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N° 32, primavera 2012 Ul Lüganes

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N° 32, primavera 2012

Ul Lüganes

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2 EDITORIALE

Il Luganese:città e bosco

Indice

«Semplicemente... curiosità» 3Sprazzi di natura 6Ul Lüganés e la so diversità 8Terra di laghi 10Da oppositori... 12... a propositivi 13Campi estivi 14Attività giovanili 15

ImpressumBollettino trimestrale della SezioneTicino di Pro Natura. Viene allegatoalla Rivista nazionale di Pro Natura.Editrice:Pro Natura TicinoSegreteria:Viale Stazione 10, c.p. 2317,6500 BellinzonaTel.: 091 835 57 67Fax: 091 835 57 66E-mail: [email protected]: 65-787107-0Internet: www.pronatura-ti.chCommissione redazionale:Christian Bernasconi, Fiorenzo Dadò,Marzia Mattei-Roesli, Andrea Persico,Sara Rossi, Luca Vetterli, Serena Wie-derkehr-BritosRedattrice responsabile:Serena Wiederkehr-BritosProduzione e stampa:Schlaefli & Maurer AG, InterlakenTiratura:3500Foto di copertina:La natura vince sempre (foto: AndreaPersico)Disegni:Flavio Del Fante

Nicola Schoenenberger, membro di comitato di

Pro Natura Ticino (foto: Alex Traittler).

molto più campagnolo. Villaggi comeSonvico, Brè o Gandria non possono es-sere ridotti a meri quartieri dormitorio,che portano in dote alla città terreni edi-ficabili, ma dovranno anche saper man-tenere la qualità dei loro spazi naturali epaesaggi, in particolare delle ultimecampagne rimaste, con i loro bei prati,così determinanti per la nostra qualità divita!Questa è la seconda rivista della seriesulle regioni del Ticino, per me rappre-senta un invito ad andare a zonzo per ildistretto a scoprire non solo i biotopiparticolarmente importanti, ma anchequegli innumerevoli angoli più scono-sciuti, perchè poco pubblicizzati, che hosempre apprezzato per la loro autenticitàe intimità: la zona del Garaverio a Bom-binasco, la Cima di Fojorina, il MonteSant'Agata, lo stagno dell'alpe Agra, iMonti di Bigorio, o ancora, il Sassodella Predescia. Buon luganese a tutti.

Nicola Schoenenberger

Mi è successo più volte di sentire per-sone cresciute a Lugano dire: "mi ri-cordo quando ero piccola, a MolinoNuovo c'erano le farfalle, le lucciole e igrilli, e le pendici del Brè erano tuttecampagne. Ora invece ci sono solo casee bosco". Queste non sono solo malin-conie del passato. L’agglomerato Luga-nese, centro economico del Cantone, havissuto uno sviluppo straordinario a sca-pito delle campagne agricole e troppospesso anche della bellezza del paesag-gio. Industrie, strade e case asfissianotutto l'occupabile, spingendosi fino aimargini del bosco, il quale a sua volta siavvicina alle case, invadendo rapida-mente i terreni abbandonati. Così sonospariti gran parte dei prati e dei compartiagricoli estensivi, e con essi molti deiloro abitanti. Estendendosi con le re-centi aggregazioni dal Passo di San Lu-cio fino a Cásoro, Lugano è ridiventata,sotto una nuova forma, e forse senzarendersi conto per davvero, un comune

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«Semplicemente...curiosità»

Guido Cotti nella sua casa a Biogno (foto: Pro

Natura Ticino, Sara Rossi).

Naturalista umile e appassionato, Guido Cotti è stato il padre delMuseo cantonale di storia naturale di Lugano per oltre venti anni, eoggi continua a studiare e insegnare come ha fatto per tutta la vita.Andiamo a trovarlo nella sua casa a Biogno e gli chiediamo di parlaredi protezione della natura, conservazione della memoria scientifica,divulgazione del sapere.

Arriviamo in un terreno di quasi 3000metri quadrati in cui la natura cresce li-beramente, tranne qualche cespuglio dafiore e albero da frutta che Guido Cottie sua moglie Felicita hanno piantato: è illoro giardino, a Biogno, proprio sotto lachiesa. È bellissimo: vi cresce un’enorme varietà di specie diverse e ognimese di ogni stagione almeno una

«Fin da bambino adoro imparare[...]. Poi, in modo molto sponta-

neo, mi viene voglia di raccontareciò che ho scoperto...»

pianta è in fiore; poi, se si alza losguardo da terra ci si accorge di esserecircondati da 17 montagne, dal San

Giorgio passando dai Denti della Vec-chia e dal Pizzo di Claro fino al Lema.«Da 40 anni questo giardino è un osser-vatorio prezioso anche se raccapric-ciante», ci spiega Cotti. «Abbiamo vistola natura mutare, molti animali sparire,o spostarsi. Quando abbiamo costruito lacasa, intorno non c’era nessun altro, soloprati, castagni e la chiesa di Biogno. Poiè avvenuta la cosiddetta distruzione pa-cifica della campagna: hanno costruitocase, ville, di fianco, dietro e davanti anoi. Alla fine persino le talpe non sape-vano più dove andare, e ora sono tuttequi nel mio terreno. E cosa devo fare?Non posso mica cacciarle...»

La perdita di biodiversità a causa delle

A QUATTR’OCCHI CON 3

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4 A QUATTR’OCCHI CON

Guido Cotti nel suo giardino a Biogno (foto: Pro

Natura Ticino, Sara Rossi) e nell’archivio ento-

mologico del Museo cantonale di storia natu-

rale (foto: Archivio Museo cantonale di storia

naturale, 1984).

sono. Dobbiamo spostarle noi sul-l’Adula?».

Sta dicendo che tanto vale fare niente?

«No, assolutamente! Mi hanno detto chesono un ottimista deluso, ma non sonocieco. Bisogna solo chiarirsi: proteggerela biosfera è una cosa, salvare la rana diLataste un’altra. Anche qui da noi cisono realizzazioni importanti, come ilParco della Breggia, le Bolle di Maga-dino, Piora e molte altre. È necessariocombattere, anche se alla fine perde-remo: dobbiamo batterci perché qual-che cosa si ottiene, e perché è bello».

Come è nato il suo amore per la na-

tura?

«Stavo bene all’aria aperta, fin da pic-colo. Sono cresciuto in città ma andavoin vacanza a Roveredo Capriasca: ero fe-lice di stare nella natura e lo sono an-cora, ogni volta. Ho iniziato a esplorare

«Per la protezione, è necessariofare una scelta: che cosa vogliamoproteggere e perché? È difficile.»

i boschi, collezionare minerali, insetti,camminare in montagna, dedicarmi allaspeleologia».

Poi, ha insegnato alla Scuola Magistrale

e più tardi è diventato direttore del Mu-

seo di storia naturale di Lugano. Che

cosa è per lei il Museo?

«È sempre stato un grande sogno. Al-l’epoca (fino agli anni Sessanta) eraun’aula del liceo dove si conservavanoordinatamente gli oggetti, ma nessuno cilavorava a tempo pieno ed era semprechiuso al pubblico. Ci sono rimasto ventianni e quando me ne sono andatoc’erano una dozzina di collaboratori emezzo milione di reperti. Il museo nonserve per attirare i turisti, ma è per i ti-cinesi, affinché sappiano che cosa c’èfuori della porta di casa loro. Serve aibambini, per lo stupore che leggo loronegli occhi. È bello che sia nel centro diLugano, vicino alle scuole, accessibile atutti».

Il concetto di divulgazione le sta molto

a cuore, vero?

«Moltissimo. Fin da bambino adoro im-

invadenti costruzioni umane è un pro-

blema che riguarda gran parte del Lu-

ganese: che cosa ne pensa?

«Che non bisogna trarre conclusionitroppo in fretta. Non sappiamo in realtàse il Luganese è meno ricco di una volta.

«L’uomo vive di bisogni e fantasia,quindi una volta che ha soddi-sfatto la sua fame, ha voglia di

altro. A volte questo altro significaaumento dell’impronta ecologica,a volte invece significa semplice-

mente curiosità.»

Certo, è meno ricco di mammiferi, uc-celli e pesci, che sono gli animali che co-nosciamo. Ma chi studia gli acari? Ivermi? E i batteri? Dal punto di vistascientifico sono altrettanto interessanti,oltre che esserlo anche per l’equilibrioecologico e magari nella nostra zona neabbiamo una varietà esuberante. Nonfraintendetemi: le ricerche sui pipistrellie le cicale vanno benissimo; sono felicequando si scopre una nuova specie sulnostro territorio e sono triste quandoun’altra scompare... dico che bisognafare chiarezza sui termini».

Desidera chiarezza su ciò che si intende,

quando si parla di protezione della na-

tura?

«Sì: nessuno è in chiaro sulla defini-zione di natura, prima di tutto. L’uni-verso, incluso Saturno e le galassie? LaTerra, inclusi noi umani e ciò che ab-biamo fabbricato? Di solito si parla di

«Ai naturalisti di oggi direi: conti-nuate! È un mestiere bellissimo,

non lasciatevelo portare via.»

natura come tutto ciò che è sul nostropianeta tranne la cultura. Però c’è unproblema: niente è incontaminato, nullaè separabile dall’uomo. Ormai l’inqui-namento è ovunque, il Ddt si è infilatoanche nel grasso degli orsi bianchi. Perla protezione, è necessario fare unascelta: che cosa vogliamo proteggere eperché? È difficile. Per esempio, in cimaal Monte Generoso ci sono specie ende-miche, cioè che esistono solo lì. A causadel riscaldamento climatico dovrebberosalire ancora più in alto, ma non pos-

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A QUATTR’OCCHI CON 5

parare, e ancora oggi studio 2-3 ore algiorno. Poi, in modo molto spontaneo,mi viene voglia di raccontare ciò che hoscoperto, e visto che non sono unesperto riesco a ricostruire il percorso diapprendimento insieme allo studente,

«È necessario combattere, anchese alla fine perderemo: dobbiamobatterci perché qualche cosa si

ottiene, e perché è bello»

rendendo il compito più facile e grade-vole. Quando insegno, imparo moltis-simo. Ho lavorato anche per la Tele-scuola, lezioni televisive per le scuoleagli inizi degli anni Sessanta. L’uomovive di bisogni e fantasia, quindi unavolta che ha soddisfatto la sua fame, havoglia di altro. A volte questo altro si-gnifica aumento dell’impronta ecolo-gica, a volte invece significa semplice-

mente curiosità».

Che cosa direbbe ai giovani naturalisti

di oggi?

«Continuate! È un mestiere bellissimo,non lasciatevelo portare via. Mi piace laparola naturalista: è qualcuno che amaqualcosa, va e guarda. Spesso mi chie-

«... ero felice di stare nella natura elo sono ancora, ogni volta.»

dono se sono zoologo oppure botanico oaltro, ma io non ho mai voluto scegliere.A un giovane naturalista dico: oggi bi-sogna specializzarsi, e va bene. Ma ri-cordati del bosco: ci sono tanti animali,tanti alberi diversi, e un po’ nascosti ifunghi, e poi in alto le stelle».

Grazie per l’intervista

Sara Rossi / Serena Wiederkehr-Britos

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Sprazzi di naturaIl distretto di Lugano è il più popoloso del Cantone. La crescita urbanae demografica degli ultimi 50 anni ha lasciato il segno sul paesaggioma la natura continua a far capolino nei selciati e nei giardini, dimo-strando che perlomeno le specie più generaliste e adattabili ci sono al-l’appello. Mancano e mancheranno però sempre più le specie sensibilie specializzate. I lavori appena avviati al Parco Ciani mostrano co-munque che un buon numero di cittadini vede di buon occhio il ritornodella natura in città. Un buon auspicio per un nuovo rapporto con la na-tura.

Cittadini, altroché ruraliEssendo Lugano il maggiore agglome-rato del Ticino, possiamo iniziare ci-tando proprio loro: quelle specie - ani-mali e vegetali - che in città hannotrovato il loro l’habitat. Malgrado la cre-scente urbanizzazione e la perdita di am-bienti naturali, a Lugano nel 2008, vi-cino al centro, sono state rinvenute 3specie nuove per la Svizzera: due api(Stelis simillima e Anthidium florenti-

num) e un ragno (Steatoda italica) maiosservati prima. Un'altra peculiarità, an-

6 CONOSCERE

che se non è una novità, sono le volpi: leprime famiglie si sono insediate a Lu-gano nel ’99; in Inghilterra hanno con-quistato le città già dagli anni 50, da noiarrivano ora. Trovano rifugio sotto unasiepe, in un angolo discosto dei parchipubblici o in un sottoscala, basta un non-nulla per nutrirle come qualche scarto dicomposto. Non dimentichiamo poi ilmondo vegetale che trova piccoli spazipropizi ovunque se ne presenti l’oppor-tunità: c’è la Mazus pumilus, un gra-zioso fiorellino viola della famiglia delle

Pascoli al limitar del bosco in val Colla (foto:

Andrea Persico).

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CONOSCERE 7

Phrymaceae conosciuto in Europa solonella zona del Pavese e nel selciato diPiazza Rezzonico e dalla Salita Chiat-tone. Oppure il capelvenere, una felceche ama le zone umide e ombrose e cheha scelto per vivere i margini della cittàin zona Ponte del Diavolo.

Pendolari naturaliUna menzione speciale la merita il rospocomune. Nel Luganese vi sono alcunedelle popolazioni più grandi e meglioconnesse tra loro del Ticino. Li troviamonumerosi a Caslano, vicino ai due la-ghetti di Muzzano e Origlio, e al grandestagno Agra di Cademario. Questi pen-dolari tra le loro residenze invernali (iboschi) ed estive (gli stagni) sono terri-bilmente vulnerabili perché inevitabil-mente devono attraversare strade traffi-cate. Per loro fortuna, da oltre 25 annipossono contare sull’aiuto di gruppi divolontari che li trasbordano da un latoall’altro delle strade. In certi casi sonostati allestiti appositi sottopassaggi pergli anfibi come a Barbengo e Caslano oi passaggi sono integrati in progetti di ri-naturazione come quello del torrenteRestabbio nella riserva di Muzzano.

Pendii sonori e soleggiati L’abbiamo anticipato nell’editoriale:gran parte dei prati luganesi sono scom-parsi negli ultimi decenni ma quanto re-sta è di particole importanza. I prati sec-chi dei monti di Caslano, così comequelli del Monte Bré, sono insostituibiliper grilli, cavallette ed altri insetti cheamano il caldo e le zone aperte. Secoli difatiche dei nostri antenati hanno strap-pato al bosco prati e pascoli e creatooasi di biodiversità che ora però ri-schiano di scomparire di nuovo nel bo-sco. Così al Monte di Caslano si è do-vuto sostituire lo sfalcio agricolo conuna gestione professionale in chiave na-turalistica.

Rive esigue ma ricche L’Oxygastra curtisii è una libellula rarae molto minacciata anche a livello euro-peo. Sopravvive negli ultimi metri diriva rimasti naturali sul Ceresio e rac-chiusi tra edifici e rive snaturate oltreche lungo la Tresa. Dall’involucro lar-vale di questa libellula, posato su tronchidi vecchi ontani o su muri di sostegnopresso le rive, esce l’insetto adulto.E quando si parla di rive non bisogna di-menticare il meraviglioso, sentiero diGandria. Percorrendo i circa 2 km disentiero ci si imbatte in notevoli raritàbotaniche.Su un muro a Castagnola troviamo l’om-belico di Venere e qualche metro più inla altre specie che di questi posti amanoil caldo secco e il calcare come il dit-tamo e la ruta comune. Ed è proprio inquesto contesto che possiamo udire ungrande corteo di cicale tra cui la Teti-

getta argentata, ritrovata qui per laprima volta in Svizzera.

Promontori fantastici Se nei fondi valle tanto è andato perso,sulle alture troviamo ancora delle veremeraviglie: boschi e selve castanili nelMalcantone, e una spettacolare vegeta-zione calcarea sui Denti della Vecchia.Dagli ambienti più secchi a quelli piùumidi: a Gola di Lago troviamo torbiered’importanza nazionale di una bellezzamozzafiato. Senza dimenticare i Montidi Medeglia: anch’essi con ambienti pa-lustri, prati e pascoli secchi di impor-tanza nazionale.

Serena Wiederkehr-Britos

In alto: pareti rocciose lungo il sentiero di Gan-

dria (foto: Nicola Schoenenberger). Al centro:

ragno mimetizzato su fiori di ruta (foto: Andrea

Persico). Sotto: la natura si riappropria, colo-

randoli, di spazi abbandonati (foto: Nicola

Schoenenberger).

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8 CONOSCERE

Ul Lüganese la so diversità

La dafne odorosa (Daphne

cneorum) è un piccolo arbu-

sto i cui fiori sono particolar-

mente profumati permettendo

così agli insetti impollinatori di

scovarla anche di notte.

La zona del Luganese è la regione più

ricca di specie di cicale di tutta la

Svizzera. A Gandria è stata recente-

mente scoperta una nuova specie per

la Svizzera: la Tettigetta argentata.

Le prime osservazioni di volpi in città in Ticino sono

state fatte a Lugano a partire dal 1999. Discreta e

molto adattabile, la volpe riesce a trovare molte ri-

sorse alimentari nelle aree antropizzate.

La libellula Oxygastra curtisii è una specie minac-

ciata a livello europeo. Ama le rive naturali del Ce-

resio, sempre più rare, dove depone le uova tra le

radici di vecchi ontani.

La castagna d’acqua (Trapa natans) è una

pianta acquatica galleggiante che oggi, a

causa della cattiva qualità delle acque, si è

estinta dal laghetto di Muzzano.

I rospi (Bufo bufo) migrano ad inizio

stagione per raggiungere gli stagni

dove si riproducono. Le strade rap-

presentano il loro più grande nemico.

Microcystis wesenbergii è un cianobatte-

rio che a certe condizioni prolifera durante

i periodi caldi dando un caratteristico co-

lore verde al laghetto di Muzzano.

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Arrivato negli anni ‘80 dalla vicina Lombardia

seguendo la valle della Tresa, si è installato

dapprima nel Malcantone da dove si è poi

esteso al resto del Cantone, aiutato anche

da lanci abusivi.

Il kudzu (Pueraria lobata) di origine est asiatica

è impressionante: cresce oltre 20 metri all’anno

e ricopre tutto ciò che trova sul suo cammino.

Minaccia ora molti ambienti naturali. La più

grande popolazione si trova al Vallone di Agno.

L’aquilegia minore (Aquilegia einse-

leana) vive su terreni calcarei. In Ticino

è presente unicamente tra i Denti della

Vecchia e la Cima di Foiorina. I suoi

petali possiedono uno sperone cavo al

cui interno viene prodotto il nettare.

L’androsace orobia (Androsace brevis) è

una piccola pianta che forma dei cusci-

netti: vive sulle creste in alta quota in

particolare sul Gazzirola.

L’alborella (Alburnus arborella) si ciba prevalente-

mente di plancton. Un tempo molto abbondante nei

nostri laghi, oggi si è particolarmente rafefatta a causa

di modifiche del suo habitat da parte dell’uomo.

La frassinella (Dictamnus albus), anche

chiamata dittamo o limonella, appar-

tiene, assieme agli agrumi, alla fami-

glia delle rutacee. In estate si copre di

una sostanza appiccicaticcia molto

odorosa e fortemente irritante.

CONOSCERE 9

Paesaggi palustri

Siti di riproduzione anfibi

Inventario federale del paesaggio

Zone umide

Prati secchi

Torbiere

Strade

Ponte faunistico

Confine nazionale

Confine distretto

Fiumi e laghi

Zone golenali

L’Amanita vittadinii è un fungo che cresce

in prati o pascoli. In Svizzera è segnalata

unicamente nella zona di Carona: il nostro

cantone ha quindi una grande responsa-

bilità nella tutela di questa specie.

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10 CONOSCERE

Terra di laghi

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CONOSCERE 11

Terra di laghi

Si trovano in pianura ma devono entrambi la loro origine all’opera deighiacciai che 15 mila anni fa hanno scavato per loro quelle concheoggi ricolme d’acqua; i Laghetti di Muzzano e Origlio, ambedue scri-gni di biodiversità e punti di riferimento per gli amanti della natura deldistretto.

Il binomio laghetti e Ticino fa subitovolare la mente ad alta quota dove spec-chi d’acqua impreziosiscono valli emontagne. Nel Luganese si ha però lafortuna di non doversi inerpicare suipendii per ammirare gli specchi dellafascia collinare. Anzi, sono proprio lì adue passi dagli insediamenti urbani: illaghetto di Muzzano, di proprietà di ProNatura dal 1945, e quello di Origlio.Sono mete ambite da tutti coloro chedesiderano stare vicino alla città, sen-tendosi immersi nella natura. Certa-mente la maggior parte dei luganesi hagià fatto almeno una passeggiata dome-nicale sulle sponde di uno o dell’altro.Io, per esempio, ho trascorso diversegiornate della mia infanzia sulle rive dellaghetto di Origlio e nelle sue acque,prima che la balneazione fosse vietataper tutelare questo prezioso angolo dinatura.

Figli dei ghiacciaiSembrano presenti nel paesaggio dasempre, ma anche loro sono come gli es-seri viventi che ospitano: nascono, cre-scono e muoiono. Praticamente, tutti glispecchi d’acqua presenti nelle Alpi sonodi origine glaciale e riempiono oggi leconche liberate dal ritiro dei ghiacciai. Èil caso del lago di Muzzano: la sua ubi-cazione coincide con il luogo dove siriunirono un braccio del ghiacciaio delTicino ed uno del ghiacciaio dell'Adda.La depressione originata dall'azione ero-siva dei ghiacciai si riempì d'acqua, lacui profondità è oggi di tre metri sol-tanto. I ghiacciai non hanno agito solocome immense scavatrici, ma hannopure spostato una grande quantità di se-dimenti, formando degli sbarramentimorenici. Questi sbarramenti hannoostacolato il deflusso e raccolto l’acquadietro di sé. È il caso del lago di Origlio,figlio del ghiacciaio dell’Adda, ritira-tosi circa 13 mila anni fa.

Specchi di biodiversitàUn lago e le sue rive sono delicati habi-tat di preziose specie animali e vegetali.Ambedue i laghetti sono punti fonda-mentali per la conservazione della bio-diversità nel distretto. La grande diffe-renza tra questi due ambienti é che lospecchio di Origlio possiede un mag-gior numero di ambienti. Lì, vi è ancorala vegetazione sommersa, quella galleg-giante che poi sfocia nel cariceto o nelcanneto, cui seguono i boschetti umididelle rive. Questo climax conferisce unaricchezza altissima che é purtroppo statapersa a Muzzano dove l’inquinamentodelle acque ha portato alla scomparsadella vegetazione sommersa e galle-giante.

Tra pressione e protezioneUn tempo questi laghetti, non ancoracircondati dal grande numero di abita-zioni come oggi, erano un “affare lo-cale”. Si pescava, si pattinava e a Muz-zano si estraeva il ghiaccio. Pianpianino, i luoghi circostanti sono stati in-vasi da case e palazzi e le rive da citta-dini in cerca di svago. Così, per salvarela biodiversità si è dovuto correre ai ri-pari: a Origlio, dal 1985, è stato intro-dotto un divieto di balneazione e nel ‘91è stata istituita la riserva naturale. Il La-ghetto di Muzzano invece, era già statomesso sotto protezione dal Consiglio diStato nel 1954, mentre nel 1982 e nel2002 le norme di protezione sono stateadeguate ai tempi.Entrambi i laghetti e le loro rive sonooggi protetti e il cantone interviene atti-vamente per valorizzare la natura e ilpaesaggio, tagliando il canneto, creandospecchi d’acqua per gli anfibi, habitatper gli uccelli e altre specie. A Muz-zano Pro Natura partecipa attivamenteall’opera di protezione e sensibilizza-zione.

Christian Bernasconi

Prima della Resega:All’inizio degli anni ’40, sul laghetto

di Muzzano si disputavano le prime

partite dell’appena fondato Hockey

Club Lugano contro i cugini di Ambrì

e le squadre improvvisate di Muzzano,

Massagno e Paradiso. Solo 7 anni

dopo la fondazione, il club abban-

dona il lago di Muzzano per trasfe-

rirsi nel quartiere di Loreto.

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12 CON GLI ALTRI

zione, parallelamente propone: progettidi valorizzazione, del paesaggio, dellecomponenti naturali e della cultura ru-rale della Capriasca e diffonde le cono-scenze sulla natura organizzando corsi,gite e conferenze. È proprio questo ca-rattere propositivo che, una volta scon-giurato il progetto di campo di golf, hapermesso all'associazione di continuarecon le proprie attività e diventare un at-tore riconosciuto nella comunità Ca-priaschese. Nel 2006 Capriasca Am-biente ha iniziato il suo progetto piùimportante: la salvaguardia delle antichevarietà di melo e pero del Ticino, facen-dosi così conoscere anche a livello can-tonale e nazionale.

Nicola Schoenenberger

Da oppositori...

Frutteti ad alto fusto a Sala Capriasca: un am-

biente prezioso per la biodiversità (foto: Lucas

Baumgartner).

Come tante delle piccole associazioniticinesi a favore della natura e del pae-saggio, Capriasca Ambiente nasce daun movimento di cittadini. Essi voglionotutelare il proprio territorio per non as-sistere impotenti a un ennesimo atto dispeculazione che giova a pochi a scapitodi tutta una comunità, inclusi animali,funghi e piante. L'associazione è costi-tuita nel 1994 per opporsi all'inseri-mento nel Piano Direttore cantonaledella Capriasca come possibile ubica-zione per un campo di golf, progetto cheavrebbe compromesso irrimediabil-mente l'importante ricchezza biologicadella zona di prati, boschetti e fruttetiche si trovano tra Lugaggia e Vaglio.L’associazione però non fa solo opposi-

Alcuni altri successi diPro Natura nel LuganeseNel Luganese si trova sin dal 1945 la

maggiore riserva naturale di Pro Na-

tura in Ticino: il Laghetto di Muz-

zano con le sue rive (vi sono dedicati

molti articoli della nostra rivista e del

nostro sito Internet:

www.pronatura-ti.ch/muzzano)

Lugano / Cantine di Gandria: al-

l’inizio degli Anni 70 Pro Natura si

oppone all’apertura di una cava di

granulato sul fianco intatto del Monte

Caprino di fronte a Gandria. Un

nuovo tentativo di riesumare questo

progetto, è sventato nel 2011.

Iseo: perché il Calangelo, un dosso

tra Iseo e Cimo nel Malcantone è tut-

tora boscato? Perché nel 1974 Pro

Natura riesce ad evitarne la cementi-

ficazione da parte di una fondazione

americana (15 ettari, 250 apparta-

menti!).

Morcote: se Morcote è bella ancor

oggi, è anche grazie a Pro Natura!

Nel 1982 Pro Natura si oppone ad un

parcheggio con accesso stradale su

piloni, nel 1994 sventa l’ampliamento

di 20’000 mq della zona edilizia in

bosco.

Gandria: Pro Natura partecipa nel

1987 ad evitare lo sfregio di un auto-

silo.

Vezia: all’inizio degli Anni 90 Pro Na-

tura lotta con successo per mantenere

libera la palude di San Martino (sito

di riproduzione d’anfibi d’importanza

nazionale) dalla costruzione di una

serie di palazzine; dal 2006 è pro-

prietaria di una piccola parcella nel-

l’area protetta.

Carona: nel 1995-7 Pro Natura di-

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... a propositivi

CON GLI ALTRI 13

AbitatL’associazione Abitat è nata all’inizio2004 per promuovere dibattiti e inizia-tive a favore dello sviluppo sostenibilenell'agglomerato di Lugano e nel CantonTicino.www.abitat-lugano.ch

Agenda 21 CapriascaAssociazione Agenda 21 Locale di Ca-priasca: si tratta di un gruppo di per-sone mirante a promuovere la qualitàdella vita e lo sviluppo sostenibile suscala locale, la Capriasca.www.agenda21capriasca.ch

AMA: Alto Malcantone AmbienteAssociazione ambientalista per la difesae la promozione naturalistica della re-gione dell’alto Malcantone.

Cittadini per il Territorio: gruppodi MassagnoAssociazione costituitasi nel giugno2010, opera a tutela dell'ambiente natu-rale e del patrimonio architettonico aMassagno, secondo i concetti dello svi-luppo sostenibile e con l'obiettivo di ga-rantire una buona qualità di vita a tutti isuoi cittadini.www.cittadiniperilterritorio-massagno.ch

Gruppo mobilità SonvicoIl Gruppo di lavoro costituito nel maggiodel 2010. Un progetto partecipativo sullamobilità a Sonvico – Dino nel nuovocontesto regionale.www.gruppomobilita.wordpress.com

Museo cantonale di storia naturaleFondato nel 1853 come Gabinetto distoria naturale da Luigi Lavizzari – in-signe naturalista e uomo politico del-l'Ottocento – il Museo fu completa-mente ristrutturato nella seconda metàdegli anni Settanta.Aperto al pubblico nel 1979, esso è oggiun servizio del Dipartimento del terri-torio con attività scientifica e didatticapropria.www.ti.ch/mcsn

Museo del MalcantoneDal 1985 l'Associazione Museo delMalcantone (Curio) si prodiga per laconservazione e la valorizzazione delpatrimonio storico e culturale della re-gione, rivolgendo una particolare atten-zione al territorio e alle numerose testi-monianze di attività del passato.www.museodelmalcantone.ch

fende con successo l’Arbostora, pae-

saggio protetto d’importanza nazio-

nale minacciato da un golf; nel 2005

riesce a far trasferire una falconeria

dalla zona protetta, contestandone la

legalizzazione a posteriori.

Magliaso: nel 2001 Pro Natura so-

stiene il progetto di rivitalizzazione

del canneto a lago e un percorso na-

turalistico.

Malcantone: Pro Natura Ticino fi-

nanzia le cassette nido per un pro-

getto scientifico sulla rivitalizzazione

delle selve castanili abbandonate che

si sono rivelate ambienti molto im-

portanti per i pipistrelli.

Origlio: Pro Natura sostiene attiva-

mente il gruppo di volontari che ogni

primavera aiuta i rospi a compiere la

loro pericolosa migrazione.

Capriasca: il progetto sulle antiche

varietà di alberi da frutta di Capria-

sca Ambiente, che ha ricevuto il so-

stegno di Pro Natura, ha permesso di

censire circa 190 vecchi meli e peri

con informazioni sulla frutticoltura,

sul commercio, sui nomi dialettali e

salvaguardare le più interessanti.

Museo della Pesca Dal 1993 il Museo della Pesca si impe-gna per conservare e valorizzare il pa-trimonio etnografico relativo alla pescanella regione dei laghi insubrici. La sededi Caslano è una sezione esterna delMuseo del Malcantone.www.museodellapesca.ch

Uniti per BrèL'Associazione raggruppa cittadini abi-tanti a Brè preoccupati di salvaguardareil territorio da sviluppi urbanistici scon-siderati che a breve potrebbero interes-sare la zona "Ai Piani", uno dei luoghipiù belli, prospicenti l'antico nucleo delpaese.www.uniti-per-bre.ch

Viva GandriaIl gruppo di lavoro Viva Gandria è natonell’agosto 2008 con la petizione per larichiesta di protezione di Gandria. È ungruppo di riflessione e lavoro aperto atutti con l’obiettivo di favorire l'am-biente, conservare la memoria e miglio-rare il futuro.www.viva-gandria.ch

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Campi estivi

Ecotopia 2012Ti piacerebbe partire alla scoperta dei pi-pistrelli? Vorresti danzare e cantare nellanotte attorno ad un fuoco e dormire intenda? Allora non perderti questa occa-sione.Potrai passare un lungo fine settimananella regione di Tenero, scoprire am-bienti interessanti, fare il bagno e pro-vare nuovi sport. Forza, iscriviti, ti aspet-tiamo, non lo rimpiangerai!

Maggiori informazioni su:

www.pronatura.ch/ecotopiaData: da sabato 26 a lunedì 28 maggio.Luogo: Centro sportivo di Tenero.Partecipanti: nati a partire dal 2004,massimo 20 partecipanti ticinesi.Prezzo: 90.-

I 4 elementiForza, andiamo tutti alla scoperta dei 4elementi: terra, aria, acqua e fuoco! Essiformano l'ambiente che ci circonda esono fondamentali per mantenere l'equi-librio della vita.Escursioni, giochi e visite ad ambientimolto particolari saranno alcuni degliingredienti di questo campo pensato peri giovani alchimisti della natura.

Data: da lunedì 6 a sabato 11 agosto2012.Luogo: Casa San Rocco, Dalpe.Partecipanti: dagli 8 ai 12 anni, mas-simo 20 partecipanti.Prezzo: 320.-

Ul trek di diavulitSiete dei diavoletti? Dei furbetti alpini?Vi piace camminare in montagna e nonvi stancate dei bei panorami e della na-tura? Eccovi servita una proposta allaquale non si può rinunciare!Potrete forse incontrare il famosissimoDahu che ha zampe sinistre e destre dilunghezze diverse... non ci credete? Bhènon sappiamo se lo vedrete ma ci sa-ranno sicuramente molti altri animaliche si faranno vedere più facilmente!

Data: dal 24 al 28 luglio 2012.Luogo: trekking nella regione vodesedi Les Diablerets. Pernottamento in ca-panna.Partecipanti: da 11 a 16 anni, massimo16 partecipanti.Osservazione: giornata di prova in mag-gio obbligatoria.Prezzo: 350.-

Acchiappare il tempoA scuola, nel tempo libero, a casa…dobbiamo occupare ogni istante dellanostra esistenza con qualcosa da fare,senza tregua.Prendiamoci il tempo per cercare, os-servare e riflettere.A Cortoi, un posticino incantevole sopraMergoscia in Valle Verzasca, faremopasseggiate e giochi al ritmo della naturaper ritrovare lo spirito della vita.

Data: da lunedì 23 a sabato 28 luglio2012.Luogo: Campo Cortoi, sopra Mergo-scia.Partecipanti: dai 7 ai 10 anni, massimo20 partecipanti.Prezzo: 320.-

Come partecipare ai campi?Per richiedere l’iscrizione ad un

campo basta riempire il formulario

sul nostro sito internet che trovate

nelle pagine attività:

www.pronatura-ti.ch/giovani

Riceverete una conferma sulla dispo-

nibilità dei posti ed il formulario det-

tagliato per l’iscrizione definitiva.

Tra fine maggio ed inizio giugno ver-

ranno organizzate delle serate infor-

mative per bimbi e genitori durante le

quali saranno presenti i monitori.

Per altre informazioni sulle nostre at-

tività visitate il nostro sito.

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Attività giovanili

Come partecipare alle uscite?Visitate il nostro sito:

www.pronatura-ti.ch/giovani

dove potete iscrivervi online, oppure

spedite una cartolina postale firmata

dai genitori indicando nome, indi-

rizzo, telefono, e-mail, data di nascita

e allergie a: Pro Natura Giovani, CP.

2317, 6501 Bellinzona, possibilmente

tre settimane prima dell’attività.

Attenzione: l’assicurazione è a carico

dei partecipanti. Posti limitati.

Agli iscritti sarà data conferma e ver-

ranno fornite indicazioni sui luoghi,

gli orari e il materiale da prendere.

ZERO SEDICI 15

In natura allenando in nostri sensiI nostri sensi ci permettono di scoprire lanatura attorno a noi. Profumi, colori,forme, gusti, suoni, calore e molto altroancora sono la porta d’entrata per capirel’ambiente che ci circonda e per dialo-gare con lui.Una giornata presso l’Aula nel bosco diArcegno vi permetterà di allenare i vo-stri sensi per avvicinarvi alla natura.

Data: sabato 26 maggio 2012.Luogo e durata: aula nel bosco, Arce-gno.Partecipanti: per i piccoli da 4 a 7 anni,massimo 20 partecipanti. I genitori nonpossono partecipare!Equipaggiamento: buone scarpe o sti-vali, abiti caldi, K-way e un buon picnic.Prezzo: gratuito.

Argilla viventeUn'escursione nel Mendrisiotto per sco-prire alcuni segreti dell'argilla. Da doveviene? Dove si trova? Come la si puòusare? Dalla roccia alla scultura: unviaggio lungo ed entusiasmante!Dopo una mattinata di scoperta e unbuon picnic potrete pure voi creare unvostro oggetto con questo meravigliosomateriale!

Data: sabato 5 maggio 2012.Luogo e durata: Parco delle Gole dellaBreggia.Equipaggiamento: buone scarpe, abiticaldi, K-way e un buon picnic.Partecipanti: da 7 a 11 anni, massimo20 partecipanti.Prezzo: 10.-

Mandala: arte nel verdeLa creatività è il tuo forte? Sei un arti-sta? Ti piace la natura? Allora mescolabene questi ingredienti, agita quanto ba-sta e versa il tutto sul terreno. Vedraiapparire delle opere d'arte!Una giornata perfetta per iniziare bene laprimavera: ottima compagnia, nessunapreoccupazione, un posto speciale. Iscri-viti subito, i posti sono limitati!

Data: sabato 21 aprile 2012.Luogo: Valle Maggia.Durata: tutto il giorno.Partecipanti: da 7 a 11 anni, massimo20 partecipanti.Equipaggiamento: buone scarpe, abiticaldi, K-way e un buon picnic.Prezzo: 10.-.

Viva lo stagnoQuesta attività destinata ai piccoli per-metterà loro di scoprire la vita acquaticadivertendosi. Costruiremo assieme unpiccolo acquascopio per osservare cosasi nasconde sotto la superficie dell'ac-qua: larve di libellula, girini e molto al-tro ancora! Giochi, divertimento e buonacompagnia assicurata.

Data: sabato 21 aprile 2012.Luogo: stagno di Claro.Durata: dalle 10 alle 15.Partecipanti: per i piccoli da 4 a 7 anni,massimo 20 partecipanti. I genitori nonpossono partecipare!Equipaggiamento: buone scarpe o sti-vali, abiti caldi, K-way e un buon picnic.Prezzo: 10.-.

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Un’adesione a Pro Natura è per la vita!Potete anche iscrivervi dal nostro sito internet:www.pronatura-ti.ch/iscrizione ! Desidero offrire questa adesione,oppure tramite questo talloncino: ecco i dati della persona che offre:

Quota sociale annua:! membro individuale: Fr. 70.-! famiglia: Fr. 90.-! beneficiario AVS o AI: Fr. 60.-! giovane sotto i 18 anni o in formazione fino a 25 anni: Fr. 30.-! membro a vita (una tantum): Fr. 2100.-! membro collettivo: Fr. 400.-

Per la documentazione non disponibile in italiano preferisco: ! tedesco ! francese

Ritornare il tagliando a: Pro Natura, CP 2317, 6501 Bellinzona

Nome

" Signora " Signor " Giovane " Famiglia

Via

NAP e comune

Cognome

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" Signora " Signor " Giovane " Famiglia

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Data di nascita

Data: Firma:

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