Umberto Di Primio - chietinstrada.it ridotto 2012 CHIS...notti del Chietinstrada Buskers...

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Umberto Di Primio

Marco Russo

Anche quest’anno la Città di Chieti ospita il “Chietinstrada Buskers Festival”accogliendo nel suo suggestivo centro storico le più belle espressioni di arte tea-trale di strada.L’Amministrazione Comunale, fin dal suo insediamento impegnata nella valorizzazio-ne di ogni forma d’arte come strumento di sviluppo del turismo culturale, è lieta diospitare questo importante festival, nella convinzione che l’arte di strada sia unagrande risorsa ed un valido strumento sociale ed economico.Per dare nuovo slancio all’evento, l’Amministrazione Comunale ha scelto di ade-rire ufficialmente all’iniziativa di ANCI “Città amica dell’Arte di Strada” nella cer-tezza che “Chietinstrada”, inserito in un progetto significativo ed ambizioso qualequello di ANCI, non potrà che crescere sempre di più e diventare appuntamen-to di riferimento nazionale.A tutti gli appassionati l’augurio di vivere intensamente i colori e le sensazioni cheChieti e gli artisti sapranno offrire.Un caro benvenuto a nome di tutta la città di Chieti, ai buskers e ai tantissimi visi-tatori che ci onoreranno della loro presenza nel corso del “Chietinstrada 2012”.

Siamo giunti alla Settima edizione del Chietinstrada BuskersFestival, manifestazione che ormai si può annoverare tra lepiù importanti e popolari d'Italia. Dal 14 al 16 Agosto il centro storico di Chietientra in un'atmosfera di favola incantata, con acrobati, funamboli, musicisti, gioco-lieri danzatori, clown, mimi e attori provenienti da oltre 10 paesi europei edextraeuropei. La magia delle arti di strada in queste tre notti di fine estate per-vaderà il centro storico cittadino portando con se tutto il suo fascino. IlChietinstrada Buskers Festival rappresenta un palcoscenico unicoche ha la città per farsi conoscere ed apprezzare da migliaia di persone.Come Assessore al Turismo credo nello spettacolo di strada quale veicolo di pro-mozione turistica, culturale e commerciale della città e porterò avanti ogni azio-ne amministrativa diretta allo sviluppo di questo Festival e delle attività degli arti-sti di strada.

Sindaco di Chieti

Assessore al Turismo e Manifestazionidel Comune di Chieti

Saluti

Giovanni Di PaoloPresidente dell’Associazione Chietinstrada

Famiglie, giovani, intellettuali, appassionati dell’arte di strada, visitatori dall’esteroe da tutta Italia, turisti in vacanza sulla costa o nei parchi dell’Abruzzo: centinaiadi migliaia di persone, nel cuore di agosto, arrivano a Chieti per vivere le magichenotti del Chietinstrada Buskers Festival. L’antico centro storico di Chieti pertre magiche notti di mezza estate si trasforma in scenario, palcoscenicoe platea per un grande spettacolo e un grande pubblico. L’AssociazioneChietinstrada è orgogliosa del grande successo della RassegnaInternazionale degli Artisti di Strada e ringrazia tutti i suoi soci e gliamici del Festival per il loro prezioso apporto volontario e appassiona-to. Un abbraccio amichevole e riconoscente a tutti gli artisti che ci ono-rano della loro presenza e al nostro pubblico straordinario di anno inanno più numeroso, appassionato e divertito.

Per chi arriva in trenoLa stazione ferroviaria è collegata al centro storico con gli autobus dellaLinea 1.

By TrainBus number 1 connects the train station with the historical district of the town.

Per chi arriva in aereoIl trasporto pubblico metropolitano collega l’Aereoporto d’Abruzzo aChieti in 15 minuti.

By AirPublic transportation connects Aereoporto d’Abruzzo and Chieti every 15 minutes.

Per chi arriva in autoAutostrada A14: uscita Chieti-Pescara OvestAutostrada A25: uscita Chieti

By CarHighway A14: Chieti-Pescara Ovest exitHighway A25: Chieti exit

Parcheggi e bus navettaA ridosso del centro storico vi sono due grandi parcheggi: in Via PapaGiovanni XXIII e in Piazza Garibaldi. Più distante, in contrada Tricalle, vi è ilparcheggio del PalaTricalle, da dove si arriva in centro con i bus navetta.

Car Park and Free ShuttleJust outside the hystorical district, there are two large car parks: in Via PapaGiovanni XXIII and in Piazza Garibaldi.Another car park is near PalaTricalle. From this last one, take the shuttle.

Area di sosta per caravanÈ situata in località Piana Vincolato (vedi piantina). Il centro storico è rag-giungibile a piedi in pochi minuti.

Trailer Park AreaIn Piana Vincolato, shown on the map.The historical district can be reached onfoot in a few minutes.

Come raggiungere Chieti / How to get to Chieti

Conosciutissimi in Italia, i Quetzalcoatl non smettono distupire e di emozionare del loro pubblico. Ciò che metto-no in scena è un rituale, un rito propiziatorio ispirato aicerimoniali aztechi. Il loro nome, Quetzalcoatl, è del resto quello delDio azteco creatore dell’universo e che Montezuma II venerava più diogni altro.Percussioni, acrobazie col fuoco e danze ci trasportano nel vivo dellaciviltà precolombiana e scavano dentro di noi, scoprendo quell’inno-cenza del cuore, ancestrale e primitiva, che nascondiamo gelosamentee che infine scaturisce come una lingua di fuoco, facendoci commuove-re ed emozionare davanti a questi tre artisti dotati di grande talento eselvaggia bellezza.

Un ottimo giovane pianista incontra un irriducibilespecialista di tap dance americana, per ricreare lamagica simbiosi che lega il jazz e la sua danza.Piergiorgio Manolèsta Pirro ed Ernesto PièveloceTacco entusiasmano il pubblico eseguendo brani notie perle rare della storia della musica swing americanadegli anni ’30, ’40 e ’50, e oltre. L’essenzialità della for-mazione tap-piano ripropone lo spirito e la verve delle origini, senzanulla togliere alla qualità musicale delle esecuzioni. Da subito il pubbli-co è contagiato dall’allegria trasmessa dal ticchettìo delle scarpe da tiptap e dall’energia che lo stride piano, derivato dal ragtime, ancora oggidiffonde, fino a trovarsi coinvolto nelle sfide d’improvvisazione ritmicadel duo. Una proposta rara in Italia, apprezzata per l’originalità degliarrangiamenti che mettono di fronte un ballerino-percussionista ed unpianista.

GLI ARTISTI

QUETZALCOATLMessico - Argentina

ANDREA MUGNAI DUOItalia

Ci piace la musica balcanica, ci piace suona-re e far ballare. C'e' un nesso fra Carosonee i Firewater? È possibile trovare un legamefra le orchestre balcaniche e Buscaglione? ungruppo di mattacchioni cresciuti a nebbia,pasta e fregnacce nel nord italia puo' suonare klezmerbalkanpolka-swing senza dover rinnegare gli spaghetti aglio, olio e peperoncino? Larisposta è meno importante della domanda, il risultato e' piu' interes-sante che logicamente corretto. il percorso è intri-gante, soltanto di per sè.

Un mimo, un clown molto particolare con unavocetta strana strana. Si tratta di uno spettacolo diassoluta improvvisazione, tipico dei grandi clown distrada. Straordinaria a sua capacità di giocare con lagente.Un divertimento assicurato per tutta la famiglia, Etestimola dall’arrabbiatura alle risate più sfrenate,lasciando sempre un piacevole ricordo in chi haavuto la fortuna di poter assistere a un suo spetta-colo.

FIGLI DI MADRE IGNOTAItalia

ETE CLOWNArgentina

GLI ARTISTI

Hulan è una formazione di otto artiste provenienti dalla Mongolia: 4musiciste, 1 cantante, 1 ballerina e 2 contorsioniste.?A differenza deigruppi che fanno quasi esclusivamente leva sulla suggestione del cantokhoomii (duplifonico), Hulan punta sulla componente più poetica, spi-rituale e raffinata della musica, del canto, della danza e delle arti circen-si mongole, con la sensibilità e l’intensità che solo un ensemble femmi-nile può raggiungere. Sul tappeto sonoro realizzato da un morin khuur(violino mongolo), uno yochin (salterio) e due yatga (cetre - arpe) siinnestano, con un ritmo mai casuale, i canti virtuosistici con le tecni-che dell’urtiin duu e del bogino duu, le danze tradizionali ed i numericircensi di contorsionismo. Le artiste di Hulan, sono tutte soliste delMongolian State Morin Khuur Ensemble e delMongolian National Circus.

HULANMongolia)

Poco nota, ma importante e affascinante, è la “viadel corallo” che, da millenni collega idealmenteTorre Del Greco alla Cina, all’India, al Nepal, alTibet, ma soprattutto alla Mongolia, attraverso il commercio del coral-lo.La musica e la voce di Teresa De Sio dialogano con la musica di Hulan.Insieme, rappresentando in pieno la napoletanità dei popoli e deiluoghi ove il corallo veniva raccolto e lavorato, ma accogliendo al con-tempo le melodie, le danze e le acrobazie che evocano la spiritualità ele tradizioni del popolo che, all’altro capo del mondo, nobilitava l’im-presa di chi il corallo produceva ed eroicamente esportava.

TERESA DE SIO Italia

GLI ARTISTI

il Fekat Circus – circo in fiore – nasce nel 2004dalla caparbietà di un gruppo di giovani etiopi appassionati di circo. L’ideadei fondatori del Fekat era di trasmettere la passione circense ad altrigiovani, provenienti come loro dai quartieri più svantaggiati di AddisAbeba e allo stesso tempo creare un nuovo tipo di circo, in cui esprime-re in modo libero e innovativo la propria creatività.Tutto ciò è stato pos-sibile grazie all’appoggio del CIAI – Centro Italiano di Aiuti all’Infanzia–una ONG italiana, che ha sostenuto il progetto, fornendo lo spazio el’equipaggiamento necessari per gli allenamenti, per i corsi di perfeziona-mento e per i programmi di scambio. Nel corso del tempo il gruppo ècresciuto, ha acquisito diversi riconoscimenti dalle autorità locali ed haformato una vera e propria compagnia.

FEKAT CIRCUSEtiopia

Talentuoso suonatore di chitarra, mandolino echitarra bahiana, Fred Menendez ed il suo trioeseguono musica folk, etnica, tradizionale, worldmusic. La carriera di Menendez comincia moltopresto, a 13 anni. Registra numerosi album di musica indipendente,partecipa nel suo paese, il Brasile, a numerose ed importanti manife-stazioni, tra cui il carnevale di Salvador. Il talento di Fred Menendez èindiscusso, tanto da farlo scegliere come artista rappresentativo del-l’arte brasiliana in numerosi festival europei, dove è sempre riuscito acatturare il pubblico e ad emozionarlo grazie alla varietà del suorepertorio, sempre scelto con la massima cura per restare fedeleall’altissimo livello di qualità che contraddistingue questo artista.

FRED MENENDEZBrasile

GLI ARTISTI

Hanno suonato in Brasile, Messico, Giappone e neipiù importanti festival di tutta Europa riscuotendoovunque valanghe di applausi. Sono loro! Sono gli JashgawronskyBrothers e sono tra gli inventori del genere musicale più strano delmondo: la musica da riciclo! Usando strumenti creati con materiali diuso comune, riescono ad ottenere suoni incredibili e fare musica conscope, imbuti, barattoli, cucchiai, piatti, bicchieri, tubi e cestini. Dopoaver esplorato i “suoni”della cucina, eccoli pronti ad affrontare ilmondo della lavanderia: batteria stendino, lavatrici e spazzoloni con-trabbasso, ferri da stiro fumanti e molto altro. Radio Armeniac è unoshow dove la musica e il circo si incontrano per dare vita ad un’ora emezza di comicità moderna, giocoleria, acrobazie ed un tocco di “sen-sualità”. Insomma: godetevi lo spettacolo!

JASHGAWRONSKY TRIOItalia

MICROCIRCOItalia

GLI ARTISTI

Mia Shelly Kastner da Montreal e JasonMcPherson da San Francisco. La coppia si èincontrata nel 1998 in un tour internazionale diCirque Ingenieux in cui Shelly era un trapezistae Jason era il pagliaccio. Nel 2006 hanno forma-to la “Strange Comedy”. Strange Comedy è la combinazione di arti cir-censi, illusioni, burattini, jugglong e comicità fisica, 60 minuti di non-stop tra sorprese e acrobazie assurde che si intrecciano uno dopo l'al-tro. Il duo si è esibito in tutto mondo, dal Cirque du Soleil a Las Vegasnegli Stati Uniti, alla Gran Plus. Le Cabaret du Monde, Parigi, CCTV aPechino, Il Wintergarten Variete a Berlino eStoccarda e ai maggiori buskers festival delmondo.

STRANGE COMEDYCanada - USA)

La Mo’ Better Band nasce nel 2003 da un’idea di Fabrizio Leonetti,fondatore e sassofonista del gruppo: fondere la versatilità e l’organicotipici della classica banda italiana, con l’energia di un repertorio prin-cipalmente funky con “ammiccamenti” al jazz. L’obiettivo della band èdi portare questo tipo di musica per le strade, in mezzo alla gente, perfarla ascoltare anche a chi non è un appassionato di jazz, per sfatare il(falso) mito che questa musica sia noiosa! Ascoltare (e vedere) la Mo’Better Band è un’ esperienza che lascia la voglia di portare il tempocon i piedi e un largo sorriso stampato in faccia per un buon quartod’ora dalla fine dell’ultimo brano. Il curioso nome della band provieneda Mo’ Better Blues, lo splendido brano eseguito magistralmente, nel-l’omonimo film di Spike Lee del 1990, dal Brandford Marsalis Quartet.

MO’ BETTER BANDItalia

GLI ARTISTI

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Veronica ha due piedi come quasi tutte le persone diquesto mondo, ma i suoi piedi sono speciali, si trasforma-no in buffi personaggi ogni volta che lei li porta verso ilcielo. Utilizzando gambe e piedi a modo di “marionette”l’artista presenta “C’era due volte un piede”: una galleria di fantasticipersonaggi che interpretano, a ritmo di musica, storie piene di fantasia,poesia e umore.Veronica Gonzalez, nata a Buenos Aires (Argentina), vivedal 2000 in Italia e partecipa ai festival di teatro di figura a livello nazio-nale ed internazionale.All’età di 15 anni ha realizzato il suo primo lavo-ro come burattinaia presso una compagnia professionale a Buenos Airese ha continuato il suo percorso artistico investigando diverse disciplinecome la musica e la recitazione. In Italia conosce Laura Kibel e da leiimpara la tecnica del teatro dei piedi dove gambe e piedi diventano buffipersonaggi capaci di trasmettere al pubblico variate emozioni.

Un gruppo di ragazzi che realizzano uno deglispettacoli più travolgenti di giocoleria, diabolo,acrobalance, umorismo e piedini audaci dimotociclo. I componenti: Scott Harrison,Isabelle Feraud (Izzy), Theo. Dopo aver girato in tutta Europa per 5anni hanno deciso di fare qualcosa di spettacolare e/o stupido: un girodel mondo! Finanziato solo dal loro spettacolo circense.Nel 1997 hanno sradicato in pacchi tutta la loro vita nel loro autobusa due piani e hanno intrapreso il viaggio della strada finale.Hanno eseguito con successo I loro spettacoli in Francia, Italia,Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, Bangladesh, Thailandia,Malaysia, Singapore, Brunei (per il Sultano), e decine di altri paesi ditutti i continenti.

GLI ARTISTI

VERONICA GONZALEZArgentina

THE SPROCKETSFrancia - Gran Bretagna

Un Drago, una piccola città in balìa del suopotere, e un Cavaliere sconosciuto cheprova a sconfiggerlo. La più classica sfida èil pretesto per uno spettacolo che meravi-glia i bambini e fa sognare i grandi. Lo spettacolo è liberamente trattoda “Il Drago” di Evgenij Schwarz. Le atmosfere dell'opera originale, fia-besche ed infernali allo stesso tempo, prendono vita attraverso l'utiliz-zo delle tecniche del teatro di strada: trampoli, bastoni infuocati, 7maschere giganti, sputafuoco, macchine teatrali, un drago alto 5 metri,cavalli rachitici e altre scenografie mobili. Con Oksana Casolari,Daniele De Blasis, Francesca Di Traglia, Francesca Figini, Floriana Patti,Beatrice Pizzardo, Antonio Santangelo, Igino L.Caselgrandi.

TEATRO DEI VENTIItalia

Asante Kenya, cioè Grazie Kenya, è il nome cheAeneah Ochaka, artista keniota, ha dato alla com-pagnia acrobatica da lui fondata per promuovere lacultura del suo Paese in Europa. Lo spettacolo degli Asante Kenya ècome il tè nero masala, un avvolgente e caldo infuso di t a n t i aromidiversi: danza, acrobazia, manipolazione del fuoco e musica tradizionale.Gli artisti, tutti kenioti, sono stati iniziati alla danza e all’acrobatica dabambini, ereditando così dalla generazione precedente il patrimonioartistico del proprio paese. In Africa le tradizioni vengono tramandateattraverso il canto, la musica e il movimento artistico ed è proprioattraverso questi codici che il loro spettacolo intreccia racconti di viag-gio, leggende, riti e attimi di magia. Gli Asante Kenya ipnotizzano il pub-blico, lo seducono con la forza di emozioni viscerali, che hanno tutto ilvigore e il calore di un Paese forte, vivace e solare.

ASANTE KENYAKenya

GLI ARTISTI

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Spettacoli di acrobazia, giocoleria comica e coinvolgimento del pubblico.Parola chiave energia. Lo spettacolo del “Kote”, artista cileno è una “per-formance alchemica”, una spettacolare esplosione di energia, la trasfor-mazione di qualunque stato d’animo in attenzione e risata.El Kote passa dal monociclo ad una bici “a tre piani” costruita appostaper lui, dal doppio diablo alle lame da fachiro, ma dà anche spazio allasuspence meno ardita e ugualmente efficace con i suoi personaggi: SuperRana e Super Cane, demenziali quanto spassosi, che piombano nel “cer-chio” creato dal pubblico come 007, del resto la musica in sottofondo èinconfondibile, muniti di speciali paracaduti o si fanno malmenare da un“Kote matrix” con tanto di abito di scena e occhiali per concludere sem-pre con una bella morale: meglio l’amore che la guerra.

GLI ARTISTI

EL KOTECile

Dopo una laurea in lingue e letterature straniere, Juriy Longhi decide didedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione: la giocoleria e l’equili-brismo. Comincia così un allenamento intenso e costante, un percorsoformativo fatto di numerosi corsi, stages e laboratori professionali delcircuito europeo. Si iscrive poi alla scuola professionale di Teatro Fisicodiretta da Philip Radice, a Torino, dove si diploma nel giugno 2011.Lo spettacolo che porta in scena, Bubblecirkus, è il frutto di una grandepassione e del continuo sperimentare sul campo;è il risultato di unaricerca che non ha mai fine e che lo rende un “work in progress”,un’opera in continua evoluzione.Il gioco di complicità con gli spettatori e il virtuosismo tecnico nella gio-coleria e nell’equilibrismo sono gli ingredienti principali di uno spettaco-lo effervescente e dinamico, capace di coinvolgere, stupire e divertirequalsiasi tipo di pubblico.

JURIY LONGHIItalia

Spettacolo senza parole di clowneria e burattini pertutti “Che Scotchatura” è uno spettacolo nello spet-tacolo. Se pensate di assistere ad uno spettacolo diclowneria: non sarà così! Se pensate di vedere unospettacolo di burattini: non sarà così! Eppure, assi-sterete ad entrambi. Un omaggio al clown russo Slava Puolin, ma anchea due mestieri “di strada”: il clown e il burattinaio. Due mestieri parto-riti da un’unica madre: la Commedia dell’Arte. Due mondi apparente-mente differenti, dalle anime identiche: entrambi, infatti, sono creaturedi Terra, solidi e concreti. Se le peripezie della vita li fanno cadere, lorosi rialzano sempre; perché solo loro è la formula del rimedio per sep-pellire le sventure: Il Sorriso (naso rosso o bastonata che sia!).

ECCENTRICI DADARO’Italia

Il Circo Puntino vi farà vivere l’esperienza di unadomenica mattina, di quelle che non partono senon con un buon caffè.Ed è proprio l’effetto caffeina la miccia che accen-de la fantasia, lo stimolo per la creatività. L’inizio diun viaggio dal reale all’onirico, dal piccolo dettaglioal grande impatto.Tazzine volanti e scope danzanti, salti e acrobazie,roulotte che prendono vita e un grande cubo dondolante…tutto cam-bia e nulla è come te lo aspetti!Uno spettacolo comico e poetico in cui ogni oggetto viene presenta-to sotto un’altra luce, tutto si trasforma e ci sorprende. Ruota tede-sca, acrobazie ed equilibri su un grande cubo dondolante, manipolazio-ne d’oggetti, monociclo-giraffa a tre ruote, body-percussion, musica dalvivo con una “Scopitarra”. Con Elisa Zanlari e Andrea Pastiglia.

CIRCO PUNTINOItalia

GLI ARTISTI

Nato a Roma, nel 1978. Ha fatto l’ingresso nelmondo del circo e della giocoleria all'età di 19 anni.Molto rapidamente il suo hobby è diventato una pas-sione, tanto che nel 2001 ha deciso di abbandonare gli studi per ade-rire alla scuola di circo Carampa a Madrid e seguire corsi di acrobati-ca, giocoleria, tecniche aeree e giochi di clown. Da allora, fa solo quel-lo che ama, dalle piste di circo ai teatri di cabaret, passando per nume-rose piazze e strade, in Italia, Spagna, Svizzera, Germania, Indonesia e inCina. Il suo spettacolo si chiama "Hop Hop" e si basa su tecniche diclown e di circo. "Hop-Hop" ha ricevuto in Belgio il sostegnodell'Espace Catastrophe e della Roseraie e in Svizzera di Kai Leclerc edel suo spazio di creazione, la Kaiopoli.

SIMONE ROMANO’Italia

È un’isteria elegantemente esplosiva quellache guida i Gunshot nel proprio percorsoMusicale. Il Rock’n’Roll anni ’50 viene ripro-posto dalla band con un tocco tutto personale, che guarda allo spiri-to ell’epoca, ma abbraccia i gusti più contemporanei. I Gunshot pro-vengono dalla Francia, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. Si sono incon-trati nel 1998, quando Yannick Dimont, cantante e chitarrista dallavoce calda e il ritmo incisivo, leader di varie formazioni rockabilly,rythm’n’blues e country, ha deciso di creare un gruppo. Tantissimi iconcerti in giro tra l’Europa e il resto del mondo, suonando davanti atutte le platee immaginabili i brani del grande Elvis Presley, Jerry LeeLewis, Chuck Berry e Fats Domino , reinterpretati in chiave originalee stravagante, per produrre un cocktail di “Rock’n’Roll” - rock e diver-timento - dall’effetto intenso e scoppiettante. “Gunshot è il risultatodi un delizioso paradosso: la serietà al servizio dell’umore, una profes-sionalità che tende verso l’imprevisto.”

THE GUNSHOTFrancia - Inghilterra - USA

GLI ARTISTI

Gli Skaddìa sono nati per omaggiare le melodie, icanti, le nenie e gli stornelli dell’Altosalento, colfine di valorizzarne i suoi tramandanti, le tecnichesviluppate, i ricordi vivi e sottili, e per preservarne e trasmetterne laconoscenza rituale e tradizionale, incorporata nella memoria di quell’angolo di Puglia.Attraverso l’ esecuzione del loro repertorio, si mira a farconoscere, in particolar modo ai giovani, il patrimonio culturale dellaterra d'origine . Obiettivo è la trasmissione veritiera di una parte dellanostra produzione poetica-musicale, affidata solo ed esclusivamente allatradizione orale, quindi le pizziche, i canti, gli stornelli sono stati raccoltidall’ ascolto della viva voce dei vecchietti, dei nonni e prozii.Un bel repertorio di musica tradizionale, fatto di pizziche, polche e anchequadriglie.

SKADDÌAItalia

GLI ARTISTI

OGNI NOTTE È’ BUSKERNIGHT!Per chiudere in bellezza le magiche notti del Chietinstrada

Fred Menendez e i Figli di Madre Ignota, martedì 14; il Jashgawronsky Trio e The Gunshot, mercoledì 15; la Mo’ Better Band e gli Skaddia, giovedì 16. Ogni notte, a partire dall’una, appuntamento per tutti alla Villa Comunale in compagnia dei protagonisti del Chietinstrada. Musica, balli e scatenate jam session per prolungare e chiudere in bellezza le magiche notti del Chietinstrada Buskers Festival.