UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni...

32
UN AUTUNNO A PARIGI

Transcript of UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni...

Page 1: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

UN AUTUNNO A PARIGI

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 1 21/07/16 10:53

Page 2: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 2 21/07/16 10:53

Page 3: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

VÉRONIQUE OLMI

UN AUTUNNO A PARIGI

Traduzione di Laura Bussotti

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 3 21/07/16 10:53

Page 4: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

Titolo originale: Nous étions faits pour être heureux © Éditions Albin Michel - Paris 2012

Questo romanzo è un’opera di fantasia. Personaggi e situazioni sono invenzioni dell’autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi ana-logia con fatti, eventi, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

Redazione: Edistudio, Milano

ISBN 978-88-566-3773-1

I Edizione 2016

© 2016 – EDIZIONI PIEMME Spa, Milano www.edizpiemme.it

Anno 2016-2017-2018 – Edizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 4 21/07/16 10:53

Page 5: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

Ai figli

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 5 21/07/16 10:53

Page 6: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 6 21/07/16 10:53

Page 7: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

«Eravamo fatti per essere liberi. Eravamo fatti per essere felici.»

Louis aragon

«Tutto il sapere del mondo non vale le lacrime dei bambini.

Io non parlo delle sofferenze dei grandi, quelli hanno mangiato il frutto proibito,

e vadano pure al diavolo tutti quanti! Ma i bambini…»

Fëdor M. dostoevskij

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 7 21/07/16 10:53

Page 8: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 8 21/07/16 10:53

Page 9: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

18 OTTOBRE 2012

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16 10:53

Page 10: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 10 21/07/16 10:53

Page 11: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

11

Lui è lì, di fronte a me, in place des Abbesses. Non mi vede. Ha il bavero del cappotto alzato, si è messo i guan-ti di pelle marroni, la sciarpa di Hermès. Le luci della giostra gli lanciano lampi crudi e colorati sul viso, sot-tolineano le occhiaie, e le rughe sulla fronte. Ogni tanto alza la mano per rispondere al saluto di Chloé, seduta su un cavallo di legno.

Le sorride, ma la giostra ha girato, Chloé non lo vede e il sorriso diventa nudo, quasi misero, sotto le luci oscil-lanti.

Va a sedersi su una panchina della piazza. Accende una sigaretta. Allarga le gambe, lascia cadere le braccia tra le ginocchia, guarda qualcosa ai suoi piedi.

O non guarda.La giostra gira sempre. I bambini strillano di gioia e

la condensa gli aleggia davanti alla bocca, il vento gli sol-leva i capelli, io penso due cose: a quei bambini potreb-be venire un’otite. E anche: potrei avvicinarmi all’uomo seduto sulla panchina e andare via con lui.

Ancora una volta.Ma la giostra si ferma, il giro è finito.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 11 21/07/16 10:53

Page 12: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

12

L’uomo schiaccia la sigaretta, lascia la panchina per aiutare sua figlia a scendere dal cavallo di legno. Alza la testa e mi vede. Resta impietrito. Con la figlia a mezz’a-ria. Lo sguardo si dilata, gli manca l’aria. Chloé si ag-grappa a lui, gli torce il collo, gli tira le spalle, la sciarpa.

Faccio un cenno con la mano. Poi me ne vado.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 12 21/07/16 10:53

Page 13: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

20 SETTEMBRE 2011

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 13 21/07/16 10:53

Page 14: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 14 21/07/16 10:53

Page 15: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

15

La prima volta. Devi per forza raccontare della prima volta, anche se non lo sapevi, che lo era. Quel giorno non lo sapevo che avevo incontrato Serge, che la cosa si era messa in moto. È dopo che lo capisci, che ti domandi se l’altro ti aveva visto, se aveva avvertito qualcosa, un che di diverso, come quando inciampi e il suolo ti ap-pare sotto un’altra prospettiva.

Una cosa però la sapevo, quella mattina: era bel tem-po. Il cielo metteva voglia di correre. Era bello risalire rue Lepic in quella fresca luce autunnale, il giallino sui muri, il colore dell’uva sui banchi. Erano quasi le dieci, mi inerpicavo verso rue de l’Abreuvoir in jeans e scarpe da ginnastica, come mi vesto sempre per lavorare, vali-getta alla mano.

Giunta alla porta in legno del numero 8, ho suonato al citofono, «Sono Suzanne, l’accordatrice», Lucie ha risposto con la sua voce squillante e compita, e ha aper-to. Forse avrebbe fatto meglio a non farlo. Ho spinto la porta e mi sono scontrata con un tizio dal dopobarba troppo forte, ma intonato al completo tre pezzi, l’aria frettolosa e contrariata. In un lampo mi ha squadrato da

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 15 21/07/16 10:53

Page 16: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

16

capo a piedi, me e la mia tenuta da idraulico, mi ha ri-volto un sorriso forzato da uomo cortese e in ritardo, si è scostato per farmi passare.

Sua moglie mi aspettava sulla scalinata.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 16 21/07/16 10:53

Page 17: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

17

Era un pianoforte nuovo, e andavo là per la prima vol-ta. Lucie era sollevata che lo accordassi come se stessi per curare qualcuno per una violenta febbre che gli di-struggeva la vita. Le ho fatto i complimenti per la scelta del pianoforte, un Bösendorfer a mezza coda che non aveva mai suonato e non avrebbe mai dato il meglio di sé: Lucie voleva che suo figlio di otto anni imparasse a suonare, lo affermava distrattamente, un’attività passeg-gera e nondimeno artistica. Il Bösendorfer faceva pen-sare a un gigante imbavagliato. Ho spiegato a Lucie che avrebbe impiegato un bel po’ a stabilizzarsi, che sarei tornata, come minimo altre due volte, lei mi ha sorriso con il compiacimento di chi apprezza la cura prodigata agli oggetti cari e preziosi. Le piaceva il lavoro ben fat-to, soprattutto quello degli altri, dal canto suo pareva limitarsi ad ammirare tale lavoro e a prendersene cura. Mi ha domandato se mi dava fastidio che mi guardas-se accordare, non mi avrebbe disturbato minimamen-te, gradivo del tè, le ho detto di no. Non mi disturbava e non volevo niente da bere. Non sapevo come avrebbe reagito il pianoforte quando avrei dato il primo giro di

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 17 21/07/16 10:53

Page 18: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

18

chiave, volevo avvicinarmici senza urtarlo e, nel trovar-melo davanti smontato, mi è presa un po’ di paura. Ho sentito come suonava, un po’ metallico e distante, trat-teneva la propria potenza.

Lucie è rimasta al mio fianco. Ha ascoltato l’accorda-tura senza un segno di stanchezza, aveva una presenza così forte che mi sono chiesta da quale parte del suo ani-mo traesse l’energia per mostrarsi così dimessa, control-larsi in modo tanto infallibile, quando balzava agli occhi che era una giovane giumenta robusta e pronta a battersi.

E già, quel giorno, avevo incontrato Serge. È strano come basti un niente perché una vita vada, anche lei, fuori accordatura, perché la nostra esistenza, talmente unica, così preziosa, perda armonia e valore. Quasi fos-se fatta d’aria, e d’aria soltanto. In quella casa viveva un uomo di cui non conoscevo nulla tranne la moglie e il pianoforte, un uomo dal dopobarba troppo dolce, dal vestito troppo scuro, e prima di incontrarci non lo sape-vamo, ma non avevamo fatto altro, tutti e due, che avan-zare su minuscole assicelle di legno appoggiate sul fango.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 18 21/07/16 10:53

Page 19: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

19

Sono sul divano del salotto con Antoine, mio marito. Ci siamo raccontati la giornata, succintamente, l’essenzia-le, dopo il Conservatorio ho fatto tre accordature, quella di rue de l’Abreuvoir e poi solamente altre due nel po-meriggio, sono tornata a casa presto, ho fatto la spesa e preparato il salmone al cartoccio bevendo un bel bic-chiere di vino, è semplice. E mi piace. La giornata com-piuta. E giusta.

La luce aveva continuato a scemare fino alle sette e mezza, mi ero goduta quella dilazione prima della tri-stezza delle giornate che presto si sarebbero concluse a metà pomeriggio, con il freddo e i preparativi collettivi delle feste di fine anno, in un’angoscia che la folla non smorza, ma amplifica.

La routine può essere un rifugio. Seduta sul divano del salotto con Antoine, non penso a niente, sto bene. Mangiamo il salmone davanti alla partita di calcio.

Antoine odia il calcio. Anch’io. Va a letto prima di me. Quando lo raggiungo mi affretto a raccontargli la par-

tita, per poterla dimenticare al più presto. Lui ripete sot-

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 19 21/07/16 10:53

Page 20: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

20

tovoce dopo di me, in tono serio e afflitto: «Splendido gol di Benzema, seguito da un gol di Malouda».

«Splendido gol di Benzema, seguito da un gol di Ma-louda.»

«Che vale la qualificazione a…? Coraggio, Antoine…»«Alla Coppa del mondo.»«Nemmeno per sogno! Agli Europei 2012!»«Gli Europei 2012… Gli Europei 2012… Oh, che

barba!»Antoine lavora in un garage, a La Garenne-Colombes.

La sua mancanza di passione per il calcio è un vero han-dicap, i colleghi pensano che li snobbi, che non voglia spartire niente con loro, né le sigarette della pausa siga-retta né i commenti sulla partita della pausa sigaretta. Antoine non fuma ma fa la pausa insieme a loro, e men-te, a fine d’integrazione.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 20 21/07/16 10:53

Page 21: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

21

A Serge piace stare nella sua automobile. È sicura, bella e costosa. Ha un buon odore, è sua. Dietro i vetri scuri nessuno lo vede, lui vede tutti, non è la situazione ideale, quella cui aspira ognuno di noi? Ascolta Natalie Dessay cantare Mozart, accende una bionda, nessuno gli rom-pe le scatole, nessuno gli parla, lo tocca, gli chiede il suo parere, non ha pareri, non prende decisioni, il cellulare è spento. Tutto intorno a lui ci sono le spazzatrici auto-matiche che catapultano cacche di cane fradicie sui pas-santi, ci sono gli autobus strapieni, i cantieri delle fac-ciate in rifacimento, gli operai che vibrano aggrappati ai martelli pneumatici, ci sono quelli che escono dal métro, dal bistrot, dai palazzi, sono davvero così importanti, si domanda Serge, tutte queste giornate che riempiamo? Si sente intorpidito, gli sembra di fluttuare in una bru-ma acre, stamattina si è alzato troppo tardi, non è anda-to a correre, che senso di colpa non aver fatto jogging in questa luce settembrina, da un po’ di tempo fatica ad alzarsi presto e stamattina è incordato come una vecchia fune consumata, ha voglia di farsi fare un massaggio, di sentire il rilassamento e la resa.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 21 21/07/16 10:53

Page 22: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

22

Arriva in agenzia dopo gli altri, va bene così, è il tito-lare e non gli piace aprire l’ufficio, la saracinesca, la chia-ve ai piedi della porta, le tapparelle abbassate, i compu-ter spenti, quella routine un po’ da burocrate un po’ da droghiere lo angoscia, ha vietato le cartoline in cucina, le piante in vaso sulle scrivanie e i post-it sui computer. La sua agenzia immobiliare, in avenue Georges Mandel, vende solo beni di lusso, e gli piace che lì dentro ci si senta protetti dalla volgarità, dalla fatica e dell’appros-simazione, che vi si entri come in una gioielleria di place Vendôme: una bolla ovattata dove ci si riconosce già dal modo di dire buongiorno, a proprio agio ma con misu-ra, un sorrisetto disinvolto agli angoli delle labbra. Sta-mattina, la prima cosa che farà appena arrivato in agen-zia sarà prendere appuntamento con l’osteopata.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 22 21/07/16 10:53

Page 23: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

23

Il giorno dopo ho aspettato Mathieu, è una cosa che non sopporto e ho cominciato col fargli una ramanzi-na: com’è possibile che un sedicenne arrivi in ritardo il primo giorno di stage? Ero arrabbiata ma non sorpre-sa: gli stagisti che formo sono tutti adolescenti ed è raro che si presentino da me alle sette di mattina senza ave-re l’aria scandalizzata di uno buttato giù dall’amaca. A volte mi sento vecchia a forza di ripetere sempre la stes-sa cosa: «Un accordatore di pianoforte è come un con-trollore aereo, preciso e puntuale!». Mathieu ha riso e mi ha detto che non c’entrava niente, tant’è vero che i controllori aerei hanno una vista ottima mentre gli ac-cordatori spesso sono ciechi. Gli ho domandato se aveva fatto colazione, mi ha risposto che non mangiava mai la mattina, sennò faceva tardi. Gli ho ordinato di metter-si il berretto con la visiera sul davanti – non glielo ave-vano insegnato a scuola? – e ci siamo incamminati ver-so il Conservatorio.

Ho visto che era diverso dagli altri quando mi ha det-to che era contentissimo che ci andassimo a piedi. Non concepisco che ci si muova in macchina a Parigi. Non

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 23 21/07/16 10:53

Page 24: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

24

concepisco che uno non abbia voglia di sentire che aria tira, prendere la misura delle cose e vedere cosa gli offre la vita. Camminare a Parigi significa varcare parecchie frontiere, un ponte, un viale e cambia tutto, paesaggio e abitanti, anche se ovunque le persone sono accomuna-te dagli stessi pensieri: “Le cose si sistemeranno”, “Ce la farò”, “Non c’è motivo che non vada a buon fine”. Siamo nati tutti nelle stesse condizioni: abbiamo fatto capolino e ci siamo preparati a correre. Abbiamo bevu-to abbiamo mangiato siamo diventati grandi e grossi, a quest’unico scopo: correre a testa bassa. Quella mattina guardavo Mathieu e mi dicevo che in fin dei conti forse aveva ragione lui: arrivare in ritardo a un primo appun-tamento dà subito il tono. Mi camminava accanto sorri-dendo, chissà perché, pareva che tutto lo divertisse e gli interessasse, veniva dall’École du Mans e forse scopriva Parigi, o forse invece la ritrovava, con l’orgoglio che tut-ti noi abbiamo nell’abitarvi, la sensazione che, se questa città è così bella, è perché le nostre vite vi pulsano al suo ritmo. Mathieu era così alto e robusto che non potevamo avanzare frontalmente e ogni tanto con le spalle urtava i passanti, che protestavano, ma non troppo. Io non ho figli, non ne avrò mai. Da qualche anno, gli stagisti che formo per il diploma di accordatore potrebbero essere miei figli e mi dico che deve essere sbalorditivo: avere un neonato, e ritrovarsi un giorno a non poter cammi-nare in due su un marciapiede.

Qualche giorno prima avevo incontrato Serge. Sen-za saperlo, perché s’incontra tanta di quella gente, e se si dovessero tenere a mente tutti gli uomini con cui ci si scontra, tutte le porte che si varcano incrociando quelli

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 24 21/07/16 10:53

Page 25: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

25

che entrano e quelli che escono, che vivono in senso in-verso, e perché uno solo all’improvviso dovrebbe stac-carsi a poco a poco dal flusso, rivolgersi a noi e avere qualcosa di realmente nuovo da dirci? Non è tutto già visto e sentito, la cortesia di maniera e poi l’avanzata prudente, quindi in cerchi successivi avvicinarsi all’al-tro, al suo stato civile e alla sua intimità, e star lì a spia-re i momenti in cui si forma una crepa, i punti di debo-lezza e di accordo? Abbiamo voglia di farlo? Abbiamo abbastanza desiderio, e speranza, per farlo?

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 25 21/07/16 10:53

Page 26: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

26

«Dipende da cosa cerca la signora, chiaramente» dice Serge sorridendo, un sorriso complice rivolto alla si-gnora, perché ha capito subito che avrebbe pagato lei e non il giovanotto al suo fianco, che non ha la sicurez-za di uno pronto a estrarre il libretto degli assegni dal-la tasca interna del completo Armani, il completo sarà anche Armani ma gli sta grande, la signora deve avergli fatto una sorpresa, deve aver voluto cambiargli look e ha preso una cantonata, poco male. Non è la taglia giu-sta, tutto lì. La signora sospira con l’aria un po’ imba-razzata, fa la ragazzina, visto che paga lei deve pur fare una concessione al giovanotto, fargli credere che è indi-fesa, ha bisogno dei suoi consigli, forse non è la donna forte che lui pensa che sia… Suo malgrado Serge guar-da l’ora, ha un mal di testa tremendo, lo dirà all’osteo-pata, ha il terrore che le emicranie oftalmiche tornino a rovinargli la vita, qualsiasi altro male, cerchi di capi-re, ma non quello! Mi sta bene avere mal di stomaco, le emorroidi o l’artrosi cervicale, ma non quelle cazzo di emicranie oftalmiche, quando succede come vuole che faccia a guidare, a leggere, non vedo più nulla, solo quei

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 26 21/07/16 10:53

Page 27: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

27

filamenti che tremolano, quegli sprazzi di luce, come se avessi fissato il sole, precisamente, e sempre con l’ansia che ricominci, mi può prendere dappertutto, una pu-gnalata alla schiena, la mia vita si ferma, non posso fare niente, solo vomitare e poi sdraiarmi al buio tremando come un cane che esce dall’acqua.

«È insolito, lo so, ma io sono più per la campagna che per il mare… adoro fare giardinaggio, davvero sa, lo adoro, è la mia passione!»

Serge sorride dolorosamente e garantisce alla signora che non rimarrà delusa, sono due ettari di giardino, e an-che il signore sarà contento, il mare è solo a venti chilo-metri, e si porta la mano alla fronte, gli tremano le dita, la pelle è madida di sudore, perché stamattina non ha fatto jogging, perché si è alzato così tardi, e il giovanot-to bacia la mano della signora: «Grazie mamma, grazie mammina». Serge si dice che anticiperà l’appuntamento con l’osteopata, è raro che si sbagli sul profilo dei clienti, è sull’orlo della crisi, lo sente da quella distanza nebulo-sa che si instaura tra lui e gli altri, da come rimbombano le voci, presto appariranno le macchie luminose, è sicu-ro. Clicca al computer, fissa un appuntamento con la si-gnora e suo figlio, È la vera Bretagna, vedrete, l’interno della Bretagna, splendido ed energizzante, e li riaccom-pagna alla porta evitando i riflessi del sole sui vetri, i fari delle moto quando apre la porta, e quel cielo luminoso, ha lo sguardo sulle scarpe quando la signora gli sussurra all’orecchio: «Adoro che mi chiami mamma!» e poi fa quella risatina piena di rossetto e spruzzi di saliva, Serge ridacchia, per solidarietà, ma ha la gola secca e nella te-sta i martelli pneumatici si sono messi al lavoro.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 27 21/07/16 10:53

Page 28: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

28

La sera Serge sta meglio. L’osteopata l’ha palpato, mas-saggiato, torto per più di un’ora come una bambola di pezza, lui ha accettato tutto con la massima fiducia, come mai prima. Gli piace quell’idea dell’abbandono assoluto. Della follia insita nel permettere a un estraneo di torcer-ti il corpo come gli pare, senza opporre resistenza, sen-za azzardare un timore, un moto di diffidenza. Quando esce dallo studio dell’osteopata, Serge è pieno di un calo-re dolce e avvolto in una coperta invisibile che lo proteg-ge dagli altri, ed è ancora meglio che dietro i vetri scuri, perché ora può perfino camminare accanto a loro sen-za sentirsi parte del gruppo. L’osteopata raccomanda di camminare dopo la seduta, Serge obbedisce e si mischia alla folla, com’è strano, quel calore greve dei corpi in mo-vimento, l’odore della loro pelle e della loro sporcizia, la loro andatura priva di eleganza, il cellulare all’orecchio, parole misere che non dicono niente, Arriverò un po’ in ritardo, Dove sei, Senti questa non ci crederai, Ma por-ca miseria ti avevo detto di non richiamarmi… Passerà, sta già passando, collere che si stemperano, parole senza convinzione e messaggi che si cancellano.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 28 21/07/16 10:53

Page 29: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

29

Sono le sette, cala la sera e insieme il freddo, Pari-gi si fa bigia e le statue sembrano di colpo vecchissime. L’oscurità confonde il tempo e potrebbe essere una Montmartre di chissà quando, con i pittori maledetti sul punto di far soldi a palate, la Seconda guerra mon-diale e le retate nelle scuole, la Liberazione o l’elezio-ne di Mitterrand, a Serge non piace, che le carte si mi-schino. Che gli ricordino quanto ha dovuto mescolarle, più e più volte, perché del suo passato non sopravvives-se nulla. Senza neanche pensarci, con un gesto involon-tario, si porta la mano al cuore, dove a proteggerlo c’è il portafoglio, lo spessore delle banconote e delle car-te Gold. Quell’autonomia che esclude il bisogno di un aiuto, ecco la sola cosa di cui sia certo: le somme visua-lizzate a fronte del suo nome, le cifre dell’indipendenza assoluta. Si ferma dal fioraio e compone un bouquet per sua moglie. Dà l’indirizzo per la consegna, non è tipo da camminare con un mazzo di fiori in mano, stile ge-nero che va a cena dalla suocera, innamorato timido o San Valentino squattrinato. E poi Lucie adora aprire a chi fa le consegne, si può anche dire che l’occupazione principale, l’hobby di Lucie sia aprire a chi consegna i mobili, i tappeti, i quadri comprati da Drouot, Lucie ha una coppetta piena di spiccioli già pronti per le mance. È una donna allegra. Entusiasta. A cui piace spalanca-re la porta della sua casa, che ha reso «una meraviglia, che talento», come dicono i loro amici. E quel piano-forte, su cui vuole che loro figlio Théo impari a suona-re, è bello a vedersi in un salotto, ma quando Serge ri-entra il piccolo interrompe immediatamente le scale, sa che suo padre non lo sopporta: «Mi fa venire l’emicra-

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 29 21/07/16 10:53

Page 30: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

30

nia!» dice Serge prima ancora che il bambino abbia re-golato l’altezza dello sgabello. Non si è opposto, però, ha appena sborsato una fortuna per quel mezza coda in sostituzione del vecchio pianoforte verticale che Lucie aveva comprato da una vicina andata a vivere in Costa Azzurra. A Lucie non può rifiutare niente, è bella e ha trent’anni in meno di lui, in fin dei conti è l’unico debito che abbia a questo mondo, la sensazione di dover ripa-gare tutti gli anni che le ruba e tutto quello che le tace, come si tace il grosso delle proprie paure a una bambi-na che ci è cara in virtù della sua innocenza.

Quella sera, appena varcata la porta del suo giardi-no Serge sente la frescura dei fiori che si sono richiusi e presto moriranno, l’odore del tiglio che perde le foglie e dà tanto da lavorare al giardiniere, e mentre fa un passo di lato per scansare il gatto nero che gli si intrufola tra le gambe, per un attimo ricorda qualcosa. O qualcuno. Un movimento. Una silhouette. Forse, Suzanne, quella mattina… Ma non lo sa. È un ricordo inafferrabile, la sensazione di un sogno strano e sfuggente.

A casa sua ci sono tutte le luci accese. Sagome che si fronteggiano creano ombre cinesi dietro le tende. Lucie ha organizzato un’altra festa. Serge si slaccia la cravatta prima di oltrepassare la soglia, e pensa che è stato dav-vero stupido rimettersela dopo la seduta di osteopatia.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 30 21/07/16 10:53

Page 31: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

31

Serge ride, non sa di cosa. È tutto così bello a casa sua, un lusso palese, come un dono. Può esserne davvero fiero, e del resto lo è, a volte se lo dice, si congratula sottovoce con se stesso, si incoraggia… Poi finisce per trovare il tutto un po’ ridicolo. È come lanciare una moneta, testa o croce, come fai a sapere se la tua vita è splendida o miseranda, chi ti dice se hai avuto successo e se ne valeva la pena? Ma santiddio, ha due bambini, così belli, talmente innocenti, Serge posa il bicchiere e urta gli invitati, uomini che parlano a voce alta e don-ne esilissime appollaiate su tacchi esilissimi, sono pro-prio belle, si sono prese tutto, pensa Serge, la bellez-za, i soldi, la gioia, Permesso… Permesso… Serge ne sente i profumi misti a sudore, a quell’ora, un sudore un po’ incipriato che non ha niente a che vedere con l’altro, di ruggine e sale, Permesso… Permesso… Ser-ge sorride in continuazione, deve assomigliare al Joker di Batman, Permesso… Finalmente raggiunge il corri-doio malva dove tutto è tenue, moquette e pareti, e in fondo al quale ci sono le due camere, quella azzurra per Théo, quella rosa per Chloé, e le lampade colorate che

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 31 21/07/16 10:53

Page 32: UN AUTUNNO A PARIGI - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/.../07/566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.pdf · 2016-08-30 · 18 OTTOBRE 2012 566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 9 21/07/16

32

diffondono quella luce soave in quell’odore di bambi-no che dorme.

Serge si rimprovera di puzzare di fumo e di alcol, non osa affondare il viso nel piccolo collo caldo di Chloé, lei dov’è, si domanda, cosa diventerà, di sicuro una giovane donna esile appollaiata su tacchi esili, il giusto ribalta-mento delle cose. Chloé proverrà da sua madre, e solo da lei. Sarà un bene. Ma dov’è, torna a domandarsi, quanto gli piacerebbe prendere parte al suo sogno, trovarsi nel respiro del sogno, un mondo di appena cinque anni e mezzo, occhi che hanno visto la bella casa di Montmar-tre e la scuola due strade più giù, ecco, la vita è tutta qui. Vale la pena vendere manieri in Bretagna a vecchie sver-gognate; solamente per regalare a sua figlia la bellezza del mondo. Prima che attraversi la strada da sola. Da lì, dalla camera di Chloé in fondo al corridoio, Serge non sente niente della festa organizzata da Lucie, è come se si trovasse sott’acqua, nel profondo degli abissi. Guar-da la camera rosa, chiara e soave, la moquette soffice, il cavallo a dondolo, la cucina giocattolo, Barbie e la sua casa e la sua macchina e il suo Ken e il suo guardaroba. Quella vita in miniatura. Lui è una specie di grizzly in quell’universo rosa che sa di pigiama stirato ed essenza di lavanda. L’ombra che proietta sul muro non sembra sua, è massiccia e curva, davvero è lui? Si alza, il sudo-re gli cola lungo la schiena in un’unica goccia, con una strana precisione. L’ombra si sdraia ai suoi piedi. Esce e passa davanti alla camera di suo figlio senza fermarci-si. Raggiunge gli invitati. Il rumore che fa la borghesia.

566_3773_1_Un_autunno_a_Parigi.indd 32 21/07/16 10:53