UBICAZIONE E CARATTERISTICHE GEOMETRICHE · raccordava i centri abitati tra cui Vibinum (Bolino)...
Transcript of UBICAZIONE E CARATTERISTICHE GEOMETRICHE · raccordava i centri abitati tra cui Vibinum (Bolino)...
pag. 1
PONTE ROMANO DI BOVINO (FG)
UBICAZIONE E CARATTERISTICHE GEOMETRICHE
Il ponte è posto a ridosso della S.S. n. 161 ed è ubicato a circa 3,200 Km in linea d’aria dal centro
abitato di Bovino (FG). Il ponte si erge sull’alveo del fiume Cervaro.
Le coordinate geografiche del ponte sono: Longitudine 15°21'54.66"E, Latitudine 41°16'26.67"N.
Di seguito si riporta la localizzazione del ponte sia su carta tecnica regionale, sia su ortofoto ufficiali
della regione Puglia.
pag. 3
Il ponte si sviluppa su una lunghezza di circa 75 mt e presenta una superficie calpestabile
leggermente variabile, di larghezza media pari a circa 4,7 mt. Sono presenti tre archi a tutto sesto.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E MATERIALI
La costruzione del ponte risale all’epoca romana.
Le parti che costituiscono il ponte evidenziate nell’immagine seguente,
Le strutture in fondazione, considerata l’epoca di costruzione del ponte, presumibilmente sono
realizzate con pali in legno di quercia di lunghezza non superiore a 10 mt e diametro compreso
mediamente tra 20 e 35 cm, battuti all’interno di un grigliato di travi lignee a sostegno della pila.
pag. 4
L’immagine precedente mostra una tipica tipologia di realizzazione delle fondazioni di un ponte.
In fase di realizzazione, poiché tali fondazioni sono immerse nell’alveo di un fiume, generalmente,
venivano realizzate delle cassaforme che svolgevano la funzione di diga. Le cassaforme venivano
realizzate con assi di quercia tenute insieme da catene e assi trasversali. Una volta realizzata la
cassaforma si provvedeva alla pulizia ed al livellamento de fondale. Quindi, si procedeva al
riempimento fin sopra il livello dell’acqua con malta costituita da due parti di pozzolana ed una parte
di calce, mescolate con acqua e pietrame.
pag. 5
La parte principale di tutta la struttura è l’arcata, che
costituisce la struttura che porta il ponte. Come già
accennato, il ponte romano di Bovino presenta 3
arcate a tutto sesto (ovvero semicircolare con un
rapporto freccia/luce compreso tra 0,4 e 0,5), tipiche
dell’epoca romana.
La costruzione dell’arco viene eseguita su un’armatura
di sostegno provvisoria, generalmente in legname di
essenza forte composta da centine, filagne, manto,
sostegni delle centine e apparecchi di disarmo.
Le pietre da taglio utilizzate per la muratura
dell’arcata, essendo tutte le volte a pianta
rettangolare, sono posate con tessitura retta, ossia
con file parallele alle generatrici.
La muratura della volta, risulta eseguita col metodo ordinario, cioè ogni filare viene completato
prima di iniziare il successivo realizzando, in questo modo, giunti estesi su tutto lo spessore dell’arco.
Tra le tre arcate principali sono presenti due piccole aperture ad arco, che all’epoca della costruzione
del ponte erano passanti mentre, oggi, risultano chiuse da un lato. La funzione di tali trafori era
quella di agevolare il flusso di acqua in caso di piena del fiume.
Considerata la tipologia del ponte e l’epoca a cui risale la sua costruzione, le ulteriori componenti
costruttive sono, presumibilmente state realizzate come di seguito descritto.
Il rinfianco è, generalmente, costituito da muratura scadente, ma di peso maggiore rispetto a quello
della volta. Tale scelta consente al rinfianco di assolvere al meglio sia alla funzione di zavorrare e,
quindi, stabilizzare l’arco, sia ad ostacolare la formazione del meccanismo di collasso dell’arco.
pag. 6
L’impermeabilizzazione del ponte è ottenuta mediante una cappa che contiene materiale drenante
utile alla raccolta ed allontanamento delle acque.
Al di sopra della cappa, il riempimento, utile a rendere piano il profilo superiore del rinfianco, è
costituito, in genere, da terreno leggero o ghiaia drenante, e contribuisce anch’esso a ripartire
sull’arcata i carichi concentrati applicati sul piano. In genere lo spessore del riempimento in chiave
è pari allo spessore, in chiave, dell’arcata.
Il timpano costituisce la parte laterale dei ponti; esso assolve la funzione di contenere il rinfianco in
fase di getto nonché il riempimento sovrastante. In questo caso, i timpani sono costruiti con la stessa
tipologia di materiale utilizzato per l’arco.
Le pile, costituite anch’esse in muratura dello stesso materiale delle arcate, sono provviste di rostri.
La funzione dei rostri, utilizzati spesso dai romani nella costruzione di ponti situati sull’alveo di un
corso d’acqua, hanno la funzione di deviare il materiale trasportato dal fiume e ridurre la turbolenza
della corrente.
La pietra utilizzata per la realizzazione del ponte è arenaria posata in conci squadrati e non. L’utilizzo
diffuso di tale materiale, anche nella costruzione di ponti, è legato a due fattori fondamentali:
1. la disponibilità locale della materia prima (tufi, carpari etc.) che ne facilita il trasporto e
riduce, quindi, i costi ed i tempi di realizzazione dell’opera, stante anche il periodo di
costruzione del ponte in cui i trasporti avvenivano principalmente con carri. Da questo punto
di vista, la natura carsica della Puglia garantisce una notevole disponibilità di pietra arenaria
più o meno compatta a seconda della cava di provenienza;
2. Le caratteristiche proprie delle pietre di origine calcarenitica, derivanti dalla cementazione
di sedimenti di roccia calcarea che garantiscono una buona resistenza a compressione e
all’erosione, nonché una facile lavorabilità.
pag. 7
Nei ponti in muratura vengono impiegati materiali differenti per realizzare le diverse parti del ponte
sia per rispondere ad esigenze di tipo statico (maggiore resistenza nelle strutture più sollecitate,
maggiore leggerezza nelle parti secondarie) sia di natura economica.
Il ponte, ad oggi, si presenta in buono stato di conservazione.
DESTINAZIONE D’USO
Questo ponte, nel corso dei secoli, ha avuto una grandissima importanza strategica poiché
raccordava i centri abitati tra cui Vibinum (Bolino) con la strada regia che collegava Napoli con le
Puglie. Una curiosità interessante da menzionare è l’utilizzo di tale ponte, risalente all’epoca del
Regno delle Due Sicilie sotto Ferdinando II di Borbone, per l’esposizione delle teste mozzate ai
briganti; tale usanza doveva fungere da deterrente nei confronti di eventuali malintenzionati.
L’importanza strategica del ponte, è confermata dalla presenza nelle immediate vicinanze della
cosiddetta Taverna del Ponte.
Tale luogo, in passato era utilizzato come Stazione di Posta dotata di alloggi, magazzini e scuderie,
situata lungo una strada romana e gestita dal governo centrale che la metteva a disposizione di
dignitari, ufficiali o di chi viaggiasse per ragioni di stato e presentasse un apposito documento di
identificazione. In questo punto passava infatti la via consolare Minucia che univa la città abruzzese
di Corfinium con Brindisi, in Puglia.
Con la caduta dell’Impero Romano e la perdita d’importanza della sua rete viaria, questo luogo si
trasformò da villa‐albergo, quindi una semplice stazione per il cambio dei cavalli, luogo dove si
potevano anche comprare i servizi di carrettieri, maniscalchi e di medici equarii, cioè veterinari
specializzati nella cura dei cavalli. Con l’arrivo dei Longobardi in quest’area ed a seguito del flusso di
pag. 8
pellegrini diretti al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo e in Terra Santa, è probabile che
la stazione di posta bovinese sia servita anche da presidio per la loro difesa.
A seguito dell’istituzione del servizio postale gestito dallo Stato, la Taverna del Ponte divenne una
delle stazioni di posta più importanti del Regno di Napoli.
Si comprende, pertanto, l’importanza storica del ponte romano che consentiva di raggiungere tale
struttura.
Ad oggi, il ponte risulta carrabile ed asfaltato e mantiene la sua importanza data anche la vicinanza
della stazione ferroviaria.
Il ponte romano di Bovino, quindi, riveste una significativa importanza storica e culturale e si
inserisce in un contesto altrettanto importante.