Torino 1938-1948 dalle leggi razziali alla costituzione Resistenza, Liberazione... ·...
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Allestimento permanente:
Torino 1938-1948dalle leggi razziali alla costituzione
A cura di: Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”
Progetto e realizzazione dell’allestimento architettonico e multimediale: N!03 studio ennezerotre
Barbara Berruti 09/10/09
Torino 1938|1948
• 1995: Torino in guerra 1940-1945 (50° della Liberazione)
• 1999: Festa della Liberazione
• 2000: Torino 1938|1945• 2003: Inaugurazione
Palazzo dei Quartieri Militari e inizio del progetto Interreg La memoria delle Alpi / La Mémoire des Alpes
Torino 1938|1948
• 1995: Torino in guerra 1940-1945
• Fu momento di riflessione sulle conseguenze di un evento (la guerra) declinato su un luogo (la città)
• Della guerra in cittàvennero presi in considerazione aspetti nuovi
Torino 1938|1948
1999: Festa della LiberazioneLa Città di Torino e in particolare
l’Assessorato alla Cultura organizzano in collaborazione con l’Istituto la prima festa della Liberazione.
SI allarga il periodo delle celebrazioni del 25 aprile
Si animano luoghi della memoria con rappresentazioni teatrali (Martinetto, Rifugio Antiaereo di Piazza Risorgimento, Stazione Dora)
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2000: Torino 1938|1945• La città venne divisa in 5 città
“ideali” : la città delle leggi razziali, la città della guerra, la città della resistenza, la città della deportazione.
• Per ogni ‘città’ vennero scelti 10 luoghi emblematici: 50 luoghi in tutto.
• Per ogni luogo venne raccontata una storia di lungo periodo.
• Scelta immagini: foto di allora / foto di oggi
Torino 1938|1948
Uso di cartine per situare i luoghi nella città.
La versione on line www.istoreto.itsuggerisce un primo percorso dentro la città.
Museo diffuso =
Luoghi della memoria (viaggio nello spazio e nel tempo)
+Centri d’interpretazione (situano il
visitatore nel tempo e nello spazio) +
Istituti di ricerca (approfondimenti, documentazione, ecc.)
Barbara Berruti 09/10/09
L’allestimentopermanente è il cuoredel centrod’interpretazione, ciòche collega la città al museo e il museo agliarchivi e agli Istituti di
ricerca
Barbara Berruti 09/10/09
L’allestimento è stato inaugurato in 2 momenti diversi:
1 parte- 21 aprile 2005 (60° della liberazione)
2 parte- 24 gennaio 2006 (60° della costituente e del referendum e primo voto per le donne)
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Barbara Berruti, 29/10/2008
Quale tipo di allestimento a 60 anni di distanza dagli eventi? Al centro
dell’allestimento NON gli oggetti ma
LUOGHITESTIMONI
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Torino 1938|1948 ��
• Nell’allestimento abbiamo scelto di limitare il racconto del luogo al ruolo avuto durante la guerra
• Non più 50 luoghi ma ulteriore SELEZIONE 12
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• SPECCHI E USO DELLE FONTI ORALI:
1.TESTIMONI
2.SPECIALISTI (Giovanni De Luna che introduce la visita e offre una chiave di lettura, Alfonso Di Giovine che racconta la Costituente)
3.ATTORI che leggono testi e documenti
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Luoghi, testimoni e mediatori aiutano il visitatore a immedesimarsi nelle vicende narrate.
Obiettivi: - Coinvolgere il visitatore con un approccio
empatico- Fornire informazioni per rendere la complessità
della storia- Fornire informazioni che siano il frutto di
ricerche. La documentazione è verificabile
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Tre livelli di intervento:1. Emozionale (la scala, il rifugio antiaereo)2. Emozionale-narrativo (i capolinea)3. Informativo (il tavolo, la sala della
costituzione)
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• Vengono usati pochissimi oggetti di alto valore SIMBOLICO.
• 1. La sedia del Martinetto
• 2. La pedalina
• Altri oggetti provenienti da allestimenti sono stati collocati in archivio
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Il percorso Torino 1938|1945 si presenta come un viaggio nel tempo, una discesa nel passato per rivivere la città durante la guerra:
- Conferma l’idea del VIAGGIO nel tempo la metafora de LA METROPOLITANA della Memoria
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APPROCCIO EMOZIONALE:
Il visitatore compie un viaggio nel tempo: scendendo nella Torino in guerra. Voci di testimoni evocano quegli anni
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APPROCCIO EMOZIONALE:
Il rifugio antiaereo, collocato a 12 metri di profondità. Sono stati recuperati arredi provenienti da ALTRI rifugi e si sentono voci di testimoni
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• Dopo la scala, il visitatore incontra i 5 capolinea da cui partono le linee tematiche.
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Livello di intervento emozionale – narrativo
Sfruttando lecaratteristichearchitettoniche del luogovengono proiettati dei grandiFilmati che evocano il tema attraverso film d’epoca,documentari, fotografie
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• I capolinea:
• VIVERE IL QUOTIDIANO (la cittàdella guerra)
• VIVERE SOTTO LE BOMBE (la città della guerra)
• VIVERE SOTTO IL REGIME (la città della guerra, la città delle leggi razziali)
• VIVERE SOTTO L'OCCUPAZIONE (la città della guerra, la città della Resistenza)
• VIVERE LIBERI (la città della Liberazione fino al 1948)
• VIVERE LA COSTITUZIONE
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• Livello di intervento narrativo-informativo ed emozionale:
2) Affiancano le proiezioni grandi specchi contenenti testimonianze. Gli specchi favoriscono il rapporto empatico tra chi ascolta e chi testimonia e mettono in gioco il visitatore in prima persona. Quanto èavvenuto lo riguarda.
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• VIVERE IL QUOTIDIANO TESTIMONIANZE
• La guerra al fronte (Ennio Pistoi)
• La guerra in città(Mariuccia Angelino)
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• VIVERE SOTTO LE BOMBE -TESTIMONIANZE
• Lo sfollamento (Emilio Jona)
• Le bombe in città(Carmen Nanotti)
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• VIVERE SOTTO IL REGIME -TESTIMONIANZE
• L’opposizione (Giorgina Arian Levi)
• Il consenso (Mario Giacometti)
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• VIVERE SOTTO L’OCCUPAZIONE –TESTIMONIANZE
• Un partigiano (Enzo Pettini)
• Una partigiana (Matilde Dipietrantonio)
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• Livello di intervento informativo. Il cuore del museo è costituito da un tavolo dove si intersecano le linee tematiche della “metropolitana”. Ogni linea può toccare piùluoghi.
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• Il tavolo si presenta come pieno di oggetti bianchi, che si animano quando vengono toccati. I documenti, così come i luoghi della nostra città restituiscono storie solo se interrogati.
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• Ogni luogo contiene in sé informazioni e documenti diversi ed è introdotto da una “cartolina”. La “cartolina” è una clip di 5 minuti dove un testimone restituisce la sua memoria del luogo.
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• I LUOGHI DEL TAVOLO:• Porta Nuova; Sinagoga;
Piazza Castello; Conceria Fiorio; Teatro di Torino; Questura; Martinetto; Carceri Nuove; Albergo Nazionale; Fiat Mirafiori; Palazzo Campana; La Consolata
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• I LUOGHI DEL TAVOLO:
• Questi luoghi sono frutto di una selezione:
• 1. per il fatto di essere stati teatro di eventi significativi
• 2. per la loro rappresentatività
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• VIVERE LIBERI
• E’ la linea della metropolitana che porta fuori dal museo attraverso una lunga liberazione che passa attraverso difficili ritorni
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• Il ritorno alla politica (testimone: Adriano Vitelli)
• Epurazione e giustizia sommaria (testimone: Cesare Alvazzi del Frate)
• Il ritorno dalla deportazione (Testimone: Marisa Scala)
• Diventare cittadine (Testimone: Bianca Guidetti Serra)
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
• L’ultima sala invita il visitatore a “fare un altro passo” e a riflettere sui diritti di cittadinanza e sull’esercizio degli stessi nella realtà
�contemporanea.
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
Lo spettatore si trova di fronte a 4 specchi che restituiscono alcuni concetti fondamentali della Costituzione utilizzando articoli della stessa e episodi in cui i diritti enunciati sono stati affermati o negati.
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
• Sì alla democrazia: un attore legge e commenta articoli della costituzione (art. 1, art. 48 comma 1 e 2, art. 51 comma 1, art. 4)
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
• Sì alla libertà: un attore legge e commenta articoli della costituzione (art. 2, art. 13 comma 1 e 4, art. 17 art. 21 comma 1 e 2, art. 18, art. 8 comma 1 e 2)
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
• Sì all’eguaglianza : un attore legge e commenta articoli della costituzione (art. 3 comma 1 e 2, art. 34 comma 1, 2 e 3)
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
• no alla violenza: un attore legge e commenta articoli della costituzione (art. 11 comma 1, art. 27 ultimo comma, articolo 17)
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• VIVERE LA COSTITUZIONE
• Formalmente l’allestimento èomogeneo alla prima parte, ma cambia nella sostanza:
• 1. Attori e non testimoni• 2. Spettatore è invitato a
sedersi, a leggere e a riflettere• 3. Non è un passaggio di
memoria ma è un invito all’assunzione delle proprie responsabilità civili
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• All’uscita del percorso la stanza dei post-it in cui si chiede al visitatore di lasciare la propria memoria dopo la visita.
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