TIPRESS Tiroide sotto stress - eoc.ch · una palpazione della tiroide, se ci sono proble-mi è...

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E lo iodio non lo si trova solo nel sale, ma anche altrove. «Vediamo sempre più casi, dove l’accu- mulo eccessivo di iodio ha scatenato la malattia in persone predisposte. Tra le cause ci sono te- rapie alternative, dove viene somministrato io- dio, ma anche applicazioni massive e continue di creme anticellulite con iodio e ormoni tiroi- dei, oppure estratti di alghe lassativi o dima- granti», precisa il professore. Quando la Tac manda in tilt la tiroide Meno conosciuta, è la reazione ai mezzi di con- trasto radiologici: «In persone predisposte pos- sono scatenare la malattia. Prima di prescrive- re, ad esempio una Tac, il medico dovrebbe fare una palpazione della tiroide, se ci sono proble- mi è utile fare esami più approfonditi», precisa. E le patologie alla tiroide possono essere diver- se. Quando funziona troppo, i sintomi possono essere ansia, irritabilità, nervosismo, palpita- zioni, debolezza muscolare, insonnia, perdita di peso, intolleranza al caldo… «se l’ipertiroidismo non viene diagnosticato e curato, le complica- zioni possono essere gravi. Ci sono varie cure: i farmaci, la terapia radiometabolica con lo iodio radioattivo o la chirurgia», spiega. Quando invece la tiroide funziona troppo poco, non sempre i sintomi sono evidenti (stanchezza Tiroide sotto stress di Simonetta Caratti Un centinaio di pazienti al mese in Ticino si sot- topone a controlli della tiroide, una ghiandola nel collo che regola diverse funzioni (ad esem- pio il battito cardiaco, la massa muscolare, il si- stema nervoso, l’equilibrio mentale): una sorta di centralina che può lavorare poco (ipotiroidi- smo) o troppo (ipertiroidismo); in entrambi i casi funziona male e va curata. Spesso all’origi- ne della disfunzione ci sono malattie autoim- muni, ossia un’aggressione del sistema immu- nitario alla ghiandola, come spiega il dottor Luca Giovanella, primario della medicina nu- cleare dello Iosi e del Centro di diagnosi e tera- pia delle malattie tiroidee per l’Ente Ospedalie- ro Cantonale. Lo abbiamo incontrato all’ospe- dale San Giovanni di Bellinzona nel suo quar- tier generale, dove sofisticati macchinari inno- vativi permettono di diagnosticare eventuali patologie alla tiroide e dove viene impostata una cura. Il tema sarà al centro di una conferen- za mercoledì 1 ottobre (vedi box). «Le malattie alla tiroide colpiscono migliaia di persone in Svizzera ed i tumori endocrini più frequenti sono proprio alla tiroide, ma sono an- che quelli più curabili, a condizione di una dia- gnosi tempestiva e cure adeguate», spiega il pri- mario Giovanella, che nel suo team multidisci- plinare conta una ventina di specialisti. Con l’esperto di fama internazionale e professo- re all’università di Zurigo, cerchiamo di capire perché la tiroide si ammala, quali segnali non sottovalutare e quale ruolo ha l’alimentazione, in particolare lo iodio. «La Svizzera è stato uno dei primi paesi alpini, che ha introdotto il sale iodato: ciò ha ridotto i casi di gozzo, ma ha por- tato ad un incremento delle disfunzioni della ti- roide di natura autoimmune. Infatti, un sovrac- carico costante di sostanze con iodio può essere tossico per questa ghiandola», spiega. L’ecografia indica la dimensione della tiroide cronica, sonnolenza, tendenza alla depressione, aumento di peso): «Dopo un’accurata diagnosi, si assume l’ormone tiroideo e il paziente può condurre una vita normale e attiva». Poi ci sono i noduli tiroidei che sono molto dif- fusi: «Li troviamo nel 50% della popolazione, so- prattutto donne over 50. La maggiorparte sono clinicamente irrilevanti». Quindi, tanti noduli, ma per fortuna, pochi tumori. «Si, è così, anche se negli ultimi anni assistiamo ad un aumento dei tumori tiroidei: si curano e la mortalità è molto bassa». Quando c’è bisogno di un intervento chirurgico per rimuovere parte o tutta la ghiandola, in sala operatoria c’è l’esperto, il dottor Mauro Giulia- ni, caposervizio di Chirurgia: «Facciamo 20-30 interventi l’anno a Bellinzona, è una chirurgia fine, che necessita di mani esperte, perchè attor- no alla tiroide ci sono le corde vocali e altre ghiandole, che regolano le concentrazioni di calcio e fosfato nel corpo». A titolo preventivo, ricordano i medici, vale la pena fare qualche controllo: «Per le donne over 50 anni è utile verificare il funzionamento della tiroide, basta un esame del sangue e una palpa- zione della ghiandola, fatta da un esperto». Se poi dovesse esserci qualche sospetto, ci sono sofisticati strumenti diagnostici al Centro diret- to dal dottor Giovanella al San Giovanni di Bel- linzona: l’ecografia che fornisce informazioni su forma e dimensioni della ghiandola e rileva la presenza di noduli; la scintigrafia (nella foto principale l’apparecchio per l’analisi) che si ese- gue iniettando una piccola traccia di una so- stanza radioattiva innocua e consente di vedere funzionamento e attività dei noduli tiroidei; in- fine l’agoaspirato per determinare se un nodulo è maligno o benigno. Ingrossamento della tiroide L’evento 2 ??? 2014 A sinistra il dottor Luca Giovanella, primario del Centro diagnosi e terapia delle malattie tiroidee all’ospedale San Giovanni, con il collega Mauro Giuliani, caposervizio di chirurgia TIPRESS Assomiglia ad una farfalla, secerne ormoni che regolano il metabolismo e può andare in tilt: la tiroide può funzionare troppo o troppo poco. Più colpite le donne, per chi è over 50 è consigliato un controllo. Accumuli di iodio possono alterare la tiroide: creme anticellulite con ormoni tiroidei, beveroni lassativi alle alghe, ma anche mezzi di contrasto radiologici possono scatenare la malattia. Ne parliamo con due esperti L’APPUNTAMENTO La conferenza Mercoledì 1 ottobre, all’Auditorio dell’ospedale San Giovanni a Bellinzona (dalle 18.30 alle 20) conferenza sulle malattie della tiroide. I relatori, moderati da Lorenza Hofmann, sono: il dottor Luca Giovanella, primario di medicina nucleare IOSI e direttore clinico del Centro di competenza diagnosi e terapia delle malattie tiroidee per l’Eoc e il dottor Mauro Giuliani caposervizio chirurgia all’ORBV. È la quinta conferenza che l’ospedale organizza nel 2014, in collaborazione con laRegione Ticino e Banca Migros. Per motivi organizzativi, si prega di annunciarsi allo 091 911.08.10 Pazienti visitati al mese per una diagnosi alla tiroide in Ticino 120 000014_2_tiroide 15.09.14 19:19 Pagina 1

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E lo iodio non lo si trova solo nel sale, ma anchealtrove. «Vediamo sempre più casi, dove l’accu-mulo eccessivo di iodio ha scatenato la malattiain persone predisposte. Tra le cause ci sono te-rapie alternative, dove viene somministrato io-dio, ma anche applicazioni massive e continuedi creme anticellulite con iodio e ormoni tiroi-dei, oppure estratti di alghe lassativi o dima-granti», precisa il professore.

Quando la Tac manda in tilt la tiroide

Meno conosciuta, è la reazione ai mezzi di con-trasto radiologici: «In persone predisposte pos-sono scatenare la malattia. Prima di prescrive-re, ad esempio una Tac, il medico dovrebbe fareuna palpazione della tiroide, se ci sono proble-mi è utile fare esami più approfonditi», precisa. E le patologie alla tiroide possono essere diver-se. Quando funziona troppo, i sintomi possonoessere ansia, irritabilità, nervosismo, palpita-zioni, debolezza muscolare, insonnia, perdita dipeso, intolleranza al caldo… «se l’ipertiroidismonon viene diagnosticato e curato, le complica-zioni possono essere gravi. Ci sono varie cure: ifarmaci, la terapia radiometabolica con lo iodioradioattivo o la chirurgia», spiega. Quando invece la tiroide funziona troppo poco,non sempre i sintomi sono evidenti (stanchezza

Tiroide sotto stress

di Simonetta Caratti

Un centinaio di pazienti al mese in Ticino si sot-topone a controlli della tiroide, una ghiandolanel collo che regola diverse funzioni (ad esem-pio il battito cardiaco, la massa muscolare, il si-stema nervoso, l’equilibrio mentale): una sortadi centralina che può lavorare poco (ipotiroidi-smo) o troppo (ipertiroidismo); in entrambi icasi funziona male e va curata. Spesso all’origi-ne della disfunzione ci sono malattie autoim-muni, ossia un’aggressione del sistema immu-nitario alla ghiandola, come spiega il dottorLuca Giovanella, primario della medicina nu-cleare dello Iosi e del Centro di diagnosi e tera-pia delle malattie tiroidee per l’Ente Ospedalie-ro Cantonale. Lo abbiamo incontrato all’ospe-dale San Giovanni di Bellinzona nel suo quar-tier generale, dove sofisticati macchinari inno-vativi permettono di diagnosticare eventualipatologie alla tiroide e dove viene impostatauna cura. Il tema sarà al centro di una conferen-za mercoledì 1 ottobre (vedi box).«Le malattie alla tiroide colpiscono migliaia dipersone in Svizzera ed i tumori endocrini piùfrequenti sono proprio alla tiroide, ma sono an-che quelli più curabili, a condizione di una dia-gnosi tempestiva e cure adeguate», spiega il pri-mario Giovanella, che nel suo team multidisci-plinare conta una ventina di specialisti. Con l’esperto di fama internazionale e professo-re all’università di Zurigo, cerchiamo di capireperché la tiroide si ammala, quali segnali nonsottovalutare e quale ruolo ha l’alimentazione,in particolare lo iodio. «La Svizzera è stato unodei primi paesi alpini, che ha introdotto il saleiodato: ciò ha ridotto i casi di gozzo, ma ha por-tato ad un incremento delle disfunzioni della ti-roide di natura autoimmune. Infatti, un sovrac-carico costante di sostanze con iodio può esseretossico per questa ghiandola», spiega. L’ecografia indica la dimensione della tiroide

cronica, sonnolenza, tendenza alla depressione,aumento di peso): «Dopo un’accurata diagnosi,si assume l’ormone tiroideo e il paziente puòcondurre una vita normale e attiva». Poi ci sono i noduli tiroidei che sono molto dif-fusi: «Li troviamo nel 50% della popolazione, so-prattutto donne over 50. La maggiorparte sonoclinicamente irrilevanti». Quindi, tanti noduli,ma per fortuna, pochi tumori. «Si, è così, anchese negli ultimi anni assistiamo ad un aumentodei tumori tiroidei: si curano e la mortalità èmolto bassa». Quando c’è bisogno di un intervento chirurgicoper rimuovere parte o tutta la ghiandola, in salaoperatoria c’è l’esperto, il dottor Mauro Giulia-ni, caposervizio di Chirurgia: «Facciamo 20-30interventi l’anno a Bellinzona, è una chirurgiafine, che necessita di mani esperte, perchè attor-no alla tiroide ci sono le corde vocali e altreghiandole, che regolano le concentrazioni dicalcio e fosfato nel corpo». A titolo preventivo, ricordano i medici, vale lapena fare qualche controllo: «Per le donne over50 anni è utile verificare il funzionamento dellatiroide, basta un esame del sangue e una palpa-zione della ghiandola, fatta da un esperto».Se poi dovesse esserci qualche sospetto, ci sonosofisticati strumenti diagnostici al Centro diret-to dal dottor Giovanella al San Giovanni di Bel-

linzona: l’ecografia che fornisce informazionisu forma e dimensioni della ghiandola e rilevala presenza di noduli; la scintigrafia (nella fotoprincipale l’apparecchio per l’analisi) che si ese-gue iniettando una piccola traccia di una so-stanza radioattiva innocua e consente di vederefunzionamento e attività dei noduli tiroidei; in-fine l’agoaspirato per determinare se un noduloè maligno o benigno.

Ingrossamento della tiroide

L’evento 2??? 2014

A sinistra il dottor Luca Giovanella, primario del Centro diagnosi e terapia delle malattie tiroidee all’ospedale San Giovanni, con il collega Mauro Giuliani, caposervizio di chirurgia TIPRESS

Assomiglia ad una farfalla, secerne ormoniche regolano il metabolismo e può andarein tilt: la tiroide può funzionare troppo otroppo poco. Più colpite le donne, per chi èover 50 è consigliato un controllo. Accumulidi iodio possono alterare la tiroide: cremeanticellulite con ormoni tiroidei, beveronilassativi alle alghe, ma anche mezzi dicontrasto radiologici possono scatenare lamalattia. Ne parliamo con due esperti

L’APPUNTAMENTO

∑ La conferenza Mercoledì 1 ottobre,all’Auditorio dell’ospedale San Giovanni aBellinzona (dalle 18.30 alle 20) conferenzasulle malattie della tiroide. I relatori,moderati da Lorenza Hofmann, sono: il dottor Luca Giovanella, primario dimedicina nucleare IOSI e direttore clinicodel Centro di competenza diagnosi eterapia delle malattie tiroidee per l’Eoc e il dottor Mauro Giuliani caposerviziochirurgia all’ORBV. È la quinta conferenzache l’ospedale organizza nel 2014, incollaborazione con laRegione Ticino eBanca Migros. Per motivi organizzativi, siprega di annunciarsi allo 091 911.08.10

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