Tutto il giornale senza pubblicit‡ - QuestasinnaI · Per costruire il presente e il futuro delle...

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S U BAND U Giornale mensile di Settimo San Pietro e Sinnai Anni ‘90. Gemellaggio a Roma tra la Corale Santa Barbara di Sinnai e la Corale San Pietro di Settimo. Articolo a pag. 12 In questo numero Consumi. Il gas costa il doppio. Le scelte a Settimo e Sinnai Settimo. Lavori in attesa della metropolitana di superficie Sinnai. Chi sceglie il sindaco? Movimento per le primarie Settimo. Il grano è l’oro del paese. Tradizione e modernità Sinnai. Successo delle aziende sinnaesi in Veneto Carnevale. Foto della sfilata 2006 a Sinnai Storia. Andavamo a Scola ‘e Paga. L’asilo privato Sport. L’Airone Settimo pronto per la promozione La Pineta. Una società calcistica al servizio del paese n. 1 - marzo 2006 - € 1,50

Transcript of Tutto il giornale senza pubblicit‡ - QuestasinnaI · Per costruire il presente e il futuro delle...

SU BANDUGiornale mensile di Settimo San Pietro e Sinnai

Anni ‘90. Gemellaggio a Roma tra la Corale Santa Barbaradi Sinnai e la Corale San Pietro di Settimo. Articolo a pag. 12

In questo numero

Consumi. Il gas costa il doppio. Le scelte a Settimo e SinnaiSettimo. Lavori in attesa della metropolitana di superficieSinnai. Chi sceglie il sindaco? Movimento per le primarieSettimo. Il grano è l’oro del paese. Tradizione e modernitàSinnai. Successo delle aziende sinnaesi in VenetoCarnevale. Foto della sfilata 2006 a SinnaiStoria. Andavamo a Scola ‘e Paga. L’asilo privatoSport. L’Airone Settimo pronto per la promozioneLa Pineta. Una società calcistica al servizio del paese

n. 1 - marzo 2006 - € 1,50

Editorialedi Amos Cardia

Settimo San Pietro e Sinnai. Due cittadine e un nuovogiornale che avete in mano. Un mensile di fatti e opi-nioni, di attualità, sport, tradizioni, storia e cultura. Perraccontare la nostra società, di ieri e di oggi, per cono-scerla e capirla. Per costruire il presente e il futuro dellenostre due cittadine e della nostra economia.

Una redazione giovane e dinamica, composta dapersone che vivono e amano la loro comunità, in conti-nuo aggiornamento e capaci di lavorare coi mezzi piùmoderni. Perchè senza competenza, professionalità edefficienza non c’è attività che duri.

Redattori e redattrici, collaboratori e collaboratriciche viaggiano, incontrano, scambiano, che escono dallerivalità e dalle invidie di paese perchè, oltre che setti-mesi o sinnaesi, siamo prima di tutto Sardi. Con undestino che possiamo vivere e costruire soltanto incomune.

Un giornale attento alla società e all’economia,attento a quanti dal basso, spesso in silenzio e gratuita-mente, lavorano per la crescita delle persone e delsenso di cittadinanza. Intesa come contemperanzadelle esigenze individuali e di quelle collettive.

Un’informazione tempestiva, in questo numero tro-vate i risultati di alcune partite delle squadre settimesie sinnaesi giocate appena l’ultima domenica di febbra-io. Lo stesso vale per il campionato regionale di scacchie per la sfilata di Carnevale di Sinnai. Un giusto motivod’orgoglio, pochissimi mensili danno notizie di fattisuccessi appena due o tre giorni prima di essere in edi-cola.

Un mensile vigile su politici e amministratori, chenon farà sconti quando c’è da informare, documentaree spiegare. Perchè è un giornale che vuole rendereconto a un solo padrone, a un padrone speciale: a voilettrici e lettori che ci comprerete ogni mese.

Questo è il tipo di giornale che ci piace e che faccia-mo. Ci rivediamo in edicola il primo aprile.

SU BANDU è una pubblicazione dell’associazioneculturale Su Fraili, editrice anche del periodicoQuestasinnai. Quest’ultimo giornale continuerà lepubblicazioni con nuove caratteristiche. Dalla reda-zione i migliori auguri a SU BANDU.

Redazione di Questasinnai

Su Bandu e-mail [email protected]. 1 - marzo / martzu 2006 tel / sms 340.10.11.865

Indice - ÌndixiIntercomunale

«Una situazione assurda» 3Gas, pellet, corrente, legna... 4Intervista sullo sviluppo locale 5

Settimo San PietroUn grande parcheggio e un hotel 6Facile arrivare alla zona industriale 7Si apre La porta del tempo 8Il grano è l’oro di Settimo 9In Sètimu sa gruxi de su Paba 9Il golf, le buche e l’erba alta 10Settimo butta bene 11In breve - Noas crutzas 11

SinnaiDa Monsignor Paderi a Don Abis 12E lo scantinato diventa cisterna 13Chi sceglie il sindaco? 14Gare, vincite, ricorsi, ritardi... 15Maschere. Chi si riconosce? 16Delibere della Giunta 17«Eus bèndiu totu» 18In Bacu ‘e Nebroni su campusantu 18

Lettere - Litras - Sms - Missadas 19Pensieri e Parole

Unu sardismu nou in Sìnnia 20Biciclette contromano 20Sardìnnia e Cecènia. Duas natzionis 21Otto marzo 2006. Festa e memoria 21

Storia e TradizioniAndavamo a sa Scola ‘e paga 22Su Segad’‘e petza sinniesu 23Cantadoris sinniesus in Casteddu 24Il tempo delle mele negli anni ‘50 25

RecensioniJamahal Acoustic Quartet 27Su cuncòrdiu sinniesu: Armonias 27

Società - SotziedadiI nuovi schiavi dell’era digitale 28Bilinguismu cun su Sardu de Totus 29PdCI. A Sinnai il circolo 30

Diàriu - Apuntamentus 31Narrativa e poesia

Il fischio della montagna 32Sport

Una partita sempre in attacco 34Pallavolo. L’Airone vola alto 35Mtb. Sotto i pini di Sinnai 36Calcio e internet. Uisp Settimo 36Ancora ottimi risultati dei sinnaesi 37La Pineta. Un impegno da campioni 38VBC Sinnai. Obiettivo salvezza 39

Direttore editoriale e responsabile Amos CardiaRedazione via Pergolesi 51 - 09048 SinnaiRedattori / redattrici Settimo San Pietro Michela Seu. Sinnai Corrado Aledda e Giulio LobinaHanno collaborato Gioia Maria Cardia, Sandro Cardia, Marinella Cau, Francesca Cocco, Bruno Delussu, Lalla Frau,Josto Murgia, Claudia Pinna, Alessandro Secci, Liliana Serreli, Lello SforzaFoto Su Bandu, se non diversamente segnalato in didascaliaStampa Press Color, via Beethoven 14 - o9o40 Quartu S.Elena

Su Bandu, testata registrata presso il Tribunale di Cagliari in data 13.02.2006 n. 2/06.Mensile edito dall’associazione culturale Su Fraili, via Puccini 40 - 09048 Sinnai

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Frius e callenti. In Sardegna il gas costa il doppio

«Una situazione assurda»

Settimo San Pietro, 18 febbraio 2006. Rifiuti in piazza Rodari

di Amos Cardiae Giulio Lobina

Gran parte delle case settimesi esinnaesi sono state costruite senzaun sistema di riscaldamento centra-lizzato. Nella casa campidanese pra-ticamente si viveva soltanto in coxi-na, col camino sempre acceso. Nonserviva riscaldare le altrestanze,perché servivano soltantoper depositare materiali o per dor-mire.

Oggi il sistema economico e leabitudini di vita sono cambiate. Sivive tutta la casa, che è fredda. Cosìsi corre ai ripari coi mezzi più dispa-rati, con una grande presenza distufette a gas. Se non fosse che ilprezzo delle bombole è aumentatoenormemente, tanto da spingereMichele Cossa, il deputato di Sestudel partito dei Riformatori Sardi, apresentare un’interrogazioneurgente al governo. A febbraio hadenunciato lo strano fenomeno peril quale in Sardegna il gas in bombo-

la costa fino al doppio rispetto allealtre regioni italiane.

Una situazione intollerabile, perla quale ha chiesto l’interventoanche dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato(l’Antitrust), dichiarando: «Occorreaccertare il perché di questa situa-zione assurda, che incide pesante-mente sui bilanci familiari, dato chela stragrande maggioranza dellefamiglie isolane, tranne quelle chevivono in alcuni centri maggiori,sono costrette a utilizzare il gas inbombola per cucinare e per il riscal-damento.

È del tutto evidente che su que-sto fenomeno non incide minima-mente la vendita al dettaglio, laquale è anch’essa penalizzata da unlivello di prezzi così elevato. I vendi-tori di bombole infatti applicano ilnormale ricarico su un prodotto cheessi stessi pagano assai caro. Delresto non è una novità che laSardegna paghi una bolletta energe-tica molto più alta rispetto al resto

del Paese».Ancora, anche se meno che nel

passato, la domenica mattina sivedono tante auto di settimesi e sin-naesi tornare da un provvidenzialegiro in montagna con l’imperialecarico de linna che, se si è fortunati,servirà per tutta la settimana. Poi ladomenica successiva sarà ancora

caccia al combustibile gratis, contutti i rischi del mestiere.

Ma se la cucina soggiorno siriscalda a basso costo, a sa moda deis beçus, non è così per le altre stan-ze, che fanno la fortuna dei vendito-ri di impianti di riscaldamento deinostri paesi.

«Non è una novitàche la Sardegna

paghi una bollettaenergetica più alta»

InterComunale

InterComunale

Consumi. Settimesi e sinnaesi, abitudinari e innovatori

Gas, pellet, corrente, legna...di Amos Cardiae Giulio Lobina

Le famiglie settimesi e sinnaesi siadeguano soltanto in parte all’esor-bitante costo del gas e cercanonuove soluzioni. Ne sono testimonigli stessi commercianti del settore.«Stanno crescendo le vendite delpellet – dichiara Maria TeresaFanti di “Trovi tutto” di via Pineta aSinnai – costa molto la stufa poi,però, con una busta di pellet, alprezzo di 5-6 euro, si va avanti perquattro o cinque giorni. Con unastufa a gas usata intensamente, labombola, che costa molto di più,dura appena una settimana». Oltrel’elevato prezzo della stufa, il pro-blema principale del pellet è la

distribuzione, lamentano un po’tutti gli esercenti. Si trova soltantonei grandi centri commerciali.

«Sempre meglio del kerosene –continua la signora Fanti – cheormai è proprio in declino per il suoprezzo molto alto, superiore a quel-lo della stessa benzina, malgradosia un prodotto molto meno raffi-nato. Un bidone da venti litri costa30 euro e se è la fonte principale diriscaldamento della casa duraappena tre giorni».

Non ha notato cambiamentisignificativi la signora Deiana delnegozio di elettrodomestici di viaRossini di Settimo: «La gente sperache questo clamore serva a fardiminuire il prezzo del gas ma nelfrattempo sopporta pazientemente,anche perché resta comunque piùcompetitivo rispetto alla corrente

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elettrica. Tuttalpiù si cerca dilimitare i consumi».

E i consumi stanno diminuendosicuramente, come testimoniaCristian Usai del negozio “SettimoGas” di Marco Pisu: «Prima inmolte case c’erano 4 bombole: unaper la cucina, una per la stufa, unaper la caldaia dell’acqua e una diriserva. Ora la bombola di riservanon c’è più e quando una bombolafinisce la si sposta da una parteall’altra. Spesso le bombole finisco-no per essere soltanto due». Loconferma Sergio Pusceddu di “Oltregas” di Sinnai: «Si è passati da unconsumo di dodici bombole all’an-no per cliente a quattro bombole.Ora si tende all’acquisto di stufe alegna in ghisa». Che possonoessere alimentate anche da cioc-chetti di segatura compressa, chehanno il vantaggio di poter esserestipati più facilmente e si incendia-no senza bisogno di esca.

Tornando al gas, come se nonbastasse, è aumentata anche l’Iva,spiega Emiliano Pinna del negozio

Una moderna stufa a legna

Con l’aumento delgas le percentualidi guadagno sonocalate del 15-20%

Prima il clientecomprava dodici

bombole all’anno,ora soltanto quattro

“Agriplast” di Antonello Orrù diSinnai: «E’ al 10% per le bomboleda quindici chili e al 20% per lebombole grandi. Non c’è da stupirsise qualcuno preferisce sostituire ilgas col GPL per il quale l’Iva è al4%».

A questo punto c’è anche chi pre-ferisce investimenti a basso costo,anche se a molti sembrano soltantopalliativi: «Abbiamo venduto tan-

tissime stufe alogene – dichiara-no Angela Corda e Giulio Ligas diSinnai – che per quanto riscaldinopoco, sono graditissime agli stu-denti e alle persone che svolgonolavori d’ufficio. Hanno un consumoenergetico controllato, ma perriscaldarsi devono stare ad unadistanza ridotta dal corpo. E’ deci-samente aumentata anche la vendi-ta dei caldo bagno».

In conclusione, se i commerciantihanno realizzato profitti con nuoviprodotti, questi sono annullati dalladiminuzione dei consumi di bom-bole: «Con l’aumento del gas –aggiunge Pusceddu – le nostre per-centuali di guadagno sono calatedel 15 - 20%».

Nel frattempo viene messo indiscussione anche il ruolo delloStato italiano: «Il gas viene prodot-to e messo in bombola a Sarroch –tuona un cliente – dunque dovreb-be costare meno che altrove inveceè il contrario. Ci dovrebbe essere uncontrollo dei prezzi dello Stato che,se non vuole assicurare condizionifavorevoli a noi sardi, almenogarantisca l’equità».

InterComunale

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Intervista a Mauro Frigaustudioso di sviluppo locale

«Sinnai ha persola propria vocazioneagropastorale»

di A. C.

Mauro la montagna ce l’ha nelsangue. Figlio di Sisinnio, lo stima-to perito agrario sinnaese, sin dabambino trascorre il suo tempolibero tra Su Suexu Mannu(Geremeas) e il lago Omodeo, invisita ai parenti materni diAbbasanta. Ora è laureato inScienze Politiche, con uno studiosul Progetto Integrato TerritorialeCagliari 4 Sud-Est, che coinvolgeanche Settimo e Sinnai.

In questi ultimi anni sonoemersi nuovi modi di gestire ilterritorio. Cosa è cambiato?

L’erogazione dei finanziamenti,che provengono non più dallo Statoma dall’Unione Europea. Non più apioggia ma attraverso progetti disviluppo, che si cerca di far partiredal basso.

Da quando?Questo cambiamento si è realiz-

zato a partire dalla seconda metàdegli anni Novanta, prima con iPatti Territoriali poi con i ProgettiIntegrati Territoriali.

Che sono?Due strumenti di sviluppo basati

sulla vocazione del territorio, suun’idea di sviluppo condivisa dagliabitanti locali, che partecipano alleiniziative.

Ma come può un privato cit-tadino intervenire sui processidecisionali? In cosa consiste la

sua condivisione del piano?Il cittadino interviene attraverso

la governance, vale a dire che c’è unprocesso di formazione del consen-so. E’ una continua mediazione enegoziazione degli interessi dei sin-goli e della collettività.

Ma chi guida questo proces-so di formazione del consen-so?

In linea di principio non vi è unaguida vera e propria, perchè lagovernance dovrebbe essere oriz-zontale, non verticale. In praticaalcune istituzioni come Province,Comuni, Comunità Montane,Unioni di Comuni attivano il pro-cesso in cui le istituzioni e i privatidovrebbero avere pari potere.

Finora questo è successo?Meno rispetto a quanto ci si aspe-

tava. Gli amministratori pubblicispesso hanno una mentalità dirigi-sta di tipo burocratico.

Dunque?Gli enti locali non hanno ancora

recepito il loro nuovo ruolo di faci-litatori di sviluppo. Più che altroamministrano il bilancio.

E’ così in tutta la Sardegna?No, ci sono alcune esperienze che

fanno ben sperare, sopratutto inMarmilla e in alcune zone dellaSardegna centrale.

Per esempio?Il Gruppo di Azione Locale “Sa

corona arrùbia” ha avuto un note-vole successo tanto da essere stato

segnalato in tutta Italia come esem-pio di buona pratica di sviluppolocale.

A cosa si deve questo succes-so?

C’è stata una sinergia tra settorepubblico e privato, con un’idea disviluppo legata alle potenzialità delterriorio.

A che punto siamo nella zonadi Settimo e Sinnai?

Sinnai ha perso la propria voca-zione agropastorale e non è riuscitaa sfruttare appieno il suo territoriomontano. Mi riferisco alla mancatacreazione della filiera dell’agroali-mentare e al mancato decollo delturismo integrato mare-montagna.

Ci sono cause specifiche?Sì, per esempio la frammentazio-

ne fondiaria, l’annoso problemadelle cussorgie, il mancato ammo-dernamento delle aziende agropa-storali.

Che fine hanno fatto i loroaddetti?

In generale si sono riversati nel-l’industria, nel terziario e nell’edili-zia col suo indotto.

Con quali risultati?Nel tempo è nato un vero e pro-

prio circolo vizioso: se siamo unacittadina di muratori non possiamoche costruire, sempre di più. E saràsempre più difficile riqualificarcicome comunità capace di investirenell’agricoltura e nella montagna.

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Stazione FdS. In attesa della metropolitana di superficie

Un grande parcheggio e un hoteldi Michela Seu

Il terreno di quasi un ettaro, adia-cente la stazione di Settimo, ora èsoltanto uno spazio con terra emarciapiedi, presto diventeràun’area adibita ai parcheggi.L’intera opera, finanziata per il set-tanta per cento dai fondi europei eper il trenta dal Comune (420 milaeuro), potrà essere attiva già dallafine della prossima estate.

Realizzato in collaborazione conle Ferrovie della Sardegna, il par-cheggio prevede almeno cento postiauto e un ampio spazio necessarioai pullman per fare manovra.Dettaglio per nulla trascurabile, dalmomento che così sarà possibilepermettere il collegamento diSinnai e Maracalagonis con dei

bus-navetta, riducendo al minimo idisagi prodotti dal traffico in viaSan Salvatore, soprattutto nell’oradi punta. In seguito all’inclusione diSettimo nel servizio di metropolita-na leggera (previsto fra qualcheanno), spostarsi dal paese non saràpiù così stressante: molti automo-bilisti potranno dire addio alle fileestenuanti di viale Marconi e viag-giare rilassati sulla metropolitanadi superficie, leggera e silenziosa.Sette minuti separeranno il paesedal capolinea di Cagliari, piazzaRepubblica, e cinque da Pirri, men-tre in soli tre minuti sarà possibileraggiungere la CittadellaUniversitaria.

Settimo crocevia di studenti elavoratori provenienti dall’hinter-

land cagliaritano: sono già nume-rosi gli abbonati al servizio di tra-sporto ferroviario FdS (Ferroviedella Sardegna), soprattutto setti-mesi ma anche sinnaesi, e il loronumero è destinato ad aumentare.

«Inoltre prevediamo di realizza-re una struttura ricettiva proprio

anche ai centri culturali di prossi-ma apertura». Secondo quantoesposto nel progetto, sarà possibilevisitare i monumenti di interessestorico e eventualmente pernottarenell’edificio adiacente la stazione,così da offrire ai turisti ospitalità ecomfort.

Un investimento per il futuro, magià da giugno la fine di via Stazionesarà libera e le macchine ordinata-mente disposte nell’ampio parcheg-gio.

vicino alla stazione – spiega il sin-daco Costantino Palmas – concirca sessanta, ottanta posti letto.Permetterà al paese di sviluppareun vivace turismo scolastico, grazie

Is traballus acanta ‘e sa statzioni de su trenu

Settimo San Pietro

Con la metropolitanadi superficie

arriveremo a Cagliariin sette minuti

Fendi s’aparcadroxu (parcheggio) acanta ‘e sa statzioni e totu

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Viabilità. Nuove strade per un paese che cresce

Più facile arrivare alla zona industrialedi M.S.

Fervono i lavori per permettereun miglior collegamento del paesealla zona industriale Su Padru: lastrada stretta e tortuosa che dallachiesetta di San Giovanni conducedirettamente alla strada 387 avràpresto un nuovo look. Si tratta del-l’allargamento, sul lato destro, adue corsie, una per ogni senso dimarcia.

«Permetterà di raggiungere piùfacilmente la zona industriale che sista ampliando proprio in questiultimi tempi – afferma il sindacoCostantino Palmas – ormai quellastrada è destinata ad essere attra-versata sempre di più, per questoabbiamo ritenuto opportuno ren-derla più agevole». Il tratto di stra-da interessato, almeno per ora, èquello che parte esattamente dallo

svincolo per il tiro a volo, sinoall’immissione nella 387. Sarà unaccesso facile anche per gli abitantidei paesi vicini, interessati a servir-si dalle aziende della zona indu-striale settimese.

Ma Su Padru non è la sola zonadel paese interessata ai cambia-menti nella viabilità: ben più dolen-te è la nota in via San Salvatore, perla quale si rischia di perdere impor-tanti finanziamenti. Qui l’ingorgonon ha fine, specie nell’ora di

L’incrocio con la strada 387. Vi si potrà arrivare con un nuovo collegamento

Settimo San Pietro

punta. Unico anello di congiunzio-ne fra gli abitanti di Settimo, Sinnaie Mara di ritorno dalla città, diven-ta satura, lenta e piuttosto caotica.

Infine, c’è la via I maggio: i lavorirelativi al prolungamento sonoquasi ultimati, ma il progetto nonriesce ancora a decollare: la restri-zione della carreggiata proprio sul-l’immissione in via San Salvatorecomplica i lavori per l’amministra-zione comunale come pure per lavigilanza urbana. Insieme stannostudiando il modo per permetterel’accesso al prolungamento dellavia in un solo senso di marcia edevitare la realizzazione dell’incrocioa raso. Al suo posto verrà probabil-mente realizzata una bretella cheimmetterà gli automobilisti diretta-mente oltre il deposito di legname,quasi di fronte al cimitero.

In via San Salvatoreil traffico è lento e

caotico. Problematicoil prolungamentodi via I maggio.

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Archeologia. Presto il museo con i reperti locali

Si apre La porta del tempo

Il museo in costruzione ai piedi della collina di Cùcuru Nuraxi

di Michela Seu

Non chiamatelo museo, nélaboratorio o parco archeologico:“La porta del tempo”, il sito ai piedidi Cùcuru Nuraxi a Settimo, saràtutto questo e altro ancora. “Lodefiniamo centro di sperimentazio-ne didattica e divulgativa, - spiegaMarco Monni, ingegnere responsa-bile della gestione - capace diattrarre turisti, studenti e archeo-logi grazie alle sue innovativecaratteristiche”.

La costruzione, che verrà ulti-mata entro la prossima estate einaugurata in autunno, prevede lapresenza di una galleria espositiva,di aree didattiche, di postazionimultimediali individuali nonché diuna grande sala multimediale, inuno spazio di circa 650 mila metriquadrati.

La galleria conterrà tutti ireperti rinvenuti a Settimo inseguito ai continui scavi iniziati

nel ’63 su iniziativa dello scoprito-re Giovanni Lilliu e da allora inmano al comune di Cagliari. Learee didattiche saranno diverse edislocate in tutta la collina, esternee interne alla struttura.

La presenza di scavi permanen-ti “a cielo aperto” e di laboratori nelsottopiano dell’edificio permette-ranno un po’ a tutti, ma soprattut-to agli studenti in archeologia, diseguire dal vivo i lavori, parteci-pando al rinvenimento, ai tratta-menti e alla catalogazione deinuovi reperti. Nella sala multime-diale una telecamera posizionataall’interno del tempio a pozzo,dedicato al culto delle acque, per-metterà ai visitatori di scendere evisitare virtualmente il villaggio a360 gradi, mentre una voce rac-conterà la storia, l’archeologia el’architettura del luogo.

Dopo oltre quarant’anni dilavori, un’importante passo avantiper il paese di Settimo: l’intero

progetto ospiterà diverse attività einiziative, dalle conferenze ai labo-ratori coi bambini. Inoltre potràessere associato ad altri comuni oistituzioni di proposte culturalicomplementari, come i parchiarcheologici di Nora o Tuvixeddu aCagliari, e ancora, istituzioni uni-versitarie o scolastiche, altri musei

o editori. Sarà un modo per trarreprofitto da turismo e università, unmodo per creare occupazione nelpaese, ma anche e soprattutto l’oc-casione per far conoscere e apprez-zare la cultura nuragica in manieradel tutto innovativa. E rendere giu-stizia a quell’area archeologica pertroppi anni trascurata.

Una telecamera per-metterà ai visitatoridi calarsi virtutal-mente nel pozzo

Settimo San Pietro

Settimo San Pietro

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Economia. Il progetto Le filiere del pane Cuncàmbias

Il grano è l’oro di Settimo In Sètimusa gruxide su Paba

di M.S.

C’era una volta il mulino di SettimoSan Pietro, affollato di massaie e con-tadini in arrivo da tutto il Campidano.C’è ancora, più efficiente ma semprefedele alla tradizione. È l’unico inSardegna che conserva intatti i piùantichi metodi di lavorazione delgrano: «Non abbiamo voluto affidareniente alla tecnologia – afferma orgo-glioso Mariano Maxia, gestore del-l’esercizio – per questo usiamo solo lemacine in pietra, come insegna la sto-ria fin dall’Ottocento».

Ma c’è di più: dopo che Mariano e ilpadre Luigi hanno restaurato la strut-tura, ora il mulino di Settimo è pronto

a collaborare col Comune per il pro-getto “Filiere del pane”. Prevede lacreazione di nuovi impianti per la pro-duzione e la vendita del pane tipico,con uso esclusivo di farine del mulinoe l’occupazione lavorativa di una quin-dicina di persone.

In buona sostanza si cercherà divalorizzare la produzione del pane set-timese studiando il prodotto dallamateria prima. Il comparto agricolodel paese verrà riossigenato con la col-tivazione nei campi del tipico granoCapelli. Questo verrà a sua volta maci-nato col vecchio mulino, rigorosa-mente in pietra, e impiegato per i variusi. Tra i quali spicca il pane tipico,

di M.S.

Il crocifisso identico a quello sucui Papa Giovanni Paolo II usavasostenersi: questo il regalo delmonsignor Giuseppe Mani, arcive-scovo di Cagliari, al Comune diSettimo, in seguito alla sua ultimavisita avvenuta a fine gennaio.

Settimo gli ha regalato una targad’argento, con inciso un particola-re paesaggistico da un lato e ilprimo articolo della Dichiarazionedei diritti dell’uomo dall’altro.

Mani ha onorato il paese con ladonazione di un crocifisso. Nonuno qualunque, però: la scultura èin realtà un pezzo rarissimo delloscultore Scassella, il creatore delcrocifisso del Papa.

Succede che una volta creatal’opera per i papi, lo stampo neces-sario alla realizzazione venga fuso,così da non poter essere in nessunmodo copiato. Questa è la prassi,perché questo è, di norma, il voleredei papi. Non di Giovanni Paolo IIperò, che aveva espressamentechiesto di non fondere lo stampoper poter riprodurre altre croci,seppur in numero limitato.

Suo desiderio era poter donareun crocifisso identico al suo ad altriuomini del clero che si fossero inqualche modo distinti lungo la pro-pria carriera sacerdotale. Fu cosìche Mani ottenne in dono la scultu-ra di Scassella: da circa un meseperò appartiene a Settimo, grazieal suo regalo.

Is màkinas de su molinu ‘e Maxia

prodotto con “su framentu” come tra-dizione comanda. Infine il Comuneallestirà diversi impianti per la vendi-ta dei prodotti: civraxu e modditzosuma anche culuxonis, malloreddus epasta fresca in genere.

I quattro forni, situati sul prolunga-mento di via IV novembre, apporte-rebbero vantaggi sotto diversi fronti:«Innanzitutto – dichiara il sindacoCostantino Palmas – verrebbe concre-tizzato il tentativo di far emergere lemassaie che oggi lavorano in nero».Inoltre verrebbe riattivata l’agricoltu-ra, l’economia e l’immagine settimesi,rilanciate grazie a farina e prodotti chepuntano ad avere il marchio Doc(denominazione d’origine controlla-

ta).La storia del grano denominato

“Capelli” si perde nella notte deitempi. Tale signor Capelli selezionòun grano molto duro: non producevamolti chicchi, ma il suo caratteristicostelo molto lungo consentiva la lavo-razione di sedie e cestini. La qualitàera ottima e da quel giorno a Settimose ne iniziò la coltivazione. Da allora ilComune è conosciuto e apprezzato intutto il Campidano per il suo grano ele sue farine. Sono trascorsi secoli,sono cambiati i modi e i mezzi diproduzione e lavorazione, ma ilgrano Capelli fa ancora parlare disé.

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Meirana. Sempre minori le possibilità di espansione

Il golf, le buche e l’erba altadi Michela Seu

Grandi progetti, interessantiiniziative, poi più niente. Così ilcampo-pratica “Meirana golf club”decolla ma non vola. E ormai,rischia di precipitare. Il camporiversa infatti in condizioni di quasicompleto abbandono, dove solo leerbacce dominano incontrastate ele uniche presenze umane si riferi-scono ai mesi estivi, con feste mon-dane e ristorazione.

Il cancello è quasi sempre chiu-so, la società quasi mai presente.Molto club e poco golf, insomma,diversamente da quanto stabilitosulla carta. Le sue caratteristichesono quelle di un campo d’allena-mento, in cui si possono provaretutti i colpi del gioco, si può utiliz-zare tutta l’attrezzatura come in unqualsiasi altra struttura, ma dove

non è possibile organizzare gare etornei a livello agonistico.

Inaugurato un primo lotto dicinque ettari nel settembre del2000, il progetto prevedeval’estensione a circa sessanta ettarinella parte alta della collina da cui

il club prende il nome. Avrebbedovuto possedere diciotto buche ediventare regolamentare, su propo-sta del Comune e piena approvazio-ne del club.

Tutto come da copione, dunque,a parte pochi, pochissimi privati dasubito contrari all’esproprio.Qualcuno agricoltore, qualche altro

S’intrada de su campu serrada

Settimo San Pietro

legato a quel fazzoletto di terra per-ché ereditato da chissà quale avo:erano stati loro i tenaci oppositoridel grande progetto del Comune.

«Oltre all’occupazione di dodici,quindici dipendenti, l’ampliamentodel Meirana avrebbe portato a unnotevole richiamo turistico - spie-gava Michele Boi, segretario delclub - avrebbe attratto molti piùsoci da tutto l’hinterland masoprattutto i turisti, anche per lebellezze archeologiche situate inprossimità della collina». Con soletre buche, il campo e l’organizzazio-ne possono offrire soltanto un pic-colo circuito, in cui far divertire isoci in mini gare non agonistiche.

Forse è troppo poco per la socie-tà del Meirana, tanto da indurla adirottare investimenti ed energiesul campo di Flumini. Tutta colpadi quei terreni non espropriati?

Le resistenze deicontadini e i terreni

non espropriati

Si estende la raccolta differenziata

Settimo butta bene

Su Bandu - 11

Aliga fuliada in su sartu ‘e Sètimu

di M.S.

Scade il tredici marzo il ter-mine per la presentazione deiprogetti di qualità: Settimo par-teciperà al concorso con una strut-tura di accoglienza territoriale, incui sarà resa possibile la riabilita-zione per tutti gli utenti dell’hinter-land con condizioni di salute defici-tarie (anziani, pazienti con gravimalattie mentali, diversamenteabili).

Presto il via ai lavori per lacostruzione del “Centro disupporto alla famiglia”, inpieno centro storico. L’edificio,che prevede l’esistenza di ampiesale d’accoglienza, laboratori e unapiccola palestra (più l’orto e un pic-colo giardino), verrà utilizzato dalComune per lo svolgimento di atti-vità socio-assistenziali.

Con l’inizio del mese dimarzo partiranno anche ilavori che riguardano la con-dotta idrica nella zona artigia-nale di Su Padru. Il Comune hainfatti stanziato trecentoquindici-mila euro per finanziare questoprogetto: anche la zona industrialedi Su Pardu si appresta quindi afornire un servizio migliore.

Approvato il progetto riguar-do ai lavori di urbanizzazionein via Corsica: lo scorso anno leradici degli alberi della scuola ele-mentare di via San Salvatore aveva-no bucato le tubazioni intasandoper due volte il deflusso delle acquenere. Facile immaginare le conse-guenze. Ora però l’impianto verràcambiato.

Settimo San Pietro

di M.S.

Addio buste per l’immondezza,tranne che per la plastica. Da que-sto mese i cittadini di Settimo SanPietro potranno buttare i propririfiuti negli appositi contenitoririgidi forniti dal Comune.

«Permetterà di controllare pertempo la qualità dei rifiuti – spiegail sindaco Costantino Palmas - ecorreggere gli eventuali comporta-menti sbagliati. Limiterà i fenome-ni di randagismo e il conseguentespargimento dei rifiuti nelle stra-de».

Nell’Unione dei Comuni, Settimoè il secondo paese, dopo Dolianova,

che “butta bene” la spazzatura ed èin grado di competere col restod’Italia: il settanta per cento deirifiuti, a Settimo, riguarda la raccol-ta differenziata. Ma con una mag-giore attenzione e con un diversoatteggiamento verso la natura sipotrebbero raggiungere cifre piùelevate. Basterebbe trattare le cam-pagne e le strade (spesso altrui)come fossero la propria casa.

La tassa sui rifiuti subirà un leg-gero aumento, a fronte di costosisupporti per la popolazione (bido-ni, calendari), ma più sarà la quan-tità di rifiuti riciclati, maggiore saràil rimborso da parte delle aziendeaddette al riciclo.

In breveNoas crutzas

Forza Italia. Gazebo in via San Salvatoredi A.C.

Domenica 26 febbraio le bandieredel partito di Berlusconi hannosventolato anche a Settimo, almenoper un paio d’ore. E’ stato allestitoun presidio affianco alla cartoleriaChessa per incontrare la popolazio-ne e, spiega un partecipante, «perinformarla sugli obiettivi consegui-

ti dal governo».In paese il partito è debole, nella

scorsa legislatura aveva soltanto unconsigliere comunale (Carlo Frau) eora nessuno. Ma il sinnaese TorePodda non si scoraggia: «Siamo quiper dimostrare che Forza Italia esi-ste». Vengono distribuiti documen-ti sull’attività del governo e sonopreviste altre iniziative simili.

Su Bandu - 12

Azione Cattolica. Una grande ricerca di Mario Meloni

Da Monsignor Paderi a Don AbisQuasi un secolo di attività e centi-

naia di sinnaesi ritratte e ritratti inoltre duecentotrenta foto. Stiamoparlando dell’Azione Cattolica aSinnai e della mostra aperta nelsalone parrocchiale della chiesa diSanta Barbara dall’11 al 19 febbraio.

L’idea è venuta alla fine del 2005,dalla sollecitazione del CentroDiocesano, interessato a rivitalizza-re il settore degli adulti dell’asso-ciazione. L’indicazione, chiamata“Diario della memoria”, si rivolgevaa tutte le parrocchie, perché nondisperdessero le testimonianzedella propria attività.

“A Sinnai abbiamo organizzato laraccolta fotografica e la mostra -racconta Mario Meloni - perché ciavevamo già pensato, anche se sol-tanto per la generazione di quelliche oggi hanno dai trenta ai qua-rant’anni”. Così i soci iniziano a

cercare e a sollecitare foto e testi-monianze, che dopo poco tempoiniziano ad arrivare numerossissi-me e spontaneamente.

La disponibilità della popolazio-ne sinnaese nel mettere a disposi-zione le proprie foto fa ben sperare,così in poco tempo nasce la mostra,un’iniziativa modesta nelle spese,totalmente autofinanziata, ma digrande valore sociale.L’amministrazione comunale nonha negato il proprio supporto, met-tendo a disposizione i pannelliespositivi. Il 24 maggio il lavorosarà consegnato al CentroDiocesano ma l’arcivescovo diCagliari ha già visitato la mostra, alritorno dalla sua visita pastorale a

Maracalagonis.Mario Meloni, dopo aver fre-

quentato l’Azione Cattolica daragazzino, come praticamnete tuttiquelli della sua generazione, avevaabbandonato le attività, che haripreso da una ventina d’anni.

Spera che questa iniziativa siauno stimolo per un rilancio dell’as-sociazione anche tra i ragazzini,per i quali mancano gli animatori.A Sinnai l’associazione può contaresu una cinquantina di adulti, la cui

attività consiste nelle riunioni diformazione e nella partecipazionealle attività parrocchiali.

Ma bisognerà trovare il tempoanche per redigere una pubblica-zione della mostra, che tanti stannochiedendo. L’Azione Cattolica sin-naese, a prescindere dalle stradeche poi ogni persona ha scelto dipercorrere, è rimasta un’esperienzaformativa fondamentale.

*Foto tratte dalla mostra

Anni ‘80. Ragazzi di Azione Cattolica si cimentano nella musica. Da sinistra Pino Pisu, Carlo Rotondo, Carlo Serra e Massimo Cappai*

Sinnai

Per gli over 50è rimasta un’espe-rienza formativa

fondamentale

Foto di copertina*Da sinistra a destra in prima fila Maria Antonietta Monni, … Pili.In seconda fila Monica Floris, Valentina Serreli, …, Susanna Pisu,Enzo Serreli, Deborah Tidu, Silvia Serreli, Carlo Asuni, Agostino Serra.In terza fila Marcello Arrais, Filippo Moi, …, Patrizia Pinna, MonicaPinna, Luca Isola, Antonella Pinna, Giulia Marci. In quarta fila CarloSerra, Nicola …, Serafino Pisu, Emma Marci, Stefania Corongiu,Roberta Serreli, Andreina Ligas, …, , .... In quinta fila Raimondo… ,…, …, Marco Asuni, Maria Assunta Moi, …, …

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Solanas. Due giorni per svuotare la casa dall’acqua

E lo scantinato diventa cisternadi Amos Cardia

Può una pioggia costringerci aricomprare tutti i mobili di casa perben due volte? Sembra proprio di sì,a sentire la storia di Pietro Cappai,proprietario di una casa a Cuili ‘eMurvoni, lungo la strada provincialeche da Solanas conduce a Castiadas.

Il quattro aprile 2005 l’acqua pre-cipitata dal monte ha invaso la sedestradale, premendo sul lato a vallecontro il muro di recinzione dellasua casa. «Un muro alto due metri elungo diciannove – racconta – che ècrollato perché la strada è priva dicunette di deflusso».

A quel punto il suo scantinato,composto da cucina, due camere daletto e un bagno, diventa una grandecisterna. Con due metri d’acqua e imobili in legno che galleggiano equasi premono contro il soffitto.«Uno spettacolo pazzesco – prose-gue – non avrei mai immaginatouna possibilità del genere. Abbiamolavorato per due giorni solo per

svuotare le stanze dall’acqua».Fondamentale è stato il contribu-

to dei volontari della protezionecivile del MaSiSe, che sono accorsisubito e hanno lavorato per leprime quattro ore. Poi, quando sisono dovuti spostare per altreemergenze, il signor Cappai si rivol-ge ai privati e alla fine riesce a svuo-tare il suo scantinato.

Dichiara: «La casa, costruita nel’93, è sempre stata in regola e oraho subito un danno per circa quin-dicimila euro. Dopo un paio di gior-ni mi sono rivolto alla Provincia, mai tecnici hanno declinato ogniresponsabilità e hanno imputatotutto al Comune di Sinnai». Ma almunicipio ribadiscono che, trattan-dosi di una strada provinciale, lacompetenza non può che esseredella Provincia stessa.

A questo punto il signor Cappai,che a Sinnai ha un’attività da man-dare avanti, neanche contatta più laProvincia. Ricompra i mobili epensa soltanto a rivolgersi a un

avvocato. Che tutto può fare, fuor-ché sistemare la strada con le pro-prie mani in modo da tutelare lacasa del suo cliente.

Neanche un anno dopo, lo scorso30 gennaio, la scena si ripete. «Alle15.30 un passante, il proprietariodel distributore di Solanas, mi avvi-sa che nel mio cortile ha visto lalegna galleggiare. Mi precipito macontro la forza dell’acqua non possofare niente». Svuota nuovamente lacasa, anche questa volta aiutato dalMaSiSe e dal Vigili del Fuoco diLanusei.

Il giorno dopo si reca sul posto laProtezione Civile della Provincia cheeffettua i rilievi. All’Ufficio Tecnicodel Comune aspettano una periziadel signor Cappai e assicurano cheverificheranno i danni e che provve-deranno a sistemare la strada. Il 1febbraio la Giunta Comunale diSinnai delibera, come necessario, lostato di calamità naturale (vedi pag.17). Il lieto fine tanto atteso.

L’ingresso dello scantinato pieno d’acqua

Sinnai

Su Bandu - 14

Elezioni comunali. Nato un movimento per le primarie

Chi sceglie il sindaco?di Corrado Aledda

«Una febbre mal sana incombesulla cittadina, si tratta della vogliadi primarie», si legge nella lettera aicittadini pubblicata il 18 febbraiocome supplemento di Questasinnai.

La voglia è nata da un comitatodi cittadini riunito sabato 11 febbra-io presso la pinacoteca di Sinnai.L’incontro, presieduto da circa ses-santa persone tra cui cittadinicomuni e altri appartenenti a schie-ramenti politici, ha aperto un dibat-tito su come oggi la gente e i partitipotrebbero dialogare in manierademocratica.

L’iniziativa del comitato cittadi-no prende le mosse da una conside-razione cosciente dello scollamentocontemporaneo tra partiti e popola-zione. Il distacco è nato dalla perce-zione nella gente di un allontana-mento della vita politica dalla real-tà della cittadinanza. Il senso didistanza tra gente e politici, secon-do il comitato, con le primarie puòessere se non risanato almenoaffrontato pubblicamente. Il diva-rio tra cittadini e rappresentanti

pubblici, trova nel comitato cittadi-no per le primarie un coro chereclama la partecipazione reale alsistema di selezione delle candida-ture e dei contenuti programmaticicome segno di un nuovo riavvicina-mento.

Il comitato promuove la praticadelle primarie quale strumento tra-sversale nei partiti che mandiavanti un rinnovo locale nel siste-ma di selezione per la rappresen-tanza nelle istituzioni di Sinnai.Chiede di valorizzare la partecipa-zione della gente e la responsabili-tà civica in vista delle prossime ele-zioni comunali di maggio 2006.

È un impegno civile contro ildisinteresse politico creato spessoda candidature estranee alle realtàarticolate del paese e alle sue com-plessità collettive. L’iniziativa èrivolta a tutti e in particolare aquelli che credono che la politicapossa ancora avere un senso, mache non si riconoscono più nei par-titi e nella stagnazione della lorostoria locale. Non si chiede ungioco di facce nuove, ma l’interven-to di una forza innovativa: i cittadi-

ni come tali.L’invito del comitato cittadino ai

partiti, di là da ogni colore o simbo-lo, è di unirsi con la gente tramite lapratica democratica su una piatta-forma di dialogo superiore alle dif-ferenze. Si tratta di dare spazio efiducia alle indicazioni dei cittadininel comune interesse del paese. Ilcomitato intende promuovere suc-cessivi incontri nei prossimi giorni.Intanto lavora alla stesura di unascheda-questionario pensata perraccogliere i nomi e le indicazioniprogrammatiche che i cittadini conla loro adesione all’iniziativapotranno avanzare nei confrontidei partiti.

Un noto comico chiama i rap-presentanti politici eletti “ i nostridipendenti”. Difficilmente un dato-re di lavoro assume senza fareprima almeno un colloquio con icandidati in lizza. La democrazia èun’attitudine culturale che richiedepratica. E’ un costume. Democraziae libertà non sono necessariamenteconnesse e su questo si deve starevigili.

Comunità montana di Sinnai. La riunione del comitato di mercoledì 22 febbraio.

Sinnai

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Raccolta differenziata. Finalmente risolti i problemi

Gare, vincite, ricorsi, ritardi...

Presto sparirà il cassonetto generico. Via Bellavista

di Amos Cardia

«A marzo dovrebbe partire laraccolta differenziata», lo annun-cia l’assessore ai servizi tecnologiciGianni Falqui, sereno dopo che sisono risolti i numerosi problemisorti sin dall’agosto 2005.

In quel mese era stata banditala gara d’appalto per svolgere que-sto servizio a Sinnai, Selargius eMonserrato. Con i tecnici di questitre comuni si era formata la com-missione incaricata di valutare ledomande di partecipazione. Non sitrattava ancora di vere e proprieofferte, dato che l’appalto si svolgein due fasi: prima la candidaturapoi, se questa soddisfa i criteri sta-biliti dal bando, la vera e propriaofferta.

Arrivano quattro buste, la com-missione si riunisce per esaminarlee scopre che tre candidature sonoirregolari, nel senso che non osser-vano le prescrizioni del bando.Rimane un solo candidato, in que-sto modo viene a mancare la con-correnza e, dopo varie valutazionitecniche e politiche, si decide diannullare la gara e bandirne unanuova con criteri meno restrittivi.

Il 12 gennaio 2006 viene bandi-ta la nuova gara e per la presenta-zione delle candidature viene fissa-to il termine al 17 febbraio. Lunedì27 febbraio si è riunita la commis-sione per valutare le cinquedomande pervenute. Ci sono alcu-ne società che avevano partecipatoalla gara di agosto e altre che sipresentano per la prima volta. Al

momento in cui andiamo in stampanon conosciamo l’esito di questaprima verifica, ma bastano duedomande valide per proseguirel’iter.

Le società ammesse dovrannopresentare un progetto offerta,apportando miglioramenti agliindirizzi minimi stabiliti dalleamministrazioni comunali. In que-sti mesi verrà creata la societàmista che dovrà iniziare il serviziodi raccolta differenziata dei rifiuti edi pulizia delle strade a partire dal 1luglio 2006.

Nel frattempo, per non doveraspettare così tanto tempo, l’ammi-nistrazione comunale di Sinnai ècorsa ai ripari con una gara d’appal-to per selezionare una società cheassicuri il servizio per un anno, inattesa del 1 luglio 2006. Questagara è stata bandita il 18 novembre2005, con scadenza al 13 dicembre,per iniziare la raccolta differenziata

a partire dal 1 gennaio 2006.Risulta vincitrice la De Vizia, ma il2 gennaio una società risultata per-dente presenta un ricorso, chieden-do una verifica della congruità del-l’offerta della De Vizia. «Che a que-sto punto neanche inizia il servizioperché – spiega l’assessore Falqui –senza la certezza dell’assegnazionea proprio favore, non acquista imateriali necessari che, in caso direvoca, non le servirebbero più».

Immediatamente il Comunechiede alla De Vizia di esporre for-malmente, entro il 23 gennaio, leragioni della sua offerta così econo-mica, in modo da fugare ogni dub-bio. De Vizia presenta la giustifica-zione e il 26 gennaio si riunisce lacommissione di gara che ne confer-ma la validità. Ora la società ha lacertezza dell’incarico e può provve-dere. Non ci resta che iniziare aselezionare i rifiuti… ehm, i mate-riali.

Rimane un solo candida-to: viene a mancare

la concorrenza eserve un nuovo bando

Sinnai

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Carnevale 2006. Una sfilata modesta ma sempre allegra

Maschere. Chi si riconosce?

Sinnai

Sinnai

Su Bandu - 17

Amministrazione comunale

Delibere della Giuntaa cura di Sandro Cardia

01.02.2006. [22] DICHIARAZIONE STATO CALA-MITÀ NATURALE a seguito dei dannicausati da precipitazioni atmosferichedel periodo 30 - 31 gennaio 2006. Sonointeressate le frazioni di Solanas e SanGregorio. La dichiarazione è necessariaaffinché le altre istituzioni competentipossano predisporre gli interventi.

[21] PARTECIPAZIONE ALL’INIZIA-TIVA SPORTIVA LIQUIGAS CUP2006. Si tratta di una manifestazioneciclistica internazionale svoltasi all’in-terno della Pineta di Sinnai, organizza-ta dalla società ciclistica “Sinnai Mtb”.Il Comune concorre alla spesa com-plessiva di 41.000 € con 8.000 €.

[20] AUTORIZZAZIONE A COSTI-TUIRSI IN GIUDIZIO avverso ricorsonanti la Commissione Tributaria Reg.ledi Cagliari.

25.01.2006.[19] RIDETERMINAZIONE PRO-GRAMMA DIDATTICO SCUOLA CIVI-CA DI MUSICA per l’anno corsuale2005/2006. La Regione Sarda hafinanziato per il 2006 la scuola con27.870 € che si aggiungono al finanzia-mento comunale di 40.000 € e allequote di frequenza degli allievi percomplessivi 29.520 €.

[18] APPROVAZIONE DEL PROGET-TO DEL BILANCIO annuale di previ-sione per l'esercizio 2006, della relazio-ne previsionale e programmatica e delbilancio pluriennale per il triennio2006/2008.

[17] DETERMINAZIONE della parteci-pazione al COSTO dei servizi a doman-da individuale afferenti gli interventisocio assistenziali e scolastici per l’anno2006. I SERVIZI SOCIO ASSISTEN-ZIALI con oneri individuali sono: refe-zione scolastica, trasporto scolastico,asilo nido, assistenza domiciliare, tele-soccorso, spiaggia day. I servizi sportivie culturali sono stati inseriti fra gliinterventi soggetti a contributo finan-ziario da parte degli utenti.

[16] DETERMINAZIONE DELL’ALI-QUOTA di compartecipazione dell’ad-dizionale comunale IRPEF per l’anno2006. Confermata l’aliquota del 2005,cioè lo 0.4%.

[15] APPROVAZIONE tariffe per l'ap-plicazione della TASSA SMALTIMEN-TO RIFIUTI solidi urbani per l'anno2006. Il costo del ritiro e dello smalti-mento alla Tecnocasic dei RSU èaumentato, pertanto le tariffe sonostate aumentate del 10%.

[14] DETERMINAZIONE ALIQUOTE,detrazione abitazione principale edagevolazioni ICI per l'anno 2006. Lealiquote e le detrazioni sono rimasteinvariate rispetto al 2005. Sono:- aliquota ICI 6‰, ai sensi dell'art. 6,aliquota ridotta al 4‰ in favore dellepersone fisiche soggetti passivi e di socidi cooperative edilizie a proprietà indi-visa, residenti nel comune, per l'unitàimmobiliare direttamente adibita adabitazione;- per l'abitazione principale la detrazio-ne nella misura di € 258,00;- aliquota agevolata del 3‰ a favore diproprietari che eseguano interventivolti al recupero di unità immobiliariinagibili o inabitabili o interventi fina-lizzati al recupero di immobili di inte-resse artistico o architettonico localiz-zati nei centri storici.

[13] L.R. N. 26/97 ART. 13. APPROVA-ZIONE PROGETTO trascrizione, tra-duzione e commenti della raccoltamanoscritta di GOSOS conservata pres-so la biblioteca comunale di Sinnai.Spesa complessiva € 29.870, da finan-ziare con contributo regionale per23.896 euro e 650 € con contributi diassociazioni locali.

[12] L.R. N° 2/94 ART. 69. APPROVA-ZIONE PROGETTO per la realizzazionedi un SEMINARIO denominato“HISTORIA MAGISTRA”. Progettodella coop. Bios, finanziamento comu-nale 3.212 €, contributo del Banco diSardegna 1.000 €.

[11] AUTORIZZAZIONE A COSTITUIRSIIN GIUDIZIO avverso ricorso nanti laCommissione Tributaria Prov.le di Cagliari.

18.01.2006.[10] INTERVENTI straordinari AFAVORE DEI CITTADINI singoli e deinuclei familiari che si trovano in unaSITUAZIONE DI BISOGNO riguardoal PAGAMENTO DEI CONSUMIIDRICI degli anni pregressi. RATEIZ-ZAZIONE DEL SALDO ANCORADOVUTO.

[9] PROGRAMMA PER L’ESPOSIZIO-NE DEI PRODOTTI TIPICI sinnaesialla Fiera Agricola di San BiagioBovolone 28 gennaio – 31 gennaio2006.

[8] AUTORIZZAZIONE A RESISTEREIN GIUDIZIO avverso due ricorsi inopposizione a verbali per violazioni alCodice della Strada.

[7] AUTORIZZAZIONE A RESISTEREIN GIUDIZIO avverso ricorso alla car-tella di pagamento e nomina rappre-sentante in giudizio.

[6] NUOVO INCARICO dell’Ufficio diGabinetto del Sindaco. Attribuzioneindennità di € 9.300 annue lorde afavore di Angela Serreli.

[5] APPROVAZIONE DEL PROGET-TO definitivo relativo alla SISTEMA-ZIONE STRADE INTERNE: via deiGarofani, Via Santa Barbara, traversavia delle Dalie, via Gardenie.

[4] UTILIZZO DI ENTRATE a specifi-ca destinazione per l’anno 2006 (art.195 D.L.vo n.267/00).

[3] ANTICIPAZIONI DI TESORERIAper l’anno 2006 (art. 222 D.L.vo n.267/00).

11.01.2006.[2] PROGETTO per la realizzazione delNUOVO CIMITERO COMUNALE.Approvazione progetto esecutivo.Progettista Maria Cristina Onnis.Importo complessivo € 435.030,15.

04.01.2006.[1] CONCESSIONE LOCALI SalaConsiliare della Sede Municipale e SalaConvegni della Pinacoteca Comunale.Per usi politici o elettorali è dovuto unpagamento di 50-80 € a seconda del-l’orario.

Fiere agricole. Sinnai a Bovolone

«Eus bèndiu totu»

Su Bandu - 18

Sa parada sinniesa in sa Fiera de sa Messaria de Bovolone

Il nuovo cimitero di Sinnai sorge-rà sulle colline alla periferia delpaese, in località Bacu ‘e Nebronis.Sono stati conclusi gli espropri deiterreni e il 27 febbraio le aziendeinteressate hanno presentatodomanda per aggiudicarsi l’appaltodei primi lavori.

Il cimitero arriverà a contenerecirca quattromila inumazioni, cheper la popolazione sinnaese signifi-ca un periodo di utilizzo, primadella saturazione, di circa trenta-cinque anni. I primi lavori consiste-ranno nella costruzione della recin-zione, degli uffici, dei servizi e dellacamera mortuaria.

Per limitare al minimo l’impattoambientale, visto il grande valorepaesaggistico di Bacu ‘e Nebronis,

Sinnai

di Amos Cardia

La Fiera agricola di Bovolone, inprovincia di Verona, celebra i pro-dotti agroalimentari sinnaesi. Èuna delle fiere agricole più antiched’Italia, si tiene dal 1278, e i produt-tori di Sinnai vi hanno partecipatofacilitati dal gemellaggio esistenteda anni tra i due comuni.

Il gruppo sinnaese è stato ospita-to per tutta la durata della Fiera,dal 28 al 31 gennaio, in uno standofferto gratuitamente dal Comunedi Bovolone. Era composto dalleaziende Panificio Su Modditzosu,Liquorificio Ruggero Leone,Caseificio Cocco, Distllerie Poscia.

Visto che il veronese è una dellearee più importanti d’Europa per ilcommercio agroalimentare, i nostriproduttori si sono riuniti nelConsorzio Seti Fradis, che poi èstato presentato a Sinnai il 18 feb-braio nel Centro Servizi della ZonaIndustriale, con grande successo, adimostrazione della necessità diqueste iniziative.

Formaggi, liquori, dolci e pane ipezzi forti nello stand sinnaese, let-teralmente preso d’assalto dai visi-tatori. Quando c’era da assaggiaregratuitamente ma anche quando

c’era da comprare. Il caseificioCocco ha portato quattro quintali diformaggi ed è tornato a Sinnaisenza neanche una forma. I pratidelle nostre campagne, l’abilità deinostri pastori e l’esperienza delcaseificio hanno decretato il succes-so. Viva soddisfazione ha espressol’assessore sinnaese alle attivitàproduttive Mario Carta, per il qualeil mercato locale o regionale nonpremia più, occorre muoversi sulmercato italiano ed europeo por-tando materialmente i prodotti allefiere e alle esposizioni.

A fronte di un’ottima qualità,assicurata dalle caratteristichenaturali del territorio sinnaese,finora non si è riusciti a vincerenella commercializzazione. Mal’esperienza veronese ha portatouna nuova energia tra i produttorisinnaesi. «Sono ottimista – sostie-ne Carta – perché a Sinnai, nel set-tore agroalimentare, sta nascendouna nuova classe imprenditoriale.Giovani che sono portati alla coope-razione più di quanto non accadevain passato, che sono capaci di usareal meglio tutte le tecnologie e tutti imezzi di comunicazione necessarialla promozione dei loro prodotti».

In Bacu ‘e Nebronisu campusantu nou

fintzas a su 2040

Su campusantu de imoi

si procederà per lotti. Le sezioninecessarie, pur all’interno di unprogetto organico, verrannocostruite progressivamente aseconda della necessità, in modoche non si alteri l’ambiente primadell’effettivo bisogno.

I loculi saranno disposti lungo ilperimetro, all’interno di un loggiatoche ricorderà is lollas delle casecampidanesi. I fondi provengonodall’Assessorato Regionale allaSanità e il Comune di Sinnai parte-cipa alle spese con la quota minimadel dieci per cento.

Il sindaco Serreli non esclude lapossibilità di una sala assembleeper lo svolgimento di cerimoniefunebri laiche e per coloro che pra-ticano altre religioni.

Lettere - Litras - SMS - Missadas

Sulla piscina comunale mi faccioda quasi due anni questa domanda,e con me tutti quelli che si sonoiscritti nel 2004: «Visto che hopagato ben 80 euro di iscrizione efrequenza, alla Società che gestivaper conto del Comune la piscina, eil servizio non è stato prestato per ilcrollo della copertura della struttu-ra, a chi devo chiedere di restituir-mi i miei soldi?».

Noi iscritti abbiamo pagato per laprestazione di un servizio che non èmai stato prestato. Poco importa ilmotivo per il quale è stato impossi-bile prestarlo, perché non è colpanostra se la copertura è caduta. E,posto che, come si legge suQuestaSinnai (p. 29 del n. 78): “Ilavori di rifacimento, benché inizia-ti e appaltati non sono ancora ini-ziati per inadempienze di unasocietà milanese che deve provve-dere ad una nuova copertura conuna struttura in ferro e pannelli,mobile su due binari” noi creditoriverso la SPORTGEST di un servizionon prestato, a chi dobbiamo rivol-gerci per riavere il nostro denaro?Perché nessuno ancora ci ha resti-tuito i soldi? E, che fine ha fatto chigestiva la Piscina Comunale? E’passato più di un anno, e nel tempola moneta acquista e perde valore.

Non è neppure pensabile chequando la Piscina sarà di nuovo infunzione, ci venga “scontata” l’iscri-zione e la frequenza fino a pareggia-re con il nostro credito di 80 euro.Io avevo bisogno di fare nuoto “aquel tempo”, per questioni sanita-rie. Ora non ne ho più interesse,dato che ho svolto nella Piscina diSestu la riabilitazione motoria.Davvero dobbiamo far causa allaSocietà che l’aveva (o l’ha ancora)in gestione, per riavere il nostro

danaro?Non sarebbe più conveniente per

tutti, Amministrazione Comunalecompresa, organizzare una riunio-ne con il Presidente di tale Società,e rendere a ciascuno il suo?Altrimenti, certo, ci sono pur sem-pre le vie legali, ci si costituisceparte civile e si va in tribunale.

Se ci vanno tutti gli iscritti, laSocietà ci rimette, e forse anche ilComune, a seconda del contrattoche ha stipulato con essa. Un risar-cimento maggiorato delle speselegali e degli interessi maturati in17 mesi. Non ci vuole una laurea inGiurisprudenza per capire che que-sta volta a rimetterci non saremo dicerto noi.

A ciascuno il suo. I diritti vannosempre tutelati, e la Giustizia nonriparerà certo coperture di Piscine,ma con i risarcimenti ci sa fare. Apresto e buon lavoro.

Un “creditore”. Sinnai

Sabato 26 febbraio, in un tragicoincidente stradale vicino Serdiana,è morto don Giovanni Axedu, par-roco di Sinnai dal 1955 al 1965,aveva 89 anni.

I suoi 10 anni di reggenza par-rocchiale segnarono profondamen-te la vita religiosa sinnaese, orien-tandola fortemente verso la spiri-tualità personale e comunitaria, aldi là della devozione ritualistica.

Ancora oggi si ricorda il ritirodalla Chiesa delle troppe statue diSanti e il suo chiudere la portadella chiesa per bloccare l’abitudi-ne degli uomini di uscire dallachiesa durante la predica nellacelebrazione della messa.

Un sacerdote scomodo per mol-tma che affascinava per la profon-da spiritualità e per la sua inquie-

via Pergolesi 51 - 09048 Sinnai // [email protected] // tel. e SMS 340.10.11.865

Su Bandu rispetta la volontà di chi vuole comunicarein forma anonima o sotto pseudonimo,ma chi scrivedeve comunque rivelare la sua identità al direttore.

Non saranno prese in considerazione lettere anonime.

tudine culturale e teologica.Sandro Cardia. Sinnai

A Sinnai, nelle strade che portanoverrso Monte Gloria, contro coloroche si appartano in macchina elasciano i rifiuti per terra, bastereb-be mettere il divieto di sosta nottur-no e poi multarli. In alcune cittàd’Italia e ha funzionato.

Alessandro. Sinnai

Auguri per questo nuovo giorna-le, ma perchè non parla anche diMara?

Roberta. Mara

A Settimo stanno sempre ruban-do macchine, anche a un mioamico. E’ una piaga che non si rie-sca a fermare.

Massimo. Settimo

Ho visto la locandina del nuovogiornale. In bocca al lupo.

Emanuele. Settimo

AVVISI ALLA POPOLAZIONE

DAL COMUNE DI SINNAI

Presso la Segreteria Comunale sonodepositati, fino al 24 marzo, gli attirelativi al piano di lottizzazione delcomparto 4C3 S’Ollastu. Chiunquepuò prenderne visione e presentarele proprie osservazione fino al 24aprile.

Coloro che per ragioni di salute nonpossono allontanarsi da casa evogliono votare dal domiciliohanno tempo per presentaredomanda sino al 25 aprile. Perinformazioni rivolgersi al n.070.782.162.

Pensieri e Parole

Su Bandu - 20

Unu sardismu nou in Sìnnia Biciclettecontromano

di Josto Murgia Partito Sardo d’Azione

La nascita e l’azione politica delPSd’Az hanno caratterizzato inmodo rivoluzionario le vicendedella Sardegna nel Novecento. Laconsapevolezza della propria iden-tità, della propria lingua, della pro-pria cultura, intesa come sintesidella storia remota e recente, pos-sono consentire alla Sardegna diessere un soggetto unico e irripeti-bile in Italia, in Europa e nelmondo. Il valore universale per cuiogni popolo ha diritto all’autogo-verno, compreso il nostro, è pene-trato irreversibilmente nellacoscienza del popolo sardo e ciòrappresenta il risultato più vistosoche la tenace azione del sardismoha conseguito nel tempo.

Proponiamo un percorso nuovoper fare politica per il propriopaese, per la comunità per se stessi:un progetto per Sinnai. Uno stru-mento il più agile e completo possi-bile per affrontare i problemi vecchie nuovi che riguardano la comunitàproponendo soluzione possibili eragionevoli, condivise dai cittadinie dalla cittadine.

Un programma di governo demo-cratico, di sviluppo sostenibile,caratterizzato culturalmente e con-diviso dal maggior numero di citta-dini che vi partecipano con le loroidee, esigenze e soluzioni.

Su presupposti di coerenza, par-tecipazione e apertura ai settorifinora non coinvolti della comunitàsinnaese, il PSd’Az di Sinnai regi-stra con grande orgoglio nuove econvinte adesioni, alcune organi-che al partito, altre di adesione alprogetto e altre ancora di sostegnoal nuovo processo rinnovatore del

di Lello SforzaFederazione Italiana

Ambiente e Bicicletta

Zona 30 e bici contromano. Sonole due importanti novità a sostegnodel trasporto ciclistico urbanointrodotte dall'AmministrazioneComunale di Piacenza con il nuovoPiano Urbano del Traffico.

In tutto il centro storico le autonon possono superare i 30 km/h e iciclisti possono circolare anchecontromano nelle strade a sensounico di marcia. Ma non è tutto: staoperando per la realizzazione diuna rete di percorsi ciclabili per col-legare il centro storico con tutte lefrazioni.

"Esprimiamo il nostro più vivoapprezzamento per l'Amministrazionecomunale di Piacenza, che incorag-giamo ad andare avanti in questadirezione" - dichiara Luigi Riccardi,presidente della Fiab. L'iniziativapiacentina è un esempio da seguireper molte altre città italiane.

"L'introduzione delle zone 30 el'autorizzazione alle biciclette adandare anche contromano, comehanno già fatto altri comuni italianicome quello di Reggio Emilia ecome avviene di norma in moltecittà europee - conclude Riccardi -sono provvedimenti che non costa-no un euro alle casse comunali etestimoniano un'attenzione forte ediversa per la bicicletta come mezzodi trasporto urbano sostenibile".

movimento sardista di Sinnai.Il Partito Sardo di Sinnai, attra-

verso questo coinvolgimento dellepersone partecipa con la tradizio-nale lealtà, a una coalizione di forzedella sinistra sarda, cattoliche ecentriste che si confrontano su unprogramma per Sinnai e che rap-presentano la base di una solidaalleanza. Il processo rinnovatore edi apertura totale passa ancheattraverso la proposta di nuove per-sone, senza presentare alle elezioniconsiglieri uscenti e/o persone,seppur stimabili, già amministrato-ri di Sinnai. Siamo nuovi nelle ideee nuovi nelle persone.

Una scommessa di rinnovamentoche proponiamo a tutta la comunitàsinnaese, che sicuramente premie-rà lo sforzo e il coraggio intellettua-le di un numeroso gruppo di perso-ne che propongono veramente efinalmente qualcosa di nuovo perSinnai.

Le numerose e, per alcuni aspetti,sorprendenti adesioni finora giun-te, riguardano prevalentementegiovani, professionisti, imprendito-ri e sportivi. Persone che attraversola loro storia e la loro credibilitàgarantiranno agli elettori il valoredel nuovo progetto, nel supremointeresse della sua comunità sin-naese. Il PSd’Az e le persone chepartecipano al progetto sardista perSinnai offriranno una testimonian-za di impegno politico e civile,assolvendolo con coerenza, credibi-lità ed efficacia.

La partecipazione passa ancheattraverso luoghi di incontro, comela nuova sede ubicata in via Roma,innovativi sistemi di comunicazio-ne (a breve l’apertura di un blog) eincontri partecipati, democratici,poco formali e autogestiti.

Custas duas pàginas funt po is decraradas de is partiduspuru. A kini bolit pigai parti cuntatit su dirigidori po sciri

sa longària ki podint tenni.

Parris e Pensamentus

Su Bandu - 21

Sardìnnia e Cecenia. Duas natzionis

Otto Marzo 2006. Festa e memoria

di Bruno DelussuIndipendèntzia

Repùbrica de Sardigna

Cecenia e Sardegna, due terre, duepopoli e due nazioni senza Stato.Lontane tra loro, situata una nelMediterraneo, l’altra nella zona cau-casica. Diversissime per molti aspet-ti, sono accomunate dalla costantelotta per l’indipendenza. In passato enel presente sono state vittimeentrambe di Stati stranieri, coloniz-zatori e oppressori, che per lorohanno deciso sorti, economia esocietà, modificandone talvolta lacultura.

La Cecenia racchiude in sé unpopolo antichissimo, che vive da

millenni in quella regione con unterritorio ricco di petrolio nel sotto-suolo. Questa terra è al centro didibattiti internazionali per via delsanguinoso conflitto che vede con-trapposti, da una parte gli interessirussi sul territorio, dall’altra la sem-pre viva volontà di indipendenza delpopolo ceceno.

Nel 1996, dopo una serie di attac-chi serrati alle forze russe, i guerri-glieri ceceni, costringono quest’ulti-me a firmare un accordo di pace, conil quale si permette di fare un passoenorme verso l’indipendenza cecena,ma, nel 1999, Boris Eltsin, allorapresidente russo, con un pretestoinvade nuovamente la Ceceniadando vita ad un nuovo conflitto cheridurrà la capitale cecena ad uncumulo di macerie. Addirittura, suprofughi e civili, saranno sperimen-tate armi batteriologiche e chimiche.

Cosa centra tutto ciò con laSardegna? Semplice: la Sardegna

di Lalla Fraue Marinella Cau

Musica assordante, cene e pizzate,spettacoli con giovani ballerini che,per il nostro esclusivo piacere, met-tono in mostra muscoli poderosimimando amplessi voluttuosi. Alculmine della serata, un sorpren-dente spogliarello, ingegnoso,improvviso, uno strappo e viatutto… solo la pelle lucente.

Già, uno strappo, come quandodiventi terra di rapina, di razzia,uno strappo e… Non ci sei più, nes-sun pensiero, nessuno sguardo, nes-sun sentire, solo tu, il tuo strappo equell’urlo mai uscito dalle tue lab-bra. Tu razziata, tu umiliata, tusenza più valore, un oggetto al mer-cato dell’usato.

Ma la nostra società, aperta, evo-luta, democratica, esportatrice di

ospita un popolo millenario che inpassato è stato un popolo libero edha scorrazzato per tutto ilMediterraneo, costruito enormi edi-fici detti nuraghi e ospitato nellapropria terra altri popoli e culture.

Poi viene colonizzato, gli vienedistrutta l’economia, gli viene impo-verita la terra e la capitale (Cagliari)viene ridotta ad un cumulo di mace-rie a cause di una guerre che non ciapparteneva (il bombardamentodegli alleati durante la seconda guer-ra mondiale).

Oggi la Sardegna è unita forzata-mente alla Repubblica Italiana ed il“petrolio sardo” arriva nelle casse diRoma, dove poi viene destinato perla costruzione dei vari TAV e Mose.Addirittura, i civili sardi che vivononelle zone limitrofe dei poligonimilitari italiani (dove vengono speri-mentati vari tipi di armi), devonosopportare sulla loro pelle leucemie,tumori e malformazioni genetiche.

pace, non era giunta con le sue leggial riconoscimento del valore dellapersona in quanto tale? Senzadistinguo, senza sconti ne saldi; nonera arrivata al riconoscimento delladifferenza sessuale come ricchezza eponte fra i due sessi?

La recente sentenza sulla violenzasessuale ha dato una poderosa spal-lata, alla fragile impalcatura che pro-teggeva la donna in quanto persona.Una sentenza scandalosa, che non èche uno dei tanti segnali di cambia-mento di quelle conquiste che, inanni di duro confronto, hanno porta-to avanti le donne coraggiose, chetutte noi, incuranti, non siamo statein grado di raccogliere e difendere.

Viviamo in un’epoca e in unasocietà in cui la nostra attenzioneviene costantemente deviata, quan-do ci va bene, sulla causa delle“donne senza volto” dell’Islam, per-

chè noi, donne occidentali, comple-tamente emancipate, realizzate efelici nel totale benessere, saremmodepositarie di valori e tradizioni dacontrapporre ed affermare. Ma perfesteggiare un vero Otto Marzobasterebbe riflettere sulle giovanidonne che non mettono più almondo i loro figli, sui loro compagnidrammaticamente alla ricerca di unlavoro, sulle vecchie e nuove ingiu-stizie che continuamente vengonoperpetrate sulle donne, sugli uominie sui bambini già nati di questomondo.

Un Otto Marzo ancora possibile,da risvegliare con rinnovata energia,mano nella mano, per continuare acercare, con coraggio e determina-zione, il nostro volto nel volto nega-to di tutte le donne che continuanoad essere, come noi, in eterno,madri, sorelle, spose e amanti.

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Istruzione. Un asilo privato a Sinnai negli anni Trenta

Andavamo a sa Scola ‘e pagadi Gioia Maria Cardia

e Francesca Cocco

Negli anni tra le due guerre, aSinnai la signorina BattistinaMereu, figlia di Cicitu e di MariaLuigia Farci, organizzò un asiloprivato accogliendo nella propriacasa, che si affacciava a Perdu Pisu(attuale via Napoli) e a via Trinità,bambini e bambine dai quattro aisei anni.

Battistina aveva frequentatosino alla prima o forse alla secon-da elementare, indossava l’abitosardo, era una donna acutza, cioèautoritaria e severa e, oltre a esse-re la maestra di sa scol’‘e paga, eraanche catechista e perciò la gior-nata “scolastica” era scandita dallapreghiera. Lavorava con Battistina

un’altra donna, Battistinedda detta“la gobbetta”.

Fra le bambine che frequentaro-no sa scol’‘e paga vi erano MariaOlla e Ada Mereu, che ci hannoraccontato in che cosa questa con-sisteva. Insieme ad altri quindici-venti bambini, trascorrevano granparte della giornata, dalle otto-nove del mattino fino al tardopomeriggio, nella casa diBattistina.

Nella scuola, le bambine impa-ravano i rudimenti del cucito e delricamo, il punto croce, il puntoquadro e a jour, guidate dalla stes-sa Battistina e dalle sorelleSaturnina, detta Nina, e Speranza,che cucivano e ricamavano a filet

corredi e paramenti sacri per laparrocchia. Ada ricorda di averricamato a sa scol’‘e paga il suoprimo fazzoletto, che poi suamadre regalò a una signora diCagliari sfollata a Sinnai.Giocavano con delle bambole di

stracci cucite da loro stesse, ispipias de tzàpulu, alle quali dipin-gevano gli occhi col pennino e conl’inchiostro, “a gomais”, a obicus,con i sassolini, con collane costrui-te con i rocchetti di legno dellespagnolette. Ada ricorda che lebambine legavano i rocchetti conlo spago o con un elastico ai tacchi

delle scarpe per fingere di avere lescarpe col tacco alto. Insieme aibambini giocavano nella lolla e nelcortile con l’altalena, a moscacieca, a girotondo, a nascondino, a“celu celoni”, con la fune. I bambi-ni giovavano “a bottoni”, a biriglie,

Battistina Anedda, detta la gobbetta, col suo asilo

Storia e Tradizioni

Imparavano i rudi-menti del cucito e delricamo: punto croce,punto quadro, a jour

che “fabbricavano” con pezzetti dimarmo trovati in Bingixedda, a“cuaddus fortis”, con sa badrùnfu-la, ossia la trottola, facendo esplo-dere dei barattoli riempiti di car-buro.

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Una ricerca sul Carnevale nei nostri paesi

Su Segad’‘e petza sinniesudi Liliana Serreli

La festa del Carnevale in sardo èchiamata segad’‘e petza, a indicarel’ultimo giorno della Quaresima incui si può tagliare e mangiare lacarne in abbondanza. È la festa piùrumorosa e allegra dell’anno e neitempi passati vi erano legate moltetradizioni. Il carnevale di Sinnaiera famoso per le maschere de isçrebus, is crobus, is màscheras ‘ecuaddu e per Cranovali mortu, contanto di atìtidus e testamento.Sono diventati celebri i testamentiscritti da Tziu Cicitu Timpanari eda Monsignor Giovanni Cadeddu,quest’ultimo sarà riproposto alpubblico sinnaese domenica 5

gnia della famiglia, e i proprietariterrieri davano ai loro bracciantis’‘essida (sa bessida), una sorta diferia di tre giorni per poter stareanche loro in allegria con i propricari.

Il lunedì seguente, su lunis ‘eagoa, era il giorno più atteso dallapopolazione, perché tutti prendeva-no parte alla rappresentazione de isçrebus, la maschera di Sinnai pereccellenza. La festa cominciava conuna battuta di caccia a is çrebus,uomini mascherati con pelli di que-st’animale, e a is sribonis, ancheloro ricoperti di pelli di cinghiale,che venivano braccati da is cassa-doris, cacciatori armati situati nellevarie piazzette del paese che diven-tavano is postas. Sparavano a salvecontro is çrebus e is sribonis, che

Su Connotu

Era la festa più ru-morosa e allegra

dell’anno. Famosii cervi e i corvi

stavano is tzìpulas. Erano frittellefatte con farina, formaggio fresco oricotta, patate lesse, zucchero,strutto, uova, zafferano, succo ebuccia d’arancia grattugiata, mal-vasia, acquavite e lievito che, dopola lievitazione, si friggevano e siricoprivano di zucchero.

Si preparavano anche altre frit-ture, bunniolus, palline di pasta lie-vitata e aromatizzata, fritte e ripie-ne di crema, culixoneddus de arre-scotu cun cannedda, culixoneddusde mìndula cun àcua de frori ‘earanju, arrubiolus de casu friscu,culixoneddus drucis de sànguni cunmìndula e pabassa, canneddus decrema, para fritus (grasse frittellefatte con alchermes (rosolio fatto incasa) e cosparse di zucchero. Perl’occasione scendevano dai monti ipastori, per stare un po’ in compa-

Is crobus. Disinnu de Brunu Tremulo bogau de su libru de GIUANNI

CADEDDU, Cranovali mottu, Grafica del Parteolla, Dolianova, 1997.

marzo, dal gruppo folk di tradizionipopolari “Funtana ‘e Olia” diSinnai.

Su segad’‘e petza iniziava il gio-vedì prima della Quinquagesima edera chiamato jòbia ‘e lardaiolu, l’at-tuale giovedì grasso, per il fatto chein questo giorno le donne di casa sidedicavano a scallai il grasso delmaiale per ottenere s’ollu e procuper friggere. In questo giorno si ini-ziava la frittura e la sera la gentemascherata usciva a divertirsi, raf-figurando scene beffarde, mortua-rie e allegoriche, con scherzi e gran-di risate.

La domenica, il giorno propriodi Carnevale, su domìnigu ‘e agoa,chiamato così perchè era l’ultimadomenica prima della Quaresima,le donne si alzavano presto e impa-

Cultura e spettacoli

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cadevano a terra fingendosi colpitia morte.

Is canarjus, anch’essi ricopertidi pelli, raffiguravano i cani, aizzatidal capocaccia che impartiva tuttigli ordini per il buon andamentodella battuta.

Su martis de agoa si svolgeva lacorsa di is màscheras ‘e cuaddus,uomini mascherati che a cavallo silanciavano in rapide e spericolatecorse per le strade del paese, in quelperiodo non asfaltate. Seguivano iscrobus, altra figura del carnevalesinnaese che consisteva in uominivestiti di nero con maschera nera inviso, rassomiglianti in qualchemodo dei corvi. Anch’essi a cavallo,muniti di lunghi bastoni terminanticon un gancio, terrorizzavano ibambini e cercavano di staccare levarie derrate appese alle funi.Venivano preparate dagli abitantidei vari rioni, che anche le mano-vravano facendo salire o scenderela corda, tenuta da due persone alleestremità della strada, in modo darendere più difficile la presa. Allecorde venivano appesi conillus,puddas, spesso vive, sartitzu, ladus‘e anioni, proceddus, furriotus debinu e ogni altro ben di Dio che iscrobus, dopo averlo staccate dallafune, depositavano nelle capientibèrtulas, anch’esse in groppa alcavallo.

Seguiva Cranovali mortu contanto di malato, dottore, operazio-ne, morte, autopsia (in sardo lato-mia) e testamento con notaio. Iltutto era atteso e giudicato da unpubblico esigente che reagiva congrande ilarità. La sera seguivano ibillus, con ballus e spàssiu. Finita

re, acqua, frittelle, coriandoli, fari-na, topi vivi, urina etc. Rompendola pentola con un colpo secco cade-va il contenuto addosso alle perso-ne, causando confusione, risate,battimani ma anche arrabbiature,quando il contenuto non era gradi-to. Le pentole venivano colpite dapiù persone, una alla volta, bendatee munite di un grosso bastone.

Oggi si cerca di riproporre qual-che figura del nostro carnevale, maci sono grandi difficoltà, a parermio dovute alla mancanza di spiritodi aggregazione e di divertimentocollettivo, che spesso viene snobba-to dai giovani. RingrazioMonsignor Giovanni Cadeddu,autentica memoria storica diSinnai, per le notizie fornitemi.

la festa si diceva: Cranovali mortuspaçau s’ollu ‘e procu, spaçau susartitzu mi pìgat a skinitzu, peddicota peddi crua, donniunu a domusua.

Il mercoledì delle ceneri inizia-va la Quaresima, tutto il diverti-mento era sospeso e riprendeva ladomenica seguente, su domìnigu ‘eis troias (caddotzas), donne pocopulite in casa, o su domnigu desegai is pinjadas, ovvero la pento-laccia. Gli organizzatori del carne-vale stabilivano un luogo in unapiazza o una larga strada in cui auna fune sospesa fra due pali con-ficcati per terra venivano appesedelle pentole di terracotta distan-ziate l’una dall’altra, piene di cene-

Cranovali mortu eraatteso e giudicato daun pubblico esigente

che reagiva con ilarità

Cranovali Sinniesu 2006Domenica 5 marzo

h. 16.40 Partenza corteo daPiazza Chiesah. 17.10 Arrivo in Piazza SantaVittoriah. 17.15 Is cerbush. 18.00 Cranovali mortuOrganizzano: Comune e Pro Locodi Sinnai

Su 22 de friaxu in su tzilleri “LaTana del luppolo" in su bixinau deBiddanoa de Casteddu, cantadorissinniesus ant fatu una cantada.

Fiant Pàulu Zedda (Sìnnia),Danieli Filia (Sìnnia), AntoninuGrifagno (Sìnnia), Cèsuru Melis(Sìnnia), Pieru Lussu (Pauli).

Basçu e contra: Tori Escana eNicola de Notarpietro (Sìnnia).

Ghitarra: Arromeu Dentoni (Ceraxus).Launeddas: Andria Pisu (Biddebutzi)

Drer, unu casteddayu de SantuMiali, ki fiat inguni, si da còntataici:

Tropu toga sa cantada ariseru.Totu sa genti ca du fiat at ascutau ecantau cun grandu prexeri e a s'aca-bu deu apu fatu su primu versu invida mia, ma no mi seu permitiu deartziai a su palcu.

D'apu cantau a is cantadoris sceti,mancai femu a sa segunda birramanna (o sa de tres, o sa de cuatru),difatis d'apu cantau una pariga 'ebortas e custu m'arregordu:

saludaus custus bonus cantadorisca funti bènnius in Casteddusaludaus custus bonus cantadoris

saludaus custus bonus cantadorisanti manijau cun arti su fuedduin sa tana de is bufadoris

ca funti bènnius in Castedduin sa tana de is bufadorisanti manijau cun arti su fueddu

D'eus acabada a trallallera e iscantadoris fiant infogaus meda posu fatu de biri jòvunus atentus eprexaus po sa cantada. Anti nau cage ant a torrai.

Cantadoris sinniesus in Casteddu

Storia e Tradizioni

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San Valentino. Quando c’era poco da festeggiare

Il tempo delle mele negli anni ‘50

Pratz’‘e Crèsia, un tempo luogo d’approccio sentimentale

di Alessandro Secci

In un paese di provincia comeera Settimo nel dopoguerra, dovel’animo degli abitanti si distinguevasoprattutto per la laboriosità nelmondo agro-pastorale, esistevanoleggi non scritte, che riguardavanol’etica della vita, del comportamen-to tra uomini e non solo.

Per esempio, anche il corteggia-mento tra uomini e donne prevede-va delle regole alquanto rigide.Infatti, se adesso i ragazzi fanno ilfilo liberamente alle ragazze o,come succede più spesso, il contra-rio, tanti anni fa non funzionavaaffatto così: conquistare il cuore diuna donna prevedeva un “iter buro-cratico” alquanto intricato.Innanzitutto, l’approccio amorosoera quasi sempre di sola competen-za maschile, e i punti più “pescosi”per i baldi giovani erano le piazze dichiesa nei giorni di festa come ladomenica, dove si potevano incon-trare le ragazze che uscivano in pic-coli gruppi, controllate debitamen-te a distanza da fratelli o parentiprossimi. Passeggiavano armonio-samente con indosso il vestito delladomenica, parlando e ridacchiandosottovoce, incontravano i ragazzianch’essi in piccoli gruppetti che leosservavano, e mostrando virilitàlanciavano sguardi languidi allesignorine prescelte. Se poi questecorrispondevano con un semplicetimido sorriso (solo questa rispostagli era consentita altrimenti si cor-reva il rischio di essere giudicatedonne facili), il gioco era fatto. Oquasi.

La seconda fase dell’approccioera ancora più impegnativa se laragazza favorita ammiccava uninteresse particolare. Il pretenden-te in questo caso doveva far recapi-tare una dichiarazione d’amore periscritto alla nubile. Alcuni la lettera

la facevano comporre da altri gio-vani più portati ai versi d’amore,altri si consultavano in famigliafacendosi dettare le dolci parolecon cui colpire il cuore della pre-scelta.

Le giovani donne, al ricevimen-to della lettera, si emozionavano esognavano il principe. Ma prima disalire a cavallo dovevano superarel’esame più tosto: i propri familiari.Era usanza informarsi bene circal’origine del pretendente, peresempio da quale famiglia prove-nisse, che lavoro esercitasse e sefosse moralmente “degno” di chie-dere la mano dell’angelica creatu-

ra. Una volta superato con successoquesto difficile esame, arrivava ilbenestare del capo famiglia. Oral’innamorata, per acconsentire allospasimante, non doveva far altroche tenersi la lettera per sé, custo-dita gelosamente sotto il cuscino(non rispondere infatti equivalevaad un si, mentre per rifiutare erasufficiente rispedire la lettera almittente).

A questo punto, se la missivanon tornava indietro, iniziava laterza fase.

Il baldo giovane indirizzava unaformale richiesta al padre dellaragazza, celebrando l’amore e chie-

Storia e Tradizioni

Su Bandu - 26

dendo il permesso di poterle fare lacorte. Dopo attenta lettura, se favo-revole, il genitore autorizzava il cor-teggiamento fra i due piccioni. Masi trattava sempre di incontri visio-nati, che si limitavano ad uno scam-bio di parole in compagnia degliamici, la domenica, per le festepatronali, o per le altre occasionifestaiole in particolare.

Finalmente, per i due innamora-ti, ufficialmente dichiarati, il gran-de passo era stato fatto, ma sfortu-natamente non potevano ancorastare soli. Infatti, prima c’era unapiccola formalità da compiere: l’ul-tima fase. Buon costume era, per ilpadre della donna, chiedere unincontro con i genitori dell’amoro-so, prima di acconsentire le uscitefra i due.

Qui arrivava la prova del nove:“l’incontro” non era altro che ilfidanzamento ufficiale, che si cele-brava in casa della ragazza. Si pre-paravano dolci tipici e manicaretti,si imbandivano le tavole e si invita-vano i parenti più stretti. Poi, dopole presentazioni, si banchettava ingrande stile.

L’arduo giovane portava in donosolitamente un anello, come impe-gno solenne per il venturo matri-monio, e così presentava i propri

badando bene però a non perderedi vista l’ora del rientro, pena unagrossa punizione per lei e la perditadella fiducia per lui. Di fatto però lamaggior parte degli incontri si svol-gevano in casa della giovane donna,sotto la vigile attenzione dei suoifamiliari, onde evitare contatti pec-caminosi e scandali vari.

Era intuibile pertanto che ilsogno di formare una famiglia per idue fosse il desiderio più ambito,dal momento che anche scambiar-si soltanto un bacio fra innamoratiera ardua cosa. Infatti i consueticontrolli erano spietati: in casabisognava rispettare le distanze, efra i due c’era sempre una terza

genitori in casa della sua futuramoglie, luogo in cui riceveva a suavolta il pegno d’amore. Solo dopoquesto passo, i due spasimantisarebbero potuti andare a spassosoli, qualche volta, e scambiarsifinalmente le dolci effusioni amoro-se e le promesse per il domani,

figura a vigilare. E anche quando lavisita del “Romeo” volgeva al termi-ne, la sorveglianza non si dileguavaneanche davanti all’uscio, nelmomento in cui giungeva l’ora del-l’arrivederci fra i promessi sposi, emagari ci si salutava con un fugacee velocissimo bacio sulla guancia.Allora la ragazza arrossiva e si vol-tava, il giovanotto rientrava a casasua reprimendo momentaneamen-te il focoso desiderio di stringere trale sue braccia l’amata, futuramoglie. Si accendeva una sigarettae sognava il fatidico giorno delmatrimonio che equivaleva allalibertà in tutti i sensi. Ora l’impe-gno era preso e solenne. Difficileimmaginare ai tempi attuali duegiovani, che si conoscono a malape-na, che per potersi frequentaredevono prima, per lo meno, fidan-zarsi, poi sposarsi e vivere il restodella vita assieme. Oggi sarebbeimpensabile, ma non quando silavorava duramente dal mattinoalla sera e per tutti lo scopo dellavita era mettere su famiglia e viveredignitosamente. Questi erano isogni dei giovani di un tempo e imatrimoni duravano realmenteuna vita.

C’era sempre l’atten-zione vigile dei fami-liari, per evitare con-

tatti peccaminosi

Segue da pag. 22.

Quando i bambini si comporta-vano male e facevano i capricci,venivano sculacciati e messi indisparte e non potevano più parte-cipare ai giochi.

Maria e Ada affermano connostalgia che si giocava col pocoche c’era, senza i giocattoli, ma chei bambini erano più fantasiosi ecreativi di quelli di oggi.

Oltre che a casa di Battistina, ibambini trascorrevano parte dellagiornata nella casa di fronte diEliseo Frau e di Eleonora Pinna, in

quella di Assunta Pilleri, nellasede del Dopolavoro in viaNinasuni e andavano in campagnaa fare passeggiate.

All’ora di pranzo, i bambini can-tavano la canzone “E’ mezzogiorno/ è l’ora che punge l’appetito” emangiavano quanto avevano por-tato da casa nella “borsettina dellamerenda”: formaggio, olive, uovasode, fichi secchi, fa’ arrostia ecixiri a galiatzu, cioè arrostito,qualche pomodoro e, i più bene-stanti, “tres arrialis de mortadel-la”. Signorina Battistina era paga-ta raramente in soldi e più spesso

in natura, con uva, lenticchie, cecie altri prodotti della terra che leportavano i bambini.

Sa scol’‘e paga era frequentataanche da adulti analfabeti che sirivolgevano a Battistina per impa-rare a scrivere il proprio nome ecognome.

Un altro asilo privato era gestitoda Battistina Anedda, detta lagobbetta, che accoglieva bambinee bambini nella sua casa di viaBakixedda. Battistina era sposatacon un uomo di Suelli ed ebbe unafiglia che morì da bambina.Quando la donna smise di gestirel’asilo, subentrò una nipote.

Andavamo a sa Scola ‘e paga

Genti ki cantat, sonat, scriri...

Is autoras e is autoris maresus, setimesus e sinnieus ki bolint a presentai innoiis obras insoru, mandint una còpia a s’arredatzioni, scriendi Po da arrecensiri

Discus. Jamahal Acoustic Quartet

Su cuncòrdiu sinniesu

di Michela Seu

Tanto ritmo che si mescola, s’ag-groviglia e man mano s’intreccia adaltro ritmo, quasi fino a diventaredolce melodia. Per poi tornare a farcantare, ballare e battere le mani. E’ciò che fin dalle prime note si avver-te ascoltando gli Jamahal AcousticQuartet, band sinnaese con la solaeccezione di Fabio Talani, contrab-bassista di Cagliari. Due chitarre edue voci, quelle di Alessio Strippoli eGianni Cardia, più il “tutto suonare”Marco Piroddi: mandola, mandolino,balalaika e bouzouki. Questa la for-mazione invernale, perché le sered’estate, tra i chioschi del Poetto, il

ulteriore rilievo critico attiene allamancata trascrizione dei testi dellecanzoni nel libretto con relativa tra-duzione a fronte. Ora, un addetto ailavori non si pone il problema dicapire il senso delle parole cheaccompagnano la melodia, ma perchi si avvicina per la prima volta enon ha dimestichezza con la nostralìngua? Essendo un genere musica-le di nicchia, come già ricordato,non si è pensato a un pubblico dineofiti. Il testo diventa un fonda-mentale strumento di comprensio-ne e divulgazione se si vuole

di Claudia Pinna

Riuscire a dare voce alle emozionipiù profonde è una delle conquisteche è possibile raggiungere attra-verso la musica. Armonias si pro-pone esattamente questo obiettivo,emozionare. Il cd è una raccolta dicanti sardi e i brani sono interpre-tati da Su cuncordiu sinniesu, diret-to da Maurizio Boassa. Il coro poli-fonico maschile fa la sua primaapparizione nel 1998, in occasionedei festeggiamenti del 50° anniver-sario della fondazione del gruppofolk di Sinnai. Il primo concertorisale sempre al 1998, in occasionedella stagione musicale “Dicembresinnaese”.

Dopo aver partecipato a numero-se manifestazioni musicali sia inSardegna che nella penisola, il corosente l’ esigenza di raccogliere lapropria esperienza musicale in undocumento che ne testimoni ilricordo. Le canzoni di Armoniassono una equilibrata fusione dipoesia e musica che scaldano ilcuore di chi le ascolta. La bravura diquesto coro polifonico non risiedesolo ed esclusivamente nella cono-scenza tecnica dello stile, che è sìnecessaria per realizzare un buonprodotto, ma in quella di aver sapu-to cogliere e interiorizzare, per poitrasmettere con stupefacente natu-ralezza interpretativa, le emozioni equell’energia che ogni canto poten-zialmente ha dentro di sé.

Ciò che si deve rimproverare aldisco in questione, è la poca curaestetica della copertina. Offre unimmagine di sé un po’ troppo sem-pliciotta e casereccia. A una primaocchiata un ipotetico acquirentepotrebbe erroneamente etichettarlocome un prodotto di serie B.

È vero che le canzoni, contenutenel cofanetto, sono e restano la cosapiù importante. Ma perché nonpresentarle nel modo migliore? Un

Su CD a bisura de cofinu sinniesu

apprezzare veramente questa realtàmusicale.

Noi diamo per scontato che l’es-sere sardi vuol dire automatica-mente conoscere anche la nostralingua. Sbagliato! Si rischia di com-mettere una grossa leggerezza e,cosa ancor più grave, di penalizza-re, nello specifico, questo lavoroche è frutto di sacrificio e passione.Armonias è comunque un discoassolutamente ammaliante dai toniintimamente e profondamentemediterranei che avvolge e conqui-sta ascolto dopo ascolto, ognuno dinoi dovrebbe averne almeno unacopia in casa.

Su Cuncòrdiu sinniesubi’ ‘e Ninasuni 10/a

09048 Sìnnia

tel. 349.177.10.22fakis 070.780.166

www.sucuncordiusinniesu.it

Armonias

Il gruppo prima di un concerto

“quartet” cresce, con batteria e per-cussioni. Solo cover nel loro reperto-rio, ma così ben rivisitate da sembra-re, a tratti, nuove di zecca: è così perla musica popolare internazionale(spagnola, messicana, cubana, irlan-dese e perfino dei paesi dell’est)come pure per quella italiana digrandi artisti come De AndrèCapossela, Conte e De Gregori, oltrealle più note ballate napoletane.Tutti in piedi, dunque: suonano gliJamahal. E il Bossanova, l’Iguana etanti altri locali di Cagliari, da unanno a questa parte, brulicano di bal-lerini.

Su Bandu - 28

Call center. Un’inchiesta sullo sfruttamento

I nuovi schiavi dell’era digitaledi Corrado Aledda

Le nuove schiavitù, è il sottotito-lo del libro Call Center del giornali-sta Claudio Cugusi edito dalla FrilliEditori e uscito recentemente nellelibrerie di tutta Italia. Il libro èun’inchiesta sulle condizioni dilavoro nei call center che il giornali-sta ha condotto in collaborazionecon alcuni giovani dell’associazioneI Sardi.

Lo scopo del libro è di far prende-re coscienza in modo organico suun tema e su una realtà. InSardegna gli impiegati nei centritelefonici sono circa diecimila, maarrivano a dodicimila se si aggiun-gono quelli sommersi che lavoranoin condizioni di illegalità. Cugusiche è stato un giornalista deL’Unione Sarda e de Il Giornale di

Sardegna, oggi lavora presso l’uffi-cio stampa della Regione.

L’inchiesta del libro prende spun-to da un fatto accaduto a Cagliari,nel call center della società QualitySardinia. Tale società, pur avendoricevuto un finanziamento di circaotto milioni di euro dalla RegioneSarda ha lasciato i suoi dipendentisenza stipendio per circa quattordi-ci mesi. La situazione precaria deidipendenti della Quality Sardinia,che annoverava tra i suoi impiegatiper lo più giovani, si è conclusa sol-tanto dopo una mobilitazione deglistessi dipendenti. I ragazzi del callcenter hanno promosso un’occupa-zione degli stabili della società cheaveva sede in via Trieste a Cagliaricon una protesta durata sessanta-

cinque giorni. I giovani sono statisostenuti nella loro lotta da ungruppo di avvocati volontari e daalcune forze politiche quali ilPSd’Az e Rifondazione Comunista.

A seguito di quanto accadutoCugusi ha iniziato a chiedersi se lasituazione non fosse analoga anchenegli altri call center. Il libro sondavari aspetti di questa realtà che nonè soltanto sarda ma planetaria. DiceCugusi: «Il call center è l’espressio-

stia diventando tipica nel mondodel lavoro e di come «la flessibilitàa senso unico è schiavitù».

L’inchiesta di Cugusi fa emergereuna generazione di giovani e dimeno giovani presi in ostaggio,intrappolati in forme di contratto dilavoro atipiche che «danno troppoalle imprese togliendo ai lavoratori.Call Center s’interroga su che tipodi società viviamo, muovendosi inun ambito emblematico dei contra-

sti e delle antinomie dei nostritempi».

Claudio Cugusi ci invita a prende-re coscienza della nostra società masoprattutto della nostra Terra. È uninvito a creare un tipo di sviluppoche si sposi con la storia dellaSardegna. Una Sardegna, dice «chedeve guardare più all’Europa cheall’Italia. Una Sardegna che creasviluppo dappertutto, secondo latradizione della nostra storia».

ne massima del precariato». I lavo-ratori dei call center sono in generelaureati o diplomati con stage etirocini, ma sempre più aumentaanche la presenza delle casalingheche nel part-time cercano un arro-tondamento del bilancio familiare.

Per Cugusi «in questi contesti dilavoro i sindacati hanno difficoltà aentrare in quanto si tratta di con-tratti atipici». Il libro rileva comequesta forma contrattuale in verità

Claudio Cugusi traballendi a sa computadora

Società - Sotziedadi

Una generazionedi giovani presi in

ostaggio, intrappolatiin contratti atipici

Su Bandu - 29

Lìnguas. Una proposta noa de polìtiga linguìstiga

Bilinguismu cun su Sardu de Totusde su Comitau SdT

S’Acadèmia Campidanesa de saLìngua Sarda, s’Arcivu Sardu deBilinguismu, s’assòtziu curturali “ISardi”, sa Sotziedadi Sarda dePedagogia e su jassuwww.sardu.net eus cumpriu demanera ofitziali una proposta lin-guìstiga ki d’eus postu “Sardu deTotus”. Pigat in cunsideru is barie-dadis de totus, po arrespetai e poajudai a totus.

Torrat a su connotu de maneramoderna, a candu is sardus umpe-rànt campidanesu e logudoresu, siconnosciant e si cumprendiant apari, ca s’abitànt e si pensànt unupòpulu sceti. Oindi’ e totu in saconca de is sardas e de is sarduss’agatant su campidanesu e su logu-doresu, cumenti amostant is prè-mius literàrius, ki sa genti s’atòbiatken’‘e barrancus, mancai kistionen-di e scriendi bariedadis diferentis.

Oe sos polìticos rezonales nostrossun torraus a s’idea de una cumis-sione tènnicu - scentìfica ki resessata pesare una bariedade pro s’amini-stradura rezonale. Ma calesisiatcumissione at a arresker semper, kisi nde istèsiat de sa boluntade de sazente.

Seus a favori de s’unidadi de salìngua, ki difatis sa lìngua sarda estuna jai. Seus contras a s’imponni-dura de una bariedadi sceti a pitzusde is atras. Su bilimbismu est pronos faker cresker, no pro azunghercadenas a sas ki amus ja tentu ins’istòria. De àtera manera, sa man-càntzia de libertade frimat su cami-nu de rikèntzia de unu pòpulu. Saproposta nostra la resuminamusinoke in noe puntos:

1. “Sardu de Totus” arreconnoscitofitzialidadi a totu is bariedadis e sapròpiu cosa depit fai s’Arrejoni, caespressat su sentidu de arrespetu ede unidadi de totu is sardus.

2. Sa Rezone at a impreare inbessida duas bariedades, campida-nesu e logudoresu-nugoresu. Aumpreare una bariedade de mesunon faghet ca tenet pagu e nuddaliteradura, non tenet faeddàriosnen gramàtigas, est pagu connota.A su contras, campidanesu e logu-doresu-nugoresu dus teneus de suMesu Evu, tenint una siendamanna de dogumentus, lìburus,poesias, fueddàrius, gramàtigas e,sa cosa prus de importu, sa mayo-ria manna de is sardus s’arrecon-noscint jai in custas duas barieda-dis mannas.

3. In su matessi documentu incampidanesu faghet a impreare,pro fagher un’esempru, nòminis eformas verbales de Casteddu, deAristanis e de su Surcis. Totu saslimbas tenen sinònimos. Gai e totu,pro su logudoresu-nugoresu, in sumatessi documentu faghet a iscriersena barrancu perunu “paghe” e“pake”, “fia” e “fipo”, “bider” e“bier”, su sentidu no diat mudare, etotus an a esser satisfados. Sasbariedades sardas sun una prenda,no unu barrancu.

4. Dònnia provìntzia at a umpe-rai sa bariedadi (o is bariedadis) de

su logu. Po nai, sa provìntzia noa desu Surcis at a umperai sa bariedadicampidanesa surcitana.S’aministradura provintziali deAristanis at a umperai su campida-nesu e su logudoresu e aici sighendipo is atras provìntzias sardas.

5. Dònnia Comunu at a sighiri aumperai is fueddus de su connotusuu, is formas verbalis suas e sapronùntzia puru. A impreare barie-dades anzenas non faket, ca secatsa relata intr’‘e sos aministradorese sa zente, imbetzes a impreare susardu de su logu custa relata s’ataforticare puru.

6. Is atras istituiduras de su logu(Comunidadis ‘e Monti, SiendasSanidàrias de su Logu, Cunsòrtziuse aici nendi), ki bolint ant a torrai isdogumentus prus de importu in sabariedadi insoru puru. Aici sceti,biendi totu is bariedadis umpera-das de manera moderna e cun sapròpiu dinnidadi, at a nasci in subenidori una lìngua sarda comuna,demogràtiga e forti diaderus.

7. S’iscola est unu de sos menzuslocos pro faker cresker su bilimbi-smu in Sardinna, ca imparat a alle-gare, a legher e a iscrier. Cada isco-la impreat sa bariedade de su locu

Sa presentad de SdT in Casteddu, a s’acabu de gennarju de ocannu

Società - Sotziedadi

Su Bandu - 30

Partito dei Comunisti Italiani

A Sinnai il circolo

faeddande e scriende e, in su tem-pus, faket connosker sas àteraspuru, de manera ki totus nois sar-dos imparemus a nos cumprender apare. Non faket a impreare barieda-des ki non sian sas de su locu, casecant sa relata intr’‘e sos pitzinnose sos de sa bidda.

8. In sos diàrios, in sas trasmiti-duras, in sos firmes an a imprearetotu su sardu, cada unu at aimpreare su sardu suo. Pro narrer,in d-unu firme unu podet kistiona-re in casteddayu e li respondetun’àteru in ‘onnesu. Su firme“Arcipelaghi” amostrat ki est unacosa ki faghet sena barrancu peru-nu.

9. Po sa grafia, sçobereus is grafe-mas ki acostant a is bariedadis desu sardu s’una a s’atra. Po nai, sa /l/e sa /n/ singras intru de duas boxa-lis in sardu, e prus ki totu in isbariedadis campidanesas, pigantunu muntoni de sonus diferentis.Ki dus depemus scriri totus bes-siant “sorhi”, “solhi”, “sobi”, “solli”,“sogwi”, “sori”, “solle” e “mebõi”,“melloni”, “merhoni”, “melhonhi” eaici nendi. Est craru ki no si cumbe-nit, ca aici s’emus a stesiai de totusu cabu de susu contras a sa tentanosta ki est a auniri e no a spratziri.Po cussu est prus simpri a scriritotus “soli / sole” e “meloni / melo-ne” e a pronuntziai comenti seusacostumaus. Custa est s’ùnigu arre-nùntzia, pitikeddedda puru, kitocat a fai. Is iscriidoris de su pas-sau e de oi ant preferju una formaginerali e ant scritu “soli / sole” e“meloni / melone”. Seus pighendicosa connota de sègulus.

Custu est su sentidu de sa propo-sta “Sardu de Totus”, ki da podeisconnosci de manera prus cumprialigendisi’ su librixeddu suu.D’agatais in is mellus librerias deCasteddu, du podeis domandai a isassòtzius ki d’ant fatu o si du podeisscarrigai a donu de su bivimentuwww.comitau.org//SDT.pdf.

In Sìnnia su librixeddu cun saproposta d’agatais in sa cartulibre-ria “Timpanari”, in bi’‘e SantuNicolau e est a 1,50 èurus.

Società - Sotziedadi

ne Rinascita un luogo di scambiotra giovani e anziani. La sezionesarà anche circolo ARCI per per-mettere la possibilità d’iniziativeculturali e sociali che diano visibili-tà al partito. Lo spazio sarà messo adisposizione per manifestazioni

di Corrado Aledda

Apre a Sinnai il primo immobilein Sardegna del Partito deiComunisti Italiani. Il locale, costatoquarantamila euro per centosettemetri quadrati, sarà inaugurato invia Lazio, nel quartiere diSant’Isidoro, alla presenza delsegretario Oliviero Diliberto tramarzo e aprile. L’acquisto dell’im-mobile è stato possibile grazieall’intervento della CooperativaCento che ha dato fiducia all’inizia-tiva dei Comunisti Italiani dellasezione di Sinnai.

La segreteria, nelle persone diZeno Angius, Saverio Puddu,Davide Meloni e Pasquale Spanu,dichiara l’intento di volere dare alpaese uno spazio aperto a tutti erivolto a iniziative che siano diattrattiva per la cittadinanza.«L’immobile non è in termini indi-viduali - dice Meloni - e non è nean-che un semplice bar».

L’intenzione è di rendere la sezio-

artistiche e di artigianato, ma ancheper dare luogo a momenti di dibat-tito. Saranno disposte due posta-zioni internet con la possibilità diun intervento diretto al serviziocivile volontario.

Sei un negoziante?Un imprenditore?

Hai un prodotto o un servizioda far conoscere alla popolazione

di Settimo e Sinnai?

SU BANDU può aiutarti

Per la pubblicità su queste paginescrivi a [email protected]

o chiama il n. 340.10.11.865

Zeno Angius su segretàriu

Su Bandu - 31

Farmacie di turnoPotecarias a muda

Turni di marzo festivi e notturni

Dòmìnigu 4 Pedrazzini - SìnniaDomìnigu 11 Marchi - SètimuDomìnigu 18 Pinna Spada - SìnniaDomìnigu 25 Bianchini - Mara

Oràrius corrieras Arst

Mara - Sìnnia - Sètimu - Ceraxus -Casteddu (via Settimo)

Gli orari si riferiscono alla parten-za da Mara, per quella da Sinnaiaggiungere 10 minuti e per quella daSettimo aggiungerne 20.

05.40 06.30 06.45 07.00 07.1007.15 08.35 10.05 10.10 11.10 11.3512.35 13.05 13.55 14.45 15.05 16.0516.20 17.05 18.05 19.10 20.0521.05 22.10

Sètimu - Sìnnia - Mara - Cuartu -Casteddu (via Quartu)

Gli orari si riferiscono alla parten-za da Settimo, per quella da Sinnaiaggiungere 10 minuti e per quella daMara aggiungerne 20.

06.35 07:30 08.30 09.15 09.5512.45 13.15 13.25 13.45 14.10 14.2517.30 19.45

Le corse si riferiscono ai giorniferiali. Per ulteriori informazioni visi-tare il sito www.arstsardegna.it otelefonare al n. 070.40.98.327

Oràrius trenu FdS

De Sètimu a Casteddu(Sètimu - Pauli- Pirri - Casteddu)

6.47 7.15 7.41 7.58 8.26 8.5612.58 13.48 14.41 15.18 16.04 17.0919.00 20.35

De Casteddu a Sètimu (Casteddu -Pirri - Pauli - Sètimu)

6.50 7.17 7.45 8.28 8.57 9.5210.52 11.52 12.52 13.50 14.19 15.0815.52 16.47 17.52 18.52 19.52 21.02

Le corse si riferiscono ai giorniferiali. Per ulteriori informazioni visi-tare il sito www.ferroviesardegna.it otelefonare al n. 070.34.23.41 o070.57.93.01

Tiatru Comunali de SìnniaPrograma de martzu

Sàbudu 11 IL TEATRO DIDARIO FO. Cun Ugo Dighero eMario Pirovano.

Dario Fo e totu nàrat: Sono dueattori starordinari, muniti diautentiche doti espressive e dinaturale espressività comica.Richiesti ovunque, a sentirli reci-tare mi diverto come se l’autoreche li ispira fosse per me un’au-tentica scoperta.

Sàbudu 18 QUALI FANTASMI.De Eduardo De Filippo, cunAlfonso Santagata, AntonioAlveario, Nadia Carlomagno,Rossana Gay, Johnny Lodi,Massimiliano Poli. Arregia deAlfonso Santagata.

Uno spettacolo che penetra laricchezza inventiva che Eduardoha saputo rubare alla vita. I fan-tasmi siamo noi, dice Eduardo. Siritrovano tutti gli elementi dellesue invenzioni. Dispositivi comi-ci e soluzioni grottesche, ambi-guità e mistero, ironia e para-dosso, metafora e illusione.

Cenàbara 24 NONOSTANTEGRAMSCI. De Adele Cambria,cun Luana Brocato, LuciaIncarbona, Federica Serreli,Teresa Spano, Rossella Faa eVirginia Viviano. Arregia deMaria Assunta Calvisi.

Uno spaccato sul privato di unpersonaggio pubblico attraversola storia delle sorelle Schucht:Giulia (la moglie di Gramsci),Eugenia e Tatina (le cognate).Uno sguardo al femminile dove isentimenti più profondi si intrec-ciano con vicende storiche e poli-tiche.

Totu is spetàgulus funt a is noide a meri’. Viale Libertà, Sìnnia.Tel. 070.765.831 - 070.781.932.

Escursioni - Girus a pei

Domìnigu 5 ‘e martzuArriu Frumineddu - Junturas -

Nuraxi Mereu (Ortulle’ -Orgòsolo). Escursione difficile.

Domìnigu 12 ‘e martzuCodoleddu - Arroca ‘e Gromai

(Sìnnia). Escursione facile.

Domìnigu 26 ‘e martzuSpèndula de Muru Mannu

(Biddexidru). Escursione facile.

Partèntzia de Sìnnia. Po infor-mus e po si assentai: Coop. Bios.Tel. 335.80.91.112

Cursu po socurridorisPrograma de mratzu

Jòbia 2 Distorsioni, lussazioni efratture (Alberto Degioannis)

Lunis 6 La lombosciatalgiaacuta (Brunello Caddeo)

Jòbia 9 Il trauma vertebromidollare (Franco Ennas)

Lunis 13 Il trauma cranico(Daniela Carreras)

Jòbia 16 Fattori di rischio dellemalattie cardiovascolari. Stili divita (Luigi Lai)

Lunis 20 Le urgenze cardiologi-che (Paolo Siddi)

Jòbia 23 Anatomia e fisiologia:torace e addome (MariangelaCappai)

Lunis 27 I traumi del torace edell’addome (MaurizioSorrentino)

Jòbia 30 Urgenze in pediatria(Antonio Cappai)

Dònnia borta a is otu de a meri’in su Salone Parrocchiale de SantaBràbara, in pratz’‘e Crèsia ‘eSìnnia.

Po informus: a primu de is let-zionis e totu o dònnia di’ a saFraternità di Misericordia, in bia‘e Tiepolo 20 in Sìnnia, de is tres ais dexi de a meri’

Società - Diàriu

Su Bandu - 32

I vostri racconti - Is contus de ‘osatrus

Il fischio della montagnadi Alessandro Secci

La nostra casa era molto vicinaal centro del paese dove, degliuomini con le camicie nere costrui-rono una piazza e in mezzo unatorre orribile, squadrata: nostropadre diceva che fosse la più bruttadi tutto il Sulcis e forse anche ditutta la Sardegna.

Carbonia distava dieci minuti apiedi, in bicicletta molto meno.Nonno Tittino ci andava tutte lemattine a comprare il giornale e ilsuo sigaro toscano, poi si fermava aparlare con i suoi amici contadini eminatori in pensione. Di cosadiscutessero non saprei: so che igrandi erano molto riservati e nonparlavano con noi ragazzi di coseserie come la guerra. Una sola voltavidi il nonno urlare a mio padre coni pugni alzati al cielo, non capii per-ché litigassero, ma lo sentivo chia-ramente imprecare contro un certoMussolini. Su chi fosse quest’uomonon sarebbe stato un mistero alungo. Quando Vladimiro ed ioscorgevamo la bici del nonno rien-trare dal paese capivamo che eral’ora del pranzo, interrompevamo inostri giochi e correvamo appressoa quel simpatico vecchio che cioffriva le mentine. E ci sorrideva,sempre.

Nelle fredde sere d’invernononno Tittino ci raccontava le sto-rie della sua passata giovinezza.Soltanto il fischio stridulo del trenodelle ventidue rompeva il silenziodella notte.

Avevo nove anni allora, mio fra-tello maggiore dodici; ascoltavamoin silenzio, dinanzi al tenue caloredel focolare, le storie della minierae della guerra durante il ventennio.Dalla bocca stanca e oscura, fuman-te di sigaro, uscivano pian pianoracconti e proverbi, intanto miamadre sistemava metodicamente la

cucina dopo la cena, e una lucefioca dava alle parole del nonno unfascino che sapeva tanto di miste-ro, e il tepore delle morenti braciconciliava il nostro giovane sonno.

Perdemmo nostro padre quan-do ancora non capivamo il mondo:il pane con lo zucchero a merenda,le scoperte, i giochi, questa eratutta la nostra vita.

Ricordo, come fosse oggi, lagelida mattina quando fui svegliatodalle urla di mia madre, io noncapivo cosa stesse succedendo, maquando la vidi stesa sul pavimentoche si contorceva, strappandosi icapelli, mi era chiaro che qualcosad’irreparabile era successo. Miofratello Vladimiro si buttò sulcorpo vivo di mia madre agoniz-zante di dolore, cercava di abbrac-ciarla per contenere una pena trop-po grande provocata dalla vista di

quella donna struggersi nella soffe-renza immane. Più doloroso ancorafu realizzare la perdita di nostropadre. Era morto nel cuore dellaterra, sotto tonnellate di maceriecrollategli addosso mentre bevevaun sorso d’acqua fresca.

Non parlai, non piansi, rimasiimmobile. Quella scena l’avevoscolpita dentro la mia anima. Persempre. Ancora adesso sento i bri-vidi che mi attraversano le ossa. Adun certo punto non udii più le urla,vedevo solo la bocca spalancata egli occhi pieni di lacrime della miapovera madre. Non mi nascosi,guardavo in faccia la tragedia,immobile. Avevo capito in un atti-mo: non avrei più rivisto miopadre. In quell’istante il mio cuoresembrava volesse uscir fuori dalmio corpo, lo sentivo battere forte,impazzito, come un piccolo albero

Narrativa e poesia

Stabilimento minerario nel Sulcis. Foto di Ichnusabike

in balia del maestrale.La mia vita non ancora iniziata

cambiò, cambiò inesorabilmente.Pur nato nella miseria il futuro miapparve più oscuro di quanto nonlo avessi immaginato fino ad allo-ra.

Seppellimmo nostro padre unadomenica di febbraio sotto un cielotorvo, carico di pioggia, io, il parro-co, nonno Tittino, Vladimiro, unavecchia zia e mia madre, affranta.Il gelido vento mi teneva in piedi inquell’interminabile cerimonia, iopesavo trenta chili e non piangevo,non ero ancora un uomo. Quellasera sentii il sibilo del treno rom-pere il silenzio, mi sembrò diversodal solito: immaginai quel fischiostridulo come un pianto che arri-vasse fino in cielo a salutare miopadre.

La mattina dopo all’alba ilnonno ci svegliò, gentile comesempre; Vladimiro non ci volevaandare in miniera, bofonchiavanervosamente sottovoce: era irrita-to dalla nuova situazione. Nostramadre con l’abito nero, lo sguardospento contornato da occhiaie, civestì, ci baciò sulla fronte e ci salu-tò con le lacrime, brillanti di rugia-da, che scendevano sulle sue guan-ce scavate dalla fatica di vivere. Ciguardò, con la morte nel cuore,andare in quel posto che avevaucciso suo marito. Era ancoranotte, Vladimiro piangeva e silamentava, il nonno ci teneva permano marciando lungo il sentierociottolato. “Vedi Vladimiro, prendiesempio da Nicola: non piange,non si lamenta, e lui è più piccolodi te. Ormai sei un ometto, sei l’uo-mo di casa, vedrai, laggiù ti faraitanti amici, e poi, ti farà crescerecome un uomo forte un po’ di sanolavoro. Vedrai quanta verità dicetuo nonno”.

Rivedevo mio padre accasciarsisulla sedia e bere un bicchiere divino, gli occhi sbarrati che fissava-no il vuoto, come se, anche quel

giorno, sotto la montagna avessevisto la morte in faccia. Il suo corpogiovane e martoriato dalla faticami faceva pensare che dalla minie-ra si potesse vedere l’inferno. Nellestorie del nonno, invece, la minieraaveva un fascino speciale: tra unaboccata di sigaro e l’altra, io vedevoun mondo sotterraneo prender vitadalle sue parole. Erano racconti diuomini eroici, immagini divertenti,storie che sembravano uscire dallepagine di un libro sfogliato nellapenombra quasi magica del focola-re, rotte solo dal fischio del trenodelle ventidue.

Quando scesi nel ventre dellamontagna, con altri uomini che miguardavano con tristezza, iniziai atossire sommessamente quasi mivergognassi nel far rumore. Presipoi coraggio e guardai quegli uomi-ni in faccia, fumavano sigarettesenza filtro e fissavano il niente:avevano lo stesso sguardo assentedi nostro padre. Vladimiro tremavapieno di paura, gli strinsi la mano emi accennò un sorriso. Capii cheanche noi avremo potuto sopravvi-vere. Il montacarichi si fermò dicolpo: ci attendeva il capo squadra.

Ero il più esile tra i minatori:riuscivo ad entrare negli squarcidella roccia come nessun altro, persistemare l’esplosivo. Erano lecavità più nere e fredde del mondo.Era anche svanito tutto quello cheavevo immaginato, adesso che erosceso là sotto. Ero solo un bambi-no.

Tempo dopo morì ancheVladimiro sotto un crollo improv-viso, e con lui un certo Antonio,vent’anni, e padre da appena tregiorni. Non piansi neanche quelgiorno, non ero ancora un uomo,ero solo un bambino venuto almondo in una grigia giornata, unbambino che doveva solo impararea piangere, perché il dolore già loconosceva.

Ricordo ancora l’odore del siga-ro del nonno quando seduti davan-

Contus e poesias

Is autoras e is autoris setimesus e sinnieus ki bolint mandai unu contu, in calikisiat lìngua, du depint fai a su prus de 6300 batidas (massimo 6300 battute spazi inclusi).

Agradesseus poesias puru, in calikisiat lìngua.

ti al caminetto sentivamo i suoi rac-conti sulla guerra e su mio padrequando era un fanciullo.

Ricordo ancora le lacrime e ildolore di mia madre il giorno delfunerale: vestita di nero il ventoquasi se la portava via quella donnaminuta e denutrita, quella donnatanto piccola ma forte come le radi-ci di una quercia.

Rivedo mio padre, stanco esporco di carbone, sdraiarsi sullasedia senza dire una parola, distrut-to dalla fatica, fissare il niente.

Parlo ancora con mio fratelloVladimiro, ogni tanto mi viene atrovare durante il sonno: è bello,ma triste… laggiù nelle viscere dellaterra. Lo sento ancora piangere enon accettare una vita già scritta,scritta per la povera gente comenoi.

E solo ora che sono un vecchio,ora che sono nonno Nicola, e nonc’è più il fascismo, e la miniera èsolo un ricordo, ogni tanto il fischiodel treno delle ventidue mi riportaalla memoria questa vecchia storia.La racconto ai miei figli, ai nipotinidavanti al focolare, mi ascoltano insilenzio, proprio come io ascoltavononno Tittino.

Solo ora mi viene da piangere,ora ci riesco. Adesso che sono vec-chio piango di gioia nel vederecome questo mondo crudo ci rega-la, in ugual modo, il dono della vitae il diritto di esistere. Lo vedo negliocchi dei ragazzi, dei miei ragazziche domani all’alba non devonoandare in miniera, no! Domani imiei nipoti vanno a scuola ad impa-rare l’italiano, vanno a giocare.

Ora quel sibilo lo sento dolceaccompagnare la mia stanca esi-stenza verso gli ultimi giorni dellamia fortunata vita. Ora vado a ripo-sare, i ricordi stancano.

Questo racconto ha avuto unamenzione speciale nel Concorsoletterario “Nero Carbonia”,novembre 2oo4

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Scacchi. Il sinnaese Paolo Lobina campione provinciale

Una partita sempre in attacco

Da sinistra a destra Roberto Abis, Antonino Manca e Paolo Lobina

di G.L.

Contro tutti i pronostici, ilCampionato Provinciale Assolutodi scacchi del 2006 si è conclusocon la vittoria del sinnaese PaoloLobina, Terza Nazionale. Grinta,concentrazione, pazienza buongioco e umiltà i segreti di questosuccesso. Nel torneo disputato aSinnai a metà gennaio, eranoassenti i Candidati Maestri IsaccoIbba e Alessio Casti, e i giocatoridella nuova provincia Iglesias -Carbonia. Due intensi week-endper i 34 partecipanti al torneo. Iprimi 12 si sono scontrati alleRegionali di febbraio. PaoloLobina, dell’AssociazioneDilettantistica Scacchi “LuigiAmat” di Sinnai è stato premiatodall’Assessore allo sport MarcoPerra. Lobina, vince 5 partite su 6,guadagna 108 punti elo e conquistala categoria Seconda Nazionale.«Vittoria meritata, prestazione

eccezionale!» commentano i presi-denti Roberto Abis del ComitatoScacchistico Regionale e AntoninoManca della ADS di Sinnai. Il gio-vane ventenne, turno dopo turno, sifa largo tra “i grandi”, entrandonella leggenda. Al 1° turno batte ilCandidato Maestro Damiano Locci,al 2° e al 3° sconfigge DaniloCorona e Aldo Foddai, SecondeNazionali. Al 4° vince con la PrimaNazionale Antonio Caramia. Nonbasta la sconfitta rimediata al 5°turno contro il campione regionalein carica Cristian Puzzoni, che losupera di mezzo punto proprio a unturno dalla fine. All’ultimo turno cisi gioca il primato. Puzzoni sacrificaun cavallo contro la PrimaNazionale Luca Lai, ma il vantaggioposizionale non è poi così forte. Laibatte Puzzoni e Lobina dominasconfiggendo la Prima NazionaleGiovanni Altea. Il torneo è suo. Ungioco paziente quello di Paolo,matematico e geometrico. Studiato,

astuto e quasi perfetto. Il giovanestudente di Ingegneria riporta gra-fici e assonometrie sulla scacchiera,trasforma la teoria in pratica. Colbianco o col nero, il suo è sempreun gioco d’attacco. Ragiona perquasi due ore, osserva, valuta e col-pisce. Scacco matto. Gli abbiamo

chiesto da dove provenga tutta que-sta forza: «L’allenamento al circoloe in casa - risponde Lobina - poi, traGiulio, Massimo e Davide, i mieifratelli scacchisti, ero l’unico a nonaver ancora vinto un CampionatoProvinciale, ora siamo pari».Scacco matto!

Individua una debo-lezza e vi indirizzacontro tutti i pezzi

senza lasciare tregua

Sport

Sport

Su Bandu - 35

Settimo. Incredibile serie di successi nella pallavolo

L’Airone vola altodi Michela Seu

La squadra settimese nella serieD femminile è ormai matura, tecni-camente ben formata e pronta araggiungere la vetta della classifica.Un punto solo separa l’Airone dallacapolista “Gruppo Amicizia” di SanGiovanni Suergiu. Proprio quelpunto perso con loro al tie-break.Metà campionato è ormai alle spal-le e già si inizia a tirare le somme:“Stiamo raggiungendo ottimi risul-tati – afferma l’allenatore DavideLoni, giunto al terzo anno della suacarriera in campo settimese -abbia-mo avuto qualche difficoltà in tra-sferta, ma avevamo a che fare con lesquadre più toste. Ora dovremmoessere più avvantaggiati”.

Fuori casa le giovani di Loni sof-frono un po’, ma riescono ugual-mente a vincere contro tutte lesquadre e a regalare al pubblicobelle emozioni. Merito dei nuoviacquisti (Claudia Ceo, PaolaMurgia, Elisabetta Melis e DanielaMoi), che ben si uniscono alle giàbravissime della vecchia squadra.Merito anche di Loni: i suoi lavori“a obiettivi”, la sua tenacia e - per-ché no? - i suoi chupa chupa, fannodell’Airone una squadra davveroinvincibile, per forza e caparbietà.Di seguito le partite di febbraio.

Domenica cinque: Pgs AudaxCapoterra – Airone.

Risultati parziali: 20-25; 13-25;?-25

Ovunque vadano è un successo.Perché hanno talento ma soprattut-to grinta e complicità. Così anche inquesta trasferta portano a casa trepunti preziosi. Un po’ di fatica nelprimo set, dove l’Airone apparefiacco e poco aggressivo: così domi-na l’Audax per gran parte del par-ziale. Ma la rimonta è presto fatta:un sestetto d’eccezione più un libe-ro che non ne fa cadere una, e il set

è conquistato. Una passeggiata ilsecondo, in cui le settimesi domi-nano incontrastate lasciando leavversarie quasi a bocca asciutta.Terzo set e la musica cambia:l’Audax tenta la rimonta e l’Aironepare risentirne. Sfida punto apunto, senza strafare e senza sba-gliare. Ma sono sempre le settime-si a spuntarla e a vincere così lagara.

Domenica dodici: Riposo.Sabato diciotto: Janas Volley

Quartu - Airone.Risultati parziali: 15-25; 17-25;

13-25.

in difesa come pure in attacco. Unquarto d’ora appena e custodisconoin tasca già il primo parziale.

Solo il secondo set vede per unattimo il Janas protagonista dellagara: l’allenatore Riccardo Lilliu habuoni numeri in campo e, vista lagiovane età, è certo che le ragazzesapranno farsi valere. Ma non ora,non con l’Airone, che sorpassato ilJanas sul 14 pari, arriva dritto allavittoria. Per le giovani quartesi nonc’è speranza. Le ragazze di Loni nondanno tregua alle avversarie: conl’ultimo rapidissimo parziale le set-timesi tornano a casa soddisfatte.

Domenica ventisei: Airone –Volley Iglesias.

Risultati parziali: 25-22; 25-10;25-22.

Le giovani di Loni sono partitecol piede sbagliato ma hanno poimigliorato il tiro vincendo il primoset. Il secondo è stato decisamentepiù leggero, per tornare a lottarenel terzo. Il Volley Iglesias c’è, indifesa e in ricezione, ma l’Aironerisponde bene. E chiude la garaancora vittoriosa.

Incontro dall’esito prevedibile.L’Airone attacca senza troppaverve ma vince comunque in frettae bene. E’ comprensibile: Janas èultima in classifica e l’età mediadelle ragazze è di quattordici anni.Fischio dell’arbitro e già salta agliocchi lo squilibrio fra le due:l’Airone ha esperienza, si vede,sbaglia poco e gioca ordinato. EGloria Arangino, il cervello dellasquadra, assicura efficacia e varie-tà. Molto bene Claudia Ceo,Claudia Nonnis e tutta la squadra,

Le protagoniste della stagione

Mountain bike. Gara internazionale

Sotto i pini di Sinnai

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Duus curridoris in sa caminera (Foto Mario Lastretti)

di Alessandro Secci

Dal campo polveroso di provin-cia fino ad affacciarsi al mondointero: grazie a internet il passo èbreve , ma pieno di passione.Purtroppo col calcio amatorialeavere visibilità sui giornali è prati-camente impossibile.

Allora perché non costruire unsito attivo che parli di questa realtà,piuttosto che delle solite milionariedi serie A? La risposta è UispSettimo, squadra che milita nel-l’omonimo campionato amatoriale.Ideatore, costruttore e redattore delsito è il centrocampista MauroNatalini: a lui il merito di aver glo-balizzato quelli che col calcio nonfanno rumore, ma che riesconoancora a divertirsi e a divertire.Non solo fra gli spalti. Basta clicca-re su www.uispsettimo.it e subitoappare in gigantografia la squadrain divisa sportiva. Attorno alla fotoalcune finestre: un colpo di mouse eimmediatamente si possono cono-scere la storia della società e l’anda-mento del campionato. E ancora,foto individuali, pagelle con voti ecommenti, forum per i tifosi.

Sarà per la grafica vivace o per icontenuti curiosi e divertenti: certoè che il sito appare subito moltoaccattivante. Come pure l’ambizio-ne della squadra a raggiungere lapromozione, senza però trascurarela voglia di provarci gusto. AllaUisp Settimo la ricetta è semplice:un gruppo di buoni amici, un pizzi-co di sano agonismo e un sito webche parla di loro. Il calcio è servito.In attesa della prossima gara, sem-pre di sabato, con pochi tifosi,campi polverosi e arbitri ingrassati.

Laddove il gol ha un saporegenuino troverete quei ragazzi: sevolete restare in casa visitateli nellepagine dal mondo.

Sport

di Amos Cardia

Se stessimo parlando diautomobilismo faremmo il nome diSchumacher, ma stiamo parlandodi mountain bike dunque nominia-mo Absalon, il campione delmondo. Che sabato 25 febbraio eraa Sinnai, per correre e vincere laprima tappa della Liquigas Cup2006, che si è svolta nella pineta.

L’organizzazione è stata dellasocietà “Sinnai Mtb”, presieduta daLuca Oghittu. Squadre come la

Bianchi e la Mapei, che tanti appas-sionati seguono in tv o nelle rivistespecializzate, erano lì, dal vivo, acasa nostra. Ma come succede nellamountain bike, doveva essere festaper tutti e così è stato. Non una garasoltanto, per i professionisti, madue, l’altra per i dilettanti, che poi sichiamano amatori.

Per la società sinnaese l’impe-gno organizzativo è stato tale che lagran parte dei ciclisti nostri concit-tadini (Sinnai Mtb conta ben 43tesserati) non ha partecipato, perdedicarsi agli ospiti, da buonipadroni di casa.

Così, nella gara amatoriale, si

Uisp Settimosono potuti distinguere soltantoMarcello Ghironi (25 anni) e MauroVacca (23 anni), che ha vinto nellasua categoria. Tra gli esordientivince il tredicenne TommasoCorvetto, altro nostro concittadino,mentre la sorte non ha aiutatoFederico Lecca (37 anni) néVittorio Serra (49). Il primo è cadu-to durante la preparazione, alcunigiorni prima della gara, riportandoproblemi a un braccio, il secondoha avuto un incidente durante lagara che l’ha costretto al ritiro.

Buono il risutato anche perMonica Billai (35 anni), atleta diCapoterra tesserata per il SinnaiMtb, che è arrivata terza nella suacategoria.

Oltre i risultati, a tutta la comu-nità di Sinnai rimane la soddisfa-zione di aver mostrato a tanti ospi-ti, circa 300 tra profesionisti e ama-tori da tutta Europa, la propriamaturità organizzativa. Il percorsoè stato apprezzato da tutti e il presi-dente dei giudici, dell’UnioneCiclistica Internazionale, ha defini-to l’organizzazzione “all’altezza diuna prova di Coppa del Mondo”.

Ulteriori info su www.sinnaimtb.com

Calcio amatoriale

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Cagliari. Campionato regionale di scacchi

Ancora ottimi risultati dei sinnaesidi G.L.

C’era da aspettarselo. Affollatissimoil sottopiano del Bingo Palace di viaCalamattia a Cagliari, allestito conmaestria dal circolo ScacchisticoCorsico di Milano per l’attesissimocampionato regionale di scacchi.

Quarantaquattro giocatori datutta la Sardegna, per una sfida leg-gendaria che vede sul campo l’unicaguerra che non lascia vittime.Ultime raccomandazioni e «Biancoin moto!» dice l’arbitro FrancescoCarta di Oristano, un click sull’oro-logio e il torneo inizia, scandito daltic tac.

Aperture mai viste e mediogiocoesorbitanti. I finali sono sempre asorpresa. Affascinante la splendidapartita con la quale la prima nazio-nale Erika Pili di Iglesias sconfiggeil candidato maestro Puzzoni. Manon basta per fermare il campioneregionale uscente. Cristian spazza

via tutta la concorrenza nel silenzioe nella concentrazione dei 7 turnidi gioco: 6 punti. Ad appena mezzopunto Erika, il maestro SimoneBasciu ed Enrico Santilli anche luiprima nazionale. A 5 punti un ter-zetto di candidati maestri: IsaccoIbba, Maurizio Figus e DamianoLocci.

Undici le prime nazionali, quat-tordici le seconde, otto le terze ealtri quattro giocatori senza cate-goria nazionale. Siamo al comple-to. Sinnai, Cagliari, Sassari,Villasor e Iglesias i circoli presenti.Curiosa la presenza “familiare” deifratelli Giulio e Paolo Lobina diSinnai, Luca e Silvia Lai di Cagliarie Francesco ed Eleonora Pes diVillasor.

Quattro giornate: il 18 e il 19, il25 e il 26 sono le tappe di una garaentusiasmante e piena di colpi discena. Sinnai porta alto il suonome con Marco Biondelli e Luca

Manca che, con 4 punti ciascuno,vincono il premio per miglior terzanazionale e miglior seconda . Solotre punti per il campione provincia-le Paolo Lobina, che nell’ultimoturno si scontra col fratello Giulio econquista una preziosa patta. Trepunti anche per lui.

Buona la prestazione del dottoreFrancesco Garofano seconda nazio-nale a 3,5. Pochi i punti conquistatida Matteo Mereu, Luigi Ardu, eSilvano Collu.

Silvia Lai è la miglior giocatrice.Eleonora Pes vince il titolo di“miglior under 14”. Il prossimoappuntamento per gli appassionatidi questa disciplina è il 26 marzo. IlCircolo Scacchistico Cagliaritano divia Ausonia organizza il torneoXXXI Coppa Città di Cagliari.

Intanto ci si allena, costante-mente.

Da destra Puzzoni contro Erica Pili, Mannu e Basciu. Sullo sfondo Mat Mereu

Sport

SU BANDUsi scusa coi praticanti econ gli appassionati dialtri sport se in questo

numero non hannotrovato notizie sulle

loro attività.

A rotazione sarà datouguale spazio a tutti.

Invitiamo le società acomunicarci tempesti-vamente le loro inizia-

tive scrivendoall’indirizzo

[email protected]

Grazie.

Su Bandu - 38

Sport

(Monastir – La Pineta 1-0). Orala squadra è in zona play out, ma ilpresidente Antonio Forte non sipreoccupa: «C’è stato un calo diconcentrazione – dichiara – dopoun periodo tranquillo a centro clas-sifica, ma abbiamo mezzi e gioca-tori per tirarci fuori al più prestoda questa situazione critica».L’obiettivo è la partita del 5 febbra-io, lo scontro diretto, fuori casa, colFulgor Senorbì.

Ma l’impegno sportivo non fadimenticare ai dirigenti quellosociale. C’è da organizzare la tredi-cesima edizione del torneo PaoloPizzi, che si svolgerà dal 16 al 24giugno, e c’è anche il CentroSportivo, intitolato alla memoria diEfisio Piras, una figura che è rima-sta d’esempio per tutti. E se nonavete la pazienza di aspettare ilmese prossimo, per vedere l’anda-mento delle squadre basta connettersi alsito www.ssclapineta.net.

allenatori, come Ubaldo Cocco,Gianni Orrù, Mauro Cappai,Francesco Abis, Carlo Contini,Battistino Cocco, Gigi Trudu e ToreMoi. Dodici squadre che partecipa-no ai campionati federali e si alle-nano nel campo di Bellavista, che lasocietà proprio quest’anno ha avutoin concessione per dieci anni.

Del gruppo dei fondatori è rima-sto soltanto Giovanni Sechi, ma leragioni dell’impegno sono semprele stesse. Mettere lo sport, in questocaso il calcio, a disposizione di tutti,lavorando per il bene dei ragazzi.

Quando si vince e anche quandosi perde, come nell’appena trascor-so mese di febbraio, in cui iDilettanti, che militano nella secon-da categoria, hanno rimediato tresconfitte in tre partite. Prima con-tro il Flumini (Flumini – LaPineta: 2-1), poi contro ilPimentel (La Pineta – Pimentel:3-4) e ancora contro il Monastir

Calcio. Seconda categoria

La Pineta. Un impegno da campionidi Amos Cardia

Una società calcistica per lacomunità, cha fa dell’amicizia edello spirito di servizio i suoi prin-cipi fondamentali. Tanto da riunirepiù di 200 giovani di tutte le età,provenienti non soltanto da Sinnaima anche da Maracalagonis eSettimo. Questa è La Pineta Sinnai,nata nel 1984 per idea di un gruppodi amici che, dopo aver disputatoun torneo estivo, si iscrivono allaseconda categoria.

Da allora sono passati più di ven-t’anni e migliaia di ragazzi, la socie-tà cresce e oggi annovera tutte lefasce d’età della scuola calcio. DaiPiccoli Amici di appena sei anni,allenati da Carla Atzeri, fino agliJuniores e ai Dilettanti, allenatirispettivamente da Roberto Sannae Giampaolo Contini. I Pulcini, gliEsordienti, i Giovanissimi e gliAllievi sono seguiti da tanti altri

Giovanissimi calciatori de La Pineta (Foto Antonio Forte)

di Giulio Lobina

Certo, il campionato di serie Dnon è una passeggiata, ma nel giro-ne B le ragazze di Sinnai sono fortie unite. Le ragazze di Rita Leonigiocano con il cuore.

Sabato 18 febbraio, a Iglesiasnon è bastato un bellissimo primoset stravinto per rientrare in paesecon una vittoria. La trasferta è statasfortunata. Si fa male la palleggia-trice e non bastano le strategiedifensive per mantenere il vantag-gio. L’Iglesias rimonta e vince pertre set a uno.

La partita successiva, sabato 25febbraio, si gioca in casa, controil Novitas Sestu. Una bella parti-ta, le sinnaesi vincono 3 a 0 e dimo-strano il carattere che avevanoperso nelle partite precedenti. Manon c’è tempo per festeggiare,sabato 4 marzo alle 20, nelpalazzetto di Sant’Elena a Sinnai, leaspetta l’incontro col fortissimoAirone Settimo (vedi articolo apag. 35).

«In ogni caso – commentaDaniela Cardia, centrale della VBCSinnai – la nostra posizione in clas-sifica non è poi così male. Per moltedi noi la serie D è una novità, quin-di il primo obiettivo è la salvezza ece la metteremo tutta».

E’ ottimista Daniela, l’esperienzapreziosa di Rita Leoni e FedericaContu, già militanti nella serie D, èuna marcia in più per le pallavolistedel paese unite nello sport comenella vita. Ecco il trucco. Una squa-dra di amiche, un gruppo di ragaz-ze che amano la compagnia e ilsano divertimento. Non mancano ifine settimana al cinema o aCagliari in qualche locale, a ballaree a decidere la formazione per lapartita successiva.

Obiettivosalvezza

Pallavolo. VBC Sinnai

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