U'Banntòre

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Periodico d’informazione riservato ai soci Sede redazione C.da Vallarella, 3/C 86010 Campodipietra Resp. di redazione Rosamaria Di Iorio [email protected] U’Banntòre www.lapietraincampo.it In questo numero pag.1 Editoriale pag.2 Menzione d’onore per Luigi Carlone pag.3 g. Noi saremo là... pag.4 La terza età pag.5 Ricordi da Oltre Oceano Pag.6 Associazione G.H.I.R.L.A.N.D.A. pag.7 Osservo e … scrivo pag. 7 Uno su mille ce la fa Marco Perrotta pag.8 Premio Letterario Campodipietra per la Poesia 2^ edizione Appuntamento a Matrice il 5 agosto 2012 Aprile 2012 Associazione di volontariato Campodipietra Anno 3 n° 1 Sì, sono già passati due anni dalla nascita dell’associazione culturale e di volontariato campopetrese: LA PIETRA RMIGE. Due anni sicuramente da celebrare e ricordare con tutti gli amici e estimatori di questa squadra che ha sapu- to mantenere le sue caratte- ristiche iniziali: quelle di un gruppo con una marcia in più, animato da persone dotate di una forte persona- lità, ricche di idee innovati- ve, desiderose di un conti- nuo confronto, capaci di proporre tanti progetti che, senza falsa modestia, si so- no trasformati in successi forse insperati ma fortemente voluti. Non ci saranno torte e bolli- cine per questa ricorrenza ma solo la sincera promessa di un impegno ancora più forte per la nostra terra, per la nostra gente! La Pietra Rmìge non è nata come un’associazione vota- ta ad un unico traguardo, si interessa invece a qualsiasi opportunità possa rappresentare solidarietà, sensibilità verso il bene di tutti, impegno per la cultura quale veicolo di aggrega- zione e partecipazione, amore per la storia e le tradizioni di questo paese , Campodipietra, da interpretare come bene collettivo da coltivare e tutelare a qualsiasi costo. Ritengo mio compito tracciare, a questo punto, un elenco dei progetti portati a termine ad oggi da questa bella e forse da alcuni inaspettata realtà che ho l’onore di rappresentare. Io stesso, mentre scrivo questo editoriale, mi sorprendo, ancora incredulo, per tutto il lavoro che è stato fatto senza alcuna disponibilità economica se non quella dei singoli soci. Pro- prio questa condizione, mi sento oggi di affermare, ci ha reso forti e indipendenti sin dall’inizio, sicuri nelle nostre aspirazioni e fiduciosi nelle nostre capacità, quelle di un grup- po tanto eterogeneo e poliedrico, quanto innegabilmente coeso e inattaccabile da qualsiasi controversia. I fotogrammi più salienti del nostro percorso associazionistico partono sicuramente, in ordine cronologico, dall’aver raccontato Campodipietra e la nostra gente attraverso una rassegna fotografica con immagini a confronto fra ieri e oggi. Era, questo, il primo timido passo fatto nell’agosto del 2010 in occasione dei festeggiamenti per S. Michele ma già in occasione del 16 maggio dello stesso anno, nostro “primo giorno di scuola”, rompevamo gli indugi pubblicando il primo numero del giornale dei soci: U’ Banntore. Segue a pag.3 Editoriale LE NOSTRE DUE CANDELINE VI ASPETTIAMO A CAMPODIPIETRA VI ASPETTIAMO A CAMPODIPIETRA

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Il giornale dei soci della Pietra Rmìge n°1 del 2012

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Page 1: U'Banntòre

Periodico d’informazione riservato ai soci

Sede redazione

C.da Vallarella, 3/C

86010 Campodipietra

Resp. di redazione Rosamaria Di Iorio

[email protected]

U’Banntòre www.lapietraincampo.it

In questo numero

pag.1 Editoriale

pag.2 Menzione d’onore per Luigi Carlone

pag.3 g. Noi saremo là...

pag.4 La terza età

pag.5 Ricordi da Oltre Oceano

Pag.6 Associazione G.H.I.R.L.A.N.D.A.

pag.7 Osservo e … scrivo

pag. 7 Uno su mille ce la fa Marco Perrotta

pag.8 Premio Letterario Campodipietra per la Poesia

2^ edizione

Appuntamento a Matrice

il 5 agosto 2012

Aprile 2012

Associazione di volontariato Campodipietra

Anno 3 n° 1

Sì, sono già passati due anni dalla nascita dell’associazione culturale e di

volontariato campopetrese: LA PIETRA RMIGE.

Due anni sicuramente da

celebrare e ricordare con

tutti gli amici e estimatori di

questa squadra che ha sapu-

to mantenere le sue caratte-

ristiche iniziali: quelle di un

gruppo con una marcia in

più, animato da persone

dotate di una forte persona-

lità, ricche di idee innovati-

ve, desiderose di un conti-

nuo confronto, capaci di

proporre tanti progetti che,

senza falsa modestia, si so-

no trasformati in successi forse insperati ma fortemente voluti. Non ci saranno torte e bolli-

cine per questa ricorrenza ma solo la sincera promessa di un impegno ancora più forte per

la nostra terra, per la nostra gente! La Pietra Rmìge non è nata come un’associazione vota-

ta ad un unico traguardo, si interessa invece a qualsiasi opportunità possa rappresentare

solidarietà, sensibilità verso il bene di tutti, impegno per la cultura quale veicolo di aggrega-

zione e partecipazione, amore per la storia e le tradizioni di questo paese , Campodipietra,

da interpretare come bene collettivo da coltivare e tutelare a qualsiasi costo.

Ritengo mio compito tracciare, a questo punto, un elenco dei progetti portati a termine ad

oggi da questa bella e forse da alcuni inaspettata realtà che ho l’onore di rappresentare. Io

stesso, mentre scrivo questo editoriale, mi sorprendo, ancora incredulo, per tutto il lavoro

che è stato fatto senza alcuna disponibilità economica se non quella dei singoli soci. Pro-

prio questa condizione, mi sento oggi di affermare, ci ha reso forti e indipendenti sin

dall’inizio, sicuri nelle nostre aspirazioni e fiduciosi nelle nostre capacità, quelle di un grup-

po tanto eterogeneo e poliedrico, quanto innegabilmente coeso e inattaccabile da qualsiasi

controversia.

I fotogrammi più salienti del nostro percorso associazionistico partono sicuramente, in

ordine cronologico, dall’aver raccontato Campodipietra e la nostra gente attraverso una

rassegna fotografica con immagini a confronto fra ieri e oggi. Era, questo, il primo timido

passo fatto nell’agosto del 2010 in occasione dei festeggiamenti per S. Michele ma già in

occasione del 16 maggio dello stesso anno, nostro “primo giorno di scuola”, rompevamo gli

indugi pubblicando il primo numero del giornale dei soci: U’ Banntore.

Segue a pag.3

Editoriale LE NOSTRE DUE CANDELINE

VI ASPETTIAMO A CAMPODIPIETRAVI ASPETTIAMO A CAMPODIPIETRA

Page 2: U'Banntòre

Pagina 2

La tempesta

M ’incammino in un vial deserto In un caldo pomeriggio d’autunno sotto quel sol che abbronzar mi fece ed il canto degli uccelli ad ascoltar mi misi Dall’usignol al merlo

Dal passerotto al fringuello Un canto si ode levar. È una dolce melodia soave.

D’un tratto a guardar mi posi I campi ingialliti dal sol leone E le zolle roventi dal sol Che il vomere nell’arar ve le pose.

Ove io vidi la primavera fioritura Che di color fantastici espone al sol. L’estate che vive solo per un sogno Il sol le tempra e poi le riarde.

D’improvviso il ciel s’oscurò Gli uccelli tornarono ai vecchi nidi S’annunciano le prime gocce d’acqua Anch’io al rifugio mi misi.

Un vecchio casolar trovai senza esitar v’entrai e dal davanzal d’una finestra mi misi a guardare.

Oh! Che orrore si pose al mio sguardo! Fuori infuriava la tempesta. Non udii che scroscio d’acqua Che ad un fiume gorgheggiante somigliava.

Ma non fu che un solo istante Ché la tempesta pietà ne ebbe. Pian piano il ciel mutò Il sol ricomparve tra le nuvole.

Anch’io il mio cammin ripresi Su quel viale che poco ne rimase che nell’ammiral mi viene un pianto. Sol fango, pozzanghere ne rimasero. Luigi Carlone

Associazione di volontariato Campodipietra

Luigi Carlone premiato con la

Menzione D’onore

per la poesia “LA TEMPESTA” al 1° Concorso Letterario Internazionale

“Nina Guerrizio”

Page 3: U'Banntòre

Ci conoscevano ancora in pochi ma noi, fiduciosi nel ruo-

lo importante di Internet, avevamo già realizzato un por-

tale su Campodipietra e la sua neonata associazione:

lapietraincampo.it, costola del mio blog personale la

Campodipietra di tutti in rete già dal 2009. Tutto questo

per divulgare attraverso questo canale notizie, invitare

alla riflessione, proporre iniziative, fare gruppo con altre

realtà e soprattutto iniziare a stendere un filo ideale con

i Paesani d’oltre oceano e… non solo.

Nell’autunno, sempre del 2010, eccoci in pista con un

progetto impegnativo, ambizioso e di grande respiro:

offrire ai nostri ragazzi la conoscenza e la consapevolezza

delle insidie che si possono celare sia in casa che a scuola

attraverso l’amorevole professionalità dei Vigili del Fuo-

co di Campobasso in stretta collaborazione con le diri-

genze scolastiche.

Prima tappa di questa iniziativa Campodipietra per poi

replicare subito a Jelsi e poi un po’ in giro per il Molise.

Non ci siamo mai posti dei limiti, è vero, né abbiamo

mai preteso da noi l’imponderabile, tranne che

l’intransigenza nella qualità e onestà dei nostri proposi-

ti. Infatti eccoci, a gennaio 2011 impegnati e vincenti in

un braccio di ferro con Telecom che si ostinava a tenere

Campodipietra priva di ADSL.

Pasqua 2011 invece ci ha visti impegnati con la raccolta

fondi per l’ANLAIDS grazie alla vendita di piante bonsai.

Poi, lo scrivo con orgoglio, ecco il grande successo dello

scorso agosto a Matrice con il primo premio letterario

“Campodipietra per la Poesia” dedicato a Catello Co-

senza, quale tributo doveroso a un cittadino la cui figura

è stata spesso celata o, ancor peggio dimenticata.

Il prossimo agosto ci riproporremo con la seconda edi-

zione del premio che vedrà rinsaldarsi il gemellaggio fra

la Pietra Rmìge il comune e la Pro Loco di Matrice, che

ancora una volta vorranno ospitarci e affiancarci in que-

sto evento sicuramente ricco di novità. E’ nostro deside-

rio offrire ancora una serata fatta di delicatezza e piena

di sensazioni che sappiano emozionarci attraverso quel

miracolo delle parole sospese nell’immenso di un foglio

bianco che noi chiamiamo poesia.

Continuando, abbiamo concluso Il 2011 con un convegno

su Droga Alcol e Dipendenze quale occasione per tentare

di capire, alzare ancora di più la guardia, fare gruppo e

cercare di sforzarci per prevenire questi mali che fanno

della ignoranza e della vigliaccheria la loro forza.

Cosa ci aspetta per il futuro? Continuare sicuramente su

questa strada e migliorare noi stessi, dando voce e parti-

colare attenzione a tutto quello che possa significare

affezione al nostro paese e ai suoi valori, che possa rap-

presentare motivo di rinnovato entusiasmo dell’essere di

Campodipietra attraverso il consolidamento del senso di

Pagina 3

Noi saremo là … noi sopravviveremo

PPPPerché non siamo nati nel tempo della sudditanza

Perché la pazienza dell’attesa dovrà finire Perché le disponibilità dei nostri padri finiranno Perché possiamo vedere quando i santi terrestri cadranno Perché non abbiamo più il cappello del rispetto Perché nulla abbiamo da restituire Noi saremo là ... quando il santo protettore sarà detronizzato quando un altro santo si sarà attrezzato per fare nuovi miracoli Noi saremo là per vedere; e non gioiremo Noi saremo là per dire ai nostri figli quanto abbiamo perso in tempo e dignità Noi saremo ancora là quando la natura riprenderà il sopravvento e l’arrivismo non avrà più motivo di esistere.

Prof. Guido Pietrantuono

Associazione di volontariato Campodipietra

>>dalla prima pagina

appartenenza e lo sviluppo delle occasioni di socializzazione e di

partecipazione alla vita e ai valori del nostro paese. Concludo

volendo ribadire che la Pietra Rmìge è una realtà aperta a tutti,

soprattutto a coloro che vogliano dare una mano senza tanti ma

e perché piuttosto animati dalla voglia di fare per partecipare a

questa fabbrica di opportunità convinti che: non si possa anda-

re lontano finché non si faccia qualcosa per qualcun altro!”

Il Presidente Marco Carlone

Page 4: U'Banntòre

Pagina 4

Prima che essa non si abbatta su di noi. La vecchiaia è una

cosa che interessa solo gli altri. Così possiamo capire come la

società riesca a distoglierci dal vedere nelle persone vecchie i

nostri simili. Smettiamola di bluffare; il senso della vita è in

discussione nel futuro che ci attende; noi non sappiamo chi

siamo, se noi ignoriamo chi saremo: questo vecchio, questa

vecchia, riconosciamoci in loro. E’ necessario se vogliamo

assumere nella sua totalità la nostra condizione umana. Di

colpo, noi non accetteremo più con indifferenza la

(sofferenza) della terza età, noi ci sentiremo coinvolti: noi lo

siamo. Essa denuncia con clamore il sistema di sfruttamento

nel quale noi viviamo. Il vecchio incapace di sovvenire ai suoi

bisogni rappresenta sempre un peso. Ma nelle collettività

dove regna una certa uguaglianza, all’interno di una comuni-

tà rurale, presso certi popoli primitivi, l’uomo maturo sa che

domani la sua condizione sarà quella che egli assegna oggi al

vecchio. E’ il senso del racconto di J. Grimm di cui si trovano

versioni in tutti i paesi.

“ Un contadino fa mangiare il suo vecchio padre in disparte

dalla famiglia, in una piccola casetta di legno. Un giorno

trova il suo figlioletto che gioca ad assemblare delle tavolet-

te: “E’ per te quando sarai vecchio”. Di colpo, il vecchio ri-

trova il suo posto alla tavola comune.”

Tra il proprio interesse a lungo termine ed il proprio interesse

immediato, i membri attivi della collettività inventano dei

compromessi. La necessità dei bisogni obbliga certi popoli

primitivi ad uccidere i loro vecchi, coscienti di subire più tardi

la stessa sorte. Nei casi meno estremi, la preveggenza e i sen-

timenti filiali temperano l’egoismo. Nel mondo capitalista,

l’interesse a lungo termine non paga più.

Quanto ai sentimenti umanitari, a dispetto delle chiacchie-

re ipocrite, i privilegiati non intervengono. L’economia è basa-

ta sul profitto, è ad esso che praticamente è subordinata tutta

la civiltà: non ci si interessa al materiale umano che nella mi-

sura in cui esso rapporta. In seguito lo si getta.

La sofferenza della terza età interessa tutti noi

Ci raccontano che la pensione è il tempo della libertà e

del tempo libero. Sono menzogne! La società impone

all’immensa maggioranza dei vecchi un livello di vita così

miserevole che l’espressione “vecchio e povero” costitui-

sce quasi un pleonasmo. Il tempo libero non apre al pen-

sionato possibilità nuove. Egli è condannato a vegetare

nella solitudine e nella noia. Che durante gli ultimi 15 o 20

anni della sua vita un uomo sia considerato un peso, ma-

nifesta il fallimento della nostra civiltà. Perché non consi-

deriamo i vecchi come uomini aventi una vita da uomo

dietro di loro e non come cadaveri ambulanti? Coloro che

denunciano il sistema dovrebbero mettere in luce questo

scandalo. E’ concentrando i propri sforzi sulle sorti dei più

derelitti che si riesce a scuotere una società. Per demolire

il sistema delle caste, Gandhi si è battuto contro la condi-

zione dei paria; per distruggere la famiglia feudale, la Cina

comunista ha emancipato la donna. Esigere che gli uomini

restino uomini durante la loro vecchiaia implicherebbe

uno sconvolgimento totale. Impossibile ottenere risultati

attraverso riforme limitate che lascerebbero il sistema

intatto. Tutto è da riconsiderare, fin dall’inizio.

Prof. Guido Pietrantuono

Associazione di volontariato Campodipietra

Page 5: U'Banntòre

Domenico era nostro cugino. Era l’unico di 11 cugini dei discendenti di Domeni-cangelo Barile e di Maria Luigia Evangelista che ancora risiedeva in Italia mentre tutti gli altri vivono in Canada e negli Stati Uniti. Domenico non ha avuto la possibilità d’incontrare quattro dei suoi cugini Barile e per lui era un dispiacere. Però li conosceva per le foto inviate durante gli anni dai nostri geni-tori. Queste foto della sua famiglia le teneva ben conservate. Quando qualcuno di noi veniva a Cam-podipietra in vacanza, lui era sempre disponibile per qualsiasi bisogno. Per i cugini all’estero, lui rap-presentava le nostre radici. Noi tutti, comprese le nostre famiglie, gli volevamo molto bene. La sua

scomparsa ci ha toccati profondamente. Siamo uniti nel nostro dolore. La nostra cugina Emma ed io siamo state fortunate di averlo visto a Campodipietra nel mese di agosto 2011. In quel periodo sembrava in buona salute come sempre. Aveva mante-nuto segreta a noi la vera natura della sua malattia. Ci rassicurava dicendo che stava benissimo. Ricordo ogni istante che abbiamo passato insieme nelle poche settimane di agosto. Sopratutto un avvenimento, ogni volta che ci penso e ci penso spesso, porta un sorriso alle mie labbra. Era il 12 agosto, la festa di San Michele, un giorno bellissimo, pieno di sole. Vicino alla chiesa di San Martino, io e mio marito parlavamo con mio cugino Antonio Spina e con altri tre dei suoi amici, quando ci siamo accorti che Domenico veniva verso noi. Era vestito come un modello di Vogue – designer abito nero impeccabile, camicia azzurra, cravatta blu, occhiali da sole. Puoi solo immaginare la reazione dei suoi amici… Non appe-na Domenico si è avvicinato, hanno cominciato a prenderlo in giro per la sua vistosità. Domenico ha reagito con pazienza ed un grande senso dell'umorismo. Gli amici hanno poi continuato a raccontare altre storie di altri loro amici che hanno osato vestirsi in modo elegante e delle cose imbarazzanti che sono loro accadute. Ci siamo divertiti molto quel giorno! Ho scattato parecchie foto di quel momento e di altri incontri con lui. Non avrei mai immaginato che sarebbero state le ultime foto di Do-menico. Quando sono ritornata a Montreal, ho compilato tutte le immagini della famiglia Barile su un CD, compresi i nostri nonni, che ho inviato a tutti i cugini. Domenico e gli altri sono rimasti molto felici di avere un ricordo così prezioso della fami-glia. Io, personalmente, speravo, con questo gesto, che Domenico non si sentisse troppo solo e che, nonostante la distanza, fosse sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Adesso ha lasciato un gran vuoto. Ci consoliamo nel credere che si è riunito con i suoi genitori ed i nostri nonni e che lo abbiano accolto a braccia aperte e con un grande sorriso vedendolo arrivare così bello, elegante e sorridente nel suo abito firmato. Carissimo Domenico, non sarai mai dimenticato!

Pagina 5

DA OLTRE OCEANO IN RICORDO DI DOMENICO

Zia Anna Maria Paventi, Montreal, Canada Zia Maria Nicola Spina, Montreal, Canada Gina Barile Firoriello, Montreal, Canada Carlo Paventi, Montreal, Canada Luciano Vaccarelli, Montreal, Canada Domenic Vaccarelli, Montreal, Canada

Emma D’Amato, Connecticut, Stati Uniti Assunta Vicenzo, Connecticut, Stati Uniti Eugene Barile, Florida, Stati Uniti Nicholas Barile, Florida, Stati Uniti Donald Barile, Florida, Stati Uniti Marianne Dodd, Florida, Stati Uniti

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Foto di Donata Lamenta

Canada

CANADA

Associazione di volontariato Campodipietra

Page 6: U'Banntòre

Pagina 6

CCANEANE RANDAGIORANDAGIO T’ha lasciato senza ombra di pietà chi pensavi che fosse vero amico

a cui affidasti con fedeltà il tuo servizio umile e pudico.

Or randagi per strada a passo lento la mano che sa darti una carezza.

Ti si legge negli occhi a sguardo spento, dell’ingrato abbandono, la tristezza. Non ho più fame ma viver pur devo, mi bastan gli avanzi e ti sarò grato

allevio sete col sugo che bevo, quel sugo un poco acidulo e buttato

a macerar con resti nel bidone. Or ho l’amico, mi manca il padrone”.

Nicolino Di Donato

Poesia finalista Al Premio letterario Campodipietra per la Poesia 2011

Camminando per le strade di Campodipie-

tra non di rado, purtroppo, mi imbatto in cagnolini, di diverse

età, abbandonati da poco o da molto tempo. Bestioline che fino

al giorno dell’abbandono avevano avuto una casa, ma che oggi

sono alla disperata ricerca di una carezza e di un poco di cibo

per potersi sfamare. E sì, perché loro hanno fame di cibo ma

ancor più di affetto, di un poco di dolcezza. Noto un gruppo di

cani, fra loro c’è una cagnetta randagia pronta per

l’accoppiamento: che fare? La soluzione potrebbe esserci: avvi-

sare chi di dovere (ovvero l’Amministrazione comunale), prov-

vedere alla sua sterilizzazione e rimetterla in strada nella spe-

ranza che qualcuno possa adottarla.

Ma questa potrebbe ... volendo ...essere una soluzione !

Alfonsina Faivano

OSSERVO E … SCRIVO

Associazione di volontariato Campodipietra

L'Associazione G.H.I.R.L.A.N.D.A è nata circa due anni fa da una forte esigenza sentita dalle famiglie con ragazzi affetti da tossicodipendenza. Queste ultime si sono sentite e si sentono abbandonate dalle strutture e dalle istituzioni, si trovano a combattere questo dramma quasi sempre da sole, anche perchè il più delle volte si tende a nasconderlo per vergogna, purtroppo ci sono molti pregiudizi verso questa problematica. L'Associazio-ne sta tentando di combattere tutto questo, avvicinando le famiglie che sono colpite da questo dramma condividendo i problemi e aiutandosi vicendevolmente. Oltre a questo si fa prevenzione, in collaborazione con il S.E.R.T., la Comunità La Valle Diretta da Padre Lino, gli operatori di Strada e gli Amici del 112. Non ci illudiamo di salvare il mondo,

ma se solo un ragazzo o una famiglia ci ascolta per noi è già un successo. L'Associazione sta gridando a gran voce, di non ver-gognarsi se purtroppo si è colpiti da questo dramma, ma di rivolgersi alle strutture competenti e di farsi aiutare. La ricetta per risolvere questo grave problema non c'è, purtroppo per i ragazzi e per le famiglie non si prospetta che un lungo e difficile per-corso tutto in salita. Non si può descrivere in poche righe il dramma che ogni famiglia vive, il problema tossicodipendenza è vastissimo e complesso, oltre al problema in sè, ci sono i pregiudizi delle persone che additano le famiglie insieme ai ragazzi, che di conseguenza vengono emarginati e molto spesso additati come deliquenti, pochi sono informati che la tossicodipenden-za è stata definita dall'O.M.S. come Patologia Recidivante, e che quindi questi ragazzi sono malati e come tali vanno aiutati. Non siamo qui a santificare questi ragazzi ma neanche possiamo buttarli perchè non venuti su bene. Sono e restano persone che vanno aiutati a riprendere in mano la loro vita perchè unica e preziosa. L'Associazione G.H.I.R.L.A.N.D.A. ringrazia La Pietra Rmìge per aver dato l'occasione di parlare di questa dura e grave pro-blematica che molti tendono a sottovalutare e a far finta che tutto vada bene, purtroppo così non è perchè il fenomeno è in cre-scita e la diffusione tra i ragazzi adolescenti è sempre maggiore.

Il Presidente Dott.ssa Cristina Cirelli

Combattiamo uniti la tossicodipendeza

Page 7: U'Banntòre

Da bambino, durante i torridi

mesi estivi, dedicati alla mieti-

tura, quando essa veniva fatta a

mano, nei campi i contadini per

alleviare gli sforzi del duro lavo-

ro cantavano canzoni antiche

che parlavano di storie tristi.

Oggi ritengo di poter assimilare

quei ricordi ai canti spirituals

dei negri al lavoro nei campi di

cotone dell’America prima del-

la guerra d’Indipendenza. Una

canzone mi risuona ancora

nella mente:

“Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar;

Cento lire io te le do, ma in America no, no, no.

Il fratello alla finestra disse: Mamma lascialo andar;

Quando furono in mezzo al mare, bastimento si rovesciò.

Pescatore che solchi l’onde, tu ripesca il mio amor;

Il tuo amore è andato a fondo, dal profondo non tornerà…..

Non ricordo le altre strofe, ma ricordo il groppo alla gola che mi stringeva quando

sentivo questa canzone

Pagina 7

. Era una canzone antica della fine del ‘ottocento ed

inizi ‘900 che parlava della emigrazione degli italiani

verso le Americhe in

cerca di fortuna.

Sono passati gli anni e

quella canzone mi ritor-

na con più insistenza

nella mente quando per

televisione ci giungono

immagini di uomini,

donne e bambini, che

lasciano l’Africa su

“bastimenti” per rag-

giungere l’Italia in cerca

di fortuna.

Ed il groppo alla gola

ritorna ancora più forte

ed insistente quando

questi “bastimenti” fragili, si capovolgono e le onde

inghiottono quei corpi che le madri, in attesa, sulla

costa africana non rivedranno più, perché dal pro-

fondo non si ritorna.

Prof. Guido Pietrantuono

UNO SU MILLE CE LA FA

Venti di gloria per Marco Perrotta

Associazione di volontariato Campodipietra

IL SOGNO

Il sogno di tanti ragazzini, quando iniziano a giocare da piccoli a pallone con gli amici, è di poter diventare calciatori professio-nisti: ma, come cantava Gianni Morandi, “uno su mille ce la fa”. Un ragazzo di Campodipietra è riuscito a realizzare questo so-

gno: parliamo di Marco Perrotta, promettente difensore classe ’94 attualmente militante nel Pescara, allenato da Zdenek Zeman in serie B. Per l’inizio della sua carriera calcistica, determinante è stato l’incontro con l’attuale allenatore del Barletta Nello Di Costanzo che, scoperte le potenzialità del ragazzo, decise di portarlo con sé a Messina nel 2008, facendolo aggregare al settore giovanile della squadra siciliana. Nell’estate del 2008, dopo il fallimento del Messina, Marco si trasferisce al Pescara, dove in breve tempo diventa uno dei punti di forza della formazione Primavera. Il premio per i progressi da lui compiuti arriva nel finale della stagione di Serie B 2010-11: l’allenatore del Pescara Eu-sebio Di Francesco fa esordire Marco in prima squadra a poco più di 17 anni nella partita tra Cittadella e Pescara, disputatasi il 29 maggio allo stadio “Tombolato” di Cittadella e vinta 3-2 dalla formazione veneta. Nella stagione

di serie B in corso, dopo uno stop per un infortunio alla tibia, Marco Perrotta viene convocato diverse volte da Zeman per le partite di campionato del Pescara e, anche se non ha ancora esordito in campionato, è ormai ritenuto un pilastro della formazione Primavera; il suo rendimento ha infatti attirato l’interesse di vari club di Serie A, soprattutto la Lazio e la Roma, ma anche il Milan e il Palermo; al momento Zeman ha richiesto alla società abruzzese di trattenere il giocatore. Una curiosità: Marco è uno dei due giocatori molisani attualmente militanti in serie B, insieme a Mirco Antenucci, centravanti nativo di Termoli in forza al Torino. Per la sua campopetresità, gli auguriamo le migliori fortune per la sua carriera, dato che Pescara sembra per il ragazzo una tappa di maturazione calcistica ed un trampolino di lancio per fare il salto definitivo di qualità, con ottime probabilità in serie A.

Filippo Carlone

Page 8: U'Banntòre

Pagina 8

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2° classificata

La luna ha i tuoi occhiLa luna ha i tuoi occhiLa luna ha i tuoi occhiLa luna ha i tuoi occhi Chiari: come laghi d’altura, limpidi come gocce di luce, due ferite di cielo sul viso, due balconi fioriti di sereno. Li ho visti e li ho avuti sventagliati al sole, ubriacati di notte, tuffàti nell’arcobaleno. Li ho visti squarciati di sorrisi, annegati di emozione socchiusi di timore e dolcemente selvaggi nelle rincorse di un bacio. Li ho incontrati seduti al sole di maggio, mentre l’ago del tempo iniziava un ricamo senza chiederci il permesso. Occhi di canto, occhi di passione, fari di silenzio e azzurro che abbatte ogni parola che spalanca il cuore e lo avvolge di senso. Ho chiesto al tuo sguardo di farsi più lento per tenerlo più a lungo nel mio; ho provato a legarlo a un filo d’aria, a posarlo al di là del tuo viso, a tenerlo nascosto e geloso dietro la prigione delle mie palpebre tese. Ma non si può: io sono solo una briciola di terra. E la luna ha i tuoi occhi.

Sergio Marchetta

3° classificata

CamminoCamminoCamminoCammino Deve mettersi in viaggio da solo chi vuole incontrare molte persone, portando con sé un bagaglio leggero se vuole essere in grado di raccogliere speranze, inquietudini, sogni di chi incontrerà nel suo viaggio. Lasciandosi permeare dalle cose che sfiora deve accettare di essere ferito per imparare a non ferire nessuno. Deve smarrirsi per ritrovarsi e allontanarsi dalla sua terra consueta per approssimarsi all’immediatezza di quanto lo riguarda più da vicino. Abbandonando strade ampie, battute, percorse da tutti, scoprirà un linguaggio profondo, essenziale. Camminando per giorni, per settimane, ricercando di ogni cosa l’essenza, viaggiando in qualsiasi angolo della terra scoprirà che dei giorni e delle notti trascorse all’addiaccio, di tutto il suo intenso peregrinare con il suo sacco, un brano di pane, una matita, uno sgualcito quaderno, uno spuntato e scabro temperino è stato semplicemente lui alla fine la mèta, il cammino.

Paolo Borsoni

Il Premio Letterario Campodipietra per la poesia “Catello Cosenza”

vi dà appuntamento per la 2^ edizione il 5 agosto 2012 a Matrice

1° classificata

Zia ItaliaZia ItaliaZia ItaliaZia Italia Sul volto paziente intagliato dal sole zia Italia ha freschi occhi verdi di bottiglia, ha il passo breve e folto del secolo che indossa, i seni appena tristi d’aver cresciuto figli. Serba ancora i tratti d’una costituzione sana, zia Italia fu da piccola, piccola italiana, poi giovane vedova, come troppe in questa terra, di un figlio giovane che è andato alla guerra. Le si illumina il viso se ti può narrare di quando vide a Napoli –la prima volta- il mare o dell’austero pianto che seguì sulla banchina, che fece lunghi i giorni, le notti disperate,, mentre un vecchio cargo sbuffava all’Argentina e il ventre pronunciato la preannunciava madre. Zia Italia porta i segni di estati da formica, lo sgobbo per il peso dell’acqua nelle tine, ne dicono le mani storte dall’artrite che vivere comporta una certa fatica. Ha il guardaroba scurito dalla lunga vedovanza, i letti mai sfatti di figli in Brianza, ride se il grano a maggio comincia a giallire, ha il coraggio che serve a campare, non a morire.

Donato Angiolillo

A breve sul web

sarà dispon

ibile il regolamento

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