L’immissione voluta o casuale di specie ittiche esotiche rischia di compromettere inoltre,

la sopravvivenza della fauna acquatica tipica del nostro territorio e/o endemica del bacino

padano.

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pag. 204 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 –

Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche:

INTERVENTI A SOSTEGNO ALL’AGRICOLTURA

Descrizione dettagliata: Esercizio delle funzioni in materia di agricoltura e alimentazione, mediante

l’attuazione di interventi finalizzati all’erogazione di aiuti, premi e incentivi e al rilascio

di autorizzazioni, licenze e attestazioni.

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo):

Sostenere la crescita produttiva dell’agricoltura attraverso l’attuazione degli interventi

previsti dal nuovo Programma di sviluppo rurale e le opportunità offerte dalla

normativa comunitaria, nazionale e regionale.

CENTRO DI RIFERIMENTO PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Descrizione dettagliata: Sviluppare l’attività di ricerca, sperimentazione e divulgazione del Centro di

eiferimento per l’Agricoltura Biologica (CRAB) di Bibiana;

Rafforzare il ruolo del CRAB anche attraverso l’allargamento della partecipazione ad

altri Enti, pubblici, Istituzioni, Enti di ricerca, soggetti pubblici e privati

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo):

Sostenere la crescita produttiva dell’agricoltura attraverso l’azione di riferimento e

sperimentazione nel settore biologico

PROGETTO “PANIERE DEI PRODOTTI TIPICI DELLA PROVINCIA DI TORINO: DOPO LE OLIMPIADI”

Descrizione dettagliata Il progetto è finalizzato a rafforzare e promuovere ulteriormente la rete protetta dal

logo ``Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino’’, rete commerciale e

promozionale costituita da 30 prodotti tipici selezionati del territorio provinciale da circa

1.000 produttori, da circa 100 ristoranti e 10 negozi.

La rete, che ha ottenuto di essere il fornitore ufficiale alle Olimpiadi 2006 di Torino,

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PROGETTO “PANIERE DEI PRODOTTI TIPICI DELLA PROVINCIA DI TORINO: DOPO LE OLIMPIADI”

intende partecipare a numerose fiere ed eventi (anche sportivi) di carattere locale, e

soprattutto intende promuoversi attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte ai

consumatori e collegandosi a operazioni di turismo rurale (progetto finanziato con fondi

Programma provinciale Interventi Ambientali: “Itinerari tematici nel Chierese’’.

Si aprirà un secondo punto Immagine (oltre a Divizia, sito in Via san Tommaso, 22/b, a

Torino, e ad Atrium) all’ingresso delle valli olimpiche a Pinerolo (Mulino di Riva) ed una

vetrina presumibilmente a Sestriere. Il progetto curerà anche la registrazione al registro

nazionale delle sementi di antiche varietà (patate di montagna, antiche varietà di mais,

asparago, cavolo verza di Montalto Dora).

Si promuoveranno, inoltre, iniziative per la commercializzazione dei prodotti del

Paniere in negozi specializzati (Eataly, ecc.) nonché ristoranti.

Il progetto potrà essere finanziato anche attraverso risorse europee (progetto Interreg

IIIA: “Tours des saveurs et des senteurs”).

Tipologia Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo)

Sostenere la crescita produttiva dell’agricoltura attraverso la promozione di prodotti

tipici (e locali, che ne sono trainati) agricoli e artigianali e del territorio provinciale in

chiave di prodotto e turismo rurale.

PROGETTO “TURISMO RURALE”

Descrizione dettagliata

Il progetto prevede la realizzazione di prodotti turistici di turismo rurale, in

collaborazione con le ATL, anche nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale e del

Piano Strategico Turismo provinciale e regionale

Tipologia Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal

programma di governo)

Sostenere la crescita produttiva dell’agricoltura attraverso la promozione di prodotti

tipici (e locali, che ne sono trainati) agricoli e artigianali e del territorio provinciale in

chiave di prodotto e turismo rurale.

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PIANO VITIVINICOLO 2005-2007

Descrizione dettagliata Il progetto punta a migliorare il prodotto esistente, a creare due nuove DOCG (Carema

e Caluso Passito), a promuovere meglio il prodotto esistente per aumentare la

penetrazione a livello locale e nazionale.

A tal fine si intende, all’interno dei piani di Distretto nord e sud Piemonte, attivare azioni

di assistenza tecnica in vigna e in cantina, completare lo studio dei vitigni esistenti per

selezionarne la vinificazione, avviare azioni per recuperare i vigneti abbandonati o in

via di abbandono e azioni organiche di promozione legate al territorio locale (strade dei

vini, promozioni del ``Paniere’’) nonché la partecipazione a fiere di settore.

Tipologia Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo)

Sostenere la crescita produttiva dell’agricoltura attraverso azioni di miglioramento della

qualità dei prodotti esistenti per aumentarne la penetrazione sui mercati esistenti

(aumento quota di mercato) e per esplorare nuovi mercati (a livello nazionale).

PROGETTO INTERREG IIIC “MONTAGNA E SERVIZI”

Descrizione dettagliata In questo progetto è incluso il lavoro di analisi sui servizi in montagna (finanziato dal

progetto Interreg IIIC da 2.000.000 di euro di cui la Provincia di Torino è capofila) e le

attività di sostegno alle Comunità Montane in tema di Viabilità Montana, interpoderale,

manutenzione ordinaria rete scolante, accessi agli alpeggi. Il progetto si concluderà nel

marzo 2007 con un meeting internazionale durante il quale verranno presentati i

risultati dell’analisi.

Tipologia Intervento consolidato

Finalità generale Sviluppare e sostenere la rete di servizi in montagna, intesi in senso generale, che

sono l'elemento strategico per mantenere in loco le popolazioni e garantire uno

sviluppo sostenibile del territorio montano.

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Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna pag. 207

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PROGETTO VALORIZZAZIONE DELLE FILIERE FORESTALI

Descrizione dettagliata Il progetto prevede:

• la costruzione di un piano provinciale per il rilancio delle filiere legno, in

collaborazione con le Comunità montane

• la pianificazione e la promozione della IV edizione, prevista per il 2008, della

manifestazione internazionale “Bosco e Territorio”

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo)

Valorizzazione delle risorse forestali

TUTELA DELLA FLORA E DELLA FAUNA

Descrizione dettagliata Esercizio delle funzioni delegate in materia, mediante l’attuazione dei seguenti

interventi:

Gestione del territorio

pianificazione e programmazione faunistico ambientale (Piano Faunistico

Venatorio Provinciale, Piano Ittico Provinciale)

gestione delle aree di tutela (Oasi di protezione, Zone di ripopolamento e

cattura)

valutazione degli effetti impattanti su attività antropiche diverse

Gestione della fauna selvatica provinciale

potenziamento e riequilibrio dei popolamenti faunistici

rimborso dei danni causati dalla fauna selvatica alle colture agricole

salvaguardia, recupero e riabilitazione della fauna rinvenuta in stato di

difficoltà

Attività autorizzative

autorizzazioni e abilitazioni

costituzione Comitati di Gestione dei Comprensori Alpini e degli Ambiti

Territoriali di Caccia

Vigilanza faunistico ambientale

attività ispettiva in materia di norme afferenti la tutela e la salvaguardia della

fauna ittica e omeoterma e tutela ambientale

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pag. 208 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

TUTELA DELLA FLORA E DELLA FAUNA

coordinamento della vigilanza volontaria

formazione di settore mediante la realizzazione di corsi per la preparazione di

guardie venatorie volontarie e guardie ittiche volontarie

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo) Tutela dell’ambiente

INTERVENTI IN AMBITO FAUNISTICO AMBIENTALE

Descrizione dettagliata Ultimazione dell’assetto delle strutture ittiogeniche e realizzazione di un sistema

gestionale condiviso con le organizzazioni dei pescatori e i Comuni titolari di Usi

Civici di pesca;

Iniziative a sostegno di un corretto equilibrio ecosistemico e della salvaguardia del

territorio e dei corsi d’acqua con particolare valenza naturalistica;

Riqualificazione del fiume Po quale luogo per le attività alieutico-competitive, con

recupero di parte delle sponde ed incremento dell’accessibilità ai greti fluviali;

Promozione delle realtà faunistiche e naturalistiche dei diversi contesti locali della

Provincia di Torino mediante forme di "turismo faunistico rurale" finalizzato alla

conoscenza della fauna nei suoi aspetti etologici e alla valorizzazione dei prodotti tipici

agro-alimentari

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal

programma di

governo):

Tutela e valorizzazione della fauna e degli habitat faunistici

INTERVENTI CON MEZZI MECCANICI E OPERATORE A SERVIZIO DELL'AGRICOLTURA E DELL'ECONOMIA MONTANA

Descrizione dettagliata Realizzazione e/o manutenzione di infrastrutture agricolo-rurali e montane, in sinergia

con l’Assessorato alla Viabilità.

In particolare si tratta di:

• ripristino e sistemazione del territorio a seguito di eventi dannosi o situazioni

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Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

INTERVENTI CON MEZZI MECCANICI E OPERATORE A SERVIZIO DELL'AGRICOLTURA E DELL'ECONOMIA MONTANA

di pericolo: frane, alluvioni, ripristino e pulizia di alvei di corsi d’acqua;

• ripristino, costruzione, manutenzione straordinaria, adeguamento tecnologico

di infrastrutture rurali pubbliche o di interesse pubblico: strade comunali,

vicinali o consortili, piste silvo–pastorali o tagliafuoco, percorsi ad uso

ricreativo, bealere e canali.

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal

programma di governo):

Razionalizzazione della gestione delle risorse umane e strumentali finalizzata a fornire

una risposta migliore alle numerose richieste di Comuni e Comunità montane per la

realizzazione e/o la manutenzione delle infrastrutture montane e rurali.

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pag. 210 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

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Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Situazione

Unione Europea Progetto Interreg IIIC Approvato aprile 2004

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Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna pag. 211

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 795.924,00 € 789.924,00 € 789.924,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 9.773.684,00 € 9.742.003,00 € 9.744.003,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

4,5 58 85,5 5

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

23.018.093,95 € 733.744,38 € 336.079,97 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.3.1 Investimento

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pag. 212 Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna

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3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Per quanto attiene ad Agricoltura, Sviluppo rurale e Montagna il presente programma è in aderenza con il Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006. Non risultano approvati Piani Regionali di Settore per ciò che attiene alla Tutela della Fauna e della Flora.

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Sezione 3: Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, flora e fauna pag. 213

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3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009 Entrate specifiche: Stato - - - Regione Piemonte 6.485.300,00 6.496.300,00 6.508.300,00 Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - - Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate 18.411,00 11.330,00 11.330,00 TOT. Entrate specifiche (A) 6.503.711,00 6.507.630,00 6.519.630,00 Proventi dei servizi (B) 218.000,00 218.000,00 218.000,00 Quote di risorse generali (C) 3.847.897,00 3.806.297,00 3.796.297,00 Totale (A+B+C) 10.569.608,00 10.531.927,00 10.533.927,00

(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 9.135.507,00 86,43% 9.136.907,00 86,75% 9.148.907,00 86,85% Spesa Corrente di sviluppo (b) 638.177,00 6,04% 605.096,00 5,75% 595.096,00 5,65%

Spesa Corrente 9.773.684,00 92,47% 9.742.003,00 92,50% 9.744.003,00 92,50% Spesa per investimento 795.924,00 7,53% 789.924,00 7,50% 789.924,00 7,50%

Totale 10.569.608,00 100,00% 10.531.927,00 100,00% 10.533.927,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 1,93% 1,96% 2,10%

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Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro 215

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Programma 46: LAVORO E ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO AL MERCATO DEL LAVORO

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo:

Assessore Cinzia Condello Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Lavoro e Solidarietà sociale; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area Lavoro e

Solidarietà sociale; - il Dirigente del Servizio politiche per il lavoro e l’orientamento; - il Dirigente del Servizio Coordinamento Centri per l’impiego; - il Dirigente del Servizio Centro per l’impiego di Torino; - il Dirigente del Servizio Inserimento Lavorativo Disabili; - il Dirigente del Progetto Centro risorse servizi pari opportunità –

mercato del lavoro.

3.4.1 Descrizione del programma

INTRODUZIONE COMUNE AI PROGRAMMI DEGLI ASS. CONDELLO, TESIO, ARTESIO Il Programma di Governo è caratterizzato dalla presenza di strategie di sviluppo che si basano sulla coesione, sulla negoziazione, sulla capacità di fare sistema, nella consapevolezza che gli obiettivi di competitività non possano prescindere dalla compartecipazione e dalla concertazione tra sistemi territoriali, istituzioni, formazioni sociali. Contrariamente alle impostazioni fortemente orientate all’economia di mercato, che perseguono la competitività attraverso la flessibilizzazione e la forte deregolamentazione del mercato del lavoro, la Provincia sceglie, nella propria programmazione strategica, di coniugare gli aspetti di efficienza e competitività con i valori della solidarietà, della difesa dei diritti sociali nuovi e acquisiti, della difesa del principio delle pari opportunità, della pratica della tolleranza e del rispetto delle diversità culturali, assumendo il diritto all’inclusione sociale come imprescindibile principio di civiltà. Tale speciale vocazione della Provincia di Torino nei confronti di tutti i target “deboli” e dei soggetti svantaggiati si esplica attraverso l’attivazione di una serie di strumenti idonei a promuovere in modo coerente politiche integrate, che valorizzino le esperienze dei territori e ottimizzino i processi di spesa senza ridurre la capacità complessiva di intervento dell’Ente in tale ambito. Dato questo quadro di coerenza strategica delle politiche sociali, del lavoro e di pari opportunità, che ricercano ulteriori integrazioni con le politiche dello sviluppo e della Formazione Professionale, le attività in tale ambito saranno orientate ai seguenti criteri:

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Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

- la condivisione di un metodo di lavoro, fortemente connaturato dalle specificità e dai valori del territorio, incentrato sulla progettazione integrata e partecipata;

- la predisposizione di azioni comuni, sinergicamente coordinate ed organizzate tra loro;

- lo sviluppo di reti in grado di dare voce ai bisogni delle persone ed amplificare le capacità di risposta dei territori;

- l’integrazione degli strumenti e metodi di osservazione del territorio sulle diverse tematiche al fine di migliorare la competenza programmatoria dell’Ente in ciascun settore;

In questa logica di politiche integrate particolare attenzione verrà posta: - nella predisposizione integrata dei programmi relativi all’utilizzo dei Fondi

Strutturali nella ricerca di modelli di programmazione ed intervento che tengano conto delle specificità e degli strumenti di programmazione territoriale;

- nello sviluppo ed il sostegno alle iniziative connesse all’Anno europeo per le pari opportunità anche nelle sue connessioni con il Piano Provinciale territoriale pluriennale.

Con riferimento a questo quadro strategico, in piena coerenza con gli obiettivi generali dell’Amministrazione e con le linee di intervento definite dal Programma Operativo Regionale 2000-2006 F.S.E. OB.3 che costituisce la fonte prioritaria di risorse, con riferimento specifico al Programma Lavoro e Orientamento al Mercato del Lavoro, e sulla base delle linee programmatiche espresse dal Programma di Governo , si esplicitano le seguenti priorità: - Contrasto delle situazioni di crisi occupazionale. - Rafforzamento della capacita’ – anche competitiva – dei Centri per l’Impiego

di offrire servizi diversificati, anche in termini di nuove modalità di erogazione tramite sistemi innovativi, a persone e imprese al fine di acquisire un ruolo strategico nell’attuazione delle Politiche Attive del Lavoro.

- Azioni per il contrasto del precariato e del lavoro sommerso. - Rafforzamento della rete dei servizi pubblici per l’impiego e della capacita’ di

governo del sistema. - Sviluppo di azioni innovative e rafforzamento degli interventi volti

all’integrazione lavorativa delle persone con disabilità. - Sperimentazione strumenti innovativi per l’inserimento lavorativo dei soggetti

piu’ deboli sul mercato del lavoro. - Sviluppo delle capacita’ di analisi dell’osservatorio sul mercato del lavoro.

Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Programmazione e coordinamento

Pianificazione delle iniziative di politica attiva del lavoro

Gestione di servizi pubblici Accoglienza, informazione orientativa e consulenza

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Tipo di funzioni Attività

Preselezione e incontro tra domanda e offerta di lavoro

Gestione degli adempimenti amministrativi

tramite i Centri per l’Impiego

Sviluppo e realizzazione di iniziative di politica attiva del lavoro e di progetti speciali (tra i quali progetto EURES per l’incontro di domanda e offerta a livello comunitario, nonché collocamento mirato dei disabili)

Promozione dei servizi sia nei confronti delle persone che delle imprese Supporto e promozione di attività

Promozione di specifici segmenti del mercato del lavoro e sostegno alle fasce deboli

La gestione delle attivita’ di competenza vede, negli ultimi anni, un quadro normativo interamente riformato, sia per quanto attiene la disciplina delle norme sul collocamento (D.Lgs 297/02) sia per quanto riguarda la disciplina dell’intero mercato del lavoro italiano (L. 30/03 cd “Legge Biagi” e relativo decreto attuativo D.Lgs “276/2003). Nell’ambito di questo quadro riformato, i Centri per l'Impiego hanno progressivamente assunto un ruolo fondamentale di governo del mercato del lavoro locale e di riferimento concreto, grazie anche alla prossimità al territorio, dell’utenza provinciale in cerca di occupazione. Sempre più i Centri diventano luogo di progettazione e realizzazione di percorsi individualizzati di accompagnamento all’inserimento lavorativo nell’ottica di sviluppo delle prospettive di occupabilità, anche per il tramite della Formazione Professionale mirata e promossa dai Centri per l'Impiego. Relativamente alla Formazione Professionale, i servizi per l’impiego della Provincia di Torino, svolgono abitualmente attività di informazione e facilitazione anche in relazione alla gestione di crisi aziendali o all’apertura/ampliamento di imprese o insediamenti. All’interno dei Centri è da sempre presente una vera e propria “cultura” delle pari opportunità, che affonda le proprie radici nella peculiare sensibilità degli operatori nei confronti di questo tema, tema che si nutre di esperienze e casi concreti È doveroso evidenziare che i Centri per l’Impiego riconoscono nello svolgimento quotidiano delle proprie funzioni il fatto che la dimensione culturale del genere non è l’unico aspetto che connota la materia delle Pari Opportunità. Sempre più infatti aumenta l’attenzione nei confronti di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro, quali ad esempio, le persone con disabilità, che i Centri seguono per l’inserimento lavorativo mirato ex lege 68/99. Negli ultimi anni si è giunti a creare le condizioni per un miglioramento delle prospettive occupazionali delle persone disabili, anche attraverso la creazione di un clima di fiducia crescente da parte delle aziende, ma il livello di attenzione sul rispetto delle pari opportunità deve essere sempre alto in principal modo in un’ottica preventiva.

La legge 68/99 attribuisce al Servizio per il lavoro ed ai Centri per l’Impiego la responsabilità del collocamento mirato delle persone con disabilità. In base alle disposizioni statali e regionali sono assegnate le risorse del Fondo Nazionale Disabili e del Fondo Regionale Disabili con cui sono finanziate iniziative di promozione dell’inserimento lavorativo di tali soggetti. Il modello di intervento ormai consolidato pone al centro dell’attenzione la persona con disabilità e, attraverso un lavoro di rete – che coinvolge tutti gli attori

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potenzialmente interessati – persegue efficaci obiettivi di integrazione. Attraverso il Programma Match si attua la conoscenza approfondita delle persone con disabilità e delle posizioni lavorative disponibili nelle imprese in modo da poter effettuare al meglio l’incrocio tra la domanda e l’offerta. E’ prevista una specifica attività formativa interprofessionale per sperimentare il nuovo sistema di classificazione delle disabilità (ICF) previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A livello centrale, il Servizio Inserimento Lavorativo Disabili garantisce la gestione degli adempimenti di legge, non decentrati ai CPI, soprattutto nei confronti della imprese: prospetto informativo, graduatorie, convenzioni con enti privati ed enti pubblici, certificazioni di ottemperanza, riconoscimenti, esoneri, gestione fondo regionale e fondo nazionale disabili. Accanto ai servizi per il collocamento ordinario e obbligatorio è inoltre gestito il servizio EURES (incontro domanda-offerta di lavoro a livello comunitario): quella della Provincia di Torino è, nell’ambito della rete europea EURES, l’esperienza più avanzata in Italia. Alle attività tradizionali previste dalle linee guida in materia, si aggiunge un’intensa attività di relazioni con i servizi per l’impiego stranieri che apre l’opportunità di favorire scambi di giovani da inserire in esperienze lavorative e di tirocinio in paesi comunitari. In questo quadro di riferimento, che individua le funzioni istituzionali dei Centri per l’impiego, si sono ormai definiti e standardizzati i processi di lavoro, conseguendo la certificazione di qualita’ secondo la normativa ISO 9001:2000. Nell’ambito del sistema di qualità sono altresì gestiti i processi di miglioramento continuo e le azioni correttive, rese peraltro indispensabili dal contesto di continuo cambiamento e sviluppo delle attività dei CPI. Sono cinque i macroprocessi certificati, che coincidono con le funzioni dei Centri per l’Impiego: - la pianificazione delle iniziative di politica attiva del lavoro: è l’attività che

porta alla realizzazione di Piani e Programmi di politica attiva del lavoro e di Piani di sviluppo dei CPI. Tramite questo processo viene esercitata l’attività di pianificazione delle iniziative legate alla politica del lavoro provinciale;

- l’accoglienza, l’informazione orientativa e la consulenza all’utente: • l’accoglienza è il primo filtro, che permette all’operatore di valutare le richieste avanzate e di rispondere all’utente immediatamente, qualora sia possibile, o in via successiva, indirizzandolo verso i servizi più rispondenti alle necessità espresse; • l’informazione orientativa è l’attività di orientamento finalizzata a fornire informazioni fruibili e rispondenti ai bisogni degli utenti e ha inoltre funzione di “filtro” per indirizzare l’utente verso attività e percorsi più specifici e personalizzati; • l’attività di consulenza permette agli operatori-consulenti di dare risposte esaurienti a precise domande degli utenti e di sostenerli nell’individuazione di percorsi di risoluzione a specifici problemi;

- la gestione del collocamento: attività di tipo amministrativo rivolta alle persone in cerca di occupazione e ai datori di lavoro (registrazione nell’archivio anagrafico, presa in carico, iscrizione in liste speciali, rilascio di certificati, registrazioni di assunzioni e trasformazioni, ecc.)

- la promozione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro: complesso dei servizi (preselezione, incontro domanda-offerta, tirocini formativi e di

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orientamento, collocamento mirato) destinati a persone e imprese, finalizzati a rendere più efficiente e più efficace il sistema di incrocio tra le parti e la corrispondenza tra le rispettive esigenze occupazionali, attraverso strumenti di orientamento al mercato del lavoro, matching e accompagnamento al lavoro.

- la promozione di specifici segmenti del mercato del lavoro e il sostegno delle fasce deboli: realizzazione di interventi diretti e indiretti volti alla ricollocazione, all’inserimento e al sostegno anche economico di soggetti, che, trovandosi in particolari condizioni, vengono individuati come destinatari (es: extracomunitari, detenuti, giovani a rischio).

All’interno di questi “macroprocessi”, in un percorso di crescita e diversificazione dei servizi offerti, si stanno ulteriormente standardizzando sperimentazioni, processi innovativi, fasi di processo che potrebbero dare corso a ulteriori processi autonomi.

3.4.2 Motivazione delle scelte

Nel motivare le scelte effettuate occorre fare riferimento innanzitutto alle caratteristiche del mercato del lavoro, come risultano dalle indagini effettuate dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro dall’Istat e da altri autorevoli organismi di ricerca sul mercato del lavoro che, in estrema sintesi, evidenziano il permanere di una situazione ancora critica, per quanto in lieve miglioramento, sul fronte della disoccupazione adulta e femminile, ma anche la necessità di favorire il pieno impiego di quelle forze lavoro (giovani dispersi, stranieri, donne in reinserimento, adulti espulsi dai processi produttivi) che possono contribuire in modo efficace a contrastare le tendenze delineate dalle proiezioni demografiche. 1. Primi lievi segnali di ripresa economica. Le stime ISTAT delle rilevazioni delle forze di lavoro segnalano un contenuto aumento degli addetti rispetto al 2004 (+1,8%), con una prevalenza maschile, connesso principalmente all’espansione dei servizi non commerciali e con un saldo tendenzialmente positivo anche nel commercio, nell’industria manifatturiera e in agricoltura. Questo risultato è maturato nella seconda metà dell’anno, quando si è registrato in particolare un’inversione di tendenza per l’occupazione sia industriale sia commerciale. Considerando i segnali positivi emersi negli ultimi mesi dell’anno, come dall’indagine promossa dall’Unioncamere, sembra si vada delineando un miglioramento , che però andrà indagato nel corso del 2006. Il ramo delle costruzioni, che in passato ha contribuito in misura significativa alla tenuta occupazionale, mostra invece una stagnazione, legata al previsto rallentamento delle attività edili per la progressiva chiusura di alcuni dei grandi cantieri aperti per l’evento olimpico e per l’alta velocità Torino-Milano. 2. Il progressivo invecchiamento della forza lavoro. Le tendenze occupazionali del 2005 evidenziano un consistente invecchiamento dello stock di occupati, accanto a una progressiva qualificazione del loro livello di istruzione. La flessione dei giovani occupati non è legata alle dinamiche demografiche (ormai la riduzione di popolazione è slittata verso le fasce di età superiori e sta investendo

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le persone dai 25 ai 34 anni), ma, piuttosto, all’aumentata propensione allo studio, a cui si associa una diminuzione della dispersione scolastica: fenomeno interpretabile principalmente in termini “difensivi” (la spinta all’acquisizione di un diploma, percepito come livello minimo per competere sul mercato) e che tende, soprattutto nelle attività formative post-qualifica o diploma, a impegnare giovani che faticano a trovare o a mantenere un lavoro e, per conseguenza, cercano di migliorare le proprie possibilità con un supplemento di formazione mirata. Di fatto, l’invecchiamento della forza lavoro, dovuto sia a un effetto demografico, sia all’incidenza delle modifiche al sistema pensionistico determina una crescita della componente occupazionale più “rigida”, e finisce per esporre soprattutto i giovani alle esigenze di flessibilità espresse dal sistema delle imprese.

3. L’aumento della precarietà. La crescita dei fenomeni di precarietà occupazionale appare un effetto di questi mutamenti sociali, in un contesto di accesa competitività sul mercato globale e di revisione della normativa, resa meno vincolante nei confronti delle imprese con una apparente riduzione delle tutele operanti a favore dei lavoratori, specie di quelli più deboli. Va sottolineato, al proposito, che in realtà la L. 30/2003 risulta finora solo parzialmente applicata e che i nuovi istituti contrattuali già attivi hanno un rilievo trascurabile. L’effetto della riforma è stato forse più indiretto, nel consolidamento di un clima favorevole a un’estensione dei livelli di flessibilità in entrata, basata però essenzialmente sugli strumenti contrattuali preesistenti, sia pur riordinati dal Decreto Legislativo 276/2003. 4. Il miglioramento dei dati sull’occupazione. È presumibile che una parte dell’aumento occupazionale registrata nel corso del 2005 sia dovuta a fattori tecnici e all’emersione di posizioni lavorative già presenti ma non dichiarate, o, soprattutto, non rilevate a fini statistici, in buona parte effetto dell’aumentata presenza di cittadini extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno . I dati provinciali indicano una marcata concentrazione della crescita dei posti di lavoro in Provincia di Torino di ben 33.000 unità (+3,7%). È difficile non vedere in questo andamento un portato delle ricadute positive sul mercato del lavoro torinese degli eventi olimpici, anche se non si riesce a districare questo effetto dagli altri fattori di natura tecnica prima segnalati. In particolare, in Provincia di Torino l’aumento è trainato dall’espansione dei servizi (+23.000 occupati), a cui però si aggiunge un saldo largamente positivo anche nell’industria (+10.000 unità).

Questo trend porta a un’evoluzione del quadro provinciale piemontese, già modificato dai dati della nuova indagine continua, come si era sottolineato nel commento alle stime 2004, verso un pieno riassorbimento del divario rilevabile negli anni addietro tra la Provincia centrale e quelle esterne: in passato emergeva con chiarezza un deficit di dinamismo da parte di Torino, area che registrava valori relativamente critici nei principali indicatori utilizzati per l’analisi del mercato del lavoro. Con i progressi rilevati nel 2005 (e forse anche nel 2004, quando in realtà un confronto omogeneo con l’anno precedente non era, e non è tuttora, possibile), la Provincia di Torino recupera ampiamente il gap con il resto della Regione.

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5. Rapporto tra la popolazione in obbligo formativo ed i giovani coinvolti nei servizi. 5.1. Le scelte scolastiche La previsione degli iscritti al primo anno della scuola secondaria di secondo grado nell’anno scolastico 2005/2006 rileva una lieve diminuzione (0,5%). È rilevabile, nell’ultimo decennio, la crescita degli iscritti negli Istituti Superiori a indirizzo liceale, la caduta di scelta degli indirizzi commerciali negli Istituti Tecnici, la tenuta della scelta degli indirizzi industriali degli Istituti Tecnici e Professionali, il forte balzo in avanti dei professionali alberghieri e, in misura minore dei professionali e tecnici agrari. Si conferma la forte caratterizzazione di genere nella scelta degli indirizzi di studio: liceo classico, istituto magistrale, istituto tecnico commerciale, istituto professionale commerciale sono indirizzi a prevalenza femminile; mentre l’istituto tecnico industriale, per geometri e l’istituto professionale per l’industria sono indirizzi riservati quasi esclusivamente ai ragazzi e ragazze. Il liceo scientifico si conferma come una scelta non specifica essendo gli iscritti equamente distribuiti tra i generi. 5.2. La dispersione scolastica I dati presentati nel Quaderno Formazione e Lavoro del 2004 edito dalla Provincia e dal Comune di Torino indicano che la percentuale degli iscritti non valutati a fine anno nel complesso delle classi delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Torino è pari al 7,6%, con tassi marcatamente superiori per i maschi. In particolare, il fenomeno dei ritiri è più accentuato nelle prime classi. Si osserva un incremento della dispersione scolastica in tutti i tipi di scuole secondarie di secondo grado. La situazione risulta grave in particolar modo negli Istituti professionali (8,9%) seguiti dagli Istituti d’arte (6,5%); i meno interessati dalla dispersione sono invece i Licei scientifici, seguiti dai Licei classici (2,3%). I ritardi e la dispersione scolastica sono fenomeni ancora ingenti che limitano il tasso di conseguimento del diploma secondario superiore. Il ritardo, infatti, accumulandosi, crea le premesse per l’abbandono definitivo. Il sistema della formazione professionale, con i suoi 2154 giovani tra 15 e 18 anni, iscritti in Provincia di Torino nel 2002-2003, appare solo parzialmente in grado di costituire una vera alternativa sul piano formativo in quanto le dimensioni strutturali del sistema sono ristrette. L’apprendistato, dal canto suo, pur avendo raggiunto un discreto livello di funzionalità, offre inevitabilmente poco sul piano della formazione, in attesa della sua messa a regime rispetto alle nuove norme. 5.3. L’evoluzione legislativa Il Disegno di Legge Finanziaria 2007 prevede l’innalzamento dell’obbligo scolastico e della maggiore età lavorativa a 16 anni. Questa modifica deve essere intesa come una opportunità importante per favorire il raggiungimento da parte dell’Italia degli obiettivi di Lisbona del marzo del 2000.

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222 Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro

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3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

CONTRASTO DELLE SITUAZIONI DI CRISI OCCUPAZIONALE. Descrizione dettagliata:

Obiettivo di consolidamento: Il territorio provinciale è sempre più colpito da processi di crisi aziendali

che interessano quote crescenti di lavoratori (9.266 lavoratori inseriti in mobilità nel 2005). Continua

pertanto l’obiettivo di consolidamento di un modello di “welfare locale” che ha visto la

compartecipazione degli enti locali, sulla base dell’esperienza maturata nel progetto “Un euro per

abitante” e di altre iniziative già sperimentate. L’intervento ha come destinatari prioritariamente i

lavoratori colpiti dalle crisi occupazionali in atto e privi di ammortizzatori sociali (in subordine

coinvolgerà altri target deboli). Proprio i positivi risultati conseguiti da questa esperienza hanno

orientato le risorse del P.O.R FSE ob. 3 2004 – 2006 per fornire servizi mirati a lavoratori coinvolti da

crisi aziendali. Nel 2007 pertanto le azioni di ricollocazione verranno finanziate da risorse del Fondo

Sociale.

Obiettivo di innovazione: Naturalmente le categorie più colpite sono quelle dei lavoratori a bassa

qualificazione, adulti, donne, che richiedono l’attivazione di interventi di sostegno complessi, che

combinino politiche per il lavoro, per la formazione, di sostegno al reddito e all’inclusione sociale.

Tuttavia, il quadro si sta ulteriormente aggravando, in quanto di recente questi processi stanno

interessando c.d. “ceti medi”, vale a dire tecnici e impiegati, per i quali è comunque necessario

predisporre strumentazione specifica di sostegno al reinserimento lavorativo e di difesa dei livelli di

reddito.

In questo contesto si intende realizzare un intervento straordinario in favore dei lavoratori colpiti dai

processi di crisi, attraverso il coordinamento e la gestione di iniziative e progetti in parte già avviati, in

parte da avviare, finalizzati a :

- sostegno alla ricerca del lavoro

- sostegno al reddito

- potenziamento dell’occupabilità

- accompagnamento alla pensione

Queste azioni trovano coerenza con le azioni programmatiche finalizzate al contrasto delle situazioni di vulnerabilità sociale.

Finalità generale (dal programma di governo):

Governare l’intero sistema del mercato per garantire occupazione e lavoro stabile, valorizzando il

quadro cooperativo tra pubblico e privato e rafforzando ulteriormente il ruolo dei CPI

RAFFORZARE LA CAPACITÀ - ANCHE COMPETITIVA - DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DI OFFRIRE SERVIZI DIVERSIFICATI, ANCHE IN TERMINI DI NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE TRAMITE SISTEMI INNOVATIVI, A PERSONE E IMPRESE AL FINE DI ACQUISIRE UN RUOLO STRATEGICO NELL’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO.

Descrizione dettagliata:

Obiettivo di consolidamento: Le azioni dei Centri per l’Impiego devono coinvolgere tutte le persone

in cerca di lavoro sia di alto che basso profilo professionale; i CPI non devono diventare strutture che

intervengono unicamente sulle fasce più deboli del mercato del lavoro, anche se a queste sono

destinate particolare attenzione e priorità nell’attivazione di azioni e progetti di politica attiva del lavoro.

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Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro 223

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RAFFORZARE LA CAPACITÀ - ANCHE COMPETITIVA - DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DI OFFRIRE SERVIZI DIVERSIFICATI, ANCHE IN TERMINI DI NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE TRAMITE SISTEMI INNOVATIVI, A PERSONE E IMPRESE AL FINE DI ACQUISIRE UN RUOLO STRATEGICO NELL’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO. Saranno pertanto consolidate le attività di accoglienza, informazione orientativa, consulenza,

preselezione, secondo il modello certificato nell’ambito del sistema di qualità ISO 9001.

Obiettivo di innovazione: In un’ottica di diversificazione dei servizi e di differenziazione degli

strumenti e dei percorsi di Politiche Attive del Lavoro, si intendono sviluppare servizi innovativi alle

persone e alle imprese presso ogni singolo CPI (consulenze orientative e bilancio delle competenze,

case management, sostegno alla progettazione di percorsi individuali, percorsi di placement e out

placement, azioni di marketing nei confronti delle imprese, comunicazione, analisi dei fabbisogni e

individuazione di risorse umane congruenti, monitoraggio, diffusione delle buone pratiche, ecc.).

Questo obiettivo sarà perseguito sia attraverso l’attività di gestione diretta dei CPI (che richiede

l’attribuzione di risorse specialistiche e l’utilizzo di tecnologie avanzate), sia attraverso il rafforzamento

della funzione di regia che la Provincia si candida a svolgere nei confronti di tutti i soggetti accreditati o

autorizzati che vorranno partecipare alla rete dei servizi per il lavoro provinciale, anche e in particolare

per quanto attiene alle azioni del P.O.R. 2000-2006 F.S.E. ob. 3.

Assume inoltre, dato l’attuale contesto del mercato del lavoro, particolare rilevanza la

sperimentazione di modelli e di azioni di sostegno all’inserimento al lavoro degli adulti, attivabili

attraverso pratiche di “laboratorio” che accompagnino i processi di sviluppo dei servizi alle persone dei

CPI. In questo quadro si ritiene necessario favorire e sviluppare ulteriormente l’integrazione delle

azioni promosse dai CPI con la formazione professionale al fine di fornire strumenti adeguati

all’innalzamento del livello di occupabilità delle persone in cerca di occupazione.

Per quanto attiene, invece, al target “giovani”, si promuoverà la mobilità internazionale dei giovani,

gestita dal servizio EURES.

Sarà infine rafforzata la capacità dei Centri per l’Impiego di offrire servizi specialistici attraverso

l’attivazione di sportelli dedicati sul modello di Spe.di.to. e OlyJob al fine di meglio rispondere alle

esigenze delle imprese e delle specificità locali.

A tale scopo si sostiene l’implementazione dei servizi dei Centri per l’Impiego finalizzati a favorire

l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro e la sperimentazione di servizi innovativi nei confronti

delle imprese.

Questi obiettivi saranno perseguiti anche attraverso il ricorso a tecnologie avanzate di rapporto con la

cittadinanza: servizi web, call center, sviluppo del sito, nonché ulteriori strumenti che consentano

l’accesso a distanza ai servizi.

Il rafforzamento del ruolo strategico dei Centri per l’Impiego e l’efficacia delle azioni intraprese nei

confronti dell’utenza in cerca di occupazione, deve passare necessariamente attraverso il

consolidamento di un modello organizzativo che intensifichi il coordinamento tra i Centri e valorizzi

l’importanza del Centro per l’Impiego di Torino, situazione tra le più urgenti da affrontare per quantità

di utenti, ricadute della crisi occupazionale e complessità del tessuto sociale.

Finalità generale (dal programma di governo):

Rafforzare e qualificare ulteriormente il ruolo dei CPI, qualificare la componente pubblica dei servizi

di intermediazione, governare l’intero sistema del mercato per garantire occupazione con lavoro

stabile, valorizzando il quadro cooperativo tra pubblico e privato.

AZIONI PER IL CONTRASTO DEL PRECARIATO E DEL LAVORO

SOMMERSO.

Descrizione dettagliata:

Obiettivo di innovazione: Il fenomeno del “precariato” sta assumendo, anche in relazione alle

trasformazioni strutturali del tessuto economico in atto, dimensioni di rilievo in provincia di Torino. Se le

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Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

AZIONI PER IL CONTRASTO DEL PRECARIATO E DEL LAVORO SOMMERSO. nuove forme contrattuali introdotte dalla legge Biagi non rappresentano ancora, quantitativamente, una

componente rilevante dell’occupazione, le modalità di rapporto di lavoro non stabile caratterizzano

oltre il 70% delle nuove assunzioni. A questo si aggiunge un fenomeno, sovente contiguo, di lavoro

sommerso o “grigio”, difficilmente quantificabile, non più confinato ai tradizionali settori dell’edilizia,

agricoltura, servizi, ma diffuso ad altri settori.

Ferme restando le azioni che già l’ente svolge, tramite i CPI e i servizi di orientamento e di formazione

professionale, si possono ipotizzare azioni specifiche finalizzate a:

- informare e sensibilizzare, in una logica preventiva, i segmenti di popolazione più direttamente

esposti al fenomeno;

- offrire servizi di consulenza tecnica sulle nuove forme contrattuali e il “sistema delle convenienze” in

cui si inseriscono i percorsi lavorativi che il mercato del lavoro offre;

- realizzare interventi di rafforzamento delle competenze e della capacità di orientamento sul mercato

del lavoro dei soggetti titolari dei contratti previsti dal D. Lgs. 276/03;

- individuare strumenti atti a favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro “precario”;

Questa parte del programma troverà ulteriore riferimento in termini di specifica linea di azione

e finanziamento nell’ambito del Programma Operativo Regionale relativo alle risorse P.O.R.

2000-2006 F.S.E. Ob. 3.

Finalità generale (dal programma di governo):

Governare l’intero sistema del mercato per garantire occupazione e lavoro stabile, valorizzando il

quadro cooperativo tra pubblico e privato e rafforzando ulteriormente il ruolo dei CPI

RAFFORZAMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI PUBBLICI PER L’IMPIEGO E DELLA CAPACITÀ DI GOVERNO DEL SISTEMA.

Descrizione dettagliata:

Obiettivi di consolidamento/ innovazione: La Provincia si propone di riconfermare il sistema di

convenzionamento attivato con i Comuni sede di Centro per l’Impiego, nella logica di un

rafforzamento dell’intero polo pubblico attraverso un’azione finalizzata allo sviluppo e valorizzazione

della “componente pubblica” dei servizi per l’impiego a regia provinciale. Saranno quindi necessarie

sia una rivisitazione del sistema di convenzioni con gli enti locali sia l’attivazione di ulteriori convenzioni

con altri operatori pubblici abilitati ad intervenire sul mercato del lavoro (es. Scuole superiori,

Università).

La necessità di creare sistemi di governance locali del mercato del lavoro, aumentando così la

governabilità del sistema - nella logica della compartecipazione dei diversi soggetti nella gestione dei

servizi per favorirne la distribuzione sul territorio - muove nel senso di sviluppare e consolidare le

capacità di governo dei Centri per l’Impiego, dotandosi di modelli e strumenti di monitoraggio, di

definizioni degli standard, di valutazione delle azioni intraprese e della coesione interna dei sistemi dei

diversi attori del mercato del lavoro locale.

Finalità generale (dal programma di governo):

Rafforzare e qualificare ulteriormente il ruolo di regia e coordinamento del mercato del lavoro dei CPI,

qualificare la componente pubblica dei servizi di intermediazione, governare l’intero sistema del

mercato per garantire occupazione con lavoro stabile, valorizzando il quadro cooperativo tra pubblico

e privato.

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Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro 225

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

SVILUPPO DI AZIONI INNOVATIVE E RAFFORZAMENTO DEGLI INTERVENTI VOLTI ALL’INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Descrizione dettagliata:

Obiettivi di consolidamento/innovazione: Il programma si declina tra azioni di mantenimento e di

sviluppo che sono raccordate e indirizzate ad un’unica finalità: l’aumento delle integrazioni lavorative

delle persone disabili con piena soddisfazione degli interessati e delle imprese che assumono. In primo

luogo si prevede il consolidamento e lo sviluppo dei servizi centrali di sostegno ai CPI, alle Imprese ed

ai servizi di supporto al collocamento mirato in un’ottica di rete. Si prevede altresì il consolidamento

della gestione degli adempimenti amministrativi.

Le azioni già avviate per l’utilizzo del Fondo Nazionale Disabili, del Fondo Regionale Disabili, dei Fondi

FSE (POR 2000-2006) e di eventuali fondi propri saranno sviluppate integrando i piani di attività

riguardanti dette risorse.

Si prevede la promozione di inserimenti lavorativi in Fattorie Sociali in analogia con il modello già

adottato dalle care farms sperimentato in altri paesi europei e in alcune Province italiane.

Lo sviluppo del collocamento mirato sarà attuato promuovendo specifiche iniziative, articolate per

target di disabilità, con una particolare attenzione alle persone con disabilità intellettiva e psichica ed

alle donne disabili che sono penalizzate più fortemente assommando le difficoltà della disabilità a

quelle di genere.

Per casi che prefigurano percorsi di avvicinamento al lavoro, attraverso periodi di osservazione in

situazione, sono prevedibili azioni specifiche supportate dai Consorzi per i servizi socio assistenziale e

dalle Comunità Montane.

Inoltre saranno disposte azioni di informazione e di coinvolgimento nei confronti di particolari comparti

produttivi e iniziative mirate agli enti pubblici per sollecitare il rispetto degli obblighi.

Le convenzioni con le imprese pubbliche e private saranno oggetto di revisione per renderle più attuali

rispetto all’evoluzione della normativa ed alle aspettative delle persone interessate.

Lo sviluppo delle collaborazioni con il terzo settore, in particolare con la cooperazione sociale e con le

associazioni di rappresentanza e di tutela delle persone con disabilità costituisce l’ossatura che

sostiene tutto l’insieme delle azioni previste.

Si prefigura altresì che, per lo sviluppo di progetti, diventi prassi il raccordo con le iniziative previste dai

Piani di Zona onde evitare sovrapposizioni di interventi e incentivare, invece, azioni eventualmente non

finanziate.

Il perseguimento degli obiettivi avverrà anche attraverso il rafforzamento, in termini di coordinamento e

omogeneizzazione degli strumenti, della struttura organizzativa cui faranno capo le attività di

collocamento mirato.

Obiettivo strategico fondamentale sarà potenziare le capacità di promuovere iniziative che attraversino

trasversalmente più assessorati, aree e servizi dell’ente.

Nello specifico si pensa al raccordo già in atto con l’area istruzione e formazione professionale, a far

concorrere sulle iniziative del lavoro le forze e le esperienze della solidarietà sociale e delle pari

opportunità, alla necessità di promuovere iniziative di comunicazione coordinate con lo specifico

servizio per garantire un’omogeneità di immagine per tutte le azioni informative dell’ente.

Finalità generale (dal programma di governo):

Definire percorsi di inclusione sociale volti all’efficace inserimento lavorativo delle fasce deboli del

mercato del lavoro e a una piena attuazione della Legge 68/99

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226 Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

INCREMENTARE LE CAPACITÀ DI ANALISI DELL’OSSERVATORIO SUL MERCATO DEL LAVORO. *

Descrizione dettagliata:

Obiettivo di innovazione: Si prevede un riequilibrio degli investimenti per l’Osservatorio Provinciale

per il mercato del Lavoro rispetto alle risorse disponibili. L’attività dell’Osservatorio dovrà essere

finalizzata principalmente al supporto delle scelte di politiche del lavoro attraverso l’analisi dei dati di

mercato del lavoro locali (a partire dalla fonte dati interna Sistema Informativo Lavoro Piemonte),

partecipando con altre strutture, dell’ente o esterne, all’analisi dell’evoluzione del mercato del lavoro

provinciale, nell’ambito di più generali strategie di sviluppo.

Finalità generale (dal programma di governo):

Rafforzare il ruolo della Provincia di governo dell’intero sistema del mercato del lavoro locale e di assunzione di responsabilità rispetto all’insieme delle politiche del lavoro

SPERIMENTAZIONE STRUMENTI INNOVATIVI PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI SOGGETTI PIÙ DEBOLI SUL MERCATO DEL LAVORO.

Descrizione dettagliata:

Obiettivi di consolidamento/innovazione: I soggetti più deboli sul mercato del lavoro richiedono

interventi complessi, anche d’intesa con operatori del sociale, secondo un modello di welfare che,

attraverso la promozione di processi di effettiva inclusione sociale, contribuisca alla crescita

complessiva e allo sviluppo delle comunità locali.

In assenza di una legislazione nazionale di tutele ampie, la Provincia, sulla base delle proprie

competenze e vocazioni di governo territoriale, può porsi l'obiettivo di sperimentare progetti, modelli di

intervento, strumenti innovativi nei confronti di target che, nell'attuale contesto di difficoltà economica,

rischiano di essere completamente esclusi dal mercato del lavoro. In tal senso:

- proseguono gli interventi e i progetti in favore dei lavoratori stranieri, sia nella direzione della

semplificazione delle procedure di accesso al lavoro, sia nella direzione di ampliare l’offerta di servizi,

anche avvalendosi di una rete qualificata di operatori, secondo i principi della sussidiarietà

orizzontale;

- sempre nell’ambito delle iniziative per il sostegno dei lavoratori più deboli (ultracinquantenni a bassa

occupabilità) si prevede di rafforzare l’impegno della Provincia nel sostegno dei cantieri di

lavoro, misura che con le recenti modifiche della legge regionale viene a rappresentare un’importante

strumento di “workfare” per soggetti altrimenti esclusi dal mercato del lavoro e lontani dai requisiti

pensionistici;

- per donne sole con carichi familiari si prevedono percorsi di inserimento lavorativo ad hoc con

interventi di sostegno al reddito, alla formazione, alle spese di cura anche con riferimento alle linee

guida del Piano Territoriale per le Pari Opportunità.

- per altre categorie di soggetti deboli (es: detenuti, ex tossicodipendenti) fondamentale è

l’integrazione con i Piani di Zona, attraverso forme concertate di corresponsabilità tra servizi sociali

e servizi pubblici per l’impiego;

- con riferimento agli indultati e agli ex detenuti sono in corso di definizione, attraverso il GOL,

collaborazioni con le case Circondariali del territorio

Queste azioni trovano inoltre coerenza con le azioni programmatiche finalizzate al contrasto

delle situazioni di vulnerabilità sociale.

Finalità generale (dal programma di governo):

Definire percorsi di inclusione sociale volti all’efficace inserimento lavorativo delle fasce deboli del mercato del lavoro e a una piena attuazione della Legge 68/99

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Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro 227

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

PIANO PROVINCIALE INTEGRATO DELLE AZIONI DI ORIENTAMENTO PER

IL SUCCESSO FORMATIVO E IL RAFFORZAMENTO DELL’OCCUPABILITÀ.*

Descrizione dettagliata:

Obiettivi di consolidamento: La Provincia, attraverso i CPI, intende continuare a fornire le azioni di

informazione, formazione, accompagnamento, consulenza orientativa compreso l’apprendistato per

prevenire il rischio di dispersione scolastica e per il successo formativo (DGR 10.28141 del 13/09/99).

In particolare intende potenziare gli interventi rivolti ai giovani che sono già fuoriusciti dai percorsi

scolastici/formativi (azioni curative), rendere più efficaci gli interventi verso i genitori e gli insegnanti

(azioni preventive) e l’integrazione tra i sistemi scolastico, formativo e dell’apprendistato.

Obiettivo di innovazione: Gli interventi orientativi dei giovani e degli adulti risultano sovente

frammentati e scarsamente uniformi sul piano delle metodologie. Viste le opportunità offerte dalle

competenze assunte dalla Provincia, dal ruolo dei CPI, dalle esperienze maturate,dai trasferimenti di

risorse in entrata, l’obiettivo è quello di ripensare al complesso degli interventi in un’ottica di

integrazione e coerenza metodologica. Occorre pertanto predisporre un sistema integrato delle azioni

di orientamento comprensivo del piano relativo all’obbligo formativo, che ne costituisce un capitolo

fondamentale. All’interno del Piano troverranno spazio anche strumenti innovativi in grado di sostenere

la “capacità di scelta” dei beneficiari e assicurare loro attività di orientamento e accompagnamento

personalizzate, come, ad esempio, l’Individual Learning Account (I.L.A.) Con particolare riferimento ai

giovani per l’assolvimento del diritto/dovere all’Istruzione e Formazione l’attuazione del Piano

Provinciale diventa momento di governance delle azioni orientative promosse dal territorio e strumento

di promozione delle azioni di lotta alla dispersione, fra le quali non può non evidenziarsi la

predisposizione di una campagna di comunicazione con forte valenza orientativa.

Le azioni verranno svolte in collaborazione con la Formazione Professionale, l’Istruzione e, per

quanto riguarda i giovani in stato di disagio sociale, con la Solidarietà Sociale e le azioni

integrate dei piani di Zona, anche attraverso l’erogazione di risorse del P.O.R. F.S.E. 2000-2006

ob. 3.

Finalità generale (dal programma di governo):

Sviluppare percorsi di apprendimento e formazione che possono essere garantiti dall’istruzione, dalla formazione professionale o dal lavoro; creare un sistema di orientamento sappia raccordare le attitudini e le aspettative dei giovani con le prospettive reali di occupabilità.

Rafforzare e qualificare ulteriormente il ruolo di regia e coordinamento del mercato del lavoro dei CPI

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228 Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 18.142,00 € 3.142,00 € 3.142,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 14.463.891,00 € 10.219.411,00 € 10.215.411,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

6,34 62,4 230,5 18 3

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

48.201.098,54 € 1.536.499,29 € 703.769,11 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con il Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo – Obiettivo 3.

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Lavoro e attività di orientamento al mercato del lavoro 229

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte - - -

Unione Europea 4.236.480,00 - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - -

Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate - - -

TOT. Entrate specifiche (A) 4.236.480,00 - -

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 10.245.553,00 10.222.553,00 10.218.553,00

Totale (A+B+C) 14.482.033,00 10.222.553,00 10.218.553,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 9.388.812,00 64,83% 9.388.812,00 91,84% 9.388.812,00 91,88% Spesa Corrente di sviluppo (b) 5.075.079,00 35,04% 830.599,00 8,13% 826.599,00 8,09%

Spesa Corrente 14.463.891,00 99,87% 10.219.411,00 99,97% 10.215.411,00 99,97% Spesa per investimento 18.142,00 0,13% 3.142,00 0,03% 3.142,00 0,03%

Totale 14.482.033,00 100,00% 10.222.553,00 100,00% 10.218.553,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 2,64% 1,91% 2,04%

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Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture pag. 231

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 47: TRASPORTI E GRANDI INFRASTRUTTURE

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Franco Campia

Per la gestione: - il Direttore dell’Area Territorio, trasporti e protezione civile; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’area territorio,

trasporti e protezione civile; - il Dirigente del Servizio Pianificazione trasporti; - il Dirigente del Servizio Trasporti; - il Direttore dell’Area Viabilità; - il Dirigente del Servizio Grandi infrastrutture; - il Dirigente del Progetto La Venaria Reale per il miglioramento

dell’accessibilità veicolare.

3.4.1 Descrizione del programma

Le riforme amministrative (D.Lgs. 422/97, D.Lgs. 112/98, Leggi Regionali 1/2000 e 43/2000) hanno inciso profondamente nella regolazione dei servizi di trasporto pubblico sia di linea che non di linea e nelle funzioni ausiliarie e di controllo alla mobilità privata. La Provincia ha avuto inoltre un ruolo di primo piano nella gestione e nel controllo dell’intero comparto del trasporto merci. Con L.R. n. 22/06 la Regione Piemonte ha trasferito alle Province le autorizzazioni per l’esercizio di noleggio autobus con conducente e il rilascio delle nuove autorizzazioni. Nell’ambito di tali competenze, l’Amministrazione della Provincia di Torino persegue l’impegno di creare una città diffusa in un contesto di sviluppo sostenibile, cioè collegare adeguatamente i poli residenziali esterni di dimensioni medio-piccole con i centri principali, attraverso un sistema efficiente di Trasporto Pubblico Locale, per non penalizzare i segmenti deboli dell’utenza, e per limitare l’uso generalizzato dell’auto privata. L’esplicito riferimento alle “grandi infrastrutture”, contenuto nella denominazione del programma, garantisce che le funzioni di pianificazione nel settore della mobilità trovino il necessario raccordo con i sistemi della viabilità e delle infrastrutture ferroviarie e aeroportuali, collocati ai diversi livelli strategici e funzionali.

Si deve ricordare che la Provincia di Torino ha la responsabilità di pianificare e controllare il sistema di trasporti pubblici extraurbani provinciali. Per contro l’Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino ha la responsabilità di pianificare e controllare il sistema di trasporto pubblico locale formato da:

il sistema di trasporto pubblico di conurbazione: tutte le linee urbane e suburbane di Torino;

il sistema di bus extraurbani metropolitani: un insieme di linee extraurbane dell’area di competenza dell’Agenzia

il sistema ferroviario metropolitano: un insieme di linee ferroviarie aventi rilevanza per il trasporto pendolare regionale afferente al nodo di Torino.

Il primo sistema di trasporto è dotato di un proprio sistema informativo di monitoraggio e controllo, il SIS (Sistema Informativo del Servizio), operativo sull’intera flotta dal 1993, e il

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pag. Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

232

sistema ferroviario ha sviluppato da tempo i propri sistemi di sicurezza e movimentazione dei treni (RIACE); La Provincia e l’Agenzia proseguono l’OSSERVATORIO DEI TRASPORTI EXTRAURBANI PROVINCIALI E METROPOLITANI, finalizzato a gestire le informazioni essenziali circa i movimenti dei bus extraurbani e permetterne il confronto con servizio programmato. Il sistema inoltre è concepito per essere la piattaforma telematica comune accessibile a tutti i Vettori, sulla base della quale ogni singolo Vettore può disegnare e realizzare in sviluppo un proprio sistema di monitoraggio e controllo della sua flotta ai fini aziendali. L’art. 18 comma 2 lett. a) del D.Lgs. n. 422 del 19/11/1997, come modificato dalla L. n. 166 del 1°/8/2002, dispone che al termine del periodo transitorio stabilito al 31/12/2006, gli enti affidatari dei servizi pubblici di linea per l’affidamento del servizio pubblico di linea ricorrono alla procedura concorsuale per la scelta del gestore del servizio sulla base degli elementi del contratto di servizio. Pertanto nel corso dell’anno 2007 saranno svolte le gare dei servizi extraurbani di competenza provinciale. E’ stata infine data totale attuazione, a completamento del quadro normativo sopra delineato, alla normativa dell’accesso alla professione di trasportatore su strada merci e viaggiatori di cui al D. Lgs. 395 del 22 dicembre 2000, anche in virtù dell’organizzazione e svolgimento, a decorrere dal 1° gennaio 2006, degli esami per preposti merci e viaggiatori. In relazione alle funzioni amministrative trasferite con D.lgs 112 del 31 marzo 1998 ed in attuazione del principio della copertura finanziaria dei costi si ritiene necessario approvare dei rimborsi spese a carico degli utenti a copertura dei costi diretti alla produzione dei servizi.

Il quadro aggiornato delle funzioni svolte dalla Provincia è il seguente:

Tipo di funzioni Attività

Pianificazione dei trasporti pubblici extraurbani su gomma (Programma triennale di esercizio)

OBBLIGHI DI LEGGE Programmazione e coordinamento

Pianificazione provinciale dei trasporti (Piano Provinciale dei Trasporti)

Approvazione regolamenti comunali: noleggio autobus, auto, natanti e taxi

Autorizzazioni:

- tenuta registro e vigilanza del servizio di noleggio di autobus con conducente

- uso in servizio di linea degli autobus destinati al servizio di noleggio con conducente e viceversa

- attività delle autoscuole e delle scuole nautiche (nonché vigilanza tecnica e amministrativa)

- officine controllo scarichi veicoli; fornitura bollini blu officine autorizzate

- svolgimento dell’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto (nonché vigilanza)

- svolgimento di trasporto di persone su gomma in regime di concorrenza (nonché vigilanza)

- svolgimento di manifestazioni nautiche

Corsi di educazione stradale nelle scuole medie e superiori, pubbliche e private, della Provincia di Torino

Regolazione di attività pubbliche e private

Riconoscimento dei consorzi di scuola per conducenti di veicoli a motore

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Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture pag. 233

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Tipo di funzioni Attività

Compensazione economica alle società concessionarie del servizio di trasporto pubblico locale

Rilascio di tessere di libera circolazione sul trasporto pubblico locale

Sistema Osservatorio dei trasporti extra urbani

Licenze:

- di abilitazione alla navigazione delle imbarcazioni ad uso privato e tenuta registro

- di abilitazione al trasporto pubblico di navigazione e tenuta del registro

- autotrasporto di merci conto proprio

Tenuta registro costruzioni navi e galleggianti; Vigilanza

Concessioni:

- procedura ad evidenza pubblica per le concessioni per i servizi di trasporto pubblico di linea

- di impianti funiviari in servizio pubblico e per il trasporto di merci in servizio privato

Esami:

- per il conseguimento titoli professionali di: preposto alle attività di autotrasporto merci e persone su strada

- per il conseguimento dell’ idoneità all’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto su strada

- per il riconoscimento dell’idoneità degli insegnanti e istruttori di autoscuola

- per il riconoscimento delle idoneità dei responsabili tecnici delle officine di revisione

Tenuta albo provinciale autotrasportatori cose conto terzi

-sperimentazione della procedura ATOB di sportello telematico per l’accesso all’Albo Autotrasportatori in conto terzi e alle procedure di rinnovo/sostituzione delle licenze in conto proprio.

Contributi ai piani d’investimento nel trasporto pubblico locale

Supporto tecnico all’azione dell’ente rispetto alle linee “Alta Capacità” Torino-Milano e Lione-Torino.

Partecipazione agli studi del Progetto Strategico della Valle Susa - Obiettivo di sviluppo

Progetti sui trasporti transfrontalieri in collaborazione con i dipartimenti francesi.

Sperimentazioni di sistemi di trasporto non convenzionali in ambito provinciale.

Iniziative organiche per l’adeguata informazione agli utenti sui sistemi di trasporto.

Studi ed applicazioni nel campo della integrazione tariffaria.

Studi sulla logistica nel trasporto delle merci.

Supporto all’amministrazione nelle attività concernenti il sistema aeroportuale piemontese.

Supporto e promozione di attività

Monitoraggio del traffico

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pag. Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

234

Per quanto riguarda le attività in materia di grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, sono in corso alcuni progetti e iniziative di concertazione territoriale che di seguito si elencano:

A) Viabilità 1) Progetto Venaria Reale. Attuazione dell’accordo di programma quadro per il restauro e la valorizzazione della Reggia della Venaria Reale e del Borgo Castello della Mandria, capo III “Compiti e obblighi della Provincia di Torino”. Alla Provincia di Torino sono demandate la progettazione e la realizzazione in veste di stazione appaltante delle seguenti opere:

a - la circonvallazione di Savonera;

b - le circonvallazioni di Venaria Reale e Borgaro Torinese;

c - i parcheggi di attestamento e la relativa viabilità di raccordo a nord e a sud della Reggia

2) Progetto Stupinigi E’ un progetto di grande respiro che ha visto la Provincia come principale e quasi unico promotore. L’obiettivo finale –com’è noto- è quello di un’adeguata valorizzazione sia del complesso monumentale di Stupinigi (Palazzina di Caccia, Poderi lungo il corso Stupinigi, il giardino recintato) che dello straordinario parco esterno.

L’iniziativa si articola in diversi interventi stradali, finalizzati all’eliminazione del traffico veicolare dalla zona storica e da una successiva fase di riorganizzazione delle condizioni di accessibilità: parcheggi, sistemazioni degli accessi e attestamenti del Trasporto Pubblico Locale. 3) Progetto “Gronda Est” Mentre prosegue il dibattito tra le forze politico-istituzionali circa le diverse soluzioni sia di tracciato che di tipologia stradale con le quali si potrà realizzare l’aggiramento ad est della conurbazione torinese, la Provincia partecipa ai tavoli di discussione e fornisce il proprio contributo di idee per la progettazione e la realizzazione delle singole tratte che contribuiscono nel complesso a formare la “Gronda”. In particolare si sta operando su:

• raccordo tra l’esistente S.P. 40 e il tratto di “gronda est” che connette l’autostrada Torino Milano la S.S. 11 e il nuovo ponte sul Po in via di realizzazione da parte dell’ARES (i lavori sono in corso e verranno completati entro il 2007).

• Circonvallazione di Pessione. Si tratta di realizzare una variante alla S.P. 128 che consenta l’aggiramento dell’abitato di Pessione e, collegata con la tangenziale di Chieri recentemente realizzata, serva la direttrice di Poirino. Dopo un’impegnativa fase di confronto con il Comune ed i rappresentanti delle comunità locali, si era prossimi alla definizione del progetto definitivo. La relativa procedura è stata però interrotta per l’avvio di un confronto con la concessionaria autostradale SATAP, interessata a realizzare a propria cura e spese un raccordo autostradale verso Chieri. La SATAP ha recentemente presentato un progetto preliminare che utilizza lo stesso corridoio individuato dalla Provincia e ne conserva il collegamento non pedaggiato verso Poirino. Rispetto alla viabilità del chierese è inoltre in corso la progettazione della variante di Fontaneto, che collegherà la SP 128 con la SP 122.

• Circonvallazione di Villastellone E’ in fase di redazione il progetto preliminare; l’opera sarà finanziata nel 2008

4) Protocollo d’intesa per l’asse di corso Marche La Provincia si è fatta promotrice di un accordo con la Regione e con i Comuni interessati dal tracciato per pervenire alla realizzazione di studi di fattibilità sulla possibilità di realizzare un asse a doppia valenza, autostradale (di collegamento con la tangenziale di Torino) e ferroviario ( raccordo con il tracciato dell’alta capacità sulla gronda nord, con il passante

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Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture pag. 235

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

ferroviario e con l’interporto di Orbassano). Nel 2007 verranno attivati gli studi, previsti, tra i quali risulta a carico della Provincia quello relativo all’inquadramento territoriale. 5) Potenziamento del S.A.T.T. (Sistema Autostradale Tangenziale Torinese) Lo sviluppo di questo progetto non comporta da parte dell’Assessorato alcun impegno realizzativo diretto ma la necessità di proseguire il confronto con gli altri livelli di governo, come i Comuni, la Regione e l’ANAS, per dare corretta attuazione agli impegni già sottoscritti. In particolare ciò comporta la necessità di monitorare le cosiddette opere compensative, collegate all’approvazione del piano finanziario vigente. 6) Realizzazione della variante alla S.S. 24 di Alpignano e Pianezza L’attivazione dell’intervento da eseguirsi da parte di ATIVA S.p.A. è stata avviata nel 2006 e le attività proseguiranno per tutto il 2007. 7) Variante alla S.S.29 Trofarello-Santena. Il primo stralcio funzionale che va dalla periferia di Moncalieri, zona Vadò, verso Trofarello verrà completato entro il 2007. Sorgono viceversa dei problemi rispetto alla realizzazione del secondo stralcio funzionale, rispetto al quale si è osservato un atteggiamento fortemente ostile da parte di numerosi soggetti operanti a Santena. Inoltre si rileva la carenza dei finanziamenti per attuarlo, in quanto l’importo complessivo stanziato per le opere di compensazione di cui ci stiamo occupando risulta completamente assorbito – e in difetto – dalle opere sin qui descritte nei punti precedenti. 8) Progetto relativo alle direttrici extra provinciali nella zona sud della Provincia. Si tratta degli interventi relativi alle due direttrici verso Racconigi-Cuneo e verso Saluzzo:

• Direttrice Racconigi–Cuneo: Circonvallazione di Carmagnola

I problemi del nodo di Carmagnola hanno cominciato ad essere affrontati con l’avvio dei lavori per la circonvallazione sud della città e la realizzazione del nuovo svincolo autostradale in corrispondenza della S.S. per il Roero, sulla base di un assetto progettuale largamente messo a punto dalla Provincia di Torino. Partendo da uno specifico finanziamento regionale è stato chiesto alla Provincia di progettare e poi, di costruire la restante parte della circonvallazione di Carmagnola, che colleghi la statale 20 a nord della città la statale 663 e, correndo a fianco dell’autostrada esistente, si chiude in corrispondenza del nuovo svincolo e della tangenziale sud sopra ricordata

• Direttrice interprovinciale verso Saluzzo. Relativamente a questa direttrice sono stati realizzati negli anni passati due importantissimi interventi, finalizzati alla messa in sicurezza dell’itinerario e consistenti nella costruzione di rotonde in Comune di Carignano. Sono attualmente in corso altri interventi per completare l’obiettivo prefissoci: il perfezionamento dell’ultimo tratto della circonvallazione di Carignano (migliorandone la condizione funzionale rispetto a quella realizzata a suo tempo dall’ATIVA) nonché la costruzione della circonvallazione della frazione Ceretto e la costruzione di due rotonde alle estremità dell’esistente circonvallazione di Lombriasco (per quanto riguarda queste ultime i lavori sono stati affidati e dovrebbero concludersi entro il 2007). Tutte queste ultime opere sono sulla ex statale Carignano-Saluzzo. B) Servizio ferroviario per il Trasporto Locale Osservazioni sul servizio ferroviario esistente Il servizio ferroviario di trasporto regionale nella Provincia di Torino ha prevalentemente origine/destinazione nel capoluogo. Tuttavia anche altre stazioni sono origine/destinazione di un proprio traffico, per scuola, lavoro, turismo. In Provincia di Torino esse sono: Chivasso, Ivrea, Carmagnola, Chieri, Pinerolo, Susa, Oulx, Bardonecchia. Fuori Provincia: Crescentino, Casale Monferrato, Bra, Fossano. Sulle medesime linee, circolano anche altri treni ‘Passeggeri’ (Intercity ed EuroStar), per trasporti di media e lunga percorrenza, che però non effettuano fermate nel territorio della Provincia di Torino, eccettuata la stazione di Oulx e quella di Bardonecchia.

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Specie nel periodo scolastico, molti treni in orario di punta del mattino in arrivo a Torino sono saturi. Allo stato attuale su tali treni è difficile trasportare molti altri viaggiatori, che viceversa per il ritorno si distribuiscono più facilmente su un numero maggiore di treni, pomeridiani e serali. Le Imprese di trasporto ferroviario peraltro, al momento, non dispongono né di materiali rotabili con maggior numero di posti né di tracce per programmare altri treni in queste fasce orarie, malgrado la recente entrata in servizio di un certo numero di treni ad alta frequentazione (TAF). Si deve concludere che il servizio ferroviario previsto, quantitativamente, è già insufficiente a soddisfare la domanda servita e che potrà recepire adduzioni significative di traffico dalle autolinee solo se sarà in grado di aumentare la sua offerta di posti e di corse. A questo proposito, per raggiungere i vari obiettivi già illustrati, la Provincia di Torino intende intraprendere le seguenti azioni di sollecitazione: Collaborare con l’Agenzia per la Mobilità, la Regione Piemonte, il Comune di Torino, FS, GTT per definire le priorità di attuazione del Servizio Ferroviario Metropolitano.

Promuovere le attività di realizzazione di parcheggi di interscambio presso le stazioni FS e GTT (attività in corso).

Coordinare gli enti competenti per la realizzazione di nuove fermate ferroviarie a Grugliasco (in corso di progettazione), a Vinovo ed altre.

Approfondire la proposta di nuovo collegamento ferroviario Ospedale San Luigi −Torino Lingotto, con definizione delle relative fermate.

Grandi collegamenti ferroviari

Torino – Lione : l’attività dell’Assessorato su questo dossier è stata sufficientemente descritta nelle passate RPP. E’ doveroso solo ricordare che, a fianco di un ruolo più propriamente politico svolto dall’Assessore sia in rapporto alle comunità locali, che alla Regione, alla CIG, ecc…, si sviluppa una continuativa ed apprezzabile presenza degli Uffici nei diversi organismi tecnici costituiti per seguire l’iter procedurale del Progetto.

Volendo comunque riassumere “a slogan” la linea portante della posizione provinciale si potrebbe individuare un doppio indirizzo: favorire le massime condizioni di dialogo con il territorio ed insieme tenere desta la massima attenzione perché il progetto venga sviluppato al meglio, sia sotto il profilo socio-economico che ambientale.

Per questa ragione la Provincia di Torino, anche su stimolo del suo Consiglio, ha cercato la collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture per dare corso ad un lavoro di carattere eccezionale: un Progetto Strategico per lo sviluppo del corridoio territoriale interessato dalla Torino – Lione, sviluppo socio-economico direttamente od indirettamente favorito dalla costruzione della nuova linea.

La risposta del Ministero è stata positiva ed ha generato un importante stanziamento con il quale provvedere alla stesura del Progetto.

La Provincia – sentito il Ministero – ha attualmente allo studio una proposta per l’organizzazione del lavoro, che sarà presto sottoposta ad un ampio confronto che dovrà naturalmente coinvolgere le amministrazioni locali interessate.

In linea di massima si pensa ad uno strumento che consenta sbocchi concreti, riferiti a tematiche ben

definite.

Collegamento valle di Susa - valle della Durance : si tratta di un progetto sul quale, negli anni, si è molto operato, in collaborazione con altri organismi italiani e francesi.

Nonostante le forti sollecitazioni a riprendere con decisione questo lavoro, provenienti soprattutto dalla Regione PACA e dalla Camera di Commercio di Marsiglia, si è ritenuto di soprassedere temporaneamente, in quanto non si può ignorare l’esistenza di un evidente intreccio funzionale tra l’apertura di questo collegamento e quello della nuova Torino – Lione.

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Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture pag. 237

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3.4.2 Motivazione delle scelte

Nel seguito del paragrafo si cercherà di dare maggiore definizione, con indicazioni tratte da studi specialistici e dati quantitativi, alle valutazioni che costituiscono l’ossatura del programma.

1. Il problema della mobilità, l’equilibrio tra insediamenti diffusi e centri principali, va

affrontato simultaneamente sia con riferimento ai trasporti urbani, extra-urbani e su rotaia, sia agendo sull’integrazione dei diversi sistemi e sui relativi nodi di interscambio. La provincia di Torino - come altre aree - è caratterizzata da una “ipermobilità”, con una elevata mobilità personale e, soprattutto, delle merci. L’indice di motorizzazione privata ha raggiunto il livello di 63 autovetture ogni 100 abitanti e di 77 autoveicoli ogni 100 abitanti, con intensità superiori alla media nazionale. Particolarmente accentuata la crescita del parco veicolare nel comune di Torino (+ 29% tra il 1985 e il 2001) rispetto a città come Milano (+ 12%) o Bologna (+4%). Per la valutazione dell’andamento complessivo della mobilità i dati disponibili sembrano almeno in parte contraddittori. Secondo le rilevazioni biennali condotte da GTT, la mobilità personale nel corso dell’ultimo decennio sembra essere rimasta stazionaria e anzi decrescente (soprattutto dal 2000 in poi) in termini di numero di spostamenti e di percorrenze. I consumi di carburante, invece, segnalano in tutto il decennio una crescita sostenuta. All’interno di questa crescita però (e ciò suggerisce un ruolo particolare del traffico merci) nel periodo 1996 - 2001 si registra una contrazione del 6% dei consumi di benzina e un incremento del 37% dei consumi di gasolio (dal 2001 superiori a quelli della benzina). Le modalità di trasporto motorizzato passeggeri sono sempre più squilibrate a favore della mobilità automobilistica. Secondo le già citate indagini GTT la quota di spostamenti con auto privata è passata dal 46% del 1991 al 54% del 1998 per giungere al 59% del 2002, con una corrispondente riduzione della quota coperta dal trasporto pubblico. Il mezzo pubblico rimane competitivo (e riprende forza) essenzialmente negli spostamenti interni alla città di Torino e/o su linee di forza a servizio di una domanda concentrata, mentre nel territorio metropolitano, là dove non adegua o non rende più flessibile la propria offerta, tende a perdere terreno.

2. Le direttrici ferroviarie esistenti per il collegamento fra il territorio provinciale e altre realtà territoriali, non hanno una capacità sufficiente ad attrarre e consentire la gestione di flussi di traffico in grado di stimolare il sistema economico e commerciale dell’intera area provinciale.

3. La riforma radicale del Trasporto Pubblico Locale, impostata a livello nazionale e

ripresa e normata dalla legge attuativa della Regione Piemonte, assegna alla Provincia un ruolo da protagonista rispetto agli obiettivi di contenere l’ingentissimo peso della contribuzione pubblica e di migliorare la qualità del servizio offerto.

Occorre perseguire politiche territoriali volte a trasferire una quota rilevante del traffico sul trasporto pubblico (metropolitana e ferrovia metropolitana regionale),

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razionalizzando ed incentivando le possibilità di fruizione dello stesso e disincentivando l’uso del mezzo privato.

4. Le direttrici autostradali esistenti per il collegamento fra il territorio provinciale e altre realtà territoriali non hanno una capacità sufficiente ad attrarre e consentire la gestione di flussi di traffico in grado di stimolare il sistema economico e commerciale dell’intera area provinciale.

5. Permangono localmente flussi di traffico critici a carico di centri abitati, servizi e zone

di pregio paesaggistico, talvolta connessi a una limitata accessibilità del luogo. 6. In data 9 maggio 2003 è stato costituito - secondo le previsioni dell’art. 8 della legge

regionale del Piemonte 4 gennaio 2001, n.1 - il consorzio tra enti locali denominato “Agenzia per la Mobilità Metropolitana”, mediante firma di convenzione tra Regione Piemonte, Provincia di Torino e Comune di Torino, aperta agli altri Comuni interessati appartenenti all’ambito metropolitano torinese per la gestione associata delle funzioni in materia di trasporto pubblico locale. Scopo del Consorzio è svolgere tutte le funzioni trasferite o delegate in materia di trasporto pubblico locale degli enti aderenti in ambito metropolitano e del piano dei trasporti, oltre alla verifica della coerenza e di attuazione dei piani urbani della mobilità redatti dai Comuni.

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche del programma.

REALIZZAZIONE DELL’ASSE VIABILE E FERROVIARIO DI CORSO MARCHE A TORINO Descrizione dettagliata:

Nel contesto più ampio della realizzazione del collegamento ferroviario ad Alta Capacità tra Torino e Lione (rispetto al quale la Provincia di Torino e la Regione Piemonte ritengono indispensabile la realizzazione di un raccordo tra la nuova linea e la linea storica per consentire da una parte un corretto accesso al nodo di Torino e dall’altra si intende procedere al completamento dell’asse stradale di Corso Marche a Torino, utilizzando la sinergia di una progettazione integrata con il collegamento ferroviario.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Risorse necessarie: Le risorse per la realizzazione delle opere sono da ricercarsi nell’ambito del progetto ferroviario Torino-Lione e, per la parte stradale, valutando la possibilità di utilizzare forme di project-financing.

Problemi e criticità: Le criticità sono legate alla dimensione delle risorse finanziarie da reperire, ma anche alle possibili difficoltà di suddivisione delle attività tra i vari soggetti.

Finalità generale (dal programma di governo):

Un rinnovato impegno per il potenziamento del sistema infrastrutturale finalizzato alla mobilità e sviluppo che parta dal completamento dell’Alta Capacità con la Francia, la realizzazione dell’asse di Corso Marche e la chiusura dell’anello autostradale tangenziale est, il potenziamento dell’aeroporto Sandro Pertini.

OTTENERE MIGLIORAMENTI PROGETTUALI DEL TRACCIATO DELLE LINEE FERROVIARIE AD ALTA VELOCITÀ

Descrizione dettagliata:

Ottenere miglioramenti progettuali del tracciato delle linee ferroviarie ad alta velocità tali da:

- garantire le interconnessioni con la città di Torino (avvicinamento dell’intersezione con la linea storica, connessione con la Stazione Stura) e con lo scalo merci di Orbassano (a questo proposito si veda anche la precedente finalità relativa alla realizzazione dell’asse di Corso Marche a Torino);

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OTTENERE MIGLIORAMENTI PROGETTUALI DEL TRACCIATO DELLE LINEE FERROVIARIE AD ALTA VELOCITÀ - garantire il collegamento con l’aeroporto di Caselle;

- ridurre ulteriormente l’impatto ambientale sia nella fase dei cantieri sia in corso di esercizio.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Problemi e criticità: Il problema da affrontare prioritariamente è ottenere il consenso di tutti i soggetti pubblici coinvolti, anche a fronte degli eventuali maggiori costi che le modifiche progettuali comporterebbero.

Finalità generale (dal programma di governo):

Un rinnovato impegno per il potenziamento del sistema infrastrutturale finalizzato alla mobilità e sviluppo che parta dal completamento dell’Alta Capacità con la Francia, la realizzazione dell’asse di Corso Marche e la chiusura dell’anello autostradale tangenziale est, il potenziamento dell’aeroporto Sandro Pertini.

REALIZZAZIONE DI CENTRI DI INTERSCAMBIO Descrizione dettagliata:

Il Piano territoriale di coordinamento (PTC) della Provincia individua una serie di centri di interscambio, ovvero luoghi in cui si passa da una modalità di trasporto ad un’altra). La Regione Piemonte finanzia i Comuni per la realizzazione, e la Provincia garantisce un supporto progettuale e verifica la corretta progettazione dei centri di interscambio rispetto alle funzioni richieste.

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal programma di governo):

Potenziare il trasporto pubblico per accrescere la mobilità e ridurre l’inquinamento.

SOSTENERE LA REALIZZAZIONE DELLA METROPOLITANA TORINESE E DEL SUO PROLUNGAMENTO FINO A RIVOLI

Descrizione dettagliata:

Nell’ambito della realizzazione della metropolitana torinese, la Provincia ha cofinanziato la progettazione preliminare del prolungamento ovest della linea 1 a partire dal Campo Volo, e concorrerà finanziariamente alla realizzazione della tratta Campo Volo-Cascine Vica.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Risorse necessarie e tempi di realizzazione:

Le risorse ed i tempi previsti sono definiti in un protocollo d’intesa che è in corso di sottoscrizione.

Finalità generale (dal programma di governo):

Potenziare il trasporto pubblico per accrescere la mobilità e ridurre l’inquinamento

ANALISI DELLE ESIGENZE E STUDI DI FATTIBILITÀ FINALIZZATI AD UN MIGLIORAMENTO

DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI DI TRASPORTO PER L’AREA DI MIRAFIORI Descrizione dettagliata:

Attraverso l’Agenzia per la Mobilità Metropolitana si dovrà procedere all’effettuazione di studi atti a definire la possibilità di modifiche all’attuale struttura delle reti di trasporto pubblico locale, in particolare sull’area di Mirafiori alla luce delle trasformazioni in atto.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Rendere competitivo il sistema produttivo: rafforzare formazione, ricerca e innovazione con misure di sostegno alla ricerca nelle piccole e medie imprese, una ricognizione sul territorio di gruppi industriali multinazionali e la cooperazione con aree produttive europee

ATTUAZIONE DELLA L.R. N. 22 DEL 26/6/2006 IN MATERIA DI TRASPORTO DI

VIAGGIATORI EFFETTUATO MEDIANTE NOLEGGIO DI AUTOBUS CON CONDUCENTE Descrizione dettagliata:

Rilascio autorizzazioni e gestione delle funzioni trasferite dalla Regione Piemonte in materia di noleggio autobus con conducente.

Tipologia: Intervento di sviluppo

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ATTUAZIONE DELLA L.R. N. 22 DEL 26/6/2006 IN MATERIA DI TRASPORTO DI VIAGGIATORI EFFETTUATO MEDIANTE NOLEGGIO DI AUTOBUS CON CONDUCENTE

Tempi di realizzazione previsti:

Trasformazione delle licenze comunali in autorizzazioni entro il 31 gennaio 2007

Problemi e criticità: Difficoltà interpretative della L.R. n. 22 del 26/6/2006 anche in rapporto agli apparenti contrasti con la relativa normativa di settore e inadeguatezza delle risorse della L.R. 22/06.

Finalità generale (dal programma di governo):

Potenziare il trasporto pubblico per accrescere la mobilità e ridurre l’inquinamento.

GARA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER IL PERIODO 2007-2012

Descrizione dettagliata:

I documenti e gli atti necessari sono il programma pluriennale di esercizio, le specifiche tecniche ed i documenti di gara.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Tempi di realizzazione previsti:

Termine delle procedure di gara il 31 dicembre 2007.

Problemi e criticità: Una possibile criticità è rappresentata dalla notevole variabilità della legislazione in materia e dalla carenza di tempestività del trasferimento di risorse finanziarie dalla Regione Piemonte.

Finalità generale (dal programma di governo):

Potenziare il trasporto pubblico per accrescere la mobilità e ridurre l’inquinamento.

SPERIMENTAZIONE PROCEDURA ATOB DI SPORTELLO TELEMATICO Descrizione dettagliata:

Ricezione della documentazione amministrativa e invio delle autorizzazioni mediante procedura informatica.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Tempi di realizzazione previsti:

31 dicembre 2007.

Problemi e criticità: Acquisizione e strumentazione informatica

Finalità generale (dal programma di governo):

Fronteggiare i cambiamenti nell’economia, nella soscieta e nelle istituzioni accelerando l’evoluzione del sistema produttivo locale mediante la semplificazione amministrativa.

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Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture pag. 241

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Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Scadenze

Unione Europea Fondo strutturale FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) - DOCUP Obiettivo 2: per aiuti agli investimenti delle PMI e degli EE.LL.

Dal 2007 è prevista la nuova programmazione.

Unione Europea Iniziativa comunitaria INTERREG III: promozione della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale per uno sviluppo armonico, equilibrato e duraturo del territorio comunitario.

Unione Europea Programma comunitario VI PROGRAMMA QUADRO R & ST: a favore della ricerca e lo sviluppo tecnologico Bandi aperti

Stato Italiano Legge n. 144/99: fondo per la progettazione preliminare delle opere pubbliche.

Regione Piemonte Legge Regionale 06/03/80 n.11: infrastrutture per il trattamento delle merci e per l’interscambio fra sistemi di trasporto.

Regione Piemonte Legge 1 del 4 gennaio 2000 – norme in materia di trasporto pubblico locale in attuazione del D.Lgs. 19/11/1997 n. 422.

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pag. Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture

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Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 10.333.542,00 € 26.234.554,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 34.266.742,00 € 34.267.842,00 € 34.247.842,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

2 23 31 1

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

8.595.968,70 € 274.012,42 € 125.507,04 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con lo schema di Piano Regionale dei Trasporti adottato dalla Giunta Regionale del Piemonte, in attesa di approvazione da parte del Consiglio Regionale.

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Trasporti e grandi infrastrutture pag. 243

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3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato 1.535.000,00 1.535.000,00 1.535.000,00

Regione Piemonte 28.630.381,00 28.630.381,00 28.630.381,00

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 5.308.479,40 8.060.887,80 -

Altri indebitamenti (1) 2.275.062,60 3.454.666,20 -

Altre entrate 5.031.025,00 17.000.025,00 2.281.025,00

TOT. Entrate specifiche (A) 42.779.948,00 58.680.960,00 32.446.406,00

Proventi dei servizi (B) 15.000,00 15.000,00 15.000,00

Quote di risorse generali (C) 1.805.336,00 1.806.436,00 1.786.436,00

Totale (A+B+C) 44.600.284,00 60.502.396,00 34.247.842,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 33.972.223,00 76,17% 33.971.323,00 56,15% 33.963.323,00 99,17% Spesa Corrente di sviluppo (b) 294.519,00 0,66% 296.519,00 0,49% 284.519,00 0,83%

Spesa Corrente 34.266.742,00 76,83% 34.267.842,00 56,64% 34.247.842,00 100,00% Spesa per investimento 10.333.542,00 23,17% 26.234.554,00 43,36% - 0,00%

Totale 44.600.284,00 100,00% 60.502.396,00 100,00% 34.247.842,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 8,13% 11,28% 6,84%

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 245

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Programma 48: VIABILITA’ PROVINCIALE Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo:

Assessore Giovanni Ossola. Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Viabilità; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e Controllo dell’Area

Viabilità; - il Dirigente del Servizio Programmazione Viabilità; - i Dirigenti dei Servizi Progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità

I e II e III; - il Dirigente del Servizio Esercizio Viabilità;

3.4.1 Descrizione del programma

Nell'ambito della viabilità la Provincia vanta una competenza "storica", che recenti provvedimenti (art. 99 e 101, c.3, D.Lgs. 112/1998, e artt. 79 e 102 L.R. 44/2000) hanno confermato ed esteso alle strade "ex ANAS". A ciò va aggiunto che con decorrenza 1 ottobre 2001 sono stati trasferiti alla competenza della Provincia di Torino oltre 500 Km. di strade precedentemente dell’ANAS; in specifico circa 300 Km. sono stati trasferiti al demanio provinciale, mentre per altri 200 Km. circa è stata trasferita dalla Regione Piemonte la sola gestione che, sommate alla rete stradale provinciale esistente, comportano la gestione di circa 3200 Km. di strade interessate da problematiche di vario genere. Per quanto riguarda la mobilità con vettori privati, il Piano Territoriale di Coordinamento punta a garantire una maggiore efficienza del sistema viario, in termini trasportistici, di sicurezza e di impatto sul territorio, predisponendo e individuando interventi calibrati alle problematiche territoriali, in base alla seguente classificazione: a) Infrastrutture esistenti. Gli interventi previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento sulla viabilità esistente sono di adeguamento delle caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali ai livelli previsti per la loro categoria dal Codice della Strada; essi comprendono il potenziamento delle infrastrutture, quali ad esempio la rete viaria, le intersezioni, gli svincoli autostradali, nonché l’approntamento delle attrezzature e delle misure di gestione atte a garantire le migliori condizioni di sicurezza, un soddisfacente livello di servizio e la tutela della qualità ambientale. Gli interventi possono essere suddivisi in: * tracciati da migliorare * tracciati da potenziare.

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pag. Sezione 3: Viabilità provinciale

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b) Nuove infrastrutture. Gli interventi previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento comprendono, tra l’altro, la realizzazione di nuove infrastrutture lungo direttrici e fra relazioni attualmente non servite, la realizzazione di varianti a servizio di infrastrutture già esistenti, la realizzazione di intersezioni a due livelli. La Provincia di Torino intende intervenire progressivamente sui nodi della viabilità individuati e progettati, per liberare dall'attraversamento veicolare i centri abitati, realizzando le circonvallazioni e i punti di interscambio, al fine di migliorare la qualità dei centri storici e la qualità della vita, e di supportare i progetti di sviluppo delineati nei Patti Territoriali (sia quelli già definiti sia quelli in corso) sulla base dell’esperienza maturata nella realizzazione delle opere olimpiche e post-alluvione. A ciò seguirà nel breve/medio termine, l’acquisizione sia dei nuovi tracciati stradali realizzati in funzione della linea ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano, sia delle opere stradali realizzate da soggetti diversi (ATIVA, SITAF, Agenzia Torino 2006) e l’attivazione degli interventi per la soppressione di numerosi passaggi a livello lungo le linee ferroviarie Torino – Modane e Torino – Milano. Occorre, altresì rilevare che è stato attivato il Piano Regionale Investimenti sulle strade dimesse dall’Anas, pertanto sono in corso le progettazioni che interessano diverse direttrici e nell’arco dei prossimi anni entreranno in esercizio nuovi tracciati stradali provinciali oltre a quelli regionali per i quali occorrerà curare la gestione. La Regione Piemonte ha avviato le consultazioni con le Province per il trasferimento alle stesse del demanio stradale regionale con contestuale individuazione di una rete stradale di interesse regionale di 1° e 2° livello. Nel 1° livello sono comprese n. 9 ex strade statali per complessivi 297,556 Km mentre nel 2° livello verrebbero incluse n. 12 ex strade statali per 235,769 Km oltre 4 strade provinciali “storiche” (SS.PP. 78 di Vestignè – 89 di Torrazza Piemonte – 94 di San Sebastiano Po – 139 di Villafranca) per 58,500 Km e così per complessivi 294,269 Km. La distinzione dei due livelli trae origine dalla normativa introdotta dal Codice della Strada, dal relativo Regolamento di attuazione, nonché dal livello di esercizio dei collegamenti tra le diverse Province e all’interno delle singole Province, determinando con ciò, diverse modalità per il reperimento delle risorse finanziarie da destinare ai futuri interventi strutturali lungo le stesse. Rimangono inalterate le attuali condizioni per la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Sono stati acquisiti alcuni interventi e relative risorse, ricompresi nel Piano di Ricostruzione dei danni alluvionali predisposto dall’Anas in seguito agli eventi del mese di ottobre 2000. Occorre evidenziare che è stato attivato con la Regione Piemonte il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale – 1° Programma attraverso il quale si procederà all’attuazione dei primi interventi mirati ad elevare il livello di sicurezza delle strade di competenza provinciale. Nell’anno 2006 la Regione Piemonte con D.G.R. n. 15-3339 del 11/07/2006 (B.U.R. – 2° supplemento n. 29 del 20/07/2006) ha approvato le proposte progettuali

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nell’ambito del 2° Programma regionale per l’attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. Nel corso dell’anno 2007 sarà completata la progettazione e saranno avviati gli interventi approvati dalla richiamata D.G.R.

Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Gestione di servizi pubblici Manutenzione ordinaria, riparativa e/o straordinaria delle strade di competenza; Progettazione, attuazione/affidamento e collaudo interventi su viabilità provinciale

Programmazione e coordinamento Programmazione e coordinamento Pianificazione degli interventi relativi alle grandi infrastrutture per la viabilità provinciale; Programmazione degli interventi per la realizzazione di nuove opere e adeguamento esistenti per la viabilità provinciale; Programmazione operativa delle risorse (personale, mezzi, attrezzature e materiali) Coordinamento amministrativo e contabile dei servizi dell’area, programmazione, monitoraggio e controllo di gestione; Programmazione delle fasi relative alla progettazione ed esecuzione degli interventi e loro monitoraggio.

Regolazione di attività pubbliche e private

Autorizzazioni alla circolazione dei veicoli e dei trasporti eccezionali, macchine agricole e operatrici eccezionali; Autorizzazioni e concessioni: - competizioni sportive su strade; - opere, depositi e cantieri stradali, accessi diramazioni ed innesti, pertinenze, attraversamenti ad uso della sede stradale e relative pertinenze con corsi d'acqua, fermate e linee del trasporto extraurbano; Autorizzazioni e concessioni pubblicità sulle strade e sui veicoli; Classificazione e declassificazione tecnica ed amministrativa delle strade provinciali; Produzione della documentazione per l’osservatorio degli appalti; Adozione di tutti i provvedimenti previsti dal codice della strada.

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3.4.2 Motivazione delle scelte

Il contesto in cui si situa il programma è dato dall'esigenza di ampliare o integrare il sistema stradale provinciale e di migliorarne la gestione e la manutenzione, ma anche la conoscenza e la sicurezza. Nel seguito si intende circostanziare tale contesto con l’ausilio di dati statistici e valutazioni puntuali.

1) Nel quadro di evoluzione della mobilità collettiva permangono localmente flussi di traffico critici a carico di centri abitati, servizi e zone di pregio paesaggistico, talvolta connessi a una limitata accessibilità del luogo.

La provincia di Torino - come altre aree - è caratterizzata da una "ipermobilità", con una elevata mobilità personale e, soprattutto, delle merci. L'indice di motorizzazione privata ha raggiunto il livello di 63 autovetture ogni 100 abitanti e di 77 autoveicoli ogni 100 abitanti, con intensità superiori alla media nazionale. Particolarmente accentuata la crescita del parco veicolare nel comune di Torino (+ 29% tra il 1985 e il 2001) rispetto a città come Milano (+ 12%) o Bologna (+4%). La crescita delle autovetture che nel 2001 erano 1.390.177, non si è ancora arrestata tanto che nel 2003 esse hanno raggiunto quota 1.422.627: questo è il

sintomo di una sempre più elevata dipendenza dall’auto a sfavore di altri mezzi di trasporto, che necessiterebbe di correttivi immediati quali vincolare una percentuale degli investimenti alla costruzione di infrastrutture per la mobilità alternativa. Per la valutazione dell'andamento complessivo della mobilità i dati disponibili sembrano almeno in parte contraddittori. Secondo le rilevazioni biennali condotte dall’ATM (ora GTT), la mobilità personale nel corso dell'ultimo decennio sembra essere rimasta stazionaria e anzi decrescente (soprattutto dal 2000 in poi) in termini di numero di spostamenti e di percorrenze. I consumi di carburante, invece, segnalano in tutto il decennio una crescita sostenuta, proseguita anche nel 2001, che ormai assomma al + 14% rispetto al 1996 e al + 26% rispetto al 1990. All'interno di questa crescita però (e ciò suggerisce un ruolo particolare del traffico merci) nel periodo 1996 - 2001 si registra una contrazione del 6% dei consumi di benzina e un incremento del 37% dei consumi di gasolio (dal 2001 superiori a quelli della benzina). Dall’ultima rilevazione (Dicembre 2002) la rete dei percorsi ciclabili si estende per circa 430 km, considerando sia le ciclostrade che le piste ciclopiste. È in aumento la percentuale di infrastrutture per la ciclabilità rispetto alla rete ordinaria stradale (+ 0,2 rispetto al 2001).

Spostamenti complessivi

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

1991 1994 1996 1998 2000 2002

Spo

stam

enti/

gior

nalie

ri (m

iglia

ia)

Torino Cintura Resto Provincia

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2) La sicurezza stradale è un elemento sempre cruciale.

Dopo la riduzione del numero di incidenti dal 1995 al 1997, si è avuto,

nell’anno successivo, un nuovo aumento sia del numero degli incidenti in

assoluto sia della mortalità ad essi conseguente.

Nel 2002 In Provincia di Torino le autorità di polizia hanno rilevato 8.341

incidenti, che hanno causato il decesso di 188 persone (altre 12.439 hanno

subito lesioni di diversa gravità). Rispetto al 2000 dunque si riscontra una

crescita degli incidenti con feriti del 18,79% ma con una diminuzione dei morti

del 12,62%.

Negli ultimi anni fortunatamente si è di nuovo registrata un’inversione di

tendenza in quanto nella Provincia di Torino sono stati registrati nell’anno

2004 un numero di incidenti pari 7.073, con 180 morti e 10.533 feriti.

L’andamento è sicuramente in diminuzione, anche se c’è da notare, come

evidenziato precedentemente, che il fenomeno dell’incidentalità ha avuto una

crescita fino all’anno 2002, tale che solamente ora si sono nuovamente

raggiunti gli stessi livelli dell’anno 2000, anno in cui si verificarono 7.011

incidenti con 214 morti e 10.477 feriti.

Questi dati risultano sconfortanti in quanto la diminuzione non è sufficiente al

raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea e fatti propri dallo

Stato Italiano, che vorrebbero per il 2010 il raggiungimento del dimezzamento

dei sinistri con feriti rispetto al 1997 ossia il portarli alla metà di 4.588 cioè a

2.794!

Un dato di particolare importanza è l’incidentalità in ambito urbano, che

denota un problema rilevante per le utenze deboli (pedoni, ciclisti, anziani e

bambini): se è vero che il numero di incidenti, per il Comune di Torino, è

calato dal 2003 al 2004, passando da 4.902 a 4.547, così non è stato per il

numero di morti che ha continuato a salire, da 56 a 66.

Lo stesso fenomeno è stato registrato anche in altri comuni della Provincia e

perdura da tempo, segno che molto resta da fare come anche evidenzia il

Piano Nazionale della Sicurezza Stradale Azioni Prioritarie ed i dati relativi al

2001, anno in cui si sono avuti nelle strade urbane 6.348 incidenti pari

all’83,1% del totale, con 9.890 feriti e 112 morti (pari rispettivamente al 51,6

ed all’ 81,6% del totale).

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Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

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La Provincia per migliorare l’ efficacia della sicurezza stradale e per coordinare le

azioni dei diversi soggetti ha avviato da alcuni anni una riorganizzazione all’interno

dell’Ente per arrivare alla formazione di un Ufficio della Sicurezza Stradale. Tale

Ufficio è attivo dall’inizio del 2005 ed è supportato dall’Osservatorio

dell’incidentalità e dall’Osservatorio del Traffico, inoltre in futuro si avvarrà anche

del Catasto Strade in via di riorganizzazione.

Nel corso dell’anno 2005, l’Ufficio ha predisposto lo studio preliminare del Piano

Provinciale della Sicurezza Stradale, nel quale, grazie ad un’analisi multicriteria,

saranno evidenziate le tratte con maggiore criticità.

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Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Nell’anno 2006, alcune tratte sono state analizzate mediante lo strumento delle

analisi di sicurezza sulle strade in esercizio, che individueranno i principali

problemi e le eventuali possibili soluzioni che saranno valutate mediante un’analisi

costi – benefici.

1. Il sistema della viabilità veicola una serie di importanti fattori di pressione

sull’ambiente (inquinamento atmosferico alle emissioni climalteranti, dall’inquinamento acustico alla congestione delle aree urbane) ed e’ causa diretta di consumo di suolo, di degrado della qualità ambientale urbana.

Il quadro generale delle pressioni ambientali connesse al sistema della viabilità è così riassunto: Inquinamento atmosferico. Al traffico sono attribuibili il 62,5% delle emissioni di NOx ed il 31,4% di PM10; in particolare, quest’ultimo parametro supera gli standard di qualità dell’aria in quasi la totalità dei siti di rilevamento. Emissioni climalteranti: il 45,7% delle emissioni totali di CO2 è determinato dal traffico motorizzato. Consumi carburante per autotrazione: il 30% dei consumi energetici e’ attribuibile al vettore trasporti. Inquinamento acustico. Il rumore è

tra le principali cause del peggioramento della qualità della vita nella città ed in zone extraurbane e rurali interessate da importanti strutture di trasporto. Un primo dato relativo alla Provincia di Torino riguarda la soddisfazione dei cittadini rispetto al rumore notturno e diurno (indicatore ECI A.1) dove rispettivamente il 58% e 52% degli interpellati si dichiara soddisfatto. Il dato del “rumore percepito” può essere confrontato con i primi risultati dell’indicatore ECI (European Common Indicators) “Esposizione della popolazione all’inquinamento acustico” sperimentato nei comuni di Rivoli, Ciriè e Quincinetto: rispetto al limite notturno di 55 dB il 46% della popolazione di Rivoli, il 35% di Ciriè ed il 34% di Quincinetto sono esposti al livelli di rumore superiori. Se consideriamo invece come valore limite rispetto all’intera giornata 65 dB, la percentuale di popolazione esposta scende rispettivamente a 31,6 per Rivoli, 28,2 per Ciriè, e 18,4% per Quincinetto.

Raggiungimento obiettivi di qualità dell'aria

70%

38%

100%

0%

100%

86%

nv

nd

0% 25% 50% 75% 100%

CO

NOx

Benzene

Pm10

area metropolitana resto prov

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3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche del programma.

MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE MEDIANTE L’ATTIVAZIONE DI INTERVENTI SPECIFICI IN CAMPI DIVERSI (RUMORE, EMISSIONI GASSOSE, VELOCITÀ DI ESERCIZIO)

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

DEFINIRE E MISURARE I LIVELLI DI MANUTENZIONE DELLE STRADE PROVINCIALI, DI

AGGIORNAMENTO E ADEGUATEZZA DELLA SEGNALETICA, DI PERICOLOSITÀ / INCIDENTALITÀ

Descrizione dettagliata:

Nell’ambito degli interventi di manutenzione delle strade provinciali è stata individuata un’area campione nella quale sono stati attuati interventi innovativi mirati a migliorare le attuali condizioni in campi specifici (segnaletica orizzontale e verticale, pavimentazioni, protezioni laterali, illuminazione). Sulla base dei risultati conseguiti si valuterà se estendere tale tipologia di intervento sull’intera rete stradale oppure ricercare soluzioni diverse affinando quelle messe in atto.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

COMPLETAMENTO DELLA DORSALE PEDEMONTANA, DELL’ANULARE ESTERNA E

DEGLI ASSI DI VALLE Descrizione dettagliata:

Le problematiche richiamate saranno oggetto di attenzione in base ai futuri scenari che si presenteranno in funzione delle scelte operate a livello nazionale nell’ambito dello sviluppo della rete stradale nazionale e regionale, nel cui contesto si collocano le opere elencate, essendo parte di un sistema organico finalizzato al miglioramento della rete dei trasporti su gomma che comporterà, tra l’altro, la creazione di nodi intermodali di interscambio con la rete ferroviaria.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

STRADE DI ALTA QUOTA Descrizione dettagliata:

La Provincia di Torino annovera nel suo patrimonio stradale alcune tratte denominate “di alta quota” che, normalmente in macadam, vengono aperte solo nel periodo estivo e particolarmente frequentate a scopi turistici. A queste si aggiungono alcune strade ex- militari che, con le stesse caratteristiche, risultano di proprietà comunale ma manutenute in via ordinaria dalla Provincia medesima. Forte inoltre è l’esigenza da parte dei piccoli comuni montani, sui quali si attestano ulteriori tratte stradali “turistiche estive” ma anche di collegamento invernale di piccole borgate ancora abitate, di coinvolgere la Provincia di Torino nella gestione attraverso la forte presenza sul territorio. L’obiettivo strategico di coinvolgere direttamente le Comunità Montane ed i Parchi nel processo di gestione della viabilità turistica estiva ed invernale anche attraverso opportune forme di regolamentazione.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

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GALLERIE Descrizione dettagliata:

La Provincia di Torino, gestisce dal 1 ottobre 2001, ai sensi della Legge Regionale 44/2000, numerose gallerie stradali ammontanti a circa 9 km. Con le opere connesse all’evento olimpico sono state attivate altre gallerie per ulteriori 5 km. La Provincia di Torino è sensibile ai temi della sicurezza stradale e pone tra gli obiettivi da perseguire, anche attraverso l’attivazione di sinergie tra i soggetti proprietari e gestori delle reti stradali ed autostradali regionali ed il Politecnico di Torino, con : - la formazione di personale qualificato nella gestione delle infrastrutture stradali ed in particolare delle gallerie; - l’analisi dei rischi e la prevenzione del verificarsi di situazioni o eventi critici che mettano in pericolo la vita umana e l’ambiente ed il limitare le conseguenze di eventi come gli incidenti e gli incendi; - un sistema di monitoraggio di gallerie che consenta di ottimizzare il processo di gestione di queste infrastrutture sinergie nei soggetti gestori delle reti stradali ed autostradali.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

LABORATORIO PROVINCIALE Descrizione dettagliata:

Tra le finalità da perseguire va incluso il Laboratorio Provinciale in corso di allestimento da parte del Servizio Programmazione Viabilità per dotare la Provincia di una struttura idonea a svolgere compiti di controllo dei lavori disposti dalla stessa e verifica della qualità dei materiali impiegati negli interventi realizzati direttamente. L'obiettivo finale è quello di conseguire la certificazione da parte del Ministero delle Infrastrutture che autorizzi il Laboratorio ad eseguire indagini nel corso dei lavori ed analisi sui materiali impiegati anche per conto terzi con riconoscimento ufficiale dell'esito delle prove eseguite. La costituzione del Laboratorio consente di monitorare ed armonizzare le lavorazioni e l'impiego dei materiali in modo uniforme sull'intera rete stradale provinciale con conseguenti benefici anche economici. Attualmente le prove di laboratorio vengono eseguite, solo per i lavori appaltati dalla Provincia di Torino o di enti su specifica richiesta degli stessi e previa autorizzazione da parte dell’amministrazione provinciale. Considerato che, ad oggi la presenza di laboratori prove sul territorio della Provincia di Torino è molto limitata contrapposta ad una crescente domanda di esecuzione prove, è stata vagliata la possibilità di effettuare le prove su richiesta di privati anticipatamente al riconoscimento da parte del Ministero delle Infrastrutture e le prove non ancora regolamentate da concessione ministeriale (prove sui bitumati, terre). Il riconoscimento del laboratorio è subordinato all’esecuzione di prove conto terzi, in un periodo antecedente di almeno 2 anni. Lo studio delle varie possibilità di gestione del Laboratorio per l’esecuzione di prove su richiesta di privati ha evidenziato due possibilità di azione, una con la creazione di un organismo esterno alla Provincia e l’altra con la gestione interna del medesimo secondo gli schemi di seguito riportati:

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LABORATORIO PROVINCIALE STRUTTURA COME SOCIETA’ DELLA PROVINCIA

STRUTTURA DEL SERVIZIO INTERNO ALLA PROVINCIA

Con i responsabili dell’Area Risorse Finanziarie e dell’Area Risorse Umane, sono state esaminate le problematiche conseguenti alle due proposte dalle quali emergono criticità e benefici che inducono a preferire, almeno per la fase iniziale, la gestione interna del Laboratorio Analisi da definire nei dettagli attraverso apposita relazione organizzativa.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

DIRETTORE DEL LABORATORIO

TECNICO SPERIMENTATORE (almeno diploma) N. 1 unità

TECNICO SPERIMENTATORE (almeno diploma) N. 1 unità

OPERATORE DI LABORATORIO N. 1 unità

OPERATORE DI LABORATORIO N. 1 unità

RESPONSABILE QUALITA’

SEGRETERIA ACCETTAZIONE

N. 1 UNITA’

SEGRETERIA CONTABILITA’

EMISSIONE FATTURE

N. 1 UNITA’

SERVIZIO FINANZE

RAGIONERIA (pratica

fatturazioni)

ORGANI SOCIETARI

Presidente di Consigliodi Amministrazione Sindaci e Revisori

DIRETTORE DEL LABORATORIO

TECNICO SPERIMENTATORE

(almeno diploma) N. 1 diploma

TECNICO SPERIMENTATORE

(almeno diploma) N. 1 diploma

OPERATORE DI LABORATORIO

N. 1 UNITA’

OPERATORE DI LABORATORIO

N. 1 UNITA’

RESPONSABILE QUALITA’

SEGRETERIA ACCETTAZIONE

N. 1 UNITA’

SEGRETERIA CONTABILITA’

EMISSIONE FATTURE N. 1 UNITA’

SEGRETERIA PERSONALE N. 2 UNITA’

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 255

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INTERVENTI DI MANUTENZIONE DI INFRASTRUTTURE RURALI E MONTANE

Descrizione dettagliata:

Nell’ottica di ottimizzare le risorse strumentali, professionali e finanziarie dell’Ente saranno confluiti nel Servizio Programmazione Viabilità i mezzi ed il personale tecnico specializzato operante all’interno dell’Area Agricoltura, Montagna e Sviluppo Rurale al fine di garantire la disponibilità di un più ampio parco automezzi e una loro razionale manutenzione ordinaria e straordinaria con la possibilità di operare economie di scala. La soluzione adottata consente di rendere più efficiente ed efficace la risposta che la Provincia di Torino fornisce alla richiesta dei Comuni per l’esecuzione di interventi manutentivi delle strade di proprietà comunale o di pubblico interesse a tutela del territorio provinciale. Saranno definite linee guida per la regolamentazione dei rapporti con le Comunità Montane per quanto attiene gli interventi a supporto delle amministrazioni locali consistenti nella manutenzione delle strade e lo sgombero neve. Le finalità è quella di fornire indicazioni circa le modalità operative poste in atto dalla Provincia.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

CATASTO STRADE

Descrizione dettagliata:

Viene rivista l’impostazione del catasto strade in modo che possa interagire con il costituendo Piano della Sicurezza stradale che la Provincia ha in corso di predisposizione ed il Piano Provinciale di Protezione Civile nonché quello delle strade regionali in corso di allestimento da parte della Regione Piemonte cui partecipa anche la Provincia di Torino.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

PIANIFICAZIONE INTERVENTI Descrizione dettagliata:

E’ allo studio la definizione di una procedura di collaborazione con il Politecnico di Torino per una ricerca finalizzata ad acquisire una metodologia standardizzata di supporto alla valutazione dei progetti, o delle alternative d’intervento, attraverso la quale vengano fissate tecniche e parametri cui sia il personale tecnico della Provincia sia i professionisti esterni dovranno uniformarsi. L’obiettivo da perseguire è quello di pervenire alla redazione di linee guida per la redazione dello studio programmatico e del Piano triennale dei Lavori Pubblici della Provincia. In particolare lo studio programmatico dovrà riportare le finalità degli interventi che si intendono realizzare sulla base delle indicazioni di indirizzo politico in relazione alle esigenze ed ai bisogni della comunità.

Tipologia: Interventi di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

INTERVENTI DI MANUTENZIONE

Descrizione dettagliata:

Nell’intento di migliorare il livello dei servizi resi al territorio dalla Provincia saranno elaborate procedure da attuare in sinergia con le amministrazioni locali per la realizzazione di opere di manutenzione della rete stradale con l’impiego di mezzi meccanici e personale del Servizio Esercizio Viabilità. In tal modo sarà possibile eseguire lavori non particolarmente impegnativi che non richiedono l’impiego di attrezzature specifiche in uso alle imprese ed i risultati auspicabili sono configurabili in:

- possibilità di ridurre i tempi di esecuzione ed i costi dei lavori; - coinvolgimento delle amministrazioni locali nella soluzione dei problemi; - ottimizzare l’utilizzo del parco mezzi meccanici e qualificare le professionalità degli operatori

territoriali del Servizio Esercizio Viabilità; - migliore visibilità della Provincia sul territorio a supporto delle piccole amministrazioni locali.

Sulla base delle condizioni sopra esposte nel corso dell’anno 2007 si procederà ad elaborare uno studio di

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INTERVENTI DI MANUTENZIONE fattibilità da sottoporre all’esame della Giunta Provinciale con il quale saranno esaminati i vari scenari che potrebbero manifestarsi adottando una forma di global service per gli interventi di manutenzione ordinaria lungo le strade provinciali di pianura al fine di concentrare personale e mezzi nella gestione delle strade collinari e montane.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Descrizione dettagliata:

Gli incidenti tendono a localizzarsi nelle intersezioni, talvolta nelle curve e sempre negli abitati. Gli inquinamenti ed il rumore sono patiti per lo più negli abitati. La congestione è maggiore proprio nelle tratte urbanizzate. E’, dunque, agendo sulle tratte urbane che può essere massimizzata l’efficacia degli interventi. Le più recenti esperienze poste in atto in alcune nazioni europee dimostrano come in molti casi esista un modo di intervenire che permette di abbattere tutti questi impatti in una sola volta, semplicemente trasformando l’esistente con le tecniche di moderazione del traffico e con una serie di interventi, che sono gli stessi per l’abbattimento degli inquinamenti, della congestione e dell’incidentalità. Per conseguire tali risultati occorre diminuire la velocità dei veicoli, realizzando isole e restringimenti, caratterizzando l’ambiente della strada all’interno delle aree urbane in modo diverso da quello che si trova nei tratti più esterni delle stesse, sui quali si può andare più veloci. Questo riduce l’inquinamento atmosferico ed acustico, gli incidenti e la congestione, migliorando notevolmente la qualità di vita degli abitanti i quali non subiranno più le conseguenze dell’abitare lungo una strada a scorrimento veloce, ma potranno fruire di una via più bella, vivibile, meno rumorosa e più sicura. Nella scelta di cosa realizzare occorre avere presente che le opere finalizzate alla riduzione della congestione, mediante il potenziamento dell’offerta infrastrutturale, è ormai noto, risolvono il problema solo temporaneamente per poi ripresentarlo peggiorato in seguito. Aumentare la capacità delle strade secondo il principio che, per far passare una maggiore quantità di veicoli, serve una maggiore sezione, è sbagliato, in quanto i ridotti tempi di percorrenza iniziali attraggono subito nuovo traffico, che a breve ricongestiona le nuove arterie. Questo parallelismo tra dinamica dei fluidi e traffico, ovunque sia stato applicato, ha portato a gravi peggioramenti nella sicurezza stradale, oltre che a creare una sempre maggiore dipendenza dall’automobile. Le strade potenziate, più larghe e capienti, nei periodi meno congestionati consentono velocità più elevate e causano incidenti più seri ed in numero più elevato, che costano milioni di euro alla società. Al momento di operare la scelta per la ricostruzione di opere, quali le circonvallazioni di piccoli centri ed aree industriali, occorre considerare che la spesa è, in alcuni casi, eccessivamente onerosa se rapportata all’esiguo numero di persone interessate ed al fatto che la Provincia debba, successivamente, gestire entrambi i tracciati stradali. Occorre ripensare alle modalità di utilizzo di nuovi tracciati stradali in variante agli attraversamenti interni agli abitati: questi non potranno più essere considerati come assi di sviluppo del territorio a livello locale sui quali immettere nuovi accessi in numero elevato. In futuro bisognerà organizzare la viabilità delle nuove zone di espansione in modo da concentrare gli accessi a tali aree in pochi e ben definiti innesti risolti mediante rotatorie o sistemi alternativi atti a garantire le immissioni in sicurezza. Nei piccoli comuni si può valutare l’impiego di sistemi per la moderazione del traffico che si sono dimostrati, laddove impiegati, di costi inferiori rispetto a quanto richiesto per la realizzazione di nuovi tracciati, permettendo, con ciò, di bilanciare costi/benefici e di soddisfare un maggior numero di persone. E’ in corso di attuazione un programma organico per la dismissione delle tratte interne delle strade provinciali ai comuni con più di 10.000 abitanti, nell’intento di ridurre i costi di gestione delle stesse a carico della Provincia. Sulla scorta delle metodologie di cui al punto precedente è stato avviato il programma per la declassificazione e retrocessione di tratti delle strade provinciali ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti per il perseguimento degli stessi fini gestionali e finanziari. Occorre contenere il rilascio delle concessioni di nuovi accessi, in quanto generano ulteriori costi per la loro messa in sicurezza e sono possibili fonti di incidenti. L’attività è articolata in 3 fasi: FASE 1

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 257

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PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Sono monitorate tutte le opere del Programma Triennale stabilendo quali siano irrinunciabili perché frutto di accordi di Programma e quali finanziate da mutui; per queste ultime serve valutare il livello di progettazione e le tempistiche per la loro realizzazione. Le opere finanziate con mutui e già in fase esecutiva dovranno essere portate a compimento. Le opere ancora in fase di progettazione vanno analizzate stabilendo se il fine (la sicurezza e la riduzione dell’inquinamento) sia raggiungibile eventualmente attivando soluzioni meno onerose sotto l’aspetto finanziario. Sono individuate, in funzione del rapporto costi/benefici, le opere da inserire nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche della Provincia e nel Programma Annuale di competenza al fine di fornire notizie certe in merito agli interventi programmati ed ai tempi di realizzazione. Nell’ambito del Piano Provinciale della Sicurezza Stradale si dovrà continuare nell’individuazione e classificazione del livello di pericolosità delle strade provinciali sulle quali il Gruppo di Analisi e Pianificazione per la Sicurezza Stradale del Servizio Programmazione Viabilità opererà analisi più approfondite per individuare le metodologie più appropriate da attivare per la loro messa in sicurezza anche tenendo conto del Piano di Risanamento Acustico e del miglioramento ambientale. Contenere il rilascio delle concessioni di nuovi accessi e attivare le procedure per favorire ed incentivare la dismissione delle tratte urbanizzate. L’operatività dell’Osservatorio del traffico e di quello dell’incidentalità, che permette la raccolta e la schedatura dei dati, avverrà secondo gli indirizzi forniti dalla Regione Piemonte. I dati raccolti devono essere resi disponibili al Gruppo di Analisi e Pianificazione per la Sicurezza Stradale del Servizio Programmazione Viabilità, nonché ad altri Servizi per l’espletamento dell’attività di simulazione software dei flussi di traffico. FASE 2 Sono state sviluppate, a cura del Gruppo di Analisi e Pianificazione per la Sicurezza Stradale del Servizio Programmazione Viabilità, le analisi atte ad individuare i livelli di sicurezza sulle strade ritenute più pericolose dal Piano Provinciale della Sicurezza Stradale (a questo fine sono state completate già 5 esperienze pilota su strade regionali e provinciali, ossia sulla ex SS 393, sulla ex SS 24, sulle direttrici regionali SR 10, SR 11 e SR 20 definendo uno standard operativo soddisfacente). Sono iniziate le progettazioni degli interventi individuati in seguito alle analisi citate e l’attività di progettazione è svolta dai Servizi di Progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità della Provincia. Occorre sviluppare uno studio organico per la messa in sicurezza delle strade di attraversamento degli agglomerati urbani in funzione della lunghezza delle tratte urbanizzate. Al fine di garantire un’adeguata velocità di sicurezza occorre realizzare: - delle porte di ingresso agli abitati lungo le strade principali; - delle rotatorie nelle intersezioni di strade principali e lungo la traversa interna ad intervalli di 400–500 metri al fine di consentire svolte in sicurezza; - misure di moderazione del traffico lungo la traversa interna intervallate in funzione della velocità di percorrenza che si intende adottare (es. 75 metri per i 30 km/h; 200 metri per i 50 km/h); - riduzione dell’ampiezza delle corsie con marciapiedi o semplici restringimenti visivi. Occorrerà stilare una graduatoria delle località ove è più necessario e conveniente agire tenendo conto: del numero di incidenti; del numero di abitanti; del traffico di quei luoghi; della spesa necessaria all’intervento. Si cercherà di dare la priorità a quei luoghi dove: si spenderà meno; si soddisferanno più persone; si eviteranno gli incidenti; riducendo il rischio maggiore, si miglioreranno le condizioni ambientali. La stima per la messa in sicurezza di ogni abitato mediante l’adozione di tecniche per la moderazione del traffico individua la soglia di spesa massima che può essere fatta in quel luogo; una seconda soglia è determinata dal costo degli incidenti verificatisi nell’ultimo quinquennio nella località considerata. A tal fine presso il Gruppo di Analisi e Pianificazione per la Sicurezza Stradale del Servizio Programmazione Viabilità è in fase di sperimentazione e definizione una procedura che realizzi in automatico questa metodologia sulla base di supporti cartografici informatici. Sarà necessario proseguire con le procedure di dismissione delle tratte urbanizzate. Gli osservatori del traffico e degli incidenti dovranno fornire al Gruppo di Analisi e Pianificazione per la Sicurezza Stradale del Servizio Programmazione Viabilità dati uniformi e quanto più possibilmente completi. FASE 3 L’individuazione delle opere da realizzarsi avverrà attraverso un’analisi che terrà conto del livello di sicurezza auspicato; degli inquinamenti conseguenti all’esecuzione dell’intervento; dei costi di manutenzione di quanto realizzato. Particolare attenzione dovrà essere dedicata al rapporto con la popolazione durante la fase di ideazione e progettazione delle opere, in modo da ottimizzare le risorse disponibili e massimizzare gli effetti della spesa da sostenere.

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PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Sarà necessario proseguire l’aggiornamento dei perimetri dei centri abitati dismettendo ai Comuni quelle tratte di competenza provinciale, ma con caratteristiche di traverse interne, la cui gestione risulta particolarmente onerosa per la Provincia e liberare, in tal modo, risorse economiche per il mantenimento della rete stradale provinciale. Andrà intrapresa un’azione politica tesa a modificare la legge urbanistica regionale per un miglior utilizzo del territorio attraverso una rete stradale adeguata, come dimostrato da alcune esperienze sviluppate in campo europeo ed in altri continenti. Andrà evitata l’edificazione lungo le strade provinciali e statali se non attraverso intersezioni in sicurezza, tenendo sempre presenti le ricadute sui trasporti e non prescindendo da essi.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

PROGETTAZIONE PRELIMINARE INTERVENTI DI VIABILITA’ Descrizione dettagliata:

I Servizi dell’Area Viabilità hanno elaborato i progetti preliminari di opere di viabilità che sono stati inseriti nel documento allegato:

STUDIO PRELIMINARE DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E DEI LAVORI PUBBLICI NECESSARI PER IL TRIENNIO 2007 - 2009

Per quanto riguarda gli studi di fattibilità, riportati nel documento sopraccitato, durante l’anno 2006, i Servizi di Progettazione dell’Area Viabilità hanno elaborato i progetti preliminari dei seguenti interventi e nel corso dell’anno 2007 dovranno sviluppare la fase successiva dei progetti:

1 - SP 7 di Grugliasco. Sistemazione ed adeguamento tratto in corrispondenza dell’ospedale di Rivoli. 2 - PRUSST 2010 PLAN. Interconnessione viabilità ricadente nei comuni di Settimo Torinese e Leinì. Collegamento tra la SP 3 della Cebrosa e la SP 267 di Lombardore. 3 - URBAN ITALIA.Nuova viabilità di collegamento tra la SP 3 della Cebrosa e la SP 12 del Fornacino in comune di Leinì. 4 – URBAN ITALIA.Collegamento tra la SP 40 in comune di Volpiano e la Ex SS 460 in comune di Leinì. 5 – SP 187 di Giaveno. Variante sud all’abitato di Giaveno. 6 – SP 222 di Castellamonte. Variante est all’abitato di Castellamonte. 7 – Ex SS 595 di Mazzè. Variante sud-est all’abitato di Caluso.

Nel corso dell’anno 2007 sarà sviluppato lo studio di fattibilità per l’esecuzione dei nuovi raccordi stradali tra la S.P. n. 82 e la S.P. n. 40 nei comuni di Foglizzo e San Giusto Canavese.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

PIANO REGIONALE PER LA SOPPRESSIONE DEI PASSAGGI A LIVELLO FERROVIARI SU

LINEE REGIONALI Descrizione dettagliata:

Nel corso dell’anno 2006 la Regione Piemonte ha avviato la consultazione con le Province per addivenire alla elaborazione di un Piano regionale per la soppressione dei passaggi a livello ferroviari su linee regionali. Dovranno essere predisposte le proposte da inoltrare alla Regione Piemonte con le possibili soluzioni attivabili lungo le strade provinciali con oneri di finanziamento a carico della Regione. Occorrerà elaborare studi di fattibilità nei quali sia prevista la sostituzione di uno o più passaggi a livello con un unico sovrappasso e nuovi tratti stradali di raccordo con la viabilità esistente. La durata è la modalità operative di attuazione del programma saranno sviluppate in funzione delle proposte avanzate dalle Province. Sono allo studio ipotesi di intervento lungo la linea ferroviaria Chivasso – Asti per il tratto compreso tra i Comuni di Chivasso e Cavagnolo già oggetto di valutazioni conseguenti all’apertura al traffico del nuovo ponte sul fiume Po e nuova rotatoria sulla S.S.P. n. 590 in Comune di San Sebastiano Po.

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 259

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

PIANO REGIONALE PER LA SOPPRESSIONE DEI PASSAGGI A LIVELLO FERROVIARI SU LINEE REGIONALI

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

NUOVA VIABILITA’ CONSEGUENTE ALL’ATTIVAZIONE DI GRANDI INSEDIAMENTI

COMMERCIALI / TERZIARI Descrizione dettagliata:

Il Servizio Programmazione Viabilità svolge un ruolo di rilievo a supporto dell’Area Territorio, Trasporti, Protezione Civile nell’esame e istruttoria dei progetti per l’attivazione di grandi insediamenti commerciali / terziari per i quali la normativa regionale prevede l’espletamento della procedura di Valutazione Impatto Viabilistico. L’operato del Servizio è finalizzato a contenere l’impatto sulla rete stradale prodotto dall’insediamento di grandi strutture di vendita. Come diretta conseguenza del coinvolgimento del Servizio in fase istruttoria si evidenzia la possibilità di pervenire alla realizzazione, attraverso gli operatori, di nuove opere stradali senza aggravio per il bilancio provinciale.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

PIANO REGIONALE DEGLI INVESTIMENTI Descrizione dettagliata:

Con D.G.R. n. 55-3331 del 25.06.2001 la Regione Piemonte procedette alla classificazione ed acquisizione al demanio regionale della rete stradale regionale ed al demanio provinciale della rete stradale provinciale come di seguito dettagliato.

Demanio stradale regionale

S.S. n. 10 “Padana Inferiore”. Torino-Chieri- Confine Provincia. S.S. n. 11 “Padana Superiore”. Torino-SettimoTorinese-Chivasso-Confine Provincia. S.S. n. 20 “del Colle di Tenda e Val Roya”. Moncalieri-Confine Provincia. S.S. n. 23 “del Sestriere”. Torino-Pinerolo-Colle del Sestriere. S.S. n. 29 “del Colle di Cadibona”. Santena-Poirino-Pralormo-Confine Provincia. S.S. n. 29 raccordo “del Colle di Cadibona”. Poirino-Confine Provincia. S.S. n. 589 “dei Laghi di Avigliana”. Pinerolo-Confine Provincia. Demanio stradale provinciale S.S. n. 23 “del Sestriere”. Colle del Sestriere-Cesana. S.S. n. 24 “del Monginevro”. Torino-Susa S.S. n. 29 “del Colle di Cadibona”. Torino-Moncalieri-Santena S.S. n. 31bis “del Monferrato“. Chivasso-Confine Provincia S.S. n. 228 “del Lago di Viverone”. Ivrea-Bollengo-Confine Provincia S.S. n. 338 “di Mongrando”. Bollengo-Confine Provincia S.S. n. 393 “di Villastellone”. Moncalieri-Villastellone-Carmagnola S.S. n. 419 “della Serra”. Settimo Vittone-La Serra-Confine Provincia S.S. n. 458 “di Casalborgone” San Sebastiano Po-Confine Provincia S.S. n. 460 “di Ceresole”. Caselle-Rivarolo-Cuorgnè-PontCanavese-Noasca- Ceresole S.S. n. 565 “di Castellamonte” Ivrea-Parella-Castellamonte-Rivarolo Canavese S.S. n. 589 “dei Laghi di Avigliana” Avigliana-Trana-Piossasco-Pinerolo S.S. n. 590 “della Val Cerrina”. Torino-Gassino-Chivasso-Confine Provincia

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pag. Sezione 3: Viabilità provinciale

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

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PIANO REGIONALE DEGLI INVESTIMENTI S.S. n. 595 “di Mazzè”. Caluso-Mazzè-Confine Provincia S.S. n. 661 “delle Langhe”. Carmagnola-Confine Provincia S.S. n. 663 “di Saluzzo”. Carignano-Lombriasco-Confine Provincia Con D.G.R. n. 22-7101 del 16.09.2002 la Regione Piemonte ha approvato il "Piano Regionale Investimenti - Stralcio 2001" dell’importo di Euro 8.476.150,00 corrisposto in unica soluzione nell’ anno 2003 per il finanziamento di 12 interventi disponendo di dar corso all'attuazione del medesimo mediante la stipula di apposite convenzioni con le Provincie ed i Comuni. Con D.C.R. n. 271-37720 del 27.11.2002 la Regione Piemonte ha approvato il “Piano degli investimenti e degli interventi sulla rete stradale trasferita” proposto dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 100-6932 del 05.08.2002. Con D.G.R. n. 79-10245 del 01.08.2003 la Regione Piemonte ha approvato il "Piano Finanziario degli investimenti sulla rete stradale trasferita ai sensi dell'art. 10 della Legge Regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria 2003)" dove nell’elenco sotto riportato sono indicati gli interventi per il periodo 2003-2009 con i relativi importi dei quali sono già stati finanziati i seguenti interventi: Ex SS 460.Adeguamento della sezione stradale tratto Pont – Sparone. Euro 1.500.000,00 Ex SS 460.Sistemazione incroci con rotatorie nei territori dei Comuni di Salassa, Valperga e Pont Canavese Euro 850.000,00 Ex SS 24. Adeguamento funzionale tratto Caselette – Borgone di Susa. Euro 2.700.000,00 Totale Anno 2006 Euro 5.050.000,00 Sulla base del programma elaborato ed inoltrato alla Regione Piemonte è previsto che lo stesso finanzi i restanti interventi del Piano per il triennio seguente come di seguito indicato:

Anno 2007 : Euro 74.589.009,00 Anno 2008 : Euro 27.130.691,00 Anno 2009 : Euro 54.950.000,00

1 EX SS 228. VARIANTE DI IVREA DALLA SS 26 (TERZO PONTE)

AL CONFINE DI BOLLENGO EURO 8.800.000,00 2 EX SS 661. INTERVENTO COLLEGAMENTO SS 661 – SS 393 – SS 20 COSTITUENTI VARIANTE EST CARMAGNOLA EURO 14.719.000,00 3 EX SS 419. COLLEGAMENTO CON SS 26 E SP 69 IN

VARIANTE ALL’ABITATO DI BORGOFRANCO DI IVREA – I LOTTO: DALLA SS 26 ALLA SP 69 EURO 9.297.000,00

4 EX SS 460VAR. COLLEGAMENTO LOMBARDORE – FRONT EURO 12.856.309,00 5 EX SS 460VAR. ADEGUAMENTO DELLA SP 13 TRATTO BUSANO – FRONT EURO 2.172.512,33 6 EX SS 460VAR. COLLEGAMENTO SALASSA – BUSANO

IN PROSECUZIONE DELLA PEDEMONTANA EURO 10.000.000,00 7 EX SS 565. COLLEGAMENTO PEDEMONTANO DA LOCALITA’

PRAMONICO A STRAMBINELLO IN VARIANTE AL PASSAGGIO SUL TORRENTE CHIUSELLA “PONTE PRETI” EURO 12.833.691,00

8 EX SS 31BIS. COSTRUZIONE PONTE SULLA DORA BALTEA A BORGO REVEL EURO 6.200.000,00

9 EX SS 460. REALIZZAZIONE DI VARIANTE IN LOCALITA’

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 261

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

PIANO REGIONALE DEGLI INVESTIMENTI FRERA NEL COMUNE DI NOASCA E VARIANTE IN LOCALITA’ FORNOLOSA NEL COMUNE DI LOCANA. EURO 4.132.000,00

10 EX SS 663. ADEGUAMENTO FUNZIONALE ED IDRAULICO TRATTO CARIGNANO – LOMBRIASCO. EURO 3.000.000,00

11 EX SS 595. ADEGUAMENTO DELLA SEZIONE STRADALE, REGIMENTAZIONE ACQUE ED INSTALLAZIONE BARRIERE DI PROTEZIONE NEL TRATTO CALUSO-MAZZE’-VILLAREGGIA EURO 1.500.000,00

12 EX SS 460. SISTEMAZIONE DEFINITIVA DELLA VIABILITA’ PROVVISORIA IN LOCALITA’ FEY IN COMUNE DI NOASCA. EURO 1.450.000,00

13 EX SS 460. SISTEMAZIONE GALLERIE DI CERESOLE, ROSONE E NOASCA. EURO 4.131.700,00

14 EX SS 393. ADEGUAMENTO FUNZIONALE TRATTO TRA SANDA - VADO’ E CARMAGNOLA (KM 13) EURO 5.000.000,00

15 EX SS 24. ADEGUAMENTO FUNZIONALE TRATTO BORGONE DI SUSA – SUSA. EURO 7.800.000,00

16 EX SS 565-228. TRAFORO DI MONTENAVALE IN VARIANTE ALL’ABITATO DI IVREA (COLLEGAMENTO EX SS 565, EX SS 228, EX SS 26) EURO 54.950.000,00

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Più risorse regionali per maggiori interventi sulla viabilità con il completamento della Dorsale Pedemontana, dell’Anulare Esterna e degli Assi di Valle.

L’attività del programma si concretizza in dettaglio anche tramite la realizzazione dei seguenti interventi definiti nel programma triennale dei lavori pubblici 2007-2009:

CATEGORIA ANNO DESCRIZIONE IMPORTO PREVISTO (€)

OPERE STRADALI

2007 LAVORI DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA PER LA SISTEMAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI SULLE EX STRADE STATALI.

3.032.636,00

2007 MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA RETE VIABILE. 10.800.000,00

2007 S.P. N. 69 DI QUINCINETTO. VARIANTE ALL'ABITATO DI BAJO DORA IN COMUNE DI BORGOFRANCO DI IVREA. I° LOTTO.

2.000.000,00

2007 INTERVENTI DI RISANAMENTO ACUSTICO LUNGO LE STRADE PROVINCIALI 1.500.000,00

2007 CIRCONVALLAZIONE DI CHIERI. VARIANTE DI FONTANETO. COLLEGAMENTO DELLA SP 128 CON LA SP 122. II° LOTTO.

5.100.000,00

2007 VARIANTE DI BORGARETTO ALLA S.P. N. 143 DI VINOVO. I LOTTO 4.000.000,00

2007 S.P. 194 DI FROSSASCO. ALLARGAMENTO PONTE SUL RIO TORTO. 775.000,00

2007 INTERVENTI PER L'ADEGUAMENTO DELLA VIABILITA' PROVINCIALE RIGUARDANTE LA S.P. N. 78 DI VESTIGNE' E LA S.P. N. 79 DI AZEGLIO NELL'AMBITO DEL MILLENIUM CANAVESE. I° LOTTO.

1.000.000,00

2007 VARIANTE ALLA S.P. N. 122 DI CHIERI. CIRCONVALLAZIONE ABITATO DI VILLASTELLONE

7.600.000,00

2007 RECUPERO A FINI TURISTICI DELLA RETE DI STRADE MILITARI DI MONTAGNA. III LOTTO

601.000,00

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pag. Sezione 3: Viabilità provinciale

Relazione Previsionale e Programmatica 2006-2008 Provincia di Torino

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CATEGORIA ANNO DESCRIZIONE IMPORTO PREVISTO (€)

2007 STRADA DI COLLEGAMENTO AI COMUNI DI LOCANA E MONASTERO. II LOTTO 177.000,00

2008 CIRCONVALLAZIONE DI VOLPIANO. COMPLETAMENTO TRATTO ROTATORIA TRA LA S.P. N. 40 E LA S.P. N. 39.

775.000,00

2008 S.P. N. 139 DI VILLAFRANCA. ALLARGAMENTO TRATTO DA VOLVERA AD AIRASCA, SOVRAPPASSO FERROVIA TORINO – TORRE PELLICE

3.050.000,00

2008 RECUPERO A FINI TURISTICI DELLA RETE DI STRADE MILITARI DI MONTAGNA. IV LOTTO

485.000,00

2008 STRADA DI COLLEGAMENTO AI COMUNI DI LOCANA E MONASTERO. III LOTTO 73.000,00

2008 S.P. N. 1 DIRETTISSIMA DELLE VALLI DI LANZO. S.P.N. 24 DI VILLANOVA. REALIZZAZIONE DI NUOVE INTERSEZIONI E MESSA IN SICUREZZA. II LOTTO

1.990.700,00

2008 STRADA DI COLLEGAMENTO TRA LA S.P. N. 174 DI BORGARETTO E LA STRADA DEL PORTONE A FIANCO DELLO SCALO FERROVIARIO DI ORBASSANO.

816.811,00

2008 MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA RETE VIABILE. 10.800.000.00

2008 VARIANTE DI BORGARETTO ALLA S.P. N. 143 DI VINOVO. II LOTTO 4.131.658,00

2008 S.P. N. 69 DI QUINCINETTO. VARIANTE ALL'ABITATO DI BAJO DORA IN COMUNE DI BORGOFRANCO DI IVREA. II° LOTTO.

3.980.000,00

2008 INTERVENTI DI RISANAMENTO ACUSTICO LUNGO LE STRADE PROVINCIALI 1.500.000,00

2008 S.P. N. 215 DEL SESTRIERE. RICOSTRUZIONE DEL PONTE SUL TORRENTE RIPA AL KM 3+200.

1.500.000,00

2008 S.P. N. 186 DI ROSTA. COLLEGAMENTO TRA IL SOVRAPASSO FERROVIARIO E LA S.S. N. 25 DEL MONCENISIO.

1.600.000,00

2008 COLLEGAMENTO TRA LA S.P. N. 69 DI QUINCINETTO E LA EX S.S. N. 565 PEDEMONTANA.

3.120.000,00

2008 S.P. N. 187 DI GIAVENO. CIRCONVALLAZIONE DI GIAVENO. (LOTTO II)

650.000,00

2008 COLLEGAMENTO TRA LA S.P. N. 184 DI VILLARBASSE E LA S.P. N. 185 DI BUTTIGLIERA ALTA IN COMUNE DI REANO.

1.800.000,00

2008 LAVORI DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA SULLE EX STRADE STATALI. 3.032.636,00

2009 MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA RETE VIABILE. 10.800.000,00

2009 INTERVENTI DI RISANAMENTO ACUSTICO LUNGO LE STRADE PROVINCIALI 1.500.000,00

2009 LAVORI DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA SULLE EX STRADE STATALI. 3.032.636.00

CONTRIBUTI DA ASSEGNARE AI COMUNI PER LA REALIZZAZIONE DI OPERE DI VIABILITA’ DI INTERESSE DELLA PROVINCIA DI TORINO NEL TRIENNIO 2007 - 2009

PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

1 Provincia VC

Realizzazione di una rotatoria sulla SSP 595 e nuovo

ll t t d l

770.000,00 Intervento a servizio di struttura di interesse interprovinciale.

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 263

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

CONTRIBUTI DA ASSEGNARE AI COMUNI PER LA REALIZZAZIONE DI OPERE DI VIABILITA’ DI INTERESSE DELLA PROVINCIA DI TORINO NEL TRIENNIO 2007 - 2009

PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

Villareggia TO

Moncrivello VC

collegamento stradale al Centro di recupero funzionale presso il Santuario della Madonna del Trompone.

2 BUROLO

Costruzione rotonda lungo S.P. n. 76 nella zona antistante le Scuole Medie Consortili

320.000,00

Opera annessa a struttura scolastica a servizio di più Comuni caratterizzata da utenza debole elevata (studenti)

3

QUASSOLO / SETTIMO VITTONE /

COM. MONTANA DORA BALTEA CANAVESANA

Allargamento tratto dal ponte di Quassolo al passaggio a livello della ferrovia Ivrea - Aosta della S.P. n. 70.

1.100.000,00 (stimato)

Sistemazione di collegamento con la S.S. n. 26

4 SAN CARLO CANAVESE

Realizzazione svincolo a rotatoria in corrispondenza incrocio S.P. n. 19 e S.P. n. 242

250.000,00

Intervento teso a migliorare il livello di esercizio di due strade provinciali con criticità elevate dettate da scarsa visibilità

5 CHIAVERANO

Posa condotte, rifacimento muro di sostegno e allargamento sede stradale

470.000,00

Opere migliorative connesse ad interventi finanziati dalla Regione Piemonte in conseguenza dell'Alluvione Ottobre 2000

6 PONT CANAVESE Nuova passerella pedonale su Torrente Soana

220.000,00

Intervento per la messa in sicurezza del transito dei pedoni sul ponte sul Torrente Soana della ex S.S. n. 460 - traversa interna di Pont

7 LUSERNA SAN GIOVANNI

Sistemazione tra km. 0+600 e km. 0+900. Modifica viabilità su S.P. n. 162 in Frazione Luserna. Rotatoria in Via Ballesio

310.000,00

Intervento per la messa in sicurezza del tracciato stradale provinciale

8 BALDISSERO TORINESE

Allargamento sede stradale della S.P. n. 4 (traversa interna)

300.000,00 (importo stimato)

Intervento per la messa in sicurezza del tracciato stradale provinciale

9 VAUDA CANAVESE

Nuova rotatoria su S.P. n. 21 500.000,00

Intervento per la regolamentazione dell'intersezione a raso e moderazione della velocità

10 QUINCINETTO

Acquisizione sedime privato, allargamento e rettifica tratto S.P. n. 69 dal ponte sul Rio Renanchio al cimitero di Quincinetto

380.000,00

Adeguamento sezione stradale di viabilità alternativa alla S.S. n. 26

11 AVIGLIANA Messa in sicurezza pedonale zona S. Agostino - interv. 5 - ospedale

120.000,00 Interventi finalizzato a migliorare la sicurezza ed il livello di esercizio della viabilità provinciale

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264

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

Completamento percorso pedonale SS 589 LT.DX.

250.000,00

Messa in sicurezza banchina SS 589 LT.SX. tratto Cin Cin/ Curva del Paschè

200.000,00

12 AGLIE' Completamento ampliamento della rete viaria in Agliè

100.000,00

Integrazione precedente contributo di E 100.000,00= per migliorie alla viabilità locale di connessione con la viabilità provinciale

13 SAN GILLIO Nuova viabilità 750.000,00

Viabilità in variante all'abitato della S.P. n. 180 parzialmente già realizzata dall'Amministrazione locale

14 TAVAGNASCO/

COM. MONTANA DORA BALTEA CANAVESANA

Opera di attraversamento a servizio del Canale scolmatore da eseguire nel tratto della S.P. n. 69 tra Tavagnasco e Quassolo

750.000,00 (stimato)

Completamento intervento di regimazione idraulica

15 LEINI'

Sistemazione svincolo ex S.S. n. 460 con S.P. n. 10 (Accordo di programma)

2.700.000,00

Soluzione di un nodo viario con notevole criticità di esercizio (soluzione connessa all'insediamento commerciale nell'area aeroportuale di Caselle)

16 ROLETTO Nuova rotatoria su S.P. n. 195 "Cappella Galletti"

230.000,00

Intervento per la soluzione dei flussi viari in prossimità di edificio religioso

17 COLLERETTO GIACOSA

Nuova rotatoria su S.P. n.63 250.000,00

Intervento per la soluzione dei flussi viari in ingresso all'abitato di Colleretto Giacosa

18 CANISCHIO S.P. n. 43 di Canischio. Asfaltatura concentrico

7.500,00

L'intervento rientra nelle manutenzioni in conto al Servizio Gestione Viabilità

19 COASSOLO TORINESE

Sgombero neve strade comunali 30.000,00

L'intervento può essere oggetto di convenzionamento e di erogazione di contributo da stabilirsi

20 MONASTERO DI LANZO

Sistemazione strada di collegamento tra i Comuni di Monastero di Lanzo e Pessinetto

100.000,00

Intervento da esaminarsi di concerto con gli Assessorati alla Montagna ed al Turismo

21 SAUZE DI CESANA

Interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione delle strade comunali (Frazione Bessen Haut)

150.000,00

Intervento da esaminarsi di concerto con gli Assessorati alla Montagna ed al Turismo

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

22 MONCENISIO

Manutenzione sistemi di protezione e rifacimento manto strada comunale Moncenisio-Novalesa

50.000,00

Intervento da esaminarsi di concerto con gli Assessorati alla Montagna ed al Turismo

23 COMUNITA'

MONTANA VALLE SACRA

Collegamento con loc. Vasinvresso. Collegamento S.P. di S. Elisabetta con strada com.le del Ponte Romano Interventi finalizzati al recupero degli alpeggi

250.000,00

Intervento da esaminarsi di concerto con gli Assessorati alla Montagna ed al Turismo

24 LORANZE' E

COLLERETTO GIACOSA

Potenziamento impianto di illuminazione su S.P. n. 222

111.000,00

Opere di urbanizzazione primaria conseguenti a scelte urbanistiche locali

25 RIVAROSSA Adeguamento tratto S.P. n. 37 60.000,00

Opere connesse agli interventi attivati dal Comune e a carico del medesimo

26 SAN MAURIZIO CANAVESE

Nuova rotatoria su S.P. n. 2 incrocio con S.P. n. 15

250.000,00

Opera realizzata direttamente dal Comune per la quale è in corso il rilascio della Concessione

27 TRANA

Manutenzione straordinaria della strada di collegamento tra il comune di Trana e il comune di Avigliana.

110.000,00

28 COAZZE

Realizzazione percorso pedonale zona ex cinema Vittoria - lungo la SP 189/190

41.000,00

Intervento finalizzato alla messa in sicurezza dei percorsi pedonali lungo la viabilità provinciale.

29 PERTUSIO 126.000,00

30 VERRUA SAVOIA

S.P. n. 107 Realizzazione rotatoria in località Trucco

228.360,00

Trattasi di ulteriore contributo aggiuntivo a quelli già stanziati nell’anno 2005 (DGP prot. 2003- 478140/2005) di Euro 69.000.=

31 CASTELNUOVO NIGRA

Manutenzione S.P. 60 Castellamonte-Villa Castelnuovo

320.000,00

Integrazione in data 07/08/2006

32 QUASSOLO Acquisto automezzo per manutenzioni stradali

12.400,00

33 SCALENGHE Richiesta segnaletica pista ciclabile (25/30 cartelli)

Da definire

34 ROMANO CANAVESE

Rotatoria sull'intersezione tra S.P. 82 e S.P. 56

224.372,00 Contributo concordato il 29/09/2005

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

35 GERMAGNANO

Opere di complet. della viabilità comunale a collegam. tra la S.P.2 (Via Celso Miglietti) e la S.P.1 (Direttissima delle Valli)

854.845,00

Opera di raccordo tra il concentrico e la Direttissima delle Valli utile ad alleggerire la strada cittadina e le strutture di aggregazione previste, dal traffico pesante.

36 BORGONE SUSA Realizzazione di marciapiede su Via Abegg

200.000,00 Richiesto contributo parziale

37 VICO CANAVESE

Sgombero neve strada intercomunale Ponte Prelle - Inverso - Trausella - Rueglio

Da definire Servizio relativo alla strada intercomunale Ponte Prelle – Inverso – Trausella – Ruglio. Contributo corrisposto tutti gli scorsi anni

38 FRONT

Variante alla S.P. 34 di Rocca nel tratto dall'imbocco su torrente Malone della S.P. 13 (progr. Km 12,550) a S.P. 34 (progr. Km 0,350).

670.000,00

Disponibilità del Comune a farsi carico dell'eventuale tratta di S.P. 34 che potrebbe essere dimessa al comune. (previsione di spesa sottostimata)

39 CHIESANUOVA

Miglioramento viabilità e messa in sicurezza S.P.45 in località concentrico.

30.000,00

40 SAMONE

Realizzazione di rotatoria sulla S.P. 222 Ivrea-Castellamonte per collegamento con la viabilità della nuova area industriale.

320.394,00

Costo previsto in progetto e già finanziato è € 124.362,88. L'Amministrazione chiede alla Prov.TO e Regione di contribuire sulla differenza.

41 TROFARELLO Manutenzione straordinaria sulla S.P. 125

50.000,00 Completamento dell’intervento attivato con il precedente contributo

42 VALPRATO SOANA

Levigatrice per pista di pattinaggio 35.000,00 € 10.000 sono finanziati dal Comune

43 PESSINETTO

Allargamento S.P. 1 e costruzione muro di sostegno a valle, in località Borgata Villa.

80.000,00

L'intervento consentirebbe di risolvere il problema della agibilità veicolare lungo tutto il tracciato nel territorio del Comune, permettendo il corretto flusso veicolare da e per le valli.

44 PESSINETTO

Allargamento della S.P. 30 in località Chiesa Maddalena - 2° lotto.

30.000,00

Lavori di agevolazione del flusso sulla provinciale ora ostacolata dalla strettoia presente sul tratto in esame.

45 CASCINETTE D'IVREA

Realizzazione nuova strada pubblica di collegamento tra ls S.P.76 (Via del Pero) e la S.P. 74 di Chiaverano (Via Roma)

224.000,00

Lavori necessari a risolvere i problemi all'incrocio tra le due SS.PP. e Via Burolo, il quale non riesce ad assorbire tutto il traffico transitante a causa delle ridotti dimensioni e della particolare configurazione. Si chiede anche un contributo progettuale oltrechè economico.

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

46 VAUDA CANAVESE

Richiesta di un contributo aggiuntivo oltre a quello già assegnato per la realizzazione di 2 rotatorie sulla S.P. 13.

535.000,00

Lavori necessari a mettere in sicurezza il tratto in località Palazzo Grosso.

47 BALANGERO

Richiesta di contributo per interventi sulla S.P. 26 : adeguamento sezione stradale e bitumatura.

250.000,00

I lavori si inseriscono all'interno di un programma di soluzione delle criticità esistenti sulla viabilità di accesso all'Ospedale Eremo di Lanzo, che contemplano anche la realizzazione da parte della Provincia della rotonda sull'intersezione tra S.P.2 e S.P. 26

48 AGLIE'

Realizz. di parcheggio per ricettività turistica in area prossima al Castello sulla V. don Notario e trasform. di carrareccia comun. esistente in tratto viario per deviaz. traffico verso S.Giorgio.

Da definire Lavori finalizzati al decongestionamento del traffico in occasione di afflusso turistico particolarmente elevato.

49 LOMBRIASCO

Interventi di ripristino del manto stradale sulla strada comunale della "Pancalera", di collegamento tra la S.P. 141 per Pancalieri e la S.P. 147 per Osasio.

40.000,00

Intervento di ripristino definitivo del manto stradale che ogni anno obbliga il Comune a ripetuti interventi di manutenzione e a periodiche chiusure al traffico dell'intero tratto.

50 LANZO TORINESE

Realizzazione intersezione a rotatoria S.P. 22 del Colle Focola - S.P. 29 di Oviglia - Via Roma

165.000,00

Viene richiesto un contributo pari al 50%. Si rileva che progettualmente dovranno essere apportate alcune variazioni alle caratteristiche geometriche per idoneità al traffico pesante.

51 CAVOUR Spostamento S.P. 154 per realizzazione pista ciclabile

Da definire Inserito per memoria in attesa di determinazione economica

52 FOGLIZZO SS.PP. 82 e 85 realizzazione marciapiedi

12.043,00

53 CAPRIE S.P. 199 realizzazione pista ciclabile

225.000,00

Intervento che integra quanto attivato con finanziamento regionale

54 GROSCAVALLO S.P. 33 allargamento e acquisizione sedimi

9.000,00

trattatasi di ulteriore contributo - vedi 2005 per € 20.000,00

55 VILLARBASSE S.P. 184 nuova rotatoria Da definire Mancano previsioni economiche

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

56 ROLETTO S.P.195 e ex S.S. 589 percorsi pedonali

345.000,00

trattasi di n.2 interventi distini (sulla S.P. 195 per € 145.000,00 e sulla ex S.S. 589 per € 200.000,00)

57 QUASSOLO S.P.69 percorsi pedonali (marciapiedi) nel tratto urbano

Da definire

58 GROSSO - VILLANOVA

S.P.24 - Via 1° Maggio sistemazione a rotatoria

Da definire Nell'istanza si fa menzione a un Prog. Preliminare fatto dalla Prov.TO Strutt. HB4

59 LEMIE S.P.32 - Interventi critici sulla viabilità

145.000,00

60 SAN FRANCESCO AL CAMPO

S.P.19 - Completamento Via San Carlo

30.000,00

Allargamento sede stradale nella tratta interna all’abitato

61 SAN BENIGNO CANAVESE

S.P. n. 40 – Realizzazione ponte strillato sul Torrente Malone

360.000,00

62 SAN BENIGNO CANAVESE

S.P. n. 40 – Realizzazione rotatoria di San Giusto e pista ciclabile di raccordo ai campi sportivi

300.000,00

63 SAN MARTINO CANAVESE

S.P.56 realizzazione di n.2 intersezioni a rotatoria Interventi vari

Da definire

64 SAN SECONDO DI PINEROLO

S.P.161 realizzazione rotatoria Via Valpellice angolo Via Fontana Bertino

Da definire

65 SAN SECONDO DI PINEROLO

S.P.166 sistemazione intersezione con Via Colombini

70.000,00

Progetto preliminare redatto dal Servizio Infrastrutture Territoriali e Assiustenza Tecnica agli Enti Locali

66 Piobesi Torinese

S.P. 145 - Realizzazione percorsi pedonali e ciclabili

301.745,00 Richiesto contributo 50%

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

67 San Francesco al Campo

S.P. 19 - Riqualificazione Via San Carlo e realizzazione attraversamenti pedonali rialzati

Esiste già precedente richiesta di contributo prot.2528/2006

68 San Martino Canavese

S.P. 56 - Interventi migliorativi in frazione Silva

da definire da definire

69 Villarbasse

S.P. 184 - Realizzazione rotatoria tra Via Rivoli e circonvallazione

da definire da definire

70 Cintano Acquisto automezzo per manutenzione territorio

non di competenza del Servizio Programmazione Viabilità

71 Lombriasco

Manutenzione straordinaria strada comunale della Pancalera

40.000,00

72 Caprie S.P. 199 - Realizzazione pista ciclabile

73 Pont Canavese

S.P. 47- Adeguamento sezione stradale previa acquisizione immobili

300.000,00 importo ridotto sulla base doc. integr. 31.08.06

74 Locana

S.S.P. 460 - Sistemazione cedimenti sede stradale a seguito di posa gasdotto

68.000,00

Intervento integrativo a quanto previsto dal Comune

75 Vigone S.P. 148 - Adeguamento carreggiata stradale

100.000,00

76 Comunità Montana

Valli Chisone e Germanasca

S.R. 23 - Sistemazione della rotonda del Malanaggio nel Comune di Porte

88.000,00

77 Rivalta

S.P. 175 del Doirone -Strada o senso unico con variante all'abitato del Doirone con futura destinazione a pista ciclopedonale

700.000,00

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PRIORITA' COMUNE INTERVENTO IMPORTO PROGETTO NOTE

78 Roure

S.P. 261 - Ampliamento parcheggio in borgata Piccolo Faetto

158.583,07

progetto preliminare redatto dal Servizio Assistenza Tecnica ai Comuni

79 Buttigliera Alta

S.P. 186 - Sistemazione a rotatoria all'intresezione con Via degli Abay

421.000,00

80 Garzigliana

S.R. 589 - Realizzazione di intersezione a rotatoria con la S.P. 158

475.188,00

TOTALE

19.673.430,00

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Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Scadenze

Unione Europea Fondo strutturale FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) - DOCUP Obiettivo 2: per aiuti agli investimenti delle PMI e degli EE.LL.

Scadenza attuale programmazione: 2006. Dal 2007 è prevista la nuova programmazione.

Unione Europea Iniziativa comunitaria INTERREG III: promozione della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale per uno sviluppo armonico, equilibrato e duraturo del territorio comunitario.

Bandi aperti fino al 31/12/2006.

Unione Europea Programma comunitario VI PROGRAMMA QUADRO R & ST: a favore della ricerca e lo sviluppo tecnologico Bandi aperti fino al 31/12/2003.

Stato Italiano Legge n. 144/99: fondo per la progettazione preliminare delle opere pubbliche.

Stato Italiano Legge n. 311/04 per il finanziamento di interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali e promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio.

Stato Italiano Legge n. 641/96 Delibera CIPE del 31/01/03 per interventi di manutenzione e completamento di reti provinciali

Stato Italiano Legge n. 448/01 fondo nazionale per la realizzazione di infrastrutture di interesse locale

Stato Italiano Legge n. 208/98 Delibera CIPE n. 19 e n. 20 del 2004. Istituzione fondo rotativo per il finanziamento dei programmi di promozione imprenditoriale nelle aree depresse

Regione Piemonte Legge Regionale 09/08/99 n.20, art.15, c.1, lett. d) - contributi per interventi di progettazione, messa in loco e manutenzione della segnaletica delle strade del vino.

Regione Piemonte

Legge Regionale 04/09/79 n.59 Legge Regionale 18/12/79 n.77 Legge Regionale 28/02/84 n.14: provvedimenti per l’esercizio dello sgombero della neve.

Regione Piemonte Piano Regionale degli Investimenti sulle strade dimesse dall’Anas (2003-2009) Attivato

Regione Piemonte Piano Regionale Investimenti sulle strade dimesse dall’Anas – stralcio 2001 (2003-2005) Attivato

Regione Piemonte Piano Nazionale Sicurezza Stradale – 1° Programma e 2° Programma Attivato

Anas S.p.a. Piano di ricostruzione dei danni alluvionali ottobre 2000 Attivato

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pag. Sezione 3: Viabilità provinciale

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Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 89.304.939,00 € 65.472.777,00 € 74.835.471,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 32.922.307,00 € 33.983.475,00 € 35.416.461,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

8 74 76,5 284

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili 350.354.997,78 € 2.123.088,85 € 972.447,15 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma è coerente con il Piano Regionale degli investimenti sulla rete stradale trasferita, approvato con D.C.R. n. 271-37720 del 27 novembre 2002 (2003-2009).

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Viabilità provinciale pag. 273

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3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009 Entrate specifiche:

Stato 1.820,00 1.820,00 1.820,00 Regione Piemonte - - - Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 21.366.865,80 25.921.875,70 13.392.845,20 Altri indebitamenti (1) 9.157.228,20 11.109.375,30 5.739.790,80

Altre entrate 58.043.504,00 27.704.185,00 54.965.494,00 TOT. Entrate specifiche (A) 88.569.418,00 64.737.256,00 74.099.950,00 Proventi dei servizi (B) 51.000,00 51.000,00 51.000,00 Quote di risorse generali (C) 33.606.828,00 34.667.996,00 36.100.982,00 Totale (A+B+C) 122.227.246,00 99.456.252,00 110.251.932,00

(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 29.624.103,00 24,24% 31.467.603,00 31,64% 32.701.035,00 29,66% Spesa Corrente di sviluppo (b) 3.298.204,00 2,70% 2.515.872,00 2,53% 2.715.426,00 2,46%

Spesa Corrente 32.922.307,00 26,94% 33.983.475,00 34,17% 35.416.461,00 32,12% Spesa per investimento 89.304.939,00 73,06% 65.472.777,00 65,83% 74.835.471,00 67,88%

Totale 122.227.246,00 100,00% 99.456.252,00 100,00% 110.251.932,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 22,27% 18,55% 22,01%

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 275

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Programma 49: SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE AMBIENTALE

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Angela Massaglia

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Sviluppo sostenibile e Pianificazione ambientale; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area Sviluppo

sostenibile e Pianificazione ambientale; - il Dirigente del Servizio Pianificazione sviluppo sostenibile e Ciclo integrato

rifiuti - il Dirigente del Servizio Tutela ambientale; - il Dirigente del Servizio Gestione rifiuti e bonifiche; - il Dirigente del Servizio Gestione informazioni territoriali, ambientali e

cartografiche; - il Direttore dell’Area Risorse idriche e qualità dell’aria; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area Risorse

idriche e qualità dell’aria; - il Dirigente del Servizio Valutazione impatto ambientale attività estrattiva.

3.4.1 Descrizione del programma

Il programma si articola in due linee essenziali lungo le quali si collocano tutte le attività e funzioni svolte dalla Provincia in materia: - perseguire uno sviluppo sostenibile, quindi duraturo e competitivo perché

attento alla qualità della vita, all’uso delle risorse, ad un sistema di produzione e consumo che garantisca la tutela della salute e la protezione dell’ambiente;

- programmare la realizzazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti, attuare i compiti di autorizzazione e controllo degli impianti.

Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Programmazione e coordinamento

Programmazione della gestione dei rifiuti: aggiornamento periodico del Programma Provinciale di gestione dei Rifiuti (PPGR)

Osservatorio Ciclo Integrato Rifiuti: monitoraggio dello stato di attuazione del Programma Provinciale Gestione Rifiuti PPGR

Programmazione e monitoraggio delle attività di controllo e vigilanza Ambientale

Pianificazione Strategica Ambientale: miglioramento della sostenibilità

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pag. Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

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Tipo di funzioni Attività di Infrastrutture, Politiche trasporti, Insediamenti produttivi e Aziende a rischio, Energia, Impianti, Qualità delle aree periurbane

Concorso alla modificazione e all’integrazione del Piano Territoriale di Coordinamento per la parte concernente il pericolo di incidenti rilevanti.

Concorso alla pianificazione dell’emergenza esterna in materia di stabilimenti a pericolo di incidenti rilevanti

Regolazione di attività pubbliche e private

Autorizzazioni alla costruzione di impianti e all’esercizio di alcune tipologie di attività di recupero e smaltimento rifiuti; vigilanza e controllo

Controllo e iscrizione di alcune tipologie di imprese che recuperano rifiuti

Procedimenti relativi ai siti da bonificare di specifica competenza dellaProvincia, in quanto interessino il territorio di piú Comuni

Valutazione dei progetti di bonifica ed espressione del parere per l'approvazione dei progetti di bonifica che interessano il territorio di un solo Comune

Autorizzazioni trasporto transfrontaliero rifiuti; vigilanza e controllo

Controllo delle attività di bonifica e certificazione finale di avvenuta bonifica

Esercizio delle funzioni attribuite all’ente con L.R. 44/2000 concernenti le industrie a rischio di incidente rilevante a decorrere dall’effettivo trasferimento delle stesse

Attuazione del PPGR (programma provinciale di gestione dei rifiuti) tramite azioni di incentivo e sostegno.

Supporto e promozione di attività

Supporto all’organo di governo (associazione d’ambito territoriale ottimale) per i rifiuti in regime di avvalimento, per quanto riguarda: - Affidamento di servizi smaltimento - Localizzazione e realizzazione impianti, prescrizioni ambientali - Istruttoria atta a definire le tariffe di smaltimento - Vigilanza e controllo sugli impianti, qualità, costi, …

Realizzazione di interventi a terzi di informazione e assistenza sulleproblematiche ambientali agli organi preposti per la predisposizione dei piani di emergenza relativi alle industrie a rischio di incidente rilevante.

Supporto alle istruttorie di valutazione dell'impatto ambientale

Supporto tecnico ed amministrativo nei confronti dei Comuni responsabili dell'approvazione dei progetti di bonifica o coinvolti dall'esercizio di poteri sostitutivi

Promozione e supporto nell’organizzazione di eventi legati alla sostenibilità ambientale nell’ambito dell’attuazione del Piano d'Azione per la Sostenibilità e promozione delle politiche ambientali, che si propone l’integrazione della variabile ambientale in tutte le politiche di settore anche attraverso la realizzazione e/o il sostegno a progetti di sostenibilità ambientale di carattere dimostrativo (progetti pilota).

Promozione e sostegno delle Agende 21 locali presenti o in fase di avvio in Provincia di Torino.

Gestione del Laboratorio Territoriale di educazione ambientale: promozione di progetti di educazione ambientale, comunicazione pubblica e sensibilizzazione su temi ambientali; fornitura di servizi didattici alle scuole e realizzazione di un ruolo di raccordo e coordinamento nei confronti degli altri Laboratori Territoriali e dei Centri di Esperienza esistenti in ambito provinciale.

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 277

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Tipo di funzioni Attività

Gestione di servizi pubblici Attività di formazione per operatori di polizia giudiziaria in campo ambientale

Attività di progettazione, formazione, aggiornamento, acquisizione, conservazione della cartografia provinciale e gestione dell’accesso.

Gestione del contenzioso in materia ambientale

Verifica dei presupposti per la costituzione di parte civile nei giudizi in materia ambientale.

Ricorsi in opposizione ad ordinanze/ingiunzioni.

Sanzioni ai Comuni per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti.

3.4.2 Motivazione delle scelte

LA GESTIONE DEI RIFIUTI La produzione di rifiuti determina un consumo e uno spreco di risorse materiali e di energia. L’evoluzione dei consumi e degli stili di vita nelle aree ricche del pianeta ha accelerato il ritmo di trasformazione in rifiuti dei beni e delle merci. La gestione dei rifiuti genera inoltre - nella fasi di trattamento e di smaltimento - impatti ambientali, talora sostanzialmente irreversibili, che possono essere contenuti e controllati solo con elevati costi economici e quindi generando esternalità non irrilevanti. Tipicamente, il costo di gestione dei rifiuti oscilla attorno allo 0,5% del PIL. Il tema dei rifiuti è stato inoltre enfatizzato anche dalla acuta sensibilità sociale rispetto alla localizzazione degli impianti di smaltimento, che rischia di determinare oggettivamente un’iniqua distribuzione dei carichi e dei rischi ambientali. 1. In Provincia di Torino nel 2005 sono state prodotte complessivamente circa 1.170.000 tonnellate di rifiuti urbani (RU), il 45% dei quali nel solo capoluogo, con una produzione annua di circa 522 kg per abitante (valore molto vicino alla media europea). 2. Sempre con riferimento a dati 2005, i RU della Provincia vengono smaltiti in discariche, situate in Provincia di Torino e fuori, per il 61% del totale dei rifiuti prodotti (dunque circa 723.000 tonnellate). Oltre ai rifiuti di provenienza domestica, all’interno della quota di rifiuti smaltiti in discarica di particolare rilevanza è il contributo dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue, pari a circa 95.000 tonnellate. Nel 2005 a livello di ambito provinciale si è raggiunto finalmente il 36,3% di raccolta differenziata, conseguendo quindi gli obiettivi del D.Lgs 22/97 (‘Decreto/Ronchi”) del 35%. Nel corso del primo semestre 2006 la raccolta differenziata è ulteriormente migliorata, raggiungendo il 39,2%. 3. A giugno 2006 la capacità residua delle discariche esistenti era di circa 2.500.000 metri cubi, di cui oltre il 75% costituita dalla discarica delle Basse di Stura nel territorio della città di Torino. Agli attuali ritmi di produzione e smaltimento dei rifiuti tale volumetria risulterà esaurita nel corso del 2009. 4. Per quanto riguarda l'inquinamento del suolo e del sottosuolo, sono da perseguire le azioni che consentono di ridurre le conseguenze ambientali degli

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pag. Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

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inquinamenti in atto e per evitare che si verifichino nuovi inquinamenti. In particolare sono da implementare i controlli che permettono l'identificazione di siti contaminati, favorire l'interscambio con tutti i soggetti pubblici che operano sulla materia per diminuire i tempi di intervento, favorire l’azione dei soggetti privati che intendono intervenire per bonificare o mettere in sicurezza i vecchi siti contaminati, riqualificare le aree degradate in modo da dissuadere coloro che operano illegalmente, favorire l'insediamento di impianti di inertizzazione, detossificazione e smaltimento controllato dei rifiuti, incentivare sistemi di sicurezza ambientale negli impianti produttivi che utilizzano sostanze pericolose, porre particolare attenzione alle aree sensibili, vulnerabili e strategiche sulle quali dare priorità di intervento. Il raggiungimento degli obiettivi sopra delineati, per la natura intersettoriale di questi ultimi, può avvenire solo tramite uno stretto collegamento tra enti e, all'interno di questi, tra le varie strutture deputate a intervenire in materia urbanistica, sanitaria, produttiva, nonché naturalmente ambientale. Nel complesso, si intendono avviare iniziative di controllo mirato per filiere e sugli operatori, al fine di individuare e prevenire ambiti di illegalità, da attuarsi attraverso accordi e intese con organismi di vigilanza operanti a livello territoriale e nazionale. L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (IPPC – INTEGRATED PREVENTION AND POLLUTION CONTROL) La Direttiva 96/61/CE in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento, recepita, per gli impianti produttivi esistenti, con D.Lgs. 372/99, prevede che per l’esercizio di grandi attività produttive la Provincia provveda al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale entro il 30/04/2005. Tale autorizzazione riguarda circa 150 impianti di diversa tipologia economica e soglia produttiva o di resa, come ad esempio gli impianti per la produzione e la trasformazione dei metalli, per la gestione dei rifiuti, ma anche impianti per l’allevamento intensivo di pollame e suini. Il nuovo provvedimento, concepito per superare la logica frammentaria degli atti di autorizzazione che singolarmente tutelano i diversi aspetti ambientali, anticipa una reale ed importante semplificazione amministrativa non solo per il gestore richiedente, ma anche per l’amministrazione competente al rilascio della stessa. Al fine di provvedere al rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali non è stato costituito un apposito ufficio, ma, in maniera integrata, le istanze vengono istruite da parte dei funzionari competenti per le diverse autorizzazioni ambientali, in particolare del settore atmosferico, idrico, dei rifiuti e dell’inquinamento acustico, prevedendo in alcuni casi anche il coinvolgimento di ulteriori servizi quali il Servizio V.I.A, e il Servizio Tutela Ambientale. LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.) L’approccio tecnico della Valutazione di Impatto Ambientale (L.R. 40/98), per la quale l’organo tecnico e l’organizzazione della Provincia sono state formalizzate con D.G.P. n. 65326 del 14 aprile 1999, si presenta come uno strumento innovativo nel superamento di una logica di esame settoriale delle diverse problematiche ambientali. Coerentemente con quanto stabilito dalla proposta di Agenda 21, la valutazione preventiva e globale degli effetti ambientali derivanti dalla realizzazione di un intervento od opera si pone, in una logica di sviluppo sostenibile ed approccio integrato, come strumento di supporto alle decisioni nelle

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 279

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attività di governo locale. In questo senso gli stessi interventi e opere realizzati dall’Ente sono sottoposti alla Valutazione di Impatto Ambientale, per quanto di competenza del presente programma. LA BONIFICA DI SITI CONTAMINATI Per quanto riguarda l'inquinamento del suolo e del sottosuolo, sono da perseguire le azioni che consentono di ridurre le conseguenze ambientali degli inquinamenti in atto e per evitare che si verifichino nuovi inquinamenti. In particolare sono da implementare i controlli che permettono l'identificazione di siti contaminati (a novembre 2004 ne erano registrati 310), favorire l'interscambio con tutti i soggetti pubblici che operano sulla materia per diminuire i tempi di intervento, favorire l'azione dei soggetti privati che intendono intervenire per bonificare o mettere in sicurezza i vecchi siti contaminati, riqualificare le aree degradate in modo da dissuadere coloro che operano illegalmente, favorire l'insediamento di impianti di inertizzazione, detossificazione e smaltimento controllato dei rifiuti, incentivare sistemi di sicurezza ambientale negli impianti produttivi che utilizzano sostanze pericolose, porre particolare attenzione alle aree sensibili, vulnerabili e strategiche sulle quali dare priorità di intervento. Il raggiungimento degli obiettivi sopra delineati, per la natura intersettoriale di questi ultimi, può avvenire solo tramite uno stretto collegamento tra enti e, all'interno di questi, tra le varie strutture deputate a intervenire in materia urbanistica, sanitaria, produttiva, nonché naturalmente ambientale. PERICOLO DI INCIDENTI RILEVANTI La materia, la cui competenza risulta a tutt’oggi ripartita tra lo Stato e la Regione in attesa del perfezionamento dell’accordo di programma previsto dall’articolo 72 del d.lgs. 112/1998, vede tuttavia la Provincia coinvolta sin d’ora e quindi chiamata ad intervenire in due ambiti distinti della prevenzione rappresentati dalla pianificazione territoriale e dalla pianificazione dell’emergenza. Nel primo caso si ritiene importante dare quanto prima possibile corso al recepimento, nell’ambito dello strumento regolatore provinciale in materia di pianificazione territoriale, dell’articolo 14 del d.lgs. 334/1999 riguardante il controllo dell’urbanizzazione nelle aree in cui sono presenti stabilimenti con pericolo di incidenti rilevanti. Il precetto, discendente dall’analoga istanza posta dalla direttiva c.d. “Seveso”, prescrive difatti alle Province la modificazione dei propri Piani Territoriali alla luce dei “requisiti minimi” stabiliti con il decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 9 maggio 2001. Proseguono pertanto le intese con l’Assessorato competente per la Pianificazione Territoriale ai fini della predisposizione congiunta delle norme specifiche e delle variazioni da apportare al Piano attuale. La pianificazione dell’emergenza, nuovamente discendente da una precisa richiesta della citata direttiva e del decreto di recepimento, è attualmente affidata alla responsabilità della Prefettura che, sulla base di accordi, anche tenuto conto dei compiti generali della Provincia in materia di protezione civile e della stessa necessità dell’intesa postulata dal decreto, si sta avvalendo del supporto tecnico, amministrativo e informativo della Provincia per la redazione dei piani e per la consultazione dei soggetti istituzionali e operativi interessati. Si prevede di

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Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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proseguire l’attività, peraltro fortemente ampliata con l’estensione dell’obbligo di pianificazione anche agli stabilimenti non soggetti al rapporto di sicurezza. [rif. linee programmatiche del Presidente 2.1 e 2.5] LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE L’attuazione di politiche volte allo sviluppo sostenibile richiede che l’Ente si ponga come motore propulsivo per indurre una maggior integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale nelle politiche settoriali e per rafforzare la capacità degli attori locali, pubblici e privati, di muoversi insieme nella direzione di un vero e proprio patto per il territorio e per l’ambiente. Il monitoraggio delle diverse componenti ambientali e dei risultati delle politiche attuate diventa un obiettivo fondamentale per ritarare proficuamente l’azione dell’Ente. La comunicazione a carattere informativo, la sensibilizzazione, la formazione, la concertazione e negoziazione degli obiettivi ambientali e delle strategie per il loro perseguimento, così come la promozione di partnership e i sistemi di incentivi/disincentivi sono strumenti operativi da privilegiare al fine di aumentare la consapevolezza con la quale gli attori sociali ed economici affrontano la sfida dello sviluppo economico durevole e sostenibile. La Provincia ha già operato negli anni precedenti nella suddetta direzione attivando un processo di Agenda 21 locale che ha portato alla redazione e approvazione del Piano d’Azione per la Sostenibilità oggi in fase di attuazione (nella prima sezione della Relazione Previsionale e Programmatica è riportata una descrizione sintetica dell’Agenda 21 della Provincia) e promuovendo/sostenendo le Agende 21 Locali a scala subprovinciale attraverso la costituzione di una Rete Provinciale a cui hanno aderito Comuni, Parchi e Comunità Montane. L’Agenda 21 infatti, identifica i principi, i criteri, gli obiettivi per uno sviluppo globale e locale sostenibile. L’art. 28 dell’ Agenda 21, approvata a Rio de Janeiro nel 1992 nel corso del Summit Mondiale su ambiente e sviluppo, indica precisi obiettivi e criteri d’azione per i governi locali, con particolare riferimento al coinvolgimento attivo della cittadinanza nella promozione dello sviluppo sostenibile. A tale indicazione ha fatto seguito, nel 1994, la nascita della Campagna Europea Città Sostenibili fondata sull’adesione alla Carta di Aalborg, sottoscritta dalla Provincia nel 1998. La Decisione del Consiglio e del Parlamento europeo (24 settembre 1998), confermata dal VI Programma di azione Ambientale dell’UE e esplicitata per l’Italia dai documenti che definiscono le strategie nazionali per uno sviluppo sostenibile, ha individuato 4 obiettivi prioritari per le politiche attive di sostenibilità ambientale:

- integrazione delle esigenze ambientali in altre politiche; - allargamento della gamma degli strumenti utilizzati, al fine di cambiare

in modo significativo le tendenze e le pratiche attuali; - garanzia di una migliore attuazione e applicazione della politica

ambientale; - maggiori sforzi per sensibilizzare e informare meglio i cittadini sulle

tematiche dello sviluppo sostenibile. Le comunicazioni della Commissione europea “Un’Europa sostenibile per un mondo migliore: una strategia dell’Unione Europea per lo Sviluppo Sostenibile” del 2001, “Verso una strategia tematica per l’ambiente urbano” del 2004, e la conseguente “Strategia d’Azione Ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia”, approvata dal CIPE il 2/8/2002, identificano quali temi prioritari di intervento: la

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 281

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

mitigazione dei cambiamenti climatici, laprotezione della natura e della biodiversità, il miglioramento delle qualità della vita (salute …) e dell’ambiente, i trasporti sostenibili; la gestione responsabile delle risorse naturali, delle acque, dei rifiuti ed in generale l’integrazione della varaibile ambientale nelle politiche. La programmazione dello sviluppo sostenibile e la pianificazione ambientale si configurano come processi strategici di carattere trasversale che investono: a) le programmazioni normate di settore di competenza provinciale; b) le programmazioni, di competenza di altri soggetti, nelle quali la Provincia può

avere funzioni autorizzative, consultive, di coordinamento o altro; c) i programmi di sviluppo, generati da organizzazioni territoriali varie,

temporanee o meno, talvolta finanziati da strumenti europei, regionali, nazionali;

d) le azioni singole delle imprese, delle istituzioni, dei cittadini, che hanno implicazioni in relazione alla sostenibilità ambientale.

Una programmazione dello sviluppo sostenibile efficace si caratterizza per la sua capacità di orientare, connettere, intercettare le suddette programmazioni, in un quadro coerente di obiettivi. Ciò va perseguito attraverso un quadro coerente di obiettivi di sostenibilità ambientale condivisi e credibili, e quindi fondati: • su un’efficace attività di monitoraggio, reporting e bilancio; • sul mantenimento di un canale efficace di raccordo, co-progettazione, co-

valutazione, con gli attori del territorio (i cosiddetti stakeholder); • su un insieme di ‘regole’ che vincolino gli attori interni; • sulla condivisione politica delle suddette regole. Un’azione ristretta all’esercizio delle sole competenze provinciali, quand’anche condotta nel miglior modo possibile, non consente di conseguire risultati significativi in campo ambientale se non affiancata ad un lavoro di elaborazione di strategie con il territorio su quei temi che richiedono partnership e pro-azione da parte dei vari attori in gioco. Il quadro sopra descritto ripropone con forza la necessità di rafforzare la pianificazione strategica ambientale attraverso: • l’aggiornamento e integrazione delle programmazioni e pianificazioni di settore

in un piano ambientale coerente e condiviso, dotato di efficaci strumenti di monitoraggio e controllo strategico;

• il consolidamento ed estensione dei processi di governance e gestione ambientale sostenibile.

Alla base della motivazione delle scelte si pone un ambizioso proposito: ricomprendere nella pianificazione ambientale in via prioritaria i programmi che per loro natura sono finalizzati al governo/gestione delle componenti ambientali: • Programma per la gestione dei rifiuti; • Programma energetico • Piano attività estrattive • Programmi e piani di controllo delle emissioni • Zonizzazione e risanamento acustico (per quanto di competenza delle

province • Pianificazione risorse idriche (per quanto di competenza delle province) • Piano dei trasporti e della mobilità

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pag. Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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• Progetti strategici delle grandi infrastrutture: TAC-TAV, Tangenziale Est, Servizio Ferroviario Metropolitano, linee metropolitane (Torino-Venaria; Orbassano-Torino, ecc.)

• Piano di sviluppo rurale.

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche, da intendersi come ulteriori rispetto a quelle dovute d'istituto, relativamente alle quali devono in ogni caso essere garantiti gli stanziamenti necessari.

PROGRAMMAZIONE DELLA GESTIONE RIFIUTI Descrizione dettagliata:

Aggiornamento del programma della gestione dei rifiuti in rapporto:

- alla progressiva estensione del sistema di raccolta “porta a porta”;

- alla situazione di criticità connessa alla previsione di esaurimento della capacità delle discariche attuali entro il 2009, e quindi circa 2 anni prima dell’entrata in funzione del primo impianto di incenerimento dei rifiuti sul territorio provinciale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Gestione integrata dei rifiuti: aggiornamento periodico del Programma Provinciale di gestione dei rifiuti.

FORNIRE AL CONSORZIO ASSOCIAZIONE D’AMBITO TORINESE PER IL GOVERNO DEI RIFIUTI IL SUPPORTO TECNICO OPERATIVO, IN REGIME DI AVVALIMENTO DEGLI UFFICI PROVINCIALI DA PARTE DELL’ATO.

Descrizione dettagliata:

Il Consorzio associazione d’Ambito per il Governo dei rifiuti è stato costituito in data 30/09/2005. E’ previsto che il consorzio si avvalga delle strutture della Provincia di Torino, sulla base di specifico atto convenzionale, per lo svolgimento delle funzioni, nelle more della definizione della struttura operativa dell’ente.

L’ATO-R Torinese dovrà affrontare prioritariamente l’urgenza criticità connessa alla previsione di esaurimento della capacità delle discariche attuali entro il 2009, e quindi circa 2 anni prima dell’entrata in funzione del primo impianto di incenerimento dei rifiuti sul territorio provinciale; le altre attività sono quelle previste nello studio di microlocalizzazione dell’impianto di termovalorizzazione del Gerbido, nonché la localizzazione del secondo impianto di termovalorizzazione.

In particolare la Provincia dovrà fornire supporto tecnico per le seguenti attività, relativamente alle quali si danno informazioni più specifiche:

Realizzazione termovalorizzatore Gerbido:

- il Comitato locale di Controllo è attivo a partire dai primi mesi del 2005;

- pianificazione del trasporto rifiuti via ferrovia: è conclusa la prima fase di studio;

- Piano strategico ambientale (azioni compensative)

- progettazione teleriscaldamento.

Localizzazione discarica di servizio del termovalorizzatore:

- Sono in corso lo studio di localizzazione e la definizione delle prescrizioni ambientali.

Secondo impianto di trattamento finale (Zona Nord)

- L’apposita Commissione di Alta Specializzazione ha consegnato la relazione tecnica per la scelta delle migliori tecnologie.

- E’ in corso la localizzazione del Sito maggiormente idoneo.

Localizzazione siti idonei e prescrizioni ambientali per la realizzazione di discariche per far fronte

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 283

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

FORNIRE AL CONSORZIO ASSOCIAZIONE D’AMBITO TORINESE PER IL GOVERNO DEI RIFIUTI IL SUPPORTO TECNICO OPERATIVO, IN REGIME DI AVVALIMENTO DEGLI UFFICI PROVINCIALI DA PARTE DELL’ATO. dell’esigenza di smaltimento nel “periodo transitorio” 2009-2011.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Gestione integrata dei rifiuti.

ATTUAZIONE PPGR Descrizione dettagliata:

Conseguire l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata sul territorio provinciale, attuando e perseguendo tutte le iniziative individuate negli strumenti di programmazione provinciale (Programma provinciale di gestione dei rifiuti) ed in particolare:

- assicurare il sostegno tecnico ed economico a Comuni e Consorzi per l’attivazione di sistemi integrati di raccolta differenziata, la realizzazione delle strutture a supporto, la realizzazione di piattaforme ecologiche ed eco-isole, il passaggio dalla tassa alla tariffa;

- sviluppare progetti di comunicazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale sul territorio.

ELABORAZIONE E CONDIVISIONE DI POLITICHE COMUNI:

Tavoli di concertazione su Compostaggio (CIC), recupero (Comieco), Riduzione, Soddisfazione del Cliente,

Promuovere il compostaggio domestico e il riciclaggio dei rifiuti.

Promuovere un’azione di governo su costi e prezzi della raccolta e del conferimento agli impianti, effettuando un’analisi trasparente dei costi e puntando a ricondurre il sistema ad unitarietà, con politiche di “giusto prezzo” per tutti i cittadini della Provincia.

Impianti di trattamento del rifiuto organico (CADOS, ACEA, CCS, AMIAT, CCA, )

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Gestione integrata dei rifiuti: determinazione per l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata e per la realizzazione degli impianti attraverso l’aggiornamento del Programma Provinciale di gestione dei rifiuti

OSSERVATORIO PROVINCIALE SUL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI Descrizione dettagliata:

L’Osservatorio provinciale ha compiti di monitoraggio dello stato di attuazione del PPGR relativamente alle seguenti variabili:

RACCOLTA (produzione complessiva, eventualmente per modalità di raccolta; quantità di raccolta differenziata raccolta per tipologia merceologica; prezzi e costi di raccolta)

TRATTAMENTO (quantità trattate, qualità, prezzi e costi di trattamento e recupero materia, destinazioni e rintracciabilità del ciclo; l’analisi deve considerare la singole frazioni merceologiche della raccolta differenziata, nonché la frazione indifferenziata o residuo di RD)

IMPIANTI (disponibilità, capacità produttiva, operatività, flussi in ingresso ed in uscita, prezzi per impianti di recupero di materia; impianti di trattamento di organico, rifiuto indifferenziato e residuo della RD; impianti di trattamento finale quali discariche e impianti di termovalorizzazione).

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Gestione integrata dei rifiuti: monitoraggio dello stato di attuazione del PPGR

PIANIFICAZIONE AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE Descrizione dettagliata:

Supportare e promuovere azioni e politiche attive finalizzate al coinvolgimento consapevole del territorio nel raggiungimento degli obiettivi fissati e, più in generale, nell’attuazione e monitoraggio del Piano (Processo di Agenda 21 provinciale, programmi di informazione, formazione ed educazione ambientale).

Avviare/consolidare nuove sedi di concertazione inerenti politiche ambientali prioritarie: le certificazioni

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pag. Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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PIANIFICAZIONE AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE ambientali di processo e prodotto, le aree produttive ecologicamente attrezzate, la mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici, il periurbano, la riduzione della produzione di rifiuti, ecc.

Integrazione di criteri di preferibilità ambientale in un numero sempre maggiore di procedure di acquisizione di beni e servizi da parte dell’Ente (maggiore penetrazione dei criteri già adottati nel 2004 e nel 2006 e definizione di nuovi criteri per nuovi prodotti e servizi.

Supporto tecnico e finanziario nell’organizzazione di eventi legati ai temi della sostenibilità ambientale (Giornata Mondiale dell’Ambiente, Biennale dell’Ecoefficienza, Festival Cinemambiente, ecc.)

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Attuare e aggiornare il Piano Territoriale di coordinamento per garantire lo sviluppo sostenibile puntando su: il modello della città diffusa e raccordata con tutto il territorio; la limitazione del consumo di suolo e una nuova politica di tutela del paesaggio.

LABORATORIO TERRITORIALE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Descrizione dettagliata:

Gestione dei progetti di formazione ed educazione ambientale del Laboratorio Territoriale di educazione ambientale (es. progetti “A scuola camminando”, “Strade più belle e sicure”, ecc.).

Fornitura di servizi didattici alle scuole e sostegno ai soggiorni didattici presso la struttura di Pracatinat.

Realizzazione di un ruolo di raccordo e coordinamento nei confronti degli altri Laboratori Territoriali e dei Centri di Esperienza esistenti in ambito provinciale.

Sviluppo del progetto per la costituzione di una Rete Provinciale di Centri di Esperienza per l’Educazione Ambientale, in accordo con le linee di indirizzo e i criteri che verranno delineati sia a livello nazionale (rete INFEA) che regionale.

Predisposizione e cofinanziamento del Programma Provinciale INFEA ai sensi del bando regionale ex L.R. 32/82

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Attuare e aggiornare il Piano Territoriale di coordinamento per garantire lo sviluppo sostenibile puntando su: il modello della città diffusa e raccordata con tutto il territorio; la limitazione del consumo di suolo e una nuova politica di tutela del paesaggio.

INTEGRAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO AMBIENTALE, TERRITORIALE E CARTOGRAFICO DELLA PROVINCIA DI TORINO

Descrizione dettagliata:

La gestione unitaria dei sistemi informativi e degli osservatori ad essi collegati, persegue la finalità di evitare il frazionamento e la duplicazione delle informazioni nei singoli servizi e di consentire pertanto:

− La realizzazione di un sistema informativo unitario, che fornisca senza duplicazioni e “sprechi” le informazioni utili alla tecnostruttura ed all’ organo politico

− La progettazione, la formazione, l’aggiornamento e gestione del patrimonio cartografico provinciale

− Un catalogo unico delle informazioni territoriali dell’Ente − La definizione di modalità “regolate” di accesso e utilizzo del sistema informativo da parte dei

Servizi che attingono alle basi dati e partecipano al loro aggiornamento − L’ erogazione di servizi di sportello per gli utenti “esterni” ed interni.

Finalità generale (dal programma di governo):

Unificare, integrare e razionalizzare i sistemi informativi presenti nella Provincia che producono, utilizzano, gestiscono informazioni geografiche, territoriali ed ambientali (a partire dal Sistema Informativo Territoriale e Cartografico, Catasto stradale del territorio provinciale, Sistema Informativo Ambientale) e promuovere l’utilizzo di tali informazioni all’interno dell’ Ente, nelle attività di gestione, programmazione e pianificazione

GARANTIRE L’EFFICACIA NELL’AZIONE AMMINISTRATIVA E DI REGOLAZIONE DELLA

GESTIONE DEI RIFIUTI Descrizione dettagliata:

La Provincia svolge un insieme articolato di funzioni amministrative, autorizzative, di regolazione e di controllo nell’ambito della gestione dei rifiuti: - autorizzazione, vigilanza e controllo sulla costruzione di impianti e all’esercizio di alcune tipologie di

recupero e smaltimento dei rifiuti;

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 285

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

GARANTIRE L’EFFICACIA NELL’AZIONE AMMINISTRATIVA E DI REGOLAZIONE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI - controllo e registrazione di alcune tipologie di imprese che recuperano rifiuti;

- procedimenti relativi ai siti da bonificare di specifica competenza della Provincia in quanto interessano il territorio di più Comuni;

- valutazione dei progetti di bonifica ed espressione del parere per l’approvazione dei progetti di bonifica che interessano il territorio di un solo Comune;

- controllo delle attività di bonifica e certificazione finale di avvenuta bonifica;

- autorizzazione, vigilanza e controllo sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti.

L’insieme di queste attività va inteso ed attuato, nel rigoroso rispetto del dettato normativo statale e regionale, in chiave di servizio efficace e collaborativi nei confronti del territorio e dei cittadini.

Si forniscono di seguito alcuni dati sul volume delle richieste pervenute in materia, a testimonianza di quanto i carichi di lavoro seguano un andamento crescente nel tempo, cui non è corrisposto un proporzionale aumento delle risorse umane “stabili” disponibili.

ANNO RICHIESTE RICEVUTE

(Protocollo in ARRIVO)

COMUNICAZIONI EFFETTUATE (Protocollo in PARTENZA)

Determinazioni emesse

Deliberazioni proposte alla

Giunta provinciale

Conferenze di Servizi

1998 2.902 1.749 166 88 60 1999 3.486 1.976 265 43 53 2000 3.933 2.127 368 22 24 2001 4.290 2.329 364 19 27 2002 4.949 2.345 248 24 34 2003 5.467 2.316 266 22 22 2004 6.024 2.618 290 22 117 2005 7.185 2.703 289 11 76

2006 (fino al 20 ottobre) 6.749 2.279 244 7 52

Va inoltre segnalato che le medesime attività sono soggette a incrementi non prevedibili causati da variazioni normative o interpretazioni giurisprudenziali relative a specifiche tipologie di rifiuti (si citano ad esempio gli episodi passati che hanno richiesto la revisione delle autorizzazioni agli impianti di autodemolizione e l’autorizzazione ex-novo delle eco-stazioni). Tali eventi possono superare sensibilmente i normali carichi di lavoro delle risorse umane assegnate ai servizi, e pertanto richiederebbero una gestione tramite progetti ad-hoc.

Tipologia: Mantenimento e miglioramento di servizio o iniziativa consolidata

Finalità generale (dal programma di governo):

Gestione integrata dei rifiuti.

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pag. Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 150.000,00 € 150.000,00 € 150.000,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 7.324.728,00 € 7.260.628,00 € 7.257.128,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

4,84 31,5 36 7

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

11.938.845,41 € 380.572,81 € 174.315,33 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti, approvato con D.C.R. n. 436-11546 del 30 luglio 1997.

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale pag. 287

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 200.000,00 200.000,00 200.000,00

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 105.000,00 105.000,00 105.000,00

Altri indebitamenti (1) 45.000,00 45.000,00 45.000,00

Altre entrate 3.700.000,00 3.700.000,00 3.700.000,00

TOT. Entrate specifiche (A) 4.050.000,00 4.050.000,00 4.050.000,00

Proventi dei servizi (B) 280.427,00 216.427,00 216.427,00

Quote di risorse generali (C) 3.144.301,00 3.144.201,00 3.140.701,00

Totale (A+B+C) 7.474.728,00 7.410.628,00 7.407.128,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 3.910.745,00 52,32% 3.856.745,00 52,04% 3.856.745,00 52,07% Spesa Corrente di sviluppo (b) 3.413.983,00 45,67% 3.403.883,00 45,93% 3.400.383,00 45,91%

Spesa Corrente 7.324.728,00 97,99% 7.260.628,00 97,98% 7.257.128,00 97,97% Spesa per investimento 150.000,00 2,01% 150.000,00 2,02% 150.000,00 2,03%

Totale 7.474.728,00 100,00% 7.410.628,00 100,00% 7.407.128,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 1,36% 1,38% 1,48%

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 289

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 50: RISORSE IDRICHE ED ATMOSFERICHE

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Dorino Piras

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Risorse idriche e qualità dell’aria; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area Risorse idriche

e qualità dell’aria; - il Dirigente del Servizio Pianificazione risorse idriche; - il Dirigente del Servizio Gestione risorse idriche; - il Dirigente del Servizio Valutazione impatto ambientale e attività estrattiva; - il Dirigente del Servizio Qualità dell’aria e risorse energetiche; - il Direttore dell’Area Sviluppo Sostenibile Pianificazione Ambientale; - il Dirigente del Servizio Gestione Informazioni Ambientali, Territoriale i

Cartografiche; - il Dirigente del Servizio Tutela Ambientale; - Il Direttore dell’Autorità d’ambito n. 3 “Torinese”

3.4.1 Descrizione del programma

Le competenze attribuite all’Ente dalla normativa nazionale e regionale in materia di controllo dell’inquinamento atmosferico si sono consolidate ed evolute negli anni. La Legge Regionale 7 aprile 2000 n. 43 assegna alle province piemontesi competenze legate al controllo della qualità dell’aria, alla programmazione degli interventi necessari alla riduzione degli inquinanti, secondo gli obiettivi generali fissati dal piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria. A tale proposito la Provincia è tenuta ad elaborare, con i comuni interessati, i piani d'azione ex art 7 D. Lgs. 351/99 per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme stabilite dal D.M. 2 aprile 2002, n. 60. La Legge Regionale 43 affida inoltre alla Provincia il controllo delle emissioni in atmosfera prodotte dagli insediamenti industriali. La L. 10/91, il DPR 412/93 e s.m.i., ribaditi ed ampliati dagli articoli 31 e 84 del D. Lgs. 112/98 ed il D.Lgs. 192/05 definiscono le attività delle province relativamente al controllo del rendimento energetico degli impianti termici, finalizzato alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, al risparmio energetico e al rilascio dell’abilitazione alla conduzione di impianti termici compresa l’istituzione dei relativi corsi di formazione. Dal punto di vista dell’impegno in campo energetico, verrà valutata la coerenza del Programma energetico provinciale con il Piano regionale e con la nuova Legge Regionale in fase di approvazione e notevole sarà lo sforzo di promozione di fonti energetiche rinnovabili e interventi di risparmio e uso razionale dell’energia, anche mediante la realizzazione di interventi pilota. Inoltre, priorità sarà data alla produzione diffusa, alla cogenerazione/rigenerazione e al teleriscaldamento locale civile o misto (civili/produttivi) e verrà terminato il censimento degli impianti esistenti ed in progetto sull’intera area metropolitana con l’obiettivo già avviato di razionalizzare e favorirne lo sviluppo.

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pag. 290 Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Verrà dato sostegno ai piani energetici comunali nei settori dell’illuminazione pubblica in attuazione delle “Linee Guida sull’inquinamento luminoso” approvate dal Consiglio Provinciale e come previsto dalla legge. Inoltre, si completerà, a supporto degli uffici provinciali preposti, l’opera di razionalizzazione della gestione degli impianti degli edifici di proprietà provinciale e del parco auto dell’ente, con la doppia finalità di ridurre i costi e creare anche attraverso la collaborazione con i gestori e le ESCO, crediti di emissione da valorizzare sul prossimo mercato dei certificati. Ancora in materia di energia, in attuazione della legge 239/2004 (c.d. Marzano), la Provincia proseguirà nell’esercizio delle funzioni relative al rilascio dell’autorizzazione e al collaudo degli stabilimenti di lavorazione e di deposito di oli minerali attività alle quali, per effetto del decreto legislativo 128/2006, si aggiungono quest’anno le competenze in materia di vendita di gas di petrolio liquefatti (GPL) in contenitori. Oltre alle consolidate attività di monitoraggio della qualità dell’aria, la L.R. n. 44/2000, affida alle province la competenza in materia di rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali per gli impianti ricadenti in IPPC (Integrated Prevention and Pollution Control) disciplinato dal D. Lgs. 59/05. Tali funzioni, avviate nel 2004, prevedono il rilascio di una unica autorizzazione ambientale all’esercizio garantendo in tal modo un processo integrato di valutazione delle performance ambientali e tecnologiche delle imprese soggette alla normativa, ma anche un forte strumento di semplificazione amministrativa sia per il Gestore dell’impianto che per la Provincia di Torino in quanto Autorità competente. Rilevanti sono le competenze in materia di pianificazione e gestione delle risorse idriche, nonché il ruolo svolto in seno alla Conferenza dell’Autorità d’ambito 3 Torinese (25% stabilito dalla L.R. 13/97, in quota parte minore nelle altre due Autorità Astigiano, Monferrato e Vercellese, Biellese, Casalese), che permettono alla Provincia di svolgere il ruolo di garante dell’Autorità stessa ai fini dello sviluppo e il miglioramento dei servizi su tutto il bacino provinciale ed in particolare nelle aree più isolate e a minor densità abitativa dove è più critica la possibilità di realizzare infrastrutture e gestire in modo efficiente i servizi. Un importante compito che spetterà alle province sarà l’attuazione del Piano di Tutela delle acque, adottato dalla Giunta Regionale e in corso di approvazione da parte del Consiglio, sia per quanto riguarda la gestione dei piani di intervento locali organizzati per bacini idrografici, sia per quanto attiene le attività istituzionali in materia di gestione dei corpi idrici e dell’uso e tutela della risorse in riferimento al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale nell’ambito degli stessi piani di intervento locali. Già con la L.R. n. 40/98, ancora prima del decentramento di funzioni alle province avvenuto poi nel 2000, la Regione aveva posto in capo alle province diverse competenze in materia di Valutazione di Impatto Ambientale. Il quadro dei progetti di competenze si è poi ulteriormente ampliato a seguito del decentramento di funzioni e dal 2001 la Provincia è competente su 85 diverse tipologie di progetti che comprendono, tra gli altri, infrastrutture stradali, impianti per lo smaltimento di rifiuti, derivazioni d’acqua, impianti per la produzione di energia (idroelettrica, termica), attività estrattive e varie tipologie di impianti industriali. L’approccio tecnico della Valutazione di Impatto Ambientale (L.R. 40/98), per la quale l’organo tecnico e l’organizzazione della Provincia sono state formalizzate con D.G.P. n. 65326 del 14 aprile 1999, si presenta come uno strumento innovativo nel superamento di una logica di esame settoriale delle diverse problematiche ambientali. La valutazione preventiva e globale degli effetti ambientali derivanti dalla realizzazione di un intervento od opera si pone, in una logica di “sviluppo sostenibile” ed “approccio integrato”, come strumento di supporto alle decisioni nelle attività di governo locale. In questo senso anche le stesse opere realizzate dall’Ente sono sottoposte alla Valutazione di Impatto Ambientale.

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 291

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

In attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59, la Legge Regionale n. 44 del 26 aprile 2000, al capo VI, conferisce alle Province funzioni e compiti in materia di cave e torbiere, andando così a mutare il quadro autorizzativo per l’esercizio dell’attività estrattiva di cava rispetto a quello normato dalle LL.RR. 69/1978 e 40/1998. In particolare, compito della Provincia è l’effettuazione dell’istruttoria tecnica sui progetti di attività estrattive ed il coordinamento della conferenza dei servizi per l’autorizzazione dei progetti. Il provvedimento di autorizzazione è di competenza comunale. In relazione all’attribuzione delle competenze tecniche, sopra richiamate, in materia di attività cave e torbiere, alla Provincia compete anche la predisposizione del Piano delle attività estrattive provinciale, in coerenza con la pianificazione di livello regionale (Documento di programmazione delle attività estrattive). Il processo di decentramento amministrativo ha inoltre portato, sempre con la L.R. n. 44/2000, ad attribuire alla Provincia le competenze in materia di polizia mineraria. Si proseguiranno pertanto gli interventi di controllo avviati sia per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni in cava sia, in raccordo con le rispettive istituzioni competenti, per ciò che concerne l’impiego di esplosivi e gli aspetti di sicurezza pubblica. Verranno promosse, a tal ultimo fine, iniziative orientate a garantire il miglior raccordo territoriale tra i soggetti operanti nel controllo, anche con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di soluzioni strutturali per la gestione sicura dell’esplosivo, dalla fase di licenza all’acquisto, alla consegna in cava sino all’utilizzo finale. Nel 2001 la Regione ha trasferito alle Province nuove competenze riguardanti azioni di controllo e vigilanza sull’inquinamento acustico, di supporto ai Comuni nella predisposizione della classificazione acustica in zone, nell’approvazione dei piani di risanamento acustico sia delle imprese produttive sia degli enti gestori delle infrastrutture di trasporto. L’impegno della Provincia in materia di inquinamento acustico si esplica lungo tre direttrici, quella della prevenzione ambientale (classificazione acustica, valutazione di impatto acustico, valutazione previsionale di impatto acustico,...), quella della vigilanza e controllo (di sorgenti industriali, infrastrutture di trasporto, casi sovracomunali, ...) e quella del risanamento (piani di risanamento delle infrastrutture di trasporto, piani di risanamento aziendali e comunali, ...). Queste tre direttrici vengono percorse sia attraverso il rispetto delle competenze normative attribuite all’ente sia attraverso specifiche attività progettuali. Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Pianificazione delle attività di promozione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili di energia

Redazione di documenti di reporting finalizzati all’aggiornamento del bilancio energetico e delle emissioni di gas serra

Definizione e coordinamento degli interventi di riduzione degli inquinanti in atmosfera

Studi, ricerche e progettazione finalizzate al corretto utilizzo delle risorse idriche

Programmi ed interventi necessari al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici fissati dagli strumenti attuativi del D.Lgs. 152/06, ivi compresi i piani di gestione locale

Programmazione e coordinamento

Programmazione delle attività di regolarizzazione amministrativa delle utilizzazioni delle acque recentemente divenute pubbliche

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pag. 292 Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Tipo di funzioni Attività

Programmazione e monitoraggio delle attività di controllo e vigilanza

Pianificazione dell’attività estrattiva

Attività sia progettuali che di competenze normative per la pianificazione di reti di impianti fissi radioelettrici per telecomunicazioni

Coordinamento delle conferenze dei servizi per la valutazione di impatto ambientale e delle procedure di autorizzazione

Coordinamento dei procedimenti di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali

Coordinamento degli interventi di limitazione del traffico veicolare

Supporto alla valutazione di impatto ambientale (pareri su progetti di competenza regionale o statale, supporto tecnico enti locali)

Assistenza per l’elaborazione dei piani di Classificazione Acustica di competenza comunale

Promozione e incentivazione di sistemi di mobilità sostenibile Organizzazione e sviluppo dei catasti: - derivazioni da acque superficiali e sotterranee - scarichi di acque reflue - spandimento di liquami zootecnici

Reperimento e organizzazione dei dati ambientali sulle risorse idriche e supporto tecnico ad utenti interni ed esterni per la riqualificazione dei corpi idrici

Azioni di sensibilizzazione al risparmio e al riutilizzo di acque, rivolte a tutte le categorie di utilizzatori

Sostegno a iniziative di risparmio energetico e fonti rinnovabili di energia di soggetti pubblici e privati, anche in partership

Attività di sostegno agli enti locali per l’applicazione delle linee guida provinciali sull’inquinamento luminoso

Sviluppo di studi e ricerche nel campo dell’inquinamento atmosferico anche attraverso l’uso della modellistica ambientale

Supporto e promozione di attività

Coordinamento amministrativo e contabile dei servizi dell'area e assistenza giuridico-amministrativa e contabile a tutti i servizi dell'area, anche per l'ottimizzazione delle procedure amministrative e contabili

Gestione dello Sportello Ambiente

Organizzazione e gestione dei monitoraggi e della rete provinciale di controllo ambientale delle risorse idriche superficiali e sotterranee e delle derivazioni

Gestione dei catasti: - derivazioni da acque superficiali e sotterranee - scarichi di acque reflue - spandimento di liquami zootecnici

Gestione del Sistema Informativo Regionale di Gestione Riscossione Canoni (Ge.Ri.Ca.) e del Registro delle Opere di Captazione

Gestione di sperimentazioni di rilasci idrici di importanti impianti idroelettrici

Determinazione dei canoni delle concessioni di acqua pubblica

Coordinamento e programmazione della gestione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria

Gestione di servizi pubblici

Progettazione e attuazione/affidamento interventi di risanamento e miglioramento ambientale

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 293

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Tipo di funzioni Attività

Gestione e cura del contenzioso amministrativo

Istruttorie di valutazione di impatto ambientale

Nomina regolatori per il riparto delle disponibilità idriche

Istruttoria tecnica e gestione delle Conferenze dei Servizi per il rilascio delle concessioni relative alle grandi e piccole derivazioni di acqua pubblica e sensibilizzazione al risparmio delle acque.

Ripartizione e riscossione dei sovracanoni rivieraschi.

Istruttoria tecnica per il rilascio del permesso di ricerca e di concessioni di acque minerali e termali; calcolo e riscossione del diritto proporzionale

Attività di ricondizionamento di opere di captazione di acque sotterranee non conformi alla normativa

Istruttoria tecnica per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico e sensibilizzazione al risparmio e al riutilizzo di acque

Rilevamento, disciplina, controllo dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento o di acque reflue, sull'applicazione del codice di buona pratica agricola e dei programmi di azione obbligatori nelle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Attività di vigilanza in materia di utilizzazioni di acque per il contrasto all’abusivismo

Attività di individuazione delle ditte che trattano sostanze pericolose

Controllo sul corretto esercizio e rendimento di combustione degli impianti termici di competenza provinciale

Attività di autorizzazione, vigilanza e controllo in materia di emissioni in atmosfera provenienti da impianti industriali

Attività di controllo e vigilanza sugli impianti o attività sorgenti di rumore che coinvolge due o più comuni

Espressione di parere sui piani di risanamento acustico elaborati da quegli impianti o attività sorgenti di rumore soggette ad altri tipi di autorizzazioni ambientale provinciale

Attività di controllo e vigilanza sulla pianificazione delle reti di impianti per telecomunicazioni

Rilascio autorizzazioni impianti di produzione energia elettrica

Rilascio di autorizzazioni in materia di lavorazione e stoccaggio di oli minerali e successivo collaudo delle opere

Svolgimento delle attività di polizia mineraria nelle cave di competenza

Vigilanza in materia di cave, torbiere, acque minerali e termali, sulle attività di ricerca, coltivazione e utilizzazione delle acque minerali e termali, relativamente alle risorse geotermiche su terraferma, anche in concorso con i Comuni

Regolazione di attività pubbliche

e private

Gestione della Sezione ambientale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato

Una quota consistente delle risorse finanziarie ed umane assegnate al presente programma è destinata in via prevalente allo svolgimento delle funzioni e delle attività sopra elencate, che contribuiscono in misura fondamentale al raggiungimento delle finalità proprie della Provincia. Esse dovranno essere svolte regolarmente, garantendo i livelli di servizio attuali.

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3.4.2 Motivazione delle scelte

Le valutazioni su cui si basano le scelte operative del programma sono legate alla situazione del territorio provinciale con riferimento alla disponibilità e alla qualità della risorsa idrica, a livello di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico, per concludere con le attività estrattive. Ciascuno di questi aspetti verrà ora delineato con alcune considerazioni descrittive. Gestione dello Sportello Ambiente Le attività dello Sportello Ambiente sono ormai consolidate da anni e oggi questo servizio rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’utenza (cittadini, imprese, comuni, organizzazioni ambientaliste, studenti, consulenti e società ambientali) che ad esso si rivolge per l’espletamento dei numerosi adempimenti in campo ambientale (pagamento dei diritti di iscrizione per lo svolgimento di attività di recupero rifiuti, bandi e iniziative in campo ambientale) e in quanto rappresenta un importante strumento per l’accesso alla consultazione e partecipazione da parte del pubblico sui procedimenti più rilevanti e complessi in campo ambientale. A tal fine svolge le funzioni dell’Ufficio di Deposito dei progetti V.I.A. e di deposito delle domande di Autorizzazione Integrata Ambientale. Oltre allo svolgimento delle attività di front-desk (l’utenza media è di circa 1.000 utenti al mese) lo Sportello cura tutta la comunicazione ambientale veicolata sul Canale Ambiente del sito Internet della Provincia di Torino. Inoltre, lo Sportello Ambiente cura particolare sezioni di attività di tipo promozionale quali la Sezione Metano per la promozione e la diffusione del metano quale combustibile per autotrazione a minor impatto ambientale e il Centro di Documentazione Ambientale. Contenzioso in campo ambientale Per quanto riguarda il contenzioso amministrativo continuerà ad essere assicurata la cura e la gestione delle procedure sanzionatorie amministrative in campo ambientale ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689; particolare attenzione sarà dedicata alle attività di contenzioso collegato necessarie per la difesa in giudizio dei provvedimenti di irrogazione di sanzioni amministrative. Proseguirà l’attività di verifica della sussistenza dei presupposti per la costituzione di parte civile nei procedimenti penali per reati ambientali. Nell’ambito delle funzioni svolte dall’Area sarà mantenuta l’attività di supporto e assistenza giuridico-amministrativa ai Servizi mentre, per ciò che attiene l’attività di accertamento e contestazione di illeciti amministrativi ambientali, proseguirà l’assistenza giuridica agli organi di controllo esterni. Riscossione sovracanoni rivieraschi Proseguirà l’attività volta alla gestione e riscossione delle entrate derivanti da canoni su concessioni e permessi di ricerca per acque minerali (L.R. 25/94) e da sovracanoni rivieraschi su impianti idroelettrici (T.U. n. 1775/1933). Per questi ultimi, in particolare, sarà consolidata la collaborazione con i Comuni beneficiari finalizzata alla stipulazione degli accordi di ripartizione che consentono anche il recupero del gettito arretrato. Registro delle Organizzazioni di Volontariato Per quanto riguarda la gestione della Sezione ambientale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato (L. 266/91), si intende ridurre i tempi di istruttoria delle istanze per l’iscrizione e per l’erogazione di contributi. Inoltre, d’intesa con le altre strutture provinciali che si occupano di volontariato, ci si propone di elaborare forme di controllo periodico più stringenti sulla permanenza dei requisiti che hanno dato luogo all’iscrizione.

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Risorse Idriche Lo sviluppo economico degli ultimi trent’anni ha modificato l'assetto territoriale ed ambientale delle aree fortemente interessate dall'espansione industriale ed urbanistica, in particolar modo le risorse idriche superficiali e sotterranee hanno subito una pressione non indifferente in termini qualitativi e quantitativi. Due fattori incidono principalmente sulla qualità delle acque: il cospicuo prelievo di acque superficiali e sotterranee e la presenza degli scarichi civili ed industriali riversati negli acquiferi e nei corsi d'acqua superficiali.

1. Disponibilità della risorsa La disponibilità stimata della risorsa, espressa tramite il bilancio idrologico della Pianura Piemontese, è sintetizzata nello schema seguente (Fonte: Ministero dell'Ambiente, 1992; dati in milioni di metri cubi all'anno): AFFLUSSI Precipitazioni efficaci Apporti superficiali Apporti sotterranei dal

settore montano Apporti irrigui Totale

Pianura torinese 150 80 100* 60 390

DEFLUSSI Drenaggio corsi d'acqua e risorgive Deflusso sotterraneo Prelievi Totale Pianura

torinese 150 0 240 390

*valori stimati.

Qualità delle acque Il contesto territoriale della Provincia di Torino è caratterizzato, in assoluto, da una buona disponibilità della risorsa in termini quantitativi, mentre e' da valutare attentamente la disponibilità in termini di "acqua di qualità". Circa il 70% del reticolo idrografico della provincia di Torino – in gran parte nelle aree montane – è classificato come non inquinato o poco inquinato sotto il profilo della qualità ambientale. In tale contesto è però da evidenziare una tendenza a peggioramento evidenziata su parte della rete superficiale tra gli anni 2002 e 2003. Nell’area di pianura, nonostante l’elevato livello di depurazione, la qualità dei corsi d’acqua della Provincia di Torino, a valle dei principali centri urbani e delle derivazioni energetiche e irrigue mostra generalmente situazioni di sofferenza e una qualità biologica e chimico-fisica tra inquinato (scadente) e molto inquinato (pessimo). Il Po, in particolare, mostra situazioni di forte criticità per effetto delle derivazioni per gli impianti di produzione di energia di Moncalieri e di Chivasso e per la derivazione delle acque per alimentare il Canale Cavour.

INSERIRE TABELLA 1. caratteristiche fisico-ambientali dei principali corsi d’acqua nella Provincia di Torino, confronto anni 2001-2002-2003-2004-2005

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2. Prelievi idrici per uso idropotabile In Provincia di Torino l'approvvigionamento di acqua a scopo idropotabile è garantito dai vari gestori acquedottistici costituiti dall’ATI fra SMAT S.p.A. e ACEA Pinerolese Industriale S.p.A. nella quale confluiscono i gestori pubblici, da società private (Italgas S.p.A., Società Acque Potabili S.p.A., Sicea S.p.A., Acquagest s.r.l., Acquedotto Monferrato S.p.A.) e da una serie di acquedotti rurali e comunali, che sfruttano risorse esistenti nel proprio territorio (ad esempio l'acquedotto del comune di Rivoli). Al 1998 solo il 3% della popolazione risultava non essere servita dall'acquedotto; le risorse idriche prelevate e distribuite e le relative stime (effettuate nel 1990) al 2030 per usi civili sono riportate nella tabella seguente (milioni di metri cubi).

Risorse Idriche prelevate (e stimate al 2030) 1961 1971 1981 Stima al 2002 Stima al 2030

Prelevate 221 391 535 350 317 Distribuite 139 243 331 250 260 Fonte: ARPA Piemonte – 2002

Ambito Territoriale Ottimale n. 3 “Torinese” Il territorio dell’ambito territoriale n. 3 “Torinese” coincide in larga misura con il territorio provinciale torinese, partecipando a detto ATO 306 comuni con popolazione residente pari a circa 2.160.000 abitanti ed un territorio di superficie pari a 6.713 Kmq. Gli altri Comuni della Provincia non facenti parte dell’ambito Torinese, in base alla delimitazione operata dalla L.R. 13/97, sono ricompresi nell’ambito n. 5 “Astigiano, Monferrato” in numero di sette e nell’ambito n. 2 “Biellese, Vercellese, Casalese” in numero di due. L’Autorità d’ambito è, ormai, un soggetto pienamente autonomo dalla Provincia di Torino, tuttavia quest’ultima, con il suo 25% di quota di partecipazione, svolge un importante ruolo di coordinamento delle istanze e di composizione degli interessi, nonché di indirizzo, in armonia con gli obiettivi strategici definiti per i settori pianificazione e gestione delle risorse idriche. Con la deliberazione n. 173 del 27 maggio 2004 la Conferenza dell’Autorità d’ambito ha disposto l’affidamento del servizio idrico per l’ATO/3 a SMAT S.p.A. e ACEA Pinerolese S.p.A. per 20 anni. È stata scelta quale modalità di gestione quella tramite azienda pubblica in house. Pertanto, sono stati fissati dei termini per completare il processo di aggregazione delle gestioni giù avviato nel 2002. Al momento restano fuori dal sistema d’ambito n. 27 Comuni di cui 9 non hanno espresso alcuna posizione in merito, mentre 18 hanno manifestato il loro dissenso. È attualmente in fase di definizione il percorso che si dovrà seguire per il raggiungimento dell’obiettivo della gestione unitaria d’ambito. Parallelamente occorrerà affrontare e risolvere la questione della riunificazione dei gestori affidatari, al fine di raggiungere l’obiettivo di un gestore per ambito territoriale ottimale. Con l’affidamento del servizio e l’avvio della gestione d’ambito si è aperta una nuova fase nelle attività dell’Autorità d’ambito, quella del controllo. È già stata completata la verifica delle risultanze per l’anno 2003; resta da avviare quanto prima analoga indagine sull’esercizio 2004 e, appena disponibili i bilanci, sull’esercizio 2005. La chiusura dei dati di questo primo triennio consentirà di affrontare la revisione del documento programmatico fondamentale: il Piano d’ambito. Per la prima volta, infatti, si potrà disporre per tutto l’ATO/3 di dati certi e verificati, rilevati in modo uniforme e, dunque, confrontabili. L’attività di controllo è stata sinora svolta in modo autonomo dall’Autorità d’ambito torinese, tuttavia, ricordiamo che è in corso la predisposizione di un sistema di controllo a

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scala regionale, che rappresenterà, se attuato in piena collaborazione con le Autorità d’ambito piemontesi, un importante strumento di benchmark. Con riferimento alle politiche tariffarie deliberate dalla Conferenza dell’Autorità d’ambito segnaliamo che dall’anno 2005 è stata introdotta un’importante novità: applicazione di un’agevolazione tariffaria agli utenti che presentano un indicatore ISEE minore o uguale a € 9.000,00. Per ora la riduzione è minima, anche se in alcuni casi l’incidenza sulla bolletta può arrivare al 10%, dato il livello delle tariffe, tra le più basse in Europa. È comunque un primo significativo passo verso l’adozione di sistemi tariffari più equi e per garantire il diritto di accesso all’acqua. E’ stata anche introdotta la tariffa per utenza “pubblica” per contribuire a contenere i costi dei servizi pubblici. Dette agevolazioni si aggiungono a quelle già in atto a favore dei consumi “essenziali” e delle utenze ubicate in Comuni appartenenti a Comunità Montane e ricadenti in classi altimetriche e di disagio socio-economico. Con la deliberazione n. 199 del 7/07/2005 è stato approvato il programma investimenti per gli anni 2005/2007, oltre alla consuntivazione di quello relativo agli anni 2003/2004. Con il nuovo programma approvato sono state definite oltre 3000 opere da realizzare nel triennio sul territorio dell’ambito. E’ prevista una fase di messa a punto di alcuni emendamenti e nel frattempo sarà importante avviare un programma di monitoraggio continuo della realizzazione del programma stesso. Occorrerà, infine sviluppare i progetti di comunicazione e relazione con i pubblici di riferimento dell’Autorità d’ambito, primi tra tutti gli Enti Locali, quali Comuni e Comunità Montane, e gli utenti, anche attraverso la rappresentanza delle associazioni dei consumatori. Nel 2005 è stato approvato il piano di comunicazione ed è ora in fase di avvio un progetto di indagine per la soddisfazione del servizio nei Comuni che sono entrati a far parte del sistema d’ambito. Attività dei Servizi competenti in materia di risorse idriche Risulta necessario passare dalla gestione puntuale delle funzioni amministrative in materia di derivazioni e scarichi, ad una politica integrata dell’uso e della tutela delle acque e di salvaguardia e riqualificazione del territorio a livello di bacino idrografico attraverso il coinvolgimento degli enti locali e dei portatori di interessi finalizzata alla costruzione di un “governo di bacino”. Analogamente, a scala di bacino del Po, si sta seguendo e sperimentando un percorso tra l’Autorità di Bacino del Po e le 13 Province rivierasche del fiume, che hanno recentemente siglato “un’alleanza” per un governo partecipato e condiviso del fiume. Con tale protocollo è volontà degli Enti coinvolti pervenire a risultati di riqualificazione e tutela del territorio passando attraverso le azioni prioritarie di mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico, valorizzazione del territorio e delle fasce fluviali, tutela delle acque e sostegno dello sviluppo locale. Il Percorso attraverso cui pervenire a tale obiettivo è l’attivazione di processi di concertazione con enti locali e portatori di interessi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, quali previsti dalle norme comunitarie, e alla salvaguardia dal rischio idraulico attraverso azioni puntuali e coordinate sull’acqua, sulle sponde e sulle aree perifluviali e di pertinenza del corso d’acqua. I piani di intervento rappresentano lo strumento e porteranno a definire un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale che potranno intervenire in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. Gli attori coinvolti nel percorso saranno gli Enti Locali, Regione, i Patti territoriali, gli Enti parco, i Consorzi irrigui, i fruitori della risorsa organizzati nelle associazioni di categoria, l’ARPA, l’Ato, l’Agenzia Interregionale per il Po, l’Autorità di Bacino del fiume Po, i cittadini, le Associazioni ambientaliste e i Centri di educazione ambientale.

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Lavorare a livello di bacino permette l’individuazione di una vasta serie di azioni (Piano di Azione), che agendo sulle cause strutturali del degrado dei fiumi comportano un miglioramento delle caratteristiche qualitative delle acque, la prevenzione ed il controllo delle piene, la sistemazione delle sponde e la valorizzazione e fruizione degli ambienti fluviali. Il percorso potrà svilupparsi su obiettivi a breve, medio e lungo termine sia di carattere ambientale che economico-sociale. In tale percorso i Servizi Pianificazione Risorse Idriche e Gestione Risorse Idriche contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo strategico di governo della Provincia di Torino sulla materia acque con le seguenti attività: 1. Avvio e coordinamento dei piani di intervento locale nei bacini dei Torrenti Sangone e

Stura di Lanzo; 2. Costituzione della rete di monitoraggio delle acque superficiali di interesse provinciale

attraverso la realizzazione di stazioni di misura fisse e individuazione di punti di prelievo manuali finalizzati all’ottenimento di dati reali sulla quantità e qualità delle risorse idriche superficiali utilizzabili per la realizzazione delle azioni previste per il recupero e la gestione della matrice acqua;

3. Costituzione di un centro di raccolta ed elaborazione dei dati sulle acque e i corpi idrici provenienti dalla rete di monitoraggio, dal controllo delle derivazioni e degli scarichi e da altre fonti di informazioni utili all’obiettivo strategico. Organizzazione dei catasti provinciali sulle acque;

4. Definizione di linee guida per il rilascio delle concessioni e delle autorizzazioni in funzione dell’obiettivo strategico (es: protocollo per il monitoraggio delle derivazioni, progetto per la verifica della compatibilità ambientale delle infrastrutture lungo i corsi d’acqua);

5. Gestione e implementazione del catasto delle Risorse Idriche (SIRI) e dell’applicativo di consultazione del catasto, disponibile sul sito Internet;

6. Impegno sulla formazione e sulla cooperazione internazionale, attraverso la partecipazione al progetto di sviluppo della Scuola Internazionale per l’Acqua – Hydroaid e ai progetti di gemellaggio europei.

Le attività di gestione e di pianificazione delle risorse idriche si caratterizzeranno per una più marcata unificazione delle loro attività, divenendo un osservatorio privilegiato per captare le emergenti difficoltà di tipo economico e sociale che percorrono il territorio ed indirizzare conseguentemente l’azione gestionale e pianificatoria della materia verso una maggiore attenzione delle esigenze dell’utenza. L’obiettivo principale consisterà nell’accentuare la gestione della materia per bacini idrografici utilizzando al meglio tutte le potenzialità offerte dalla norma come strumenti per risolvere concretamente le marcate situazioni di criticità presenti sul territorio, al fine di pervenire ad un risultato concreto, unitario e visibile sul territorio. L’attenzione viene posta all’intero territorio che risulta morfologicamente ed idrogeologicamente suddiviso in unità sistemiche di riferimento, individuate dal PTA, alle quali occorre fare riferimento. Prelievi Per quanto concerne le concessioni ordinarie, queste vengono rilasciate, rinnovate e gestite con riguardo ai bacini idrografici, al PTA ed ai piani di intervento locale, ove esistenti. Viene verificata la compatibilità a livello di bacino idrografico dei prelievi idrici con la disponibilità dell’acqua e con gli utilizzi irrigui senza restituzione, e tenuto conto degli obiettivi di qualità ambientale individuati dal D.Lgs. 152/2006 e delle esigenze legate alla gestione dei Comprensori irrigui così come definiti dalla L.R. 21/99. Si ritiene di dover dare maggiore attenzione alla fase gestionale dei prelievi, anche incrementando le verifiche locali, al fine di cogliere le criticità al loro insorgere.

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Si intendono gestire le criticità esistenti, segnalate dall’utenza o da altri enti o percepite dal Servizio nel corso delle attività gestionali, con specifici tavoli che pongano la struttura nel ruolo di coordinamento, raccordo e stimolo per risolvere le problematiche. A tal fine occorre proseguire l’attività in stretta sinergia con le Direzioni regionali alle Acque ed all’Agricoltura. Per quanto riguarda i rinnovi delle importanti utenze agricole (grandi derivazioni e grandi prelievi), che rappresentano i maggiori utilizzatori idrici di pianura, si intende procedere alla loro regolarizzazione operando per bacini idrografici secondo quanto stabilito dal PTA ed in maniera collegata con il processo di riordino di tali utenze attualmente in atto in applicazione della L.R. n. 21/99 sul riordino dei comprensori irrigui. Verrà data la precedenza ai bacini idrografici che presentano maggiori problematiche ambientali e sociali ( bacini dei Torrenti Orco, Sangone, Stura di Lanzo, ecc.). Si continuerà a procedere, mediante il dialogo e la concertazione con i singoli utenti e con le Associazioni di categoria, ad una ridefinizione dei singoli fabbisogni idrici in funzione delle superfici da irrigare e provvedendo altresì a fare installare i misuratori di portata, al fine di favorire il risparmio idrico. Concessioni preferenziali Per quanto concerne le concessioni preferenziali, viene posto l’obiettivo di regolarizzare la posizione delle principali utenze di acqua sotterranea ed avviare, nelle porzioni più critiche del territorio, evidenziate dagli studi di pianificazione di dettaglio che devono essere eseguiti, le attività di ricondizionamento dei pozzi non conformi alla normativa. Per tale attività risulta indispensabile proseguire la collaborazione già avviata con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino. Sperimentazioni sul rilascio del deflusso minimo vitale Si intende proseguire la gestione dei protocolli di intesa già sottoscritti con altri Enti per la realizzazione di sperimentazioni di rilasci idrici dalle traverse di presa di grandi derivazioni situate sul Fiume Po. Attualmente sono in atto quelle con Enel per la derivazione Cimena a S. Mauro T.se e quelle con AEM riguardanti la traversa dell’impianto del Pascolo in S. Mauro e dell’impianto di La Loggia. Si provvederà ad ultimare il protocollo di intesa tra i Comuni di Vigone, Pancalieri, Carignano e Osasco per la gestione delle acque delle risorgive del Rio Angiale ed il protocollo di intesa per il Canale Farini sulla Dora Baltea.

Scarichi L’attività di prevenzione e riduzione dell’inquinamento nei corpi idrici, analogamente all’azione prevista per i prelievi, è perseguita attraverso l’adozione di misure di gestione e di controllo delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue urbane, industriali, domestiche ed assimilabili in corpo idrico superficiale, sotterraneo, suolo, strati superficiali del suolo, rilasciate e gestite con particolare riguardo alle aree vaste, al PTA ed ai piani di intervento locale, ove esistenti. Si ritiene di dovere porre maggiore attenzione alla fase gestionale dello scarico, con particolare riferimento e analisi del ciclo produttivo e/o processo che lo genera, al fine di cogliere le criticità al loro insorgere. Per le acque meteoriche si deve dare attuazione alla recente regolamentazione regionale in materia mediante la verifica, l’approvazione ed il controllo dei Piani di prevenzione e gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne che le attività ricadenti in specifiche casistiche saranno obbligate a presentare nei prossimi mesi (entro il 31/12/2006 se esistenti). Deve essere costantemente aggiornato ed implementato il catasto provinciale degli scarichi ed il Sistema Informativo delle Risorse Idriche (SIRI) al fine di possedere sempre di uno strumento di lavoro che permetta di conoscere la situazione aggiornata delle pressioni sul territorio, rendendo immediatamente visibili i punti di scarico delle acque reflue (industriali, domestiche e di pubblica fognatura) ed i prelievi idrici autorizzati da

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questa Amministrazione onde effettuare le valutazioni necessarie per l'attività di tutela delle acque dall'inquinamento. Sostanze pericolose Verrà accentuata l’azione di individuazione delle ditte nei cui scarichi sono potenzialmente presenti le sostanze pericolose per le quali si dovrà successivamente provvedere alla revisione dei relativi atti autorizzativi già rilasciati in funzione dell’applicazione di determinati piani di riduzione definiti sulla base di specifiche indicazioni regionali, proponendo la definizione di valori limite di emissione in relazione degli obiettivi di qualità del corpo recettore.

Nitrati L’attività di prevenzione e riduzione dell’inquinamento da nitrati di origine agricola è perseguita anche attraverso l’adozione di misure di gestione e di controllo dello spandimento dei liquami zootecnici in agricoltura, con l’attuazione dei programmi di azione imposti dalla recente regolamentazione regionale, nel rispetto delle tempistiche di adeguamento in esso indicate. Questa azione comporta l’attivazione di altre misure di accompagnamento altrettanto importanti, quali le campagne di informazione e le attività di formazione in collaborazione con le associazioni di categoria. Si ritiene necessario accentuare questa azione al fine di accrescere la sensibilizzazione dell’utenza al problema anche per mezzo della predisposizione di appositi strumenti di comunicazione ed informazione. Occorre anche accentuare l’azione istruttoria con riguardo all’area vasta nel quale si colloca il singolo spandimento dei liquami anche all’esterno delle zone vulnerabili da nitrati e dare impulso alla realizzazione del catasto degli spandimenti, al fine di individuare le aree caratterizzate da maggiori problematiche nelle quali valutare la necessità di anticipare l’azione di ricondizionamento dei pozzi che mettono in comunicazione acquiferi differenti. Acque minerali e termali Verrà proseguita l’azione svolta accentuando la richiesta alla Regione di realizzazione del Piano regionale di ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali previsto dall’art. 1 della L.R. n. 25/94 “Ricerca e coltivazione di acque minerali e termali” e di approvazione del DDl regionale di revisione della citata legge regionale . Le concessioni esistenti rappresentano importanti attività imprenditoriali del territorio che richiedono una costante e puntuale azione di supporto da parte del Servizio Gestione Risorse Idriche. Il settore è attualmente in sviluppo come emerge dal numero di permessi di ricerca in corso di svolgimento. Qualità dell’aria Il controllo e il miglioramento della qualità dell’aria sono sicuramente fra gli obiettivi di maggiore impegno che si intende perseguire. Nel 2005 sono entrati in vigore i limiti stabiliti, in sede europea, per i principali inquinanti atmosferici (D. M. 2 aprile 2002 n° 60). Il loro rispetto, come si rileva dai dati misurati sul nostro territorio, è assicurato per alcune sostanze inquinanti (monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene) mentre per altre sostanze quali il biossido d’azoto, l’ozono e il PM10 i valori limite sono superati su ampie porzioni del territorio provinciale. L’inquinamento atmosferico è quindi un problema di assoluta priorità, la cui risoluzione deve prevedere l’assunzione di responsabilità da parte di tutte le amministrazioni, che devono sviluppare politiche di riduzione delle emissioni e promuovere modelli di sviluppo meno impattanti. Non esiste una ricetta certa e univoca che possa risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico, in quanto si tratta di un fenomeno complesso che trae origine dalle principali attività antropiche che caratterizzano la nostra società e il nostro livello di sviluppo (mobilità, produzione di energia, attività industriali…).

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 301

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Nella definizione delle linee d’azione sono state pertanto individuate attività quali: l’esercizio di attività istituzionali di regolazione, lo sviluppo di attività progettuali e la realizzazione di attività di comunicazione-informazione e ricerca.

Riduzione delle emissioni provenienti dal comparto industriale e controllo della qualità dell’aria Mediante l’applicazione della normativa di settore: “Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” oggi definita all’interno della Parte V del D.Lgs. 152/2006, vengono rilasciate le autorizzazioni alle emissioni provenienti dagli impianti e dalle attività produttive, con la finalità di censire e ridurre le emissioni di sostanze inquinanti tramite la prescrizione dell’applicazione delle migliori tecniche disponibili per i vari comparti industriali di pertinenza. La semplificazione amministrativa dei procedimenti di autorizzazione sarà il principio ispiratore di tutta l’azione amministrativa in tale materia con particolare riferimento alla riduzione dei tempi di rilascio delle relative autorizzazioni.

Riduzione delle emissioni provenienti dal comparto civile e controllo della qualità dell’aria Occorre perseguire tutte le misure di competenza necessarie a garantire lo scrupoloso rispetto delle norme sugli impianti termici al fine di ridurre i consumi e migliorare le emissioni.

Attività di monitoraggio, comunicazione, studio e ricerca Il monitoraggio della qualità dell'aria è lo strumento principale di cui si avvale la Provincia per la corretta gestione delle proprie competenze in materia di miglioramento della qualità dell'aria. L'analisi dei dati rappresenta l’elemento fondamentale per valutare negli anni l'efficacia delle azioni intraprese, a vari livelli istituzionali, per il miglioramento della qualità dell'aria. La rete di monitoraggio operante sul territorio della Provincia di Torino è composta da 27 postazioni ed è operativa (validazione giornaliera dei dati) dal 1 ottobre 1997. La gestione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria è affidata all’ARPA Piemonte ed è regolata dalla Provincia attraverso appositi protocolli operativi e gestionali. L’informazione e la comunicazione rappresentano un elemento indispensabile per la comprensione dei fenomeni di inquinamento atmosferico e delle sue cause. La Provincia di Torino in collaborazione con ARPA Piemonte predispone una relazione annuale sulla qualità dell’aria, quale elemento di verifica periodica della situazione dell’inquinamento atmosferico e quale riferimento per la definizione delle politiche di risanamento. Dal punto di vista della comunicazione ai singoli cittadini la Provincia di Torino provvede alla diffusione del valore dell’indice di qualità dell’aria, relativo all’area urbana torinese, e predispone, in consultazione sul sito internet della Provincia di Torino, un bollettino giornaliero.

Riduzione delle emissioni provenienti dalle attività di trasporto Le attività di riduzione delle emissioni dal compartimento “traffico” perseguiranno principalmente due obiettivi principali: − “risparmio di chilometri”, al fine di ridurre il numero di chilometri complessivamente

percorsi in provincia e nel sistema urbano; − “efficienza ambientale”, al fine di promuovere l’uso di tecnologie a bassa emissione al

fine di ridurre il fattore emissivo dei chilometri percorsi. Per il perseguimento di tali obiettivi sono state analizzate indagini sulla mobilità, studi scientifici e normativa di settore e si sono individuate le seguenti linee d’azione e attività progettuali.

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pag. 302 Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

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L’indagine sulla mobilità in area urbana ha evidenziato, come riportato nella tabella sottostante, un limitato utilizzo del trasporto pubblico negli spostamenti “motorizzati” che avvengono fra Torino e cintura e fra cintura e cintura.

% uso trasporto pubblico negli

spostamenti motorizzati Torino – Torino 1 su 3 Torino – Cintura 1 su 5 Cintura - Cintura 1 su 15

Sarà pertanto necessario avviare attività progettuali, in collaborazione con l’assessorato ai trasporti della Provincia, con l’Agenzia per la Mobilità Metropolitana e la Regione Piemonte, con la finalità di incrementare l’offerta di servizi di trasporto pubblico e diminuire la pressione ambientale derivante da questo comparto emissivo. A tal proposito si individua come prioritaria l’istituzione della figura del Mobility Manager della zona di piano, a cui dovranno essere assegnati i compiti di coordinamento dei Piani di Spostamento Casa-Lavoro aziendali e le azioni di mobilità sostenibile. Controllo dell’inquinamento acustico Nell’ambito delle sue specifiche competenze la Provincia di Torino nel corso degli anni ha attivato una serie di attività progettuali, sia nell’ambito della “prevenzione ambientale” (Classificazione acustica comunale, valutazione di impatto ambientale, valutazione previsionale di clima acustico, …) che in quello della “protezione ambientale” (controllo dei livelli di inquinamento acustico, piani di risanamento, …). Le aree territoriali, le infrastrutture di trasporto ed i progetti sui quali, nel corso degli anni, la Provincia di Torino si è misurata e tutt’oggi sta perseguendo i propri obiettivi sono numerosi e riportiamo. A titolo di esempio si menzionano le opere di bonifica sul Sistema Autostradale della Tangenziale di Torino e sulla rete delle infrastrutture di trasporto stradale gestita dalla Provincia di Torino. Emissioni elettromagnetiche Ad oggi l’obiettivo principale da perseguire è quello di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle richieste che vengono dalla Legge Regionale 19/2004. Altresì, sarà molto importante continuare ad intraprendere azioni progettuali, anche non strettamente collegate alle competenze fissate dalle norme, nel settore delle basse frequenze, settore che negli anni passati è stato in secondo piano, ma che non è per questo meno importante, anche per i suoi aspetti legati alla pianificazione, al paesaggio, al trasporto dell’energia.

Risparmio energetico e fonti rinnovabili di energia Le attività della Provincia di Torino in materia di energia possono essere suddivise in tre ambiti fortemente integrati tra loro: − attività di programmazione e promozione delle fonti rinnovabili di energia e del

risparmio energetico; − autorizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica, pareri VIA e procedure

IPPC, inquinamento luminoso; − controllo sul rendimento energetico e corretta manutenzione degli impianti termici per

il riscaldamento degli ambienti e miglioramento dell’efficienza energetica delle caldaie. Per quanto riguarda l’attività di programmazione e promozione delle fonti rinnovabili di energia e del risparmio energetico è opportuno conferire un approccio integrato alla politica provinciale, secondo lo schema proposto di seguito:

− attivazione dell’Osservatorio sull’Energia per la redazione di specifiche analisi energetiche volte all’aggiornamento del Programma Energetico Provinciale e del

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sistema provinciale di reporting (aggiornamento del bilancio energetico e del bilancio delle emissioni di CO2);

− Incentivi per l’utilizzo delle fonti rinnovabili o l’adozione di tecniche di risparmio energetico nel settore civile (domestico e terziario). Questa azione prevede l’elaborazione di bandi di finanziamento per specifiche tecniche o tecnologie (solare, biomassa, isolamento, ecc)…;

− Assistenza agli enti locali per la redazione di specifici progetti inerenti il territorio comunale o il patrimonio edilizio pubblico. Su tale linea di intervento risulta essere particolarmente rilevante il progetto Europeo Energy in Minds! finalizzato a creare una comunità locale particolarmente attiva sulla promozione delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico;

− Attivazione di partnership su progetti specifici con i soggetti pubblici e privati più rilevanti per l’accesso a finanziamenti straordinari, con particolare riferimento a progetti europei su specifici programmi comunitari. Tale attività deve essere vista anche alla luce dello sviluppo del mercato dei Titoli di Efficienza Energetica e dei permessi di emissione;

− Promozione della formazione di artigiani e professionisti sui temi del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, nonché organizzazione di vere e proprie campagne di comunicazione per la cittadinanza o momenti di informazione su specifici temi;

− Collaborazione con gli uffici provinciali competenti per la promozione di interventi sul patrimonio dell’ente volti al risparmio energetico e all’introduzione delle fonti rinnovabili di energia.

Autorizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica, pareri VIA e procedure IPPC, inquinamento luminoso L’attività di autorizzazione degli impianti termoelettrici e gruppi di cogenerazione viene rilasciata ai sensi del D.P.R. 53/98 congiuntamente a quella per le emissioni in atmosfera. In questi anni continuano ad essere numerose, essenzialmente grazie all’incentivo dei Certificati Verdi, le nuove proposte di impianti idroelettrici in fase di verifica e valutazione di impatto ambientale. Quella idroelettrica è una fonte energetica disponibile e già ampiamente sfruttata sul territorio provinciale che presenta il vantaggio di essere rinnovabile e non comportare emissioni in atmosfera ma il suo utilizzo può comportare impatti ambientali anche rilevanti. La L.R. 31/2000 attribuisce inoltre alle province i seguenti compiti in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e razionalizzazione dei consumi energetici per l’illuminazione pubblica: − Elaborazione delle linee guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso e l’impiego

razionale dell’energia nell’illuminazione esterna da parte dei Comuni; − Sorveglianza sugli impianti di illuminazione pubblici e privati.

Si prevede di proseguire nel prossimo anno le attività intraprese nel 2006 in tema di assistenza agli enti locali nell’applicazione delle linee guida provinciali, prevedendo un servizio di aggiornamento, formazione tecnica e sorveglianza.

Controllo sul rendimento energetico e corretta manutenzione degli impianti termici per il riscaldamento degli ambienti e miglioramento dell’efficienza energetica delle caldaie Il miglioramento del rendimento energetico degli impianti termici siti in provincia di Torino, è realizzato attraverso un’attività di controllo sul territorio e politiche di promozione, quali l’emanazione di bandi per il finanziamento d’impianti di climatizzazione a basse emissioni ed alta efficienza energetica. Quest’ultima azione comporta l’attivazione d’apposite misure d’accompagnamento altrettanto importanti, quali: campagne d’informazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini

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e agli operatori del settore, attività di formazione e aggiornamento per gli operatori, predisposizione di materiale divulgativo per la corretta gestione dell’impianto termico ed il risparmio energetico. Attualmente sono in fase di svolgimento le attività finalizzate alla: − gestione dei contributi per lo sviluppo e la diffusione d’impianti di riscaldamento e

climatizzazione a basse emissioni in atmosfera e ad alto rendimento energetico; − implementazione e aggiornamento del catasto degli impianti termici provinciali; − gestione degli esposti inoltrati dai cittadini. Alla luce delle nuove disposizioni introdotte dal D. Lgs. 192/05, e nell’attesa della Legge Regionale sul rendimento energetico nell’edilizia, di prossima emanazione, si sta predisponendo un’apposita campagna d’informazione rivolta ai cittadini possessori d’impianti termici e finalizzata alla corretta gestione e manutenzione del proprio impianto termico. Autorizzazioni in materia di oli minerali La L. 239/2004 ha superato il regime della concessione per il trasporto, la lavorazione e lo stoccaggio di oli minerali, pur mantenendo la connotazione di servizio pubblico per tali attività ed ha trasformato tale istituto in autorizzazione per i nuovi stabilimenti, nonché per le modifiche significative e per le cessazioni. L’esigenza di disciplinare l’attività deriva dal fatto che il procedimento fa riferimento a schemi desueti ed è piuttosto articolato, a scapito dell’economicità e dell’efficienza. Occorre al proposito tenere conto che dei quasi 960 Soggetti trasferiti dalla Prefettura, senza contare gli oltre 20 ancora in mano al Ministero delle Attività Produttive, circa un terzo presentano situazioni amministrative in attesa di definizione. Si prevede pertanto di mantenere il passo attuale, prevedendo tuttavia, nel contempo, la proposta di un’autonoma regolamentazione del procedimento sia al fine di superare istituti e modalità non più in linea con i moderni orientamenti dell’attività amministrativa sia per garantire l’allineamento con altri procedimenti in materia ambientale. Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Entro il 30 ottobre 2007, circa 150 impianti industriali esistenti di dimensione medio-grande dovranno essere autorizzati con provvedimento unico integrato (A.I.A.), conformemente alla direttiva europea n. 96/61/CE in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC) e alle migliori tecniche disponibili (MTD), oltre a nuovi impianti che nel frattempo verranno progettati. Questo nuovo approccio autorizzativo comporterà diversi benefici, tra i quali: − Semplificazioni amministrative: un unico provvedimento che sostituirà ogni altro atto in

materia di gestione dei rifiuti, scarichi idrici, emissioni in atmosfera, risparmio energetico e rumore;

− Miglioramenti tecnici delle realtà produttive: per l’adeguamento degli stessi alle migliori tecniche disponibili;

− Miglioramenti ambientali del territorio in cui insistono tali insediamenti: per l’approccio integrato alla prevenzione, riduzione e controllo dell’inquinamento prodotto.

Gli impianti interessati dalla normativa IPPC appartengono a 33 categorie economiche diverse elencate nell’All. I del D. Lgs. 59/05, raggruppati in sei macro attività e tra questi vi sono anche realtà aventi valenza strategica economica nazionale, quali ad es. FIAT Auto.

Le finalità da perseguire sono principalmente: − assicurare oltre al controllo preventivo dell’inquinamento, anche la riduzione della

produzione delle emissioni e degli impatti ambientali derivanti dagli impianti IPPC, nell’ottica di uno sviluppo economico sostenibile;

− assicurare il mantenimento della competitività economica del settore di riferimento dell’impianto nonché della stessa attività;

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− assicurare l’adeguamento tecnico e tecnologico degli impianti alle MTD.

Nell’ambito del procedimento IPPC verranno valutati in maniera integrata tutti gli impatti ambientali derivanti da tali attività industriali, in particolare in materia di rifiuti, scarichi idrici, emissioni in atmosfera, rumore ed energia. Verrà inoltre valutata la performance ambientale dell’impianto alle prestazioni assicurate dall’adozione delle migliori tecniche disponibili e, per gli impianti esistenti, in caso di mancato allineamento, entro il 30/10/2007 dovrà essere attuato un programma di adeguamento proposto dall’Azienda e approvato dalla Provincia di Torino. Data l’implicazione economica che tale programma di adeguamento potrebbe comportare, risulta necessaria la valutazione tra tutti i principali scenari tecnici alternativi che terranno conto anche dell’accessibilità economica delle scelte da effettuare.

Avvio di processi virtuosi di concertazione Il Tavolo di lavoro che si riunisce nell’ambito Protocollo di Intesa stipulato dalla Provincia di Torino con l’Unione Industriale, l’API e la CCIIAA di Torino per la valutazione delle implicazioni generali derivanti dall’applicazione dell’IPPC in provincia di Torino, è stato apprezzato a livello nazionale quale “buona pratica” di concertazione territoriale e ampiamente replicato in altre realtà locali. Tale Tavolo, a seguito di specifica richiesta è stato ulteriormente allargato anche alle Associazioni Agricole e Assogalvanica ed è destinato a diventare un luogo di concertazione privilegiato per la definizione delle modalità di applicazione della normativa sul territorio provinciale torinese.

Avvio di collaborazioni altamente specializzate L’istruttoria tecnica di impianti di tali dimensioni è altamente complessa e interdisciplinare, prevedendo la valutazione circa il miglior accorgimento tecnico da adottare al fine di prevenire e ridurre l’inquinamento e soprattutto per evitare il trasferimento dell’inquinamento da una matrice ambientale all’altra. E’ risultato necessario attivare collaborazioni tecnico scientifiche altamente specializzate con Enti di ricerca (C.R.P.A.s.r.l.- Centro Ricerche e Produzioni Animali di Reggio Emilia) e il Politecnico di Torino. Osservatorio provinciale IPPC Sono in corso gli incontri tecnici presso il MATT e l’APAT per la definizione delle modalità di costituzione e dell’Osservatorio nazionale previsto dal Decreto IPPC, di cui la Provincia di Torino dovrebbe diventarne uno dei punti nodali, al fine di garantire una più efficiente applicazione della norma mediante l’interscambio delle informazioni inerenti i procedimenti, le MTD applicate e/o in corso di adozione, e una maggiore partecipazione del pubblico. Pianificazione attività estrattive Si intende perfezionare l’iter e ottenere l’approvazione regionale del Piano provinciale Attività Estrattive. Il progetto preliminare è stato adottato , pubblicato e sono state ricevute le osservazioni. Si procederà quindi alla controdeduzione delle osservazioni, all’ulteriore perfezionamento degli elaborati sulla base delle osservazioni accolte e quindi alla presentazione del piano al Consiglio Provinciale per l’adozione del progetto definitivo. Successivamente il Piano dovrà essere trasmesso alla Regione. Osservatorio ambientale attività estrattive Si intende perfezionare e mantenere aggiornata la conoscenza sulle attività estrattive autorizzate (volumi estratti, avanzamento lavori, fabbisogni ordinari e straordinari…) e sull’avanzamento dei lavori di recupero ambientale, allo scopo di: − Monitorare lo svolgimento delle attività estrattive nella provincia e l’avanzamento dei

recuperi ambientali;

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− Aggiornare, sulla base dei volumi estratti dichiarati annualmente dalle ditte, le tabelle relative alle volumetrie massime autorizzabili in ciascun bacino (vedi norme del Piano);

− Segnalare ai comuni, titolari delle funzioni di vigilanza, eventuali difformità rispetto alle prescrizioni di coltivazione e recupero ambientale, e pertanto migliorare ed implementare il controllo.

L'Osservatorio svolge funzioni di monitoraggio e di supporto rispetto all'attuazione delle attività previste dalla pianificazione provinciale e rappresenta il centro per la raccolta e l’elaborazione dei dati sull’andamento delle attività estrattive e dei recuperi ambientali; l’ Osservatorio è stato attivato con uno specifico progetto nel corso del 2006, continuerà la propria attività per tutto il 2007. Polizia mineraria La funzione, approdata alla responsabilità della Provincia con la L.R. n. 44/2000, consiste essenzialmente nel controllo della sicurezza nella conduzione delle attività estrattive. L'attività e' volta a garantire, attraverso strumenti di vigilanza in loco e attraverso rapporti amministrativi, la presenza dell'Ente e dell'organo di vigilanza presso le imprese estrattive, anche ai fini del monitoraggio della corretta conduzione delle coltivazioni e dei recuperi ambientali post operam. L'azione, inizialmente orientata verso una programmazione mirata di controlli preceduti dall'individuazione di fattori critici, e’ attualmente orientata nella direzione del controllo sistematico in loco attraverso l’adozione di sinergie con altri operatori di vigilanza che garantiscano un primo livello di controllo presso tutte le cave della Provincia, lasciando l’eventuale approfondimento e completamento dell’intervento, per le situazioni maggiormente critiche, al personale di polizia mineraria. Inoltre, si intende proseguire l’attività condotta in collaborazione e coordinamento con le Forze dell’Ordine relativamente all'impiego di esplosivo nelle cave di pietra ornamentale sia per monitorare e perseguire comportamenti non corretti e pericolosi sia per stimolare l’individuazione congiunta delle migliori soluzioni a tale delicata questione.

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3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche del programma. Si tratta di progetti di miglioramento del servizio offerto oppure di questioni che per la loro rilevanza per il territorio provinciale richiedono per prime l’attenzione dell’amministrazione.

GESTIONE DELLO SPORTELLO AMBIENTE Descrizione dettagliata:

Gestione di tutta l’attività di informazione e comunicazione in campo ambientale

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Migliorare i canali e flussi di comunicazione verso l’utenza e attuare verso i Servizi interni processi di semplificazione della procedure.

MANTENERE LA TARIFFA DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO AL

LIVELLO ATTUALE O COMUNQUE NELLA FASCIA PIÙ ECONOMICA A LIVELLO ITALIANO Tipologia: Indicatore di impatto, controllo o successo

Risorse necessarie: Da definire nel PEG

Finalità generale (dal programma di governo):

Servizio idrico: completare l’integrazione delle gestioni e il programma degli investimenti con la tutela delle risorse, la realizzazione di infrastrutture e il completamento riorganizzativi del sistema integrato compatibilmente con il ruolo della Provincia di garante dell’Autorità d’Ambito.

PERSEGUIRE LE FINALITA’ DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: PIANI DI INTERVENTO

LOCALI ORGANIZZATI PER BACINI IDROGRAFICI Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Attivare processi di concertazione a livello locale al fine del miglioramento e mantenimento della qualità dei corpi idrici della Provincia di Torino e del territorio circostante .

SVILUPPO DEL SISTEMA INFORMATIVO SULLE ACQUE DI CONDIVISIONE DI DATI TRA ENTI

(ATTUAZIONE DEL SIRI)

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

In attuazione del Protocollo di Intesa tra Regione e Province Piemontesi sulla condivisione e scambio dei dati, contribuire allo sviluppo dei Sistemi Informativi sulle risorse idriche al fine di organizzare una banca dati comune tra gli Enti competenti sulla materia.

ATTUARE IL PIANO D'AZIONE EX ART 7 D.LGS. 4 AGOSTO 1999 N. 351 PER LA RIDUZIONE

DEL RISCHIO DI SUPERAMENTO DEI VALORI LIMITE E DELLE SOGLIE DI ALLARME STABILITE DAL D.M. 2 APRILE 2002, N. 60

Descrizione dettagliata:

Il miglioramento della qualità dell’aria rappresenta una finalità estremamente complessa con azioni estremamente diversificate che coprono un ampio spettro di attività. Tali attività, raccolte nel piano d’azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme sono sostanzialmente finalizzate a garantire il controllo della qualità dell'aria sul territorio provinciale e alla realizzazione di azioni, istituzionali e promozionali, finalizzate al miglioramento della stessa.

Tipologia: Realizzazione strategica

Risultati attesi: Riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti attraverso interventi lulle imprese produttive e sugli impianti di riscaldamento domestico Sviluppo di studi e ricerche per il miglioramento della qualità dell’aria Sviluppo di sistemi di modellistica ambientale integrati alle correnti attività di monitoraggio

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pag. 308 Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

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ATTUARE IL PIANO D'AZIONE EX ART 7 D.LGS. 4 AGOSTO 1999 N. 351 PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI SUPERAMENTO DEI VALORI LIMITE E DELLE SOGLIE DI ALLARME STABILITE DAL D.M. 2 APRILE 2002, N. 60 Diffusione delle informazioni legate alla qualità dell’aria Istituzione della figura del mobility manager di zona di piano Riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti provenienti dal traffico veicolare, attraverso lo sviluppo di sitemi di mobilità sostenibile e l’incremento dell’utilizzo dei trasporti pubblici Sviluppo di sistemi informativi sulla mobilità sostenibile

Finalità generale (dal programma di governo):

Miglioramento della qualità dell’aria attraverso l’aumento dell’efficacia dei sistemi di controllo e limitazione delle emissioni anche attraverso la promozione di tecnologie innovative e la diffusione di buone pratiche.

SVILUPPO DEI SISTEMI AUTORIZZATIVI PER LE EMISSIONI INDUSTRIALI Descrizione dettagliata:

La provincia autorizza le emissioni in atmosfera provenienti dalle attività industriali ai sensi della Parte V del D.Lgs. n 152 del 03/04/2006. Tale attività consente di regolare le emissioni di inquinanti in atmosfera e di individuare le misure di intervento per le lavorazioni più critiche (esempio lavorazioni ad elevato contenuto di solventi). Il decreto citato, che ha sostituito il DPR 203/88, ha introdotto per le procedure in via esplicita l’obbligo di svolgere la Conferenza dei Servizi ai fini del rilascio dell’autorizzazione. Dato l’elevato numero di istanze (tra vie generali e vie ordinarie circa 500 all’anno) che giungono al Servizio competente, per poter contenere al massimo i tempi di risposta all’ impresa si è affinata l’organizzazione a livello amministrativo e informatico. Inoltre l’acquisita esperienza tecnica si è tradotta nell’ottimizzazione dell’iter istruttorio volto alla valutazione dei progetti presentati a corredo delle stesse istanze.

Tipologia: Sviluppo di funzione assegnata

Risultati attesi: Sviluppo del progetto di e-governament AtoB per la gestione telematica delle procedure autorizzative Mantenimento dei tempi di rilascio delle autorizzazioni Aumento delle attività di controllo e verifica amministrativa

Finalità generale (dal programma di governo):

Miglioramento della qualità dell’aria attraverso l’aumento dell’efficacia dei sistemi di controllo e limitazione delle emissioni anche attraverso la promozione di tecnologie innovative e la diffusione di buone pratiche.

AUMENTARE IL LIVELLO DI EFFICIENZA ENERGETICA DEL PARCO INSTALLATO DEGLI

IMPIANTI DI RISCALDAMENTO RESIDENZIALE SUL TERRITORIO DELLA PROVINCIA Descrizione dettagliata:

Attività di controllo sul rendimento energetico e corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento. Attività di promozione ed incentivazione allo sviluppo e diffusione d’impianti termici ad alto rendimento e basse emissioni in atmosfera. Entrambe le attività sono finalizzate alla riduzione dell’’inquinamento atmosferico ed al miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti termici.

Tipologia: Indicatore di impatto, controllo o successo

Finalità generale (dal programma di governo):

Controlli, interventi strutturali e corretto uso degli impianti di riscaldamento per ridurre l’inquinamento atmosferico accelerando il programma di teleriscaldamento, promuovendo il corretto funzionamento degli impianti esistenti.

ACCELERARE IL PROGRAMMA DI ESTENSIONE DELLA RETE DI TELERISCALDAMENTO, INCENTIVANDO LA SOSTITUZIONE DEI VECCHI IMPIANTI A CARBONE E AD OLIO COMBUSTIBILE

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Controlli, interventi strutturali e corretto uso degli impianti di riscaldamento per ridurre l’inquinamento atmosferico accelerando il programma di teleriscaldamento, promuovendo il corretto funzionamento degli impianti esistenti.

AGGIORNARE IL PROGRAMMA ENERGETICO PROVINCIALE E IL BILANCIO ENERGETICO

PROVINCIALE Descrizione Attraverso lo svolgimento di un’attività di Osservatorio sull’Energia, la Provincia di Torino mira a diventare il

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 309

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dettagliata: punto di riferimento per tutti gli operatori del mercato energetico locale (distributori di energia, produttori, ecc.) e consolidare con loro delle relazioni strutturali che consentano di gestire con efficienza ed economicità i dati sull’energia. Periodicamente (cadenza almeno biennale), sarà redatto un rapporto sull’energia, costituito dall’aggiornamento del bilancio energetico e del bilancio delle emissioni di CO2 per monitorare il tasso di raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. Specifici studi ed analisi sull’uso dell’energia (sullo stato di fatto e sulla potenzialità di espansione del teleriscaldamento, sull’utilizzo energetico delle biomasse, sulle infrastrutture energetiche) saranno svolti al fine di aggiornare il Programma Energetico Provinciale.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Un nuovo programma energetico per promuovere risparmio e uso razionale dell’energia con priorità all’efficienza degli impianti e alla valorizzazione delle fonti rinnovabili locali.

INCENTIVARE L’UTILIZZO DELLE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA E IL RISPARMIO

ENERGETICO NEL SETTORE CIVILE Descrizione dettagliata:

Attraverso l’emanazione di bandi di finanziamento a beneficio di soggetti pubblici e privati, la stipulazione di accordi operativi con i distributori di energia (Italgas, AES, AEM, Enel, ecc.) e istituti di credito si provvederà a ridurre la dipendenza del settore civile (il più “energivoro”) da combustibili fossili. Attenzione sarà rivolta sia alle fonti rinnovabili (principalmente solare e biomassa), sia alla riduzione dei consumi finali (coibentazione degli edifici, doppi vetri, sistemi di contabilizzazione del calore, ecc..), sia all’aumento dell’efficienza complessiva degli impianti (sostituzione delle caldaie, illuminazione pubblica, ecc..)

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Un nuovo programma energetico per promuovere risparmio e uso razionale dell’energia con priorità all’efficienza degli impianti e alla valorizzazione delle fonti rinnovabili locali.

ASSISTERE GLI ENTI LOCALI DELLA PROVINCIA DI TORINO PER L’ADOZIONE DELLE

LORO POLITICHE IN MATERIA DI ENERGIA Descrizione dettagliata:

Attraverso un’attività dia ssistenza tecnica e finanziaria si cercherà di : − agevolare l’adozione da parte della maggior parte dei comuni di un regolamento edilizio volto a

rendere obbligatori livelli di efficienza energetica superiori allo standard per le nuove costruzioni edilizie o per la ristrutturazione straordinaria dell’esistente in linea con i nuovi orientamenti normativi e con il sistema di certificazione energetico degli edifici che dovrà approvare la Regione Piemonte;

− favorire la progettazione di interventi di risparmio energetico o utilizzo delle fonti rinnovabili di energia sul patrimonio pubblico degli enti locali

− promuovere l’adozione di un Piano Energetico Comunale per la maggior parte degli enti locali − facilitare il recepimento delle linee guida provinciali sull’inquinamento luminoso o l’adozione di un

vero e proprio Piano di Illuminazione Pubblica ispirato a criteri di risparmio energetico e contenimento dell’inquinamento luminoso

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Un nuovo programma energetico per promuovere risparmio e uso razionale dell’energia con priorità all’efficienza degli impianti e alla valorizzazione delle fonti rinnovabili locali.

CLASSIFICAZIONE ACUSTICA Descrizione dettagliata:

La classificazione acustica del territorio comunale è sia uno strumento tecnico per il controllo e la vigilanza delle sorgenti di rumore presenti sul territorio che uno strumento di pianificazione che permette di disciplinare l’uso del territorio e di controllare le modalità di sviluppo delle attività in esso inserite.

Tipologia: Realizzazione strategica

Risultati attesi: Approvazione del piano di classificazione acustica da parte di tutti i Comuni della Provincia di Torino

Finalità generale (dal programma di governo):

Inquinamento acustico ed elettromagnetico: due recenti ambiti d’intervento per la Provincia. Completare la zonizzazione acustica dei comuni della provincia, realizzare “piani di risanamento acustico comunali”; attuare il progetto “Inquinamento da campi elettromagnetici a radiofrequenza dovuti a emittenti radiotelevisive”.

PIANI DI RISANAMENTO ACUSTICO COMUNALI

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pag. 310 Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

PIANI DI RISANAMENTO ACUSTICO COMUNALI Descrizione dettagliata:

Per la tutela e la difesa del territorio dall’inquinamento acustico il passo successivo alla Classificazione Acustica è rappresentato dai piani di risanamento acustico. Da un lato risulta quindi fondamentale supportare i comuni per l’elaborazione dei piani di risanamento acustici mentre dall’altro lo è altrettanto lavorare progettualmente per chiarire le metodologie necessarie per l’elaborazione di piani di risanamento acustico che risultino realmente efficaci.

Tipologia: Realizzazione strategica

Risultati attesi: Elaborazione di linee guida per la realizzazione dei piani di risanamento acustico e supporto ai Comuni per la loro elaborazione pratica

Finalità generale (dal programma di governo):

Inquinamento acustico ed elettromagnetico: due recenti ambiti d’intervento per la Provincia. Completare la zonizzazione acustica dei comuni della provincia, realizzare “piani di risanamento acustico comunali”; attuare il progetto “Inquinamento da campi elettromagnetici a radiofrequenza dovuti a emittenti radiotelevisive”.

PIANO DI RISANAMENTO DEL SITO RADIOELETTRICO DEL COLLE DELLA MADDALENA Descrizione dettagliata:

Occorre proseguire le attività legate al Piano diRisanamento del sito radioelettrico del Colle della Maddalena, sia attrqaverso il proseguimento di collaborazioni altamente specializzate per la risoluzione delle problematiche tecniche che attraverso contatti a tutti i livelli con i Comuni e gli altri Enti e soggetti coinvolti.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Inquinamento acustico ed elettromagnetico: due recenti ambiti d’intervento per la Provincia. Completare la zonizzazione acustica dei comuni della provincia, realizzare “piani di risanamento acustico comunali”; attuare il progetto “Inquinamento da campi elettromagnetici a radiofrequenza dovuti a emittenti radiotelevisive”.

SUPPORTO AI COMUNI PER L’ELABORAZIONI DI REGOLAMENTI COMUNALI INERENTI EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE DOVUTE A IMPIANTI RADIOELETTRICI E PER TELECOMUNICAZIONI

Descrizione dettagliata:

Il disposto normativo vigente prevede esplicitamente che le province si adoperino per favorie l’adozione da parte dei Comuni dei regolamenti comunali per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile e per le telecomunicazione; l’intenzione è quella di perseguire tale finalità attraverso l’uso di vari strumenti (supporto tecnico, momenti di formazione/informazione, bandi di finanziamento, …)

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Inquinamento acustico ed elettromagnetico: due recenti ambiti d’intervento per la Provincia. Completare la zonizzazione acustica dei comuni della provincia, realizzare “piani di risanamento acustico comunali”; attuare il progetto “Inquinamento da campi elettromagnetici a radiofrequenza dovuti a emittenti radiotelevisive”.

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE - IPPC Descrizione dettagliata:

Attuazione delle funzioni in materia di prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento: - rilascio provvedimenti di autorizzazione integrata ambientale; - gestione dichiarazioni INES; - realizzazione dell’osservatorio provinciale IPPC

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Agire per rendere competitivo il sistema produttivo: rafforzare formazione, ricerca ed innovazione con particolare riferimento al miglioramento delle performance ambientali delle attività industriali

PIANO PROVINCIALE ATTIVITA’ ESTRATTIVE Descrizione dettagliata:

A seguito dell’approvazione, del progetto preliminare del piano, all’aggiornamento a seguito di pubblicazione ed osservazioni, si proporrà il progetto definitivo al consiglio provinciale per l’adozione. Successivamente il piano dovrà essere trasmesso alla regione per l’approvazione

Tipologia: Realizzazione strategica

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 311

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

PIANO PROVINCIALE ATTIVITA’ ESTRATTIVE Tempi di realizzazione previsti:

Fine 2006

Risultati attesi: Adozione del piano da parte del Consiglio Provinciale -

Finalità generale (dal programma di governo):

definire uno strumento di pianificazione che persegua l’obiettivo di conciliare esigenze di tutela del territorio e dell'ambiente con quelle socioeconomiche della produzione di materie prime: entrambi gli obiettivi configurano, infatti, un irrinunciabile interesse pubblico tale da giustificare l'intervento programmatorio a livello regionale e pianificatorio a livello provinciale.

OSSERVATORIO ATTIVITA’ ESTRATTIVE Descrizione dettagliata:

Si intende perfezionare e mantenere aggiornata la conoscenza sulle attività estrattive autorizzate (volumi estratti, avanzamento lavori, fabbisogni ordinari e straordinari…) e sull’avanzamento dei lavori di recupero ambientale

Tipologia: Realizzazione strategica

Tempi di realizzazione previsti:

fine 2007

Risultati attesi: raccolta di dati presso le ditte autorizzate osservazione diretta di attività in corso con particolare attenzione ai recuperi ambientali formulazione di statistiche periodiche sui dati raccolti predisposizione di periodici report e aggiornamento dei dati e delle cartografie contenuti nel Piano Provinciale

Finalità generale (dal programma di governo):

svolge funzioni di monitoraggio e di supporto rispetto all'attuazione delle attività previste dalla pianificazione provinciale e rappresenta il centro per la raccolta e l’elaborazione dei dati sull’andamento delle attività estrattive e dei recuperi ambientali

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pag. 312 Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 0,00 € 0,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 2.236.659,00 € 2.099.059,00 € 2.099.059,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

1,83 35 30 5

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili 10.824.553,17 € 345.052,68 € 158.045,90 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con il Piano di Tutela delle Acque adottato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 28-2845 del 15/05/2006 e con il Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria approvato con L.R. 43 del 7 aprile 2000. Esso risulta inoltre coerente con il Documento di Programmazione Attività Estrattive regionale.

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Risorse idriche ed atmosferiche pag. 313

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009 Entrate specifiche: Stato - - - Regione Piemonte 482.866,00 382.766,00 382.766,00 Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - - Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate 20.000,00 - - TOT. Entrate specifiche (A) 502.866,00 382.766,00 382.766,00 Proventi dei servizi (B) 457.500,00 444.000,00 444.000,00 Quote di risorse generali (C) 1.276.293,00 1.272.293,00 1.272.293,00 Totale (A+B+C) 2.236.659,00 2.099.059,00 2.099.059,00

(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 1.483.252,00 66,32% 1.449.752,00 69,07% 1.449.752,00 69,07% Spesa Corrente di sviluppo (b) 753.407,00 33,68% 649.307,00 30,93% 649.307,00 30,93%

Spesa Corrente 2.236.659,00 100,00% 2.099.059,00 100,00% 2.099.059,00 100,00% Spesa per investimento - 0,00% - 0,00% - 0,00%

Totale 2.236.659,00 100,00% 2.099.059,00 100,00% 2.099.059,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 0,41% 0,39% 0,42%

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Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali pag. 315

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 51:

PARI OPPORTUNITÀ E POLITICHE DEI TEMPI, RELAZIONI INTERNAZIONALI

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Aurora Tesio

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Relazioni e comunicazione; - il Dirigente del Servizio Relazioni e progetti europei ed internazionali. - Il Direttore dell’Area Lavoro e solidarietà sociale; - il Dirigente del Servizio Pari opportunità e politiche dei tempi - il Dirigente del Servizio Centro risorse servizi pari opportunità –

mercato del lavoro.

3.4.1 Descrizione del programma

La Provincia di Torino è un’Amministrazione non solo particolarmente vocata alle tematiche di pari opportunità, ma anche ad esse significativamente coerente sia a livello politico che amministrativo. A livello politico è infatti da rilevare la forte presenza femminile nella Giunta, anche con la designazione di un Assessorato dedicato, che si collega sul piano amministrativo all’attivazione di una serie di strumenti idonei a promuovere in modo coerente la cultura di pari opportunità come parte integrante e significativa della propria pianificazione strategica. La Provincia di Torino si propone di incidere sulle situazioni che rappresentano un ostacolo alla piena realizzazione della parità e dell’uguaglianza di opportunità fra donne e uomini, promuovendo un piano organico di azioni positive volte a favorire la promozione e l’applicazione di pari opportunità in modo trasversale su tutte le tipologie e gli ambiti di intervento della Provincia. I principi generali a cui si ispira l’Assessorato sono:

- promuovere la parità di diritti e le pari opportunità operando per rafforzare una cultura della diversità in tutti gli ambiti sociali e istituzionali;

- contribuire alla concreta rimozione degli ostacoli per la sostanziale realizzazione della parità tra donne e uomini operando nelle scuole una riflessione sulla cultura della diversità e promuovendo la conoscenza e il rispetto dei diritti delle donne e delle bambine;

- favorire la realizzazione di azioni di sistema tese ad integrare gli strumenti di politiche dei tempi nei diversi piani settoriali di sviluppo locale.

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pag. Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

316

Nell’ambito delle relazioni europee e internazionali la Provincia di Torino intende perseguire politiche di sviluppo che contribuiscano a realizzare le finalità di cui all’art. 2 dello Statuto dell’Ente e contribuire attivamente, anche attraverso le associazioni e le reti degli enti locali, allo sviluppo della pace, della solidarietà e del dialogo interculturale, sociale ed economico, nonché alla promozione della sostenibilità ambientale degli interventi. Questi obiettivi verranno perseguiti a partire da un coinvolgimento proattivo che porti alla adozione ed attuazione della Costituzione europea e di tutti in principi in essa contenuti, primo fra tutti il rispetto della sussidiarietà e della prossimità al cittadino di cui gli enti locali sono i primi custodi. E’ in questo quadro che si inseriranno le politiche di cooperazione decentrata, di rapporto con i dieci nuovi paesi membri dell’UE e l’attuazione delle nuove politiche di prossimità da attivarsi primariamente con i paesi del Mediterraneo, anche attraverso attività di assistenza tecnica in particolare nei campi di competenza e nel settore della formazione. Fanno riferimento al programma le seguenti attività necessarie al funzionamento interno dell’ente o propedeutiche allo svolgimento di altre attività:

Servizio Descrizione

RELAZIONI E PROGETTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI

Cura delle relazioni con altri enti ed organismi locali, nazionali, comunitari e internazionali, anche in rappresentanza dell'ente, connesse alle attività europee e internazionali della Provincia.

Raccolta, elaborazione e diffusione delle informazioni volte a favorire la partecipazione a cooperazioni internazionali da parte di soggetti pubblici e privati operanti sul territorio della Provincia di Torino, anche attraverso specifiche attività di animazione.

Divulgazione delle informazioni relative alle iniziative di cui al punto precedente favorendone, in collaborazione con gli altri servizi competenti, la diffusione e la conoscenza sia all'interno che all'esterno dell'Ente.

PARI OPPORTUNITA’ E POLITICHE DEI TEMPI

Cura dell’applicazione della direttiva europea sull’orientamento sessuale ed attua le politiche di rimozione degli ostacoli per la sostanziale realizzazione delle pari opportunità, diffondendo la cultura di parità come elemento costitutivo di una moderna, equa ed efficiente organizzazione delle risorse umane

Sostegno ed accompagnamento alla programmazione dei Comuni per la formulazione dei Piani di Coordinamento Orari e di interventi in ambito di politiche dei tempi, favorendo la realizzazione di azioni di sistema tese a integrare gli strumenti di politica dei tempi nei diversi Piani settoriali di sviluppo locale

Promozione di iniziative destinate alla diffusione della cultura dell’uso del tempo incluse attività di analisi, studio e divulgazione di conoscenze finalizzate ad una miglior programmazione sui temi delle politiche dei tempi e delle banche del tempo

Una quota consistente delle risorse finanziarie ed umane assegnate al presente programma è destinata in via prevalente allo svolgimento delle funzioni e delle attività sopra elencate, che contribuiscono in misura fondamentale al raggiungimento delle finalità proprie della Provincia.

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Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali pag. 317

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Pari opportunità e politiche dei tempi : (premessa)

Il Programma di Governo è caratterizzato dalla presenza di strategie di sviluppo

che si basano sulla coesione, sulla negoziazione, sulla capacità di fare sistema,

nella consapevolezza che gli obiettivi di competitività non possano prescindere

dalla compartecipazione e dalla concertazione tra sistemi territoriali, istituzioni e

formazioni sociali.

Contrariamente alle impostazioni fortemente orientate all’economia di mercato,

che perseguono la competitività attraverso la flessibilizzazione e la forte

deregolamentazione del mercato del lavoro, la Provincia sceglie, nella propria

programmazione strategica, di coniugare gli aspetti di efficienza e competitività

con i valori della solidarietà, della difesa dei diritti sociali nuovi e acquisiti, della

difesa del principio delle pari opportunità, della pratica della tolleranza e del

rispetto delle diversità culturali, assumendo il diritto all’inclusione sociale come

imprescindibile principio di civiltà.

Tale speciale vocazione della Provincia di Torino nei confronti di tutti i target

“deboli” e dei soggetti svantaggiati si esplica attraverso l’attivazione di una serie di

strumenti idonei a promuovere in modo coerente politiche integrate, che valorizzino

le esperienze dei territori e ottimizzino i processi di spesa senza ridurre la capacità

complessiva di intervento dell’Ente in tale ambito.

Dato questo quadro di coerenza strategica delle politiche sociali, del lavoro e di

pari opportunità, nell’espressione politica delle specifiche deleghe, che ricercano

ulteriori integrazioni con le politiche dello sviluppo e della Formazione

Professionale, le attività in tale ambito saranno orientate ai seguenti criteri:

la condivisione di un metodo di lavoro, fortemente connaturato dalle specificità e

dai valori del territorio, incentrato sulla programmazione e progettazione integrata e

partecipata;

la predisposizione di azioni comuni, sinergicamente coordinate ed organizzate tra

loro;

lo sviluppo di reti in grado di dare voce ai bisogni delle persone ed amplificare le

capacità di risposta dei territori;

l’integrazione degli strumenti e metodi di osservazione del territorio sulle diverse

tematiche al fine di migliorare la competenza programmatoria dell’Ente in ciascun

settore;

In questa logica di politiche integrate particolare attenzione verrà posta:

nella predisposizione integrata dei programmi relativi all’utilizzo dei Fondi

Strutturali nella ricerca di modelli programmazione ed intervento che tengano conto

delle specificità e degli strumenti di programmazione territoriali;

nello sviluppo ed il sostegno alle iniziative connesse all’Anno europeo per le pari

opportunità anche nelle sue connessioni con il Piano Provinciale territoriale

pluriennale.

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pag. Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

318

Pari opportunità e politiche dei tempi :

Contribuire alla concreta rimozione degli ostacoli per la sostanziale realizzazione della parità tra donne e uomini operando nelle scuole una riflessione sulla cultura della diversità e promuovendo la conoscenza e il rispetto dei diritti delle donne e delle bambine Per le azioni politiche trasversali dell’Area sono cointeressate/i: Tutte/i le/gli Assessore/i Con particolare riferimento a : - Assessora Lavoro, Attività di orientamento per il mercato del lavoro Cinzia Condello - Assessora alla Solidarietà Sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria EleonoraArtesio - Assessore alla Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica Umberto D’Ottavio La Provincia di Torino adotta come metodo operativo e come approccio strategico il mainstreaming di genere, traducendoli nell’applicazione della parità all’interno del più ampio raggio possibile di settori e nell’adozione della prospettiva di genere nell’elaborazione delle politiche generali e specifiche In questa logica e’ stato progettato e posto in essere un approccio sinergico fra i Programmi Assessorili e le programmazioni dei Servizi afferenti l’Area Lavoro e solidarieta’ sociale che risponde ai seguenti criteri: piena coerenza con le linee programmatiche di mandato alla luce delle precisazioni strategiche scaturite dall'incontro di Pra Catinat. attuazione di modalita di sistema all'interno dell'Ente e con gli altri soggetti istituzionali, produttivi,scientifici,culturali, sociali operanti sul territorio provinciale, in connessione con le scelte strategiche per dare continuita'ai disegni di sviluppo di livello locale, regionale, nazionale ed europeo interconnessione tra i quattro pilastri di Lisbona: Cooperazione, Idee, Persone, Capacità

Il programma specifico si articola intorno alle seguenti linee programmatiche: migliorare la condizione di vita e di lavoro delle donne che vivono e operano sul territorio provinciale, da realizzare favorendo :

• la partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro, ²la conciliazione tra responsabilità professionali e impegni familiari, ²una sempre maggiore condivisione dei carichi familiari, ²la promozione di una effettiva capacità di rappresentanza, ²la valorizzazione e il sostegno a forme di associazionismo femminile, ²il raggiungimento e il mantenimento di condizioni di cittadinanza attiva

e di qualità della vita soddisfacenti (in termini anche di benessere e di integrità fisica), ² il contrasto alle diverse forme di discriminazione, ²la lotta contro tutte le manifestazioni di violenza contro le donne.

.

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Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali pag. 319

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.4.2 Motivazione delle scelte il 2007 sarà “Anno europeo delle pari opportunità per tutti”, che proporrà ai diversi attori alcuni obiettivi prioritari: i diritti, il riconoscimento, la rappresentanza, il rispetto e - in coerenza con la nuova prospettiva – si porrà in complementarietà e in preparazione al 2008 “Anno europeo del dialogo interculturale” Il Programma 2007 discende dalla temporalizzazione degli interventi previsti nel documento di programmazione 2006-2009 denominato Piano Territoriale Pari Opportunita’ di Genere che cosi analizza le politiche relative: “Le strategie e le politiche individuate dal documento di programmazione 2006-2009 si inseriscono nella prospettiva di rafforzamento della coesione sociale e di affermazione dei diritti di cittadinanza e sono coerenti con le finalità generali e con gli obiettivi specifici di pari opportunità individuati nella Strategia Europea per l’Occupazione, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Trattato di Nizza 2000, art. 23); nella Costituzione Europea (art. 4) e nella Costituzione italiana (artt. 3 e 51). Sono altresì coerenti con i finanziamenti comunitari e regionali attuati attraverso i Fondi strutturali per il periodo 2000-2006, i Programmi comunitari e i bandi regionali volti a promuovere le pari opportunità. Favorire la concreta rimozione degli ostacoli per la sostanziale realizzazione

della parità tra donne e uomini in attuazione del principio d’eguaglianza

sostanziale.

Favorire, tutelare, promuovere la cultura del mutuo rispetto e la

valorizzazione delle differenze per una cultura della diversità in tutti gli

ambiti sociali e istituzionali.

Favorire, tutelare e promuovere i diritti di cittadinanza.

Sviluppare una sensibilità sociale nei confronti dei diritti d’integrità e di libertà personale e promuovere azioni concrete di prevenzione e liberazione.

Promuovere e favorire politiche d’inclusione di tutti i cittadini, senza

distinzione, come lotta ad ogni forma di discriminazione basata sul sesso, la

razza, l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la religione o le

convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura,

l’appartenenza ad una minoranza, il patrimonio, la nascita, gli handicap l’età o

le tendenze sessuali.

Favorire la cooperazione decentrata con i Paesi Europei, del Mediterraneo e

i Paesi in via di sviluppo, per la promozione della pace, dell’uguaglianza sostanziale e formale e della coesione territoriale.

Attuare il mainstreaming delle politiche di genere. Diffondere la cultura delle pari opportunità per l’orientamento di genere e

l’inserimento lavorativo delle giovani donne. Facilitare la comunicazione in rete tra amministrazioni pubbliche e la

componente femminile dell'associazionismo, per valorizzare la presenza e le

azioni delle donne nell'ambito della pubblica amministrazione, integrando

l'ottica di genere nella pianificazione e nella gestione del territorio.

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pag. Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

320

Cooperazione internazionale Le azioni di cooperazione sono collocate dallo Statuto della Provincia di Torino tra gli obiettivi principali (art.2) definendone due fondamentali livelli: con le collettività locali degli altri Stati membri dell’Unione europea, oggi estesa a 25 paesi, e con il livello internazionale in cui la Provincia, ai sensi dello Statuto “asseconda e contribuisce alle iniziative tese all’affermazione dei diritti dell’uomo e alla ricerca di giustizia”. E’ in questo spirito che l’Ente intende farsi parte attiva affinché i principi contenuti nella Costituzione europea, a cominciare dal primo obiettivo della pace ma anche di tutti quelli enunciati all’art.3 e non ultimo quello della coesione territoriale, fondamentale per un ente locale a vocazione transnazionale quale la Provincia di Torino, diventino patrimonio condiviso dai diversi attori assicurando l’attuazione della governance. Nel condurre queste attività la Provincia opera per il coinvolgimento dei comuni del territorio e della società civile, promuovendo le forme associative e di cooperazione e sviluppando attività di informazione e sensibilizzazione attraverso strumenti appositamente creati in parternariato con altri soggetti quali lo sportello ufficiale di informazione europea (con la Commissione europea) e l’Agenzia di Cooperazione degli enti locali anche in raccordo con gli altri associati (Comune di Torino e Co.Co.Pa.). La possibilità di perseguire tali obiettivi passa anche attraverso la creazione e il mantenimento di relazioni stabili e collegamenti, innanzitutto con l’Unione europea ma anche con le altre collettività regionali e locali e le loro reti e associazioni internazionali. In questi contesti la Provincia di Torino intende, inoltre, farsi portatrice di un approccio alle politiche di pari opportunità quale chiave di lettura trasversale alla cooperazione decentrata. L’Ente si impegna, pertanto, a sviluppare una cultura di pari opportunità tra donne e uomini in quanto elemento che contribuisce a rafforzare la coesione sociale e afferma i diritti di cittadinanza in quei contesti territoriali, quale quello mediterraneo, che presentano forti ritardi rispetto al resto dell’Unione europea nell’accesso delle donne al mercato del lavoro e nella rappresentanza istituzionale. Per questo lavorerà per integrare le politiche di parità in tutte le politiche delle amministrazioni locali, regionali e nazionali, in stretto rapporto con la sponda sud del Mediterraneo e a partire dalla associazione Arco Latino. Le risorse direttamente disponibili negli anni per i programmi di cooperazione hanno consentito di attivare delle azioni di valore molto più elevato sviluppando progetti in partenariato e di cofinanziamento con altri soggetti facendo della Provincia di Torino un attore di eccellenza nel panorama nazionale degli enti locali e non solo. Per questo essa intende promuovere una funzione di orientamento e assistenza tecnica nei confronti del ricco patrimonio di strutture e di enti proprio territorio, in particolare nel settore della formazione in cui Torino presenta un forte potenziale . In linea con questi indirizzi,l’azione dell’Ente si realizza attraverso azioni positive mirate al conseguimento di alcuni obiettivi operativi:

1. partecipare attivamente ad associazioni e reti di enti locali europee e internazionali per l’affermazione degli obiettivi sopra descritti ;

2. gestire e potenziare le attività di informazione e coinvolgimento dei cittadini e dei comuni del territorio nelle politiche dell’Unione europea attraverso la nuova rete di Antenne Europe Direct promosse dalla Commissione europea ;

3. garantire il collegamento con l’Agenzia degli Enti locali per la cooperazione decentrata quale strumento attuativo di progetti;

4. garantire il collegamento con la scuola dell’acqua Hydroaid nello sviluppo delle sue attività e in raccordo con le altre iniziative di formazione ;

5. svolgere funzioni di coordinamento e impulso del gruppo pari opportunità nel quadro dell’associazione di enti intermedi Arco Latino,

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Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali pag. 321

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6. promuovere attività di sostegno e assistenza tecnica alla crescita delle capacità amministrative dei paesi di nuova e prossima adesione all’UE nell’ambito di programmi specificamente dedicati;

7. .promuovere l’affermazione su scala internazionale dell’elevato potenziale formativo del proprio territorio, anche in settori innovativi quali quello dell’e-government.

.

3.4.3 Finalità da conseguire LAVORO: Tutelare la parità delle opportunità, anche oltre la dimensione di genere, nello specifico lavorativo Creare le condizioni per superare le discriminazioni dirette e indirette presenti nel mercato del lavoro, anche in relazione all’applicazione della direttiva europea per le donne italiane e straniere,attraverso:

• la promozione di studi - in collaborazione con la Commissione Provinciale per l’Emersione del Lavoro Sommerso e la Direzione Provinciale del Lavoro Settore Ispezione del Lavoro - sulla consistenza a livello provinciale del fenomeno del lavoro sommerso, che coinvolge donne sia italiane che straniere

• interventi atti a favorire il superamento degli stereotipi di genere nell’accesso di donne e uomini a specifiche competenze

• prozione di rappresentazioni cartografiche al femminile in provincia di Torino • supporto all’accesso dell’imprenditoria femminile all’utilizzo dei fondi regionali,

nazionali ed europei Promuovere azioni di sollecitazione per la costituzione di Comitati Pari Opportunità in tutte le aziende pubbliche e private attraverso: il sostegno al rientro nel mercato del lavoro delle disoccupate di lunga durata utilizzando le opportunità messe a disposizione dall’Unione Europea e dalla Regione Piemonte la realizzazione di azioni di coordinamento dei Comitati Pari Opportunità (CPO) la predisposizione di programmi d’intervento e servizi finalizzati alla realizzazione di Piani di Azioni Positive Sostenere iniziative di formazione professionale indirizzate a donne italiane e straniere, cogliendo le novità legate allo sviluppo produttivo attraverso:

• l’analisi delle scelte scolastiche per adeguare meglio l’offerta formativa, maschile e femminile, al mercato del lavoro

• la promozione di azioni formative nell’ambito delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di attività

TEMPI: Promuovere le politiche dei tempi e la condivisione delle responsabilità familiari Costruire politiche attive per favorire il rinnovamento organizzativo dei tempi sociali e collettivi, a partire dalla conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa attraverso: • il sostegno alla progettualità dei Comuni per la predisposizione dei Piani di

Coordinamento degli Orari

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pag. Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

322

• il sostegno e monitoraggio delle banche del tempo provinciali e supporto alla rete nazionale Promuovere azioni integrate per l’educazione alla reciprocità e alla condivisione delle responsabilità familiari attraverso

• la promozione di un approccio critico e costruttivo riguardo al ruolo tradizionalmente attribuito alle donne all’interno della famiglia

• la messa a punto di strumenti e metodologie educative utili a rimuovere stereotipi

• il supporto alle scuole per l’inserimento della prospettiva di genere nei piani di offerta formativa

RAPPRESENTANZA: Sostenere, dare visibilità e opportunità alla rappresentanza delle donne, con particolare attenzione ai luoghi decisionali Favorire l’incontro e lo scambio di esperienze fra le Elette del territorio provinciale attraverso: • la promozione/sostegno dello sviluppo delle attività della Consulta Provinciale

delle Elette • la collaborazione/inserimento nel gruppo di lavoro presso l'Unione delle

Province Italiane

DIRITTI: Implementare la sensibilità sociale sui diritti d’integrità e di libertà personale e promuovere azioni concrete di prevenzione e liberazione Partecipare alle iniziative internazionali di sensibilizzazione attraverso la partecipazione alle iniziative previste per il 2007 “Anno della Parità di Opportunità” Sostenere istituzionalmente le donne perseguitate politicamente e/o socialmente attraverso: • il supporto al lavoro delle Associazioni che operano per la tutela dei diritti di

libertà ed integrità • la realizzazione di interventi (come previsti dal “Protocollo Amnesty” contro la

violenza nei confronti delle donne) • la predisposizione di interventi di prevenzione e contrasto alla violenza e agli

abusi anche con la partecipazione al “Coordinamento Cittadino Donne Vittime di violenza

Contribuire alle azioni di contrasto alla tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale attraverso la realizzazione e coordinamento di progetti - anche a livello nazionale e transnazionale - di inserimento sociale e lavorativo delle vittime della tratta Promuovere la traduzione in pratica dei principi della tutela e della dignità personale negli ambienti di lavoro, con particolare attenzione alla lotta contro il mobbing e alle molestie sessuali anche attraverso la divulgazione di Codici Etici in collaborazione con gli Organismi di Parità interni all’Ente Valorizzare le soggettività complesse per favorire processi di visibilità e di integrazione nel rispetto del benessere delle soggettività sessuali anche attraverso il concreto impegno nella RETE NAZIONALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PER IL SUPERAMENTO DELLE DISCRIMINAZIONI BASATE SULL'ORIENTAMENTO SESSUALE E SULL'IDENTITÀ DI GENERE Promuovere la cultura della Pace attraverso il sostegno e promozione delle iniziative e delle reti locali e nazionali BENESSERE: Sviluppare progetti a favore del benessere e dell’integrità fisica anche attraverso il sostegno alla prevenzione sanitaria

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Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali pag. 323

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Promuovere e sostenere progetti per la tutela dell’integrità fisica e del benessere delle donne italiane e straniere attraverso: • l’estensione dell’esperienza dell’Osservatorio sulla Salute delle Donne della

Città di Torino • il sostegno alla maternità e alla paternità consapevoli • l’ implementazione della campagna di sensibilizzazione diretta alle madri in

difficoltà • la promozione di Iniziative d’informazione sui problemi connessi alla tutela

della salute (AIDS, tossicodipendenza, alcolismo, tumori, ecc.) • l’integrazione fra le politiche di genere e la sostenibilità ambientale nell’ambito

di Agenda 21

COOPERAZIONE: Valorizzare l’associazionismo femminile Valorizzare le associazioni femminili, nonché le associazioni a rilevante partecipazione femminile attraverso: • la promozione ed il sostegno agli eventi connessi con creatività culturale ed

artistica delle donne • la promozione di iniziative volte a favorire l’operatività ed il coordinamento fra

le Associazioni delle Donne Migranti

Promuovere tavoli di incontro/confronto sulle professioni pubbliche, private e autonome (rappresentanza professionale) anche attraverso lo sviluppo del Tavolo Istituzionale di Coordinamento Provinciale delle Libere Professioniste RETI: Supportare, valorizzare, promuovere la cultura e l’organizzazione delle reti di genere e favorire i protocolli o progetti di pari opportunità nella cooperazione anche al fine di sottolineare il valore di crescita politica, sociale ed economica che i progetti rivolti alle donne hanno per tutta la società di appartenenza Implementare le reti di parità nello sviluppo in ambito locale, comunitario e mediterraneo attraverso il rafforzamento delle reti già esistenti e l’implementazione di reti nuove attraverso • I’implementazione della “Rete di Parità nello Sviluppo Locale” • Il sostegno al Gruppo di lavoro sulla parità nell’Associazione “Arco Latino”ed

alla diffusione della trasversalita’ nell’Associazione • La partecipazione alle reti di conciliazione ed in particolare alla “Rete delle

Città per la conciliazione dei tempi” • il concreto impegno nella RETE NAZIONALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

PER IL SUPERAMENTO DELLE DISCRIMINAZIONI BASATE SULL'ORIENTAMENTO SESSUALE E SULL'IDENTITÀ DI GENERE

• l’implementazione della banca dati Thesaurus di Genere • il mantenimento e lo sviluppo delle reti formali e informali

TRASPARENZA: Produrre strumenti di trasparenza ed efficacia delle Politiche di Pari Opportunità Realizzare strumenti permanenti di consapevolezza, monitoraggio, e orientamento delle politiche provinciali attraverso: • il mantenimento e lo sviluppo (in modo integrato con il Bilancio Sociale ed

Ambientale) del Bilancio di Genere • La diffusione di strumenti per la condivisione del metodo e la diffusione del

Bilancio di Genere presso gli Enti del territorio anche con l’uso delle pagine del Servizio sul web Provinciale

COERENZA: sviluppare politiche di parità di opportunità all’interno dell’Ente Predisporre interventi per l’attuazione del principio di parità attraverso: • il Piano di Azioni Positive

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pag. Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

324

• il sostegno alla applicazione dei Codici Etici e la partecipazione al Comitato antimobbing

• la Collaborazione al funzionamento degli Uffici della Consigliera di Parità e la realizzazione di progetti congiunti

ANTENNA EUROPE DIRECT Descrizione dettagliata:

Gestione centro di informazione europea Antenna Europe Direct

Tipo di obiettivo: Realizzazione strategica

Risorse necessarie: risorse umane con apposita specializzazione e finanziarie come da bilancio redatto da bando comunitario

Tempi di realizzazione previsti:

piano d’azione annuale

Priorità: alta

Problemi e criticità: la sovvenzione di funzionamento è soggetta ad approvazione da parte della CE in funzione delle attività svolte e della rispondenza del bilancio consuntivo al preventivo presentato ogni anno

Risultati attesi: assegnazione risorse da parte Ue e realizzazione piano d’azione annuale trasmesso alla CE

Finalità generale (da programma di governo):

Assicurare l’informazione ai cittadini sulle istituzioni e politiche dell’Unione europea consentendo maggiore partecipazione alle politiche e ai programmi comunitari .

ARCO LATINO – GRUPPO PARI OPPORTUNITÀ Descrizione dettagliata:

Presidenza del Gruppo di lavoro trasversale sulle pari opportunità dell’Associazione Arco Latino

Tipo di obiettivo: Realizzazione strategica

Risorse necessarie: umane e finanziarie come da progetto approvato dal CdA dell’Associazione

Priorità: elevata

Problemi e criticità: A seguito di modificazioni statutarie il gruppo deve essere costituito ex novo a livello transnazionale

Risultati attesi: realizzazione di una rete fra i partner – individuazione di best practice- approntamento di progetti comuni

Finalità generale (da programma di governo):

promuovere strumenti che assicurino maggiore facilità di accesso al mercato del lavoro e alla rappresentanza politica per le donne sia fra i soci che nelle loro relazioni con i paesi della sponda sud del mediterraneo .

PRIVILEGIARE IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE CHE SIANO ATTIVAMENTE IMPEGNATI A COINVOLGERE LE DONNE

Descrizione dettagliata: nell’attuazione di progetti di cooperazione decentrata si punterà a sostenere quei progetti che coinvolgendo le donne puntino a svilupparne il ruolo sociale

Tipo di obiettivo: Trasversale

Risorse necessarie: finanziarie

Priorità: elevata

Problemi e criticità: reperimento di risorse per il cofinanziamento

Risultati attesi: promozione del ruolo della donna in culture dove risulta spesso fortemente penalizzato

Finalità generale (da programma di governo):

Contribuire alla concreta rimozione degli ostacoli per la sostanziale realizzazione della parità tra donne e uomini operando nelle scuole una riflessioni sulla cultura della diversità e promuovendo la conoscenza e il rispetto dei diritti delle donne e delle bambine.

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Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali pag. 325

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 0,00 € 0,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 850.050,00 € 620.809,00 € 620.849,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

2 3,3

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

795.923,03 € 25.371,52 € 11.621,02 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

In riferimento al presente programma non risultano approvati Piani regionali di settore

3.4.3.1 Investimento

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pag. Sezione 3: Pari opportunità e relazioni internazionali

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326

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 197.241,00 - -

Unione Europea 24.000,00 24.000,00 24.000,00 Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - -

Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate - - -

TOT. Entrate specifiche (A) 221.241,00 24.000,00 24.000,00

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 628.809,00 596.809,00 596.849,00

Totale (A+B+C) 850.050,00 620.809,00 620.849,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 383.849,00 45,16% 383.849,00 61,83% 383.849,00 61,83% Spesa Corrente di sviluppo (b) 466.201,00 54,84% 236.960,00 38,17% 237.000,00 38,17%

Spesa Corrente 850.050,00 100,00% 620.809,00 100,00% 620.849,00 100,00% Spesa per investimento - 0,00% - 0,00% - 0,00%

Totale 850.050,00 100,00% 620.809,00 100,00% 620.849,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 0,15% 0,12% 0,12%

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Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile pag. 327

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Programma 52: PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, DIFESA DEL SUOLO, PROTEZIONE CIVILE

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Silvana Sanlorenzo

Per la gestione:

- Il Direttore dell’Area Territorio Trasporti e Protezione Civile - Il Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale - Il Dirigente del Servizio Urbanistica - il Dirigente del Servizio Difesa del suolo; - il Dirigente del Servizio Protezione Civile - il Dirigente del Servizio Progettazione e Realizzazione Opere a Difesa

del Suolo e Assistenza Tecnica ai Comuni - il Direttore del l’Area Agricoltura, Montagna e Sviluppo Rurale - il Dirigente del Servizio Sviluppo Montano, Rurale e Valorizzazione

produzioni tipiche - il Dirigente del Servizio Solidarietà Sociale

3.4.1 Descrizione del programma

Le materie oggetto di questo programma costituiscono uno dei principali elementi che caratterizzano il ruolo della Provincia come rappresentante degli interessi generali di area vasta del proprio territorio. Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Progettazione, realizzazione e mantenimento di strutture di monitoraggio del territorio- implementazione e realizzazione di Osservatori Territoriali

Realizzazione di iniziative di informazione e formazione interna ed esterna in materia di protezione civile

Gestione di servizi pubblici

Progettazione e realizzazione di interventi per la tutela e la manutenzione dei corsi d'acqua, del reticolo idrografico e per la difesa del suolo

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pag. Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile

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Tipo di funzioni Attività

Progettazione, formazione, aggiornamento, acquisizione e conservazionedivulgazione della cartografia provinciale

Revisione e aggiornamento del Piano Territoriale di coordinamento della Provincia (obiettivo di sviluppo)

Coordinamento e gestione delle Agende di Sviluppo Locale(obiettivo di sviluppo)

Formazione del Piano Strategico dei territori interessati dalla linea ad alta capacità ferroviaria Torino-Lione(obiettivo di sviluppo)

Collaborare alla definizione delle problematiche territoriali connesse al Progetto relativo alla realizzazione dell’asse stradale e ferroviario di corso Marche

Redazione di piani e progetti urbanistici e di piani settoriali di area vasta

Redazione del Piano Provinciale di Protezione Civile e aggiornamento del Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione

Programmazione e coordinamento

Consolidamento delle strutture decentrate COM (Centri Operativi Misti) e dei Poli Logistici Integrati (obiettivo di sviluppo)

Collaborazione con il Servizio Solidarietà Sociale per il Programma triennale di politiche pubbliche di contrasto alla vulnerabilità sociale per la parte relativa alle politiche abitative

Collaborazione con il Servizio Sviluppo Montano dell’Assessorato all’Agricoltura all’approvazione dei piani socio- economici di Comunità Montana e di Comunità Collinare

Autorizzazioni:

- sulle grandi e medie strutture commerciali nell’ambito della Conferenza Regionale dei Servizi

- in materia di vincolo idrogeologico non riservate alla Regione e non trasferite ai Comuni

- per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche

- relative agli abitati da consolidare

Giudizi di compatibilità urbanistica e osservazioni sui piani regolatori e loro varianti

Pareri quanto ad utilizzi del territorio di rilevanza rispetto alle attività di protezione civile

Regolazione di attività pubbliche e private

Nell’esercizio del potere sostitutivo, predisposizione e adozione dei piani speditivi comunali di protezione civile

Potenziamento rapporti con gli EE.LL. attraverso la formulazione di indirizzi e fornendo supporto operativo per la redazione dei piani comunali di protezione civile

Potenziamento del supporto al volontariato di Protezione Civile

Assistenza tecnico-urbanistica alle comunità locali

Consulenza a organismi esterni sul Piano territoriale di Coordinamento.

Supporto e promozione di attività

Predisposizione di proposte e pareri tecnici in relazione alla tutela del reticolo idrografico e alla difesa del suolo

La Provincia di Torino ritiene che i compiti relativi alla pianificazione territoriale,alla difesa del suolo, alla protezione civile e all’assistenza tecnica ai comuni vadano

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Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile pag. 329

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affrontate superando la logica delle competenze settoriali separate per sostituirla con un’impostazione orizzontale, in base alla quale i vari livelli di governo partecipano in forma collaborativa e in un contesto di interscambio dinamico al processo di pianificazione. In tal modo il processo può registrare i contributi che ciascun livello di governo gli apporta, con la prontezza resa necessaria dall’evolvere della realtà, producendo effetti immediatamente registrabili sia alla scala vasta che alla scala locale. Il Programma prevede di consolidare la maggior parte delle attività già presenti e di concentrare le risorse aggiuntive richieste sui seguenti obiettivi che si ritengono prioritari:

• l’aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento che rientra tra i titoli principali del Programma di Mandato della Giunta, declinato in approfondimenti settoriali e nell’istituzione di tavoli di concertazione territoriale con il sistema delle Autonomie Locali;

• l’implementazione delle attività di concorso alla formazione degli strumenti urbanistici comunali a seguito della prossima entrata in vigore della legge regionale che modifica i procedimenti di approvazione delle varianti parziali ai piani regolatori;

• il potenziamento dei compiti di pianificazione delle emergenze della Protezione Civile attraverso la redazione del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile, la revisione e l’aggiornamento del Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione e dei compiti di gestione delle emergenze attraverso il coordinamento e il potenziamento delle attività dei COM dislocati sul territorio al fine di garantirne la piena operatività.

A parte va menzionato il Piano Strategico relativo al corridoio dell’alta capacità ferroviaria Torino-Lione (Valle Susa e Gronda nord dell’area metropolitana) che non richiede risorse aggiuntive della Provincia essendo finanziato interamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ma che assume un alto valore di progetto strutturale per la Provincia avendo come obiettivo la definizione dei progetti e delle azioni da intraprendere per sostenere lo sviluppo socio-economico e territoriale dei territori interessati dal tracciato ferroviario.

3.4.2 Motivazione delle scelte

È necessario ricondurre ad unitarietà l’articolazione lungo la quale si svolge la concertazione territoriale e quella nella quale trova il suo svolgimento la concertazione relativa allo sviluppo locale, all’economia ed al lavoro. All’interno di questa visione integrata del territorio e dello sviluppo sarà più semplice organizzare il necessario confronto politico e territoriale circa la distribuzione spaziale di servizi ed infrastrutture, il funzionamento dei servizi pubblici locali, l’efficacia dei rapporti tra le diverse amministrazioni. Per i prossimi anni le politiche territoriali avranno il proprio ancoraggio nel Piano Territoriale di Coordinamento vigente (approvato da parte del Consiglio regionale il 1/08/2003, dopo l’adozione da parte del Consiglio provinciale nel 1999), per perseguire l’ambizioso obiettivo di provvedere e sostenere la compatibilità tra l’ecosistema ambientale e naturale ed il sistema antropico, armonizzando la reciproca salvaguardia della tutela e valorizzazione del primo e

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pag. Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile

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330

di evoluzione del secondo, attraverso la corretta gestione delle risorse. Il PTC richiede di essere rivisitato alla luce delle dinamiche territoriali che si sono manifestate in questi ultimi dieci anni, dal declino dell’industria dell’auto alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo che, unitamente all’industria, creino nuovi assi portanti per l’economia della provincia e in particolare per l’area torinese; dalle politiche per le grandi infrastrutture (alta capacità ferroviaria, rete ferroviaria metropolitana, corso Marche, gronda est) alla difesa dell’assetto idrogeologico; dalla localizzazione dei servizi di area vasta (sedi universitarie,cittadella della salute, inceneritore) alle nuove politiche per il consolidamento di reti ecologiche e alle nuove sensibilità verso i temi connessi al paesaggio. Il metodo di lavoro proposto è quello del dialogo e del confronto con il sistema delle Autonomie Locali in un’ottica di programmazione concertata e di flessibilità rispetto alle istanze locali.

In questa direzione un essenziale ruolo di incentivazione delle funzioni di concertazione e coordinamento delle relazioni territoriali è affidata alla costituzione di Agende di Sviluppo Locale e alla istituzione dei tavoli di copianificazione previsti nel disegno di legge della Giunta Regionale attualmente in discussione presso il Consiglio regionale e di prossima entrata in vigore. Le Agende costituiscono forme sperimentali per rivisitazioni circostanziate e condivise del PTC con le istituzioni comunali che possono portare a riscrivere in modo più efficace e consapevole il campo delle regole e a sollecitare in modo ancora più pertinente ed opportuno i processi di pianificazione urbanistica comunale, agendo tanto su una migliore comprensione dei presupposti territoriali e socio-economici quanto sulla possibilità di operare, entro una pratica di concertazione e negoziazione, su leve e fattori (normativi, finanziari, organizzativi) che sarebbero preclusi alla singola azione comunale, sperimentando per quanto possibile rapporti più stretti tra Comuni e comunità. Nuove relazioni in tema di concertazione trovano conferma nelle ipotesi, attualmente in fase di approvazione, di trasferimento di competenze in materia urbanistica dalle Regioni alle Province mediante una modifica alla L.R. n. 56/77: in base al principio di sussidiarietà, ormai presente come fondamentale nel nostro ordinamento, non compete alla Regione approvare i progetti comunali dei Piani Regolatori Generali. Parimenti, l’applicazione del principio di sussidiarietà rende necessaria, nell’odierno assetto dei compiti proprii degli enti territoriali, la partecipazione della Provincia al procedimento di formazione e approvazione del P.R.G.C. e delle sue varianti strutturali. Il coinvolgimento della Provincia avverrà tramite apposite “Conferenze di pianificazione”, convocate dal Comune interessato ad effettuare una variante urbanistica. Parallelamente alla partecipazione attiva nell’azione di pianificazione urbanistica comunale, la Provincia ha un ruolo chiave nelle Conferenze regionali finalizzate al rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di grandi strutture di vendita ai sensi del D.Lgs 114/98. Le verifiche di impatto territoriale, svolte nel corso delle Conferenze, hanno un significato ampio ed onnicomprensivo, in coerenza con gli obiettivi e le finalità del Piano Territoriale di Coordinamento. Il territorio della provincia è particolarmente esposto ad eventi alluvionali e soggetto a fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico. Questi fenomeni sono

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Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile pag. 331

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stati enfatizzati dagli interventi antropici, dalla riduzione delle aree libere funzionali e della manutenzione ordinaria del territorio e delle superfici forestali, dall'assenza di una adeguata considerazione degli aspetti idrogeologici nella pianificazione urbanistica. In taluni casi - in assenza di una visione d'insieme - anche opere destinate a ridurre il dissesto idrogeologico in alcune aree aggravano il fenomeno a livello di sistema. Più in generale vanno limitate le opere che implicano una impermeabilizzazione di aree agricole e quindi una riduzione della superficie assorbente.

Si consideri, in merito, il fatto che il territorio provinciale è costituito per il 73% da rilievi (52% montani e 21% collinari), che, come tali, sono soggetti a dissesti di versante e lungo i corsi d'acqua, in atto o potenziali. La pianura, che occupa il 27% del territorio provinciale, è invece prevalentemente esposta al rischio idraulico connesso alla presenza dei corsi d’acqua principali (Po ed affluenti) e secondari (naturali ed artificiali) rispetto ai quali si pone la necessità di operare sistematicamente interventi di manutenzione, secondo programmi articolati. I fenomeni alluvionali si rivelano più frequenti e dannosi. Le alluvioni del 1993-94 e del

2000 sono le più importanti negli ultimi anni in termini di danni provocati. Gli impatti di questi eventi sono acuiti dalla presenza di attività umane in aree di pertinenza fluviale. La superficie urbanizzata che ricade in ambiti di protezione fluviale ammonta infatti complessivamente a 3.800 ha, ca. il 7% dell’intera area delle fasce fluviali. Negli ultimi decenni si intensificano - in maniera significativa anche considerando la maggiore disponibilità informativa - le segnalazioni di eventi franosi e di dissesto. Complessivamente, il 5% della superficie - con una forte concentrazione nelle aree montane della valle di Susa - è esposto a fenomeni franosi (attivi e quiescenti). Gli interventi in materia di uso del suolo sono regolamentati da specifica normativa statale e regionale.

Il quadro della diffusione del rischio potenziale di dissesto idrogeologico sopra

sinteticamente descritto impone la necessità, oltre che di proseguire nell’opera di

raccolta, verifica e diffusione dei dati territoriali, di implementare l’attività di prevenzione già sperimentata negli anni scorsi nei territori montani con il progetto

di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, di potenziare le attività di previsione dei rischi e pianificazione delle emergenze del sistema provinciale di protezione civile nonché le attività necessarie per assicurare il raccordo tra il

sistema provinciale e gli altri soggetti istituzionali, con una particolare attenzione

verso i Centri Operativi Misti al fine di garantirne la piena operatività sull’intero

territorio provinciale.

% popolazione in fascia a rischio alluvionale

0% 5% 10% 15% 20%

Susa

Pinerolo

Provincia di Torino

Torino

Ivrea

Lanzo

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pag. Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

332

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche del programma.

CONFERENZE TERRITORIALI PER LA CONCERTAZIONE E IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE SOVRACOMUNALI DELLA PROVINCIA DI TORINO – AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE

Descrizione dettagliata:

Consolidare ed estendere le esperienze delle Agende di Sviluppo Locale ed assicurare, attraverso le conferenze di pianificazione e le altre forme di copianificazione, il coordinamento delle politiche sovracomunali della Provincia di Torino in un’ottica di programmazione concertata per realizzare l’aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento e l’indispensabile raccordo con gli strumenti urbanistici comunali.

Collaborare alla definizione degli indirizzi di assetto territoriale connessi al Progetto dell’asse stradale e ferroviario di corso Marche

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (da programma di governo):

Attuare e aggiornare il Piano Territoriale di coordinamento per garantire sviluppo sostenibile puntando su: il modello della città diffusa e raccordata con tutto il territorio; la limitazione del consumo di suolo e una nuova politica di tutela del paesaggio.

CONFERIMENTO E ATTUAZIONE DI NUOVE FUNZIONI IN MATERIA URBANISTICA Descrizione dettagliata:

- Attuazione del trasferimento delle competenze urbanistiche dalla Regione alla Provincia, mediante modifica della Legge Regionale n. 56/77;

- Partecipazione alle “Conferenze di pianificazione” per la redazione e verifica della conformità dei Piani regolatori dei Comuni e delle Comunità Montane rispetto al P.T.C.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (da programma di governo):

Decentramento delle competenze in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica e snellimento delle procedure amministrative

COMPLETARE IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE E CONTRIBUIRE AL RACCORDO TRA I SISTEMI ISTITUZIONALI DI PROTEZIONE CIVILE

Descrizione dettagliata:

- potenziare le attività di previsione dei rischi e pianificazione delle emergenze del sistema provinciale di protezione civile nonché le attività necessarie per assicurare il raccordo tra il sistema provinciale e gli altri soggetti istituzionali, con una particolare attenzione verso i Centri Operativi Misti al fine di garantirne la piena operatività sull’intero territorio provinciale.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (da programma di governo):

Sicurezza del territorio e protezione civile: approfondimento sul rischio idrogeologico e idraulico, potenziamento delle funzioni di Protezione Civile.

AGGIORNARE LE CONOSCENZE IN MATERIA DI RISCHIO IDROGEOLOGICO, SISMICO E DI TUTELA DEL RETICOLO IDRICO NEL PROCESSO DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

Descrizione dettagliata:

- Implementare le conoscenze sul rischio di dissesto e contribuire alla definizione di politiche territoriali di tutela

- Sviluppo delle azioni di indirizzo per la manutenzione ordinaria del territorio

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Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile pag. 333

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

AGGIORNARE LE CONOSCENZE IN MATERIA DI RISCHIO IDROGEOLOGICO, SISMICO E DI TUTELA DEL RETICOLO IDRICO NEL PROCESSO DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

- Espletamento delle funzioni istruttorie in materia di difesa del suolo

- Partecipazione al processo di aggiornamento del Piano per l’assetto idrogeologico dell’Autorità di bacino del Po

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (da programma di governo):

Sicurezza del territorio e protezione civile: approfondimento sul rischio idrogeologico e idraulico, potenziamento delle funzioni di Protezione Civile.

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pag. Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Situazione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Programma per la formazione del Piano Strategico della linea ad alta capacità ferroviaria

Contributo concesso subordinato alla approvazione del Piano

Regione Piemonte Trasferimenti per supporto alle attività di protezione civile Fondi previsti dalla L.R.44/2000 in fase di stanziamento con apposito atto regionalel

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Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile pag. 335

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 375.500,00 € 268.500,00 € 268.500,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 2.265.605,00 € 2.060.495,00 € 2.058.495,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

4,83 32 17 1

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

8.277.599,48 € 263.863,82 € 120.858,63 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con il Piano Territoriale Regionale approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 338-9126 del 19/6/97.

3.4.3.1 Investimento

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pag. Sezione 3: Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

336

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 280.310,00 - -

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 175.000,00 175.000,00 175.000,00

Altri indebitamenti (1) 75.000,00 75.000,00 75.000,00

Altre entrate 78.800,00 50.000,00 50.000,00

TOT. Entrate specifiche (A) 609.110,00 300.000,00 300.000,00

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 2.031.995,00 2.028.995,00 2.026.995,00

Totale (A+B+C) 2.641.105,00 2.328.995,00 2.326.995,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 1.745.544,00 66,09% 1.742.509,00 74,82% 1.740.509,00 74,80% Spesa Corrente di sviluppo (b) 520.061,00 19,69% 317.986,00 13,65% 317.986,00 13,67%

Spesa Corrente 2.265.605,00 85,78% 2.060.495,00 88,47% 2.058.495,00 88,46% Spesa per investimento 375.500,00 14,22% 268.500,00 11,53% 268.500,00 11,54%

Totale 2.641.105,00 100,00% 2.328.995,00 100,00% 2.326.995,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 0,48% 0,43% 0,46%

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Sezione 3: Protezione della natura, parchi ed aree protette pag. 337

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 53: PROTEZIONE DELLA NATURA, PARCHI ED AREE PROTETTE

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Valter Giuliano

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Territorio,Trasporti e Protezione civile - il Dirigente del Servizio Amministrazione e Controllo Area Territorio

trasporti e protezione civile - il Dirigente del Servizio Aree Protette e Vigilanza volontaria; -

3.4.1 Descrizione del programma

In accordo con le leggi nazionali e regionali la Provincia svolge iniziative dirette all'individuazione, al mantenimento ed allo sviluppo di aree di particolare interesse naturalistico, nonché al loro controllo anche con la collaborazione delle guardie ecologiche volontarie, delle quali cura il coordinamento, la formazione e l'aggiornamento.

Il programma è prioritariamente diretto a ricostituire equilibri ecologici compromessi, nonché a mantenerli e valorizzarli, alla salvaguardia e sviluppo del Sistema delle Aree Protette Provinciali, che prevede, oltre alla gestione del Lago di Candia, il consolidamento delle attività gestionali dei quattro nuovi Parchi Naturali e della Riserva Naturale Speciale provinciali istituite con LR 32/04 (Parco naturale del Monte San Giorgio di Piossasco, Parco Naturale del Monte Tre Denti-Freidour, Parco Naturale di Conca Cialancia, Parco Naturale del Col del Lys e Riserva naturale speciale dello stagno di Oulx).

In quest’ottica la Provincia è protesa ad ampliare la sfera della rete provinciale delle aree protette e sulla base del Disegno di legge regionale n. 228 presentato il 30 Gennaio 2006 “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità” questo si concretizzerà con l’acquisizione anche del Parco naturale della Rocca di Cavour e della Riserva naturale Monti Pelati.

Il programma si estendi quindi, con modalità da condividere con gli enti locali, alle attività di supporto, valorizzazione e tutela di tutte le aree di particolare pregio ambientale e paesistico presenti in Provincia di Torino e specificatamente a quelle della rete natura 2000.

Nello svolgere tali compiti, la Provincia di Torino ricerca una forte integrazione fra storia, cultura, ambiente e opportunità di attività turistico-naturalistiche.

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pag. Sezione 3 : Protezione della natura, parchi ed aree protette

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

338

Le azioni di ripristino degli equilibri ecologici e di mantenimento delle caratteristiche dei differenti ambiti paesistici si svolgono in accordo con il programma di Agenda 21 approvato dalla Provincia di Torino e all'interno delle linee guida fissate dal Piano Provinciale delle aree protette.

I valori ambientali collegati a tali compiti per quanto concerne l’informazione, la didattica e la vigilanza sono svolti priortariamente con l’ausilio delle GEV - volontari formati, organizzati e coordinati dalla Provincia - nonché con la collaborazione delle associazioni aderenti al “Comitato provinciale del volontariato ambientale” e in diretto contatto con gli enti locali.

Questa attività comprende anche l’azione di promozione e supporto a manifestazioni di informazione ambientale, la realizzazione di percorsi didattici in ambito di aree protette o d’interesse naturalistico, l’ampliamento dell’attività didattica e di informazione alla popolazione in età non scolare, la realizzazione di supporti didattici e notiziari, l’organizzazione di corsi di preparazione e l’aggiornamento dei volontari.

L’attività mira inoltre al coordinamento della vigilanza volontaria definendo le attività di controllo e vigilanza ambientale sui Parchi provinciali e, in collaborazione con gli enti locali, su tutto il territorio provinciale.

Associata a quella ambientale v’è l’attività di comunicazione ed educazione alimentare che ha l’obiettivo di far conoscere lo stretto legame esistente fra consumi e ambiente, fra alimentazione e fabbisogni alimentari, fra mondo della produzione (in particolare quello locale) e trattamento del cibo, informando altresì sui consumi energetici collegati al settore agroalimentare dalla produzione al consumo.

Si tratta inoltre di diffondere e valorizzare abitudini di sana alimentazione che si coniughino con le tradizioni enogastronomiche del nostro territorio, la sicurezza degli alimenti e trasmettano anche una conoscenza dei prodotti agroalimentari sia in chiave storica che in chiave attuale. Tutto ciò al fine di promuovere un’alimentazione consapevole e sostenibile che si faccia carico anche delle tematiche relative al commercio equo solidale.

Un processo formativo che consentirebbe anche la promozione dell'industria alimentare tradizionale nonchè del turismo culturale ed enogastronomico, promuovendo la pluralità di gusti che rappresenta efficacemente anche la ricchezza e la varietà dei saperi tradizionali.

Ciò può essere utilmente realizzato a mezzo di: corsi di orientamento alimentare per la scelta di alimenti adeguati ai fabbisogni energetici, le linee guida per la loro scelta in sicurezza e il maggior apprezzamento e favore sui prodotti agroalimentari locali; la collaborazione con altre istituzioni (ad esempio Museo “A come ambiente”, Fondazione Fenoglio, Cinemambiente, Progetto Science Center…) per manifestazioni e altre forme di comunicazioni sui temi citati nonché la produzione di materiale audiovisivo o di stampa divulgativo ed informativo.

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Sezione 3: Protezione della natura, parchi ed aree protette pag. 339

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Il Programma si articola delle funzioni ed attività riportate in tabella

Tipo di funzioni Attività

Gestione e sviluppo delle aree protette (obiettivo di sviluppo)

Formazione, coordinamento, utilizzo e aggiornamento delle Guardie Ecologiche Volontarie e della vigilanza volontaria

Coordinamento e supporto delle associazioni di protezione ambientale

Gestione di servizi pubblici

Realizzazione di interventi di modifica e ripristino dello stato dei luoghi e di opere su beni ambientali

Programmazione e coordinamento

Individuazione e tutela delle aree di particolare interesse naturalistico con particolare riguardo delle aree facenti parte della rete ecologica europea denominata natura 2000 (obiettivo di sviluppo) Formazione e informazione su parchi e aree protette (obiettivo di sviluppo)

Promozione per la conoscenza della natura e dei problemi di tutela ambientale

Supporto e promozione di attività

Comunicazione ed educazione ambientale e alimentare (obiettivo di sviluppo)

3.4.2 Motivazione delle scelte

La salvaguardia del paesaggio e la conservazione della biodiversità assume una doppia valenza, ecologica e "culturale" in senso ampio: 1. Il paesaggio è sottoposto a pressioni derivanti dalle attività produttive e dai

servizi, i quali producono inquinamento e squilibri ecologici.

Il Piano Territoriale di Coordinamento individua e classifica le aree di particolare pregio ambientale e paesistico presenti in Provincia di Torino, evidenziando quelle già sottoposte a tutela (parchi e aree protette esistenti) rispetto a quelle per cui viene proposta l'istituzione di un parco o di un'area protetta.

Parchi già istituiti / Biotopi già protetti

Parchi da istituire / Biotopi non ancora protetti

Totale

N. Ettari N. N. Ettari Parchi provinciali e riserve naturali speciali

6 2.959 Parchi provinciali e riserve naturali speciali

6 2.959

Siti di interesse comunitario

25 75.128 36 Siti di interesse comunitario

25 75.128

Biotopi di interesse regionale

2 1.233 7 Biotopi di interesse regionale

2 1.233

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pag. Sezione 3 : Protezione della natura, parchi ed aree protette

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340

Per il dettaglio delle aree interessate, si rimanda al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino, da cui i precedenti dati sono stati tratti ed elaborati.

Il patrimonio naturale della provincia di Torino è in larga parte sottoposto a regime di tutela, con l'11% del territorio provinciale classificato come area protetta. Lo sviluppo delle aree protette, dopo la costituzione nel 1922 del Parco Nazionale del Gran Paradiso (che ancora rappresenta più del 40% delle aree protette) ha avuto un grande impulso negli anni ’80 e ’90 con la creazione di parchi e riserve regionali e provinciali. Le aree boscate - probabilmente in crescita anche per effetto spontaneo - rappresentano circa il 26% del territorio. Anche per effetto dello spopolamento delle aree montane, si osserva oggi un consolidamento del patrimonio di biodiversità e anche alcuni casi di ripristino (incremento degli ungulati, ricomparsa di specie come lupo e lince ritenuti estinti). La situazione faunistica si mantiene però critica, con una quota significativa di

uccelli e mammiferi segnalata in diminuzione, soprattutto nelle aree di pianura dove è maggiore la frammentazione degli habitat e il disturbo delle infrastrutture viarie, l'omologazione delle colture agricole e la pressione venatoria.

2. Il paesaggio è il luogo (e a volte la condizione) dello sviluppo della cultura materiale. In questo senso il presente programma è profondamente intrecciato con il Programma Cultura. Da questo discende che alcune finalità del Programma Cultura sono comuni al presente programma (e come tali non vengono qui ripetute): in generale tutte le attività che consentano di evidenziare i legami del paesaggio e dell'ambiente fisico con la popolazione, la cultura, la storia, le attività produttive.

3. L’ambiente risente oltremodo del tipo di attività umana che vi si svolge. Favorendo attività tradizionali ed ecocompatibili specie nelle zone preparco, attività strettamente collegate e rispettose della tutela dell’ambiente quali quelle agroalimentari e silvopastorali in ambienti montani si crea una rete di interessi economici delle popolazioni delle aree protette la cui esistenza si lega alla salvaguardia della stessa area protetta.

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche del programma.

TUTELARE E VALORIZZARE LE AREE DI PARTICOLARE INTERESSE NATURALISTICO

Descrizione dettagliata:

Garantire la tutela e consolidare la fruibilità delle aree di particolare interesse naturalistico individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia; favorire la gestione e la conservazione delle aree protette e quelle della rete natura 2000 in collaborazione con le iniziative della Regione e degli Enti Locali nell’ottica di uno uso delle risorse compatibile

Trend di crescita della superficie di aree protette

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

1920

1930

1940

1950

1960

1970

1980

1990

2000

Supe

rfici

e

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Sezione 3: Protezione della natura, parchi ed aree protette pag. 341

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

TUTELARE E VALORIZZARE LE AREE DI PARTICOLARE INTERESSE NATURALISTICO

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Sostegno alle iniziative locali e presenza nelle grandi istituzioni attraverso la promozione del territorio e la valorizzazione della cultura materiale nella logica di progettazione e produzione locale

SOSTENERE INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE CULTURALE E DI PROMOZIONE ECONOMICA DELLE RISORSE NATURALISTICHE LOCALI

Descrizione dettagliata:

Avviare iniziative in grado di coniugare storia, cultura locale, risorse ambientali presenti e opportunità di sviluppo economico

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Sostegno alle iniziative locali e presenza nelle grandi istituzioni attraverso la promozione del territorio e la valorizzazione della cultura materiale nella logica di progettazione e produzione locale

SOSTENERE LA COMUNICAZIONE E L’EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALIMENTARE

Descrizione dettagliata:

Avviare incontri didattici per le scuole e proseguire nella formazione dei volontari impiegati nell’educazione ambientale e corsi di orientamento alimentare

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Sostegno alle iniziative locali e presenza nelle grandi istituzioni attraverso la promozione del territorio e la valorizzazione della cultura materiale nella logica di progettazione e produzione locale

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pag. Sezione 3 : Protezione della natura, parchi ed aree protette

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

342

Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Situazione

Unione Europea Sesto programma d’azione per l’ambiente naturale e la biodiversità denominato Life Plus “Ambiente natura e biodiversità” che contemplerà periodo 2007-2013

Dal 2007 è prevista la programmazione per l’accesso ai fondi

Regione Piemonte LR 17 novembre 1983 n.22 – BU 30/11/83 n.48 – Salvaguardia e sviluppo di aree di elevato interesse botanico

Regione Piemonte LR 3 aprile 1995 n.47 – BU 12/4/95 n.15 – Contributi per la tutela dei biotopi

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Sezione 3: Protezione della natura, parchi ed aree protette pag. 343

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 0,00 € 0,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 902.113,00 € 897.113,00 € 892.113,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

2 4,5 17

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

3.533.898,24 € 112.649,55 € 51.597,34 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.3.1 Investimento

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pag. Sezione 3 : Protezione della natura, parchi ed aree protette

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

344

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con il Piano Regionale delle Aree Protette, predisposto ai sensi dell’art.2 della L.R. n. 12/90 e con le leggi regionali istitutive dei parchi provinciali citati nonché con la L.R.32/82 per quanto attiene per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale. Il programma è coerente inoltre con l’assetto e gli indirizzi inseriti nel disegno di legge regionale n. 228 presentato il 30 Gennaio 2006 “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità” che è in esame al Consiglio regionale e che disciplina le aree protette nell’ambito della rete ecologica regionale. Il programma segue le linee guida fissate dal Piano Provinciale delle aree protette che prevede in armonia con quello regionale, la ricostituzione di equilibri ecologici compromessi, nonché il loro mantenenimeto e sviluppo. Il programma parte dal Lago di Candia, primo esempio di Parco Provinciale a livello nazionale, per estendersi alle cinque nuove aree protette provinciali e in tale ottica, oltre alla gestione ordinaria, si pone di acquisire e/o realizzare strutture e macchinari indispensabili per il regolare funzionamento delle stesse come indicato nella tabelle degli interventi. Nel suo complesso il programma mira anche a superare lo schema di gestione dei parchi regionali o nazionali, con una propria specificità: ricercare una forte integrazione fra storia, cultura, ambiente e opportunità di attività turisticonaturalistiche. La Proposta di Agenda 21 approvata dalla Provincia di Torino qualifica e valorizza ulteriormente tale obiettivo, facendolo contribuire al ripristino degli equilibri ecologici ed al mantenimento delle caratteristiche dei differenti ambiti paesistici.

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Sezione 3: Protezione della natura, parchi ed aree protette pag. 345

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte - - -

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - -

Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate - - -

TOT. Entrate specifiche (A) - - -

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 902.113,00 897.113,00 892.113,00

Totale (A+B+C) 902.113,00 897.113,00 892.113,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 859.113,00 95,23% 854.113,00 95,21% 849.113,00 95,18% Spesa Corrente di sviluppo (b) 43.000,00 4,77% 43.000,00 4,79% 43.000,00 4,82%

Spesa Corrente 902.113,00 100,00% 897.113,00 100,00% 892.113,00 100,00% Spesa per investimento - 0,00% - 0,00% - 0,00%

Totale 902.113,00 100,00% 897.113,00 100,00% 892.113,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 0,16% 0,17% 0,18%

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Sezione 3: Cultura pag. 347

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Programma 54: CULTURA

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Valter Giuliano

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Attività produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’area attività

produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Programmazione e gestione beni e attività

culturali.

3.4.1 Descrizione del programma

L’impegno della Provincia di Torino nel settore culturale è focalizzato su due obiettivi principali - la crescita culturale del territorio attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del ricco e diffuso patrimonio locale e lo sviluppo di un maggior dialogo culturale tra la realtà metropolitana e le aree più periferiche. - la realizzazione e il sostegno di progetti e iniziative sul territorio, che possano costituire un significativo elemento di attrattività del territorio stesso. Il percorso si sviluppa così lungo due assi complementari: da un lato privilegiando lo sviluppo di reti e circuiti sinergici che consentano di far circolare al meglio le opportunità di fruizione artistica e dall’altro rivalutando tutte le presenze storico-artistiche e architettoniche, dall’archeologia alla lingua, che rappresentano il fondamento del patrimonio valoriale della cultura locale. Nel quadro istituzionale delle competenze la Provincia può riaffermare, anche in ambito culturale, il proprio ruolo di ente sovracomunale attuando con continuità interventi di coordinamento territoriale e di sviluppo locale, assumendo in particolare come prioritari alcuni settori di intervento

• il patrimonio archeologico • la cultura locale e il patrimonio diffuso: cultura materiale e lingue

minoritarie – Cesdomeo - beni demoetnoantropologici – musei etnografici

• la cultura scientifica • sviluppo delle attività culturali sul territorio • i circuiti teatrali e musicali • le attività espositive • la musica popolare e l’orientamento musicale • il Museo ferroviario di Bussoleno • l’Abbazia di Novalesa • la biblioteca di storia e cultura del Piemonte • i progetti: To2001 • la partecipazione a Fondazioni e Associazioni

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pag. Sezione 3: Cultura

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348

• le attività di educazione alla pace

Negli ambiti di intervento si ritrovano trasversalmente i comuni denominatori che caratterizzano l’impegno e il ruolo della Provincia:

1. programmazione dell’offerta culturale del territorio 2. esercizio della sussidiarietà tra gli enti locali e la Regione 3. diffusione delle opportunità dal centro verso la periferia 4. sviluppo di reti e sistemi per i servizi culturali 5. realizzazione di interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale

1. programmazione dell’offerta culturale sul territorio Il trasferimento alla Provincia della gestione dell’art.6 della legge regionale 58/78 in materia di attività culturali ha consentito di acquisire un panorama completo delle progettualità e delle esigenze delle comunità locali e dell’associazionismo culturale, soprattutto per quanto riguarda le attività di spettacolo e consente ora di esplorare possibili ipotesi di ottimizzazione degli interventi in termini di efficienza ed efficacia. E’ importante mantenere aperto un canale di sostegno alle progettualità e alle iniziative locali in quanto espressione autonoma del territorio e strumento di crescita e sviluppo della formazione e delle scelte del pubblico. Accanto a questo è necessario consolidare le esperienze di progetti di rete, come Incroci, Festival delle Province, Organalia, Parco Culturale del Canadese, che in ambito teatrale e musicale, consentono di ottimizzare le risorse disponibili garantendo il coinvolgimento del livello locale e rafforzano l’impatto comunicazionale e promozionale. In particolare è possibile stimolare un maggiore coordinamento degli operatori attraverso la proposizione di bando per la predisposizione di progetti integrati.

2. esercizio della sussidiarietà tra enti locali e Regione È importante per la Provincia riaffermare un proprio ruolo di mediazione rispetto alla forza centripeta esercitata dall’area metropolitana nei confronti delle iniziative e delle risorse, che spesso viene percepita come emarginazione da parte dei territori locali. La cultura è un settore in cui il rapporto diretto con il territorio è fondamentale per il conseguimento di risultati in termini di efficacia degli interventi e l’impegno attivo della Provincia rappresenta per i territorio di riferimento la garanzia di salvaguardia delle specificità culturali che costituiscono il patrimonio collettivo delle comunità locali. 3. diffusione delle opportunità dal centro verso la periferia L’azione della Provincia è dunque orientata alla ricerca di un riequilibrio delle opportunità, basato da un lato su un confronto costruttivo tra realtà apparentemente distanti tra loro, e dall’altro cercando di valorizzare il territorio anche portandone le istanze all’interno delle grandi istituzioni culturali torinesi. Di qui la partecipazione a Fondazioni e Associazioni che, con le loro specializzazioni tematiche e i circuiti relazionali a livello nazionale e anche internazionale, possano trasmettere all’esterno dei territori di riferimento le tradizioni culturali e le risorse intellettuali presenti. 4. sviluppo di reti e sistemi per i servizi culturali In presenza di un patrimonio di beni e iniziative diffuso come quello che caratterizza la provincia di Torino è fondamentale assumere un ruolo propositivo e, se necessario, gestionale, rispetto all’organizzazione dei sistemi culturali. In questo ambito si inquadrano gli impegni e gli interventi finalizzati all’attivazione, di concerto con la Regione ed altri soggetti attivi sul territorio, di progetti di

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Sezione 3: Cultura pag. 349

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

valorizzazione integrata riguardanti il patrimonio storico artistico e architettonico cosiddetto “minore”, capillarmente diffuso sul territorio provinciale. Obiettivo per il 2007 è quello di affiancare ai due tavoli di lavoro territoriali, rispettivamente sulla Valle di Susa e sul Pinerolese, nuove realtà con le quali iniziare il percorso. In questo disegno occupanno un posto significativo gli interventi per la tutela e valorizzazione delle lingue minoritarie presenti nelle valli, che hanno il loro momento di sintesi nel CeSDoMeO di Giaglione. Nel 2007 sarà avviato un nuovo importante progetto di messa in rete e valorizzazione del patrimonio archeologico che in provincia di Torino ha alcune situazioni di eccellenza, da Industria, a Susa, Ivrea, Chieri, Vaie, Collegno ecc.

5. realizzazione di interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale Particolare attenzione deve continuare ad essere dedicata al patrimonio culturale della Provincia: l’Abbazia di Novalesa e il Museo Ferroviario di Bussoleno. Si avviano alla conclusione i lavori di allestimento degli spazi museali e prosegue la progettazione di un nuovo lotto di interventi di risanamento della manica finora non interessata dal recupero architettonico. In particolare si interverrà sulle coperture e sul recupero di spazi per i monaci e per la foresteria. Analogamente per il Museo Ferroviario, proseguirà la ricognizione dei materiali e l’allestimento della Palazzina e dei rotabili di cui è in corso l’acquisizione. Tra il patrimonio storico della Provincia è particolarmente importante la biblioteca storica, con sede a Palazzo Cisterna, che possiede un patrimonio di oltre 60.000 volumi arricchiti da preziose donazioni, sulla quale sono da preseguire gli investimenti per la schedatura e gli acquisti di antiquariato. Resta la criticità degli spazi. Le attività di educazione alla pace, pur non rientrando direttamente nei percorsi sopra decritti, rappresentano un impegno importante per la Provincia nel percorso di formazione e sensibilizzazione verso una cultura della pace che non è solo assenza di guerra, ma attenzione all’altro, soluzione dei conflitti, intercultura, accettazione. Di particolare importanza la realizzazione di alcuni grandi eventi espositivi dedicati in particolare: - all’eccellenza artigiana orafa con una mostra dedicata all’orafo Alberto Cirio

allestita nei primi mesi del 2007 presso la Biblioteca Reale di Torino - ai Longobardi, con una grande mostra di reperti locali e prestiti da importanti

musei nazionali ed internazionali, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Bricherasio

- alle collezione del Castello di Aglié

Nell’ambito del presente programma è compito della Provincia di Torino svolgere, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio.

Tipo di funzioni Attività

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pag. Sezione 3: Cultura

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350

Gestione di servizi pubblici Gestione della biblioteca di storia e cultura del Piemonte

Tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico

Progettazione e realizzazione di iniziative volte alla valorizzazione e fruizione del patrimonio storico, artistico, ambientale e architettonico

Promozione dell’orientamento musicale

Coordinamento di reti provinciali di servizi culturali

Programmazione e coordinamento

Programmazione degli interventi finalizzati allo sviluppo culturale

Coordinamento interventi e investimenti culturali sul territorio

Supporto e promozione di attività

Promozione di iniziative di informazione, valorizzazione e formazione nel settore culturale

3.4.2 Motivazione delle scelte

La valorizzazione del patrimonio e le attività culturali e di spettacolo hanno dimostrato nel tempo di essere un efficace volano per l’attivazione di politiche di sviluppo locale. Questo sia per le ricadute turistiche che possono derivare dalla proposizione di un prodotto culturale originale e ben organizzato, sia perché la costruzione di un prodotto genera una microimprenditoria connessa ai percorsi di visita, come pure alle attività didattiche o alla ricettività. Il ricco patrimonio di cultura locale, se opportunamente sviluppato rappresenta inoltre uno strumento di educazione alla consapevolezza di una possibile autopromozione che sicuramente giova alle aree più svantaggiate e spesso a rischio di emarginazione sociale e professionale. Il rischio di depauperamento dell’offerta locale e di nuova emarginazione dei territori periferici derivante dalla contrazione delle risorse è un problema che va affrontato e sul quale il principio di sussidiarietà deve essere maggiormente esercitato. Il ruolo sovracomunale della Provincia deve infatti esprimersi attraverso azioni di sostegno che consentato anche alle realtà più svantaggiate di non dover rinunciare ad opportunità di loisir e di crescita formativa e culturale. Di qui anche la necessità di impegnarsi in settori che stimolino la partecipazione e il confronto, soprattutto perché i giovani possano affrontare agevolmente percorsi di ricerca scientifica o artistica e mantengano vivo anche a livello locale il dibattito sull’innovazione e le nuove tecniche espressive. Sul piano più istituzionale l’attenzione è da focalizzare sull’incentivazione delle reti tra enti locali e con l’associazionismo culturale per favorire pecorsi virtuosi di coinvolgimento e partecipazione.

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Sezione 3: Cultura pag. 351

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3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

Coodinamento delle progettualità per lo sviluppo di sistemi culturali e estensione dei servizi

culturali in rete Descrizione dettagliata: Supporto alle iniziative di sviluppo locale attraverso l’incentivazione di reti per la conoscenza e la

valorizzazione del patrimonio culturale. Organizzazione di momenti di confronto tra le realtà locali per la condivisione delle esperienze. Pianificazione degli interventi finalizzati alla costruzione di un prodotto culturale.

Avvio del progetto sul patrimonio archeologico in collaborazione con Regione Piemontee Ministero per I beni Culturali

Consolidamento delle iniziative musicali e teatrali come Organalia, Parco Culturale del Canadese, Incroci e Festival delle Province, adeguando il modello organizzativo alle nuove esigenze del territorio

Tipologia: sviluppo e miglioramento delle attività e dei servizi finali

Finalità generale (dal programma di governo):

favorire la costituzione di reti integrate di servizi con altri sogetti in una logica di sviluppo policentrico

Individuazione nuovi progetti e strumenti per la conoscenza e la valorizzazione della cultura

locale Descrizione dettagliata: estensione del progetto “Memoria delle Alpi” anche ad ambiti più ambiti rispetto alla seconda guerra mondiale.

Costituzione di gruppi di lavoro per la declinazione dei vari aspetti che compongono il tessuto culturale locale, dalla lingua alle tradizioni

in questo filone si inserisce anche l’impegno verso la biblioteca di storia e cultura del Piemonte

Tipologia: sviluppo e miglioramento delle attività e dei servizi finali

Finalità generale (dal programma di governo):

favorire la costituzione di reti integrate di servizi con altri sogetti in una logica di sviluppo policentrico

Progettazione strategica interarea Descrizione dettagliata: individuazione degli elementi comuni alle varie componenti del territorio. Coordinamento iniziative di

promozione e comunicazione su scala nazionale ed internazionale, in un quadro di relazioni forti tra Enti

Tipologia: sviluppo e miglioramento delle attività e dei servizi finali

Finalità generale (dal programma di governo)

favorire la costituzione di reti integrate di servizi con altri sogetti in una logica di sviluppo policentrico

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pag. Sezione 3: Cultura

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352

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 1.940.000,00 € 0,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 2.773.678,00 € 1.869.264,00 € 1.862.864,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

1,5 22 17 4

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

6.685.753,43 € 213.120,77 € 3.383.040,19 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

In riferimento al presente Programma non risultano approvati Piani regionali di settore.

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Cultura pag. 353

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3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 912.814,00 - -

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 1.260.000,00 - -

Altri indebitamenti (1) 540.000,00 - -

Altre entrate - - -

TOT. Entrate specifiche (A) 2.712.814,00 - -

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 2.000.864,00 1.869.264,00 1.862.864,00

Totale (A+B+C) 4.713.678,00 1.869.264,00 1.862.864,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 1.151.264,00 24,42% 1.151.264,00 61,59% 1.144.864,00 61,46% Spesa Corrente di sviluppo (b) 1.622.414,00 34,42% 718.000,00 38,41% 718.000,00 38,54%

Spesa Corrente 2.773.678,00 58,84% 1.869.264,00 100,00% 1.862.864,00 100,00% Spesa per investimento 1.940.000,00 41,16% - 0,00% - 0,00%

Totale 4.713.678,00 100,00% 1.869.264,00 100,00% 1.862.864,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 0,86% 0,35% 0,37%

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Turismo e sport pag. 355

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Programma 55: TURISMO E SPORT

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Patrizia Bugnano

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Attività produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’area attività

produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Programmazione e gestione attività turistiche

e sportive.

3.4.1 Descrizione del programma

Il programma si articola in due punti fondamentali:

- Rafforzare e sostenere il turismo di qualità creando sinergie tra Torino e il suo territorio con una strategia di posizionamento competitivo dei prodotti/territori sul mercato turistico e di miglioramento della capacità di accoglienza (strutture e risorse umane)

- Favorire la pratica sportiva valorizzando la vocazione sportiva del territorio confermata dalla realizzazione dei Giochi Invernali di Torino 2006 e operare per l’ottimizzazione dell’utilizzo efficiente post-olimpico degli impianti. In particolare: TURISMO Per poter cogliere pienamente i positivi risultati derivati dal successo dei Giochi Olimpici invernali Torino 2006 e per competere quindi efficacemente sui mercati nazionali e internazionali i nostri prodotti turistici hanno bisogno di una netta caratterizzazione e di un miglioramento nella loro qualità: qualità delle strutture e dei servizi e qualità degli operatori a tutti i livelli. L’obiettivo attuale è quindi: - da un lato, la selezione e la valorizzazione di prodotti/territori in una logica di Sistemi Turistici Locali che esalti le sinergie tra attori pubblici e privati di singole aree omogenee; - dall’altro, il miglioramento della qualità del ”servizio turistico”: strutture, servizi, accoglienza, professionalità, sistema informativo, etc. L’azione della Provincia si eserciterà soprattutto per favorire la sinergia e la collaborazione tra enti locali e operatori attivando progetti integrati di marketing turistico (dalla costruzione del prodotto alla sua promozione e vendita), promuovendo il coordinamento di progettualità presenti.

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pag. 356 Turismo e sport

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

SPORT Il ruolo della Provincia nel settore dello sport deve essere quello di sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica sulla funzione dello sport nella formazione individuale e sociale del cittadino e della comunità, favorendo lo sviluppo dello sport per tutte le età, anche di quelli meno praticati e conosciuti. Lo sport ha poi anche un rilevante valore sul piano del miglioramento della qualità della vita. La scuola continuerà ad essere un riferimento costante per una serie di azioni mirate appunto alla promozione dell’attività sportiva: “educare con lo sport” e “adotta il campione” saranno gli slogan delle principali iniziative provinciali. Relativamente all’impiantistica sportiva la Provincia, oltre a intervenire direttamente su strutture proprie (piscine e palestre scolastiche) opererà per consentire una pratica sportiva facilmente accessibile a tutti sia in termini logistici che economici. Nei confronti del territorio continuerà l’azione informativa, consulenziale e formativa dello Sportello Sport. Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Gestione del sistema informativo turistico (consolidato)

Gestione dell'uso extrascolastico e sociale degli impianti scolastici e sportivi (consolidato)

Gestione di servizi pubblici

Progettazione e realizzazione di iniziative volte alla valorizzazione del turismo e della pratica sportiva (sviluppo)

Pianificazione strategica del turismo provinciale (sviluppo)

Coordinamento delle Agenzie Turistiche Locali provinciali (sviluppo)

Pianificazione dello sviluppo turistico e sportivo (sviluppo)

Valorizzazione e qualificazione dell’offerta turistica e dell’accoglienza (sviluppo)

Programmazione e coordinamento

Diffusione della pratica sportiva a tutti i livelli e per tutti (sviluppo)

Nulla osta amministrativi per l’esercizio agenzie viaggio; Vigilanza (consolidato)

Individuazione delle connotazioni delle località turistiche e deroghe (sviluppo)

Nulla osta istituzione uffici informazione (consolidato)

Qualificazione e tenuta elenchi abilitati all'esercizio delle professioni turistiche; Vigilanza (consolidato)

Tenuta albi ed elenchi delle strutture, attività e servizi turistici; Vigilanza (consolidato)

Tenuta albo provinciale associazioni e Pro-Loco (consolidato)

Regolazione di attività pubbliche e private

Vigilanza sulle Agenzie Turistiche Locali (consolidato)

Supporto e promozione di attività

Assistenza tecnica e amministrativa ad enti pubblici, associazioni ed operatori (sviluppo)

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Turismo e sport pag. 357

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3.4.2 Motivazione delle scelte

TURISMO La Provincia ha, anche nello sviluppo del turismo, un ruolo di programmazione di area vasta e quindi di animazione, coordinamento e sostegno del territorio. In questi anni la politica turistica attuata dalla Provincia ha certamente ottenuto il risultato di diffondere una cultura del turismo quale reale opportunità economica, anche se ancora molto è da fare per elevare la qualità dell’offerta e degli operatori. Per fare ciò è necessario intervenire a tutti i livelli della catena del marketing (dalla creazione del prodotto alla sua promozione e commercializzazione) attraverso l’elaborazione di strategie partecipate che contribuiscano a coinvolgere e a responsabilizzare le diverse parti interessate. Occorre creare delle forti sinergie fra le istituzioni locali, fra queste e gli operatori del settore e fra questi ultimi, tra di loro, in modo che ciascuna parte del territorio sappia individuare le proprie specificità e identità ed elabori iniziative comuni. E’ necessario superare la frammentarietà dei singoli interventi e passare ad una fase di selezione e caratterizzazione dei prodotti territori per una valorizzazione delle risorse per area e/o per reti omogenee. Le azioni saranno quindi: - Piano strategico del Turismo della Provincia; - Definizione e valorizzazione di prodotti/territori; - Creazione di reti di risorse omogenee; - Miglioramento della qualità dell’offerta; - Promozione coordinata del territorio (revisione del sistema di informazione e accoglienza- ATL). SPORT Il ruolo della Provincia nel settore dello sport deve essere quello di sensibilizzare sempre di più la popolazione sulla funzione dello sport nella formazione individuale e sociale del cittadino, nel miglioramento della qualità della vita e come strumento di prevenzione delle patologie della modernità e di promozione della salute dei cittadini. In quest’ottica l’attività della Provincia dovrà svolgersi, favorendo lo sviluppo dello sport per tutte le età e per tutte le abilità; la valorizzazione degli sport a più ampia diffusione e pratica, ma anche di quelli meno praticati e conosciuti. Anche la valorizzazione delle infrastrutture sportive fa parte degli obiettivi della politica provinciale, con una particolare attenzione all’utilizzo post olimpico degli impianti sportivi. Le azioni saranno quindi:

- Programmazione impiantistica sportiva; - Iniziative di promozione diffusa della pratica e della cultura dello sport per

favorirne l’accesso ampio; - Promozione dei grandi eventi sportivi in ottica di utilizzo post olimpico; - Sostegno al mondo sportivo attraverso lo Sportello Sport e il supporto a

iniziative locali coerenti con gli indirizzi espressi.

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pag. 358 Turismo e sport

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’OFFERTA TURISTICA PIANIFICAZIONE DELLO SVILUPPO TURISTICO E DEL SISTEMA DELLA PROMOZIONE E ACCOGLIENZA

Descrizione dettagliata: A) Redazione del piano turistico provinciale

B) Valutazione dell’attuale sistema delle ATL provinciali per il miglior coordinamento delle iniziative

Finalità generale (dal programma di governo):

Selezione, caratterizzazione e posizionamento sul mercato turistico di nuovi prodotti turistici

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’OFFERTA TURISTICA SELEZIONE E PROMOZIONE PRODOTTI TURISTICI DI ECCELLENZA

Descrizione dettagliata: A) Creazione e valorizzazione di reti di risorse e servizi turistici omogenei (p.es. percorsi escursionistici e ciclabili, manifestazioni di qualità, Città di Charme)

B) Creazione e valorizzazione di prodotti turistici di area con il coinvolgimento degli attori pubblici r privati del settore, in una logica di sistemi turistici locali

Finalità generale (dal programma di governo):

Selezione, caratterizzazione e posizionamento sul mercato turistico di nuovi prodotti turistici valorizzando l’immagine ottenuta con i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’OFFERTA TURISTICA Descrizione dettagliata:

A) Formazione agli operatori del settore turismo, nel campo dell’accoglienza e delle lingue straniere (YES) B) Marchio annuale di qualità delle strutture alberghiere (YES). Certificazione, formazione, consulenza e controllo C) Marchio di qualità delle strutture di ristorazione (YES) D) Marchio provinciale di qualità dei Bed & Breakfast. Certificazione, formazione, consulenza e controllo

Finalità generale (da programma di governo):

Rafforzare e sostenere il turismo di qualità creando sinergie tra operatori e territori con un incremento della capacità di accoglienza e un miglioramento della qualità dell’offerta

DIFFUSIONE DELLA PRATICA SPORTIVA Descrizione dettagliata:

A) Interventi di per la diffusione della pratica sportiva a qualsiasi livello e quale mezzo di mantenimento della salute.

B) Valorizzazione dell’attività di supporto tecnico dello Sportello Sport nei confronti di Enti Locali e Associazioni sportive e della Convenzione con il Credito Sportivo per la realizzazione di investimenti in infrastrutture e attrezzature sportive

Finalità generale (da programma di governo):

Favorire la pratica sportiva per tutti valorizzando l’immagine e la mobilitazione ottenuta con i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.

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Turismo e sport pag. 359

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.4.4 Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Situazione

Unione Europea Fondo strutturale FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) - DOCUP Obiettivo 2 : per aiuti agli investimenti delle PMI e degli EE.LL. Riprogrammazione 2007-2013

Unione Europea Fondo strutturale FSE (Fondo Sociale Europeo)– Piano Operativo Regionale Obiettivo 3: per sviluppare la formazione professionale e l’occupazione dei lavoratori.

Riprogrammazione 2007-2013

Unione Europea Iniziativa Comunitaria INTERREG III: promozione della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale per uno sviluppo armonico, equilibrato e duraturo del territorio comunitario.

Bandi aperti

Stato italiano Legge 166/2002 – opere connesse alle Olimpiadi e in generale Finanziamenti per le Olimpiadi Torino 2006. In esecuzione

Regione Piemonte Legge regionale n. 4/2000 – Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo dei territori turistici Bando scad. 06.12.06

Regione Piemonte Legge regionale n. 18/1999 – Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica l.r. da rifinanziare

Regione Piemonte Legge regionale n. 93/1995 – Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie. – Contributi relativi ad interventi per l'impiantistica sportiva - anno 2006

Bando scad. 31.10.06

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pag. 360 Turismo e sport

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 0,00 € 0,00 € 0,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 1.966.095,00 € 1.903.638,00 € 1.826.638,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

1,5 10 13 1 1

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

3.979.615,14 € 126.857,60 € 58.105,11 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

In riferimento al presente Programma non risultano approvati Piani regionali di settore.

3.4.3.1 Investimento

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Turismo e sport pag. 361

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3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte - - -

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - -

Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate - - -

TOT. Entrate specifiche (A) - - -

Proventi dei servizi (B) 262.000,00 251.000,00 251.000,00

Quote di risorse generali (C) 1.704.095,00 1.652.638,00 1.575.638,00

Totale (A+B+C) 1.966.095,00 1.903.638,00 1.826.638,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 1.288.595,00 65,54% 1.270.595,00 66,75% 1.253.595,00 68,63% Spesa Corrente di sviluppo (b) 677.500,00 34,46% 633.043,00 33,25% 573.043,00 31,37%

Spesa Corrente 1.966.095,00 100,00% 1.903.638,00 100,00% 1.826.638,00 100,00% Spesa per investimento - 0,00% - 0,00% - 0,00%

Totale 1.966.095,00 100,00% 1.903.638,00 100,00% 1.826.638,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 0,36% 0,36% 0,36%

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Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica pag. 363

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 56: ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE, EDILIZIA SCOLASTICA

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Umberto D’Ottavio

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Istruzione e Formazione professionale; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e Controllo dell’Area

Istruzione e Formazione professionale; - il Dirigente del Servizio Programmazione sistema educativo e

Formazione professionale; - il Dirigente del Servizio Formazione professionale; - il Dirigente del Servizio Istruzione e servizi didattici; - il Dirigente del Servizio Monitoraggio attività di formazione

professionale; - il Direttore dell’Area Edilizia; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e Controllo dell’Area Edilizia; - il Dirigente del Servizio Programmazione edilizia; - il Dirigente del Servizio Progettazione ed esecuzione intrventi edilizia

scolastica; - il Dirigente del Servizio Gestione manutentiva edifici scolastici; - il Dirigente del Progetto Gestione riscaldamento scuole ed edifici

provinciali; - il Direttore dell’Area Attività produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Servizio Programmazione e gestione attività turistiche

e sportive; - il Direttore dell’Area Lavoro e Solidarietà sociale; - il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area Lavoro e

Solidarietà sociale; - il Dirigente del Servizio politiche per il lavoro e l’orientamento.

3.4.1 Descrizione del programma

Istruzione e Formazione Professionale Le attività svolte dall’Area Istruzione e Formazione Professionale rappresentano una delle componenti essenziali del nucleo delle funzioni fondamentali esercitate dalla Provincia; esse ricomprendono, accanto alle funzioni “storiche”, altre funzioni di rilievo (in termini di programmazione, di regolazione e di gestione) di più recente attribuzione, a seguito del processo di decentramento amministrativo.

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In questa fase, l’efficace esercizio dei compiti propri dell’Area, per l’attuazione del programma, richiede una preliminare attenzione e la destinazione di specifiche risorse umane e economiche, al fine di realizzare alcune condizioni di contesto coerenti e necessarie, date la complessità e la dinamicità che hanno contrassegnato il periodo 2000/2005 e la persistente incertezza legislativa legata all’approvazione del DdL finanziaria 2007 e dei collegati decreti. Occorre, altresì, considerare che, da un lato, la conclusione del processo di trasferimento delle funzioni in materia di formazione professionale coincide con l’avvio della nuova programmazione del Piano Operativo Regionale 2007/2013, nell’ambito della quale dovranno essere affrontati importanti nodi, dalla formazione iniziale, alla formazione per lo sviluppo, all’alta formazione, agli interventi finalizzati all’occupazione, alle azioni per i soggetti deboli; dall’altro, la programmazione delle azioni rivolte alla formazione iniziale dei giovani non può prescindere dai nuovi scenari che si stanno delineando a livello nazionale: forte dell’esperienza nel campo dei bienni e trienni integrati, la Provincia di Torino è destinata ad essere una delle sedi, a livello nazionale, della sperimentazione dei nuovi modelli per l’innalzamento dell’obbligo di istruzione; a ciò si aggiunga l’esercizio, da parte della Regione Piemonte, della potestà legislativa in materia di istruzione e istruzione e formazione professionale: tale complesso procedimento, cui la Provincia partecipa attivamente, è finalizzato alla piena assunzione delle competenze assegnate dal titolo quinto della Costituzione, attraverso la costruzione del sistema regionale di istruzione e formazione professionale.

E’ comunque possibile individuare, per i servizi dell’area, sei macro-finalità di sviluppo “diffuse” - trasversali - da perseguire con continuità, in modo preliminare e contestuale rispetto ai singoli interventi. In estrema sintesi, tali macro-finalità sono:

• innalzare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del sistema dell’istruzione e

della formazione. Le modalità di perseguimento di questa finalità, che resta prioritaria, sono strettamente legate alle nuove scelte che si stanno delineando a livello nazionale in materia di obbligo di istruzione. E’ però certo che, qualunque sia lo scenario formativo in via di definizione, questo non può prescindere dall’apporto delle esperienze e delle pratiche tra ambienti e contesti diversi quali sono quelli dell’istruzione e della formazione professionale (riferimento di massima ai criteri di: collegamento con le linee di sviluppo strategico elaborate dall’Amministrazione; costituzione di rete integrate di servizi con altri soggetti);

• centrare le politiche sulle esigenze della domanda. I soggetti destinatari sono spesso portatori di esigenze complesse, che vedono l’intersecarsi di necessità di istruzione, formazione, orientamento, accompagnamento al lavoro, che richiedono quindi risposte mediante processi di attuazione che vedano il coinvolgimento di tutti coloro che operano all’interno o per conto della Provincia di Torino e che interagiscono con operatori e utenti. Tale obiettivo richiede che all’interno dell’organizzazione siano trasmesse e condivise modalità di approccio verso l’esterno meno segmentate e in sintonia con le finalità di integrazione tra il sistema dell’istruzione e quello della formazione (rafforzamento della cultura organizzativa attraverso momenti di riflessione dei dipendenti sulle priorità e sulle attività degli altri uffici e delle altre aree, attraverso la formazione finalizzata dei dipendenti, il collegamento più sistematico con gli altri attori nel territorio, l’unificazione di alcune procedure, l’offerta di servizi di supporto, la previsione di momenti di ascolto degli utenti, ecc.); (riferimento di massima ai criteri di: costituzione di

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rete integrate di servizi con altri soggetti; migliore conoscenza e comprensione del territorio; mantenimento dell’attuale livello dei principali servizi consolidati);

• conseguire maggiori livelli di diffusione e di chiarezza nella comunicazione delle opportunità formative e delle modalità di accesso, con particolare attenzione alle fasce svantaggiate e a rischio di emarginazione sociale e professionale (riferimento di massima ai criteri di: collegamento con i cittadini; affermazione e applicazione del concetto di pari opportunità);

• dare avvio alla nuova programmazione del Piano Operativo Regionale per gli anni 2007/2013 anche nell’ottica di un migliore sviluppo e di una più efficace integrazione con le azioni individuate come prioritarie e coerenti con il Piano di Sviluppo dell’Ente (riferimento di massima ai criteri di: collegamento con le linee di sviluppo strategico elaborate dall’Amministrazione; costituzione di reti integrate di servizi con altri soggetti; inserimento di iniziative di sviluppo locale in un disegno di collegamento più ampio con lo sviluppo regionale, nazionale ed europeo; iniziative idonee ad attivare l’impiego di specifici fondi regionali, nazionali ed europei);

• proseguire nella partecipazione attiva all’iter di predisposizione dei disegni di legge regionale in materia di istruzione e formazione, anche al fine di contribuire a una più chiara definizione dei compiti e delle funzioni che, in tali ambiti, il decentramento amministrativo ha già attribuito alle Province (riferimento di massima ai criteri di: collegamento con le linee di sviluppo strategico elaborate dall’Amministrazione; costituzione di reti integrate di servizi con altri soggetti; inserimento di iniziative di sviluppo locale in un disegno di collegamento più ampio con lo sviluppo regionale, nazionale ed europeo; iniziative idonee ad attivare l’impiego di specifici fondi regionali, nazionali ed europei)

• rafforzare, all’interno dell’Ente, le azioni di confronto e collaborazione con le aree che governano ambiti strettamente correlati alle politiche della formazione e dell’istruzione: attività produttive e sviluppo locale, intermediazione nel mercato del lavoro e orientamento; (riferimento di massima ai criteri di: costituzione di rete integrate di servizi con altri soggetti; migliore conoscenza e comprensione del territorio);

• accrescere la sensibilità generale verso il tema della qualità e della correttezza nell’operare, riferita alla programmazione, all’attività ordinaria degli uffici dell’Area Istruzione e Formazione professionale, ai progetti sperimentali e alle responsabilità di monitoraggio e verifica sulle attività degli operatori a vario titolo finanziati. Si rammenta che, a fianco del sistema interno della qualità, l’Area è dotata di un sistema di elaborazione e controllo delle procedure, così come richiesto dalle normative comunitarie (piste di controllo).

Per chiarezza espositiva, le molteplici attività in programma, tra loro interrelate, possono essere raggruppate nei seguenti ambiti/sottoinsiemi:

1. programmazione generale dell’offerta formativa (offerta integrata di istruzione

e formazione) nel territorio 2. programmazione e gestione dei bandi per il finanziamento dei percorsi

formativi 3. controllo e monitoraggio delle attività 4. sostegno all’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative 5. sperimentazioni 6. miglioramento dei sistemi informativi ed organizzativi

1. programmazione dell’offerta integrata di istruzione e di formazione E’ necessario, in prospettiva triennale, programmare e concertare il sistema dell’istruzione e della formazione: la scuola e la formazione esercitano un ruolo fondamentale nel contribuire all'educazione delle nuove generazioni e degli adulti - e alla loro cittadinanza attiva e partecipe - nel contribuire alla

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coesione sociale ed allo sviluppo del sistema economico e produttivo e nella creazione di una comunità locale sostenuta da legami forti e organici. Con l'attuazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e formative e dei compiti di governo e programmazione assegnati alle Province, viene sancita una logica sistemica capace di abbracciare il sistema scolastico e quello della formazione, non intesi in antagonismo, bensì in collegamento e integrazione perseguendo gli obiettivi di Lisbona 2000 per la popolazione giovane e adulta. La programmazione dovrà definire l’offerta formativa, complessivamente intesa, rispetto agli ambiti funzionali deliberati - a partire dall’ obbligo di istruzione sino alla formazione professionale, alla IFTS, ai percorsi di alta formazione e di formazione continua e permanente – per pervenire ad una articolazione più adeguata, costruita sulla base dei comportamenti e delle esigenze della popolazione (progettazione di azioni formative con segmentazione per età, provenienza e per condizione professionale, partendo cioè dalle caratteristiche e dalle esigenze della domanda) e in sintonia con le politiche di sviluppo, con le emergenze locali (nuovi insediamenti e situazioni di crisi) e con i fabbisogni espressi dal sistema socio-economico. In particolare, per gli allievi fino a 16 anni, sarà necessario condurre (in accordo con il Ministero Pubblica Istruzione e con la Regione Piemonte) sperimentazioni pilota finalizzate all’attuazione dell’obbligo di istruzione previsto nel DdL finanziaria 2007. Per tali finalità saranno proposte convenzioni e accordi e saranno maggiormente coinvolti, oltre alle istituzioni scolastiche e formative e alle università, gli enti locali, i patti territoriali, i tavoli di zona, ecc. L’attività di programmazione richiede il preliminare perfezionamento e l’arricchimento delle relative basi dati. L’attività verrà volta in stretta collaborazione con i Servizi responsabili dell’edilizia scolastica.

2. programmazione e gestione dei bandi per il finanziamento dei percorsi formativi

È importante mettere in luce come alla generica denominazione “formazione professionale” siano ulteriormente sottese numerose e complesse attività volte a offrire azioni e percorsi formativi legati alle diverse politiche attive del lavoro, rivolte a destinatari affatto differenziati per età, condizione sociale e condizione professionale, gestite da soggetti attuatori diversi e con criticità gestionali differenziate (istituzioni scolastiche, formative, imprese, consorzi etc..). Le attività formative sono distinte per condizione dei destinatari in formazione per disoccupati/inoccupati e per occupati/apprendisti. Per coloro che non lavorano le tipologie gestite sono: • prima qualifica professionale, coerentemente con le modificazioni legislative in atto • post-qualifica e post-diploma • rivolti ad adulti con obbligo scolastico • soggetti a rischio di esclusione sociale (soggetti disabili, giovani a rischio,

detenuti e immigrati extra-comunitari) • giovani a rischio di dispersione scolastica • master di alta specializzazione rivolti a laureati • formazione permanente integrata con il sistema scolastico • formazione integrata con il sistema scolastico per il rientro formativo • formazione integrata con il sistema scolastico per il conseguimento della

qualifica professionale

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• educatori prima infanzia (femminile) • operatore socio sanitario (femminile) • modulari coerenti con la figura di operatore socio sanitario (femminile)

Per i destinatari che svolgono un’attività lavorativa le tipologie di formazione previste sono: • continua a iniziativa aziendale (gestita dalle imprese) • continua a iniziativa individuale • specifica per le situazioni di crisi aziendale • specifica per nuovi insediamenti produttivi • per apprendisti • per piani di sviluppo settoriali territoriali o professionali (piani formativi di area) 3. controllo e monitoraggio delle attività il consolidarsi delle funzioni provinciali nella programmazione e nel finanziamento delle azioni formative, la maggiore conoscenza delle esigenze del territorio e dei beneficiari e la progressiva insufficienza delle risorse economiche richiedono uno sforzo sempre maggiore nelle attività di assegnazione e di monitoraggio, che diano luogo ad una costante raccolta di dati e informazioni, provenienti dal territorio e dai cittadini, nell’ottica di ottimizzare l’offerta e renderla rispondente ai parametri prefissati, operando non in una sterile ottica di controllo formale, bensì, nel medio periodo, in una prospettiva condivisa di verifica di trasparenza, correttezza formale, standard di qualità e efficacia rispetto all’occupabilità e alle competenze acquisite e spendibili. Si evidenzia inoltre con forza il fatto che l’attività di controllo svolta negli ultimi tre anni ha portato alla luce chiaramente il rischio di distorsioni nell’impiego delle risorse economiche; è pertanto richiesto un livello di attenzione sempre elevato e costante.

4. sostegno all’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative l’attività di supporto all’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche e formative (a fianco di quanto già indicato al punto 2) viene svolta fornendo alle scuole assistenza, servizi specifici e risorse economiche, attraverso l’erogazione di contributi e la progettazione di linee di intervento, nei seguenti ambiti: • integrazione degli allievi stranieri e disabili • formazione e aggiornamento dei docenti - Cesedi • percorsi didattici e informativi per gli allievi a integrazione della didattica

curriculare • sostegno ai progetti didattici e culturali di enti, associazioni, istituzioni

scolastiche e formative, servizio di documentazione didattica - Cesedi • rafforzamento della cooperazione tra le istituzioni scolastiche e formative -

Cesedi • attivazione di percorsi sperimentali a progettazione congiunta • erogazione di contributi per la realizzazione di corsi. A ciò si aggiungono nuove azioni quali l’assistenza • nella definizione dei percorsi IFTS • nella realizzazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro • nel favorire il successo formativo degli allievi e l'esercizio del diritto – dovere/

dell’obbligo di istruzione con azioni interne alle istituzioni scolastiche e formative

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• nella diversificazione e nella ridefinizione rispetto a quanto sarà normato dal DdL finanziaria 2007 dei percorsi di educazione degli adulti, corsi serali, ecc.

• nell’ideazione,accompagnamento e monitoraggio dei percorsi sperimentali • nell’ottimizzare l’uso dei locali e delle pertinenze degli edifici scolastici di

proprietà della Provincia di Torino. 5. sperimentazioni

attività di definizione e sostegno a progetti e sperimentazioni che consentono di osservare, al di fuori dei vincoli imposti nell’impiego delle risorse specificamente destinate, il comportamento di determinate variabili e di valutare l’efficacia di nuovi modelli di formazione (con riferimento ai contenuti, alle modalità, ai destinatari, ecc.). I progetti sperimentali riguardano, a titolo esemplificativo:

• i percorsi sperimentali di formazione professionale • i percorsi biennali e triennali in integrazione tra istruzione

tecnica/professionale e formazione professionale • la dotazione del voucher individuale per la formazione (ILA – Individual

Learnig Account) • i tirocini per gli allievi (Scuolav e l’alternanza scuola-lavoro) • l’istituzione di nuovi percorsi formativi per l’apprendistato nell’ottica di ridurre

l’evasione e aumentarne l’efficacia e il gradimento • il supporto alla formazione in situazione di giovani laureati e ricercatori

beneficiando le pmi di progetti di innovazione di processo e di prodotto (Proteinn)

• modelli di simulazione dell’impatto degli investimenti in formazione nel territorio

• il sostegno a progetti di sensibilizzazione al sapere scientifico e alle conseguenti scelte formative, la collaborazione con le Università, le parti sociali, gli enti locali, le fondazione e altre istituzioni

• i piani formativi di settore, professionali, territoriali (piani formativi di area) • il sostegno ai nuovi insediamenti produttivi • il sostegno alle situazioni di crisi aziendali • percorsi integrati (scuola - FP) per allievi disabili nel biennio e nel triennio

conclusivi • percorsi di educazione degli adulti finalizzati al conseguimento del diploma di

maturità (integrati tra CTP, serali e formazione professionale)

6. miglioramento dei sistemi informativi ed organizzativi

Miglioramento e controllo dei sistemi informativi, telematici ed organizzativi necessari per il corretto funzionamento delle attività ordinarie e per la gestione dei bandi, dei finanziamenti, della comunicazione, delle basi dati, ecc. in modo da garantire l’efficacia e la correttezza della gestione, rispettare le procedure vincolate, ottimizzare i processi organizzativi e migliorare i flussi di comunicazione in entrata e in uscita. Inoltre, i sistemi informativi gestionali dovranno parzialmente essere resi adeguatamente comunicanti con le richieste dell’utenza nei siti dedicati all’informazione.

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Edilizia scolastica Le attività connesse all’Edilizia Scolastica si esplicano in due filoni principali: il primo di conservazione e gestione del patrimonio nel suo complesso; il secondo di sviluppo e riqualificazione dello stesso. Per quanto attiene alla conservazione e alla gestione del patrimonio immobiliare di competenza, l’obiettivo primario è il mantenimento del livello di qualità manutentiva che assume una connotazione prioritaria in considerazione dell’elevato impatto su un’utenza quantitativamente rilevante e lo stesso deve essere conseguito con l’attivazione di interventi tempestivi e puntuali mirati alla risoluzione delle problematiche presenti nei vari edifici. Lo sviluppo e la riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica è invece indirizzato a soddisfare i bisogni quali-quantitativi di spazi od a sanare condizioni di criticità attraverso un adeguamento e/o un miglioramento delle condizioni di vivibilità e di sicurezza delle strutture ospitanti le attività in un contesto di sostenibilità e di razionalizzazione delle risorse, teso a favorire un uso integrato degli edifici scolastici anche da parte della popolazione del territorio con la creazione e/o riqualificazione di spazi quali: biblioteche, auditorium, palestre, laboratori didattici ed orientativi, che si sviluppa secondo le seguenti linee guida: • soddisfare i bisogni quali-quantitativi, operando prioritariamente attraverso

interventi di riqualificazione funzionale, di ristrutturazione e di ampliamento dell’esistente, limitando la costruzione di nuovi edifici ai casi di impossibilità e/o di rilevanza strategica al fine di contenere l’occupazione e l’impermeabilizzazione di nuovo suolo.

• privilegiare nelle progettazioni degli interventi criteri di sostenibilità, qualità ambientale e di risparmio energetico.

Dall’esame puntuale del quadro esigenziale complessivo ed alla luce di quanto sopra esposto si sono evidenziate prioritarie le problematiche relative agli interventi straordinari adeguativi funzionali e manutentivi, agli interventi attinenti alla riqualificazione energetica ed ambientale e a quelli interessanti il fabbisogno di ulteriori spazi non reperibili se non con l’attivazione di interventi di completamento (palestra di Collegno), di ampliamento (Buniva di Pinerolo) e di nuova edificazione per ovviare alle carenze di spazi didattici in Torino (primo lotto di edilizia scolastica sull’area Ponte Mosca). Quest’ultimo intervento consentirà la razionalizzazione generale degli spazi soprattutto mirata all’indirizzo liceale ed alberghiero. L’attività del programma si concretizza più in dettaglio tramite la realizzazione degli interventi definiti nel Programma Triennale dei LL. PP. 2007/2009 (categoria “Opere di Edilizia Sociale e Scolastica”, al quale si rimanda per completezza di informazione).

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Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

ISTRUZIONE

Programmazione e coordinamento

Programmazione e realizzazione di attività didattico formative, di orientamento in uscita e culturali per docenti e studenti

Supporto e promozione di attività

Interventi tecnici ed economici a sostegno degli enti di istruzione e formazione per la realizzazione di iniziative

Gestione di servizi pubblici Gestione biblioteca, emeroteca e centro di documentazione

FORMAZIONE PROFESSIONALE

Gestione di servizi pubblici Formazione per lavoratori occupati:

- a iniziativa aziendale

- a iniziativa individuale

Formazione per disoccupati:

- diritto/dovere istruzione e formazione professionale

- mercato del lavoro

Formazione per apprendisti

Programmazione e coordinamento

Pianificazione della formazione professionale (patti territoriali per la formazione)

Pianificazione servizi per l’orientamento formativo, per l’educazione degli adulti, per l’integrazione scolastica degli stranieri.

Regolazione di attività pubbliche e private

Riconoscimento corsi di formazione professionale, nomina delle commissione d’esame e rilascio attestati

Supporto e promozione di attività

Interventi di informazione sulla formazione professionale

Monitoraggio delle attività formative

Gestione amministrativa e rendicontazione delle attività finanziate

Sperimentazione di nuovi modelli di attività di istruzione, di istruzione e formazione professionale, di formazione continua e permanente

PROGRAMMAZIONE

Programmazione e coordinamento

Programmazione pluriennale dell’offerta formativa territoriale integrata di istruzione e formazione

Supporto e promozione di attività

Coinvolgimento e divulgazione attività sul territorio

Sperimentazione di nuovi modelli di attività di istruzione, di istruzione e formazione professionale, di formazione continua e permanente

EDILIZIA SCOLASTICA

Gestione di servizi pubblici Attività di sviluppo

Nuove realizzazioni, ampliamento e completamento edifici scolastici.

Attività di sviluppo Manutenzione straordinaria, messa a norma, adeguamento funzionale e messa in sicurezza, riqualificazione energetica e riqualificazione ambientale di edifici scolastici e dei relativi impianti

Attività di sviluppo

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Tipo di funzioni Attività

Promozione di interventi per l’utilizzo integrato di edifici scolastici

Attività di mantenimento Manutenzione ordinaria edifici scolastici e impianti.

Gestione calore.

Programmazione e coordinamento

Attività di mantenimento Programmazione interventi manutentivi sulla base delle esigenze rilevate per un coordinamento del livello di qualità

Supporto e promozione di attività

Attività di mantenimento Gestione risorse di funzionamento delle scuole Fornitura arredi alle scuole Contributi alle scuole per manutenzione ordinaria.

3.4.2 Motivazione delle scelte

Istruzione e Formazione Professionale La motivazione delle scelte coincide con le macrofinalità di sviluppo sopra indicate, e precisamente: innalzare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del sistema dell’istruzione e della formazione; centrare le politiche sulle esigenze della domanda; conseguire maggiori livelli di diffusione e di chiarezza nella comunicazione delle opportunità formative e delle modalità di accesso, con particolare attenzione alle fasce svantaggiate e a rischio di emarginazione sociale e professionale; dare avvio alla nuova programmazione del Piano Operativo Regionale per gli anni 2007/2013 e partecipare all’iter di predisposizione dei disegni di legge regionale in materia di istruzione e formazione; rafforzare, all’interno dell’Ente, le azioni di confronto e collaborazione con le aree che governano ambiti strettamente correlati alle politiche della formazione e dell’istruzione; accrescere la sensibilità generale verso il tema della qualità e della correttezza nell’operare.

Edilizia scolastica Il mondo della scuola superiore coinvolge un bacino di utenza di circa 250.000 persone. Uno standard manutentivo adeguato, la corretta gestione delle risorse per il funzionamento delle scuole, la razionalizzazione e ottimizzazione, anche tramite interventi di ristrutturazione e di funzionalizzazione, degli spazi edilizi, sono tutti elementi che concorrono a rispondere in modo diretto e concreto alle esigenze espresse dall’utenza localizzata sul territorio. La Provincia punta in tal modo a migliorare le infrastrutture scolastiche, luogo primario di formazione e come tale funzionale a qualsiasi intervento organico sul territorio. In tal senso l’attività di manutenzione deve costituire un elemento fondamentale dello sviluppo qualitativo del luogo formativo.

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L’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria opera peraltro non solo per garantire il miglioramento del “luogo” di formazione, ma anche per rendere sempre più fruibili gli edifici: da un lato dalle persone diversamente abili, in conformità all’indirizzo di perseguimento delle pari opportunità; d’altro lato (soprattutto con riferimento a impianti sportivi e auditorium) da parte delle comunità locali, nella logica di sviluppo di reti, anche infrastrutturali, di servizi integrati che richiederà, ovviamente, una stretta collaborazione con gli Enti interessati per la rilevazione delle esigenze e il coordinamento delle risorse.

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

AUMENTO DELLA PERCENTUALE DI GIOVANI CON QUALIFICA/DIPLOMA AL MOMENTO

DELL’INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO (OBIETTIVO DI LISBONA: 85 %) Descrizione dettagliata:

Delineare l’offerta di istruzione e formazione professionale per rispondere alla diversificazione del mondo produttivo con attenzione al rapporto tra sistema formativo e sistema scolastico e potenziamento di attività che favoriscano l’integrazione delle categorie deboli. Sperimentare sistemi di predisposizione dell’offerta flessibili e avviare progetti pilota di cofinanziamento dell’apprendimento, in ambito di apprendistato e diritto-dovere/obbligo di istruzione. Potenziare le risorse dedicate alle azioni di orientamento preventivo e di recupero e alla diffusione di adeguate informazioni orientative

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Favorire la costituzione di reti integrate di servizi istituzionali in una logica di sviluppo policentrico. Favorire il collegamento con i cittadini, attraverso un potenziato coordinamento delle informazioni inerenti le attività di competenza della Provincia negli ambiti indicati.

AUMENTO DELLA PERCENTUALE DI ADULTI IN FORMAZIONE Descrizione dettagliata:

Programmazione e gestione dell’offerta formativa per gli adulti, anche in collaborazione con le autonomie scolastiche (corsi serali) e i CTP, per il raggiungimento del diploma di scuola media superiore, in funzione sia delle esigenze espresse dagli utenti, sia in funzione delle richieste di formazione da parte delle aziende con l’obiettivo prioritario di sostenere le categorie più deboli.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Fare sistema con altri soggetti istituzionali che operano nella comunità di riferimento per sostenere lo sviluppo locale. Collegamento tra i processi di apprendimento e le comptetenze richieste pe rlo sviluppo. Cooperazione pubblico - privato. Sostegno alla mobilità professionale e potenziamento delle competenze. Affermazione ed applicazione del concetto di pari opportunità.

SPERIMENTARE SISTEMI FLESSIBILI DI PREDISPOSIZIONE DELL’OFFERTA DI

FORMAZIONE PROFESSIONALE E PROSEGUIRE LA PROGRAMMAZIONE DI PIANI FORMATIVI DI AREA (DI SETTORE, PROFESSIONALI, TERRITORIALI ) PER LE IMPRESE.

Descrizione dettagliata:

Predisposizione di linee attuative di nuove modalità di utilizzo flessibile delle risorse per la formazione (in termini di tempi di risposta alle criticità e a specifici bisogni di utenti diversi); il progetto intende creare le condizioni tecniche e amministrative, nonché le modalità di concertazione con i territori, per impiegare le risorse destinate alle politiche di sostegno, qualificazione e riconversione dei lavoratori, secondo criteri determinati da massima urgenza, per crisi aziendali, situazioni di criticità sociale, nuovi insediamento produttivi e che richiedono pertanto tempi di risposta tempestivi da parte della Pubblica amministrazione.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Favorire la costituzione di reti integrate di servizi istituzionali in una logica di sviluppo policentrico. Inserimento di iniziative di sviluppo locale in un disegno di collegamento più ampio conlo sviluppo regionale e nazionale.

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Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica pag. 373

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AZIONI DI INTEGRAZIONE TRA SCUOLE E AGENZIE FORMATIVE Descrizione dettagliata:

Gestione di percorsi formativi integrati tra istituzioni scolastiche ed agenzie formative per favorire il successo scolastico o le uscite verso il sistema formativo nei primi anni della secondaria di secondo grado, per ridurre la dispersione scolastica.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Iniziativa idonea ad attivare l’impiego di specifici fondi regionali nazionali europei, anche con l’assunzione di oneri diretti da parte dell’amministrazione. Sviluppo di un sistema efficace ed organico di istruzione e formazione, anche in attuazione della strategia di Lisbona. Dare più efficacia al sistema educativo piemontese.

REALIZZAZIONE DI AZIONI SPERIMENTALI IN AMBITO DI OBBLIGO DI ISTRUZIONE NELLA

FORMAZIONE PROFESSIONALE Descrizione dettagliata:

Sperimentazioni pilota, per gli allievi fino a 16 anni, (in accordo con il ministero pubblica istruzione e con la regione piemonte) finalizzate all’attuazione dell’obbligo di istruzione previsto nel ddl finanziaria 2007 (art. 68)

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Iniziativa idonea ad attivare l’impiego di specifici fondi regionali nazionali europei, anche con l’assunzione di oneri diretti da parte dell’amministrazione. Sviluppo di un sistema efficace ed organico di istruzione e formazione, anche in attuazione della strategia di Lisbona. Dare più efficacia al sistema educativo piemontese.

DIVERSABILITÀ E SUCCESSO FORMATIVO

Descrizione dettagliata:

Rafforzare la presenza della Provincia sul territorio, attraverso la partecipazione attiva ai tavoli di zona e agli accordi di programma. Razionalizzare e implementare gli interventi di supporto alle istituzioni scolastiche e formative nell’inserimento e nel successo formativo degli allievi disabili, coerentemente con l’evolversi della legislazione regionale. Redazione di un piano di comunicazione e informazione specifico per il consapevole accesso di adolescenti e giovani diversamente abili all’arricchimento formativo e delle loro competenze.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Affermazione e applicazione del concetto di pari opportunità. Collegamento con i cittadini attraverso un potenziato coordinamento delle informazioni.

POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLE ATTIVITÀ COFINANZIATE DAL FONDO SOCIALE EUROPEO

Descrizione dettagliata:

Implementazione, in un’ottica quantitativa e qualitativa, delle attività di verfica e controllo ex ante, in itinere ed ex post, per garantire un più efficace impiego delle risorse, nel rispetto degli obblighi assunti.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Attività strumentale per il raggiungimento degli obiettivi strategici connessi all’impego di fondi comunitari, nazionali e regionali.

UN NUOVO MODELLO DI MONITORAGGIO SULLE ATTIVITÀ COFINANZIATE DAL FONDO SOCIALE EUROPEO

Descrizione dettagliata:

Sviluppo delle attività di monitoraggio inteso come strumento principale per la valutazione delle condizioni ambientali e dell’impatto delle politiche formative

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Attività strumentale per il raggiungimento degli obiettivi strategici connessi all’impego di fondi comunitari, nazionali e regionali.

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pag. Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

374

POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA DI SERVIZI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE Descrizione dettagliata:

Sviluppo e riposizionamento dell’offerta di formazione e aggiornamento rivolta ai docenti con particolare attenzione alle nuove metodologie didattiche. Realizzazione di attività e progetti per gli studenti su tematiche curricolari o integrative dei programmi, anche con l’incremento di servizi di sportello ed esperienze laboratoriali. Predisposizione di un catalogo partecipato dell’offerta. Sviluppo del centro di documentazione, biblioteca ed emeroteca presso il CeSeDi anche come luogo di scambio di esperienze didattiche e formative.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Valorizzare il sistema dell’istruzione. Favorire le reti tra soggetti istituzionali diversi finalizzate all’integrazione tra sistema dell’istruzione e della formazione e territorio.

RIVISITAZIONE DELLE PROCEDURE INTERNE, ALLO SCOPO DI RENDERLE COERENTI

CON L’OBIETTIVO DELL’INTEGRAZIONE DEI SISTEMI ISTRUZIONE/FORMAZIONE PROFESSIONALE/LAVORO E DI MIGLIORARNE L’ EFFICACIA

Descrizione dettagliata:

Studio e sperimentazione di modelli organizzativi e formativi finalizzati ad orientare l’attività degli uffici dell’Area verso il perseguimento, in forma unitaria, degli obiettivi strategici, nell’ottica della qualità, della verifica di efficacia ed efficienza degli interventi e nel rispetto della regolarità e correttezza dell’azione amministrativa.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Attività strumentale e coerente con l’obiettivo strategico indicato; semplificazione delle procedure.

SISTEMA INFORMATIVO Descrizione dettagliata:

Garantire l’efficacia e la correttezza della programmazione e della gestione varificando e migliorando il funzionamento dei sistemi informativi e telematici necessari per le attività (bandi, graduatorie, finanziamenti, comunicazione, programmazione, basi dati, ecc.). I sistemi informativi gestionali dovranno parzialmente essere resi adeguatamente comunicanti con la logica delle procedure amministrative dell’ente nonché con le richieste dell’utenza nei siti dedicati all’informazione.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Attività strumentale e coerente con l’obiettivo strategico indicato; semplificazione delle procedure.

SPERIMENTAZIONE DI AZIONI INTEGRATE CON UNIVERSITÀ E PMI Descrizione dettagliata:

Gestione di specifiche iniziative di formazione, attraverso l’erogazione a giovani laureati disoccupati di borse di studio, da assegnare in collaborazione con il sistema universitario e finalizzate allo sviluppo di progetti di innovazione d’impresa.

E’ prevista la partecipazione sinergica di soggetti pubblici e privati che interagiscono con l’Amministrazione Provinciale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Fare sistema con altri soggetti istituzionali che operano nella comunità di riferimento per sostenere lo sviluppo locale. Rafforzare l’attività di ricerca e di innovazione. Favorire l’interazione fra i sistemi universitario, imprenditoriale ed economico.

SPERIMENTAZIONE DI AZIONI NEL SETTORE DELL’ALTA FORMAZIONE Descrizione dettagliata:

Sperimentazione di azioni volte al miglioramento qualitativo ed, alla valorizzazione dell’offerta formativa e alla elaborazione di un modello volto a definire un sistema di crediti nel settore dell’alta formazione con l’obiettivo di rendere tale offerta coerente con le esigenze d’innovazione espresse dalle imprese del territorio.

Partecipazione al processo di definizione e costituzione dei poli formativi/tecnologici innovativi

Indispensabile è la realizzazione di accordi con Regione, Enti Locali, Università, Fondazioni Bancarie e imprese

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Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica pag. 375

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

SPERIMENTAZIONE DI AZIONI NEL SETTORE DELL’ALTA FORMAZIONE Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Fare sistema con altri soggetti istituzionali che operano nella comunità di riferimento per sostenere lo sviluppo locale. Sviluppare e qualificare le attività di formazione.

ILA – INDIVIDUAL LEARNIG ACCOUNT Descrizione dettagliata:

Elaborazione, programmazione e gestione di un nuovo modello di organizzazione dell’offerta formativa per disoccupati, fondato sulla carta di credito formativa.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Elaborazione di incentivi atti a stimolare l’apprendimento , in particolare modo dei soggetti al di fuori delk mercato del lavoro. Favorire il collegamento con i cittadini, attraverso un potenziato coordinamento delle informazioni inerenti le attività di competenza della Provincia. Affermazione e applicazione del concetto di pari opportunità, rispetto alle categorie svantaggiate.

SUPPORTO PROPOSITIVO ALL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI NORMATIVE E

PROGRAMMATORIE DELLA REGIONE PIEMONTE Descrizione dettagliata:

Analisi e studio, in collaborazione con le altre Province e con l’UPP, di proposte per una rivisitazione dell’organizzazione e del sistema di finanziamento della Formazione Professionale e dell’Istruzione, nell’ottica di una più articolata concertazione territoriale, per una migliore gestione delle funzioni conferite, anche in vista del progressivo ridimensionamento delle risorse disponibili e della nuova programmazione POR 2007-2013.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Collaborazione strategica tra i due livelli istituzionali; migliore conoscenza e comprensione del territorio.

ACCESSO ALLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA Descrizione dettagliata:

Rafforzamento e miglioramento della comunicazione e dell’informazione sul valore della conoscenza e della formazione, sulle opportunità reali e sulle modalità di accesso nel territorio provinciale con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e formative. Diffusione delle ricerche e dei dati utili alla comprensione del territorio e delle tendenze. Impostazione del piano di comunicazione biennale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Collegamento con i cittadini attraverso un potenziato coordinamento delle informazioni.Affermazione e applicazione del concetto di pari opportunità. Migliore conoscenza e comprensione del territorio provinciale.

PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA INTEGRATA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE Descrizione dettagliata:

Avvio della programmazione pluriennale dell’offerta formativa territoriale integrata di istruzione e formazione, in riferimento agli ambiti funzionali all’offerta di istruzione e formazione, già individuati; concertazione territoriale e verifica delle ipotesi con riferimento al sistema economico locale e al mercato del lavoro; simulazione degli effetti e dei costi nel breve e nel medio periodo. Svolgimento di indagini e ricerche finalizzate.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Costituzione di reti integrate di servizi con altri soggetti istituzionali. Migliore conoscenza e comprensione del territorio provinciale. Affermazione e applicazione del concetto di pari opportunità.

RACCORDO TRA SCUOLA E FORMAZIONE E MONDO DEL LAVORO (ALTERNANZA) Descrizione dettagliata:

Realizzare e diffondere occasioni di apprendimento in situazione (in affiancamento, in tirocinio, in simulazione, ecc.) e di conoscenza del mondo del lavoro e delle professioni, del mercato del lavoro e delle competenze. Progettazione e finanziamento di tirocini e di azioni di raccordo tra imprese/associazioni di imprese e istituzioni scolastiche e formative. Assistenza alle istituzioni scolastiche e formative nella

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pag. Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica

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RACCORDO TRA SCUOLA E FORMAZIONE E MONDO DEL LAVORO (ALTERNANZA) sperimentazione e nel consolidamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Costituzione di reti integrate di servizi con altri soggetti istituzionali. Sviluppare e qualificare le attività di formazione.

PIANO PROVINCIALE INTEGRATO DELLE AZIONI DI ORIENTAMENTO PER IL SUCCESSO

FORMATIVO E IL RAFFORZAMENTO DELL’OCCUPABILITÀ. Descrizione dettagliata:

Obiettivi di consolidamento: La Provincia, attraverso i CPI, intende continuare ad fornire le azioni di informazione, formazione, accompagnamento, consulenza orientativa compreso l’apprendistato per prevenire il rischio di dispersione scolastica e per il successo formativo (DGR 10.28141 del 13/09/99).

In particolare intende potenziare gli interventi rivolti ai giovani che sono già fuoriusciti dai percorsi scolastici/formativi (azioni curative), rendere più efficaci gli interventi verso i genitori e gli insegnanti (azioni preventive) e l’integrazione tra i sistemi scolastico, formativo e dell’apprendistato.

Obiettivo di innovazione: Gli interventi orientativi dei giovani e degli adulti risultano sovente frammentati e scarsamente uniformi sul piano delle metodologie. Viste le opportunità offerte dalle competenze assunte dalla Provincia, dal ruolo dei CPI, dalle esperienze maturate,dai trasferimenti di risorse in entrata, l’obiettivo è quello di ripensare al complesso degli interventi in un’ottica di integrazione e coerenza metodologica. Occorre pertanto predisporre un piano integrato delle azioni di orientamento comprensivo del piano relativo all’obbligo formativo, che ne costituisce un capitolo fondamentale. All’interno del Piano troverranno spazio anche strumenti innovativi in grado di sostenere la “capacità di scelta” dei beneficiari e assicurare loro attività di orientamento e accompagnamento personalizzate, come, ad esempio, l’Individual Learning Account (I.L.A.)

Le azioni verranno svolte in collaborazione con la Formazione Professionale e, per quanto riguarda i giovani in stato di disagio sociale, con la Solidarietà Sociale e le azioni integrate dei pIani di Zona, anche attraverso l’erogazione di risorse del P.O.R. F.S.E. 2000-2006 ob. 3.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Sviluppare percorsi di apprendimento e formazione che possono essere garantiti dall’istruzione, dalla formazione professionale o dal lavoro; creare un sistema di orientamento sappia raccordare le attitudini e le aspettative dei giovani con le prospettive reali di occupabilità.

Rafforzare e qualificare ulteriormente il ruolo di regia e coordinamento del mercato del lavoro dei CPI

Manutenzione ordinaria e straordinaria, messa a norma, adeguamento funzionale,

riqualificazione ambientale e energetica, messa in sicurezza degli edifici scolastici e dei relativi impianti

Descrizione dettagliata:

Finalità:

- Garantire un elevato livello di qualità manutentiva degli edifici scolastici.

- Garantire la messa a norma/ messa in sicurezza degli edifici scolastici dove ancora necessario

- L’attività del programma si concretizza in dettaglio anche tramite la realizzazione dei seguenti interventi definiti nel programma triennale dei lavori pubblici 2007-2009: Interventi di manutenzione, messa a norma, adeguamento e messa in sicurezza: Moncalieri: I.I.S. Majorana (ex-Marro) – Rivoli: l.s. Darwin succ. e ITC Romero – Pinerolo: L.C. Porporato –

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Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica pag. 377

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Manutenzione ordinaria e straordinaria, messa a norma, adeguamento funzionale, riqualificazione ambientale e energetica, messa in sicurezza degli edifici scolastici e dei relativi impianti Oltre a manutenzioni delle coperture e delle facciate, manutenzioni su impianti elettrici, di riscaldamento e ascensori di edifici scolastici vari. Interventi di riqualificazione energetica, ambientale e funzionale Adeguamento funzionale del L.S. Curie di Pinerolo (con razionalizzazione degli sapzi ex circondario) Ristrutturazione funzionale della palestra del L.C. Alfieri di Torino Interventi mirati all’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica su vari edifici scolastici Primo Lotto di interventi di riqualificazione ambientale su vari edifici scolastici Interventi di riqualificazione energetica nell’ambito dell’appalto Servizio Energia

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Dalle linee programmatiche 2004 – 2009, punto 4.

Destinazione degli investimenti ad interventi di risanamento

Promozione di interventi per l’utilizzo integrato di edifici scolastici Descrizione dettagliata:

Rendere possibile l’utilizzo integrato degli edifici scolastici o di parti di essi.

L’attività del programma si concretizza in dettaglio anche tramite la realizzazione dei seguenti interventi definiti nel programma triennale dei lavori pubblici 2007-2009: Ristrutturazione auditorium I.T.I. Grassi – Torino Ristrutturazione auditorium Einstein – Torino

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Dalle linee programmatiche 2004 – 2009, punto 4.

Destinazione degli investimenti volti a consentire l’utilizzo di spazi degli edifici scolastici anche da parte delle comunità locali.

Valorizzazione dell’autonomia scolastica.

Nuove realizzazioni, ampliamenti e completamento edifici scolastici Descrizione dettagliata:

Rispondere alla richiesta di nuovi spazi per gli Istituti Alberghieri e per altri Istituti ove necessario.

L’attività del programma si concretizza in dettaglio anche tramite la realizzazione dei seguenti interventi definiti nel programma triennale dei lavori pubblici 2007-2009:

Ampliamento I.T.C. Buniva – Pinerolo Nuova palestra I.I.S. Curie – Grugliasco sez staccata Collegno Primo Lotto compl. scol. I.P.A. Beccari e L. Europeo Spinelli Torino, Area Ponte Mosca

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Dalle linee programmatiche 2004 – 2009, punto 4.

Offrire percorsi formativi professionalizzanti

Fare delle scuole dei centri di formazione continua

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pag. Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

378

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 28.932.694,00 € 43.887.922,00 € 29.531.452,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 185.060.449,00 € 184.853.899,00 € 185.461.899,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

3,66 71,1 53 4

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

19.834.401,84 € 632.258,30 € 289.595,88 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma è coerente con il Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali (legge 15/3/97, n. 59, articolo 21 e D.P.R. 18/6/98, n. 233) approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 25/1/2000, n. 613

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Istruzione e Formazione professionale, Edilizia scolastica pag. 379

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 129.100.000,00 129.100.000,00 129.100.000,00

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 19.127.500,00 29.581.300,00 19.531.771,00

Altri indebitamenti (1) 8.197.500,00 12.677.700,00 8.370.759,00

Altre entrate 1.123.466,00 1.139.194,00 1.139.194,00

TOT. Entrate specifiche (A) 157.548.466,00 172.498.194,00 158.141.724,00

Proventi dei servizi (B) 51.629,00 51.629,00 51.629,00

Quote di risorse generali (C) 56.393.048,00 56.191.998,00 56.799.998,00

Totale (A+B+C) 213.993.143,00 228.741.821,00 214.993.351,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 48.629.858,00 22,72% 48.423.308,00 21,17% 49.101.308,00 22,84% Spesa Corrente di sviluppo (b) 136.430.591,00 63,75% 136.430.591,00 59,64% 136.360.591,00 63,43%

Spesa Corrente 185.060.449,00 86,48% 184.853.899,00 80,81% 185.461.899,00 86,26% Spesa per investimento 28.932.694,00 13,52% 43.887.922,00 19,19% 29.531.452,00 13,74%

Totale 213.993.143,00 100,00% 228.741.821,00 100,00% 214.993.351,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 39,00% 42,66% 42,91%

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 381

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 57: SOLIDARIETÀ SOCIALE, POLITICHE GIOVANILI, PROGRAMMAZIONE SANITARIA

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Eleonora Artesio

Per le politiche trasversali dell’Area:

• Assessore Pari Opportunità e Relazioni internazionali Aurora Tesio

• Assessore Lavoro, Attività di orientamento per il mercato del lavoro Cinzia Condello

Per la gestione:

• Il Dirigente del Servizio Solidarietà Sociale Per le azioni trasversali dell’Area:

• Il Dirigente del Servizio Amministrazione e controllo dell’Area • Il Dirigente del Servizio politiche del lavoro e l’orientamento • Il Dirigente del Servizio Coordinamento Centri per l’impiego • il Dirigente del Servizio Centro per l’impiego di Torino; • il Dirigente del Servizio Inserimento Lavorativo Disabili • Il Dirigente del Servizio del Servizio Pari Opportunità e Relazioni internazionali

il Dirigente del Progetto Centro Risorse Servizi Pari Opportunità-Mercato del Lavoro

3.4.1 Descrizione del programma Il Programma di Governo è caratterizzato dalla presenza di strategie di sviluppo che si

basano sulla coesione, sulla negoziazione, sulla capacità di fare sistema, nella

consapevolezza che gli obiettivi di competitività non possano prescindere dalla

compartecipazione e dalla concertazione tra sistemi territoriali, istituzioni e formazioni

sociali.

Contrariamente alle impostazioni fortemente orientate all’economia di mercato, che

perseguono la competitività attraverso la flessibilizzazione e la forte deregolamentazione

del mercato del lavoro, la Provincia sceglie, nella propria programmazione strategica, di

coniugare gli aspetti di efficienza e competitività con i valori della solidarietà, della difesa

dei diritti sociali nuovi e acquisiti, della difesa del principio delle pari opportunità, della

pratica della tolleranza e del rispetto delle diversità culturali, assumendo il diritto

all’inclusione sociale come imprescindibile principio di civiltà.

Tale speciale vocazione della Provincia di Torino nei confronti di tutti i target “deboli” e dei

soggetti svantaggiati si esplica attraverso l’attivazione di una serie di strumenti idonei a

promuovere in modo coerente politiche integrate, che valorizzino le esperienze dei territori

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pag. 382 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torin

e ottimizzino i processi di spesa senza ridurre la capacità complessiva di intervento

dell’Ente in tale ambito.

Dato questo quadro di coerenza strategica delle politiche sociali, del lavoro e di pari

opportunità, nell’espressione politica delle specifiche deleghe, che ricercano ulteriori

integrazioni con le politiche dello sviluppo e della Formazione Professionale, le attività in

tale ambito saranno orientate ai seguenti criteri:

- la condivisione di un metodo di lavoro, fortemente connaturato dalle specificità e dai

valori del territorio, incentrato sulla programmazione e progettazione integrata e

partecipata;

- la predisposizione di azioni comuni, sinergicamente coordinate ed organizzate tra loro;

- lo sviluppo di reti in grado di dare voce ai bisogni delle persone ed amplificare le

capacità di risposta dei territori;

- l’integrazione degli strumenti e metodi di osservazione del territorio sulle diverse

tematiche (Osservatorio sulle politiche del lavoro e Osservatorio sulle politiche sociali)

al fine di migliorare la competenza programmatoria dell’Ente in ciascun settore;

In questa logica di politiche integrate particolare attenzione verrà posta:

- nella predisposizione integrata dei programmi relativi all’utilizzo dei Fondi Strutturali

nella ricerca di modelli programmazione ed intervento che tengano conto delle

specificità e degli strumenti di programmazione territoriali;

nello sviluppo ed il sostegno alle iniziative connesse all’Anno europeo per le pari

opportunità anche nelle sue connessioni con il Piano Provinciale territoriale pluriennale.

Con l’approvazione della Legge Regionale 1/2004 “le Province concorrono alla

realizzazione del sistema integrato…quali enti intermedi e soggetti di programmazione

decentrata delle politiche regionali e di coordinamento del territorio”. Nell’ambito di questo

quadro normativo, il ruolo politico della Provincia è strategico in termini di sostegno e

supporto anche alla luce delle nuove competenze attribuite. Questo scenario evidenzia

elementi di problematicità quali:

politica regionale di riduzione del fondo ordinario a vantaggio di finanziamenti su

progetti secondo priorità regionali

minore disponibilità economica dei Comuni

scarsa rappresentanza politica dei Consorzi

risorse umane esigue per le nuove attribuzioni (es. Piani di Zona)

Pertanto la logica deve essere quella dell’allargamento degli interventi sociali per

contrastare le disuguaglianze, per una presa in carico globale della persona, al fine di

orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio,

dare voce ai Comuni per difendere il sistema sanitario pubblico e per creare

eguaglianze di servizi sociali nell’intero territorio provinciale

favorire l’integrazione e l’inclusione dei cittadini stranieri,

disegnare un Piano Sociale che orienti le scelte politiche, amministrative e di

utilizzo delle risorse finanziarie dell’Amministrazione

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 383

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

costruire l’Osservatorio delle Politiche Sociali

Inoltre, il dettato normativo vedrà impegnato l’Assessorato nell’adempimento di una serie

di funzioni cardine (attribuite con i relativi finanziamenti) in campo di:

Cooperazione sociale

Volontariato

Formazione professionale degli operatori dei servizi

Asili nido comunali,

nonché alcune competenze (nomine, controllo pubblico, vigilanza) sulle

IPAB e la loro trasformazione,

a cui si aggiungono le competenze in campo di:

Giovani e Servizio Civile Volontario

Immigrazione

Minori

Pubblica Tutela

A questo proposito si opererà, anche attraverso un processo di

consultazione/concertazione con le amministrazioni e le organizzazioni sociali, per

coordinare nei tempi e nelle finalità i diversi bandi di erogazione dei contributi. Va rilevato

che questi si caratterizzano per target specifici, lasciando all’ambito territoriale di inserirli

in un approccio integrato per contrastare l’esclusione sociale e per promuovere le risorse

delle persone e delle comunità. Si intende sostenere questo compito delle

amministrazioni sia con le opportunità di conoscenza offerte dalla ricerca (epidemiologica

per le politiche di promozione della salute, sociale per la comprensione delle nuove forme

di vulnerabilità ) sia con la comunicazione e l’informazione (es. sportelli sociali, C.I.D.),

sia con la formazione degli operatori ( dei servizi e del territorio) come sperimentato nelle

politiche securitarie, per le quali si intende intervenire attraverso puntuali interventi per

ogni specifico target. La conoscenza per produrre innovazione e buone pratiche deve

poter essere scambiata: ne deriva la necessità di concertazione, ad es. conferenza

provinciale per la salute, relazione con il terzo settore come nel progetto RETIQUAL,

promozione di forme di rappresentanza dei giovani e dei migranti.

Il bilancio registra inoltre un impegno consistente, negli anni progressivamente in

aumento, nelle competenze per il settore materno infantile e per la disabilità sensoriale.

Si tratta di funzioni che saranno trasferite agli enti gestori nel corso del 2007, ai sensi

della L.R. 1/2004. L’abbandono delle attività gestionali non sminuisce le responsabilità

dell’ente in rapporto alla promozione della cultura dei diritti che diventerà un tema da

sviluppare ulteriormente con interventi ed attività, nella prospettiva di costruire un sistema

di iniziative permanenti che metta in relazione istituzioni, enti pubblici e organizzazioni

private con l’obiettivo di assicurare anche ai cittadini in difficoltà diritti esigibili: in questa

linea si inseriscono sia le nuove competenze di legge (ad es. supporto alle pubbliche

tutele) sia l’incremento di servizi (es. C.I.D., partecipazione ai tavoli interstituzionali del

Consiglio territoriale dell’immigrazione…)

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pag. 384 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torin

Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di

legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti

attività rivolte alla cittadinanza e al territorio:

Tipo di funzioni Attività

Formazione professionale per gli operatori sociali e gestione dei relativi finanziamenti

Realizzazione di politiche e interventi a favore dei giovani e gestione dei relativi finanziamenti

Realizzazione di politiche e interventi a favore dei minori (residuale)

Realizzazione di politiche e interventi a favore dell'immigrazione e gestione dei relativi finanziamenti

Gestione di servizi pubblici

Realizzazione di altri interventi per la promozione e l'integrazione dei servizi sociali locali

Programmazione in materia socio-assistenziale

Raccolta ed elaborazione dei dati sui bisogni, sulle risorse pubbliche e private e sull’offerta di servizi del territorio

Promozione di forme di coordinamento fra enti gestori istituzionali e soggetti del terzo settore

Diffusione, di concerto con gli enti gestori istituzionali, dell'informazione in materia di servizi sociali sul territorio di competenza

Programmazione e coordinamento

Programmazione sanitaria non è definita per legge, ma indicata dal programma della Giunta, come promozione della salute

Competenze in materia di cooperative sociali ed organizzazioni di volontariato e gestione delle sezioni provinciali dell'Albo regionale delle cooperative sociali e del Registro delle organizzazioni di volontariato

Istituzione, con le modalità e secondo i criteri stabiliti dalla Giunta regionale, dell'ufficio provinciale di pubblica tutela, con compiti di supporto a favore dei soggetti ai quali e' conferito dall'autorità' giudiziaria l'esercizio delle funzioni di tutore

Competenze, attribuite dalla legge o dagli statuti, in materia di aziende pubbliche di servizi alla persona e nomina dei membri dei consigli di amministrazione quando questa sia attribuita dagli statuti alla regione

Controllo pubblico, ai sensi degli articoli 23 e 25 del codice civile, sulla amministrazione delle persone giuridiche di diritto privato che hanno ottenuto il riconoscimento in seguito alla trasformazione delle IPAB o delle aziende pubbliche di servizi alla persona, compresi lo scioglimento del Consiglio di amministrazione e la nomina del commissario straordinario

Vigilanza sugli organi e sull'attivista' amministrativa delle IPAB, esclusi la sospensione e lo scioglimento del consiglio di amministrazione e la nomina del commissario straordinario

Regolazione di attività pubbliche e private

Nomina dei membri del consiglio di amministrazione delle IPAB quando questa sia di competenza regionale e dichiarazione di decadenza dei membri del consiglio di amministrazione delle IPAB nei casi previsti dalla legge

Competenze in materia di asili nido comunali ed erogazione dei relativi contributi

Supporto e promozione di attività

Gestione dei finanziamenti a supporto di associazioni di volontariato e cooperative sociali

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 385

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Tipo di funzioni da trasferire agli Enti Gestori del territorio

Attività

Gestione di servizi pubblici Competenze relative ai non vedenti, agli audiolesi, ai figli minori riconosciuti dalla sola madre, ai minori esposti all'abbandono, ai figli minori non riconosciuti ed alle gestanti e madri in difficoltà

Una quota consistente delle risorse finanziarie ed umane assegnate al presente programma è destinata in via prevalente allo svolgimento delle funzioni e delle attività sopra elencate, che contribuiscono in misura fondamentale al raggiungimento delle finalità proprie della Provincia. Esse dovranno essere svolte regolarmente, garantendo i livelli di servizio attuali.

3.4.2 Motivazione delle scelte

Le motivazioni delle scelte operate dall’Assessorato si ispirano ai principi della legge di riforma dell’Assistenza (LN.328/2000, LR. 1/2004) che per la prima volta, in campo, sociale, parla di “diritti” fruibili da parte di tutti i cittadini e poiché detti diritti non sono effettivamente fruibili, in analoga misura, da parte di tutti i cittadini a fronte di diverse condizione socio-economiche, urbanistiche e sanitarie, si ritiene che il compito di un Ente di programmazione intermedia quale è la Provincia, sia quello di concorrere a contribuire all’appianamento delle differenze e al miglioramento delle condizioni di fruibilità e applicabilità dei diritti dei cittadini. Quindi a fianco della tradizionale attenzione posta alle fasce di popolazione più debole ed emarginata, lo sforzo concettuale ed organizzativo dell’Assessorato è quello di porre attenzione alla composizione tutta della popolazione, all’analisi dei bisogni espressi e di quelli potenziali di un territorio in modificazione strutturale e sociale quale quello della nostra provincia. Alla luce di quanto sopra si forniscono di seguito alcune informazioni sui target e temi più interessati da dinamiche sociali problematiche, in merito ai quali intervengono non solo le politiche sociali in senso stretto, ma anche le politiche del lavoro, delle pari opportunità dell’istruzione, della sanità, e così via. I dati suggeriscono differenze notevoli tra Comune e Comune e delle conseguenti difficoltà, e diversità, di approccio che hanno le amministrazioni nella predisposizione dei Piani di Zona. Strumento questo, individuato dal legislatore per la programmazione e l’attuazione delle politiche sociali, restituendo a queste centralità, in termini di funzioni di responsabilità, coordinamento e integrazione dei diversi attori, interni o esterni a ciascun Ente, istituzionali e non, in vista del raggiungimento di obiettivi di tutela e promozione del benessere del “sistema territorio”. Il processo dei Piani di Zona, che vede l’impegno del Servizio Solidarietà Sociale in termini di supporto tecnico e consulenziale, ha avuto inizio nel corso del 2003 (allo stato attuale sono attivati i processi locali di programmazione sul PdZ in tutti e 21 gli ambiti consortili del territorio provinciale). MINORI I minori residenti in provincia di Torino sono, al 31/12/2005, 338.147 con un aumento del 4,61%% rispetto ai dati 2001 (n. 323.256 minori). Il numero medio dei minori (esclusa la città di Torino) è pari a 675, mentre il valore mediano (cioè quello che divide in due la distribuzione) è notevolmente inferiore (236). Si tratta infatti di una distribuzione squilibrata verso i valori più piccoli: ben 262 comuni (pari all'83,17%) hanno meno di 1000 minori, mentre 85 comuni (pari al 27,07%) sono addirittura al di sotto dei 100. La percentuale dei minori sulla popolazione totale, ovvero il “grado di gioventù” della popolazione è parimenti molto articolato. La maggioranza dei comuni presenta dei valori compresi tra il 13 e il 18% (ben 238 comuni, pari al 75,55% dei comuni della provincia), mentre la percentuale media per i comuni si attesta sul 14,94%, il range però è molto articolato: si passa dall’1,23% della popolazione a Ribordone al 20,5 di Isolabella e al 25% di Claviere La Città di Torino, non conteggiata nelle precedenti percentuali, presenta una percentuale di minori del 13,97%. Il rapporto tra minori e popolazione straniera complessiva è passato dal 14,6% del 1997 al 20,95% del 2005 (da 5.444 a 24.787). Un dato di rilievo risulta essere l’aumento del contingente complessivo della classe d’età inferiore ai 18 anni a causa di un aumento delle nascite ed insieme all’arrivo di minori stranieri. Ovvero la struttura per età e sesso sta cambiando con l’apporto della componente straniera. Tema centrale la scuola, dove la presenza di allievi stranieri conosce un trend positivo dagli anni ’90, ossia da quanto la presenza minorile è divenuta dapprima visibile e poi numericamente consistente: dal 1991 al 2006 il numero totale degli allievi stranieri passa da 4.620 a 21.397 mentre il peso delle scuole secondarie di secondo grado passa da poco più del 10% a quasi il 21,16%, con una tendenza alla concentrazione degli alunni stranieri in alcuni istituti e una forte dispersione scolastica, sin dalle scuole primarie.

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Nel territorio della provincia di Torino sono stati finanziati nell’anno scolastico 2004/5 106 asili nido comunali (a gestione diretta o indiretta) di cui 49 nella città di Torino, 57 nel resto del territorio per un totale di 6.541 posti bambino funzionanti. La media dei posti bambino di ogni asilo nido è di 56,4 posti per nidi nei Comuni con più di 10.000 abitanti, 27,5 per i Comuni con meno di 10.000 abitanti e 75,8 nel Comune di Torino (con una media di 14.1 posti ogni 100 bambini in età 0/2 anni). L’offerta privata invece vede la presenza su tutto il territorio di 61 asili nidi privati e 15 baby parking per un totale di capacità ricettiva di 1.663 posti. Rapportando invece il numero di bimbi accolti nell’anno al totale di domande accolte più numero di domande in lista d’attesa potremo rilevare la capacità di accoglienza: % domande accolte % domande non accolte Comuni+10000 62,4 37,6Comuni-10000 85,7 14,3Torino 50,1 49,9Altri Enti 88,6 11,4 GIOVANI La popolazione giovanile residente sul territorio provinciale (al 31/12/2005) è di 215.149 unità nella fascia di età compresa tra i 15 e i 25 anni, 322.543 tra i 15 e i 29 anni, e 480.534 giovani dai 18 ai 35 anni con un netto calo demografico negli ultimi anni nella fascia compresa tra i 15 e i 29 anni d’età. In particolare, il calo più consistente corrisponde ai giovani compresi tra i 15 ed i 29 anni che rispetto al 2001 registrano una diminuzione di 40.510 unità (pari all’11,16%) Tale andamento si rileva anche nelle altre fasce. Considerando le due macro aree: Torino e Fuori Torino, oltre il 60% dei giovani risiede Fuori Torino: nell’area metropolitana, che comprende 52 comuni della prima e seconda cintura, la percentuale di giovani varia dal 40% al 38%, nelle Comunità Montane si situa intorno al 13% e nei 112 comuni rurali si assesta intorno al 10% mentre a Torino osserviamo che la percentuale di giovani va dal 37% (fascia di età 15-25 anni) al 39% (fascia di età 18-35 anni). La permanenza dei giovani in famiglia è uno dei fenomeni pare connessa al posticipo della decisione di mettere al mondo dei figli e quindi anche ai bassi livelli di natalità, non sembra essere univocamente influenzata dal livello di occupazione. Un collegamento si riscontra piuttosto con la condizione di precarietà del lavoro. L’osservatorio del Mercato del lavoro analizzando gli avviamenti al lavoro ci dice che a fronte di un aumento degli stessi, le fasce dei giovani, soprattutto fino a 24 anni, sono quelle che negli anni 2003-2004 subiscono variazioni negative,più evidenti per i giovanissimi di 15-19 anni nel 2003 (-2,2% contro il -0,5% dei 20-24enni), mentre nel 2004 la variazione percentuale negativa è simile nelle due fasce (-1,5% i primi e -1,4% gli altri). Rispetto al bisogno di sicurezza e di legalità forte è la presenza – tra gli autori di reati – dei minori stranieri, così come preoccupa il fatto che la devianza tenda oggi a coinvolgere soggetti caratterizzati da normali condizioni di vita. Tra le nuove figure di disagio giovanile emergono: adolescenti con forme di sofferenza e di disagio psichico; giovani con problemi di dipendenza da sostanze psicoattive, che commettono reati; ragazzini in difficoltà con atti di bullismo e altre forme di violenza interpersonale; ragazzi “integrati” incapaci di gestire le relazioni interpersonali. Dalle ricerche effettuate negli ultimi anni nonché dall’analisi dei progetti presentati al bando contributi, si nota la prevalenza di associazioni autoorientate rispetto a quelle eteroorientate con un miglioramento dell’esperienza aggregativa e di tempo libero, un aumento del numero dei luoghi di ritrovo e di svago e della gamma di proposte (locali etnici, serate a tema, ecc.). Processo di ampliamento a cui hanno contribuito sia attori privati che gli Enti pubblici, tra cui la Provincia. IMMIGRATI Il fenomeno migratorio in provincia di Torino, a fine 2005, conta 118.284 stranieri soggiornanti (con un aumento pari del 10% rispetto all’anno precedente). Sul versante delle nazionalità si assiste al consolidamento della comunità rumena, seguita a distanza da quella marocchina. Aumentano anche le differenze al suo interno: accanto ai lavoratori, uomini e donne, si ritrovano i giovani, gli adolescenti, le “seconde generazioni”. Esistono migrazioni al femminile (Perù e Filippine) e migrazioni al maschile (Maghreb) e ancora migrazioni familiari (Romania). Accanto ai nuovi arrivi, vi sono numerosi indicatori che confermano l’esistenza di un fenomeno strutturale di una presenza permanente: presenza di famiglie, lavoro subordinato, ricongiungimento familiare, l’avvio di - o la partecipazione in - attività imprenditoriali (al 31.12.2004 gli stranieri , sul totale dei registrati presso la Camera di Commercio di Torino, sono il 4,6%), partecipazione a corsi di formazione. Accanto alla stabilizzazione vi è la quota di cittadini stranieri che vivono una condizione di ‘fragilità’: donne vittime della tratta, minori non accompagnati, profughi e richiedenti asilo, rom, soggetti in condizione di vulnerabilità sociale. L’immigrazione è un fenomeno che ha investito – e continua ad investire – soprattutto il capoluogo anche se nel corso degli ultimi dieci anni qualcosa sta lentamente cambiando: dalla prima cintura e area metropolitana si sta allargando via via agli altri ambiti territoriali. Infatti, considerando la popolazione straniera residente nei comuni della provincia con più di

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10.000 abitanti, si delinea un quadro in cui la quota 2005 di residenti stranieri media è pari al 3,1% sul totale della popolazione residente. Nel 2004 detta quota arrivava al 2,7%. La tutela della salute (l’1% dei ricoveri è relativo a cittadini stranieri) pone alcuni problemi: la maggior parte dei ricoveri delle cittadine straniere è legata a gravidanza, parto e puerperio con alta incidenza di interruzione volontarie di gravidanza. Rispetto alla casa si evidenziano difficoltà nell’accesso al mercato privato, anche per i regolari, mentre si rileva il 18% di stranieri all’ultimo bando per l’assegnazione delle ERP della Città di Torino. Complessivamente, a fronte di un patrimonio immobiliare dell’ATC di 32.872 alloggi, il 5% è assegnato a cittadini extracomunitari. Il rapporto con la devianza e la criminalità richiede una lettura attenta: commettono reati maggiormente gli stranieri senza permesso di soggiorno per furto, rapina, commercio di stupefacenti, mentre non va dimenticato che gli stranieri, oltre che autori, sono anche vittime (donne obbligate a prostituirsi, minori venduti e costretti a svolgere attività illecite, cittadini stranieri vittime di aggressioni) da parte di altri stranieri. VULNERABILITA’ SOCIALE E POVERTA’ Il perdurare della crisi industriale e manifatturiera, le trasformazioni del mercato del lavoro e delle diverse forme di organizzazione della produzione e quindi del sociale, i mutamenti demografici hanno aperto il problema definito in letteratura come vulnerabilità sociale. Si tratta di un malessere che assume i tratti della “sofferenza senza disagio” e si traduce, più che in una vera e propria crisi, in un'incertezza e insicurezza, che tocca anche strati sociali tradizionalmente collocati in una posizione protetta e garantita. Emerge una sempre più crescente vulnerabilità di alcune fasce di popolazione da interpretarsi come “una minore capacità della struttura sociale e dei soggetti ad assorbire i momenti e la fasi di crisi. Tale situazione è generata da un caleidoscopio di problematiche: la condizione abitativa, la condizione finanziaria, la gestione della salute, la condizione lavorativa, la condizione personale e familiare. Il “Rapporto sulla vulnerabilità sociale” sulla provincia di Torino, commissionato al Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino, ha individuato nel territorio provinciale quattro diversi ambienti: - l’ambiente dei comuni (67) con alto capitale umano e alta disoccupazione, definito in difficoltà, è caratterizzato dall’effetto della crescente scolarizzazione, che ha progressivamente alzato i livelli medi di istruzione e il capitale umano disponibile. A fronte di questa crescita, tuttavia, i sistemi economici locali si sono mostrati incapaci di produrre occasioni di lavoro adeguate, per numero e qualità; - l’ambiente dei comuni (89) con alto capitale umano e bassa disoccupazione, definito ricco di potenzialità, è caratterizzato da un maggior equilibrio tra le risorse della popolazione, anche sotto il profilo del capitale umano, e le occasioni che il sistema economico locale offre. Questa migliore capacità di utilizzo, unita ai livelli di scolarizzazione superiore alla media, evidenzia in questi territori migliori potenzialità di sviluppo; - l’ambiente dei comuni (88) con basso capitale umano e bassa disoccupazione è stato definito in stagnazione. Questa denominazione evidenzia la debolezza delle risorse per innescare processi innovativi nelle attività che richiedono competenze pregiate e innovative. Il basso livello di disoccupazione indica, tuttavia, la capacità di produrre opportunità di lavoro dell’economia locale, che presumibilmente poggia su produzioni e servizi tradizionali; - l’ambiente dei comuni (71) con basso capitale umano e alta disoccupazione, definito post-fordista, evoca l’eredità del modello fordista di produzione, che impiegava in modo estensivo lavoro a bassa qualificazione e con bassi livelli di istruzione. La crisi dei settori industriali dove era diffusa la produzione di serie su vasta scala ha ridotto molto i volumi di occupazione assorbita – sia manuale che intellettuale - e ha cambiato le competenze richieste alla forza lavoro, rendendone difficile la riconversione.

TERZO SETTORE Il sistema integrato di servizi e interventi delineato dalla Legge 328/00 prevede che i soggetti del Terzo Settore, che da sempre esercitano una funzione attiva nella gestione dei servizi sociali, partecipino anche alla fase di programmazione e progettazione del sistema integrato e pertanto i soggetti del Terzo Settore vanno visti non solo come degli erogatori di servizi ma anche come soggetti destinatari di interventi e politiche ad hoc. In questo senso qualsiasi intervento di carattere sociale delle pubbliche amministrazioni deve coniugarsi con un coinvolgimento del vicinato e della comunità locale, che più di altri soggetti sono in grado di cogliere anticipatamente la presenza di segnali di abbandono e di rischio. D’altro canto la cooperazione con le istituzioni pubbliche conferisce all’ente no profit riconoscimento, credibilità e possibilità di ottenere contributi a seconda dei progetti svolti; permette all’utente un maggior potere discrezionale nella scelta dei servizi; consente vantaggi in termini di accoglienza della persona e di tutti i suoi molteplici bisogni, producendo così un effetto moltiplicatore sulla risposta. Al primo trimestre 2006 le organizzazioni di volontariato iscritte alla sezione della Provincia di Torino del Registro Regionale risultano essere 877 suddivise in 9 settori di intervento.

SETTORI ORGANIZZAZIONI % SUL

TOTALE N.

SOCI N.

VOLONTARI N.

DIPENDENTI Dati non Dati non

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pag. 388 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

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aggiornati aggiornati socio-assistenziale 306 34,9% 22.679 10.548 34 sanitario 271 30,9% 236.499 89.837 6 impegno civile e tutela e promozione dei diritti

52 5,9% 1.616 569

protezione civile 147 16,8% 31.248 9.150 promozione della cultura, istruzione, educazione permanente

28 3,2% 1.933 363 1

tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico

41 4,6% 4.641 837 1

educazione motoria, promozione attività sportive e tempo libero

7 0,8% 413 113

tutela e valorizzazione dell'ambiente

21 2,4% 1.860 397

organismi di collegamento e coordinamento

4 0,4% 69.929 77

Alla alla stessa data risultavano iscritte alla sezione provinciale dell’Albo Regionale 215 cooperative, così suddivise:

SEZIONI COOPERATVE % SUL TOTALE

Cooperative sociali di tipo A 123 57,2% Cooperative sociali di tipo B 80 37,2 Cooperative sociali di tipo C 12 5,6 215 100

DISABILILITA’ In considerazione del fatto che la definizione di disabilità non è universale dati relativi alla disabilità si riferiscono agli interventi effettuati dagli Enti pubblici (Enti Gestori dei Servizi Socio Assistenziali e Provincia) per centri diurni ed inserimenti in presidio, integrazione scolastica, inserimenti lavorativi, trasporto e pertanto non pretendono di essere esaustivi. Nel 2004 (ultimo anno disponibile a questo Ente) sono stati seguiti dai servizi sociali 10.866 persone con disabilità di cui 2491 minori e 8.375 adulti. Escludendo la città di Torino i numeri scendono rispettivamente a 1129 minori e 3681 adulti per un totale di 4810 utenti. Per quanto riguarda la disabilità sensoriale l’attività svolta dalla Provincia di Torino ha invece riguardato, nel corso del 2005/2006, 321 soggetti, di cui 235 sordi e 86 ciechi. Il target di riferimento è costituito dalle persone disabili, escludendo in linea di massima quelle di età superiore ai 64 anni (compresi tra gli anziani).

Nella Provincia è possibile stimare in circa 25.000 le persone in situazione di disabilità con età compresa tra 6 e 64 anni di cui solo il 31% fruisce dei servizi socio-assistenziali specifici. In particolare n. 1.500 minori (di cui 1.002 residenti nel territorio provinciale e 498 residenti nella Città di Torino) e 6.341 adulti (di cui 2.884 residenti nel territorio provinciale e 3.457 residenti nella Città di Torino). Nel corso dell’anno scolastico 2003/2004 gli alunni in situazione di handicap inseriti nelle diverse realtà scolastiche della provincia di Torino (dalle scuole materne alle scuole superiori) sono stati 5377, di cui 321 i disabili sensoriali. Gli avviamenti al lavoro di cittadini disabili iscritti nelle liste di collocamento obbligatorio sono stati nell’anno 2002 n. 1.054 di cui 431 donne e 623 uomini. In particolare al 30.09.2003 le persone disabili iscritte al collocamento erano 12.811 di cui 575 appartenenti a categorie protette ed i disabili intellettivi erano 1.670 nella fascia di età 21–50 anni. La competenza rispetto ai trasporti, esulando dall’ambito socio-assistenziale, è in capo ai Comuni, la maggior parte dei quali non ha risorse sufficienti per stipulare convenzioni con agenzie. Molti Comuni attivano quindi servizi di trasporto per le esigenze più urgenti (visite ospedaliere e ambulatoriali, cure mediche, ecc.), avvalendosi di cooperative o di organizzazioni di volontariato, mentre in alcune zone gli Enti gestori suppliscono a queste carenze con progetti propri, quasi esclusivamente per servizi di accompagnamento scolastico. SALUTE LA SALUTE PERCEPITA

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Nel 1999 alla domanda “come va la sua salute?”, il 66% degli uomini piemontesi e il 55,4% delle donne ha risposto “bene” o “molto bene”; rispettivamente il 28,6% e il 38,3% ha risposto “discretamente” e solo il 5,2% e il 6,3% ha risposto “male” o “molto male”, con un giudizio negativo superiore ai valori regionali. IL CONTESTO Per l’ambiente fisico è documentato un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause a Torino in funzione della temperatura nei suoi valori estremi; per l’aria a Torino il rischio di morte, di ricoveri e di morbosità acuta aumenta in relazione all’inquinamento atmosferico; per il rumore in Torino risultano sistematiche e generalizzate situazioni di superamento dei limiti previsti mentre nei comuni della cintura sono, in genere, caratterizzati da livelli di rumorosità più bassi; per il suolo sono 58 i siti inquinati censiti sul territorio provinciale mentre esistono problematiche connesse con la bonifica e il risanamento di aree inquinate dall’attività di insediamenti industriali dismessi. Per l’inquinamento elettromagnetico non sono disponibili risultati di ricerche anche se molta attenzione è stata dedicata agli effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici e alle radiofrequenze e microonde; in generale risulta un aumento delle esposizioni ai campi a frequenza di rete, alle linee di alta tensione, radiofrequenze e microonde. Negli ambienti di lavoro diminuiscono i rischi per la sicurezza (legati alle macchine), mentre sono in un aumento quelli del disagio e dello stress, legati alla maggior flessibilità ed alla precarietà del posto di lavoro. Tra le esposizioni professionali stanno emergendo nuovi rischi che riguardano principalmente il sistema muscolo scheletrico e la salute mentale. Sono ancora presenti in misura significativa i fattori tradizionali quali il rumore e gli infortuni legati ad un’organizzazione d’impresa disattenta agli obiettivi di prevenzione. I PROBLEMI DI SALUTE Ogni anno muoiono circa 22.000 persone, di cui il 49,3% uomini ed il 50,7% donne. Nella provincia la speranza di vita alla nascita nel 2000 era di 76,5 anni per gli uomini e di 82,3 anni nelle donne. Questo vantaggio relativo delle donne nei confronti degli uomini, è presente nelle diverse fasce di età mentre nei due sessi i tassi di mortalità sono i più bassi di tutte le altre province della regione. Nei due sessi il rischio di morire decresce passando dalla montagna alla città e dai meno istruiti ai più istruiti. Malattie dell’apparato circolatorio, tumori maligni, malattie dell’apparato respiratorio, cause accidentali e malattie dell’apparato digerente sono le principali cause di morte e sono responsabili rispettivamente dell’89% dei decessi fra gli uomini e dell’87% dei decessi fra le donne. Il numero totale dei ricoveri dei residenti, nel 1999, è stato di oltre 420.000. I tassi di ricovero per tutte le cause si collocano sui limiti inferiori del resto della regione mentre risultano più elevati e concentrati nelle zone a maggior urbanizzazione, quali Torino e l’area metropolitana. I GRUPPI VULNERABILI Età materno-infantile Gli indicatori di assistenza alla gravidanza ed al parto sono positivi, anche se vi sono indizi di differenze sociali negli esiti riproduttivi, a svantaggio dei gruppi più deboli e permangono eccessi nel ricorso al parto cesareo. La mortalità infantile è a livelli bassi, ma i bambini delle donne meno istruite sono a maggior rischio di morte nel primo anno di vita. Il basso peso alla nascita, principale fattore di rischio della mortalità neonatale, è lievemente superiore alla media regionale. Le aree di montagna presentano i valori più elevati. Pur in assenza di dati specifici relativi a soggetti immigrati quelli relativi a nati/mortalità e basso peso alla nascita disegnano un quadro più sfavorevole rispetto ai figli di genitori italiani. Nella provincia di Torino, ed al suo interno nel capoluogo, l’uso dell’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è più frequente che nel resto della regione anche se in continua riduzione. Anziani Oltre il 47% degli anziani dichiara di soffrire di almeno una malattia cronica, percentuale maggiore fra le donne, mentre artrosi, artriti ed ipertensione sono le condizioni patologiche più diffuse. La co-morbilità ed i fattori socio economici quali la povertà e l’isolamento hanno un ruolo determinante nel provocare la perdita di autonomia dei soggetti anziani. In particolare fra gli uomini, persistono significative differenze nella mortalità associate agli indicatori sociali, soprattutto per cause accidentali come le cadute, per quelle violente come i suicidi, per la cirrosi epatica e il diabete. Il ruolo delle reti familiari di supporto è rilevante nel mantenimento dello stato di salute: tra gli anziani, come per gli adulti, le differenze rimangono apprezzabili; esse sono significativamente protettivi rispetto al rischio di malattie ischemiche, di malattie cerebrovascolari, malattie respiratorie, cirrosi e suicidi e a quello per diabete. Tra i grandi anziani è la condizione di coniugato convivente con il coniuge - la più diffusa - a mostrare la maggior protezione, in particolare per le malattie circolatorie e respiratorie. Le disuguaglianze per tipologia familiare vanno allargandosi con il tempo con una crescita dagli anni Settanta agli anni Novanta per cui una proporzione significativa dei decessi negli ultra settantacinquenni (4% tra gli uomini e 10% tra le donne) è correlato alla povertà di tali risorse. Immigrati Oltre alle condizioni che minacciano la salute di tutti i soggetti deboli, gli immigrati sono esposti a fattori peculiari, quali malattie importate dal paese di origine, barriere culturali e linguistiche, sradicamento e mancanza di supporto familiare. Il patrimonio di salute della prima generazione, prevalentemente composta di giovani adulti sani, rischia di depauperarsi

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rapidamente tanto più che una quota (tra il 20% e il 30% ) è irregolare e pertanto non iscrivibile al Servizio sanitario (pur fruendo delle prestazioni di emergenza). Precarietà sociale, disparità culturale, diffusa impermeabilità del sistema sanitario appaiono le condizioni di rischio prioritarie per i cittadini stranieri rendendo loro particolarmente difficile avere comportamenti “salutari” rispetto ai più noti fattori di rischio (alimentazione, fumo, alcool, uso di sostanze, ecc.

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate le finalità specifiche del programma.

ORIENTARE LE POLITICHE SOCIALI PER CONTRASTARE L’ACCRESCIUTO DISAGIO

Descrizione dettagliata:

Il Programma di Governo pone l’accento su politiche di contrasto al disagio sociale sia attraverso interventi di tipo socio-assistenziali rivolti a riavvicinare i soggetti al mercato del lavoro, quanto quelli incentrati sulle potenzialità d’impresa da parte delle stesse fasce svantaggiate che le politiche sociali possono stimolare e sostenere. Il “PROGRAMMA TRIENNALE DI POLITICHE PUBBLICHE DI CONTRASTO ALLA VULNERABILITÀ SOCIALE ED ALLA POVERTÀ”, approvato dal Consiglio Provinciale in data 25.10.2005 (n. 389755/2005), da attuarsi sperimentalmente con i Comuni ed Enti gestori delle funzioni socio assistenziali del territorio provinciale, individua le linee di azione sulle tematiche in oggetto.

- sostegno al risparmio e al credito - sostegno al consumo responsabile - politiche abitative - politiche per la salute - politiche del lavoro, nonché di vasto respiro: - comunicazione sociale - osservatorio sociale provinciale.

Proseguendo l’attività del 2006, nel 2007 entreranno nella fase operativa le sperimentazioni territoriali relative al sostegno al risparmio, al credito ed al consumo responsabile; si individueranno, attraverso l’approfondimento degli specifici gruppi interassessorili, le linee di possibili azioni relativamente alle politiche per la salute e del lavoro; si inizierà un’attività di comunicazione sociale ai fini della promozione di una cultura sul tema; si consoliderà la conoscenza articolata per territori attraverso l’Osservatorio Sociale Provinciale. Gli obbiettivi si collocano all’interno delle linee programmatiche dell’Amministrazione Provinciale, Servizio Solidarietà Sociale, nella sua funzione individuata dalla L.R. 1/04 quale Ente di programmazione intermedio principalmente orientata alla programmazione attraverso i Piani di Zona, nonché dello strumento della Conferenza Provinciale per la Salute La prospettiva di lavoro che si intende percorrere prevede, a seguito della presentazione delle opportunità offerte e della condivisione del programma, la concertazione dei progetti di fattibilità finalizzati all’avvio di sperimentazioni territoriali da integrarsi con le progettualità locali. Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Pari opportunità e Relazioni internazionali; Pianificazione territoriale Difesa del suolo e Protezione civile; Formazione professionale Istruzione ed Edilizia scolastica; Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale.

Tipologia: Realizzazione strategica

Risultati attesi: Ricerca-azione sperimentale in alcuni ambiti territoriali

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate con l’obiettivo dell’inclusione sociale e lavorativa

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 391

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DARE VOCE AI COMUNI PER DIFENDERE IL SISTEMA SANITARIO NELL’INTERO TERRITORIO PROVINCIALE

Descrizione dettagliata:

Il Programma di Governo precede di “operare per accrescere l’autorevolezza istituzionale e politica dei Comuni esterni al capoluogo in materia sanitaria per farli diventare veri interlocutori nei confronti della Regione”, con l’obiettivo di ottenere parità di servizi sull’intero territorio provinciale dando voce ai Comuni nel rapporto con il sistema sanitario per l’esercizio delle funzioni attribuite alle assemblee dei Sindaci dalle norme regionali. Si tratta di un obiettivo peculiare di questo mandato amministrativo che sviluppa il lavoro iniziato con il 2006 con l’insediamento della rinnovata “Conferenza Provinciale per la Salute”, strumento dell’Amministrazione di analisi dei bisogni di salute della popolazione al fine di elaborare obiettivi e indirizzi. La Conferenza si è dotata di un Esecutivo, e di un supporto tecnico scientifico che comprende il Servizio di Epidemiologia dell’ASL5, che ha individuato le seguenti linee di azione per l’anno 2007:

- Programma di sostegno agli “anziani fragili ” con le modalità sperimentate nel 2006 con il progetto “ Emergenza caldo” attraverso il coinvolgimento dei Consorzi del territorio; - sperimentazione, con i Consorzi, Comuni e le associazioni di volontariato, delle agevolazioni di mobilità delle persone disabili o in condizione di limitata mobilità; - realizzazione di un Convegno e di campagne sociali di sensibilizzazione ed educazione alla Sicurezza stradale; - ricerca sulla relazione tra precarietà lavorativa e stato di salute. - Sperimentazione del Profilo di Salute nella ASL 8 (come nelle finalità della D.G.P. del 26 luglio 2005 n. 34-934/2005 ) - Prosecuzione dell’attività di informazione sociale attraverso i “Quaderni della Salute”

Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Turismo e sport; Trasporti e Grandi infrastrutture; Bilancio, Finanze, Espropriazioni e Partecipazioni; Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Attività produttive, Coordinamento Programmi Europei e Concertazione territoriale; Formazione professionale Istruzione ed Edilizia scolastica; Cultura, Protezione della natura, Parchi e aree protette; Sviluppo sostenibile e Pianificazione ambientale; Viabilità; Risorse idriche, Qualità dell’aria e Inquinamento atmosferico, acustico e elettromagnetico; Pianificazione territoriale Difesa del suolo e Protezione civile; Personale, Patrimonio, Provveditorato e Sistema Informativo; Pari opportunità e Relazioni internazionali.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Dare voce ai comuni per difendere il sistema sanitario nell’intero territorio provinciale per renderli interlocutori credibili nei confronti della Regione

LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE QUALE COORDINAMENTO DELLE POLITICHE

SOCIALI CON I DIVERSI PROGRAMMI PROVINCIALI Descrizione dettagliata:

All’interno del Programma di Governo e della normativa in materia, la programmazione territoriale cura il coordinamento delle attività di programmazione delle politiche sociali e del terzo settore con i diversi programmi provinciali. In particolare si curerà il concorso alla programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, collaborando alla redazione e attuazione del piano socio-assistenziale regionale attraverso la predisposizione del Piano Sociale Provinciale. Si promuoverà il coordinamento dei servizi sociali locali per un'equilibrata distribuzione dei servizi, confrontando e coordinando le linee di programma del Piano Sociale Provinciale con i Profili e Piani di Salute su ambito distrettuale (così come da PSSR) nonchè con gli Enti (Regione, Consorzi, Comuni) e le istituzioni coinvolte, nonché le forze politiche, sociali, istituzionali, sindacali interessate. Per quanto riguarda l’attuazione dei Piani di Zona locali il Servizio Solidarietà Sociale è chiamato ad un ruolo attivo, di accompagnamento tecnico e consulenziale nei lavori preparatori, nonché alla firma dei relativi Accordi di Programma (allo stato attuale sono attivati i processi locali di programmazione sul PdZ in tutti e 21 gli ambiti consortili del territorio provinciale). Particolare cura verrà posta nel collocare la pianificazione delle iniziative relative ai vari settori di intervento nella programmazione generale dell'Ente (Patti territoriali, Docup, Por, ecc.), garantendo il coordinamento delle politiche locali e del terzo settore con i diversi programmi provinciali e ricercando un momento di sintesi almeno su due tematiche tra di loro interconnesse:

- raccogliere i temi, le priorità e la progettazione della programmazione locale per orientare l’allocazione generale delle risorse,

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- coinvolgere le strutture territoriali nella gestione dei finanziamenti, attraverso forme da studiare, che ne garantiscano il loro migliore utilizzo su progetti già individuati ed i cui obiettivi e risultati siano di facile verificabilità.

Oltre a queste attività di carattere programmatorio e di coordinamento generale saranno attivati progetti e iniziative su tematiche specifiche sulle quali verranno promossi, impostati e gestiti programmi e interventi anche in raccordo con gli Enti Socio-Assistenziali del territorio. Inoltre verranno espletate tutte le funzioni delegate dalla L.R. 44/2000 in materia di formazione professionale degli operatori dei servizi sociali: rilascio delle autorizzazioni all'attivazione dei corsi di formazione degli operatori, concessione dei finanziamenti ai progetti di formazione presentati da Enti Gestori e Agenzie Educative. In questo ambito, al fine di una corretta individuazione dei bisogni formativi, verrà attuata una analisi delle risorse presenti sul territorio al fine di concorrere alla programmazione regionale, coordinare l’esistente e formulare proposte. Le iniziative verranno poi coordinate con gli altri Servizi dell’Enti preposti alla formazione professionale e all’orientamento, nonché con gli altri Enti e organizzazioni attivi in campo di formazione professionale. Sempre ai sensi della L.R. 44/2000 verranno rilasciate, su richiesta dei comuni interessati, le autorizzazioni agli svincoli di destinazione d’uso degli asili nido comunali realizzati con i piani di finanziamento regionali e verrà curata l’erogazione dei contributi per il funzionamento degli asili nido operanti nei Comuni del territorio. Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Pari opportunità e Relazioni internazionali; Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica; Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale; Cultura, Protezione della natura, Parchi e aree protette; Viabilità; Trasporti e grandi strutture

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

CONOSCERE PER PROGRAMMARE: L’OSSERVATORIO SULLE POLITICHE SOCIALI Descrizione dettagliata:

Con la LN 328/2000 e la LR 1/2004 le Province rivestono un ruolo cruciale nei riguardi degli Enti Locali ai fini di promozione, coordinamento e programmazione partecipata. Assumendo appieno il dettato normativo, il Programma di Governo pone attenzione sulla messa a punto di strumenti conoscitivi volti allo sviluppo di azioni mirate alla raccolta organica di informazioni e di dati necessari per la realizzazione e attuazione di un sistema informativo dei servizi sociali sul proprio territorio. L'istituzione di un Osservatorio delle Politiche Sociali (DCP 25.10.2005 n. 389755/2005), rappresenta una risposta funzionale a tali compiti quale strumento non solo per la realizzazione di sistemi informativi strutturati e stabili di raccolta, elaborazione e diffusione di dati, ma anche come risorsa cruciale per la programmazione, per i processi decisionali, per il collocamento delle risorse nonché per la valutazione delle politiche e del loro impatto territoriale. Non di meno, nell'ottica di una programmazione partecipata, possono assumere un ruolo rilevante in termini di supporto informativo per gli Enti Locali nella predisposizione dei Piani di Zona. Pertanto, l'istituzione dell’ Osservatorio costituisce uno strumento capace sia di ottimizzare le capacità di analisi e di conoscenza della struttura e delle dinamiche sociali, sia di compiere una valutazione sull’adeguatezza dei servizi, delle risorse e degli interventi messi in atto a fronte dei bisogni rilevati all'interno dei singoli Comuni e negli altri enti o istituzioni presenti sul territorio provinciale. A loro volta, la predisposizione di adeguati sistemi informativi permette da un lato di mettere a disposizione conoscenze e dati contestualizzati valorizzando e sistematizzando quanto già esistente; dall'altro di promuovere strumenti per creare collegamenti tra soggetti, funzioni e contesti disciplinari tradizionalmente separati, fornendo in tal modo ai territori nelle fasi di costruzione e revisione dei piani sociali di zona, informazioni precise sullo stato dei bisogni e dei servizi, per realizzare analisi congiunte di domanda sociale e offerta di interventi. L’Osservatorio nasce come struttura interna all’Ente, si avvale di collaborazioni strutturate con l’Università di Torino Dipartimento di Scienze Politiche ed il Servizio di Epidemiologia dell’ASL 5 e si pone come modalità di lavoro la produzione di analisi e sintesi sui bisogni, nell’ottica di profili di salute, da proporre alla discussione del territorio. Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Pari opportunità e Relazioni internazionali; Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica.

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 393

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Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

PROMUOVERE L’ESIGIBILITA’ DEI DIRITTI Descrizione dettagliata:

La solidarietà sociale si deve confrontare con il vasto e problematico tema dei valori all'interno di uno stato laico: l'azione della Provincia in questi anni è stata orientata all'affermazione ed alla creazione di condizioni affinché i diritti della persona siano effettivamente esigibili e fruiti dai singoli cittadini in quella logica che alcuni hanno definito di "religione civile del nostro tempo". A partire da questo approccio, il concetto di solidarietà sociale e di assistenza perdono completamente la valenza di elargizione benevola o scelta opinabile di rapporti tra gli uomini, ma al contrario da parte delle istituzioni nasce un obbligo alle azioni che garantiscono l'attuazione concreta di diritti La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo comprende le più svariate esplicazioni della libertà umana, ma l'affermazione prima è quella che "l'uomo nasce e rimane libero e uguale nei diritti" affermazione da cui discendono tutte le azioni tendenti a rimuovere le cause delle disuguaglianze ed il supporto alle fasce deboli. I diritti sono, pertanto, individuali, ma costituiscono un bene pubblico da mantenere, coltivare e sviluppare. Questo può avvenire solo all'interno di una cultura della pace, della legalità ed in un quadro di sicurezza (oggettiva e percepita) che, uniche a livello locale, nazionale ed internazionale, possono garantire le condizioni per l'affermazione in pratica dei diritti dei singoli, dei gruppi e delle nazioni. Solo in questo senso ci si può porre il problema della qualità della vita dei cittadini, la quale attraversa tutti gli aspetti della vita umana e definisce il modo in cui avviene la fruizione dei diritti. Ispirandosi al dettato costituzionale e quello normativo (L.N. 328/2000) che definisce i diritti esigibili, individuando quale compito delle Istituzioni quello di concorrere a contribuire all’appianamento delle differenze e al miglioramento delle condizioni di fruibilità e applicabilità dei diritti dei cittadini, l’Assessorato, conseguentemente con quanto sviluppato nel corso del 2006, intende promuovere in questa direzione. Pertanto l’Assessorato, in collegamento con le diverse realtà territoriali, intende lavorare in quattro direttrici di lavoro:

- coinvolgere altre Province e Enti nella diffusione di progetti rivolti a tutelare e garantire i diritti della persona e a limitare le disuguaglianze - costruire un sistema di iniziative che metta in relazione Enti e Istituzioni per consentire alle Autonomie locali di approfondire e integrare principi e diritti stabiliti nella L.N. 328/2000 - avviare un processo in cui si promuova la discussione comune di tematiche sociali, valorizzando le esperienze che producono impatto positivo e innovazione - lavorare con l’impegno di far crescere la solidarietà e “arricchire il capitale sociale e culturale”, sia per contrastare l’esclusione sociale e la povertà; sia per far si che la tutela della persona e i diritti esigibili siano realmente attuabili.

Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con l’Assessorato ed i relativi Servizi: Pari opportunità e Relazioni internazionali

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

PUBBLICA TUTELA Descrizione dettagliata:

Con la D.G.R. n. 23-1988 del 16-1-2006 “Modalità e criteri dell’istituzione dell’Ufficio Provinciale di Pubblica Tutela, ai sensi dell’art. 5, comma 2, lett. j) della L.R. n. 1/2004. si è voluto porre in capo alle amministrazioni provinciali il compito di supportare i soggetti, pubblici e privati, individuati dall’Autorità giudiziaria quali titolari di tutela, curatela e ora amministrazione di sostegno. Le attività dell’ufficio provinciale di pubblica tutela, nel pieno rispetto delle competenze dell’amministrazione giudiziaria e delle altre amministrazioni pubbliche che intervengono in materia, in particolare quelle degli enti gestori di interventi e servizi sociali, dovranno essere principalmente indirizzate a:

- fornire informazioni e documentazione per quanto attiene i diversi aspetti dell’attività svolta dai tutori, dai curatori e dagli amministratori di sostegno, assicurare la necessaria informazione ed il collegamento con gli ordini professionali, per le specifiche prestazioni di consulenza professionale (giuridica, economico-finanziaria, fiscale, previdenziale, patrimoniale ecc.);

- operare in collegamento con altri soggetti pubblici e privati che erogano prestazioni ed interventi assistenziali alle persone prive di autonomia;

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pag. 394 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

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- operare in collegamento con organi ed uffici che esercitano funzioni giurisdizionali in materia, ed, eventualmente, nei limiti delle risorse disponibili: - attivare interventi formativi per operatori pubblici dei comuni e delle ASL, nonché i necessari

collegamenti con soggetti che provvedono alla formazione degli operatori privati; - assicurare il monitoraggio delle attività svolte dall’ufficio realizzando raccolta e analisi di dati,

eventuali indagini statistiche e sociali, nonché iniziative pubbliche di divulgazione ed approfondimento in materia (seminari, pubblicazioni ecc.)

La Provincia, a seguito del relativo provvedimento regionale, dovrà deliberare l’istituzione dell’Ufficio sulla base delle risorse finanziarie trasferite dalla Regione.

Trasversalità :

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate con l’obiettivo dell’inclusione sociale e lavorativa

INFORMAZIONE

Descrizione dettagliata:

La LR 1-2004 (Art. 5) prevede che nell'ambito delle previsioni della legislazione nazionale e regionale nonche' degli atti di programmazione, indirizzo e coordinamento regionali, le Province concorrano alla programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali quali enti intermedi e soggetti di programmazione decentrata delle politiche regionali e di coordinamento del territorio ed in particolare vengono loro assegnate le competenze relative alla raccolta ed elaborazione dei dati sui bisogni, sulle risorse pubbliche e private e sull'offerta di servizi del territorio di competenza, nonché la diffusione, di concerto con gli enti gestori istituzionali, dell'informazione in materia di servizi sociali sul territorio di competenza. In questa direzione l’Amministrazione da tempo promuove l'informazione in materia di servizi sociali attraverso lo sviluppo dello Sportello di Informazione Sociale, anche nelle sue 21 articolazioni territoriali, e la messa a punto di campagne informative su temi generali in campo sociale, la promozione, impostazione e gestione di programmi di informazione, iniziative e progetti sulla disabilità. Sempre nel campo della disabilità il Servizio Solidarietà collabora con il Servizio Lavoro per il collocamento obbligatorio al lavoro delle categorie disabili, anche attraverso i relativi programmi formativi ed informativi in favore delle medesime. Nel corso dell’anno si prevede di poter lavorare nelle seguenti direzioni:

- una revisione integrata della informazione per via telematica. - la definizione di strumenti, metodi e linee di editing per la presentazione unitaria dell’informazione. - aggiornamento, implementazione, creazione di nuovi settori. - sostegno alla informazione locale. - la predisposizione di campagne annuali di informazione sugli strumenti disponibili per il cittadino per

l’accesso ai servizi, la loro tipologia e localizzazione. Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati e relativi Servizi: Pari opportunità e Relazioni internazionali, Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica, Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale; Cultura, Protezione della natura, Parchi e aree protette; Viabilità; Trasporti e grandi strutture

FAVORIRE L’INTEGRAZIONE E L’INCLUSIONE DEI CITTADINI STRANIERI Descrizione dettagliata:

Mentre le politiche di inclusione degli immigrati diventano da emergenziali a strutturali, comportando pertanto destinazioni di risorse in tutte le politiche pubbliche, permangono aree di criticità che per la esasperazione delle condizioni di disagio e per lo spessore dei processi di inserimento richiedono programmi specifici. Si ricorda in particolare il tema delle persone richiedenti asilo (rifugiati e umanitari) e dei minori non accompagnati sui quali l’Amministrazione intende supportare l’azione del Governo e del privato sociale. In ottemperanza al Programma di Governo, l’Assessorato intende pertanto rafforzare e mantenere un ruolo di assistenza tecnica e di supporto alle politiche locali promosse dalle istituzioni pubbliche e dal terzo settore, riconoscendo fino in fondo il principio di sussidiarietà nelle competenze e negli approcci, e insieme supportando e promuovendo politiche di integrazione e di inclusione in tutto il territorio provinciale. Si mira all’introduzione di innovazioni soprattutto sul piano della rappresentanza delle comunità dei migranti dalla costituzione di sedi formalizzate di consultazione e di co-progettazione (fino allo studio delle forme

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 395

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

praticabili dell’elettorato attivo e passivo. Dalla fine del 2001 (DCR n. 209-35411 del 13/11/2001 che approva il Programma triennale degli interventi in materia di immigrazione extra-comunitaria) la Regione Piemonte ha disposto il trasferimento dei fondi ex Legge 40/98 e L.R. 64/89 alle Province per il finanziamento di azioni e iniziative nel campo dell’immigrazione, secondo i criteri definiti nel Piano triennale di interventi per l’immigrazione. Il Servizio provvederà pertanto anche per il 2007 a predisporre il Piano annuale provinciale degli interventi per le politiche per l’immigrazione, con i relativi finanziamenti, partendo dai criteri definiti dal Piano Regionale, cercando di ricostruire un quadro conoscitivo complessivo delle politiche e degli interventi sul territorio, rilevandone i programmi, le iniziative e i progetti attivati, anche in collaborazione con il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione. La Provincia è inoltre presente nel Consiglio territoriale sull'Immigrazione, all’interno del quale ha avuto il coordinamento di due gruppi di lavoro, mentre continuerà la collaborazione con l'Osservatorio sull'immigrazione presso la Prefettura di Torino. L’entità dei trasferimenti Regionali sul tema indicherà i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Pari opportunità e Relazioni internazionali; Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo)::

Favorire l’integrazione e l’inclusione dei cittadini stranieri attrezzandosi culturalmente e politicamente per affrontare in modo corretto i loro bisogni, esigenze e progetti

POLITICHE PER I GIOVANI Descrizione dettagliata:

A seguito dell’approvazione delle L.R. 44/2000, art. 133, e L.R. 16/1995, nonché le successive modificazioni apportate dalla L.R. 5/2001 e dalla DCR n. 341-30822 del 30/09/2003, le Province hanno la responsabilità del Piano Annuale degli interventi per le politiche giovanili e la relativa erogazione di finanziamenti, collaborando inoltre all’Osservatorio regionale permanente sulla condizione dei giovani. In attesa della revisione della L.R. 16/1995 “Politiche di intervento a favore dei giovani” le politiche giovanili sono viste come parte integrante, sostanziale e strategica delle politiche dello sviluppo futuro della nostra Regione. Un ruolo specifico è riconosciuto alle Province per le attribuzioni specifiche in materie delegate dalla legge, le funzioni di governance anche nell’integrazione con le diverse politiche, di supporto dei processi che nascono e si sviluppano nel loro territorio, la garanzia della fattibilità delle azioni intraprese. In questo quadro le azioni a favore dei giovani del Piano Triennale della Regione Piemonte saranno finalizzate a:

- sviluppare partecipazione e cittadinanza attiva, soprattutto attraverso la partecipazione dei giovani ai processi decisionali a livello locale e la valorizzazione del volontariato e della cooperazione internazionale giovanile - promuovere l’autonomia personale e sociale all’interno di percorsi di riqualificazione del tempo libero, dello sviluppo della creatività e l’aggregazione - migliorare e generalizzare l’accesso alla società della informazione e della conoscenza.

La Provincia di Torino intende sviluppare il proprio Piano annuale sottolineando la trasversalità delle politiche giovanili rispetto alla formazione professionale, la lavoro, alla cultura, alle pari opportunità ed alle politiche abitative, nonché che la programmazione richiesta ai territori rifletta questa strategia e che la struttura dedicata sia comprensiva di tali competenze diversificate. La Provincia di Torino si è inoltre accreditata presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio quale Ente di Primo livello per la gestione di Volontari del Servizio Civile Volontario (SCV) con l’obiettivo di valorizzarne le opportunità da offrire ai giovani coerentemente con le loro scelte, capacità dell’Ente Pubblico di utilizzare al meglio le risorse umane, professionali e motivazionali dei volontari, ricercare un fecondo incontro tra la progettualità individuale e l’interesse pubblico collettivo, contribuire allo sviluppo di una cultura non solo della solidarietà, ma anche della sussidiarietà. La Provincia è pertanto diventata un polo territoriale provinciale per la predisposizione di progetti per il SCV (e non solo per quelli rivolti al proprio interno), a supporto di tutti gli Enti, sopratutto quelli minori. Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Pari opportunità e Relazioni internazionali; Cultura, protezione della natura, Parchi e aree protette; Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica; Turismo e Sport, Pianificazione territoriale.

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

Page 215: Un bilancio per programmi - Provincia di Torino...Un bilancio per programmi L’ordinamento contabile degli Enti Locali (D.Lgs.77/1995 prima e D.Lgs.267/2000 poi) ha previsto l’affiancamento

pag. 396 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torin

POLITICHE INTEGRATE PER LA SICUREZZA DELL’AMBIENTE SOCIALE Descrizione dettagliata:

La Provincia, che a seguito del disposto del D.Lgs 279/99, fa parte del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha da sempre inteso svolgere in maniera attiva il proprio ruolo nel predetto organismo anche al fine di fornire un contributo al coordinamento delle iniziative per la sicurezza del proprio territorio. L’Amministrazione, che aderisce fin da 2000 al Forum per la Sicurezza Urbana ed al relativo Forum Europeo, nel corso degli anni, attraverso un proprio progetto strategico, ha sostenuto anche finanziariamente programmi locali di sicurezza urbana. In questa fase di rielaborazione della legge regionale in materia, l’Amministrazione intende rinnovare il proprio impegno sia in direzione di sostegno a specifiche azioni locali (cofinanziamento) che in direzione di specifiche funzioni. Ci si pone l’obiettivo di impegnare la Provincia sul problema della sicurezza, anche alla luce delle esperienze nazionali e internazionali in materia, mettendo in campo una serie coordinata di iniziative orientate al miglioramento delle condizioni oggettive di sicurezza e di percezione soggettiva nonchè contribuire a diffondere una visione della sicurezza non solo come ordine pubblico, ma come ordinata e civile convivenza, nel rispetto delle fasce più deboli della popolazione e del diritto di tutti di essere e sentirsi sicuri. In particolare la tematica della mediazione dei conflitti appartiene alla cultura delle professioni sociali e delle esperienze già praticate dall’Ente (si vedano la formazione di giudici di pace e le esperienze locali sulla sicurezza): in questo ambito ed in virtù della collaborazione con la Procura della Repubblica Settore Fasce deboli, della ASL 3, del Coordinamento cittadino contro la violenza alle donne, del Servizio di mediazione penale della Città di Torino, si intende contribuire alla sperimentazione di un servizio di assistenza alle vittime di reato. Analogamente l’Assessorato collabora con il Servizio Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro nel coordinamento del “Gruppo Operativo Locale di contrasto alla devianza ed alla criminalità” definito dalla DGP.472372 del 28-12-2004, che ha il compito precipuo di coordinare le diverse istituzioni che a vario titolo intervengono su tali tematiche. In particolare si intende:

- promuovere una politica sociale finalizzata alla prevenzione del disadattamento e della criminalità; - coinvolgere tutte le realtà istituzionali e associative stimolando la creazione di una rete integrata di servizi pubblici e del volontariato; - definire interventi integrati di tutte le risorse messe dei diversi soggetti che compongono i GOL, sia nella fase di impostazione dei progetti sia nella fase di realizzazione; - migliorare la comunicazione tra le diverse componenti, potenziare il lavoro di rete, coordinare le iniziative e favorire lo sviluppo di prassi operative comuni; - promuovere la sensibilizzazione della cittadinanza Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con l’Assessorato ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro, Istruzione

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

TERZO SETTORE Descrizione dettagliata:

La L.R. 1-04 attribuisce alle Province le competenze in materia di cooperazione sociale e volontariato nonché la tenuta dei relativi Albi e Registri e la gestione dei relativi contributi. Il nuovo approccio alla creazione delle rete dei servizi (L. 328/2000) rivaluta fortemente il ruolo del mondo delle cooperative sociali e del volontariato non solo quali erogatori di servizi che debbono integrarsi nel sistema, ma anche come attori della programmazione complessiva del sociale. La Provincia intende, pertanto, interpretare al meglio le indicazioni e le nuove funzioni attribuitele svolgendo un ruolo di reale promozione e sostegno di questo settore. Sempre afferenti alla tematica del Terzo Settore sono le funzioni delegate dalla L.R. 1/2004 alle Province in materia di Istituti di pubblica assistenza e beneficenza (IPAB) che, al momento, e in attesa della legge regionale attuativa del decreto legislativo sulla disciplina delle IPAB, afferiscono, per la parte relativa a questo Assessorato, alla vigilanza sull’attività amministrativa, nonché alle funzioni di controllo pubblico sull’amministrazione delle persone giuridiche di diritto privato ex I.P.A.B., previste dagli articoli 23 e 25 del codice civile, attribuite dalla L.R. 1/2004 alle Province.

Elementi costanti del lavoro svolto dall’Assessorato: la vigilanza e controllo sulle attività delle IPAB, la gestione della sezione provinciale del Registro regionale delle Organizzazioni di Volontariato e concessione dei relativi finanziamenti (L.R. 38/1994), nonché la gestione della sezione provinciale dell'Albo regionale delle Cooperative sociali e concessione dei relativi finanziamenti (L.R. 18/1994).

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 397

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Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Pianificazione territoriale Difesa del suolo e Protezione civile; Formazione professionale, Istruzione e Edilizia scolastica; Cultura, Protezione della natura, Parchi ed aree protette; Sviluppo sostenibile e Pianificazione ambientale; Risorse idriche, Qualità dell’aria e Inquinamento atmosferico, acustico e elettromagnetico; Turismo e Sport.

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

PROTEZIONE CIVILE Descrizione dettagliata:

Il Servizio contribuisce alle attività di Protezione Civile di competenza dell’Ente curando la predisposizione di piani ed iniziative preventive e di intervento, nonché la sperimentazione di modelli operativi. Il campo nel quale può iniziare ad agire la Solidarietà Sociale e’ quindi quello che insiste sulla vulnerabilità sociale, non solo quella che concerne la presenza umana in generale, ma soprattutto quella che riguarda le persone più deboli: anziani, disabili, bambini. Per far questo e’ importante contattare e convincere chi gestisce i servizi socio-assistenziali che anch’ essi fanno parte del sistema della protezione civile e che quindi sono chiamati a collaborare alla costruzione di un Piano che sia efficiente e che salvaguardi la sicurezza di tutti (a maggior ragione quella dei più deboli). Si intende – iniziando dai territori che si considerano più vulnerabili – procedere al censimento e quindi alla georeferenzazione degli elementi a rischio individuando le comunità di persone (residenze per anziani, comunità di disabili, asili nido…), e – più in generale – le persone con ridotta mobilità, con disabilità sensoriale ecc. definendo così, sia la loro localizzazione sia le necessità che avrebbero in caso di emergenza. Contemporaneamente è importante contattare e censire le organizzazioni di volontariato sociale e sanitario presenti nei vari territori in modo da coinvolgere anche queste ultime nella raccolta delle informazioni e nel coordinamento di attività utili nei momenti di emergenza. Le disponibilità di bilancio indicheranno i limiti entro i quali sarà possibile mettere a punto un programma di lavoro operativo

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con l’Assessorato ed i relativi Servizi: Pianificazione territoriale Difesa del suolo e Protezione civile

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

MATERNITÀ ED INFANZIA Descrizione dettagliata:

La Regione Piemonte sta predisponendo gli atti necessari affinché il previsto trasferimento delle funzioni agli Enti Gestori del territorio ai sensi della LR1-04 possa avvenire con il 1-1-2007. Il Servizio Solidarietà Sociale ha nel contempo provveduto a predisporre la documentazione amministrativa e contabile necessaria a tale passaggio in attesa di conoscere le disposizioni attuative regionali in materia. Nel frattempo gli interventi in favore della maternità e infanzia attualmente ancora di competenza propria della Provincia saranno realizzati in convenzione con i Comuni e i loro Enti Gestori dei servizi socio-assistenziali. Le convenzioni, predisposte dal Servizio Solidarietà Sociale curano di garantire uniformità di condizione di fruibilità e di erogazione di servizi che fanno capo ad Enti diversi secondo il modello operativo di rete. Analogamente continua ad assicurare il funzionamento delle Comunità per minori e per ragazze madri tramite una convenzione per la gestione con il Comune di Torino. In mancanza dei requisiti strutturali definiti dalla D.G.R. 41/2004 “Tipologia, requisiti strutturali e gestionali delle strutture residenziali e semi residenziali per minori” con il 1 gennaio 2007 si dovrà procedere alla chiusura delle due Comunità per ragazze madri presenti nei locali di C.Lanza 75. In accordo con il Comune di Torino è previsto l’accorpamento ed il trasferimento in nuovi locali messi a disposizione dallo stesso.

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate con l’obiettivo dell’inclusione sociale e lavorativa

DISABILI SENSORIALI Descrizione dettagliata:

La Regione Piemonte sta predisponendo gli atti necessari affinché il previsto trasferimento delle funzioni agli Enti Gestori del territorio ai sensi della LR1-04 possa avvenire con il 1-1-2007. Il Servizio Solidarietà Sociale ha nel contempo provveduto a predisporre la documentazione amministrativa e contabile necessaria a tale passaggio in attesa di conoscere le disposizioni attuative regionali in materia.

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pag. 398 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

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DISABILI SENSORIALI Nel frattempo il Servizio Solidarietà continua a garantire le attività a favore dei Disabili Sensoriali (gestione diretta per i residenti nella Città di Torino ed indiretta in regime di affidamento per il resto del territorio) nonché a istruire gli atti amministrativi relativi alla gestione (contratti, delibere di affidamento, convenzioni), i contratti con agenzie educative specializzate, le convenzioni con gli Enti Gestori, le verifiche tecnico-amministrative di settore ed il coordinamento delle iniziative in materia.

Trasversalità : Da realizzarsi in sinergia con gli Assessorati ed i relativi Servizi: Lavoro e attività di orientamento per il mercato del lavoro; Pari opportunità e Relazioni internazionali; Formazione professionale, Istruzione ed Edilizia scolastica.

Finalità generale (dal programma di governo):

Orientare le politiche sociali per contrastare l’accresciuto disagio confermando una politica per le persone effettivamente svantaggiate

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 399

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Opportunità di finanziamento

Ente Fonte/Descrizione Scadenze

Unione Europea Fondo strutturale FSE (Fondo Sociale Europeo)– Piano Operativo Regionale Obiettivo 3: per sviluppare la formazione professionale e l’occupazione dei lavoratori.

Dal 2007 è prevista la nuova programmazione

Stato Italiano L. 5 febbraio 1992 n. 104 – art. 42, c. 6, lett. q) - Contributi per la realizzazione di progetti a favore di soggetti portatori di handicap

Regione Piemonte L.R. 23 aprile 1990 n. 37 – B.U: 2/5/90 n. 18, all. 2 - Contributi per lo sviluppo del sistema informativo socio – assistenziale locale

Regione Piemonte L.R. 8 gennaio 2004 n.1 – B.U.:15/01/2004, n. 2 - Norme per la realizzazione del Sistema regionale integrato d'interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento

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pag. 400 Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria

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Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 35.000,00 € 35.000,00 € 35.000,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 19.285.286,00 € 19.062.286,00 € 19.050.286,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

1 29 64 5 1

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili 15.058.863,68 € 480.029,17 € 219.869,74 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma risulta coerente con il Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo – Obiettivo 3.

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Solidarietà sociale, politiche giovanili, programmazione sanitaria pag. 401

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009 Entrate specifiche:

Stato 120.000,00 - - Regione Piemonte 11.582.869,00 11.582.869,00 11.582.869,00 Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - - Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate 100.000,00 - - TOT. Entrate specifiche (A) 11.802.869,00 11.582.869,00 11.582.869,00 Proventi dei servizi (B) - - - Quote di risorse generali (C) 7.517.417,00 7.514.417,00 7.502.417,00 Totale (A+B+C) 19.320.286,00 19.097.286,00 19.085.286,00

(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 9.632.733,00 49,86% 9.629.733,00 50,42% 9.622.733,00 50,42% Spesa Corrente di sviluppo (b) 9.652.553,00 49,96% 9.432.553,00 49,39% 9.427.553,00 49,40%

Spesa Corrente 19.285.286,00 99,82% 19.062.286,00 99,82% 19.050.286,00 99,82% Spesa per investimento 35.000,00 0,18% 35.000,00 0,18% 35.000,00 0,18%

Totale 19.320.286,00 100,00% 19.097.286,00 100,00% 19.085.286,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 3,52% 3,56% 3,81%

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 403

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Programma 41: RELAZIONI ISTITUZIONALI; PROGRAMMA ED INDIRIZZI GENERALI, OLIMPIADI; AFFARI LEGALI; PICCOLI COMUNI

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Presidente Antonio Saitta

Per la gestione:

- i Dirigenti del Servizio Avvocatura; - il Direttore dell’Area Relazioni e comunicazione; - il Dirigente del Servizio Relazioni interne/esterne; - il Dirigente del Servizio Relazioni e progetti europei ed internazionali; - il Dirigente del Servizio Comunicazione istituzionale e informazione; - il Dirigente del Servizio Relazioni con il pubblico; - il Direttore dell’Area Istituzionale; - il Dirigente del Servizio Consiglio; - il Dirigente del Servizio Presidente e Giunta; - il Dirigente del Servizio Staff al segretario generale e

documentazione; - il Dirigente del Servizio Archivio e protocollo generali; - il Dirigente del Servizio Contratti; - il Dirigente del Servizio Decentramento e assistenza amministrativa ai

Comuni; - il Direttore dell’Area Territorio, trasporti e protezione civile; - il Dirigente del Servizio Progettazione e realizzazione opere a difesa

del suolo ed assistenza tecnica ai comuni; - il Direttore dell’Area Risorse idriche e qualità dell’aria; - il Dirigente del Servizio Valutazione impatto ambientale attività

estrattiva. - il Direttore dell’Area Attività produttive, turistiche, sportive e culturali; - il Dirigente del Progetto trasversale Provincia per le Olimpiadi Torino

2006.

3.4.1 Descrizione del programma

Il programma, nei suoi punti salienti, comprende: - le attività istituzionali, ripartite in interne ed esterne: le prime consistono nella

cura dei rapporti con la Giunta ed il Consiglio provinciale, mentre le seconde

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pag. Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni

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concernono la cura dei rapporti con i cittadini, con le istituzioni e con organismi ed associazioni varie. - - l’attività informativa relativa alla conoscenza del territorio; - la gestione di eventi di promozione delle realtà provinciali successivamente

all’evento olimpico; - il patrocinio legale; - l’assistenza ai piccoli Comuni.

Le attività istituzionali sono costituite da un complesso di funzioni che garantiscono l’operatività alla struttura dell’Ente, al fine di erogare al territorio i servizi oggetto della sua missione. Questi servizi forniscono prodotti diversi e precisamente:

- Garantire l’attività e il funzionamento autonomo del Consiglio Provinciale, della

Presidenza del Consiglio unitatamente all’Ufficio di Presidenza, delle Commissioni Consiliari, quali Organi Istituzionali di indirizzo e controllo, nonché di rappresentanza democratica del territorio provinciale;

- Assicurare il supporto alla Giunta ed al Presidente della Provincia, e al fine di garantire la tempestività dell’adozione dei provvedimenti e la regolarità del procedimento di approvazione;

- Coordinare ed ottimizzare l’azione politica – amministrativa agendo sull’organizzazione, sulla fruibilità e sulle modalità di archiviazione degli atti e della documentazione ufficiale;

- Assicurare la continuità dei Servizi decentrati, anche a vantaggio dei cittadini, attraverso il supporto agli Organi dell’Ente nella realizzazione del processo di innovazione e decentramento amministrativo, la revisione dei regolamenti, l’aggiornamento normativo, nonché la verifica degli strumenti organizzativi necessari per l’esercizio dei nuovi compiti;

- Sostenere iniziative, progetti, manifestazioni che abbiano rilevanza nel valorizzare il territorio, le sue culture, le sue potenzialità;

- Considerare l’attività di cooperazione istituzionale con i Comuni, tra le Province e con la Regione per definire livelli di gestione dei problemi di scala adeguata;

- Perseguire le politiche strategiche dell’Ente anche con lo strumento delle partecipazioni;

- Nomine di rappresentanti provinciali in Enti; - Gestione dei contratti;

La loro importanza dal punto di vista organizzativo ed il loro uso in termini di risorse finanziarie ed umane sono notevoli, e tanto maggiore, quanto più gravoso è il carico burocratico - normativo e quanto più elevate sono le esperienze di coordinamento che gravano sulla normale attività di una struttura come quella provinciale. Il processo di decentramento che è attualmente in fase di completamento ed “assestamento” ha sicuramente contribuito a caricare i Servizi di Staff di compiti nuovi sia per quantità, sia per la qualità perché connessi a problematiche nuove.

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 405

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Nell’ambito del presente programma la Provincia di Torino svolge, per competenze di legge consolidate o a seguito del decentramento amministrativo in atto, le seguenti attività:

Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA GESTIONE)

RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE

Organizzazione e coordinamento delle attività del Gabinetto di Presidenza della Provincia,espletamento delle attività istituzionali e di rappresentanza e partecipazione a varie iniziative di interesse pubblico.

PROGETTO FENESTRELLE Valorizzazione del Forte di Fenestrelle, monumento simbolo della Provincia di Torino, sia mediante miglioramenti strutturali che promuovendo l’immagine presso il grande pubblico.

PROGETTI SPECIALI Dopo l’anno olimpico del 2006, continua la partecipazione dell’Ente all’organizzazione di grandi eventi o manifestazioni di notevole rilevanza per il territorio. Trai i progetti speciali del 2007 sono previsti l’adesione della Provincia – unico Ente in Italia – all’Anno Polare per coinvolgere figure professionali del mondo scientifico ed accademico, ma anche esplorativo, culturale in genere e sportivo, sul tema della “cultura delle nevi e dei ghiacci”, come eredità delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Nel corso del 2007 inoltre verranno svolte attività di preparazione del Congresso mondiale degli Architetti e di Torino Capitale Mondiale del Design , che si svolgeranno a Torino nel 2008.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E INFORMAZIONE

Sempre più incisiva la comunicazione istituzionale dell’Ente, anche grazie all’opera di intenso coordinamento e riunificazione delle attività e dei progetti di comunicazione al fine di una loro razionalizzazione. Proseguono : - l’attuazione del Piano di Comunicazione, gestione e realizzazione di prodotti editoriali tipografici, gestione e la realizzazione di prodotti multimediali, supporto alle manifestazioni ed alle attività espositive promosse dall’Ente, redazione di comunicati riguardanti l’attività della Provincia di Torino, predisposizione di materiale istituzionale e di documentazione relativa alle notizie di stampa di interesse dell’Ente su tutti i media - supporto operativo al portavoce del Presidente; - progettazione delle campagne di comunicazione dell’Ente di tutte le iniziative finalizzate all’informazione diretta dei cittadini; gestione di un’infrastruttura di rete per la raccolta, l’archiviazione, l’indicizzazione ed il riutilizzo dei prodotti multimedial.

RELAZIONI CON IL PUBBLICO

Garantire i diritti di informazione e di accesso agli atti dei cittadini, agevolare l’utilizzo dei servizi agli utenti

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Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE)

promuovendo la conoscenza sulle strutture e dei compiti dell’Amministrazione.

PROGETTO CONOSCERE PALAZZO CISTERNA

Continua l’attività di valorizzazione presso i cittadini di Palazzo Cisterna, sede della Provincia, attraverso visite guidate per scuole, cittadini, autorità-ma anche attraverso l’implementazione di mostre specificamente legate ad importanti eventi del nostro territorio in concomitanza degli stessi.

DECENTRAMENTO E ASSISTENZA AMMINISTRATIVA AI PICCOLI COMUNI

Attività di coordinamento e promozione della partecipazione nelle forme definite dal regolamento dei Circondari. Supporto alle Amministrazioni locali.

ASSISTENZA TECNICA AI COMUNI

Progettazione ed esecuzione di opere pubbliche per conto dei Comuni. Consulenza agli enti locali.

AVVOCATURA Gestione del contenzioso

CONSIGLIO Cura, in conformità alle direttive generali emanate dall'ufficio di presidenza del consiglio e con la sovrintendenza e il coordinamento del segretario generale, di tutte le attività necessarie per il regolare funzionamento del consiglio provinciale.

Servizi di segreteria dei gruppi consiliari, e cura delle rispettive relazioni interne ed esterne.

Gestione delle risorse finanziarie destinate al consiglio ed in particolare pagamento delle indennità e rimborsi spesa ai consiglieri, delle spese per la rappresentanza del consiglio, per il funzionamento dei gruppi consiliari e per le iniziative che il consiglio attua nell'ambito della propria autonomia.

Attività amministrative (permessi, certificazioni, etc,) relative ai consiglieri provinciali.

SERVIZIO PRESIDENTE E GIUNTA

Attività necessarie per il regolare funzionamento della giunta provinciale ed in particolare le convocazioni, gli ordini del giorno e la redazione degli originali e degli estratti delle deliberazioni; procedimenti connessi all'approvazione, alla pubblicazione, all'eventuale controllo, all'esecutività e alla comunicazione interna, anche mediante intranet, delle deliberazioni.

Raccolta, pubblicazione e tenuta del registro dei decreti del presidente della Provincia, nonché delle determinazioni dei dirigenti, provvedendo altresì alla loro comunicazione interna, anche attraverso intranet.

Verifica della regolarità procedurale e della completezza delle proposte di deliberazione redatte dai vari servizi, nonché dei decreti del presidente della Provincia e delle determinazioni dei dirigenti.

Attività amministrative relative allo status degli amministratori che compongono la giunta, provvedendo altresì al pagamento delle indennità, anche in collaborazione con il servizio del trattamento economico del personale, nonché al pagamento dei rimborsi e delle altre spese relative ai componenti della giunta.

Attività connesse ai procedimenti per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti dell'ente; pubblicità per il reperimento delle candidature per la nomina a rappresentante e istruttoria delle relative proposte verificandone la completezza e regolarità.

STAFF AL SEGRETARIO GENERALE E

Supporto al segretario generale per lo svolgimento dei compiti di assistenza giuridico amministrativa agli organi dell'ente, in ordine alla

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 407

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE) DOCUMENTAZIONE conformità dell'azione amministrativa alle leggi, allo statuto e ai

regolamenti, in particolare mediante:

• l'effettuazione di studi e ricerche sui problemi di applicazione dell'ordinamento degli enti locali alla realtà amministrativa della Provincia;

• l'elaborazione della documentazione necessaria per la collaborazione amministrativa del segretario generale alle attività svolte da tutti gli organi dell'ente;

• il riscontro formale e sostanziale dell'attività complessiva e degli atti amministrativi di tutti gli uffici e servizi dell'ente, sia al fine di verificarne la correttezza rispetto al quadro normativo complessivamente inteso, sia per assicurare uniforme applicazione e interpretazione della normativa di riferimento.

Predisposizione di materiale di documentazione giuridico-amministrativa da mettere a disposizione degli amministratori e dei servizi provinciali, nonché degli enti locali ai quali la Provincia presta assistenza.

Attività di segreteria (comunicazioni, agenda, posta, verbalizzazione e redazione testi, archivio) del segretario generale.

Cura della biblioteca giuridico-amministrativa dell'ente, provvedendo all'informazione ed all'aggiornamento degli amministratori e dei servizi provinciali, anche mediante gli acquisti dei volumi e gli abbonamenti alle raccolte legislative e ai periodici amministrativi o tecnici, nonché ai quotidiani.

ARCHIVIO E PROTOCOLLO GENERALI

Tenuta del protocollo informatico, gestione dei flussi documentali e dell'archivio. In particolare raccolta, classificazione, collocazione e conservazione di tutti i documenti appartenenti alla Provincia nelle due sezioni di archivio - deposito e storico, quest'ultima quale sezione separata d'archivio, mediante la formazione di fascicoli, o attraverso l'utilizzo di supporti informatici e/o digitali, in grado di garantire una durevole conservazione dei documenti, ai sensi della normativa vigente.

Ricerche di archivio su richiesta di tutti gli uffici della Provincia e dell'utenza esterna.Effettua la selezione e lo scarto d'archivio, coordinando l'eliminazione dei documenti con gli archivi decentrati presso altri servizi.

Coordinamento del protocollo generale della Provincia, provvedendo anche direttamente alla ricezione della posta e allo smistamento.

Adempimenti previsti dal Regolamento di protocollazione e archiviazione dei documenti della Provincia di Torino nello svolgimento della funzione di direzione delle attività di protocollazione, gestione documentale ed archiviazione. A tal fine, predisposizione ed aggiornamento, di concerto con il Servizio Organizzazione e Qualità, del Manuale per la gestione del protocollo, dei flussi documentali e degli archivi, nel quale descrivere le fasi operative del sistema, individuando per ogni azione o processo i rispettivi livelli di esecuzione, responsabilità e controllo, in una visione d'insieme - senza soluzione di continuità - dal protocollo all'archivio storico.

CONTRATTI Procedimenti relativi alla scelta del contraente per tutti i contratti dell'ente per i quali si procede mediante asta pubblica, licitazione privata e appalto concorso ovvero per i contratti a trattativa privata nei soli casi determinati su richiesta del dirigente competente dal segretario generale o dal direttore generale se nominato.

Adempimenti relativi alla legislazione antimafia e conservazione delle comunicazioni relative agli assetti azionari delle società che operano

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE) con l'ente in materia di opere pubbliche, forniture e servizi pubblici.

Accertamenti sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive rese dai contraenti e dai concorrenti ai fini della partecipazione alle gare e adozione delle eventuali determinazioni conseguenti.

Adozione delle determinazioni di aggiudicazione delle gare; adempimenti relativi alla stipulazione di tutti i contratti dell'ente (convenzioni e scritture private comprese), compresa la repertoriazione e la registrazione, fornendo collaborazione ed assistenza al segretario generale.

Atti concernenti i diritti di segreteria.

Rapporti con i notai e con gli altri enti, nel caso in cui la redazione dei contratti non avvenga a cura dei servizi provinciali.

Consulenze ai vari servizi sulla modalità di scelta del contraente più idonea da adottare in relazione all'obiettivo che si intende perseguire.

3.4.2 Motivazione delle scelte

Verranno mantenute le attività consolidate, di ascolto e sostegno ai cittadini, alle loro varie realtà associative ed agli Enti locali, di sensibilizzazione sulle attività provinciali mediante le varie campagne stampa istituzionali. Accanto ad esse si prevedono poi delle nuove attività progettuali con specifiche finalità, per rispondere puntualmente alle sempre più numerose richieste di sostegno ad iniziative legate al territorio provinciale, sotto forma di assistenza logistico – organizzativa ma anche di supporto finanziario e di impegno promozionale con iniziative di comunicazione ad hoc. In particolare si intendono creare economie di scala, al fine di razionalizzare l’utilizzo delle risorse economiche disponibili – mediante un coordinamento unitario delle iniziative che coinvolgono più settori dell’Ente – e di semplificare i procedimenti amministrativi. Si intende, infine, continuare nell’opera di promozione territoriale, che è stata massiccia in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, non disperdendo i risultati ottenuti ma sfruttandone i benefici influssi per amplificarli ed ampliarli anche alle realtà non direttamente toccate dai Giochi.

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 409

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE Descrizione dettagliata:

Cura delle relazioni esterne della Presidenza e coordinamento dell’ufficio di Gabinetto, mediante forme di supporto dirette ma anche con la concessione di contributi e di patrocini.

Cura del cerimoniale ed il protocollo di tutte le relazioni istituzionali che coinvolgono l’ente.

Coordinamento della segreteria particolare di Presidente e le segreterie assessorili.

Tipologia: INTERVENTO CONSOLIDATO

Finalità generale (dal programma di governo):

“rinnovata formula di concertazione e di ascolto: delle amministrazioni locali, anche le più piccole, delle associazioni portatrici di interesse e di ideali, di sempilici cittadini” (pag. 5 del programma)

PROGRAMMA DI GOVERNO * PROGETTO FENESTRELLE Descrizione dettagliata:

Il progetto è volto alla valorizzazione del Forte di Fenestrelle, monumento simbolo della Provincia di Torino, sia per la sua valenza storico – artistica unica in Europa, sia quale segno della presenza del Ns. Ente sul territorio come riferimento per la varie realtà locali. Si intende diffondere la conoscenza del Forte, incrementando l’afflusso dei visitatori nonché rendere la struttura uno strumento di promozione delle attività e delle risorse del territorio provinciale., mediante l’organizzazione di eventi, mostre d’arte, programmi educativi formativi per le scuole per le università.

Sarà funzionale a questo obiettivo sia lo sviluppo di maggiori conoscenze tecniche (legate ad es. allo studio sul miglioramento dell’accessibilità al Forte), sia l’ideazione di campagne di comunicazione e promozione turistica

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

Finalità generale (dal programma di governo):

valorizzazione del monumento simbolo della Provincia di Torino*

PROGETTI SPECIALI 2006 Descrizione dettagliata:

L’idea di identificare, accanto alle risorse destinate alle varie iniziative che, ogni anno, vengono organizzate sul territorio provinciale, dei fondi a sostegno di particolari progetti – di notevole impatto organizzativo e finanziario- è legata all’esigenza di una più specifica programmazione degli interventi ritenuti necessari. Infatti le grandi manifestazioni o gli eventi legati a particolari ricorrenze o a specifici progetti, richiedono un maggior sforzo di coordinamento e di organizzazione, oltre che un impegno finanziario che deve essere adeguatamente preventivato. Tra i progetti speciali 2007 rientreranno ad. Es. l’adesione della Provincia all’Anno Polare, la preparazione del Congresso Mondiale degli Architetti e di Torino Capitale Mondiale del Design.

Tipologia: INTERVENTO CONSOLIDATO

Finalità generale (dal programma di governo):

“La Provincia di Torino deve accompagnare le grandi manifestazioni ospitate in città per la loro qualità, ma deve anche sostenre le eccellenze che il territorio sa esprimere” (pag. 62 del Programma di Governo).

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E INFORMAZIONE Descrizione dettagliata:

Prosegue il coordinamento di tutte le attività di comunicazione (affidamento di inserzioni ai giornali, allestimento di stand istituzionali e così via) dell’Ente in modo da garantire economie di scala, sia dal punto di vista organizzativo che economico. Si mantengono le attività atte all’accrescimento della conoscenza pubblica delle iniziative dell’ente, mediante: Attuazione del Piano di Comunicazione, gestione e realizzazione di prodotti editoriali tipografici, gestione e la realizzazione di prodotti multimediali, supporto alle manifestazioni ed alle attività espositive promosse dall’Ente,

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redazione di comunicati riguardanti l’attività della Provincia di Torino, predisposizione di materiale istituzionale e di documentazione relativa alle notizie di stampa di interesse dell’Ente su tutti i media - supporto operativo al portavoce del Presidente; - progettazione delle campagne di comunicazione dell’Ente di tutte le iniziative finalizzate all’informazione diretta dei cittadini; gestione di un’infrastruttura di rete per la raccolta, l’archiviazione, l’indicizzazione ed il riutilizzo dei prodotti multimediali; - comunicazione dell’emergenza e gestione del portale della protezione civile; - attività di sostegno ai progetti relativi alla società dell’informazione.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

Finalità generale (dal programma di governo):

“(…) coordinare strategie ed iniziative ed ottimizzare l’impiego delle risorse” (pag. 70 del Programma di Governo).

PROGETTO CONOSCERE PALAZZO CISTERNA Descrizione dettagliata:

Il progetto ha come finalità primaria l’incentivazione della conoscenza tra i cittadini del ruolo e delle funzioni della Provincia ed, in particolare, della storia della sua sede Palazzo Cisterna. Si esplica attraverso l’avvio di un piano di visite guidate calendarizzate di due tipi: una riservata alle Scuole ( dalla IV elementare) ed Istituti, l’altra riservata ai cittadini. L’organizzazione (promozione ed informazione, servizio di segreteria/prenotazione, svolgimento in qualità di guide della visita) sarà curata dal dirigente URP e da almeno due funzionari dello stesso ufficio che provvederanno anche alla elaborazione di stampati e di testi informativi che, insieme a piccoli omaggi, verranno consegnati ai visitatori al termine dell’itinerario. Previa prenotazione le visite per le scuole si effettueranno il mattino, dal lunedì al venerdì; quelle per i cittadini se inseriti in gruppi (Associazioni, Comuni, Enti vari) il pomeriggio, dal lunedì al giovedì mentre quelle per cittadini singoli una volta al mese, il sabato mattina. Tali visite si svolgeranno swolo con un minimo di 10 adesioni. Il servizio è inoltre a disposizione per visite guidate di autorità e gruppi ospiti ufficiali del Palazzo. Verranno implementate le mostre specificamente destinate a celebrare eventii di rilievo del territorio, in concomitanza con gli stessi.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

Finalità generale (dal programma di governo):

Promuovere la conoscenza della sede istituzionale della Provincia di Torino

RELAZIONI CON IL PUBBLICO Descrizione dettagliata:

- Rilascio di tessere di libera circolazione degli invalidi e di licenze di pesca - Attuazione, mediate l’ascolto degli utenti e la comunicazione interna, dei processi di verifica della qualità e il gradimento dei servizi da parte degli utenti - Predisposizione del piano di comunicazione interna - Garantire l’esercizio dei diritti di informazione, di accesso e partecipazione degli utenti al procedimento amm.vo /L. 241/90 e s.m.i.), con specifica relazione semestrale al direttore generale sull’attività svolta ed i risultati conseguiti. - Agevolare l’utilizzo dei servizi agli utenti promuovendo la conoscenza sulle strutture e sui compiti dell’Amministrazione anche attraverso il sito Internet.

Tipologia: INTERVENTO CONSOLIDATO

Finalità generale (dal programma di governo):

Ascolto ed assistenza ai cittadini

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 411

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DECENTRAMENTO E ASSISTENZA AMMINISTRATIVA AI PICCOLI COMUNI Descrizione dettagliata:

Coordinamento e promozione della partecipazione nelle forme definite dal regolamento dei Circondari.

Funzioni dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico nelle sedi decentrate di Circondario, provvedendo ai servizi rivolti all'utenza per assicurare i diritti di partecipazione e le informazioni relative agli atti e allo stato dei procedimenti, nonché le segnalazioni e i reclami.

Attività di sportello presso le sedi decentrate per conto di altri Servizi, a seguito d’intesa con gli stessi (licenze di pesca, abilitazione venatoria,tessere di circolazione gratuita su mezzi pubblici per i disabili, sportello Ambiente, sportello “Ragazzi del 2006”, concessioni stradali, bollini bli per autofficine, albo autotrasportatori).

Supporto alle amministrazioni locali e alle loro forme associate – che si intendono promuovere – nelle funzioni che hanno riferimenti all'attività e ai progetti della Provincia.

Cura delle relazioni con i sindaci e gli amministratori dei piccoli comuni per le istanze da loro rappresentate alla Presidenza negli appuntamenti del “venerdì del sindaco”.

Assistenza ai comuni e alle loro forme associate in materia amministrativa, anche mediante l'apporto diretto dei diversi servizi dell'Ente. In particolare presso i Circondari si svolgono iniziative di informazione/formazione rivolte ai dipendenti dei comuni, anche con la partecipazione di esperti. Questi forum vengono integrati da moduli formativi organizzati centralmente dal Servizio Sviluppo Risorse Umane e aperti anche al personale dei piccoli enti locali

Tipologia: INTERVENTO CONSOLIDATO

Finalità generale (dal programma di governo):

Coinvolgere tutti i Comuni nella politica per lo sviluppo

ASSISTENZA TECNICA AI COMUNI Descrizione dettagliata:

Progettazione e supporto all’ esecuzione di opere pubbliche per conto dei Comuni,

Consulenza agli enti locali in materia normativa, tecnica e di gestione di procedure informatiche, relativamente alle opere pubbliche

Tipologia: INTERVENTO CONSOLIDATO

Finalità generale (dal programma di governo):

Coinvolgere tutti i Comuni nella politica per lo sviluppo

MODIFICA DEL VIGENTE REGOLAMENTO PER L’ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO

DEL CONSIGLIO PROVINCIALE E DELLE COMMISSIONI CONSILIARI

Descrizione dettagliata:

Il Consiglio Provinciale intende revisionare il vigente Regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento dello stesso e delle Commissioni Consiliari, in relazione all’esperienza maturata, apportando le modifiche e le integrazioni che consentono di disciplinare in maniera piu’ adeguata alle nuove esigenze di funzionamento del Consiglio Provinciale e delle Commissioni Consiliari.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

ATTIVAZIONE DEL “COMITATO DELLA PROVINCIA DI TORINO PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI IDEALI DELLA RESISTENZA

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pag. Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni

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Descrizione dettagliata:

Si rende necessario istituire formalmente il “Comitato della Provincia di Torino per la valorizzazione degli ideali della Resistenza”, predisponendo le relative attività progettuali ed organizzative, mediante l’individuazione , l’elaborazione e la gestione dei programmi, interventi e manifestazioni di interesse del Comitato, d’intesa e di concerto con i competenti Assessori Provinciali, in attuazione della deliberazione del C.P. del 2/03/2004 n. 27989/2004. e s.m.i.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

REDAZIONE DI UN PIANO DI COMUNICAZIONE PER IL CONSIGLIO

PROVINCIALE Descrizione dettagliata:

Si rende necessario pianificare e realizzare trasmissioni televisive e radiofoniche su emittenti locali, al fine di illustrare le attività e le iniziative della Presidenza del Consiglio Provinciale, dando la possibilità a tutti i Consigli di comunicare con il proprio territorio, pubblicizzando altresì il lavoro delle Commissioni Consiliari.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

ATTIVAZIONE OSSERVATORIO DEI RISULTATI ELETTORALI NEI COLLEGI PROVINCIALI Descrizione dettagliata:

Si rende necessario attivare la costituzione di un Osservatorio dei risultati elettorali nei Collegi Provinciali, al fine di acquisire una maggiore conoscenza delle dinamiche elettorali nell’ambito del territorio Provinciale, mediante analisi ed elaborazione dei dati elettorali, finalizzati alla pubblicazione degli stessi.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

PROGETTO DI RICERCA SULLE VALLI ALPINE DEL TORINESE DA PARTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Descrizione dettagliata:

L’obiettivo del progetto di ricerca è quello di avere a disposizione un lavoro omogeneo e compiuto sulle vallate alpine, sia da un punto di vista sociale sia da un punto di vista economico.

La complessità di queste strutture sociali, destinatarie di interventi di conservazione da un lato e di sviluppo economico – turistico dall’altro, necessitano una conoscenza approfondita per fare in modo che le scelte politiche abbiano un collegamento con le storie consolidate delle persone e con le vocazioni dei territori. Questo progetto per altro dovrebbe articolarsi in rapporto con la Università degli studi oltre che, ovviamente, le Comunità Montane e i Comuni, in modo da ottenere un coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

ADEGUAMENTO E RIESAME DELLE NORMATIVE INTERNE ALLA LUCE DEL TESTO UNICO 18/08/2000 N. 267.

Descrizione dettagliata:

Si rende necessario proseguire l’aggiornamento e semplificazione dei regolamenti provinciali tuttora vigenti rispetto al quadro normativo complessivamente inteso, nonché gestire l’attività di documentazione giuridica amministrativa (note informative, raccolta e circolari, modulistica generale) da mettere a disposizione degli amministratori e dei servizi provinciali e degli enti locali ai quali la Provincia presta assistenza.

Tipologia: INTERVENTO DI SVILUPPO

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 413

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 7.000,00 € 7.000,00 € 7.000,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 16.090.741,00 € 15.814.844,00 € 15.914.844,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

10 62 122 9

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

30.563.444,25 € 974.266,39 € 446.247,26 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

In riferimento al presente programma non risultano approvati Piani regionali di settore

3.4.3.1 Investimento

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pag. Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 7.000,00 € 7.000,00 € 7.000,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 16.090.741,00 € 15.814.844,00 € 15.914.844,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

10 62 122 9

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

30.563.444,25 € 974.266,39 € 446.247,26 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

In riferimento al presente programma non risultano approvati Piani regionali di settore

3.4.3.1 Investimento

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Sezione 3: Relazioni istituzionali, programma, Olimpiadi, affari legali, piccoli Comuni pag. 415

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte 48.000,00 48.000,00 48.000,00

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza - - -

Altri indebitamenti (1) - - -

Altre entrate 20.000,00 20.000,00 20.000,00

TOT. Entrate specifiche (A) 68.000,00 68.000,00 68.000,00

Proventi dei servizi (B) 203.000,00 200.500,00 200.500,00

Quote di risorse generali (C) 15.826.741,00 15.553.344,00 15.653.344,00

Totale (A+B+C) 16.097.741,00 15.821.844,00 15.921.844,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 13.539.271,00 84,11% 13.263.374,00 83,83% 13.363.374,00 83,93% Spesa Corrente di sviluppo (b) 2.551.470,00 15,85% 2.551.470,00 16,13% 2.551.470,00 16,02%

Spesa Corrente 16.090.741,00 99,96% 15.814.844,00 99,96% 15.914.844,00 99,96% Spesa per investimento 7.000,00 0,04% 7.000,00 0,04% 7.000,00 0,04%

Totale 16.097.741,00 100,00% 15.821.844,00 100,00% 15.921.844,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 2,93% 2,95% 3,18%

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Sezione 3: Bilancio, finanze, espropriazioni e partecipate pag. 417

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Programma 42: BILANCIO, FINANZE, ESPROPRIAZIONI E PARTECIPATE

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo: Assessore Carlo Chiama

Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Risorse finanziarie; - il Dirigente del Servizio Bilancio e reporting economico e finanziario; - il Dirigente del Servizio Ragioneria; - il Dirigente del Servizio Finanze e tributi; - il Dirigente del Servizio Economato e liquidità - il Direttore dell’Area Istituzionale; - il Dirigente del Servizio Espropriazioni; - il Dirigente del Servizio Partecipazioni.

3.4.1 Descrizione del programma

Il programma, inserito nell’ambito del “Programma di governo” 2004-2009 si sviluppa attraverso una politica di bilancio che tiene sostanzialmente conto di alcuni elementi cruciali, a loro volta determinanti il contesto generale nel quale la Provincia di Torino svilupperà la propria attività nel triennio in esame: 1. il riconoscimento dal 1999 di un’apparente autonomia tributaria, sostitutiva dei

trasferimenti erariali , realizzatasi attraverso il riconoscimento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione degli autoveicoli, dell’Imposta R.C.Auto, dell’addizionale sul consumo di energia elettrica, ecc….

2. la volontà della Provincia di Torino, in particolare e delle Province italiane in generale di promuovere un’azione politica finalizzata al riconoscimento di precise quote di tributi, quali la compartecipazione IRPEF (senza predefinizione di importi correlati ai trasferimenti statali per l’esercizio delle funzioni “Bassanini”), la compartecipazione IRAP , dando così concreta attuazione al federalismo fiscale avviato dal 1999;

3. la volontà della Provincia di Torino, all’interno del Unione Province Piemontesi, di richiedere un costante aggiornamento degli importi trasferiti dalla Regione Piemonte a fronte dell’esercizio delle funzioni trasferite/delegate; tale aggiornamento, neanche sufficiente a compensare l’inflazione, deve andare al di là dell’incremento percentuale predefinito indipendentemente dal costo effettivo di esercizio delle attività;

4. la consapevolezza della Provincia di Torino, insieme agli altri enti territoriali coinvolti nelle Olimpiadi del 2006 e nella gestione del patrimonio post-olimpico, della grande rilevanza economica dell’evento, ma anche del forte impegno finanziario che ne è conseguito e che ne deriverà sui rispettivi bilanci;

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pag. Sezione 3: Bilancio, finanze, espropriazioni e partecipate

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

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5. la volontà dell’Amministrazione di affrontare in modo costruttivo innanzitutto le problematiche di ordine finanziario che incidono sui governi locali al fine ultimo di proporre al Governo e alla Regione un’agenda che dia sicurezze e stabilità nel lungo periodo .

6. la consapevolezza del nuovo equilibrio finanziario degli enti locali alla luce della normativa sempre più stringente in materia di patto di stabilità interno. La tendenza dei prossimi anni non sarà certamente orientata alla crescita delle risorse a disposizione di Comuni e Province, e della conseguente possibilità di finanziamento di nuove e crescenti esigenze del tessuto locale;

7. la volontà di svolgere un ruolo determinante nell’ambito del sistema delle infrastrutture nel torinese, rispondendo ad una precisa vocazione dell’Ente anche attraverso una valorizzazione delle proprie partecipazioni (in particolare SITAF, ATIVA E SAGAT)

8. l’esigenza di elaborare una “politica dell’entrata” efficiente, finalizzata al recupero delle evasioni fiscali, soprattutto in materia di Imposta Provinciale di trascrizione, sulla quale la Provincia ha potestà di accertamento e sulla quale pertanto intende intervenire in modo attivo.

Tipo di funzioni Attività

Predisposizione dei documenti previsionali, programmatici e gestionali

- Predisposizione del bilancio annuale e pluriennale e della relazione previsionale e programmatica

- Predisposizione atti di variazione del bilancio annuale e relativi allegati

Predisposizione documenti di rendicontazione economico - finanziaria

- Predisposizione del conto consuntivo, economico e del patrimonio

Gestione problematiche inerenti il Patto di Stabilità interno

- Monitoraggi costanti in merito al rispetto in sede di gestione dei vincoli imposti dalla norma

- Collaborazione con la Direzione Generale in tema di definizione di soluzioni gestionali finalizzate al rispetto dei parametri

Assistenza tecnico –contabile agli enti di dimensioni minori in tema di problematiche finanziarie

- Consulenze ai Comuni in tema di redazione di impostazione e gestione di una contabilità integrata economico – finanziaria

- Costituzione gruppi di lavoro tematici con le Province Piemontesi

Gestione contabilità finanziaria - Rilascio pareri/visti di regolarità contabile sugli atti - Riscontri tecnico –amministrativi su provvedimenti

di liquidazione

Gestione Contabilità fiscale - Verifica adempimenti fiscali passivi - Assistenza ai servizi in materia di imposte sul

patrimonio, imposte e tasse su attività produttive, obblighi in qualità di sostituto di imposta, ritenut previdenziali ed assistenziali

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Sezione 3: Bilancio, finanze, espropriazioni e partecipate pag. 419

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Tipo di funzioni Attività

Gestione contabilità economico - patrimoniale

- Permutazione dei valori finanziari in valori economico – patrimoniali

- Gestione contabilità economico – finanziaria integrata con la contabilità finanziaria

Gestione entrate tributarie - Adempimenti connessi all’accertamento e riscossione delle entrate tributarie

- Gestione del contenzioso tributario attraverso il controllo delle dichiarazioni, l’esame delle istanze di rimborso, l’emissione degli atti di contestazione,…

- Recupero delle sacche di evasione per i tributi e le imposte a gestione diretta.

Gestione dell’indebitamento - Ricerca modalità di indebitamento che rispettino il duplice obiettivo di minimizzare il costo e diversificare l’esposizione debitoria dell’ente sotto il profilo della variabilità del tasso di interesse

- Rinegoziazione, estinzione anticipata e rimodulazione di situazione debitorie pregeresse

- Operazioni di finanza derivata finalizzata al recupero di forme di elasticità dell’indebitamento sotto il profilo dei flussi di entrata e di uscita

- Studio e ricerca di nuove forme di finanziamento delle spese di investimento, sia nella forma del project financing che del lease back

Gestione delle liquidità economati e dei valori

- Gestione pagamenti con anticipazione fondi spese minute ed urgenti

- Supporto agli agenti contabili dell’Ente al fine di una gestione unitaria di tutte le anticipazioni economati

- Gestione eventuale disponibilità di cassa attraverso il ricorso ad operazioni di pronto contro termini

Gestione espropriazioni - Acquisizione, alienazioni e permute attinenti il procedimento espropriativi, di beni immobili destinati a costituire demanio o patrimonio provinciale

- Gestione rapporti con altre Amministrazioni destinati ad ottenere la disponibilità di immobili per la realizzazione di opere pubbliche e con i proprietari finalizzati ad evitare l’insorgere di contenzioso

- Gestione attività espropriativa connessa alle dichiarazioni di urgenza ed indifferibilità dei lavori

- Gestione adempimenti per determinazione e pagamento indennità di espropriazione e risarcimenti

Gestione delle partecipazioni provinciali

- Gestione governance delle società partecipate - Gestione sistema informativo relativo agli enti e agli

organismi in cui si realizza la partecipazione dell’ente

- Studio e ricerca , sotto il profilo amministrativo, giuridico ed economico sulle società partecipate e

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pag. Sezione 3: Bilancio, finanze, espropriazioni e partecipate

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Tipo di funzioni Attività

sul relativo funzionamento - Gestione, sotto il profilo amministrativo e civilistico

della costituzione di nuove società nonché dell’aumento del capitale sociale di quelle esistenti

- Supporto ai Servizi dell’Ente per la gestione unitaria delle attivitàò in cui operano gli enti e gli organismi partecipanti

4.2 Motivazione delle scelte

Le scelte del programma trovano principale motivazione nella consapevolezza della presenza di vincoli via via più stringenti, sia sotto il profilo della disponibilità finanziaria, sia sotto il profilo della normativa statale cogente attraverso la definizione di importi di spesa. La politica di bilancio non può infatti limitarsi a garantire un adeguato flusso di risorse, ma deve orientarsi a definire criteri di “buona salute finanziaria”, nel rispetto dei limiti e delle opportunità che legittimamente vengono definite dalle norme statali e regionali. Se da un lato , infatti, i cittadini avanzano richieste via via crescenti , anche quale conseguenza di quel processo di decentramento amministrativo che ha coinvolto principalmente le Province , dall’altro la presenza di una legislazione sempre più vincolante e il conseguente irrigidimento della spesa, rende indispensabile individuare nuove forme gestionali e di finanziamento. La scarsità delle risorse finanziarie in parte correlate all’andamento del mercato (vedi I.P.T.), ma prevalentemente derivanti da fattori esogeni e comunque sotto il controllo ed il potere gestionale di terzi soggetti (imposta R.C. Auto, Tributo ambientale, ecc…) affiancata all’inadeguatezza dei trasferimenti erariali per le funzioni trasferite dallo Stato ai sensi delle cd.”Leggi Bassanini”, i cui importi risalgono al 1999, senza aver mai registrato nel corso degli anni alcuna indicizzazione; la presenza di un sistema di “finanza derivata” che solo apparentemente è stata superata con il riconoscimento di un’autonomia tributaria e fiscale a cui si affiancano altre restrizioni finanziarie via via emergenti in sede di approvazione delle diverse Leggi Finanziarie costituiscono vincoli e limiti via via crescenti entro i quali ormai da anni ed in maggior modo negli anni futuri, la Provincia di Torino si trova ad operare. Il ricorso ad operazioni finanziarie ed economiche entro le possibilità legittime consentite dalla norma vigente affiancate ad una costante lotta alle sacche di “evasione” dei tributi provinciali, limitatamente a quelli a “gestione diretta” costituiscono per ora le uniche concrete possibilità di azione sul fronte delle entrate. A fianco di ciò una costante collaborazione con l’Unione Province piemontesi finalizzata a determinare il reale costo del decentramento amministrativo di provenienza regionale e quindi l’ammontare delle risorse che la regione stessa dovrebbe integrare negli anni, costituiranno nei prossimi esercizi le reali possibilità della “politica di bilancio” sul versante delle entrate.

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Ovviamente la stessa “politica” dovrà intervenire sul versante delle spese individuando, là dove possibile, eventuali criteri di riduzione della componente fissa delle uscite provinciali. La possibilità di incrementare le entrate a fronte di maggiori spese correlate a maggiori richieste dei cittadini non trova più praticamente spazio. E’ ormai nota a tutti la problematica derivante dalla presenza dei vincoli imposti dal Patto di stabilità Interno: per anni tali vincoli sono stati espressi in termini di saldi finanziari (differenza tra entrate e spese) determinando pertanto l’impostazione di politiche di bilancio di un certo tipo: dal 2005 la situazione è stata radicalmente modificata, incidendo esclusivamente sulla spesa corrente ed in conto capitale. I “saldi finanziari”, caposaldo del Patto di stabilità con l’Europa sono letteralmente “spariti” nelle norme interne . E la bozza della Legge Finanziaria 2007 contiene nuove disposizioni in materia che reintroducono nuovamente il concetto di saldo finanziario espresso, per quanto riguarda gli impegni e gli accertamenti, in termini di” competenza spuria”. E’ inevitabile quindi come, in una situazione in continuo movimento sotto il profilo normativo, l’individuazione di soluzioni politiche richiedenti di contro una certa qual stabilità legislativa, risulti di particolare complessita, per i diversi risvolti che la stessa comporterà. In tale contesto, l’individuazione di strumenti “politici” prima, e “gestionali” dopo finalizzati ad un monitoraggio costante della spesa dell’Ente, anche attraverso il confronto con realtà locali di analoghe dimensioni e realtà territoriali, il ricorso a politiche di indebitamento e di gestione di quello pregresso, la rimodulazione, l’estinzione e la rinegoziazione di mutui contratti e di BOP emessi negli esercizi precedenti e ancora il ricorso a modalità alternative di effettuazione e di finanziamento delle spese di investimento (es.project financing) risultino l’unica soluzione attuabile al fine di non bloccare qualsiasi attività dell’ente. Parallelamente, l’attivazione di gruppi di lavoro di concerto con altre Province su particolari tematiche comuni, principalmente sotto il profilo delle entrate, consentirà l’individuazione di soluzioni politiche e procedurali atte a consentire iol superamento di determinati vincoli imposti da una norma frammentaria e talvolta contraddittoria per il bilancio provinciale. Rientrerà pertanto in tal contesto, l’esigenza di sviluppare una politica di governance delle società partecipate per fornire agli Organi di governo, in modo professionale e autonomo, tutti gli elementi di valutazione e di analisi necessari per una consapevole ed accorta gestione dei rapporti con le imprese participate. La valutazione dell’operato delle società partecipate da parte di un ente pubblico territoriale presenta però alcune difficoltà derivanti dal fatto che, di norma, la ratio della partecipazione si basa sulla possibilità di meglio raggiungere, attraverso questo strumento, fini di interesse collettivo e sociale; lo strumento prescelto obbliga però al rispetto di vincoli economico-finaziari e di mercato che non sempre sono pienamente coerenti con i principi, i valori e gli interessi che guidano la partecipazione pubblica. Le più complesse funzioni che la Provincia deve assolvere in qualità di azionista tutelando nel contempo gli interessi dei cittadini-utenti, impongono alla struttura

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provinciale di attrezzarsi, sia per garantire costanti flussi informativi e una verifica delle performance gestionali, sia per definire, nel rispetto della disciplina societaria, indirizzi e strategie di governance ai quali l’azionista pubblico deve attenersi. In sostanza l’Amministrazione deve essere in grado di fornire agli organi di governo della Provincia, in modo professionale e autonomo, i necessari elementi di valutazione e di analisi per una consapevole ed accorta gestione dei rapporti con le imprese partecipate. . A supporto delle funzioni di indirizzo politico dovrà essere adeguatamente rafforzata la struttura amministrativa e gestionale, integrandola con competenze e risorse specializzate in materie economiche, giuridiche ed amministrative, mettendola in condizioni operative per svolgere le seguenti funzioni: a) supporto tecnico nell’analisi e progettazione della struttura organizzativa della Provincia per identificare possibili economie di scala, sinergie organizzative e/o strategiche ottenibili attraverso ulteriori esternalizzazioni di servizi o attività; b) individuazione delle diverse tipologie di società in ragione della loro missione di servizio diretta o indiretta nei confronti della cittadinanza e della necessità di più stretta e diretta relazione con l’Ente; definizione per ciascuna delle tipologie così individuate di possibili modelli di governance con riferimento ai necessari interventi statutari e/o agli accordi parasociali; c) impostazione di un sistema che consenta, attraverso specifiche procedure, di migliorare, rendere costante e ampliare la gestione delle società partecipate;

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate precedentemente vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

STUDIO DI MODALITA’ALTERNATIVE DI FINANZIAMENTO DELLE SPESE

DI INVESTIMENTO Descrizione dettagliata:

Le crescenti difficoltà finanziarie degli enti locali ed in particolare delle Province, affiancate ad una normativa in materia di Patto di Stabilità interno in continuo mutamento richiedono lo studio di modalità di finanziamento alternative rispetto al tradizionale ricorso all’indebitamento tramite mutui e BOP (es.Project financing,ecc…)

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

GESTIONE DEL RICORSO ALL’INDEBITAMENTO IN COERENZA CON

CRITERI ECONOMICI Descrizione dettagliata:

Rendere coerente il momento della contrazione del mutuo con le effettive esigenze di cassa e quindi con la effettiva competenza economica del fattore produttivo utilizzato, consentendo l’immediato avvio delle procedure di gara in sede di approvazione del progetto e dell’intervento.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

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Sezione 3: Bilancio, finanze, espropriazioni e partecipate pag. 423

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MANDATO INFORMATICO Descrizione dettagliata:

Procedere all’avvio della sperimentazione del mandato informatico finalizzato allo snellimento della fase di invio degli ordinativi di pagamento al Tesoriere Provinciale

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

REGISTRO BENI AMMORTIZZABILI Descrizione dettagliata:

Costituzione di gruppi di lavoro con il Servizio “Logistica” per l’impostazione di un registro dei beni ammortizzabili integrativo dell’attuale inventario dei beni provinciali articolato per Servizio provinciale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

GRUPPI DI LAVORO TEMATICI Descrizione dettagliata:

Procedere alla costituzione di gruppi di lavoro inizialmente tra le Province Piemontesi per poi estenderli alle Province delle Regioni limitrofe, finalizzate all’esame di problematiche finanziarie e tributarie ed alla individuazione di soluzioni congiunte

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

SPONSORIZZAZIONE Descrizione dettagliata:

Costituzione di gruppi di lavoro interni in collaborazione con il Servizio “Controllo di gestione” al fine di consentire l’avvio di interventi finanziati mediante il ricorso alla sponsorizzazione da parte di terzi

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

INTEGRAZIONE CONTABILITA’ ECONOMICO - PATRIMONIALE I Descrizione dettagliata:

Studio in collaborazione con il SIT di una procedura informatica finalizzata alla registrazione in contabilità integrata economico – finanziaria delle rate di ammortamento dei beni correlata al finanziamento di terzi

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare la gestione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

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PROGETTO PARTECIPAZIONI Descrizione dettagliata:

Sviluppo di una politica di governance delle società partecipate per fornire agli Organi Politici elementi di valutazione e di analisi necessari per una consapevole ed accorta gestione dei rapporti con le Imprese partecipate

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Ottimizzare le risorse disponibili

PROGETTO ESPROPRIAZIONI Descrizione dettagliata:

Ottimizzare sotto il profilo dei costi , l’iter amministrativo delle procedure espropriative anche alla luce del Testo Unico degli Espropri

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Ottimizzare le risorse disponibili

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Sezione 3: Bilancio, finanze, espropriazioni e partecipate pag. 425

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Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 3.569.400,00 € 400.000,00 € 400.000,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 13.609.040,00 € 10.157.282,00 € 8.055.282,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

4 18 26 1

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

7.386.165,69 € 235.447,71 € 107.843,09 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore In riferimento al presente programma non risultano approvati Piani regionali di settore

3.4.3.1 Investimento

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3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato 1.604.774,00 1.604.774,00 1.604.774,00

Regione Piemonte 5.529.209,00 5.529.209,00 5.529.209,00

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 1.470.000,00 70.000,00 70.000,00

Altri indebitamenti (1) 3.630.000,00 3.030.000,00 3.030.000,00

Altre entrate 779.300,00 252.300,00 252.300,00

TOT. Entrate specifiche (A) 13.013.283,00 10.486.283,00 10.486.283,00

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 19.005.157,00 16.836.999,00 15.874.999,00

Totale (A+B+C) 32.018.440,00 27.323.282,00 26.361.282,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 23.981.040,00 74,90% 24.706.282,00 90,42% 25.744.282,00 97,66% Spesa Corrente di sviluppo (b) 4.468.000,00 13,95% 2.217.000,00 8,11% 217.000,00 0,82%

Spesa Corrente 28.449.040,00 88,85% 26.923.282,00 98,54% 25.961.282,00 98,48% Spesa per investimento 3.569.400,00 11,15% 400.000,00 1,46% 400.000,00 1,52%

Totale 32.018.440,00 100,00% 27.323.282,00 100,00% 26.361.282,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 3,13% 1,97% 1,69%

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Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo pag. 427

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Programma 43: ORGANIZZAZIONE, PERSONALE, PATRIMONIO, PROVVEDITORATO, SISTEMA INFORMATIVO

Responsabile:

Per gli incombenti di direzione politica e di controllo:

Assessore Alessandra Speranza Per la gestione:

- il Direttore dell’Area Decentramento, sistema informativo e organizzazione;

- il Dirigente del Servizio Sviluppo sistema informativo e telecomunicazioni;

- il Dirigente del Servizio Gestione sistema informativo e telecomunicazioni;

- il Dirigente del Servizio Sviluppo organizzativo, regolamenti e qualità;

- il Direttore dell’Area Risorse umane; - il Dirigente del Servizio Acquisizione e gestione risorse umane; - il Dirigente del Servizio Valutazione incentivazione risorse umane; - il Dirigente del Servizio Sviluppo risorse umane; - il Dirigente del Servizio Relazioni sindacali e gestione del

contenzioso; - il Dirigente del Servizio Bilancio, trattamento economico e servizi

sociali ai dipendenti; - il Direttore dell’Area Patrimonio e servizi interni; - il Dirigente del Servizio Logistica; - il Dirigente del Servizio Prevenzione e protezione rischi; - il Dirigente del Servizio Patrimonio; - il Dirigente del Servizio Provveditorato; - il Dirigente del Servizio Servizi Generali; - il Direttore dell’Area Edilizia; - il Dirigente del Servizio Progettazione ed esecuzione interventi di

edilizia generale; - il Dirigente del Servizio Gestione riscaldamento scuole ed edifici

provinciali.

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pag. Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo

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3.4.1 Descrizione del programma

Gli interventi dell’Assessorato saranno volti, come per il passato ad una continua ricerca di ottimizzazione delle risorse strumentali dell’Ente per conseguire obiettivi di efficienza ed efficacia che forniscano un servizio di qualità ai cittadini ed alla utenza della Provincia. Questi obiettivi dovranno essere perseguiti nonostante un impegno preciso di contenimento dei costi di gestione onde liberare le poche disponibilità finanziarie di cui complessivamente la Provincia dispone a favore dei servizi finali. L’efficientamento dovrà essere raggiunto attraverso una sempre più razionale allocazione delle risorse sia mediante risparmi e miglioramenti contrattuali sia attraverso revisioni dell’attuale assetto organizzativo, finalizzate ad ottimizzare l’impiego delle risorse umane. Il programma, oltre alle attività istituzionalmente demandate, evidenzia l’impegno prioritario nell’opera di razionalizzazione delle sedi degli uffici. Si porterà a compimento il progetto di razionalizzazione delle sedi provinciali mediante accorpamento di gran parte di esse con dismissione di elementi del patrimonio non più strategici. Nei primi mesi del 2008 è infatti previsto il termine dei lavori di ristrutturazione dei nuovi uffici della Provincia siti in c.so Inghilterra n. 7/9. Per tale data dovrà essere completato l’allestimento non solo di tutte le parti destinate ad uffici ma anche degli spazi comuni (asilo, sale riunioni ecc..). Per quella data dovrà essere pienamento operativo anche tutto il sistema fonia-dati a supporto dell’attività dell’ente. L’attivazione della nuova sede determinerà economie di spesa derivanti dalla cessazione del pagamento degli affitti delle attuali sedi provvisorie nonché da una più efficiente gestione delle spese accessorie. Saranno altrettanto evidenti i vantaggi per l’utenza che vedrà concentrati in un’unica sede facilmente accessibile una pluralità di servizi.

Tutti gli interventi in programma sono rigorosamente improntati all’utilizzo di criteri di sostenibilità ambientale, con modalità di progettazione e realizzazione dei lavori che valorizzino le possibilità di risparmio energetico e prevedano l’utilizzo di materiali e tecnologie che rispondano ai criteri di sostenibilità ambientale. Si procederà alla riqualificazione funzionale della sede istituzionale sita nel “Palazzo Cisterna” di Via Maria Vittoria e della sede di C.so G. Lanza n. 75. Verrà altresì completata la riallocazione di alcuni centri per l’impiego. Accanto alla sistemazione degli uffici continuerà la valorizzazione dei beni di alto valore storico-artistico della Provincia, patrimonio da inserire a pieno titolo tra gli attrattori turistici che il territorio può vantare per massimizzare gli effetti positivi della notorietà olimpica. In questo ambito si inserisce: - il rinnovato impegno per la valorizzazione del Forte di Finestrelle, monumento simbolo della Provincia di Torino ; - l’intenzione di definire, in accordo con il Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri, nuove destinazioni d’uso per il fabbricato di via Santa Croce n.4 di proprietà della Provincia che possa contemplare l’apertura dell’edificio, attuale sede

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Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo pag. 429

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della Caserma Bergia, di notevole importanza e valore architettonico, all’utenza esterna attraverso un accesso regolamentato per destinazioni specifiche.

In ambito generale il programma assicura altresì l’operatività della struttura organizzativa dell’Ente attraverso l’approvvigionamento di beni e servizi e la gestione degli specifici contratti di fornitura. In ciò vanno ricomprese le forniture di energia elettrica, acqua, gas e teleriscaldamento in un’ottica di contenimento della spesa e di individuazione di modalità contrattuali innovative. Comprende le iniziative finalizzate all’individuazione dei fattori di rischio e delle misure da adottarsi per la sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro in relazione alle attività che l’Ente svolge. Si intende proseguire nella razionalizzazione delle competenze interne alla struttura tecnica dell’Ente individuando con precisione i livelli di responsabilità delle singole direzioni per mezzo del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi e della normativa vigente. E’ inoltre necessario proseguire e portare a regime il monitoraggio delle funzioni amministrative rese all’utenza dalle strutture cd. “finali” dell’Amministrazione, utilizzando sia parametri e criteri di completezza normativa e di superamento della frammentazione, e sia parametri di efficacia circa l’impatto delle politiche sulle diverse categorie di cittadini ed imprese.

E’ inoltre necessario utilizzare con maggiore frequenza la “leva” regolamentare per stabilizzare e garantire sempre maggior trasparenza all’organizzazione e svolgimento delle funzioni dell’ente. Dal monitoraggio delle competenze dell’Ente discendono quindi le azioni che il programma intende proseguire in tema di razionalizzazione della struttura organizzativa. In una congiuntura nella quale diventa sempre più pressante la necessità di contenere le spese, di fonti di finanziamento sempre più scarse per l’attività amministrativa, occorre rendere sempre più incisiva l’azione volta ad ottimizzare l’organizzazione della Provincia. Tale azione dovrà essere improntata, da un lato, alla significativa semplificazione della macrostruttura centrale e dei relativi nodi di responsabilità. D’altro lato, l’azione dovrà condurre alla concreta valutazione della quantità di risorse assorbite per l’erogazione dei servizi in forma decentrata, e prospettare eventuali soluzioni migliorative. Le azioni inerenti lo sviluppo della macrostruttura e dei servizi dovranno essere accompagnate da metodologie di “Analisi Organizzativa”, già sperimentate, che permettano di fissare – di volta in volta – gli obiettivi da raggiungere nell’arco del triennio 2007-2009. Le metodologie di “Analisi Organizzativa” dovranno anche utilizzare logiche di benchmark con esperienze realizzate in contesti organizzativi analoghi a quello della Provincia di Torino. Nella stessa ottica di riorientamento della macrostruttura occorre potenziare il Sistema di Gestione della Qualità dell’Ente, mediante un ampliamento del perimetro di certificazione ISO 9001:2000. L’estensione del numero e tipologia di processi certificati dovrà aiutare la semplificazione della microstruttura e permettere una minore dispersione delle risorse utili all’erogazione dei servizi ai rispettivi destinatari. L’ampliamento del perimetro di attività certificate ISO 9001:2000 dovrà essere accompagnato da una proporzionale estensione delle indagini di soddisfazione del cliente interno ed esterno.

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pag. Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo

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Si provvederà all’organizzazione e gestione amministrativa, economica e contributiva delle risorse umane dell’ente nonché allo sviluppo delle stesse, in un’ottica di contenimento della spesa e di miglior utilizzo delle risorse ad oggi disponibili.

Si continuerà a svolgere le attività di assistenza e di manutenzione ordinaria sulle componenti software del sistema informativo, sugli elaboratori, sulle stampanti e sul materiale hardware specialistico ed a gestire il complessivo sistema di telecomunicazioni della Provincia: telefonia fissa, telefonia mobile e rete di trasmissione dati. In particolare sarà necessario continuare nell’ adeguamento del sistema informativo e delle telecomunicazioni con particolare riferimento alla necessità di garantire gli elevati standard prestazionali in atto includere i piccoli Comuni nel processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione Locale, promuovere e partecipare alla infrastrutturazione telematica per migliorare la competitività del territorio di competenza. E’ prevista la connessione dell’intero territorio provinciale attraverso l’integrazione di diverse tecnologie (banda larga, wirless, adsl, ecc).

Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE)

Gestione Patrimonio

Gestione amministrativa degli immobili di proprietà con eventuale attivazione di contratti.

Attivazione e gestione contratti passivi relativi ad immobili strumentali alle attività dell’ente.

Adempimenti connessi all’assolvimento degli obblighi in materia tributaria.

Acquisti ed alienazioni

Attività ordinaria di dismissione e vendita di beni immobili di modico valore quali reliquati stradali

Gestione archivio immobili dell’Ente adibiti ad uffici, servizi provinciali, scuole ed altro

Verifica interesse culturale dei beni immobiliari di proprietà dell’Ente (D.Lgs. n. 42 del 22.01.2004)

Gestione contabile delle concessioni demaniali, licenze precarie e rinnovo delle stesse

Assicurazioni dell’Ente

Approviogionamento di beni e servizi (Provveditorato)

Gestione e ottimizzazione delle modalità di approvvigionamento di beni e servizi, con utilizzo di strumenti contrattuali innovativi in un’ottica di contenimento della spesa.

Sviluppo di modalità di acquisto in forma associata anche a vantaggio degli Enti minori.

Sviluppo di procedure informatiche di acquisizione.

Sviluppo di un sistema di acquisto che privilegi i criteri di preferibilità ambientale.

Gestione e razionalizzazione del sistema di forniture di energia elettrica, acqua,gas e teleriscaldamento.

Rimborsi a Enti e privati per spese di funzionamento degli edifici di competenza della Provincia.

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Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo pag. 431

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE)

Servizi generali

Gestione del servizio di ristorazione.

Gestione del parco automezzi.

Servzi di assistenza agli Organi Istituzionali e di rappresentanza.

Gestione della corrispondenza.

Centralino telefonico.

Laboratorio stampa.

Custodia dei locali e utilizzo delle sale riunioni.

Prevenzione e Protezione Rischi

Elaborazione delle procedure di sicurezza a livello generale e delle misure preventive e protettive con individuazione degli interventi indifferibili ed urgenti, anche in collaborazione con altri servizi esterni all’Ente.

Verifica della conformità alle normative dei locali e delle attrezzature dei vari servizi dell’Ente in collaborazione con i dirigenti di competenza o avvalendosi, per problematiche specifiche, di professionalità esterne.

Predisposizione, in collaborazione con il servizio sviluppo risorse umane ed il medico competente, dei necessari programmi di formazione ed informazione dei lavoratori, in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Organizzazione e partecipazione alle consultazioni periodiche in materia di tutela della salute e della sicurezza, per ogni singolo servizio dell’Ente.

Gestione delle squadre di emergenza delle singole sedi dell’Ente.

Collaborazione con il Servizio Logistica per la realizzazione dei nuovi uffici provinciali di C.so Inghilterra relativamente a tutti gli aspetti inerenti la sicurezza.

Valorizzazione del FORTE DI FENESTRELLE

Fornire supporto tecnico all’Associzaione San Carlo, gestore della fortezza, monumento simbolo dell’Ente.

Dare attuazione all’Accordo di Programma sottoscritto tra la Provincia, la Regione, la Soprintendenza e l’Associazione Progetto San Carlo.

Logistica

Gestione delle attività connesse con il mantenimento degli immobili adibiti a sedi di uffici dell’Ente.

Gestione della manutenzione e restauro dei beni mobili di valore storico - artistico dell’Ente.

Acquisizione degli arredi e beni mobili e gestione di procedimenti di inventariazione e di assegnazione ai dirigenti competenti e messa fuori uso degli stessi.

Coordinamento di tutte le attività inerenti la realizzazione e l’attivazione della nuova sede di Corso Inghilterra.

Individuazione della ottimale distribuzione, secondo gli indirizzi ricevuti dagli amministratori e con la supervisione del Direttore Generale, dei posti di lavoro negli spazi disponibili nei locali in cui l’Ente opera.

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE)

Acquisizione e gestione risorse umane

Curare la programmazione del fabbisogno quali/quantitativo di risorse umane per l’adeguamento delle dotazioni da assegnare ai servizi tenendo conto da un lato dell’avvenuto mutamento delle competenze dell’ente conseguente al decentramento amministrativo, dall’altro delle compatibilità economico-finanziarie conseguenti alle capacità di spesa in relazione ai vincoli del patto di stabilità interno. A tal fine sarà opportuno verificare le tipologie di competenze necessarie all’ente per garantire la coerenza tra profili professionali attribuiti ai dipendenti ed attività e funzioni assegnate.

Nell’ambito della programmazione del fabbisogno dovrà essere posta particolare attenzione allo sviluppo di percorsi finalizzati alla acquisizione di personale appartenente alle categorie riservatarie, in modo tale che l’ente possa ricoprire integralmente in un ragionevole arco di tempo le quote riservate a tale tipologia di personale.

Inoltre, sempre nell’ambito della programmazione del fabbisogno, si valuteranno gli strumenti messi in campo dalla nuova legge finanziaria destinati alla “stabilizzazione” di personale a tempo determinato.

Favorire, collaborando in particolare con il Servizio sviluppo risorse umane, percorsi di mobilità interna -anche attraverso processi di riqualificazione professionale- per il migliore utilizzo delle risorse umane disponibili in un’ottica di contenimento della spesa. Nell’attuazione dei percorsi di mobilità interna deve essere posta particolare attenzione alle esigenze del personale finalizzate alla conciliazione della vita lavorativa con quella familiare.

Curare i procedimenti di selezione, acquisizione e gestione amministrativa delle risorse umane.

Valutazione e incentivazione risorse umane

Sviluppare sistemi omogenei di valutazione delle prestazioni dei dirigenti e del personale inquadrato nelle categorie che, incentivando alla assunzione delle responsabilità connesse ai diversi ruoli e funzioni, consentano di monitorare l’attuazione degli obiettivi dell’ente, individuati in particolare attraverso il PEG, in attuazione delle linee programmatiche del mandato 2004/2009.

Promuovere la partecipazione, la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti sia attraverso forme di coinvolgimento in organismi quali i nuclei ed i comitati di valutazione, sia mediante la diffusione di informazioni di interesse per gli stessi finalizzata ad una più chiara comprensione dei ruoli, delle finalità dell’ente e della propria collocazione nella struttura. In particolare sarà ulteriormente sviluppata la sezione tematica delle Risorse umane sul portale internet della Provincia che fornisce un quadro complessivo della normativa e delle questioni con le quali un pubblico dipendente deve confrontarsi quotidianamente.

Proseguire nello sviluppo del sistema informativo generale delle risorse umane (Human Resources), integrato nel sistema informativo della Provincia, favorendo la condivisione dei dati con tutte le direzioni dell’ente.

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE)

Sviluppo risorse umane

Promuovere politiche di valorizzazione delle risorse umane in particolare sviluppando percorsi formativi di riqualificazione del personale -da attivarsi anche in collaborazione con l’Università e le Agenzie formative del territorio- finalizzati sia alla facilitazione dei percorsi di sviluppo e crescita interna che alla attuazione efficace di processi di mobilità intersettoriale, al fine di adeguare le professionalità esistenti alle esigenze di attuazione delle linee programmatiche del mandato 2004/2009.

Facilitare, in collaborazione con il Servizio acquisizione e gestione risorse umane, l’inserimento del personale neo-assunto mediante lo sviluppo di percorsi di accoglimento nell’ente.

Attuare attività formative dirette ai dipendenti dei comuni, in collaborazione con il Servizio decentramento ed assistenza amministrativa ai piccoli comuni.

Proseguire con le attività formative relative al ‘comportamento organizzativo’ avviate nel 2005 finalizzate a focalizzare l’attenzione sul senso dell’esperienza lavorativa di ciascun dipendente anche al fine di migliorare la motivazione individuale e di conseguenza i processi di lavoro e comunicazione nell’organizzazione.

Curare tutte le attività progettuali ed amministrative finalizzate alla formazione dei dipendenti della provincia e dei comuni del territorio provinciale.

Collaborare con il servizio organizzazione per la materia di competenza nell’ambito del progetto di interazione con l’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO.

Relazioni sindacali e gestione del contenzioso

Fornire supporto alle delegazioni trattanti e curare tutti gli adempimenti connessi alle relazioni sindacali.

Fornire supporto al Comitato antimobbing.

Curare i procedimenti disciplinari e di conciliazione.

Bilancio, trattamento economico e servizi sociali ai dipendente

Monitorare costantemente la spesa per il personale anche al fine di individuare possibili fonti di economia e risparmio.

Curare tutti gli adempimenti connessi alla retribuzione del personale (retribuzioni, contribuzioni, assicurazione INAIL etc.) .

Fornire supporto al servizio interno di medicina del lavoro.

Fornire assistenza ai dipendenti in situazione di inabilità, difficoltà e disagio personale anche al fine di migliorarne l’inserimento al lavoro.

Sviluppo del Sistema Informativo

Promuovere l’infrastrutturazione telematica del territorio, coordinando la definizione degli obiettivi, progettando la realizzazione degli interventi, individuando i partner tecnologici per l’attuazione dei progetti, verificando le realizzazioni, operando in stretta relazione con gli Enti e i soggetti economici insediati nei territori oggetto delle trasformazioni anche per ridurre il digital divide.

Favorire l’inclusione dei piccoli Comuni nei processi di innovazione che si rende necessario attuare conseguentemente al progressivo decentramento amministrativo di molte funzioni statali che individua le Amministrazioni Locali quali riferimento finale per l’accesso ai servizi da parte dei cittadini e delle imprese, per migliorare la competitività complessiva del sistema territoriale

Assicurare l’installazione, l’assistenza e la manutenzione su tutti i Personal Computer, le stampanti ed il materiale hardware specialistico, mediante la acquisizione diretta e centralizzata per tutti i Servizi

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE)

Gestione del sistema Informativo e Telecomunicaizioni

dell’Ente, oltre a curare gli aspetti impiantistici, di corretto attrezzaggio e di funzionamento dei posti di lavoro elettronico;

Curare l’attività di manutenzione ordinaria degli applicativi software in gestione, da quelli di produzione individuale (Office) a quelli installati in server farm, nonché la sicurezza del sistema informativo;

Salvaguardare e migliorare dove è richiesto, le elevate prestazioni del sistema informativo e delle telecomunicazioni dell’Ente, intervenendo sulle componenti hardware del sistema, predisponendo nuovi servizi operando in stretta collaborazione con altri soggetti pubblici e il sistema delle imprese

Effettuare l’analisi, la gestione ed il controllo delle attività svolte dai soggetti esterni che concorrono o realizzano direttamente la gestione dei sistemi informatici e di telecomunicazione (benchmarking); Curare la fase relativa all’eventuale riutilizzo del materiale hardware dismesso, attraverso la collaborazione con altri soggetti pubblici e privati.

Assicurare la connessione in rete tra le sedi della Provincia, l’accesso ad Internet e le connessioni con reti informatiche di enti locali, enti formativi ecc.. con particolare riferimento all’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO e il rapporto con gli ENTI LOCALI.

Assicurare l’assistenza e la manutenzione su tutte le centrali telefoniche di proprietà dell’Ente e sui terminali fonia;

Gestire in modo centralizzato il sistema di telefonia mobile con l’operatore individuato ai sensi della normativa ad evidenza pubblica; Analisi, gestione, controllo dei costi e produzione di report puntuali sull’andamento della spesa nei diversi settori.

Supportare e promuovere presso altri Servizi l’utilizzo di forme di acquisizione di beni e servizi “on line” (gare on-line sopra soglia o Mercato elettronico sotto soglia ai sensi del DPR 101/2002).

Sviluppo dell’organizzazione interna

Attuazione degli indirizzi in materia di organizzazione verificando l’applicazione delle regole e delle direttive emanate nelle materie stesse dagli organi competenti.

Aggiornamento del dizionario dati dell’Ente ( strutture, login, etc)

Coordinamento delle attività di analisi finalizzate all’ottimizzazione dei processi dell’Ente.

Supporto al Direttore Generale nella progettazione, gestione e manutenzione del sistema di rilevazione dei carichi di lavoro e dei relativi indicatori in collaborazione con il controllo di gestione.

Supporto al servizio archivio e protocollo generale nello sviluppo dei sistemi di protocollazione e gestione dei flussi documentali dell’Ente.

Supporto al Direttore Generale nelle analisi sullo stato del decentramento amministrativo.

Supporto nella redazione dei documenti revisionali e programmatici dell’ente in riferimento allo stato di attuazione del decentramento amministrativo.

Supporto al Direttore Generale nella predisposizione ed aggiornamento del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.

Coordinamento della produzione e aggiornamento dei regolamenti di organizzazione .

Supporto ai Comuni e le loro forme associative nelle attività di produzione

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Tipo di funzioni Attività (A CURA DEI RESPONSABILI PER GLI INCOMBENTI

DI DIREZIONE POLITICA E DI CONTROLLO E PER LA

GESTIONE) normativa.

Gestione del Sistema Qualità

Attività di mantenimento e di sviluppo del Sistema di Gestione per la Qualità

Attività di rilevamento ed analisi della Customer Satisfaction nell’ambito del Sistema di Gestione per la Qualità

Monitoraggio delle competenze amministrative della Provincia

Attività di monitoraggio della legislazione nazionale e regionale attinente al decentramento amministrativo o comunque all’attribuzione di nuove funzioni e compiti alla Provincia.

Supporto alla rete delle Province del Nord-Ovest

Supporto alla partecipazione dell’Ente alla rete di relazioni organizzate denominata “Fondazione Noprd-Ovest”

Supporto agli Organi di governo nella partecipazione alle sedi nazionali e regionali di concertazione interistituzionale

3.4.2 Motivazione delle scelte

Per quanto attiene alle sedi degli uffici il programma origina dall’esigenza di diminuire i disagi dovuti alla pluralità di dislocazione delle strutture, qual è quella attuale, abbattendo i relativi costi di gestione. Mira alla valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’Ente, anche mediante l’adeguamento dei canoni attivi alle più favorevoli condizioni di mercato con costante monitoraggio delle quotazioni anche in funzione di una efficacia negoziazione dei canoni passivi. Risponde alla necessità di garantire alla struttura organizzativa dell’Ente le condizioni operative indispensabili per la realizzazione delle proprie finalità istituzionali, in un’ottica di razionalizzazione e contenimento della spesa, di diminuzione dei procedimenti di acquisto, riduzione del loro frazionamento tra i vari Servizi e miglioramento della qualità verso l’utenza.

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In ciò persegue una finalità di ottimizzazione del sistema di approvvigionamento, all’interno di una prospettiva di adeguamento alle nuove realtà di mercato e innovazione metodologica, favorendo il ricorso a procedure informatizzate di acquisizione e attività congiunte con altri Enti. Fa proprie le tematiche della sostenibilità ambientale, introducendole come elemento essenziale nei criteri di individuazione delle forniture: in tal senso indirizza la scelta energetica verso un più diffuso utilizzo delle reti di teleriscaldamento. Ricerca le nuove possibilità rese disponibili dalla liberalizzazione nel settore energetico, sia in termini di contenimento dei prezzi di acquisto che di forme contrattuali di più razionale utilizzo delle risorse energetiche. Fa proprio un modello di efficiente gestione dei propri servizi interni, ottimizzando l’utilizzo delle proprie risorse e delle modalità con le quali acquisisce le esterne, in una prospettiva di Amministrazione efficace nelle attività e nei servizi che rivolge al territorio e ai suoi cittadini. Garantisce la puntuale osservanza della normativa vigente in merito alla sicurezza nell’ambito della prevenzione e protezione rischi dei lavoratori.

Ottimizzare l’impiego delle risorse umane inserite nell’ente e adeguarne la qualificazione professionale alle competenze richieste dalla attuazione delle linee programmatiche del mandato 2004/2009, anche favorendo l’utilizzo flessibile delle risorse stesse sia attraverso processi di mobilità intersettoriale che di riqualificazione professionale tenuto conto della difficoltà di acquisizione di ulteriori risorse in conseguenza delle regole relative alla osservanza del patto di stabilità interno.

L’attività di gestione e sviluppo del sistema informativo e di telecomunicazione si presenta in gran parte come presupposto necessario a garantire un efficiente funzionamento degli uffici e dei servizi nella loro ordinaria attività lavorativa, garantendo un elevato livello qualitativo del servizio erogato all’utenza, anche in condizione di scarsità delle risorse. A questa logica dovrà adeguatamente rispondersi con un efficientamento del modello organizzativo.

Gran parte degli adempimenti connessi all'esercizio delle deleghe, che devono essere assolti dagli operatori economici che interagiscono con gli uffici provinciali, sono già stati risolti utilizzando canali sicuri di comunicazione telematica, riducendo i tempi di esecuzione delle singole attività; ciò comporta peraltro che l’attività della gestione non sia più rivolta solo all’utente interno, ma anche all’esterno dell’Ente.Occorre operare d’intesa con tutti i soggetti esterni che operano nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni e collaborazione con altri enti, in particolare Regione Piemonte ed altri enti locali, per la realizzazione di ottimali livelli di integrazione. In particolare ciò deve avvenire per quanto attiene il progetto della Banda larga all’iterno dei Patti Territoriale, Il Progetto Wi-pie e, soprattutto, per quanto attiene gli sviluppi dei diversi sistemi informativi: il “Riuso” degli applicativi software deve essere la linea guida degli investimenti in questo settore e presuppone un forte spirito di “sistema” tra tutti i soggetti pubblici e privati.

Tra le linee generali di organizzazione dell’Ente si evidenzia la necessità di favorire l'innovazione mediante criteri e procedure che consentano di:

- introdurre le nuove attività eventualmente necessarie con la maggiore tempestività ed il minor costo possibili,

- orientare i comportamenti organizzativi all'interno dell'ente verso il "servizio all'utente" anche attraverso chiarezza e trasparenza dei ruoli e della strumentazione organizzativa,

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- garantire l'adeguamento costante alle esigenze derivanti dai programmi dell'ente delle competenze possedute, attraverso azioni di acquisizione e potenziamento delle competenze medesime mediante selezione e formazione.

Ne deriva la necessità di una gestione del cambiamento che non prescinda dalla percezione della qualità del servizio, come indicato nei risultati delle attività di analisi della soddisfazione del cliente. Il cambiamento, derivante dall’introduzione di processi innovativi o come soluzione di problemi complessi, deve quindi operare lungo le direttrici dell’efficienza, efficaca ed economicità della gestione e insieme nella direzione della massima soddisfazione del cittadino/cliente e stimolando la collaborazione e la soddisfazione delle risorse umane impiegate.

Per quanto attiene il Forte di Finestrelle è intenzione proseguire nell’attività di valorizzazione monumento simbolo della Provincia di Torino nel rispetto delle competenze dei vari enti interessati.

3.4.3 Finalità da conseguire

Nell’ambito delle funzioni e delle attività elencate nel precedente paragrafo 3.4.1 – Descrizione del programma, vengono qui indicate alcune finalità più specifiche.

ATTIVAZIONE NUOVA SEDE CORSO INGHILTERRA Descrizione dettagliata:

Attivare la nuova sede di Corso Inghilterra con contestuale dismissione di elementi del patrimonio non più utilizzati quali sedi di uffici. In particolare, saranno accorpati nella stessa la maggioranza dei Servizi provinciali.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Razionalizzazione patrimonio immobiliare con drastico abbattimento del numero delle sedi e dei costi di gestione

RAZIONALIZZAZIONE SEDI DEGLI UFFICI PROVINCIALI Descrizione dettagliata:

Razionalizzazione ed ottimizzazione degli spazi destinati a sede di uffici provinciali

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Razionalizzazione del patrimonio immobiliare con drastico abbattimento del numero delle sedi e dei costi di gestione.

BENI SOTTOPOSTI A TUTELA (D.Lgs. n. 42/2004) Descrizione dettagliata:

Schedatura dei beni immobili di proprietà dell’ente ai fini della verifica dell’interesse culturale (D.Lgs. n. 42 del 22.01.2004)

Tipologia: Intervento di sviluppo

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Finalità generale (dal programma di governo):

Valorizzazione e tutela dei beni immobili di alto valore artistico e culturale

OTTIMIZZAZIONE MODALITA’ DI APPROVVIGIONAMENTO Descrizione dettagliata:

Il miglioramento e la razionalizzazione dei procedimenti di acquisizione si attua attraverso una serie si attività quali:

- individuazione di modalità contrattuali innovative; - analisi dei consumi interni e individuazione degli stanziamenti di spesa e delle

necessità di acquisti dei Servizi; - supporto ai singoli Servizi nella gestione dei procedimenti di acquisizione - revisione del Regolamento per acquisti in economia anche alla luce di nuove

modalità di acquisto - sviluppo strumenti di accreditamento fornitori per gestione relativo albo

In questo ambito si intende anche avviare gare ad evidenza pubblica in forma associata con altri Enti, anche assumendo il ruolo di capofila; ciò prevede la realizzazione di convenzioni (e l’applicazione di quelle già sottoscritte) anche nell’ottica di favorire gli acquisti di enti minori spesso privi delle risorse necessarie per affrontare autonomamente le procedure di acquisizione. Permane l’indirizzo di utilizzo e di adesione alle convenzioni CONSIP sempre nell’ottica di un risparmio dei costi di approvvigionamento. Si intende inoltre sviluppare e avviare procedure informatiche per l’acquisto di beni e servizi: mercato elettronico per spese in economia, procedure on line per la gestione delle gare (in collaborazione con il Servizio Gestione sistema informativo e telecomunicazioni).

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare l’organizzazione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

SISTEMA ACQUISTI ECOLOGICI Descrizione dettagliata:

Il Servizio Provveditorato, nell’ambito del progetto “acquisti pubblici ecologici “ intende perseguire uno sviluppo sostenibile a garanzia e tutela della salute e della protezione dell’ambiente, prevede l’ individuazione e l’inserimento di criteri di preferibilità ambientale nella documentazione di gara .

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare l’organizzazione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

ENERGIA ELETTRICA, ACQUA, GAS, TELERISCALDAMENTO Descrizione dettagliata:

Il Servizio mira a promuovere la ricerca e l’individuazione di nuove modalità e condizioni contrattuali di forniture per una gestione delle utenze (energia elettrica, acqua, gas) finalizzata all’ottenimento di risparmio e di consumi più razionali. Realizza altresì un piano di aumento della quota degli allacciamenti alle reti di teleriscaldamento nel rispetto del piano energetico previsto nel Programma di governo per ottenere risparmio e uso razionale dell’energia.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Supportare l’organizzazione dell’Ente per la realizzazione delle linee programmatiche

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SVILUPPO DI UN MODELLO EFFICIENTE DI EROGAZIONE DI SERVIZI INTERNI DI SUPPORTO.

Descrizione dettagliata:

La razionalizzazione delle modalità di erogazione delle attività di competenza dei Servizi Generali rientra in un generale piano di evoluzione organizzativa dell’Ente e contenimento della spesa. Si concretizza in azioni quali:

- lo sviluppo di nuove modalità di attuazione dei servizi di supporto istituzionali; - l’utilizzo di convenzioni Consip e l’adozione di strumenti contrattuali innovativi

nell’acquisizione di servizi (noleggio di autovettura con autista e adesione all’iniziativa “Car-Sharing”);

- la gestione del parco automezzi provinciale con individuazione di nuove modalità che prevedano interventi manutentivi preventivi e programmati ed il rinnovo dello stesso, privilegiando scelte a basso impatto ambientale coerenti con il programma dell’Ente relativo all’ambiente, alle politiche energetiche e alle azioni per contrastare l’inquinamento ambientale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare il sistema di gestione dei propri servizi interni finalizzato a un efficiente funzionamento dell’Ente.

SALVAGUARDIA LIVELLI DI SICUREZZA ALL’INTERNO DEI POSTI DI LAVORO Descrizione dettagliata:

Garantire il funzionamento in sicurezza della struttura dell’ente e la tutela dei lavoratori in applicazione dei disposti normativi.

Tipologia: Intervento consolidato

Finalità generale (dal programma di governo):

Salvaguardare i livelli di sicurezza all’interno dei posti di lavoro.

ACQUISIZIONE DELLE RISORSE UMANE Descrizione dettagliata:

Curare i procedimenti di selezione e acquisizione delle risorse umane mediante diverse tipologie di costituzione del rapporto di lavoro (assunzioni a tempo indeterminato, a tempo determinato, mobilità esterna, progressione verticale etc.) e provvedere alla predisposizione degli atti di assegnazione alle aree e servizi in modo da favorire l’attuazione delle linee programmatiche del mandato 2004/2009 sviluppando in particolare strumenti finalizzati alla acquisizione di personale appartenente alle categorie riservatarie ed alla valutazione delle possibilità di “stabilizzazione” di personale a tempo determinato.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

RIQUALIFICAZIONE E SVILUPPO PROFESSIONALE Descrizione dettagliata:

Predisposizione – in attuazione del programma pluriennale di formazione 2006-2008 - di programmi formativi e di aggiornamento per la riqualificazione professionale e lo sviluppo delle competenze del personale in servizio per ageduare le professionalità esistenti alle esigenze richieste per l’attuazione delle linee programmatiche del mandato 2004/2009

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

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MOBILITÀ DEL PERSONALE Descrizione dettagliata:

Favorire l’attuazione di percorsi di mobilità interna, anche a seguito di processi di riqualificazione professionale, per l’ottimizzazione della distribuzione delle risorse umane tra le strutture in modo da favorire l’attuazione delle linee programmatiche del mandato 2004/2009

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

INTERVENTI FORMATIVI PER I DIPENDENTI DEI COMUNI Descrizione dettagliata: Dare attuazione al piano triennale (2006-2008) di formazione per i dipendenti dei Comuni e

delle Comunità montane, approvato dalla Giunta Provinciale.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Coinvolgere tutti i 315 Comuni nella politica per lo sviluppo

SVILUPPO DEL SISTEMA INFORMATIVO E DI TELECOMUNICAZIONI Descrizione dettagliata:

Coordinare l’attività del Centro Servizi Territoriale (CST) della provincia di Torino, mantenendo i rapporti con i piccoli Comuni e la Regione Piemonte, contribuendo alla formazione e attuazione del piano di attività del CST, favorendo la gestione in forma associata dei servizi informatici; Realizzare la progettazione ed attuare gli interventi per la realizzazione delle reti telematiche di livello metropolitano connettendo le aree di competenza con i backbone di livello provinciale, come è previsto dal progetto regionale Wi-Pie , interagendo con le realtà locali e loro forme associative, a partire dai patti territoriali, le Comunità Montane, ecc. Garantire la diffusione e condivisione del patrimonio informativo, la cooperazione applicativa e l’integrazione dei diversi sistemi informatici.

Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

GESTIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO E DI TELECOMUNICAZIONI Descrizione dettagliata:

Garantire l’aggiornamento delle componenti hardware, software e di rete delle telecomunicazioni dell’Ente.

Miglioramento della rete interna (fonia e dati) delle sedi urbane ed extraurbane;

Ottimizzazione della banda di trasmissione dati tra le sedi cittadine e di accesso ad internet anche in accordo con altri Enti e Istituzioni;

Monitoraggio e controllo costante delle prestazioni e dei costi al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse nei settori di competenza (sistemi informativi, rete di trasmissione dati, telefonia fissa e mobile)

Utilizzo diretto e supporto ad altri Uffici per la diffusione delle piattaforme di e-procurement;

Supporto agli utenti nell’utilizzo delle procedure e degli applicativi software in produzione ed in gestione;

Mantenere in condizioni di efficienza il complessivo sistema hardware dell’Ente.

Realizzazione, secondo le regole sull’appalto pubblico, della rete fonia e della rete dati nella

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nuova sede di C.so Inghilterra. Tipologia: Realizzazione strategica

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

MONITORAGGIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE Descrizione dettagliata:

Proseguire e portare a regime il sistematico monitoraggio delle competenze amministrative dell’Ente, quanto a contenuto normativo ed al loro impatto esterno, secondo parametri di efficienza ed efficacia, nonché di valutazione dell’adeguatezza delle risorse trasferite alla Provincia per lo svolgimento delle funzioni attribuite

Tipologia: intervento consolidato

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

ATTIVITA’ NORMATIVA Descrizione dettagliata:

Stabilizzare l’apparato normativo che regola l’esercizio delle funzioni dell’Ente: valutare i procedimenti che necessitano di un regolamento proprio e produrre ed aggiornare i regolamenti in un’ottica di omogeneità e trasparenza

Tipologia: intervento consolidato

Finalità generale (dal programma di governo):

Adeguare l’organizzazione ad un ente con nuove competenze

SVILUPPO DELL’ORGANIZZAZIONE Descrizione dettagliata:

Eliminare eventuali ridondanze nella macrostruttura ed aumentare la trasversalità della gestione attraverso la semplificazione dei centri di responsabilità e la fissazione di obiettivi intermedi al triennio, misurabili con metodologie di Analisi Organizzativa. Operare la revisione delle regole e degli strumenti decisionali che consentono la gestione delle risorse, delle informazioni e delle attività dell’Ente

Tipologia: intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Rendere moderna l’amministrazione locale e fornire al cittadino ed alle imprese servizi di qualità sempre maggiore

AMPLIAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ Descrizione dettagliata:

Ampliare il perimetro di certificazione dei processi dell’Ente, secondo la norma ISO 9001:2000 ed incrementare le indagini di soddisfazione del cliente interno ed esterno

Tipologia: intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Rendere moderna l’amministrazione locale e fornire al cittadino ed alle imprese servizi di qualità sempre maggiore

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FORTE DI FENESTRELLE Descrizione dettagliata: Supportare tecnicamente la realizzazione dei vari interventi che si rendono necessari per

garantire la gestione e la fruibilità in sicurezza della Fortezza. Promozione di interventi specifici attinenti alla valorizzazione della Fortezza.

Tipologia: Intervento di sviluppo

Finalità generale (dal programma di governo):

Valorizzazione monumento simbolo della Provincia di Torino.

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Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo pag. 443

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

Per la realizzazione del programma sono previste le seguenti spese di investimento:

2007 2008 2009 € 8.307.067,00 € 7.357.017,00 € 3.507.017,00

3.4.3.2 Erogazione di servizi di consumo

Per la realizzazione del programma, la spesa per erogazione di servizi di consumo programmata è

2007 2008 2009 € 54.407.291,00 € 53.391.868,00 € 53.536.742,00

3.4.4 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Dirigenti Addetti area direttiva

Addetti area di concetto

Addetti area esecutiva

Addetti area ausiliare

10,5 68 162 78 20

N.B.: dati forniti dall’Area Risorse Umane sulla base dei dipendenti in servizio nel mese di ottobre 2006.

3.4.5 Risorse umane da impiegare

Per la realizzazione del programma sono disponibili:

Beni immobili Attrezzature Arredi ed altri beni mobili

50.939.073,75 € 1.623.777,32 € 743.745,43 €

N.B.: la valorizzazione delle risorse strumentali di ciascun programma corrisponde alle consistenze finali dell’ultimo conto del patrimonio approvato (2005).

3.4.6 Coerenza con il piano regionale di settore

In riferimento al presente programma non risultano approvati Piani regionali di settore

3.4.3.1 Investimento

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pag. Sezione 3: Organizzazione, personale, patrimonio, provveditorato, sistema informativo

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

444

3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma

ENTRATE (in Euro) 2007 2008 2009

Entrate specifiche:

Stato - - -

Regione Piemonte - - -

Unione Europea - - - Cassa Depositi e Prestiti, credito sportivo, istituti di previdenza 5.572.000,00 4.956.000,00 2.261.000,00

Altri indebitamenti (1) 2.388.000,00 2.124.000,00 969.000,00

Altre entrate 1.202.885,00 33.485,00 33.485,00

TOT. Entrate specifiche (A) 9.162.885,00 7.113.485,00 3.263.485,00

Proventi dei servizi (B) - - -

Quote di risorse generali (C) 53.551.473,00 53.635.400,00 53.780.274,00

Totale (A+B+C) 62.714.358,00 60.748.885,00 57.043.759,00 (1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili

3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma

2007 2008 2009

IMPIEGHI (in Euro) Euro % sul TOT. Euro

% sul TOT. Euro

% sul TOT.

Spesa Corrente consolidata (a) 43.949.399,00 70,08% 42.933.976,00 70,67% 43.078.850,00 75,52% Spesa Corrente di sviluppo (b) 10.457.892,00 16,68% 10.457.892,00 17,21% 10.457.892,00 18,33%

Spesa Corrente 54.407.291,00 86,75% 53.391.868,00 87,89% 53.536.742,00 93,85% Spesa per investimento 8.307.067,00 13,25% 7.357.017,00 12,11% 3.507.017,00 6,15%

Totale 62.714.358,00 100,00% 60.748.885,00 100,00% 57.043.759,00 100,00% Incidenza sulle spese finali dell'Ente, Titoli I e II 11,43% 11,33% 11,39%

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Sezione 3 pag. 445

Relazione Previsionale e Programmatica 2007-2009 Provincia di Torino

3.9 RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO

previsione pluriennale di spesa fonti di finanziamento (totale della previsione pluriennale)

anno di competenza

I anno successivo

II anno successivo

Legge di finanziamento e regolamento U.E. (estremi)

Quote di risorse

generali Proventi dei

servizi Stato Regione U.E.

Cassa DD.PP + Cr. Sp. + Ist. Prev.

Altri indebitamenti

(2) Altre entrate

41 16.097.741 15.821.844 15.921.844 47.033.429 604.000 0 144.000 0 0 0 60.000

42 32.018.440 27.323.282 26.361.282 51.717.155 0 4.814.322 16.587.627 0 1.610.000 9.690.000 1.283.900

43 62.714.358 60.748.885 57.043.759 160.967.147 0 0 0 0 12.789.000 5.481.000 1.269.855

44 6.768.289 3.379.198 3.206.198 10.013.685 0 0 3.340.000 0 0 0 0

45 10.569.608 10.531.927 10.533.927 -39.032.285 654.000 0 38.128.988 31.843.688 0 0 41.071

46 14.482.033 10.222.553 10.218.553 -76.682.469 0 0 54.646.564 56.959.044 0 0 0

47 44.600.284 60.502.396 34.247.842 -172.926.318 45.000 4.605.000 150.128.151 114.087.518 13.369.367 5.729.729 24.312.075

48 122.227.246 99.456.252 110.251.932 91.205.014 153.000 5.460 6.758.396 6.412.396 60.681.587 26.006.394 140.713.183

49 7.474.728 7.410.628 7.407.128 -32.302.505 713.281 0 21.263.854 21.067.854 315.000 135.000 11.100.000

50 2.236.659 2.099.059 2.099.059 -36.295.801 1.345.500 0 20.927.972 20.437.106 0 0 20.000

51 850.050 620.809 620.849 -187.630.009 0 0 121.202.033 68.519.684 0 0 0

52 2.641.105 2.328.995 2.326.995 -413.328.383 0 0 199.192.814 220.503.864 525.000 225.000 178.800

53 902.113 897.113 892.113 -26.944.173 0 0 14.821.256 14.814.256 0 0 0

54 4.713.678 1.869.264 1.862.864 -2.663.244 0 0 5.110.932 4.198.118 1.260.000 540.000 0

55 1.966.095 1.903.638 1.826.638 2.449.055 764.000 0 1.241.618 1.241.698 0 0 0

56 213.993.143 228.741.821 214.993.351 418.273.064 154.887 0 133.757.990 4.653.990 68.240.571 29.245.959 3.401.854

57 19.320.286 19.097.286 19.085.286 42.121.537 0 120.000 13.377.095 1.784.226 0 0 100.000

totale 563.575.856 552.954.950 518.899.620 678.195.816 5.500.177 13.272.674 547.762.118 20.000 230.323.234 107.709.957 70.133.482 Il numero del programma deve essere quello indicato al punto 3.4; (2) Prestiti da istituti privati, credito ordinario, prestiti obbligazionari