Progetto Zoom City Parco Michelotti Torino

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PROPOSTA PROGETTUALE DI RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO MICHELOTTI STRETTAMENTE CONFIDENZIALE E RISERVATO Zoom Torino SpA

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PROPOSTA PROGETTUALE DI RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO MICHELOTTI

STRETTAMENTE CONFIDENZIALE E RISERVATO Zoom Torino SpA

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STORIA DEL PARCO MICHELOTTI

LA STORIA E I VALORI DI ZOOM

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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STORIA DEL PARCO MICHELOTTI

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Il Parco Michelotti, la cui immagine è ancora fortemente legata alla memoria torinese del vecchio “giardino zoologico”, rappresenta tutt’ora una sfida da risolvere.

A partire dalla chiusura dello zoo, avvenuta nel 1987, il tema della ricerca di una nuova identità dell’ambito ha impegnato l’amministrazione comunale, i cittadini e le professionalità torinesi in un dibattito su più fronti che rimane ancora in attesa di una soluzione rappresentativa e sostenibile.

La posizione dell’area, caratterizzata da un contesto ambientale, naturale e paesaggistico di riconosciuto valore, adiacente al centro storico, vicina ai poli culturali e ai servizi della Città, rappresenta un ambito di grande interesse anche sotto il profilo turistico.

STORIA DEL PARCO MICHELOTTI

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Dalla chiusura dello zoo del 1987, numerosi progetti e iniziative sono state elaborate sul sito dell’ex zoo, ma senza trovare una funzione permanente che fosse in grado di sostituire il ruolo della vecchia destinazione.

LO SVILUPPO DELL’AMBITO NEL TEMPO

1988 Il Comune predispone la riqualificazione dell’area1989-1991 Utilizzo del Rettilario1991 Raccolta firme per la riapertura1995 Il nuovo Piano Regolatore1996 Realizzazione Parco Giò1999-2006 Experimentadal 2007 Affidamento a varie associazioni2007 Il Comune predispone un bando pubblico2008 Rettilario in concessione alla Fondazione Teatro Piemonte Europa (TPE)2011 Agriforest2013 Fondazione DNArt - arrivano i dinosauri

STORIA DEL PARCO MICHELOTTI

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STORIA DEL PARCO MICHELOTTI

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STORIA DEL PARCO MICHELOTTIIL DEGRADO

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LA STORIA E I VALORI DI ZOOM

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ZOOM TORINO È IL PRIMO BIOPARCO IMMERSIVO ITALIANO, UNA STRUTTURA UNICA SUL TERRITORIO NAZIONALE. Il parco offre un viaggio evocativo in continenti simbolo di biodiversità gravemente a rischio, un percorso affascinante e suggestivo durante il quale conoscere le specie animali e i loro habitat attraverso l’esperienza diretta e l’educazione alla conservazione.

CONOSCEREPER CONSERVARE.CONSERVARE PER CONOSCERE MEGLIO.

MISSIONLA STORIA E I VALORI DI ZOOM

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IN PARTNERSHIP CON L’UNIVERSITÀ DI TORINO, ZOOM OFFRE ATTIVITÀ E LABORATORI PER COINVOLGERE ATTIVAMENTE SCUOLE E ATENEI. Il nostro vuole essere prima di tutto un impegno per una maggiore educazione ambientale, che si nutre della collaborazione

con la Facoltà di Veterinaria e la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Torino, dell’intelligenza dei suoi docenti e dei suoi studenti. Attraverso programmi

e tirocini specifici, gli studenti avranno l’occasione di specializzarsi e approfondire le proprie competenze sulle specie esotiche. Le scuole in visita potranno approfondire e conoscere

tematiche ambientali attraverso le attività offerte dal personale specializzato. I biologi e i veterinari dello staff interno potranno collaborare con le istituzioni

scientifiche internazionali, per lo sviluppo di programmi sulla conservazione in situ ed ex situ.

FARE SCUOLAPER IMPARARE DALLA NATURA.

FACOLTÀ DI VETERINARIA FACOLTÀ DI SCIENZE

MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

PROMUOVERE L’EDUCAZIONE E LA SALVAGUARDIALA STORIA E I VALORI DI ZOOM

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LA STORIA E I VALORI DI ZOOM

PROGETTO PIÙ GRANDE.

ESSERE PARTE DI UN ZOOM TORINO È MEMBRO DI EAZA - EUROPEAN ASSOCIATION OF ZOOS AND AQUARIA - E UIZA UNIONE ITALIANA DEI GIARDINI ZOOLOGICI ED ACQUARI.

EAZA è l’autorevole Ente europeo per la tutela delle specie animali e l’educazione ambientale. Le sue verifiche si attestano sui più rigorosi standard di controllo. Non ci sono animali catturati

o acquistati da mercanti nelle nostre strutture. L’EAZA mette a disposizione del parco solo animali che seguono programmi di allevamento e riproduzione in cattività, condotti secondo regole

etiche e scientifiche volte alla tutela della singola specie. Anche UIZA lavora in accordo con le più moderne concezioni di zoo e si propone di diffondere in Italia l’idea del Giardino

Zoologico e dell’Acquario come strumento di conservazione della fauna, come centro di studio e ricerca e come scuola di educazione naturalistico-ambientale.

WWW.EAZA.NET WWW.UIZA.ORG

PROMUOVERE L’EDUCAZIONE E LA SALVAGUARDIA

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2014: OLTRE 300 MILA VISITATORI2020: OBIETTIVO 400 MILA VISITATORI

INVESTIMENTO 30 MILIONIUN INVESTIMENTO PRIVATO DI OLTRE 30 MILIONI DI EURO, IN UN’AREA IN PROFONDA CRISI COME IL PINEROLESE

OLTRE 100 RISORSE OCCUPATECREATI OLTRE 100 POSTI DI LAVORO, ETÀ MEDIA 34 ANNI E CIRCA IL 60% DI QUOTE ROSA

70% DAL PIEMONTE (DI CUI 30% CITTÀ DI TORINO) E 30% FUORI DAL PIEMONTE

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COLLABORAZIONE CON LE UNIVERSITÀ

COFINANZIATI PROGETTI DI CONSERVAZIONE

UNIVERSITÀ DI BIOLOGIA E VETERINARIA, OLTRE 50 TIROCINANTI E SVILUPPATI OLTRE 10 STUDI DI RICERCA

ZOOM SOSTIENE MEMBRO DI

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LA PROPOSTA PROGETTUALE

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• Tutela valorizzazione ed integrazione del patrimonio verde. • Integrazione e connessione con il contesto ambientale

e paesaggistico del sistema fluviale del Po. • Rispetto del Piano Regolatore e dei vincoli territoriali.• Opere edilizie contenute ed integrate armonicamente nel parco. • Intervento compatibile con un ambito di pregio inserito

nel tessuto urbano della Città.• Una proposta progettuale innovativa per dar vita a un polo

permanente multidisciplinare con contenuti naturalistici ludico scientifici didattici destinati ai cittadini e ai turisti.

• Totale sostenibilità e autonomia economico-finanziaria, per la gestione dell’area senza necessità di ulteriori contributi o spese da parte della Città.

RISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE LA PROPOSTA PROGETTUALE

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Tutela, valorizzazione ed integrazione del patrimonio verde.

• Tutela del patrimonio verde sia in fase di cantiere sia in fase di esercizio, attraverso un oculato piano di manutenzione pluriennale redatto secondo le indicazioni del Regolamento del verde pubblico della Città di Torino.

• Conservazione e valorizzazione del sistema del verde come elemento qualificante del contesto urbano.

• Connessione tra l’esistente e le nuove piantumazioni per garantire armonia e durata nel tempo.

• Integrazione e connessione con il contesto ambientale e paesaggistico circostante, in particolare con il sistema fluviale del Po nel tratto torinese.

• Salvaguardia dell’ambiente fluviale: tutela della flora spontanea autoctona, come fonte di biodiversità ed eliminazione delle specie esotiche invasive.

• Utilizzo del verde in modo consapevole come elemento costruttivo per la creazione di ambientazioni e percorsi.

• Conservazione della memoria storica/botanica del luogo mediante un progetto comunicativo che illustri gli ambienti in epoche precedenti (immagini storiche con gli alberi ancora piccoli...).

• Limitazione del consumo idrico grazie alla scelta oculata delle specie impiegate e razionalizzazione dell’acqua negli habitat con atmosfera controllata attraverso meccanismi di ricircolo e riutilizzo acqua.

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Ieri / Oggi

RISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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LA PROPOSTA PROGETTUALE

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Rispetto del Piano Regolatore e dei vincoli territoriali.

• Torino Città d’Acque

• Piano d’area del Po

• Piano paesaggistico regionale

• Candidatura MAB UNESCO

• Rischi idrogeologici

• Fasce di rispetto

LA PROPOSTA PROGETTUALERISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Rispetto del Piano Regolatore e dei vincoli territoriali.

LA PROPOSTA PROGETTUALERISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Integrazione e connessione con il contesto ambientale e paesaggistico del sistema fluviale del Po.

L’idea è quella del “parco dentro al parco”, dove i nuovi inserimenti tematici si integrano con le essenze storiche senza soluzione di continuità e dove le nuove attività costituiscano un elemento di attrazione e di integrazione della fruibilità del parco fluviale.

LA PROPOSTA PROGETTUALERISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Integrazione e connessione con il contesto ambientale e paesaggistico del sistema fluviale del Po.

La percezione paesaggistica esterna dell’area non viene modificata mentre le opere di ripristino ed adeguamento, gli interventi di manutenzione dei percorsi, del verde e delle aree esterne, la disponibilità di nuovi punti di aggregazione e di servizio alla fruibilità del parco (sportiva, pedonale, turistica) contribuiranno ad accrescerne la fruibilità e l’importanza.

LA PROPOSTA PROGETTUALERISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Opere edilizie contenute ed integrate armonicamente nel parco.

IL RETTILARIO. La proposta progettuale conferma concettualmente la sequenza distributiva originaria, anche se le demolizioni delle porzioni retrostanti operate dal Comune in anticipazione delle precedenti ipotesi di riqualificazione e il pessimo stato di conservazione delle parti superstiti richiederanno consistenti interventi di recupero e completamento delle porzioni mancanti.

LA PROPOSTA PROGETTUALERISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Opere edilizie contenute ed integrate armonicamente nel parco.

LA CASA DELLE GIRAFFE.Le caratteristiche tipologiche dei fabbricati esistenti, le loro simmetrie e la localizzazione strategica rispetto all’ingresso, si prestano ad un intervento di trasformazione importante sull’esistente, conservando volume e SUL con un regime di intervento riconducibile ad un intervento di ristrutturazione mediante demolizione integrale di tutte le superfetazioni interne ed esterne, procedendo alla costruzione di partizioni che definiranno i nuovi spazi funzionali alla destinazione di primo accoglimentodei visitatori di questo settore.

LA PROPOSTA PROGETTUALERISPETTO DEGLI INDIRIZZI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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In esecuzione delle decisioni dell’Amministrazione Comunale, Zoom Torino propone:

• La realizzazione di una struttura articolata, verso una nuova identità unitaria come polo di eccellenza, di interesse aggregativo, turistico, naturalistico, scientifico e didattico.

• Di incentivare l’educazione alla conservazione e alla ricerca, portando i valori intrinsechi del parco del Parco di Cumiana in città.

• Una soluzione progettuale innovativa, per restituire un’immagine di eccellenza a un luogo degradato, che diventa fulcro di attrazione autosufficiente, senza incidere sulle risorse economiche della Città.

LA RICERCA DI UNA NUOVA IDENTITÀ LA PROPOSTA PROGETTUALE

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Il Concept del progetto prevede di trasformare il parco dell’ex Zoo di Torino in un nuovo concetto di parco ambientale, suddiviso per funzioni ed aree tematiche, facendolo diventare un’offerta di intrattenimento divertente singolare ed educativa per tutte le età, rivolta soprattutto ai turisti ed alle famiglie .

CHILDREN FARMCHILDREN FARM BIOSFERA

IL CONCEPT LA PROPOSTA PROGETTUALE

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CENTRALE IDROELETTRICA ZOOMAGINARIO AREA FITNESS - SENIOR BANCHINE PRATIVE GIARDINO DELLE ARTIAREE PUBBLICHE ESTERNE DI LIBERO ACCESSO

PARCHEGGIO BANCHINE PRATIVE

LA PROPOSTA PROGETTUALEIL CONCEPT

ZOOM CITY

CHILDREN FARM (OUTDOOR)BIOSFERA (INDOOR)CHILDREN FARM MARCO POLO

AMAZZONIA

ENTRANCE PLAZA

GIOCHI BELVEDERE INFOPOINTVILLAGGIO DAYAK VILLAGGIO BOMA FATTORIA INCA

CASCINA EUROPEA GRANDE VOLIERA KOI MARCO POLO CASA FARFALLE ACQUA-TERRARIO BIOSFERA CLINICA E SERVIZI PLAYGROUND

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BIOOSFERA

BIOOPARCO

CHILDREN

La società Zoom Torino ha raccolto la sfida della Città, portando in città i valori intrinsechi del Parco di Cumiana, benessere animale, conservazione e ricerca, sui nuovi format Children Farm e Biosfera.

IL CONCEPT LA PROPOSTA PROGETTUALE

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In mezzo al bosco frondoso si propone di erigere una struttura in legno e bambù, che accompagni il visitatore in un villaggio Dayak del Borneo. Le tipiche case sollevate ricordano le “case sugli alberi” e con gli stessi materiali naturali - legno e bambù - si crea una zona giochi per bimbi, immersa nel villaggio. Un’atmosfera avvolgente che segna l’inizio del sensazionale viaggio.

Saranno presenti zone di contatto con animali domestici tipici dal sud-est Asiatico: maiale vietnamita, zebù nano, capre, galline, pavoni …

CHILDREN

LA PROPOSTA PROGETTUALEIL VILLAGGIO DAYAK (BORNEO)

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Il viaggio prosegue nel Sud America tra le rovine Inca, insieme ai pastori e ai loro animali: lama, alpaca, anatre, galline d’origine sudamericana.Anche in questo caso l’architettura Inca,con labirinti in pietra e zone giochi, serve per ricreare l’atmosfera e rimandare al viaggio.Un’area playground completerà l’esperienza.

IL VILLAGGIO INCA (SUD AMERICA)

CHILDREN

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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CHILDREN

LA PROPOSTA PROGETTUALESUGGESTIONI DEI GIOCHI OUTDOOR - FATTORIE NEL MONDO

Villaggio Dayak

Villaggio Boma africano

Villaggio Inca

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L’intenzione è quella di ricreare una fattoria dove i bambini possano imparare quali sono gli animali domestici della regione, come ci si prende cura di loro e quali sono i benefici che ci danno.

Quest’area offre una forte componente educativa e promuove la realizzazione di progetti adatti agli scolari di diverse età. Lo scopo è quello di far interagire i bambini con gli animali, facendo svolgere loro le attività proprie di una fattoria.

LA CASCINA EUROPEA 1/2

CHILDREN

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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CHILDREN

Attorno alle stalle ci saranno inoltre pecore, capre, maiali e uccelli da fattoria, per offrire un’emozione indimenticabile ai bimbi che qui potranno vederli da vicino e potranno averli a portata di mano. Grazie alla Fondazione Paideia, l’area sarà dedicata alle attività di ippo e ono-terapia per i disabili. Si potrebbero anche inserire cavalli da tiro e un asino, così come carrette, aratri e altra attrezzatura inerente il lavoro di campagna.Un pollaio può essere localizzato accanto alla fattoriapiemontese. Un’occasione per presentare le differenti specie di uccelli da fattoria: galline, pavoni, anatre, oche...è indispensabile avere una sala d’incubazione per far conoscere e far vedere come si schiudono le uova.

LA CASCINA EUROPEA 2/2 LA PROPOSTA PROGETTUALE

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CHILDREN

All’interno dello zoo pubblico di Hannover è stato realizzato un ottimo esempio di “Children Farm”.

UN ESEMPIO: HANNOVER, GERMANIA LA PROPOSTA PROGETTUALE

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CHILDREN

UN ESEMPIO: HANNOVER, GERMANIA LA PROPOSTA PROGETTUALEAll’interno dello zoo pubblico di Hannover è stato realizzato un ottimo esempio di “Children Farm”.

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CHILDREN

All’interno dello zoo pubblico di Hannover è stato realizzato un ottimo esempio di “Children Farm”.

UN ESEMPIO: HANNOVER, GERMANIA LA PROPOSTA PROGETTUALE

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Marco Polo viaggiò a Oriente attraversando terre sconosciute, alla ricerca della seta prodotta dai bachi. Oltre a una nuova cultura in Cina trovò animali domestici sconosciuti in Occidente. I cinesi ad esempio usavano addomesticare le carpe. In quest’area i visitatori potranno rivivere quell’atmosfera, e scoprire animali venuti dalla Cina come oche, bachi da seta, carpe, etc.Per ricordare l’allevamento tradizionale dei pesci, saranno presenti stagni ornamentali e acquari. La coltura del baco da seta permette d’incorporare una casa delle farfalle. Gli edifici esistenti dell’ex casa delle giraffe conterranno spazi educativi e bookshop. Dalla serra delle farfalle si accede al nuovo rettilario.

MARCO POLO E LA CASA DELLE FARFALLE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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Le farfalle

Le falene e le farfalle appartengono all’ordine dei Lepidotera. Con oltre 175.000 specie descritte, sono uno dei gruppi più studiati e più conosciuti tra gli insetti. Il loro stadio larvale è il bruco vermiforme, un piccolo tubino affamatissimo di foglie che crescefino a quando è in grado di formare un bozzolo o crisalide, quando da verme si trasforma in una bellissima farfalla. È questa sua fase adulta che ha affascinato l’umanità per la sua fragile bellezza.

MARCO POLO E LA CASA DELLE FARFALLE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Le farfalle sono destinate ad accoppiarsi e procreare, dopodiché muoiono. Durante la loro breve vita da adulti, sono capaci di prodezze incredibili, come la migrazione Messico-Canada, realizzata dalla sorprendente farfalla monarca.

La casa delle farfalle è un ambiente a temperatura controllata, dotato di sistemi di monitoraggio a supporto del benessere delle farfalle. Per nutrire gli insetti con il loro polline e il loro nettare ci sono numerose fiori, così come cascate, spiagge di sabbia,umidificatori d’aria, luoghi soleggiati ed ombrosi a loro disposizione. Un giardino pieno dicolori.

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In questa serra si potranno trovare fino a 500 farfalle in una sola volta. La maggior parte delle specie esposte provengono dalle regioni tropicali del Sud-Est asiatico, e mostrano le loro spettacolari ali colorate. I visitatori potranno muoversi dentro l’habitat di questi splendidi insetti, che saranno liberi di posarsi su di loro.

MARCO POLO E LA CASA DELLE FARFALLE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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La seta

I tessuti in seta si svilupparono che Cina prima di altrove, quasi 3.500 anni a.C. All’inizio eranoriservati all’Imperatore, ma presto divennero un tessuto di lusso, e un classico nel commerciointernazionale. In breve si trasformò in oggetto di intensi scambi commerciali: un’unica merce fecenascere la Via della Seta, collegando la Cina con l’India, il Medio Oriente, l’Europa e il Nord Africa.

La seta era prodotta dapprima riciclando il bozzolo di una larva selvaggia in corso di mutamento, raccolto in natura. Ma presto questa modalità si rivelò una fonte non sufficientemente efficiente di soddisfare l’alta domanda di seta, così la Cina incominciò la coltivazione di bachi per la produzione di seta. Tra le numerose specie di falena che sono state addomesticate per questo scopo, uno si distingue per la qualità della sua seta: il baco da seta di gelso (Bombix mori).

MARCO POLO E LA CASA DELLE FARFALLE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Il sorprendente baco da seta: bruco, bozzolo e adulto appena sfarfallato.

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Le carpe ornamentali

L’acqua coltura nacque intorno al 3500 a.C. in Cina, con i primi esperimenti di allevamento delle carpe più comuni. Questi animali venivano cresciuti in stagni all’interno delle fabbriche di seta, e venivano nutrite con larve di bachi da seta, per essere consumate una volta cresciute come cibo. La coltivazione di carpe comuni fu proibita durante la dinastia Tang poichè il nome proprio di questa specie di animali suonava troppo simile al nome della famiglia dell’Imperatore, il quale ordinò che non potessero essere prese o uccise da persone normali. Questa proibizione generò la diffusione dell’allevamento di altre specie di carpe, dai nomi meno compromettenti. La famiglia imperiale Tang rese domestiche le carpe e ne selezionò alcune per scopi ornamentali, lasciandosi guidare dai colori. Una fortunata mutazione genetica condusse allo sviluppo del goldfish, il popolare pesce d’acquario domestico.

La varietà che è più colorata è la Koi, allevata in Giappone selezionando le carpe domestiche importate dalla Cina nel XIX secolo. Oggi si possono trovare in tutto il mondo al costo di un pesce di stagno ornamentale.

MARCO POLO E LA CASA DELLE FARFALLE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Alcune specie di pesci rossi. Carpe.

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Il sentiero della Foresta Cinese

Ad Ovest del padiglione cinese e della laghetto dei Koi un sentiero farà immergere i visitatori nelle foreste della Cina centrale. Qui tra ginkgo, rododendri e cespugli di bambù vivono alcune specie di uccelli all’interno di una voliera di oltre 1000 mq.

Una voliera attraverso cui si potrà camminare, all’interno della foresta, ospiterà una coppia di queste gru, così come altre specie di uccelli cinesi, come l’anatra mandarino o il fagiano dorato.

MARCO POLO E LA CASA DELLE FARFALLE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

Nell’edificio più rappresentativo dell’area Michelotti, che conteneva il rettilario storico della città negli anni ‘50-‘60, verrà rappresentato l’ecosistema dell’Amazzonia con la sua microfauna (rettili, insetti, anfibi) in modo da ricreare un ambiente e uno spazio idonei e ad alto contenuto educativo.

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Perché l’Amazzonia

Il bisogno di contemplare la complessità della vita terrestre ha fatto si che nascessero delle serre tropicali moderne dove ricreare ambienti tanto complessi come le foreste pluviali tropicali sparse nel mondo. Esempi di questo sono Bush Burger in Arnhem, in Olanda, e Masoala Hall allo zoo di Zurigo, Svizzera o la Foresta Pluviale della Cosmocaixa di Barcellona.

In entrambi i casi, l’esperienza immersiva serve per confermare e dare rilievo alla percezione dei visitatori sugli animali come elementi di un complesso ecosistema che ha bisogno di essere capito e protetto. L’acqua, il suolo, le piante e gli animali: tutti condividono uno spazio ed uno scopo comune: l’amore per la conservazione delle specie e l’impegno nella formazione didattica su di esse.

In mezzo a quei fragili ecosistemi conosciuti nel mondo con il nome di foreste pluviali tropicali, una si distingue per nome proprio: quella del Rio delle Amazzoni. È la più grande foresta inondata rimanente al mondo, dove esiste un indice di biodiversità superiore ad ogni altro posto sulla terra. Il bacino del più grande fiume del mondo, la più grande riserva di acqua dolce del pianeta.

Masoala Forest (Zurigo).

La Biosfera è il risultato di un elaborato processo di ingegnerizzazione mirato a contenere in un edificio intelligente una fedele riproduzione in vivo della foresta amazzonica, qui a Torino. La sua copertura trasparente permetterà alla luce UV di penetrare, di stimolare la crescita delle piante e della vita animale. Sistemi di riscaldamento ecocompatibili replicheranno l’andamento delle temperature tropicali del bacino amazzonico. Un sistema di pioggia artificiale, incluso di effetti speciali, ricreerà temporali tropicali più volte al giorno, mantenendo l’umidità al giusto livello.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

La Foresta Pluviale dell’Amazzonia (Cosmocaixa Barcelona).

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Biosfera dell’Amazzonia (Parigi).

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Stato attuale dell’ex rettilario.

La metamorfosi del rettilario esistente

Il rettilario del vecchio Zoo di Torino nel Parco Michelotti è del 1950, progettato da ll’Ing. Venturelli, conteneva un terrario ed un acquario, ed è una testimonianza di come i giardini zoologici sono evoluti negli ultimi anni. Costruito a suo tempo in modo razionale, suddivideva la collezione di animali in 2 zone, ripartendola tra terrari per rettili ed acquari per pesci, separati su livelli distinti e presentati in vasche non collegate. In questo modo intendeva orientare al meglio lo sguardo su ciascuna specie osservata in cattività, com’era di moda in quei tempi.

Dopo oltre 30 anni di abbandono, la situazione attuale in cui versa il rettilario è fatiscente e di assoluto degrado.

L’intervento di riqualificazione dell’edificio è significativa e onerosa. Si tratta dell’elemento più critico, per la riqualificazione, dell’intera area.

Prospetto originale su Corso Casale.

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RECUPERO FABBRICATI ESISTENTI: EX RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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RECUPERO FABBRICATI ESISTENTI: EX RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALERECUPERO FABBRICATI ESISTENTI: EX RETTILARIO

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Lasciando inalterata l’imponente facciata anteriore, concepita come l’inquietante bocca spalancata di una creatura mostruosa, e il suggestivo ingresso dall’aria retrò, il resto dell’edificio sarà riconvertito per poter ospitare la viva riproduzione di un ecosistema del Rio delle Amazzoni e le specie introdotte all’interno di ambientazioni create ad hoc, pensate per poter essere condivise da più specie contemporaneamente. I visitatori saranno totalmente immersi nell’esplorazione e si imbatteranno negli animali all’ingresso di ciascun habitat, senza neanche poter riconoscere vere e proprie barriere separatrici.

L’edificio che conterrà la riproduzione della foresta tropicaledel Rio delle Amazzoni avrà una collezione di uccelli, rettili, anfibi, pesci e invertebrati calibrata sulla formazione didattica e sugli scopi della conservazione delle specie, in simbiosi con il l’ecosistema del Po, immaginario avamposto della foresta amazzonica a Torino. I precedenti livelli, terrario e acquario, saranno il preambolo educativo della Biosfera, un recipiente traboccante di vita che prende le sembianze di un eco-sistema.

Il prospetto dopo la riconversione.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

I rettili

Le foreste tropicali di tutto il mondo sono i biomi più ricchi di specie animali sul pianeta. Tra di esse, quelle nell’America tropicale, e specialmente quelle nel bacino del Rio delle Amazzoni, si distinguono dalle foreste alluvionali africane ed asiatiche per la ricchezza della loro biodiversità. L’incredibile numero di specie animali del Rio delle Amazzoni finora descritto, include 2,5 milioni di insetti, 40.000 piante, 2.200 pesci, 2.000 tra uccelli e mammiferi e 800 tra anfibi e rettili.

La collezione animale presente in questa hall esplorerà alcuniesempi di questa biodiversità, i suoi adattamenti alle condizioniambientali uniche che lo circondano, la catena di interconnessioni tra molte di queste specie. Verranno illustrate anche le minacce alle specie e all’intero Rio delle Amazzoni rappresentate dalla deforestazione, e si mostrerà ai visitatori come aiutare ad sventare questo pericolo.

Gli exhibits saranno composti da differenti diorami, alcune voltecombinati a creare continuità.

Plumed basilisk.

Northern caiman-lizard.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Gli anfibi

La foresta inondata del Rio delle Amazzoni è così umida che gli anfibi potrebbero scegliere di vivere fuori dall’acqua e dai suoi pericolosi predatori. Questo è vero anche per la piccola ranafreccia avvelenata, che può essere trovata fino ad un’altezza di 10 m sugli alberi, nello strato di mezzo della foresta. Qui loro depongono le uova e crescono i loro girini nell’acqua raccolta nei calici delle bromelie.

Anche a queste altezze, ci sono alcuni animali che reputerebbero queste piccole rane come dei deliziosi bocconcini. Così, le rane freccia avvelenata hanno sviluppato alcaloidi tossici sulla loro pelle, che viene usata da alcune tribù amerindie per avvelenare le proprie frecce, da qui il loro nome. La colorazione vivace allerta i potenziali predatori.

Colorful poison dart frogs.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Gli uccelli

Avanzando su una rampa ci lasciamo la sorgente d’acqua alle spalle. Girandoci su noi stessi ci rendiamo conto che la grotta da cui veniamo si apre su una scogliera, a diversi metri sopra il suolo della foresta. Siamo nel livello di mezzo della foresta.

Vediamo alcuni pipistrelli volare, dirigendosi verso la grotta. Mentre ci avviciniamo ad alcuni alberi, scopriamo gli aracaris verdi. Questo tucano in miniatura è di casa in questo livello della foresta. Uno stormo di piccoli uccelli vola, e qualcuno si posa sul mancorrente. Grigio, bianco e di colore rosso, il cardellino dalla cresta rossa per la sua docilità. Grandi uccelli verdastri sono impegnati nelle vicinanze nella costruzione di un grande nido appeso: è l’oropendola verde.

Green aracari.

Toco toucan.

Green Oropendola

and nests.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

La foresta inondata

Il bacino del Rio delle Amazzoni è il più grande del mondo e ricopre il 40% della superficie di tutto il Sud America. La quantità di acqua che trasporta all’Oceano Atlantico è enorme: tra 200.000 e 300.000 metri cubi al secondo. Il Rio delle Amazzoni da solo è capace di immettere il 20% di tutta l’acqua dolce che confluisce agli oceani del pianeta. Sotto forma di onde e maree l’Oceano Atlantico ha energia sufficiente per portare i sedimenti del Rio delle Amazzoni a largo, non permettendo che si crei alla foce del fiume alcun delta.

La foresta inondata del Rio delle Amazzoni.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Questo rapporto così diretto tra il possente Rio delle Amazzoni e il turbolento Oceano Atlantico produce ogni anno un fenomeno unico. Verso la fine dell’anno, quando inizia la stagione delle piogge, l’Oceano Atlantico sembra respingere la quantità supplementare di acqua dolce portata dal Rio e la marea spinge in avanti onde alte fino a 4 mt. chiamate “Pororoca”, che scavalcano il Rio e si addentrano fino a 13 km dalla foce, rallentando il corso delle acque del fiume e quelle drenate dalla pioggia.

Il risultato è l’allagamento di una vasta area del Rio delle Amazzoni e dei suoi affluenti. Ogni anno un’area più grande che l’Italia e la Svizzera viene inondata. Il livello delle acque cresce fino a 9 metri, creando un ecosistema unico al mondo: la foresta inondata. Una foresta dove i pesci nuotanoin mezzo agli alberi.

Acquario di una foresta sommersa.

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IL RETTILARIO

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

I pesci

I visitatori che entrano ed escono dall’edificio dedicato al Rio delle Amazzoni potranno camminare su 2 differenti livelli, muovendosi tra i 2 acquari, in mezzo alla foresta inondata. 2 pareti acriliche trasparenti di 7 m di altezza e 9 metri di larghezza permetteranno un’impressionante vista subacquea su una foresta completamente inondata di piante dalle radici a contrafforte.

In mezzo ai tronchi, ai rami sommersi e alle radici che si estendono irregolarmente, un grande pesce dall’aspetto preistorico si aggirerà sinistro. Può raggiungere una lunghezza di 4 metri e un peso di 200 kg, si chiama Arapaima ed è il pesce d’acqua dolce più grande al mondo. Ha sviluppato la capacità di respirare all’aria aperta, un’abilità indispensabile tra le acque povere di ossigeno della foresta inondata.

Un parente stretto del piraña è il Pacu, un pesce vegetariano di 25 kg. dall’aspetto arrotondato, dotato di mandibole capaci di sbriciolare tutti i semi e le noci che trova in mezzo all’intricata vegetazione sommersa.

Nonostante una lunghezza di 1,8 metri e un peso di 80 kg, il Pesce gatto dalla coda rossa è comunque l’abitante solitario del fondo del fiume. La sua figura nera, bianca e rossa più sovente si riconosce essere in agguato tra le radici degli alberi, in attesa delle prede con i sui lunghi baffi bianchi.

Arapaima.

Pacu e pesce gatto dalla coda rossa.

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RECUPERO FABBRICATI ESISTENTI: EX CASA IPPOPOTAMO E RINOCERONTE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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RECUPERO FABBRICATI ESISTENTI: EX CASA IPPOPOTAMO E RINOCERONTE

BIOOSFERA

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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PLAYGROUND INDOOR

BIOOSFERA

L’area del Playgroud indoor, dedicata al gioco e all’intrattenimento sarà interamente ambientata seguendo gli habitat e i temi dell’ambiente amazzonico.L’organizzazione delle attività sarà finalizzata a sensibilizzare anche i piccoli sui temi ambientali trattati nel percorso di visita del parco e a offrire uno spazio di sfogo e di intrattenimento con strutture tematizzate e giochi scientifici.

Esempi tratti da playground indoor tematizzati internazionali (zoo di Berlino, zoo di Rotterdam, Zurigo).

LA PROPOSTA PROGETTUALE

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CENTRALE IDROELETTRICA ZOOMAGINARIO AREA FITNESS - SENIOR BANCHINE PRATIVE GIARDINO DELLE ARTI PARCHEGGIO BANCHINE PRATIVE

LA PROPOSTA PROGETTUALEAREE ESTERNE A LIBERO ACCESSO E COLLABORAZIONI

ZOOM CITY

CHILDREN FARM (OUTDOOR)BIOSFERA (INDOOR)CHILDREN FARM MARCO POLO

AMAZZONIA

ENTRANCE PLAZA

GIOCHI BELVEDERE INFOPOINTVILLAGGIO DAYAK VILLAGGIO BOMA FATTORIA INCA

CASCINA EUROPEA GRANDE VOLIERA KOI MARCO POLO CASA FARFALLE ACQUA-TERRARIO BIOSFERA CLINICA E SERVIZI PLAYGROUND

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CASCINA EUROPEA

ENTRANCE PLAZA

GIOCHI BELVEDERE INFOPOINT

AREE ESTERNE A LIBERO ACCESSO E COLLABORAZIONI LA PROPOSTA PROGETTUALE

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• Nuova piazza pubblica ad orario regolamentato (Entrance Plaza – 2.193 mq) comprendente:

- Area parco giochi bimbi (1.500 mq),

- Altri percorsi e spazi pedonali attrezzati (693 mq),

- Info-point dei servizi del parco fluviale,

- Nuovo belvedere sul Po e piazza Vittorio;

• Zoomaginario: spazio espositivo attrezzato all’aperto (1.700 mq - area esterna di libero accesso);

• Area Fitness: nuova area attrezzata per ginnastica senior (2.070 mq - area esterna di libero accesso), integrata con anelli di riscaldamento, percorso orienteering, running di circa 1,4 km;

• Giardino delle Arti: riqualificazione della vecchia fontana con opere e installazioni recuperate dall’ex Parco Giò (2.190 mq area esterna di libero accesso);

• Riorganizzazione del parcheggio pubblico: per un totale di circa 4.290 mq (stalli autobus e 97 posti auto);

• Riqualificazione percorso ciclopedonale del Po e ripa sul fiume (4.895 mq - area esterna di libero accesso).

INTERVENTI PRINCIPALI SU ACCESSI ESTERNI LA PROPOSTA PROGETTUALE

Principali interventi sulle aree pubbliche esterne.(SPAZI DI LIBERO ACCESSO A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI)

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LA PROPOSTA PROGETTUALEAREE ESTERNE LIBERE - ZOOMAGINARIO

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LA PROPOSTA PROGETTUALEAREE ESTERNE LIBERE - AREA FITNESS

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LA PROPOSTA PROGETTUALEAREE ESTERNE LIBERE - GIARDINO DELLE ARTI

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LA PROPOSTA PROGETTUALEAREE ESTERNE LIBERE - PARCHEGGI

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• Nuovo spazio giardino all’aperto a disposizione della Biblioteca Geisser (circa 330 mq);

• Sezione tematica dedicata all’ambiente fluviale delle aree protette del Po in collaborazione con l’Ente Parco del Po e della Collina Torinese (interna al rettilario recuperato);

• Spazi e laboratori didattici fruibili su convenzione con la Città o Enti interessati.

INTERVENTI PRINCIPALI SU ACCESSI ESTERNI LA PROPOSTA PROGETTUALE

Spazi interni che possono essere messi a disposizione della Città.(AREE AD ACCESSO REGOLAMENTATO IN BASE AD ACCORDI CONVENZIONALI)

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• L’investimento genererà un aumento dei flussi turistici a Torino e una differenziazione in alcuni segmenti del mercato turistico e dell’edutainment, contribuirà significativamente alla riqualificazione funzionale e ambientale di un’area attualmente in stato di parziale abbandono e degrado e sarà un importante motore di diversificazione e rivitalizzazione commerciale del quartiere circostante che oggi ha un carattere prevalentemente residenziale.

• Si prevedono circa 300.000 visite all’anno che creeranno un aumento dell’indotto turistico cittadino di circa €5milioni annui (€150milioni in 30 anni di gestione), escludendo le spese all’interno del parco. La nuova area catturerà i flussi turistici ed escursionistici già presenti sul territorio torinese, ma si stima che il 15% (circa 40mila) sarà costituito da nuove visite, principalmente nel target delle famiglie con bambini, che arriveranno a Torino appositamente per visitare il parco e che, di conseguenza, genereranno benefici per le altre attrazioni turistiche e l’indotto.

• Il progetto genererà un impatto economico diretto dovuto all’investimento di risorse finanziarie private di circa €13milioni e di una spesa annua media per costi di personale, servizi e forniture di circa €3milioni (€88milioni in 30 anni) – i valori escludono l’IVA e le tasse prodotte dall’attività.

• L’attività creerà quindi circa 100 nuovi posti di lavoro nella gestione e conduzione delle attività.

• Il commercio locale, adesso caratterizzato da piccoli negozi di vicinato orientati ad un bacino di clienti prettamente residenziale, aumenterà del 35% e diversificherà l’offerta.

• Il patrimonio immobiliare della zona interessata dall’investimento potrà recuperare in parte la perdita di valore del 40% registrata tra 2011 e 2013.

LE RICADUTE SOCIALI LA PROPOSTA PROGETTUALE

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Il nuovo parco Michelotti per la Città di Torino:

• Un progetto di riqualificazione strategico.

• Un punto di riferimento dell’offerta turistico-culturale.

• Un servizio pubblico, con fini educativi,per famiglie e turisti.

• Un’opportunità di creazione di posti di lavoroe sinergia con le Università.

LE RICADUTE SOCIALI LA PROPOSTA PROGETTUALE

NUOVO PARCO MICHELOTTI

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Page 70: Progetto Zoom City Parco Michelotti Torino

Le immagini del documento sono state usate per scopo illustrativo e non per un fine commerciale.STRETTAMENTE CONFIDENZIALE E RISERVATO Zoom Torino SpA