UBUNTU - Parrocchia Immacolata Concezione di M.V. · 2020. 3. 30. · UBUNTU Anno I– n°4 –...
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UBUNTU
Anno I– n°4 – Aprile 2020 1
Mensile della parrocchia
IMMACOLATA CONCEZIONE di MARIA VERGINE
Santa Maria Capua Vetere
UBUNTU Io sono ciò che sono grazie a quello che noi siamo
Un giornale ed una biblioteca per aiutarci a vivere INSIEME la nostra fede in GESU'
Anno1-n°4-Aprile 2020
Cari amici,
abbiamo tutti nel cuore le immagini di venerdì 27 marzo: il momento straordinario di preghiera presieduto da
Papa Francesco in piazza San Pietro. Il Crocifisso portato a piazza S. Pietro dalla chiesa di San Marcello al
Corso e l’icona della beata vergine Maria salutata come “Salus Populi romani” (salvezza del popolo di Roma) ci
sono entrate nel cuore e nella mente. Tutti, credo, ci siamo identificati con quel crocifisso: nudi di fronte alle
nostre paure e fragilita per un domani che ci appare incerto.
Papa Francesco, invocando la Madre di Dio, Stella del mare e Porto sicuro per noi naviganti, nel mare della
vita, ci ha spronati a non perdere la fiducia nel Padre Celeste che ha cura dei suoi figli.
p. Ciro Andreozzi omi
Ho visto un Uomo
vestito di bianco
e stanco
sotto la pioggia battente
e il vento freddo
salire lento
verso l’altare
carico di dolore
di sofferenza
ma anche di speranza.
Ho visto un Uomo
anziano
zoppicante
fare le tante scale
con sulle sue spalle
tutto il dolore del mondo.
Ho visto un Uomo
concentrato
nel suo silenzio fremente
nella sua preghiera
chiedere il perdono
di tutti i peccati
degli uomini
e la loro Salvezza.
Ho visto un Uomo,
uomo fra gli uomini,
innalzarsi
su tutti
e pregare per tutti.
Ho visto un Uomo dire
“nessuno si salva da solo”
perché
non siamo soli
se crediamo in Dio
e nella sua Salvezza.
Ho visto un Uomo che,
con tutti gli altri uomini
del mondo,
si salverà
perché
ha creduto
e crederà per sempre. (Anonimo)
L’abbraccio consolante di Dio all’umanita
in balia della tempesta
HO VISTO UN UOMO
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MARZO... TEMPO DI BATTAGLIE
…per gli operatori pastorali di lungo corso
Il nome Marzo deriva da Marte, il dio della guerra per gli antichi romani, e
mai come quest'anno questo nome è azzeccato, in quanto in Italia, in tutta
Europa e ormai possiamo dire in tutto il mondo è in corso una dura
battaglia contro un nemico subdolo e insidiosissimo: il coronavirus.
Per combatterlo efficacemente l'arma più adatta, secondo gli scienziati è
l'isolamento, per non farlo propagare: #io resto a casa è lo slogan. Noi
credenti sappiamo che scienza e fede devono andare a braccetto, perciò ci
siamo adeguati di buon grado a tutte le nuove norme imposte, ma sappiamo
anche che la preghiera è un'arma efficacissima, perciò stiamo approfittando
del maggior tempo a casa per rivedere con calma il rapporto con noi stessi,
con gli altri e soprattutto con Dio. In questo ci stanno aiutando diverse
trasmissioni, specie su Tv2000 e varie occasioni di preghiera e riflessione
sui social. E' ancora presto per tirare le somme, ma sicuramente da questa
emergenza usciremo tutti molto cambiati e, anche dopo l'emergenza
coronavirus, dovremmo “...passare da ciò che io voglio a ciò di cui ha
bisogno il mondo di Dio...”(Laudato si' n.9). Intanto noi operatori pastorali,
che soffriamo specialmente di non poter partecipare alla messa domenicale ed in molti abbiamo una mag-
giore difficoltà rispetto ai più giovani ad incontrarci almeno on line, abbiamo sospeso quasi tutte le attività
in parrocchia. Anche la preghiera personale, sebbene più intensa, ora avviene per lo più “ al chiuso della
propria camera”. E' quaresima veramente, per le tante forme di digiuno che stiamo praticando
necessariamente, ma con fede e, per uno dei tanti paradossi della vita cristiana, forse potremmo dire che
stiamo vivendo anche il terzo elemento della quaresima, l'elemosina, in quanto condividiamo tutti questo
isolamento, questa precarietà, questa angoscia che con la grazia del Signore può trasformarsi in Speranza
cristiana. Papa Francesco ha intensificato la sua presenza in televisione e così lo sentiamo ancora più
vicino. I messaggi che p. Ciro e p. Jacopo inviano attraverso i social la domenica e i suggerimenti che
hanno sostituito la lectio divina del venerdì, insieme soprattutto alla loro promessa di esserci comunque,
sono stati provvidenziali. Molto bello è stato sentirci uniti nella preghiera la sera di S. Giuseppe e di vener-
dì 27 marzo in occasione della benedizione di papa Francesco Urbi et orbi.
Mariella
...e per quelli più giovani
Inutile nascondere che questa situazione nuova per tutti e non solo per
noi giovani ci ha un po' sconvolto la quotidianità. E se all'inizio
abbiamo gioito per queste inattese vacanze, ben presto ci siamo resi
conto che la limitazione di movimento riguardava anche i nostri
incontri all'oratorio. La mia generazione di nativi digitali, però, non si
è persa d'animo perché noi più di chiunque altro sappiamo sfruttare al
meglio le tecnologie. Abbiamo iniziato subito ad incontrarci via Skype
e p. Jacopo ha creato per noi un time-out durante il quale alle 12 di
ogni giorno, interrompiamo ciò che stiamo facendo per dedicare un po'
di tempo alla preghiera. Certo non è la stessa cosa, ma quando ci si
vuole bene come ci ha insegnato Gesù, ci si può incontrare anche
senza braccia con il cuore e con il pensiero.
Valentina
La vetrata illuminata ,mentre le campane suonavano, la sera del 19 marzo, quando tutti ci siamo uniti da casa alla preghiera del Rosario
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LIBRI , che passione!
Tutti i libri di cui si parla in questa rubrica sono disponibili
Titolo : UBUNTU la via africana alla felicità
Autore: Mungi Ngomane
Editore: Rizzoli
N. biblioteca: 610
L'Ubuntu è un “contatto vivo, attivo, di empatia ed ascolto, ma anche
il riconoscimento di quanto siamo interdipendenti.” L'autrice, nipote
del Nobel per la pace Desmond Tutu, in quattordici “lezioni” ci consi-
glia come combattere i nostri pregiudizi, per imparare a vivere
meglio insieme, secondo lo Spirito dell'Africa del Sud, nato dalla lot-
ta alla segregazione e dal grande progetto politico di Mandela.
Titolo : Amore sconfinato
Autore: Romano Penna
Editore: San Paolo
N. biblioteca: 609
“Il Cristiano è libero per poter amare meglio”
La parola amore, ed il verbo amare hanno molteplici sfaccettature, e
in questo saggio l'autore, che è professore emerito di Nuovo testa-
mento, studioso di testi di S.Paolo, esamina tutte queste sfaccettature
dal punto di vista storico e linguistico, per evidenziare la novità e la
gratuità di Gesù
Titolo :Cercate Gesù
Autore :Carlo Maria Martini
Editore: S.Paolo
N.Biblioteca :608
Questo volume riporta gli ultimi quaresimali sul cap 18 del Vangelo
di Matteo, il cosidetto “Discorso comunitario” e l'omelia ai giovani
in occasione della tradizionale consegna del Credo . Martini delinea
il volto della Chiesa che ha sempre sognato :una comunità aperta al
mondo, capace di accoglienza e di perdono. Ai giovani dice : “Non
abbiate della fede un'idea troppo intimistica. Gesù parlava per
lestrade, entrava nelle case, non faceva differenze, era rispettoso ma
deciso.Non richiudetevi mai, perché la Chiesa è aperta al mondo. Cercate Gesù e siate
contenti di essere cristiani.”
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QUESTO MESE PARLIAMO DI… UMORISMO
Ridere, non deridere
“Incontriamoci con un sorriso e una volta che avremo cominciato l'un l'altro ad amarci, diverrà naturale
fare qualcosa per gli altri” S. Teresa di Calcutta
Papa Francesco, nel suo discorso alla Curia del dicembre
2014… ha avuto cura di menzionare san Tommaso Moro.
Ha detto: “Non perdiamo dunque quello spirito gioioso,
pieno di humor e persino autoironico che ci rende persone
amabili, anche nelle situazioni difficili. Quanto bene ci fa
una buona dose di sano umorismo! Ci farà molto bene reci-
tare spesso la preghiera di san Tommaso Moro”.
Gesù: “Toh, guarda chi si rivede: Don Camillo! Be’, hai perso la favella?” Don Camillo: “Signore, quante
volte vi ho chiamato in questi tre anni e mai mi avete risposto, mentre ora, ecco di nuovo la vostra voce.
Dio è più vicino qui che a Roma”. Gesù: “Don Camillo, Dio è sempre alla stessa quota, qui ti pare più vicino
perché qui sei più vicino a te stesso” Giovannino Guareschi.
“Mio Dio, se sei dovunque, come può succedere che io sia così spesso altrove?”
Padri del deserto.
S. Teresa d'Avila non era solo una buontempona, era anche una fiera
riformatrice che non aveva tempo per la falsa pietà. Una volta disse: “Liberaci,
o Signore, dalle sciocche devozioni e dai santi dalla faccia triste” (fonte: Aleteia).
“La gioia è il gigantesco segreto del Cristiano” Chesterton.
“Tutta la mia vita è stata attraversata da un filo conduttore:
il Cristianesimo dà gioia, allarga gli orizzonti” Benedetto XVI.
“Se vuoi farti buono, pratica tre cose sole e tutto andrà
bene. Quali sono queste tre cose? Eccole: allegria, studio, pietà.”
S. Giovanni Bosco
Preghiera del buonumore di san Tommaso Moro
Dammi o Signore, una buona digestione ed anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, col buonumore necessario per mantenerla. Dammi o Signore, un'anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinché non si spaventi del peccato, ma trovi alla Tua presenza la via per rimettere di nuovo le cose a posto. Dammi un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama "io". Dammi, o Signore, il senso dell'umorismo, concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po' di gioia e possa farne parte anche ad altri.
Amen.
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Un collage di foto come questo fu portato alla mamma
di p. Angiolino, Maria Regina, quando nell'aprile del
2014 un folto gruppo di componenti della comunità
parrocchiale è andato a Castiglion Messermarino, dove
è sepolto p.Angiolino, parroco dal
1987 al 1992.
Un caro ricordo di Tonino
Correva l'anno 1987 un piccolo gruppo di fedeli si raccolse intorno al buon p.Angiolino e decise di tra-
sformare due container, avuti in dono, in un unico ambiente da dedicare a sala di culto. Io e mio cugi-
no ci offrimmo di fare l'impianto elettrico e di amplificazione. Una sera
stavo lavorando quando arrivò p.Angiolino e dopo aver osservato attentamente il lavoro già fatto mi
disse: “quando hai finito passa per l'ufficio che dobbiamo parlare.” L'ufficio era un container
piccolissimo dove solitamente i guardiani dei cantieri trascorrevano la notte e su cui p. Angiolino
pose la targa “PARROCCHIA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE” .
Mi chiesi: ”Cosa vorrà p. Angiolino? spostare qualche portalampada, aggiungere qualche presa mi-
crofonica?” La chiesetta stava nascendo senza progetto e si andava avanti alla giornata. Finito il
lavoro mi recai nell'ufficio, dove p. Angiolino mi stava aspettando e mi fece cenno di sedermi, dopo
puntando i gomiti sulla scrivania ed esibendosi in uno dei suoi smaglianti sorrisi mi disse di getto:
” Vuoi diventare Ministro Straordinario della S. Eucaristia?” A questa domanda insolita e inaspettata
rimasi senza parole, mentre il buon Angiolino continuava a sorridere. Alla fine quasi balbettando
chiesi: “Credi che io sia degno di assolvere a questo ministero?” ed Angiolino di rimando “e tu credi
che io sia degno di essere sacerdote e oblato
di Maria Immacolata?” A queste parole mi
vennero le lacrime agli occhi e risposi: “Sì lo
voglio”.
PIETRE VIVE
In questa foto Tonino riceve il mandato di
Ministro straordinario dell'Eucaristia dal vescovo
Monsignor Luigi Diligenza quando venne a
benedire la prima chiesetta, era l’8 dicembre
1987.
“... ciò che resta al di là di ogni cosa,
ciò che rimane oltre la morte è l’Amore…”
(p. Angiolino Di Lizia)
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Il ricordo di Anna e Peppe
Che dire di p. Angiolino?
Era sicuramente un uomo molto riservato ma molto dolce e disponibile. Lo trovavi sempre in Parrocchia: nel suo
ufficio parrocchiale o mentre riparava qualcosa visto che la prima Chiesa, essendo un prefabbricato, aveva
continuamente bisogno di manutenzione.
Il primo ricordo che ci viene in mente è quando
bussò alla nostra porta e ci chiese, con la sua solita
gentilezza ma anche con un tono che non
ammetteva rifiuti, di aiutarlo nelle attività parrocchia-
li: Anna per la Catechesi per i fanciulli e Peppe per
l’animazione liturgica. Iniziò così un periodo
bellissimo, entrammo a far parte di una grande
famiglia in cui lui rivestiva il ruolo di un capo famiglia
amorevole e sempre presente.
Un altro ricordo che abbiamo di lui è quando la sera dell’inaugurazione della chiesetta, dopo averla pulita,
insieme a tante altre persone, tutte impegnate come operatori pastorali in diverse attività, non ci fece neanche
salire a casa per farci una doccia ma ci fece partecipare alla Messa di inaugurazione così come eravamo, sudati e
scapigliati visto le grandi pulizie fatte. Non dava importanza alle apparenze, per lui contava la sostanza e la
coerenza, anche a costo di pagare di persona. Aveva una automobile che camminava per scommessa: prima una
Bianchina bianca su cui caricava di tutto e poi una Fiat 126. La prima Festa della Comunità che volle fare per
forza fu un semplice incontro tra amici che scherzavano insieme, le successive diventarono più professionali,
fino ad essere delle vere manifestazioni con canti, balli e recite, svolte nel campo dove attualmente ci sono le
attività sportive.
Oltre che come parroco abbiamo avuto il piacere di conoscerlo anche come figlio visto che siamo stati più volte
a casa sua a Castiglion Messermarino in Abruzzo dove viveva la sua mamma. Una casa di montagna piccola ma
così accogliente e pulita che ti specchiavi nel pavimento.
Una notte di Pasqua nella vecchia chiesetta
P. Angiolino in occasione della posa della prima
pietra dell'attuale edificio, per una cena da Peppe
e Anna con gli altri due parroci p. Costante, p. Cle-
mente ed altri operatori pastorali.
Festa della Comunità Giugno 1988
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LAUDATO SI'...per salvare il creato
Leggiamo l’enciclica
Il 7 marzo era in programma nella nostra parrocchia un evento molto importante: “Salvaguardia del Creato: dialoghiamo”, che è stato rimandato in ottemperanza alle disposizioni emesse per evitare la diffusione della pandemia. Molti Catechisti, però, si sono visti per Adorare l'Eucaristia meditando i testi dell'Enciclica di papa Francesco “Laudato si” sulla cura della “Casa comune”. Ecco alcuni passaggi di questo testo fondamentale:
219: ...la conversione ecologica che si richiede per creare un dinamismo di cambiamento duraturo è anche una conversione comunitaria.
50: Invece di risolvere i problemi dei poveri e pensare a un mondo diverso, alcuni si limitano a proporre una ri-duzione della natalità...incolpare l'incremento demografico e non il consumismo estremo e selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi. Si pretende così di legittimare l'attuale modello distributivo, in cui una minoranza si crede in diritto di consumare in una proporzione che sarebbe impossibile generalizzare, perché il pianeta non potrebbe nemmeno contenere i rifiuti di un simile consumo.
209: La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini...per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa.
225: Un'ecologia integrale richiede di dedicare un po' di tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore che vive tra di noi e in ciò che ci circonda e la cui presenza “non deve essere costruita, ma scoperta e svelata”.
L'emergenza coronavirus, che ha rallentato i ritmi della maggior parte di noi, può essere l'occasione per prendere coscienza di tutto questo e contribuire ad un cambiamento in meglio della vita insieme.
Signore, Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra. Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino
verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l'amore e la pace. Papa Francesco tratto da “Preghiera cristiana con il creato”
ANDRA’ TUTTO BENE ...i bambini disegnano la speranza
Ai bambini del catechismo, attraverso i catechisti, è stato proposto, in linea con il messaggio
lanciato anche a livello nazionale, di disegnare un arcobaleno con la frase “Andrà tutto bene” per poi
esporli sul balcone di casa. I bambini hanno accolto tale proposta con tanto entusiasmo e si sono
subito messi all’opera realizzando dei disegni bellissimi. Eccone alcuni qui di seguito:
Sai da dove ha avuto origine questa frase?
Secondo il quotidiano Avvenire, le origini di questa frase sono antiche, essa ci rimanda alla storia della beata Giuliana di Norwich, la cui statua campeggia sulla facciata della Cattedrale anglicana omonima. Giuliana visse tra il 1342 al 1430 circa. Nel maggio del 1373, ammalatasi gravemente, ebbe delle visioni del Signore che terminarono quando, qualche mese dopo, la giovane donna guarì. Quegli incontri spirituali furono poi riportarti in un libro da cui sappiamo che fu Gesù stesso,con infinita tenerezza, a dire alla mistica: “Andrà tutto bene”.
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