ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2....

22
Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande Presentazione di Sergio Zavoli

Transcript of ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2....

Page 1: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

Pino Aprile

Elogiodell’imbecille

Gli intelligenti hanno fatto il mondo,gli stupidi ci vivono alla grande

Presentazione diSergio Zavoli

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 3

Page 2: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

I Edizione Piemme Bestseller, luglio 2010

© 1997 - EDIZIONI PIEMME Spa20145 Milano - Via Tiziano, [email protected] - www.edizpiemme.it

Anno 2010-2011-2012 - Edizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Stampa: Mondadori Printing S.p.A. - Stabilimento NSM - Cles (Trento)

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 4

Page 3: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

Presentazione

La persona scontenta, incattivita, aggressiva lasi può placare con un po’ di attenzione, di tolle-ranza, di simpatia; ma provate a rabbonire l’imbe-cille, a trarlo dalle sue ferme, persino inflessibiliconvinzioni, a insinuargli, mica tanto, un dubbio:solo in apparenza spaesato, prenderà tempo perricominciare a tessere, si fa per dire, il suo ragio-namento nell’ostinata idea che a non capire siatevoi, pervicacemente protesi a scaricare su di lui lavostra stessa imbecillità.

Lo avete mai visto all’opera? Quando non si sa– ed è questo il momento, secondo me, più gra-vido di pericoli – che cosa stia pensando? «Nonpensa niente!», si consolano gli ingenui. Ma nonè proprio ciò che più va temuto? L’idea, intendodire, che un pensiero già debole possa comesvignarsela, bighellonare chissà dove, perdere ilfilo – seppure un’inezia – di se stesso. Da unpensiero così ridotto quali danni dovremo aspet-tarci quando il titolare lo richiamerà, diciamo,per rimetterlo in moto?

PRESENTAZIONE 9

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 9

Page 4: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

Sto riflettendo: forse il bietolone andrebbeaccudito e persino coccolato, forse dovremmoaddirittura consentirgli di mettersi la testa sotto ipiedi, se proprio intendesse dimostrarci di poter-ne fare a meno. Credo che non lo si debba contra-stare, insomma, se si vogliono sfuggire conse-guenze ancora più inquietanti; anche se nelfrattempo, che so, mette al mondo dei figli, li facrescere, spiega loro la vita, decide di che cosa ecome parlare, magari della libertà, dell’amore,della morte, ma anche della malinconia o dellagioia, della paura o del sogno. O quando fissa ilmodo di pensare e di giudicare: da Bossi a Dio,dall’infinito all’ora di pranzo, dalla gara spazialealla partita a bocce; oppure va a votare, e istruiscela moglie, i parenti, gli amici, in attesa di farloanche con i figli.

Per la statistica egli rappresenta la maggioranza,ma non è vero: interpreta l’umanità. La quale,l’abbiamo appena appreso da alcuni scienziatiamericani, non nasce intelligente. O, meglio, iltasso di intelligenza di una persona sarebbe eredi-tato solo per un terzo, tutto il resto si acquisisce.Come? Confrontandosi con la vita; perché si cre-sce, in fondo, grazie ai problemi che siamocostretti a risolvere. Primo fra tutti quello dell’in-telligenza o, se preferite, dell’imbecillità. Non è,badate, una cattiva notizia; l’idea che Michelange-lo possa avere avuto, in tenera età, la testa diEsposito Gennaro, o di Brambilla Ambrogio, pro-duce grandi consolazioni e alimenta enormi spe-

10 PRESENTAZIONE

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 10

Page 5: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

ranze. Ma soprattutto induce a doverose pruden-ze: il primo imbecille che incontri, infatti, un gior-no potrebbe affrescare il Giudizio Universaledella Cappella Sistina o scolpire la Pietà.

Se tutto questo fosse vero, se cioè la scienza riu-scisse a provarci che l’imbecillaggine ha abitato inciascuno di noi fino a quando non l’abbiamo piùo meno sgominata mettendole contro, pian piano,l’intelligenza, dovremmo accettare per buona unaipotesi di fronte alla quale, già adesso, nessuno siritrae: tutti, a veder bene, siamo migliori dellanostra fama. E forse, proprio per questo, un po’più uguali. Fino ad accogliere, nella media, anchel’ignaro protagonista del libro.

Sergio Zavoli

PRESENTAZIONE 11

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 11

Page 6: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 12

Page 7: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

E Lorenz mi disse...

Perché ci sono tanti imbecilli? Non riuscivo asmettere di pensarci: mi sorprendeva la naturaletolleranza che c’è per la stupidità. Mi scoprivo achiedermi: ma gli altri si accorgono o no di comesiano prive di senso troppe cose che abitualmentefacciamo? E dal momento che non tutti sonoscemi, possibile che non gliene importi nulla?

Poi incontrai Charles Darwin e ne fui folgorato.La scuola mi offriva una concezione tronfia del-l’essere umano e delle sue «magnifiche sorti e pro-gressive». Darwin mi insegnò a dubitarne. Dellesue opere, più ancora che l’Origine della specie,mi colpì L’origine dell’uomo, il meno conosciutodei suoi capolavori. Mi diede la sensazione di unsegreto rivelato.

L’essere umano è un animale, molto simile allegrandi scimmie. Ci ha resi quel che siamo un lun-ghissimo processo evolutivo, regolato dalle stesseleggi che ancora guidano il cammino di tutte lespecie (anche vegetali). Ci distingue dagli altrianimali, persino da quelli più vicini a noi, la quan-

E LORENZ MI DISSE... 13

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 13

Page 8: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

tità e la qualità della nostra intelligenza. Nessunone ha altrettanta, sul pianeta. Mi affascinava l’ideache lo stesso meccanismo che aveva dato a noiquesta potenza cerebrale, l’avesse negata agli altri.Insomma: perché solo noi? (E perché, mi doman-davo subito dopo, una così bella dote viene usatatanto poco?).

La regola evolutiva è la stessa per tutti: la sele-zione naturale, la sopravvivenza del più adatto.Così prevalgono le caratteristiche che permettonoalla specie (qualunque specie) di affrontare convantaggio l’ambiente in cui è inserita. La selezio-ne naturale non ha un percorso stabilito: procedea caso e, da una serie ininterrotta di tentativi riu-sciti, nasce la caratteristica che garantisce lasopravvivenza della specie. Nel nostro caso si trat-tò dell’intelligenza.

Darwin stesso applicò all’uomo la sua teoria, daaltri banalmente riassunta, fin dall’inizio, nelmodo («Discendiamo dalle scimmie») che indussela pia moglie del vescovo anglicano di Worcesterad augurarsi: «Almeno, che non si sappia in giro».

Ma il ragionamento di Darwin era molto piùcomplesso. In fondo, l’idea di derivare dalle scim-mie non è così terribile: non lo siamo più, questoconta. Molte famiglie hanno antenati altrettantoimpresentabili; e, cronologicamente, ben più vici-ni. Dal pensiero di Darwin mi sembrava di potertrarre qualcosa di più: una spiegazione plausibiledell’intelligenza umana, in base a ragioni soltantonaturali. Che colpo, per l’uomo che si considera il

14 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 14

Page 9: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

centro dell’universo: la sua potenza mentale, nelteatro della vita, non vale più del mimetismo,della forza fisica o dell’apertura alare di altri ani-mali. E per gioco, ma non troppo, cominciai achiedermi: se ci furono specie acquatiche poidivenute terrestri; animali che strisciavano e oravolano; cosa assicura che non avvengano in noiulteriori adattamenti che mutino la qualità e laquantità delle nostre caratteristiche, compresequelle cerebrali? Siamo il solo essere pensante delpianeta: e chi ha detto che lo resteremo?

Mi resi conto che persino la teoria dell’evolu-zione umana poteva alimentare il nostro orgogliodi animali intelligenti, il bisogno di sentirsi spe-ciali: la boria della specie...

L’indagine scientifica sulle nostre origini erauna volta affidata solo all’esame dei resti fossilidei primi ominidi e dei loro manufatti. I risultatidi tali ricerche, opportunamente elaborati, per-mettevano di costruire quelle tavole dell’evolu-zione umana che illustrano i manuali scientifici:una serie di bipedi diligentemente messi in fila,secondo l’(ipotetico) ordine cronologico dellaloro comparsa. Il primo, da sinistra, era pratica-mente uno scimmione: tozzo, peloso, curvo, lebraccia e le gambe sproporzionatamente lunghee arcuate, lo sguardo ottuso. Procedendo versodestra e verso l’oggi, i caratteri animaleschi siattenuavano, sino a sublimarsi nell’ultimo dellafila, l’Homo sapiens sapiens. Alto, bello, il mentoe lo sguardo protesi verso il futuro (qualcuno

E LORENZ MI DISSE... 15

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 15

Page 10: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

doveva avergli detto che sarebbe diventato Leo-nardo da Vinci).

Naturalmente, venivamo messi sull’avviso: quel-la ricostruzione era solo ipotetica; qualche omini-de avrebbe potuto forse scambiare il suo postonella fila con il vicino più o meno scimmiesco; ec’era sempre l’anello mancante: il nostro antenatopiù prossimo, già quasi bello come noi, ma ancoraun po’ brutto e tonto come i predecessori.

Questo non indeboliva la sostanza della rico-struzione: per quanto bestiali potessero essere isuoi progenitori, l’essere umano rimaneva il mera-viglioso punto d’arrivo d’un cammino intrapresomilioni d’anni fa. Come dire: in un modo o nell’al-tro, siamo speciali, unici. Dopo Darwin, non era-vamo più il centro della creazione, l’opera piùimportante di Dio, l’essere più nobile, il solo asomigliargli; ma restavamo pur sempre il capola-voro dell’evoluzione. E su questo poteva fondarsila teoria che voleva vedere nell’uomo il centrodella natura, la ragione capace di spiegare l’esi-stenza dell’intero universo.

Non ero in grado di esprimere giudizi sulledispute scientifiche e teologiche che dall’intuizio-ne di Darwin traevano origine. Non ero sicuronemmeno del fatto che zio Charles avrebbe con-diviso certi sviluppi (altrui) delle sue idee. Avver-tivo soltanto, confusamente, che forse nella mate-ria c’era qualcosa d’importante, che ancorapoteva essere colto. Anche se non riuscivo adandare più in là di questa fastidiosa sensazione.

16 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 16

Page 11: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

Ero poi finito giornalista e, dopo molti anni inun quotidiano, ero entrato in un settimanale, pro-prio in uno dei momenti di maggiore incertezzamorale e politica della recente storia italiana. Allaricerca di risposte, di trasfusioni di saggezza,andavano molto le lunghe interviste a personaggi,famosi per sapere e autorevolezza, in mancanza diun dichiarato “Vecchio della montagna’’. Ne veni-vano fuori dei ritratti commentati, giudiziosi,infarciti di aneddoti e opinioni su ogni possibiletema. Ho avuto così l’opportunità di incontrarediversi protagonisti della storia del nostro secolo:alcuni mi hanno accolto nelle loro case, ho cono-sciuto le loro famiglie, a volte ho pranzato allaloro tavola, ho potuto, con il loro permesso (e tal-volta, ammetto, senza), curiosare sulle loro scriva-nie, nelle loro biblioteche. Forse avrei dovutochiedermi: chi mi dà il diritto di irrompere nellaloro vita, di estorcere pareri, confessioni, rubaresentimenti? Ma non mi sono mai sentito un intru-so. Arrivavo a considerare un diritto, il mio, dichiedere; e un dovere, il loro, di rispondere. Per-ché? Perché siamo animali sociali ed è buona cosamettere in comune, far circolare, le domande e lerisposte. Per molto tempo ho pensato che “Larisposta assoluta’’ esista, ma sbriciolata fra tutti gliuomini; ognuno ne possiede un granello e non sadi averlo. Se qualcuno, come in un puzzle...

Un giorno, con il direttore della rivista in cuiancora oggi lavoro, decidemmo di fare un servi-zio su Konrad Lorenz: era una “grande anima’’,

E LORENZ MI DISSE... 17

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 17

Page 12: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

già premiato con il Nobel per il suo contributoalla nascita di una nuova scienza, l’etologia (chestudia gli animali e i loro comportamenti); ma eraconosciuto in tutto il mondo per il suo paternomodo di raccontare osservazioni scientifiche,come fossero storielle di animali. Un suo libro,L’anello di re Salomone, lo aveva reso giustamen-te famoso.

Dopo la mia giovanile infatuazione per Darwin,avevo saltuariamente coltivato, come tutti, perhobby e senza molto impegno, la mia personalericerca sul “Trittico fondamentale’’: chi siamo, dadove veniamo, dove andiamo. Non avevo fattoalcuna scoperta capitale, ma ero sempre più sor-preso dalla naturalezza con cui l’essere più intelli-gente del pianeta tende ad agire in modo del tuttoirragionevole.

Di Lorenz avevo letto qualcosa e mi era piaciu-to. Per prepararmi a incontrarlo, mi procuraitutto quello che trovai di lui e mi ci tuffai: primaper dovere, poi con interesse, poi con tale voraci-tà che fui deluso non ci fosse altro da leggere. Fuuna folgorazione, un’altra, e faceva il paio conquella darwiniana. Mi domandavo quali sarebbe-ro stati i risultati di uno studio sugli esseri umanie i loro comportamenti, secondo i principi e imetodi dell’etologia. Insomma: se l’uomo non èche un animale (e non c’è ragione, a parte l’orgo-glio della specie, di pensare che sia il migliore),perché non sottoporlo a osservazione come si facon gli altri e valutare le sue azioni alla luce degli

18 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 18

Page 13: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

stessi criteri scientifici e dello stesso distaccoriservati ai lupi e alle oche?

Avvertii istintivamente che questa poteva esserela strada per capire qualcosa di più delle ragioniche ci spingono a comportarci da stupidi. Ormai,a ogni livello, la frequenza con cui trovavo degliimbecilli o anche persone che non lo erano, ma datali, sorprendentemente, agivano, era così alta chenon poteva trattarsi di coincidenze. E, pur consi-derata la benevolenza con cui valutavo me stesso,non potevo fare a meno di notare che le mie scel-te non erano sempre ragionevoli e, addirittura, micapitava di comprendere benissimo che stavo perfare una cosa stupida. Eppure la facevo. Qualeforza è alla base di questo modo di agire, tanto daindurre a comportamenti sciocchi, nonostante laconsapevolezza e persino la volontà di evitarli?C’è, ecco la domanda, una ragione più potentedella ragione e che genera stupidità? Se l’intelli-genza è la nostra cifra, ci ha dato la sopravviven-za, il dominio di un ambiente che ci era ostile,perché tutta quest’imbecillità? Cosa la giustificao, addirittura, può renderla necessaria?

Queste domande erano poco più che un gioco,per me; un argomento che buttavo nella conversa-zione quando volevo stupire, apparire eccentrico.La scorpacciata di Lorenz mi fece sospettare che,nella materia di quel mio divertimento, potesseesserci più sostanza di quanto riuscissi a scorgerne.

Telefonai all’assistente di Lorenz e gli chiesi lacortesia di combinarmi un appuntamento con il

E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 19

Page 14: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

maestro, per un’intervista. Mi fu risposto che ilprofessore (già molto anziano) non era in condi-zioni di ricevere ospiti. Magari più in là... La serastessa partii per Vienna con un fotografo. La mat-tina dopo ero ad Altenberg, lungo il Danubio, ilpaesino in cui Lorenz era nato e dove viveva conla moglie, sua amica d’infanzia, nella casa costrui-ta da suo padre. Il villaggio aveva un nome piùlungo della sua strada principale e lo stesso pro-fessore abitava in via Lorenz (in onore del padremedico), che aveva un solo numero civico e unasola casa: la sua.

Lo incontrai sulla porta, che rientrava dal suolaboratorio: non ebbe il coraggio di cacciarmi.Leggendo i suoi libri mi ero fatta l’idea che fosseun uomo meraviglioso. Adesso ne ero sicuro. Eraun vecchio, nobile signore nell’anima e nell’aspet-to, con un fisico robusto, non dimentico del vigo-re giovanile, la barba e i capelli candidi di un filo-sofo greco, una bonaria attitudine al sorriso e gliocchi vivaci, interessati a tutto. Il bambinoLorenz non aveva ancora smesso di giocare.

Nonostante la prepotenza con cui mi ero impo-sto, ignorando il suo diniego, mi accolse con cor-dialità, dopo soltanto un fugacissimo accenno disconcerto. Mi parve persino contento di far entra-re in casa uno sconosciuto che gli voleva faretroppe domande. Lo attribuii alla sua squisitabuona educazione. Poi mi resi conto che non solodi quella si trattava: a lui non interessava che fossiun giornalista; gli piaceva parlare delle sue idee,

20 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 20

Page 15: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

valutare l’effetto che producevano sull’interlocu-tore (incredibile, se si pensa al consenso e all’am-mirazione che riscuoteva in tutto il mondo). Eascoltava le tue parole come fossero osservazionidi un suo pari. Ma io non riuscivo a liberarmidella soggezione che mi ispirava: quello non erapiù “un articolo della serie’’. Mi accadeva qualco-sa. Non era la prima volta che incontravo un gran-de personaggio; ma non mi ero mai sentito cosìtanto nel posto giusto. E inferiore.

Eravamo nel suo studio, davanti a una ampiavetrata che si apriva su un vasto prato delimitatoda alberi. L’intervista era finita e il professore siera sottoposto con ironica accondiscendenza alrito delle foto. Sua moglie ci chiese di prendereil tè con loro. «Siete brave persone», osservòLorenz quando lei si allontanò. «Mia moglie hauna grande capacità di capire l’animo degli altri.E invita solo persone buone a prendere il tè connoi.» Il complimento mi colse di sorpresa. E miresi conto che ora il maestro guardava il fotogra-fo e me con diversa e più alta considerazione. Unfatto così repentino, che lui dovette accorgersidel mio divertito stupore. Aggiunse allora, qualespiegazione: «Io mi fido della sensibilità di miamoglie e di quella degli animali, che queste coseavvertono meglio di me: l’etologo in casa sonoio, ma i nostri cani ascoltano mia moglie e igno-rano me».

Tutto questo (e la serenità della casa, il tè cheera buono e i biscotti che sapevano di forno) creò

E LORENZ MI DISSE... 21

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 21

Page 16: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

un delizioso clima di confidenza. Ero orgogliosodel fatto che quest’uomo speciale mi dedicasse ilsuo tempo e mi trattasse da ospite atteso, piutto-sto che da intruso. E quando terminammo il tè,mi invitò a fare due passi in giardino, dietro lacasa. Non avevo programmato di parlargli dellemie idee sulla stupidità. Non intendevo approfit-tare della cordialità che dipingeva di buono quelpiacevole pomeriggio. Eppure, quando ruppi ilsilenzio, fu per chiedere: «Professore, lei noncrede possibile che molti comportamenti umanitendano a ridurre e non ad aumentare l’uso del-l’intelligenza? E che una cosa del genere sia indot-ta, o addirittura imposta, dalla società, dalla cul-tura? Che possa esserci una sorta di selezioneculturale (e forse persino naturale) che ci condi-ziona, per costringerci all’imbecillità?».

Così, tutto d’un fiato. E appena finii, mi sareimorsa la lingua. Venni preso da quella orribilesensazione che ti coglie quando, tutto contentodella bella impressione che stai dando, fai unacosa assolutamente sbagliata e pensi: «Adesso siaccorgono che sono cretino». Lorenz me lo lessenegli occhi e sorrise divertito. Mi prese un gomi-to con una mano e fece lentamente spaziare l’altralungo l’orizzonte, in un gesto che indicava vastità,assenza di confini. «Lei neppure immagina sucosa ha messo le mani», disse. E non vorrei che lamia memoria assecondasse troppo i miei desideri,ma sarei pronto a giurare che nella sua voce c’eraun che di grave.

22 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 22

Page 17: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

Incoraggiato dalla sua reazione, raccontai delleidee che mi giravano per la testa e che le paginestesse di Lorenz avevano aiutato a sedimentare.Cercavo di esporle in modo sistematico, ma, perl’entusiasmo di avere un tale interlocutore e divederlo disposto a spendere il suo tempo ad ana-lizzarle, è probabile che non sia stato linearequanto mi sarebbe piaciuto. Lui mi guardò comese mi vedesse per la prima volta. Nei suoi occhic’erano sorpresa e curiosità. Compresi che dove-vo aver detto, sia pure in forma poco scientifica,qualcosa di importante. E che lui voleva capire se,almeno, me ne rendevo conto; se ero consapevoledel contenuto profondo di quel che dicevo, o semi era capitata per caso in mano una pepita di cuinon conoscevo il valore.

Continuammo a passeggiare e a parlare perqualche minuto ancora, mentre ormai il soledeclinava nella campagna che scivola verso ilDanubio. Non ricordo esattamente cos’altro cidicemmo. Rammento che lui elencò alcune provedella stupidità umana: la follia europea dellaseconda guerra mondiale, alcune scelte politichedi Reagan, il delirio di potenza che c’è nella corsaad armamenti sempre più sofisticati e incontrolla-bili. Ma la cosa che mi segnava davvero, di quellaconversazione, era il senso, l’idea forte delle paro-le di Lorenz: nell’uomo, la selezione culturale èmolto potente, forse ormai più incisiva di quellanaturale; i comportamenti sociali, o comunqueindotti dalla società, tendono a condizionare e

E LORENZ MI DISSE... 23

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 23

Page 18: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

indirizzare le scelte dei singoli. E non mi parveaffatto che il professore escludesse la possibilitàche questa selezione operi nel senso di ridurre lenostre facoltà intellettuali. Mi spiegò come questoavvenga, in modo macroscopico, attraverso unmeccanismo banale e inesorabile. Il genio umanoescogita vie d’uscita per (quasi) ogni necessitàdella nostra vita. E una volta scovata la soluzionedel problema, non ci è più necessario far uso dellanostra intelligenza: basta copiare. Ma replicarenon è inventare; così, le nostre doti intellettualiavvizziscono, perché non stimolate.

La mia intervista a Lorenz non aveva avuto pertema l’imbecillità, ma la conversazione che avevachiuso il nostro incontro condizionò talmente ilmio lavoro, che l’articolo finì in pagina con il tito-lo: «E Dio creò lo stupido». Quando il mio pezzovenne acquistato per la ripubblicazione persino inGiappone, capii che l’argomento doveva aver toc-cato corde più sensibili di quanto siamo normal-mente disposti ad ammettere.

Molti mesi dopo, mi scrisse un assistente diLorenz. Mi diceva che il professore ricordava coninteresse la conversazione che avevamo avuto eche ne aveva accennato a un suo amico, docente difilosofia in una piccola università austriaca. Erauna lettera simpatica: mi si consigliava di nonabbandonare quelle mie intuizioni, perché gli svi-luppi avrebbero potuto essere sorprendenti; e dicercare, da giornalista, l’occasione per diffonderle.

Ne fui lusingato e risposi subito; anche per dire

24 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 24

Page 19: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

che dubitavo seriamente fosse il caso di renderepubbliche quelle mie idee sulla stupidità. Nonavrei nemmeno saputo che forma dare ai mieipensieri: ero un giornalista, non uno scienziato.

Non molto tempo dopo, Lorenz morì e ilmondo si risvegliò più povero. Avrei voluto saperetutto di lui, di cosa aveva fatto da quando ci erava-mo incontrati, come aveva trascorso gli ultimimesi, se la serenità della sua vita si era conservataanche negli istanti estremi. Confesso che nutrivoanche un’altra curiosità: il professore aveva avutomodo di elaborare qualcosa che, a partire da quel-la nostra conversazione e da quel suo incoraggia-mento, mi potesse essere utile nei miei ragiona-menti attorno all’imbecillità? In fondo, il libro cheaveva lasciato a mo’ di testamento spirituale, avevaun titolo rivelatore: Il declino dell’uomo. Ci pensaiun po’ su, poi decisi di scrivere a quel suo corteseassistente, per informarmi.

Non ne ebbi il tempo, perché ricevetti da lui,inaspettatamente, una nuova lettera: mi chiedevail permesso di trasmettere il mio indirizzo al pro-fessore di filosofia a cui Lorenz aveva parlatodelle mie idee. Egli era interessato ad avere, conme, uno scambio di opinioni sull’argomento. Ilmio orgoglio fu carezzato lungamente da quellarichiesta. Però! Un filosofo austriaco, amico diLorenz, intendeva iniziare, assieme a me, unariflessione su temi da me indirettamente proposti.Una persona più prudente e meno presuntuosaavrebbe cercato un modo grazioso ed educato di

E LORENZ MI DISSE... 25

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 25

Page 20: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

svicolare; io mi abbandonai alla mia forma predi-letta di stupidità (l’orgoglio) e risposi che sareistato lieto di offrire al professore amico di Lorenztutta l’attenzione che chiedeva, a patto di riuscire,io, a meritare la sua.

E, tanto per non far subito brutte figure, miprocurai i libri del futuro interlocutore. Non tan-tissimi, ma di rara profondità; scritti in stile rigido(o lo vedevo tale io, sapendolo austriaco), precisonei dettagli, sensibile alle sfumature. Aveva scrittoabbastanza di etica politica e filosofia del diritto,ma si era interessato anche (poteva essere altri-menti?) di metodologia della ricerca storica e discienze naturali. Un suo testo sull’idea di giustizia(cosa sia stato considerato giusto o ingiusto neirapporti fra singoli e fra stati) era ritenuto il suocapolavoro.

Non passò molto, che ricevetti una lettera delfilosofo; fu la prima di una lunga serie. La nostracorrispondenza andò avanti per mesi. Dedicavopomeriggi e serate liberi a mettere assieme gliargomenti per rispondergli e a cercare di sciori-narli, per quanto nelle mie possibilità, in modolineare e corretto. Ci tenevo a decifrare, nellemissive del mio impegnativo interlocutore, tutti ipercorsi possibili. Lui andava subito al cuore deisuoi ragionamenti e la sua competenza gli con-sentiva di esporli in forma chiara e sintetica. Iodovevo risalire i molti rami delle sue idee forti equesto mi conduceva, a volte, alla scoperta di vieinsospettate. In più, la mia attitudine profes-

26 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 26

Page 21: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

sionale alla divulgazione attraverso l’esempio,l’aneddoto, mi portava all’uso di un linguaggioche, per quanto mi fosse abituale, non era forse ilpiù adatto ai temi trattati. Ben diversa la suaprosa essenziale, priva di ornamenti, che appari-va ancor più rigorosa a causa della lingua, il tede-sco. Ne derivava uno stile che aveva insieme unacerta dignità letteraria e la chiarezza (ritengo chela mia traduzione abbia inevitabilmente impove-rito la qualità della scrittura del mio corrispon-dente). Anche la fantasia era adoperata come unostrumento: utile allo sviluppo del discorso. Sul-l’uomo e la morale, il professore aveva convinzio-ni profonde, frutto di tanti anni di studio, diriflessione, di insegnamento. Da quanto credevodi aver capito, quelle mie povere idee, riferiteglida Lorenz, lo avevano interessato proprio perchécosì distanti dalle sue.

Ho conservato tutte le sue lettere; non ho tenu-to copia delle mie, di cui mi sono rimasti, comun-que, note, appunti, abbozzi. Su quei materiali horicostruito la nostra discussione sulla fine dell’in-telligenza. Negli anni trascorsi fin qui, ho conti-nuato a riflettere sull’argomento; ho trovato ulte-riori dimostrazioni, nuovi documenti, esempimigliori. Mi è sembrato giusto aggiungere tuttoquesto a quanto già avevo, perché non altera lasostanza del mio discorso e, al contrario, la rendepiù chiara. In più, senza la copia delle mie lettere,mi sarebbe in ogni caso difficile distinguere, oggi,quanto pensavo e scrivevo anni fa e cosa ho elabo-

E LORENZ MI DISSE... 27

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 27

Page 22: ELOGIO IMBE best - Edizioni Piemmeapi2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/566-1681.pdf · 2014. 2. 20. · Pino Aprile Elogio dell’imbecille Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli

rato in seguito. Riporto fedelmente, al contrario, ibrani delle lettere del professore. Non ho aggiun-to niente; ho solo tolto le parti che non riguarda-no l’argomento del discorso e testimoniano, inve-ce, di come una fortuita conoscenza, nata persoddisfare la curiosità intellettuale, sia maturatain una amicizia piena di pudore*.

* [N.d.A.] All’inizio di ogni capitolo compaiono, tra virgolette, i branitratti dalle lettere del professore.

28 E LORENZ MI DISSE...

ELOGIO IMBE best 18-06-2010 12:14 Pagina 28