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Alice Silvestroni Francesca Storani Alessandra Tartabini CAMPAGNA ADVERTISING 2014 BABY CLEMENTONI

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Alice Silvestroni Francesca Storani

Alessandra Tartabini

CAMPAGNA ADVERTISING 2014 BABY CLEMENTONI

La strategia creativa Ideazione del concept Valutazione Articoli a supporto delle nostre scelte I risultati della nostra Ricerca Qualitativa

La strategia media La Televisione I risultati della nostra Ricerca Qualitativa Il Web La scelta dei veicoli online Articoli a supporto delle nostre scelte

Realizzazione Creativa

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Ideazione del concept

Il 20 novembre 1989 l’Assemblea Generale dell’ONU

ha approvato l’art. 31 della Convenzione Internazionale sui

Diritti dell’Infanzia affermando il

diritto al gioco di bambino,

quale attività propria della sua età.

Il diritto riconosciuto attribuisce al gioco, e per noi al

dignità, tanto da divenire un

, nonché

di viaggio sin dai primi anni.

Ne deriva la curiosità della mamma,

che accompagna passo dopo passo

il suo piccolo, di scoprire il

più sue

e ai suoi primordiali

interessi, perché citando L. Luft:

«L’infanzia è il suolo sul quale

andremo a camminare per tutta la

vita».

Ripartendo dallo slogan dei

precedenti spot «il talento si

accende da piccoli» intendiamo

proseguire in tale direzione:

il giocattolo consente al bambino di

esprimere al meglio le proprie

preferenze e al tempo stesso le

proprie , «cimentandosi»

in ciò che più lo e

, sino ad appassionarlo.

È la mamma che regala la

Magia del

che induce il bambino a qualcosa che i grandi non riescono più a

vedere.

È per i bambini che le del Natale continuano ad esistere,

mantenendone vivo il suo vero valore:

la ..

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Valutazione Articoli a supporto delle nostre scelte

«Per i brand farsi ricordare e vendere

sta diventando sempre più difficile.

Troppa concorrenza,

tutti , sia nel

contenuto che nel tono di voce.

(…) ma le cose stanno rapidamente

cambiando.

Oggi molti brand si sforzano di

creare contenuti e non fare

semplicemente degli annunci, questo

significa entrare in una relazione più

diretta e profonda con le persone e

quindi .

(…) in molti sono convinti che far

commuovere le persone sia la

».

M. Boroni, Piangere fa vendere. Ecco la sadvertising,

www.wired.it, 28 maggio 2014

«John Kearon, fondatore e CEO di Brain Juicer (società che si occupa di

ricerche di mercato «non convenzionali») in un’intervista

rilasciata per Market Revolution (…) parla dell’esistenza di modelli

econometrici in grado di dimostrare che le pubblicità di maggior successo che hanno determinato anche enormi ritorni economici, sono assolutamente

prive di messaggio.

Sono «emozione» allo stato puro,

senza altro contenuto.

(…)

Quello che rende uno spot efficace è la sua componente emozionale.

Se si utilizza

senza ulteriori contenuti, il per l’azienda sarà

(…)».

Ma come testare sul consumatore l’efficacia delle emozioni?

il nostro strumento principale è una

scala delle emozioni basate sulle

teorie di Paul Ekman, lo psicologo

che ha individuato le sette emozioni

universali dell’uomo. (…) felicità

(…), sorpresa (…), rabbia, paura,

disgusto, tristezza e disprezzo.

A ciascuna di queste emozioni

abbiamo fatto corrispondere

l’immagine di un volto che la

riproduce e alle persone (…)

chiediamo di scegliere

che rappresenta meglio il loro stato

d’animo in quel momento.

Abbiamo però aggiunto anche

un’altra opzione, quella ,

qualora un prodotto, brand o

pubblicità non susciti alcuna

reazione. Abbiamo scoperto

(sottoponendo agli intervistati spot

pubblicitari) che è proprio questa ad

essere la più , la sola

a non avere valore commerciale.

Secondo J. Kearon, «i hanno capito come funziona la

pubblicità e hanno sviluppato gli anticorpi.

Una pubblicità che mira invece non può che

colpire, perché a queste, non saremo .»

F. Moledda, La sfera emozionale nel marketing:

una questione aperta, Placevent, 30 maggio

2013

«Recenti ricerche, confermate ogni

anno, affermano che le che suscitano

tra il pubblico sono quelle più condivise e che poi

generano .»

M. Boroni, Gli spot di Natale in UK diventano

fenomeni pop,

www.wired.it, 19 novembre 2014

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Valutazione I risultati della nostra

Ricerca Qualitativa

Colonna sonora 72%

Descrizioni del prodotto

4%

Immagini 24%

Elementi maggiormente attrattivi in uno spot

Sì 86%

No 14%

Awareness brand Baby Clementoni

Mancato acquisto 12%

Passaparola 18%

Presenza brand in negozio

58%

Spot pubblicitario 12%

Ragione d'acquisto

Sì 26%

No 74%

Ricordo spot Baby Clementoni

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La Televisione I risultati della nostra

Ricerca Qualitativa

Cartoonito 6%

Cielo 2% La7

4% Real Time 6%

Reti Mediaset 42%

Reti Rai 22%

Sky 18%

Canale TV

08:00 - 12:00 2%

12:00 - 15:00 12%

15:00 - 18:00 20%

18:00 - 21:00 10%

21:00 - 24:00 56%

Fascia oraria

Da quanto emerso dall’analisi svolta

il target group di riferimento

trascorre il proprio tempo davanti

alla tv prevalentemente nelle ore

comprese tra le 21:00 e le 24:00,

soffermandosi principalmente su

Canale 5 e Italia 1.

La combinazione di tale fascia

oraria con le reti Mediaset presenta

un indice di affinità maggiore

rispetto alle restanti alternative,

garantendo una più elevata

concentrazione del target nel veicolo

considerato.

La USM suggerisce di conseguenza

un mix tra una campagna di tipo

estensivo, in quanto la fascia oraria

prescelta risulta registrare un

audience generale elevato, ed

intensivo, relativamente all’intensità

delle ripetizioni dello spot durante

l’arco temporale selezionato,

aumentando la frequenza media di

esposizione, da cui dipende il ricordo

del messaggio.

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Il Web La scelta dei veicoli online

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Il Web Articoli a supporto delle nostre scelte

Secondo la European Interactive

Advertising Association (EIAA):

• il delle donne

accede regolarmente a Internet;

• il delle mamme

sfrutta ampiamente l’online

nell’arco dell’intera settimana,

accedendo regolarmente a siti di

social networking, condividendo

foto e informazioni sui propri

figli, fenomeno conosciuto come

«oversharenting», votando

recensioni e scrivendo sui blog;

• il 65% si collega tra le 17:30 e

le 21:00. Abituate a fare più

cose contemporaneamente, le

mamme risultano multitasking

anche con i mezzi di

comunicazione: il 17% (…)

mentre

guarda la televisione.

A dimostrazione del costante deficit

di tempo e quindi dell’importanza di

sfruttarlo al meglio, le

, soprattutto di bimbi

piccoli, scelgono di acquistare

più spesso delle donne

senza figli.

In effetti si sa: una semplice spesa

al supermercato può rivelarsi

un’autentica sfida se si hanno bimbi

piccoli al seguito!

Lontane dall’immagine tradizionale

di angeli del focolare, le mamme

digitali oggi

e

!

Le mamme italiane? Al passo con i tempi, www.spaziodonna.com

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Condividi i tuoi momenti di gioco del tuo bambino con noi!

Caricando una foto addobberai il Virtual Clem-Christmas Tree e riceverai una pallina di Natale personalizzata per il

tuo albero.

Dona 5 euro e contribuisci alla raccolta fondo di Telethon. Un regalo che non dimenticheranno mai.

Alice Silvestroni Francesca Storani

Alessandra Tartabini

CAMPAGNA ADVERTISING 2014 BABY CLEMENTONI