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Tiro Ticino Periodico di sport e informazione Il mito del coltello svizzero Patrick Nyfeler direttore FST Il mentale nel tiro N. 25 Giugno 2011 Federazione Ticinese delle Società di Tiro © Synth_e_tic

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Tiro TicinoPeriodico di sport e informazione

Il mito del coltello svizzero

Patrick Nyfeler direttore FST

Il mentale nel tiro

N. 25Giugno 2011

Federazione Ticinese delle Società di Tiro

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Dopo sette anni alla guida della redazione di Tiro Ticino, mi accingo a scrivere il mio ultimo contributo quale redattore responsabile di questa rivista di “informazione e sport”.Uno strumento di comunicazione voluto fortemente dalla federazione, o meglio dalle federazioni. Sì, perché questo progetto editoriale partì quando in Ticino avevamo ancora la vecchia FTST e la Federtiro sportiva ticinese; era il 2004, quando poi le due federazioni si fusero e diedero vita all’attuale FTST. Con una grafica semplice e diretta, elaborata da Simone Rizzi che ancora oggi cura il rinnovato layout di Tiro Ticino, la redazione produsse il numero “0” che sottolineava la nascita della nuova federazione, con un imbuto che raccoglieva tutte gli attrezzi sportivi delle discipline offerte sotto un solo cappello.La scelta di dar vita a Tiro Ticino è stata fortemente condivisa con Luca Filippini, il quale sino ad oggi ha tenuto e tiene le redini “amministrative” della nostra pubblicazione. A lui va sicuramente il mio più sentito grazie, oltre che per i suoi apprezzati contributi tecnici e storici, per aver dato una struttura di condotta alla redazione di TiroTicino. La sua disciplina ha permesso alla creatività dei singoli redattori di trovare un filo conduttore, richiamando il rispetto dei termini in particolare al caporedattore.Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito alla redazione e alla crescita dei contenuti di Tiro Ticino. Il singolo apporto di ognuno di loro è stato importante nel far progredire e diversificare i testi pubblicati in questa rivista. Tra i più regolari troviamo Edy Ramelli, Doriano Junghi, Claudio Portavecchia, Fabio Luraschi e tutti coloro che han saputo contribuire sotto varia forma ai nostri contenuti.Il ringraziamento conclusivo va a tutti voi, care lettrici e cari lettori. Senza il vostro apprezzamento e sostegno finanziario l’avventura di Tiro Ticino si sarebbe conclusa molto tempo fa. Ma così non è stato, perché voi ce l’avete chiesto. Sono fiero di consegnare a chi prenderà le redini di Tiro Ticino una rivista sana, attraente e soprattutto autofinanziata.Un aspetto quest’ultimo non da sottovalutare, perché caso raro nel panorama federativo. Questo autofinanziamento è frutto dell’impegno dei redattori, la cui ricompensa più grande sono state sinora le cene cucinate e offerte da Flavio Esposito e dal sottoscritto. Un impegno senza ricompensa diretta che ci ha tenuti uniti nel tempo; da quando nei grottini ci si trovava per alcune ore ad etichettare a mano le riviste o per Natale ad imbustare per oltre 4 ore e oltre 10 persone le copie di Tiro Ticino e del Taccuino. Esperienze indimenticabili, che porto con me in questa mia nuova missione.Il Tiro e i tiratori mi hanno dato molto a livello di esperienza, crescita personale e contatti. Spero nel mio mandato di Consigliere di Stato di saper ripagare quanto ricevuto. Grazie a tutti.

Norman Gobbi, Responsabile editoriale

Spero di ripagare quanto ricevuto…

Sette anni di intenso lavoro

Impressum

Tiro TicinoPeriodico Trimestrale della Federazione Ticinese delle Società di Tiro

Anno VII - Numero 25, giugno 2011ISSN 1664-6037

EditoreFederazione Ticinese delle Società di TiroResponsabile editorialeNorman GobbiRedazioneLuca Filippini, Norman Gobbi, Edy RamelliHanno collaborato a questo numeroAndrea Besomi, Luca Filippini, Roberta Filippini, Doriano Junghi, Ilvo Junghi, Fabio Luraschi, Oviedo Marzorini, Federico Mautone, Claudio Portavecchia, Mirko Tantardini.FotografieArchivio FTST, Roberta Filippini, IWA - Thomas Geiger, Fabio Luraschi, Federico Mautone, Edy Ramelli, Schweizer Armee - ZEM, Simone Rizzi, Mirko Tandardini, Tiro Ticino, Ti-Press, Victorinox.Progetto graficoSynth_e_tic

Redazione e PubblicitàTiro TicinoCasella postaleCH-6776 Piottae-mail: [email protected] 69-3606-3

Distribuzione4’100 copieStampaTipografia Dazzi SA, 6747 Chironico

In copertinaAncor più che in altri sport, nel tiro la “testa” gioca un ruolo fondamentale

Tutti i diritti sono riservati.

Nessun contributo pubblicato può essere riprodotto totalmente o in forma parziale

senza l’autorizzazione della redazione.

Le opinioni espresse negli articoli non riflettono necessariamente l’opinione

dell’editore.

Per collaborare con Tiro Ticino rivolgersi alla redazione.

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EditorialeFtst informaNewsIdentikitTecnicaTiro e dintorniManifestazioniTribunaRecensioniTime-out

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Armi d’ordinanza a prestitoMirko Tantardini/ Ritorniamo sull’argomento trattato nel numero 23 di Tiro Ticino per ribadire e specificare le norme che regolano la consegna di armi d’ordinanza a prestito da parte della Base Logistica dell’Esercito a monitori e a tiratori.

Cambio nella procedura amministrativa

02 Ftst informa

L’acquisizione o la conservazione di armi ottenute a prestito dalla Confederazione da tiratori e funzionari attivi nell’ambito del tiro fuori servizio (monitori di tiro e capi corsi giovani tiratori) è soggetta alla partecipazione negli ultimi tre anni al tiro obbligatorio e al tiro in campagna, registrati nel libretto di tiro o nel libretto delle prestazioni.La società di tiro d’appartenenza deve attestare tramite dichiarazione scritta che il proprio socio, che utilizza o richiede un’arma a prestito, è istruito alle norme di sicurezza, al maneggio e all’uso dell’arma in questione.Le società di tiro devono per i loro monitori vistare annualmente nel sistema informatico della confederazione (AFS o SAT) nella rubrica “FORMAZIONE” i due punti: attivo e diploma. Il mancato visto determina alla scadenza del brevetto il non richiamo del monitore al corso di ripetizione, perdendo la qualifica di monitore di tiro.

A queste condizioni si è aggiunto recentemente l’obbligo della presentazione di un permesso d’acquisto valido rilasciato dall’autorità competente del cantone di domicilio. Il permesso dev’essere presentato al momento del ritiro dell’arma oppure in occasione del prossimo controllo triennale all’arsenale.Il permesso non dà alcun diritto supplementare (l’arma rimane di proprietà della Confederazione), ma serve per la verifica dei requisiti personali del detentore (assenza di condanne, condotta irreprensibile). La tassa di rilascio ammonta a CHF 50.- ai quali vanno aggiunti CHF 20.- per l’estratto del casellario giudiziale.Nel nostro Cantone, la competenza del rilascio è del Servizio autorizzazioni della Polizia cantonale di Bellinzona e il modulo di richiesta è scaricabile dal sito www.polizia.ti.ch.

Quale alternativa alla presentazione del permesso d’acquisto è data la possibilità di effettuare una domanda di assegnazione all’esercito in qualità di personale volontario. L’assegnazione all’esercito equivale allo statuto di militare e permette di ricevere l’arma personale in prestito anche senza presentare un permesso d’acquisto d’armi.L’assegnazione non comporta alcun diritto al ritiro di altri oggetti d’equipaggiamento. I funzionari di tiro assegnati all’esercito non ricevono né soldo né indennità per perdita di guadagno e i giorni di servizio svolti non sono computati.La procedura di richiesta prevede la compilazione, da parte del richiedente, dell’apposito modulo “Domanda di attribuzione all’esercito”. La società di tiro, dopo aver

controllato i dati del formulario con il libretto di servizio deve preparare e vistare il formulario elettronico all’interno del sistema informatico AFS sotto la rubrica “ARMA A PRESTITO”.Fatto questo deve inviare la domanda al competente capo riparto, senza allegati: la stessa seguirà la via di servizio e perverrà all’ufficiale federale di tiro, che s’incarica di trasmetterla all’autorità militare a Berna. Attualmente una sessantina di monitori di tiro Ticinesi e del Moesano hanno intrapreso questa richiesta. Chi ha seguito alla lettera tutte le disposizioni, in tre mesi ha già ottenuto la risposta scritta da parte del competente ufficio federale di Berna, mentre chi ha commesso errori di procedura deve procedere ad una nuova domanda.

Al controllo periodico dell’arma in prestito è necessario presentare un permesso d’acquisto o l’attestazione di “asse-gnazione all’esercito”.

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Red. / Il doping “inconscio” nello sport di massa è più diffuso di quanto si pensi, anche da noi. Antidoping Svizzera effettua dei controlli, peccato farsi prendere nel sacco... Meglio prevenire!

Siamo tutti dopati?

Doping anche nello sport di massa

Dopo un articolo introduttivo su Tiro Ticino N22, dove abbiamo presentato il nuovo procedimento per ottenere “esenzioni a scopo terapeutico” per l’uso di betabloccanti nel tiro sportivo, ritorniamo in argomento “prevenzione Doping” però sotto un’angolazione più generale per parlare soprattutto del doping “nascosto”, ma comunque sempre doping.

Anche nello sport di massa, come le nostre gare federative o di società, sono possibili controlli di Antidoping Svizzera (come accadde alcuni anni fa alla finale della Serie di Campagna) come pure controlli ordinati dalla federazione nazionale (vedi anche “Disposizioni per la lotta contro l’abuso di doping” (1.26.00)). Le disposizioni toccano non solo i membri delle squadre nazionali, ma anche tutti i tiratori licenziati che partecipano alle gare sono soggetti potenzialmente a controlli. È possibile ad esempio ricevere una “Dispensa per scopi Terapeutici (DST)” per i betabloccanti ma solo per tiratori licenziati sopra i 40 anni e che non fanno parte di quadri nazionali.

L’elenco delle sostanze attive proibite in ambito sportivo è presente e aggiornato sul sito www.antidoping.ch/drugdb. Qui si può inserire ad esempio direttamente il nome del farmaco e grazie ad una luce verde/rossa si capisce al volo se è ammesso o meno. A livello di FST il responsabile della prevenzione è Urs Werthmüller, assistente della capo-istruzione e già controllore ufficiale di Antidoping Svizzera.Tutti i tiratori con licenza devono conoscere le regole della prevenzione al doping e possono essere controllati in qualunque competizione ufficiale. Dunque è importante sapere cosa si può fare e cosa no. Interessante è anche il fatto che una volta l’alcool era considerato doping nel tiro sportivo (durante le gare) ora lo è solo nelle gare di tiro con l’arco… mistero!

Non si tratta di colpevolizzare nessuno, ma è importante far passare il messaggio presso tutti i tiratori. Infatti a volte semplicemente non si è a conoscenza che alcuni medicamenti “normali” sono sulla “lista nera”. Per certi medicamenti proibiti ne esistono normalmente altri, alternativi e “puliti”. Quando il nostro medico ci prescrive un medicamento, segnaliamogli il fatto che siamo sportivi e chiediamogli di controllare sull’elenco di antidoping Svizzera.L’istruzione mirata su prevenzione e funzionamento dei controlli fa parte della materia dei corsi di monitori Gioventù+Sport. Per i monitori attivi esistono anche corsi specifici di approfondimento con specialisti. Teniamoci informati, ne vale la pena.

Mirko Tantardini / Presentiamo le nuove persone che lavorano a stretto contatto con le società per il buon svolgimento del tiro fuori servizio nel circondario federale di tiro 17.

Tiro fuori servizio

Volti nuovi nel Circondario 17

La Commissione Cantonale di Tiro 1 (CCT 1) che comprende Lugano, Mendrisiotto e Valcolla è presieduta dal ten col Curzio Cavadini. Nella CCT 1 si è ripristinato il caporiparto 12, vacante da molti anni, nella persona del sgt Werner Walser il quale sarà responsabile per le società che utilizzano i poligoni di Maroggia, Muggio, Castel San Pietro e Meride.

Nella CCT 2 presieduta dal magg Renato Belotti (“Luganese Nord” e Quartino) si è avuto l’avvicendamento nel riparto 23. Dopo oltre 10 anni di preziosa e riconosciuta attività, l’aiutante Sergio Thoma è stato sostituito dal sgt René Widmer che si occupa delle società di Giubiasco, Iseo e le società basate sul poligono di Quartino.Nella CCT 3 (Locarnese) presieduta dal magg Luigi Bazzi non vi sono stati cambiamenti: resta sempre purtroppo vacante il posto di caporiparto 32. Bazzi e i suoi due capiriparto Märki e Schweizer si suddividono le società “orfane”.Nella CCT 4 (regione delle 3 Valli) il presidente magg Guarisco ha lasciato il posto all’uff spec Rudi Belotti e il sdt Claudio Portavecchia lo ha sostituito al comando del riparto 41 (Leventina).Anche in Mesolcina (CCT 7) troviamo un volto nuovo nella persona dell’aiutante Leyla Manzoni (la prima donna in una CCT di lingua italiana) che riprende il riparto 71 e appoggia così il lavoro del presidente della commissione ten col Michele Paganini e del caporiparto 72 sgt Angelo Ciocco.

Auguriamo a tutti, funzionari nuovi e “vecchi” come pure alle società una proficua collaborazione.

L’organigramma del Circondario Federale di Tiro 17.

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03 News

Formazione per monitori: nuova strutturaMirko Tantardini/ L’istruzione dei monitori di tiro per il 2012 vedrà varie novità allo scopo di migliorare la preparazione dei singoli funzionari alle nuove mansioni, a tutto vantaggio del nostro sport e delle società. Si insisterà anche sull’istruzione tecnica.

Tiro e formazione

La formazione dei monitori di tiro e dei capi GT è di competenza dell’ufficiale federale di tiro (UFT), che è preposto alla sicurezza delle nostre istallazioni di tiro. Oltre alla sicurezza degli impianti, è importante formare funzionari che possano dare alle società un valore aggiunto anche nell’istruzione dei tiratori deboli e per l’istruzione dei giovani tiratori.Già nel passato vi è stata una buona collaborazione con la commissione istruzione FTST per l’istruzione tecnica (teorica e pratica) ai corsi per nuovi capi GT. Circa mezza giornata di istruzione al poligono era di competenza degli allenatori federativi che hanno cercato di portare un estratto del tradizionale corso di tiro che normalmente dura 2.5 giorni (inizio di aprile). Il tema di questo “mini-corso di tiro” é la tecnica di tiro a terra al Fass90 (teoria e pratica). Le prime esperienze in questo ambito sono state molto positive e i partecipanti hanno potuto migliorare la propria tecnica e conoscenze a favore dei giovani partecipanti.

Corsi 2011Quest’anno sono previsti due corsi supplementari.Sabato 27 agosto, si terrà un corso di aggiornamento per capi giovani tiratori. La convocazione al corso sarà obbligatoria per tutti i capi GT “in funzione”, mentre gli altri sono caldamente invitati a partecipare. La convocazione avverrà da parte del UFT su indicazione del capo GT della FTST.In questo corso, oltre ai temi amministrativi specifici della funzione, sarà trattata per la prima volta la materia di base (elementi fondamentali del tiro) in un poligono 10m dove i partecipanti avranno la possibilità di comprendere e provare personalmente la via dell’istruzione. Questo modulo sarà poi ripreso nel corso per nuovi capi GT. Più volte si è comunicato che le basi del tiro sono da praticare al 10m, questa volta lo faremo anche noi e vedremo i feed-back dei partecipanti.Il 22.10.2011 a Chiasso si terrà un ulteriore corso di aggiornamento per i monitori che non

hanno potuto rinnovare il brevetto durante l’anno. I responsabili delle società dovranno inviare l’iscrizione a questo corso direttamente all’UFT ([email protected]). Per il futuro le società dovranno certificare che i loro monitori sono attivi e controllare nell’AFS che questi monitori abbiano il flag “attivo”, altrimenti non sarà possibile convocarli automaticamente ai corsi di aggiornamento.

Corsi per il 2012Due i corsi di aggiornamento per i monitori con brevetto in scadenza a fine 2011: il primo in data 11 febbraio al 300m al Mte Ceneri, il secondo il 3 marzo a Chiasso (pistola).Il corso per nuovi monitori di tiro (2 gg) è previsto per il 20-21 aprile. Durante gli anni pari, come il 2012, l’UFT organizza un corso per nuovi monitori e capi GT: il prossimo anno (9-11 maggio), i partecipanti dovranno già essere monitori di tiro e possibilmente aver frequentato anche il corso di tiro (2.5 gg) della FTST. In questo modo sarà possibile liberare del tempo da

dedicare all’istruzione pratica metodica (struttura del corso, come fare una lezione pratica, ecc.) e tecnica (tecnica di tiro a 300m teorica e pratica e tecnica di base al 10m). Anche in questo corso l’istruzione tecnica sarà effettuata dagli allenatori della commissione istruzione FTST. L’UFT si concentrerà sull’istruzione metodica e sulla sicurezza degli impianti, ecc.Si desidera in futuro valutare anche l’organizzazione di un corso specifico per “capi stand” dove si possa approfondire in modo pratico i dettagli relativi alla sicurezza degli impianti di tiro.Questo corso dovrà essere concepito in modo concettuale e dovrà essere accettato dalle istanze competenti. La realizzazione avverrà forse già nel 2012.

L’obiettivo comune di UFT, Federazione e Società è di disporre di personale ben formato sia in ambito tecnico che per la sicurezza dei poligoni. Aiutateci a raggiungere l’obiettivo fissato!

Una mano insegna all’altra. Anche nel tiro è molto importante avere una buona istruzione fin dai primi colpi.

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Orari d’apertura:lunedì 13.30-18.30martedì-venerdì 08.00-11.45 / 13.30-18.30sabato 08.00-11.45

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Luca Filippini / Sempre e ancora la situazione finanziaria delicata è al centro delle preoccupazioni federative.

Informazioni comitato FST

Finanze FST

Le finanze federative sono sempre ancora in testa alle preoccupazioni di presidenti e del comitato federativo nazionale. Dopo varie discussioni con i presidenti sia sul consuntivo 2010 che sul preventivo 2011, gli stessi sono stati sottoposti all’assemblea ad Aarau ed accettati a larga maggioranza. Il comitato e i funzionari federativi faranno

comunque tutto il possibile per chiudere l’anno in corso meglio di quanto presentato in assemblea: ulteriori misure di risparmio e di ottimizzazione non sono dunque escluse.Il preventivo 2011 è stato fatto in modo conservativo, senza tener conto di potenziali ricavi non ancora sicuri e neanche i contributi straordinari o delle fondazioni. Si tratta dunque di un preventivo operativo che rispecchia il risultato 2010.Infatti, lo scorso anno ha chiuso con una perdita operativa di ca. CHF 430/m, ma conteneva circa 150/m di ricavi in più di un anno normale (grazie ai maggiori introiti dal tiro federale rispetto ai tiri cantonali).Il budget 2011 prevede purtroppo una perdita operativa di CHF 600/m. Rispetto ad inizio anno, quando il preventivo è stato sottoposto alla riunione straordinaria dei presidenti, questa perdita è stata ridotta di ca. 300/m CHF. Tagli un po’ in tutti gli ambiti (speranze/istruzione, sport d’elite, comitato, ecc.): anche il credito quadro dello sport d’elite è stato ridotto sia nel 2011 che nel piano finanziario di massima 2012. Questi tagli sono stati effettuati soprattutto sui costi senza aumentare al momento le tasse di partecipazione o le tasse federative. Per questo ambito, è stato formato un gruppo di lavoro con rappresentanti delle varie regioni e vi potremo informare in futuro in modo più preciso.

Prima di andare a chiedere ulteriori fondi ai tiratori/società è necessario passare al setaccio le varie voci di spesa e fare tutto il possibile per rendere le varie competizioni autosufficienti, come richiesto anche dai presidenti cantonali.Queste gare (campionato gruppi, campionato GT, ecc.) sono importanti e devono venir organizzate anche in futuro: le varie voci di spesa devono però essere controllate in modo maggiormente critico e procedere a tagli di prestazioni non strettamente necessarie. Nell’organizzazione e nella pianificazione di manifestazioni e di gare, saranno sempre più importanti anche riflessioni di tipo finanziario come: cosa costa? come ci finanziamo? Cosa può essere chiesto ai partecipanti come tassa?Queste riflessioni avrebbero dovuto avvenire già in passato, ma ora DOBBIAMO per forza tener conto anche di questi fattori che saranno sempre più importanti.

La federazione dovrà anche aprirsi maggiormente a collaborazioni con ditte e potenziali sponsor. È necessaria però anche un’apertura mentale: noi tiratori non dobbiamo sorprenderci che una ditta sponsor ci contatti 1-2 volte all’anno inviandoci materiale informativo. La ditta ha interesse a sviluppare il proprio business, e noi abbiamo tutto l’interesse a mantenere la “tassa individuale a favore della federazione nazionale” il più basso possibile...Grazie mille fin d’ora per la comprensione.

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04 Identikit

Luca Filippini / Nell’estate dello scorso anno, il comitato FST ha assun-to un nuovo direttore. Patrick Nyfeler dirige il segretariato centrale a Lucerna. Lui e i suoi collaboratori assicurano un servizio importante per tutti i tiratori e le federazioni cantonali.

Signor Nyfeler cosa le sarebbe piaciuto fare da bambino?Come bambino mi sarebbe piaciuto, come a tanti altri, diventare pilota d’aerei o di macchine da corsa.

Lei è anche un tiratore: quali discipline pratica?Ho iniziato con il corso per giovani tiratori a 300m ed in seguito sono stato attivo per molti anni con il fass90 e a 28 anni sono passato al fucile standard. Dopo che per molti anni ho dovuto trascurare un po’ il tiro, a causa di altri hobby, da quando sono alla FST investo più tempo per questo bello sport.Inoltre da circa 10 anni sono un tiratore attivo IPSC (tiro dinamico), e apprezzo oltre alle discipline pistola anche la Carbine, Shotgun (fucile a pompa) e fucile. Il tiro IPSC

Nome: Patrick

Cognome: Nyfeler

Data di nascita: 10 febbraio 1978

Luogo di nascita: Bienne

Stato civile: celibe

Abita a: Ebikon (LU)

Professione: lic iur, direttore FST

Hobby: tiro, sport in generale

Mi piace: sole, caldo e avere ab-bastanza tempo per goder-meli con gli amici

Non mi piace: le persone non sincere, i criticoni esasperati e gli automobilisti per cui in autostrada esiste sempre e solo la corsia di sinistra…

Sogno nel cassetto: diventare il successore di Sepp Blatter

è dal mio punto di vista molto interessante, poiché bisogna riuscire a combinare la migliore precisione possibile su obiettivi diversi a distanze diverse, con la dinamica e la velocità.

Cosa l’ha motivata a candidarsi per il posto di direttore FST?Con le mie attività sportive nel triathlon e nel ciclismo avevo avuto dei contatti con i lavori all’interno di federazioni. La possibilità di combinare il lavoro con l’attività sportiva mi ha interessato e da tempo desideravo approfondire le mie conoscenze in quest’ambito e se possibile cercare nuove sfide.L’annuncio del posto di direttore FST l’ho visto anche un po’ per caso, dato che stavo cercando informazioni sul sito della federazione nazionale.

La FST ha un segretariato centrale a Lucerna: quali sono le vostre attività principali?Io vedo il segretariato centrale di Lucerna come un prestatore di servizi per i tiratori. Noi cerchiamo di appoggiare il comitato centrale, i funzionari, i vari membri ma anche singole società o tiratori fornendo loro informazioni o almeno indirizzandoli verso i partner corretti. Inoltre il segretariato centrale coordina le attività in ambito finanziario, Info/Media, formazione e promovimento delle speranze come pure nell’ambito “tiro”.

Quali sono state le sue attività principali nel primo anno a Lucerna?Si è trattato di una specie di anno d’apprendistato.Ho potuto fare conoscenza con l’organizzazione, le strutture e le persone della FST.

La FST e il suo segretariato centrale

Patrick Nyfeler in carica da quasi un anno

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In seguito ho cercato di farmi un’idea delle attività e competenze in vari ambiti, come ad esempio l’organo ufficiale, lo sport d’elite, la formazione e promovimento speranze e in alcune discipline di tiro a me non famigliari.Ho comunque anche dovuto imparare che dai tiratori tutto dura un po’ più a lungo e che bisogna agire in modo molto sottile, per non “schiacciare i piedi” alle persone.Visto che però sono entrato nella federazione quasi „come esterno“, ho potuto osservare alcuni punti sotto un’altra ottica senza pregiudizi né preconcetti e ho potuto, secondo me, dare alcuni impulsi per attivare i necessari cambiamenti.

La Svizzera è un “popolo di tiratori”, o almeno così si dice. Come lo avete recepito, soprattutto prima della vostra entrata alla FST?Penso che in Svizzera sia particolarmente singolare il fatto che (quasi) ogni cittadino, a seguito del suo servizio nell’Esercito, impari come comportarsi con un’arma da fuoco e si debba recare regolarmente (anche non volontariamente) in un poligono di tiro. Questo ci permette, differentemente da altre nazioni, di avere un vero sport di massa con giovani e meno giovani che forma anche lo spirito e gli obiettivi associativi e la componente sociale nei comuni.

L’iniziativa in votazione il 13.02.11 ha mostrato che se i tiratori, cacciatori,

collezionisti collaborano attivamente possono muovere qualcosa. Come potremmo sostenerci ancor meglio a vicenda?Penso sia importante „andare con il tempo“ e reagire in modo attivo alle „minacce“ verso il nostro hobby. Spesso ho l’impressione che molti tiratori sono dei combattenti individuali che non reagiscono fintanto che non sono toccati personalmente. Inoltre diamo troppo spesso per acquisiti i privilegi e le libertà di cui disponiamo nel nostro Paese grazie a chi ci ha preceduto, ad esempio il tiro a 300m.

Quali sono i suoi interessi nel tempo libero?Se ho tempo, nonostante il mio „ritiro“, pratico sempre ancora volentieri sport e mi godo la pace della campagna con la mia bicicletta da corsa.

E se avesse una bacchetta magica…?Penso che sia meglio che io non possa fare magie…Ogni situazione nella vita è una sfida, un esame che deve essere superato.

Ringraziamo Patrick Nyfeler per l’interessante chiacchierata e gli auguriamo ogni bene per le sue attività future, professionali e non.

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New York, vigilia di Natale: una bufera di neve si abbatte sulla città, avvolgendola nel buio più totale. Al risveglio, Matt, 14 anni, scopre che tutto quanto lo circonda è stato invaso da una vegetazione selvaggia, degli adulti non c’è nessuna traccia come se la natura si fosse ribellata all’uomo... Inizia così l’avventura di Matt che presto scoprirà che il futuro della terra è nelle sue mani, e in quelle di tutti i bambini...

Nel cuore della foresta boliviana il prof. Lear fa una scoperta destinata a cambiare per sempre il destino dell’umanità: un virus che, modificato, è in grado di rendere più forti gli esseri umani, preservandoli da malattie e invecchiamento. Il governo degli USA inizia quindi una serie di esperimenti top secret utilizzando come cavie umane 12 condannati a morte e una bambina. L’esperimento però non procede secondo le previsioni...

Quando vede per l’ultima volta i suoi genitori, Kate ha solo quattro anni, suo fratello due, Emma è appena nata. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli approdano a quello che pare essere l’ultimo disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. L’enorme casa tutta sbilenca e piena di torri si presenta da subito come un luogo enigmatico... Questa è la storia di tre fratelli inseguiti da un potere oscuro e minaccioso e del libro che cambierà per sempre il loro destino...

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ProTELL sezione TicinoIl responsabile di proTELL Ticino, società che si batte per un diritto liberale sulle armi, cerca 1-2 persone disposte a far parte del comi-tato ticinese di proTell.

CompitiCollaborare alle attività di proTell Ticino e possibilmente sostituire di tanto in tanto il responsabile alle riunioni di comitato centrale della proTELL che si tengono ca. 8-10 volte all’anno ad Olten. Si tratta di redigere un breve rapportino sugli argomenti discussi per informare gli altri membri di comitato regionale.

Lingueutile sapere bene lo Svizzero-tedesco o almeno capirlo.

PagaLa soddisfazione di fare qualcosa per la nostra Libertà.

Interessati contattino: Marc Heim, uff.: 091 935 11 11, [email protected]

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Gare di lunga durata, come affrontarle?

Punti importanti per delle prestazioni costanti in gare lunghe

Claudio Portavecchia / Le gare lunghe ed intense necessitano di un approccio e di una preparazione specifica per ottenere il massimo dei risultati. Proviamo ad analizzarle assieme.

Le competizioni di tiro di precisione sono le classiche gare di lunga durata: non si tratta unicamente di un carico importante per il fisico ma soprattutto per la mente. Per la pistola ad aria compressa, ad esempio, il programma di 40 colpi è da svolgere il 75’ e quello da 60 va eseguito in 105’. Se è prevista la finale ISSF di 10 colpi comandati, vanno aggiunti almeno altri 30’. Alla carabina, il match a terra (match inglese) ad esempio, prevede 60 colpi in 75’ mentre nelle tre posizioni, la disciplina regina al fucile, la gara dura ben quasi 4 ore (3x40)…

La corretta gestione del tempo di gara comporta il possesso di una buona forma fisica la quale permette di resistere alla stanchezza. Ricordiamo dunque l’importanza di un allenamento generale di resistenza (nuoto, bici, corsa, camminate, ecc.) che aiuta a ben sopportare la stanchezza e riduce i battiti cardiaci, aumentando la stabilità di fucile e pistola. Sono necessarie inoltre ottime conoscenze tecniche integrate da allenamenti regolari e mirati, una buona condizione mentale per resistere allo stress da gara e mantenere una mente lucida in grado di ragionare per adottare gli accorgimenti necessari a raggiungere buoni risultati. Per raggiungere questo livello è importante effettuare allenamenti mirati che servono a migliorare singoli punti (presa della posizione, procedura di tiro – scaletta, allenamento di resistenza, ecc.) e non accontentarsi di ripetere semplicemente i programmi di gara.Inoltre l’attrezzo sportivo, la munizione e tutto l’equipaggiamento devono essere controllati e messi a punto in modo da superare senza intoppi l’esame di ammissione alla gara, altrimenti… ulteriore stress inutile.I tiratori che affrontano le competizioni conoscono bene tutte queste particolarità, anche se poi al momento della pratica qualcosa viene tralasciato. Tuttavia troppo spesso si dimentica, specialmente in tempi di attività prolungata, la necessità di fornire “carburante” al nostro corpo che gli consenta di mantenere la concentrazione al livello necessario per giungere a buon fine al termine della competizione.Interrompere lo sforzo e sedersi per qualche minuto, bere durante la gara (rigorosamente

05 Tecnica

bibite senza gas per evitare fastidiose quanto indesiderate reazioni corporee) e consumare piccole porzioni di barretta energetica o di cioccolata, costituiscono delle necessità per chi vuole effettivamente ottenere buoni risultati.Troppo spesso ancora vediamo tiratori fissi nella posizione di tiro per tutta la competizione. La ragione è sempre la stessa: “ho trovato la buona posizione e non l’abbandono per paura di non più ritrovarla”. In questa breve frase si riconosce la mancanza di allenamenti mirati invece di semplici “simulazioni di gara” (argomento trattato nelle scorse edizioni).

Chi si posiziona sulla linea di tiro con una bottiglietta d’acqua a portata di mano è ancora oggi considerato un po’ “snob”, quello o quella che “se la tira”. Il fatto di bere non è un’opzione ma una necessità! Tutti sappiamo che la mancanza di liquido determina tutta una serie di carenze che si evidenziano nella diminuzione della concentrazione e nell’aumento del senso di stanchezza. Quante volte ci accorgiamo, ma solo a fine gara, che i nostri colpi tendenzialmente sono tutti da una parte, ma non abbiamo corretto la nostra arma?Sopperire a queste mancanze aumentando il ritmo di tiro per liquidare in fretta la

competizione si rivela un errore madornale. Modificare i ritmi in competizione è un esercizio difficile, inoltre la stanchezza giungerà ugualmente.

Anche consumare qualche grammo di zuccheri durante le gare, equivale a mettere in circolazione sostanze che il nostro corpo è in grado di trasformare rapidamente in energia, per traghettarci in scioltezza fino alla fine del nostro impegno. Masticare un po’ di cioccolato o delle barrette energetiche, permette anche di avere qualcosa nello stomaco… che anche non è male per il nostro fisico.Fermarsi, fare delle pause durante le quali la nostra mente possa distogliersi dall’ambito della competizione, è pure una necessità. Avere a disposizione un libro o un giornale da leggere durante questi preziosi minuti rappresenta un‘ottima alternativa alle tecniche di rilassamento.Naturalmente tutto questo va allenato più e più volte, tanto quanto l’attività di tiro vera e propria. Se poi si affrontano competizioni della durata di giornate intere le necessità di un’alimentazione corretta e di pause ben strutturate, così come allenamenti frequenti e mirati diventano ancora più importanti.

Anche nel tiro è molto importante alimentarsi correttamente durante la gara, specialmente se di lunga durata.

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La componente mentaleUn fattore di successo

Luca Filippini / Gioventù+Sport ha pubblicato alla fine dello scorso anno un opuscolo molto interessante che serve ad approfondire, nei corsi per allenatori, la tematica della psiche. Anche per noi tiratori piccoli accorgimenti possono aiutarci molto.

Nel manuale di base di Gioventù+Sport, manuale che serve per l’istruzione di tutti i futuri monitori indipendentemente dalla disciplina sportiva praticata, si sottolinea che per la prestazione sportiva sono necessarie competenze fisiche e psichiche e che l’atleta deve anche saperle gestire. Non vi era però finora un documento di approfondimento della componente psicologica, lacuna colmata a fine 2010. Abbiamo avuto la possibilità di introdurre questo tema in modo positivo al corso di aggiornamento brevetti di questa primavera.Più volte abbiamo scritto che i tiratori, soprattutto a livello societario, devono concentrarsi in primis sulla propria tecnica di tiro per ricercare stabilità e “pulizia” nella procedura di tiro, nei movimenti. Quando questo risultato è stato raggiunto, si può migliorare ulteriormente affinando le competenze psicologiche e, soprattutto, imparando a gestirle al meglio. Troppo spesso ci diciamo che “mentalmente non eravamo al top”, ma se non abbiamo una tecnica corretta…

Il tiratore “positivo”Capita spesso che terminiamo una gara e la prima cosa che ci viene in mente o che discutiamo con i colleghi è “cosa ho sbagliato?” oppure abbiamo una buona scusa per giustificare il nostro risultato. Se ad esempio ho ottenuto 97 punti con un 7, raramente analizzo come ho fatto a fare 9 centri… perdendomi nello spiegare il perché dell’unico errore!Un altro esempio: il tiratore che si preoccupa del vento, del cambiamento di luce, di chi parla dietro di lui (ancora peggio se ci troviamo in un poligono a 300m…) ha un grande handicap da superare. Sta combattendo con un carico che il tiratore “positivo” non ha! Il tiratore “positivo”, prende conoscenza delle condizioni meteo, imposta l’ottica e i filtri corretti, trova una buona posizione, ricerca le proprie sensazioni ed inizia la propria procedura collaudata della partenza del colpo. In altre parole mette in pratica gli schemi allenati (la procedura corretta di tiro) e non si lascia distrarre dal resto.Il tiratore “positivo” impara in ogni situazione. Anche quando una gara non è andata come si aspettava, trova spunti di miglioramento e temi per i prossimi allenamenti. Le esperienze positive (o rese “positive” perché mi mostrano punti da approfondire) mi fanno progredire e mi danno energia.

TecnichePer l’allenamento della mente esistono tre tecniche principali che sono la “Visualizzazione”, “Dialogo interiore” e “Respirazione”. La respirazione, a dipendenza di come è fatta, può attivare o calmare il tiratore. Per noi

è soprattutto importante la respirazione profonda, “di pancia”, che ci calma ed ossigena correttamente il cervello permettendogli di funzionare al meglio durante tutta la gara.Con la visualizzazione, riprendiamo mentalmente sequenze che ci permettono di approfondire movimenti, situazioni, ecc. come l’inizio di una gara, il modo corretto di come la carabina deve muoversi allo sparo, ecc. È importante avere in mente immagini chiare coronate da successo!Con “dialogo interiore” si intende il “parlarsi”: questo deve avvenire in modo positivo e in prima persona. Può aiutare in varie situazioni,

soprattutto per motivare, per caricare e per uscire da situazioni delicate. Se in una gara ho una fase di “black-out”, ripetendomi esattamente cosa devo fare (procedura corretta, “concentrati!”, “respira in modo

profondo!”, ecc.) riesco più facilmente a rimettermi sulla giusta via.Una citazione dal corso di cui sopra: “I nostri pensieri

influiscono sulle sensazioni che proviamo, che a loro volta agiscono sulla chimica del nostro cervello e del nostro corpo. Il ciclo poi si chiude, dal momento che la chimica del nostro cervello influenza il modo in cui

pensiamo e in cui ci sentiamo.”

Che fare?Senza voler stravolgere nessuno…

cominciamo a fare bene ciò che siamo in grado di fare.

Proviamo però ad allenarci e non solo a ripetere più volte il programma di gara:

iniziamo a fare “allenamento” e non solo “simulazione di gara”.

Proviamo a cambiare e non ripetiamo solo quanto fatto finora.

In allenamento proviamo le parti di una gara che non ci riescono ancora al meglio (inizio della gara, tiro con condizioni di vento, tiro su bersagli

in parte in ombra, ecc.), facciamo esperienze in varie situazioni.

Quando arriviamo in gara, dobbiamo solo riuscire a mettere in pratica quanto appreso. Proviamo anche con semplici “dialoghi

interiori” a dirci, per esempio, che siamo contenti di essere alla gara, di sentirci preparati, ecc. Se poi ci accorgiamo di un cambiamento di condizioni meteo, possiamo rifarci ad esperienze di allenamento (montare il filtro corretto, l’immagine ottica conosciuta, ecc.) e continuiamo a “sparare correttamente in centro”. Proviamo a diventare delle persone, e non solo tiratori, maggiormente “positivi”!Ricordiamoci anche di respirare correttamente tra un colpo e l’altro e di bere: il cervello, se va in carenza di liquidi (acqua!) e ossigeno non connette più correttamente.

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La tavola degli errori!Un utile strumento d’analisi per il tiro con la pistola

Claudio Portavecchia / Dare un significato alle zone dei colpiti si rivela quasi sempre un arduo esercizio per tiratori e allenatori. La cosiddetta “tavola degli errori” pubblicata sul sito www.concentrica-online.it, rappresenta un valido strumento per aiutarci a capire quali possono essere gli errori commessi e i relativi correttivi.

Interpretare o comprendere gli errori commessi nella fase di tiro, con la “lettura” dei colpiti, risulta impresa ardua per i neofiti ma anche per tiratori ed allenatori esperti.Per esempio, il tiratore destro che si ritrova dei colpiti posizionati in basso a destra può presumere di aver commesso il classico “strappo”, cioè di avere azionato il grilletto in modo impulsivo, ma non solo! La causa potrebbe anche essere legata ad un’eccessiva pressione delle dita sull’impugnatura, oppure a un movimento del polso. Colpi bassi a ore 6 potrebbero significare una scarsa concentrazione, ma anche un errato controllo del mirino, oppure un’eccessiva pressione dell’indice e così via. Per i tiratori mancini il tutto va letto, chiaramente, al contrario!Come si può facilmente intuire, esistono varie possibili interpretazioni di un impatto. Il riuscire a “leggere” questi risultati, come pure l’interpretazione della forma delle “rosate”, ci fornisce però utili suggerimenti sui punti su cui lavorare durante i prossimi allenamenti mirati. La ricerca degli errori, la cura della precisione di esecuzione di singoli movimenti, ci permette di ottimizzare tutta la sequenza di tiro e, quale conseguenza logica, migliorare i nostri risultati.

La tavola degli errori pubblicata sul sito di Concentrica, che riproduciamo qui di seguito, rappresenta un valido strumento d’interpretazione che ci permette di mettere in atto dei correttivi per migliorare le prestazioni del tiratore.Per ovviare agli inconvenienti riscontrati, dopo averli analizzati con l’ausilio di questo utile schema, possiamo decidere di allenarci utilizzando per esempio, nel poligono ad aria compressa, i bersagli d’istruzione (cfr. articolo pubblicato su tiro Ticino no. 23). Il bersaglio “a zona” rappresenta un valido strumento per esercitarsi nella partenza del colpo, senza l’assillo della visuale nera del bersaglio da competizione. I bersagli graduati sono un’ottima alternativa al classico bersaglio da competizione, perché non riportano i valori dal 7 al 10.A qualsiasi errore riscontriamo in noi stessi come tiratori, oppure nei nostri assistiti,

in qualità di allenatori cerchiamo di porre rimedio utilizzando al meglio gli strumenti che abbiamo a disposizione. L’allenamento mirato ci permette poi di lavorare in dettaglio su singoli punti tecnici migliorandoli, prima di ripercorrere “tutta la procedura” di tiro, evitando in questo modo di ripetere

semplicemente programmi di gara. Per fare questo è necessario acquisire le conoscenze e l’esperienza necessarie, le quali sono alla portata di tanti, se non proprio di tutti. La condizione consiste nell’avere l’umiltà e la curiosità sufficienti per cercare di capire prima di dispensare consigli!

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Il coltello del soldato svizzeroLa storia di un “mito”

Luca Filippini / Nel numero 17 (giugno 2009) abbiamo presentato il nuovo nato della famiglia dei coltelli militari svizzeri: il modello 08. Approfondiamo ora i passi che hanno portato alla sua adozione e soprattutto conosciamo meglio i suoi antenati.

Per le spiegazioni sull’ultimo nato rimandiamo all’edizione del giugno 2009 e ci concentriamo sui modelli precedenti. In ogni caso, segnaliamo che non esiste alcun “coltello per ufficiali”: soldati, sottufficiali ed ufficiali avevano ed hanno in dotazione il medesimo modello.

Il primo coltello del soldato, è stato introdotto nel 1890, e doveva servire sia per lo smontaggio del fucile mod. 1889, come anche per aprire il cibo in scatola (il prezzo di allora era fissato a CHF 1.70).Non essendoci fabbriche in Svizzera, una prima serie di 15’000 pezzi fu realizzata in Germania a Solingen.

Il coltello conteneva una lama, un punteruolo (per smontare l’arma e per lavori sul cuoio), un apriscatole (molte reclute all’inizio non sapevano sicuramente neanche cosa farsene...) ed un cacciavite. Era un modello futuristico per l’epoca, se si pensa che i soldati prima del coltello avevano unicamente un utensile che si poteva trasformare in cacciavite o

in impugnatura per la bacchetta di pulizia del fucile Vetterli.

Karl Elsener, fabbricante di Ibach, consegna il primo coltello del soldato “made in Switzerland” nel 1891 riunendo vari fabbricanti di coltelli. Il modello originale aveva guancette in legno di quercia annerito ed erano marcate con un timbro di accettazione (croce svizzera).

06 Tiro e dintorni

Dal 1890 il coltello ha subito varie “modifiche” più o meno marcate. Si conoscono 5 modelli (1890, 08, 51, 61 e 2008) con varie sottovarianti.

Modello 1890 variante 2Circa nel 1901 le guancette sono state sostituite da quelle rosse in fibra, per il resto questa variante resta uguale all’originale. Le guancette sono marcate con una croce svizzera (timbro di accettazione).

Modello 1908 variante 1Questo è il tipico coltello dei nostri nonni, con guancette in fibra rossa: non sono state effettuate molte modifiche rispetto al modello base, per Il coltellino versione Wenger del 1957, con le particolari guancette “Grilon”

L’evoluzione del coltellino svizzero in versione civile (sopra) e militare (sotto).

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permettere un riconoscimento a colpo d’occhio come “coltello del soldato”. La modifica principale la si trova nella forma della lama il cui dorso risulta maggiormente ricurvo e gli utensili sono leggermente più piccoli (riduzione di peso complessivo di ca. 19 g).

Modello 1908, variante 2Circa nel 1915 il timbro di accettazione é modificato in “WK” (Waffenkontrolle). Per il resto il coltello rimane invariato.

Modello 1908, variante 3Nel 1921 si inizia a marcare la lama con le ultime 2 cifre dell’anno (sulla parte sinistra della base lama).

Modello 1951, variante 1Si introduce una versione leggermente più corta (7mm in meno) e la lama é in materiale resistente alla ruggine e il cacciavite viene completato con una parte “spela-cavi”. Il coltello ha anche un foro di 2mm, sul fissaggio dell’apriscatole, in modo da poterlo fissare con una corda ed utilizzarlo come filo a piombo, ad esempio per l’impiego delle granate per fucile 58 dal Fass57.

Modello 1951, variante 2Nel 1954 vengono apportate piccole modifiche. Il foro viene rinforzato con una “rosetta” del diametro complessivo di 6.2mm.

Modello 1951, variante 3Nel 1957, la ditta Wenger, produce il modello 1951 con delle guancette rosse particolari (“Grilon”); La ditta Elsener non ha mai utilizzato questo materiale. Coltelli con questo materiale sono abbastanza rari, infatti sono stati prodotti solo per alcuni anni.

Modello 1961, variante 1Coltello del soldato a cui i più pensano al giorno d’oggi. È

completamente nuovo rispetto ai precedenti modelli. Ha guancette di alluminio e contiene un coltello, un cacciavite grande (utilizzabile anche come apribottiglie e come cacciavite d’angolo), un apriscatole con cacciavite piccolo, un punteruolo. Il coltello pesa solo 72 g. La ditta Elsener non ha effettuato consegne all’esercito nel 1960 e 61. La prima versione, aveva le guancette colorate di rosso, che dopo un po’... perdevano colore.

Modello 1961, variante 2Nel 1965 si lascia perdere il colore rosso delle guancette. La croce svizzera appare senza scudetto rosso e il timbro di accettazione, come per quello del 1951, é apposto sulla croce svizzera.

Modello 1961, variante 3Nel 1972 il timbro d’accettazione

Il cacciavite per fucili Vetterli chiuso e aperto.

viene girato di 90 gradi e questo resta per almeno 5 anni.

Modello 1961, variante 4Nel 1977 avviene una modifica sulla croce svizzera che viene integrata in uno scudetto rosso. Il timbro di controllo è spostato sull’altro lato del coltello.

Modello 1961, variante 5A partire dal 1988 il coltello non passa più per il “Waffenkontrolle” e dunque non porta più il banco di accettazione.

Modello 1961, variante 6Nel 1993 avvengono ancora piccole modifiche di produzione. Il cacciavite diventa 0.4 mm più sottile e contiene un “piega-cavi”. Il peso complessivo scende a 70.6 g.

ParticolaritàIn alcuni coltelli mod. 08 e 51, sulla base della lama è presente

oltre all’anno una “P”. Si tratta di coltelli che al termine del servizio militare passavano in possesso del milite. Non tutti i coltelli venivano però marcati in questo modo ed in ogni caso, a partire dal modello 61, non vi sono più “P”.Su alcune guancette si trovano due timbri rotondi con all’interno una croce svizzera. Si dovrebbe trattare di un marchio per indicare che il coltello ha subito riparazioni: anche in questo caso non esistono certezze.Il coltello del soldato è dunque un oggetto molto utile ed anche un interessante tema di collezione.

Fonti:- Victorinox, Ibach.- Articolo di Horst A. Brunner,

“Das Original. Das Schweizer Soldatenmesser”, apparso su MesserMagazin.

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Il Softair alle nostre latitudiniUna disciplina poco conosciuta

Federico Mautone / Cos’è il Softair, in cosa consiste? Ne abbiamo discusso con Federico Mautone, Presidente dell’associazione sportiva “Sword Softair Team Vedeggio”. Ne risulta un mix di tattica e sport all’aria aperta.

Ore 18:00, presso il parcheggio definito come luogo d’incontro arrivano puntuali cinque uomini in mimetica, salgono su un furgone e partono per la preparazione all’impiego. Arrivati in una rimessa, si attrezzano con l’equipaggiamento

che ogni fante utilizza nell’assolvimento dei propri compiti, ascoltano la data d’ordine, si imbarcano sul furgone e l’ordine arriva, “avanti avanti”, inizia l’esercizio…Non si tratta di un’operazione delle forze speciali né di un esercizio di una sezione di fanteria: è solo una partita di “Softair”.

Cosa è il “Softair”?Il Softair (in italiano anche “tiro tattico sportivo”) è un attività sportiva che basa le sue fondamenta sulla simulazione di tattiche militari. Le armi impiegate in queste simulazioni sono inoffensive, se si è dotati di protezione per gli occhi e sparano pallini detti “BB” di 6mm di diametro prodotti in materiali altamente biodegradabili (normalmente resine vegetali) in armi ad “aria compressa”.

Nonostante i partecipanti alle nostre partite indossino tute mimetiche e giberne all’ultimo grido, il Softair non è per niente violento: i contatti fisici sono assolutamente vietati e lo sport stesso si basa su un clima di sportiva amicizia tra i giocatori. Il “Fairplay”, come in ogni sport è assolutamente d’obbligo! Questo sport si basa sull’onestà: infatti, a differenza del “Paintball” dove si sparano biglie che marcano di vernice ciò che colpiscono, i pallini da Softair non lasciano alcuna traccia né sui partecipanti né nell’ambiente circostante, fattore questo che obbliga il giocatore a dichiararsi spontaneamente quando colpito. Senza onestà, il Softair non potrebbe esistere!

La società sportivaLo “Sword Softair Team Vedeggio” si è formato come associazione con personalità giuridica nel 2004, fondato da un gruppo di amici appassionati di Softair desiderosi di promuovere questo nuovo sport seguendo i valori dello sport e della legalità. L’esperienza maturata in questi sei anni di attività ci permette di affermare felicemente, e con una certa soddisfazione, di non aver mai avuto problemi né con la popolazione né con le autorità.Punti di forza e di vanto della nostra associazione sono:1. Un gioco basato soprattutto sulla tecnica e

sulla strategia2. Un’accettazione del “Fairplay” senza compromessi da parte di tutti nostri soci3. Una cultura del Softair strettamente legata ai limiti giuridici di questa attività4. Il rispetto per l’ambiente e per l’avversario5. Una selezione rigorosa dei nostri soci, da loro ci aspettiamo infatti: educazione, rispetto, disponibilità, sani principi morali e sportivi.

Nel mondo del Softair, come nella società, i „Rambo“ non sono ben visti! La nostra attività promuove quindi: lo sport praticato all’aria aperta, il rispetto per gli altri e per la natura, il “Fairplay” nella sua massima espressione.Se abbiamo destato il vostro interesse, non esitate a prendere contatto con noi, per qualunque informazione consultate la nostra pagina web: www.sstv.ch.

Preparazione e conoscenza del terreno di gioco. Scene da una “battaglia”.

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Federazione cacciatori ticinesiPool - Da Mondada a Regazzi nel segno della continuità

Oviedo Marzorini / La federazione cacciatori ticinesi, che assieme ai tiratori e ai pescatori fa parte del pool caccia-pesca-tiro per la difesa degli interessi comuni, ha un nuovo presidente. A Marco Mondada i ringraziamenti per i servizi resi e a Fabio Regazzi i migliori auguri per il nuovo incarico dai tiratori ticinesi.

Sabato 9 maggio 2011 si è tenuta ad Olivone una seconda assise storica della Federazione cacciatori ticinesi. La prima si era tenuta a Lugano-Trevano il 20 maggio 1995 ed aveva portato alla Fondazione della nuova Federazione, riunendo la Federazione associazioni cacciatori ticinesi (Facti) e l’Unione cantonale associazioni venatorie (Ucav).Un matrimonio che aveva avuto, allora, gli stessi protagonisti di oggi, Mondada e Regazzi, i quali hanno avuto il merito e la forza di promuovere e di portare a compimento un discorso di riunificazione assolutamente necessario e che si è rilevato estremamente proficuo per l’insieme del mondo venatorio ticinese.

Marco Mondada è stato alla testa per ben 16 anni della Fcti facendola partecipe della sua passione - “il mio Dna è fatto di caccia, selvaggina e ambiente” - della sua competenza e del fermo e convinto impegno - “ce l’ho messa tutta” - nella ricerca del consenso.Una ricerca necessaria perché il futuro dell’attività venatoria in Ticino “impone a

tutti - cacciatori e non - il dialogo, il rispetto delle leggi e delle tradizioni”. E ciò tenendo nel debito conto le condizioni ambientali di riferimento, nonché la necessità di confrontarsi idealmente e di mediare gli interessi in gioco, molteplici e talvolta contraddittori.Tante passione e tanto impegno - che peraltro non verranno a mancare al mondo venatorio visto che egli manterrà i suoi importanti compiti e mandati a livello nazionale ed internazionale - hanno trovato un giusto e doveroso coronamento con l’acclamazione di Marco Mondada a presidente onorario della Fcti.

L’assemblea dei delegati di Olivone ha indi nominato in modo altrettanto spontaneo e per acclamazione Fabio Regazzi quale nuovo presidente federativo.Una presidenza, la sua ed è bene sottolinearlo e ripeterlo, nel segno della continuità. Una presidenza che troverà supporto nella stessa passione e nello stesso impegno a tutela e salvaguardia del mondo venatorio ticinese e dei suoi valori.

Grazie anche ad un lungo e competente operato a livello politico non mancherà di certo al nuovo Presidente la disponibilità e la capacità al dialogo ed alla mediazione.Al tempo stesso egli è però chiaro e fermo nei suoi propositi laddove afferma “per quanto mi concerne sono pronto a confrontarmi, ma solo con coloro che dimostrano di aver un minimo di apertura verso le nostre istanze” od ancora “noi cacciatori - ed io per primo - ci batteremo con tutte le nostre forze per difendere il sacrosanto diritto di poter continuare a esercitare anche in futuro la nostra passione”.I cacciatori ticinesi hanno certamente riposto la conduzione della loro federazione nelle giuste e buone mani!Il che è di buon auspicio non soltanto per la Fcti ma anche per il Pool Caccia-Pesca-Tiro, che in Marco Mondada e in Fabio Regazzi ha sempre avuto dei punti di riferimento certi e sicuri, come pure un concreto e fattivo sostegno.Una prova tangibile la si è avuta in occasione della votazione sulla “Iniziativa contro la violenza perpetrata con le armi”, ove da una situazione di partenza assolutamente negativa - un 60% a favore dell’iniziativa - si è giunti il 13 febbraio 2011 al brillante risultato delle urne, ove le risultanze dei sondaggi sono state completamente sovvertite!

Ora è indubbio che accanto a degli importanti sostegni esterni e spontanei - in particolare di parecchi giovani e donne! - l’unione di intenti e la compattezza dei cacciatori, dei pescatori e dei tiratori hanno giocato un ruolo importante e certamente determinante.Il che deve essere di incentivo per continuare, con convinzione, sulla via tracciata.Il rapporto di particolare fiducia, collaborazione ed amicizia avuto con il presidente onorario Marco Mondada è stato sottolineato dalla FTST, ad Olivone, con il dono di un bel piatto in peltro con dedica.Il nuovo presidente Fcti Fabio Regazzi è stato per parte sua omaggiato con una bottiglia di buon whisky (evidentemente da condividere con gli amici!).

Grazie di cuore Marco! Buon lavoro Fabio!Passaggio di consegne tra Marco Mondada (a destra) e Fabio Regazzi (a sinistra).

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Medaglie di tiro e fuciliLa numismatica nel tiro

Fabio Luraschi / Come vengono raffigurati gli strumenti di tiro, in particolare i fucili, sulle medaglie ticinesi? Tra stilizzazione e riproduzione fedele e dettagliata un po’ di storia delle nostre medaglie.

Quando un collezionista di medaglie incontra un appassionato di fucili possono nascere interessanti discussioni. È quanto è successo quando ho scoperto che un amico, Danilo Pedrazzetti, ha la passione per i fucili d’ordinanza. Non mi ero infatti mai posto la domanda se i fucili rappresentati sulle medaglie di tiro fossero dei modelli ben precisi oppure se fossero unicamente delle fantasie o raffigurazioni vaghe. Così, assieme abbiamo guardato con attenzione le medaglie di tiro ticinesi, concentrandoci in modo particolare sui fucili. Da una prima sommaria analisi abbiamo potuto constatare che è difficile definire in modo esatto il tipo di fucile su ogni medaglia. Questo perché non tutte le medaglie riportano la raffigurazione di uno o più fucili; inoltre spesso l’arma è posta in secondo o terzo piano, dietro bandiere, drappi, bersagli, coppe, nastri, corone d’alloro

e altri oggetti che facevano parte del mondo del tiro. In alcuni casi si è di fronte ad una vera e propria raffigurazione fantasiosa del fucile, oppure si tratta di fucili privati costruiti espressamente per le gare di tiro e non per l’esercito.

Questo breve articolo vuole quindi mettere in evidenza alcuni casi di medaglie sulle quali vi è stata una precisa volontà di raffigurare il fucile con tutti i suoi dettagli, mettendo in evidenza lo strumento principe del tiratore. Nel 1861 si svolse un tiro della società San Salvatore. Fu prodotta una medaglia incisa conosciuta sia nella versione dorata che d’argento (RICHTER 1361): l’incisione sul diritto è sufficientemente precisa e permette di riconoscere, incrociati, due fucili ad avancarica del modello comunale (probabilmente il modello 1842). Questi fucili,

terminato il loro uso militare, furono spesso usati per il tiro oppure, alleggeriti e accorciati, anche come fucili da caccia.

Nel 1882 e nel 1883 si svolsero rispettivamente a Bellinzona e a Lugano il tiro cantonale liberale e il tiro federale. Sulla medaglia ufficiale di Bellinzona (RICHTER 1372) e sul tallero da cinque franchi del tiro federale (RICHTER 1373) è raffigurato, nei minimi dettagli, il fucile Vetterli modello 1869 oppure 1869/71. Purtroppo in entrambi i casi il fucile è in secondo piano, nascosto dallo stemma della città. Va inoltre notato che nella medaglia di Bellinzona, che raffigura due fucili incrociati, il fucile di destra presenta la leva di carica sul lato inverso alla realtà: probabilmente l’incisore ha voluto raffigurare il fucile di destra “a specchio” rispetto a quello di sinistra, per migliorare l’estetica del

Medaglia Giornico 1900: il fucile è uno Schmidt-Rubin 1889 o 1889/96 (diametro 41mm).

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disegno. La rara medaglia dei Tiratori Santa Maria di Iseo del 1894 (RICHTER 1404) ci dà una raffigurazione precisa e completa del fucile Vetterli modello 1869 oppure 1869/71: infatti sul diritto raffigura due fucili incrociati, non coperti da stemmi o altri oggetti.

Il fucile Schmidt-Rubin modello 1889 oppure 1889/96 appare per la prima volta sulla medaglia per il tiro liberale a premi di Bellinzona del 1900 (RICHTER 1414). Nella medaglia coniata per una festa di tiro successiva a Giornico, sempre nel 1900 (RICHTER 1415), il fucile è rappresentato in modo completo. Una bella rappresentazione di quest’arma si trova sulla medaglia della società dei Civici Carabinieri di Lugano del 1904 (RICHTER 1431). Nei primi anni del Novecento si alternano raffigurazioni del Vetterli modello 1869 oppure 1869/71 e dello Schmidt-Rubin modello 1889 oppure 1889/96. È anche l’inizio della coniazione di medaglie standard, ossia medaglie poco personalizzate, in cui il conio di diritto e il conio di rovescio sono preconfezionati dalla ditta Huguenin di Le Locle e sono identici per molte medaglie. Una di queste raffigurazioni è presente sulle medaglie per il tiro di Airolo del 1907, per il tiro di Locarno dello stesso anno, per il tiro della Pro Airolo del 1922 e per il tiro dei cadetti del 1931 (RICHTER 1436, 1437, 1456 e 1472) raffigura probabilmente un fucile Martini-Tanner, ossia un fucile specifico per i tiratori, non militare, e si tratta di un’evoluzione del

Peabody modello 1867 – 1867/77.

Sulla medaglia del tiro cantonale del 1922 a Lugano è raffigurato per la prima volta il modello Schmidt-Rubin 1911. Purtroppo la produzione sempre più “industriale” delle medaglie (la figura dell’artigiano-artista incisore perde in questi anni di importanza, sostituita dalla figura di operaio incisore) porta a raffigurazioni sempre più imprecise o miste, in cui vecchie immagini si combinano con nuove raffigurazioni, rendendo impossibile un’identificazione corretta del modello del fucile. L’ultima medaglia che citiamo è quella della Federazione Cantonale Ticinese non datata (RICHTER 1522) sulla quale è ben raffigurato il fucile (o carabina) Schmidt-Rubin del 1911 o del 1931.

L’autore è riconoscente verso tutti i tiratori che sapranno dargli maggiori informazioni sui tipi di fucile raffigurati sulle medaglie e sulle distinzioni di tiro.

Anticipazioni

La Tiratori della Greina centenaria?

L’errore storico è stato generato dal fatto che nel breve istoriato della società “Tiratori della Greina” (TdG), che figura nella pubblicazione commemorativa “100 anni FTST”, e sul sito della società di Olivone si legge, come la stessa fosse stata fondata nel lontano 1911.

L’attuale Comitato era pronto a festeggiare la ricorrenza e personalmente avevo ricevuto l’incarico di preparare il testo per ricordare il glorioso traguardo sulla pubblicazione federativa “Tiro Ticino”.È proprio preparando il mio articolo che mi sono confrontato con i primi verbali della società ed è lì che ho fatto questa inattesa scoperta… La riunione del gruppo promotore ha avuto luogo il 26 dicembre 1912 e l’assemblea costitutiva, durante la quale sono stati approvati pure gli statuti societari, si è svolta, sotto la presidenza di Guido Bolla, il 1. gennaio 1913.

Vero è che prima della TdG esisteva, dal 1891, la società “Tiratori del Sosto”, che aveva una chiara connotazione politica e che si era anche dotata di un proprio vessillo, dono della famiglia Bruni.Fu in occasione dell’Assemblea ordinaria del 11 marzo 1956 che venne deciso di consegnare detta bandiera alla Sezione Liberale Radicale di Olivone.

Edy Ramelli / Avevamo previsto un articolo sul centenario, ma a seguito di un’analisi dettagliata in archivio, ci si è accorti di un errore storico…Medaglia di Iseo 1894: fucile Vetterli modello 1869 o 1869/71 (diametro 29mm).

Medaglia Lugano 1904: bella raffigurazione del fucile Schmidt-Rubin 1889 o 1889/96 (diametro 45mm). La bandiera dei Tiratori del Sosto.

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IWA & outdoor classics 2011Un’interessante trasferta a Norimberga

Claudio Portavecchia / 7 immensi padiglioni, 1’200 espositori, 4 giorni di apertura, attesi 32’000 visitatori queste le cifre essenziali della 38. edizione di questa gigantesca esposizione dedicata al settore delle armi, munizioni, equipaggiamenti e accessori che riguardano il settore, aperta agli specialisti, commercianti ed agli appartenenti alle forze dell’ordine tenutasi nell’accogliente città germanica dall’11 al 14 marzo 2011.

È un piacere poter visitare i padiglioni dell’IWA di Norimberga, ve lo garantisco! La perfetta organizzazione e la calorosa accoglienza fanno di questa manifestazione una vera festa per chi ha la fortuna di condividere professione e passione per il settore delle armi o, più in generale, per il mondo delle armi e degli equipaggiamenti a loro connessi.Sono sette i settori inseriti nello splendido centro espositivo di Norimberga occupati dall’IWA: a giudicare dall’esterno si direbbe che il gigantesco immobile è atto ad ospitare fiere ancora più imponenti. Gli espositori provengono da ogni angolo del mondo dall’est all’ovest dal sud e dal nord, ognuno con i propri prodotti pronti a soddisfare qualsiasi esigenza.Nell’ambito delle armi per esempio, oltre alle più note marche europee e americane, troviamo tutta una serie di marchi provenienti dalla Turchia, dalle ex province russe e da altri paesi che alle nostre latitudini sono semplicemente sconosciute. Esse contribuiscono con i loro prodotti ad accrescere l’offerta del settore, obbligando i concorrenti a tenersi al passo con le tecnologie e le novità.A Norimberga abbiamo avuto la possibilità di ammirare anche prodotti di lusso, dalle armi prodotte dagli artigiani di Ferlach a quelle dei fini cesellatori della vicina Val Trompia, vere e proprie opere d’arte, dalla Mauser alla Blaser, passando dagli interessanti prodotti della Pfeiffer.

07 Manifestazioni

Non mancavano la nostra Morini Competition Arms di Bedano, la Ruag e la Swiss Arms.Le novità e gli aggiornamenti in materia di munizioni, la possibilità di scambiare opinioni e ottenere informazioni dai costruttori sono occasioni da non perdere. Anche gli stand dedicati alle armi bianche e alla coltelleria in generale costituiscono un’attrazione imperdibile. Discutere per esempio con i coltellinai di Masniago rappresenta un’occasione privilegiata per i collezionisti del settore.Anche nell’ambito degli equipaggiamenti di polizia l’IWA di Norimberga rappresenta un appuntamento estremamente interessante.Per chi oltre alla passione per il settore coltiva qualche interesse storico, Norimberga offre tutta una serie di spunti, a cominciare dal centro della città fortificata completamente pedonale, per non parlare dei numerosi musei, del centro di documentazione “Fascino e violenza” costituito dallo stabile e l’area nella quale si svolgevano i raduni del NSDAP il tristemente famoso partito di Hitler, senza dimenticare la famigerata sala 600 del Tribunale di Norimberga dove si svolse il processo ai gerarchi nazisti.L’offerta di trasporti pubblici all’avanguardia e di specialità gastronomiche allettanti fanno del soggiorno a Norimberga un vero e proprio piacere.

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Uno dei numerosi espositori all’edizione 2011 della IWA & Outdoor classic di Norimberga.

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Oro Argento BronzoAttualità al Museo dei Tiratori

Edy Ramelli / La FST è una delle poche federazioni sportive nazionali a disporre di un proprio museo. Peccato non sfruttare maggiormente questa istituzione: una visita a Berna ne vale veramente la pena.

Il nostro bellissimo Museo, ultracentenario e sito nella Bernastrasse 5, nei pressi della “Helvetiaplatz” a Berna è ancora troppo poco conosciuto dalla stragrande maggioranza dei tiratori. Gode dal 1.1.2007 dello statuto giuridico di “fondazione” presieduto dal bernese Ruedi Meier.Proprio per far conoscere meglio il museo e per assecondare gli sforzi della brillante e dinamica direttrice/curatrice, signora Cornelia Weber, il 11.11.2010 è stato istituito il “Club di sostegno”. A presiedere il Comitato della neo-costituita associazione è stato chiamato il Dr. Andreas Burckhardt, presidente del consiglio d’amministrazione della “Bâloise Holding AG”. In questo nuovo consesso ho il piacere e l’onore di rappresentare la Svizzera Italiana.L’articolo 3 degli statuti recita: “L’Associazione ha lo scopo di promuovere il Museo Svizzero di Tiro, procurando tra l’altro i mezzi finanziari per la gestione del Museo, per l’acquisto e la conservazione dei Beni del Museo, come pure per l’allestimento di esposizioni speciali o di eventi.”La prima assemblea ordinaria dei soci dell’associazione avrà luogo il 13 luglio 2011.

L’esposizione speciale “ORO ARGENTO BRONZO” vuole essere un omaggio ad una scelta di nostri magnifici tiratori di punta del passato. La vernice della mostra, che rimarrà aperta fino al mese di febbraio 2012, ha avuto luogo giovedì 19 maggio alla presenza di un nutrito numero di invitati. Dopo il saluto del presidente del consiglio di fondazione Ruedi Meier e la brillante presentazione della direttrice Cornelia Weber vi è stato il momento chiave della manifestazione, in cui la giovane promessa Karin Jost e soprattutto Pierre-Alain Dufaux, uno dei più grandi tiratori del passato e più volte campione svizzero, europeo e mondiale, erano a disposizione per rispondere alle domande dei presenti. Al simpatico scambio di opinioni è pure intervenuto l’attuale capo dello sport d’elite Urs Weibel.

L’idea della curatrice Cornelia Weber è stata geniale: tutto il materiale esposto è stato concentrato in 5 vetrine, disposte a cerchio, quindi in uno spazio molto limitato presso l’entrata del salone del primo piano. Vi si possono ammirare foto, trofei, coppe, medaglie, diplomi, documenti, attrezzi

sportivi, scritti/libri redatti da alcuni dei nostri campioni, ecc.La vetrina nr. 1 è riservata a Konrad Stäheli, Emil Kellenberger e Konrad Roderer. Con le sue 117 medaglie internazionali e i suoi 24 titoli di campione olimpico e del mondo, Konrad Stäheli può senz’altro essere considerato il miglior tiratore svizzero di tutti i tempi.Il leggendario Walter Lienhard (44 medaglie su piano internazionale) e Fritz Kuchen di Winterthur (12) trovano ospitalità nella vetrina nr. 2.La terza vetrina contiene informazioni su Karl Zimmermann (dopo Stäheli viene lui con le sue 92 medaglie internazionali!), Otto Horber (ho avuto la fortuna di averlo avuto quale istruttore al corso di giudice UIT nel 1980 a Zurigo!) ed Emil Grünig (la ditta “Elmiger&Grünig” è un concetto ancora oggi per tutti i tiratori).La vetrina nr. 4 è quella riservata ai due dottori, il primo medico generico Willy Schnyder di Balsthal, il secondo medico dentista Rudolf Schnyder, entrambi campioni con la pistola e il revolver a 50m. Con la 5. vetrina, che dà ospitalità a Fritz Zulauf, Heinrich Keller, Moritz Minder e Rolf Beutler, arriviamo a tempi a noi un po’ più vicini.Ai beni del Museo appartengono i 2’000 trofei di Walter Lienhard, i quali originariamente erano esposti nella “Casa dei Tiratori”, l’odierna sede della Federazione sportiva svizzera di tiro (FST) a Lucerna.Invito tutti coloro che in un modo o nell’altro avranno l’occasione di recarsi a Berna entro febbraio 2012 di voler riservare un paio d’ore per una veloce visita nel nostro tempio del tiro nella Bernastrasse 5, visita tra l’altro completamente gratuita!Chiudo ricordando alcuni dei pezzi speciali che vi si possono ammirare.Anzitutto le tre medaglie olimpiche esposte:quella d’oro di Emil Grünig, vinta nel 1948 a Londra nel match 3 posizioni a 300m, poi quella d’argento del dentista Rudolf Schnyder pure dei Giochi di Londra (1948) con la pistola libera e infine quella di Fritz Zulauf, che risale ai Giochi di Anversa nel 1920, pure lui con la pistola match.Nella seconda vetrina domina la foto in cui il Generale Guisan si congratula con Walter Lienhard che, con la squadra, aveva vinto il concorso dell’Esercito al Tiro federale di

Lucerna nel 1939 e la Coppa Mannerheim ed il calice preferito da Fritz Kuchen della FFT di Zurigo del 1907. Il ritratto di Karl Zimmermann con l’aquila fa bella mostra di sé nella vetrina nr. 3, dove troviamo pure un telegramma e un menu che risalgono al 1939 e 1947 di Otto Horber. La “challenge” (riproduzione della sua pistola match) in onore del Dr. Willy Schnyder, che tra l’altro è stato per parecchi anni presidente della Società Svizzera dei Matcheurs, può essere ammirata nella vetrina nr. 4. Nell’ultima vetrina sono esposte la medaglia d’oro e la pistola di Rolf Beutler (Messico 1985) e quella, cioè la nota TOZ modificata di Moritz Minder che gli ha assicurato il titolo di campione del mondo con nuovo record mondiale a Seoul nel 1978.

ORO ARGENTO BRONZOMuseo svizzero del tiroBernastrasse 5, CH - 3005 BernDal 19.05.2011 al [email protected]

La locandina dell’esposizione in corso “ORO ARGENTO BRONZO”.

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Tiro dei ristorantiUn’occasione d’incontro

Edy Ramelli / Una manifestazione di tiro diversa da altre: in primis conta la parte “associativa” e cameratesca dell’evento. Vi presentiamo in breve una “gara particolare”, con armi miste fucile e pistola, spunto magari per manifestazioni simili in altre località o all’interno di singole società.

Negli ultimi anni la maggior parte dei tiratori è sempre più di corsa: arriva allo stand, spara il proprio programma e se ne va! In altre parole è andato perso l’aspetto della socializzazione, dello “stare assieme”, dello scambiare opinioni su un tema o su questioni tecniche, tutti momenti che nel nostro sport hanno sempre rivestito una grande importanza. Ci sono ancora alcune manifestazioni anche nel nostro cantone, che offrono veramente l’occasione di passare qualche ora assieme: ricordo per esempio la Maratona con la pistola ad aria compressa a Lugano e il Concorso a squadre di Tesserete.

La Tiratori della Greina di Olivone quest’anno ha organizzato per la 13. volta il suo “Tiro dei Ristoranti”: rispetto alle due manifestazioni appena citate, nell’Alta Valle di Blenio sono coinvolti sia i tiratori al fucile, sia quelli alla pistola, altro elemento aggregativo non indifferente.Altro aspetto significativo del nostro sport è l’importanza relativa dell’età anagrafica: fatto sta che nell’edizione di quest’anno fra i protagonisti vi era una squadra composta da tre senior-veterani (tutti oltre i 70 anni!), la terna vincitrice comprendente due juniores e un elite e un’altra formazione sul podio, forse la più emblematica, composta da uno juniores, un elite e un veterano-senior.

Le terne sono composte da due tiratori al fucile, di cui uno spara sul bersaglio A10 e l’altro sul B4 e uno alla pistola, che spara sul B10. Tutti i gruppi sparano almeno due volte, in quanto quelli che non superano il primo turno sono chiamati ad effettuare un turno di recupero. Non vi sono colpi di prova, ma sui nove sparati dai singoli tiratori, sono computati solo i migliori sette.

Per la prossima edizione andrà migliorato l’aspetto della propaganda, il reclutamento dei tiratori e il coinvolgimento dei ristoranti della valle, in quanto se quest’anno si è gareggiato con soltanto otto terne, l’anno prossimo - e il presidente Nello Bruni è stato categorico - i gruppi al via dovranno essere almeno dodici!

Le quattro terne che hanno superato brillantemente il primo turno, accedendo direttamente al terzo turno sono state nell’ordine “Vecchio Borgo-TACB” con 154 punti, “Baracca-Adula” con 153, “Centrale-Pui” con 152 e “Scaletta-Stambecchi” con 150.Ottimi nel recupero “Ponte-JJ” con 155 e bravi pure “Döttra-Camoss” con 152. Hanno lasciato a questo punto la competizione “Bottani-Bottani” (136) e “Stand-I Boi” (134).Nella terza tornata sale in cattedra la terna “Baracca-Adula” che stabilisce il miglior risultato della giornata con straordinari 164 con due 69 (70 il massimo!) e un 26 (28 il massimo). Si qualificano inoltre per la semifinale “Centrale-Pui” con 156, “Ponte-JJ” con 154 e “Vecchio Borgo-TACB” con 152. Escono “Scaletta-Stambecchi” con 151 e “Döttra-Camoss” con 150.“Baracca- Adula” non molla e detta legge pure in semifinale con ottimi 160; l’accompagneranno in finale “Vecchio Borgo-TACB” con 156 e “Centrale-Pui” con 154.Amara l’uscita per i brillanti “ultrasettantenni” “Ponte-JJ” con 152.

La vittoria non poteva sfuggire a “Baracca-Adula”, per la quale vi sono stati gli acuti finali di Andrea Nicoli, juniores (70) e di Emilio Guarisco (27) al fucile. Bello il duello per il secondo posto, dove “Centrale-Pui” con Sandro Gianella (68) e Loris Scapozza (22) ha avuto la meglio su “Vecchio Borgo-TACB” con Andrea Bonoli (65) ed Edy Ramelli (24). Entravano da ultimo in gara i tre tiratori alla pistola e lì la lotta è stata veramente all’ultimo colpo con Nello Bruni (65), Giampietro Canepa (Adula) ed Andrea Villani (TACB), entrambi con 64!Verdetto finale dunque “Baracca” (161), “Centrale” (155) e “TACB” (153).

I migliori ai singoli bersagli sono stati: A10 - Andrea Nicoli (70), B4 - Fiorenzo Grazioli (27) e Pistola B10 - Giampietro Canepa (69).Complimenti allo “staff-cucina” con alla testa Simona e mamma.

I vincitori, da sinistra Giampietro Canepa, Andrea Nicoli ed Emilio Guarisco.

© Edy Ramelli

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Un’occasione d’incontro Una retrospettiva dal punto di vista dei tiratori

È in dubbio che con queste elezioni qualche cosa è cambiato nel panorama politico del Cantone. Possiamo dire che quanto successo in Ticino è più o meno il trend che è avvenuto, o sta avvenendo, in Svizzera e in Europa. La catastrofe in Giappone ha sicuramente avuto un effetto emotivo tradotto in voti per i Verdi. Non voglio aprire un dibattito sulle centrali nucleari o sull’approvvigionamento elettrico, ma i voti dati di pancia spesso non coincidono con il pragmatismo. A tutti sta a cuore la salute della nostra Terra, ma vanno ponderate tutte le opzioni mettendo sulla bilancia i pro e i contro, senza barare sulle cifre e con cognizione di causa.L’altro fenomeno è lo spostamento verso destra dovuto a più motivi, non da ultimo quanto sta succedendo in Nord Africa con relative migrazioni e il trattato di Schengen che fa acqua da tutte le parti.

Se facciamo un confronto fra il 2007 e il 2011 vediamo che i seggi della sinistra in Gran Consiglio non sono cambiati; 22 erano nel 2007 e 22 sono nel 2011 fra PS, MPS e Verdi. Lo spostamento si è verificato fra il centro e la destra, dove la somma dei seggi di PLR e PPD di quattro anni or sono era di 48, mentre oggi è solo di 42. Chiaramente la destra (Lega e UDC) si ritrovano con 6 deputati in più.Possiamo azzardare che chi vota a sinistra, in un modo o nell’altro, rimane fedele alla propria idea. Magari non si identifica più in un movimento o nell’altro, ma sostanzialmente rimane di sinistra. Diverso invece il discorso per il centro e la destra, dove si denota una certa facilità di trasferimento di voti.

Se guardiamo più vicino, noi tiratori possiamo considerarci contenti. Abbiamo due Consiglieri

08 Tribuna

Elezioni cantonali 2011Ilvo Junghi/ Sull’ultimo numero la FTST assieme alle federazioni sorelle del pool, ha espresso alcune indicazioni di voto per i candidati a noi vicini. Passiamo brevemente in rassegna anche dal nostro punto di vista le recenti votazioni cantonali.

di Stato schierati sicuramente a favore dello sport del tiro e per natura oserei dire che ve n’è anche un terzo; dunque la maggioranza. Che conta però è il Gran Consiglio, dove siedono ben 19 eletti che fanno parte di una società di tiro o che hanno aderito al comitato contro l’iniziativa sulle armi. Possiamo immaginare che altri eletti abbiano una simpatia per il nostro sport, ma che non si sono profilati chiaramente durante la campagna per i più disparati motivi.Questo non vuol dire che abbiamo una maggioranza e che tutto quanto riguarderà il tiro passerà senza problemi. Sappiamo molto bene invece chi è contro e come si muove, le argomentazioni e la tenacia nell’opporsi alle varie proposte.Ci aspettiamo dunque che gli eletti, anche

grazie ai voti dei tiratori, pescatori e cacciatori, facciano un lavoro di convincimento soprattutto in seno ai rispettivi partiti. Ci aspettiamo finalmente una svolta, logicamente a nostro favore, sulla questione degli stand e in modo particolare per i progetti del Monte Ceneri e del Locarnese, non da ultimo sulla situazione venutasi a creare in Val di Blenio.L’ultima votazione sull’iniziativa delle armi ha dimostrato che se vogliamo possiamo essere uniti e compatti e dovremmo esserlo sempre anche per le future scelte politiche.

Auguroni di buon lavoro a tutti gli eletti e in modo particolare al nostro oramai ex-membro di comitato Norman Gobbi, al valido tiratore della squadra match Luigi Canepa e al socio onorario della FTST Corrado Solcà.

Per la famiglia

dei Tiratori uno dei

momenti salienti del-

le elezioni cantonali

2011 è sta-ta l’elezione di Norman

Gobbi in Consiglio di Stato.

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09 Recensioni

La rivoltella Webley calibro .455Al servizio di Sua Maestà

Claudio Portavecchia/ Sei sono i modelli costruiti a partire dal 1897 dalla fabbrica inglese originariamente denominata Webley & Son company, in seguito Webley & Scott Co per equipaggiare l’esercito di sua Maestà, alla ricerca di un’arma corta in grado di fornire le migliori prestazioni per le esigenze di quel tempo.

L’arma è veramente robusta e il calibro .455 è imponente. I primi cinque modelli denominati Mark I fino a V presentano una canna lunga 4” per un peso a vuoto di 995 g, mentre l’ultimo, il Mark VI – più conosciuto- dispone di canna lunga 6” per un peso di 1’100 g. Tutti i modelli sono in doppia azione e hanno la caratteristica apertura a bascula con l’estrattore stellare montato sull’astina che scatta allorquando, agendo sull’apposito chiavistello, posto sulla sinistra a lato del cane, la canna è ribaltata in avanti.

Il Mark VI, fu adottato nel 1915 e fino al 1921 fu fabbricato direttamente dalla Webley & Scott. In seguito fu direttamente la Royal Small Arms Factory a Enfield Lock che lo

produsse fino al 1932, quando fu dichiarato obsoleto con l’adozione del nuovo revolver Enfield no. 2 in calibro .38. Tuttavia la rivoltella Webley Mark VI rimase in dotazione dell’esercito inglese per tutta la durata della seconda guerra mondiale, a testimonianza della sua affidabilità in combattimento.Qualcuno lo definisce il miglior revolver del tempo per le caratteristiche e la robustezza di costruzione. Vi è però una particolarità che accomuna tutti i modelli Webley, cioè l’intercambiabilità dei pezzi. Oggi questo fatto non rappresenta una particolare nota di merito. Pensiamo però che all’epoca questo rappresentava una novità. L’esercito inglese, a quel tempo sparso in buona parte del mondo (Impero Britannico), necessitava

di personale tecnico in grado di procedere alle riparazioni delle armi in dotazione alle truppe combattenti. Gli armaioli erano inseriti direttamente nei reparti impiegati al fronte e spesso perivano nei combattimenti. La loro sostituzione era difficoltosa perché l’acquisizione della necessaria esperienza richiedeva tempo. D’altra parte, per motivi economici si preferiva costruire industrialmente i pezzi rifinendoli poi a mano, piuttosto di approntare macchinario industriale in grado di costruire pezzi precisi in serie. La produzione dei revolver Webley introdusse la fabbricazione di componenti a livello industriale sufficientemente precisi da poter essere montati sui diversi modelli, in modo da

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ridurre gli inconvenienti dovuti alla scarsità di armaioli esperti.

La cartucciaIl calibro del nostro revolver è il .455 Webley, cartuccia tutto sommato “blanda” anche se con una pallottola di tutto rispetto per peso e forma. Presenta una pallottola di piombo, su un bossolo “rimmed”, tipico per le munizioni di revolver. La velocità iniziale, con i suoi 190 m/s, è abbastanza lenta, genera un rinculo debole e ha un buon potere d’arresto. L’ultima versione della cartuccia, per uso militare, utilizza una pallottola blindata per rispettare le convenzioni dell’Aia ed era la cartuccia standard della I e II GM.

La prova a fuocoAbbiamo avuto la possibilità di provare a fuoco un Webley Mk VI prodotto nel 1918. La prova è stata effettuata presso il poligono di Bedano a distanze variabili fino al massimo di 20m sul bersaglio di precisione. Le munizioni impiegate, un po’ vecchiotte per la verità, sono state prodotte dalla Fiocchi di Lecco una delle poche ditte al mondo che ancora le produce.Il primo test non è stato nient’altro che una “presa di conoscenza con la rivoltella”. Abbiamo sparato 6 colpi in singola azione a soli 7m. La reazione allo sparo è stata molto dolce; lo scatto abbastanza duro ma normale per una rivoltella militare, “sgancia” però

Da sinistra: cartucce .450 Adams,

.455 Webley Mk I, .455 Webley Mk II come

quelle della nostra prova.

in modo molto pulito e netto. La presa di conoscenza è stata molto buona: due tiratori hanno effettuato il test, raggruppando molto bene i colpi, anche se sono risultati leggermente alti (vedi foto).Lo scatto anche in doppia azione, come ben si addice ad un revolver militare, è pulito ma abbastanza “duro e pesante”. Gli impatti sono risultati ben raggruppati anche da 10m ed anche in modalità “fuoco celere”, sempre in doppia azione. Questi risultati ci hanno spinto a provarla a 20m. Anche a questa distanza, buoni raggruppamenti e sempre leggermente alti,

sicuramente per compensare la caduta del proiettile a distanze maggiori.

RingraziamentiRingraziamo la Mowe SA di Comano, per averci messo a disposizione il revolver e le munizioni per la prova. Grazie anche al suo responsabile, Marc Heim per averci accompagnato durante le prove stesse.

La Mowe SA ha a disposizione varie rivoltelle come quella provata che mette in vendita ad un prezzo molto interessante di CHF 250.-.Gli Interessati possono contattare la redazione.

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Un ottimo fucile propedeuticoIl fucile ad aria compressa Hämmerli AR20

Luca Filippini / L’attività a 10m è sempre più importante ma molte società ancora non dispongono di materiale moderno per l’istruzione. Vi presentiamo una buona carabina propedeutica che abbiamo potuto provare per voi!

Esternamente, ai tiratori match, può dare l’impressione di essere un “giocattolo”: non lo è per niente. La costruzione è ben fatta ma tenuta al livello “essenziale”. La struttura è in alluminio, mentre la calciatura posteriore e l’impugnatura sono in materiale plastico.Il fucile è fornito con diopter e tunnel: se questo fucile viene utilizzato non solo per l’istruzione di base, è consigliabile montare almeno un iride sul diopter (un modello base, senza colori).Complessivamente pesa 3.970 kg e a chi come il sottoscritto è abituato ad utilizzare un FAC ai limiti dei regolamenti (5.5 kg) sembra proprio di avere un mano una piuma…Come tutti i nuovi modelli, esiste in più colori: “Argento”, “Hot Red” e “Deep Blue” questi ultimi due con un sovrapprezzo di CHF 50.-.Grazie alla disponibilità dimostrata dall’importatore signor Geissbühler, della Schiesssport-Center Geissbühler GmbH di Rotkreuz, abbiamo avuto a disposizione un fucile per le nostre prove.

L’idea che sta alla base della realizzazione di questo modello è di poter disporre in società di un fucile moderno per l’istruzione! Dopo aver mosso i primi passi e quando “sale di livello” il giovane potrà poi orientarsi su un fucile “più complesso”.

L’istruzione nelle societàChe il futuro del tiro sia al 10m, penso sia un dato chiaro. Anche l’istruzione e l’attività sarà da fare sempre più alle corte distanze per poi portare quanto appreso anche nelle altre discipline.L’importatore, oltre al fucile AR20 (al prezzo di listino di CHF 1’155.-), offre anche la possibilità di acquistare uno “Starter Set AR20” comprendente di tutto quanto serve ad iniziare: una “AR20 Argento”, una custodia, giacca e pantaloni da tiro, guanto, scarpe e borsa da sport, il tutto a soli CHF 1’611.-Chiaramente non si tratta di vestiti prodotti su misura, ma è un’offerta eccezionale per le società per permettere loro di effettuare l’istruzione correttamente ad un prezzo accessibile. Gli interessati forniscono le proprie misure (giacca, pantaloni, scarpe) e la consegna di quanto desiderato avviene in ca. 6-8 settimane.

La provaIl nostro test non ha valenza scientifica: abbiamo desiderato provare il fucile nelle condizioni per cui è stato pensato e cioè per l’istruzione. Al 10m si inizia nella posizione seduto appoggiato, per permettere di apprendere il “mirare-premere-respirare”.Abbiamo iniziato anche noi nello stesso modo, sparando rosate di 5 colpi con 4 tipi diversi di munizione (una dopo l’altra) e ripetendo l’esercizio una seconda volta. Le sensazioni sono state subito molto buone: l’azione sul grilletto è pulita, precisa e costante. Il AR20 “sta bene in mano”: all’inizio abbiamo litigato un attimo con il sistema di sblocco della culatta. Infatti, questo è previsto di una leva di blocco, non si può semplicemente tirare…

Sottolineiamo la “non scientificità del test” ma è molto interessante notare l’ottima rosata, ottenuta entrambe le volte con i piombini della JSB “Match Diabolo”. Testate anche le munizioni HN “Finale match” nuove e vecchie e le Geco che hanno dato però rosate più larghe.

Abbiamo provato il fucile anche in posizione “in piedi, libero”: trattandosi di un fucile leggero, per giovani, ho avuto le mie difficoltà a sparare: non per il fucile in sé ma perché per me è troppo piccolo… A parte ciò, sono riuscito in un modo o nell’altro a provarlo anche nella posizione corretta e il AR20 ha confermato le buone sensazioni riscontrate nella prima parte del test.

Ulteriori impressioni può fornirvele l’allenatore del TTS Michele Panzeri che da anni usa un modello simile nell’istruzione dei propri giovani a Locarno.

L’Hämmerli AR20 un ottimo strumento d’istruzione.

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Due esempi di rosate ottenute tramite prova “a spalla”.

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Luca Filippini / Il tascabile presente da anni nella Piccola Biblioteca Adelphi contiene spunti interessanti per tutti i tiratori, non solo per coloro che si dedicano al tiro con l’arco. Si discutono tesi sulla ricerca delle sensazioni e sul raggiungimento di uno stato di equilibrio interiore che possono aiutare in tutte le discipline.

Un libretto che può aiutarci anche nel nostro sport

Lo Zen... e il Tiro con l’arco

Questo piccolo libro è un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, su come un occidentale possa avvicinarsi alla filosofia Zen.Un professore tedesco di filosofia, Eugen Herrigel, vuole essere introdotto allo Zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo Zen da secoli si applica: il tiro con l’arco. Comincia così un emozionante tirocinio, nel corso del quale Herrigel si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee e, soprattutto il suo modo di vivere: all’inizio con grande pena e sconcerto. Dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli: la volontà, la chiara

distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del Maestro aiuterà Herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare “vuoto” per accogliere, quasi senza accorgersene, l’unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri Zen dicono: “Un colpo, una vita”. In un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e l’io si intrecciano in modo che non è possibile separarli: formano un tutt’uno alla ricerca della perfezione.

I passi necessari all’imparare il tiro con l’arco si distinguono in: l’arte del respirare, tendere l’arco, rimanere in tensione, lanciare. L’elemento fondamentale che il maestro pone all’attenzione dell’allievo è quello di “non pensare”. Fardello difficile (per tutti, credo) da togliersi di dosso: “È appunto perché lei si sforza,

perché ci pensa. Si concentri esclusivamente sulla respirazione, come se non avesse altro da fare” segnala il Maestro.

Nelle discipline del tiro a segno, dunque non solo per gli arcieri, si tratta di essere “centrati”, di assumere una postura e posizione corretta e ne consegue che anche il gesto tecnico lo sarà. Trovarsi in giusto equilibrio con la respirazione corretta, la posizione, la coscienza attenta data dallo spirito e dalla tranquillità interiore, permettono la giusta mira e quindi il tiro corretto. Se il gesto tecnico e l’equilibrio del tiratore sono corretti, ne consegue un “bel colpo”, indipendentemente dall’attrezzo che si imbraccia/impugna… È necessario riuscire a lavorare a mente libera, serena e vuota da futili pensieri.

Il libro è apparso nella collana “Piccola Biblioteca Adelphi” nel 1987, costa EUR 8.- e si può ordinare anche via internet o si trova nelle nostre librerie

Eugen Herrigel, “Lo Zen e il Tiro con l’arco”, Milano: Adelphi, 1987, ISBN 8845901777.

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Codici a barre e smart phoneNuove tecnologie promozionali

Andrea Besomi / Alcune riflessioni che valgono in ambito commerciale, possono darci spunti importanti per le nostre attività in ambito associativo…

Nell’attuale mercato la comunicazione e la promozione avvengono tramite diversi canali, sia di tipo tradizionale di tipo “off line” sia di nuovo tipo cioè canali “on line”.La maggior parte degli operatori di marketing pensa che in un futuro non troppo distante il mondo si orienterà sempre e solo in direzione di Internet e dei cellulari di nuova generazione: Smart Phones (il più famoso I-Phone della Apple).L’esperienza sul campo dimostra invece che per avere successo è di vitale importanza che il messaggio sia “multi canale”: studi in diversi paesi europei hanno dimostrato che l’azienda che contatta i propri clienti (e potenziali clienti) con diversi sistemi ha un beneficio maggiore addirittura del 30%.

Detto ciò possiamo ora vedere cosa si sta imponendo a livello mondiale nel campo dell’innovazione tecnologica legata alla promozione e al marketing diretto.Tutti conosciamo i codici a barre applicati sui prodotti ormai da anni. È appunto tramite essi e ai codici di nuova generazione, soprattutto a matrice o ad alveare, che tramite l’installazione di un’applicazione sul vostro

Smart Phone potete leggere le informazioni in esso contenute (produttore, contatto, apporto calorico, pericolosità, ecc.) e ricevere ulteriori spunti all’acquisto: buoni sconto tramite SMS da presentare al negozio, ecc.Da anni il sistema è usato con successo per i biglietti dei treni (www.ffs.ch).Come si può integrare il codice con gli strumenti di comunicazione tradizionali?Mediante l’inserimento del codice nella pubblicità sul giornale (esempio “Caffè della domenica”), sui manifesti, sul prodotto acquistato, sulla pagina Internet e non da ultimo sulla lettera.In tempo reale il produttore conosce quanti telefoni leggono il messaggio, dove essi sono

localizzati, quale prodotto è più visitato, comperato e discusso. Questi dati permettono una maggiore sicurezza nella gestione del magazzino, delle vendite, delle promozioni e una stima del fatturato.

Come procedere?Installate ad esempio le applicazioni gratuite CodeOnLine e Codecheck. Leggete un qualsiasi codice di prodotto merce del vostro supermercato (incluse le sigarette) e potete vedere, talune volte anche in formato video, cosa mangiate, bevete e fumate…

Inviateci le vostre osservazioni ([email protected]) grazie!

La tecnologia dei codici a barre trova applicazione in molteplici aspetti della nostra vita quotidiana

Andrea Besomi sarà lieto di ricevere le vostre osserva-zioni.

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Sondaggione FTSTLa Commissione comunicazione sotto analisi

C.com / Dopo il lancio del nuovo sito FTST, per la commissione comunicazione (C.com) FTST si è trattato di rimettersi in questione, sottoponendo al pubblico per un’analisi i propri prodotti: complessivamente buoni i risultati ottenuti.

L’obiettivo della C.com FTST è quello di informare i tiratori e gli amici del tiro nella Svizzera italiana in modo attivo e regolare. È dunque importante ricevere feed-back da parte dei lettori: che ci crediate o no, questa è la parte più difficile del nostro lavoro!

Abbiamo lanciato il “Sondaggione” sull’ultimo numero di TiroTicino e tramite il sito internet per scoprire DOVE e COME possiamo migliorare. La partecipazione al sondaggio è stata purtroppo sotto le aspettative, solo un centinaio le persone che si sono date la pena di dire la loro, peccato!Tra i partecipanti al sondaggio, la dea bendata ha premiato le seguenti persone con un bel libro sulle pistole Parabellum (contattate pf la redazione per le modalità di consegna!): Aaron Dellagiacoma – San Nazzaro, Franco Malagoni - Lugano, Andrea Tognola - Grono.

Vi abbiamo chiesto un parere sui nostri prodotti (TiroTicino, sito internet, ecc.) e su quelli a cui noi solo collaboriamo (Tiro Svizzero). La maggior parte delle risposte proviene da tiratori attivi, che sono anche abbonati all’organo ufficiale nazionale “Tiro Svizzero”. Questa pubblicazione è letta regolarmente, ma di solito solo la parte in italiano ed eventualmente in francese e i temi proposti sono ritenuti validi. Si tratta di un buon auspicio in vista del cambiamento redazionale di inizio 2012 (il giornale si trasformerà in una rivista mensile).Simile risultato anche per Tiro Ticino, che è letto regolarmente dalla maggior parte dei partecipanti: la valutazione dei contenuti va da buono a ottimo. Non è emerso un tema prediletto tra quelli proposti.

Era digitale ma non soloNell’era di internet, prendiamo atto che sono molti gli utenti che consultano il sito federativo abbastanza regolarmente (almeno 1 volta a settimana), ma purtroppo sono molto meno coloro che conoscono la FTST su Facebook (vedi su www.FTST.ch in fondo a destra trovate il link). L’area mercatino è apprezzata e si potrebbe migliorare, mentre il forum è utilizzato solo da pochi…Ci viene segnalato che la navigazione sul sito è migliorata ma ancora… migliorabile.Da ottimizzare dunque ancora la combinazione dei vari canali comunicativi cartacei ed elettronici in modo da raggiungere al meglio tutti i nostri amici. Soprattutto per i più giovani, delle news tramite la pagina FTST in Facebook, permettono di essere costantemente aggiornati.

Benefit e TaccuinoI tiratori attivi hanno ben recepito l’offerta di un “Tacüin del tiratore” con tutte le gare e manifestazioni sull’arco dell’anno. Anche il cambiamento nel formato A4 è apprezzato anche se alcuni lo considerano un “po’ troppo lenzuolo” e crea loro problemi di spazio. Il servizio però è molto apprezzato e il taccuino viene utilizzato regolarmente per tenere sott’occhio tutte le varie manifestazioni.

Discorso un po’ diverso per la “Tessera BENEFIT FTST” introdotta quale servizio aggiuntivo per i tiratori per dare loro dei benefici reali presso le nostre ditte partner. Una buona parte non ha mai utilizzato la tessera, mentre chi la usa, lo fa abbastanza regolarmente. Vi ricordiamo che su ogni numero di TiroTicino è pubblicato l’elenco aggiornato delle ditte partner e che

questo è aggiornato su www.FTST.ch/tessere. Semplicemente presentando la tessera, avete sconti o benefici particolari.

Concludendo possiamo sicuramente essere soddisfatti di come i nostri soci valutano il servizio offerto (o almeno coloro che hanno risposto al sondaggio). Questo non ci fa però passare sonni tranquilli: infatti dobbiamo ulteriormente ottimizzare i canali informativi e aumentare la presenza sui media esterni (siti

internet, quotidiani, riviste, ecc.) per “marcare presenza” presso il grande pubblico. La collaborazione con le società può anche migliorare (articoli su manifestazioni particolari, giubilei, ecc.). Abbiamo mosso passi importanti, ma altri ancora restano da fare.

Teneteci sotto osservazione, ma soprattutto fateci pervenire le vostre critiche costruttive e assieme miglioreremo ancora. Grazie mille!

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In treno da Castione a CamaUna gita fuori porta

Roberta Filippini / Con l’estate alle porte la Ferrovia Mesolcinese (www.seft-fm.ch) permette di trascorrere una simpatica giornata a bordo di vecchi vagoni che vi condurranno da Castione e Cama sull’onda della nostalgia.

L’estate scorsa leggendo il giornale, ho scoperto che esiste un treno turistico che da Castione porta a Cama, visto che sono un po’ una mazza in geografia e storia della Svizzera (ahimé), entro in google e digito “treno Castione - Cama” e cosi arrivo al sito ufficiale della Ferrovia Mesolcinese (www.seft-fm.ch). Sul sito spiegano la storia e il motivo per cui esisteva una ferrovia tra Bellinzona e Mesocco, e il perché un gruppo ha deciso di rimettere in funzione la ferrovia a scopo turistico.La tratta ferroviaria tra Bellinzona e Mesocco, appartenente alla Ferrovia Retica (RhB), è stata inaugurata nel 1907 e nel 1972 è stata chiusa al traffico passeggeri. La RhB ha mantenuto la tratta Castione-Cama per il traffico di merci, ma nel 2003 ha terminato l’attività, ecco perché un gruppo di persone ha costituito la Società Esercizio Ferroviario Turistico dedicando il loro tempo libero alla manutenzione della linea e al suo funzionamento. Essendo un treno turistico, è in funzione solo la domenica, da luglio ad ottobre e in caso di cattivo tempo il servizio è sospeso. Le corse sono solo due al giorno, ovvero un’andata e un ritorno, meglio consultare il sito, per essere sicuri in che data si vuole effettuare la gita e l’orario in cui circola.

Una domenica d’agosto con famiglia al seguito e per la gioia del bimbo ... andiamo sul ciuf ciuf!!La partenza è nella vecchia stazione di Castione, dopo la rotonda. Il biglietto costa la modica somma di 14.- (andata/ritorno) e per i bimbi fino a 6 anni è gratuito. Durante l’attesa, camminiamo sui binari “morti” e troviamo alcune carrozze vecchie, di treni o tram non più in uso, come per esempio un vagone, preso di mira dai vandali purtroppo, della Lugano-Cadro-Dino. Il bigliettaio ci dirà poi in seguito, che i danni subiti sono troppo onerosi ed ingenti e non è più possibile ristrutturarla.Il treno è composto dalla locomotiva (chiaramente!) e da 2 carrozze, una più moderna e una con l’interno ancora in legno! Saliamo in questa, il tragitto è di 13 km e dura ca. 50 minuti, in alcuni tratti le rotaie sono sulla strada cantonale. Il treno è anticipato da un addetto agli scambi/incroci che circola in moto, cosi da non perturbare troppo il traffico. Ci sono 2 bigliettai, che “bucano” il biglietto proprio come ai vecchi tempi e, prima di ogni fermata, avvisano i viaggiatori.La cosa che mi ha colpito maggiormente sono

le stazioni, ancora come negli anni addietro, non ristrutturate, con quel non so ché di nostalgico, visto che a me piace Don Camillo, mi sono immaginata la scena mentre lascia la stazione di Vercelli…

Ho notato che diversa gente è salita alle varie stazioni. Dopo 7 fermate nei vari paesi del Grigioni italiano, eccoci a Cama, scendiamo dal treno e assistiamo alle manovre per preparare il treno al ritorno. Da Cama il treno ripartirà dopo ca. 2 ore e mezza, in questo lasso di tempo, si può pranzare con tutta tranquillità in uno dei diversi grotti.Alcune persone sono salite sul treno con la bici, quindi mi immagino che dopo una bella e buona “tagliata”, proseguano la gita pedalando nella zona per poi ritornare a Castione o al domicilio in sella alla loro bici. Importante, le biciclette possono essere

caricate unicamente a Castione.Dopo aver mangiato e fatto un giro di Cama, ritorniamo alla stazione, dove per i patiti di treni e cartoline, in un vecchio vagone, è stato allestito uno shop. All’interno si possono trovare tantissime “vecchie” cartoline delle varie carrozze, rimesse, eccetera, quelle cartoline che ora non si usano più.

“In carrozzaaaaa…” avvisa il bigliettaio e cosi prendiamo posto in un vagone e torniamo in quel di Castione.

A Castione il bigliettaio consegna ai bimbi un biglietto ricordo tutto particolare.Visto che l’estate è alle porte mi è sembrato simpatico parlarvi di questa gita a portata di tutti. Arrivederci alla prossima avventura su e giù per la Svizzera Italiana.

La Ferrovia Mesolcinese è tenuta in vita nel periodo estivo grazie ad un gruppo di appassionati.

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Benefit cardSempre tempo di occasioni con la Benefit CardApprofittate delle offerte dei partner della BENEFIT Card e considerate i nostri inserzionisti per i vostri acquisti. Informazioni di dettaglio aggiornate periodicamente su www.FTST.ch/tessere

Alnimo Sagl, Sigirino Buono di CHF 15.- sulla fornitura di olio di riscaldamento.Catherine Baselgia, Biasca Seduta terapeutica di Orthonomy a soli CHF 40.-Chocolat Alprose SA, Caslano Sconto 10% sugli acquisti e visita gratuita al museo del

cioccolato.Centro Ottico Andreoli, Tesserete Sconto 10% sugli acquisti.Dadò Editore, Locarno Sconto 10% sugli acquisti.Funicolare Ritom SA, Piotta-Piora Sconto 20% sulle risalite.Funicolare San Salvatore, Paradiso Sconto 25% sulle risalite.Galleria Baumgartner, Mendrisio Galleria ferromodellismo: sconto CHF 3.- sul biglietto entrata.Guggisberg Peltro, Lamone Sconto 10% su acquisti (premi, piatti, ecc.).Kartlonghi, Magadino Sconto CHF 5.- su noleggio karts.Librerie Melisa, Lugano-Grancia-Locarno-Bedano Sconto 10% sui libri di Varia.MOWE SA, Comano Sconto 5% sugli acquisti (10% per tesserati e soci proTell).Museo del San Gottardo Biglietto d’entrata al prezzo speciale di CHF 5.-.Oreficeria-Orologeria Attilio Borella, Giubiasco Sconto 20% su orologi TISSOT, CERTINA e LONGINES per

pagamenti in contanti e con carte corona.Pinacoteca Cantonale Züst, Rancate Sconto CHF 2.- su entrata e CHF 3.- sul catalogo delle

mostre in corso: - Luigi Rossi (1853-1923): corrispondenze”,

dal 27 marzo al 21 agosto 2011; - Emilio Oreste Brunati (1883-1968) Lo sguardo oltre il

ritratto, dal 15 maggio al 21 agosto 2011.Ristorante Camoghè, Isone Sconto 10% sui pasti e del 20% sui pernottamenti.Ristorante Pizzeria Borelli, Airolo Sconto 10% su pasti.Ristorante Pizzeria al Dosso, Taverne Sconto 10% su pizze.Sport2000, Articoli sportivi, Faido Sconto 10% sugli acquisti.Swissminiatur, Melide Sconto 20% su entrata per titolare, coniuge e figli fino a 15

anni (non cumulabile con altre offerte).

Tessera BENEFIT FTST

Il punto della situazione

C.com /Introdotta nel 2008 per fornire ai tiratori dei benefici tangibili, la tessera si trova ora ad un bivio. La vogliamo veramente? Allora utilizziamola attivamente!

Il mailing diretto utilizzato nel 2008 per il lancio della tessera, ha avuto un successo insperato! Quasi 1/3 il fattore di risposta: eccezionale! I partecipanti al sondaggio ci hanno segnalato i propri interessi e preferenze che abbiamo cercato di assecondare.La nostra tessera BENEFIT FTST desidera concedere benefici ai tiratori. Attualmente abbiamo circa una decina di ditte che ci accompagnano in questa avventura.

Rispetto alle segnalazioni del 2008 siamo deboli nell’offerta di collaborazioni in ambito gastronomico (ristoranti/bar), ma con il vostro aiuto possiamo sicuramente fare meglio!Abbiamo comunque ditte che ci contattano annualmente per riconfermare il partenariato perché molto soddisfatte degli affari con i tiratori.Siamo convinti che la tessera BENEFIT FTST sia un servizio per tutti i tiratori. Utilizzate la carta in modo attivo e sostenete i nostri partner.

La c com FTST è aperta a nuovo collaborazioni: aiutateci segnalandoci possibili ditte interessate ad offrire ai nostri tesserati benefici tangibili ([email protected]).Grazie!

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