TOSCANA OGGI AREZZO - CORTONA - SANSEPOLCRO …

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AREZZO - CORTONA - SANSEPOLCRO TOSCANA OGGI 20 luglio 2014 IV ervore di iniziative per celebrare i settant’anni trascorsi dalla liberazione di Cortona e del suo territorio dalle truppe naziste di occupazione. Sabato 12 luglio due comunità si sono incontrate per ricordare con un «Concerto della Memoria» due stragi molto simili tra loro, avvenute nel 1944 a Falzano, nella montagna cortonese, e a Sant’Anna di Stazzema. Erano presenti il sindaco di Cortona, Francesca Basanieri, e il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, insieme al Pm del Tribunale Militare di La Spezia, De Paolis, che ha portato avanti i principali processi contro i crimini perpetrati dalle truppe della Wehrmacht in Italia. A Stazzema vennero massacrati 560 civili, per lo più anziani, donne e bambini; a Falzano le persone barbaramente uccise furono 14. Le due comunità si sono unite nel ricordo delle vittime nella chiesa di Santa Maria a Falzano: una giornata speciale per rasserenare gli animi e suscitare sentimenti di riconciliazione tra popoli fratelli e di gratitudine a Dio, che dette alle nostre comunità il coraggio e la forza di superare momenti terribili di sofferenza. Ritengo significativo ricordare in questo contesto l’azione del vescovo Giuseppe Franciolini che non si allontanò mai, in quei tristi momenti, dalla sua Sede, ma continuò la sua opera pastorale nonostante le difficoltà del momento in favore dei profughi e dei perseguitati politici. Non mancò nemmeno di offrire ospitalità a rifugiati ebrei, che accolse nelle segrete stanze dell’episcopio, sottraendoli a F vendette e persecuzioni. E neppure sono da dimenticare due suoi interventi a favore di Cortona e del suo patrimonio artistico. LA PAURA DELLE BOMBE E LA VIA CRUCIS VOTIVA In occasione della festa di Santa Margherita, il 22 febbraio 1944, il vescovo invocò la speciale protezione della santa patrona, perché la città fosse risparmiata dai bombardamenti aerei e degli orrori della guerra, facendo voto, a nome dei cortonesi, che in onore della Santa sarebbe stata realizzata una Via Crucis sulla ripida strada che conduce dalla città alla basilica della patrona. Cortona uscì veramente indenne dai bombardamenti e da altri eccidi e sofferenze che invece toccarono le zone vicine, per cui, allontanatosi il fronte della guerra, il vescovo Franciolini fece erigere le quindici edicole della monumentale Via Crucis, costruite su disegno dell’architetto Guido Morozzi della Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, che ricevettero i quadri delle tradizionali quattordici stazioni, più l’immagine della Santa, originali composizioni in mosaico del pittore cortonese Gino Severini. L’edicola dedicata alla Santa reca la seguente iscrizione dettata dal vescovo: «Cortona, riconoscendo da Santa Margherita la propria incolumità dalle distruzioni di guerra, erigeva gratissima la Via Crucis votiva in onore della sua Santa». All’inaugurazione, avvenuta il 15 giugno 1946, accorse numerosissima la comunità cortonese; era presente anche Gino Severini: amici ed estimatori lo festeggiarono e si congratularono con lui che, con cuore di cortonese e capacità di artista, arricchiva la sua città di un’insigne opera d’arte. L’ANNUNCIAZIONE E IL MARESCIALLO Nel volume «La Piccola Patria», il dr. Ugo Procacci fornisce la seguente testimonianza: «Nell’autunno 1942 un antiquario di recava a visitare il vescovo di Cortona, mons. Giuseppe Franciolini, e gli faceva sapere che il quadro dell’Annunciazione dell’Angelico, conservato nel Museo del Gesù, piaceva molto al maresciallo Goering; quindi per un eventuale acquisto non si sarebbe guardato troppo alla cifra richiesta; e per fare impressione, l’antiquario trovò modo di alludere alla somma di cinque milioni. Mons Franciolini rispose, con molta semplicità, che era inutile fissare il valore a cinque o a cinquanta milioni: l’Annunciazione dell’Angelico apparteneva a Cortona e a Cortona doveva per sempre rimanere». L’episodio servì comunque a rendere più circospetti per la conservazione delle opere d’arte cortonesi, essendo ben nota la rapacità del maresciallo tedesco in fatto di oggetti artistici, per cui furono presi opportuni accordi tra la Soprintendenza e il vescovo per nascondere le più importanti opere d’arte presenti nel Museo del Gesù e nelle chiese cortonesi; analoghi accordi furono presi con i dirigenti dell’Accademia Etrusca per occultare gran parte dei reperti del Museo di Palazzo Casali: le opere furono murate in nascondigli segreti ad esclusiva conoscenza di pochissime e fidatissime persone. Così, dopo la liberazione, le opere d’arte rividero al luce senza aver subito danni. Pochi mesi dopo il passaggio della guerra, grazie anche al particolare aiuto finanziario concesso dagli alleati, fu inaugurato il Museo diocesano, uno dei più interessanti musei del genere in Italia, ricco di opere d’arte di eccelso valore. Benito Chiarabolli Franciolini, il pastore che non abbandonò Cortona Un mammografo per la Sierra Leone A 70 anni dalla Liberazione della Toscana, il ricordo del Pastore che non abbandonò la sua gente nemmeno nei giorni più difficili già in viaggio verso la Sierra Leone, in Africa, il mammografo dismesso dal 2012 dall’ospedale della Fratta per il sopraggiungere di nuove tecnologie digitali. L’apparecchio era stato donato dal Calcit Valdichiana alla radiologia del presidio ospedaliero cortonese e, venuta a conoscenza della possibilità di riuso, l’associazione «Solidarietà in Buone Mani Onlus» ne ha chiesto la donazione alla Asl 8 di Arezzo, che ha acconsentito, così come il Calcit. Lo strumento verrà utilizzato nell’ospedale di Makeni, di proprietà della Diocesi locale, costruito e donato dalla Diocesi di Albano nel 2005. L’ospedale oggi ha 100 posti letto e vedrà presto l’inaugurazione della È nuova maternità, grazie al finanziamento di una regione spagnola. «Questo mammografo sarà il primo ad entrare in Sierra Leone - spiega il presidente di “Solidarietà in Buone Mani” don Giuliano Faralli - e sarà utilissimo a salvare numerose donne dal tumore al seno». L’Azienda Usl 8 ha prontamente deliberato la donazione, dando il via alle operazioni di spedizione. L’arrivo è previsto per fine mese. «Un ringraziamento particolare - conclude don Giuliano Faralli - va al dott. Antonio Giommoni, che con tempestività e cura ha seguito l’iter burocratico ed ha pensato fattivamente alla spedizione dell’apparecchio». nche quest’anno il Liceo «Redi» di Arezzo ha partecipato alle iniziative proposte dal Ministero della Pubblica Istruzione sulla formazione degli studenti trasversale a tutte le discipline, ovvero sulla «cittadinanza e Costituzione», in particolare la classe IV S ha partecipato al Concorso «Dalle aule parlamentari alle aule di scuola: lezione di Costituzione» realizzando un video sulla formazione dei bambini sui principi contenuti nei primi dodici articoli della Costituzione Italiana; la realizzazione di tale progetto ha portato l’intera classe IV S del nostro liceo alla partecipazione alla Cerimonia conclusiva tenutasi a Roma lo scorso 30 maggio. Tale lavoro ha una notevole ricaduta didattica poiché gli studenti hanno conseguito una conoscenza approfondita dei principi su cui si basa la nostra carta costituzionale, realizzando contemporaneamente una formazione sulla materia trasversale a tutte le discipline «Cittadinanza e Costituzione». La partecipazione di molti nostri studenti ad una cerimonia tenutasi nel Parlamento, non come osservatori esterni o semplici visitatori di Montecitorio ma come se fossero dei «giovani deputati», ha avuto notevole significato educativo. Il liceo «Redi» continuerà a partecipare a tali progetti così importanti per la formazione dei nostri studenti. Maria Antonia Falco Docente Liceo «Redi» Questa rubrica ha l’obiettivo di raccontare come le scuole della provincia di Arezzo stiano affrontando il tema dell’educazione al mondo digitale, offrendo esempi di interazioni e percorsi possibili. Per contributi e suggerimenti l’indirizzo email è: [email protected]. Seguici anche on line: www.tsdtv.it/blog/scuola-digitale. A SCUOLA DIGITALE CITTADINI DI DOMANI CRESCONO (IN AULA) L’INIZIATIVA ......... Tra Toscana e Umbria con la rete ciclabile oscana e Umbria unite a colpi di pedale: la bicicletta diventa uno strumento in più per unire le due regioni e favorire nuove opportunità di uno sviluppo turistico sostenibile. Ad Arezzo gli assessori a viabilità e infrastrutture delle due regioni, Vincenzo Ceccarelli per la Toscana e Silvano Rometti per l’Umbria, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che si pone come obiettivo principale proprio la creazione e valorizzazione di una rete ciclabile di carattere interregionale che possa permettere la connessione dei rispettivi territori e la loro visita ed esplorazione. Una rete di percorsi è già esistente e in parte in fase di realizzazione: l’accordo prevede di sviluppare tutte le iniziative per favorire raccordi e connessioni tra le due regioni offrendo al cicloturista la possibilità di percorrere grandi anelli in più tappe, incontrando alcuni dei paesaggi più suggestivi del centro Italia senza mai scendere dalla bicicletta. L’iniziativa delle due regioni si sviluppa sua una buona base di partenza. Una parte di percorsi significativa risulta già realizzata, basti pensare al Sentiero della bonifica tra Arezzo e Chiusi e alla posta ciclabile del Trasimeno tra Magione e Castiglion del Lago. Altri tratti sono invia di realizzazione: è il caso dell’itinerario ciclabile tra Perugia e il Trasimeno e della pista ciclabile del Tevere da Città di Castello a Umbertide da una parte e dei tratti toscani della ciclopista dell’Arno tra Arezzo e Firenze. T

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AREZZO - CORTONA - SANSEPOLCROTOSCANA OGGI20 luglio 2014IV

ervore di iniziative percelebrare i settant’annitrascorsi dalla liberazionedi Cortona e del suo

territorio dalle truppe nazistedi occupazione. Sabato 12luglio due comunità si sonoincontrate per ricordare con un«Concerto della Memoria» duestragi molto simili tra loro,avvenute nel 1944 a Falzano,nella montagna cortonese, e aSant’Anna di Stazzema. Eranopresenti il sindaco di Cortona,Francesca Basanieri, e ilsindaco di Stazzema, MaurizioVerona, insieme al Pm delTribunale Militare di La Spezia,De Paolis, che ha portatoavanti i principali processicontro i crimini perpetrati dalletruppe della Wehrmacht inItalia. A Stazzema venneromassacrati 560 civili, per lopiù anziani, donne e bambini;a Falzano le personebarbaramente uccise furono14. Le due comunità si sonounite nel ricordo delle vittimenella chiesa di Santa Maria aFalzano: una giornata specialeper rasserenare gli animi esuscitare sentimenti diriconciliazione tra popolifratelli e di gratitudine a Dio,che dette alle nostre comunitàil coraggio e la forza disuperare momenti terribili disofferenza.Ritengo significativo ricordarein questo contesto l’azione delvescovo Giuseppe Francioliniche non si allontanò mai, inquei tristi momenti, dalla suaSede, ma continuò la sua operapastorale nonostante ledifficoltà del momento infavore dei profughi e deiperseguitati politici. Nonmancò nemmeno di offrireospitalità a rifugiati ebrei, cheaccolse nelle segrete stanzedell’episcopio, sottraendoli a

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vendette e persecuzioni. Eneppure sono da dimenticaredue suoi interventi a favore diCortona e del suo patrimonioartistico.

LA PAURA DELLE BOMBEE LA VIA CRUCIS VOTIVAIn occasione della festa diSanta Margherita, il 22febbraio 1944, il vescovoinvocò la speciale protezionedella santa patrona, perché lacittà fosse risparmiata daibombardamenti aerei e degliorrori della guerra, facendovoto, a nome dei cortonesi, chein onore della Santa sarebbestata realizzata una Via Crucissulla ripida strada che conducedalla città alla basilica dellapatrona. Cortona uscìveramente indenne daibombardamenti e da altrieccidi e sofferenze che invecetoccarono le zone vicine, percui, allontanatosi il fronte dellaguerra, il vescovo Franciolinifece erigere le quindici edicoledella monumentale Via Crucis,costruite su disegnodell’architetto Guido Morozzidella Soprintendenza aiMonumenti di Firenze, chericevettero i quadri delletradizionali quattordicistazioni, più l’immagine dellaSanta, originali composizioniin mosaico del pittorecortonese Gino Severini.L’edicola dedicata alla Santa

reca la seguenteiscrizione dettata dalvescovo: «Cortona,riconoscendo daSanta Margherita lapropria incolumitàdalle distruzioni diguerra, erigevagratissima la ViaCrucis votiva inonore della suaSanta».All’inaugurazione,avvenuta il 15giugno 1946,accorsenumerosissima lacomunità cortonese;era presente anche GinoSeverini: amici ed estimatori lofesteggiarono e sicongratularono con lui che,con cuore di cortonese ecapacità di artista, arricchiva lasua città di un’insigne operad’arte.

L’ANNUNCIAZIONEE IL MARESCIALLONel volume «La Piccola Patria»,il dr. Ugo Procacci fornisce laseguente testimonianza:«Nell’autunno 1942 unantiquario di recava a visitare ilvescovo di Cortona, mons.Giuseppe Franciolini, e glifaceva sapere che il quadrodell’Annunciazionedell’Angelico, conservato nelMuseo del Gesù, piaceva moltoal maresciallo Goering; quindiper un eventuale acquisto nonsi sarebbe guardato troppo allacifra richiesta; e per fareimpressione, l’antiquario trovòmodo di alludere alla sommadi cinque milioni. MonsFranciolini rispose, con moltasemplicità, che era inutilefissare il valore a cinque o acinquanta milioni:l’Annunciazione dell’Angelicoapparteneva a Cortona e a

Cortona doveva per semprerimanere». L’episodio servìcomunque a rendere piùcircospetti per la conservazionedelle opere d’arte cortonesi,essendo ben nota la rapacitàdel maresciallo tedesco in fattodi oggetti artistici, per cuifurono presi opportuni accorditra la Soprintendenza e ilvescovo per nascondere le piùimportanti opere d’artepresenti nel Museo del Gesù enelle chiese cortonesi; analoghiaccordi furono presi con idirigenti dell’AccademiaEtrusca per occultare gran partedei reperti del Museo diPalazzo Casali: le opere furonomurate in nascondigli segretiad esclusiva conoscenza dipochissime e fidatissimepersone. Così, dopo laliberazione, le opere d’arterividero al luce senza aversubito danni. Pochi mesi dopoil passaggio della guerra, grazieanche al particolare aiutofinanziario concesso daglialleati, fu inaugurato il Museodiocesano, uno dei piùinteressanti musei del genere inItalia, ricco di opere d’arte dieccelso valore.

Benito Chiarabolli

Franciolini, il pastoreche non abbandonò Cortona

Un mammografo per la Sierra Leone

A 70 anni dallaLiberazione dellaToscana, il ricordo delPastore che nonabbandonò la suagente nemmeno neigiorni più difficili

già in viaggio verso la Sierra Leone,in Africa, il mammografo dismesso

dal 2012 dall’ospedale della Fratta peril sopraggiungere di nuove tecnologiedigitali. L’apparecchio era stato donatodal Calcit Valdichiana alla radiologiadel presidio ospedaliero cortonese e,venuta a conoscenza della possibilità diriuso, l’associazione «Solidarietà inBuone Mani Onlus» ne ha chiesto ladonazione alla Asl 8 di Arezzo, che haacconsentito, così come il Calcit. Lostrumento verrà utilizzatonell’ospedale di Makeni, di proprietàdella Diocesi locale, costruito e donatodalla Diocesi di Albano nel 2005.L’ospedale oggi ha 100 posti letto evedrà presto l’inaugurazione della

È nuova maternità, grazie alfinanziamento di una regionespagnola. «Questo mammografo sarà ilprimo ad entrare in Sierra Leone -spiega il presidente di “Solidarietà inBuone Mani” don Giuliano Faralli - esarà utilissimo a salvare numerosedonne dal tumore al seno». L’AziendaUsl 8 ha prontamente deliberato ladonazione, dando il via alle operazionidi spedizione. L’arrivo è previsto perfine mese. «Un ringraziamentoparticolare - conclude don GiulianoFaralli - va al dott. Antonio Giommoni,che con tempestività e cura ha seguitol’iter burocratico ed ha pensatofattivamente alla spedizionedell’apparecchio».

nche quest’anno il Liceo «Redi» diArezzo ha partecipato alle

iniziative proposte dal Ministero dellaPubblica Istruzione sulla formazionedegli studenti trasversale a tutte lediscipline, ovvero sulla «cittadinanzae Costituzione», in particolare laclasse IV S ha partecipato al Concorso«Dalle aule parlamentari alle aule discuola: lezione di Costituzione»realizzando un video sullaformazione dei bambini sui principicontenuti nei primi dodici articolidella Costituzione Italiana; larealizzazione di tale progetto haportato l’intera classe IV S del nostroliceo alla partecipazione allaCerimonia conclusiva tenutasi aRoma lo scorso 30 maggio.Tale lavoro ha una notevole ricadutadidattica poiché gli studenti hannoconseguito una conoscenzaapprofondita dei principi su cui sibasa la nostra carta costituzionale,realizzando contemporaneamenteuna formazione sulla materiatrasversale a tutte le discipline«Cittadinanza e Costituzione».La partecipazione di molti nostristudenti ad una cerimonia tenutasinel Parlamento, non come osservatoriesterni o semplici visitatori diMontecitorio ma come se fossero dei«giovani deputati», ha avuto notevolesignificato educativo. Il liceo «Redi»continuerà a partecipare a tali progetticosì importanti per la formazione deinostri studenti.

Maria Antonia FalcoDocente Liceo «Redi»

Questa rubrica ha l’obiettivo diraccontare come le scuole della provinciadi Arezzo stiano affrontando il temadell’educazione al mondo digitale,offrendo esempi di interazioni e percorsipossibili. Per contributi e suggerimentil’indirizzo email è:[email protected]. Seguici anche online: www.tsdtv.it/blog/scuola-digitale.

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SCUOLA DIGITALE

CITTADINIDI DOMANICRESCONO(IN AULA)

L’INIZIATIVA .........

Tra Toscana e Umbriacon la rete ciclabile

oscana e Umbria unite a colpi di pedale: labicicletta diventa uno strumento in più per

unire le due regioni e favorire nuoveopportunità di uno sviluppo turisticosostenibile. Ad Arezzo gli assessori a viabilità einfrastrutture delle due regioni, VincenzoCeccarelli per la Toscana e Silvano Rometti perl’Umbria, hanno sottoscritto un protocollod’intesa che si pone come obiettivo principaleproprio la creazione e valorizzazione di unarete ciclabile di carattere interregionale chepossa permettere la connessione dei rispettiviterritori e la loro visita ed esplorazione.Una rete di percorsi è già esistente e in parte infase di realizzazione: l’accordo prevede disviluppare tutte le iniziative per favorireraccordi e connessioni tra le due regionioffrendo al cicloturista la possibilità dipercorrere grandi anelli in più tappe,incontrando alcuni dei paesaggi più suggestividel centro Italia senza mai scendere dallabicicletta.L’iniziativa delle due regioni si sviluppa suauna buona base di partenza. Una parte dipercorsi significativa risulta già realizzata,basti pensare al Sentiero della bonifica traArezzo e Chiusi e alla posta ciclabile delTrasimeno tra Magione e Castiglion del Lago.Altri tratti sono invia di realizzazione: è il casodell’itinerario ciclabile tra Perugia e ilTrasimeno e della pista ciclabile del Tevere daCittà di Castello a Umbertide da una parte edei tratti toscani della ciclopista dell’Arno traArezzo e Firenze.

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