Tutti gli anni a venire della mia vita - unifi.it · regista Fabio Cocifoglia e la...

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Tutti gli anni a venire della mia vita per informazioni: Compagnia teatrale universitaria binario di scambio Martedì 18 dicembre 2012 - ore 21.00 Officina Giovani Cantieri Culturali Piazza Macelli, 4 - Prato Binario di Scambio - Associazione Culturale C.F. 92086980486 Sede c/o Polo Universitario Piazza Ciardi, 25 – 59100 Prato [email protected] - www.facebook.com/binariods www.unifi.it/progeas - link Compagnia Teatrale Progeas/Prosmart in Attività degli studenti Tutti gli anni a venire della mia vita dai 'Diari' dell'Archivio Nazionale di Pieve Santo Stefano grafica: Francesca Dell’Omodarme

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Tutti gli anni

a venire

della mia

vita

per informazioni: Compagnia teatrale universitariabinario di scambio

Martedì 18 dicembre 2012 - ore 21.00Officina Giovani Cantieri Culturali

Piazza Macelli, 4 - Prato

Binario di Scambio - Associazione Culturale C.F. 92086980486 Sede c/o Polo Universitario Piazza Ciardi, 25 – 59100 [email protected] - www.facebook.com/binariods www.unifi.it/progeas - link Compagnia Teatrale Progeas/Prosmart in Attività degli studenti

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grafica: Francesca Dell’Omodarme

TUTTI GLI ANNI A VENIRE

DELLA MIA VITA

Compagnia Teatrale Universitaria

Binario di Scambio

Con gli attori di Binario di Scambio_ Compagnia Teatrale Universitaria e gli studenti del corso di Produzione Teatrale e del Laboratorio di Storia e tecnica della recitazione (Corso di Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo-Pro.S.M.Ar.T. della Facoltà di Lettere e Filosofia - Polo Universitario di Prato) .

Una produzione di Binario di Scambio_Compagnia Teatrale Universitaria per il Corso di formazione per la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni (Università degli Studi di Firenze_Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e Progetto Ri-Nascite di Binario di Scambio_Compagnia Teatrale Universitaria – Comune di Prato – Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù- ANCI.

Sponsor tecnici:

Si ringrazia: il Direttore dell'Archivio diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano Camillo Brezzi, Patrizia Bogani, Luigi Nepi, Mirco Rocchi .

Emmaus-Calenzano, Rifinizioni Vignali - Montemurlo

Martedì 18 dicembre 2012 - ore 21.00Officina Giovani Cantieri Culturali

Piazza Macelli, 4 - Prato

prima nazionale

Il teatro si occupa della vita, sostiene in modo icastico Peter Brook. Nel nostro caso si occupa della vita delle donne che è stata per meglio comprendere le radici della vita che sarà.Dopo ‘Traguardi’ (2009) e dopo ‘Serbare l'anima’ (2010), spettacoli dedicati alla cultura di genere, il primo tratto dai discorsi delle parlamentari all'Assemblea Costituente, il secondo da una fonte storica settecentesca sulla libertà femminile di pensiero e di fede, ‘Tutti gli anni a venire della mia vita’ aggiunge una nuova pagina alla felice collaborazione tra il Corso di formazione per la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni e la Compagnia Teatrale Universitaria, quest'anno rafforzata dallo speciale apporto dell'Archivio Nazionale Diaristico di Pieve Santo Stefano e dal Progetto Ri-Nascite promosso da Binario di Scambio_Compagnia Teatrale Universitaria – Comune di Prato – Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù – ANCI.

Lo spettacolo non andrebbe in scena senza la generosità di alcuni professionisti esperti (il regista Fabio Cocifoglia e la scenografa-costumista Patrizia Menichelli) e senza l'entusiasmo degli studenti del corso di Produzione Teatrale e del Laboratorio di Storia e tecnica della recitazione (Corso di Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo-Pro.S.M.Ar.T. della Facoltà di Lettere - Polo Universitario di Prato). Esprimo a ognuno di loro la mia profonda gratitudine e l'augurio di poter continuare a crescere culturalmente ed umanamente facendo teatro.Il mio speciale ringraziamento, unito a quello dei giovani della Compagnia teatrale, va in modo particolare a Maria Paola Monaco, direttrice del Corso di formazione per la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni, e all'intero comitato scientifico per la fiducia e la stima dimostrate anche in questa occasione. Il Comune di Prato, ed in particolare lo staff di Officina Giovani_Cantieri Culturali, così come il personale del PIN e del Polo universitario di Prato, a partire dalla Segreteria didattica, sono stati - come sempre - straordinari complici del nostro evento.

Teresa MegaleDelegata del Rettore per le attività artistiche e spettacolari di Ateneo

Sotto lo sguardo deformante dei contemporanei la guerra è lontana e allo stesso tempo vicinissima. Come attraverso la lente di un caleidoscopio, lontanissimo è il secondo conflitto mondiale per i più giovani, meno, progressivamente meno per le generazioni non più tali. Quando la percezione della Storia corre il rischio di affievolirsi, quando il passato prossimo si stinge in remoto e sfiora pericolosamente la rimozione, il teatro diventa un prodigioso mezzo per ravvivare la memoria, riannodarne i fili, ridare voce a quanti nelle narrazioni ufficiali sono stati esclusi e messi colpevolmente da parte. ‘Tutti gli anni a venire della mia vita’, spettacolo ideato e prodotto da Binario di Scambio-Compagnia Teatrale Universitaria appositamente per il Corso di formazione per la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni, si interroga sulla condizione della donna nei convulsi e tragici anni Quaranta. Le resistenti di ‘Tutti gli anni a venire della mia vita’, capaci ancor oggi di comunicare vissuti esemplari, emergono dalle pagine diaristiche conservate presso la preziosa miniera dell'autobiografia italiana rappresentata dall'Archivio Nazionale Diaristico di Pieve Santo Stefano. Attraverso una scrittura tanto semplice e fresca quanto carica di urgenze emotive e di necessità testimoniali, le donne parlano di famiglie divise, di amori lacerati, di legami spezzati, di figli e di fatica, di come la politica degli uomini le abbia colpite, imponendo un tempo straordinario alle loro vite ordinate e laboriose, di come la guerra degli uomini abbia sconvolto il mondo fino ad allora conosciuto. L'itinerario collettivo e individuale che disegna la drammaturgia dello spettacolo intende dare memoria ad una resistenza talvolta invisibile e riscattare una pagina recente della storia delle donne ancora non del tutto emersa nella sua dolente umanità.In ‘Tutti gli anni a venire della mia vita’, auto-rappresentazione collettiva della donna in guerra tra famiglia e nazionalismo, molte reagiscono alle mancanze, alle privazioni materiali ed affettive, allo stato generale di bisogno con sofferente orgoglio ma anche con sorprendente capacità di adattamento. Che siano contadine, artigiane, operaie o intellettuali, tutte le resistenti, fragili e ostinate, sono testimoni di una lacerazione storica profonda, attraverso la quale ribadiscono la costruzione, pur sofferta e disperante, della propria identità di genere, ben colta dalla regia esperta ed insieme delicata di Fabio Cocifoglia.Per i giovani studenti-attori le forti passioni e i forti sentimenti, le paure e le angosce dei personaggi femminili sono un modo alquanto irripetibile per conoscere dal vivo della messinscena teatrale le protagoniste eroiche di una resistenza psicologica e civile di grande umanità e di grande impatto storico.

Anche quest'anno la Prof.ssa Megale con gli attori di teatrale universitaria e gli studenti del corso di Produzione Teatrale e del Laboratorio di Storia e tecnica della recitazione ha voluto celebrare la chiusura del percorso relazionale tra genere e sapere che ci ha visto protagonisti in questo scorcio di autunno. Lo spettacolo tuttavia va al di là del mero intento celebrativo, servendosene invece come strumento di approfondimento: la straordinaria ricchezza delle esperienze di vita di donne in guerra e del contesto storico e culturale nel quale si sono trovate – loro malgrado - ad operare, raccontate in miriadi di lettere e riportate sapientemente in scena, affrontano, in un legame ideale con il presente, la quotidiana resistenza a cogliere il modo di fare politica senza separarla dalla vita, dai valori e dai caratteri del mondo femminile.

Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell'evento: Teresa Megale, Fabio Cocifoglia, Patrizia Menichelli, gli attori di Binario di scambio Compagnia Teatrale Universitaria e gli studenti del corso di Produzione Teatrale e del Laboratorio di Storia e tecnica della recitazione.

Adesso silenzio …. la parola passa agli attori.

Maria Paola Monaco Responsabile scientifica del Corso di formazione per la diffusione della cultura di genere

nelle istituzioniDelegata del Rettore per le Relazioni Sindacali

Binario di scambio - Compagnia Come evocare e suggerire uno spazio della memoria? Come "dipingere" i personaggi di quella tragedia e restituire quell'intimità così presente nelle pagine dei diari? L'evocazione degli spazi fisici della memoria, il ricordo delle case distrutte e le cose rimaste, gli oggetti come parte di una costellazione di ricordi e l'essenzialità della vita di tutti i giorni, sono stati i punti di studio e riflessione per una reinvenzione dello spazio dell'azione.

Parlando di installazione piuttosto che di scenografia, e quindi uno spazio attraversabile carico di emotività, suggeriamo concettualmente e fisicamente un avvicinamento a quelle vite, nella sempre più marcata precarietà quotidiana, entrando nell'intimità di ciò che resta.

Attraverso la lettura delle pagine di diario i personaggi si delineano in maniera essenziale, gli abiti che indossano sembrano "pezzi unici" e testimoni di un mondo in bilico tra la fine e la rinascita.

L'idea di perseguire questa essenzialità e questa precarietà, nelle scene evocate come nei costumi dei personaggi, è stata una linea di lavoro che ci ha guidato nella definizione di un segno evocativo, nel desiderio di restituzione di uno sguardo attento e preciso.

Patrizia Menichelli

C'è la guerra. Nelle parole il segreto, la speranza, il lamento. Nelle parole la forza, la rivolta, la salvezza.C'è la guerra. La parola scritta è ancora qualcosa di più: scrivere un diario è desiderio di lasciare una traccia, testimonianza attiva, a volte letteratura, arte; la parola diventa grido d'allarme per chi verrà e leggerà. Oggi leggere e raccontare quei diari è un atto di rispetto, un tentativo di evocare, per ringraziarle, quelle donne cui è stata negata una vita, quelle donne che, consapevoli, hanno sacrificato la vita a chi sarebbe venuto dopo di loro, ai loro figli, a noi.Il nostro percorso narrativo si dispiega in tre movimenti.Il primo: la parola salvata. La guerra è appena finita. Si vaga nella distruzione, tra le macerie di case e di vite distrutte. Tra quelle rovine riemergono frammenti di memoria dai diari ritrovati. Il recupero delle storie ha inizio. Il secondo : la parola perduta. Qualcosa si è perso per sempre. Parole che potevano fiorire sono rimaste schiacciate sotto il peso dell'orrore delle stragi e delle barbarie che la guerra ha legittimato. Il terzo movimento: la parola rinata. É il momento della reazione, del recupero dell'ironia perduta. La parola rilegge se stessa con amaro umorismo, e la voce risuona dei colori perduti. L'unico modo per conservare dentro si sé un'esperienza tragica, per continuare a testimoniare senza restarne uccisi.

Fabio Cocifoglia

TUTTI GLI ANNI A VENIRE

DELLA MIA VITA

Compagnia Teatrale Universitaria

Binario di Scambio

Ideazione e adattamento drammaturgico di Teresa MegaleDai 'Diari' dell'Archivio Nazionale di Pieve Santo Stefano

Regia di Fabio CocifogliaAllestimento scenico e costumi Patrizia Menichelli

Musica dal vivo Wolodymyr Kuzma Aiuto regia Antonia Liberto, Assunta Petrosillo

Direttore di produzione Francesca Dell'OmodarmeCoordinamento Irene Gulminelli

Staff tecnico Gaetano Nocerino, Pasquale Stigliano

In scena: Rossella Ascolese, Nicolò Bernini, Giulia Calamai, Barbara Cericola, Alice Faluotico, Anna Gravina, Antonia Liberto, Dania Margiotta, Maria Giulia Oddone, Eleonora Rindi, Piera

Saba, Adam Saitta, Stefania Stefanin, Tommaso Vanni, Mario Vetere

Scene e costumi: Ngoueko Deussom Madeleine Brice, Ilaisa Fedi,Clio Manfredi, Eleonora Marata, Veronica Reina,

Nunzia Santorelli, Mario Vetere

Video: Ying Fang Cai, Agnese Polifroni

foto Ilaria Costanzo video di scena Grazia Vitelli