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TO.22.08.17 AL CSM COMMISIONE DISCIPLINARE Al dr.Paolo Borgna PM a Torino Al dr.Giuseppe Pignatone procuratore di Roma Il sottoscritto Marco Bava nato a Torino il 07.09.1957 residente in Castiglione T.se str.S.Martino 48/5 10090 Castiglione T.se tel:3893399999 Espone quanto segue: Come mai scrivo questo esposto ? Nella mia ricerca della verita’ sulla morte del mio amico Edoardo Agnelli la maggior opposizione ed ostilità che ho avuto e’ stata quella dei procuratori che si sono alternati a Torino alla procura della repubblica ed a quella generale. In particolare sono stato pesantemente perseguitato attraverso la querela della Fiat su quanto da me detto all’assemblea Fiat del 27.03.2008 e che verteva anche sulla morte di E.A non sufficientemente vigilato dalla sicurezza Fiat. Le persecuzioni oggettivamente testimoniate dalle sentenze allegate alla presente di fatto mi imputano un reato assai soggettivo “dissenzienza nell’assemblea degli azionisti Fiat da parte di chi vuole far valere i propri diritti”. Reato di cui la Cassazione ha di fatto richiesto la mia condanna ottenendola dalla IV sezione della Corte d’appello di Torino anche contro la normativa che non prevede la condanna al risarcimento della parte civile nella prescrizione in caso di assoluzione il 1° e 2° grado. 1

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TO.22.08.17

AL CSM COMMISIONE DISCIPLINAREAl dr.Paolo Borgna PM a TorinoAl dr.Giuseppe Pignatone procuratore di Roma

Il sottoscritto Marco Bava nato a Torino il 07.09.1957 residente in Castiglione T.se str.S.Martino 48/5 10090 Castiglione T.se tel:3893399999

Espone quanto segue:

Come mai scrivo questo esposto ?Nella mia ricerca della verita’ sulla morte del mio amico Edoardo Agnelli la maggior opposizione ed ostilità che ho avuto e’ stata quella dei procuratori che si sono alternati a Torino alla procura della repubblica ed a quella generale.In particolare sono stato pesantemente perseguitato attraverso la querela della Fiat su quanto da me detto all’assemblea Fiat del 27.03.2008 e che verteva anche sulla morte di E.A non sufficientemente vigilato dalla sicurezza Fiat.Le persecuzioni oggettivamente testimoniate dalle sentenze allegate alla presente di fatto mi imputano un reato assai soggettivo “dissenzienza nell’assemblea degli azionisti Fiat da parte di chi vuole far valere i propri diritti”. Reato di cui la Cassazione ha di fatto richiesto la mia condanna ottenendola dalla IV sezione della Corte d’appello di Torino anche contro la normativa che non prevede la condanna al risarcimento della parte civile nella prescrizione in caso di assoluzione il 1° e 2° grado. Altri giudici torinesi del tribunale delle imprese , ritengono corretto l’allontanamento di un socio da parte della digos , su ordine del presidente della Fiat, impedendogli il diritto di voto , ritenendo un reato dire cio’ che un socio pensa arrivandolo a definire in un pubblico convegno un disturbatore .Comunque mi limiterò ad esporre i fatti nonostante la mia fiducia della giustizia sia scesa sotto 0.

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Querela Fiat nei miei confronti per aver sostenuto nell’assemblea degli azionisti del 27.03.88 che Edoardo AGNELLI e’ stato ucciso e che vigilanti della Fiat sono colpevoli di omessa vigilanza. Premesso che il reato di omessa vigilanza nei confronti di adulto non sussiste , una querela fatta nei miei confronti da Marchionne per diffamazione e’ stato fin dall’inizio un procedimento incardinato su errori procedurali commessi dal pm Tibone e mai censurati dal procuratore Caselli e da quello generale Maddalena. In primo luogo mi fu addebitato il reato di diffamazione quando sarebbe stato corretto quello di ingiuria in quanto Marchionne era presente quando dissi alcune frasi di critica e dissenso sul suo operato. In secondo luogo le indagini iniziarono con interrogatori dopo 6 mesi senza che fosse mai stato chiesta alcuna proroga e quindi che la stessa fosse mai stata concessa.In terzo luogo gli interrogatori dei funzionari Fiat : Boschetti, Di giusto, J Elkan, Perlo da parte della digos non avvennero noi locali della stessa o in altri uffici pubblici ma in quelli della sicurezza Fiat SIRIO-ORIONE.Il giudice competente per il reato di ingiuria-diffamazione e’ quello di pace non quello monocratico.Tutto cio’ fu comunque equamente superato da 2 coraggiose assoluzioni in 1° e 2° grado da parte del tribunale penale di Torino che probabilmente costarono la carriera ai sui coraggiosi estensori.Come ho gia’ anticipato sia la Cassazione sia la IV Sez della Corte d’Appello penale ribaltarono il giudizio sino a condannarmi a pagare 12.000 euro di provvisionale alla Fiat.In circa 8 anni nessun giudice ha mai considerato degna di indagine il possibile omicidio di Edoardo Agnelli nonostante siano stati scritti 4 libri e trasmesse 2 trasmissioni televisive sul tema.In sintesi la Corte d’Appello di Torino mi condanna a pagare 12.000 euro alla Fiat perche’ la mia ipotesi di omicidio di E.A avrebbe diffamato la Fiat nonostante tutto cio’ non sia provato, nelle motivazioni delle sentenze allegate, da alcun nesso causale in quanto fra E.A e la FIAT del 2008 , non vi era alcun rapporto.

Come ai Edoardo e’ morto ?

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E.A venne trovato morto il 15.11.2000 quando ai vertici della FIAT vi erano FRESCO e CANTARELLA che uscirono nel 2002 a cui succedettero Umberto Agnelli e Galateri e poi Morchio succedette a Galateri, e Montezemolo a U.A nel 2004 anno in cui arrivo’ anche il presunto diffamato Marchionne.Quindi stiamo parlando di 3 Fiat precedenti a quelle del 2008 di Montezemolo e Marchionne.Inoltre E.A non ha mai avuto alcun rapporto con Fiat oltre a possederne 1 azione come me in piu’ era oggetto della vigilanza privata Fiat perche’ figlio del presidente G.A. Come lo erano altri membri della famiglia come Umberto, Marella ecc.A questo proposito il testo sulle leggi di pubblica sicurezza vietano la costituzione di una polizia privata che tuteli le persone come di fatto ha fatto e fa l’Orione. Ma tutto, ovviamente, cio’ non e’ mai stato fatto rilevare come reato nei confronti della Fiat da nessuno dei PM che si sono occupati delle mie vicende.L’Orione era incaricata di tutelare la sicurezza di E.A . Il padre G.A l’aveva infatti denominata , con me, “angeli custodi”.Io credo che per definizione gli “angeli custodi” non abbandonino mai il “custodito” . Infatti questa sicurezza aveva turni 0/24 ma guardacaso al momento del presunto suicidio Edoardo non aveva alcun vigilante, perche’ secondo gli stessi li aveva rifiutati senza alcun supporto documentale scritto .Inoltre le testimonianze delle scorte che se ne stanno a casa invece di seguire E.A sono di telefonate sino alle 10 del mattino quando il pastore Luigi Asteggiano , mi riferisce del ritrovamento del cadavere di E.A alle ore 8.30/9 del mattino.Le ultime 200 pagine del libro di Gigi Moncalvo “ Misteri di casa agnelli “ contengono altre prove dell’omicidio di E.A . Questo libro e’ stato indicato anche fra le prove a mio discarico nel procedimento persecutorio nei miei confronti delle procure di Torino ma e’ stato totalmente ignorato dalla Corte d’Appello orientata da una Cassazione che e’ andata ben oltre le sue competenze entrando nel merito di una sentenza quando avrebbe dovuto occuparsi solo della parte formale, cioe’ procedurale.Stessa sorte e’ toccata ai miei esposti sia sulla richiesta di riapertura delle indagini sulla morte di Edoardo ipotizzando che la stessa sia avvenuta non in

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Mondovi ma a Torino nella sua abitazione in strada antica di Revigliasco, sia alla querela di diffamazione nei confronti di Loredana Berte per quanto scritto su E.A nel suo libro , sia alla mia richiesta di incontro con il procuratore Spataro al fine di esporre quanto cerco qui di fare.In particolare il mio esposto sull’ipotesi che l’omicidio di Edoardo presso la sua abitazione in Torino , si fonda sulla incompatibilità delle lesioni da una caduta da 90 metri, rilevate non dall’autopsia ma su rilievi sommari, e che invece sarebbero compatibili con una caduta dal muretto di casa alto circa 5 metri.Inoltre nessuna impronta digitale e’ stata rilevata sull’auto, per cui e’ chiaro che le stesse sono state cancellate.Rilievo che avrebbe dovuto perlomeno far sorgere qualche dubbio al questore di Torino Nicola Cavalieri , che invece , nonostante formalmente incompetente per territorio, avvallo’ fin dall’inizio l’ipotesi del suicidio senza risultino indagini su quella dell’omicidio sul suo territorio.Inoltre un problema di deambulazione di E.A provocato da un recente infortunio, rendeva difficile , quasi impossibile, per Edoardo scavalcare il guardrail di protezione dell’autostrada. A questo proposito la digos di Torino incaricata delle indagini non ha mai fatto la prova del manichino ne’ il giudice di Mondavi ordino’ l’autopsia . Allo stato attuale posso affermare che non vi e’ nel fascicolo della morte di E.A alcuna prova del suo suicidio mentre vi sono molti indizi dell’omicidio premeditato su cui le indagini non hanno indagato per esempio sui tabulati del telepass che indicano dei passaggi sul tratto Torino-Fossano nei giorni precedenti l’omicidio . Per il PM di Mondovi e’ la prova della premeditazione del suicidio, per me potrebbe essere quella dell’omicidio in quanto E.A non era uso a fare prove percorso o ricognizioni come e’ nella prassi delle scorte. Sempre nel fascicolo non esistono prove scritte che E.A avesse voluto uscire da solo e senza scorta. Nessun documento firmato attesta tale volontà di interrompere un servizio per di piu’ predisposto dal padre G.A nonche’ presidente della FIAT di cui la scorta era dipendente. Quindi E.A non poteva rinunciare alla scorta perche’ la stessa dipendeva dal padre che non ha mai firmato alcun documento di scarico di responsabilità nei confronti della scorta che non seguendo E.A e’ venuta meno ai suoi obblighi professionali . Ma nonostante queste mancanze nessun provvedimento fu preso nei confronti della scorta di Edoardo che anzi fini a casa di G.A per riconoscenza e sia tutela.

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Sempre dai telepass emerge che l’auto di E.A , che chiunque avrebbe potuto guidare, come ho fatto io stesso, entra ed esce 2 volte sull’autostrada Torino Savona prima di essere fermata per (simulare) il suicidio con il motore acceso sul viadotto Romano (generale dei carabinieri amico di E.A morto per l’ esplosione di un elicottero dei carabinieri, sulle cui indagini non sono riuscito a reperire informazioni. Segreto di stato ? ).La mia tesi e’ invece che chi stava guidando la CROMA di E.A abbia agganciato un’auto che aveva depositato il corpo di E.A sotto il viadotto per salirci sopra dopo aver lasciato l’auto di E.A sul viadotto stesso.Inoltre nel fascicolo sulla morte di E.A viene citata e pseudo fotografata una impronta sul terreno ma non vengono fatti rilievi simulati con il manichino. Gli orari di ritrovamento del corpo di E.A da parte del pastore Luigi Asteggiano 830, non collima con le telefonate dichiarate dalla scorta 10.00.Come abbiamo gia’ detto il libro di Gigi Moncalvo Agnelli Segreti documenta molti fatti da pagina 315 a pag 515 , che qui vorrei illustrare meglio in base alle mie conoscenze:pag.315 : Perche’ Gabriele Galateri sostiene che una enorme responsabilità nella vicenda di Edoardo c’e’ l’ha Gabetti che mai nessuno ha interrogato ?

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I miei rapporti con Edoardo.La mia conoscenza con E.A avviene nel settembre 1986 nel corso dell’assemblea degli azionisti IFI , la finanziaria quotata in borsa che controllava la FIAT, dove resi noto per primo della costituzione della Giovanni Agnelli srl , cosa che non conosceva . E.A mi chiese i documenti , cosa che gli feci avere. Nel novembre successivo E.A concede ad Assisi un’intervista a L’Espresso e Panorama dove rivendica il suo diritto alla successione nella proprietà della FIAT e di fatto mi indica (senza nominarmi) come “cuscinetto fra la proprietà e gli amministratori”.Con questa sua dichiarazione firma la sua condanna a morte perche’ da qui nasce una collaborazione fra di noi che termina con la sua morte il 15.11.2000. L’ultimo incontro lo abbiamo ai primi di novembre del 2000 quando Edoardo mi convoca a casa sua e mi informa che suo padre e Franzo Grande Stevens volevano nuovamente che lui firmasse le carte gia’ firmate da sua sorella , con cui la stessa di fatto accettava di farsi estromettere dalla successione Dicembre che e’ il pivot dell’impero Agnelli. Io gli suggerii di non firmare e di andare a trovare insieme suo padre. Due giorni prima del suo omicidio mi richiamo’ al telefono per richiedermi una indicazione stradale e confermarmi che aveva chiesto l’incontro con suo padre .Ecco perche’ ritengo che questa sua volontà di non accettare la sua estromissione dalla successione possa essere il movente dell’omicidio di cui illustro le prove come vengono riportate nel libro gia’ citato di Gigi Moncalvo Agnelli Segreti.Pag.332: “Non e’ escluso che Gabetti abbia consigliato a G.A l’accomandita dopo le dichiarazioni di Assisi di EA (aprile 1987)”.Pag.335: “E.A viene arrestato per droga a Malindi , ma e’ solo una trappola per fargli pagare una tangente ai poliziotti corrotti”. E.A al suo rientro in ITALIA da Malindi viene rinchiuso a Villa Bona da lui poi ribattezzata Villa Sole , in strada Antica di Revigliasco 45, a pochi centinaia di metri da Villa Frescot in str.S.Vito Revigliasco 256 , dove allora viveva l’Avvocato ed ora ci vive Jaki . Dopo alcuni giorni di isolamento Edoardo riesce a telefonarmi dicendo che e’ rinchiuso li. Io chiamo G.A gli dico che non puo’ sequestrare Edoardo e lui mi dice di chiamare il suo autista per venirmi a prendere . Io chiamo Daloja (l’autista

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dell’Avvocato) che mi dice di farmi portare su da un taxi. Lo faccio ed arrivato a casa dell’Avvocato trovo un’altra auto che mi porta a Villa Sole dove incontro Edoardo. Da quel momento divento il mediatore dei suoi rapporti con il padre . Tale mediazione consisteva nell’organizzare ed essere discretamente presente agli incontri fra Edoardo e l’Avvocato. Tale ruolo fini il S.GIOVANNI , onomastico dell’Avvocato di un anno dopo quando attaccai per circa 60 minuti, pesantemente G.A , a casa di Edoardo in sua presenza, a causa delle colpe che, secondo me aveva nei suoi confronti. Lui non replico mai, tornando a casa alle 15 dopo essere arrivato alle 13.30 , senza mangiare, cosi mi disse Edoardo, mi sostitui’ di fatto con Alberto Bini che si occupava prima di tossicodipendenti e poi, dopo 3 mesi dall’omicidio di Edoardo divenne dirigente Fiat presso la società Faros per il reclutamento del personale. In seguito Alberto Bini e’ diventato uomo di fiducia di Margherita per la ristrutturazione di “villa sole” costata circa 2 milioni di euro con i permessi intestati proprio a lui. Questa e’ l’ennessima prova della distanza fra Edoardo e Margherita.Sempre dopo la morte di Edoardo gran parte del personale della sicurezza (mancata) passo’ a Frescot, abitazione privata di G.A.Pag.341: “Gia’ nel 1999 si tenta da parte di G.A di dare la parte di eredita’ di E.A alla sorella Margherita come se lui fosse gia’ considerato morto.” A proposito dei rapporti fra Edoardo e Margherita non erano affatto buoni in quanto lui considerava sua sorella molto interessata al denaro. Lei si giustificava dicendo che lo faceva per i suoi 8 figli per cui quando Jaky e Lapo entrarono in Fiat lei gli disse “meno 2” suppongo da mantenere. I PROBLEMI di Lapo ci erano ben noti in quanto piu’ volte Edoardo mi riferì che Lapo fosse sospettato di furti a casa dell’Avvocato. Dopo la morte di Edoardo io cercai un contatto con Jaky e Lapo ma ebbi solo un’incontro in strada a Moncalieri una domenica pomeriggio al quale arrivavano con un ritardo ingiustificato di ore. Gli illustrai la Dicembre ed il suo ruolo di pivot nel gruppo Agnelli , mi parve che non ne sapessero molto, e poi non ebbi piu’ rapporti privati con loro, ma solo pubblici con Jaky che nel 2014 arrivo a farmi portare via dalla digos all’assemblea degli azionisti Fiat , impedendomi il diritto di voto con l’assoluzione del tribunale delle imprese di Torino con relatore Scotti che poi venne promosso in cassazione.Pag.345:

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Il 15.01.1998 E.A rilascia un’intervista sul Manifesto contro la nomina di Jaky nel cda della FIAT . Questa intervista mi fu proposta da Repubblica ma poi fu girata a Griseri allora del Manifesto e che poi, dopo quest’intervista, passo’ a Repubblica che apparteneva a Carlo De Benedetti e Carlo Caracciolo zio di Edoardo. Ho sempre rimproverato ad entrambi la mancanza di una versa e propria inchiesta giornalistica sulla morte di Edoardo. Griseri tratto’ infatti la morte di Edoardo come giornalista di Repubblica senza fare alcuna inchiesta , cosa che ha fatto piu’ volte su molti argomenti , limitandosi a dare molto spazio ad Alberto Bini sulla cui amicizia piu’ volte Edoardo mi aveva manifestato perplessita’ in quanto tra l’altro prendeva un rimborso spese di 500 mila lire al mese, cosa che io non ho mai avuto.Pag.346:E.A si era opposto all’adozione del nipote Jaky ed il padre non poteva adottarlo senza l’assenso del figlio vivo.Infatti quando Edoardo fu ucciso tre erano e i temi sul tavolo da discutere fra Edoardo , me e G.A : la sostituzione di Cantarella con Quadrino alla carica di AD FIAT, la non adozione di Jaky, e l’uscita dalla Dicembre di tutti gli estranei alla famiglia (GABETTI, GRANDE STEVENS CRISTINA E FRANZO, CESARE FERRERO) e quindi l’ingresso di Edoardo con la sua quota legittima del 25%.Sull’adozione di Jaky lo stesso , dopo la morte di Edoardo mi disse “visto che non e’ avvenuta” ed infatti ritengo che lui si sia opposto. Cantarella di fatto usci dopo la morte di Edoardo nel 2001 , ma non gli subentrò Quadrino, e gli estranei alla famiglia continuano a stare nella Dicembre da cui e’ invece uscita Margherita come io avevo previsto ad Edoardo. Per evitare che Margherita firmasse il contratto della Dicembre Edoardo mi chiese di chiamarla dandomi il suo numero di telefono. La chiamai ma mise giu’ il telefono. Successivamente incontrai i suoi legali per la causa dell’eredita’ e mi offrii di testimoniare che di fatto erano Gabetti e Bormida a tenere la cassa di casa Agnelli in cambio della riesumazione del corpo di Edoardo , cosa che richiedo anche qui come inizio delle indagini vere sulla morte di Edoardo. Lei non accetto’.Pag.352-356La “gabbia” della Dicembre era strutturata in modo tale che se Edoardo avesse firmato il suo ingresso avrebbe sottoscritto un contratto che lo avrebbe privato dei diritti successori del 25% in quanto l’art.7 (consolidamento vincolato)

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veniva superato di diritto con la successione e l’art.8 (poteri vincolati) era modificabile con la maggioranza del possesso di E.A , Margherita e Marella.Ecco un possibile movente per la morte di Edoardo e Margherita no, ed altri potrebbero temere di fare la fine di Edoardo qualora infrangessero le regole dello statuto della Dicembre società semplice della cui esistenza il pm di Mondovi Bausone , da me gia’ denunciato a questo CSM, non credette quando ne parlai nel mio interrogatorio.

La lettera di Monaco, 17.07.1996

Pag.359 :Nel luglio 1996 l’Avvocato era in clinica a Montecarlo per una delicata operazione cardiaca, mi recai nella clinica nell’intento di fargli una visita, ma salendo nella su camera mi incrociai con Jaky ed altri , forse ci salutammo e forse chiesi notizie di G.A , ma decisi di non proseguire il percorso verso la camera che mi era stata indicata dalla receptions, limitandomi a lasciagli dei libri in portineria. Questo basto’ per fare scattare una serie di “disposizioni di ultime volontà’” assai discutibili ed impugnabili in quanto la sola quota della Dicembre spettante ad E.A , circa il 32%, non avrebbe trovato alcuna compensazione in altri beni disponibili di G.A. Pag.363:Ecco perche’ la morte di E.A diventa “provvidenziale” . A questo proposito ricordo una frase che mi disse donna Marella “Mio marito fa quello che dico io”.Il rapporto fra Gabetti e Marella e’ molto forte a tal punto che mi disse che ”Gabetti e’ innamorato di mio marito”.E.A mi disse che la scelta di Jaky come presidente della Fiat al posto di Giovanni Alberto fu proposta a G.A da Marella per non perdere i privilegi che aveva come moglie del presidente della FIAT prima e poi nonna del futuro presidente. Pochi mesi prima G.A mi aveva convocato a casa sua per dirmi che la scelta della successione era ricaduta su Giovanni Alberto e che mi chiedeva di spiegarlo ad Edoardo. Io gli risposi che non sarebbe esistito alcun problema. Infatti Edoardo per dimostrare tutta la sua vicinanza a Giovanni Alberto passava da Varramista , vicino a Pontedera, tutte le volte che andava e tornava da Roma. Inoltre mensilmente con Giovanni Alberto facevamo una lunga telefonata per fare il punto sulla Fiat oppure se veniva a Torino ci si vedeva. Lui

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era molto restio a ricoprire il ruolo di Presidente della Fiat , diceva che gli bastava la sua Piaggio, ma acconsenti a fare un percorso di formazione alla carica attraverso la frequentazione di Romiti, a cui suggerei di assistere Giovanni Alberto , per introdurlo al meglio in Fiat. Non fu facile ma mentre il percorso si stava avviando intervenne il giornalista Alan Fridman che secondo Edoardo era pagato dall’IFI o IFINT , che facevano capo a Gabetti, che con una intervista a Giovanni Alberto rese pubbliche le sue critiche a Mediobanca. Cio’ fece bruciare Giovanni Alberto in favore di Jaky come voleva Marella, secondo Edoardo, che sosteneva che se la presidenza della Fiat fosse passata all’ala di Umberto lei avrebbe perso il privilegi della moglie del presidente e che riteneva avrebbe mantenuto come nonna del presidente. Giovanni Alberto mi disse una frase che ripetetti in assemblea Fiat del giugno 1998 quando entro’ in cda al suo posto proprio Jaky :”in casa Agnelli sino a 30 anni si pensa con la testa altrui”. In quella sede G.A mi risposte che con questa frase avevo compiuto la bassezza peggiore riportando la frase di chi non c’era piu’. Gli risposi sfidandolo a dimostrare il contrario. U.A questa volta rimase fuori. Chi tace acconsente.Pag.365:Quindi E.A prima si oppose ad accettare le clausole vessatorie della Dicembre, poi a dare il cognome Agnelli a Jaky ma soprattutto E.A aveva pessimi rapporti con Henry Kissinger , l’uomo che aveva preannunciato ad Aldo Moro che avrebbe fatto una pessima fine. Ma tutto cio’ non e’ bastato al questore di Torino Cavaliere , al capo della digos Sarlo , al pm di Mondovi Bausone, a quelli di Torino Tibone, Caselli e Maddalena per fare delle indagini approfondite sulla morte di Edoardo.Pag. 368:Dal giugno 1998 all’ottobre 2000 i miei rapporti con Edoardo furono solo telefonici in quanto mi disse che riteneva di non poter sopportare le pressioni che vennero esercitate su di lui dopo l’assemblea Fiat del giugno 98 , durante la quale lessi e sostenni un’intervento contro l’ingresso di Jaky in cda scritto da E.A.Come ho gia’ detto G.A mi risposte direttamente in assemblea con un certo clamore mediatico che mise sotto pressione Edoardo .In cambio della sua accondiscendenza il padre gli lega nel testamento Villa Sole dove gia’ abitava (strada Antica di Revigliasco 45 Torino) e dove potrebbe

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essere stato ucciso forse con una dose elevata di metadone che stava nel frigo nella scorta al pt.Sulla tesi della digos (anche scorta dell’Avvocato), che Edoardo avrebbe fatto le prove percorso ho gia’ detto che sono invece secondo me la prova delle premeditazione di chi poteva avere accesso al telepass e che quindi potrebbe essere complice dell’omicidio. Inoltre la digos di Torino effettua anche la perquisizione di Villa Sole dove nonostante fosse fatto notorio che Edoardo fosse un grafomane non rinviene alcuno scritto sulle ragioni di un improbabile suicidio.

Le contraddizioni della IV sez della Corte d’Appello penale di Torino.L’apice delle contraddizioni sull’omicidio di Edoardo e’ contenuto nella sentenza della IV sez della Corte d’Appello penale di Torino, qui allegata, quando mi condanna al risarcimento danni alla Fiat su istanza della stessa come parte civile nella querela di Marchionne per aver detto nell’assemblea FIAT del 27.03.2008 che E.A e’ stato ucciso , senza accostare minimamente la Fiat a tale omicidio e nonostante in vita la stessa FIAT abbia sempre preso le distanze dallo stesso Edoardo. Neppure le motivazioni di questa sentenza spiegano come abbia mai accostato la FIAT di Marchionne all’omicidio di E.A. Infatti le omissioni della scorta di Edoardo sono personali e ben argomentate dalle motivazioni delle sentenze di 1° e 2° ( qui allegate).Pag.389:In seguito al mio allontanamento da parte della digos , il cui capo e poi stato trasferito in Usa, dove la Fiat ha acquisito la Chrysler, a gestire la sicurezza dell’ambasciata italiana , nel corso dell’assemblea degli azionisti Fiat del 2014 i pm Colace e Guariniello archiviarono a tempo di record la mia denuncia di violenza privata nei confronti del presidente della Fiat che diede ordini alla digos di allontanarmi ed agli agenti della digos che avevano eseguito un ordine perlomeno improprio abusando del loro potere, mentre tutt’ora e’ aperto nei miei confronti un procedimento per disturbo alla quiete pubblica su denuncia della Polizia di STATO. Nonostante i locali dell’assemblea fossero un luogo privato in cui avevo il diritto di parlare, ed il megafono da me utilizzato per pochi secondi avendomi tolto il microfono, non e’ stato periziato al fine di

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valutarne i decibel di potenziale disturbo rispetto a quelli degli altoparlanti usati nella sala.Sempre alla POLIZIA DI STATO appartengono i fratelli Bonofiglio uno all’epoca dell’omicidio di E.A in servizio presso la POLIZIA STRADALE di Mondovi aveva fatto i primi riscontri senza rendersi conto che a pochi metri dal cadavere c’era il pastore Luigi Asteggiano con le sue molte mucche. L’altro in servizio presso la procura di Torino . Ad entrambi ho chiesto perche’ il pastore fosse ignorato , la risposta fu che fin dall’inizio le indagini furono orientate verso il suicidio. Da chi ? Suppongo dal questore di Torino Nicola Cavaliere che successivamente e’ diventato vice-capo della Polizia e poi capo dei servizi segreti non militari.L’attuale Procuratore Generale della Repubblica di Torino fu coinvolto in un’indagine milanese perche’ un collaboratore di Colanninno , allora presidente di Telecom Italia , aveva verbalizzato che il dr.Saluzzo, la cui moglie era dirigente Telecom, aveva informato Colaninno di avere i telefoni sotto controllo per una indagine in corso su operazioni su Seat. Da me segnalato nell’opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine Seat mi venne risposto nella conferma dell’archiviazione che Milano aveva indagato archiviando. Nulla ho mai visto sulle motivazioni di tale archiviazione.Il dr.Scotti , giudice civile presso il Tribunale di Torino, e’ passato in Cassazione dopo che prima come giudice e poi come relatore, nel tribunale delle imprese, in una causa per risarcimento danni da me intentata contro la FIAT per non aver potuto votare nell’assemblea del marzo 2014 , perche’ allontanato dalla digos su ordine del Presidente della Fiat, mi ha dato torto condannandomi alle spese, in quanto avendo dichiarato che non avrei votato che al termine del mio intervento, di fatto avevo gia’ rinunciato al voto (sentenza allegata). Il PM Tibone ha continuato imperterrito a chiedere la mia condanna anche per diffamazione a mezzo sito internet quando una ordinanza del Gip aveva stabilito non luogo a procedere per questo tipo di reato. Senza tener conto di quanto gia’ detto di capo d’imputazione errato, termini d’indagine superati e senza proroga, testi FIAT sentiti in locali FIAT, e richiesta di rinvio a giudizio al gip invece che al giudice di pace.L’avvocato della FIAT Anfora ha sempre passato le sue memorie al dr.Caselli che poi le girava al pm Tibone dopo averle firmate con l’inchiostro verde. Quando l’ho fatto io la segretaria di Caselli mi ha detto che avevo sbagliato.

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Mentre Avenati Bassi che aveva sostenuto l’accusa nel processo per insider trading contro Gabetti e Grande Stevens non ha piu’ fatto carriera anzi e’ stato spostato dai reati economici a quelli amministrativi. Ricordo che durante il processo a Gabetti e Grande Stevens Maddalena si scuso in appello per aver dovuto sostenere l’accusa e Caselli venne in aula disse per sostenere Avenati. Durante tutto il lungo processo nel corso delle inaugurazioni degli anni giudiziari di Torino gli imputati Gabetti e Franzo Grande Stevens erano seduti in prima fila .

La scorta di Edoardo

Pag.407 :Giuseppe Lancia fu l’unico uomo della scorta di E.A che fu veramente voluto e scelto da Edoardo . Infatti quando ubbidì ad Edoardo portandolo fuori dalla casa di cura del dr.Cionini ad Appiano Gentile venne rimosso dal suo incarico dove non torno’ mai piu’ nonostante Edoardo lo richiese insistentemente sino al suo omicidio che probabilmente non ci sarebbe stato se Lancia fosse stato ancora in servizio..Questo dimostra come sia assai improbabile che la scorta il 15.11.2000 non avesse seguito Edoardo perche’ da lui richiesto. Pag.407:Come affermano le motivazioni delle sentenze di 1° e 2° (allegate) vi fu negligenza nell’operato delle scorte.Pag. 408-409:Edoardo era molto preoccupato per la sua sicurezza. Ed a me aveva piu’ volte detto che aveva paura che lo facessero fuori. Era assai cosciente che le scorte servissero per controllarlo da parte della madre Marella, del padre e di Grande Stevens che di fatto era ed e’ il vero padrone della Dicembre in cui e’ dentro con la figlia Cristina. Infatti tutte le decisioni sono vincolate alla maggioranza fra 5 membri Grande Stevens Franzo e Cristina, Gabetti, Ferrero e Yaky. Bastano i voti di Grande Stevens e Gabetti e non passa nulla o passa tutto. Ed Edoardo aveva piu’ volte ed insistentemente richiesto che Gabetti , Ferrero ed i 2 Grande Stevens uscissero dalla Dicembre.Pag.410:

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Piu’ volte uscendo con Edoardo la scorta ci seguiva, e non era assolutamente vero che fosse normale per lui uscire da solo, anzi ogni sua uscita era un vero e proprio allarme. Il padre di Edoardo voleva sapere costantemente cosa facesse e dov’era . Il capo scorta effettivo era Alberto Bini che come ho gia’ scritto aveva preso il mio posto nel tenere i rapporti fra il padre ed Edoardo.Per cui almeno quattro persone erano fortemente interessate a controllare Edoardo: la madre Marella (molto influenzata da Gabetti) il padre (molto influenzato dalla moglie), e Gabetti e Grande Stevens Franzo che di fatto erano i veri amministratori e gestori del patrimonio di G.A. Gabetti era la persona giusta per Marella , assai fragile , a cui era meglio non dire la verita’ se no si “spaventava”.Una volta Edoardo ando’ in crisi mentre era a Frescot , ma nessuno volle intervenire lo feci io chiudendogli i centralini per evitargli telefonate imbarazzanti, chiamai il medico Volterrani ed alla fine la crisi passo’. Marella era sola. L’Avvocato era in clinica per una operazione, lei mi ringrazio a modo suo, dicendomi lo diro’ a mio marito. Inoltre mi offri anche di dormire a Frescot, ma io declinai l’invito andando via dopo cena, perche’ la crisi di Edoardo era passata. Io le dissi di non dirgli nulla. Lo feci io quando pensai che fosse il momento giusto anche se lui non lo gradì.Questo tipo di atteggiamento non era abituale in casa Agnelli in quanto , secondo l’Avvocato lui era contornato da lacche’. Avendolo detto a me di altri presumo che io non fossi fra gli altri.Gabetti e Franzo erano le persone giuste per la corte di Marella perche’ apparentemente capaci di risolvere i problemi con tutti i mezzi .Di fatto le soluzioni legali ardite e credibili escogitate per tener fuori dall’asse ereditario E.A non erano cosi potenti da annullare i diritti successori di E.A nella Dicembre, come ho sempre sostenuto e dimostrato a tal punto da indurre Edoardo a non firmare l’ingresso nella Dicembre accettandone le clausole di esclusione ereditaria come invece ha fatto Margherita.Marella mi disse che Margherita nel 1990 prendeva circa 5 milioni al mese di appannaggio da parte dell’Avvocato. Umberto mi disse che da Margherita si mangiava male perche’ voleva cucinare lei per risparmiare. Lapo mi disse che a 9 anni lui e suo fratello furono mandati in collegio da mamma Margherita con

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tutti i problemi che questo gli ha procurato, ad iniziare da un grande complesso d’inferiorità nei confronti del fratello Jaky.Edoardo invece era molto meno calcolatore : un giorno ebbe un diverbio con il padre a causa mia , lui voleva tornare a Garavicchio dallo zio Carlo , ma il padre gli tolse la macchina. Allora io gli pagai un biglietto di 2^ classe per Roma per viaggiare di notte da solo. Alla faccia della sicurezza !Il caso della rimozione di Giuseppe Lancia dal servizio di scorta di Edoardo era, come ho gia’ scritto , avvenuta in seguito alla sua fuga dalle Betulle di Appiano Gentile del dr.Cionini, esperto in tossicodipendenze per vip con clinica anche in Canada. Su richiesta di Marella convinsi Edoardo ad andare in questa clinica accompagnandolo. Venne anche G.A, con la Kappa limousine che era andato a prenderlo all’eliporto di VILLA D’ESTE. Non so cosa si dissero con Cionini ed Edoardo. Ma ci visitarono entrambi per tentare di neutralizzarci ma il colpo non riusci’; per me per insufficienza di elementi clinici e per Edoardo perche’ fuggi con Lancia.

Il ruolo di Marella

Pag.419-421Edoardo era convinto che fosse la madre a mettergli contro il padre. Marella ha sempre insistito che Edoardo si curasse e mi ha raccontato che quando era bambino e piangeva perche’ non voleva stare nel box il padre le proibiva di alzarlo. A me ha detto che era una fotografa povera prima di sposare G.A. Quando andavamo a passeggiare con i cani e la scorta alla Maddalena concluse dicendomi che la scorta lo avrebbe riferito al marito.Anche Edoardo mi riferì che vide il padre in camera sua ascoltare cassette registrate da microspie all’interno della Fiat. All’epoca il capo della sicurezza era un ex colonnello dei servizi segreti Castagnola. Infatti mi fu riferito che la centrale di intercettazione interna era al 3 piano di c.Marconi 10 a Torino gestita da un certo Rossi. Quando nel luglio del 1993 volli suggerire a Romiti di fare un’aumento di capitale per in FIAT che era in grave difficolta’ gli chiesi di non vederlo nel suo ufficio perche’ avevo saputo che era sotto controllo. Allora ci vedemmo nel salottino. Visto che andai in c.Marconi con l’auto di Edoardo, che era stata una delle 2 uguali di GA , una Croma con motore Volvo-Peugeot

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2400 cambio automatico, e che fu poi trovata sul viadotto Romano il 15.11.200. Posteggiai davanti all’ascensore , come era solito fare l’Avvocato, il tutto venne segnalato allo stesso G.A che arrivo’ nel salottino di Romiti per sapere dove ero finito visto, che era stata segnata la mia presenza senza poi nessuna localizzazione. In seguito Romiti chiese a Cuccia direttamente un prestito convertibile erogato nel settembre del 1993 e poi restituito nel corso di pochi anni , di cui G.A non seppe nulla sino alla sua formalizzazione. Marella chiese al marito perche’ non le avesse detto nulla di quel prestito e lui le rispose che era un fatto riservato. Cio’ prova che Marella fosse ben lungi di essere “solo la responsabile delle case”, ma anche una influente consigliera dell’Avvocato, utilizzabile da altri . Il fascino sobrio di donna MARELLA e’ innegabile anche quando con un semplice maglioncino ti versa un bicchiere d’acqua con al dito un solitario di alcuni carati. Credo che questo fosse il legame fra Gianni e Marella . Un rapporto difficile fra persone intelligenti e coscienti di cio’ che stavano facendo, tranne che nel rapporto con Edoardo che e’ sfuggito loro completamente di mano sino alla sua morte avvenuta mentre Marella non era a Torino. Una attenzione protettiva nei confronti di una donna percepita erroneamente debole ma di fatto fortemente volitiva e paziente. Dietro molte decisioni di G.A poteva esserci Marella , come quella di sostituire Jaky alla candidatura a presidente della Fiat da Giovanni Alberto.Marella sapeva discretamente sino a dove poteva spingersi, e sapeva soprattutto aspettare il momento giusto per agire ed ottenere cio’ che voleva. Aveva accettato di malavoglia Montezemolo , noto per essere il procacciatore di donne per G.A , ma poi e’ bastato aspettare e lo ha visto licenziare in 3 giorni da Marchionne l’uomo di Gabetti che e’ arrivato a stargli vicino pubblicamente nel processo che ha subito a Torino per insider trading sulle azioni dello swap Fiat. Un esempio tangibile dei metodi di Gabetti e Franzo G.S.A volte Edoardo si trovava a casa , suo malgrado, una donna invita dal padre , magari era obbligato a cenarci. Tutto cio’ deve aver influito sull’atteggiamento di Marella nei confronti di Edoardo, vedendolo quasi come un complice del padre nelle sue infedeltà che pero’ non si poteva licenziare come un Montezemolo qualsiasi.Una volta chiesi all’Avvocato se Montezemolo fosse suo figlio ? Mi rispose che “ci somigliavano nel naso”.

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Edoardo era convinto che Montezemolo fosse suo fratello .Un’altra volta chiesi a G.A se facesse uso di droga ? Mi rispose che la cocaina enfatizza le proprie doti . Se uno e’ un coglione lo diventa ancora di piu’.”Marella sapeva di essere importante per G.A ed anche ascoltata. Le altre passavano lei e’ restata a lungo anche dopo la sua morte, sino a condizionare il potere della FIAT tuttora saldamente in mano ai suoi consiglieri Gabetti e i Grande Stevens . Pag.422G.A mi disse che non dormiva nella stessa camera della moglie perche’ soffriva d’insonnia , per cui di notte leggeva. Edoardo mi riferì che il padre ascoltava le intercettazioni fatte in Fiat e vedeva suoi video istituzionali .

Le contraddizioni nelle indagini sulla morte di Edoardo .

L’aspetto piu’ critico dell’omicidio di Edoardo sono state le indagini svolte dalla digos di Torino.Una volta stavo nell’ufficio di un capo della digos di Torino un certo Baranello a spiegagli che mi sentivo minacciato da messaggi anonimi in concomitanza con l’inizio di azioni di denuncia dell’operato Fiat. Ad un certo punto ricevette una telefonata e disse al suo interlocutore di andare in FIAT a nome suo per avere uno sconto sulle auto Fiat.Anche quando tornai dal teste Luigi Asteggiano con il giornalista Parisi vidi davanti alla cascina una FIAT 16 blu, che loro mi dissero di avere comperato con lo sconto.Pag.425 :E.A aveva paura di essere ammazzato come scrive a Carlo Caracciolo nel marzo del 1997.Pag.427:La prima discrepanza e’ sull’ora del ritrovamento del cadavere , 2 ore di differenza fra quanto emerge dalle indagini della Polizia Stradale dal gia’ citato Bonofiglio 10,30 e quanto da me appurato attraverso la testimonianza di Luigi Asteggiano trasmessa da “la Storia siamo noi” 8,30 . L’ex colonnello dei Ris Garofano dice che Asteggiano si e’ sbagliato facendo pesare la sua esperienza senza fatti oggettivi e concreti. Da anni aspetto una risposta su questo

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elemento formalizzato con un esposto fatto presso la procura di Torino ai fratelli Bonofiglio.Possibile che il Bonofiglio agente della stradale non abbia visto una roulotte ed una mandria con pastore a 100 metri dal cadavere ?Nel servizio di Minoli il noto medico legale della procura di Torino dr.Testi afferma anche che bastano delle foto per vedere le fratture, per cui vedendo le foto del cadavere di Edoardo si vedono fratture compatibili con il volo da 90 metri. Mi domando perche’ si facciano ancora le radiografie quando bastano i selfie ?Incredibili appaiono tutta una serie di testimonianze fotocopia della scorta di Edoardo dopo la sua morte.Una settimana dopo la morte di E.A mi chiama Umberto Agnelli per fissarmi un’appuntamento alle 8.30 in c.Matteotti a Torino perche’ sapeva che ero molto amico di Edoardo. Io gli dissi che non credevo assolutamente al suicidio.Parlando della mancanza dell’autopsia e U.A disse ce era lui che aveva fatto pressioni per far chiudere il caso della morte di Edoardo in fretta.Tale fu la fretta che il referto medico sbaglio peso ed altezza di Edoardo che fu repertato per 75 kg ed 1,75 contro 120 kg ed 1.90. Il medico probabilmente neppure vide il corpo di E.A. Le stesse lesioni repertate dall’esame macroscopico non sono compatibili con un volo a 155 km/h (velocità calcolata dal prof.Pedrazzi allora preside della facoltà di matematica).Nuovamente Umberto si prese colpe di altri come quando Romiti e De Benedetti volevano licenziare in Fiat ma fu lui a dichiaralo ai giornali a tal punto che poi dovette dimettersi dalla carica di ad Fiat a cui rimase solo Romiti quando si fece il passo indietro introducendo gli ammortizzatori sociali e riducendo il numero degli esuberi.Pag.430:Dopo un’intrusione in casa di E.A chiesi alla sicurezza Fiat l’installazione di almeno 2 telecamere. Ne venne messa 1 all’ingresso , come se si potesse passare solo dall’ingresso principale. Infatti subito dopo la notizia del ritrovamento del cadavere di E.A chiesi telefonicamente prima al dr.Maddalena e poi al dr.Bausone il sequestro sia del nastro registrato dei video della telecamera sia del computer portatile. Non venne fatto ma Busone mi convocò per l’interrogatorio il successivo sabato mattina. Andando da Bausone pensai di

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fermarmi a vedere il posto dove era stata lasciata l’auto di Edoardo dal probabile complice del suo assassinio . Dopo pochi istanti arrivo la stradale che mi intimo di allontanarmi . Come mai no era successo qualche giorno prima il 15.11.2000 ? Anche perche’ era facile vedere in prospettiva dal viadotto da diversi km cosa avveniva sullo stesso. Anche Giugiaro mi disse di aver visto l’auto mentre andava a Garessio . Inoltre mi anticipò il fatto della prova percorso come elemento della premeditazione del suicidio per lui per me dell’omicidio.

Il ruolo del CSM nell’acquisizione del facicolo

Dopo la morte di G.A nel 2003 il CSM , in seguito all’esposto che feci sull’operato di Bausone il pm di Mondovi che non solo rifiutò ogni mia collaborazione nelle indagini ma proibì che io avessi accesso al fascicolo, mi invio lo stesso su mia formale richiesta. Dall’esame dello stesso non c’e’ alcuna traccia del sequestro delle videocassette che avrebbero dovuto filmare E.A che usciva da solo con la sua auto da casa. Quindi non c’e’ alcuna prova che tutto cio’ che hanno dichiarato le scorte sia avvenuto.Sulle amicizie di Edoardo si sono scritte molte falsità , della famiglia Caetani , discendente da quello a cui e’ stata intitolata la piazza del ritrovamento del cadavere di Moro, solo Luca era il suo amico carissimo. Luca muore sotto un ponte di Roma alcuni mesi dopo Edoardo. Ma vengono ritrovate tracce di sangue sulla scalinata che porta sul ponte. La notte del ritrovamento del cadavere di Luca un’americano, pare dell’ambasciata americana, si fa curare per ferite da colluttazione presso un’ospedale di Roma. Sarebbe interessante verificare da parte del dr.Giuseppe Pignatone queste circostanze visto che i suoi predecessori non mi pare lo abbiano fatto come e’ successo da parte di Mondovi e Torino sulla morte di Edoardo. Di tutte le notizie date da Minoli nella puntata su la morte di Edoardo de La storia siamo noi su messaggi degli amici, nel fascicolo inviatomi dal CSM non c’e’ alcuna traccia. Dei 4 fratelli Caetani 1 muore con un lancio, in presenza del fratello Gelasio, con un paracadute che non si apre . Roffredo , ex pugile ed ex fidanzato di Ivana Trump , concessionario Ferrari in USA, amico di G.A muore in un banale incidente a Capalbio in estate con un auto a nolo. Luca muore in circostanze assai simili a

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quelle di Edoardo come avverrà nel 2016 al capo ultra della Juventus, prima di testimoniare nell’affare JUVE-N’andrangheta , in cui e’ coinvolto Andrea Agnelli.Comunque nulla viene sequestrato di quanto viene ritrovato in casa di E.A. neppure il pc viene acceso perche’ tutti dichiarano di non conoscere la password, che conoscevo pure io “america”. A me Bini ha detto che quel pc e’ passato a Jaky. Inoltre non furono neppure richieste le immagini di ingresso ed uscita ai vari caselli autostradali che servono comunque per monitorare traffico ed esazioni. Quindi non esiste alcuna prova sia dell’uscita di casa da parte di Edoardo, sia del suo ingresso ed uscita dall’autostrada Torino-Fossano. Nessuna prova e’ stata cercata su questi fatti .Altre contraddizioni emergono fra l’abbigliamento dichiarato dalla cameriera Lina e Ghedini della scorta se ci fosse o no la camicia fra la giacca ed il pigiama (pag.442). Nel ritrovamento del corpo il pigiama stava sotto la camicia. Questa e’ la prova che e’ stato vestito da qualcuno che non conosceva le abitudini di Edoardo perche’ lui non si sarebbe mai vestito cosi , per di piu’ per un ipotetico suicidio.Il tema gia’ affrontato della scorta e’ assai chiaro: aveva l’obbligo di seguirlo sempre, se quel giorno non lo ha fatto senza ordini scritti , evidentemente poteva solo aver avuto ordini orali di tale livello da evitargli provvedimenti disciplinari per non aver fatto quanto gli era stato ordinato. Quindi e’ probabile che la scorta quel giorno abbia avuto ordini precisi di non agire ne’ in casa ne’ fuori casa. La scorta come ho gia’ detto viene trasferita , dopo la morte di Edoardo, a casa del padre. Sono fatti incontestabili per chi li vuole leggere correttamente. Invece fin dall’inizio il questore di Torino, pur non competente per territorio, indirizza le indagini verso il suicidio, sino a indurre Bausone vietarmi qualsiasi contributo investigativo. Tutto pare talmente coordinato che quando vado da Bausone e gli riferisco di Alberto Bini di cui usci’ l’intervista di Griseri su REPUBBLICA con il nome Pini lui mi disse che forse era stato fatto per occultarne il nome vero. Circostanza confermatami successivamente da Griseri che mi contatto’ per sapere cosa stavo facendo sino ad incontrami e sentire la telefonata fra me e Maddalena.Sempre la scorta risulta non essere interrogata (pag.443) ma presenta “relazioni di servizio” 5 giorni dopo il ritrovamento del cadavere di E.A . Ci ha messo 5 gg per redarre una paginetta ? da chi doveva essere approvata ?

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Nonostante ci avessero messo 5 giorni per preparare questa relazione di servizio fotocopia le loro dichiarazioni sull’ora di uscita di E.A non sono confermate dal telepass (pag.444) e dall’incrocio delle dichiarazioni del personale. Qualcuno mente ma Cavaliere esperto investigatore avvalla tutto, senza procedere ad interrogatori formali, autopsie , neppure l’incrocio dei tabulati telefonici: pag.444-445-446-447, tutte le celle telefoniche indicate : VTO ore 7.32 , 738 ; VTO2 ore 7,40 ; VTO5 7.46 ; VTO2. L’incrocio dei tabulati Telecom, del Telepass e le dichiarazioni di Ghedini, Azzinaro e Bini non collimano, ma Cavaliere non se ne accorge ?‘Ore 7.32, cella VTO6 dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata al centralino di casa Agnelli 011/5090600 , 13 secondi . Con chi parla ? come mai nelle indagini di Cavaliere questa telefonata non e’ indicata ? Ore 7.38 cella VT06 dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata a Carlo Caracciolo 49 secondi . Con chi parla ? come mai nelle indagini di Cavaliere questa telefonata non e’ indicata ?

1) Ore 7.40 cella VTO6 dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata a Carlo Caracciolo 17 secondi . Con chi parla ? come mai nelle indagini di Cavaliere questa telefonata non e’ indicata ?

2) Ore 7.40 cella VT05 , dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata al centralino di casa Agnelli 011/5090600 , 20 secondi . Con chi parla ? come mai nelle indagini di Cavaliere questa telefonata non e’ indicata ? Inoltre questa telefonata e’ indicata anche dalla dichiarazione di servizio di Ghedini come prima telefonata di Edoardo in cui secondo lui c’e’ la richiesta di Edoardo di conoscere il pin del cellulare della Croma, ma non puo’ essere vera questa dichiarazione perche’ Edoardo ha gia’ usato il telefono della Croma 2 volte.

3) Ore 7,47 cella VT02 dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata a Carlo Caracciolo per 73 secondi . Con chi parla ? come mai nelle indagini di Cavaliere questa telefonata non e’ indicata ?

4) Ore 7,52 cella VT02, chiama numero di Roma intestato a GM v.Bruno Buozzi, per 98 secondi . Con chi parla ? come mai nelle indagini di Cavaliere questa telefonata non e’ indicata ?

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5) Ore 8,27 , cella VAL1 , dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata al centralino di casa Agnelli 011/5090600 secondo Ghedini gli richiede di spostare il dentista al giorno dopo visto che gli ricorda l’appuntamento il giorno dopo. Tutto in 34 secondi ? e’ impossibile. Questa e’ circa l’ora del ritrovamento del cadavere da parte del pastore Luigi Asteggiano.

6) Ore 8.37 cella VT02 , dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata al centralino di casa Agnelli 011/5090600, 68 secondi che Ghedini non cita , perche’ ? perche’ non fu indirizzata a lui ? ma a G.A ?

7) Ore 8.44 cella VT02 , dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata al centralino di casa Agnelli 011/5090600, 48 secondi.

8) Ore 8,52 44 cella VT02 , dallo 0335/6317563 portatile Croma telefonata ad Alberto Bini 49 minuti ultima telefonata. (Pag.448)

9) Ore 8,58 il telepass indica l’ingresso al casello di Carmagnola. Quindi quando Edoardo stava per essere ritrovato da Luigi Asteggiano.

10) Quindi l’auto di Edoardo guidata da qualcuno che aveva a possibilità di farlo entra in Autostrada per simulare l’abbandono, contando i piloni attraverso i giunti del viadotto, ma non lo fa direttamente in quanto alle 9.13 esce al casello di Fossano dove potrebbe aver agganciato un altro mezzo che poteva aver portato il corpo di Edoardo sotto il viadotto , ed alle 9.14 rientra da Fossano verso Torino dove alle 9.23 esce a Marene dove rientra probabilmente seguita da un altro mezzo che avrebbe poi caricato l’autista dell’auto di Edoardo .

11) Alle 9.41 dalla cella VT04 parte la telefonata per casa Agnelli per 48 secondi . Azzinnaro dichiara che E.A ha chiesto conferma dello spostamento dell’appuntamento con il dentista . Ma tale spostamento non e’ mai stato fatto . Perche’ ? Alle 10 Azzinnaro chiama le utenze di E.A ma non risponde. E’ la conferma che l’operazione e’ stata conclusa ? Infatti alla stessa ora Antonio Di Sabato addetto all’autostrada, dichiara di aver visto transitare la Croma al casello di Marene (pag.448) ma secondo il telepass era gia’ passata da 37 minuti prima. Quindi Di Sabato non dice il vero ma non viene interrogato sul fatto che vede un’auto transitare 37 minuti dopo il passaggio dal telepass, e Franchini, altro addetto all’autostrada, ritrova la Croma 21 minuti dopo la fine operazioni , accanto al guard-rail. Come mai il baule della Croma e’ accostato, il

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motore acceso e la freccia inserita ? Chiaramente e’ stata posteggiata di chi aveva fretta e prima di abbandonare l’auto ha fatto un controllo veloce del bagagliaio. Edoardo tutto cio’ non l’avrebbe mai fatto perche’ non aveva alcuna ragione di farlo. I complici dell’omicidio di Edoardo si.

12) Ma soprattutto Franchini che lancia l’allarme dice di vedere il corpo di E.A sotto il viadotto ma e’ impossibile per ragioni prospettiche. E comunque, come ho gia’ detto, ne’ Bausone ne’ Cavaliere hanno mai richiesto la prova del manichino e della visibilità perche’ le indicazioni date erano quelle di chiudere con il suicidio ed eventuali ulteriori indagini non lo avrebbero permesso.

13) Altre violazioni alla procedura le fa dr.Enrico Ravera (che ha fatto una ottima carriera) all’epoca in servizio all’elicottero del 118 che invece di appurare la morte di Edoardo semplicemente ponendo 2 dita sulla carotide, sposta il cadavere di 50 cm e lo mette supino. Allora Edoardo non era morto ?

14) Non e’ stato analizzato il terreno nella mano dx di Edoardo. Inoltre se ha raccolto quel terriccio non e’ morto sul colpo ? Perche’ Cavaliere non ha pensato di indagare da dove venisse quel terriccio ?

15) Le stesse fratture rilevate del referto medico necroscopico di Marco Ellena (anche lui dalla folgorante carriera) non sono compatibili con una caduta da 90 metri, per cui le ossa si frantumerebbero come noci , all’interno della pelle (effetto sacco di noci) invece Ravera indica fratture minime.

16) L’ora della visita del dr.Ellena e’ sbagliata confrontando i verbali, ma e’ sempre presente con il questore di cuneo Adornato , l’onnipresente Cavaliere. Nessuno si accorge che Edoardo non e’ alto 175 ne’ pesa 75 kg ma alto 190 e pesa 120 kg. E’ chiaro che il referto fu assai sommario perche’ ?

17) La fuoriuscita di materiale cerebrale, non e’ stato appurato se fosse avvenuta dal basso verso l’alto o viceversa per definire se poteva essere stata causata con una pietra dall’alto verso il basso e poi gettata nel fiume.

18) Le scarpe ai piedi delle semplici Tods marroni sformate dall’usura, risuolate con suola sui pallini, tanto da poter essere messe e tolte con

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estrema facilità , erano rimaste ai piedi , quando e’ notorio con un salto inferiore di 90 metri vengono via addirittura gli scarponi degli scalatori in montagna. Per cui e’ potrebbe essere la prova che E.A non si e’ mai gettato da quel viadotto. Ma questo finto suicidio in quel luogo potrebbe rappresentare una firma del suo omicidio, e di quello piu’ recente del tifoso della Juve , avvenuto nello stesso luogo, o dello stesso generale Romano a cui e’ intitolato il viadotto ?

19) Non si spezza neppure il rosaio iraniano di pallini di legno che Edoardo ha intorno al collo . Un’altra firma dell’omicidio ?

20) Anche gli occhiali che Edoardo teneva nel taschino della giacca, pur con peso specifico diverso rispetto al corpo, precipitano accanto al corpo. E’ chiaro che qualcuno li potrebbe aver messi li.

21) Lo stesso avvallamento del terreno citato nelle indagini e’ impossibile in un terreno secco e freddo del 15 di novembre.

22) In auto viene ritrovato il bastone da passeggio di Edoardo come mai non l’ha usato per scavalcare il guardrail ? Perche’ non ci e’ mai salito.

23) Come ha fatto la Croma ad arrivare sul viadotto senza che il guidatore lasciasse impronte fuori ? e dentro nessun rilievo venne fatto , ovviamente perche’ e’ stata ripulita dai killer di Edoardo e non si sono cercare impronte all’interno. (Pag.456).

Recentemente ho incontrato l’ex capo della Polizia De Gennaro , quando gli ho chiesto dell’omicidio di Edoardo e scappato via.Sarlo capo della digos e Cavaliere , questore di Torino, non hanno sequestrato le videocassette della sorveglianza di villa sole dove viveva Edoardo. Io avevo richiesto a Castagnola questa videosorveglianza perche’ erano entrati in casa di Edoardo senza rubare nulla, come se avessero fatto un sopraluogo. Sarlo e Cavaliere non sono stati in grado di accedere al pc portatile di Edoardo che poi ha usato Jaky, come ha fatto ? perche’ Sarlo e Cavaliere si sono accontenti delle dichiarazioni formali gia’ scritte come comunicazioni di servizio della scorta ? (pag.463). Lo stesso dr.Ellena del 118 dichiara che la Polizia con a capo CAVALIERE era orientata al suicidio . Come mai ando’ Ellena che non era di turno al posto di Boscardini che invece era di turno e da chi fu bloccato e perche’? In altri casi di tentato

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suicidio dal rettilineo del viadotto si poteva vedere il tentativo in atto e c’e’ stato tutto il tempo d’intervenire . Come mai nessuno vide nulla nonostante l’alta frequenza di traffico e l’ottima visibilità ?Io stesso cercai dei testi attraverso “Chi l’ha visto ?” della RAI, ma la famiglia mi blocco’. Perche’ ?Sono anche andato dagli abitanti del posto dove fu ritrovato il corpo di E.A e loro mi hanno indicato Luigi Asteggiano. Perche’ non l’ha fatto fare Cavaliere magari al poliziotto della stradale Bonofiglio ? C’erano schizzi di fango sul fondo della Croma ma nessuno li ha mai fatti analizzare per sapere se fossero del terreno sotto il viadotto ?Edoardo d’inverno viaggiava con finestrino socchiuso e sciarpa , particolari che i suoi killer si sono scordati, per distrazione o fretta o ignoranza ? La patente inoltre non e’ mai stata nel cassetto della Croma ma l’aveva sempre la scorta come mai questa volta c’era ?E.A non aveva ne’ ha mai avuto alcun programma di suicidarsi bensi di fare visita al convento di Betlemme di Umbertine , un’incontro con il sindaco di Torino, un viaggio in Iran, non certo scavalcare un guardrail con una gamba malata , su un’autostrada che forse non ha mai percorso nella sua vita.La morte di Edoardo secondo un’intervista a Minoli nella trasmissione radiofonica Mixer24 del 10.04.14 Jas Grawonschi diede al padre Gianni Agnelli una SOLUZIONE ai suoi problemi PERMANENTI con il figlio. Da questa testimonianza credo debba e possa iniziare la riapertura delle indagini sulla morte di Edoardo Agnelli che non furono mai fatte realmente.A questo proposito ricordo anche che quando venne a Torino la prima volta Giovanni Paolo II andai allo stadio a vederlo con Edoardo. Nel corso del discorso del PAPA , naturalmente e semplicemente Edoardo grido’ VIVA IL PAPA, tutti lo guardarono come se fosse un alieno. Successivamente parlai con il padre telefonicamente di questo episodio e lui era molto interessato a sapere chi ci fosse ad assistere a questo fatto. Un’altra volta G.A si autodefinì, con me, un gigante con i piedi d’argilla , rappresentati dal figlio.Veda la sv se esistano estremi di reato per i fatti sopra esposti , richiedendo sia la riapertura delle indagini sulla morte di Edoardo Agnelli sia di essere informato in caso di archiviazione.In fede .

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Marco BAVA

ALLEGATI:1) Libro di Gigi Moncalvo Agnelli Segreti da pag.313 a pag 515 gentilmente

resa disponibile in word originale quindi i parte con un’altra impaginazione .

2) Sentenza di 1° grado di assoluzione dal reato di diffamazione della FIAT3) Sentenza di Cassazione di condanna (impropria) dal reato di diffamazione

della FIAT.4) Sentenza della IV Sez.della Corte d’Appello di Torino di condanna contro

la legge, alle spese alla parte civile FIAT5) Sentenza del Tribunale delle imprese di Torino di condanna alle spese

alla parte civile FIAT per aver richiesto i danni alla stessa per non aver potuto votare nell’assemblea degli azionisti.

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