TITOLO RASSEGNA STAMPA - atap.pn.it · se ci saranno soluzioni positi-ve.InvitaallaprudenzaCamus-so...

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RASSEGNA STAMPA di GIOVEDI’ 15 MARZO 2012 A cura Ufficio Stampa Atap spa Pierantonio Stella Mail: [email protected] / Cell.: 328/6721232

Transcript of TITOLO RASSEGNA STAMPA - atap.pn.it · se ci saranno soluzioni positi-ve.InvitaallaprudenzaCamus-so...

RASSEGNA STAMPA

di

GIOVEDI’ 15

MARZO 2012

A cura Ufficio Stampa Atap spa

Pierantonio Stella

Mail: [email protected] / Cell.: 328/6721232

Assunzioni e sviluppoDomani la visitadel presidente Ciriani

La tecnologia made in Pordeno-ne è stata scelta dal Giapponeper decontaminare le acque ra-dioattive nella centrale nuclearedi Fukushima.

Il sofisticato sistema e i maxi-macchinari utilizzati nella cen-trale dove, esattamente un annofa, scoppiò il disastro nuclearesono stati progettati e realizzatia Zoppola dalla Veolia watersolution technology Italia. Lasocietà - fa parte del colossofrancese Veolia che nel 2008 hapuntato proprio su Zoppola percostituire nel nordest italiano larealtà più importante nel settoredella fornitura degli impiantiper il trattamento delle acqueindustriali - ha studiato e realiz-zato la strumentazione tecnologi-ca necessaria alla "purificazio-ne" delle acque utilizzate, inquantità enormi, per il raffredda-mento dei reattori dopo l’inciden-te e divenute radioattive. Acqueche vanno trattate per essereriutilizzate senza rischi. «Un trat-tamento complesso - spiega l’in-gegnere Enzo Giust, amministra-tore delegato dell’azienda - an-che attraverso un processo dievaporazione: ed è stato proprioquesto il valore aggiunto sullabase del quale Veolia è stataindividuata. I contatti con l’azien-da erano avvenuti poche settima-ne dopo il disastro attraverso lasocietà "sorella", cioé VeoliaGiappone». In poco tempo neilaboratori di Zoppola si è studia-ta e messa a punto la soluzione.Nel giro di tre mesi - anche convisite degli esperti giapponesinell’impresa pordenonese - ilsistema era pronto: un aereocargo ha trasportato i macchina-ri a Fukushima dove ancora oggisono in funzione. Sistemi chefunzionano con una tecnologia acomando remoto: cioé alcuni tec-nici dell’azienda operano in Giap-pone ma a circa 70 chilometridal luogo della catastrofe nuclea-re per motivi di sicurezza. Unintervento delicatissimo che lasocietà è riuscita a realizzareper la sua grande esperienza neltrattamento e nel riciclo delleacque industriali con un occhioparticolare all’ambiente. Da an-ni realizza sistemi per industriedi tutti i settori: dalla meccanicaalla siderurgia, dalla farmaceuti-ca all’alimentare. Tra i clientidell’impresa zoppolana nomi illu-

stri dell’industria italiana e inter-nazionale: Parmalat, Granarolo,Ferrero, Fiat, Renault, Mann eTyssen Krupp. Ma non solo: aZoppola si sono progettati e rea-lizzati gli impianti per il tratta-mento delle acque nelle rotativetipografiche del Corriere dellaSera, di Repubblica e della Stam-pa. Negli ultimi tre anni, nono-

stante la crisi, la società è passa-ta da 60 a 90 addetti: una trenti-na gli ingegneri e i tecnici che sioccupano di ricerca e sviluppo.E le assunzioni non si fermano.Circa 25 milioni di fatturatoannuo, il 75% realizzato all’este-ro. «I nostri sistemi - aggiungel’ingegner Giust - sono completa-mente realizzati con tecnologie ecomponenti di fornitori di unindotto che è concentrato nelNordest». Segno che il territorioriesce a essere competitivo an-che in settori evoluti.

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Santa Luisa de Marillac. Luisa (Ludovica) nasce nel 1651 a Ferrieres e haun’infanzia agiata. Dopo il 1604, morto il padre, viene tolta dal regio collegio e affidataa una «signorina povera», che l’avvia al lavoro. In questo periodo matura il proposito difarsi religiosa. Nel 1624, grazie all’incontro con Vincenzo de’ Paoli, diventacofondatrice dell’Istituto delle Figlie della Carità. Nel dicembre 1625, accoglie in casasua le prime giovani venute dal contado per mettersi al servizio dei poveri.

Davide LisettoPORDENONE

Impresa di Zoppola "purifica"l’acqua nucleare di Fukushima

Sindacati Ladri o vandali, nella notte,nella sede dei sindacati, in via SanValentino. Messi a soqquadro tre uffici.Bruciate alcune pratiche.

Veolia water solution scelta dai giapponesi per decontaminare dopo il raffreddamentoSpecializzata negli impianti ecologici. Tra i clienti Parmalat, Ferrero, Fiat e Renault

PORDENONE - Veolia water solution &tecnology è l’azienda italiana della divisio-ne tecnologica e industriale della VeoliaWater, leader mondiale nella fornitura diimpianti e soluzioni per il trattamento ela purificazione delle acque industriali.La società fa parte della multinazionalefrancese Veolia. Nel 2008, dopo unaristrutturazione che ha visto la chiusura

della sede di Parma, il "quar-tier generale" dell’azienda èstato trasferito nella zonaindustriale di Zoppola dovegià operava da anni la LedItalia che faceva parte delGruppo Veolia. Domani l’im-presa sarà visitata dal presi-dente della Provincia Ales-sandro Ciriani e dal responsa-bile del settore Lavoro Gian-franco Marino. L’azienda harecentemente assunto - an-

che in work experience - giovani tecnici eingegneri in collaborazione con la Provin-cia anche utilizzando gli incentivi chel’ente mette a disposizione per la rioccu-pazione di personale qualificato.

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IL SANTO DEL GIORNO

LA SOCIETÀNel 2008 il colossofrancese ha sceltoPordenone

OGGI VENT’ANNI FA

INNOVAZIONENovanta addetti

e tanta ricerca

STABILIMENTOUn lavoratoredella societàVeolia ripresonellostabilimentodi Zoppolache si occupadi tecnologiaper iltrattamentodelle acqueindustriali(PressphotoLancia)

AL TIMONEEnzo Giustamministratoredelegatodi Veolia

minima 5massima 17vento: debole

IL SOLEsorge alle tramonta alle6.25 18.14

IL TEMPO OGGI IL TEMPO DOMANI

REDAZIONE: 33170 Pordenone, corso Vittorio Emanuele 2 - � 0434/28171 - fax 041/665182 - [email protected]

Giovedì15 Marzo

2012

LE TRATTATIVE

Si punta sul modello tedescoLicenziamento e indennizzoI nuovi ammortizzatori sociali entrerebbero in vigore non primadel 2016. Il governo li finanzierebbe con 3,8 miliardi all’annoLa via indicata è quella che porta in Germa-nia: il reintegro sul posto di lavoro per ilicenziamenti individuali è possibile, ma incasi più stringenti e precisi rispetto a quantoaccade in Italia; in alternativa c'è l'indenniz-zo economico parametrato all'anzianitàaziendale e all'età del lavoratore. Il governolo aveva detto: la riforma del mercato dellavoro si occuperà anche di flessibilità inuscita. Per la prima volta ieri, nell'incontrocon i sindacati, il ministro Fornero hainiziato a scoprire le carte sulla «manutenzio-ne» dell'articolo 18 dello Statuto dei lavorato-ri. Il nuovo look prevede la possibilità dilicenziamenti individuali anche per motivieconomici e tempi più veloci per la decisionedel giudice nei casi di ricorso del lavoratore.

Ma la trattativa avanza anche su altriaspetti, a comin-ciare dalle risor-se, la ormai famo-sa «paccata di mi-liardi». Final-mente sono arri-vati i numeri: nelpiatto il governoè disposto a met-tere 3,8 miliardidi euro all'anno.In pratica i 2 di

cui si è parlato finora, in aggiunta a quelliprevisti per la cassa in deroga (circa 1,8) checon l'entrata a regime della riforma cambie-ranno destinazione (la cig in deroga nonesisterà più) ma resteranno a coperturaparziale dei nuovi ammortizzatori. Altropasso in avanti per venire incontro allerichieste delle parti sociali: il periodo ditransizione. C'è un nuovo ripensamento:

durerà di più. Il ministro ha convenuto che il2015 potrebbe essere a rischio e si è dettadisponibile a posticipare il momento dellascomparsa dell'indennità di mobilità almenofino al 2016.

Per proteggere i lavoratori anziani, manon abbastanza da potre accedere alla pen-sione con i nuovi requisiti, arriva pressol'Inps il fondo per gli esodi anticipati,alimentato dai versamenti dell'azienda. Ser-virà per gestire gli esuberi dei lavoratori cheraggiungeranno i requisiti per il pensiona-mento nei successivi 4 anni.

L'atterraggio dell'articolo 18 sul tavolo perora è stato abbastanza morbido. La Cgilrimane contraria a qualunque modifica al dilà dei tempi del processo. Ma gli altrisindacati sono disponibili a valutare glieffetti del cambiamento proposto.

La chiave di volta potrebbe essere, comeaccennato, un modello molto simile a quellotedesco. In Germania le aziende possonoprocedere al licenziamento anche per com-provate esigenze economiche dell'azienda.Se il licenziamento è illegittimo il giudicepuò disporre la reintegra sul posto di lavorocon la corresponsione delle retribuzioniarretrate, oppure, in alternativa e su richie-sta delle parti, un indennizzo economico. Laregola base prevede mezzo mese di paga perogni anno di lavoro, con un massimo di 12mesi. Se il lavoratore ha più di 50 anni ealmeno 15 anni di servizio presso quell'azien-da, l'indennità sarà pari a 15 mesi, se illavoratore ha più di 55 anni e 20 di serviziosale a 18 mesi. Questo è il modello, toccheràpoi alla trattativa adattarlo alle esigenzeitaliane.

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Tra le "giuste cause"potrebbe essere

prevista anchequella "economica"

La Cgil: ma nientecancellazione

dell’art. 18. Bersani:«Solo manutenzione»

PRIMOPIANO

darci prospettive». Pare di ca-pire che l'alito di ottimismo delleader della Cgil sia da attribui-re esclusivamente a possibilisbocchi sul versante delle risor-se per gli ammortizzatori socia-li. Anche se per Centrella (Ugl)il ministro non ha fornito cifre.Sull'articolo 18, invece, la posi-zione della confederazione dicorso d'Italia resta quella disempre e viene ribadita daCamusso durante la trasmissio-ne «La storia siamo noi» diGiovanni Minoli: «Non c'è al-cun margine sull'idea di cancel-lare la norma, è una materiasulla quale non si può interveni-re». L'unico terreno di trattati-va può essere sui tempi deiprocessi: «Sono troppo lunghi,mentre bisogna dare certezzegiudiziarie. Sarebbe un indebo-limento insopportabile per ilavoratori l'idea di un liberoarbitrio sui licenziamenti».

Confronto «utile e costrutti-vo» quello di ieri, secondo An-

geletti, ma i tempi della rifor-ma potranno essere brevi solose ci saranno soluzioni positi-ve. Invita alla prudenza Camus-so «anche perché il linguaggiodi Fornero non è stato chiaronè diretto: a volte è stato un po'arrogante». «Ed, invece - avver-te - bisogna dare risposte chia-re perché il rischio di tensionisociali c'è». Chi, al momento, sichiama fuori dal tavolo è Rete-Imprese. «Alle condizioni checi sono state prospettate, nonfirmiamo anche se c'è uno spi-raglio in cui speriamo di incu-nearci».

Ovviamente la partita conti-nua ad avere anche risvoltipolitici. Il segretario del Pd,Pier Luigi Bersani, che ieri havisto Bonanni, sollecita unosforzo comune per arrivare adun'intesa. «Spiragli positivi so-no emersi nelle ultime ore e sipuò trovare un accordo sullamanutenzione dell'articolo 18».Chiede cautela il leader Udc,Pier Ferdinando Casini: «Lafretta fa i gattini ciechi. Non c'èalcun bisogno di chiudere il 23.L'importante è che si arrivi aun esito positivo. La paccata diFornero? Forse un termine po-co sobrio, ma spero che davve-ro ci sia una paccatina dimiliardi per gli ammortizzatorisociali».

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BOCCHE CUCITELa ministra ElsaFornero dopol’incontro con leparti sociali sullariforma del mercatodel lavoro. Con isindacati ci si èaccordati di evitaredichiarazioni chepossano mettere arischio ilraggiungimentodell’intesa, oraconsideratapossibile.

Cosa potrebbe cambiareMOBILITÀ

Ipotesi di riformaOggi

60% 70%

INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE AMMONTARE IN % DELLO STIPENDIO

DA 12 A 48 MESI DI COPERTURA

DA 12 A 18 MESI DI COPERTURA

DA 8 A 12 MESI

DA 12 A 18 MESI

PG 3Giovedì 15 marzo 2012

LA STOCCATA

«Sindaco miope, con lui nessuna garanzia»

ZANOLIN

«Alcuni servizinon sono

indispensabiliMeglio perderli»

PORDENONE - Una stoccata quellache il consigliere Gianni Zanolin lanciaal sindaco. «Avevano impostato la cam-pagna elettorale sulla continuità - attac-ca Zanolin - e spiegavano che avrebberocontinuato a fare quello che aveva fatto

Bolzonello. Quando il Ponte ha descrit-to la situazione economica e fatto pre-sente che "continuare” era impossibile,Pedrotti ci ha tacciato di essere catastro-fisti. Ora, con dieci milioni in menosulla parte corrente che saranno di più

nel 2013, che continuità faranno lorsignori? Altra cosa, ancora più ridicola:nel primo consiglio avevano spiegatoche con il bilancio 2012 si sarebbe vistala nuova impronta sulla città. Nemmenodopo eletti erano in grado di capire quelche si preparava. Persone così miopinella valutazione della realtà possonorassicurarci per il futuro?».

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Loris Del FratePORDENONE

Una cosa è certa: in consigliocomunale a metà aprile quandosi discuterà il Bilancio sarà"guerra" senza frontiere. Le op-posizioni lo hanno annunciato achiare lettere. Nessuno sconto alsindaco Claudio Pedrotti, all’as-sessore Chiara Mio e all’interamaggioranza. La scelta di mante-nere immutate rispetto alle indi-cazioni del Governo le aliquoteImu (4 per mille prima casa, 7.6seconda) per le opposizioni èstata macelleria sociale. «Lefamiglie già in difficoltà - rin-ghia Franco Dal Mas - sarannoappesantite e molte, per dirlacon un termine oramai conosciu-to, finiranno in default, cosìcome il commercio che questaamministrazione vuole affossa-re definitivamente». Ma l’attac-co politico per essere più credibi-le deve avere anche basi tecni-che e spiegare, al di là dellecritiche, come sarebbe stato me-glio intervenire sui conti. Anchesu questo fronte l’opposizionenon si tira indietro. Ognuno hala propria ricetta: vendere igioielli di famiglia, tagliare spe-se, sacrificare manifestazioni einiziative, vendere le quote dellepartecipate. Il primo è il consi-gliere del Ponte, Gianni Zanolin.«Tenere l’Imu la più bassa possi-bile - hanno spiegato sindaco eassessore - significava chiudereservizi. A nostro avviso, invece,bisognava evitare spese inutili edove necessario tagliare anche iservizi decidendo di salvare quel-li indispensabili. Nessuno passe-rà attraverso questa trasforma-zione della vita sociale e dell’eco-nomia uscendone com’era. Quel-lo che deve fare il Comune èscegliere come sarà fra tre anni.È necessario indicare subito co-sa si ritiene indispensabile per lacittà e salvarlo perché nel 2013le cose per il Comune sarannopeggiori del 2012. L’Irpef caleràdrasticamente e anche i trasferi-menti dalla Regione, visto che leentrate si concentrano su Iva(consumi in drastico calo) eIrpef (i redditi da lavoro calano)saranno ridotti. In queste occa-sioni bisogna realizzare entratestraordinarie. Allora è necessa-

rio vendere patrimonio pubbli-co. Possono essere le partecipa-zioni in aziende, servizi comuna-li e beni di proprietà. Due azien-de possono essere cedute: laFiera e l’Atap. Recuperiamo ilnostro capitale per rilanciareanche dinamiche imprenditoria-li in città. Fra i servizi da cedere- conclude Zanolin - ci sono lefarmacie, così come le pompefunebri, mentre per quanto ri-guarda le proprietà è giustovalutare con attenzione. Non èdetto che tutto il patrimonioserva, compresi alcuni palazzistorici. Vendiamoli e usiamoquei soldi per diminuire la tassa-zione sulle famiglie per tre anni.Infine per applicare l’Imu sareb-

be servita una valutazione piùattenta su chi soffre, famiglie eaziende, in modo da graduarla ilpiù possibile».

«C’era la possibilità di farealtre scelte - attacca Franco DalMas, capogruppo del Pdl - maevidentemente si è preferito nontagliare spese, mantenere lo sta-tus quo e colpire duro famiglie,imprese e commercio. Intanto laprima alternativa era quella dipuntare di più sul reddito (leggiaddizionale Irpef ndr.) perchètasse e imposte devono avereuna progressività: ci ha di più,paga di più. Colpire la casa - vaavanti Dal Mas - non è equo. C’èpoi da sfatare un passaggio im-portante: il Comune di Pordeno-

ne sui trasferimenti ordinaridella Regione ha avuto un caloirrisorio e dal 2006 al 2011 itrasferimenti sono sempre au-mentati. Anzichè continuare ascegliere Bilanci elettorali comequelli voluti da Bolzonello eattuati dalla Mio - conclude - eraarrivato il momento di tagliare

Davide LisettoPORDENONE

Le opposizioni attaccano e indicano le alternative per ridurre le aliquote«Cedere le quote di Atap e Fiera e vendere alcune proprietà comunali»

COMUNELa nuovaimposta

Ci vorranno solo alcune setti-mane poi la nuova impostasugli immobili - l’Imu chesostituirà la vecchia Ici - saràoperativa. E ai cittadini e alleimprese toccherà pagare: per iprimi la "stangata" sulla casasarà del 50 per cento in piùrispetto a quanto si pagava conl’Ici fino a tre anni fa, mentreper uffici, negozi e imprese(che hanno sempre continuatoa pagarla) ci sarà sostanzial-mente un raddoppio. In questigiorni i Comuni, che hannoricevuto le ultime istruzionisul da farsi poco più di diecigiorni fa, stanno predisponen-do i bilanci e quindi stannofissando le aliquote previstedal decreto Monti da applica-

re. Tutto dovrà poi passareattraverso i consigli comunaliper le approvazioni. Intanto gliuffici dei municipi dovranno

attrezzarsi per i pagamenti.Per i cittadini le modalità di

pagamento non saranno diver-se da quanto avveniva perl’Ici: l’imposta sarà pagata indue rate, la prima a giungo e laseconda probabilmente a di-cembre. Per il pagamento biso-gnerà utilizzare il modelloF-24 in cui sono richiesti i duecodici: la quota parte di "tassa"che va al Comune e l’altraparte che andrà allo Stato sa-ranno divise. Per quanto ri-guarda il Comune di Pordeno-ne, a prescindere dalle aliquo-te e da quanto sarà introitato,

dovrà essere garantito allo Sta-to un gettito di dieci milioni emezzo di euro. Il Comune -applicando il 4 per mille sullaprima case e il 7,6 per millesulla seconda - incamererà14,8 milioni di euro. Con l’Icierano 14,5, per cui non ci saràalcuna differenza rispetto allasituazione con l’Ici. Per questoi sindaci ribadiscono che, difatto, i municipi, fanno gliesattori per conto del governo.Rispetto, infine, alla richiestedi alcune categorie di abbassa-re le aliquote compensandocon un rialzo dell’addizionaleIrpef l’assessore Chiara Mio ècategorica: «Non si possonotassare ulteriormente redditi elavoro rispetto al patrimonio.La situazione delle nostre fami-glie non lo consente».

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LE ALTERNATIVEPronte le "ricette"della minoranza«Poco coraggio»

«Imu, scelte sbagliateMeno spese e palazzi»

PrimoPiano

ACCONTO A giugno la prima rata Imu

ASSESSORE SOTTO ACCUSAChiara Mio responsabile del Bilancio

IL GETTITOUna quota sarà

garantita allo Stato

COME SI PAGHERÀ Via all’iter nei municipi: aliquote da fissare e bilanci da portare in Consiglio

Torna l’imposta, prima rata a giugno con l’F-24

II PN Giovedì 15 marzo 2012

LO SCONTRO POLITICO

Sarà battaglia in consiglioMozioni e documentiper modificare il Bilancio

DAL MAS

«Punire la casanon è equo

Meglio tassesul reddito»

le spese, come ha fatto il presi-dente Tondo».

Idee chiare su come interveni-re in alternativa rispetto a quan-to fatto dal Comune arrivanoanche dalla Lega. «Troppo faci-le dire che non c’era alternativa- attacca Mara Piccin - visto chela giunta Pedrotti, per pigrizia o

per incapacità politica, si è limi-tata a fare da ufficio ragioneriaper Monti. L’assessore Mio hapropinato una pioggia di numeriper giustificare questo prelievoforzoso ai danni dei pordenone-si. Poi ha messo le mani avantispiegando che, abbassando letariffe, si dovevano tagliare iservizi. La domanda è: qualiservizi? Siamo sicuri che non sipotesse togliere qualcosa, maga-ri qualche "tesoretto" per pro-muovere manifestazioni o asso-ciazioni di immigrati? Perchénon valutare seriamente cosa sipoteva sacrificare, magari sualcuni aspetti controversi dellacultura?».

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PrimoPiano

PORDENONE - (ldf) Scontata la batta-glia politica in aula quando si tratteràdi discutere i conti del Comune (pre-sentazione il 2 aprile, discussione delBilancio il 16), ma nel frattempo si ègià aperta un’altra polemica. «La mag-gioranza e il gruppo misto - accusaFrancesco Ribetti - non vogliono fardiscutere la mozione sull’Imu presen-tata dal gruppo Pdl». Il tutto si sareb-be concretizzato nel corso dell’ultimariunione dei capigruppo. «La conferen-za dei capigruppo - attacca Ribetti cheera andato al posto di Franco Dal Mas- è stata molto movimentata e hasegnato una pagina triste della storiapolitica cittadina. Di fatto la maggio-ranza, supportata da un evidente spiri-to di rivalsa da parte di qualcheesponente non di maggioranza delGruppo misto - spiega il consigliere -ha rigettato la richiesta di anticiparela discussione della mozione presenta-ta dal gruppo Pdl sull’Imu, con laconseguenza che, con ogni probabili-tà, il documento verrà discusso quan-do il Bilancio sarà già approvato,senza pertanto alcuna utilità concretaper i cittadini. Da una parte, pertanto,si registra il comportamento di unamaggioranza che si sottrae al dibattitoed al dialogo sulla politica economicacomunale, dall’altro invece si osservail comportamento di qualche consiglie-re che, sebbene non sia di maggioran-za, fornisce “manforte”, preferendo ladiscussione su argomenti che nonperdono la propria valenza se postici-

pati di qualche settimana. Il gruppoPdl - conclude Ribetti - si auguravivamente che l’amministrazione co-munale che non pare brillare perproduttività intesa nel senso dell’attivi-tà consiliare, non voglia sottrarsi aldibattito sulla mozione riguardantel’Imu e si impegni a discuterla primadella presentazione del Bilancio, perfar sì che i cittadini siano messipienamente in grado di valutare leproposte dell’opposizione in tema diimposizione comunale e sappiano per-tanto valutare ciò che propone il Pdlda ciò che, diversamente, porta avantila maggioranza che amministra que-sto Comune». A "sparare" (politica-mente s’intende) anche la leghistaMara Piccin. «È assurdo che il consi-glio comunale sia stato messo davantial fatto compiuto. Sull’Imu non c’èstata discussione: ha scelto la giunta.In realtà, si poteva scegliere di abbas-sare almeno alcune tariffe, soprattuttoper le fasce esposte, cercando risorsealtrove. Pedrotti e Mio non hannovoluto neanche aprire il dibattito, nédiscutere la mozione già presentatadalla Lega e dalle opposizioni sull’ar-gomento Questa è una grave responsa-bilità politica». Piccin annuncia che laLega comunque presenterà una mozio-ne. «Sui fabbricati agricoli possiamoscegliere di dimezzare la quota Imudello 0,2%. Si deve fare: per Pordeno-ne quel poco che resta dell’agricolturadeve essere preservato».

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IMPOSTASulla cittàsta perarrivarela nuova ImuImpostaunicamunicipaleche serviràa rimpinguarele cassedel municipio

PN IIIGiovedì 15 marzo 2012

PorciaVia VespucciLa rivoltadelle cassandre

PORCIA - Librolandia, la biblio-teca scolastica dell'Istituto com-prensivo, istituita nel 2002, con-tinua la sua attività. Da unmese e mezzo, per carenza dipersonale, aveva dovuto chiude-re al pubblico, limitandosi cosìalle iniziative diurne di consul-tazione per gli studenti dellaprimaria di Sant'Antonio, ples-so al cui interno ha la sede, ealla promozione di incontri congli autori. Il merito della riaper-tura al pubblico, avvenuta mar-tedì, è principalmente di ungruppo di 6-7 genitori, che ha

raccolto l'appello delle respon-sabili della struttura. Da volon-tari, compresa la signora Lilia-na Buosi, storica collaboratricescolastica dell'istituto, in pen-sione dall'anno scorso, si turne-ranno in biblioteca.

«Siamo orgogliosi di aver for-mato in queste settimane, for-mazione che è ancora in corso,un volonteroso gruppo di mam-me e papà, disposto a darci unamano per il bene della cultura edei loro figli», commenta lareferente di Librolandia, la do-cente Mariapia De Conto. Libro-

landia che aveva già avuto del-le difficoltà operative negliscorsi mesi e il Comprensivoaveva così ottenuto due operato-ri con i lavori socialmente utili.Di recente una di queste duepersone, però, ha trovato altraoccupazione e la scuola ha dovu-to rivedere i piani. Grazie aqueste forze fresche, l'obiettivodi Librolandia è tornare adaprire due volte a settimana: ilmartedì e il giovedì pomerig-gio, dalle 16.30 alle 18. Intantosi è ricominciato tutti i martedì,mentre a breve il servizio po-

trebbe essere ampliato. La bi-blioteca ha anche un sito inter-net, bibliotecalibrolandia.word-press.com, attraverso cui pro-muove le proprie iniziative. Inparticolare gli incontri con gliautori. Si è conclusa infatti dapoco, nelle scuole purliliesi, laprima parte (la seconda a mag-gio) di una serie di laboratoricon lo scrittore Antonio Ferra-ra. L'attività si intitola «Starebene in classe. Tra compitiscolastici e compiti evolutivi».

Marco Michelin© riproduzione riservata

CORDENONS

Rifiuti, il Comune risparmia sul servizio e promette sconti

PORCIA - (mm) Non cistanno i consiglieri Giusep-pe Moras (Pd) e MarioParonetto (Sel) a passareper Cassandre (profeti disventure), come li ha eti-chettati l'assessore ai Lavo-ri pubblici Thierry DaRos, visto il loro coinvolgi-mento attivo nella querelletra residenti di via Vespuc-ci e Amministrazione peril cantiere della fognatura.Particolarmente dura la ri-sposta di Paronetto: «Cer-chiamo di fare il nostrodovere di consiglieri, aiuta-re cioè i cittadini. L'asses-sore, invece, bocciato asuo tempo dagli elettori,visto che è esterno, sem-bra invece volerli punire.Noi abbiamo diritto di par-lare, lui no». Paronetto stascrivendo sull'intera vicen-da una dettagliata ricostru-zione dei fatti, che porteràin consiglio. Altra questio-ne, confermando l'intenzio-ne anticipata nei giorniscorsi, è quella di rivolger-si alla Corte dei conti,chiamata a valutare il con-tributo ricevuto dalla Pro-tezione civile regionale.«Mi risulta - riferisce ilcapogruppo del Sel - che ilComune abbia ottenuto ol-tre 560 mila euro. Unaspesa che non serviva».

Secondo invece il consi-gliere Moras, «l'Ammini-strazione si è data la zappasui piedi. Sia con il comuni-cato dell'assessore Da Rosche con la sua risposta allanostra interrogazione scrit-ta». Nella missiva si leggeche «è stato il direttorelavori, su sua discrezionali-tà, a decidere per scavimeno profondi (è l'oggettodel contendere, ndr). Cosìi residenti dovranno mu-nirsi di pompe. Per l'asses-sore quest'operazione nonha inficiato la funzionalitàdell'opera. Non compren-diamo quale funzionalitàpossa però avere - osservaMoras - un intervento chearreca uno svantaggio aicittadini coinvolti».

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PORCIA La biblioteca scolastica del Comprensivo rischiava la chiusura

I genitori salvano LibrolandiaUn gruppo di volontari ne garantirà l’apertura due volte la settimana

CORDENONS - (mm) Trattative incorso tra amministrazione comunale ela Gea, che gestisce il servizio, per larinegoziazione dei costi del conferimen-to rifiuti. «Per ora abbiamo ottenuto laparificazione con Pordenone, aspettomolto importante anche in ottica diconurbamento e servizi condivisi. Nel2012 risparmieremo così 70 mila euroe, se tutto andrà come stiamo program-mando, in futuro potremo far diminui-re la tassa rifiuti», anticipa l'assessore

all'Ambiente Claudio Pasqualini. Inparticolare il costo del deposito dirifiuti nell'impianto di Aviano scenderàda 168 a 156 euro a tonnellata, delverde da 60 a 58, sempre per tonnella-ta, degli ingombranti da 190 a 130,dell'umido da 120 a 115.

Entro l'autunno, invece, l'assessoreconferma il cambio del sistema diraccolta del secco non riciclabile, che«comporterà un risparmio superiore a120 mila euro». Si passerà così dal

cassonetto stradale al porta a porta,con un apposito bidoncino per ognifamiglia. «Grazie anche alla collabora-zione con i cittadini - segnala Pasquali-ni - potremo recuperare fra il 30 e il 40per cento di rifiuto riciclabile, in parti-colare carta, plastica e vetro. Ma anchemetalli, verde e addirittura inerti, im-propriamente ancora conferiti nei cas-sonetti stradali, come risulta dalleapposite verifiche appositamente ri-chieste a Gea». L'obiettivo è superare

la percentuale di raccolta differenziataprevista dalla legge (65 per cento),partendo dall'attuale 53 per cento.«Ulteriori risparmi - aggiunge l'espo-nente della giunta Ongaro - sarannodeterminati dall'aumento di materialericiclabile raccolto e ai relativi contri-buti Conai (Consorzio nazionale imbal-laggi, ndr) e chiaramente dalle entratederivanti dalla concessione della disca-rica».

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FOTO DI GRUPPO Alunni e insegnanti dell’istituto comprensivo mostrano felici i libri ricevuti durante un’iniziativa che ha così arricchito la biblioteca

SAN QUIRINO - (mm) Nuova eprobabilmente ultima puntatadi un fatto di cronaca risalente aquasi quattro anni fa, esattamen-te al 5 luglio del 2008. Un'abita-zione di via Napoleone Aprilis,di proprietà di B.M.P., avevapreso fuoco. Un incendio con unrisvolto davvero inaspettato perforze dell'ordine, pompieri e Co-mune: all'interno dell'immobile,per cui era stato chiesto (ma nonottenuto) il condono, erano infat-ti ospitate oltre quindici perso-ne, di diversa nazionalità. IlComune, come da iter, per chiu-dere la partita ha ora disposto,

in seguito all'accertamento dellapolizia municipale, la demolizio-ne delle opere realizzate abusi-vamente, da effettuarsi entrofine maggio. L'ordinanza, firma-ta dalla responsabile dell'ufficioUrbanistica-Edilizia privata,prevede in dettaglio l'eliminazio-ne di due depositi, due porticatie quattro tettoie. Tutti interventi

realizzati a suo tempo comeampliamento del fabbricato esi-stente, dove al piano terra erastata ricavata un'unità immobi-liare aggiuntiva (in origine depo-sito agricolo), in difformità daquanto consentito.

Se il proprietario del sito nonprovvederà ad adempiere aquanto ordinatogli nell'atto, pub-

blicato in questi giorni anchenell'albo pretorio online munici-pale, il bene in questione e l'areanecessaria al suo accesso diver-ranno patrimonio del Comune.La superficie coperta eseguitaabusivamente è pari a 227,7metri quadrati.

«Con quest'ordinanza - hacommentato il sindaco CorradoDella Mattia, già in carica aitempi del fatto - termina lavicenda per quanto riguardal'aspetto urbanistico. C'era unasituazione non regolare, che oraandrà sistemata».

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PorciaHinterland

FABBRICATOCostruzione

senza permessi

L’INCENDIOFece scoprirel’ampliamento

SAN QUIRINO Nei locali erano ospitate una quindicina di persone. La vicenda iniziata quasi 4 anni fa

Un’ordinanza per abbattere l’abitazione abusiva

PN XVIIGiovedì 15 marzo 2012

Gioca con noi: puoi vincere il concerto e un incontro con la MannoiaCRONACHEOPPORTUNITÁ PER I LETTORI

PORDENONE ■ IL SERVIZIO A PAGINA 15

SACILE ■ MILIA A PAGINA 32

MANIAGO ■ MILIA A PAGINA 37

AVIANO

Ita, non fubancarottaI soci assoltiin Appello

Pordenone, scatta l’allarme siccitàIn progressiva diminuzione il livello dei fiumi. Andiamo verso l’estate più calda degli ultimi vent’anniNon sono previste piogge. Possibile una riduzione del prelievo idrico per usi agricoli ■ BORTOLIN ALLE PAGINE 16 E 17

■■ Esclusiva opportunità per i lettori del Messaggero Veneto in collaborazione con Azalea Promotion: mandandoun messaggio a Fiorella Mannoia attraverso il sito www.messaggeroveneto.it si potranno vincere due ingressi gra-tis al concerto del 28 marzo a Pordenone e la possibilità di incontrarla ■ IL SERVIZIO A PAGINA 25

Eroina, bandaincastrata dallamadre coraggio

Gettano la drogasotto il treno:presi 2 giovani

La droga sequestrata dai carabinieri

Militare feritoduranteun’esercitazione

spilimbergo

Comune in causa da 30 anniDisputa con la proprietà di palazzo Panigai, che cade a pezzi

Palazzo Panigai a Spilimbergo

Una causa trentennale e unedificio che cade a pezzi. Ladisputa giudiziaria contrap-pone una famiglia di Spilim-bergo e l’amministrazionecomunale per un’opera diricostruzione mal eseguitanegli anni del post-terremo-to. Al centro della vicendapalazzo Panigai, per cui c’èun’ordinanza di esecuzionelavori dopo l’ultimo crollo.

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Autovie Venete ha revocato inanticipo l’obbligo di catene egomme da neve. Attenzione,però, perché l’ordinanza restain vigore fino al 15 aprile su set-te strade regionali, una statalee sulla A23 da Udine a Tarvisio.

■ ILSERVIZIOAPAGINA12

Autovie “toglie” le cateneStop all’obbligo, ma non ovunque: vige ancora per A23 e altre strade

regione

Sanità, spuntal’ipotesi di 3 aziende

■ IL SERVIZIO A PAGINA 13

di FRANCESCO MOROSINI

I n Nigeria si combatte unaguerra locale ed internazio-nale per il controllo del greg-

gio del suo sottosuolo. Al con-tempo, il tratto di Oceano traCorno d'Africa, Stretto di Hor-muz ed India subisce una“guerra di pirateria” a danno ditraffici navali vitali per l'econo-mia globale. È questa duplicescena bellico/politica la cornicedi due tragici avvenimenti perl'Italia. In Nigeria, difatti, c'è sta-to sia al rapimento di un tecnicoitaliano daparte di elementimili-tari radicali islamici che la suamorte durante il blitz di forzespeciali anglo-nigeriane antiter-rorismo. Analogamente, le costeindiane hanno fatto da sfondoall'arresto di due marò italiani,imbarcati su navi “private” infunzione preventiva contro la pi-rateria, perché imputati di averuccisodeipescatori indiani.Duedrammi. Consola che per i maròdel Reggimento San Marco per-mangono tuttora le speranze diun esito positivo. Vale chiedersise entrambi gli eventi indichinodebolezzainternazionale delBel-paese.In parte; ma con avverten-ze. Nel senso che, comunque,nel valutare serve la Realpolitik.Che brutalmente ricorda che uncivile (pediatra o ingegnere mi-nerariocambiazero),seoperaincontesti di guerra, è un obiettivoal pari di un militare. Aggiungen-do che le modalità dell'uso delleForze armate come “scorta mili-tare” su nave, come autorizzatodalgovernoBerlusconi,possonoaver contribuito ai nostri guai in-diani. Per chiarire, è utile andareal nodo politico che accomunaentrambe le vicende, l'indianacome la nigeriana. Ovvero se, daun lato, la mancata completezzad'informazioni da Londra sul bli-tz delle forze speciali in Nigeria;e, dall'altro, l'asprezza dei tonidelle autorità indiane, sia federa-liche statali, significhino entram-be debolezza del Paese in ambi-todiplomatico.

■ SEGUEAPAGINA9

LIBRI»Guerraespionaggionell’ultimolibrodiLinoLeggiosulla Julia ■ COSSAR A PAGINA 45

ECONOMIA

Industriali, Udinecontrocorrente

■ D’ARGENIO A PAGINA 11

GOVERNORiforma del lavoro,si va verso un accordo■ I SERVIZI A PAGINA 2

SVIZZERATragedia in autostradaMuoiono 22 bambini■ I SERVIZI A PAGINA 4

AFGHANISTANKabul, fallisceattentato contro Panetta■ IL SERVIZIO A PAGINA 6

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012

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di Renato D’Argenio◗ UDINE

Il fronte pro-Bombassei si com-patta e nel Triveneto gli unici acantare fuori dal coro sono gliindustriali di Udine. Dopo lariunione di martedì pomerig-gio, anche Confindustria Trie-ste ha indicato Alberto Bom-bassei per la presidenza di Con-findustria. Non è stata una scel-ta facile che, stando ai bene in-formati – il presidente SergioRazzeto e tutto lo staff noncommentano –, ha diviso l’as-sociazione triestina come, pe-raltro, era accaduto a Udine do-ve, però, la maggioranza (otto acinque?) ha preferito GiorgioSquinzi.

Anche il Veneto, alla fine, hafatto quadrato pro-Bombassei.Il botta e risposta fra EttoreRiello e il presidente degli Indu-striali Andrea Tomat si è con-cluso con un comunicato diConfidustria Veneto: «Abbia-mo indicato il nome di AlbertoBombassei come successore diEmma Marcegaglia alla presi-denza di Confindustria, ha det-to Andrea Tomat, al terminedell’incontro con i tre saggi inConfindustria Lombardia. Ab-biamo anche segnalato che en-trambi i candidati sono un pa-trimonio e un valore per l’asso-ciazione, per le qualità impren-ditoriali, umane e associative»,ha spiegato Tomat, auspican-do che si arrivi ad una «conver-genza su un unica candidatura,

da raggiungere quanto primain tempi ragionevoli». Il presi-dente dell’associazione regio-nale del Veneto ha spiegato chel’indicazione emersa dal terri-torio per Bombassei é motivatasoprattutto da «un’affinità diidentificazione, in quanto èuna persona più conosciutanel Nordest». Tomat ha precisa-to poi: «Abbiamo lavorato peruna convergenza di tutto il Nor-dest, che si è realizzata dal pun-to di vista sostanziale e questoè un grandissimo risultato».Per quanto riguarda divisioniterritoriali – cioé delle diverse

associazioni provinciali di Con-findustria – il presidente diConfindustria Veneto smenti-sce: «A me non risulta, credoche all’inizio ci fosse più un’illa-zione giornalistica».

Udine, però, preferisceSquinzi: «Su questo argomentonon faccio alcuna dichiarazio-ne», spiega Adriano Luci. Noncommenta la scelta udineseneppure Alessandro Calligarische, invece, come presidentedi Confindustria Fvg confermail suo appoggio a Bombassei:«E’ una posizione che dipendedalla condivisione di un pro-

gramma, non da una pretesaterritoriale». Concetti condivisianche da Michelangelo Agru-sti, numero uno di Confindu-stria Pordenone, primo a usci-re allo scoperto nel sostenere ilpresidente della Brembo.

Resta da capire, a questopunto, perché la Confindustriafriulana abbia scelto una stradaabbandonata in tutto il Trive-neto. Probabilmente bisogneràattendere la nomina prima diavere delle risposte, ma è certoil clima in largo Melzi è semprepiù caldo.

©RIPRODUZIONERISERVATA

◗ UDINE

Nel quarto trimestre 2011 si rile-va una crescita congiunturaledelle esportazioni per la riparti-zione del Centro (+2,7%) e unadiminuzione delle esportazioniper le regioni nord-occidentali(-0,2%), nord-orientali (-0,9%)e per quelle meridionali e insu-lari (-3,3%). Complessivamen-te, nel 2011 la crescitadell’export nazionale rispetto al2010 risulta sostenuta (+11,4%)e coinvolge tutte le ripartizioni.Lo rende noto l’Istat.

Tra le regioni che fornisconoil maggior contributo alla cre-scita delle esportazioni nazio-nali nel 2011 si segnalano l’Emi-lia-Romagna (+13,1%), la Tosca-na (+13,7%) e il Lazio (+13,8%).Elevati incrementi si rilevanoanche per Sicilia, Puglia, Ligu-ria e Abruzzo. Sui mercati extraUe forti aumenti delle venditesi registrano per Calabria, Ligu-ria, Friuli Venezia Giulia, Siciliae Puglia. Per l’area Ue gli incre-menti di minore intensità ri-

guardano in particolare Ligu-ria, Sicilia, Campania, Molise eMarche.

Riduzioni significative dellevendite all’estero si registranoper il Friuli-Venezia Giulia nelRegno Unito e in Turchia, per la

Liguria nel Regno Unito e Sar-degna nei Paesi Opec e Spagna.Una flessione delle esportazio-ni si registra per i mezzi di tra-sporto (esclusi autoveicoli) dalVeneto, Friuli Venezia Giulia eSicilia e per il gas naturale dalla

Lombardia.Nell’ambito delle vendite ai

paesi comunitari, nel 2011 il piùampio contributo è stato forni-to dalla Lombardia (2,8 puntipercentuali), con un incremen-to tendenziale del 10,2%. Au-menti delle vendite sui mercatiUe associati a contributi signifi-cativi alla crescita delle esporta-zioni nazionali verso quest’areasi registrano anche per Lazio(+11,9%), Abruzzo (+15,1%), Pu-glia (+16,8%), Umbria (+12,1%).Per Calabria (-25%), Basilicata(-7,2%) e Friuli (-5,2%) si rilevauna flessione tendenziale dellevendite nei paesi Ue. Per quan-to concerne i paesi extra Ue, leregioni che si caratterizzanoper i maggiori incrementi ten-denziali nell’anno 2011 sono(in ordine di contributo alla cre-scita delle esportazioni nazio-nali): Emilia Romagna(+15,8%), Toscana (+17,3%), Ve-neto (+12,6%), Piemonte(+15,2%), Friuli Venezia Giulia(+28,9%), Sicilia (27,2%), Lazio(+16,6%), Liguria (+31,2%).

◗ PALMANOVA

Probabilmente già la prossi-ma settimana, al più tardi en-tro la fine del mese, sarà uffi-cializzata l’offerta del pool dibanche per il finanziamentoda 1,8 miliardi necessario perl arealizzazione della terzacorsia. La conferma arriva daAutovie Venete e dal presi-dente Emilio Terpin che, per

questo, sta per convocare unconsiglio di amminstrazionestraordinario per mettere apunto eventuali strategie.

«In relazione all'offerta delpool di Istituti di credito per ilfinanziamento della terza cor-sia – spiega il presidente diAutovie – confermo confer-mo che dai colloqui intercor-si in questi giorni si evinceche potranno giungere a bre-

ve delle proposte di finanzia-mento dell'opera. In attesa diquel documento – continuaEmilio Terpin – sottolineo co-me risulti ora necessario con-centrare l'attenzione sui futu-ri passi da compiere, a partiredall'avvio della trattativa sul-la base dell'offerta». Come sidiceva, per prepararsi a que-sta nuova fase, Terpin ha di-chiarato che «potrebbe ren-

dersi necessario, prima dell'appuntamento già program-mato per il 26 marzo, un con-siglio di amministrazionestraordinario per valutare lostato di avanzamento dell'operazione e adottare, se delcaso, i necessari provvedi-menti».

Il fatto che le banche abbia-no definito la proposta nonvuo dire che sia perseguibile.

Come più volte messo in risal-to, molto dipenderà dallecondizioni: sia da eventualigaranzie che gli istituti nor-malmente richiedono stipu-lando un contratto di mututosia dal tasso di interesse prati-cato. Dall’inizio di questa trat-tativa a oggi sono trascorsi cir-ca due anni e le condizioniipotizzate nel 2010 sono mol-to diverse da quelel attuali:forse anche due punti di inte-resse in più che su un finan-ziamento di 1,8 miliardi po-trebbero risultare decisivi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Terza corsia, la proposta delle banche è pronta

Confindustria, Udine contro tuttiTutto il Nordest è con Bombassei tranne l’associazione friulana che ha indicato Squinzi

Alberto Bombassei assieme a Michelangelo Agrusti, fra i primi a schierarsi per il numero uno della Brembo

◗ GORIZIA

A vent’anni dalla sua istituzio-ne, Informest è uno strumentosempre più attuale, un «valoreaggiunto» che permette alle im-prese del Friuli Venezia Giulia,e soprattutto a quelle piccole emedie, di crescere attraversopercorsi virtuosi di internazio-nalizzazione. Lo ha sottolinea-to il presidente della RegioneRenzo Tondo che, ieri pomerig-gio, ha visitato a Gorizia la sedecentrale di Informest, l’agenziaper l’internazionalizzazioneche ha come soci fondatori leRegioni Friuli Venezia Giulia eVeneto, oltre all’Istituto per ilCommercio estero, a cui si è af-fiancato il sistema camerale.

Il presidente Tondo è statoaccolto dalla presidentedell’agenzia Silvia Acerbi e si èincontrato con il consiglio diamministrazione, che in quelmomento aveva in corso unasua riunione. Tondo, assiemealla presidente di Informest Sil-via Acerbi, era reduce da un in-tenso ciclo di incontri di duegiorni in Serbia e nella provin-cia autonoma della Vojvodina,dove ha potuto verificare anco-ra una volta - ha rilevato - l’im-portanza del ruolo dell’agen-zia. Secondo il presidente, inuna situazione di crisi comples-sa come quella che stiamo at-traversando è fondamentalecreare le condizioni per per-mettere alle imprese di raggiun-gere e di esplorare nuovi mer-cati, anche quelli prima maipresi in considerazione.

Cooperazione:Informestresta strategica

Nel mercato delle crociere«Trieste punta a diventare ilporto di riferimentodell’Adriatico e uno tra iprimi del Mediterraneo».Lo ha detto ieri il presidentedell’Autorità portuale,Marina Monassi, a marginedella fiera Cruise Shipping, incorso a Miami negli StatiUniti. Le aziende del FriuliVenezia Giulia presenti inFlorida sono nove, riferisce ilpresidente della Camera diCommercio, AntonioPaoletti, «presentate sotto ilcappello del progettoregionale «Fvg CruiseIndustry Cluster» dipromozione del compartonavale-crocieristico. Grazieall’unione tra la realtàportuale, la Camera diCommercio del capoluogoregionale, le aziende e alfinanziamento della RegioneFriuli Venezia Giulia –aggiunge Paoletti – si èriusciti a confermare l’areaall’interno del PadiglioneItalia. Questo nonostantequest’anno sia mancatol’apporto dell’Ice».

Crociere: Triestepunta a diventareleader in Adriatico

Export, il Friuli Vg cede nell’UeI dati Istat del IV trimestre 2011. La nostra regione cresce nei paesi extra europei

Export in crescita nei Paesi extra Ue e l’agroalimentare fa da traino

◗ TRIESTE

La sottoscrizione del Protocol-lo d’intesa proposto dalla Re-gione su richiesta delle orga-nizzazioni sindacali (Cgil-Ci-sl-Uil) avvia di fatto il percorsoper la progettazione del pro-gramma di riconversionedell’area industriale della Fer-riera di Servola.

L’atto formale compiuto ieria Trieste, nella sede della Giun-ta regionale, è stato siglato datutti i soggetti istituzionali inte-ressati (ad esclusione dell’Au-torità portuale che necessitaancora di un passaggio tecnicointerno preventivo), comin-ciando proprio dall'assessorealla Programmazione del FriuliVenezia Giulia, Sandra Savino,dal presidente della Provinciadi Trieste, Maria Teresa BassaPoropat, e dal sindaco giulia-no, Roberto Cosolini. Nel rin-graziare tutti, Savino ha citatola Fiom «che ha deciso di ritira-re gli emendamenti presentatial fine di agevolare l’attuazione

del documento nei tempi pre-visti. In ogni caso - ha ribadito -le loro osservazioni saranno te-nute in debito conto». Il Proto-collo, la cui versione finale èfrutto delle ultime modifichesuggerite da Comune e sinda-cati, stabilisce tempistiche emodalità per giungere alla for-mulazione della proposta di ac-cordo di programma per la ri-conversione dell’area Ferrieraentro marzo 2013, con le particoinvolte che si impegnano arispettare il cronoprogramma.Tra i principali punti inseritinel Protocollo in funzione diuna sostenibile reindustrializ-zazione produttiva all’insegnadi modernizzazione, innova-zione e green economy, figura-no la salvaguardia degli attualilivelli occupazionali diretti edell’indotto e la creazione dinuove opportunità di impiego,il superamento delle proble-matiche di compatibilità am-bientale ed il rilancio del tessu-to economico e industriale del-la città.

industria

Ferriera di Servola: c’è l’intesaper la riconversione del sito

Il presidente Emilio Terpin

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 MESSAGGERO VENETO Economia 11

◗ UDINE

Catene e pneumatici da nevevanno in soffitta in anticipo, daoggi, ma soltanto sulla A4, sullaA28 e su parte della A23, da Pal-manova fino a Udine. AutovieVenete ha revocato, nei trattidella rete autostradale di suacompetenza, l’obbligo di utiliz-zare le dotazioni invernali an-ti-sdrucciolo, viste le condizio-ni atmosferiche particolarmen-te favorevoli e le temperaturemiti. Attenzione, però, perchél’obbligo sussiste fino al 15 apri-le – la scadenza originariamen-te prevista – su sette strade re-gionali, una statale e sulla A23da Udine a Tarvisio. Fvg Stradee Autostrade per l’Italia nonhanno, difatti, revocato l’ordi-nanza. Il clima primaverile,dunque, archivia a macchia dileopardo le dotazioni invernaliin Friuli Venezia Giulia. Meglionon confinare le catene in canti-na ma custodirle nel bagagliaiodell’automobile per transitaresui tratti di strada dove sono an-cora obbligatorie. Idem per glipneumatici da neve: tanto valeaspettare il 15 aprile per il cam-bio del treno di gomme.

Per chi non avesse la mappasottomano delle strade “a ri-schio”, c’è comunque l’apposi-ta segnaletica che avvisa di pre-munirsi. I cartelli, installati sul-la rete autostradale di AutovieVenete, saranno oscurati infattientro oggi mentre rimarrannonelle altre tratte. Sanzioni. InFriuli gli automobilisti si sonodimostrati molto ligi al rispettodelle regole, in base ai dati forni-ti dalla Polstrada. Ben poche in-

fatti le multe elevate: appena 41su un totale di 2454 veicoli con-trollati. Dal 28 novembre al 4marzo, in provincia di Udine,sono stati sorpresi senza cateneo gomme da neve in autostrada41 veicoli (6 dei quali sopra le3,5 tonnellate) su un totale di1393 mezzi controllati (dei qua-

li 640 sopra le 3,5 t). Tutto in re-gola, invece, sulla viabilità ordi-naria, dove la Polstrada ha veri-ficato le dotazioni di 340 veicoli(dei quali 101 camion). I con-trolli sono scattati dal 28 no-vembre e non dal 15 novembre(quando è entrato in vigore ineffetti l’obbligo) perché si è atte-

sa l’installazione della segnaleti-ca stradale adeguata, con le in-dicazioni all’utenza.

Catene e gomme da neve so-no ancora obbligatorie sullastrada regionale 14 “della Vene-zia Giuia” da TriesteBivio Fac-canoni alla zona Bivio ad H, sul-la sr 58 “della Carniola” dal Bi-vio Faccanoni a Fernetti, sullasr 518 “di Devetaki”, sulla Sr 519di Jamiano, sulla ss 52“Carnica” da Villa Santina alPasso della Mauria), sulla sr 355“della Val Degano”da Villa San-tina al confine bellunese, sullasr 465 “della Forcella Lavardet eValle San Canciano” dal confi-ne bellunese a Sutrio, sulla Sr251 “della Val di Zoldo e Val Cel-lina” da Montereale al confinebellunese, sulla sr 552 “del Pas-so Rest”, da Priuso a Socchieve.

Ilaria Purassanta©RIPRODUZIONE RISERVATA

Piste chiuse a Forni di Sopra e PiancavalloLa Promotur ha chiuso in anticiporispetto agli altri poli regionali lastagione sciistica a Forni di Soprae Piancavallo. A causa dellecondizioni climatiche sfavorevoli,l’inverno sugli sci nella stazionesciistica carnica di Forniterminerà oggi: dunque dadomani gli impianti del Varmost e

di Cimacuta chiuderanno, mentrea Piancavallo si scierà fino adomenica compresa. L’invernoinvece continua aRavascletto-Zoncolan, Tarvisio eSella Nevea che nonostante le altetemperature – afferma una notadi Promotur – offrono piste incondizioni ottimali.

promotur

◗ UDINE

«La Lega del Friuli VeneziaGiulia dica con chiarezza, sen-za se e senza ma, se intendeappoggiare fino a fine legisla-tura il governo di Renzo Ton-do». Lo chiede l’Udc, per vocedel capogruppo in ConsiglioEdoardo Sasco. Che ricorda co-me gli scenari nazionali abbia-no condizionato anche i cen-tristi, che però all’assise regio-nale di febbraio sono statichiari nel garantire l’appoggioal governatore fino al 2013. LaLega, invece, a giorni alternilancia ultimatum o garantiscelealtà. L’Udc chiede agli alleatiuna parola definitiva.

«È un dato di fatto che oggi

la Lega si trova a livello nazio-nale isolata e distante non solodall’Udc ma anche dal Pdl edal Pd e che alle prossime ele-zioni amministrative presumi-bilmente si presenterà da solaanche in regione. Ma – sostie-ne Sasco – senso di responsabi-lità verso cittadini ed elettorisignifica anche non privilegia-re gli interessi del proprio par-tito su quelli della gente comu-ne e dei loro problemi».L’obiettivo è il 2013. «Per con-seguire la vittoria alle prossi-me regionali è necessario ga-rantire fin d’ora a Tondo un so-stegno leale e convinto fino afine legislatura anche da partedella Lega, senza se e senzama», conclude Sasco.

centro-destra

L’Udc sollecita la Lega:dica se sostiene Tondo o no

FAI

GiornatediPrimavera:inFvg27percorsi■■ TRIESTE. Saranno 27 inFriuli Vg i beni e percorsiofferti ai visitatori il 24 e 25marzo nell’ambito della 20ªGiornata di Primavera del Fai.In regione sono quattro ledelegazioni del Fondo perl’Ambiente coinvolte, con 130volontari e oltre 500 ciceroni.

in breve VINITALY

DiversamenteFriulano■■ UDINE. Sarà presentato ufficialmente alVinitaly di Verona (in programma dal 3 al 7aprile) il Friulano «Diversamente Doc»,prodotto da un gruppo di persone condisabilità intellettiva dell’Anffas di Udine,coinvolti nelle fasi della lavorazione epreparazione del vino da parte dell’aziendaagricola Giorgio Colutta di Manzano. Ieri ilgruppo dei ragazzi, accompagnato dallapresidente dell’Anffas Udine, CristinaSchiratti, ha imbottigliato 650 Magnum diFriulano prodotte a marchio DiversamenteDoc.

PROSECCO

IncontroFvgeVenetosuprospettiveDoc■■ TRIESTE. Il vino Proseccosarà al centro dell’incontro trale Regioni Veneto e FriuliVenezia Giulia e il Consorzio ditutela della Doc, in programmalunedì prossimo, 19 marzo,nella località omonima delComune di Trieste. Si parlerà inparticolare dei risultati finoraraggiunti e degli scenaripossibili a breve e lungotermine.

CONVEGNO

Idv:Ilruolodell’agricoltura■■ TRIESTE. Il Gruppo consiliare regionaledell’Italia dei Valori organizza domani, alle17.30, a Cormòns, il convegno «Dalla partedegli agricoltori in Friuli Venezia Giulia», chesi terrà presso la Sala civica comunale, inpiazza XXIV maggio, 22. «L’incontro - spiegail capogruppo Alessandro Corazza, cheintrodurrà i lavori - rappresenteràun’occasione di confronto diretto colmondo agricolo per esporre proposteconcrete e ascoltare gli imprenditori e ilavoratori di questo importante settoreeconomico».

PENSIONATI

«Stopagliesperimentisuglianimali»■■ TRIESTE. La pratica dellasperimentazione sugli animali- scrive in un’interrogazione ilconsigliere regionale LuigiFerone - è datata e va controqualsiasi diffusione di unacultura animalista che miri atutelare gli animali e a favorirela nascita di sentimentipositivi verso esseri viventiche non sono in grado didifendersi. Va fermata».

◗ UDINE

La riforma delle Ater procedeverso un unico contenitore eieri la giunta regionale ha in-contrato le organizzazionisindacali.

«La riforma-casa in FriuliVenezia Giulia – ha detto l’as-sessore ai Lavori pubblici Ric-cardo Riccardi –, più che mainecessaria ora con la riduzio-ne di domande di sostegnoper l'acquisto e la pressanterichiesta di un sostegno ai ca-noni d’affitto, impone nuovee coraggiose scelte da partedella dell’esecutivo regiona-le». Riccardi ha quindi indica-to la strada per riorganizzareil settore, evidenziando che lavendita di parte del patrimo-nio non risolverebbe i proble-

mi. «È necessario mettere or-dine in un sistema – ha indi-cato Riccardi ai rappresentan-ti sindacali – che oggi rispon-de in maniera non uniformeal bisogno-casa del cittadino,soprattutto di chi ha più ne-cessità: non possiamo piùpermetterci cinque “punti digoverno” che rispondono incinque modi diversi al proble-ma casa».

La giunta cercherà così di«mettere mano a misure chedevono correggere in manie-ra più omogenea le risposte aicittadini». I sindacati che han-no partecipato all’incontrohanno fatto sapere di voler at-tendere un progetto precisodi riforma prima di esprimer-si nel merito.

Beniamino Pagliaro

la riorganizzazione

Ater, Riccardi vede i sindacati:serve un sistema omogeneo

Catene, revocato l’obbligoma non su tutte le stradeDa oggi le dotazioni invernali non sono più necessarie sulla rete di AutovieRestano però indispensabili fino al 15 aprile sulla A23 e su alcune tratte regionali

Da oggi solo sulle tratte di Autovie Venete non sono più obbligatorie le catene o le gomme da neve

12 Regione MESSAGGERO VENETO GIOVEDÌ 15 MARZO 2012

Partivano da Pordenone, Saci-le e Prata gli schiavi della sirin-ga. Andavano a rifornirsi in Ve-neto in un punto d’incontro di-ventato sempre più battuto:sotto la tangenziale all’uscitadi Padova est. Le regole eranochiare: una telefonata per l’ap-puntamento e uno squillettoall’arrivo sul posto. A te i soldi,a me la droga e via, di nuovo,verso casa, col proprio caricodi disperazione.

Un giro consolidato e tre-mendamente efficiente, quel-lo scoperto dai militari del nu-cleo di polizia tributaria dellaguardia di finanza di Vicenzache, a seguito della denunciadi una madre coraggio, hannoarrestato dieci persone, settetunisini e tre italiani, sgomi-nando un’organizzazione ditrafficanti che gestiva un volu-me d’affari da 1,2 milioni di eu-ro l’anno, smerciando fino a50 chili di eroina nell’arco dei12 mesi.

Nel corso dell’indagine, co-ordinata dal pm berico Anto-nella Toniolo, i finanzieri han-no monitorato 1.752 episodi il-leciti e hanno segnalato 136giovani, tra i quali una ventinadi pordenonesi e di udinesi, al-le Prefetture di residenza.

A far partire l’inchiesta è sta-ta la determinazione di unamadre che, leggendo gli ordinidell’eroina fatti via sms dal te-lefonino del proprio figlio, chefrequentava un centro di disin-tossicazione, ha prima affron-tato con durezza il capodell’organizzazione, un ventot-tenne tunisino, litigandoci altelefono, e poi si è rivolta ai mi-litari delle fiamme gialle, colla-borando alle indagini.

Il giovane immigrato gestival’attività di spaccio come unasorta di “call center”, riceven-do da un centinaio di clienti gliordinativi, stando seduto inun bar e inviando i suoi“galoppini” per le consegne.Dagli accertamenti svolti losmercio dello stupefacente av-veniva tra le province di Porde-none, Udine, Padova, Vicenza,Rovigo e Venezia. Tra settem-

bre e novembre 2011, nellostesso filone d’indagine, eranogià state arrestate tra il Padova-no e il Vicentino altre 4 perso-ne.

La guardia di finanza bericacontinua la propria indagineanche nella nostra provinciaperchè molto, del giro, deveancora essere ricostruito. I mi-litari si sono, infatti, imbattutiin numeri di telefonini intesta-ti a nonne o anziane zie, i cuiveri utilizzatori sono ancora inparte da identificare. Inoltresono allo studio eventuali lega-mi tra i giovani di Pordenone,Prata e Sacile scoperti ed even-tuali loro concittadini per capi-re se i ragazzi acquistasserol’eroina solo a uso personale ola smerciassero, a loro volta,ad altri.

Ciò anche in forza di guada-gni di tutto rispetto, se è verocome è vero che lo stupefacen-te veniva venduto al dettaglioa 25 euro al grammo.

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Il lavoratore sbaglia a mano-vrare un’ attrezzatura e si famale? L’azienda ne rispondecomunque. Ne sa qualcosal’amministratore delegato del-la Bsm di Pordenone, aziendache si occupa di produrre arre-di per navi e che fa parte delgruppo Santarossa (che haquattro aziende in provinciadi Pordenone)

Fermo Santarossa, respon-sabile dell’azienda, ieri è statocondannato al pagamento dimille euro dal giudice perl’udienza preliminare RobertaBolzoni. Una pena legata a uninfortunio che poco ha a che

fare con assenza di sicurezzasul luogo di lavoro. Una sen-tenza in qualche modo di me-diazione – il pm aveva chiestodue mesi da convertire in am-menda – che la difesa peròsperava fosse di assoluzione.

La relazione prodotta dalladifesa durante l’udienza, ha ri-costruito come la pressa, cheha ferito il dito di un lavorato-re, in realtà fosse a norma e co-me l’infortunio sia stato gene-rato da un errore del lavorato-re nella regolazione del mac-chinario. Il danno fisico, in-somma, non sarebbe statocausato da un’apparecchiatu-

ra inadeguata o da mancanzadi standard di sicurezza, mada un errore umano, errorepossibile in qualunque lavoroe che purtroppo il dipendenteha pagato con una lesione si-gnificativa.

Dal momento che la pro-gnosi dell’infortunato ha supe-rato i 40 giorni, il caso è finitoin automatico davanti al giudi-ce.

Ieri in udienza preliminaresi è chiuso il processo che hadeterminato la condanna diSantarossa a una pena pecu-niaria di mille euro.

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Il lavoratore sbaglia? Paga la dittaDipendente del settore legno si fa male per un errore proprio: multa all’azienda

Droga, madre coraggio incastra la bandaDa Pordenone, Sacile e Prata partivano i giovani schiavi della siringa. Indagine nata a Vicenza, un giro da 1 milione l’anno

Il tabellone dell’indagine condotta dalla guardia di finanza e un militare con un cane antidroga

‘‘IL TRUCCODELLE NONNE

La gang deitunisini utilizzava numeriintestati ad anzianeparenti. Le fiamme giallepronte ad allargarel’indagine

DIECI ARRESTI » LA FINANZA STOPPA IL CANALE PADOVANO DELL’EROINA

Tutto cominciò con un pran-zo. Era il 24 aprile 2010 e attor-no al tavolo, in un locale di Por-denone, sedevano due indaga-ti e gli inquirenti inviati a Rove-redo in Piano per eseguire laperquisizione della sede dellaFriulnova srl. Ossia di una del-le tre società attorno alle qualiun gruppo di imprenditori ca-peggiati da Marco Polino, 36anni, napoletano d’origine e re-sidente a Roveredo, avrebbecostruito e realizzato la monta-gna di truffe sulla fornitura diimpianti fotovoltaici finite datempo nel doppio mirino delleProcure di Udine e Pordenone.Quel giorno, a pagare il conto,per tutti, fu proprio Polino. Equello fu anche l’inizio del rap-

porto d’amicizia che, da allorae almeno fino al settembre del2011, lo legò a Giuseppe De Fal-co. All’ispettore capo di Poli-zia, cioè, che, dopo avere rac-colto la querela presentata allaQuestura di Udine da un im-prenditore di Pagnacco controPolino, era stato delegato dalmagistrato udinese a effettua-re ulteriori atti d’indagine,compresa la perquisizione nel-la ditta della Destra Tagliamen-to.

Parte da qui la ricostruzioneaccusatoria, con la quale, inquesti giorni, il pm pordenone-se Federico Facchin ha dichia-rato chiuse anche per De Fal-co, 51 anni, residente a Pozzuo-lo del Friuli, le indagini prelimi-

nari dell’inchiesta che ipotiz-za, a carico suo e di altre quat-tro persone, il reato di concor-so in associazione a delinquerefinalizzata alla consumazionedi un numero indefinito di truf-fe. L’avviso di conclusione in-dagini è stato notificato ancheallo stesso Polino, a Massimi-liano Straziuso, 42 anni, di Ro-veredo in Piano, a Morris Pes-sotto, 35, di Sarmede di Trevi-so, e a Massimo Tomasella, 40,di Fontanafredda. Tutti arresta-ti lo scorso 8 ottobre, su ordi-nanza del Gip Alberto Rossi etutti - tranne Polino, per il qua-le l’avvocato Roberto Mete haottenuto intanto i domiciliari -già tornati in libertà. Indagataanche Raffaella Parisi, 56 anni,

residente a Napoli, madre diPolino e coinvolta, in qualità diamministratore unico dellaNova srl autotrasporti, dal set-tembre 2010 alla data del falli-mento, per il solo capo che ipo-tizza nei confronti suoi e deiquattro imprenditori, la banca-rotta fraudolenta aggravata.

In occasione del famosopranzo, De Falco avrebbe pro-posto a Polino e Straziuso unasponsorizzazione da parte diFriulnova a favore della societàsportiva dilettantistica AnconaCalcio di Tavagnacco, nellaquale giocava suo figlio e il cuipresidente era un suo caro ami-co. Da qui, l’esecuzione di unprimo bonifico di 6 mila euro.Il pm ricorda poi la «stabile fre-

quentazione telefonica e perso-nale» che il poliziotto avrebbeavuto con Polino. Sarebbe sta-to lui, nel maggio 2011, a infor-marlo dell’imminente control-lo della Gdf di Pordenone e,poi, anche degli ulteriori proce-dimenti per truffa. Il secondoespisodio fa riferimento a unodegli incontri d’affari che DeFalco avrebbe procurato a Poli-no e che avrebbe portatoquest’ultimo a consegnareall’imprenditore udinese Ke-len Calligaro 420 mila euro, perl’acquisizione da parte di Friul-nova dell’utilizzo del marchioSeleco. Operazione per la qua-le l’ispettore si sarebbe presen-tato come garante.

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Inchiesta Polino, spunta il fronte ex SelecoIndagini chiuse sulla gang del fotovoltaico e il poliziotto. il pm: 420 mila euro finirono a Kelen Calligaro

Addetto al lavoro in un mobilificio

■ IL SOLESorge alle 6.22 e tramonta alle 18.13■ LA LUNASorge alle 1.51 e tramonta alle 10.55■ IL SANTOSan Longino

■ IL PROVERBIOLarc di bocje, stret di man.

Largo di bocca, stretto di mano.VEN 16/SAB 17/DOM 18 - ore 23.00

NINA MOONCusano di Zoppola (PN) s.s. 13

A SAN QUIRINO

VENDESILOTTIRESIDENZIALIURBANIZZATI0434 623245

MESSAGGERO VENETO GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 15

Pordenone■ LA NOSTRA MAIL [email protected] ■ REDAZIONE DI PORDENONE: VIA COLONNA 2 - 33170 PORDENONE ■ TELEFONO 0434 - 238811 ■ TELEFAX 20210

Il sistema non funziona?L’Agenzia delle Entrate chiamail sindaco Pedrotti e avvia unnuovo tavolo per appianare ledifficoltà.

La risposta del direttore re-gionale dell’Agenzia delle En-trate, Paola Muratori, non è pic-cata. Tutt’altro, perché l’obietti-vo è che la collaborazione congli enti locali porti a risultaticoncreti. Così do-po la denuncia diPedrotti sul fattoche le banche datidi enti diversi nonparlino la stessalingua, la direttri-ce ha contattato ilComune «e abbia-mo fissato un nuo-vo incontro per af-frontare un proble-ma che ritengo do-vuto forse a una mancanza diformazione. Come Agenzia ab-biamo da poco cambiato l’in-terfaccia informatica e capiscoche certe applicazioni possanorisultare complessi, ma non èche non ci siano – spiega Mura-tori –. I Comuni possono peresempio arrivare a verificaresuccessioni, locazioni, sommi-

nistrazioni dell’energia elettri-ca. Altre applicazioni potrannoessere attivate su sollecitazionedegli enti locali ma saranno pri-ma oggetto del tavolo di con-fronto che è stato istituito pro-prio attraverso i protocolli».

Ecco allora che lo spirito èquello «di massima collabora-zione e anche dal sindaco Pe-drotti ho inteso questo tipo di

disponibilità» con-ferma Muratori.

Se c’è un dialo-go tra Agenzia eComuni, l’infor-matica invece ta-glia fuori dal siste-ma la Guardia diFinanza. Il proble-ma non dovrebbeporsi perché lefiamme gialle han-no compiti stretta-

mente operativi e non di“incasso”, ma è pur vero che,affinché ai Comuni siano rico-nosciute le somme recuperateattraverso gli accertamenti, leprocedure devono essere regi-strate a livello informatico. Di-versamente le somme restanoallo Stato. (m.mi.)

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Imu, solo Imu, fortissimamen-te Imu. La tassa sulla casa divi-de le forze politiche e il dibatti-to si fa serrato.Il Ponte. Gianni Zanolin e LorisZanut evidenziano come «inbase alle scelte presentate dalComune di Pordenone,“tenere l’Imu la più bassa pos-sibile significa chiudere servi-zi.” Quattro le considerazioniproposte da “Il Ponte”. La pri-ma: bisogna evitare spese inu-tili e tagliare servizi, deciden-do di salvare l’indispensabileperché nel 2013 le cose, per ilComune, saranno molto peg-giori del 2012. L’Irpef caleràdrasticamente e anche i trasfe-rimenti dalla Regione, vistoche le entrate regionali si con-centrano su Iva e Irpef. dun-que bisogna anticipare i tem-pi. Seconda: non assisteremoal rilancio delle vecchie attivi-tà produttive. Dunque per ri-prendere a produrre redditoavremo bisogno di nuoveaziende. Nell’attesa vendiamopatrimonio pubblico. Possonoessere le partecipazioni inaziende, servizi comunali e be-ni di proprietà. Due aziende,secondo noi, vanno cedute: laFiera e l’Atap. Fra i servizi dacedere ci sono poi le farmacie:se fossero collocate dove man-cano (Vallenoncello), forseavrebbe senso avere farmaciecomunali, ma per dove sonomesse e per come fanno il ser-vizio, i privati possono fare be-nissimo. Idem per le pompefunebri. Usiamo quei soldi perdiminuire la tassazione sullefamiglie per tre anni. Terza: bi-sogna differenziare i provvedi-menti. A Pordenone si conti-nua con misure uguali per tut-ti. Sembra la contrattazione

sindacale della Zanussi anni’70: 50.000 lire in busta pagauguali per tutti, senza distin-zioni. Chiediamo misure diffe-renti per situazioni differenti.Quarta: avevano impostato lacampagna elettorale sulla“continuità”, dicevano che vo-levano semplicemente conti-nuare a fare quel che aveva fat-to Bolzonello. E adesso, con 10milioni in meno sulla partecorrente, che saranno assai dipiù nel 2013, che “continuità”faranno lor signori?».Pdl. Secondo Francesco Ribet-

ti «la maggioranza, e il gruppomisto, non vogliono far discu-tere la mozione sull’Imu pre-sentata dal gruppo del Pdl». Larichiesta di anticipare la di-scussione, avanzata da Ribetti,a nome del gruppo del Pdl, èstata, infatti, rigettata. Di quil’auspicio che l’amministrazio-ne Pedrotti non voglia sottrar-si al dibattito in aula consiliareprima della presetazione delbilancio.Lega nord. Secondo Mara Pic-cin, capogruppo della Lega

Nord a Pordenone, «il Comu-ne di Pordenone non è esenteda responsabilità. Troppo faci-le dire che non c’è alternativa.La giunta Pedrotti, per pigriziao incapacità politica, si è limi-tata a fare da ufficio ragioneriaper Monti. Altri Comuni han-no sfruttato i margini di mano-vra concessi, seppur limitati,applicando la tariffa minimadell’Imu. E in ogni caso il Pdappoggia Monti. Di conse-guenza non è credibile che a li-vello comunale la sinistra si la-menti di quanto viene deciso aRoma. L’assessore Mio propi-na una pioggia di numeri pergiustificare questo prelievo for-zoso ai danni dei pordenonesi.Poi mette le mani avanti spie-gando che, abbassando le tarif-fe, si devono tagliare i servizi.Ma quali servizi? Siamo sicuriche non si possa togliere qual-cosa, magari qualche tesorettoper promuovere qualche ap-puntamento o associazione diimmigrati? Perché non valuta-re seriamente cosa si può sacri-ficare, magari su alcuni aspetticontroversi della cultura? E’ as-surdo che il consiglio comuna-le sia stato messo davanti alfatto compiuto. Sull’Imu nonc’è stata discussione: ha sceltola giunta. In realtà, si potevascegliere di abbassare almenoalcune tariffe, soprattutto perle fasce esposte, cercando ri-sorse altrove». Piccin ha an-nunciato che la Lega presente-rà una mozione per impegna-re il Comune ad «applicare latariffa minima prevista perl’Imu agricola. Sui fabbricatiagricoli possiamo scegliere didimezzare la quota dello 0,2%.Si deve fare».

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Controlli fiscali

Una veduta di Pordenone

Controlli anti-evasoriIl Fisco “chiama” PedrottiTelefonata dopo lo sfogo del primo cittadino sulle banche dati che non si parlanoAgenzia delle Entrate e Comune avviano un tavolo per appianare le difficoltà

Può sorgere un ospedale inun’area potenzialmente inte-ressata da esposizioni nocive?E’ quel che potrebbe accaderea Pordenone con il progetto delnuovo nosocomio in Comina,se è vero che lo stesso ministe-ro della Difesa fissa in almeno1,5 chilometri da poligoni di ti-ro e siti di stoccaggio di muni-zionamento, l’area di rispetto.Se il ministero definisce questasoglia per le residenze, figuria-moci per un ospedale.

La questione è stata sollevataieri da Giovanni Del Ben, capo-gruppo di Sel in consiglio co-munale a Pordenone nel corso

del telegiornale di Tpn, som-mando un’altra ragione alle al-tre per ribadire il “no” alla co-struzione dell’ospedale in Co-mina, in un’area che non è as-solutamente distante 1,5 chilo-metri dalla caserma Monti (chein effetti sorge di fronte) e pro-babilmente nemmeno dai de-positi militari della Base Usaf.

Altra questione che Del Benaveva già richiamato comeostativa al progetto, l’aviosu-perficie della Comina: l’aero-porto è praticamente contiguoall’area che si vorrebbe ospeda-liera.

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DEL BEN SU COMINA E DEPOSITI MILITARI

«Ospedale in area a rischio»

Volano le adesioni a “La ricettadel sindaco”: la sesta edizionedella manifestazione-concorsopromossa dall’Unione dei Cuo-chi del Friuli Venezia Giulia,con il patrocinio della Regionee la collaborazione delle scuolealberghiere dello Ial, continua ariscuotere interesse e curiosità.

Sono, infatti, già 24 i primi cit-tadini che hanno deciso di met-tersi in gioco in una competizio-ne che si preannuncia davverostraordinaria. Dalla montagnaal mare, tutti i territori ad oggirisultano degnamente rappre-sentati, con anche i due capo-

luoghi di provincia – Udine ePordenone – a scaldare i moto-ri, o meglio i fornelli! Le ricettesu cui si confronteranno sonoancora top secret, ma già si sache saranno i prodotti tipici diciascuno a farla da padrone. Ilvincitore porterà a casa unpranzo per i propri concittadi-ni, preparato dagli chefdell’Unione Cuochi Fvg. Il se-condo si aggiudicherà un incon-tro con la cittadinanza sui temilegati all’alimentazione. Info eregolamento: www.alberghiera.it

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UNIONE CUOCHI E IAL

Sfida tra sindaci in cucina

I PARTITI E LA TASSA SULLA CASA

«Caro-Imu, cedete Fiera e Atap»“Il Ponte” chiede dismissioni. Pdl e Lega contro la scelte della giunta

Il Comune bypassa la commis-sione e la conferenza capigrup-po non fa passare la delibera.Non approderà lunedì in consi-glio – all’ordine del giorno l’ulti-mo via libera alla riqualificazio-ne di via Cappuccini, la mozio-ne di solidarietà ai Marò volutadal centro destra e quelle sui ri-fiuti – la delibera per eleggere lanuova commissione per le pariopportunità: 11 rappresentantidi cui sei individuati diretta-mente dal sindaco Claudio Pe-drotti sulla base delle candida-ture presentate dalle associazio-ni; tre vanno scelti in seno alconsiglio comunale (due dimaggioranza e uno di minoran-za); gli ultimi due vanno indivi-duati dai gruppi consiliari masempre tra esponenti esterne alconsiglio. L’organismo non pre-vede gettone di presenza.

Il tentativo della maggioran-

za di arrivare subito in consiglio– senza passare per la terza com-missione – non è stato graditodall’opposizione e così la delibe-ra aspetterà ancora. Non solo. Ilsindaco avrebbe scelto i suoi seirappresentanti da una lista di ot-to. Le due commissarie in stan-dby (Mirna Carlet di Soropti-mist e Loredana Colosimo diLaddes Family) sarebbero stateproposte come rappresentantida far rientrate nell’organismosu designazione del consiglio(che come detto ha diritto a in-dividuare due esterni). «Questomodo di agire non ci è piaciuto –dice Francesco Ribetti –. Non so-lo. Visto che si tratta di una com-missione di pari opportunità ciaspettiamo che questa valga an-che per i partiti e che uno deidue rappresentati esterni sia in-dicato dalla minoranza». (m.m.)

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LUNEDI’ CONSIGLIO

Poltrone e delibera stoppataE’ lite sulle pari opportunità

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 MESSAGGERO VENETO Cronaca di Pordenone 21

Console trasferitoÈ al Coroneoguardato a vista

Tragica gita: muore a 20 anniIgor Slavich precipita per 50 metri. Era con la fidanzata ■ BARBACINI A PAGINA 21

CRONACHE

A Cittavecchiain scena il valzerdei ristorantiTENTATA EVASIONE ■ A PAGINA 22

Il Pdl attacca:«Mariani siluratoumiliati gli ebrei»

GIUNTA COMUNALE ■ BOLIS A PAGINA 23

NUOVI LOCALI ■ BALDASSI A PAGINA 28

RESIDENCEVIALE ROMOLO GESSI

APPARTAMENTI ESCLUSIVI ZONA S. AN-DREA mq. 60, 104 e 138, fi niture di pregio, box auto, ampi terrazzi. Possibilità di giardino privato o ampia mansarda abitabile.Per informazioni IMPRESA Tel. 040/634215 - orario 9.00 - 13.00 - www.vialeromologessi.it

«Più vicino l’accordo sul lavoro»Il ministro Fornero: «Sono ottimista». I sindacati aprono: «Incontro utile». S’arrabbia ConfindustriaL’imprenditore Carraro promuove il governo: «Ma ora guardiamo al modello tedesco» ■ ALLE PAGINE 2, 3 E 4

VIAGGIO NEI LUOGHI PERDUTI / 3

IN VAL ROSANDRA

Il Napoli si arrende al Chel-sea: al 90’ finisce 3-1, risulta-to invertito rispetto all’an-data. Il ko ai supplementari.

■ A PAGINA 42

CHAMPIONS LEAGUE

Napoli, nientemiracoli: fuoriall’overtime

di FEDERICA MANZON

I l Carso risplende in quelmodo ventoso e solita-rio che prende in certe

giornate d’inverno, dopo labora forte, quandoil cielo di-venta azzurro chiaro e c’èun silenzio da confinemobi-le, da straniero alle porte, eun uccello che fa schioccareun ramo spaventa. «Pensiteti» dice il mio amico mentresaliamo lungo la strada diBasovizza(...).

■ APAGINA37

DOMANI

MAGAZINEDI 68 PAGINE

La memoria in pace al museo de Henriquez

Un pullman con a bordo dueclassi scolastiche di ragazzini alritorno dalla settimana biancasi è schiantato contro la spallet-ta di cemento di una galleria inSvizzera, nel cantone Vallese, alconfine con l’Italia. Nel terribileurto, accaduto poco dopo le 21di martedì, sono morte in totale28 persone, fra le quali 22 ragaz-zini: praticamente una classeintera. Le scolaresche tornava-no a casa in Belgio dopo unabella vacanza sulla neve trascor-

sa sulle Alpi. Avevano solo 12anni, studenti di due cittadinedelle Fiandre. Il pullman si èschiantato contro la parete deltunnel dell’autostrada, poco do-po la partenza. Altri 24 bambinisono ricoverati in ospedale, tredi loro lottano fra la vita e lamorte. Colpo di sonno dell’auti-sta e alta velocità la causa piùprobabile dello schianto.

■ CUPELLARO E D’APRILEA PAGINA 6

Pullman si schianta, strage di scolariOrrore in Svizzera: 28 vittime, 22 sono ragazzini belgi di ritorno dalla settimana bianca

Il pullman distrutto dopo l’impatto con la spalletta di cemento del tunnel La foto di classe sulla neve: quasi tutti questi ragazzini sono deceduti

di FRANCESCO MOROSINI

I n Nigeria si combatte unaguerralocale e internaziona-leperilcontrollodelgreggio

del suo sottosuolo. Al contem-po, il tratto di Oceano tra Cornod’Africa, Stretto di Hormuz e In-dia subisce una “guerra di pira-teria” a danno di traffici navalivitali per l’economia globale. Èquestaduplicescena bellico/po-litica la cornice di due tragici av-venimenti per l’Italia. In Nige-ria, difatti, c’è stato sia al rapi-mento di un tecnico italiano daparte di elementimilitari radica-li islamici che la sua morte du-rante il blitz di forze speciali an-glo-nigeriane antiterrorismo.Analogamente, le coste indianehanno fatto da sfondo all’arre-sto di due marò italiani, imbar-cati su navi “private” in funzio-ne preventiva contro la pirate-ria, perché imputati di aver ucci-so dei pescatori indiani. Duedrammi. Consola che per i ma-rò del Reggimento San Marcopermangono tuttora le speran-zediunesitopositivo.

Vale chiedersi se entrambi glieventi indichino debolezza in-ternazionale del Belpaese. Inparte; ma con avvertenze. Nelsenso che, comunque, nel valu-tare serve la Realpolitik. Chebrutalmente ricorda che un civi-le (pediatra o ingegnere minera-rio cambia zero), se opera incontestidiguerra,èunobiettivoalparidiunmilitare.

■ SEGUEAPAGINA12SERVIZIAPAGINA11

ITALIA DEBOLEDALL’INDIAALLA NIGERIA

Val Rosandra: i vigili del fuoco e gli uomini del Soccorso alpino recuperano la salma. Nel riquadro: Igor Slavich, la vittima

SLOVENIA» IlpresidenteTürkaTondo:«NonvogliamorigassificatoriaTrieste» ■ A PAGINA 12

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◗ ROMA

«Qui è supeeeer! Il sole brillatutto il giorno. A mercoledì».«Cari mamma e papà, il cibo èdelizioso e con gli sci va tuttobene. Qui è super cool, ma voimi mancate molto». «Oggi èstata la giornata migliore: ilsentiero avventuroso è stato fa-ticoso, ma molto figo». Conquei messaggi quotidiani po-stati sui blog, i ragazzini dellascuola elementare belga SintLambertus, coinvolti dell’inci-dente in Svizzera, tenevanouna sorta di diario telematicodella loro settimana bianca.

In poche ore dalla notiziadello schianto, avvenuto inuna galleria autostradale a Sier-re, nel cantone Vallese, e costa-to la vita a 22 bambini e 6 adul-ti, i racconti dei giorni sulla ne-ve trasmessi ai genitori attra-verso i social network, fanno ilgiro della rete rimbalzando suisiti d’informazione italiani estranieri. Non si sa quanti deipiccoli blogger siano tra le vitti-me dell’incidente, i corpi devo-no essere identificati. Quandoieri i blog sono stati chiusi, lefoto e i messaggi pubblicati dairagazzi e ripresi dai quotidianielvetici (Blick e Tagesanzei-ger), erano già ovunque. Il 10

marzo scorso un ragazzo scri-ve: «Le cose vanno benissimoqui in Saint-Luc. Lo sci, il cli-ma, il cibo. Non è per nientebrutto. Domani reciterò nelMuppet show... Ho visto pochicani. Ora sto leggendo un libro:“perché i cani hanno il naso ba-gnato”: molto interessante!».Un altro racconta: «È tutto fan-tastico, anche se il mio iPodnon funziona. Ora devo chiu-dere, perché voglio ancora go-dermi gli ultimi giorni, datoche la vacanza è quasi finita».Anche uno degli insegnantiche accompagnava gli studen-ti, Frank Van Kerckhove, mor-

to nell’impatto del bus controil muro del tunnel, affida alweb il racconto della gita in Vald’Anniviers: «Il viaggio in bus èstato scorrevole. C’era un po’di traffico. Abbiamo visto ilfilm “Avatar” e nessuno è statomale nelle curve delle Alpi».

Ad informare le famiglie del-la vacanza attraverso i post an-che altri accompagnatori. Unodi loro racconta una giornatatipo tra discese sulle piste e unbarbecue: «Dopo lo sci di sta-mattina abbiamo gustato unbarbecue e ci siamo diretti astomaco pieno verso l’hotelWeissenhorn. I bambini sono

scivolati giù per il pendio sudei sacchetti di plastica. Alle 17siamo riusciti a prendere l’ulti-ma seggiovia». «Il sole splende.I ragazzi e le ragazze della sestaclasse stanno facendo del loromeglio per mantenere l'atmo-sfera» fa sapere ai genitori unaccompagnatore. Un altro scri-ve fiero che ora «tutti sannosciare». Una delle ultime serein albergo, i ragazzini mettonoin piedi il Muppet show: «Ibambini sono stati tutti bravi elo spettacolo ha avuto grandesuccesso» posta un altro inse-gnante. Negli ultimi post deibambini, tutti sui 12 anni, an-

che qualche cenno di nostalgiaper i genitori: «Caro papà e ca-ra mamma. Qui mi piace mol-to, ma mi mancate. Vi vogliobene. Baci». Oppure: «Carimamma, papà e Jakob. È stu-pendo qui. Ma mi mancate». Eancora: «Hey, mamma e papà.È davvero molto bello qui. Sa-luti alla nonna e al nonno. Civediamo mercoledì».

La settimana bianca tra lemontagne svizzere era finita,ieri mattina le scolaresche sa-rebbero dovute rientrare a ca-sa. «Ritorneremo tutti mercole-dì (speriamo non troppo pre-sto)», scriveva lunedì uno degliaccompagnatori. E infatti, ilpullman che doveva riportarlia casa, in Belgio, martedì seraera in viaggio, era partito dalcantone Vallese intorno alle21. Poco dopo, in autostrada,l’urto mortale contro la paretedella galleria. Il sito del giorna-le belga Le Soir riporta la testi-monianza di un ragazzino, so-pravvissuto all’incidente macon gambe e un braccio rotti,che è riuscito a chiamare il pa-dre al cellulare: «Era buio, hosentito un grande botto. Tutti isedili sono volati in avanti ed iomi sono trovato incastrato tradue sedili». (a.d’a.)

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«Qui è super, ma voi mi mancate molto»On line il diario della vacanza sulla neve. Affidati alla rete le foto e i messaggi quotidiani ai genitori

di Fiammetta Cupellaro◗ ROMA

Sono le 21.15 di martedì quan-do in un tunnel che attraversail cantone del Vallese si consu-ma il più grave incidente acca-duto in Svizzera da trent’anni.Muoiono sul colpo 28 perso-ne, 22 sono bambini. Altri 24 ri-mangono feriti, mentre tre diloro lottano tra la vita e la mor-te. Erano belgi e olandesi, ave-vano appena 11 e 12 anni. Tor-navano a casa da una settima-na bianca trascorsa in Vald’Anniviers. La maggior parteabitava nelle Fiandre, nelledue cittadine di Lommel e He-verlee che ieri mattina si sonorisvegliate in una tragedia chemai avrebbero immaginato.

Un dramma che rimane an-cora senza spiegazioni quelloaccaduto sull’autostrada A29in direzione Sion. Sul pullmanbelga nuovo di zecca viaggia-vano 52 persone, due scolare-sche con quattro insegnanti.L’incidente è stato ripreso dal-le telecamere di sorveglianzache si trovano nella galleria.Solo da quel video si potrà rico-struire quanto accaduto. I dueautisti infatti sono deceduti.

Forse per un colpo di sonno,oppure per un improvviso gua-sto, il bus ha improvvisamentesbandato. Sull’asfalto sono ri-masti i segni della frenata, lun-ghissima e disperata, fattadall’autista. E’ stato tutto inuti-le. Il pullman ha sfondato ilguardrail sulla destra schian-tandosi contro la parete di unapiazzola. Lo scenario che si so-no trovati davanti i soccorrito-ri è stato terribile. Il frontaledel pullman accartocciato,mentre i corpi dei bambinimorti e feriti erano incastratitra le lamiere e i sedili. Quandoi vigili del fuoco sono entratic’erano solo il silenzio dei pic-coli sotto choc e le urla di quel-li che chiedevano aiuto.

«Abbiamo visto l’orrore».Erik Valmaderom, 60 anni, èstato uno dei primi automobi-listi ad imboccare il tunnel diSierre dopo la tragedia. Eranell’auto insieme alla moglie,la coppia si è fermata imme-diatamente. «Abbiamo vistouna donna sbracciarsi, abbia-mo rallentato e ci siamo resiconto che il pullman eraschiacciato contro il muro. Ab-biamo aiutato subito dei bam-bini a scendere. Una bimbaaveva le gambe maciullate».Poco dopo è passata Marielle,madre di due bambini che sistava recando a lavoro. E’ trau-

matizzata: «C’era sangueovunque e i bambini vivi si agi-tavano per essere salvati. Misono resa conto che non pote-vo fare nulla da sola e ho chia-mato i soccorsi. Vedo ancoraquei volti che mi guardavano,non so se erano vivi o morti».

200 le persone che hanno la-vorato tutta la notte lottandocontro il tempo per salvare lavita dei bambini, mentre ottoelicotteri facevano la spolacon gli ospedali. «Non abbia-mo mai visto niente di simile»ha detto ieri il comandantedella polizia del Vallese checon ancora il dolore negli oc-chi, ha parlato di «tragedia sen-za precedenti». E’ l’alba quan-do lo scheletro dell’autobusviene portato via dal tunnel.La parte anteriore non esistepiù, quella posteriore è un am-masso di lamiere e bagagli, ri-cordi dell’’ultima vacanza sul-

la neve.Il premier belga Elio De Ru-

po ha accompagnato personal-mente a sion i genitori dellevittime, arrivati ieri a Ginevra abordo di due aerei militari.Scortati dalla polizia e assistitida un’équipe di psicologi sonoentrati nell’obitorio dove pertutto il giorno gli abitanti dellacittadina hanno portato fiori eomaggi. Più o meno nelle stes-se ore a Lommel e Heverlee so-no arrivati gli altri 80 bambiniche stavano tornando ancheloro a casa e si trovavano su al-tri due pullman. Stefcornelis,12 anni, frequenta la scuolaSint-Lambertus di Heverlee,da dove provenivano parte del-le vittime. «Poco prima dell’in-cidente ci siamo fotografati avicenda da un autobus all’al-tro. Loro poi sono passati die-tro e non li abbiamo visti più».

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‘‘i postdei blogger

«Cari mamma epapà, le cose vannobenissimo e il cibo èbuono». «Domanireciterò al Mappet show.Ci vediamo mercoledì»

Strage di bambini, tornavano dalla gitaPullman si schianta in una galleria in Svizzera. A bordo due scolaresche belghe: ventotto le vittime, 22 sono studenti

Fiori sul viadotto dell’autostrada, sullo sfondo la galleria. Sotto, foto di gruppo di una delle classi

◗ ROMA

L’elettronica già utilizzabile nel-le auto, negli autocarri e neibus, potrebbe aiutare ad evitaretragedie come quella del pull-man belga. Auto e molti veicoliindustriali di ultima generazio-ne sono già dotati, ad esempio,di sensori radar e di telecamereper il riconoscimento della stra-da e del traffico, capaci di gesti-re autonomamente situazionidi rischio, come l’imminenza diun tamponamento o lo sposta-mento per sonno del mezzo ri-spetto alla carreggiata. Sistemidi assoluta affidabilità e di co-

sto contenuto, che sono già pre-senti su auto di fascia media, co-me l’allarme anti-sonno dellaFord «Driver Alert» che per pre-venire il classico colpo di sonnoalla guida utilizza sofisticati al-goritmi con cui il computer digestione analizza la qualità del-la guida e la posizione del veico-lo rispetto alla linea sinistra del-la segnaletica verticale e al mar-gine destro. Una vibrazione eduna segnalazione anche sonoraavvisano chi è al volante se ilcomportamento su strada si fairregolare per sonnolenza ostanchezza. Anche Volvo ha svi-luppato un sistema che riduce

sensibilmente i rischi da affati-camento: un dispositivo che,utilizzando due telecamere,una puntata sulla strada ed unasul guidatore, aggiunge alle se-gnalazioni provenienti dallospostamento del veicolo rispet-to alla traiettoria, anche quellirelativi ai «segnali» di stanchez-za che si leggono sul voltodell’autista, come il numero divolte che si chiudono gli occhi ela posizione della testa. Il veico-lo, se scatta questo allarme, li-mita autonomamente prima lavelocità e - se non ci sono se-gnali positivi - inizia a rallenta-re fino a fermarsi.

SICUREZZA

Sensori contro i colpi di sonnoSono sistemi elettronici già presenti su auto e veicoli industriali

◗ ROMA

L’incidente nel tunnel autostra-dale in Svizzera dove sono mor-ti 22 bambini belgi richiama allamemoria la tragedia di 29 annifa nella galleria del Melaranciodell’autostrada del Sole in cuimorirono 11 studenti napoleta-ni. L’incidente avvenne il 26aprile 1983, nel primo pomerig-gio, all’interno della galleriadell’A/1 lunga circa seicentometri, due chilometri a norddell’uscita di Firenze Certosa.L’autobus era partito dalla scuo-la media napoletana Nicolardi econduceva una comitiva di 48

studenti, più tre accompagnato-ri, a Limone sul Garda. Appenaentrato in galleria, dove si viag-giava nei due sensi di marcia, ilpullman si scontrò con un auto-articolato che trasportava un tu-bo d’ acciaio lungo cinque me-tri, con un diametro di quattro epesante 130 quintali. Nell’urto,una fiancata dell’ autobus ven-ne squarciata. Nell’incidente, ol-tre alle 11 piccole vittime, rima-sero ferite altre 38 persone traalunni ed insegnanti. Il proces-so che ne seguì si concluse conla condanna di due poliziottiche dovevano scortare l’autoar-ticolato. Gli studenti della terza

D morti nell’incidente riposanoin un’unica cappella dove ognianno vengono deposti undicimazzi di fiori bianchi in ricordodella tragedia. Anche una lapidee una strada riportano ancoraoggi alla memoria «Gli undicifiori del Melarancio».

In Svizzera il precedente piùgrave è del 13 aprile 2005: a Or-sieres, in Vallese, sulla stradadel Gran San Bernardo, un pull-man di turisti finisce in una scar-pata e provoca 13 morti. Il bustrasportava 27 persone che sta-vano andando in Italia, a Savo-na, per partecipare a una crocie-ra.

I PRECEDENTI

Nel 1983 la tragedia del MelarancioNel bus squarciato persero la vita undici ragazzini napoletani

6 Attualità IL PICCOLO GIOVEDÌ 15 MARZO 2012

di Andrea Marsanich◗ FIUME

I lavori di costruzione dell’auto-strada Fiume–Zuta Lokva co-minceranno quest’anno. La no-tizia è ufficiale, diramata dal mi-nistero della Marineria, che haper titolare Zlatko Komadina,ex presidente della Contea delQuarnero e Gorski kotar e dun-que assai «interessato all’affa-re». Proprio così perché laFiume–Zuta Lokva, lunga 56chilometri, è ritenuta un proget-to di fondamentale importanzain quanto allaccerà il capoluo-go quarnerino alla Dalmatina,l’autostradaZagabria–Spalato–Vrgorac, lo-calità quest’ultima ad una man-ciata di chilometri da Ploce, ilpiù importante porto della Dal-mazia. In pratica la nuova auto-strada – i cui termini di conse-gna non sono stati ancora fissa-ti – permetterà a coloro che siinseriscono nella tangenzialefiumana di proseguire finoall’area meridionale della Dal-mazia, evitando così di attraver-sare la Litoranea adriatica, sta-tale piena di curve, stretta e contempi di percorrenza parecchiolunghi. La Fiume–Zuta Lokva fa-rà parte della futura autostradaadriatico–ionica, che sarà lun-ga 1500 chilometri e attraverse-rà Italia, Slovenia, Croazia, Bo-snia ed Erzegovina, Montene-gro, Albania e Grecia. La Croaziadunque sta facendo la sua partee, nonostante la crisi, l’asse auto-stradale in direzione di Ragusa(Dubrovnik) viene realizzato atappe. Non così l’impegno diSlovenia e Montenegro che fino-ra, in questo ambito, non hannofatto praticamente nulla. Tor-nando alla Fiume–Zuta Lokva,questa costerà circa 730 milioni

di euro, 13 milioni di euro perchilometro. Un costo molto al-to, dovuto alla caratteristichedel terreno, assolutamente on-dulato e che vedrà viadotti e gal-lerie costituire un terzo dei 56chilometri. Quest’anno si co-mincerà con il traforo Vratnik,lungo 3.500 metri, che unirà ilQuarnero e la Lika. Comporterà

l’esborso di 80 milioni e sarà ilquarto tunnel più lungo in Croa-zia, dopo quelli di San Rocco,Mala Kapela e Monte Maggiore.Il progetto Vratnik ha già ottenu-to la licenza edile, con i lavoriche probabilmente saranno fi-nanziati congiuntamente dalleimprese pubbliche Autostradecroate e Autostrada

Fiume–Zagabria. Se Bruxellesdovesse conferire all’autostradaadriatico–ionica lo status di cor-ridoio europeo, le autorità croa-te potrebbero anche contare sufinanziamenti comunitari e per-tanto il completamento dellaFiume–Zuta Lokva conoscereb-be tempi piùbrevi.

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◗ FIUME

Inizierà il prossimo 8 maggio esi terrà al Tribunale contealedi Sebenico il processo al con-troverso tycoon zagabrese, il63enne Tomislav Horvatincic,accusato di essere il responsa-bile della tragica morte dei duevelisti padovani, i coniugiFrancesco Salpietro, 63 anni, eMarinelda Patella, di 2 annipiù giovane. La corte sarà pre-sieduta da una giudice che gliaddetti ai lavori ritengono bra-va ed esperta, Maja SupeMakon, che ha deciso di ascol-tare nel corso del procedimen-to una ventina di testi, nessu-no dei quali assistette però allatragedia. La fatale collisionetra il motoscafo di Horvatin-cic, il “Santa Marina”, e la bar-ca a vela dei due sventurati ve-neti, la “Santa Pazienza”, si ve-rificò lo scorso 16 agosto a me-ridione di Capocesto (Primo-sten), Dalmazia centrale, tragli isolotti di Maslinovik e Bari-lovac. In base all’atto d’accu-sa, l’imprenditore edile avevainserito il pilota automatico,con la sua imbarcazione cheprocedeva a velocità sostenu-ta (intorno ai 25 nodi). Invecedi dare la precedenza alla“Santa Pazienza”, che stavaproseguendo in direzione di

Capocesto, il fuoribordo eraandato a colpirne violente-mente la fiancata sinistra, sca-valcando la barca dei due co-niugi che – in seguito all’impat-to – erano stati lanciati in ma-re, decedendo all’istante. Hor-vatincic, che non si sarebbe oc-cupato di quanto gli si paravadavanti, è accusato di aver vio-lato sia il Codice marittimo siail Regolamento sulle misureper evitare gli incidenti in ma-re. In base a quanto ricostruitodagli inquirenti, rischia da 3 a10 anni di carcere. Se i coniuginon fossero morti sul colpo, ea stabilirlo sono stati gli esamiautoptici, il tycoon avrebbe do-vuto anche rispondere del rea-to di omissione di soccorso ein quel caso la pena massimaprevista sarebbe ammontata a13 anni. Dopo il terribile inci-dente, né Horvatincic né ladonna che era a bordo del“Santa Marina”, Anica DjerdjeDilber, avevano mosso un ditoper soccorrere Salpietro e laPatella. Ricordiamo che Hor-vatincic aveva trascorso unmese in carcere quale custo-dia cautelare e inoltre è colpitodal divieto di guida di qualsiasiveicolo a motore, in terra e inmare, avendo già causato inci-denti in passato. (a.m.)

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Travolse due velistiIl tycoon Horvatincica processo l’8 maggio

Da Fiume a Ragusain autostradaSi aprono i cantieriVia libera alla costruzione dei 56 chilometri che unirannoil Quarnero alla Dalmazia bypassando la statale Litoranea

Un’immagine dell’autostrada Fiume-Zagabria

16 Istria ❖ Quarnero ❖ Dalmazia IL PICCOLO GIOVEDÌ 15 MARZO 2012

di Gianpaolo Sarti◗ TRIESTE

Più poteri per gli assessori, deli-bere coperte da segreto, quoterosa nei cda. E, alla fine, un’uni-ca società dismessa. Il ma-xi-emendamento della giuntaarriva a sorpresa in commissio-ne: un calice amaro per il cen-trosinistra che non digerisce. Ecosì non si vota, ma si rimandatutto a data da destinarsi: servo-no altri approfondimenti. La leg-ge che mette mano alle societàpartecipate della Regione, par-torita dalla giunta oltre un annofa e integrata da una propostadella Lega Nord, si blocca. Il pri-mo ostacolo è in partenza: ilprovvedimento mira a“riordinare semplificando la le-gislazione vigente”. Alt, dice ilPd: riordinare cosa? Il capogrup-po Gianfranco Moretton sfode-ra la sua solita arma: la dialetti-ca. Quella che, certo, ispira losbadiglio. Ma che alla lungasfianca gli avversari. E mette inluce che, stringi stringi, dell’am-pio progetto di riorganizzazio-ne «resta poco».

Di fatto l’unica realtà di cui laRegione farà volentieri a meno èla Banca popolare etica, parteci-pata con meno di 31 mila euro(lo 0,16%). Il Polo Tecnologicodi Pordenone, come ventilato,resta. La Fiera di Trieste è già inliquidazione, mentre la parteci-pazione in Promosedia Spa, an-ch’essa in liquidazione, è stataceduta. Prima Fvg Srl, invece, èstata estinta. Una modificaall’articolo 17 consente invecedi trasferire le partecipazionidella Regione alla società Aero-porto Duca D’Aosta di Gorizia alComune isontino e a Savognad’Isonzo. Discorso a parte perAgemont, la cui partecipazionepassa a Friulia e per Promoturche, secondo gli intenti, sarà tra-sformata in ente pubblico.

Moretton parte a testa bassa:

«Ma quale riordino? Ci aspetta-vamo la cancellazione dei cdainutili di Promotur e Agemont.Di ciò – rincara il capogruppo –non c’è traccia, come nemme-no di un intervento su Friuliaholding, sebbene Tondo l’abbia

annunciato». Il capogruppodell’Idv Alessandro Corazza è la-pidario: «L’elefante ha partoritoil topolino». La giunta ha opera-to altrove, «in alcuni emenda-menti tecnici – afferma l’asses-sore alle Finanze Sandra Savino

– che recepiscono anche diretti-ve nazionali». Ma Franco Brus-sa (Pd) ci vede molto di politicoe punta l’indice su tre punti con-tenuti nel plico dell’assessore:oltre a stabilire che gli organi diamministrazione devono riser-

vare al genere meno rappresen-tato una quota pari ad almenoun quinto, la giunta avrà la fa-coltà di esprimere gli indirizzistrategici per le singole società«anche tramite gli assessoraticompetenti». Inoltre, prosegue

il documento, gli indirizzi «sonosottratti alla pubblicazione al fi-ne di evitare che la loro divulga-zione possa arrecare un pregiu-dizio agli interessi della Regio-ne». Brussa contesta: «Sono duepassaggi pericolosi perché dauna parte si assegna discrezio-nalità ai singoli assessori nelledecisioni, dall’altra si toglie tra-sparenza alle operazioni». Di al-tro parere il Pdl. «L’intento nonè nascondere nulla» replicaAlessandro Colautti. E sul ruolodell’assessore, prosegue il consi-gliere, «non mi sembra nulla digrave».

Il resto del provvedimento –che ricalca anche la direttivadello Stato secondo cui «la Re-gione non può effettuare trasfe-rimenti straordinari a societàcon perdite di esercizio per treanni consecutivi» - è riservato alcontenimento della spesa. Te-ma su cui si è battuta soprattut-to la Lega. Il testo uscito dal Co-mitato ristretto assegna allagiunta il compito di definire icomponenti dei cda in base allacomplessità gestionale. Nelle so-cietà controllate, inoltre, i socipubblici non possono nomina-re negli organi di amministra-zione un numero di componen-ti superiore a 5. E, sempre in re-lazione alla complessità, «si puòprevedere un amministratoreunico». La retribuzione dei cda,per chi non è investito di parti-colari cariche, consiste nel get-tone di presenza e nei rimborsispese, e «comunque non dovràsuperiore la retribuzione spet-tante ai direttori generali delleaziende sanitarie regionali di fa-scia A, (variabile dai 130 ai 180mila euro, ndr)». Mentre i bene-fit «non devono superare il 10%del trattamento lordo e le inden-nità di risultato possono esserericonosciute solo in presenza diun equilibrio economico dellasocietà».

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◗ TRIESTE

«Il problema non è discuteredi commissari o cda, ma met-tere mano a misure che devo-no correggere in maniera piùomogenea le risposte ai cittadi-ni». Lo ha dichiarato l’assesso-re alle Infrastrutture RiccardoRiccardi incontrando i respon-sabili per il Friuli Venezia Giu-lia delle organizzazioni sinda-cali e degli inquilini, nell’ambi-to di un dibattito sul progetto

di riforma delle Ater. «Le rispo-ste ai cittadini non possono es-sere evase in modo difformetra un zona e un’altra appli-cando criteri differenti traAter» ha precisato. Il meccani-smo di intervento sul futuro as-setto dei cinque enti, ha assicu-rato Riccardi, sarà oggetto diuna verifica nel giro delle pros-sime settimane. Secondo l’as-sessore «la riforma casa è piùche mai necessaria ora con lariduzione di domande di soste-

gno per l’acquisto e la pressan-te richiesta di un aiuto per gliaffitti». La Confsal osserva in-vece che «un’azione di riformadel settore dovrebbe avere co-me obiettivo prioritario nonun’unificazione a tappe forza-te delle Ater, ma un modello disinergie, nonché la valorizza-zione del personale». Il Pd in-vece chiede chiarezza sui ban-di: «Riccardi dà il via libera agliAter e li invita a procedere, maè una via pericolosa – avverte

Franco Codega – perché man-ca una legge regolare sul welfa-re». Il consigliere ricorda unasentenza del Tribunale di Udi-ne che ha condannato il Co-mune di Latisana per aver ap-plicato le leggi regionali. Il con-siglio, intanto, torna a riunirsila prossima settimana: il taglioagli eletti a partire dalla prossi-ma legislatura, insieme ai det-tagli sulle elezioni di maggio,saranno i piatti forti dei tregiorni di seduta. (g.s.)

Altolà agli squilibri tra le AterRiccardi incontra inquilini e sindacati: «Servono risposte omogenee sul territorio»

Più di 38 milioni per i treni dei pendolariRiccardi porta in giunta la proroga del contratto con le Ferrovie. Nuove risorse alla Udine-Cividale

◗ TRIESTE

«O con noi o contro di noi». Ilcapogruppo dell’Udc EdoardoSasco, letto il buonismo delPdl, dà invece l’ultimatum allaLega Nord. Chiede, in sostan-za, che il Carroccio mostri «sen-so di responsabilità». E dica,«senza se e senza ma», se saràdella partita di governo fino altermine della legislatura. Il ca-

so Gorizia, con i padani divisitra chi vorrebbe continuarel’esperienza amministrativacon Ettore Romoli e chi segue ildettato federale della corsa soli-taria nei comuni al voto il 6 e 7maggio, ha inevitabilmente an-ticipato gli scenari 2013: la Legaandrà da sola anche alle regio-nali? Pietro Fontanini, il segre-tario, ha spiegato che sì, saràinevitabile farlo nel caso in cui

il Pdl continuasse a sostenere ilgoverno Monti. Una linea durache l’Udc non digerisce. «La Le-ga Nord Fvg dica chiaramentese intende appoggiare fino a fi-ne legislatura il governo Ton-do, come ha già fatto recente-mente l’Udc», dice Sasco sotto-lineando anche come, «in que-sta delicata e complessa fasepolitica-amministrativa il go-verno regionale ha necessità di

chiarezza sulla continuità delsostegno da parte di tutta lamaggioranza. Altrimenti ver-rebbero meno serenità e auto-revolezza». La Lega, Sasco lo ri-corda, è in una posizione nazio-nale isolata e distante non solodall’Udc ma anche dal Pdl e dalPd ma, ribadisce il capogruppocentrista, «senso di responsabi-lità nei confronti dei cittadini si-gnifica anche non privilegiare

gli interessi del proprio partitosu quelli della gente comune edei loro problemi». In tempi diriforme strutturali, dalla sanitàalle autonomie locali, conclu-de Sasco, «non può sfuggire ne-anche a Tondo la necessità cheogni forza di maggioranza siasignificativamente coinvoltanell’individuazione degli obiet-tivi, e come sia poi necessarioconfrontarsi senza pregiudizicon le opposizione e le parti so-ciali, senza cercare scorciatoieche il più delle volte si rivelanoscivolose, improduttive e dila-tatrici dei tempi». (m.b.)

Maggioranza divisa, l’Udc lancia l’ultimatum alla Lega

Edoardo Sasco

Società regionali “top secret”, è scontroLa giunta non vuole più divulgare le delibere sulle partecipate. Il Pd insorge. E la riforma si blocca subito in commissione

L’assessore regionale alle Risorse finanziarie Sandra Savino

le novitÀ

1 PIÙ POTERIAI SINGOLI ASSESSORI

LAGIUNTAREGIONALEESPRIMEGLIINDIRIZZISTRATEGICIALLASINGOLASOCIETÀANCHEATTRAVERSOL’ASSESSORECOMPETENTE

2 la SEGRETEZZAdelle strategie

GLIINDIRIZZINONVENGONOPIÙDIFFUSINÈPUBBLICATISULSITOALFINEDINONDAREVANTAGGIAICONCORRENTI

3 aumentano nei cdale quote rosa

ALGENEREMENORAPPRESENTATOVARISERVATAUNAQUOTAPARIADALMENOUNQUINTODEGLIAMMINISTRATORI

di Elisa Coloni◗ TRIESTE

Oltre 38 milioni di euro per ilservizio di trasporto pubblicolocale ferroviario: la Regione èpronta a prorogare il contrattostipulato con Trenitalia per il2012 e mette sul tavolo risorsepari a 38,1 milioni. Lo prevedeuna delibera che l’assessore re-gionale ai Trasporti RiccardoRiccardi porterà in giunta oggia Pordenone. Sarà il trasportosu rotaia, tema caldissimo epiù che mai attuale, a livello na-zionale ma soprattutto regio-nale, uno degli argomenti cen-

trali. L’assessore Riccardi, in-fatti, presenterà tre delibere re-lative allo stanziamento di fon-di per garantire il servizio ferro-viario in Friuli Venezia Giulia.Oltre a quella per i 38,1 milionidi euro per la proroga del con-tratto con Trenitalia, Riccardipresenterà anche la convenzio-ne con Trenitalia per lo svolgi-mento dei servizi relativi alletratte Trieste-Mestre e Udi-ne-Mestre a completamentodei servizi di trasporto ferrovia-rio sulle relazioni di media elunga percorrenza Mestre-Mi-lano e Mestre-Roma (conven-zione dal valore pari a

1.980.000 euro). Prevista infineuna terza delibera, relativaquesta volta al contratto con leFerrovie Udine Cividale: inquesto caso le risorse che la Re-gione metterà in campo per co-prire il servizio di trasportopubblico locale ferroviario sul-la linea Udine-Cividale am-montano a 2,1 milioni di euro.

All’ordine del giorno, dun-que uno dei temi più caldi del-le ultime settimane, conditoda polemiche, scontri, attacchie contrattacchi tra lo stesso Ric-cardi e i vertici di Trenitalia. Po-lemiche scaturite dal servizioofferto dalla società in Friuli

Venezia Giulia, ritenuto nonsoddisfacente e non rispettosodegli standard previsti dal con-tratto stipulato e, placate soloin parte dalle rassicurazionidel management della spa do-po il vertice con l’amministra-tore delegato di Ferrovie delloStato Mauro Moretti a Trieste.Alla base di tutti i problemi c’èil tema dell’isolamento geogra-fico della regione e dei difficilicollegamenti tra questa fetta diNordest e il resto della Peniso-la. Difficoltà che si traduconoin soppressioni e ritardi, e chesi ripercuotono all’ennesimapotenza soprattutto sui pendo-

lari, alle prese troppo spessocon treni cancellati o in ritar-do.

I trasporti, dunque, al centrodei lavori. Ma non solo. L’ese-cutivo regionale, infatti, dovràanche esaminare la deliberadel vicepresidente Luca Ciria-ni incentrata sulla realizzazio-ne di opere di difesa idraulicanei Comuni perilagunari diCarlino, Grado, Lignano Sab-biadoro, Marano lagunare eTerzo d’Aquileia, per cui do-vrebbero essere stanziati 3,6milioni di euro. L’assessore al-la Cultura Elio De Anna si occu-perà di dialetti di origine vene-ta, mentre Andrea Garlatti dipatto di stabilità e unioni mon-tane. Federica Seganti, tra letante cose, si occuperà del rin-novo delle commissioni d’esa-me per i maestri di sci per il pe-riodo 2012-2016.Un treno locale

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 IL PICCOLO Regione 17

di Fabio Dorigo

“Stelio Spadaro presidentedell’Irci? No, grazie”. Come peril nucleare. Lo slogan verde èstato disseppellito dall’Unionedegli Istriani. Ma è anche quel-lo che adotta la Provincia perparlare dell’Istituto regionaleper la cultura istriano-fiuma-no-dalmata. La presidente Ma-ria Teresa Bassa Poropat è pro-diga di complimenti, ma solocome premessa: «Apprezzo e ri-conosco le competenze stori-che, la serietà, l’equilibrio e laprofessionalità di Stelio Spada-ro, qualità, lo ricordo, che han-no portato la Provincia di Trie-ste a nominarlo come propriorappresentante all’interno delsodalizio».

Poi arriva l’affondo che è unabocciatura senza appello. «Ri-tengo tuttavia - spiega MariaTeresa Bassa Poropat - che la fi-gura di presidente debba rap-presentare l’intera comunitàche si raccoglie e si riconosceall’interno dell’istituto, debbaunire e interpretare le singolesensibilità che animano l’Istitu-to regionale. Per non perdere ilcomune percorso di condivisio-ne da tempo avviato reputodunque necessario che si giun-ga a una presidenza condivisada tutti». Obiettivo difficile dacentrare con il nome pesante diSpadaro. L’elezione del presi-dente dell’Irci è prevista per fi-ne mese.

La presidente della Provinciasi allinea dunque alla linea pru-dente del sindaco Roberto Co-solini, compagno di partito diSpadaro dai tempi del Pci. E co-sì il professore, ex segretarioprima del Pds e poi dei Ds, sideve accontentare delle nomi-nation arrivate dal Pdl, quelladel consigliere regionale PieroCamber e quella, più pesante,del senza tessera Renzo Coda-rin, ex presidente della Provin-cia e soprattutto al vertice datempi immemorabili della Fe-derazione che raggruppa le as-sociazioni degli esuli.

I retroscena ormai si spreca-no. Massimo Lacota, presiden-te dell’Unione degli istriani,svela anche l’origine della can-didatura “comunista” per lapresidenza dell’Irci. A chi è ve-nuta l’idea? Da non credere. Apartorirla, a meno di ulteriorismentite, è stato proprio Coda-rin. E prima della sua nominaalla presidenza di EstEnergy.Quindi in tempi non sospetti.«La proposta di Spadaro - svelaLacota - venne preannunciatada Codarin come ipotesi in unariunione del consiglio di ammi-nistrazione di alcuni mesi fama non aveva trovato alcunconsenso già tra i membri. An-zi, la cosa creò parecchi malu-mori con nette prese di distan-za». Tanto che ora il presidentedell’Unione degli istriani resti-tuisce con garbo la cortesia

(che lui chiama con un eufemi-smo “forzatura”). «Spadaro allaguida dell’Irci? Codarin, che losostiene a tutta forza, lo propo-nesse alla presidenza dell’An-vgd (Associazione nazionaleVenezia Giulia Dalmazia), pre-so atto delle dimissioni di Lu-cio Toth, oppure del Cdm (Cen-tro di documentazione multi-mediale della cultura istriana).Lì, certamente, l’ex segretarioDs sarebbe accolto a bracciaaperte e costituirebbe senz’al-

tro un valore aggiunto per ledue associazioni». Impietoso.«La Federazione degli Esuli -precisa Lacota - rappresenta so-lo quattro delle sei associazioniriconosciute dal Governo italia-no, essendo l’Unione degliIstriani e il Libero Comune diPola usciti diversi anni fa pro-prio non riconoscendo Coda-rin come “degno” presidentedell’organismo unitario».

Il finale non è lieto. «Dev’es-sere molto chiaro che per

l’Unione degli Istriani - conclu-de Lacota - Spadaro può rap-presentare indubbiamente unvalore nell’ambito di un appor-to consultivo al lavoro scientifi-co dell’Irci, ma non certo il pre-sidente di un organismo in cuisiedono le varie associazionidegli esuli che lo hanno fonda-to e sostenuto sino a oggi. Unaspaccatura ulteriore credo nonla voglia nemmeno il diretto in-teressato».

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di Gabriella Ziani

«Un progetto bello e coraggio-so del Comune», così l’ha defi-nito il soprintendente Luca Ri-naldi lasciando Trieste per To-rino: un progetto per il Canalgrande (passerella a parte). Madai colloqui sulle belle cose aoggi tutto è già cambiato. Di“coraggioso” sul Canale - toltoil contestato ponticello - si sa-rebbe solo potuto fare quel cheè risultato impossibile: con-temperare un parcheggio sot-terraneo col ripristino del cor-so d’acqua fin sotto la chiesa diSant’Antonio nuovo. Una sor-ta di buon patto, ma infine solosulla carta: risarcire l’impresaRiccesi ancora in attesa di fareun parcheggio al posto di quel-lo, cassato, in Ponterosso, tra-sferendo l’opera sul fron-te-chiesa, e in cambio realizza-re il sogno “storicistico” dellaSoprintendenza, riportando ilcanale alla sua lunghezza d’al-veo originaria.

Le cose non andranno così.Piuttosto parte la caccia ai vec-chi e non interamente spesifondi nazionali del Prusst, quel

Programma di recupero urba-no e sviluppo sostenibile delterritorio con cui dal 2000(giunta Illy) si sono tra l’altrorealizzate le nuove Rive. I fondiinizialmente assegnati eranodi ben 534 miliardi di vecchielire. Una consistente parte (ineuro 180 milioni) era stata de-stinata a un progetto avveniri-stico, disegnato all’internodell’Autorità portuale: il“tubone” sottomarino tra Por-

to vecchio e Porto nuovo, poiriadattato a galleria sotto le ri-ve. Poi andato in dimentica-toio. Curioso: l’inizio dei can-tieri era stato allora previstoproprio per il gennaio 2012. Lafine nel 2017, pena la perditadei finanziamenti.

Nel 2010 (sindaco Dipiazza)la commissione comunaleall’Urbanistica si accorse chequei soldi sarebbero stati da re-stituire. Si pensò di contropro-

porre al ministero delle Infra-strutture un uso diverso, e cioéla riqualificazione delle banchi-ne del Canale, in masegni. Ed èquesto che la giunta Cosolini siè ritrovata ora fra le mani, men-tre sta allestendo il concorso diidee per riqualificare entro il2013 la piazza di Ponterosso sucui fare un progetto per la siste-mazione del mercato, princi-palmente nell’area ora adibitaa parcheggio di superficie, e in

parte nella zona della fontana.«Dobbiamo sbloccare i fon-

di Prusst - spiega Elena Marchi-giani, assessore all’Urbanistica-, quelli non spesi per il tunnelsottomarino, ma solo nella mi-sura di circa 1,5 milioni di eu-ro, per riqualificare le banchi-ne che costeggiano il Canale. Ilministero ha risposto che, es-sendo il “tubone” un progettodell’Autorità portuale, e in areaportuale, bisogna chiedereall’Autorità portuale il reces-so».

Il Comitato di vigilanza stata-le del Prusst ha già inoltrato do-manda, si attende ora di sape-re quale sarà l’esito. Solo in se-guito il Comune potrà formal-mente proporre al ministerodelle Infrastrutture una devia-zione della somma. Quel che ècerto, comunque, è l’orienta-mento di massima: «Non fareparcheggi in Ponterosso e da-vanti alla chiesa di Sant’Anto-nio - specifica Marchigiani -.Anche portare il Canale fin sot-to la chiesa sarebbe suggesti-vo, ma crea notevoli problemianche di manutenzione a quelcorso d’acqua. Dunque: no.Senza calcolare due altre cose.Primo, il nuovo Piano del traffi-co non prevede di agglomerarenuove macchine in quella zo-na. Secondo, i triestini sonoabituati a usare la piazza da-vanti alla chiesa, facendo il Ca-nale più lungo toglieremmospazio alle persone».

©RIPRODUZIONERISERVATA

i soldi mai spesi del “tubone” sottomarino

A caccia dei fondi Prusstper restaurare il Canale

Riccesi e altre ditteancora in sospeso

il contesto

Venezia e Ancona sono avverti-te. E pure Ragusa (Croazia).«Nel mercato delle crociere Tri-este punta a diventare il portodi riferimento dell’Adriatico euno tra i primi del Mediterra-neo In questi giorni a Miami sitrattano le rotte delle navi dacrociera, si spostano equilibri,si creano nuovi rapporti». Il pre-sidente dell’Autorità portuale,Marina Monassi, lancia la sfidaa margine della fiera CruiseShipping, in corso a Miami(Usa). Una sfida che è ancheuna nuova scommessa su Co-sta crociere. Una sfida a perde-re se si prendono sul serio i nu-

meri. Trieste attualmente nonarriva neppure a 70mila passeg-geri (dato 2011). Venezia viag-gia a un milione e 758mila, Ra-gusa supera il milione e Anconaè vicina a quota 140mila (dato2010). Auguri.

Le aziende del Friuli VeneziaGiulia presenti in Florida sononove, riferisce il presidente del-la Camera di Commercio, Anto-nio Paoletti, «presentate sotto ilcappello del progetto regionale“Fvg Cruise Industry Cluster” dipromozione del comparto na-vale-crocieristico. Grazieall’unione tra la realtà portuale,la Camera di commercio, le

aziende e al finanziamento del-la Regione Friuli Venezia Giuliasi è riusciti a confermare l’areaall’interno del Padiglione Italia.Questo nonostante quest’annosia mancato l’apporto dell’Ice».Il dettaglio dei costi della mis-sione a Miami non si possonoconoscere. La Cciaa triestinapreferisce mantenere il segretoe paralare dei risultati. «È La pri-ma volta in cui tutto il sistema siè presentato unito e compatto»assicura Paoletti. Ma le oppor-tunità in Florida non sono solonel settore crocieristico, anzi.Una base concreta i due presi-denti della Camera e del Porto,

la hanno posta con il consolegenerale di Miami, Adolfo Ba-rattolo, e con il presidente dellaCamera di Commercio italianaa Miami, Gianluca Fontani,pronti a supportare imprese ita-liane che intendano insediarsinel sud della Florida «dove – so-no parole del Console generale– le opportunità sono notevoli ei supporti finanziari pubblicianche». Si è parlato anche di zo-ne franche a disposizione degliinvestitori stranieri che posso-no dare quel valore aggiunto aun territorio che in meno di dueanni, con l’ultimazione del ca-nale di Panama, diventerà una

sede portuale e logistica fonda-mentale per i traffici mondiali.Queste le imprese regionali pre-senti a Miami: Ixbond, di Udi-ne, Seanet Custom Marine Solu-tions di Monfalcone, Pragotec-

na di Trieste, Tec di Trieste, Ho-liday, di Trieste, Mybest di Gori-zia, Sultan di Gorizia, RiccardoRivoli design di Udine e ProjectManagement & Contract di Go-rizia.

NOVE LE AZIENDE REGIONALI PRESENTI

«Crociere, Trieste primo porto dell’Adriatico»Alla fiera di Miami la presidente dell’Authority Monassi lancia la sfida a Venezia e Ancona

Bassa Poropat frenasu Spadaro all’Irci:«Serve condivisione»La presidente della Provincia: non perdere il lavoro comunesin qui svolto. Lacota (Istriani): fu Codarin a fare quel nome

Maria Teresa Bassa Poropat e Massimiliano Lacota

Un’immagine notturna del Canal grande (foto Bruni)

Ora che la pianificazione dell’areadel Canal grande sembra averfissato le proprie coordinate,restano in piedi i problemi delleimprese sulla porta. Alla Riccesi, datempo in attesa che la transazioneper il mancato park in Ponterossovada in porto, è ancora dadestinare un’altra area a chiusuradel contenzioso. Ma vanno“liberate” dall’impegno anchealtre due ditte, che già avevanoinvece proposto il park sotterraneodavanti alla chiesa di Sant’Antonionuovo, e che hanno l’offerta “insospeso”. Problemi geologici, dimaree e d’altro genere avevano allafine sconsigliato di fare unavoragine in piazza del Ponterosso.L’idea rimane cassata. Cassata sulnascere quella “ante-chiesa”.

La delegazione regionale presente alla Fiera Cruise Schipping di Miami

26 Trieste cronaca IL PICCOLO GIOVEDÌ 15 MARZO 2012

Sbanda e si schianta contro un TirSpaventosofrontaleaCandelù,muorepensionatodi59anni ■ ASILIO APAGINA26

lo stupratore della stazione

di SANDRO MANGIATERRA

H ai voglia a lanciare allar-mi: «Le 3.803 ville vene-te non hanno più le ri-

sorse necessarie per la manu-tenzione.Moltesaranno costret-te a trasformarsi in bed & bre-akfast».Non passano ventiquat-tr’ore e si scopre che i pochiquattrini che ci sono finisconoin tangenti. È così che è finitoagli arresti Marco Brancaleoni,architetto dell'ufficio tecnicodell'Istitutoregionale Ville vene-te.Accusepesanti.

■ APAGINA12

motta di livenza

Si intascagli assegnicorrierein manette

bizzarrie

di RICKY BIZZARRO

R icordochetraiquindicieisedici anni disegnavo sva-stiche sul diario di scuola.

Mi atteggiavo da fascistello con illoden nero e i Ray-ban a spec-chio. Era il 1976 o giù di lì, tempoincui chi era ragazzo dovevaqua-si per forza scegliere da che partepolitica stare. Lo facevano tutti.Credositrattassediunaspeciedibisogno di appartenenza. Io scel-si lo schieramento in cui sostava-no quelli che al momento misembravanopiù“fighi”.

■ CONTINUAAPAGINA18

treviso

Baby rugbistaresta ferito:causa ai Leoni

cronache dalla marca

RIESPLODEL’EMERGENZACORRUZIONE

L’ANALISI

■ BORTOLOTTO A PAGINA 36

A Treviso interessa 30 milautenti e vale 5 milioni di eu-ro la sentenza della Cassa-zione che ha dichiarato ille-gittima l’Iva sulla tassa ri-fiuti. Rimborsi possibili?TrevisoServizi, così comel’assessore comunale Zu-gno, si chiamano fuori: cipensi lo Stato, che ha incas-sato; e chi vuole si rivolgaalla magistratura fiscale.

■ ZAGOAPAGINA19

TREVISO

Iva e rifiuti, rimborsi milionariLa Cassazione: non è dovuta. TrevisoServizi: paghi lo Stato

BABY NAZIIN VERSIONE«TROTA»

I genitori di un baby-rugbista, rimasto ferito inspogliatoio per uno spintone durante un torneo(con conseguente invalidità del 5 per cento) fan-no causa per risarcimento alla Benetton Rugby.

■ ADAMO A PAGINA 21

ACADEMYWEB 2012»Già13milavotiper il talentonlinedellaTribuna ■ A PAGINA 41

Si è spento a 84 anni Armando Celotto. Dieci an-ni fa a Maserada, folle di gelosia, bruciò il rivaleIsidoro Tommasetto, 77 anni, colpevole di aver-gli portato via la badante di cui era innamorato.

■ ASILIO A PAGINA 25

MASERADA

Bruciò il rivaleper gelosiaMorto Celotto

Incubo Put: «Più controlli»Bimba falciata e uccisa, sentiti dieci testimoni ■ DE WOLANSKI E CANZIAN ALLE PAGINE 2 E 3

■■ Rito abbreviato, con in automatico lo sconto di un terzo della pena. Lo ha chiesto Julio Cesar Aguirre Zuluaga, 26anni, lo stupratore della stazione. La Pm Barbara Sabatini aveva già presentato richiesta di rito immediato, che nonprevede sconti. Ora spetta al giudice valutare le due richieste e decidere. ■ POLONI A PAGINA 20

Zuluaga chiede l’abbreviato e lo sconto sulla pena

veneziaRegione, funzionario in cellamazzette per le ville venete■ MION E MAZZAROI, PAGINE 12 E 13

TREVISOGobbo: addio Lega monolitema adesso basta con le risse■ ZAGO A PAGINA 24

coneglianoZambon candidato sindacoultima chiamata alla Lega■ DAL MAS A PAGINA 33

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Si potrà andare in pensione 4 anni primaLa bozza sul tavolo prevede anche un capitolo su prepensionamenti ed esodi anticipati

Il ministro del Welfare Elsa Fornero

di Denis Artioli◗ ROMA

Il documento sulla riforma dellavoro, al capitolo intitolato“Protezione dei lavoratori an-ziani”, prevede «la creazionedi una cornice giuridica per gliesodi con costi a carico dei da-tori di lavoro, sulla falsa riga diquanto previsto dai fondi di so-lidarietà».

La proposta del “fondo eso-di”, presentata l’altra sera dalministro Elsa Fornero alle par-ti sociali, stabilisce che leaziende possano stipulare ac-cordi «con i sindacati maggior-mente rappresentativi, finaliz-zati a incentivare l'esodo deilavoratori anziani».

Ma quali sono le condizionirichieste? I lavoratori destinatiall’esodo anticipato sono quel-li che maturerebbero i requisi-ti per il pensionamento neiquattro anni successivi, sullabase della normativa vigente.Sono richiesti anche requisitialle aziende e, in particolare, lapresentazione di una serie digaranzie idonee, come una fi-dejussione bancaria.

La domanda di prepensio-namento, è scritto nella bozzadel documento, va presentataall’Inps che si occupa anche dipreparare l’istruttoria sui re-quisiti del lavoratore e del da-tore di lavoro. Circa i contribu-ti, viene previsto l'obbligo perl’azienda di versare mensil-

mente all’Inps la provvista perla prestazione e per la contri-buzione figurativa. Al lavorato-re prepensionato verrà quindierogata una prestazione di im-porto pari al trattamento dipensione che gli spetterebbesulla base delle regole attuali.

La contribuzione Ivs (vale adire l'assicurazione invalidità,vecchiaia e superstiti) sarà pa-rametrata sulla retribuzionemedia degli ultimi cinque an-ni. Inoltre, nella fase di transi-zione, per gli esodi fino al2015, il primo periodo «può es-sere coperto (per i lavoratori li-cenziati con procedura di mo-bilità) dall’indennità di mobili-tà». Circa il Trattamento di fi-ne rapporto (Tfr), per le impre-

se che abbiano più di cinquan-ta dipendenti (per i quali valel’obbligo di contribuzione alfondo di tesoreria) il congua-glio del Tfr dal fondo «può av-venire soltanto al momentodell’andata in pensione del la-voratore».

Tra le novità del documentopresentato dal ministro Forne-ro, anche la previsione dei fon-di di solidarietà per i lavoratoridei settori non coperti oggi dal-la cassa integrazione ordinariae straordinaria. L’istituzionedei fondi sarà obbligatoria pertutti i settori e le imprese soprai 15 dipendenti non tutelatidalle attuali normative sull’in-tegrazione salariale.

©RIPRODUZIONERISERVATAUn lavoratore edile a Torino

di Vindice Lecis◗ ROMA

«Mi pare che stiano maturan-do cose positive». Le parole diSusanna Camusso, al terminedell’incontro di ieri mattinatra i sindacati e il ministro For-nero, fotografa certo una situa-zione di cauto ottimismo maconferma in realtà che la trat-tativa sembra essere ripartitasomigliando questa volta a unnegoziato vero.

Le bozze sulla riforma degliammortizzatori sociali e le li-nee d’intervento sulle nuove ti-pologie contrattuali sarebberostate ritoccate. Per i nuovi am-mortizzatori sociali si potreb-be allungare il periodo di tran-sizione, portando più in avantila data di avvio e l'entrata a re-gime del nuovo sistema, rispet-to al 2013-2015 indicato nellaproposta di riforma del lavoro.Si valuterebbe l'entrata a regi-me nel 2017, come inizialmen-te ipotizzato. L’aumento dellanuova assicurazione socialeper l’impiego, Aspi, (che nellaproposta di Fornero dovrebbesostituire l’attuale mobilità)per i lavoratori oltre i 58 annidovrebbe restare al livello at-tuale: 36 mensilità, cioè tre an-ni, garantendo quindi l’avvici-namento per i lavoratori“anziani” alla pensione. Que-sta è una delle ipotesi che sa-rebbe stata discussa nell’in-contro. I sindacati hanno infat-ti espresso molte perplessitàsul meccanismo dell’Aspi che,se restasse come proposto dalgoverno, porterebbe a lasciarescoperti molti lavoratori, sen-za sussidi nè pensione. Nellabozza che il governo aveva in-viato ai sindacati l’Aspi si fer-mava per i lavoratori oltre 58anni a 18 mensilità.

Il ministro appare soddisfat-to: «Un accordo mi sembra re-alizzabile. Lavoriamo per que-sto, credo che potremmo farlola prossima settimana». L’in-contro, convocato nella tardaserata di martedì nel pieno del-la bufera sulla «paccata» di sol-di senza il sì dei sindacati, se-condo Fornero «è stato sicura-mente utile, una buona discus-sione. Ci incontreremo ancoraal di la dei riflettori. Non sto fa-cendo sfoggio di un ottimismodi maniera, sono conscia checi sono problemi». Resta co-munque l’ipotesi dell’accordoper il 23 marzo. I sindacati re-stano prudenti. Parlano di riu-nione positiva ma hanno labocca cucita. «Se ci fossero sol-di - dice Susanna Camusso - e

noi continuiamo a chiederliservirebbero a darci prospetti-ve». Nessun limite ai tempi:possono essere brevi, prose-gue la leader della Cgil, «se cisono soluzioni». Più loquaceappare Raffaele Bonanni, se-gretario della Cisl. «Pare che lasituazione si sta ammorbiden-do. Posso dire che va megliodell’altro ieri». Poi chiede al go-

verno di «essere flessibile». Inquel caso «l’accordo sulla rifor-ma del mercato del lavoro è aportata di mano», aggiungen-do che è necessario avere risor-se aggiuntive per gli ammortiz-zatori, soprattutto in questoperiodo di durissima crisidell’occupazione. Bonanni haripreso il suo cavallo di batta-glia sulla «manutenzione»

dell’articolo 18. Argomentoche trova disponibile anche ilsegretario del Pd Pier Luigi Ber-sani ma non la Cgil.

Le imprese invece non sonopienamente in sintonia con leidee del ministro. Sia Confin-dustria che la Rete delle picco-le e medie (commerciali, coo-perative, di servizi). Marcega-glia dice che dal governo «ci

danno paccate e basta» e chie-de invece una maggiore atten-zione agli «strumenti per gesti-re» nei prossimi anni molte «ri-strutturazioni industriali».Contesta anche «un disegnoteorico sulla pelle della gente»mentre servirebbe «pragmati-smo e concretezza» perché so-no in gioco «posti di lavoro».Pieno consenso invece alla vo-

lontà di modificare l’articolo18 con «una buona riforma»che «ci ha chiesto la Bce». Nonpiacciono a Rete imprese le ci-fre del ministro: non firmiamoa queste condizioni, minaccia-no. «Per il nostro settore c’èstato un aumento del contribu-to previdenziale per 2,7 miliar-di. Questa riforma così come ciè stata proposta costerebbecirca 1,2 miliardi in più l’an-no».

In attesa dello scontrosull’articolo 18 - l’unica media-zione che la Cgil può accettaresono misure sul taglio dei tem-pi giudiziari - le bozze sullequali le parti sociali stanno di-scutendo riguardano la rifor-ma degli ammortizzatori socia-li e gli interventi sulla discipli-na delle tipologie contrattuali.

Punti centrali della riformasono l’assicurazione socialeper l’impiego a carattere uni-versale, il mantenimento delletutele esistenti ma solo in pre-senza del rapporto di lavoro(la cassa straordinaria serviràper le ristrutturazioni e nonper chiusura delle aziende).L’assicurazione sociale perl’impiego sostituirà quattro in-dennità esistenti (mobilità, di-soccupazione non agricola or-dinaria, disoccupazione conrequisiti ridotti, disoccupazio-ne speciale edile). Oggi altri in-contri separati, in attesa delvertice di lunedì con Monti.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Rete Imprese: così non si firma, ma c’è uno spiraglioAnche il direttore di Confesercenti vede un’apertura. «Ma il carico è troppo gravoso sulle piccole e medie aziende»

Lavoro, passi avanti verso l’accordoNuovo incontro Fornero-sindacati. Camusso: stanno maturando cose positive. Si torna all’entrata a regime nel 2017

C’è chi offre lavoratori comemerci: «Fornitura di personale?a costi particolarmentevantaggiosi rispetto ad altreforme di flessibilità». E’l’offerta di Manpower in unasua brochure. Lo denuncia NIdiLCGIL, sottolineando che ciòavviene in base alla norma cheprevede significative riduzionisalariali in caso di lavoratorisvantaggiati; norma che oggi leagenzie del lavoro hanno decisodi cavalcare come formaspregiudicata di business». «Inun sol colpo - dichiara lasegretaria di NIdiL, FilomenaTrizio - lo svantaggio dellepersone diventa vantaggio peragenzie e imprese».

Cgil: lavoratorisvantaggiatiofferti “in saldo”

◗ ROMA

«A queste condizioni non firmia-mo, ma si è aperto uno spiraglioin cui speriamo di incunearci».Lo ha detto Mauro Bussoni, di-rettore di Confesercenti, in rap-presentanza di Rete Imprese Ita-lia (Casartigiani, Cna, Confarti-gianato, Confcommercio e Con-fesercenti) dopo l'incontro di ie-ri con il ministro del Lavoro, El-sa Fornero. Il ministro ha visto irappresentanti di Rete ImpreseItalia (che rappresenta oltre 2milioni e mezzo di piccole e me-die imprese dell’artigianato edel commercio) durante un in-

tervallo del confronto con leparti sociali sulla riforma del la-voro. «Per il nostro settore c’èstato un aumento dei contributiprevidenziali per 2,7 miliardi –sottolinea Bussoni – e questa ri-forma, così come ci è stata pro-posta, costerebbe circa 1,2 mi-liardi in più l’anno. Si vuole farecassa, di fatto, con quello chepagherebbero i lavoratori dellapiccole e media impresa».

Bussoni ha parlato, comun-que, di uno spiraglio, anche se«la situazione è molto complica-ta per noi». Il problema, spiegail rappresentante di Rete Impre-se Italia è «il gravame sul costo

del lavoro delle piccole impreseche è insostenibile. Con questariforma chi paga sono le Pmi.Abbiamo chiesto interventicompensativi». Bussoni, in sin-tesi, parla di «situazione illogi-ca», perché «si fanno pagare dipiù le Pmi che sostengono il Pa-ese e da un lato si aumenta laflessibilità in uscita, dall'altra siaggravano gli ingressi».

Il direttore di Confesercenti,inoltre, ha riferito che Monti èdeciso ad accelerare, perché du-rante l’incontro di ieri «il mini-stro ci ha detto che il governocompatto tira dritto per la suastrada». Fonti di Rete Imprese ri-

feriscono anche che, in base aidocumenti sulle misure studia-te dal governo per la riforma delmercato del lavoro, «si deduceun vantaggio in termini di costiper le grandi imprese dello0,3%, mentre per le Pmi il nuo-vo quadro comporterebbe unincremento dei costi dell'1,3%».In sostanza, fanno notare, sitratterebbe di un “travaso” tra ledue categorie di aziende.

L’altro ieri, Rete Imprese Ita-lia si era già mostrata molto cri-tica rispetto alla proposta di ri-forma, Il presidente, Marco Ven-turi, infatti, aveva dichiaratoche «l’aggravio di costi previsto

dalla riforma del lavoro presen-tata dal governo è inaccettabileper le imprese. Se non ci saran-no modifiche sostanziali, nonfirmeremo l’accordo».

Secondo Venturi, infatti, sal-vo eventuali ritocchi «la riformacolpisce pesantemente le azien-de del terziario, dell’artigianato,del turismo e dell’impresa diffu-sa, che coprono il 54% del totaledell'occupazione nel settore pri-vato. Gli unici settori che hannogarantito posti di lavoro duran-te la crisi, ma anche quelli chepiù verranno penalizzati dalla ri-forma del lavoro propostadall’esecutivo». (d.a.)Mauro Bussoni dopo l’incontro

4 Attualità LA TRIBUNA GIOVEDÌ 15 MARZO 2012

◗ MONTEBELLUNA

L'avvertimento ai locali erapartito a fine gennaio: o vi met-tete in regola coi pagamenti oscatteranno controlli e sanzio-ni. L’assessore alle attività pro-duttive Marco Tappari, l’avevaannunciato ai commerciantiintervenuti all'incontro sulPut. Aveva fatto seguire unalettera a tutti coloro che utiliz-zano il suolo pubblico per av-vertirli che la scadenza permettersi in regola era stata fis-sata per il 29 febbraio. Lasciatipassare alcuni giorni, ieri mat-tina i vigili urbani hanno avvia-to controlli e misurazioni.Hanno iniziato col "Fellini", lo-cale che si trova alla Loggia deiGrani, dove hanno misuratotutto quello che c'era al di fuo-ri della porta, carrettino dei ge-lati compreso, poi passerannoad altri locali. «Con uno biso-gnava iniziare - dicono gliagenti al lavoro con cordicellametrica - poi proseguiremocon gli altri». Il motivo è sem-plice: o si paga o si è abusivi.Nel mirino dei vigili urbani cisono i commercianti che utiliz-zano il plateatico la cui lista è

stata passata dall'Abaco, la so-cietà concessionaria della ri-scossione della tassa. «Tutti co-loro che erano in arretrato coni pagamenti erano stati avvisa-ti che sarebbero scattati i con-trolli se non si mettevano in re-gola entro la fine di febbraio-spiega l'assessore alle attività

produttive Marco Tappari -Abbiamo lasciato passare duesettimane ma poi era giusto in-tervenire. Chi occupa il suolopubblico, e non ha più l'auto-rizzazione perché non avevaprovveduto ai pagamenti, oralo occupa abusivamente. Puòchiedere dei permessi tempo-

ranei anzichè l'autorizzazionepermanente, ma intanto scat-tano le sanzioni per la parte oc-cupata abusivamente per au-torizzazione scaduta. Abaco,se non incassa i soldi, non ver-sa al comune quanto dovuto»conclude l’assessore.

Enzo Favero

Plateatici passati al setacciovigili urbani a caccia dei furbettiIl termine per pagare la tassa al Comune è scaduto a fine febbraio: da ieri sono scattati i primi controllil’assessore Marco Tappari: «Chi non si è messo in regola di fatto è un abusivo. Era giusto intervenire»

◗ CROCETTA

La compagnia teatrale “Mejotardi che mai” di Villa Belvede-re, la casa di riposo di Crocet-ta, è tornata a calcare le scenecon una nuova commedia:"Ah! l'amour….” su testo e re-gia di Lella e Dino Covolan.

A quattro anni dal debuttoquesta specialissima compa-gnia teatrale resiste, quindi,grazie al lavoro di Lella e DinoCovolan.

Educatrici ed operatrici sisono impegnate al loro fiancocreando una sinergia straordi-naria con questa “sempre gio-vanissima” compagnia teatra-le. Molte attrici arrivano ai 90 equalcuna li supera, ma l’entu-siasmo rimane e la gioia dimettersi in gioco è ancora unostimolo forte che supera le va-rie difficoltà che l’età portacon sé.

Questa volta gli autori han-no giocato con “l’amore”, conla rivalità e le astuzie che que-sto argomento comporta so-prattutto tra persone di 80 an-ni e più.

La prima teatrale del nuovospettacolo con la compagnia,si è tenuta l’ultima domenicadello scorso mese di febbraio aNogarè, mentre rimane l’in-tento di replicarla nei prossimimesi, in collaborazione con ilcomune di Montebelluna, nelteatro Binotto di Villa CorrerPisani. (e.f.)

villa belvedere

Nuova commediaper la compagniadegli attori-nonni

Partigiani fucilatiricordo in piazza

Vigili urbani controllano il plateatico di un locale

◗ TREVIGNANO

Tutti contrari. Sul progettatointervento agroindustriale diBarcon, maggioranza e opposi-zione del consiglio comunaledi Trevignano si dicono d’ac-cordo: non s’ha da fare. L’ordi-ne del giorno che esprime con-trarietà all’intervento, predi-sposto dal sindaco Franco Bo-nesso, dovrebbe dunque esse-re approvato all’unanimità nelconsiglio comunale di sabatomattina. Magari con richiestadi leggere modifiche da partedell’opposizione, comunquedovrebbe essere votato da tut-ti. Che il sindaco Franco Bo-nesso e la sua maggioranza sia-no contrari all’intervento di

Barcon, non è una novità. «Ciopporremo come amministra-zione comunale» afferma Bo-nesso «e io personalmente miopporrò anche in consiglioprovinciale quando saremochiamati ad esprimere il no-stro voto». Da questo lato, dun-que, nessuna sorpresa. Qual-che dubbio, invece, poteva es-serci sull’atteggiamento deiconsiglieri della Lega Nord,dal momento che fra i grandisostenitori del progetto Bar-con ci sono il sindaco leghistadi Vedelago e il presidente del-la Provincia Leonardo Mura-ro. Ma anche la Lega ha decisodi dire no. «Chiederemo qual-che integrazione all’ordine delgiorno proposto dal sindaco,

ma lo approveremo» anticipaChiara Casarin, capogruppoleghista in consiglio comuna-le. «Siamo contrari al progettodi Barcon perché esso scari-cherebbe sul nostro comuneuna mole di traffico ingestibi-le. È un intervento che vienecalato dall’alto, senza che cisia stata un’intesa con i comu-ni limitrofi. Ogni comune puògestire come crede il suo terri-torio, ma non può scaricare su-gli altri gli effetti negativi dellesue scelte. È vero che l’iter delprogetto è solo all’inizio» con-clude la Casarin «ma è megliomuoversi per tempo ed espri-mere la propria posizione pri-ma che sia troppo tardi».

Angelo Ceron

trevignano

Tutti uniti contro il polo di BarconAmministrazione e opposizione voteranno «no» sabato in Consiglio

◗ NERVESA

Non ci sarà nessun processoper l’infortunio sul lavoro nelquale perse la vita il 35enneYoussef Zine, muratore maroc-chino residente a Nervesa, pre-cipitato dal tetto di un capanno-ne in costruzione a Este il 26gennaio 2009 e morto all’istan-te dopo un “volo” di 13 metri. Ilgup ha prosciolto tutti gli impu-tati, dichiarando il “non luogo aprocedere” per il concorso inomicidio colposo e per la viola-zione di una serie di norme disicurezza sul lavoro. Si tratta diAngelo Mandato, 45 anni di Mi-

rano, legale rappresentante diSesa (ditta committente); Ma-riano Beltrame, 46 di Pieve diSoligo, legale rappresentante diDeltabi Costruzioni, affidatariadei lavori; Vittorio Franceschi-ni, 64 di Giavera, legale rappre-sentante di C.T.& N.2000 Servi-ce, subappaltatrice degli inter-venti. Accogliendo la tesi delladifesa il gup ha ritenuto chenon sussistano a carico degliimputati profili di colpa. L’uni-co ad aver patteggiato una penaper l’incidente è stato il capo-squadra di C.T.& N. 2000 Servi-ce, il brasiliano Ronis Da Silva,41 anni residente a Giavera.

NERVESA

Volo mortale dal tetto a EsteIl giudice: nessun colpevole

◗ MASER

“Trasporto sociale” il progettopromosso dall’amministrazio-ne per anziani e disabili del pa-ese, in via sperimentale per unanno, è stato approvato defini-tivamente dalla giunta De Zen.Il servizio oltre ad essere un va-lido supporto per le famiglie èaperto a tutti gli anziani oltre i65 anni, gli adulti e i minori di-versamente abili che non han-no la possibilità di andare inmodo autonomo in strutturesanitarie, centri diurni o per iminori di raggiungere la scuo-la. (v.m.)

maser

Autobus socialeper anziani e disabiliC’è l’ok al piano

Erano stati rastrellati nella zonadi Zapparè e poi fucilati daitedeschi a Montebelluna, tantoche le loro lapidi si trovano sulmuro di Largo X Martiri. Ma eranodi Trevignano. Dopo che inlocalità Zapparè era stato uccisoun tedesco in seguito ad unoscontro con i partigiani, erascattato il rastrellamento e laconseguente rappresaglia. E idieci portati via dalle case diZapparè erano stati fucilati. Per il25 marzo l'amministrazionecomunale ha fissato lacommemorazione del lorosacrificio. Si terrà alle 15 presso ilmonumento dei "Dieci martiri diZapparè". L'amministrazionericorderà i tragici fatti avvenuti il22 marzo 1945 con il seguenteprogramma: alle 15 ci sarà lacelebrazione della messa, alle15,45 saranno deposti dei fiori nelmonumento a commemorazionedei caduti. (e.f.)

trevignano

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 LA TRIBUNA Montebellunese 31

di Enrico Lorenzo Tidona◗ PIEVEDISOLIGO

E' alta tensione tra i sindacitrevigiani e Ascopiave. «Con idividendi di Ascopiave i sinda-ci salvano il bilancio dei lorocomuni. Se non ci verrà paga-to per colpa della perdita di Si-nergie Italiane (Sinit) si rischial'effetto domino in tutta la Pro-vincia di Treviso». A dare il “la”ai colleghi è Alberto Maniero,primo cittadino di Coneglia-no, comune destinatario solol'anno passato di dividendiper 301 mila euro. Soldi deri-vanti dall'utile da 31 milioni dieuro generato nel 2010 daAscopiave, che quest'anno do-vrà invece girare ben 25,4 mi-lioni di euro per ripianare laperdita da 92,2 milioni di eurosegnata nei giorni scorsi dallapartecipata Sinergie Italiane.Un maxi gruppo di acquistodel gas di cui la società di Pievedi Soligo detiene il 27,6%. Unagrana colossale che sta facen-do imbufalire gli 83 sindaci tre-vigiani, soci con diverse per-centuali di Asco Holding, so-cietà di partecipazioni che de-tiene a monte il controllo Asco-piave Spa. «Prima di tutto nes-suno in Ascopiave ci avevamai informato della disastrosasituazione dei conti di SinergieItaliane – puntualizza subitoManiero – siamo venuti a sa-perlo dai giornali. Un fulminea ciel sereno che ci preoccupa

tantissimo. Se ci tagliano il di-videndo incrinano i nostri bi-lanci. Mi attendo quindi unaimmediata e dettagliata rela-zione sull'intera vicenda assie-me a tutti i miei colleghi sinda-ci, proprietari di fatto Ascopia-ve». Interrompere la vena auri-fera generata dai dividendi de-rivanti dalla vendita del gas èconsiderato deleterio. Sareb-be la mazzata finale sul capodegli enti trevigiani che aveva-no già preso le misure per po-ter far quadrare i conti con l'as-segno pagato da Asco. «Asco-

piave è chiaramente una risor-sa per noi e rappresenta l'ulti-ma vera cassaforte trevigiana –commenta il sindaco di Villor-ba Marco Serena, a cui eranoandati oltre 200 mila euro nel2011 – il caso Sinergie Italianeè un chiaro problema per noi einfluirà in maniera negativa sututti i soci pubblici. Bisognaperò capire ora cosa accadràsul lato pratico. Ma ci vorrà deltempo. Prima ci sarà il consi-glio di amministrazione diAscopiave Spa, poi quella diAsco Holding e solo in seguito

l'assemblea dei soci, alla qualefinalmente parteciperemo noisindaci». Il cda della Spa trevi-giana si terrà oggi alla presen-za del presidente Fulvio Zu-gno e dei consiglieri GiovanniBernardelli, Massimo Colom-ban, Dimitri Coin ed EnricoQuarello. Un incontro che sve-lerà l'effettivo impatto sui con-ti della perdita di Sinit, creatanel 2008 sotto l'egida della pas-sata gestione di Asco guidatadal piediellino Gildo Salton,poi estromesso per volontàdella Lega, diventata ora il do-

minus in azienda. Ad anticipa-re le conseguenze di questoterremoto ci hanno già pensa-to già ieri gli analisti finanziaridi Banca Imi (gruppo IntesaSanpaolo) che hanno redattoun report ad hoc sulla chiusu-ra di bilancio di AscopiaveSpa, quotata in Borsa. Secon-do le previsioni degli esperti ilsuo utile potrebbe crollare da27,5 milioni a 2,8 milioni: -91%. Un dato ben diverso ri-spetto alle recenti aspettative,che fa rimanere la società co-munque in terreno positivo.

Anche perché i ricavi di Asco-piave sono dati in continuaascesa, toccando i 943 milionidi euro a fine 2011 con un mar-gine operativo lordo positivoper oltre 92 milioni di euro(+10%). Risultati operativi po-sitivi grazie ai quali Ascopiavesta sostenendo una crescita or-ganica, con un debito tra i piùbassi rispetto alla concorren-za. La cassa della società delgas è infatti piena liquidi, attra-verso i quali sono state messea segno diverse acquisizioninel recente passato.

Sinergie in rosso: i Comuni senza fondiIl sindaco di Conegliano: «Una doccia fredda, a rischio i bilanci comunali». Banca Imi: «L’utile di quest’anno sarà irrisorio»

Veneto City, il Gruppo Basso ricorre al TarI costruttori trevigiani: «L’accordo di programma danneggia i nostri diritti, annullate la delibera»

La sede del gruppo Ascopiave, in via Verizzo a Pieve di Soligo

◗ TREVISO

Si complica ogni giorno chepassa la partita di Veneto City,il mega insediamento direzio-nal-commerciale progettatotra Dolo e Mirano da una seriedi industriali. Uno dei princi-pali attori – il Gruppo Basso diTreviso – ha depositato attra-verso l’avvocato Ivone Caccia-villani un ricorso al Tribunaleamministrativo regionale delVeneto per l’annullamentodell’accordo di programma de-nominato «Veneto City» (Dolo,Mirano, Pianiga.

In una nota il Gruppo Bassosottolinea che l’area interessa-ta dall’accordo di programmanon riguarda solo l’area di pro-

prietà controllata dalla cordatadi imprenditori conosciuta co-me “Veneto City” (circa 300mi-la metri quadrati), bensì anchel’area di sua proprietà (circa250mila metri quadrati).

Prosegue la nota degli indu-striali trevigiani: «Il GruppoBasso, esaminati i documentiufficiali, ha infatti, appreso cheil summenzionato accordo diprogramma “Veneto City” hadi fatto stravolto i propri dirittisulle aree di proprietà impo-nendo, tra l’altro, opere di ur-banizzazione complessive percirca 70 milioni di euro, tempidi realizzazione legati alle prio-rità della società Veneto City eponendo il gruppo Basso inuna situazione di subordine ed

accettazione passiva di decisio-ni e valutazioni altrui. Si puòquindi comprendere come ilGruppo Basso si senta ostaggiodi scelte ed accordi concordatecon gli enti da parte della solasocietà “Veneto City”. Il Grup-po Basso, inoltre, si ritrova for-temente penalizzato, con unachiara lesione dei propri dirittidi proprietario, in quantonell’accordo di programmasuddetto il soggetto proponen-te “Veneto City” ha ottenutouna sorta di diritto all’iniziodei lavori. Ciò si sostanzia nelladecisione di terminare la realiz-zazione di due stralci da partedi “Veneto City” prima che ilGruppo Basso possa accederealle proprie aree di proprietà».

Da qui la decisione di pre-sentare ricorso al Tribunaleamministrativo regionale, de-positato ieri mattina dall’avvo-cato Ivone Cacciavillani.

Il masterplan di Veneto Cityprevede una città diffusa situa-ta a metà strada tra Padova eVenezia, destinata ad occupa-re un’area di circa 750.000 me-tri quadri. Dal 2001 la societàVeneto city spa è promotricedel progetto, che insiste suun’area adiacente all’A4, colle-gata anche alle linee ferrovia-rie locali e nazionali. E’ previ-sta anche una stazione del si-stema metropolitano di super-ficie.

Le funzioni previsti sono inlarga parte direzionali e terzia-rie, con particolare riferimentoal business to business, struttu-re alberghiere, un polo cultura-le con auditorium e museo. Siprevede l’insediamento di unedificio universitario e di strut-ture sanitarie specializzate.Il masterplan di Veneto City

◗ TREVISO

A febbraio riesplode la cassaintegrazione. Rispetto a genna-io raddoppia la cassa ordina-ria e su base annua anchequella in deroga. «Il risultato èche ci sono 500 lavoratori trevi-giani in più che sono costrettia stare forzatamente a casa perla crisi» il commento del segre-tario provinciale della Uil Tre-viso Antonio Confortin, che in-dica ancora la Marca comeuna delle provincie più soffe-renti in Veneto. Nel Trevigianola cig ordinaria è raddoppiatasia su base mensile (+100,3%)che annua (+106,2%) e ugualedinamica ha conosciuto quel-

la in deroga (+114,9%) nono-stante che nell’ultimo scorciodel 2011 una parte del monteore richiesto dalle piccole epiccolissime aziende e dall’ar-tigianato fosse stata in parteriassorbita. Quella straordina-ria invece sta conoscendo ungenerale dimezzamento, conpunte anche del -70% su basemensile, dovuto però per lopiù al fatto che, trattandosi distrumento per le aziende incrisi conclamata, il suo ricorsoriflette l’andamento delle pro-cedure fallimentari e concor-suali. «Il risultato è che ci sonoben 7.500 lavoratori che attual-mente vivono solo grazie agliammortizzatori sociali della

cui riforma si sta discutendoproprio in questi giorni – diceConfortin – ma ciò che è piùgrave è che nel corso dell’ulti-mo anno questa fetta è cresciu-ta di altre 500 unità in terminiassoluti. Il che vuol spessovuol dire anche che ci sono500 famiglie in maggiori diffi-coltà. Tanto per rendere l’idea,è come se un’azienda grandequanto la Tecnica avesse chiu-so i battenti e mandato tutti acasa. Per questo ritengo cheper provare a parare il colpo esostenere in qualche modo iredditi bisogna rilanciare, làdove sia possibile, lo strumen-to dei contratti di solidarietà». (e.l.t.)

LA DENUNCIA DI CONFORTIN

La Uil: nuovo boom di cassa integrazione

Nel 2010 su 32,8 milioni di utileconsolidato, Asco Holding avevapagato 301 mila euro aConegliano (titolare del 2,74%delle azioni), 293 mila euro aCastelfranco (2,67%), 244 milaeuro a Villorba, passando per i242 mila destinati a Giavera,Moriago, Paderno e Spresiano.Sinit è stata creata nel 2008.Nell'agosto 2009 il GruppoAscopiave ha sottoscritto uncontratto relativo alla fornituraannua di 1 miliardo di metri cubidi gas da parte del colosso russoGazprom verso la collegataSinergie Italiane.

Nei municipipioggia di euro

LA SCHEDA

◗ TREVISO

I diritti delle donne passano perle imprese. Ne sono convinti leresponsabili di Cna ImpresaDonna, che ieri hanno ufficializ-zato la firma del protocollo dicollaborazione la consigliera diParità Stefania Barbieri e l'asso-ciazione turca Kagider, che rac-coglie 37 imprenditrici di suc-cesso pronte ad aprire un cana-le con le colleghe di Treviso.L'accordo getta un ponte cheunirà la Marca alla Turchia perattuare un interscambio cultu-rale ed economico verso un pae-se che vanta una crescita del Pilintorno al 8% l'anno. Il protocol-lo era stato concordato nei con-

tenuti durante la missione isti-tuzionale di Cna Treviso a Istan-bul, lo scorso ottobre. Quindi,dopo alcuni mesi di gestazionee contatti tra le due associazio-ni, si è arrivati alla firma del do-cumento, condiviso e firmatoanche dalla consigliera provin-ciale di Parità. Iniziativa per oraunica nel suo genere in Italia. «Èsubito nata una bella sintoniacon le donne turche – ha affer-mato Mariarosa Battan di CnaImpresa Donna -.Vorremmotrasferirci buone pratiche, espe-rienze, informazioni, per favori-re l'imprenditoria femminile,partendo dalle micro imprese.Senza dimenticare che la Tur-chia è oggi un mercato molto di-

namico, con un incremento me-dio del Pil del 8-9% l'anno, dovel'età media della popolazione èdi 28 anni contri i 43 dell'Italia».Tramite la sottoscrizione di que-sta intesa le due associazioni sipongono l’obiettivo di far cre-scere l’imprenditoria femmini-le nelle rispettive realtà, sostene-re l’impegno e il lavoro delledonne, nella convinzione che si-ano essenziali allo sviluppo e al-la crescita dei due paesi. Con-cretamente questo avverrà tra-mite lo scambio di informazionicirca i rispettivi progetti attivatie le azioni messe in campo nellerispettive realtà, ma anche con-dividendo iniziative e progetti. (e.l.t.)

FIRMATO UN PROTOCOLLO

Cna donna, intesa con le imprese turche

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 LA TRIBUNA Treviso economia 17

Un mini risiko di scuole neiquartieri San Lazzaro e San Ze-no. È questa la proposta del con-sigliere comunale del Pdl LetiziaOrtica per ottimizzare l’occupa-zione degli spazi alla succursaledell’Ipsia Giorgi in via Ghirada ealle elementari Tommaseo invia Cavini e Don Milani in viaSan Zeno. Il piano verrà presen-tato nei prossimi giorni a Miche-le Chiole e Domenico Piccoli,presidenti rispettivamente dellaterza commissione consigliareLavori pubblici e della quartocommissione Sociale. L’opera-zione consisterebbe in unoscambio di sedi che prevede lo

spostamento del Giorgi alla DonMilani e l’unione delle cinqueclassi delle elementari Tomma-seo e Don Milani nell’edificio divia Ghirada. A facilitare il risiko ilfatto che gli istituti si trovino tut-ti in edifici comunali. Compresoil Giorgi, un tempo sede dellescuole medie e poi ceduto in usoalla Provincia di Treviso (che hala gestione dell’edilizia scolasti-ca delle scuole superiori) per icorsi di odontotecnico dell’Ip-sia. «Il Giorgi è sovradimensio-nato rispetto all’utilizzo moltoparziale – spiega Ortica – Tantoche gli spazi vengono utilizzatianche per altre attività culturali

e sociali. Gli altri due plessi sonooccupati dalla scuola primaria,ma il ciclo è diviso tra i due edifi-ci. I primi tre anni alle Tomma-seo e i secondi due alle Don Mi-lani. E’ evidente che tale siste-mazione non è ottimale sia perl’utenza delle famiglie sia perl’utilizzo degli spazi a disposizio-ne. Con questo scambio i bambi-ni possono godere, in un unicocontesto della scuola, sia dellamensa, che della palestra e delgiardino. L’operazione consenti-rebbe anche di poter destinaread altre attività sociali e culturalil’edificio della “Tommaseo” cherimarrebbe vuoto». (l.c.)

Problema aule, risiko tra scuoleOrtica: scambiamo le sedi tra Ipsia Giorgi ed elementari in via Cavini e a S.Zeno

di Alessandro Zago

La tassa rifiuti non può essereassoggettata all’Iva, lo ha stabili-to in via definitiva la Cassazio-ne: terremoto in vista per le cas-se della società comunale di rac-colta rifiuti, la Treviso Servizi. Equindi per le casse di Ca’ Suga-na stessa: potrebbero essereben presto affossate da una va-langa di contenziosi e ricorsi daparte dei cittadini intenzionati aottenere il rimborso dell’Iva pa-gata sulla Tia almeno degli ulti-mi 5 anni, termine medio primadella prescrizione, ma potrebbe-ro anche salire a 10 anni: circaun milione di euro l’anno. Unamazzata. Sì perché, sentenzadella Cassazione alla mano, ilgiudice ordinario interpellatodai cittadini in prima battutapretenderà che il rimborso ven-ga anticipato subito agli utentidirettamente dalla Treviso Servi-zi, la quale solo in seconda bat-tuta, ma con molto ritardo, po-trà chiedere di essere rimborsa-ta dallo Stato, dato che l’Iva sul-la tassa rifiuti viene girata diret-tamente a Roma, non resta aTreviso.

Insomma, uno sconquasso.Sempre che, come escamotage,la Treviso Servizi non si rendadisponibile ad accogliere gratui-tamente e in prima persona i ri-corsi degli utenti per poi girarlialle Entrate, facendosi tramitedel rimborso evitando così con-tenziosi legali.

Una rivoluzione a livello na-zionale che, nel solo capoluogo,potrebbe alleggerire quest’an-no di 5 milioni di euro il bilanciocomunale (per, appunto, alme-no 5 anni di rimborsi). Insom-ma, i residenti del capoluogohanno diritto al rimborsodell’Iva applicata sulla Tia (tarif-fa di igiene ambientale che hapreso il posto della vecchia Tar-su). E questo perché la Cassazio-ne, con la sentenza numero3756 dell’8 marzo scorso ha con-fermato l'illegittimità dell'Ivasulla Tia, già sancita dalla sen-tenza 238 del 2009 della CorteCostituzionale, che aveva stabi-lito che la Tia è una tassa e non

una tariffa e che quindi sullastessa non è applicabile l'Iva,che è pari al 10%. A livello nazio-nale la decisione interessa17.000.000 di utenti mentre aTreviso città per le oltre 30.000utenze interessate si può calco-lare appunto un rimborso com-plessivo di un milione di euroall’anno per almeno cinque an-ni, pari a un rimborso medio,

per i cinque anni, di circa 150euro a utenza. «Il governo Berlu-sconi – dice Gigi Calesso diUn’Altra Treviso, alfiere dellabattaglia contro l’Iva sulla Tia –per evitare il fioccare dei rim-borsi, contro una precedentesentenza della Consulta avevapubblicato la circolare 3 del2010 più un decreto interpretati-vo cambiando nome alla Tia datariffa di igiene ambientale “Tia1”, in tariffa integrata ambienta-le “Tia 2”, etichettandola comeprestazione di servizio su cui èapplicabile l'Iva, cioé ne avevacambiato solo il nome senzacambiare la sostanza. Ma gliutenti – spiega Calesso – hannogià vinto molti ricorsi davanti aigiudici di pace di Genova, Ales-sandria, Prato e, per quanto ci ri-guarda più da vicino, alla com-missione tributaria di Treviso a

opera di un residente di Pregan-ziol». Calesso è netto: «Ora nonci sono quindi più scuse neppu-re a Treviso: Ca’ Sugana e la Tre-viso Servizi devono intervenireper chiudere la vicenda una vol-ta per tutte, dando finalmentepiena applicazione alle senten-ze della Corte Costituzionale edella Cassazione, restituendocioé l'Iva pagata indebitamente

da decine di migliaia di cittadi-ni, anche attraverso uno stornosulle future bollette. Avremouna risposta positiva o, comeper il doppio canone fognario,dovremo attendere una leggeche obblighi i nostri ammini-stratori a restituire il maltolto aitrevigiani?». I ricorsi possono es-sere presentati al gestore del ser-vizio pubblico, in questo caso al-la Treviso Servizi, proprio per-ché è il gestore che ha applicatola tariffa e quindi addebitatol'Iva. E, in caso di controversielegali, la competenza è sempredel giudice ordinario e non del-le commissioni tributarie.

L’assessore al Bilancio Zugnomette le mani avanti: «E’ l’enne-simo pasticcio all’italiana. Macerto non possiamo permetter-ci di anticipare simili somme:sarebbe un disastro».

Iva sui rifiuti, rimborsi per 5 milioniLa Cassazione gela Ca’ Sugana e Treviso Servizi: «Sulla Tia niente imposte indirette». In arrivo una pioggia di ricorsi

Un camion per l’asporto rifiuti della Treviso Servizi. La Cassazione ha tolto l’Iva dalla Tia, scattano i ricorsi

TASSE » IL TERREMOTO

‘‘UN’ALTRATREVISO

Ora la giuntacomunale si prepari adanticipare i soldi che icittadini hanno versato inpiù oppure li storni dallefuture bollette

‘‘FULVIOZUGNO

Il solitopasticcio all’italianaAttendiamo di saperne dipiù, ma non possiamopermetterci di pagare alposto dello Stato

Primavera ormai sbocciata,temperature sopra le mediestagionali, siccità. Uncondizione meteorologica benpiù che temporanea che haindotto Cav, il gestore dell’A4,ad anticipare i termini discadenza dell’ordinanza cheimponeva a tutti gliautomobilisti di viaggiare conle catene da neve a bordo o conle gomme invernali montate. Ilprecetto scadeva il 15 aprile,una data fissata in virtù delladurata delle stagioni freddedegli anni passati ma chedavanti alle attualitemperature più cheprimaverili ha indotto Cav arivedere le sue disposizioni.Scadrà oggi. Ora resta da capirecosa faranno Veneto Strade eAutovie, che gestiscono le altrestrada e autostrade sulle qualiè scattato l’obbligo di catene abordo. Tutto lascia supporreche anche loro rivedano le loroordinanze anticipando lascadenza.E a fronte di questa decisione,si fa ancor più vigorosa lapolemica di quanti avevanoconsiderato l’ordinanzaanti-neve come uno strumento«vessatorio per gliautomobilisti», «a unicovantaggio deirivenditori».Sanzioni staccate?Pochissime.

A4, catene a bordoOrdinanza ridottaOggi la scadenza

Le Giorgi di via Ghirada

e-mail: [email protected] LA TRIBUNA GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 19

Treviso ■ TREVISOCorsodelPopolo,42■ Centralino:Tel.0422/417.611■ Fax: 0422/579.212■ Abbonamenti: 800.420.330■ Pubblicità: 0422/575.611

◗ VITTORIOVENETO

Troppi sprechi in Comunitàmontana, che, fra l’altro, è de-stinata a chiudere. GiuseppeCosta si è dimesso, per prote-sta, da consigliere della comu-nità, d’accordo con il suo parti-to, il Pd. Il primo spreco sono i12 mila euro per la ristampa diun libro di promozione del ter-ritorio della Comunità Monta-na. Il secondo? La reggenza del-la segreteria della Comunità af-fidata a Lorenzo Traina, segre-tario comunale di Vittorio Ve-neto, con un trattamento eco-nomico annuo lordo pari ad26.261,60 euro. «E’ una decisio-ne che lascia sgomenti, perchéindecente ed immorale», se-condo Costa.

La Comunità montana è in-fatti «un ente pubblico che so-pravvive nel limbo già da dueanni, in attesa di una riformache forse sarà completata, difatto, fra circa tre o quattro an-ni». Costa ha fatto un po’ diconti e ha scoperto che il com-penso attribuito al segretario«costituisce quasi il 10% delleentrate della Comunità deri-vanti dai trasferimenti regiona-li che ammontano a 347.202,80euro come risultano descrittenel bilancio pluriennale2011-2013 (unico documentocontabile oggi esistente e vali-dato); ugualmente, l’ammonta-re del compenso corrisponde

alla cifra da assegnare, comecontributo, agli allevatori checonducono le malghe per l’al-peggio per un periodo di bentre anni». Non solo. Secondol’esponente del Pd il compensoattribuito è «oltremodo spro-porzionato rispetto alle respon-sabilità e all’attività svolta». Co-sta fa poi notare che «il segreta-

rio non è in grado di assicurarein maniera efficace e corretta ipropri compiti, né presso la Co-munità né presso il Comune, inquanto oberato in maniera ec-cessiva dal lavoro e quindi im-possibilitato a seguire bene tut-to, come sostenuto anchedall’autorità giudiziaria in occa-sione della denuncia per la

pubblicazione delle deliberecon sei o dieci mesi di ritardo(delibere fantasma)».

Amara conclusione di Costa:«La tanto deprecata casta deipolitici e dei dirigenti con dop-pio (forse anche triplo) incari-co e con i relativi stipendi, nonè solo una prerogativa tipica ro-mana e ministeriale, ma è an-

che saldamente radicata nellanostra piccola città, ove a qual-cuno, quale fulvido ed eclatan-te esempio, è consentito veleg-giare tranquillamente verso i150.000 euro».Costa ha inviatola sua lettera al presidente delconsiglio comunale, Ennio An-tiga, al presidente del consigliogenerale della Comunità mon-

tana, Giuseppe Calissoni e atutti i consiglieri di opposizio-ni, compresi Giorgio De Bastia-ni del Pdl e Adriana Costantinidi Sinistra Vittoriese. Sia De Ba-stiani che Costantini hannoespresso solidarietà a Costa, ag-giungendo di condividere lemotivazioni del suo gesto.

Francesco Dal Mas

L’Idv chiede gli autobus alla domenica

◗ VITTORIOVENETO

Il loro ultimo salvataggio è unoyorkshire abbandonato in mez-zo a un vigneto in campagna, de-nutrito, sporco e in precarie con-dizioni di salute. E’ stato raccol-to ed accudito dallo staff del co-mitato Mondocane, fondato nel2001 e tutto al femminile. Nefanno parte la presidente Vale-ria Zanchettin, Marilena Scottà,

Graziella Lamma, Gabriella Ma-rini, Luciana Grava, Tiziana DaRe, Eugenia Carangelo, Rita Mar-chiò. Le attiviste nel 2011 hannosalvato e fatto adottare una cin-quantina di cani abbandonati.«Nel caso di Mosè, lo yorkshire –raccontano le volontarie – curemediche, cibo e tanta grinta han-no fatto resuscitare il cagnolino.E’ stato affidato ad una personadi Vittorio che aveva detto di

amare i cani, invece Mosè vaga-va per le vie della città. Siamo in-tervenute, mettendolo in un ca-nile, non essendo mai stato cip-pato. E’ stato quindi dato in ado-zione a una signora premuro-sa». Le attiviste raccontano an-che la storia di Bianca un incro-cio shar-pei/bull terrier. «Bian-ca – dicono Valeria e Luciana – aun controllo post affido è statatrovata denutrita, sporca e avvili-ta, rinchiusa in un minuscolo ba-gno, dov’era costretta a stare tut-to il giorno al buio. A queste per-sone il cane è stato tolto ora è ac-cudita dalle volontarie e cercauna nuova casa».

Stefania RotellaLe volontarie di «Mondocane»

◗ VITTORIOVENETO

Niente autobus la domenica. Iltaglio ai servizi ha portatoall’eliminazione delle corse do-menicali del servizio pubblicocittadino. L’Idv ha scritto inquesti giorni una lettera apertasul caso al sindaco Giananto-nio Da Re. In calce al documen-to c’è la firma del referente vit-toriese Daniele Dal Mas, chelancia una proposta di collabo-razione tra primi cittadini:«Faccio presente che il tagliodelle linee, non riguarda solo lacittà di Vittorio, sono state difatto soppresse anche le lineeche portano gli utenti nei co-muni limitrofi come Sarmede,Fregona, Cappella Maggiore eCaneva – scrive Dal Mas – Trat-tandosi di un servizio indispen-sabile soprattutto per le perso-

ne anziane oppure non munitedi patente o auto, sono a chie-derle di agire presso gli ufficicompetenti dell’Atm, rappre-sentata da Gianfranco Felletti,affinchè venga posto fine a taledisservizio in collaborazionecon gli altri sindaci». (a.d.g.)

Servizio urbano

◗ VITTORIOVENETO

Nuovi appartamenti assediatidal cantiere infinito a Meschio.Il vasto cantiere sull’omonimapiazza è congelato, al loro arri-vo i nuovi residenti del quartie-re potrebbero trovarsi l’ingres-so del residence ancora ostaco-lato dalle transenne che circon-dano la piazza sventrata. «Stia-mo studiando degli accessi se-condari agli appartamenti,temporanei, nel caso il cantie-re non venisse ultimato in tem-po», ha spiegato non senza unacerta amarezza il geometraDiego Pavan, che sta curandol’intervento per l’impresa trevi-giana Edilvi. A bloccare i lavorila progettazione definitiva perla piazza: la ditta fa sapere cheancora non arriva il via liberadal comune. Sono pronti da al-cuni mesi gli appartamenti ri-cavati nel complesso della excasa di riposo, circa una venti-na, ed anche il parcheggio in-terrato sotto la piazza, due pia-ni e 90 posti. Ma la superficie

della piazza è ormai aperta dacirca due anni: subito dopo lapartenza dei lavori è stato po-sto lo stop al primo progetto daparte della Soprintendenza, vi-sti i ritrovamenti dei resti di unantico borgo risalente alSei-Settecento e di una ventinadi sepolture. La nuova proget-tazione è ancora in alto mare eil timore dell’azienda è quellodi trovarsi con l’ingresso deiprimi nuovi inquilini negli ap-partamenti appena finiti e ilcantiere sulla piazza, proprio

davanti al complesso residen-ziale, ancora da chiudere. Perl’arrivo dei nuovi residenti siparla di giugno ma nel frattem-po la ditta sta comunque stu-diando dei percorsi secondaritemporanei per aggirare i lavo-ri eventualmente ancora in cor-so. Il cantiere è ancora fermo el’impresa ha portato via per al-tre necessità le gru e altra stru-mentazione mentre l’accessoalla piazza da via Celante è ri-tornato a doppio senso, vistoche non c’è più il via vai deimezzi da cantiere. La Soprin-tendenza ha richiesto che lanuova piazza ricordi nella for-ma il vecchio borgo sottostan-te: come spiega la stessa ditta ilcarteggio con il Comune è mol-to fitto ma ancora non arriva ilvia libera. A quest’ultimo spet-ta inoltre una quota di finanzia-mento per realizzare la nuovapiazza. Il sindaco GianantonioDa Re ha spiegato che gli ufficistanno lavorando per definirela documentazione.

Alberto Della Giustina

◗ VITTORIOVENETO

Abbagliato dal sole esce di stra-da abbattendo due cartelli stra-dali. Spettacolare incidentemartedì pomeriggio poco do-po le 16 in via della Vallata. B.S.46 anni di Godega era a bordodella sua una Citroen Picasso.L’uomo, proveniente da Vitto-rio Veneto, si stava dirigendo aRevine. Giunto poco primadell’ipermercato Hurrà, ex Oa-si, non è riuscito ad affrontarela curva, ma ha tirato dritto fi-

nendo contro l’aiuola di de-stra. Nella carambola l’auto,impazzita, ha divelto due car-telli stradali. B.S. ha dichiaratoagli agenti della polizia localeintervenuti in via Vallata, di es-sere rimasto abbagliato dallaluce del sole. Per questo moti-vo avrebbe cercato gli occhialiaccanto al sedile. Una mano-vra che gli è costata cara.L’uscita di strada della Citroennon ha comunque coinvolto al-tri automobilisti. Il 46 enne sel’è cavata con lievi botte. (f.g.)

◗ VITTORIOVENETO

Paurosa carambola ieri pomerig-gio nell’incrocio tra le vie Bixio edel Lavoro. Salvi gli occupantidelle vetture tra cui una bimbadi tre anni e Natalino Bedin, pri-mario all’ospedale di Vittorio Ve-neto. La dinamica dell’incidenteè al vaglio dei carabinieri di Vit-torio. Secondo una prima rico-struzione, Natalino Bedin, 64 an-

ni, stava percorrendo a bordo diuna Toyota via Bixio dopo averoltrepassato il semaforo verde.Dalla parte opposta, da via delLavoro, stava transitando su unaPunto, condotta da F.A., 28 anniextracomunitaria, con la figlio-letta di tre anni. La donna, nellosvoltare a sinistra verso via Riz-zera, non avrebbe dato la prece-denza al medico finendo controla Toyota. (f.g.)

UN COMITATO TUTTO AL FEMMINILE

Le donne che salvano e adottano i cani

Comunità montana, si dimette Costa«Sono troppi 38 mila euro all’anno per la reggenza della segreteria affidata a Traina e per la ristampa di un libro»

IN VIA DELLA VALLATA

Carambola contro l’aiuolaCitroen abbatte due cartelli

SCOTTA’

«Monti tolga l’Ivasugli investimentiagli enti pubblici»

Due auto si urtano in centroTanta paura, ma nessun ferito

Giuseppe Costa, capogruppo del Pd in Consiglio

Daniele Dal Mas

Piazza Meschio, cantiere infinitoI nuovi alloggi senza accessi

L’area transennata I due cartelli stradali abbattuti dalla Citroen Picasso in via della Vallata

◗ VITTORIOVENETO

«Comuni come quello di Vitto-rio Veneto rischiano di soc-combere sotto il peso dell’Iva».Giancarlo Scottà, europarla-mentare della Lega Nord e giàsindaco della città, ne è cosìconvinto che ieri ha rivolto unappello al presidente del Consi-glio Mario Monti. «Gli ho chie-sto di eliminare l’Iva sugli inve-stimenti resi agli enti pubblicie di pubblica utilità, magariper un periodo e in via speri-mentale. – spiega Scottà –. Per iComuni l’Iva è solo costo, unavoce che non si può scaricare:eliminandola si recupereran-no risorse almeno pari al 21 etra poco al 23 % degli importidi investimento, per pagare ifornitori, per integrare finan-ziamenti, per acquisire serviziper la comunità. In particolarein questo momento conclama-to di recessione economica enel quale tutti sono d’accordodi rilanciare gli investimenti inopere pubbliche». (f.d.m.)

Lorenzo Traina, segretario del Comune di Vittorio

GIOVEDÌ 15 MARZO 2012 LA TRIBUNA Vittorio Veneto 35