Travi soggette a taglio e momento flettente
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Travi soggette a taglio e momento flettenteQuando i carichi o i momenti hanno vettori perpendicolari all’asse si parla di sollecitazioni su travi o beams
Il piano di inflessione è quello ove agiscono i carichi e che contiene la linea d’asse indeformata e deformata
Lo scopo è di determinare le sollecitazioni che agiscono su ogni sezione lungo l’asse
Trave Incastrata a sbalzo Cantilever beam Trave appoggiata a sbalzo
Beam with an overhang Trave semplicemente appoggiataSimply supported beam
Spesso le travi sono classificate in funzione delle loro condizioni vincolari
Il passaggio dai vincoli fisici alla idealizzazione degli stessi nel modello va fatta considerando le effettive condizioni di deformabilità locale
Il sistema di ancoraggio ad asola consente piccoli spostamenti assiali carrello
Il fissaggio sulla parete sottile garantisce l’impedimento della traslazione ma non la locale rotazione cerniera
Il fissaggio rigido del piatto di base garantisce il bloccaggio incastro
Le strutture a traliccio (travi sottili rispetto ingombro struttura) sono considerate come tutte incernierate per effetto dei cedimenti vincolari –dovuti anche a plasticità locale
In questo caso solo i tubi spessi lavorano a flessioni e sostengono i carichi – i tubi sottili mantengono la forma delle sezioni sotto carico
Versione completamente smontabile
Tipici giunti a molteplici innesti
Millennium bridge
CONCENTRATI: Se la zona di carico ha una piccola estensione rispetto sviluppo assiale
In rapporto ai carichi applicati:
DISTRIBUITI: Se il carico è definito per unità di lunghezza q
q costante q variabile linearmente q(x) variabile in modo continuo
Calcolo delle reazioni vincolari
Sono immediatamente determinabili solo per sistemi isostatici ai vincoli esterni
pattino
Esempio di struttura composta: Struttura piana a due aste rigide
DETERMINAZIONE DELLE FORZE DI TAGLIO E DEL MOMENTO
Il metodo prevede di applicare le condizioni di equilibrio al corpo libero, ossia avendo sostituito ai vincoli le forze vincolari
Si effettua un taglio in una generica sezione x e si impone l’equilibrio (ds o sn)
0vertF V x P
0xM M x Px
CONVENZIONE DEI SEGNI (secondo deformabilità)
I momenti sono positivi quando le fibre inferiori sono tese
Il taglio è positivo quando provoca sul materiale rotazione oraria
Metodo dell’equilibrio differenziale
Si effettua l’equilibrio di un elementino fermandosi ai termini dei I ordine
Eq. Verticale:
0dVq x dx V V dxdx
dV q xdx
Quindi la derivata del taglio coincide con l’intensità carico distribuito, per il segno dipende dalla convenzione di V
Eq. Momento
02dx dMM V x dx q x dx M dx
dx
dM V xdx
La derivata del momento flettente risulta pari all’azione del taglio V, il segno risulta dalle convezioni adottate
Infinitesimo ord. superiore
Derivando la II e ricordando la I:
2
2
dV xd M q xdx dx
Assenza carico distribuito: taglio costante, momento variabile linearmente
Carico distribuito costante: taglio lineare, momento variabile quadraticamente
Carico distribuito potenza n: taglio potenza n+1, momento potenza n+2
x polo eq.
DIAGRAMMI DEL TAGLIO E DEL MOMENTO FLETTENTE
La rappresentazione grafica è molto utile per determinare le sezioni più sollecitate ove sarà opportuno effettuare le verifiche strutturaliCalcolo reazioni vincolari
0AM 2
02BLR L Pa q 2B
Pa LR qL
2APb LR qL
0
( )x
a A aM x M V x dx 0
02
x
aPb LM x q qx dxL
0 x a
Tracciamento dei diagrammi
0
( )x
a AV x R q x dx 2a
Pb LV x q qxL
a x L ( )
x
b a aV x V a P q x dx
2bPa LV x q qxL
2
2( )2 2 2 2
xx
b a baa
Pab aL q Pax Lx qxM x M a V x dx q a qL L
2
2 2aPb L qM x q x xL
0 0aM
2 2
2 2bPab Pa Pax Lx qxM x qL L L
0bM L
2b
Pa LV x q qxL
a x L
0 x a 2
2 2aPb L qM x q x xL
Andamento del momento
Posto dalla parte fibre tese
2a
Pb LV x q qxL
0 x a
2APb LR qL
Andamento del taglio
2Pa LqL
2BPa LR qL
2Pb LqL
0 0aM Nelle posizioni estremali:
2a
P qM a abL
Cerchiamo il massimo all’interno del campo:
02a
Pb qLM x qxL
max 2APb LxqL
2
max 2 2a Aq Pb LM x
qL
Il massimo è in x=a se max 2APb Lx aqL
Andamento del momento a x L
Posto dalla parte fibre tese
2b
P qM a abL
Nelle posizioni estremali: 0bM L
max 2BL Pax
qL
2
max 2 2b Bq Pa LM x
qL
Cerchiamo il massimo all’interno del campo:
02b
Pa qLM x qxL
Il massimo è in x=a se max 2BL Pax a
qL
2 2
2 2bPab Pa Pax Lx qxM x qL L L
Il valore massimo del momento tra 0 e L potrà assumere quindi uno dei seguenti valori
max 2P qM abL
2
max 2 2q Pb LM
qL
2
max 2 2q Pa LM
qL
max se x a max se x a max se x a
Andamenti in altri Esempi
Strutture reticolariSia che si tratti di collegamenti angolari, sia mediante perni, queste strutture vengono schematizzate mediante cerniere in quanto sotto carico le giunzioni si comportano come cerniere plastiche
Per verificare l’isostaticità occorre valutare i GdL. Per il loro calcolo risulta più agevole considerare le cerniere come corpi rigidi e le aste (non si ha mai momento flettente se i carichi sono applicati solo alle cerniere) come vincoli che sottraggono 1 GdL.
2 numero di cerniereGdL numero aste vincoli a terraGdV
La struttura sarà iperstatica se GdV > GdL, isostatica se GdV = Gdl, ipostatica GdV < GdL
39 cerniere = 78 GdL
75 aste + 3 vincoli = 78 GdV
La struttura è isostatica e non è labile in quanto composta da tanti anelli chiusi isostatici e ben vincolata a terra
Se si stacca un’asta in corrispondenza di un nodo i sostituendo al vincolo interno i carichi, l’equilibrio alla rotazione in j dell’asta i-j impone che sia nulla la componente ortogonale Ti
Pertanto gli elementi si comportano come bielle (se rettilinee aste) essendo possibili solo carichi congiungenti i perni, di trazione (tiranti) oppure di compressione (puntoni)
Data questa caratteristica le strutture reticolari sono particolarmente interessanti perché carichi di trazione/compressione utilizzano pienamente le sezioni resistenti
Nel calcolo si ipotizza l’assenza dell’attrito nei perni
Classico traliccio alta tensioneTelaio motociclistico a culla
Chassis autoveicolo da competizione misto reticolare – piastre portanti
Prima vettura a scocca portante
Esempio - Risoluzione mediante il metodo dell’equilibrio dei nodi
Il primo passo è spesso la risoluzione dei vincoli esterni
1 50 4 2M R P
A ogni nodo si compongono vettorialmente le forze esterne e quelle delle aste e si risolve per una cerniera alla volta
512
R P1vR P
1 2oPR
1vR
1oR
5R
Cern. E
6 cos 04 2
PN
6 7sin 04
N N
6 72 ;
2 2
PN P N
Si possono già risolvere le aste 6 e 7, che subiscono azioni contrarie rispetto a N6 e N7, e pertanto l’asta 6 è in compressione e la 7 in trazione.
5 4 cos 04
N N
4 7sin 04
N N
5 42;
2 2PN N P
Considerando i versi impostati per N5 e N4 l’asta 5 è compressa, la 4 tesa
Cern. C scelta perché sia minimo il numero di incognite
2 5 6cos cos 04 4
N N N
2 2N P
22 2 2 0
2 2 2 2
PN P
2 3 6sin sin 04 4
N N N P
3 2
PN
32 2 22 0
2 2 2 P N P P
Considerando i versi impostati per N2 e N3, entrambe le aste 2 e 3 sono in compressione
Cern. D
1 2
PN
L’ultima asta 1 si trova in trazione
Cern. B Cern. A
L’ultima cerniera non ha incognite e può essere utilizzata per verifica
Con carico P = 1 kN
Trazione
Compressione