Tiroide e Temperatura Corporea

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Il test della temperatura basale di Barnes Credo sia utile illustrare qui un test molto semplice ed a costo zero e che meglio di tutti può darci un'idea della reale attività metabolica del paziente e di conseguenza informazioni attendibili per diagnosticare un eventuale ipotiroidismo. Si tratta del cosiddetto Test della Temperatura Basale di Barnes. Questo test, misurando la temperatura corporea del paziente a riposo, cioè in condizioni “basali”, ci consente di capire se questo si trovi in uno stato ipometabolico, normale o ipermetabolico. Poiché è la ghiandola tiroide che, come il termostato di una caldaia, regola quanto il nostro organismo consumi, cioè bruci calorie, ad una temperatura corporea bassa corrisponderà una ridotta attività metabolica e quindi uno stato di probabile ipotiroidismo. Questo test fu messo a punto dall'endocrinologo americano Dr.Broda Barnes che dedicò cinquant'anni della sua vita allo studio della tiroide e alla cura dei pazienti ipotiroidei. Egli dopo averlo confrontato con il test del metabolismo basale ed averne riscontrato la validità, lo pubblicò negli anni '40 su due importanti riviste mediche (JAMA e Lancet). Esso si basa sul fatto che una diminuzione della temperatura corporea è un sintomo assai frequente in caso di ipotiroidismo, fatto già rilevato nel primo rapporto sul mixedema del 1888. Purtroppo il test di Barnes, pur avendo dimostrato la sua superiorità su altri test, non è mai stato accettato dalla medicina convenzionale ed oggi è utilizzato soltanto dai medici che praticano medicina naturale e quella che io chiamo bio-endocrinologia, cioè il riequilibrio ormonale con ormoni naturali bio-identici. Prima di pubblicarlo Barnes testò la temperatura corporea di oltre 2000 persone, sia orale, che rettale, che ascellare, e concluse che quell'ascellare era la più affidabile per questo scopo in quanto era meno influenzata da eventuali processi infiammatori delle alte vie respiratorie o in caso sinusiti croniche. Il test dovrebbe essere effettuato dopo una notte di sonno regolare senza cibo, agitazione o esercizio fisico per 12 ore. Inoltre il paziente non deve essere eccessivamente coperto a letto perché il calore delle coperte potrebbe falsare il risultato. Il termometro da usare, preferibilmente quello classico a mercurio o almeno quello in vetro ad alcol, dovrebbe essere scaricato la sera e appoggiato sul comodino (al mattino non va fatto nessun movimento brusco prima della misurazione, quindi nemmeno scaricare il termometro). I termometri elettronici sono meno indicati per questo tipo di test. Al risveglio, prima di fare qualsiasi cosa, senza alzarsi o muoversi troppo si prende il termometro dal comodino e lo si posiziona nel cavo ascellare. Dopo almeno cinque minuti si legge la temperatura e la si annota su un foglio. Il test va ripetuto per almeno 3 giorni consecutivi. Gli uomini, i bambini e le donne in menopausa possono eseguire il test in qualsiasi giorno, mentre le donne in età fertile (poiché la loro temperatura varia durante il ciclo mestruale mensile) dovrebbero eseguire il test il secondo, il terzo e il quarto giorno dopo l'inizio delle mestruazioni. I valori normali della temperatura così misurata dovrebbero essere fra i 36,5°C e i 36,8°C. Valori inferiori sono suggestivi di un ipotiroidismo, e più questi valori sono bassi più questa possibilità si rafforza. Non è raro vedere pazienti con temperature basali addirittura di 35,5°C - 35,8°C, cioè ben un grado centigrado in meno del normale. Naturalmente se un paziente sta perfettamente bene e non presenta sintomi suggestivi di ipotiroidismo pur avendo una temperatura basale bassa, non verrà trattato per aumentargli la temperatura corporea. Questa non è di per sé una patologia ma diventa un indicatore prezioso quando è associata a sintomi che rientrano nel ventaglio di quelli provocati dall'ipotiroidismo, naturalmente anche, e soprattutto, in assenza di una conferma da parte del laboratorio. Barnes non ha mai ritenuto il suo test infallibile ma per lui era, e per noi è tuttora, uno strumento assai prezioso nelle mani del medico alla ricerca di una corretta diagnosi di questa patologia.

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Il test della temperatura basale di Barnes

Credo sia utile illustrare qui un test molto semplice ed a costo zero e che meglio di tutti può darci un'idea della reale attività metabolica del paziente e di conseguenza informazioni attendibili per diagnosticare un eventuale ipotiroidismo. Si tratta del cosiddetto Test della Temperatura Basale di Barnes. Questo test, misurando la temperatura corporea del paziente a riposo, cioè in condizioni “basali”, ci consente di capire se questo si trovi in uno stato ipometabolico, normale o ipermetabolico. Poiché è la ghiandola tiroide che, come il termostato di una caldaia, regola quanto il nostro organismo consumi, cioè bruci calorie, ad una temperatura corporea bassa corrisponderà una ridotta attività metabolica e quindi uno stato di probabile ipotiroidismo.Questo test fu messo a punto dall'endocrinologo americano Dr.Broda Barnes che dedicò cinquant'anni della sua vita allo studio della tiroide e alla cura dei pazienti ipotiroidei. Egli dopo averlo confrontato con il test del metabolismo basale ed averne riscontrato la validità, lo pubblicò negli anni '40 su due importanti riviste mediche (JAMA e Lancet). Esso si basa sul fatto che una diminuzione della temperatura corporea è un sintomo assai frequente in caso di ipotiroidismo, fatto già rilevato nel primo rapporto sul mixedema del 1888. Purtroppo il test di Barnes, pur avendo dimostrato la sua superiorità su altri test, non è mai stato accettato dalla medicina convenzionale ed oggi è utilizzato soltanto dai medici che praticano medicina naturale e quella che io chiamo bio-endocrinologia, cioè il riequilibrio ormonale con ormoni naturali bio-identici. Prima di pubblicarlo Barnes testò la temperatura corporea di oltre 2000 persone, sia orale, che rettale, che ascellare, e concluse che quell'ascellare era la più affidabile per questo scopo in quanto era meno influenzata da eventuali processi infiammatori delle alte vie respiratorie o in caso sinusiti croniche.Il test dovrebbe essere effettuato dopo una notte di sonno regolare senza cibo, agitazione o esercizio fisico per 12 ore. Inoltre il paziente non deve essere eccessivamente coperto a letto perché il calore delle coperte potrebbe falsare il risultato. Il termometro da usare, preferibilmente quello classico a mercurio o almeno quello in vetro ad alcol, dovrebbe essere scaricato la sera e appoggiato sul comodino (al mattino non va fatto nessun movimento brusco prima della misurazione, quindi nemmeno scaricare il termometro). I termometri elettronici sono meno indicati per questo tipo di test. Al risveglio, prima di fare qualsiasi cosa, senza alzarsi o muoversi troppo si prende il termometro dal comodino e lo si posiziona nel cavo ascellare. Dopo almeno cinque minuti si legge la temperatura e la si annota su un foglio. Il test va ripetuto per almeno 3 giorni consecutivi. Gli uomini, i bambini e le donne in menopausa possono eseguire il test in qualsiasi giorno, mentre le donne in età fertile (poiché la loro temperatura varia durante il ciclo mestruale mensile) dovrebbero eseguire il test il secondo, il terzo e il quarto giorno dopo l'inizio delle mestruazioni.I valori normali della temperatura così misurata dovrebbero essere fra i 36,5°C e i 36,8°C. Valori inferiori sono suggestivi di un ipotiroidismo, e più questi valori sono bassi più questa possibilità si rafforza. Non è raro vedere pazienti con temperature basali addirittura di 35,5°C - 35,8°C, cioè ben un grado centigrado in meno del normale.Naturalmente se un paziente sta perfettamente bene e non presenta sintomi suggestivi di ipotiroidismo pur avendo una temperatura basale bassa, non verrà trattato per aumentargli la temperatura corporea. Questa non è di per sé una patologia ma diventa un indicatore prezioso quando è associata a sintomi che rientrano nel ventaglio di quelli provocati dall'ipotiroidismo, naturalmente anche, e soprattutto, in assenza di una conferma da parte del laboratorio.Barnes non ha mai ritenuto il suo test infallibile ma per lui era, e per noi è tuttora, uno strumento assai prezioso nelle mani del medico alla ricerca di una corretta diagnosi di questa patologia.La mia esperienza personale, per quel poco che conta, negli anni me ne ha confermato la validità e l'utilità.