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TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia
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ldquoTRA PIANTI E PIANTI E PIANTIrdquo La guerra FASCISTA e la deportazione di militari e civili della ldquoprovincia di Lubianardquo - 6 Aprile 8 sett 1943 -
ldquoIn tutte le abitazioni nella vasta conca non si egrave
trovata anima viva
(hellip) Perograve i reparti che rastrellano han trovato donne
e bambini e vecchi (nessun uomo valido) nei boschi
Fino a oggi di tutti i villaggi che abbiamo
incontrato uno solo non egrave stato bruciato percheacute
destinato a ospitare il comando del nostro
reggimento ma verragrave dato alle fiamme anche questo
allrsquoatto della nostra partenza Intanto sopra e sotto
la terra si sta distruggendo tutto ciograve che serve alla
vita degli uomini e degli animali
(hellip) Dicono che donne e bambini e vecchi a frotte o
rinvenuti nei boschi
o presentatisi spontaneamente alle nostre linee
costretti dalla fame e dal maltempo
sono stati intruppati e avviati (tra pianti e pianti e
pianti) ai campi di concentramentordquo
don Pietro GRIGNOLI ndash Diario 24 25 settembre 1942- ( 1 )
- PARTE PRIMA -
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STRUTTURA DELLA RICERCA DI
CECCHINATO SILVIO
PREMIO NEGRELLO ldquoDue Sorgenti Olierordquo Valbrenta ndash 12 maggio 2007 ore 17degdeg - Museo
Civico di Bassano del Grappa ndash Sala Chilesotti
Tra i lavori selezionati vi egrave anche la ricerca sul Campo per Internati Civili ( in realtagrave anche Militari)
Slavi in Padova-Chiesanuova dello scrivente Lo stimolo egrave partito dal ldquocomerdquo la Destra ha cercato
di manipolare la storia con la ldquoGiornata del Ricordordquo che ha finito per tradursi in una opportunitagrave
per svelare una pagina rimossa dei crimini fascisti perpetrati anche nel Padovano Detta ricerca la
ldquoprimardquo quantomeno percheacute trattante il tema a seacute stante si articola in 3 parti ed egrave opera non di uno
ldquostoricordquo di professione bensigrave di un militante antifascista oggi Assessore alla Cultura nel Comune di
Cadoneghe (PD)
Prima Parte ndash titolata ldquo Tra pianti pianti e pianti guerra alla Jugoslavia ldquo la cui seconda parte
per motivi di opportunitagrave data la completezza della esposizione riprende ricerche di Alessandra
KERSEVAN e Maico TRINCA con allegate cartografie delle vicende belliche
Seconda Parte ndash titolata ldquoUn campo di internamento civile Slavi in Padova ndash Chiesanuova 15
luglio 1941 ndash 8 settembre 1943rdquo costituita da schede-diapositive che sintetizzano
a) Lrsquoaggressione ndash repressione ndash internamento del popolo Sloveno da parte dellrsquoesercito fascista
italiano (pagg 1 14) b) la descrizione del Campo per Slavi (pagg 15 16) c) la vita nel Campo
(pagg 17 20) d) i numeri degli Internati (pag 21) e) I settanta decessi documentati (pag 22)
f) Anche i Preti in trincea (pag 22) g) Graziani arrestate padre Cortese ( pag 23) h) Fuga dal
Campo (pag 24) i) La impiccagione dei 5 Partigiani (pag 25) l) La Testimonianza sui fatti (pag
26) m) Quante esecuzioni in Chiesanuova (pag 27) n) La presenza Partigiana in Chiesanuova
(pag 28) o) Partigiani Sloveni in Padova (pag 29) p) Slovenia il nazismo accusa il fascismo
(pag30)
Questa seconda parte di fatto rappresenta la ricerca ldquoinizialerdquo ed egrave accompagnata da ben 4
Allegati 1deg a) ndash Elenco dei 135 Campi per Slavi redatto dalla Alessandra KERSEVAN con studiosi
Sloveni 1deg) ndash Elenco dei 195 Campi di fonte ufficiale Croata 2) Elenco nominativo dei 70 Slavi
deceduti nel Campo di Chiesanuova
Terza Parte ndash titolata ldquoChiesanuova nella Cartografia e Fotografiardquo sigrave frutto di un lavoro di
ricerca ldquosul campordquo ma che evidenzia anche lrsquoASSENZA di foto e documentazioni sulla
ldquocondizione umanardquo degli Internati Slavi dentro al Campo a testimonianza sia della cura con la
quale si egrave provveduto alla cancellazione delle tracce dei crimini che della necessitagrave di continuare la
ricerca a livello locale e negli Archivi
PREFAZIONE
Nel libro ldquoGenerazioni in armirdquo a cura di Fernando Ferrandino Giuliano Lenci
Giorgio Segato con presentazione di Flavio Zanonato e nota introduttiva di Piero Del
Negro ( 2 ) nel capitolo ldquoLe Caserme di Padovardquo a pag 111 sta scritto CASERMA
ldquoROMAGNOLIrdquo ndash Sede del Comando Artiglieria della Regione Militare Nord-Est
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del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro
Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo
egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre
mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti
militari
Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al
col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a
Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al
valore militare E BASTA
NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI
UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI
Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare
lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura
degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo
Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve
che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione
Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita
lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello
stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di
una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non
siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata
attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro
BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo
tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )
Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata
lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non
abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per
esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro
ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di
Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )
Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave
nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di
attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal
Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari
Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )
Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon
ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al
capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati
jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio
Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave
dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del
Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre
Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal
MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore
della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante
registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores
NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento
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in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che
hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS
CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di
Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce
Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel
tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini
impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )
dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe
essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica
LE PREMESSE DI UN DRAMMA
Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano
denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia
era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete
slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile
1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie
comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello
stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da
parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli
alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave
o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago
Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno
o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle
campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la
quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre
nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani
sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare
i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia
Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti
di ferocia inauditi
Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il
pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col
Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano
ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele
trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli
imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta
ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un
fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine
niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-
226 1deg Editore Mursia Milano 1967
LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA
Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe
italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo
che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in
segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi
Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume
costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico
Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre
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1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la
cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era
riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma
tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con
lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma
del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la
regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte
allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve
con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello
Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli
Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della
imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata
in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione
etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione
etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle
quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla
Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano
raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve
Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli
squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti
compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a
Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio
delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc
A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo
il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro
elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel
1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle
tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di
una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di
sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali
dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna
correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo
dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva
A Pola xe lArena
la Foiba xe a Pisin
che i buta zo in quel fondo
chi ga certo morbin
(A Pola cegrave lArena
a Pisino cegrave la Foiba
in quellabisso vien gettato
chi ha certi pruriti)
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Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
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sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
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incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
2
ldquoTRA PIANTI E PIANTI E PIANTIrdquo La guerra FASCISTA e la deportazione di militari e civili della ldquoprovincia di Lubianardquo - 6 Aprile 8 sett 1943 -
ldquoIn tutte le abitazioni nella vasta conca non si egrave
trovata anima viva
(hellip) Perograve i reparti che rastrellano han trovato donne
e bambini e vecchi (nessun uomo valido) nei boschi
Fino a oggi di tutti i villaggi che abbiamo
incontrato uno solo non egrave stato bruciato percheacute
destinato a ospitare il comando del nostro
reggimento ma verragrave dato alle fiamme anche questo
allrsquoatto della nostra partenza Intanto sopra e sotto
la terra si sta distruggendo tutto ciograve che serve alla
vita degli uomini e degli animali
(hellip) Dicono che donne e bambini e vecchi a frotte o
rinvenuti nei boschi
o presentatisi spontaneamente alle nostre linee
costretti dalla fame e dal maltempo
sono stati intruppati e avviati (tra pianti e pianti e
pianti) ai campi di concentramentordquo
don Pietro GRIGNOLI ndash Diario 24 25 settembre 1942- ( 1 )
- PARTE PRIMA -
3
STRUTTURA DELLA RICERCA DI
CECCHINATO SILVIO
PREMIO NEGRELLO ldquoDue Sorgenti Olierordquo Valbrenta ndash 12 maggio 2007 ore 17degdeg - Museo
Civico di Bassano del Grappa ndash Sala Chilesotti
Tra i lavori selezionati vi egrave anche la ricerca sul Campo per Internati Civili ( in realtagrave anche Militari)
Slavi in Padova-Chiesanuova dello scrivente Lo stimolo egrave partito dal ldquocomerdquo la Destra ha cercato
di manipolare la storia con la ldquoGiornata del Ricordordquo che ha finito per tradursi in una opportunitagrave
per svelare una pagina rimossa dei crimini fascisti perpetrati anche nel Padovano Detta ricerca la
ldquoprimardquo quantomeno percheacute trattante il tema a seacute stante si articola in 3 parti ed egrave opera non di uno
ldquostoricordquo di professione bensigrave di un militante antifascista oggi Assessore alla Cultura nel Comune di
Cadoneghe (PD)
Prima Parte ndash titolata ldquo Tra pianti pianti e pianti guerra alla Jugoslavia ldquo la cui seconda parte
per motivi di opportunitagrave data la completezza della esposizione riprende ricerche di Alessandra
KERSEVAN e Maico TRINCA con allegate cartografie delle vicende belliche
Seconda Parte ndash titolata ldquoUn campo di internamento civile Slavi in Padova ndash Chiesanuova 15
luglio 1941 ndash 8 settembre 1943rdquo costituita da schede-diapositive che sintetizzano
a) Lrsquoaggressione ndash repressione ndash internamento del popolo Sloveno da parte dellrsquoesercito fascista
italiano (pagg 1 14) b) la descrizione del Campo per Slavi (pagg 15 16) c) la vita nel Campo
(pagg 17 20) d) i numeri degli Internati (pag 21) e) I settanta decessi documentati (pag 22)
f) Anche i Preti in trincea (pag 22) g) Graziani arrestate padre Cortese ( pag 23) h) Fuga dal
Campo (pag 24) i) La impiccagione dei 5 Partigiani (pag 25) l) La Testimonianza sui fatti (pag
26) m) Quante esecuzioni in Chiesanuova (pag 27) n) La presenza Partigiana in Chiesanuova
(pag 28) o) Partigiani Sloveni in Padova (pag 29) p) Slovenia il nazismo accusa il fascismo
(pag30)
Questa seconda parte di fatto rappresenta la ricerca ldquoinizialerdquo ed egrave accompagnata da ben 4
Allegati 1deg a) ndash Elenco dei 135 Campi per Slavi redatto dalla Alessandra KERSEVAN con studiosi
Sloveni 1deg) ndash Elenco dei 195 Campi di fonte ufficiale Croata 2) Elenco nominativo dei 70 Slavi
deceduti nel Campo di Chiesanuova
Terza Parte ndash titolata ldquoChiesanuova nella Cartografia e Fotografiardquo sigrave frutto di un lavoro di
ricerca ldquosul campordquo ma che evidenzia anche lrsquoASSENZA di foto e documentazioni sulla
ldquocondizione umanardquo degli Internati Slavi dentro al Campo a testimonianza sia della cura con la
quale si egrave provveduto alla cancellazione delle tracce dei crimini che della necessitagrave di continuare la
ricerca a livello locale e negli Archivi
PREFAZIONE
Nel libro ldquoGenerazioni in armirdquo a cura di Fernando Ferrandino Giuliano Lenci
Giorgio Segato con presentazione di Flavio Zanonato e nota introduttiva di Piero Del
Negro ( 2 ) nel capitolo ldquoLe Caserme di Padovardquo a pag 111 sta scritto CASERMA
ldquoROMAGNOLIrdquo ndash Sede del Comando Artiglieria della Regione Militare Nord-Est
4
del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro
Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo
egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre
mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti
militari
Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al
col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a
Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al
valore militare E BASTA
NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI
UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI
Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare
lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura
degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo
Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve
che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione
Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita
lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello
stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di
una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non
siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata
attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro
BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo
tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )
Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata
lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non
abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per
esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro
ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di
Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )
Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave
nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di
attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal
Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari
Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )
Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon
ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al
capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati
jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio
Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave
dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del
Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre
Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal
MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore
della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante
registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores
NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento
5
in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che
hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS
CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di
Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce
Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel
tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini
impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )
dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe
essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica
LE PREMESSE DI UN DRAMMA
Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano
denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia
era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete
slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile
1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie
comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello
stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da
parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli
alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave
o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago
Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno
o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle
campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la
quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre
nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani
sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare
i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia
Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti
di ferocia inauditi
Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il
pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col
Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano
ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele
trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli
imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta
ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un
fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine
niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-
226 1deg Editore Mursia Milano 1967
LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA
Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe
italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo
che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in
segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi
Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume
costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico
Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre
6
1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la
cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era
riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma
tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con
lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma
del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la
regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte
allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve
con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello
Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli
Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della
imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata
in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione
etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione
etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle
quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla
Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano
raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve
Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli
squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti
compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a
Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio
delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc
A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo
il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro
elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel
1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle
tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di
una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di
sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali
dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna
correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo
dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva
A Pola xe lArena
la Foiba xe a Pisin
che i buta zo in quel fondo
chi ga certo morbin
(A Pola cegrave lArena
a Pisino cegrave la Foiba
in quellabisso vien gettato
chi ha certi pruriti)
7
Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
8
sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
9
incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
3
STRUTTURA DELLA RICERCA DI
CECCHINATO SILVIO
PREMIO NEGRELLO ldquoDue Sorgenti Olierordquo Valbrenta ndash 12 maggio 2007 ore 17degdeg - Museo
Civico di Bassano del Grappa ndash Sala Chilesotti
Tra i lavori selezionati vi egrave anche la ricerca sul Campo per Internati Civili ( in realtagrave anche Militari)
Slavi in Padova-Chiesanuova dello scrivente Lo stimolo egrave partito dal ldquocomerdquo la Destra ha cercato
di manipolare la storia con la ldquoGiornata del Ricordordquo che ha finito per tradursi in una opportunitagrave
per svelare una pagina rimossa dei crimini fascisti perpetrati anche nel Padovano Detta ricerca la
ldquoprimardquo quantomeno percheacute trattante il tema a seacute stante si articola in 3 parti ed egrave opera non di uno
ldquostoricordquo di professione bensigrave di un militante antifascista oggi Assessore alla Cultura nel Comune di
Cadoneghe (PD)
Prima Parte ndash titolata ldquo Tra pianti pianti e pianti guerra alla Jugoslavia ldquo la cui seconda parte
per motivi di opportunitagrave data la completezza della esposizione riprende ricerche di Alessandra
KERSEVAN e Maico TRINCA con allegate cartografie delle vicende belliche
Seconda Parte ndash titolata ldquoUn campo di internamento civile Slavi in Padova ndash Chiesanuova 15
luglio 1941 ndash 8 settembre 1943rdquo costituita da schede-diapositive che sintetizzano
a) Lrsquoaggressione ndash repressione ndash internamento del popolo Sloveno da parte dellrsquoesercito fascista
italiano (pagg 1 14) b) la descrizione del Campo per Slavi (pagg 15 16) c) la vita nel Campo
(pagg 17 20) d) i numeri degli Internati (pag 21) e) I settanta decessi documentati (pag 22)
f) Anche i Preti in trincea (pag 22) g) Graziani arrestate padre Cortese ( pag 23) h) Fuga dal
Campo (pag 24) i) La impiccagione dei 5 Partigiani (pag 25) l) La Testimonianza sui fatti (pag
26) m) Quante esecuzioni in Chiesanuova (pag 27) n) La presenza Partigiana in Chiesanuova
(pag 28) o) Partigiani Sloveni in Padova (pag 29) p) Slovenia il nazismo accusa il fascismo
(pag30)
Questa seconda parte di fatto rappresenta la ricerca ldquoinizialerdquo ed egrave accompagnata da ben 4
Allegati 1deg a) ndash Elenco dei 135 Campi per Slavi redatto dalla Alessandra KERSEVAN con studiosi
Sloveni 1deg) ndash Elenco dei 195 Campi di fonte ufficiale Croata 2) Elenco nominativo dei 70 Slavi
deceduti nel Campo di Chiesanuova
Terza Parte ndash titolata ldquoChiesanuova nella Cartografia e Fotografiardquo sigrave frutto di un lavoro di
ricerca ldquosul campordquo ma che evidenzia anche lrsquoASSENZA di foto e documentazioni sulla
ldquocondizione umanardquo degli Internati Slavi dentro al Campo a testimonianza sia della cura con la
quale si egrave provveduto alla cancellazione delle tracce dei crimini che della necessitagrave di continuare la
ricerca a livello locale e negli Archivi
PREFAZIONE
Nel libro ldquoGenerazioni in armirdquo a cura di Fernando Ferrandino Giuliano Lenci
Giorgio Segato con presentazione di Flavio Zanonato e nota introduttiva di Piero Del
Negro ( 2 ) nel capitolo ldquoLe Caserme di Padovardquo a pag 111 sta scritto CASERMA
ldquoROMAGNOLIrdquo ndash Sede del Comando Artiglieria della Regione Militare Nord-Est
4
del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro
Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo
egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre
mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti
militari
Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al
col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a
Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al
valore militare E BASTA
NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI
UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI
Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare
lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura
degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo
Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve
che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione
Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita
lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello
stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di
una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non
siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata
attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro
BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo
tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )
Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata
lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non
abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per
esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro
ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di
Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )
Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave
nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di
attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal
Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari
Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )
Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon
ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al
capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati
jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio
Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave
dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del
Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre
Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal
MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore
della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante
registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores
NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento
5
in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che
hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS
CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di
Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce
Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel
tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini
impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )
dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe
essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica
LE PREMESSE DI UN DRAMMA
Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano
denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia
era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete
slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile
1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie
comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello
stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da
parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli
alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave
o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago
Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno
o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle
campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la
quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre
nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani
sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare
i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia
Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti
di ferocia inauditi
Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il
pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col
Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano
ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele
trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli
imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta
ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un
fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine
niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-
226 1deg Editore Mursia Milano 1967
LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA
Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe
italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo
che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in
segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi
Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume
costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico
Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre
6
1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la
cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era
riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma
tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con
lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma
del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la
regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte
allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve
con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello
Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli
Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della
imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata
in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione
etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione
etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle
quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla
Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano
raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve
Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli
squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti
compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a
Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio
delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc
A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo
il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro
elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel
1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle
tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di
una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di
sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali
dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna
correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo
dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva
A Pola xe lArena
la Foiba xe a Pisin
che i buta zo in quel fondo
chi ga certo morbin
(A Pola cegrave lArena
a Pisino cegrave la Foiba
in quellabisso vien gettato
chi ha certi pruriti)
7
Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
8
sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
9
incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
4
del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro
Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo
egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre
mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti
militari
Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al
col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a
Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al
valore militare E BASTA
NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI
UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI
Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare
lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura
degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo
Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve
che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione
Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita
lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello
stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di
una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non
siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata
attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro
BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo
tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )
Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata
lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non
abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per
esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro
ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di
Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )
Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave
nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di
attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal
Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari
Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )
Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon
ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al
capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati
jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio
Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave
dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del
Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre
Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal
MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore
della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante
registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores
NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento
5
in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che
hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS
CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di
Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce
Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel
tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini
impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )
dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe
essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica
LE PREMESSE DI UN DRAMMA
Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano
denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia
era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete
slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile
1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie
comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello
stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da
parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli
alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave
o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago
Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno
o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle
campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la
quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre
nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani
sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare
i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia
Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti
di ferocia inauditi
Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il
pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col
Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano
ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele
trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli
imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta
ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un
fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine
niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-
226 1deg Editore Mursia Milano 1967
LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA
Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe
italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo
che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in
segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi
Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume
costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico
Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre
6
1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la
cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era
riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma
tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con
lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma
del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la
regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte
allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve
con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello
Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli
Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della
imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata
in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione
etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione
etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle
quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla
Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano
raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve
Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli
squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti
compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a
Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio
delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc
A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo
il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro
elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel
1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle
tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di
una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di
sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali
dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna
correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo
dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva
A Pola xe lArena
la Foiba xe a Pisin
che i buta zo in quel fondo
chi ga certo morbin
(A Pola cegrave lArena
a Pisino cegrave la Foiba
in quellabisso vien gettato
chi ha certi pruriti)
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Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
8
sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
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incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
5
in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che
hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS
CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di
Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce
Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel
tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini
impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )
dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe
essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica
LE PREMESSE DI UN DRAMMA
Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano
denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia
era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete
slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile
1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie
comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello
stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da
parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli
alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave
o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago
Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno
o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle
campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la
quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre
nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani
sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare
i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia
Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti
di ferocia inauditi
Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il
pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col
Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano
ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele
trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli
imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta
ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un
fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine
niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-
226 1deg Editore Mursia Milano 1967
LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA
Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe
italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo
che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in
segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi
Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume
costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico
Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre
6
1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la
cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era
riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma
tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con
lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma
del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la
regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte
allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve
con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello
Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli
Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della
imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata
in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione
etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione
etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle
quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla
Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano
raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve
Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli
squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti
compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a
Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio
delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc
A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo
il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro
elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel
1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle
tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di
una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di
sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali
dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna
correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo
dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva
A Pola xe lArena
la Foiba xe a Pisin
che i buta zo in quel fondo
chi ga certo morbin
(A Pola cegrave lArena
a Pisino cegrave la Foiba
in quellabisso vien gettato
chi ha certi pruriti)
7
Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
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sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
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incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
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Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
6
1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la
cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era
riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma
tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con
lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma
del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la
regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte
allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve
con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello
Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli
Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della
imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata
in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione
etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione
etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle
quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla
Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano
raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve
Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli
squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti
compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a
Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio
delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc
A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo
il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro
elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel
1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle
tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di
una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di
sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali
dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna
correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo
dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva
A Pola xe lArena
la Foiba xe a Pisin
che i buta zo in quel fondo
chi ga certo morbin
(A Pola cegrave lArena
a Pisino cegrave la Foiba
in quellabisso vien gettato
chi ha certi pruriti)
7
Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
8
sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
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incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
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FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
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Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
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ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
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Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
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7
Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni
Venti del XXdeg secolo
Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono
sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un
decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la
popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il
Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le
scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua
italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato
lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche
Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo
aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave
ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado
cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale
sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia
(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave
Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la
cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia
sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e
nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali
slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente
italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza
che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i
toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a
Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo
Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati
distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto
su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti
Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi
se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le
messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire
perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici
bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio
militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di
democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari
diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal
Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il
bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000
persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia
Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi
lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)
GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE
Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa
25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della
primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata
per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista
fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek
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sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
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incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
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Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
8
sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio
dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra
tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di
ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non
ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci
fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe
probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria
dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco
allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva
iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di
ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione
di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno
precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe
Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe
sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi
di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano
convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal
ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )
UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA
Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una
qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la
successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni
internazionali ratificate anche dallo Stato italiano
6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti
Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco
distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene
applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari
che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di
Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la
cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi
monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono
anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse
convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse
omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria
impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in
gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal
generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a
Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la
protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al
matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a
Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate
Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni
vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo
trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora
comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava
in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le
trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione
9
incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
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FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
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ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
9
incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono
allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a
Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la
capitolazione
Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le
armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi
il 18 aprile 1941
In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna
Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato
regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della
Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e
poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-
orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja
Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui
territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato
dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana
Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi
(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di
798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje
(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio
1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est
fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di
Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale
Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio
Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941
erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime
pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e
associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL
(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in
passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni
sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni
precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei
serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena
di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in
modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento
aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta
dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov
1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno
indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi
andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle
infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei
sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che
il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi
invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i
collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati
LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
10
Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della
Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia
Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a
Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del
ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al
Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di
Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso
ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e
occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In
Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi
colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la
prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si
diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)
LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO
Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando
del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la
gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il
generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come
Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando
Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di
polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione
amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio
1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in
forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la
ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei
civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva
piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non
verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero
timidezza e ignaviardquo
Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un
anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia
codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con
lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di
professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che
controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana
Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)
CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA
Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione
congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale
fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme
e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie
(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista
tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel
febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di
Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a
chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
11
concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal
12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite
stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra
il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato
un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni
affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a
deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al
ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava
di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori
parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi
trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori
scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)
Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto
lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si
egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti
tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte
delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni
della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci
azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza
distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni
di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20
rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le
conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante
per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma
moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre
1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo
Ostaggi civili fucilati hellip n 1500
Fucilati sul posto n 2500
Deceduti per sevizie n 84
Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103
Uomini donne e bambini morti nei campi
di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000
Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087
I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici
distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia
di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e
coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo
ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione
Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)
N O T E
( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto
Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni
Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento
fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta
Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in
Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
12
decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di
tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo
percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di
combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci
presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per
cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo
(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle
caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede
del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni
Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave
una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo
ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con
altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon
poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare
( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla
Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza
p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996
( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI
La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965
( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981
( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945
Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri
Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave
di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta
( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro
Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio
MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108
Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997
( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61
CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore
Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002
( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del
Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido
CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo
ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il
contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a
Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani
Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI
postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov
lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della
Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le
porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
13
piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria
delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni
( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso
alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002
(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano
per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca
fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione
originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore
Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars
1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)
(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967
(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo
anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza
Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia
1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e
soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF
si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani
da parte dellrsquoOVRA giuliana
(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche
del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date
11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I
combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico
30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico
15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di
Chalka-gol
13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di
cinque anni
(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla
disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle
truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo
dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia
ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia
durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2
agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo
alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo
vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156
(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)
Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962
(17) - Roatta Mario
Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di
Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
14
capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a
mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato
nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di
Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave
appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale
operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello
stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio
diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna
Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di
stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini
di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani
devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene
posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore
dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per
lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui
comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di
Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la
reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando
fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato
allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968
( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando
dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la
subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto
Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)
Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia
(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e
Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la
sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese
la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE
( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra
le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G
Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana
Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si
ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella
provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim
CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -
- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -
142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc
secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani
143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone
avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme
talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di
operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
15
fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di
antiaerea (a a) e di artiglieria
144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate
la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone
145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere
ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti
italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta
lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per
impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo
(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si
coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di
Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista
Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e
della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non
significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto
ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg
Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un
possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che
(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente
risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini
dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i
suoi degni camerati egrave morto impunito
(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza
Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si
erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000
furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di
Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari
Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere
(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243
(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la
seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto
Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552
la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR
categoria Massime M 4b74
(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino
emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971
pagg LXXVII ndash LXXVIII
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
16
LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI
Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della
ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars
e successivamente integrato con ulteriori informazioni
Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per
prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in
Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ
279]
In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero
avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre
1 Agnone (Molise)
2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi
di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)
4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]
5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)
6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI
Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del
campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del
comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma
7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)
8 Arona (Novara)
9 Borgomanero (Novara)
10 Buccari (Istria)
11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)
12 Cairo Montenotte (Savona) N 95
13 Castanevica (Gorizia)
14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)
15 Castello Sereni (Umbria)
16 Castelfranco Emilia
17 Castel Montalbano (Fi)
18 CastellrsquoArquato (Piacenza)
19 Castelraimondo (MC) N 93
20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205
21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]
22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]
23 Ceprano [Frosinone]
24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in
Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio
Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra
KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per
rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo
data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21
26 Cighino di Tolmino čiginj
27 Civitella del Tronto (Teramo)
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
17
28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo
internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov
2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)
30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26
31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro
32 Ellera (Umbria)
33 Farfa Sabina (Rieti)
34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]
35 Ferramonti di Tarsia (CS)
36 Ferriere (PC) [G Visintin]
37 Fiume [oggi Croazia] N 83
38 Forte Mamula-Prevlaka
39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di
Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine
2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA
40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)
41 Grupignano ()
42 Isola drsquoArgo ()
43 Isola Melada [Croazia]
44 Istonio Marina (Chieti)
45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]
46 Lama dei Peligni (Chieti)
47 Laterina (Arezzo) N 82
48 Laurana - Lovran (Croazia)
49 Lipari (Messina)
50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di
concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso
51 Monopoli Sabina
52 Monteforte Irpino
53 Montefusco (Avellino)
54 Montelupone (MC)
55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)
56 Monturano () N 70
57 Novara
58 Oleggio (NO) [G Visintin]
59 Padova-Chiesanuova
60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88
61 Passo Corese (RI) [G Visintin]
62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]
63 Perugia
64 Pietrafitta (PG)
65 Pisticci (Matera)
66 Pollenza (Marche)
67 Ponza (Latina)
68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]
69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
18
70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]
71 Ruscio (PG) N 117
72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]
73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]
74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)
75 Sevigliano (Marche) N 59
76 Sforzacosta (MC) N 56
77 Solofra (Avellino)
78 Tavernelle (Umbria)
79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]
80 Tortoreto Alto (Teramo)
81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)
82 Trecate (Novara)
83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa
84 Urbisaglia (MC) N 53
85 Ustica (Palermo)
86 Vestone (Brescia) N 23
87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]
88 Volzana di Tolmino (Slovenia)
89 Visco (Udine)
90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)
CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-
I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)
Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO
(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano
essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da
paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il
denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che
la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati
razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a
denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati
succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944
mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra
1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40
anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e
80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di
donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e
un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
19
Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti
cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo
nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso
B
Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943
Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943
Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943
C
Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942
Cc
Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942
Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944
D
Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943
Dusina Matije Joze Mirna 2361943
F
Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943
G
Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943
Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943
Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943
H
Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943
Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943
Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943
J
Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942
Janez Janeza Anton Gerovo 1211943
Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943
K
Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942
Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943
Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943
Klepac Antona Jelica Cabar 1611943
Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943
Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943
Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942
Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943
Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942
Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
20
L
Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943
Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942
M
Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943
Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943
Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943
Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942
Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942
Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943
N
Nose Franca Stanko Rigravebnica 144
O
Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943
Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942
Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943
P
Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943
Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942
Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943
Persic Milivoj m 2381943
Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943
Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942
Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943
Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943
Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943
Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943
Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943
R
Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943
Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942
Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943
Rusec Joze 1894 m 1943
S
Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942
Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942
Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943
Ss
Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942
Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942
T
Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943
21
U
Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
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Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943
W
Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942
Z
Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943
Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943
Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942
Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943
Zz
Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942
Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943
Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943
ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)
QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO
DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944
6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi
ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di
Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di
pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era
accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante
del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due
fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo
individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di
cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante
Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali
dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo
La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo
della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del
Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il
compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto
Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che
dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che
raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il
russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza
ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante
della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante
del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che
aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed
un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano
Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al
fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
22
altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da
uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva
dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta
Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che
effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude
il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da
Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi
condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int
Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile
in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5
Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre
Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di
Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due
Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di
Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la
testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove
avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a
colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto
dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva
La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre
(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre
sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo
Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati
dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato
tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di
alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu
lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a
ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo
V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio
1945 pp 308 ndash 300 320 -322
P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56
Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono
Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI
Massimo MAZZATI ()
I dati anagrafici sono
1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34
2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34
3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave
4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21
5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado
Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
23
CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi
ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura
dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia
dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione
furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)
Notizie sui condannati si trovano in
E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993
L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso
Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV
Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia
della Resistenza
Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e
inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945
in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno
1945
Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera
al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei
tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva
la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava
altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero
inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16
novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero
Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione
locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova
al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944
Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando
militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il
comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle
esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a
permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura
del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu
schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna
facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio
nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non
desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione
delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a
disposizione di quelle italiane
V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII
Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il
Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre
questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le
autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa
a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente
V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int
Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1
16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri
24
La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
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ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
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La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea
germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono
passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco
lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano
Giacomo FAVA e Tommaso MORONI
Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash
Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un
monumento a ricordo
29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani
ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha
giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro
attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di
armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena
MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo
1923 residente a Volpago del Montello ndash
RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash
BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave
(Rovigo) -
CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a
Roverdicregrave (Rovigo)
Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del
mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)
Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei
giustiziatirdquo
Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di
compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff
Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28
gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash
Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945
da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945
13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e
a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova
ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato
LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash
FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash
NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash
Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)
domiciliato a Padova
Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)
domiciliato a Padova
imputati di
LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in
danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e
munizioni di guerra mancata presentazione alle armi
LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri
rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con
altri)
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
27
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
25
FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver
cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere
sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata
concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma
NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR
MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi
fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione
violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e
sociali della Repubblica Sociale Italiana
MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di
elementi fuorilegge
La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la
nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora
non venisse arginata
I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti
Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si
sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della
nostra societagravehelliprdquo
Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945
Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()
Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945
ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da
Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a
seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella
di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico
Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di
biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e
fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza
specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata
Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo
- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash
ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di
imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata
GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di
notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le
caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al
Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione
mista di GL e Garibaldinirdquo
- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash
ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una
lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario
Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu
niente da farerdquo
- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova
(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106
26
Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
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ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
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Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla
base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel
padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don
Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)
Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile
1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova
Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del
Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo
NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al
compagno e amico Elio MACCATO
ALLEGATO 4
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ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
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ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
31
28
ALLEGATO n 4
COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN
CHIESANUOVA
(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici
IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www
criminidiguerrait Tab Internati Aushtml
Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita
dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello
Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal
fatidico 8 settembre 1943)
Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo
di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic
circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure
ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es
Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in
Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie
Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i
70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina
Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette
Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330
Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli
stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti
REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come
ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana
PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al
reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da
vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo
In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia
se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave
sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in
atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati
sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne
contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne
sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve
a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di
rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati
Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe
aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo
di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la
stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile
1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)
Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati
Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29
dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto
si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani
29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
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29
Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di
frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire
una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic
() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287
30
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