Torino Progetto Aurora

48

Transcript of Torino Progetto Aurora

Page 1: Torino Progetto Aurora
Page 2: Torino Progetto Aurora

La Città intende aderire al Bando pubblicato con il Decreto del Presidente del Consiglio dei

Ministri del 15 ottobre 2015 concernente “interventi di riqualificazione sociale e culturale delle

aree degradate” presentando una proposta di progetto affinché venga inserita nel Piano

Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate .

L’area considerata è nell’ambito della Circoscrizione 7 ed è identificabile con parte del quartiere

Aurora, i confini sono compresi tra corso Vigevano a Nord, via Bologna a est, Lungo Dora

Napoli a sud e corso principe Oddone a ovest.

L’analisi sulla composizione sociale, meglio approfondita negli allegati specifici ai singoli

progetti, ha indirizzato a considerare sostanziale un intervento dell’Amministrazione in

quest’area. La prospettiva di poter realizzare in modo coordinato molteplici interventi diretti alla

riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale su questa porzione di quartiere

consente di immaginare un’azione che possa mettere le basi per una rigenerazione urbana più

ampia e duratura.

Ancora più efficace nel possibile risultato sarà la messa in atto di una riqualificazione fisica di

strutture edilizie, infrastrutture viarie e degli spazi pubblici connessi volto al miglioramento della

qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

In relazione al progetto di riqualificazione dello spazio urbano l’intervento prende in esame

un’area comprendente l’asse di via Cecchi nel tratto tra via Cigna e corso Emilia su cui affaccia

il complesso delle ex officine di manutenzione del Comune.

L’azione progettuale si sviluppa intorno al fulcro rappresentato da questa struttura; il complesso

di edifici da cui essa è composta è articolato attorno a una corte in diretta connessione con via

Cecchi. Attualmente una porzione dell’edificio è già stata riqualificata e, in questo spazio,

gravitano alcune attività rivolte al territorio e attrattive rispetto alla popolazione; tali attività sono

riunite nel cosiddetto “Cecchi point“, che comprende un centro di protagonismo giovanile, un

hub multi culturale e dei laboratori aperti ai cittadini.

Questo tratto di via ospita anche un complesso scolastico (comprendente la piscina Cecchi) che

ha due accessi distinti per la scuola elementare Parini e la scuola media Morelli oltre alla scuola

materna municipale posta all’angolo con corso Emilia. Poco distante, su corso Vercelli, è la sede

della Circoscrizione 7: un insieme di strutture e di servizi tramite le quali potranno anche essere

indirizzate le azioni sul tessuto sociale.

Per quanto concerne lo spazio pubblico afferente l’intervento preso in esame, esso è definito dai

sedimi di via Cecchi e corso Emilia. Questi due assi viari dotati di una sezione stradale molto

ampia ma la loro percorribilità pedonale è in parte difficoltosa a causa della limitata dimensione

dei marciapiedi e alcuni degli attraversamenti pedonali presentano ancora barriere per disabili

motori.

Il quadro delle infrastrutture viarie si presenta inadeguato e, in parte, potenzialmente pericoloso

rispetto alla significativa concentrazione di funzioni insediate nel luogo; la presenza di

significativi flussi pedonali, che in determinati orari può essere elevata a causa della presenza

delle scuole e della piscina così come delle potenzialità espresse dalle iniziative presenti e future

offerte agli abitanti dal polo dell’attuale “Cecchi Point”, rende auspicabile un intervento di

riqualificazione dei percorsi pedonali e degli spazi pubblici connessi.

Per quanto riguarda il complesso delle ex officine dei magazzini comunali esso è, al momento,

usato solo parzialmente rispetto alle sue potenzialità e alcuni degli immobili che lo compongono

sono inagibili; lungo via Cigna e via Cecchi gli ex magazzini si allineano con una lunga cortina

muraria priva di aperture che contribuisce ad un’immagine complessiva di apparente abbandono

e degrado dello spazio pubblico corrispondente.

I fabbricati sono di varie epoche e con aspetti costruttivi differenti: quelli prospettanti sulle vie

Antonio Cecchi e Francesco Cigna sono caratterizzati da copertura a falde mentre, all’interno del

cortile, vi è un edificio di maggiori dimensioni a pianta quadrata con una copertura a shed. Nel

complesso i tetti versano in condizioni di degrado più o meno avanzato; le tegole sono in parte

danneggiate e mancanti, facilitando il deterioramento dell’orditura lignea sottostante e delle

capriate in ferro a causa delle infiltrazioni delle acque meteoriche. Lo stato attuale delle strutture

presenta comunque un degrado non così elevato da impedirne il recupero edilizio e la

rifunzionalizzazione.

La presente relazione tecnica è stata sviluppata dai competenti Servizi tecnici comunali,

rispettivamente per il recupero degli immobili delle ex officine comunali e per il progetto di

riqualificazione degli spazi pubblici. La singole relazioni illustrano in dettaglio gli aspetti

progettuali dall’analisi del contesto alle scelte di progetto.

La definizione puntuale degli obiettivi realizzata in questi studi di fattibilità, renderà tempestivo

lo sviluppo dei progetti nelle varie fasi preposte dalla legge, e la conseguente attuazione delle

opere

Page 3: Torino Progetto Aurora
Page 4: Torino Progetto Aurora

Inquadramento

L’intervento prende in esame una porzione di spazio urbano comprendente l’asse di via Cecchi

nel tratto tra via Cigna e corso Emilia.

L’azione progettuale si sviluppa intorno ad un fulcro rappresentato dalle ex officine di

manutenzione del Comune; il complesso di strutture è articolato attorno a una corte in diretta

connessione con via Cecchi. Attualmente una porzione dell’edificio è già stata riqualificata e

gravitano sullo spazio alcune attività, rivolte al territorio e attrattive rispetto alla popolazione,

riunite nel cosiddetto “Cecchi point“ che comprende un centro di protagonismo giovanile, un

hub multi culturale e dei laboratori aperti ai cittadini.

Questo tratto di via ospita un complesso scolastico (comprendente anche la piscina Cecchi) che

ha due accessi distinti per la scuola elementare Parini e la scuola media Morelli oltre alla scuola

materna municipale posta all’angolo con corso Emilia. Poco distante, su corso Vercelli, è la sede

della Circoscrizione 7.

Per quanto concerne lo spazio pubblico afferente l’intervento preso in esame, esso è determinato

dai sedimi di via Cecchi e corso Emilia, assi viari dotati di una sezione stradale molto ampia. In

particolare, per quanto riguarda via Cecchi, questa ampiezza (che permette una velocità di

percorrenza sostenuta) contraddice palesemente l’indicazione data dalla segnaletica stradale di

velocità massima a 30 all’ora; al contempo la percorribilità pedonale è in parte difficoltosa data

la limitata dimensione dei marciapiedi e alcuni degli attraversamenti pedonali presentano ancora

barriere per disabili motori.

L’incrocio tra via Cigna e via Cecchi al momento consiste in un’ampia e disorientante

intersezione veicolare con attraversamenti pedonali di lunghezza eccessiva e spesso ostruiti da

mezzi posteggiati impropriamente.

Il quadro delle infrastrutture viarie si presenta quindi in parte inadeguato e potenzialmente

pericoloso rispetto alla significativa concentrazione di funzioni insediate nel luogo; la presenza

di flussi pedonali, che in determinati orari può essere elevata a causa delle scuole e della piscina

così come delle potenzialità espresse dalle iniziative presenti e future offerte agli abitanti dal

polo del “Cecchi Point”, rende auspicabile un intervento di riqualificazione dei percorsi e degli

spazi pubblici connessi.

Breve storia della Borgata Aurora

a cura di Guido Giorza

La borgata Aurora è costituita da due nuclei separati, uno, tra Corso Vercelli e via Cigna, con

una storia legata alle industrie, e l'altro, lungo la Dora e sino alla via Bologna, tipico esempio di

agglomerato operaio otto-novecentesco.

Dell'antica cascina che dà nome al quartiere, che sorgeva all'angolo tra gli attuali C.so Giulio

Cesare (un tempo Strada Nuova d’Italia) e Corso Emilia, non rimane nulla, così come nulla resta

dei campi coltivati a cereali, dei prati e delle cascine isolate presenti sino alla seconda metà

dell'800.

I terreni ad est della Strada Reale d'Italia, l'attuale Corso Vercelli, tra la Dora e la Cinta

Daziaria del 1853, risultano utilizzati ai fini agricoli sino alla fine dell'800, nonostante

l’insediamento in zona di alcune piccole realtà produttive, soprattutto nel campo della chimica,

del tessile e della meccanica, poi diventate grosse realtà.

Prima del tracciamento, nel 1830, della Strada Nuova d'Italia, l'attuale Corso Giulio Cesare, e

della costruzione del Ponte Mosca, questo territorio era attraversato, oltre che dal grande asse di

collegamento extraurbano della Strada Reale d’Italia, da altre due strade, una diretta verso

l’Abbadia di San Giacomo di Stura (attuali vie Chivasso ed Aosta), l’altra verso la Venaria Reale

e le Valli di Lanzo (le attuali vie Antonio Cecchi, Giachino e Stradella).

Page 5: Torino Progetto Aurora

La tortuosa Strada dell’Abbadia aveva inizio sulla sponda sinistra della Dora in prossimità

dell’attuale Piazza Borgo Dora, in corrispondenza, inizialmente, di una guado lungo il torrente

(sino al Medioevo), poi di un ponte di barche (nel ‘500) ed infine da un ponte prima di legno e

poi in muratura, passava accanto alla Cascina Aurora e, dopo avere sfiorato la periferica borgata

delle Maddalene, raggiungeva il greto della Stura di Lanzo, laddove oggi termina la Strada

dell'Arrivore, dove c’era un traghetto gestito dai Monaci Vallombrosiani di San Giacomo di

Stura.

La Strada della Venaria, invece, si dirigeva verso nord-ovest con andamento rettilineo a partire

dalle sponde della Dora e giungeva sino alla dimora Reale, per poi procedere verso le Valli di

Lanzo, costeggiata nel suo primo tratto da una piccola borgata, il ‘Pavön’, individuabile

nell’attuale isolato racchiuso da Corso Giulio Cesare, Corso Emilia, Corso Vercelli e il Lungo-

Dora Napoli.

La Strada della Venaria era un ampio viale alberato percorso da eleganti carrozze dirette al

Castello ma anche da semplici carri trainati da buoi o da cavalli che portavano in città i prodotti

della campagna.

Nel 1812, però, qualcosa cambia i destini di questa zona della città.

In vicinanza dell’antico Convento delle Maddalene, all’epoca ormai abbandonato e rimpiazzato

da una cascina chiamata ‘La Bisognosa’, lungo l’attuale via Aosta, si insedia una grande

Fabbrica Chimica per la produzione di acido solforico e concimi, di proprietà del Conte Vittorio

Felice Sclopis,

Parecchi anni dopo, lo scavo del Canale Ceronda a nord della Dora, decretato nel 1864 come

misura di ripiego per incrementare lo sviluppo industriale della Città, privata del ruolo di

Capitale a vantaggio prima di Firenze e poi di Roma, favorirà l'insediamento di altri grandi

stabilimenti industriali, tra cui la Ansaldi, per la produzione di macchine tipografiche, macchine

agricole e materiale d’artiglieria, entrata in produzione nel 1899 e divenuta poi F.I.A.T. Grandi

Motori per la produzione dei motori delle navi 15 anni più tardi, ed altre industrie del settore

meccanico, tessile e conciario.

Un paesaggio fatto di ciminiere, case da reddito, casette e cascinotti descritto da Edmondo De

Amicis nel suo celebre testo intitolato ‘La carrozza di tutti’, dato alle stampe nel 1896:

“…Entravamo allora in quel largo corso Vercelli, ai due lati del quale si aprono strade e vicoli

che si perdono nei campi e s'alzano camini di officine da ogni parte, in mezzo a case disuguali e

sparse, che paion d'un villaggio, ma che serbano ancora nell'architettura, nei colori nelle

botteghe, in qualche cosa che sfugge alla parola l'aspetto assestato e rigido dei quartieri

centrali di Torino….”

Negli anni ’20 del ‘900 il territorio dell’Oltre-Dora, in piena attività, non sarà certo il luogo più

ameno e salubre della città, almeno a giudicare da quanto ci racconta nel 1926 Pietro Abate Daga

nel suo saggio ‘Alle Porte di Torino’:

“… Già allo sguardo dell’osservatore si prospettano il grande edificio della Manifattura

Gilardini (sul Lungodora, stabilimento in cui inizialmente si producono ombrelli) e le alte

ciminiere degli stabilimenti industriali, ergentesi nere e fumanti come altrettante bandiere del

lavoro. Ma l’occhio volge istintivamente verso il letto della Dora, convinto che esso dovrebbe

offrire un ammirevole quadro della Natura.

Quale disillusione!

L’alveo, le sponde, l’acqua stessa non potrebbero mostrarsi in condizioni più miserevoli:

neppure l’ombra di una decorosa sistemazione, ……., non acqua chiara e limpida, ma un

liquame, rifiuto dei canali industriali….”

Un tributo che l’ambiente della Torino industriale ha dovuto pagare per molti decenni, in nome

del progresso e della produzione…..

Nei decenni successivi, però, le condizioni ambientali gradualmente miglioreranno e la Borgata

Aurora, che confermerà il suo ruolo di quartiere industriale sino agli anni ’50 del ‘900, si

trasformerà definitivamente in uno dei più popolosi quartieri della città, con notevoli ed eleganti

esempi di architettura liberty sparsi lungo le sue strade.

Oggi il quartiere Aurora, con le sue vecchie case a ringhiera, i suoi edifici moderni, le sue lunghe

strade rettilinee, si è trasformato in un quartiere multietnico, luogo di confronto e di integrazione,

di speranza e di innovazione.

Se ci si sofferma un po’ ad assaporarne l’atmosfera restano, qua e là, alcuni segni della sua antica

storia.

Una storia semplice… ma vera.

Page 6: Torino Progetto Aurora
Page 7: Torino Progetto Aurora

Obiettivi

Il progetto si propone di ridefinire i parametri di utilizzo dello spazio urbano che nello stato

attuale è incentrato esclusivamente sulla viabilità. Una riflessione sviluppata tramite la chiave di

lettura della mobilità sostenibile richiede un approccio nuovo per questo ambito urbano: è

necessario attuare delle soluzioni che restituiscano più spazio ai pedoni e, soprattutto, più spazio

qualitativo, intendendo per qualità la possibilità di scambio e relazione con le altre persone senza

perdere di vista l’obiettivo della definizione di luoghi più piacevoli, soprattutto con la

reinterpretazione dell’ambiente “strada”.

Le proposte progettuali, quindi, interessano sia gli spazi pedonali che la viabilità favorendo i

percorsi naturali di collegamento tra le attività quotidiane al fine anche di rivitalizzare quella

porzione di quartiere: condizione questa imprescindibile poiché la presenza viva di abitanti negli

spazi pubblici e nelle differenti attività affacciate ad esso costituisce miglior presidio del

territorio.

Le condizioni per un miglioramento della viabilità locale si stanno per concretizzare con la

progressiva attuazione della trasformazione della Spina Centrale che si sviluppa sopra il passante

ferroviario. La nuova viabilità che verrà messa in funzione sarà in grado, in tempi brevi, di

assorbire gran parte del traffico di attraversamento nord sud che attualmente è concentrato lungo

via Cigna. Con quella prospettiva concreta ed efficace di alleggerimento del traffico locale,

questo progetto ridefinisce l’incroci di via Cecchi con via Cigna e corso Emilia ampliandone gli

spazi pedonali. Per quanto riguarda il primo dei due nodi, è’ infatti obiettivo coordinato con il

progetto di recupero dell’edifico aprire un nuovo accesso pedonale posto sull’angolo tra via

Cigna e via Cecchi, dando maggior visibilità e immediatezza di identificazione al polo di

quartiere.

Page 8: Torino Progetto Aurora

Il progetto

I temi sviluppati dallo studio di fattibilità consistono negli incroci di via Cigna e corso Emilia

con via Cecchi, il tratto di via Cecchi compreso tra questi due incroci e il collegamento al Lungo

Dora Napoli tramite via Mondovì.

Saranno ridisegnate le banchine pedonali in corrispondenza dei nodi indicati determinando dei

percorsi più sicuri e riconoscibili. La riqualificazione porrà attenzione anche alla eliminazione

delle barriere architettoniche ancora presenti; la realizzazione, dove possibile, degli

attraversamenti pedonali a livello delle banchine dei marciapiedi faciliterà l’abbattimento delle

barriere fisiche per i disabili motori; a questo occorrerà aggiungere eventuali elementi tattili per

la percorribilità facilitata dei disabili visivi.

In corrispondenza dell’ingresso alle scuole e al centro polifunzionale verrà ridefinita la sezione

stradale di via Cecchi restringendola ad una larghezza di 7,50 metri: questo consentirà

l’ampliamento dei marciapiedi a vantaggio dei percorsi pedonali e, grazie al corrispondente

rialzo della carreggiata, determinerà un notevole rallentamento di automobili e mezzi pubblici.

In particolare di fronte all’ingresso dell’attuale Cecchi Point, lo spazio pedonale occuperà anche

l’area destinata ai parcheggi consentendo la creazione di una piccola piazzetta di accesso alle

attività del centro.

L’incrocio di via Cigna verrà ridefinito con l’ampliamento dei marciapiedi in corrispondenza

degli attraversamenti pedonali al fine di impedire la sosta impropria delle auto, ma anche con

l’obiettivo di valorizzare un nuovo ingresso al complesso delle ex officine comunali che verrà

aperto sull’angolo nord ovest dell’edificio in corrispondenza dell’incrocio. Non secondario sarà

la riduzione dell’attraversamento stradale per i pedoni, condizione che migliorerà notevolmente

la sicurezza.

Verrà riqualificata anche una parte di area all’interno della corte, in corrispondenza del nuovo

ingresso. In questo casi si prevede il riutilizzo dei materiali lapidei delle pavimentazioni storiche

della città, materiali presenti in alcune degli edifici del complesso dei magazzini comunali

oggetto del restauro, laddove verranno rimossi per la creazioni di vespai potranno essere

impiegati in un disegno di pavimentazione per la corte interna.

Anche le infrastrutture semaforiche saranno adeguate ai nuovi spazi: per quanto riguarda

l’incrocio Cigna – Cecchi, verrà integralmente sostituito l’impianto con 8 nuove paline

posizionate secondo la nuova conformazione dei marciapiedi e l’intero impianto sarà adeguato al

nuovo Codice della Strada.

L’incrocio tra via Cecchi e corso Emilia sarà realizzato con una intersezione a rotatoria portando

un notevole vantaggio ambientale per la riduzione di smog e un risparmio per la città in termini

di costi di gestione futura.

Il tratto di via Mondovì sarà modificato portando la viabilità a senso unico e ampliando i percorsi

pedonali consentendo una percorrenza delle bici in sicurezza per collegare la struttura

riqualificata alla pista ciclabile del Lungo Dora. In coordinamento con l’ufficio biciclette verrà

prevista una stazione di to-bike all’incrocio di via Cigna in prossimità quindi del nuovo ingresso

al centro polifunzionale riqualificato.

Da ultimo l’attraversamento di Lungo Dora Napoli andrà messo in sicurezza e andranno

eliminate le barriere ancora presenti; questo consentirà un collegamento ciclo pedonale al

corrispondente ponte pedonale sulla Dora oltre ad un collegamento all’area di parcheggio di san

Pietro in Vincoli.

I materiali per le pavimentazioni dovranno coordinarsi con le differenti tipologie di marciapiedi

presenti; in particolare le parti pavimentate in pietra di fronte agli accessi verranno ampliate con

un disegno rispettoso della pavimentazione storica in lastre di luserna e al contempo in grado di

reinterpretarne il ruolo con nuove partiture.

Gli spazi saranno completati con la posa di arredi, potrà anche essere sperimentata una

collaborazione con la creatività e le manualità artigianali già presenti o messe in gioco

nell’ambito di azioni di coinvolgimento di giovani, artisti e artigiani locali.

Si promuoverà un coordinamento con il programma di rinnovo dell’impianto di illuminazione

pubblica che la città sta attuando, trasformando gli apparecchi con nuove sorgenti luminosa a

Led . La trasformazione di quegli apparecchi, guidata dall’applicazione di nuove tecnologie,

consentirà un notevole risparmio energetico: a parità di prestazioni illuminotecniche con sorgenti

tradizionali è possibile un notevole abbattimento dei costi di gestione degli impianti di pubblica

illuminazione; è possibile inoltre realizzare una illuminazione uniforme, priva di zone d’ombra,

senza alcuna dispersione del flusso, contribuendo efficacemente alle politiche di riduzione

dell’inquinamento luminoso.

Page 9: Torino Progetto Aurora

Alcuni dati tecnici e

La superficie di area urbana riqualificata è di circa 15.000 mq. di cui 9000 mq. di spazio

pubblico esterno e 2800 mq di corte interna e 3.200 di superficie coperta dell’edificio; l’entità di

percorsi pedonali esistente coinvolta nella riqualificazione è di 2000 mq. a cui si andranno ad

aggiungere 1400 mq. di nuove superfici pedonali.

I tempi di esecuzione del progetto e delle opere aderiranno alle tempistiche richieste nelle

successive specifiche del bando le opere saranno concluse entro la scadenza del 2017.

L’importo complessivo dei lavori che si prevede di effettuare è di 500.000 €.

Il valore è stato ottenuto attraverso stime analitiche preliminari aventi come base importi di

opere analoghe effettuate dalla Città e il prezzario della Regione Piemonte in corso di validità.

L’ importo è comprensivo dell’IVA e degli oneri a disposizione secondo le normative oggi

vigenti.

.

Page 10: Torino Progetto Aurora
Page 11: Torino Progetto Aurora
Page 12: Torino Progetto Aurora
Page 13: Torino Progetto Aurora
Page 14: Torino Progetto Aurora
Page 15: Torino Progetto Aurora
Page 16: Torino Progetto Aurora
Page 17: Torino Progetto Aurora
Page 18: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |1

INDICE

1. INTRODUZIONE ...............................................................................................................2

1.1. Aspetti generali .................................................................................................................. 2

1.2. Il contesto: Il Quartiere Aurora ............................................................................................ 3

1.3. L’intervento di oggi e gli interventi futuri ............................................................................. 5

2. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ......................................................................................6

2.1. Lo stato attuale – Allegati 4 e 5 ............................................................................................ 6

2.2. Scelte Progettuali ................................................................................................................ 7

2.3. Le opere edili ...................................................................................................................... 9

Gli interventi previsti in questa fase – Allegati 6, 7 e 10 ..................................................................... 10

Eventuali interventi aggiuntivi – Allegati 8 e 9 ................................................................................... 11

2.4. Gli impianti ....................................................................................................................... 12

Gli interventi previsti in questa fase – Allegati 6, 7 e 10 ..................................................................... 12

Eventuali interventi aggiuntivi – Allegati 8 e 9 ................................................................................... 13

2.5. Superamento delle barriere architettoniche ...................................................................... 13

2.6. Sicurezza e prevenzione incendi ........................................................................................ 14

2.7. Igiene e sanità ................................................................................................................... 14

3. QUADRO ECONOMICO E TEMPI D’ESECUZIONE.............................................................. 16

5. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA ................................................................................ 17

6. ALLEGATI ...................................................................................................................... 21

Page 19: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |2

1. INTRODUZIONE

1.1. Aspetti generali

Il presente documento descrive brevemente e preliminarmente il progetto che si sta

sviluppando per la seconda fase dell’intervento di recupero funzionale delle “Ex Officine

Comunali” di via Antonio Cecchi nn. 17 e 21 all’angolo con via Francesco Cigna,

finalizzato all’utilizzo quale centro civico polivalente.

La prima fase dell’intervento aveva interessato i fabbricati in prossimità del civico 17 di

via A. Cecchi. L’intervento qui proposto estende l’opera di recupero al resto delle ex

officine, ed è finalizzato a recuperare alcune parti delle officine che versano oggi in gravi

condizioni di degrado. L’intervento migliorerà le condizioni di utilizzo dell’edificio

consentendo alle attività presenti di crescere e fornire un servizio sociale importante al

quartiere Aurora, alla Circoscrizione VII e anche a tutta la città di Torino.

L’intervento, peraltro, è fortemente richiesto dal successo che il centro ha avuto in

questi primi anni di utilizzo. L’elevato livello d’immigrazione presente nel quartiere

Aurora come anche in quelli adiacenti impone la presenza di un luogo di aggregazione

che agevoli l’incontro tra le diverse culture presenti. L’intervento è volto al recupero di

fabbricati all’interno dei quali si potranno creare i presupposti per un vero approccio

interculturale e non multiculturale al problema dell’immigrazione, creando un centro

polifunzionale di integrazione, ma anche un incubatore di idee promosse dal mondo

giovanile. Attraverso gli interventi in progetto si desidera aggiungere un tassello nella

trasformazione del Centro Cecchi in un luogo in cui si sperimenta, si crea e si cresce

intrecciando nuove relazioni, luogo in cui si promuovono percorsi volti allo sviluppo

dell’imprenditorialità, ma anche centro di sostegno per persone diversamente abili

attraverso laboratori e stage organizzati anche attraverso attività di volontariato.

Page 20: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |3

1.2. Il contesto: Il Quartiere Aurora

Sviluppo e collocazione

Il quartiere si estende attualmente su entrambe le rive della Dora Riparia a cavallo tra la

zona centrale di Torino e la periferia Nord-Ovest ed è caratterizzato da cinque nuclei

fondamentali:

- Il rione Valdocco caratterizzato dalla presenza del Santuario di Maria

Ausiliatrice,

- Il rione Borgo Dora, l’abitato antico, all’interno del quale troviamo il “Mercato

delle Pulci” anche chiamato “Baloon” e che si sviluppa attorno la via San

Giuseppe Benedetto Cottolengo,

- Il rione di Porta Palazzo sede del più grande mercato scoperto della città,

- L’area racchiusa tra Corso Giulio Cesare, Corso Vigevano e la Dora interessata

dalla prima e dalla seconda industrializzazione della città,

- Il Borgo Rossini zona di vecchia edificazione cresciuta con un mix di residenza,

industria, commercio e artigianato.

Gli edifici testimoniano le numerose trasformazioni che il quartiere ha subito negli ultimi

tre secoli. Rimangono ad oggi diversi segni delle canalizzazioni e delle officine azionate

dall’energia idraulica. Gli edifici industriali rappresentano i diversi mutamenti subiti dalle

aziende con il passare del tempo.

Breve storia

Il quartiere Aurora nasce lungo un canale derivato dalla Dora nel tardo Medioevo. Tale

canale prende il nome di Canale Del Mulino e attorno ad esso il quartiere è costituito da

un piccolo gruppo di opifici azionati da ruote idrauliche. Esso prese consistenza tra il

‘600 e il ‘700 insieme agli edifici residenziali attorno alla Porta Doranea (Piazza della

Repubblica). Nel quartiere si potevano trovare concerie, battitori da panno, peste da

canapa e da olio, e su tutti dominava il complesso dei Molassi, i più importanti mulini

per granaglie della città. Qui sorgevano al tempo i due più grandi setifici del regno

Sabaudo e la Regia Polveriera oggi trasformata in Arsenale della Pace a cura del Sermig.

Nel 1832 apre la Piccola Casa della Divina Provvidenza meglio conosciuta come il

Cottolengo dal nome del suo fondatore. Il quartiere contava già 20.000 abitanti intorno

al 1850.

Nel passato più recente e precisamente nel 1964 Ernesto Olivero fonda il Sermig

(Servizio Missionario Giovani) con l’obiettivo di aiutare i bisognosi attraverso attività di

volontariato. La sua sede verrà trasferita nell’Arsenale della Pace nel 1983.

Alla fine degli anni ’80 la chiusura di alcune grandi fabbriche come la Fiat Grandi Motori

da inizio a un declino di residenti che verranno sostituiti in tempi più recenti da

extracomunitari.

Oggi il quartiere è in riqualificazione.

Caratteristiche demografiche e socio-economiche

Il quartiere Aurora ex Quartiere 7 è inserito all’interno della Circoscrizione VII. Secondo i

dati statistici ricavati dal Comune di Torino – Circ. VII, conta nel suo complesso più di

40.000 abitanti equamente divisi tra uomini e donne. Il quartiere è caratterizzato da un

forte livello di immigrazione per la maggioranza di nazionalità Rumena, Marocchina e

Cinese, che si attesta in più del 25% degli abitanti residenti.

In particolare la zona statistica 24 “Aurora” delimitata dai Corsi Vigevano, Novara, Via

Bologna e la Dora racchiude in se circa il 50% della popolazione residente nell’intero

quartiere mantenendo circa le stesse proporzioni indicate sopra con i residenti stranieri.

Si riportano qui di seguito alcune tabelle redatte dal Comune di Torino - Ufficio di

Statistica - via Frejus 21 - Elaborazione grafica - Centro di ricerca e documentazione della

Circoscrizione 7- che descrivono in modo completo e esauriente il trend di sviluppo della

popolazione residente nel quartiere e nella zona statistica 24 interessata dall’intervento.

Page 21: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |4

Page 22: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |5

Accessibilità

Pur essendo situato molto vicino all’area centrale di Torino, il quartiere Aurora rimane

comunque ben collegato alla tangenziale Nord attraverso Corso Regina, Corso Vercelli e

Corso Giulio Cesare; da quest’ultimo si imbocca direttamente l’autostrada A4 per

Milano. Inoltre percorrendo in direzione Nord via Cigna si accede direttamente al

Raccordo autostradale Torino-Caselle (Aeroporto di Torino).

Le nuove opere stradali costruite di recente e previste nel prossimo futuro

miglioreranno ulteriormente l’accessibilità al quartiere e alla zona oggetto d’intervento.

Il quartiere è inoltre servito dalla stazione ferroviaria Dora.

1.3. L’intervento di oggi e gli interventi futuri

Considerate le disponibilità economiche di oggi, connesse al bando per il recupero delle

aree urbane degradate, e considerata l’interazione che il centro deve avere con il

tessuto urbano circostante, si prevede l’esecuzione di interventi di recupero che

rispettando il “budget” abbiano il maggiore impatto visivo verso l’esterno.

La logica di procedimento che si è voluto privilegiare è quella che mette al primo posto

la messa in sicurezza dei locali insieme all’interazione con il tessuto urbano circostante,

il tutto finalizzato appunto al recupero di quest’area degradata della città di Torino. Una

volta raggiunto questo obbiettivo, si potrà provvedere ad intervenire migliorando la

distribuzione interna degli spazi e meglio adattandoli alle specificità delle attività svolte.

Eseguire nel suo complesso queste attività comporta costi superiori a quelli oggi

disponibili, conseguentemente si è dato un ordine di importanza ai lavori da affrontare,

dal quale si è definito l’intervento che si propone in questa fase, e gli interventi che si

potrebbero eseguire in rapida successione nel caso intervenissero ulteriori fondi da

destinare al recupero del centro.

Naturalmente risulta oggi impossibile definire tutto ciò che si potrebbe fare, ma gli

interventi che si descrivono successivamente come da eseguire in questa fase e nelle

eventuali fasi successive, sarebbero comunque da affrontare a prescindere dalle attività

che si deciderà di inserire in questo incubatore.

Facendo seguito a quanto esposto, nella presente relazione si descrivono sia gli

interventi che si intende affrontare subito con i fondi oggi disponibili che gli interventi

che si potrebbero eseguire in fasi successive nel caso intervenissero ulteriori fondi a

copertura dei lavori.

Esula dall’obbiettivo degli interventi descritti nel presente documento la realizzazione

completa e definita di tutto il centro, soprattutto per quanto concerne la distribuzione

interna dei locali e la definizione delle specifiche destinazioni d’uso.

Page 23: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |6

2. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Il nostro percorso, che analizza gli aspetti tecnici dell’intervento, parte dall’analisi delle

attuali condizioni della struttura, per arrivare a descrivere in modo dettagliato il risultato

finale e le opere necessarie per realizzarlo.

2.1. Lo stato attuale – Allegati 4 e 5

La piantina seguente riporta la suddivisione dell’impianto in aree secondo l’attuale e

futura conformazione. Nelle pagine seguenti si farà riferimento ai nomi qui assegnati

alle varie zone.

Il complesso edilizio del centro Cecchi si sviluppa su una superficie di circa 6.000 mq di

cui circa 3.200 coperti e i restanti di cortile scoperto.

Di questi circa 950 mq di superficie coperta e 800 di quella scoperta sono stati

recuperati nel primo intervento, zona contornata in blu, mentre i restanti sono oggetto

di questo secondo intervento di recupero con esclusione dell’edificio attualmente

occupato da Radio Blackout contornato in verde.

Di seguito, quando non espressamente indicato, si tratterà esclusivamente dei fabbricati

oggetto dell’intervento che oggi si propone di eseguire e che potrà essere eseguito in

futuro in dipendenza dei fondi che confluiranno sul centro. Le parti interessate sono

contornate in rosso nella planimetria precedentemente inserita.

La superficie coperta è caratterizzata da fabbricati di diversa epoca di realizzazione e

dalle caratteristiche costruttive differenti: quelli prospettanti sulle vie A. Cecchi e F.

Cigna, identificati come Lotto 1, sono caratterizzati da copertura a falde. L’edificio

identificato come “Lotto 2” è caratterizzato da una copertura piana, sulla quale sono

presenti una serie di lucernari. Il terzo lotto è costituito da un edificio a pianta quadrata

con copertura tipo “shed”.

Lo stato attuale delle strutture presenta un degrado non così elevato da impedirne il

recupero edilizio e la rifunzionalizzazione.

Le coperture versano in condizioni di degrado più o meno avanzato; nella porzione

caratterizzata da tetti a falde le tegole sono in parte danneggiate e mancanti, l’assenza

di queste ultime ha facilitato il deterioramento dell’orditura lignea sottostante, che

risulta marcia, e delle capriate in ferro, arrugginite a causa delle infiltrazioni. Le

condizioni della copertura piana sono migliori, ma va verificato lo stato

dell’impermeabilizzazione. Nel capannone a pianta quadrata, la copertura tipo “shed”

ha un’impermeabilizzazione logora, viste anche le infiltrazioni riscontrate all’interno, e

gli infissi danneggiati.

Le lattonerie risultano in parte danneggiate e alcuni elementi risultano mancanti.

Tutte le murature esterne, sia lato strada che lato cortile, sono in condizioni tali da

necessitare di un risanamento sia delle tinte che degli intonaci. Come per le murature

Page 24: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |7

esterne, anche quelle che costituiscono le partizioni interne necessitano di risanamento

di tinte e intonaci.

I serramenti, sia quelli verticali che quelli negli shed e i lucernari nella copertura piana,

sono danneggiati e non più rispondenti alle prescrizioni attuali di legge.

Le pavimentazioni degli edifici identificati come “Lotto 1” sono in parte in lastre di

pietra, eventualmente riutilizzabili all’esterno, e in parte in battuto di cemento.

Una parte dell’edificio a copertura piana, identificato in pianta come “Lotto 2”, è già

stata oggetto di recupero e al suo interno sono state collocate delle sale per attività

musicali. La restante parte è parzialmente utilizzata come magazzino, caratterizzata da

una pavimentazione in cemento e in parte ospita servizi igienici, non conformi agli

standard minimi normativi attuali o non funzionanti.

Nel capannone con pianta quadrata denominato “Lotto 3” è presente una

pavimentazione in cemento e non sono presenti partizioni interne, alcuni elementi della

struttura portante in cemento armato si sono danneggiati a seguito delle infiltrazioni e

espongono i ferri dell’armatura.

Nessuna delle pavimentazioni è dotata di vespaio, necessario per un adeguato livello

igienico-sanitario laddove vi è presenza continuativa di persone.

Il cortile attualmente è asfaltato in tutta la superficie. L’asfalto si presenta in condizioni

critiche di conservazione, sono presenti evidenti e profondi avvallamenti del manto in

diversi punti.

2.2. Scelte Progettuali

Come precedentemente accennato in questa fase si prevede di intervenire dando

primaria importanza alla messa in sicurezza dei locali e alla loro interazione con il

tessuto urbano circostante. Oggi le officine si presentano, per le parti non ristrutturate,

fatiscenti agli occhi di chi le vede dall’esterno, pur avendo al loro interno un enorme

potenziale. L’area urbana circostante necessita di un segnale positivo, che è quello che si

vuole dare in questa fase d’intervento sia sui fabbricati delle ex officine municipali che

sulle infrastrutture adiacenti.

Da questa necessità derivano le scelte di intervenire prioritariamente sui fabbricati

adiacenti alle vie pubbliche Francesco Cigna e Antonio Cecchi, con particolare

attenzione alle facciate sulle vie pubbliche.

Il lotto 1 è naturalmente quello più visibile e di impatto della struttura intera. Ha una

maggiore visibilità anche rispetto all’area con accesso dal civico 17 ristrutturata in

passato. Pertanto si è deciso in prima battuta di intervenire sul suo involucro

mettendolo in sicurezza, recuperandolo in continuità con quanto eseguito in passato,

dando finalmente al centro quell’uniformità che mancava da troppo tempo.

Il lotto 1 è posizionato sull’angolo formato dalle vie Cigna e Cecchi, e quello smusso

creato all’incrocio tra le due maniche del lotto ha sempre rappresentato il punto più

idoneo per l’ingresso principale al centro. Oggi finalmente abbiamo inserito la

realizzazione di questo ingresso. Il nuovo ingresso pur rappresentando un costo minore

dell’intervento, ne rappresenta forse l’elemento principale garantendo un collegamento

importante tra il territorio circostante e il centro civico.

All’interno si prevede la realizzazione di un nuovo blocco per i servizi igienici che è

diventato fondamentale per migliorare lo stato igienico-sanitario del centro.

Gli interventi di sistemazione delle facciate si estendono anche al lotto 2 per completare

la manutenzione di tutte le facciate verso le vie pubbliche e per adeguare alle norme

vigenti in materia di sicurezza la quasi totalità delle facciate verso il cortile interno.

Page 25: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |8

In fasi successive, nel caso in cui fossero disponibili maggiori fondi da investire sul

centro, si continuerebbe l’intervento di recupero creando nuove pavimentazioni con

sottostanti vespai aerati, nuove coibentazioni per le pareti perimetrali, controsoffitti

esteticamente gradevoli per tutti i lotti e chiudendo la tettoia aperta del lotto 1,

recuperando nuove superfici da dedicare alle attività che potranno insediarsi nel centro.

Le scelte progettuali effettuate in questa fase consentiranno in futuro, una volta eseguiti

tutti gli interventi di recupero necessari, di avere spazi specifici idonei per il numero

maggiore possibile di attività, creando percorsi logici all’interno del centro in

continuazione con quanto precedentemente realizzato.

Pertanto, a titolo esemplificativo, le attività con maggiori caratteristiche di ritrovo e

socializzazione potranno essere posizionate vicine tra loro e al centro della struttura,

riservando gli spazi più periferici alle attività specifiche di lavorazione dei materiali, che

avrebbero sicuramente creato maggiori problemi di interferenze con il pubblico se

posizionate altrove.

Una volta terminato il centro sarà un insieme di attività sociali, di formazione, di lavoro,

di spettacolo, ecc.. connesse tra loro, ma sufficientemente indipendenti da garantire

standard sufficienti di sicurezza e igiene.

Negli allegati sono indicate le attività che ipoteticamente potranno in futuro essere

ospitate nel centro. Tali attività sono le seguenti:

• area di ritrovo e accoglienza destinata agli utenti di tutte le attività che saranno

ospitate nel complesso e destinata ad incentivare la funzione sociale del centro;

• attività artistiche e motorie suddivise in una sala danza e una palestra;

• sala polifunzionale destinata ad ospitare spettacoli con palco, regia, servizi e

camerini;

• attività artigianali di lavorazione del ferro, di verniciatura e di falegnameria;

• area magazzini e area per la logistica alimentare;

• ciclo-officina e attività quali sartoria, lavorazione pelli, carta e altri materiali

dotate di un’ampia area espositiva e di laboratori per la formazione e

l’interazione con persone esterne;

• campo sportivo polifunzionale nel cortile interno.

Dall’intervento oggi previsto nascerà subito un nuovo ingresso e nuovo blocco di servizi

igienici.

Sarà sempre presente una regia di tutto il centro che manterrà il suo fulcro in prossimità

del numero civico 17 di via Cecchi nei locali precedentemente recuperati.

Ovviamente le scelte progettuali di oggi sono state guidate dalla necessità di ridurre al

minimo i costi di realizzazione, conservando quindi gli attuali edifici e limitando gli

interventi a quelli necessari per la loro manutenzione. In futuro si prevedono, oltre ai

rimanenti interventi di manutenzione necessari, quelli indispensabili per adattare le

strutture ad accogliere le nuove attività.

Seguendo la linea della continuità con quanto già realizzato nella prima fase, le scelte

progettuali relative alla parte impiantistica sono indirizzate verso soluzioni che

permettano notevoli risparmi energetici attraverso tipologie di apparecchiature che

presentino alti rendimenti e bassi consumi.

Tali strategie, aggiunte ad un ottimo isolamento delle murature esterne e

all’installazione di serramenti estremamente performanti sotto il punto di vista

energetico e dell’abbattimento dei rumori, porteranno gli edifici oggetto dell’intervento

ad essere quasi ad impatto ambientale nullo.

Page 26: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |9

2.3. Le opere edili

I fabbricati presentano uno stato generale di degrado non particolarmente differente da

quello che a suo tempo si era presentato negli edifici sui quali si è già intervenuto.

Pertanto gli interventi che devono essere previsti per il recupero dei fabbricati sono di

analoga entità.

Sarà necessario intervenire sulle coperture sostituendo quasi la totalità dei manti. La

copertura dell’edificio con gli shed ha le tegole danneggiate, la lattoneria arrugginita, e i

serramenti vetrati parzialmente rotti e comunque non idonei alla loro funzione. Tutte

queste parti andranno sicuramente sostituite. Sui locali con copertura piana sarà

necessario verificare la tenuta delle impermeabilizzazioni, mentre gli edifici con

copertura a falde hanno le tegole in gran parte danneggiate dalle infiltrazioni, e in alcuni

punti sono già cadute al suolo. Queste vecchie coperture, posizionate in corrispondenza

dell’angolo tra le vie Cigna e Cecchi, hanno inoltre l’orditura lignea che sostiene il manto

anch’essa marcita per colpa delle infiltrazioni e le capriate in ferro arrugginite. È

pertanto necessario prevedere la sostituzione completa di tali coperture, recuperando

le tegole sane per riutilizzarle almeno in corrispondenza delle falde verso strada.

Ulteriori problemi strutturali di entità da indagare sono presenti nel locale con

copertura a shed, danneggiato dalle numerose infiltrazioni, che hanno portato

all’esposizione dei ferri di armatura in alcune travi e pilastri, e al crollo di alcuni elementi

in laterizio componenti i solai degli shed.

Le facciate dovranno essere pulite approfonditamente, trattate per renderle uniformi

con prodotti rasanti e nuovamente tinteggiate. I colori saranno ovviamente in continuità

con quelli già utilizzati per la prima parte.

Tutti i serramenti dovranno essere sostituiti con altri dotati di vetri di sicurezza e con

adeguate caratteristiche di isolamento termico.

Sarà poi necessario intervenire sulle pavimentazioni interne, creando idonei vespai

ovunque ci sarà presenza continuativa di persone, dovendo quindi prevedere, dove

indispensabile, la demolizione delle pavimentazioni in cemento esistenti e la rimozione

delle lastre di pietra oggi presenti in alcune parti delle officine.

Una volta terminati gli interventi di risanamento degli edifici bisognerà prevedere quelli

necessari per adattare i locali alle nuove esigenze e attività.

Dovranno essere realizzati nuovi divisori interni e nuove pavimentazioni. Gli involucri

dovranno essere dotati di cappotti isolanti interni, pannelli isolanti dovranno essere

posizionati anche sotto le nuove pavimentazioni e sopra le numerose controsoffittature

che verranno necessariamente realizzate. Attraverso le controsoffittature isolate

verranno ridotte le altezze di tutti i locali di servizio, in modo da ridurre al minimo i

volumi da riscaldare, e conseguentemente i costi di realizzazione dell’intervento e di

gestione.

Tutte le varie aree dovranno essere dotate di spazi dedicati ai servizi quali spogliatoi con

docce, servizi igienici, ecc.. oltre ad uffici e zone di accoglienza, tutti dimensionati nel

rispetto delle normative urbanistico-edilizie vigenti e di altri eventuali regolamenti

idonei per le attività svolte.

Potranno poi essere realizzati alcuni solai con struttura metallica al fine di recuperare le

necessarie superfici per i magazzini, ma anche per sfruttare le grandi altezze a

disposizione in alcuni degli edifici.

Conseguentemente alle opere interne si dovrà poi intervenire anche nel cortile con la

realizzazione di opere infrastrutturali. Dovrà essere realizzata una nuova rete fognaria

per collegare tutti i nuovi servizi presenti nel centro. La realizzazione di un marciapiede

che costeggia i diversi edifici sarà d’obbligo per superare i nuovi dislivelli che si saranno

creati tra i pavimenti interni e quelli esterni e rampe a pendenza ridotta consentiranno

l’accesso a persone con difficoltà motorie. Tali opere renderanno necessario il

rifacimento della pavimentazione esterna, per la quale si dovrà prevedere in parte di

Page 27: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |10

riutilizzare le lastre di pietra precedentemente rimosse da alcuni dei locali oggetto di

intervento, e che sarebbe sconveniente non riutilizzare.

Potrà essere poi realizzato un campo sportivo polifunzionale che, in conseguenza dello

spazio a disposizione, potrà avere solo dimensioni ridotte, e ospitare quindi un campo

regolamentare per il minibasket e non un campo da basket vero e proprio. Tale campo

potrà essere anche utilizzato per il tennis, la pallavolo, il calcetto, ecc...

Quanto descritto rappresenta tutto quello che sarà opportuno fare per completare il

centro, qui di seguito si descrive invece concretamente quello che oggi si prevede di

fare, in considerazione dei fondi derivanti dal bando per la riqualificazione delle aree

urbane degradate, e quanto si potrebbe realizzare nel caso in cui confluissero sul centro

ulteriori fondi per il suo recupero.

Gli interventi previsti in questa fase – Allegati 6, 7 e 10

Lotto 1

L’edificio con copertura a falde inclinate, posizionato a nord delle ex officine, è costituito

da due maniche di circa 11 m di larghezza che partono dall’incrocio tra le vie A. Cecchi e

F. Cigna e corrono lungo le stesse. La superficie in pianta del lotto 1 misura circa 1000

mq.

In questo edificio si prevede il rifacimento dell’intera copertura, prestando particolare

cura nella rimozione delle tegole così da permettere il riutilizzo di quelle non

danneggiate nel nuovo manto. Non sarà invece recuperabile la struttura portante,

realizzata in parte in legno e in parte in ferro. La nuova copertura avrà struttura

portante in legno; su questa si poseranno le tegole recuperate e nuove tegole, in seguito

alla posa degli isolanti termici e delle impermeabilizzazioni necessarie.

Sui muri esterni verso la via pubblica verranno conservate le aperture esistenti con

l’eccezione del nuovo ingresso che verrà realizzato in corrispondenza dell’incrocio tra le

vie Cigna e Cecchi. Qui una grossa vetrata sostituirà il muro cieco oggi presente, e in

essa verranno inserite le nuove aperture per l’ingresso delle persone.

Tutti i serramenti presenti saranno sostituiti con nuovi serramenti di disegno analogo a

quelli già utilizzati nella precedente ristrutturazione, con buone caratteristiche di

isolamento termico.

Nelle facciate verso il cortile interno verranno eliminati i grandi serramenti esistenti e si

provvederà a ridurre le aperture presenti secondo un progetto unitario di modularità

ricorrente anche nel lotto 2. Questo implica che, con esclusione della porzione di tettoia

attualmente aperta e che rimarrà tale, le altre pareti verranno parzialmente chiuse con

nuovi muri. Tali muri saranno dotati di cappotti isolanti interni secondo quanto previsto

dalle normative vigenti in materia.

Al termine dei lavori sulle facciate interne sarà presente un’apertura con un serramento

vetrato per ogni campata.

Lotto 2

Il fabbricato è caratterizzato da copertura piana e pianta a L di circa 600 mq, con una

manica di larghezza di 11 m circa.

Le opere che oggi si prevede di eseguire in questo lotto riguardano fondamentalmente

le facciate verso strada e verso il cortile interno. Differentemente dal lotto 1 sono qui

previste alcune opere interne.

Per quanto concerne la facciata verso strada gli interventi previsti sono identici a quelli

già descritti per il lotto 1, mentre nella facciata verso l’interno verrà sostanzialmente

mantenuta la modularità attuale dei serramenti presenti, limitandosi ad estendere fino

a terra tutti quelli che sono attualmente solo delle finestre. Tutti i serramenti verranno

sostituiti con altri identici a quelli nuovi installati nel lotto 1, e in tutti i padiglioni già

Page 28: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |11

ristrutturati, creando ordine e una modularità oggi inesistente. I fabbricati che oggi sono

il risultato di costruzioni differite nel tempo risulteranno più uniti ed uniformi.

Le facciate verranno trattate, pulite e ritinteggiate in continuità con il resto del centro

civico.

Nel lotto 2 verrà poi realizzato un nuovo blocco per i servizi igienici in prossimità del

fabbricato con copertura a shed. Questo blocco servizi verrà posizionato dove oggi è

presente la caldaia che serve parte dei locali, e che verrà a sua volta sostituita e spostata

come indicato nel paragrafo specifico. Conseguentemente alla realizzazione del nuovo

blocco servizi si provvederà a demolire i servizi esistenti liberando i locali in cui oggi

sono inseriti. Sotto il pavimento del nuovo blocco servizi verrà realizzato un vespaio

aerato.

Eventuali interventi aggiuntivi – Allegati 8 e 9

Nel caso in cui fossero disponibili ulteriori fondi per il recupero del centro si potranno

attuare i seguenti interventi.

Lotto 1

Si potrà procedere con il completamento delle opere di recupero dell’involucro,

provvedendo inoltre a chiudere con nuovi muri perimetrali la porzione di tettoia aperta.

Il recupero completo del lotto, finalizzato ad inserire all’interno le più diverse attività,

come precedentemente indicato, necessiterà della demolizione dell’attuale

pavimentazione in cemento e della successiva realizzazione di un nuovo vespaio aerato

e di una nuova pavimentazione coibentata. Tutte le pareti esistenti potranno poi essere

coibentate attraverso la realizzazione di un cappotto interno, e alla copertura potrà

essere dato un aspetto più gradevole attraverso la controsoffittatura con pannelli in

cartongesso, magari lasciando a vista la travatura lignea principale già realizzata.

Una completa tinteggiatura di tutte le murature interne renderà l’involucro completo,

pur senza avere ancora affrontato gli aspetti relativi a partizioni e eventuali soppalchi

interni, dei quali oggi risulta ancora prematuro parlare.

Lotto 2

Anche su questo lotto l’intervento successivo che si potrà affrontare è il completamento

del recupero dell’involucro. Sono presenti però alcune differenze rispetto al lotto 1. Nel

lotto 2 non si è previsto oggi di intervenire sulle coperture, perché in uno stato di

conservazione migliore rispetto a quelle del lotto 1, e perché già oggetto recentemente

di un opera di nuova impermeabilizzazione. Questo pertanto implica che gli interventi di

minore entità, comunque da eseguire su tale copertura, dovranno essere previsti

successivamente nel caso in cui arrivassero nuovi fondi per il recupero del centro.

Va poi rilevato che nel lotto 2 sono oggi installate alcune sale di prova per la musica che

utilizzano il fabbricato delle officine come contenitore, ma che sono completamente

indipendenti sotto il profilo impiantistico e di isolamento. Questo consente un minore

intervento di recupero nell’area che le interessa.

Da quanto esposto deriva che gli interventi che si potranno affrontare sono la verifica

attenta dello stato dell’impermeabilizzazione sulla copertura piana, la sostituzione dei

serramenti che oggi compongono i torrini/lucernari presenti sulla copertura stessa.

Questi potranno essere sostituiti con serramenti in acciaio e policarbonato a forma di

volta a botte. All’interno potranno essere eseguiti gli stessi interventi di coibentazione,

realizzazione del vespaio aerato e della nuova pavimentazione oltre alla

controsoffittatura già previsti per il Lotto 1. Come sopra indicato, gli interventi descritti

all’interno potranno non essere eseguiti nella porzione di lotto che contiene le sale

prova musica, proprio in considerazione della loro indipendenza sotto il profilo igienico-

sanitario e termotecnico.

Page 29: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |12

Lotto 3

L’ultimo fabbricato che potrà essere oggetto d’intervento è a pianta quadrata ha

un’area di circa 600 mq, con copertura tipo “shed”.

L’edificio è realizzato con una struttura in cemento armato che dovrà sicuramente

essere oggetto di indagini in merito al suo stato conservativo. Solo in seguito potrà

essere definito correttamente come procedere nel suo recupero.

Sulla copertura si potrà prevedere la sostituzione delle tegole in laterizio presenti con

lastre in lamiera metallica coibentate. Potranno inoltre essere sostituiti i serramenti

presenti negli shed con nuovi serramenti dotati di superficie trasparente in

policarbonato.

Sull’involucro esterno le opere necessarie sono le medesime previste per gli altri lotti:

sostituzione dei serramenti, risanamento di tinte e intonaci interni ed esterni e

applicazione di isolamento “termico a cappotto” sulla superficie interna.

Sul lato che si affaccia verso il ristorante sarà realizzata un’uscita d’emergenza.

All’interno, sarà anche qui necessario un nuovo vespaio e un nuovo pavimento isolato

dal sottosuolo.

2.4. Gli impianti

Stato attuale

Attualmente la zona che è stata oggetto della vecchia riqualificazione è servita, dal

punto di vista degli impianti termici, da una centrale termica posta in un angolo del

cortile minore (ingresso da via Cecchi, 17), composta da un involucro da esterno nel

quale sono installati 2 moduli termici a condensazione, alimentati a gas metano, da 170

kW ciascuno, e vi è la predisposizione per installarne altri due aventi stessa potenzialità.

Adiacente alla Centrale Termica vi è una sotto-centrale di scambio fluidi che serve le

attuali utenze con il metodo definito a "spillamento". Le partenze sono quindi dotate di

elettropompe ed, eventualmente, di valvole a tre vie per regolare la temperatura di

alimentazione dei terminali che funzionano a bassa temperatura (ventilconvettori) o con

regolazione climatica (radiatori).

L'impianto elettrico è composto da un quadro generale di fabbricato dal quale partono

le linee che servono i quadri di zona degli edifici che sono già stati oggetto di

ristrutturazione.

Gli interventi previsti in questa fase – Allegati 6, 7 e 10

L'intervento previsto in questa fase consiste nell'eliminazione della Centrale Termica

attualmente a servizio degli edifici che insistono sul cortile maggiore (ingresso da via

Cecchi, 21) ed il conseguente ribaltamento delle utenze sulla Centrale Termica installata

nel cortile minore, che verrà ampliata mediante l'installazione di due moduli aggiuntivi

aventi potenza di 170 kW ciascuno, vedi schema funzionale Allegato 10.

L'allaccio tra la Centrale Termica posizionata nel cortile minore e le tubazioni

dell'impianto esistente avverrà mediante tubazioni da teleriscaldamento installate in

scavo nel terreno.

Page 30: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |13

In questa fase è anche prevista l'esecuzione di un gruppo di servizi igienici. I carichi

(acqua calda e fredda) saranno anch'essi derivati dalla Centrale Termica posta in cortile

e le tubazioni passeranno nello scavo. Gli scarichi saranno convogliati in una colonna

attualmente esistente nelle vicinanze. L'impianto elettrico sarà derivato dall'attuale

quadro generale e sarà composto da un quadro di zona, linee elettriche a controsoffitto

o incassate nelle murature, corpi illuminanti e prese di potenza.

Per consentire la corretta aerazione dei locali verrà installato un estrattore che garantirà

i necessari ricambi aria (6 V/h) in tutti i locali servizi igienici.

Eventuali interventi aggiuntivi – Allegati 8 e 9

Impiantisticamente, gli interventi futuri, seguiranno gli interventi edili, e saranno

finalizzati, principalmente, a mettere in sicurezza i locali, prevalentemente in campo

elettrico.

Saranno pertanto derivate delle nuove linee, dal quadro generale di fabbricato, che

alimenteranno quadri di zona che, a loro volta, alimenteranno i corpi illuminanti e le

prese di potenza.

Ove se ne riscontri la necessità, sarà installato un sistema di rivelazione fumi composto

da una centralina e da rilevatori (puntuali o lineari) che segnalerà l'allarme incendio

mediante sirene o avvisatori ottico/acustico.

2.5. Superamento delle barriere architettoniche

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente sul superamento delle barriere

architettoniche per le opere pubbliche e comunque per i locali ad uso pubblico, il

presente impianto sarà accessibile in tutte le sue parti nessuna esclusa.

Tutti i locali in progetto sono accessibili dal cortile interno attraverso rampe, quando

necessario, che permettono il superamento dei dislivelli tra le varie pavimentazioni

interne e quelle esterne.

L’intervento che oggi si propone, ma anche quelli che potranno essere in futuro

realizzati nel caso in cui intervenissero ulteriori fondi non modificano le caratteristiche

di accessibilità dei locali. Questi si presenteranno sempre come degli ampi spazi privi di

dislivelli interni tra le pavimentazioni, che non genereranno alcun problema nella loro

fruizione da parte di persone con disabilità motorie.

Tutti i nuovi serramenti che si installeranno potranno essere utilizzati come uscite di

sicurezza dai locali e sono ugualmente fruibili anche da persone diversamente abili,

eliminando la necessità di creare spazi calmi di sosta che conservano comunque un

certo livello di rischio.

I bagni che si prevede di realizzare subito sono ampi, rispettano abbondantemente le

dimensioni minime richieste dalla norma, e saranno dotati di tutti gli accessori necessari

per la fruizione da parte di tutti.

Page 31: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |14

2.6. Sicurezza e prevenzione incendi

Non essendo oggi definito con precisione quali saranno le attività che verranno svolte

all’interno dei locali si è ritenuto opportuno realizzare verso il cortile interno una serie di

nuovi serramenti con una logica modularità e tutti apribili verso l’esterno e utilizzabili

come uscite di sicurezza. Questo lascia la massima libertà nella scelta delle attività

future che potranno insediarsi e nella distribuzione interna degli ambienti, consentendo

sempre il corretto deflusso delle persone come previsto dalle vigenti normative di

sicurezza. Le uscite sono tutte previste apribili a semplice spinta verso i cortili interni

con percorsi di lunghezze adeguate.

Il recupero delle strutture portanti degli edifici verrà effettuato nel rispetto di specifiche

caratteristiche di resistenza al fuoco sufficienti a garantire l’evacuazione di tutte le

persone prima del loro collasso.

Tutte le strutture, anche quelle non portanti, come anche tutti gli arredi avranno una

capacità di reazione al fuoco bassa o nulla.

Tutto il centro sarà dotato di impianti di protezione dagli incendi sia di natura idraulica

che elettrica.

Un’apposita relazione su questo argomento verrà redatta in fase di stesura dei progetti

definitivi insieme al progetto specifico che sarà sottoposto ad approvazione preliminare

del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

2.7. Igiene e sanità

Non ci dilungheremo in questo capitolo a descrivere ogni aspetto relativo a questo

argomento quali per esempio le tipologie di sanitari che andranno utilizzati o materiali

di rivestimento, ma sottolineeremo quegli aspetti fondamentali che hanno fortemente

caratterizzato le scelte progettuali.

Pur affrontando interventi non particolarmente invasivi sulle facciate, si è provveduto a

verificare che i rapporti minimi di legge tra l’aerazione e l’illuminazione dei locali con le

superfici di pavimento presenti fossero ampiamente rispettati. Anche la scelta di ridurre

le superfici con serramenti verso il cortile interno è stata dettata dall’esigenza di ridurre

l’illuminazione maggiormente derivante da sud, poco utile anzi in alcuni casi dannosa

per le attività che potranno insediarsi nei locali. La conservazione dei serramenti verso

le strade pubbliche è risultata invece la migliore soluzione anche sotto il profilo igienico-

sanitario: la loro esposizione, maggiormente rivolta a nord rispetto alle facciate del

cortile, consente un’illuminazione più dolce e uniforme dei locali, un’illuminazione più

idonea alle attività interne.

Il nuovo blocco di servizi igienici è invece stato posizionato in zona meno illuminata e

aerata naturalmente; le aerazioni necessarie saranno comunque ottenute mediante

l’utilizzo di adeguati impianti di aspirazione.

Un altro aspetto di particolare importanza per la salubrità degli ambienti riguarda la

presenza di un vespaio aerato sotto le pavimentazioni esistenti, finalizzato a separare

dal terreno i locali adibiti all’uso da parte delle persone. Oggi tale vespaio non è

presente nei locali oggetto di recupero ed è pertanto necessario prevederne la

realizzazione. Considerati i fondi oggi a disposizione e gli interventi di recupero

privilegiati, si è previsto di realizzare subito il vespaio solo sotto il nuovo blocco dei

servizi igienici. Tale vespaio aerato verrà realizzato con moduli prefabbricati in plastica

“igloo” ricoperti con un getto di calcestruzzo. Sopra il vespaio verranno posizionati gli

isolamenti termici e le pavimentazioni finali, ottenendo un adeguato livello di salubrità

dei locali.

Page 32: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |15

Se dovessero arrivare ulteriori fondi per il recupero del centro la realizzazione del

vespaio aerato nei diversi lotti sarà una delle prime lavorazioni che verrà eseguita.

Interventi di ripristino degli intonaci, di sostituzione dei serramenti, di inserimento di

cappotti interni alle pareti di tamponamento e tinteggiature concorreranno a migliorare

il livello di comfort, igiene e sanità richiesto dalle norme e dalla buona regola d’arte.

Page 33: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |16

3. QUADRO ECONOMICO E TEMPI D’ESECUZIONE

Qui di seguito sono riportati gli importi generali dei lavori. Viene indicato l’importo

complessivo dei lavori che si prevede di effettuare in questa fase, secondo i

finanziamenti disponibili dal bando per il recupero delle aree urbane degradate, e

successivamente gli importi per gli ulteriori interventi che si potrebbero effettuare nel

centro nel caso in cui confluissero ulteriori fondi per il suo recupero.

I valori di seguito indicati sono stati ottenuti attraverso stime analitiche preliminari

aventi come base importi definitivi di lavori di recupero analoghi effettuati in Torino, gli

importi definitivi dei lavori effettuati nel centro civico nel primo intervento effettuato

negli anni tra il 2009 e il 2011 e il prezzario della regione Piemonte in corso di validità.

Tutti gli importi indicati sono comprensivi dell’IVA e delle spese tecniche secondo le

normative oggi vigenti.

I tempi di esecuzione non comprendono quelli necessari per la redazione dei progetti e

l’ottenimento dei necessari permessi per iniziare i lavori.

Si precisa che le fasi di lavoro, sia quella che si prevede di eseguire oggi secondo i

finanziamenti disponibili che quelle future, sono totalmente indipendenti tra loro dal

punto di vista funzionale.

Lavori previsti in questa fase – Allegati 6, 7 e 10:

Area interessata Importo

Tempi

d'esecuzione

Lotti 1 e 2 € 800.000,00 12 mesi

Eventuali interventi aggiuntivi – Allegati 8 e 9:

Area interessata Costo

Tempi

d'esecuzione

Lotto 1 € 400.000,00 6 mesi

Lotto 2 € 400.000,00 6 mesi

Lotto 3 € 1.000.000,00 12 mesi

Page 34: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |17

5. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Foto 1 – Vista dall’alto di Torino con indicata l’area d’intervento – Estratto da Google

Foto 2 – Vista dall’alto delle Ex Officine Comunali – estratto da Google

Foto 3 – Vista delle ex Officine Municipali dall’angolo tra le vie A. Cecchi e F. Cigna

Foto 4 – Vista di una porzione del muro verso via F. Cigna delle ex Officine Municipali

Page 35: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |18

Foto 5 – Vista dello stato di conservazione di una porzione delle murature perimetrali verso il via F. Cigna

Foto 6 – Vista dal cortile interno dell’edificio a pianta quadrata con copertura a shed – Lotto 3

Foto 7 – Vista dal cortile interno degli edifici a copertura piana – Lotto 2

Foto 8 – Vista dal cortile interno degli edifici con copertura a falde – Lotto 1

Page 36: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |19

Foto 9 – Vista dall’interno di una porzione della copertura a falde dei locali che costeggiano via A. Cecchi – Lotto 1

Foto 10 – Vista dello stato di conservazione dei pilastri lato cortile dei locali che costeggiano via A. Cecchi – Lotto 1

Foto 11 – Vista dello stato di conservazione di una porzione delle murature perimetrali verso il cortile interno – Lotto 2

Foto 12 – Vista dello stato di conservazione di una porzione del cornicione verso il cortile interno – Lotto 2

Page 37: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |20

Foto 13 – Vista dall’interno di una porzione della copertura dell’edificio con gli shed – Lotto 3

Foto 14 – Vista dall’interno di una porzione della copertura dell’edificio con gli shed – Lotto 3

Foto 15 – Vista dell’ingressa al civico 17 – Porzione di officine ristrutturate tra il 2009 e il 2011

Foto 16 – Vista dal cortile piccolo interno di alcuni dei locali recuperati nell’intervento realizzato tra il 2009 e il 2011

Page 38: Torino Progetto Aurora

Bando aree urbane degradate – Interventi di recupero delle ex Officine Municipali di via A. Cecchi 17 e 21 – Studio preliminare di fattibilità |21

6. ALLEGATI

Page 39: Torino Progetto Aurora
Page 40: Torino Progetto Aurora
Page 41: Torino Progetto Aurora
Page 42: Torino Progetto Aurora
Page 43: Torino Progetto Aurora
Page 44: Torino Progetto Aurora
Page 45: Torino Progetto Aurora
Page 46: Torino Progetto Aurora
Page 47: Torino Progetto Aurora
Page 48: Torino Progetto Aurora