T_Usa-Europa 1948-1968

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USA – Europa 1945 - 1968

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USA – Europa 1945 - 1968

Primo Manifesto dello Spazialismo (1947)“Noi pensiamo di svincolare l'arte dalla materia, di svincolare il senso dell'eterno dalla preoccupazione dell'immortale. E non ci interessa che un gesto, compiuto, viva un attimo o un millennio, perché siamo veramente convinti che, compiutolo, esso è eterno.[...]È impossibile che l'uomo dalla tela, dal bronzo, dal gesso, dalla plastilina non passi alla pura immagine aerea, universale, sospesa, come fu impossibile che dalla grafite non passasse alla tela, al bronzo, al gesso, alla plastilina, senza per nulla negare la validità eterna delle immagini create attraverso grafite, bronzo, tela, gesso, plastilina. Non sarà possibile adattare a queste nuove esigenze immagini già ferme nelle esigenze del passato.Siamo convinti che, dopo questo fatto, nulla verrà distrutto del passato, né mezzi né fini, siamo convinti che si continuerà a dipingere e a scolpire anche attraverso le materie del passato, ma siamo altrettanto convinti che queste materie, dopo questo fatto, saranno affrontate e guardate con altre mani e altri occhi e saranno pervase di sensibilità più affinata.

PREMESSO CHE

Questo libro non si pone come analisi obbiettiva e globale di un fenomeno artistico o di vita, ma cerca di affiancarsi (all’arte o alla vita) ì, come complice di mutazioni ed attitudini nello svolgersi del loro divenire quotidiano. (..)Il libro, anche se vuole sfuggire al consumo, è un oggetto di consumoIl libro trasforma inevitabilmente il lavoro dell’artista in merce di consumo e bene culturale, atti a soddisfare le frustrazioni culturali del lettoreIl libro suggerisce al pubblico un modo di partecipare ai fatti artistici ma non lo impone(..)Il libro coagula uno stato fluido ed in continuo divenire proprio del lavoro in arte

In questo libro non bisogna riflettersi per cercare un valore unitario e rassicurante, rifiutato immediatamente dagli autori stessi, bisogna piuttosto ricercare in esso il mutamento, la contingenza, la precarietà e l’instabilità del lavoro artistico.

Germano Celant, Arte Povera, Mazzotta 1969

POP ARTquando il mercato

entra nell’arte

Biennale 1964Organizzata da Jewish Museum

Coordinatore Alam Solomon

4 pittori germinali• Louis (astrazione)• Noland (astrazione)• Johns (new dada)

• Rauschenberg (new dada)

4 giovani• Chamberlain (scultura pop)• Oldenburg (scultura pop)

• Stella (pop art)• Dine (pop art)

Padiglione nazionale ai Giardini Chiesa di San GregorioRauschenberg 20 opereJohns 20 opere