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Toolkit di UrbanWins Una guida sul metabolismo urbano e sui processi partecipativi per l’attuazione di politiche più efficaci in materia di rifiuti urbani

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Toolkit di UrbanWinsUna guida sul metabolismourbano e sui processipartecipativi per l’attuazione dipolitiche più efficaci in materiadi rifiuti urbani

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Toolkit di UrbanWins

Versione 6.0

WP 6

Livello di diffusione Pubblico

Guida Ecoteca

AutoriEcosistemi, Ecoteca, CTM (Eurecat), IUAV, Linea Gestioni, ISTAT,Città metropolitana di Roma; Camera di commercio di Cremona,Comune di Cremona

RevisoriEcosistemi, Ecoteca, CTM (Eurecat), IUAV, Nova ID, Chalmers,ICLEI, COIMBRA, varie parti interessate

Riassunto

Lo scopo del toolkit è quello di fornire ai decisori strumenti utiliai fini del miglioramento delle politiche e dei programmi inmateria di prevenzione e gestione dei rifiuti nelle rispettivecittà, sulla base delle varie ricerche e attività pratiche svoltenell’ambito di UrbanWINS. Il toolkit fornisce inoltre una rassegnadegli insegnamenti tratti e delle migliori prassi sperimentate intutta l’Unione europea.

Parole chiaveToolkit, prevenzione e gestione dei rifiuti, metabolismo urbano,politiche urbane, obiettivi in materia di rifiuti, rifiuti alimentari

Licenza

Questo lavoro è concesso in licenza in base a una CreativeCommons Attribution-No Derivatives 4.0 International License(CC BY-ND 4.0). Cfr.: https://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/

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Sommario

INTRODUZIONE3CONTESTO DI URBANWINS3

Obiettivo di UrbanWINS3Consorzio e attori chiave di UrbanWINS4Impatto di UrbanWINS4

TOOLKIT DI URBANWINS – UNO STRUMENTO STRATEGICO PER VALORIZZARE E CAPITALIZZARE I RISULTATI DEL PROGETTO4

Chi dovrebbe leggere il toolkit e perché?4Come usare il toolkit4Glossario ed elenco delle abbreviazioni4

DEFINIRE IL CONTESTO – UNA PANORAMICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLE POLITICHE DI PREVENZIONE E DI GESTIONE DEI RIFIUTI NELL’UNIONE EUROPEA4

PARTE 1 – CORPUS DELLE PRASSI RACCOMANDATE IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI PER DIVERSI SCENARI4

1.1 OBIETTIVO DEL CORPUS DELLE MIGLIORI PRASSI41.2 PREPARAZIONE E ORGANIZZAZIONE41.3 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE MIGLIORI PRASSI4

PARTE 2 - LINEE GUIDA E STRUMENTI PER UNA MIGLIORE GESTIONE DELLE RISORSE E DEIFLUSSI URBANI4

2.1 INTRODUZIONE42.2 IMPOSTAZIONE E APPROCCI DEL METABOLISMO URBANO4

2.2.1 Metabolismo urbano, politiche in materia di risorse (rifiuti) ed economia circolare42.2.2 Analisi e conti del metabolismo urbano42.2.3 Modello UMAn4

2.3 DPSIR, SERIE DI INDICATORI E APPLICAZIONI DELL’LCA42.3.1 Il modello DPSIR42.3.2 La serie di indicatori42.3.3 Valutazione del ciclo di vita (LCA)4

2.4 QUADRI DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA42.4.1 Natura e obiettivi42.4.2 Metodi e fasi4

2.5 PIANI D’AZIONE E AZIONI PILOTA42.6 STRUMENTI DI MAPPATURA E AZIONI4

PARTE 3 - LINEE GUIDA PER IL COINVOLGIMENTO DELLE PARTI INTERESSATE NELLE POLITICHE IN MATERIA DI RIFIUTI URBANI4

3.1 CONSIDERAZIONI GENERALI SUL COINVOLGIMENTO DELLE PARTI INTERESSATE43.2 RUOLO DEL COINVOLGIMENTO DELLE PARTI INTERESSATE NELLE POLITICHE DI PREVENZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI4

3.2.1 Vantaggi e opportunità del coinvolgimento delle parti interessate nelle politiche in materia di sostenibilità urbana4

Toolkit di UrbanWINS 1

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3.2.2 Metodi per l’individuazione e la selezione delle parti interessate pertinenti per le politiche in materia di sostenibilità urbana43.2.3 Processo di coinvolgimento delle parti interessate – fasi e tecniche partecipative43.2.4 Difficoltà nel coinvolgimento delle parti interessate4

3.3 IL PROCESSO DI COINVOLGIMENTO DELLE PARTI INTERESSATE NELL’AMBITO DI URBANWINS43.3.1 Descrizione del quadro generale del coinvolgimento delle parti interessate inUrbanWINS43.3.2 Le agorà fisiche di UrbanWINS – progettazione e azioni43.3.3 Ruolo degli scambi paritetici tra città43.3.4 Insegnamenti tratti e raccomandazioni per il coinvolgimento delle parti interessate4

ALLEGATI4ALLEGATO 1 - UN RAPPORTO DESCRITTIVO DEL “QUADRO INFORMATIVO ITALIANO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI - INDICATORI PER LA PIANIFICAZIONE E IL MONITORAGGIO”4ALLEGATO 2 - VALUTAZIONE DELLE SESSIONI AD OPERA DELLE PARTI INTERESSATE4ALLEGATO 3 - FOCUS SULL’ATTORE: PICCOLE E MEDIE IMPRESE (PMI) – PERCHÉ E COME COINVOLGERLE IN POLITICHE DI SOSTENIBILITÀ URBANA4ALLEGATO 4 - AGORÀ FACCIA A FACCIA A BUCAREST, CITTÀ PILOTA DI URBANWINS4

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Introduzione

Contesto di UrbanWINSObiettivo di UrbanWINS

UrbanWINS – “Urban metabolism accounts for building Waste Management InnovativeNetworks and Strategies” (I conti del metabolismo urbano per la costruzione di reti estrategie innovative per la gestione dei rifiuti) – è un progetto europeo finanziato dalprogramma di ricerca e innovazione Horizon 2020, attuato nel periodo compreso tra il 2016e il 2019.

UrbanWINS esamina il modo in cui le città consumano risorse e prodotti e smaltiscono irifiuti generati, seguendo l’approccio del metabolismo urbano. I risultati ottenuti sonostati impiegati per sviluppare e sperimentare strumenti politici innovativi volti a migliorarela prevenzione e la gestione dei rifiuti in generale, rivolgendo particolare attenzione a ottocittà dell’UE direttamente coinvolte nel progetto. Il primo approccio a valore aggiunto einnovativo di UrbanWINS consiste nell’utilizzare un contesto basato sul metabolismourbano per affrontare il processo di elaborazione delle politiche in materia di rifiuti,collocando le attività di prevenzione e gestione dei rifiuti nel quadro più ampio dellosviluppo urbano, sulla base di scelte di produzione e di consumo sostenibili e circolari.Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo equantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi decisionali in tema disviluppo urbano. Le attività di UrbanWINS hanno inoltre testato il metabolismo urbanopartendo da una prospettiva quantitativa, nell’intento di definire indicatori a supporto deiprocessi decisionali e della pianificazione strategica in materia di prevenzione e gestionedei rifiuti.

La progettazione e l’attuazione degli strumenti politici avvengono con la partecipazioneattiva delle parti interessate, ossia cittadini, governi, organizzazioni, fornitori, istituti diricerca e centri di formazione delle città. Difatti, l’approccio partecipativo rappresenta unsecondo valore aggiunto di UrbanWINS, che integra l’approccio del metabolismo urbano,dal momento che viene presa in considerazione la visione di tutti gli attori pertinenti dellaproduzione e gestione dei rifiuti a livello urbano per sviluppare insieme nuove strategie,sperimentare congiuntamente soluzioni innovative, integrare diversi tipi di conoscenze edesprimere vari punti di vista, contribuendo così ad un approccio più rappresentativo eolistico.

È importante sottolineare che il coinvolgimento delle parti interessate nelle politiche inmateria di rifiuti dalla prospettiva del metabolismo urbano è un approccio politico moltorecente e innovativo. Esso mira a superare l’approccio settoriale spostando inoltre ildibattito da singole questioni in tema di rifiuti a una visione più ampia in cui laprevenzione e la gestione dei rifiuti divengono parte integrante di una strategia globaleper la gestione delle risorse e dei flussi urbani. Infatti, non è stato sperimentato né

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analizzato in modo coerente prima del progetto UrbanWINS, contesto nel quale è statosviluppato il presente toolkit. I decisori e le altre organizzazioni intenzionati asperimentare questi processi sociali innovativi in sede di progettazione e attuazione delleloro politiche in materia di rifiuti urbani o correlate a questi ultimi possono trarreinsegnamenti dall’esperienza delle città pilota di UrbanWINS e contribuire ulteriormentealla creazione di un circolo virtuoso di buone prassi di impegno delle parti interessate afavore di politiche di sostenibilità inserite nel quadro del metabolismo urbano.

Il lavoro tecnico svolto nell’ambito diUrbanWINS può essere sintetizzato in sei fasiche, all’interno del progetto, sono definitepacchetti di lavoro (Work Packages - WP):

-> le fasi 1 e 2 erano intese a creare unacomprensione comune dello stato dell’arte dellestrategie di prevenzione e gestione dei rifiutiurbani a livello dell’UE e ad elaborare il quadrometodologico e operativo per l’adozionedell’approccio del metabolismo urbano inrelazione alle politiche in materia di rifiuti,sulla base dell’analisi quantitativa di 29 cittàdell’Unione;

-> la fase 3 definisce il contesto per ilcoinvolgimento delle parti interessate, attuando

programmi di sviluppo delle capacità e processi partecipativi attraverso attività e contestireali e virtuali, denominati agorà, che hanno favorito la condivisione di conoscenze, lacreazione di comunità di prassi nonché lo scambio di idee e azioni;

-> la fase 4 è alimentata dai risultati tecnici delle fasi 1 e 2 e dai contributi delle partiinteressate della fase 3 e facilita l’elaborazione di strumenti di politica urbana innovativi,quadri di pianificazione strategica e piani d’azione strategica locali, per la prevenzione ela gestione dei rifiuti;

-> la fase 5 crea le premesse per la sperimentazione delle azioni e la valutazione deglistrumenti di politica urbana al fine di promuovere la definizione di strategie eco-innovative anche sul campo e stabilire tabelle di marcia (roadmap) volte a renderlesostenibili e replicabili;

-> infine, la fase 6 garantisce che le soluzioni create collettivamente dai partner delprogetto possano essere trasferite ad altri contesti urbani e altre parti interessate alsettore dei rifiuti nell’UE attraverso il presente toolkit, che racconta le esperienze diUrbanWINS.

Consorzio e attori chiave di UrbanWINS

Il progetto UrbanWINS è stato attuato da un team multidisciplinare e complesso composto

Toolkit di UrbanWINS 4

WP3 Capacity building and

stakeholder engagement

WP4 Strategic and integrated

policy making

WP1 and WP2 Common knowledge and

understanding

WP6 Toolkit

WP5 Policy testing

Feedback

Ideas, needs, best practices

Best practices and case studies

Scientific base

Tools

Orientation Implementation

Evaluation and performance indicators

Define and measure responsibilities

and common objectives

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da 27 partner: 7 autorità locali, 2 organizzazioni della società civile e 1 cooperativa, 5università e istituti di ricerca, 4 imprese di comunicazione, consulenza e gestione deirifiuti, 4 associazioni professionali nel settore dei rifiuti, 1 associazione di autorità locali, 1ente pubblico regionale responsabile della gestione dei rifiuti, 1 istituto nazionale distatistica e 1 camera di commercio. I partner provengono da 6 Stati membri dell’UE: Italia,Romania, Spagna, Portogallo, Austria e Svezia, il che sottolinea la dimensione paneuropeache ha ampliato l’impatto del progetto.

Il progetto è nato dalla solida esperienza del coordinatore, , nelle politiche di prevenzionee gestione dei rifiuti, derivante principalmente dall’applicazione di sistemi per il recuperodei materiali, da un centro del riuso e da un sistema partecipativo di raccolta differenziatadei rifiuti, nonché dall’interazione tra politiche e strumenti urbani di vario tipo collegatiall’Agenda 21 locale, acquisti verdi della pubblica amministrazione, piano d’azione perl’energia sostenibile, carta di consumo del suolo e un mercato ortofrutticolo per iproduttori locali. L’esperienza della costruzione del centro del riuso – che eroga servizi peroltre 70.000 abitanti di Cremona - ha rappresentato un punto di partenza per UrbanWINSperché promuove la diffusione di una cultura del riuso, il prolungamento del ciclo di vita el’accesso di gruppi svantaggiati a vari prodotti.

Altre sei amministrazioni pubbliche, che rappresentano complessivamente sette cittàpilota europee, si sono unite a Cremona con l’obiettivo di adottare un approccio delmetabolismo urbano per lo sviluppo delle loro strategie di prevenzione e gestione deirifiuti. Esse sono: Bucarest, Torino, Sabadell, Manresa, Leiria, Albano Laziale e Pomezia (leultime due sotto il coordinamento della città metropolitana di Roma capitale). Inoltre, aldi là dell’esperienza operativa delle città pilota, il know-how di Cremona è stato integratodalla complessa e variegata esperienza degli altri partner del progetto: analisi delmetabolismo urbano / analisi dei flussi di materiali - MFA (Università di Coimbra,Università di tecnologia Chalmers, CEIFACOOP, ISTAT, SERI); pianificazione urbanistica(Università di Venezia IAUV); analisi dei flussi di materiali per il settore edile e strumentidi modellazione del parco edilizio (SERI, RoGBC, Cree); approcci per la valutazione deiciclo di vita nel contesto del metabolismo urbano (CTM-Eurecat Manresa); politiche inmateria di consumo e produzione sostenibili, in particolare acquisti verdi della pubblicaamministrazione (ICLEI, Ecosistemi); coinvolgimento delle parti interessati nelle politichepubbliche (Nova.id.FCT, ICLEI, Ecosistemi); considerazioni ambientali sulla gestione deirifiuti e impatti sulla salute (Global Innovation); politiche per la regolamentazione suirifiuti (Ecoteca); gestione dei rifiuti luminosi (Ecoteca); gestione RAEE [rifiuti diapparecchiature elettriche ed elettroniche (ECOTIC, Environ)]; soluzioni edili sostenibili(Cree, RoGBC); iniziative educative per la prevenzione e la gestione dei rifiuti (ECOTIC);elaborazione e attuazione di politiche in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti (LGHS.p.A, Consorci del Bages); coinvolgimento delle PMI (Camera di commercio di Cremona);statistiche di dati urbani e contabilità ambientale (ISTAT); comunicazione online sutematiche sociali (Marraiafura Comunicazione).

Ulteriori informazioni sui partner di UrbanWINS e sulle loro attività sono reperibili alseguente

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Impatto di UrbanWINS

Grazie ad attività complesse, interdisciplinari e collettive svolte negli ultimi tre anni,UrbanWINS ha contribuito in maniera significativa all’avanzamento del ricorso almetabolismo urbano e al coinvolgimento delle parti interessate nelle politiche in materiadi rifiuti urbani che favoriscono il miglioramento della resilienza ambientale nelle areeurbane e della qualità della vita in tutta Europa attraverso vari aspetti:

Una migliore conoscenza dello stato dell’arte delle politiche di prevenzione egestione dei rifiuti urbani nell’Unione europea

Varie relazioni delle fasi 1 e 2 del progetto esaminano lo stato dell’arte, le variabiliesplicative, l’impatto, i flussi, i processi, le carenze e gli indicatori chiave delle strategiedi prevenzione e gestione dei rifiuti sulla base dell’analisi approfondita svolta dai 6 paesidell’UE coinvolti nel progetto e da 27 città. Queste relazioni consentono altresì di chiarireil campo di intervento dell’approccio del metabolismo urbano e la relativa fattibilità eaccuratezza grazie alla collaborazione e al dialogo continui tra “sviluppatori” dellametodologia di attuazione (scienziati e ricercatori) e utenti finali (decisori urbani),rendendo l’approccio del metabolismo urbano più utile per i processi decisionali.

FOCUS: ALCUNI RISULTATI DELLA RICERCA PRELIMINARE DI URBANWINS

La ricerca preliminare di UrbanWINS si è incentrata, fra l’altro, sulla mappaturadelle politiche e normative innovative in materia di prevenzione e gestione deirifiuti, fra cui:

un’analisi documentale1 che presenta lo stato dell’arte delle politiche estrategie di prevenzione e gestione dei rifiuti urbani di 6 paesi e 29 dei lorocomuni coinvolti in UrbanWINS. Le politiche e le strategie esaminate sonostate raccolte mediante: i) analisi di progetti dell’UE pertinenti, ii) schedeinformative per paese e comune, e iii) un questionario online inviato alle partiinteressate. Le politiche, le normative e le strategie individuate sono statesuddivise in tre ambiti, secondo il (2012): informazione, promozione eregolamentazione. Sulla base dell’analisi documentale e dei contatti con leparti interessate sono state selezionate 354 strategie – 189 a livellonazionale/regionale e 165 a livello comunale (50 delle otto città pilota diUrbanWINS) in schede informative nazionali e comunali. Circa il 30% dellestrategie concerneva la prevenzione dei rifiuti, il 20% si incentrava sullaraccolta differenziata e il 17% comprendeva più attività di gestione. Il settoredomestico era quello affrontato dalla maggior parte delle strategie (46%),seguito dal settore pubblico (20%). Le strategie rivolte al settore domesticoerano molto diverse per quanto riguarda il tipo di strategia e di attività di

1 Deliverable disponibile all’indirizzo

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gestione; quelle incentrate sul settore pubblico riguardavano per lo più laprevenzione dei rifiuti, in particolare a livello comunale. Le strategiecoprivano principalmente i rifiuti solidi urbani (RSU) (20%), i rifiuti organici(soprattutto rifiuti alimentari) (17%), e gli imballaggi (14%), e il 28% di quellesegnalate riguardava diversi tipi di rifiuti.

Un’analisi dei fattori determinanti delle strategie e delle politiche diprevenzione e gestione dei rifiuti2. I fattori determinanti, raggruppati invariabili economiche, socio-demografiche, geofisiche, di sviluppo tecnologico,di urbanizzazione e infrastrutturali, sono stati interpretati per stabilire in chemodo le tematiche economiche, ambientali, sanitarie e sociali possono essereesaminate nel contesto del metabolismo urbano e come le connessioni con lapolitica e la progettazione urbanistica possono essere affrontate nelladefinizione di nuovi piani di prevenzione e gestione dei rifiuti. Il risultatoprincipale è una valutazione generale di come le diverse caratteristicheurbane (fattori socio-politici, architettonici, culturali, tecnologici e di genere)incidono sul metabolismo urbano e se e come possono riguardare le politichedi prevenzione e gestione dei rifiuti. L’analisi ha evidenziato che il numero difattori determinanti che spiegano il metabolismo urbano può essereabbastanza ampio e dipendere da una serie di elementi quali sviluppo delsettore industriale, politiche in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti estrategie definite a livello di paese o città, disponibilità di un’adeguatainfrastruttura per il sistema di gestione dei rifiuti, bilancio ambientale,consapevolezza ambientale, spazio di vivibilità disponibile nelle abitazioni,orario di permanenza a casa, ecc.

L’avanzamento verso un processo decisionale e una pianificazione partecipativi efondati su basi scientifiche per la prevenzione e la gestione dei rifiuti

Nella fase 3 sono stati posti in essere processi e strumenti di coinvolgimento innovativinelle 8 città pilota del progetto i cui risultati – consultabili nella terza parte del presentetoolkit – offrono utili contributi ai processi decisionali partecipativi per le politiche inmateria di rifiuti. In ciascuna città pilota dell’UE è stata creata un’agorà urbana fisica conla partecipazione di almeno 40 parti interessate. Le otto agorà fisiche sono state integrateda agorà urbane online, create secondo un approccio incentrato sull’utente per facilitarela partecipazione, che riuniscono i rappresentanti delle parti interessate al tema dei rifiutidi vari paesi e settori. Le agorà sono basate sul modello di governance collaborativa cherichiede lo sviluppo di un processo di partecipazione attiva con il coinvolgimento direttodelle parti interessate per garantire non soltanto la creazione di una consapevolezzacollettiva della posta in gioco, ma anche la costruzione di un’identità collettiva a sostegnodel processo di cogestione. Sono stati elaborati 8 quadri di pianificazione strategicae 8 piani d’azione strategica urbani per le città pilota, basati sull’approccio delmetabolismo urbano con il contributo delle parti interessate a livello urbano partecipantialle agorà fisiche e online. Per assicurare il mantenimento dei progressi anche oltre il

2 Deliverable disponibile all’indirizzo

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F

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periodo di attuazione del progetto, sono state altresì definite 8 roadmap per lapianificazione dell’azione a medio e lungo termine.

Il contributo alla leadership europea di ricerca e innovazione nella prevenzione egestione dei rifiuti urbani sulla base degli approcci del metabolismo urbano

Il contributo è stato favorito dalla collaborazione instauratasi tra istituti scientifici e diricerca dei sei paesi dell’UE con conoscenza ed esperienza consolidate e riconosciute insettori chiave, che ha generato una combinazione unica di competenze e capacità. Nellefasi 4 e 5, UrbanWINS ha consentito l’avvio partecipativo di quadri strategici basati sulmetabolismo urbano e sull’analisi dei flussi di materiali (MFA) realizzata nelle fasiprecedenti in 8 città europee eterogenee, per le quali sono stati sviluppati e attuati dati,indicatori e conti personalizzati di metabolismo urbano. L’attuazione degli approcci delmetabolismo urbano e dell’analisi dei flussi di materiali in così tanti settori ha ampliato ilnumero di città in cui sono state sperimentate tali metodologie. Inoltre, sono emersiindicatori importanti sulle differenze nella disponibilità e accessibilità di serie di dati estatistiche ufficiali pertinenti tra i vari paesi. Grazie a ciò i governi a diversi livelli(nazionale, regionale, locale) e le istituzioni competenti potranno riflettere sugliadeguamenti e sulle innovazioni da realizzare per facilitare la quantificazione di indicatoriper il metabolismo urbano.

Il miglioramento della capacità di innovazione e dell’integrazione di nuoveconoscenze per le parti interessate al tema dei rifiuti urbani

Grazie alle sue attività, UrbanWINS ha messo in atto una serie di approcci e strumenti chehanno potenziato le capacità di innovazione delle seguenti figure: ricercatori, i quali hannosvolto un lavoro innovativo e multidisciplinare nell’analisi e nell’attuazione dell’approcciodel metabolismo urbano; decisori urbani, che hanno adottato l’approccio del metabolismourbano e i relativi indicatori per sviluppare una nuova prospettiva del modo di trattare letematiche dei rifiuti e per valutare opzioni politiche alternative; dipendenti pubblici eattori chiave coinvolti nella consultazione delle parti interessate nonché il lorocoinvolgimento nell’ambito delle agorà online e fisiche. Infine, le aziende di gestione deirifiuti e le imprese che operano nel settore del riutilizzo e del riciclaggio dei materiali, deltrattamento dei rifiuti, dell’edilizia, coinvolte direttamente o indirettamente nelle attivitàdel progetto, hanno avuto l’opportunità di rivedere i loro obiettivi operativi alla luce degliapprocci del metabolismo urbano e di migliorare la loro pianificazione e le loro attività alfine di renderle più sostenibili sotto il profilo economico, ambientale e sociale.

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Toolkit di UrbanWINS – uno strumento strategico per valorizzare e capitalizzare i risultati del progetto

Chi dovrebbe leggere il toolkit e perché?

Il toolkit rappresenta il risultato finale del progetto UrbanWINS. Esso riunisce tutti gliapprocci e gli strumenti tecnici e politici pertinenti utilizzati nell’ambito del progetto evalorizza le esperienze eterogenee dei partner per ispirare strategie innovative diprevenzione e gestione dei rifiuti urbani in grado di contribuire al passaggio versoeconomie urbane maggiormente sostenibili e circolari.

Il toolkit di UrbanWINS è rivolto a vari destinatari che, nel presente documento, possonoscorgere fonti di ispirazione e azione per migliorare la sostenibilità delle loro cittàseguendo una prospettiva e un’interpretazione innovative delle tematiche dei rifiuti edelle relative politiche. Per ispirare l’azione, il toolkit racconta le esperienze diUrbanWINS in modo semplice, spiegando sia le considerazioni teoriche alla base delleattività sia l’aspetto pratico dell’attuazione. Inoltre, il toolkit comprende varietestimonianze, studi di casi, risorse e focus settoriali/tematici pertinenti per lacomprensione e la replicazione degli approcci, nonché per conoscere le persone e gli attoripresenti dietro gli approcci di UrbanWINS.

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ispirazione dalle diverse politiche UE in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti urbani e dalle migliori prassi una comprensione del metabolismo delle proprie città e del ruolo del coinvolgimento delle parti interessate nonché del modo in cui le politiche in materia di rifiuti possono avvalersi di questi approcci per ottenere risultati ottimizzati

Per i decisori locali, il toolkit offre

principalmente...

Per i decisori locali, il toolkit offre

principalmente...

spiegazioni dettagliate dei vari strumenti tecnici utilizzati nell’ambito di UrbanWINS e del modo in cui possono essere applicati in diverse prassi una comprensione e il potenziale uso dei risultati in ulteriori attività di ricerca dedicate alle politiche in materia di rifiuti dalle prospettive del metabolismo urbano e del coinvolgimento delle parti interessate

Per i ricercatori, il toolkit offre...

Per i ricercatori, il toolkit offre...

idee per sviluppare progetti / servizi di consulenza commerciale / migliori prassi / nuove tecnologie per i rifiuti per i decisori / le autorità locali nel settore delle politiche innovative in materia di rifiuti; considerazioni e percorsi per il coinvolgimento delle parti interessate nelle politiche in materia di rifiuti urbani che permettono la partecipazione diretta degli attori interessati

Le parti interessate a livello urbano, quali organizzazioni della

società civile, aziende e cittadini, troveranno

nel toolkit...

Le parti interessate a livello urbano, quali organizzazioni della

società civile, aziende e cittadini, troveranno

nel toolkit...

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Come usare il toolkit

Il toolkit è composto da tre sezioni consultabili in sequenza o in modo indipendente, aseconda delle attività e degli interessi del lettore. Sono presenti riferimenti incrociatisistematici tra le sezioni, i capitoli e i sottocapitoli, specialmente attraverso parolechiave, volti a facilitare la consultazione dei vari contenuti.

La tabella 1 sottostante presenta una sintesi dei contenuti del toolkit per facilitarel’utilizzatore nella scelta delle sezioni più appropriate:

Nome abbreviatodella parte

Potreste avere voglia di leggerla se…

1 – Corpus delle migliori prassi di UrbanWINS

Volete ispirarvi ad altre esperienze a livello di politiche estrumenti di prevenzione e gestione dei rifiuti!Questa parte comprende un elenco di 70 migliori prassirilevanti per le città che sono state attuate in tutta l’UE eriguardano flussi di rifiuti pertinenti. La loro descrizioneevidenzia elementi innovativi quali l’uso del metabolismourbano e il coinvolgimento delle parti interessatefacilitandone la replicazione.

2 – Approcci del metabolismo urbano

Desiderate essere informati sull’approccio delmetabolismo urbano e sui relativi strumenti diapplicazione e di supporto!Questa parte contiene descrizioni dettagliate degliapprocci teorici del metabolismo urbano e dei varistrumenti per la sua attuazione, quali modello UMAn,analisi dei flussi di materiali, valutazione del ciclo di vita,conti e indicatori urbani, nonché vari studi di casisettoriali / tematici e focus che possono essere usati pertutto il ciclo di vita delle politiche in materia di rifiuti.

3 – Processo di coinvolgimento delle parti interessate

Volete saperne di più su come e perché coinvolgere leparti interessate nell’elaborazione e nell’attuazione dellevostre politiche in materia di rifiuti! Questa parte comprende una descrizione teorica deiprocessi di identificazione e di coinvolgimento delle partiinteressate, con particolare attenzione per gli attoriinteressati al tema dei rifiuti urbani, nonché spiegazionidettagliate dei processi partecipativi realizzati nell’ambitodel progetto UrbanWINS nelle agorà fisiche.

TESTIMONIANZA DEL COMUNE DI CREMONA, COORDINATORE DEL PROGETTO URBANWINS

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Mara Pesaro, coordinatore del progetto UrbanWINS edirettore del dipartimento per il lavoro/lo sviluppo/ilterritorio di Cremona:

“Il Comune di Cremona è il coordinatore del progettononché una delle 8 città pilota di UrbanWINS. Questoduplice ruolo ci ha aiutato ad acquisire una prospettivapiù ampia del processo tecnico in generale a livello dipartenariato oltre a sperimentare gli strumenti con ilsostegno della nostra comunità locale. “Il Comune diCremona è il coordinatore del progetto nonché una delle

8 città pilota di UrbanWINS. Questo duplice ruolo ci haaiutato ad acquisire una prospettiva più ampia del processotecnico in generale a livello di partenariato oltre asperimentare gli strumenti sviluppati nel progetto con ilsostegno della nostra comunità locale. Gli strumentiillustrati in questo toolkit come supporto per altri decisorilocali costituiscono alcuni esempi attuati da tutte le 8 cittàpilota, raggiungendo risultati specifici stimolati dalcontesto locale e rivelatisi, peraltro, utili sia nel processopartecipativo sia nel processo decisionale in ambitoscientifico.

UrbanWINS ha aiutato il Comune di Cremona nel processodecisionale determinando un duplice impatto: da un lato,abbiamo coinvolto con successo cittadini e parti interessate pertinenti nellavalutazione del ciclo generale dei rifiuti, concentrandoci non soltanto sullosmaltimento dei rifiuti urbani; dall’altro, abbiamo ottenuto una maggioresensibilizzazione e attenzione sulle politiche relative ai rifiuti alimentari.

Raccomandiamo l’uso degli strumenti promossi in UrbanWINS per i decisori locali checomprendono la necessità di passare da un’economia lineare ad un’economiacircolare. Infatti, durante le agorà faccia a faccia è emersa la possibilità di trasferirequesti concetti scientifici e tecnici alla comunità locale.

Il nostro Comune conosceva già l’approccio generale del metabolismo urbano, ma lapartecipazione al progetto UrbanWINS ci ha aiutato ad approfondire la conoscenza siacondividendo le informazioni con i cittadini sia apprendendo gli aspetti più tecnici conl’ausilio delle università partecipanti al progetto. Ciò ha assistito sia gli uffici tecnicisia i decisori politici nella formazione di un approccio olistico sulla tematica deirifiuti, al di là di meri aspetti gestionali della raccolta e differenziazione dei rifiuti.

UrbanWINS ha spinto i nostri approcci verso un’economia più circolare convincendociinoltre sulla necessità di compiere ulteriori passi per migliorare e rafforzare lacooperazione tra decisori, autorità locali, istituti di ricerca e uffici statistici a livellodi UE e nazionale perché i conti e gli indicatori del metabolismo urbano dovrebberodiventare una guida standard per le politiche urbane che mirano a stimolare e amisurare i cambiamenti reali nel modo in cui gli attori della città utilizzano le risorse

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a loro disposizione”.

Glossario ed elenco delle abbreviazioni

Economia circolare - “L’economia circolare3 è un nuovo modo di pensare al nostro modellodi crescita di fronte alla concorrenza globale per le risorse e l’impatto ambientale del lorouso”. “Nei sistemi di economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il piùa lungo possibile e non ci sono [quasi del tutto] rifiuti. Quando un prodotto raggiunge lafine del ciclo di vita, le risorse restano all’interno del sistema economico, in modo dapoter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Per passaread un’economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell’insieme delle catene divalore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi ditrasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e propriocambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia,ma anche dell’organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche.Anche in un’economia fortemente circolare permane qualche elemento di linearità, poichénon si arresta la domanda di risorse vergini e si producono rifiuti residui che vannosmaltiti” (UE, 2016).

UM - Metabolismo urbano (Urban Metabolism)- “Il metabolismo urbano può essere definitocome la somma totale dei processi tecnici e socioeconomici che hanno luogo nelle città,culminando in crescita, produzione di energia ed eliminazione dei rifiuti”, “il metabolismodelle città sarà analizzato in termini di quattro flussi o cicli fondamentali - quellidell’acqua, dei materiali, dell’energia a dei nutrienti” (Kennedy et al. 2007, pagg. 44-45).A livello concreto, il metabolismo urbano è un quadro olistico che quantifica i flussi dirisorse in un sistema urbano assegnandole a diverse parti interessate nella società, daiproduttori (ad esempio settore agricolo, forestale, della pesca, minerario e industriale), aiconsumatori (ad esempio servizi, famiglie, amministrazione pubblica), e decompositori (adesempio il settore dei rifiuti). Ciò consente l’identificazione delle esigenze di ciascunsettore nonché dei risultati. Grazie a queste informazioni sarà possibile individuaresoluzioni volte a prevenire e gestire i rifiuti. MFA - L’analisi dei flussi di materiali (MaterialFlow Analysis) è una valutazione sistematica dei flussi e degli stock di materiali in unsistema definito nello spazio e nel tempo” (Brunner e Rechberger, 2004). Questo modellotiene conto degli input e output fisici nell’economia e dall’economia, rispettivamente illoro accumulo entro i confini e le emissioni nella natura. Fissati inizialmente per analizzarei flussi di materiali a livello nazionale, i principi di Eurostat sono stati adottati dairicercatori (spesso con adattamento e modifica della metodologia) per la realizzazionedell’analisi dei flussi di materiali per le aree urbane.

Modello UMAn - si riferisce alla metodologia definita da Eurostat in conti dei flussi dimateria a livello di intera economia (CFM-IE) (Eurostat, 2001) e utilizza i principifondamentali del modello CFM-IE. Il modello UMAn consente di calcolare i flussi dimateriali a livello urbano e, in più, sfrutta una serie di banche dati “plug-in” che

3 Ulteriori informazioni all’indirizzo

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permettono un’analisi più dettagliata di tali flussi, i quali includono una fase del ciclo divita del prodotto, la composizione materiale di prodotti e la durata di vita (Rosado, 2012;Rosado et al., 2014). Integrato da altri metodi, come la valutazione del ciclo di vita (LifeCycle Assessment - LCA), il modello UMAn può diventare un potente strumento per l’analisidel metabolismo urbano (Lavers et al., 2017).

LCA - Valutazione del ciclo di vita Secondo il pubblicato dalla Commissione europea, essarappresenta un approccio scientifico alla base delle moderne politiche ambientali e disupporto alle decisioni commerciali in materia di consumo e produzione sostenibili(Sustainable Consumption and Production) (SCP è un metodo strutturato, generale estandardizzato a livello internazionale per quantificare tutti i fabbisogni di risorsepertinenti, emissioni, rifiuti e relativi impatti ambientali e sanitari associati ad unprodotto, sistema o servizio. La valutazione del ciclo di vita tiene conto dell’intero ciclo divita di un prodotto: dall’estrazione delle risorse, passando per la produzione, l’uso e ilriciclaggio, fino alla fine della vita.

Il modello di intervento DPSIR - Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposta è unquadro causale per descrivere le interazioni tra la società e l’ambiente. L’impatto umanosull’ambiente e viceversa a causa dell’interdipendenza delle componenti. Il quadro DPSIR èstato sviluppato dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA, 2009) ed è stato usato dalleNazioni Unite (UNEP, 2007). Si tratta di un ampliamento del modello pressione-stato-risposta sviluppato dall’OCSE, definito come quadro causale che descrive le interazioni trala società e l’ambiente.

SPF - Il quadro di pianificazione strategica (Strategic Planning Framework) è unadescrizione esaustiva della strategia della città. Essa organizza e definisce il ruolo di ogniattore coinvolto, le sue responsabilità e i suoi compiti, oltre a fornire raccomandazionichiare sul modo in cui gli attori sono collegati e dovrebbero collaborare per raggiungere imigliori risultati per poi condividerli. La funzione principale di un SPF è quella diimprimere una chiara direzione ad un processo o lavoro dall’inizio alla fine; esso spiegachiaramente il percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo finale, chiarisce comedovrebbero funzionare le cose e guida gli utenti attraverso un’esperienza passo dopopasso. Un SPF è concepito per fornire una struttura al processo in tutte le sue componenti;inoltre stabilisce le fasi intermedie e una sequenza di attività fondamentali per attuare indefinitiva la strategia.

LSAP - Piano d’azione strategico locale (Local Strategic Action Plan) consistenell’attuazione pratica della strategia della città, che deriva dal processo del quadro dipianificazione strategica. Le città hanno il loro piano d’azione strategico locale adeguatoalle caratteristiche della città e ai risultati dell’SPF. Il piano d’azione strategico ècomposto da una prima parte relativa alla situazione attuale della città (A), seguita da unasintesi delle priorità della città (B). Il piano d’azione strategico locale spiega come la cittàpassera da (A) a (B) e sostiene la strategia di quest’ultima fornendo un modo perraggiungere (B), ovvero attraverso l’attuazione delle azioni chiave individuate. Detto pianodescrive in dettaglio come le priorità della città sono convertite in azioni concrete e come

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saranno attuate le azioni per conseguire gli obiettivi elaborati precedentemente nelprocesso.

Analisi SWOT - è una tecnica di pianificazione strategica usata per aiutare una persona oun’organizzazione a individuare i punti di forza, debolezza, opportunità e minaccecollegate alla concorrenza commerciale o alla pianificazione di un progetto. Inoltre,l’analisi TOWS è una variante dell’analisi SWOT ed è l’acronimo per minacce, opportunità,punti di debolezza e punti di forza.

Definire il contesto – una panoramica dellostato dell’arte delle politiche diprevenzione e di gestione dei rifiutinell’Unione europea Nel 2018 la Commissione europea ha lanciato il per rendere l’economia europea piùsostenibile e attuare l’ambizioso piano d’azione per questa economia, adottando così unaserie di misure che includono:

per trasformare il modo in cui la plastica e i prodotti di plastica sono progettati,fabbricati, usati e riciclati. La strategia indica chiaramente che entro il 2030 tuttigli imballaggi di plastica devono essere riciclabili. Per conseguire questo obiettivo,essa prevede azioni volte a “migliorare gli aspetti economici e la qualità delriciclaggio della plastica; arginare i rifiuti di plastica e il loro abbandononell’ambiente; indirizzare gli investimenti e l’innovazione e sfruttare l’azionecondotta a livello mondiale”. Per ridurre la dispersione della plasticanell’ambiente, la Commissione europea ha adottato anche una nuova propostarelativa agli per affrontare il problema dei rifiuti marini prodotti in mare e hapubblicato una relazione sull’impatto dell’uso della plastica oxo-degradabile,comprese le borse di plastica oxo-degradabili, sull’ambiente;

una comunicazione sulle contenente una valutazione sul modo in cui le norme inmateria di rifiuti, prodotti e sostanze chimiche sono correlate;

un a livello di UE e nazionale, composto da una serie di dieci indicatori chiave checoprono ciascuna fase – vale a dire produzione, consumo, gestione dei rifiuti ematerie prime secondarie – nonché gli aspetti economici – investimenti eoccupazione - e l’innovazione;

una  che sottolinea la possibilità di rendere più circolare l’utilizzo delle 27 materiecritiche nella nostra economia.

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Inoltre, particolare attenzione è stata posta sull’elaborazione di una sulla riduzionedell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente10 - attuazione dellastrategia europea per la plastica nell’economia circolare. La direttiva propone varie misureper specifici articoli costituiti da plastica monouso, tenendo conto del comportamento deiconsumatori e delle loro esigenze nonché delle opportunità per le imprese. Quando sonochiaramente disponibili alternative – sia monouso sia multiuso – sono proposte restrizioni dimercato. Altre misure includono un’adeguata etichettatura, sensibilizzazione, azionifacoltative e la definizione di regimi di responsabilità estesa del produttore anche acopertura dei costi di bonifica dei rifiuti. La Commissione europea ha presentato anche unaproposta di che fissa prescrizioni minime per favorire il riutilizzo efficiente, sicuro eredditizio dell’acqua per l’irrigazione11 nell’ambito del piano d’azione per l’economiacircolare.

Ogni anno nell’Unione europea si generano 2,7 miliardi di tonnellate di rifiuti, di cui 98milioni di tonnellate (il 4 %) sono rifiuti pericolosi. Nel 2011 la produzione pro capite dirifiuti urbani in tutta l’Unione è stata in media di 503 kg, mentre per quanto riguarda isingoli Stati membri è compresa fra 298 e 718 kg. In media solo il 40 % dei rifiuti solidi èpreparato per il riutilizzo o riciclato, mentre alcuni Stati membri raggiungono un tasso del70 %, dimostrando così la possibilità di utilizzare i rifiuti come una risorsa fondamentalenell’Unione. Nel contempo, in molti Stati membri, il 75 % dei rifiuti urbani è destinato allediscariche12. Ciò non soltanto causa problemi ambientali di recupero energetico, marappresenta anche una notevole perdita economica.

La prevenzione dei rifiuti è al centro della politica dell’Unione europea in materia di rifiutie gli Stati membri hanno l’obbligogiuridico di adottare e attuareprogrammi di prevenzione dei rifiuti.

Il principio generale alla base dellepolitiche dell’UE e nazionali in materiadi rifiuti è la “gerarchia dei rifiuti”. Laprevenzione dei rifiuti ha la massimapriorità nella gerarchia, seguita da(preparazione per il) riutilizzo,riciclaggio, recupero di altro tipo eoperazioni di smaltimento come ultimaopzione auspicabile.

La direttiva quadro europea sui rifiuti13 ha stabilito l’obbligo per gli Stati membri diadottare programmi per la prevenzione dei rifiuti entro la fine del 2013; tuttavia, alla finedel 2018, alcuni Stati europei non avevano ancora attuato il programma. L’Agenziaeuropea dell’ambiente (AEA) rivede ogni anno la relazione sui progressi dell’attuazione edel completamento del programma.

10 https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2018/IT/COM-2018-340-F1-IT-MAIN-PART-1.PDF11 12 (articolo 39, link consultato nel dicembre 2018)13 (link consultato nel dicembre 2018)

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Una nuova relazione dell’AEA, “Waste prevention in Europe — policies, status and trends inreuse in 2017” (Prevenzione dei rifiuti in Europa politiche, stato e tendenze nel riutilizzonel 2017)14, pubblicata nel giugno 2018, si concentra sul riutilizzo e contempla 33programmi nazionali e regionali per la prevenzione dei rifiuti adottati entro la fine del2017. Si tratta della quarta relazione dell’AEA in una serie di revisioni annuali deiprogrammi di prevenzione dei rifiuti in Europa, come previsto dalla direttiva quadrodell’Unione europea sui rifiuti (UE, 2008).

L’articolo 2915 della direttiva quadro sui rifiuti dispone che gli Stati membri adottano lemisure adeguate volte a promuovere il riutilizzo e la preparazione per il riutilizzo, inparticolare incoraggiando la costituzione e il sostegno di reti di riutilizzo e di riparazione.La relazione dell’AEA descrive in che modo i programmi di prevenzione dei rifiutiaffrontano il tema del riutilizzo e fornisce dati sullo stato e sulle tendenze dei sistemi diriutilizzo in Europa. Essa mostra che 18 dei 33 programmi di prevenzione dei rifiutiesaminati si prefiggono obiettivi espliciti per il riutilizzo dei prodotti. Tuttavia, le misurecitate più di frequente per promuovere il riutilizzo sono facoltative. Soltanto il 10% deiprogrammi prevede misure normative e l’8% cita strumenti economici. Inoltre, solo due deiprogrammi di prevenzione dei rifiuti esaminati prevedono obiettivi quantitativi per ilriutilizzo.

Spesso la promozione del riutilizzo richiede una conoscenza tecnica dettagliata deiprocessi di produzione e dei modelli di consumo. Le misure includono la fissazione distandard per la progettazione ecocompatibile16 volta a facilitare lo smontaggio e ilriutilizzo dei componenti, sovvenzioni agli impianti di riparazione per bilanciare i costi dimanodopera, etichettatura ecologica e acquisti verdi della pubblica amministrazione perinfluenzare i modelli di consumo. Queste misure riguardano spesso tipi specifici di prodottie attività, compresa la costruzione e la demolizione, le apparecchiature elettriche edelettroniche, gli imballaggi o altri prodotti come i veicoli.

In generale, come rilevato nella relazione dell’AEA, il riutilizzo rimane un’attività dinicchia per la maggior parte dei prodotti. L’estensione è ostacolata dalla crescentecomplessità dei prodotti e da cicli di innovazione più brevi, che hanno determinato unarapida perdita di valore dei prodotti. Per contro, le aziende di riutilizzo e lo scambio traconsumatori di prodotti come abbigliamento, giocattoli per bambini, mobili, si stannoespandendo grazie alle nuove tecnologie e ai migliori canali di commercializzazione suInternet e social media. Sebbene la quantità complessiva di rifiuti prodotti in Europa siadiminuita tra il 2004 e 2012, in parte a causa della crisi economica, con una percentualepari all’1% in termini assoluti e di oltre il 3% a livello pro capite, nel 2012 sono statieliminati 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti nell’Unione europea, corrispondenti a circa 5tonnellate pro capite.

L’ultima tendenza (2010-2016) mostra un aumento della produzione di rifiuti. Laprospettiva verso il 2020 resta tuttavia incerta, dal momento che la serie temporale

14 (link consultato nel dicembre 2018)15 (articolo 29, link consultato nel dicembre 2018)16 Direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia, disponibile all’indirizzo (link consultato nel dicembre 2018)

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passata oggetto d’esame è breve e l’aumento riguarda per lo più un solo punto dati (2014-2016)17. La riduzione di questi rifiuti porterebbe molti vantaggi ambientali, economici esociali.

Anche il 7° programma di azione per l’ambiente18, che orienterà la politica ambientaledell’UE fino al 2020, richiede una riduzione dei rifiuti prodotti. L’articolo 39 afferma che viè inoltre un grande potenziale di miglioramento della prevenzione e della gestione deirifiuti nell’Unione per giungere a un miglior utilizzo delle risorse, aprire nuovi mercati,creare nuovi posti di lavoro e ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime,consentendo di diminuire gli impatti ambientali. Il piano d’azione è anche incentrato sullatrasformazione dei rifiuti in risorsa (roadmap verso un’Europa efficiente nell’impiego dellerisorse) e richiede una piena attuazione della normativa dell’UE sui rifiuti in tutto ilterritorio di quest’ultima.

L’UE sottolinea la necessità di compiere ulteriori sforzi per ridurre la produzione di rifiutipro capite e in termini assoluti, mentre per raggiungere gli obiettivi di efficienza nell’usodelle risorse è altresì necessario limitare il recupero energetico di materiali non riciclabili,dismettere le discariche di rifiuti riciclabili o recuperabili, garantire un riciclaggio dielevata qualità laddove l’uso del materiale riciclato non ha complessivamente impattinegativi sull’ambiente e la salute umana, e sviluppare mercati per materie primesecondarie. Tra gli strumenti per raggiungere tali obiettivi occorre menzionare glistrumenti di mercato e misure che favoriscano la prevenzione, il riciclaggio e il riutilizzoche dovrebbero essere applicati in modo sempre più sistematico in tutta l’Unione,compresa la responsabilità estesa del produttore, mentre andrebbe sostenuto lo sviluppo dicicli di materiali non tossici. L’UE ritiene necessario intervenire per rimuovere gli ostacoliche si frappongono alle attività di riciclaggio nel suo mercato interno e riesaminare gliobiettivi esistenti in materia di prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero e alternativealla discarica per progredire verso un’economia “circolare” basata sul ciclo di vita, con unuso a cascata di risorse e rifiuti residui che sia quasi inesistente.

In questo contesto politico, il progetto UrbanWINS sta offrendo un importante valoreaggiunto perché contribuisce al miglioramento dell’efficienza delle politiche in materia dirifiuti urbani, attraverso il sostegno e la partecipazione dei cittadini e di altre partiinteressate pertinenti e il collegamento delle politiche in materia di rifiuti ai principi delmetabolismo urbano e dell’economia circolare, favorendo in tal modo il conseguimentodegli obiettivi dell’Unione in materia di rifiuti.

TESTIMONIANZA SULL’ANALISI DOCUMENTALE DI URBANWINS

17 (link consultato nel dicembre 2018)18 (link consultato nel dicembre 2018)

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Frederic Clarens - Direttore di ecologia industrialepresso Eurecat - Centro Tecnológico de Catalunya (CTM-Eurecat Manresa)

“Come punto di partenza del progetto è stata condottaun’analisi esauriente delle strategie, delle politiche edelle normative migliori in materia di gestione deirifiuti in tutta Europa e in particolare in 24 città e 6paesi dell’UE (Italia, Romania, Svezia, Spagna,

Portogallo e Austria). La raccolta e l’analisi approfondita delle più importantistrategie di sensibilizzazione, promozione e regolamentazione della prevenzionee gestione dei rifiuti hanno permesso di comprendere le principali percezioni esfide a livello di gestione dei rifiuti tradizionalmente affrontate in Europa.Grazie alla valutazione è stato possibile concludere che gli approcci partecipatividevono essere un fattore chiave per migliorare il successo di qualsiasi strategia digestione dei rifiuti. Nel contempo, essi devono consentire di comprendere lapercezione del consumatore per elaborare normative in materia di rifiuti semplicie più chiare, dato che i tradizionali sviluppi legislativi appaiono talvolta come unfattore di limitazione per un’attuazione efficace delle nuove strategie. Inoltre, ilpiano strategico di gestione dei rifiuti deve creare il giusto equilibrio tra prioritàsociali ed economiche, perché il settore rappresenta un ponte tra operatoripubblici e privati. Le esperienze maturate nell’ambito di UrbanWINS hannorilevato che l’attuazione di soluzioni innovative su scala reale, sperimentate conla stretta cooperazione dei cittadini, favoriranno necessariamente ilconseguimento di risultati migliori; gli acquisti verdi della pubblicaamministrazione (Green Public Procurement - GPP) e l’economia circolare(Circular Economy - CE) sono stati individuati come approcci corretti in tutti ipaesi per sostenere quest’attuazione su scala reale”.

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Parte 1 – Corpus delle prassi raccomandate inmateria di prevenzione e gestione dei rifiutiurbani per diversi scenari

1.1 Obiettivo del corpus delle migliori prassi

Il corpus è costituito da una raccolta di migliori prassi (Best Practices (BP)) in materia diprevenzione e gestione dei rifiuti urbani che le città e le altre parti interessate, in questiultimi anni, hanno adottato in tutta Europa a livello locale o regionale. Il corpus è statoelaborato grazie al lavoro collettivo dei partner del progetto e delle varie parti interessatedurante il periodo di attuazione delle attività di UrbanWINS.

Lo scopo è quello di fornire ai decisori locali una selezione di prassi sperimentate inmateria di prevenzione e gestione dei rifiuti che essi possano replicare e/o prendere in

considerazione quale fonte di ispirazione. Ilcorpus delle migliori prassi vuole essereeterogeneo, si incentra sui flussi attuali e futuridi rifiuti rilevanti per le città e copre diversiambiti della gerarchia di rifiuti, strumenti, tipi dipolitiche, settori economici e paesi dell’UE.Inoltre si focalizza su azioni pratiche da cui sonoemersi risultati grazie al ricorso ad approcciinnovativi e partecipativi.

In sede di elaborazione dei criteri diclassificazione e valutazione per la raccolta el’analisi delle migliori prassi si è tenuto conto diuna serie di elementi chiave: le necessità deicomuni, i risultati della ricerca sul contesto delprogetto, gli strumenti dell’Unione europea -direttive e orientamenti della Commissioneeuropea. In fase di costituzione del corpus si èprestata particolare attenzione a criteri qualipotenziale di replicabilità per i comuni,innovazione e sostenibilità. Inoltre, i due valoriaggiunti dell’approccio di UrbanWINS perl’elaborazione di politiche in materia diprevenzione e gestione dei rifiuti urbani - vale adire rilevanza per il metabolismo urbano e

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COMITATO CONSULTIVO EUROPEO -(EUROPEAN ADVISORY BOARD - EAB,)UN ATTORE CHIAVE NELL’AMBITO DIURBANWINS

UrbanWINS è stato sviluppato conl’importante sostegno politico eoperativo del Comitato consultivoeuropeo, un ente consultivo, informale,composto da 20 rappresentanti di altolivello degli organi decisionali dell’UE,enti di regolamentazione e altre partiinteressate del settore dei rifiuti.

L’EAB sostiene UrbanWINS fornendo unfeedback per gli sviluppi tecnici e irisultati del progetto, divulgando inoltrequesti ultimi allo scopo di ampliarne ilraggio d’azione tra varie partiinteressate, anche nei nuovi Statimembri dell’UE. L’EAB rappresenteràinoltre un attore chiave nell’AlleanzaUrbanWINS, creata verso la fine delprogetto allo scopo di garantire lacapitalizzazione e l’ulteriore fruizionedei risultati del progetto.

Ulteriori informazioni sui membridell’EAB sono reperibili all’indirizzo .

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coinvolgimento delle parti interessate – sono stati analizzati specificamente per ciascunamigliore prassi.

Pertanto, piuttosto che proporre una soluzione standardizzata, il corpus offre una fontemodulare, flessibile e ispiratrice di informazioni sulle varie prassi in materia di rifiutiurbani applicate nell’UE, che sosterranno i decisori nella ricerca e nella creazione disoluzioni personalizzate per la prevenzione e la gestione dei rifiuti, per vari flussi di rifiuti,in diversi scenari e per vari contesti urbani. Il corpus rappresenta una fonte d’informazionee ispira i decisori locali a usare le prassi elencate, adeguandole alla specificità di ciascuncontesto urbano. A tal proposito, abbiamo voluto analizzare i fattori di successo prendendoin considerazione aspetti chiave per l’attuazione, cosicché le varie parti interessatepossano adottare le decisioni migliori per attuare le migliori prassi tenendo conto di tutti ifattori pertinenti.

TESTIMONIANZA SUL CORPUS DELLE MIGLIORI PRASSI

Alexandra C. Ghenea, vicepresidente diEcoteca, coordinatore dello sviluppo del toolkit di

UrbanWINS

Il concetto di migliori prassi nella prevenzione egestione dei rifiuti non è nuovo nell’UE, ma èvivamente raccomandato come fonte di ricerca perle organizzazioni interessate alla tematica. Perché

non imparare da altre esperienze maturate nelsettore? Perché non contattare quelli che hannoaffrontato lo stesso tipo di problemi? Perché noncoinvolgere tutte le parti interessate pertinenti

nel processo di creazione di soluzioni per le comunità locali?

La differenza tra il nostro approccio e altri già promossi nell’UE risiede nel fattoche ci siamo incentrati su flussi di rifiuti rilevanti per i decisori locali (comuni)che puntano ad un approccio circolare (chiusura del cerchio) nel rapporto con ilmetabolismo urbano, tenendo conto di una facile replicabilità e promuovendo nelcontempo il partenariato ai fini dell’attuazione (approccio partecipativo). Le sono rivolte a città con livelli di progresso differenti in termini di prevenzione egestione dei rifiuti, dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani alla fonte apolitiche di prevenzione dei rifiuti e sgravi fiscali, acquisti verdi della pubblicaamministrazione, ecc.

Raccomando vivamente alle parti interessate di esaminare le migliori prassipresenti sul mercato prima di adottare decisioni in materia di prevenzione egestione dei rifiuti o cercare di reinventare la ruota.

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1.2 Preparazione e organizzazione I dati principali a partire dai quali è stato preparato il corpus delle migliori prassi derivanodai risultati della ricerca ricavati da precedenti pacchetti di lavoro di UrbanWINS.Nell’ambito del lavoro di ricerca preliminare svolto all’inizio del progetto, è stataindividuata una serie di circa 350 studi di casi incentrati sullo stato dell’arte delle politichee strategie in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti di 29 comuni e 6 paesi dell’UEcoinvolti in UrbanWINS attraverso una ricerca documentale e indagini delle partiinteressate. Nella selezione, la priorità è stata attribuita agli elementi seguenti: i flussi dirifiuti più rilevanti per i comuni; almeno un livello medio di innovazione; una coperturaequilibrata di tutti i paesi e delle città pilota coinvolte nel progetto e di tutti i tipi distrumenti proposti dal manuale della Commissione europea per la prevenzione dei rifiuti(educativi, informativi, di regolamentazione, volontari, di promozione). Altre miglioriprassi sono emerse dalla mappa di strumenti di pianificazione strategica individuati nelleagorà o dalle esperienze dei partner di UrbanWINS. Anche il Comitato consultivo europeo,che ha rivisto l’elenco iniziale delle migliori prassi e ha fornito i dati necessari per lapubblicazione, ha contribuito in misura significativa alla creazione del corpus.

Inoltre, per la preparazione del corpus è stato analizzato e utilizzato un ampio elenco deiprogetti dell’UE in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti. Altre iniziative dell’Unioneconcernenti la valutazione e la raccolta di migliori prassi, che mostrano approccisimili/complementari al progetto UrbanWINS, ovvero coinvolgimento delle partiinteressate e diffusione dell’economia circolare in Europa, sono state analizzate in modocomparativo. Insieme al pacchetto di misure sull’economia circolare dell’UE e alle ospitate dalla Piattaforma europea dei portatori di interesse dell’economia circolare, leiniziative analizzate hanno rappresentato strumenti utili per guidare le parti interessate aspingere le loro prassi verso un modello circolare in sede di riflessione sulla gestione deirifiuti. Nel processo di preparazione del corpus delle migliori prassi è stato identificato unvasto numero di azioni correlate, incentrate su obiettivi simili individuati, tra cui èpossibile annoverare la o le schede informative della Commissione europea sulle prevenzione dei rifiuti 21 .

Nell’ambito del processo è stato individuato un vasto numero di buone prassi per lagestione dei rifiuti. Tuttavia, taluni aspetti quali la mancanza di informazioni disponibili ola difficoltà nel reperire dati pertinenti ai fini dell’elaborazione del corpus, hannodeterminato un ridimensionamento di alcune strategie a favore di altre. In altri casi, èstato difficile individuare risultati quantificabili o obiettivi adeguati/raggiungibili, oppuresono state individuate alcune incoerenze a livello di attuazione, elementi che potrebberocreare notevoli problemi per l’attuazione della rispettiva attività di prevenzione e gestionedei rifiuti.

Infine, l’elenco iniziale di prassi sarà integrato dalle azioni attuate dalle 8 città pilota delprogetto UrbanWINS che soddisfano i criteri di selezione – su 26. Pertanto, il corpus dellemigliori prassi è stato aggiornato con l’inserimento delle azioni derivanti dall’attuazionedelle azioni pilota delle 8 città di UrbanWINS e dei loro piani d’azione strategici locali.

21 (link consultato nel dicembre 2018)

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1.3 Criteri di classificazione e di valutazione delle migliori prassi

Criteri di classificazione

I criteri di classificazione tengono conto principalmente dei vari strumenti dell’UE,rilevanti per i settori della prevenzione e gestione dei rifiuti. Lo scopo è quello di avere unapproccio e una comprensione di tipo chiaro in relazione ai flussi di rifiuti più rilevanti peri decisori, specialmente a livello comunale. I criteri di classificazione includono pertanto:

Gerarchia di gestione dei rifiuti (in base alla ):

prevenzione: sostituzione e riduzione preparazione per il riutilizzo riciclaggio riutilizzo - rigenerazione recupero di altro tipo smaltimento rettifica - restituzione - esportazione dei rifiuti

Sono state analizzate circa 40 migliori prassi innovative incentrare sulla prevenzione,insieme a quelle complementari, relative alla gestione. Sono state evitate le operazionidi smaltimento perché non seguono l’approccio circolare, considerato come un aspettochiave della valutazione.

Tipo di strumento (secondo il ): è stato utilizzato in tutti i precedenti pacchetti dilavoro del progetto UrbanWINS ed è stato considerato un punto focalenell’elaborazione dei quadri di pianificazione strategica e dei piani d’azione strategicilocali24 sviluppati nell’ambito del progetto per ognuna delle 8 città pilota. Secondo laCommissione europea, i tipi di strumenti per le strategie di prevenzione sono iseguenti:

• educativi, informativi, di sensibilizzazione • di regolamentazione/normativi, e • volontari / di promozione (ad esempio regimi di assistenza alle imprese,

acquisti verdi della pubblica amministrazione, infrastrutture, misure fiscali).

La ricerca in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti ha riguardato 16 settorieconomici mirati, dall’agricoltura alle ONG. Anche i criteri di classificazione si sonoincentrati su 16 flussi di rifiuti individuati secondo il collegato alla .

Nel 2018 è stato pubblicato un elenco iniziale di 59 migliori prassi nell’ambito di undeliverable di UrbanWINS27. In seguito l’elenco è stato ampliato, le prassi sono stateulteriormente semplificate, aggiornate e pubblicate online28 sul sito Internet del progetto.La sezione online delle migliori prassi offre al lettore anche la possibilità di scaricarle

24 https://www.urbanwins.eu/wp-content/uploads/2018/06/URBAN_WINS_D61_00_10-ECOTECA_GIS.pdf(link consultato nel gennaio 2019)27 (link consultato nel dicembre 2018)28 (link consultato nel gennaio 2019)

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tramite uno strumento di ricerca in base alla gerarchia di gestione dei rifiuti, al tipo distrumento e/o ai flussi di rifiuti.

Criteri di valutazione

Il corpus delle migliori prassi è il risultato di un lavoro congiunto, al quale hannopartecipato i 27 partner del progetto di UrbanWINS, compresi comuni dell’UE, nonché partiinteressate al tema dei rifiuti urbani - autorità di protezione dell’ambiente, ONG, impreseprivate, il settore della ricerca, aziende sanitarie, ecc. - che hanno contribuitotrasversalmente all’individuazione e allo sviluppo delle migliori prassi nell’ambito di agoràonline e faccia a faccia e attraverso sondaggi e interviste. Pertanto, le migliori prassi sonoorientate alle reali esigenze dei decisori in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti eriflettono le esigenze in termini di gestione dei rifiuti di città europee che presentanolivelli di sviluppo e priorità differenti.

Ai fini della selezione delle migliori prassi sono stati impiegati i criteri seguenti:

a) una serie di criteri di valutazione standard delle migliori prassi derivanti dalla disaminadella letteratura e dal catalogo delle migliori prassi dell’UE in materia di prevenzionedei rifiuti (tabella 2):

Replicabilità Innovazione SostenibilitàLa prassi può essere facilmente riprodotta dalle autorità pubbliche locali ed è rilevante per altre regioni in tutta Europa

La prassi ricorre a tecniche originali o ingegnose: - tecnologiche (prodotto / processo) - organizzative (ad esempio basate sulla collaborazione di vari dipartimenti, con nuove parti interessate ...) - sociali (basatesu nuovi tipi di coinvolgimento,con un interesse / impatto sociale evidente) - economiche (derivate da nuovi tipi di modelli e approcci commerciali)

La prassi continua ad essere efficace e funzionale anche dopo la fine del finanziamento/supporto organizzativo

b) due criteri di valutazione aggiuntivi specifici per l’approccio di UrbanWINS che hannoapportato un valore aggiunto al lavoro di analisi sulle migliori prassi svoltoprecedentemente:

i) pertinenza per il metabolismo urbano – è il nucleo del progetto UrbanWINS epropone un approccio olistico al processo decisionale, circolare all’uso dellerisorse.

Per analizzare la pertinenza delle migliori prassi per il metabolismo urbano è statoutilizzato il seguente elenco di verifica:

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La prassi è stata attuata in un contesto politico più ampio di quello della politica inmateria di rifiuti urbani (ad esempio è integrata in una politica in materia dicambiamento climatico volta a ridurre le emissioni di CH4 della città)

I risultati della prassi rimandano a esiti che vanno oltre la prevenzione e gestione deirifiuti, ad esempio: migliorare la qualità dell’aria nella città (riducendo la quantità dibiorifiuti depositati in discarica, incoraggiando soluzioni di condivisione di prodotti,ecc.), riducendo l’uso di risorse naturali (incoraggiando gli acquisti di stock, iniziativedi riparazione, ecc.)

La prassi è stata sviluppata / attuata / valutata in relazione a vari flussi di materialiurbani e / o analizzata nell’ambito di vari flussi di materiali urbani.

La prassi ha utilizzato vari strumenti legati al metabolismo urbano, quali MFA (analisidei flussi di materiali), modello UMAn ... L’origine dei dati è menzionata chiaramente(banche dati europee o nazionali, Eurostat, ecc.)

La prassi comprende approcci LCC (calcolo dei costi del ciclo di vita) / LCA (valutazionedel ciclo di vita) / S-LCA (LCA sociale) / PEF (impronta ambientale del prodotto).L’origine dei dati è menzionata chiaramente (banche dati europee o nazionali,Eurostat, ecc.)

La prassi sta contribuendo agli approcci dell’economia circolare promuovendo lacircolarità di materiali (con azioni di riutilizzo di materiali riciclati, rilavorazione,rivendita, riparazione) e / o mirando a “chiudere il cerchio” e / o mostrando gliapprocci di valorizzazione dei rifiuti

La prassi sta favorendo la dematerializzazione

ii) ricorso ad approcci partecipativi – è un altro aspetto chiave del progettoUrbanWINS e tiene conto della partecipazione delle parti interessate all’interoprocesso decisionale, dalla formulazione del problema all’attuazione evalutazione dell’azione. I criteri sono stati utilizzati anche per aggiornare ilcorpus con le esperienze delle città pilota nell’ultimo anno di attuazione delprogetto.

Per analizzare la pertinenza delle migliori prassi per il coinvolgimento delle partiinteressate, è stato utilizzato l’elenco di verifica seguente:

La prassi è stata sviluppata / attuata / valutata con il coinvolgimento di almeno duetipi di parti interessate urbane - cittadini, consumatori, imprese di gestione dei rifiuti,ONG, associazioni professionali, decisori politici, start-up, ecc.

Gli strumenti per il coinvolgimento delle parti interessate includono eventi faccia afaccia (quali interviste, tavole rotonde, workshop) e / o strumenti online (quali pool,social media / consultazione di siti web, questionari ...)

I processi di coinvolgimento vanno oltre una semplice consultazione di parti interessatee riguardano:

i) consultazione (attraverso questionari, gruppi di discussione, forum, ecc.) e / o

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ii) partecipazione (iniziative congiunte, valorizzazione di competenze, ecc.) e / o

iii) costruzione comune (inclusione di parti interessate nel team, PPP, ecc.)

La prassi sta mostrando i modi in cui i contributi delle parti interessate sono statiintegrati nelle fasi di progettazione / attuazione / valutazione / seguito

c) altri elementi che consentono di valutare la migliore prassi: fattori di successo,difficoltà principali e coordinate dell’azione, che sosterranno i decisorinell’individuazione delle prassi più pertinenti;

d) trasversalmente, per tutte le prassi, a prescindere dal loro livello di applicazione – daquelle innovative a quelle mature - sono stati richiesti obiettivi chiari, risultaticoerenti, oltre a rappresentare una soluzione per i pressanti problemi di gestione deirifiuti.

Elenco online del corpus delle migliori prassi

Come indicato sopra, il corpus online delle migliori prassi è ospitato dal .

Il corpus contiene un elenco di 68 prassi, consultabili utilizzando lo strumento di ricerca per uno o tutti e tre i criteri seguenti:

1. Gerarchia di gestione dei rifiuti : a. Multipli: 6b. Smaltimento: 5 c. Recupero di altro tipo (ad

esempio energia/biogas): 2 d. Preparazione per il

riutilizzo: 20e. Prevenzione: 38f. Riciclaggio (raccolta

differenziata/ritrattamento): 47g. Riutilizzo/riparazione/rinnovo: 9 migliori prassi

2. Tipo di strumento (in base al manuale per la prevenzione dei rifiuti dell’UE):a. Multipli: 24b. Sensibilizzazione (educativo/informativo): 42c. Di regolamentazione/normativo: 15

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d. Di promozione/volontario: 483. Flussi di rifiuti nell’UE (secondo il catalogo UE), alcuni esempi (tratti dall’elenco di

30 flussi di rifiuti): Rifiuti urbani/multipli: 37 migliori prassi Carta e cartone: 15 Rifiuti di imballaggi: 14 Costruzione e demolizione: 9 Plastica: 13 Prodotti tessili e batterie: 6 ciascuno Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche: 11 Rifiuti alimentari e organici: 24 Oli usati 5

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Parte 2 - Linee guida e strumenti per unamigliore gestione delle risorse e dei flussiurbani

2.1 Introduzione Attualmente, il numero di persone che vive in aree urbane rappresenta oltre la metà dellapopolazione mondiale complessiva. In Europa e nell’Asia centrale questa cifra ha giàsuperato la soglia del 70% e la crescita della popolazione urbana è in costante aumento(Banca mondiale, 2016). Come affermato nel rapporto Brundtland sull’economia urbana,“questo sistema, con i suoi flussi di informazione, energia, capitale, commercio e persone,costituisce la colonna portante dello sviluppo nazionale” (ONU, 1987), ma, nel contempo,provoca impatti diretti e indiretti sull’ambiente e sulla salute umana. UrbanWINS haaffrontato la sfida di esaminare questi impatti raccogliendo una serie di strumenti analiticie operativi volti a favorire una migliore comprensione e gestione delle risorse urbane.

UrbanWINS ha riconsiderato come naturali i sistemi urbani, applicando il concetto dimetabolismo urbano. Ciò ha consentito altresì di riconsiderare le politiche per laprevenzione e gestione dei rifiuti in termini di politiche dedicate alle risorse e ai flussi dimateriali che caratterizzano varie attività nelle città. Di conseguenza, la serie di strategie,raccomandazioni, strumenti e azioni pilota sviluppati nell’ambito di UrbanWINS copre unavasta gamma di attività e settori economici, è multi-settoriale e, aspetto più importante,deriva da un approccio politico trasversale e sostenuto da più parti interessate.

Le presenti linee guida contengono una panoramica delle metodologie, degli approcci edegli strumenti applicati nel corso del progetto e mirano a spingere gli utenti a replicarel’esperienza di UrbanWINS in tutto o in parte. L’impostazione e gli approcci delmetabolismo urbano, i quadri relativi agli indicatori e le applicazioni LCA, i quadri dipianificazione strategica, i piani d’azione e le azioni pilota ne rappresentano i contenutiprincipali e saranno inclusi nella seconda parte del toolkit di UrbanWINS.

Sono inclusi altresì alcuni focus tematici per facilitare la comprensione della necessità diattuare approcci per politiche urbane olistici, complessi, dalla prospettiva del metabolismourbano. Il tema della prevenzione dei rifiuti alimentari è stato un aspetto chiave daanalizzare perché, nell’ambito della ricerca condotta nella prima parte di UrbanWINS, èemerso come elemento fondamentale da esaminare ulteriormente. Il settore dellecostruzioni è stato scelto come settore di interesse dal momento che è associato a unaparte significativa del consumo di risorse nelle aree urbane, pone da un lato importantisfide (rappresenta oltre il 25% dei rifiuti totali generati) e offre dall’altro notevoliopportunità di miglioramento in termini di riduzione della produzione di rifiuti e dicircolarità.

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In terzo luogo, questa sezione include anche alcune tematiche trasversali su vari approccie prassi sviluppate e sperimentate dai partner del progetto e che potrebbero risultare utiliper altri decisori e parti interessate alle politiche urbane.

Gli utilizzatori del toolkit potranno seguire l’intero approccio di UrbanWINS oppureselezionare e utilizzare le informazioni su uno strumento/stadio specifico del processo. Perciascuno strumento/stadio viene fornita una descrizione generale, sono illustrati ambito eobiettivi e sono offerti consigli pratici e riferimenti. Nel testo sono inclusi anche “puntiche meritano particolare attenzione” per segnalare ulteriori fonti, fornire suggerimentie/o evidenziare i principali insegnamenti tratti.

Tabella: sintesi dei contenuti delle presenti linee guida per facilitare l’utilizzatore nellaselezione

COSA? DOVE? PARTICOLARMENTE RILEVANTEPER

Per saperne di più sul metabolismo urbano e sulle politiche per la gestionedelle risorse urbane, la prevenzione dei rifiuti e l’economia circolare

2.2.1Decisori politici

Per sapere in che modo gli indicatori del metabolismo urbano sono stati calcolati in UrbanWINS

2.2.2 e 2.2.3 Ricercatori, esperti di contabilità ambientale e decisori politici

Per sapere in che modo i conti del metabolismo urbano sono stati impiegati per orientare il processo decisionale delle città pilota di UrbanWINS

2.2.3 Decisori politici e ricercatori

Per avere una panoramica di indicatoriutili al fine di orientare le politiche in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti con un approccio del metabolismo urbano

2.3 Decisori e funzionari pubblici

Per saperne di più sull’uso della valutazione del ciclo di vita (LCA) in UrbanWINS

2.3 Ricercatori, esperti ambientali edecisori

Per sapere come strutturare un quadrostrategico per lo sviluppo di politiche urbane

2.4 Decisori e funzionari pubblici

Per saperne di più sull’elaborazione e l’attuazione dei piani d’azione strategici locali nell’ambito di UrbanWINS

2.5 Decisori e funzionari pubblici

Per avere una panoramica degli strumenti che possono essere adottati per strategie transettoriali in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti

2.6 Decisori, funzionari pubblici, esperti del settore

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2.2 Impostazione e approcci delmetabolismo urbano

2.2.1 Metabolismo urbano, politiche in materia di

risorse (rifiuti) ed economia circolare

Il metabolismo urbano (UM) è definito come un approccio per comprendere letrasformazioni che accadono in un sistema urbano complesso, in altri termini: cosamangiano, digeriscono ed eliminano le città. Il concetto emerge come un quadro chedefinisce “… il consumo, la trasformazione, l’accumulo e l’eliminazione di materiali e dienergia, i cui flussi sono interconnessi e predefiniti da una serie di fattori …”. SecondoMusango et al30, il metabolismo urbano consente di individuare “quei complessi processisocio-tecnici e socio-ecologici che determinano tutti questi flussi e danno forma allacittà, soddisfano le esigenze della sua popolazione ed hanno un impatto sull’entroterra”.

TESTIMONIANZA

30 Musango, J.K., Currie, P. & Robinson, B. (2017) Urban metabolism for resource efficient cities: from theory to implementation. Paris: UN Environment

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SUGGERIMENTO

Per una rapida spiegazione visiva di cosa sia il metabolismo urbano, guardare il primo di UrbanWINS all’indirizzo:

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Xan Duro, Membro del Consiglio per l’ambiente di Santiago deCompostela «Il Comune di Santiago de Compostela è a capo di unarete di trasferimento basata sulla buona prassi “”, una piattaformavolta a stimolare un comportamento ecologicamente responsabile checonsenta ai cittadini di riutilizzare e riciclare. Essa combina unapiattaforma sul web e campagne a basso costo ed è considerata un“movimento civico totalmente impegnato a favore

della sostenibilità e dell’economia circolare”. I cittadini ricevonovoucher e li scambiano con premi erogati dal consiglio dellacomunale e dai dettaglianti locali. La rete collega i luoghi in cuidisfarsi dei rifiuti (punti verdi, centri civici e sociali, ecc.) alleimprese locali che offrono regali o sconti. Siamo interessati all’approccio del metabolismo urbano;l’applicazione di politiche pubbliche basate sui dati è sempre unbuon approccio. Tuttavia, la raccolta di dati rappresenta proprio la principaledifficoltà nell’applicazione del metabolismo urbano alle politiche in materia di rifiutiurbani».

Guardare alle città partendo dalla prospettiva del metabolismo urbano implica unragionamento sul modo in cui le risorse e i rifiuti entrano all’interno delle città e vifuoriescono. Ciò incide sull’elaborazione delle politiche di prevenzione dei rifiuti e dipianificazione urbana perché riporta ai decisori un’immagine che mostra come laprevenzione e la gestione dei rifiuti non siano solo una problematica del dipartimento perl’ambiente/i rifiuti: occorrono un’impostazione ampia e strategica nonché un approcciocoordinato inteso a modificare le attività di produzione e consumo urbani oltre agli stili divita dei cittadini.

TESTIMONIANZA

Thierry Mareschal, responsabile dello sviluppo e dell’economiacircolare, Divisione energie, clima, economa circolare / Agenzia perl’ecologia urbana, città di Parigi: “Direi che unapproccio del metabolismo urbano offe soltantouna (macro) visione globale dei principali flussisui quali soffermarsi con priorità in un pianod’azione. Lo studio sul metabolismo urbano è

iniziato nel 2014 con l’obiettivo di coinvolgere gli attorieconomici nel ridurre l’impatto ambientale o rendere i flussidella città più circolari attraverso un invito a presentareprogetti e uno strumento (sito web) per i flussi urbani chespiega l’impatto sull’ambiente”. Per saperne di più sul metabolismo urbano a Parigi, seguire il :

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Nel quadro del metabolismo urbano e al fine di garantire la sostenibilità di aree urbanenonché il miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità sociali, culturali edeconomiche degli attori che vivono e operano in una città, la prevenzione dei rifiuti devediventare parte integrante di politiche e piani urbani volti a:

- mantenere e incrementare lo stock di risorse all’interno di un territorio specifico;- ottimizzare e rendere più efficiente l’uso di risorse per produrre beni e servizi;- minimizzare la perdita di risorse sotto forma di rifiuti.

Infatti, oltre a migliorare la comprensione dei collegamenti qualitativi esistenti tra rifiuti evari flussi e politiche a livello urbano, la misurazione degli indicatori del metabolismourbano (come ulteriormente illustrati al paragrafo 2.1.2) aiuteranno anche a superare ilprincipio secondo cui quello che non si può misurare non si può migliorare. L’analisi delmetabolismo urbano può fornire ai decisori informazioni pertinenti per l’elaborazione distrategie di prevenzione e gestione dei rifiuti perché può:

confermare i principali flussi di materiali che dovrebbero essere gestiti a livellourbano;

individuare flussi “nascosti” che spesso sono trascurati; sostenere la creazione di futuri scenari di rifiuti; sostenere azioni di comunicazione ai fini della loro attuazione, favorendo così il

processo di coinvolgimento delle parti interessate e dei cittadini.

Questo approccio può fornire un importante sostegno anche alla transizione versoun’economia circolare “in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse èmantenuto quanto più a lungo possibile e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo”(COM(2015)614).

Per illustrare il metabolismo urbano di una città occorre prendere in considerazione iprodotti e i materiali che attraversano il sistema urbano come potenziali fonti di futuriprodotti: in altri termini, diventeranno rifiuti che possono essere prevenuti riducendo queiprodotti e materiali alla fonte o trasformati in nuovi prodotti e materiali. Riduzione,rilavorazione, riparazione, riutilizzo, riciclaggio e recupero sono la serie di opzioni

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FONTI UFFICIALI

La COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTOEUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALEEUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI L’anello mancante -Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolareCOM/2015/0614 è consultabile :

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obbligatorie che consentono di mettere in pratica la gerarchia UE dei rifiuti a tutti i livellie di rispettare il paradigma dell’economia circolare.

TESTIMONIANZA SULL’APPROCCIO DEL METABOLISMO URBANO A LIVELLO LOCALE

Ann-Louise Eliasson, membro dell’EAB, sviluppatore di strategie, MSC iningegneria civile, Divisione della pianificazione strategica, Dipartimentodei rifiuti e delle risorse idriche sostenibili, città di Göteborg «La città diGöteborg ha iniziato a riflettere sull’uso di un approccio del metabolismourbano per i nostri obiettivi ambientali locali, ovvero i nostri obiettivi inrelazione al cambiamento climatico. L’idea di fondo prevedeva la

possibilità di usare l’approccio come uno strumento, tra l’altro, per definire lepriorità tra varie azioni. L’ufficio per l’ambiente è partito con Chalmers, un progettosul flusso di prodotti, materiali e servizi entro i confini di un comune. Per Göteborgabbiamo ottenuto i seguenti risultati: il successivo impatto ambientale potrebbeessere calcolato con l’LCA per questi prodotti e materiali. Inoltre potrebbero esserestudiate diverse politiche e strategie per la riduzione dell’impatto ambientaleprovocato dall’acquisto di prodotti e materiali, nonché simulazioni degli effetti nelcaso in cui tali politiche in materia di acquisti dovessero essere attuate. Il progressosotto questo profilo è stato lento; le iniziative sono state prese alcuni anni fa, ma nonsono state rese esecutive o attuate.Un altro progetto che ha visto la partecipazione della città è una collaborazione conIVL in cui è stato applicato un approccio del metabolismo urbano, ponendo attenzioneai materiali da costruzione: “Oltre la miniera urbana”. Un’altra idea che è emersa èstata quella di usare un approccio del metabolismo urbano per comunicare agliabitanti, su una delle nostre piattaforme di comunicazione “Greenhack”, quali beni eprodotti evitare al momento degli acquisti.Ad oggi non abbiamo risultati e non siamo in grado di affermare se l’approcciopotrebbe essere utile o meno. Non l’abbiamo seguito nel nostro lavoro su un nuovopiano di gestione dei rifiuti, dove invece ci siamo incentrati sui contenuti dei flussi dirifiuti di cui la città è responsabile. Una delle principali difficoltà sta nel fatto che lamaggior parte dei materiali esaminati in un’analisi del metabolismo urbano nonfinirebbe in un flusso di rifiuti che rientra nell’ambito delle responsabilità delle città(in base al diritto svedese)».

Nel caso delle città, la riduzione dei rifiuti alla fonte può essere il risultato di uncambiamento delle scelte di consumo messe in atto da singole famiglie, dalleamministrazioni locali e altre organizzazioni urbane che andranno di pari passo con attivitàdi produzione urbane innovative. D’altro canto, il modo in cui i rifiuti sono raccolti egestiti determinerà i tassi di riciclaggio e il numero di materiali di qualità che possonorientrare nell’economia urbana.

In generale, l’adozione di una prospettiva del metabolismo urbano può quindi svolgere unruolo significativo nel sostenere l’integrazione degli obiettivi dell’economia circolarenell’elaborazione di strategie di prevenzione e gestione dei rifiuti e, ancor più, neltrasformarle in politiche per la gestione delle risorse urbane.

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PER COMPRENDERE MEGLIO COME GLI APPROCCIDEL METABOLISMO URBANO E DELL’ECONOMIA

CIRCOLARE POSSANO INCIDERE SULLE POLITICHESETTORIALI E SU SPECIFICI FLUSSI DI RIFIUTI

Leggere il Focus tematico su Edifici e Rifiuti alimentari

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Poiché ogni città ha un modello di consumo specifico di risorse materiali ed energetiche,una politica urbana volta a promuovere l’uso sostenibile e circolare delle risorse dovrebbe:

- identificare gli attori o i centri per il consumo e la trasformazione delle risorse edei rifiuti a livello urbano (istituzioni, attori pubblici, organizzazioni di lavoratoriautonomi, imprese, organizzazioni senza scopo di lucro, centri di ricerca, istituti diformazione e scuole, cittadini come individui od organizzazioni);

- individuare i settori in cui operano detti attori e definirne i ruoli in relazione all’usoe alla trasformazione delle risorse materiali ed energetiche nonché alla produzionedi rifiuti.

Inoltre, per definire politiche mirate efficaci ed efficienti in grado di interessare areetrasversali, le amministrazioni pubbliche devono tenere conto dei seguenti fattori critici:

- disponibilità di competenze specialistiche e tecniche molto variegate; - programmazione di obiettivi ampi e trasversali; - coinvolgimento e coordinamento di vari attori;- interdipendenza degli effetti della politica; - valutazione continua e riorganizzazione dei processi secondo le variazioni del

contesto, anche come conseguenza delle azioni messe a punto.

Tutti questi fattori sono stati riconosciuti nella progettazione delle attività di UrbanWINSche, pertanto, possono rappresentare un esempio per altri decisori locali intenzionati ainnovare le proprie strategie attuali di prevenzione e gestione dei rifiuti oppure definirestrategie urbane intese a migliorare l’uso delle risorse e promuovere la circolarità.

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APPROFONDIMENTO

La parte III del presente toolkit contiene tutti i dettagli del processo partecipativo attuato dalle città pilota di UrbanWINS. Per informazioni sulle modalità di individuazione e selezione delle parti interessate, cfr. deliverable 3.1 all’indirizzo:

PUNTI DI ATTENZIONE

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TESTIMONIANZA

Patrick VAN DEN ABEELE - responsabile di progetto, BruxellesEnvironnement, Div. Informazione, coordinamento generale,economia circolare e città sostenibile, Dipartimento Economia intransizione: “Nel 2015, la regione di Bruxelles ha commissionatouno studio sul metabolismo urbano alla società di consulenzaEcores e all’Università libera di Bruxelles. Lo scopo di questostudio per noi era triplice: valutare il livello di circolaritàdell’economia della regione di Bruxelles, identificare flussi

strategici prioritari su cui agire e infine interagire con varie parti interessate(pubbliche e private) per coinvolgerle in una potenziale roadmap verso l’economiacircolare. I risultati dello studio sono stati utili per evidenziare la necessità di trasformazione dauna relativa linearità nel sistema economico di Bruxelles ad un’economia circolare. Lostudio ha permesso altresì di identificare potenziali circuiti di flussi urbani pertinenti,come i rifiuti di costruzione e demolizione. Le informazioni hanno fornito un preziosocontributo per selezionare i settori e le azioni chiave che, successivamente, hannodato forma al nostro programma regionale per l’economia circolare “Essere circolari”,adottato dal governo della regione di Bruxelles nel 2016 per un periodo di 4 anni. Dagli insegnamenti tratti durante lo svolgimento dellostudio sul metabolismo urbano è emerso che questotipo di analisi richiede anche un approccio a lungotermine. Non tutti i dati erano immediatamentedisponibili. Abbiamo dovuto raggiungere uncompromesso tra la completezza e la solidità dei dati.Lo stock di materiali (che rappresenta potenzialirifiuti futuri), ad esempio, era molto difficile da determinare e abbiamo dovutoformulare diverse ipotesi per ottenere stime per alcuni flussi. Ciò non deve esserevisto come un ostacolo insormontabile e dobbiamo accettare l’idea di iniziare con idati a disposizione. Una volta individuate, queste lacune a livello di dati possonoessere affrontate con un approccio a più lungo termine.

Un’altra sfida importante è quella di andare oltre i dati quantitativi e interagire conle parti interessate che si occupano dei flussi per raccogliere dati qualitativi al fine diavere una migliore comprensione della struttura alla base dei movimenti dei flussi”.

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Focus tematico: gli edifici

I rifiuti da costruzione e demolizione (CDW)31 rappresentano uno dei flussi di rifiuti piùpesanti e voluminosi generati nell’UE; si tratta di un settore in cui l’applicazione dell’LCApuò determinare importanti vantaggi per l’ambiente. I rifiuti da costruzione e demolizionerappresentano all’incirca il 25% - 30% di tutti i rifiuti generati nell’UE e consistono innumerosi materiali, fra cui calcestruzzo, mattoni, gesso, legno, vetro, metalli, plastica,solventi, amianto e terreno scavato, molti dei quali possono essere riciclati. I rifiuti dacostruzione e demolizione derivano da attività come costruzione di edifici e diinfrastrutture civili, demolizione totale o parziale di edifici e di infrastrutture civili,pianificazione e manutenzione delle strade.

La gerarchia dei rifiuti, stabilita all’articolo 4, paragrafo 1, della direttiva quadro sui rifiuti(2008/98/CE) 32 , definisce l’ordine di priorità della gestione giuridicamente vincolante:prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo esmaltimento come ultima opzione auspicabile.In generale, l’applicazione della gerarchia dei rifiuti dovrebbe portare a trattare i rifiutinel modo più efficiente in termini di risorse. Tuttavia, come indicato all’articolo 4,paragrafo 2, della direttiva quadro sui rifiuti, si può ricorrere all’impostazione in termini diciclo di vita (Life Cycle Thinking - LCT) – esposta in dettaglio nelle sezioni che seguono –per integrare la gerarchia dei rifiuti, al fine di identificare le opzioni che danno il migliorrisultato ambientale complessivo. L’impostazione in termini di ciclo di vita è un approccioconcettuale che mira a identificare i miglioramenti e a ridurre gli impatti complessivi dibeni o servizi (prodotti) in tutte le fasi dei cicli di vita associati, dall’estrazione etrasformazione della materia prima alla fabbricazione del prodotto, attraverso ladistribuzione, l’uso e il destino finale al termine del ciclo di vita.

Analisi dei vari tipi di strumenti per l’economia circolare che potrebbero essere applicati alfine di ottimizzare le diverse fasi del ciclo di vita degli edifici.Il concetto di impostazione in terminidi ciclo di vita33 serve a evitare lasituazione di dover risolvere unproblema creandone un altro. Essaevita il cosiddetto “spostamento degli

31 Protocollo UE per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione - 32 Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio -

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oneri”, ad esempio da una fase del ciclo di vita ad un’altra, da una regione all’altra, dauna generazione a quella successiva o tra diversi tipi di impatti. Può essere quantificata inmodo strutturato, generale, attraverso la valutazione del ciclo di vita, che può fornire unapproccio rigoroso per migliorare il supporto al processo decisionale in materia di gestioneambientale.

Gli obiettivi principali dell’impostazione in termini di ciclo di vita sono quelli di ridurrel’uso delle risorse di un prodotto e le emissioni nell’ambiente nonché di migliorarne ilrendimento socioeconomico lungo tutto il ciclo di vita. Ciò potrebbe facilitare la creazionedi collegamenti tra dimensioni economiche, sociali e ambientali all’interno diun’organizzazione e lungo tutta la sua catena di valore.

L’interazione del settore della costruzione con altre politiche e settori urbani L’impostazione in termini di ciclo di vita sottolinea il fatto che i rifiuti da costruzione edemolizione incidono non solo sull’ambiente edificato, ma anche su altri settori urbani,rappresentando così un importante strumento per affrontare tali rifiuti nel contesto delmetabolismo urbano. Il modo in cui i rifiuti sono analizzati e trattati incide sull’ambientenaturale, sulla biodiversità e sulla salute umana (attraverso la qualità dell’aria), ma anchesulle politiche energetiche, sulla gestione delle risorse urbane e sulla qualità dell’aria.

Nei paesi sviluppati, ad esempio, gli esseri umani trascorrono all’incirca il 90% della lorovita all’interno di edifici34. Dal momento che gli esseri umani sono esposti ad una serie disostanze chimiche derivanti da elementi d’arredo e finiture, la salute è diventata semprepiù oggetto di attenzione in relazione agli ambienti interni. Anche altre operazionieseguite all’interno degli edifici determinano un impatto sulle reazioni fisiologiche epsicologiche. La progettazione e l’aspetto degli edifici necessitano sempre più di misureattive per mantenere condizioni che garantiscano la salute e il benessere generale dei lorooccupanti.

Inoltre, la costruzione ha un impatto notevole sull’ambiente per il suo consumo di energia,sia direttamente sia nell’integrazione dei materiali che utilizza. La grande massa dimateriali utilizzati consuma un’enorme quantità di energia per il trasporto, che produceCO2, gas acidi e ossidi di azoto (NO2), contribuendo alla pioggia acida e alla produzione dismog fotochimico. Inoltre, l’uso di energia derivata da combustibile fossile nellaproduzione di materiali, il processo di costruzione, nonché dagli utilizzatori dell’edificiodurante tutto il suo periodo di vita rappresenta un’altra fonte di notevoli quantità di CO2

35.In aggiunta, i materiali provengono da numerose fonti e fornitori, e la riduzione al minimodei rifiuti è un problema importante. Benché molti materiali in uso siano comuni allamaggior parte dei siti, la frammentazione dello sviluppo limita la portata pratica delriciclaggio. Inoltre, nonostante la lunga vita dei prodotti, la loro demolizione oriconversione finale possono generare notevoli quantità di rifiuti per lo smaltimento delterreno, a meno che non sia previsto un riutilizzo.

In termini di habitat naturale, numerose tematiche ambientali sono interessatedall’interazione dell’uso del suolo, del sistema di pianificazione e dell’industria della33 ,4 Supporting Environmentally Sound Decisions for Construction and Demolition (C&D) Waste Management - 34 Clements-Croome D. Creating the productive workplace. Londra: Taylor&Francis; 2000.35 Willmott Dixon, The Impacts of Construction and the Built Environment -

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costruzione. Ad esempio, la biodiversità sui siti può essere devastata da costruzioni edall’estrazione di minerali per l’industria della costruzione. Tuttavia, è possibile elaborareun’ampia gamma di iniziative per la conservazione della natura e designazioni di zone pertrarre vantaggi sostenibili dagli habitat, proteggendoli nel contempo.

Inoltre, l’attività legata alla costruzione ha un impatto notevole sui movimenti ditrasporto. Le operazioni estrattive possono esercitare una considerevole pressione sullarete stradale locale e sugli usi delle zone limitrofe. In aggiunta, le costruzioni completatee la loro interrelazione con altri usi del suolo possono influenzare la propensione a sceltein termini di viaggio e modi di trasporto. L’interazione tra l’ambiente edificato el’ambiente naturale ha un impatto significativo anche sul sistema idrologico. L’effettocombinato dell’espansione urbana e dell’intensificazione agricola ha superato la capacitàdel terreno di assorbire livelli eccezionali di precipitazioni. Nel contempo, le precipitazionisono diventate più intense, concentrate e irregolari. Il sistema di pianificazione dellospazio e la progettazione degli edifici e dei paesaggi hanno quindi un ruolo da svolgere perassorbire i nuovi picchi di precipitazioni e ridurre così lo stress sui sistemi di drenaggio efluviali.

Mentre la suindicata categorizzazione fornisce un quadro adatto alla discussione delletematiche, alcune questioni possono essere considerate separatamente e occorre prestarela dovuta attenzione alle numerose interazioni e interdipendenze esistenti tra:

- i comparti terra, acqua e aria;- l’ambiente interno ed esterno;- le conseguenze locali, regionali e globali derivanti da alcune attività;- i cambiamenti comportamentali (ad esempio modelli di traffico) e altri impatti

secondari.

Raccomandazioni per un approccio integrato delle politiche in materia di costruzione con altre politiche urbaneTenendo conto dell’interazione dei rifiuti de costruzione e demolizione con altri settoriambientali, sociali ed economici urbani, i criteri descritti di seguito forniscono una guidaper selezionare le migliori opzioni ambientali per tipici rifiuti da costruzione edemolizione, applicando la gerarchia dell’UE e l’approccio dell’impostazione in termini diciclo di vita.

Riduzione dei rifiuti

I rifiuti da costruzione possono essere ridotti in misura significativa. Ciò è dovutoprincipalmente alla riduzione dell’input iniziale di risorse non rinnovabili (come ilcalcestruzzo) del 60%36. Inoltre, la struttura di un edificio ibrido con legno pesa il 30% inmeno, il che determina un uso ridotto di materiali per le fondamenta. 1 m3 di legno farisparmiare all’incirca 1 tonnellata di CO2, per cui gli edifici che usano costruzioni ibridecon legno fungono da deposito temporaneo di carbonio ed evitano ulteriormente le

36 Progetto di ricerca (responsabile del programma BMVIT “Haus der Zukunft”), “LifeCycle Tower– energy-efficient high-rise buildings made of wood with modular construction type”, Rhomberg Bau GmbH Austria, 2009-2010.

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emissioni di CO2 e il consumo di energia primaria dei materiali da costruzioneconvenzionali. L’intero ciclo di vita dell’edificio è il punto focale della pianificazione, apartire dalle materie prime e dalle risorse utilizzate, passando per la costruzione, l’uso ela conversione dell’edificio, fino allo smantellamento e al riutilizzo. Gli orientamenti inmateria di smantellamento non dovrebbero essere trascurati a loro volta. Anche laprogettazione della facciata fa parte di una pianificazione sostenibile e intelligente ed èbasata sulla direzione che assume l’edificio in termini di proporzione di superfici vetrate eombreggiatura. Al termine del ciclo di vita la facciata può essere sostituita parzialmente ototalmente senza danneggiare il quadro strutturale dell’edificio.

In ogni domanda edilizia il proprietario dell’edificio dovrebbe allegare un elenco deimateriali utilizzati all’attenzione delle autorità. In tal modo si garantisce che le autorità ei proprietari di un edificio sappiano quali e quanti materiali sono installati in un nuovoedifico.

Riutilizzo di materiali e di componenti

Ove possibile, gli agenti immobiliari dovrebbero cercare opportunità per separare eriutilizzare direttamente i materiali - in loco e non. Quando i materiali a base di mineralinon sono riutilizzati in loco, occorre prestare attenzione alla distanza alla qualepotrebbero essere trasportati. Potrebbe essere necessaria una valutazione del ciclo di vitaper comprendere in che misura il trasporto incide realmente sul risultato ambientalecomplessivo.

Materiali nel flusso di rifiuti con elevati impatti “integrati”

Laddove sono presenti metalli (adesempio alluminio, acciaio, rame) inquantità sufficienti in un flussomisto di materiali da costruzione edemolizione, la separazione a fini diriciclaggio potrebbe essere la

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migliore opzione ambientale. Le revisioni WRAP di studi di valutazione del ciclo di vita checomparano i percorsi di gestione dei rifiuti per diversi materiali (WRAP 2007, 2010)37

corroborano questo risultato. I materiali sonno relativamente facili da separare (spessomanualmente in loco, o a livello centrale attraverso tecniche di separazione fisica).Separandoli, possono essere fusi e utilizzati al posto di materie prime, la cui produzionerichiede un impiego più intensivo di energia. Il medesimo principio è applicabile allaplastica e al vetro, purché siano immediatamente separabili dal flusso di rifiuti e nonvengano contaminati. È stato dimostrato che il riciclaggio di plastica e vetro è il piùvantaggioso per l’ambiente quando tali prodotti sono riciclati nella loro forma originale,senza perdita di qualità/rendimento. È importante, quindi, prendere in considerazione illoro destino finale di riciclaggio.

Piani a spazio unico

Inoltre, i piani a spazio unico consentono destinazioni intercambiabili, che comportano unamaggiore durata di vita dell’edificio.

Frazione inerte restante

In generale è vantaggiosoriciclare i materiali di origineminerale che contengono bassilivelli di contaminazione. Ad esempio, il riutilizzo degli aggregati (mattoni, ecc.) in loco èl’opzione preferita ove possibile, dal momento che si evitano gli impatti del trasporto. Lafrantumazione, calibratura e pulizia non in loco degli aggregati e il loro successivotrasporto e riciclaggio comporteranno un onere ambientale che potrebbe dover essereconsiderato con attenzione dalla prospettiva del ciclo di vita. Se non è possibileritrattare/riciclare/riutilizzare la frazione inerte in loco, devono essere prese inconsiderazione per i rifiuti rimanenti altre opzioni di smaltimento che minimizzino gliimpatti del trasporto.

Studi di casi europei che espongono l’applicazione degli approcci del metabolismo urbano nel settore delle costruzioni1) Riutilizzo di materiali da costruzione in un sito di costruzione temporaneo - esempiodel London 2012 Olympic Park

L’Olympic Delivery Authority (ODA) aveva stabilito rigorosi obiettivi di sostenibilità per lademolizione del Parco olimpico, compreso un obiettivo generale del 90% almeno per pesodi materiale da demolizione da riutilizzare o riciclare. L’obiettivo globale dell’ODA è statosuperato dell’8,5%, con meno di 7 000 tonnellate conferite in discarica. I principaliinsegnamenti tratti da questo progetto includono i contributi e i collegamenti del settoredelle costruzioni con altre tematiche/politiche urbane:

1. effettuare un audit pre-demolizione e includere un’indagine sulla bonifica;2. utilizzare questi dati e procedere a consultazioni con specialisti della bonifica,

definire gli obiettivi principali per il riutilizzo e la bonifica per i materiali principali

37 WRAP (2010) Environmental Benefits of Recycling – Aggiornamento 2010. WRAP, Banbury, Regno Unito.

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Destinazioni intercambiabili Albergo– Alloggio – Ufficio, Cree GmbH

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prima di pubblicare bandi di gara, idealmente collegati agli obiettivi per ilcarbonio;

3. includere obiettivi chiari di bonifica e riutilizzo separati e in aggiunta all’obiettivogenerale di riciclaggio e indicarli in modo chiaro nella procedura di gara e neicontratti. Esplicitare la responsabilità per la demolizione;

4. incentivare l’uso di contraenti specializzati e il raggiungimento degli obiettivi diriutilizzo;

5. imporre la misurazione, nell’ambito del progetto, dell’impatto totale del carboniodel processo di demolizione e della nuova costruzione sul sito;

6. imporre l’inserimento del riutilizzo in una banca dati dei materiali e inserirlo neipiani di gestione dei rifiuti del sito;

7. si raccomandano workshop di gruppo in materia di progettazione e comunicazionicon altri progetti di riabilitazione locale; le visite regolari sul sito sonofondamentali;

8. includere l’uso di materiali riutilizzati ripresi dal sito nei contratti di progettazionee costruzione per le nuove costruzioni;

9. uno spazio di stoccaggio sufficiente è vitale per consentire il riutilizzo di prodottida costruzione.

Una relazione dettagliata dell’iniziativa è reperibile nella relazione per il riutilizzo e ilriciclaggio al parco olimpico di Londra 201238.

2) – un esempio belga di tracciabilità dei rifiuti da costruzione e demolizione39

è un’organizzazione indipendente, senza scopo di lucro, di gestione delle demolizioni riconosciuta dalle autorità pubbliche belghe che rilascia un “certificato di demolizione selettiva” per uno specifico materiale derivante da rifiuti da costruzione e demolizione raccolto in modo differenziato sul sito di demolizione e inserito successivamente in un sistema di tracciabilità.

Tracimat rilascia un certificato di demolizione selettiva solo dopo che i rifiuti sono entratinel sistema di tracciabilità. Il processo di tracciabilità inizia con la preparazione di uninventario di demolizione e un piano di gestione dei rifiuti da parte di un esperto primadella demolizione selettiva e dei lavori di smantellamento. Tracimat verificherà la qualitàdell’inventario di demolizione e del piano di gestione dei rifiuti e rilascerà unadichiarazione di conformità. Il motto generale di questa politica è “Un inserimento pulitorestituisce un risultato pulito”. Inoltre spiega la distinzione tra flussi con un profilo dirischio ambientale basso (Low Environmental Risk Profile - LERP) e flussi con un profilo dirischio ambientale elevato (High Environmental Risk Profile - HERP). Tracimat è un tipo disistema di tracciabilità per i detriti derivanti dalla demolizione differenziata.

38 Reuse and Recycling on the London 2012 Olympic Park, 39 Confederazione dei costruttori fiamminghi, 2016,

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Focus tematico: rifiuti alimentari

I rifiuti alimentari costituiscono un importante problema ambientale, sociale edeconomico. Uno studio commissionato dall’UE e pubblicato in Environmental ResearchLetters mostra che i residenti di 6 paesi europei producono in media 123 kg di rifiutialimentari pro capite41. Circa l’80% dei cibi gettati via (circa 97 kg) è commestibile edovrebbe essere recuperato. Rispetto alla media dell’UE, ciò significa che ogni anno sipotrebbero evitare 47 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari. Ai fini di una miglioreaccuratezza dei dati, gli scienziati che hanno condotto lo studio hanno tenuto conto dellerisorse di acqua e azoto utilizzate per preparare il cibo. Lo studio, che ha raccolto i dati di6 paesi - Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Germania e Romania - si è basatosui dati relativi ai rifiuti alimentari dei consumatori dell’UE. Esso ha considerato i rifiutialimentari sia delle famiglie sia del settore della ristorazione (ristoranti, scuole).Non sorprende che la maggior parte dei cibi gettati via è costituita da frutta, verdure,cereali e carne.Associando i dati, i ricercatori hanno potuto rilevare che un cittadino britannico getta viaogni giorno in media l’equivalente di una lattina. I rumeni, che sono i meno spreconi tra iresidenti degli Stati oggetto dello studio, gettano via l’equivalente di una mela al giorno apersona. Estrapolando i dati rispetto ad altri Stati dell’UE, i ricercatori hanno concluso chegli europei comprano 22 milioni di tonnellate di cibi ogni anno, cifra corrispondente a unaperdita di acqua (necessaria per produrre questi cibi) di 57 chilometri cubi l’anno.

Uno studio complementare di livello mondiale delle Nazioni Unite sottolinea che,riducendo lo spreco totale di cibo del 25%, si potrebbe nutrire l’intera popolazione cheattualmente soffre la fame, ovvero 795 milioni di persone42. A livello mondiale, secondo iprincipali risultati dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)43, 1,3miliardi di tonnellate di alimenti vengono gettati via ogni anno, quasi un quarto dellaproduzione totale di alimenti; frutta e verdura, più radici e tuberi mostrano il maggiortasso di spreco fra tutti gli alimenti. Le perdite e gli sprechi quantitativi globali di alimentia livello annui sono all’incirca del 30% per i cereali, 40-50% per le radici, frutta e verdura,20% per i semi oleosi, la carne e i latticini più il 35% per il pesce (cfr. la tabella 4sottostante).

Tabella 4: principali risultati sulla perdita e sullo spreco di alimenti individuati dalla FAO

Le statistiche44 riguardano 5 catene dell’industria alimentare45

(coltivazione, post raccolto, trattamento, distribuzione, consumo)

41 (link consultato nel dicembre 2018)42

(link consultato nel dicembre 2018)43 Informazioni disponibili all’indirizzo (link consultato nel gennaio 2019)44 Secondo la FAO 45 La ricerca ha preso in considerazione le 7 regioni più importanti del mondo: Europa; America del norde Oceania; Asia industrializzata; Africa sub-sahariana; Africa del nord, Asia occidentale e centrale; Asia meridionale e sud-orientale, America latina.

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CEREALI30% delle perdite

alimentari dicereali

Nei paesi industrializzati, i consumatori gettano via 286 milioni di tonnellate di cereali. Sono gettati via 763 milioni di scatole di pasta.

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

PRODOTTILATTIERO-CASEARI

20% delle perditedi latticini

Nella sola Europa, 29 milioni di tonnellate di prodotti lattiero-caseari sono perduti o sprecati ogni anno. Ciò corrisponde a 574 miliardi di uova.

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

PESCE EFRUTTI DI

MARE

35% delle perditedi pesci e frutti

di mare

L’8% dei pesci catturati a livello mondiale è rigettato in mare. Nella maggior parte dei casi i pesci sono morti, moribondi o gravemente danneggiati.Ciò corrisponde a quasi 3 miliardi di salmoni dell’Atlantico.

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

FRUTTA E VERDURA

45% delle perditedi frutta everdura

Insieme alle radici e ai tuberi, la frutta e la verduraregistrano i maggiori tassi di spreco fra tutti gli alimenti; quasi la metà di tutta la frutta e verdura viene sprecata.Un esempio: 3,7 mila miliardi di mele

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

CARNE20% delle perdite

di carne

Dei 263 milioni di tonnellate di carne prodotti a livello globale, oltre il 20% viene perso o sprecato.Ciò corrisponde a 75 milioni di mucche.

Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

SEMI OLEOSIE LEGUMI

20% delle perditedi semi oleosi e

di legumi

Ogni anno, il 22% della produzione mondiale di semioleosi e di legumi viene persa o sprecata.Ciò corrisponde alle olive necessarie per produrre abbastanza olio per riempire quasi 11 000 piscine olimpioniche.

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Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

RADICI ETUBERI

45% delle perditedi radici e tuberi

Solo nell’America del nord e in Oceania, 5 814 000 tonnellate di radici e di tuberi sono sprecate nella sola fase del consumo.Ciò equivale a poco più di 1 miliardo di sacchi di patateUlteriori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo:

La normativa dell’UE in materia di rifiuti adottata di recente46 (22 maggio 2018) prevede ilmonitoraggio delle misure di prevenzione dei rifiuti negli Stati membri dell’UE e stabiliscenuovi obblighi di comunicazione sul riutilizzo e sui rifiuti alimentari, che sarannofondamentali per raggiungere meccanismi armonizzati di raccolta e comunicazione di dati.I rifiuti alimentari sono inclusi anche nel quadro di monitoraggio per l’economia circolare(COM/2018/029 final).Alcuni paesi hanno adottato specifiche politiche nazionali e regionali nonché alcuni pianiper affrontare la questione relativa alla riduzione dei rifiuti alimentari. Le strategie e iprogetti mirano a individuare i fattori alla base della produzione di rifiuti alimentari e lemigliori prassi di prevenzione, sviluppare metodologie di quantificazione e promuovereaccordi tra governi, imprese e parti interessate locali. Inoltre, alcuni progetti sonoincentrati sullo sviluppo di tecnologie o soluzioni innovative per aumentare l’efficienzadella differenziazione.

A livello urbano, la strategia più comune per prevenire i rifiuti alimentari è la promozionedel compostaggio domestico o la riduzione dei rifiuti alimentari evitabili, ovvero prodottiinvenduti ancora adatti per il consumo.In generale, il compostaggio domestico avviene su base volontaria, senza compensazionefinanziaria o incentivo diretto, e il numero di famiglie in possesso di una compostiera èancora ridotto. Nemmeno la raccolta gratuita, porta a porta, dei rifiuti verdi e digiardinaggio offerta in alcuni comuni incentiva il compostaggio domestico. Una riduzionedella tassa sui rifiuti per le famiglie che effettivamente conferiscono meno rifiuti residuidestinati al trattamento potrebbe promuovere la partecipazione dei cittadini a questo tipodi azioni. Il compostaggio domestico, peraltro, è un’attività che non è stata ampiamentespiegata (ad esempio nelle scuole, nelle istituzioni); pertanto i cittadini hanno una scarsaconoscenza pratica di come trattare i rifiuti organici.

Esistono anche iniziative del settore privato per la prevenzione dei rifiuti alimentari,aventi soprattutto una dimensione sociale. La prevenzione dei rifiuti alimentari neiristoranti e nei bar è stata anche l’obiettivo di parecchie azioni. Fra le iniziative disuccesso menzioniamo azioni con dimensione sociale per evitare lo smaltimento di generi

46 (link consultato nel dicembre 2018)

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alimentari ancora adatti per il consumo, destinandoli al nutrimento di persone a bassoreddito. Nonostante tali azioni, la prevenzione dei rifiuti alimentari è ancora irretita daabitudini culturali e dalla mancanza di reali incentivi a ridurre i rifiuti. I rifiuti residui deiristoranti sono mischiati con i rifiuti domestici e le tariffe sono molto basse, il che nonincentiva queste imprese ad agire per la riduzione dei rifiuti o per la differenziazione.Inoltre, la raccolta dei biorifiuti è ancora un’attività di nicchia, priva di economie di scala.

Le misure più comuni per ridurre i rifiuti alimentari (misure che sono spesso “alla portata”e non richiedono importanti investimenti) includono: vendita di prodotti ortofrutticolidall’aspetto non gradevole, vendita di alimenti a prezzi bassi, donazione degli alimentirimasti nei ristoranti a mense sociali, case degli studenti, misure legislative perincoraggiare la riduzione dei rifiuti alimentari, applicazioni intelligenti che insegnino aprevenire e a ridurre i rifiuti.

PUNTO DI ATTENZIONE: raccolta delle 19 migliori prassi di prevenzione dei rifiuti alimentari nell’ambito di UrbanWINS

Leggere le utilizzando gli strumenti di ricerca forniti sul sito Internet all’indirizzo >

Alcuni esempi di prevenzione dei rifiuti alimentari disponibili sul sito Internet diUrbanWINS sono elencati di seguito:

“”47, del Comune di Cremona: consiste nella distribuzione di 100 000 vassoi di alluminioche il Consorzio imballaggi alluminio (CIAL) ha fornito agli enti pubblici che hannoaderito all’iniziativa contro i rifiuti alimentari.

48 - La Città metropolitana di Roma ha pubblicato un bando di gara per l’assegnazionedi contributi ai comuni che intendono intraprendere progetti per ridurre i rifiutialimentari e recuperare gli alimenti invenduti a favore di enti di beneficenza o perl’alimentazione degli animali.

è una cooperativa di consumatori senza scopo di lucro, creata per ridurre gli alimentiscartati a causa del loro aspetto, che convoglia direttamente dagli agricoltori dellaregione ai consumatori parte della produzione di frutta e verdura attualmente scartataper mere ragioni estetiche – forma, dimensione o colore.

: la ristorazione scolastica rappresenta una parte importante del bilancio destinato agliappalti della città di Torino. In media, ogni anno sono distribuiti 8 milioni di pasti, conun costo di circa 40 milioni di EUR. Un interesse specifico del piano strategico verso lacittà intelligente di Torino era quello di offrire un servizio di ristorazione scolastica abasse emissioni di carbonio: nel suo bando di gara più recente, Torino (Italia) ha

47 Migliore prassi disponibile all’indirizzo

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introdotto varie misure e inserito diversi criteri per l’attuale contratto di ristorazionescolastica al fine di ridurre la relativa impronta di carbonio.

Nell’ambito dell’area inserimento lavorativo, è un servizio di contrasto alla povertà eal disagio sui territori di Monterotondo (RM), Mentana (RM) e Fara in Sabina (RI).L’obiettivo è quello di recuperare il cibo inutilizzato dalle scuole del territorioridistribuendolo alle persone in difficoltà individuate dai servizi sociali. Il programmaorganizza altresì attività di sensibilizzazione all’interno delle scuole per spiegare ai piùpiccoli e all’intera cittadinanza l’importanza del recupero del cibo e della necessità dievitare lo spreco alimentare.

: fino al 2003 la Sardegna è stata il fanalino di coda in Italia e in Europa per quantoriguarda la gestione dei rifiuti. Con un tasso di raccolta differenziata del 3,8%, questapopolare isola turistica era abituata a spedire tutti i rifiuti rimanenti in discariche edinceneritori. Tuttavia, una strategia basata sulla promozione della raccoltadifferenziata, con particolare attenzione per i biorifiuti, e un sistema di incentiviaccuratamente progettato tra diversi comuni, promotori della transizione verso unasituazione zero rifiuti, stanno dando risultati concreti. Nel 2016 la Sardegna ha raccoltoin modo differenziato il 56% dei propri rifiuti, e prevede di raggiungere l’80% entro il2022 sull’intera isola.

Focus su uno strumento volontario – rifiuti alimentari a Cremona,Italia

Per superare i problemi più importanti che si profilano al giorno d’oggi, quali transizioneenergetica, mobilità urbana, qualità dell’aria, adattamento climatico, uso sostenibile delsuolo e soluzioni naturali, è essenziale sapere come agire simultaneamente a tutti i livellidi governo: dagli accordi internazionali all’impegno delle amministrazioni comunali,attraverso l’adozione di strumenti volontari e politiche di mitigazione direttamenteconnessi alla vita sociale. L’adozione di strumenti volontari e di politiche di mitigazionedirettamente connessi alla vita sociale contribuisce all’uso, alla diffusione e allo scambiodi buone prassi nonché alla creazione di “reti” che, attraverso un approccio multi- livello,consentiranno alle città, agli Stati membri, alle istituzioni dell’UE e alle parti interessatedi lavorare insieme su un piano di parità, individuando città e territori “esperti” in grado dicondividere e sostenere altre comunità per consentire la replicabilità delle loro miglioriprassi. Particolare attenzione va riservata agli strumenti volontari promossi dalle autoritàlocali che, data la loro natura flessibile, si sono rivelati estremamente applicabili in molticampi, come nel caso degli approcci volontari per la prevenzione dei rifiuti alimentari diCremona.

Il Comune di Cremona – coordinatore del progetto UrbanWINS - ha attuato una serie diazioni volontarie al fine di ridurre la quantità di rifiuti alimentari e di aumentare lapercentuale di recupero alimentare, incoraggiando accordi con varie organizzazioni qualiONG, aziende pubbliche e private operanti nella produzione, distribuzione ecommercializzazione di prodotti e servizi, gruppi vulnerabili. Queste azioni includevanocampagne di sensibilizzazione ambientale, nonché eventi di formazione e informazione. Inparticolare, il Comune di Cremona ha stabilito l’obiettivo di lottare contro i rifiuti

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alimentari attraverso lo sviluppo e la sperimentazione di metodi di ricerca e innovazione,nonché l’attuazione di approcci interdisciplinari e partecipativi.

L’approccio del Comune di Cremona per la prevenzione dei rifiuti alimentari consiste, daun lato, nel ridurre i rifiuti per ciascuna fase della catena alimentare (produzione,trattamento, distribuzione e somministrazione) e nel recuperare gli alimenti invenduti afini di solidarietà e, dall’altro, nel sensibilizzare cittadini, imprese, enti governativi el’intera società sul tema della prevenzione dei rifiuti alimentari.

L’approccio di Cremona sui rifiuti alimentari si è basato sul coinvolgimento del più altonumero di parti interessate. La natura volontaria degli strumenti di prevenzione dei rifiutialimentari facilita la creazione di sinergie tra i vari attori della catena diapprovvigionamento alimentare (agricoltori, aziende, associazioni, consumatori, entilocali, ecc.) che, a loro volta, consentono alle autorità pubbliche di avvalersi delle azionicollettive per affrontare meglio la maggior parte delle questioni legate ai rifiuti alimentari(ad esempio povertà alimentare, promozione di regimi alimentari sostenibili, recupero deirifiuti alimentari, riciclaggio dei rifiuti organici per produrre compost o energiarinnovabile, e trasformazione verso un’economia alimentare diversificata).

Con il sostegno di varie parti interessate, è stata creata una rete territoriale virtuosa diproduttori e distributori (negozi di piccole e grandi dimensioni), ristoranti e organizzazionisenza scopo di lucro, che sta portando avanti varie iniziative:

l’adozione di protocolli d’intesa con i dettaglianti su ampia scala per tracciare irifiuti alimentari e i prodotti invenduti, e con associazioni senza scopo di lucro perla distribuzione degli alimenti recuperati, ad esempio l’accordo nell’ambito delprogetto “NO SPRECO” tra il Comune di Cremona e un’associazione senza scopo dilucro che si impegna a raccogliere prodotti alimentari invenduti distribuendoli aisoggetti bisognosi;

la diffusione e il sostegno all’attuazione di buone prassi per la ristorazionescolastica, sotto il profilo della scelta e della preparazione del cibo, e la gestionedei rifiuti alimentari - la città ha distribuito agli studenti delle scuole primarie undiario per scrivere le buone azioni compiute nella gestione dei prodotti alimentari;

la promozione di mercati di agricoltori con prodotti locali, biologici, a chilometrozero;

la promozione di lottizzazioni urbane per aumentare la quantità di rifiuti organiciutilizzati a fini di compostaggio;

l’immagazzinamento dei beni e dei prodotti recuperati ai fini di una successivaridistribuzione (attraverso piattaforme sul web, app e altri strumenti interattivi);

la diffusione di linee guida per un’organizzazione corretta e sostenibile di eventipubblici (decalogo delle EcoFeste), con attenzione per gli aspetti seguenti: usodelle acque pubbliche, servizi da tavola in materiale biodegradabile, correttadifferenziazione dei rifiuti, consegna degli alimenti invenduti a organizzazioni senzascopo di lucro;

l’incoraggiamento dei cittadini a praticare il compostaggio domestico; l’accordo tra il comune e gruppi di cittadini per attuare la gestione di giardini che

rivitalizzano le aree verdi abbandonate.

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Tutti gli strumenti suindicati sono emersi dalla partecipazione attiva dei cittadini diCremona, sia come produttori, distributori e consumatori i quali, attraverso unaconsultazione e collaborazione costanti, hanno contribuito a individuare priorità, metodi esoluzioni per ridurre la quantità di rifiuti alimentari prodotta al fine di limitare l’impattoambientale e lottare contro le disuguaglianze sociali ed economiche.

Le azioni adottate o in fase di adozione riguardano non soltanto la catena diapprovvigionamento alimentare, ma anche l’amministrazione comunale, gli operatori deiservizi di raccolta dei rifiuti, i cittadini, le scuole, le ONG e gli organi di controllo. Il ruolodegli attori coinvolti è determinato dal progetto al quale scelgono di partecipare edall’accordo firmato con l’amministrazione comunale.

Risorse:

• Per ulteriori informazioni consultare il seguente link: • http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazional

e/servizi-e-informazioni/cittadini/Tutela-ambientale/Gestione-dei-rifiuti/reti-territoriali-virtuose-contro-spreco-alimentare/reti-territoriali-virtuose-contro-spreco-alimentare

• http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/08/30/16G00179/sg

2.2.2 Analisi e conti del metabolismo urbano

Se vogliamo descrivere una città in termini di metabolismo urbano, dobbiamo identificaretutti i flussi di materiali e risorse che entrano nella città e ne escono, per garantire esostenere le capacità delle persone di produrre e consumare i prodotti e servizi di cuihanno bisogno e di mantenere l’ambiente edificato. In generale, le materie prime, iprodotti e l’energia entrano nel sistema urbano, mentre i rifiuti e le emissioni escono dalsistema. Tutti questi elementi possono essere suddivisi in ulteriori categorie, iniziandodalle domande di base: che tipo di materie prime, che tipo di prodotti e rifiuti, e così via.Ma la cosa più importante in questa fase è comprendere i fattori che determinano laquantità e la qualità di tali flussi: aspetti sociopolitici, elementi di architettura epianificazione, conoscenze delle persone, informazioni e tecnologie disponibili, valori,questioni culturali e di genere.

In linea di principio, se una città mira a essere più sostenibile, deve ridurre la quantità deiflussi di materiali e di energia e migliorarne la qualità da un punto di vista ambientale,rendendoli cioè meno dannosi per la salute umana e gli ecosistemi. Quest’approccio offreun orientamento immediato per le politiche in materia di prevenzione e gestione deirifiuti. La riduzione alla fonte della quantità di flussi di materiali che entrano nel sistemaurbano rappresenta il primo passo per la prevenzione dei rifiuti: infatti, secondo la primalegge della termodinamica, ciò che esiste in un sistema non può essere né creato nédistrutto, ma può essere trasformato. D’altro canto, gestire i flussi di rifiuti significagestire i flussi di materiali che sono entrati nel sistema urbano in modo che possano

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trattenerli nel sistema il più a lungo possibile, perché sono ancora utili (e pertanto possonoessere materiali da riutilizzare, riparare, riciclare). Di conseguenza, la produzionecomplessiva di rifiuti viene ridotta.

Le forze trainanti elencate sopra (aspetti sociopolitici, pianificazione, conoscenze, ecc.)diventeranno volani del passaggio alla sostenibilità, influenzando i flussi di materiali, equindi le attività di produzione e consumo che caratterizzano il sistema urbano. Partendoda una prospettiva economica, ciò implicherà uno spostamento da un sistema lineare ealtamente dipendente dai materiali ad un sistema più circolare e meno dipendente daimateriali e dall’energia.

I conti del metabolismo urbano possono accompagnare e stimolare i cambiamentinecessari, fornendo informazioni quantitative e indicatori sui materiali che devono essereridotti e gestiti nel tempo. I principi e le tecniche di analisi o contabilità dei flussi dimateriali (MFA) rappresentano il punto di partenza per la messa a punto di indicatoripertinenti, dal momento che mirano a rappresentare sistemi economici (territoriali oindustriali/produttivi) dal punto di vista dei materiali.

Il sistema di ripartizione dei CFM-IE (Eurostat, 2001)

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APPROFONDIMENTO

Leggere il RIQUADRO 1 per ulteriori dettagli sulla contabilità dei flussi di materiali (MFA)

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A livello di UE, l’uso dell’MFA è stato standardizzato per la realizzazione dei conti dei flussidi materia a livello di intera economia [cfr. Eurostat 2001,Economy-wide Material FlowAccounts and Derived Indicators-A Methodological Guide (conti dei flussi di materia alivello di intera economia e indicatori derivati - Guida metodologica)]. Seguendo questistandard, sono stati elaborati anche MFA regionali e urbani.

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ALTRE FONTI

Il sito contiene una rassegna di studi, iniziative e pubblicazioni sul metabolismo urbano nel mondo.

FONTI UFFICIALI E STUDI DI CASI

La guida metodologica di Eurostat per i CFM-IE è disponibile : La guida alla compilazione 2013 può essere consultata :

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TESTIMONIANZA SULL’MFA DELLA CATALOGNA

Carme Saborit, responsabile per le imprese e l’occupazione, vicedirettore della produzione e del coordinamento di Idescat (Istituto statisticodella Catalogna):

“ sta conducendo un progetto statistico sui conti dei flussi di materiali al fine difacilitare una descrizione dettagliata delle interazioni esistenti tra economia eambiente, fornendo informazioni sulla sostenibilità del nostro modello economico.Il progetto è giustificato anche dalla necessità di avere dati e indicatori derivatidalle politiche per l’economia circolare per le quali i conti dei flussi di materialicostituiscono un pilastro fondamentale.

I conti dei flussi di materiali mostrano gli input fisici di materiali che entrano nelsistema economico e gli output generati in termini di unità fisiche. Questi conti ciconsentono di ottenere una serie di indicatori aggregati sull’uso delle risorsenaturali, da cui possono derivare indicatori di produttività.

La metodologia impiegata è un adattamento all’estensione substatale (NUTS 2)della metodologia definita da Eurostat per gli Stati membri (economie nazionali),dal momento che non vi è una metodologia standardizzata, armonizzata egeneralizzata comparabile a livello regionale. La principale innovazione rispettoalla metodologia definita da Eurostat consiste nell’inclusione degli scambiinterregionali, il che costituisce una sfida metodologica dovuta alla difficoltà diquantificare in modo esaustivo gli input e gli output di materiali senza avere unregistro sistematico degli scambi fisici.

L’approvazione da parte del governo regionale, nel 2017, del piano nazionale perl’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e del patto nazionale perl’industria, che ha un asse dedicato alla sostenibilità e all’economia circolare, hacontribuito a promuovere il progetto. L’Istituto statistico di Catalogna fa ancheparte del gruppo di lavoro del CITE53 (Comitato interterritoriale per la statistica)sugli indicatori dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo discambiare esperienze metodologiche sulla preparazione degli SDG (obiettivi disviluppo sostenibile) e sta promuovendo l’integrazione di questi risultati in unsistema di informazione articolato, in collaborazione con enti collegati allagestione delle politiche in materia di ambiente e sostenibilità, oltre a stabiliresinergie con Eurecat in relazione al progetto UrbanWINS”.

L’analisi del metabolismo urbano delle città pilota di UrbanWINS è stata condotta usando ilmodello UMAn (cfr. la sezione 2.2.3), basato sulla metodologia definita da Eurostat, ma

53 CITE: organo collegiale assegnato attualmente al ministero dell’Economia, dell’Industria e della Competitività attraverso l’Istituto nazionale di statistica, il cui scopo principale è quello di promuovere la collaborazione tra i servizi statistici dello Stato e le comunità autonome.

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cerca di ridimensionare l’analisi a livello urbano e di integrarla con un’analisi più dettagliata dei singoli flussi di materiali in modo da fornire anche informazioni sulla composizione materiale dei prodotti e sulla loro durata di vita.

RIQUADRO 1- MFA

Scopo dell’MFA e rapporto con la gestione dei rifiuti

L’analisi dei flussi di materiali o contabilità dei flussi di materiali (MFA) è un metodoapplicato che consente di avere una visione sistemica di processi e di flussi di materialiinterconnessi. Particolare interesse rivestono i flussi nei settori dell’ingegneria ambientalee chimica. La scala dell’MFA è variabile perché può passare da una prospettiva globale auna regionale. L’MFA è stata impiegata in diversi ambiti fin dal 1860, con un numerosignificativo di MFA realizzate a partire dagli anni 1990. Questo è anche il momento in cuisono pubblicati i risultati dell’MFA a livello nazionale.

In generale, l’MFA contribuisce a creare una panoramica del sistema di materiali scelto(ovvero prodotti e/o sostanze) e la sua interazione con l’ambiente circostante, ad esempiomostrando gli effetti delle attività antropogeniche sull’ambiente naturale. Nello specifico,le MFA relative alla gestione dei rifiuti sono condotte per contribuire a comprendere lastruttura e il funzionamento dei processi metabolici. L’obiettivo di base di un’MFA è quellodi mostrare il volume di massa in un dato sistema in un arco temporale definito, che puòessere anche inteso come la fissazione di un equilibrio di massa per un dato sistema. Ciòsignifica che tutti i flussi in input nel sistema e le variazioni di stock all’interno diquest’ultimo devono essere bilanciati da tutti gli output che fuoriescono dal sistema.Quindi, i dati per gli stock sono espressi nell’unità di base chilogrammi o tonnellate. L’arcotemporale è variabile, ma per i sistemi statici equivale solitamente a un anno. Nel caso deisistemi dinamici che consentono di seguire le tendenze temporali, l’arco di tempo puòessere molto più lungo. Di conseguenza, in entrambi i casi, i dati relativi ai flussi sonoespressi quindi in chilogrammi o tonnellate l’anno.

Esistono standard metodologici per armonizzare il modo in cui le MFA sono realizzate (adesempio messe a disposizione da EUROSTAT e dall’OCSE). L’MFA è divenuta parte ufficialedella comunicazione delle statistiche ambientali, ad esempio nell’UE e in Giappone. Alivello di prodotto, è stato sviluppato un approccio basato sull’MFA definito “MIPS”(Material Input per Service unit - input di materiale per unità di servizio). Esso mira amostrare l’input di materiale lungo l’intero ciclo di vita di un prodotto per formare ilprodotto in questione. Questa quantità di materiale è definita anche “onere ecologico”.Essa quantifica il volume totale di materiale “spostato”, tranne per il peso del prodottostesso (ovvero il peso fiscale).

Obiettivi dell’MFA

Gli studi legati all’MFA consentono una “visione dall’alto verso il basso” dei processiindustriali. Pertanto, sostengono i processi decisionali in relazione a questioni strategiche e all’orientamento alle priorità.

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Inoltre, l’MFA consente di controllare e migliorare l’efficacia di misure adottate edi progettare strategie più efficaci per la gestione dei materiali.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, un’MFA può sostenere la messa a puntodi sistemi di gestione dei rifiuti e i processi decisionali in questo ambito particolare. Irisultati dell’MFA possono essere “tradotti” in valori monetari dei prodotti considerati epossono contribuire a valutare diversi rischi associati a processi industriali.

Ambito

Un sistema MFA “è l’effettivo oggetto dell’indagine. Esso connette flussi e stock dimateriali […] attraverso i processi, ed è circoscritto dai limiti del sistema definiti nellospazio e nel tempo” (figura 2; Allesch, 2017). Esso è delineato da un limite del sistemadefinito dall’analista. Vi sono input introdotti nel sistema, variazioni di stock e output chefuoriescono dal sistema. Inoltre, entro il limite del sistema, sono trattati materiali comeprodotti e sostanze (ad esempio trasformati, immagazzinati e trasportati). Vi sono flussi dimateriali tra i vari stock. Talvolta, non tutti i materiali procedono nella stessa direzione;pertanto, i coefficienti di trasporto sono utili per descrivere la ripartizione dei materiali inun dato processo.

Schema semplice e generalizzato di un’analisi dei flussi di materiali nel settore della gestione dei rifiuti(Allesch, 2017)

Specialmente per quanto riguarda l’applicazione alla gestione dei rifiuti, Allesch (2017)afferma che “L’approccio basato sull’equilibrio di massa fornisce una banca dati bendocumentata, riproducibile e trasparente per valutare i sistemi di gestione dei rifiuti. Lascelta dei limiti tematici e spaziali del sistema esaminato è fondamentale per unavalutazione imparziale e per l’interpretazione di dati e risultati che generanoinformazioni trasparenti per le parti interessate e il pubblico”.

Già in uno stadio iniziale deve essere effettuata una scelta sui materiali oggettodell’indagine: soltanto “prodotti” o soltanto “sostanze” o “prodotti e sostanze”simultaneamente. Impiegare la prospettiva “prodotti” facilita la comprensione di come lagestione dei rifiuti funzioni nel suo complesso (ovvero guardando ai processi e ai lorocollegamenti). Inoltre, i “prodotti” possono consentire facilmente di prendere in

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considerazione gli aspetti economici, ovvero il loro valore monetario. Contribuisconoquindi ad analizzare e a gestire i flussi nell’intera gerarchia dei rifiuti, ad esempio prodottirinnovati e riciclati e residui.

Impiegare la prospettiva delle “sostanze” consente di concentrarsi sulla qualità dei flussidi materiali (ad esempio risorse, rifiuti solidi, emissioni gassose e liquide). In tal modo,sostanze preziose, indesiderate e persino pericolose possono essere valutate in termini ditrasformazione, immagazzinaggio e trasporto. In materia di gestione dei rifiuti, questitermini si traducono in fonti, percorsi, depositi intermedi e finali. Quest’approccioconsente di valutare il potenziale di risorse e di rivelare i rischi per il nostro ambientenonché per la salute umana. Questo tipo di MFA è definito anche SFA, abbreviazione di“analisi dei flussi di sostanze” (substance flow analysis).

Per la prospettiva più completa su un determinato sistema di gestione dei rifiuti non ci silimita a tenere conto di una vasta gamma di flussi, ad esempio raccolta, trasporto,trattamento/riciclaggio/conferimento in discarica ed emissioni. Anche i singoli livelli diprodotti e sostanze non sono valutati solo separatamente, ma entrambi i livelli vengono(strettamente) interconnessi tra loro. In tal modo, la gestione dei rifiuti orientataall’obiettivo può essere supportata in maniera ottimale.

Rapporto con il metabolismo urbano

Le MFA, in teoria, sono flessibili per quanto riguarda la “dimensione della circonferenza”dei limiti del loro sistema, come indicato sopra (di solito da regionale a mondiale).Pertanto, il limite del sistema può essere stabilito come i confini della città di un centrourbano di interesse.

Tuttavia, per realizzare con successo un’MFA, occorre considerare anche la disponibilità didati. Ovviamente, il team scientifico stesso potrebbe effettuare misurazioni di dati. Questiultimi potrebbero essere ricavati anche dalla letteratura o da interviste con esperti.Eppure, molti dati sono tratti da banche dati statistiche messe a disposizione dagli uffici distatistica, ad esempio EUROSTAT. I dati, di solito, sono raccolti in relazione a regionistatisticamente definite in modo ufficiale. Pertanto, circa la demarcazione geografica diuna città da analizzare, si dovrebbe prendere in considerazione il cosiddetto sistema“NUTS”, dove l’acronimo NUTS sta per “Nomenclature des unités territorialesstatistiques” - Nomenclatura delle unità territoriali statistiche. Sono previsti tre livelli:NUTS-1,il più esteso; NUTS-2, di medie dimensioni; e NUTS-3, il più piccolo. Per le città piùgrandi si applicano NUTS-2 o NUTS-3 come se si trattasse di regioni. Per le città più piccoleoccorre considerare NUTS-3 e regioni su scala ancora più ridotta.

Per quanto riguarda il prodotto o la sostanza di interesse, può essere considerata una vastagamma di fonti di dati. Una nomenclatura è stata di particolare interesse per la raccolta didati nell’ambito del progetto UrbanWINS. È standardizzata dall’ONU ed è definita “NST”,abbreviazione per “sistema di classificazione per le statistiche dei trasporti”

Bibliografia

- Allesch, A., Brunner, P. 2017. Material flow analysis as a tool to improve wastemanagement systems: the case of Austria. Environ. Sci. Technol. 2017, 51, 540-551

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- Arena, U., Di Gregorio, F. 2013. A waste management planning based on substance flowanalysis. Resources, Conservation and Recycling, 85, 54-66

- Brunner, P., Rechberger, H. 2004. Practical Handbook of Material Flow Analysis. CRCPress LLC, Boca Raton ()

- Giljum, S., Burger, E., Hinterberger, F., Lutter, S., Bruckner, M. 2011. A comprehensiveset of resource use indicators from the micro to the macro level. Resources, Conservationand Recycling, 55, 300-308

- Haberl, H., Fischer-Kowalski, M., Krausmann, F., Winiwarter, V. (Eds.) 2016. Socialecology - Society-nature relations across time and space. Springer, Svizzera

2.2.3 Modello UMAn

Lo strumento

Il modello UMAn – Urban Metabolism Analyst (analista del metabolismo urbano) - è unostrumento che può quantificare i flussi di materiali urbani per caratterizzare l’ambienteurbano. Le informazioni sull’origine e la destinazione dei flussi all’interno dei limiti urbanipossono essere ottenute in modo efficiente attraverso la contabilità dei flussi di materiali(MFA) come metodo di base (cfr. il RIQUADRO 1). Lo strumento UMAn presenta quattrocomponenti principali che trattano i dati disponibili al fine di produrre una mappadettagliata delle risorse materiali e del rendimento per diverse attività economiche.

Infatti, i risultati del modello UMAn consentono di:

comprendere l’equilibriodei flussi che entranonella città e nefuoriescono;

ottenere una panoramicadei modelli di consumo edevidenziare la categoriapiù importante di prodotticonsumati nelle città intermini di origine edestinazione;

comprendere i fabbisognidi materiali delle città e

la dipendenza dalle materie prime.

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Da un punto di vista tecnico, il modello UMAn tiene conto di vari aspetti presenti nei flussidi materiali a livello urbano, quali:

- movimento di materia (esportazione ed importazione), - estrazione e produzione di materiali e prodotti, - consumo delle città, - stock rimanenti, - emissioni nell’ambiente naturale.

I risultati del modello UMAn aiutano i decisori e le altre parti interessate ad associare iflussi di materiali con attività economiche e la loro ubicazione spaziale entro l’areaurbana, individuando anche i materiali estratti localmente e trasformati dall’industrialocale nonché la loro destinazione. Inoltre, la possibilità di avere un’attenzione specificasui “prodotti e materiali consumati dalle famiglie” consente di ottenere informazioni sugli“stili di vita” e sulle tendenze dei cittadini in termini di uso di prodotti e servizi. Possonoessere effettuate previsioni annuali di obsolescenza dei materiali o dei prodotti consumatidalle città. È possibile quindi analizzare le dinamiche dei flussi di rifiuti futuri nelle città epianificare le relative politiche, sia guardando alle opportunità di prevenzione dei rifiutisia in termini di necessità di raccolta e riciclaggio di specifiche categorie di materiali(plastica, carta, vetro, metalli, compositi, ecc.).

Come avviene per la maggior parte degli strumenti contabili, la qualità e l’affidabilità deirisultati finali dipendono fortemente dalla disponibilità di dati primari utilizzati come inputper l’applicazione del modello. Il modello UMAn è particolarmente adatto per condurrestudi del metabolismo urbano nell’Unione europea (UE) perché si basa sui dati statisticistandard di Eurostat per i prodotti. Tuttavia, esistono alcune difficoltà relative allaraccolta e al trattamento di dati per la quantificazione degli indicatori del metabolismourbano che non possono essere ignorate e che dovrebbero essere prese in considerazioneper miglioramenti futuri e possibili tentativi di standardizzazione. Le criticità riguardanoprincipalmente quanto segue.

1. Fonti di dati utili per l’applicazione del modello di analisi, in particolare:a. disaggregazione dei dati territoriali e settoriali; b. problemi di riservatezza dei dati;c. coerenza tra i metadati delle fonti disponibili per diversi paesi dell’UE, al

fine di garantire la comparabilità nell’interpretazione dei risultati.

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APPROFONDIMENTO

Cfr. deliverable 2.1 di UrbanWINS Model Architecture, disponibile all’indirizzo:

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2. Definizione dell’entità spaziale cui deve essere applicata l’analisi, in particolare:a. definizione del territorio e della relativa popolazione (abitanti e imprese)

di riferimento;b. armonizzazione delle analisi del metabolismo urbano con quelle applicate a

livelli territoriali più elevati (regionale o nazionale), già attuate usandoparametri sviluppati sulla base di regolamenti internazionali (in particolareregolamento (UE) 691/2011 relativo ai conti economici ambientali europei,conti regionali)54.

RIQUADRO 2: Difficoltà nella quantificazione degli indicatori delmetabolismo urbano

Fonti di dati utili per l’applicazione del modello di analisiUna delle attività più onerose da attuare per la misurazione del metabolismo urbano èdata dalla raccolta della serie di dati necessari per l’analisi del metabolismo urbano55. Ciò,in genere, si basa sui seguenti aspetti:

- revisione delle fonti statistiche disponibili (NSIs - Istituti nazionali di statistica e archivilocali), e

- calcolo/stima degli indicatori che non sono immediatamente disponibili (a livelloterritoriale e/o di settore di interesse), a partire dai micro-dati e/o integrazione dellefonti statistiche esistenti.

L’operazione, che riguarda l’inventario dei dati necessari e delle fonti dalle quali derivano,dovrebbe essere estremamente minuziosa per evitare approssimazioni, (indicatoriapprossimativi non coerenti) che possono introdurre elevati margini di errore nellametodologia di calcolo. Su quest’ultimo punto sorgono due tipi di problemi legati alleavvertenze metodologiche che riguardano la messa a punto di misurazioni coerenti apartire da fonti non omogenee per i vari contesti nazionali e per la selezione dellemetodologie di stima che possono essere applicate alle aree territoriali locali (di piccoledimensioni). Idealmente, l’analisi del metabolismo urbano richiede dati su input,throughput e output di materiali che si applicano esattamente alla specifica unità spaziale

54 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02011R0691-20140616&from=IT55 Il contenuto della serie di dati deriva dal quadro concettuale e dal modello selezionato da applicareper la misurazione del metabolismo urbano. Per una panoramica più approfondita di questi fattori si suggeriscedi consultare il deliverable D2.1 Model architecture e D2.2 Urban Metabolism guide.

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APPROFONDIMENTO

Leggere il RIQUADRO 2 Difficoltà nella quantificazione degli indicatori del metabolismo urbano, che contiene gli indicatori del team UrbanWINSdell’Istituto di statistica italiano (ISTAT)

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o funzionale definita come “unità urbana” su cui si incentra l’analisi. Inoltre, le fonti didati dovrebbero fornire all’analista dettagli sul tipo di materiali che attraversano i confinidell’entità. Dal momento che le fonti di dati a livello urbano sono alquanto scarse, ènecessario fare riferimento ai dati disponibili per livelli più elevati di aggregazione e a unadeguato ridimensionamento dei flussi osservati (approccio dall’alto verso il basso), vale adire utilizzare esercizi di modellazione intesi a superare la mancanza di dati che sianoidonei per l’analisi “ex ante” del metabolismo urbano. Infatti, è più probabile trovare datidisponibili per le unità spaziali più grandi contenenti l’entità urbana considerata. Inoltre,per aggiungere una nuova difficoltà, l’unità spaziale più piccola per la quale sonodisponibili dati è spesso differente per diversi tipi di flussi (ad esempio materiali omodalità di trasporto differenti).

Considerando le restrizioni di cui sopra, un secondo approccio di cui tenere conto peravere a disposizione dati per le aree urbane (o loro parti) è quello delle stime di un’areapiccola, usando indagini migliorate con dati amministrativi ausiliari, come i dati dei registriamministrativi. Anche per quanto riguarda questo approccio, la letteratura statisticasuggerisce una serie di strumenti e procedure per attuare i modelli di stima. In questa sedenon sarà possibile esaminare più approfonditamente dal punto di vista tecnico il costruttometodologico; in ogni caso però è importante attirare l’attenzione sulla possibilità diaffrontare la questione della disponibilità dei dati a livelli locali che siano coerenti conquelli giù disponibili a livello aggregato (NUTS2 o superiore) cambiando semplicementeprospettiva. L’obiettivo da perseguire prevede l’applicazione di un processo bottom-up,selezionando misurazioni approssimative disponibili o stimabili direttamente a livellolocale e che possono essere aggregate soltanto in una fase successiva per ricostruire seriedi dati per un’area più grande.

Applicando entrambi questi approcci per il ridimensionamento/la modellazione dei dati, èimportante prestare attenzione a quanto segue:

il rapporto funzionale tra i vari tipi di flussi, in modo da evitare possibiliduplicazioni dei calcoli. Il problema deriva dall’acquisizione doppia del medesimo flusso dimateriali, dal momento che esso attraversa i confini a diversi livelli geografici e ditrasformazione della materia. Questo pericolo viene interamente evitato solo facendoriferimento ad una serie (completa) di dati relativa a un livello geografico univoco;

l’opportunità che i dati derivino da stime di un’area piccola nonché l’integrazionedei dati amministrativi a livelli locali. Entrambe le fonti di dati potrebbero essereaggregate di nuovo in modo coerente con la serie di dati già disponibile o in una faseavanzata di definizione a livelli territoriali più elevati, riconosciuti attraverso parametrisviluppati secondo regolamenti internazionali (regolamento (UE) 691/2011 relativo ai contieconomici ambientali europei, conti regionali)56. Questo livello, per l’Italia, può essereidentificato attualmente come livello NUTS2 e, solo parzialmente, livello NUTS3. Tutti ipartner del progetto UrbanWINS hanno segnalato problemi nell’acquisizione completa didati per il livello NUTS3.

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Difficoltà specifiche in relazione alla necessità di ottemperare alle norme in materia diriservatezza dei dati (privacy)Una delle difficoltà nella quantificazione degli indicatori del metabolismo urbano nellecittà riguarda questioni di riservatezza dei dati che possono sorgere in relazione ai datinecessari per alimentare i vari strumenti utilizzati nell’elaborazione delle politiche inmateria di rifiuti urbani. L’attuazione di strumenti e di metodologie per le politiche diprevenzione e gestione dei rifiuti può generare questioni di protezione dei dati chepossono essere classificate in base ai due quadri seguenti:

- il quadro generale della protezione dei dati personali, applicato ogni volta che siraccolgono informazioni su singole persone a prescindere dalla finalità;

- il quadro specifico per la protezione dei dati raccolti a fini statistici.

Il quadro generale per la protezione dei dati si applica ai dati personali raccolti perqualsiasi finalità: amministrativa, commerciale, statistica o di altro tipo. Il principalestrumento giuridico dell’UE sulla protezione dei dati è costituito dal nuovo regolamentogenerale sulla protezione dei dati (UE) 2016/679. Il regolamento, entrato in vigore il 24maggio 2016 e applicato a partire dal 25 maggio 2018 in tutti i paesi europei, abroga ladirettiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)57. Il regolamentogenerale sulla protezione dei dati rafforza i diritti degli interessati e gli obblighi dei titolaridel trattamento dei dati (i titolari del trattamento dei dati sono le organizzazioni cheraccolgono e trattano i dati), disciplinando la protezione delle persone fisiche con riguardoal trattamento di dati personali e la libera circolazione di tali dati. Pertanto, in virtù didetto regolamento, gli aspetti relativi alla protezione dei dati (sicurezza dei dati,tracciabilità dei dati, accesso ai dati) devono costituire un elemento essenziale dellaprogettazione di qualsiasi raccolta di dati, dichiarando che i dati personali devono esseretrattati secondo determinati principi e condizioni intesi a limitare l’impatto sulle personeinteressate e a garantire la qualità e la riservatezza dei dati.

Per quanto riguarda la protezione dei dati raccolti a fini statistici, il segreto statistico è unprincipio fondamentale delle statistiche ufficiali, come stabilito dal regolamento (CE)n. 223/2009 relativo alle statistiche europee58. Il regolamento definisce i dati riservaticome “… i dati che consentono di identificare, direttamente o indirettamente, le unitàstatistiche59, divulgando così informazioni individuali”. Il segreto statistico comporta che idati sulle persone fisiche (o entità commerciali) possano essere utilizzati solo a finistatistici e che si applichino norme e misure al fine di prevenire la divulgazione di

57 58 relativo alle statistiche europee (regolamento relativo alle statistiche europee) contiene normeessenziali per la protezione dei dati nelle statistiche ufficiali; pertanto, può essere ritenuto pertinente ancheper le disposizioni sulle statistiche ufficiali a livello nazionale. In questo quadro giuridico sono inclusi anche ilcodice delle prassi di Eurostat e il regolamento (UE) n. 557/2013 della Commissione, del 17 giugno 2013, cheapplica il regolamento (CE) n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statisticheeuropee per quanto riguarda l’accesso ai dati riservati destinati a fini scientifici. Infine, il segreto statistico ela protezione della privacy dei rispondenti sono inclusi nei principi fondamentali di statistica ufficiale,approvati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2014.59 Per identificazione diretta si intende l’identificazione del rispondente (unità statistica) attraversoidentificatori formali (nome, indirizzo, numero di identificazione); identificazione indiretta significa desumerel’identità di un rispondente attraverso una combinazione di variabili o caratteristiche (ad esempio età, genere,istruzione, ecc.).

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informazioni su persone fisiche o entità commerciali. Il regolamento definisce principi,concetti e procedure per garantire la riservatezza dei dati, pur consentendo il loro utilizzoa fini statistici. I dati individuali raccolti dagli istituti statistici a fini di compilazionestatistica, siano essi riferiti a persone fisiche o giuridiche, devono essere strettamenteriservati e utilizzati esclusivamente a fini statistici. Il segreto statistico è garantitoattraverso:

- protezione fisica - i dati sono conservati in sicurezza e non sono accessibili a terzi senzaespressa autorizzazione;

- controllo della divulgazione statistica (statistical disclosure control - SDC) – includemetodi volti a ridurre il rischio che le unità statistiche vengano identificate al momentodella pubblicazione dei dati statistici, compresa la protezione dei dati tabulari – per leinformazioni aggregate sui rispondenti presentati in tabelle – e la protezione dei micro-dati– per le informazioni sulle unità statistiche.

A livello di UE, l’accesso a dati riservati (micro-dati) a fini scientifici è la sola eccezionealla regola secondo cui i dati riservati possono essere utilizzati soltanto per produrrestatistiche europee. Diverse agenzie di statistica forniscono l’accesso ai loro micro-dati (adesempio per fini scientifici), ed esistono varie modalità di accesso, come la pubblicazionedi file di micro-dati anonimizzati, accesso in situ (centri sicuri), sistemi di accesso remoto,esecuzione di programmi in remoto e server di analisi remota.

Ai fini del modello UMAn, che è stato sperimentato in UrbanWINS, e in generale per l’usodi altri strumenti del metabolismo urbano, la necessità di disporre di dati statistici ad unlivello più profondo di disaggregazione spaziale e di prodotto, che consentano lamodellazione di informazioni pertinenti per il processo decisionale in materia di gestionedei rifiuti, può implicare la richiesta di micro-dati il cui accesso è limitato per proteggerel’anonimato di singole persone e imprese. L’analisi può anche comportare la raccolta o iltrattamento di dati personali o l’ulteriore trattamento di dati personali raccolti inprecedenza (“uso secondario”). Pertanto, nell’attuazione di varie analisi del metabolismourbano, i decisori e le altre parti interessate devono adottare misure per garantire ilrispetto degli obblighi di riservatezza e della protezione dei dati personali stabiliti dallalegislazione dell’UE.

Nell’ambito dell’esperienza del progetto UrbanWINS, il modello UMAn per quantificare ilmetabolismo urbano delle 8 città pilota è stato applicato raccogliendo serie di datipertinenti per la gestione dei rifiuti e il metabolismo urbano, seguito dalla modellazione didati nazionali/regionali a livello urbano/regionale e integrato con dati a livello urbano. Atal proposito, i partner delle 8 città pilota hanno ricevuto un manuale per le attività diraccolta dei dati. In particolare, questo manuale contiene la descrizione delle 23 principaliserie di dati necessarie per la realizzazione dell’analisi dei flussi di materiali urbani – MFA -per ciascuna città. Per quanto riguarda le città italiane - Cremona, Torino, Albano Lazialee Pomezia - l’ISTAT, in qualità di ufficio nazionale di statistica e partner di UrbanWINS, èstato coinvolto nel processo di raccolta dei dati e ha potuto fornire il 60% dei datinecessari a livello regionale (NUTS 2). Tuttavia, per questioni di riservatezza, non è statopossibile mettere a disposizione alcune voci della serie di dati sula produzione industrialeitaliana. La mancanza di questi dati ha ridotto la precisione del modello nella stima dei

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flussi di materiali. Sono stati seguiti diversi approcci per identificare i dati approssimativiche potrebbero sostituire quelli con un basso livello di disaggregazione, ma occorronoulteriori azioni per comprender la fattibilità dell’applicazione del modello MFA.L’esperienza italiana in relazione all’uso e al trasferimento di dati pertinenti per lagestione dei rifiuti e il metabolismo urbano, e le esperienze maturate da altri partner neipaesi del progetto sottolineano la necessità di prestare attenzione alla normativa europeasui requisiti in materia di privacy e sulla riservatezza dei dati che i decisori e le altre partiinteressate devono prendere in considerazione al momento dell’utilizzo degli strumenti perl’elaborazione delle strategie di prevenzione e gestione dei rifiuti.

Definizione dell’entità spaziale cui deve essere applicata l’analisiPer poter delineare serie di dati solide e coerenti con l’area territoriale in cui potrebbeessere applicata l’analisi del metabolismo urbano, occorre anzitutto definire l’approcciofisico dell’analisi. Al microlivello, e in particolare a livello di città, la qualificazione e ladefinizione di un’area di controllo sono rilevanti per un calcolo corretto dei flussi e per laloro comparabilità spaziale. Si tratta di un prerequisito funzionale non soltanto pergarantire una base comune di interpretazione dei diversi fenomeni da considerare, intermini di flussi in entrata/in uscita e di trasformazioni nell’unità territoriale dell’analisi,ma anche per consentire una comparazione tra diversi ambiti: città, aree metropolitane eregioni, ecc., oggetto di comparazioni e analisi del metabolismo urbano.

La corretta definizione dello spazio urbano consente di prevenire qualsiasi distorsionedovuta all’uso di denominatori non coerenti, spaziali (misure per area di unità) e perpopolazioni di riferimento (misure pro capite, per dipendenti, per imprese) da adottarenella standardizzazione degli indicatori del metabolismo. Quest’ultimo aspetto riguarda siail caso in cui sono calcolati da diversi ambiti tematici relativi alla stessa area urbana, sia ilcaso in cui si riferiscono ad un unico soggetto, che deve essere comunque analizzato inmodo comparato per più aree urbane. Per quest’ultimo aspetto occorre evidenziare alcunedifficoltà.

a) L’impiego di suddivisioni amministrative per identificare le aree urbane è un’arma “adoppio taglio”. Infatti, se da un lato questo metodo presenta il vantaggio di usare areeper le quali esiste un livello politico di governo, dall’altro non assicura che i limitispaziali delle analisi corrispondano a quelli necessari per la misurazione delmetabolismo urbano; i confini della città amministrativa potrebbero presentareun’estensione più ampia rispetto alla reale porzione di territorio “urbano” o, viceversa,l’area urbana (quella funzionale e/o morfologica) potrebbe superare i confini dell’areaamministrativa, impedendo quindi l’applicazione di un’analisi generale dellecomponenti del metabolismo urbano.

b) Un altro fattore da considerare, che discende direttamente dal primo, è dato dal fattoche per la successiva applicazione di politiche di governo sostenibili per il metabolismourbano, il livello politico-amministrativo della governance territoriale potrebbe nonessere di per sé quello ottimale rispetto al livello dell’autorità dell’area funzionale.Ciò riguarda, ad esempio, quelle aree identificate al fine di ottimizzare la fornitura diservizi, per quanto riguarda le reti di distribuzione, dalle quali è possibile ricavare dati

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di monitoraggio sul consumo energetico o idrico, oppure quelle aree di governo createper gestire output come i rifiuti o la depurazione delle acquee reflue urbane.

c) Infine, la selezione delle aree che sono esclusivamente amministrative, a causa del loroelevato livello di eterogeneità quanto a superficie, rischia di non rendere applicabile lacomparazione tra le misure del metabolismo urbano applicate allo stesso livelloamministrativo anche all’interno del medesimo paese e, ancor più, tra diversi paesidell’UE.

Eurostat e l’OCSE hanno suggerito una metodologia (sebbene non ancora completamentearmonizzata) per la classificazione territoriale e la definizione delle aree con un elevatolivello di urbanizzazione. Attualmente, la metodologia proposta dall’OCSE60 è quella checombina meglio le esigenze di identificare oggettivamente (mediante l’applicazione diparametri basati sulla densità per unità territoriale di 1 km2) quelle aree densamenteurbanizzate attraverso la definizione di aree di controllo definite come agglomerati ad altadensità dai quali è quindi possibile delimitare un centro urbano e un’area di pendolarismo.Benché le fasi applicative suggerite mostrino ancora alcune criticità, tale metodologiasembra essere la migliore al giorno d’oggi per definire le aree urbane alle quali potrebberoessere applicate le misure del metabolismo urbano, tenendo a mente tuttavia le difficoltàsummenzionate.

Attuazione e risultati del modello UMAn in UrbanWINS

Il modello UMAn è stato sperimentato in UrbanWINS raggiungendo i seguenti risultati:

- tutte le 8 città pilota hanno ricevuto orientamenti e indicazioni sulla raccolta didati per l’attuazione del modello;

- i conti del metabolismo urbano sono stati forniti a 7 città: Leiria, Manresa,Sabadell, Torino, Cremona, Pomezia, Albano Laziale;

- le informazioni e gli indicatori forniti a 7 città sono stati usati per sviluppare leroadmap.

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PUNTI DI ATTENZIONE

Data la mancanza di dati necessari non è stato possibile utilizzare il modello per la città di Bucarest.L’attuazione del modello per Leiria è stata più semplice e include meno incertezze nei risultati rispetto alle città spagnole e specialmente quelle italiane, grazie alla completezza delle serie di dati. Il modello completo dei flussi di materiali per Leiria (Portogallo) è disponibile per l’anno 2013Il modello completo dei flussi di materiali per Manresa e Sabadell (Spagna) è disponibile per l’anno 2008Per Cremona, Torino, Albano Laziale e Pomezia (Italia) è disponibile per l’anno 2013.Tutti risultati sono raccolti nel deliverable 2.3 di UrbanWINS, consultabile all’indirizzo:

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Il processo che ha portato all’attuazione del modello ha seguito le fasi seguenti:

- elaborazione di orientamenti per la raccolta di dati da parte dell’UniversitàChalmers (sviluppatore e titolare del modello UMAn);

- raccolta dei dati a opera dei partner in ciascun paese, con la compilazione di seriedi dati multiple raccolte da vari istituti e su più scale (paese, regione, città);

- raccolta di dati aggiuntivi, trattamento dei dati ed elaborazione da partedell’Università Chalmers, con stime per il ridimensionamento dei dati a livellourbano;

- verifica e perfezionamento del modello da parte dell’Università Chalmers;

- gestione del modello e calcolo degli equilibri di materiali e degli indicatori da partedell’Università di Chalmers.

In pratica, le informazioni che le 7 città pilota di UrbanWINS hanno a disposizione alla finedel processo sono le seguenti:

- una rassegna dei modelli di consumo nella città, che consente di sottolineare lacategoria più importante di prodotti consumati e di verificare la corrispondenzatra le priorità politiche stabilite e le scelte delle parti interessate nonché leurgenze definite dai modelli di consumo di materiali effettivi e previsti;

- un’analisi comparativa delle varie città che può essere utilizzata a fini didiscussione tra le parti interessate nelle 7 città e altre città per comprendere iloro punti di forza e di debolezza;

- in base ai risultati per gruppi di prodotto, flussi disaggregati per prodotto/ispecifico/i e sottoprodotti e attività/origine economica del settore, che possonoessere usati per identificare e sostenere interventi allo scopo di affrontare l’usoe la gestione delle risorse in settori specifici, nonché le opportunitàdell’economia circolare.

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STRUMENTI AGGIUNTIVI

Le serie di dati create per gestire il modello UMAn per le città pilota sono state organizzate anche in una banca dationline che consente di esplorare e visualizzare i risultati dei conti urbani dell’MFA. La banca dati è disponibile all’indirizzo:

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Come indicato in precedenza, le suddette informazioni sono state impiegate persviluppare una roadmap per ciascuna città tale da analizzare i principali risultati delmodello UMAn in termini di flussi di materiali che si producono a livello urbano, conl’intento di promuovere e sostenere l’amministrazione nella pianificazione di unastrategia sostenibile a lungo termine che tenga conto dei seguenti elementi: le esigenzedella città, le aspettative delle parti interessate e i potenziali effetti sulla ridefinizionedel metabolismo urbano.

APPROFONDIMENTO

Cfr. il deliverable D2.2 di UrbanWINS Urban Metabolism guide all’indirizzo:

Se i risultati del modello fossero stati disponibili in una fase precedente del progetto,avrebbero potuto essere impiegati anche per orientare l’elaborazione dei quadristrategici.

Infatti, le linee guida metodologiche per la costruzione di quadri di pianificazionestrategica basati sull’approccio del metabolismo urbano forniscono orientamenti alle cittàsu come inserire i risultati di un’analisi del metabolismo urbano nel processo dipianificazione. Questo aspetto sarà preso in considerazione dalle città che potrebberodecidere di replicare alcune o tutte le misure intraprese dalle città pilota di UrbanWINS.

PER VEDERE COME I RISULTATI DEL MODELLO UMAn SONO STATI IMPIEGATIPER ORIENTARE LE POLITICHE IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEI

RIFIUTI

Cfr. le ROADMAP per città di UrbanWINS all’indirizzo

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APPROFONDIMENTO

Cfr. il deliverable D4.1 di UrbanWINS Methodological guidelines for the construction of all’indirizzo:

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2.3 DPSIR, serie di indicatori eapplicazioni dell’LCA

Per fornire ai decisori e alle altre parti interessate una serie completa di informazioni perorientare le loro politiche, la messa a punto di conti del metabolismo urbano è stataampliata e completata con l’adozione di altri strumenti in grado di sostenere l’analisi delmetabolismo urbano da un punto di vista sia concettuale sia quantitativo.

2.3.1 Il modello DPSIR

Il modello Determinanti-Pressioni-Stato-Impatto-Risposta (DPSIR) è statoimpiegato per una comprensione eun’indagine preliminari del nessocausale tra vari fattori (economici,sociali e ambientali) che forgiano ilmetabolismo urbano di una città einfluenzano la progettazione dellestrategie di prevenzione e gestione deirifiuti. Il modello è ampiamenteutilizzato a livello mondiale ed europeoper analizzare le interazioni esistenti trale attività umane e l’ambientecircostante nonché per sviluppare eclassificare indicatori socioeconomici eambientali pertinenti.

Le Determinanti comprendono tuttiquei fattori che motivano l’attività umana e soddisfano necessità umane di base, vale adire creano le condizioni materiali e non materiali necessarie che consentono di condurreuna vita soddisfacente, corredata da buona salute, relazioni sociali dignitose, sicurezza elibertà.

Le Pressioni sono un effetto diretto delle attività e scelte di produzione e consumo, chedeterminano cambiamenti nello Stato dell’ambiente naturale ed edificato oltre a incideresulla condizione e sulla salute umana.

I cambiamenti nello stato generano un Impatto sulla qualità e sul funzionamento degliecosistemi e sul benessere umano, nel senso che possono causare danni ambientali e/oeconomici. Le Risposte sono le iniziative poste in essere per affrontare specifici fattorilungo la catena causale.

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Il modello DPSIR

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L’adozione del modello nell’ambito di UrbanWINS, specificamente per il caso dellagestione dei rifiuti (DPSIR-W), è stato il risultato di un processo di apprendimentocollaborativo, teso a:

1) aiutare i partner a collegare e plasmare meglio le diverse componenti di UrbanWINS, vale a dire

metabolismo urbano pianificazione strategica prevenzione e gestione dei rifiuti;

2) aiutare gli utenti finali (ossia decisori politici, tecnici, parti interessate) ad inserire le loro azioni in un quadro più ampio, tenendo conto di differenti variabili/fattori che influenzano tali azioni e su cui queste ultime possono avere un impatto (nessi causali);

3) guidare la raccolta di ulteriori informazioni necessarie per analizzare le attuali strategiedi prevenzione e gestione dei rifiuti.

I partner tecnici del progetto e i rappresentanti delle città pilota hanno individuato ifattori specifici da classificare nelle 5 categorie del modello illustrate nella figuraprecedente. Le informazioni sono state poi utilizzate per condurre interviste con le partiinteressate pertinenti coinvolte nell’elaborazione e attuazione delle strategie di gestionedei rifiuti allo scopo di rispondere ad alcune domande orientative:

1. Quali variabili/fattori determinano le attuali caratteristiche delle attività urbanee la relativa produzione di rifiuti?

2. Su quali fattori possono intervenire le politiche urbane?3. Quali fattori devono essere tenuti in considerazione quando viene elaborata una

strategia in modo da renderla efficace?4. Come possono essere valutati gli effetti ambientali, sociali ed economici di diverse

strategie?5. In che modo le organizzazioni misurano il livello di successo delle strategie che

hanno attuato?

Il modello è stato utilizzato anche per sostenere le parti interessate nella definizione diproposte di azione nella fase di pianificazione strategica, come descritto ulteriormentenelle sezioni pertinenti del presente toolkit.

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APPROFONDIMENTO

Leggere il RIQUADRO 3 per ulteriori dettagli sull’impiego del modello DPSIR-W

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2.3.2 La serie di indicatori

È stata sviluppata una serie di indicatori per i sistemi e le strategie di prevenzione egestione dei rifiuti allo scopo di rafforzare l’approccio di UrbanWINS, specialmente pergarantire che il processo decisionale sia sostenuto da informazioni sia qualitative siaquantitative. La selezione e l’applicazione di indicatori rientrano in una prospettivadell’economia circolare, nel senso che invece di incentrarsi o di limitarsi alla valutazionedella gestione dei rifiuti, viene considerato un ambito più ampio, che comprende gliaspetti del consumo e della produzione sostenibili (ad esempio dall’estrazione deimateriali agli impatti ambientali associati al consumo). L’ambito più ampio fornisceinformazioni sull’uso e l’efficienza delle risorse, contribuendo ad una valutazione piùesaustiva dei potenziali impatti e vantaggi delle strategie e politiche per la prevenzione ela gestione dei rifiuti.

La selezione è incentrata su indicatori adatti per le aree urbane (comuni), che fornisconostrumenti per:- valutare la prestazione e monitorare i progressi nel tempo; - misurare l’efficacia della pianificazione strategica (ad esempio fornendo informazionisull’efficienza delle strategie e politiche attuate);- sostenere il processo decisionale (ad esempio favorendo l’identificazione di priorità eobiettivi per l’elaborazione delle strategie e politiche); e- effettuare un confronto con altre aree urbane (ad esempio analisi comparativa).

Gli indicatori sono basati su un vasto numero di fonti, compresa la letteratura in materia diprevenzione e gestione dei rifiuti, uso delle risorse, economia circolare e metabolismourbano. Ad esempio, la serie include indicatori del modello UMAn e del quadro divalutazione dell’efficienza delle risorse dell’UE. Tutti gli indicatori sono descritti indettaglio e vengono forniti orientamenti sulla loro applicazione, compresa laclassificazione secondo il quadro DPSIR descritto in precedenza (possono essere utilizzatiper misurare e valutare aspetti che possono rappresentare una causa (positiva o negativa)o un effetto (positivo o negativo) di un’interferenza umana con l’ambiente).

Sono stati selezionati complessivamente 60 indicatori organizzati in due gruppi tematici:un nucleo più oggettivo e ristretto di indicatori per i rifiuti e un gruppo di indicatori piùgenerali secondo una prospettiva dell’economia circolare (incentrati sull’uso delle risorse esugli impatti ambientali). Nella serie di indicatori, illustrata di seguito, 10 (evidenziati inblu) sono presentati come indicatori del quadro operativo e 50 sono indicatoricomplementari. Gli indicatori del quadro operativo sono una serie di indicatori chiave chedovrebbero essere calcolati per avere una panoramica/prospettiva generale delrendimento dell’area urbana, per monitorare i progressi nel tempo e compararli con altrearee urbane (analisi comparativa). Gli indicatori complementari dovrebbero essereselezionati in base alle esigenze e agli scopi specifici dei decisori nelle loro analisi.

Per facilitare la selezione di indicatori secondo l’ambito e gli scopi specifici dell’analisi edel processo decisionale, è disponibile anche una matrice applicativa diclassificazione/mappatura degli indicatori, in cui le informazioni sono inserite secondo:- le fasi di prevenzione e gestione dei rifiuti cui possono essere associate;

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- la possibilità di suddivisione in specifici settori economici o di una loro considerazione; e- la possibilità di disaggregazione o di presa in considerazione di specifiche categorie dirifiuti o flussi.

Infine, per illustrare l’applicazione di questa serie, i 10 indicatori del quadro operativosono stati calcolati per tre città pilota: Leiria, Sabadell e Manresa (figura 5 sottostante).

Indicatori per i rifiuti

1. Durata di vita in discarica a disposizione (anni)

2. Copertura dei punti di raccolta (n. punti di raccolta/100 000 p)

3. Rifiuti raccolti (t)4. Composizione dei rifiuti raccolti (%)5. Trattamento o smaltimento

controllato (%)6. Costo della raccolta dei rifiuti

(EUR/t)7. Costo dello smaltimento dei rifiuti

(EUR/t)8. Costo del trattamento dei rifiuti

(EUR/t)9. Rifiuti alimentari (kg/capite)10. Produzione di rifiuti (kg/capite)11. Produzione di rifiuti (t)12. Presenza di sostanze pericolose (%)13. Produzione di rifiuti pericolosi (t)14. Tasso di rifiuti conferiti in discarica

(%)15. Tasso di cattura dei materiali (%)16. Raccolta di materiali (kg)17. Recupero di materiali (t)18. Produzione di rifiuti solidi urbani (kg)19. Percentuale di rifiuti residui (%)20. Partecipazione sociale alla

differenziazione dei rifiuti (%)21. Percezione sociale sulla gestione dei

rifiuti (%)22. Rifiuti non raccolti (t)23. Valore dei rifiuti riciclati (EUR)

Indicatori dell’economia circolare

36. Superficie coperta (km2)37. Flussi in attraversamento (t)38. Dipendenza da altri sistemi (%)39. Contributo all’impoverimento (%)40. Input di materiale diretto (t)41. Estrazione domestica (t)42. Consumo domestico di materiali (t)43. Output domestico trattato (t)44. Produttività energetica (EUR/kgoe)45. Spesa per la riparazione di prodotti

(EUR/cap)46. Esportazioni (t)47. Emissioni di gas a effetto serra (kg CO2

eq)48. Importazioni (t)49. Indice delle specie di uccelli comuni

(n/d)50. Produzione industriale (t)51. Caratteristiche del fabbisogno di

materiali (%)52. Produttività dei materiali (EUR/t)53. Aggiunte nette allo stock (t)54. Energia non rinnovabile nel consumo

finale di energia (%)55. Bilancia commerciale fisica (t)56. Energia rinnovabile nel consumo finale

di energia (%)57. Autosufficienza (t)58. Efficienza del metabolismo urbano (%)59. Indice di sfruttamento delle acque (%)60. Produttività dell’acqua (EUR/m3)

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24. Copertura della raccolta di rifiuti (%)25. Efficienza della raccolta di rifiuti (%)26. Concentrazione di rifiuti (t/ha)27. Smaltimento di rifiuti (t/ha)28. Consumo intensivo di rifiuti (kg/EUR)29. Economia ad alta intensità di rifiuti

(kg/EUR)30. Gerarchia di gestione dei rifiuti (%)31. Costo delle operazioni di gestione dei

rifiuti (EUR/t)32. Riduzione al minimo dei rifiuti (%)33. Tasso di recupero di rifiuti (%)34. Tasso di riciclaggio di rifiuti (%)35. Copertura della raccolta di acque

reflue (%)

2.3.3 Valutazione del ciclo di vita (LCA)

Come descritto nella sezione pertinente, il modello UMAn fornisce dati dettagliati sui flussiurbani a livello di prodotto. La valutazione del ciclo di vita (LCA) è stata combinata con irisultati del modello UMAn per stimare l’impatto ambientale associato al consumo;l’approccio è stato applicato a Leiria e consiste essenzialmente in tre fasi:- analisi dei risultati del modello UMAn e selezione di prodotti rappresentativi per i quali èrealizzata l’LCA;- selezione di inventari del ciclo di vita pertinenti in banche dati e nella letteratura eidentificazione di processi critici per i quali dovrebbe essere modellato il contesto locale onazionale (ad esempio mix di approvvigionamento di elettricità, requisiti relativi altrasporto);- quantificazione di potenziali impatti ambientali associati agli inventari (valutazionedell’impatto del ciclo di vita) e del consumo urbano generale.

Inoltre, l’LCA è stata applicata per valutare gli impatti di una serie selezionata di azionipilota (cfr. il riquadro 6 sottostante).

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APPROFONDIMENTO

L’elenco di indicatori e le istruzioni per l’uso sono scaricabili da questo

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La valutazione del ciclo di vita (LCA) è una metodologia standardizzata a livellointernazionale (ISO 1404061 e 1404462), che quantifica i potenziali impatti ambientaliassociati a prodotti e servizi. L’LCA consente l’identificazione dei vantaggi e degli impattiambientali, i compromessi e le opportunità di miglioramento, tenendo conto dell’interociclo di vita di un prodotto, processo o servizio, dalla “culla” alla “tomba” (o dalla “cullaalla culla” in caso di sistemi circolari). L’LCA considera i requisiti e i potenziali impattiambientali associati a tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto: dall’acquisizione dellematerie prime, passando per il trattamento dei materiali, la fabbricazione, ladistribuzione, l’uso, la riparazione e la manutenzione, fino allo smaltimento o riciclaggio.

Secondo le norme ISO 14040 e ISO 14044, un’LCA per un prodotto consiste, di solito, inquattro fasi ripetute:

(1 definizione dell’ambito e dell’obiettivo;

(2 inventario del ciclo di vita (life cycle inventory - LCI),

(3 valutazione dell’impatto del ciclo di vita (life cycle impact assessment - LCIA), e

(4 interpretazione dei risultati.

È importante osservare che un’LCA non ha “limiti di sistema prontamente definiti”(Haberl, 2016). Piuttosto, in sede di definizione dell’ambito e dell’obiettivo dell’analisi, ilricercatore decide quali processi devono essere inclusi o esclusi dalla valutazione. Iprocessi con un impatto significativo sul risultato generale devono essere inclusi, quelli conun effetto marginale possono essere esclusi. Le categorie di impatto tipicamente utilizzatenell’LCA includono ((Haberl, 2016):

• potenziale di riscaldamento globale(Global Warming Potential - GWP)• acidificazione• eutrofizzazione• formazione di ossidanti fotochimici• eco-tossicità acquatica/terrestre

• tossicità per l’uomo• uso energetico• uso di risorse abiotiche• uso di risorse biotiche• impoverimento dell’ozono• uso del suolo

Per quanto riguarda il metabolismourbano, gli approcci basati sull’MFAforniscono dati sui flussi che percorrono iconfini definiti di un’area urbana, i qualihanno fabbisogni di risorse e impattiambientali che possono verificarsiall’interno o all’esterno di tale area(Pincetl et al., 2012). Sono necessarimetodi e quadri di metabolismo urbanoper andare oltre i flussi di risorse fino al

fabbisogno generale di risorse e agliimpatti ambientali associati a dettometabolismo; inoltre, vari studi hannoraccomandato l’applicazione dell’LCA inquesto contesto, per calcolare gli impattidiretti e indiretti associati al consumourbano, dal livello locale a quelloregionale e globale (Ramaswami et al.,2008; Minx et al., 2011; Chester et al.,2012; Pincetl et al., 2012; Goldstein etal., 2013; Beloin-Saint-Pierre et al.,2017). Combinando MFA e LCA, gli studi

61 ISO 14040:2006 - 62 ISO 14044:2006 -

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del metabolismo urbano possono offrireuna migliore comprensione dei flussi fisicie dell’infrastruttura che caratterizzano isistemi urbani, nonché i loro impattisull’ambiente e sulla salute, aspettocruciale per sostenere il processodecisionale (Chester et al., 2012; Pincetlet al., 2012).

RIFERIMENTI

Beloin-Saint-Pierre, D., Rugani, B., Lasvaux, S. et al. metabolism studies to identify key methodological choices for future harmonizationand implementation. Journal of Cleaner Production 163: S223-S240. 10.1016/j.jclepro.2016.09.014

Chester, M., Pincetl, S. and Allenby, B. (2012) Avoiding unintended tradeoffs byintegrating life-cycle impact assessment with urban metabolism. Current Opinion inEnvironmental Sustainability 4: 451-457. doi: 10.1016/j.cosust.2012.08.004

Goldstein, B., Birkved, M., Quitzay, M.-B. and Hauschild, M. (2013) Quantification ofurban metabolism through coupling with the life cycle assessment framework:concept development and case study. Environmental Research Letters 8 035024. 10.1088/1748-9326/8/3/035024

Minx, J.; Creutzig, F.; Medinger, V.; Ziegler, T.; Owen, A.; Vbaiocchi, G. (2011)Developing a pragmatic approach to assessing urban metabolism in Europe: A Reportto the Environment Agency. A cura della Technische Universität Berlin e dell’Istitutodi Stoccolma per l’ambiente, Climatecon Working Paper 01/2011, TechnischeUniversität Berlin.

Pincetl, S., Bunje, P. and Holmes, T. (2012) An expanded urban metabolism method:Toward a systems approach for assessing urban energy processes and causes.Landscape and urban planning 107: 193-202. doi: 10.1016/j.landurbplan.2012.06.006

Ramaswami, A., Hillman, T., Janson, B. et al. (2008) A demand-centered, hybrid life-cycle methodology for city-scale greenhouse gas inventories. & Technology 42 (17): 6455-6461 doi: 10.1021/es702992q

Dalla prospettiva delle strategie diprevenzione e gestione dei rifiuti volte amigliorare la sostenibilità e la circolaritàdei sistemi urbani, i rifiuti solidi urbani(RSU) dovrebbero essere visti come unarisorsa per prodotti futuri. Tuttavia,spesso non esiste una chiara “soluzionemigliore” per tutte le parti interessate acausa della moltitudine delle loroaspettative, delle numerose alternativetecnologiche per processi di trattamentoe interazioni fra loro. In un’economiacircolare, le interazioni possono ancheandare oltre il settore del trattamentodei rifiuti e integrare settori qualiagricoltura, conversione energetica efabbricazione di prodotti.

La complessità di tutte questeconsiderazioni richiede “un approcciogenerale, sistemico, orientato agliobiettivi, basato su una conoscenzaapprofondita del comportamento delsistema e in grado di fornireinformazioni affidabili sul modo in cui ipericoli per l’ambiente possono essereminimizzati e le potenziali risorsemassimizzate” (Arena, 2014).

Parte della conoscenza approfonditanecessaria può essere acquisita attraversol’LCA per le varie fasi definite nel sistemadi gestione dei rifiuti in esame. Le LCAforniscono uno strumento adeguato per ilsostegno al processo decisionale inmateria ambientale che aiuta adanalizzare e a comprendere le varieopzioni per le stesse fasi. Un’LCA puòessere svolta per i sistemi di gestione deirifiuti in due modi. Vi sono strumenti LCAspecifici per i rifiuti e strumenti LCAstandard per prodotto. In pratica, però,in entrambi i casi può essere impiegata lastessa metodologia LCA generica.

Lo strumento LCA selezionato serve amodellare il rendimento ambientale di un

Toolkit di UrbanWINS 70

APPROFONDIMENTO

Leggere il RIQUADRO 4 per una panoramica dello studio LCA condotto per LEIRIA. Leggere il RIQUADRO 5 per una panoramica dei risultati delle applicazioni dell’LCA ad azioni pilota

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dato sistema di gestione dei rifiuti,fornendo informazioni dettagliate sugliaspetti seguenti:

emissioni relative allacomposizione elementare deirifiuti;

rendimento ambientale per lagestione di una composizione dirifiuti frazionale variabile;

emissioni dipendenti dalrendimento operativo di unprocesso di trattamento di rifiuti;

compensazioni delle emissioni conaltri sistemi;

limiti di sistema flessibili; determinazione dell’inventario del

ciclo di vita (LCI) di un sistema digestione dei rifiuti integrato(parzialmente modificato secondoGentil, 2010)

Considerando diverse alternative(tecnologiche) per un sistema di gestionedei rifiuti auspicabile, i modelli LCA sonousati frequentemente a fini dicomparazione. Di solito le LCA sonoelaborate e realizzate da esperti, vale a

dire professionisti od organizzazionicommerciali, ricercatori universitari o didipartimenti R&S all’interno di imprese.Tuttavia, i decisori e le altre partiinteressate possono avvalersi dei risultatiper adottare decisioni informate e basatesu prove scientifiche.

RIQUADRO 3 Il modelloDeterminanti-Pressioni-Stato-Impatto-Risposta per lagestione dei rifiuti (DPSIR-W)

TESTIMONIANZAJosé Jorge Espí Gallart, responsabile di progetto presso l’unitàsostenibilità di EURECAT “La metodologia DPSIR (Determinanti-Pressioni-Stato-Impatto-Risposta)lo strumento DPSIR-W specificamente sviluppato nel quadro di UWINShanno consentito di introdurre la sfera sociale nella definizione,determinazione delle priorità e attuazione delle azioni pilotainteressate dal progetto. DPSIR-W è definito come un quadrocausale che descrive le interazioni esistenti tra la società el’ambiente in relazione alla gestione dei rifiuti. Si tratta di un approccioparticolarmente interessante, dal momento che considera l’interrelazione tra tuttiquesti elementi non solo con riferimento alla condizione degli ecosistemi, ma anche albenessere e alla salute delle persone.Il lavoro svolto si è incentrato sulla creazione di un quadro che traduce lepreoccupazioni specifiche legate alla gestione dei rifiuti nelle cinque componenti delmodello DPSIR. Analizzando queste componenti durante l’agorà in loco e sulla basedelle discussioni tenute, questo strumento ha consentito agli stessi assistenti di definiree precisare le soluzioni più importanti da inserire nel piano strategico di gestione deirifiuti di ciascun comune”.

Scopo dello strumentoLo strumento Determinanti-Pressioni-Stato-Impatto-Risposta per la gestione dei rifiuti(DPSIR-W) è un modello che descrive le interazioni tra la società e l’ambiente perquanto riguarda la gestione dei rifiuti e contribuisce alla selezione e definizione dellestrategie da attuare nel piano strategico di gestione dei rifiuti. Lo strumento è basatosu una prospettiva olistica e permette ai tecnici, alle parti sociali e ai decisori politicilocali di comprendere le sfide della gestione dei rifiuti, comprese quelle sociali,introducendole nella pianificazione generale in materia di rifiuti.Attraverso un processo di apprendimento collaborativo, i legami tra le diverseprospettive di vari professionisti e settori possono essere dettagliati e riportati nelmodello.

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SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA

Piattaforma europea per la valutazione del ciclo di vita:

Arena, U., Di Gregorio, F. 2013. A waste management planning based on substance flow analysis. Resources, Conservation and Recycling, 85, 54-66

Gentil, E., Damgaard, A. Hauschild, M., Finnveden, G., Eriksson, O., Thorneloe, S., Kaplan, P., Barlaz, M., Muller, O., Matsui, Y., Ii, R., Christensen, T. 2010. Models for waste life cycle assessment: Review of technical assumptions. Waste management, 30, 2636-2648

Haberl, H., Fischer-Kowalski, M., Krausmann, F., Winiwarter, V. (Eds.) 2016. Social ecology - Society-nature relations across time and space. Springer, Svizzera

Turner, D., Williams, I., Kemp, S. 2016. Combined material flow analysis and life cycle assessment as a support tool for solid waste management decision making. Journal of Cleaner Production, 129, 234-24

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Obiettivi• creare un modello sistemico e olistico che promuova l’obiettivo e la portata diciascuna strategia di gestione dei rifiuti;• consentire ai cittadini di partecipare ai processi delle strategie per la gestionedei rifiuti attraverso approcci partecipativi;• affrontare meglio l’efficacia del piano strategico di gestione dei rifiuti daattuare e l’opportunità di definire soluzioni in modo migliore.

AmbitoLo strumento prevede tre fasi principali:1. Definizione delle principali priorità da affrontare nel piano strategico digestione dei rifiuti. Il modello DPSIR-W consente l’analisi e il perfezionamento dellestrategie; di conseguenza, le principali priorità devono essere note come punto dipartenza. Nel contempo poi devono essere dichiarati gli obiettivi da conseguire perciascuna delle priorità.2. Selezione dei fattori chiave e dei collegamenti per la priorità o strategiaaffrontata. Questo processo consente di determinare l’efficacia di possibili misure; ogniaspetto incluso nel modello è analizzato in termini di pertinenza per la priorità stessa eper la gestione dei rifiuti nel suo complesso. Pertanto, l’analisi copre le cinquecategorie DPSIR:3. Valutazione dei risultati e ridefinizione delle risposte. La fase finale èl’integrazione degli aspetti analizzati per l’ulteriore sviluppo della strategiaaffrontata, principalmente nel senso di creare/modificare/promuovere i dettagli dellerisposte, che possono essere considerate in questa fase come azioni da attuare nelnuovo piano strategico di gestione dei rifiuti.

Rapporto con il metabolismo urbanoIl DPSIR-W integra l’approccio del metabolismo urbano, aggiungendo nell’analisi lacomponente sociale. Mentre il metabolismo urbano descrive le interazioni di sisteminaturali e umani in regioni specifiche, il DPSIR-W descrive le interazioni tra la società el’ambiente.Inoltre, validi input di diverse parti interessate consentono di definire una serie dirisposte (vale a dire azioni da attuare nel piano strategico di gestione dei rifiuti) chepossono essere integrate in un approccio completamente allineato.

Coinvolgimento delle parti interessate nella messa a punto dello strumentoLo strumento è concepito per essere applicato dal tecnico o dai consulenti comunaliincaricati dell’elaborazione del piano strategico di gestione dei rifiuti, insieme a tutte leprincipali parti interessate coinvolte, ossia decisori politici, tecnici e parti socialiinteressate quali ONG, associazioni di vicinato, gruppi di pressione sociale, ecc.

Per facilitare la replicazione dello strumento si illustrano di seguito i dettaglidell’applicazione di DPSIR-W a Manresa, Spagna.Fase 1: priorità del piano strategico di gestione dei rifiuti A seguito delle precedentiagorà, le priorità identificate includevano:1: il miglioramento delle strutture urbane destinate alla raccolta dei rifiuti;

2: il miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti, specialmente per quantoriguarda la frazione dei rifiuti organici;3: una maggiore sensibilizzazione sotto il profilo ambientale per modificare le abitudinidei cittadini;4: prevenzione ed economia circolare;5: il miglioramento della raccolta dei rifiuti da parte di produttori sostanziali.L’analisi delle 5 priorità è stata realizzata in due riunioni con la partecipazionerispettivamente di 8 e 5 persone. Per ciascuna priorità è stato seguito, punto per punto, l’intero processo proposto dalmodello DPSIR-W. Indicativamente, i risultati per la priorità 1 sono descritti di seguito.Nell’ambito di questa priorità, sono stati definiti sei obiettivi: a) raggruppamento deicontenitori in singole unità e spazi adeguati; b) miglioramento dell’accesso ai cassonettie alle aree di raccolta; c) riduzione del numero di contenitori nella città; d) sviluppo diun test pilota porta a porta e di un sistema di vantaggi collegati all’attuazione delriciclaggio, e) miglioramento della percezione generale delle infrastrutture sulla base divalori estetici, ed f) rafforzamento delle capacità tecnologiche delle strutture. Fasi 2 e 3. Fattori chiave e risposte Sono stati definiti collegamenti e interrelazioni per lapriorità affrontata e gli obiettivi allineati. Nel contempo, sono state anche valutate eridefinite le risposte. Per completare queste due fasi sono stati necessari ulterioriincontri.I principali fattori determinanti a Manresa sono stati i settori del trasporto edell’immagazzinaggio (possiedono strutture di gestione dei rifiuti) unitamente alleattività professionali, scientifiche e tecniche che hanno luogo nella città. Dall’altro lato,le spinte sociali che hanno agito da catalizzatore per una modifica del piano strategicoper la gestione dei rifiuti e la creazione di infrastrutture migliori hanno incluso gruppi diinteresse locali, organizzazioni non governative e comunità di vicinato la cui influenzasul governo locale è stata notevole. Altrettanto importante è l’orografia della città che,insieme al fatto che molti distretti di Manresa presentano complicazioni dovute all’età,costituisce un importante fattore di condizionamento, che non ha potuto essereignorato.L’analisi ha consentito la selezione di una serie di forze determinanti preliminari basatesulle risposte. Lo sviluppo e il rafforzamento delle politiche, delle norme, dellerestrizioni e delle linee guida esistenti in materia di gestione dei rifiuti, volte aminimizzare la produzione di questi ultimi, sono stati considerati tra i più promettenti eincludono:• educazione ambientale, compresa formazione, dimostrazioni e opuscoli, qualiguide all’uso delle infrastrutture;• politiche intese a migliorare la parità di accesso ai servizi in materia di rifiuti trala popolazione attraverso l’eliminazione delle barriere di acceso alle strutture dideposito dei rifiuti.Per garantire l’effettiva attuazione delle risposte proposte, sono stati identificati comenecessari tre strumenti di supporto al processo decisionale:• il miglioramento della visualizzazione e dell’analisi geospaziale dei punti digenerazione dei rifiuti e delle infrastrutture di trattamento a Manresa;• un’analisi costi/benefici per ogni azione definita di gestione dei rifiuti; • uno schema proattivo denominato “RICICLA E VINCI”, che ha costituito un

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elemento chiave del programma e risponde al fattore determinante del comportamentoumano.In termini di pressioni, a Manresa sono stati identificati come effetto principale l’attivitàe il comportamento dell’uomo che richiedono modifiche al sistema di prevenzione egestione dei rifiuti. Quello principale era il rumore generato dal trasporto e dallaraccolta dei rifiuti. Anche il cambiamento climatico era collegato a questo fattore, ilche, a prima vista, potrebbe sembrare leggermente sconcertante finché non si realizzache nei distretti più poveri i residenti spesso non hanno l’aria condizionata o lapossibilità economica di pagare bollette elettriche di importo elevato e sono quindiobbligati a tenere aperte le finestre di notte. Per quanto riguarda il comportamentoumano, l’influenza di fattori come lo stato del quartiere, le pratiche domestiche, leabitudini di riciclaggio, l’uso di risorse personali e il livello di preoccupazione personale,sono stati selezionati come principali fattori determinanti. Di conseguenza, una rispostachiave è stata individuata nel miglioramento della percezione di doveri sociali e civiciper aumentare la responsabilità e la consapevolezza. Si è deciso di programmare unacampagna intesa a rafforzare il comportamento positivo per ridurre la produzioneincontrollata di rifiuti e il loro smaltimento inadeguato.In un’ottica ambientale, le risposte concordate basate sulle pressioni hanno comportatoil miglioramento dell’uso del suolo e lo sviluppo delle infrastrutture insiemeall’innovazione tecnologica (l’approccio dell’economia circolare verrebbe rafforzato manmano che si sviluppano nuovi usi per i rifiuti). Ciò implicherebbe la zonizzazione dell’usodel suolo, la costruzione di strutture specifiche e la designazione di alcune areeristrette.Nel caso di Manresa, non è stato possibile individuare effetti diretti dell’ambiente fisicosulla condizione dell’uomo, né tanto meno descrivere il contesto o la dimensione dellapopolazione come fattori che incidono sullo stato economico o sociale oppure sulrapporto stabilitosi tra le parti interessate del distretto. L’attenzione è stata quindispostata sull’ambiente edificato come oggetto del cambiamento. A tal proposito è salitaalla ribalta la pianificazione urbanistica, con la considerazione di fattori come leinfrastrutture per la gestione dei rifiuti, possibili aree verdi, nonché l’orografia el’architettura locali.Infine, l’impatto sarebbe definito da quelle opportunità che derivano dalla liberazione dispazi per i nuovi usi (ad esempio eliminazione delle zone in cui sono presenti icontenitori a favore di maggiori aree di parcheggio). Un programma educativo coerentedefinito per aumentare la consapevolezza ambientale e la visualizzazione pubblica diun’infrastruttura migliorata di gestione dei rifiuti dovrebbe sostenere questaopportunità. Nell’ambito dell’impatto previsto sono state anche considerate ulterioriopportunità ricreative, che avrebbero altresì un effetto positivo sul benessere umanograzie all’incremento dell’attività economica, al maggiore benessere culturale e socialee a un modello di comportamento più forte come conseguenza di un corretto uso delleinfrastrutture proposte. Il miglioramento delle condizioni fisiche e sociali accresce ilsenso di appartenenza, l’orgoglio per la propria comunità, che sostiene la continuità diun migliore comportamento sociale. Le risposte basate sull’impatto identificate dalgruppo di Manresa sono costituite dall’osservazione sul campo che consentirebbe dicomprendere ulteriormente i problemi causati dalle infrastrutture di deposito dei rifiutie lo sviluppo di un regime in cui verrebbe offerto un compenso finanziario in cambio di

un uso corretto delle strutture di deposito dei rifiuti, insieme a un piano di pagamento inbase alla produzione. Per compiere un’analisi completa dei risultati di questa priorità aManresa, il successo delle decisioni attuate sarà monitorato con l’impiego di indicatori dibenessere sia ambientale sia umano sostenuti da indagini, sondaggi d’opinione,valutazioni di mercato e le suddette osservazioni sul campo.

ConclusioniL’applicazione del modello DPSIR nell’ambito del progetto UrbanWINS e in tutte le cittàpilota coinvolte ha dimostrato la potenza dello strumento per lo sviluppo di sistemi digestione dei rifiuti. Lo strumento si è dimostrato estremamente utile per i tecnicicomunali coinvolti nella pianificazione della gestione dei rifiuti i quali, talvolta,affrontano gli aspetti sociali in modo analogo, pur essendo questi complessi e diversi inogni quartiere.Secondo i tecnici delle città pilota di UrbanWINS, la prospettiva olistica del DPSIR, chefavorisce la collaborazione con i vari dipartimenti e parti interessate, l’inclusione dellaprospettiva sociale che consente l’emergere di nuove soluzioni e tematiche nonaffrontate fino a quel momento, nonché il processo molto accurato che facilita losviluppo del piano di gestione dei rifiuti sono i vantaggi principali del DPSIR-W.

RisorsePer ulteriori informazioni consultare il seguente documento: “UrbanWINS D1.2:Assessment of Determinants and Effects of Waste Prevention and Management StrategiesPolicies and Strategies”, disponibile all’indirizzo: https://www.urbanwins.eu/wp-content/uploads/2018/02/UrbanWins_D1-2_Assessment-of-determinants-and-effects-of-waste-prevention-and-policies.pdf

Riferimenti esterni:• Agenzia europea dell’ambiente (AEA). 2005. Sustainable use and management ofnatural resources. Relazione dell’AEA n. 9/2005, Copenaghen: Agenzia europeadell’ambiente, 72 pp.• Bradley, P., Yee, S. 2015. Using the DPSIR Framework to Develop a ConceptualModel: Technical Support Document. US Environmental Protection Agency, Office ofResearch and Development, Atlantic Ecology Division, Narragansett, RI. 15/154. • Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) 2007. Global EnvironmentOutlook GEO4, Nairobi and Valletta. www.unep.org/geo/geo4/ (21/07/2017)

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RIQUADRO 4 Stima degli impattidei consumi sul ciclo di vita aLeiria

Motivazione e ambito

Sulla base dei dati sui flussi urbani alivello di prodotto forniti dal modelloUMAn, l’LCA viene applicata per stimaregli impatti ambientali sul ciclo di vitaassociati ai consumi a Leiria, Portogallo.

Sostanzialmente, gli impatti sono stimatiper una serie di prodotti, rappresentatividei consumi urbani. Poiché si prende inconsiderazione la prospettiva deiconsumi, gli impatti vengono stimati per iprodotti consumati dagli abitanti diLeiria, mentre rimangono esclusi gliimpatti associati a estrazione, produzioneo fabbricazione dei prodotti esportati.

Obiettivi

• stimare gli impatti ambientaliassociati ai consumi a Leiria;

• elaborare un modello che integral’LCA e il modello UMAn allo scopo difornire ulteriori informazioni sugli impattiambientali associati al metabolismourbano;

• sostenere il processo decisionalecontribuendo a individuare punti critici,opportunità di miglioramento e potenzialicompromessi in strategie per la riduzionedegli impatti ambientali associati ai flussiurbani.

Metodi

L’approccio consiste essenzialmente intre fasi:

1. Analisi dei risultati del modelloUMAn per i consumi e la selezione diprodotti rappresentativi per i quali èrealizzata l’LCA.

2. Selezione di inventari del ciclo divita pertinenti per ciascun prodottorappresentativo in banche dati e inletteratura e identificazione di processicritici per i quali sono modellati datilocali o nazionali specifici (ad esempio ilmix di approvvigionamento di elettricità,i requisiti relativi al trasporto, ecc.).

3. Quantificazione dei potenzialiimpatti ambientali associati a ciascunprodotto (valutazione dell’impatto delciclo di vita) ed estrapolazione inrelazione al consumo urbano generale.

Gli impatti generali dei consumi urbaniper un anno (2013) sono stimati per leseguenti categorie di impatto intermedio:energia primaria non rinnovabile (primarynon-renewable energy - NRE) basata sulmetodo della domanda cumulativa dienergia (Cumulative Energy Demand -CED) (Hischier et al., 2010); intensità deigas a effetto serra (greenhouse gas -GHG) usando il metodo IPCC per unorizzonte temporale a 100 anni (IPCC2014); eutrofizzazione marina (marineeutrophication - ME) ed eutrofizzazionedelle acque dolci (freshwatereutrophication - FE), calcolate usando ilmodello EUTREND, in ReCiPe (Goedkoopet al., 2009); e acidificazione(acidification - AC) ed eutrofizzazioneterrestre (terrestrial eutrophication - TE)usando il modello di eccedenzaaccumulata (Seppälä et al., 2006).

Rapporto con il metabolismo urbano

L’LCA integra l’approccio delmetabolismo urbano, andando oltre iflussi di materiali e stimando i loropotenziali impatti sull’ambiente. Questavisione è particolarmente rilevante perorientare meglio il processo decisionale,dato che flussi di materiali più ampi

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potrebbero non essere i più pertinenti intermini di impatti ambientali.

Conclusioni

La combinazione dell’LCA e del modelloUMAn per stimare gli impatti ambientalidei consumi urbani, nell’ambito delprogetto UrbanWINS e attraversol’applicazione a Leiria, ha dimostrato lapertinenza di stimare i flussi di materiali,ma anche i loro potenziali impattiambientali per orientare il processodecisionale. Il modello può servire aindividuare opportunità di miglioramentoper ridurre gli impatti ambientaliassociati ai flussi urbani, nonché unpotenziale spostamento di problema e icompromessi nelle strategie dimitigazione.

Riferimenti esterni:

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• Goldstein, B., Birkved, M., Quitzay, M.-B. and Hauschild, M. (2013) Quantification of urban metabolism through coupling with the life cycle assessment framework: concept development and case study. Environmental Research Letters 8 035024.doi: 10.1088/1748-9326/8/3/035024

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• IPCC (2014) Climate Change 2014: Synthesis Report. Contribution of WorkingGroups I, II and III to the Fifth AssessmentReport of the Intergovernmental Panel onClimate Change [Core Writing Team, R.K. Pachauri and L.A. Meyer (eds.)]. IPCC, Ginevra, Svizzera, 151 pp.

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• Seppälä, J., Posch, M., Johansson, M., and Hettelingh, J.-P. (2006) Country-dependent characterisation factors for acidification and terrestrial eutrophication based on accumulated exceedance as an impact category indicator. The International Journal of Life Cycle Assessment, 11(6), 403–416. doi:10.1065/lca2005.06.215

RIQUADRO 5 Valutazione delciclo di vita (LCA) applicata pervalutare gli impatti di una serieselezionata di azioni pilota

Scopo dell’LCA

L’approccio olistico offerto dall’LCA èadatto per determinare la fattibilitàambientale di un prodotto, processo o

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servizio lungo il suo intero ciclo di vita,dall’estrazione della risorsa naturale,passando per il trattamento, l’uso, lamanutenzione e la gestione fino altermine della sua vita utile. Le LCA sonopreparate in base alle norme ISO sull’LCA14040:2006 e 14044:2006 nonché alleraccomandazioni stabilite nel manualeILCD pubblicato dalla Commissioneeuropea [1][2].

La finalità generale degli studi LCA sulleazioni pilota, in aggiunta ai vantaggi eagli inconvenienti ambientali delle azionispecifiche, è quella di dimostrare ilpotenziale degli studi LCA comestrumento di supporto durantel’elaborazione, l’attuazione el’esecuzione del piano strategico digestione dei rifiuti.

Sulla base delle priorità e delle azionipilota attuate nell’ambito del progettoUrbansWINS, l’LCA era stata applicataalle azioni seguenti:

• Bucarest: sviluppo di un sistema diraccolta differenziata “zerorifiuti” nei ristoranti di Bucarest.

• Torino: “H2O zero waste” perincrementare il consumo di acquapotabile e ridurre gli imballaggi diplastica.

• Sabadell: servizio pubblico per lacessione di stoviglie per ridurre i prodottimonouso.

Informazioni dettagliate su queste azionisono disponibili nel deliverable 5.2 suipiani di valutazione delle città pilota.

Obiettivi

• Valutare i vantaggi e gliinconvenienti ambientali delleazioni pilota selezionate.

• Stabilire i punti critici ambientali,vale a dire definire i fattori chiaveche influenzano il rendimentoambientale delle azioni pilota performulare raccomandazioni a finidi miglioramento.

• Comparare le azioni pilota attuatein termini di impatti ambientalirispetto alle azioni attuali oalternative sviluppate nelle città.

• Fornire dati quantitativi persostenere il coinvolgimento deicittadini nelle nuove azioni.

• Dimostrare i vantaggi dell’impiegodella metodologia LCA a livellourbano.

Ambito

L’LCA sarà condotta usando un approcciodalla culla alla tomba per fornireun’immagine globale delle azioni pilota.L’LCA si incentra su tre aspetti del ciclodi vita: fabbricazione (estrazione,produzione e trasporto di tutte le materieprime), la fase di utilizzo, durante laquale saranno svolte le azioni pilota, e lafase finale del ciclo di vita, tenendoconto del trattamento dei rifiuti associatiai beni strumentali contabilizzati.

Gli studi LCA si soffermeranno suivantaggi ambientali derivanti dalleapplicazioni di azioni pilota quali lavalorizzazione di diverse frazioni dirifiuti, la riduzione degli imballaggi diplastica e dei prodotti monouso o ladiminuzione dei trasporti grazie alnumero di bottiglie di plastica nonutilizzate.

Quest’approccio può essere applicato pervalutare il rendimento ambientale,incentrandosi sulle emissioni di gas aeffetto serra (GHG), di un pianostrategico di gestione dei rifiuti

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comparandolo con sistemi alternativi alfine di valutare la potenziale efficacia didiverse misure politiche in materia dirifiuti. Da precedenti studi LCA è emersoche la metodologia LCA è un potentestrumento decisionale quando vieneapplicato al settore della gestione deirifiuti, perché è in grado di consideraresia condizioni specifiche del sito siaopportunità di miglioramento [3]. Unsistema di gestione dei rifiuti sostenibilerichiede un approccio multidisciplinare;di conseguenza è necessario adottare unavisione olistica del sistema [4].

Lo sviluppo della metodologia LCA alivello di città può essere riassunto neicontributi seguenti:

• applicazione dell’approccio LCAper valutare un flusso di rifiuti complessoa livello di città;

• uso innovativo di dati sui rifiutidisponibili pubblicamente permodellare interamente i flussi dirifiuti attraverso tutto il sistema;

• fornitura di informazioni aidecisori politici sulla potenzialeefficacia delle misure politiche inmateria di rifiuti;

• assistenza alle autorità localinell’individuare piani strategici digestione dei rifiuti ottimali.

Rapporto con il metabolismo urbano

L’LCA integra l’approccio delmetabolismo urbano, incentrandosi suiflussi urbani che entrano nella città e vifuoriescono (da un punto di vistaqualitativo) e sugli impatti di una serieselezionata di azioni pilota, cheforniscono indirettamente informazionisul suo metabolismo urbano. Mentre ilmetabolismo urbano descrive leinterazioni di sistemi naturali e umani in

regioni specifiche, l’LCA quantifica ivantaggi ambientali e le pressioni relativea prodotti e servizi per conseguiremiglioramenti tenendo conto dell’interociclo di vita di un prodotto, processo oservizio. Nelle azioni pianificate, l’LCAdarà un punteggio quantitativodell’impatto ambientale derivante dallariduzione degli input per imballaggi estoviglie, flussi in attraversamento nelmetabolismo urbano.

Coinvolgimento delle parti interessatenell’LCA delle azioni pilota

Le parti interessate coinvolte in questeattuazioni dipendono da ciascuna azionepilota (descritta nel deliverable 5.2).Tuttavia, le principali parti interessatecoinvolte sono decisori politici, tecnici eparti sociali come cittadini, associazioni,gruppi di pressione sociale, ecc.

I risultati ottenuti dagli studi LCApotrebbero essere replicati dalle cittàpilota di UrbanWINS e da altre cittàintenzionate a sviluppare e attuare pianistrategici innovativi e sostenibili per laprevenzione e la gestione dei rifiuti.

Conclusioni

L’LCA sostiene i tecnici dei comuni nelladefinizione, attuazione e valutazione deipiani d’azione strategici localiselezionati, rivolgendo particolareattenzione al coinvolgimento dei cittadiniin ciascuna azione. In termini generali,l’LCA aiuterà a promuovere lasostenibilità a lungo termine di pianistrategici innovativi e sostenibili per laprevenzione e la gestione dei rifiuti.L’applicazione della metodologia LCAgarantirà il compimento di progressi versomodelli di produzione e di consumo piùsostenibili insieme a miglioramenti alivello di recupero e riciclaggio dei rifiuti.

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Risorse

Per ulteriori informazioni consultare i documenti seguenti:

• UrbanWINS D2.2: Urban Metabolism Guide.

• UrbanWINS D5.2: Pilot Cities Evaluation Plans.

Riferimenti esterni:

[1] E.N. “ISO 14040” EnvironmentalManagement - Life Cycle assessment -Principles and Framework.Organizzazione internazionale per lanormazione, Bruxelles, 2006.

[2] E.N. “ISO 14044” EnvironmentalManagement - Life Cycle assessment -Principles and Framework and guidelines.Organizzazione internazionale per lanormazione, Bruxelles, 2006.

[3] Laurent, A.; Bakas, I.; Clavreul, J.;Bernstad, A.; Niero, M.; Gentil, E.;Hauschild, M.Z.; Christensen, T.H. Reviewof LCA studies of solid waste managementsystems—Part I: Lessons learned andperspectives. Waste Manag. 2014, 34,573–588.

[4] Bing, X.; Bloemhof, J.M.; Ramos,T.R.P.; Barbosa-Pavoa, A.P.; Wong, C.Y.;Van der Vorst, J.G.A.J. Researchchallenges in municipal solid wastelogistics management. Waste Manag.2016, 48, 584-592.

RIQUADRO 6 Valutazione delciclo di vita (LCA) per le azioni

pilota delle città di Sabadell,Bucarest e Torino

L’obiettivo comune degli studi LCA ingenerale era quello di calcolare iprincipali impatti ambientali determinatidalle nuove azioni rispetto alle situazionidi riferimento. I risultati hannodimostrato i vantaggi per l’ambiente ditutte le azioni in quasi tutti i vettoriambientali. Grazie a ciò, tali risultatisono stati utilizzati in diversi comuni persostenere il miglioramento, l’attuazione ela replicazione di queste azioni. Levalutazioni LCA per tre azioni pilota sonostate le seguenti:

• Sabadell: servizio comunale dicessione di stoviglie riutilizzabili (fino a250 persone per evento) al fine di ridurrei prodotti monouso negli eventi cittadini.

• Bucarest: allestimento di punti diraccolta differenziata in numerosi eventi(concerti, mercatini di Natale).

• Torino: installazione di unafontanella d’acqua refrigerata in unufficio comunale. Il profilo ambientaledell’azione era stato messo a confrontocon l’attuale fonte idrica, un distributoreautomatico di bottiglie d’acqua diplastica.

Indicativamente, i principali risultati diSabadell calcolati con il metodo ReCiPemidpoint europeo attuato a Simapro sonosintetizzati nella figura sottostante. Glistudi completi sono descritti neldeliverable 2.3.

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I risultati di Sabadell mostrano unariduzione dell’uso di stoviglie multi-uso inquasi tutte le categorie di impattoambientale valutate. Nello specifico, peril potenziale di riscaldamento globalesono state calcolate riduzioni del 25%. Lostudio indica che somministrando 10.000pasti (circa 50 eventi) con stoviglieriutilizzabili, si evita l’emissione di 350 kgCO2 eq.

Occorre segnalare che i contributi dellaproduzione di ciascun oggetto monousosono superiori a quelli del consumo dienergia dovuti al processo di lavaggiostoviglie del sistema riutilizzabile,determinando vantaggi generali delsistema riutilizzabile rispetto a quellomonouso.

I risultati di Bucarest mostrano che unastrategia efficace di un piano di gestionedi rifiuti solidi (solid waste managementplan - SWMP) riduce la maggior partedegli impatti ambientali analizzatirispetto alla situazione di riferimento, incui non ci sono infrastrutture né è stataattuata una strategia dedicata per laraccolta differenziata. I risultati dell’LCAdimostrano che, attraverso la nuovastrategia, la quantità totale di rifiutiprodotti viene ridotta grazie alle misuredi prevenzione rispetto agli anni

precedenti (circa 3 tn) e, ingenerale, durante il periodo pilotasono state raccolte in mododifferenziato circa 10 tn, il checorrisponde a una riduzione globaledi circa 12 tonnellate di CO2 eq(riduzione fino al 155%).

Infine, i risultati rilevati a Torinoindicano che l’installazione di unafontanella d’acqua refrigeratapresenta chiari vantaggi per ladistribuzione di acqua potabile

nell’Ufficio dell’Anagrafe. Per lacategoria del riscaldamento globale, sonostate calcolate riduzioni del 76%, il chesignifica che è stato evitato un impattototale di circa 61 kg di CO2 eq asettimana. In tal caso i risultatievidenziano l’importanza di ridurre lebottiglie di plastica monouso e diincrementare il ricorso a sistemi piùsostenibili.

Complessivamente, i risultati dell’LCAmostrano che una strategia efficace di unpiano di gestione dei rifiuti solidi (SWMP)riduce la maggior parte degli impattiambientali analizzati. Pertanto,l’attuazione della metodologia LCAcontribuirebbe a dimostrare epromuovere strategie di prevenzione egestione dei rifiuti volte a migliorare lasostenibilità dei sistemi urbani. Secondo iprincipi dell’economia circolare, i rifiutisolidi urbani possono essere visti comeuna risorsa anziché come un problema.

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2.4 Quadri di pianificazione strategica

2.4.1 Natura e obiettivi

Le informazioni fornite nella presentesottosezione derivano direttamente dalleesperienze di elaborazione di quadristrategici acquisite nell’ambito diUrbanWINS. Le città pilota sono stateguidate e sostenute lungo tutto ilprocesso di pianificazione che le haportate all’adozione di un quadro dipianificazione strategica per laprevenzione e la gestione dei rifiutibasato sui principi del metabolismourbano.

Il quadro di pianificazione strategica(SPF) è una descrizione esaustiva dellastrategia della città per la definizione dipriorità e di obiettivi specifici daconseguire attraverso misure/azioniappropriate al fine di rendere il settoredelle risorse/dei rifiuti più sostenibile. Sitratta di uno strumento flessibile diorientamento a lungo termine checonsente di fornire ulteriori informazionialla pianificazione tecnica e di sostenereun’allocazione efficiente delle risorsenelle fasi di pianificazione e tra i varistrumenti.

Gli obiettivi specifici dell’SPF sono iseguenti:

promuovere l’economia circolaree ridurre la produzione dei rifiutiall’interno della città attraverso ladefinizione di politicheappropriate;

guidare i decisori politici nelladefinizione di obiettivi strategici edelle relative misure/azioni per illoro conseguimento in relazione alconsumo di risorse e allaproduzione di rifiuti;

fornire al comune uno strumentodi pianificazione che può essereutilizzato non soltanto durante ilprogetto UrbanWINS, ma ancheper ulteriori ragionamenti eprogetti relativi al metabolismourbano, all’economia circolarenonché ai processi di prevenzionee gestione dei rifiuti;

elaborare e sperimentare metodiper il coinvolgimento delle partiinteressate che comportano lacondivisione di responsabilità el’impegno per la pianificazione dipolitiche urbane nel settore dellerisorse/dei rifiuti.

Il paragrafo che segue descrive i metodi ele fasi seguite per l’elaborazione dell’SPFal fine di ispirare e orientare altre cittàdell’UE interessate ad affrontare letematiche della prevenzione e gestionedei rifiuti da un punto di vista nonconvenzionale, ovvero prevedendo la lorotrasformazione in un’opportunità digestire le risorse urbane per migliorare lacircolarità e ridurre i flussi di materiali(sia in entrata sia in uscita) necessari persostenere le attività della città.

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PUNTO DI ATTENZIONE

Il quadro di pianificazione strategica si fonda sui principi e sugli approcci descritti nel capitolo 2.1 delpresente toolkit

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TESTIMONIANZA DEL COMITATO TECNICO DEL PROGETTO URBANWINS

Livia Mazzàdel comitato tecnico del progetto UrbanWINS

Dopo tre anni di intenso lavoro, dialogo continuo,grandi aspettative, difficoltà, riunioni virtuali efisiche, sorrisi, grandi e piccole discussioni, siamoorgogliosi e lieti di constatare che i partner diUrbanWINS e le persone che li rappresentano hannocostruito qualcosa di veramente nuovo: una lingua euna comprensione comuni tra organizzazioni,esperti, decisori, ricercatori e funzionari pubblici suun tema complesso come quello del metabolismourbano. Ognuno di noi ha dovuto compiere sforzi eandare avanti per potere contribuire al progettocon le proprie competenze in modo innovativo eproficuo. Le sinergie e il dialogo che abbiamostabilito a livello di partenariato si sono riflessi

nelle strategie adottate dalle città e dalle rispettive parti interessate. Certo, ci èvoluto del tempo per imprimere la giusta forma alle nostre attività, vedere i risultatie rendercene effettivamente conto, ma crediamo che sia giunto il momento diprocedere a una vera transizione. Per cambiare le nostre mentalità e il modo in cuiguardiamo alle cose, essere in grado di trasferire le conoscenze pregresse e diutilizzare quelle nuove è necessario compiere un grande sforzo, ma è unasoddisfazione quando si constata che ne vale la pena perché soddisfa le esigenze dellasocietà. UrbanWINS ha avuto un impatto sui processi decisionali a livello locale, haportato azioni e innovazioni nelle città pilota che rappresentano i semi per il futuroed ha anche stimolato il dibattito e l’apertura tra il mondo della ricerca e i decisorinonché tra le varie discipline.

Il nostro scopo si è tradotto nei seguenti termini: fornire ai decisori indicatori utiliper la gestione delle risorse e l’economia circolare a livello locale, consentire alleparti interessate urbane di cambiare i loro modi di consumo, promuovere lacircolarità dei materiali e dell’energia a livello urbano, condividere le conoscenze e leprassi nei settori del metabolismo urbano e dell’economia circolare, promuoverenuovi modi di coinvolgimento delle parti interessate nel processo decisionale relativoalla gestione delle risorse urbane. Abbiamo intrapreso il cammino e dobbiamoproseguirlo.

2.4.2 Metodi e fasi

L’SPF include e riassume gli elementiemersi dal processo partecipativo che unacittà pone in essere e dai pertinentiprocessi interni sottostanti. Il processo dicoinvolgimento delle parti interessatenella definizione dei contenuti dell’SPF èdescritto nella terza parte del toolkit,mentre questa sezione si incentra suicontenuti dell’SPF e sulle fasi da seguireper elaborarlo.

L’SPF presenta la seguente struttura:

1. Profilo e panoramica della città.Questa prima parte è intesa a fornireuna panoramica generale del profilodella città e dello stato dell’artecirca le risorse naturali, gli usi delsuolo (ambiente edificato,infrastrutture, ecc.), oltre a datisociali ed economici pertinenti.

2. Analisi dei piani, delle politiche edei programmi. Questa fase delprocesso di pianificazione dovrebbeaiutare ad evitare la sovrapposizionedi strategie (con quelle attuali in fasedi attuazione nel comune e giàintegrate in un quadro strategico) eorientare meglio gli sforzi.

3. Priorità Una priorità è il mezzo/lavisione strategica a lungo termineche il comune è determinato araggiungere per basare le propriepolitiche urbane sul concetto delmetabolismo urbano.

4. Obiettivi Un obiettivo è il contestooperativo delle attività da attuareper raggiungere la prioritàidentificata: in altri termini, gliobiettivi riguardano quelle “fasisuccessive” che un comune deveintraprendere per attuare lastrategia.

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5. Analisi DPSIR e SWOT, derivantedalle informazioni raccolte nelleriunioni interne del comune e nelleagorà urbane faccia a faccia (aseconda del processo dipianificazione seguito da ogni città,queste analisi sono svolte in relazionea priorità, obiettivi o azioni).

6. Scenari per gli obiettivi, intesi aidentificare (per ogni obiettivo) ifattori/gli elementi variabili piùinfluenti, le cosiddette“determinanti”, il periodo di tempo,i risultati attesi e gli indicatoridestinati a misurare il conseguimentodi tali risultati.

7. Azioni Un’azione è il contestooperativo volto al conseguimento diuna priorità/un obiettivo correlata/oe può essere di tre tipi:regolamentare, volontaria o disensibilizzazione.

I primi due punti dell’elenco che precedesono stati elaborati dalle città pilota sullabase delle proprie conoscenze. IUAV, cheha coordinato la definizione dellametodologia da applicare per la messa apunto dell’SPF, ha sostenutol’elaborazione guidando le cittàattraverso la raccolta di informazionipertinenti, piani e politiche già adottateda ciascuna città.

Quadro strategico di UrbanWINS (Fonte: )

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Prima di avviare il processo dicoinvolgimento delle parti interessateesterne, sono state organizzate riunioniinterne in seno alle amministrazionicomunali per condividere gli obiettivi diUrbanWINS tra i vari dipartimenti e peridentificare alcune priorità sulla basedella visione politica e strategica dellacittà. Le priorità sono state poi analizzatee ulteriormente formulate e definite conle parti interessate che hanno anchepartecipato all’elaborazione di obiettivi eazioni da inserire nell’SPF. La costruzionedi scenari è stata condotta internamentesulla base di tutte le informazioniraccolte.

Nelle otto città pilota è stato definito untotale di 31 priorità, 91 obiettivi e 104azioni. Le principali tematiche emersenell’SPF sono le seguenti:

• economia circolare (3 priorità e 7obiettivi);

• gestione dei rifiuti (1 priorità e 9obiettivi);

• prevenzione dei rifiuti (5 priorità e9 obiettivi);

• riutilizzo di risorse/materiali (3priorità e 6 obiettivi);

• riciclaggio (3 priorità e 2

obiettivi);

• raccolta di rifiuti (3 priorità e 4obiettivi);

• rifiuti alimentari (1 priorità e 5obiettivi);

• riduzione degli imballaggi (5obiettivi).

2.5 Piani d’azione eazioni pilotaIl piano d’azione strategico locale èl’attuazione pratica della strategia della

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ESEMPI E STUDI DI CASI

Per leggere i contenuti dell’SPF delle città di Albano Laziale,Bucarest, Cremona, Leiria, Manresa, Pomezia, Sabadell e Torino

consultare il deliverable all’indirizzo:

STRUMENTI UTILI PER LA REPLICAZIONE

L’ALLEGATO 1 della presente sezione del toolkit contiene il questionario tipo che le città pilota hanno utilizzato per la raccolta diinformazioni sui loro piani e sulle loro politiche attuali. Per consultare le metodologiche impiegate dalle città pilota di UrbanWINS consultare il link:

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città, che deriva dal processo SPF,attraverso la pianificazione di azionistrategiche da attuare al fine diconseguirne le priorità e gli obiettivicorrelati. In primo luogo, esso definiscenei dettagli le azioni pilota identificatedalla città che saranno attuate nel brevetermine, fornendo ulteriori informazioniper l’attuazione e il monitoraggio dellestesse. Nell’ambito di UrbanWINS, leazioni polita sono quelle selezionatedurante il processo partecipativo - ovverole riunioni organizzate nell’ambito delleagorà urbane - da attuare lungo la duratadi vita del progetto. In secondo luogo,l’LSAP considera tutte le altremisure/azioni identificate nell’SPF,specificando il loro ruolo potenziale neiprocessi del metabolismo urbano,dell’economia circolare e della gestione eprevenzione dei rifiuti. Nell’ambito diUrbanWINS, queste azioni sono quelle chenon saranno attuate durante l’esecuzionedel progetto UrbanWINS, ma sono inclusein questo piano per il loro potenziale diulteriore attuazione nel medio/lungoperiodo.

L’LSAP è elaborato per essere utilizzatodalle amministrazioni locali e da tutti gliattori che saranno coinvoltinell’attuazione e nel monitoraggio delleazioni.

L’LSAP presenta la seguente struttura:

1. Prima sezione – Azioni pilota

a. Informazioni generaliprovenienti dall’SPF.

b. Ulteriori informazionispecifiche per l’attuazione e ilmonitoraggio dell’azione. Questafase include le informazioni asostegno dell’attuazionedell’azione (tempistiche, bilancio,referente, fattori critici) e del

monitoraggio dell’azione (risultatiprevisti, indicatori).

c. Settori economici correlatiall’azione. In questa fase sonoforniti orientamenti sui settorieconomici (tra cui trasporto,rifiuti ed emissioni, legno ealimenti, minerali, energia,produzione industriale, import-export, popolazione) sui quali siprevede che l’azione avrà unimpatto /un effetto.

2. Seconda sezione – Altre azionistrategiche.

a. Informazioni generaliprovenienti dall’SPF.

b. Analisi del contributo delleazioni ai processi del metabolismourbano, dell’economia circolare edella capacità di integrazione nelsistema di prevenzione e gestionedei rifiuti. In questa fase sonoanalizzate le altre azionistrategiche (in modo teorico) inrelazione ai processi i) delmetabolismo urbano (analisi delflusso di materiali e di risorse), ii)dell’economia circolare(contributo ai processidell’economia circolare urbana) eiii) della capacità di integrazionenel sistema di prevenzione egestione dei rifiuti, per avere unapanoramica del loro ruolo inqueste tematiche, in vista dellaloro (potenziale) ulterioreattuazione.

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c. Settori economici correlatiall’azione. In questa fase sonoforniti orientamenti sui settorieconomici (tra cui trasporto,rifiuti ed emissioni, legno ealimenti, minerali, energia,produzione industriale, import-export, popolazione) sui quali siprevede che l’azione avrà unimpatto /un effetto.

Nell’ambito di UrbanWINS, le azioni daincludere nell’LSAP sono i risultati delprocesso di coinvolgimento delle partiinteressate. Queste ultime, infatti, hannoelaborato congiuntamente le azioniincluse nell’LSAP, definendo inoltre

priorità attraverso un processo divotazione, come descritto nella parte IIIdel toolkit. Il processo partecipativo deveessere considerato “un obbligo” nelladefinizione sia dell’SPF sia dell’LSAP.

Gli otto LSAP includono una vasta gammadi azioni di intervento in materia di rifiuti(strumenti volontari di gestione e dettatidalla domanda, iniziative educative/disensibilizzazione e norme) organizzate inbase alle parti interessate coinvolte, pervari campi di azione (ad esempioprevenzione, riutilizzo, riciclaggio) e persettori (ad esempio costruzione,industria, famiglie, imprese). Seguono ilpercorso “dalla strategia della città allapianificazione dell’azione” in cui, dopo

avere stabilito le priorità e gli obiettividella città, è specificata una serie diazioni strategiche necessarie perconseguire ogni obiettivo specifico a finidi un’ulteriore attuazione.

Per quanto riguarda l’attuazione di azionipilota nelle otto città pilota, definitenegli LSAP, sono state selezionate a finidi attuazione complessivamente 26 azionipilota, per un bilancio totale di 207.000EUR. L’attuazione delle azioni è statasostenuta principalmente dal bilancioprevisto da UrbanWINS. Tuttavia, inalcuni casi le città pilota hannoindividuato azioni a costo zero o azioni darealizzare con l’integrazione del bilanciointerno. Per quanto riguarda la tipologia,le 26 azioni pilota sono suddivise comesegue: 6 ciascuna per azioniregolamentari, azioni volontarie e azionidi sensibilizzazione; 5 azioniregolamentari/di sensibilizzazione; 1ciascuna per azioniregolamentari/volontarie; azionivolontarie/di sensibilizzazione e azioniregolamentari/volontarie/disensibilizzazione (cfr. la tabella 6sottostante).

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APPROFONDIMENTO

Leggere il deliverable all’indirizzo: https://www.urbanwins.eu/wp-content/uploads/2019/01/D5.1.-Collaborative-Methodology-to-personalise-the-Urban-Strategic-Plan-for-each-city.pdf

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CITY ACTIONSTYPE OF TOOL

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Tabella 6 Elenco delle azioni pilota attuate da ciascuna città

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Dopo la definizione dell’LSAP e primadell’avvio dell’attuazione delle azionipilota, ogni città pilota ha elaboratoanche un piano di valutazione peranalizzare l’efficacia dell’attuazione edell’impatto delle azioni pilota nelquadro del progetto. I contenuti del pianodi valutazione derivano in parte dallavoro interno dei funzionari pubbliciincaricati delle attività di UrbanWINS e inparte dalla consultazione delle partiinteressate, che hanno offerto input suspecifici elementi da valutare.

UrbanWINS maps (mappe di UrbanWINS)

UrbanWINS maps è una piattaforma chemira a collegare varie parti interessate,raccogliere relazioni di esempi virtuosi ebuone prassi nonché a individuare elocalizzare iniziative per l’economiacircolare. Le azioni e le prassi legateall’economia circolare e alla prevenzionee gestione dei rifiuti sono raccolte eclassificate per luogo geografico,tipologia e settore. La piattaforma dedica

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ESEMPI E STUDI DI CASI

(in inglese e nella lingua della città) è consultabile al seguentelink: https://www.urbanwins.eu/deliverables/

ESEMPI E STUDI DI CASI

UrbanWINS Deliverable D5.3. in their own languages:

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un’attenzione speciale alle azioni pilotaattuate dalle 8 città pilota del progettoUrbanWINS.

Gli utenti hanno la possibilità di suggerirenuove prassi nella piattaforma grazie a unmodulo di semplice utilizzo. Al momentodell’apertura dell’homepage l’utente puòiniziare a navigare nella mappa generaleusando alcuni comandi intuitivi. Imarcatori iniziali offronoimmediatamente una sintesi delle aree incui vi sono oggetti visibili. Zoomandosulla mappa - che si attiva sia al tatto suidispositivi mobili sia muovendo il mousedel computer - l’utente può identificaresingoli oggetti in città, quartieri e strade.

Vi sono anche filtri che selezionano glioggetti in base ad unacategoria/sottocategoria specifica, o allaposizione geografica (ad esempioscegliendo il nome di una delle cittàpilota), indicando la ricerca nell’appositocampo o scegliendo il raggio (max 100 kmdal proprio dispositivo) sul qualeestendere la ricerca. Cliccando sul singolomarcatore, l’utente può aprire unafinestra pop-up che fornisceun’anteprima contenente alcuneinformazioni e avrà la possibilità diaccedere all’oggetto esteso con unulteriore click. Cliccando sul singolo luogoo sulla singola categoria apparirà unabreve descrizione e l’elenco degli oggetti

collegati. Accedendo alla pagina“Contatto” l’utente può chiedere diinserire un nuovo oggetto. La richiesta

sarà verificata e valutata da unmembro del team e, seconsiderato pertinente,l’oggetto sarà successivamenteaggiunto alla mappa. Gli utentipossono salvare l’appsull’homepage del lorodispositivo, tablet osmartphone.

L’app UrbanWINS Maps èdisponibile online qui:

https://www.urbanwins.eu/maps/La pagina dedicata sul sito di UrbanWINSè disponibile al seguente indirizzo:

2.6 Strumenti di mappatura e azioniNegli ultimi decenni varie prassiconcernenti la prevenzione e la gestionedei rifiuti urbani in relazione ai principidel metabolismo urbano e dell’economiacircolare sono state attuate da vari attoripubblici e privati in città europee. Laprima parte del presente toolkit mostraalcune di queste prassi emerse come“migliori prassi” in base ai criteri stabilitinel progetto. Questa sezione, invece,riguarda il processo di individuazione eclassificazione delle prassi e deglistrumenti per la prevenzione e lagestione dei rifiuti urbani nell’ottica dellevarie tematiche che possono affrontare.

Parallelamente allo sviluppo del processodi pianificazione strategica delle cittàpilota, gli strumenti e le prassiidentificati come risultati della ricercacondotta nell’ambito del progetto (inparticolare nel WP1) e dello scambio tra i

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partner delle esperienze e delle proposteemerse nelle agorà delle città sono statiraccolti e mappati con il duplice obiettivodi:

- offrire alle città pilota unapanoramica degli strumenti adisposizione per affrontare leloro priorità e gli obiettivinonché delle potenzialiesperienze comuni,

- evidenziare la necessità dicoinvolgere diversidipartimenti nelle lorostrategie per la prevenzione ela gestione dei rifiuti,associando gli strumenti daattuare alle aree di attivitàurbane interessate cherientrano in diverseresponsabilità.

Il punto di partenza per l’identificazionedegli strumenti per la gestione dei rifiutiè stato rappresentato dai flussi urbani. Iprincipali flussi urbani per i quali si èproceduto alla mappatura distrumenti/iniziative sono quelli correlatia priorità e obiettivi emersi dalle agoràurbane delle città pilota: alloggi, servizidi ristorazione e turismo, inquinamentoatmosferico, rifiuti ingombranti, rifiuti dacostruzione e demolizione - CDW (oresidui interni); rifiuti alimentari eorganici, rifiuti industriali, usi del suolo,fabbricazione, rifiuti urbani, rifiuti diimballaggi, carta, prodotti tessili, acqua,RAEE - rifiuti di apparecchiatureelettriche ed elettroniche; commercioall’ingrosso e al dettaglio.

Per facilitarne l’analisi e l’uso, glistrumenti sono stati suddivisi in varietipologie: “volontari”, “diregolamentazione”, “disensibilizzazione”, “tecnologie e impreseinnovative”. Nel progetto sono statiidentificati complessivamente 166

strumenti, dei quali 75 volontari, 48 diregolamentazione, 30 di sensibilizzazionee 13 relativi a tecnologie e impreseinnovative. I flussi urbani per i quali sonostate elaborate più proposte riguardano irifiuti alimentari e organici e i rifiutiurbani.

Ogni strumento identificato è statocollegato non soltanto al relativo flussourbano e alla tipologia di strumento, maanche ad altri dati importanti:

- il “potenziale promotore dellostrumento” che può sostenere epromuovere lo sviluppo dell’iniziativa,perché possiede: le necessariecompetenze amministrative, lagovernance dei processi legati allostrumento o la capacità di coinvolgerealtre parti interessate pertinenti. Ilpotenziale promotore dello strumentoaveva anche lo scopo di sostenere le cittànell’identificazione delle principali partiinteressate da coinvolgere;

- i “settori di attività urbane influenzatidallo strumento” (mobilità, energia,costruzione, consumo di alimenti,distribuzione di alimenti, fornitura diservizi ambientali, gestione di aree verdi,consumi privati, consumi pubblici,turismo, commercio, industria);

- il “dipartimento comunale responsabile”per i settori di attività urbane identificatiinteressati dallo strumento.

La figura che segue mostra unapanoramica generale degli strumentiraccolti nell’ambito di UrbanWINS,suddivisi per flussi urbani, principalepotenziale promotore e tipologia:

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URBAN FLOWS

POTENTIAL PROMOTER OF THE

TOOLS

TYPOLOGY OF TOOLS

MUNICIPALITY Voluntary tools X X X X X X X X X X XRegulations X X X X X X X X X XAwareness raising X X X X X X XInnovative technologies and businesses X X XVoluntary tools X X X X XRegulations X X XAwareness raising X XInnovative technologies and businesses X XVoluntary tools XRegulations XAwareness raising

Innovative technologies and businesses Voluntary tools X X X X XRegulations

Awareness raising XInnovative technologies and businesses Voluntary tools X XRegulations XAwareness raising X XInnovative technologies and businesses Voluntary tools X X X XRegulations X XAwareness raising X X XInnovative technologies and businesses Voluntary tools X XRegulations

Awareness raising

Innovative technologies and businesses Voluntary tools X X XRegulations

Awareness raising

Innovative technologies and businesses XVoluntary tools X XRegulations

Awareness raising X X X XInnovative technologies and businesses

RESEARCH SUPPORTING BODIES

SCHOOLS

MUNICIPALITY

METROPOLITAN/ REGIONAL

INSTITUTIONS

HOSPITALS, HEALT BODIES

ASSOCIATION OF ENTERPRISES, PROFESSIONAL

ORDERS

ENTERPRISES

NGOs

CITIZENS

La figura sottostante è un’istantanea delfile Map che organizza e presenta tutti glistrumenti identificati nell’ambito diUrbanWINS, la cui struttura può essereseguita e adattata da altre città:

Voluntary

Regulatory

Awareness raising

Innovative technologies and businesses

1 Air Pollution X

Development of new road infrastructures and improvement of the existing ones (including cycle and pedestrian paths) in order to avoid long-lasting traffic congestion

Municipality X Agorà Pomezia

2 Air Pollution XElectrification of road public trasportation in the city centre

Municipality X Agorà Leiria

3 Construction and demolition Waste (or Inert residues)XVoluntary agreements with private sector aimed at reducing, reusing and recycling materials used in building sites

Municipality X Agorà Bucharest

4 Construction and demolition Waste (or Inert residues)X Inspections on construction and demolition sites Municipality X Agorà Leiria

5 Construction and demolition Waste (or Inert residues)XReuse and recycling center for construction & demolition waste

Municipality X Agorà Cremona; Leiria

6 Construction and demolition Waste (or Inert residues)XGreen Homes - Certification for green residential projects

NGOs X Experiences RoGBC

7 Construction and demolition Waste (or Inert residues) XImplementation of GPP criteria for construction and demolition (public buildings)

Municipality X Agorà Torino; Pomezia

N. Urban flow Description of the toolPotential

promoter of the tool

Tool typology

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DESCRIZIONE MIRATA 1

Strumenti di regolamentazionein materia di prevenzione egestione dei rifiuti – focus sulpaese: Italia

ContestoGli strumenti di regolamentazioneaffondano le loro radici nella legislazioneattuale, sia a livello nazionale sia a livellointernazionale (Unione europea). Ledirettive UE, recepite a livello nazionaleattraverso leggi approvate dal parlamentonazionale, possono contenere diversistrumenti che saranno applicati dalleaziende e dalle organizzazioni, nonchédai cittadini, su tutto il mercato. Glistrumenti di regolamentazione sonodestinati a coinvolgere in modo efficacetutte le parti interessate pertinenti incomportamenti specifici volti acontribuire al conseguimento degliobiettivi strategici stabiliti dal decisorepolitico. Questi strumenti possonoassumere la forma di requisiti, divieti,tributi fiscali, incentivi, ecc.

I paragrafi che seguono si incentrano sulsistema italiano di regolamentazione deirifiuti gestito dal CONAI, che rappresentaun quadro normativo di successo:l’approccio, le esperienze e gliinsegnamenti di detto quadro potrebbero

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PANORAMICA DEGLI STRUMENTI E DESCRIZIONI MIRATE

La mappa completa degli strumenti e le istruzioni per l’uso sonoscaricabili da questo Le descrizioni mirate che seguono possono

aiutare a comprendere meglio l’uso di specifiche tipologie distrumenti e approcci trasversali: DESCRIZIONE MIRATA 1- Strumentidi regolamentazione; DESCRIZIONE MIRATA 2- Strumenti educativi;

DESCRIZIONE MIRATA 3- Strumenti volontari: ACQUISTI VERDI DELLAPUBBLICA AMMINISTRAZIONE; DESCRIZIONE MIRATA 4 – SETTORE AEE;

DESCRIZIONE MIRATA 5 – INDICATORI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

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essere seguiti da vari decisori nazionali,

regionali e persino locali conresponsabilità in materia di rifiuti.

Uno sguardo più approfondito al sistema CONAIIl sistema CONAI è il consorzio italianoper la raccolta e la gestione dei rifiuti diimballaggi, istituito dalla normativanazionale. Il CONAI è un ente privato ed èil principale strumento attraverso il qualele imprese private rispettano lalegislazione nazionale in materia digestione dei rifiuti di imballaggi. Il CONAIcomprende oltre 850.000 aziende italianeche producono e utilizzano materiali diimballaggio, essendo, in effetti, unmodello basato sul principio della“responsabilità condivisa” chepresuppone la cooperazione di tutti iprincipali attori coinvolti nella gestionedei rifiuti: imprese, pubblicaamministrazione e cittadini che svolgonoun ruolo quotidiano attivo nella raccoltadifferenziata dei loro rifiuti. Il sistema

CONAI include sei consorzi specificiappartenenti al settore dei materiali diimballaggio, quali acciaio, alluminio,carta, legno, plastica e vetro. In unquadro di economia circolare, ogniconsorzio mira a coordinare,organizzare e incrementare i processidi restituzione dei rifiuti di imballaggi(principalmente dalla raccoltadifferenziata), riciclaggio e recupero.

Obiettivi del sistema CONAIIl sistema CONAI si prefigge di:

• creare un modello basato sulprincipio della “responsabilitàcondivisa” che coinvolge tutti iprincipali attori della catena digestione dei rifiuti;

• favorire la circolarità dei materiali diimballaggio aumentandone il riutilizzo,il riciclaggio e il recupero energetico;

• promuovere la crescita e ilconsolidamento della consapevolezzaambientale presso tutti gli attori dellacatena degli imballaggi, dal produttore alconsumatore finale, promuovendol’adozione di un approccio dall’alto versoil basso, attento a tutte le fasi del ciclodi vita degli imballaggi.

Il sistema CONAI prevede tre fasiprincipali:

1. Coinvolgimento delle impreseprivate che operano nel settore degliimballaggi. Le imprese finanziano ilsistema CONAI attraverso una tassa diassociazione obbligatoria, che consente alCONAI di operare a livello nazionale.

2. Specializzazione in singoli settoridi materiali di imballaggio. Attraverso lacreazione di consorzi specifici persettore, il CONAI è in grado di incentrarsisu singoli materiali e di elaborare lestrategie più efficaci per la raccolta e la

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gestione dei flussi di rifiuti, che mostranocaratteristiche e dinamiche di mercatodifferenti.

3. Politica di prevenzione dei rifiuti.Conformemente alla legge nazionale, ilCONAI svolge un ruolo cruciale nelsostenere le imprese, promuovere azioniin grado di ridurre l’impatto ambientaledegli imballaggi e chiedere l’elaborazionedella versione annuale del programma diprevenzione generale. Le iniziativepromosse dal CONAI per la prevenzioneincludono, ad esempio, l’attribuzione delcontributo ambientale e formulepremianti di applicazione del contributoper gli imballaggi a rendere (riutilizzo)nonché iniziative di sensibilizzazione trale imprese e di supporto nel loro percorsodi miglioramento delle prestazioniambientali dei propri imballaggi lungol’intero ciclo di vita dell’imballaggio, apartire dalla fase di progettazione.

Il diagramma del sistema del consorzio èriportato nello schema che segue: quandoi produttori e i consumatori di imballaggiaderiscono al CONAI e i produttori a unodei sei consorzi di filiera, essi sono tenutia versare il contributo ambientale CONAI(CAC), stabilito annualmente dal consigliod’amministrazione e diversificato pertipologia di imballaggio. Il CACrappresenta la principale fonte difinanziamenti ripartito tra produttori eutilizzatori in base ai costi relativi allaraccolta differenziata nonché al recuperoe al riciclaggio degli imballaggi. Ilcontributo ambientale avviene sulterritorio nazionale in relazione almateriale di imballaggio creato da un“produttore di materie prime o disemilavorati” per un “autoproduttore” edè gestito dal CONAI in nome e per contodei consorzi di filiera.

Il CONAI ne trattiene una quota perl’espletamento delle attività istituzionali

e versa la restante parte ai sei consorzi difiliera tenuti a organizzare il ritiro deirifiuti da imballaggio di carta, vetro,plastica, legno e metalli (acciaio ealluminio) raccolti in modo differenziatodai comuni, nonché la lavorazione e laconsegna al riciclatore finale, che puòessere un singolo impianto o unintermediario accreditato. I consorzi difiliera, a loro volta, provvedono ariconoscere ai comuni un corrispettivoeconomico in funzione alla quantità e allaqualità degli imballaggi raccolti (fonte:rapporto sostenibilità di CONAI, 2018).

Rapporto con il metabolismo urbanoIl CONAI si avvale dell’approccio delmetabolismo urbano perché misura iflussi di rifiuti di imballaggio rilevanti inun’area specifica nonché i tassi diriutilizzo e di riciclaggio. Inoltremantiene un’ampia banca dati anche inrelazione ai flussi pertinenti di ciascuntipo di rifiuti di imballaggio gestiti inspecifiche aree geografiche. Tali daticostituiscono un prezioso input per ilquadro del metabolismo urbano.

Coinvolgimento delle parti interessate al sistema CONAIIl sistema CONAI va applicato a tutte leimprese che producono o lavorano conmateriali di imballaggio, come stabilitodalla normativa nazionale italiana.

Anche i cittadini sono coinvoltiattivamente, essendo le principali partiinteressate alla raccolta differenziata deivari tipi di rifiuti. Le autorità locali, comei comuni, sono coinvolte tramite unaccordo quadro, uno strumento previstodalla normativa nazionale, attraverso ilquale il sistema del consorzio garantiscela copertura dei maggiori oneri dellaraccolta differenziata dei rifiuti diimballaggio a carico dei comuni italiani.

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Il sistema CONAI si applica in tutta Italia,coinvolgendo le parti interessatesuindicate. Grazie alla sua applicazionesono state raggiunte cifre importanti,come un riciclaggio generale dei materialidi imballaggio pari al 67,1% (anno 2016)del consumo complessivo, con un totaledi 8,448 milioni di tonnellate (+ 2,7%rispetto al 2015), una percentuale già benal di sopra degli obiettivi europei fissatiper il 2020.

RisorsePer ulteriori informazioni visitare ilseguente link: , dove è possibileconsultare anche il rapporto sostenibilitàdi CONAI, 2018.

DESCRIZIONE MIRATA 2

Strumenti educativi in materiadi prevenzione e gestione deirifiuti – focus sulle campagneeducative a Cremona, Italia

L’educazione ambientale è un “processoattraverso il quale le personeacquisiscono consapevolezza e attenzionenei confronti del loro ambiente, oltre adassimilare e scambiare conoscenze,valori, atteggiamenti ed esperienze,nonché la determinazione che consentiràloro di agire, individualmente ocollettivamente, per risolvere i problemiattuali e futuri dell’ambiente”. Secondol’Unione Internazionale per laConservazione della Natura, Commissioneper l’educazione e la comunicazione(IUCN), l’educazione ambientale è unostrumento fondamentale per lo scambiodi comportamenti e modelli attraversoscelte consapevoli orientate allo svilupposostenibile. Nell’Unione europeal’educazione ambientale è divenuta parteintegrante dei piani di studio delle scuole

primarie e secondarie: molti Stati membril’hanno introdotta nelle loro scuole comeofferta didattica. Nel 2012 l’UNECE ha elaborato ildocumento “Apprendere per il futuro.Competenze educative per lo svilupposostenibile”, che riconoscenell’apprendimento continuo la basedello sviluppo di una società sostenibile.Nei documenti prodotti dall’UNESCO edall’UNECE durante il “Decenniodell’educazione per lo svilupposostenibile” 2005 - 2014, l’educazionenon è intesa come uno strumento diinformazione, bensì come un processo diriforma del modo di vivere e di concepirel’ambiente.

In linea con gli impegni internazionali edell’UE per l’educazione ambientale,Linea Gestioni (LG) - un’impresaspecializzata nei servizi di gestione dellaraccolta, del trasporto e dellosmaltimento di rifiuti che opera nelleprovince di Cremona, Lodi, Pavia eBrescia, e uno dei 27 partner diUrbanWINS, è fortemente coinvolta nellacreazione della sostenibilità ambientaleattraverso l’educazione e la definizionedi ruoli attivi nella società per lagenerazione più giovane. LG sostienestudenti, insegnanti e pubblicheamministrazioni nel loro lavoro con ilprogramma educativo “Le avventure delprofessor Terra Terra”, che offresupporto didattico per le lezioni in classee visite guidate a impianti di trattamentodi rifiuti, di recupero di rifiuti e diproduzione di energia a partire da questiultimi.

Il programma è rivolto a cinque gruppi dietà differenti (3-5 anni, 6-7 anni, 8-10anni, 11-13 anni e 14-18 anni) perpreparare meglio i cittadini globali didomani. È distribuito a circa 478 classi,con una media di 11 000 studenti l’anno.

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Da oltre 20 anni le imprese del gruppoLGH promuovono progetti educativi persensibilizzare le giovani generazioni surifiuti, acqua e ciclo energetico. Nelcorso degli anni, i vari progetti educativisono stati armonizzati in un unicoprogetto didattico sin dal 2012, dandovita a “Le avventure del professor TerraTerra”.

La presente sezione si basa sulleesperienze di LG con questo programma emira a condividere l’attuazione delprogramma e dei suoi principaliinsegnamenti che potrebbero essere utiliper le aziende interessate al tema deirifiuti urbani, peri decisori politici e lealtre parti interessate in materiaintenzionate ad attuare campagneeducative simili.

Obiettivi del programmaIl programma “Le avventure del professorTerra Terra” si prefigge vari obiettivicomplementari per la costituzione dicompetenze ambientali complesse, ossia:conoscenze, abilità e attitudini:• promuovere l’educazione ambientale elo sviluppo sostenibile nelle scuoleattraverso un metodo di apprendimentoche non si limiti a guardare e ascoltarel’insegnante, ma coinvolga studenti edocenti nella rielaborazione enell’approfondimento dei contenuti;• fornire strumenti di conoscenza inmateria di energia, rifiuti, alimentazione,ciclo dell’acqua, agricoltura, stili di vitae approvvigionamento energetico, checonsentono agli studenti di pensare inmodo critico, riflettere, immaginarenuove soluzioni, nuovi approcci e nuoveidee;• preparare gli studenti a “come essereecologicamente consapevoli” nell’ambitodel sistema di vita della Terra.Il programma è iniziato con ilcoinvolgimento del più alto numero di

scuole primarie di primo e secondo livelloe secondarie nei territorio in cui èpresente LG. Il progetto tiene conto delleetà degli scolari coinvolti, modulando leattività proposte di conseguenza. Gliinterventi consistono in lezioni in classesotto forma di giochi, lezioni con espertie visite guidate alle strutture. Per quantoriguarda il ciclo integrato dei rifiuti, sonopreviste visite guidate alle piattaformeecologiche, agli impianti di trattamento etrasformazione dei rifiuti, siti diriciclaggio di rifiuti e produzione dicompost, impianti di trasformazione deirifiuti in energia, strutture di biomasselegnose e discariche.Il progetto didattico rivela un approccioolistico in grado di coinvolgere gli scolariin modo personale e responsabile.Interpellati su un argomento condivisocon gli insegnanti, o proposto daglistudenti, gli esperti interagiscono con laclasse che affronta il “problema” o la“tematica” coinvolgendo gli studenti inmodo personale e responsabile, tenendoconto delle conoscenze e dellecompetenze da essi mostrate. Le lezioni ele visite sono interattive e si basano suldialogo/confronto continuo con gliesperti, con l’ausilio di vari strumenticome: pubblicazioni tematiche, schedetecniche degli impianti, attività concretecome produzione di oggetti a partire darifiuti, quali carta o altri materiali direcupero, riprese video, ricerche suInternet o sul campo, promozione dispecifiche attività per la riduzione deirifiuti nella scuola, partecipazione a invitia presentare proposte o progetti opersino organizzazione di eventi checoinvolgono il territorio.

Legami del programma con gli approcci del metabolismo urbanoLo studio del metabolismo urbanoconsente di quantificare input, output e

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l’accumulo di energia, acqua, nutrienti,materiali e rifiuti in una città. La naturaolistica del metabolismo urbano consentedi comparare diverse fasi di sviluppo erisorse urbane alternative per sostenere ilconseguimento di obiettivi compatibilicon lo sviluppo sostenibile. Nel valutarela sostenibilità occorre prestareattenzione non soltanto ai processi diconsumo di materia ed energia, ma anchea quella risorsa straordinaria, rinnovabile,costituita dalla conoscenza. Per educare ifuturi cittadini globali attraversoprogrammi di informazione e formazioneincentrati sull’ambiente, volti adaumentare la consapevolezza e laconoscenza delle tematiche ambientali, ènecessario un approccio olistico esistemico. L’educazione per lo svilupposostenibile è uno strumentofondamentale per sensibilizzare icittadini ad una maggiore responsabilità eattenzione consapevole alle tematicheambientali e alla buona governance delterritorio. Il programma fornisce supporto didatticoper la sostenibilità ambientale, tema cherichiede un approccio multidisciplinare,dal momento che combina conoscenze dibiologia, scienze della terra, chimica,geografia, storia e molto altro, variecompetenze pratiche e sociali, comecollaborazione, lavoro di squadra,empatia e solidarietà.

Più in generale, la promozione dellasostenibilità ambientale basata suapprocci del metabolismo urbano richiedecompetenze olistiche e sistemiche percomprendere e agire in modo complessonella città, come indicato sopra. Tre tipidi competenze chiave, consideratecentrali dall’UNECE e dall’UNESCO persviluppare l’educazione per lo svilupposostenibile, dovrebbero essere acquisitedalle persone sin dalle prime fasi dellaloro vita, a iniziare dalla scuola. In talsenso, il programma elaborato da LG

prepara gli scolari ad agire in una societàfutura complessa, in cui gli aspettiambientali come i rifiuti sono collegatiorganicamente ad altre questioniambientali, come biodiversità, energia,acqua, ma anche con quelle sociali edeconomiche; tale complessità è il fulcrodegli approcci del metabolismo urbano.

Coinvolgimento delle parti interessate nell’attuazione del programmaLo strumento è rivolto alla scuolaprimaria e secondaria. Esso coinvolge nonsoltanto scuole, studenti e insegnanti, maanche cittadini, amministrazionicomunali, operatori dei servizi di raccoltadei rifiuti, consorzi per i rifiuti dimateriali di imballaggio, associazionieconomiche locali e non locali, ONG.Ovviamente, studenti e insegnanticostituiscono una parte centrale delprogramma, dal momento chestabiliscono anche lo sviluppo delleattività in base ai propri interessi e alleproprie esigenze. Famiglie, cittadini ecomunità formano parte integrante delprogramma perché è a loro che glistudenti trasmettono le proprieconoscenze di problemi e le soluzionirelative all’ambiente. Le pubblicheamministrazioni sono altrettantoimportanti perché condividono gli eventiproposti dagli studenti sul territorio e/opreparano inviti o selezioni nel settoredell’ambiente.

Conclusioni Per la sostenibilità in generale, e laprevenzione e la solida gestione dei rifiutiin particolare, è necessario che i giovani,con la loro energia e creatività, trovinosoluzioni per effettuare il passaggio a unfuturo migliore per l’umanità el’ambiente. Nel 2015 i rappresentanti di193 paesi hanno adottato quella che,sotto tutti gli aspetti, costituisce

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l’agenda più importante e urgente delsecolo, rappresentata dai 17 obiettivi disviluppo sostenibile promossi dalleNazioni Unite. Porre fine alla povertà,azzerare la fame, offrire un’educazionedi qualità o avviare un’azione per ilclima, creare città e comunità sostenibili,modelli di consumo e produzionesostenibili che affrontino anche laquestione dei rifiuti: tutti i 17 obiettiviglobali sono importanti se vogliamoraggiungere la tappa finale di un mondorealmente sostenibile. I giovani sono lasoluzione reale a queste sfide e si trovanonella condizione ideale per avviare uncambiamento rivoluzionario. Essimostrano un atteggiamento positivo versoil futuro, sono idealisti e possiedono unacreatività che consente loro di pensare aldi fuori degli schemi trovando nuovesoluzioni a problemi che sembraimpossibile risolvere, compresi quellilegati ai rifiuti. Grazie alla loro creativitàe apertura essi figurano fra i miglioriattori in grado di affrontare lasostenibilità usando approcci complessi,come avviene per quelli relativi almetabolismo urbano, e processipartecipativi, democratici, i due valoriaggiunti del progetto UrbanWINS. Infine,ma non per questo meno importante,occorre ricordare che oggi il mondo èpieno di giovani: 3,5 miliardi di essihanno un’età inferiore a 30 anni ecostituiscono un esercito che puòapportare un enorme contributo allacausa della sostenibilità.

DESCRIZIONE MIRATA 3

Strumenti volontari in materiadi prevenzione e gestione deirifiuti – focus sullo strumento:Acquisti verdi della pubblicaamministrazione

Gli acquisti verdi della pubblicaamministrazione (GPP) rappresentano unostrumento strategico che le autoritàpubbliche possono utilizzare perraggiungere vari obiettivi ambientali,anche nel settore dei rifiuti. La presentesezione offre una panoramica delladefinizione di tali acquisti, indicandone ilrapporto con il metabolismourbano/l’economia circolare, e fornisceorientamenti di base sul ricorso ad essiper obiettivi di ottimizzazione dei rifiutiurbani.

Cosa sono gli acquisti verdi della pubblicaamministrazione e come possono essere applicati?Gli acquisti verdi della pubblicaamministrazione sono definiti dall’Unioneeuropea come un “un processo mediantecui le pubbliche amministrazioni cercanodi ottenere beni, servizi e opere con unimpatto ambientale ridotto per l’interociclo di vita rispetto a beni, servizi eopere con la stessa funzione primaria maoggetto di una procedura di appaltodiversa”.63

Il GPP è uno strumento volontario, nelsenso che le pubbliche amministrazionipossono definirne la portata diattuazione, e può essere applicatoincludendo nelle procedure di appaltipubblici criteri ecologici chiari everificabili per prodotti e servizi. L’unicaeccezione alla natura volontaria del GPPè rappresentata dall’Italia che, nel

63 Comunicazione (COM (2008) 400), 

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dicembre 2015, ha adottato una legge laquale ha reso obbligatoria per tutte leautorità pubbliche nazionali l’inclusionedi criteri ambientali minimi (CAM) neiloro appalti pubblici. I CAM sono previstinell’ambito del piano d’azione nazionalesul GPP e, alla fine del 2018,riguardavano 17 categorie di prodotti eservizi. L’introduzione del GPP nelleprocedure di appalto richiede una certapianificazione, ossia: la definizionedell’ambito delle attività di acquistointeressate, la fissazione di obiettivi,priorità e tempi chiari, l’organizzazionedi formazioni adeguate per il personale eil monitoraggio del rendimento. Questapianificazione iniziale consente ai comunidi collegare la strategia di appalto con gliobiettivi di sviluppo, le politiche e lesfide della città, e, in particolare, diavvalersi del GPP per sostenere ilconseguimento degli specifici obiettiviambientali già stabiliti nelle politichesettoriali (ad esempio energia, mobilità,rifiuti e costruzione).

Il ruolo del GPP nel raggiungimento di vari obiettivi urbani ambientaliPur essendo uno strumento volontario, ilGPP svolge un ruolo cruciale nellastrategia dell’UE di rendere l’Europaun’economia più efficiente sotto il profilodelle risorse. Attraverso le politiche inmateria di appalti, le autorità pubblichepossono fare leva sul loro potered’acquisto per stimolare una massacritica di domanda di beni e servizi piùsostenibili, conseguendo nel contempoimportanti obiettivi di protezioneambientale. In particolare, a livello dicittà, il GPP può svolgere un ruoloessenziale per il raggiungimento degliobiettivi di politica ambientale dell’UEstabiliti sia nel patto dei sindacisull’efficienza energetica sia nelpacchetto sull’economia circolare sullaprevenzione e gestione dei rifiuti. Per

quanto riguarda il patto dei sindaci, ilGPP può fornire un notevole sostegnoall’attuazione dei piani d’azione perl’energia sostenibile (e per il clima), checiascuna autorità locale è impegnata adadottare per raggiungere l’obiettivo UE diriduzione dei gas a effetto serra al 40%entro il 2030. Come specificato neidocumenti allegati all’accordo, le misureper l’efficienza energetica, i progetti perl’energia rinnovabile e le altre azionilegate all’energia possono essereintrodotti in molti settori di attivitàgovernativa regionale e locale, tenendonella massima considerazione il ruolorilevante svolto dalle autorità pubblichequali consumatori, produttori e fornitoridi beni e servizi. In diversi settori pubblici(ad esempio costruzione e manutenzionedi edifici, illuminazione e riscaldamentodi edifici, trasporti pubblici,illuminazione stradale), numerose azioniper l’efficienza energetica e la riduzionedelle emissioni di CO2 potrebbero essereattuate includendo semplicemente criteriambientali e di rendimento energeticominimo nei processi di appalto deiprodotti e servizi pertinenti da fornire.

Il GPP svolge un ruolo chiave anche nelconseguimento degli ambiziosi obiettividell’UE giuridicamente vincolanti per ilriciclaggio dei rifiuti e la riduzione dellediscariche stabiliti nel nuovo pacchettosull’economia circolare adottato dalConsiglio europeo nel maggio 2018.L’obiettivo di riciclaggio dei rifiuti urbaniaggiornato è fissato al 55% entro il 2025,al 60% entro il 2030, e al 65% entro il2035, mentre l’obiettivo di riduzionedelle discariche è fissato in modo dagarantire che non oltre il 10% di rifiutiurbani sia conferito in discarica entro il2035. Attraverso le loro politiche inmateria di appalti, i comuni possonostimolare un importante cambiamento in

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termini di durabilità, riparabilità,riutilizzo e riciclabilità di molti prodotti,facendo in modo che possano conseguirepiù facilmente i suddetti obiettivistrategici dell’UE di prevenzione egestione dei rifiuti. Infatti, da un lato, icriteri ambientali possono essere inseritiin gare d’appalto pubbliche perl’assegnazione dei servizi di gestione deirifiuti urbani, in modo da garantire che ilservizio punti al massimo rendimentoambientale; dall’altro gli obiettivi diriduzione dei rifiuti possono essereraggiunti includendo criteri ambientalipertinenti trasversalmente nell’acquistodella maggior parte dei prodotti e servizi.Alcuni esempi sono: riduzione degliimballaggi per la consegna di prodotti;eliminazione di posate monouso neiservizi di ristorazione per le mensepubbliche; requisiti per la raccoltadifferenziata di rifiuti nell’esecuzione diservizi di pulizia; acquisizione di materialiriciclati per gli edifici.

Una delle conclusioni emerse dal lavorodi ricerca condotto nell’ambito diUrbanWINS è che le parti interessatepertinenti della catena di gestione deirifiuti vedono il GPP come un elementocritico per i piani strategici innovativi digestione dei rifiuti ( Waste ManagementStrategic Plans - WMSP) perché aiuta asuperare i problemi tecnici, economici eburocratici che di solito limitanol’attuazione efficiente di prassiinnovative.

Gli approcci interdisciplinari alla base delGPP e loro legami con il metabolismo urbano e l’economia circolareUn altro ruolo importante svolto dagliacquisti verdi è il loro potenzialecontributo all’accelerazione dell’offertadell’economia circolare64 e

64 La Commissione europea definisce l’economia circolare come un modello economico in cui “il valore dei prodotti e dei materiali si

all’ottimizzazione del metabolismourbano. Gli appalti pubblici circolari sonodefiniti dalla Commissione europea come“il processo tramite il quale le autoritàpubbliche acquistano lavori, beni o serviziche cercano di contribuire a cicli chiusi dienergia e materiali nelle catene diapprovvigionamento, riducendo nelcontempo al minimo, e nel migliore deicasi evitando, gli impatti ambientalinegativi e la creazione di rifiutinell’intero ciclo di vita di tali lavori, benio servizi”.65

Tabella 7 - Modelli degli appalti circolari

Livello di sistema Livello del fornitore

Sistema prodotto-servizio Sistema di ritiro da parte deifornitori

Partenariato pubblico-privato Progettazione che consentelo smontaggio

Cooperazione con altreorganizzazioni in merito allacondivisione e al riutilizzo

Riparabilità dei prodottistandard

Noleggio/locazione finanziaria Riutilizzo esterno /vendita dei prodotti

Sistemi di ritiro da parte deifornitori, che comprendono

riutilizzo, rinnovo erifabbricazione

Riutilizzo interno dei prodotti

Molti dei principi dell’economa circolarestabiliti nel Piano d’azione dell’Unioneeuropea per l’economia circolare66 sonogià contenuti nelle serie esistenti di

mantiene il più a lungo possibile; i rifiuti e l’uso delle risorse sono minimizzati e quando un prodotto ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale è riutilizzato per creare ulteriore valore. Ciò può generare importanti vantaggi economici, contribuendo a innovazione, crescita e creazione di posti di lavoro”.65 Commissione europea, 66 Comunicazione (COM (2015) 614),

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Integrare i concetti circolari nellaristorazione scolastica a Torino, inItalia

Nel 2013 la città di Torino haintrodotto una serie di misure volte apotenziare la sostenibilità delcontratto di ristorazione scolastica, tracui l’uso di elettrodomestici ad altaefficienza energetica e trasporti abasso impatto ambientale, nonché unasignificativa riduzione degli imballaggie dei rifiuti, ad esempio utilizzandoacqua di rubinetto anziché in bottigliae favorendo prodotti riutilizzabili ericaricabili nei casi in cui l’imballaggioè inevitabile. Inoltre, ai contraenti èstato richiesto di passare dall’uso dipiatti in plastica a quello di piattiriutilizzabili. Questo singolo requisitoha comportato da solo una riduzione di157 tonnellate/anno di rifiuti inplastica.

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criteri dell’UE per il GPP67 e sarannointegrati sempre più, man mano chesaranno elaborate serie di criteri nuove oaggiornate. Le azioni a favoredell’economia circolare attualmentesostenute dalle serie di criteri GPPincludono la promozione dellaprogettazione ecocompatibile e per lariciclabilità, responsabilità estesa delproduttore, prevenzione dei rifiuti,economia collaborativa, riutilizzo erinnovo (cfr. la tabella 4 sopra).

In generale, i criteri dell’Unione europeaper il GPP includono requisiti cheaumentano la domanda di prodottifabbricati con materiali derivanti daltrattamento di rifiuti, o fissando unasoglia minima per il contenuto riciclato(ad esempio in alloggiamenti ecomponenti di computer e schermi), oimponendo l’uso di rifiuti raccolti inmodo differenziato per la fornitura diservizi specifici (ad esempio compost dausare come ammendante e fertilizzanteper i servizi di giardinaggio). Altrirequisiti stimolano la diffusione sulmercato di prodotti concepiti per esseresmontati e riciclati, come per lespecifiche che richiedono cheelementi/parti di mobili siano facili dasmontare in diversi flussi di materiali,come minimo plastica, metalli, prodottitessili e legno.

Incoraggiando il riciclaggio ad elevatovalore e l’uso e il riutilizzo funzionale,tutti questi requisiti contribuiscono amantenere i prodotti e i materiali nellacatena di valore per un periodo più lungoe a trasformare i rifiuti in nuovi input peril metabolismo urbano, riducendo così ladipendenza delle città da risorse esterne.

67 Le serie complete di criteri GPP dell’UE sono disponibili all’indirizzo:

DESCRIZIONE MIRATA 4

Focus sul tipo di rifiuti: AEE(apparecchiature elettriche edelettroniche)

Questo tipo di flussi di rifiuti dovrebbeaiutare i decisori locali e le partiinteressate a riconoscere e ad affrontareil problema dei rifiuti di apparecchiatureelettriche ed elettroniche (RAEE)nell’ambito degli approcci delmetabolismo urbano e dell’economiacircolare, in linea con i vari requisitiambientali.

Difficoltà legate ai RAEE e il loro ruolo nel metabolismo urbanoTutte le AEE acquistate in un annodiventeranno RAEE nell’arco di tre anni.Molto probabilmente, nel giro di 10 anni,oltre il 60% raggiungerà i flussi di rifiuti.Uno studio1 in questo campo è statocondotto dalla United Nation Universityed è stato incluso nel regolamento (UE)2

2017/699 per il calcolo del peso delleapparecchiature elettriche edelettroniche (AEE) immesse sul mercatodi ciascuno Stato membro.I RAEE sono i rifiuti con il tasso di crescitapiù rapido, dal momento che letecnologie si stanno evolvendorapidamente e nuovi tipi di prodottiappaiono sul mercato, generando nelcontempo grandi quantità di prodotti discarto.I RAEE contengono sostanze pericoloseper l’ambiente e la salute umana, comefreon, olio PCB, mercurio, metallipesanti, ritardanti di fiamma bromurati,ecc. Queste sostanze dovrebbero essereestratte e trattate in modo adeguato.I RAEE contengono anche materiali convalore economico che diventano materieprime secondarie dopo i processi diriciclaggio: Fe, Al, Cu, Au, Ag, Pb, ecc.

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Sostanze multiple classificate come“materie prime critiche” dallaCommissione europea sono presenti neiRAEE e quindi il concetto di “estrazionemineraria urbana” è proprio di questosettore. Oltre agli impatti ambientali edeconomici, la gestione dei RAEE presentaalcune importanti sfide sociali, legate perlo più alle condizioni di lavoro dei paesiin via di sviluppo in cui i RAEE sonotrattati per il recupero di vari materiali.Tuttavia, in varie aree urbane, lagestione dei RAEE può generare contestiatti a ricreare legami sociali con lestrutture auto-organizzate della comunitàper la riparazione o il riciclaggio deiRAEE, come i fab lab o i repair café.

Responsabilità per i RAEE I RAEE sono soggetti a criteri diresponsabilità estesa del produttore,attuati nell’UE dalla direttiva3

2008/98/CE relativa ai rifiuti e dalladirettiva4 2012/19/UE relativa ai RAEE.Quest’ultima stabilisce obiettivi diraccolta per gli Stati membri del 65%della quantità media immessa sulmercato negli ultimi tre anni (iniziandonel 2019 e 2021 nell’Europa orientale) odell’85% dei RAEE generati.I produttori sono responsabili per le AEEimmesse sul mercato, a partire dallaprogettazione ecocompatibile finoall’organizzazione e al pagamento deicosti di raccolta, riciclaggio esmaltimento ambientale sicuro. Nellamaggior parte dei paesi dell’UE, iproduttori hanno creato PRO (ProducersResponsible Organizations), ossiaorganizzazioni di produttori responsabiliper soddisfare i requisiti obbligatori diraccolta e riciclaggio. In alcuni casi lePRO sono strutturate secondo altri tipi diproprietà privata. In alcuni paesi dell’UEsono state istituite stanze di

compensazione per garantire lapartecipazione di tutti i produttori. I comuni hanno la responsabilità difornire la disponibilità e l’accessibilitàalle necessarie strutture di raccolta aicittadini. I rivenditori al dettaglio e i distributorisono obbligati a ritirare, gratuitamente, iRAEE restituiti al momento dell’acquistodi nuovi prodotti. Per i RAEE molto piccoli- le cui dimensioni esterne nondovrebbero superare i 25 cm - dovrebberofornire appositi recipienti di raccoltaqualora la struttura abbia più di 400m2 disuperficie di vendita di AEE. Tutti i RAEE dovrebbero arrivare pressocantieri di operatori di trattamentoautorizzati per l’estrazione degli agentiinquinanti e il soddisfacimento degliobiettivi di riciclaggio. La certificazionecon le norme del CENELEC EN 50625 o lenorme WEEELABEX indica che l’operatoredel trattamento sta agendocorrettamente per la protezionedell’ambiente e della salute umana.

Gli obiettivi dei decisori urbani in materiadi RAEE dovrebbero includere almeno iquattro obiettivi complementari elencatie spiegati di seguito:

1. fornire soluzioni per i RAEEscaricati a tutti i cittadini e alleimprese;

2. garantire educazione,informazione e campagne disensibilizzazione;

3. incoraggiare il riutilizzo e lapreparazione alriutilizzo/riparazione;

4. proteggere la salute umana el’ambiente limitando ladispersione di sostanze pericolosecausata dal trattamento noncorretto dei RAEE nel settoreinformale.

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1. Soluzioni per la raccolta dei RAEEscaricatiUn comune dovrebbe essere consideratoperformante in questo campo se puòcalcolare le quantità di RAEE raccolti inun anno in una percentuale prossima al65% di quelle acquistate in media daicittadini e dalle imprese negli ultimi 3anni o all’85% dei RAEE generati inquell’anno (è difficile calcolare ma sisegue il principio che tutte le AEEdiventano RAEE dopo un periodospecifico), in base all’obiettivo per paesemenzionato nella direttiva 2012/19/UE2

relativa ai RAEE. In questo caso,dovrebbero essere considerate tutte lequantità: quelle raccolte dai punti diraccolta comunali o dalla raccolta mobilenonché da collettori di RAEE autorizzatidel settore business-to-business (b2b) edai rivenditori al dettaglio.In linea di principio, ogni cittadinodovrebbe avere accesso ai servizicomunali per la raccolta di RAEE edessere informato della loro esistenza.Questi servizi dovrebbero includere: punti di raccolta comunali – possono

combinare RAEE con altri rifiutiriciclabili e riutilizzabili e altri rifiutidomestici pericolosi (che nondovrebbero essere inviati indiscarica): rifiuti di imballaggi,batterie, carta, plastica, rottami diferro, olio, mobili, libri, ecc.;

questi punti di raccolta dovrebberoessere ubicati in zone periferiche difacile accesso per i cittadini;

la raccolta mobile dovrebbe essereeffettuata dal comune, con ilmessaggio di portare i RAEE al di fuoridelle case nel giorno specifico dellaraccolta, almeno una volta ognitrimestre. Il giorno dovrebbe essereampiamente pubblicizzato dai medialocali;

i cassonetti per la raccolta di piccoliRAEE dovrebbero essere presentipresso tutti gli enti che dipendono dalcomune. Questo requisito dovrebbeapplicarsi anche alle imprese con piùdi 20 dipendenti. Contenitori pertoner e lampade, anch’essiconsiderati RAEE, dovrebbero esserepresenti presso tutte le imprese e neisettori pubblici.

Il costo della raccolta dei RAEE dovrebbeessere coperto dalle PRO (organizzazionidi responsabilità di produttori) in modotrasparente o con il loro coinvolgimentonelle operazioni sopra indicate. I RAEEraccolti dovrebbero essere consegnatialle PRO per garantire un correttoriciclaggio con operatori di trattamentoautorizzati, preferibilmente certificati EN50625.

2. Educazione e informazioneL’educazione è un pilastro moltoimportante nel settore dei RAEE. Lepersone dovrebbero sapere che i RAEEdevono essere raccolti in mododifferenziato per proteggere l’ambiente ela salute umana da sostanze pericolosenonché per ottenere materie primesecondarie.Inoltre dovrebbero essere informate dellestrutture di raccolta dei RAEE fornite daicomuni e dai rivenditori al dettaglio.L’educazione dovrebbe iniziare negli asilie nelle scuole, con sessioni dedicate aicontesti del riciclaggio e della raccolta.Anche i media locali (TV, giornali, mediaonline) svolgono un ruolo importantenello spiegare alle persone il motivo percui i RAEE e altri rifiuti dovrebbero esserericiclati e scaricati in modo corretto.Gli esempi positivi dovrebbero esserepromossi come buone prassi maandrebbero evidenziati anche i cattiviesempi.

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Le campagne di raccolta e disensibilizzazione, organizzate insiemealle PRO, sono particolarmenteapprezzate dal pubblico. Ilcoinvolgimento dei funzionari e di altrepersonalità locali è necessario. Il comune dovrebbe pubblicare ogni announa guida per il cittadino illustrando tuttigli obblighi dei membri della comunità,compresa la raccolta differenziata diRAEE e i luoghi in cui poterli scaricarecorrettamente. La guida dovrebbe esserestampata e inviata per posta a tutte lefamiglie.Il sito Internet del comune dovrebbeincludere una sezione dedicata ai rifiuti,compresi i RAEE, in cui si spieghi il motivodella loro raccolta e si indichi dovepossono essere scaricati. Il comunedovrebbe promuovere i comportamenticorretti sui social media.Inoltre si dovrebbero contrastare icomportamenti errati, prevedendo multeper coloro che non scaricano i RAEE inmodo corretto; le imprese devono altresìdimostrare dove sono scaricati i loroRAEE.

3. Incoraggiare il riutilizzo e la preparazione al riutilizzoQuest’obiettivo presenta molteplicivantaggi:

- fa parte dell’economiacircolare e mostra diversimodelli attuabili;

- riduce le differenze socialirendendo i prodotti disponibiliper le persone con bassoreddito;

- crea occupazione in negozi diriparazione;

- i RAEE preparati per ilriutilizzo sono calcolatinell’obiettivo di riciclaggio deirifiuti urbani.

Quando si parla di prevenzione, riduzionee riutilizzo dei RAEE in modo correttooccorrerebbe prendere in considerazionealcune misure obbligatorie, chedovrebbero essere adottate dagli attoricoinvolti nella gestione di questetipologie di rifiuti. Si dovrebbe farepressione sui produttori di AEE pereliminare l’obsolescenza programmata,prolungare il periodo d’uso di almeno 10anni (come avveniva 30 anni fa, adesempio, per le grandi apparecchiaturequali frigoriferi, lavatrici, ecc.),considerare la progettazioneecocompatibile che impiega materieprime riciclate, materiali di fontisostenibili e materiali che hanno unperiodo di vita più lungo, imponendol’obbligo di creare prodotti riutilizzabili,facilmente riparabili e sostenibili efornendo le necessarie informazioni aicentri di riparazione per stimolare questo“business”.

Ovviamente è possibile imporre questiobblighi sui produttori sol attraverso attinormativi; per fortuna le direttiveeuropee funzionano adeguatamentenell’ambito di queste risoluzioni. Finchéqueste misure sono adottate a livellocentrale, i comuni hanno la possibilità diapplicare misure locali per sostenerequeste soluzioni.

Cosa dovrebbe fare un comune(adottando alcune misure rivelatesiefficaci in molti paesi europei):

migliorare il sistema dimonitoraggio, la tracciabilità e lasupervisione delle attività digestione dei rifiuti;

sviluppare la raccoltadifferenziata, condizioni ditrasporto e di immagazzinaggioper conseguire un’adeguata

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preparazione per il riutilizzo eprevenire la distruzione e laperdita di materiali; i punti diraccolta, ad esempio, devonoavere uno spazio dedicato ai beniriutilizzabili;

riconoscere il ruolo degli attoridell’economia sociale nellaraccolta e nel trattamento deirifiuti nonché la possibilità didonare i RAEE a queste entità, inmodo tale che possano svolgere leattività di verifica,differenziazione, riparazione,post-donazione (ecc.);

includere clausole sociali inappalti pubblici e partenariati perattribuire priorità agli attoridell’economia sociale nelleattività di gestione dei rifiuti;

incoraggiare la costituzione di hubdi riutilizzo, ossia luoghi in cui lepersone potrebbero portare i benidi cui non hanno bisogno e dovealtre persone potrebbero prenderligratuitamente o dopo averelavorato qui per un paio d’ore (inRomania, ad esempio: );

incoraggiare i mercati dell’usato(come avvenuto, ad esempio, inSvezia: );

incoraggiare l’apertura di repaircafé per i RAEE (un luogo pubblicodi incontro per riparare insiemeoggetti rotti). A livello mondialeesistono già oltre 1 500 repair café().

4. Combattere il settore informale In alcuni paesi dell’UE, come la Romania,il settore informale è fortementepresente in relazione ai RAEE. I RAEEabbandonati sono raccolti o acquistati daicittadini dietro un piccolo compenso, imateriali di valore sono rimossi, tutti gli

agenti inquinanti sono rilasciatinell’atmosfera e i materiali indesideratisono abbandonati a caso. Notevoliquantità di RAEE come lavatrici,frigoriferi e robot da cucina si perdono influssi di rottami di ferro senza alcunaprova o messa in sicurezza.Nell’Europa occidentale ingenti quantitàsono spedite illegalmente verso paesiafricani, dove alcuni prodotti sono rimessia nuovo e il resto è trattatoimpropriamente, generando graviproblemi di inquinamento.Un importante progetto6 CWIT –Countering WEEE illegal trade(Combattere il commercio illegale diRAEE), condotto da un consorzio cheincludeva anche l’Interpol, ha rivelatoche il 70% dei RAEE non viene gestitocorrettamente.Il comune dovrebbe combattere questofenomeno attraverso le seguenti misure:

- coinvolgimento della polizialocale per fermare la raccoltainformale su strada;

- controllo dei centri diaccumulo di rottami di ferro eapplicazione di multe qualora iRAEE vengano mescolati airottami di ferro;

- cooperazione con le forzedell’ordine nazionali prepostealla tutela ambientale percombattere le spedizioniillegali di rifiuti.

Fonti:1. https://unu.edu/projects/e-

waste-quantification.html#outputs2. 3. 4. 5. 6.

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DESCRIZIONE MIRATA 5

Focus sugli indicatori deirifiuti: quadro informativo perla raccolta dei rifiuti -indicatori per la pianificazionee il monitoraggio, ISTAT, Italia

Si tratta di uno strumento informativoproposto agli amministratori locali e allealtre parti interessate allo scopo didelineare il quadro informativo di baseper la raccolta dei rifiuti. Lo strumentoinformativo è stato sviluppatodall’Istituto di statistica italiano, ISTAT,uno dei partner di UrbanWINS, e puòsostenere l’attuazione o il miglioramentodel ciclo di gestione dei rifiuti urbani, inparticolare nella fase della raccolta. Èparticolarmente utile per le istituzioninazionali/regionali responsabili dellestatistiche, nonché per i decisori urbaninell’acquisizione di dati qualitativi equantitativi in materia di raccolta deirifiuti.

Il quadro informativo sui rifiuti sviluppatodall’ISTAT è composto da due parti:1) Un inventario delle fonti statisticheper i comuni italiani, che mette adisposizione le seguenti informazioni:

i. produzione e gestione dei rifiutiurbani da parte delle autorità localiitaliane;

ii. comportamento dei cittadini rispettoalla raccolta differenziata dei rifiuti;

iii.opinioni dei cittadini sui servizi diraccolta dei rifiuti;

iv. politiche adottate dalle autorità, suun campione casuale di comuniitaliani, in materia di prevenzione eriduzione della produzione di rifiuti efacilitazione del riciclaggio(comprese le azioni che le autorità

locali potrebbero applicare alleproprie strutture e ai propri uffici).

2) Un rapporto descrittivo sulle principaliinformazioni fattuali derivanti dalleindagini svolte sulle questionisummenzionate, elaborato grazie airisultati più recenti disponibili. Ladescrizione di questo quadro informativocomprende anche alcuni dati fattualirecenti italiani per fornire informazioni ditipo qualitativo e quantitativo sui rifiutiche potrebbero essere rappresentativeanche per altri paesi dell’UE e sonoconsultabili nell’allegato 2 del toolkit.

Obiettivi del quadro informativoL’inventario e le analisi descrittive sonomessi annualmente a disposizione delleautorità locali e delle parti interessateche devono sviluppare adeguati processidi gestione del ciclo dei rifiuti, invitandogli utenti a condividerlo e a parteciparvi.Gli obiettivi dello strumento informativosono i seguenti:

avere un quadro generale dautilizzare come base informativasulla questione della gestione deirifiuti;

disporre di un inventario di facileaccesso da usare per aggiornare eriprodurre analisi in relazione alcontesto regionale e agli anni diinteresse;

avere un inventario di indicatoripertinenti (e relativi metadati)che prevedono il calcolo

- ex ante, durante le fasi dipianificazione/re-engineering del processo digestione della raccolta, e- ex-post, al momento delmonitoraggio dei risultati:delle misure dell’efficaciae dell’efficienza deiprocessi e dellasoddisfazione degli utenti.

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Descrizione L’inventario delle fonti statistiche per icomuni italiani si basa sulla raccolta didati dalle statistiche ufficiali o daindagini locali.i. Produzione e raccolta differenziata

dei rifiuti urbani: panoramicagenerale (Italia - NUTS1, NUTS2) ecittà (Italia - LAU2: cittàmetropolitane e capoluoghi diprovincia)

Descrizione: la quantità di rifiuti urbaniprodotti e l’impatto di quelli raccolti inmodo differenziato rappresentano unindicatore strategico per lapianificazione/il re-engineering delsistema di raccolta dei rifiuti nonché perla pianificazione delle relative modalitàdi gestione.Fonte per l’ItaliaPer il calcolo di entrambi gli indicatori, lafonte di riferimento in Italia è costituitadalla banca dati sui rifiuti urbani,consultabile attraverso il catastonazionale gestito dall’Istituto Superioreper la Protezione e la Ricerca Ambientale– Ispra. Esso contiene informazioni sullaproduzione e la raccolta differenziate(compresi dettagli a livello comunale),sulla gestione (incluso ogni singoloimpianto) e sui costi del servizio di puliziaurbana (compresi dettagli a livellocomunale).

ii. Comportamento e percezioni dellefamiglie italiane in relazione allaraccolta differenziata: panoramicagenerale (Italia – NUTS1, NUTS2 eclasse LAU2)

Descrizione: le valutazioni dei cittadiniche descrivono il comportamento circa ilconferimento dei rifiuti, le cause chepossono incidere sulla correttadifferenziazione dei rifiuti, la percezionegenerale della qualità e la soddisfazioneper l’efficace ed efficiente servizio di

raccolta adottato sono tutti elementi datenere in considerazione ai finidell’attuazione di un servizio di raccoltaefficace ed efficiente che possa contaresulla collaborazione attiva degli utenti.Fonte per l’ItaliaI comuni italiani potrebbero consultare idati derivanti dall’indagine effettuatadall’Istat: “Aspetti della vita quotidiana”.Si tratta di un’indagine sul campione tipocondotta annualmente (nel primotrimestre dell’anno) su un campione dicirca 28 000 famiglie (le informazionisono fornite direttamente da tutte lepersone di età pari o superiore a 14 anniche ne fanno parte). I dati raccolti grazieall’indagine possono essere abbinati aquattro macro gruppi tematici: 1.famiglia, abitazione e zona in cui vive; 2.condizioni di salute e stile di vita; 3.cultura, vita sociale e attività nel tempolibero; 4. servizi. In dettaglio, l’indagineraccoglie i seguenti dati: compostaggiodomestico, accesso a servizi di raccoltadei rifiuti: disponibilità di cassonetti;parere sui servizi porta a porta; pareresul costo dei servizi di raccolta dei rifiuti;realizzazione della raccolta differenziataeffettuata dalle famiglie in contenitoripresenti in strada, tramite la raccoltaporta a porta, in siti di differenziazione(in base ai gruppi di rifiuti di prodotti chepossono essere ritirati); motivi dellamancata effettuazione e pareri sullapolitica e sugli incentivi ad effettuare laraccolta differenziata.

iii.Politiche adottate dalle cittàmetropolitane e dai capoluoghi diprovincia (Italia - LAU2) in materiadi prevenzione/riduzione dellaproduzione di rifiuti e facilitazionedel riciclaggio

Descrizione: l’inventario delle miglioriprassi attuate dalle autorità locali per laprevenzione e la riduzione della

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produzione di rifiuti, che spianano lastrada anche ad un’efficace ricadutacircolare, consente a tali autorità diconoscere e di paragonare le azioniadottate in altri contesti e di ripeterle,eventualmente rimodellandole nei modipiù adatti per la propria area territoriale.Fonte per l’ItaliaI dati derivano dall’indagine dell’Istat“Dati ambientali nelle città”: l’universoterritoriale cui fa riferimento l’indagine èrappresentato dai capoluoghi di provinciao dal centro di una città metropolitana(116 città: più di 18,2 milioni di abitanti,30% della popolazione italiana) tra cui 14LAU2 città metropolitane (Torino,Genova, Milano, Venezia, Bologna,Firenze, Roma, Napoli, Bari, ReggioCalabria, Palermo, Messina, Catania eCagliari) e 4 LAU2 capoluoghi di provinciacon una popolazione di oltre 200 000abitanti, comprese LAU2, ovvero Verona,Padova, Trieste e Taranto. L’indagine siarticola in otto questionari cheraccolgono dati sulle seguenti dimensionitematiche: inquinamento acustico eatmosferico, verde urbano, politiche diecogestione; servizi ambientali: acqua,energia, mezzi di trasporto locale e rifiutiurbani. Per le 8 tematiche ambientali èstata sviluppata una serie di indicatorinon soltanto su pressioni, stato dell’artee impatto per le principali dimensionitematiche che qualificano l’ambienteurbano, ma anche sulla relativa azione dirisposta attivata dalle amministrazioniper assicurare la qualità dell’ambienteurbano e dei principali servizi ambientali.

iv.Gestione sostenibile delle strutturedella pubblica amministrazionelocale (città metropolitane ecapoluoghi di provincia Italia LAU2)sulla questione delladifferenziazione dei rifiuti prodotti

Descrizione: tra le politiche applicatedalle autorità locali per un adeguataraccolta dei rifiuti, quelle rivolte a unagestione ecologica degli uffici onell’ambito dei processi amministrativisono le più rilevanti. Queste ultimepossono essere descritte in rapporticontabili per rendere l’azioneamministrativa trasparente e condividerlacon i cittadini.Fonte per l’ItaliaL’indagine Istat cui gli utenti possono fareriferimento per definire il quadroinformativo statistico è il “Censimentopermanente delle istituzioni pubbliche”.Attualmente quest’indagine è condottaogni due anni per raccogliere dati nonsolo sulla struttura delle istituzioni dellapubblica amministrazione, ma anche perl’effettuazione della raccoltadifferenziata all’interno di ogni singolaunità locale.

Rapporto con il metabolismo urbanoQuesto strumento informativo èincentrato sul modo in cui gestire i rifiutiurbani, ponendo particolare attenzionealla fase della raccolta. Una raccoltaefficiente, a cominciare dal conferimentodei rifiuti in modo differenziato, è unfattore strategico per la misurazione deirisultati del metabolismo nonché per lapianificazione di modalità di riutilizzo ericiclaggio necessari per minimizzare lepressioni prodotte dalle città sulle risorsee sull’ambiente.

Coinvolgimento delle parti interessate nella messa a punto dello strumentoLe varie parti interessate possonoutilizzare lo strumento seguendo varieprospettive:

- gli istituti di statistica nazionali, leautorità regionali e locali per definire unquadro informativo di base inteso asostenere l’attuazione e il miglioramentodel ciclo di gestione dei rifiuti urbani, in

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particolare nella fase di raccolta eattraverso il monitoraggio degliindicatori, per verificare l’efficacia dellepolitiche applicate;

- cittadini e altri utenti per avere unquadro trasparente dell’efficienzadell’azione amministrativa locale.

L’impiego dello strumento nell’ambito del progetto UrbanWINS

Una parte delle informazioni e degliindicatori proposti in questo strumentoinformativo è stata utilizzata per definireil quadro iniziale sulla questione dellaproduzione e della raccolta dei rifiutiurbani da parte delle città pilota italiane for Waste Prevention and ManagementStrategies in UrbanWINS countries andmunicipalities).

ConclusioniL’applicazione dello strumento per ladefinizione del quadro informativo èfondamentale per tutte quelleamministrazioni orientate allapianificazione o ridefinizione del ciclo digestione dei rifiuti e, in particolare, dellefasi di raccolta dei rifiuti urbani (statodell’arte e indicatori per il monitoraggio).Per una politica di successo, deve essereconsiderata pertinente anche la partedello strumento che descrive ilcomportamento dei cittadini sulconferimento dei rifiuti, il livello disoddisfazione dei servizi e le iniziativeche, a parere dei cittadini,faciliterebbero le migliori prassi diconferimento e raccolta (comprese leattività a sostegno della prevenzionedella produzione e della riduzione dellaparte conferita). È una componentestrategica: gli indicatori proposti sonoinfatti destinati alla valutazione delcoinvolgimento positivo degli utenti, sonofattori indispensabili senza i quali ilrisultato delle politiche, anche quelleteoricamente migliori, rischia di esserefallimentare. Un fattore critico,potenzialmente importante, di cui tenereconto per questa componente è la“granularità” dei dati disponibili. Lamigliore opzione per l’acquisizione di datisul comportamento e sulla soddisfazionedegli utenti è quella di prevederecampagne di informazione mirate eindagini su campioni locali per esaminarele principali varie realtà sociali edeconomiche che caratterizzano i contestiurbani e che si traducono in rispostemolto diversificate da parte degli utenti,per adottare politiche “fatte su misura”per le specifiche realtà locali. RisorsePer ulteriori informazioni consultare ilseguente documento: “UrbanWINS D1.2:Assessment of Determinants and Effectsof Waste Prevention and Management

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Strategies Policies and Strategies”disponibile :

Riferimenti esterni: ISPRA - Istituto Superiore per la

Protezione e la Ricerca Ambientale –Catasto nazionale dei rifiuti:

Programma nazionale di prevenzionedei rifiuti

Direttiva 2008/98/CE Obiettivi diriutilizzo e riciclaggio per specificiflussi di rifiuti:

Decreto legislativo 152 del 3 aprile2006 per il testo unico in materiaambientale, art. 205 “misure perincrementare la raccoltadifferenziata”

Indagine Istat “Aspetti della vitaquotidiana”:

Indagine Istat “Dati ambientali nellecittà”: e

Quadro completo delle informazioniraccolte nell’indagine Istat“Censimento permanente delleIstituzioni Pubbliche”:

Modello DPSIR, Agenzia europeadell’ambiente (AEA 1995):

Rapporto annuale 2017 del Centro dicoordinamento nazionale pile eaccumulatori:

Definizione di LAU2 Hinterland diaree metropolitane dell’indaginedell’Istat “Aspetti della vitaquotidiana”:

Parte 3 - Linee guidaper il coinvolgimentodelle parti interessatenelle politiche inmateria di rifiutiurbani

3.1 Considerazioni generali sul coinvolgimento delle parti interessate

In un mondo sempre più complesso, comequello in cui viviamo oggi, i processi dicoinvolgimento delle parti interessatesono passati da un “dovrebbero” a un“devono” per quasi tutte le istituzioni ele imprese. Tenendo conto delleinterazioni esistenti tra la sfera sociale,economica, ambientale, culturale epolitica nelle nostre società, ilcoinvolgimento delle parti interessatediventa sempre più necessario nellagestione del ciclo di vita delle politichepubbliche. Oggi, le politiche pubblichedevono superare il paradigma riduzionistache ha caratterizzato la precedente eraindustriale, secondo il quale ciascunambito e settore dovrebbe svilupparsi edessere trattato in modo autonomo (adesempio alcune politiche pubblichedovrebbero riguardare obiettivi sociali,altre obiettivi economici, ecc.).

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I decisori e le altre organizzazionicoinvolti nell’elaborazione enell’attuazione di una politica pubblicadevono sfidare sé stessi per aprire ilprocesso decisionale al maggior numerodi attori possibile al fine di inserire nellepolitiche pubbliche prospettiveeterogenee, costruendo così la base perla responsabilità pubblica e garantendoun dialogo interdisciplinare tra argomentie settori. La necessità di coinvolgere leparti interessate è ancora più evidentenei processi e nelle politiche cheriguardano la sostenibilità, un settoreche, per definizione, è complesso,interdisciplinare e sarà posto di fronte asfide sempre maggiori come ilcambiamento climatico, la biodiversità,la scarsità di risorse, l’equità, ecc. Ilcoinvolgimento delle parti interessate èun processo bidirezionale, volto a riunireulteriori esperienze e prospettive nelprocesso decisionale, nonché un modoper gli attori locali di essere piùresponsabili e rispondendo di azioni cheinfluenzano le politiche a lungo termine,comportamento altrimenti noto comeresponsabilità sociale.

TESTIMONIANZA DELLA CITTÀ PILOTA

Ana Esperança, assessore alla salute e all’ambiente delComune di Leiria

“A nostro avviso, l’aspetto cruciale di rappresentato dall’innovazione offerta dal processopartecipativo stesso. Durante il processo e al termine dellostesso, le persone erano orgogliose di essere statecoinvolte in modo efficace e di avere contribuito alladefinizione delle politiche locali. Si prevede che

l’attuazione delle azioni riceverà un adeguato sostegno finanziario eistituzionale. I processi e le metodologie di partecipazione di cui ci si è avvalsinel progetto (SWOT, relazioni, agorà, ecc.) hanno contribuito a far conoscere aidecisori politici le difficoltà, le proposte e persino le aspettative delle partiinteressate, compresi cittadini, associazioni, commercianti, industria e servizi.Sulla base di queste conoscenze, i decisori saranno in grado di pianificare opzionidi gestione e strategia maggiormente in linea con gli aspetti chiave identificati

dalle parti interessate”.

Secondo la norma internazionale ISO26000 “Linee guida per la responsabilitàsociale”68, un soggetto interessato (oparte interessata) rappresenta unapersona o un’organizzazione che vieneinfluenzata, positivamente onegativamente, dalle decisioni e dalleattività (quali progetti, politichepubbliche, campagne, ecc.) di un’altraorganizzazione. Secondo la medesimanorma, il coinvolgimento di una parteinteressata rappresenta “un’attivitàintrapresa per creare opportunità didialogo tra un’organizzazione e una o piùparti interessate, al fine di fornire unabase informata per le decisionidell’organizzazione”. La stessa normaconsidera il coinvolgimento delle partiinteressate come un principiofondamentale della politica diresponsabilità di un’organizzazione(impresa, autorità pubblica, ONG, ecc.).

Nel caso delle politiche in materia diprevenzione e gestione dei rifiutiurbani, le parti interessate si riferisconoalle persone e alle organizzazioni chehanno un interesse diretto o indirettonella prevenzione e nella buona gestionedei rifiuti e partecipano ad attività cherendano possibili tali operazioni. Le partiinteressate possono essere produttori dirifiuti, fornitori di servizi, parteciparecome dipartimenti del governo nazionaleo locale (con decisori e tecnici),università o altri istituti di ricercapertinenti, ONG e altre organizzazioniinteressate ad alcuni aspetti dellaprevenzione e gestione dei rifiuti.

In sede di introduzione delle politiche inmateria di rifiuti nel più ampio contesto

68

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del metabolismo urbano, l’analisi delleparti interessate è ampliata con attori

di aree urbane che hannoimpatti positivi o negativi suirifiuti (ad esempiocostruzione, settore agro-alimentare, trasporti),

che mostrano un interesse perle politiche urbane influenzatedalla questione dei rifiuti,quali cambiamento climatico,inquinamento atmosferico,salute, ambiente, giustizia, e

di settori professionali che nonsono stati coinvoltitradizionalmente nei processirelativi ai rifiuti (quali ricerca,incubatori di imprese, varieassociazioni professionali al difuori del settore dei rifiuti).

Un ampio elenco delle categorie di partiinteressate al tema dei rifiuti dallaprospettiva del metabolismo urbano èfornito nei sottocapitoli che seguono.

In sintesi, l’individuazione e ilcoinvolgimento delle parti interessaterappresentano un modo per aprire iprocessi decisionali a quelli che ne sonoinfluenzati positivamente onegativamente, contribuendo così allaprogettazione e attuazione di politichepubbliche partecipative. Le attività dicoinvolgimento delle parti interessatedeterminano numerosi effetti positivi,come vedremo nel prossimosottocapitolo.

3.2 Ruolo del coinvolgimento delle parti interessate nelle politiche di prevenzione e gestione dei rifiutiurbani

3.2.1 Vantaggi e opportunità del coinvolgimento delle parti interessate nellepolitiche in materia disostenibilità urbana

Il settore dei rifiuti è molto delicato edipende dalla collaborazione del pubblicoe delle parti interessate per prevenire,ridurre e riciclare nonché dalla lorocomprensione e accettazione di prassiinnovative per la gestione dei rifiuti. Sein passato il settore dei rifiuti haincentrato i propri sforzi dicomunicazione sugli approcci tradizionalidella pubblicità, PR e marketing, più direcente si è aperto a nuovi approcci, ilpiù importante dei quali è costituito dalcoinvolgimento delle parti interessate edella comunità, grazie ai vantaggi e alleopportunità che offrono, fra cui:

base più ampia nella società in cuisollecitare idee, sperimentare visioni,

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discutere alternative per laprevenzione e la gestione dei rifiuti;

maggiore probabilità di ottenere unsupporto duraturo nei confronti didecisioni e azioni nella società, cheaumenta con la maggiore ampiezza ediversità dei gruppi di partiinteressate coinvolte;

promozione della leadership eassunzione di responsabilità delledecisioni,

promozione del pool di creatività e disoluzioni o modi inattesi su comeraggiungerlo;

finanziamento e sponsorizzazione daparte di terzi, che guidano larealizzazione dei lavori avvalendosi diun bilancio differente/aggiuntivo,compresi i partenariati pubblico-privato;

inclusione di terzi influenti con unnotevole background/prestigio nellaregione;

diversi modi di pensare, diverseprospettive basate sulle varieesperienze e conoscenze di ciascungruppo;

inserimento negli approcci per lanuova generazione qualora siaprevisto il coinvolgimento di giovani;

coinvolgimento degli attori principaliper cambiare le loro mentalitàconvenzionali o procedure“tradizionali” (ad esempio ediliziaconvenzionale vs edilizia verde)determinando effetti positivi duraturi;

collaborazione per ottenere effettisinergici (ad esempio ridurre alminimo i rifiuti in una fasepreliminare piuttosto che trattarli

successivamente nel modo piùintelligente possibile);

parti interessate che rappresentanovarie dimensioni regionali (daidistretti urbani alle regioni, livellonazionale o internazionale), cheoffrono altre prospettive al processo,su scale micro e macro;

coinvolgimento delle parti interessateche non avvertono lo stesso tipo di“pressione” quando devono formulareosservazioni e prendere decisioni;

a medio/lungo termine; acquisizionee mantenimento di una più ampialegittimazione e mantenimento dilicenze economiche per operare perle imprese di gestione dei rifiuti.

3.2.2 Metodi per l’individuazione e la selezione delle parti interessate pertinenti per le politiche in materia di sostenibilità urbana

Le organizzazioni/autorità e le loroattività (ad esempio le politichepubbliche) possono avere molte partiinteressate. Inoltre, le varie partiinteressate hanno interessi diversi etalvolta in conflitto. Ad esempio, gliinteressi dei componenti della comunitàpotrebbero includere gli impatti positividi un’autorità o di una politica, comeoccupazione, sicurezza o attenzione perun quartiere pulito, nonché gli impattinegativi della stessa politica, come ad

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esempio inquinamento. Per creare un“ordine” iniziale in questa platea diattori, le organizzazioni possonoutilizzare una prima serie di criteri perl’individuazione delle parti interessatea seconda del loro posizionamentorispetto all’organizzazione o all’attività:interna o esterna, primaria o secondaria,effettiva o potenziale, strategica omorale, volontaria o involontaria, ecc.

È importante sottolineare che non tuttele parti interessate di un’organizzazioneappartengono a gruppi organizzati chehanno lo scopo di rappresentare i lorointeressi; può essere il caso di gruppivulnerabili o di cittadini che hannodifficoltà ad auto-organizzarsi. Questecategorie di parti interessate rischiano diessere trascurate o ignorate nel processodecisionale. Inoltre, un’autorità dovrebbeverificare se gruppi che sostengono diparlare per conto di specifiche partiinteressate o di perorare cause specifichesono rappresentativi e credibili; nel casodella gestione dei rifiuti, va prestataparticolare attenzione alle associazioniprofessionali che raramenterappresentano tutti gli interessi delsettore nonché alle associazioni diconsumatori/cittadini che hannodifficoltà ad essere rappresentati. Persuperare tali difficoltà e garantire che ilprocesso di individuazione e dicoinvolgimento delle parti interessateinizi partendo da solide basi, la normasulla responsabilità sociale ISO 2600069

raccomanda che le organizzazionicomincino a rispondere alle domandeseguenti:

Nei confronti di quali soggettil’organizzazione ha obblighigiuridici?

69 Informazioni disponibili all’indirizzo (linkconsultato nel gennaio 2019)

Chi potrebbe essere influenzatopositivamente o negativamentedalle decisioni o attivitàdell’organizzazione (come adesempio una politica pubblica)?

Chi potrebbe esprimerepreoccupazioni sulle decisioni e leattività dell’organizzazione?

Chi è stato coinvolto in passatoquando è stato necessarioaffrontare preoccupazioni simili?

Chi può aiutare l’organizzazionead affrontare impatti specifici?

Chi può influenzare la capacitàdell’organizzazione ad assumersile proprie responsabilità?

Rispondere a queste domande preliminariaiuterà a compiere un primo passo,informale, nell’individuazione degli attoripertinenti da coinvolgere. Un secondopasso, più formale, consiste nellaclassificazione delle parti interessate alloscopo di stabilire priorità tra gli attoriche saranno coinvolti successivamentenella rispettiva attività o politica. Laletteratura e la prassi di coinvolgimentodi parti interessate degli ultimi tredecenni hanno proposto vari criteri per laclassificazione di tali parti nell’intentodi consentire alle organizzazioni diattribuire priorità solo al coinvolgimentodi coloro che hanno un impatto diretto suun’attività o un processo. Ne illustreremobrevemente due dei più semplici ecomuni.

Uno è il modello di Gardener et al.(1986) che propone di classificare le partiinteressate secondo due criteri: potere edinamismo. Da una loro combinazioneotteniamo quattro tipi di partiinteressate. Ad esempio, possiamo avereparti interessate deboli, ma dinamiche,come alcune associazioni ambientali.Sono spesso imprevedibili ed è difficile

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valutare a priori quale potrebbe essere il

loro supporto/impatto in relazione a unprogetto. Un altro tipo di parteinteressata, secondo questaclassificazione, è quella potente edinamica, che dovrebbe essere presa inconsiderazione nel processo decisionale.È il caso, ad esempio, delle associazioniprofessionali del settore dei rifiuti. Se ilprogetto/la politica soddisfa le loroesigenze ed aspettative, queste partiinteressate possono fornire un importantesostegno; se invece sono poco coinvolte,potrebbero arrecare danni.

Un secondo modello è stato proposto daMitchell R., Agle B. e D. Wood (1997).Esso classifica e stabilisce le priorità tra

le parti interessate secondo tre qualità esette possibili combinazioni. Le partiinteressate con tutte e tre le qualitàsono definite “decisive” perché sonoinevitabili e devono essere incluse nelcoinvolgimento e nel processo diconsultazione. L’importanza delleparti interessate diminuisce inpresenza di solo due qualità(“dipendenti”, “pericolose” e“dominanti”). Sono quindidenominate “pendenti”. Le partiinteressate che hanno una sola

qualità sono considerate “latenti”(“dormienti”, “richiedenti” e“discrezionali”). Gli attori che nonpresentano nessuna di queste trecaratteristiche non sono considerati partiinteressate e sono esclusi dai processi dicoinvolgimento.

Possiamo utilizzare i sistemi diclassificazione suesposti non soltanto perl’analisi delle parti interessate allepolitiche in materia di rifiuti in generale,ma anche delle parti interessate cheintervengono quando inseriamo questepolitiche nel contesto del metabolismourbano. Grazie all’ampio uso nellaletteratura e nelle prassi dedicate alcoinvolgimento delle parti interessatenonché alla loro semplicità, questisistemi di classificazione di dette partisono stati selezionati e usati nell’ambitodi UrbanWINS nelle prime fasi deiprocessi di coinvolgimento delle partiinteressate.

La prima fase si è tradotta nellascomposizione del processo delmetabolismo urbano in varie componenti– input materiali in una città, output fisicie input e output simbolici, non materiali -

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Tipologia di parti interessate secondo Mitchell R., Agle B. e D. Wood (1997)

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e nell’identificare le parti interessatepertinenti per ciascuna di esse.

Le componenti analizzate sonosintetizzate nella tabella sottostante:

Tabella 8: componenti pertinenti delmetabolismo urbano per il processo diindividuazione delle parti interessate inmateria di rifiuti

INPUT MATERIALE

Materie prime Prodotti Energia

OUTPUT FISICO

Rifiuti domestici Rifiuti provenienti dal settore delle

costruzioni Rifiuti provenienti dal settore commerciale e

industriale Rifiuti provenienti dalle operazioni di

trattamento degli stessi Emissioni di CO

effetto serra Particolato

INPUT e OUTPUTSIMBOLICO

Fattori socio-politici Architettura Conoscenza Informazioni Tecnologie Valori (cultura) Dimensione di genere

L’individuazione e la classificazione delleparti interessate iniziano con il loroposizionamento nel quadro delmetabolismo urbano. Per ciascuna dellecomponenti di input e output delmetabolismo urbano selezionate comepertinenti (cfr. la tabella 1 sopra), leprobabili parti interessate sonoidentificate sulla base del loro ruolo inrelazione a quella specifica componente,ovvero se possono essere influenzate daun cambiamento nell’input/output o sepossono influenzare quel cambiamentocon le loro azioni e scelte. Ciò determina

l’individuazione dei gruppi generali diparti interessate che rappresentano laplatea di parti interessate chel’organizzazione / il decisore / la politicapubblica devono considerare nel suoinsieme. Questi gruppi sono riportatinelle tabelle 2 e 3 sottostanti. In pratica,le tabelle 2 e 3 sono strutturate inrisposta alle domande seguenti:

1) Chi è più influenzato da uncambiamento nell’attualemetabolismo urbano in relazione aogni singolo input e output?

2) Chi può influenzare maggiormentel’attuale metabolismo urbano inrelazione a ogni singolo input eoutput?

Tabella 9: probabili parti interessate perle componenti materiali e fisicheselezionate del metabolismo urbano

INPUT MATERIALE

GRUPPI DI PARTI INTERESSATEPOTENZIALMENTE INFLUENZATE POTENZIALMENTE IN GRADO

Materie prime

Produttori / importatori di materie prime

Produttori / importatori di materie prime secondarie

Agricoltori Imprese di estrazione Imprese forestali

Prodotti Imprese di costruzione Produttori di semilavorati

per il settore delle costruzioni

Operatori privati/consorzi attivi nella raccolta e nel trattamento di rifiuti

Società commerciali (inclusipiccoli e grandi dettaglianti-ipermercati, supermercati, negozi di

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alimentari e attività commerciali - ristoranti, bar, negozi di abbigliamento, ecc.)

Imprese di settori industriali diversi dalle costruzioni e dai rifiuti

Imprese del settore agroalimentare

Fornitori di servizi pubblici

Energia

Produttori / importatori di energia (compresi produttori a partire dalla biomassa a livello comunale)

Distributori/reti di energia Produttori di energia

indipendenti

OUTPUT FISICO

GRUPPI DI PARTI INTERESSATE POTENZIALMENTE INFLUENZATE

Rifiuti dal settore dellecostruzioni

Operatori privati/consorzi attivi nella raccolta e nel trattamento di rifiuti del settore delle costruzioni

Imprese e operatori del settore delle ristrutturazioni

Rifiuti provenienti dal settore commercialee industriale

Operatori privati/consorzi attivi nella raccolta e nel trattamento di rifiuti industriali

Società commerciali (inclusipiccoli e grandi dettaglianti-ipermercati, supermercati, negozi di alimentari e attività commerciali - ristoranti, bar, negozi di abbigliamento, ecc.)

Fornitori di servizi pubblici Imprese di tutti i settori di

produzioneRifiuti Operatori privati/consorzi

provenienti dalle operazioni ditrattamento degli stessi

attivi nella raccolta e nel trattamento di rifiuti

Emissioni di CO2 e altre emissioni di gas a effettoserra

Produttori / importatori di materie prime

Produttori / importatori di materie prime secondarie

Agricoltori Imprese di estrazione Imprese forestali Imprese di costruzione Produttori di semilavorati

per il settore delle costruzioni

Operatori privati/consorzi attivi nella raccolta e nel trattamento di rifiuti

Società commerciali (inclusipiccoli e grandi dettaglianti-ipermercati, supermercati, negozi di alimentari e attività commerciali - ristoranti, bar, negozi di abbigliamento, ecc.)

Imprese di settori industriali diversi dalle costruzioni e dai rifiuti

Imprese del settore agroalimentare

Fornitori di servizi pubblici Produttori / importatori di

energia (compresi produttori a partire dalla biomassa a livello comunale)

Distributori/reti di energia Produttori di energia

indipendenti

Particolato

Imprese del settore automobilistico e della mobilità

Imprese operanti nel settore del calcestruzzo

Produttori di impianti di riscaldamento

Dirigenti/proprietari di impianti di incenerimento

Proprietari di impianti

Toolkit di UrbanWINS 116

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alimentati a legna (ad esempio famiglie, industrie,ristoranti)

Operatori dei settori agricolo e forestale

Industria di trattamento dellegno

Tabella 10: parti interessate per lecomponenti simboliche del metabolismourbano

INPUT/OUTPUT SIMBOLICO

GRUPPI DI PARTI INTERESSATEPOTENZIALMENTE INFLUENZATE

Fattori socio-politici

Cittadini Imprese

Architettura

Imprese di costruzione Cittadini

Conoscenza

Imprese Decisori politici Cittadini Pubblica amministrazione ONG di sostegno Innovatori verdi

Informazioni

Imprese Decisori politici Cittadini Amministrazioni pubbliche

Tecnologia Imprese Decisori politici

Cittadini Amministrazioni pubbliche

Valori (cultura)

Imprese Decisori politici Cittadini Amministrazioni pubbliche

Dimensione di genere

Famiglie Cittadini di sesso maschile Cittadini di sesso

femminile

3.2.3 Processo di coinvolgimento delle parti interessate – fasie tecniche partecipative

Il coinvolgimento delle parti interessaterappresenta un processo complesso,eppure compensativo, che dovrebbecoinvolgere costantemente almeno unmembro dell’organizzazione incaricato dicoordinare il processo (nel caso diUrbanWINS, un comune o qualsiasi altraparte interessata che abbia un interessenel settore dei rifiuti e/o nelmetabolismo urbano collegato ai rifiuti).In altri casi, i processi di coinvolgimentodelle parti interessate sono condotti dadipartimenti diPR/comunicazione/relazioni esterne, instretta collaborazione con i dipartimentitecnici responsabili dell’attività per laquale si cerca il suddetto coinvolgimento.Nel caso della politica in materia dirifiuti, il processo può essere condottodal dipartimento per la comunicazionedell’ente decisore in collaborazione con idipartimenti per i rifiuti/servizipubblici/ambiente/sviluppo sostenibile.

Toolkit di UrbanWINS 117

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Prima di iniziare questo processo èimportante che un’organizzazione siaconsapevole delle fasi e degli strumentiche si raccomanda di applicare al fine diottenere risultati ottimali, oltre apianificare adeguatamente gli obiettivi, itempi e le risorse del processo dicoinvolgimento della parte interessata.La parte che segue riassume questoprocesso in 5 fasi, derivate dallo“Stakeholder Engagement Manual – Thepractitioner’s handbook on stakeholderengagement” (manuale per ilcoinvolgimento delle parti interessate –manuale pratico per il coinvolgimentodelle parti interessate)70 elaborato daAccountAbility, il Programma delleNazioni Unite per l’ambiente (UNEP), egli associati alla ricerca delle partiinteressate. Il manuale offre informazionidettagliate su ciascuna delle cinque fasi ecostituisce una lettura utile per chidesidera avviare un processo coerente dicoinvolgimento delle parti interessate.

Le fasi proposte dall’UNEP sono state

seguite e adattate per il processo dicoinvolgimento delle parti interessate diUrbanWINS.

1) Pensiero strategico

70 http://www.unep.fr/shared/publications/pdf/webx0115xpa-sehandbooken.pdf

Nella prima fase, l’organizzazione cercadi rispondere a domande politiche,strategiche, relative al processo dicoinvolgimento delle parti interessate,quali “chi”, “cosa” e “perché” saràcoinvolto nel processo? Quale visionecomune possiamo creare con le parti

interessate? Cosa vogliamo realizzare conle parti interessate? Quali sono i motiviper proporre tale progetto/politicapubblica?

Si raccomanda di realizzare questa fasecon la partecipazione dei varidipartimenti interni della rispettivaorganizzazione al fine di ottenerne ilsupporto nel processo.

2) Analisi e pianificazione

La seconda fase comportal’individuazione e la caratterizzazionesistematiche delle varie parti interessateche saranno coinvolte nel processo, inbase al precedente sottocapitolo. Questafase comporta anche l’analisi delleesigenze, aspettative, paure e speranzeindividuali concernenti il progetto,nonché le capacità (conoscenze, abilità,attitudini) di ciascun attore coinvolto.

3) Sviluppo di capacità

Nella terza fase vengono compiuti sforziper sviluppare capacità di dialogo e dicoinvolgimento sia delle parti interessatesia dell’organizzazione stessa. Ai fini diuna politica di prevenzione e gestione deirifiuti urbani, questa fase può includereuna formazione sulla costruzione di unavisione comune tra gli attori, sui legamitra i rifiuti e il metabolismo urbano,nonché sugli obiettivi e le azioni comuniche possono essere attuate dalle partiinteressate.

4) Coinvolgimento

Toolkit di UrbanWINS 118

1) Pensiero strategico

1) Pensiero strategico

2) Analisi e pianificazione

2) Analisi e pianificazione

3) Sviluppo di capacità

3) Sviluppo di capacità

4) Coinvolgiment

o

4) Coinvolgiment

o

5) Valutazione e

comunicazione

5) Valutazione e

comunicazione

5 fasi per coinvolgere le parti interessate

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Nella quarta fase, l’organizzazioneidentifica i metodi migliori per ilcoinvolgimento di ciascuna parteinteressata e li mette in pratica. Il tipo dicoinvolgimento varierà da sempliciinformazioni a sviluppo di capacità eresponsabilizzazione, che consentirannouna reale costruzione comune con le partiinteressate.

Toolkit di UrbanWINS 119

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Per creare spazi di dialogo e di decisionecondivisi e autentici per le attività facciaa faccia, si raccomanda vivamente diricorrere a metodi non formali, attivi epartecipativi. Sono spesso definiti metodi“maieutici” e sono caratterizzati dalfatto di essere collocati al centro delrapporto tra i partecipanti e la realtà,invece di iniziare con nozioni predefinite,presentate come verità assolute eimmutabili. Un primo valoredell’approccio maieutico risiede nel fattoche consente di basarsi sulle conoscenzeed esperienze accumulate nel corso deglianni dalle parti interessate usandole poiper un ragionamento collettivo. Inoltre,imparare attraverso il dialogo e ilragionamento consente di avere ilsupporto da persone provenienti da varicontesti, il che rende possibileun’interazione effettiva in contesti in cuigli esperti incontrano non esperti, comeavviene nel caso delle riunioni di partiinteressate. Inoltre, i modelli maieuticifacilitano un approccio interdisciplinare el’approfondimento di un tema, riunendovarie prospettive di parti interessate,consentendo quindi l’appropriazione diargomenti tecnici (come avviene nel casodei rifiuti e del metabolismo urbano) daparte di persone che non hannonecessariamente un backgroundscientifico. Per sfruttare tutte questeopportunità la vasta famiglia di strumentidi facilitazione si rivela estremamenteutile: sono i metodi e le tecniche usatiper migliorare il lavoro dei gruppi,sfruttando le possibili sinergie tra le variepersone e facendo leva sulle energie chele persone generano attraversol’interazione. La parte che segue illustrabrevemente alcuni strumenti difacilitazione molto diffusi e facili dausare da parte dei decisori urbani e delleloro parti interessate. In UrbanWINS nonsono stati usati tutti, ma alcune delle

Toolkit di UrbanWINS 120

Informazioni

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Page 123: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

metodologie applicate erano molto similidal momento che condividevano gli stessiapprocci di base.

1) WORLD CAFE’

In sintesi: metodologia impiegata perconsentire a tutti i partecipanti diesprimersi informalmente, diffondereidee il più possibile e attribuiremaggiore importanza ai concettiespressi rispetto a chi li esprime. Ipartecipanti sono suddivisi in tavoli(minimo 3, massimo 7 persone pertavolo) quanto più eterogeneipossibile. Ciascun tavolo gode dellapresenza di un facilitatore, incaricatodi porre la domanda rivolta a queltavolo specifico annotando altresì lerisposte. A determinati intervalli, ipartecipanti cambiano tavolo, tranne ifacilitatori, che rimangono nello stessotavolo.

Formazione: è utile esprimere leinformazioni e le conoscenze già esistentinel gruppo prima di fornire unaspiegazione di una tematica e di attirarel’attenzione dei discenti sull’argomento.

Limiti numerici: minimo 15 persone; ilnumero massimo dipende dallo spaziodisponibile (tutti i tavoli devono trovarsinella stessa stanza e deve esserci spaziosufficiente per muoversi).

Spazi e materiali: tavoli, sedie, carta epost-it, pennarelli, nastro adesivo.

Ulteriori informazioni:

2) BRAINSTORMING

In sintesi: i partecipanti, guidati dalfacilitatore, sono invitati a esprimere ipropri pensieri senza essere giudicatidagli altri partecipanti. Tutte le ideeemerse sono raccolte e sistematizzate dal

facilitatore, che può usarle per creareuna mappa o un raggruppamentocognitivi. Per velocizzare l’operazione egarantire che ognuno possa esprimersi, ipartecipanti possono scrivere le proprie

proposte su foglietti colorati o fogliadesivi, che sono poi raccolti eorganizzati dal facilitatore in modo chetutti i partecipanti possano visionarli.

Formazione: è utile esprimere leaspettative e le conoscenze di base, chepossono essere usate anche perriassumere l’oggetto della discussionecomune alla fine della riunione.

Limiti numerici: 5 - 15 persone.

Spazi e materiali: i partecipantidovrebbero sedere in cerchio o attorno aun tavolo. È necessaria una superficie perillustrare i risultati (parete, lavagna,ecc.).

3) SCHEDE DI VOTO DELLE IDEE

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In sintesi: facendo leva sullacompetizione senza espressione di

giudizio, il metodo favorisce lacollaborazione all’interno dei gruppi. Ipartecipanti si riuniscono in tavoli doveelaborano proposte riportare sulleapposite schede (schede di voto delleidee). Le schede sono quindi mostrate etutti possono votare le proposte deglialtri, in anonimato, aggiungendo inoltreosservazioni.

Formazione: è utile per stimolare lacollaborazione tra i partecipanti al fine dimettere in pratica ciò che si è appresoattraverso un esercizio di progettazione.La componente del voto senzaespressione di giudizio aggiunge un po’ didivertimento, utile per promuovere lacoesione del gruppo necessaria per lacreazione di un clima di apprendimentocollaborativo.

Limiti numerici: minimo 6 persone.

Spazi e materiali: stampa di schede,pennarelli, nastro adesivo, una superficie

su cui poter mostrare e visionare i modulicompilati.

Ulteriori informazioni:

4) FACILITAZIONE GRAFICA

In sintesi: mentre i partecipantiespongono le proprie idee, il facilitatoresintetizza il discorso con una mappacognitiva organizzata in parole, segni edisegni.

Formazione: è utile per condividere inmodo chiaro ed efficace ciò che vienedetto, fissando i concetti chiave.

Limiti numerici: non applicabili

Spazi e materiali: una superficie visibile atutti, tabelloni o una superficie su cuipoter scrivere, pennarelli o strumentiequivalenti.

Ulteriori informazioni:

5) Valutazione e comunicazione

Sulla base dei riscontri ricevuti dalle partiinteressate, il processo di coinvolgimentoviene analizzato e adeguato al fine dimigliorarlo per attività/politiche future.Si consiglia di includere in questoprocesso di valutazione le principali partiinteressate, insieme al personaledell’organizzazione coinvolto nella primafase - pianificazione strategica. Larelazione di valutazione è quindi diffusatra i partecipanti a scopo informativo edeventuali nuovi riscontri sono accolti confavore.

TESTIMONIANZA SUL PROCESSO PARTECIPATIVO NELL’AMBITO DI URBANWINS

Toolkit di UrbanWINS 122

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Lia Vasconcelos, professore presso il FCT NOVA e ricercatoredi MARE, incentra la propria ricerca su processi decisionaliinnovativi e nuove forme di governance collaborativa nellapolitica pubblica.

“Essendo condotto in un ambiente multiculturale, ildialogo ha subito attirato la mia attenzione comecomponente chiave di una comprensione e collaborazionereciproche. Il dialogo genuino si rivela fondamentale persuperare le incomprensioni e contribuire a una società più

coesa. L’uso di processi collaborativi autentici, solidi e professionali hadimostrato di incoraggiare i partecipanti e di avviare i processi.

Il ricorso a questi processi per affrontare problemi complessi crea valoreaggiunto, garantendo che il capitale sociale, intellettuale e politico vengacostruito collettivamente, creando un’esperienza di apprendimento comune pertutti i soggetti coinvolti e riducendo l’eventuale livello di conflitto, assicurandoun ambiente più costruttivo in grado di motivare, coinvolgere e mobilitare coloroche vi hanno partecipato.

I politici/tecnici che lavorano con le parti interessate in un processo trasparenteed efficace hanno maggiori possibilità di integrare tempestivamente i timori e gliinteressi di quanti saranno influenzati dalle decisioni, introducendoli nell’ambitodel processo. In un periodo di scarsità di risorse, qualsiasi comune ottiene uncerto guadagno nel coinvolgere i propri elettori direttamente nelle strategielocali, dato che oltre ad un più ampio sostegno ciò rappresenta anche un passoverso il successo.

Le agorà fisiche hanno svolto un ruolo chiave nell’ambito del progettoUrbanWINS, dal momento che hanno creato spazi di dialogo che hanno riunito leparti interessate e i politici/tecnici con la realizzazione di un lavoro comuneverso lo stresso obiettivo. Durante il processo tutti ci hanno guadagnato, hannoappreso gli uni dagli altri e hanno contribuito allo sviluppo delle azioni. In talmodo, coloro che sono stati coinvolti si sono appropriati del progetto, sonodiventati co-responsabili e si sono impegnati per la fase di attuazione. Ciògarantisce il successo del progetto perché ottiene un supporto più ampio dallasocietà locale. Nel contempo, cittadini più coinvolti e responsabili contribuisconoa comunità più sostenibili”.

3.2.4 Difficoltà nel coinvolgimento delle parti interessate

Ottenere il coinvolgimento delle partiinteressate per una certa attività o uncerto progetto, compresa una politicapubblica, può comportare una serie didifficoltà che descriviamo brevemente diseguito.

Vincoli in termini di tempo Ilprocesso di coinvolgimento è, ingenere, un processo amedio/lungo termine (dura dadiverse settimane a diversi mesi)e, perché abbia successo, richiedetempo per la partecipazione allevarie riunioni fisiche e talvoltavirtuali, l’offerta di riscontri, ecc.Inoltre, alcune parti interessate,come le PMI, hanno un’agendaparticolarmente organizzata inordine di priorità / limitata,mentre altre, come le autoritàpubbliche, hanno prioritàmultiple, il che pone notevolivincoli in termini di tempo. Persuperare questa difficoltà èessenziale identificare sindall’inizio gli attori realmenteimportanti per il processo, vale adire che hanno un chiaro interessein esso e sono palesementeintenzionati a parteciparvi. Sottoquest’ultimo aspetto, lacomunicazione fatta su misuraverso ogni parte interessata perspiegare gli obiettivi e leopportunità del coinvolgimento,specialmente se si tratta di unprocesso a lungo termine, èessenziale; è poco probabile cheuna comunicazione generica in

Toolkit di UrbanWINS 123

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termini di sensibilizzazione esostegno faccia del coinvolgimentouna priorità nell’agenda di unaparte interessata. Inoltre, ilcoinvolgimento in un certoprogetto o in una certa politicapotrebbe essere legato ad altriprogrammi o iniziative allo scopodi sfruttare al meglio il tempo deipartecipanti. Per specificheattività che necessitano delcoinvolgimento di un gran numerodi parti interessate, un’autoritàlocale può altresì analizzarel’opportunità di usare strumentionline e social media. Leesperienze online di UrbanWINSrelative al coinvolgimento delleparti interessate possono fungereda fonte di ispirazione.

Vincoli in termini di competenze ecultura. Il processo dicoinvolgimento delle partiinteressate richiede vari tipi dicapacità da parte dei diversiattori; facilitazione e leadership,dall’organizzazione che guida ilprocesso, dialogo, aperturamentale, pensiero critico,creatività, collaborazione delleparti interessate partecipanti alprocesso. Queste capacità sonoparticolarmente delicate persettori tradizionalmente nonaperti alla costruzione comune,come le politiche pubbliche, in cuiil processo di coinvolgimento delleparti interessate si limitava allaconsultazione generale delpubblico. Quando le politicheurbane, comprese quelle inmateria di rifiuti, sono inserite insistemi complessi, come quelli delmetabolismo urbano, le partiinteressate devono essere dotateanche di capacità come pensiero

sistemico e prospettico. Questecapacità consentono loro dicomprendere e creare legami trale varie componenti di un sistema(pensiero di sistema) e divisualizzare, in modo realistico,futuri alternativi, positivi. Persuperare questo ostacolo, losviluppo di capacità (fase 3 delsottocapitolo precedente) meritauna particolare attenzione erisorse dedicate. L’organizzazioneche guida il processo dovrebbeprestare particolare attenzione alpersonale che sarà coinvolto nelleattività di coinvolgimento delleparti interessate, in modo chesiano dotate di capacità difacilitazione e leadership; se talicompetenze non sono disponibili alivello interno, un’organizzazionepuò cercare un facilitatoreesterno, come avvenuto per gliattivatori di comunità delle cittàpilota di UrbanWINS. Inoltre,un’organizzazione può incontrareuna certa resistenza da parte deipropri tecnici che vedono questainterferenza, ossia lapartecipazione pubblica, comeuna sfida alla loro competenzatecnica.

Cambiamenti del personalecoinvolto nel processo. Al giornod’oggi il mondo professionale ècaratterizzato da rapidicambiamenti di personale, siadelle parti interessate sia deimembri del gruppo responsabiledel progetto. Per superare questadifficoltà, un’organizzazionedovrebbe rivedere periodicamentegli elenchi di parti interessate emantenerli aggiornati. Inoltre,dovrebbe considerare le nuovepersone coinvolte nel processo

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come un’opportunità dicoinvolgimento, oltre a investiretempo e sforzi nello sviluppo diqueste capacità di coinvolgimentoe nella motivazione.

A livello più generale, la norma sullaresponsabilità sociale ISO 26000sottolinea alcune questioni chiave sui cuiincentrarsi quando si coinvolgono le partiinteressate, che aiutano a superare ledifficoltà suddette; se è sottinteso unachiara intenzione per il coinvolgimento,se gli interessi delle parti interessatesono stati identificati; se questi interessicreano un legame diretto e importantetra l’organizzazione e le partiinteressate; se gli interessi delle partiinteressate sono importanti per losviluppo sostenibile; se le partiinteressate dispongono delle informazionie della comprensione necessarie perprendere le loro decisioni.

3.3 Il processo di coinvolgimento delle parti interessate nell’ambito di UrbanWINS

3.3.1 Descrizione del quadro generale del coinvolgimento delle parti interessate in UrbanWINS

UrbanWINS ha messo in atto un complessoprocesso di coinvolgimento delle partiinteressate ai fini dell’elaborazione edell’attuazione di politiche in materia diprevenzione e gestione dei rifiuti urbani.

Il processo di coinvolgimento delle partiinteressate di UrbanWINS è statosviluppato attorno al concetto di“agorà”, termine scelto perchéfacilmente comprensibile in varie lingue.Storicamente l’agorà rappresentava unluogo di incontro, di dibattitodemocratico e di costruzione comune tra

Toolkit di UrbanWINS 125

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i cittadini di un territorio, caratteristichemostrate anche dalle agorà diUrbanWINS.

Le agorà di UrbanWINS sono statecostituite da due componenticomplementari:

1) otto agorà fisiche/faccia a facciacreate in ciascuna delle otto città pilota

di UrbanWINS,ossiaCremona,Torino,Pomezia eAlbano Laziale(Italia);Bucarest(Romania);Leiria(Portogallo);

Manresa e Sabadell (Spagna). Queste cittàhanno elaborato e attuato approccistrategici di prevenzione e gestione deirifiuti urbani progettati in modopartecipativo con le parti interessateriunite nelle agorà;

2) un’agorà online che riunisce tutte leparti interessate delle agorà fisiche ealtri soggetti interessati dell’UE. L’agoràonline ospita importanti informazionilegate alle agorà fisiche di ogni città,comprese le relazioni dopo ogni evento.

Gli obiettivi del processo dicoinvolgimento delle parti interessatemesso in atto nell’ambito di UrbanWINSsono stati sia strategici sia operativi. Alivello strategico, le parti interessatesono state invitate a elaborare insieme aidecisori quadri strategici e piani d’azioneper sperimentare soluzioni innovative perla prevenzione e la gestione dei rifiutiurbani. Sul piano operativo, ilcoinvolgimento delle parti interessate harappresentato un importante approccioper facilitare la generazione di idee

innovative e di riscontri per una miglioreattuazione, condividere conoscenze edesperienze e creare reti tra gli utenti.

Il processo di individuazione delle partiinteressate di UrbanWINS si è basato suuna serie di strumenti e di fasi.

Inizialmente è stata usata una Mappacategorizzata delle parti interessate(Stakeholder Categorized Map - SCM) perindividuare i gruppi di parti interessatepertinenti per le diverse componenti delmetabolismo urbano e che dovrannoessere coinvolte nei vari compiti delprogetto. È stato seguito l’approcciodescritto nella sezione 2 del presentecapitolo. Sulla base di questo elenco, èstato individuato un gruppo iniziale diparti interessate specifiche per paese ecittà (circa 150 parti interessatespecifiche per città/paese), che è statoaggiornato costantemente lungo tutto ilprocesso.

Per comprendere meglio quale ruolopotrebbero avere le parti interessatenella modellazione dell’attualemetabolismo urbano nonché nella

Toolkit di UrbanWINS 126

IndividuazioneIndividuazione

individuazione delle parti interessate nel quadro del metabolismo urbano

MappaturaMappatura

mappe di parti interessate al tema dei rifiuti urbani suddivise per categorie a livello nazionale e di città

MatriciMatrici

analisi delle percezioni, degli interessi e delle priorità delle parti interessate, sulla base delle risposte fornite a un questionario online

CoinvolgimentoCoinvolgimento

proposte su misura di approcci e di azioni per coinvolgere le parti interessate individuate e classificate

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progettazione, nell’attuazione e nelmonitoraggio delle strategie diprevenzione e gestione dei rifiuti, ipartner hanno delineato le partiinteressate selezionate nelle SCM sullabase dei risultati del questionario per leparti interessate alle strategie diprevenzione e gestione dei rifiuti. Ilquestionario ha esplorato tre dimensioniprincipali dell’approccio delle partiinteressate alla gestione dei rifiuti: lacapacità (potere) di influenzarel’elaborazione, l’attuazione e ilmonitoraggio delle strategie diprevenzione e gestione dei rifiuti; ildinamismo rispetto alla loro posizionenella prevenzione e gestione dei rifiuti; laposta in gioco (interesse) in relazione allastrategia di prevenzione e gestione deirifiuti.

Sulla base delle risposte date alquestionario, le parti interessate sonostate organizzate in due tipi di matriciseparate, ma consequenziali:

1) Matrice potere/dinamismo:fornisce gli strumenti per capirequanto possano esserecollaborative le parti interessate ecomprendere dove si trovino lemaggiori opportunità di unaproficua collaborazione nelmigliorare la gestione dei rifiuti.Fornisce informazioni sulla portatadell’analisi delle posizioni diciascuna parte interessata.

2) Matrice potere/interesse: fornisceinformazioni su come trattareciascuna parte interessata e suquali gruppi debbano essereinclusi nel processo decisionale.

Il processo di individuazione delle partiinteressate di UrbanWINS, compresi glistrumenti utilizzati, è ampiamentedescritto in un deliverable del progetto,

“Thematic, actor and country-orientedwaste stakeholder matrixes”71.

Le agorà di UrbanWINS comprendonocittadini, autorità locali, istituti diricerca e università, imprese, ONG, ecc.,considerati pertinenti/importanti in baseall’analisi per matrice. Sono statecoinvolte attraverso azioni su misura nelprocesso di elaborazione delle politichein materia di rifiuti urbani, seguendo ilprocesso descritto nei successivisottoparagrafi.

3.3.2 Le agorà fisichedi UrbanWINS – progettazione e azioni

Come indicato nel precedente

sottocapitolo, le agorà faccia a faccia diUrbanWINS hanno rappresentato unospazio fisico di incontro tra le partiinteressate delle 8 città pilota dove ipartecipanti, periodicamente, hannoscambiato e creato insieme politicheurbane che si avvalgono del concetto delmetabolismo urbano.

71 https://www.urbanwins.eu/wp-content/uploads/2017/06/UrbanWINS-

D3.1.-Stakeholder-matrixes.pdf

Toolkit di UrbanWINS 127

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Le agorà fisiche hanno coinvoltodirettamente vari tipi di attori:

le parti interessate dellacittà (tra 15 e 65partecipanti a ciascunaagorà organizzata dallecittà pilota) selezionatesecondo l’approcciodescritto nel sottocapitoloprecedente;

i rappresentanti delcomune che ha ospitatol’agorà (esperti incomunicazione, tecnici deidipartimenti per irifiuti/ambiente/svilupposostenibile) che hanno datocredibilità al processo,spiegato le varie questionidelle politiche in materiadi rifiuti urbani econsentito l’adattamentodelle soluzioni proposte.

TESTIMONIANZA DELLA CITTÀ PILOTA SABADELL

Raquel Iglesias Pareja, Innovació I Coneixement

“La metodologia delle agorà di UrbanWins è stata ampiamente valutata daifunzionari comunali del settore della raccolta dei rifiuti e della sostenibilità

urbana. Saranno applicate ad altri ambiti dellagestione comunale, oltre la prevenzione e gestionedei rifiuti.

Le agorà sono infatti uno strumento potente. Leagorà faccia a faccia ci hanno mostrato un modointeressante di prendere decisioni, non solo inmateria di rifiuti, ma anche in relazione ad altretematiche che interessano la città. Le politiche inmateria di rifiuti urbani comportano pareri tecnici,non solo organizzativi, ma anche economici opolitici, aspetti che devono essere presi inconsiderazione quando invitiamo le partiinteressate alle discussioni su tali politiche. Leagorà, quindi, sono una metodologia utile inmomenti chiave del processo decisionale, come

all’inizio del processo di brainstorming o per la ricerca del modo migliore per

attuare un sistema concreto”.

Membri del team di UrbanWINS(partner):

partner tecnici - tutti i partner delprogetto che hanno sostenuto ecollaborato con le città pilota nellesessioni partecipative, sia per lequestioni logistiche sia per il supportotecnico fornito durante le agorà, eche hanno facilitato i controlli,secondo gli obiettivi prefissati e irisultati di ciascuna agorà;

città pilota - rappresentanti ufficiali,tecnici e collaboratori del comuneche sono stati i principali leader dellesessioni partecipative nelle loro cittàe che hanno assunto un ruolopreminente nell’individuazione e nelcoinvolgimento delle parti interessatenel progetto nonché lungo tutto ilprocesso, nell’organizzazione e nellaconduzione di ciascuna sessione.

Fra tutti i rappresentanti comunali, ognicittà ha scelto una persona che fosse il“volto” del progetto. Questa persona,dotata di capacità tecniche, aveva laresponsabilità di seguire il processo, dirispondere alle domande relative alcontenuto del progetto, agendo daintermediario tra il processo e ilprogetto, e sostenendo il moderatore. Ilsuo compito era anche quello dipromuovere l’articolazione tra le agoràfisiche e quelle online. Era statosuggerito che la persona selezionataavesse buone caratteristiche di empatia,fosse in grado di spiegare i dettaglitecnici di questioni legate alla gestionedei rifiuti, aspetti normativi, o fosse ingrado di ottenere informazioni e/o lapresenza di esperti nelle sessioni,fornendo inoltre chiarimenti aipartecipanti.

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Gli attivatori di comunità chehanno moderato, su basevolontaria, ogni agorà fisica.L’attivatore di comunità era uncittadino, membro dellacomunità, incaricato di seguirel’intero processo delle sessionipartecipative nel ruolo dimoderatore. Era anche incaricatodi condurre le sessioni,garantendo il rispetto delletempistiche e promuovendo idibattiti. Più che un moderatore,l’attivatore di comunità èqualcuno che:

assicura l’inclusività e l’equità delprocesso;

è credibile e rispettato da tutti,mostra buone qualitàinterpersonali ed è in grado dimobilitare e motivare le persone;

è indipendente, capace di farparlare le persone timide e difrenare quelle troppo loquaci,garantendo a tutti la possibilità diessere ascoltati.

A differenza del rappresentante delcomune, l’attivatore di comunitàdovrebbe cercare di tenersi al di fuori delcontenuto del progetto ed essere vistocome qualcuno che non ha interessi nelprocesso/progetto.

Schema che rappresenta il tipo di attori coinvoltinelle sessioni delle agorà faccia a faccia

Prima dell’inizio delle agorà fisiche, gliattivatori di comunità di tutte le 8 cittàpilota hanno preso parte a un percorsoformativo per lo sviluppo di capacità su

metodologie collaborative e processi dipartecipazione inclusiva nei giorni 8 - 10maggio 2017 in Portogallo (FCT NOVA).

Tra giugno 2017 e aprile 2019 ciascunacittà pilota coinvolta in UrbanWINS haorganizzato 8 agorà fisiche. I comunicollaborano con le parti interessate lungotutto il ciclo di vita di un quadrostrategico e di un piano per laprevenzione e la gestione dei rifiuti, dallaprogettazione all’elaborazione,

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attuazione, monitoraggio, valutazione efollow up. Il processo partecipativo delleagorà fisiche è riassunto di seguito.

Nell’ambito di UrbanWINS le città pilotahanno organizzato 8 agorà faccia a facciacon oltre 1.200 cittadini e varie partiinteressate. In ciascuna delle 8 cittàpilota, per ogni agorà faccia a faccia siprevedeva un numero di 30 - 40partecipanti; inoltre era consideratomolto importante avere nella stanza,come partecipanti, 1-2 membri delcomune per esprimere la posizione delcomune sulle questioni da discutere, alpari di qualsiasi altra parte interessata.

Per assicurare un approccio omogeneo trale città pilota, la Facoltà di Scienze etecnologia (FCT NOVA)72 incaricata delprocesso partecipativo di UrbanWINS, haelaborato, prima dell’organizzazione diciascuna agorà fisica, un toolkit per icomuni e i partner su varie questioniorganizzative, raccomandazionimetodologiche, compresi obiettivi erisultati attesi, e azioni di follow up.

72 https://www.fct.unl.pt/

Inoltre le città pilota hanno ricevutoistruzioni sugli aspetti principali legatiall’organizzazione e all’allestimento dellastanza. Ad esempio, per i servizi dicatering sono state scelte soluzioni a zerorifiuti, basate sul consumo di prodottilocali, evitando carne e posate monouso;tutti gli incontri e gli eventi organizzatihanno avuto un ridotto impattoambientale e sociale. È stata postaattenzione sull’uso di soluzioni di cateringcon prodotti sfusi e biologici. I servizi dicatering selezionati hanno fornito frutta everdura di stagione, prodotti delcommercio equo-solidale per alcunecategorie (caffè, cioccolato, zucchero,tè, ecc.), acqua del rubinetto o inbottiglie di vetro, con menù equilibrati equantità minime di carne, evitando laproposta di carne bovina. Sono stati sceltilocali che hanno favorito un bassoconsumo di energia grazie allosfruttamento della luce naturale,un’adeguata gestione dei rifiuti in loco eun agevole accesso attraverso l’uso deimezzi pubblici. Si è tenuto conto deimedesimi aspetti sostenibili per imateriali di comunicazione al fine diaumentare il livello di sensibilizzazionesulla prevenzione dei rifiuti, usando ilpotere dell’esempio, e per offrire aipartecipanti le necessarie informazioni surichiesta.

Ogni agorà è stata organizzata con lapredisposizione di tavoli rotondi intornoai quali si sono seduti partecipanti convari background, in modo da sfruttare ilpiù possibile la dinamica del gruppo. Inciascuna occasione è stata distribuita unacheck list con i materiali e leattrezzature necessarie per le sessioni di3 - 4 ore; per ogni città sono statielaborati appositi inviti e manifesti,insieme a un promemoria dettagliato pergli organizzatori. Tutte le agorà sono

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iniziate con la registrazione deipartecipanti e un caffè di benvenuto, cuisono seguiti un’attività di introduzione eargomenti specifici, terminando poi conuna sessione di domande e risposte,osservazioni di chiusura e sessioni scrittedi feedback (argomenti che si desideraapprofondire o trascurare e suggerimentiper l’evento futuro). Dopo le agorà sonostate preparate relazioni sia in inglese sianella lingua locale, pubblicate sulle agoràonline e inviate per e-mail aipartecipanti, i quali hanno avuto lapossibilità di fornire ulteriori riscontri ocommentare questioni specifiche.

La fase intermediaria del processopartecipativo che ha avuto luogo dallaprima sessione fino a metà gennaio 2018(3 o 4 agorà fisiche in ciascuna città) eraintesa a individuare e analizzare le azionida includere nei quadri di pianificazionestrategica che ciascuna città pilota hasviluppato con le proprie partiinteressate.

La 1a agorà puntava all’individuazione dialmeno 3 priorità della città su questioniambientali legate al consumo di risorse ealla prevenzione dei rifiuti. L’attività diintroduzione prevedeva 2 domande: qualè il rifiuto più problematico nella

città/nel comune specifico; la secondaera facoltativa e aperta per ogni cittàpilota (eventuale intento di raccogliereinformazioni dai partecipanti). Nel lavorodi gruppo, i partecipanti hanno discussodelle priorità della città in materia diconsumo delle risorse e prevenzione deirifiuti; l’esito è stato un’analisi SWOTsemplificata con i risultati votati e leproposte per ogni priorità identificata.

Nella 2a e 3a agorà, ogni città pilota haelaborato un elenco preliminare di azionirispondenti alle priorità della città suquestioni ambientali connesse al consumodelle risorse e alla prevenzione dei rifiutiidentificate nella sua prima agorà facciaa faccia; a tal fine è stata impiegataun’analisi DPSIR73 per ciascuna priorità,prima dell’evento. Nel corso dell’agorà ipartecipanti sono stati invitati acontribuire alle tabelle DPSIR e aconvalidare, alla fine, le informazionidopo una sessione world café.

Durante la 4a agorà le partihanno realizzato un’analisiSWOT eTOWS di tutte le azioniemerse da ciascuna prioritànelle precedenti agorà. Tuttequeste azioni sono statedescritte negli SPF di ciascunacittà, azione coordinata da unpartner di UrbanWINS,l’Università Iuav74. I sono unadescrizione esaustiva dellastrategia e delle misure dellacittà per una gestionesostenibile del settore dellerisorse/dei rifiuti.

73 Ulteriori informazioni sull’analisi DPSIR sono reperibili nella seconda parte del toolkit.74 http://www.iuav.it/ENGLISH/ABOUT-IUAV/IUAV-PROFI/

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Iniziando dall’, le città pilota sono statein grado di passare alla fase del processopartecipativo dopo un’analisi attenta eapprofondita; sono state selezionate leprime 6 azioni per la prevenzione e lagestione dei rifiuti urbani inserite in uncontesto del metabolismo urbano. Dopoquesta fase, i partecipanti hanno valutatole 6 azioni servendosi di una metodologiacomparativa e sono state definite leprime 3 azioni. La metodologiacomparativa ha sostenuto i partecipantinella valutazione delle varie azioniconsentendo il confronto questeultime sulla base di una tecnicasemi-qualitativa di attribuzionedi punti, assegnati a ciascunacomponente dai membri delgruppo. Le componenticomprendevano: 1) urgenzadell’attuazione dell’azione; 2)importanza dell’azione; 3)maggiore o minore difficoltà diattuazione dell’azione (adesempio risorse umane ofinanziarie). Inoltre, ogni cittàha cercato di trovare unequilibrio fra i tipi di strumentiproposti - volontari, disensibilizzazione e di regolamentazione -per consentire un intervento complesso.Questa fase, che comprende due agoràfisiche (5a e 6a agorà), si è svolta tra lafine di febbraio e l’inizio di maggio 2018.Tutte le azioni pertinenti derivantidall’SPF sono state incluse in unostrumento strategico complementare,LSAP – piano d’azione strategico locale.

Per ulteriori informazioni sugli SPF e iLSAP consultare la sezione 2.2.1 suiquadri di pianificazione strategica epiani d’azione in materia di rifiuti delpresente toolkit.

La 7a agorà aveva l’obiettivo di definireil quadro per il piano di valutazione

delle azioni da attuare da parte deicomuni in partenariato con le partiinteressate locali, rispondendo adomande come cosa/quando/come sidovrebbe valutare e una serie di attivitàdi monitoraggio da attuare. Per ogniazione pilota era stato elaborato unmanifesto con le informazioni generalisull’attuazione dell’azione a cui tutti ipartecipanti avevano contribuitosollevando domande, mentre i comuniavevano dato le risposte sull’attuazione,invitando attivamente le parti interessate

ad aderire all’attuazione. A partiredall’estate 2018, ogni città pilota ha datoinizio all’attuazione delle prime 3 azioni,descritte nei LSAP, in partenariato con leparti sociali urbane che hanno contribuitoalla rispettiva azione e/o hannodimostrato interesse al riguardo.

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L’agorà finale (8a) era stata fissata allafine del processo pilota (marzo 2019) daciascun comune perla presentazione deirisultati delle azioniattuate inpartenariato e laloro valutazione conle parti interessatecoinvolte. Un altroobiettivo dell’ultimaagorà era quello di migliorarel’attuazione delle azioni future egarantire la continuità.

Agorà online di UrbanWINS

Le di UrbanWINS rappresentano unacomunità virtuale e una piattaforma dicondivisione di conoscenze, create egestite per sostenere gli obiettivi delprogetto UrbanWINS nonché per facilitareil coinvolgimento della vasta platea diparti interessate a livello di UE e delleotto città pilota. La piattaforma è statasviluppata sulla base della precedenteesperienza di coinvolgimento online delleparti interessate dei partner diUrbanWINS.

Le agorà online rappresentano unesperimento a livello di UE percoinvolgere virtualmente partiinteressate urbane nella definizione eattuazione di politiche urbane, nellospecifico politiche in materia di rifiuti. Lapiattaforma tiene conto della necessità dicoinvolgere un vasto numero di partiinteressate (cittadini e altri attoripertinenti per l’attuazione di questepolitiche) e della difficoltà di ottenerequesto coinvolgimento online.

Oltre ai cittadini, tra i partecipanti alleagorà online di UrbanWINS figuranoorganizzazioni, fornitori di soluzioni per

la gestione dei rifiuti, istituti di ricerca ecentri di formazione. Gli ospiti della

piattaforma online inseriscono contenutirelativi alle politiche o tecnologie inmateria di rifiuti, oltre a idee esuggerimenti per le agorà faccia a faccia(workshop) e alle azioni locali organizzatenelle otto città pilota di UrbanWINS intutta Europa. Durante i workshop, ipartecipanti sono stati incoraggiati acondividere pareri, discutere idee epianificare soluzioni collettivamente.

Di conseguenza, da un punto di vistastrategico, le agorà online sono statesviluppate al fine di fornire un quadro chegarantisca la trasparenza del processopartecipativo dopo che tutte le attività didivulgazione e di informazione e irisultati delle agorà fisiche saranno statiinseriti da ciascuna città pilota nellapiattaforma. Gli utenti delle agoràonline, seppure non numerosi, hannoavuto l’opportunità di parteciparevirtualmente ad alcune discussioni dalvivo e di essere informati degli esiti delleagorà fisiche: la condivisione di opinioni eil tenersi aggiornati hanno contribuitoall’apertura del processo.

Struttura e funzionalità

La comunità virtuale delle agorà diUrbanWINS comprende attività che fannoparte di un gruppo molto dinamico edesperto di partner, dedicato a migliorarela progettazione e l’attuazione diapprocci strategici per una prevenzione egestione innovative dei rifiuti nell’ambito

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del progetto UrbanWINS. Segue una brevedescrizione dettagliata delle possibilità dicomunicazione sulla piattaforma.

Post personali Si può aggiungere uncontenuto su un punto di vista, un eventointeressante relativo al progettoUrbanWINS, un articolo utile, ecc.inserendolo come post personale(associato al profilo dell’utente) oscegliendo di condividerlo con uno o più“Gruppi”.

Le informazioni presenti sulla piattaformasono caratterizzate da “scambi reciproci”per incoraggiare la condivisione di ideeed esperienze da tutta Europa (la sezioneGruppi mira a riunire persone interessatead un particolare argomento) in relazionea discussioni tematiche o geografiche (oentrambe). I partecipanti possonoaggiungere un gruppo ma sono invitati averificare dapprima i gruppi esistenti pervedere se il gruppo di interesse è giàpresente. In tal modo si potrà continuarea dialogare insieme.

La sezione “Agorà delle città pilota” èdedicata alle attività relative agli eventidelle agorà faccia a faccia pianificati perciascuna città pilota. I curatori dellapiattaforma erano costantemente incontatto con la persona/le personeresponsabili in ciascuna città pilota perverificare la corretta pubblicazione deicontenuti nella piattaforma.

Risultati, difficoltà e prossimefasi

Le agorà online di UrbanWINS presentanoopportunità ma anche difficoltà notevoli.In termini di punti di forza, sono gratuitee facili da usare e assicurano lacondivisione reciproca di conoscenze trale città pilota. La piattaforma, inoltre,include studi trasversali che fungono dasolida base di discussione e interazione

tra le parti interessate di tutti i paesipartecipanti.

A livello di opportunità, la piattaformaincoraggia la condivisione di conoscenze euna sana competitività tra le città pilotae assicura l’estensione degli scopi delprogetto oltre il suo completamento; ciòpuò essere un enorme vantaggio per ilfuturo, specialmente tenendo conto delladinamica dell’UE nonché della naturapartecipativa delle politiche digovernance e urbane. Inoltre, essendouno strumento online, è in grado dimigliorare continuamente e di cresceresulla base del feedback degli utenti.

D’altro canto, la facilità di connessioneper gli utenti di tutti i paesi partecipantipuò rappresentare una difficoltà peralcune persone, non essendovi una chiaradistinzione tra le lingue usate nellapiattaforma. Talvolta, inoltre, ledifferenze culturali e comportamentalihanno generato difficoltà per le partiinteressate alle politiche urbane, nonabituate ai processi di coinvolgimento,specialmente in un formato online.Alcune parti interessate mostrano unacerta riluttanza a registrarsi, datal’attuale inondazione digitale dei socialnetwork. La somiglianza funzionale conaltre piattaforme di social media è unvantaggio in termini di facilità diimpiego, ma può anche tradursi nellapossibile ridondanza di una piattaformadedicata. In più, le agorà online nonsupportano la condivisione dicollegamenti al di fuori della piattaformasenza registrazione, il che potrebbegiustificare il motivo coinvolgimento in uncerto senso limitato di alcuni utenti. Lapiattaforma non ha ancora raggiunto ilpunto critico; i partner del progettodevono ancora compiere continui sforziumani e temporali per animare la rete e

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mantenere constante il flusso dicontenuti.

Le città pilota, con il sostegno deipartner nazionali coinvolti nel progettoUrbanWINS, usano le agorà online come“giornale di bordo” per promuovere lestrategie di prevenzione e gestione deirifiuti, legate alle agorà fisiche,pubblicando relazioni sulle attività edecisioni locali. Dopo ciascuna delle ottoagorà fisiche, le otto città pilota hannopubblicato relazioni generali in inglese enella lingua locale per incoraggiare ildibattito sulla piattaforma. Tutte lerelazioni hanno seguito la medesimastruttura, analizzando tutti gli strumentiutilizzati e promuovendo i risultati dellerispettive riunioni, compresi i moduli difeedback compilati dai partecipanti –oltre 600.

Focus sull’attore: bloggerurbani, un importante attoreper raccontare in modoinnovativo i processi dicoinvolgimento

Il coinvolgimento dei cittadini harappresentato una parte importante dellastoria del progetto UrbanWINS; l’intento,dunque, era quello di consentire a tuttigli abitanti delle città UrbanWINS discoprire in che modo viene creata eco-innovazione a livello locale, attraversostorie attraenti e accessibili raccontatenella lingua del posto. Ecco perché èstato pubblicato un bando per laselezione di blogger locali capaci diraccontare le attività delle loro cittàintervistando le parti interessate locali,riferendo delle riunioni locali o arrecandoil proprio contributo alla piattaformaonline del progetto. Le candidaturericevute sono state valutate da ciascunacittà per scegliere insieme a ICLEI,

partner del progetto incaricato diquest’attività, i candidati finali persvolgere l’attività di blogging.

I blogger hanno pubblicato contenuti sulleattività di UrbanWINS in vari formati e sudiverse piattaforme; alcuni hanno i propriblog, altri hanno pubblicato su rivisteonline e altri ancora hanno creato deivideo. Dal momento che i blogger sonomolto ben collegati alla realtà dellasostenibilità locale, possono divulgarecontenuti pertinenti e hanno accesso adaltre attività che si svolgono nella zona.

In alcune città i blogger urbani sono statiattivi anche nelle agorà online ed hannocontribuito alla divulgazione di eventipubblici organizzati dalle cittànell’ambito di UrbanWINS, come le agoràfaccia a faccia e le conferenze sulprogetto.

3.3.3 Ruolo degli scambi paritetici tra città

Durante tutto il periodo di attuazione delprogetto, in aggiunta alle agorà onlinedescritte nella sezione precedente, ilteam di UrbanWINS ha sviluppato diversicanali e attività di scambio tra le cittàpilota e le loro parti interessate. Questistrumenti si sono rivelati estremamenteutili per assicurare la condivisione diconoscenze, l’apprendimento tra pari e lacostante motivazione degli attoricoinvolti, elementi chiave quando silavora con le città su questioni complesse

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e innovative, come la definizione el’attuazione di politiche urbane con unapproccio del metabolismo urbano e conil coinvolgimento sistematico delle partiinteressate. La presente sezione descrivebrevemente gli strumenti dicoinvolgimento applicati nell’ambito diUrbanWINS allo scopo di ispirarne lareplicazione in altri contesti analoghi.

Webinar: è stata organizzata unaserie di webinar al fine didiscutere di argomenti specificilegati ai diversi aspetti trattati daUrbanWINS. I webinar consentonoa un gruppo di persone, sparse inogni dove, di partecipare a unevento online su Internet. Questamodalità permette di avere varilivelli di partecipazione che vannodal ricevere informazioni,guardare e ascoltare lapresentazione fino al partecipareattivamente ponendo domande,aggiungendo ulteriori informazionio condividendo esperienze e idee.

Il team di UrbanWINS ha organizzatowebinar aperti sia ai partecipanti alprogetto sia ad attori esterni. La stessalogica è stata applicata per la scelta deglioratori dei webinar: alcuni di essiappartenevano a partner del progetto,mentre altri erano oratori esterni invitatiper arricchire la discussione e offrireinformazioni da diverse prospettive.

In primo luogo, i webinar sono stati usatiper presentare il progetto e comunicaregli obiettivi e le attività, nonché iprogressi compiuti fino al momento dellapresentazione. In secondo luogo, iwebinar sono serviti a presentare unargomento in modo approfondito,consentendo una migliore conoscenzadello stesso.

I webinar erano concepiti per 35 - 50persone, un numero che consente aipartecipanti di sentirsi a proprio agio nelporre domande e discutere idee.

Webinar 1: in che modo il metabolismourbano può favorire un’economiacircolare e un futuro più sostenibile perle città? – Focus sui concetti dimetabolismo urbano ed economiacircolare

Webinar 2: metabolismo urbano piùsostenibile e circolare con meccanismipartecipativi – focus sui meccanismipartecipativi

Webinar 3: in che modo le città orientanole azioni dell’economia circolare perlottare contro i rifiuti urbani – Focussull’economia circolare

Tutti i webinar sono stati registrati ecaricati su YouTube per consentire allepersone interessate al tema di guardarliin seguito.

City Match: lo scopo delprogramma di scambio City Matchera quello di riunire le personeper sviluppare competenze econdividere conoscenze, idee emetodi di lavoro su appaltisostenibili e innovativi nel settoredei rifiuti e delle risorse. L’idea dibase era che i collaboratoriinteressati al settore dei rifiuti edelle risorse potessero effettuarevisite presso un’altraorganizzazione impegnata suquesto tema, per fornire nuoveesperienze e idee. Lo scambiodurerebbe da 1 a 4 giorni.

Le città e le organizzazioni possonocandidarsi per ospitare un’attività di CityMatch e, una volta concordata l’attività,

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altre città e organizzazioni potrebberochiedere di parteciparvi.

Tra i vantaggi per la città ospitante èpossibile annoverare la più ampiadiffusione del lavoro svolto in materia digestione dei rifiuti, innovazione edeconomia circolare, l’ampliamento dellarete di pari ed esperti, un’idea sullareplicabilità dei metodi applicati e lacondivisione di problemi, soluzioni ebuone prassi con persone altamentemotivate. Dall’altro lato, i vantaggi per ipartecipanti si traducono nei seguentiaspetti: acquisizione di una maggiorecomprensione e sviluppo di competenzesu appalti pubblici intelligenti, strategici,verdi e innovativi, ricevendo assistenzadiretta e supporto per i compitiquotidiani legati agli appalti pubblici susoluzioni per la gestione dei rifiuti, einformazioni su tecnologie, prodotti eservizi più recenti nel settore dellerisorse.

1° UrbanWINS CityMatch: ospitato dallacittà metropolitana di Roma capitale. Ipartecipanti hanno avuto l’opportunità discoprire in che modo funziona nellapratica il monitoraggio degli appalticircolari di arredo e degli acquisti verdidella pubblica amministrazione.

2° UrbanWINS CityMatch: ospitato dallacittà di Zurigo, sul calcestruzzo riciclatoe l’economia circolare. Ha rappresentatoun forum per scambi tra autoritàpubbliche di tutta Europa.

Sector Watch: Sector watch è unafonte di informazioni altamentemirata per i committenti pubblicisul settore dei rifiuti, dovequest’ultimo è monitorato e glisviluppi sono condivisi. Raccogliemigliori prassi, fonti di criteri,marchi, soluzioni innovative,orientamenti e notizie. Le

pubblicazioni seguono i varisviluppi del settore per un periododi tempo, ad esempio unaprocedura di appalto e i relativirisultati. È un canale dicomunicazione monodirezionale.

TESTIMONIANZA SUL RUOLO DEGLI SCAMBI PARITETICI TRA CITTÀ

Philipp Tepper, coordinatore, economia sostenibile e appalti, dirigente dell’areaProcura + Network – ICLEI - Local Governments for Sustainability (segretariatoeuropeo)

“Un aspetto chiave di UrbanWINS è il coinvolgimento di varie parti interessate. Ilnostro obiettivo a ICLEI era quello di diffondereil messaggio di UrbanWINS ben oltre il progetto,in modo tangibile e facilmente accessibile. A talfine abbiamo lavorato con vari modelli dicoinvolgimento, trattando diversi aspetti delprogetto.

La nostra fonte d’informazione altamentemirata – Sector Watch – ci ha aiutato ainformare le parti interessate nel settore dellagestione dei rifiuti e le relative organizzazionisulle innovazioni e le nuove politiche. Abbiamoriflettuto su come raccontare storie ispiratrici estimolanti dall’interno e dall’esterno delprogetto UrbanWINS.

Crediti fotografici (c) ICLEI

Abbiamo sviluppato elevator pitch, un formato che comunica un messaggio chiave in2 minuti o meno, per presentare alcun aspetti degli articoli di Sector Watch inmodo divertente e coinvolgente. Anche alcune delle città di UrbanWINS hannocreato elevator pitch, illustrando gli obiettivi e i vantaggi principali di UrbanWINSnella loro città. I pitch sono anche serviti a incuriosire le persone sul progetto e acoinvolgerle maggiormente nei risultati a livello di città e di UE.

Infine, nell’ambito del programma CityMatch, gli scambi tra autorità pubblicheeuropee si sono dimostrati proficui per collegare professionisti di tutta Europa eispirarli con innovazioni all’avanguardia che i loro pari stanno attuando; talvoltabasta solo vedere che una soluzione funziona realmente”.

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3.3.4 Insegnamenti tratti e raccomandazioniper il coinvolgimento delle parti interessate

Il processo partecipativo, ossia lacollaborazione, si è rivelato decisivo peril successo del progetto in molti deicomuni coinvolti nel progetto UrbanWINS(UW).

Il processo partecipativo definito perUrbanWINS ha considerato fondamentalela collaborazione delle parti interessatecon una serie di altri fattori rilevanti -attivatori di comunità, rappresentanti etecnici delle città - creando lo scenarioper processi decisionali ampliati a livellolocale.

Oltre all’innovazione, la possibilità ditrovare soluzioni migliori in contesticomplessi e incerti, come quello dellagestione dei rifiuti, si è rivelata utile,come emerso in quei contesti in cui iprocessi partecipativi hanno avutosuccesso. Al pari di qualsiasi altro settorescientifico, le impostazioni partecipativericevono un supporto concettualecompleto e possono essere condotte conmaggiore e/o minore successo a secondadei seguenti requisiti specifici, checostituiscono le linee guida elaborate dalteam di FCT NOVA, responsabile di questacomponente.

Metodologia di valutazione

Il processo partecipativo è stato condottoattraverso fasi sequenziali, ciascuna conun obiettivo specifico che ha coinvoltovarie parti interessate.

Le parti interessate sono state coinvolteattivamente in tale processo con unostretto contatto continuo da parte delle

città pilota e dei partner tecnici, in cuisono stati diffusi i risultati e i prodotti delprocesso, sono stati proposti inviti e sonostate lanciate sfide. Questo approccio e iltipo/formato degli eventi hannodeterminato un effettivo coinvolgimentodelle parti interessate partecipanti,confermato dai livelli di partecipazione dioltre la metà delle parti interessate a piùdi una sessione.

Per poter valutare l’opinione generale ditutti gli attori sul coinvolgimento delleparti interessate sono state consideratedue componenti:

1) analisi delle valutazioni formulatedalle parti interessate al terminedi ogni sessione;

2) analisi SWOT (analisi su punti diforza, debolezza, opportunità eminacce) realizzate dai partner edai collaboratori del progettodirettamente coinvolti nelprocesso partecipativo: partnertecnici, città pilota e attivatori dicomunità.

La prima componente prevede l’analisidelle valutazioni individuali realizzatedalle parti interessate durante le settesessioni svolte nelle loro città pilota, alloscopo di individuare i principali aspettipositivi e negativi e di raccoglieresuggerimenti a fini di miglioramento.Queste valutazioni hanno contribuito alcontinuo miglioramento del processodurante l’intera fase di sviluppo.

Per una valutazione completa delprocesso era essenziale tenere conto delparere di tutti gli attori in esso coinvolti.Pertanto, tutti i partner e i collaboratoridel progetto hanno condotto un’analisiSWOT.

Questa seconda componente - l’analisiSWOT - costituisce un quadro per

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individuare e analizzare i fattori interni(punti di forza e debolezza) ed esterni(opportunità e minacce) che possonoavere un impatto sul processo. Il quadro èconsiderato un potente strumento disupporto al processo decisionale perchéconsente di scoprire opportunità disuccesso precedentemente non articolateo di evidenziare le minacce prima chediventino oltremodo onerose.

È stato altresì chiesto a tutte le particoinvolte di suggerire alcune strategieche consentano di impiegare i puntiidentificati per ottimizzare e potenziarela replicazione del processo partecipativodi UrbanWINS e il coinvolgimento delleparti interessate in altri contesti. I tipi distrategie impiegate per la valutazionesono indicati di seguito:

SO - strategie “maxi-maxi” cheusano i punti di forza permassimizzare le opportunità;

WO - strategie “mini-maxi” cheminimizzano i punti di debolezzatraendo vantaggio dalleopportunità;

ST - strategie “maxi-mini” cheusano i punti di forza perminimizzare le minacce;

WT - strategie “mini-mini” cheminimizzano i punti di debolezzaed evitano le minacce.

Per ottimizzare l’analisi è stata definitauna serie di argomenti a seconda delruolo di ciascun attore (partner tecnico,città pilota, attivatori di comunità) (cfr.la tabella 11 sottostante).

Tabella 11 – Argomenti di analisi perattore

Ogni partner (città pilota e partnertecnici) ha organizzato una riunioneinterna nella quale tutti i collaboratoricoinvolti nell’organizzazione e/o nellaconduzione della sessione hannosviluppato l’analisi congiuntamente.

Insegnamenti tratti eraccomandazioni

Diversi punti della valutazione sono adattisimultaneamente per gli aspetti positivi eper quelli negativi, dal momento che ciòche ha funzionato bene in alcune cittànon ha funzionato altrettanto bene inaltre. Possiamo quindi tratte una serie diinsegnamenti di cui dobbiamo seriamentetenere conto se vogliamo unacomponente partecipativa di successo.

Ecco una serie di fattori da pianificarecon attenzione:

Attivatore di comunità(Community activator - CA): ilruolo dell’attivatore di comunità ècentrale per l’intero processo. Ipartecipanti, i tecnici e irappresentanti delle città hannosegnalato che il processopartecipativo delle città con unadeguato attivatore di comunità èpiù proficuo.

Raccomandazione: più che unmoderatore, l’attivatore di comunitàdovrebbe essere qualcuno in possessodelle caratteristiche segnalate sopra. Èfondamentale prestare particolareattenzione alla scelta della persona inpossesso delle caratteristiche richieste edefinire, tra i vari attori delle agoràfaccia a faccia, il ruolo e le responsabilitàdi ciascuno.

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Questione/Argomento Città pilotaPartnertecnico

Attivatore dicomunità

Analizzate il vostro ruolo nel processopartecipativo (agorà faccia a faccia)

ND ND X

Partecipazione / coinvolgimento delleparti interessate

X X ND

Valutazione generale delle agorà X X X

Agorà online X X X

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Inoltre, nel corso del processo, in alcunedelle sessioni ad ogni tavolo sono statiassegnati anche dei facilitatori. Ilfacilitatore aveva il compito di facilitareil lavoro di gruppo, sostenendo così ilmoderatore responsabile del lavorogenerale. Questo aspetto è statoestremamente importante per ledinamiche e i risultati delle sessioni.

Agorà fisiche/faccia a faccia (agoràFF): nelle città in cui le agorà FFhanno avuto successo è statosuggerito di renderle una praticacomune per altre questioni pertinentiper i cittadini, dato il loro potenzialedi ampliamento del livello didemocratizzazione del processodecisionale locale. In tal modo, icomuni potranno attuare processi piùampi e inclusivi, traendo il meglio dalcoinvolgimento/impegno dei cittadinirendendo questi ultimi più attivi,energici e responsabili. In sintesi: loscopo consiste nel renderli parteintegrante dell’intero processononché nel trasformali in agenti localidel cambiamento a supporto dellapolitica comunale.

Raccomandazione: il suggerimento rivoltoai comuni è quello di trarre ispirazionedalle metodologie impiegate perUrbanWins sviluppandone alcune similiper altre questioni, seguendo leraccomandazioni per le varie fasi lungotutto il processo.

Collaborazione in rete: i comunile cui agorà FF hanno avutosuccesso suggeriscono l’eventualeutilizzo di queste ultime perincrementare i rapporti e le retidel comune con le partiinteressate, contribuendo allacreazione di capitale sociale dellamassima importanza per il

successo della politica comunalelocale.

Raccomandazione: i comuni potrebberoelaborare e mantenere un elenco dicontatti e profili per potersi rivolgere aquelli più attivi e/o interessati atematiche specifiche che possono offriresupporto a futuri processi partecipativi eincrementare la partecipazione a quelli infase di sviluppo.

Innovazione: oltre a essereconsiderate dai partecipanti comeuna novità, promotrici di curiositàe dimensioni altamenteinnovative, le agorà FF sono già diper sé spazi di dibattito favorevolialla condivisione e alla discussionedi tematiche da diverseprospettive, che sonointrinsecamente spazi diinnovazione.

Raccomandazione: creare spazi didibattito equi e inclusivi per potenziare ladiscussione e l’innovazione. Assicurarsi diseguire le regole di buona comunicazionedurante tutto il processo partecipativo.

Motivazione: avere a disposizioneattivatori di comunità,rappresentanti della città etecnici che agiscano da promotori,dal momento che il processo diper sé è stimolante, è un valoreaggiunto per un processopartecipativo attivo e dinamico.Parti interessate motivate sonostate anche consideratefondamentali per il successo delprocesso da diversi rispondenti.

Raccomandazione: utilizzare le partiinteressate e gli attori fortementemotivati e più coinvolti come veicolo diulteriore mobilitazione dei cittadini.

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Renderli promotori e agenti attivi delladiffusione del processo.

Conoscenza: nelle città in cui leagorà FF hanno avuto successo, siè fatto riferimento alla creazionedi conoscenze e di insegnamenticollettivi grazie, in particolare,alla condivisione di idee e prassi. Ipartecipanti hanno indicato che ilcoinvolgimento attivo delle partiinteressate, i dialoghi informali elo spirito di collaborazione hannocontribuito notevolmente alraggiungimento di questorisultato.

Raccomandazione: la creazione di uncapitale intellettuale collettivo èessenziale per il processo; pertanto, èconsigliabile assicurare l’efficacia diquesta componente.

Realizzazione delle sessionipartecipative: diversi rispondentihanno considerato importante lamodalità di conduzionedell’evento in relazione airisultati, in particolare perché hacreato un ambiente di lavorodinamico e piacevole, che haalimentato il desiderio dicollaborare. Fattori quali lapossibilità di una partecipazioneflessibile, l’abilità nel gestire illavoro di gruppo, presentazioniconcise, puntuali e di buon livello,procedure e discussioni aperte ecostruttive sono stati una fonte diarricchimento, anche secomplessi. Anche l’informalità èstata indicata come un fattorechiave del successo.

Raccomandazione: per future sessionipartecipative il suggerimento è quello diusare/applicare e migliorare questecomponenti.

Metodologie delle agorà FF: indiverse città i rispondenti hannoriferito che la buona strutturalavorativa, l’efficacecoinvolgimento attivo deipartecipanti, la metodologia dipromozione del lavoro condiviso,l’organizzazione dei gruppi dilavoro pratici, il brainstorming, ledinamiche di lavoro el’elaborazione di proposte sonofattori positivi per il successo.Viene considerato positivo anchel’uso della tecnologia per lepresentazioni a distanza.

Raccomandazione: per future sessionipartecipative il suggerimento è quello diusare/applicare e migliorare questecomponenti. Inoltre, la flessibilità e laversatilità sono essenziali per il successodel processo; l’organizzazione dovrebbeessere pronta ad aggiustare/adattare lametodologia pianificata per nuovesituazioni emergenti che potrebberosvilupparsi durante la sessionepartecipativa (avere pronto un pianoB/C). Inoltre, l’organizzazione del lavoroin piccoli gruppi consente uncoinvolgimento più attivo dei partecipanti(in particolare dando modo di parlare acoloro che hanno maggiori difficoltà adesprimere la loro opinione in pubblico),consentendo la condivisione delparere/punto di vista di tutti.

Logistica dell’eventopartecipativo: anche la logistica èstata considerata pertinente daalcuni rispondenti, in particolareper quanto concerne i materiali, illuogo selezionato, la puntualità ela durata della riunione.

Raccomandazione: per l’organizzazione disessioni partecipative si suggerisce diprestare attenzione a questi fattori, dal

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momento che possono essere moltoimportanti per il successo delle agorà. Inparticolare, si dovrebbero evitare ritardi,perché questi possono influenzare lavolontà dei partecipanti a esserecoinvolti; la durata della prima sessionedell’evento dovrebbe essere più breveper consentire alle persone disperimentare una sessione partecipativa eaprire la possibilità di avere sessioni piùlunghe; dovrebbero essere previste pausecaffè durante l’intera sessione, evitandointerruzioni lunghe e perdita di ritmo;inoltre, il caffè di benvenuto èun’opportunità di condivisione tra ipartecipanti.

Diversità di parti interessate:questa diversità di partiinteressate è stata considerataarricchente da vari esponenti, inparticolare perché introduce unospettro di idee e prospettive alcontesto delle sessionipartecipative consentendo lacostruzione congiunta di nuovesoluzioni. Questa diversità educainoltre i partecipanti ai problemiaffrontati da altri e facilital’individuazione di aspetti chenecessitano di ulteriorediscussione.

Raccomandazione: questa diversità èauspicabile, in particolare quando siaffrontano problemi in contesti complessie incerti, perché fornisce una migliorepossibilità di giungere a una soluzionecomune più completa; inoltre èfondamentale dedicare la massimaattenzione all’identificazione/selezionedelle parti da coinvolgere.

Dibattito: diversi rispondentihanno considerato fondamentaleun dibattito aperto e inclusivo peril processo, in particolare conriferimento al dibattito aperto e

libero per esprimere opinioni esuggerimenti con un buon livellodi partecipazione e un’efficacediscussione delle tematiche.

Raccomandazione: le regole per undialogo genuino (Habermas, 1987)77

dovrebbero affiancarsi ai requisitiHabermas. Se la metodologia si prestamaggiormente ad un dibattito ampio epiù lungo, è estremamente importantegarantire che la discussione sia registrataper essere utilizzata in seguito. Ancorauna volta, una scelta adeguatadell’attivatore di comunità èfondamentale per condurre dibattiti ediscussioni efficaci.

Agorà online: le agorà online sonostate considerate un’opportunità, unvalido strumento per seguire le agoràFF (agorà fisiche), in particolare concaricamento/condivisione/consultazione dei documenti, dedicando menotempo materiale. È stato apprezzatoil fatto che siano svolte nella lingua diciascun paese e che offrano lapossibilità di interagire con ipartecipanti/gruppi di discussionesfruttando lo sviluppo di reti e dinuove tecnologie per migliorare lapartecipazione. In sintesi, alcunirispondenti hanno considerato lapiattaforma delle agorà online comeuno strumento con potenziale disviluppo.

Tuttavia, molti aspetti negativi edifficoltà sono stati segnalati nelleanalisi. Alcuni rispondenti hannomenzionato le difficoltà di reindirizzarenotizie, o addirittura persone, dalle altrereti sociali alla piattaforma; anche il

77 Habermas, J. (1987). The theory of communicative action. (T. McCarthy, Trans.). Volume 2: Lifeworld and system, a critique of functionalist reason. Boston, Massachusetts: Beacon Press [German, 1981].

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mancato collegamento con altri socialnetwork è stato segnalato come aspettonegativo. Per alcuni si tratta di unamoltiplicazione di socialnetwork/piattaforme. Altri hannolamentato la mancanza di interazione,aggiornamenti o nuovi contenuti,riferendo anche che la piattaforma nonera abbastanza attraente. Quest’aspettoe la necessità di registrazione, nonessendo facilmente disponibile per tutti icittadini, hanno scoraggiato gli utentirendendo inoltre la piattaforma noninteressate per le parti interessate. Irispondenti hanno concluso affermandoche le agorà online non erano di facileaccesso e non avevano il livello difunzionalità necessario. È stato ancheriferito che troppe risorse erano stateassegnate a qualcosa senza impatto.

Raccomandazione: prima di decidere dicreare una nuova piattaforma, assicurarsiche quelle esistenti non rispondano giàalle esigenze; potrebbe essere più facile,più efficace e stimolante usare unapiattaforma popolare. Prima del lancio,testare le funzionalità, chiedere ad alcuniutenti mirati una valutazione dellapraticità e tenere conto delle relativeopinioni; si potrebbe arrivare ad avere unprodotto di più facile utilizzo. Ilcollegamento della piattaforma con altrisocial network potrebbe migliorare iltasso di diffusione e di uso. Al giornod’oggi sarebbe pertinente anche losviluppo di una piattaforma APP persemplificare l’accesso dagli smartphone eaumentare l’interazione delle partiinteressate, creando una comunità.Queste nuove tecnologie hanno anche ungrande potenziale come modalitàalternativa per comunicare e potrebberoessere un riferimento ai processipartecipativi e con potenziale dicoinvolgimento dei cittadini più giovani.

Osservazioni finali

I processi partecipativi sono fondamentaliper garantire l’inclusione. Nel contempo,funzionano come strumento per rendere icittadini più attivi, responsabili edinamici. Tali processi possono esserecondotti con o senza successo. Pergarantire il successo, oltre ai requisiticoncettuali, in particolare quelli illustratinella teoria della comunicazione, si devetenere conto di una serie di elementi intermini più operativi. Inoltre èimportante predisporre un’agendacollettiva e stabilire le specificità delluogo in cui si svolgerà, l’orario, ladurata; in sintesi, le preferenze deicittadini/delle parti interessate.

In UrbanWINS questa era una sfidacruciale, dal momento che il coordinatoredel processo partecipativo aveva ilcompito di sviluppare una metodologiaadatta a tutte le città e replicabile anchealtrove. Talvolta le cose potrebberoessere sviluppate ulteriormente, ma ilteam di partecipazione ha dovutorispettare i ritmi differenti e mantenerel’equilibrio.

È stata, comunque, una grandeesperienza che ha consentito anche diimparare e di trarre insegnamenti per ilfuturo.

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ALLEGATI

Allegato 1 - Unrapporto descrittivodel “Quadroinformativo italianoper la raccolta deirifiuti - indicatoriper lapianificazione e ilmonitoraggio” Per facilitare la replicazione dellostrumento “Quadro informativo per laraccolta dei rifiuti - indicatori per lapianificazione e il monitoraggio”utilizzato dall’ISTAT e descritto nellaparte 2 del toolkit, il presente allegatoillustra una possibile struttura delrapporto e delle informazioni daraccogliere.

i. Sintesi della produzione e raccoltadifferenziata dei rifiuti urbani (Italia -NUTS1, NUTS2 e classe LAU2)

Nel 2016 la quantità raccolta di rifiutiurbani è stata pari a 496,7 kg perabitante. I maggiori quantitativi sonostati prodotti nel nord-est (NUTS1 ITH)(548,7 kg per abitante) e al centro(NUTS1 ITI) (548,0), mentre la produzioneè stata minore nel nord-ovest (NUTS1 ITC)(482,1 kg per abitante), nelle isole(NUTS1 ITG) (459,8) e al sud (NUTS1 ITF)(444,3).

In termini di raccolta differenziata (unamedia in Italia del 52,5% nel 2016), sonoquattro le regioni che possono essereconsiderate virtuose, dal momento chehanno contemporaneamente superatol’obiettivo del 65% di raccoltadifferenziata e una produzione totale aldi sotto della media. Al primo posto si hala provincia autonoma di Trento (ITH2)

(74,3% di raccolta differenziata rispettoal totale di rifiuti urbani prodotti, pari a486,6 kg per abitante), al secondo postoil Veneto (ITH3) (72,9% di raccoltadifferenziata su 486,5 kg di rifiuti urbaniprodotti). Seguono Lombardia (ITC4),Friuli-Venezia Giulia (ITH4) e la provinciaautonoma di Bolzano/Bozen (ITH1), la cuiquota di raccolta differenziata èrispettivamente 68,1, 67,1 e 66,4%, conuna produzione totale di rifiuti urbanipari rispettivamente a 477,5, 481,1 e475,5 kg per abitante (figura 1).

FIGURA 1 RIFIUTI URBANI RACCOLTI PROCAPITE E PERCENTUALE DI RACCOLTADIFFERENZIATA PER REGIONE ITALIANA(NUTS2), anno 2016 Fonte: Elaborazioni Istat su dati Ispra

PROSPETTO 1 QUADRO DELLEPOLITICHE DI PREVENZIONE/RIDUZIONEDELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI E AZIONI

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VOLTE A PROMUOVERE UN ADEGUATOCONFERIMENTO NELLE PRINCIPALI AREEURBANE (CAPOLUOGHI DI PROVINCIA) Fonte: Istat, Dati ambientali nelle città

A. PRACTICES of PREVENTION/REDUCTION of URBAN WASTE PRODUCTION

ID BEST PRACTICES Examples

A.1Implementation of good practices in municipal offices, schools and/or kindergardens

Use of reusable cutlery in municipal canteens; promoting common behaviours to reduce paper use; filtered water nozzles…

A.2 Second hand markets, shraing points and/or reuse centresA.3 Centres for repair and reuseA.4 Actions for promoting the use of tap water in public areas Activating of specific water dispencers, supply of draft water...

A.5Fostering the use of biodegradable or reusable cutlery in public events

A.6 Agreements and contracts with large-scale retail dealers

Reduction of food waste through: distribution of surpluses to soup kitchens and civil-society or of still healthy food to the so-called "supermarkets of solidarity,...". Packaging reduction through: promoting the consumption of one-way drinks, selling of bulk or draft goods. Dematerialization of advertising and customer care through substitution of flyers with sms, newsletters, ...

A.7 Awareness campaigns on waste prevention themes Awareness-raising campaigns in schools, targeted audience…

A.8Distribution of washable diapers or support to their purchase Free distribution, facilities for buying washable diapers' kit

A.9 Support/ actions for improving home composting

A.10Tax rates reduction policies for users (companies and service) that implement urban waste prevention/reduction policies

Devoting in charity part of their products, giving the decommissioned PCs of the offices to centres for old people or to schools, distribution of still healthy food for social solidarity

A.11 OthersFood waste reduction; actions to foster recycling; actions of dematerialization apllied by citizens(families, individuals)...

A.12 Home CompostingA.12.1 Garbage tax reductionA.12.2 Free distribution of the compost binA.12.3 Free home composting courses

A.12.4 Other support policiesSelling of the compost bin with a preferential price ; dissemination of information material; awareness-raising campaigns...

A.12.5Checks to verify the effective implementation and use of home composting

Check on the waste delivered at the public collection centre through an identification tool; random checks with inspections…

B. PRACTICES to FACILITATE THE PROPER DELIVERY of URBAN WASTE

ID BEST PRACTICES ExamplesB.1 On-demand bulky waste collection

B.2Collection of other typology of waste on-demand (green waste such as from mowing and cutting; toner…)

B.3 Planned measures of dumped waste collectionB.4 Unplanned measures of dumped waste collection

B.5Implementation of mobile eco-friendly stations for waste collection

B.6Presence of areas where to deposit separate bulky waste or other waste such as edible oil and fat, fluorescent tubes and other mercury-containing waste…

B.7 Door-to-door waste collectionFor some parts/all the municipal area; for some specific/all products waste

B.8 Separate wase collection in schoolsB.9 Multi-material waste collection

B.10Distribution of bins or baskets for separate waste collection

B.11 Distribution of bags for dog manure

B.12Awarness-raising campaigns to promote proper waste delivery

B.13Application of penalties for infringment of the regulation on urban waste management

B.14 Other services

Ecological days by areas; separate waste collection for specific products (exhausted batteries, exprired medicines, syringes, diapers, used clothing…); distribution of bins and baskets for separate collection; separate collection in schools…

C. MANAGEMENT OF WASTE FEES

ID BEST PRACTICES Examples

C.1Use of collection methods which enable to apply the fine-tuning pricing on waste collection service

C.1.1Custom flash drive or card in order to access the containers for the delivery

C.1.2Codes/microchip in order to identify when accessing the containers for the delivery

C.1.3 Other method to identify the delivering users

Gli indicatori che misurano la produzionedi rifiuti urbani (kg pro capite) e laquantità di rifiuti raccolti in mododifferenziato rivelano una correlazione

inversa a seconda della dimensionedemografica dei comuni (LAU2).

Nei comuni centro dell’areametropolitana, i rifiuti urbani prodottiammontano rispettivamente a 554,4 perabitante e la raccolta differenziata nonraggiunge il 40%, mentre in quei comunidelle corrispondenti periferie, ciascunocon una popolazione ampiamenteinferiore, gli indicatori sono di 458,6 kgper abitante e la raccolta differenziata èin media del 60%. In generale, conl’aumentare della dimensionedemografica si osservano quote crescentidi rifiuti urbani prodotti per abitante epercentuali più basse di raccoltadifferenziata: al di fuori delle areemetropolitane, nei comuni fino a 10.000abitanti, la quantità di rifiuti urbaniprodotti è pari a 446,0 kg per abitante,mentre la raccolta differenziata è del59,2%; analizzando i comuni con unapopolazione da 10.001 a 50.000 abitanti, idue indicatori sono pari rispettivamente501,8 kg per abitante e 55,4%. Infine, neicomuni di grandi dimensioni (da 50.001abitanti in poi) la quantità di rifiutiurbani raggiunge i 548,1 kg per abitante,mentre la raccolta differenziata scende al47,7%.

TABELLA 1 RIFIUTI URBANI RACCOLTIPRO CAPITE E PERCENTUALE DIRACCOLTA DIFFERENZIATA IN BASEALLA SCALA DEMOGRAFICA DEI COMUNI(LAU2). Anno 2016

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana

LAU2 Municipal waste

collection (kg/inhab. )

Municipal waste separate collection

(%)

LAU2 - Centre of metropolitan area 554,4 39,4LAU2 - Hinterland of metropolitan area 458,6 58,1LAU2 - up to 2,000 inhabitants 426,1 53,9LAU2 - between 2,001 and 10,000 in habitants

450,6 60,3LAU2 - between 10,001 and 50,000 in habitants

501,8 55,4LAU2 - more than 50,000 in habitants 548,1 47,7

Italia 496,7 52,5

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ii. Comportamento e percezioni dellefamiglie italiane in relazione allaraccolta differenziata: (Italia – NUTS1,NUTS2 e classe LAU2)

A livello di NUTS2, quasi l’85% dellefamiglie dichiara di inserire sempre incontenitori separati la carta, il vetro e laplastica, quasi 3 famiglie su 4 separanol’alluminio (è la serie minima di tipologiedi rifiuti che ha l’obbligo didifferenziazione in base alla normativaeuropea) (PICS 2 e 3).

Tutte le tipologie di rifiuti prese inconsiderazione indicano un aumento dellapratica di differenziazione quotidiana daparte delle famiglie. L’aumento dellapratica riguarda anche la raccoltadifferenziata dei rifiuti organici emedicinali, mentre per quella relativaalle batterie esauste nel 2017 si èregistrato un calo, collegato al fatto chele famiglie tendono a utilizzare semprepiù batterie ricaricabili invece di quelleusa e getta.

Le famiglie residenti al nord (NUST1ITC+ITH) dichiarano di differenziaremaggiormente i rifiuti rispetto alle altrezone del paese. Tale distanza, tuttavia, siè ridotta nel tempo, probabilmentegrazie alla diffusione di politicheambientali, come il servizio di raccoltaporta a porta.

Il comportamento delle famiglie italianerispetto ai 4 principali tipi di rifiutidifferenziati a livello regionale mostra ungradiente nord-sud a svantaggio delleregioni meridionali (NUTS1 ITF+ITG), conparticolare evidenza per le famiglieresidenti in Sicilia (ITG1) (figura 4) cherisentono maggiormente della carenza diservizi a supporto della raccoltadifferenziata.

Inoltre, dalle dichiarazioni delle famiglieemerge che è difficile effettuare laraccolta differenziata nelle grandi aree

metropolitane polari: le famiglie residentinei comuni centro di un’areametropolitana mostrano percentuali piùbasse di differenziazione di rifiuti rispettoa quelle dei comuni della periferia, ossiaper la carta (81,4% contro l’89,2%), per ilvetro (82,1% contro l’87,5%) e per laplastica (82,3% contro l’88,7%).

FIGURA 2. RACCOLTA DI RIFIUTI URBANI(KG/ABITANTE) E FAMIGLIE CHEDICHIARANO DI EFFETTUARE SEMPRE LARACCOLTA DIFFERENZIATA PER NUTS2.Anni 2016 e 2017. RACCOLTA DI RIFIUTIURBANI (KG/ABITANTE) E RACCOLTADIFFERENZIATA PER NUTS2 (%) anno2016

Fonte: Istat, Aspetti della vitaquotidiana, Elaborazioni su dati Ispra

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FIGURA 3. FAMIGLIE CHE DICHIARANO DIEFFETTUARE LA RACCOLTADIFFERENZIATA PER TIPOLOGIA DIRIFIUTO. Anni 1998, 2012, 2017, su 100

famiglie Fonte: Istat, Aspetti della vitaquotidiana

Ad avviso delle famiglie, i costi dellaraccolta dei rifiuti sono considerati inlarga maggioranza elevati (69,9% dellefamiglie) e solo una su 5 li ritieneadeguati o bassi (figura 5), con pareri piùpositivi al nord e nei comuni con unascala demografica inferiore: nelle piccolecittà, sotto i 2.000 abitanti, il 36,3% dellefamiglie giudica il costo della raccoltadifferenziata adeguato, mentre poco piùdel 20% di esse lo reputa tale in città digrandi dimensioni.

FIGURA 4. FAMIGLIE CHE DICHIARANO DIEFFETTUARE LA RACCOLTADIFFERENZIATA PER TIPOLOGIA DIRIFIUTO E NUTS2. Anno 2017, su 100famiglie della stessa zona

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana

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FIGURA 5. FAMIGLIE SUDDIVISE PERLIVELLO DI SODDISFAZIONE SUL COSTODEL SERVIZIO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI,RIPARTIZIONE (NUTS1) E TIPO DI SCALADEL COMUNE (CLASSE LAU2). Anno 2017,su 100 famiglie della stessa zona

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana

Il livello di soddisfazione per il servizio diraccolta porta a porta emerge come datopositivo. Nel 2017 il 62,0% delle famigliedichiara di usufruire del servizio diraccolta porta a porta.

Poco più di una famiglia su quattro inmedia dichiara di essere moltosoddisfatta del servizio (26,3%),maggiormente al nord (quasi 1 su 3),mentre solo una su cinque dichiara diessere soddisfatta al centro e nelle isole,e, ancora meno, al sud (appena sopra il17%) (figura 6).

FIGURA 6. FAMIGLIE SUDDIVISE PERLIVELLO DI SODDISFAZIONE DELSERVIZIO DI RACCOLTA PORTA A PORTADEI RIFIUTI PER RIPARTIZIONE (NUTS1).Anno 2017, su 100 famiglie della stessazona

Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana

I motivi che rendono insoddisfatte lefamiglie del servizio di raccolta dei rifiutiporta a porta sono prevalentemente iproblemi legati agli orari di raccolta:quasi il 95% delle famiglie dichiara diessere insoddisfatto o per nientesoddisfatto, ma la quota scende all’86%nei comuni più piccoli in cuiprobabilmente vi è maggiore condivisionenell’organizzazione del servizio con gliutenti.

Quasi il 90% delle famiglie ha unapercezione negativa dell’utilità dellaraccolta differenziata di rifiuti e tale

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statistica allarmante sembra esserecaratteristica di tutti i comuni. Quasi unafamiglia su tre che ha dichiarato di essereinsoddisfatta del servizio non ritiene che irifiuti raccolti in modo differenziatovengano riciclati; il 17,5% è del parereche non sia fornita agli utentiun’informazione adeguata.

In generale, anche altri aspetti legatiall’organizzazione del servizio incidononegativamente sul livello disoddisfazione: sei famiglie insoddisfattesu dieci lamentano problemi con lafrequenza del ritiro dei rifiuti, quattro sudieci gli odori causati dall’umido nonraccolto quotidianamente (in particolarenelle aree metropolitane o nei comunicon grande scala demografica in cui laproduzione pro capite è anche la più alta)e quasi tre su dieci indica difficoltà con icontenitori o sacchetti per la raccolta.

Con la valutazione dei dati può esseretracciata anche una sintesi delle opinionidelle famiglie italiane sulle azioni epolitiche che potrebbero aumentare illivello di partecipazione alla raccoltadifferenziata: in particolare, il fatto didare maggiori informazioni potrebbeaiutare le famiglie a differenziare di più irifiuti prodotti.

Per migliorare, in termini quantitativi equalitativi, la partecipazione alla raccoltadifferenziata, oltre 935 famiglievorrebbero maggiori informazioni su comedifferenziare i rifiuti nonché su centri diriciclaggio e compostaggio più efficienti.

Anche alcuni aspetti che hanno a che farecon la tassazione aumenterebberol’interesse dei cittadini: l’83,35% sarebbepiù orientato a differenziare i rifiuti se vifossero detrazioni e/o vantaggi fiscali,che già esistono in alcune aree del paese(prospetto 2).

Oltre alla raccolta porta a porta, unadelle infrastrutture che più facilita il

corretto conferimento dei rifiuti,funzionale al successivoriciclaggio/recupero o al correttosmaltimento è rappresentato dallestazioni ecologiche.

Nel 2017 queste aree, presenti in modoeterogeneo su tutto il territorio, sonoutilizzate dal 45,5% delle famiglie in tuttaItalia, in particolare nei comuni delleperiferie di grandi aree metropolitane ein quelli piccoli, dove più della metàdelle famiglie se ne serve per ilconferimento.

Anche in questo caso il gradiente nord-sud evidenzia un uso inferiore nelleregioni meridionali: la quota varia da duefamiglie su tre che dichiarano diservirsene nel nord-est (NUTS1 ITH), auna su quattro al sud (NUTS1 ITF).

PROSPETTO 2 GRADUATORIA DELLEMOTIVAZIONI CHE SPINGONO LEFAMIGLIE A DIFFERENZIAREMAGGIORMENTE E PIU’FREQUENTEMENTE I RIFIUTI anno 2017,su 100 famiglie Fonte: Aspetti della vitaquotidiana

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I rifiuti più frequentemente conferitinelle aree di raccolta differenziata daparte dei cittadini sono apparecchielettrici ed elettronici (il 54,3% dellefamiglie dichiara di utilizzarli a questoscopo), e rifiuti ingombranti (48,2%).Quasi una famiglia su quattro le usa perconferire in modo differenziato prodottidi legno e meno per i rifiuti di plasticaingombranti o oggetti in metallo. Quasiuna famiglia su cinque conferiscebatterie esauste, rifiuti ingombranti dicarta, rami tagliati e germogli e oliesausti.

iii.Politiche adottate dai comuni (Italia -116 capoluoghi di provincia LAU2) per laprevenzione/riduzione dellaproduzione di rifiuti e per promuovereil riciclaggio

Le amministrazioni locali tendono ainvestire nelle politiche di prevenzione,riduzione e riciclo dei rifiuti urbaninonché nelle iniziative per favorirne il

corretto conferimento. Nel 2016 lepolitiche più diffuse di prevenzione eriduzione dei rifiuti urbani riguardavanol’attivazione di buone prassi in uffici,scuole e asili nido comunali (prospetto 1– cod. A.1), adottate dal 60% deicapoluoghi di provincia (su un totale di116 città), tra cui prevalgono quellidell’Italia settentrionale (LAU2capoluoghi di provincia NUTS1 ITC+ITH77%), ad eccezione di Genova, in tutti icomuni centro dell’area metropolitana.Al centro (LAU2 capoluoghi di provinciaNUTS1 ITI) sono adottate dal 64% deicapoluoghi di provincia (Roma e Firenzeincluse), mentre al sud (LAU2capoluoghi di provincia NUTS1 ITF+ITG)solo dal 41% (tra i comuni centrodell’area metropolitana di Napoli eBari).

Anche campagne di sensibilizzazionesulla tematica della prevenzione (cod.A.7) sono particolarmente diffuse, datoche sono presenti nel 56% delleamministrazioni locali, abbastanzauniformemente su tutto il territorio,tranne Firenze, tra tutte le principaliaree metropolitane.

Nel 53% dei casi, si realizzano iniziativeper promuovere l’approvvigionamentodi acqua potabile in spazi pubblici (cod.A.4), in particolare nei comuni delcentro (LAU2 capoluoghi di provinciaNUTS1 ITI 81%) e in quelli del nord(LAU2 capoluoghi di provincia NUTS1ITC+ITH 66%), tra cui Torino, Venezia,insieme a Padova e Trieste tra i comunicon oltre 200.000 abitanti. Questeiniziative sono meno presenti nelle cittàdel sud (LAU2 capoluoghi di provinciaNUTS1 ITF+ITG 26%), tra cui non vi èalcun comune centro dell’areametropolitana.

Anche la pratica dei negozi dell’usato,punti di scambio e centri per il riciclo

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(cod. A.2) è abbastanza rilevante,essendo diffusa nel 41% dei capoluoghidi provincia, tutti distribuiti al centronord (LAU2 capoluoghi di provinciaNUTS1 ITC+ITH+ITI). La loro presenza èregistrata in oltre il 50% dei casi(Torino, Genova e Bologna, oltre Veronatra i capoluoghi di provincia con più di200.000 abitanti), al sud (LAU2capoluoghi di provincia NUTS1 ITF+ITG)sono presenti nel 24% dei comuni, tracui Bari e Catania (Taranto tra quellicon più di 200.000 abitanti).

Un’altra iniziativa riguarda l’uso distoviglie biodegradabili o riutilizzabili ineventi pubblici (cod. A.5), avviato dapoco più del 51%dei capoluoghi diprovincia nel nord (LAU2 capoluoghi diprovincia NUTS1 ITC+ITH), tra cui icomuni centro dell’area metropolitanaTorino e Genova (Verona, Padova eTrieste tra quelli con più di 200.000abitanti), da quasi il 27% di quelli delcentro (LAU2 capoluoghi di provinciaNUTS1 ITI, tra cui Firenze) e da quasi il9% di quelli al sud (LAU2 capoluoghi diprovincia NUTS1 ITF+ITG, tra cuiNapoli).

Poco più del 24% dei capoluoghi diprovincia applica sconti sulla tassa suirifiuti per gli utenti non domestici cheattuano politiche di prevenzione eriduzione della produzione di rifiutiurbani (cod. A.10): Al nord il 38% deicomuni li applica (compresa Torinoinsieme ai comuni di Verona e Trieste,con più di 200.000 abitanti), al sud(LAU2 capoluoghi di provincia NUTS1ITF+ITG) appena oltre il 15% delleamministrazioni (Napoli, Bari e Palermotra i comuni centro dell’areametropolitana). Poco meno del 21%delle autorità locali ha stretto accordicon la grande distribuzione per ridurre irifiuti alimentari, gli imballaggi e l’uso

della carta (cod. A.6), al nord (LAU2capoluoghi di provincia NUTS1 ITC+ITH)il 34% dei comuni li ha stipulati, tra cuiMilano e Bologna, mentre al centro e alsud (LAU2 capoluoghi di provincia NUTS1UTI+ITF+ITG) sono scarsamente presentianche nelle città metropolitane, adeccezione di Firenze.

Centri di riparazione e di preparazioneal riutilizzo (cod. A.3) sono tuttorascarsamente presenti: sono registratisoltanto in 18 capoluoghi di provincia(tra cui Torino e Genova).

Considerando il numero totale dipolitiche di prevenzione e riduzioneadottate da ciascun comune (LAU2capoluoghi di provincia), tra le 9rilevate (figura 7) le miglioriperformance emergono a Parma,Ferrara e Rimini, con 8 politicheapplicate, seguite da Torino, Cremona,Trento, Modena e Rieti, che neapplicano 7. In particolare, Torino nel2016 non ha stipulato alcun accodo conla grande distribuzione, mentreCremona non prevede politiche divantaggi fiscali per gli utenti nondomestici che attuano politiche diprevenzione e/o riduzione dellaproduzione di rifiuti urbani (entrambi icomuni, tra le 9 politiche rilevate, nonapplicano la distribuzione né offronosgravi fiscali per l’acquisto di pannolinilavabili.

Altri 20 capoluoghi di provincia attuanoquasi la metà delle politiche descritte (5o 6); il resto ne attua ancora meno (inparticolare Venezia ne attua 3) e 16 nonne attuano alcuna.

In relazione al tema del riciclo,un’attività largamente attuata daicapoluoghi di provincia riguarda ilcompostaggio domestico (codice A.9),una misura intesa a incrementare ilcoinvolgimento diretto e la

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responsabilizzazione degli utenti nonchéla crescita della consapevolezzaambientale, consentendo ai produttoridi riutilizzare direttamente una quota dirifiuti prodotti. Nel 2016, 84amministrazioni (in media nel 72% deicapoluoghi di provincia) hanno previstoincentivi per incoraggiare questa prassifra gli utenti domestici; oltre l’80%diquesti è stato previsto al nord, mentretra le città del centro e del sud, si èregistrata una minore diffusione (77% e64% rispettivamente; tabella 11).

L’incentivo maggiormente adottato è lariduzione delle tariffe per il servizio digestione dei rifiuti urbani (cod. A.12.1),applicato da oltre il 60 % delleamministrazioni, seguito da altrivantaggi come la distribuzione gratuitadelle compostiere (cod. A.12.2) previstain oltre il 40% dei comuni, oppurel’offerta di corsi gratuiti dicompostaggio a domicilio (cod. A.12.3),prevista da quasi 12 amministrazioni su100. Solo alcuni comuni offrono, inaggiunta o singolarmente, altrefacilitazioni come la vendita dellacompostiera ad un prezzo di favore oeffettuano campagne disensibilizzazione con o senzadistribuzione di materiale informativo.

Occorre segnalare che 33 comuni su 84che, in vari modi, incoraggiano la prassianche con vantaggi fiscali, prevedonocontrolli per verificare l’effettivaattuazione e l’uso del compostaggiodomestico.

FIGURA 7 POLITICHE DI PREVENZIONEDELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANIIN 116 LAU2 CAPOLUOGHI DI PROVINCIAAnno 2016, n. LAU2 capoluoghi diprovincia Fonte: Istat, Dati ambientalinelle città

In particolare, per le realtà incluse tra lecittà campione nell’ambito del progettoUrbanWINS, Venezia applica unariduzione della tassa sui rifiuti, mentreTorino nel 2016 non attiva alcuna praticaper incentivare il compostaggiodomestico, come invece ha fatto neltriennio 2012 - 2014. Cremona, senzavantaggi fiscali, ha incoraggiatocontinuamente questa prassi per circa undecennio, in particolare attraverso lafornitura gratuita della compostiera agliutenti domestici.

Il crescente interesse per il tema deirifiuti riguarda non soltanto gli aspettidella prevenzione (ovvero tutte quellemisure da adottare prima che un prodottodiventi rifiuto), ma anche tutte quelleattività preliminari per il trattamento deirifiuti prodotti, a partire dalla raccoltadifferenziata.

In linea con le dichiarazioni delcomportamento delle famiglie, leautorità locali hanno realizzatoconsiderevoli investimenti per offrire unsistema di raccolta differenziata dellevarie categorie di prodotti e quasiovunque si registra un aumento dellapercentuale di questo tipo di raccolta.Nel 2016, 32 LAU2 capoluoghi di provinciahanno superato l’obiettivo del 65% diraccolta differenziata sul totale di rifiutiurbani prodotti (21 nel 2015) e 13 sono

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quasi vicini al raggiungimentodell’obiettivo (almeno il 60% di raccoltadifferenziata nel 2016).

Nello stesso anno sono state attuatenumerose iniziative per promuovere lacollaborazione attiva degli utenti (figura8) al fine di assicurare un correttoconferimento dei rifiuti urbani. Alcunesono diffuse in quasi tutti i capoluoghi diprovincia, ad esempio la raccolta surichiesta dei rifiuti ingombranti e di altretipologie di rifiuti (cod. B.1 e B.2, adesempio rifiuti verdi come rami tagliati egermogli, toner…) e misure pianificate diraccolta di rifiuti scaricati (cod. B.3 eB.4) attuate da quasi il 97% delleamministrazioni, ad eccezione di alcunicomuni al sud. Sono attuate anche datutte le autorità locali di comuni centrodell’area metropolitana e dai comuni conoltre 200.000 abitanti.

Raccolta porta a porta (cod. B.7) epresenza di aree di differenziazione deirifiuti (cod. B.6), rispettivamente in quasiil 93% e 92% dei comuni. Tra i LAU2 conpiù di 200.000 abitanti, solo Trieste nonprevede la raccolta porta a porta a causadi particolarità della sua urbanizzazione,mentre Palermo e Cagliari non hannoaree attive per la differenziazione deirifiuti.

Raccolta differenziata dei rifiuti nellescuole (cod. B.8) e campagne disensibilizzazione (cod. B.12) sonoampiamente attuate da quasi l’84% deicomuni. Tutti i LAU2 con più di 200.000abitanti hanno organizzato campagne disensibilizzazione, mentre la raccoltadifferenziata nelle scuole non è ancoraattuata, non soltanto a Firenze, ma anchea Verona e Trieste.

Le stazioni ecologiche mobili sono sottoutilizzate (cod. B.5), dal momento chesono presenti nel 45% dei comuni al nord(LAU2 capoluoghi di provincia NUTS1

ITC+ITH), mentre al sud e al centro (LAU2capoluoghi di provincia NUTS1ITI+ITF+ITG) raggiungono una percentualeappena al di sopra del 40%. Questestazioni sono presenti in tutti i comunicentro dell’area metropolitana, con lasola eccezione di Catania.

Oltre l’80% delle amministrazioni, tra cuitutti i comuni centro dell’areametropolitana e quelli con più di 200.000abitanti, applicano multe per laviolazione del regolamento sulla gestionedei rifiuti urbani (cod. B.13).

Genova, Reggio Emilia, Bari, Lecce eOristano attuano tutte le politiche presein considerazione (13 diverse iniziative);Torino e Cremona sono tra gli esempi piùvirtuosi con 12 e11 politiche attive,rispettivamente, attuate nel 2016.

FIGURA 8 POLITICHE PER PROMUOVEREIL CORRETTO CONFERIMENTO DEIRIFIUTI URBANI IN LAU2 CAPOLUOGHI DIPROVINCIA Anno 2016, n. LAU2capoluoghi di provincia Fonte: Istat, Datiambientali nelle città

L’impiego di modalità di raccolta perapplicare una tariffa puntuale (cod.gruppo C) risulta ancora limitato neiprincipali comuni a causa delle quantitàeffettivamente conferite dagli utenti 2:sono utilizzate da quasi 1 comune su 3 alnord e al centro (né Torino né Cremona

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appartengono a questo gruppo) e solo 1su 6 al sud. Nel 2016 solo Venezia e Bari,tra i comuni che sono centro dell’ariametropolitana, usano un metodo diraccolta per applicare una tariffapuntuale. Alla luce della recentenormativa sulla misurazione puntualedella quantità di rifiuti urbani conferitial servizio pubblico (decreto legislativo20 aprile 2017).

iv.Gestione sostenibile delle strutturedelle istituzioni pubbliche locali sullaquestione della differenziazione deirifiuti prodotti

Esaminando la gestione sostenibileattuata dalle istituzioni pubblicheall’interno dei loro uffici, l’indagine Istatcui gli utenti possono fare riferimentoallo scopo di definire un quadroinformativo statistico è il “Censimentocontinuo delle istituzioni pubbliche”.Quest’indagine, condotta attualmenteogni due anni, raccoglie non solo i datisull’esecuzione della raccoltadifferenziata nelle rispettive unità locali,ma anche altre informazioni relative allastruttura degli enti della pubblicaamministrazione (per dipendente, locali,servizi offerti e relativi modi difornitura).

Nel 2015, tutti i capoluoghi di provinciaLAU2 hanno effettuato la raccoltadifferenziata all’interno di alcune delleunità locali dell’amministrazionecomunale per specifiche categorie dirifiuti.

Quasi tutte le amministrazioni deicapoluoghi di provincia raccolgono inmodo differenziato la carta e il toner deiloro uffici (rispettivamente nell’87% e nel68% delle relative unità locali).

Più del 96% dei comuni effettua laraccolta differenziata della plastica nel79,5% delle loro unità locali (figura 9). I

capoluoghi di provincia che effettuano laraccolta di carta in tutte le loro unitàlocali sono 59; di queste ultime 44raccolgono in modo differenziato laplastica e 21 anche il toner.

Poco più del 93% dei capoluoghi diprovincia effettua la raccoltadifferenziata del vetro in oltre la metàdei loro uffici. Quasi l’86% delleamministrazioni raccoglie le batterieesauste nelle unità locali.

I capoluoghi di provincia più virtuosi, cheraccolgono le 6 categorie di rifiuticonsiderate in tutte le loro unità locali,sono complessivamente 12: degne di notasono Reggio Calabria (54 unità locali),Monza, Perugia e Trento, con più di 40unità locali, e Forlì (39 unità locali);anche i restanti comuni attuano laraccolta differenziata in tutti gli ufficidell’amministrazione, ma le rispettiveunità locali sono molte di meno (a partireda Sanluri, che ne ha solo 3, e Lanusei,che ne conta 5, fino a Sondrio, Carbonia,Catanzaro, Frosinone e Ascoli Piceno,dove sono in numero compreso tra 9 e 16)con una gestione più semplificata delservizio. Torino effettua la raccoltadifferenziata di carta, plastica, toner evetro in tutti gli ufficidell’amministrazione (mentre noneffettua la raccolta differenziata per lealtre categorie di prodotti); Cremona,invece, la effettua per tutte le categorie,ma non in tutte le unità locali.

Facendo un confronto con questi ultimiindicatori sulla gestione interna delleunità locali e la quota di rifiuti urbaniraccolti in modo differenziato, emergeche nel 2015 tutti i capoluoghi diprovincia con oltre il 65% di raccoltadifferenziata conta quasi il 75% delleunità locali con meno di 5 categorie dirifiuti raccolti all’interno dei loro uffici.Per contro, i capoluoghi di provincia che

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non vanno oltre il 30% di raccoltadifferenziata, presentano una variabilitàpiù elevata nella performance dellagestione interna, che può essere ridottaal 45% delle unità locali, con solo unacategoria raccolta in modo differenziato.

FIGURA 9 GESTIONE ECO-SOSTENIBILE IN116 CAPOLUOGHI DI PROVINCIA LAU2:RACCOLTA DIFFERENZIATA DI RIFIUTIPER CATEGORIA DI PRODOTTOALL’INTERNO DELLE UNITÀ LOCALICOMUNALI. Anno 2015, numero dicapoluoghi di provincia LAU2 epercentuale di unità locali in cui sieffettua la raccolta differenziata

Fonte: Istat, Censimento permanentedelle istituzioni pubbliche

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Allegato 2 -Valutazione dellesessioni ad operadelle partiinteressateDi seguito si riportano le valutazionieffettuate dalle parti interessate, dopouna prima analisi condotta dal teamtecnico di coordinamento delle agoràfisiche/faccia a faccia (agorà FF) – FCTNOVA. Le valutazioni sono raggruppateper affinità e rilevanza; i risultati delvaglio di queste prime informazionicostituiscono la base del lavoro svolto ehanno comportato la formulazione delleprincipali conclusioni e raccomandazionipresentate nel capitolo 3.5 -Insegnamenti tratti e raccomandazioniper il coinvolgimento delle partiinteressate del toolkit.

Aspetti positiviDalle valutazioni effettuate dalle partiinteressate nelle varie agorà FF sonoemerse le considerazioni che seguono. Latabella 1 sottostante riguarda gli aspettipositivi considerati decisivi per ilcoinvolgimento delle parti interessate nelprocesso.

Tabella 1 – Valutazioni delle parti interessate –Aspetti positivi

Argomentoprincipale

Aspetti positivi

Area tematica

Il fatto chel’argomentofossero i rifiuti

I gruppi tematici

Il dibattito, loscambio di idee

La possibilità ditrovare soluzioniinsieme con altripartecipanti

Dibattito

Un dibattitoaperto checonsente diesprimere opinionie suggerimenti eun sostanzialelivello dipartecipazione ediscussione hannogarantito lamassimapartecipazione aldibattito

Diversità deipartecipanti

L’elevato numerodi persone/attorichiave, enti localie cittadini

L’espressione diidee da parte dipersone condiversi backgrounde il contributodella conoscenza edell’esperienzaquotidiana nellaproduzione dirifiuti urbani comecittadini

Lo scambio dipunti di vista trale persone

La scoperta dinuove prospettivelegate al problemadei rifiuti

L’opportunità di“discutere” ideein piccoli gruppi,che consentono

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alle persone ditrovare soluzioni edi ascoltare diversipunti di vista

La possibilità dicomparare lediverse posizionitraamministrazione ecittadini,rappresentanti diassociazioni eistituzioni

Organizzazionedi eventi

Il materialepreparato

Il luogoselezionato (inalcune città)

Puntualità edurata dellariunione

Lemetodologie

applicate nellesessioni delle

agorà FF

L’organizzazionedei gruppi dilavoro pratici

Il brainstorming Le dinamiche di

lavoro La buona struttura

lavorativa L’efficace

metodologia dicoinvolgimentonell’attività

La metodologia dicondivisione dellavoro

Il metodo divotazione

La metodologiaWorld café

Il modello perl’elaborazionedelle proposte

L’uso dellatecnologia per una

presentazione adistanza durante ilseminario

Riunione pratica econcreta

La modalità diconduzionedegli eventi

L’ambiente dilavoro e ildesiderio dicollaborare

Il ritmocomprensibiledelle sessioni

La possibilità dipartecipare inmodo flessibile

La reale capacitàdi gestire il lavoronei tavoli

Presentazioniconcise, interventipuntuali esoddisfacenti

Discussione apertae costruttiva eproceduraarricchente, anchese complessa

Il facilitatore (inalcune città)

Ambientepositivo e

collaborativo

Partecipantiinteressanti

Coinvolgimentoattivo deipartecipanti

Il desiderio direalizzare l’azione

La creazione diconoscenzecollettive

Conoscenze eapprendimenticomuni

Lo scambio di ideee ilcoinvolgimento

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delle persone Il buon livello dei

partecipanti e illorocoinvolgimento

I dialoghi informalicon i partecipantie lo spirito dicollaborazione

Ilmiglioramentodelle sessionidelle agorà FF

durantel’interoprocesso

I partecipantihanno rilevato cheil feedback delleprecedentisessioni era statotenuto inconsiderazione

Risparmio di cartarispetto alleprecedenti agorà

Regole difunzionamentochiare epuntualizzazioni

Aspetti negativi Dall’analisi delle valutazioni delle partiinteressate, le considerazioni cheseguono sono emerse come aspettinegativi. La tabella 2 sottostante riportaalcuni aspetti che possono averecontribuito al ritiro di alcune partiinteressate. Tuttavia, per tutta la duratadel progetto sono state apportatemodifiche per superare gli aspettinegativi individuati dalle parti interessateallo scopo di garantirne il coinvolgimento.

Tabella 2 – Valutazioni delle parti interessate –Aspetti negativi

Argomento

principale

Aspetti negativi

Controllo Ritardo nell’inizio dei

dei tempi

lavori La distribuzione dei

tempi è stata unaspetto negativo inalcune sessioni

Duratadelle

sessioni

Poco tempo perdiscutere e sviluppareidee

Durata limitata Ritmo troppo veloce Necessità di più tempo

per potersi confrontare

Calendariodel

processopartecipat

ivo

Lunghezza delprocesso e mancanzadi chiarezza all’inizio,necessità di maggioredefinizione e dettagliodel progetto

Metodologie

La metodologia non èstata molto produttivaperché la mancanza diuna preparazionepreliminare perl’attività rendesfavorevole il rapportotempo/risultati

La metodologiaSWOT/TOWS (modulitroppo difficili dacomprendere a primavista, spiegazioni piùlunghe, difficoltà dicompilazione deimoduli)

La presentazione delprogetto avrebbedovuto esserepreparata meglio

Ripetizione di concettinoti

Partecipanti

Mancanza di interessedei partecipanti

Scarsa presenza digiovani

Mancata

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partecipazione di piùpersone

Discorsi /controllo

deipartecipan

ti

Privatizzazione/personalizzazione deldiscorso

Tempi di interventotroppo lunghi da partedi alcune persone

Purtroppo, uno deipartecipanti non harispettato lametodologia di lavoro

Sovrapposizione didiscussioni, mancanzadi rispetto nell’ambitodella comunicazione

Dialogo caotico,dovuto all’educazionedei partecipanti, non amancanze da partedegli organizzatori

Diffusionedelle

sessionidelle

agorà FF

Scarsa diffusionedell’iniziativa

Datiraccolti

insoddisfacenti

Scarsoapprofondimento delleriflessioni

Poche conoscenzesull’argomento

Necessità di maggioreconcretezza

Non si è raggiunto unrisultato concreto

Informazioni

preventive

Poche informazioniricevute primadell’evento

Necessità di ricevere ilmateriale prima dellasessione per esserepreparati al lavoro dasvolgere nel corsodella sessione

Questioniburocratic

Scontro con questionieccessivamente

he burocratiche

Moderatore

Spiegazioni delmoderatore nonabbastanza accurate(A*, D*);

Rigidità del dialogo,difficoltà acomprenderecorrettamente ognifase (C*)

Attivatore arrogante(C*)

Analisi SWOT I principali risultati delle analisi SWOTeffettuate dagli attori coinvoltidirettamente e indirettamente nelprocesso partecipativo sono presentatinelle sottosezioni che seguono. I risultatidegli output delle analisi SWOT sonopresentati considerando due sottosezioni:1) in relazione alle sessioni delle agoràFF, e 2) in relazione alla piattaformadelle agorà online.

Sessioni delle agorà faccia a facciaPer riassumere i risultati delle analisi eper fornire più agevolmente un’ideagenerale dei principali punti identificatida ciascun tipo di attore, le tabellesottostanti sono articolate in tre colonne,ciascuna riferita a uno dei tre tipi diattori che hanno svolto l’analisi. Ognicolonna è compilata quando l’attoreidentifica l’elemento specifico. Inoltre,per mantenere l’anonimato, le cittàpilota figurano nelle tabelle sottostantirappresentate da lettere (da A a H).Usando la stesa logica, gli attivatori dicomunità sono identificati dalla letteradella città corrispondente in cui hanno

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*Per maggiori chiarimenti cfr. il punto 1.2.1

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operato, seguita dal numero 1 (da A1 aH1). I partner tecnici sono rappresentatidal simbolo X, dal momento che alcunihanno sostenuto più di una città.

La tabella sottostante presenta i risultatidelle analisi SWOT relativi a duequestioni principali:“Partecipazione/coinvolgimento delleparti interessate” e “Valutazionegenerale delle agorà”. I risultati sonomostrati insieme perché alcuni/lamaggior parte dei punti erano ripetuti dairispondenti in entrambe le questioni.

Poiché la questione“Partecipazione/coinvolgimento delleparti interessate” non è stata valutatadagli attivatori di comunità, ma essihanno sollevato alcuni punti in comunecon quelli identificati dalle città pilota edai partner tecnici nella questione“Partecipazione/coinvolgimento delleparti interessate” al momento dellosvolgimento delle loro analisi SWOT sullaquestione “Valutazione generale delleagorà”, si è deciso di presentare questirisultati insieme.

Le analisi SWOT hanno confermato chediversi punti precedentementeidentificati nelle valutazioni delle partiinteressate combaciano con i punti diforza registrati dai rispondenti. I risultatiriportati nella tabella 3 riflettono leopinioni delle città pilota, dei partnertecnici e degli attivatori di comunità chehanno seguito le sessioni partecipative.

Tabella 3 - Punti di forza individuati dagli attorinelle loro analisi SWOT.

Partecipazione/coinvolgimento delle parti interessate e C

ittà

pilot

a

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

à

PUNTI DI FORZA (STRENGTHS - S) Rapporti con le parti A

D

interessate pertelefono, e-mail edurante gli eventi

Invito a partecipareall’agorà tramite e-mail, volantinistampati,promozioneattraverso FB e il sitoInternet del comunenonché i social deiblogger e dei tecnici

Partecipazione delcomitato distrettualee degli operatorieconomici attivi nelcomune

Presenzadell’amministrazione

Presenza ecoinvolgimento delcomune a tutte leagorà

Coinvolgimento delcomune, dei cittadinie delle partiinteressate inquestioni pubbliche

Approcciopartecipativo con leprincipali partiinteressate locali

ACF

Partecipazione attivae interesse di alcuneparti interessate

Disponibilità deipartecipanti aldialogo e alconfronto

Buone interazioni ecollaborazione inrete

BCD

D1

Opportunità positivain cui i cittadini e leparti interessate

D

Toolkit di UrbanWINS 160

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possono parteciparee condividere le loroidee su problemi,esigenze, politiche,ecc. della città

Coinvolgimento diparti interessate condiverse esperienze

ADE

Il comune ha messo adisposizione saleappropriate

Eccellenteorganizzazionedell’evento (sala,pausa caffè, ecc.)

BB1D1H1

Conoscenze giàacquisite suipartecipantipubblici/partiinteressate

G

Mappa delle partiinteressate

F

Cambiamento delpunto di vista (dauna prospettivatradizionaleall’approccio delmetabolismo urbano)

FB

Contatti con leimprese di servizipubblici e altre partiinteressate

F

Sviluppo di nuovemetodologie,dinamiche,discussioni esoluzioni costruttivee orientate alrisultato

Le parti interessateerano raggruppate intavoli di lavoro, inbase agli interessi

Workshop interattiviapprezzati daipartecipanti

FBC

X B1G1H1

Interazione tra igruppi di lavoro

Gli argomentitrattati sono statiapprezzati e idibattiti erano moltoben organizzati

B X B1

Le parti interessateinvitate dal comuneerano personeimportanti di tutti isettori dei rifiuti conpossibilità diapportare unnotevole contributoal progetto

X

Quasi la metà deipartecipanti alleagorà è statapiuttosto costantenel processo, il chene ha garantito lacontinuità

Creazione di ungruppo di partiinteressate semprepresente in ogniagorà

X D1

Diffusione deirisultati delle agoràFF: tale operazioneavviene sulle agoràonline, sulle pagineufficiali dei partnerUW nonché tramitel’invio di una mailalle partiinteressate/aipartecipanti

X

Alcuni deipartecipanti hannodeciso di sostenerele cittànell’attuazione delleazioni pilota

X

Partecipazione di X

Toolkit di UrbanWINS 161

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enti locali concapacità dicoinvolgimento

Social network conmolte interazioni

X

Acquisizionereciproca diconoscenze tracittadini e comuni

G1

Accurata spiegazionedel significato delprogetto e delleregole dicoinvolgimento daparte del teamcomunale ai cittadinicoinvolti

H1

Analogamente a quanto accaduto con lavalutazione degli aspetti positivi delleparti interessate e dei punti di forzadell’analisi SWOT, diversi aspettiidentificati precedentemente dalle partiinteressate combaciano con i punti didebolezza registrati dai rispondenti(tabella 4).

Tabella 4 - Punti di debolezza individuati dagliattori nelle loro analisi SWOT

Partecipazione/coinvolgimento delle parti interessate e Valutazione generale delle agorà

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

à

Punti di debolezza (Weaknesses - W)

La diversità delle parti

interessate è statabassa, con scarsapartecipazione deipartner del settoreindustriale e ridottocoinvolgimento delleattività commerciali edelle associazioni di

AE

volontariato Questo coinvolgimento

richiede tempo esforzi da parte delcomune e deicittadini, il che èdifficile da attuare

Difficoltà a

coinvolgere le partiinteressate alleriunioni

DB

B1

Difficoltà a livello di

follow up delle partiinteressate (ovveroritardi nellapresentazione diresoconti)

D

Alcune parti

interessate hannochiesto di essereinformate in anticipodelle attività svoltedurante il workshop edi ricevere i relatividocumenti

D

Scarso numero di parti

interessate che hannoseguito il processodall’inizio alla fine-Mancanza di interesseda parte dei cittadini

CD

X

Metodologia troppo

rigorosa (non sempreadeguata alla città ealle sue partiinteressate)

Strumenti non facili

da comprendere per icittadini e troppotecnici (SWOT,DPSIR...)

Alcune città

affermano che lametodologiapartecipativa è

FGE

X

Toolkit di UrbanWINS 162

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adeguata per i tecnici,ma non coinvolgeemotivamente ipartecipanti

Non sempre si è avuto

il tempo sufficienteper discutere ogniidea in modoapprofondito

H1

Attivatore di comunità

professionale nonprevisto dal progetto

F

Elevata complessità

del progettoUrbanWINS

AF

Lunghezza del

processo partecipativo Processo stancante e

noioso - troppe agoràcon argomenti simili

ADF

XC1G1

Gli sforzi di diffusione

hanno uno scarsoimpatto

AF

Talvolta il

coordinatore hachiesto troppo e, nellapratica, non tuttoandava per il versogiusto – ad esempio ilnumero dipartecipanti eraeccessivo, lepresentazioni e idocumenti cartacei e,la maggior parte degliaspetti è statareplicata in diverseagorà, vi sono statetroppe cose dapreparare in pocotempo

C

La maggior parte dei

partecipanti hapresentato la propriavisione su unproblema (o il proprio

X

elenco di problemi). Le agorà hanno

rappresentato unprocesso a mediotermine i cui obiettividovevano esserestabiliti dalle partiinteressate, aspettoche ha creatoconfusione in alcunedi loro

Processo e tematiche

non comprensibili,risultati non facili daseguire

X G1

Cattiva percezione da

parte dei cittadinidell’inadeguatezzadella gestione deirifiuti urbani

X

Tenendo a mente i punti identificati inprecedenza circa i fattori interni chehanno influenzato l’efficacia dellesessioni partecipative e la capacità ditrattenere/coinvolgere le partiinteressate nel processo, successivamentesono stati identificati fattori esterni chepossono rappresentare opportunità e/ominacce per un migliore coinvolgimentodelle parti interessate nel processo e lasua continuità, come illustrato nelletabelle che seguono (tabelle 5 e 6).

Tabella 5 - Opportunità individuate dagli attorinelle loro analisi SWOT

Partecipazione/coinvolgimento delle parti interessate e Valutazione C

ittà

pilot

a

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

àOpportunità (Opportunities - O) Continuare ad

organizzare le agorà inaltri processi decisionaliin modo che possano

CEA

Toolkit di UrbanWINS 163

Page 166: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

diventare una prassicomune

Apertura della

possibilità per ilcomune di ricorrere alleagorà per altrequestioni rilevanti per icittadini

Incrementare i rapporti

e le reti del comunecon le parti interessate

D

Incrementare il livello

di efficacia nellapreparazione delleagorà FF e nell’invioper e-mail delle ideedelineate nella riunionedando il tempo (2-3giorni) di aggiungerequestioni/idee chepossono non esserestate presentatedurante i dibattiti

E X

Novità, curiosità ed

elevato livello diinnovazione

F

Motivazione F X Buona rete tra i

partecipanti Il nuovo approccio sulla

prevenzione e gestionedei rifiuti e ledinamiche potrebberoessere moltointeressanti e crearebuone sinergie

C XG1

Gli attivatori di

comunità erano benpreparati e tutti hannodato risposte pertinentialle domande relativealla normativa e alleresponsabilità nelsettore

C

Opportunità di stabilire

rapporti con le partiB

H1

interessate utili periniziative future; leagorà FF hanno offertol’opportunità di creareuna comunità esviluppare nuoviprogetti

Visibilità del progetto

nei mass media con lapresentazione diun’analisi sullesoluzioni attuaterisultanti dallediscussioni

X

Tabella 6 - Minacce individuate dagli attori nelleloro analisi SWOT

Partecipazione/coinvolgimento delleparti interessate eValutazione C

ittà

pilot

a

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

à

Minacce (Threats - T)

Scarsa partecipazione

Evidente scarso

interesse da parte dellacittadinanza nellaprevenzione e gestionedei rifiuti

ABF

X

Calendario serrato per

lo svolgimento delleagorà e lapresentazione diresoconti

D

Poca disponibilità di

tempo delle partiinteressate e deicittadini

Limiti di tempo

Il tempo e gli orari

previsti hanno resomolto difficile attirare ipartecipanti

DG

G1

Cessazione della prassi

e del confronto tra leparti interessate

E

Toolkit di UrbanWINS 164

Page 167: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

Partecipazione/coinvolgimento delleparti interessate eValutazione C

ittà

pilot

a

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

à

Minacce (Threats - T)

sull’argomento Scarso interesse da

parte della cittadinanzanella prevenzione egestione dei rifiuti

Scarsa presenza dei

cittadini ai processipartecipativi delcomune

Interesse dei cittadini e

delle parti interesse aprendere parte a questotipo di eventi

DF

Concorrenza con altri

processi e attività dipartecipazione

F

Pianificazione votazioni

eccessive vs scarsomargine perl’attuazione

La decisione delle parti

interessate diabbandonare il processopartecipativo è dettatadall’eccessivo numerodi agorà sugli stessiargomenti (ad esempiovotazione delle azioni)

C X

Troppe riunioni e

minore interesseBG

I partecipanti non sono

abituati a lunghesessioni partecipative dipianificazione e alcunidi essi si sono ritiratidurante il processo o almomentodell’attuazione delleazioni pilota

X

Mancanza di

conoscenze coerentiX

Partecipazione/coinvolgimento delleparti interessate eValutazione C

ittà

pilot

a

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

Minacce (Threats - T)

delle parti interessatesugli aspetti legali inmateria di rifiuti, il cheha ostacolato l’efficaciadelle discussioni

Mancanza di canali di

comunicazione direttaverso tutti i cittadini(ad esempio tutte lepersone)

X

Il rischio politico non è

stato presosufficientemente inconsiderazione

Il fattore politico non è

entrato nelle agorà e leazioni pilota non hannoricevuto supportopolitico

BF

La scelta delle idee

potrebbe generaredisinteresse neiconfronti del progetto euna diminuzione delcoinvolgimento attivo

H1

Percezione del ruolo di attivatore di comunità

L’attivatore di comunità ha svolto unruolo fondamentale nell’avanzamento deilavori durante le sessioni partecipative.La sua corretta comprensione edesecuzione del proprio ruolo, in alcunecittà, sono stati fattori determinanti delsuccesso delle sessioni e dell’ottenimentodi risultati utili per il progetto, comeavvenuto nel caso di City E. Ciò hacontribuito al successo delle dinamiche

Toolkit di UrbanWINS 165

Page 168: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

delle sessioni ed è uno dei principaliaspetti positivi segnalati dai partecipanti.

Tuttavia, in una città, i partecipantihanno sottolineato che l’attivatore dicomunità era stato autoritario (C).Nell’analisi, l’attivatore di comunità èstato considerato dai partecipanti comeaspetto positivo e/o negativo. Ciòchiarisce l’importanza della sua sceltaper garantire il coinvolgimento e lacontinuità delle parti interessate alprocesso. Gli attivatori di comunità hannocondotto un’analisi SWOT per valutarecriticamente il proprio ruolo e trarreconclusioni allo scopo di migliorarlo. Latabella 7 illustra i principali contributi deirispondenti.

Tabella 7 – Analisi condotte dall’attivatore dicomunità (risposte pervenute solo da 4 attivatori di

comunità).

Analizzate il vostro ruolo nel processo partecipativo (agorà faccia a faccia)

Ris

ult

ati del

l’an

alis

i

PUNTI DI FORZA (STRENGTHS - S) Metodologia e funzioni chiare Sostegno e aiuto da parte dei

tecnici del comune Buona interazione tra gli

attivatori del comune e gliattivatori di comunità

Buon rapporto con il team delcomune

Presentazione del diversoruolo all’inizio di ogni agorà

Chiarezza sul ruolo e sulleresponsabilità, nonché sulleregole e sugli obiettivi delprogetto

Miglioramento dellacollaborazione dalla primaall’ultima agorà tra gliattivatori di comunità e ilcomune

Opportunità (Opportunities - O) Partecipanti attivi e

collaborativi Buone sinergie fra i

partecipanti Opportunità di gettare le basi

per la costruzione di unacomunità

PUNTI DI DEBOLEZZA(WEAKNESSES - W) Mancanza di tempo Andamento delle sessioni

stressante Necessità di sollecitare le

persone affinché lavorassero,senza troppe discussioni

Il comune temeva i possibilirisultati o le possibilitematiche discusse daicittadini

Mancanza di informazionitecniche per gli attivatori dicomunità sulla proceduraelaborata durante il progetto

Sono stati necessari icontributi del comune

Non si è avuto lo stessocoinvolgimento attivo daparte di tutti i partecipanti

MINACCE (THREATS - T) Le persone lavoravano

frettolosamente, senzadiscutere troppo

È stato un po’ stressante Visione differente sul modo di

condurre l’agorà con ilcomune

Piattaforma delle agorà onlineLa presente analisi SWOT è statarealizzata soltanto dai tecnici, partnertecnici e attivatori di comunità delle cittàpilota coinvolti nelle agorà FF e mira aillustrare i principali aspetti positivi e

Toolkit di UrbanWINS 166

Page 169: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

negativi e le potenzialità dellapiattaforma delle agorà online delprogetto, tabella 8.

Tabella 8 – Analisi SWOT dei risultati dellapiattaforma delle agorà online

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

àPUNTI DI FORZA (STRENGTHS - S) Opportunità per tutti

di seguire le agoràX

Strumentipotenzialmente validiper comprendere leattività del progetto ericevereaggiornamenti daglialtri partner

X

Luogo per condivideree consultaredocumenti delle cittàe di altro tipo

Consente di caricaretutti i documenti, leimmagini e le notiziepertinenti delprogetto

X X X

Potenziale luogo incui le partiinteressate registratepotrebbero entrare incontatto su argomentispecifici

X

Meno tempomateriale da dedicare

X

Ha consentitol’interazione trapartecipanti di tuttaEuropa

X

Somiglianze conFacebook

X

È nella linguanazionale del paese diciascuna città pilota

X

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

Gruppi di discussione X Approccio semplice X X Sfrutta lo sviluppo di

reti e di nuovetecnologie permigliorare lapartecipazione e ilcoinvolgimento dellapopolazione

X

Sito Internet onlinefunzionale

X

Opportunità didiscutere di variargomenti e problemi

X

Regole difunzionamento benspiegate da parte delcomune ai cittadinicoinvolti

X

Punti di debolezza (Weaknesses - W) Possibilità di seguire

le agorà negli altripaesi coinvolti nelprogetto

X

Difficoltà iniziali adaccedere dal cellulare

X

Difficoltà areindirizzarenotizie/persone daaltri social networkalla piattaforma

Non è collegata conaltri siti di socialnetwork

X

Non molte interazionida persone esterne alprogetto

Non interessante perle parti interessate,nessuna interazioneda parte di partneresterni al progetto

X

Toolkit di UrbanWINS 167

Page 170: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

à Scarso interesse epoco tempo adisposizione per gliaggiornamenti delleagorà online e leinterazioni dellepersone coinvolte nelprogetto

X

Difficoltà di trovare ilmotivo della richiestadi registrazione

Non è a disponibileper tutti i cittadini

X X

Contenuti nonsufficientementeattraenti

X

Tendenza a cercarealtre forme piùdiffuse dipartecipazione online

X

Utilizzo non semplice X X Non possiede il livello

di funzionalitànecessario per essereusato da chiunque(problemi con lalingua)

X

Scarsa partecipazionedei partner

X

Scarsa partecipazione X Troppe risorse

assegnate a qualcosasenza impatto

X

Troppe lingue, troppitemi, difficoltà aseguire tutti gliarticoli postati invarie lingue cheappaiono nel newsfeed

X

Sebbene molte partiinteressate sianoregistrate nella

X

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

piattaforma, non visono interazioni.Dovrebberappresentareun’alternativa aisocial network(Facebook, Twitter,LinkedIn), ma nonpossiede la massacritica né tanto menoè attraente

Necessità di tempo adisposizione peraccedere alle agoràonline

X

Mancanza di interessea partecipare alleagorà online; leriunioni faccia afaccia funzionanomeglio

X

Le persone non sonoabituate a utilizzarepiattaforme diprogetto online

X

Opportunità (Opportunities - O) Possibilità di seguire

le agorà negli altripaesi coinvolti nelprogetto

X

Condividere leattività del progetto,ottenereaggiornamenti da altripartner, condivideree consultaredocumenti delle cittàe di altro tipo, creareinviti ad eventi

Divulgazione delleattività di UrbanWINS

Ottenere informazioni

X X

Toolkit di UrbanWINS 168

Page 171: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

àsul progetto e suiniziative correlate

È un altro modoalternativo percomunicare

X

Fungere dariferimento aiprocessi partecipativinei piani di gestionedei rifiuti

X

Possibilità discambiare esperienzetra parti interessate,cittadini e comunità

X

Il comune ha avutol’opportunità dipubblicizzare lapartecipazione aquesto progetto

X

Focus su:o Domanda del

mercatoo Collaborazione

tra più partiinteressate

o Diffusionedegli esempipilota

X

Coinvolgimento deigiovani

X

Capacità di svilupparetecnologie innovative

X

Creare attivitàsemplici e attraenti(ad esempiovotazione, questionaria immagini, video…)sulle agorà online edivulgarle attraverso isocial network percoinvolgere più partiinteressate

X

Creare un’APP per le X

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

agorà online al fine disemplificare l’accessodagli smartphone eincrementarel’interazione delleparti interessate

Inviare promemoriaalle parti interessateper aderire alleattività delle agoràonline

X

Creare una comunità X

Minacce (Threats - T)

Difficoltà a usarestrumenti informatici

X

Moltiplicazione disocialnetwork/piattaforme

X

Limiti di tempo X Necessità di

registrazione nellapiattaforma delleagorà online

X

Cessazione dopo laconclusione delprogetto UrbanWins

Molte dellepiattaforme europeesviluppate durante iprogetti nonriscuotono successoné nella fase diattuazione né altermine del progettostesso

X X

Scarso interesse daparte dellacittadinanza nellaprevenzione egestione dei rifiuti

Perdita di interesseda parte dei cittadini

X X

Toolkit di UrbanWINS 169

Page 172: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

Agorà online

Cit

tà p

ilota

Part

ner

tecn

ici

Att

ivat

ori di

com

unit

à Gli utenti sonoinattivi

La piattaforma nonviene usatasufficientementedalle parti interessate(esistono altrepiattaformefunzionali); pertantonon può arrecarevalore aggiunto alprogetto rispetto adaltri mezzi didivulgazione similiutilizzati inquest’ultimo

X X

Vi sono gruppi suFacebook più facili dausare

X

Gli argomenti o imateriali non sonointeressanti per icittadini

X

Considerare leattività online comelavoro straordinario enon come opportunità

X

Evitare l’uso dellapiattaforma

X

Strategie emerse dalle analisi SWOT È stato chiesto a tutte le parti coinvoltedi suggerire alcune strategie checonsentano l’impiego dei puntiidentificati al fine di ottimizzare epotenziare la replicazione del processopartecipativo di UrbanWINS e ilcoinvolgimento delle parti interessate inaltri contesti. Di seguito sono presentate

le strategie identificate, suddivise in duesottosezioni (sessioni delle agorà FF epiattaforma delle agorà online) che hannocontribuito alla formulazione delleraccomandazioni presentate nel capitolo3.5 - Insegnamenti tratti eraccomandazioni per il coinvolgimentodelle parti interessate del toolkit.

Strategie per le agorà Le tabelle 9 e 10 presentano alcunestrategie, identificate dagli attori, checonsentono l’impiego dei puntiidentificati in precedenza al fine diottimizzare e potenziare la replicazionedel processo partecipativo di UrbanWINSe il coinvolgimento delle parti interessatein altri contesti. Tali strategie si basanosu quattro tipi/obiettivi:

SO - strategie “maxi-maxi” cheusano i punti di forza permassimizzare le opportunità;

WO - strategie “mini-maxi” cheminimizzano i punti di debolezzatraendo vantaggio dalleopportunità;

ST - strategie “maxi-mini” cheusano i punti di forza perminimizzare le minacce;

WT - strategie “mini-mini” cheminimizzano i punti di debolezzaed evitano le minacce.

Toolkit di UrbanWINS 170

Page 173: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

a) Sessioni delle agorà FF

Tabella 9 –Strategie suggerite

dagli attori permigliorare le

sessioni delle agoràFF e il

coinvolgimentodelle parti

interessate.

Partecipazione / coinvolgimentodelle parti interessate

Valutazione generale delle agorà

SO - “Maxi-Maxi”

Cit

tà p

ilota Individuazione di soluzioni a

problemi non solo per specifichecategorie, ma anche per piùcategorie

Partecipare a più progetti di questo

tipo Più discussioni su tematiche

rilevanti, scambio di idee prima

Part

ner

tecn

ici

Incoraggiare le parti interessate a

replicare le azioni pilota di successoattuate da loro o da altri partner delprogetto

Strutturare la discussione e la

strategia in 3 direzioni: normativa (leggi e decisioni del

consiglio locale)

Att

ivat

ori di

com

unit

à

Considerare l’agorà come un

ambiente da coltivare anche dopola conclusione del progetto

WO - “Mini-Maxi”

Cit

tà p

ilota Evidenziare i fattori comuni

attraverso specifiche sessionidedicate

Mettersi nella prospettiva della

parte interessata e non solo inquella della pubblicaamministrazione

Migliorare e aggiornare la banca dati

delle parti interessate individuate epotenziare le attività di follow-up

Semplificare per quanto possibile il

processo partecipativo in termini idcontenuti e di tempo

Ridurre la necessità di tradurre

scegliendo qualcuno che faccia partedel consorzio per convalidare icontenuti nella lingua locale

Meno agorà e più tempo per

Comunicazione, lavoro di squadra

Sessioni per discutere tutte le

tematiche rilevanti per la comunitàcon individuazione di soluzioni daattuare congiuntamente

Migliorare la trasparenza e la

qualità dei decisori nell’ambito diun processo partecipativo èessenziale, anche se richiedeulteriori sforzi da parte del comuneper metterlo in pratica Per questomotivo un processo partecipativopiù breve/snello potrebberappresentare un’opzione

Creare eventi che consentano

confronti tra cittadini e partiinteressate

Toolkit di UrbanWINS 171

Page 174: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

discutere sulle tematiche Migliorare la comunicazione con le

parti interessate

Part

ner

tecn

ici

Ridurre il numero di agorà Organizzare agorà permanenti e

ampliare gli argomenti trattatinelle sessioni delle agorà/in reteper presentare e trovare possibilisoluzioni insieme a tutte le partiinteressate all’argomento

Assicurare la partecipazione dei

cittadini sensibilizzati alle agorà

Att

ivat

ori di

com

unit

à Offrire la sala per discutere anche

online e al termine di ogni agorà,mettendo a disposizione la sededell’agorà per riunioni spontanee

ST -“Maxi-Mini”

Cit

tà p

ilota

Scarsa percezione di “interesse

personale” Migliorare i contatti con le parti

interessate attraverso inviti diretti efollow-up dopo la riunione esemplificare per quanto possibile ilprocesso partecipativo in termini dicontenuti e di tempo

Incrementare la diversità degli

organizzatori delle agorà FF perfavorire la partecipazione di personedi settori differenti

Sfruttare l’influenza dei partner per

convincere alcune parti interessate apartecipare all’agorà per telefono,e-mail, ecc.

Raggruppare le parti interessate

Rivedere il numero di riunioni

Adeguata preparazione dell’agorà

con le informazioni e i materialidistribuiti con il giusto anticipo permassimizzare il rendimentodell’agorà FF

Più attenzione alle esigenze delle

parti interessate e maggioreflessibilità nell’organizzazionedelle agorà

Organizzare le agorà coinvolgendo

cittadini e parti interessate condiverse metodologie e ridurre ladurata del workshop

Sviluppare nuove metodologie

considerando il rischio politico Cercare di semplificare il processo

per facilitare la partecipazione emantenere la motivazione deipresenti

Part

ner

tecn

ici

Coinvolgimento di varie parti

interessate con know-how o attivitàsimile nelle azioni pilota (adesempio addetti alla raccolta deirifiuti)

Una campagna dedicata senza

Adeguamento delle agorà in base ai

suggerimenti delle parti interessatee richiesta di feedback permanenteper migliorare questi processi e leazioni concrete che ne derivano

Elaborare uno specifico piano di

Toolkit di UrbanWINS 172

Page 175: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

coinvolgimento direttolavoro per sviluppare gli obiettiviproposti

Creare dinamiche che motivino i

cittadini e che siano comprensibilie semplici

Att

ivat

ori di

com

unit

à Passare da un approccio

competitivo a uno collaborativosottolineando tutti gli aspetticomuni e correlati delle varie ideegenerate durante l’agorà, in mododa elaborare (ove possibile)proposte congiunte o interconnesse

WT -“Mini-Mini”

Cit

tà p

ilota

Riunioni di formazione e

preparazione prima dell’agorà pertrasmettere l’importanza di alcunescelte strategiche

Banca dati delle parti interessate più

dettagliata Migliorare i contatti con le parti

interessate attraverso inviti diretti efollow-up dopo la riunione esemplificare, per quanto possibile, ilprocesso partecipativo in termini dicontenuti e di tempo

Migliorare la comunicazione nei

confronti degli altri dipendenti delcomune

Più tempo per le attività di

divulgazione Migliorare la comunicazione con le

parti interessate

Rivedere il numero di riunioni

Creare sessioni di “pre-

management” con le partiinteressate

Organizzare le agorà coinvolgendo

cittadini e parti interessate condiverse metodologie e ridurre ladurata e il numero delle agorà

Selezionare un attivatore di

comunità professionista Canale di comunicazione aperto tra

comune e parti interessate

Part

ner

tecn

ici

Sostenere le parti interessate

nell’adattamento delle azioni pilotaalle specificità commerciali e nellarazionalizzazione delle loro risorse

Elaborare una strategia per

conoscere gli argomenti cheinteressano i cittadini

Att

ivat

ori Offrire la sala per discutere anche

online e al termine di ogni agorà,mettendo a disposizione la sede

Toolkit di UrbanWINS 173

Page 176: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

di c

omun

ità

dell’agorà per riunioni spontanee

Toolkit di UrbanWINS 174

Page 177: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

b) Piattaforma delle agorà online

Tabella 10 – Strategie suggerite dagli attori per migliorare la piattaforma delleagorà online e il coinvolgimento delle parti interessate

SO – “Maxi-Maxi”

Cit

tà p

ilota

Diffusione del materiale dell’agorà sui social media del comune

Promuovere le attività di pubblicazione e di interazione con altri partner e

parti interessate, incrementare il numero di parti interessate attraendolecon argomenti specifici di altri social network

Diffondere le agorà online presso la Commissione europea per includerle in

una guida per il piano di gestione dei rifiuti

Part

ner

tecn

ici

Si potrebbero scambiare le informazioni sulle migliori prassi con le parti

interessate di altre città/altri paesi con problemi comuni o altri progetticon tematiche simili se si usasse soltanto l’inglese

Costruire dialoghi di interesse per i cittadini per rafforzare la discussione

Collegare le agorà online ad altri social network

Att

ivat

ori di

com

unit

à

WO – “Mini-Maxi”

Cit

tà p

ilota

Più pubblicità sulla piattaforma online

Migliorare la facilità d’uso della piattaforma per condividere le attività del

progetto, ottenere aggiornamenti da altri partner, condividere e consultaredocumenti delle città e di altro tipo, creare inviti ad eventi

Creare maggiore somiglianza con Facebook o WhatsApp, aumentando la

partecipazione

Part

ner

tecn

ici Migliore raggruppamento degli argomenti sulla piattaforma, ad esempio se

una persona in un paese specifico entra nella piattaforma deve vederesoltanto il materiale concernente tale paese

Se qualcuno desidera vedere materiali di altri paesi, deve essere data

l’opportunità di operare questa scelta Facilitare l’accesso alle agorà online

Att

ivat

ori di

Page 178: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

com

unit

à

ST – “Maxi-Mini”

Cit

tà p

ilota

Postazioni di computer, tablet e altri dispositivi configurabili per stare in

rete e aggiornare la piattaforma Per quanto riguarda le città pilota, considerare la possibilità di coinvolgere

una persona specifica incaricata di gestire tutti gli aspetti dellacomunicazione per tutta la durata del progetto, compreso l’aggiornamentodelle agorà online

Collegare le agorà online con progetti europei in corso in materia di

gestione dei rifiuti Non pertinente per gli utenti esterni

Postazioni di computer già installate per seguire le agorà (ad esempio in

biblioteca)

Part

ner

tecn

ici

Pur raggiungendo tutte le parti interessate registrate sulla piattaforma,

non è detto che esse parteciperanno a discussioni se non riusciamo aproporre argomenti di interesse

Riunire online gruppi di lavoro esterni al progetto

Ogni partner UW dovrebbe cercare di coinvolgere attivamente il maggior

numero di parti interessate presenti sulla piattaforma attraversodiscussioni tematiche, lanciando dibattiti, presentando soluzioni concreteper la gestione dei rifiuti, ecc.

Elaborare un piano di comunicazione per coinvolgere più cittadini

Stabilire un argomento mensile da trattare nelle agorà

Att

ivat

ori di

com

unit

à Sfruttare i social network e le APP

Porre gli utenti al centro

WT – “Mini-Mini”

Cit

tà p

ilota Per quanto riguarda le città pilota, considerare la possibilità di coinvolgere

una persona specifica incaricata di gestire tutti gli aspetti dellacomunicazione per tutta la durata del progetto, compreso l’aggiornamentodelle agorà online

Fare delle agorà online uno strumento di comunicazione legato alle notizie

dell’UE sulle politiche in materia di rifiuti, prassi di gestione dei rifiuti Assegnare punti ai partecipanti quando postano o commentano nelle agorà

online Meglio se usata come chat interna per i partner – per porre domande e

chiedere assistenza quando necessario

Toolkit di UrbanWINS 176

Page 179: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

Part

ner

tecn

ici Presentazione di esempi di prodotti riciclati ottenuti da rifiuti prodotti in

grandi quantità a Bucarest e in altri progetti pilota e avvio di dibattiti suquesti argomenti

Creare mensilmente dinamiche per capire come intervenire nelle agorà e i

mezzi da offrire a tutti i cittadini

Att

ivat

ori di

com

unit

à Per ciascuna agorà è stato fornito un promemoria del funzionamento della

piattaforma usando esempi pratici

Allegato 3 - Focus sull’attore: piccole e medie imprese (PMI) – perché e come coinvolgerle in politiche di sostenibilità urbana

Ruolo delle PMI nella produzione, prevenzione e gestione dei rifiuti A livello europeo, le aree urbane sono i principali contesti responsabili della produzione dirifiuti solidi urbani (RSU), che è significativamente aumentata negli ultimi due decenni.Per affrontare il problema della riduzione dei rifiuti urbani e stimolare l’attuazione dipolitiche di differenziazione e di riciclaggio dei rifiuti, dovrebbe essere adottato unapproccio collaborativo per una pianificazione territoriale e una gestione rispettosedell’ambiente, coinvolgendo rappresentanti di cittadini, autorità pubbliche e imprese. Se ilcoinvolgimento dei cittadini nelle politiche in materia di rifiuti ha rappresentato un temaimportante per numerosi decisori e progetti, il coinvolgimento delle imprese rimaneproblematico. La presente sezione descrive in dettaglio questa difficoltà e suggeriscepossibili azioni volte a garantire un concreto coinvolgimento delle imprese, in particolarele PMI, all’elaborazione e all’attuazione di politiche in materia di rifiuti, basate sulla vastaesperienza della Camera di commercio di Cremona78, uno dei 27 partner di UrbanWINS.

78 http://www.cr.camcom.it/index.phtml?Id_VMenu=879

Toolkit di UrbanWINS 177

Page 180: Toolkit di UrbanWins · Infatti, il metabolismo urbano è stato impiegato nel progetto come approccio qualitativo e quantitativo per gestire in modo complesso e sistematico i processi

Il mondo delle imprese è rappresentato sotto un duplice aspetto nel settore dei rifiuti. Daun lato, gestisce l’infrastruttura di raccolta e trattamento dei rifiuti, ovvero gli operatoridel settore dei rifiuti. Dall’altro, le imprese sono presenti per il loro grande contributo allaproduzione di rifiuti urbani e non urbani. Le varie industrie producono flussi di rifiuti chepossono variare in termini di tipologia, quantità e periodicità, creando una complessità chedeve essere affrontata dai decisori politici incaricati di elaborare le politiche disostenibilità urbana. Le imprese, specialmente le PMI; sono spesso concentrate in un’areaterritoriale limitata. All’interno di questi agglomerati territoriali di attività industriali, visono spesso altri notevoli problemi ambientali causati dall’elevata concentrazione diprocessi di produzione inquinanti che generano effetti cumulativi, fra cui la produzione dirifiuti. Inoltre, i produttori presenti in un’ area o in un agglomerato specifici sonoresponsabili degli impatti dei loro prodotti e servizi lungo tutto il ciclo di vita e devonoaffrontare il problema dell’estesa responsabilità ambientale a valle della catena diapprovvigionamento, dalla fase dell’uso a quella del recupero (o smaltimento) dei loroprodotti. Questi problemi ambientali sono causati principalmente dalla mancanza diresponsabilità, ma possono essere legati anche alla mancanza di interazione e dicooperazione tra imprese nella catena di approvvigionamento locale e allo scarsocoinvolgimento degli utenti.

Tenendo conto di questi elementi, sembra necessario promuovere un approcciocollaborativo e integrato per la gestione dei rifiuti a livello locale, coinvolgendo tutti gliattori e le parti interessate nel miglioramento della performance territoriale in materia dirifiuti.

Raccomandazioni per rafforzare il ruolo delle PMI negli approcci della sostenibilità urbana in generale ein quelli in materia di rifiuti in particolare Attualmente sono disponibili diversi strumenti per ridurre l’impronta ambientale legata aiflussi di rifiuti del settore delle imprese, comprese le PMI, e per incrementarne ilcoinvolgimento nelle politiche di sostenibilità urbana attraverso approcci partecipativi. Per quanto riguarda la riduzione dell’impronta ambientale, schemi e sistemi di gestioneambientale, come EMAS e ISO 14001, aiutano ad aumentare il coinvolgimento delle PMInella riduzione e prevenzione dei rifiuti, specialmente quando è ampiamente diffusa unaprospettiva del ciclo di vita (impostazione in termini di ciclo di vita). Per quanto riguarda il maggiore coinvolgimento delle PMI, i decisori politici incaricati didefinire le politiche di sostenibilità urbana devono garantire che tutte le parti interessatepertinenti del territorio (le PMI figurano tra i principali attori) siano efficacementeindividuate e attivamente coinvolte. L’approccio dell’elica quadrupla potrebbe aiutare aconseguire quest’obiettivo. Tale approccio si basa sull’ipotesi che un piano di innovazioneo una politica efficace debbano coinvolgere 4 principali categorie di parti interessate: 1)autorità locali e regionali, 2) industria, 3) ricerca e istruzione e 4) società civile.

Per garantire un piano di prevenzione e gestione dei rifiuti coordinato e integrato, e percoinvolgere adeguatamente le principali parti interessate, è possibile creare un comitatodi promozione in un’area locale sotto la responsabilità dell’autorità pubblica locale,composto da tutti i principali attori interessati che operano a livello locale e/o nella

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catena di approvvigionamento: istituzioni pubbliche e attori sociali (quali autorità locali,agenzie locali per la protezione dell’ambiente, associazioni rappresentative dei cittadini,università e centri di ricerca) e attori privati (quali rappresentanti del settore industriale,operatori locali di gestione dei rifiuti, PMI, camere di commercio e associazioniprofessionali). Il ruolo del comitato consiste nel coordinare le azioni di gestione dei rifiutiincluse nel piano generale per i rifiuti, al fine di conseguire gli obiettivi seguenti:

riduzione dell’impatto della produzione di rifiuti; quest’obiettivo potrebbe essereraggiunto attraverso l’introduzione delle tecnologie più efficaci e condizioni diprocesso ottimizzate a livello di impresa);

prevenzione dei rifiuti attraverso la messa a punto di strumenti di progettazioneinnovativi che tengano conto del ciclo di vita di un prodotto e servizio, nonché lapromozione di modelli di gestione dei prodotti esistenti (ad esempio piattaformaper abbinare domanda e offerta di servizi specifici di riparazione/rimodellamento,punti di ritiro dei prodotti usati, ecc.) e la promozione di comportamenti piùconsapevoli da parte dei consumatori;

miglioramento degli strumenti per la raccolta dei rifiuti (migliore collegamento trale varie fasi del sistema di gestione dei rifiuti e tra le tecnologie);

produzione di prodotti riciclati di alta qualità attraverso l’ottimizzazione delprocesso di riciclaggio;

nuove opportunità commerciali per le micro imprese e il terziario; maggiore sensibilizzazione del vasto pubblico e di specifici gruppi mirati; un elevato livello di coinvolgimento e partecipazione di parti interessate

strategiche; aggiornamento delle competenze e delle capacità attraverso sessioni formative.

Per attivare questo piano dovrebbero essere coinvolte tutte e 4 le principali categorie diparti interessate rappresentate nell’approccio dell’elica quadrupla attraverso un adeguatocoordinamento. Inoltre, il comitato dovrebbe interagire con tutte le parti interessateurbane attraverso lo scambio di esperienze e risultati di ciascuna azione.

Uno studio di caso sul coinvolgimento delle PMI: la fabbrica della bioenergia a CremonaI promotori del progetto della fabbrica della bioenergia a Cremona sono vari enti pubblici.Provincia di Cremona, Camera di commercio di Cremona, Politecnico di Milano (campusuniversitario di Cremona), Comune di Cremona e ERSAF (Ente regionale per i serviziall’agricoltura e alle foreste – regione Lombardia). Anche varie associazioni locali attivenel settore agricolo sostengono il progetto. L’obiettivo principale del progetto è quello direcuperare energia dai flussi di rifiuti, quali, potenzialmente, biomassa, fanghi di impiantidi trattamento delle acque, rifiuti agricoli, frazione organica di rifiuti solidi urbani.

Per aiutare le PMI a partecipare attivamente al processo di innovazione, le autorità locali ele università (ricerca) dovrebbero compiere sforzi sistematici per creare reti e scambiareconoscenze e know-how con le imprese locali. Nel progetto della fabbrica della bioenergia,questo tipo di collaborazione già esisteva ed ha rappresentato un buon punto di partenzaper il consolidamento del modello dell’elica quadrupla nel processo strategico diinnovazione locale.

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Il progetto della fabbrica della bioenergia coinvolge varie parti interessate cherappresentano diversi settori industriali e la comunità locale. Tutte le parti interessatecoinvolte nel progetto contribuiscono a generare e raccogliere obiettivi comuni, oltre acreare strategie condivise per il futuro. Questo tipo di approccio contribuisce a gettare lebasi per l’ulteriore sviluppo del progetto in relazione a esigenze comuni e con il sostegnodi conoscenze ampiamente distribuite.

Tabella 1: struttura del progetto della fabbrica della bioenergia

Attività di ricerca Servizi Osservatorio

Pre-trattamenti Test Consiglio consultivo

Rimozione dell’azoto Telemonitoraggio Collaborazione in rete

Upgrading del bio-gas Telecontrollo Analisi di dati

Sistemi di controllo Analisi Mostre ed eventi

In sintesi, il progetto è un mix di tre attività principali; ricerca e innovazione, fornitura diservizi e l’osservatorio (cfr. la tabella 4 sopra).

Le attività di ricerca della fabbrica della bioenergia includono l’ottimizzazione delprocesso di produzione di bio-gas attraverso l’intervento nel trattamento della bio-massa(raccolta da diverse fonti - industria, agricoltura, rifiuti pubblici) in impianti di digestioneanaerobica, la rimozione dell’azoto dal materiale digerito con l’ausilio di tecnicheinnovative per conformarsi alle direttive dell’UE in materia di inquinamento atmosfericoda nitrati e lo sviluppo di sistemi di telecontrollo e telemonitoraggio. Inoltre, inconsiderazione di ulteriori esigenze del territorio e del possibile ulteriore finanziamento,alle attività di ricerca potrebbero essere aggiunte più tematiche.

Il settore dei servizi della fabbrica della bioenergia include: ottimizzazione del processo,telecontrollo e telemonitoraggio, analisi di laboratorio, analisi della fattibilità tecno-economica, assistenza durante i procedimenti amministrativi, sperimentazione di nuovetecnologie e raccolta fondi.

Le parti interessate coinvolte nelle attività di ricerca e fornitura di servizi della fabbricacomprendono università, centri di ricerca e istituzioni private, comprese le PMI.

Il terzo settore, particolarmente importante, del progetto è l’Osservatorio. Il ruolodell’Osservatorio consiste nel riconoscere le esigenze del territorio attraverso un gruppo diesperti dedicato, per un successivo riorientamento delle attività. L’Osservatorio si occupaanche della diffusione dei risultati del progetto e della sensibilizzazione in relazione adessi. Gli obiettivi dell’Osservatorio includono: valutazione degli impatti ambientali,economici e sociali, monitoraggio del progresso tecnologico e delle migliori prassi disettore nonché proposte per affrontare questioni tecnologiche, legislative eamministrative.

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Per quanto riguarda l’Osservatorio, le parti interessate coinvolte rientrano in quattrotipologie: università, centri di ricerca, istituzioni (private e pubbliche) e comunità locale.Il coinvolgimento di questa quarta categoria di parti interessate è fondamentale percompletare l’adozione dell’elica quadrupla e contribuisce ad ottenere il consenso deicittadini nei confronti del progetto.

Il modello dell’elica quadrupla è stato preso in considerazione sia nella fase diprogettazione della fabbrica della bioenergia sia nella fase di attuazione (ancora in corso).Le 4 eliche coinvolte nel progetto includono:

settore della ricerca (Politecnico di Milano, ERSAF - regione Lombardia); settore pubblico (Provincia di Cremona, Comune di Cremona, Camera di commercio

di Cremona); settore privato (imprese industriali e agricole locali); la comunità locale (cittadini).

La decisione di includere l’elica quadrupla si è basata principalmente sul fatto che ilprogetto potrebbe avere un forte impatto sul territorio della provincia di Cremona.

Vi sono sia criticità sia opportunità legate al coinvolgimento diretto della comunità localecome quarta elica. Una delle criticità individuate nella fase (di progettazione) preliminareconsiste in una scarsa partecipazione diretta della comunità locale alle riunioni del pattodi sviluppo (fase di elaborazione del progetto). Infatti, durante le riunioni summenzionate,la comunità locale era rappresentata principalmente da Agenda 2179. D’altro canto, leopportunità di sfruttare la fase di attuazione sono legate in modo particolare al ruolodell’Osservatorio che lavora per la fabbrica della bioenergia, la cui sfida è mantenere lapresenza e la partecipazione della quarta elica (comunità locale) per garantire unacrescita innovativa a lungo termine. La strategia dell’Osservatorio, vantaggiosa per tutti,consiste nel coinvolgere direttamente la comunità locale come primo obiettivo e, diconseguenza, ottenere una maggior accettazione sociale dell’industria alimentare edell’energia nella provincia di Cremona.

79 Agenda 21 è un piano d’azione generale che deve essere adottato a livello globale, nazionale e locale dalle organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, dai governi e dai principali gruppi in ogni ambito dove la presenza umana ha impatti sull’ambiente. Per ulteriori dettagli visitare il sito

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Allegato 4 - Agorà faccia a faccia a Bucarest, città pilota di UrbanWINS

A Bucarest i processi partecipativi si sono svolti in modo particolarmente positivo,con maggiori risultati rispetto a quanto inizialmente previsto. Ogni agorà era benrappresentata dalle parti interessate più importanti del settore della gestione dei rifiuti:autorità locali, aziende di riciclaggio, operatori per la nettezza urbana, ONG, imprese,programmi di EPR, istituti di ricerca, autorità nazionali, centri educativi, gruppi civici,associazioni professionali. Anche i membri rumeni del Comitato consultivo europeo (EAB) diUrbanWINS, il blogger dei cittadini delegato nell’ambito di UrbanWINS per la Romania enumerosi rappresentanti dei partner rumeni di UrbanWINS (Comune di Bucarest, Ecoteca,Ecotic, Environ, Romania Green Building Council, Global Innovation Solution) hannopartecipato ai dibattiti.

Questo interesse per l’agorà di UrbanWins è dipeso dal fatto che a Bucarest ilproblema dei rifiuti è un argomento “scottante” e le parti interessate del settore dei rifiuticercano sempre di promuovere le migliori soluzioni nonché di avere stretti contatti con leautorità pubbliche locali e per l’ambiente al fine di migliorare questo ambito.

I partecipanti venivano invitati a fornire un feedback dopo ogni agorà allo scopo dimigliorare i processi partecipativi.

TESTIMONIANZA DEL COMUNE DI BUCAREST

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Magdalena IUGA (responsabile del progetto UrbanWINS del Comune di Bucarest,direttore esecutivo dell’unità servizi pubblici presso lo stesso comune)

“Il Comune di Bucarest ha aderito aUrbanWINS come la città più grandedel partenariato ed è stato sostenutonel processo dai partner tecnicirumeni. Ci siamo incentrati sulprocesso partecipativo organizzandole agorà fisiche in modo da potertrarre tutte le informazioni possibilidalle esperienze delle partiinteressate nella prevenzione egestione dei rifiuti.

Per quanto ci riguarda, le agorà fisiche rappresentano un esempio di miglioriprassi realizzate sotto forma di processo annuale. Insieme ai partner tecnici e adun vasto numero di parti interessate abbiamo individuato i problemi, analizzatole possibili soluzioni con gli strumenti DPSIR, SWOT eTOWS e identificato un grannumero di possibili tattiche. È stato difficile definire le priorità scegliendonesolo 3; pertanto, abbiamo cercato di attuarne il maggior numero possibile con ilsupporto delle parti interessate disposte in tal senso. Sebbene sia stato unprocesso piuttosto lungo rispetto al periodo di attuazione, ne è valsa comunquela pena. Prevediamo di applicare lo stesso processo, con alcuni adeguamenti infuturo, per altre politiche non necessariamente legate alla prevenzione e allagestione dei rifiuti, seguendo lo stesso percorso: individuazione e analisi delproblema, individuazione di soluzioni e di partner per l’attuazione,l’elaborazione e il feedback di politiche, attuazione e monitoraggio con ilsupporto delle parti interessate. In particolare abbiamo apprezzato l’uso di unattivatore di comunità/facilitatore esterno nel processo.

Come raccomandazione per altri comuni interessati, per una città grande(Bucarest è la 6a città più grande dell’UE) il coinvolgimento di varie partiinteressate e di partner tecnici che sosterranno il processo partecipativo èessenziale. Nel caso di città più piccole, il processo partecipativo sperimentatoda UrbanWINS è piuttosto semplice e garantirà un corretto sostegno della societàcivile e delle parti interessate”.

I partecipanti alle agorà hanno apprezzato l’iniziativa di organizzare queste riunioniincentrate sull’individuazione di soluzioni concrete per la prevenzione e la gestione deirifiuti. Pertanto, molti partecipanti hanno deciso di essere coinvolti nell’attuazione delleazioni pilota di UrbanWINS di Bucarest (aziende per la nettezza urbana, imprese diraccolta, ONG, imprese private, autorità locali, centri educativi, gruppi civici, aziende diriciclaggio).

Per quanto riguarda il feedback positivo, i partecipanti hanno apprezzato i gruppi ei dibattiti tematici, l’iniziativa e l’approccio, l’esposizione dei pareri rappresentativi perdiversi settori di attività, la grande platea di persone/attori chiave, i gruppi di lavoro con

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diverse parti interessate, le azioni pilota, facilitatori e moderatore, l’attivatore dicomunità, il luogo, l’organizzazione, le misure prese dagli organizzatori per la riduzionedei rifiuti e un’adeguata gestione dei rifiuti (usando carta sottile e riciclata per idocumenti, cibi locali e freschi con poco confezionamento, senza piatti usa e getta).

Relativamente al feedback negativo, i partecipanti hanno ritenuto che alcunesessioni di lavoro erano durate troppo poco (in media ogni agorà era durata 4-5 ore), chegli argomenti di cui discutere nel periodo assegnato erano troppi e che alcuni moduli edocumenti usati nei gruppi di lavoro erano difficili da compilare in così breve tempo (adesempio moduli SWOT & TOWS).

Tra i loro suggerimenti si indicavano i seguenti elementi: organizzazione di agoràpermanenti al termine di UrbanWINS, ampliamento degli argomenti trattati nelle agorà eapprofondimento di questioni/azioni pratiche - come conseguire gli obiettivi proposti. Ipartecipanti hanno richiesto statistiche, il coinvolgimento concreto dei partecipanti convolontariato, la partecipazione dei decisori del Comune di Bucarest e del ministerodell’Ambiente, un dialogo continuo per discutere le priorità identificate con le istituzionicompetenti, una più ampia partecipazione delle autorità (parlamento e potere esecutivo),cittadini e operatori del settore dei rifiuti.

Tutte le relazioni delle agorà (che contengono le procedure di lavoro dettagliate ele informazioni pertinenti delle riunioni) sono consultabili sul sito delle agorà onlineall’indirizzo

La 1a “agorà” di UrbanWINS (dibattito) – Priorità della città in materia diconsumo delle risorse e prevenzione dei rifiuti si è tenuta il 6 giugno a ARCUBGabroveni, presso l’istituto , sotto l’egida del Comune di Bucarest. Gli obiettivi dell’eventoerano quelli di individuare le principali difficoltà nella gestione dei rifiuti e nelladefinizione di priorità e di indicatori per una pianificazione strategica circa la correttaprevenzione e gestione dei rifiuti. Hanno preso parte all’agorà 60 partecipanti.Ogni città pilota doveva individuarealmeno 3 priorità urbane su questioniambientali legate al consumo delle risorsee alla prevenzione dei rifiuti. Incrementodelle infrastrutture per la raccoltadifferenziata, attuazione del sistema“paghi quanto butti”, campagne educativee di sensibilizzazione, attuazione della raccolta differenziata,recupero energetico, applicazione di tassedi deposito, aumento delle ammende e deiprovvedimenti coercitivi, cogenerazione, incentivi per incrementare la raccoltadifferenziata erano alcune delle priorità proposte nella 1a agorà dai partecipanti alla riunione. Ipartecipanti hanno discusso le questioni principali relative alla gestione dei rifiuti aBucarest durante i gruppi di lavoro, con l’opportunità di individuare soluzioni, discutere evotare le questioni prioritarie che erano le più importanti in quel momento per la città.L’evento organizzato dal Comune di Bucarest e dagli altri cinque partner di UrbanWINS in

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Romania (Ecoteca, Ecotic, Environ, Romania Green Building Council, Global InnovationSolution) hanno aperto una serie di dibattiti pubblici - le agorà - organizzati nel 2017 e nel2018 per definire in modo partecipativo obiettivi e indicatori per il piano strategico diprevenzione e gestione dei rifiuti per Bucarest nell’ambito del progetto.

La 2a agorà faccia a faccia “Dalle priorità all’azione - Verso un quadro strategico perla prevenzione e la gestione dei rifiuti” si è tenuta il 17 dicembre 2017 a ArcubGabroveni – presso la “” Durante la 2a agorà è stata condotta un’analisi DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato,Impatto, Risposta) per le prime due delle tre priorità emerse:

- sensibilizzazione al tema della prevenzione e gestione dei rifiuti;

- incremento della raccolta differenziata dei rifiuti;

- prevenzione della produzione di rifiuti.I partecipanti sono stati invitati a formulare osservazioni e proposte in relazione alle

priorità emerse nella prima agorà e nelle riunioni interne nell’ambito del progetto (suobiettivi, determinanti, attuazione, pressioni, impatto ambientale, azioni proposte perl’attuazione delle priorità). Durante la seconda parte della riunione, i partecipanti sonostati invitati a sviluppare le azioni emerse dalla prima agorà e nelle riunioni interne tenutenell’ambito del progetto (farne una breve descrizione, presentare i flussi urbaniinfluenzati, i flussi urbani mirati, le parti interessate da coinvolgere nell’attuazione, leparti interessate che saranno influenzate dall’attuazione delle azioni e altre informazioniconsiderate pertinenti).

Nel corso di questo evento i partecipanti hanno analizzato le prime due priorità:I 22 partecipanti hanno lavorato su 6azioni, corrispondenti alle prime duepriorità definite durante la prima agorà edopo le riunioni interne organizzatenell’ambito del progetto dal comune.Forse il quadro DPSIR ha creato una certaconfusione in alcuni dei partecipanti, conpossibile limitazione della loro capacità diapportare contributi più specifici. Le ideeespresse erano piuttosto generali.Complessivamente i partecipanti erano 39.I 22 partecipanti all’agorà avevano presoparte anche alla prima riunione.

Il 3° dibattito (agorà)- “Dalle priorità alle azioni - Verso un piano strategico per laprevenzione e la gestione dei rifiuti”, si è tenuto il 9 novembre nello stesso luogo diquello precedente. La 3a agorà si è incentrata sullapresentazione e sul completamentodelle azioni proposte nella sessioneprecedente. La procedura era similea quella della seconda agorà, ma

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questa volta l’attenzione è stata rivolta alla Priorità 3 - Prevenzione della produzione dirifiuti, con i relativi obiettivi:O1. Prevenzione della produzione di rifiuti di imballaggi. O2. Prevenzione dei rifiuti alimentari.O3. Promozione degli appalti pubblici ecocompatibili con criteri per la prevenzione deirifiuti. O4. Prevenzione della produzione di rifiuti in grandi spazi commerciali.Al dibattito sono intervenuti 37 partecipanti, la maggior parte dei quali aveva preso parteai primi due dibattiti (agorà del 6 giugno e dell’11 ottobre 2017). Complessivamente ipartecipanti erano 51. I partecipanti hanno compilato elenchi di azioni per due priorità discusse nella riunioneprecedente (sensibilizzazione al tema della prevenzione e gestione dei rifiuti, incrementodel tasso di raccolta differenziata dei rifiuti) e hanno discusso la terza priorità(prevenzione della produzione di rifiuti) stabilite dal Comune di Bucarest in seguito allaprima agorà e all’analisi interna effettuata. Alla fine della riunione i partecipanti al dibattito sono stati incoraggiati a presentareproposte concrete di attività (contenenti un piano d’azione, un bilancio, ecc.) airappresentanti del comune con un efficace partenariato nell’ambito di UrbanWINS cheaffronta la prevenzione e la corretta gestione dei rifiuti nella città di Bucarest.

Alla 4a agorà – “Dalle priorità alle azioni - Verso un piano strategico per laprevenzione e la gestione dei rifiuti”, svoltasi l’11 dicembre 2017 presso ArcubGabroveni, i partecipanti hanno analizzato le azioni della precedente agorà in base allemetodologie SWOT (punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce) e TOWS(SO - strategia maxi-maxi, WO - strategia mini-maxi, ST - strategia maxi-mini, WT -strategia mini-mini).

Durante questo dibattito i partecipanti sono stati suddivisi in gruppi di lavoro e hannorealizzato l’analisi TOWS per le azioni presentate, che erano state analizzate dal punto divista SWOT. Sono state analizzate 13proposte di azione, individuate nelleprime tre agorà, secondo lemetodologie SWOT e TOWS. I partnerrumeni di UrbanWins hanno preparatoschede SWOT provvisorie esuccessivamente i partecipanti lehanno controllate, inserendoviaggiunte e proseguendo con l’analisiTOWS.Nell’analisi TOWS i partecipanti hannocompletato:

- le strategie proposte per massimizzare le opportunità e i punti di forza delle azionianalizzate;

- le proposte di strategie intese a minimizzare le minacce e i punti di debolezza diqueste azioni.

Al dibattito sono intervenuti 38 partecipanti, la maggior parte dei quali aveva preso parteai primi tre dibattiti (agorà del 6 giugno, dell’11 ottobre e del 9 novembre 2017).

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Ancora una volta è stata sottolineata l’importanza del supporto dei partecipanti, siaattraverso il monitoraggio sia, soprattutto, mediante il loro effettivo coinvolgimento nelleazioni, risultato che non avrebbe potuto essere raggiunto esclusivamente dal Comune diBucarest. L’intenzione è quella di continuare a lavorare con le parti interessate, poiché illoro contributo è molto importante ai fini del progetto.

Durante la 5a agorà –”Dal quadro di pianificazione strategica al piano d’azionestrategico locale”, svoltasi il 13 marzo 2018, queste azioni sono state analizzate conattenzione e sono state stabilite le 6 azioni più importanti da attuare a Bucarestnell’ambito del piano d’azione strategico avviato dal comune Bucarest e dai suoi partner.(Piano d’azione strategico locale - LSAP).I partecipanti sono stati invitati a definire una gerarchia delle azioni per il piano d’azionestrategico locale. Questo processo si è concluso con la compilazione di schede di voto; ipartecipanti hanno potuto scegliere 6 azioni tra le 14 proposte.A seguito della votazione, le 6 azioni scelte dai partecipanti sono risultate le seguenti:1° posto - Sviluppo di una piattaforma per i punti di raccolta differenziata a Bucarestbasata sulla piattaforma esistenteErrore. Riferimento a collegamento ipertestuale nonvalido.2° posto – Miglioramento del tasso di raccolta differenziata “alla fonte” sviluppando unpartenariato tra il Comune di Bucarest, gli operatori e le associazioni di residenti/cittadini

per la corretta attuazione deiprogrammi - 75 punti; 3° posto - Sviluppo e attuazione di unacampagna di sensibilizzazione eprevenzione della produzione di rifiutinegli istituti formativi - 61 punti; 4° posto - Sviluppo di centri comunalipilota per la raccolta differenziata deirifiuti - 55 punti; 5° posto – Sviluppo di una piattaformaonline per la raccolta di dati sullagestione dei rifiuti da costruzione edemolizione ai fini di un miglioremonitoraggio - 49 punti;

6° posto – Attuazione di progetti pilota per la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti ineventi pubblici organizzati dal Comune di Bucarest - 36 punti. Il consorzio per il progetto UrbanWINS sostiene l’attuazione di altre 2 azioni per laprevenzione della produzione di rifiuti in relazione al metabolismo urbano;7° posto - Sistema integrato (pilota) di raccolta differenziata “zero rifiuti” (rifiutiriciclabili e alimentari) in unità della catena alimentare (ad esempio ristoranti, servizi dicatering) -30 punti; 8° posto - Gruppo di lavoro con il Comune di Bucarest per promuovere gli acquisti verdinelle istituzioni pubbliche - 22 punti.Le 8 azioni sono attualmente realizzate dal Comune di Bucarest con il supporto dei partnerdi UrbanWINS menzionati sopra.

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Erano presenti al dibattito 42 partecipanti in tutto, la maggior parte dei quali aveva presoparte ai primi quattro dibattiti (6 giugno, 11 ottobre, 9 novembre e 11 dicembre).

La 6a agorà faccia a faccia “Pianificazione delle azioni concrete da attuare nel 2018 e2019”Nell’ambito delle precedenti agorà erano stati individuati e discussi i principali problemilegati alla prevenzione e alla gestione dei rifiuti in Romania, nonché le possibili priorità daconsiderare da parte del Comune di Bucarest per risolverli (insieme ai partecipanti alleagorà) attraverso una serie di azioni. Queste azioni poi erano state analizzate a fondo e siera stabilito quali fossero le più importanti da attuare a Bucarest nel contesto di un pianod’azione strategico preparato dal comune di questa città e dai suoi partner.Successivamente al voto (da parte dei partecipanti alla 5a agorà e a quella online), sonostate selezionate 8 azioni, che erano state analizzate in dettaglio durante la 6a agoràfaccia a faccia, insieme agli strumenti utilizzabili per la loro attuazione a Bucarestnell’ambito di un piano d’azione strategico locale preparato dal Comune di Bucarest,partner del progetto e partecipanti alle agorà.

Alla 6a agorà sono stati elaborati i piani d’azione per le 8 priorità individuate e sottopostea votazione delle parti interessate di Bucarest nelle precedenti agorà.

Dopo la classificazione e l’analisi elle azioni attraverso una metodologia comparativa - lametodologia di controllo delprogetto, sono emerse le prime 3azioni da attuare come azioni pilota:

1. Di tipo informativo/disensibilizzazione: promozione dicampagne di sensibilizzazione allaprevenzione dei rifiuti pressocentri educativi a Bucarest (32punti).

2. Di tipo regolamentare: creazionedi un sistema integrato pilota“zero rifiuti” per la raccoltadifferenziata dei rifiuti riciclabili e alimentari nel settore della ristorazione (adesempio ristoranti, servizi di catering) nel centro storico di Bucarest (31 punti).

3. Di tipo promozionale/volontario: sviluppo di progetti pilota per la raccoltadifferenziata dei rifiuti prodotti in eventi pubblici organizzati dal Comune di Bucarest(32 punti).

Queste azioni rientrano nel piano d’azione strategico locale (LSAP), sono attuate in unbreve periodo (1 anno) e continueranno successivamente. I partecipanti sono stati invitatia trasmettere eventuali altre opinioni, idee e suggerimenti relativi alle azioni analizzate aipartner di UrbanWINS tramite e-mail o nell’agorà online.I partecipanti presenti a questo dibattito erano complessivamente 65.

La 7a agorà faccia a faccia “Valutazione di azioni pilota”Ulteriori analisi e una procedura di votazione attraverso 5 sessioni faccia a faccia e agoràonline; sono state selezionate e analizzate 8 azioni in dettaglio durante la 6a agorà faccia a

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faccia, insieme agli strumenti utilizzabili per la loro attuazione a Bucarest nell’ambito diun piano d’azione strategico locale preparato dal Comune di Bucarest, partner delprogetto e partecipanti all’agorà.Questo processo ha comportato la selezione di 3 azioni pilota (e di altre 5 azioni di talsorta) a fini di attuazione e monitoraggio nel periodo 2018-2019 nonché per la valutazionefinale alla conclusione del progetto UrbanWINS.

Durante la 7a agorà faccia a faccia queste azioni sono state analizzate considerando cosasi dovrebbe valutare (come e quando) e quali sono i risultati attesi.Alla 7a agorà i piani delle azioni pilotasono stati valutati dai partecipanti, iquali stanno assumendo i loro ruoli diparti interessate che contribuirannoall’attuazione delle azioni.È stata stabilita con chiarezza lamaggior parte dei compiti principali esecondari, con dettagli quanto atempistica, responsabilità e valutazioneperiodica, mentre altri sono stati fissatisolo in termini generali, perchédipendono da terze parti (come addettialla raccolta dei rifiuti non presenti alla7a agorà, organizzatori di eventi o altre imprese contattati durante il periodo diattuazione).

Il feedback generale fornito dai partecipanti indica il loro desiderio di esserecoinvolti in queste azioni importanti, ma anche impegnative, con l’impegno a migliorarel’ambiente a Bucarest, partecipare alle attività di sensibilizzazione ed essere membri diteam che creano le premesse delle migliori prassi.

Erano presenti al dibattito complessivamente 29 partecipanti, la maggior parte deiquali aveva preso parte ai 6 dibattiti precedenti (6 giugno, 11 ottobre, 9 novembre e 11dicembre 2017 nonché 13 marzo e 25 aprile 2018).

Il fatto che le azioni pilota siano inserite nel piano d’azione strategico locale diBucarest (con periodo di attuazione 2018 - 2019 e successiva continuazione) rappresentaun esempio eccellente dell’approccio partecipativo promosso dal progetto UrbanWINS. Leparti interessate come il comune, altre autorità locali, imprese di gestione dei rifiuti,imprese locali, ONG e cittadini hanno dimostrato di sapere offrire il loro preziosocontributo alle azioni comuni.

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