TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io...

16
1 In questo numero: Prima pagina pag. 1 L’angolo della poesia e dei pensieri pag. 2, 3, 4 In giro pag. 5 Revival pag. 6 L’angolo dell’umorismo pag. 7 Feste di compleanno pag. 8, 9 Riflessioni pag. 10, 11 Dediche pag. 12, 13 Attività pag. 14, 15 Compleanni e appuntamenti pag. 16 FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA LORO VITA IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA ora in Via Casilina 144 e-mail: [email protected] COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Novembre 2013 “T “T “T “Tradizioni di famiglia radizioni di famiglia radizioni di famiglia radizioni di famiglia” Non so quante volte ho già cancellato e ricominciato a scrivere da capo questo articolo per la prima pagina di "Gocce di Marsala". Non so neanche bene cosa raccontare, cosa dire, di chi o cosa parlare. Ok, vi racconto un pochino come è iniziata la mia esperienza e come, nel corso del tempo si stia evolvendo. Direi che la mia esperienza alla Caritas è iniziata un po' per caso: avevo l'intenzione di accompagnare un mio compagno del liceo a delle riunioni riguardanti la lettura dei giornali a cui lui insieme a mio padre avrebbero partecipato. All'inizio non pensavo che la mia frequentazione sarebbe durata a lungo; non mi sentivo all'altezza, mi vergognavo, insomma avevo mille scuse per non continuare e invece no. Piano piano al nostro piccolo gruppetto di lettori e commentatori dell'attualità si sono aggiunte nuove persone, nuovi amici sempre pronti a mettersi in discussione e a dire la loro sulle notizie le più diverse. Non posso dimenticare le numerose "imprese" che il gruppo del lunedì ha affrontato, tra cui la lettera ai terremotati in Abruzzo, ma soprattutto abbiamo scritto al Papa, che emozione quasi indescrivibile scoprire che proprio lui, Francesco, ci aveva ascoltato e soprattutto risposto. Nell'ultimo anno oltre a partecipare al "gruppo del lunedì" mi sono lasciata coinvolgere da una mia amica nell'esperienza alla mensa. Capita spesso che ci chiedano da cosa scaturisca la voglia di venire in Caritas, ci chiedono chi ce lo ha fatto fare; ebbene, credo di parlare anche a nome delle mie amiche in questo momento, io rispondo che ci vado perché mi va, mi piace perché è un'esperienza sempre ricca di novità, una possibilità di formazione e crescita. Insomma penso che non si possa descrivere in modo migliore la mia esperienza alla Caritas se non citando la frase che una mia amica mi ha detto proprio nel tragitto verso l'ostello: "Andare alla Caritas è ormai tradizione, un po' come il pranzo domenicale con la famiglia". Eleonora (volontaria) 14 14 14 14° ° ° ° ANNO ANNO ANNO ANNO

Transcript of TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io...

Page 1: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

1

In questo numero: Prima pagina pag. 1 L’angolo della poesia e dei pensieri pag. 2, 3, 4 In giro pag. 5 Revival pag. 6 L’angolo dell’umorismo pag. 7 Feste di compleanno pag. 8, 9 Riflessioni pag. 10, 11 Dediche pag. 12, 13 Attività pag. 14, 15 Compleanni e appuntamenti pag. 16

FIGURE SENZA TEMPO, OMBRE SENZA VOLTO CHE, GOCCIA A GOCCIA, CON I MATTONI DELLA SOLIDARIETÀ RICOSTRUISCONO LE FONDAMENTA ED I MURI PORTANTI DELLA LORO VITA

IL MENSILE DELL’OSTELLO “DON LUIGI DI LIEGRO” DI VIA MARSALA ora in Via Casilina 144

e-mail: [email protected] COPIA GRATUITA NUMERO UNICO Novembre 2013

“T“T“T“Tradizioni di famigliaradizioni di famigliaradizioni di famigliaradizioni di famiglia””””

Non so quante volte ho già cancellato e ricominciato a scrivere da capo questo articolo per la prima pagina di "Gocce di Marsala". Non so neanche bene cosa raccontare, cosa dire, di chi o cosa parlare. Ok, vi racconto un pochino come è iniziata la mia esperienza e come, nel corso del tempo si stia evolvendo. Direi che la mia esperienza alla Caritas è iniziata un po' per caso: avevo l'intenzione di accompagnare un mio compagno del liceo a delle riunioni riguardanti la lettura dei giornali a cui lui insieme a mio padre avrebbero partecipato. All'inizio non pensavo che la mia frequentazione sarebbe durata a lungo; non mi sentivo all'altezza, mi vergognavo, insomma avevo mille scuse per non continuare e invece no. Piano piano al nostro piccolo gruppetto di lettori e commentatori dell'attualità si sono aggiunte nuove persone, nuovi amici sempre pronti a mettersi in discussione e a dire la loro sulle notizie le più diverse. Non posso dimenticare le numerose "imprese" che il gruppo del lunedì ha affrontato, tra cui la lettera ai terremotati in Abruzzo, ma soprattutto abbiamo scritto al Papa, che emozione quasi indescrivibile scoprire che proprio lui,

Francesco, ci aveva ascoltato e soprattutto risposto. Nell'ultimo anno oltre a partecipare al "gruppo del lunedì" mi sono lasciata coinvolgere da una mia amica nell'esperienza alla mensa. Capita spesso che ci chiedano da cosa scaturisca la voglia

di venire in Caritas, ci chiedono chi ce lo ha fatto fare; ebbene, credo di parlare anche a nome delle mie amiche in questo momento, io rispondo che ci vado perché mi va, mi piace perché è un'esperienza sempre ricca di novità, una possibilità di formazione e crescita. Insomma penso che non si possa descrivere in modo migliore la mia esperienza alla Caritas se non citando la frase che una mia amica mi ha detto proprio nel tragitto verso l'ostello: "Andare

alla Caritas è ormai tradizione, un po' come il pranzo domenicale con la famiglia".

Eleonora (volontaria)

14141414° ° ° ° ANNOANNOANNOANNO

Page 2: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

2

La stella dell’Everest

La tua vittoria l’hai già ottenuta con la tua bellezza,

i tuoi vent’anni laureanda naturalmente, senza lavoro non farti

prendere dalla tristezza. Angelo, appena posso ti farò passare ogni amarezza,

slittando come allora insieme a te sotto l’Everest, ricordi che brezza?

Figlia mia, ti abbraccio, i capelli nei capelli, sul volto ti faccio una carezza.

Moraldi

Femminicidio

Femminicidio, così dicono,

sembra una moda. Quasi una mania,

ammazzi una donna e così sia!

Se guardi un uomo, tu non lo sai, prima o poi

finirai nei guai, se ti va bene

resti ancora viva. Se prima la donna

era considerata oggetto, adesso nascere donna

sembra quasi un difetto.

Anna Maria Lo Presti

I promessi sposi in cinque versi

Fermo era lui, almeno inizialmente, gli altri non è che fosser tutti bravi, ma almeno ce n’è uno che si pente;

viene un maligno morbo, e che pensavi? Tutto ritorna a posto come niente.

Federico

26-07-2013. Stanotte verso le h 2.00 stavo sulla spiaggia e sentivo una ragazza che era al telefono

e parlava francese. La sentivo gridare con il suo fidanzato. Avevano bisticciato.

Siccome io non mi faccio mai i fatti miei, sono andato a consolarla, ma dato che io non parlo francese, facevo fatica a farmi capire. Ho iniziato a farle delle coccole. Poi dopo un’ora

lei mi disse che….è di Frascati!! Capitano tutte a me queste storie!!

Francesco Sepe

Cammino

Il giorno, la notte, un pensiero ed una persona, un abbraccio lungo un giorno e tu bambino che corri spensierato a piedi nudi sul prato,

baciato dal sole del mattino, bruciando energia passi in ogni dove,

salti in qualunque casa la tua testolina vuole. Ora che sei grande al posto dei balocchi ci sono cacciaviti e chiavi per il lavoro,

tanto sudore e fatica per appagare la voglia di una vacanza in quei posti dove giocavi tu,

ma ben poco è rimasto, tutto è coperto dal cemento, tutto è grigio,

gli alberi sono un ricordo ormai lontano, giusto il sole rimane sempre lo stesso.

Solo i ricordi sono i tuoi compagni di viaggio, solo il passato fotografato ti strappa un sorriso

mentre cammini nel tuo ultimo viaggio in armonia del tuo solo coraggio.

Oliver Max

Stare con te

Vorrei passare una notte con te, fratello, in quel

marciapiede sotto un cartone, condividere la tua sofferenza,

la tua tristezza, la tua solitudine, sotto la pioggia e il freddo

e nulla per coprirsi condividere quel poco cibo

che hai e regalarti il mio sorriso per accendere

in te la speranza perduta. La strada

insegna molte cose, la paura ti assale e capisci

che cosa vuol dire sentirsi soli. Ma tu non mollare mai, anche per te un

giorno splenderà di nuovo il sole.

Per questa notte non sarai solo perché ci sarò

io a farti compagnia.

Coraggio fratello.

Lia

Le cose belle finiscono presto

Cari amici dell’Ostello e carissimi signori e signore, collaboratori e volontari del centro Caritas. Con grande tristezza, vi comunico che sono arrivato al traguardo. Nell’ultimo colloquio che ho fatto con Simone in Via Marsala, mi ha fatto capire che ho finito il permesso di stare qui dentro. Non me lo ha detto personalmente ma me lo ha fatto capire molto bene. Non so cosa farò quando uscirò da qui dentro, ma essendo una persona molto forte e testarda non mi lascerò andare come un barbone o come un uomo di strada. Adesso inizierà il freddo, le piogge, non sarà molto facile alla mia età. Spero che il Signore mi aiuti come ha fatto fino ad oggi, spero di trovare il mio lavoro come cuoco in un’altra città. Mi mancherete tanto, tutti, in particolare Fabrizio, tutti voi collaboratori di questo Giornalino che facciamo tutti i giovedì insieme. Purtroppo la vita continua, mi dispiace che le cose belle finiscano presto, quando mai te lo aspetti. Vi voglio molto bene a tutti, che Dio vi dia tanta salute e vi protegga ogni giorno. Grazie mille a tutti voi.

Antonio Piras

Page 3: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

3

Autunno

Come dice Ungaretti, “Si sta come d’autunno sugli

alberi le foglie” e ogni tanto in questa stagione

tira vento. L’autunno lo si riconosce dai

suoi paesaggi e dai colori della

natura, ormai il profumo degli odori

dell’orto è terminato. Ci stiamo godendo questi ultimi

raggi di sole con le sue giornate

ancora calde, le passeggiate romane di sera e le luci che illuminano

la città. Si sente già il profumo delle

caldarroste. Vedo già un prato di foglie, gli alberi spogli e solo allora sarà veramente

autunno. Ma tutte le stagioni sono stupende se le sai

apprezzare, perché sono la cosa più bella

che sia stata creata.

Lia

Il Giornalino

Non guardare il mio pianto, sono lacrime di gioia,

non cercare il mio silenzio, oggi ho voglia di parlare. Sono andata al Casilino

a fare il Giornalino, c’è pure il direttore,

che mangia, che stupore! Col suo pane e mortadella

accontenta la brigata, torte, musica e canzoni, ma che belle sensazioni!

Anna Maria Lo Presti

Il tunnel

11 anni fa sono entrato

nel tunnel degli invisibili, cammino e non esco mai.

Mi chiedo: perché non trovo la luce per uscire? Ma sono certo

che alla fine troverò la luce e tornerò a essere visibile

perché quella è la luce di Dio.

Pinuccio

Domani

Domani ti parlerò d’amore nelle lunghe sere d’inverno accanto alla fioca fiamma di un camino che consuma

la sua ultima brace. Ti sarò vicino

quando il vento impetuoso scruterà la mia anima e brandelli di ricordi

cadranno fra le nostre mani come silenziosi petali.

Io ti dirò le cose che non ti ho mai detto

guardandoti negli occhi e nella profondità del tuo

sguardo cercherò il mio mare

che ripete parole d’amore. Ti stringerò le mani forte, cercherò sulla tua pelle

l’energia del tempo trascorso, le emozioni trasmesse

solo sfiorandoci. Ti accarezzerò piano

e nelle pieghe del tuo volto troverò le mie speranze e le

mie illusioni, il mio dolore, sempre uguale al

tuo. Ti parlerò d’amore….

domani, forse domani!

Francesca

Mi addormenterò

Mi addormenterò sul prato osservando il cielo stellato, respirando

l’aria della sera per non pensare, per sognare e pregare

te Signore che sei Padre. Mi addormenterò per non vedere che cosa c’è oltre

il male, per amare e per sperare. Nel silenzio

della sera chiudo gli occhi con le stelle

che mi stanno ad osservare.

Lia

Salire le scale? No.

A salire le scale non sai, se è per sempre. Sali, vedi Dio,

scendi, c’è sempre Dio; ma non so se mi spiego, la differenza

dov’è? Siamo fortunati che non

siamo chiamati, ma che puoi fa’? Se sei chiamato ci devi

andare e non puoi rimandare, il cielo e la terra sono pieni della tua gloria osanna nell’alto dei

cieli, certo, non è il momento di salire ma neanche di scendere. Nostro Signore lo sa quanto me batte il core ma meglio resta’, c’è sempre tempo pe anda’?

Maura

Una vita vissuta

Oggi sono stato prima in compagnia di Alfredo che è

piuttosto brontolone. Poi ho incontrato Luigina che

parla, parla…dopo di che sono andato da un mio

amico, a Via Nomentana, Salvatore.

Sono poi tornato nella mia casa e ho disquisito dei

grandi misteri della vita con Alfonso.

Ho poi incontrato gli altri: Claudio, Giorgio,

Sergio…solite cose! Antonello Caggiari

La festa di Halloween

Per la festa di Halloween, dopo aver ballato e cenato

ho visto un gran premio e la vittoria di Raikkonen. Dopodiché mi sono

addormentato dopo i vespri e ho detto amen.

Moraldi

Tu ed io (sonetto) Come la foglia caduca

d’autunno, ti sei allontanata dall’albero genealogico e sono

rimasto solo: i figli vivono altrove…tu sei sola, d’accordo! Ma c’è alquanto una differenza

tra me e te, io ancora vivo nella casa dove li ho cresciuti e

concesso un’educazione e tu invece sei seduta su di una

panchina e ti addormenti su un gradino di salumeria, a P.zza

dei Siculi c’ero anche io. Anna Giovanna Contaldo

Page 4: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

4

Autunno

Con il bell’autunno intorno

un giardino di foglie rosse-giallo-grigie, sparse sull’erba, è un bel vedere

come un tappeto a ricamo.

Un bel pensiero viene come il proposito

di debellare una guerra e qualche mente distorta,

che è peggio, molto peggio

di una foglia morta.

Alla Siria, contro tutte le guerre.

Gian Paolo Donà

Dedicata a Stanlio e Ollio

Con questa poesiola un po’ stupìda ripenso a voi, diavoli volanti:

nessun con voi può vincere la sfida, ci avete divertiti tutti quanti.

Due grandi attori? No, c’è un equivòco, su questo voglio porre il giusto accento;

voi siete due folletti, e non è poco, lassù anche Lui il sorriso tiene a stento.

Federico

Tu sei sempre con me

Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza di una mamma

premurosa, io ti voglio bene, io dedico questi versi a te. Ognuno potrà se vuole dedicarli a chi vuole, io

sono fortunata che ho te che mi guidi e mi fai vedere le meraviglie della vita. Il tuo sorriso vale

più dell’oro, i prati pieni di fiori, tu sdraiata canti la tua canzone preferita. Le pene tu non le hai più, ma mi puoi aiutare a vivere serena per andare avanti

più forte.

Maura

5° Anniversario 19/11/2008

In riva al mare ho accarezzato la spiaggia, in nome tuo ho solcato i mari impetuosi, con mani coperte

sopra il tuo volto, un silenzio sopra il cielo, che non portasti il tuo ricordo spento, avevo tra i ricordi chiusi da anni. Una camminata affonda ogni mio desiderio di rivederti. Col tempo negli ambienti

biancastri, mi accese l’orizzonte in un vuoto sospeso, in quell’aria da culla abbandonata, con il viso d’angelo da bambino mi resi conto, un nome da ricordare, un cielo da dimenticare, nel cuore

delle mie mani mi porgesti il tuo amore nelle tue fasce. Se tu fossi con me, fossi stata tu una parte della mia vita. Una parte del tuo immenso ricordo

del passato, un futuro che non avrà mai fine. Vittorio Piga

È tutto finito

Hai visto che era come ti dicevo? Che la nostra storia non era una cosa seria, io te l’avevo anche

detto che non credevo che potesse nascere qualcosa di bello. Non c’è voluto niente, è bastata

una frase che tu hai frainteso e in un attimo tutto è finito. Una volta hai detto: se sono rose fioriranno.

Ma se erano carciofi e ci facevo una frittata, non era meglio? Era pure più gustosa, invece sono rimasto

con la bocca amara, ma forse non era neanche amore ma solo attrazione. È finito tutto, oppure non era neanche incominciata, stavamo bene insieme,

certo, non era poco ma ora è finito tutto. Gianfranco Bonelli

EPITAFFIO PER JIMMY FONTANA

Stavolta il mondo si fermò un momento per piangere, ed il giorno non verrà.

Federico

QUESTI FANTASMI … (Roma città poco aperta)

Sopra di noi il fantasma di Creonte aleggia, che non vuol la sepoltura

dell’ultimo nazista; che figura, persino dei fantasmi abbiam paura.

Ne ha fatte tante, Priebke, ma ora è morto,

seppellirlo sarebbe l’ideale: cosa si vuol, che iene ed avvoltoi

ne faccian scempio? Aggiungi male a male!

Federico

Il lavoro Lavoro......

incontri solo chi non ti vuole. Emarginati che camminano senza una meta.

Uomini e donne in strade affollate. Troppi senza speranza.

Lavoro cercato e mai trovato. Immense folle di nullafacenti.

Si aggirano tra rifiuti mai consumati. Mani tese come arnesi da lavoro mai utilizzate.

Fabbriche solitarie.... che soffrono perché abbandonate,

come cani durante le vacanze. Ma il consumismo va avanti, non ha crisi.

Incongruente chimera... che illudi e pur vinci senza pietà..

su coloro che ambiscono la fatica e il sudore di una sana occupazione. Ma presto il risveglio...

si affaccerà su un'alba di forza lavoro. Aranad

Page 5: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

5

Visita a CaprarolaVisita a CaprarolaVisita a CaprarolaVisita a Caprarola In un luogo così bello, non è superfluo dire, che questo storico bel paesino in mezzo al verde, sia davvero un peccato non visitarlo, dove domina da lassù magnifica e imponente Villa Farnese, superbo monumento, gioiello di architettura, fiore all’occhiello di uno dei più bei luoghi del Lazio.

Corre d’obbligo quindi, rendere omaggio a questa stupenda reggia; reggia come bel sogno realtà del mitico e glorioso periodo del Rinascimento. Su quest’opera ci mise lo zampino il genio del Sangallo; mica un qualunque inetto dilettante sprovveduto!... Via, via poi si successero altri geniali architetti. Ribadisco, sogno realtà ma, visitare questo luogo incantevole è davvero come vivere in un bel sogno, non per modo di dire, ad occhi aperti.

Gian Paolo Donà

Domenica 13 ottobreDomenica 13 ottobreDomenica 13 ottobreDomenica 13 ottobre Mi è successa una cosa bellissima. Tutte le domeniche mattine andavo a Porta Portese, in questo grande mercatino a comprarmi dei vestiti, avendo qualche euro in tasca. Quella domenica non servendomi nulla, decisi di farmi una passeggiata in centro. Prendevo il bus 81 da qui fuori, e scesi a Piazza Venezia. Mi incamminai verso Piazza Argentina. Passeggiando piano piano mi trovai in una piccola piazzetta dove c'era una grande chiesa. Questa chiesa si chiamava, Chiesa del Gesù. Decisi di entrare ad ascoltare la Santa Messa. Notavo che c'erano persone già sedute in alcune panche. Mi sono seduto in una di queste panche e guardavo l'altare dove c'era il Signore crocefisso nella croce, verso destra c'era la Madonna con Gesù Bambino in braccio sopra un piedistallo. Vedevo che entravano due signore anziane, vestite molto bene, con dei gioielli addosso: catenine, anelli e braccialetti. Si vedeva subito che erano persone benestanti e molto ricche. Ad un certo punto entrò una donna di strada, vestita molto male e sporca, era una barbona che viveva per strada. Queste due signore davanti a me si misero a criticare e ad offendere questa povera donna dicendosi tra di loro: "Teresa hai visto quella lì come è vestita, e come è sporca, io non sarei mai entrata in chiesa in quelle condizioni, ma non si vergogna!" Sentendo queste parole offensive di queste due signore, non riuscii a trattenermi, toccai la schiena di una signora dicendole: "Scusate ma come vi permettete di giudicare quella povera donna vestita in quel modo, di certo non ha la vostra possibilità, di certo non vive in una casa come la vostra, di certo non può lavarsi vivendo per strada, voi vi dovete vergognare!" Mi misi a sedere. Queste due signore mi guardarono confuse e spaventate senza darmi una risposta. Vidi queste signore prendere le loro borse, estraevano il loro portamonete e presero dei biglietti di carta, arrotolandoli. Una di queste signore si alzò dalla panca dove era seduta, si avvicinò a questa povera barbona, mettendole tra le mani questa carta. Cari signori, non erano scontrini di negozi, non erano biglietti di bus o metropolitane, erano molti soldi. Credetemi, passai una meravigliosa domenica. Fabio Concato cantava una bellissima canzone, "Una domenica bestiale". Io invece ho passato una domenica indimenticabile. Ciao, buona domenica a tutti.

Antonio Piras

Page 6: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

6

Recuerdo de AlhambraRecuerdo de AlhambraRecuerdo de AlhambraRecuerdo de Alhambra Recuerdo de Alhambra, sono i tuoi occhi chiari e dolci che mi ricordano il più bel tramonto che si possa immaginare. Recuerdo de Alhambra, è quel viaggio fantastico intorno al mondo, per noi impossibile da farsi; ma nella nostra fantasia è pura e viva realtà. Recuerdo de Alhambra, è uno stupendo assolo di chitarra delle mie dita, che irrompono, poi in un irresistibile infuocato flamenco dedicato a te!

Gian Paolo Donà Una cosa bella, che mi è recentemente capitata, è di essermi innamorato della donna più bella del mondo, ma lei non l’ha capito e forse questo è un aspetto di rilievo, voglio dire, è sicuramente un aspetto di rilievo. Adamo ed Eva erano stati creati dal Signore per stare insieme, a immagine di Dio nella beata Trinità: Gesù, Giuseppe e Maria. Sono un’icona della Santa Trinità. Una volta le consegnai un mazzo di fiori e fu allora che le dissi che ero innamorato di lei, ma credo che lei non abbia capito. Glielo ripeterò.

Antonello Caggiari

Sull’America, Sull’America, Sull’America, Sull’America, un po’ sul serio, un bel po’ per giocoun po’ sul serio, un bel po’ per giocoun po’ sul serio, un bel po’ per giocoun po’ sul serio, un bel po’ per gioco I dischi andati a male… pardon, andati a ruba di Frank Sinatra. Le scarpe-pagnotta a punta di Charlie Chaplin…. I fischi un po’ troppo fischi dei tifosi del club “YANKEE”. I “bidoni” un po’ pasticcioni di Stanlio e Ollio. La diva, oca giuliva, sempre alle prese con folli pretese. Si gira un altro film più per un dollaro in più, che per uno in meno. La bella maggiorata Mae West esponeva con orgoglio il suo bel “davanzale” di grossa taglia. Embeh? MAE WEST! Sempre e comunque cow boy, pistoleri e cazzotti, nei ciak-si-gira sotto l’ombra del mitico Gran Canyon. Tra un cin-cin ed un bourbon, di moda spopolava nei saloon, la cantante d’operetta LILY MARION “Dilyn Dilon”! Ma che malanno!!, rifanno “Via col vento”; di questi tempi più che un successo è di sicuro un danno! Qualcuno canta: “Vecchia America dei tempi di Rodolfo Valentino…” eccetera eccetera… Ancora??!! Embeh? Nostalgia! La febbre dell’oro (in quei tempi) imperversava: e giù, botti di whisky a rotta di collo come fosse oro! Da certe mode, nemmeno Ben Hur si salvava: col vecchio costume e andar con la biga imperversava. E Cinecittà, per tutta risposta ci dava giù: “Ma che c’avranno più de noi st’americani??!! Si ce sanno fa, de astuzia e de genio, lo devono agli indiani!”. E Toro Seduto? Toro Seduto non è più seduto perché non c’è più! A ‘sto punto, io me so’ reso conto che chi ha fatto la storia, per quanto possa apparire strano, o per scherzo o per amore o per di più, è sempre lei: la bella Marilù!

Gian Paolo Donà

Ultime volontà di E.T.

Quando il prossimo numero di Gocce di Marsala uscirà, io non ci sarò più (?). Quindi, qui esprimo le mie ultime volontà:

1) io, al mio funerale, non ci voglio venire; 2) sulla lapide, desidero che sia scritto: ‘Non disturbare’ – oppure ‘Finalmente dormo in santa pace’ –

oppure ‘Qui giace un cuoco morto di fame’. Se qualcuno verserà una lacrima, spero che sarà di Lacrima Christi, alla mia salute. Vi saluto, augurando a tutti voi amici buona permanenza. Alle mie amiche auguro buona permanen…te!

E.T. Data da stabilire (e meno male, perché se fosse stabile dovrei pagare l’IMU)

Page 7: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

7

C’è un tipo che chiede all’agente 007 James Bond: «Scusi signor Bond, mi dice dov’è il bagno?».

E James Bond risponde: «Non glielo posso dire, servizi segreti!». Antonello

C’è un popolo che vive al di là della Corsica: TRAS-CORSO!

Antonello

Sapete cosa fa una lumaca sopra una tartaruga? Due…lenti a contatto!

Fabrizio Conca

Un giorno il Papa deve uscire con la sua macchina, ma all’ultimo momento il suo autista non può presentarsi e così vedendo il garzone del bar e gli dice: «Ehi ragazzo, vieni qui!». E il ragazzo: «Dica Santità!!». Il Papa replica: «Figliolo, siccome il mio autista non si è presentato e io ho necessità di uscire, sali in macchina e mettiti alla guida!!!». Il ragazzo intimidito sale in macchina, ma va pianissimo, al che il Papa gli dice: «Figliolo, guarda che ho fretta!». Ma il ragazzo continua a quella velocità. Alla fine, il Papa spazientito gli chiede di accostare e si mette lui stesso alla guida, andando a velocità sostenuta fino a che non vengono fermati dai carabinieri. Il brigadiere va a vedere, ritorna indietro perplesso e dice: «Maresciallo, guardi che non possiamo fare la multa!». «Perché chi è? Il sindaco?», ribatte il maresciallo. «No, di più». «E allora chi è il Presidente del Consiglio?». «No, è una persona più importante». «Il Presidente della Repubblica?». «No, più importante ancora….». «E chi sarà mai?». «Maresciallo, questo non lo so, ma so che questa persona ha per autista il Papa!!».

Fabrizio Conca

La storia di un cervo Il signor cervo girava tutti i giorni nel bosco e pensava: «Anche oggi è andata bene. Nessun cacciatore è venuto a prendermi». Il cervo si mise a camminare nel bosco e diceva: «Oggi vado al fiume per bere un po’ d’acqua». Poi incontrò un cerbiatto molto piccolo e gli disse: «Come mai vieni da solo?». Allora il cerbiatto gli rispose: «Purtroppo i miei genitori sono stati uccisi dai cacciatori e sono rimasto da solo». Il cervo gli disse: «Vieni con me, ti insegno a sopravvivere e così diventerai grande come me». Il cerbiatto accettò e così i due si misero in viaggio, camminando per tutta la giornata. Ad un certo punto il cervo disse: «Fermiamoci qui, c’è molta erba da mangiare». D’un tratto una luce luminosa apparve al cerbiatto. Era il padre che gli disse: «Sei in buona compagnia, non devi pensare, ma devi continuare ad andare avanti con questo tuo amico. Sei fortunato e vivrai molto a lungo». Allora il cerbiatto fece una domanda al padre: «Mi cresceranno le corna come al mio amico?»

Piga Giuseppe

È È È È Halloween….Halloween….Halloween….Halloween….in Redazione!in Redazione!in Redazione!in Redazione!

Page 8: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

8

Page 9: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

9

Page 10: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

10

“Come una cassaforte”

Partecipare con un bel gruppo, depositando poemi scritti dove ognuno dà il meglio, altro gruppo in tipografia, con molta lena fa spazio per tutti una grande gioia, nel veder leggere le opere, si nota l’emozione, un momento vero per il proprio sentimento, il sentimento non distingue, esso è invisibile, su ognuno deposita il pensiero per sognare. Il giornalino le raccoglie come reliquie, meritano un posto dove poterle leggere con animo sereno, Maurizio con grande cura le prepara, con calma alla stamperia ogni aneddoto e frase in rilievo, un grazie doveroso a tutti coloro che partecipano, un incontro per esaltare ogni persona, il giornalino come una cassaforte, non nasconde ma deposita tutti i pensieri demandati. Il giovedì, serata di convivio, sempre presenti a far invidia a posti statali, mai assenze, tutti con compostezza si preparano e Maurizio con Anna e Francesca per dare il via alla lettura, io non conosco tutti i nomi, ma desidero ribadire che nella lettura il volto esprime un qualcosa in più, la timidezza regna sovrana, il lettore non ha coraggio di alzarsi per declamare, sarebbe valore per essa. A volte il colore abbellisce il giornalino, un tocco di grazia poetica esalta l’opera nel suo valore artistico, sì come cassaforte, dai pensieri, anniversari, ricordi nel rimanere indelebili, il ricordo nel vivere fanno, io provo affetto per tutti, come tante cose sono nel caos ma qui come una famiglia nel rispetto vero, Maurizio, grande persona, sa guidare con dolcezza, questa macchina non prende sbandate, sa tirare dritto. Questa compagnia si deve amare, nella semplicità esprimono grande verità nel rigo donare purezza, anche se uno fosse lontano, con il pc saprebbe recapitare un pensiero per continuare questa opera, ancora verso tutti un sorriso, siete grandi, fra noi non c’è distinzione, abbiamo tanta espressione, un grazie a questo complesso che permette di fare, andare avanti, sapere solo di…………………………………………………………… ……………………………creare verso ogni cosa “UN MOMENTO DI GRANDE EMOZIONE”!!!!!

Pierpaolo Piselli Il risveglio Che sonno che ho stamattina, non riesco proprio ad alzarmi. La mia coinquilina ha parlato tutta la notte da sola, sempre la solita litania, parolacce e bestemmie comprese. Certo che è proprio paranoica, qualsiasi tentativo per farla tacere è inutile, per non parlare della sveglia che fa squillare ogni trenta minuti. Stamattina sono in coma, mi siedo nel letto, metto un piede a terra e mi ridistendo. Non ce la faccio, gli occhi si chiudono senza rimedio, ho sonno…ho sonno, non ci sono dubbi, è proprio sonno. Non svegliatemi, voglio dormire per una settimana intera!

Anna Maria Lo Presti Promozione umana e spirituale I concetti di promozione umana e di promozione spirituale non possono essere disgiunti l’uno dall’altro, poiché procedono insieme, come camminano insieme nella vita i povero e il ricco. Se dai, ricevi, ricevendo dai! Ognuno si specchia nell’altro e insieme si specchiano nel volto di Dio. Il volontariato, il darsi agli altri, sia dei laici che degli appartenenti alla chiesa, riveste una importanza eccezionale e fondamentale nell’opera di promozione umana e spirituale. Perché prima umana e poi spirituale? Semplicemente perché se un povero viene lasciato a se stesso, abbandonato, egli si abbrutisce nel vizio, nell’alcool e nella sporcizia soprattutto morale; essendo debole si ribella e indirizza il suo odio, la sua rabbia contro Dio. Se invece riceve sollievo materiale alle sue forme di miseria, riesce a sollevarsi fisicamente, moralmente e quindi spiritualmente. Infatti Gesù, con il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ha voluto insegnarci che i bisogni primari dell’essere umano, se non vengono soddisfatti, causano odio, rancore, blasfemia, rivolte sanguinose e guerre fratricide. Se invece tutti pratichiamo la solidarietà, la carità, sino a diventare tutti volontari, volontari del bene e dell’amore, dando testimonianza, facendo questo senza remore né vergogna, dichiarando anzi che siamo da Dio ispirati, tutti, ricchi e poveri, saremo veramente fratelli, poiché così riconosceremo che Dio è il vero padre creatore di ognuno di noi. Immaginiamo un mondo dove ci aiutiamo a vicenda, ciascuno secondo le proprie possibilità, che possono essere economiche, ma anche fatte soltanto di un sorriso, di una parola, di una preghiera e di un pezzo di pane condivisi, in una solenne messa laica che ricorda il convivio di Gesù con gli apostoli, nell’ultima cena. Chi spezza il pane della bontà si rende simile a Dio, perché Egli ci ha creati a Sua immagine e somiglianza. Tutto ciò può sembrare utopistico, ma sta a noi fare in modo che un’utopia diventi realtà: applicando giorno dopo giorno la carità, che insieme alla fede e alla speranza fanno avanzare il mondo, innalzandolo al cospetto di Dio.

E.T.

In ottima forma Vivo come se fosse l’ultimo giorno, i medici non mi danno troppe speranze: il cardiologo mi consiglia un trapianto, l’oncologo dopo avermi diagnosticato un tumore al cervello, inoperabile perché posizionato tra i due emisferi e quindi impossibile intervenire chirurgicamente, si affida alla misericordia divina. Immaginate il mio stato d’animo, eppure malgrado tutto non so perché la gente mi trova in ottima forma, forse è il caso di dire in ottime forme: visto? Riesco ancora a far sorridere con la mia autoironia. Vi assicuro che non è facile convivere con l’angoscia che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo: tutte le mattine mi stupisco di esserci ancora, la sera invece vado a letto sperando che sia l’ultima: non mi resta che affidarmi alla

bontà divina, sperando che mi faccia soffrire il meno possibile. Sono entrata a far parte del Giornalino dando tutta me stessa, ringrazio tutti quanti per l’affetto che mi avete dimostrato, siete stati la mia voglia di vivere: spero di lasciare un buon ricordo perché non so per quanto ancora potrò scrivere…… Grazie, vi voglio bene!

Anna Maria Lo Presti Pensierino: Sarà un giorno speciale, sarà un giorno da ricordare. Qualcuno mi accompagnerà alla fine dei miei giorni, qualcuno sentirà il mio ultimo respiro… Sentirò l’ultimo abbraccio, sentirò l’ultima carezza, chiuderò gli occhi senza di te ma tu sarai con me, amore mio.

Page 11: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

11

"L’orgoglio nel cuore di essere papà” Per un papà nella vita non c’è distinzione, un figlio vale sempre un altro, nella tenerissima età, il trattamento è simile, tutto tramuta in un dolce sorriso, ogni attimo o momento, verso il loro sguardo si tramuta la fonte di vita, stringerli forte al cuore, una sensazione senza uguali il mondo si racchiude nel momento. Entrare in casa, sapere di loro, una forma di egoismo puro ma solo dettato dall’amore, in queste espressioni non c'è differenza per i figli, si fa solo così il pensiero al domani, nell'espressione degli occhi l'inondazione d'amore che tutto travolge nell'abbraccio, essere papà è parte importante, dove tutto va nel migliore apprendere un qualcosa in più. Ho conosciuto un papà di bimbi come un particolare di immenso valore di occhi a perle, scrivendo di loro aumento la pressione che inonda il papà nel trasformarsi per loro, non può trascurare il lavoro, ma tutto nel riuscire nel prenderli in braccio ammirare un qualcosa in più birichini favolosi peperini sempre in moto, il loro andare da vita a questa famiglia. Certo non si può trascurare la mamma, che del suo valore tutto si sa e nel silenzio tutto a sistemare, ma dimostrare ciò che nel cuore un padre prova giorno per giorno anche lui sa essere apprensivo, un papà di gran valore, saper di grande responsabilità farla crescere nel migliore a lei non mancare, veder un gruppo famigliare intorno a questi mollichetti, e sì l'amore può solo regnare con sintonia. Aver descritto di questo papà dal grande valore umano, il piacere di dirlo al mondo intero, dimostrazione che il mondo non va bene, il valore di questi pargoli non ha limiti sono l'essenza, nello sguardo di loro solo amore sa sgorgare, il loro sorriso pulito la vita sa illuminare nel meglio, saperli amare e proteggere, questa giungla maledetta non li rispetta ecco perché un papà............... ................................... così è meraviglioso descriverlo" BRAVO PAPA' "’ !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Pierpaolo Piselli La competitività

Questo articolo è stato spedito a redazioni di giornali del mio paese, trasmissioni televisive e testate giornalistiche degli Stati Uniti. Ti capita di svolgere un lavoro di ricerca accurato, indagar sui perché di molti fattori che stridono con la vita dell'uomo, attività sui motivi che portano la società civile a non indagar in tal senso, lavorare sugli errori macroscopici di chi è ai vertici delle gerarchie sociali, cercar di mettere in discussione elementi che anche un bambino di due anni potrebbe vedere, capire i rallentatori artificiosi creati per far credere che l'attività sociale ha un procedere lento mentre è una falsità colossale, investigar che oggi non c'è mai stato così tanto denaro, ma è sequestrato dai benestanti che arraffano tutto, che se ascoltano le pagine del Vangelo dove un Pubblicano si pente e darà quattro volte tanto ciò che ha rubato...girano il volto dall'altra parte e poi dicono d'essere Cristiani e citano Iddio cento volte il giorno, constatare che è falso che non c'è lavoro, è tolto di mezzo dalla Fabbrica del Consenso che impedisce di crearlo come rimettere ordine l'assetto idrogeologico e operare per la salvaguardia del Patrimonio Artistico e Paesaggistico del paese come esempi semplici di come il consenso, impedisca e ostacoli la creazione del lavoro e volani causativi per l'uomo e la società. Svolgi il lavoro in maniera accurata, meticolosa,usando molti mezzi espressivi, individui le incidenze per l'uomo delle disarmonie, pensi che è un lavoro così accurato che non possa che trovar rispondenze in chi fa cultura ed invece...

Qualcuno ti risponde che è di un livello troppo elevato, indaga su troppi perché, eccessivamente cerebrale, non alla portata di tutti, usi eccessivi di strumenti dell'intelligenza. Incominci allora a farti domande: in questo paese esiste la competitività? Forse verso il basso, vedasi alla voce Mediocrità? Chi usa eccessive doti cerebrali è un asociale? La ricerca d'indagar sui perché è deleteria per la vita sociale che ha bisogno per manifestarsi del pressappochismo, l'inettitudine, i permalosi e i poveri di spirito? Tutto ciò ha qualche volano causativo per l'uomo e la società, sua emanazione? A cosa serve la Democrazia? Per gettar tossicità in ogni dove? La Democrazia serve se è uno strumento dinamico che s'interroga, analizza gli errori, teorie, impara, comprende, mutar strumenti analitici come costante, si mette in discussione, usa al meglio le risorse umane, investe in menti insolenti che sanno pensar diversamente, cambia basi operative e strumenti se quelli esistenti sono inadeguati , dialoga con la natura delle cose, dell'uomo; se non fa ciò non ha alcuna funzione utile è diventa il terreno d'azione degli Infingardi. Esiste una soluzione semplice allora: fate una legge che dica che è reato aver troppa capacità analitica e cerebrale, farsi domande è inutile...eviterei di citar l'Antico Testamento e se ami stupirti della vita, far scoperte, vita interiore e spirituale, senza indossar maschere...allora non sei moderno. Qualche volta mi sembra di vivere in un paese insano e senza senso, come se vivessi in un edificio abitato da esseri collerici, dediti all'astio ed io, l'unico ad usar Intelligenza Emozionale e Coerenza Cerebrale ed allora...accusato di non amar il mio paese perché non uso il turpiloquio e i gesti scurrili; sarebbe scortese citar che la Civiltà ed il Progresso, generati dal silenzio, la ricerca, farsi domande, mettere in discussione fattori...in caso contrario...oggi si morirebbe ancora per gli effetti del Carbonchio, il Vaiolo, la Peste e per comunicare, i messaggeri come nell'Antica Grecia. Par non popolare dir che oggi si muore per la tossicità dei cibi, l'ambiente infetto, l'inquinamento delle falde acquifere, le devastazioni ambientali, le culture dei terreni che distruggono il sistema immunitario dell'uomo ed i reparti Oncologici degli ospedali pieni di pazienti che lottano per la vita e qualcuno guadagnaci milioni di dollari se loro simili muoiono per arresto cardiaco di cui loro sono i mandanti e la guerra contro la mente umana è l'evento bellico nascosto più cruento che esista. Allora sembra che per ottenere vita sociale ed economica, non bisogna svolgere lavori accurati, impegnarti, farti domande; serve usar frasi generiche e la Mediocrità, questa è la vera competizione in questo paese e se ci sono angustie sociali...basta un pò d'antagonismo artefatto e per magia...le urla creano benessere e sanità sociale che è il mezzo perfetto per crear solitudine umana e la mancanza di Coraggio Cerebrale che passa per essere utile. Non credo che Pasteur, Fleming, Ampere, Einstein o i Fratelli Lumière, abbiano mai utilizzato tali mezzi. Attilio Saletta: pensieri di un asociale. Sii un parametro di qualità. Alcune persone non sono abituate ad un ambiente in cui è prevista l'eccellenza. Steve Jobs.

Attilio Saletta

Page 12: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

12

Per la mamma Mamma: parola magica e divina, della casa sei la regina. Noi figli ti amiamo, grazie della vita che ci hai donato. Gli anni passano veloci, i tuoi capelli sono bianchi, ma tu sei sempre tu, colei che ci ha fatto vedere la luce, il cielo, il colore del mare, ci proteggi sempre dalle sventure della vita e del male. Non ti ho mai conosciuta e non so se sei ancora fra noi, ma non importa. Sei tu che mi hai creato donandomi la vita, donandomi amore. So che mi somigli in tutto, così dice chi ti ha conosciuto e amato. Le stelle brillano al tuo passare, di mamma ce n'è una sola e sai come si dice? “Chi ha la mamma piange, ma chi non ce l’ha, piange e si dispera”. È vero, in tutta la mia vita ti ho cercato e mi mancava il tuo affetto, il tuo amore e la tua mano tremolante, accarezzandomi i capelli, ma tu non c’eri accanto a me. Sai quante volte ho detto “Ah, se avessi avuto una madre!!!!” . Il dono che tu mi hai fatto è avermi dato la vita, un nome e anche un po’ di affetto e amore che non ricordavo. Ormai sono una donna e una mamma. Quello che non ho avuto da te, l’ho dato ai miei figli, circondandoli di affetto. Amore è dar loro la buonanotte prima di andare a dormire, vederli crescere e sposarsi per poi lasciare la casa che traboccava d’amore, come il cuore di noi figli per colei che è la regina e la fata, per colei che ci sgrida e poi dopo si pente. Grazie mamma di esistere e per il grande donato che ci hai fatto: la vita!!!

Marisa Serapiglia

L’addio al Giornalino

Cari compagni del Giornalino, lunedì parto per la Brianza, ma questo è il destino.

Mi mancherete tanto, da Francesca a Luciano, vi seguirò ugualmente su Internet, come se foste vicino,

mi mancheranno anche le torte, le bibite e qualche panino e quando uscivo con Anna mano nella mano.

Moraldi

Tu bella e dura, ma in fondo anche tu hai un cuore dolce. Fai la dura, poiché questo è il tuo lavoro di controllore.

Tuttavia io ti ringrazio perché non mi hai multato e non mi hai fatto scendere. Sono salito a Catanzaro Lido diretto a

Reggio Calabria Centrale. Tu hai due begli occhi

celesti, i capelli rossi tirati indietro e due labbra bellissime e morbide.

Francesco Sepe

Forza di volontà Caro Amico, è stata bella la nostra amicizia, ma tu non sei stato sincero, a te non interessava essermi amico ma altre cose. Ho riflettuto parecchio su questo strano rapporto, ho dedotto che non ha più senso frequentarci, cerco qualcosa che tu non sai dare: purtroppo sei una persona egoista e calcolatrice ed io mi sento a disagio con te. Sono una donna solare e mi piace frequentare persone sincere e senza secondi fini: è inutile continuare una commedia che non porta a niente, fa male ad entrambi. Sono sicura che ce la farai, hai alle spalle persone che ti aiutano, ma tu ci devi mettere tanta forza di volontà, tanta determinazione: devi riprendere in mano la tua vita con dignità, ritroverai un mondo nuovo, ma soprattutto un uomo nuovo, senza doverti sentire in colpa per aver sbagliato qualcosa. Vai avanti, la meta è più vicina di quanto credi, ti voglio bene, un’amica.

Anna Maria Lo Presti

Per i settant’anni di Paperino

Ozioso? Se ti batti a più non posso Contro Gastone, perfido cugino,

contro zio Paperone, contro il grosso stuolo di creditori, o Paperino,

con la sfortuna appiccicata addosso, con rabbia ed incoscienza di bambino; se penso a te sorrido e son commosso

perché ti sento a me così vicino. Un buono a nulla? No, buono per tutto,

perdente forse sì, ma mai perduto, tu te la cavi sempre e dappertutto.

Hai settant’anni, caro Paperino, però non sei né vecchio né canuto,

auguri, dal tuo quarto nipotino. Federico

Saluti Quando sono sbarcato qui con voi ho passato dei bellissimi giovedì. Oltre che “giovedì gnocchi” ho imparato ad apprezzare tante cose e pur essendo astemio ho gustato tante “Gocce di Marsala”. Per non parlare poi della mortazza che mi era purtroppo sconosciuta e che ho apprezzato particolarmente. Ma come i sogni che svaniscono all’alba, anch’io diventerò per voi solo un ricordo, poiché finalmente il mio indice si è di nuovo illuminato e funziona anche il “telefono-casa”. Un’astronave mi porterà via tra breve, ed io vi porterò con me, nel mio cuore. Addio!

E.T.

Maurizio

Ti conosco da poco e mi sei piaciuto subito, mi hai messo a mio agio con i tuoi amici,

che ora sono anche i miei amici. Che bello il giovedì stare con te

e con tutti gli altri. Ci sono pochi attimi di allegria, ma io

aspetto quel giovedì. Maurizio, sei come l’oceano, sei GRANDE.

Pinuccio

Per le due ragazze dei Parioli Questo per voi si chiamerebbe amore? Aprire le gambe e quel che si guadagna

in polvere finisce, e il vostro naso non sente più il profumo della vita. Le braccia strette lasciano soltanto

lividi sopra il corpo e dentro il cuore; chi vi ha ferite, chi vi stava accanto

quando vuote passavano le ore? Questi miei versi non vi danno niente,

gli altri invece vi davano denaro; forse per voi il cambio è conveniente,

però il finale della storia è amaro.

Federico

Page 13: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

13

“2 novembre. Giorno del ricordo” Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore. Questo ci ricorda il giorno dedicato alla memoria dei nostri cari defunti. E io penso che di bene ne hanno fatto molto. Meritano rispetto per tutto l’amore che ci hanno dato, facendo parte della nostra vita e della nostra storia. Il loro ricordo ci accompagnerà sempre dal cielo, ci guarderanno e ci sorrideranno. Non saremo mai soli con loro accanto. Non devono mai essere dimenticati, sono lì ad aspettare un fiore e una preghiera. Non dobbiamo essere tristi, sono nella pace, nelle braccia del Signore, nella Sua casa. Abbiamo un padre che ci accoglie come suoi figli, senza mai abbandonarci. In questi giorni, facendo visita ai miei cari, ho notato che nessuno è stato dimenticato, sembra un giardino con i lumini accesi. Poi però tutto appassisce e i cari defunti vengono dimenticati. Il giorno del ricordo finisce. A che cosa serve tutto ciò? Il 2 novembre deve essere sempre ricordato, perché i nostri cari ci hanno amato tutti i giorni e così deve essere verso di loro. Non dimentichiamoli mai. Voglio ricordare i nostri amici Vincenzo, Emanuele, il caro Alberto e il papà di Francesca, Aldo. E che questo giorno sia veramente il ricordo per tutti e nessuno sia dimenticato mai.

Lia Le mani tue Quanto tempo è passato dal giorno in cui le mani tue non stringo più, quando camminando per la strada, tu prendevi la mano mia, io me giravo guardandote dentro l'occhi, li tua sembravano che ridevano, forse anche li mia, così anch'io stringevo la mano tua, camminando insieme a te, tutto me sembrava bello, a volte facevo il buffone per farti ridere, ci riuscivo sempre, è ancora bello il tuo sorriso. Ma quanno te rodeva nun c'era verso, stavi ammusata e manco si te facevo er solletico, un sorriso nun te scappava, nun te vojo mai biasima', però certe volte eri così pallosa, solo si venivano l'amiche tua, allora rimbalzavi sur divano e te mettevi a cazzarà co' loro e sempre co' la sigaretta in mano e la macchinetta der caffè sur foco, se invece te dicevo io, fà er caffè c'avevi sempre la risposta pronta (dai fallo te che er tu è più bono). Certe volte t'avrei voluto sbatte ar muro, ma poi pensavo, che facevi parte del monno mio, quanto tempo è passato dar giorno che le mani tua non stringo più, e pensa che so' stato io, che nun te l'ho più strette, volevo annà via, c'avevo fretta, le mani tue non stringo più.

Gianfranco Bonelli

Ieri ci hai lasciato, anche Lou Reed.

Anche lui, poeta maledetto. Dal dolore un colpo al cuore come Billy Lee Kid.

Le sue musiche bellissime. Aveva 71 anni, chi l’avrebbe mai detto.

Arrivederci grande Lou. Ci rivedremo con certezza un giorno lassù.

Moraldi

Il mio migliore amico Sei come l'acqua nel deserto, come un fiume in piena: emani calore come il sole, dolce come un pasticcino ripieno. Sei l'ultimo pensiero prima di dormire, il mio primo pensiero del mattino: sì, sei tu, mio aromatico caffè; senza di te mi sentirei fiacca, senza energia: sei la mia carica, il mio buonumore, il mio sorriso dopo una notte insonne. Ti giro e rigiro nella tazzina, sento il ticchettio del cucchiaino: lo zucchero si scioglie, eccoti pronto, socchiudo gli occhi e ti bevo: grazie di esistere!!!

Anna Maria Lo Presti

Onore al Ghetto Il Ghetto è stato un esempio per noi giovani che non abbiamo vissuto la guerra. Tante famiglie credevano nella vita e volevano vivere come tutte le altre, ma ciò non fu possibile. I tedeschi volevano tutto l’oro che possedevano. Essi fecero una rappresaglia per catturare tutti gli ebrei del ghetto. Non solo… i tedeschi volevano rapire anche il Papa, come riscatto contro gli americani, ma un ragazzo che faceva contrabbando si infiltrò nel palazzo del Pontefice e lo avvisò in tempo, così da potersi mettere al sicuro. Perciò quando i tedeschi entrarono a San Pietro, non trovarono il Papa. E quindi quel giorno i tedeschi rimasero fregati. Tanti ebrei si nascosero nelle chiese e si salvarono, ma altri furono trasportati in Germania, mentre altri ancora rimasero uccisi nel ghetto. Il Papa tornò in Vaticano, cercando di salvare molti ebrei. Oggi si racconta che fu proprio il Papa a dare 20 chili di oro per salvare coloro che erano perseguitati dai tedeschi. Anche molti tedeschi furono uccisi durante quei giorni. Io vorrei ringraziare Papa Pio XII per aver salvato tutte quelle famiglie, a rischio della propria vita.

Piga Giuseppe Per i defunti Come non ricordare i nostri morti, le nostre care persone che come noi hanno amato, gioito, sofferto. Ora sono lì con la loro fotografia su di una lapide gelida e fredda, con dei fiori appassiti! Lunghi corridoi illuminati da una luce fioca, giovani vite appaiono al nostro passare, magari morte per un incidente o una malattia, e chi può dirlo? Ricordo con immenso dolore persone a noi care come De Iorio ospite dell’ostello, Carletto, amico con cui ci si poteva confidare, Livia, amica di teatro, Alberto, le sue poesie ancora nelle nostre menti come il suo sorriso e le sue battute, un profondo dolore ha lasciato a tutti noi. Voglio scrivervi due righe per il papà di Francesca, scomparso di recente lasciando un gran vuoto e un forte dolore a chi lo ha amato e conosciuto. Ricordi per te Francesca, vivi nella tua mente, quando ti prendeva la manina per portarti a scuola, quando giocava con te e ti faceva addormentare, quanti ricordi e rimpianti impressi su di te, ma il dolore è forte e ti accompagnerà per un bel po’ di tempo. Preghiamo per lui. Un forte abbraccio va a mio padre, scomparso ormai da molti anni. Lo ricordo sempre con tanto affetto, mi manca da morire! Una preghiera a coloro che non ce l’hanno fatta per quella nave affondata, che ha spezzato molte vite. Li ricorderemo sempre. Ora tutti riposano in una pace infinita dove non c’è odio né cattiveria. Preghiamo per loro dove sono, in un regno di pace, di silenzio. A noi rimane il dolore profondo dei nostri cari, amici, persone conosciute e poi amate. Preghiamo tutti insieme sentendoci fratelli e più buoni. Addio a voi che ci avete amato, che la pace eterna sia con voi.

Marisa Serapiglia Ai 3 angeli dell’ufficio Caritas Carissimo signor Simone, vorrei ringraziarla per tutto quello che ha fatto per noi, è un vero angelo. Lei ci ha fatto capire come vivere lontano da voi. Poi vorrei ringraziare la signora Lucia. Con i suoi consigli ci ha fatto aprire gli occhi. Lei è un vero angelo dei senza fissa dimora, perché dà conforto a tutti, anche se a volte è arrabbiata quando vede le cose fatte male. Un ringraziamento va alla signora Fabiola, che quando il signor Simone non c’era, ci ha sempre aiutati ad andare avanti. Questi sono i veri angeli della Caritas. Tutti i giorni, se si trovano a lavoro, chiamano per sapere come va e la sera vengono al dormitorio. Noi andiamo alla Caritas due volte alla settimana, per il canto e per il giornalino. Spero che i tre angeli leggano questo ringraziamento da parte della famiglia Piga e Mameli. Vi ringrazio tutti perché siete veri angeli. Piga Giuseppe

Page 14: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

14

La gita a Fiuggi e Cassino Il 26 ottobre di quest’anno, con la Caritas, ho partecipato ad una gita organizzata da suor Vittoria, in cui

c’erano ospiti dell’Ostello, ospiti di casa Santa Giacinta e qualche esterno. La meta era Fiuggi e Cassino. Siamo partiti, con un bellissimo sole, alle ore 8.30 circa del mattino e ci ha accompagnati Simone. Siamo arrivati a Fiuggi dopo circa 2 ore, abbiamo visitato le terme che erano bellissime. Da lì ci siamo poi spostati a Cassino, dove abbiamo mangiato alla Caritas. Dopo aver pranzato, siamo saliti su fino all’abbazia di Montecassino. Dovevamo salire a piedi, ma era troppo tardi e non saremmo arrivati in tempo, così siamo saliti con il pullman. Il monastero è veramente maestoso. Non riesco a descrivere la bellezza di questo posto, ma posso dire quanto mi abbia impressionato. Questa gita è stata un bel momento di preghiera, di canzoni, di risate e di divertimento, insomma, un momento di aggregazione da poter condividere insieme. Sapete, se questa giornata fosse stata organizzata in un altro contesto, sarebbe stata la cosiddetta “gita fuori porta”, ma in un contesto come

questo, la cosa è diversa, perché la gran parte delle persone che stanno all’Ostello ha alle spalle problematiche diverse e quindi una giornata così non può far altro che far sparire dalla testa i brutti pensieri che ci angustiano, seppure per un solo giorno. Vorrei approfittare di questo momento per rivolgere un grazie di cuore a tutti: a suor Vittoria, a Simone, ai volontari della Caritas che ci hanno offerto il pranzo, insomma… GRAZIE A TUTTI!! Fabrizio Conca

Sabato 27 Ottobre Poche parole, GRAZIE…

Volevo solo ringraziarvi, perché ognuno di Voi con il suo carattere, la sua simpatia, la sua allegria ha contribuito a realizzare una giornata bellissima.

Sole + ottima compagnia + Fiuggi e Cassino = Giornata stupenda Simone (op.)

Meravigliosa gita Cosa dire? Una gita meravigliosa, all’insegna del divertimento e di tantissima fratellanza. Partiamo al mattino con un leggero

ritardo, ma va bene lo stesso. Sotto un cielo azzurro e in una giornata primaverile, quasi estiva, fra canti e suoni, arriviamo a Fiuggi, prima tappa, bellissima, accogliente. Ci incamminiamo in un grandissimo parco fiorito pieno di piante, di fiori e sedie per poterci gustare tutta la natura, davvero fantastica! Prendiamo tutti un delizioso caffè dalla barista di nome Marisa, proprio come me. Poi, dopo tanto splendore, ci avviamo verso il pullman, direzione Cassino. Allegri, felici, tutti uniti, si parte e si canta fino a sera. Durante il viaggio preghiamo Dio per averci donato questa splendida giornata. Arrivati a Cassino, facciamo le foto, scambiamo due chiacchiere e poi ci rechiamo a pranzo offerto dalla Caritas. Tutto squisito, molto buono, dall’antipasto al dolce, un’armonia davvero speciale. Dopo aver pranzato ci rechiamo all’abbazia di Montecassino, in cima ad una montagna alta 520 metri. Entriamo. Il prete ci stava aspettando per salutarci tutti. Quindi, scattiamo la foto di gruppo. Successivamente entriamo nella chiesa grande. Bella è dir poco;

visitiamo tutti gli altari, dicendo sottovoce una preghiera. Tutto è davvero spettacolare, sacro, armonioso, con una vista e un panorama veramente affascinanti. C’era una grande croce a terra a simboleggiare il cimitero dei polacchi. Tutto questo ci ha lasciato con il fiato sospeso. Tutto era meravigliosamente bello! Lasciamo l’abbazia ancora commossi e ci avviamo verso il pullman che ci stava aspettando per fare ritorno a Roma. Io avrei voluto che questa giornata non finisse più, ma come per tutte le cose belle, c’è sempre una fine e si ritorna alla quotidianità, alla vita di tutti i giorni. Io voglio fare tantissimi ringraziamenti a coloro che hanno organizzato questa gita fantastica, agli operatori, ad Andrea che mi ha inserito nel gruppo grazie, grazie di cuore, a suor Vittoria, sempre carina con il suo sorriso e che ci ha viziato con le sue caramelle grazie, grazie davvero da me e da mio figlio Fabrizio. Un grande grazie anche da parte sua. Grazie anche da tutti noi dal più profondo del cuore alla signora Bruna che ha provveduto alle spese per la gita. La vostra bontà è infinita e raggiunge il nostro cuore, illuminandolo come raggi di sole. Grazie con tanto affetto da tutti i partecipanti della gita. Grazie, grazie a tutti voi che almeno in questa giornata ci avete fatto dimenticare i tanti problemi della vita! Ci donate tanta gioia, armonia e serenità. Voi fate tante cose belle come la festa dei compleanni, il canto e molto altro che rendono felici tutti gli ospiti e noi esterni! Grazie per tutto questo, sono ricordi che conserveremo nei nostri cuori per tutta la vita e che non si cancelleranno mai. Ancora grazie, vi vogliamo un mondo di bene.

Serapiglia Marisa e Giontella Fabrizio Un giorno insieme. Gita Fiuggi-Cassino Sabato 26 ottobre è stata organizzata la gita Fiuggi-Cassino. Siamo partiti alle ore 8.30 accompagnati da suor Vittoria, suor Dolores, Margherita, Simone, Antonio e Marco. Abbiamo detto grazie al Signore per la bella giornata e per l’opportunità di stare insieme. Durante il viaggio abbiamo cantato, accompagnati dalla chitarra suonata dal nostro amico Antonio. Arrivati a Fiuggi, siamo entrati nel vastissimo parco in cui è situata la Fonte Anticolana, denominata anche Fonte nuova, in quanto inaugurata negli anni ’20. Siamo rimasti incantati da tanta bellezza. Abbiamo visto la Fonte Bonifacio VIII, costruita all’inizio del secolo ed aperta tutto l’anno. Terminata la visita, ci siamo diretti a Cassino, dove ci attendevano per il pranzo. La città di Cassino è situata al confine con la Campania e sorge a 40 metri di altezza sul livello del mare. In epoca romana il suo nome era Casinum, poi in seguito venne chiamata San Germano. Tale città fu legata a San Benedetto da Norcia, che fondò l’Abbazia di Montecassino. Siamo tati accolti con molto affetto e il pranzo è stato ottimo. Lo stare insieme e l’amicizia che ci lega sono stati importanti. Al termine del pranzo, dopo i ringraziamenti, ci siamo diretti verso l’Abbazia di Montecassino, dove ci attendeva l’abate per darci il benvenuto. L’abbazia sorge sul monte omonimo a 520 metri di altezza e fu fondata da San Benedetto da Norcia. Venne devastata dai Longobardi e dai Saraceni. Nel 1349 fu distrutta da un terremoto e durante la Seconda Guerra Mondiale fu rasa al suolo. Il saluto dell’abate e la visita all’abbazia ci hanno lasciato la gioia nel cuore. Un grazie a chi ci ha accompagnato in questa bella gita e a chi ci ha permesso di stare insieme. Siamo una famiglia che cammina insieme. Tutto ciò ci rende più forti e ci ricorda che non siamo mai soli. Grazie a tutti. Lia

Page 15: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

15

RIFLESSIONI SULLA PACE Pur se non abbiamo partecipato alla veglia di preghiera per la pace del 7 settembre a San Pietro, abbiamo anche noi voluto riflettere sulla pace e soprattutto su cosa ciascuno di noi possa fare per camminare sulle vie della pace; come base abbiamo preso la riflessione fatta da Papa Francesco in quella occasione.

Innanzitutto abbiamo scelto di non parlare di guerra che normalmente viene associata in opposizione alla pace: non è stata una scelta di indifferenza o menefreghismo perché ben sappiamo quale siano le devastanti conseguenze che la guerra porta alle persone coinvolte cui esprimiamo la nostra fraterna solidarietà ma abbiamo pensato che riaffermare il nostro deciso no alla guerra sia fondamentale ma non sufficiente per vivere la pace. Ci siamo posti due domande prendendole dalle parole del Papa: “Cosa vuol dire rompere l’armonia del Creato?” e “Cosa significa essere custode del fratello?” ed abbiamo provato a mettere in

comune quello che ciascuno di noi aveva dentro, nel proprio intimo con coerenza e senza accampare scuse. Sicuramente vivere in pace vuol dire che nella vita quotidiana dobbiamo essere disponibili ed accoglienti, che dobbiamo trattenere la nostra facile voglia di giudicare senza però essere buonisti o peggio ancora passare per fessi. La PACE per noi è:

AMORE GIUSTIZIA

CONDIVISIONE FRATELLANZA

Per concludere con un po’ di allegria, vogliamo ricordare il brano di una famosa commedia musicale di qualche anno fa che pensiamo possa riassumere quello che dovrebbe essere il nostro atteggiamento: AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CHE C’È UN AMICO IN PIÙ SE SPOSTI UN PO’ LA SEGGIOLA STAI COMODO ANCHE TU, GLI AMICI A QUESTO SERVONO A STARE IN COMPAGNIA, SORRIDI AL NUOVO OSPITE NON FARLO ANDARE VIA DIVIDI IL COMPANATICO RADDOPPIA L’ALLEGRIA… LA PORTA È SEMPRE APERTA LA LUCE SEMPRE ACCESA…

Un saluto a tutti da Gli amici del lunedì

Page 16: TT“Tradizioni di famiglia“Tradizioni di famigliaradizioni di ... - … · 2013. 12. 4. · Io mi sveglio e tu ti svegli con me, io sono felice e tu sei qui con me, dolce carezza

16

Uomini A. Sebastiano 3/11 B. Mario Carlo 21/11 C. Angelo 23/11 C. Fabrizio 8/11 C. Massimo 10/11 P. Nicola 20/11 P. Alessandro 6/11 T. Giovanni 10/11 Tonino (volontario) 24/11 Oscar (volontario) 16/11

Donne G. Yordanka 5/11 N. Carmen 22/11 P. Melaniya 20/11 S. Runyana Todorova 9/11 Loretta (volontaria) 21/11

Festa di compleannoFesta di compleannoFesta di compleannoFesta di compleanno La Festa per i nati del mese si terrà il

21 novembre 2013 Già da ora AUGURI a tutti i festeggiati! Parteciperanno gli scatenatissimi amici Graziella, Stefano, Tonino, Francesco Maria Antonietta, Monia ed Antonietta, ed i ragazzi dell’Azione Cattolica guidati da Don Simone di Resurrezione, con Roberto alla consolle, all’animazione insieme ai

volontari del giornalino e gli insostituibili amici di Ognissanti per la pappatoria. Enza ci preparerà la famosa “torta al-l’ananas”, Loretta le “palline al cocco”,

Fernanda le “rose del deserto”, Felicita le ”crostate” e Rita “un dolce a sorpresa”. Alle bibite provvederanno Rita, Maria Teresa e Roberta mentre Lina, Patrizia, Mario, Antonio, Edoardo, Fausto, Ada, Filippa e Francesco. Ringraziamo la pasticceria “cinquestelle” per i dolci che ci dona per la nostra festa dei compleanni. Ogni lunedì sera: lettura e commento dei quotidiani a cura di Massimo, Eleonora Giulia, Giorgio e Oscar. Ogni martedì sera: prove del coro Filarmonico Casilino (…..e va bene così) diretto dalla maestra Gisella Rocca. Ogni giovedì sera: redazione del gior-nalino a cura di Maurizio, Francesca, Alessandro, Anna, Floriana, Lorenzo e Luciano. A questo numero hanno collaborato:

Anna Giovanna, Gian Paolo D., Marisa, Lia, Maura, Giuseppe, Vittorio, Anna Maria, Gino Luigi, Pierpaolo, Antonello, Ivo, Federico, Massimo, Pinuccio, Emanuele, Nicola, Moraldi, Gianfranco, Fabrizio, Attilio, Antonio, Francesca, Floriana, Maurizio, Alessandro, Anna, Lorenzo, Luciano, Antonello, Luana, Gabriele, Simone.