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Dicembre 2015 23 Speciale Avvento · Natale 2015 Una panchina per attendere Gesù 1ª SETTIMANA DI AVVENTO Questa settimana farò atteione: Lun 30 Alle fatiche di mia mamma. Mar 1 A un/una compagno/a a cui non penso mai. Mer 2 A una persona che lavora per me e migliora la mia vita (es. una bidella). Gio 3 A uno sconosciuto che incontro per caso, specialmente se malato o bisognoso. Ven 4 Al mio don, alla sua presenza costante, alle sue fatiche quotidiane. Sab 5 A me stesso, alla mia salute e alla mia crescita come persona. La panchina del l’atteione La panchina dell’atteione Nella vita. C’è una panchina dove occorre stare sempre vigili e attenti. È la panchina dove attendiamo un aereo, un autobus, un treno. Si aspetta con un occhio all’orologio e uno al binario. Perdere di vista l’arrivo di un treno che attendiamo da un momento all’altro signifi- cherebbe perdere la coincidenza e forse metterci nei guai. In Avvento. Anche Gesù ci ha dato un appuntamento. È in ballo la nostra felicità. In questa settimana lui ci chiede maggiore attenzione: ai vicini, agli amici e ai familiari, ma soprattutto a noi stessi. Lo fa perché ci vuole bene. Sapremo non deluderlo? Giochiamo Nella stanza di catechismo la «panchina» può essere formata semplicemente da tre o quattro sedie allineate. I ragazzi camminano in cerchio attorno ad esse, ascoltando un brano musicale. Lo stop della musica sarà il segnale per provare a occupare i posti disponibili. I primi ragazzi che si sono accomodati acquisiranno un punto se, essendo stati «attenti» alla canzone, sapranno citarne una frase o il titolo. Onde evitare discussioni, conviene che chi decide lo stop della musica sia bendato o girato rispetto ai ragazzi. Li serverò e - se è possibile - li ringrazierò. Li ricorderò nella preghiera. Dalla Parola di Dio della prima Domenica di Avvento «Sollevatevi, alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano. Vegliate, pregando». Aiutaci, Signore, a tenere lo sguardo fisso sull’obiettivo: vogliamo pace e gioia, per noi e per il mondo. Tu ci insegni che il primo passo è quello di essere ragazzi svegli di fronte alle situazioni della vita. La sagoma della panchina che riceviamo ci ricorderà ogni giorno il proposito fatto. Fa’ che sappiamo metterlo in pratica. Trovi i disegni scaricabili in www.dossiercatechista.it Sussidi Riservati Abbonati

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Dicembre 2015 23

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Speciale Avvento · Natale 2015 Una panchina per attendere Gesù

1ª SETTIMANA DI AVVENTO

Questa settimana farò atte� ione:

Lun 30 Alle fatiche di mia mamma.Mar 1 A un/una compagno/a a cui

non penso mai.Mer 2 A una persona che lavora

per me e migliora la mia vita (es. una bidella).

Gio 3 A uno sconosciuto che incontro per caso, specialmente se malato

o bisognoso.Ven 4 Al mio don, alla sua

presenza costante, alle sue fatiche quotidiane.

Sab 5 A me stesso, alla mia salute e alla mia crescita come persona.

La panchina dell’atte� ione

La panchina dell’atte� ione

Nella vita. C’è una panchina dove occorre stare sempre vigili e attenti. È la panchina dove attendiamo un aereo, un autobus, un treno. Si aspetta con un occhio all’orologio e uno al binario. Perdere di vista l’arrivo di un treno che attendiamo da un momento all’altro signifi -cherebbe perdere la coincidenza e forse metterci nei guai.

In Avvento. Anche Gesù ci ha dato un appuntamento. È in ballo la nostra felicità. In questa settimana lui ci chiede maggiore attenzione: ai vicini, agli amici e ai familiari, ma soprattutto a noi stessi. Lo fa perché ci vuole bene. Sapremo non deluderlo?

Giochiamo Nella stanza di catechismo la «panchina» può essere formata semplicemente da tre o quattro sedie allineate. I ragazzi camminano in cerchio attorno ad esse, ascoltando un brano musicale. Lo stop della musica sarà il segnale per provare a occupare i posti disponibili. I primi ragazzi che si sono accomodati acquisiranno un punto se, essendo stati «attenti» alla canzone, sapranno citarne una frase o il titolo. Onde evitare discussioni, conviene che chi decide lo stop della musica sia bendato o girato rispetto ai ragazzi.

Li � serverò e − se è possibile − li ringrazierò. Li ricorderò nella preghiera.

Dalla Parola di Dio della prima Domenica di Avvento«Sollevatevi, alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano. Vegliate, pregando».

Aiutaci, Signore, a tenere lo sguardo fi sso sull’obiettivo: vogliamo pace e gioia, per noi e per il mondo. Tu ci insegni che il primo passo è quello di essere ragazzi svegli di fronte alle situazioni della vita. La sagoma della panchina che riceviamo ci ricorderà ogni giorno il proposito fatto. Fa’ che sappiamo metterlo in pratica.

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La panchina dell’atte� ione

Trovi i disegni scaricabili inwww.dossiercatechista.itSussidi Riservati Abbonati

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Speciale Avvento · Natale 2015 Una panchina per attendere GesùUna panchina

per attendere Gesù2ª SETTIMANA DI AVVENTO

Questa settimana mi impegnerò a ridurre:

Lun 7 Il disordine e la confusione dalla mia stanza e dalla mia vita.

Mar 8 La pretesa di essere sempre accolto e al centro dell’attenzione.

Mer 9 Qualsiasi parola e gesto di violenza o di mancanza di rispetto verso gli altri.

Gio 10 I momenti in cui sono poco sincero o incoerente con le mie parole.

Ven 11 Le situazioni in cui mi ritiro per mancanza di coraggio.

Sab 12 La pigrizia che mi impedisce di fare ciò che è giusto.

La panchina della prepar� ione

La panchina della prepar� ione

Nella vita. Per molti la panchina di qualsiasi sport è antipatica. Vorresti tanto giocare la partita, ma ti hanno messo in panchina. Non sei ancora all’altezza dei migliori. Ma, se ci pen-si bene, non è tempo perso. Signifi ca che devi addestrarti di più, raddrizzare i tuoi tiri, miglio-rare i «fondamentali». E sarai pronto per entrare a suo tempo, magari salvando la fi nale dei Mondiali, come è avvenuto nel 2014 al tedesco Mario Goetze.

In Avvento. C’è posto per tutti nella squadra di Gesù. Ma per seguire i suoi schemi occorre essere convinti e preparati. Non ce la possono fare i pigri e gli arrabbiati. Sono difetti insor-montabili per chi vuole dare e ricevere amore. Vogliamo essere dei suoi?

GiochiamoUn paio di ragazzi saranno i «guardiani» della panchina e dovranno evitare che gli altri componenti del gruppo portino via preziosi oggetti appoggiati o legati ad essa. Avranno tra le mani un bastone morbido di cartone o gommapiuma con il quale bloccheranno chi si avvicina col solo tocco. La diffi coltà nascerà nottetempo, ovvero quando saranno bendati. Chi tra i ragazzi sarà il miglior guardiano? Suggeriamo di scegliere per questo ruolo i ragazzi meno timidi o i volontari.

Chiederò perdono per la mia mancanza di coraggio e proverò a impegnarmi con tutto il cuore.

Dalla Parola di Dio della seconda Domenica di Avvento«Preparate la via del Signore. Raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate».

Aiutaci, Signore, a riconoscere le strade complicate o sbagliate che a volte scegliamo. Conducici su quelle più semplici e belle, che ci portano alla vita. Aiutaci a vedere i buchi della nostra anima, la mancanza di preparazione ad accogliere il tuo arrivo. La sagoma della panchina che riceviamo ci ricorderà gli ostacoli che ci impediscono di incontrare te, che sei la nostra forza e la nostra salvezza.

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Speciale Avvento · Natale 2015 Una panchina per attendere Gesù

3ª SETTIMANA DI AVVENTO

Questa settimana mi impegnerò a notare e aiutare:

Lun 14 Un compagno di classe che ha diffi coltà in materie che io conosco bene.

Mar 15 Un vicino di casa che fatica a fare cose per me semplici, per età o situazione.

Mer 16 Un familiare che ha qualche problema di salute o è giù di corda.

Gio 17 Un ragazzo o una ragazza dell’oratorio o della scuola che non avevo conosciuto prima.

Ven 18 Una persona bisognosa che incrocio spesso per la strada con mia mamma o mio papà.

Sab 19 Il/la mio/a amico/a del cuore, per le sue diffi coltà di cui non mi ero mai accorto/a prima di farmele raccontare.

La panchina dell’accoglie� a

GiochiamoLa panchina del gruppo è il punto di osservazione per un paio di rappresentanti per squadra. A una certa distanza il catechista ha preparato su un tavolo una serie di oggetti − alcuni d’uso comune, altri più curiosi e strani − e li ha coperti con un telo. Al «via» toglierà il telo per una decina di secondi, e poi li ricoprirà. I ragazzi della panchina dovranno scrivere il maggior numero di oggetti visti. Per semplifi care le cose il catechista potrà fornire una lista o accettare gli «aiuti» di altri componenti della squadra.

Anche un semplice saluto o una telefonata può dare gioia e mostrare solidarietà. Per Gesù sarà come una preghiera.

Nella vita. Nelle sale dei musei spesso puoi trovare delle panchine. Le hanno messe per riposare, ma anche per osservare. Fermandosi si possono vedere le cose da un’altra pro-spettiva. Si può gustare l’intuizione del pittore, si può capire meglio il signifi cato dell’ope-ra, si può decidere di smuovere la propria vita facendo tesoro del suo insegnamento.

In Avvento. La venuta di Gesù fu preparata dal messaggio di Giovanni, il Battista. Egli aveva osservato i bisogni della sua società e provò a porvi rimedio, vivendo dell’essenzia-le e denunciando le malefatte della gente. Anche a noi suggerisce di guardarci intorno: che cosa possiamo fare per rendere migliore il nostro mondo?

Dalla Parola di Dio della te� a Domenica d’Avvento«Le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. Rispondeva loro: “Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto. Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno. Non esigete nulla di più di quanto è fi ssato”».

In questo Natale, Signore, insegnaci a guardare oltre noi stessi. A non crederci l’ombelico del mondo, come se tutto ruotasse attorno a noi. Insegnaci a vedere chi è in disparte, chi ha bisogno di un gesto d’aiuto o di una parola di accoglienza, chi è trattato ingiustamente, magari proprio da noi. La sagoma della panchina che riceviamo ci ricorderà di osservare ogni giorno una persona diversa, per esserle vicino come faresti tu.

La panchina dell’accoglie� a

Nella vita. Nella vita. Nelle sale dei musei spesso puoi trovare delle panchine. Le hanno messe per riposare, ma anche per osservare. Fermandosi si possono vedere le cose da un’altra pro-spettiva. Si può gustare l’intuizione del pittore, si può capire meglio il signifi cato dell’ope-

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Speciale Avvento · Natale 2015 Una panchina per attendere Gesù

4ª SETTIMANA DI AVVENTO

Questa settimana preparerò un biglietto/regalo per le persone a cui voglio più bene:

Lun 21 Per i miei genitori.Mar 22 Per fratelli, sorelle,

cugini, parenti...Mer 23 Per gli amici più cari.Gio 24 ...e a Gesù bambino

scriverò un lettera-preghiera

del cuore.

La panchina degli aff etti

Nella vita. In un parco o su una piazza ci sono molte panchine. A volte una di esse diventa «nostra». Ci ricorda un incontro, una situazione, un momento particolarmente felice. Come una confi denza tra amici o il primo bacio. È la panchina degli aff etti, che non scorderemo mai.

In Avvento. Maria, la madre di Gesù, pur essendo incinta, partì per un lungo viaggio (150 km) e per un lungo soggiorno (tre mesi) per assistere sua cugina Elisabetta che stava per partorire. La sua disponibilità al servizio degli altri e del Signore fu un esempio per Gesù, che è cresciuto alla scuola di una mamma così generosa.

Giochiamo Si consegna a ogni ragazzo un biglietto a caso, con i gradi di parentela di varie famiglie (famiglia Rossi: nonno, padre, madre, fi glio maggiore, fi glia minore; famiglia Verde: nonno, padre, madre, fi glio, fi glia; e così via). Al via, ognuno scambia a caso il suo biglietto con altri. Allo stop sulla parte della panchina (o sedia) contrassegnata dal cognome devono sedersi, uno sull’altro, tutti quelli della stessa famiglia, in ordine di «anzianità». Quale famiglia sarà pronta più velocemente?

Il regalo più prezioso è il tempo che ho dedicato alle persone che mi sono care.

Dalla Parola di Dio della quarta Domenica d’Avvento «In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata in casa, salutò Elisabetta. Appena ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”».

Ave, o Maria, madre di Dio e madre nostra. Prega per noi, affi nché sappiamo accogliere Gesù che viene come hai fatto tu: piena di fede e di bontà, piena di pazienza e di speranza, piena della Grazia e della bellezza di Dio.La sagoma della panchina che riceviamo ci ricorderà di rendere concreto e visibile l’aff etto che proviamo per i nostri cari.

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