TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

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ldquoTRA PIANTI E PIANTI E PIANTIrdquo La guerra FASCISTA e la deportazione di militari e civili della ldquoprovincia di Lubianardquo - 6 Aprile 8 sett 1943 -

ldquoIn tutte le abitazioni nella vasta conca non si egrave

trovata anima viva

(hellip) Perograve i reparti che rastrellano han trovato donne

e bambini e vecchi (nessun uomo valido) nei boschi

Fino a oggi di tutti i villaggi che abbiamo

incontrato uno solo non egrave stato bruciato percheacute

destinato a ospitare il comando del nostro

reggimento ma verragrave dato alle fiamme anche questo

allrsquoatto della nostra partenza Intanto sopra e sotto

la terra si sta distruggendo tutto ciograve che serve alla

vita degli uomini e degli animali

(hellip) Dicono che donne e bambini e vecchi a frotte o

rinvenuti nei boschi

o presentatisi spontaneamente alle nostre linee

costretti dalla fame e dal maltempo

sono stati intruppati e avviati (tra pianti e pianti e

pianti) ai campi di concentramentordquo

don Pietro GRIGNOLI ndash Diario 24 25 settembre 1942- ( 1 )

- PARTE PRIMA -

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STRUTTURA DELLA RICERCA DI

CECCHINATO SILVIO

PREMIO NEGRELLO ldquoDue Sorgenti Olierordquo Valbrenta ndash 12 maggio 2007 ore 17degdeg - Museo

Civico di Bassano del Grappa ndash Sala Chilesotti

Tra i lavori selezionati vi egrave anche la ricerca sul Campo per Internati Civili ( in realtagrave anche Militari)

Slavi in Padova-Chiesanuova dello scrivente Lo stimolo egrave partito dal ldquocomerdquo la Destra ha cercato

di manipolare la storia con la ldquoGiornata del Ricordordquo che ha finito per tradursi in una opportunitagrave

per svelare una pagina rimossa dei crimini fascisti perpetrati anche nel Padovano Detta ricerca la

ldquoprimardquo quantomeno percheacute trattante il tema a seacute stante si articola in 3 parti ed egrave opera non di uno

ldquostoricordquo di professione bensigrave di un militante antifascista oggi Assessore alla Cultura nel Comune di

Cadoneghe (PD)

Prima Parte ndash titolata ldquo Tra pianti pianti e pianti guerra alla Jugoslavia ldquo la cui seconda parte

per motivi di opportunitagrave data la completezza della esposizione riprende ricerche di Alessandra

KERSEVAN e Maico TRINCA con allegate cartografie delle vicende belliche

Seconda Parte ndash titolata ldquoUn campo di internamento civile Slavi in Padova ndash Chiesanuova 15

luglio 1941 ndash 8 settembre 1943rdquo costituita da schede-diapositive che sintetizzano

a) Lrsquoaggressione ndash repressione ndash internamento del popolo Sloveno da parte dellrsquoesercito fascista

italiano (pagg 1 14) b) la descrizione del Campo per Slavi (pagg 15 16) c) la vita nel Campo

(pagg 17 20) d) i numeri degli Internati (pag 21) e) I settanta decessi documentati (pag 22)

f) Anche i Preti in trincea (pag 22) g) Graziani arrestate padre Cortese ( pag 23) h) Fuga dal

Campo (pag 24) i) La impiccagione dei 5 Partigiani (pag 25) l) La Testimonianza sui fatti (pag

26) m) Quante esecuzioni in Chiesanuova (pag 27) n) La presenza Partigiana in Chiesanuova

(pag 28) o) Partigiani Sloveni in Padova (pag 29) p) Slovenia il nazismo accusa il fascismo

(pag30)

Questa seconda parte di fatto rappresenta la ricerca ldquoinizialerdquo ed egrave accompagnata da ben 4

Allegati 1deg a) ndash Elenco dei 135 Campi per Slavi redatto dalla Alessandra KERSEVAN con studiosi

Sloveni 1deg) ndash Elenco dei 195 Campi di fonte ufficiale Croata 2) Elenco nominativo dei 70 Slavi

deceduti nel Campo di Chiesanuova

Terza Parte ndash titolata ldquoChiesanuova nella Cartografia e Fotografiardquo sigrave frutto di un lavoro di

ricerca ldquosul campordquo ma che evidenzia anche lrsquoASSENZA di foto e documentazioni sulla

ldquocondizione umanardquo degli Internati Slavi dentro al Campo a testimonianza sia della cura con la

quale si egrave provveduto alla cancellazione delle tracce dei crimini che della necessitagrave di continuare la

ricerca a livello locale e negli Archivi

PREFAZIONE

Nel libro ldquoGenerazioni in armirdquo a cura di Fernando Ferrandino Giuliano Lenci

Giorgio Segato con presentazione di Flavio Zanonato e nota introduttiva di Piero Del

Negro ( 2 ) nel capitolo ldquoLe Caserme di Padovardquo a pag 111 sta scritto CASERMA

ldquoROMAGNOLIrdquo ndash Sede del Comando Artiglieria della Regione Militare Nord-Est

4

del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro

Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo

egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre

mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti

militari

Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al

col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a

Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al

valore militare E BASTA

NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI

UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI

Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare

lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura

degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo

Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve

che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione

Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita

lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello

stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di

una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non

siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata

attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro

BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo

tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )

Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata

lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non

abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per

esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro

ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di

Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )

Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave

nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di

attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal

Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari

Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )

Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon

ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al

capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati

jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio

Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave

dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del

Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre

Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal

MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore

della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante

registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores

NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento

5

in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che

hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS

CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di

Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce

Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel

tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini

impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )

dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe

essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica

LE PREMESSE DI UN DRAMMA

Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano

denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia

era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete

slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile

1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie

comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello

stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da

parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli

alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave

o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago

Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno

o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle

campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la

quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre

nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani

sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare

i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia

Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti

di ferocia inauditi

Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il

pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col

Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano

ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele

trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli

imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta

ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un

fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine

niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-

226 1deg Editore Mursia Milano 1967

LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA

Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe

italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo

che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in

segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi

Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume

costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico

Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre

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1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la

cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era

riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma

tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con

lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma

del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la

regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte

allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve

con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello

Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli

Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della

imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata

in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione

etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione

etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle

quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla

Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano

raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve

Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli

squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti

compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a

Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio

delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc

A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo

il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro

elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel

1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle

tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di

una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di

sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali

dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna

correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo

dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva

A Pola xe lArena

la Foiba xe a Pisin

che i buta zo in quel fondo

chi ga certo morbin

(A Pola cegrave lArena

a Pisino cegrave la Foiba

in quellabisso vien gettato

chi ha certi pruriti)

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Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 2: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

2

ldquoTRA PIANTI E PIANTI E PIANTIrdquo La guerra FASCISTA e la deportazione di militari e civili della ldquoprovincia di Lubianardquo - 6 Aprile 8 sett 1943 -

ldquoIn tutte le abitazioni nella vasta conca non si egrave

trovata anima viva

(hellip) Perograve i reparti che rastrellano han trovato donne

e bambini e vecchi (nessun uomo valido) nei boschi

Fino a oggi di tutti i villaggi che abbiamo

incontrato uno solo non egrave stato bruciato percheacute

destinato a ospitare il comando del nostro

reggimento ma verragrave dato alle fiamme anche questo

allrsquoatto della nostra partenza Intanto sopra e sotto

la terra si sta distruggendo tutto ciograve che serve alla

vita degli uomini e degli animali

(hellip) Dicono che donne e bambini e vecchi a frotte o

rinvenuti nei boschi

o presentatisi spontaneamente alle nostre linee

costretti dalla fame e dal maltempo

sono stati intruppati e avviati (tra pianti e pianti e

pianti) ai campi di concentramentordquo

don Pietro GRIGNOLI ndash Diario 24 25 settembre 1942- ( 1 )

- PARTE PRIMA -

3

STRUTTURA DELLA RICERCA DI

CECCHINATO SILVIO

PREMIO NEGRELLO ldquoDue Sorgenti Olierordquo Valbrenta ndash 12 maggio 2007 ore 17degdeg - Museo

Civico di Bassano del Grappa ndash Sala Chilesotti

Tra i lavori selezionati vi egrave anche la ricerca sul Campo per Internati Civili ( in realtagrave anche Militari)

Slavi in Padova-Chiesanuova dello scrivente Lo stimolo egrave partito dal ldquocomerdquo la Destra ha cercato

di manipolare la storia con la ldquoGiornata del Ricordordquo che ha finito per tradursi in una opportunitagrave

per svelare una pagina rimossa dei crimini fascisti perpetrati anche nel Padovano Detta ricerca la

ldquoprimardquo quantomeno percheacute trattante il tema a seacute stante si articola in 3 parti ed egrave opera non di uno

ldquostoricordquo di professione bensigrave di un militante antifascista oggi Assessore alla Cultura nel Comune di

Cadoneghe (PD)

Prima Parte ndash titolata ldquo Tra pianti pianti e pianti guerra alla Jugoslavia ldquo la cui seconda parte

per motivi di opportunitagrave data la completezza della esposizione riprende ricerche di Alessandra

KERSEVAN e Maico TRINCA con allegate cartografie delle vicende belliche

Seconda Parte ndash titolata ldquoUn campo di internamento civile Slavi in Padova ndash Chiesanuova 15

luglio 1941 ndash 8 settembre 1943rdquo costituita da schede-diapositive che sintetizzano

a) Lrsquoaggressione ndash repressione ndash internamento del popolo Sloveno da parte dellrsquoesercito fascista

italiano (pagg 1 14) b) la descrizione del Campo per Slavi (pagg 15 16) c) la vita nel Campo

(pagg 17 20) d) i numeri degli Internati (pag 21) e) I settanta decessi documentati (pag 22)

f) Anche i Preti in trincea (pag 22) g) Graziani arrestate padre Cortese ( pag 23) h) Fuga dal

Campo (pag 24) i) La impiccagione dei 5 Partigiani (pag 25) l) La Testimonianza sui fatti (pag

26) m) Quante esecuzioni in Chiesanuova (pag 27) n) La presenza Partigiana in Chiesanuova

(pag 28) o) Partigiani Sloveni in Padova (pag 29) p) Slovenia il nazismo accusa il fascismo

(pag30)

Questa seconda parte di fatto rappresenta la ricerca ldquoinizialerdquo ed egrave accompagnata da ben 4

Allegati 1deg a) ndash Elenco dei 135 Campi per Slavi redatto dalla Alessandra KERSEVAN con studiosi

Sloveni 1deg) ndash Elenco dei 195 Campi di fonte ufficiale Croata 2) Elenco nominativo dei 70 Slavi

deceduti nel Campo di Chiesanuova

Terza Parte ndash titolata ldquoChiesanuova nella Cartografia e Fotografiardquo sigrave frutto di un lavoro di

ricerca ldquosul campordquo ma che evidenzia anche lrsquoASSENZA di foto e documentazioni sulla

ldquocondizione umanardquo degli Internati Slavi dentro al Campo a testimonianza sia della cura con la

quale si egrave provveduto alla cancellazione delle tracce dei crimini che della necessitagrave di continuare la

ricerca a livello locale e negli Archivi

PREFAZIONE

Nel libro ldquoGenerazioni in armirdquo a cura di Fernando Ferrandino Giuliano Lenci

Giorgio Segato con presentazione di Flavio Zanonato e nota introduttiva di Piero Del

Negro ( 2 ) nel capitolo ldquoLe Caserme di Padovardquo a pag 111 sta scritto CASERMA

ldquoROMAGNOLIrdquo ndash Sede del Comando Artiglieria della Regione Militare Nord-Est

4

del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro

Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo

egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre

mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti

militari

Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al

col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a

Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al

valore militare E BASTA

NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI

UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI

Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare

lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura

degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo

Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve

che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione

Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita

lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello

stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di

una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non

siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata

attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro

BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo

tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )

Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata

lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non

abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per

esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro

ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di

Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )

Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave

nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di

attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal

Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari

Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )

Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon

ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al

capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati

jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio

Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave

dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del

Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre

Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal

MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore

della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante

registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores

NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento

5

in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che

hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS

CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di

Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce

Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel

tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini

impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )

dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe

essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica

LE PREMESSE DI UN DRAMMA

Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano

denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia

era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete

slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile

1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie

comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello

stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da

parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli

alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave

o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago

Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno

o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle

campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la

quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre

nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani

sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare

i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia

Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti

di ferocia inauditi

Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il

pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col

Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano

ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele

trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli

imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta

ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un

fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine

niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-

226 1deg Editore Mursia Milano 1967

LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA

Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe

italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo

che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in

segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi

Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume

costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico

Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre

6

1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la

cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era

riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma

tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con

lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma

del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la

regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte

allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve

con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello

Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli

Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della

imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata

in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione

etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione

etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle

quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla

Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano

raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve

Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli

squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti

compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a

Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio

delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc

A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo

il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro

elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel

1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle

tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di

una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di

sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali

dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna

correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo

dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva

A Pola xe lArena

la Foiba xe a Pisin

che i buta zo in quel fondo

chi ga certo morbin

(A Pola cegrave lArena

a Pisino cegrave la Foiba

in quellabisso vien gettato

chi ha certi pruriti)

7

Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 3: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

3

STRUTTURA DELLA RICERCA DI

CECCHINATO SILVIO

PREMIO NEGRELLO ldquoDue Sorgenti Olierordquo Valbrenta ndash 12 maggio 2007 ore 17degdeg - Museo

Civico di Bassano del Grappa ndash Sala Chilesotti

Tra i lavori selezionati vi egrave anche la ricerca sul Campo per Internati Civili ( in realtagrave anche Militari)

Slavi in Padova-Chiesanuova dello scrivente Lo stimolo egrave partito dal ldquocomerdquo la Destra ha cercato

di manipolare la storia con la ldquoGiornata del Ricordordquo che ha finito per tradursi in una opportunitagrave

per svelare una pagina rimossa dei crimini fascisti perpetrati anche nel Padovano Detta ricerca la

ldquoprimardquo quantomeno percheacute trattante il tema a seacute stante si articola in 3 parti ed egrave opera non di uno

ldquostoricordquo di professione bensigrave di un militante antifascista oggi Assessore alla Cultura nel Comune di

Cadoneghe (PD)

Prima Parte ndash titolata ldquo Tra pianti pianti e pianti guerra alla Jugoslavia ldquo la cui seconda parte

per motivi di opportunitagrave data la completezza della esposizione riprende ricerche di Alessandra

KERSEVAN e Maico TRINCA con allegate cartografie delle vicende belliche

Seconda Parte ndash titolata ldquoUn campo di internamento civile Slavi in Padova ndash Chiesanuova 15

luglio 1941 ndash 8 settembre 1943rdquo costituita da schede-diapositive che sintetizzano

a) Lrsquoaggressione ndash repressione ndash internamento del popolo Sloveno da parte dellrsquoesercito fascista

italiano (pagg 1 14) b) la descrizione del Campo per Slavi (pagg 15 16) c) la vita nel Campo

(pagg 17 20) d) i numeri degli Internati (pag 21) e) I settanta decessi documentati (pag 22)

f) Anche i Preti in trincea (pag 22) g) Graziani arrestate padre Cortese ( pag 23) h) Fuga dal

Campo (pag 24) i) La impiccagione dei 5 Partigiani (pag 25) l) La Testimonianza sui fatti (pag

26) m) Quante esecuzioni in Chiesanuova (pag 27) n) La presenza Partigiana in Chiesanuova

(pag 28) o) Partigiani Sloveni in Padova (pag 29) p) Slovenia il nazismo accusa il fascismo

(pag30)

Questa seconda parte di fatto rappresenta la ricerca ldquoinizialerdquo ed egrave accompagnata da ben 4

Allegati 1deg a) ndash Elenco dei 135 Campi per Slavi redatto dalla Alessandra KERSEVAN con studiosi

Sloveni 1deg) ndash Elenco dei 195 Campi di fonte ufficiale Croata 2) Elenco nominativo dei 70 Slavi

deceduti nel Campo di Chiesanuova

Terza Parte ndash titolata ldquoChiesanuova nella Cartografia e Fotografiardquo sigrave frutto di un lavoro di

ricerca ldquosul campordquo ma che evidenzia anche lrsquoASSENZA di foto e documentazioni sulla

ldquocondizione umanardquo degli Internati Slavi dentro al Campo a testimonianza sia della cura con la

quale si egrave provveduto alla cancellazione delle tracce dei crimini che della necessitagrave di continuare la

ricerca a livello locale e negli Archivi

PREFAZIONE

Nel libro ldquoGenerazioni in armirdquo a cura di Fernando Ferrandino Giuliano Lenci

Giorgio Segato con presentazione di Flavio Zanonato e nota introduttiva di Piero Del

Negro ( 2 ) nel capitolo ldquoLe Caserme di Padovardquo a pag 111 sta scritto CASERMA

ldquoROMAGNOLIrdquo ndash Sede del Comando Artiglieria della Regione Militare Nord-Est

4

del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro

Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo

egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre

mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti

militari

Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al

col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a

Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al

valore militare E BASTA

NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI

UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI

Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare

lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura

degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo

Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve

che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione

Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita

lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello

stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di

una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non

siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata

attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro

BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo

tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )

Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata

lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non

abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per

esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro

ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di

Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )

Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave

nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di

attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal

Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari

Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )

Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon

ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al

capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati

jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio

Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave

dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del

Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre

Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal

MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore

della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante

registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores

NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento

5

in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che

hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS

CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di

Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce

Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel

tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini

impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )

dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe

essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica

LE PREMESSE DI UN DRAMMA

Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano

denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia

era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete

slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile

1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie

comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello

stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da

parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli

alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave

o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago

Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno

o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle

campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la

quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre

nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani

sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare

i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia

Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti

di ferocia inauditi

Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il

pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col

Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano

ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele

trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli

imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta

ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un

fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine

niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-

226 1deg Editore Mursia Milano 1967

LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA

Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe

italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo

che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in

segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi

Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume

costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico

Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre

6

1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la

cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era

riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma

tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con

lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma

del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la

regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte

allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve

con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello

Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli

Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della

imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata

in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione

etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione

etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle

quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla

Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano

raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve

Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli

squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti

compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a

Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio

delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc

A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo

il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro

elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel

1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle

tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di

una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di

sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali

dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna

correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo

dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva

A Pola xe lArena

la Foiba xe a Pisin

che i buta zo in quel fondo

chi ga certo morbin

(A Pola cegrave lArena

a Pisino cegrave la Foiba

in quellabisso vien gettato

chi ha certi pruriti)

7

Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 4: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

4

del reparto Comando dellrsquoArtiglieria Contraerei dellrsquoEsercito e del Centro

Pensionistico della Regione Militare del Nord-Est Anche la caserma ldquoRomagnolirdquo

egrave stata costruita come ldquocasermetta funzionalerdquo nel periodo fra le due guerre

mondiali Ersquo una delle poche caserme concepita per ospitare esclusivamente reparti

militari

Ersquo ubicata sulla via di Vicenza fuori delle mura cittadine La caserma egrave intitolata al

col Mario Romagnoli comandante del 33deg reggimento artiglieria fucilato a

Cefalonia dai tedeschi nel settembre del 1943 e poi decorato di medaglia drsquooro al

valore militare E BASTA

NESSUN ACCENNO ALLA PRESENZA IN PADOVA - CHIESANUOVA DI

UN LAGER PER INTERNAMENTO DEI CIVILI SLOVENI E CROATI

Che si tratti di una pagina piugrave o meno volontariamente sconosciuta lo sta a confermare

lrsquoASSENZA DI OGNI ACCENNO anche nellrsquoambizioso volume ldquoPADOVA nel 1943rdquo a cura

degli stessi autori con il medesimo firmatario della ldquoPresentazionerdquo e una apertura curata da Angelo

Ventura ( 3 ) Anche in questi due testi si sconta una sostanziale incapacitagrave di leggere ldquoanche ciograve

che si stampardquo e ascoltare le ragioni di chi non appartiene alla propria cerchia o corporazione

Eppure G E Fantelli ne ldquoLa Resistenza dei Cattolici nel Padovanordquo edito nel 1965 non solo cita

lrsquoesistenza del Campo per Slavi ma anche lrsquoimpegno profuso da settori del Clero a ridosso dello

stesso (4) Manca una risposta al ldquopercheacuterdquo notizie di fonte locale risalenti al 1981 quantomeno di

una esistenza di un Campo di Internati Civili (IC) Slavi in quel di Chiesanuova di Padova non

siano state oggetto di trattamento dibattito e divulgazione Evidentemente ha pesato una mancata

attenzione nellrsquoambito dellrsquoantifascismo e della Sinistra alla testimonianza diretta di don Pietro

BRIGNOLI Cappellano Militare del 2deg Reggto Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo

tramandata in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni Longanesi 1973 (v nota 1deg )

Eppure non si puograve dire che - le protagoniste di una pagina eroica quanto drammatica qual egrave stata

lrsquoassistenza ai prigionieri di guerra agli antifascisti ed ai perseguitati per ragioni razziali ndash non

abbiamo ottemperato allrsquoimpegno di ldquo NON DIMENTICARErdquo Sarebbe bastato leggere per

esempio le testimonianze delle sorelle Lidia Liliana e Teresa MARTINI ndash pubblicate nel libro

ldquoDonne nella Resistenzardquo (1981) - per venire a conoscenza sia dellrsquoesistenza del campo di

Chiesanuova che dellrsquoopera ivi svolta unitamente ad altrie da padre Placido Cortese ( 5 )

Nemmeno la pubblicazione del libro di padre Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave

nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945 risalente anchrsquoesso al1981 era riuscito nellrsquointento di

attirare lrsquoattenzione degli accademici patavini Stessa sorte ha subito il libro di PA GIOS ldquoDal

Soccorso ai Prigionieri Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari

Caduti della Libertagrave di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta ( 6 )

Nel silenzio era caduto anche il capitolo ldquo I Prigionieri Alleatirdquo del libro di Vittorio Marangon

ldquoResistenza Padovana tra Memoria e Storiardquo edito nel 1994 Stesso destino egrave stato riservato al

capitolo ldquoIl coinvolgimento del Clerordquo dove si cita a pag 108 lrsquoassistenza data agli ldquohellipinternati

jugoslavi fuggiti dal campo di concentramento di Chiesanuovardquo nel successivo libro di Vittorio

Marangon ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo edito nel 1997 ( 7 ) Si egrave

dovuto attendere un piugrave recente lavoro di padre Pierantonio GIOS Il Contributo del Clero del

Comune di Padova alla Resistenza (2002) ( 8 ) integrato a ldquoguerra freddardquo finita da quello di padre

Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo (2002) seguito dal

MEMORIAL in onore di Padre Placido Cortese presieduto da padre Tito MAGNANI postulatore

della causa di canonizzazione nel 2004 ( 9 ) Nellrsquoambito della Sinistra a parte testimoniante

registrate e in via di pubblicazione di Raimondo ZANELLA ldquoGianirdquo egrave solo la prof Dolores

NEGRELLO nel suo A Pugno Chiuso ( 10 ) che citeragrave la presenza di un Campo di concentramento

5

in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che

hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS

CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di

Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce

Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel

tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini

impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )

dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe

essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica

LE PREMESSE DI UN DRAMMA

Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano

denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia

era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete

slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile

1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie

comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello

stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da

parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli

alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave

o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago

Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno

o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle

campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la

quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre

nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani

sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare

i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia

Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti

di ferocia inauditi

Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il

pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col

Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano

ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele

trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli

imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta

ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un

fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine

niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-

226 1deg Editore Mursia Milano 1967

LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA

Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe

italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo

che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in

segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi

Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume

costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico

Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre

6

1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la

cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era

riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma

tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con

lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma

del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la

regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte

allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve

con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello

Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli

Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della

imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata

in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione

etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione

etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle

quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla

Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano

raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve

Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli

squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti

compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a

Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio

delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc

A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo

il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro

elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel

1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle

tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di

una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di

sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali

dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna

correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo

dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva

A Pola xe lArena

la Foiba xe a Pisin

che i buta zo in quel fondo

chi ga certo morbin

(A Pola cegrave lArena

a Pisino cegrave la Foiba

in quellabisso vien gettato

chi ha certi pruriti)

7

Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 5: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

5

in Chiesanuova noncheacute di una delegazione Partigiana Slovena in Padova Anche se le opere che

hanno riaperto le pagine della storia sui campi di internamento civili slavi rimangono quelle di CS

CAPOGRECO di Tone FERENC e il libro di Alessandra KERSEVAN Un Campo di

Concentramento fascista Gonars 1942ndash1943 (novembre 2003) unitamente a I Campi del duce

Lrsquointernamento civile nellrsquoItalia fascista (1940-1943) ed Einaudi Torino 2004 (11) Ma oggi nel

tempo di Internet basta partire da un sito ANPI o Wikipedia per entrare nel mondo dei crimini

impuniti perpetrati dal nazifascismo contro i popoli slavi ldquoanticipatirdquo (come si usa di questi tempi )

dalla rilettura del dramma delle foibe e di Porzus affidando a teleromanzi ciograve che invece dovrebbe

essere compito della Storia dalla Magistratura della Diplomazia e della Politica

LE PREMESSE DI UN DRAMMA

Fin dai tempi della Serenissima gli abitanti non veneti della costa orientale adriatica venivano

denominati schiavi (poi evolutesi in slavi) Schiavoni erano le guardie dalmate dei dogi Slavonia

era la terra degli schiavi e schiavetto il loro dialetto nel quale si miscelavano parole venete

slavizzate A nulla era servito il sacrificio pagato dagli schiavoni per lrsquoessersi opposti il 20 aprile

1797 alla forzatura delle ldquoboccherdquo del Lido da parte del vascello francese Le Liberateur drsquoItalie

comandato da Laugier arrembato dai fedeli schiavoni e costretto alla resa dopo la morte dello

stesso Laugier e di cinque membri dellrsquoequipaggio I francesi dopo averne preteso la consegna da

parte de doge imbelle Ludovico Manin impiccarono gli ultimi difensori Dalmati di Venezia agli

alberi delle loro navi Alla fine dellrsquo800 le etnie di origine italiana erano maggioritarie presenti piugrave

o meno compattamente nelle cittagrave e cittadine costiere quali Capodistria Isola Pirano Umago

Cittanova Parenzo Orsera Rovigno Dignano Pola Albona e in alcuni centri maggiori dellinterno

o poco lontani dalla costa quali Buie Montona Pinguente e Pisino ma quasi assenti nelle

campagne vere ldquoisole italiane in un mare slavordquo Allrsquoinizio del lsquo900 Trieste era diventata la

quarta cittagrave dellrsquoImpero Asburgico composta da il 65 di italiani 25 slavi 5 tedeschi 5 altre

nazionalitagrave ma se non fosse scoppiata la Grande Guerra ( secondo i demografi) gli italiani

sarebbero diventati minoranza percheacute la crescente immigrazione slava lrsquoavrebbe portata a superare

i 500000 abitanti Quando il 28 luglio 1914 iniziograve la Ideg Guerra Mondiale nella sola Venezia

Giulia si contavano 350000 italiani e 470000 slavi e le tensioni irredentiste si trasformarono in atti

di ferocia inauditi

Per tutti citiamo la conquista del ldquoformidabile baluardo naturaleldquo del Monte Sabotino il

pomeriggio del 6 agosto 1916 ad opera di una colonna della 45deg divisione comandata dal col

Badoglio contro i tre battaglioni di difensori dalmati che asserragliati nelle caverne rifiutavano

ogni invito alla resa Scrisse Fritz Weber ldquoAllora gli italiani ricorsero a un mezzo crudele

trasportarono sul Sabotino latte colme di petrolio Dallrsquoalto iniziarono a versare il liquido negli

imbocchi delle caverne poi invitarono di nuovo i dalmati ad arrendersi e ancora una volta

ottennero un rifiuto allora procedettero con lrsquoaccensione del petrolio Le fiamme divamparono un

fumo acre corrosivo si diffuse nellrsquoaria Il Sabotino bruciava Bruciava fin nelle viscere Alla fine

niente piugrave si mosse nelle cavernehelliprdquo (12) Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-

226 1deg Editore Mursia Milano 1967

LrsquoEREDITArsquo DELLA GRANDE GUERRA

Quando terminograve la prima guerra mondiale e nellIstria ex austro-ungarica sbarcarono le truppe

italiane si aprigrave un contendere sulla destinazione dei territori istriani e dalmati La ldquolinea Wilsonrdquo

che assegnava alla Jugoslavia lrsquoIstria orientale e la Dalmazia aveva comportato lrsquoabbandono in

segno di protesta da parte della delegazione italiana della Conferenza di Pace di Parigi

Lrsquo8 settembre 1920 con un colpo di mano DrsquoAnnunzio aveva occupato la cittagrave di Fiume

costituendo la ldquoReggenza del Carnarordquo liquidato dai reparti del regio esercito del generale Enrico

Caviglia il 25 dicembre 1920 in ottemperanza con il trattato di Rapallo sottoscritto il 12 novembre

6

1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la

cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era

riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma

tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con

lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma

del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la

regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte

allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve

con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello

Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli

Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della

imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata

in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione

etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione

etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle

quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla

Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano

raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve

Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli

squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti

compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a

Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio

delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc

A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo

il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro

elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel

1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle

tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di

una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di

sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali

dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna

correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo

dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva

A Pola xe lArena

la Foiba xe a Pisin

che i buta zo in quel fondo

chi ga certo morbin

(A Pola cegrave lArena

a Pisino cegrave la Foiba

in quellabisso vien gettato

chi ha certi pruriti)

7

Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 6: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

6

1920 Esso dichiarava Fiume ldquocittagrave apertardquo e assegnava allrsquoItalia lrsquointera Istria e in Dalmazia la

cittagrave di Zara e le isole di Cherso Lussino Lagosta e Pelagosa Il governo di Belgrado si era

riservato perograve di ratificarlo considerandolo una imposizione Solo nel 1927 con i patti di Roma

tra Mussolini e Nikola Pasic detto accordo veniva recepito e il problema fiumano risolto con

lrsquoassegnazione allrsquoItalia di Fiume e alla Jugoslavia di Porto Barros Ma ancor prima della firma

del Trattato di Rapallo del 1920 che assegnograve definitivamente lIstria allItalia quando ancora la

regione era soggetta al regime di occupazione militare la popolazione dellIstria si trovograve di fronte

allo squadrismo ldquodi confinerdquo in camicia nera parzialmente importato da Trieste dove si manifestograve

con particolare aggressivitagrave e ferocia servendosi non soltanto dellolio di ricino e del manganello

Primi segnali ldquosimbolicirdquo nel 1919 quando di notte fu distrutto il monumento alla Dedizione agli

Asburgo e nel 1920 allorcheacute furono rimosse le statue di Massimiliano DrsquoAsburgo e della

imperatrice Elisabetta ldquoSissirdquo (questrsquoultima rimossa nel 1921 e ricollocata nel 1997 ) Con lrsquoentrata

in vigore del Trattato nelle nuove province aveva avuto inizio una progressiva trasformazione

etnica a seguito della fuga in massa di chi rifiutava la cittadinanza italiana La trasformazione

etnica della popolazione giuliana risultava giagrave evidente alle elezioni del 15 maggio 1921 nelle

quali gli slavi conquistarono soltanto cinque seggi dei quindici assegnati complessivamente alla

Venezia Giulia Da un successivo censimento risultava infine che gli italiani residenti avevano

raggiunto il 58 e gli slavi il 39 Nel 1922 con lrsquoavvento del fascismo la situazione precipitograve

Gli stessi storici fascisti tra i quali spicca listriano GA Chiurco vantandosi delle gesta degli

squadristi e glorificandole nelle loro opere hanno abbondantemente documentato i misfatti

compiuti dagli assassinii di antifascisti italiani quali Pietro Benussi a Dignano Antonio Ive a

Rovigno Francesco Papo a Buie ed altri alla distruzione delle Camere del lavoro e allincendio

delle Case del popolo alle sanguinose spedizioni nei villaggi croati e sloveni della penisola ecc

A quel periodo risale anche la prassi della sparizione degli antifascisti nelle foibe Con un opuscolo

il ministro dei Lavori Pubblici dellera fascista Giuseppe Cobolli Gigli figlio del maestro

elementare sloveno Nikolaus Combol classe 1863 ( che italianizzograve spontaneamente il cognome nel

1928 anche percheacute sin dal 1919 si era dato il pseudonimo patriottico di Giulio Italico)volle

tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino Il paese sorge sul bordo di

una voragine che - scrisse il Cobol-Cobolli - laquola musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di

sepoltura per chi nella provincia minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali

dellIstria Quindi chi fra i croati aveva la pretesa per esempio di parlare nella lingua materna

correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba La canzoncina di ldquoSua Eccellenzardquo (testo

dialettale e traduzione italiana a fronte) diceva

A Pola xe lArena

la Foiba xe a Pisin

che i buta zo in quel fondo

chi ga certo morbin

(A Pola cegrave lArena

a Pisino cegrave la Foiba

in quellabisso vien gettato

chi ha certi pruriti)

7

Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 7: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

7

Dal che si deduce che la pratica degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni

Venti del XXdeg secolo

Purtroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine Questi misfatti continuarono

sotto altra forma con la creazione del regime fascista Il 7 novembre 1922 Mussolini firmava un

decreto che sopprimeva i Commissariati delle Nuove Province percheacute troppo accomodanti con la

popolazione slava e in alternativa creava le Province di Trieste e di Pola e inserito tutto il

Goriziano nella provincia di Udine Nel 1923 con la ldquoRiforma Gentilerdquo furono chiuse tutte le

scuole slave mentre nelle altre fu imposto come fondamentale ed esclusivo lo studio della lingua

italiana I maestri slavi furono licenziati con vari pretesti e anche ai parroci fu vietato

lrsquoinsegnamento nella loro lingua lrsquouso dello slavo e dello schiavetto nelle celebrazioni liturgiche

Ancora una volta il risultato fu disastroso soprattutto per gli allogeni istriani furono distrutti eo

aboliti tutti gli enti e sodalizi culturali sociali e sportivi della popolazione slovena e croata sparigrave

ogni segno esteriore della presenza dei croati e sloveni vennero abolite le loro scuole di ogni grado

cessarono di uscire i loro giornali i libri scritti nelle loro lingue furono considerati materiale

sovversivo Non furono risparmiate neanche le strutture statali di cultura della provincia

(Accademia delle Scienze e delle Arti Societagrave Filodrammatica lrsquoOpera Glosbena matica Societagrave

Filarmonica) le quali non furono disciolte ma integrate nel sistema corporativo fascista mentre la

cultura italiana fu diffusa sia attraverso lrsquoopera di numerosi operatori culturali giunti in provincia

sia grazie allrsquoIstituto di Cultura italiana di Lubiana giagrave esistente prima della guerra Nei negozi e

nei locali pubblici apparvero cartelli ldquoQui si parla italianordquo Fu persino proibito ai gruppi corali

slavi di cantare nelle feste le loro canzoni Con un decreto del 1927 furono forzosamente

italianizzati i cognomi di famiglia (in alcuni casi il cambio dei cognomi fu attuato con tale diligenza

che due fratelli o padre e figlio ricevettero due cognomi diversi) furono italianizzati anche i

toponimi Nel 1926 dopo la reintroduzione nella legislazione italiana della pena di morte anche a

Trieste fu istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato Fra il 1926 e il 1943 questo

Tribunale fascista pronunciograve a Trieste 692 sentenze a carico di nazionalisti sloveni e croati

distribuendo 2000 anni di carcere o di confino oltre a 24 condanne a morte per fucilazione il tutto

su una popolazione pari al 2 di quella italiana Migliaia di persone finirono al confino (Tremiti

Ustica Ponza Ventotene SStefano Portolongone Lipari Favignana ecc) o nel migliore dei casi

se dipendenti statali specialmente ferrovieri furono trasferiti in altre regioni dItalia nelle chiese le

messe poterono essere celebrate soltanto in italiano le lingue croata e slovena dovettero sparire

perfino dalle lapidi sepolcrali queste stesse lingue furono cacciate dai tribunali e dagli altri uffici

bandite dalla vita quotidiana Gli allogeni o alloglotti furono discriminati perfino nel servizio

militare finendo nei cosiddetti Battaglioni Speciali in Sicilia e Sardegna Alcune centinaia di

democratici italiani socialisti comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei piugrave elementari

diritti delle minoranze subirono attentati arresti processi e lunghi anni di carcere inflitti dal

Tribunale speciale per la difesa dello Stato I principali covi sovversivi furono Rovigno Pola e il

bacino carbonifero di Albona - Arsia Per gli slavi il risultato fu la fuga dallIstria di circa 60000

persone metagrave delle quali trovograve rifugio nelle due Americhe e laltra metagrave nellex Jugoslavia

Ersquo in un tale contesto di tensioni economico-politico-sociale-etnico che viene a sommarsi

lrsquoaggressione nazi-fascista ai popoli della Jugoslavia (13)

GUERRA ALLA JUGOSLAVIA E SUE CONSEGUENZE

Giagrave il 18 dicembre 1940 Hitler aveva definito il ldquoPiano Barbarossardquo che comprendeva la ldquoImpresa

25rdquo cioegrave la occupazione e smembramento della Penisola Balcanica da attuarsi allrsquoinizio della

primavera 1940 al termine della quale la Wehrmacht avrebbe dovuto aggredire lrsquoURSS data fissata

per il 15 maggio o al piugrave tardi la prima settimana di giugno 1941 Che lrsquoinvasione nazifascista

fosse alle porte lo avevano compreso tutti tantrsquoegrave che dopo che il governo Cvetkovic ndash Macek

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 8: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

8

sottoscrisse il 29 marzo 1941 a Vienna il ldquoPatto Tripartitordquo che prevedeva il libero passaggio

dellrsquoesercito tedesco e la creazione di basi naziste in Jugoslavia Le forze democratiche prima fra

tutte il Partito Comunista Jugoslavo (PCJ ) scesero in piazza Il 27 marzo 1941 un gruppo di

ufficiali dellrsquoaviazione compigrave un colpo di stato che portograve al trono il re Pietro IIdeg Karadordevic (non

ancora maggiorenne) e la formazione di un governo guidato dal generale Dusan Simovic Se non ci

fosse stato lrsquoabbattimento del governo collaborazionista il 2731941 la Jugoslavia avrebbe

probabilmente subigraveto la sorte dellrsquoUngheria di Horty della Romania di Antonescu e della Bulgaria

dei Coburgo La scelta di aggredire i popoli slavi del sud costrinse Hitler a rinviare lrsquoattacco

allrsquoURSS dal 15 maggio al 22 giugno 1941 lo stesso giorno in cui 120 anni prima Napoleone aveva

iniziato la sua campagna di Russia Il ldquogenerale invernordquo si sarebbe servito di quelle sei settimane di

ritardo per bloccare lrsquoavanzata nazifascista il 19 ottobre 1941 a soli 8 km da Mosca La previsione

di conquistare la capitale dellrsquoURSS entro due - tre settimane era fallita anche a causa di un inverno

precoce che aveva bloccato i mezzi corazzati limitato il decollo degli aerei e debilitato le truppe

Lrsquo8 dicembre 1941 Hitler diede lrsquoordine di sospendere lrsquooffensiva il che consentigrave alle truppe

sovietiche dopo 20 giorni di combattimenti a -30deg -40deg a costringere lrsquoesercito tedesco a ritirarsi

di 200 km da Mosca Nel frattempo dalla lontana Mongolia le truppe di Zukov stavano

convergendo verso Ovest dopo avere annientato lrsquoesercito nipponico e costretto allrsquouscita dal

ldquoPatto di Acciaiordquo il Giappone per preparare la grande riscossa fino alla vittoria ( 14 )

UNA GUERRA MAI DICHIARATA ALLA JUGOSLAVIA

Il 6 aprile 1941 Hitler decise che le armate dellrsquoAsse invadessero anche la Jugoslavia senza una

qualsiasi dichiarazione di guerra La mancata dichiarazione di guerra allo Stato Jugoslavo e la

successive annessioni territoriali sono avvenute nella totale violazione delle convenzioni

internazionali ratificate anche dallo Stato italiano

6 aprile 1941 Belgrado distrutta dai bombardamenti

Allalba della domenica delle Palme il 6 aprile 1941 uno spaventoso bombardamento tedesco

distrusse gran parte della cittagrave di Belgrado Sperimentata prima a Guernica poi a Varsavia viene

applicata quella tecnica della distruzione sistematica di tutte le infrastrutture civili oltre che militari

che caratterizzeragrave poi tutta la Seconda Guerra Mondiale e che culmineragrave nella distruzione di

Dresda Hiroshima e Nagasaki Per 24 ore di seguito stormi di ldquoStukasrdquo si accanirono contro la

cittagrave indifesa radendola praticamente a suolo Nel corso dei bombardamenti furono distrutti antichi

monumenti artistici e la Biblioteca nazionale con tutti i suoi tesori I bombardamenti colpirono

anche altre cittagrave come Skopije Cetinjie Niouml La cifra delle vittime egrave controversa per linteresse

convergente dei massacratori ma anche delle autoritagrave del paese aggredito che per ragioni diverse

omettono il bilancio reale (nel caso dellesercito jugoslavo si trattava di nascondere la propria

impreparazione) tuttavia secondo Sthephen Clissold sarebbero state 17000 e 20000 i feriti in

gran parte civili Tra i morti ironia della storia uno dei piugrave filofascisti del governo guidato dal

generale Duoumlan Simovic lo sloveno Frane Kulovec che appena il giorno prima aveva presentato a

Hitler - tramite lambasciata slovacca - la proposta di creare una Slovenia indipendente sotto la

protezione tedesca Il capo del governo Simovic era assente dalla capitale per assistere al

matrimonio della figlia Linterruzione di ogni comunicazione telefonica e radiofonica impedigrave poi a

Simovic e allo Stato Maggiore di impartire ordini alle truppe che rimasero disorientate e sbandate

Il 10 aprile i carri tedeschi sono a Zagabria per l11 sono attesi a Lubiana dove i cittadini sloveni

vedono invece arrivare a sorpresa da ovest due plotoni di bersaglieri motociclisti Non avendo

trovato resistenza da parte dellrsquoesercito monarchico jugoslavo lrsquo11 aprile rsquo41 la 2deg Armata (allora

comandata dal generale Vittorio Ambrosio) era giagrave a Lubjana Il governo jugoslavo che si trovava

in ritirata nei dintorni di Sarajevo ordinograve giagrave il 13 aprile rsquo41 al Comando supremo di iniziare le

trattative con i Tedeschi e di chiedere lrsquoarmistizio I nazisti chiesero la ldquocapitolazione

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 9: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

9

incondizionatardquo Il governo e il re minorenne che aveva regnato per soli nove giorni fuggirono

allrsquoestero e lasciarono al Comando supremo il compito di firmare la capitolazione Il 17 aprile a

Belgrado nellrsquoAmbasciata Cecoslovacca AC Markovic e il generale R Jankovic firmarono la

capitolazione

Il 18 aprile rsquo41 solo 12 giorni dopo lrsquoattacco nemico alla Jugoslavia lrsquoesercito consegnograve le

armi Ufficialmente la guerra dellrsquoAsse contro la Jugoslavia iniziograve il 6 e si concluse quindi

il 18 aprile 1941

In aprile il Terzo Reich aveva annesso direttamente solo la parte settentrionale dellrsquoodierna

Slovenia ma di fatto manteneva il controllo della Serbia di una parte del Kosovo del Banato

regione abitata da una consistente minoranza tedesca AllrsquoItalia toccograve la parte meridionale della

Slovenia e molte zone del litorale dalmata in Montenegro lrsquoItalia istituigrave unrsquoamministrazione civile e

poi militare e unigrave il resto del Kosovo al protettorato di Albania La Bulgaria occupograve la Serbia sud-

orientale e gran parte dellrsquoodierna Macedonia lrsquoUngheria le regioni della Bačka Baranja

Međumurje e Prekomurje infine in Croazia venne instaurato lo Stato Indipendente di Croazia il cui

territorio si estendeva fino alle porte di Belgrado e in Bosnia fino al fiume Drina Questo Stato

dipendeva dalle direttive naziste bencheacute risultasse sotto la sfera drsquoinfluenza italiana

Lo smembramento territoriale della Slovenia fra i tre vincitori tedeschi italiani e ungheresi

(v Cartine geografiche allegate) assegnograve ai nazisti 10261 09 kmq con una popolazione di

798000 abitanti mentre al fascismo ungherese fu consegnato un territorio il Prekmurje

(Oltremura) di 99754 kmq con 102867 abitanti Il fascismo italiano con un decreto del 3 maggio

1941 occupograve circa 4550 kmq del territorio sloveno ( da Postumia fino a Lubiana e verso sud-est

fino alla Croazia comprendendo le cittagrave di Novo Mesto e Kocegravevje) denominandolo ldquoProvincia di

Lubianardquo che comprendeva circa 300000 abitanti assoggettandone il controllo militare al generale

Mario Robotti dellrsquoXIdeg Corpo drsquoArmata alle dipendenze della IIdeg Armata del gen Vittorio

Ambrosio e la amministrazione allrsquoAlto Commissario Emilio Grazioli Nel mese di giugno 1941

erano presenti 71159 militari italiani Continuando lrsquoopera nefasta del primo dopoguerra il regime

pose in essere una imponente opera di fascistizzazione della societagrave introducendo simboli e

associazioni della federazione dei Fasci (Fasci di Combattimento e Fascio Femminile) GILL

(Gioventugrave Italiana del Littorio Lubianese) ecc e avviando una epurazione contro intellettuali che in

passato avevano espresso posizioni contrarie e contro gli stessi amministratori locali sloveni

sostituiti dopo pochi mesi da fascisti italiani Nel Paese spartito in tre i nazisti danno istruzioni

precise ogni tribugrave faragrave le pulizie nello spazio assegnato da Slovenia e Croazia spariranno ebrei

serbi e rom Il generale Mario Robotti intanto spiega quello che non faragrave nella provincia slovena

di sua competenza Non mi opporrograve a che tutti gli sloveni siano internati e sostituiti da italiani in

modo che le frontiere politiche ed etniche coincidano senza che ci si limiti al solo internamento

aggiunge Non si uccide abbastanza commenta poi in una circolare del 1942 (15) La condotta

dellrsquoesercito fascista puograve essere sintetizzata in questo passo della lettera censurata datata 15 nov

1941 del soldato Bruno Grandi al padre ldquo (hellip) li lasciamo con quei pochi stracci che hanno

indosso tutto il resto egrave nostra preda Dapprima catturiamo gli uomini poi gli animali (hellip) Poi

andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle

infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle caserdquo Saragrave soprattutto a causa dei

sistematici saccheggi e delle razzie compiute dallrsquoesercito in quel periodo contro la popolazione che

il movimento partigiano andragrave ottenendo nuovi consensi e una crescente riorganizzazione nei mesi

invernali del 1941 con un crescendo di atti di sabotaggio e attentati contro i fascisti e i

collaborazionisti sloveni noncheacute contro i presidi militari isolati

LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE JUGOSLAVA

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 10: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

10

Il 27 aprile 1941 dieci giorni dopo la capitolazione venne costituito il Fronte anti-imperialista della

Slovenia divenuto quasi subito Fronte di Liberazione (Osvobodilna Fronta ndash OF) in Slovenia

Cinque giorni dopo lrsquoaggressione della Germania allrsquoURSS il 27 giugno 1941 venne formato a

Belgrado lrsquoAlto comando dei distaccamenti partigiani della Jugoslavia sotto il comando del

ldquocompagno Walterrdquo cioegrave Tito Il 4 luglio 1941 (Giornata del Combattente) iniziograve dalla Serbia al

Montenegro alla Albania iniziograve la lotta partigiana In Slovenia il 22 luglio 1941 nei dintorni di

Kamnik i primi gruppi di partigiani aprirono il fuoco contro i soldati tedeschi nel territorio anesso

ufficialmente al ldquoGrande Reich tedescordquo In Bosnia il 27 giugno rsquo41 i partigiani attaccarono e

occuparono la cittagrave di Drvar dopo avere sconfitto la guarnigione di circa 300 soldati nemici In

Croazia i primi colpi furono sparati a Srb in Lika (nel distretto di Lapac) Per la Macedonia i primi

colpi di fucile si odono lrsquo11 ottobre 1941 a Prilep che assieme al distaccamento di Kumarovo fu la

prima formazione partigiana in Macedonia Cosigrave in tutta la Jugoslavia di regione in regione si

diffuse la lotta di Liberazione Nazionale (16)

LA REAZIONE FASCISTA DELLrsquoESERCITO OCCUPANTE ITALIANO

Di fronte ad una progressiva perdita di controllo della ldquoProvinciardquo Mussolini con un suo bando

del 19 gennaio 1942 con il quale dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo affidograve la

gestione dellrsquoordine pubblico allrsquoesercito designando come nuovo comandante della IIdeg Armata il

generale Mario Roatta (17) in sostituzione del generale Vittorio Ambrosio che lo avvicendograve come

Capo di stato maggiore dellrsquoesercito a Roma Dal 9 maggio rsquo42 la 2deg Armata divenne Comando

Superiore FFAA Slovenia-Dalmazia (SUPERSLODA) (18) Dal 22 maggio rsquo42 tutte le forze di

polizia sottoposte allrsquoAlto Commissario (Carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

passarono agli ordini di Supersloda al cui interno era stata prevista una apposita sezione

amministrativa per i campi di internamento Dopo lordine di Mussolini a Gorizia del 31 luglio

1942 secondo cui bisognava laquoammazzare tutti i maschi slaviraquo il II Corpo d Armata pubblicograve in

forma riservata un documento volto stroncare il movimento di resistenza sloveno e cioegrave la

ldquoCircolare 3 Crdquo (19) contenente le direttive per la repressione sia del movimento armato che dei

civili in Slovenia Affincheacute gli ordini fossero eseguiti senza scrupoli dalle truppe Roatta garantiva

piena impunitagrave ai suoi uomini precisando che ldquoeccessi di reazione compiuti in buona fede non

verranno mai perseguiti Perseguiti invece inesorabilmente saranno coloro che dimostrassero

timidezza e ignaviardquo

Con questo documento quindi ldquola prassi dellrsquointernamento e della deportazione ormai da oltre un

anno largamente impiegata in Jugoslavia dallrsquoesercito italiano riceveva la sua piugrave ampia

codificazione burocraticardquo dando inizio a quella scia di violenza che si sarebbe interrotta solo con

lrsquoarmistizio dellrsquo8 settembre (20) La circolare fu firmata dal generale Mario Roatta militare di

professione nato a Modena nel 1887 e comandante dal gennaio del 1942 della II armata quella che

controllava la Dalmazia la costa croata e le zone montane della Provincia di Lubiana

Successivamente Roatta saragrave sostituito dal generale Antonio Gambara (21)

CRIMINI DI GUERRA E CAMPI DI STERMINIO NELLA JUGOSLAVIA OCCUPATA

Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo con unazione

congiunta italo-tedesca viene realizzato nellrsquoottobre 1941 (22) Esso termina con un totale

fallimento malgrado lrsquouso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili ( con lanciafiamme

e uso di gas) le stragi e la distruzione le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie

(solo a Kragulevac furono fucilate 2300 persone) Con linasprimento della lotta lrsquoesercito fascista

tenta una seconda grande offensiva con 60000 uomini il ldquoPiano Primaverardquo voluto da Roatta nel

febbraio 1942 Detto piano prevedeva 11 cicli operativi di rastrellamento in tutta la provincia di

Lubiana con inizio il 16 luglio e termine il 4 nov 1942 il 2 giugno 1942 fu lo stesso Roatta a

chiedere con dispaccio inviato a Roma al Comando Supremo lrsquoistituzione di nuovi campi di

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 11: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

11

concentramento da gestire tramite il ministero della guerra La grande offensiva fu scatenata dal

12 aprile al 15 giugno 1942 sotto la direzione del generale Roatta Ancora una volta grandi perdite

stragi e distruzioni senza raggiungere lobiettivo di annientamento delle formazioni partigiane Tra

il 27 giugno e il 1 luglio 1942 ad opera della divisione ldquoGranatieri di Sardegnardquo venne effettuato

un secondo grande sgombero della cittagrave di Lubiana Il generale Orlando diede delle disposizioni

affincheacute tutti i maschi validi della cittagrave (compresi tra i 16 e i 50 anni) fossero sottoposti a

deportazione e convogliati nelle caserme della 2deg Granatieri e del 13deg Artiglieria in Lubiana al

ritmo di 3000 al giorno con destinazione almeno iniziale il campo di Gonars (Udine) Si trattava

di operai disoccupati profughi ex militari studenti e a anche maestri impiegati e professori

parroci che si fossero trasferiti dalla Venezia Giulia dopo il 1922 e gli ex militari della regione ivi

trasferitisi per non compiere il servizio militare Il gen Orlando in un resoconto ai superiori

scrisse ldquo Dei 40000 maschi sono state prese in considerazione le classi tra 16 e 50 anni (hellip)

Passando al vaglio 20000 maschi si puograve affermare (hellip) che possono avere importanza sotto

lrsquoaspetto politico e militare Con lrsquoarresto di 2858 individui e con quello avvenuto di altri 3000 si

egrave tolto di mezzo il quarto degli uomini validi di Lubiana (hellip) in effetti sono quasi 2000 gli studenti

tolti dalla circolazionerdquo La intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte

delle forze del XIdeg Corpo dArmata (quattro Divisioni italiane con laggiunta dei fascisti sloveni

della Bela Garda - Guardia Bianca) non riuscirono a stroncare la Resistenza malgrado le feroci

azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone senza

distinzioni di sesso e di etagrave Se giagrave prima dellrsquoinizio del ldquoPiano primaverardquo si erano registrate azioni

di distruzione nella Slovenia italiana ( nei primi 20 giorni del maggio 1942 vi erano state ben 20

rappresaglie con 10 villaggi distrutti la morte di 115 persone e la fucilazione di 42 ostaggi) le

conseguenze delle violenza scatenate dalle 6 divisioni italiane ( pari a 60000 uomini) fu devastante

per le tre regioni coinvolte Notranjska Dolenjska e Bela Kraijna Scarsi risultatiquindi ma

moltissime vittime Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi ( dal 6 aprile 1941 al 8 settembre

1943) di terrore fascista nei 4550 Km quadrati della ldquoProvincia di Lubianardquo

Ostaggi civili fucilati hellip n 1500

Fucilati sul posto n 2500

Deceduti per sevizie n 84

Torturati e arsi vivihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 103

Uomini donne e bambini morti nei campi

di concentramentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 7000

Totale helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip n 13087

I danni materiali dellrsquooccupazione nel settore edilizio si possono sintetizzare in 12773 edifici

distrutti e 8850 danneggiati nel comparto agricolo nella distruzione di 85000 mezzi con razzia

di ogni tipo di bestiame ( costo 1 miliardo 452 milioni di dinari) e devastazione di piante e

coltivazioni per un totale di danni calcolato in 10 miliardi 880 milioni di dinari Tutto questo

ldquoinfernordquo lo si ripete fu perpetrato in un territorio di soli 4450 kmq (equivalente alla Regione

Molise o a poco piugrave della metagrave dellrsquoattuale Friuli) (23)

N O T E

( 1 ) ndash don Pietro BRIGNOLI Diario giorni 24-25 sett 1942 Cappellano Militare del 2deg Reggto

Divisione Fanteria ldquoGranatieri di Sardegnardquo in Santa Messa per i miei Fucilati edizioni

Longanesi 1973 ndash Alessandra KERSEVAN nel Suo libro-base Un Campo di Concentramento

fascista Gonars 1942-1943 a pag 326 scrive ldquo Lrsquoeditore Longanesi nel presentare nel 1973 ldquoSanta

Messa per i miei fucilatirdquo il diario di don Pietro Brignoli testimone delle atrocitagrave commesse in

Jugoslavia dallrsquoesercito italiano scriveva hellipabbiamo esitato a lungo prima di prendere la

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 12: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

12

decisione di pubblicare un documento eccezionale sigrave ma spaventoso Ci ha spinto a farlo prima di

tutto la convinzione che sia difficile trovare uno scritto piugrave efficace per la causa del pacifismo

percheacute volere o no davanti alle atrocitagrave viste dal cappellano qualsiasi retorica sulla necessitagrave di

combattere e di difendersi viene a cadere miseramente In secondo luogo percheacute il cappellano ci

presenta il rovescio della medaglia di una lunga tradizione tra lrsquoolegrafico e il sentimentale per

cui il nostro soldato (e qui intendiamo anche i suoi superiori) ha sempre un gran cuorerdquo

(2 ) ndash Generazioni in Armi Editore Il Poligrafo Padova aprile 1995 ndash Nel capitolo dedicato alle

caserme di Padova sempre a pag 111 cosigrave viene presentata la CASERMA ldquoPIEROBONrdquo Sede

del Comando Trasmissioni della Regione Militare Nord ndash Est e del 32deg Reggimento Trasmissioni

Costruita con criteri funzionali (ldquocasermette funzionalirdquo) nel periodo fra le due guerre mondiali egrave

una delle poche caserme di Padova concepita per ospitare esclusivamente reparti militari Ersquo

ubicata sulla via di Vicenza fuori dalle mura cittadine Il 17 agosto 1944 vi veniva fucilato con

altri sei compagni il caporale allievo ufficiale di fanteria partigiano combattente Luigi Pierobon

poi decorato di medaglia drsquooro al valore militare

( 3 ) ndash a cura di G LENCI e G SEGATO PADOVA nel 1943 dalla crisi del regime fascista alla

Resistenza - Pierantonio GIOS La chiesa padovana dallrsquoavvento del fascismo alla resistenza

p191 Edizioni Il Poligrafo Padova marzo 1996

( 4 ) ndash a cura della Federazione Italiana Volontari della Libertagrave ( FIVL) - G E FANTELLI

La Resistenza dei Cattolici nel Padovano Tip A Bolzonella Padova 20 aprile 1965

( 5 ) - A cura dellrsquoANPI di Padova Donne nella Resistenza Edizioni Zanocco Milano 1981

( 6 ) - Pierantonio GIOS Resistenza Parrocchia e Societagrave nella Diocesi di Padova 1943 ndash 1945

Tipografia Moderna Asiago (VI) 1981 pag 20 - PA GIOS ldquoDal Soccorso ai Prigionieri

Inglesi ai Campi di Sterminio Tedeschirdquo ed a cura della Ass Volontari Caduti della Libertagrave

di PD nel 1987 e distribuito come omaggio dalla Giunta Regionale Veneta

( 7 ) ndash Vittorio MARANGON La Resistenza Padovana tra memoria e storia pagg 28-29 Centro

Studi Ettore Luccini Ed Il Poligrafo Padova 1994 ndash Vittorio

MARANGON ldquoIl Movimento Cattolico nel Padovano Parte I (1875-1945)rdquo pag 108

Centro Studi Ettore Luccini Padova 1997

( 8 ) - P GIOS IL Contributo del Clero del Comune di Padova nella Resistenza pag 32 ndash 61

CHIESANUOVA Cronistoria parrocchiale ( 1940 ndash 1945) dellrsquoallora Parroco don Ettore

Silvestri p 32 Ed Tipografia Moderna Asiago (VI ) ottobre 2002

( 9 ) ndash Apollonio TOTTOLI Padre Placido CORTESE vittima del nazismo Edizioni del

Messaggero Noventa P (Padova) giugno 2002 - 60deg del Sequestro e Assassinio di Padre Placido

CORTESE MEMORIAL in onore di padre Placido CORTESE scoprimento del busto in Suo

ricordo nel Chiostro della magnolia ndash Relatori Dr Patrizio ZANELLA storico e giornalista Il

contesto storico e le ragioni del sequestro di P P Cortese attivo nel movimento FRA-MA a

Padova - P Apollonio TOTTOLI biografo p P CORTESE religioso sacerdote dei Francescani

Minori Conventuali (Frati del Santo)- Presentatore e Moderatore padre Tito MAGNANI

postulatore della causa di canonizzazione ndash ndr Ersquo padre Magnani che tramite telefono il 21 nov

lsquo06 mi informa che a ostentare il Santissimo in occasione della Processione della Festa della

Salute (21XI1942) che per ldquoun fatto curiosordquo entrograve nel campo di concentramento trovando le

porte aperte (lrsquoufficiale di guardia fu poi punito e il parroco don E Silvestri ammonito a non entrare

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 13: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

13

piugrave nel lager) fu padre Placido CORTESE ndash Ersquo curiosa la coincidenza totalmente involontaria

delle due date ( 21 novembre) a distanza di 64 anni

( 10 ) ndash Dolores NEGRELLO A Pugno Chiuso il Partito Comunista padovano dal biennio rosso

alla stagione dei movimenti pag 51-52 e pag 59-63 Temi di Storia ndash Ed Franco Angeli MI 2002

(11) ndash Tone FERENC La provincia italiana di Lubiana Documenti 1941- 1942 Istituto friulano

per la storia del movimento di liberazione Udine 1994 p 472 n Si tratta della ricerca

fondamentale sulla Slovenia occupata riproduce 107 documenti di provenienza italiana Ledizione

originale egrave stata pubblicata a Lubiana nel 1988 - (v C S CAPOGRECO I campi del duce editore

Einaudi Torino 2004) - (v Alessandra KERSEVAN Un campo di concentramento fascista Gonars

1942 ndash 1943 Comune di Gonars Ed Kappa Vu 2003)

(12) - Fritz WEBER Dal Monte Nero a Caporetto pp224-226 1deg ed Mursia MI 1967

(13) - B Godesa Le autoritagrave italiane di occupazione e gli intellettuali sloveni in ldquoQualestoriardquo

anno XXVII giu 1999 pp 140 - G FOGAR Trieste in guerra 1940-1945 societagrave e resistenza

Trieste Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Friuli Venezia Giulia

1999 pp 50-51 Questa regione tra il 1942 e il 1943 divenne parte integrante del fronte balcanico e

soprattutto a Trieste contro un migliaio di famigliari di aderenti alle neo costituite cellule dellrsquoOF

si abbatterono i sequestri di beni e in molti casi la deportazione nei campi di internamento italiani

da parte dellrsquoOVRA giuliana

(14) - Quando si dibatte sul Patto tra von Ribbentrop ndash Molotov bisognerebbe tenere conto anche

del ldquocontesto storicordquo in cui esso fu sottoscritto Esulando dal contendere cito solo alcune date

11 maggio 1939 ndash Guerra segretardquo nellrsquoEstremo Oriente Attacco nipponico alla Mongolia esterna I

combattimenti fra sovietici e giapponesi si protraggono fino al 30 agosto 1939

23 agosto 1939 - Patto di non aggressione Tedesco-Sovietico

30 agosto 1939 ndash Sconfitta giapponese nella battaglia di Chalka-gol nellrsquoestremo oriente sovietico

15 settembre 1939 ndash Accordo fra lrsquoURSS la Mongolia e il Giappone ha termine il conflitto di

Chalka-gol

13 aprile 1941 ndash Patto di non aggressione fra lrsquoURSS e il Giappone Lrsquoaccordo aveva la durata di

cinque anni

(15) - Queste leggi furono diramate da Mussolini il 29 luglio 1941 quando egli estese le leggi sulla

disciplina di guerra (ndeg 461 e 1782) alla provincia seguigrave un primo rastrellamento condotto dalle

truppe sottoposte allrsquoautoritagrave civile (con lrsquoausilio di 1000 Granatieri) nella periferia del capoluogo

dove furono arrestati 14 sospetti Cfr MI DGPS Servizio Forze Armate di Polizia

ldquoPartecipazione della polizia italiana (Pubblica sicurezza) alle operazioni militari in Jugoslavia

durante il conflitto 1940-1945rdquo memoria storica Roma 1977 p 28 Robotti dal canto suo il 2

agosto ordinograve a tutte le truppe di ldquoreagire al senso di fiacchezza e di tolleranza che ha dato luogo

alla frase bono taliano [hellip] non bisogna avere tenerezze bando alle tolleranze - picchiare sodordquo

vedi T Ferenc La provincia ldquoitalianardquo di Lubiana cit doc 12 p 156

(16) ndash Jovan MARJANOVIC Guerra Popolare e Rivoluzione in Jugoslavia (1941 ndash 1945)

Collana Omnibus Il Gallo Edizioni Avanti Milano 1962

(17) - Roatta Mario

Capo del SIM dal Gennaio 1934 al Settembre 1936 In questo periodo diventa amico stretto di

Galeazzo Ciano (indicato in quel periodo come possibile successore di Mussolini) Nel 1936 egrave a

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 14: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

14

capo del corpo di spedizione italiano in Spagna in appoggio alle truppe di Franco ma continua a

mantenere il controllo effettivo del SIM nonostante che formalmente al suo posto sia stato

nominato il col Paolo Angioi L11 giugno 1937 vengono ritrovati in Normandia i corpi sfigurati di

Carlo e Nello Rosselli rifugiatisi in Francia percheacute perseguitati dal fascismo Come poi saragrave

appurato si tratta di unoperazione del SIM studiata scientificamente a tavolino a dirigere tale

operazione sono Roatta insieme a Angioi al col Santo Emanuele e al magg Roberto Navale nello

stesso periodo lo stesso gruppo mette a segno altre operazioni come atti di sabotaggio

diffusione di epidemie ed eliminazione di persone incomode in Francia e Spagna

Nel 1939 viene nominato addetto militare a Berlino dal Marzo 1941 al Gennaio 1942 egrave capo di

stato maggiore Quindi egrave comandante della seconda armata in Croazia dove ordina ai propri uomini

di applicare le sue disposizioni senza false pietagrave furono cosigrave fucilati centinaia di partigiani

devastati i villaggi applicato il terrore nei confronti delle popolazioni civili Successivamente viene

posto al comando della sesta armata in Sicilia Fu poi nuovamente capo di stato maggiore

dellesercito fino al Novembre 1943 Il 4 Marzo del 1945 durante lo svolgimento del processo per

lassassinio dei fratelli Rosselli il generale Roatta evade con la complicitagrave dei carabinieri (al cui

comando in quel periodo egrave Taddeo Orlando che era un subalterno fedele esecutore degli ordini di

Roatta in Croazia) e del SIM ricostituito guidato dal col Pompeo Agrifoglio Immediata fu la

reazione popolare durante le manifestazioni ci furono 2 morti Il giorno successivo Taddeo Orlando

fu sostituito Una settimana dopo la fuga si concluse il processo e Roatta fu condannato

allergastolo Roatta egrave morto a Roma nel 1968

( 18 ) ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit pp 98-102 108 116 Il bando

dichiarava la provincia di Lubiana ldquozona di operazionirdquo per questo motivo il 22 maggio fu decisa la

subordinazione di tutte le forze di polizia precedentemente sottoposte allrsquoautoritagrave dellrsquoAlto

Commissario (carabinieri milizia confinaria finanzieri e questurini)

Dal 9 maggio 1942 lrsquoArmata assunse il nome di Comando Superiore FF AA Slovenia-Dalmazia

(SUPERSLODA) direttamente dipendente dal Comando Supremo La IX Armata (Albania e

Montenegro) divenne invece SUPERALBA Allrsquointerno del comando Supersloda vi era anche la

sezione amministrativa per i campi di internamento A partire dal 1 aprile 1943 Supersloda riprese

la precedente denominazione e tornograve alle dipendenze del SMRE

( 19 ) ndash La circolare ldquo 3 C ldquo era un libello di circa 200 pagine ampiamente diffuso tra

le truppe e che fu ripubblicato il 1 dicembre 1942 Parziale riproduzione in G

Piemontese Ventinove mesi di occupazione nella provincia di Lubiana

Considerazioni e documenti Ljublijana 1946 pp 55-57 e in Tone Ferenc Si

ammazza troppo poco Condannati a morte ostaggi passati per le armi nella

provincia di Lubiana 1941-1943 Ljublijana 1999 p 92 e passim

CIRCOLARE ldquo 3 Crdquo - CAPITOLO VIIIdeg -

- TRUPPE ED ELEMENTI VARI MILIZIA VOLONTARIA ANTICOMUNISTA (MVAC) -

142 - Le formazioni di MVAC sono reclutate costituite inquadrate armate equipaggiate ecc

secondo norme a parte Sono alla dipendenza completa e permanente dei comandi italiani

143 - Vengono impiegate normalmente attorno ai presidi per tenere o controllo posizioni e zone

avanzate a guisa di ldquocuscinettordquo iacutenformativo e tattico dei presidi stessi o di un loro dato insieme

talvolta nei presidi con funzione di riserve o reparti mobili o di riserva alla difesa - nel corso di

operazioni come reparti esploranti reparti di avanguardia o di retroguardia reparti

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 15: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

15

fiancheggianti o come colonne a seacute stanti con concorso o meno di reparti italiani specie di

antiaerea (a a) e di artiglieria

144 - In determinati casi puograve essere affidata a formazioni MVAC particolarmente solide e fidate

la difesa di presidi staccati la protezione di tratti di ferrovia ecc ed il controllo di intere zone

145 - Le formazioni di MVAC incaricate di tenere posizioni centri abitati o di proteggere

ferrovie e simili debbono sistemarsi a difesa con criteri analoghi a quelli stabiliti per i reparti

italiani nel limite compatibile colle caratteristiche dei quadri e gregari Deve essere data loro tutta

lassistenza tecnica e materiale necessari - Siano sempre presi i provvedimenti necessari per

impedire o reprimere eccessi da parte delle formazioni in parola a danno delle popolazioni ldquo

(20) ndash Il generale Gastone Gambara egrave un altro dei prodotti del fascismo nella quale la ferocia si

coniugava con il piugrave bieco opportunismo Anche costui proveniva dai crimini della guerra di

Spagna Di lui si ricorda la risposta data alla denuncia del Commissario per la Slovenia il fascista

Grazioli che ldquohellip(gli internati) presentano nella assoluta totalitagrave i segni piugrave gravi della inazione e

della famerdquo La risposta fu ldquo Logico e opportuno che campo di concentramento non

significhi campo di ingrassamento Individuo malato = individuo che sta tranquillordquo Detto

ldquogeneralerdquo anzicheacute proteggere il confine orientale e favorire il rientro dellrsquoXIdeg Corpo della 2deg

Armata da lui comandato e garantire il possesso di Trieste di Pola e di Fiume per favorire un

possibile sbarco alleato nellrsquoalto Adriatico scelse di passare agli ordini dei nazisti con la scusa che

(conoscendo i crimini perpetrati sotto i suoi ordini) gli slavi ldquohellipnon avrebbero certamente

risparmiato le decine di migliaia di cittadini italiani residenti a Fiumerdquo Cosigrave tradendo gli ordini

dati e passando al nemico contribuiva alla campagna che dura tuttrsquooggi Anche Gambara come i

suoi degni camerati egrave morto impunito

(21) - C S Capogreco Renicci Un campo di concentramento in riva al Tevere Cosenza

Fondazione Ferramonti 1996 p23 Massicce deportazioni a danno delle popolazioni jugoslave si

erano giagrave verificate nellrsquoestate del 1941 in Montenegro dove nella prima metagrave di agosto 3000

furono i deportati nei campi appositamente costruiti a Niksič Podgorica Antivari e Bocche di

Cattaro in Albania furono allestiti dei campi per internati montenegrini e albanesi presso Scutari

Tirana Klos Germanja Bureli e Kavaja cfr G Scotti - L Viazzi Le aquile delle montagne nere

(1941-1943) Occupazione e guerra italiana in Montenegro Milano Mursia 1987 p 243

(22) - P MORACA I crimini commessi da occupanti e collaborazionisti in Jugoslavia durante la

seconda guerra mondiale in E COLLOTTI (a cura di) Lrsquooccupazione nazista in Europa Istituto

Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Editori Riuniti Roma 1964 p552

la traduzione del documento in questione si puograve consultare in ACS MI DGPS AAGGRR

categoria Massime M 4b74

(23) - A DAL PONT ndash S CAROLINI LrsquoItalia al confino Le ordinanze di assegnazione al confino

emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 Milano La Pietra 1971

pagg LXXVII ndash LXXVIII

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 1deg-

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 16: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

16

LUOGHI DI INTERNAMENTO E DI CONFINO PER JUGOSLAVI

Elenco stilato a partire dai documenti analizzati nel corso della

ricerca di Alessandra Kersevan sul campo di concentramento di Gonars

e successivamente integrato con ulteriori informazioni

Il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per

prigionieri di guerra (PG) [cfr all 1 al fg 146635 del 070942 dello Stato Maggiore in

Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dellEsercito-AUSSME Ufficio Prigionieri di Guerra circ

279]

In rosso i campi di concentramento dellItalia centrale i cui internati slavi hanno o potrebbero

avere contribuito alla Resistenza in Abruzzo-Lazio-Marche-Umbria dopo l8 Settembre

1 Agnone (Molise)

2 Alatri Le Fraschette (Frosinone) o Le Fraschette di Alatri campo dinternamento per slavi

di Vincenzo Cerceo (pubblicato da La Nuova Alabarda Trieste) 3 Alberobello (Bari)

4 Anghiari Renicci (Arezzo) N 97 [CONTR]

5 Aosta Porta Littoria N 101 (fino al 7942)

6 Arbe Rab (oggi Croazia) o si veda il testo di Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista lisola di Rab a cura dellANPI

Torino 1979 - dalloriginale sloveno della casa editrice Lipa Capodistria (storia e vicissitudini del

campo di internamento dellisola di Arbe istituito dagli occupatori fascisti nel racconto del

comandante della brigata partigiana Rab) o una sintesi storica dal sito dellANPI di Roma

7 Ariano Irpino (fascicolo Spalato)

8 Arona (Novara)

9 Borgomanero (Novara)

10 Buccari (Istria)

11 Busseto (Parma) N 55 (per uff e sottuff ex eserc jugo)

12 Cairo Montenotte (Savona) N 95

13 Castanevica (Gorizia)

14 Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

15 Castello Sereni (Umbria)

16 Castelfranco Emilia

17 Castel Montalbano (Fi)

18 CastellrsquoArquato (Piacenza)

19 Castelraimondo (MC) N 93

20 Castel S Pietro Ospedale militare (in funz dal 17942) N 205

21 Castiglion Fiorentino (AR) [G Visintin]

22 Castiglione della Valle (PG) [G Visintin]

23 Ceprano [Frosinone]

24 Chiesanuova (Padova) - si veda il testo di Cecchinato Silvio ldquo Un campo di concentramento fascista in

Padova Chiesanuova 15 luglio 1941 ndash 8 settembre 1943 premiato al concorso IXdeg edizione 2007 Premio

Negrello ldquoDue Sorgenti-Olierordquo Valbrenta ( nota aggiuntiva alla ricerca curata dalla Alessandra

KERSEVAN) La data 15 luglio 1941 NON egrave confortata dai documenti ed egrave stata riportata nella ricerca per

rispetto di Vittorio Marangon che ricordava detta data Carlo Spartaco CAPOGRECO ne ldquoI Campi del Ducerdquo

data lrsquoapertura ldquoalla fine di giugno 1942rdquo a pag 251- 25 Chieti Caserma funzionale N 21

26 Cighino di Tolmino čiginj

27 Civitella del Tronto (Teramo)

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 17: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

17

28 Colfiorito (Umbria) ndash v D Renato NARDELLI Il Campo di Colfiorito un mondo parallelo in ldquo Dallo

internamento alla libertagrave rdquo a cura di Olga Lucchi - Atti del convegno di studi Foligno palazzo Trinci 4 nov

2003 - pp 121 159 Editoriale Umbra giugno 2004 ( nota aggiuntiva ricerca della Alessandra KERSEVAN) 29 Corropoli (Teramo)

30 Cortemaggiore (tra Piacenza e Cremona) N 26

31 Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

32 Ellera (Umbria)

33 Farfa Sabina (Rieti)

34 Fara Novarese (Castelli Cusiani) [ACS Ariani Internati]

35 Ferramonti di Tarsia (CS)

36 Ferriere (PC) [G Visintin]

37 Fiume [oggi Croazia] N 83

38 Forte Mamula-Prevlaka

39 Gonars N 89 o httpwwwgonarsmemorialorg Storia e memoria del campo di concentramento fascista di

Gonars e altri luoghi da non dimenticare o Presentazione del progetto GONARS THE ITALIAN LOST MEMORY o A Kersevan Un campo di concentramento fascista Gonars 1942-1943 KappaVu Edizioni Udine

2003 Vedi le recensioni o DVD GONARS 1942-1943 IL SIMBOLO DELLA MEMORIA ITALIANA PERDUTA

40 Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

41 Grupignano ()

42 Isola drsquoArgo ()

43 Isola Melada [Croazia]

44 Istonio Marina (Chieti)

45 Labico [Roma] [AUSSME UffPrig di G Diari storici marzo 1943 All n 64]

46 Lama dei Peligni (Chieti)

47 Laterina (Arezzo) N 82

48 Laurana - Lovran (Croazia)

49 Lipari (Messina)

50 Monigo (Treviso) o vedi il libro dellIstresco Deportati a Treviso La repressione antislava e il campo di

concentramento di Monigo (1942-1943) di F Scattolin M Trinca e A Manesso o Articolo apparso su La Tribuna di Treviso

51 Monopoli Sabina

52 Monteforte Irpino

53 Montefusco (Avellino)

54 Montelupone (MC)

55 Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup jugoslavi) N 15 (fino al 7942)

56 Monturano () N 70

57 Novara

58 Oleggio (NO) [G Visintin]

59 Padova-Chiesanuova

60 Palazzolo dello Stella (Latisana) N 88

61 Passo Corese (RI) [G Visintin]

62 Pertozgiu (Sardegna) [pg 124 Galluccio non citato in elenco]

63 Perugia

64 Pietrafitta (PG)

65 Pisticci (Matera)

66 Pollenza (Marche)

67 Ponza (Latina)

68 Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G Visintin]

69 Prato allrsquoIsarco (BZ) [ACS A5G b 117]

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 18: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

18

70 Romagnano Sesia (Novara) [ACS Internati Ariani]

71 Ruscio (PG) N 117

72 Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata Zdravcina] [art su campo Fossalon]

73 Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR]

74 Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)

75 Sevigliano (Marche) N 59

76 Sforzacosta (MC) N 56

77 Solofra (Avellino)

78 Tavernelle (Umbria)

79 Torre dersquo Passeri (PE) [G Visintin]

80 Tortoreto Alto (Teramo)

81 Tossicia (Teramo) (internamento rom prov Lubiana)

82 Trecate (Novara)

83 Tribussa di Chiapovano - Trebu^sa

84 Urbisaglia (MC) N 53

85 Ustica (Palermo)

86 Vestone (Brescia) N 23

87 Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942 ACS A5G b 117]

88 Volzana di Tolmino (Slovenia)

89 Visco (Udine)

90 Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160)

CECCHINATO Silvio Un campo di concentramento fascista in PADOVA ndash Chiesanuova ndash ALLEGATO 2deg-

I morti nel campo di concentramento per internati civili di CHIESANUOVA (Padova)

Fino al 1 gennaio 1944 dai dati forniti da Tonc FERENC e C S CAPOGRECO

(v sito web ldquocrimini di guerrardquo) i morti furono 70 Solo 3-4 dei 70 morti risultano

essere nativi di Lubiana i rimanenti risultano ldquorastrellatirdquo per singole unitagrave da

paesetti sperduti Tenuto conto che - decisivi alla sopravvivenza erano ldquoi pacchirdquo e il

denaro che giungevano da famigliari conoscenti e dalle organizzazioni slovene e che

la stragrande maggioranza degli internati provenivano da Lubiana ndash i concentrati

razziati in villaggi sperduti sia per reddito che per collegamenti erano i piugrave esposti a

denutrizione e malattie questa potrebbe essere una prima considerazione sui dati

succitati Dai 20 decessi del 1942 si passa ai 48 del 1943 per ridursi a 1 nel 1944

mentre di un ultimo manca la data La suddivisione per etagrave quantifica in due morti tra

1 e 10 anni otto morti tra 11 e 20 anni undici tra 21 e 30 anni quindici tra 31 e 40

anni 10 tra 41 e 50 anni dieci tra 51 e 60 anni quattro tra 61 e 70 anni uno tra 71 e

80 anni uno di 82 anni otto di etagrave non precisata Pur non figurando la presenza di

donne tra i morti risultano una bambina Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e

un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette Tutti i morti furono sepolti nel Cimitero

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 19: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

19

Maggiore di Padova (Chiesanuova) in due grandi fosse non registrate negli atti

cimiteriali e ad ogni persona venne assegnato un numero progressivo

nominativo - data di nascita - luogo di nascita - data del decesso

B

Bizal Jozefa Jozef 181919 Predgrad (Stari trg ob Kolpi) 1821943

Bosnic Pera Jovo 871905 Drvar d Ljubljana 2341943

Butorac Bosa Ivica Drnjak 1311943

C

Ceglar Janeza Franc 1051899 Debece (Sticna) 4121942

Cc

Campa Jerneja Rudolf 2141888 Vinice (Sodrazica) 2111942

Cop Jozeta Franc 331880 Sokoli (Cabar) d Strojici (Osilnica) 111944

D

Doganic Jozefa Joze anni 60 m 2671943

Dusina Matije Joze Mirna 2361943

F

Fabijan Matije Matija anni 30 Gomji Potok d Fara 211943

G

Gacnik Franciska Alfonz 251921 Ljubljana 2441943

Gornik Franciska Franc 1591899 Kot (Ribnica) 1011943

Gril Franciska Jozef 1831895 Ursna sela d Dobindol 1511943

H

Honigman Lovrenca Franc 2351925 Nove Lozine (Stara Cerkev) 1331943

Hudorovic Sebastijana Anton 1491924 Kocevje 2041943

Humar Vincencija Vincencij 1881920 Ljubljana d Dobravica (Ig) 1651943

J

Jak Marka Nikola 1872 Stalcarji 17111942

Janez Janeza Anton Gerovo 1211943

Jez Jurija Jurij 2441905 Tomacevo 1011943

K

Kaps Franciska Franc 1211908 Semic 28111942

Kastelic Mihaela Vincencij 491906 Ljubljana 2511943

Klancar Janeza Franc 7101923 Studeno (Bloke) 221943

Klepac Antona Jelica Cabar 1611943

Klun Janeza Jozef 13111911 Kocevci (Kocevska Reka) 561943

Knavs Marije Janez 361904 Gorica vas (Ribnica) 1511943

Korenc Janeza Ivan 24101921 Hotedrsica 5 101942

Koscak Antona Leopold 2511907 Mirna 921943

Kramaric Janez 2981910 Gabrovec (Metlika) 21121942

Kukec Benedikta Franc 26101899 Srednja vas (Draga) 1511943

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 20: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

20

L

Lauter Ane Anton 18111936 Padovo 1411943

Lovsin Janeza Jozef 2841883 Koce (Kocevska Reka) 23111942

M

Mahnic Franceta Anton 1311923 Ljubljana 2661943

Mihor Petra Peter 1331020 Predgrad (Stari Trg ob Kolpi) 631943

Mohar Franca Franc 27111922 Segova vas Loskl Potok giugno 1943

Mohar Martina Jozef 321919 Racna d Mala Racna 2191942

Mrle Slavko 1231936 Padovo 1081942

Mrze Franciska Stanislav 12111911 Ribnica 1411943

N

Nose Franca Stanko Rigravebnica 144

O

Obreza Tomaza Alojzij 2461911 Martinjak (Cerknica) 111943

Ofak Marka Nikolaj 1872 Ogulin d Stalcarji 17111942

Orehek Franceta Franc 711927 Zgornji Kaselj (Devica Marija v Polju) 1631943

P

Pajnic Jozefa Jozef 231898 Vinica (Sodrazica) 1621943

Pajnic Dragotina Marija 191941 Kamenski Hrib (Plesce) 2491942

Pastar Martina Josip Gizdavac 1381943

Persic Milivoj m 2381943

Peteh Janeza Peter 2761913 Adlesici 3111943

Petric Janeza Janez 1231896 Laze (Borovnlca) 2791942

Pisek Jozefa Anton 12121907 Ribjek (Mokronog) 121943

Plavanc Jozefa Jozef 21101888 Dravlje (Ljubljana) 2151943

Plesnicar Janeza Jozef 841902 Malni (Planina pri Rakeku) 2911943

Plesko Janeza Mihael 2691891 Log (Brezovica) d Lokvica 2011943

Pucelj Ignaca Alojzij 2161916 Smihel Stopice d Romanja vas 2661943

R

Ramovz Janeza Franc 18821 Gorenja Dobraceva 2011943

Rebersek Janeza Rudolf 1741903 Zagorje ob Savi d Kocevje 12121942

Rugelj Franciska Alojzij 1051909 Stan (Mirna) d Sela (Smaacuterje-Sap) 2611943

Rusec Joze 1894 m 1943

S

Sebali Jakoba Jozef 24121860 Prezid 15121942

Strmole Jozefa Mihael 1101876 Vir (Sticna) 25111942

Suhi Karla Marjan 2981925 Novo mesto 2161943

Ss

Smalc Petra Jozef 2231903 Dolenji Lazi (Ribnica) 19101942

Sumrada Jakoba Stanislav 551888 Kozarisce (Stari trg pri Lozu) 17121942

T

Tavcar Primoza Tomaz 16121892 Monzum (USA) d Ljubljana 2011943

21

U

Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

W

Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

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Page 21: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

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Urbas Janeza Janez 1441925 Planina pri Rakeku 1151943

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Wittine Jozefa Bogomir 5111903 Kuhlarji (Mozelj) 12121942

Z

Zakrajsek Matevza Jozef 3111890 Dvorska vas (Velike Lasce) 411943

Zobec Lavrencija Anton 2351895 Kot (Ribnica) 1311943

Zrimsek Janeza Adolf 2261899 Mokronog 4121942

Zupan Janeza Pavel Sv Rok m 1811943

Zz

Zagar Franciska Anton 17121899 Kocevje 17121942

Zerovnik Janeza Jernej 79 1886 Dobrova 631943

Zupan Janeza Pavel 26 61912 Sv Rok (Lika) d Predgrad 1811943

ALLEGATO N 3 ndash ELENCO ESECUZIONI CASERMA ndash NORD (oggi ldquoLPIEROBONrdquo)

QUESTURA REPUBBLICANA DI PADOVA - IL QUESTORE PALMIERI AL CAPO

DELLA POLIZIA ndash SEDE DI COMPAGNIA ndash PADOVA 14 DICEMBRE 1944

6 ndash 9 dicembre 1944 ndash Padova Uccisione di un soldato tedesco e impiccagione 5 ostaggi

ldquoIl giorno 5 corrente verso le ore 16 sulla strada che conduce da Brentelle di Sopra a Brentelle di

Sotto (frazioni del Comune di Padova) venne ucciso un soldato germanico mediante un colpo di

pistola interessante la zona cardiaca Detto militare che conduceva una carretta era

accompagnato da altro soldato di origine russa Dalle indagini esperite sul posto dal Comandante

del reparto cui apparteneva il militare ucciso risultograve che gli esecutori del delitto erano stati due

fuorilegge in bicicletta i quali raggiunta la carretta esplodevano un solo colpo di pistola allo

individuo di uno dei due soldati e dopo averlo visto cadere ferito si appropriavano della pistola di

cui era in possesso dileguandosi poi celermente In seguito alla risultanze il Comandante

Militare Tedesco della Piazza di Padova dispose percheacute si fucilassero cinque ostaggi i quali

dovevano essere impiccati sul luogo del delitto rimanendovi esposti per 48 orerdquo

La sera del 7 dicembre (1944 ndash ndr) il segretario dellrsquoufficio comunale di Brentelle riferigrave al capo

della provincia e alla Questura che si trovavano in Municipio di Padova per lrsquoinsediamento del

Podestagrave che nel paese si era sparsa la voce che ldquoad uccidere il soldato tedesco fosse stato il

compagno russordquo e che necessitava ascoltare persone che asserivano di essere state presenti al fatto

Capo della provincia e questore esposero la situazione al Comandante la Polizia di Sicurezza che

dispose la sospensione della esecuzione Il questore inviograve a Brentelle un funzionario di PS che

raccolse a verbale le deposizioni dei testi ldquo senza perograve la certezza che a sparare fosse stato il

russordquo Questore e funzionario di PS esposti i fatti al comandante della Polizia di Sicurezza

ottennero che fosse nominata una commissione drsquoinchiesta formata dal cap Lembke (comandante

della Polizia di Sicurezza di Este ndash ndr) un tenente della Polizia Segreta (SI-PO) il comandante

del reparto di appartenenza dellrsquoucciso lrsquointerprete della Polizia Segreta ed il funzionario di PS che

aveva esperito le indagini Vennero interrogati alcuni civili il russo che era assieme al tedesco ed

un sergente di sanitagrave che aveva accompagnato il ferito in autoambulanza ad Abano

Secondo il rapporto del questore nessuno degli abitanti del luogo interrogati era stato presente al

fatto due bambini di 12 anni accorsi sulla strada dopo la sparatoria videro il tedesco a terra e un

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 22: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

22

altro soldato fuggire per i campi Il ldquorussordquo confermograve che si era dato alla fuga percheacute minacciato da

uno dei due fuorilegge Infine il sergente di sanitagrave dichiarograve che il ferito da lui interrogato aveva

dichiarato che a sparare erano stati due civili giovani in bicicletta

Sempre secondo il rapporto del questore ldquola Commissione drsquoinchiesta si convince che

effettivamente gli autori del delitto erano stati i due ribelli in biciclettardquo (hellip) ldquoPertanto ndash conclude

il rapporto ndash il giorno 9 corrente cinque elementi di altre Province giagrave condannati a morte da

Tribunali Militari Tedeschi vennero impiccati nella zona in cui avvenne il delittordquo (hellip) ldquoAi

condannati non fu permessa nessuna assistenza religiosardquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

Compagnia Brentelle Uccisione di un soldato tedesco Padova 11 dicembre 1944 ACS Min Int

Cart A 56 ( IIdeg Guerra Mond b 409 fasc 4) v anche della stessa questura la Relazione Mensile

in data 31 dicembre 1944 in ACS Min Int Dir Gen PS Aff Gen Ris RSI 19441945 I 5

Coincidente in molti punti con la versione del questore la ricostruzione dei fatti tentata da padre

Gios sulla base dei documenti parrocchiali redatti da don Valentino Apolloni parroco di

Brusegana Il ferimento del soldato tedesco avvenne verso le ore 17 del 5 dicembre in Strada Due

Ponti (lrsquoattuale via Sette Martiri) che corre da Brentelle di Sopra a Brentelle di Sotto Il parroco di

Brusegana don Valentino Apolloni raccolse nellrsquoimmediato dopoguerra lrsquo8 luglio 1945 la

testimonianza di Elsa Seresin di Tommaso di 25 anni che abitava nelle vicinanze del luogo ove

avvenne il fatto e che soccorse per prima il soldato ferito secondo la donna il ferito disse che a

colpirlo era stato il ldquocameratardquo che gli aveva portato via la pistola La Seresin in effetti aveva visto

dalla finestra della cucina un uomo in divisa tedesca che fuggiva

La Seresin fece la sua deposizione due volte la prima ad un agente della Questura il 7 dicembre

(1944 ndash ndr) presso lrsquoufficio comunale di Brentelle la seconda il giorno successivo 8 dicembre

sempre presso lrsquoufficio comunale davanti alle SS giunte sul posto alla presenza del ldquorussordquo

Tuttavia il Comando Germanico ordinograve la rappresaglia I cinque destinati alla forca furono portati

dalle carceri di Venezia e impiccati sugli alberi sul luogo ove era stato ferito mortalmente il soldato

tedesco A tarda sera il parroco di Chiesanuova don Ettore Silvestri con la collaborazione di

alcuni volontari recuperograve i cadaveri e li portograve al cimitero Per questo suo gesto di pietagrave cristiana fu

lrsquoindomani minacciato e schiaffeggiato dai tedeschi che lo accusavano di aver dato sepoltura a

ldquobanditi che uccidevano soldati tedeschirdquo

V P GIOS Resistenza parrocchia e societagrave nella diocesi di Padova 25 luglio 1943 ndash 2 maggio

1945 pp 308 ndash 300 320 -322

P GIOS Il contributo del Clero del comune di Padova alla Resistenza pp XIX 52 ndash 53 56

Secondo la lapide posta in via Ciamician gli impiccati sono

Orlando SEMENZIN Carlo SPADOLA () Arturo ZACCARON Fernando CALAMELLI

Massimo MAZZATI ()

I dati anagrafici sono

1 CALAMELLI Fernando nome di battaglia ldquoGoryrdquo di Massalombarda (Ravenna) anni 34

2 SEMENZIN Orlando nome di battaglia ldquoOrlandordquo di Volpago sul Montello anni 34

3 SPATOLA Carlo nome di battaglia ldquoCloridanordquo di Paceco (Trapani) manca lrsquoetagrave

4 ZACCARON Arturo nome di battaglia ldquoGioverdquo di Sernaglia della Battaglia (TV) anni 21

5 MARAZZATO Massimo n Trebaseleghe il 3 giugno 1923 (anni 21) Brigata GL ldquoCorrado

Lubianrdquo catturato in rastrellamento Era detenuto a Venezia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 23: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

23

CALAMELLI SEMENZIN SPATOLA e ZACCARON erano partigiani della Brigata Garibaldi

ldquoMazzinirdquo ndash Divisione ldquoNannettirdquo- che operava tra il Piave e il Consiglio Erano scesi in pianura

dopo il grande rastrellamento del settembre 1944 ed erano stati arrestati in provincia di Venezia

dove erano detenuti nelle carceri di S Maria Maggiore Prelevati il giorno stesso dellrsquoesecuzione

furono condotti a Padova e impiccati agli alberi di via Due Ponti (ora Sette Martiri)

Notizie sui condannati si trovano in

E FREGONESE I caduti trevigiani nella guerra di Liberazione Dosson di Casier SIT 1993

L MASIN La Lotta di Liberazione nel Quartiere () del Piave e la Brigata ldquoMazzinirdquo Treviso

Tipografia Artigiana Cappellazzo 1989 edizioni ANPI di TV

Comando di Brigata GL ldquoCorrado Lubianrdquo Relazione ed Elenco Caduti Arch Ist Veneto Storia

della Resistenza

Il Comune di Padova per ordine del Comando tedesco dovette pagare le spese di trasporto e

inumazione delle salme dei giustiziati v Delibera Commissari Prefettizia n 158 del 3 marzo 1945

in Archivio del Comune di Padova ndash Registro delle Deliberazioni del Commissario Prefettizio anno

1945

Sulla mancata assistenza religiosa intervenne il vescovo di Padova Carlo Agostini che in una lettera

al Capo della Provincia Menna lamentograve che i condannati fossero stati privati per ordine dei

tedeschi dei conforti religiosi pregandolo di intervenire presso il Duce rimettendogli se credeva

la sua lettera affincheacute potesse influire sulle competenti autoritagrave germaniche Il vescovo ricordava

altresigrave che nella sua Villa di Luvigliano erano sepolti sette cadaveri ldquoperchegrave non si volle fossero

inumati nel cimiterordquo Egli si riferisce evidentemente ai sette impiccati in via Vallesega il 16

novembre 1944 che il cap Lembke aveva disposto non fossero sepolti nel cimitero

Fonte - ACS Segr Part Del Duce ndash Carte Riservate RSI b 34 fasc 280 ndash Padova situazione

locale fasc 1 - Promemoria e comunicati del Capo della provincia lettera del Vescovo di Padova

al prefetto Federigo Menna 12 dicembre 1944

Il Menna scrisse una lunga relazione accompagnando la lettera del vescovo sia al comando

militare germanico sia al Ministero dellrsquoInterno nella quale ricordava di essere intervenuto presso il

comandante il Settore di Sicurezza Padova ndash Sud cap Lembke (evidentemente responsabile delle

esecuzioni) percheacute permettesse trascorse 24 ore dallrsquoimpiccagione lrsquoinumazione delle salme a

permesso accordato le salme dei cinque impiccati furono sepolte in forma riservatissima a cura

del parroco di Chiesanuova don Enrico Silvestri il quale per questo suo atto di cristiana pietagrave fu

schiaffeggiato da militari tedeschi del Comando insediato in via Schiapparelli Se Menna

facendosi in questo caso agnello sottolineava che simili comportamenti suscitavano ldquoraccapriccio

nella popolazionerdquo costituendo inoltre ldquoargomento per la propaganda nemica che altro non

desidera che turbare gli animirdquo Il Menna concludeva insistendo percheacute ai detenuti a disposizione

delle autoritagrave germaniche fosse concessa la stessa assistenza religiosa di cui godevano i detenuti a

disposizione di quelle italiane

V - Lettera del capo della provincia al comando tedesco 14 dicembre 1944 ndash XXIII

Della questione su segnalazione della Segreteria particolare di Mussolini si interessograve addirittura il

Ministero degli Affari Esteri che sottopose la questione allrsquoambasciata di Germania (crsquoera sempre

questa finzione di due stati sovrani che si scambiavano istanze) la quale fece poi sapere che le

autoritagrave germaniche avevano ldquorinnovato lrsquoordine giagrave esistente di concedere lrsquoassistenza religiosa

a persone da giustiziarerdquo Una presa per i fondelli neacute poteva essere diversamente

V ndash Il telegramma in data 20 febbraio 1945 al Capo della provincia di Padova in ACS Min Int

Gab RSI B 43 fasc 1264 K 32 1

16 aprile 1945 ndash Padova due condanne a morte e impiccagione in strada (ora) Sette Martiri

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 24: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

24

La mattina del 16 aprile 1945 due soldati italiani inquadrati a forza nella Flak (contraerea

germanica) dopo essere stati catturati in un rastrellamento che avevano tentato di disertare furono

passati per le armi e successivamente appesi agli alberi di strada Due Ponti (ora Sette Martiri) poco

lontano dal luogo dove erano stati impiccati i cinque martiri il 9 dicembre 1944 Si chiamavano

Giacomo FAVA e Tommaso MORONI

Fonte ndash P GIOS Resistenza p 327 che si avvale della Cronistoria della parrocchia di Brusegana ndash

Sul luogo del sacrificio allrsquoincrocio di strada Sette Martiri con via Ciamician egrave stato eretto un

monumento a ricordo

29 ndash 30 dicembre 1944 ndash Padova ndash Condanna a morte e fucilazione dei quattro Partigiani

ldquo Il Tribunale Militare Regionale di Guerra convocato a Padova in seduta straordinaria ha

giudicato tre gruppi di fuorilegge per un complesso di 12 individui i quali svolgevano la loro

attivitagrave in provincia di Rovigo responsabili di appartenenza a banda armata detenzione abusiva di

armi e rapina Il Tribunale ha condannato alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena

MARTINBIANCO Olivo ldquoEziordquo fu Giovanni nato a Capilla S Antonio (Argentina) il 25 marzo

1923 residente a Volpago del Montello ndash

RUSSO Ferdinando fu Leonardo nato a Calimera (Lecce) il 12 maggio 1920 e ivi residente ndash

BRAGGION Riccardo fu Giulio nato a Ponso (PD) il 16 giugno 1916 residente a Roverdicregrave

(Rovigo) -

CULATTI Ottorino di Giovanni nato a Ceregnano (Rovigo) il 7 febbraio 1926 residente a

Roverdicregrave (Rovigo)

Respinte le domande di grazia avanzate dai difensori lrsquoesecuzione fu effettuata nelle prime ore del

mattino del 30 dicembre nella Caserma Nord di Chiesanuova (attualmente ldquoL Pierobonrdquo)

Il Comune di Padova fu costretto a pagare le spese di trasporto e inumazione delle salme dei

giustiziatirdquo

Fonte ndash Questura Repubblicana di Padova Il questore Calmieri al Capo della Polizia Sede di

compagnia Relazione mensile Padova 31 dicembre 1944 ACS Min Int Dir Gen PS Div Aff

Gen Ris RSI 1944-1945 b 5 ldquoIl Gazzettinordquo 2 gennaio 15 febbraio 1945 ldquoIl Venetordquo 27-28

gennaio 1945 ndash Delibera del Podestagrave n 158 del 3 marzo 1945 in Archivio del Comune di Padova ndash

Registro Delibere Podestagrave ndash anno 1945

da ldquoIl Gazzettinordquo del 14 aprile 1945

13-15 aprile 1945 ndash Padova ndash Processo ai Gappisti LAZZARETTO - FRANCO - NALESSO e

a MOLINARI e MARCHESANO ndash Condanna a morte e fucilazione dei tre a Chiesanuova

ldquoIl Tribunale Militare di Guerra riunito in sede straordinaria a Padova ha giudicato

LAZZARETTO Bruno di Giacinto di anni 22 fornaio da Albignasego ndash

FRANCO Guido fu Giordano di anni 24 autista da Mejaniga ndash

NALESSO Nerone di Ottorino di anni 20 garzone farmacista da Padova ndash

Adone (sic) MOLINARI fu Emilio di anni 42 meccanico pregiudicato da Melegnano (parma)

domiciliato a Padova

Sebastiano MARCHESANO fu Graziano di anni 34 commerciante di Gragnano (Napoli)

domiciliato a Padova

imputati di

LAZZARETTO FRANCO NALESSO e MARCHESANO appartenenza a bande armate operanti in

danno delle istituzioni civili e militari della Repubblica Sociale Italiana detenzione di armi e

munizioni di guerra mancata presentazione alle armi

LAZZARETTO omicidio dellrsquoaiutante della GNR Braga il 30 novembre 1944 in concorso con altri

rimasti sconosciuti rapina di pound 10000= a certo Canova nei dintorni di Padova (in concorso con

altri)

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

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Page 25: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

25

FRANCO aver procurato con altri rimasti sconosciuti lrsquoevasione di detenuti dai ldquoParlottirdquo aver

cagionato con altri sconosciuti la morte dello squadrista della 18deg Brigata Nera Suman avere

sempre con altri cagionato la morte di un partigiano appartenente ad altra banda armata

concorso nel furto di automezzi militari concorso in lesioni guaribili in 10 gg A certa Wilma

NALESSO concorso con altri nellrsquouccisione del ten Dilani e dellrsquoaiutante BRAGA della GNR

MOLINARI propaganda sovversiva per avere in provincia di Padova dal settembre 1943 in poi

fatto propaganda per la instaurazione violenta della dittatura del proletariato e per la soppressione

violenta di altre classi sociali noncheacute per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici e

sociali della Repubblica Sociale Italiana

MARCHESANO aver fornito informazioni militari che portarono al furto di automezzi da parte di

elementi fuorilegge

La condanna pronunciata dal Tribunale egrave atto di precisa e intransigente giustizia e sancisce la

nostra precisa volontagrave di arrestare la tragica corsa di una valanga che tutto travolgerebbe qualora

non venisse arginata

I delinquenti testegrave condannati sono stati riconosciuti e si sono apertamente dichiarati comunisti

Tutto questo riprova per lrsquoennesima volta la volontagrave distruttrice della bestia rossahellipla quale si

sforza di sommergere sotto una spaventosa ondata di sovversione sociale le conquiste eterne della

nostra societagravehelliprdquo

Da - ldquoIl Gazzettinordquo sabato 14 aprile 1945

Difensore di Lazzaretto e Franco avv Zagarese degli altri avv Bianco ()

Da ndash ldquoIl Venetordquo 13-14 aprile 1945

ldquoI cinque giudicati dal Tribunale Militare Regionale di Guerra erano stati denunciati da

Claudio Mozzo ldquoCostanterdquo comandante del 7deg Btg Garibaldino che arrestato a sua volta a

seguito ad una spiata non aveva resistito agli interrogatori La posizione piugrave grave era quella

di Molinari uno dei fondatori della Brigata Garibaldi e allrsquoepoca commissario politico

Grazie allrsquointervento dellrsquoindustriale Cesare Rizzato titolare della omonima fabbrica di

biciclette nella quale lavorava come capo officina il Molinari fu sottratto alla Brigata Nera e

fatto rinviare a giudizio del Tribunale Militare per imputazioni di carattere ideologico senza

specifici riferimenti alla sua partecipazione alla costituzione e alla direzione di banda armata

Si spiega cosigrave la condanna a soli 7 anni di reclusionerdquo

- Aronne MOLINARI Relazione ldquo La divisione garibaldina F Sabatuccirdquo pag 44 ndash

ldquoAnche Sebastiano Marchesano che non era un commerciante comrsquoegrave scritto nel capo di

imputazione ma ufficiale dellrsquoaereonautica militare e che teneva i collegamenti tra la brigata

GL ldquoS Trentinrdquo di cui era membro e la Garibaldi fu condannato solo per propagazione di

notizia false a 5 anni In realtagrave aveva avuto una parte di primo piano nel segnalare tutte le

caratteristiche del deposito dellrsquoaereonautica militare presso lo stabilimento INGAP al

Bassanello che era stato attaccato e svaligiato la sera del 9 novembre 1944 da una formazione

mista di GL e Garibaldinirdquo

- A MOLINARI Testimonianza in ldquoRitorno a Palazzo Giusti op citata pp 65-71 ndash

ldquoPer salvare i tre condannati dalla morte intervenne il vescovo mons Agostini che scrisse una

lettera al gen Peano comandante militare regionale dellrsquoesercito della RSI anche don Mario

Zanchin tentograve di convincere il commissario straordinario del Veneto Pizzirani Ma non ci fu

niente da farerdquo

- P GIOS Un vescovo tra nazifascisti e partigiani Mon Carlo Agostini vescovo di Padova

(25 luglio ndash 2 maggio 1945) pag 106

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

Page 26: TRA PIANTI E PIANTI E PIANTI - Wikimedia

26

Vedi ndash anche testimonianza di mons Mario Zanchin vescovo di Fidenza (datata 1964 ma sulla

base di un suo Quaderno di Memorie) in G E FANTELLI La resistenza dei cattolici nel

padovano pag 235 ndashldquoLrsquoassistenza religiosa al giovane Nerone NALESSO fu fatta da don

Antonio Michieli segretario particolare del vescovordquo ( Test di mons Zanchin op citata)

Bruno LAZZARETTO Guido FRANCO e Nerone NALESSO furono fucilati il 15 aprile

1945 nella Caserma - Nord (oggi titolata alla MO ldquoLuigi PIEROBONrdquo ) di Chiesanuova

Vedi - Lapide murata sul muro di cinta della caserma ora intitolata ldquoL Pierobonrdquo a cura del

Comando del Vdeg Reggto Artiglieri di campagna ldquoFolgorerdquo

NB ndash Questa scheda proviene dal Fondo di Francesco Feltrin ed egrave stata resa possibile grazie al

compagno e amico Elio MACCATO

ALLEGATO 4

27

28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

30

31

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28

ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

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ALLEGATO n 4

COMMENTO ALLA SCHEDA INTERNATI IC IN

CHIESANUOVA

(Periodo 29 dicembre 1942 ndash 27 giugno 1943) La scheda riprodotta sul retro egrave frutto di un ldquoassemblaggiordquo di dati tratti da AUSSME Diari Storici

IIdeg Guerra Mondiale Ufficio Prigionieri di Guerra Rccolta 1243 ndash pubblicata sul sito web www

criminidiguerrait Tab Internati Aushtml

Il Periodo analizzato egrave quello compreso tra il 29 dicembre 1942 (nel pieno della pandemia favorita

dalla carenza di cibo che ha procurato almeno 70 morti accertati ed elencati nel contesto dello

Studio) e il 27 giugno 1943 (vigilia della caduta di Mussonili e a soli due mesi e mezzo circa dal

fatidico 8 settembre 1943)

Va premesso che sin dal luglio 1941 la Caserma Sud (oggi ldquoRomagnoli) era stata adibita a campo

di prigionia per militari dellrsquoesercito sloveno e che anche dopo al trasformazione in Campo ic

circa un anno dopo militari sloveni sono rimasti internati fino al 8-9 settembre 1943 seppure

ldquoisolatirdquo e con trattamento ldquoprivilegiatordquo rispetto ai civili A differenza di altri campi ic ( per es

Arbe per ldquoaccampatirdquo sotto tende e Gonars per ldquobaraccatirdquo cioegrave alloggiati in baracche di legno) in

Chiesanuova gli Internati figurano tutti come ldquoaccantonatirdquo cioegrave concentrati in strutture murarie

Nel campo ic di Chiesanuova figurano internati solo adulti di sesso maschile anche se tra i

70 deceduti (documentati ed elencati in allegato a questo studio) si riscontrano una bambina

Pajnic Dragotina Marjia di solo un anno e un bimbo Lauter Ane Anton di anni sette

Oltre alla dinamica degli Internati Civili che nel periodo considerato oscilla tra un max di 3330

Internati e un minimo di 2857 ic dalla scheda allegata emergono le CATEGORIE nei quali gli

stessi ic erano classificati sulla base di criteri enunciata dal generale Robotti

REPRESSIVO = ldquointernamento a scopo precauzionalerdquo riservato agli elementi piugrave ldquonocivirdquo come

ex militari ex funzionari parenti di partigiani e in genere sospettati di attivitagrave anti-italiana

PROTETTIVO = ldquo internamento a scopo protettivordquo che comprendeva ldquoindividui sfuggiti al

reclutamento ( partigiano) o che chiedono la nostra protezione per sottrarvisi o per sottrarsi da

vendetterdquo oppure ldquopopolazioni rurali di centri isolati (hellip) che chiedono di essere sgomberate ldquo

In realtagrave pochi furono quelli che chiesero di propria volontagrave di essere internati nei campi in Italia

se si eccettua quei collaborazionisti che minacciati dai partigiani furono inviati in varie localitagrave

sotto la sorveglianza delle autoritagrave fasciste Sembra che questo provvedimento sia stato messo in

atto a partire dalla fine del 1941 o allrsquoinizio del 1942 Alla data del 25 giugno 1942 erano stati

sistemati 155 sloveni in 20 province italiane (compresa la Venezia Giulia) al 2 settembre rsquo42 se ne

contavano circa 200 in 25 province (36 erano a Milano) mentre anche la Questura di Lubiana ne

sistemograve 107 per proprio conto (30 a Vicenza) () Il 14 settembre 1942 il generale Robotti comunicograve

a Supersloda (cioegrave al generale Roatta) il suo proposito di estendere lrsquointernamento a titolo di

rappresaglia alle persone residenti nei pressi delle ferrovie dove si fossero verificati degli attentati

Aggiunse che il numero degli internati con il proseguire delle operazioni di rastrellamento sarebbe

aumentato cosa che avvenne puntualmente e che si puograve verificare nelle dinamiche stesso del campo

di Chiesanuova Dalla scheda allegata si puograve notare come i REPRESSIVI fossero la

stragrande maggioranza degli ic ( per es in data 15 aprile

1943 a fronte di 3013 Repressivi troviamo soli 2 Protettivi)

Passando al termine ldquoRazzardquo troviamo in data 29 dicembre 1942 3195 Sloveni e 105 Croati

Sotto la voce ldquoConfessione religiosardquo pressocchegrave totale egrave quella Cattolica (per es in data 29

dicembre 1942 su 3300 ic 3300 figuravano come Cattolici) I frequenti trasferimenti hanno fatto

si che si alternassero anche 166 Ortodossi 145 Protestanti 2 Ebrei e 2 Musulmani

29

Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

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Si spiega anche cosigrave la particolare attenzione rivolta da parte del Parroco Don Ettore Silvestri di

frati del Santo (primo fra tutti il martire padre Placido Cortese) e dello stesso Vaticano per costruire

una rete di solidarietagrave di collegamenti e aiuti per molti degli ic

() ndash v Tone FERENC La provincia ldquoitalianardquo di Lubianahellipcit n15 doc 46 pag 287

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